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VENTI ANNI LUNGHI DUE SECOLI 1992-2012 Francesco Jori

Venti anni lunghi due secoli

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Hanno vent’anni di vita, e alle spalle una tradizione secolare. Eppure le Fondazioni di origine bancaria da un lato sono ancora largamente sconosciute all’opinione pubblica, e dall’altro si trovano al centro di aspre polemiche da parte degli addetti ai lavori: chi ne difende il ruolo e ne esalta le ricadute sociali, chi ne chiede una radicale modifica se non addirittura la cancellazione. L’occasione di un anniversario comunque significativo viene colto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo non come un momento puramente celebrativo, ma come l’input per cercare di fare chiarezza sulla questione. Ne esce una ricognizione ad ampio spettro, che partendo dalle radici remote arriva fino ai nostri giorni, soffermandosi sul contesto della nascita e sull’evoluzione successiva, sia in linea generale che con particolare riferimento ai territori di Padova e Rovigo.

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VENTI ANNI LUNGHI DUE SECOLI

1992-2012

Francesco Jori

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Hanno vent’anni di vita, e alle spalle una tradizione secolare. Eppure le Fondazioni di origine bancaria da un lato sono ancora largamente sconosciute all’opinione pubblica, e dall’altro si trovano al centro di aspre polemiche da parte degli addetti ai lavori: chi ne difende il ruolo e ne esalta le ricadute sociali, chi ne chiede una radicale modifica se non addirittura la cancellazione. L’occasione di un anniversario comunque significativo viene colto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo non come un momento puramente celebrativo, ma come l’input per cercare di fare chiarezza sulla questione. Ne esce una ricognizione ad ampio spettro, che partendo dalle radici remote arriva fino ai nostri giorni, soffermandosi sul contesto della nascita e sull’evoluzione successiva, sia in linea generale che con particolare riferimento ai territori di Padova e Rovigo. Un percorso che si avvale tra l’altro di una preziosa testimonianza diretta come quella di Giuliano Amato, ritenuto il padre della legge istitutiva delle Fondazioni, e del contributo del presidente dell’associazione che le raggruppa, Giuseppe Guzzetti. Un’ultima parte è dedicata alla difficile situazione attuale segnata da una crisi economico-finanziaria senza precedenti, e alla prevedibile evoluzione della realtà veneta nei tempi medi, per cercare di capire in quale mutato contesto e in quali termini la Fondazione di Padova e Rovigo sarà chiamata a muoversi in futuro.

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Francesco Jori

VENTI ANNI LUNGHI DUE SECOLI1992-2012

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Pubblicazione a cura dellaFondazione Cassa di RisparmioPadova e Rovigo

Progetto grafico Francesco Giordano

StampaGrafiche La Press

Stampato nel mese di novembre 2012

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6 P R E S E N T A Z I O N E

8 C A P I T O L O I

TUTTO COMINCIÒ CON UN COMPLEANNO

22 C A P I T O L O I I

IL DIAVOLO E L’ACQUA SANTA

42 C A P I T O L O I I I

A CESARE QUEL CHE È DI CESARE

60 C A P I T O L O I V

AMATO: UN’ANIMA PER FRANKENSTEIN

72 C A P I T O L O V

GUZZETTI: UN PILASTRO DELLA DEMOCRAZIA

84 C A P I T O L O V I

PADOVA, VOGLIA DI FUTURO

108 C A P I T O L O V I I

ROVIGO, NON PIÙ CENERENTOLA

132 C A P I T O L O V I I I

QUANDO I SOGNI SI REALIZZANO

172 C A P I T O L O I X

FIGLI DI UNO STESSO VENETO

186 C A P I T O L O X

QUELLO CHE STIAMO DIVENTANDO

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C’ERA UNA VOLTA UN GIOVANE RAGIONIERE

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he cos’è, esattamente, una Fondazione di origine bancaria? Vent’anni dopo la nascita di questo istituto, sono ancora molti a non avere le idee chiare al riguardo. Eppu-re parecchi di loro ne sono a vario titolo coinvolti come be-neficiari diretti o indiretti, magari a loro insaputa: per una visita medica effettuata con un’apparecchiatura sofisticata, per un ambiente in cui possono ritrovarsi a socializzare, per un’opera d’arte che visitano, per le ricadute sulla vita quotidiana di una ricerca scientifica, per un sostegno eco-nomico in un momento di crisi… Solo qualche esempio fra i tanti che si potrebbero elencare attingendo agli interventi che le Fondazioni di origine bancaria mettono in atto ogni anno, redistribuendo sul territorio le loro risorse. Interventi tanto più significativi in una fase come quella attuale, in cui la crisi economico-finanziaria rischia di compromettere la situazione sociale delle fasce deboli, la tutela del patrimo-nio artistico-culturale, la qualità della formazione, la cura della salute, la valorizzazione delle identità. Nelle province di Padova e Rovigo, questa presenza ha avuto e ha una ricaduta significativa, che peraltro ha alle spalle una secolare tradizione: vent’anni di vita che si rial-lacciano a quasi due secoli, considerando la matrice della Cassa di Risparmio nata nel primo scorcio dell’Ottocento: da qui il titolo del libro. Che si propone di rivisitare tale per-corso, partendo dalle origini remote per portare alla luce la

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continuità con il presente. Chiarendo cosa sono le Fonda-zioni, anche attraverso il dibattito che le accompagna pra-ticamente fin dai primi passi. Presentando l’impatto della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo attra-verso i soggetti coinvolti e alcuni tra i principali beneficiari degli interventi. Concludendo con uno sguardo al futuro: dai vent’anni alle spalle ai venti che ci stanno di fronte, in un territorio che sta cambiando rapidamente e drasticamente i propri connotati. Non vuol essere un testo celebrativo di un anniversa-rio, ma la ricognizione del cammino fatto e di quello da fare: anche riportando le voci critiche, che non mancano, perché chi legge possa farsi una sua opinione sulla base dei fatti e della pluralità dei punti di vista. Per questo il lavoro è stato condotto attraverso una serie di testimonianze di varia na-tura, una cinquantina in tutto, con protagonisti nazionali e locali: dal “padre” della legge istitutiva delle Fondazioni Giu-liano Amato al presidente dell’associazione che le raggrup-pa, Giuseppe Guzzetti; dalle istituzioni padovane e rodigine a esponenti della scienza, della cultura, della società civile. In questo senso, sono doverosi alcuni ringraziamenti. A partire dal presidente Antonio Finotti, che con il segreta-rio generale Roberto Saro ha condiviso e appoggiato l’im-postazione di questo libro; dal consiglio di amministrazione che ha approvato il progetto, al comitato editoriale che ha fornito utilissimi suggerimenti. Il ringraziamento va esteso alle tante persone che hanno accettato di contribuire con la propria testimonianza, dedicandovi tempo e attenzione. Ultimo ma non ultimo, un grazie particolare va ad Alessandra Veronese, responsabile comunicazione della Fondazione: la sua costante e preziosa collaborazione in tutte le fasi del la-voro, data con grande disponibilità, si è rivelata fondamen-tale per l’elaborazione del libro. A maggior ragione, even-tuali errori o imprecisioni sono da addebitare totalmente ed esclusivamente all’autore.

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TUTTOCOMINCIÒ CON UN COMPLEANNO

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12febbraio1822.Viennafesteggia il44mogenetlia-codiFrancescoGiuseppeCarlod’Asburgo-Lorena,daottoanni imperatored’Austriacon ilnomediFrancesco I.Percelebrarelaricorrenza,giàdatempoilministrodell’Inter-no, conte Franz von Sauran, ha pensato di trapiantare inVenetol’esperienzanatanel1819nellacapitaleasburgicadall’iniziativa di un gruppo di cittadini riuniti nell’”UnionedeiFilantropi”, chehannodato vita adunabancafinaliz-zataaraccogliereilrisparmiopopolare.Il15ottobre1820vonSauranscriveuna lettera in tal sensoal governatorediVeneziaconteCarlod’Inzaghi,chesimetteimmediata-menteall’opera,scontrandosituttaviaquasisubitoconunpesante limite: le condizioni di grande e diffusa povertàdella regionenonconsentonodi riproporrequelmodello,ma richiedonounadiversafilosofiaoperativa.Suggerisceperciòdiappoggiareilnascenteistitutodicreditoaicollau-datiMontidiPietà,esistentidasecoli,purriconoscendogliilruolodi“aziendaaffattoseparatadaqualunquealtraam-ministrazione”.Ècosìcheproprionelgiornodelcomple-annodell’imperatorevengonoattivateinVenetoleCassediRisparmiodiPadova,Rovigo,Venezia,Udine,MonseliceeCastelfranco;tuttavia,sololeprimetreriuscirannoadaf-fermarsicomerealtàconsolidate;tuttelealtreavrannounavitastentata,destinataaconcludersi rapidamente (quelladiUdineaddiritturanellostesso1822).

Le prime Casse nascono

per celebrare il genetliaco

di Sua Maestà.

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Ipadovanihannoappresolanovitàqualchegiornopri-ma,grazieaunmanifestoaffissol’1febbraiosuimuridellacittà,dall’incipitdecisamentealtisonante:“L’Eccelsoimpe-rialregiopresidiogovernativo,sempreintentoagiovareinogniguisaallacondizionedeisuoiamministrati,adesem-piodiquantoutilmentedamoltotempovenneintrodottoinmoltepartid’Europa,edanchenelleanticheProvinciedellaMonarchiaAustriaca,hasaggiamentesuggeritochepureinquesteProvinciepossaaverluogounaprovvidaistituzionelaqualesidenominaCassadiRisparmio,etendequestaaporreingradotantoidoviziosiquantoimenoagiatiabitantidicollocareconvantaggieconsicurezzaancheipiùtenuiprofittiderivantidallaloroparticolareeconomiaediritrarredaessiunannuocorrispondenteinteresse…”.Didiversoemenopomposotenorel’analogomanifestocheappareil9febbraioaRovigo:“Offrequesta[laCassadiRisparmio:ndr]achiunque,mainparticolarealleclassimenoagiate,ein-finel’opportunitàdiaccumulardeldinaroavanzatodalfrut-todell’industria,edeisudori,incuilavecchiaiatroverebbesollievonellesueangustie,l’infermoassistenzanellema-lattie,el’amorosocapodifamigliaconsolazioneeconforto,ovedendoeglistessocontalmezzoilcollocamentode’pro-prifigli,oritenendolodanonfallacecertezzaassicurato”.

Nonèesclusocheladifferenzadeitonitraiduema-nifestiriflettainqualchemodoladiversasituazionesocio-economicadelleprovinceinteressate(benpiùinfimaquel-la polesana), peraltro accomunate da un vistoso degradoestesoall’interaregione.Neglianniimmediatamentepre-cedenti, il Veneto (che all’epoca comprende anche Udineconl’odiernoFriuli)èstatoattraversatoperbennovevoltedagliesercitifrancese,austriacoerusso:conilconseguen-tecaricodi requisizioni, imposte,prestiti forzosi,econ ladevastantecarestiachesièscatenataacavallotrail1816eil1817.Nellecampagne,inparticolare(connettaaccen-

“Una provvida istituzione per i doviziosi e per i meno agiati”.

Nelle campagne: “E in mezo a sti do altissimi restemo poverissimi”.

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tuazionenellaBassapadovanaenelPolesine),lamiseriaètangibile.Lagentesiconsolaconun’eloquentefilastrocca:“L’altissimodesora/nemandalatempesta/l’altissimodesoto/nemagnaquelcheresta/einmezoastidoaltissi-mi / restemo poverissimi”. Le condizioni di vita dentro lecase,doveuominieanimaliforzatamenteconvivono,sonobendescrittedaun trattatellodell’epocadedicatoallafi-siologiaeigienedelcontadinoveneto:“Dallasommitàdeltettoneroesudicioessopure,rappezzatodalleteledimil-learacnidi,pendeunlegno,cuièattaccataunalucerninaadunsololucignolo,checollascarsaefiocalucesparged’intornoidensi,empireumatici,carboniosiegrassivapori,cheprovengonodallacombustionediunoliolimacciosoefetido,rifiutodellealtreclassisociali”.Atavola,ilgranturcoèpiattopressochéunico:unafamigliamediadi“giornalie-ri”,compostadadiecipersone,neconsumacinquechilialgiorno.Rarissimoil“vinello”:sibeveacqua,“lepiùvoltedifossaputridaelimacciosa”.

APadovacomeaRovigo,laneonataCassadiRispar-mioapreinuncontestocaratterizzatodabassisalari,dif-fusamiseriadellapopolazione rurale, un’economia fon-damentalmenteagricolaepergiuntadimerasussistenza:mancanoquindilepremessestesseidoneeallaformazio-nediunmercatodelrisparmio;tant’ècheneiprimidie-ci anni la sede padovana raccoglierà depositi per appe-na 250mila lire, quindi con unamedia annua di 25mila.AncorpiùstentatosiriveleràildecollodiRovigo.D’altraparte, già da qualche anno, e precisamente dal 1818, èin atto una flessione dei prezzi dei prodotti agricoli cheha comportatounpesantedeprezzamentodella terra; epermangonoantichimalistrutturali,comel’eccessivonu-merodicontadiniinproporzioneaibisognidelsettore,elasproporzionetraredditoeproduttivitàdelsuolo.Lascarsaindustria esistente nonmodifica il bilancio complessivo.

Poca industria e tanta agricoltura

ma ridotta alla pura sussistenza.

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L’isolamentoeconomicodelPadovano,laprovinciameglioattrezzatasottoquestoprofilo,nonverràrisoltonemmenoneidecennisuccessivi,quandopuresiavvieràunsiapurrudimentaleprocessodiinfrastrutturazioneconl’inaugu-razioneneldicembre1842dellalineaferroviariatraPado-vaeMarghera,primotroncodellaMilano-Venezia.Lapre-senzadell’industriaèscarsaelaproduzioneècomunquescadente;sonoincrisiancheaziendeprestigiosecomeilLanificiopadovano,untempofiorentemaormaiavviatoaprogressivaestinzione.

Sull’economialocalepesanolascarsitàdicapitali,lamancanzadelcreditofondiario,unforteindebitamentosul-laproprietà.Ladepressionevieneaggravatadallaguerradel1859,chetrasformailMincioinunconfinediStato,contantodibarrieradoganale, interrompendocosìgli intensiscambi commerciali con la Lombardia dopo circamezzosecolodiintegrazione.Lastessaguerradel1866,cheportailVenetonell’Italiaunificata,recaunulteriorecolpo,facen-doperdereallaregionel’aggancioconisolidiStatiguidatidallamonarchiaasburgica;al loropostosubentraunRe-gno caratterizzato da fortissime diversità nella strutturaeconomicaefinanziaria,econmoltearee(tracuilostessoVeneto)arretrateedepressegiàdatempo,conconseguen-zepesanti,tracuiun’emigrazionestrutturalechesiaccen-tua inparticolaredagli anniSettanta.Dal soloPadovano,nel1887partonoperl’estero3.500persone,chediventano15milal’annosuccessivo.Trail1876eil1901laprovinciaperdeil14percentodellapopolazione.Èunafasedigran-de fermento, incui confluiscono fattoridiversi: lepesantidifficoltàdelcompartoagricolo,ilcalodeiprezzi,unafortedeflazione,l’accentuarsiintuttaEuropadellapressionede-mografica.Sipuòdirechecitroviamodifronteaunaveraepropriaglobalizzazioneante-litteram,chemetteinmovi-mentouomini,merciecapitali.

La miseria spinge a emigrare: via da Padova il 14% degli abitanti.

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AncorpiùpesantesirivelalasituazionedelPolesine,segnatainparticolaredalledisastrosecondizionidelleterreperiodicamentesommersedalleacquedelPoedell’Adige.L’economiaversainunostatodiprofondadepressione,an-coratacom’èaun’agricolturaasuavoltapocoprogredita,ecentratasostanzialmentesullamonocolturadeicereali;lamancanzadi industriealimenta l’esercitodidisoccupatiesottoccupati;isalarisonobassi.Diconseguenza,anchequidopol’unionealRegnod’Italiasiinnescaunamassicciami-grazione,conunesodochetrail1876eil1914vedepartiredalPolesineoltre100milapersone,inparticolarecontadini,braccianti e piccoli proprietari. Solo dallametà dell’Otto-centoprendeilviaunaradicaleoperadirecuperodelleter-redalleacque,grazieaunprogrammadilavoridiscoloecanalizzazionefavoritodall’apparizionedelleprimeidrovoreavapore;intalmodol’agricolturapuòaffiancareaicerealilacanapa,illino,l’allevamentodibovini.Trail1850eil1880siriesconoabonificarepocomenodi19milaettari,conunaspesadioltre3milioniemezzodilire,peraltroconinvesti-mentidicapitalideisoliprivati,senzaalcunaiutopubblico.Purtroppo,ladisastrosarottadell’Adigedelsettembre1882compromettebuonapartediquestoradicalerisanamento,devastando70milaettari,pariaduequintidell’intero ter-ritorioprovinciale,ecostringendooltre100milapersoneaviverepermesiaccampatesugliargini.Ancoraafineseco-lo,lelucidecronachediAdolfoRossi(giornalistapolesanonativo di Lendinara) pubblicate su testatenazionali comeil“CorrieredellaSera”,la“Tribuna”eil“Messaggero”,te-stimonianodellagravitàdellasituazionesocio-economica.Unbrano,fraitanti,dedicatoall’atavicafamedellaprovin-cia: “Ogni voltache inunastalladei villaggidelPolesinemuorediqualchemalattiaunbueounavacca,ilveterinariodelmandamentoneordinailseppellimento.Equestovieneeseguitodatreoquattrocontadiniinpresenzadell’uscieremunicipale.Maappenaquestisiallontanadipochipassi,

In Polesine ci si contende

anche una bestia morta

per malattia.

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succedeunascenaselvaggia.Ventio trentacontadiniar-matidibadili,diaccette,difalciedicoltellisiavanzanofret-tolosamente,dissotterranol’animaleelotaglianocercandoognunodiprendersiipezzimigliori”.

In questo contesto, le dueCasse di Risparmio rap-presentanoall’iniziosolounpiccoloseme:suidepositi,chenondevonoessereinferioria1liranésuperioria200,vienecorrispostouninteressedel4percento.Mainquelsemeci sono già le caratteristiche che si ritrovano ancor oggi,ispiratecomesonoaun’azionedisostegnoperlosviluppodelterritorio,comebendocumentatodaun’ampiaricercasvoltadaGiulioMonteleoneeAldoStellanel1972,peri150annidivitadellabanca.APadova,laCassaacquistaunruo-loviaviapiùrilevantedopol’approvazionedelnuovostatuto,nel1869,chelefaassumerelafunzioneelecaratteristichediunveroeproprioistitutodicredito,estendendogliinve-stimentiaunmaggiornumerodioperazioni.Èunasvoltachecoincideconl’iniziodellalungapresidenzadiAntonioEmoCapodilista, ilqualemanterràl’incaricoperuntren-tennio,finoal1900,quandoglisubentreràPaoloCamerini;dal1912al1944 laguidadellaCassaverràpoiaffidataaGiacomoMiarideCumani.Unprimorilevantefiloneèquel-lo costituito dal credito nelle campagne, in una situazio-neincuigliinteressidacorrisponderesuimutuiipotecari(mediamenteil7percento)sonotroppoelevatirispettoallarenditadellaterra.L’interventodellaCassasirivelaprezio-so,speciedaglianniSettantaefinquasiallafinedelse-colo:imutuierogatiaiprivatioscillanotrail30eil46percentodelleoperazioni.Inoltre,l’istitutogarantisceuncon-cretoappoggioalleneonateCasseruralilaicheecattolichecheprendonopiedenell’ultimodecenniodell’Ottocento,siasotto formadisommeinvestite (oltre2milioni inquindicianni)cheditassiaccordati(trail4eil4,50percentoperlecambialiaseimesi,cifranettamente inferioreaivaloridi

Dal credito ai contadini agli interventi destinati a beneficenza sociale.

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mercato).Oltreaquesto,laCassaassicuraunaspintano-tevoleallacrescitacomplessiva,conunocchiodiriguardopergliinterventinelcampodelsociale.Così,avviafindal1881 un ampio programma di interventi di beneficenza afavorediunaseriedi istituzioniassistenzialiper“fanciulliorfaniederelitti”,asiliinfantili,cucineeconomiche,casediricovero,abitazionioperaie.

Il nuovo secolo trovanelPadovanouna città in for-teespansione,eunaprovinciacomunque increscita,conlo sviluppo di nuove attività industriali e con un rilevantesviluppoediliziodelcapoluogofuoridall’anticacintamura-ria.Lavitalitàdell’economia,lemiglioratecondizionidivita,lamaggiordisponibilitàdicapitali,siriflettonosull’azionedellaCassaeinparticolaresullasuapoliticadegliinvesti-menti.Findall’iniziodelNovecentocosì l’istitutogiocaunruolodiprimopianonellosviluppoediliziodell’università,chehacominciatoaespandersinel tessutourbano,dopoessererimastapersecoliarroccataattornoalnucleostori-codelBo(conlesoleeccezionidell’OrtoBotanicoedell’Os-servatorioastronomicodellaSpecola):nel1903ètraisocidelneonatoConsorzioedilizio,assiemealloStato,alCo-muneeallaProvincia;unapresenzachepertappesucces-sivedureràfinoal1965.Nonsoloaccademia,peraltro:giàafineOttocento,nel1896,laCassaaffiancailComunenelprogrammadicostruzionedicasepopolari (aquell’epocaintuttaPadovacenesonoappenaunaventina),dandovitaaunappositoIstituto,chenell’arcodipocomenodiunde-cenniofasorgereunaseriediquartierioperaiinviaCitolodaPerugia,inviaOrsini,traviaSanmichelieviaCavazza-na,aportaTrento,traviaCavallettoeviaAcquette,pernonparlaredelquartiereVeneziaalPortello.LaGrandeGuerrasegnachiaramenteunabattutad’arresto,esubitodopoc’èdametteremanoallaricostruzione.Findal1919laCassacontribuisceconunostanziamentodi4milioniallanascita

La Cassa per favorire la crescita

urbanistica ed economica

di Padova.

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dell’IstitutoFederalediCreditoperilrisorgimentodelleVe-nezie,econ1milioneaquelladell’IstitutodiCreditodelleCassediRisparmioItaliane.Nel1925,lasedepadovanaèalprimopostotragliistitutidicreditoveneti.Esoprattutto,comesottolineanoMonteleoneeStella,riesceaconservarelesuecaratteristichedi istitutodicreditoalienodafinidilucroespeculativi,agendodacollettoredelrisparmioedaefficacesostegnoall’economialocale.

Nonmenodeterminantesirivelailruolosvoltoinuncontestodecisamentepiùarretratoedepressoqualequel-lo del Polesine, dove i piccoli proprietari sono costretti aindebitarsipesantementeconiprivati,arrivandoapagareanche il 100per cento sulle sommeottenute.Anchequi,comeaPadova,laCassaattuaunaseriediinterventiafa-voredegliagricoltori,riducendoal4percentogliinteressisuimutuiipotecari,eportandoneladurataa30anni.L’isti-tutoerogainoltrecontributiaunaseriedioperedipubblicautilità, dall’ampliamento dell’ospedale alla ricostruzionedelTeatroSociale,dallarealizzazionediscuoleedipontisulPoalla sovvenzione in favoredei lavori di bonifica in-trapresidaconsorziecooperative.Sortasenzaunpropriofondopatrimoniale,lasedediRovigodellaCassanell’arcodivent’anniriesceacostituireunadotazionedioltremezzomilione,malgradolacrisifinanziariaedagrariachecolpi-scepesantementel’interaeconomiaitaliana.Enonlimitailpropriointerventoall’economiarurale,maintervieneanchesullosviluppo industrialedelcapoluogo,destinandopartedegliutiliallanascitadiattivitàtalidacrearenuovipostidilavoro,incollaborazioneconilComune.Certo,ilPolesinerimanepursempre,anchenelprimodopoguerra,un’areacaratterizzatadaunanettaprevalenzadell’agricoltura,dal-lascarsadiffusionedell’industriaedaunamodestadispo-nibilitàdicapitali:fattoricheneritardanolosviluppo,eaiqualisiaggiungelagrandecrisidel1929.

Risorse per promuovere anche a Rovigo la creazione di posti di lavoro.

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Dopo l’unificazione partita operativamente in quellostessoanno,comedescrittopiùsotto,laCassadiRispar-miodiPadovaeRovigoriparteconmezzieorganizzazionepiùconsistenti,destinandolosforzomaggioreallosviluppodel reddito agrario, che raggiunge un assetto notevole inrapportoaitempi.Lasecondaguerramondialeprovocaunanuova, devastante battuta di arresto, causando oltretuttorilevantidannisianelPadovanoche inPolesine (calcolatiin3.800milioniavaloricorrentidel1945perl’agricoltura,3.700perl’industriae680perilcommercio,senzacontarel’ediliziaprivataequellacivile).LaCassadàilsuocontribu-toallaricostruzione,siadirettamentesostenendolacosti-tuzionedeidueConsorziperlezoneindustrialidiPadovaeRovigo(realtàchegeneranobenprestounacrescentedo-mandadicreditoabreve termine),siaaderendoconaltridieciistitutiallanascitadelMedio-CreditodelleVenezie.Altempo stesso, garantisce un sostegno ai Comuni, conce-dendoloroprestitiperfarfrontealledifficoltàdellafinanzalocaledell’epoca,egarantendounconcretoapportoinpar-ticolaresulfrontedellarealizzazionedioperepubbliche.AcavallotraglianniCinquantaeiSessantasiregistra,specienelPadovano,unfortissimosviluppoedilizio,siaprivatochepubblico,cuilaCassapartecipaattraversol’IstitutodiCre-ditoFondiariodelleVenezie.

Ma la sua azione non si limita agli aspetti stretta-menteeconomici:rimaneinvariatoneltempoilfilonechesi riconducealla tematicasociale, con interventi chenonconosconosoluzionidicontinuità.Traimoltiesempi,vannoricordatiilconsistentestanziamentoafavoredelRodiginodopolarovinosaalluvionedelPodel1951,con110milaet-tariditerrasommersiedanniingenti;enelPadovanoiqua-lificatiinvestimentidelsecondodopoguerrasulfrontedellacultura(l’AccademiaPatavina,ilMuseocivico,laBibliotecauniversitaria), dei monumenti (il Duomo, Santa Sofia, gli

Dopo la seconda guerra mondiale

un sostegno alla ricostruzione.

L’alluvione del Po e il faticoso

recupero della terra dalle acque.

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Eremitani,SantaGiustina,Praglia),dellasanità(l’ospedalecivilee leclinicheuniversitarie),delsociale (l’OperadellaProvvidenzaaRubano).Così,risalendoneidecennifinoalleorigini,sipuòriscontrareun’impostazionecoerenteechevienedecisamenteda lontano. Il ventagliodi interventi divarianaturapostiinattodallaCassa,abenvedere,hannoalorovoltaradiciancorapiùremote,chericonduconoallarealtàdeiMontidiPietà:istituzionifinanziariesenzascopidi lucro,nate in Italiaverso lafinedelXVsecolosulmo-dellodelle“Arcasdemisericordia”spagnole,periniziativadell’ordinedeifratifrancescani.Unaformadimicrocreditoantelitteram,chegarantisceprestitidipiccolaentitàacon-dizionidecisamentefavorevolirispettoaquelledimercato,richiedendoincambiounmodestopegno,vendutoall’astanelcasoincuilasommanonvengarestituita,disolitonelgirodiunanno.IlpiùanticorisultaesserequellodiAsco-liPiceno,apertonel1458.APadova ilMonteapprodanel1491,grazieaunfrateminorebellunese,ilbeatoBernardi-nodaFeltre(alsecoloMartinoTomitano),cheallapraticareligiosaunisceunforteimpegnocontrol’usura.SaràpapaLeoneXaregolamentarequesti istituticonlabolla“InterMultiplices”del1515;successivamenteilConciliodiTrentocollocheràiMontidiPietàtragliIstitutiPii.

Padovaall’epocaèterrenofertileperl’innovazionedelfratefeltrino.GiànelDuecentolapredicazionediSant’An-tonioprendedimira tra lealtre lapiagadell’usura.EdèDanteAlighieriariservareunpostoall’inferno,nelgironedegliusurai,albanchierepadovanoRinaldoScrovegni:dacui la leggendametropolitana in base alla quale il figliodi quest’ultimo, Enrico, avrebbe fatto erigere la Cappellaa fianco della chiesa degli Eremitani, nel contesto edili-ziodelpalazzodi famiglia,perscontare lecolpepaterne,chiamandoadaffrescarlal’emergenteGiotto.L’ideadiBer-nardinodaFeltre trovacomunqueampiconsensi incittà,

1491: a Padovadecolla la secolare esperienza del Monte di Pietà.

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TUTTOCOMINCIÒCONUNCOMPLEANNO

conunavastamobilitazioneedunaraccoltadicapitalicheconsentono di inaugurare ufficialmente la sede delMon-te domenica 31 luglio 1491, con l’intervento del vescovoPietroBarozzi.L’istituzionevienecollocatainunedificiodicontradaSanLorenzo,diproprietàdiAntonioCapodivac-ca,membrodiunadellepiùanticheestimatefamigliepa-dovane;eglistessonel1501verrànominatoconservatoredel Monte. È un’esperienza che cresce rapidamente nelgirodi pochi anni; così chenel 1519 il consigliodell’entechiedeallaSerenissima(chedaoltreunsecolodominasuPadova)dipoteracquistareunedificiodisuaproprietà inpiazzaDuomo.L’istanzainunprimotempovienerigettata,maèripropostadopounincendiochedistruggeilpalazzo;estavoltaAndreaGritti,dogedalmaggio1523, l’accoglie,cedendoilcomplessoperlasommadi10miladucati.Nel1533entrainfunzionelanuovasede,poiampliataunapri-mavoltaall’iniziodelSeicento,eunasecondanellaprimametàdell’Ottocento.Ilcomplesso,sottopostoapartiredal1990alavoridirestauroesalvaguardia,èoggilasededellaFondazioneCassadiRisparmiodiPadovaeRovigo.

EccodunquemotivatolostrettolegametraCassaeMonte,cherisalecomegiàvistoalmomentodellanascitastessadell’istitutodicredito,nel1822.APadova,ildelegatodelgovernatoreveneto,TorresaniLanzfeld,affidaallaCon-gregazionediCaritàrettadaGiobattaValvassoriilcompitodi attivare laCassa, amministrata dalMonte di Pietàmacongestioneautonoma.Laseparazionetraidueentiavvie-nenel1869,eaRovigopiùtardi,nel1886;primopresidentedellaCassapadovanaèAntonioEmoCapodilista,diquel-lapolesanaGianBattistaCasalini. Idue istitutidi creditoprocedonociascunoinformaautonomaperoltreunsecolodallanascita;nel1928,dopounlungoevivacedibattito, idueconsiglidiamministrazionenedeliberano la fusione.Eil14gennaio1929siinsediailprimocdacongiuntodella

Padova e Rovigo: le due Casse

si uniscono per un’azione

più efficace.

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nuovaCassadiRisparmiodiPadovaeRovigo,presiedutodal conteGiacomoMiari deCumani; suoi vice sonoEnzoCasalini, presidentedella sede rodigina, eGiovanniStop-pato,presidentediquellapadovana.Neldicembre1991,inseguitoallariformaintrodottadallaleggeAmato-Carli,haluogolaseparazionetraleattivitàdiimpresabancaria,affi-dateallaCassadiRisparmiodiPadovaeRovigo,equelledinaturafilantropica,attribuiteallaneonataFondazione.Unarealtà, quest’ultima, che introduce una forte innovazionenelsistemabancarioitaliano,rivisitandoinchiavemodernaunavocazioneantica.

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IL DIAVOLOE L’ACQUA SANTA

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Sacroeprofano.C’èchilehadipintecomeunFranken-steinpoitrasformatosiinPrincipeAzzurro.Echinehapar-latocomeunasortadiImmacolataConcezione.Comunqueunarealtàdiforteimpatto,quelladelleFondazionidioriginebancaria:cheoscillatragiudiziestremieun’ancoradiffusaconfusionesuqualesiaillororuoloeffettivo.LavarianteinchiavemostrohailcopyrightdiGiulianoAmato,autoredellariformachelehavistenascere:“Unavoltalehochiamate‘Frankenstein’perchéavevanoqualcosadiindiscutibilmenteartificiale:avevamocreatoistituzioninonprofitdicuiilPa-esemancava,ricavandoledauncontestocheeracostituitoinrealtàdallebanche.Maèstatacomunqueun’operazionecheritengodigranderilievoriformatoreeallalungapositi-va,perchéFrankensteinallafinehaavutoanchel’animadicuiavevabisogno”.Quelladefinizionehaispiratodirecenteunlibrodinotevolesuccesso,dall’eloquentetitolo“DaFran-kensteinaprincipeazzurro”,scrittoaquattromanidaFabioCorsicoePaoloMessa,editodaMarsilio.

LametteinvecesuunpianoquasimisticoLesterSa-lamon,direttoredelCentrostudisullasocietàciviledellaJohnHopkinsUniversity:“Anchesepuòsembrareblasfe-mo,lanascitadelleFondazioni in Italiaapparedall’ester-nocomeunasortadi ‘immacolataconcezione’,unasortadimiracolosacreazionechehaprodottounapotenteforza

Frankenstein, Principe Azzurro

o Immacolata Concezione?

C’è un primato dell’Italia

per l’erogazione di risorse

benefiche.

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delbenesotto formadirisorsebenefiche.Grazieadessel’Italia,lecuirisorsefilantropicheeranofralepiùbasseinEuropa,siètrasformatainpochissimotempoinquellocheèforseilprincipalePaeseeuropeointerminidirisorsefi-lantropicheprocapitecontrollatedafondazionidierogazio-neprivate”.Unanovitàchehaperaltrorobusteradiciinunpassato pluricentenario, nella già ricordata esperienza diistituzionicomeiMontidiPietà,ediistitutidicreditosfocia-tinell’Ottocentonell’esperienzadelleCassediRisparmio.Uno, fra tanti: ilMonte dei Paschi di Siena, la più anticabancadelmondoancorainattività,fondatanel1472,allor-chélefacoltosefamigliesenesi,incompetizioneconFiren-zesoprattuttonelcommerciodellasetaprovenientedallaCina,rinuncianoaiproventidell’affittodeipascolidell’agrosenesee li conferiscono inperpetuoalMontedeiPaschi(parolaquest’ultimachestaappuntoperpascoli),riceven-doneincambiolagaranziadiprestitiatassinonusurariperfinanziareleloroattività.

Gli antenati delle odierne Fondazioni, dunque, sonosoggetti espressione della società civile, delle comunitàlocali, della generosità di filantropi emecenati, di svariateiniziativedisolidarietàreligioseelaiche;unalungafasecheconosce una svolta decisiva nell’Ottocento, nella fase cri-ticadelpassaggiodallaciviltàagricolaaquella industriale.UnaspettocheFabrizioPalenzona,VicePresidentediUnicre-ditegiàconsiglierediamministrazionediFondazioneCRT,tiene a sottolineare come tuttora attuale: “I loro patrimoninonsonosolodell’economia.Nasconodalterritorio,daisuoivescovi,daiComuni,dalleSocietàdimutuosoccorso;sonobenidellacomunità”.Macomesipassadaquelleesperienzeremoteallarealtàattuale?Lachiavediletturastaneiprocessidiprivatizzazionecheinvestonounpo’tuttol’Occidente,echeinItaliasiaccentuanoinmodoparticolareacavallotraglianniOttantaeiNovantadelsecoloscorso,sottolaspintadifattori

Una lunga storia che parte dal territorio e dalla società civile.

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diversicome l’esplosionedeldebitopubblico, ilcrollodellaliraeiprimisintomidicrisidiunaradicataculturastatalista.

