Commissione Pari Opportunità Legacoop
La presenza delle donne nelle PMI – La cooperazione Italiana 11 Aprile 2012
Camera di Commercio di Roma
La Commissione Pari Opportunità di LegacoopPresidente Dora Iacobelli
L’INIZIATIVA DI OGGI
Opportunità offerta da uno step del Progetto europeo Progress Donne e Pmi Per Un confronto sull’esperienza in tema di PO maturata dalle tre
centrali cooperative riunite nell’Alleanza Cooperative Italiane – ACI
L’avvio di un’ interlocuzione col Ministero competente sulle problematiche, ma soprattutto sulle opportunità che il modello cooperativo d’impresa presenta in tema di sviluppo e valorizzazione dell’occupazione femminile
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OBIETTIVI DEL PROGETTO PROGRESS
Il progetto si articola su due assi strettamente connessi alla gestione delle relazioni industriali:
Il rafforzamento del ruolo delle donne nei processi decisionali e la loro presenza negli organismi di gestione
Le politiche di conciliazione tra vita privata e vita professionale
Il progetto vede la partecipazione di diversi attori: organizzazioni sindacali, organizzazioni cooperative e dell’Economia Sociale di Spagna, Italia e Francia, una società di ricerca europea specializzata
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OBIETTIVI DEL PROGETTO PROGRESS
Il partenariato articolato e ricco di esperienze e buone pratiche del progetto permetterà di analizzare le diverse situazioni nazionali in relazione alla contrattazione rispetto a tre aspetti:
Modalità innovative di accesso agli incarichi di alta direzione (componenti CdA)
La formazione mirata La conciliazione tra vita privata e quella professionale
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Gli output del progetto
o Arrivare alla redazione e diffusione di uno studio transnazionale sulla contrattazione, sulle misure innovative e su modelli per la promozione delle donne all’interno dei consigli di amministrazione e con incarichi di direzione in Europa
o Organizzare azioni di diffusione e di visibilità dei risultati del progetto sia attraverso la creazione di un portale internet, dove saranno raccolti tutti i materiali, sia sensibilizzando la stampa, le università, e i vari stakeholder
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LA SITUAZIONE FEMMINILE NELLE IMPRESE COOPERATIVE
Le cooperative hanno nel loro DNA un’attenzione particolare alla realizzazione della persona e al soddisfacimento dei suoi bisogni, in questo senso sono state strumento importante di assorbimento di occupazione femminile
In sintesi i numeri delle tre organizzazioni cooperative che hanno costituito l’ACI sono: 43.000 cooperative associate, oltre 12 milioni di soci, 1,2 milioni di occupati e 127 miliardi di fatturato
Gli ultimi dati omogenei rilevati con riferimento alle tre centrali cooperative che fanno capo all’ ACI evidenziano una presenza femminile pari al 52% degli occupati e in alcuni settori (es. settore sociale) la percentuale sale oltre il 60%
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LA COMMISSIONE PARI OPPORTUNITA’ DI LEGACOOP (costituita nel 2007)
I principali filoni di attività:• la ricognizione del lavoro femminile nelle imprese cooperative
associate• la raccolta delle buone pratiche in essere presso le imprese
cooperative associate sui temi della conciliazione vita-lavoro• la realizzazione di una ricerca quali-quantitativa sul potenziale
femminile nelle imprese cooperative associate • l’avvio di un progetto denominato “Women in action”, insieme
articolato di interventi, tra loro interdipendenti, finalizzati alla diffusione nel sistema cooperativo di processi di qualità nella gestione delle Risorse Umane, quale leva principale per l’orientamento alle pari Opportunità
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LA COMMISSIONE PARI OPPORTUNITA’ DI LEGACOOP
I principali filoni di attività:• Promozione di un raccordo con i sistemi cooperativi di sei
importanti paesi dell’Unione Europea con l’obiettivo di costituire un network permanente di confronto sull’occupazione femminile e sulle politiche per le PO nelle imprese cooperative; tra le diverse iniziative promosse a tale proposito, la Conferenza europea organizzata insieme ad AGCI nel 2009 presso il Cnel
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I PRINCIPALI RISULTATI DELL’ ATTIVITA’ SVOLTA
Dalla ricerca sul Potenziale femminile nelle imprese cooperative è emerso che:o l’89% delle lavoratrici intervistate è inquadrato nelle cooperative di
