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VI ECOLOGIA

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NOTE DI BCOLOGIA

INTRODU2IONE.... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag.

ATMOSFERA E CLIM4.......,

LEACQUE..... >)

SUOLO E DEFORESTAZIONE

GLI ORGANISMI VIVENTI..

CONCLUSIONE

GLOSSARIO..

APPENDICE

DEFINIZIONE E CARATTERIZZLZIONEDELL'ECOSISTEMA............ .... pag.

F L U s s I D I E N E R G I A E M A . T E R I A N E G L I E C o S I S T E M I . . . . . . . . . . . . . . . . > >

LE CATENEALIMENTARI.

LE PIRAMIDI DI BIOM4SS4...,............,..

LE TRASFORMAZIONI CICLICHE DELLA MATTRIA .,.........

IL CICLO DELL'AZOTO

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Note di Ecologia 1

INTRODUZIONE

L'ecologia è la scienza che studia le interrelazioni fra gli organismi e fra gli organismi ed illoro ambiente naturale.L'insieme delle componenti viventi e non viventi di un ambiente costituisce un ecosistema.Questi, dal punto di vista energetico, costituisce un sistema aperto in quanto I'energia alla ba-se della catena trofica (alimentare) proviene dalla radiazione solare. Gli organismi alla basedel ciclo alimentare sono le piante, organismi autotrofi che, per mezzo dell'energia solare, sin-fetizzano composti organici partendo da anidride carbonica ed acqua. Vengono poi gli erbi-vori, definiti consumatori primari. poi i carnivori o consumatori secondari, ed infine i super-predatori, comprendenti anche l'uomo.Escluse poche centinaia di microrganismi anaerobi che attuano processi poco efficienti perprodurre energia, come ad esempio la fermentazione, la maggior paÍe dei viventi úllizza qlua-le fonte energetica I'ossidazione degli zuccheri.Ogni passaggio successivo, definito livello trofico, comporta una diminuzione di un fattoredieci della biomassa prodotta, poiché gran parte di questa viene rttlizzata come fonte energe-tica.Questo spiega perché il numero degli organismi presenti in ogni categoria considerata dimi-nuisce proporzionalmente con il livello trofico.Oltre ai produttori ed ai consumatori, in ogni ecosistema bisogna considerare i decomposito-ri, che concludono il ciclo trofico.In ogni ambiente gli organismi viventi tendono ad occupare tutti gli "spazl" disponibili, chia-mati nicchie ecologiche, ed a diffondersi e moltiplicarsi finché non intervengono dei fattori li-mitanti. Tali fattori sono rappresentati in primo luogo dalle risorse disponibili, poi dall'insie-me delle condizioni climatiche e dal susseguirsi delle stagioni. Infine vanno considerate le al-ferazioni, naturali o meno, del territorio. Un evento che può portare alla riduzione o addirittu-ra all'estinzione di una specie è rappresentato da un concorente che occupi la stessa nicchiaecologica. Al contrario, un predatore generalmente è limitato esso stesso dalla quantità di pre-de. Ovviamente quest'ultimo punto non vale per I'uomo che, grazie alla tecnologia, si è af-francato dalla "lotta per la vita".Le considerazioni più sopra esposte ci portano a riflettere sullo sviluppo della società moder-na. Da duecento anni, con la nascita dell'era industriale e dell'utilizzo su larga scala dei com-bustibili fossili, I'uomo si è progressivamente allontanato dagli ambienti naturali modifican-doli e stravolgendoli, ed ha sostituito i cicli trofici con l'ufllizzo massiccio della chimica.Nonostante i grandiosi successi raggiunti. appare chiaro che una simile condotta non è piùperseguibile. Per chiarire quanto detto, occorre sottolineare che condizione essenziale per lacontinuazione delle civiltà è un utilizzo delle risorse che soddisfi le esigenze del presente sen-za compromettere Ia capacità delle fìture generazioni di soddisfare le proprie. E inoltre ne-

cessaria una più equa distribuzione delle risorsenei confronti dei Paesi in via di sviluppo. Unruolo primario in questo contesto ha la qualitàdell'ambiente. E non solo, come ritengono mol-ti, per soddisfare esigenze estetiche o intellet-tuali, ma in quanto condizione essenziale allasopravvivenza stessa delle specie viventi.Purtroppo, nonostante le dichiarazioni di intentidei governi nazionali e delle organizzazioni so-vrannazionali, attualmente I' utllizzo irrazionalee non programmato del territorio porla ad un de-pauperamento delle risorse potenzialmente rin-novabili e ad un peggioramento delle condizio-ni ambientali, tale da rendere ardua o, in alcunicasi, impossibile la capacità di recupero del-I'ambiente stesso.