LeFondazioni di origine bancaria nascono “quasi percaso”(ilgiudizioèdiGiuseppeGuzzetti,presidentedell’Acri,l’associazionecheraggruppaleCassediRisparmioSPAeleFondazioni di origine bancaria) da una radicale riforma delcredito,chenel luglio1990sfocianella leggeAmato,anchesotto la spintadi precisedirettiveeuropee inmateria.ÈunprovvedimentocheriguardaleBanchedelMonteeleCassediRisparmio,cioèlebancheconunaforteimprontasolidaristica,echeinsostanzaseparal’attivitàcreditiziadaquellafilantro-pica:laprimarestaallebanchestesse,trasformateinsocietàperazioni,dinaturacommercialeprivata; lasecondapassaappunto alle neonate Fondazioni, che si configurano comeistituzioniprivatenonprofit,echesonochiamateadoperareasostegnodellosviluppocivile,sociale,culturaleedeconomicodei territori incuisono inserite. Inunaprima fasevengonopensatequasiesclusivamentecomedepositariedeipatrimonidelleCasseprivatizzate,conl’obbligodimantenernelamag-gioranza.Conglianni,easeguitodiunariformafirmatadaCarloAzeglioCiampi (all’epocaministrodelTesoro),questaimpostazionevienecapovolta,prescrivendoalleFondazionidirinunciarealpatrimoniodellebanchestesse.Nonècomun-queuncamminofacileilloro,caratterizzatocom’èdaripetutitentatividicondizionarnel’autonomiadapartedelpoterepo-litico.Unchiarimentodefinitivoe inequivocabilesihasoloaunadozzinad’annididistanzadallaloronascita,nel2003,conduesentenzedellaCorteCostituzionale(la300ela301)cheribadisconolaloronaturadi“personegiuridicheprivatedotatedipienaautonomiastatutariaegestionale”,e lequalificanocome“soggettidell’organizzazionedellelibertàsociali”.Gu-stavoZagrebelsky,relatorediunadelleduesentenze,spiegailsignificatodiquest’ultimadefinizione:“Sitrattadiquellasferadiattività,di funzioni,di interessi,chenonappartengononé

1990, la riforma del credito

che sfocia in una legge innovativa.

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allasferapubblicachefacapoalloStatoeaglientipubblici,néallasferaprivatadelmercatoedell’iniziativaeconomica,deidirittisoggettividimatriceindividualistica”.

Aseguitodiquestoprocessoevolutivo,oggileFonda-zionisonoazionistedellebanchediriferimento,perpocopiùdiunterzodelloropatrimoniocomplessivo,manonhannoalcun ruologestionale inesse.La loronaturaèquelladiinvestitoriistituzionali,cheinvestonocioèipropripatrimo-niricavandonegliutilinecessaripersvolgereunaseriediattivitàrivolteavarisettoridiinteressecollettivoraggrup-pabiliinalcunisettoriportanti:arte,attivitàebeniculturali;ricerca;educazione, istruzionee formazione;volontariato,filantropiaebeneficenza;sviluppolocale;assistenzasocia-le;salutepubblica;protezioneequalitàambientale;sportericreazione.InquestiambitileFondazioniintervengonosiadirettamente,siatramiteprogettirealizzatidasoggettiter-zi,privatiepubblici,purchéno-profit;nonpossono,infatti,faredonazioniasoggettiprofitnéasingolicittadini.

E tuttavia, su questa loro natura pare non esserciancorasufficientechiarezza,visto ildibattitocherimanevivoattornoadessa.C’ècosìchiritienedicoglierneunapermanenteambiguità, legataal fattodiavere“unpiedenelmondoculturaleeunonelmondobancario”,comeso-stieneFrancescoGalgano,dellaFondazioneItalianieuro-pei,docenteallaLuissdiRoma.Ilqualericonosceche“neitrascorsivent’annileFondazionihannosaputoindividua-reerealizzaremeritorieiniziative,specieneisettoridellapromozioneculturaleedellavalorizzazionedelpatrimo-nioartistico”;tuttavia,obietta,“l’anticocuorebancariodiquestientinonhacessatodibattere…leimpresebancarieconferitarienonhannomai dimenticato (emai potevanodimenticare?) che il patrimonio lasciato agli enti confe-rentiera,performazionestorica,unloropatrimonio”.Gli

I settori: dall’arte alla cultura, dalla ricerca al volontariato.

Pro e contro il ruolo delle Fondazioni: un dibattito che continua.

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economistiTitoBoerieLuigiGuiso,dalcantoloro,attri-buisconoalleFondazioniun’altraambiguitàaloroavvisononrisolta:“Faredapadronediqualcosasenzamettercideisoldipropri,egestirepacchetticonpoteredivotoedinominadiamministratori insocietàforprofitdapartediun’istituzionenonprofitafortecaratterizzazionepolitica”.E ribadiscono: “Da tempo sosteniamo che è opportunocheleFondazionidioriginebancariasmettanodieserci-tareuncontrollosullebancheconferitarie,eperseguanoinvecestrategiedigestionedellalorodotazionemirateaottenere ilmassimo rendimentofinanziario con ilminorrischiopossibile.Èquestalastrategiadigestionecheme-gliogarantisceilperseguimentodegliobiettivisocialidel-leFondazioni.Maèanchelastrategiacheconsentirebbedimigliorarelagovernancedellebanche,facendopostoasoggettichehannocomeobiettivoprimariolamassimiz-zazionedellorovaloreanzichéaltrifini”.Durissimoilgiu-diziodiunaltroeconomista,LuigiZingales,ilqualealmo-mentodell’insediamentodelgovernoMontinelnovembre2011,invitaespressamenteilneopremiera“espropriareleFondazionidioriginebancaria,lamodernamanomortaecclesiasticacheinfettadipoliticailmercatodelcreditoesperperainostrisoldi”.

È un attacco, quest’ultimo, cui reagisce RiccardoBonacina,direttoreeditorialedi“Vitanonprofitmagazine”(storicosettimanalededicatoalvolontariato,lacuisocie-tà editoriale, prima del settore, a fine 2010 è entrata inBorsa); il quale, ripercorrendo la ventennale esperienzadelleFondazioni,parladi“unprocessod’innovazionelun-gimirantechehadatopoderosi fruttidi trasparenzaedirestituzioniaiterritorideipatrimoniattraversoerogazionie investimenti”.Eproponeuntemaspecifico, legatoallacrisi finanziaria globale: “Qualcuno dovrà pur chiedersicomemai l’Italia siastato l’unicoPaesedella zonaeuro

Italia, il solo Paese a non aver

dovuto salvare banche in default.

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anonaverspesouneuropersalvarebancheindefault,afrontedei4.600miliardidieuroerogatidaglialtriStatiallebanche inEuropa.Magarisiscopriràcosì l’importanzadiaveredegliazionistidiminoranzamasignificativicomeleFondazioni,investitoridilungotermineeinteressatinongiàalrendimentoabrevemaallecondizionidicrescitadeisog-gettiinvestitiedell’economiarealenelcomplesso,incoe-renzaconlalorofinalitàdiaccrescimentodelpatrimonioedelbenecomune”.Un’opinione,quest’ultima,condivisadaVittorioGrilli,DirettoregeneraledelTesorofinoalnovem-bre2011,quindientratoafarpartedelgovernoMonti,inunprimomomentocomeviceministrodell’EconomiaedelleFinanze,poidalluglio2012inqualitàdiministro:“Seilset-tore del credito in Italia ha complessivamente retto beneallacrisifinanziariaglobale,enonèstatotravoltodalletur-bolenzedicuisonostatevittimegrandibanchestraniere,losideveanchealleFondazionidioriginebancaria,radicatenelterritorioeattenteairisultatidilungoperiodopiùcheallebrillantiperformancediuntrimestre”.

Iltemaèdiventatodistrettaattualitànell’attualefasedi crisi, caratterizzata da una forte turbolenza.RiassumelasituazioneAndreaGreco,giornalistaeconomicodi“Re-pubblica”:“NegliultimitreesercizileFondazionidioriginebancariarischianodipassaredalruolodipadrinobili,traistanzedisalvatoridellapatria,aquellodivittimesacrificalideimalicreditizi.Laduplicecrisi,deisubprimeedeidebitisovrani,hamartellatosoprattuttosullebancheconferita-rie,edal2009haprodottoeffettipesantididuetipi.Daunaparteladietadeidividendi,sucuileFondazionibasanolaloroattivitàerogativa;dall’altralacrescenteconcentrazio-nedeipatrimonisullepartecipazionibancarie,chesfidalospiritoelaletteradellaleggeCiampiperseguireaumentidicapitaleche,seservonoatenereinvitalebanche,nell’im-mediatosirivelanounazzardatoinvestimento”.

Subprime e debiti sovrani: due crisi pesanti con cui misurarsi.

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Si è trattatodiun’esperienzasicuramenteposi-tiva,sucuiperaltroèopportunoaprireunariflessionepercoglieregliscenarifuturieadeguarelestrategie,suggerisce Giovanni Costa, presidente di Cassa Ri-sparmiodelVeneto,evoluzionedell’alloraCassadiRi-sparmiodiPadovaeRovigo:“CredosiainlargamisuracondivisoilgiudiziosulruolofondamentaledelleFon-dazioninell’assicurarestabilitàalsistemabancario,esull’utilitàdimantenerlonell’immediatofuturo,alme-noperuncertoperiodo”.Malacrisiinatto,eleconse-guenzecheessacomporta,stannomodificandol’interoassetto.Emettonoafuocoduedubbisucuiragionare:“Il primo è che questo ruolo per così dire protettivoesercitato dalle Fondazioni possa aver privato alcunebanchepartecipatedegliopportunistimolialricambiodistrategieediuomini.Ilsecondoècheilfattodiaverdedicatoattenzionecontemporaneamenteallamissionpiùstrettamentebancariaeaquellaerogatrice(gliin-terventiintemadicultura,diricerca,disolidarietàso-ciale)possaaverintrodottoelementidistorsivisianel-lagestionedelpatrimoniochenellagovernancedelleFondazioni”.Costachiarisceulteriormentequest’ulti-moaspetto:“Vogliodirechelacomposizionedelpor-tafogliodegli investimenti impostadallamissionban-cariapotrebbetalvoltanonesserestatalapiùefficacein terminidiredditivitàeprudenza,senzachequantopersoomessoarischiointalmodosiastatocompen-satodaunamaggiorattenzionedapartedellebanchealleesigenzedellecomunitàdiriferimentodellevarieFondazioni”.Ec’èunaltroaspettosucuiilpresidentedellaCassavenetainvitaafocalizzarel’attenzione:“Lagovernance delle Fondazioni, in termini sia di uominichediregole,validaperlagestionedelpacchettoban-cario,potrebbenonrivelarsi lapiù idoneaagestire ilprocessoerogativo”.

Portafoglio degli investimenti e

mission bancaria a confronto.

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Si tratta comunque di dubbi di carattere genera-le,tieneachiarireCosta,chepossonopoirivelarsipiùomeno fondati nelle singole realtà specifiche.Maproprioperchédubbi,èbenechiarirli,specieinquestafaseincuimolteFondazionisiaccingonoacompierescelte impor-tanti.Eaquestoproposito il presidentemette in campounsuggerimento:“PensocheleFondazionistessefareb-berobene,nonappenailmercatoloconsentirà,apilotareun progressivo e realistico contenimento del loro impe-gnobancario,afavorediinvestimentipiùdiversificatiepiùcoerenti con le esigenze del loro ruolo specifico”. In talmodopotrebberoderivarnebeneficiconcretiancheperlebanchedi riferimento: “Lebanchesarebberocostretteadedicaremaggiorattenzioneall’insiemedegliazionisti.Eciògarantirebbemagariailoroclienti(pensoallefamiglie,alleimprese,alleistituzionistesse)beneficipiùconsisten-tidiquelliderivantidalmantoprotettivofinquiassicuratodalleFondazioni”.C’èchipotrebbetemereperaltrocheunsimiledisimpegnodapartedelleFondazionistesselascimano liberaaunafinanzapredatoriaassatanatadipro-fitti.MaCostanon vedequesto rischio: “Èuno scenariochenonsussiste.AlmenoinItaliaeinEuropa,cipensanoleautoritàdiregolazioneevigilanzabancariaeilsistemafiscaleateneresottocontrollo,ecomunqueafrenare,de-rivediquestotipo”.

Sulla questione più complessiva interviene FrancoBassanini, giàministro e oggi presidente di Astrid, auto-revole centro studi sulle riforme istituzionali e ammini-strative,nonchépresidentedellaCassaDepositiePrestiti(incui leFondazionisonoentratecon laquotadel30percento, affiancando il 70 detenuto dal Tesoro). A suo avvi-so, la leggeAmatodacuisononate leFondazionistessevainseritainunpercorsocomplessivoincuiapartiredaglianniNovanta“lacrisifiscaledelloStatoelaglobalizzazione

Una fase in cui molte Fondazioni devono fare scelte rilevanti.

Un ruolo di supplenza in mancanza di investitori istituzionali.

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hannocostrettoariscoprirelevirtùdellasussidiarietà”.Eattribuisceataleleggequattroimportantirisultati:1)averdotato l’Italiadi “un tessutodi istituzionidipromozioneefinanziamentodiiniziativedisolidarietàsocialeediutilitàgeneraleparagonabileaquella retedi fondazionicheco-stituisceunodeipuntidiforzadegliUsa”;2)averrestituitoallaconcorrenzaealmercatoilsettoredelcredito;3)averprivatizzatolebanchepubbliche,“sottraendoleallabrutalelottizzazionefraipartitipraticataneglianniOttantaeNo-vanta”;4)averresopossibileunprocessodiristrutturazio-neeaggregazionechehapermessoallebancheitalianediaffrontarelacrisimegliodialtre.SottolineaBassanini:“Seilsettorebancariononhafattolafinedellachimica,dellasiderurgia,dell’elettronica,dovegliantichicampioninazio-nalisonostaticolonizzatiepoidepredatidelleloroattivitàpiù pregiate, lo si deve alle Fondazioni, azionisti di lungotermine,capacidigarantireamanagercapaciilsostegnodiunazionariatostabile,nonossessionatodallaricercadirendimentiecapitalgaindibreveperiodo”.Econclude:“InunPaesechemancadifortiinvestitoriistituzionali,leFon-dazionihannosvoltoun insostituibileruolodisupplenza”.Infine,l’economistaLorenzoBiniSmaghi,finoalnovembre2011membrodelcomitatoesecutivodellaBancaCentraleEuropea, e presidente della fondazione culturale PalazzoStrozzidiFirenze,proponeunariflessionesuuntemaspe-cificoemoltoconcreto:“LeFondazionidioriginebancariasvolgonounruoloessenzialenellapromozionedelleattivi-tàculturalienellasalvaguardiadelpatrimonioartisticoinItalia.Senzailloroapporto,lasituazionedeibeniculturalisarebbedrammatica”.

“Èuninterventopiùgenerale,enoncircoscrittoallasola cultura”, osserva il già ricordato Lester Salamon:“Senzarisorseprivatedestinateallabeneficenza,èquasiimpossibile favorire la crescita di una società civile dina-

“Ecco un’innovazione

sociale che fa bene

alla democrazia”.

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micaeindipendente.Esenzaunasocietàciviledinamicaeindipendente,èestremamentedifficilecreareemantenereistituzionipolitichedemocraticheounefficientesistemadimercato,perchéquesteorganizzazionicostruisconoilega-midifiduciaereciprocitàsucuisifondanoinultimaanali-silademocraziaeilmercato,emiglioranolaqualitàdellavitaininnumerevolialtrimodi”.Inquestosenso,aggiunge,“l’esperienzadelleFondazionidioriginebancariaitalianecihaapertogliocchirivelandociunanuovaformadialchimiaincuilaprivatizzazionepuòessereusatapertrasformareaziendepubbliche,oparapubbliche,inaziendeconscopodilucroeperprodurreorodautilizzareperscopicaritatevoli”.Insomma,conespressioneunpo’coloritamadi indubbiaefficacia, Salamon individua nelle Fondazioni unmodellodi“alchimiacaritatevole”.Chepuòavereunforte impattosull’assetto sociale, annota l’economista Alberto QuadrioCurzio, docente allaCattolica diMilano e vice presidentedell’Accademia dei Lincei: “Le Fondazioni di origine ban-cariarappresentanounadellepiùinteressanti innovazionisocialidelnostroPaeseinapplicazionedellasussidiarietàper uno sviluppo solidale. Esse hanno le potenzialità perampliareglispazidellademocraziapartecipativa,checonlademocraziaeconomicaelademocraziarappresentativacompone i trepilastri su cui si fondaun sistema liberal-democratico”.

Un’ampia analisi del ruolo delle Fondazioni vienepropostadaStefanoZamagni,docentediEconomiaPoliticaall’universitàdiBolognaefiguracentralediriferimentoperilvolontariato, ilqualesisoffermasulleconseguenzechediscendonodall’accettazionedellatesisecondocuileFon-dazionifannosviluppoenongiàmerafilantropia.Echiari-sce:“Sesiosserval’andamentotemporaledell’allocazionedelle risorse alle tre tipologie di erogazioni (per progettipresentatidaterzi;periniziativecoprogettateecorealizza-

Fondazioni, non solo distributrici di risorse a soggetti terzi.

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te;perprogettipensatierealizzatiinproprio)sinotachelaprima formadi erogazione, purmantenendo la posizionedominante,èandataviaviacalandoafavoredellerestan-tidue.Qualeilsignificatoditaletendenza?QuellodifarciintenderecometraleFondazionisivadaprogressivamentediffondendo ilconvincimento inbasealquale lanaturaditalientinonpuòesserequelladimeridistributoridirisorseasoggettiterzi.C’èunafunzionepedagogicadelleFonda-zionineiconfrontideglialtrisoggettidellasocietàcivilechesi vaespandendo.Si trattadiuna funzionechesiesplicaad un duplice livello: per un verso, quello di orientare ladomandaattraverso lafissazionedicriteridipriorità;perl’altro verso, quello di sollecitare l’emergenzadi talenti ediprogettualitàdapartediquelleespressionidellasocietàcivilechesonounpo’“timide”oppurepocopropensealri-schio”.

Unchiarimentoèquiopportuno,precisaZamagni:“Latendenzasopraregistratavuolforsesignificarechequelledioriginebancariasistannospostandoversoilmodellodifondazioneoperating?Comenoto,sièsolitidistinguere,inletteratura, tra fondazioneerogativi (grant-making)e fon-dazioneoperative (operating).Laprimaèquellachecon-senteadaltri soggettidi fare; laseconda inveceèquellacheoperainproprio.Ebbene,amenonparechelarispostaall’interrogativopostosiapositiva.Inognicaso,ritengocheciònonsiaaffattoauspicabile.Eciòperdueragioniprin-cipali.Inprimoluogo,laformaorganizzativadellaFonda-zionenonècertolapiùidoneaperassicurareunefficacesvolgimentodiattivitàcaratterizzatedaunafortevariabilitàdelladomanda,comesonoleattivitàcherientranoneiventisettoriammessidallaleggedel1999.L’assettoistituzionalediunaFondazionesaràsempretroppo“pesante”perser-vireallabisogna.Secondariamente, la fornituradirettadibenieservizidapartediunaFondazionecomplicherebbe

Sui soggetti non profit pesa oggi una sorta

di rischio morale.

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non poco il problema del moral hazard (rischiomorale).Sappiamo,infatti,cheunadelledifficoltàpiùseriechemi-naccialasostenibilitàdeisoggettinonprofitèappuntounaparticolare forma di rischiomorale: il soggetto di offerta–nelnostrocaso laFondazione–potendocontaresuunpatrimoniocertoerobustocontinuaagestire ilserviziool’attivitàchehapostoinessereancheincondizionidiinef-ficienzaallocativa(sicontinuanocioèafornireprestazionianchesequestenonsonopiùrichiestedaibeneficiariper-ché,adesempio,èmutatalalorocondizionedibisogno)o,addirittura, di inefficienza organizzativa (non v’è incentivoalcunoamodificare l’assetto organizzativo internoal finediridurreicostidifunzionamento)”.Lastoriacontempora-nea,avverteZamagni,èriccadiesempidiFondazionichehannodilapidato,nelcorsodeltempo,ilpropriopatrimonioperché incapaci di contrastare le inefficienze allocative eorganizzativedicuisièdetto.

LeFondazionivannocomprendendo,inmodoinequi-vocabile,che la lorocifraèquelladiesserestrumentodisussidiarietà, anzi un “moltiplicatore della sussidiarietà”.Aquestoproposito, lostudiosocitaJacquesDelors, ilpiùconvinto sostenitore dell’inserimento di tale principio nelTrattatodiMaastricht:“Lasussidiarietàprocededaun’esi-genzamorale, per cui la finalità della società è fatta dalrispettoperladignitàelaresponsabilitàdellepersonechelacompongono.Lasussidiarietànonèsololalimitazionedell’intervento di un’autorità superiore su una persona ounacollettivitàingradodiagiredasola[sussidiarietàver-ticale],maèanche l’obbligoper taleautoritàdi favorire imezzipercuipersoneecollettivitàpossonoraggiungereiloroscopi[sussidiarietàorizzontale].Lasussidiarietàcom-prendecosìdueaspettiindissociabili:ildirittodiciascunoaesercitarelapropriaresponsabilitàperrealizzarsialme-glio;ildoveredeipoteripubblicidifornireaciascunoimez-

Vanno rispettate la dignità e la responsabilità delle persone.

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zi per realizzarli pienamente”.E aggiunge, di suo: “In talebrano,è,sufficientesostituireal termineautoritàquellodifondazioneealterminecollettivitàquellodisoggettidisocie-tàcivileperottenerelarispostaall’interrogativoriguardan-teilmodoincuileFondazionidioriginebancariasidevonorapportarealleorganizzazionidellasocietàcivilesevoglionodiventareautentici“moltiplicatoridellasussidiarietà”.

Mav’èdipiù.Zamagnicital’articolo2dellaleggedel1999,ilqualesanciscecheleFondazionidevonopersegui-re “scopi di utilità sociale e di promozione dello sviluppoeconomico”.Nelleprimeversionideldecretolegislativosiparlava,invece,di“finidiinteressepubblico”.Sottolineailprofessore:“Ladifferenzaètutt’altrochelessicale,dalmo-mentochel’utilitàèlaproprietàdiun’azionedisoddisfarebisogni;ciòchepostulaunqualchegiudiziodiadeguatezzadeimezzi impiegati nello svolgimentodell’azione rispettoagliscopidaraggiungere.Possobensìdestinarerisorseafinidiinteressepubblico,maquestoinnessunmodoassi-cura che vengageneratautilità sociale. In altromodo, laparolautilitàdicecheèalrisultato,piuttostochealmerorispetto delle procedure, che occorre prestare attenzionequando una Fondazione distribuisce le proprie risorse”.E qui si giunge al punto di arrivo del ragionamento: “Seèbene,per leragionisoprarichiamate,che le fondazioniconservinolafisionomiadientigrant-makingesealtempostessoessenonpossonolimitarsiaunameraerogazionedifondi,dalmomentochedevonoprodurreutilitàsociale,sihachel’unicomodoperusciredall’apparenteempasseèquellodiadottare ilmodelloorganizzativodi tiposussi-diario.Questo implicachelaFondazionesirappresentiaisoggetti della società civile in modo promozionale, aiu-tandolicioèa fareciòchedevono fare,propriocomeesi-ge il principio di sussidiarietà”. Un similemodello ha unduplice vantaggio: “Perunverso,quellodinonprovocare

Un modello in grado

di produrre autentica utilità

sociale.

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effetti di spiazzamento nei confronti delle realtà esistentinellasocietàcivilelocale(associazioni,comitati,cooperati-vesociali,impresesociali).ÈquestoilrischiocheunaFon-dazionegrant-makingcorrerebbesedecidessediadottareilmodelloorganizzativo istituzionale: laFondazione,sullascortadiunalettura(autoreferenziale)dellarealtàdelter-ritorio,individuaibisognisocialidasoddisfareeilmododisoddisfarli,delegandocompiti, inbaseaspecificirapportidi agenzia, ai vari soggetti non profit. Per l’altro verso, ilmodellosussidiarioconsenteallaFondazionedisvolgereilruolodimobilizzatoredella“generositàdiffusa”cheesistesulterritorio.Certificandoilvaloreelaserietàdeiprogettiadessasottoposti,coordinandolerichiesteavanzatealfinedievitareduplicazioniinutili,richiamandol’attenzionedelleorganizzazioninonprofitpresentinelterritoriosull’oppor-tunitàdiintervenireinspecificisettori,laFondazionedivie-necosìunveroepropriomoltiplicatoredisussidiarietà”.

Zamagni passa poi ai punti di debolezza o,meglio,agliobiettivinonancoraconseguitidalleFondazioni,enesottolineadue inparticolare: “L’immaginecheall’esternoleFondazionioffronodisestesseètuttorainadeguata.Nonètantounaquestionediinsufficientecomunicazione,nédiinsufficientistrumenticomunicativi,qualiilbilanciosocialeoilbilanciodimissione.Piuttosto,sitrattadelladifficoltàdicostruireunaidentitàfondazionaledacomunicareatuttigli stakeholdersdistribuiti sul territorio.Duesono imodiprincipalidiinterpretarel’identitàdiunaFondazionediori-ginebancaria. Ilprimovede laFondazionecomeunsog-gettoche,possedendounpatrimoniointangibile,hacomesuaprioritariapreoccupazionequelladiestrarredaessoilmassimodiredditivitàsottoilvincolodiconservazionedelpatrimoniostesso.Gliutilidellagestionepatrimonialecosìottenutivengonopoidistribuitiaisoggettidellasocietàcivi-lechenefannorichiesta.Lalogicasottostantequestomodo

Il ruolo centrale: saper essere motori dello sviluppo locale.

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diconcettualizzarelanaturadellaFondazioneèquelladeidue tempi: primasimassimizzanogli utili epoi si pensaadistribuirli.Conilche,laFondazioneètantopiù“brava”quanto più distribuisce finanziamenti. L’altro modo, chepersonalmenteprivilegio,diconcepirel’identità,èquellodipensareallaFondazionecomeadunacomponenteessen-zialedellamedesimasocietàcivileorganizzata,conilruolospecificodimotoredellosviluppolocale”.

Chiaramente, l’adesione all’uno o all’altro modelloidentitariohaconseguenzedirilievosullagovernance:“AllaFondazionechescegliesse ilprimomodellobasterebberouncompetente“financemanager”eundirettorealtrettantocompetenteingradodiapplicareinmanieralealeicriteripredispostidalconsigliodiamministrazioneperl’allocazio-nedeifondi.MaunataleFondazionepagherebbeunprez-zoaltissimointerminiidentitari:perchénonaffidareadunufficio adhocdella banca conferitaria i due compiti indi-cati,cioè lagestioneottimaledelpatrimonioe la traspa-renteerogazionedellerisorse?ChebisognocisarebbedimantenereinvitaunaFondazione,consideratochelabancaconferitariaharisorseumaneestrutturedigovernopiùcheall’altezzaperqueicompiti?D’altrocanto,lasceltadell’al-tromodello identitariorovescia i terminidelproblema: lalegittimazionesocialedellaFondazionesarebbealta,malastrutturadigovernodovrebberisultarealquantomodifica-ta.La ragioneèprestodetta: se laFondazionescegliedidiventareunsoggettoattivodellasocietàcivile(enonunameracassaforte)essanonpotrebbenonporsiilproblemadicomemisurare il valoreaggiuntosocialedeipropri in-terventi. Infatti,sottoquestaipotesièovviocheicriteridivalutazione delle proposte da finanziare non possono es-serequellidellacredibilitàdelproponenteedellafattibilitàeconomicadelprogetto.Adessioccorreaggiungerecriteriche valgano amisurare il capitale sociale (reti di fiducia;

Come misurare il capitale sociale

dei progetti finanziati.

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benirelazionali;legamidireciprocità)associatoaiprogettichesivannoafinanziare”.

Èpropriosuquesto frontechesi registraunritardopiuttostopreoccupante,segnalaZamagni:“Isistemidiva-lutazioneadottatisiavvalgonoancoradiindicatoristandar-dizzatichenonpermettonodistabilire“quantobenevienefattoilbene”.CiòinquantoivariindicatorisonoriferitiaglioutputenonaglioutcomeassociatiaiprogettichevengonoapprovatiefinanziatidallaFondazione.Comeormaièrisa-puto,lavalutazionedeirisultatipuòriguardareoilrispettodelleprocedurefissatecircaimodidispesadelleerogazionieffettuatedallaFondazione;oppureilgradodiefficaciarag-giuntodall’attivitàerogativi.Se ilprimotipodi valutazioneserveascongiurareepisodidimalagestio, ilsecondotipopermette di valutare i benefici degli interventi finanziati afavoredellacomunità territoriale incuiè radicata laFon-dazione.Sinoti,disfuggita,cheèproprioquestalacunaaspiegarciperchéleclassificheoiratingdelleFondazionichedi tanto in tantovengonopubblicatehannobenscarsosi-gnificato.Privilegiandoisoliindicatoridilegittimitàedieffi-cienza,ascapitodiquellidiefficacia,quellegraduatorienonriflettonolameritorietàrealedelleFondazioni.Eccoperchéèurgentearrivareadefinireunametricasullabasedellaqualeandareamisurareilvaloreaggiuntosocialeprodottodall’attivitàerogativa.L’attualerendicontazionesocialenonassolvepienamenteatalefunzione.L’auspiciocheformuloèchelaFondazioneCariparovoglia,nelprossimofuturo,dareuncontributosignificativoanchesutalefronte”.

Rimane infineunaquestionespecifica tuttora tra lepieghedeldibattitosulleFondazioni,echepuntualmenteriaffiora:ilrapportotradiesseelapolitica.Laqualeultima,fattausciredallaportaconlariformaAmato,tentaperio-dicamentedirientraredallafinestra.Suquestoaspetto,lo

Un tema di confronto: “quanto bene viene fatto il bene”.

Quei bigliettini che venivano smistati nei corridoi romani.

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stessoAmatoproponeunricordopersonalecheladicelun-ga,chiarendocheunodegliscopidellanascitadelleFonda-zionieraproprioquellodisottrarrelebancheallapolitica:“Nonvollisottopormi,daministrodelTesoro,all’umiliazio-nedipresiedereunCicr [Comitato interministerialeper ilcreditoeilrisparmio:ndr]chenellecondizioniambientalideltemporicevevadapersonechepasseggiavanonelcorri-doioromanodiviaXXSettembredeibigliettinisuiqualiera-noscrittiamanoinomidicolorochedovevanodiventare‘exabrupto’banchieri.Ederoparticolarmenteirritatodalfattoditrovarmi,altempo,afrequentarepersonecheavevoco-nosciutonellelorovestiprofessionalimolteplici,rivolgersiameunbelgiorno,ilgiornodopodiunCicr,dicendomi,‘Noibanchieri…’.Decisi così di non convocaremai il Cicr e dicambiarelalegge,creandoundiaframmatralapoliticaelenominebancarie,nellaconvinzionechequellabancariasiaunaprofessionechedev’essereesercitataconcompetenzaeindipendenza.Secondounprincipiogeneralechesiappli-caatuttiisettori:ilregolatorenondev’esseregestore”.

È una linea che Giuseppe Guzzetti, presidentedell’Acri,hadifesodasempre,econtinuastrenuamenteadifendere,assiemeaunaltroprincipiobasilare,relativoalrapportotradiesseegliistituticreditizicuisonocollegate,echeinqualchemodoècomunquecollegatoalprimo:“Lebanchesonosoggettiprivatiprofit,cheappartengonoallasferadelmercato;leFondazioninoninterferiscono,népos-sonointerferire,nellalorogestione.Sonoinvestitoriistitu-zionali,presidiodell’autonomiadellebanche,purchésianoessestessecapacidisalvaguardarelapropria”.Quantoallapresenza delle Fondazioni nel capitale delle banche, “stanellastoria,nellacronaca,e ritengoanchenel futuro”.Etieneasottolinearechequestapresenza“èsoloun inve-stimento, la loromissioneesclusivaè la funzionesocialedi strutture filantropiche”.Un ruolo destinato ad acquisi-

“Una marcia in più per

l’Italia che va a vantaggio

di tutti”.

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resempremaggiorecentralitàinunafasedicrisipesante,con i rischi di deriva che essa comporta su unPaese datroppianniafflittodaprofondimalistrutturalicomel’Italia:“OggileorganizzazionidelterzosettoreeleFondazionichelefinanzianorappresentanol’unicopresidioaunulteriorerischiodigrandedisgregazionesocialenelnostroPaese.Equestovadettoconchiarezza.Conaltrettantachiarezzavaricordatochenoinonabbiamonélerisorsesufficientinélavolontàdisostituirciall’interventopubblico.Difaresus-sidiarietà,sì!”.Inquestosenso,essepossonodiventareinprospettivaanche“unostrumentopreziosoperconcorrerealrilanciodelPaese”.Soprattutto,chiarisceGuzzetti,rap-presentano“unpatrimoniodituttigliitaliani:diquellicheappartengonoalle loro rispettive comunitàdi riferimento,maanchedi tutti gli altri, perchénel loro insieme, inciòchefanno,nellaculturadellasussidiarietàcheemblema-ticamenterappresentano,leFondazionidioriginebancariapossonoessereunamarciainpiùperl’Italia,equindiunarisorsachevaavantaggioditutti”.

Suquestafilosofiadi fondopoggia l’azionedelle 88Fondazionipresentioggiascalanazionale(12inPiemonte,3 inLiguria,2 inLombardia,2 inTrentinoAltoAdige,6 inVeneto,3inFriuliVeneziaGiulia,19inEmiliaRomagna,11inToscana,8nelleMarche,6inUmbria,4inAbruzzo,5nelLazio,2inCampania,2inPuglia,1inCalabria,1inSicilia,1inSardegna).Ledisposizionidilegge,einparticolareilde-cretodel1999successivoallaleggedelegadell’annopre-cedente,elencaisettori incuisonochiamateadoperare:famigliaevaloriconnessi,crescitaeformazionegiovanile,educazione istruzione e formazione, volontariato filantro-piaebeneficenza,religioneesviluppospirituale,assisten-zaaglianziani,diritticivili,prevenzionedellacriminalitàesicurezza pubblica, sicurezza alimentare e agricoltura diqualità,sviluppolocaleedediliziapopolare,protezionedei

88 Fondazioni con un patrimonio di 50 miliardi di euro.

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consumatori, protezione civile, salute pubblica, medicinapreventivaeriabilitativa,attivitàsportiva,prevenzioneere-cuperodelletossicodipendenze,patologieedisturbipsichi-ciementali,ricercascientificaetecnologica,protezioneequalitàambientale,arte,attivitàebeniculturali.InquestoventagliolesingoleFondazionisonochiamateascegliere,ognitreanni,nonpiùdicinquesettoririlevantiincuiinve-stirelelororisorse.Chesonoconsiderevoli:afine2010,illoropatrimoniocontabilecomplessivosuperavadipocoi50miliardidieurosuunbilancioglobaledipocoinferioreai60;leloropartecipazionibancariesiaggiravanosui25miliardi.Beneficiaridegliinterventisonosoggettiprivatinonprofiteistituzionipubbliche.Unagalassiacomposita,chevadalleorganizzazionidivolontariatoallecooperativesociali,dallascuolaall’università,dallestrutturesanitarieagliistitutidiaccoglienzaebeneficenza.Unospaccatodellasocietà.

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A CESAREQUEL CHE È DI CESARE

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Nasce il24dicembre1991 laFondazioneCassaRi-sparmiodiPadovaeRovigo.Eil3gennaio1992,allequat-trodipomeriggio,si tiene laprimariunionedelconsigliodiamministrazione,nellasedecentraledellaCassadiRi-sparmio di Padova eRovigo, in via Trieste a Padova: du-reràpocopiùdi un’ora. L’incontro èpresiedutodaEttoreBentsik,cheall’epocaguidalaCassa;suoviceèGiuseppeToffaninjr.Attornoaltavolo,perquelbattesimo,siedonoiconsiglieri:CarloAugenti,SilvanoCarraro,AriostoDegan,BenedettoGiavarini,NazarenoLavezzo,PaoloMazzi,RaulOrvieto,GiuseppePolimeno,LucioRizzi,GiulianoStoppa,EligioZanato.C’èancheilpresidentedelcollegiosindacale,Demetrio Terrin. Assenti giustificati gli altri consiglieri: ilvicepresidenteOrazioRossi,RuggeroCaporali,MarioCa-solinoeLeonardoFerrari;nonchéisindaciLodovicoFran-zinaeGiuseppeSalvaggio.Ilprimoattoufficialeèlasceltadelsegretariogenerale,checadesuPioBussolotto,am-ministratoredelegatoedirettoregeneraledellaCassa.Poisiaffronta laquestionefinanziaria.AlneonatoEnte,dopoaverconferitol’aziendabancariaallaCassa,chehaassuntolaformagiuridicadisocietàperazionididirittoprivatoinapplicazionealla riformaAmato, sono rimasti daerogareifondirelativiagliinterventidibeneficenzaeafavoredellacultura,pariapocopiùdi6miliardidilire,circa4emezzodeiqualigiàimpegnaticonprecedentidecisioni.

