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VERIFICA DI ASSOGGETTABILITA’ A VIA
REALIZZAZIONE IMPIANTO IDROELETTRICO DI SANT'EGIDIO
SU OMONIMO CANALE VALLATO ESISTENTE CON
RIATTIVAZIONE DI PREGRESSA CONCESSIONE A DERIVARE
- STUDIO DI INSERIMENTO URBANISTICO -
Società proponente: FARENERGY SRL Via Emilia n.113
47921 Rimini (RN) PEC: [email protected]
Team Progettazione:
ROSETO ENERGIA s.r.l. Via don Minzoni n.76, 47822 Santarcangelo di Romagna (RN) Tel.: 0717988047 – Fax:0712509971 PEC: [email protected]
Dott. Ing. ALBERTO ROMAGNOLI
Dott. Arch. NICOLA GIULIETTI
Dott. Ing. ALBERTO DONINI
Dott. Ing. DAVIDE NATALONI
Dott. Geol. PAOLO CECCARINI
Dott. Ing. Junior. MICHELE EMILI
N. Stato Data Descrizione 01 Emesso 09 gennaio 2015 Emissione per Bando di Gara 02 Emesso 21 gennaio 2015 Emissione per Verifica di Assoggettabilità
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Indice
1. La localizzazione delle opere di presa, produzione e di restituzione ......................................... 4
2. Strumenti pianificatori, Normative e Direttive d’importanza comunitaria e nazionali che
interessano il sito destinato all’edificazione dell’opera. ............................................................ 5
2.1 Analisi vincoli paesaggistici, architettonici, archeologici, storico-culturali (d.lgs. 42/’04) ........ 5
2.2 Analisi delle aree naturali protette (Legge 394/91) ................................................................... 5
2.3 Analisi Aree Naturalistiche di importanza Comunitaria (dir. 92/43/CEE e 79/409CEE) ........... 6
2.4 Analisi del Piano Regionale Paesistico (PPAR) della Regione Marche ..................................... 6
2.5 Piano di Inquadramento Territoriale (PIT) ............................................................................. 12
2.6 Piano di Assetto Idrogeologico (PAI) ................................................................................... 13
2.7 Pianificazione provinciale negli interventi in ambito fluviale ................................................. 14
2.8 Piano Regolatore Comunale (PRG) del Comune di Montecassiano ........................................ 15
2.9 Conclusioni ........................................................................................................................... 17
4
1. La localizzazione delle opere di presa, produzione e di restituzione Le società Farenergy srl prevede la riattivazione di una derivazione storica di acqua fluviale dal
fiume Potenza, un tempo a servizio del “mulino ex Serpilli” ormai non più attivo, ed il riutilizzo del
canale di adduzione ancora esistente, con la costruzione di una mini-centrale idroelettrica nel
territorio comunale di Montecassiano, precisamente in località Piane Potenza.
Cartograficamente l’area è individuabile sulla Carta Tecnica Regionale 1:10.000 alle sezioni
303060.
A livello catastale, l’impianto si inserisce, in parte all’interno dell’alveo fluviale (opere di presa)
ed in parte nelle seguenti particelle catastali (già appartenenti al molino ed al suo canale di
adduzione e scarico):
- Catasto del Comune di Montecassiano
Foglio 36 Mappale 70
Foglio 37 Mappale 36, 37, 58, 59,
Foglio 38 Mappale 13, 14
Foglio 39 Mappale 41, 75
- la connessione alla linea ENEL sarà interrata al di sotto della strada vicinale del molino
L’area interessata dall’intervento in progetto è classificata secondo il PRG con le seguenti
destinazioni urbanistiche:
- Zona agricola normale “EN”
Le coordinate delle opere sono le seguenti:
opera di presa: Lat 43.333081 Long. 13.444296
5
2. Strumenti pianificatori, Normative e Direttive d’importanza comunitaria e nazionali che interessano il sito destinato all’edificazione dell’opera.