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2 Note di Ecologia

Finora abbiamo parlato in generale di ecosistemi ma, prima di proseguire, è necessario ren-dersi conto che I'insieme degli ambienti che ospitano la vita costituisce la biosfera e che ognialterazione prodotta in un ambiente influisce in maniera più o meno marcata sugli altri.Dopo questa breve introduzione cerchiamo di considerare le componenti principali dell'am-biente, la loro alterazione ad opera dell'uomo, ed un loro possibile utilizzo che sia invece coe-rente con la loro conservazione.

ATMOSFERA E CLIMA

Atmosfera è I'insieme degli strati gassosi cheawolgono il globo terrestre. La vita è contenutanella fascia che dal suolo raggiunge qualche chi-lometro d' altezza, chiamata troposfera.Questa ha uno spessore che varia dagli undicichilometri sopra i poli, sino ai diciassette all'e-quatore.L'aria che forma la troposfera è costituita per lamaggior parte da molecole di azoto (circa il78%), da ossigeno (poco meno del2oTo) e da al-tri elementi e composti presenti in quantità mi-nima.L'aria contiene inoltre quantità variabili di ac-qua, sotto forma di vapore e di ghiaccio, conte-nuto nelle nubi.Lo stato dell'ambiente atmosferico. fattore

chiave di molti problemi ecologici, influisce sostanzialmente anche sul sistema climatico glo-bale e sulla biosfera nel suo complesso.L'utilizzo massiccio dei combustibili fossili, come petrolio e carbone, per la produzione dienergia, e la diffusione delle lavorazioni di sintesi chimica, hanno determinato un'alterazionedella composizione atmosferica con effetti locali, smog chimico e fotochimico, e globali,piogge acide, effetto selra, supposto "buco" nella fascia troposferica dell'ozono che funge dascudo per iraggi ultravioletti.L'insieme delle condizioni meteorologiche in una determinata area per un significativo pe-riodo di tempo viene definito clima.Le condizioni meteorologiche comprendono una larga varietà di fattori e, per essere statisti-camente valide, devono venire considerate per lunghi periodi. I fattori fondamentali che con-corrono a determinare il clima di un'area sono: la latitudine, lapresenza di masse o corsi d'ac-qua, la topografia, I'esposizione al sole e I'altitudine della zona suddetta, la presenza o la vi-cinanza di correnti marine ed atmosferiche.I climi possono essere classificati in vario modo, a seconda delle variabili che gli Autori con-siderano più importanti.L'Italia si trova nella fascia temperata dell'emisfero settentrionale e gode, per la maggior par-te del territorio, di un clima mediterraneo. La fascia alpina è invece caratterrzzata da condi-zioni climatiche proprie delle catene montuose continentali.

LEACQUE

Uno dei meccanismi abiotici più complessi ed importanti per la vita è il ciclo dell'acqua. Que-sto si esplica con la circolazione delle masse d'acqua attraverso I'atmosfera, le terre emerse,

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Note di Ecologia 3

i mari e gli oceani. Grazie alla radiazione solare,I'acqua evapora dai corpi idrici, liberandosi nel-I'atmosfera. In seguito questo vapore ritorna al-la superficie delle terre e dei mari sotto forma diprecipitazioni meteoriche, come pioggia, neve ograndine. L'acqua che incontra un terreno im-permeabile scorre sulla sua superficie e si racco-glie nei fiumi che, dopo un ciclo più o meno lun-go, la riportano negli oceani. L'acqua che in-contra un terreno permeabile vi si infiltra fino aquando raggiunge uno strato impermeabile, do-ve entra nel ciclo delle acque di falda.Una parte dell'acqua ritorna all'atmosfera perevaporazione diretta o per traspirazione da par-te delle piante verdi.L'utilizzo massiccio di acqua da parte delle so-

cietà umane, ed il sempre maggior ttllizzo dei corpi idrici come sistemi di scarìchi industria-li e civili, ha compromesso gravemente la qualità e la disponibilità delle acque naturali.La stessa capacità degli ecosistemi acquatici di depurazione è stata ampiaménte superata dal-la quantità e qualità delle sostanze inquinanti. Se a questo aggiungiam-o che la maggior partedei pesticidi utllizzafi in agricoltura viene trasportata dalle acque meteoriche, e siàggiungeagli altri inquinanti, ci troviamo di fronte ad un quadro estremamente sconfortante.Fortunatamente le tecnologie per la depurazione degli scarichi ed il recupero delle aree com-promesse sono ormai alla nostra portata; tutto sta nella volontà politica e sociale di utiliz-zarle.

