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"Per prima cosa dobbiamo capire che non possiamo creare la verità, né possiamo organizzarla. La verità è, era e sempre sarà. Non possiamo ingannare la verità. Dobbiamo arrivare al punto in cui siamo in grado di riceverla. Non è possibile fare questo a livello mentale. Non è un concetto, non possiamo cambiarla. Sahaja Yoga dona la prova della verità e vi permette di percepirla." ShriMataji Mimala Devi

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"Per prima cosa dobbiamo capire che non possiamo creare la verità, né possiamo organizzarla. La verità è, era e sempre sarà. Non possiamo ingannare la verità. Dobbiamo arrivare al punto in cui siamo in grado di riceverla. Non è possibile fare questo a livello mentale. Non è un concetto, non possiamo cambiarla. Sahaja Yoga dona la prova della verità e vi permette di percepirla."

ShriMataji Mimala Devi

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INTRODUZIONE

Che cosa è la Realizzazione del Sé?

Con il termine Realizzazione del Sé la psicologia moderna indica la condizione di piena realizzazione delle proprie capacità e inclinazioni che da sempre costituisce il sogno di ogni essere umano e la spinta più autentica alla sua evoluzione.

L'aspirazione alla Realizzazione del Sé diventa infatti insopprimibile, una volta che sono stati soddisfatti i cosidetti bisogni primari, cibo, casa, sicurezze economica ed affettiva.

Il Sé o Spirito è il riflesso del Divino in ciascun essere umano. La Realizzazione del Sé è dunque il riconoscimento del proprio Spirito, tale riconoscimento si realizza nel momento in cui il nostro Spirito individuale (Atma) si ricongiunge con lo Spirito Universale (Jivatma).

Questa unione è lo stato di yoga (yoga in sanscrito significa unione) descritto nei Veda, è l'Armonia Universale che Budda chiama "Samadhi", lo Zen "Satori' e la Bibbia "Regno di Dio".

Perchè la Realizzazione del Sé?

Nel passato questa esperienza era accessibile soltanto a pochi individui che attraverso una lunga serie di penitenze e restrizioni avessero raggiunto un alto livello di evoluzione spirituale.

Oggi esiste un maestro, Shri Mataji Nirmala Devi, che possedendo il calibro spirituale per effettuare, a livello di massa, quel risveglio cui i ricercatori hanno da sempre aspirato, ha dato inizio, sin dal 1970, al sottile processo evolutivo denominato Sahaja Yoga.

Shri Mataji, ha votato tutta la sua vita alla diffusione della Realizzazione del Sé e a donare Sahaja Yoga ad una società tormentata che è alla disperata ricerca di un reale cambiamento.

Shri Mataji ritiene infatti che l'umanità sia finalmente entrata in una nuova era the blossom lime, il tempo della fioritura in cui la Realizzazione del Sé può finalmente essere raggiunta da tutti attraverso un'esperienza spirituale di massa ottenuta grazie al metodo di Sahaja Yoga.

In sanscrito Sahaja significa spontaneo da saha con e ja nato. Sahaja Yoga è dunque "unione spontanea"

E' uno strumento di conoscenza che, mediante la meditazione e l'impiego di semplici tecniche, conduce alla scoperta delle dimensioni più profonde della consapevolezza umana attraverso il risveglio di un'energia sottile detta Kundalini: In Sahaja Yoga il risveglio della kundalini si ottiene senza sforzo e senza rischio

Come il germogliare di un seme, esso è un processo spontaneo e naturale; un processo di crescita della consapevolezza di noi stessi ed anche della consapevolezza collettiva che ci permette di percepire sia il nostro sistema sottile che quello degli altri e correggerne gli squilibri. L'aspetto collettivo della psiche umana, intuito da Jung, diventa così per la prima volta direttamente accessibile.

Sahaja Yoga - Lezioni di base Pag. 1

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Quali gli strumenti per ottenere la Realizzazione del Sé?

Lo strumento attraverso il quale avviene la Realizzazione del Sé è un sistema energetico composto da tre canali (Nadi) e 7 centri (Chakra)

Il canale sinistro (canale lunare, o Ida Nadi) è il substrato energetico dei nostri desideri ed emozioni. La sua terminazione, nella parte posteriore della testa, governa il nostro Super-Ego, ed accoglie l'energia dei nostri ricordi, abitudini e Condizionamenti

Il canale destro (canale solare, Pingala Nadi) è il canale che alimenta l'azione, sia fisica che mentale e ci permette di elaborare i nostri progetti futuri. La sua terminazione, nella parte anteriore della testa, dirige le funzioni dell'Ego e costruisce il senso della nostra individualità.

Il canale centrale (Sushumna Nadi) è il canale della evoluzione spirituale; esso veicola l'energia che sostiene la crescita della nostra consapevolezza individuale e collettiva.

I chakra, (in sanscrito - ruota) sono centri d'energia dislocati lungo i canali, regolano le nostre diverse funzioni fisiche, psichiche e spirituali e costituiscono i fili invisibili che tessono la trama del nostro essere.

II primo chakra, Mooladhara si immagina situato al disotto dell'osso sacro, corrisponde fisicamente al plesso pelvico e controlla gli organi genitali ed escretori. Le sue qualità spirituali sono l'innocenza, la purezza, la saggezza, la spontaneità.

Il secondo chakra, Svadisthan, corrisponde al plesso aortico e controlla i reni, parte del pancreas, del fegato e della milza. Le sue qualità sottili sono la creatività, il senso estetico, la pura conoscenza.

Il terzo chakra, Nabhi o Manipur, corrisponde al plesso celiaco o solare e controlla le ghiandole surrenali, lo stomaco, la rimanente parte del pancreas, del fegato e della milza. Esso ci dà un senso di completo benessere, tranquillità, equilibrio.

Il quarto chakra, Anahat o chakra del cuore, corrisponde al plesso cardiaco e controlla cuore, pericardio, polmoni e pleure. E' la sede del nostro vero Sé, e dispensa l'amore, la compassione, la fiducia in se stessi e il senso di responsabilità

Il quinto chakra Vishuddhi, corrisponde al plesso cervicale e controlla le varie parti del volto, l'epidermide, le corde vocali e le mani. E' il chakra della diplomazia, del giusto distacco, della correttezza nei rapporti sociali e della capacità di comunicazione. L'energia da esso sprigionata ha il potere di rimuovere tutti i sensi di colpa e i rimorsi inutili, la collera e l'aggressività e ci rende capaci di percepire che nella nostra unicità siamo parte di un Tutto.

Il sesto chakra, Agnya, corrisponde all'area del chiasma ottico e controlla l'ipofisi, l'epifisi, l'ipotalamo, la retina e la corteccia cerebrale. E' il chakra dell'umiltà e del perdono, qualità che rendendoci realmente liberi dall'ira e dal risentimento ci permettono di scoprire la nobiltà e la generosità del nostro Spirito.

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Il settimo chakra, Sahasrara, corrisponde all'area limbica e ne controlla il funzionamento. E' il centro che integra le qualità sottili di tutti gli altri chakra. Quando la Kundalini lo illumina entriamo realmente in un nuovo campo di percezione: la "percezione vibratoria" che ci collega alla dimensione sottile ed assoluta della realtà.

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Ciascun chakra inoltre corrisponde ad una parte della mano. Una volta raggiunto lo stato di yoga le mani diventano sensibili alla condizione energetica dei singoli chakra e con un po' di pratica è possibile decodificare i segnali da essi provenienti

La Kundalini (dal sanscrito Kundal, spirale) è un'Energia Spirituale dormiente; si immagina avvolta a spirale dentro l'osso triangolare (Mooladhar), che i Greci definirono "sacro' in base alle loro conoscenze sulla natura divina di questa energia

Essa è il riflesso in ciascuno di noi dell'Energia Primordiale, che ha dato vita a tutte le forme viventi sulla terra.

Presente in tutte le religioni, la Kundalini assume diverse denominazioni nelle varie tradizioni: Adi Shakti per gli Induisti, Rouh per i Musulmani, Spirito Santo per i Cristiani, Energia Cosmica per gli scienziati.

Come si manifesta la Realizzazione del Sé?

La Kundalini opportunamente risvegliata, sale lungo I canale centrale e fuoriesce dall'area della fontanella manifestandosi in condizioni di perfetto equilibrio energetico, come brezza fresca. Nel caso in cui, invece, dovesse incontrare lungo il suo percorso dei disordini energetici relativi a chakra danneggiati si manifesterà come calore.

La Kundalini ha il potere di purificare, nutrire, illuminare, integrare i nostri centri di energia e di connetterci con l'Energia Cosmica o Potere Onnipervadente dell'Amore di Dio.

Tale connessione crea nella nostra mente una condizione di pace e di silenzio che ci permette di sperimentare quello stato di consapevolezza senza pensieri, che in sanscrito viene chiamato Nirvichara Samadhi. E l'esperienza tangibile della Realizzazione del Sé.

Quali gli effetti della Realizzazione del Sé?

Questa esperienza, una volta stabilizzata mediante la meditazione regolare e l'uso di tecniche specifiche, determina progressivamente una reale trasformazione: i soggetti iperemotivi, facilmente condizionabili tendenti agli stati depressivi, così come quelli iperattivi, dominanti e aggressivi, tutti possono trovare un loro equilibrio interiore, sviluppare una maggiore serenità nelle relazioni interpersonali investire nuove energie nelle attività professionali, creare le condizioni più idonee all'attuazione del "proprio" progetto di vita, diventare ciascuno maestro di sé stesso...

I risultati ottenuti finora con il risveglio della Kundalini attraverso Sahaja Yoga sono sorprendenti ed hanno attirato l'attenzione di medici e scienziati di ogni parte del mondo.

In diversi Paesi sono stati già effettuati studi controllati per verificare gli effetti della meditazione Sahaja soprattutto nel trattamento di malattie psicosomatiche e tutti hanno dimostrato il significativo apporto di Sahaja Yoga sia nella prevenzione che nella terapia di varie patologie.

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Shri Mataji Nirmala Devi

Shri Mataji nasce il 21 marzo 1923 nello stato indiano del Maharastra. Sin dall'infanzia, è consapevole di possedere particolari poteri e subito mostrerà il desiderio di metterli a disposizione dell'umanità

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Quando è ancora una bambina, attraverso il padre, entra in contatto con Gandhi, passa molto tempo accanto a lui neH'ashram, vi ritorna più volte nel corso degli anni e il Mahatma riconosce in lei qualcosa di unico.

Diventa ben presto leader del movimento giovanile per l'indipendenza dell'India. Studia medicina e psicologia presso il Christian Medicai College di Lahore.

Nel 1970 inizia la sua vera missione: risvegliare il potere spirituale degli esseri umani a livello di massa Shri Mataji apre l'era del blossom time in India donando la Realizzazione del Sé ad un piccolissimo gruppo di persone.

Nel 1973 va a vivere a Londra, suo marito, il sig. C. P. Shrivastava è eletto Segretario Generale dell'Agenzia per gli Affari Marittimi dell'ONU. Ma pur vivendo appieno la sua vita di moglie di un diplomatico e di madre di due figlie, Shri Mataji dedica tutta se stessa alla diffusione della pratica di Sahaja Yoga e della Realizzazione del Sé.

Viaggia ininterrottamente nei cinque continenti per portare il suo messaggio di gioia e donare la Realizzazione a coloro che la desiderano, senza alcun fine di lucro. "La Realizzazione è un vostro diritto naturale come esseri umani".

Un numero straordinario di persone senza distinzione di razza, religione, età, condizione sociale ha conosciuto il valore dei Suoi insegnamenti aprendo centri Sahaja Yoga in oltre ottantasei paesi.

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ESERCIZIO N° 1

Tenendo la mano sinistra sul ginocchio, con il palmo rivolto verso l'alto, portare la mano destra in corrispondenza dei chakra (sempre sul lato sinistro) ripetendo quanto segue:

1- Sul cuore domandare 3 volte: MADRE, SONO IO LO SPIRITO?

2- Sul lato sinistro dello stomaco (NABHI CHAKRA) domandare 3 volte: MADRE, SONO IO IL MAESTRO DI ME STESSO?

3- A sinistra all'altezza dell'inguine (SWADISTHANA) affermare 6 volte: MADRE, DESIDERO LA PURA CONOSCENZA.

4- Lato sinistro dello stomaco, affermare 10 volte: MADRE, IO SONO IL MAESTRO DI ME STESSO.

5- Cuore, affermare 12 volte: MADRE, IO SONO LO SPIRITO.

6- Base sinistra del collo (VISHUDDHI), affermare 16 volte: MADRE IO NON SONO COLPEVOLE.

7- Sulla fronte, (AGNYA) affermare: MADRE, IO PERDONO TUTTI (non importa il numero delle volte).

8- Dietro la nuca, affermate: MADRE, SE HO COMMESSO PECCATO CONTRO LO SPIRITO, PERDONAMI (Non importa il numero di volle).

9- Sopra la testa, iniziare un massaggio in senso orario in corrispondenza dell'osso della fontanella, e per 7 volte chiedere: MADRE, TI PREGO, DAMMI LA REALIZZAZIONE, DAMMI LO YOGA (L'unione con il Divino).

Alzare la mano destra di circa 10 cm, mantenendo l'attenzione sul centro del palmo della mano. Appoggiare anche la mano destra sul ginocchio, e restare per qualche minuto in consapevolezza senza pensieri, IN MEDITAZIONE.

Per chiudere: ALZARSI LA KUNDALINI, E DARSI 7 BANDAN.

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Esempio di meditazione mattutina Questo esercizio consiste nel "SENTIRE" dentro di noi quell'AMORE verso la MADRE PRIMORDIALE, LA MADRE KUNDALINI, L'ENERGIA OMNIPERVADENTE. Durante tutto l'esercizio appoggiare le mani sulle ginocchia con i palmi rivolti verso l'alto.

Assumete una posizione comoda, palmo delle mani rivolto verso l'alto Fare qualche esercizio di respirazione (pranayama) Ci alziamo la Kundalini e ci diamo sette bandhan.

Con l'attenzione sul MOOLADHARA Chakra, - (recitiamo il Bija Mantra "LAM", in questo modo: Om, Lam, Lam, Lam, Lam, Om) - cercare di sentire per LA MADRE PRIMORDIALE (Kundalini), lo stesso AMORE che il bambino (quasi neonato) sente per la propria MADRE. E' un Amore SPONTANEO, PURO, SACRO, e che genera in noi GIOIA, INNOCENZA e CONFIDENZA.

Con l'attenzione sull'AGNYA Chakra nel centro della testa, - (recitiamo quattro volte "OM") - Cercare di sentire e RICONOSCERE la MAGNANIMITÀ' PATERNA di questa ENERGIA (Kundalini).

Per chiudere: alzarsi la Kundalini e darsi sette bandhan.

Se si sente un chakra pizzicare sulla punta delle dita, semplicemente arrendere il problema alla Madre Kundalini, esprimete questo desiderio ed arrendete la soluzione.

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Esempio di meditazione serale (Esercizio N.2) Questo esercizio è composto da due parti. La prima è essenziale, la seconda serve per migliorare la propria stabilità energetica. Nella prima invitiamo la Kundalini a salire lungo il canale centrale sino a donarci lo stato di yoga. Nella seconda cerchiamo di percepire i Ns blocchi ed aiutiamo i chakra a sbloccarsi, facilitando così l'ascesa della Kundalini ed il miglioramento del Ns sistema sottile.

Assumete una posizione comoda, palmo delle mani rivolto verso l'alto Fare qualche esercizio di respirazione (pranayama) Ci diamo sette bandhan e ci alziamo la Kundalini.

-— Prima parte (Desiderare l'ascesa della Kundalini) — [10/12 min.]

1. Appoggiamo i palmi delle mani sulla Madre Terra e chiediamo: MADRE TI PREGO, ASSORBÌ OGNI IMPURITÀ' NEI MIEI CHAKRA

2. Mano sinistra sul ginocchio, con il palmo rivolto verso l'alto (e verso la foto di Shri Mataji).

Con il palmo della mano destra appoggiato sulla Madre Terra e l'attenzione sul canale sinistro (Ida Nadi), affermare: MADRE TI PREGO, ASSORBÌ I MIEI CONDIZIONAMENTI, I MIEI DESIDERI, IL MIO PASSATO. RISVEGLIA IN ME IL PURO DESIDERIO DI ESSERE UNO CON LO SPIRITO.

3. Mano destra sul ginocchio con il palmo rivolto verso l'alto (e verso la foto di Shri Mataji), portare la mano sinistra in alto con il palmo rivolto dietro le spalle. Con l'attenzione nel canale destro (Pingala Nadi) affermare: MADRE TI PREGO, ASSORBÌ IL MIO EGO E I MIEI PENSIERI. DAMMI LA CONSAPEVOLEZZA CHE, IN REALTA', IO NON FACCIO NIENTE; SOLO TU FAI TUTTO.

4. Le due mani appoggiate sulle ginocchia con il palmo rivolto verso l'alto e l'attenzione nel primo chakra (Mooladhara), affermare: MADRE TU SEI IN ME L'INNOCENZA, LA PUREZZA E LA SAGGEZZA (Cercare di sentire queste qualità esprimersi dal primo chakra.

5. Mano sinistra sul ginocchio e mano destra sul cuore. Invitare la Kundalini a salire fino al chakra del cuore (Anahata): MADRE TI PREGO, VIENI NEL MIO CUORE, DONAMI AMORE PURP E GIOIA DI VIVERE.

6. Mano sinistra sul ginocchio e mano destra sulla fronte. Invitare la Kundalini a salire al centro della testa (Agnya): MADRE TI PREGO, VIENI NELLA MIA TESTA, ASSORBÌ TUTTI I MIEI PENSIERI ED IL MIO EGO, DONAMI LA LUCE DELLA VERITÀ'.

7. Mano sinistra sul ginocchio e mano destra sopra la testa. Iniziare un massaggio in senso orario in corrispondenza dell'osso della fontanella (Sahasrara) ed affermare: MADRE TI PREGO, VIENI NEL MIO SAHASRARA E DONAMI LO YOGA, DONAMI LO STATO DI CONSAPEVOLEZZA SENZA PENSIERI.

Appoggiando ambedue le mani sulle ginocchia e mantenendo l'attenzione sulla sommità del capo, entrare in meditazione qlke minuto, (alternativamente, passate alla seconda parte)

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- Seconda parte (pulizia del sistema sottile)— [10/15 min.]

Alzate le mani dalle ginocchia e ponetevi in ascolto delle sensazioni sulle vostre dita/mani.

Soppesate le mani/braccia e cercate di capire se una è più pesante dell'altra o più calda: lavorate sul canale corrispondente secondo le tecniche di pulizia dei canali.

Ascoltate le dita e cercate di capire se c'è qualche dito o qualche parte della mano che pizzica/formicola: - usate il diagramma per capire a quale chakra corrisponde e dove si trova questo

chakra sul corpo. - Lavorate sul singolo chakra dando dei bandhan con la mano destra sulla parte

interessata: se pizzica il dito dx si tratta della parte dx del chakra, se pizzica il dito sx si agisce sul chakra di sx se pizzicano tutte e due si agisce sulla parte centrale.

Dopo ogni lavoro sul chakra/canali, fermatevi e constatate il miglioramento Agite sui chakra/canali sino a quando i pizzicori corrispondente è scomparso. In ogni caso fermatevi dopo una decina di minuti.

Appoggiando ambedue le mani sulle ginocchia e mantenendo l'attenzione sulla sommità del capo, entrare in meditazione qlke minuto.

Per chiudere: alzarsi la Kundalini e darsi sette bandhan.

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UNA SCOPERTA SENZA PRECEDENTI di Shri Mataji Nirmala Devi L'uomo, nella sua ricerca di gioia e di felicità, fugge dal proprio Essere, dal proprio Sé, che è la vera fonte di ogni gioia. Si considera molto brutto e noioso perché non è in grado di stabilire un rapporto intimo col proprio Essere. L'uomo cerca la gioia nel denaro, nelle proprietà materiali, nel potere, nell'amore egoista ed infine nella religione, che ugualmente lo attira al di fuori di sé. Il problema è: che cosa si deve fare per interiorizzare la propria attenzione?

Quest' Essere interiore che è la nostra consapevolezza, è energia (io la chiamo l'energia dell'Amore Divino). Sia l'evoluzione che la manifestazione dell'energia materiale sono guidate dalla suprema energia dell'Amore Divino. Non ci rendiamo conto di quanto questa energia sia potente ed intelligente. Il lavoro silenzioso della consapevolezza è cosi automatico, minuzioso, dinamico ed esteso, che si finisce per considerarlo come qualcosa di assolutamente naturale. La manifestazione iniziale di questa energia consiste in vibrazioni silenziose, che pulsano e che dopo la Realizzazione possiamo percepire dentro di noi. Abitualmente, dal momento che non riusciamo a fissare la nostra attenzione su qualcosa di astratto, la nostra mente vaga nel mondo delle forme esteriori. Ora però c'è un metodo per attingere al potere Divino. Si chiama Sahaja Yoga.

Desidero dire, fin dall'inizio, che la pratica di Sahaja Yoga è molto semplice, benché il meccanismo all'interno dell'uomo risulti alquanto complesso. Faccio un esempio: se volete guardare la televisione non avete difficoltà; è complicato invece dare una spiegazione tecnica del suo funzionamento. Cercherò di esporre tutto nel modo più semplice, ma devo premettere che se volete conoscere il meccanismo nei dettagli, la cosa si complica non poco. Il modo migliore di godersi la televisione è prima di tutto quello di accenderla. Poi si potrà apprendere il suo funzionamento. Io sono una madre e come tale potrei dire di avervi preparato il cibo. Perché, dunque vi preoccupate di come è stato preparato? Se avete fame, mangiate. Se non ne avete e la vostra è solo curiosità, che posso farci io?

Non posso né forzarvi, né farvi venire l'appetito parlando o facendo dei discorsi. Dipende solo da voi e dalla vostra saggezza di riuscire a desiderare il vostro Essere Interiore.

'Sahaja' (Saha-ja) significa innato. Tutto ciò che è innato si manifesta senza sforzo alcuno. Per questo 'Sahaja Yoga' è il nome dato al mio metodo, che è facile e spontaneo e che non richiede né sforzi né tensione. È proprio della Natura (fonte di vita, Spirito vitale o il Divino).

Per capire la vita prendiamo il caso di un essere vivente: la germinazione di un seme, ad esempio. Il seme cresce da solo fino a diventare un albero, che fiorisce e che dà frutt i . Nessuno sforzo umano può cambiare il processo di crescita di un seme in albero. Nello stesso modo, senza sforzo, avviene il processo di crescita della nostra consapevolezza.

Quando il feto di un bambino è di due - tre mesi, il fascio di raggi della coscienza, emessi dall'onnipresente Amore Divino, passa attraverso il suo cervello e lo illumina. Avendo il cervello la forma di un prisma, il fascio si rifrange e si divide in quattro canali che corrispondono alle quattro parti del sistema nervoso e che sono:

1. sistema nervoso parasimpatico

2. sistema nervoso simpatico di destra

3. sistema nervoso simpatico di sinistra

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4. sistema nervoso centrale (il nostro tramite conoscitivo col mondo oggettivo, di cui però, in questo contesto, non parlerò).

1 II fascio di raggi che cade sulla fontanella (la sommità del capo detta 'Talu') la penetra nel centro, scendendo poi direttamente giù nel midollo allungato attraverso un canale energetico chiamato 'Sushumna' (all'interno della colonna vertebrale) Quest'energia, dopo aver lasciato una traccia sottilissima e filiforme nel midollo allungato, si arresta, avvolta per tre volte e mezzo su se stessa, nell'osso sacro (muladhar), situato alla base della colonna vertebrale. Questa energia si chiama 'Kundalini'.

L'energia filiforme, dopo esser passata per il centro del cervello (Sahasrar Brahmarandhra), s'irradia negli altri sei centri che trova sul suo cammino. L'attivazione di questa energia nel Sushumna risveglia le corrette funzioni del sistema nervoso parasimpatico. I 'chakra' invece, sono i centri di energia che controllano le funzioni dei diversi plessi del sistema nervoso centrale. E' sorprendente scoprire che il numero dei plessi e dei subplessi corrisponde esattamente al numero dei chakra. E' cosa nota che il sistema nervoso autonomo è ancora pressoché sconosciuto alla medicina, ed è così chiamato per il fatto che funziona in modo indipendente e spontaneo. Se per esempio vogliamo aumentare il numero dei batt i t i cardiaci, siamo in grado di farlo sottoponendoci a sforzo (attività del sistema nervoso simpatico), ma non possiamo ridurre questi batt it i a piacere perché tale funzione compete al sistema nervoso parasimpatico. Il sistema nervoso è come una pompa di benzina che ci riempie dell'Amore Divino. Non appena però un bambino nasce e gli viene tagliato il cordone ombelicale, si viene a creare nel 'Sushumna' (il canale 'sottile' nel midollo spinale) una frattura, corrispondente a quella riscontrabile fra i plessi solari ed il nervo vago del sistema nervoso parasimpatico. Nel pensiero indù questo vuoto è conosciuto come 'Maya' o Bhav Sagar (l'oceano di illusione). In seguito, man mano che nel bambino si formano la personalità e i ricordi, l'ego ed il super-ego si gonfiano come due palloncini e si genera sul piano energetico una completa interruzione della corrente che viaggia lungo il canale centrale; la fontanella si calcifica, recidendo così ogni legame con l'energia universale dell'Amore Divino.

Ecco che allora l'essere umano si sente come un'entità scissa e finisce per essere governato dalla coscienza dell'ego individuale (Aham).

E' per questo motivo che l'uomo non conosce 1' 'Inconscio Universale'. E' l'ego a dividerlo da Esso.

2 e 3 II sistema nervoso simpatico è stato creato per poter beneficiare di quest'energia vitale, utilizzando il canale destro e il sinistro. Questi due canali, che portano l'energia nel midollo spinale, sono conosciuti rispettivamente come Pingala e Ida. Il sistema sul lato destro fornisce l'energia alle attività della coscienza (attività mentale, fisica, etc) , mentre quello sul lato sinistro fornisce l'energia alla parte emotiva della psiche.

Hatha Yoga deriva dalle parole Ha e Tha, che significano sole e luna, le cui qualità corri­spondono rispettivamente a quelle dei canali energetici di destra (Surya nadhi), e di sinistra (Ida nadhi). Con questo tipo di Yoga è possibile agire sul sistema nervoso simpatico, aumen­tandone o riducendone per brevi periodi l'attività. Però, utilizzando energia interiore limitata, non attingete al flusso eterno del Divino. Controllando il simpatico potete rallentare o arrestare i batt it i cardiaci per un breve tempo e riprodurre tutte le manifestazioni fisiche dell'attività del parasimpatico, ma non potete attivare il parasimpatico, che è la via del vostro Yoga (unione con il Divino). Con l'Hatha Yoga potete controllare anche la vostra attività cerebrale. Uno spirito fortemente controllato tuttavia finisce per essere appesantito dai condizionamenti; di conseguenza non può librarsi verso il Divino. Ci si può mantenere sani nel corpo e nello spirito, si può essere un buon cittadino, ma tutto ciò non è il solo fine della vita.

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Il sistema nervoso simpatico e parasimpatico agiscono ambedue sui plessi, ma l'uno in antagonismo con l'altro: il parasimpatico li rilassa mentre il simpatico li stimola. L'uno fornisce vitalità, l'altro la consuma.

La discontinuità nel sistema nervoso parasimpatico (Sushumna) all'altezza dell'ombelico, di cui abbiamo detto prima, genera un vuoto energetico. Questo vuoto è l'ostacolo che rende nulli tu t t i i nostri sforzi di controllare il parasimpatico. Il sistema dei tre canali può essere paragonato a tre scale, delle quali due arrivano a terra, mentre quella di centro è sospesa in aria. Allo stesso modo, quando cerchiamo di accrescere il nostro livello di coscienza possiamo agire unicamente sul sistema nervoso simpatico. Se ci spostiamo a destra ci sentiamo molto att ivi e responsabili. Quando però questa attività oltrepassa i l imit i , come un albero che cresce senza avere radici sufficienti, l'essere umano finisce per crollare. La superattività del sistema nervoso simpatico produce tensione, agitazione, stress, insonnia, e in ultimo tutte le complicanze cardiovascolari. L'antidoto è di fare in modo che il lato destro sia controbilanciato dal canale centrale. Solo così le malattie e i sintomi del lato destro vengono a cessare in modo del tutto spontaneo e naturale.

Il canale di sinistra ha la proprietà di contenere tutte le nostre esperienze passate espan­dendosi nella parte posteriore del cervello. Questa regione, che controlla sul piano psichico il super-ego, si appesantisce sempre di più a causa dei condizionamenti subiti, col rischio che si venga a verificare una frammentazione che lo renderebbe vulnerabile rispetto a energie di de­cadimento presenti nell'ambiente. Questo fenomeno (inserimento di energie di decadimento nei chakra) può talora essere provocato deliberatamente da alcuni sedicenti 'maestri', privi di qua­lunque autorità spirituale, che sanno abilmente sfruttare la fragilità psichica dei loro discepoli per poterne manipolare il sistema sottile e ridurli in schiavitù.

Tutte le grandi religioni concordano nel dire che quando si raggiunge lo stato di grazia della realizzazione, ci si deve aspettare un profondo silenzio interiore, non una volgare ciarlataneria. La Bhagavad Gita dice che diventate i testimoni (Sakshi Swarup) del gioco del Divino. Numerosi pensatori contemporanei parlano ugualmente di una nuova coscienza. Questa è stata descritta come una consapevolezza al di là del pensiero (Nirvichara Samadhi) che si espande in coscienza collettiva.

Abbiamo sentito numerose profezie di scrittori moderni e di saggi dell'antichità che parlano di una nuova razza di esseri sovrumani dotati di una coscienza unica.

Oggi non sono più delle vane promesse. Grazie alla scoperta di Sahaja Yoga è possibile realizzare la metamorfosi della coscienza

umana in questa condizione superiore che è stata promessa dai vari profeti. La Kundalini non è più una teoria. E' possibile vederne ad occhio nudo la pulsazione al

livello dell'osso sacro e percepire i segnali che Essa invia sulle nostre mani sotto forma di vibra­zioni sottili. Prima era impossibile colmare la discontinuità energetica del Sushumna, ora però abbiamo scoperto che se essa viene raggiunta dalle vibrazioni del potere dell'Amore Divino, la Kundalini sale come una madre amorevole e forte, e raggiunge la sommità del capo (Brahma-randhra) senza arrecare alcun disturbo al proprio figlio. Tutto ciò avviene nella frazione di un secondo, nel breve lasso di tempo che separa due pensieri. La Kundalini è infatti la quintes­senza dell'amore, della conoscenza e della bellezza, e sa come donare a suo figlio la seconda nascita in modo naturale ed efficace. Molto è stato scritto e detto sulla Kundalini; certo è che Essa sa riconoscere l'autenticità di un maestro realizzato, e chiunque cerchi di provocarne il risveglio attraverso pratiche illecite (es.: attività sessuale 'tantrica'), scatena nel sistema sottile un disordine energetico tanto grave da danneggiarlo in modo a volte irreparabile. La Kunda­lini rimane così 'congelata' nell'osso sacro, i chakra si chiudono completamente e la crescita spirituale risulta definitivamente compromessa. In alcuni casi possono perfino verificarsi alte­razioni neuropsichiche in grado di provocare convulsioni, allucinazioni, stati di trance, sviluppo di facoltà extra-sensoriali (materializzazione di oggetti, levitazione, ecc.) che non possono in alcun modo essere considerate divine! E' infatti divino soltanto quel potere che permette al

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ricercatore di accedere realmente al suo 'nucleo spirituale', dove risiedono le forze che garanti­scono il suo perfetto benessere psico-fisico e consentono lo schiudersi delle sue qualità morali più nobili, quali amore, gioia, generosità, onestà, perdono?. Oggi Sahaja Yoga vuole offrire a tu t t i coloro che sono animati da un profondo, autentico desiderio di trasformazione la pos­sibilità di conseguire la crescita spirituale in modo sicuro e del tutto naturale. Utilizzando il metodo di Sahaja Yoga, durante l'esperienza della realizzazione del Sé, si rimane infatti as­solutamente coscienti e rilassati e si raggiunge il completo silenzio interiore senza dover fare alcun movimento innaturale, rimanendo anzi seduti in modo confortevole. Grazie all'ascesa della Kundalini la tensione si dissolve, l 'attività mentale rallenta e tutto il nostro essere viene pervaso da una sensazione di completo benessere e di pace profonda. Ma solo forza del desiderio e la perseveranza ci permetteranno di ottenere effetti benefici a lungo termine. La regolarità della meditazione è indispensabile per rimuovere progressivamente i nostri 'blocchi' energetici e poter armonizzare l'intera personalità. Inizieremo così ad apprezzare la bellezza senza nutrire il desiderio di possederla, ad allontanarci sempre più dal gioco delle false apparenze per poter onorare la verità, ad immergerci nell' intensità del presente abbandonando ogni tendenza a nostalgici sentimentalismi o aride elucubrazioni intellettuali, a sintonizzarci sulla dimensione sottile degli altri esseri umani e a 'leggere' nella loro mappa energetica le loro qualità e i loro bisogni; a mobilitarci spontaneamente per la ricerca di soluzioni collettive; a sviluppare le radici di una nuova civiltà in cui 1' amore, il rispetto, la solidarietà ... non siano più vuote ideologie ma la vibrante espressione del nuovo UOMO UNIVERSALE!

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Chakra. 1 Mooladhara, la Mooladhar (Kundalini), 2 Swadhistan, 3 Nabhi, 4 Cuore, 5 Vishuddi, 6 Agnya, 7 Sahasrara

Canali, a Ida nadi (canale sinistro), b Sushumna nadi (canale centrale), e Pingala nadi (canale destro)

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Chakra. 1 Mooladhara, la Mooladhax (Kundalini), 2 Swadhistan, 3 Nabhi, 4 Cuore, 5 Vishuddi, 6 Agnya, 7 Sahasrara

Canali, a Ida nadi (canale sinistro), b Sushumna nadi (canale centrale), e Pingala nadi (canale destro)

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PRIMI ESERCIZI Introduzione. Tutt i gli esercizi che vengono presentati in questo e negli altri capitoli, servono unicamente come strumento per la meditazione. Il momento più importante della meditazione è quando si è pienamente consapevoli di se stessi e del mondo ma senza pensieri. La pratica della meditazione, giorno dopo giorno, consente di arrivare a percepire con continuità uno stato di profondo benessere e pace nella nostra normale vita. Quelle che consigliamo in questa dispensa e nelle successive, sono quasi esclusivamente procedure energetiche che favoriscono la meditazione e non movimenti simbolici o rituali. È importante indirizzare dolcemente la propria attenzione sulla parte più alta della testa (mai fissarla sulla fronte, dove c'è l'ego) o sulle mani, sui canali e sui chakra coinvolti: si diventerà pian piano sempre più sensibili ai mutamenti che avvengono al nostro interno e nel corpo fisico. Hanno particolare importanza, e acquisteranno spontaneamente evidenza, i segnali che si manifestano sul palmo delle mani (pizzicori, sensazioni calde o fresche, senso di pesantezza o di leggerezza). Shri Mataji, che guarda agli Iniziatori delle varie religioni come fiori di un unico Albero della Vita, ricorda a questo proposito quanto è scritto, per esempio, nel Corano: "nel giorno della resurrezione le vostre mani parleranno". Come sperimenteremo esse rappresentano, ora che abbiamo ricevuto la Realizzazione, uno strumento fondamentale per capire se stiamo procedendo nel migliore dei modi.

La posizione da tenere durante la meditazione. La posizione è mostrata nella figura, ed è quella solitamente adottata. Tolte le scarpe, è bene sedersi per terra, ma in modo comodo, allentando cinture o abiti stretti. Il busto è in posizione eretta e le mani aperte. Se la posizione procura tensioni o disagio, si può anche restare seduti su una sedia o, sempre per terra, ci si può disporre nella posizione del "diamante" (seduti sui talloni). Quando si è seduti su una sedia è importante che la pianta dei piedi sia ben poggiata su Madre Terra.

