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HI-LUX Pagina 1 06/05/2011 Vocabolario dei termini odontoiatrici lettere A – G HI-LUX LABORATORIO ODONTOTECNICO di Martello Francesco Via Modena, 191/A – 44122 Ferrara – Italy – Tel 0532771296 – Cell 3483919876 www.hiluxsoluzionidentali.it - [email protected] CCIAA 36269 – REA 131569 – R.I. FE53469 – INPS 18888681YK – INAIL 1879690/40 P.IVA 01101830386 – C.F. MRTFNC64T15E974I – REG.MIN.SALUTE ITCA01026556

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Vocabolario dei

termini odontoiatrici

lettere A – G

HI-LUX LABORATORIO ODONTOTECNICO di Martello Francesco

Via Modena, 191/A – 44122 Ferrara – Italy – Tel 0532771296 – Cell 3483919876 www.hiluxsoluzionidentali.it - [email protected]

CCIAA 36269 – REA 131569 – R.I. FE53469 – INPS 18888681YK – INAIL 1879690/40 P.IVA 01101830386 – C.F. MRTFNC64T15E974I – REG.MIN.SALUTE ITCA01026556

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“ A “

Abitudini viziate Stili normali di comportamento in un certo periodo di vita che protratti oltre tempo possono portare danni allo sviluppo dei denti e alla crescita scheletrica dei mascellari, come il succhiamento del dito, del succhiotto, o la nutrizione al biberon oltre il periodo normale di svezzamento. Vengono definite abitudini viziate, in riferimento all'influenza che esercitano sulla crescita dei mascellari e sullo sviluppo della dentizione, anche la deglutizione atipica, il morsicamento del labbro inferiore, l'onicofagia.

Ablazione del tartaro Operazione di asportazione del tartaro sopra e sottogengivale che può essere effettuata con strumenti a mano o con apparecchi rotanti o vibranti ad ultrasuoni. Voci correlate:

• rimozione del tartaro • tartaro • ultrasuoni – pulizia con

Abrasione dentale Consumo patologico delle superfici masticatorie dei denti causata da attrito generato dallo sfregamento. Si rileva in forma più accentuata nel soggetto bruxista. Può essere causata anche dall'uso di spazzolini duri e dentifrici ad alta abrasività. Comuni sono le abrasioni del colletto da spazzolamento che spesso causano una particolare sensibilità del dente alle temperature (caldo e freddo) e agli stimoli chimici.

Abutment o Pilastro Parte dell'impianto dentale che fa da collegamento tra l'impianto stesso e la corona dentaria.

Affollamento Un problema ortodontico che generalmente si determina quando la sostanza dentale eccede lo spazio disponibile in arcata.

Affollamento dentale Sovrapposizione dei denti spesso conseguente alla mancanza del naturale spazio di allineamento.

Afta L'afta è una piccola erosione della mucosa orale dall'aspetto rotondeggiante, con dimensioni che variano da uno a più di dieci millimetri. Può comparire a tutte le età, ma è più frequente nei giovani tra i dieci e i vent'anni, più nelle donne che negli uomini. La localizzazione più frequente dell'afta è sulla mucosa interna di guance e labbra ma può presentarsi anche sulla lingua e sul palato.

Aftosi Malattia infettiva dovuta ad un ultravirus che colpisce soprattutto le mucose orali, vulvari.

Agenesia dentale Assenza congenita del germe di uno o più denti decidui o permanenti. Generalmente l'agenesia riguarda gli ultimi denti che compongono le serie omologhe: l'incisivo laterale, il secondo premolare e il terzo molare.

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Aggiunta dente con ancoraggio fuso Posizionamento e fissazione in laboratorio di un ulteriore dente protesico in una protesi parziale rimovibile pre-esistente, previa realizzazione di un apposito ancoraggio metallico su misura. Qualora questo venga saldato alla struttura metallica pre-esistente, la saldatura e l’eventuale smontaggio/rimontaggio delle selle vengono conteggiati a parte (vedi voci “Saldatura della struttura metallica senza rifacimento della base in resina” e “Saldatura della struttura metallica con rifacimento della base in resina”).

Aggiunta o sostituzione gancio a filo in acciaio Conformazione ed applicazione in laboratorio, ad una protesi parziale rimovibile pre-esistente, di un dispositivo di ritenzione individualizzato, a partire da un profilato metallico semilavorato del commercio in acciaio, per l’ancoraggio alla dentatura residua mediante adattamento elastico ai sottosquadri della corona dentaria. Il dispositivo viene solidarizzato con resina al corpo protesico. Qualora venga saldato alla struttura metallica pre-esistente, la saldatura e l’eventuale smontaggio/rimontaggio delle selle vengono conteggiati a parte (vedi voci “Saldatura della struttura metallica senza rifacimento della base in resina” e “Saldatura della struttura metallica con rifacimento della base in resina”).

Aggiunta o sostituzione gancio a filo in lega nobile Conformazione ed applicazione in laboratorio, ad una protesi parziale rimovibile pre-esistente, di un dispositivo di ritenzione individualizzato, a partire da un profilato metallico semilavorato del commercio in lega nobile, per l’ancoraggio alla dentatura residua mediante adattamento elastico ai sottosquadri della corona dentaria. Il dispositivo viene solidarizzato con resina al corpo protesico. Qualora venga saldato alla struttura metallica pre-esistente, la saldatura e l’eventuale smontaggio/rimontaggio delle selle vengono conteggiati a parte (vedi voci “Saldatura della struttura metallica senza rifacimento della base in resina” e “Saldatura della struttura metallica con rifacimento della base in resina”).

Aggiunta o sostituzione gancio fuso in lega nobile Realizzazione ed applicazione in laboratorio, ad una protesi parziale rimovibile pre-esistente, di un dispositivo di ritenzione su misura fuso in lega metallica nobile, per l’ancoraggio alla dentatura residua mediante adattamento elastico ai sottosquadri della corona dentaria. Il dispositivo viene solidarizzato con resina al corpo protesico. Qualora venga saldato alla struttura metallica pre-esistente, la saldatura e l’eventuale smontaggio/rimontaggio delle selle vengono conteggiati a parte (vedi voci “Saldatura della struttura metallica senza rifacimento della base in resina” e “Saldatura della struttura metallica con rifacimento della base in resina”).

Aggiunta o sostituzione gancio fuso in lega vile Realizzazione ed applicazione in laboratorio, ad una protesi parziale rimovibile pre-esistente, di un dispositivo di ritenzione su misura fuso in lega metallica vile, per l’ancoraggio alla dentatura residua mediante adattamento elastico ai sottosquadri della corona dentaria. Il dispositivo viene solidarizzato con resina al corpo protesico. Qualora venga saldato alla struttura metallica pre-esistente, la saldatura e l’eventuale smontaggio/rimontaggio delle selle vengono conteggiati a parte (vedi voci “Saldatura della struttura metallica senza rifacimento della base in resina” e “Saldatura della struttura metallica con rifacimento della base in resina”).

Alito Aria espirata nel corso della fonazione e respirazione che contiene vapore acqueo, alcuni gas e delle scorie microscopiche. L'alito generalmente è inodore, ma quando nella sua composizione aumentano i composti volatili solforati e raggiungono quantità superiori a 85 parti per bilione (PPB), misurate con un apparecchio denominato Halimeter, comincia a comparire l'odore caratteristico dell'alitosi. Le acquisizioni scientifiche più recenti dimostrano che la maggior parte dei casi di alterazione dell'odore dell'alito, il 90% circa, derivano da problemi all'interno del cavo orale.

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Alitosi Odore poco gradevole dell’aria contenuta nel cavo orale ed emessa durante l’espirazione e la fonazione. Il termine deriva dal latino "halitus" (alito) e dal greco "osis" (affezione).

Alveolo Si definisce alveolo ognuno degli spazi, posti all'interno della mascella superiore e della mandibola, deputati ad accogliere la parte radicolare dei denti.

Alveolo dentario Cavità presente nelle ossa mascellari deputata a contenere e a sostenere, per tramite di un apparato ligamentare o legamento alveolo dentale, la porzione radicolare di un dente. L'alveolo può andare soggetto a processi infiammatori, più spesso conseguenti ad affezioni dell'endodonto o a contaminazioni batteriche post-estrattive (alveolite secca).

Alveolo osseo Cavità ossea dei mascellari in cui è infissa la radice dentale.

Alveolite Processo infiammatorio post-estrattivo di origine infettiva a carico dell'alveolo osseo.

Alveolite secca Processo infiammatorio di origine infettiva a carico dell'alveolo dentale che si sviluppa come complicanza di un estrazione. È causa di dolore intenso e pulsante, di tipo nevralgico, che s'irradia lungo le branche del trigemino. Può protrarsi per 2/3 settimane.

Alveolite post-estrattiva Processo infiammatorio di origine infettiva a carico dell'alveolo dentale che si sviluppa come complicanza di un estrazione. È causa di dolore intenso e pulsante, di tipo nevralgico, che s'irradia lungo le branche del trigemino. Può protrarsi per 2/3 settimane dopo l'intervento.

