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ventuno 01 2014 Agricoltura A COLLOQUIO con Madeleine Murenzi | Presidente del Forum nazionale Scuola in fattoria I sensi sono spesso citati nel racconto di Madeleine Murenzi: toc- care, guardare, ascoltare, sentire, tui verbi agli onori durante una giornata in faoria. Le sensazioni e le emozioni così vissute finiscono sempre per prendere la forma di un oggeo che il/la bambino/a riporta a casa. «Può per esempio traarsi di una pic- cola treccia da lui/lei preparata o di un fruo raccolto nel frueto. Araverso questo prodoo, i bambini possono raccontare la sto- ria di ciò che hanno vissuto in faoria.» Dialogo fra città e campagna, fra pregiudizi e realtà Oltre 300 aziende agricole in Svizzera partecipano al programma nazionale «Scuola in faoria». Ogni anno accolgono all’incirca 32 500 allievi/e, prevalentemente di classi provenienti dalle cià e dai grandi agglomerati. «È ovvio!», spiega Madeleine Murenzi, «La domanda per una tale aività proviene prima di tuo dalle regioni urbane. In campagna, infai, il legame con la produ- zione alimentare è presente anche al giorno d’oggi. Sono soprat- tuo i bambini delle cià che devono scoprire da dove proviene il lae che si trova nel cartone.» E il linguaggio in tuo ciò? Come fanno a capirsi gli abitanti delle campagne e i bambini di cià? «È importante porsi questa domanda!», prosegue Madeleine Murenzi che precisa: «La ri- Sul logo della «Scuola in fattoria», la mucca che ride esce da un libro come ad invitare insegnanti e allievi ad alzare, a loro volta, la testa dai libri. Punto di partenza: entrare nella stalla. Seguono il risveglio dei sensi a contatto con l’universo della terra e degli aromi, la scoperta della provenienza degli alimenti, un’immersione nella realtà di coloro che rendono gustosa e saporita la mela della ricreazione... Madeleine Murenzi riempie il luogo dell’incontro di energia, quella stessa energia che perdura anche dopo una giornata tra- scorsa all’aria aperta. Di energia, la presidente del Forum nazio- nale della Scuola in faoria ne ha da vendere: la sua giornata è caraerizzata dall’incontro fra due mondi che simboleggiano, a modo loro, l’aività e la vitalità! «Lo scopo della Scuola in faoriaè di far conoscere gli alimenti di base dalla A alla Z. I bambini accompagnano il contadino nei campi, lo aiutano a piantare o seminare, a raccogliere e a traspor- tare i prodoi della terra. Scoprono così in che ambiente cresce il cibo. Passando dal granaio alla cucina, essi partecipano alla tra- sformazione degli ingredienti. Preparare, provare, sentire… tue aività in cui si utilizzano i cinque sensi.» I sensi e i profumi: sulle tracce dei nostri alimenti

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ventuno Informazioni e materiale pedagogico destinato all’educazione allo sviluppo sostenibile (ESS) 01 | 2014 Agricoltura

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ventuno 01 2014

Agricoltura

A COLLOQUIO con Madeleine Murenzi | Presidente del Forum nazionale Scuola in fattoria

I sensi sono spesso citati nel racconto di Madeleine Murenzi: toc-care, guardare, ascoltare, sentire, tutti verbi agli onori durante una giornata in fattoria. Le sensazioni e le emozioni così vissute finiscono sempre per prendere la forma di un oggetto che il/la bambino/a riporta a casa. «Può per esempio trattarsi di una pic-cola treccia da lui/lei preparata o di un frutto raccolto nel frutteto. Attraverso questo prodotto, i bambini possono raccontare la sto-ria di ciò che hanno vissuto in fattoria.»

Dialogo fra città e campagna, fra pregiudizi e realtà Oltre 300 aziende agricole in Svizzera partecipano al programma nazionale «Scuola in fattoria». Ogni anno accolgono all’incirca 32 500 allievi/e, prevalentemente di classi provenienti dalle città e dai grandi agglomerati. «È ovvio!», spiega Madeleine Murenzi, «La domanda per una tale attività proviene prima di tutto dalle regioni urbane. In campagna, infatti, il legame con la produ-zione alimentare è presente anche al giorno d’oggi. Sono soprat-tutto i bambini delle città che devono scoprire da dove proviene il latte che si trova nel cartone.»

E il linguaggio in tutto ciò? Come fanno a capirsi gli abitanti delle campagne e i bambini di città? «È importante porsi questa domanda!», prosegue Madeleine Murenzi che precisa: «La ri-

Sul logo della «Scuola in fattoria», la mucca che ride esce da un libro come ad invitare insegnanti e allievi ad alzare, a loro volta, la testa dai libri. Punto di partenza: entrare nella stalla. Seguono il risveglio dei sensi a contatto con l’universo della terra e degli aromi, la scoperta della provenienza degli alimenti, un’immersione nella realtà di coloro che rendono gustosa e saporita la mela della ricreazione...

Madeleine Murenzi riempie il luogo dell’incontro di energia, quella stessa energia che perdura anche dopo una giornata tra-scorsa all’aria aperta. Di energia, la presidente del Forum nazio-nale della Scuola in fattoria ne ha da vendere: la sua giornata è caratterizzata dall’incontro fra due mondi che simboleggiano, a modo loro, l’attività e la vitalità!

«Lo scopo della ‹Scuola in fattoria› è di far conoscere gli alimenti di base dalla A alla Z. I bambini accompagnano il contadino nei campi, lo aiutano a piantare o seminare, a raccogliere e a traspor-tare i prodotti della terra. Scoprono così in che ambiente cresce il cibo. Passando dal granaio alla cucina, essi partecipano alla tra-sformazione degli ingredienti. Preparare, provare, sentire… tutte attività in cui si utilizzano i cinque sensi.»

I sensi e i profumi: sulle tracce dei nostri alimenti

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Un anno per l’agricoltura a scuolaL’ONU ha ufficialmente proclamato il 2014 quale Anno internazionale dell’agricoltura familiare (AIAF) che ha come slogan « Nutrire il mondo, avere a cuore la Terra ».

L’obiettivo è quello di dare maggiore visibilità, nel mondo intero, al ruolo che ha l’agricoltura familiare

negli ambiti della sicurezza alimentare e dello sviluppo rurale. In Svizzera, il comitato che riunisce l’unione svizzera dei contadini,

il gruppo svizzero per le regioni di montagna, l’unione svizzera delle donne contadine e rurale, Helvetas e Swissaid, si occupa di fornire le informazioni e promuove una serie di progetti durante tutto l’anno.

Ulteriori informazioni su www.familyfarming.ch

esistenza, di cui 20 sotto l’egida del Forum nazionale. Ma il suc-cesso più importante è prima di tutto dato dalle reazioni rac-colte: «Il miglior feedback è quando i bambini portano i loro ge-nitori alla stessa fattoria la domenica seguente per poi ritornarci l’anno successivo per organizzare una festa di compleanno. È anche il bambino che riconosce in città il contadino che lo ha accolto e lo presenta spontaneamente ai suoi genitori. Viviamo regolarmente storie di questo genere.»

Scommettiamo che dopo un’esperienza in fattoria i bambini guarderanno diversamente i prodotti della linea «La vache qui rit».

sposta risiede nella pratica e nei gesti. Non appena i bambini possono toccare e sentire, le parole non sono più necessarie. D’altronde, il contadino non è un insegnante. Il suo ruolo è di prendere per mano l’allievo/a, nel senso proprio del termine, e di far nascere quel senso di meraviglia che i bambini di città cono-scono poco.

Anche l’accompagnamento dell’insegnante è importante: pre-parare dapprima la scoperta, organizzare e condurre la classe durante la visita, passare in rivista e analizzare le esperienze della giornata. È proprio la cooperazione fra insegnanti e conta-dini a fare la forza pedagogica del progetto.»

Un lavoro nel tempoFra le offerte proposte dalla «Scuola in fattoria», la nostra inter-locutrice raccomanda in particolare le visite suddivise sull’arco dell’anno, anche se la difficoltà sta nel fatto che un anno scola-stico non corrisponde necessariamente ai cicli delle colture. «Prendiamo l’esempio delle verdure. In primavera i bambini aiutano a seminare le carote.