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ESERCIZIO N° 1 Tenendo la mano sinistra sul ginocchio, con il palmo rivolto verso l'alto, portare la mano destra in corrispondenza dei chakra (sempre sul lato sinistro) ripetendo quanto segue:

1. Sul cuore domandare 3 volte: MADRE, SONO IO LO SPIRITO?

2. Sul lato sinistro dello stomaco (NABHI CHAKRA) domandare 3 volte: MADRE, SONO IO IL MAESTRO DI ME STESSO?

3. A sinistra all'altezza dell'inguine (SWADISTHANA) affermare 6 volte: MADRE, DESI­DERO LA PURA CONOSCENZA.

4. Lato sinistro dello stomaco, affermare 10 volte: MADRE, IO SONO IL MAESTRO DI ME STESSO.

5. Cuore, affermare 12 volte: MADRE, IO SONO LO SPIRITO.

6. Base sinistra del collo (VISHUDDHI), affermare 16 volte: MADRE IO NON SONO COLPEVOLE.

7. Sulla fronte, (AGNYA) affermare: MADRE, IO PERDONO T U T T I (non importa il numero delle volte).

8. Dietro la nuca, affermate: MADRE, SE HO COMMESSO PECCATO CONTRO LO SPIRITO, PERDONAMI (Non importa il numero di volle).

9. Sopra la testa, iniziare un massaggio in senso orario in corrispondenza dell'osso della fontanella, e per 7 volte chiedere: MADRE, TI PREGO, DAMMI LA REALIZZAZIONE, DAMMI LO YOGA (L'unione con il Divino).

Alzare la mano destra di circa 10 cm, mantenendo l'attenzione sul centro del palmo della mano. Appoggiare anche la mano destra sul ginocchio, e restare per qualche minuto in consapevolezza senza pensieri, IN MEDITAZIONE.

Per chiudere: ALZARSI LA KUNDALINI , E DARSI 7 BANDHAN.

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ESERCIZIO 2 Ci diamo sette bandhan e ci alziamo la kundalini.

1. Appoggiamo i palmi delle mani sulla Madre Terra e chiediamo: MADRE TI PREGO, ASSORBÌ OGNI IMPURITÀ' NEI MIEI CHAKRA

2. Mano sinistra sul ginocchio, con il palmo rivolto verso l'alto (e verso la foto di Shri Ma-taji). Con il palmo della mano destra appoggiato sulla Madre Terra e l'attenzione sul canale sinistro (Ida Nadi), affermare: MADRE TI PREGO, ASSORBÌ I MIEI CONDI­ZIONAMENTI, I MIEI DESIDERI, IL MIO PASSATO. RISVEGLIA IN ME IL PURO DESIDERIO DI ESSERE UNO CON LO SPIRITO.

3. Mano destra sul ginocchio con il palmo rivolto verso l'alto (e verso la foto di Shri Mataji), portare la mano sinistra in alto con il palmo rivolto dietro le spalle. Con l'attenzione nel canale destro (Pingala Nadi) affermare: MADRE TI PREGO, ASSORBÌ IL MIO EGO E I MIEI PENSIERI. DAMMI LA CONSAPEVOLEZZA CHE, IN REALTA', IO NON FACCIO NIENTE; SOLO TU FAI TUTTO.

4. Le due mani appoggiate sulle ginocchia con il palmo rivolto verso l'alto (e verso la foto di Shri Mataji) e l'attenzione nel primo chakra (Mooladhara), affermare: MADRE TU SEI IN ME L'INNOCENZA, LA PUREZZA E LA SAGGEZZA.

5. Mano sinistra sul ginocchio e mano destra sul cuore. Invitare la Kundalini a salire fino al chakra del cuore (Anahata): MADRE TI PREGO, VIENI NEL MIO CUORE.

6. Mano sinistra sul ginocchio e mano destra sulla fronte. Invitare la Kundalini a salire al centro della testa (Agnya): MADRE TI PREGO, VIENI NELLA MIA TESTA.

7. Mano sinistra sul ginocchio e mano destra sopra la testa. Iniziare un massaggio in senso orario in corrispondenza dell'osso della fontanella (Sahasrara) ed affermare: MADRE TI PREGO, VIENI NEL MIO SAHASRARA.

Appoggiando ambedue le mani sulle ginocchia e mantenendo l'attenzione sulla sommità del capo, entrare in meditazione.

Per chiudere: alzarsi la Kundalini e darsi sette bandhan.

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ESERCIZIO 3 Ci diamo sette bandhan e ci alziamo la kundalini.

Questo esercizio consiste nel "SENTIRE" dentro di noi quell'AMORE verso la MADRE PRIMORDIALE, LA MADRE KUNDALINI , LA MADRE DIVINA, L'ENERGIA OMNIPER-VADENTE DEL PARAMCHAITANIA? in corrispondenza dei nostri CHAKRAS. (Amore VA-TSALA = Amore tra la Madre e il Figlio e tra il bambino e la propria Madre). Durante tutto l'esercizio appoggiare le mani sulle ginocchia con i palmi rivolti verso l'alto.

1. Con l'attenzione sul MOOLADHARA Chakra, cercare di sentire per LA MADRE PRI­MORDIALE, lo stesso AMORE che il bambino (quasi neonato) sente per la propria MADRE. E' un Amore SPONTANEO, PURO, SACRO, e che genera in noi GIOIA, INNOCENZA e CONFIDENZA.

2. Con l'attenzione nello SWADISTANA Chakra, cercare di PERCEPIRE la BELLEZZA che questo AMORE genera intorno a noi.

3. Con l'attenzione nel NABHI Chakra, rilassare lo stomaco, e SENTIRE come questo AMORE genera in noi: CONTENTEZZA, BENESSERE, TOTALE SODDISFAZIONE.

4. Con l'attenzione nel centro del petto, nel Chakra del CUORE, SENTIRE come l'A-MORE di questa nostra MADRE ONNIPOTENTE genera in noi un senso di TOTALE SICUREZZA.

5. Con l'attenzione nel VISHUDHI Chakra nel centro della gola, SENTIRE LA DOLCEZZA che questo AMORE genera in noi.

6. Con l'attenzione sull'AGNYA Chakra nel centro della testa, RICONOSCERE la MA­GNANIMITÀ' PATERNA di questa DIVINA ENERGIA.

7. Mantenendo l'attenzione sul SAHASRARA Chakra, sulla sommità del capo, IMMER­GERSI nell'ONNIPERVADENTE OCEANO di GIOIA e AMORE che è la vera natura della nostra MADRE DIVINA, DELLO SPIRITO, DEL PARAMCHAITANIA

Per chiudere: alzarsi la Kundalini e darsi sette bandhan.

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ALZARE LA KUNDALINI Come alzare la propria Kundal in i . Questo movimento si compie all'inizio ed alla fine della meditazione e tut te le volte che ne sentiamo il bisogno. Le mani agiscono contemporaneamente con due movimenti combinati. La mano sinistra, aperta con il palmo rivolto verso il corpo (ma leggermente inclinato verso l'alto) scorre verticalmente seguendo il percorso della colonna vertebrale, dall'altezza dell'osso sacro fino ad arrivare al di sopra della testa. La mano destra, contemporaneamente, ruota in senso orario intorno alla mano sinistra. Lo sguardo segue il movimento della mano sinistra. Quando entrambe le mani sono sopra la testa, si avvolgono l'una intorno all 'altra, descrivendo un fiocco immaginario in aria. Si incrociano le mani che poi discendono lungo il corpo seguendo ognuna il percorso del corrispondente canale laterale (Ida e Pingala, sinistro e destro), in modo da scaricare i canali stessi. La terza volta i nodi da chiudere sopra la testa sono tre.

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SCHEMA CHAKRA

ir,

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(s) aspetto di sinistra, (e) aspetto di centro, (d) aspetto di destra

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SHRI MATAJI NIRMALA DEVI Shri M a t a j i Nasce il 21 marzo 1923 nello stato indiano del Maharastra. Sin dall ' infan­zia, è consapevole di possedere particolari poteri e subito mostrerà il desiderio di metterli a disposizione dell'umanità

Quando è ancora una bambina, attraverso il padre, entra in contatto con Gandhi, passa molto tempo accanto a lui nell'ashram, vi r i torna più volte nel corso degli anni e il Mahatma riconosce in lei qualcosa di unico.

Diventa ben presto leader del movimento giovanile per l'indipendenza dell 'India. Studia medicina e psicologia presso il Christian Medicai College di Lahore.

Nel 1970 inizia la sua vera missione: risvegliare il potere spirituale degli esseri umani a livello di massa Shri Mata j i apre l'era del blossom time in India donando la Realizzazione del Sé ad un piccolissimo gruppo di persone.

Nel 1973 va a vivere a Londra, suo marito, il sig. C. P. Shrivastava è eletto Segretario Generale dell'Agenzia per gli Affari Mar i t t im i del l 'ONU. Ma pur vivendo appieno la sua v i ta di moglie di un diplomatico e di madre di due figlie, Shri Mata j i dedica tu t ta se stessa alla diffusione della pratica di Sahaja Yoga e della Realizzazione del Sé.

Viaggia ininterrottamente nei cinque continenti per portare il suo messaggio di gioia e donare la Realizzazione a coloro che la desiderano, senza alcun fine di lucro. "La Realizzazione è un vostro dir i t to naturale come esseri umani" .

Un numero straordinario di persone senza distinzione di razza, religione, età, condizione so­ciale ha conosciuto il valore dei Suoi insegnamenti aprendo centri Sahaja Yoga in oltre ottantasei paesi.

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LA REALIZZAZIONE DEL SE' Che cosa è la Realizzazione del Sé? Con il termine Realizzazione del Sé la psicologia moderna indica la condizione di piena realizzazione delle proprie capacità e inclinazioni che da sempre costituisce il sogno di ogni essere umano e la spinta più autentica alla sua evoluzione.

L'aspirazione alla Realizzazione del Sé diventa infat t i insopprimibile, una volta che sono stati soddisfatti i cosidetti bisogni primari, cibo, casa, sicurezze economica ed affettiva.

Il Sé o Spirito è il riflesso del Divino in ciascun essere umano. La Realizzazione del Sé è dunque il riconoscimento del proprio Spirito, tale riconoscimento si realizza nel momento in cui il nostro Spirito individuale (Atma) si ricongiunge con lo Spirito Universale (Jivatma).

Questa unione è lo stato di yoga (yoga in sanscrito significa unione) descritto nei Veda, è l 'Armonia Universale che Budda chiama "Samadhi", lo Zen "Satori ' e la Bibbia "Regno di Dio" .

Perchè la Realizzazione del Sé? Nel passato questa esperienza era accessibile soltanto a pochi individui che attraverso una lunga serie di penitenze e restrizioni avessero raggiunto un alto livello di evoluzione spirituale.

Oggi esiste un maestro, Shri Mata j i Ninnala Devi, che possedendo il calibro spirituale per effettuare, a livello di massa, quel risveglio cui i ricercatori hanno da sempre aspirato, ha dato inizio, sin dal 1970, al sottile processo evolutivo denominato Sahaja Yoga.

Shri Mataj i , ha votato tu t ta la sua v i ta alla diffusione della Realizzazione del Sé e a donare Sahaja Yoga ad una società tormentata che è alla disperata ricerca di un reale cambiamento.

Shri Mata j i ritiene infat t i che l'umanità sia finalmente entrata in una nuova era the blossom time, il tempo della fioritura in cui la Realizzazione del Sé può finalmente essere raggiunta da tu t t i attraverso un'esperienza spirituale di massa ottenuta grazie al metodo di Sahaja Yoga.

In sanscrito Sahaja significa spontaneo da saha con e ja nato. Sahaja Yoga è dunque "unione spontanea"

E' uno strumento di conoscenza che, mediante la meditazione e l'impiego di semplici tecni­che, conduce alla scoperta delle dimensioni più profonde della consapevolezza umana attraverso il risveglio di un'energia sottile detta Kundalini: In Sahaja Yoga il risveglio della kundalini si ottiene senza sforzo e senza rischio

Come il germogliare di un seme, esso è un processo spontaneo e naturale; un processo di cre­scita della consapevolezza di noi stessi ed anche della consapevolezza collettiva che ci permette di percepire sia il nostro sistema sottile che quello degli altr i e correggerne gli squilibri. L'aspet­to collettivo della psiche umana, intuito da Jung, diventa così per la prima volta direttamente accessibile.

Quali gli strumenti per ottenere la Realizzazione del Sé? Lo strumento attraverso il quale avviene la Realizzazione del Sé è un sistema energetico composto da tre canali (Nadi) e 7 centri (Chakra)

Il canale sinistro (canale lunare, o Ida Nadi) è il substrato energetico dei nostri desideri ed emozioni. La sua terminazione, nella parte posteriore della testa, governa il nostro Super-Ego, ed accoglie l'energia dei nostri ricordi, abitudini e Condizionamenti

Il canale destro (canale solare, Pingala Nadi) è il canale che alimenta l'azione, sia fisica che mentale e ci permette di elaborare i nostri progetti futur i . La sua terminazione, nella parte anteriore della testa, dirige le funzioni dell'Ego e costruisce il senso della nostra individualità.

Il canale centrale (Sushumna Nadi) è il canale della evoluzione spirituale; esso veicola l'energia che sostiene la crescita della nostra consapevolezza individuale e collettiva.

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I chakra, ( in sanscrito - ruota) sono centri d'energia dislocati lungo i canali, regolano le nostre diverse funzioni fisiche, psichiche e spirituali e costituiscono i fili invisibili che tessono la trama del nostro essere.

II primo chakra, Mooladhara si immagina situato al disotto dell'osso sacro, corrisponde fisicamente al plesso pelvico e controlla gli organi genitali ed escretori. Le sue qualità spirituali sono l'innocenza, la purezza, la saggezza, la spontaneità.

Il secondo chakra, Svadisthan, corrisponde al plesso aortico e controlla i reni, parte del pancreas, del fegato e della milza. Le sue qualità sott i l i sono la creatività, il senso estetico, la pura conoscenza.

Il terzo chakra, Nabhi o Manipur, corrisponde al plesso celiaco o solare e controlla le ghian­dole surrenali, lo stomaco, la rimanente parte del pancreas, del fegato e della milza. Esso ci dà un senso di completo benessere, tranquil l i tà, equilibrio.

II quarto chakra, Anahat o chakra del cuore, corrisponde al plesso cardiaco e controlla cuore, pericardio, polmoni e pleure. E' la sede del nostro vero Sé, e dispensa l'amore, la compassione, la fiducia in se stessi e il senso di responsabilità

Il quinto chakra Vishuddhi, corrisponde al plesso cervicale e controlla le varie part i del volto, l'epidermide, le corde vocali e le mani. E' il chakra della diplomazia, del giusto distacco, della correttezza nei rapporti sociali e della capacità di comunicazione. L'energia da esso sprigionata ha il potere di rimuovere tu t t i i sensi di colpa e i rimorsi inut i l i , la collera e l'aggressività e ci rende capaci di percepire che nella nostra unicità siamo parte di un Tutto.

Il sesto chakra, Agnya, corrisponde all'area del chiasma ottico e controlla l'ipofisi, l'epifisi, l'ipotalamo, la retina e la corteccia cerebrale. E' il chakra dell 'umiltà e del perdono, qualità che rendendoci realmente liberi dall ' ira e dal risentimento ci permettono di scoprire la nobiltà e la generosità del nostro Spirito.

Il settimo chakra, Sahasrara, corrisponde all'area limbica e ne controlla il funzionamento. E' il centro che integra le qualità sotti l i di t u t t i gli a l t r i chakra. Quando la Kundalini lo i l lumina entriamo realmente in un nuovo campo di percezione: la "percezione vibratoria" che ci collega alla dimensione sottile ed assoluta della realtà.

Ciascun chakra inoltre corrisponde ad una parte della mano. Una volta raggiunto lo stato di yoga le mani diventano sensibili alla condizione energetica dei singoli chakra e con un po' di pratica è possibile decodificare i segnali da essi provenienti

La Kundalini (dal sanscrito Kundal, spirale) è un'Energia Spirituale dormiente; si immagina avvolta a spirale dentro l'osso triangolare (Mooladhar), che i Greci definirono "sacro' in base alle loro conoscenze sulla natura divina di questa energia

Essa è il riflesso in ciascuno di noi dell'Energia Primordiale, che ha dato v i ta a tut te le forme viventi sulla terra.

Presente in tut te le religioni, la Kundalini assume diverse denominazioni nelle varie tradi­zioni: Adi Shakti per gli Induisti, Rouh per i Musulmani, Spirito Santo per i Cristiani, Energia Cosmica per gli scienziati.

Come si manifesta la Realizzazione del Sé? La Kundalini opportunamente risvegliata, sale lungo I canale centrale e fuoriesce dall'area della fontanella manifestandosi in condizioni di perfetto equilibrio energetico, come brezza fresca. Nel caso in cui, invece, dovesse incontrare lungo il suo percorso dei disordini energetici relativi a chakra danneggiati si manifesterà come calore.

La Kundalini ha il potere di purificare, nutrire, illuminare, integrare i nostri centri di energia e di connetterci con l'Energia Cosmica o Potere Onnipervadente dell'Amore di Dio.

Tale connessione crea nella nostra mente una condizione di pace e di silenzio che ci permette di sperimentare quello stato di consapevolezza senza pensieri, che in sanscrito viene chiamato Nirvichara Samadhi. E l'esperienza tangibile della Realizzazione del Sé.

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Quali gli effetti della Realizzazione del Sé? Questa esperienza, una volta stabilizzata mediante la meditazione regolare e l'uso di tecniche specifiche, determina progressivamente una reale trasformazione: i soggetti iperemotivi, facilmente condizionabili tendenti agli stati depres­sivi, così come quelli iperatt ivi, dominanti e aggressivi, t u t t i possono trovare un loro equilibrio interiore, sviluppare una maggiore serenità nelle relazioni interpersonali investire nuove energie nelle at t iv i tà professionali, creare le condizioni più idonee all'attuazione del "proprio" progetto di vi ta, diventare ciascuno maestro di sé stesso...

I r isultati ottenuti finora con il risveglio della Kundalini attraverso Sahaja Yoga sono sorprendenti ed hanno att irato l'attenzione di medici e scienziati di ogni parte del mondo.

In diversi Paesi sono stati già effettuati studi controllati per verificare gli effetti della medi­tazione Sahaja soprattutto nel trattamento di malattie psicosomatiche e t u t t i hanno dimostrato il significativo apporto di Sahaja Yoga sia nella prevenzione che nella terapia di varie patologie.

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Qualità dei Chakra e dei Canali

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Correzione del lato Destro Canale Centralo Come riconoscere

Se il lato Dx è pesante o caldo ... o il lato sx è intorpidito „. o se ci sono più vibrazioni sul lato sx e nessuna sul lato dx ... allora significa che siete di "Lato Destro"

Caratteristiche

Una persona intellettuale o rivolta al futuro ... una persona ambiziosa, che vuole essere indipendente ... che è iperattiva ... che ha un'opinione a proposito di tu t to ... e che la forza negli altr i ... che è aggressiva e dominante, critica verso gli altri ... temperamento caldo e litigioso ... di linguaggio tagliente ... auto assertivo e sicuro di sé. Chi si abbandona troppo alla vita materiale

Come correggere

Alzare il canale Sx e portarlo nel canale Dx. Continuare a lavorarlo con le proprie mani.

Quando siamo in azione, staccarsi e restare testimoni di se stessi (Ripetere "Io non faccio nulla")

Cercare di ubbidire alle persone di lato sinistro, non cercare di dominarle

Evitare le discussioni e le pianificazioni

Non stare troppo al sole o alla luce, sedersi al chiaro di luna e leggere poesie

Cercare di essere un po' più emotivi e cantare canti devozionali

Far passare il tempo, senza far nulla

Sedersi su madre terra, poggiare la mano dx sulle gambe con il palmo verso l'alto e la mano sx in alto verso l'etere

Usare acqua fredda, anche ghiaccio x raffreddare e pulire i chakra dx. Posizionare ghiaccio specialmente sul fegato

Stare a contatto con acqua e terra (meglio al mare) chiedendo che i propri problemi siano assorbiti

Preferire cibi vegetariani ... più carboidrati meno proteine .... Meno carne ... al limite pollo. Non mangiare pesce

In estate preferire cibi rinfrescanti come infusi di petali di rosa e cardamomo, usare zucchero bianco

Fare le cose in silenzio smettere di parlare parlare solo con parole dolci

Far sentire gli altr i a proprio agio ... Curarsi dei bisogni altrui ...

Smettere di dire " Io ...", "A me piace ...", ma chiedere questo agli altr i

Osservare e rispettare le regole e le morali di ogni posto e situazione

Tenere il cuore aperto. Awere un cuore grande. Auto interrogazione ed essere consapevoli di se. Equilibrio t ra Dx ed Sx.

Riconoscere di essere di passaggio e dimenticare il concetto di "mio"

Per contrastare le negatività

Fare pediluvio serale (10 min), t u t t i i giorni. Utilizzare acqua calda o fredda a seconda ke si senta il canale Sx o Dx pesante

Fare gargarismi con acqua e sale vibrati

Usare spesso l'acqua. Lavarsi spesso le mani, sopratt. prima di meditare

Sfrut tare le meditazioni collettive

Utilizzare spesso gli elementi in generale ed alcuni prodotti della ter ra come limoni e peperoncini

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Correzione del lato Sinistro Come riconoscere

Se il lato Sx è pesante o caldo ... o il lato dx è intorpidito ... o se ci sono più vibrazioni sul lato sx e nessuna sul lato sx allora significa che siete di "Lato Sinistro"

Caratteristiche

Una persona che sof f re di condizionamenti esterni. Si sente depressa, letargica o pigra o non pronta impaurita da ogni cosa ... disturba gli al tr i con un sacco di problemi (psicosomatici)... è docile e sopporta un sacco di cose dagli altri ... piange e frigna, ed è sempre all'estremo dei perdenti ... ha organi letargici ... ha attaccamenti ed è posseduta da qlke negatività

Come correggere

Per correggerlo bisogna prima spostarsi verso il destro e dal destro andare verso il centro

Alzare il Dx sul Sx 7 volte, con la mano Dx

Pianifica ciò ke vuoi fare e datt i da fare ... come testimone distaccato

Prova a comandare persone di lato Dx, ma senza dominarle

Usa la luce, il fuoco o il Sole ... usa una candela vicino alla nuca

Osservare la foto di Shri Mataji attraverso la fiamma

Bandhan. Bija Kshara: <HAM> - Affermazione: "Io Sono".

Scrivi il tuo nome su un foglietto e brucialo

Usare sale vibrato

Portare mano Dx verso terra, scaricando il canale Sx

Tenere gli occhi puntati verso madre terra

Attenzione ai gruppi di persone di lato Sx

Non posticipare gli esercizi "a dopo" o "a domani"

Mangiare + proteine, + carne, diminuire i carboidrati

Mano sul Vishuddi Sx ed affermare: "Io non sono colpevole"

Affermare: "Io sono una parte del tu t to

Guardare in faccia ai propri errori . Dimenticare il passato e chiedere perdono x tu t to e tu t t i

Proseguire x la propria strada e dire cose dolci agli altr i

Mantenere relazioni sorella/fratel lo con donne/uomini pure

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TERRA - indicata x canale sx e 1 °, 2°, 3° chakra Scarico/Pulizia del canale sinistro

1) Appoggiare la mano sinistra sullo ginocchia con il palmo verso l'alto e appoggiare il palmo della mano destra sulla terra. Le impurità in questo modo si scaricano sulla terra.

2) Prendere con la mano dx un pugno di sale (vibrato) e seguire tutto il percorso del lato sinistro. All'altezza degli occhi (dove i canali si incrociano) andare verso la tempia destra e girare dietro fino alla nuca, quindi fare lo stesso percorso in senso inverso.

Pulizia del Mooladhara

Vi è un rapporto speciale tra questo chakra e la Madre Terra. Semplicemente sedendosi, sdraiandosi o camminando sulla terra si ricevono molti benefici.

Pulizia chakra - Utilizzo del sale

1) Prendere con la mano dx un pugno di sale (vibrato) ed utilizzarlo x dare bandhan ai chakra durante la meditazione. Indicato x i primi 3 chakra, ma si può utilizzare anche sugli altri.

2) Si può utilizzare il sale per darsi i bandhan all'inizio ed alla fine della • :_meditazione. doDO essersi alzati la Kundalini _ _ _ _ ^ ^ _ _ _ _ _ _ _ _ _

ACQUA - indicata x canale dx e 1 °, 2°, 3° chakra Indicato x tutti i chakra e canali

Pediluvio. Immergete i piedi in una bacinella di acqua salata per 10-15 minuti, cercando di rimanere in consapevolezza senza pensieri. È bene avere vicino una brocchetta e un asciugamano per sciacquare e asciugare i piedi alla fine. L'acqua della bacinella dovrebbe essere tiepida ma può essere più calda se il lato sinistro è più pesante, o più fredda se è pesante il lato destro.

Utilizzo di acqua ghiacciata (eventualmente mista a sale)

Ghiaccio sul fegato. Il fegato è la sede dell'attenzione. Se è caldo si fatica a mantenere la consapevolezza senza pensieri: applicare del ghiaccio misto sale (messo in una busta di plastica e avvolto in un panno) sul fegato x 10-15 min. Mai durante la digestione

Ghiaccio sull'eoo. Un'eccessiva attività del lato destro, come ad esempio il pensare troppo, causa l'aumento dell'ego ed ostacola la strada della Kundalini verso il Cahasrara. Utilizzare lo stesso procedimento descritto sopra per il focato: appoggiare il ghiaccio nella parte sinistra della testa x 10-15 min.

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ARIA - indicata x canale dx e 4°, 5°, 6° chakra Scarico del canale destro :

Lasciamo la mano destra aperta sul ginocchio in posizione ricettiva e pieghiamo il braccio sinistro verso l'alto, con il palmo rivolto indietro verso o oltre la spalla sinistra (la mano sx funge da camino di scarico del calore).

Utilizzo migliore del prana (energia biologica) contenuto nell'aria :

1) Espirare senza sforzo ma profondamente, restare qualche momento a polmoni vuoti. Inspirare, restando poi qualche momento a polmoni pieni. Espirare di nuovo ripetendo più volte il ciclo. Quand'è possibile l'attenzione va al Sahasrara.

2) Respirazione alternata, utilizzando cioè una sola narice per volta. Le dita della mano destra chiudono alternativamente la narice che non sta lavorando: il pollice esercita una leggera pressione sull'esterno della narice destra, l'indice su quello della narice sinistra. Si inizia chiudendo la narice destra ed espirando dalla sinistra. Si chiude la sinistra e si inspira dalla destra; ancora dalla destra si espira. Si chiude poi la destra e si inspira dalla sinistra; si espira dalla sinistra. Ripetere più volte il ciclo. Quand'è possibile l'attenzione va al Sahasrara.

FUOCO - indicato x canale sx e 4°, 5°, 6° chakra (mai sul dx) - Utilizzo della candela Pulizia del Mooladhara e dello Swadishtana sinistro

Sedere con le mani appoggiate sulle ginocchia ed i palmi verso l'alto. Mettere una candela accesa di fronte alla mano sinistra. Un'altra candela accesa può essere piazzata dietro la schiena al livello dello Swadishtana sinistro. Si può anche sedere per terra con una candela accesa davanti la mano sinistra mentre il palmo della destra scarica per terra.

Pulizia del canale sinistro

Seguire con la fiamma di una candela tutto il percorso del canale sinistro. All'altezza degli occhi (dove i canali si incrociano) andare verso la tempia destra e girare dietro fino alla nuca, quindi fare lo stesso percorso in senso inverso.

Bandhan ai chakra del canale sinistro . . .

Facendo dei bandhan (movimento ad arco) ad un chakra del lato sinistro, in particolare con la fiamma di una candela, il chakra si purifica e viene protetto.

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COME AIUTARE LA PROPRIA ATTENZIONE È possibile che, all'inizio o durante la meditazione, nella testa si affaccino molt i pensieri e che non riusciamo a farli calmare. Per entrare nello stato meditativo, si possono usare diverse tecniche. Ne illustriamo alcune.

Portare dolcemente l'attenzione a scoprire l ' intera area dei principali canali e cha-kra. Si poggia per qualche minuto il palmo della mano destra sulla sommità del capo, mentre la mano sinistra va a toccare la base della spina dorsale. Mantenendo questa posizione, si porta poi l'attenzione su, fino al Sahasrara. Si riportano le mani nella normale posizione meditativa al calmarsi dei pensieri.

Equilibrare fra loro il canale destro e sinistro. Le braccia e le mani sono l'espressione fisica dei canali sotti l i . Sollevando un pochino le braccia dalle ginocchia e soppesandole, pos­siamo constatare, a seconda dello stato in cui siamo, diversi 'casi' vibratori , qui sotto elencati insieme con la tecnica più appropriata per riportare equilibrio.

• Tutte e due le mani sono 'silenziose' (o calde, o pesanti). In questo caso, se si sta seduti a gambe incrociate o nella posizione del loto, si poggiano le mani per terra facendo aderire bene i palmi al pavimento; se si è seduti su una sedia, si distendono le braccia in basso, con le di ta aperte (ma non tese, per non produrre sforzo) verso il pavimento. In t u t t i e due i casi chiediamo dentro di noi a Madre Terra di assorbire quel che ostacola lo scorrimento delle vibrazioni.

• Una mano è 'silenziosa', l 'altra calda. In questo caso si può 'scaricare' prima un canale e poi l 'altro, e lo si può fare in due modi.

1. si porta la mano destra all'altezza di una tempia (la tempia sinistra nel caso del canale destro, la destra per il canale sinistro poiché, come si vede nel diagramma, proprio all'altezza della fronte i canali si incrociano) e si fanno scorrere le di ta vicinissime al corpo (senza però toccarlo) verso il basso, lungo il percorso del canale che vogliamo lavorare. Di preferenza si agisce sempre con la mano destra.

2. se vogliamo lavorare il canale sinistro, lasciamo la mano sinistra aperta sul ginocchio in posizione ricettiva, e portiamo il palmo della mano destra a toccare terra (o disten­diamo il braccio verso terra, se siamo seduti su una sedia); se vogliamo lavorare il canale destro,

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lasciamo la mano destra aperta sul ginocchio in posizione ricettiva e pieghiamo il braccio sinistro verso l'alto, con il palmo rivolto indietro verso o oltre la spalla sinistra.

• Una mano è 'silenziosa' o calda,.l 'altra fresca. Si può 'scaricare' il canale che presenta problemi con le due tecniche precedenti; oppure: immettervi l'energia del canale fresco (ovvero, come anche si dice, alzare il canale fresco e abbassare quello caldo o silenzioso). Si lascia la mano che presenta problemi aperta sul ginocchio, le dita dell 'altra mano scorrono, dal basso verso l'alto, lungo il percorso del canale fresco, e all'altezza della fronte (o passando sopra la testa) scendono lungo il canale caldo o silenzioso.

• Tutte e due le mani sono fresche. Questa, che è la condizione ottimale, indica che non siamo assorbiti da emozioni né da ricordi, e che le preoccupazioni per il futuro non preval­gono sulla giusta sicurezza che ogni problema sarà risolto, poiché 'siamo lo spirito'. Non resta che fare ancor più 'amicizia' col silenzio del presente, per quanto nuova o strana possa sembrare a t ra t t i questa condizione, e abbandonarsi al senso di pace e di gioia che lo accompagnano. È la percezione del divino dentro di noi, al di là dei pensieri.

Questo stato può, specialmente all'inizio, non durare a lungo. Spesso è sufficiente provare dolcemente a riportare l'attenzione al Sahasrara perché la percezione del benessere e della gioia ritornino. Oppure si può provare ad eseguire una delle tecniche di cui sopra, o altre che verranno via via illustrate negli incontri successivi.

In ogni caso è bene, durante l'esecuzione di una tecnica, controllarne ogni tanto i r isultati (tra questi anche i mutamenti del nostro stato d'animo), ed eventualmente riprendere la meditazione in posizione normale, con riportando l'attenzione al Sahasrara.

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GLI ELEMENTI

Tutte le religioni, fin dai tempi più antichi, hanno detto che l'uomo e la domia devono pulirsi la mente attraverso at t i religiosi, vivendo una v i ta retta. Shri Mata j i , Oltre l 'Era Moderna, cap.6

Gl i elementi. Gl i elementi dett i semplici o fondamentali - l'aria, l'acqua, la terra, il fuoco -sono, com'è ovvio, manifestazioni diverse di una stessa Energia Creatrice. Lo stesso vale per noi esseri umani, per il nostro corpo grossolano e quello sottile. E t ra noi e gli elementi c'è un continuo e reciproco rapporto di sostentamento. O di distruzione. Rispetto ad un tema tanto vasto, ci accontentiamo qui solo di questo piccolo accenno, interessandoci al momento di ricordare che in generale:

• aria ed acqua sono particolarmente indicati per pulire il lato destro (pingala nadi);

• fuoco e terra sono particolarmente indicati per pulire il lato sinistro (ida nadi);

• terra ed acqua sono particolarmente indicati per i pr imi chakra (mooladhara, swadisthana, nabi e void);

• fuoco ed aria sono particolarmente indicati per i restanti chakra (cuore, vishuddi e agnya).

Qui di seguito sono illustrate alcune tecniche di base che usano le qualità proprie degli elementi per la pulizia dei chakra. Al tre saranno introdotte in seguito. Lo scopo di questi 'esercizi' è quello di ridare vigore o di far finalmente affiorare le qualità implicite nei nostri canali e centri sotti l i (vedi dispensa precedente). Alcune sono molto antiche, ma acquistano nuova e maggiore efficacia dopo la realizzazione. Nessuna tecnica vale di per sé, esse sono espressione sintetica di Amore e Conoscenza e verso quello stato in cui Amore e Conoscenza sono una cosa sola possono condurci. Ogni esercizio può essere ripetuto quante volte si vuole, a proprio piacere, approfondendo via via nel corso dei giorni le varie fasi ma sempre senza forzare: non stiamo nel mezzo di una prestazione sportiva, e nessuno ci corre dietro. Ci stiamo unendo (yoga, ormai lo sappiamo, vuol dire unione) con il Divino dentro e fuori di noi. Lasciamoci andare, diventiamo solo osservatori e testimoni di noi stessi. Stiamo scoprendo la bellezza e le straordinarie potenzialità della Natura che siamo e di cui siamo espressione, e questo produce un senso di gioia profonda e serena simile a quella che si prova ammirando un capolavoro artistico. Anche durante le prime fasi di apprendimento, in cui necessariamente l'attenzione va agli organi e ai singoli centri interessati, cerchiamo via via, dolcemente, di eseguire queste tecniche portando l'attenzione al Sahasrara, il Loto dai mille Petali, il chakra dell'integrazione di t u t t i i chakra, ora irrorato dall'amore puro della nostra kundalini risvegliata. Dopo un

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po', prima di stancarsi, sospendere l'esercizio e goderne i benefici restando con l'attenzione al Sahasrara:

Non andare al giardino dei fiori! Amico mio! Non andarci, é nel tuo corpo, il giardino dei fiori. Siedi sui mille petali del loto, e resta lì a guardare la Bellezza Infinita.

Kabir, poeta indiano del xv sec.

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L'ACQUA Pediluvio. Immergete i piedi in una bacinella di acqua salata per 1 0 - 1 5 minut i , cercando di rimanere in consapevolezza senza pensieri. È bene avere vicino una brocchetta e un asciu­gamano per sciacquare e asciugare i piedi alla fine. L'acqua della bacinella dovrebbe essere tiepida ma può essere più calda se il lato sinistro è più pesante, o più fredda se è pesante il lato destro. Immergere i piedi nel mare o nei fiumi produce lo stesso effetto ed è anzi uno dei più efficaci metodi di pulizia. Fare questo esercizio regolarmente (magari ogni sera) porta grandi giovamenti, che saranno tanto più chiaramente valutati e apprezzati quando più si sarà acquisita sensibilità rispetto alla percezione dello stato dei chakra. D'altra parte sono proprio queste 'pulizie' che, migliorando lo stato dei chakra ne consentono una migliore percezione: cominciamo a rimpiazzare i 'circoli viziosi' che hanno angustiato e angustiano le nostre vite con dei 'circoli virtuosi' sostenuti da una parte da grandi ideali e grandi aspirazioni alla trasforma­zione personale e sociale, e dall 'altra dall 'umiltà, che ci consente di non restare mentali, ma di eseguire effettivamente e con la costanza dovuta le tecniche necessarie.