Di seguito viene riportata una disamina degli strumenti pianificatori e delle normative e direttive
d’importanza comunitaria e nazionali che interessano il sito destinato all’edificazione dell’opera.
2.1 Analisi vincoli paesaggistici, architettonici, archeologici, storico-culturali (d.lgs. 42/’04) Il fiume Potenza ricade nell’ambito di competenza del d.lgs. n. 42 del 22 gennaio 2004 sia
secondo l’art.142 – Aree tutelate per legge (ex Legge Galasso di tutela dei beni naturalistici), il
quale stabilisce una fascia di tutela fluviale estesa per 150m su ogni sponda a partire dal piede
dell’argine; sia secondo l’art. 157 – Notifiche, elenchi, provvedimenti ed atti emessi per normative
previgenti (ex D.M. 31/07/1985, vincolo “Galassino”).
Tali vincoli sono recepiti e maggiormente dettagliati dai piani di ordine regionale (PPAR).
La Legge sancisce che le opere in progetto che ricadono all’interno di tali aree necessitano di
un’autorizzazione paesaggistica.
Il sito in esame non ricade all’interno o in prossimità di aree soggette a vincoli architettonici,
archeologici e storico-culturali.
2.2 Analisi delle aree naturali protette (Legge 394/91) La zona interessata dalla costruzione della centrale idroelettrica non ricade all’interno o in
prossimità di aree naturali protette istituite secondo la L.394/91 e s.m. ed i.
L’opera, non influisce sulla qualità delle acque, né modifica la portata defluente a valle (la
portata prelevata viene rilasciata poco più a valle della briglia esistente).
Tenendo ulteriormente conto della limitatezza del tratto in derivazione (circa 10mt tra punto di
presa e di rilascio), risulta evidente che l’intervento in progetto non può avere nessuna influenza
sull’area sopra indicata, né dal punto di vista idraulico, né tantomeno dal punto di vista di qualsiasi
altro aspetto ambientale (emissioni sonore, impatto visuale, ecc.).
6
2.3 Analisi Aree Naturalistiche di importanza Comunitaria (dir. 92/43/CEE e 79/409CEE) Il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare recepisce le due direttive
comunitarie (comunemente conosciute come Direttiva “Habitat” e Direttiva “Uccelli”) istituendo un
sistema coordinato e coerente (una “rete”) di aree destinate alla conservazione della diversità
biologica presente nel territorio (progetto “Natura 2000”).
In prossimità del sito in cui si andrà a costruire la centrale idroelettrica non sono rilevabili aree
appartenenti alla rete Natura 2000 sopra citata.
2.4 Analisi del Piano Regionale Paesistico (PPAR) della Regione Marche Il PPAR disciplina gli interventi sul territorio con il fine di conservare l’identità storica, garantire
la qualità dell’ambiente e il suo uso sociale, assicurando la salvaguardia delle risorse territoriali.
L’esame di dettaglio del PPAR è illustrato nella tabella che segue.
Tav.
