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Newsletter GC n°20 del 20.02.2013

Sommario

Caro carburanti -5,2% gettito fiscale a gennaio…………………………………………….………a pag. 02

Apre a Milano nuova stazione di servizio Simply………………………………………………....a pag. 03

Rete carburanti, Eni sotto quota 30. Non riesce l'operazione fidelizzazione……………..……..a pag. 04

Scheda carburante, cosa c'è da sapere…………………………………………………..…………..a pag. 05

ROMA PIAZZA MONTECITORIO 12.12.2012

– MANIFESTAZIONE GESTORI FAIB FEGICA FIGISC -

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19.02.2013

Apre a Milano nuova stazione di servizio Simply

E' la prima stazione di servizio Simply del milanese e si trova in via Eritrea 63. Provvista di due isole monoprodotto, benzina verde e gasolio, con modalità di vendita self service. Il nuovo distributore a marchio Simply fa parte di un accordo siglato con Vincenzi Petroli, che prevede entro marzo l’apertura di altre due stazioni di servizio nel milanese. Il carburante è fornito da Retitalia di Genova. La nuova stazione di servizio milanese è il quarto supermarket di benzina low cost aperto da Simply Italia, al quale faranno seguito altri non solo in Lombardia, ma anche nelle Marche e nel Veneto. Entro il 2014 saranno una quindicina i distributori a marchio Simply presenti sul territorio nazionale. L’obiettivo dell’azienda - si legge nella nota - è di far risparmiare tutti i clienti, dotando di distributori di benzina tutti i supermercati d’attrazione della rete. Fino al 31 marzo - continua la nota - , a fronte di un rifornimento di carburante di almeno 40 euro viene offerto un buono sconto del valore di 3 euro da utilizzare per la spesa nel supermercato della zona. E’ sufficiente fare acquisti per almeno 40 euro e presentare alla cassa la ricevuta del rifornimento di carburante, per risparmiare il 3 euro sul proprio carrello della spesa. “Con i continui rincari del prezzo del carburante, abbiamo voluto dare un segnale forte ai nostri clienti, investendo in un servizio che esula dal nostro core business, ma che è in linea con il posizionamento dell’insegna. – dichiara Antonello Sinigaglia, Direttore Generale Simply® Italia – Come abbiamo fatto con le parafarmacie e i libri di testo scolastici, anche con le benzine vogliamo contribuire a portare concorrenza nel settore, per trasferirne i benefici in termini di risparmio alla clientela”.

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19.02.2013

Caro carburanti -5,2% gettito fiscale a gennaio

Il gettito fiscale derivante dalle vendite di carburanti per autotrazione a gennaio è calato di 150 milioni di euro (-5,2%). E' quanto emerge da una ricerca del Centro studi Promotor, secondo cui si tratta di un dato estremamente preoccupante per le casse dello Stato perchè conferma l'inversione di tendenza delineatasi nel dicembre scorso quando, in netto contrasto con l'andamento dell'intera annata, il gettito di benzina e gasolio auto aveva fatto registrare un calo di 229 milioni di euro (-7,2%). Gli andamenti negativi di dicembre e gennaio sono dovuti alla contrazione dei consumi legata non solo alla crisi economica, ma anche, e soprattutto, all'elevatissimo prezzo dei carburanti dovuto essenzialmente al carico fiscale. Le imposte sulla benzina infatti sono superiori alla media europea di 23,1 centesimi e quelle sul gasolio di 24,4 centesimi. Secondo il Centro Studi Promotor, che ha tracciato un bilancio della spesa e dei consumi di carburante in gennaio sulla base di dati ufficiali del Ministero dello Sviluppo Economico, se la tendenza delineatasi in dicembre dovesse continuare per l'intero 2013, il gettito dei carburanti auto potrebbe far registrare una contrazione di 2,6 miliardi di euro. Dal bilancio tracciato emerge che in gennaio a fronte di un calo dei consumi del 7,8%, la spesa complessiva è stata di 4,96 miliardi con un calo del 6,4% sul gennaio 2012, mentre il gettito fiscale è stato di 2,74 miliardi (-5,2%) e la componente industriale, cioè la quota del fatturato alla pompa che spetta all'industria petrolifera e alla distribuzione, è stata di 2,22 miliardi (-7,8%).