SUOLO EDEFORESTAZIONE

La sostituzione sempre più massiccia delle tec-nologie agraie tradizionali con lo sfruttamentointensivo per mezzo di fertilizzanti ottenuti persintesi chimica ha portato ad un progressivo im-poverimento della fertilità dei suoli.La naturale formazione di humus, ad opera deibatteri e della fauna criptica, diminuisce pro-gressivamente. Secondo i dati dell'ONU, negliultimi venticinque anni il contenuto di humusdei suoli in Europa si è ridotto in media dello0,4Vo. Le terre nere hanno già perso il 25Vo delloro humus. Questo porta ad un progressivo im-poverimento della varietà di organismi che sonoalla base dei cicli alimentari niturali. A ciò hacontribuito notevolmente il parallelo utilizzo di

nerazioni ha permesso agri organismi r"r",,"t"",itàÌt31"ìill5Ì;ffiili,Ì*g:?:"i,"ffi:,Î:::-stanze, gli animali che se ne nutrono ne rimangono vittime. Ciò produce un perverso mecca-nismo di feedback, che costringe adutllizzare quantitativi crescenti di tali sostanze. Comemenzionato più sopra, questo si traduce in un accumulo nelle falde e nelle acque di superfi-cie, e quindi nell'ipertrofia dei laghi e di bacini marini chiusi, come il Mediterraneo.All'impoverimento dei suoli contribuisce notevolmente il disboscamento. Infatti il suolo. non

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4 Note di Ecologia

più trattenuto dalle radici e dal sottobosco, si rende vulnerabile alle avversità metereologiche.Questo porta ad una progressiva desertificazione.Il disboscamento è esso stesso un problema notevole poiché, ancora una volta, il possibile uti-lizzo di una risorsa rinnovabile viene vanificato da interessi a brevissimo termine. Basti pen-sare che nel nostro Paese i pastori bruciano continuamente nuovi boschi, allo scopo di procu-rare pascolo a pecore e capre, animali che, con la struttura dei propri zoccoli, provocano laspaccatura delle zolle, accelerando il processo di desertificazione. Non vale quasi la pena disottolineare gli incendi dolosi, che ogni anno distruggono migliaia di ettari di bosco.Né la situazione è migliore negli altri paesi: ogni anno vengono abbattuti nel mondo undicimilioni di ettari di foreste.

to della tecnologia può risolvere problemibuito a sviluppare.

GLI ORGANISMI VIYENTI

Dopo aver passato brevemente in rassegna i principali aspetti abiotici dell'ambiente e le prin-cipali problematiche legate all'anfropizzazione delineiamo le principali caratteristiche dei vi-venti.La vita è un fenomeno altamente complesso, tanto che la scienza non è ancora riuscita a tro-varne una definizione univoca, per cui si preferisce definire i viventi in base ad alcune carat-teristiche fondamentali che li differenziano dalla materia inerte: la capacità di riprodursi; ilpossedere un insieme di reazioni biochimiche definite e costanti (metabolismo); la capacità dicostruire la sostanza da cui sono formati partendo dll altri composti che traggono dalla mate-ria inorganica, nel caso degli autotrofi, o da altri viventi, nel caso degli eterotrofi;,la capacitàdi reagire agli stimoli esterni; I'essere earafteizzatidaun ciclo di esistenza (nascita, crescita,riproduzione e morte) di durata diversa a seconda della specie, rende apparentemente effi-mero il fenomeno della vita ma, nel suo complesso, la durata della vita sulla terra è di circatre miliardi e mezzo di anni (nessuna montagna può vantare una durata paragonabile);la ca-pacità delle specie di evolvere nel tempo. Né si pensi che questo risolve tutti i problemi, in-fatti esistono degli organismi, chiamati Virus, formati esclusivamente da DNA o RNA ed unastruttura proteica. Per riprodursi i Virus hanno bisogno delle strutture cellulari dell'organi-