Due mesi più tardi, ritornano e osservano il loro sviluppo. Le carote sono cresciute, si devono togliere le erbacce. Poi arriverà il momento del raccolto: addentare una carota appena estratta dalla terra, passare alla fontana per lavare il cestino pieno di mazzi di carote, togliere gambi e foglie, tagliare le carote, mesco-larle con altre verdure, preparare la minestra e degustarla…» Peccato che la pentola non si posi, come per magia, accanto al blocco degli appunti e al microfono!

Quanto al successo e alla continuità del programma, le cifre par-lano da sé: nel 2015, la «Scuola in fattoria» festeggerà i 30 anni di

La scuola in fattoria e gli insegnantiL’insegnante che prepara una giornata o un progetto di scuola in fattoria può contare, in ogni cantone, su una per-sona di contatto. Per preparare al meglio la visita è messo a disposizione dell’insegnante una documentazione didattica (scaricabile online) suddivisa in sei sezioni che compren-dono le informazioni di base per insegnanti e agricoltori, delle possibili attività, una presentazione per l’insegnante di oggetti o generi alimentari tipici, la lista delle aziende agri-cole che aderiscono alla proposta, una ricca bibliografia e per finire una serie di indirizzi utili. Per iniziare il vostro progetto ESS consultate il sito www.scuolainfattoria.ch

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Editoriale

Il quarto numero della rivista ventuno è dedicato alla terra e a tutto quanto le vostre allieve e i vostri allievi possono scoprire a contatto con una famiglia di contadini.

Seminare e raccogliere sono attività all’ordine del giorno. In ginocchio nel campo, sperimentare la leggera resistenza di una carota quando viene estratta dal suolo. Pulir via la terra umida e poi addentare il croccante ortaggio. Nella zona del morso, esaminare attentamente le sfumature di colore e i det-tagli della struttura della radice e delle sue foglie. E nel con- tempo chiedersi anche in quali condizioni si coltivano gli ali-menti altrove sul pianeta. Raccogliere le carote nel campo, foraggiare gli animali nella stalla o preparare una treccia in cucina: una giornata di scuola in fattoria coinvolge tutti i sensi.

Bambini e ragazzi si immergono nella struttura economica, ecologica e sociale di un’azienda agricola. Vivono in prima per-sona il lavoro e le interrelazioni che si celano dietro il cibo che mangiano ogni giorno. Ed imparano a conoscere le persone che nel 21° secolo modellano la vita quotidiana di una famiglia di contadini fra i cicli della natura e le insidie della tecnologia.

Ueli Anken

Responsabile Comunicazione éducation21

Questa esperienza personale permette agli allievi di calarsi letteralmente nei panni dei coltivatori. Il cambiamento di pro-spettiva così effettuato può essere portato avanti sia sul po-sto che durante le lezioni. Come lavorano i contadini in paesi con un altro clima? Quale contributo forniscono le famiglie contadine alla sicurezza alimentare? Cosa succede dopo la perdita di un raccolto? Quali sono i fattori che rendono un cibo costoso o economico? Cosa significano i termini bio, ingegne-ria genetica, rintracciabilità? I contadini come suddividono i compiti fra di loro?

Le contadine e i contadini di tutte le regioni della Svizzera sono a disposizione in veste di interlocutori formati. Dialogando con loro potrete creare giornate didattiche e avventurose adatte alle esigenze della vostra classe e delle singole aziende agri-cole. A tale scopo vi sono nelle pagine seguenti esempi, pro-poste e una selezione di mezzi didattici. Vi auguriamo gite istruttive nell’ambito del settore primario e siamo curiosi di sapere che cosa sorprenderà maggiormente le vostre allieve ed i vostri allievi. Saremmo quindi oltremodo lieti di ricevere un resoconto delle vostre esperienze!

Invito in fattoria

Scuola dell’infanzia, piste per l’insegnamento 4–5Scuole elementare e media: progetto trasversale 6–7 piste per l’insegnamento 8–9 Scuola media superiore: piste per l’insegnamento 10Materiali didattici: Agricoltura 11–12 Nuovo nell’assortimento 13 Azioni 14é21 ha una nuova sede 15Vendita e prestito 15Colpo d’occhio 16

Indice Il portale nazionale ESSUn anno dopo il suo lancio, il portale nazionale ESS education21.ch è stato sottoposto ad un primo lifting. Per facilitare l’accesso degli utenti alle molteplici attività, informazioni e risorse pedagogiche di qualità, la pagina iniziale e in particolare il menu di navigazione sono stati riorganizzati. Ora è più facile orientarsi in questo mare d’informazioni e individuare offerte, prestazioni e competenze utili per integrare l’ESS nell’insegnamento e nella formazione degli insegnanti. www.education21.ch

ventuno onlineLa rivista ventuno propone ai docenti, dalla scuola dell’infanzia al settore postobbligatorio, delle piste di lavoro e dei materiali didattici per fare dell’educazione allo sviluppo sostenibile (ESS). Ora la rivista è disponibile su carta e in formato elettronico. Quest’ultimo permette di accedere direttamente alle risorse in rete: www.education21.ch/it/insegnamento/ventuno

www.filmeeineweltvod.chIl servizio «Film per un solo mondo» ora permette di visionare una scelta di film online tramite il servizio Video on Demand (VOD). Contro fattura si riceve l’accesso per tre, cinque o dieci film, che restano disponibili per 15 giorni. Questo servizio attualmente è disponibile unicamente in lingua tedesca o francese.

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L’evidenza quotidiana dell’evolversi della nostra società porta a riconoscere sempre più precocemente nella propria esperienza le problematiche dello Sviluppo Sostenibile (SS): il solo confronto fra il proprio stile di vita e quello dei suoi nonni permetterebbe già a un bambino di scuola primaria la scoperta di aspetti impliciti ed espli-citi. Impliciti, perché necessari nel mondo rurale e contadino: la stagionalità, il rispetto per la biodiversità, la località, le relazioni fra ambiente, tradizioni ed economia. Espliciti invece nella visione del mondo moderna, sempre più cittadina, terziarizzata, com-plessa e globale.

Accompagnare il bambino nella costruzione di questa visione rende ovviamente necessaria un’educazione allo sviluppo sosteni-bile (ESS), ma pone anche i docenti davanti a problemi non indiffe-renti, primo fra tutti, la distinzione fra obiettivi dello SS e dell’ESS. La coltivazione esclusivamente intensiva di un ambiente, è ad esempio un problema di SS; come tale è però di natura anche so-ciale, e non può quindi essere posto al singolo come se dovesse ri-solverlo da solo: una tale richiesta genererebbe unicamente fru-strazione o autoderesponsabilizzazione. L’obiettivo dell’ESS non è dunque risolvere problemi di SS, né addestrare a procedure soste-nibili, bensì far costruire alla persona valori che ne autodetermi-nino i comportamenti (nel caso, un consumo responsabile). Proprio il coinvolgimento della sfera valoriale, definita da adulti, suggerisce di introdurre quanto prima l’ESS, portando subito il bambino a una visione sistemica dell’ambiente, di cui è parte e non padrone, di cui ha rispetto e non paura. Ecco perché fare dell’ESS fin dalla Scuola dell’Infanzia (SI): se la vicinanza alla natura per-metteva al «bambino d’altri tempi» di appropriarsi empiricamente di fenomeni, cicli e processi complessi, resi accessibili da una cul-tura selezionatasi nei secoli, oggi deve essere la scuola a innescare la curiosità e l’interesse del «nuovo bambino» verso fenomeni e processi magari non più familiari.

La coltivazione di un orto scolastico rappresenta in tal senso un’opportunità didattica unica per la costruzione, già nella SI, di valori alla base di atteggiamenti sostenibili.