Ghiaccio sul fegato. Il fegato a livello sottile é la sede della nostra attenzione, per cui se il fegato non é completamente a posto ed é un po' caldo, può essere difficile rimanere in consapevolezza senza pensieri. Un metodo molto efficace è quello di applicare del ghiaccio misto a sale (messo in una busta di plastica e avvolto in un panno) sul fegato per 10 -15 minut i . Mai durante la digestione.

Ghiaccio sull'ego. Un'eccessiva at t iv i tà del lato destro, come ad esempio il pensare troppo, causa l'aumento dell'ego ed ostacola la strada della Kundalini verso il Sahasrara. In questo caso usando lo stesso procedimento descritto sopra per il fegato, possiamo poggiare il ghiaccio nella parte sinistra della testa.

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L'ARIA L'Ar ia La respirazione. Il pranayama è la scienza, ed anzi l'arte, antichissima della respi­razione. È fondato sulla possibilità di utilizzare meglio il prana (energia biologica) contenuto nell'aria, e sulla relazione t ra il r i tmo del respiro e le onde cerebrali, ovvero lo stato del cervello, il nostro stato d'animo (espressione semplice che indica fenomeni molto ricchi e complessi). Ognuno può facilmente rendersi conto dell'effetto che il nostro 'stato d'animo' ha sulla respira­zione: chi ha paura ha il fiato corto, quando la paura passa tir iamo un bel respiro di sollievo. Con la disciplina della respirazione è possibile, invertendo il processo di causa-effetto, influire liberamente e volontariamente sulla nostra condizione fisica, psicologica e sottile. Il pranayama venne infatt i elaborato, perfezionato e usato dagli antichi maestri per favorire il risveglio della kundalini nel sistema sottile dei loro discepoli.

Grazie alla amorevole rivoluzione operata da shri Mataj i all'inizio degli anni '70, la prima cosa che viene donata al ricercatore che si accosta a Sahaja Yoga è proprio l'ascesa della kundalini, restando poi affidato alla sua umiltà, alla sua libertà, alla sua responsabilità, ed anche alla sua capacità di coordinarsi con altr i , il lavoro di stabilizzazione dello straordinario processo avvenuto spontaneamente, cioè senza alcuno sforzo. Un Sahaja Yogi non ha più e non ha affatto bisogno delle complesse discipline dell'Hata Yoga e del Pranayama perché si verifichi nel suo sistema sottile il fenomeno che più ci interessa, quello della Realizzazione del Sé.

Un Sahaja Yogi non ha più a che fare con solo il prana (energia biologica, come già accennato e molto poco 'sottile') ma finalmente con il pranava, cioè l'energia i l luminata.

Tra l'altro sarà già capitato, a chi si è avvicinato o addir i t tura è qualche volta entrato nello stato di consapevolezza senza pensieri ( i l più importante nell'attuale fase dell'evoluzione della nostra specie) di osservare come il respiro cambi, diventando spontaneamente più rado e lento (i l bisogno biologico di respiro è r idotto al minimo indispensabile, la consapevolezza è massima).

Alcune semplici tecniche di 'governo del respiro' possono comunque essere ut i l i , quando ce ne sia bisogno, per stabilizzare lo stato meditativo e tu t to il processo. Ne consigliamo qui alcune. Va ricordato che tanto le espirazioni che le inspirazioni avvengono dal naso: la bocca è chiusa, le labbra distese, le mascelle rilasciate.

Eserciz i

1. Espirare senza sforzo ma profondamente, restare qualche momento a polmoni vuoti . In­spirare, restando poi qualche momento a polmoni pieni. Espirare di nuovo ripetendo più volte il ciclo. Quand'è possibile l'attenzione va al Sahasrara.

2. Respirazione alternata, utilizzando cioè una sola narice per volta. Le di ta della mano destra chiudono alternativamente la narice che non sta lavorando: il pollice esercita una leggera pressione sull'esterno della narice destra, l'indice su quello della narice sinistra. Si inizia chiudendo la narice destra ed espirando dalla sinistra. Si chiude la sinistra e si inspira dalla destra; ancora dalla destra si espira. Si chiude poi la destra e si inspira dalla sinistra; si espira dalla sinistra. Ripetere più volte il ciclo. Quand'è possibile l'attenzione va al Sahasrara.

3. Una volta raggiunta una certa destrezza, è possibile combinare i due esercizi, restando cioè a polmoni vuot i o pieni anche quando si respira ora con una narice, ora con l'altra.

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IL FUOCO Pulizia del lato sinistro. Come già sappiamo, il lato sinistro - o canale femminile -quando si blocca o non funziona come dovrebbe, invece di darci il senso della pienezza del nostro essere e il desiderio per ulteriori rinnovamenti e trasformazioni, tende ad essere freddo, umido, oscuro, a darci depressione; il passato ci chiama e att i ra la nostra attenzione, diventiamo nostalgici e letargici, ci sentiamo costantemente insicuri, il nostro superego (i l pallone blu dell'omino) cresce e siamo facilmente manipolabili dall'esterno. Il fuoco è l'elemento che, per contrasto, aiuta a ristabilire l'efficienza di questo canale.

esercizi

1. Sedere con le mani appoggiate sulle ginocchia ed i palmi verso l'alto. Mettere una candela accesa di fronte alla mano sinistra. Un'altra candela accesa può essere piazzata dietro la schiena al livello dello swadisthan sinistro. Questo esercizio é particolarmente utile se vi sono impurità nel mooladhara e nello swadisthana sinistro. Si può anche sedere per terra con una candela accesa davanti la mano sinistra mentre il palmo della destra scarica per terra.

2. Seguire con la fiamma di una candela tu t to il percorso del canale sinistro (vedi l'omino). All'altezza degli occhi (dove i canali si incrociano) andare verso la tempia destra e girare dietro fino alla nuca, quindi fare lo stesso percorso in senso inverso.

È bene, per fare questo esercizio, usare una candela molto corta, appena qualche centimetro, poiché è più facilmente manovrabile.

Bandhan ai chakra del canale sinistro. Facendo dei bandhan (movimento ad arco) ad un chakra del lato sinistro, in particolare con la fiamma di una candela, il chakra si purifica e viene protetto.

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LA TERRA Sapete qua! è l'essenza della terra, anzi, di Madre Terra? È la fragranza. Shri Mata j i

Pulizia del lato sinistro. Appoggiare la mano sinistra sulle ginocchia con il palmo verso l'alto e appoggiare il palmo della mano destra sulla terra. Le impurità in questo modo si scaricano sulla terra.

Pulizia del mooladhara. Vi è un rapporto speciale t ra questo chakra e la Madre Terra. Semplicemente sedendosi, sdraiandosi o camminando sulla terra si ricevono molt i benefici.

Verrà presto il lustrata una efficacissima tecnica di pulizia che usa la Grazia e il potere di assorbimento di Madre Terra.

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SAHAJA YOGA VII Dispensa

MOOLADHARA CHAKRA

Corrispondenze

Shri Ganesha

Numero : quattro; Pianeta : Marte; Giorno : martedì; Pietra : corallo; Colore : rosso arancio; Elemento : Terra; Corrispondenza sulla mano : alla base del palmo; Corrispondenza sul corpo : alla base della colonna vertebrale, tra gli ischi (ossa dell'assise, nella parte bassa dell'osso iliaco che forma il bacino); Nazione : Australia; Qualità : saggezza, purezza, innocenza, spontaneità, gioia, eterna fanciullezza, potere di discernimento; Simboli : la svastica; il suono primordiale, OM; Aspetto del Divino : Shri Ganesha.

La funzione spirituale del Mooladhara Chakra Come detto, il corpo sottile dell'essere umano è composto da vari canali o "nadi", che

veicolano la circolazione dell'energia del corpo. Di questi, due -corrispondenti al canale destro e sinistro del sistema nervoso simpatico- si intrecciano con il canale parasimpatico, che sale lungo la spina dorsale, in più punti. In questi punti si formano dunque dei plessi chiamati chakra, la cui manifestazione materiale sono i sette principali plessi conosciuti anche dalla nostra medicina. I chakra sono dunque dei nodi di energia animati da un moto rotatorio. La poesia indiana li paragona a fiori di loto, ciascuno dei quali possiede un diverso numero di petali, corrispondente ai sub-plessi, ovvero alle diverse funzioni svolte da ciascun centro. In Sahaja Yoga usiamo comunemente i termini 'plesso', 'centro' e 'chakra' come sinonimi, coinvolgendo talvolta in questa uguaglianza anche l'organo principale di un centro, per es. il fegato o il cuore, sebbene resti inteso che il termine 'chakra' non coincida con un plesso, un centro, un organo, ma ne rappresenti l'aspetto energetico sottile.

Il primo chakra è situato alla base della colonna vertebrale e si chiama Mooladhara Chakra. Mooladhara vuol dire sostegno (dhara) della radice (moola).

A cura del centro italiano Sahaja Yoga

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Svolge una funzione fondamentale nella protezione e nell'ascesa della Kundalini. È questo chakra, infatti, che vigila sul suo riposo finché questa risiede, addormentata ed avvolta su se stessa, nell'osso sacro. È questo chakra che 'avverte' la Kundalini quando è giunto il momento di ridestarsi, sostenendone l'ascesa. Chi ha la Kundalini risvegliata, può favorire lo stesso risveglio in un'altra persona, secondo un processo che assomiglia a quello di una candela accesa che trasmette la fiamma ad una candela spenta.

Questo processo assomiglia a quello della candela accesa che trasmette la fiamma alla candela spenta. Ed è su di esso che la Kundalini si appoggia quando si innalza muovendo dall'osso sacro. Se il chakra è solido e in buono stato, l'esperienza della Realizzazione del Sé sarà semplice e durevole; diversamente, senza un appoggio stabile, non potrà stabilizzarsi nel Sahasrara (il chakra posto sulla sommità della testa) e tornerà ad avvolgersi su se stessa nell'osso sacro, sino alla prossima occasione. Si può osservare, a tale proposito, che uno degli scopi dei grandi Profeti e maestri primordiali è stato quello di donare regole di vita destinate a conservare questo chakra integro, affinché potesse svolgere efficacemente la sua funzione nel momento del ridestarsi della Kundalini, salvaguardando il potenziale evolutivo dell'umanità. Occorre in ogni caso un certo tempo per stabilizzare convenientemente questa 'seconda nascita'.

La funzione fisica e fisiologica del Mooladhara chakra Nel corpo fisico, il Mooladhara regola la sessualità, la riproduzione e l'escrezione.

Pressioni esercitate sugli organi di eliminazione (la costipazione per esempio), provocano tensioni su questo chakra. Il suo buon funzionamento può essere ostacolato dalla mancanza d'igiene.

Quando il Mooladhara di una persona è desto, esso apporta saggezza, gioia, forza nella devozione, innocenza e purezza. Una tale persona è "auspichevole", di buon augurio, e porta, a coloro che la circondano, la buona fortuna ed il dinamismo della Gioia Divina.

Questo centro è in relazione con l'elemento Terra, ed emette al pari di questa un certo magnetismo che è all'origine del senso di orientamento, così sviluppato in alcune specie animali. Nell'essere umano, quando la forza magnetica del Mooladhara è esercitata in giochi di seduzione e di attrazione, esso perde questa come altre qualità psicologiche e sottili. Questo centro (da cui parte il canale sinistro) regola tutto ciò che ha attinenza con l'equilibrio e la memoria: esiste, per esempio, una relazione tra il Mooladhara chakra (da cui parte il canale sinistro) ed il cervelletto (dove il canale sinistro termina), che presiede al mantenimento dell'equilibrio fisico. Gioca altresì un ruolo nell'equilibrio mentale e in quello emotivo.

Il Mooladhara chakra è anche responsabile della memoria e dell'equilibrio emotivo, essendo il punto di partenza del canale simpatico di sinistra, ove si stipa tutto il passato individuale e collettivo, e regola l'emotività nell'essere umano.

Il Mooladhara chakra è, in effetti, il punto di partenza della "Via del Centro" ed è molto disturbato dalle deviazioni che si manifestano quando ci si comporta in modo estremista o fanatico, sia nel senso dell'abuso che della restrizione. L'equilibrio armonico della sessualità si discosta tanto da quella che veniva chiamata liberazione sessuale, quanto dall'astinenza forzata. E' bene sottolineare che l'equilibrio del Mooladhara chakra non si esercita unicamente sulla sessualità, ma anche sull'insieme dei nostri comportamenti. È bene dunque evitare ogni estremismo.

Manifestazioni del Mooladhara chakra nella natura Talvolta la Terra imprime su alcuni luoghi o su certe pietre un segno distintivo. Queste

pietre (Swayambu nella terminologia sanscrita) emettono vibrazioni che sono state riscontrate dai grandi Santi del passato, e che lo possono essere anche dalle persone realizzate, la cui percezione vibratoria è ben stabilizzata.

■ 2 / VII3 Dispensa

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Alcuni esempi di luoghi che emettono vibrazioni del Mooladhara Chakra: • il Monte Cervino, nelle Alpi Svizzere; • l'Ayers Rock, gigantesco monolite rosso, che si erge a Uluru, nell'Australia Centrale.

Le qualità del Mooladhara chakra Identificazione con la gioia e la castità unite dall'innocenza:

• armonia; • equilibrio; • sensibilità all'innocenza.

Fiducia nella propria divinità che conferisce una fiducia umile: • dominio sulle seduzioni; • vittoria sulle tentazioni dentro noi stessi; • vittoria sugli spiriti che possiedono gli altri.

Coscienza totale, potere d'essere testimoni; conoscenza piena delle Scritture e della Verità:

• umiltà verso Dio; • saggezza; • conoscenza.

Manifestazione vivente del Dharma; ricerca del nettare dell'esistenza in quanto strumento del Divino:

• coraggio fondato sulla sicurezza; • coscienza della consapevolezza collettiva; • potere del Dharma.

Cause di blocchi sul Mooladhara chakra e loro riflessi f isici La pratica dell'occultismo, del tantrismo, l'errore freudiano della cosiddetta liberazione

sessuale, l'abitudine di posare sugli altri sguardi degradanti o concupiscenti. La lussuria, i pensieri impuri i fantasmi possono provocare disturbi più o meno gravi non solo nell'area del mooladhara ma in tutti i chakra, poiché l'innocenza non solo è la prima cosa creata, ma permea tutti i centri, alcuni tipi di cancro dell'utero o malattie alla prostata.

I condizionamenti sbagliati, gli attaccamenti emotivi comportano uno squilibrio del canale simpatico di sinistra.

L'austerità, il fanatismo, possono provocare scompensi mentali o, sul piano fisico, la costipazione.

Come migliorare il Mooladhara chakra Mediante la meditazione Shri Mataji ricorda spesso che non si può 'fare' della meditazione ma che bisogna

'essere' in meditazione. Durante la meditazione dobbiamo arrenderci completamente al potere della Kundalini. È la nostra madre spirituale e, perciò, conosce la nostra vera natura, i nostri lati deboli e le nostre necessità.

Dobbiamo avere piena fiducia in lei, ne avremo in cambio serenità e pace, e diverremo più ricettivi alle vibrazioni, capaci di gioia e silenzio nella meditazione. Inoltre abbiamo la fortuna di poter sperimentare l'efficacia di un rapporto diretto con shri Mataji. Possiamo con rispetto e dedizione portare l'attenzione sui di lei col desiderio di assorbire la sua innocenza -in questo caso, ma lo stesso varrebbe e varrà per le altre qualità - e constatare poi il risultato.

■ 3 / VIIa Dispensa

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I suoi sono i chakra di chi ci ha fatto ottenere subito quello che per molti ricercatori è stato solo un sogno, la realizzazione del Sé. Ed hanno una forza e un coefficiente vibratorio non immaginabili e nemmeno paragonabili ai nostri. Lei stessa ci ha più volte ricordato come essi siano a nostra disposizione. Servono solo onestà, riconoscimento della propria condizione attuale, desiderio di raggiungere un livello di esistenza più elevato, rispetto, desiderio di sperimentazione, e un cuore capace di reggere la gioia divina che ne segue, [dal piacere - e dal suo gemello sociologico-economico, il consumo - alla gioia

Per mezzo della Terra La natura è dotata di un enorme potere di assorbimento che possiamo adoperare in

diversi modi: • si può camminare guardando per terra; il potere di assorbimento della terra purifica in tal

modo lo sguardo; ciò ci consente, inoltre, di non essere invasi dalla sequela di immagini perverse che disturbano il nostro senso di armonia e di bellezza - "La lampada del corpo è l'occhio. Se dunque l'occhio tuo è sano, tutto il tuo corpo sarà illuminato; ma se l'occhio tuo è viziato, tutto il tuo corpo sarà nelle tenebre" (S. Matteo - 6, 22);

• quando ne abbiamo l'opportunità, possiamo sederci su Madre Terra chiedendole di voler assorbire tutto ciò che è impuro in noi. È importante sedersi correttamente, con la schiena dritta ma non rigida, trovando il contatto ottimale tra il Mooladhara chakra e Madre Terra. Su cui poggia pure il palmo delle mani.

• Per mezzo del fuoco II fuoco è sinonimo di luce. Se si utilizza il fuoco contemporaneamente alle vibrazioni

emesse dalla foto di Shri Mataji, per esempio, esso ha il potere di distruggere l'oscurità che c'è in noi e di liberarci dai condizionamenti che ostacolano l'essere sottile: • durante la meditazione collocare una candela accesa davanti alla mano sinistra, mentre la

mano destra è posata o rivolta verso terra, in modo che la negatività bruciata nel canale sinistro ( tramite la mano sinistra) sia assorbita dalla terra ( tramite la mano destra);

• per pulire il canale simpatico di sinistra: durante il pediluvio (vedasi appresso) si possono fare dei bandhan con una candela accesa lungo tutto il lato sinistro. Alcuni trovano meno efficace l'uso contemporaneo dei due elementi, ognuno può sperimentare su di sé

• per purificarsi dalle incrostazioni dei condizionamenti del Canale sinistro e del superego: chiedere a qualcuno di farci dei bandhan con una candela accesa attorno alla nuca (regione del cervelletto); questo punto della testa è, infatti, in relazione diretta con il Mooladhara chakra perché qui risiede infatti il trono della Deità che sovraintende a questo chakra, Shri Ganesha, a livello di chakra terminale o Sahasrara.

ATTENZIONE: l'elemento Fuoco può essere utilizzato solo sul lato sinistro, mai sul destro, perché il lato sinistro è in relazione con l'elemento Acqua. Quando questa "acqua" è troppo abbondante o sporca, il "fuoco" e la "terra" possono purificarla. Il canale destro è in relazione con l'elemento fuoco, ragione per cui il "Fuoco" non è utile per purificarlo ma rischierebbe, al contrario, di eccitarlo maggiormente. E' per mezzo della "acqua" (pediluvio) e della "aria" che possiamo riequilibrare il canale destro.

Per mezzo dell'acqua La tecnica essenziale che possiamo qui adoperare è il pediluvio che ha la proprietà di

pulire i canali simpatici di destra e di sinistra nonché i primi chakra (Mooladhara, Swadisthan, Nabhi e Void).

I canali laterali, in effetti, non si fermano al Mooladhara chakra, ma sì prolungano nelle gambe e nei piedi. La negatività accumulata dal sistema sottile durante la giornata può essere così eliminata mediante il pediluvio che svolge nei confronti dei corpo sottile la stessa funzione della doccia quotidiana rispetto al corpo fisico. I bagni di mare hanno la stessa proprietà dei pediluvi.

■ 4 / VII3 Dispensa

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Come procedere? La sera, al rientro dal lavoro o prima di andare a letto, ci si può sedere di fronte alla foto di Shri Mataji davanti alla quale accenderemo una candela. Si immergono i piedi in una bacinella colma d'acqua e sale (il sale rappresenta l'elemento Terra). Si adopera acqua calda se siamo raffreddati o se ci si sente stanchi o "rammolliti", acqua fredda se siamo eccitati o se il nostro mentale funziona senza tregua. Acqua tiepida negli altri casi. Fare il bandhan, alzarsi la Kundalini e meditare per un quarto d'ora circa. Sciacquare i piedi con acqua pulita, asciugarli e gettare l'acqua dei pediluvio nel WC e sciacquare la bacinella (che dovrebbe essere adoperata solo per il pediluvio).

Per mezzo degli alimenti Shri Mataji ci ha insegnato che certi alimenti sono eccitanti e surriscaldanti per il

Mooladhara chakra. Tra l'altro il pesce e la carne rossa. Conviene dunque non mangiarne eccessivamente.

Le Deità del Mooladhara chakra Ogni nostro chakra è sede di un aspetto particolare del Divino che la mitologia indiana

ha personificato sotto forma di deità, al fine di rendere tale simbolismo più accessibile al nostro intelletto. Corrispondenze di queste deità si riscontrano in tutte le grandi tradizioni del mondo, il che prova che tali racconti simbolici non sono semplici favole legate alla fede e alla mentalità di popoli isolati, ma sono l'espressione di una verità profonda, sepolta nell'inconscio collettivo dell'intera umanità. Ci limiteremo qui ai racconti tratti dalla mitologia indiana, perché lo studio delle corrispondenze con altre tradizioni esorbita dal quadro di questo studio. Due deità risiedono nel Mooladhara chakra: • Shri GANESHA, il Fanciullo con la testa di elefante, figlio della Vergine Madre. È l'eterno

Fanciullo che venera solo sua Madre, la Kundalini, di cui è il custode, il protettore e per difendere la quale è capace di affrontare, senza paura, i peggiori pericoli. E' il re del Mooladhara chakra ed incarna la completa innocenza del Fanciullo. Si invoca la sua benedizione prima di iniziare ogni cosa, perché è Colui che vince gli ostacoli. Gli si indirizza sempre la prima preghiera.

• Shri KARTIKEYA, figlio del Signore Shiva. Benché sia stato creato prima di Shri Ganesha, non è preminente sul fratello minore. Controlla in particolare il lato destro del Mooladhara chakra e, se Shri Ganesha è l'incarnazione dell'Innocenza, Shri Kartikeya è il potere dell'Innocenza messa in azione. E' colui che procura agli uomini dinamismo e riuscita nelle loro azioni e accorda alle donne il potere di amore e di compassione, la grazia e la femminilità ed il potere di assorbire e di sostenere, proprio come Madre Terra. Nella sua qualità di capo delle milizie celesti, è il simbolo della giovinezza, dell'eroismo, della bellezza e della saggezza.

N.B. Ci si può chiedere quale sia la relazione tra la svastica, simbolo di Shri Ganesha, e la croce uncinata simbolo del nazismo. La svastica è un simbolo religioso molto antico e sacro, correlato alla creazione ed all'origine della vita. E' molto conosciuta in Oriente, specie in India. La si trova, ovviamente, nei templi e luoghi dedicati alla preghiera, essendo essa utilizzata come elemento decorativo e "porta fortuna" sui muri, porte, luoghi pubblici e privati. Capita pure di scoprirla, anche se non in modo appariscente, in alcune cattedrali di "casa nostra".

Hitler, prima di imporsi alla ribalta pubblica, aveva preso contatto con un gruppo di lama tibetani praticanti il tantrismo e la magia. Era stato iniziato a certe pratiche occulte che ha in seguito sfruttate.

Si può così spiegare il fascino ipnotico che esercitava sulle masse, così come la sua scalata al potere politico che nessuna forza sembrava capace di contrastare. La svastica ed il colore rosso preannunciano "Colui che sopprime gli ostacoli..." Hitler ha pervertito questi simboli non utilizzando correttamente la svastica ed ha convogliato a profitto delle sue intenzioni sataniche, forze possenti destinate a sostenere e proteggere la creazione e la vita.

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Ed il suo "lavoro" è stato così efficace che ancora oggi molti occidentali hanno un fremito di orrore alla vista della svastica, mentre in altri luoghi essa è un simbolo vivente e rispettato e di cui non si potrebbe fare a meno.

Estratti dai discorsi di Shri Mataji Shri Ganesha e l'innocenza: da "Ninnala Yoga" - n. 29 ultima pagina La sua devozione è infinita. Non ha mai venerato nessun altro che sua Madre. È nato da

una Vergine, Shri Gauri, ed è grazie al suo potere di innocenza che abbiamo potuto ottenere la nostra realizzazione.

Il potere dell'innocenza è immenso. Innanzi tutto elimina in voi la paura, ma il suo più grande potere consiste nel rendervi persone degne e rispettabili. E" grazie a questa qualità di innocenza che voi potete ricevere le benedizioni di Shri Gauri.

L'innocenza ha la capacità di rendere le persone molto pacifiche. Una persona che non è innocente non sarà mai saggia; la saggezza è un dono dell'innocenza. Nel crescere, questa innocenza emana il profumo della compassione. Quando ricevete le benedizioni di Shri Gauri acquisite fermezza e calcate la retta via, perché possedete quella innocenza esente dì invidia e lussuria! Vi rende belli. I vostri occhi brillano e ovunque li volgete un solo sguardo è sufficiente per alzare la Kundalini.

È la maturità della vostra innocenza che deve essere sviluppata. Essa vi farà diventare persone profonde, rispettose delle leggi divine.

Shri Ganesha e l'innocenza: Ganesha Puia - Tivoli, Italia, 11 settembre 1983 Si confonde spesso l'innocenza con la stupidità, ma un uomo stupido cade subito in

comportamenti egoici, mentre l'innocenza conferisce saggezza. Non potete ingannare l'innocenza. Una persona innocente non fa male a nessuno, non si mette in testa di risolvere tutti i problemi, ma abbandona ogni cosa a Dio.

L'innocenza vi da la concentrazione: osservate il neonato che succhia il latte dalla madre, come è concentrato su ciò che fa....L'innocenza vi mantiene nel presente: una persona innocente è sempre distesa... Sviluppate dunque la vostra innocenza, è un'ottima occasione per vivere nel presente. Perché lo sapete, quando siete nel presente, stabilite un contatto con il Potere Divino. Più siete innocenti, più parteciperete allo stato di beatitudine

Shri Ganesha e l'innocenza: Ganesha Puia - Ginevra, Svizzera, 22 agosto 1982 L'innocenza dona la saggezza. Tutte le sciocchezze commesse dall'ego provengono

dalla mancanza di innocenza e dall'assenza di Shri Ganesha.

Shri Ganesha ed il concepimento del fanciullo: Ganesha Puia - Zermatt. Svizzera, 2 settembre 1984

È Shri Ganesha che consente il concepimento del fanciullo, ed è Lui che crea il neonato nel seno della madre, è lui che sceglie il viso, il colore degli occhi, dei capelli... Col suo potere magnetico sa come coniugare il giusto tipo di geni, compie tutte quelle cose che per voi sono così importanti. E' sempre occupato, non si riposa mai, è sempre gioioso, lavora alacremente e non si lagna mai. E' un tale sostegno per vostra Madre: ecco perché si dice che sia il sostegno della Kundalini.

Shri Ganesha ed il concepimento del fanciullo: Ganesha Puia - Ginevra, Svizzera. 22 agosto 1982

Il colore di Shri Ganesha è rosso arancio. È il rosso che il feto vede per primo, è il colore del sangue... Quando il feto vede il rosso nel seno di sua madre questo colore agisce su di lui... L'innocenza è innanzi tutto rosso, fin verso i 15 anni. Poi, poco a poco, se il ragazzo riceve una educazione corretta, il colore si tinge di arancione ed al momento del matrimonio il rosso è sostituito dall'arancio, il che significa che la protezione attribuita al rosso non è più necessaria.

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(In altre occasioni Shri Mataji ha spiegato che la relazione coniugale stessa giuoca il ruolo di protettrice dell'innocenza).

Shri Ganesha ed il discernimento: Sahasrara Puia - Mesniere en Brav. Francia. 5 maggio 1984

L'altra qualità di Shri Ganesha, che si diffonde orizzontalmente, è che voi sviluppate il discernimento. Bisogna comprendere: la differenza che esiste tra il discernimento ed il potere del discernimento. Il potere significa "che agisce". Ovunque voi siate, senza che dobbiate prendere la parola, il potere del discernimento agisce.

Per esempio prendete un treno e si verifica un incidente... Nessuno perderà la vita (perché il potere di discernimento avrà preservato la vita dei viaggiatori). Stabilizzate il vostro discernimento, che è la potenza stessa, che agisce da sola. Non siete voi che lo fate agire, ma ne diventate il veicolo, diventate il bel veicolo del discernimento.

Shri Ganesha ed il discernimento: Sahasrara Puia - Mesniere en Brav, Francia, 6 maggio 1984

Il discernimento non è razionale, è una qualità innata, non se ne dovrebbe parlare. Il vostro miglior strumento è la vostra coscienza vibratoria, grazie alla quale potete sapere se le cose sono conformi o no alla verità. Nella vostra qualità di Sahaja Yogi sappiate che, nel crescere, saprete immediatamente ciò che è buono e ciò che non lo è: raggiungerete uno stadio in cui sarete semplicemente dotati di discernimento.

Per riuscirvi dovete però diventare maestri delle vostre reazioni, essere stabili in ogni circostanza. Osservate, per esempio una situazione e entrate, per un istante, in consapevolezza senza pensieri ed otterrete cosi il potere del discernimento. È un potere, non una cosa su cui si può discutere e sulla quale si può argomentare. Occorre dunque sviluppare questo stato, ed il miglior modo per riuscirvi è che in ogni situazione, in ogni avvenimento da affrontare, si entra subito in consapevolezza senza pensieri, vale a dire si entra nel Regno di Dio, e solo dopo si può reagire. Le vostre reazioni devono diventare molto stabili e sottili.

Risvegliare le qualità di Shri Ganesha nel Mooladhara chakra: Ganesha Puia - Tivoli, Italia, 11 settembre 1983

Con l'attenzione al Mooladhara chakra, che è al di sotto dell'osso sacro, rivolgete la mano destra verso la fotografia e la mano sinistra su Madre Terra, così facendo avete la possibilità di curare la vostra mente e il vostro cervello che è pieno di confusione, che non ha la possibilità di discriminare, che è complicato, che fa continuamente gli stessi sbagli, che non è in grado di capire come curare le malattie, come la cecità. Ma rivolgendo la mano destra verso la foto e la mano sinistra verso Terra potrete farlo come risultato di questa azione. Shri Ganesha è l'essenza di tutta la manifestazione materiale. E' il potere di tutto ciò che è stato creato, è l'essenza di tutto quello che è stato creato. Attraverso di Lui ogni cosa è stata creata.

Risvegliare le gualità di Shri Ganesha nel Mooladhara chakra: Ganesha Puia - Perth, Australia

Cose miracolose vi accadranno attraverso la vostra innocenza, tanto più innocenti siete più sarete pacifici. Adesso molte persone dovrebbero provare a meditare assieme dicendo il mantra di Shri Ganesha per cercare di stabilizzarlo.

Quelli che pensano molto devono cercare di ripetere "Non questo, non questo, non questo, e quando vengono pensieri anche dal superego bisognerebbe dire "Non questo, non questo, non questo" così voi comincerete a sviluppare quello stato nel quale "VOI SIETE" e niente altro. Così l'innocenza gioca ma non è coinvolta, vede il gioco, ma vede solamente, gioisce del gioco, solo gioisce.

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IL SUPPORTO DELLA RADICE DELL'UNIVERSO

30 Mooladhara Chakra

A- Controllo sulle tentazioni e seduzioni B- Controllo sul male dentro di noi C- Vittoria sugli spiriti che posseggono gli altri

INTEGRAZIONE DELLE 3 ONDULAZIONI: Sicurezza della propria maestà e divinità

A-Assenza di paura B- Consapevolezza della coscienza collettiva C- Potere del Dharma

INTEGRAZIONE DELLE 3 ONDULAZIONI: Incarnazione del Dharma e percezione del nettare dell'esistenza

Nr. 1

A- Armonia B- Equilibrio C- Sensibilità all'innocenza

INTEGRAZIONE DELLE 3 ONDULAZIONI: Identificazione con la gioia della creazione

A- Umiltà verso Dio B- Saggezza C- Conoscenza

INTEGRAZIONE DELLE 3 ONDULAZIONI: Consapevolezza e conoscenza complete

GIOIA: 1. Paramananda 2. Sahajananda 3. Durananda 4. Yogananda

SUONO: 1. Wham 2. Sham 3. Shym 4. Sam

POTERE: 1. Gupta 2. Prasaka 3. Kuraka 4. Vikrala

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STORIA DELLA CREAZIONE DI SHRI GANESHA

Due amici, Jaya e Vijaya, fecero osservare un giorno alla dea Parvati, che Shiva aveva sotto i suoi ordini una scorta numerosa di servitori (i Gana), mentre lei non aveva nessuno addetto al suo servizio. Un mattino, Shiva, sospingendo il sacro toro Nandin, guardiano degli appartamenti di Parvati, sorprese la Dea al suo bagno. Lei non fece alcun rimprovero al suo sposo, ma si ricordò ciò che gli avevano fatto notare Jaya e Vijaya. Così decise di creare un essere che le obbedisse perfettamente. Forgiò quindi, con le desquamazioni del suo bagno un bambino, e gli donò la vita.

Egli era grande, bello e molto forte. Ella lo dotò di vestiti immacolati e lo benedì: "Tu sei il mio beneamato figlio. Tu sei per me il più caro tra tutti", Il fanciullo s'inchinò di fronte alla Madre dell'universo, dicendole: "Obbedirò a tutti i tuoi ordini, non hai che da parlare". Shri Parvati gli chiese di installarsi come guardiano della porta dei suoi appartamenti. "Nessuno deve entrare senza il mio permesso"; e la Dea consegnò a Ganesha un grande bastone, in modo che potesse dissuadere qualsiasi specie di visitatore. Qualche istante più tardi, Shiva si presentò nuovamente alla porta degli appartamenti della Dea, e Ganesha, non sapendo che Shiva era lo sposo di Parvati, gli disse: "Senza il permesso di mia Madre che ora sta facendo il bagno, nessuno può entrare". E come Shiva provò ad entrare, Ganesha lo colpì due volte con il suo bastone. Shiva batté in ritirata, e chiese ai suoi servitori, i Gana, di andare a domandare chi era l'intruso alla porta della propria dimora, I Gana minacciarono Ganesha il quale amministrò loro una serie di colpi di bastone. Così tornarono a raccontare i fatti a Shiva che si burlò di loro, definendoli vigliacchi.

Nel frattempo la Dea, sempre alle sue abluzioni, intese il rumore della disputa fuori della sua casa. Tramite un'amica, fece dire a Ganesha di restare al suo posto e di continuare a difendere fermamente l'entrata. Ganesha si rivolse allora ai Gana di Shiva: "Voi ed io facciamo lo stesso mestiere. Voi siete i servitori di Shiva, ed io guardo la porta degli appartamenti di mia Madre. Ho ricevuto degli ordini: nessuno deve passare". I Gana ripeterono a Shiva le parole di Ganesha. Il bianco Dio rispose così: "Voi siete i miei uomini di sostegno, voi mi siete tutti cari. Tuttavia se fossimo rigettati, la voce che Shiva è subordinato alla sua sposa potrebbe espandersi. Bisogna dunque battersi affinché ciò che è scritto si realizzi", I Gana tornarono ad affrontare Ganesha, che li ricevette nel modo seguente: "Benvenuti ai valorosi Gana, che obbediscono agli ordini di Shiva! Di fronte a voi che siete migliaia, io non sono che un semplice fanciullo; non ho mai combattuto in battaglia; la Dea vedrà la forza di suo figlio e Shiva la forza dei suoi Gana".