La Fondazione padovana:

battesimo alla vigilia di Natale.

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QuellodiBentsikèunbreveinterregno,chesicon-cludeperscadenzadelmandatoil22febbraio1992.Dal23 febbraio infatti lapresidenzadellaFondazione vieneassunta da Orazio Rossi, affiancato dai vice Carlo Au-gentieFrancescoDellaValle.Nelluglio1994presidentediventaGiovanni Sammartini, che ricopre la carica finoall’aprile 2003, quando gli subentra Antonio Finotti (inprecedenza dal 1997 segretario generale), confermatonel febbraio 2008. È toccato aRossi guidare il neonatoentenelladelicatafasediavvio;malasuavicendaperso-nalesiintrecciaancheconquellacheèstatal’evoluzionedella Cassa, che attraverso operazioni di aggregazionisuccessive l’ha portata a diventare Cassa di RisparmiodelVeneto.RicordalostessoRossi:“Siamoriuscitiafarcrescereilnostroistituto,passandoda100a560sportel-li,mantenendolasedecentraleaPadova,graziesiaadunfortepianodiespansioneterritorialeanchefuoridalleprovinceditradizionaleinsediamento,siaall’acquisizio-ne di reti di altre banche (Banca Agricola di Cerea nel2003, laReteSPIMIdelTrivenetonel2004e laReteexIntesanel2008);adoggi,dopolenecessarierazionaliz-zazionilaBancapuòcontaresuunaretedi450sportelli”.LafusionetraBancaIntesaeSanpaoloIMInelgennaio2007hafattosìchelaBancaentrasseafarpartediungruppocheoggiètraiprimissimidell’eurozona,conunacapitalizzazione di mercato di circa 20miliardi di euro(datoadottobre2012),econunportafogliodipocomenodi11milionidiclienti.

IprimipassidellaFondazionesonostaticomplessi,spiegaRossi:“Siamopartiticonunacapacitàerogativaan-nualediunadecinadimiliardidivecchielire.Personalmen-te,misonosemprebattuto,ancheacostodidoversfidareforticontrarietà,sostenendochenoneraproprioilcasodivendere leazionidellabancacheavevamo inportafoglio.

Un istituto cresciuto negli anni da 100 a 560 sportelli.

Una banca che continua a sostenere le imprese e le famiglie.

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ACESAREQUELCHEÈDI CESARE

Quellasceltahapagato:oggi laFondazionedetienepocomenodel5percentodelleazioniordinariedelgruppo,difatto quanto la Fondazione Cariplo, risultando il quartomaggiorazionista”.Unrisultatosignificativo,tieneasotto-linearel’expresidente:“SiamoriuscitiafarsìchelaFon-dazioneCariparopartecipialcapitalediunadellemaggioribancheeuropee,moltiplicandoilvaloredell’investimento.Einquestomodo,soprattutto,rimaneadoperareaPadovaeRovigoenellealtreprovincedelVeneto,unabancache,af-fondandolesueradicinelterritoriodiriferimento,continuaasostenernelefamiglieeleimprese”.

C’èunaltro interventosucuiRossimettevolentieril’accento,nel ripercorrere lasuaesperienzaallaguidadiFondazioneCariparo: “Hovolutoseparare leduecariche,quelladellastessaFondazioneequelladellaSpabanca-ria,dueanniprimachequestasceltavenisseimpostadalministerodelTesoro”.Macomesonostatiqueiprimitem-pi,praticamentecon tuttoda inventare?“All’iniziochiara-menteabbiamodovuto far fronteaunaseriedidifficoltà.Nonerasemplice,soprattutto,farcapirechelaFondazio-neeraunacosa,elabancaun’altra;manelnostrocaso,devoanchedirecheentrambesonostatedisupportol’unaall’altra”. Per quanto riguarda la banca, “il cambio delladenominazioneoriginariaèstatolanaturaleconseguenzadell’assunzionediunadimensioneregionaleapartiredallafinedel2008”.Certo,nelvararelanuovarealtàbisognavatenercontodell’esigenzadiaprirestradeinnovativerispettoa una tradizione consolidata da oltre un secolo emezzo:“NellaCassaEntePubblicoEconomicoesistevapressoleduesediprovincialiunacommissionedibeneficenza,cheera stata guidata dal presidente Ezio Riondato prima edaEttoreBentsikpoi.Siriunivaperprendereinesameledomandecheprovenivanodaunapluralitàdisoggettidelterritorio:parrocchie,biblioteche,asili,associazionidiver-

“Quell’asilo che ci chiedeva

i soldi per comprare

le pignatte”.

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se…Mi ricorderò sempre un asilo che ci chiedeva i soldipercompraredellepignatte…Sitrattavadiunprimoesamedelle pratiche che poi venivano sottoposte alla decisionedelconsigliodiamministrazione”.Con laFondazionesièimboccataovviamenteunastradadiversaepiùstrutturata,passando al finanziamento di interventi di assoluto rilie-vo:traiprimi,RossiricordailcontributodellaFondazionestessaper ilprogettodirestaurodellacintamurariame-dioevalediMontagnana,comepureperilradicalepianodisalvaguardia degli affreschi diGiotto nellaCappella degliScrovegni.Questograzieasceltedimetodochiaritefindaiprimissimibilanci:“Abbiamostabilitodasubitodicaratte-rizzarelanostraazioneintroducendoelementievolutiviri-spettoallapoliticadelleerogazioniattuatainprecedenza;equestonell’intentodisoddisfare inmanierasemprepiùcoordinata ed efficace i bisogni espressi dalla collettività,edicontenerelaframmentazionedellerisorse.Devodirecheattraversoquestaimpostazioneabbiamoanticipatotral’altro quanto emerso in un successivo convegno di studidell’Acriinmateria”.

Sonosceltechesisonorivelatepaganti,echehannofattosìchelaFondazionepotessemettereinmotorisorsediassolutorilievo,dallasaluteallacultura,“perchélaban-cahalavoratobeneehaprodottoutili”.Ilcompitoprima-rio,oraeperilfuturo,rimanecomunquesemprequellodi“faregliinteressidelterritorio”.Inlineagenerale,aggiungeRossi,“leFondazionisisonocomunquerivelatelasalvezzadellebanchediriferimento”.Oggisiamoaunbivio:qualefuturoperesse?Rispondeilpresidentediallora:“Devonosicuramentemantenerelaproprietàdellabancachelehagenerate,inmododagarantirleilmassimodiautonomia.Madevonoanchecercaredigenerareutiliattraversoinve-stimentialternativi,tenendocontocheunabancapotrebbenondistribuiredividendiperqualchetempo”.

Il compito primario è quello di fare gli interessi del territorio.

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ACESAREQUELCHEÈDI CESARE

Dall’estatedel1994all’apriledel2003,glisubentraGiovanni Sammartini. Il quale per tutti quegli anni tienecomebussoladiriferimentol’anticamassimaevangelica:date aCesare quel che è diCesare…E la ribadisce an-cheoggi,dapresidentediCarive,laCassadiRisparmiodiVeneziachehaappenafesteggiatoi190annidivita,con-notandosi come la più antica Cassa di Risparmio italia-na:“SecisonostatedifficoltànellaventennalevitadelleFondazioni,questesonostatecreatedaireiteratitentatividi ingerenza della politica. Il Tesoro, per fare un esem-pioconcreto, inpassatoavevatentatodiappropriarsidelloropatrimonio,unpatrimoniomessoassiemegrazieallalungimiranzaedalla capacità di gestionedelleCassediRisparmio,e come tale fruttodellecomunità locali:nonbisognamaidimenticarecheperloroobbligoevocazionestatutari, leCasse hanno sempre redistribuito nel terri-toriopartedeiloroutili”.Insomma,unpreziososerbatoioalimentatoneltempograzieadunasanaeoculatagestio-ne,senzaricorrereapubblicicontributidisorta,nédaglienti locali né tantomeno dallo Stato: “Dunque, amag-giorragioneeranoassurdiitentatividelloStatostessodiespropriarlo”.Sonoconcettioggimagariacquisiti;manonall’epoca,quandoFondazioneCariparoassiemeallealtremuovevaiprimipassi.Sammartiniricordabeneiltormen-tatoavviodellasuapresidenza:“C’èvolutoqualcheannoperstabilirerapportichiariecorretticonunapoliticachetentavadiesercitarelapropriainfluenzaancheattraversogliindirizzisugliinterventidaattuareesullastessacom-posizionedeiconsiglidiamministrazionedelleFondazio-ni…Poi,grazieancheallecapacitàdelpresidentedell’AcriGuzzetti, e all’intervento normativo promosso dall’alloraministrodelTesoroCiampi,sièfinalmenteriuscitiaco-glierel’importanzadiquestienti,eariconoscerelorol’in-dispensabile autonomia, che è poi la base irrinunciabileedessenzialedellaloroazione.Rimaneuninsegnamento

“Guai se la politica dovesse entrare

nelle nostre Fondazioni!”.

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fondamentale:guaiselapoliticaentranelleFondazioni!”.

Per quanto l’ha riguardato, Sammartini ha semprecontrastato ogni tentativo di ingerenza, pur avendoa chefareasuavoltacondiversiesponentidelmondopolitico.Econunaspettoparticolaresucuitieneametterel’accento:“Sonosempreriuscitoaottenerel’unanimità inconsiglio,grazieaunosforzodicoinvolgimentoeaunafortecompat-tezzainterna.PadovaeRovigosonochiaramenteduerealtàmoltodiversetraloro,equestoharichiestoun’attenzioneparticolare alle specificità dei due territori. Ma ci siamosempreritrovatid’accordosugliinterventieledecisionidaadottare,senzamaiatteggiamentidiintransigenzadapar-tedichicchessia”.Sammartinisottolineaunaltroaspettostrategico,cheriguardal’ambitooperativosucuiFondazio-neCariparohaoperatodurantelasuapresidenza:“Insedediconfrontosugli indirizzidaseguire,hosempre insistitosul fattocheperottenereunarealecrescitadelterritorioera importantenontrascurarenessunodeicinquegrandisettoridiintervento(ricerca,istruzione,cultura,salute,so-stegnoallefascedeboli:ndr),considerandoliinrealtàcomeununicum;pocootanto,perciascunodiessic’eranosem-predelleesigenzecuidarerisposta.Certo,abbiamoanchedettodinoamolterichieste,masempremotivando il ri-fiuto;edevodirechenessunohamaicontestatolenostrerisposteelenostrespiegazioni.Cisiamosempresforzatiditrasmettereall’esternoun’ideadiassolutorigoredelnostrooperato”.

Sulla base dell’esperienza maturata, di che tipo diinterventi o comunque di filosofia operativa hanno biso-gnooggi leFondazionidioriginebancariapercontinuareasvolgerepienamente ilproprioruolo, tenendocontodelmutato contesto e in particolare dell’impatto della crisi?Sammartini ha le idee chiare al riguardo: “Siamo in pre-

Padova e Rovigo due realtà diverse ma complementari.

“Essere al servizio delle nostre comunità di riferimento”.

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ACESAREQUELCHEÈDI CESARE

senzadiun’evoluzionecontinuaanchesottoilprofilosocia-le,ecredochequestadovrebberiflettersinellasceltadellepersone da inserire nei consigli di amministrazione delleFondazionistesse,puntandosufigureingradodifarsipor-tavocedellenuoveistanzedelterritorio.Poi,naturalmente,ogniFondazionedevepotercontinuareadecidereinasso-luta indipendenza,sempreispirandosiacriteridirigoreetrasparenza.Equestorimaneilmodomiglioreperfarsiri-conoscereevalutareall’esterno,infunzionediciòchevienefatto: ilcriteriodi fondoèquellocheunaFondazioneèalserviziodellapropriacomunitàdiriferimento”.Lacrisipe-raltroaccentuainmodosignificativolecrescentiesigenzelegateall’ambitosociale:“Èvero,enonc’èdubbiochesianecessariotenernecontonegliinterventi,masempresen-zasbilanciarel’azionecomplessivadell’istituzione,pernonrischiaredipenalizzareglialtrisettorichemantengonounaloroimportanzastrategicaancheinchiavefutura:pensoadesempioallaricerca,unagaranziaperilfuturo,oalrecu-perodelpatrimonioculturale,valeadirelenostreradici”.

Infine,perquantoriguardailrapportoconlebanchedi riferimento, il presidente Sammartini mette in campounaconsiderazionedifondo:“SitrattadiverificarecosaleFondazioniabbianofinquirappresentatonelgarantireso-liditàallebanche,equindiindirettamenteall’interoPaese.Senzaillorosostegno,alcunebancheavrebberopotutobe-nissimoessereacquisitedainvestitoristranieri.Personal-mente,nutrolafiduciachel’attualetempestaeconomicaefinanziariasiacomunquedestinataafinire”.E labussolaperiprossimivent’annidiFondazioneCariparo?“LastessachelaFondazionehasempresaggiamentetenutofinqui.Sehasaputoconquistarsigeneralestimaefiducia,daicit-tadinicomedalleclassidirigenti,èperciòcheha fattoeper come l’ha fatto, coniugando rigore e trasparenza. Leesigenzesocialicambieranno,e laFondazionevisisaprà

“L’attuale forte tempesta

economica è destinata

a finire”.

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adeguare.Ma senzamodificare il profilo che si è data, econtinuandoariconoscereilprimatodellapersonanelter-ritorio,nondell’economia.Perchésemancanolacultura,lasalute,l’istruzione,laricerca,alloranonpuòessercinep-puresviluppodell’economia”.

Comesi vede, si trattadiunpercorsoormai lungo,in parallelo con la progressiva evoluzione del ruolo delleFondazionidioriginebancaria,echenel tempohacono-sciutounaprogressivamaturazione,conunveroepropriosaltoculturale:dallostadioiniziale,basatoessenzialmen-tesull’erogazionedicontributi,alrapportoconsoggettidiprimopianonellarispostaalleesigenzedelterritorioincuioperanoenellapromozionedellorosviluppo.CosìèstatoancheperlarealtàdiPadovaeRovigo(chesignificacom-plessivamente1,2milionidiabitanti),supiùfronti:dalso-cialeall’istruzione,dallaculturaallaricercascientifica,dal-lasaluteall’ambiente.Unpassaggiochesiètradottoinunamaggioreselettivitàdelleiniziativedasostenere,maancheinunruoloattivonelproporreprogettipropriperstimolareoaccelerareprocessivirtuosi.Conparticolareriferimento,perquanto riguarda la fasepiùattuale, alle esigenzedelsociale,sucuilacrisieconomico-finanziariainnescatasiapartiredal2008haprodottounvistosoimpatto,accentuan-dotral’altrolesituazionidibisognoedimarginalità.Tuttoquestopuòfarlevasuunmonte-risorsecomunquesigni-ficativo,pariaunvaloredimercatodiquasi2,2miliardidieuroafine2010;ilchecollocalarealtàdiPadovaeRovigoalsettimopostotrale88Fondazioniitaliane,eleconsenteun’operativitàconsistente:nel2011,l’importodeicontributierogatihasuperato i50milioni;abeneficiarnesonostatiin particolare l’assistenza e tutela alle categorie deboli el’istruzione.Intuttiisettoridiintervento,inognicaso,lali-neaispiratriceè,etalerimarrànelprossimofuturo,quelladifarlevasull’innovazionesociale.Unconcettochesitra-

Tutela ai settori deboli e investimenti per l’istruzione.

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ducenellasperimentazionedisoluzioniinnovativeafrontedibisogniedesigenzechenonhannoancoratrovatovaliderisposte,promuovendoancheprogetti-pilotacheservanoamettereapuntonuovestrategiedaapplicaresupiùvastascala,unavoltachenesiastataverificatal’efficacia.

Certolacrisigenerale,chenonharisparmiatoilsi-stemadelcredito,haincisoanchesulleFondazioni,chia-matealorovoltaagarantirel’esistenzadiistituzioniban-cariesolide,ecapacidigarantire l’accessoalcreditosiaalleimpresecheallefamiglie.Perquantoriguardalareal-tàdiPadovaeRovigo,laFondazionehainvestitocircail60percentodelproprioportafoglioinIntesaSanpaolo,dicuidetienepocomenodel5percento(il4,67,perl’esattezza)delleazioniordinarie,risultandoilquartomaggiorazionistadelgruppo;ilchehagarantitoperanniottimirendimenti.LacrisiattualehachiaramenteincisoanchesultitoloIn-tesaSanpaolo,siainterminidiredditivitàdelleazionichedivaloredimercato;mal’otticadellaFondazionenonpuòlimitarsiallasolaepurimportanteremunerazionefinan-ziaria:deveguardareancheesoprattuttoallericadutesul-lo sviluppodel territorio.Confermandoquindi il convintosostegnoall’attivitàdelgruppo,nellaconvinzionedelruolostrategicogiocatodaquestapartecipazione,essahaavvia-toalpropriointernounrilevantepercorsodicambiamento,conlaridefinizionedellastrategiaelariorganizzazionedelgoverno e della gestionedel processodi investimento; equestonel dichiarato intentodi preservaree consolidareilpatrimonioneltempo,attraversounagestioneoculataeprudente.Inparticolare,findal2009sièmessomanoaungradualecambiamentodellacomposizionedelportafogliofinanziario;enel febbraio2011sonostatevarate lenuo-velineeguidadellagestionedelpatrimonioperlaqualeèstatoindividuatounobiettivoredditualemedioannuosuunorizzontetemporalediduratadecennale.Inoltre,sièdeci-

Nuove linee guida per una sana gestione

del patrimonio.

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sodiricorrerealsupportodiunadvisoresternoeindipen-dente: ruolo affidato dal settembre 2009 alla CambridgeAssociatesLtd, società cheoperadaormai quarant’annisulmercatointernazionale,conunmigliaiodiclientitracuiuniversità, fondazioni private, fondi pensione, compagnieassicurativeedentipubblicisovranazionalicomeilFondoMonetarioInternazionale.

LastrategiageneraledellaFondazionevienedeline-ataattraversopianitriennaliindividuatiinunappositodo-cumento programmatico. “Progettiamo con voi un futuromigliore”,èiltitolo-slogandiquelloattualmenteinvigore,relativoalperiodo2010-2012,echeconfermaicinqueset-toritrainantidell’attività:ricercascientifica,istruzione,artee attività culturali, salute e ambiente, assistenza e tuteladelle categorie più deboli; a questi se ne aggiungono tredatempotradizionalmenteseguitinellarealtàpadovanaerodigina,ecioèl’attivitàsportiva,laprotezionecivileelasi-curezzaalimentarecollegataconl’agricolturadiqualità.Lamissioncheliaccomunaèdichiaratamentequelladi“so-stenereprogettichecontribuiscanoamigliorarelaqualitàdellavitaeapromuoverelosviluppoeconomicodelterrito-riodiPadovaeRovigo,attraversoildialogoelacollabora-zioneconistituzionilocali,organizzazioninonprofitealtrisoggetti”.Aquestasiaggiungonolemissiondisettore,cia-scunaconobiettivipropri,eaffiancatadaun’accurataattivi-tàdivalutazioneattraversoilricorsoaspecificiindicatoridirisultato.Perlaricercascientifica,“portarelaricercalocaleacompeterecon lemigliorirealtàscientifiche internazio-nali,nellaconsiderazionecheuninnalzamentodellaquali-tàdellaricercasitraducainunamigliorevalorizzazionedeisuoirisultatiinterminidisviluppoeconomicoesocialedelterritorio”.Perl’istruzione,“favorireunacrescitaeducativaampiaediversificata,arricchendoleopportunitàformativedicuidispongonobambini,ragazzieadulti,conunaparti-

Un titolo-slogan: “Progettiamo con voi un futuro migliore”.

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colareattenzioneallefascepiùdebolidellasocietà,inmododacontribuirealmiglioramentodellapersonaedellerela-zionisocialisulterritorio”.Perl’arteeattivitàculturali,“farsìchearteeculturarappresentinounmomentodielevazio-neesianosempredipiùun’esperienzadiqualitàalservizioditutti”.Perl’assistenzaetuteladellecategoriepiùdeboli,“favorirelapienarealizzazionedellapersonaelasuacom-pleta integrazionesociale,promovendone lemigliori con-dizioni di autonomia (decisionale, psico-fisica, economicae sociale) in un contesto di solidarietà e collaborazione”.Per la salute e ambiente, “contribuire al miglioramentodellecondizionidisalutesul territorioeallasalvaguardiadell’ambientecomepresuppostoper losviluppodellege-nerazioniattualiefuture”.Dasottolineareinparticolareilcapitolocheriguardalaricercaesviluppo,considerandoladistanzachetuttoraseparailVenetodagliobiettivieuropeidi Lisbona, i quali prevedonoun investimento nel settoreparial3percentodelpil(ilprodottointernolordo):lare-gioneèfermaapocopiùdell’1percento,addiritturaaldisottodellamedianazionale.Daquilarilevanzadiformedisostegnocomequelle assicuratedallaFondazione, tra lequalivannocitatiicosiddetti“progettidieccellenza”riferitiatremacro-aree(tecnologica,biomedicaeumanistica).

Nel dare attuazione a questi obiettivi, essa punta epunteràsemprepiùperilfuturoasvolgereunveroeproprioruolodiagentediinnovazionesociale,cheneldocumentovienemessoafuocointerminimoltonetti:“LaFondazionenon intende operare secondo una logica di supplenza ri-spettoall’interventopubblico,nétantomenosostituirsialleimprese inuna logicadimercato,masaràattentaadaf-frontareibisognicheilterritorioesprime,realizzandocosìlasuaverafunzioned’innovazione:testandonuoviapprocciaiproblemisociali, adottandosoluzioni innovativecheal-trimentinonpotrebberoesseresperimentate,promovendo

“Nessuna nostra supplenza

rispetto all’intervento

pubblico”.

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progettipilotacapacidicrearenuovaconoscenzasudeter-minatetematicheperpoiessereeventualmentereplicatisupiùvastascala”.Nellaconsapevolezzadiquantodifficilemaal tempostesso indispensabilesiaoggisvolgereunsimi-leruolo:“Difficile,perchénonhagaranziedisuccesso:larealizzazionediprogettiinnovativi,infatti,perquantosup-portata dalle analisi, porta con sé un inevitabile livello dirischio;necessario,perchéèsoloattraversolapromozionedinuoveiniziative,replicatesuvastascalaseefficaci,chesipuògenerareunbeneficiodiffusosullacomunità.Edèversoquestotipodiiniziative,difficilmentesupportatedallepolitichepubblicheodallelogichedimercato,cheintendepuntarelaFondazione,nellaconvinzionecheperquestaviapassa la veraazionedi cambiamento socialedi cui vuolefarsiportavoce”.

Naturalmente,questiprincipidevonofareiconticonlarealtàdiunacrisicheinvestel’interoassettosocio-eco-nomico,echesiriverberaconparticolareintensitàsulsi-stemabancario,condizionandodiconseguenzaimarginidiazionedelle88FondazionioggioperantinelPaese;inclu-saquelladiPadovaeRovigo.Cheneltriennioprecedente,2007-2009,avevagarantitoalproprioterritoriodiriferimen-torisorseper200milioni,echeinquelloincorsosièvistacostrettaalimitarlia150:unacifracomunqueimportante,echeinconsiderazionedellasituazionecomplessivaman-tieneunaparticolareattenzioneperilsostegnodeisettoripiùdebolidellasocietà,cuivalamaggiorquotadegliinter-ventiprevisti (22percento,perun importodi33milioni).Èuncampovastissimo,chevadallapovertàall’assistenzaaglianziani (semprepiùnumerosi,eoltretutto incostan-tecrescita, con il conseguente lievitaredelladomandadiassistenza),dalletossicodipendenzeall’ediliziapopolare;iltutto inunquadro che tanto aPadovaquantoaRovigoècaratterizzatodafenomenidiparticolareintensità:dall’esi-

Un fondo straordinario di solidarietà assieme alla Caritas.

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genzadifavorirel’integrazionesocialedeisemprepiùnu-merosiimmigrati,aunaquestionegiovanilesegnatadaunadevastantecrisidivaloriediidentità.Tragliinterventipiùsignificativigiàattuatialriguardo,edestinatiacontinuare,spiccal’istituzionediunFondostraordinariodisolidarietà,incollaborazioneconentilocali,CamerediCommercio,as-sociazionidicategoria,entireligiosi,ealtreorganizzazionidellasocietàcivile,perdareunaiutoconcretoallefamiglieindifficoltàoachihapersoillavoro.Ladomandasocialerimanecomunqueincontinuoaumento(oltre500richiestenel triennio2007-2009); ilcheponeallaFondazione l’esi-genzadidefinirecriteridifondocuiispirarsinelgestirelerisorseadisposizione,partendodallaconvinzionedidoversuperare la pura logica assistenzialistica, puntando percontroapromuoverelacapacitàdelsingoloedellacomu-nitànell’affrontarelevariesituazionididisagio.Aquestori-guardoildocumentoprogrammaticodellaFondazionefissaquattroobiettivistrategici:favorirelecondizionierimuove-regliostacoliallapienarealizzazionedellepersonesvan-taggiate;promuovere l’integrazionee lacoesionesociale;sostenerel’autonomiaperfavorireunamaggioresicurezzaeresponsabilità;coltivarelasolidarietàcomevalorefonda-mentaleperunosvilupposocialeeciviledellacomunità.

Le difficoltà poste dalla crisi economico-finanziariahannopostoinevidenzaunlimitedicaratteregenerale,enonsoloveneto:leFondazioniagisconosulterritorio,etut-taviaacausadiprecisivincolistatutarinonpossonomet-tereinattoinvestimentidiretti.L’andamentoregistratotrail2008eil2009,conl’esigenzadimantenerefissoiltimonesulproprioruolostrategico,ealtempostessodisostene-relebanchediriferimento,hasuggeritounasvoltacheèmaturataproprionell’ambitodellaFondazionediPadovaeRovigo.Partendodall’accostamentotraduecifre:nel2009,l’insiemedelle Fondazioni ha erogato risorse per 1,7mi-

Un patrimonio usato al servizio

dello sviluppo economico.

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liardi,afrontediunpatrimoniocomplessivodi49.Daquiladomanda:cometrovareunmodoefficacepermettereque-storilevantepatrimonioaserviziodellosviluppoeconomicodei rispettivi territori? Con una particolare sottolineaturalegataallacartad’identitàdeltessutoindustriale italiano,caratterizzatodaunapresenzafortementeframmentatadiaziendedipiccoledimensioni,inprevalenzasottocapitaliz-zatee tradizionalmenteorganizzate indistretti (mamoltooggistacambiando),conl’esigenzapercresceredidisporredi fontidifinanziamentoalternativealcanale tradizionaledelcredito.

Daquestepremessenelnovembre2009ènataGra-diente Sgr, una società di gestione di private equity (ac-quisizionedipartecipazioni insocietànonancoraquotatedapartediinvestitoriistituzionali:sitrattadiunaformadiinvestimento di medio-lungo termine in aziende caratte-rizzatedaelevatepotenzialitàdisviluppoecrescita:ndr),per sostenere lepiccoleemedie imprese, su iniziativaditresocipromotori:laFondazioneCassadiRisparmiodiPa-dovaeRovigo,Sinlocspa(unafinanziariadipartecipazioni,consulenzaeinvestimentocheoperasullosviluppolocale,epartecipatadanovetraleprincipaliFondazionidioriginebancariaedaCassaDepositiePrestiti),eBBFin(veicolodiinvestimentoincapoalmanagementdellastessaGradien-te).Al verticec’è ilpresidentedellaFondazioneCariparo,AntonioFinotti.Duegliobiettividifondo:accompagnareleaziendemeritevolifuoridallacrisi,fornendoloroilcapitalenecessariopercrescereeconsolidarsi;costruireunapiat-taformadiinvestimentoincuiinvestitoriistituzionalipossa-nounirsi,creandounefficacestrumentodi interventosulterritorio. Spiega Pietro Busnardo, amministratore dele-gatodellasocietà,allespalleun’esperienzadiseianni inFondazione,periodoincuihagestito il fondoinvestimentiperglistart-uptecnologici:“Sitrattavadimettereapunto

Gradiente, strumento finanziario con un ruolo strategico.

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unostrumentochepermettessealleFondazionidiagireneipropriterritoridiriferimentononsoloconl’attivitàistituzio-nale,maanchesostenendolosviluppodiaziendemeritevo-liattraversol’investimentoincapitale.Tuttoquestorispet-tandolelogichedimercatoedaccompagnandoleaziendenelpercorsodicrescitaperiltemposufficienteamettereafruttoilpianoindustrialecondivisoall’iniziodell’operazio-ne”. Ilpuntodipartenzadiun’operazione-tipo,unavoltastabilito il contatto con l’impresa interessata, è lamessainattodapartediGradientediunoscreeningmoltoaccu-rato,passatoilqualesiprocedeaprendereladecisionediinvestimento,chesibasasuunbusiness-planproiettatosuunarcotemporaledi3-5anni.Ingenerale,gliinvestimentisonofinalizzatiasostenerelacrescitaperlineeinterne,asviluppare l’internazionalizzazione o favorire l’unione conaltreaziende.All’imprenditorestessovienelasciatalage-stionedelpianocondiviso,mentreGradientepartecipaatti-vamentealconsigliodiamministrazione;spessoècondivi-sol’inserimentodifigurechiaveinorganico,qualiinprimisquelladeldirettorefinanziario. Il targetdiGradientesonoimpresedipiccole–mediedimensioni (confatturatotra i10ei50milioni),attiveinognisettoreindustrialeodeiser-vizi,preferibilmenteconunforteradicamentonelterritoriodiafferenzaalleFondazioniazionistee/osottoscrittrici.Lasocietàeffettuainvestimentiinunintervallocompresotrai5ei10milionidieuro.

Tuttoquestofalevasuprofessionisti,sottolineaBu-snardo, che assumono un ruolo di vero e proprio tutordell’aziendanel senso latinodel termine: “Vogliamo rap-presentare uno strumento di rafforzamento e sviluppodell’impresa, anche attraverso la presenza di esperti cheentranonel suoconsigliodi amministrazione, la rendonopiùmonitorata,garantisconounapprocciodisoliditàanchein situazioni difficili. Una simile impostazione aiuta l’im-

Esperti a sostegno

delle imprese che vogliono

crescere.

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prenditoreaprenderedecisionistrategichegrazieallapre-senzadipartneristituzionalieaun’otticadilungoperiodo,creandouncircolovirtuoso”.L’addiGradientericorreadunesempioconcreto:“Inmomentidimercatocomplicaticomequelli chestiamovivendoormaidaqualcheanno,gli im-prenditorisisentonospessosoli,permillemotivi,edhannoallevoltedifficoltàaprenderedecisionistrategichedacuipuòdipenderenonsoloilsuccessodell’azienda,maanchela stessa continuità aziendale. In situazioni comequeste,poter contare su un partner che dispone di una visionecomplessiva del mercato data dal vedere continuamenteaziendeeterogeneetradi loroconun’otticaorientataallacreazionedivalore,echeèingradodiconsigliarloalme-glio,rappresentaunvalorepreziososucuicontare”.Inlineapiùgenerale,“investirenelleaziendeefarlecresceresigni-ficagenerareunbeneficioeconomicoesocialeperl’interoterritorio,considerandoanchel’indottoelealtrericadute.Dal canto suo, un’azienda che può disporre di un privateequityistituzionalecomeilnostroalpropriointerno,sias-sicuraun’iniezionedimanagerialitàedirigoree,altempostesso,generaunesempiocheciauguriamoaltripossanoseguire.”.

Atestimonianzadellavaliditàdell’idea,varegistratoa fine 2011 l’ingresso in Gradiente di Carimonte Holding(societàpartecipatadelleFondazionidellaCassadiRispar-miodiModenaedelMontediBolognaeRavenna),chehaacquisito una quota del 20 per cento. La holding detienetra l’altro il 3,12% di Unicredit. Sottolinea Antonio Finot-ti, presidente della Fondazione Cariparo: “È un ingressochepremiaun’iniziativaunica in Italia, e che ci permettedidareunarisposta,attraverso interventidiprivateequi-ty, alla domanda di sostegno allo sviluppo che provienedalnostroterritoriodiriferimento”.Unmodelloreplicabileanchedalle altreFondazioni; infatti, laFondazioneCassa

Un modello che può essere riproposto pure in altre realtà.

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di Risparmio di Lucca ha acquisito una quota del 5%diGradientesgrneiprimimesidel2012.CosìcomecisonoaltriprogettidiFondazioneCariparoacuialtreFondazio-niguardanoconinteresse,comei“progettidieccellenza”dell’ateneopatavino.

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AMATO: UN’ANIMA PER FRANKENSTEIN

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Laprofessionebancariavaesercitataconcompe-tenza e indipendenza: è questa l’idea di fondo che haguidato Giuliano Amato nelmettere a punto la legge-delegadel1990cheportailsuonome,echeseparandol’attività creditizia delle banche (Casse di Risparmio eBanchedelMonte)daquellafilantropica,hasegnatolanascitadelleFondazioni.Hastrenuamentedifesoque-stoprincipio,contrastandoerespingendoognitentativodella politica di condizionare le banche, anche quan-dosi è trovatoaesercitare ruoli politici di primissimopiano.Classe1938, torinesediorigini, laurea inGiuri-sprudenza aPisa seguita daunmaster allaColumbiaUniversitydiNewYork,GiulianoAmatonellavitacivileèstatodocentediDirittoCostituzionaleItalianoeCompa-rato;l’impegnopoliticol’havistoper18anniparlamen-tare,e inoltresottosegretarioallapresidenzadelCon-siglio,ministrodelTesoro,delleRiformecostituzionalie dell’Interno, due volte presidente del Consiglio. Traglialtri incarichi,hapresieduto l’Autoritàgarantedel-laconcorrenzaedelmercato,edèstatovicepresiden-te della Convenzione per il futuro dell’Europa guidatadall’allorapresidentefranceseValeryGiscardd’Estaing.IlpresidentedellaRepubblicaGiorgioNapolitanoglihaaffidatoilcompitodipresiedereilComitatodeiGarantiperlecelebrazionidei150annidell’unitàd’Italia.Oggiè

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acapodelprestigiosoIstitutodell’EnciclopediaItaliana(la mitica Treccani). Ha scritto numerosi libri e saggiin tema di libertà, forme di stato e di governo, dirittodell’economia, concorrenza, integrazione europea ecultura politica. In questa intervista, ripercorre il ven-tennale camminodelleFondazionidi originebancaria,eaffrontaaltempostessolecriticitàdellafaseattuale,maancheleprospettivefuture.

Presidente Amato, la sua scelta di ricorrere, tempo fa, all’immagine di Frankenstein per la nascita delle Fondazioni di origine bancaria ha avuto succes-so, al punto da aver ispirato anche il titolo di un libro. Solo in un secondo momento, sempre per citare una sua definizione, Frankenstein ha avuto l’anima. Cosa glielo aveva impedito prima?

“Nella legge che porta ilmio nome, in effetti, leFondazioni erano un po’ Frankenstein: non per sceltamia,ma del Parlamento. In una fase in cui, a cavallotraglianniOttantaeiNovanta,lamanopubblicavenivarimossacongrandefaticadalleattivitàeconomiche,fuil Parlamento a volere che i cosiddetti enti conferen-ti, cioè appunto le futureFondazioni,mantenessero lamaggioranza delle azioni delle Spa bancarie di nuovaistituzione. Lo subii, altrimenti la legge non sarebbepassata.Maintalmodo,eradavverodifficilecheNostroSignorefacessecaderesuquestoFrankensteinl’anima,perchéquest’ultimaeralegataallarealtàdelnonprofit.In realtà, il ruolo della Fondazione venne colto subitoinquestachiavedaCariplo.Poi,neltempo,siarrivòalsuperamentodell’obbligodimantenerelamaggioranzadelleazioni;finoagiungerealdecretolegislativoCiam-pi-Amato del 1999, in cui addirittura si disincentivavafiscalmentequelmantenimento”.

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AMATO:UN’ANIMAPERFRANKENSTEIN

Dando così a Nostro Signore quello spazio di mano-vra che gli era mancato in precedenza…

“Le norme previste dal decreto fecero in modo daportareleFondazionidioriginebancariaversolaloroani-ma:cioèdisporrediunpacchettodipartecipazionidiversi-ficate,talidagarantirelorogliutilidadestinareallapropriaattività,senzadoverdedicareunaparticolareattenzioneaquellabancaria.Oggi,delle88Fondazioniesistenti,18nonhannopiùalcunapartecipazionenellebancheconferitarie;55hannounapartecipazioneinferioreal50percento;so-lamente 15 (di cui la FondazioneMontepaschi di Siena èstatalapiùillustresinoallecessioniacuièstatacostrettanel2012),detengonopiùdel50percentodelcapitaledellabancadiriferimento.Einqualchemodo,tutteleFondazionisonoormaipartecipidiunavastaazionedifinanziamentodelleattivitàdelmondononprofit,chehaacquisitoinItaliaunafisionomiamoltospiccata”.