L’orto è in effetti un ambiente in senso lato: luogo nel quale avven-gono processi spazi-, tempor- e cultur-almente definiti, che evolve con ritmi naturali ma anche con la cura e le scelte dell’uomo che coltiva. È poi un luogo di scoperta ma anche di tradizione, di scelta estetica ed emotiva come di necessità tecnica, di fantasia come di osservazione oggettiva. Una lista di domande che possono sorgere spontaneamente in una coltivazione didattica sottolinea i profondi interrogativi sul delicato equilibrio fra processi naturali e respon-sabilità dell’uomo che un orto può innescare già a 3–5 anni: • a cosa serve, dove, come vogliamo fare un orto?• mettiamo terra o sabbia?• come si fa, cosa succede, cosa serve alle piante?• cosa sono i semi? Quali piante seminiamo? In che stagione?• pomodori, fagioli, mais: colori, grandezze diverse, … • le parti della pianta sopra e sotto la terra, come, dove sono? • come crescono le piante, in altezza, nel tempo, nella

struttura?• altre piante e animali nell’orto: cosa fare?• lavoriamo nell’orto: perché, con quali strumenti, chi fa cosa?• ci piace lavorare nell’orto?• innaffiamo: quanto, dove va l’acqua?• vedere la crescita, raccogliere: quanto aspettiamo? Perché? • cosa si fa con i pomodori, i fagioli, il mais?• i pomodori del mercato vengono dal nostro orto?• dove sono andati a finire i semi?

Nella SI l'orto costituisce in sostanza un laboratorio per esperienze sia scientifico-ambientali interdisciplinari (osservare la crescita delle piante, il ciclo fiore-frutto, il clima, gli insetti, la cultura con-tadina, ecc.), sia sociali, emotive, valoriali (lavorare, attendere, sce-gliere assieme, gestire le risorse, avere cura e responsabilità, colla-borare, condividere, essere autonomi, ecc.), finalizzato dunque a quell’integrazione di competenze cognitive e sociali tipica di un’educazione nel senso più profondo del termine. Un ambiente da vivere appieno, dunque, integrando educazioni non-in/formali.

Scuola dell’infanzia | Piste per l’insegnamento

Tommaso Corridoni, SUPSI-DFA | Cinzia Pradella, Orto a Scuola | Manuela Ghezzi, ProSpecieRara

L’orto nella scuola dell’infanzia: un’occasione per l’ESS

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Per andare oltre

Il progetto didattico

Lo scrigno dell’ortoIl docente di SI che realizza un orto ne riconosce subito la ric-chezza educativa. Ma quali attività innescano nei bambini quali apprendimenti? E come affrontare la complessità? Per rispondere a queste domande si sta realizzando una vali-getta didattica che raccolga percorsi risultati significativi in una sperimentazione sul campo. A tal fine, quattro allieve maestre (AM) di SI del SUPSI-DFA, in collaborazione con Pro-SpecieRara e l’associazione Orto a Scuola, svolgono, come diploma Bachelor, itinerari didattici sull’orto da loro proget-tati.

Tramite la realizzazione di piantagioni o serre in SI del territo-rio ticinese, le AM hanno coinvolto i bambini in attività di scelta delle procedure, di selezione delle sementi, coltiva-zione e gestione dell’orto che, oltre a gratificarli cognitiva-mente e percettivamente, innescassero obiettivi di sviluppo sociale (molte delle domande sono sorte dai bambini durante queste sperimentazioni). Procedendo in tal modo, i bambini hanno legato indissolubilmente la scoperta del proprio orto, e dell’influenza delle proprie scelte su di esso, con la costru-zione di atteggiamenti dai quali cogliere i valori e i ritorni emotivi. Rendendo gli spazi e i tempi dell’orto un contesto completo per le esperienze educative fondamentali e identi-tarie del bambino di SI.

Analizzando le produzioni dei bambini (riflessioni scritte, rendiconti, schemi e rappresentazioni grafiche, sintesi delle discussioni raccolte da filmati, registrazioni e griglie d’os-servazione) le AM hanno poi osservato quali processi di ap-prendimento sia cognitivo sia sociale si innescano dall’orto, ossia quali saperi e comportamenti i bambini selezionano e mantengono stabili nel gruppo a seguito di quali attività. Il lavoro è ancora in corso, e terminerà in marzo-aprile 2014, permettendo la realizzazione de «Lo scrigno».

L’associazione

L’Orto a ScuolaL’associazione Orto a Scuola è nata nel giugno 2013 per pro-muovere gli orti scolastici nella Svizzera italiana. Data la pre-senza di diverse sperimentazioni di orti con classi o gruppi di doposcuola, si è sentita infatti l ’esigenza di supportare que-ste e future iniziative con consigli, scambi di conoscenze, idee e proposte didattiche.

L’associazione intende recuperare e unire in modo mirato gli sforzi fin qui fatti per proporsi come sostegno e accompa-gnamento per docenti e animatori nella realizzazione e ge-stione di un orto scolastico. In tutto questo l’orto è visto come strumento multifunzionale e interdisciplinare con cui approfondire aspetti dell’educazione ambientale, socio-cul-turali e alimentari.

Avvicinare i bambini alla terra facendo loro coltivare dei frutti e degli ortaggi è un approccio molto pratico e coinvolgente per educarli alla diversità, alla stagionalità, ai metodi di col-tivazione, al rispetto per la natura e alla salute. A differenza di un orto comune, la produzione di ortaggi in un orto scola-stico non è esclusivamente il fine, ma soprattutto il mezzo attraverso il quale i bambini sperimentano di persona i deli-cati equilibri che regolano la natura e la nostra vita. Fare l’orto rappresenta infine un’occasione pratica per confron-tarsi con importanti problemi attuali, come l’impatto am-bientale delle proprie scelte e dei propri comportamenti, il trasporto internazionale del cibo e le sue conseguenze per l’ambiente, gli sprechi alimentari, la denutrizione e la malnu-trizione.

www.ortoascuola.ch

Riferimenti bibliografici principaliCorridoni, T. (2012). Piante, alberi e patate. Concezioni e modelli di pianta in una scuola dell’infanzia.

Goldie, S. (2013). Il mio orto. Bologna: Editoriale Scienza srl.

Kreuter, M. L. (2011). Orto e giardino biologico, Firenze: Giunti.

Zavalloni, G. (2010). La pedagogia della lumaca, per una scuola lenta e non violenta. Bologna: EMI.

Gli itinerari sperimentali sull’ortoIn un’ottica di ESS longitudinale e interdisciplinare, è chiaro che il tema dell’orto potrà essere utilizzato e arricchito, in termini di obiettivi e competenze raggiunti, su più livelli scolastici, in particolare nelle scuole ticinesi, dove scuola dell’infanzia e scuola elementare si trovano in una stessa sede. A tale proposito, in parallelo ai 4 lavori Bachelor in SI, è già in corso un itinerario Bachelor in SE. Tutti gli interventi didattici realizzati e testati saranno poi utilizzati dalla

SUPSI nella formazione DFA dei docenti di SI e SE, potendo poi essere divulgati, tramite la formazione continua, ad altri docenti intenzionati a proporre ed estendere tale tematica. In collaborazione con l’associazione Orto a Scuola, le esperienze svolte durante i lavori di diploma citati saranno raccolte per elaborare il contenuto dello strumento didattico «Lo scrigno dell’orto», realizzato dall’associazione stessa.

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Scuole elementare e media | Progetto trasversale

Il territorio cambia sotto i nostri occhiQuasi tutte le comunità umane serbano una cultura che si tra-manda di generazione in generazione e di civiltà in civiltà, sull’uso del suolo e l’arte di coltivare/allevare le specie di viventi idonee a soddisfare il bisogno primario per eccellenza: nutrirsi. Il Mendrisiotto è la propaggine meridionale del territorio Sviz-zero. Terra di transizione geografica e culturale per antonoma-sia, nella quale in virtù di una situazione geomorfologica e cli-matica particolarmente favorevole, l’essere umano agisce e ha agito da quando la fusione delle lingue dei ghiacciai del Ticino e dell’Adda ha fatto emergere un altopiano prealpino particolar-mente adatto all’uso agricolo. A Sud, in prossimità di Stabio, un piccolo fiume si forma da emergenze d’acqua sparse nei campi. È il Laveggio che su questa morfologia periglaciale invece di deflu-ire verso Sud, si dirige a Nord e sfocia nel lago di Lugano. Vole-vamo seguire l’alveo del Laveggio come fonte d’ispirazione a un itinerario didattico di scoperta o riscoperta dell’antica voca-zione agricola di questa terra, messa sempre più sotto pressione dalle attività industriali e commerciali che, dalla seconda metà del secolo scorso, si sono progressivamente estese dalle zone li-mitrofe ai Borghi fino alle sponde del Laveggio. P. Crivelli, geo-

grafo e docente, ci aveva anticipato i possibili luoghi d’interesse e degni di una visita che avrebbe visto coinvolti contemporane-amente i futuri docenti di scuola elementare e media in forma-zione presso il DFA della SUPSI. A seguito del sopralluogo Cri-velli ci comunicava alcune sue riflessioni in un messaggio dal titolo «il territorio cambia sotto i nostri occhi»: «l’esplorazione dell’itinerario lungo il Laveggio … ha dato esiti deludenti. Dopo una partenza rassicurante dalla foce del Laveggio fino all’orti-coltura Oberti … si sono susseguiti aspetti di degrado… Il territo-rio del basso Mendrisiotto cambia sotto i nostri occhi … di male in peggio!»