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18.02.2013

Rete carburanti, Eni sotto quota 30. Non riesce l'operazione fidelizzazione

Staffetta Quotidiana - Passata al festa, gabbato lo santo. Finita la campagna estiva di sconti “Riparti con Eni”, il market leader non solo ha perso i clienti che aveva attratto grazie alle vendite sottocosto, ma ha addirittura visto ridursi la propria fetta di mercato. È quanto si evince dai dati relativi all'andamento del quarto trimestre 2012. Nel terzo trimestre 2012, grazie alla campagna sconti, la quota di mercato Eni sulla rete carburanti era schizzata al 34,3% (v. Staffetta 30/10/12) dal 31,2% dello stesso periodo del 2011. Nel quarto trimestre 2012 la quota è scesa addirittura sotto quota 30, al 29,1% rispetto al 30,4% del quarto trimestre 2011. Tra il terzo e il quarto trimestre, insomma, la quota di mercato Eni è diminuita di 5,2 punti percentuali, tornando al di sotto del livello precedente gli sconti. Certo, nell'arco del 2012 la quota è aumentata dal 30,5% al 31,2%, ma il risultato dell'ultimo trimestre getta un'ombra sulla riuscita dell'investimento reputazionale “Riparti con Eni”, costato all'azienda circa 150 milioni di euro per via della vendita sottocosto. “In un contesto di accesa competizione – si leggeva nella nota di commento ai risultati del terzo trimestre 2012 – il management intende difendere la quota di mercato Italia sviluppando le politiche commerciali in linea con le esigenze dei clienti, la forza del marchio Eni con il completamento del rebranding della rete, l'eccellenza del servizio e lo sviluppo dell'offerta non oil”. Proprio alla “crescente pressione competitiva”, insieme alla contrazione dei consumi nazionali, la relazione sul quarto trimestre addebita invece la flessione delle vendite. Evidentemente, con la campagna estiva, Eni ha “insegnato” agli automobilisti a fare più attenzione al prezzo e a servirsi da soli. E forse ha anche istillato in loro il dubbio che il “prezzo giusto” sia quello con lo scontone e che, senza sconti, il prezzo Eni sia ingiustificatamente alto. Per gentile concessione di Staffetta Quotidiana

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18.02.2013

Scheda carburante, cosa c'è da sapere

L’acquisto di carburante per autotrazione, presso le stazioni di servizio stradali da parte dei soggetti con Iva, deve essere documentato con la scheda carburante. L’annotazione di tali acquisti è sostitutiva della fattura di acquisto (articolo 1, comma 1, D.P.R. 444/1997). L'emissione della fattura è vietata ai gestori di impianti stradali di distribuzione di carburanti per autotrazione, tranne che per le cessioni effettuate nei confronti dello Stato, di alcuni enti e degli autotrasportatori di cose per conto terzi. Il divieto di emissione della fattura non riguarda le compagnie petrolifere, ma solo i Gestori. Dal 14 maggio 2011, i soggetti Iva che hanno effettuato gli acquisti di carburante esclusivamente mediante carte di credito, carte di debito (bancomat) o carte prepagate emesse da operatori finanziari soggetti all'obbligo di comunicazione all'anagrafe tributaria (articolo 7, comma 6, D.P.R. 605/1973), possono evitare di compilare la scheda carburante. Per recuperare la parte di Iva detraibile sull'acquisto di carburante per autotrazione, effettuato con bancomat, carte di credito o prepagate, è possibile scorporare l'imposta dell'estratto conto della carta elettronica, che va registrato come la scheda carburante nel registro Iva acquisti. L’Agenzia delle Entrate con la circolare 42/E del 9 novembre 2012, ha chiarito inoltre che le due modalità di documentazione (scheda carburante o sistemi elettronici) sono tra loro alternative, quindi risulterebbe impossibile un loro utilizzo in contemporanea. Chi paga il carburante con mezzi diversi dalla modalità elettronica, deve utilizzare una scheda per tutti gli acquisti effettuati. Chi invece decide di pagare esclusivamente con le carte elettroniche può sceglie di utilizzare il nuovo metodo o può continuare a utilizzare la scheda carburante per dedurre il costo e detrarre l'Iva. In occasione dell’appuntamento di Telefisco 2013, gli esperti delle Entrate hanno chiarito che l'esclusività nelle modalità di certificazione di queste operazioni non pregiudica la possibilità, per il contribuente, di passare in corso d'anno dal vecchio al nuovo sistema di certificazione. Questa modifica può essere effettuata (scelta consigliata dalle Entrate) a partire dal giorno successivo della conclusione delle operazioni per la liquidazione dell'Iva e sembra possibile (in corso d'anno) solo per passare dalla scheda carburante alla modalità elettronica, ma non viceversa.