n. Sottosistemi, categorie costitutive, vincoli Note
1 Vincoli paesistico ambientali vigenti Vincolo paesaggistico entro la fascia di 150 metri dal Potenza; autorizzazione paesaggistica rilasciata
2 Fasce morfologiche Zona SA subappenninica 3 Sottosistema geologico e geomorfologico
Sottosistemi tematici _ _ _
3A Sottosistema geologico e geomorfologico Emergenze geologiche (art. 28)
_ _ _
4 Sottosistemi tematici e elementi costitutivi del sottosistema botanico vegetazionale
_ _ _
5 Valutazione qualitativa del sottosistema botanico vegetazionale
_ _ _
6 Sottosistemi territoriali generali – Aree per rilevanza dei valori paesaggistici e ambientali (art. 23)
_ _ _
7 Sottosistema territoriale generale Aree di alta percettività visiva
Impatto minimo - l’impianto utilizza sostanzialmente opere già esistenti od in prossimità di esse
8 Sottosistema storico culturale Centri e nuclei storici paesaggio agrario storico (artt.38-39)
_ _ _
9 Sottosistema storico culturale Edifici e manufatti storici extraurbani
Mulino “ex Serpilli”
10 Sottosistema storico culturale luoghi archeologici e di memoria storica (artt. 41-42)
Area centuriata
11 Sottosistema territoriale e generale Parchi e riserve naturali
_ _ _
12 Componenti della struttura geomorfologica classificazione corsi d’acqua e crinali
Ambito di tutela integrale del Potenza; intervento ammesso ai sensi dell’art.29
13 Emergenze geomorfologiche (art. 28) _ _ _ 14 Foreste demaniali (art.34) _ _ _ 15 Centri e nuclei storici e ambiti di tutela
cartograficamente delimitati (art.39) _ _ _
16 Manufatti storici extraurbani e ambiti di tutela cartograficamente delimitati
_ _ _
7
17 Località di interesse archeologico cartograficamente delimitate (artt. 41-42)
Area centuriata “Media valle del potenza”
18 Ambiti di tutela della costa cartograficamente Delimitati (art. 32)
_ _ _
Sottosistemi tematici
Con questa definizione il Piano effettua una classificazione territoriale in funzione delle
componenti fondamentali dell’ambiente presenti nel territorio regionale.
SOTTOSISTEMA GEOLOGICO, GEOMORFOLOGICO E IDROGEOLOGICO
L’impianto in progetto ricade in fascia subappenninica (rif. Tav.2), su un terrazzo alluvionale,
esterna ad emergenze geologiche (rif. Tav.3A e 13) e privo di classificazione rispetto al
sottosistema geologico geomorfologico (rif. Tav.3).
Per quanto riguarda le interferenze è elementare evincere che le limitate dimensioni del progetto
e l’utilizzo di opere già esistenti non comportano alcun consumo di suolo significativo e non
producono alterazioni morfologiche. Inoltre gli accorgimenti funzionali e i sistemi di sicurezza del
progetto, non determinano alterazioni irreversibili del regime idrico superficiale né producono alcun
rischio di esondazione che al contrario viene mitigato.
SOTTOSISTEMA BOTANICO – VEGETAZIONALE
Lungo il tratto interessato dall’impianto, la componente vegetazionale è modesta e limitata alla
striscia fluviale ove si rinvengono associazioni di tipo ripariale. Le aree in adiacenza ai canali
esistenti saranno curate e mantenute pulite.
L’area non è classificata dal PPAR (rif. Tavv.4 e 5) e, per un raggio di diversi km sono assenti
aree floristiche (L.R. 52/74) e foreste demaniali (rif. Tav.14).
Le interferenze del progetto sulla vegetazione sono sostanzialmente neutrali.
Interferenze marginali in fase di costruzione.
Nessuna interferenza negativa con la vegetazione è ipotizzabile durante l’esercizio dell’impianto.
SOTTOSISTEMI TERRITORIALI
Per quanto riguarda i valori paesaggistici e ambientali, l’area della sponda destra non è
classificata dal PPAR; mentre la sponda sinistra (che non è interessata dai lavori) è classificata area
C di qualità diffuse (rif. Tav.6).
L’area di intervento è ricompresa come area “V” ambiti annessi alle infrastrutture a maggiore
intensità di traffico di alta percettività visiva (rif. Tav.7).
Il sito non rientra nell’ambito di parchi o riserve naturali (rif. Tav.11).
8
Il progetto non contrasta con gli indirizzi generali di tutela di cui all’art.23 delle NTA, non
determina alcuna variazione dei caratteri costitutivi del paesaggio, né del contesto paesistico
ambientale, né di singole risorse.
SOTTOSISTEMA STORICO – CULTURALE
Il piano considera l’intero territorio delle Marche come un bene storico-culturale, in quanto il
territorio è stato interamente costruito dall’uomo attraverso i secoli nelle sue componenti
morfologiche, vegetazionali, insediative e infrastrutturali.