RIFIUTI

Un problema notevole della società moderna èrappresentato dalla produzione di rifiuti, sia ur-bani che industriali.Per anni il grosso dei rifiuti veniva scaricatoovunque possibile.Con la progressiva crescita del problema si sonomoltiplicati gli studi e le ricerche tendenti, da unlato a diminuire la massa e la tossicità dei pro-dotti di scarto, dall'altro al riciclo o alla raccol-ta e/o distruzione controllata.Bisogna riconoscere che il livello tecnologicoraggiunto potrebbe spesso permettere una sod-disfacente soluzione del problema, ovviamentea condizione che le scelte delle modalità di vol-ta in volta più idonee siano decise da tecnici pre-parati. Ancora una volta lo sviluppo ben guida-

che una tecnologia meno sofisticata aveva contri-

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Note di Ecologia 5

smo che parassitano; sono allora viventi?Le conoscenze che abbiamo accumulato sul fenomeno della vita negli ultimi due secoli, e se-gnatamente dagli anni cinquanta con la scoperta della struttura del DNA (acido desossiribo-nucleico), il codice genetico, ci permettono di delineare a grandi linee la divisione dei viven-ti in base al loro probabile sviluppo evolutivo. Va comunque sottolineato che il divenire del-I'evoluzione deve essere considerato come un'albero in cui i diversi gruppi di viventi si sonodistanziati e diversificati su diversi rami evolutivi. Alla base dell'albero della vita troviamo ibatteri e le alghe azzuÍre, organismi procarioti, che non posseggono cioè un vero nucìeo cel-lulare, e sono raggruppati nel regno delle Monere. Gli organismi unicellulari eucarioti (chehanno cioè un vero nucleo) più primitivi, che non sono ben differenziabili fra piante ed ani-mali, sono classificati nel regno dei Protisti. Gli organismi eucarioti più evoluti (anche uni-cellulari) sono distinti, in base al loro metabolismo, nei regni delle Piante, come abbiamo vi-sto più sopra organismi autotrofi, degli Animali, eterotrofì, e dei Funghi che, pur essendo ete-rotrofi (saprofìti e/o parassiti), per le loro caratteristiche biologiche sono più vicini alle Pian-te, con cui per secoli sono stati classificati, che agli Animali.La suddivisione più sopra riportata ci consente, unitamente alle note introduttive, di com-prendere a grandi linee come si stabiliscono le interrelazioni fra gli organismi. A questo pun-to è necessario sottolineare che I'ecologia non studia gli organismi viventi come singoli in-dividui, ma nel contesto delle popolazioni, delle comunità e dei diversi biomi di cui fannoparte.Una popolazione può essere definita come I'insieme degli individui di una specie, vivente inun determinato ambiente. L'insieme delle diverse popolazioni di uno stesso ambiente costi-tuisce la comunità, dal punto di vista dei rapporti trofici definita zoocenosi, insieme con la fi-tocenosi (insieme dei popolamenti vegetali) forma la biocenosi. Gli ambienti caraftetizzatidalle stesse comunità di viventi, appartenenti agli stessi tipi principali, sono definiti biomi; so-no biomi, ad esempio, la tundra, la taiga, ecc.Dal punto di vista dinamico i processi maggiormente significativi di un ecosistema sono rap-presentati dal ciclo energetico che, come abbiamo visto, parte dalla costituzione di materiabiologica per mezzo della fotosintesi, grazie all'energia solare; dalle catene alimentari e daiconseguenti cicli nutritivi; dallo sviluppo nel corso del tempo. Su quest'ultimo aspetto con-viene soffermarsi ricordando che i biomi non sono fissi ed immutabili nel tempo ma, anche inmancarza di alterazioni climatiche e geologiche, si modificano nel tempo, in gran pafie pro-prio a causa degli organismi che ne fanno parte. Ciò non toglie che le comunità biotiche sievolvano a loro volta, per cui ogni modifica dell'ambiente comporta parimenti modifiche nel-la composizione della biocenosi.L'insieme di tutti i biomi presenti sul pianeta, comprendendo quindi tutti i viventi che ne fan-no parte, costituisce quella che attualmente viene definita biodiversità. A causa delle semprepiù rapide trasformazioni ed alterazioni dell'ambiente prodotte dall'uomo, per preservare ilpatrimonio rappresentato dalla varietà di viventi, sono state intraprese delle azioni a livello in-ternazionale, sfociate nella Convenzione di Rio, firmata nel 1992 da 150 nazioni, che impe-gna i singoli stati a promuovere uno sviluppo sostenibile, ossia con basso impatto ambienta-le, e garantire la conservazione delle specie più minacciate.