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Così, i Gana, digrignando i denti, brontolando ed urlando si precipitarono su di lui. Il sacro toro Nandin e l'asceta Ringin s'impadronirono delle gambe di Ganesha, ma questi si

buttò sulle mani ed essi dovettero lasciare la presa. Appoggiato alla porta della casa e impadronitosi di un pesante randello d'acciaio, Ganesha batteva i Gana sulle braccia, le cosce, i ginocchi, le spalle e sul petto.

A questo punto del combattimento, tutte le grandi Divinità si avvicinarono a Shiva e si misero al suo servizio. Shiva fece chiamare Brahma da una parte, per confidargli che un bambino guardava l'entrata della sua casa con un enorme bastone e gli impediva d'entrare.

"Parecchi dei miei servitori sono stati sconfitti; voi Brahma dovete provare a placare questo bambino e ricondurlo alla ragione". Ma quando Brahma si avvicinò a Ganesha, quest'ultimo gli strappò i baffi e la barba. Apprendendo ciò, Shiva divenne furioso. Radunò tutta una schiera e comandò di uccidere Ganesha. Sul campo di battaglia essi lanciarono contro di lui tutte le loro armi. Parvati, che si teneva al corrente del combattimento, creò due terribili Deità: Kali e Durga, alle quali ordinò di assecondare Ganesha. La prima, aprendo la bocca grande come l'entrata di una caverna montagnosa, inghiottiva i proiettili lanciati; mentre Durga, brillante come un baleno e salita sulla sua tigre, annientava i Gana con la sua foresta di braccia. Mai si era inteso un tale tumulto in tutto l'universo. Vedendo la disfatta dei suoi Gana, Shiva al colmo del furore si recò egli stesso sul campo di battaglia. Tutte le Deità esultarono e lo seguirono. Sul posto Ganesha non si lasciava impressionare e distribuiva colpi di bastone a tutte le grandi Deità, Vishnu compreso.

Shiva allora si rese conto che aveva a che fare con un essere fuori dal comune e confidò a Vishnu, che solo con l'astuzia e con l'inganno ne sarebbero venuti a capo. Misero a punto un piano d'attacco e Vishnu salì sul nibbio Garuda, lanciò il suo grande disco contro il bastone di Ganesha, e lo spezzò. Il giovane fanciullo ne lanciò allora il manico contro il Dio blu, ma l'uccello Garuda lo afferrò in pieno volo e Ganesha si trovò disarmato. Shiva si avvicinò allora alle sue spalle e gli tranciò la testa con il suo tridente. La notizia della morte di Ganesha si sparse come un soffio di polvere. La Dea Parvati apparì furiosa e disse: "Mio figlio è stato ucciso dall'insieme degli Dei e dei Gana. lo li distruggerò e creerò un diluvio". Fece scaturire da ella stessa centinaia di migliaia di Shakti e le lanciò contro le deità, che si riunirono per trovare al più presto una soluzione. Vishnu e Brahma le resero visita: "O Madre, noi ti supplichiamo di ristabilire la pace". La Dea allora avvertì tutte le grandi Deità: "Se mio figlio ritrova la vita, fermerò questa carneficina spaventosa; altrimenti ciascuno di voi non conoscerà mai la pace". Essi portarono la decisione di Parvati a Shiva che confidò loro: "La pace deve ritornare nei tre mondi. Andate in direzione nord, ed il primo essere che incontrerete, tagliategli la testa e fissatela sul corpo del figlio di Parvati.

Non molto distante essi incontrarono un elefante, e come Shiva aveva ordinato essi gli tagliarono la testa. In seguito misero sul corpo, del giovane fanciullo, la testa dell'elefante ucciso da poco e poi recitarono dei mantra Vedici e versarono insieme dell'acqua consacrata sul corpo del fanciullo, che si alzò con la stessa semplicità con cui ci si sveglia dal sonno. Con la sua testa d'elefante, egli era estremamente grazioso e sorrideva a tutti coloro che erano là riuniti. Lo presentarono alla Dea e lo incoronarono capo dei Gana di Shiva (Ganapati). La dea lo accarezzò e lo coprì di baci: "Il tuo viso figlio mio, è dei colore del vermiglio; si dovrà dunque venerarti con delle polveri di colore rosso. Coloro che ti offriranno dei fiori di Ketaka, della pasta di sandalo, dei profumi, degli zuccherini, delle foglie di Botalo e faranno la circoambulazione della tua immagine, che sarà venerata dovunque, questi, saranno liberati da tutti gli ostacoli che impediscono la loro realizzazione". Ella gli rese omaggio, e la pace si ristabilì sulla terra. Shiva poggiò allora le sue mani di loto sulla testa di Ganesha, e rivolgendosi agli altri Dei dichiarò: "Questo è il mio beneamato figlio! In tutti i riti bisognerà venerarlo. Se non gli si rende omaggio in primo luogo, nessuna preghiera potrà raggiungermi". Indi Shiva, Vishnu, Brahma, Parvati e tutti i Gana adorarono Ganesha.

"Che il tuo nome sia sinonimo di buon augurio per coloro che avranno a disposizione il racconto della tua storia; e che coloro che prima di mettersi in viaggio ascolteranno con cuore puro, l'enunciato delle tue gesta, vedano i loro desideri esauditi dalla tua grazia".

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SAHAJA YOGA Vi l i Dispensa

SWADISTHAN CHAKRA

Corrispondenze

• Numero : sei; • Pianeta : Mercurio; • Pietra : topazio, ametista; • Colore : giallo; • Elemento : fuoco; • Corrispondenza sulla mano : pollice; • Qualità : creatività, pensiero astratto,

senso estetico; • Simbolo : stella di Davide; • Mantra :

- Shri Sarasvati Bramadheva (centro); - Shri Ninnala Vidya (sinistro); - Shri Nirmala Chitta (destro).

Shri Brama

La funzione spirituale dello Swadisthan Chakra Di colore giallo, di forma esagonale, con sei petali, il chakra dello Swadisthan, simile ad

un anello intorno al Nabhi chakra, procura l'energia che consente all'essere umano di mettere in azione la propria creatività e gli fornisce la conoscenza spirituale.

Lo Swadisthan è un supporto indispensabile all'attività del lato destro ed è la fonte preziosa della conoscenza pura. Danneggiato dalle droghe, dalle sostanze tossiche, dagli insegnamenti di falsi maestri, lo Swadisthan può diventare fonte di problemi fisici ed emotivi.

Da un punto di vista fisico lo Swadisthan chakra è connesso col plesso aortico in generale, e in particolare con il fegato, i reni, la milza, il pancreas, l'utero e l'intestino.

Nella mappa evolutiva, se il Mooladhara rappresenta lo stato dell'Innocenza primordiale precedente la Creazione, lo Swadisthan è la creazione stessa nel suo momento per così dire "esplosivo" (il "Big Bang"). Per questa ragione si dice che lo Swadisthan è il chakra di lato destro per eccellenza, mentre il Cuore (Anahat) è il chakra tipico del lato sinistro, significando che nel primo si evidenza maggiormente la valenza tamasica (Tamo guna = canale sinistro) e

A cura del centro italiano Sahaja Yoga

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nel secondo quella rajasica (Rajo guna = canale destro). Il chakra tipico del canale centrale (Sattva guna) è invece il Nabhi.

Se parliamo nel linguaggio delle Deità vediamo che, come ci ha insegnato Shri Mataji, nello Swadisthan risiede Shri Brahma, il Creatore, nel Nabhi Shri Vishnu, il Preservatore, nel Cuore Shri Shiva, il cosiddetto Distruttore (anche se in seguito vedremo il vero significato di questo termine).

Se guardiamo le corrispondenze di questi chakra sulle mani saremo sorpresi di vedere come lo Swadisthan e il Cuore si riflettono nelle due dita estreme (pollice e mignolo), mentre il Nabi è legato al dito medio.

La qualità principale dello Swadisthan è quindi la creatività, il suo elemento è il fuoco, il suo colore il giallo. Creatività, nei suoi aspetti impliciti, significa anche efficienza nell'azione, profondità di pensiero, senso estetico, pura conoscenza, amore. Se la creazione implica un'energia fisica in movimento, ciò che muove questa energia sono delle leggi divine (conoscenza pura) e un amore sconfinato che organizza la materia in forme complesse e piene di bellezza. Quanto abbiamo detto fa riferimento sia alla creatività divina che a quella umana.

Dentro di noi l'aspetto attivo fisicamente lo troviamo sul lato destro del chakra, mentre le qualità che sostengono questa attività (pura conoscenza, estetica) sono un'emanazione del suo lato sinistro. Nel mondo delle Deità questi due aspetti sono chiamati Shri Brahmadeva e Shri Sarasvati. Shri Brahmadeva è l'energia maschile, viene rappresentato come un vecchio dalla barba bianca (Dio Padre, il Creatore). Shri Sarasvati è invece la Shakti, il potere, la qualità interiore che anima Shri Brahma. Lei è sempre raffigurata mentre suona la Vina, un antico strumento indiano a corde, per far capire che lei è l'ispiratrice e la maestra di tutte le arti.

Cosa significa tutto questo per noi, in pratica? Dalle premesse cui abbiamo accennato possiamo ricavare molti insegnamenti sul modo

di tenere in buone condizioni questo chakra. Lo Swadisthan sinistro, ad esempio, riveste un ruolo molto importante nel nostro

organismo fisico e psichico. Diciamo infatti che è la porta di ingresso della negatività. Si tratta di un chakra molto sensibile. Se nel nostro organismo penetra un'entità deleteria per la nostra evoluzione e per la nostra buona salute, immediatamente un Sahaja Yogi percepirà in meditazione un "catch" (o blocco) allo Swadisthan sinistro. La cosa più interessante è che questo è vero sia sul piano fisico che su quello psichico, cioè mentale o emotivo. Se un virus entra nell'organismo e inizia la sua azione patogena, questo attacco verrà registrato nello Swadisthan sinistro. A livello sottile, se noi riteniamo nel nostro essere delle idee o delle emozioni che sono dannose per la nostra evoluzione e per il nostro benessere, anche in quel caso il nostro Swadisthan sinistro ci manderà dei segnali di allarme.

Non a caso l'esperienza ci ha dimostrato che le persone dedite a pratiche come la parapsicologia, lo spiritismo, l'esoterismo sono quelle nelle quali maggiormente è presente il blocco allo Swadisthan sinistro. Lo stesso si dica di chi legge libri di spiritualità o di psicologia scritti da persone non realizzate o da falsi maestri.

Le qualità della conoscenza, della creatività e della amorevolezza sono inscindibili in una persona il cui Swadisthan chakra funziona correttamente. La conoscenza senza amore è arida e inutile, e l'amore senza conoscenza è sentimentale e cieco; la creatività senza conoscenza e senza amore è solo un'iperattività vulcanica che porta alla collera ed alla sopraffazione degli altri.

I difetti che si manifestano nella personalità quando lo Swadisthan è in cattive condizioni sono quindi la collera, la violenza, l'iperattività fisica o mentale, il coinvolgimento nell'azione.

Dal lato sinistro bloccato possono manifestarsi artificiosità nel comportamento, tendenza alla depressione o agli sbalzi di umore, influenzabilità.

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Fisicamente, dallo Swadisthan sinistro vengono tutte le malattie, mentre dal chakra considerato nel suo insieme possono derivare cirrosi, epatite, problemi all'utero o alle ovaie, problemi intestinali, leucemia, problemi renali.

Quali sono le abitudini di vita che disturbano lo Swadisthan Lato destro:

• pensare troppo; • leggere troppo; • temperamento violento e irascibile; • iperattività fisica; • egocentrismo; • eccessiva attività artistica (sfruttamento eccessivo dei propri talenti).

Lato sinistro: • spiritismo, attrazione verso il mondo dei morti; • forme di magia; • psicanalisi; • pranoterapia; • parapsicologia; • false credenze, falsi guru.

Altro: • cattive abitudini alimentari; • troppe medicine; • alcool, droghe; • comportamento artificioso o grossolano; • fanatismo religioso o politico; • dominazióne o schiavitù.

Come si cura lo Swadisthan chakra in Sahaja Yoga Con le vibrazioni Dare dei bandhan o ruotare la mano a livello del chakra sul lato sinistro, centrale o

destro, secondo i casi. Per il chakra sul lato destro porre la mano sinistra sulla parte inferiore destra

dell'addome, esercitando una pressione con le dita; tenere la mano destra verso la foto di Shri Mataji. Per il chakra sul lato sinistro, fare il contrario.

Con gli elementi Il pediluvio è particolarmente efficace per lo Swadisthan: acqua calda per i "catches" sul

lato sinistro, fredda per quelli sul lato destro. Per curare lo Swadisthan sinistro sarà molto utile dare dei bandhan con la candela

accesa. (Non usare mai l'elemento fuoco per curare il lato destro).

Con i Mantra • Shri Bramahdeva Sarasvati (centro); • Shri Nirmala Vidya (pura conoscenza) (sinistro); • Shri Nirmala Chitta (pron. "citta": la pura attenzione) (destro); • "Madre, desidero la pura conoscenza" oppure "Madre, per favore, mi dia la pura

conoscenza" (sinistro).

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* .

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Con gli alimenti Se lo Swadisthan destro, ovvero il fegato, è caldo, mangiare prevalentemente alimenti di

origine vegetale. In generale l'alcool, le droghe, troppe medicine e troppo caffè danneggiano questo chakra.

Come curare alla radice I difetti dello Swadisthan correggendo la nostra attitudine nei riguardi dell'azione e dell'apprendimento Questo aspetto fondamentale in Sahaja Yoga ci diverrà sempre più chiaro man mano

che potremo attingere ai discorsi di Shri Mataji sull'argomento. In generale vorremmo mettere a fuoco due aspetti: • agire senza equilibrare l'azione con una qualità interiore di cura ed amorevolezza, rende le

nostre azioni aride e meccaniche, ci porta a coinvolgerci ciecamente in ciò che facciamo e ci rende collerici, in quanto provoca un blocco sul nostro Swadisthan destro.

• conoscenza pura o divina significa avere l'esperienza e la pratica del divino, materializzate attraverso le vibrazioni, la loro percezione, i loro codici, il modo di conferirle, di destarle, di alzare la Kundalini, di correggere lo squilibrio, ecc.; questo sapere è sviluppato dalle tecniche dei chakra e delle Deità.

Di conseguenza, conoscere un libro su tale o tal altro metodo non costituisce una vera conoscenza, ma semplicemente "conoscere il racconto dell'esperienza altrui". Ciò può anche procurare un piacere particolare, ma mai una conoscenza utile.

Il lato sinistro dello Swadisthan è dunque messo all'opera in ogni forma di apprendimento, in ogni attività e così pure nell'insegnamento. Si danneggia con le false conoscenze ed in modo particolare con quelle che toccano il senso della vita e lo Spirito perché sono le più essenziali.

Estratti dai discorsi di Shri Mataji Lo Swadisthan e la milza: Delhi. India. 6 febbraio 1981) Lo Swadisthan, a livello fisico, presiede alle funzioni della milza, del pancreas, dei reni e

dell'utero. La milza è un organo molto importante che tendiamo a trascurare al giorno d'oggi. Dobbiamo ben afferrare qual'è la funzione della milza.

La milza è un controllore di velocità; essa regola la velocità al nostro interno. Avrete notato come, in questi tempi moderni, la gente parla così in fretta che difficilmente si riesce a comprenderla. Si cammina cosi in fretta che se qualcuno deve recarsi ad una stazione può ritrovarsi per sbaglio in un'altra stazione. Se si deve prendere l'aereo spesso si arriva in ritardo all'aeroporto. La gente ha l'impressione di avere cosi poco tempo a sua disposizione che è impossibile connetterla alla realtà.

E" dunque importante mantenere un ritmo normale e non saturare l'attenzione. Leggere perciò i giornali o guardare la televisione al mattino non è una buona cosa, perché per lo più si tratta di notizie negative o sensazionali. Tutte le situazioni di panico, di smarrimento o sensazionali si presentano come casi d'urgenza nel corso dei quali la milza produce globuli bianchi in modo eccessivo. Spinta all'estremo, la milza perde il controllo sul suo funzionamento e scatena il cancro del sangue (una delle forme di leucemia).

Lo Swadisthan ed il fegato: Delhi. India. 6 febbraio 1981) Il chakra dello Swadisthan è un centro molto importante che ruota attorno al Nabhi. Il

suo lavoro principale consiste nel convertire le cellule di grasso nello stomaco al fine di utilizzarle per il cervello.

Quando si pensa, si consumano cellule del cervello che devono poi essere sostituite. Questa sostituzione avviene grazie allo Swadisthan chakra.

■ 4 / V)])a Dispensa e «

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Ritengo che il mondo medico non conosca le funzioni dello Swadisthan perché, altrimenti, un gran numero di malattie potrebbero essere guarite.

Quando dunque pensate e fate molti progetti, il lavoro dello Swadisthan chakra aumenta, a tal punto che incomincia a trascurare le altre funzioni che gli sono devolute. Fra queste, si deve occupare del fegato, un organo estremamente importante dentro di noi. Grazie al fegato il nostro sistema si può disintossicare.

Ogni specie di veleno è neutralizzata dal fegato e quando ciò avviene, questi veleni vengono liberati sotto forma di calore. Se avete molti veleni, il corpo sviluppa una temperatura elevata che espelle attraverso la pelle. E' un modo naturale del fegato di espellere tutti i veleni del corpo.

Ciò non è possibile, peraltro, quando il fegato è ammalato: i veleni del corpo non possono essere neutralizzati ed espulsi sotto forma di calore nel sangue. Il corpo non riesce a sviluppare temperature elevate. La cirrosi epatica ed il cancro adottano lo stesso principio. Quando si è colpiti dal cancro, il corpo non riesce a sviluppare una temperatura elevata perché il calore del corpo non può essere eliminato. Perciò il cancro non può essere guarito in chi ha un pessimo fegato. Questa è la ragione per cui il cancro del fegato viene scoperto solo quando è ad uno stadio molto avanzato.

Dal discorso dello Shri Sarasvati Puia - Dhulia. 13 gennaio 1983 Le benedizioni di Shri Sarasvati sono così numerose che non è possibile enumerarle in

così poco tempo. D'altronde Surya (il Dio Sole) ci ha dato tanti poteri che è impossibile enunciarli tutti in una sola conferenza. Il fatto di andare incontro a Surya e a Sarasvati, quando si adora Sarasvati, è un fatto che dovrebbe essere esaminato molto attentamente dentro noi stessi.

Gli Occidentali, per esempio, amano molto Surya, perché non ce l'hanno. Ma ne abusano e si creano complicazioni solari all'interno di loro stessi. In verità la cosa importante da realizzare attraverso Surya è la luce 'viveka' che risiede all'interno di noi stessi. E se il chakra di Surya a livello delPAgnya è occupato dal Signore Gesù Cristo, allora è ancora più importante della purezza della vita (niti), della moralità. Attualmente la moralità stessa é piuttosto messa in discussione in Occidente. La gente non ha il senso della moralità assoluta.

A livello delle vibrazioni, lo sapete bene, la gente percorre la strada inversa. Coloro che sono gli adoratori di Gesù Cristo e quindi di Surya e di Sarasvati vanno contro i poteri di Surya persistendo nella disobbedienza. Non potete seguire Surya se non possedete il corretto senso della moralità e della santità. Surya stesso porta la luce che consente di vedere tutto molto chiaramente. Ha tante di quelle qualità Surya! Prosciuga tutto ciò che è bagnato e sporco, tutti gli angoli ove si annidano parassiti. Ve ne sono proprio tanti in Occidente. E poi ci sono anche culti orribili e tutto ciò che implicano. Tutti quei paesi che dovrebbero essere pieni di luce vivono in realtà nella oscurità. Oscurità riguardo allo Spirito, oscurità verso la conoscenza e l'amore.

Questi tre aspetti si sono installati in luoghi ove voi supponete amare la luce. La luce non significa ciò che vedete fisicamente attraverso gli occhi. La luce è quella che proviene dall'interno di noi stessi, la luce dell'amore. E" talmente confortante, talmente dolce, bella. Dà tanto amore. E' così abbondante. Se non si sente questa luce, costituita di puro amore, di purezza, del senso delle relazioni pure, di pura comprensione e la sviluppiamo dentro di noi stessi, non possiamo purificarci. Lavami e sarò più candido della neve! E' ciò che avviene quando ci siamo completamente purificati.

La forma più pura esistente in natura è quella che c'è dentro di noi. I nostri chakra sono fatti con questo aspetto della natura che è il più puro. Siamo la sola specie che occupa il suo tempo a danneggiare questa natura con la nostra attività mentale.

Questo atteggiamento va contro i poteri di Shri Sarasvati. Sarasvati purifica tutto ciò che è contaminato in natura, mentre la nostra attività mentale fa il contrario.

■ 5 / VII)a Dispensa

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La nostra attività agisce in senso contrario all'intelligenza pura. E questo lo dobbiamo capire bene: questa intelligenza pura non deve essere contaminata dalla nostra attività mentale. Questa attività mentale può renderci persino orgogliosi, egoisti, impuri al punto che potremmo avvelenarci e dire: "Che c'è di male in ciò?".

E' proprio come agire in senso contrario a Sarasvati. Se Sarasvati vive all'interno di noi stessi, ci dà "Subuddhi", la saggezza ed è per questo motivo che per poter adorare Sarasvati e Surya dobbiamo possedere una visione chiara di quello che dovremmo essere, di quello che facciamo, in quale stato di impurità noi viviamo, verso che cosa si dirige il nostro Spirito. Siamo qui, dopo tutto, per emanciparci e non solo per lusingare il nostro ego e vivere nell'impurità in cui siamo immersi.

Questa luce, perciò, è stata collocata all'interno di noi e dobbiamo elevarci al di sopra dell'impurità mentale che ci circonda.

A parte ciò, dovete evolvere e comprendere che c'è, dentro di noi, un qualcosa che si chiama ego. Questo ego è falso, completamente falso. Voi non fate nulla. In realtà quando muovete gli occhi a destra e sinistra, quando la vostra attenzione salta di qua e poi di là, è il vostro ego che cerca di dominarvi.

In realtà, il vostro ego è un falso assoluto, perché esiste un solo EGO, che è DIO ONNIPOTENTE. MAHATAHAMKARA.

i 6 / V)J1a Dispensa

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SAHAJA YOGA IX Dispensa

NABHI CHAKRA

Shri Vishnu

Corrispondenze Numero : dieci; Pianeta : Giove; Giorno : giovedì; Pietra : smeraldo; Colore : verde; Elemento : acqua; Corrispondenza sulla mano : dito medio; Continente : Europa; Qualità : - ricerca del Sé; principio dell'equilibrio;

crescita fisiologica e spirituale (centro); - benessere a livello collettivo, capacità

di approfondire, di diventare esperti in qualche campo della conoscenza; fermezza nell'attenzione; capacità di portare bene a termine ciò che si fa (destro);

- pace e benessere interiore; auspichevolezza, benessre fisico e materiale (sinistro);

Mantra : - Shri Lakshmi Vishnu (centro); - Shri Raja Lakshmi (destro); - Shri Gruha Lakshmi (sinistro).

Introduzione Il Nabhi Chakra, o Manipur chakra, si trova al livello del plesso solare (stomaco) e

presiede, tra l'altro, al funzionamento del fegato, dello stomaco e della milza. Questo centro, una volta destato, ci fa conseguire la virtù e ci fa scoprire il dharma, il

giusto comportamento. L'uomo, nel corso della sua evoluzione, ha seguito insegnamenti e comandamenti ebrei, cristiani, indù e mussulmani. In verità abbiamo tutti osservato gli stessi precetti morali e spirituali. Dietro nomi e rituali diversi esistono regole universali identiche.

Ci proponiamo di scoprire questo codice di vita, questo dharma.

A cura del centro italiano Sahaja Yoga

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Il Nabhi centro La Kundalini incontra prima di tutto il Nabhi chakra e lo attraversa da parte a parte. La

Deità responsabile del Nabhi chakra (o Manipur chakra) è Shri Vishnu. E' il protettore, colui che sostiene il dharma e guida l'evoluzione.

Il concetto di dharma è fondamentale. Esso è il codice di comportamento che consente alla società umana di evolvere, di funzionare, e all'essere umano di avvicinarsi al Divino.

Shri Mataji lo definisce così: "Il dharma è la qualità nutritiva dell'umanità. E' ciò che ha consentito all'uomo di evolvere dallo stadio primitivo di ameba. Questo codice di vita protegge e alimenta la nostra crescita spirituale".

Nel corso dell'evoluzione, il dharma è stato dato all'uomo, ad esempio sotto forma dei dieci comandamenti. L'adesione cosciente a queste leggi è essenziale per la sopravvivenza e la crescita dell'uomo. Scostarsene sarebbe estremamente pericoloso.

Queste regole ci mantengono sulla via del centro e coloro che hanno seguito assiduamente questi principii riescono ad ottenere, con maggiore facilità, la loro realizzazione. Coloro che non avevano capito l'importanza del dharma prima della loro realizzazione, riescono poi ad afferrarne il significato. Dopo la realizzazione, infatti, grazie alle vibrazioni sappiamo come e perché condurre una vita virtuosa.

Rimaniamo, tuttavia, assolutamente liberi e, in Sahaja Yoga, siamo i giudici di noi stessi. Le vibrazioni espongono fatti, ma sta a noi, alla nostra saggezza, decidere l'atteggiamento da assumere. Se si agisce contro il dharma possiamo provare nausee o altri disturbi come calore nello stomaco. Questi fatti sono la testimonianza del mutamento avvenuto nel nostro stato di consapevolezza.

I doni dello Spirito, inoltre, danno tanta di quella gioia al ricercatore ch'egli, una volta assaporato tale nettare, non si lascia più tentare da cose insulse o futili.

II centro del Nabhi chakra si occupa anche del benessere a livello materiale, emotivo e spirituale.

Storicamente parlando, l'uomo ha imparato a trarre profitto dalle risorse offerte dalla natura quando si è sviluppata in lui la forza creatrice (Swadistan chakra). Lo stato di benessere materiale è una tappa della nostra evoluzione ed unitamente alla "prosperità", si è manifestato il desiderio di possedere denaro.

Se le necessità quotidiane non sono soddisfatte (alimentazione, casa), infatti, l'attenzione non può innalzarsi verso la ricerca spirituale. Guadagnare denaro è dunque necessario per condurre una vita equilibrata, ma è anche una strada pericolosa verso i desideri materiali incessantemente rinnovati e inappagati. Star bene finanziariamente diventa un male, se il denaro diventa un'ossessione e se il suo accumulo si ottiene a detrimento delle leggi della vita e dell'evoluzione.

A livello fisico, infine, il terzo chakra è correlato allo stomaco ed alla parte superiore del fegato. Se lo stomaco non è regolato, la digestione e l'assimilazione risultano compromesse e ciò causa tensione nel chakra. Occorre dunque prendersi cura dello stomaco. Il nostro atteggiamento nei confronti degli alimenti ed il nostro modo di mangiare avranno ripercussioni sulla digestione. Se mangiamo frettolosamente o quando siamo pensierosi o irritati la digestione non avverrà in modo corretto

Dare troppa importanza all'alimentazione danneggia ugualmente questo centro: lo stomaco si sovreccita e l'energia non circola armonicamente nel corpo. Dovremmo dunque mangiare serenamente, con gioia, come se si dovesse meditare.

Questi ultimi due aspetti, il benessere materiale e le correlazioni fisiche del Nabhi chakra saranno adesso approfonditi con lo studio dettagliato degli aspetti di destra e di sinistra del Nabhi chakra.

■ 2 / IXa Dispensa

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Il Nabhi destro Shri Raja Lakshmi è la deità che presiede al lato destro del Nabhi chakra. Ha l'aspetto

della regina. Una persona che ha acquisite le qualità di Raja Lakshmi diventa qualcosa come la regina dell'ambiente ove vive ed incarna il benessere collettivo.

La prima qualità d'una regina è la dignità. Deve essere una donna dignitosa, sensibile e dolce, con influenza positiva sull'inconscio collettivo ed il benessere del proprio paese.

Shri Raja Lakshmi si stabilizza in noi attraverso la nostra attività. "Se siete inattivi, questo principio si affievolirà in voi", dice Shri Mataji. Dunque dobbiamo essere attivi e produrre ricchezza trasformando la materia, creando o svolgendo un'attività professionale.

I Sahaja Yogi devono lavorare. Gli uomini, in particolare, non possono accontentarsi di stare a casa e lavorare saltuariamente, lasciandosi andare. Occorre loro una buona attività professionale in cui vi siano possibilità di evoluzione.

I Sahaja Yogi, sia nell'ambiente di lavoro che in quello sociale, devono progredire e migliorare senza soste. "Dovete essere persone di buona qualità e molto competenti. Non si tratta di correre dietro al denaro, ma di stabilizzare Shri Raja Lakshmi in voi. Dovreste adoperare e manifestare tutte le vostre qualità. Tentate di migliorare, tentate", dice Shri Mataji.

II Nabhi sinistro Il principio del lato sinistro del Nabhi, che è presieduto da Shri Gruha Lakshmi, ha lo

scopo di eliminare l'odio e le tensioni tra la gente. A livello femminile, Shri Gruha Lakshmi è rappresentata come deità del focolare. Il suo

ruolo consiste nell'assorbire le tensioni tra i figli e col marito. La donna è dunque una sorgente di pace ed a lei incombe l'onere di evitare le frizioni tra le persone.

E' essenziale che la donna possa svolgere questo ruolo. E' detto, infatti, che "solo là ove la donna è rispettata, gli dei risiedono". E' una garanzia di benessere, d'armonia, ed anche di prosperità materiale. Le statue e le rappresentazioni di Shri Gruha Lakshmi la raffigurano con una mano che sparge monete d'oro.

Il marito deve, a sua volta, aiutare la moglie a svolgere questo compito e deve venerare la madre di famiglia come tale: è un punto essenziale perché Shri Gruha Lakshmi possa stabilizzarsi.

Si tratta dunque di uno sforzo a due. L'uomo non deve, in alcun modo, insultare la propria moglie, mancarle di delicatezza, alzare la voce o dirle cose sgradevoli. Ma la donna, per essere rispettata, deve essere rispettabile. Non deve cercare di dominare. Shri Gruha Lakshmi si stabilizza così grazie ad un atteggiamento comune da parte dei coniugi.

La donna deve rispettare la propria purezza, la propria castità, interiormente ed anche esteriormente. Le donne, in Occidente, non sono coscienti dei loro poteri, non riescono a far emergere la dignità e rallegrarsene. Sono le regine della casa e devono essere coscienti della loro importanza e non tentare di assomigliare a ragazzine capricciose. Esse possono salvare tutto col loro comportamento, con la loro forza.

Le Deità del Nabhi chakra: Shri Lakshmi e Shri Vishnu Le descrizioni ed i dipinti che rappresentano Shri Lakshmi e Shri Vishnu ce li raffigurano

in atteggiamenti che suggeriscono le loro qualità, qualità che sono poi quelle che si manifestano quando il Nabhi è illuminato ed è in buone condizioni. Quando infatti ciò avviene, si dice che le deità del chakra sono risvegliate, cioè manifestano la loro natura ed i loro poteri nella forma di vibrazioni emanate dal chakra.

Shri Vishnu e Shri Lakshmi sono i due aspetti di una stessa presenza, che è quella parte dell'Essere primordiale che sostiene e guida l'evoluzione.

■ 3 / IXa Dispensa

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Shri Vishnu è la deità del dharma, del giusto comportamento che ci tiene nel centro; per guidare e correggere i movimenti dell'evoluzione si è incarnato molte volte. Egli è raffigurato a volte in posizione supina, addormentato sull'enorme serpente Shesha, fluttuante nell'oceano del Vaikuntha. Il serpente Shesha rappresenta l'attenzione di Vishnu (infatti come deità esso risiede nel Nabhi destro). La simbologia della raffigurazione citata sta ad indicare che Vishnu, non interviene continuamente nel mondo, ma lascia che la vita scorra liberamente un po' a destra, un po' a sinistra. Nonostante ciò, la sua attenzione rimane vigile, poiché nel momento in cui l'evoluzione è in pericolo per essere andata troppo sul lato destro o sul lato sinistro, egli si risveglia e si manifesta per riportare il dharma sulla terra. Ecco perché le incarnazioni di Vishnu sono state così numerose. Shri Rama, Shri Krishna, Gesù stesso ed altri sono tutti aspetti di Shri Vishnu incarnatisi per guidare l'evoluzione.

Shri Lakshmi è la Shakti di Vishnu, il suo potere, l'energia potenziale che personifica le qualità che sostengono la creazione: equilibrio, pace, grazia, generosità. Lei è raffigurata in piedi su un fiore di loto ed ha quattro braccia. In due mani tiene altrettanti loti rosa, una terza mano è raffigurata nell'atto di dare sostegno e vibrazioni, mentre con l'ultima sparge denaro e ricchezza intorno a sé.

Nel Nabhi sinistro Shri Lakshmi si manifesta come Gruha Lakshmi, la Lakshmi della casa, protettrice dell'ambiente e del benessere familiare. Nel Nabhi destro la sua natura è quella di Raja Lakshmi, la Lakshmi regale, l'archetipo della regina, dispensatrice di ricchezza e benessere a livello sociale e collettivo.

Estratti dai discorsi di Shri Mataji Shri Lakshmi è la dea del benessere e della ricchezza. E' la sposa di Shri Vishnu e la

madre di Kama, il Dio dell'amore. La si chiama anche Myriam, perché è nata dall'oceano, che è la sorgente di ricchezza

per eccellenza. Anche se gli esseri umani depauperano sempre più la terra, estraendone tutte le materie prime, lei nasconde ancora ricchezze infinite.

Shri Lakshmi è ritta in piedi sul loto. La mano destra protegge e quella sinistra benedice. Incarna la ricchezza ed anche il potere della ricchezza. E' il primo spiraglio verso la ricerca spirituale. Cerchiamo, prima, i beni materiali ma ci rendiamo presto conto che questa ricchezza materiale non è sufficiente, non può procurarci la gioia completa.

Shri Lakshmi diventa allora Shri Mahalakshmi, e la ricerca si sposta verso qualcosa di più profondo, più interiore: gioire della propria generosità. Si scopre la gioia del donare.

L'avarizia è il segno della più grande meschinità. Se non siete in grado di dare, siete un poveraccio; malgrado il vostro denaro siete aggrappato all'ossessionante desiderio di maggiori possedimenti materiali.

La simbologia di Shri Lakshmi è la seguente: dona con la mano sinistra, con la destra protegge. La ricchezza ha per scopo la protezione. I più ricchi devono proteggere i più poveri. Vi sono persone materialmente ricche ma avare che si nutrono di falsi ideali.

Dopo la realizzazione, la personalità diventa divina. La difficoltà sta nel percepirla ed accettarla: accettare di assumere qualità veramente divine (come lo è chi è generoso), senza preoccuparsi, senza far calcoli, senza chiedersi che cosa succederà dopo. Se le vibrazioni circolano facilmente in noi, siamo in contatto diretto con la sorgente e diventiamo ricchi di benessere, di felicità, soddisfatti in tutte le nostre necessità materiali. L'abbondanza che ne risulta è tale che possiamo solo donare con tanta spontaneità.

Lasciate dunque che la ricchezza scorra in voi e non preoccupatevi. Le vibrazioni, il cosmo vigilano su di voi. Molti Sahaja Yogi ne hanno fatto l'esperienza nel corso della loro esistenza. Se si rimettono alle vibrazioni, l'aiuto arriva spontaneamente, ma non appena cercano di risolvere i loro problemi da soli, allora non funziona più....

■ 4 / IXa Dispensa

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Shri Lakshmi ha otto poteri. E' nata, è scaturita dal mare. E' venuta dal mare perché è figlia del mare. Voi lo sapete, la coscienza ha incominciato ad ampliarsi nel mare, la vita ha cominciato ad esistere nel mare e si è poi sviluppata.