E tuttavia più d’uno sostiene che rimane comunque un’ambiguità di fondo, consistente nell’avere un piede nel mondo socio-culturale e l’altro in quello bancario. In un contesto simile, magari c’è qualcuno a cui non dispiace-rebbe sottrarre di nuovo l’anima alle Fondazioni?

“Ilpuntoèchelagigantescacrisieconomicaefinan-ziariadegliultimitreannihaportatoaunirrigidimentodel-leregoleprudenzialistabiliteperlebanche,accompagnatodaunaperditadivalorediquellapartedeiloroassetcheèrappresentatadaititolidiStato,inparticolareitaliani.Ilri-sultatoècheirequisitipatrimonialisonodiventatiinquestiultimi tempisemprepiùalti edifficilida raggiungereperlebanche,costrettearipetutiaumentidicapitale,equindiindottearichiamareleFondazionialruolodiproprieazioni-ste.Intalmodo,leFondazionidioriginebancariatendonoa

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ritornareFondazionidioriginebancaria,diventandoquindiunasortadiGianobifronte:finoagiungereaunasituazio-ne,chenonesitoadefinireparadossale,comequelladellaFondazionediSiena,arrivataaddiritturaa indebitarsipertenerdietroagliaumentidicapitale”.

E questo può rischiare di snaturare le Fondazioni, in qualche modo tradendo lo spirito stesso della legge istitu-tiva e del successivo percorso?

“Dipersè,inunprocessostoricocheènecessaria-mentelungo,quantostaaccadendoinquestafasenondevescandalizzarci.Assistiamooggiadiversifenomenididoppianatura:lastessaUnioneEuropeadifattoèunermafrodita;e forse lo è il futuro stesso. La vita della nostra epoca ètalmentecomplessa,cheinmolticasileibridazionirappre-sentano lasoluzionemigliorecui riusciamoadarrivare. Iproblemisorgonosemmaineicasi incui leduenaturesirivelanounadiostacoloall’altra.Nelcasospecifico,sistadeterminandounasituazioneincuileFondazionirischianoditrovarsisenzapiùrisorsedadestinareaquellecheat-tualmenterappresentanole loroprincipaliattività,perchélabancaacuisonolegatenondistribuiscepiùutili”.

Lester Salamon, direttore del Centro studi sulla so-cietà civile della Johns Hopkins University, riferendosi alle Fondazioni parla di una nuova forma di alchimia, in cui la privatizzazione può venire usata per trasformare aziende pubbliche o parapubbliche in aziende con scopo di lucro, e al tempo stesso per “produrre oro da utilizzare per sco-pi caritatevoli”. È una formula che oggi rischia di essere messa in crisi?

“Non ci fasciamo la testa anzitempo. Nel 2010, leFondazioni hanno comunque erogato una cifra rilevante,

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paria1,366miliardidieuro:cifraappenainferioreaquelladel2009,cheerastatadi1,386miliardi.Rimanedunqueunpotenzialemoltorobusto,ancheperchélatipologiadique-stiinterventisièvenutaarricchendoneglianninonsoloinquantitàmaancheinqualità.Pensoadesempioalfenome-nodelsocialhousing,chehapresopiedeinItaliapropriograziealleFondazioni;oppurealleerogazionidestinateadattivitàdiinvestimentodirettoinprogetticomplessivi,comequellodellaFondazioneconilSud;oancora,alruolocheleFondazionihannosaputodarsidisnododelleretilocalidiricercaeinnovazione,inunPaeseincuiperantichedistor-sioni ricercae innovazionehannoavutomolte difficoltà aincontrarsi.Magliesempisonoinrealtàtantissimi:ilfondodi garanzia per ilmicrocredito in Piemonte, gli interventiinAfricaafavoredeglisfollatidell’Uganda,l’artepertradi-zionebeneficiariadelmecenatismobancario…Enonpos-sodimenticare,nellamiavestedipresidentedelcomitatoperlecelebrazionidei150annidell’unitàd’Italia,chedevoprincipalmenteall’interventocongiuntodipiùFondazionilafuturanascitadelprimomuseonazionalededicatoaGari-baldi,recuperandol’anticoForteArbuticciaCaprera”.

Quindi riportare indietro l’orologio delle Fondazioni di origine bancaria rappresenterebbe una perdita anche e soprattutto per il Paese?

“Le Fondazioni sono diventate in questi vent’anni ilpilastrodelnonprofititaliano.Sedovessimovederleirrigi-diteeinqualchemodoessiccatedaunritornoinunambitobancariosemprepiùindifficoltà,sarebbeunaperditagraveperl’Italia.Certo,inviagenerale,moltodipenderàdalladu-ratadiquestadifficilefase,checomunquenonèdestinataaessereeterna.Quantoall’impattosuognisingolaFonda-zione,dipendedalpesochelabancahanelsuoazionariato.Vicende come quella diMontepaschi sono rare: nel caso

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specifico, credo dipendadalla particolare propensionesenese a ritenere la banca e la Fondazione comeunasortadibenecollettivodellacittàpiùcheun’istituzionecertamenteradicatanelcontestolocale,maconunava-lenzaadirpoconazionale”.

Le Fondazioni di origine bancaria rappresentano oggi il principale attore privato nel campo della solida-rietà e dello stesso welfare, anche sostituendosi sem-pre più spesso all’intervento pubblico. Se per i motivi fin qui ricordati la loro azione a sostegno dei rispettivi territori dovesse pesantemente indebolirsi, questo po-trebbe avere ripercussioni anche gravi sulla già preca-ria coesione sociale del Paese?

“Puòconcorrereametterlaincrisi,certo.Manonesagererei: saremmo eccessivi se sostenessimo cheilwelfarepubblicoè statoormai sostituitodall’attivitàsociale delle Fondazioni e di altri soggetti non profit.D’altraparte,vatenutocontodel fattoche ilcontribu-to da loro garantito all’economia e alla società italia-ne si pesa non solo nell’effetto sostitutivo di funzioniuntempostatali,maancheinragionedelledinamicheeconomicheemicro-occupazionalichevengonomesseinmotodall’insiemedeiprogetti,deirestauri,dellari-cerca, della formazione, sostenuti dalle Fondazioni. Sitrattadi unamiriadedi interventi in assenzadei qualimigliaiadipersonesitroverebberoprivedireddito.Perun Paese come il nostro, caratterizzato da un’econo-miamolecolare,lacrescitadipendemoltopiùdaquestotipo di azioni che dai vari ponti diMessina; e il lavoroquotidianodelleFondazionipuòfarepiùdiquantononriescaalgoverno,checomunquepuòfaremoltomeno.Sedovesse venirmenoquestadistribuzionedi risorsenel territorio, tra l’altrobasatasuprogettigiàvagliati,

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le conseguenze potrebbero essere fortemente negati-ve, anche tenendo conto del fatto che inevitabilmentel’erogazione di prestiti da parte delle banche sarà nelprossimofuturoassairestrittivaemicragnosa”.

Nell’elaborare la legge che porta il suo nome, uno dei suoi intendimenti prioritari era quello di sot-trarre le banche alla politica: lei una volta ha citato al riguardo i bigliettini che le venivano rifilati nei corri-doi del ministero da chi voleva promuovere qualcuno banchiere sul campo. Questo obiettivo è pienamente riuscito, o sopravvivono ancora dei tentativi di trasfor-mare le Fondazioni in propaggini di quei corridoi?

“Rispetto al sistema bancario com’era primadell’adozionediquestonuovosistema, ilcambiamentoèinnegabilmentevistoso.Èvenutomenoilpoterediret-todegliorganididerivazionepoliticadiscegliereicon-siglidiamministrazionedellebanche.Maèancheveroche la politica, soprattutto negli ultimi anni, sembraaverritrovatoicanaliperpremereconlesuepretesediattribuirsiedistribuirsiilpersonaledirigentedelleban-chestesse.Diciamochesitrattadiunfenomenosimileaquellocheunanticlericalepotrebbeleggerenellevi-cendedellastoriadellaChiesa,quandosipassòdalla“potestasdirecta”aquella “indirecta”: valeadirenongestirepiùdirettamentel’affare,mainfluirefortementesulle coscienzeprivateallequali l’affareeraaffidato…Lasituazionecuifacciamoriferimentoèovviamentedi-versa:dipendemoltodalla capacitàdelpersonalechedirige le singole Fondazioni di non farsi tramite della“potestasindirecta”dellapolitica.Suquestoterreno,ilpanoramadi fattiemisfattipresentadeichiariedegliscuri;maindubbiamentesiècreataunadialetticacheprimanonesisteva”.

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Rimane comunque in Italia la zavorra di una cultura statalista, che porta a vedere l’ingresso dei privati come una scelta là dove viene meno lo Stato? E questo sotto-fondo può rappresentare una criticità per il futuro delle Fondazioni?

“L’idea che quella bancaria sia una professionalitàchenonhaalcunaragionedidipenderedallapolitica,nonèancorapenetratacomedovrebbe.Sitrattaperaltrodiunaquestionepiùgenerale.Asuotempo,nellafasedidelegitti-mazionedeipartitideiprimianniNovanta,igoverniAmatoeCiampipoteronoprocedereallenominenellesocietàadazionariatopubblicoinunmododeltuttodisancoratodal-lapolitica.RicordoalcuneriunioniconglialloraministrialTesoroBaruccieallePartecipazioniStataliBarattaperlasceltadeipresidentidialcunienti,avendocomeunicafonteillibronedello“Who’swho”conlerelativebiografiedeiper-sonaggi più significativi.Nel caso della nuova presidenzadell’Eni,neuscìilnomediLuigiMeanti.Glitelefonai,eluifusorpresodalfattocheioavessiindividuatounafiguracomelasuache,mispiegò,avevalasolaqualitàdiessereunbra-vissimoingegnere,dirigentedell’Enistesso.Glirisposicheeralargamentesufficiente.Avoltemichiedosestessimocambiandol’Italia,osestessimosemplicementevivendoinunafaseditransizionealterminedellaqualepartitinuova-mentelegittimatisarebberotornatiacercarespazio…”.

E quale risposta si dà?

“Tuttolasciacrederechelostianofacendo.Parechelaspartizionetraipartitineisettoriancoraadazionariatopubblicosiatornataadesserelanorma”.

Lei parla di “nuova legittimazione”. Ma i partiti così

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come sono oggi l’hanno davvero conquistata, o se anche così fosse la stanno comunque nuovamente perdendo?

“C’è stata una stagione in cui l’avevano ritrovata, epuò effettivamente darsi che ora la stiano perdendo. Matuttociòriproponeundatopermanentenellastoriaitaliana:ladebolezzadelleistituzioni,lequaliraramentetrovanoinsestesselaforzadiprendereinautonomiadecisionicheipartitihannosempreritenutoesserecosaloro”.

Che prospettive può avere per lo sviluppo dei terri-tori e per l’azione degli enti locali, nell’odierna situazione di crisi, l’ingresso delle Fondazioni nell’azionariato della Cassa Depositi e Prestiti?

“Lagiudicounasceltapositiva,perchépositivoèinséilfenomenodelladestinazionedirisorsenonsoloall’eroga-zioneinsensostretto,maall’investimentoinambiticoeren-ticoniproprifiniistituzionali.Conunelementoinpiù,nelcaso specifico: una simile impostazione è servita e serveaproteggere leFondazionidallerichiestedellapoliticadivincolareleproprierisorseaquestooquelprogettodecisodalsoggettopubblicoenondaloro”.

A vent’anni dalla nascita, le Fondazioni a suo avviso hanno bisogno di alcuni correttivi, di natura normativa o altro, per meglio svolgere il proprio ruolo?

“C’èunaquestioneanchedinaturafiscale,aproposi-todellaqualedevodirechenonmièpiaciutalasentenzaasezioniriunitedellaCassazionedel2009,cheleggeleFon-dazionicomegestoridellapartecipazionebancaria.Amioavviso,questotarpaunpo’ lealiall’azionenonprofitdel-leFondazionistesse.D’altraparte,comefaccioanegarloconitempichecorrono,conquellocheprimacidicevamo

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sulleFondazionirichiamateallearmi?LalegislazionenonpuòcherifletterequelGianobifrontedicuiparlavamo: lesivuolenonprofit,masineganoloroleagevolazioniban-cariedelnonprofit; le si vuoledisancoratedallebanche,masimantieneunlororuolorilevantenelladesignazionedelpersonaledellebanchestesse…Mirendocontodinonpoterpretenderechelalegislazionesciolgaquestinodinelmomentoincuisiaggrovigliano;manonmisoddisfailfattochenondiauncontributoascioglierli”.

Il Nordest ha visto esaurirsi i fattori competitivi del suo modello di sviluppo, ed è oggi chiamato a progettare un modello non solo nuovo ma anche radicalmente diver-so. Quale contributo può dare a questa riconversione la Fondazione di Padova e Rovigo?

“Sonoconvintochesoprattuttoquando,comeoggi,leFondazionihannotrovatoilmododiinnestarsitral’eco-nomiarealeeilsociale,oltrecheilculturale,essepossa-no contribuire fortemente al rafforzamento di economielocalilequalihannoormaiilbisognodiguardarelontano.IlNordestharappresentatounadellepiùbelleesignifi-cative avventure della trasformazione italiana, in quantofiglionondei classici capitani di industria,madi singolilavoratori diventati imprenditori. Ricordiamoci cos’era ilNordestunaquarantinadiannifa:dipendevalargamentedaun’agricolturamoltoframmentata,edagliaiutipubbli-ci.Hasaputodiventareunafucinadiimprenditorinonas-sistiti.Èsignificativoanchel’andamentodelvoto:ilprimoelettoratochesottrasseconsensiallaDc,neldopoguerra,eraformatodapersonearrabbiateperaverpersoicontri-butiall’agricoltura.Nelgirodipochianniquellepersonesonodiventate imprenditorinonassistiti, e infastiditidalfattodidoverpagareletasseancheperaltri.Quelprimoelettoratononèdeltuttosparito,oggilochiamiamoquo-

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te-latte.Ma ilveroproblemadioggiè inquella fasciadiimprenditorichegiàallasecondaoalmassimoallaterzagenerazioneèdestinataadandareincrisi;speciequandoilpassaggiogenerazionaleavvienenelmomentoincuilosviluppodell’economiatiimponedicambiareiprodotti,diallargareimercati,didartiunadiversaorganizzazione.Sitrattadiunpassaggiodelicatissimo,incuimolteimpresesipossonoperdere;mamoltesipossonosalvare,sec’èunamanoprovvidachetiaiutaatrovarerisorsenonsoloeconomiche,ma anche tecniche ed umane, tali da per-metterti di saltare il fosso anziché di caderci dentro. LeFondazionipossonofarlo;enonvedochialtri”.

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GUZZETTI: UN PILASTRO DELLA DEMOCRAZIA

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“Un personaggio sconosciuto alle masse perchédisdegna i riflettori”, l’hadefinitoGadLerner.Preferiscestaredietrolequinte,dadovelavoraatempopieno,conuna competenza e un prestigio universalmente ricono-sciutegli, in qualità di presidente dell’Acri. Classe 1934,comasco di Turate, Giuseppe Guzzetti dopo la laurea inGiurisprudenzaallaCattolicadelSacroCuorediMilanosièdedicatoall’avvocatura.Hacoltivatoinparitempol’im-pegnopolitico,chel’hacondottoasvolgereruolidiprimopiano. A partire dallaRegione Lombardia, di cui è statoconsigliere per la Democrazia Cristiana già nella primalegislatura,quellaapertanel1970,perpoidiventarnepre-sidentedal1979al1987,quandoèstatoelettoalSenato.APalazzoMadamaèrimastoperduelegislature,entrandoafarpartetral’altrodellabicameraleperleriformeisti-tuzionali.ÈstatoinoltremembrodelConsigliod’Europaedell’UnioneEuropeaOccidentale.Nel1997èstatonomi-natopresidentedellaFondazioneCassadiRisparmiodel-leProvinceLombarde(Cariplo),laprincipaletraleFonda-zionidioriginebancaria;dal2000èpresidentedell’Acri.Inquesta vestehastrenuamentedifeso il settoredai ri-petuti tentativi di ingerenza della politica, sottolineandotral’altroche“leFondazionisonopresidiodell’autonomiadellebanche,purchésianoessestessecapacidisalvarelapropria”.EquestonellaconvinzionecheleFondazioni

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stessesianopatrimoniodituttigliitaliani,echepossanorappresentareunamarcia in più per il Paese. In questaintervista,Guzzettirivisitaivent’annidivitaditalirealtà,soffermandosisuipassaggipiùsignificativie tormentati,ma anche illustrando il loro ruolo nell’attuale contestosocio-economico,edelineandogliscenarifuturi.

Presidente Guzzetti, in questi vent’anni di vita, le Fondazioni di origine bancaria sono state oggetto di una trentina di provvedimenti legislativi, oltre a un ca-rico di decreti, circolari e simili, nonché di interventi della Corte di Cassazione, della Corte Costituzionale e della Corte di Giustizia del Lussemburgo. Perché que-sta massiccia produzione normativa?

“Bisogna ricordare il punto di partenza. Quandoil legislatore,nel 1990, in attuazionedi duedirettive co-munitarie,stabilìdisepararel’attivitàbancariadaquellafilantropica,nonaveval’esattaconsapevolezzadiciòcheavevaintrodotto.Perlebanche,nonsitrattavacertodiunanovità:laleggestabilivasololalorotrasformazioneinso-cietàperazioni.Quantoall’aspettofilantropico,NinoAn-dreatta,checollaboròassiemeadaltriconGiulianoAmatoperl’elaborazionedelprovvedimento,mispiegòungiornocheil lorointentoinquelmomentoeradi individuareuncontenitoreincuicollocareleazioni,inattesadideciderechefarne.Quindi,leFondazioninoneranounobiettivodiquellalegge”.

E poi, come entrarono in scena?

“L’entrata in crisi delloStato sociale fece sì che cisi rendesseconto cheessepotevanodiventare, assiemeal terzosettoreealvolontariato,soggetti importantiperaffrontare le difficoltà della spesa pubblica nel settore

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sociale. Il governo Prodi constatò tuttavia che la leggeAmatoatalfinenonerasufficiente.Cosìsiarrivòallaleg-geCiampi del 1997. C’era da affrontare soprattutto unaquestionefondamentale,ecioèlanaturadelleFondazio-ni: si trattavadi soggetti pubblici, odinaturaprivata?Ebisognavachiarirelequestionilegateallagovernance,aisettoriincuioperare,allagestionedelpatrimonio.Laleg-geCiampifecechiarezzasututtiquestipunti.StabilìcheleFondazionieranoentiprivatisenzascopodilucro,conampiaautonomiastatutariaegestionale.Definìisettoriincuidovevanooperare,eneindicòlastruttura,consistenteinunorganodiindirizzo,unconsigliodiamministrazioneeuncollegiosindacale.Assegnòagliamministratoripienaautonomianellagestionedelpatrimonio,mavincolandolaa precisi criteri: sanae prudentegestione, no a investi-mentispeculativi,diversificazionedelpatrimonio,assicu-rareattraversolagestionedelpatrimoniostessodeiren-dimentichegarantisserounfuturoalleFondazioni”.

Ma a quanto pare neanche questo passaggio si rivelò sufficiente, tanto che si finì davanti alla Corte Costituzionale. Quali furono i motivi che portarono a tale scelta?

“ConlaleggeCiampiimmaginavamodipoteravviarein tutta tranquillità il nostro lavoro: avevamo davanti unlibrobianco,tuttodascrivere,ederavamoinpossessode-glistrumenti.Manel2002siinserìiltentativodelgovernodell’epoca,einparticolaredelministroall’EconomiaTre-monti,dipubblicizzare leFondazioniattraverso l’articolo11dellafinanziaria,anchesequestoobiettivononvenivadichiaratoinmanieraesplicita.Ilprovvedimentoprevede-vacheun’ampiamaggioranzadegliamministratoridoves-seesserediestrazionepubblica,estabilivacheilministe-roavrebbeeffettuatoogniannoun inventarioperfissare

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quanti soldi del patrimonio delle Fondazioni andasse ri-versato per ridurre il debito pubblico. A questo punto leFondazioniinsorsero,esiarrivòcosìalleduefondamenta-lisentenzedellaCorteCostituzionaleconcuisiribadivalaloronaturadientiprivati,chiarendocheessefannopartedell’organizzazionedelle libertàsociali,chevannocollo-cate tra i corpi sociali intermedi, e che la loromissioneè dare attuazione al principio di sussidiarietà introdottonellaCostituzioneconlariformadeltitoloV”.

Lei ha segnalato a più riprese la sopravvivenza in Italia di una cultura centralista e del controllo pubblico sul privato sociale, che rende difficile accettare l’esi-stenza di corpi intermedi privati in grado di svolgere funzioni pubbliche. E Amato ha parlato di una cultu-ra statalista, che porta a vedere l’ingresso dei privati come una scelta là dove viene meno lo Stato. Un vizio ancora attuale?

“ÈunproblemachenonriguardasololeFondazioni,ancheselaloropresenzapuòdareuncontributoimpor-tantealiberarelasocietàdaquestotipodiresistenze;enonsoloinItalia.Nelledemocraziemoderne,lapresen-zasignificativadeicorpi intermedinonservesoloadarerisposte ai bisogni sociali,ma rappresenta un elementoimportante di consolidamento della democrazia stessa:inserendosi tra Stato emercato, essi rappresentano unpilastro che in questi anni è andato sempre più raffor-zandosi,rivelandosiunelementoportantedelpluralismodemocratico.Tocqueville,diritornodagliStatiUniti,rife-rendosi alle attività di “charity” svolte dalle associazionidivolontariato,sottolineavacheunodeglielementi tipicidellademocraziaerarappresentatopropriodaquesticor-piintermediprivati”.

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Si pensava che le misure della finanziaria 2002 rappresentassero l’ultimo colpo di coda della politica nell’annoso tentativo di tenere il settore sotto con-trollo. Invece in tempi più recenti abbiamo assistito ai tentativi di ingerenza di partiti politici o di organismi amministrativi. È una guerra tipo quella due Rose, per natura e durata?

“Il pericolo indubbiamente è sempre in agguato.Maoggi, il lavorocheleFondazionihannosvolto inque-stivent’annihaconsolidatoattornoadesseunsignifica-tivo consenso nell’opinione pubblica. Possiamo dire cheleFondazioninellenostrecomunitàrivestonounruolodisoggettiormaifortementeradicati:icittadinihannomatu-ratoungiudiziopositivosullorooperato.Percui,sequal-cuno pensasse di mettere nuovamente lemani sui loropatrimoni, c’è da credere che si registrerebbe una fortereazione da parte dell’opinione pubblica. Certo, sarebbeuna situazione ben diversa da quella del 2002, quandonessunoalzò lavoceperdifenderle.Nessuno,salvoduelodevolieccezioni:GiorgioVittadinieGiuliaMariaCrespi”.

Restando nel campo normativo, la legge Ciampi di fatto è diventata pienamente operante solo da cin-que anni. La si può ritenere soddisfacente, o alla luce delle ultime evoluzioni del sistema economico e finan-ziario ha bisogno di qualche modifica?

“La leggeCiampierae rimaneunabuona legge,cheharispettatoinpienolanostraautonomia.Quindiamioav-visononoccorronoulterioriprovvedimenti.Perquantociri-guarda,comeAcriabbiamomessoapuntounaCarta,diciamounasortadi tagliandonecessariodopovent’annidivita,perintrodurrealcunimiglioramenti,speciesulpianodellatraspa-renzadelleattivitàerogativeedelconsolidamentodeipatri-

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moni,oltrechevoltiarendereancorapiùforteilradicamentoneiterritori.Maifondamentalirimangonovalidiancoroggi”.

Il trattamento fiscale in Italia per le Fondazioni con finalità di interesse pubblico, tra cui le vostre, è probabilmente il peggiore nell’Unione Europea. Quali sono i correttivi da introdurre?

“Una recente indagine di uno studioso americanoconfermaineffettichenoisiamosottopostialtrattamen-to fiscale più oneroso. Quello delle Fondazioni è un pa-trimonio che,una volta investito, garantisce lorogli utiliperfinanziare leerogazioni.È chiarochemaggiori sonoletasse,minorisonoifondichesipossonoerogare.Biso-gnerebbericonoscereilruolosocialedelleFondazioni,ap-plicandolorounregimefiscaleadeguatoaquestoruolo”.

La partecipazione media delle Fondazioni nelle banche è pari a circa un terzo del totale dei loro attivi. Se necessario, anche nell’ottica di Basilea 3, le Fonda-zioni si renderebbero disponibili a partecipare ad au-menti di capitale che si ritenessero opportuni?

“Le Fondazioni hanno già partecipato a questi au-menti,esonodisponibilia farloulteriormentesedoves-seroverificarsidapartedellebanchenuoviaumentidica-pitale.IntesaSanpaolohaprocedutointalsenso,etutteleFondazionichefannocapoadessa,dallepiùimportantiaquelleminori,hannoassicurato la loropartecipazione.Certo,comeAcrisiamocriticineiconfrontidiciòchehadeciso l’Eba [la European Banking Authority costituitadall’Europarlamento nel novembre 2010: ndr] al riguar-do,perchésitrattadiunamisuraingiustacheprivilegialebanchefrancesietedesche,determinandounasituazionepenalizzanteperlenostrebanche.Primasiriaggiustinoi

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datidiBasilea3,poinoisaremoprontiaintervenire”.

C’è però chi sostiene, ad esempio il presidente di Con-sob Vegas, che in vista di Basilea 3 le Fondazioni non han-no abbastanza risorse. Qual è il suo pensiero al riguardo?

“Questononsipuòdireinterminigenerali.BisognaesaminarelasituazionepatrimonialedellesingoleFonda-zioni.C’èchipartecipaall’aumentodicapitalericorrendoamezzipropri,echilofaindebitandosi.Sitrattadivaluta-reognisingolocaso”.

Il libro di Fabio Corsico e Paolo Messa sulle Fon-dazioni ipotizza una scelta da fare tra contribuire agli aumenti di capitale delle banche ma riducendo l’ero-gazione di fondi per il territorio, oppure diluire la par-tecipazione nelle banche e far entrare nuovi azionisti. Quale delle due strade ritiene corretta?

“BisognatornareaicriteristabilitinellaleggeCiam-pi,cheprescrivonotralealtrecosealleFondazioniladi-versificazione degli investimenti. Se segui questa linea,nonincorrinelpericolodiavereunaforteconcentrazioneinunparticolareambito:seundomaniquell’investimentodovesseandareincrisi,l’impattotravolgerebbeunapartesignificativadelpatrimonio”.

Il Progetto Sud da voi varato, e su cui state in-vestendo mediamente 20 milioni l’anno, è volto a raf-forzare le risorse anche e soprattutto immateriali a favore di un’area che sta accentuando il suo distacco dal resto del Paese. In che misura può contribuire a sanare il patologico deficit del Mezzogiorno, non solo economico-sociale ma anche di legalità?

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“Amioavvisositrattadellapiùimportanteiniziativadegliultimivent’annineiconfrontidelSud.Inquest’areadel Paese avevamo un debito, non certo imputabile agliamministratoridelleFondazioni,consistentenelfattochenon esistevano Casse di Risparmio, o dove esistevano,le banche di riferimento si erano trovate comunque conunpatrimoniomoltoridotto;quindi lecapacitàerogativeerano esigue. Il Progetto Sud ha rappresentato unmo-mento importante,attraverso l’attenzioneaigiovani,aglianziani,all’areadelladisabilitàedellepersonearischiodiesclusionesociale.InoltrehasviluppatoiniziativevolteaconsolidarenelMezzogiornoattivitàingradodigaran-tireoccupazioneadiplomatielaureatidelterritorio,checosìpossonorimanere,anzichéandarsenealtrovedepau-perando il patrimonio di classe dirigente. Senza questo,l’impoverimentodelSudcontinuerebbe,anzisiaccentue-rebbe.Infine,sonoinattoaltriinterventisignificativinellezonepiùdegradate,apartiredaiquartieridellegrandicit-tà.Èinsommainattounprocessodigranderilievo,gra-zieall’impegnodelpresidenteCarloBorgomeoedeisuoicollaboratori”.

I vostri obiettivi strategici non riguardano dichia-ratamente solo la componente economica, ma anche e soprattutto la promozione dello sviluppo. Nell’attuale situazione del Paese, con l’elevato indebitamento esi-stente e la scarsa capacità di rivedere i meccanismi della spesa, come possono attrezzarsi le Fondazioni per continuare a svolgere la loro mission?

“Bisogna distinguere l’attività erogativa dagli in-vestimenti patrimoniali. Attraversounanormache ci haconsentito di procedere in tal senso, siamo entrati nel-laCassaDepositi ePrestiti, con l’obiettivodiaumentaregli investimenti,siapubblicicheprivati,asostegnodelle

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piccoleemedieaziende.Abbiamopromossofondidiven-turecapitalcheconsentonoiltrasferimentodellaricercanell’attivitàproduttiva.Citol’esempiodiseiFondazionicheassiemeallaCameradiCommerciodiMilanohannorac-coltoifondinecessariperquestotipodioperazioni”.

Lei sottolinea che le organizzazioni del terzo set-tore e le Fondazioni che le finanziano, rappresentano oggi l’unico presidio contro il rischio di disgregazione sociale del Paese. È un compito che spetterebbe in pri-mis al ceto politico: perché sembra avervi abdicato?

“OggiinItaliac’èindubbiamenteundeficitdiproget-tazioneediattuazionenei livelli istituzionali,soprattuttonazionali, per quanto riguarda la soluzionedei problemidelPaese.L’augurioècheilgovernoMontipossasupera-requestodistacco,edarerispostepositive.Quellochevo-gliosottolineareècheleFondazioninonsostituiscononéloStatonéglientilocali;ed’altrapartenonneavrebberoimezzi.AncorchélerisorsedelPaeseoggisianolimitate,Stato ed enti locali devono fare la loro parte. Poi si puòmobilitareilvolontariato,eancheiprivaticittadini.Ilpun-toècheal vecchiowelfarestatale,entrato incrisi,dob-biamosostituireunwelfaredicomunità,checoinvolgalapartepubblica,leFondazioni,iprivaticittadinidisponibili.Giàoggiinalcunicontrattidilavorosiriservaunaparteafavoredellaspesasocialeperidipendentieilorofigli;puòessereuntemadaaffrontare”.

Il Nordest ha visto esaurirsi i fattori competitivi del suo modello di sviluppo, ed è chiamato a progetta-re un modello non solo nuovo ma anche radicalmente diverso. Quale contributo può dare a questa riconver-sione la Fondazione di Padova e Rovigo?

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“Devoesprimereungiudiziomoltopositivoneicon-frontidellaFondazione,chehadedicatounimpegnorile-vante alle iniziative per difendere l’occupazione e soste-nere leaziende incrisi.Questodimostrachesi trattadiunarealtàattentaaibisognidel territorio,promuovendoiniziativechequalcheannofanonsarebberostateattuate.EdimostraanchecomeleFondazionipossanogiocareunruolo strategico nell’anticipare, nel fare da catalizzatori.Sonosoggettichequandochiamanoaraccoltalasocietà,ottengonodaessaunaprontaeconvintarisposta”.

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PADOVA, VOGLIA DI FUTURO

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Entilocali,università,diocesi,struttureeconomiche,realtàculturali:sonodidiversanatura,matutticonunra-dicatolegameconilterritorio,isoggetticoncuilaFonda-zioneCassaRisparmiodiPadovaeRovigohainterloquitoinquestivent’anni.Unarcoditemposignificativononsoloperleduerealtàprovincialiincuiopera,maanchenell’ot-tica veneta. Ed è proprio sotto quest’ultimo profilo cheLucaZaia,presidentedellaRegione,cogliel’anniversariocomel’occasionenonsoloperunbilanciosulpassato,maancheperunosguardoal futuro: “Questi vent’annisonolospuntoperunariflessionesulruolochetaliorganismipossono avere per lo sviluppo dei territori, specie in unmomento come quello che stiamo attraversando, in cuituttiiparametriacuieravamoabituati,economiciesocia-li,sonomessiindiscussione,nonsoltantoincasanostramaalivelloglobale”.Enericordainparticolareproprioladimensione sociale: “Le Fondazioni sono figlie di quelleCassedirisparmiosviluppatesiinItaliaquandopiùpres-santesifacevailbisognodiaiutareesostenereicetipiùbassi.Era,sostanzialmente,unmodoper farecassaco-munedausare,spesso,persvolgereveraepropriaattivitàdi assistenzaebeneficienza.Con leovvie riformechesisonosucceduteneglianni,eancheconlenaturalievolu-zioni socio-economiche, le Fondazioni puremantengonoquellafinalitàideale,chesipuòriassumerenell’interesse

Zaia: “Una presenza

per il benessere della comunità”.

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pubblicoenell’utilità sociale, indefinitivanel benesseredellacomunità”.

Per quanto riguarda in modo specifico FondazioneCariparo, Zaia sottolinea comeessa “abbia tenuto fede aquestasuamissione,contribuendoconcretamenteallari-cerca,all’innovazione,all’istruzione,allacultura,maancheall’ambienteeallasanitàdelterritorio.Oltreall’aiutoallefascepiùdebolidellapopolazione locale,molti progetti erealtàinnovative-adesempionelcampodellerinnovabiliedellenanotecnologie-sononatianchegrazieadessa,emoltissimigiovanihannopotutousufruirediborsedistudioconcuipoterseguirelacarrierauniversitaria”.Èunorien-tamento da mantenere, sottolinea il presidente, “poichéunadellecosechequestacrisicihainsegnatoècheperchévisianosviluppoebenesserecollettivinonsipossonocer-carefaciliscorciatoieoarroccarsisuglischemidelpassa-to,mabisognasaperoperareuncambiodipasso,bisognapuntaresulfuturo.Equestononlosifasenonsidàprioritàallavoro,senonsiaiutanoigiovaniacrearenuovecompe-tenze,senonsiaiutailterritorioasviluppareeammoder-nareipropripuntidiforza,chesonoanchel’intelligenzaelacapacitàdiinnovare.Illavoroè,oggi,unodegliimperativicategorici che tutti - enti locali, istituzioni, imprese, ban-che,Fondazioni - siamochiamati adaffrontare”.Bisognafarlo conun’ottica radicalmentediversa, sostieneZaia: “Igiovani,ledonne,iltessutodipiccoleemedieimpresedelnostroVeneto, sono risorsesucuipuntare,nonproblemidarisolvere.Unribaltamentodiprospettivacheunterrito-riochevogliaesseredavveroautonomoematuropuòfare,eperilqualepuòesserepreziosol’aiutodelleFondazioni.Sonoconvintochequell’“interessepubblicoeutilitàsocia-le”chenesonoallabasepossono,edevonooggipiùchemai,essereintesiinquestosenso”.Questaèveracrescita,conclude ilpresidente,sottolineandoche“ilVenetopiùdi

Le vere risorse: giovani, donne, piccole e medie imprese.

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PADOVA,VOGLIADI FUTURO

chiunquealtrohalecarteinregolaperrealizzarla,vistocheèlaregionepiùavanzatad’Europa.Questaèlarichiestadimodernità,fondatasull’etica,chearrivadaicittadiniveneti,italiani,europei.Questoèilcompitoalqualesonochiamateoggi lefondazioni.SonocertochelaFondazioneCassadiRisparmiodiPadovaeRovigosapràrispondereall’appello”.

Èunappellochechiaramentecoinvolgeinmodopar-ticolareidueterritorisucuiintervieneFondazioneCaripa-ro.AcominciaredaPadova,ilcuisindacoFlavioZanonatoprendelemossedallacrisi inatto:“Unacrisidura, incuiè davvero difficile cercare di capire cosa potrà accadere,soprattutto in assenzadi una vera ripresa economica”. Èunariflessione,lasua,cheinvestedavicinoilruolochelaFondazionepotràgiocare inun futurochesipreannunciasuitonidelgrigio:“C’èuninterrogativodicaratteregene-rale:laredditivitàdellebancherimarràelevata?DaquestodipendecontuttaevidenzalospaziodimanovradelleFon-dazioni,chehannorilevantiquotedicapitaleinvestitenellebanchediriferimento;quelladiCassamarca,adesempio,giàoggiversainseriedifficoltàacausadelcalodiredditivi-tà,enonèlasola.Pertutte,inognicaso,l’obiettivoèman-tenereilvalorerealedelcapitale,nonsoloquellonominale,sevoglionocontinuareapotermettereadisposizionedelterritorioleproprierisorse”.

