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Michelangelo Merisi o Amerighi, nacque a Milano nel 1571. Noto pittore italiano,conosciuto come il Caravaggio, paese del bergamasco in cui si pensava fosse nato, si formò in patria con il bergamasco Simone Peterzano,e si trasferì a Roma nel 1592 dove iniziò a lavorare con pittori come Antiveduto Grammatica e il Cavalier d’Arpino. La rivoluzione di Caravaggio sta nel naturalismo, espresso nei soggetti e nelle atmosfere, in cui la capacità di dare a un corpo una forma tridimensionale è evidenziata dalla particolare illuminazione che sottolinea i volumi dei corpi che escono improvvisamente dal buio della scena. Sono pochi i quadri in cui il pittore lombardo dipinge lo sfondo, che passa in secondo piano rispetto ai soggetti, i soli protagonisti della sua opera. Per la realizzazione dei suoi dipinti, Caravaggio,nel suo studio, posizionava lanterne in posti specifici per far sì che i modelli fossero illuminati solo in parte, a “luce radente”. Tra le opere giovanili del Caravaggio ci sono molti ragazzi seducenti solitamente intenti a suonare uno strumento (tradizionale accompagnamento all'amore) o a mangiare un frutto (simbolo dell'appagamento dei sensi): sono giovani colti dalla strada, dai luoghi che lui amava frequentare come osterie, bische, bordelli e luoghi di malaffare della città. La continua proposta di questi personaggi ha fatto formulare a molti critici supposizioni riguardo alla presunta omosessualità dell'artista e dei suoi più importanti committenti.

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Il dipinto è realizzato su due piani paralleli, quello più alto vuoto, occupato solo dalla finestra, mentre quello in basso raffigura il momento preciso in cui Cristo indicando San Matteo, lo chiama all'apostolato. San Matteo è seduto a un tavolo con un gruppo di persone, vestite come i contemporanei del Caravaggio, come in una scena da osteria.

La tela, inoltre, è densa di significati allegorici. In primo luogo proprio la luce, grande protagonista della raffigurazione pittorica,è simbolo della Grazia divina (non a caso non proviene dalla finestra dipinta in alto a destra che, anzi, resta del tutto priva di luminosità)

E così, solo alcuni dei personaggi investiti dalla luce (i destinatari della "vocazione" insieme a Matteo il Pubblicano) volgono lo sguardo verso Gesù, mentre gli altri preferiscono restare a capo chino, distratti dalle proprie solite occupazioni

Caravaggio, Vocazione di San Matteo

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Il Bacco è un dipinto del Caravaggio realizzato tra il 1596 ed il 1597che fu commissionato dal cardinal Francesco Maria Bourbon del Monte,protettore del Caravaggio, per regalarlo a Ferdinando I de’ Medici in occasione della celebrazione delle nozze del figlio Cosimo II. L'opera rappresenta Bacco, dio del vino e dell'ebbrezza. Il Bacco del Caravaggio si presenta nudo,seduto su di una specie di triclinio, coperto da un lenzuolo in forma di tunica che scopre parte del torso. Il dio offre la coppa di vino appena versato (se ne vedono le bollicine) con la mano sinistra, per cui si pensa che il pittore abbia usato uno specchio in cui si riflette la propria immagine. La mano che versa il vino non sembra sicura, ma incerta (come mostrano la posizione delle dita e le vibrazioni sul bicchiere), ed è probabile che il pittore volesse inserire un indizio di ubriachezza. Nel corso di una fase di restauro, si è scoperto che all'interno della caraffa di vino è stato dipinto un volto di uomo, che i ricercatori ritengono essere l'autoritratto dello stesso Caravaggio.