Di conseguenza sono previsti degli indirizzi generali di tutela degli elementi che costituiscono il
paesaggio, considerati singolarmente e nel loro insieme, volti a salvaguardare l’integrità formale e
visuale del contesto territoriale relativo ai beni stessi. In generale viene richiesto di evitare “[…]
elementi di contrasto incontrollato […]”, e per fare ciò gli interventi devono essere basati “[…]
sullo studio attento della distribuzione planimetrica ed altimetrica, sull’accurata verifica dei rapporti
visuali e formali, sul controllo delle altezze dei fabbricati, dei profili, delle coperture, dei materiali,
dei colori, dei dettagli, delle destinazioni d’uso.” (art.19).
L’impianto in progetto è ubicato in un area non censita fra i “centri e nuclei storici – paesaggio
agrario storico” (rif. Tav. 8), parimenti l’area di intervento non è cartografata all’interno di “centri e
nuclei storici ed ambiti di tutela cartograficamente delimitati” (rif. Tav. 15). Nella zona non sono
presenti aree di paesaggio agrario storico, luoghi di memoria storica (rif. Tav.8, 15); sono invece
presenti ambiti di interesse archeologico descritti come “Aree Centuriate – Media Valle del
Potenza” (rif. Tav.10, 17). Per tali aree L’art. 41 delle Norme Tecniche di Attuazione del PPAR
definisce: “(…)c - le aree in cui l’organizzazione delle colture agricole e del territorio conserva elementi della centuriazione relativa alle tracce della maglia poderale stabilita dagli insediamenti coloniali romani (…); (…)Prescrizioni di base transitorie. All’interno degli ambiti e in corrispondenza degli elementi e dei segni visibili della struttura centuriata di cui al primo comma, lettera o) non sono ammesse le opere di mobilità e gli impianti tecnologici, indicati all’articolo 45, nonché qualsiasi movimento di terra che alteri in modo sostanziale o stabilmente il profilo del terreno, salvo per le opere relative ad interventi di recupero ambientale, di cui all’articolo 57. Inoltre nelle aree centuriate come sopra indicate non sono ammessi: a - l’abbattimento della vegetazione arbustiva e di alto fusto esistente, tranne le essenze infestanti e le piantate di tipo produttivo-industriale. Resta salvo quanto regolamentato dalle LL.RR. 8/87 e 34/87 e successive integrazioni e modificazioni, nonché dalle normative silvocolturali vigenti; b - l’inizio delle nuove attività estrattive, compresi gli ampliamenti. Per le cave esistenti, in atto o dismesse, sono ammessi gli interventi di recupero ambientale di cui all’articolo 57 e 63 bis e con le procedure di cui all’articolo 27 e 63 ter; c - la realizzazione di depositi e di stoccaggi di materiali non agricoli. Prescrizioni di base permanenti. È vietata qualunque alterazione degli elementi e dei segni visibili della struttura centuriata, e ogni intervento di tipo infrastrutturale deve essere coerente con l’organizzazione ditale struttura centuriata; vale per esse quanto previsto dall’articolo 38, terzo comma. Compete agli strumenti urbanistici generali: a - completare ed aggiornare il censimento e l’identificazione delle aree di cui al primo comma; b - definire gli ambiti di tutela annessi a tali aree in base a quanto stabilito dall’articolo 27 bis; c - stabilire le prescrizioni per la tutela delle aree e strade in oggetto e degli ambiti di tutela annessi.