Èunruolo,quest’ultimo,chehaavutofinquiunafun-zione di primopiano, “anche in termini di supplenza allecrescentidifficoltàdell’interventopubblicoincampisignifi-cativi,dallaricercaspeciebiomedicaaimonumenti,dall’at-tenzioneaibenipubbliciconvalenzasocialecomelescuoleogli impianti sportivi agli interventiper le fascedipopo-lazioneconredditipiùbassi”.LacollaborazioneconFon-dazioneCariparoriguardaancheiniziativegiàrealizzate,omesseinprogramma,chiarisceilsindaco:“ComeComune

Mantenere il valore reale

del capitale delle Fondazioni.

Un’azionedi supplenza

nelle difficoltà della parte

pubblica.

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cisiamoposti l’obiettivodipuntaresurealtàchepossanofaredamotoredellosviluppo;pensoadesempioall’audito-rium,cheoltreasvolgerelapropriafunzionespecificafun-zionerebbedavolanoperaltreattivitàculturalidellacittà.Unaltroterrenostrategicoriguardalaricerca:laFondazio-neèstatatraifinanziatoriprincipalidellaTorredellaRicer-capromossadallaCittàdellaSperanza,echeconsentiràdicreare300postidiricercatore.Ecco, inentrambi icasil’idea-guidaèquelladiinvestiresulfuturo”.

Già,ilfuturo.Padovahaconosciutoforticambiamen-ti,edètuttoraunacittàchestamutandopelle,apartiredalprofilodemografico,maanchesottoquelloeconomico.Checittàsaràquelladeldomani,equindichetipidiinvestimentirichiederà?Risponde Zanonato: “Saremo sempre più ca-ratterizzatidaunavocazioneditipodirezionale,nell’ambitosiaprivatocheistituzionale,edaattivitàdiricercadifasciaalta in campidiversi, dallamedicinaallafisicadeimate-rialialsettoreagricolo.Unaltrospazioincuic’èmoltodafareèquello turistico:un turismoarticolatosupiù fronti,daquellod’arteaquellod’affari,dalreligiosoalsanitario.Èunarealtàincuistiamocrescendo,incontrotendenzari-spettoalquadronazionale,echepresentaspazidiulterioreespansione;disporrediun’adeguataoffertadiospitalitàèun’importante componente delle risorse che il sistema-Padova può garantire. Compreso quel centro-congressicheciconsentiràdimettereadisposizioneunserviziooggimancante inVeneto,edigarantireunanuovaprospettivaallastessaFiera,nonpiù intesacomesemplicespazio incuiesporreoggetti,macomeluogospecializzatoincuico-noscerel’andamentodeimercatiefareaffari”.Maancheisettoripiùtradizionalinonvannoignoratiodismessi,anzi:“Pensoall’attivitàmanifatturiera,cheaPadovaharappre-sentatounpuntodieccellenza,echeoggirimanepresenteancheseridimensionata”.Einfine,lenuovefrontiere,dalla

Zanonato: “Padova, una città che oggi sta mutando pelle”.

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telematicaall’informatica:“RealtàdiprimopianocomeTe-lecomeVodafonehannoscelto lanostracittàcomesededeilorocentridirezionalidelNordItalia.Esiamodiventatiundistrettodiprimopianonelfotovoltaico”.

Insomma,moltosimuove,eoccorronorisorseade-guate per programmare lo sviluppo. Qui entra in gioco ilrapportotraComuneeFondazione.SpiegaZanonato:“Unprogettocomplessivocomequestohabisognoprimaditut-todiuna forteconcentrazionedicervelli, ilchecomportaunraccordosolidoconl’universitàeconicentridiricerca.Quistailpuntostrategico:riuscireatenereinsiemequestocomplesso di attività, privilegiando la creatività e l’intelli-genza,epuntandosuunastrategiabasatasull’immissionenel sistema di una serie di elementi culturali che un po’allavoltacreinounatradizioneealtempostessounterrenofertileperl’innovazione.Ecco:tuttociòchepuòconcorrereapromuovereunsimileprogettoècampodilavoroperlaFondazione”. Proseguendo comunque una collaborazionecollaudataeconsolidata:“NelpresidenteFinottihosempretrovatounamenteapertissimaedigrandefreschezza.Peril futuro,perquantoci riguarda,pensoaunaFondazioneingradodiinvestireneisettoricheconsentanoallacittàdicrescere,garantendospaziallegiovanigenerazioni,altri-menticostretteadandarsene”.

Ma se le difficoltà generali ne limitassero inmododrasticoilruoloeglispazidimanovra,potrebberoesserciripercussionisullacoesionesociale,oggigarantitainparterilevante proprio dalle Fondazioni e in genere dalmondodelnonprofit?Larispostadelsindacoèarticolata:“Daunpuntodi vistaqualitativo,sipossonocomunque farecosesignificative;daunoquantitativo,certotuttodipendedallerisorsechesipossono investire.PerquantoriguardaPa-dovainmodospecifico,cisonoalcunedinamichechenon

Essenziale il raccordo

con l’università e i centri

di ricerca.

Tra vent’anni una Padova

che sarà molto diversa dall’oggi.

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abbiamodel tuttosottocontrollo.Travent’anni,diciamo lospaziodiunagenerazione,sappiamogiàcomesaràstrut-turata lacittàperclassidi età, conuna fortecomponentedipopolazioneanziana,epercomposizionesociale,conunarilevantepresenzadistranieri:giàoggiabbiamo31milaim-migrati,edèunnumerochetendeacrescere,ancheperladomandachevienedasettoricomel’edilizia,laristorazione,l’assistenza, non coperta dalla sola popolazione residente.Ilproblemaprincipaleècomecostruireinunsimileconte-stounasocietànonconflittuale;enonèdeltuttochiaroconqualipoliticheaffronteremotuttociò.Èovviochenonsonoaccettabilicomportamentiscorretti;mapercontrastarlibi-sognadisporredistrumentiadeguatiedefficaci,altrimentièinevitabilechesicreinofortitensioni.Occorreunapoliticaintelligentediintegrazioneperfarsìchesiapossibileviveresenzaconflittidentrolostessosistemadiregole,inunacittàincui igiovanisarannosoprattutto immigrati,eglianzianisarannosoprattuttopadovani”.Qualistrumentiservonoperarrivarci?SpiegaZanonato:“Bisognamettereinattounase-riedi politichespecifiche, apartiredaquelle chepossanofavorire le nascite nelle famiglie padovane: il che significaasili-nido, tempo lungo nelle scuole, servizi alle famiglie.Tuttiinterventicostosisianell’investimentochenellagestio-ne.D’altraparte,occorrecapirechel’integrazionenonèunaquestionedisolidarietà,madiinteressecollettivo:altrimentisifiniscepervivereaccerchiati.Devodirechesuquestoter-reno,econquestalogica,hosempretrovatopienadisponibi-litànellaFondazione,consapevoledell’importanzadisvolge-reunruolostrategiconellacostruzionediuntessutosocialeecivileproiettatosuldomani”.

Aciòcheporteràunfuturoormaidietrol’angologuar-da anche Barbara Degani, presidente della Provincia, cheprendelemosseperlasuariflessionedalmessaggiosucuilaFondazionehasceltodifarlevaperpromuovereleproprie

Degani: “Noi, insieme in una serie di progetti strategici”.

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PADOVA,VOGLIADI FUTURO

strategie:“Progettiamoconvoiunfuturomigliore”.Sloganazzeccato, sottolinea,perché “rappresenta inmododavve-roefficaceesinteticoquellochelaFondazioneCariparohafattoperPadovaeilsuoterritorioinvent’annidiattività,re-stituendo sotto forma di utilità sociale quanto guadagnatodall’investimentodelpropriopatrimonio”.Enelsottolinearel’impattosulla ricerca, l’istruzione, lacultura, l’ambienteegliinterventiperlefascedeboli,ripercorrel’incidenzadegliinterventipiùrilevantiperilPadovano,suun’ampiagammache spazia dagli itinerari ciclopedonali alla concessione diprestiti a tasso zero a favore degli alluvionati dell’autunno2010.“Inoltre,siamostaticompartecipiinprogettistrategicidestinatiallavalorizzazionedellerisorseturisticheealso-stegnodellepoliticheattiveafavoredisoggettigravementesvantaggiati,mentre costante è stato l’apporto a sostegnodellerassegneculturali.Tuttoquestohapermessolacrea-zionedioperealtrimentiirrealizzabili”.

Certo,lacrisiinattoincideinmodopesantesullafu-tura azione della Fondazione, ma anche delle autonomielocali,oltretuttoinunarealtàchestaconoscendoforticam-biamentieconomiciesociali.Lapresidenteneèconsape-vole:“Oggi,inpienaeurocrisi,volereaiutareepoterlofarenonsonopiùparadigmiscontati,nonsoloperFondazioneCariparomapertuttele88Fondazionidioriginebancariachehannosostenutoinquestianniglientilocali,alorovol-tastrettinellaferreamorsadeitagliaibilancistataliedelpattodistabilitàconloStatocentrale”.Insimilicondizionièdifficilecapirecomepotrebbeevolverel’azionedell’istituto:“Bisognerebbe conoscere innanzitutto l’ammontare dellacifraresiduadopogliaumentidicapitalenecessariasalvareilsistemabancario.Nelprimosemestre2011laFondazioneCariparo,quartaazionistadelgruppo IntesaSanpaolo,haconcorsoproquotaconunostanziamentodi228milionisui5miliardi richiesti dallanormativa diBasilea 3.Poiché le

“La crisi richiede un oculato ed efficace

impiego dei fondi”.

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Fondazioni rappresentano la spinadorsaledelle rispettivebanchediriferimento,credocheinfuturocisiadaaspet-tarsiundrasticoridimensionamentodiquelruolodiforzie-reacuipoterattingereperrealizzaremeritevoliprogettidicaratteresocialeedisviluppodelterritorio.Sembranoor-mailontaniitempiincuiiltassod’incrementomedioannuodelpatrimoniodelleFondazionicrescevadel5,5percento;quindi,quellochepossiamooggiipotizzareèunperiododivacchemagre,alqualesidovràfarfronteconunoculatoedefficaceimpiegodeifondi”.

Maciòcomporterànecessariamente l’esigenzadiri-definireprioritàetipologiediintervento,specieafrontedeinuovibisogniedellenuovepovertàemersisiaalivelloloca-lecheglobale: “Diquestosi dovrà tenercontonell’imme-diatofuturo,puntandosuiprofondivaloriintrinseciespressidalterritorio,unicarisorsaingradodigenerarenuovepro-spettivedicrescitaeconomicaesociale”.Inparticolare,perquantoriguardailPadovano,Deganipensaadalcunipuntidiforza:“Sidovrannovalorizzarelecompetenzederivantidallapresenzadiun’universitàdieccellenza,dinumeroseimpreseinnovativespecienelterziarioavanzato,diqualificateinfra-strutturecomeilpolodellaMedicina,diunsettoreeconomi-covivace,sepurcontrobilanciatodaunsistemalogisticoedimobilitàchecostringeamuoversialdisottodellepotenziali-tà”.Equic’èun’annotazionecriticasulleoccasionipersedalsistemaPadova:“Purtroppo,spessocisiamoaccontentatidigoderediunarenditadiposizionederivantedaivantaggiac-cumulatinelpassatoedallafortunadiviverealcentrodiunNordestvitaleeattrattivo”.

Oggi tutto questo, spiega Degani, non è più suffi-ciente:“Emergelanecessitàdiripensareunadimensio-neterritorialeeorganizzativanuova,chesuperiillocale,risultato di una forte leadership capace di immaginare

Importante ridefinire priorità e tipologie degli interventi.

Ripensare una nuova dimensione territoriale e organizzativa.

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e disegnare il futuro del nostro territorio e della nostraeconomia.Una realtà in cui emergerannoconcreti biso-gnidasoddisfare: la formazione,chenellasocietàdellaconoscenzadevesapervalorizzarealmassimolarisorsaumana; lenuove formedi povertà, la disoccupazione, lamancanza di alloggio, l’assistenza sanitaria; la tutela diunambientesemprepiùminacciatodaglieffettiinvasivieinquinantideinostrimodellidivita;ilventure-capital,perideare e sviluppare l’innovazione. Tutti settori in cui im-maginochesiconcentreràl’azionedellaFondazione,perrafforzarelapropriacentralitànellacrescitaeconomicaeciviledellacomunitàlocale,senzaperderedivistalasuavocazioneoriginariadisostegnoterritoriale”.

Saràcomunqueunpercorsochedovràteneresalda-menteinsiemel’attivitàdellaFondazionestessaconquelladellaProvincia,inunalogicadisussidiarietàorizzontaletan-topiùnecessariainquantoinseritainunalogicadisviluppocompatibile.LapresidenteDegani intalsensoattribuisceunpesofondamentalealleFondazionidioriginebancaria:“Amioavviso,essesonodestinateinfuturoaricoprireunruolosemprepiùstrategico,di veracerniera trapubblicoeterzosettore,nonsolocomeselezionatoriecollettoridiistanze,masoprattuttocomesoggetticapacidielaborarestrategieadampiospettroterritorialeetemporale,edimo-nitoraree fareda tutoralleorganizzazioninonprofit,cheperloronaturaedefinizionesonofortementeconcentratesugli scopi sociali del loro intervento,ma al tempo stes-sopocoattrezzatenelperseguimentodeinecessaricriteridiefficienzaerigorenellagestione”.Facendolevasuunasimile impostazione si potrà ottenere un risultato di pri-missimopiano:“Uningentepatrimoniopotràtrovarelasuagiustacollocazione,badandoaconservarsisecondoimas-simicriteridieconomicità,econtribuendoasvilupparese-condocriteridisostenibilitàqueisettoridell’attivitàedella

“Per le Fondazioni si profila

un futuro sempre più strategico”.

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vitacollettivachesemprepiùqualificanounasocietàcivilesocialmenteequilibrata”.

Nelparlaredisviluppodelterritorio,unruolostra-tegico è chiaramente esercitato da quell’economia dellaconoscenza che secondo gli esperti rappresenta il verovalore aggiunto non solo del futuro,ma già del presen-te.Inquestosenso,investiresuUniversitàericercarap-presentaunasceltaoggi più chemai strategica, tieneasottolineare Giuseppe Zaccaria, Rettore dell’UniversitàdiPadova:unadelleprincipaliepiùprestigiosesediac-cademiche,ma che ormai da anni soffre di un pesantesottofinanziamentodovutoallemanovreeconomicheealmancatoriequilibrionelfinanziamentodegliAtenei.Echemalgradoquestocontinuaasostenere inmodo fortesuifondidelpropriobilancio l’internazionalizzazionee lari-cerca,remandocontrocorrente.Intalesforzohaperaltrotrovato un rilevante appoggio da parte della FondazioneCassa Risparmio di Padova e Rovigo, spiega il Rettore:“LapresidenzaFinotti haavuto la capacitàdi concorda-reiprincipaliinterventidellaFondazioneasostegnodellaricerca, della formazione alla ricerca e l’internazionaliz-zazione con l’Ateneo anziché con i singoli, ispirandosi aunalogicacomplessivadiutilizzodellerisorse”.Grazieaquestastrategiasonostatiottenutirisultatisignificativi,atre dei quali Zaccaria dedica una particolare sottolinea-tura:“LaprimasiriferisceallaScuolaGalileianadistudisuperiori, un percorso formativo di assoluta eccellenza,checomprendelalaureatriennaleequellamagistrale,incollaborazioneconlaNormalediPisa.I24studentiam-messidopounarigorosaselezionehannoadisposizioneuncamminoriccodistimoliediopportunità,incuiicorsisono integrati conseminari ealtre iniziative che vedonolapartecipazionedidocentidiprestigio internazionale,econspecialiattivitàdiformazioneeorientamento;posso-

Un sostegno di grande importanza per la Scuola Galileiana.

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no inoltrecontaresusignificativi vantaggieconomici.LaFondazionehacondivisoconnoifindaiprimissimipassilastrategiadellaScuola,garantendoleilproprioconcretosostegno.Esperiamodavveroche,vistiilusinghieririsul-tatiottenutiinquestianni,nonfacciacessareilsuosup-portoancheperiprossimi”.

Unsecondofiloneèquellorelativoaisingoliproget-tidiricerca:“SesommiamoquellifinanziatidirettamentedallaFondazionestessaconinostriprogettistrategici,econiprogettidiAteneo,neesceuntritticocheconsenteainostriricercatorididisporredicospicuepossibilitàdifinanziamento,probabilmentesenzaegualiinaltriAteneiitaliani;fattotantopiùrilevanteinquantosonobennoteledifficoltàelepenalizzazionidicuisoffronoi“cervelli”italianirispettoallasituazioneesistenteall’estero,echesonoallabasedellefughetristementenote”.Infine,c’èilfinanziamentocheFondazioneCariparogarantiscea15dottoratidiricercaperstudentistranieri,chearrivanoaPadovacompletamentespesati.Certo,annotailRettore,“si potrebbe fare di più, magari accentuando ulterior-menteilcaratterestrategicodegliinvestimentidestinatiaUniversitàericerca,tantopiùinunafasecomequestaincuilacarenzadirisorseobbligaaunloroutilizzosem-prepiùmirato”.Ecitaa talpropositounesempiocon-creto: “ComeAteneo,abbiamostanziatounasommadi800milaeuroperunprogettovoltoadattiraredanoigio-vani ricercatori stranieri da inserire nelle nostre strut-ture, sperando che decidano di fermarsi e stabilizzarsiqui. Sarebbe un’utile controspinta all’esodo dei cervelliitalianiall’estero:chevacontrastato,certo,machean-drebbeancheaccompagnatodaunasortadiscambiodimateriagrigia.UnPaeseoun’areadiventanodavverodiqualitàquandosonoingradodiattrarrenonsolocapitalieinvestimenti,maancheintelligenze”.

Cervelli non solo da trattenere ma anche da

attirare a Padova.

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Guardandoalfuturo,c’èpoiunapartitastrategicadagiocare,cheriguardal’interoNordest,chiamatoaunrivo-luzionariocambiodimodellosevuolemantenerelapropriacompetitivitàsullascenainternazionaleecontinuarearap-presentareunpuntodieccellenza.Èunimpegnocuil’Uni-versitàèchiamatainprimapersona,rappresentandolapiùstrategicadelle industriediunanazione, lì dovesi formalarisorsaumana.CheruolopuòavereinquestopercorsolaFondazione? IlRettore lo delinea con chiarezza: “Pen-sochesiaessenziale incentivareancorpiùquel rapportoconlacomunitàdiriferimentocheFondazioneCariparohasaputobencoltivareinquestianni,garantendounagran-deattenzioneaibisognidelterritorio.Occorreamioavvisoaccentuare lacondivisionestrategicadegliobiettivisucuipuntareconivarisoggettiistituzionalicoinvolticonl’attivitàdellaFondazione;equestoevitandoilrischiosemprepre-sentedelleinvasionidicampodellapolitica,comeperaltroFondazioneCariparohasaputofareinquestianni”.

Per quanto riguarda inmodo particolare il capitolodell’Universitàedellaricercaneglianniavenire,ZaccariainvitalaFondazioneaprivilegiareduelogiche:“Daunlatoincentivare le ricerche più qualificate e di eccellenzamaancheisettoriumanistici,dalmomentochenellasocietàglobalecreativitàespiritocriticorappresentanounarisorsadecisamente importante; dall’altro, chiaramente sempreinmodocompatibilecon isuoifini istituzionali,sostenereprogettiper isettoririmasti indietro”.TuttoquestoanchetenendopresenteungapsucuiilRettoremettel’accento:“Purtroppo,anchesuterrenistrategicicomequestisideveagire come supplenti delle istituzioni pubbliche, lo StatomapurelaRegione.Vogliofarpresentechealtrove,dallaLombardiaalPiemonte,dall’EmiliaalleMarche, igoverniregionalihannoinvestitonell’UniversitàmoltopiùdiquantononsiafinquiaccadutoinVeneto”.

“Proporre sul mercato una visione integrata di Padova”.

Il rettore: “Premiare l’eccellenza anche in campo umanistico”.

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Sono considerazioni che chiamano in causa an-che ilmondo dell’economia: che trova una sua stanza dicompensazione nella Camera di Commercio. Dalla qualeilpresidente,RobertoFurlan,partedaunriconoscimentoesplicito: “La Fondazione? È nata con una forte scelta dirappresentativitàdelterritorio,einquestiannihamatura-tounrobustoradicamento”.Erilanciaperilfuturo,sotto-lineando l’importanza della collaborazione con il sistemaeconomicoprovinciale:“Pensosipossafareancorameglioinsieme,sullascortadelleesperienzefinquimaturate.Findal1997,conlacostituzionedelParcoscientificoetecnolo-gico,dicuisiamostatiazionistidiriferimentodall’inizio,c’èstatounrilevantecoinvolgimentodellaFondazionesututtii temi legati allo sviluppo dell’innovazione, per rinforzarela competitività dell’economia padovana”. Un’altra tappaimportantesièregistratanel2005,“quandosulfrontedelturismoabbiamosviluppatounavisionestrategicaunitaria;bisognavainvestirerisorseimportanti,edalìhapresoavviounprocessoradicalmentediversorispettoalpassato,cheperaltrooggièinfasediampiarevisioneperadeguarloallemutateesigenzeealmutatocontesto”.

Di questo cambiamento, la protagonista assoluta èoggiindubbiamentelapesantecrisi,“chedeveportarene-cessariamentelanostraattenzionesuipiùdeboli:cercarestradedirientronelmondodellavoroperchineèuscito,agevolareconilmicrocreditochisitrovaindifficoltà,venireincontroallesituazionicontingenticonifondidisolidarietà,eviaelencando”.Noncertosituazionidibreveperiodo,av-verteFurlan:“Ilfuturosaràsegnatoancoraalungodaque-stitemi,richiedendodapartenostraunastrategiaispirataalriposizionamentoeaunaforteattenzioneallosviluppo”.Neivent’annidivitaeamaggiorragioneoggi,sottolineailpresidentedellaCameradiCommercio,allaFondazionevariconosciutounmeritoincontestabile:“Èstatoedèilsog-

“Fondazione, una realtà

fortemente radicata

nel territorio”.

Furlan: “Va centrata

l’attenzione sulle fasce più deboli”.

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getto in gradodi erogare risorse economicheper avviareprocessicomplessi,peraltroconl’indispensabileattenzionealla redditivitàdel risultatocheèpropriadelsuoambito.Potràesserloamaggiorragioneinunfuturoincuisiamotuttichiamatiaunosforzodi innovazioneperusciredallacrisi, con un’attenzione rivolta principalmente alla forza-lavoro,manonsoltanto.Tenendopresentecomunquechericollocaresoggettiinpossessodiunaspecificacompeten-za professionale, o imprenditori conuna loro storia, saràtutt’altrochefacile”.

Qualipossonoessere,nelcontestopadovano,isettoriingradodisupportareunsimileprocesso?RispondeFur-lan:“Nonèsemplicevalutarlo,perchélesituazionimutanoinfretta.Adesempio,avevamomolteaspettativesulfoto-voltaico,mapoiilvenirmenodegliincentivihadeterminatouncrollo.Inlineagenerale,mipareevidentechesarebbesbagliatopuntaresuunacrescitabasatasui consumi in-terni.Bisognapuntaresull’estero, tenendopresentequalisonolepeculiaritàdelNordestattraversoduegrandifun-zioni:daunlatol’export,grazieallariconosciutacapacitàdipenetrareneimercatioltreconfine,chenonèsolodeloca-lizzazione,nonèsolounasceltaperabbattereicostifissi,maèancheesoprattuttoun’economiachesievolve;dall’al-tro il tentativodiattrarre incasanostra investimentieri-sorsedall’estero,specieattraversolapromozionedelturi-smo,unostraordinariopatrimoniocheogginonsfruttiamoasufficienza.Perlanostraparte,noistiamolavorandoaunnuovomodelloorganizzativo,conl’obiettivodipresidiaresial’areadel turismoclassico,quello legatoall’evasioneealtempolibero,sial’areadelturismod’affariecongressuale.Sul primo versantepossiamogià contare suunpatrimo-nionaturale,culturaleeartisticodametterearegimeedainquadrare in un’ottica sinergica. Sul secondo, puntiamomoltosuuncentrocongressichevadaadaggiungersialle

“Proporre sul mercato una visione integrata di Padova”.

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varie strutture esistenti, ciascuna peraltro di dimensionicontenute.Abbiamobisognodiunastrutturaadeguatacheciconsentadiandaresulmercatoperproporreun’immagi-neintegratadiPadova;tenendopresentecheunarealtàdelgenereoggiinVenetononesiste”.

Inlineagenerale,Furlansottolineal’importanzadellacapacitàdicrescerenell’otticadiunsistemanuovoediver-so,ingradodiusciredaivecchischemidellelogicheme-ramenteprovinciali:“Losvilupposipuòesidevedeclinareoggiinterminiregionalioquantomenodiareavasta;perquantociriguarda,stiamogiàlavorandoinquestadirezio-neassiemeallaCameradiCommerciopolesana,attraver-sol’aggregazionediunaseriediservizi.IntalepercorsolaFondazionepuòrappresentareunpartner idealeperpro-muoverecrescentisinergie tra idueterritori. Inquest’ot-tica, anche ilParco scientificoe tecnologicopuò rivestireun’importanzastrategicainunagammadisettoridipuntacomeimaterialie ildesign,maancheaffiancandole im-presenelle innovazioni di tipo incrementalepiù chepun-tare sulla ricerca pura; e questo nell’intento di adeguareincontinuazioneilprodottoinfunzionedelladomandadelcliente”.Maperfaretuttociòoccorronoingredientifonda-mentali,apartiredallavisionestrategica,dallacondivisio-ne e non ultimo dall’impegno economico: “Ci aspettiamochelaFondazionenonfacciamancarel’accompagnamentolungoquestocammino;chiarendoinognicasochenonlavediamocomeunmerofinanziatore,macomeunpreziosocompagnodistradaperlosviluppodelterritorio”.

Certo, siamo inuna fase incui le risorse ingenerescarseggiano,eincuilacrisiimponevincolipesantianchealsistemabancario:unasituazionecontingenteostruttu-rale?RispondeFurlan:“Stiamosicuramenteattraversandounafasedifficileeimpegnativa,manutrofiduciachesiade-

“Non un semplice finanziatore

ma un compagno di strada”.

Una missione: investire per far crescere questo

territorio.

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stinataarisolversi,penailcollassodelsistema.Gliscenarirestanoaperti,elestessebanchesitrovanoadessereespo-steinprimapersona.Iterminidelproblemad’altrocantosonochiari:nonc’èimpiegosenonc’èraccolta;quindiperlabancailcompitoprioritarioèrecuperareoconsolidarelafiduciatrainvestitorierisparmiatori,inmododacontinuareacrearelecondizioniperchéilterritoriocrescaattraversogliimpieghi.Insomma,l’impegnoèquellodidarvitaauncircolo virtuoso,chepotrebbeancheportare inprospetti-vaaundiversomodellodibanca”.QuantoallaFondazione,“infondohaunamissionesimileaquelladellaCameradiCommercio,ecioèinvestireperfarcrescereilterritorioat-traversolosviluppodell’economia,alimentandocosìilbe-nesseresociale”.

Nonsoloeconomia,comunque.Laricadutaventen-naledellaFondazionehalasciatoilsegnoanchesuunter-renodivaloriprofondamenteradicatinellasocietà locale,sottolineamonsignorAntonioMattiazzo,dal1989vescovodiPadova.Ilqualefanotarecheavolteèundettaglioafareladifferenza.Edèstatoproprioundettaglioacolpirlo,nelleggerelapresentazionedell’ultimoBilanciosocialedellaFondazioneCariparo:“Èstataladomandaintroduttiva,“chièlaFondazione?”.Non“checosaè”,ma“chiè”.Comean-che la frase chesegue, e chenedelinea lamission: “LaFondazionepromuove la qualità della vita”. Si percepiscechelaFondazioneintendemuoversiinunaprospettivaper-sonalistica,perchémettealcentrolapersonaumana,siacomesoggettooperativo,siacomefinalitànelsuoagire”.Ecco,èancheperquestomessaggiocheilvescovo,facen-dosiinterpretedellacomunitàdiocesanadiPadova,sentel’esigenzadimanifestareunvivoapprezzamentoperlapre-senzael’attivitàormaiventennalediFondazioneCariparo,assiemeaunparticolareringraziamento(“forteecordiale”,lodefinisce)perl’attenzionechel’istitutohacostantemen-

Il vescovo di Padova Mattiazzo: “Non cos’è, ma chi è”.

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temanifestatonei riguardidiquestarealtà.Findall’inizioinfatti,ricordaMattiazzo,laFondazionehastabilitonelsuostessoStatutochetraicomponentidelConsigliogenera-lefigurasseroancherappresentantidellediocesicoinvoltenelsuoterritoriodiriferimento,suindicazionedeirispettivivescovi:“Tuttoquesto,amioavviso,esprimeattenzionealladiocesi,oltrecheaisoggettidelvasto territorio (quelladiPadova,oltre1milionedianime,1.111sacerdoti,459par-rocchie, entra incinquedellesetteprovince venete:ndr);ehapermesso,inquestianni,quellarispettosaefecondacollaborazione che ha caratterizzato le nostre reciprocherelazioni”.

La gamma degli interventi della Fondazione nei ri-guardideibisognidelterritorioèsemprestatamoltoampia,sottolineailvescovo,chetieneperaltroametterel’accentoinparticolaresuunpaiodiaspetti:“Hotrovatoparticolar-mentepregevolieprovvidenziali,perquantoriguardalavitael’attivitàdelladiocesiedellecomunitàcristiane,quellichesiriferisconoadueambitistatutari:ibeniculturali,el’as-sistenzaetuteladellecategoriedeboli.Sulprimoversante,possoattestarecheinnumerevoliparrocchie,maancheal-trisoggettiecclesiali,hannotrovatosostegnonelrestaurodelle loro chiese, degli oratori, deimonumenti, dei segnistoricidellalorovitasecolare.IlcontributodellaFondazio-nehaincoraggiatolecomunitàaintraprendere,eaportareatermine,operazionichepotevanosembrareimpensabilieinsostenibiliseaffidateallesoleforzelocali”.Mac’èancheunaltrotipodiricadutadasottolineare,suunpianodiversodaquellostrettamenteeconomico:“Intalmodo,lecomuni-tàhannopotutorecuperarevivamentelalorostoria,lalorotradizione,ehannoriscopertobellezzedeturpateocancel-latedaltempo,contribuendocosìamanteneresignificativoquellostraordinarioediffusopatrimonioartisticocheillu-minailnostroterritorio.Nonperultimo,vorreiaggiungere

Due priorità: beni culturali e assistenza

alle fasce deboli.

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chequesterealizzazionihannoancheravvivatonellecomu-nitàstessel’entusiasmoelafeconditàdellostareinsiemeedelcollaborare”.

L’altro versante è quello del sociale, cuimonsignorMattiazzo riserva una particolare sottolineatura: “Ancorapiùsignificativaritengosiastatal’azioneconcretariservatadallaFondazioneallecategoriedisagiateoinsituazionidiemergenzaediprecarietà.Itempidifficilichestiamoviven-dohannoresiacutiquestibisogni,ehannocreatofenomeninuovidaaffrontareconstrumentivelociesignificativi,sianelcampodellaprevenzione,siainquellodelsostegno.LaChiesa,peressenzialestatutovolutodalSuoFondatore,èsemprestatasensibileeprontaalleurgenzeeallerichiesteche vengono da queste situazioni. Per questo ha sempreapprezzatolasensibilitàmanifestatadallaFondazionenelfarsi attenta e disponibile verso le persone povere e sof-ferenti”.Perquanto riguarda inmodospecifico ladiocesipadovana,ilvescovotieneamanifestareunparticolarerin-graziamentoperilsostegno(“generosoeconcreto”,sotto-linea)assicuratoarealtà“chesonoquasiunemblemadellapermanentecaritàdellanostraChiesa”.Ecitaalriguardo,inparticolare,l’OperadellaProvvidenzadiSant’Antonio,eilCuamm-Mediciconl’Africa;maanchelacollaborazioneofferta alla Caritas diocesana nel costituire, in tempi piùrecenti,ilmicrocreditoeilfondodisolidarietàafavoredel-lepersoneparticolarmentecolpitedallacrisieconomicaesociale.Ancheleiniziativedicarattereformativoeculturalesonostateoggettodiun’azioneincisiva,contribuendocosì“adelevarelaqualitàdellavita,lacultura,lacapacitàene-cessitàdiriflessionesull’esistenzaumanaesuiparticolariproblemichecaratterizzanolacomplessitàdelnostrotem-po;pensoalgenerosocontributoperlaBibliotecadellaFa-coltà teologicadelTriveneto,alleeccellenti pubblicazioni,allegrandimostre,aiconcerti,aiciclidiconferenzeorga-

Due beni primari: Opera della Provvidenza e Cuamm.

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nizzatidaSegnavie.Potrebberoapparireiniziativerivolteadunpubblicoelitario.Sonoconvinto,alcontrario,chetuttociòchestimolalaqualitàdelpensareedelcostume,siaunapportopositivopertuttalacomunità”.

Inqualedirezionepotràevolvere l’azionedellaFon-dazione, tenendo conto dell’impatto esercitato dalla crisisull’intero quadro economico? Monsignor Mattiazzo pre-feriscenonentrarenellospecifico,e lo faperunprecisomotivo:“Nonsentoilbisognodiindicarepisteopreferenzeper il cammino futuro, in quanto la Fondazione in questianni ha saputo sempre e con prontezzamuoversi non inbase a schemi prefissati,ma con quell’agilità e puntualesensibilità che l’evolversi delle situazioni richiedeva.Cer-toilprossimofuturo,ancheseoccorremanteneresemprevivalasperanza,nonpareoffriresegnaliditranquillitàedisuperamentofaciledeiproblemisociali,politici,economi-ci,soprattuttoperlepersoneelecategoriepiùvulnerabili.Ritengocheinquestivent’annilaFondazionesiastataunpilastrosolidoeportantedelterzosettore,edisostegnoatantesituazionidisofferenza”.Seunauspicioilvescovosisentediesprimereanomesuoedelladiocesi,èquelloche“ilsuoruolocontinuiaesserericonosciutoesalvaguardatodapartedelleistituzionistatali,cosìchepossaproseguirenellosvolgerelasuafunzionebenefica”.

Infine, va considerato l’apporto garantito al mondodella cultura: una realtà che a Padova èmolto articola-taeconun’offertadiqualità.Unvalidoosservatoriosottoquesto profilo è rappresentato dall’Accademia Galileianadiscienze,lettereearti,intitolataalgrandescienziatocheebbeadichiararediaverpassato“limiglioriannidelamiavita”proprioincittà,nellungoperiodoincuitennecattedraall’università,edallaquale,scrutandoicieli,lanciòlagran-de rivoluzione della scienzamoderna. “Un autentico pol-

“Ecco un pilastro solido e portante del terzo settore”.

Accademia Galileiana:

“Un vero polmone di ossigeno”.

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monediossigeno,senzailqualeavremmodovutochiuderegiàdatempo”.ÈnettoilgiudiziosulruolodellaFondazioneCassaRisparmiodiPadovaeRovigoespressodaOddoneLongo,professoreemeritodiLetteraturagrecaall’univer-sitàdiPadova,edal2003presidentedellaprestigiosaAc-cademia,erededell’antica“AccademiadeiRicovrati”sortanel 1599, perpoi assumere ladenominazioneattualenel1999.Longoneelencaalcunidegliinterventipiùsignifica-tivi:“PensoalfinanziamentodeirestauridellanostrasedenellatrecentescaReggiadeiCarraresi,un’impresadavveroenorme.Allaschedaturaerilegaturadituttiiperiodicina-zionalie internazionalidellanostrabiblioteca.AlrestaurodiunpianofortePleyeldifineOttocento,strumentodigran-dissimopregio,conilqualeoggiteniamodeiconcerti.Nelcomplesso,laFondazionehagarantitounpreziosososte-gno,nonsoloeconomicomaanchemorale,allapresenzaeall’attivitàdiun’istituzionecomel’Accademia,rimastasem-preinombra,enonconosciutadaPadovacomemeritereb-be”.Eppuresitrattadiunarealtàcheproponeunariccaevariaoffertaculturale,siasulpianoscientificochesuquelloumanistico,daiseminariannualidiaggiornamentosull’in-formaticaaiconvegniincollaborazioneconl’EntePetrarcasull’operadelgrandeumanista(“ilpiùgrande”,sottolineaLongo),aiciclidiconcertiperpianoforteaingressolibero,chevalorizzanoogniannogiovanipianisti.