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Esistono due versioni di Medusa:la prima è un dipinto a olio su tela, montato su uno scudo convesso di legno di fico (50 x 48 cm), eseguito tra il 1596 e il 1598 e si trova in una collezione privata in Italia; la seconda versione che si trova agli Uffizi è una copia di mano dello stesso artista.La seconda, ispirata dalla prima, è stata commissionata dal Cardinal del Monte per Ferdinando I de’ Medici. Anche qui si tratta di un dipinto a olio montato su uno scudo convesso di legno di pioppo, e di dimensioni leggermente più grandi rispetto alla prima versione (60 x 55 cm). Il tema della Medusa, caro ai Medici, non sembra essere stato casuale. In ambito umanistico, la testa della Medusa aveva un valore simbolico in quanto allegoria della prudenza e della sapienza. La luce, proveniente dall'alto, proietta l'ombra della testa sul fondo verde dello scudo. L'osservatore ha dunque l'impressione che l'ombra venga proiettata su di un fondo concavo e quindi che la testa vi fluttui sopra. Il volto della Medusa è colto nel momento dell'urlo, scaturito dall'improvviso taglio della testa dalla cui base sgorga un fiotto di sangue. La luce evidenzia anche l'orrore prodotto dalla capigliatura di serpi.Nel suo dipinto, Caravaggio non raffigura l'uccisione di Medusa da parte di Perseo, ma la testa appena recisa, con il sangue che sgorga e la bocca spalancata nell'urlo.

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Il Sacrificio di Isacco,secondo il biografo Giovanni Bellori,venne commissionato dal cardinale Maffeo Barberini, futuro papa Urbano VIII.Il modello adolescente che posò in veste di Isacco potrebbe, forse, essere il giovane Cecco Boneri,probabilmente uno degli amanti del pittore. Nel caso del Sacrificio di Isacco, il pittore lo avrebbe ritratto non solo in veste di Isacco, ma anche - sembra - in veste di angelo, i cui lineamenti furono però modificati per evitare la presenza di due figure identiche nella tela.Il pittore raffigura il momento in cui Abramo, sul punto di uccidere suo figlio Isacco, viene fermato da un angelo del Signore che gli indica di sacrificare un ariete al posto del ragazzo.L'opera è una delle rare tele di Caravaggio in cui è presente un paesaggio sullo sfondo che recentemente è stato identificato con Castel San Pietro Sabino, feudo dei noti mecenati Mattei.

Il dipinto appartiene -stilisticamente- ancora alla prima produzione romana di Caravaggio, priva del forte luminismo, cioè dei forti contrasti chiaroscurali, che ritroviamo, invece, nei dipinti successivi. I personaggi sono disposti sulla tela secondo un impianto piramidale, il cui vertice è costituito dalla testa di Abramo.Nel Sacrificio di Isacco, il dramma dell'evento è concentrato nell'espressione disperata e sorpresa della vittima, cioè Isacco, la cui adolescenza è brutalmente sconvolta dal padre Abramo, deciso a sacrificare il proprio figlio per obbedire alla volontà di Dio. Il volto severo di Abramo si contrappone all'umanissimo volto dell'angelo, che deve ricorrere ad un gesto risoluto per fermare la mano omicida: con la destra blocca in una stretta il polso di Abramo, con la sinistra indica il vero destinatario del sacrificio, cioè l'ariete.

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Presentation Notes
MANCANO I CARAVAGGESCHI
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Battistello, Salomè, 1615-1620, olio su tela.

Il Battistello fu un artista del Seicento napoletano che aderì al linguaggio artistico di Caravaggio. Il suo dipinto dal titolo ”Salomè” racconta il raccapricciante episodio della decapitazione del Battista voluta dalla bella figliastra di Erode.

Salomè tiene fra le mani, ben saldo, il grande piatto d’argento,sul quale gli viene consegnata la testa del Battista. Un giovane, dipinto di schiena, a torso nudo, con addosso solo un ampio paio di pantaloni, tiene la testa decapitata afferrando i capelli con la mano sinistra. Con la destra, invece, stringe ancora la spada usata per la decapitazione. Tra le due figure c’è una anziana donna, vestita in abiti seicenteschi, che osserva sofferente la testa del Battista. A sinistra, tagliato parzialmente dal bordo del dipinto, è raffigurato un uomo di mezza età. Il suo viso è incorniciato da una folta barba scura. I suoi abiti sono eleganti e indossa un cappello con piume.

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Gherardo delle Notti,Cena con suonatore di liuto 1619-1620,olio su tela

È il 1610 quando il pittore olandese Gerrit van Honthorst arriva in Italia, attirato dal rumore della rivoluzione caravaggesca in corso a Roma, ignaro che diventerà famoso nel nostro paese con il nome di Gherardo della Notti. È qui infatti che inizia a dipingere scene a lume di candela, creando uno stile tutto giocato sugli effetti della luce.


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