Parole poco incoraggianti se lette dalla posizione di chi assiste inerme alla rapida trasformazione del paesaggio, ma assai signi-ficative se inserite in quel processo di apprendimento attivo e partecipativo, cardine dell’educazione alla sostenibilità e che permette quindi di porsi delle domande critiche, di lavorare per un futuro positivo e sostenibile e di esplorare in modo dialettico le relazioni tra tradizione e innovazione. Dal Laveggio alla collina in quattro tappeLa scelta finale sui luoghi di visita voleva prendere in esame la convivenza tra la tradizione contadina ancora presente nelle colline e la pressione delle attività commerciali e industriali sulle residue attività agricole in pianura. L’itinerario finale scelto prevede due tappe sull’ultimo tratto del Laveggio tra Riva S. Vitale e San Martino (Mendrisio) con una visita all’azienda ortofrutticola a produzione intensiva sotto tunnel e serra e

Percorso didattico che ha coinvolto in modo congiunto i docenti in formazione della scuola elementare e media per le materie di scienze naturali e geografia. Si è voluto dare in questo modo al progetto formativo una dimensione trasversale alle discipline e longitudinale ai settori scolastici.

Urs Kocher, SUPSI-DFA | Luca Reggiani, SUPSI-DFA

Scoprire la complessità fuori dalle aule

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un’azienda agricola con attività più diversificate, passata recen-temente dall’allevamento di bovini da latte a quella dei cavalli per sport equestri. Le altre due aziende si trovano in collina tra Mendrisio e Castel S. Pietro, e si occupano di vitivinicoltura e di lavorazione e stagionatura delle carni. La preparazione dell’u-scita è iniziata con la visita e le interviste agli operatori locali allo scopo di individuare gli aspetti più controversi da usare come fonte d’ispirazione per progettare itinerari didattici di ESS sia per i bambini di scuola elementare, sia per allievi di scuola media.

I dati raccolti nel corso delle visite e delle interviste sono stati rielaborati e riportati in schede sinottiche a uso degli operatori locali per prepararsi ad accogliere gli studenti. Per ogni azienda la scheda comprendeva tre capitoli: descrizione dell’azienda, sti-moli d’approfondimento e attività previste con gli studenti. Gli studenti ricevevano una scheda analoga priva dei punti descrit-tivi che avrebbero dovuto acquisire nel corso della visita. Artigianato agroalimentare ed etica, echi e suggestioni dal MendrisiottoLa visita ha permesso di avvicinare gli studenti alla vita reale attraverso il riconoscimento delle problematiche sollevate dagli operatori locali e a prenderne consapevolezza. Dalle domande e brevi discussioni che sono seguite ci si è interrogati e si è iniziato a riflettere in modo critico su alcune questioni più controverse. Sono emerse le prime prese di posizione e in ultima analisi ci si è resi conto della complessità e della molteplicità dei fattori coin-volti nelle attività umane che agiscono in un preciso contesto economico, sociale e ambientale, con una particolare attenzione agli aspetti etici che emergono ogniqualvolta si tenta di conci-liare queste tre dimensioni dell’ESS. Il debutto sul terreno è ser-vito da base progettuale per attività didattiche da svolgere con-cretamente nelle pratiche professionali primaverili con le classi di applicazione. Gruppi di studenti selezionati per settore scola-stico hanno scelto un tema d’approfondimento specifico a una delle quattro aziende e sul quale fosse possibile ricondurre una trattazione con implicazioni di carattere etico. Intorno al tema scelto si è poi sviluppato un percorso didattico da svolgere con i bambini di SE e gli allievi di SM. In questo modo lo stesso tema si

sviluppa in modo longitudi-nale ai settori scolastici e tra-sversalmente alle discipline, nel caso specifico scienze na-turali e geografia, anche se tutte le discipline tradizionali potrebbero essere coinvolte a iniziare dalla storia.

Con questo approccio si è vo-luto mettere i futuri insegnanti nella condizione di sviluppare tra le altre, la capacità di rea-lizzare delle situazioni di ap-prendimento (metodi e conte-nuti) per promuovere in modo adeguato ai cicli di scolarità, quei processi cognitivi propri

all’ESS che, nel caso delle tematiche affrontate, si indirizzano in modo particolare verso il pensiero critico e riflessivo e la parte-cipazione diretta e aperta ai problemi del mondo reale e disposta all’azione. I canovacci della progettazione didattica sono stati sottoposti a una prima verifica durante la giornata dedicata all’ESS che si tiene annualmente a Locarno. Gli studenti hanno presentato in forma di Atelier le piste che intendono seguire per impostare le lezioni del loro percorso didattico. L’esito dell’appli-cazione nelle classi fornirà indicazioni utili sulle strategie peda-gogiche e didattiche più efficaci e per riconoscere in quale mi-sura sia possibile trattare lo stesso tema nell’ambito dell’ESS nei diversi settori scolastici e ai vari livelli di competenza che gli allievi sono chiamati a sviluppare. I risultati ottenuti saranno presentati in una seconda giornata di studio prevista il sabato 17 maggio nel Mendrisiotto.

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Un’azienda zootecnica - L’etica nel settore agroalimentare per la scuola elementare

I bambini riconoscono i diritti degli animali

Scuole elementare e media | Piste per l’insegnamento

La scelta del tema da trattare è scaturita quasi sempre da un interesse particolare che le visite sul territorio hanno suscitato negli studenti. È il caso dell’azienda zootecnica che ha attirato l’attenzione delle studentesse che erano già state coinvolte in attività con cavalli o mucche.

La sfida per i formatori era di mantenere vivo questo interesse, allorché si sarebbe trattato di focalizzarsi su un tema più speci-fico agli aspetti etici legati all’industria agroalimentare. Le cure riservate ai cavalli da competizione osservate all’azienda Me-roni propongono una relazione privilegiata tra essere umano e cavalli in antitesi con i metodi d’allevamento di animali de-stinati a uso esclusivamente alimentare. Partendo da que-sta disparità di trattamento tra l’animale da competizione e quello da carne, è possibile rendere attenti i bambini ai bi-sogni dell’animale?

Sarà importante metterli nella condizione di comprendere il principio di reciprocità: se l’essere umano ha bisogno de-gli animali, occorre ricono-scere i loro bisogni e rispettare i loro diritti. I bambini stessi potranno proporre una carta dei diritti da confrontare ed eventualmente completare con quella delle associazioni per la protezione degli animali.

La visita alla scuderia costituirà la tappa essenziale dell’intero percorso e potrebbe essere proposta all’inizio per permettere di toccare con mano la realtà di un allevamento, di entrare in rela-

zione con gli animali stessi e costituire in questo senso lo spunto di partenza per riconoscerne i loro bisogni. Una seconda visita darà l’opportunità ai bambini di verificare se nell’allevamento sono rispettati i diritti che loro hanno reputato essenziali.

Un’estensione del percorso potrebbe prevedere il confronto sulle condizioni di vita degli animali in altri tipi di allevamento: ani-mali per la carne o animali selvatici in cattività (zoo e circhi). Una discussione a piccoli gruppi seguita da un dibattito plenario finale renderà attenti i bambini alle condizioni di vita degli ani-mali nei circhi o negli allevamenti intensivi e rappresenterà per

la maestra l’occasione per stabilire in quale misura sia stato ma-turato un autentico rispetto verso gli animali, o comunque la capacità di mettersi in discussione e di saper riflettere in modo critico su una problematica che in ogni caso non è di facile solu-zione.

permettono di ricomporre lo scenario che ha portato l’agricoltore ad abbandonare l’allevamento delle mucche da latte: l’evoluzione del prezzo del latte, il territorio agricolo sotto la morsa dei capannoni industriali, la maggior tolleranza dei vicini per un allevamento meno invasivo. In questa fase come in quelle precedenti sarà importante rendere attenti gli allievi che la politica aziendale seguita dall’imprenditore è una tra quelle possibili, non l’unica. In tal modo, l’esito dell’analisi del caso non è vincolato a priori e la decisione finale può aprirsi a molteplici soluzioni sulle quali gli allievi saranno chiamati a decidere.