Ilpresidentestaperconcluderelasuaoperaallagui-dadell’Accademia,masipreoccupaugualmentediunfutu-rotutt’altrocheroseo:“Èun’istituzionechedovrebbecon-tinuareadesercitareunruoloattivomalgradoledifficoltàesistenti,mettendoinattounaseriediprogettiperlacultu-ra.MalasensibilitàsuquestitemipurtroppoinItaliaèsca-dente,esenoncifosseroleFondazionidioriginebancarialasituazionesarebbefallimentare.Èsignificativaalriguar-dolafrasedettadall’alloraministroall’EconomiaTremonti:

“In Italia scarsa sensibilità per il tema della cultura”.

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“Laculturanonsimangia”.Cosapossiamoaspettarci,sequestaèlamentalitàdichigoverna?”.Èunadecadenzachevienedalontano,apartiredallascuola:“Pensiamoall’ab-bandonodel latino, cheamioavvisodovrebbeessere in-seritocomemateriaobbligatoria.Com’èpossibileleggereilricchissimopatrimonioscientificoeletterariodelnostroPaese, se non lo si conosce, tenendo presente oltretut-tochel’Italiaèl’unicanazioneincuiillatinohaavutounasuacontinuitàlinguistica?”.Aimpoverirelacultura,quellavera,hafinitopercontribuireanchel’informatica,osservaLongo:“Èimportante,certo.Maattraversoilwebottienileinformazioniinpochiminuti,ecosìsifiniscepertrascurareoaddiritturanonsaperpiùsvolgereil lavorodiricerca,diconsultazionecriticadellefonti”.

Nonèundegradochecolpisca lasolacomponenteletterariaedaccademica,annotailpresidente:“Negliultimidecennisièverificataunapesantespeculazioneediliziasuiterreni,chehafattovenirmenoilrispettoperimonumentielostessopaesaggio.Unarealtà,quest’ultima,inscindibi-ledall’arte:inToscana,perfareunesempio,nonsarebbepensabiletogliereilpaesaggioelasciareisolimonumenti.MaanchenelnostroVeneto:apartiredaPalladio, levillesono sorte comeun tutt’uno con l’ambiente, in una logi-cadiperfettaintegrazione.Oggituttoèandatosemprepiùsfarinandosi.D’altraparte,nonc’èalternativa: la frettaèsemprestatacattivaconsigliera,sevuoidavveroconoscerequalcosahai bisognodi tempo”.È tuttavia indispensabileinvertirelatendenza:“Siamoentratiinunacrisichenonèsoltantoeconomicaefinanziaria,elaculturaèessenzialeperuscirne.Altrimenti,sucosasifinisceperpuntare?Sulreddito,sulguadagno,suunosviluppochegiraavuotoecheormaistacompromettendol’interopianeta…èl’assur-dalogicadelpil:perfarlocrescereatuttiicosti,sifiniscecoldistruggerelesuestessecomponenti”.

“Purtroppo si è fatta

speculazione edilizia

sui terreni”.

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Per tutte queste considerazioni, Longo ritiene fon-damentale che vengamantenuto anche in futuro il ruolofinquisvoltodalleFondazionidioriginebancaria,danonconcepiresoltantocomeunacassaforteacuiattingere,maanchecomeunpreziosopresidiosociale inunPaesemi-natoalproprio internodaunaseriedipericolosiprocessidegenerativi: “Mafia, camorra e ‘ndrangheta hanno finitoperspartirsil’Italiaepergovernarla,inquantosostitutidiunoStatocolpevolmenteassente.Ormaileloroinfiltrazio-nisisonospintefinoalnord,Venetocompreso.Amaggiorragioneèfondamentalel’azioneeconomicamasoprattuttosocialedirealtàcomeleFondazioni,cheinvestonodasem-preeinmodolungimiranteperlacrescitadeiterritori”.

Fondamentale l’azione economica ma soprattutto sociale.

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Una realtàpermolti aspetti diversadaquelladellavicinaPadova,echeperdecenniharappresentatoassiemeaBellunoilpolodell’altroVeneto,quellodelladepressione.MaRovigohasaputorecuperareilterrenoperduto,conunacrescita vivace che ha trovato nella Fondazione Cariparounsupportoprezioso:comericonosconoivariinterlocuto-ridelversantepolesano,apartiredalsindacoBrunoPiva.Cheprendelospuntodaunvecchioluogocomunedivenutoun’etichettastantìa,RovigoparentepoveradelriccoVene-to.Lofa,Piva,appoggiandosiaun’autorevoletestimonianzadi anticadata che così recita, testualmente: “Alcuni geniibizzarriconsideranolacittàdiRovigopoverettaepiccolaepocoabitata;opinionechenonènépuntoveranépuntofal-sa”.IlgiudizioappartieneaJohannCasparGoethe,“doctorjuris”econsigliere imperiale,esponentedell’altaborghe-sia di Francoforte, e padre diWolfgang. Avendo ereditatouna fortuna, poté tranquillamente dedicarsi a coltivare isuoimoltepliciinteressi,tracuiunturismoculturaleante-litteramcheloportòinFranciaeinItalia.Diquest’ultimaesperienza parlò diffusamente nel suo “Viaggio in Italia”del1740:tour,testoetitolochesarebberostatireplicatidalcelebrefiglionel1817,eche loportaronoanche inPole-sine.Quasitresecolidopo,pocoonullasembracambiatoda allora, annota il sindaco: “Nell’opinione comune, parechequestadefinizionediRovigosisiamantenutaintattanel

“Ci considerano una modesta

realtà poveretta e piccola”.

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tempo,siapureconidovutiaggiustamenti.Dalpuntodivi-staeconomicoesociale,lanostraingeneralesièsempredistanziatadallealtrecittàdellaregione,venendoconsi-derataspessolaCenerentoladelVeneto”.

Una lettura decisamente superficiale e comunquedatata,“perchéinrealtàRovigo,cheoggihapocomenodi53milaabitanti,hagodutonelventesimosecolodiunfor-tesviluppodemografico,eapartiredal1950anchediunrapido sviluppo industriale, favorito dall’inserimento delPolesinetraleareeadeconomiadepressa”.Conqualcheconseguenzanegativa,aggiungeilsindaco,peraltrosupe-rataneltempo:“Glisviluppirepentininonfavorisconocre-sciteequilibrate;eilnostrocentrostoriconeglianniSet-tantahaconosciutounpesanteabbandono,conunrapidodegrado. Fortunatamente, a partire dalla fine degli anniOttantasièattivataunamaggiorecoscienza,chehafavo-ritounprocesso,tuttoraincorso,direcuperodelpatrimo-nioarchitettonicoedurbanisticodelnucleocentraledellacittà.Maè tuttaRovigochespecienegliultimivent’annisièsviluppataurbanisticamente,sfruttandounaseriedicaratteristichediattrattivitàediposizionamento”.Epassaadelencarle,perfarnecapirelaportata:“Abbiamoimpor-tantielementidiconnessioneconilrestodelterritorioincuisiamoinseriti.Soprattutto,siamoabrevedistanzadacentridelrilievodiBologna,Padova,Verona,Ferrara,cheposseggono caratteri di modernità, un’impronta metro-politana,quattrouniversità; e ci troviamosuunadoppiadirettrice,ferroviariaeautostradale,checicollegaconlaretenazionale”.

C’èstataindefinitivaunacrescitacomplessiva,eco-nomicamaancheculturaleesociale,incuilaFondazioneCariparohagiocatounruolodiprimopiano,sottolineaPiva:“L’incidenzadelsuoapportoallosviluppodellacomunitàè

Il sindaco: “Rovigo, città che sta diventando attrattiva”.

Palazzo Roverella, la riscoperta delle mostre di qualità.

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evidentenelvissutoquotidianodellacittà.Cisonoiniziativeeprogettichesonostatipossibiliesclusivamentegraziealsuo sostegno, e che hanno consentito aRovigo una verae propria svolta. Penso alle tante iniziative culturali, allegrandimostre,allacrescitadell’università,alpolodiricercasullenanotecnologie:alcunifraitantiesempidelleattivitàresepossibiligrazieall’interventodiFondazioneCariparo.Basti citare il caso delle prestigiose rassegne allestite inseianniaPalazzoRoverella,echehannofinquiportatoaRovigocirca200milaturistidatuttaItaliaedall’estero:unapreziosaoccasioneperscoprirelebellezzedellacittà”.

Ilventagliodegliinterventièstatocomunqueadam-piospettro,ancheaprendostradecompletamentenuoveealtrimenti impraticabili: “ComenelcasodelConsorzioUniversitario, che oggi presenta un’offerta formativa ar-ticolata in sette corsi triennali, un corso di laurea a ci-clounico,duelaureemagistrali,unmastereundottoratodi ricerca, con una presenza complessiva di oltre 2.000studenti”. E poi la gamma delle iniziative dall’istruzioneal sociale, dallo sport alle politiche giovanili, dai parchipubbliciurbanialrecuperodelpatrimonioarchitettonico,dalle piste ciclabili ai progetti di aggregazionegiovanile.Ma il lavorodafareèsempretanto,specie inproiezionefutura,avverte il sindaco: “NeiprossimianniRovigodo-vràaffrontaremoltesfide,apartiredalleconseguenzecheavràl’imminentesoppressionedell’AmministrazionePro-vinciale;ilchecomporteràunatrasformazionedellacittàdacapoluogodiprovinciaacentrourbanoperiferico.Saràfondamentale viverequestopassaggio comeun’occasio-nedicrescitaediammodernamento,ponendoinesseresceltestrategicheorientatesiaallaqualitàdell’ambiente,siaall’ottimizzazionedellerisorseingradodiincoraggiarelapermanenzasulterritorioealtempostessolacrescitadellosviluppoeconomicoesociale”.

“Nei prossimi anni ci attendono

alcune sfide decisive”.

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ÈunpercorsochecontinueràachiamareincausalaFondazione,sulcuiapportodelrestoPivanonhamotivodidubitare anche per antica consuetudine: “L’ho conosciutaasuotemponellamiavestedipresidentedelConi,perunbellissimoprogettodisportgiovanile. IlpresidenteFinottièsemprestatogiustamenteattentoapromuovereoppor-tunitàdiogni tipoper igiovani.Eperme, la funzioneso-cialedellaFondazionehasemprerappresentatounpuntofermo.Ancheadesso,nellamiavestedisindaco,laritrovosuprogettistrategici:adesempio,stiamolavorandoassie-meaunaconvenzioneperlagestionedipalazzoRoverella,eall’ulterioresviluppodell’università,cheritengobasilareperlacrescitadiRovigo.Insomma,FondazioneCariparostalavorandoa 360gradi, conuna funzione insostituibilenelpanoramadellavitacittadina”.Certo,c’èecisaràancoraalungounproblemadirisorse,specieperunComunechecome l’interosistemadelleautonomie locali stapesante-menterisentendodellemisureeconomicheanti-crisi.Percui,ilsindacocontasuunaparticolareattenzionedellaFon-dazioneperilsettoreoggipiùarischio:“Ilsocialerischiadidiventareunautenticotsunami,einquestafaseiComuninonriesconoafarvifronteconiproprisolimezzi.Così,sefinora lapresenzadiFondazioneCariparohaavuto il suopunto fortenelcampoculturale,adessonecessariamentesaràl’ambitosocialeadoverprevalererispettoadaltreatti-vità.AncheperchéaRovigoilfenomenopuòpresentarsiinmodopiùdiluitoperl’assenzadigrandiinsediamentipro-duttivi,mabisognatenerepresentechenoipartiamodaunaposizionegiàbassadisuorispettoadaltrecittà”.

C’ècomunqueancheunorgoglioda riscoprireperfarneunpuntodipartenzaperilfuturo,tieneasottoline-areTizianaVirgili,presidentedellaProvincia,cheprendedaquilemosseperrimarcareilcamminocompiutoanchegrazieauncompagnodistradaqualeFondazioneCariparo.

“Il settore sociale rischia di diventare un autentico tsunami”.

Virgili: “Come sfogliare un album fotografico di 20 anni”.

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Basta sfogliare un ideale album fotografico, ripercorrendouna storia di vent’anni, spiega, offrendoun’immagine visi-vadiciòcheèstatol’impattodellaFondazionesulterritoriopolesano: “Sono immagini che parlano di monumenti re-cuperati,palasportcostruiti, asili, casedi riposo,ospedali,struttureammodernateeresefunzionali.Insomma,uncon-tributodeterminantepercambiareilvoltodiquestaterra.Ri-annodandod’altraparteilfilodiunaCassadiRisparmiochefindallanascitanelprimoscorciodell’Ottocentosièinseritaapienotitolonellastorialocale.Eanchenelletantestorieindividuali:pensoallefestedelrisparmiochemoltiannifasitenevanoogni31ottobre,echeinsegnavanoaibambiniilvaloredimetteredapartequalcosachesarebbetornatoloroutileinfuturo”.AllaFondazione,lapresidentedàattoanchediunaltroaspetto,stavoltadimetodo:“Hasemprepuntatosuinterventioculati,attuatiinpienasintoniacongliammini-stratorilocali”.

Certo,oggiitempisonoprofondamentecambiati,spe-ciesottol’influssodiunacrisichestamodificandoinmodosostanzialel’approccioallosviluppoeglistessistilidivita.AmaggiorragioneilruolodellaFondazionerimaneimprescin-dibile,sottolineaVirgili:“Siamoinpresenzadipesantidiffi-coltàdeisingoli,dellefamiglie,delleimprese,acuipurtrop-poleamministrazionilocalinonriesconopiùadarerisposteadeguate,perchéanch’essecondizionatedallacrisi.Inque-stocontesto,l’interventodiFondazioneCariparoconsentedimettereinmotoiniziativeemisuredisolidarietàaltrimentiimpossibili:pensoadesempioalmicrocredito,oalfondoan-ti-usura”.Èunasituazionedestinataadesercitareunimpat-tocomunquedi lungoperiodo:qualiripercussionipossonoessercisulPolesinedel futuro?“Nonriescoa immaginarecomepotrebbeesserequello, diciamo, del 2032, di qui adaltrivent’anni.Certononèpiùquellodellatragicaalluvionedel1951,perchéunterritoriosimodifica,econtinuaafar-

Per singoli, famiglie

e imprese ci sono pesanti

difficoltà.

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lo.Abbiamounaseriediinfrastrutturegiàprogrammate:laNogara-mare,laRomeacommerciale,speroancheun’astafluvialeFissero-Tartaro-CanalBiancofinalmentenavigabile.Maiopensosoprattuttoalmodellosociale;einquestosonoconvintachel’azionedellaFondazionesiadestinataalascia-reungiacimentoscrittononsolonelleoperechesiriusciràarealizzare,maanchenellemisuredisolidarietàedisoste-gnoallefamiglie,conunorizzontechevabenoltrel’arcodeiprossimivent’anni”.

Èd’altraparteunPolesinechestacambiandoradical-menteveste,echevuoleliberarsideglistereotipicheconti-nuanoagravargliaddosso.Suquestopunto, lapresidentedellaProvinciaèesplicita,eprendelemossedalquadrode-mografico:“OggiinPolesinesonopresentiimmigratidi109etnìediverse,ec’èunapopolazionesoprai65anniparial22percento,quindioltreunapersonasucinque.Paghiamoicontidelpassato:dopol’alluvionedel’51,ben100milaabi-tantisonoemigratinelgirodiqualcheanno;eoggiibambinidiallorasonodiventatipapàemammeaTorino,aMilano,aBrescia,aVercelli,nonqui.Dovremocalibrarelanostraeco-nomiaelanostrastessaimpalcaturasociale,etuttoandràinqualchemodore-inventato”.Unlavoroimpegnativo,nelqua-le laFondazionepotràavereunapresenzadiprimopiano:“Sperochecontinueràaintervenirecomehasemprefattoinquestianni.Certo,néilruolodellaFondazionenéquellodelvolontariato devono diventare determinanti: entrambi sonoirrinunciabili,perònonchiediamolorodisostituirsialpub-blico,chedevefarelasuaparte”.

Unapartecomunquedifficile,visti i tempie ibilan-ci,apartirepropriodaquellidellaProvincia,spiegaVirgili:“Abbiamopocherisorse,eilpattodistabilitàstastrango-landoalcunisettorieconomiciportantidellanostraterra,apartiredall’edilizia.Sperosolochesiaunperiodoeccezio-

È un Polesine che sta cambiando radicalmente la sua veste.

“Le vere leadership oggi si creano solamente sul campo”.

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nale.Credo fermamentenellepotenzialitàenelle risorsedelPolesine:questaèunaprovinciavecchia,maconunastoriasocialenuovaapartiredall’alluvionedel1951.Devereagire,epuòfarloperchéhaunavivacitàchetroppiluoghicomunifannopassareinsecondopiano.Credocheoggilanostraprincipalecarenzasiaquelladinonriuscireadaf-fermarecongrintaeconorgogliochenoncimancanulla,echestaanoi trovare legiustesinergie”.Èunaquestio-neanchediclassedirigente?“Leleadershipsicreanosulcampo,nonperautoinvestitura.Personalmente,sonoor-gogliosadiesserepolesana,elodiventosemprepiùmanmanocheconoscoafondoilterritorioconlesuerisorseelesuepotenzialità.Pensochedobbiamoliberarciunavoltaper tuttedalla sindromedell’alluvionedel ’51, emetterciall’operasapendodipotercontaresuunidealeportafogliopienodibuoneprassidaesportare,perfarciconoscereperciòchesiamo,enonperunasortadireducipermanenti”.Lungoquestocammino, laFondazionepuòessereunot-timo compagnodi strada, ciascunonel rispetto dei ruoli:“Cariparo,cosìcomelealtreFondazioni,nondevonoesserecondizionatedallapoliticaconlaminuscola,quellacliente-lareespessocorrotta.Devono invececontinuareadagirecomestannofacendo,inmanieraequidistante,abeneficiodellacrescitadeiloroterritoridiriferimento”.

Èunacrescitaallaqualel’industriadellaconoscen-za può offrire un apporto prezioso, anche grazie all’inse-diamentouniversitariosortoormaidaanniaRovigo,enelqualeFondazioneCariparohaesercitatounruolo“fonda-mentale e insostituibile”, per usare i due aggettivi sceltidalprofessorRobertoTovoalriguardo.Docentedeldipar-timentodiIngegneriadell’ateneodiFerrara,Tovopresiedeilconsigliodiamministrazionedelconsorziochegestiscel’insediamento accademico polesano in raccordo con leuniversitàdiPadovaediFerrara,proponendouncorsodi

Tovo: “Il sostegno

principale dell’università

a Rovigo”.

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laureamagistraleaciclounico,settecorsidilaureatrien-nali,duecorsidilaureamagistrale,undottoratodiricercaeunmaster.Ungiudiziocheildocentemotivasottoalme-notre livelli,apartiredalpiùscontatoecomprensibile,ecioèquellofinanziario:“L’impegnodiFondazioneCariparoèstatosemprerilevante,tantodacostituireampiamenteilprincipalesostegnodellesediuniversitarierodigine”.Unasecondachiavediletturavaindividuatanellacapacitàdiin-dirizzo,enelsapermettereafuocoleprioritàdiinteressecomunesucuiconcentrarelerisorse:“LaFondazionenonèstatasemplicementeunpuntoterminale,ounosportelloerogatoredifinanziamentisuprogetticonfezionatialtrove.Alcontrario,hagiocatounruoloattivoepropositivonell’in-dividuareleareediintervento,enelmettereapuntolepro-gettualità”.Suquestoterrenoirapportisonostatiimpron-tatiaduna fattivacollaborazione traFondazioneCariparoeisocidelConsorziopolesano(laProvincia, ilComuneelaCameradiCommercio), “in terminidi idee,di indirizzi,disuggerimenti,einalcunicasianchedicritiche,osserva-zionierilievi;masemprenell’intentodirenderel’iniziativauniversitariapiùqualificataedefficace”.

C’èinfineilterzolivellosucuiilprofessorTovotieneametterel’accento,eriguardal’originalitàconcuilaFonda-zionehasaputointerpretareilproprioruolo:“Mipermettodirilevareche,nelquadronazionale, l’entitàdeifinanzia-menti alle università e alla ricerca scientifica provenientida privati è in generemolto inferiore a quanto accade inaltriPaesioccidentali.Dinorma,inItaliasiricorreaicon-tributipubblici,avoltegenericienonfinalizzati,oppureainterventiprivatitroppospessooccasionali,emoltomiratialraggiungimentodispecificiobiettivi,avoltestrumentalioparziali;mentreunragionamentoaparteandrebbefattoperifinanziamenticomunitari”.All’internodiquestocontestogenerale, laFondazioneha interpretato inmodooriginale

“I privati non sostengono la ricerca in modo adeguato”.

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ilruolodifinanziatoreprivato.L’hafatto,spiegaTovo,“concapacitàfinanziarietalidagarantireunsostegnosistema-ticoenonoccasionaleainiziativeuniversitariesiasulpia-nodelladidatticachesuquellodellaricerca,avendocomeobiettivonon il raggiungimentodi risultati parziali,ma lapienarealizzazionediattivitàuniversitarienelterritorio incuiopera;eintalmodoèdiventatainterlocutorequalificatoe qualificante per la stessauniversità nel perseguimentodeipropriobiettiviscientificiedidattici”.Ègrazieaquestaimpostazionecomplessivachelarealtàuniversitariarodi-ginastacrescendosiasottoilprofilodellaquantità(attual-menteglistudentisonooltre2.000),siasottoquellodellaqualità:“Perfaresolounesempio,lanumerositàdilaureatigiàimpiegati,olapresenzadistudentiincittà,èsemprepiùsignificativa,maanchesemprepiùcorrettamentepercepitadall’esterno”.

Se questo è stato il cammino fin qui compiuto, siapronooradegliinterrogativisullapossibileevoluzionefu-turadelruolodellaFondazione,siaallalucedellageneralecrisi economico-finanziaria che in qualchemodone con-dizional’azione,siainrelazioneaunVenetochestacono-scendoimpetuosicambiamenti,conilmanifestarsidirile-vantitensionisociali,maaltempostessoconl’esigenzadiinvestirenell’economiadellaconoscenzasevuolemante-nerelacompetitivitàfinquimanifestata.Chetipodiscenarisi possonodelineare?Risponde il professorTovo: “PensochelaFondazioneabbialapossibilitàdivedereeimposta-releproprielineediinterventoconunorizzontetemporalepiù lungo di quanto potrebbero avere altri enti pubblici oprivati,iqualirischianoditrovarsicoinvoltiinunvorticediemergenze;esappiamobenechepurtroppol’urgenzanonènecessariamentesinonimodi importanza”.Alcontrario,la Fondazione può coniugare la legittimanecessità di farfrontealpresenteconquelladicostruireunfuturo:“Ènelle

Ora è importante investire

nell’economia della conoscenza.

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condizionidicercareunequilibriotragliinterventidisussi-diarietàelaspintapromotricediinterventiconricadutedilungoperiodo,comegliinvestimentiinservizi,ininfrastrut-ture,otuttiquelliin“intangibles”comelaconoscenza”.

Potrebbesembrarequasiunruoloinuncertosensoprofetico,suggerisceTovo:“Maalcontrarioiopensoancheasegnali concreti, apparentementepiccoli, e che tuttaviagiudico importanti”.Eperspiegarsiproponedueesempi:“IlprimoriguardailBilanciosocialecomemomentodive-rifica,condivisioneestrumentodiprogrammazione.Intalsenso iocredoche laFondazionesiadiesempioa livellolocale,nell’impiegodistrumentidirendicontazionesociale;eritengochequestostrumentopossaessereunodeicardi-ninellaverificasistematicadellarelazionedilungoperio-dotragli interventiadottatie irisultatiattesi”. Ilsecondoesempiosiriferiscea“Segnavie”,ilpercorsodiincontridialtoprofiloattraversoiqualiFondazioneCariparoproponemomentirilevantidiriflessioneeconfronto:“Credocheinunterritoriocheavoltenonriesceacondividereprogettua-litàeobiettivi,piùchediappelligenericisiautilepoterdi-sporredifortiopportunitàdiincontroesensibilizzazione.Letappedi“Segnavie”,cosìcomeglialtrieventiculturalicheautorevolmentelaFondazionepromuove,eglienticulturalicheessasostiene (pensonelcaso rodiginoall’AccademiadeiConcordi),sonotutteiniziativecheservonoafarcirco-lareidee, informazioni,sensibilitàedemozioni.Stimolanolacreativitàdiciascuno,e forsesonoanche tra imiglioricontributifattiviallacrescitasociale”.

Unacrescitacuidevecomunqueaccompagnarsian-chequellaeconomica.EsefinquiFondazioneCariparohagiocatounruolostrategicoperlosviluppoelacrescitadelPolesine,d’orainavantipuòesercitareunafunzionealtret-tanto fondamentalesoprattuttosul terrenodelwelfare.È

Segnavie, un veicolo prezioso per far circolare le idee.

Forte appoggio agli start-up di Polesine Innovazione.

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unaFondazione“senzalacuicondivisioneesenzailcuicon-cretosupporto,laprogettualitàmessainattodaglianniNo-vantadalleforzesocialiedelleistituzioniperammodernarelaprovinciadiRovigononsarebbestatapossibile”,quellaacuiguardaLorenzoBelloni,presidentedellaCameradiCommerciopolesana.Easupportodiquestaaffermazio-nemetteincampounventaglioconcretodiesempi:“Pen-soall’interventoper lacostruzionedelquartierefieristicoCensernelcapoluogo;alsostegnoassicuratoalconsorziouniversitarioCurperportareaRovigounastabilepresenzadell’Università;all’impegnoperlegrandimostreapalazzoRoverella,chehannofattodellacittàlasededimanifesta-zioni culturali di alto livello; e daultimo, alla spinta dataalsistemaistituzionaleperl’avviodiunprogettostrategicovoltoallapienavalorizzazioneturisticadelPolesinecometerradigrandifiumieinfinitiorizzonti,conunsistemana-turalisticounicoqualeilDeltadelPo”.Inpiù,dalpuntodivistadellaCameradiCommercio, ilpresidentesottolineailfinanziamentoperristrutturareilSalonedelGrano,“checonsentirà al capoluogo ma anche all’intera provincia diriappropriarsidiunospazioprestigioso, idoneoaospitareincontri, manifestazioni, mostre, convegni, concerti, cosìcomeinpassato”.PernonparlaredelsostegnoassicuratodallaFondazioneaglistart-upcuratidall’aziendaspecialePolesineInnovazioneperfavorirelanascitadinuoveimpre-senell’appositoincubatore.

Afrontedituttoquesto,staloscenariodiunacriside-vastante,cheobbligheràarivederescelteeprassiall’interaeconomia,conpesantiricadutedilungoperiodoanchesulsociale.Bellonineèconsapevole:“Iprofondicambiamen-ticuistiamoassistendocomporteranno,comedifattostagià avvenendo,un ridisegnodelloStato sociale, che sen-zadubbioapriràscenariincuileFondazioniassumerannoinevitabilmenteunruolofondamentaleneifuturiequilibridi

“Favorire la crescita

di risorse umane e capitale sociale”.

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welfare:all’internodeiqualiessetuttavianonpotrannolimi-tarsiallafunzionedisoggettierogatoridisussidi,inunapro-spettivadimerasupplenzainambitiincuiloStatononsaràpiùpresente”. In tal senso si imporràun cambiodi passochecomporteràun’otticapiùallargata:“RitengocheleFon-dazionidovrannooperaresullabasediunaprogettualitàinstrettoraccordoconleistituzionielerappresentanzesocialideirispettiviterritoridiriferimento,tenendocontodellelorospecifiche peculiarità ed esigenze. Accanto ai tradizionaliinterventiper laculturaeper l’arte,dovrannoporremanoainiziativeamaggiorvalenzasocialeedeconomica,volteafavorireprocessidi innovazioneper losviluppodellerealtàlocali”.ApplicataalPolesineeallarealtàdiFondazioneCa-riparo,questaricettadovrebbetradursiininterventi“rivoltiafavorirelaqualificazionedellerisorseumaneedelcapitalesociale,aconcorrereall’elevazionedellaqualitàdelleistitu-zioniformativeeculturali,afavorireazionistrategicheperlavalorizzazionedell’imprenditorialità,speciequellagiovanile,eperlapromozionedelterritorio”.Unterrenosulqualepe-raltro,chiarisceilpresidente,laFondazionesiègiàavviata,“siaconlagiàcitatainiziativaperilturismo,siaconiprogettiperilmicrocreditod’impresaeconilFondostraordinariodisolidarietà, inpartnershipconleistituzionielerappresen-tanzesocialidelterritorio”.

Tuttoquestoinunalogicapiùampia,cheportiaunveroepropriorovesciamentodiposizionirispettoaunasituazio-ne negativa per l’intero Paese, tiene a sottolineare Belloni:“Allaconcezionestatalistadell’interventopubbliconelsocialeenell’economia,devesubentrareunmodellopluralista,piùconsono alle istanze espresse da una società moderna edevoluta,caratterizzatadaunanotevolevarietàdiappartenenzeculturali,religiose,socialiedetniche,echeperquestotendeavalorizzarelecapacitàdiautogovernodellecomunitàlocali,nellalogicadellasussidiarietàedell’autonomiadelprivatoe

Dare risposte mirate per migliorare la qualità della vita.

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delsociale”.Inquestaprospettiva,aggiunge,“ilraccordotraFondazionidioriginebancariaeCamerediCommerciodovràessereimprontatoallalogicadiunnuovomodellodiregola-zione tramercatoe servizi, cheoggi rappresentaunadellequestioni vitali dellemoderneeconomie”. Il futuro sarà se-gnato indiscutibilmentedaunacolossale riconversione, conricaduteanchesuglistilidivitadeisingoli,oltrechesuilivellidibenesseredellecomunità.Einquestocontesto,segnalailpresidente,“unruolodecisivopotràesseresvoltodallaFonda-zionecomesoggettopropulsorenellaricercadellerisorsedadestinareagliinterventidisolidarietà,promuovendocosìretieaggregazionilocali,cheautonomamenteeresponsabilmentepotrannolavorarearispostemirateaibisognidellecomunitàpergarantirnelaqualitàdellavita;equestoattraversoilcoin-volgimentodellevariecomponentisociali”.

Insomma, è una sorta di joint-venture progettualequellacheBellonivedenelprossimofuturo:“LeFondazioni,raccordandosicon le istituzionidell’economiacome leCa-merediCommercioespressionedelsistemadelleimprese,potrannosvolgereunruoloinnovativoperl’implementazionediunmodellodisvilupposocialeincuisocialitàedeconomiasiconiughinotraloro;eincuilasolidarietà,lungidall’esserepuroassistenzialismo,diventiessastessafattoredisviluppocapacediassicurareunacrescitasostenibile,eperciòstabileeduratura”.

Oltre a proiettarsi nel futuro, peraltro, il Polesine èancheterradiradiciantiche,dallequalitraenutrimentounpatrimonioditradizioniedivalorichetrovanoun’importantesottolineaturanellatestimonianzadeivescovidelleduedio-cesiincuièripartitoilterritoriodellaprovincia.UnodeiduevienedalFriuli-VeneziaGiulia,“unaterradimontagnadoveunachiesaunavoltarestauratarimaneintattapercent’an-ni”;mentrenelladiocesidicuièvescovodal2004(200mila

Se socialità ed economia sanno

coniugarsi tra loro.

Interventi mirati e non soltanto

sui luoghi di culto.

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anime,109parrocchie),spiegamonsignorLucioSoravitodeFranceschi,“dopodieciannic’ègiàbisognodiintervenire”.Echihapermessodi farloconregolaritànellospaziodio-cesanodiRovigo-AdriaèstatalaFondazionedellaCassadiRisparmio,“ilcuisostegnoelacuipresenzaconcretihannoconsentitodimetteremanoainterventinonsolosuiluoghidiculto,maanchesuopereparrocchialibisognosediristrut-turazioneodilavoriex-novo,aserviziodituttalapopolazio-ne”.Un’azione resapossibilegrazie “alla sensibilità e alladisponibilitàmanifestatedallaFondazione, e inparticolaredalsuopresidenteFinotti”.Tantopiùmeritorie,inquantoilPolesinedevefarestoricamentefronteaunasituazionepiùpesantedellezonedelVenetocentrale,echeledifficoltàul-terioripostedallapesantecrisiattualetendonoadaccentua-re.IlvescovocitaalriguardoalcunespecificherealizzazioniattuateconildeterminantesostegnodiFondazioneCaripa-ro:“LaCaritasdiocesanahapotutodarvitaaunCentrocheospital’associazionedivolontariatoSant’Andrea,edovesonoinsediatiunaseriediservizi, tra iqualiunpoliambulatorioincuiungruppodimediciprestagratuitamenteassistenzaaimmigratiepersoneinstatodibisogno.LastessaCaritas,conifondidiFondazioneCariparo,gestisceinterventidimi-crocredito,venendoincontroconpiccoliprestitialleesigenzediartigianiodipersonerimastesenzalavoro.Estiamomet-tendoincantierealtreiniziativedisostegnopercercaredifarfronteallecrescentisituazionidiprecarietàchesimanifesta-noinPolesine;ilnostrointento,tramitelaCaritas,nonèsoloquellodidaredeisoldi,madirispondereinmodocomples-sivoalleesigenzeconcretedellefamiglieedeisingolichesitrovanoindifficoltà”.

È lasituazionegeneralechesistarapidamentede-teriorando, segnalamonsignor Soravito: “Nel nostro ter-ritorio la crisi sta diventando sempre più pesante. Moltepersonechefinorasieranosforzatedi tirareavanticon i

Il vescovo di Rovigo: ”Una crisi sempre più pesante”.

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lororisparmi,maanchetantepiccoleaziende,hannovistopeggiorarelalorocondizione”.Eportaunesempioconcre-to:“Ungiorno,andandodaBadiaPolesineaCastelmassa,hoincontratoiltitolarediunafabbricadimattonichehavo-lutotenereapertolostabilimentomalgradolacrisipernondovermandareacasaglioperai,machesitrovavaconunforteinvenduto.Lacrisisistafacendosentireanchenellamiaterrad’origine,ilFriuli,conlaconseguenzachemoltisivedonocostrettiacercarelavorofuorid’Italia.Tanti,troppigiovani,ormaiil30percento,unavoltafinitiglistudidevonoandarsene in cerca di un’occupazione comunque sempreprovvisoria”.Unaveraepropriatragedia,perun’areacomeilPolesinechegiàerastatacostrettaapagareundurissimoprezzoaseguitodelladisastrosaalluvionedel1951:“Alloracirca180milapersoneavevanodovutolasciarelaprovincia,ediqueste120milanonsonopiùrientrate.IlPolesine,cheall’epocaaveva375milaabitanti,oggièaquota245mila:uncrolloaccentuatodaunaprogressivadenatalità,compen-satainqualchemododaun’immigrazionecheperaltrocreaunaltrogenerediproblemi”.

Più volte, in passato,monsignorSoravito è interve-nutorichiamandoleistituzioniaunconcretoimpegnopergarantire i diritti delle fasce più disagiate e uno svilupposolidale.Oratornaconforzasullaquestione:“L’economianon può essere l’unica regola in base alla quale gestirel’esistenza,perchéportaacrearerapporticoercitivi:chihaisoldipuòfareciòchevuole,anchealivellopolitico.Unapolitica cheoggi nonè più capacedi promuovere il benecomune.HadettobeneilPapanell’enciclica“Caritasinve-ritate”,segnalandolostrettorapportochedeveintercorreretraeconomiaepolitica: lapoliticanondev’essere vittimadell’economia,madevefareinmodochequest’ultimasiafinalizzataalbenecomune”.Perchésièarrivatiaunasi-tuazionedelgenere,dopoirisultatiraggiuntinegliannidel-

“L’economia non può essere

la sola regola del vivere”.

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laricostruzione,dovesierariuscitiaconiugarelelogichedellosviluppoconlatuteladeivalori?Rispondeilvescovo:“Perchéèemersalatendenzadeipartitiasalvaguardaresestessi,mettendoilPaesealloroservizio.Sièpersal’ideadiunitàesolidarietàchec’erastatainpassato,ehafinitoperprevalereunavisionepiùindividualisticadellapolitica,anzichépuntaresuquellachedev’esserelasuaautenticavocazione,ecioèl’impegnoperilbenedellapolis,dellaco-munità.Quantioggi sonoautenticamentepreoccupatidelbenedelPaese?”.