Amalgama Lega composta di vari metalli, tra cui il mercurio e l'argento, usata per il restauro di denti posteriori cariati. Oggi tende a scomparire sostituita da materiali più estetici come ceramiche o resine composite. La percentuale approssimativa degli elementi che la compongono è la seguente:

• Mercurio Hg 50% • Argento Ag 35% • Stagno Sn 13% • Rame Cu 0-3% • Zinco Zn 0-1%

Amelogenesi imperfetta Imperfezione nella formazione dello smalto dentale che si presenta sottile e poco strutturato. Il dente appare giallo in quanto la dentina traspare al disotto dell'esiguo spessore di smalto e può facilmente danneggiarsi e andare incontro ad abrasione. Tale anomalia è trasmessa geneticamente con carattere dominante.

Anchilosi Anormale immobilità, unione o fusione. Può avvenire tra due ossa e la loro articolazione (ad esempio l'ATM) o tra il dente e l'osso alveolare. In tal caso il legamento parodontale è obliterato e la radice è fusa con l'osso alveolare. L'anchilosi dentale impedisce sia l'eruzione che il movimento

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ortodontico. In un bambino in crescita, un dente di latte anchilosato appare come "sommerso" rispetto ai denti adiacenti in quanto l'osso alveolare continua la sua normale crescita verticale.

Anchilosi dentale L'anchilosi è la condizione in cui due tessuti duri si trovano fusi insieme. Quando ciò accade tra un dente e l'osso alveolare, il dente erompe solo parzialmente.

Anestesia intraligamentare L’anestesia intraligamentare è una tecnica in cui i denti vengono anestetizzati iniettando l’anestetico locale direttamente nello spazio tra l'alveolo osseo e la radice del dente. Con l'anestesia intraligamentare non viene coinvolta un'intera zona, come nel caso dell'anestesia per infiltrazione o della tronculare, ma solo il dente interessato. La tecnica di anestesia intraligamentare è la seguente: s'introduce l’ago nel solco gengivale lungo la superficie mesiale o distale del dente e lentamente si inietta la soluzione anestetica con una pressione costante e non eccessiva dando il tempo al liquido di diffondersi ed ottenere l’effetto desiderato. E' controindicata in presenza di tasche parodontali ed infezioni acute della gengiva marginale.

Anestesia intraossea L’anestesia intraossea è una tecnica di anestesia locale in cui i denti vengono anestetizzati iniettando l’anestetico direttamente all’interno dell’osso spugnoso o della midollare ossea posta intorno al dente interessato. La metodica è molto rapida, l'effetto anestetico si produce in pochi secondi, e viene riservata in particolare ai settori inferiori che a volte presentano resistenza alla normale anestesia plessica per infiltrazione. La procedura prevede tre fasi:

• nella prima fase si infiltra l'anestetico localmente, • nella seconda fase si perfora la fibromucosa e la corticale ossea nello spazio osseo

interdentale, circa due millimetri al di sotto della cresta ossea alveolare, con una fresa calibrata con l'ago per l'inoculazione intraossea,

• nella terza fase s'inietta l'anestetico nella spongiosa ossea.

Anestesia plessica L’anestesia plessica è una tecnica in cui i denti e l'osso mascellare che li circonda vengono anestetizzati iniettando l’anestetico locale in prossimità di un plesso nervoso. L'effetto anestetico si estende alle aree di innervazione di molti o tutti i nervi che dipartono dal plesso interessato.

Anestetico locale Liquido in fiale, iniettato per produrre l'anestesia locale di una zona.

Angle – Classificazione delle malocclusioni La classificazione delle malocclusioni introdotta da Edward H. Angle stabilisce il criterio della relazione antero-posteriore tra il primo molare permanente superiore e l'inferiore.

Anodontia o Anodonzia Assenza congenita dei denti.

Antisettico Agente chimico che può essere applicato sui tessuti viventi per distruggere i germi.

Apicale – Forame L'apertura nel punto terminale della radice di un dente attraverso la quale il dente riceve le sue terminazioni nervose e i vasi sanguigni.

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Apice radicolare Area terminale della radice del dente. Nell'apice radicolare è presente il forame apicale.

Apicectomia L'apicectomia è la rimozione chirurgica dell'apice radicolare di un dente e dei tessuti molli circostanti affetti da condizioni patologiche. L'intervento di apicectomia si effettua per il trattamento delle complicanze di un dente a polpa necrotica: ascessi e granulomi ma solo nel caso in cui esiste l'impossibilità di un trattamento canalare per via ortograda. Voci correlate:

• Granuloma

Apicificazione Applicazione di medicamento endocanalare, finalizzata al completamento della formazione radicolare e del forame apicale di un dente immaturo. Comprensiva delle manovre di accesso al sistema endodontico.

Apnee notturne Episodi di apnea notturna si producono quando la lingua è risucchiata contro la parete faringea a causa della pressione negativa prodotta dall'aria inalata, causando l'occlusione dell'orofaringe. Quando l'ostruzione notturna dura più di 10 secondi e si presenta per più di 5 volte l'ora, il giorno seguente il paziente risentirà dei sintomi di deprivazione del sonno. Le apnee se non trattate, possono causare aumento della pressione sanguigna e altri disturbi cardiovascolari, problemi di memoria, aumento di peso, impotenza, mal di testa. Possono essere anche responsabili di difficoltà di concentrazione al lavoro e incidenti di macchina.

Apparato masticatorio Sistema costituito da tre componenti fondamentali:

1. le articolazioni temporo-mandibolari (ATM); 2. il sistema neuro-muscolare; 3. l’apparato dento-parodontale.

Apparecchi ortodontici Insieme delle parti che vengono incollate fisse ai denti oppure applicate e rimosse dal paziente, la cui funzione è correggere l'allineamento dei denti o regolare la crescita dei mascellari. Ogni dispositivo usato per influenzare la crescita o la posizione dei denti e dei mascellari può essere definito apparecchio ortodontico.

Apparecchio invisibile Apparecchio ortodontico che non si nota quando applicato.

Apparecchi funzionali Termine che indica una classe di apparecchi rimovibili che utilizzano l'azione muscolare del paziente per produrre forze ortodontiche ed ortopediche.

Apparecchio linguale Apparecchio ortodontico cosiddetto perché composto di attacchi incollati alla superficie interna dei denti, rivolta alla lingua.

Applicazione topica di medicamenti Seduta per l’applicazione di prodotti desensibilizzanti o a rilascio di fluoro, o per fluorazione mediante cucchiaio prefabbricato o individuale (compreso dispositivo di applicazione).

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Approfondimento di fornice Procedura chirurgica finalizzata ad ottenere un aumento clinico di altezza della cresta edentula mediante il riposizionamento del fornice vestibolare.

Articolatore Dispositivo meccanico usato per replicare sui modelli in gesso delle arcate dentarie i movimenti funzionali dei mascellari.

Articolazione temporo-mandibolare o ATM Struttura mobile che collega l'osso temporale e la mandibola, più precisamente i due condili mandibolari con le cavità o fosse glenoidee che si trovano nell'osso temporale del cranio.

Ascesso L'ascesso si forma quando un'area di un tessuto s'infetta e l'organismo si attiva per combattere l'infezione. I leucociti (le cellule che difendono l'organismo da alcuni tipi d'infezione) migrano attraverso i vasi sanguigni nel luogo d'infezione e si accumulano nel tessuto danneggiato. Nel corso del processo difensivo che caratterizza l'ascesso si forma il "pus", che è un accumulo di fluidi, cellule del sangue vive e morte, tessuti in disfacimento e batteri; oltre al materiale che ha dato avvio al processo suppurativo.

Ascesso dentale Processo suppurativo che si sviluppa intorno al dente, secondo la localizzazione si distingue in ascesso periapicale ed ascesso parodontale. E' importante sapere che una terapia antibiotica indiscriminata é assolutamente da proscrivere in caso di ascessi dentali ricorrenti, perché a fronte di un sollievo temporaneo instaura lo sviluppo di resistenze e dismicrobismi del cavo orale, sovente causa di complicanze come la candidosi orale.

Ascesso gengivale L'ascesso gengivale si forma a seguito di un ascesso periapicale di un dente a polpa non vitale. La raccolta di pus si forma all'inizio intorno all'apice della radice del dente (ascesso periapicale) e poi tende a propagarsi ai tessuti circostanti ed esteriorizzare attraverso la gengiva e le parti molli. L'ascesso drena attraverso una fistola che si apre sulla gengiva sovrastante. Un ascesso parodontale può trovare un drenaggio analogo. L'ascesso può arrivare attraverso il margine gengivale in conseguenza di irritazioni per presenza di tartaro o per lesioni delle papille interdentali (gengiva tra due denti) oppure in seguito a infezioni suppurative che si sviluppano all'interno di tasche parodontali; ed ancora nel corso dell'eruzione dei denti del giudizio.

Ascesso periapicale Raccolta di pus che si forma inizialmente intorno all'apice radicolare e che tende a propagarsi ai tessuti circostanti e ad esteriorizzare (fistola) attraverso la gengiva e le parti molli. Le cause infettive sono le più frequenti. I materiali settici, contenuti nel canale radicolare, germi e tossine, possono migrare verso i tessuti periapicali attraverso il canale radicolare e determinare la reazione infiammatoria. La radiografia del dente affetto può evidenziare un area di osteolisi periapicale (rarefazione ossea periapicale).