Un caso di studio, soluzioni possibiliPer gli allievi di scuola media la storia dell’azienda passata dall’allevamento bovino a quello dei cavalli da competizione costituisce un caso di studio nel quale ci si confronta con i molteplici fattori che possono spingere un imprenditore agricolo a determinate scelte. Le fasi di lavoro che permet-teranno agli allievi di affrontare il caso nella sua comples-sità partono dall’apparente contraddizione che l’alleva-mento di mucche presenta dei vantaggi rispetto a quello dei cavalli, soprattutto per quanto riguarda la dimensione economica. La disamina del caso avviene per gruppi di allievi che approfondiscono le tre principali problematiche e

Trasversalità con la scuola media

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fertilizzanti e pesticidi, lo spreco energetico e ancora l’inquinamento causato dal trasporto dei prodotti o dal combustibile per riscaldare le serre. Per l’aspetto sociale si possono pianificare interessanti discussioni sulle condi-zioni di vita e di lavoro degli operai agricoli, qui e altrove, così come il rapporto di sfruttamento e di dipendenza finanziaria da chi è proprietario dell’azienda. Dal punto di vista economico possono essere affrontati argomenti come il prezzo del prodotto e la sua dipendenza da vari fattori (clima, salari, catena di distribuzione). Non da ultimo per la dimensione etica si possono prendere in considerazione il rispetto della stagionalità dei prodotti agricoli, gli elementi che concorrono alla scelta di un prodotto piuttosto che di un altro, la disponibilità di posti di lavoro secondo il tipo di produzione utilizzata. Si possono poi valutare quali siano le possibilità reali e per tutti di acquistare prodotti a «chilo-metro zero».

Dal punto di vista educativo riteniamo questo genere di riflessioni di estrema importanza. Permette infatti agli allievi di rendersi conto che non esiste mai una soluzione perfetta, che le scelte individuali e collettive sono fonda-mentali per il futuro e il benessere di tutti ed è per questa ragione che devono essere fatte in base a un’accurata conoscenza della situazione, un’adeguata riflessione sul problema e, soprattutto, con coscienza.

Pendendo spunto da ciò che hanno potuto scoprire visi-tando l’Orticola Oberti a Riva S. Vitale, 4 studenti in formazione al DFA hanno proposto un percorso didattico per allievi di SM sul tema «Alimentazione ed etica».

Molteplici sono gli spunti raccolti e ognuno degno di essere scelto quale tema per un itinerario didattico: denominazione «Suisse garantie» vs. «Bio», coltivazione tradizionale vs. idro-ponica, monocultura vs. agricoltura estensiva, vendita diretta vs. grande distribuzione. La scelta infine è caduta sul concetto di «chilometro zero», legato al fatto che l’azienda dei fratelli Oberti ha uno spaccio di vendita diretta.

Il percorso didattico progettato perseguiva i seguenti obiet-tivi: sensibilizzare al concetto di «chilometro zero», all’inqui-namento atmosferico, all’utilizzo di fertilizzanti e pesticidi e alle colture biologiche. L’inizio del percorso didattico preve-deva una situazione problema (scelta tra due pomodori a prima vista identici, uno ticinese e l’altro spagnolo), seguita dalla messa in evidenza, a gruppi, delle diversità legate alla prove-nienza dei pomodori (con l’aiuto di documenti specifici: gusto,

Un’azienda orticola - L’etica nel settore agroalimentare per la scuola media

Un mestiere di primaria importanza, meglio non farlo?

Spunti di riflessioneIl legame con il futuro programma di formazioneLa visita all’orticola Oberti ha voluto mostrare ai futuri docenti SE e SM quanto sia importante avere occasioni di contatto concreto con la realtà quotidiana per impostare attività didattiche che permettano agli allievi di dare un senso alle situazioni di apprendimento.

Con l’introduzione dei nuovi programmi di formazione nelle scuole dell’obbligo si vogliono aiutare gli allievi a sviluppare competenze trasversali atte a reinvestire in situazioni concrete di vita ciò che affrontano a scuola e permettere loro di diventare adulti in grado di vivere nella società odierna con possibilità e strumenti efficaci per inserirsi in modo ottimale sia dal punto di vista sociale che professio-nale (HarmoS). Attività al di fuori della scuola permettono d’affrontare in maniera complessa e reale una molteplicità di fatti consueti.

Nel caso esposto dell’azienda orticola, dalle informazioni raccolte nel corso della visita, vari sono gli aspetti che si possono affrontare nell’ambito dell’educazione allo sviluppo sostenibile. Già le modalità adottate nella coltiva-zione dei pomodori ad esempio, permetteno in modo spontaneo di affrontare questioni fondamentali relative alla sostenibilità. Riguardo agli aspetti maggiormente legati all’ambiente possono essere affrontati i temi dell’utilizzo intensivo del suolo, la dipendenza dell’agricoltura da

provenienza, stagionalità e disponibilità nel corso dell’anno, costo, condizioni di lavoro degli agricoltori) e da un dibattito sulle conseguenze indotte dall’acquisto di un tipo di pomodoro piuttosto che un altro. A conclusione dell’itinerario era previ-sta la preparazione di cartelloni pubblicitari atti a sensibiliz-zare compagni, genitori e docenti sulle difficoltà che il settore primario incontra, in particolare nelle regioni più antropizzate del cantone.

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Riso nel Laos

Scuola media superiore | Piste per l’insegnamento

Questo documentario di 17 minuti, estratto dal DVD «Aiuto, sviluppo autonomo, responsabilità», offre la possibilità di affrontare il tema della sicurezza alimentare nel Laos e di rendere le allieve e gli allievi consapevoli delle interazioni e della complessità che comporta la cooperazione allo sviluppo nel mondo. Nel Laos, ex colonia francese, oltre i tre quarti della popolazione vivono di agricoltura, quasi esclusivamente dedicata al riso. Il metodo di produzione tradizionale, tuttavia, non basta sempre a coprire il fabbisogno del paese. Questo documentario illustra in che modo l’Istituto internazionale di ricerca sul riso (IRRI) nelle Filippine ha elaborato, con il sostegno della Direzione dello Svi-luppo e della Cooperazione (DSC), un programma per promuo-vere l’autonomia alimentare del Laos e sviluppare, senza mani-polazioni genetiche, varietà di riso dalla resa migliore. Descrive pure il sistema di consulenza agricola sviluppato in questo pa-ese, basato sullo scambio di esperienze fra famiglie contadine locali, e presenta un progetto volto a realizzare una filiera diretta di commercializzazione di riso biologico di alta qualità.

Il documentario è arricchito da suggerimenti didattici per per-mettere agli insegnanti di sfruttare il film in classe sull’arco di 1–2 lezioni. L’accento è messo soprattutto sul riconoscimento dell’importanza del riso in quanto alimento di base in gran parte del mondo e sulla comprensione dei meccanismi della co-operazione allo sviluppo. Il DVD contiene pure altri sei docu-mentari le cui tematiche possono essere correlate all’argomento «Riso per tutti nel Laos», favorendo in tal modo la ricerca di pa-rallelismi o disparità fra paesi che vivono situazioni distinte ma spesso simili.

Fare pace con la terraVandana Shiva è diventata una delle più importanti testimonial delle lotte per la difesa dell’ecosistema, contro il saccheggio delle risorse naturali che le grandi multinazionali da tempo perseguono, senza alcun rispetto per le popolazioni e i luoghi. Contro questo saccheggio si sta formando la consapevolezza che pone al centro i diritti di Madre Terra (ulteriori informazioni a pagina 13).

Mystery – Acqua virtuale: l’esempio del cotone uzbekoUn Mystery è una forma d’apprendimento che promuove l’interdisciplinarità di pensiero e ha l’obiettivo di determinare e riflettere sulla complessità delle interrela-zioni globali nel nostro quotidiano (ulteriori informazioni a pagina 11).