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Secondo l’Agenzia delle Entrate, le disposizioni introdotte dal decreto Sviluppo 70/2011 in tema di esemplificazione degli adempimenti non eliminano la necessità di verificare gli elementi che collegano l'acquisto del carburante al soggetto acquirente, per consentire la detrazione dell'Iva e la deduzione del relativo costo. La carta di pagamento infatti deve essere intestata al soggetto che esercita l'attività e dall'estratto conto della stessa carta devono emergere tutti gli elementi necessari per individuare l'acquisto, quali la data e il soggetto presso il quale è stato effettuato il rifornimento, nonché il corrispettivo pagato. Queste indicazioni costituiscono il contenuto "minimo" per consentire sia la detrazione ai fini Iva sia la deduzione del relativo costo. Ecco un piccolo vademecum estratto dal Il Sole24Ore II sistema di certificazione dell’acquisto del carburante con schede carburanti o con carte elettroniche va riferito al soggetto d’imposta in modo unitario, essendo irrilevante l’eventuale presenza di più veicoli utilizzati nello svolgimento dell’attività; quindi, deve essere lo stesso per tutti i veicoli del contribuente Non è necessario che la carta elettronica sia utilizzata esclusivamente per l’acquisto di carburante, ma se contestualmente a quest’ultimo, vengono comprati anche altri beni o servizi, è necessario che l’acquisto di carburante avvenga mediante una transazione distinta Considerando che le ditte individuali e i professionisti non sono obbligati a tenere conti correnti dedicati all’attività svolta, non è necessario che la carta sia utilizzata solo per gli acquisti inerenti all’attività La semplificazione introdotta dal decreto sviluppo n. 70/2011 non contiene alcuna deroga al divieto di emissione della fattura da parte dei gestori degli impianti di distribuzione il quale continua ad operare È obbligatoria l’emissione della fattura per gli acquisti di carburanti non effettuati presso gli impianti stradali di distribuzione; • effettuati presso gli impianti, ma non destinati all’autotrazione (ad esempio, per motori fissi, mezzi speciali, macchine operatrici, come trattori, escavatori, mezzi di spurgo); • quando manca il personale addetto alla distribuzione (selfservice); • tramite la procedura denominata "netting" (circolare N° 205/E/1998); • effettuati dagli autotrasportatori di cose per conto terzi, dallo Stato, dagli enti pubblici territoriali, dagli istituti universitari e dagli enti ospedalieri di assistenza e beneficenza 06 CARTE Le carte di credito, di debito o prepagate che consentono di evitare la compilazione delle schede carburanti sono solo quelle emesse dalle banche, da Poste italiane, intermediari finanziari, imprese di investimento, organismi di investimento collettivo del risparmio, società di gestione del risparmio, nonché da ogni altro operatore finanziario, che sono obbligati a comunicare all’anagrafe tributaria l’esistenza dei rapporti con i loro clienti ex DPR 605/1973, n. 605. Non sono comprese nell’elenco le carte emesse dalle compagnie petrolifere


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