9
Il mulino “ex Serpilli è individuato come “manufatto storico” (rif. Tav.9)
La realizzazione dell’impianto idroelettrico non contrasta con le norme specifiche relative alle
emergenze appena menzionate (artt., 41, 42, 45 delle NTA), non ha alcuna interferenza negativa né
sul patrimonio storico, né sull’estetica paesaggistica, né sul patrimonio archeologico. In senso
positivo vanno invece considerate le ricadute del progetto stesso, sia in termini socio culturali
attraverso la ristrutturazione attiva dell’edificio storico di valore testimoniale costituito dal mulino e
dalle opere connesse esistenti, sia in termini di energia prodotta,
L’intervento in progetto, oltre ad essere di dimensioni puntali, è stato progettato in accordo ai
criteri sopra esposti:
- la disposizione planimetrica delle opere è studiata per occupare la minor impronta
possibile e garantire al contempo la massima efficienza;
- tutte le opere si discostano il meno possibile dall’attuale profilo del terreno e interessano
aree già occupate da opere esistenti;
- non interseca l’edificio storico un tempo destinato a mulino ed attualmente abbandonato.
Considerazioni conclusive
In conclusione a quanto finora affermato, il progetto non risulta in contrasto con le prescrizioni,
gli indirizzi, e gli ambiti riportati dal Piano; resta comunque subordinato all’ottenimento
dell’Autorizzazione Paesaggistica che deve essere rilasciata dal Comune di Montecassiano.
10
Tav. 1
Tav. 2
Tav. 3
Tav. 3a
Tav. 4
Tav. 5
Tav. 6
Tav. 7
11
Tav. 8
Tav. 9
Tav.10
Tav.11
Tav.12
Tav.13 non censite “emergenze geomorfologiche” non presente Tav.13_B118-III-SO Tav.14 non censite “aree relative alle foreste demaniali ed aree intercluse” non presente Tav.14_B118-III-SO
Tav.15 non censite “centri o nuclei storici e ambiti di tutela cartograficamente delimitati” Tav.15_B118-III-SO Tav.16 non censite “Manufatti storici extraurbani e ambiti di tutela cartograficamente delimitati” Tav.16_B118-III-SO
Tav.18 non censite “ Ambiti di tutela della costa cartograficamente delimitati”
12
Tav.17
2.5 Piano di Inquadramento Territoriale (PIT) Il Piano è concepito come un piano strategico a medio termine, quale disegno generale di sintesi
delle trasformazioni territoriali in funzione dello sviluppo sociale della comunità regionale.
Stabilisce le linee fondamentali di assetto del territorio al fine di garantire la compatibilità dei
programmi di sviluppo economico con i contenuti del PPAR relativi alla tutela e valorizzazione
delle risorse culturali, paesistiche, ambientali e naturalistiche.
In rapporto all’entità del progetto in esame risulta chiaro che la limitata dimensione dell’opera
non rientra direttamente nell’ambito di azione del piano, il quale opera a livello di coordinamento
ed indirizzo degli stessi strumenti di pianificazione territoriale di ordine provinciale o regionale.
13
2.6 Piano di Assetto Idrogeologico (PAI)
Secondo il PAI l’area di interesse ricade all’interno delle fasce di territorio inondabile, con un
livello di rischio dichiarato medio.
Il progetto prevede inoltre la risistemazione degli elementi idraulici preesistenti attualmente in
condizione di degrado tali da non consentire il corretto funzionamento.
In conclusione l’opera in progetto non contrasta con le norme attuative perché:
Si tratta di una tipologia di opera consentita dal piano;
- È compatibile con le norme e le prescrizioni dettate dal PAI.
14
2.7 Pianificazione provinciale negli interventi in ambito fluviale
Esplicitazione Norme Tecniche di Attuazione P.P.A.R. e P.T.C. ed analisi di compatibilità del
vincolo: Art. 29 NTA del PPAR – Aree di rispetto fluviale e ambientale
Sono le Zone del territorio comunale assoggettate a particolari limitazioni d’uso in relazione sia a disposizioni
legislative nazionali sia a specifici obbiettivi di Piano coerenti con i P.P.A.R.