Aiuto, sviluppo autonomo, responsabilitàTrovate ulteriori informazioni su questo DVD a pagina 11.

Per andare oltre

Questo DVD si inserisce pure in un’offerta pedagogica di più am-pio respiro attorno alla tematica «Cooperare allo sviluppo». Si tratta di nove moduli didattici che comprendono una parte teo-rica, suggerimenti educativi e schede per allieve e allievi, in ver-sione su carta o da scaricare.

www.cooperazione-sviluppo.ch

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Agricoltura

Mystery – Acqua virtuale: l’esempio del cotone uzbeko

Autore Martin SeewerEditore éducation21; BernAnno di pubblicazione 2013Media mystery con dossier pedagogicoArticolo n.o FES04-10 Prezzo gratuito (scaricabile come PDF)Consigliato a partire da 11 anni

Grazie al mystery, sulla base di una domanda chiave e di 24 cartoline con informazioni diverse, gli allievi provano a comprendere le relazioni che esistono fra il cotone, la vita dei pescatori nel mare di Aral, il consumo dei vestiti da noi e l’utilizzo dei pesticidi.

Aiuto, sviluppo autonomo, responsabilità - Come fun-ziona la cooperazione allo sviluppo?

Editore Film per un solo mondo; BernAnno di pubblicazione 2011Media DVD/DVD-Rom (7 film in D/F/I)Articolo n.o FES11-09Prezzo CHF 60.–Consigliato a partire da 11 anni

La globalizzazione ha reso necessaria una coopera-zione mondiale quale conseguenza delle sfide attuali quali per esempio i flussi migratori, il cambia-mento climatico, la sicurezza alimentare o la distribuzione iniqua della ricchezza.

I piccoli cuochi – Ricette da tutto il mondo

Editore UNICEF ItaliaAnno di pubblicazione 2007Media libro di cucina e ricettarioArticolo n.o FES10-03Prezzo CHF 25.80Consigliato a partire da 4 anni

Questo libro di cucina ti farà fare un viaggio intorno al mondo. nelle sue pagine sono presentati i piatti preferiti dai bambini di diversi Paesi. Passo dopo passo si possono realizzare le ricette scoprendo l’infinita varietà di cibi, piatti e gusti di tutto il mondo, oltre al desiderio di saperne di più sui bambini.

100 domande sul cibo - ma-nuale di sopravvivenza tra il supermercato e la tavola

Autore Stefano CarnazziEditore Edizioni Ambiente; MilanoAnno di pubblicazione 2009Media LibroArticolo n.o FES11-01Prezzo CHF 19.80Consigliato a partire da 11 anni

In 100 domande i timori e le incertezze che caratteriz-zano il nostro rapporto con l’alimentazione e il cibo. Nelle risposte un aiuto a comprendere la realtà del nostro sistema alimentare e delle buone pratiche su come comprare meglio e sano..

ConsiglioConsiglio

Perché quando mangi un piatto di pastasciutta hai l ’ener-gia necessaria per una lunga corsa? Sei il solo a preferire le patatine fritte all’insalata? Per quale ragione è buona regola consumare tutti i giorni frutta e verdura? È possibile eliminare completamente la carne dalla dieta?

Per diventare grandi, mantenersi in forze e non amma-larsi, dobbiamo nutrirci regolarmente e consumare un po’ di tutto. Imparando a conoscere meglio gli alimenti e a cucinarli, mangiare diventa un piacere... Anzì, una vera festa!

Il libro presenta i vari aspetti legati all’alimentazione dal percorso nel corpo, al fabbisogno quotidiano, alla storia e alle abitudini alimentari nel mondo, alla provenienza dei cibi fino ai pericoli per la salute, con alcune semplici ricette e un quiz finale.

16 famiglie situate nei cinque continenti, con tutto ciò che mangiano durante una settimana... ma mangiare è ben più che la semplice assunzione di alimenti!

16 magnifiche fotografie a colori, in formato A3, per gettare uno sguardo al di là e al di sopra del piatto in cui mangiamo ogni giorno. Le foto sono accompagnate da un dossier didattico che propone un’ampia scelta di attività adattabili a tutti i livelli.

Uno strumento indispensabile per delle attività centrate su temi come: alimentazione ieri e oggi, qui e altrove, carenza e abbondanza, politica e globalizzazione, commercio e acquisti, produzione e dipendenze alimen-tari.

Adatto, grazie al grande formato delle foto, al lavoro di gruppo. Ottenibile anche in francese e tedesco.

L’alimentazione a piccoli passi

Autrice Michèle Mira Pons Editore Motta Junior; MilanoAnno di pubblicazione 2008Media libro per ragazziArticolo n.o FES11-06Prezzo CHF 12.40Consigliato a partire da 7 anni

Dimmi cosa mangi Editore Alliance Sud, BernAnno di pubblicazione 2007Media Fotolinguaggio con dossier pedagogicoArticolo n.o FES07-03Prezzo CHF 39.–Consigliato da 9 a 14 anni

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ConsiglioConsiglio

Il rispetto di Madre Terra come pane, e per companatico la giustizia globale: questo manuale mette in tavola un cibo «diverso», ecologico e solidale, locale e cosmopolita, vegetale e salutare, rapido da preparare e anche econo-mico. Ecco allora come ridurre la nostra impronta ecologica, a partire dalla scelta delle materie prime e dalla spesa quotidiana fino alle stoviglie.

La prima parte del manuale comprende una serie di «saggezze alimentari» sulle emergenze ambientali e sociali nel mondo. Nella parte centrale ci sono delle riflessioni sulle nostre abitudini con consigli per fare meglio: partendo dagli acquisti fino alla spazzatura. Nella parte finale invece propone 100 ricette veg-italiane alla portata di tutti, da provare anche in compagnia e in pubblico, per ispirare le tavole altrui.

«Arance amare – Suco justo» è un rap che racconta la storia di Pedro, un ragazzo che raccoglie arance so-gnando una vita migliore. La canzone illustra il rapporto che sussiste tra il nostro comportamento in veste di consumatori e la produzione nei paesi in via di sviluppo.

«Coffee to go» tematizza la materia prima più scambiata del mondo. Ma da dove arriva e chi ci guadagna? Il film racconta la globalizzazione che di regola penalizza i paesi coltivatori e mostra un’alternativa: una cooperativa di coltivatori in Uganda.

«Chicken Curry per il mercato mondiale» il mercato globale di pollame è agguerrito e ciò si fa sentire soprat-tutto sui piccoli produttori. Tuttavia vi sono anche barlumi di speranza: in Asia e Africa, ma anche in Sviz-zera, sempre più persone iniziano a impegnarsi a favore delle piccole aziende.

Il cuoco leggero Manuale per un cibo ecologico e solidale quotidiano

Autrice Marinella Correggia Editore Altraeconomia edizioni; MilanoAnno di pubblicazione 2010Media libroArticolo n.o FES10-10Prezzo CHF 7.40Consigliato a partire da 11 anni

Commercio mondiale: equo o iniquo?

Autori AAVV Editore Film per un solo mondo, BernAnno di pubblicazione 2009Media DVD/DVD-Rom (3 film in D,F,I)Articolo n.o FES10-01Prezzo CHF 45.–Consigliato a partire da 11 anni

Agricoltura

Il mercante d’acqua

Autore Francesco GesualdiEditore Feltrinelli; MilanoAnno di pubblicazione 2007Media racconto per ragazziArticolo n.o FES13-01Prezzo CHF 11.70Consigliato a partire da 11 anni

Sergio, giovane giramondo, arriva sull’Isola di Terra Secca. La comunità che incontra sembra aver scoperto la formula dell’uto-pia sociale, una convivenza all’insegna della solidarietà e dei beni comuni. La vita scorre serena fino a quando sopraggiunge una terribile siccità.

Il caffè

Autrice Tatjana BassaneseEditore EMI; BolognaAnno di pubblicazione 2005Media libro a capitoli con DVD (25’)Articolo n.o FES09-11Prezzo CHF 28.–Consigliato a partire da 15 anni

Questo piccolo libro racconta la grande storia del caffè: da chi è coltivato, a quali condizioni e le nuove strade che percorre per giungere fino a noi grazie al Commercio equo e solidale, che restitui-sce dignità al lavoro di tutti coloro che lo producono. Il tutto visto sotto il profilo etico e sociale.