Ascesso parodontale Raccolta di pus all'interno dei tessuti parodontali. Il processo infettivo può raggiungere il parodonto attraverso il margine gengivale in conseguenza di irritazioni per presenza di tartaro o per lesioni delle papille interdentali oppure in seguito a processi suppurativi che si sviluppano nella profondità di tasche parodontali; ed ancora nel corso dell'eruzione del terzo molare (dente del giudizio).

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Asportazione di neoformazione Procedura chirurgica finalizzata all’escissione completa di neoformazione o di cisti mucosa intraorale, escluso l’esame istologico.

Attacco epiteliale Inserzione sul tessuto dentale dell'epitelio che riveste la parete interna della gengiva marginale.

Attacco ortodontico Componente dell'apparecchio ortodontico fisso che viene incollato ai denti.

Attacco prefabbricato sovraradicolare Dispositivo di ritenzione prefabbricato del commercio, costituito da due elementi ad incastro di cui uno a conformazione convessa (“patrice”) e l’altro concavo e ad esso complementare (“matrice”), uno in metallo e l’altro in materiale plastico, uno cementato nella sede radicolare appositamente preparata e l’altro solidale alla struttura protesica rimovibile. Comprensivo dell’eventuale posizionamento alla poltrona della componente rimovibile.

Attacco prefabbricato su impianto Dispositivo di ritenzione prefabbricato del commercio, costituito da due elementi ad incastro, di cui uno a conformazione convessa (“patrice”) e l’altro concavo e ad esso complementare (“matrice”), uno solidale all’impianto e l’altro solidale alla struttura protesica rimovibile. Comprensivo dell’eventuale posizionamento alla poltrona della componente rimovibile.

Attrito Consumo di sostanza dentale dovuto alla normale attività (masticare, mordere, etc.).

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“ B “

Banda In ortodonzia è l'anello metallico che viene cementato ai denti e sul quale è saldato l'attacco ortodontico.

Barra fresata o mesostruttura Dispositivo di ritenzione individuale in lega metallica, consistente in una barra ottenuta per fusione, CAD-CAM oppure elettroerosione, resa solidale a corone protesiche fisse, a perni endocanalari fusi od a connessioni implantari ed utilizzata come ancoraggio di una protesi fissa o rimovibile.

Barra pre-fabbricata Dispositivo di ritenzione individualizzato, consistente nell’adattamento individuale di una barra del commercio metallica o calcinabile (ad es. barra di Ackermann, barra di Dolder, ecc.), la quale viene fissata in laboratorio a corone protesiche fisse, a perni endocanalari fusi od a connessioni implantari e serve da ancoraggio per dispositivi elastici a cavaliere solidarizzati ad una protesi rimovibile.

Biopsia Procedura chirurgica finalizzata alla rimozione di un frammento di neoformazione o di cisti mucosa intraorale a scopo diagnostico, escluso l’esame istologico.

Bite Termine diventato di uso comune per indicare una placca, normalmente in resina, da porre tra le due arcate dentarie per modificarne le relazioni spaziali nel combaciamento senza modificare in alcun modo permanente i denti e la loro disposizione. È anche definito "BITE OCCLUSALE" per la sua azione di modifica dei rapporti d'occlusione.

Bitewing L'rx bitewing è una particolare radiografia effettuata posizionando la lastrina all'interno delle arcate dentarie in modo che vengano impressionate sia le corone dei denti superiori che degli inferiori. E' una delle lastre tipiche che il dentista può effettuare per la diagnosi delle carie coronali, in particolare per rilevare la presenza di carie interdentali. Il nome deriva dal fatto che la lastrina endorale viene trattenuta all'interno delle arcate dentarie mordendo su una linguetta postagli perpendicolarmente.

Bracket La parte dell'apparecchio ortodontico che viene incollata sui denti e ha la funzione principale di trattenere i fili metallici necessari per lo spostamento dentale. Viene definito anche attacco e può essere composto di materiale ceramico o metallico.

Bruxismo Bruxismo è un termine che indica lo fregamento abituale dei denti che generalmente si verifica durante il sonno. Può causare usura delle superfici dentali, ischemia dei muscoli masticatori e dolore o danno ai tessuti di sostegno dei denti. Il bruxismo di frequente si associa con il serramento dei denti e con problemi alle Articolazioni Temporo Mandibolari. I pazienti che presentano bruxismo sono in continuo aumento. L'apparato stomatognatico é la vittima più che l'attore del bruxismo, in quanto si ritiene giustificatamente che il fenomeno origini da un eretismo del Sistema nervoso. L'uso di un bite é utilissimo, praticamente indispensabile, per evitare o quanto meno limitare danni strutturali irreversibili alle componenti del Sistema Stomatognatico come usure da sfregamento o addirittura fratture dei denti, lesioni al parodonto da "jiggling", lesioni intracapsulari delle articolazioni temporo-mandibolari, artrosi articolare.

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Bruxista Bruxista viene definito il soggetto affetto da bruxismo,cioè colui che sfrega abitualmente i denti delle due arcate tra di loro. Tale azione nel tempo può causare usura, anche notevole, delle superfici dentali, ischemia dei muscoli masticatori e dolore o danno ai tessuti di sostegno dei denti. Il bruxista di frequente associa l'azione di sfregamento con il serramento dei denti.

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“ C “

Canalare – terapia Procedura usata per risolvere una pulpite e/o per salvare un dente da un ascesso o per guarire un ascesso o un granuloma, nella quale la polpa o i residui pulpari vengono raschiati via dalla camera della polpa e dal canale radicolare. Il canale radicolare poi viene disinfettato e riempito permanentemente con particolari sostanze.

Canale radicolare Cavità che percorre l'interno della radice del dente in cui è contenuta la polpa dentale.

Candida orale Infezione delle membrane mucose della bocca causata da un fungo, normalmente presente nel cavo orale, chiamato Candida Albicans che in determinate condizioni può proliferare provocando le lesioni caratteristiche. Esiste una forma di candida, chiama eritematosa, che si presenta con macchie rosse sulla lingua. Una forma più frequente di candida, chiamata pseudomembranosa, può presentarsi con estese placche bianche interessanti la mucosa buccale, la lingua, il palato e l’uvula. La loro rimozione lascia una superficie eritematosa e sanguinolenta.

Cappetta primaria in lega vile Dispositivo medico su misura con funzione ritentiva, realizzato in laboratorio mediante fusione e fresaggio di una cappetta metallica in lega vile a partire da un modello del moncone dentario. In protesi conometrica, costituisce la componente cementata al moncone dentario preparato.

Cappetta primaria in lega nobile Dispositivo medico su misura con funzione ritentiva, realizzato in laboratorio mediante fusione e fresaggio di una cappetta metallica in lega nobile a partire da un modello del moncone dentario. In protesi conometrica, costituisce la componente cementata al moncone dentario preparato.

Cappetta secondaria in lega vile Dispositivo medico su misura con funzione ritentiva, realizzato in laboratorio mediante fusione in lega metallica vile, in modo da applicarlo fedelmente ad incastro su una cappetta primaria in lega vile. In protesi conometrica, costituisce la componente solidale alla protesi rimovibile. Comprensiva dell’eventuale dispositivo interno di frizione attivabile e/o intercambiabile.

Cappetta secondaria in lega nobile Dispositivo medico su misura con funzione ritentiva, realizzato in laboratorio mediante fusione in lega metallica nobile, in modo da applicarlo fedelmente ad incastro su una cappetta primaria in lega nobile. In protesi conometrica, costituisce la componente solidale alla protesi rimovibile. Comprensiva dell’eventuale dispositivo interno di frizione attivabile e/o intercambiabile.

Carie Voce dotta latina carie(m) "corrosione", da una radice indeuropea che indica "rompere, rovinare". In odontoiatria il termine carie indica il processo di cavitazione di un dente.

Carie dentale La carie dentale è una cavità che interessa una porzione più o meno estesa della corona del dente che dalla superficie si porta in profondità. Inizia dallo smalto poi si propaga alla dentina, fino ad arrivare, progredendo, a scoprire la camera interna del dente, dove è contenuto l'organo della sensibilità: la polpa dentaria. La polpa dentaria scoperta si infetta, passando dall'infiammazione (pulpite) alla necrosi. L'essudato necrotico contenuto nel canale dentale può fuoriuscire dal forame

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posto all'apice della radice dentale e infiltrare i tessuti che lo circondano, dando luogo a reazioni difensive infiammatorie acute (ascesso dentale) o croniche (granuloma periapicale). I principali batteri responsabili dell'adesività e dell'acidità della placca batterica e perciò, in ultima istanza, della carie dentale sono:

• lo streptococco mutans è il responsabile dell'adesività della placca batterica, in particolare è in grado di legarsi alla superficie dello smalto e di costruire una rete di polisaccaridi alla quale si fissano numerosi altri microrganismi;

• il lattobacillo acidofilo, invece, pur non essendo in grado di aderire direttamente allo smalto, è insieme allo Streptococco mutans il principale produttore dell'acido responsabile della demineralizzazione dello smalto dentario, stadio iniziale della formazione della carie.