Poiché Shri Lakshmi è nata dal mare, il suo nome è Maria (da mar = mare): è Shri Mahalakshmi, e Shri Ganesha ne è il figlio. In un certo qual modo, il simbolo di Shri Ganesha è il Cristo che rappresenta Shri Ganesha. Solo al Diwali (festa della luce) sono venerati entrambi: Diwali è infatti Natale. E' il vero Natale, come si celebrava prima. Ed è in quel momento che è nato il Cristo, e non il 25 dicembre, data scaturita da un malinteso. Era la notte più oscura ed in quella notte brillava una stella ed è perché la notte era molto scura che tutti hanno potuto vederla. Era una notte fredda molto fredda e buia....

Dunque la simbologia del Diwali è molto importante per Sahaja Yoga. Innanzi tutto occorre sapere che si celebra il Diwali per quattro giorni, ed un giorno di più nel Maharastra. Il primo giorno del Diwali si chiama Narakatriadesha. E' il tredicesimo giorno della luna, è il giorno della nascita di Shri Lakshmi. Ciò significa che è nata come Gruha Lakshmi, come padrona di casa. Shri Lakshmi ha otto aspetti ed uno di questi è Shri Gruha Lakshmi. Ciò significa che la coscienza degli esseri umani ha realmente incominciato ad evolvere il giorno in cui essi hanno incominciato a vivere una vita di famiglia. Finche sono stati senza fissa dimora, vagabondando di qua e di là, avevano una coscienza simile a quella degli animali....

Perciò oggi è il giorno in cui dovete pregare e promettere affinché si consolidi questa fraternità tra fratelli e sorelle: al suo verificarsi, anche Shri Lakshmi si stabilizza.

Shri Mahalakshmi ha otto aspetti. Il primo, Adya Lakshmi, significa Shri Mahalakshmi (Adi = primordiale). Il secondo Vidya Lakshmi. Vidya è l'arte di Sahaja Yoga che ben conoscete, la

conoscenza. Tutto il resto è Avidya. Come destare la Kundalini, come ridestare le deità, come purificarsi, come purificare gli altri, questa è la conoscenza nei suoi vari aspetti che chiamiamo Vidya, Vidya Lakshmi. Shri Lakshmi è la grazia, la coscienza piena di grazia.

Il terzo è Sobhagya Lakshmi, che significa fortuna. Shri Lakshmi ci dà la fortuna in tutte le attività, così come ci offre possibilità nel guadagno, nella vita, nell'alimentazione, in tutto. La fortuna è elargita attraverso Dio: solo Dio vi può dare fortuna.

Il quarto è Amruta Lakshmi. Amruta vuol dire ciò che non muore mai. Shri Lakshmi esiste in questo mondo in quanto ricchezza. Ora qual'è la ricchezza imperitura? E' lo Spirito, dunque la grazia dello Spirito è Amruta Lakshmi. Tutte le cose materiali periranno, e tutto ciò che è fatto con lo Spirito, per compiacere lo Spirito è Amruta Lakshmi. Un esempio per tutti: amare gli altri. Amare significa donare senza aspettarsi nulla, semplicemente donare e rallegrarsene. La cosa più importante è dare vibrazioni: le vibrazioni non muoiono mai.

Il quinto è Satya Lakshmi. Ve l'ho già detto, è la consapevolezza. E' essa che vi dà la consapevolezza, segno distintivo di Shri Lakshmi. Satya vuol dire verità. Come sviluppate consapevolezza conoscete la verità. Che cosa è la verità. Di che cosa siete consapevoli? Avete coscienza d'essere lo strumento di Dio e che Egli opera attraverso di voi. Ne avete coscienza perché ciò avviene nel vostro sistema nervoso centrale. Questa è la verità di cui dovete avere consapevolezza. Qual'è l'altra verità? E' "Chi siete voi?". Siete lo Spirito. E la terza verità è: "Chi sono io?", e perciò "Chi è Dio? Qual'è il nostro destino?". Se queste tre domande giungono alla vostra consapevolezza, allora siete Satya Lakshmi.

Il sesto è Bhogya Lakshmi. Bhog significa "Colui attraverso il quale gioite". Voglio dire, è come l'oceano di gioia: è attorno a voi ma siete come l'uccello che non riesce a berlo. E' solo attraverso la grazia di Bhogya Lakshmi che potete gioire.

Il settimo è Yoga Lakshmi. E' il potere di Shri Lakshmi che vi dà lo Yoga (l'unione con il Divino); Shri Lakshmi sostiene il vostro potere di yoga dandovi la consapevolezza. Yoga Lakshmi, dunque, è il potere che vi dà, o vi porta alla crescita attraverso la quale raggiungete lo yoga. Una volta che avete realizzato il vostro yoga, ottenete la grazia. Shri Lakshmi è la grazia: ottenete dunque la grazia dei santi.

■ 5 / IXa Dispensa

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L'ottavo è Raja Lakshmi (Vedasi la spiegazione del Nabhi destro).... Quando vi elevate al di sopra di tutto ciò, vi incamminate verso il principio di Shri

Lakshmi. Ora la consapevolezza che cercava Shri Lakshmi significa "benessere sul piano materiale per riuscire sul piano divino". E questa nuova consapevolezza è il potere di Shri Mahalakshmi. Solo con il potere di Shri Mahalakshmi voi completate la vostra santità, la vostra realizzazione. E" per questo motivo che è venuta su questa terra come madre di Gesù Cristo. Era Shri Mahalakshmi, non Shri Lakshmi ma Shri Mahalakshmi.

Dobbiamo capire che Shri Lakshmi rappresenta il potere attraverso il quale evolviamo. E' il potere mercé il quale siamo riscattati, il potere di redenzione per mezzo del quale possiamo migliorare, passando da un livello inferiore ad uno superiore. All'inizio, vedete, c'è la forma di Shri Lakshmi: si trova all'inizio. E' sorta dal mare, è Myriam, possiamo chiamarla così. E' Maria, ecco perché il nome della madre di Cristo è Maria, è venuta dal mare. Quando viene dal mare, diventa Shri Raja Lakshmi e Shri Gruha Lakshmi.

Attraverso Shri Raja Lakshmi vi rallegrate collettivamente del vostro benessere, mentre Shri Gruha Lakshmi è qui per il nostro benessere individuale....

La donna è una Gruha Lakshmi: è la regina del focolare, ma bisogna che sia veramente regina. Non lo si diventa in un batter d'occhi. Bisogna diventarlo. Ripeto, ancora una volta, dovete diventarlo.

Si può ottenere la pace solo attraverso Shri Gruha Lakshmi, attraverso il corretto comportamento, in qualche modo, della nostra milza. La milza fornisce le cellule del sangue e crea ciò che alimenta l'intero corpo. Se non c'è pace dentro di noi proprio li, tutto il sistema può risentirne, perché è il centro nutritivo che rafforza anche la pace.

Avete senz'altro sentito questa espressione: "Ya Devi Sarva Bhuteshu Shanti Rupena Samstitha" "La dea Shanti (Shanti = pace) è presente in tutti gli esseri umani in quanto pace". Questa pace è possibile solo se le donne di casa si rendono conto della loro importanza, se ne rivestono, perdonano e riscattano la vita di famiglia. Debbono riscattare la vita di famiglia. Quando ciò non avviene, l'intero sistema decade....

Sul lato destro c'è Shri Raja Lakshmi. Solo quando traspare l'attributo di Shri Raja Lakshmi voi riuscite a capire che cosa è il rispetto. Una volta che riuscite a rispettare voi stessi, incominciate anche a rispettare gli altri. E poiché siete tutti santi dovete rispettare tutti alla stessa maniera.

■ 6 / IXa Dispensa

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SAHAJA YOGA IX bis dispensa

VOID

Corrispondenze

• Deità: Shri Adi Guru Dattatreia

• Manifestazioni: La digestione

• Elementi: Fuoco e acqua

• Parte della mano: Base delle dita e intorno al palmo

• Cause di blocco: Fanatismo, fantasticheria, spiritismo, magia nera, falsi guru e falsa conoscenza.

Introduzione

L'evoluzione umana è stata costantemente caratterizzata da battaglie condotte contro l'ignoranza e l'illusione, Il potere dell'ignoranza si è manifestato ancor prima che l'uomo potesse assaporare la bellezza della realtà dello Spirito. La parte "fisica" del corpo umano, nelle quale illusione e realtà si confrontano, viene chiamata Void o il Bhavasagara (Oceano dell'illusione).

Le qualità del Void

Il Void è il centro che irradia le qualità del maestro che risiedono in noi. Appena l'energia Kundalini illumina questa zona diveniamo il nostro proprio guru. La parola Guru significa gravità che è l'elemento principale che ci mantiene in equilibrio, anche quando le difficoltà incombono sulla nostra esistenza. Quando la kundalini sale e va a riempire la zona del Void la nostra attenzione viene guidata oltre la confusione e la Maya, nella consapevolezza di una Realtà più elevata. In questo modo acquisiamo la capacità di controllare e guidare la nostra evoluzione, senza confidare nell'aiuto di un supporto esterno; infine l'attitudine all'introspezione che si manifesta in noi spontaneamente attraverso la meditazione, ci fornirà le risposte che saranno le chiavi della nostra emancipazione Possiamo definire " chiave" la capacità di elaborare la soluzione più adeguata affinché il problema, a noi tangibile nella manifestazione esteriore, venga risolto nel modo più adeguato, in questo modo diveniamo il maestro di noi stessi, capaci di discernere le cose giuste da quelle sbagliate, la verità dalla finzione.

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Il principio del discepolo rappresenta la parte opposta della "medaglia". Quando le qualità dell'umiltà unite ad una mente aperta che sa riconoscere la verità si manifestano in noi, sviluppiamo la gravità del Maestro, ovvero la capacità di poter dare i consigli giusti. I più grandi maestri di tutti i tempi sono stati i più umili discepoli di Dio, in questo modo essi arrendevano il loro ego al Divino ed erano capaci di insegnare con assoluta autorità, anche quando direttamente sfidavano la saggezza precostituita del loro tempo. II principio del Dharma è la peculiarità fondamentale del Void che è direttamente connesso al Nabhi Chakra. Tutti i più grandi maestri e profeti, che hanno preso nascita sulla terra per guidare l'umanità nel sentiero dell'evoluzione, hanno fatto del Dharma (o giusto comportamento) la chiave del loro insegnamento. Noi abbiamo solamente il compito di trasformarci in esseri migliori, senza abusare di noi stessi o disprezzare gli altri; vivendo in armonia con le leggi della natura.

Tradizione

Tutti i grandi profeti che con il loro esempio hanno dato all'umanità le regole del retto comportamento e la conoscenza di una Realtà più elevata, risiedono nei Void, La deità Primordiale è Sri Adi Guru, e i più grandi profeti quali, Abramo, Mosè, Lao Tze, Janaka, Guru Nanak, Mohammed Sahib, Sai Nath di Shirdi, Zarathustra, Confucio e Socrate, sono semplicemente l'incarnazione del Maestro Primordiale. Essi ci hanno Insegnato la via del giusto comportamento ed hanno promulgato i codici di condotta che ci permettono a tutt'oggi di superare il caos e l'anarchia, Il principio del discepolo risiede dentro di noi In questa era, questo principio è stato rappresentato su questa terra come Luv e Kush (i bambini di Sri Krishna e Sri Sita), da Markendaya, Adi Shankaracharya, David, Giovanni Battista, Buddha, Mahavira, Kabir, Michelangelo, Kalil Gibran, William Shakespeare, William Blake e altri. Le regole del giusto comportamento, che possiamo definire "il cammino", si sono diffuse in ogni parte del mondo. In molti casi i profeti sì sono reincarnati per correggere gli errori dei loro seguaci, che interpretando in modo sbagliato i loro insegnamenti hanno deviato dal giusto sentiero". Per esempio Mohammed Sahib è venuto su questa terra per insegnare il Dharma a

persone che possiamo definire barbare, essi a turno hanno tormentato la sua vita. Disgustato da ciò che si era verificato, egli giurò che quella sarebbe stata l'ultima volta che un Profeta avrebbe preso nascita. Me quando prese coscienza del modo in cui la sua compassione venne gettata in pasto ai cani, egli si incarnò come Guru Nanak, e venne ad insegnare l'unità Hindu-Mussulmana. Oggi giorno, naturalmente, i suoi discepoli nutrono un sentimento di odio reciproco, gli indduisti contro i mussulmani e viceversa. In modo analogo, Shankaracharya ritornò nelle vesti di Kabir e provò a guidare i suoi seguaci al di là del ritualismo e del culto dell'adorazione, pratiche che all'epoca venivano eseguite indiscriminatamente.

L'aspetto fisico

Il Void è quella zona di apertura che intercorre tra la Kundalini e il nervo vago del sistema parasimpatico. Esso rappresenta lo spazio ed il tempo fra l'inizio della creazione e l'apice della nostra evoluzione nella consapevolezza umana. Esso è io spazio che separa la nostra consapevolezza dall'Assoluto quando siamo ancora in uno stato non illuminato.

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Il Vold è stato creato dall'estremo movimento circolare dello Swadisthana intorno al Nabhj Chakra, esso contiene due centri che si relazionano con il Sole (Surya) e la Luna (Chandra).

Lo stato di salute del Void

Quando il principio del Guru riflesso in noi è disturbato, possiamo avvertire dei problemi a livello dell'apparato digerente. Questi malesseri possono manifestarsi con nausea od altri sintomi provenienti dell'area dello stomaco. Per esempio quando ci rendiamo artefici di qualche azione che va contro il principio del Dharma, o se abusiamo del nostro sistema fisico o sottile, possiamo facilmente constatare che tali effetti si ripercuotono sul nostro sistema in corrispondenza di quest'area e sviluppiamo una maggiore sensibilità. La tensione nervosa a carico dell'apparato digerente o i crampi allo stomaco che si manifestano prima di affrontare un esame o una prova importante, sono semplicemente i segnali attraverso i quali ci rendiamo consapevoli che il Principio del Maestro in noi sta per essere sfidato. Similmente dalla condizione di salute del Void possiamo discernere le influenze dei falsi insegnamenti dall'acquisizione di ciò che possiamo definire la Verità. La consapevolezza vibratoria ed i segnali che provengono dall'area del nostro Void, possono essere dei potenti strumenti che ci permettono di avere una reale consapevolezza sulla natura spirituale o materiale di alcune pratiche. In questo modo impariamo ad armonizzare con il nostro sistema sottile, che reagendo in modo tempestivo, ci da l'opportunità di evitare tutte quelle pratiche che potrebbero danneggiarci e saremo orientati verso ciò che va a beneficio del nostro essere, il principio del Guru in noi è una forza molto potente che agisce per il nostro bene, ma dobbiamo imparare a riconoscerne i segnali. Il potere più prezioso che possiamo desiderare di conseguire, è la facoltà di discriminare le cose giuste e quelle sbagliate. Esso è un potere innato e risiede in ciascuno di noi, ed è ciò che ci guida nella giusta direzione. Sviluppando la facoltà della discriminazione possiamo diventare i nostri Guru. Acquisiamo la capacità di discernere quali sono i culti che basano le loro discipline su falsi poteri o sono guidati da falsi Guru, che aspirano ad impossessarsi del nostro denaro o si basano su esperienze che hanno come scopo il controllo delle menti dei ricercatori attraverso le possessioni. Con la consapevolezza dello spirito risvegliato, siamo in grado di comprendere quel è la "strada" giusta che ci parla attraverso il cuore e tutto ciò che appaga la nostra ricerca.

Come pulire il Void

L'uso degli Elementi: • Fare il Footsoak (pediluvio) in una bacinella di acqua con aggiunta di sale. • Usare la candela tutto intorno il Void.

Affermazioni: • Madre io sono il maestro di me stesso. • Madre tu sei il mio Guru.

Mantras: • Dire il mantra a Shri Adi Guru Dattatreya. • Guru Mantra. • Dire il mantra ad alcune o a tutte le incarnazioni dell' Adi Guru, Mohammed

Sahib, Confucio, Zarathustra, Guru Nanak, Mosè, Raja Janak, Abramo, Socrate, Lao Tze, Shirdi Sai Babà.

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Altre tecniche: • Mettere la mano sinistra di fronte la fotografia di Shri Mataji e la mano destra

sul Void, fare lo schoebeating. Bere acqua salata. Autodisciplinarsi, per esempio alzarsi presto per fare la meditazione.

L'arresa

Arrendere significa affidare tutto a Colui che controlla ogni cosa. Arrendendoci al Potere Onnipervadente di Dio, accettiamo la supremazia di un "controllo" Superiore e lasciamo che le cose accadano, Colui che è predisposto al controllo desidera che le cose accadano. Mana, chitta, Ahankara sono tutti elementi mediante i quali il Potere Divino agisce, una volta che ci arrendiamo a Dio Onnipotente (Paramatma). L'Atma, che è una parte del Paramatma, presiede al controllo di tutte le attività e le funzioni di quegli elementi di cui sono composti gli esseri umani. Pertanto l'arresa è il miglior modo di controllare la chiotta e la mana.

a IL BHAVA-SAGARA IL VOID L'OCEANO DELL'ILLUSIONE

Intorno al terzo centro c'è un'area detta Void (vuoto), inftuenzabiie dall'esterno. Dal momento in cui l'uomo iniziò a prosperare e i suoi bisogni basilari furono soddisfatti, la sua mente fu intimorita e meravigliata dalla creazione, e iniziò a domandarsi come avvenne tutto questo. Quando poi la sua domanda si fece più profonda, egli pregò di poter ricevere una guida poiché da solo non avrebbe potuto sapere nulla in quanto la creazione lo aveva preceduto. Quando si vuole andare in un'altra città, generalmente si chiedono indicazioni necessarie a qualcuno che già l'ha visitata. A questo stadio della ricerca spirituale, la guida di un maestro illuminato è necessaria. Che cosa diciamo quando preghiamo? Per lo più chiediamo a Dio di mostrarci il sentiero, di darci questo o quello. Quando poi diveniamo pronti per una guida, questa ci viene concessa. Nel giusto tempo la cosa giusta accade, ed il tempo era maturo perché il principio del guru si risvegliasse. Da tempi immemorabili il maestro primordiale divenne attivo e si incarnò in grandi maestri: Lao-Tze, Dattatreya, Socrate, Mosè, Confucio, Zoroastro, Maometto, Nanak etc. Questi furono gli insegnanti che discesero per aiutare l'uomo nella sua evoluzione. Sfortunatamente oggi ci sono molti ciarlatani e falsi guru che si spacciano per maestri. Per un ricercatore è complicato e difficile riconoscere un autentico maestro. Noi cerchiamo un uomo che attragga le concezioni del nostro ego e che evidentemente parli in nome di Dio. Accertato ciò, subito prendiamo per scontato lui come il nostro maestro spirituale, divenendo cosi suoi schiavi. Quella dei guru è diventata nel ventesimo secolo un'industria di prim'ordine. Questi falsi guru incoraggiano le vostre debolezze, bloccano il vostro Void e vi incatenano con collari per cani al loro ego. Venite catturati dalla loro personalità costruita e dai loro discorsi intelligenti. Non potete progredire nella vostra evoluzione avendo pesanti falsità che gravano su di voi, poiché è con il libero arbitrio che vi siete legati ad esse. Analogamente, come ha spiegato Cristo, gli spiriti del male prendono possesso di voi se voi accettate di perdervi in queste aree misteriose.

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Se siete deboli, vulnerabili e se mancate di forza interiore, potreste mettervi nei guai con un tipo di persone sbagliate, che usano gli spiriti del male. Lo spirito vi possiede, poiché come un parassita, necessita di una mente umana con cui nutrirsi, una mente umana attraverso cui i suoi pensieri possano filtrare e saziare così i loro desideri. Uno spirito alcolizzato desidera l'alcool, ma non può bere. Così possedendo un uomo che ha una debolezza per l'alcool, continuamente gli

manda onde di desiderio che lo portano a bere di più in tal modo, attraverso l'esperienza mentale dell'uomo, lo spirito sazia il suo desiderio di alcool. Ecco quindi come gli spiriti possono possedere le persone e sfruttarle, ed allo

stesso tempo indebolirle ulteriormente, provocando i loro vizi e le loro malattie. Nella Bibbia si parla spesso del guarire la gente attraverso l'espulsione dello spirito

del male che le possiede, purificandola. Uno dei più importanti neuropsichiatri americani, il dott. Elmer Green della Flenninger Foundation Kansas, che ha lavorato per più di quindici anni come fisico sui razzi e sui missili guidati, ha condotto una ricerca approfondita su quest'argomento. "Come è stato avvertito, l'esploratore insistente di queste zone (subconscio e sopraconscio), si espone all'attenzione di esseri indigeni che in circostanze normali trascurano gli esseri umani. Sistemi di esplorazione interiore descrivono questi indigeni come entità i cui corpi sono composti interamente di sostanze emozionali, mentali ed eteriche, e dicono che a questo livello di sviluppo, essi non sono psicologicamente migliori dell'uomo medio. Essi possiedono nature diverse e alcuni sono maliziosi, crudeli e scaltri. Potendo usare l'esploratore in un momento in cui è sbilanciato, sfruttano quest'opportunità per dirigersi dentro il suo regno personale e soggettivo. Se egli non è realmente libero delle scorie della personalità, essi possono ossessionarlo con vane costrizioni per il loro proprio divertimento ed, in casi estremi, possono persino infrangere il funzionamento normalmente automatico del sistema nervoso, controllando il cervello attraverso i chakras. Molti pazienti mentali hanno dichiarato di essere controllati da entità soggettive, ma i medici, in genere, considerano queste asserzioni come parte dell'aberrazione comportamentale, come vere proiezioni del subconscio, e non indagano oltre". Il suo suggerimento, che le entità possono influenzare il cervello attraverso i chakras, è anche interessante. Il concetto che entità indigene agiscono su di essi si colloca parallelamente all'insegnamento cristiano tradizionale, secondo cui lo spirito del male prende posto al confine tra i sensi e lo Spirito, ed ha il suo impatto non al livello più profondo di quest'ultimo, ma sull'immaginazione. I Sahaja Yogis hanno scoperto che molti ricercatori sono oggi posseduti da falsi guru, ai quali non possono rinunciare, essendo da questi stati resi schiavi, servili e ciechi. Ciò che è da scoprire è: che cosa si è veramente ottenuto? Quali poteri dei chelas (discepoli) si manifestano? Allucinazioni e fantasie sono dovute a disturbi al Void. Il blocco al Void forma una cortina d'illusioni che nasconde all'uomo e la realtà.A meno che il Void sia poi schiarito dalla grazia di un maestro illuminato, il ricercatore rimarrà nel mare dell'illusione.

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Il Void è la concretizzazione del nostro principio del Guru. Quando esso e risvegliato, noi diventiamo il Guru: ci viene cioè conferita l'autorità del divino di risvegliare la Kundalini di altri. I ricercatori che non sono stati da alcun falso guru, ricevono la realizzazione molto

rapidamente e la mantengono facilmente. Il Void è tenuto pulito da persone che seguono una vita di sostenimento umano (Dharma). Dopo l'illuminazione il Dharma viene risvegliato ed allora non c'è più bisogno di sapere cosa fare o non fare. Gradualmente tutte le cattive abitudini scompaiono in maniera spontanea.

A cura del centro italiano Sahaja Yoga

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SAHAJA YOGA X Dispensa

CHAKRA DEL CUORE

Shri Shiva

Corrispondenze Numero : dodici; Pianeta : Venere; Giorno : venerdì; Pietra : rubino; Colore : porpora; Elemento : aria; Corrispondenza sulla mano : dito mignolo; Nazione : Inghilterra; Qualità : - senso della sicurezza (centro); - responsabilità, limiti nel giusto

comportamento: "maryadas" (destro); - esistenza, gioia, amore (sinistro); Mantra: - Shri Jagadamba (centro); - Shri Sita Rama (destro); - Shri Shiva Parvati (sinistro).

Beati coloro che hanno un cuore puro perché vedranno Dio. (Vangelo secondo S. Matteo 6, 8)

Introduzione Il cuore è il punto focale della creazione e tutti i chakra sono ad esso collegati. E' la

centrale di energia del corpo umano e da esso l'energia raggiunge tutte le parti del corpo. E' la sede dello Spirito, la sorgente originaria del potere manifestato in Shri Shiva Shakti

Vahi (Colui che detiene il potere). Qualsiasi blocco sul chakra o sulle nadi comporta sempre una pressione sul cuore. Il

centro del cuore (il "bindhu") si trova sul lato sinistro. Il cuore sinistro è la sorgente dell'Amore. Il cuore centro dà la sicurezza che scaturisce da questo Amore (la sicurezza finale è "lo

sono lo Spirito"). Il cuore destro serve per esprimere questo Amore.

A cura del centro italiano Sahaja Yoga

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Il cuore sinistro Il centro del cuore (il "bindhu") si trova sul lato sinistro. E' la sede del Sé, dell'Anima,

dello Spirito, dell'Atma, tutti vocaboli che esprimono la stessa cosa. Molte volte Shri Mataji ci ha ripetuto: "Non siete null'altro che spirito eterno". Si tratta, per noi, di diventare lo Spirito, di realizzarci: tutto il resto appare assai futile. Questa è l'essenza stessa della vita spirituale, il lato sottile della vita e della conoscenza.

E' grazie allo Spirito che esistiamo perché esso è la sorgente primordiale della vita, in noi come nell'universo intero. E' l'essere allo stato puro, la coscienza immacolata, il testimone silenzioso di tutte le nostre esperienze. Lo Spirito è infatti Dio (Dio Padre, Shiva) in noi. Ma noi dobbiamo identificarci in Lui.

Dopo la realizzazione, vale a dire dopo la connessione dello Spirito con il tutto (Brahman) attraverso il risveglio della Kundalini, eliminiamo progressivamente i nostri falsi attaccamenti (corporali, mentali ed emotivi).

Lo Spirito può manifestarsi solo quando il cuore è diventato un recipiente pulito e aperto. E' allora che esso vi riversa l'amore e la gioia eterna.

La meditazione si arricchisce notevolmente e diventa più profonda quando portiamo l'attenzione a livello del cuore. Si incomincia allora a sentire l'amore onnipervadente, che è l'essenza stessa della Kundalini. Il cuore diventa il centro della meditazione quando è portato a livello del Sahasrara, il cui fulcro, il Brahmarandra è la sede del cuore. Quando la Kundalini trapassa il cuore, lo Spirito si congiunge ad essa ed ambedue salgono sino al Sahasrara. E' questo il significato della parola "yoga" (congiunzione, unione).

Ciò avviene in maniera completa solo quando l'ego e il super ego si ritraggono e riassumono la loro posizione originaria. L'ego deve riprendere il suo ruolo normale, che è quello d'essere uno strumento dello Spirito per agire (il servitore) e non per comandare o dominare.

Il puro amore è distaccato perché è una qualità dello Spirito. Spesso si confonde l'amore con l'attrazione fisica o col desiderio di possesso. Shri Mataji afferma: "L'attaccamento significa la morte dell'amore. Il distacco dà il movimento, imprime circolazione all'amore". Distacco vuol dire purezza, innocenza! L'amore non può limitarsi ad una sola persona, a una sola forma di espressione, perché l'amore non è egoista.

L'amore è il principio nascosto di tutta la creazione. Si dice che Dio è amore, o che l'amore è Dio. Ci fondiamo con questo amore che permea tutto, ne siamo sommersi. Possiamo allora percepire il profondo legame che unisce gli esseri umani gli uni agli altri. Se gli uomini sono diversi nel fisico, nel modo di pensare, sono come tante gocce diverse che diventano unite in un unico oceano immenso.

La compassione è l'essenza della vita dei profeti e di tutte le incarnazioni, l'essenza delle religioni, almeno all'origine. La compassione scaturisce dal chakra del cuore, quando funziona bene. Per afferrare il concetto dobbiamo sapere che i nostri genitori fisici risiedono nel nostro cuore: la madre nel cuore sinistro ed il padre in quello destro. I nostri rapporti con essi sono quindi molto importanti per la salute del chakra del cuore. Dobbiamo essere coscienti delle nostre responsabilità verso di essi e dobbiamo rispettarli. Allo stesso modo i genitori portano i figli nel cuore e devono offrire loro una vita pura che favorisca il loro sviluppo spirituale. I genitori, per essere rispettati, devono condurre una vita esemplare, degna di ogni rispetto.

Quale che sia la posizione di un uomo nella società, se non ha amore manca di forza di gravità; senza amore manca di quella forza di gravità che è simile al profumo di un fiore. Con il cuore aperto si diventa una sorgente d'amore per il mondo intero. Il condividere, il donare diventano fonte di gioia.

I poteri del chakra del cuore, i poteri dello Spirito sono tradizionalmente rappresentati in India dal Signore Shiva, il dio ascetico che vive sulla montagna.

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Vive in disparte sul monte Kailash come il cuore spirituale che vive ignorato, distaccato dall'ego e dai desideri volgari, lassù vicino al "cielo".

Questo è quello che dice Shri Mataji su questa deità: "Il potere della sua natura è il perdono. Ma quando perdona, quale risultato di questo perdono, sentite gratitudine. Poi le sue benedizioni cominciano a scendere su di voi. Vi dà un'incredibile capacità di perdonare gli altri. Calma la vostra ira, i vostri desideri, la vostra lussuria. Le sue benedizioni, al pari delle perle di rugiada, penetrano nel vostro essere e così diventiamo veramente dei magnifici fiori ed iniziamo a brillare nei raggi delle sue benedizioni".

Quando iniziamo Sahaja Yoga, ovviamente, il nostro sistema sottile può essere parzialmente danneggiato, ed il cuore non è pienamente risvegliato. Non c'è motivo di allarmarsi. Ciascuno di noi deve stabilizzarsi nel silenzio e lavorare progressivamente sui propri blocchi.

Caratteristiche del cuore sinistro Qualità:

• esistenza, amore, gioia divina; • dopo la Realizzazione: verità, attenzione, beatitudine (Sat, Chit, Ananda).

Corrispondenze: • organo cardiaco; • polmoni.

Manifestazione: • battito cardiaco.

Cause di blocchi: • sforzi fisici o mentali eccessivi (hata yoga, jogging) e discipline ascetiche; • cattive relazioni affettive (specialmente con la madre); • attenzione rivolta all'esterno, al superficiale, al materiale; • false identificazioni (particolarmente con l'ego) e gli attaccamenti; • mancanza di fede in Dio e nella grazia divina; poco interesse verso la propria

Realizzazione; • superstizione, occultismo, letargia.

Rimedi: • mantra: Shri Shiva Parvati; Sat Chit Ananda Rupam Shivo Ham Shivo Ham (io sono verità,

attenzione e beatitudine, sono Shiva, sono Shiva).

Affermazioni per il cuore sinistro: • Shri Mataji, io sono lo Spirito; • Shri Mataji, per tua grazia io sono lo Spirito; • Shri Mataji, per tua grazia, perdonami, ti prego, per tutti gli errori commessi contro lo

Spirito; • Shri Mataji, per tua grazia sono lo strumento dell'amore divino.

Mantenere l'attenzione sul Sé. Il cuore è spesso "ricoperto" dall'ego. Occorre dunque riequilibrarlo alzando l'energia del lato sinistro e portandola sul lato destro, fare "bandhan" con una candela accesa attorno al cuore sinistro. Posare sul cuore (sinistro o centro) la mano destra, mentre la sinistra va rivolta verso la fotografia.

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Estratti dai discorsi di Shri Mataji Cuore sinistro: dal discorso "Aprite il cuore", Dorset, Inghilterra, 2 agosto 1981 Cuore pulito, trasparente, aperto. Abbiate fiducia negli altri. Parlate ad ognuno con

cuore aperto. Abbiate fiducia negli altri. Perché dubitate? Se non dubitaste di voi stessi non dubitereste degli altri. Che stanno cercando di portarvi via? Che cosa possedete? Nessuno può portarvi via il naso, gli occhi o altro.

E' tutto assolutamente intatto, ben incollato, perciò nulla sta per sparire. Come si può danneggiare una persona che sia un'anima realizzata? Chi ha il cuore pulito vede gli altri come in trasparenza. L'innocenza è un tale potere che basta uno sguardo per uccidere un demone. La purezza del cuore!

Di fatto quando il cuore diventa impuro, l'impurità defluisce in altri punti. Non è il contrario, parte dal cuore. Molta gente crede che sia il corpo a diventare impuro. Penso che sia il cuore, invece, e poi l'impurità comincia a scorrere lentamente giù e poi come residuo si assesta qui e li.

Dunque abbiate un cuore pulito e aperto come quello di un bambino. Un cuore aperto. Che motivo c'è di avere paura di qualcuno? Che motivo c'è di non fidarsi di nessuno? Parlate a chiunque, stringete la mano di chiunque, siate gentili con chiunque. Sulla vostra strada incontrerete gente in difficoltà. Date loro una mano. Se qualcuno non può sedersi o ha qualche problema, cercate di rimuovere il problema. Se qualcuno non può stare in piedi, dategli il posto. Cercate di dare con un cuore pulito. Se non avete un cuore pulito non potrete mai dare.

Ora, come pulire il cuore? Non c'è nessuna scopa adatta all'uso nei supermercati. Non c'è nessun liquido magico o simili per lavarlo. Ma c'è un modo.

Permettete al vostro cuore di immergersi tutto nell'amore di vostra Madre. Semplicemente permetteteglielo. Guardate quanto Ella vi ami. lo credo in voi. La gente ride di me qualche volta. Alcuni di quei santi, che si crede siano grandi, non possono capire quanto io vi ami. Dicono: "E' tutta gente persa, sono persone orribili. Come può avere fiducia in loro? Non sono gente che fa rinunce, non sono "sadhus", non sono nulla. Sono persone ordinarie". Per loro il vostro valore è zero. Se andaste da loro vi farebbero stare tre mesi sulla testa, vi appenderebbero tre anni sopra un pozzo. Non so che farebbero per mettervi alla prova.

Ma io credo in voi dal giorno in cui vi ho visto. Il giorno in cui siete venuti da me ho creduto in voi, e ho lavorato su di voi dal primo giorno, sapendo quel che voi eravate, ma ho creduto nel vostro Spirito, ho creduto che sarebbe diventato splendente. Credeteci anche voi! Non deridiamo gli altri, ho visto dei Sahaja Yogi, quando venivano da me, deridere altre persone, prendersi gioco di loro. Abbiamo fiducia negli altri! Quando credete in loro, li rispettate anche.

Dunque dovete credere in voi stessi e gioire di come amabilmente nuotate nella corrente d'amore di vostra Madre. Gioite di questo e basta. Come un fiore che cada nella corrente e scorra e goda di tutte le bellezze di quella corrente. Dovreste gioire così. Quando questo benessere gioioso verrà in voi, comincerete ad aver fiducia e ad aver fiducia in vostra Madre. Cerco molti modi per correggervi, ma credete, qualunque cosa tenti di fare, se una cosa possa fare, è solo pulirvi. Questo è il mio lavoro. Può essere che qualche volta abbiate la sensazione che sto apertamente, pubblicamente dicendo qualcosa per voi, può essere che l'immagine che avete di voi stessi sia distrutta da questo, o che pensiate chissà che. Ma non è così, è per il vostro "hita", è per il benessere del vostro Spirito, ed è il lavoro più difficile.

Con tutta questa fiducia nel cuore, credete per prima cosa in voi stessi, credete negli altri, negli altri Sahaja Yogi. "Ama il tuo prossimo come te stesso". Chi è il vostro prossimo? E' un Sahaja Yogi. Appoggiatevi a lui.

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E credete in vostra Madre. Come io ho creduto in voi. voi dovete credere in me e tutto andrà bene. Aprite il cuore a questa fiducia. Non state a preoccuparvi di quanto siate davvero rispettosi poiché il cuore sa. Qualunque cosa farà il vostro cuore, in modo genuino, sarà rispettabile, perché nel cuore risiede il vostro Spirito che si manifesta, e che se ne prenderà cura. Qualunque cosa tentiate puntando sull'esteriorità non funzionerà. E' questa fiducia nel vostro cuore che ama che vi porterà al successo.

Dovete capire che fate parte integrante del cuore dell'Universo: apritevi a questa conoscenza: L'INTELLIGENZA DI DIO!