Inunsimilecontesto,fadaantidotol’impegnodellacosiddettaterzaeconomiacheruotaattornoalnonprofitecheèingradodiconiugarelagestionedeibeniecono-miciconl’impegnoapromuoverelarealizzazionedioperea beneficio di tutti: “L’azione di istituzioni come la Fon-dazione,edelvolontariato,attraversounaseriedibuonepratiche,puòrappresentareunostimoloalrisvegliodellecoscienze.Giàdisuol’attualecrisiharidestatoinmoltilaconsapevolezzacheoccorrepassaredaunasituazionediconcorrenzaaunadiconvergenza,mettendocituttiassie-mepercrearesinergieatteatrovareunaviad’uscita”.Èuncompitotantopiùnecessariocomereazioneall’enfasipostanegliultimiannisull’economiaesullafinanza,sot-tolineailvescovo:“Moltepersone,anchenellepubblicheamministrazionieneipartiti,riconosconoormaicheèin-dispensabilesaperconiugareetica,economiaepolitica”.Per la suaparte,monsignorSoravito da tempostapro-muovendounariflessionesuquestitemi,ancheconriferi-mentoallarealtàdiocesanadicuièpastore.Ecitauncasospecifico: “Ho riunito una serie di esperti dell’ambiente,per mettere a fuoco quali sono le risorse del Polesine.Questa terra ha straordinarie ricchezze naturali da pro-muovereesalvaguardare.Sitrattadicapirecomepoterlevalorizzarealmeglio,nell’interessedellacomunità”.

“Mettiamoci tutti assieme per cercare una via di uscita”.

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Presentaaltrecaratteristiche,manonmenoradicate,ladiocesidiChioggia:realtàinapparenzamarginale,senzalaquantitàequalitàdeimotividirichiamodialtresedi;maconunagrande ricchezzadalpuntodi vistaumano,edèanchegraziealsostegnodellaFondazioneCassaRispar-mio di Padova e Rovigo che questo patrimonio nascostomapreziosovienealimentato.LosottolineaconparticolareevidenzaAdrianoTessarollo,dal2009vescovodiChioggia:unadiocesidioriginiantiche(nelXIIsecoloraccolsel’ere-ditàdiquelladiMalamocco,sedecancellatadifattodaunaseriedidevastanticalamitànaturali),echeoggicontapocomenodi118.000anime,suddivisein68parrocchie,con70sacerdotidiocesaniresidentie35religiosi;quihapuresedelacomunitàmissionariadiVillaregiadiPortoViro,facendocapoallaqualenumerosisacerdoti,consacratieconsacrateoperanoindiverseparrocchiemissionarienelmondo.Unadiocesichevedeoltrelametàdellesueparrocchie(37)in-sediatenelterritoriodellaprovinciadiRovigo,dovedunqueèarrivatal’attivitàdellaFondazione.Ilvescovoneevidenziailruolo:“Devodirecheperquesterealtà localiFondazio-neCariparohapotutoerogarenotevoliaiuti,finalizzatiallaconservazionedellechiesedisignificativovalorestoricoealrecuperodialcuneopereartisticheinesseconservate”.

Inunafasepiùrecenteperò,provvidenzialmentel’at-tenzione della Fondazione si è rivolta anche a realtà piùsemplici,maumanamentee socialmentenonmeno rile-vanti: “In questi ultimi tempi, significativi contributi dellaFondazionecihannoconsentitodirenderenuovamenteagi-biliunaseriedistrutturechepermettonooraallerelativecomunitàparrocchialidisvolgereleloroattivitàcatechisti-che,culturali,associativeeanchericreative.Unaparticola-resottolineaturameritailcontributofornitodirecenteperl’acquistodiunostabile,interritoriopolesano,cherende-ràpossibile l’accoglienzadiminoriedisabili”.Equelche

Dalla Fondazione un aiuto

al recupero di un patrimonio.

Il vescovo di Chioggia:

“Ben oltre l’aiuto economico”.

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conta,aldilàdeisingolifinanziamentiedellalorovalenza,èlalogicacheliispira,el’obiettivodifondocuirispondo-no.Monsignor Tessarollo ci tiene a sottolinearlo: “Questiinterventirendonopossibileperlanostradiocesilapresen-zanellapartedi territoriopolesanocheadessa fa capo,mettendolacosì ingradodiadempierealmeglioallasuamissione,potendocontaresustruttureidoneeall’incontrodellepersoneoltrechesullaconservazionedelpatrimoniostoricoedartisticoereditatodasecolidifedeedicultura”.Unpatrimonio il cui valore vaappuntobenoltre l’aspettoeconomico,perchérappresentalapreziosaereditàdivalori,dispiritualità,ditradizionipassatidigenerazioneingene-razione.

I tempi tuttaviacambiano: lacrisipesasuisingoli,sullefamiglie,sulleimprese,sullostessosistemabanca-riodicuilaFondazioneèparterilevante.Estacambiandoinprofonditàanchelasocietàveneta:nonsoloneigrandicentri urbani,ma perfino nelle piccole comunità perife-riche. Stili di vita che simodificano, l’immigrazione cheportaallaconvivenzacontantecultureesensibilitàdiver-seancheal loro interno,un lavorocherivoluzionaruoli,condizioni,aspettative,nuovepovertàcheemergono… inunoscenariosegnatodaunasimiletumultuosaevoluzio-ne,cosasiaspettaperilfuturoilvescovodiChioggiadallaFondazione?RispondemonsignorTessarollo:“Ilmioau-spicio,guardandoavanti,èchel’attenzioneeladisponibi-litàdell’EntesianorivolteoraversotantepiccolecomunitàdelPolesinechespessohannocomeunicopuntodiritrovosulpostolestruttureparrocchiali,giàmoltopovereeusu-rate,ancheperchénate inunasituazionedimiseriaag-gravatadallatragicaalluvionedel1951.Sitrattaingeneredirealtàdiscarsoonullovaloreartistico,percuinessunoèdispostoadareuncontributoperilloromantenimentoinusooperlalororistrutturazione.Inrealtàesserivesto-

Punti di incontro per le comunità sparse nel delta polesano.

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noungrandevaloresottoilprofiloumanoesocialeper-ché,voglioripeterlo,rappresentanol’unicopuntodiritrovoeaggregazionedellecomunitàchevivonosparseneldeltapolesano”.

LaChiesa, per quanto le compete, non intende ab-bandonarle,sottolineaconforzailvescovo,purdovendofarfronteaconcretedifficoltà:“Nonsempresaràpossibiledapartenostraassicurarelapermanenzastabilediunsacer-dote in ciascunadi esse; però garantiamoe garantiremolapresenza sia per imomenti liturgici, sia perquelli ca-techistici,educativieassociativi.Naturalmente,sitrattadiserviziedipresenzecherichiedonoladisponibilitàdispaziidoneieutilizzabili.Aessivariservataun’attenzionecon-creta,proprioperchériguardanopiccolecomunitàchesenonpossonovantarelapresenzadibeniartistici,richiedonoperòserviziemezzivorreidirepurumili.Perciòèauspica-bileun’attenzionerivoltaancheaquestemicrorealtà,chedispongonodiscarserisorseeconomicheecheperquestononvannodimenticate”.

C’èinfinelavocazioneculturale,chehastoricamenteavutounasuavivacitàeunsuoruoloancheinunaterrase-gnatadallapovertà.Neèautorevoletestimonianzalapresti-giosaAccademiadeiConcordidiRovigo:un’istituzionesipuòdireletteralmente“nataincasa”,essendosortanel1580nelpalazzodel conteGaspareCampo, cheamava riunirvi let-teratiestudiosiperdiscuteredicultura.Edoveèindicativogià ilnome,“Concordi”,a indicarefindalleorigini l’intentodistabilireunafortearmoniatraisoci,edicercarelecosecheuniscono.Dal1836,oltretutto,l’AccademiaintrattieneunrapportoorganicoconilComunedelcapoluogo,aprendoalpubblicolapropriabibliotecaelapropriapinacoteca,ecosìsvolgendounpreziosoruolosocialeper ladiffusionedellacultura.Negliultimivent’anni,ilsuoruolohapotutogodere

“Non sempre sarà possibile

garantire la presenza

del sacerdote”.

Accademia dei Concordi:

“Un sasso gettato

nella palude”.

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diunimpulsocheèstato“comeunsasso,edigrandecon-sistenza,gettatoinunapalude”.Ricorreaquestaimmagine,perinquadrareilruolodellaFondazioneCariparo,LuigiCo-stato,docenteuniversitarioaFerrara,epresidentedell’Acca-demia.Spiegandonelamotivazione:“Prima,lavitaculturaleaRovigoeradecisamentestagnante,e i fondipubblicide-stinatiatalescoposempremiseri,cosìcheanchelanostraAccademiadovevafarfronteapesantieoggettivedifficoltà.L’arrivodellaFondazione,vent’annifa,èvalsoagiraredeci-samentepagina,alimentandounaseriediimportantinovità,apartiredallemostreedalle iniziativedi recuperodibeniculturalicherischiavanodiesseregravementedanneggiati,senonaddiritturadistrutti”.Nehabeneficiatoinprimaper-sonalastessaAccademia,checomericordatofunzionavatral’altroanchedabibliotecacomunaleunica:“Eravamoarrivatianonpotercomperarepiùlibri,chesarebbecomevolergio-carearugbysenzapallone.L’interventodellaFondazionecihaconsentitodiripartire,eoggisiamoa60milaprestitil’an-no;inoltrepossiamometteremanoaunaseriediiniziativedirilievo,comequelleattuatepercelebrarei150annidell’unitàd’Italia,realizzatefacendovenireaRovigounaquindicinadeimassimiespertidellastoriadelRisorgimento.Insomma,sipuòbendirechesenoncifosselaFondazionebisognerebbeinventarla…”.

Sipossonoindividuare,inquesto,leradiciremotechefindall’iniziodell’OttocentoavevanovistolaneonataCassadiRisparmio investireper losviluppoancheculturaledelPolesine.Conuna rilevantedifferenza, peraltro, annota ilpresidente: “LaCassaspendevasul territorio,ma inma-nieradiversa.LaFondazionelofaperfiniistituzionali,einmodopiùsistematico,sullabasediprogrammieprogettiserieproiettatisulfuturo.Comequelloattualmenteincor-soper ildeltadelPo, realtàpurtroppofinqui trascurata,enonvalorizzatacomeinvecemeriterebbe:unacolpevole

Il delta del Po: una preziosa realtà purtroppo trascurata.

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ROVIGO,NONPIÙCENERENTOLA

sottovalutazione,perchésitrattadiun’areanonconfronta-bileconnessun’altra,edistraordinariepotenzialità.L’inter-ventodellaFondazionemiraasmuovereunamortagora”.Quel che di positivo c’è in modo particolare nella logicaoperativadiFondazioneCariparo,chiarisceCostato,èche“prescindedagli interessi dei singoli edagli orientamentipolitici delmomento, e si articola inun’ampiagammadiazionichepremianolaprogettualità”.

Ilfuturopotrebbeesserecondizionatonellacapacitàdi interventodell’istituzione,visto l’impattodellacrisichepenalizza l’intera economia, incluso il sistema bancario?Il presidenteèottimista: “Certosi trattadiun futurocheinquestomomentopuòsembrareoscuro,manondobbia-molasciarciaccecaredalledifficoltàattuali.CredochelaFondazione, inparticolare,debbafareinmodochelasuapresenzaasostegnodelle iniziativeavviatenei territoridicompetenzacontinuiconlastessaqualità,serietàecapa-citàdicogliereiproblemireali,finquimanifestateinquestivent’annidivita.Unsimilerisultatodipendemolto,ovvia-mente,dagliuominichelafannofunzionare:nondalleper-sonegiuridiche,quindi,madaquellefisiche”.Si trattadigarantireunacontinuitàchehafinquiassicuratorisultatiesemplari:“ForsequelladiPadovaeRovigoèl’unicaFon-dazionedi originebancaria in Italia chenonhamai fattomancarelasuapresenza,neanchequandoèstatachiama-taaconcorrereall’aumentodicapitaledellabancaparteci-pata.Miaugurochechil’amministreràinfuturomantengalalogicadasaggeformichefinquimantenuta”.

Unalogicadasalvaguardareancheinpresenzadiunadiminuzionedellerisorse,chiarisceCostato:“SelaFonda-zionemanterràquestoorientamento,qualechesialaforzadi cui potrà disporre, sono convinto che il suo interventosaràcomunquesempreprezioso,specieinpresenzadelle

“Qui la Fondazione ha sempre assicurato

la sua presenza”.

Fondamentale l’azione

economica ma soprattutto

sociale.

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pesantidifficoltàcheinvestonoilsistemadelleautonomielocali”. Il tutto, infine, dovendo in un certo senso remarecontrocorrente, in un Paese in cui la cultura è ridotta aCenerentola: “Nelquattordicesimoequindicesimosecolol’Italiaeralamaggiorpotenzamondialesottoquestoprofi-lo,grazieallacapacitàelungimiranzadigovernanti,mer-canti,operatorieconomici,chefecerosìchelaRepubblicafiorentinaavesseunpilsuperioreaquellodelRegnod’In-ghilterra,echeVeneziafosseunapotenzaleaderdell’Occi-dente;etuttociòperchéinquell’epocaglistudiedicervellisviluppati e incoraggiati erano presenti in Italia assai piùchealtrove.Oggi,unoStatopresodacentomilaaltriproble-minonsioccupadell’unicobenecheabbiamoassiemealturismo:lacultura”.

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QUANDO I SOGNI SI REALIZZANO

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Allesuespalle,sullaparetedietrolascrivaniadell’uf-ficio di Rovigo, c’è un biglietto con un’eloquente frase diPearl ZaneGrey, romanziere americano vissuto a cavallotral’OttocentoeilNovecento:“Tenereduroquandosiper-de…combatterecon l’amarezzadellesconfittee ladebo-lezzadeldolore…Eccoquelchequalsiasiuomopuòfare”.LosaperesperienzapersonaleeperimpegnosocialeLedaBonaguro,architetto,presidentediPianetaHandicap:unarealtàsortanel1999inPolesinecondiciottosocifondatori,peroccuparsidelletematicherelativeaidiversamenteabiliinun’otticadipositività.UnaOnluschesiimpegnaatuttocampo,dalritardomentalelievealleformepiùgravicomel’autismo,echeoltreadoffriresostegnoconcretoallefa-migliemiraafaremergerelepotenzialitàlatentideidisabiliper portarli allamassimaautonomia possibile. “Non fer-marsimai”è ilmottodell’associazione:tutt’altrocheunoslogan,inuncampodoveilproblemaprincipalenonèrap-presentatodailimitidellepersonediversamenteabili,madaquelliculturalidiunasocietàincuiladiversitàsuscitaancoraun’istintivapaura.

Èpropriodaqui,daquestapiccolamaindicativare-altà delPolesine, cheprendeavvio il percorsoattraversoalcuni dei soggetti più significativi con cui la FondazioneCariparo ha avuto in questi anni rapporti concreti, finan-

Lezione strategica:

“Saper tenere duro quando

si perde”.

Pianeta Handicap: un aiuto

fondamentale nella difficoltà.

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ziandoleloroiniziative.Perchéunasimileesperienzame-gliodiognialtrarendel’ideadiquantofondamentalepossadiventareun interventodi aiuto che fungeancheda sup-plenzaperletante,troppeassenzedelleistituzioni.PianetaHandicapoggisioccupadinumerimodestiinassoluto,maassolutamentesignificativinelmerito:perchérappresentaunesempioconcretodicomedalbassopossanosorgereri-sposteconcreteaproblemiignoratidall’alto.Enonèfacile,spiegaLedaBonaguro:“Quandounapersona,unafamiglia,sitrovanoadaffrontareunasituazionedidisabilità,passanoattraversounaseriedifasichepartonoconl’arrabbiatura,macheperapprodareaunarispostadevononecessaria-mentetransitareattraversol’accettazione.Nellamisuraincuicisiadeguaesipassaall’azione,sipassaaproporreallepersonecolpitedalproblemaunaseriediattivitàsti-molanti,grazieallequaligliinteressatiacquisisconoistinti-vamenteunafiduciainsestessicheliaiutaacrescere”.

Quella cui ha dato vitaBonaguro è “un’associazionemessainpiediquasipercaso”,neldichiaratointentodi“es-sere di promozione alle persone condisabilità, nel campodell’assistenzainsensolatoesocio-sanitariainparticolare,conprevalenteattenzionealleproblematichedell’etàevolu-tiva,perchéèevidentecheintaleetàsipuòincideremag-giormentesullastrutturazionedellapersonalitàedottenererisultatipositivi”.Neglianni,l’attivitàsièsempreispirataaunconcettodifondo:“Allabasedelnostroagirestalafermaconvinzionecheinognifasedell’evoluzionepersonalesipos-sanofaremergerenuovecapacitàpersonali,anchesemini-me,qualorasiintervengaconstimoliappropriati,ovviamentediversificatidapersonaapersona. Inostri ragazzi specialihannosicuramentedellearee incuipossonoesprimerealmegliosestessi, riducendo in talmodo leproprie tensioniinterneelepaure,equindicrescendocomepersoneautono-me”.Oggil’associazionesiavvaledelleprestazionidialcune

L’idea: “Riuscire a far emergere nuove capacità personali”.

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figureprofessionali,edicirca25volontari. Il sostegno economico iniziale era partito grazie alCentroServizi Volontariato polesano, di cui la stessaLedaBonaguro è stata in passato presidente, facendo leva sulconcettodico-progettazione:“Ilvolontariatoèprezioso,mahadeilimiti,ilprincipaledeiqualiècheleassociazionidelsettore faticanoa farrete tra loro; lostimolocheabbiamodatoasuotempoèconsistitonelgarantireilfinanziamentototale,alcentopercento,aiprogettichevedesserolavorareinsiemepiùrealtà”.Lungoilcamminoèpoiavvenutol’incon-troconlaFondazioneCariparo:“Pernoièstataunafortuna,perchécihaconsentitodiottenereilfinanziamentoperduelaboratori,unoaRovigoel’altroaCastelmassa;unprogettoattuatoperdueanni,epoirifinanziato”.Si trattadiattivitàdiceramicachevedonoimpegnatiragazzidisabiliseguitidainsegnantispecializzatiedavolontari,eperlequaliBona-gurohainmentequalcosachestatraunpianoconcretoeunsogno:“Vorreipoterfarcrescerequesteesperienzefinoarenderleautosufficienti.Aquestopuntosaremmoingrado,attraversoiduelaboratori,dieseguireunaseriedicommes-sepersonalizzate.Sepubblicizzatainmodoadeguato,un’at-tivitàdelgenereciconsentirebbedicreareunacooperativachepotrebbegarantirequalcosadiconcretoaquestiragazzi,esoprattuttoqualcosadicontinuativoneltempo”.Giàoggi,inognicaso,iduelaboratorisonoattivipercirca6milaorel’anno,dicuiil44percentoimpegnateaRovigoeil56percentoaCastelmassa,conduedozzinedipartecipanti.

PianetaHandicapnonsilimitacomunqueaquesteat-tività.Daunimpegnoinizialedipalestradovefarsvolgereairagazzi attivitàmotoriaè sortaunasquadradi basket chehavintountorneoregionale,machesoprattuttohacreatounospiritodigruppotraidisabiliprotagonistielelorofami-glie.Daqualchemese infineèstatacostituitaunasezione

Due laboratori che mirano

a conseguire l’autosufficienza.

Parola d’ordine: garantire ai disabili una

loro autonomia.

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adAdria,edèstatoavviatounlaboratoriodimosaico,conlacondivisionee ilsostegnopsicologicodapartedell’AziendaUlss19,inunlocaleavutoincomodatod’usodalComune:siavvalediungruppodivolontari,esegueperoraseira-gazzi,confondidell’associazione,chefruiscedelcontributodel5permilleedientratecommercialimarginaliderivantidaglioggettidiceramica.Tutte le iniziative, tieneasottoli-neare la presidenteBonaguro, rispondono a un criterio dibase:“L’obiettivoprincipale,vorreidirelanostraparolad’or-dine,èaiutare lepersonedisabiliaconseguire ilmassimodiautonomiapossibile.Come?È fondamentalepuntaresuunaconquistagraduale,chevagestitanellaquotidianità,perpiccolipassi.Certo,pergliinteressatieperlelorofamigliesonocomunquepercorsidolorosi,maineludibilisesivoglio-noconseguirerisultaticoncreti. Insituazionidelgenere,lafamigliaètutto”.Ladifficoltànonstasolonelrapportoconlepersonecoinvolte,maancheinquelloconunasocietàchedifronteall’handicapscontatuttorarilevantiritardi,apartiredaiservizi:“Nonc’èun’omogeneitàdirisposte,tuttodipen-dedallepersone.Percuicitroviamoadaverachefareconunavarietàinfinitadisituazioni,daterritorioaterritorio,daAziendeUlssadAziendeUlss.Leassociazionihannolafun-zionedifarconoscereaiserviziibisognidelterritorioedellepersone;matalvoltanonc’èdialogo…”.ForseglistessifondiindisponibilitàalleAziendeUlsspotrebberoessereutilizzatiinmodopiùdiversificato,ancheconesperienzepilota,perintercettareerispondereallevereesigenzedellepersonedi-sabili,incontinuaevoluzione,comelasocietàstessa.

Spiega Bonaguro: “Per fortuna esistono soggetticomeleFondazioni,chesvolgonounapreziosafunzionedisupplenzaalleinadempienzeeairitardidellapartepubbli-ca,echeciaiutanoconcretamentenelnostroruolo.Sen-zasoldinonfaremmoniente”.Alfondo,c’ècomunqueunproblemapiù ampio: “È il temadella disabilità in genere

“In Italia soffriamo di un ritardo prima di tutto culturale”.

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cheinItalianonèsentito;anziallontanaecreapaure.Sof-friamodiunritardoprimadituttoculturale;echiaramentenonèunproblemasolodelPolesine.Noicomunquesiamodeterminatiacontinuaresullanostrastrada,speciecon idue laboratori:Rovigoèdiventatoautosufficiente;puntia-moarenderetaleancheCastelmassa,nellaconsapevolez-za di nonpoter contare all’infinito sul sostegnoesterno”.Per quanto riguarda Pianeta Handicap, indispensabile alfunzionamento delle varie attività è la valorizzazione delgruppodeicollaboratori,ossiaivolontariedinparticolareilConsiglioDirettivo.Neltemposièvistocheresponsabiliz-zareuncomponentedelDirettivostessoounvolontarioinun’attività,lostimola,gliattribuisceunruoloefacrescereilgrupponellasuatotalità.Concludelapresidente:“Cer-tocheilpresuppostofondamentaleèilmettersiinascoltoanche tra responsabili emettersi ingiocosempre, senzaaverelapresunzionediaveresempreragione”.

Suunlivellomoltopiùampio,macomunquesulfron-tedellarispostaalle formedidisagiosociale,aPadova ilpercorsoportaallaperiferiadellacittà,dovesorgeCa’Edi-mar.“Lasuavitaèun’opera”,èstatoscrittodiEdimar.Unragazzinobrasiliano,unodei tanti “meninosde rua”fini-tinellebandedistradadiunadegradatacittà-satellitediBrasilia,ribellatosiaquestodestino,euccisoperessersirifiutatodiuccidere.Nonèunoslogan:quellatestimonian-zaèdiventatadavveroun’operacherecailsuonome.Unacasa,mamoltopiùdi una casa, realizzata suun vecchioinsediamentorurale,echeospitaunastrutturaeducativapolifunzionaleperadolescenti:quellichehannobisognodistarelontanidallafamigliaperuncertoperiodo,quelliacuioccorronopercorsiformativiededucativispecifici.Oggi,aunadecinadiannidallanascita,Ca’Edimarèabitatasta-bilmentedaungruppodifamiglie;75allievifrequentanoitreannidiunascuoladicucina,ealtri70sonoiscrittiauna

Cà Edimar: un approdo

per tanti ragazzi in difficoltà.

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scuoladipanificazione.Parlanodasoli inumeriaccumu-latiinquestianni:piùdi80adolescentiospitatinellecase-famiglia,450ragazzinelleduescuole,23giovaniformatiallavoroattraversoleattivitàdiunapiccolaimpresadilavoro,denominata“NewLabor”:poidiventataun’AssociazionediimprenditoriamicicheaiutanoigiovanidiCa’Edimarconmaggioridifficoltà.Un’esperienzaintensa,maturatagrazieaunaprecisasceltadivita,spiegaunodeisuoipromotori,MarioDupuis,chepresiedelaFondazionecuifacapol’ini-ziativa: “Ungiornomiraccontarono lastoriadiEdimar,emicommossifinoallelacrime.Cosìproposiaungruppodiamicidichiamarecolsuonomel’associazione,comefosseunaugurioa tutti i ragazzi indifficoltàcheaccogliamo inquestastruttura”.

Il rapporto con Fondazione Cariparo parte prati-camente dall’inizio, per la precisione nel 1999: “Il nostroobiettivoerafarsìchealcunefamigliediadultiaiutasseroigiovaniindifficoltàattraversoformediaccoglienza,diaiutonellostudioediinserimentonellavoro.Findall’iniziocol-tivavamoun sogno: realizzareuna casa, un luogo visibileepalpabiledi accoglienza, una sortadi “modernomona-stero”,caratterizzatodallapresenzastabiledifamigliechefacevanointalsensounasceltadivita.All’inizioeravamoduenucleifamiliari.Perconcretizzarel’iniziativa,avevamotrovatounastrutturainviaDuePalazzi,cheperòandavara-dicalmenteristrutturata.LaRegioneVeneto,conglialloraassessoriallasanitàBraghettoeaiservizisocialiZanon,cicredette subito, erogandoci unfinanziamento che ci con-sentìdimettere inpiediunprimoprogettodi ristruttura-zione.Madasolononerasufficiente.CivennesuggeritodirivolgerciallaFondazione;cosìavvenneunprimoincontroconl’allorapresidenteSammartiniel’allorasegretarioge-neraleFinotti,diventatopoi l’attualepresidente.Èpropriovero:puoifaretuttiidéplianteleintervistechevuoi,mauno

Tutto cominciò attorno a due coraggiosi nuclei familiari.

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devevedere,toccareconmano.SammartinieFinottiven-neroquiunamattina,stetteroassiemeairagazzi,eanda-ronoviacolpitidall’esperienza.Daallora,abbiamoricevutouncostanteesignificativosostegnodallaFondazione,checihaconsentitodiampliareecompletareilnostroinsedia-mento”.

All’inizio,conleduefamiglievivevano4ragazzi,ealtri15 frequentavano il complesso durante il giorno; nel girodidueanni,lerichiesteeranogiàpiùcheraddoppiate.Edinuovo,RegioneeFondazione intervenneroperconsentireunulterioreampliamento.AnnotaDupuis:“Ca’Edimarnonècresciutaperunprogettodisegnatoatavolino,macomeun’ideadettatadallarealtà.LaFondazionecihaaiutatoafareimuridipietra,maancheaformarequellepietrevivechesonolepersone.Hafinanziatoprogettiinnovativi,comequellosulleDifficoltàdiapprendimento,consentendocidiaffiancare ai preziosi volontari del personale con compe-tenzespecifiche.Adessa,nonabbiamomaichiestodiaiu-tarciapagareidebiti,madicontinuareascommetteresudinoi.Quando,l’ultimavolta,hosentitoilpresidenteFinottiperprospettargli l’ampliamentodei laboratoridi cucinaepanificazione,mi ha risposto: vi abbiamo dato unamanoquandononsapevamonientedivoi,epensatechenonviaiutiamoadessochevediamoquellocheavetefattoestatefacendo?”.Èstataunasceltaprimadituttoculturale,spiegaDupuis,“perchéoggiperlacarenzadeicontributipubblicimaancheperunagravemiopìamascheratadaassenzadisoldi,nonsicapisceildrammadellegiovanigenerazioni;egliinterventichesifannosonosempredicarattereripara-torio.Quidanoi,invece,siinvesteal99percentoinpreven-zione.Perchélaprimaformadiprevenzioneèl’educazione:ci sono ragazzi su cui all’inizio nessuno scommetterebbeuneuro,echeinvecepoisiinserisconoapienotitolonellasocietà”.

Dupuis: “Cresciuti sulla base di un’idea

dettata dalla realtà”.

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Comealtrestrutturesupianidiversi,Ca’Edimar infondosvolgeunruolodisupplenzadellapartepubblica.MaDupuisfanotare:“Forsecheilpubblicosaprebbecreareegestireunarealtàcomelanostra?Seanche,glicostereb-be il triplo.Masoprattutto,quic’èun intrecciodiprofes-sionalitàegratuità,alimentatodaunatensioneidealechenonèaffattoscontatanell’ambitopubblico.Amedispiacenontantocheilpubblicononaiutisimili iniziative,quantoesoprattuttochenonarrivineppureadire:mispiace,nonpossodarvinulla,mastatefacendounacosagrande”.Perfortuna,aggiunge,cisonosoggetticomeleFondazionicheconcorronoariempireilvuoto,ancheselacrisieconomicalimiteràinevitabilmenteil lorospaziodiazione:“Mirendocontochedovrannofaredellescelte,echesaràinevitabileunamaggior selettività.D’altra parte, nonpossiamocer-topensarechesiccomesvolgiamouncompitocaritatevo-letuttocisiadovuto.PerquantoriguardaCa’Edimar,nonabbiamoalcunproblemaalasciarcicontrollareegiudicaredall’esterno:veniteeguardate,diciamoachiunque.Inognicaso,itempirichiedonoancheanoichelavoriamosulbiso-gnodiesserepiùresponsabilirispettoaquellochefaccia-mo”.Finqui,lacrescitadell’iniziativaèavvenutaguardandoatrefattoridafarcoesistere:checisiaunbisognoreale,che ci siano le persone competenti per dargli una rispo-sta,echecisianoimezziperfarvifronte.”Esenevenisseamancareanchesolouno?“SarebbeunsegnodiDiochebisognafermarsi”. Cosa porterà il futuro, in una società veneta in ra-pida e tumultuosa trasformazione?Cambieranno anche ibisogni?Echerispostesarannopossibili,oltrecheneces-sarie?RispondeDupuis:“Unavolta,ilcristianesimocomefattoreumanosi incontravanellaparrocchiaenell’orato-rio.Lastessavitadiunacomunitàeraunfattoreeducativo.Diragazziindifficoltàcenesonosemprestati,maveniva

Il pubblico non saprebbe gestire una realtà come questa.

“Servono centri che diventino nuovi luoghi di relazione”.

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garantita loro una tutela. Oggi, penso che sia necessarioricrearedeinuovioratori,nuovimonasteri,nuoviambitidivita,nuoviluoghidisocialitàchesianoscuoledirelazione,dovepuoibussareechiedere:èquichemipoteteaiutare?Bisognavivereundiversocristianesimo,nonpiùcomeunafedechesitramandameccanicamentedipadreinfiglio,macomeoccasionediunincontronuovo.Ilpuntodipartenzaperilfuturodev’esserecostituitodaluoghidiumanitàvera.EinquestosensoCa’Edimarvuoleessereunluogodivita.ComehadettoilcardinaleAngeloScola,venutoatrovarciproprio qualche giorno prima di essere nominato Arcive-scovodiMilano,eacuimilegaunaprofondaamicizianataneglianni ’70 intornoaDonGiussani:nonsipuòdefinireCa’Edimarcomeun’opera,primariamente;essaèinnanzi-tuttounarealtàvivadirapportiautentici”. Certo, è una decisione impegnativa soprattutto perlefamigliechehannosceltodiviverci:inchemisuracon-tribuiscel’ispirazionedifondochelecaratterizza,echesirifàalmessaggiodidonLuigiGiussaniediComunioneeLiberazione?“Chiaccettadivenirequicomefamiglianonlofaperchéhadecisodidedicarsiaglialtri,maperlacon-sapevolezza che è il primo a trarne giovamento. Lo dicechiaramenteCristonelVangelo:senonhailacoscienzadiaverericevutogratuitamente,nonpuoigratuitamentedare.Lapazienza,lasperanza,lacapacitàdisacrificio,traggonoenergiadaquestaesperienza.Iononstareiunsologiornoinpiùqui,senonservisseprimadituttoame.Equistal’in-segnamentodi donGiussani: vivereun cristianesimochenonèunadottrinamaun’esperienzaumanaecarnale,incui vedi chequalcunosi sta spendendoper te, perché tuprendasulserioiltuobisognodiveritàedifelicità,perciòiltuobisognodisalvezza;etipermettediritrovaredentrodi teun’energiaprimasconosciuta, che timette ingradodiscommetteresul tuo ioesuquellodeglialtri,semmai

“Stare qui è una cosa

che serve prima di tutto a me”.

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queglialtri sucuinessunoscommettepiù”.E il futurodiCa’Edimar? “Amenon interessacelebrareanniversari ochiedermicosasarà.Oggiècosì,esonocontentodiaverecompagnidistradacomelaFondazioneealtri,chefannoiltifopernoi”. Sempresalendodi livellosuquesto terrenodi soli-darietà, si arrivaaunadimensioneaddiritturaextraeuro-pea, che fa capo a un’altra benemerita realtà padovana.E che in fondo risponde a unamotivazione vecchia di unpaio dimillenni: “Andate e curate gli infermi”, sta scrittonelVangelo.Èquellocheoltresessant’annifahaspintounmedico, FrancescoCanova, a dare vita alCuamm, il col-legio universitario aspiranti emedicimissionari di Pado-va.EchetuttoraispiradonLuigiMazzucato,lìdaquando,frescodisacerdozio,avevasolo28anni,el’attualediretto-redonDanteCarraro, inun’azionecostantechehacono-sciutounapiccolamasignificativamodifica:da“Cuamm”a “Medici con l’Africa Cuamm”, per meglio specificare ilproprio impegnonon“per”ma“insieme”.Unpercorso incuiFondazioneCariparoèdaunadozzinad’annipresenteal loro fianco, con un apporto di assoluto rilievo.RicordadonLuigi:“L’occasionedell’incontroavvennenel2000,peri cinquant’anni delCuamm,suprogetti che riguardavanol’Uganda, il Mozambico e successivamente l’Etiopia. Perilregolamentointerno,primalaFondazionenonprevede-vafinanziamenti a iniziative localizzatealdi fuoridel suoterritorio di competenza”. AggiungedonDante: “FuLuigiMariani,all’epocamembrodelnostroconsigliodiammini-strazione,apromuovereilcontattoelareciprocaconoscen-za.Da lì è partita una collaborazione, basata sul toccareconmanoquellochestavamofacendo”.Ecitainparticolareuncasospecifico:“ANaggalama,nelsuddell’Uganda,c’èunospedalediproprietàdelladiocesidiLugazi,aserviziodiunapopolazionedicirca250milaabitanti.All’epocaera

Il Cuamm segue il Vangelo: andate e curate gli infermi.

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pressochévuoto,unaventinadipazientiappena,perchélagentedelpostononpotevapermettersiilcostodelricovero.L’abbiamopreso inmano, e con il sostanzialeaiutodellaFondazionel’abbiamotrasformatoerivitalizzatoattraversounprogettotriennale;oggisiamoarrivatiaqualchedecinadimigliaiatradegenzeeprestazioniambulatoriali”. Apartiredaquell’esperienzasièsviluppataunacol-laborazionechesibasasurisultatirigorosamentecertifi-cati.Neisuoiinterventisullerealtàospedaliere,d’altrapar-te, ilCuammsi ispiraatrecriteridi fondo:laproduttività(aquantipazientisi riesceadare risposta), l’efficienza (ilrapportotrarisorseimpiegateerisultatiraggiunti)el’equi-tà(unservizioaccessibileallefascepiùdebolidellapopo-lazione).SpiegadonDante:“UnaltroaspettochelaFonda-zionehavalutatoeapprezzatoconsistenelfattochenoinongestiamoinpropriolerealtàincuiinterveniamo;protago-nistesonoleChieselocali,enoipartecipiamocoinvolgendoancheisingoligoverni,secondounmodellodipartnershiptrapubblicoeprivatononprofit.Atuttoquestosiaggiun-gonofinanziamentidellaCooperazioneitaliana,dellaCon-ferenzaepiscopaleitalianaedisingolidonatori.L’obiettivoèfarereteestimolareconvergenze:tantopiùutileanzine-cessariooggi, inpresenzadellacrisieconomico-finanzia-ria”.DonLuigitieneasottolineareunulterioreaspetto:“LaFondazionecihasostenutononsolonellospecificointer-ventoospedaliero,maanchenellarealizzazionedialloggiper lepersonechevi lavorano.Noi formiamo ilpersona-le locale,medicoe infermieristico;mapoiè fondamenta-legarantireaquestefigure lecondizionimaterialiperchépossanorestaresulposto,considerandolelunghedistanzerispettoailuoghidiresidenzaelacondizioneprecariadellestradeedeimezzidi trasporto. Inoltre,riteniamodavverofondamentalelavorareinsiemeconlerealtàlocali,perchél’obiettivoprimarioèquellodicrearenellapopolazionein-

In Uganda un ospedale a servizio di

250mila abitanti.