Carie dentaria Termine medico che indica il processo di cavitazione di un dente. La carie dentaria inizia con la demineralizzazione dello smalto da parte degli acidi prodotti dai batteri della placca e prosegue con la successiva disintegrazione della dentina, fino a diventare penetrante (carie penetrante): stadio in cui viene a scoprirsi l'organo interno del dente, la polpa dentaria, che può infettarsi dando luogo a pulpiti.

Carie del colletto Particolare lesione cariosa che interessa il colletto del dente, area dove la corona si congiunge con la radice e lo smalto coronale sfuma nel cemento radicolare.

Carie radicolare Si sviluppa a livello della radice del dente esposta in seguito a recessione o in presenza di tasche parodontali. Essendo la dentina un tessuto facilmente aggredibile dalla placca batterica, in quanto poco mineralizzato, questo tipo di carie si sviluppo molto velocemente.

Ceratura diagnostica Procedura finalizzata a visualizzare il progetto protesico su modello dell’arcata dentaria.

Chemioterapia topica parodontale Applicazione di chemioterapici o disinfettanti locali all’interno di tasche parodontali.

Chiavistello Dispositivo di ritenzione pre-fabbricato o su misura che può essere inserito o tolto dalla funzione ad opera del paziente.

Chirurgia mucogengivale Procedura chirurgica caratterizzata dall’apertura di un lembo esteso oltre la linea mucogengivale, senza ostectomia ed osteoplastica, finalizzata ad ottenere una corretta anatomia dei tessuti molli adiacenti agli elementi dentali; comprensiva dell’eventuale applicazione di impacco chirurgico (ad es.: lembo a scorrimento laterale, lembo bipapillare, cuneo distale o mesiale, ecc).

Chirurgia mucogengivale più innesto libero Procedura chirurgica caratterizzata dall’apertura di un lembo esteso oltre la linea mucogengivale, senza ostectomia ed osteoplastica, finalizzata ad ottenere una corretta anatomia dei tessuti molli adiacenti agli elementi dentali, associata al posizionamento di tessuto gengivale e/o connettivale prelevato da un sito donatore non attiguo; comprensiva dell’eventuale applicazione di impacco chirurgico.

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Chirurgia ossea resettiva Procedura chirurgica caratterizzata dall’apertura di un lembo di accesso e dall’effettuazione di ostectomia ed osteoplastica, finalizzata ad ottenere una corretta anatomia dei tessuti molli e duri adiacenti agli elementi dentali; comprensiva dell’eventuale applicazione di impacco chirurgico. Si conteggia per sestante.

Chirurgia ossea rigenerativa Procedura chirurgica caratterizzata dall’apertura di un lembo di accesso e dall’applicazione di tecniche idonee a favorire la rigenerazione parodontale, finalizzata a ripristinare il supporto parodontale perduto; comprensiva dell’eventuale applicazione di impacco chirurgico.

Chirurgia pre-protesica Procedura chirurgica finalizzata alla creazione di una corretta morfologia osteomucosa per l’applicazione di una protesi mobile o rimovibile (ad es., rimozione di fibromatosi ed ipertrofie mucose, riduzione di esostosi e torus, regolarizzazione di sedi post-estrattive, ecc).

Chirurgo orale Odontoiatra con esperienza e pratica prevalente nella chirurgia della bocca.

Chiusura di comunicazione oro-antrale Procedura chirurgica finalizzata all’eliminazione di una comunicazione iatrogena fra seno mascellare e cavo orale, mediante apposizione di tessuti molli e/o osteoplastica e sutura.

Cisti dentarie Formazioni cistiche che interessano un dente o i suoi tessuti di sostegno; possono determinarsi per errori di sviluppo dei tessuti deputati all'odontogenesi o per stimolo infiammatorio.

Cisti follicolare Formazione cistica da errore di sviluppo dei tessuti deputati all'odontogenesi. Trae origine, nel periodo dello sviluppo, dal germe dentario, in particolare dalla sua porzione epiteliale. Sono caratterizzate dalla presenza di un dente la cui corona è contenuta nella cavità cistica mentre la parte radicolare ne è al di fuori ed in rapporto con l'osso circostante.

Cisti radicolari Formazioni cistiche di origine infiammatoria, legate alla presenza di una radice affetta da un processo di parodontite apicale cronica.

Cisti residue Si tratta di cisti radicolari che residuano all'avulsione del dente con il quale erano in rapporto e pertanto appaiono isolate nel contesto osseo.

Clorexidina Antisettico utilizzato nell'igiene orale per le sue proprietà battericide. In odontoiatria la clorexidina è utilizzata in collutori, gel, dentifrici, come antibatterico ad ampio spettro. E' efficace contro numerosi germi, sia gram-positivi che gram-negativi oltre che su funghi. Ha un effetto battericida di lunga durata, rimane attiva per diverse ore dall'uso, senza che arrechi danni ai tessuti del cavo orale, né ai processi di cicatrizzazione. La clorexidina, essendo capace di inibire la formazione della placca batterica, viene usato nel trattamento delle gengiviti e delle parodontiti, dopo interventi chirurgici nel cavo orale e in presenza di ulcere della mucosa e stomatiti aftosiche. Poiché il suo effetto battericida si compie su innumerevoli ceppi batterici, a basse concentrazioni, per periodi prolungati, si può usare anche per combattere l'alitosi. Il problema principale legato all'uso di prodotti a base di clorexidina è la pigmentazione dei denti. In particolare alle maggiori

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concentrazioni può risultare una colorazione bruna o nerastra dei denti, localizzata più di frequente alle porzioni di smalto o cemento radicolare che guardano verso lo spazio interdentale e la gengiva, dove è più facile il ristagno e l'organizzazione della placca batterica. C'è da dire che tali colorazioni sono meno frequenti e diffuse nei soggetti con ottima igiene orale, essendo determinante per la loro formazione che lo smalto dei denti sia reso ruvido dal calcio della saliva precipitato nella placca batterica non perfettamente rimossa. Sempre l'utilizzo per lunghi periodi della clorexidina può determinare pigmentazioni delle mucose orali, in particolare di quella della lingua, e alterazioni del gusto (disgeusia), ma sono effetti transitori, totalmente reversibili dopo l'interruzione. L'uso più frequente della clorexidina è in collutori in varie percentuali, dallo 0,2% allo 0,05%. I collutori che ne contengono le più alte percentuali vanno utilizzati per brevi periodi. Una ricerca del Dipartimento di Oncologia della National University Hospital di Copenhagen ha stabilito che la clorexidina è efficace nella prevenzione della stomatite che può colpire i pazienti in trattamento con chemioterapia perché affetti da tumori solidi. Tre sciacqui giornalieri della durata di un minuto di una soluzione di clorexidina all'1% per tre settimane, ha portato al 13% la complicanza della stomatite (risultata così grave da compromettere l'alimentazione o da richiedere la nutrizione artificiale), rispetto al 33% dei soggetti che avevano fatto uso di un placebo.

Colletto L'area del dente dove la corona si congiunge con la radice e lo smalto coronale sfuma nel cemento radicolare.

Condilo mandibolare La superficie articolare arrotondata posizionata all'estremità dell'osso mandibolare.

Condizionamento dei tessuti Adattamento alla poltrona di una protesi mobile o rimovibile, mediante apposizione sul versante gengivale, opportunamente preparato, di materiale a consistenza plastica, allo scopo di consentire il raggiungimento di una normale e stabile morfologia dei tessuti molli. Si conteggia per arcata ed a seduta.

Conservativa La conservativa è la branca dell'odontoiatria che si occupa del restauro morfologico, funzionale ed estetico, dei denti colpiti da processi cariosi.

Consulenza medico-legale Consulenza professionale effettuata a privati od a compagnie di assicurazione, costituita da esame del materiale probatorio e stesura differita di una relazione medico-legale completa. Comprensiva eventualmente di: anamnesi, esame clinico e strumentale, esecuzione di fotografie, radiografie, impronte delle arcate dentarie, ecc.

Consulenza tecnica d’ufficio Effettuata per accertamento tecnico preventivo od in corso di causa su incarico del Tribunale. Comprensiva di accesso all’Ufficio del G.I. per la nomina ed il giuramento, acquisizione della documentazione, visita, esecuzione di esami strumentali, eventuale acquisizione di ulteriori elementi di valutazione, studio del caso, discussione collegiale con gli altri Consulenti, stesura della relazione scritta, deposito della stessa in Cancelleria, eventuali chiarimenti ai Consulenti Tecnici di parte. All’importo relativo alla prestazione vanno aggiunte le spese accessorie.

Consulto specialistico Visita professionale su un paziente riferito dal collega odontoiatra curante, finalizzata a fornire indicazioni sullo specifico caso clinico, relativamente ad una branca dell’odontoiatria in cui si possiede particolare preparazione ed esperienza.