Abbiate un cuor di leone: emblema inglese che rappresenta il cuore senza paura. Il leone sa di essere il re e vive come tale, senza paura.

UN UOMO DEBOLE NON SA AMARE, SOLO UN UOMO FORTE PUÒ' FARLO. Siate collettivi, indipendenti da chiunque tenti di distogliervi dalla collettività: Siate

responsabili verso voi stessi obbedendo al Sé, lo Spirito. Non tollerate alcuna impurità di cuore.

Stabilizzate una relazione veritiera con Shri Mataji, con un completo riconoscimento di QUELLO CHE LEI E'. Ne scaturisce chi siamo: santi realizzati nati dal suo Essere. Poi abbandonatevi totalmente (surrender) a questa realtà nell'umiltà e la devozione che questa verità comporta. Poi mantenete questo atteggiamento affrontando venti e maree che il nostro ego ed i nostri condizionamenti scateneranno. In breve occorre offrire il proprio cuore a Shri Mataji.

Il cuore centro Il cuore centro è il chakra che ci dà la sicurezza e la fiducia nel Sé. Nel cuore centro

risiede Shri Jagadamba, la Madre dell'Universo. A livello fisico, il cuore centro è associato al "sozny" (gli anticorpi ci difendono da

intrusioni nocive) e al timo. La protezione dello Spirito, a livello individuale, si manifesta nella maternità.

L'esperienza dell'esistenza si costruisce in noi lungo il corso di innumerevoli vite che abbiamo trascorso dallo stadio di ameba. Questa esperienza ci conferisce il senso interiore di sicurezza di modo che, quando riusciamo a percepire il potere protettivo dell'Atma, in quanto Jaganmata (la Madre del mondo), possiamo riconoscerlo subito ed abbandonarci a lui.

L'amore dà forza e fiducia nel Sé, di modo che possiamo affrontare la vita come guerrieri valorosi. Il denaro non può sostituirsi alla fiducia nel Sé.

Il chakra del cuore è la base stessa della nostra forza interiore. Se l'amore materno è stato carente durante l'infanzia, una relazione appagante può colmare questa lacuna. Questa forza è necessaria per proteggerci e resistere contro gli attacchi delle malattie

Nella coppia, quando uno dei due domina l'altro o è possessivo, l'amore viene soffocato ed il rapporto ristagna. L'energia deve circolare liberamente: ciascuno deve rispettare il compagno e non deve ostacolarne l'evoluzione imponendo la propria personalità o volontà. Grazie al sorgere di una buona, mutua comprensione, l'uomo e la donna raggiungono una posizione egualitaria.

Nel caso in cui l'uomo abbia un comportamento incostante o si senta superiore perché porta a casa il denaro, la donna può subirne una frustrazione, un sentimento di collera repressa, che spesso si scarica sulla prole o sfocia in cattiveria. Il cancro del seno ed altri specifici problemi femminili trovano una delle loro spiegazioni nella prevaricazione o ingiusto comportamento verso la donna.

Caratteristiche del cuore centro Qualità:

• senso di sicurezza;

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• fiducia in sé ed in Dio.

Corrispondenze: • nel mezzo del plesso cardiaco; • osso dello sterno durante l'infanzia.

Manifestazione: • respirazione; • produzione di anticorpi.

Cause di blocchi: • senso d'insicurezza, paura; • problemi con la madre, o inerenti allo stato di madre; • possessioni (specialmente defunti della propria famiglia).

Rimedi: • Mantra a Shri Jagadamba (12 volte); • Mantra a Shri Durga • Affermazioni: Shri Mataji, fa di me una persona senza paura; • mettere la mano destra sul cuore centro (al centro del petto) e la mano sinistra verso la

fotografia; • inspirare profondamente, trattenere il respiro per qualche istante e espirare lentamente; • per gli uomini: indossare una maglia che eviti al chakra di raffreddarsi d'inverno e consenta

la traspirazione d'estate.

L'India rappresenta questo aspetto divino della Madre Universale, energia onnipervadente e onnipotente. Come la tigre femmina o l'orso proteggono i loro piccoli che adorano, Ella combatte e distrugge le forze negative che attaccano i fanciulli che sono ricercatori, gli esseri umani.

Per essi, Lei è la Madre che insegna, consiglia, consola e redime. Per i demoni, invece, Lei è la dea Durga, dalle mille braccia. E' così che Lei viene riverita da tutti gli dei nella "Celebrazione della Grande Dea". Questo bellissimo testo può essere letto per rinforzare il cuore.

La creazione di Shri Durga come è raccontata nelle scritture Un demone era riuscito a dominare sul mondo. Gli dei non riuscivano, separatamente, a vincerlo. Essi hanno allora alleato i loro poteri per creare un'energia onnipotente, armata di più di mille strumenti di guerra. Così è apparsa, come è cantato nella tradizione, Durga. Ed ecco...

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Inno alla Dea (tratto dal Devi Mahatmyam)

Omaggio alla dea, alla grande Dea auspichevole! Omaggio, ancora omaggio alla natura generosa. Noi umilmente, la salutiamo. Alla temibile, all'eterna Gauri che sostiene il mondo. Al chiarore lunare, alla luna benefica, omaggio ed ancora omaggio. Alla buona fortuna, alla prosperità, alla ricchezza. A Sharvani noi offriamo i nostri omaggi. A Colei che è contemporaneamente il fiume difficile e l'altra sponda, l'essenza immutabile e la creatrice, all'Idea, alla Nera ed alla Grigia, omaggio ed ancora omaggio. A Colei che è contemporaneamente l'amabile e la terribile, a Colei che sorregge il mondo, alla dea dell'azione, omaggio ed ancora omaggio. Alla Dea che viene chiamata la magia di Vishnu, presente in tutti gli esseri, omaggio ed ancora omaggio. Alla Dea che viene chiamata la coscienza del Sé, presente in tutti gli esseri, omaggio ed ancora omaggio. Alla Dea che, come intelligenza, risiede in tutti gli esseri, omaggio ed ancora omaggio. Alla Dea che, come sonno di yoga, risiede in tutti gli esseri, omaggio ed ancora omaggio. Alla dea che come fame risiede in tutti gli esseri omaggio ed ancora omaggio. Alla dea che, come Luce ed Ombra, risiede in tutti gli esseri,

omaggio ed ancora omaggio. Alla Dea che, come potenza cosmica, risiede in tutti gli esseri, omaggio ed ancora omaggio. Alla dea che, come sete, risiede in tutti gli esseri, omaggio ed ancora omaggio. Alla Dea che, come Virtù e Pazienza, risiede in tutti gli esseri, omaggio ed ancora omaggio. Alla Dea che, come castità, risiede in tutti gli esseri, omaggio ed ancora omaggio. Alla Dea che, come modestia, risiede in tutti gli esseri, omaggio ed ancora omaggio. Alla Dea che, come pace del cuore, risiede in tutti gli esseri, omaggio ed ancora omaggio. Alla Dea che, come Virtù e Fiducia risiede in tutti gli esseri, omaggio ed ancora omaggio. Alla Dea che, come fascino, risiede in tutti gli esseri, omaggio ed ancora omaggio. Alla dea che, come fortuna, risiede in tutti gli esseri, omaggio ed ancora omaggio. Alla dea che, come attività, risiede in tutti gli esseri, omaggio ed ancora omaggio. Alla Dea che, quale compassione, risiede in tutti gli esseri, omaggio ed ancora omaggio. Alla Dea che, quale conforto, risiede in tutti gli esseri, omaggio ed ancora omaggio. Alla Dea che, come madre, risiede in tutti gli esseri, omaggio ed ancora omaggio. Alla dea che, come agitazione, risiede in tutti gli esseri,

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così sarà da noi servita giorno dopo giorno. Possa la regina, fonte di ogni felicità darci gioia, benessere e mettere fine alle nostre sfortune. La onoriamo come una regina noi gli dei che tormentano i demoni orgogliosi. Memori delle sue promesse, possa Ella distruggere di colpo le nostre sfortune. La preghiamo inchinandoci devotamente.

Celebrazione della grande Dea Canto 5, da 11 a 41.

Il cuore destro Il Chakra del cuore destro è localizzato sul lato destro del plesso cardiaco del nostro

sistema nervoso. E' attraverso il cuore destro che possiamo esprimere, infatti, l'amore che proviene dal cuore sinistro.

Questo chakra sviluppa in noi il senso della responsabilità, il senso del dovere, specialmente quando esercitiamo le funzioni di re, padre, fratello, sposo. Un cuore destro ben stabilizzato si può vedere in chi è riuscito ad integrare un perfetto comportamento. Shri Mataji ce ne dà la descrizione. Una persona sicura di sé, che si esprime sempre con sincerità. Sa come contenersi in ogni circostanza ed affrontarla con dignità. Il suo senso del dovere non gli impedisce di essere premuroso, tenero verso gli altri. Non lo si vede compiangersi o agire con durezza verso chiunque. In sua presenza ci si sente a posto, a proprio agio.

Quando incontra qualcuno tratta tutti con rispetto sia esso un sovrano oppure un mendicante. Sa come esprimersi per ricondurre la gente sul retto sentiero. Il suo interesse personale viene dopo quello collettivo; la sua attenzione è diretta al benessere altrui.

E' il cuore destro che detta le regole, i limiti del giusto comportamento o "maryadas". Queste norme hanno un punto centrale: fare tutto il possibile per il benessere e l'evoluzione degli altri, sia esso il fratello, la sorella, il padre, un congiunto o la collettività intera. Si tratta di sostenere, ispirare fiducia a chi ci circonda, con bontà e benevolenza.

Questa sottigliezza interiore necessaria per affinare il nostro comportamento si chiama "sankocha" in hindi. E' questo sentimento, di pudore, questo tatto che prova il nostro amore, il nostro rispetto verso gli altri.

Shri Mataji cita un esempio di sankocha: quando ci si reca in visita da qualcuno ci si esime dal fare notare che la tappezzeria, per esempio, è piuttosto brutta, anche se tutta la gente la pensa a quel modo. Non lo si dice, non lo si fa notare. Questo sankocha fa parte tanto della nostra educazione quanto della formazione dell'essere sottile.

Tutto ciò che può essere detto in nome di una certa verità ma che può provocare disturbi nell'evoluzione spirituale altrui (per esempio con un comportamento fanatico, o colpevolizzando o esprimendo giudizi) non è una qualità delle maryadas. Una persona che ha integrato le qualità delle maryadas è una persona molto accorta con la quale si sta bene insieme. Una simile persona diventa un esempio, una guida.

Le deità che risiedono nel cuore destro sono Shri Rama e Shri Sita: essi vissero in India circa 8000 anni fa. Rama era una incarnazione di Vishnu (la settima) che ci ha insegnato come comportarci correttamente come re, padri, fratelli e sposi. Ha avuto il dono di svolgere il proprio ruolo sotto le apparenze di un uomo giusto che assolveva i propri doveri.

omaggio ed ancora omaggio. A Colei che dirige i sensi e le azioni di tutti gli esseri, A Colei che risiede in tutte le creature, che è presente ovunque nel mondo sotto forma di pensiero, offriamo i nostri omaggi, omaggi ed ancora omaggi. Come un tempo gli dei hanno cantato le sue lodi per ottenere le sue grazie,

■ 8 / Xa Dispensa

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La sua vita (vedasi il racconto del Ramayana) consente di dimostrare come vivere una esistenza dharmica e degna, quali che siano le circostanze in cui si svolge.

Caratteristiche del cuore destro Qualità:

• responsabilità, limiti del giusto comportamento; • essere un uomo perfetto nei ruoli di re, padre, fratello e sposo; • etica professionale e politica.

Corrispondenza: • plesso cardiaco destro.

Cause di blocchi: • problemi col padre o inerenti allo stato di padre (o sposo); • aggressione affettiva; • oppressione economica o politica; • comportamento arrogante e senza scrupoli; • asma; • irrisione dei buoni costumi e delle leggi della società.

Rimedi: • Mantra a Shri Sita; • Affermazioni: "Shri Mataji, in verità tu sei la responsabilità in me"; "Shri Mataji, in verità tu

sei la linea della buona condotta e la benevolenza di un buon padre"; • non assumere responsabilità che sono al di sopra delle nostre capacità; fare in modo che

le responsabilità assunte siano a noi adeguate; • essere consapevoli delle proprie responsabilità di uomo, di fratello, ma anche come Sahaja

Yogi nei confronti della società; • chi ha perso il proprio padre deve sapere che Shri Rama è il nostro vero padre.

■ 9 / Xa Dispensa

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Ai Miei Fiori Bambini Voi siete arrabbiati con la vita

Come piccoli bambini La cui madre è persa nell'oscurità.

Voi tenete il broncio che esprime disperazione. Alla fine del vostro viaggio infruttuoso

Voi vi vestite di bruttezza per scoprire la bellezza Voi date dei falsi nomi nel nome della Verità

Voi prosciugate emozioni per riempire la coppa d'Amore. Miei dolci bambini, miei cari,

Come potete trovare la pace guerreggiando Con voi stessi, con il vostro essere, con la gioia stessa?

I vostri sforzi di rinuncia sono abbastanza La maschera artificiale di consolazione. Ora riposatevi nei petali del fiore di loto Nel grembo della vostra Madre graziosa

lo adornerò la vostra vita con meravigliosi germogli e riempirò i vostri momenti con fragranza di gioia.

lo ungerò la vostra testa con Amore Divino Perché non posso più sopportare le vostre torture.

Lasciate che vi sommerga nell'oceano di Gioia, Così perdete il vostro essere nel Grandioso Uno

Che sta sorridendo nel vostro calice del Sé, Segretamente nascosto per burlarsi di voi tutto il tempo.

Siate consapevoli e lo troverete Che vibra ogni vostra fibra con Gioia Beata

Coprendo l'intero Universo di luce.

Madre NIRMALA

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SAHAJA YOGA XI Dispensa

VISHUDDHI CHAKRA

Shri Krishna

Corrispondenze

• Numero : sedici; • Pianeta : Saturno; • Giorno : sabato; • Pietra : zaffiro; • Colore : blu zaffiro; • Elemento : etere (akasha); • Corrispondenza sulla mano : dito indice; • Nazione : America del Nord e del Sud; • Qualità :

D senso della collettività; diplomazia; capacità di essere testimoni (centro);

n rispetto di se stessi; relazione fratello-sorella (sinistro);

° rispetto degli altri, amabilità; integrazione nella collettività; consapevolezza di fare parte del tutto(destro).

Introduzione Il chakra del Vishuddhi è il quinto chakra. Corrisponde, nell'evoluzione, alla nascita dell'homo

sapiens perché il Vishuddhi chakra è comparso quando l'uomo ha assunto una posizione eretta. Al livello del Vishuddhi si risveglia la coscienza dell'umanità appena nata. La società

incomincia ad organizzarsi. Con la parola, ed in seguito con la scrittura, si stabilisce la comunicazione tra gli uomini.

La rivelazione della divinità, attraverso la parola dei Profeti, darà agli uomini regole di giusta condotta (dharma) per assicurare loro l'evoluzione sul retto sentiero e la loro alleanza con Dio.

Il Vishuddhi è il chakra che ci mette in comunicazione con il mondo esterno, infatti esso controlla sia le nostre capacità "percettive" (attraverso i sensi), sia quelle "espressive" (attraverso la voce, il gesto e l'espressione del viso).

Avere un Vishuddhi chakra in buone condizioni significa essere in grado di comunicare con il mondo esterno avendo rispetto di sé e degli altri; significa saper osservare e partecipare al gioco della vita senza rimanerne travolti; significa saper dire le cose direttamente ma senza colpevolizzare nessuno.

A cura del centro italiano Sahaja Yoga

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Ciò implica altresì che non dobbiamo essere giudici né moralizzatori, ma piuttosto "incoraggiatori". Per queste ragioni, il Vishuddhi è detto essere il chakra del senso della collettività, ed è attraverso il Vishuddhi che le qualità dello Spirito, che risiede nel cuore, si rendono manifeste nella società.

Localizzazione Il chakra del Vishuddhi si trova alla base del collo, al livello delle vertebre cervicali. E'

interessato a tutti i nostri organi relativi alla "comunicazione": braccia e mani, l'intero viso (lingua, orecchie, parte esterna degli occhi), il collo, il sistema otorinolaringoiatrico come pure è responsabile della salute della pelle

Governa anche la ghiandola tiroide. La tiroide è il primo filtro del corpo, perciò è un centro sensibilissimo che ci protegge dai virus e dai batteri provenienti dall'esterno. L'inquinamento della aria o il fatto di fumare, per esempio, danneggiano il Vishuddhi.

Il rispetto del proprio corpo e di determinate regole igieniche sono dunque molto importanti (vedasi oltre i rimedi). I seni frontali dipendono pure da questo chakra; tra di essi (cioè tra le due sopracciglia) è localizzato un sotto chakra: l'Hamsa, che è preposto alla qualità del discernimento. Dal Vishuddhi chakra, infine, nascono l'Ego e il Superego (che costituiscono i due petali dell'Agnya chakra).

Il Vishuddi centro Al chakra del Vishuddhi è correlato l'aspetto di Dio Padre, Geova, Allah, Colui che detta la

Legge e punisce coloro che la trasgrediscono. Quasi tutti i Profeti e le Incarnazioni hanno parlato di un solo Dio e sono venuti a predicare il monoteismo nelle nazioni pagane.

Il chakra del Vishuddhi corrisponde alla qualità di essere testimoni del gioco della vita. Per poter raggiungere lo stato di testimone dobbiamo iniziare a praticare il distacco: distacco dai nostri pensieri, dalle nostre ambizioni, dai nostri desideri emotivi e dai nostri condizionamenti. Quando si parla di distacco non si intende uno stato d'animo arido e noncurante di ciò che accade all'esterno. Il distacco che ci dona il Vishuddhi è piuttosto un'attitudine giocosa e serena nei confronti della vita. La persona con un Vishuddhi pienamente sviluppato guarda e partecipa alle vicende del mondo con occhio amorevole, ma non ne viene mai travolto. "Scopriamo che siamo attori ed il mondo intero una commedia", dice Shri Mataji.

Il Vishuddhi chakra è anche il centro della cosiddetta "diplomazia divina"; l'uomo impara a vincere le avversità con arte, sa comunicare con ogni genere di persone adattandosi ai vari caratteri e alle varie mentalità, e sa affermare le proprie ragioni senza mai far ricorso alla violenza o alla brutalità. Nella persona in cui i principi del Vishuddhi sono risvegliati, infine, si manifesta quella che viene chiamata la "consapevolezza collettiva". Si diviene così in grado di percepire quel filo sottile che ci lega agli altri esseri umani e al resto dell'Universo. Questa percezione ci dà il senso della grandezza, la capacità di gioire della vastità del Cosmo e delle innumerevoli manifestazioni dell'Essere. Non a caso uno dei mantra che vengono utilizzati in Sahaja Yoga per il Vishuddhi è "Allah hu Akbar" che significa "Dio è grande".

La consapevolezza collettiva è anche quella qualità che ci mette in grado di "sentire" i chakra degli altri sulla punta delle dita, che ci rende quindi consapevoli della positività e della negatività attraverso la percezione delle vibrazioni.

Per finire, una persona col Vishuddhi chakra in buone condizioni sarà sempre in grado di stabilire con gli altri dei rapporti gioiosi e spontanei, dove nessuno domina o è dominato, ma dove avviene di continuo uno scambio reciproco basato sull'amore e sul rispetto.

■ 2 / XI a Dispensa

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Il Vishuddi sinistro Il Vishuddhi sinistro è quell'aspetto del Vishuddhi in cui si raccolgono i problemi emotivi del

Tamo Guna legati ai rapporti sociali e al nostro rapporto con il mondo in generale. Una persona con un blocco al Vishuddhi sinistro tenderà a lasciarsi dominare dagli altri e a

non avere rispetto di se stessa. Di conseguenza ci troviamo spesso di fronte a persone che si lasciano andare, si autocommiserano in continuazione e non hanno cura della propria persona, anche dal punto di vista meramente fisico. Nel modo di parlare, una persona con problemi al Vishuddhi sinistro difficilmente sarà schietta e sincera, mentre avrà la tendenza a mentire e a nascondere i suoi veri sentimenti. Se parliamo male di qualcuno in sua assenza, se siamo dediti al pettegolezzo, se cerchiamo di ferire gli altri con l'ironia, dobbiamo sapere che questi atteggiamenti minano la salute del Vishuddhi sinistro.

Questo chakra va fuori uso quando viene a mancare quella relazione fraterna che sempre ci dovrebbe essere tra due persone che non sono marito e moglie. I flirt e i rapporti poco chiari con persone dell'altro sesso (per non parlare dell'omosessualità) danneggiano fortemente questo chakra, inquinano i rapporti sociali e rendono impossibile gioire delle qualità del Vishuddhi.

Una relazione corretta tra fratelli e sorelle ha per base la purezza. Ciò comporta il rispetto di regole di condotta, limiti comportamentali da non valicare, chiamati "maryadas".

E' facile capire che a base di un tale comportamento c'è l'innocenza. Shri Mataji ci invita ad erudirci sulla "civiltà" delle relazioni tuttora esistenti in India. Questo paese, infatti, ha saputo svilupparsi pur conservando le sue tradizioni di "maryadas". Ogni uomo è considerato fratello o padre, secondo l'età, così come ogni donna è considerata sorella o madre. Ciò, ovviamente, ad eccezione della propria moglie e del proprio marito. Esiste, inoltre, un sistema di relazioni familiari tuttora molto elaborato. Tra ogni membro della famiglia (considerata nel senso più largo) si instaurano relazioni particolari determinate dai ruoli e dai rispettivi obblighi; il maggior rispetto, ovviamente, è riservato alle persone più anziane.

Ciò comporta un perfetto assestamento psicologico nel fanciullo, specialmente per quanto concerne il suo senso di sicurezza. Essendo equilibrato da relazioni corrette, il fanciullo non cerca di colmare il "vuoto" con relazioni esterne.

"In effetti - dice Shri Mataji - la sorella maggiore in una famiglia rappresenta il potere della castità. E per questo è anche la custode dei limiti delle "maryadas". Per mezzo della sua virtù, veglia sulla castità del fratello che, a sua volta, deve vigilare su quella della sorella".

Il potere della donna è simile a quello di Madre Terra: un potere di amore e di comprensione che conferisce bellezza e dona gioia e sostegno. Le donne stanno alla base di ogni relazione sociale ed esse hanno la capacità di volgere l'attenzione della società verso il divino, verso il sublime.

C'è poi il problema dei sensi di colpa. L'attitudine a sentirsi colpevoli ad ogni più piccolo pretesto, o a rifugiarsi nei sensi di colpa per mettere a posto la coscienza, si è sviluppata oltre misura specialmente in Occidente, a causa di una infelice tradizione cattolica che ha recitato per secoli "mea culpa, mea culpa" distorcendo l'originario messaggio del pentimento cristiano. Shri Mataji ebbe occasione di dire, una volta, che il Cristo non disse mai che bisogna sentirsi colpevoli, ma esortò a pentirsi, che significa rendersi conto degli errori commessi ed essere risoluti ad evitarli d'ora in avanti. I sensi di colpa hanno un effetto deleterio, attraverso il Vishuddhi, su tutto il nostro essere interiore e ci rendono deboli, lamentosi, favoriscono l'insorgere di malattie come l'angina e l'artrosi cervicale e ci impediscono di esprimere pienamente le qualità positive che possediamo. I sensi di colpa inoltre alimentano un atteggiamento ipocrita perché, come già accennato, costituiscono una scappatoia per evitare di affrontare i propri difetti. Finché ripeteremo "E' vero, sono un peccatore, sono un peccatore" continueremo a rifare gli stessi errori perché la nostra coscienza avrà trovato soddisfazione nell'autocommiserazione. Usato in questo modo, il Vishuddhi sinistro è come una tasca in cui infilare la parte di Ego che non sappiamo come nascondere.

■ 3 / X I a Dispensa

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Coloro che hanno un buon Vishuddhi sinistro sono quindi delle persone molto schiette nel modo di esprimersi, persone che hanno il coraggio di proclamare ciò che è vero con fermezza e con dignità. Dignità è un'altra parola-chiave di questo chakra. Dignità nel comportamento e nelle relazioni sociali, correttezza e trasparenza nei rapporti con le persone, specialmente con quelle dell'altro sesso. Dignità significa anche consapevolezza della nostra identità come Spirito, Atman, manifestazione dell'Inconscio collettivo, significa autorispetto e stima di se stessi.

E' interessante notare come il concetto di colpa e pena, così come è inteso nel diritto, è una emanazione dell'energia di questo chakra. A livello universale possiamo dire che l'energia che mette in atto la punizione viene dal Vishuddhi sinistro. Questo chakra quindi si blocca non solo se ci sentiamo colpevoli senza motivo, ma anche quando effettivamente abbiamo oltrepassato i limiti del giusto comportamento (maryadas) che noi ne siamo consapevoli o no, che noi ci pensiamo o no, quando nel comportamento o nell'attitudine ci muoviamo in senso contrario all'evoluzione il nostro Vishuddhi sinistro registra un blocco e comincia a gonfiarsi.

Il Vishuddi destro Il Vishuddhi, nel suo aspetto di lato destro, esprime le qualità regali del Vishuddhi, la

magnanimità, l'essere di larghe vedute, la capacità di vedere gli aspetti della vita come una più grande totalità. Dal punto di vista del linguaggio questa magnanimità si esprime con la dolcezza nel modo di parlare e col rispetto degli altri, della loro personalità e delle loro idee. Mentre il Vishuddhi sinistro esprime la qualità del rispetto di se stessi, il Vishuddhi destro ci dà il rispetto degli altri.

I difetti di questo centro normalmente sono alquanto plateali perché si manifestano nella vita sociale. Il blocco al Vishuddhi destro rende arroganti, egocentrici, ci dà la tendenza a dominare gli altri, a soffocare la loro personalità per poter emergere. La persona con questo "catch" parlerà spesso a voce alta e pretenderà di avere sempre l'ultima parola. Può accadere anche a volte che questo tipo di carattere non si esprima apertamente all'esterno, ma ciò che accade è che dentro, nei pensieri e nei sentimenti ci si sente colmi di astio e di aggressività verso gli altri. Un modo di parlare sarcastico, sempre pronto allo scherzo pesante o materiale è pure indice di un blocco al Vishuddhi destro. Le persone che svolgono un lavoro in cui devono usare molto la voce, o che rivestono un ruolo di comando, avranno la tendenza a sviluppare un problema in questo chakra.

II principio dominante di questo aspetto del Vishuddhi chakra è l'integrazione col Tutto, con la collettività, la sensazione di far parte dell'insieme. Ogni società è formata da diversi anelli. Ciascuno deve trovare il proprio posto, adattarsi al meglio per svolgere i compiti richiesti da questa società al massimo delle proprie capacità, al fine di interpretare nel miglior modo il ruolo assegnato.

E' anche il potere dell'eloquenza. Il Vishuddhi chakra è, per così dire, l'altoparlante del cuore. Se è utilizzato per altri scopi, per nuocere al prossimo ad esempio, significa che pervertiamo il potere che ci è stato conferito.

L'Hamsa chakra Si tratta di un sotto chakra, situato tra i seni frontali, tra le due sopracciglia. Collegato al

Vishuddhi chakra, è il centro del discernimento, vale a dire la facoltà di percepire ciò che è buono da ciò che non lo è.

In India, il discernimento ha per simbolo un animale: il cigno. Si dice che la sua facoltà di suddividere le cose sia così grande che, quando beve latte miscelato ad acqua è capace di assorbire solo il latte!

■ 4 / XI a Dispensa

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La Deità La Deità del Vishuddhi chakra è Shri Krishna, una incarnazione di Shri Vishnu, vissuto in

India circa 6000 anni fa. E' venuto per manifestare le qualità ultime di Dio Padre nella sua opera divina.

Shri Krishna, benché principe, nacque in cattività a Mathura da Devaki e Vasudeva, imprigionati da Kamsa, fratello tiranno della principessa Devaki. Un oracolo aveva predetto la morte di Kamsa ad opera del figlio di Devaki. Per sfuggire al furore del tiranno, Krishna fanciullo fu segretamente condotto a Nandagokula, un villaggio di pastori, ove crebbe. Poi uccise Kamsa e consegnò il reame a Ugrasena, padre di Devaki.

Shri Krishna è lo zio dei famosi eroi Pandava. Partecipò attivamente alla lotta per la supremazia tra i principi Pandava ed i cugini Kaurava, cercando di fare appello alla ragione ed alla pace, ma senza successo a causa dell'arroganza dei Kaurava. Nel corso della guerra che ne seguì, Shri Krishna si schierò dalla parte dei Pandava e divenne 11 conducente del carro d'Arjuna, l'eroe dei Pandava. A quest'ultimo Shri Krishna dettò la ben nota scrittura sacra: la Bhagavad Gita.

Shri Krishna è pure conosciuto sotto il nome di Yogeshwara (il Signore dello Yoga), il testimone distaccato del gioco della vita, perché rappresenta il vertice puù alto che uno yogi possa raggiungere.

Shri Vishnumaya è la Deità del Vishuddhi sinistro. E' la sorella di Shri Krishna, ma incarna in ognuno di noi la grande sorella, che educa e che è la custode delle virtù famigliari.

Shri Yashoda, la madre adottiva di Shri Krishna, presiede al Vishuddhi destro.

Mantra Vishuddhi centro:

• Shri Rada Krishna; • Allah Hou Akbar (da dire a voce alta 16 volte, la testa rivolta al cielo); • Affermazione: "Shri Mataji, fa di me un testimone distaccato; "lo non domino e non sono

dominato".

Vishuddhi sinistro: • Shri Vishnumaya; • Affermazione: Shri Mataji, non sono colpevole.

Vishuddhi destro: • Shri Yashoda Draupadi; • ShriVithala.

I poteri di Shri Krishna Yogeshwara (Signore degli Yogi) Saksh (Testimone del gioco dell'esistenza) Tatwa Swamini (Signore dei Principi) Vishnu Mantra Siddhi (Potere dei Mantra) Prema Shakti (Potere dell'amore) Samhara Shakti (Potere di uccidere la negatività con la parola) Mhona Shakti (Potere del silenzio) Chakra Shakti (Potere dei chakra) Ghada Shakti (Potere di convincere il prossimo) Shamka Shakti (Potere del suono che si espande ovunque e crea le vibrazioni) Padma Shakti (Potere del calore)

■ 5 / X I a Dispensa

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Shri Surabi Shakti (Potere della purezza, comprendere l'altrui santità al di là delle apparenze)

Shri Perfetto Superego (Rispetto del dharma, del Guru, degli anziani) Shri Perfetto Ego (Soccorso del dharma, delle virtù, della giustizia, del prossimo)

Rimedi fisici per il Vishuddi chakra 1. Proteggere sempre la gola con un foulard, non appena fa freddo; 2. Pulire bene i denti e la bocca (prima cosa da fare al mattino, prima di prendere il te o il caffè).

Spazzolateli almeno due volte al giorno con un movimento verticale ed utilizzando sempre spazzolini morbidi. Molto salutare risulterà anche un massaggio con polvere dentaria ayurvedica oppure (quando siete in India) con un rametto d'alloro "NIM". Esiste anche un ottimo dentifricio a base di "Nim". Cibi molto duri da masticare, quali certi tipi di carne, sono dannosi per la dentatura. Usate sempre il filo dentario per eliminare eventuali sedimenti tra un dente e l'altro.

3. Pulire la lingua. Strumenti adatti sono rintracciabili in commercio, ma lo si può fare con il dito o lo spazzolino da denti. E' efficace per il Nabhi chakra e non è affatto sgradevole, anzi.

4. Massaggiare le gengive con sale marino unito ad olio d'oliva. Cospargere anche le tonsille e la parte molle del palato, massaggiando leggermente.

5. Massaggiare i seni frontali, attorno al naso, gli occhi ed ogni altra zona interessata. 6. Smuovere il cuoio capelluto avanti e indietro con le dita (25 volte per esempio). Interessare

tutta la testa. 7. Il miele è ottimo per la gola (un cucchiaino), e così pure il burro (preso da solo). Il miele potrà

anche essere applicato sugli occhi in caso di arrossamenti e disturbi. In caso di gola irritata o tosse secca, si può bere una tazza di latte caldo con aggiunta di burro o ghee. Naturalmente alcune gocce di burro o ghee nel naso sono da considerarsi come uno dei rimedi base.

8. Massaggiare i bronchi e i seni nasali con balsamo di tigre o Vicks vaporoub. 9. Masticare bastoncini di liquirizia. 10. Arrostire una cipolla con la buccia e fare un impacco ai seni nasali. Ripetere l'operazione per

un quarto d'ora circa riscaldando via via la cipolla se si raffredda. 11. Ingerire un cucchiaio di mistura composta da: haldi, pepe nero e ghee. 12. L'assunzione di vitamina C può risultare utile, specie in affezioni fisiche di lato sinistro. 13. Lavarsi sempre le mani prima di mangiare e subito dopo. E' molto importante perché

assorbiamo vibrazioni negative sulle mani nel corso della giornata. Possiamo anche assorbirle se tocchiamo gli alimenti senza esserci lavati le mani.

14. Cospargere il cuoio capelluto di olio di noce di cocco almeno una volta alla settimana (prima di fare lo shampoo per esempio).

15. Fare gargarismi con acqua tiepida salata (al mattino). Un vero toccasana è "lavarsi" il naso e fare gargarismi con acqua e sale vibrato, mattina e sera.

16. Prendersi cura anche delle orecchie. In caso di blocco dovuto ad eccesso di cerume, instillare alcune gocce di olio d'oliva od olio omeopatico tiepidi e dopo due giorni, se necessario, ricorre ad uno specialista per il lavaggio dell'orecchio.

17. Respirazione alternata e "Bastrika", da fare lentamente e per tempi brevi, interiorizzando l'attenzione, fino a sospendere il respiro in Nirvichara samadhi.

18. Evitare di indossare vestiti usati da altri perché possono essere ricettacoli di negatività. Indossare sempre abiti dignitosi e decenti.

Estratti dai discorsi di Shri Mataji Estratti di una conferenza di Shri Mataii a Londra il 29 marzo 1982

■ 6 / XI a Dispensa

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Per proteggere il Vishuddhi destro, non dovete parlare troppo, e se parlate, non dite cose aggressive. Non dite cose che possano ferire chi vi ascolta. Dite cose che siano piacevoli, certo non cose che lusinghino l'ego, ma cose piacevoli (ancora una volta: usare il discernimento), che siano dolci (sweet), che esprimano amore.

Dio vi ha dato il linguaggio per esprimere l'amore. Esprimete l'amore! Se dovete parlare con qualcuno, cercate di scoprire ciò di cui ha bisogno, in che cosa potete aiutarlo, parlate in modo di non ferirla.

Perciò, prima di prendere la parola: • dovrete prima di tutto accertare se ne avete diritto, e se affermerete la verità. • dovreste esporre le cose in modo corretto, adoperando il senso di discernimento. • dovete anche chiedervi se ciò che state per dire sarà di qualche aiuto allo Spirito del vostro

interlocutore. Di modo che, quando parliamo, quello che diciamo sia gradito a chi ci ascolta, sia dolce e

non irritante. Così dobbiamo parlare. Questo aspetto del Vishuddhi destro si chiama "Madhurvani" in sanscrito. Non esiste un

termine equivalente che significa "lingua soave" o "dolce linguaggio". Si può parlare gentilmente ed essere contemporaneamente sinceri.

Cercate di trovare parole dolci. Cercate di scoprire ciò che potreste dire di gentile agli altri. Vi meraviglierete dell'immaginazione che possedete. Potete essere anche dinamici. Veramente ve lo dico: noi utilizziamo questa immaginazione in senso contrario! Riflettiamo invece come possiamo dire cose così sarcastiche che chi ci ascolta impiegherà almeno un anno prima di riaversi.

Se la gente potesse parlare di meno e pensasse all'amore, esprimesse l'amore con la parola. Quanti problemi del Vishuddhi potrebbero essere risolti.