riferimento con contratti a tempo indeterminatoo Il 45% delle stesse lavora in cooperativa da più di 10 annio l’età media nella quale si rileva l’inizio del lavoro in cooperazione è 28
anni, con ingressi rilevati fino oltre i 55 annio in numerose cooperative sono presenti esperienze di eccellenza in tema
di conciliazioneo La % di donne nei CdA, diversificata per settore, non supera mai il 30% ,
e si attesta a livelli significativamente più bassi in alcuni settori non classicamente “femminili”. Dato questo non coerente con l’incidenza delle donne sul totale degli occupati e sul totale dei soci. Il dato è confermato dalla non adeguata presenza femminile nei livelli alti delle organizzazioni e delle imprese
I PRINCIPALI RISULTATI DELL’ ATTIVITA’ SVOLTA
I dati emersi dal lavoro dicono cheAspetti positivia) Le cooperative Legacoop offrono forme di occupazione stabile alle
donneb) Garantiscono continuità occupazionalec) Consentono l’ingresso delle donne in azienda in tutto l’arco della loro
vita attivaAspetti problematicid) Le politiche aziendali per la conciliazione non appaiono sempre
sufficientemente formalizzate e messe a sistemae) Si evidenziano difficoltà nella creazione di percorsi di carriera e nella
partecipazione delle donne alla vita d’impresa
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LE AZIONI MESSE IN CAMPO
• Il primo step del progetto “Women in action” è stato rappresentato dalla realizzazione di interventi modulari di formazione/consulenza incentrati su “La qualità della gestione delle risorse umane” in ottica di genere, avvalendoci della progettazione del Centro Studi Progetto Donna, è il progetto di cui parlerà tra poco Roberta Bortolucci, Presidente di Progetto Donna
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IN CONCLUSIONE
Due aspetti su cui riteniamo di poter e dover dare un contributocome sistema di imprese cooperative oggi:- quello del welfare- quello dell’innovazione organizzativa
Il sistema cooperativo è un attore importante del complessivo sistema di welfare nel nostro paese, in grado di giocare un ruolo determinante per il miglioramento del rapporto tra donna e mercato del lavoro, in un momento di particolare criticità dell’operato pubblico che mostra difficoltà a fornire risposte efficaci e sostenibili
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IN CONCLUSIONE
Sul tema della valorizzazione del potenziale umano femminile, sono state previste quote minime di presenza di genere nei nostri organismi di rappresentanza e sono stati forniti orientamenti per la governance nelle imprese che prevedono quote minime di presenza nei CdA (stiamo parlando del 30% di rappresentanza minima per ogni genere)
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UNA SUGGESTIONE
Focus sull’importanza di codici di comportamento che facciano delle pari opportunità uno dei requisiti identitari richiesti alle imprese associate
Come Legacoop abbiamo aderito in tal senso alla Carta per lePari Opportunità e l’uguaglianza sul Lavoro promossa tra gli altri dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali
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L’ACI
Le cooperative possono migliorare ulteriormente per la propriaorganizzazione strumenti e politiche di conciliazione, ma possonoanche essere promotrici e realizzatrici di servizi per le donne inquella logica efficace di rete che risulta la strada più importanteper conseguire risultati stabili
Nella nuova dimensione di lavoro tra le tre centrali la promozione di politiche e strumenti per la conciliazione vita/lavoro e per la valorizzazione dell’occupazione femminile è stata acquisita come ambito strategico di intervento, in sintonia con i valori che sono alla base della mission delle imprese cooperative
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COSA CHIEDIAMO AI POLICY MAKER
- un nuovo sistema di Welfare in grado di agevolare il lavoro delle donne, attraverso la riqualificazione della spesa riferita ai servizi- la deducibilità delle spese per servizi almeno in relazione alle fasce più basse di reddito- agevolazioni fiscali per le imprese che assumono donne: estendendo le agevolazioni anche oltre i 30 anni, considerando che le donne spesso escono dal mercato del lavoro per affrontare la maternità e fanno fatica a rientrarci successivamente- sostegno all’imprenditoria femminile. Bene le misure a favore delle PMI previste dal Governo; si tratta di prevedere una specializzazione degli strumenti di garanzia, segnatamente del Fondo di Garanzia giàprevisto con un focus sull’impresa al femminile