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Contenzione Procedura ortodontica mediante la quale i denti vengono fissati nella posizione di allineamento mediante apparecchi fissi o mobili.

Corona del dente È la parte visibile del dente, ricoperta da smalto e in collegamento con la radice al colletto.

Corona in ceramica integrale su impianto Dispositivo su misura costituito da una corona dentaria in materiale ceramico integrale provvista di foro occlusale passante, per l’alloggiamento della vite di connessione. Comprensiva della componentistica per laboratorio, del cilindro calcinabile o metallico prefabbricato e della vite di connessione al pilastro transmucoso prefabbricato (abutment) o direttamente all’impianto.

Corona in lega nobile e ceramica su impianto Dispositivo su misura costituito da una corona dentaria in lega nobile e ceramica provvista di foro occlusale passante, per l’alloggiamento della vite di connessione. Comprensiva della componentistica per laboratorio, del cilindro calcinabile o metallico prefabbricato e della vite di connessione al pilastro transmucoso prefabbricato (abutment) o direttamente all’impianto.

Corona in lega nobile e resina composita su impianto Dispositivo su misura costituito da una corona dentaria in lega nobile e resina composita provvista di foro occlusale passante, per l’alloggiamento della vite di connessione. Comprensiva della componentistica per laboratorio, del cilindro calcinabile o metallico prefabbricato e della vite di connessione al pilastro transmucoso prefabbricato (abutment) o direttamente all’impianto.

Corona in lega vile e ceramica su impianto Dispositivo su misura costituito da una corona dentaria in lega vile e ceramica provvista di foro occlusale passante, per l’alloggiamento della vite di connessione. Comprensiva della componentistica per laboratorio, del cilindro calcinabile o metallico prefabbricato e della vite di connessione al pilastro transmucoso prefabbricato (abutment) o direttamente all’impianto.

Corona in lega vile e resina composita su impianto Dispositivo su misura costituito da una corona dentaria in lega vile e resina composita provvista di foro occlusale passante, per l’alloggiamento della vite di connessione. Comprensiva della componentistica per laboratorio, del cilindro calcinabile o metallico prefabbricato e della vite di connessione al pilastro transmucoso prefabbricato (abutment) o direttamente all’impianto.

Corona o elemento di protesi fissa in ceramica integrale (per esempio

armatura zirconio, ossido di allumina, foglio di platino ecc. ) Dispositivo medico su misura per il ripristino morfologico e funzionale della corona dentaria da applicare ad un moncone naturale, implantare o (in qualità di elemento di ponte) ad una sella edentula, realizzato in laboratorio interamente in materiale ceramico.

Corona o elemento di protesi fissa in lega vile Dispositivo medico su misura per il ripristino morfologico e funzionale della corona dentaria da applicare ad un moncone naturale, implantare o (in qualità di elemento di ponte) ad una sella edentula, realizzato in laboratorio mediante fusione in lega vile.

Corona o elemento di protesi fissa in lega vile e ceramica Dispositivo medico su misura per il ripristino morfologico e funzionale della corona dentaria da applicare ad un moncone naturale, implantare o (in qualità di elemento di ponte) ad una sella

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edentula, realizzato in laboratorio mediante fusione in lega vile rivestita interamente o parzialmente con materiale estetico in ceramica.

Corona o elemento di protesi fissa in lega vile e resina Dispositivo medico su misura per il ripristino morfologico e funzionale della corona dentaria da applicare ad un moncone naturale, implantare o (in qualità di elemento di ponte) ad una sella edentula, realizzato in laboratorio mediante fusione in lega vile rivestita interamente o parzialmente con materiale estetico in resina.

Corona o elemento di protesi fissa in lega nobile Dispositivo medico su misura per il ripristino morfologico e funzionale della corona dentaria da applicare ad un moncone naturale, implantare o (in qualità di elemento di ponte) ad una sella edentula, realizzato in laboratorio mediante fusione in lega nobile.

Corona o elemento di protesi fissa in lega nobile e ceramica Dispositivo medico su misura per il ripristino morfologico e funzionale della corona dentaria da applicare ad un moncone naturale, implantare o (in qualità di elemento di ponte) ad una sella edentula, realizzato in laboratorio mediante fusione in lega nobile rivestita interamente o parzialmente con materiale estetico in ceramica.

Corona o elemento di protesi fissa in lega nobile e resina Dispositivo medico su misura per il ripristino morfologico e funzionale della corona dentaria da applicare ad un moncone naturale, implantare o (in qualità di elemento di ponte) ad una sella edentula, realizzato in laboratorio mediante fusione in lega nobile rivestita interamente o parzialmente con materiale estetico in resina.

Corona o elemento di protesi fissa in titanio Dispositivo medico su misura per il ripristino morfologico e funzionale della corona dentaria da applicare ad un moncone naturale, implantare o (in qualità di elemento di ponte) ad una sella edentula, realizzato in laboratorio mediante fusione od altra tecnologia in titanio.

Corona o elemento di protesi fissa in titanio e ceramica Dispositivo medico su misura per il ripristino morfologico e funzionale della corona dentaria da applicare ad un moncone naturale, implantare o (in qualità di elemento di ponte) ad una sella edentula, realizzato in laboratorio mediante fusione od altra tecnologia in titanio rivestito interamente o parzialmente con materiale estetico in ceramica.

Corona o elemento di protesi fissa in titanio e resina Dispositivo medico su misura per il ripristino morfologico e funzionale della corona dentaria da applicare ad un moncone naturale, implantare o (in qualità di elemento di ponte) ad una sella edentula, realizzato in laboratorio mediante fusione od altra tecnologia in titanio rivestito interamente o parzialmente con materiale estetico in resina.

Corona parziale in lega vile Dispositivo medico su misura per il ripristino morfologico e funzionale di un elemento dentario parzialmente limato a fini protesici con o senza l’applicazione di mezzi di ritenzione accessori (es. corona 3/4, pinledge, ecc.), realizzato in laboratorio mediante fusione in lega vile.

Corona parziale in lega nobile Dispositivo medico su misura per il ripristino morfologico e funzionale di un elemento dentario parzialmente limato a fini protesici con o senza l’applicazione di mezzi di ritenzione accessori (es. corona 3/4, pinledge, ecc.), realizzato in laboratorio mediante fusione in lega nobile.

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Corona provvisoria in resina su impianto Dispositivo su misura costituito da una corona dentaria in resina provvista di foro occlusale passante, per l’alloggiamento della vite di connessione. Comprensiva della componentistica per laboratorio, del cilindro provvisorio prefabbricato, della vite di fissaggio al pilastro transmucoso prefabbricato (abutment) o direttamente all’impianto.

Corona provvisoria in resina con struttura metallica su impianto Dispositivo su misura costituito da una corona dentaria in resina rinforzata da struttura metallica, provvista di foro occlusale passante, per l’alloggiamento della vite di connessione. Comprensiva della componentistica per laboratorio, del cilindro provvisorio prefabbricato, della vite di connessione al pilastro transmucoso prefabbricato (abutment) o direttamente all’impianto.

Corona secondaria fusa in lega vile Dispositivo medico su misura con funzione ritentiva e di ripristino morfologico e funzionale di un elemento dentario; viene realizzato in laboratorio in lega metallica vile, in modo da applicarlo fedelmente ad incastro su una cappetta primaria in lega vile. In protesi conometrica, costituisce la componente saldata alla struttura metallica della protesi rimovibile. Comprensiva dell’eventuale dispositivo interno di frizione attivabile e/o intercambiabile.

Corona secondaria in lega vile e resina Dispositivo medico su misura con funzione ritentiva e di ripristino morfologico, funzionale ed estetico di un elemento dentario; viene realizzato in laboratorio in lega metallica vile e resina, in modo da applicarlo fedelmente ad incastro su una cappetta primaria in lega vile. In protesi conometrica, costituisce la componente saldata alla struttura metallica della protesi rimovibile. Comprensiva dell’eventuale dispositivo interno di frizione attivabile e/o intercambiabile.

Corona secondaria in lega vile e ceramica Dispositivo medico su misura con funzione ritentiva e di ripristino morfologico, funzionale ed estetico di un elemento dentario; viene realizzato in laboratorio in lega metallica vile e ceramica, in modo da applicarlo fedelmente ad incastro su una cappetta primaria in lega vile. In protesi conometrica, costituisce la componente saldata alla struttura metallica della protesi rimovibile. Comprensiva dell’eventuale dispositivo interno di frizione attivabile e/o intercambiabile.

Corona secondaria fusa in lega nobile Dispositivo medico su misura con funzione ritentiva e di ripristino morfologico e funzionale di un elemento dentario; viene realizzato in laboratorio in lega metallica nobile, in modo da applicarlo fedelmente ad incastro su una cappetta primaria in lega nobile. In protesi conometrica, costituisce la componente saldata alla struttura metallica della protesi rimovibile. Comprensiva dell’eventuale dispositivo interno di frizione attivabile e/o intercambiabile.