Estratti da un discorso di Shri Mataji a Ginevra nell'agosto 1982 10 penso che sia importante, per i Francesi, acquisire un comportamento che sia veramente

dignitoso. La loro cultura ha sviluppato un'atmosfera in cui le persone parlano in modo molto disinvolto. Non stanno attenti alle parole per vedere le reazioni a ciò che dicono.. Parlano solo perché vogliono parlare sempre loro. E' un modo aggressivo quello di voler sempre parlare, di non consentire agli altri di replicare. E' come se avessimo cose talmente importanti da dire che l'opinione degli altri non ha alcun valore ...

Suggerisco, dunque, ai Francesi di parlare di meno. Riducete il conversare al minimo, parlate poco. Quando tornate dal lavoro siete snervati, eccitati. I vostri nervi non sono sotto il vostro controllo perché non avete mai imparato a controllarli. E cominciate a parlare, parlare gli uni con gli altri, dite un sacco di assurdità perché siete eccitati e chi vi ascolta pure. E' meglio meditare silenziosamente, nel silenzio assoluto, un'ora al giorno. Dobbiamo permearci di quella cultura Sahaj, in cui non vogliamo la serietà degli Inglesi, ma neppure la frivolezza dei Francesi. Tra i due estremi c'è la serenità, lo stato di beatitudine e per acquisirli occorre praticare il silenzio.

Perciò un'ora di meditazione silenziosa. Forse vi può sembrare difficile, ma fatelo per 15 giorni, poi gradualmente fate mezz'ora di meditazione silenziosa ed ascoltate i miei discorsi, senza far rumore.

Cercate di ascoltare anziché parlare. Non dovete fantasticare su ciò che ascoltate, ma ascoltate, traetene l'essenza. Se cercate d'ascoltare e riflettere contemporaneamente, nulla giungerà allo Spirito, perché sarà troppo occupato alle risposte...

Volere ad ogni costo dire l'ultima parola rivela un temperamento aggressivo che danneggia enormemente il Vishuddhi.

11 Vishuddhi destro: questo è il vero problema dei Francesi. Dal Vishuddhi destro si influenza quello sinistro ed il Nabhi sinistro, perché siete completamente eccitati. Ogni cosa deve avere un ritmo, un ritmo corretto. Ci deve essere un ritmo nel modo di parlare, di muoversi, di camminare, in ogni azione.

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Perciò, quando parlate, fate in modo che le vostre parole non siano frivole, ma profonde, sonore, che scaturiscano dal cuore. E non con quel tono frivolo e tagliente che siete soliti adoperare.

Quando parlate con qualcuno, guardate la persona in faccia. Non guardate né a destra né a sinistra. Cercate preferibilmente d'ascoltare anziché di parlare. E' un punto essenziale: CERCATE DI ASCOLTARE ANZICHÉ' PARLARE.

La malizia deriva da un comportamento grossolano, da persone che vedono le cose dall'esterno. Le persone reali non dicono mai cose che possono ferire gli altri. Fanno attenzione, generalmente, a non dire cose che urtano perché sono sinceri con se stessi e dunque sono veritieri anche con gli altri. Capiscono che potrebbero ferire. Non saprete mai quanto male si può fare con le maniere brusche. Stuzzicare continuamente la gente è una pessima abitudine. Vi stuzzico forse io? Se sono risentita per qualcosa ve lo dico e basta. Perché stuzzicare? Stuzzicare è una forma di sadismo. Sempre stuzzicare... Si stuzzicano persino i bambini, le persone anziane. Ci sono persone che non smettono mai di stuzzicare il prossimo. Devono sempre trovare una vittima, qualcuno da scocciare.

Vi debbo dire che è molto importante sviluppare la dignità che dovete esprimere nel parlare, nel camminare, nei movimenti delle mani. Non agitate continuamente le mani. Esse sono adesso un'espressione di Dio. Fate perciò attenzione. E siate anche umili. Utilizzate le mani per fare "Namaskar" (salutare lo spirito di qualcuno inchinandosi e giungendo le mani all'indiana, all'altezza del viso). Adottate movimenti umili, vedete come esprimere con le mani l'umiltà. Non fate movimenti bruschi e non gesticolate con le mani. Neanche io posso farli. Non capisco come avete fatto ad insegnare alle vostre mani a torcersi in questo modo, assumendo atteggiamenti così strani. E non utilizzate il vostro Vishuddhi per rispondere. Quando qualcuno vi chiede: "Come va?", voi alzate le spalle. Non fa assolutamente bene al vostro Vishuddhi. Anche il digrignare i denti è una cattiva abitudine. Non digrignateli. Quando lo fate, esercitate una pressione sul Vishuddhi. Anche il movimento degli occhi comprime il Vishuddhi.

E' un centro molto sensibile, e per ben conservarlo dobbiamo essere vigili, ben desti. Il viso deve essere né troppo serio né troppo gaio, né troppo in avanti né troppo indietro. La testa deve rimanere ben centrata, in modo dignitoso Vi sono persone che abbassano il capo quando parlano, o troppo indietro o troppo in avanti. Dobbiamo conservare un atteggiamento equilibrato. Non fa bene abbassare troppo il capo: se lo si fa bisogna subito correggersi. Dobbiamo capire qual'è la posizione che colpisce favorevolmente la gente. Né abbassare il capo né assumere una posizione aggressiva come un'aquila quando si parla con qualcuno. Fate in modo che chi vi sta di fronte capisca che siete rilassati. Così bisogna comportarsi. Mutando il comportamento sicuramente migliorerete il vostro stato interiore. Cercate di migliorare e di capire. Per qualsiasi cosa, anche per un semplice sì, non scuotete la testa in segno di accondiscendimento.

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■ 8 / X l a Dispensa

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SAHAJA YOGA XII Dispensa

AGNYA CHAKRA

Shri Gesù

Corrispondenze

Numero : due; Pianeta : Sole; Giorno : domenica; Pietra : diamante; Colore : bianco; Elemento : luce; Simbolo : croce; Corrispondenza sulla mano : dito anulare; Nazione : Russia e Cina; Qualità : perdono, resurrezione, verità, umiltà;

• Mantra : Shri Maria Gesù.

Introduzione Localizzato all'incrocio dei canali di destra e di sinistra, al centro della testa, l'Agnya chakra,

conosciuto anche come "terzo occhio", rappresenta a livello sottile la porta del Regno dei Cieli. Le due ante di questa porta sono costituite dagli emisferi dell'ego e del superego. Il primo si

forma come risultato dell'attività del canale destro, e rappresenta quella parte della nostra mente che si proietta all'esterno, nel futuro, la parte volitiva che dà vita alle nostre ambizioni.

Il secondo, il superego cioè, si forma come risultato dell'attività del canale sinistro e rappresenta quella parte della nostra mente che raccoglie in sé le esperienze passate, le abitudini, i dolori, le frustrazioni. In un senso molto lato si può dire che il superego corrisponde a quella che è stata chiamata la "psiche" dell'essere umano.

La porta dell'Agnya è, il più delle volte, sprangata nell'essere non realizzato, poiché l'incessante attività mentale fa gonfiare l'ego e il superego, precludendo ogni possibilità di realizzazione.

A cura del centro italiano Sahaja Yoga

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L'intervento delle vibrazioni che fa alzare la Kundalini permette a quest'ultima di risucchiare indietro i due emisferi e di aprirsi la strada verso il Sahasrara. E' allora che l'Agnya si apre manifestando le sue potenzialità; una persona con l'Agnya illuminato possiede una capacità di perdono illimitata e un'attitudine profondamente compassionevole nei confronti di tutti gli esseri. E' dotata di una saggezza profonda e di rara limpidezza di pensiero.

La persona con l'Agnya illuminato è una persona redenta, risorta; è qualcuno che è libero dalle catene del passato e dalle proiezioni del futuro. La qualità dell'umiltà è ciò che rende questa persona splendente, una umiltà che naturalmente viene dall'innocenza e dalla connessione col divino e non dai sensi di colpa o dall'ipocrisia.

Poiché le qualità dell'Agnya sono state incarnate, nella loro completezza, dalla figura del Cristo, diciamo che il Cristo è la deità dell'Agnya chakra centro.

Localizzazione L'Agnya chakra, chiamato anche terzo occhio, è localizzato nel centro del cervello, nel punto

di incrocio dei nervi ottici (tra le ghiandole pineale e pituitaria), in quell'area detta ipotalamo. Sulle mani, il chakra corrisponde al dito anulare. Dobbiamo pure localizzare l'Agnya destro e l'Agnya sinistro. Il primo, chiamato anche ego, si

trova sulla tempia sinistra mentre il secondo, chiamato superego, si trova sulla tempia destra. Perché l'Agnya destro si trova sulla tempia sinistra e viceversa l'Agnya sinistro si trova sulla

tempia destra? Si tratta della parte terminale dei due canali laterali destro e sinistro, che si incrociano all'altezza dell'Agnya chakra. Tutto ciò che è legato al lato sinistro, o Ida Nadi, ricordi, condizionamenti, passato, si accumula nel superego, nell'emisfero destro del cervello. Altrettanto dicasi per il lato destro, o Pingala Nadi. Se lavoriamo o pensiamo troppo, quando programmiamo incessantemente, quando ci adiriamo, non facciamo altro che sovraccaricare l'ego, nell'emisfero sinistro del cervello.

Caratteristiche dell'Agnya Funzioni fisiche

• lo sguardo (centro); • l'udito (centro); • il pensiero (centro); • la tempia sinistra (destro); • la tempia destra (sinistro).

Cause di blocco • false idee riguardo Dio (centro); • preoccupazioni (destro); • individualismo (destro); • danneggiare gli altri (destro); • eccessiva programmazione (destro); • chiaroveggenza (destro); • attitudine al risentimento e al rancore (destro); • attitudine a giudicare gli altri (destro); • far male a se stessi (sinistro); • paure (sinistro); • possessioni (sinistro); • abitudini, condizionamenti (sinistro); • avidità e lussuria nello sguardo (sinistro); • attaccamenti al passato ed ai ricordi (sinistro).

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Come migliorare l'Agnya chakra 1. Fare un bandhan per il superego, l'ego o l'Agnya centro; 2. Mettere il palmo della mano destra sulla fronte o sull'ego e recitare i mantra corrispondenti.

Per il superego, mettere la mano destra sulla parte destra del capo; 3. Abbassare i due canali. E' particolarmente efficace la sera, al momento del pediluvio. Si

incrociano le mani al livello dell'ego e del superego. Si fanno poi scendere lungo i rispettivi canali. Ciò consente di dare sollievo all'ego e al superego dopo un'intensa giornata di lavoro.

4. Camminare guardando madre terra.

Mantra Apriva Centro:

• Mantra: Shri Maria Gesù; • Il Padre nostro:

"Padre nostro che sei nei cieli sia santificato il tuo nome,

venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà

così in cielo e così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano

e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori. E non lasciarci indurre dalla tentazione,

ma liberaci dal male. Perché tuoi sono il Regno, il potere e

la Gloria nei secoli dei secoli. Amen"

Affermazioni: "Madre, per favore, risiedi nella mia testa"; "Madre, per favore, stabilizza in me la consapevolezza senza pensieri"; "Madre, abbandono nelle tue mani il passato e l'avvenire".

Apriva destro: • Mantra: Shri Buddha; Shri Adi Ahamkara; • Affermazioni: "Madre io perdono tutti"; "Madre ti prego, aiutami a superare le false

identificazioni"; "Madre, ti prego, consenti al mio ego di cooperare alla ricerca di Dio"; "Madre io non sono giudice".

Apriva sinistro: • Mantra: Shri Mahavira; Shri Mukti Dahini; • Affermazioni: "Madre, per favore, perdona i peccati che ho commesso nella ricerca di Dio";

"Madre, ti prego, aiutami a superare i miei condizionamenti"; "Madre, ti prego, consenti al mio superego d'acquisire buone abitudini nella ricerca di Dio".

/ tre mantra di Shri Buddha per l'Epo: • Buddham Sharanam Gatchami (trovo rifugio presso lo Spirito illuminato abbandonando il mio

ego alla mia illuminazione); • Sangham Sharanam Gatchami (abbandono il mio ego alla collettività delle anime realizzate);

■ 3 / XI I a Dispensa

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• Dharmam Sharanam Gatchami (abbandono il mio ego al Dharma, alla virtù).

Per equilibrare l'ego ed il superego: • HAM (io sono), per il superego; • KSHAM (io perdono), per sgonfiare l'ego.

Per purificare il back Agnya (Agnya posteriore): • Mantra a Shri Maha Ganesha

Estratti dai discorsi di Shri Mataji L'Agnya Chakra: dal discorso "L'Agnya Chakra" - New Delhi 3 febbraio 1983 Il chakra dell'Agnya è situato all'incrocio dei nervi ottici. I nervi che alimentano gli occhi si

dirigono all'indietro, in direzione opposta e, nel punto in cui si incrociano, si trova questo centro sottile. E' connesso costantemente con gli altri centri attraverso il midollo allungato. Questo centro ha due petali. Da un lato agisce sugli occhi (dietro alla testa). Questo è il lato fisico....

Se qualcuno cerca di spingere l'attenzione oltre questa porta chiusa, può ritrovarsi sia a destra che a sinistra, procurandosi non pochi problemi, specialmente quando non si è in grado di capire che ciò che è sconosciuto non è necessariamente divino.

Se ci si sposta verso destra, si va verso il sopraconscio e si hanno allucinazioni. In realtà non sono allucinazioni, ma entità che vivono sul lato destro....

Il chakra dell'Agnya è la porta del paradiso. In quel chakra risiede la grande incarnazione di nostro Signore Gesù Cristo.

Negli Shastra indù Egli è chiamato Shri Mahavishnu. Le sue facoltà consistono in undici "rudras" o poteri distruttivi. La facoltà preminente è quella di Shri Ganesha, ossia l'innocenza. E' dunque la incarnazione dell'innocenza, vale a dire della purezza integrale.

Il suo corpo non era costituito con l'elemento terra, era imperituro. Era "Omkara" (luce) e quando morì, risuscitò. La resurrezione avvenne grazie alla natura "Omkara" del suo corpo.

La storia e la descrizione di Shri Mahavishnu si trovano nel "Devi Bhagavatam".... Quando la Kundalini ascende, si ferma all'altezza dell'Agnya chakra e, se non si risveglia il

Cristo, è impossibile aprire tale chakra. Occorre, perciò, invocare il Cristo, pronunciare il suo nome o recitare il "Padre Nostro" o, meglio ancora, pronunciare il nome di Shri Mahavishnu. Il chakra si apre e viene così provata la descrizione del "Devi Bhagavatam": Shri Mahavishnu e Gesù Cristo sono la stessa persona....

E' giunto dunque il momento di comprendere che le religioni sono in effetti soltanto una, fanno parte integrante della linfa della vita e che tutte le incarnazioni sono perfettamente integrate, l'una con l'altra, e che c'è una concordanza assolutamente perfetta tra di loro; ciò è comprovabile se sapete alzare la vostra Kundalini. Se siete un'anima realizzata, se siete in grado di alzare la Kundalini, vi accorgerete che tutte le divinità sono presenti nei vari chakra; esse attendono solo di essere destate.

Estratto da un discorso sull'Ego - Hamstead, Londra, 22 ottobre 1979) L'ego nasce dallo Swadisthan chakra. Questo chakra, che presiede alla nostra creatività, è

direttamente in relazione con l'Ego. Quando questo chakra si mette a ruotare, attorno al Void, e ne tocca le varie parti, raccoglie

tutti i problemi che si sono fissati in questo Void. Quando, perciò, si scatena in noi l'azione, essa crea nel Void una catena di effetti secondari

o problemi che debbono essere custoditi in qualche luogo: sono depositati nel cervello, sotto forma di ego.

Tutti i problemi che scaturiscono dalla creatività e dall'azione dei vari organi devono essere controbilanciati e l'ego si sviluppa proprio per fare da contrappeso.

Compiamo sempre qualche azione, ma perché dovremmo farlo? In fin dei conti azione e attività sono sinonimi di fatica, problemi, difficoltà.

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Si genera ogni specie di malinteso quando si blandisce l'ego. Dovrei dire che quando siamo soddisfatti del nostro ego è il momento in cui perdiamo la bussola. Ci identifichiamo con l'ego e non con il Sé. Che cosa avviene fisicamente quando questo pallone riesce ad invadere l'intera testa? Normalmente l'aura del cervello circonda il cuore, ma quando esiste un problema di ego, è quest'ultimo che circonda il cuore. Si può allora affermare che siete una persona "disintegrata" in quanto il cuore funziona in un senso, il cervello in un altro, il corpo in un terzo e le emozioni in un quarto senso. Sono quattro persone che montano altrettanti cavalli. In tal modo siete fatti letteralmente a pezzi.

Esaminiamo adesso come è possibile domare questo ego: innanzi tutto si incomincia a prenderne coscienza. Ecco cosa capita. Vediamo il signor Ego: è lì che ci fornisce idee. Spesso ci sentiamo tanto depressi nel vedere quanto ci identifichiamo in lui. Nel combatterlo non fate altro che rinforzarlo. Più lo affrontate e più invade il vostro capo. Non combattete dunque!

Come fare per "sgonfiare" questo ego? Si adotta lo stesso sistema adoperato per sgonfiare un pallone: si prende uno spillo e si fora il pallone.

Solo gli esseri umani sono capaci di prendersi in giro da soli: nessun animale sarebbe capace di fare altrettanto. Se imparate a prendervi in giro da soli, imparerete a sminuire il vostro ego, altrimenti continuerà a dettarvi come dovete comportarvi, e ciò a SUO unico profitto.

Quando l'ego ricopre la testa intera ed il Sahasrara chakra, è ben difficile per la Kundalini, che ascende attraverso il canale centrale, perforare questa corazza. L'ego, nei confronti del superego, che è minuscolo, ha assunto proporzioni enormi. La breccia deve essere aperta al centro, per cui occorre ricondurre l'ego a più modeste proporzioni. Solo allora la Kundalini può salire, oltrepassare la porta dell'Agnya chakra e dirigersi verso il Sahasrara chakra.

Che cosa succede? Noterete che simili persone hanno un lato sinistro molto debole e un lato destro eccessivamente pulsante. Occorre rinforzare il lato sinistro controbilanciando quello destro. In tal modo si fa scendere l'ego nel canale simpatico destro.

Allorché l'ego ha perso di consistenza, la corrente può risalire lungo il canale simpatico di sinistra: così operando si crea un intervallo al centro. Solo allora la Kundalini può ascendere al centro (Shushumna nadi) e raggiungere la sommità della testa. Questo processo viene chiamato Shri Vidya, la conoscenza di Shri, la conoscenza dello Spirito Santo, grazie alla quale ponete in equilibrio l'ego e il superego. I vostri desideri e azioni diventano di pari consistenza.

Estratto dal discorso "L'Apriva - Gesù Cristo"- Caxton Hall, Londra, 18 dicembre 1979 E' molto importante evitare agli occhi ogni attività inutile. I vostri nervi e malesseri possono

essere guariti se avrete occhi puri. E', purtroppo, una specie di circolo vizioso: assorbite ogni specie di impurità con gli occhi, le accumulate nell'Agnya, e dovete ripulire questo centro per poter avere uno sguardo puro.

Possiamo incominciare col chiedere perdono, come ho già detto altre volte. Poi occorre stabilizzare il Cristo nel chakra dell'Agnya. Infine dobbiamo rinunciare alle droghe, a ciò che è tossico e al fumo. Ciò avviene nel modo più naturale quando siete diventati Sahaja Yogi.

Gli occhi esprimono l'essere nella sua totalità, il cervello, il corpo, le membra, tutto. Se l'Agnya chakra funziona bene, anche gli occhi saranno in ordine: emetteranno solo amore.

Un semplice sguardo sarà sufficiente per alzare la Kundalini. Uno sguardo guarirà la gente, un semplice sguardo porterà la gioia a chi è disperato, affranto. Gli occhi sono dunque la finestra del vostro essere, del vostro cuore.

Quando la Kundalini si alza, le pupille si dilatano, ed una anima realizzata ha occhi scuri perché le pupille sono dilatate. Quando le osservo, sono dilatate e scure. Si può riconoscere una anima realizzata dal fatto che i suoi occhi sono brillanti, scintillanti come diamanti. Potete distinguere, attraverso gli occhi, se un'anima è realizzata; c'è un'enorme differenza tra gli occhi di una persona realizzata ed una che non lo è.

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O che Mosè venga risvegliato dentro di noi? Accade veramente che Shri Krishna venga risvegliato dentro di noi? Se così fosse, avremmo in noi tutti i loro poteri...

Si dice che Egli morì per i nostri peccati. In India abbiamo una lunga teoria sul karma. Krishna stesso spiegò che a seconda del karma che abbiamo, nasciamo in certe condizioni ambientali e soffriamo. Questa teoria era nota già dal tempo di Krishna, cioè circa seimila anni fa. Con ciò Egli volle dire alla gente che loro stessi si erano costruiti il loro karma e che avrebbero sofferto di conseguenza.

Le sofferenze sono dovute al comportamento cattivo o anti-Dio degli esseri umani. Ma gli esseri umani rimanevano gli stessi. Quando Mosè liberò i Giudei dall'Egitto, essi rimasero gli stessi; quando Krishna predicò, nulla accadde, la gente rimaneva uguale, non si curava del proprio karma, non se ne preoccupava affatto. E soffrivano; nella loro ignoranza soffrivano, perché non avevano creduto a quelle incarnazioni; non avevano creduto a nessuna delle incarnazioni. Così continuavano a fare ciò che avevano sempre fatto, andando contro i "loro principi di sostegno", contro il loro dharma (corretto comportamento), contro ciò che è bene per l'uomo.

Era quindi necessario creare uno strumento atto ad assorbire questi karma una volta per tutte. Ecco come fu creato il Cristo, con grande sforzo, e con grande comprensione dei problemi umani. Egli si incarnò su questa terra come un normale essere umano e quando risorse, potè dare la prova, con la sua vita, che lo Spirito è eterno. E questo è ciò che Krishna aveva detto, che lo Spirito è eterno. Ci voleva qualcuno che lo provasse, e il Cristo lo fece.

Fino alla venuta del Cristo tutti i poteri delle incarnazioni erano espressi come loro poteri personali; significa che ad esempio la Dea venne sulla terra per uccidere dei demoni e per dire alla gente ciò che è giusto e ciò che è sbagliato; Mosè venne sulla terra per salvare un popolo. Ma c'era bisogno di qualcuno che portasse via i peccati della gente, che camminasse su questa terra come una incarnazione del perdono; per perdonare gli esseri umani nell'errore, gli esseri umani che erano così ignoranti, per perdonarli con il suo amore e con la sua compassione. Non per mettere in mostra i suoi grandi poteri che possedeva, ma solo per assorbire i peccati della gente attraverso la sua compassione e il suo perdono. Questa Deità fu posta molto, molto tempo fa in noi e si incarnò come essere umano su questa terra, ma noi non l'abbiamo mai riconosciuto. Potete immaginare una cosa simile? Oggi ci sono migliaia di Sahaja Yogi in tutto il mondo; potete immaginare che non c'era una sola persona che veramente lo comprese, eccetto sua madre? Questo finché non risorse, dopodiché tutti cominciarono a dire: "ah!". Fino ad allora nessuno aveva creduto. Non come voi... ; ma si può capire, perché essi non erano realizzati, così persino questo è perdonato. Ecco perché Egli disse: "Qualsiasi cosa contro di me verrà tollerata".

Estratto dal discorso "L'Ekadesha Rudra""B - Como. Italia. 16 settembre 1984 E' situato nella parte alta della fronte, alla radice dei capelli, con cinque poteri a sinistra,

cinque a destra ed uno in centro, e corrisponde alla sede del Virata (Essere collettivo). Shri Mataji ci spiega che questi sono gli 11 poteri distruttori posseduti dal Cristo, ma che Egli

non adoperò. Solo il potere del perdono è stato adoperato in quel tempo. Rudra è il potere distruttore di Shri Shiva, lo Spirito; d'altra parte un suo potere è anche il

perdono. Perdona perché siamo esseri umani, che commettono errori. Abbiamo l'attenzione sempre vacillante, ci sbagliamo spesso. Ci perdona quando calpestiamo la nostra castità, quando siamo immorali, quando non siamo corretti verso Dio o parliamo male di Lui. Perdona anche la nostra superficialità, i nostri rancori, desideri, attaccamenti, la nostra collera, meschinità, vanità, possessività, il nostro egoismo e la subordinazione alle peggiori cose.

Ogni azione, tuttavia, ha una reazione. Quando Dio perdona, Egli pensa di averci accordato un gran segno di mansuetudine e manifesta la sua collera contro coloro che, una volta perdonati, indulgono nuovamente negli stessi errori.

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Ciò è particolarmente vero dopo la realizzazione perché l'avervi dato la luce è una benedizione incommensurabile. Se, malgrado il pieno possesso della luce, continuate a stringere in mano i serpenti, l'ira potrà manifestarsi in modo terribile. Allora il perdono diminuisce e la collera aumenta.

Questa è l'immagine dell'Ekadesha Rudra, un'immagine di Dio che perdona e se, da parte vostra dimostrate gratitudine, le benedizioni cominceranno a fluire ma, soprattutto, acquisterete lo straordinario dono di perdonare gli altri.Come gocce di rugiada, le benedizioni di Dio ci piovono addosso e diventano bellissimi fiori.

NOTA BENE: I mantra per l'Ekadesha Rudra sono i seguenti:

Shri Ekadesha Rudra; Shri Maha Bhairava; Shri Buddha Sakshat; Shri Jesus Sakshat; Shri Shiva Shakti Sakshat; Shri Maha Hanumana Sakshat; Shri Sarva Mantra Siddhi Vibhedini.

Shri Maha Ganesha; Shri Hiranya Garbha; Shri Mahavira Sakshat; Shri Lakshmi Narayanam Sakshat; Shri Kartikeya Sakshat; Shri Saraswati Brahmadeva Sakshat;

Altri Documenti Estratto dal Vangelo secondo San Matteo: "Il Battesimo d'acqua ed il battesimo di fuoco" In quei giorni comparve Giovanni il Battista a predicare nel deserto di Giudea, dicendo:

"Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino!". Egli è colui che fu annunziato dal profeta Isaia quando disse: "Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri".

Giovanni portava un vestito di peli di cammello e una cintura di pelle attorno ai fianchi; il suo cibo erano locuste e miele selvatico.

Allora accorrevano a lui da Gerusalemme, da tutta la Giudea e dalla zona adiacente il Giordano e, confessando i loro peccati, si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano.

Vedendo però molti farisei e sadducei venire al suo battesimo, disse loro: "Razza di vipere! Chi vi ha suggerito di sottrarvi all'ira imminente? Fate dunque frutti degni di conversione e non crediate di poter dire fra voi: Abbiamo Abramo per padre. Vi dico che Dio può far sorgere figli di Abramo da queste pietre. Già la scure è posta alla radice degli alberi: ogni albero che non produce frutti buoni viene tagliato e gettato nel fuoco.

lo vi battezzo con acqua per la conversione; ma colui che viene dopo di me è più potente di me e io non sono degno neanche di portargli i sandali; egli vi battezzerà in Spirito santo e fuoco. Egli ha in mano il ventilabro, pulirà la sua aia e raccoglierà il suo grano nel granaio, ma brucerà la pula con un fuoco inestinguibile....

In quel tempo Gesù dalla Galilea andò al Giordano da Giovanni per farsi battezzare.da lui. Giovanni però voleva impedirglielo dicendo: "lo ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni a me?". Ma Gesù gli disse: "Lascia fare per ora, poiché conviene che così adempiamo ogni giustizia".

Allora Giovanni acconsentì. Appena battezzato, Gesù uscì dall'acqua, ed ecco si aprirono i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio scendere come una colomba e venire su di lui. Ed ecco una voce dal cielo che disse: "Questi è il figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto".

Estratto dal testo sul Cristo di Khalil Gibran: "I segreti del cuore" Ogni anno, in questo giorno, l'Umanità si desta col ritorno della Primavera, e si raduna

piangente ai piedi del Nazareno che soffre. Allora, essa chiude gli occhi e si abbandona ad un sonno profondo. Ma la Primavera resta desta, sorride e va avanti finché si unirà all'Estate che indossa un abito d'oro pieno di profumi. L'umanità è simile alla donna dolente che ama piangere gli eroi ed i ricordi del passato ...

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Se l'umanità potesse capire, si rallegrerebbe della loro gloria. L'Umanità è come un fanciullo che ride vicino ad un animale ferito. L'umanità ride di fronte al torrente in piena che porta verso l'oblio i rami secchi delle piante e trascina con risolutezza tutto ciò che non è ben ancorato.

L'Umanità considera Gesù di Nazareth come un essere povero di nascita che ha sofferto miseria e umiliazione assieme agli altri miseri. E si ha pietà di Lui, perché l'Umanità crede che è stato crocifisso con dolore ... E l'Umanità gli offre solo pianti, gemiti e lamenti. Per secoli l'Umanità ha adorato la debolezza nella persona del Salvatore.

Il Nazareno non era un debole! Era forte, ed è forte! Ma la gente si rifiuta di capire il vero significato della forza.

Gesù non ha vissuto una vita timorosa, né è morto soffrendo o lamentandosi... Ha vissuto da Maestro. E' stato crocefisso come un Crociato. E' morto con un eroismo che ha spaventato i suoi persecutori e assassini.

Gesù non era un uccello dalle ali spezzate. Era un'impetuosa tempesta che spezza le ali distorte. Non temeva né persecutori né nemici. Non ha sofferto davanti ai suoi assassini. Era libero, coraggioso e audace. Ha sfidato i despoti e gli oppressori. Ha visto le pustole purulenti e le ha estirpate ... Ha imbavagliato il Male, ha schiacciato la falsità, ha soffocato la malignità.

Gesù non è giunto dal cuore del cerchio di Luce per distruggere le dimore umane e costruire sulle loro rovine conventi e monasteri. Non ha convinto l'uomo forte a farsi monaco o prete, ma è venuto su questa terra per propagare uno spirito novello, con il potere di minare le fondamenta di ogni monarchia fondata sulle ossa e crani umani ... E' venuto per distruggere i palazzi maestosi, edificati sulle tombe dei deboli, per abbattere gli idoli eretti sui corpi dei poveri. Gesù non ci è stato inviato per insegnare al popolo come costruire sontuose chiese e magnifici templi in mezzo a capanne fredde e fatiscenti e tristi tuguri ... E' venuto per trasformare in tempio il cuore dell'uomo, in altare la sua anima ed in sacerdote il suo spirito.

Questa è stata la missione di Gesù di Nazareth, e questi sono gli insegnamenti per i quali è stato crocefisso. Se l'umanità fosse saggia, sorgerebbe e canterebbe a squarciagola un inno di conquista e di trionfo.

Estratto dal Vangelo secondo San Giovanni: "L'incontro con Nicodemo" C'era fra i farisei un uomo chiamato Nicodemo, un capo dei Giudei. Egli andò da Gesù, di

notte e disse: "Rabbi, sappiamo che sei un maestro venuto da Dio; nessuno infatti può fare i segni che tu fai, se Dio non è con lui". Gli rispose Gesù: "In verità, in verità ti dico, se uno non rinasce dall'alto, non può vedere il regno di Dio". Gli disse Nicodemo: "Come può un uomo nascere quando è già vecchio? Può forse entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e rinascere?" Gli rispose Gesù: "In verità, in verità ti dico, se uno non nasce da acqua e da Spirito, non può entrare nel regno di Dio. Quello che è nato dalla carne è carne e quello che è nato dallo Spirito è Spirito.

Estratto dal Vangelo secondo San Giovanni: "La promessa dello Spirito" Se mi amate, osserverete i miei comandamenti, lo pregherò il Padre ed egli vi darà un altro

Consolatore perché rimanga con voi per sempre, lo Spirito di verità che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce... Voi lo conoscete perché dimora presso di voi e sarà in voi. Non vi lascerò orfani, ritornerò da voi.

Queste cose vi ho detto quando ero ancora tra di voi. Ma il Consolatore, lo Spirito Santo, che il Padre manderà nel mio nome, egli v'insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto. Vi lascio la pace, vi do la mia pace.

■ 9 / XI I a Dispensa

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SAHAJA YOGA XIII Dispensa

SAHASRARA CHAKRA

Shri Mataji

Corrispondenze Numero : mille; Pianeta : Luna; Giorno : lunedì; Pietra : madreperla; Colore : arcobaleno; Elemento : vibrazioni divine (Chaitanya); Simbolo : bandhan (legame protettivo); Corrispondenza sulla mano : centro del palmo; Nazione : Nepal; Qualità integrazione, consapevolezza senza pensieri, vivere nel presente; apertura della consapevolezza vibratoria, accesso alla coscienza collettiva; capacità di sentire il soffio dello Spirito Santo (vibrazioni fresche); Mantra:

1. Om Twameva Sakshat Shri Mahalakshmi, Mahasaraswati Mahakali, Trigunatmika, Kundalini Sakshat, Shri Adi Shati Mataji, Shri Nirmala Devi Namoh Namah.

2. Om Twameva Sakshat Shri Kalki Salshat, Shri Adi Shakti Mataji, Shri Nirmala Devi Namoh Namah.

3. Om Twameva Sakshat Shri Kalki Sakshat, Shri Sahasrara Swamini, Moksha Pradahini Mataji, Shri Nirmala Devi Namoh Namah.

Introduzione E' necessario, dovendo parlare del Sahasrara, dedicare la maggior parte dello spazio ai

discorsi di Shri Mataji stessa. In questo capitolo sono riportate varie citazioni più o meno lunghe, estratte da dodici diversi

discorsi. Ogni citazione è contraddistinta da due lettere che consentono di individuare, attraverso la tabella di seguito riportata, i discorso da cui è estratta.

A cura del centro italiano Sahaja Yoga

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Sahasrara: il chakra dell'integrazione A livello materiale, visibile, abbiamo il corpo umano, costruito secondo uno schema preciso e

complesso. L'essere umano "comune" si accontenta dei limiti del corpo fisico, sostanza palpabile e primo supporto della coscienza.

L'uomo, però, fa parte di un tutto, di un corpo più ampio: l'Umanità. In altri termini, l'essere umano è una semplice cellula dell'Uomo, ed il corpo di questo Uomo è costruito secondo le stesse linee del corpo umano. I suoi organi sono altrettanto indispensabili, ed hanno funzioni diverse.

Gli organi dell'Uomo sono correlati ad una determinata posizione geografica. Ogni luogo terrestre ove gli uomini vivono, ogni Nazione ha una corrispondenza simbolica con un chakra.

L'uomo, peraltro, è solo il riflesso in terra dell'Essere Cosmico, il Virata, che non ha un'esistenza fisica palpabile. L'uomo è quindi il microcosmo, riflesso perfetto del Virata, che è il macrocosmo, il grande essere cosmico da cui è scaturita l'umanità.

Quando l'uomo sviluppa la coscienza collettiva, diventa consapevole di essere parte integrante non solo dell'Umanità, ma anche del Virata, che trascende il livello di realtà materiale. L'uomo realizzato opera ormai come parte del Tutto. Riceve ed emette messaggi sensoriali per mezzo della consapevolezza collettiva: ciò gli consente di agire "spontaneamente", senza riflettere con il mentale, senza calcoli né programmazione, per il bene dell'Essere Collettivo.

Il funzionamento dell'Essere Collettivo è congegnato in modo che tutti gli uomini che lo compongono progrediscono contemporaneamente: il problema di uno è il problema di tutti. E tutti, spontaneamente, lavorano collettivamente per risolverlo. Così il progresso di uno è anche il progresso di tutti. Solo l'ego può farci credere che il progresso è individuale e che qualcuno di noi sia superiore agli altri.

Non bisogna peraltro immaginarsi che tutti gli esseri realizzati, essendo cellule d'un unico corpo, diventino identici gli uni con gli altri, come A. Huxley fa presagire nel suo libro "Il migliore dei mondi". Al contrario, più l'uomo evolve e più si differenzia dai suoi simili. Si potrebbe paragonare l'uomo non realizzato ad un ventaglio chiuso e l'uomo realizzato ad un ventaglio aperto.