CONCLUSIONE

Con queste brevi note non si è inteso certo essere esaustivi sul problema, ma solo sensibiliz-zare il lettore ad un utilizzo delle risorse naturali, compresa la fauna, che sia compatibile conla loro conservazione, ed ad un maggior rispetto del territorio.

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6 Note di Ecologia

GLOSSARIO

Unico scopo di questo glossario è quello di spiegare alcuni termini usati nel testo, di non im-mediata comprensione per i non addetti ai lavori.

Abiotici: non viventi.

Autotrofo: organismo, come le piante verdi, capace di sintetizzare materia vivente partendoda sostanze i norganiche.

Biomassa: la materia biologica considerata nella sua totalità.

Criptica: da criptozoi, fauna che vive nel terreno; alle nostre latitudini entro i primi 8-10 cm.

Eterotrofo: organismo che si nutre di altri esseri viventi.

Fattore di moltiplicazione: numero per cui si moltiplica un determinato valore.

Feedback: retroazione, ovvero meccanismo che influenza in senso inverso i processi.

Humus: terreno costituito dalla trasformazione, ad opera di microrganismi, di sostanza bio-logica.

lpertrofia: supernutrimento causato, nel caso di corpi idrici, da un'eccessiva quantità di so-stanza biologica in decomposizione elo difertllizzanti.

Ossidazione degli zuccheri: gli organismi viventi ricavano il loro fabbisogno energeticoprincipalmente bruciando gli zuccheri, ossia combinandoli con I'ossigeno.

Riciclo: termine con il quale si indicano una serie di tecnologie atte al recupero e al riutilizzodi prodotti di scarto.

Smog: inquinamento dell'aria causato da sostanze provenienti dalla combustione dei combu-stibili fossili e da processi industriali (smog chimico); alcune di queste sostanze, interagendocon la luce solare, vengono trasformate in altre pure nocive (smog fotochimico).

Terre nere: terre di materiale organico, particolarmente adatte ad un utilizzo agricolo.

Topografia: f insieme delle caratteristiche fisiche del territorio.

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Note di Ecologia 7

APPENDICE(a cura di Francesca Oliviero)

DEFINIZIONE E CARATTERIZZAZIONE DELL'ECOSISTEMA

Ogni ecosistema è costituito da una comunità di animali e vegetali, caratterizzata dalla com-petizione per le risorse e lo spazio, e da fenomeni di interdipendenza. Tale comunità, detta an-che biocenosi, occupa un'area o spazio delimitato, in cui le condizioni fisico-chimiche ed am-bientali sono costanti, detto anche biotopo.Tra la componente biotica (biocenosi) e l'ambiente fisico circostante (biotopo) esistono delleinterazioni reciproche in equilibrio dinamico.

FLUSSI DI ENERGIA E MATERIA NEGLI ECOSISTEMI

Dal punto di vista energetico I'ecosistema è un sistema aperto, poiché I'energia che ha origi-ne dalla radiazione solare, fluisce all'interno di esso trasformandosi, ed infine viene ceduta al-l'esterno in gran parte sotto forma di calore.L'energia infatti come enuncia la prima legge della termodinamica, non si crea e non si di-strugge ma si trasforma. In un ecosistema la maggior parte dell'energia che deriva dal sole ri-mane inutilizzata, solo una piccola parte viene u/rllizzatada organismi in grado di fissarla sot-to forma di legami chimici.Questi organismi che in termini ecologici vengono definiti produttori, altro non sono che ivegetali, che come è noto sono in grado, nei processi fotosintetici di sfruttare I'energia solareper la "costruzione" di molecole ad alto contenuto energetico che possono fungere da cibo peraltri esseri viventi.L'insieme degli esseri viventi che vengono definiti consumatori, degradano e utilizzano l'e-nergia fissata nel processo di fotosintesi clorofilliana con lo scopo di accrescersi, riprodursi eassicurarsi delle riserve sotto foflna di grassi e zuccheri. Infine i degradatori scompongonole molecole complesse di cui sono costituiti gli altri esseri viventi in modo che la materia, co-sì ridotta, rientri sotto forma di elementi semplici in un circolo per essere di nuovo sfruttatadai produttori.Dal punto di vista della materia l'ecosistema può essere definito un sistema chiuso nel qualeflussi di materia circolano in modo complesso senza mai uscire. L'energia fluisce come sche-matizzato nella figura seguente in modo unidirezionale dal sole verso lo spazio esterno, men-tre la materia viene continuamente riciclata.