Corona secondaria in lega nobile e resina Dispositivo medico su misura con funzione ritentiva e di ripristino morfologico, funzionale ed estetico di un elemento dentario; viene realizzato in laboratorio in lega metallica nobile e resina, in modo da applicarlo fedelmente ad incastro su una cappetta primaria in lega nobile. In protesi conometrica, costituisce la componente saldata alla struttura metallica della protesi rimovibile. Comprensiva dell’eventuale dispositivo interno di frizione attivabile e/o intercambiabile.

Corona secondaria in lega nobile e ceramica Dispositivo medico su misura con funzione ritentiva e di ripristino morfologico, funzionale ed estetico di un elemento dentario; viene realizzato in laboratorio in lega metallica nobile e ceramica, in modo da applicarlo fedelmente ad incastro su una cappetta primaria in lega nobile. In protesi conometrica, costituisce la componente saldata alla struttura metallica della protesi rimovibile. Comprensiva dell’eventuale dispositivo interno di frizione attivabile e/o intercambiabile.

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Correzione occlusale alla poltrona Intervento volto a modificare la superficie occlusale dei denti di una protesi mobile o rimovibile pre-esistente eseguito direttamente sul paziente.

Correzione occlusale in laboratorio Intervento volto a modificare la superficie occlusale dei denti di una protesi mobile o rimovibile pre-esistente eseguito in laboratorio.

Cresta alveolare o marginale Parte più coronale dell'alveolo osseo che presenta un aspetto tagliente.

Cura canalare Procedimento usato per la cura di una pulpite o di un dente affetto da necrosi della polpa, per salvare un dente da un ascesso o per guarire un ascesso o un granuloma. La prima fase della cura canalare prevede la detersione e sagomatura del canale radicolare. Nella fase successiva si oblitera il canale con la guttaperca, un materiale inerte, biocompatibile e termoplastico condensato con varie tecniche. Nel corso della cura la polpa o i residui pulpari vengono raschiati via dalla camera della polpa e dal canale radicolare. Per il buon esito della cura canalare il canale radicolare viene poi disinfettato e riempito permanentemente con specifiche sostanze. La finalità della cura canalare è di prevenire il formarsi di una patologia infiammatoria del periapice radicolare o di favorirne la guarigione qualora già presente. Tutti i denti che sono stati sottoposti a cura canalare devono essere ricostruiti opportunamente con tecniche e materiali idonei, in base alle indicazioni che il professionista riterrà più opportune in base allo stato residuo della sostanza coronale.

Curettage Procedura parodontale tramite la quale le gengive vengono raschiate con speciali strumenti (curette) per rimuovere il tessuto danneggiato della tasca parodontale.

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“ D “

Decidui – denti Meglio conosciuti come denti di latte, sono chiamati decidui perché destinati a cadere e ad essere sostituiti dai permanenti. Sono in tutto 20, 10 per ogni arcata dentaria: quattro molari, due canini e quattro incisivi. Erompono tra i cinque/sei mesi e i tre anni di vita.

Deglutizione La deglutizione è un atto fisiologico che comprende tre fasi nel cui corso avviene il passaggio del bolo alimentare o di un liquido dal cavo orale allo stomaco. Nella prima fase, boccale, il bolo viene raccolto sulla lingua e poi sospinto posteriormente da un'attività muscolare volontaria. Nelle fasi successive, faringea ed esofagea, vengono protette le vie respiratorie e il bolo inviato nello stomaco da una serie di azioni riflesse.

Demineralizzazione Perdita di minerali dello smalto dentale. Generalmente appare come un'area bianca sulla superficie della corona.

Demineralizzazione dentale Il processo di demineralizzazione dentale consiste nella dissoluzione dell’apatite, un minerale composto da fosfato di calcio contenente fluoro e cloro, costituente lo smalto del dente. Il dente può subire la demineralizzazione a seguito di diverse patologie; quando si accompagna alla carie è da attribuire alla produzione di acido nella bocca da parte dei batteri della placca dentale, che può essere coadiuvato da alcune condizioni come l'assunzione di zuccheri, in particolare quelli raffinati, la riduzione e le modifiche di consistenza della saliva, l'assunzione di cibi e bevande acide ecc..

Dentatura permanente Serie di denti definitivi che sostituiscono i denti decidui . Composta da 28 denti, 14 per ogni arcata, più 4 del giudizio (terzi molari o ottavi). In ogni arcata sono presenti 4 incisivi, 2 canini, 4 premolari e 4 molari, più 2 denti del giudizio. Dente Chiamasi dente ognuno degli organi duri e biancastri, sporgenti nel cavo orale, che, nell'uomo e nei vertebrati gnatostomi, sono destinati alla masticazione (Zingarelli). Il dente è formato dalla corona e dalla radice che si congiungono al colletto; è composto da smalto, dentina e cemento. All'interno del dente alloggia la polpa, un tessuto formato prevalentemente da vasi sanguigni e nervi che entrano a livello del forame apicale; ed è circondato e sostenuto dall'apparato parodontale.

Denti da latte I denti da latte fanno parte della prima dentizione del bambino. Sono detti anche di sostituzione perché destinati a cadere per essere sostituiti dai permanenti. Sono chiamati da latte per il loro colore bianco lattescente e perché compaiono in un'età in cui il bambino assume ancora il latte materno. Sono in tutto 20, 10 per ogni arcata dentaria: quattro molari, due canini e quattro incisivi. I primi denti da latte erompono generalmente intorno ai sei/otto mesi di vita del bambino e gli ultimi attorno ai tre anni. Ad eruzione completata gli incisivi da latte appaiono spesso separati tra loro da piccoli spazi (diastemi). I primi denti da latte cadono tra i sei e i sette anni di vita. In generale sono gli incisivi centrali inferiori. Gli ultimi vengono sostituiti intorno ai dodici anni.

Denti del giudizio denti del giudizio sono quattro, uno per ogni emiarcata. Il loro nome deriva dal fatto che erompono nell'età della "maturità di giudizio", dai 18 anni in poi. Il dente del giudizio è anche chiamato terzo

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molare o ottavo. Terzo molare, appunto, perché è il terzo dente della serie molare; ottavo, invece, perché è l'ottavo dente di ogni emiarcata. Spesso sono mancanti, inclusi o parzialmente erotti. Al momento della loro eruzione può determinarsi una pericoronite, un'infiammazione della mucosa che ricopre la loro corona.

Denti inclusi Sono denti privi della possibilità di erompere naturalmente. Possono essere totalmente ricoperti da osso (inclusione ossea), o in parte da mucosa (inclusione osteomucosa). In ordine di frequenza possono rimanere inclusi gli ottavi superiori, gli inferiori, i canini superiori, occasionalmente gli altri.

Dentista pediatrico Odontoiatra con area di esperienza nella cura dei denti dei bambini. Il dentista pediatrico è anche chiamato pedodontista, dal greco "pais - genitivo paidos", che significa fanciullo. Il dentista pediatrico è un esperto di psicologia del bambino e la sua attività prevalente è la prevenzione e cura delle affezioni dentali in età pediatrica: sigillature, fluoroprofilassi, educazione all'igiene orale, cura della carie della corona dentale o penetrante in polpa, restauri protesici o con materiali conservativi dei denti da latte o permanenti affetti da carie dentali, traumi o ipoplasie dello smalto, trattamento delle discromie dentali, intercettazione delle malocclusioni.

Dentiera Con il termine dentiera si indica la protesi in resina rimovibile che si applica nei casi di edentulia (mancanza di denti) totale, la cui tenuta è dovuta alla precisa conformazione dei bordi rispetto alla linea mucogengivale.

Dentifricio fluorato Il dentifricio è una sostanza che si utilizza come coadiuvante nell'igiene orale domiciliare. L'abitudine di lavarsi i denti con un dentifricio nella cui formula è contenuto il fluoro è benefica in quanto questo minerale penetra gli strati più superficiali dello smalto e si lega agli ioni calcio che formano l'idrossiapatite, ancorandoli insieme, in modo da renderli più resistenti allo sfaldamento da parte degli acidi della placca. Un dentifricio fluorato è pertanto più efficace nella prevenzione della carie dentaria rispetto al dentifricio non fluorato, purché siano rispettate le seguenti condizioni: il contatto tra il dentifricio e il dente non deve essere troppo fuggevole; il dentifricio deve contenere costantemente il fluoro sotto forma di sale solubile; il tenore di fluoruro sodico, potassico del dentifricio deve risultare sufficientemente elevato (0,50%).

Dentifricio sbiancante Il dentifricio è una sostanza che si utilizza come coadiuvante nell'igiene orale domiciliare. Il ruolo dei dentifrici sbiancanti dovrebbe essere quello di liberare i denti dalla patina scura e riportarli al bianco splendente. Quando questo è ottenuto attraverso l’abrasione, però, il rischio è di abradere lo smalto dei denti che ne costituisce la principale protezione.

Dentina Tessuto dentale immediatamente sottostante la superficie dello smalto a livello della corona e del cemento a livello della radice. E' percorsa dai canali radiali chiamati tubuli dentinali al cui interno sono situati i prolungamenti degli odontoblasti. Racchiude la polpa dentaria. È detta anche avorio o sostanza eburnea.

Dentistico Suffisso che sta ad indicare l'inerenza con l'odontoiatria.