La materia stessa, in origine, è composta solo da particelle, elettroni, fotoni, quarks, che si combinano tra di loro all'infinito, per sfociare in manifestazioni così meravigliosamente diverse! (confrontate a questo proposito "Pazienza nell'azzurro" di Hubert Reeves, per una spiegazione più dettagliata e accessibile).

■ 2 / XI I Ia Dispensa

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I Sahasrara degli esseri realizzati compongono, allo stesso modo, un giardino straordinario in cui "Dio Padre" ammira il fior fiore della creazione e se ne rallegra. La Genesi narra che Dio creò l'uomo a Sua immagine e Shri Mataji soggiunge che questa immagine è lo specchio di Dio, in cui Egli si riflette per contemplare lo splendore della propria gloria.

Costruzione ed apertura del Sahasrara chakra DL II Sahasrara si trova nella zona limbica del cervello. La testa è fatta come una noce di cocco. La noce di cocco è coperta di capelli, poi troviamo una corazza dura, poi una pellicola scura. All'interno c'è la carne bianca, ed al centro spazio e acqua. Il nostro cervello è fatto allo stesso modo. V2 E' per voi un momento indimenticabile e unico quello in cui voi entrate nel Sahasrara o Virata, per risiedere nel cervello (collettivo) in qualità di cellule del Sahasrara chakra.

Queste sono cellule particolari, scaturite da un processo creativo speciale dello Swadisthan chakra. Attraversano tutti i chakra e, quando raggiungono il Sahasrara chakra, sono in grado di partecipare all'attività cerebrale senza fondersi con le altre parti del corpo. MB Come vedete questi bandhan sopra di voi (Shri Mataji indica una volta a ogive che costituisce il soffitto della cappella in cui si svolge il seminario), così i vostri chakra sono riportati nel vostro Sahasrara. DL II potere del canale centrale è la Kundalini, che deve innalzarsi e penetrare nei diversi chakra, per poi entrare nella zona limbica ed illuminare i troni "Pithas" di queste sette centri. Attraversa, perciò, sei chakra, penetra nella zona limbica ed illumina le sette "Pithas" insediate nel cervello e collocate lungo la linea mediana della zona limbica: si incomincia dalla nuca con il Mooladhara chakra circondato dallo Swadisthan, poi seguono il Nabhi, il Cuore, il Vishuddhi e l'Agnya chakra. Questi sei centri si uniscono assieme per formare il settimo.

II Sahasrara è dunque l'unione dei sei chakra, è uno spazio vuoto circondato da mille "nadi". Quando la luce penetra nell'area limbica, queste nadi ricevono l'illuminazione e si possono vedere sotto forma di fiammelle, belle fiamme dai sette diversi colori. L'ultima fiamma si integra a sua volta; è chiara come il giorno. Poi, anche queste sette luci diventano chiare come il giorno (la rifrazione della luce bianca nei sette colori dell'arcobaleno).

Eccovi descritto il Sahasrara chakra dai mille petali. Se effettuate un taglio orizzontale, noterete che i nervi si irradiano attorno alla zona limbica e che assomigliano a dei petali. Se effettuate un taglio verticale, noterete una quantità di nervi riuniti in fasci. Quando si illumina il Sahasrara chakra, perciò, appare come un fascio in fiamme. MB Poiché il Sahasrara è concavo, il chakra della zona della fontanella corrisponde a quello del cuore ... L'intero Sahasrara ruota, tutti i chakra spostano la loro luce attorno all'asse costituito dal chakra del cuore, in senso orario. LR Quando il Sahasrara chakra si apre e la Kundalini raggiunge le ossa della fontanella, una specie di scintilla è lì pronta, e non appena l'area della fontanella illumina il Brahmarandra, la grazia dello Spirito accende questo fuoco latente e le nadi si illuminano. Non tutte ma molte di esse, e non su tutta la loro lunghezza, ma piuttosto sulla loro circonferenza.

Ecco come si sviluppa la vostra illuminazione. Molte cose possono verificarsi grazie ai sette centri del vostro Sahasrara chakra: questa luce vi consente di vederli, o meglio non li vedete, ma si collocano nella vostra consapevolezza che si apre a questa integrazione interiore.

L'intelletto, separato dal cuore, si unisce a lui e all'attenzione: ormai ovunque si posi la vostra attenzione, voi agite in senso collettivo. Quale che sia l'attività dell'attenzione, essa riceve benedizioni. L'attenzione stessa diventa attiva; l'attenzione ha un'enorme importanza.

Il vostro desiderio è ancora più importante perché la Realizzazione fa di voi una persona così integrata che attenzione e desiderio sono un tutt'uno: desiderate tutto ciò che è proficuo per lo Spirito, e l'attenzione è attratta da tutto ciò che emette un potere spirituale.

■ 3 / XI I Ia Dispensa

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DL E' un argomento di grande profondità. Quando si verifica l'illuminazione della Kundalini nel cervello, questo ha il potere di percepire la verità... incominciate a intravedere la verità percepita dal cervello. Sino a quel momento, ciò che il cervello poteva percepire non era la verità, ma solo il suo aspetto esteriore.

Potevate, per esempio, vedere i colori, l'armonia dei colori, la qualità delle cose, ma non potevate sapere se questo tappeto era stato calpestato da un santo. Non eravate in grado di stabilire se questo tappeto era stato tessuto da una persona santa oppure no. Non eravate in grado di sapere se quella persona era buona o cattiva ... e nel contenuto "buono" significa "divino".

In effetti non potevate sapere nulla di Dio con il vostro mentale. Nulla. Non è possibile esprimere giudizi sulle qualità divine di una persona finché la Kundalini non ha perlomeno raggiunto l'area limbica. Non eravate in grado di stabilire se una persona era autentica oppure no, se un guru era vero o falso. La Divinità non può essere percepita dal cervello finché questi non è stato illuminato dallo Spirito.

Cause di blocco sul Sahasrara chakra LR Per prima cosa occorre sgonfiare l'ego, perché finché è gonfio comprime il Sahasrara chakra. Occorre altresì ridurre il superego: anch'esso comprime il Sahasrara chakra. Occorre quindi mantenere in ottimo stato il Sahasrara chakra. Dobbiamo capire che occorre modificare l'ordine delle nostre priorità, e ciò può richiedere parecchio tempo per taluni. TH E allora, non c'è nulla di proibito, no?" Con queste locuzioni spinte all'estremo, decidiamo tutto da soli. Qualcosa si profila dietro a tutto ciò, uno spettro, un immenso spettro che non è passato né futuro, ma è presente.

Questo spettro, io lo chiamo materialismo: è uno spettro, un terribile demone che è penetrato ... in tutti noi. Questo materialismo è qualcosa di terribile, di ridicolo, così indecente, che non dovrebbe convenire ad alcun essere umano. Neppure ad un cane andrebbe bene! Ciò fa di voi persone molto impudenti!

Il materialismo, che si è così infiltrato, è paragonabile ad un cane arrabbiato: vi trasmette una malattia peggiore di tutte le altre. In quale modo la gente adopera questa piaga? Lo sapete bene. I medici che vi hanno in cura vi tolgono denti, occhi, naso, il portafoglio e tutto ciò che possedete. Questa malattia vi deruba di tutto ciò che è bello in voi... In tutti gli aspetti della vita, siete stati ingannati da questo materialismo... Tutto ciò allo scopo di convogliare la vostra attenzione su cose assurde, senza senso. DL II cervello è, a livello fisico, la sede del Padre (Sadashiva, il Testimone). Quando si è peccato contro il Padre, il risveglio del cervello prende tempo, ed allora ci si mette a leggere libri. E benché sia stato sempre richiesto alla gente di sentire prima di tutto le vibrazioni e solo dopo di leggere, ci si dice: "E allora, che c'è di male? Posso ben leggere, no?" E' come il gioco dell'oca: siete giunti alla casella in cui ci si dice: "Che bisogno c'è di meditare? Non ne ho il tempo! Devo fare questo e quello". E non fate passi avanti. LR Numerosi libri suggeriscono attività che vi portano contro Dio ed un Sahasrara illuminato non lo sopporta e si racchiude su se stesso. E' come un veleno. Non sopporta i pensieri contaminati che sprigionate. E se perseverate in tale atteggiamento, si racchiude maggiormente.

Altrettanto capita alle persone che hanno un pessimo carattere, che si lasciano trasportare per un nonnulla: tutti problemi di ego. Se si cerca di soffocare il Sahasrara chakra, questi si racchiude. Tutte quelle persone che si sono fatte condizionare da cattivi maestri, pessimi libri, forse da genitori inadatti, da modi di vita riprovevoli o che sono vissute in nazioni turbolente non consentono al loro Sahasrara di aprirsi in modo appropriato. DL II seguire cattivi maestri (falsi guru) ed inchinarsi davanti ad essi è un problema molto serio, perché il Sahasrara in questo caso si chiude ermeticamente.

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Queste persone si ribellano contro Sahaja Yoga ed hanno un Sahasrara chakra duro come un pezzo di legno. E' come se avessero un guscio così duro da non riuscire a romperlo... neppure con un martello. DL Un'altra cosa elementare è che bisogna essere onesti, molto onesti in Sahaja Yoga ... Se cercate di barare ... andrete incontro a problemi molto seri. Ci sono persone che riescono a non pagare ciò che dovrebbero: per esempio si fanno invitare a pranzo, si fanno trasportare ... Devono pagare il vitto ed il viaggio... Se non lo fanno, gliene verrà del male.

Benché ciò possa apparire molto materiale, rappresenta però un serio ostacolo all'aprirsi del Sahasrara chakra, perché un tale atteggiamento danneggia il Nabhi chakra e, come sapete, se il Nabhi è bloccato, si ripercuote sul Void, e se anche quest'ultimo è bloccato, allora le Ekadesha Rudra ... lo sono anch'esse.

(In altra occasione Shri Mataji ha chiesto ai Sahaja Yogi di non comportarsi con disinvoltura nei riguardi della Realizzazione, e di non prendere le cose alla leggera). V1 Questo è proprio il modo di pensare occidentale! " Beh, passando, faremo un po' di Sahaja Yoga ... Toh, in questo week-end, passando, potremo andare al seminario. Toh, di passaggio, ben s'intende, Madre ci alzerà la Kundalini. Di passaggio desterà le nostre deità e, di passaggio, usufruiremo delle benedizioni.

Non c'è tempo per offrire sacrifici a Dio. Non ne abbiamo il tempo. Non c'è tempo! Si fa tutto così superficialmente! E' sorprendente, non vi pare? Per fare la guerra si abbandona tutto. Per distruggere, si lavora duramente giorno e notte, ma per spingere l'umanità verso la meta ultima, il Divino, quanti sono disposti, in Occidente, a rinunciare a qualche cosa? "Se mi va, ci sarò...". Questo è il vostro atteggiamento! "Toh, dovrei anche affacciarmi a Sahaja Yoga". Quante volte l'ho sentito dire! Quanti di voi hanno tuttora un simile atteggiamento verso Sahaja Yoga!

Una delle cause più comuni di blocco del Sahasrara chakra è il dubbio: dubitare della propria realizzazione, non ritenersene degno, dubitare della consapevolezza vibratoria, dubitare di "Dio Padre", dello Spirito Santo o della Kundalini, dubitare che Dio possa incarnarsi sulla terra, dubitare di Sahaja Yoga.

Come migliorare il Sahasrara chakra Proteggerlo

DL Per proteggere il Sahasrara è importante coprirsi la testa d'inverno, di modo che il cervello non si raffreddi. Il cervello è, infatti, formato da "Medha", grasso. Bisogna dunque evitare i raffreddamenti. Non bisogna neppure esporlo al calore.

Per mantenerlo bene, non state seduti a lungo sotto il sole... Altrimenti il cervello si indebolisce e diventate bizzarri: il primo passo verso la pazzia... Se state al sole, copritevi la testa, è molto importante. Ma ... non sempre perché se indossate continuamente un grosso turbante ben stretto (Shri Mataji si rivolge agli indù), la circolazione non avviene regolarmente e quindi si possono verificare disturbi circolatori. Potete saltuariamente stare a capo scoperto sotto il sole o al chiaror della luna, ma solo saltuariamente. Altrimenti se state sempre scoperti al chiar di luna finirete al manicomio!".

C'è una cosa che dovete sapere, ed è che in Sahaja Yoga non si devono spingere le cose all'estremo... La saggezza non consiste nell'aggrapparsi a una qualsiasi cosa. I Sahaja Yogi non sono persone "fissate". Se così fosse, non potrebbero progredire. Non dovete stare appiccicati alle vostre idee o al vostro ambiente. Dovete essere sempre mobili. Accompagnate il movimento! Ciò non vuol dire che dobbiate neppure lasciarvi andare! Dovete ascendere, non regredire! RO II primo giorno, il giorno della realizzazione, l'esperienza è fantastica. Sin dal momento della realizzazione, se siete abbastanza intelligenti, dovete decidere come procedere per stabilizzarvi. Supponiamo che vi piaccia il latte. Potete pensare: "Finché non avrò raggiunto quello stadio, non prenderò latte". Non bisogna considerare questo come un sacrificio, ma come una scalata".

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Gli alpinisti, che fanno sforzi immani per conquistare l'Himalaya ritengono forse di avere sacrificato alcunché?

Se pensate: "Oh Signore, ho sacrificato il latte!" allora non ci siamo, è il principio della fine! Ma se ci tenete a qualcosa, ditevi piuttosto: "Va bene, amo questa cosa, ma amo ancor più il mio progresso, e finché non avrò raggiunto un certo livello ne farò a meno".

Questa è la determinazione che dovete manifestare, altrimenti come pensate di poter vincere la montagna ... gigantesca e terribile della vostra ignoranza? In effetti, al momento della Realizzazione io vi pongo in cima alla montagna e voi cominciate subito a scivolare, mentre dovreste aggrapparvi alla cima! DL Dunque, quando fate qualcosa in Sahaja Yoga, cercate di rimanere sani di corpo e di mente... Potete essere liberi come un uccello anche senza mettervi a cantare per la strada né arrampicarvi sugli alberi.

Essere vigili e onesti DL Andare all'inferno è la cosa più facile di questo mondo: non richiede né un impegno lavorativo né qualche speciale attività. Quando si prende la strada dell'ascesa le cose sono un po' più difficili. Non dovete essere indecisi, non dovete inciampare. Dovete badare alla vostra ascesa, dovete controllarvi e non ricadere nelle vecchie abitudini.

Raggiungere lo stato di Nirvikalpa (Consapevolezza senza dubbi) Lo stato di Nirvikalpa è la consapevolezza senza dubbi al di là della consapevolezza senza

pensieri (Nirvichara), ed è lo stadio finale della meditazione. Allora tutto è illuminato, tutto è conoscenza (vibrazione). Nulla può turbarla, nessuna impurità può ostacolarla. Corrisponde per il Sahaja Yogi all'integrazione dell'Essere Collettivo. E' il punto in cui macrocosmo e microcosmo si integrano nella gioia.

Solo chakra puri autorizzano un tale stato. V1 II Sahasrara è il Regno di Dio. Quando il Brahmarandra si apre completamente, allora i cieli si manifestano in voi.

Una volta che avete raggiunto Nirvikalpa non potete più tornare indietro.

Esprimere la devozione Bisogna imparare come migliorare il Sahasrara chakra... Il centro del Sahasrara chakra è

nella testa ... ma è anche al centro dell'Universo. Per poterlo sviluppare dobbiamo stare attenti al chakra del cuore, che si trova nell'area delle fontanelle. Se lo fate, dovete stabilizzare le deità, e ciò avviene innanzi tutto a livello del cuore. LR II Sahasrara chakra ha un suo mantra che è "Ninnala". Ciò vuol dire che dovete stare attenti a mantenerlo sano, puro e immacolato. Questo è il vostro lavoro. Cercate di mantenerlo puro, senza macchie. Ciò, sicuramente, segnerà una nuova tappa, una spinta verso una nuova dimensione per molti esseri umani.

Assicurarsi che si procede bene MB Se sapete sorridere ai cosiddetti dispiaceri della vita, sappiate che siete sulla buona strada.

Se il vostro discernimento cresce, sappiate che il vostro progresso è buono. Se aggrediti, vi mantenete pacifici, l'ira sfuma, sappiate che il vostro progresso è corretto. Se potete osservare una persona messa alla prova senza sentirvi coinvolti, sappiate che

state progredendo. Quando i trabocchetti del mondo artificiale non riusciranno più ad impressionarvi, sappiate

che avete progredito. Se i lacci della vita materiale non vi seducono più, sappiate che progredite bene. I lavori, le preoccupazioni, nulla è importante per diventare Sahaja Yogi. Qualsiasi cosa voi

facciate, non potrete ottenere un tale stato. L'avete ottenuto senza alcun sforzo. Allora, dovete essere qualcosa di ben speciale! Cercate di capire e conservatevi umili a questo proposito.

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Quando vi riuscirete, quando rimarrete umili pur essendo riusciti in qualcosa, quando avrete poteri, quando irradierete l'innocenza, il discernimento, quando diventerete sempre più compassionevoli con una personalità sempre più umile, allora potrete credere d'essere nel cuore di vostra Madre.

Crescerete così in fretta che, senza meditare, sarete in meditazione, senza essermi vicini, sarete alla mia presenza, senza nulla chiedere, riceverete le grazie di vostro Padre.

Come si diventa quando il Sahasrara chakra è completamente aperto

Si proclama la verità DL Quando il ... Sahasrara si sviluppa maggiormente, non avete bisogno di pensare. Dovete solo fare: non c'è differenza tra la vostra "Chitta", l'attenzione ed il vostro "Sat", la verità (vedasi la formula "Sat Chit Ananda" Verità, Coscienza, Beatitudine).

L'attenzione illuminata ed il cervello illuminato fanno un tutt'uno... Quanto tutto è integrato nello Spirito, allora tutto ciò che dite è vero ... è così che il cervello opera nelle tre dimensioni: prima arriva alla verità tramite la logica ... poi sapete con certezza. Allora si instaura in voi una nuova dimensione.

Si diventa Kalatiit, Dharmatiit, Gunatiit V2 II Sahaja Yogi che raggiunge lo stato di Nirvikalpa, diventa prima di tutto "atiit", ossia è "al di là", trascende ogni cosa.

Poi diventa "Kalatiit", al di là del tempo. Il tempo si trasforma in suo servitore. Se dovete recarvi in qualche posto, vi accorgerete che ogni cosa accadrà al momento opportuno. Arrivate, per esempio, in ritardo alla stazione, ma il treno è ancora lì che vi aspetta. Gli avvenimenti si preordinano da soli, e potete vedere che accadono in funzione delle vostre necessità. Siete per ciò al di là del tempo "Kalatiit".

Siete al di là del dharma "Dharmatiit", ossia il dharma diventa parte integrante del vostro essere. Non occorre che qualcuno vi dica ciò che dovete fare, sapete e agite di conseguenza e basta. Siete al di là del dharma, del dharma umano.

Il dharma dell'attenzione è di natura tale che dobbiamo controllarlo coi dharma dati dai profeti. Il nostro livello di partenza è così debole che questi dharma preesistono nel nostro essere. E quando iniziano a manifestarsi, ad attaccarci, dobbiamo essere in grado di controllarli. Per questa ragione, costruiamo dharma propri, un sistema di autoregolamentazione per dominare questi dharma che provengono dai nostri condizionamenti inferiori. In tal modo si manifesta la grandezza dell'essere umano: è riuscito a costruire il proprio dharma sopra i dharma inferiori.

Il carbonio, per esempio, ha quattro valenze. E' costruito così, e le sue proprietà sono in rapporto con queste quattro valenze, e non può averne sei. L'uomo, invece, è in grado di costruirsi valenze superiori, rappresentative del dharma umano, le "Manudharma".

L'espandersi del Sahasrara chakra fa scomparire questa qualità dell'attenzione. Cioè non avete più bisogno, non è più necessario circondarsi da dharma, da restrizioni. Non dovete più imporvi una disciplina, diventate disciplinati, e ciò avviene spontaneamente ... L'attenzione non è più distolta da cose futili. E' pura come la foglia di loto sulla quale neppure l'acqua si sofferma.

Diventate perciò "Kalatiit", diventate "Dharmatiit". Diventate pure "Gunatiit", vale a dire trascendete i caratteri generati dai tre canali (Rajo

Guna: canale destro; Tamo Guna: canale sinistro; Sattwa Guna: canale centrale) che vi dominano sin dalla nascita.

Il canale sinistro è quello degli attaccamenti emotivi, il destro è quello degli attaccamenti fisici e mentali e l'ultimo rappresenta gli attaccamenti al dharma: ci si identifica anche con la virtù, la disciplina e con il fatto di rendere gli altri virtuosi e disciplinati, ed anche con le qualità sattviche,

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indole del canale centrale, attraverso il quale si cerca di controllare i nemici interiori che sono l'avidità, l'ira, l'orgoglio, la vanità, l'attaccamento e la lussuria.

Tutte queste limitazioni dell'attenzione scompaiono, diventate una persona libera, piena di saggezza. L'attenzione stessa diventa dharmica. Vi affrancate così dalle tre Guna e diventate "Satguni", ossia persone rette, non perché forzate ma spontanee. Diventate spontaneamente virtuosi.

In tal modo si elevano le qualità di colui che è "al di là" "atiit". Solo colui che domina è "al di là", colui che è ancora dentro non può dominare. Per ormeggiare un battello, bisogna essere sulla riva: solo colui che è "al di là", "atiit" può farlo.

Quando giunge il momento di informarsi su un essere simile, non potete neppure pensarci, perché un tale essere è al di là del pensiero. Non potete descriverlo, perché è al di là di ogni descrizione. Non potete spiegare perché Socrate ha bevuto la cicuta o perché il Cristo si è lasciato crocifiggere: questi fatti vanno al di là della comprensione umana.

Allo stesso modo, il vostro comportamento trascende la comprensione umana e non avete bisogno per comprovarlo di un certificato di autentica "visto e approvato" rilasciato da altri uomini. Il certificato vi viene rilasciato da Dio Onnipotente e non da esseri umani (che non sono realizzati).

Raggiungete dunque quello stato che si può solo descrivere usando il prefisso "a", ossia "senza", "sprovvisto di". Un essere simile non ha pensieri, non pensa, è senza avidità, senza lussuria, ne è sprovvisto ... E' come quando si vuol fare il vuoto in un recipiente: si riesce a creare il vuoto sino ad un certo punto, che non si può però oltrepassare, perché una parte rimane sempre. Non si può ottenere il vuoto assoluto. Una tale persona, invece, raggiunge il vuoto assoluto, l'assenza totale di negatività, di aggressività.

Una persona simile è un essere eterno. Nessuno può ucciderla, né farle male, né ferirla. Non è influenzata né dalla collera né dal rispetto. Non è scalfita dagli insulti, né dall'assenza di insulti. Non si lascia lusingare dalle preghiere perché è sprovvista della capacità di godere dell'ego.

Si prova Nirananda (la gioia assoluta) V2 "Ni" significa "null'altro che" e "Ananda", la "gioia". E' veramente sorprendente che il mio nome sia "Nira" ... che vuol anche dire "Maria, "che viene dal mare". "Nira" è l'acqua. "Nir" in sanscrito vuol dire "acqua" ed anche il liquido che si trova nel cervello "Nirananda". "Nihi" è la prima sillaba del mio nome. Se, in sanscrito, lo si combina con "Mala", diventa "Ninnala".

La parola iniziale è "Nihi". "Ni", pronunciato con un leggero tremolio - ni.i - vuol dire "puro"... Uno dei significati di "Nihi" è "senza", "sprovvisto di", e "Nira" vuol dire "puro". Quando si dice "Nirananda", "Niratma", si intende Puro Atma, Pura Gioia. Kevalam è l'Unico, non vi è null'altro che gioia. Si utilizza la parola "Nira" o "Nihi" in ambedue le forme che ho detto. Altra forma è l'Unico, l'Assoluto. Qui la Gioia diventa "Nirananda", Gioia assoluta, null'altro che Gioia. Libertà assoluta.

Vediamo che cosa significa assoluto: significa "ciò che non è relativo", che non ha qualità relative. L'assoluto non può essere paragonato, è "Altuniya". Non si può paragonarlo a nulla. Non possiamo rendercene conto perché non è assimilabile a qualcosa di accessibile alla comprensione umana: è assoluto. Qualunque sia il modo in cui cercate di esaminarlo, vi scostate dall'assoluto. Quale che sia il metodo analitico adottato, ve ne scostate.

Ecco cosa trovate nel Sahasrara: "Nirananda". DL Voi sviluppate "Nirananda" quando siete totalmente identificati con lo Spirito. In "Nirananda" non esistono dualità: è "Adwaita", "senza dualità", è una persona unificata. Siete totalmente integrati, non esistono ostacoli alla Gioia. Essa è completa: non c'è felicità o tristezza, ma solo Gioia. La Gioia non consiste nel ridere o sorridere continuamente. No. E' silenzio, la quiete del Sé, la pace dell'essere, lo Spirito che si manifesta nella consapevolezza vibratoria e, quando si raggiunge questa pace, ci si sente come la luce del sole, come l'intero chiarore di questa bellezza. 1/2 II punto che dobbiamo stabilire in noi è "Nirananda".

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Perché parlarne? Non si può dire nulla. Non posso dirvi: "E' così, è cosà". Non vi sono parole per descrivere l'assoluto. Si può solo usare la negazione e dire: "Non è questo, non è quello". Ciò che rimane (dopo aver eliminato tutto) è l'assoluto. In tal modo si giunge allo stato Assoluto, in cui la completa comunione avviene solo con l'Assoluto che è in voi.

Dovete stabilizzarvi. Non c'è bisogno di ritirarsi nell'Himalaya né di abbandonarsi ad una tecnica radicale: è stando in questo mondo che dobbiamo diventare l'Assoluto, l'Unico, il "Kevalam". Non c'è da chiedersi "come" ci si arriva, lo si diventa e basta. Lo diventate come il fiore diventa frutto. E' già predisposto in voi stessi. Lasciate solo che le cose avvengano.

Le Deità del Sahasrara chakra3

MB Se volete spostare la vostra attenzione sul Sahasrara, la prima cosa da fare è di metterla sul cuore. Nel Sahasrara, il chakra del cuore e l'Atma, lo Spirito, coincidono: l'Atma e Jagadamba, la Deità del cuore, si uniscono ed avviene lo yoga.

Infatti l'essenza di tutte le religioni, di tutte le profezie, di tutte le incarnazioni, è la compassione. E si trova nel chakra del cuore ... Se Dio Onnipotente non avesse avuto compassione, non avrebbe creato questo immenso universo.

In effetti, la sua potenza, l'Adi Shakti, è la materializzazione della sua compassione. Essa ha seguito l'intera evoluzione fin dall'apparizione dell'uomo sino alla vostra emancipazione come Sahaja Yogi (anime realizzate). La sua compassione si abbina sempre al perdono, e potete afferrare il senso della Trinità: il Figlio di Dio è la materializzazione del perdono. Allora Dio Onnipotente (Sadashiva, il Padre) che è il Testimone, lo Spirito Santo che è la compassione, ed il Figlio (Cristo) che è il perdono, tutti e tre si trovano riuniti nel chakra del cuore, al centro del Sahasrara chakra.

Racconto dell'apertura del Sahasrara collettivo4

LR E' un grande giorno per tutti noi, i ricercatori. L'ultimo lavoro del Divino, l'apertura dell'ultimo centro nel grande Essere Primordiale, è avvenuta il 5 maggio 1970. E' il più grande di tutti gli eventi spirituali dell'universo, realizzato con moltissima cura e nella maniera più appropriata. Non è nei limiti della comprensione umana capire come le cose accadano nei cieli. E' per nostra fortuna e per amore di Dio che è avvenuto questo meraviglioso miracolo: senza questo evento, non ci sarebbe stata la possibilità di dare la realizzazione di massa. Si sarebbe potuto farlo per una o due persone qua e là, ma non sarebbe stato possibile dare un simile risveglio di massa.

Come sapete, nel Sahasrara ci sono le sedi dei sette chakra principali. Ci sono mille nadi, o possiamo chiamarle fiamme, e ciascuna di esse ha sedicimila poteri. Ogni nadi si riferisce a una particolare caratteristica umana; con la permutazione e la combinazione di tutte queste nadi, gli esseri umani sono guidati e protetti.

Appena il Sahasrara fu aperto, l'intera atmosfera si riempì di incredibili "chaitanya" (vibrazioni divine) e ci fu una fortissima luce nel cielo. Vibrazioni e luce discesero sulla terra, come una pioggia torrenziale, una cascata di così tremenda forza, da lasciarmi sbalordita e attonita. L'evento fu così grande ed inaspettato che rimasi stupefatta, totalmente silenziosa di fronte alla grandezza della visione. Vidi la Kundalini primordiale salire come una grande fornace, e la fornace era silenziosa, ma appariva incandescente, come quando si scalda un metallo e questo assume i più svariati colori.

La Kundalini sembrava una fornace, un tunnel (così come questi impianti per bruciare carbone, per creare elettricità, che vedete qui) si allungò come un telescopio e venne fuori, una parte dopo l'altra via via e via, proprio così: e le Deità vennero e si sedettero sui loro seggi, seggi

J Ogni chakra è retto da un aspetto del Divino. Questo aspetto ha anche un trono nel Sahasrara chakra. Una delle qualità del chakra è dunque l'integrazione. Vediamo per esempio, l'integrazione della Trinità.

4 Shri Mataji è stata testimone dell'apertura del Sahasrara collettivo il 5 maggio 1970 a Bordi - Bombay, India. ■ 9 / XI I Ia Dispensa

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dorati; e poi sollevarono l'enorme testa (del Virata) come una grande cupola e l'aprirono; e quella pioggia torrenziale mi ricoprì completamente. Come vidi tutto questo fui persa nella gioia. Come un artista che osserva la sua creazione, sentii la gioia del grande compimento. Uscendo dalla bellezza assoluta di questa esperienza mi guardai attorno e vidi gli esseri umani così ciechi, e diventai assolutamente silente e provai il desiderio che fossero non dei rozzi ciottoli ma delle coppe da riempire di nettare.

Il Sahasrara è la parte più bella del nostro essere. E' un grande fiore di loto con mille petali di differenti colori che appaiono come fiamme pulsanti. Questo è stato visto da molte persone ma quando ho visto fluire quella pioggia torrenziale è stato come se queste fiamme divenissero una fontana, una fontana di colori, una fontana di fragranza ... Pensate ad un fiore che riversi attorno a sé colori e fragranza! E' stato scritto molto poco sul Sahasrara perché qualsiasi cosa sia stata vista è stata vista dall'esterno, né è possibile, per lo più, vederlo dall'interno. Anche se lo si raggiungesse dall'interno, senza che sia totalmente aperto, non se ne potrebbe vedere la bellezza, perché se, nel suo insieme è chiuso, si può solo passare per una qualche apertura e uscirne.

Immaginate per un attimo un fiore di loto molto grande, con mille petali, e voi siate seduti al centro, nella corona, e guardate tutti quei petali, tutti meravigliosamente colorati, fragranti e pulsanti di benedizioni di gioia. Rimanere così è la posizione ideale, ma poi, dopo il silenzio, ci si sente riempiti di una enorme compassione e amore, e si è portati a mettere attenzione verso quelle persone che ancora non hanno saputo cosa significhi avere occhi. E poi cercate di portare la vostra attenzione al Sahasrara di milioni di persone, e cominciate a vedere i problemi che esistono nel Sahasrara. Aprire il Sahasrara è una cosa molto difficile, anche se lo si desidera, perché l'incanalamento del Divino negli esseri umani deve essere fatto attraverso voi esseri umani. Il potere può anche essere qui ma deve essere canalizzato attraverso esseri umani. TI Ecco la grande benedizione dei tempi moderni: quante lampade sono accese e questo Diwali (13°) è costituito da lampade che hanno la forma di cuore umano ... Nella mia infanzia pensavo che i miei sogni erano troppo fantastici. Si sarebbero realizzati un giorno? Raccoglievo piccoli sassi e mi chiedevo: "Verrà il giorno in cui la gente non assomiglierà a pietre ma a cuori?". Per grazia di Dio vi ho incontrati e vi ringrazio molto di aver accettato Sahaja Yoga.

Altri brani sul Sahasrara chakra DL II Sahasrara chakra è racchiuso nell'area limbica del cervello. Il potere del centro è la Kundalini, che deve alzarsi, attraversare i diversi chakra, entrare nell'area limbica ed illuminare i sette "Pithas", che sono i seggi dei sette chakra. Essa passa perciò attraverso sei chakra, entra nell'area limbica ed illumina i sette "Pithas" nel cervello, i quali sono disposti lungo la linea mediana dell'area limbica: si incomincia dalla nuca con il Mooladhara chakra circondato dallo Swadisthan, poi seguono il Nabhi, il Cuore, il Vishuddhi e l'Agnya chakra. Questi sei centri si uniscono insieme per formare il settimo.

Il Sahasrara è dunque il risultato dell'insieme dei sei chakra ed è uno spazio cavo ai lati del quale si trovano mille nadi. LR E ciascuna di esse ha sedicimila poteri. Ogni nadi si riferisce ad una particolare caratteristica umana; con la permutazione e la combinazione di tutte queste nadi, gli esseri umani sono guidati e protetti. V1 E' un grande privilegio per voi poter entrare nel Sahasrara del Virata, e risiedere nel cervello come cellule di quel Sahasrara. Queste sono cellule speciali create dal lavoro dello Swadisthan. Passando attraverso tutti i chakra, una volta arrivate al Sahasrara esse sono equipaggiate per manovrare l'attività del cervello senza rimanere coinvolte in altri elementi del corpo. Allo stesso modo i Sahaja Yogi non devono essere coinvolti con le altre cellule, esseri umani, del corpo di questo universo. LR II Sahasrara è la vostra consapevolezza. Quando è illuminato entrate nelle tecniche del Divino. Ora, ci sono due tecniche: le tecniche del Divino e quelle che seguite voi. Non potete agire come il Divino agisce ma potete usare il potere divino ed indirizzarlo. Il Divino si prende cura di

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tutti gli eventi universali. Ogni più piccola particella è controllata dal Divino. Quando il vostro Sahasrara si apre e la vostra Kundalini tocca l'osso della fontanella, una specie di forza stimolante si raccoglie e resta pronta lì nel vostro Sahasrara, e appena l'area dell'osso della fontanella si apre nel Brahmarandra, la grazia dello Spirito risveglia quella forza stimolante e le vostre nadi diventano illuminate.

I vostri difetti a proposito di questa o quella qualità, possono tutti essere corretti attraverso il vostro Sahasrara. Prima di tutto dovete abbassare l'ego, perché se l'ego è presente, esercita una pressione sul Sahasrara. Anche il superego deve essere ridotto, perché anch'esso preme sul Sahasrara e procura dolore. Tenete il Sahasrara in un buon stato di salute.

In quelle persone che hanno avuto condizionamenti da falsi guru, da libri sbagliati, talvolta da genitori non corretti, il Sahasrara non può svilupparsi in modo sano. E' solo il Sahasrara che deve crescere, non lo Spirito. Più il Sahasrara è sensibile, più riceve le qualità spirituali dello Spirito. Realmente nel Sahasrara si sente la pace. Anche la gioia spirituale è percepita nel Sahasrara, perché esso è il cervello ed il cervello è il vertice che riassume tutto il sistema nervoso centrale, o coscienza stessa.

Quando siete al di sopra del Sahasrara, è molto importante che tutte le nadi siano curate allo stesso modo e che tutti i centri e tutte le Deità siano tenuti intatti e integrati fra loro. Si può fare questo anche attraverso sforzi coscienti, osservando se stessi, i propri pensieri, perché dopo la realizzazione qualsiasi cosa voi desideriate diventa parte del desiderio divino e qualsiasi cosa voi facciate diventa parte dell'azione divina.

II Sahasrara è la forza dell'evoluzione che controlla e che guida: per adoperarlo davvero come strumento di crescita e di espansione, si deve mettere attenzione alla propria crescita.

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