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Figura l. Flussi di energia e di materia

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8 Note di Ecologia

LE CATENE ALIMENTARI

Tra gli organismi che cmafret'.zzano ogni ecosistema sussistono delle relazioni trofiche comples-se che possono però essere schematizzate sotto forma di catene alimentari. Alla base delle òate-ne,alimentari ci sono gli organismi autotrof , cioè quegli organismi che sono in grado diutilizza-re le sostanze inorganiche semplici presenti nel terreno e nell'acqua per sintetizzare molecole or-ganiche complesse (produttori). Al livello trofico superiore si posizionano nelle catene di pasco-lo, gli erbivori o consumatori primari, successivamente i carnivori o consumatori secondari.Le catene alimentari possono essere anche molto lunghe se si considera che esistono in naturamolti ordini di consumatori secondari. Inoltre una singola specie può appartenere a più livelli tro-fici a seconda di quello di cui si nutre. Questo comporta una maggiore complessità delle relazio-ni elarealtzzazione di vere e proprie reti trofiche.

fÀI&"I I 4ìl{ilffi fl|&l{rmn1rypri *t,

Nelle così dette "catene di detrito" , le sostanze organiche animali e vegetali,vengono de-composte da batteri e funghi, che a loro volta costituiscono cibo per gli organismi detritivori.

LE PIRAMIDI DI BIOMASSA

Il passaggio da un livello trofico al successivo comporta una perdita di energia sotto forma di ca-lore, di conseguenza la massa vivente che costituisce il livello trofico dei carnivori è necessaria-mente ridotta rispetto a quella degli erbivori che sono in massa, a loro volta inferiori rispetto agliorganismi produttori. Considerando la quantità di massa vivente che può essere prodotta nei vi-ri livelli trofici, vengono a costituirsi delle piramidi ai cui verlici si trovano i srandi carnivori.

Figura 2. Rete trofica

Figura 3. Piramide alimentare

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LE TRASFORMAZIONI CICLICHE DELLA MATERIA

Gli organismi viventi attraverso i fenomeni di predazione, che sono alla base delle reti trofi-che, si scambiano elementi chimici. Tali elementi circolano ciclicamente all'interno delliecosi stemi r ealizzando dei cicli biogeochimici definiti.I cicli biogeochimici sono caratterilzati da:- una fase geologica inorganica di riserva, localizzaîanella atmosfera o nella litosfera;- una fase ciclica che interessa produttori, consumatori e decompositorl;- un continuo passaggio biotico-abiotico.

L CICLO DELL'AZOTO

L'importanza del ciclo dell'azoto per gli esseri viventi sta nel fatto che esso è il costituente es-senziale di molecole organiche complesse come le proteine (di cui sono composti ad esempiotutti i tessuri ) e degli acidi nucleici ?ONe "a

RNA).

l.:1"_,:_!: ,,l ru,u

i}.. geologica di riserva neil'arrnosfera (poor di riserva gassoso) e soro ar-cunr partrcolan batten (azotofissatori) sono in grado di utilizzarlo in forma gassosa e trasfor-marlo in ammoniaca e ioni ammonio. Questi bàtteri stabiliscono relazioni di simbiosi con al-cune piante-(in particolare con le appartìnenti alla famiglia delle leluiinose) localizzandosi

a livello delle radici. Sotto forma di ammonio ed ammóniac a,l'azlto fuÒ essere assimilatodalle piante che lo utilizzano per il loro metabolismo. In ro.-u or!--l.iviene quindi trasfe-rito agli animali ed entra a far parte delle catene alimentari. Con vaii e complessi passaggi l;a-zoto ritorna sotto forma di rifiuti e materiale in decomposizione nel terr"no àou. .,n il.ffi;;po di batteri ed altri organismi degradatori (funghi) sono in g.uao aià"ltàdare le molecole or-ganiche e liberare di nuovo azoto gassoso nelatmosfera.