Dentizione Termine che indica lo sviluppo dei denti e la loro eruzione in bocca. Nell'uomo esistono due differenti dentizioni che si succedono nel tempo.

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La prima dentizione prende vari nomi: • da latte, • decidua, • di sostituzione.

È composta in totale di 20 denti, che erompono tra i sei mesi e i tre anni, destinati ad essere sostituiti. Ogni arco dentale deciduo conta 10 denti così rappresentati: 4 incisivi, 2 canini, 4 molaretti. I primi dentini da latte a comparire sono gli incisivi centrali inferiori. Raramente possono essere già presenti in arcata alla nascita o, in altri casi, spuntare verso il primo anno di vita. Seguono i corrispettivi nell'arcata superiore, gli incisivi laterali inferiori e superiori, i primi molaretti, i canini e i secondi molaretti. La seconda dentizione prende il nome di permanente, perché destinata a durare tutta la vita. E' composta in totale di 28 denti, che erompono tra i sei e i dodici anni sostituendo i corrispettivi decidui, più 4 denti del giudizio che erompono a 17/22 anni. Ogni arco dentale permanente conta 16 denti così rappresentati: 4 incisivi, 2 canini, 4 premolari, 6 molari. I 4 molaretti decidui vengono rimpiazzati dai 4 premolari permanenti e i 6 molari permanenti non hanno un corrispettivo deciduo ed erompono in sequenza temporale dietro l'ultimo molaretto di latte. I 3 molari permanenti di ogni emiarcata sono anche definiti molare dei sei anni, dei dodici anni e dei diciotto anni per sottolineare l'epoca di eruzione. Oppure più semplicemente primo secondo e terzo molare. Il terzo molare, che spesso manca o rimane incluso, prende anche il nome di dente del giudizio. Se un dente permanente erompe prima della caduta del corrispettivo di latte, questi, generalmente, andrebbe estratto.

Dentizione mista Fase della dentizione in cui sono presenti in arcata sia denti da latte che permanenti.

Detartrasi Operazione di asportazione del tartaro sopra e sottogengivale che può essere effettuata con strumenti a mano o con apparecchi rotanti o vibranti ad ultrasuoni.

Devitalizzare In medicina devitalizzare significa rendere inattiva la funzione di un organo. In odontoiatria il termine fa riferimento all'intervento di asportazione chirurgica, effettuato dal dentista, dell'organo della sensibilità del dente, la polpa dentale, nel caso in cui sia affetta da un processo infiammatorio irreversibile definito pulpite.

Devitalizzazione Intervento odontoiatrico di asportazione della polpa dentaria infiammata (pulpite). Viene effettuato in anestesia locale. La polpa dentale viene raschiata via con particolari strumenti a mano o montati su trapano, dopodiché il canale radicolare viene disinfettato e riempito con particolari sostanze (cementi, guttaperca). La devitalizzazione, in sostanza, è il procedimento di trattamento di una pulpite, che inizia con l'asportazione dall'interno del dente, camera coronale e canale radicolare, dell'organo della sensibilità, la cosiddetta polpa dentale o dentaria. Nel gergo comune la polpa viene definita nervo, tale termine fa riferimento al fatto che la pulpite, spesso conseguenza di una carie penetrante, determina una forte nevralgia trigeminale. Quando si determina l'infiammazione del nervo, come già specificato, è proprio la devitalizzazione del dente compromesso il procedimento di cura elettivo.

Diastema È un termine che in medicina sta ad indicare uno spazio anormale, una fessura, una separazione in un organo o in una parte di esso. In odontoiatria la parola diastema è spesso usata per indicare uno spazio che separa due denti.

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Diga in gomma Barriera di caoutchouc applicata in modo da impedire qualsiasi interferenza dell'ambiente orale sul dente o sui denti da trattare; barriera applicata per l'isolamento del campo di lavoro dalla saliva e dal sangue; strumento barriera utilizzato per evitare la contaminazione del campo di lavoro da parte dei fluidi orali.

Digrignamento Azione di sfregamento dei denti. La continua attività del digrignare (bruxare) può portare ad abrasione delle superfici dentali, a sovraffaticamento della muscolatura masticatoria e a problemi alle articolazioni temporo-mandibolari.

Dima per impianti Dispositivo su misura per la diagnosi radiologica a fini implantari ed il corretto posizionamento intraoperatorio di impianti osteointegrati

Disfunzione occlusale Termine spesso usato per descrivere anormali forze funzionali e contatti impropri tra i denti superiori e inferiori.

Disgiuntore palatale Dispositivo ortopedico fisso ad azione meccanica, usato per allargare trasversalmente il mascellare superiore. Nei soggetti in crescita separa le due parti che compongono il mascellare superiore a livello della sutura medio-palatina, che fino all'età di 16/17 anni non è ancora ossificata.

Disinfettante Agente chimico applicato su superfici inanimate per distruggere i germi.

Disodontiasi Fenomenologia infiammatoria provocata dall'eruzione anormale di un dente (esodontiasi è chiamato il processo di eruzione dentale) che spesso comporta complicazioni di ordine locale o generale. Frequente a carico dell'ottavo, conosciuto anche come terzo molare o dente del giudizio.

Distale La superficie del dente più distante dalla linea mediana delle arcate dentarie.

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“ E “

Edentula – area Zona delle arcate in cui mancano i denti.

Edentulismo o Edentulia Mancanza di denti. L'edentulia può essere totale o parziale a seconda che manchino solo alcuni denti o tutti.

Edentulo È detto di soggetto al quale mancano tutti i denti di ambedue le arcate.

Elastici di separazione Anelli di plastica che l'ortodonzista applica tra due denti per separarli dal contatto e creare spazio per l'applicazione delle bande ortodontiche.

Endodonto Interno del dente.

Endodonzia Trattamento delle affezioni che colpiscono la radice e l'organo interno del dente: la polpa.

Endodonzista o Endodontista Odontoiatra specializzato nella diagnosi e nel trattamento dei traumi ed infezioni della polpa dentale.

Endognazia Posizionamento delle mascella superiore all'interno dell'inferiore.

Epitelio giunzionale Altro nome dell'attacco epiteliale.

Epulide gravidica Granuloma piogenico gengivale che si sviluppa durante la gravidanza. Il granuloma piogenico è una piccola massa acquisita, rotondeggiante, formata da tessuto di granulazione riccamente vascolarizzato, frequentemente con una superficie ulcerata, che aggetta dalla pelle o dalla mucosa.

Erosione dentale Dissoluzione della struttura dentale dovuta alla presenza di succhi acidi. E' spesso accompagnata da attrito e/o abrasione di vario grado. Cibi acidi, come succhi di limone o di frutta dovrebbero essere evitati in pazienti con segni di erosione.

Erosioni cuneiformi Si formano a livello del colletto dei denti. Hanno forma a cuneo con margini netti, taglienti, con fondo liscio e ben strutturato.

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Espansore palatale o Diastasatore Dispositivo ortopedico fisso ad azione meccanica, usato per allargare trasversalmente il mascellare superiore. Nei soggetti in crescita separa le due parti che compongono il mascellare superiore a livello della sutura medio-palatina, che fino all'età di 16/17 anni non è ancora ossificata.

Esposizione chirurgica di dente incluso a scopo ortodontico Procedura chirurgica finalizzata all’esposizione di una porzione coronale di elemento dentario incluso ed al posizionamento intraoperatorio di un ancoraggio ortodontico.

Estetica dentale Particolare modo di porsi dell'odontoiatra contemporaneo nei confronti della pratica quotidiana. In generale si occupa di estetica dentale il professionista che in via prevalente dirige la sua attività di studio verso la valutazione e il trattamento delle molteplici condizioni del sistema dentale che portano ad alterazioni dell'estetica del sorriso.

Estrazione di terzo molare in inclusione ossea parziale Procedura chirurgica che comporta l’esecuzione di lembo mucogengivale, osteotomia e/o odontotomia e sutura, finalizzata all’avulsione dalla sede alveolare di un terzo molare parzialmente incluso nel tessuto osseo.

Estrazione di terzo molare in inclusione ossea totale Procedura chirurgica che comporta l’esecuzione di lembo mucogengivale, osteotomia e/o odontotomia e sutura, finalizzata all’avulsione dalla sede alveolare di un terzo molare totalmente incluso nel tessuto osseo.

Estrazione indaginosa di dente o radice deciduo Lussazione e rimozione dell’elemento dentario deciduo dalla sua sede alveolare, con apertura di un lembo e/o sezione delle radici e/o manovre di ostectomia e/o sutura.

Estrazione semplice di dente o radice deciduo Lussazione e rimozione dell’elemento dentario deciduo dalla sua sede alveolare, senza apertura di un lembo e/o sezione delle radici e/o manovre di ostectomia e/o sutura.

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“ F “

Faccette in composito Lamine ultrasottili di composito che s'incollano sulla faccia anteriore dei denti per migliorarne l'estetica.

Faccette in porcellana o ceramica Lamine ultrasottili di ceramica che s'incollano sulla faccia anteriore dei denti per migliorarne l'estetica.

Filo interdentale Strumento per l'igiene orale, usato per la pulizia meccanica degli spazi interdentali.