La tela del ragno

Autori M. Dotti, G. Fornaio, M. LeprattiEditore EMI; BolognaAnno di pubblicazione 2006Media libroArticolo n.o FES06-14Prezzo CHF 21.50Consigliato per docenti

Un manuale centrato sui pregiudizi più diffusi sulla povertà nel mondo, che aiuta ad accompagnare i giovani verso la conoscenza e la comprensione critica delle problematiche attuali, formando in loro le condizioni per una cittadinanza attiva e consapevole.

Rose e spine - Un fiore tra simbologia e business

Autrice Alessia CarrerEditore EMI; BolognaAnno di pubblicazione 2007Media libro a capitoli con DVD (39’)Articolo n.o FES09-09Prezzo CHF 28.–Consigliato a partire da 15 anni

Il mercato delle rose e la filiera produttore-consuma-tore. In particolar modo l’uso di pesticidi, la sostenibilità e le condizioni di lavoro. Temi ripresi dal filmato allegato «Il viaggio di una rosa» che si riferisce alla produzione di rose in Ecuador e il loro viaggio fino in Ticino.

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Nuovo nell’assortimento

La patata radioattiva

Autrice Silvia ForzaniEditore Girotondo; TorinoAnno di pubblicazione 2011Media Libro illustratoArticolo n.o FES14-01Prezzo CHF 21.05Consigliato da 4 anni

Quando una serie di strabi-lianti eventi avvengono tutti nello stesso istante, possono accadere le cose più straordinarie, come la nascita di una SuperPatata! Un testo divertente unito a illustrazioni dal grande potere suggestivo, che propongono un argomento di grande attualità.

Fare pace con la terra

Autrice Vandana ShivaEditore Feltrinelli; MilanoAnno di pubblicazione 2012Media libroArticolo n.o FES14-07Prezzo CHF 26.10Consigliato a partire da 15 anni

Questo libro documenta la guerra in atto contro la Terra e i suoi abitanti, ma anche la lotta in sua difesa, per il diritto dei popoli a godere del suolo e dell’acqua, delle foreste, delle sementi e della biodiversità.

Straniero… strabianco

Autrice Nadia CerchiEditore Il ciliegio; Lurago d’ErbaAnno di pubblicazione 2012Media racconto per ragazziArticolo n.o FES14-06Prezzo CHF 14.50Consigliato da 5 a 7 anni

Il libro aiuta a riflettere sul l’importanza di saper accogliere nuovi compagni stranieri o con diverse abilità, mettendosi nell’ottica del «come mi sentirei io se fossi al suo posto». Attraverso un ribaltamento di prospettiva insegna ad affrontare i cambiamenti senza pregiu-dizi e senza paura.

Economia!

Autori Davide Ciferri, Stefano Di ColliEditore Lapis; RomaAnno di pubblicazione 2012Media libro a capitoliArticolo n.o FES14-02 Prezzo CHF 18.85Consigliato a partire da 11 anni

Come funziona l’economia? Perché ci sono le crisi finanziarie e si pagano le tasse? Cos’è lo sviluppo sostenibile? E lo spread? Il libro spiega l’economia in modo esauriente e compren-sibile, con esempi di vita quotidiana, curiosità storiche, illustrazioni e interviste ai protagonisti storici.

Mare chiuso

Autori Stefano Liberti, Andrea SergeEditore minimum fax; RomaAnno di pubblicazione 2013Media libro con DVD (60’)Articolo n.o FES14-08Prezzo CHF 18.85Consigliato a partire da 13 anni

Un implacabile documentario di denuncia, con testi di approfondimento, che offrono la testimonianza della complicità dell’Italia in una scandalosa violazione dei diritti umani condannata dalla Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo.

Io come te

Autrice Paola CaprioloEditore Edizioni EL; S. Dorligo della ValleAnno di pubblicazione 2011Media racconto per ragazziArticolo n.o FES14-05Prezzo CHF 15.25 Consigliato a partire da 11 anni

Giovani teppisti danno fuoco a un immigrato che finisce in ospedale. Uno di loro però decide di aiutarlo: andrà lui a vendere le rose, travestito. È l’inizio di una spiazzante avventura e sperimentazione di umiliazioni, intolleranza e razzismo.

L’acqua e il mistero di Maripura

Autrice Chiara CarminatiEditore Fatatrac; Casalecchio di RenoAnno di pubblicazione 2013Media libro illustratoArticolo n.o FES14-03 Prezzo CHF 24.50Consigliato a partire da 4 anni

Una fiaba estremamente attuale che, attraverso la storia del paese di Maripura, riesce a trasmettere con semplicità e immediatezza anche ai più piccoli il valore dell’acqua come bene dell’umanità e diritto di tutti.

Storia dei semi

Autrice Vandana ShivaEditore Feltrinelli Kids; MilanoAnno di pubblicazione 2013Media libro a capitoliArticolo n.o FES14-04Prezzo CHF 18.85Consigliato a partire da 8 anni

Comprendere la biodiversità e la straordinaria ricchezza delle piante utili all’uomo che si trovano in natura e raccontare la magia della diversità per preservarla e costruire una coscienza ecologica: questo è il messaggio di Vandana Shiva.

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Offerte speciali

Spot spot, la pubblicità spiegata ai ragazzi!

Autore Emanuele Fucecchi Editore EMI; BolognaAnno di pubblicazione 2006Media libroArticolo n.o FES06-12Prezzo CHF 11.55 (invece di 16.50)Consigliato da 9 a 14 anni

La pubblicità fa nascere dentro di noi il desiderio di comprare tante cose. La sfida proposta nel libro è di capire i meccanismi della pubblicità da un punto di vista globale, per attribuirle un ruolo adeguato: diver-tente, utile, a volte geniale, ma non maestra di vita.

Noi in gioco: giochi e attività per stare meglio con gli altri

Autrici R. Dalfonso, L Parolini, I. PolitiEditore EGA; TorinoAnno di pubblicazione 2007Media LibroArticolo n.o FES09-06Prezzo CHF 22.50 (invece di 25.00)Consigliato a partire da 11 anni

Il libro propone un articolato itinerario didattico che offre agli insegnanti pratici strumenti operativi per consolidare alcune delle abilità sociali dei ragazzi, come la capacità di ascolto, la collaborazione e il rispetto delle regole. Con suggeri-menti per la pratica in classe.

La camicia di Giuha

Autore Kamal Attia AttaEditore EMI; BolognaAnno di pubblicazione 2002Media Libro illustrato Articolo n.o FES02-08Prezzo CHF 9.60 (invece di 12.00)Consigliato a partire da 7 anni

Raccolta di alcune favole del patrimonio popolare del mondo arabo: vuole mostrare l’esperienza quotidiana, la sensibilità e la filosofia di vita di milioni di persone, che ancora oggi sentono proprie queste storie. Il libro, riccamente illustrato, è scritto in italiano e in lingua araba.

Stellaluna

Autrice Janell CannonEditore Semi di luce; VicenzaAnno di pubblicazione 2000Media Racconto per bambiniArticolo n.o FES00-02Prezzo CHF 12.90 (invece di 21.50)Consigliato da 4 a 10 anni

La diversità, l’altro e l’amicizia interculturale vissuta dal punto di vista di una pipistrellina separata dalla madre prima di aver imparato a volare che viene accolta in un nido di uccelli.Al di là della loro diversità, i piccoli scopriranno l’essenza dell’amicizia in modo toccante e divertente.

Didattica interculturale della matematica

Autrice Anna Maria CappellettiEditori EMI; Bologna, Quaderni dell’interculturalità 16Anno di pubblicazione 2000Media libroArticolo n.o FES00-01Prezzo CHF 5.50 (invece di CHF 11.–)Consigliato per docenti

La matematica come una via d’interazione e dialogo con altre culture. Dalla lettura interculturale della storia dei numeri all’apprendimento dei calcoli, con indicazioni metodologiche per un coinvolgimento sia cognitivo che emozionale.