Aree di rispetto fluviale
Nelle fasce di rispetto dei corsi d’acqua si prescrive:
1) il divieto della costruzione delle opere di mobilità e gli impianti tecnologici fuori terra salvo che per le opere
attinenti al regime idraulico, le derivazioni e le captazioni d’acqua, il trattamento delle acque reflue nonché le
opere necessarie all’attività sia viarie che impiantistiche;
… omissis …
Integrazioni delle prescrizioni di base permanenti per categorie della struttura geomorfologica: corsi d’acqua
Il P.T.C. integra le prescrizioni di cui all’art. 29 delle N.T.A. del P.P.A.R. con le seguenti. 1) nelle fasce di pertinenza fluviale è vietato qualsiasi tipo di edificazione e di trasformazione; sono consentiti
solo interventi di sistemazione a verde e di formazione di percorsi ciclopedonali (senza alcun tipo di
attrezzatura), le opere di regimazione idraulica di derivazione e di captazione delle acque.
… omissis …
L’opera è consentita e conforme alle norme del tecniche di P.P.A.R. e P.T.C..
Gli interventi in progetto, sono consentiti per le opere di attinenti al regime idraulico, le
captazioni e le derivazioni d’acqua. L’intervento dovrà comunque essere autorizzato dall’Autorità
di Bacino e dal Genio Civile Provinciale.
15
2.8 Piano Regolatore Comunale (PRG) del Comune di Montecassiano
L’impianto in progetto utilizzerà opere già esistenti che verranno adeguatamente ristrutturate e
sistemate; non si utilizzeranno quindi nuove aree.
Le aree interessate sono classificate secondo il PRG come “zona agricola normale” (art. 27 delle
Norme Tecniche di Attuazione del PRG), zona, quindi, in cui è possibile ubicare impianti di
produzione di energia elettrica secondo quanto definito dall’articolo 12, comma 7 del D.Leg.vo del
29/12/2003 n.387 riguardante “promozione dell’energia elettrica prodotta da fonti energetiche
rinnovabili nel mercato interno dell’elettricità”.
Su tali aree insistono i seguenti vincoli:
- Zone a verde pubblico e parco fluviale (art 34 NTA del PRG);
- Zone a vincolo di rispetto L.431/85 (art. 39 NTA del PRG);
- Aree esondabili (art.42 NTA del PRG);
- Manufatti storici urbani ed extraurbani (art. 46 NTA del PRG);
- Aree di interresse storico artistico (art. 48 NTA del PRG).
L’estratto del PRG che si riporta di seguito mostra la delimitazione di tali aree.
Estratto PRG del comune di Montecassiano
16
Legenda PRG del comune di Montecassiano
Considerazioni sulla compatibilità alle NTA del PRG.
La realizzazione dell’opera, che per la maggior parte consiste nel riutilizzo di opere esistenti,
risultano compatibile con le NTA del PRG.
17
2.9 Conclusioni
Il presente Studio di inserimento urbanistico è stato realizzato al fine di verificare la compatibilità
dell’intervento con la pianificazione comunale, provinciale, regionale e nazionale.
Si osserva che l’intervento prevede la riattivazione della Concessione di derivazione idroelettrica
per impianto ex Mulino Serpilli servito dal vallato di Sant’Egidio, e la realizzazione di impianto di
produzione completamente interrato in prossimità della corte dell’ex mulino.
E’ stato verificato quanto segue:
- il sito in esame non ricade all’interno o in prossimità di aree soggette a vincoli
architettonici, archeologici e storico-culturali;
- in prossimità del sito in cui si andrà a realizzare la centrale idroelettrica non sono
rilevabili aree appartenenti alla rete Natura 2000;
- il progetto non risulta in contrasto con le prescrizioni, gli indirizzi, e gli ambiti riportati
dal Piano Regionale Paesistico (P.P.A.R);
- è compatibile con le norme e le prescrizioni dettate dal PAI;
- l’opera è consentita e conforme alle norme del tecniche del P.T.C..
- la realizzazione dell’opera risulta compatibile con le NTA del PRG.