Fixture Altro termine per definire l'impianto dentale.

Fistola Anormale apertura del tessuto gengivale attraverso la quale drena un ascesso periapicale.

Fluorizzazione delle acque Procedimento di addizione di fluoro nelle acque potabili allo scopo di prevenzione delle carie nella popolazione. La fluorizzazione delle acque potabili è praticata in numerosi Paesi, tra cui USA, Australia ed alcune zone della Gran Bretagna.

Fluorosi dentale Difetto di mineralizzazione dei denti che si presentano nelle forme lievi con piccole screziature biancastre, opache o gessate che possono interessare parte o tutta la corona; nelle forme gravi invece la loro faccia vestibolare presenta un colorito rosso-brunastro. E' provocata dall'eccessiva ingestione di fluoro contenuto nelle acque o negli alimenti nel periodo di formazione della corona dentale.

Forame apicale L'apertura presente nel punto terminale della radice di un dente attraverso la quale il dente riceve le terminazioni nervose e i vasi sanguigni. E' un foro che mette in comunicazione l'interno del dente con la zona che circonda la radice.

Fornice Recesso più profondo del vestibolo della bocca.

Fossa glenoidee Depressione o fossa dell'osso temporale nella quale si posiziona il condilo mandibolare; parte dell'articolazione temporo-mandibolare (ATM).

Frankel - Apparecchio di Il Frankel, chiamato anche morfocorrettore o morforegolatore funzionale, porta il nome dell’autore che lo ha progettato, il Dott. Rolf Frankel. E’ un apparecchio capace di correggere la malocclusione per le modifiche che provoca della cosiddetta matrice funzionale, che, secondo la teoria di Moss, determina l’ambiente biofisico e biomeccanico necessario alla crescita scheletrica dei mascellari e allo sviluppo delle arcate dentarie. L'apparecchio di Frankel non rivolge la sua azione direttamente

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verso i denti o verso il tessuto scheletrico, ma piuttosto verso i disordini funzionali associati alle malformazioni dentoscheletriche.

Frenulectomia Con il termine frenulectomia s'intende la rimozione o il riposizionamento chirurgico di un frenulo. In ortodonzia l'intervento di frenulectomia si esegue per facilitare la stabilità delle posizioni dentali una volta chiuso un diastema incisivo (frenulo mediano) se è presente un frenulo "tetto-labiale", o per alleviare la trazione esercitata verso il basso sulla lingua (frenulo linguale) da un frenulo corto linguale. L'intervento di escissione del frenulo è previsto anche quando interferisce con un apparecchio protesico o provoca recessioni della gengiva o contribuisce a causare danni parodontali

Frenulo Il frenulo è un sottile filamento composto da fibre muscolari coperte da una membrana mucosa, che congiunge le guance, le labbra e la lingua alla mucosa dentale. Il frenulo può essere escisso (frenulectomia - frenectomia - frenotomia) o riposizionato (frenuloplastica) quando limita la mobilità della lingua fino a provocare anchiloglossia; quando contribuisce alla formazione di uno spazio tra i denti (diastema); quando interferisce con i bordi di una protesi; quando contribuisce a provocare danni parodontali o recessioni gengivali

Funzionale – apparecchio Ogni dispositivo, rimovibile o fisso, progettato per effettuare cambiamenti dentali o scheletrici modificando ed utilizzando le forze neuromuscolari proprie del sistema stomatognatico (ad esempio Attivatore, Bionator).

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“ G “

Gengiva Tessuto molle che circonda i denti.

Gengiva aderente È la continuazione della gengiva marginale.

Gengiva marginale o sulculare Circonda i denti a mo' di collare, costituisce la parete molle del solco gengivale e normalmente è poco più alta di 1 mm.

Gengivale Aggettivo che sta ad indicare qualcosa di proprietà della gengiva, che riguarda la gengiva.

Gengive ipertrofiche Si caratterizzano per un aumento di volume causato da cattiva igiene orale. Il quadro della gengivite ipertrofica in realtà è più complesso.

Gengive iperplasiche Si caratterizzano per un aumento di volume di natura non infiammatoria, che non dipende da fattori irritativi locali, per incremento nel numero delle cellule.

Gengivectomia Escissione chirurgica della gengiva a livello dell'attacco per la creazione di una nuova gengiva marginale. Procedura utilizzata per eliminare tasche gengivali o tasche parodontali o per procurare un accesso ai tessuti parodontali per interventi chirurgici o per guadagnare l'accesso necessario alla rimozione del tartaro all'interno delle tasche.

Gengivite Tessuto gengivale infiammato e sanguinante, più di frequente causato dalle tossine batteriche della placca. Se non trattata la gengivite può portare alla parodontite.

Gengivite marginale Infiammazione della gengiva marginale.

Gengivoplastica Rimodellamento chirurgico della gengiva e della papilla per la correzione di deformità e per portare la gengiva ad assumere una forma e una funzione normali.

Germectomia L'intervento di germectomia consiste nell'asportazione chirurgica, generalmente in anestesia locale, del germe di un dente permanente. Si effettua più spesso sui denti del giudizio in formazione, prima che si formi la radice. La germectomia del terzo molare trova indicazione in ortodonzia, anche se la questione riguardante i rischi/benefici è tuttora controversa, per prevenire i rischi da inclusione in caso di deficit di spazio, o l'affollamento tardivo post trattamento legato alla spinta eruttiva. L'età più appropriata per l'intervento di germectomia dell'ottavo è tra i 12 e i 16 anni.

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Glenoide – fossa Depressione dell'osso temporale nella quale si posiziona il condilo mandibolare; parte dell'articolazione temporo-mandibolare (ATM).

Glossite La glossite è un'infiammazione acuta o cronica della lingua i cui sintomi sono: dolore, arrossamento e gonfiore. In corso di glossite la lingua perde la sua apparenza rugosa e si presenta levigata per via del fatto che le papille che ne rivestono il dorso tendono a diminuire di volume fino a scomparire. Può presentarsi come affezione primaria oppure come sintomo di altri disturbi. Le cause includono:

• ereditarietà; infezioni batteriche o virali;

• esposizione ad irritanti come tabacco, alcool, cibi caldi o particolari spezie; • irritazioni meccaniche; • reazioni allergiche a dentifrici, collutori, materiali dentali, coloranti alimentari; • anemia; • carenze alimentari (Ferro, Vitamina B2, Vitamina B12, Acido folico, Niacina, Tiamina,

Riboflavina, Zinco). La lingua di chi è affetto da glossite appare liscia, gonfia, arrossata, dolente, la sensazione che avverte in particolare è di bruciore, come se fosse scottata. In alcuni casi può essere asintomatica. Forme particolari di glossite sono la lingua a carta geografica, anche conosciuta come glossite migrante benigna, la glossite losangica mediana, difetto di sviluppo embrionale piuttosto che processo infiammatorio, e la lingua nigra villosa. In quest'ultima forma la lingua appare ricoperta di peluria nerastra a causa dell'allungamento e della discolorazione delle papille filiformi.

Glossite romboide mediana È un'alterazione di sviluppo embriologico della lingua che, pur essendo definita glossite, non ha carattere patologico particolare. Si riconosce per la presenza sul dorso della lingua di una zona mediana di colore rosso scuro a forma grossolanamente romboide.

Gnatologia Termine che indica in senso stretto la branca medica che si occupa delle mascelle e di quanto è loro connesso ossia denti, articolazione temporo-mandibolare (ATM), muscoli della masticazione e sistema nervoso.

Gnatologo Lo gnatologo è l'odontoiatra che si occupa peculiarmente delle disarmonie dentomascellari, in particolare delle disfunzioni occlusali e dei disordini muscolari cranio-cervicali e temporo-mandibolari correlati.

Granuloma Granuloma è un termine che in odontoiatria fa riferimento al tessuto infiammatorio cronico reattivo ad un’infezione o infiammazione del tessuto periapicale del dente provocata dalla necrosi pulpare.

Granuloma dentale o apicale Il granuloma dentale o apicale è una lesione cronica di natura infiammatoria, non suppurativa, dei tessuti che circondano l'apice della radice dentale, causata da affezioni settiche e necrosi della polpa radicolare per diffusione di germi e tossine al di la del forame radicolare. Il granuloma dentale si presenta come una masserella di tessuto molle (tessuto di granulazione), rotondeggiante, aderente all'apice di un dente non vitale e avvolto da una capsula fibrosa.

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Granuloma periapicale Il granuloma periapicale è una lesione cronica di natura infiammatoria, non suppurativa, dei tessuti che circondano l'apice della radice dentale, causata da affezioni settiche e necrosi della polpa radicolare per diffusione di germi e tossine al di la del forame radicolare.Il granuloma periapicalesi presenta come una masserella di tessuto molle (tessuto di granulazione), rotondeggiante, aderente all'apice di un dente non vitale e avvolto da una capsula fibrosa.

Guttaperca Materiale gommoso usato in endodonzia per la chiusura dei canali radicolari. E' composta di gomma naturale, chimicamente un polimero dell'isoprene, ricavata da un albero: il Dichopsisgutta.