Intercultura, ambiente, sviluppo sostenibile

Autore Esoh ElaméEditori EMI; Bologna, Quaderni dell’interculturalità 23Anno di pubblicazione 2002Media libroArticolo n.o FES03-11Prezzo CHF 5.50 (invece di CHF 11.–)Consigliato per docenti

Intercultura, ambiente e sviluppo sono profonda-mente interconnessi. L’educazione interculturale porta alla luce l’intreccio dei grandi problemi del mondo e fa comprendere i legami che stringono ciò che è vicino a ciò che è lontano.

Didattica interculturale della musica

Autore Maurizio DisoteoEditori EMI; Bologna, Quaderni dell’interculturalità 7Anno di pubblicazione 1998Media libroArticolo n.o FES01-12Prezzo CHF 5.50 (invece di CHF 11.–)Consigliato per docenti

La musica non è un linguag-gio universale: il testo mostra come si possa giungere a una maggiore comprensione di società e culture attraverso l’approfondimento delle loro specifiche produzioni musicali.

New Media, Internet e inter-cultura

Autori Aluisi Tosolini, Sebi TrovatoEditori EMI; Bologna, Quaderni dell’interculturalità 19Anno di pubblicazione 2001Media libroArticolo n.o FES01-03Prezzo CHF 5.50 (invece di CHF 11.–)Consigliato per docenti

Il testo vuole precisare il significato delle nuove tecnologie in chiave educa-tiva e la relazione tra queste e l’educazione intercultu-rale, superando i luoghi comuni che anche a livello educativo, si cristallizzano attorno al loro uso.

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Dopo anni di permanenza nel quartiere di Besso a Lugano, la fondazione éducation21 ha traslocato la propria sede nel Sopraceneri, in una delle piazze più caratteristiche della Svizzera italiana: Piazza Nosetto a Bellinzona.

Per Oliviero Ratti, uno dei vantaggi dello spostamento sta nel fatto che finalmente la sede si trova in centro città, in mezzo alla gente e facilmente raggiungibile vista la vicinanza della sta-zione ferroviaria. «L’attività di éducation21 ha sempre voluto essere vicina al territorio e in questo senso i nuovi spazi ci per-metteranno di essere un punto d’incontro per le persone interes-sate a conoscere i progetti sostenuti da é21».

Dal canto suo Roger Welti è particolarmente fiero dello spazio d’accoglienza ed espositivo che dispone di una biblioteca di con-sultazione (con libri, riviste e una postazione internet) e l’espo-sizione completa dei materiali didattici in vendita in lingua ita-liana. Inoltre ci sono alcuni tavolini dove ci si può mettere comodi per leggere o scambiarsi opinioni: «Finalmente abbiamo uno spazio accogliente per ricevere i docenti interessati al no-stro materiale e alle nostre tematiche».

Mentre Fabio Guarneri – in forza alla fondazione da inizio feb-braio, ma già coordinatore della «Giornata ESS» dal 2005 – vede di buon occhio la possibilità di usufruire di un’ampia sala ben equipaggiata per incontri e conferenze sull’educazione allo svi-luppo sostenibile, il tutto in un luogo centrale e aperto: «Ora abbiamo le potenzialità per essere la piattaforma ideale che mette in rete tutti gli attori che si adoperano o che sono interes-sati all’ESS nella Svizzera italiana».

La nuova sede è aperta al pubblico il mercoledì pomeriggio dalle 14.00 alle 17.00 e sarà possibile vedere i materiali in vendita, con-sultare la biblioteca e ricevere informazioni sul sostegno finan-ziario di progetti scolastici e sulle altre prestazioni.

Impressum

ventuno Informazioni e materiale pedagogico destinato all’educazione allo sviluppo sostenibile (ESS) in Svizzera. Editore éducation21, Monbijoustrasse 31, 3011 Bern | Edizione numero 1 del febbraio 2014 | Il prossimo numero è previsto in giugno 2014 (appare 3–4 volte all’anno) Redazione Ueli Anken, Delphine Conus Bilat, Tommaso Corridoni, Manuela Ghezzi, Cinzia Pradella, Urs Kocher, Luca Reggiani, Roger Welti | Fotografie Res Haeschbacher (p1-2-16), Pierre Gigon (p3), DFA-SUPSI (p4-6-7-8-9), Film Du riz pour tous au Laos (p10), Roger Welti (p.15-16) | Impaginazione Kinga Kostyàl (responsabile), Isabelle Steinhäuslin, Roger Welti Concetto grafico visu’l AG | Stampa Stämpfli Publikationen AG | Tiratura 18 830 tedesco, 16 080 francese, 2 300 italiano

Abbonamento l’abbonamento è offerto gratuitamente agli utenti e ai partner di éducation21, così come a tutte le persone interessate all’ESS in Svizzera. Sottoscrizione su www.education21.ch | contatto

www.education21.ch | Facebook, Twitter: education21ch, #e21ch | [email protected]éducation21 la fondazione éducation21 coordina e promuove l’educazione per uno sviluppo sostenibile (ESS) in Svizzera, in qualità di centro di competenza nazionale per le scuole obbligatorie e le medie superiori su mandato della Conferenza svizzera dei direttori cantonali della pubblica educazione, della Confederazione e delle istituzioni private.

é21 ha una nuova sede

Fondazione éducation21Piazza Nosetto 36800 Bellinzona

T +41 91 785 00 [email protected]

NOVITÀ: nella Svizzera italiana la sede è aperta al pubblico il mercoledì pomeriggio dalle 14.00 alle 17.00.Fuori orario è necessario richiedere un appuntamento.

I prezzi riportati sono soggetti a possibili variazioni e/o modi-fiche senza alcun obbligo di preavviso.Le spese di spedizione sono escluse.

I materiali didattici che trovate in vendita da noi, in gran parte sono disponibili anche in prestito presso i centri didattici:

Centri didatticiViale Stefano Franscini 32 | Stabile Torretta | 6500 BellinzonaT +41 91 814 63 11 | F +41 91 814 63 [email protected] Vergiò 8 | 6932 BreganzonaT +41 91 815 60 21 | F +41 91 815 60 [email protected]

www.ti.ch/scuoladecs

Alcuni materiali si trovano pure nelle biblioteche scolastiche. A questo scopo consigliamo di consultare il catalogo scola-stico del sistema bibliotecario cantonale per fare una ricerca.

Sistema bibliotecariowww.sbt.ti.ch > Catalogo scolastico – SBS01

Vendita e prestito

Le risorse presentate su ventuno e inerenti altri temi si trovano su

www.education21.ch > shop

Ulteriori approfondimenti e collegamenti attivi si trovano su

www.education21.ch > ventuno

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P.P. CH-3011 Bern

Agricolturaventuno 01 20

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Low cost nel piattoNel mese di gennaio la trasmissione «Patti chiari» si è occu-pata del cibo a buon mercato. I giornalisti hanno analizzato dei prodotti seguendone tutta la filiera, confrontandoli con prodotti simili più cari e soprattutto hanno tentato di rispon-dere ad alcune domande fondamentali: quali conseguenze ci sono sulla materia prima? Che cosa mangiamo veramente? Ci sono rischi per la salute? Senza dimenticare il gusto: sono anche buoni?

La trasmissione si può rivedere in streaming sul sito della RSI (durata 1h17’46’’): www.rsi.ch/pattichiari/node/5021

A colpo d’occhio

SamsaraFilm del 2011, senza dialogo o testo descrittivo, girato su cinque anni in 25 Paesi, che ci trasporta in luoghi sacri, zone sinistrate, siti industriali, e meraviglie naturali.

Una sequenza affronta, in particolare, il tema degli alleva-menti intensivi: inizia con il pollame risucchiato da due spaz-zole su di un nastro trasportatore e spinto verso dei casset-toni, successivamente vi sono il macello e la pulizia e infine i bovini che ruotano in una macabra giostra. Ma la sequenza più agghiacciante è, forse, quella dell’allat-tamento dei giovani maiali attaccati a una scrofa fatta cre-scere all’inverosimile e bloccata in uno spazio angusto. Dall’allevamento intensivo le immagini passano alle cucine dei fast food e da qui agli scaffali e alle casse dei supermer-cati, quindi alle tavole dei fast food.

La sequenza (durata 06’15’’) è scaricabile dal sito vimeo:http://vimeo.com/73234721

come anche l’intero documentario (durata 102’): http://vimeo.com/60455342