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teresseperlapropriasalute.Èessenzialechelepersonesentanol’ospedalecomeloro”.

Unaltroprogettodiprimopiano,semprecon ilcon-corsodiFondazioneCariparo,èquelloinMozambico,dovelaConferenzaepiscopalediquelPaeseavevadecisodidarvitaaun’universitàcattolicacentratasullafacoltàdiMedi-cina,con ilriconoscimentodelministerodell’EducazioneeSanità.RaccontadonDante:“Noicisiamoinseritinel2004,anche inquestocasodandovitaaunaretedipartner.Nel2007sonouscitiiprimi13laureati.Bisognatenerepresen-teche ilMozambicoèunPaese lungo il doppiodell’Italia,conunserviziosanitarioinpraticaefficientesolonelsud.Ilnostrointerventohaconsentitodigarantirloanchealnord;parliamodiun’areacon2-300milaabitantidoveprimanonc’eraneppureunmedico.L’accordostipulatoconilgovernodelMozambicoprevedecheilaureatiinmedicina(da15a20l’anno)lavorinosulposto”.IlCuammsostieneancheborsedistudio,erogatenelrispettoditrecondizioni:che7su10sia-nodestinateadonne;che7su10sianoassegnateagiovaniabitantinelcentro-norddelPaese,inmodochepoipossanoprestarelìlaloroopera;echenoncisianodiscriminazionidicaratterereligioso.C’èpoiunterzointerventocheriguardal’ospedalediWolisso,inEtiopia:unPaesedi80milionidiabi-tanti,edovelaspesaannuaprocapiteperlasanitàsiriducea8-10dollaril’anno.SpiegadonDante:“Intuttal’Etiopiacisonopochissimescuolediformazioneperinfermieriprofes-sionali.PartendodallanecessitàdellaChiesaetiope(icat-tolicinelPaeserappresentanoappenalo0,8percentodellapopolazione)di averepersonalequalificatoper lagestionedellepropriestrutturesanitarie,noiabbiamorealizzatounospedalesoprattuttoinfunzionediuntaletipodiscuola,concorsitriennali,da30postil’anno,eallieviinfermieriinpartesceltidallediocesie inpartedalgoverno;edaunannoviabbiamoaggiuntoancheunascuolaperostetriche”.

“Le vere protagoniste restano sempre le Chiese locali”.

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MalasfidapiùrilevantedelCuamm,eincuilaFon-dazioneperprimahacreduto,èquellaavviataall’iniziodel2012,echecoinvolge4Paesiafricani(Etiopia,Uganda,Tan-zaniaeAngola),4ospedalie22centrisanitariperiferici.Uninterventodestinatoadurarecinqueanni,perun investi-mentocomplessivodi5milioniemezzodieuro,concentra-tosuunobiettivodialtoprofilochedonDantecosìsintetiz-za:“Ilprogettosichiama“Primalemammeeibambini”,edèvoltoagarantirel’accessogratuitoalpartosicuroeallacuradeineonati.Allefuturemammevogliamofornireunaseriediservizi,inclusoiltrasportodalvillaggioall’ospeda-le,el’assistenzatecnico-specialisticaaloroeaineonati.Altempo stesso, ci proponiamodi innescaremeccanismi diformazione,perfareinmodocheprogressivamentecrescaunaretedicentrinelterritorio.L’obiettivoèdiarrivareentrocinqueannia33milapartil’anno,rispettoai16miladioggi.LaFondazione ci ha creduto in pieno, sposando il nostroprogettoconuncontributodi1milione,efacendosicaricodicoinvolgerealtre treFondazioni:Cariplo,CompagniadiSanPaoloeCariverona”.

Nelcomplesso,sonorisultaticheparlanodasoli,tan-topiùsignificativisesipensaallastradafattadalCuamminquestasessantinad’anni,macheharadicipiùprofondeenonsoloneltempo.AnnotadonLuigi:“Laprimaideafudiungiovanestudentedimedicina,appuntoFrancescoCano-va,neglianniTrenta.EradellaFuci,lafederazioneuniver-sitaricattolici,incuierasortoundibattitosuqualespazioconcretopotesseroavereilaiciinterredimissione.Laure-atosinel1933,Canovaperprimovolleimpegnarsi,andan-donel1935inGiordania.Dopolaguerra,tenendoicontatticonGiovanniMontini, futuropapaPaoloVI, cheera statoassistentenazionaledellaFuci,sidiededa fareaPadovaperfarnascereilCuammchiedendoeottenendol’appoggiodell’alloravescovoGirolamoBortignon,dapocoinsediatosi

Dall’Etiopia al Mozambico

per offrire una sanità migliore.

La nuova e decisiva sfida:

prima le mamme e i bambini.

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allaguidadelladiocesi. L’ideaeraquelladi formare stu-dentidimedicinaitalianienon,chedopolalaureasiimpe-gnasseroalavorarealmenoperuncertoperiodoneiPaesidelTerzomondo,all’epocaquasituttiancorasottoregimecoloniale.Cosìil3dicembre1950ebbeinizioilCuamm,chepoiconlaleggeitalianasullacooperazionedel1971furi-conosciutocomeorganizzazionenongovernativaidoneaasvolgereattivitàdicooperazioneconiPaesiinviadisvilup-po:laprimainItalia”.CosaharicavatodonLuigi,sulpianopersonale, da questa lunghissima ed intensa esperienza,primadituttoumana?“Lavorandoalserviziodelcollegio,conunacomunitàdistudentimoltovariegata,compostadastudentiitalianiestranieri,provenientida34PaesidiversidiAsia,Africa,AmericaLatina,eMedioOriente,hoimpa-rato l’esercizio della pazienza e dell’ascolto;ma anche esoprattutto,adamaretuttelepersone,aguardareilvoltoverodell’uomosenzadiscriminazionealcuna;adamare ilmondo.Poi,andandosuegiùperl’Africa,evedendolareal-tànonsolocongliocchimapureconlatestaeconilcuore,nonpotevononsentirmiestremamentecoinvoltodifronteatantesituazionidipovertà,malattie,disuguaglianze,rovino-silascitidelleguerre.DalCuammsonopartiti1.370volon-tari,perunperiododiserviziochemediamenteèdi3anniemezzociascuno:possotestimoniarechetutticostorosisonoarricchitisulpianoumano,comecompetenzeprofes-sionali,capacitàdilavorareconglialtrieacquisendoancheunostileparticolaredivita”.

L’esperienzamaturatadadonDanteèpiùbrevemaaltrettantointensa;eanchenelsuocasolericadutesonostateprofonde:“C’èprimadituttol’aspettoumano.Quandosi fa esperienza conun continente come l’Africa e con lepersoneche lopopolano,sicoglie la lorocapacitàdinonperderelavogliadicantare,diesserefiduciosi,dicrederenelfuturo,dicombattereperrenderlopossibile,dinonla-

L’idea originaria venuta a un giovane studente di medicina.

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sciarsicoinvolgereetravolgeredaglieventiedalpessimi-smo.L’Africaèpienadibambini.Sì,sonofalcidiatidall’Aidsedallamorte.Ma riesconocomunqueacomunicarti unastraordinariaenergia,unafiducianellavita,nelricomincia-reognigiorno.Quandotorniqui,inEuropa,hailasensazio-nediunavitacondannatae rassegnataalla visionecortadel presente. E poi c’è l’aspetto cristiano, ecclesiale. Nericavi una fortissima spinta all’essenzialità. Siamo in unastagione incui laChiesavivecondifficoltà ilcontattoconlavitarealedellepersone,esembravittimadilogichecherischianodiessereristrette,comeprigionieradisottilipau-re.Ecco: l’Africa ti comunica l’essenzadel Vangelo, di unDiovenutopercon-dividere.UnDio-con-noicheèlievitoespinta.Edèperquestochenoioggicichiamiamononme-dici“per”l’Africa,ma“con”l’Africa:uncampomissionarioimmensochepuòsollecitarelastessaChiesaarimotivarsiattraversolavicinanzaallagente.Apartiredaipoveri”.

C’èancheunaltromododiesserechiesa,aPadova,chehaallespalleunatradizionelungaottosecoli,echeriesceadavereunecoplanetario:Sant’Antonio, ilSantoper antonomasia, l’unicoper il qualenon c’è bisognodiaggiungere il nome. Perché Antonio, quel piccolo frateportoghese chepur rimanendovi per un tempobrevissi-moha legato la sua storia e la sua famaalla città, nonha bisogno della carta d’identità: è iscritto da semprenell’anagrafedeicuoriedellesperanzediinteregenera-zionialternatesilungoilcamminodeisecoli.Areggerelesortidellabasilicaa lui intitolataèdal2005padreEnzoPoiana,friulanodiGorizia.ChedelSantohaun’immagineforte:“DiluimiaffascinailsuoappartenereaDioperlagente; lasuacapacitàdi intervenire indifesadeipiùde-boli;lasuacapacitàdiparlareagliumilieaisemplici;maanche la potenza della sua intercessione, sperimentatapiùvoltesuifedelichehoindirizzatoalui”.Ilsuocontatto

“Riescono sempre

a comunicarti una straordinaria

energia”.

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conlaFondazioneCariparoèavvenutofindallaprimaora,inaugurandoilrestaurodellaScolettadelSantofinanziatograzieall’interventodell’ente;cuisonoseguitialtriimpor-tanticontributiperilrestaurodellacappelladell’ArcadelSanto,perilavorisullafacciatadellabasilica,perunase-riediinterventiculturaliminori.SpiegapadreEnzo:“SonomoltogratoallaFondazionenonsoloperimezziconcretichecihamessoadisposizione,maancheper lemoda-litàconcuiciòèavvenuto,perlospiritodivicinanza,peril fattodiessereintervenutainalcunecircostanze,comel’improvvisodistaccodipartidellafacciata,primaancorachenoi lochiedessimo.Èveroche laBasilicaèunodeisimboliclassicidiPadova,maunadisponibilitàdelgeneresenzacheneppurecifossimomossicihadavverocolpito”.Nell’immediatofuturoc’èl’interventosulfondoanticodel-laVenerandaArcadelSanto:“Si trattadel fondomeglioconservatodellavitadiquestaantica“fabbriceria”,dellaBasilicaedellaCittà,masappiamosoltantoinpartecosacontenga;esenonvienecatalogato,nonc’èlapossibilitàdimettereunsimilepatrimonioadisposizionedeglistu-diosi.Conlesoppressioninapoleonichemoltecosealtrovesonosparite;maperfortunaall’epocalaBasilica,proprie-tàdelComunediPadova,eraamministratadall’enteciviledellaVenerandaArca,equindiilfondononvennetoccato”.

Nell’operadellaFondazione,ilrettoredellaBasilicavedeunsegnodicontinuitàstoricaattraversoisecoliconl’esperienzafondantedelMontediPietàchesiriallacciaallatradizioneantoniana.Furonoifrancescaniafarsor-gerequestabenemeritaistituzione,eperquantoriguardaPadovainparticolareBernardinodaFeltre:“C’èunlungofilo che tiene insiemequestamodalità di fare cassaperridistribuireibeneficisulterritorio.Ecomunque,comein-segnailVangelo,nondisolopanevivel’uomo.SeaPado-va,comealtrove,esistonozonedegradate,perrisollevarle

Sant’Antonio: “la capacità di parlare alle persone umili”.

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moralmentebisognaridarelorobellezza.Questonostroèunpatrimoniostoricodibellezza,efinchévieneconserva-torimaneunaprovocazioneinsensopositivoancheperlegenerazionifuture:pro-vocazione,valeadireunachiama-taaunabellezzachenonsiasoloesteriore”.

QuantoadAntonio,aottosecolididistanza,continuaaesercitareilsuorichiamo.Macomesispiegaquestasuapresasullacoscienzacollettivadellacittà,malgradounapermanenza di un paio d’anni appena? Risponde padreEnzo:“Hasaputoconquistareilcuoredeipadovani,enonsoloattraversolepurincisivepredicazioni:isuoisermo-ni,chenellaquaresimadel1231richiamavanoognigior-nounafollanellepiazze,hannocambiatolavitaditantepersone.LastessacappelladegliScrovegniinfondoèunfrutto anche delle sue parole, che indussero ReginaldoScrovegni,usuraiodiprofessione,aconvertirsieadaffi-darealfiglioEnricol’incaricodicostruireilsacroedificiocomesegnoesternodirestituzioneaPadova.MacisonopuredocumentidacuiemergeilruolodelSantonelde-terminare lamodifica della legislazione contenuta neglistatuticittadini,inriferimentoaidebitoriinsolventi,cheinprecedenzaperdevanoibenielelibertàpersonalipersestessieperlapropriafamiglia:Antonioottennechenonvenisseroprivatidellalibertà;cosìche,mandatiinesilio,avessero la possibilità di rifarsi una vita altrove”. A benvedere,sottolineapadreEnzo,sottoilprofilospiritualeilSantononèstatoaPadovasolodueanni:“Inrealtàèdaallorachequirimane,perchélasuaèunapresenzacon-tinuachelagentesperimentadipersona,comeèscrittonel“Siquærismiracula”:lepersone“petuntetaccipiunt”,chiedonoericevono.Eladevozionedeipadovanidell’epo-casièpoiestesanelmondoattraversoilmovimentofran-cescano, facendone il Santo dei miracoli, in particolarecoluichefaritrovarelecoseperdute”.

“Non di solo pane vive l’uomo”: un lungo filo

nei secoli”.

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La sua devozione attraversa l’intero pianeta, e nonsoloinambitocattolico.Cos’èchefaladifferenza?“Ilfat-to che la gente lo invoca e sperimenta le sue risposte aidesideriespressidallepersone,diqualsiasifede.Anzi:ungiorno, leggendo isuoisermoni,sonorimastoesterrefat-to da un passaggio in cui spiega che il Signore prediligefaremiracoli agli infedeli, per chiamarli alla fede”. È unmessaggiocheconservaunastraordinariaattualitàancheinpienaepocadisecolarizzazioneedicrisi,economicaedi valori.PadreEnzoneproponeunaspiegazione chiara:“Maicomeinquestomomentodigrandidifficoltà,incuigliidealiespressidalle ideologiesonocrollati,c’èbisognodiaggrapparsiallecertezzedifede.Demolirlenonèumano,perché l’uomoènaturalmentereligioso,edesprimeque-stareligioneinvarieforme,alcunemagaridiscutibiliealtredecisamentenocivecomeilbisognodiricorrereaimaghieallesette;matuttociònascondecomunqueunbisognodicredere”.ÈunfenomenocheinBasilicasitoccaconmanoquotidianamente:“Quiarrivanopersonedifede,maanchealtrechenonhannounaformazionespiritualepiùprofon-da,fermandosialSantoenonarrivandoaCristo.Tantevol-te ci interroghiamo su questi aspetti della devozione chepiùfannoproblema.D’altraparteritengocheisantuariri-spondanoabisognialtri rispettoaquelli diun’istituzionecomequelladellechieseparrocchiali,incuilepersonechelefrequentanohannounamaggiorsensodiappartenenzaallacomunitàparrocchialestessa.Diciamoche isantuarirappresentanounluogodimaggiorlibertàedipiùistintivadevozionepopolare”.

Ifedelihannoinsant’Antoniounpuntodiriferimen-toprecisoesonoattrattidallasuafigura,sintetizzapadreEnzo,perilfattoche“aldilàdituttoAntonioaiutaaritrova-reilsensodellavita.Legraziepiùnumerosechecivengo-noraccontatesonoracchiusenellestoriedicoppiedeluse

“Il Santo ha saputo conquistare il cuore dei padovani”

“Mai come oggi c’è bisogno di aggrapparsi alla fede”.

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nell’aspettativadiaverefiglieanchedichiaratamenteste-rili,cheall’improvvisodiventanogenitori.Macisonopureimiracoliveriepropri:leconversionidipersonechemagaridadecenninonsiaccostavanopiùaisacramentiacausadisceltedivitainopposizioneocomunqueincontrastoconlaChiesa;comepureleguarigioniscientificamenteinspiega-bili damalattiechenormalmenteportanoallamorte.UnSanto,insomma,checomedicevoaiutaaritrovarelecoseperdute:nonsoloquellemateriali,maancheesoprattuttoquellespiritualicomelafede,ivaloripercuivalelapenadivivere,lagioiaelasperanza”.

Dallasalutedellospiritoaquelladelcorpo,all’inse-gnadiunasortadimottooperativo: insiemeperunasa-nitàpiùefficiente,equindiperunamigliorequalitàdellavita.Èuncamminochehagiàdiversianniallespalleeri-sultati significativi damettere in campo, quello compiutodall’AziendaUlss18diRovigoconlaFondazioneCariparo,echedal2003hafattounrilevantesaltodimetodo,passandodal rapporto traentebancarioesingoli richiedenti aunastrategiacondivisatraledueistituzioni.Spiegaildirettoregenerale,AdrianoMarcolongo:“Nelmiomandatohoindi-viduatoduelineestrategiche: ilrinnovamentotecnologicolegatoall’oncologiadiagnostica radiologica,allamedicinanucleare,alladiagnosticadi laboratorioavanzata,al trat-tamento oncologico mediante radioterapia; e l’efficienzae innovazione informatica, come strumento per cambia-re ilmododi lavorare, per fornire servizi di informazioneavanzati e diffusi, permigliorare l’efficienza organizzativadell’azienda”.Èunastrategiachehapagatosottoentrambiiprofili:“Sulpianooncologico,ilnostroterritoriopresentavarilevanticarenze,chedeterminavanounafflussoconsisten-teversoaltrestrutturetecnologicamentepiùdotate;oltrea recuperarequeste fughe, l’azioneposta in essere ci haconsentitounanotevoleacquisizionediqualificatecompe-

“Aiuta le persone a ritrovare il vero senso della vita”.

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tenzeprofessionalisiaalivellomedicocheinfermieristico”.Quantoall’interventoinformatico,èstataunaveraepropriarivoluzione:“Dalclassicolavorosanitarioconcartaepennasiamopassatialla tastiera,dandovitaauncambiamentodavveroepocale.Devodirechesenzalerisorsegarantitecidalla Fondazione su entrambi questi piani, sarebbe statomoltodifficileraggiungereilivellicuisiamoapprodati”.

Sitrattadilivellidicomprovataeccellenza,sottolineaMarcolongo:“Perl’oncologia,rappresentiamounriferimentoindiscusso,alpuntocheoltreil70percentodeipazienticheusufruisconodelladiagnosticaedellamedicinanuclearear-rivanodafuoriUlss.Perl’informatizzazione,inospedalec’èormailacoperturacompleta,ilchecihagarantitosignificati-viriconoscimenti:siamoall’ottavopostosuoltre3milaospe-dalieuropeipresi inconsiderazionedall’autorevoleagenziadiverificaHIMSS;edirecenteaMilanocièstatoassegnatodalPolitecnico ilpremioperl’innovazionedell’Itc insanità.Lanostraesperienzasulleinformazioniclinichedelpazienteèstatapresacomeriferimentoperlelinee-guidanazionali”.Un’operazionechehacoinvoltotuttii2.500dipendenti,echeoggiconsenteaicittadinidiusufruirediunaseriediservizion-line:prenotarelevisite,effettuareipagamenti,entrareinpossessodeireferti,ricevereunaseriediinformazionisenzamuoversi da casa; il che rivesteun’importanzaparticolareinunterritoriopermoltiaspettidisagevole.Unservizioan-chesociale,quindi,chesièulteriormentepotenziatograzieall’istituzionediappositisportelliinformaticiinalcuniComu-ni,einunaseriedifarmacie.

Comehareagitoilpersonaleaquestocambiamentoditantaportata?Rispondeildirettore:“Interminidecisa-mentepositivi,alpuntocheoggituttisidichiaranoestre-mamente soddisfatti. Forse è scattato anche un orgoglioidentitario:Rovigositiravaaddossol’immaginedizonade-

Ulss di Rovigo: oncologia e informatica, due primati.

Sportelli informatici presenti nei Comuni e nelle farmacie.

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pressa,oragrazieaquesteinnovazionièdiventataunpuntodiriferimentoalivellononsolonazionale”.Maillavorononsifermaqua,spiegaMarcolongo:“Dobbiamocompletareitrattamentiradioterapicidotandocidiunacceleratoreline-aredinuovagenerazione,eseguireleinnovazionifavoritedallenanotecnologienell’ambitodellamedicinarigenerati-va,doveperaltroabbiamogiàottenutoimportantirisultati.Ilprimoimpiantoalmondoditracheanell’uomo,avvenutoaBarcellonanel2009,èavvenutograzieallosviluppodiunatecnologiascientificamessaapuntodairicercatoridell’Uni-versitàdiPadovachelavoranopressol’ospedalediTrecen-ta,invirtùsoprattuttodelleapparecchiatureacquistateconilcontributodellaFondazione”.Unapportodeterminante,quest’ultimo, per i programmi di sviluppo e innovazionedell’Ulss18,“chesitraducenell’assolutaqualitàdellapra-ticaassistenzialequotidiana”.Valeancheperl’informatiz-zazioneavanzata,grazieallaqualeèstatopossibileridurreglierrorimaterialimedicieinfermieristicidicircail30percento,errorichecomportavanocomplicanzeeincrementodeicosti.

LasinergiaconFondazioneCariparoèdigrandeaiutosulla stradadelmiglioramentodelle prestazioni, e haunessenziale riflesso sui risultati: “La Fondazione svolge inquesto senso un ruolo di supplenza delle istituzioni pub-bliche,mentredapartenostradobbiamofarsìchel’inve-stimentoproducavaloreaggiunto.Negliultimi8-9annilaRegione Veneto ha concentrato in questa Ulss le proprierisorseincamposanitariosullestruttureospedaliere.Mailfuturopresentarilevantiproblemi:giàiprossimidueanniavremo vincoli di bilancio decisamente più restrittivi, conun tagliodi circa13miliardia livellonazionale.Comeri-spondere?Tagliandoservizieprestazioni,comprimendogliinvestimenti, riducendo il personale?È una scelta diffici-le,ched’altrapartenonriguardasoloRovigo.Glispazidi

Il primo impianto al mondo di

trachea fatto sull’uomo.

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manovra sonocomunque ristretti.Quella italianaè tra lespesesanitariepiùbassed’EuropasulPIL.Certo, si puòcomunquecercaredispenderemeglio,edirazionalizzaremaggiormentelaretedioffertaospedaliera;malaquestio-nedifondorimane”.

In questo clima difficile sul piano finanziario nazio-nale ed europeo, e con questi orizzonti di bassa crescitadelPaese,anchel’azionedelleFondazionirischiadivenirecompromessa.MaMarcolongoconfidacomunquenelsuointervento:“NoncredocheilruolodiFondazioneCariparoverràmeno,pur tenendocontodeinodigeneraliesisten-ti. Probabilmente adotterà una strategia più selettiva nelsostenereiprogettidisviluppoinquestoterritorio.D’altraparte, teniamo conto che ci possono essere investimenticherappresentanoinprospettivafuturaancheunastradaversolariduzionedeicosti,oltrecheilmiglioramentodeiservizi,acominciaredaquelliininformatica;nonsoloaRo-vigo,naturalmente.Edèunragionamentochevaleancheperlaricerca:senonsiinvestenellosviluppodellecono-scenze,nonsisostienelosviluppodelPaeseelasuastessaproduzione”.Qualipossonoessereleprospettivefutureinun territorio come quello polesano, che oggi è omologa-to al resto del Venetonon solo sotto il profilo economicomaanchesottoquellosociale,incluseletensioniderivantidall’aumentodeldisagio?RispondeMarcolongo:“LaFon-dazionehagiustamenteaumentatogiàdatempoilsuoim-pegnoasostegnodelsocialeedellesituazionidibisogno.Ilquadrocomplessivosistadeteriorando.Gestendoanchelapartesociale,inostriserviziricevonofortirichiestediaiuto.Bisognatenerepresentecheidisagisoggettiviefamiliarisfocianospessoinpatologieditipopsichiatrico,cheappro-danoainostriservizi;pernonparlaredeiSertedelledi-pendenzeingenerale.Certo,amontedituttociòesisteunaquestioneculturaleevalorialesullaqualenonspettaanoi

“Quella italiana è tra le spese in sanità più basse d’Europa”.

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intervenire (rappresentareproblemi sì),mache va tenutapresenteerichiedecomunquedellerispostedalleistituzio-nicivili”.

Ildiscorsosullasaluteportainognicasoalconcettodiprevenzione,cheasuavoltapresupponelaricerca.EquicisideverispostareaPadova:inunluogoincui,nonfosseper icartellicon inomidellestrade,verrebbe ilsospettodi trovarsinegliStatiUniti, inunasortadipiccolaSiliconValleydellaricercaavanzata.Invecela“location”èitalianaalcentopercento,aridossodellazonaospedalieradellacittà, anche se la sigla parla inglese: Vimm,Venetian In-stituteofMolecularMedicine;einingleseèilsitoInternet.Unistitutochehagiàunadozzinad’annidioperativitàallespalle,neiqualihaaccumulatorisultatidiassolutaeccel-lenza internazionale.Allasuaguidac’è ilprofessorFran-cescoPagano,figuradiindiscussoprestigio:finoal2005èstatoprimariodelladivisionediUrologiadell’aziendaospe-dalierapadovana;traivaririconoscimentiottenuti,lame-dagliadellapresidenzadelConsiglioperl’attivitàdidatticaemedico-scientificasvoltaapartiredaglianniSettanta.

LaprimaideadelVimmrisaleal1996,ricordalostes-soPagano:“Siamopartitidaun’acquisizioneormailarga-mentediffusainmeritoalcambiamentoradicalechelari-cercaincampomedicoebiologicoavevasubìtodaglianniOttantainpoi,inparticolareconlospostamentodallaricer-casullemalattieingeneraleaquellasuisegnalicellulariemolecolaricheinfluenzanolavitadellacellula,accorciandocosìinmanierarilevanteitempideltrasferimentosulpia-noclinico.SilvanoPontello,all’epocaallaguidadiAntonve-neta, fu l’arteficediquestopercorso,chevedevaassiemel’universitàdiPadovael’aziendaospedaliera,coinvolgendounaventinadiimprenditori.Siamopartitiletteralmentedazero,creandounambienteincuifarconviverelaricercadi

“I nostri servizi ricevono

continue richieste di aiuto”.

Padova, il Vimm Silicon Valley della ricerca

avanzata.

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baseconquellaclinica,conilrisultatodidarvitaaunnu-cleodiricercatorinoncomparabileconglialtri laboratoriitalianidelgenere,salvorareeccezioni”.L’attivitàscientificadelVimmvieneaccuratamenteesistematicamentevagliatasiaall’internochedall’esterno:ogniannositieneuna“tregiorni”incuiciascungruppodiricercapresentaunbilancioscientificomaanchegestionaledelpropriooperato;eognidueanniuncomitatoscientificointernazionale,dicuifannopartetral’altrotrepremiNobel,stilaunavalutazionesul-lostatodellericercheeffettuatenell’istitutopadovano.UnametodologiadecisamenteatipicarispettoalleprassidellagestionedellaricercainItalia,spiegailprofessorPagano:“Qui sta solo chi haunprogetto di ricerca valido, tale daprodurrerisultati.Eintalmodovienegarantitaaigiovanilapossibilitàdicrescere”.Ogginell’istitutooperanooltre150ricercatorisuddivisiin19gruppi,impegnatinellostudiodeimeccanismicellularichesonoallabasedimoltemalattiefinquiincurabili,nell’intentodimettereapuntonuovestra-tegieterapeutiche.

L’avviodell’attivitàdelVimmsièfocalizzatoasuotem-posulcancrodellaprostata,conunprogettopresentatoalFondodiricercadell’esercitodegliStatiUniti,chedaalloracontinuaafinanziarlo:“Dopounpaiod’annisiamoriuscitiaidentificareilmeccanismoconcuiparteiltumore,edalìl’indagineèproseguita;pochimesifasiamoarrivatiaiden-tificare lemolecoledautilizzareper cercaredi bloccarnelosviluppo”.Nelfrattempo,appenainiziatal’operatività,èstatacostituitalaFondazioneRicercaBiomedicaAvanzata,all’iniziopresiedutadaDinoMarchiorello,cuièsubentra-toMarioBonsembiante;attualmentealverticec’èGilbertoMuraro.IlrapportoconlaFondazioneCassaRisparmiodiPadovaeRovigoè partito inizialmente con le sovvenzionigarantiteasingoliprogetti,perpoitrasformarsiinunacol-laborazioneorganica:“Ogniannoelaboriamounapiattafor-

Ogni anno una “tre giorni” di ricerca per fare il punto.

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maincuiprivilegiamoalcuniprogettidiricerca,daitumoriallemalattieneurovegetativecomeParkinsoneAlzheimer.Dopounavalutazionedapartedeisuoireferee, laFonda-zionefinanziaiprogetticondivisi.Sitrattaquindidiunacol-laborazionebasatasuunarigorosavalutazionescientificachepernoièdellamassimaimportanza,inquantocicon-sentediprogrammarealmeglioglisviluppidellericerche”.

Il capitolo dei finanziamenti in iniziative del genereè ovviamente della massima importanza, anche se devefareiconticonun’anomaliatipicamenteitaliana.SpiegailprofessorPagano:“All’estero,legrandiimpresefinanzianouna cattedra che fa capoaun leader autorevole conunospecificoprogrammadiricerca.Danoiinvecelecosesonosempreestemporanee.Ancoraadesso,quandosivaingiroaparlarediquestiproblemiedellaricerca, lastragrandemaggioranzadellepersonepensanochesitrattidifinan-ziamentiafondoperduto,etuttosibasasuirapportidifi-ducia interpersonali”.Eppure, i risultati padovaniparlanochiaro: “Nellacompetizioneper l’aggiudicazionedei fondidell’UnioneEuropea,inostriricercatoriitalianisonoquellicheriesconoaottenereilmaggiornumerodiprogettiap-provati;peròpoivannoadattuarliall’estero,dovetrovanomaggiori disponibilità finanziarie e soprattutto struttureadeguate”.Nonèneppurequestionediquantità,madime-todo:“IlproblemaècheifondiinItaliavengonodistribuitiapioggia,esenzachenessunocontrolliilrisultato:seutiliz-zassimoicriteriadottatiinGermaniaoGranBretagna,noncisarebbeproblema”.

Il Vimm in ogni caso riesce a portare a casa ri-sultati rilevanti, compresa la capacità di far rientrarein Italia diversi giovani ricercatori: “Non ci poniamomai il problema dell’ammontare dei contributi che ri-ceviamo,anoibastasaperedipotercontaresuentrate

“I ricercatori italiani validi ma costretti a emigrare

altrove”.

I progetti sottoposti a rigorose

valutazioni scientifiche.

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certe; gran parte dei nostri programmi, tra l’altro, celi finanziamocon leapplicationche facciamosianegliStatiUniti chenell’UnioneEuropea”.Quel che è certoè che le ricerche padovane hanno e avranno ricadutestrategiche sulla qualità della vita della popolazione.SottolineaPagano,proponendoalcuniesempiconcreti:“Un nostro gruppo che lavora sulle patologie delmu-scolohascopertocheconunacertaattivitàmuscolareèpossibile impedire,ocomunqueritardare, l’evoluzio-nedeldiabete.Unaltrogruppo,cheoperasullasorditàcongenita, è arrivato a individuare i geni responsabilidellamalformazione;quindièprevedibilelapossibilitàdimodificareigenideineonaticolpitidatalemalattia,egarantirelorounprecocissimorecuperodell’udito.PermalattiedegenerativecomeilParkinsonel’Alzheimer,abbiamogiàindividuatolemolecoleingradodirallen-tareildegradodeineuroni.Ilnostroprincipaleobiettivoèconvincereilcosiddettouomodellastradachericercaèsinonimodiqualitàtotaledellavita,nelPaeseincuisivive”.Comedire:imparareaguardarelungo.

C’èpoiunsettoreparticolaredellapopolazionecheè in rapida e crescente espansione, grazie all’allunga-mentodelladurataedellaqualitàdellavita:lacosiddettaterzaetà.APadova,quandoglianzianieranoancoraunpianetaoscuro,moltoprimachediventasseronelbeneenelmaleunaquestionesociale,c’èchidilorosioccupa-vagià:GaetanoCrepaldi,professoreemeritodiMedicinaInternaall’universitàdiPadova,haall’attivounalungaequalificataattivitàclinicaedaccademicasulfrontedellapopolazioneanzianache tuttoracontinua.Anchegrazieall’incontroconlaFondazioneCariparo,avvenutofindaiprimi tempi della nascita dell’ente: “Il contatto inizialeavvenneneiprimianniNovanta,conl’allorapresidente.Gli sottoposi unmio progetto a livello veneto, con una

“Non ci poniamo il problema di quanti contributi abbiamo”.

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ricercamirata sulle Aziende Ulss di Camposampiero ediRovigo,voltaavalutarelevariecondizionidiautosuffi-cienzaedidisabilitànellapopolazioneconpiùdi65anni.Era il primo studio epidemiologico condotto in regionesuquestotipodipersone,elaFondazioneaccettòdifi-nanziarlo,diventando laprima in Italiaa investire fondinella ricerca. Inprecedenzadedicava leproprie risorseall’arte,allacultura,alvolontariato.Conquell’interventosi impegnò nella ricerca, aprendo così la strada ancheallealtreFondazioni”.

Quell’attenzione fu fondamentale, segnala il pro-fessorCrepaldi,perchétralevariericaduteebbequelladigarantireperdiversiannilapubblicazionediunaseriedisignificativi lavoria livello internazionalesullecondi-zionifisiologicheepatologichedeglianziani.Ilpassaggiosuccessivofuquellolegatoaiprogettidieccellenza,unodeicavallidibattagliadellaFondazione:“Abbiamochie-stounfinanziamentodi270milaeurosulprogettoCladis,dedicatoall’impattoesercitatodaunadietaabasedilat-ticiniricchiinacidolinoleicoconiugato,dietacheinduceunariduzionedelcolesterolonelsangue.Unasperimen-tazionecondotta suunpiccolonumerodi personeave-vaconsentitodiregistrareunasignificativatendenzadelcolesteroloadiminuiregiàdopotremesi.DalìlanostrarichiestaallaFondazionediuninterventoperconsentircidiestenderelaricercaaunnumeropiùampiodianzianiper iqualic’era lanecessitàdiattuareun’alimentazio-neabasediproteinenonlegateallacarnenéalpesce;inoltre, il formaggio essendo ricco di calcio garantisceunapportorilevantediquestoelementopercombatterel’osteoporosi.Abbiamoottenutoriscontrisignificativifindallostudio-pilota,conl’evidenzadiunaumentodellavi-taminaDediunariduzionedeiparametriinfiammatori,chesonoallabasedimoltemalattiedell’anziano”.

Terza età, un settore di

frontiera sempre più rilevante.

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OggiilprofessorCrepaldièimpegnatonelpiùgran-de progetto italiano sull’invecchiamento, assieme allaprofessoressaStefaniaMaggidelConsiglioNazionaledel-leRicerche,cheneèlaresponsabilescientifica,sostenutodalMinisterodell’universitàericercaedallostessoCnr,perunimportocomplessivodi40milionidieuro,echehailsuopernoproprioaPadova:“Sitrattadiunprogettotra-sversaleincuiconfluisconolaricercadibase,quellacli-nicaequellaepidemiologica.IlCnrgarantisceunapportomoltorilevantesulfrontedelleneuroscienzeedelsettorecardiovascolare.Noi,perlaparteepidemiologica,cisiamofatticaricodiportareavantilatematicadell’istituzionedeiregistridellemalattiecroniche,inItaliaancoramancantiinmoltisettori,ediutilizzarequestosforzocomebaseperlacreazionediquell’istitutoeuropeosull’invecchiamentodicuisiparladatempo”.

Èunatematicadiprimariaimportanza,perchéchia-ma in causa la qualità della vita: “In Italia negli ultimicinque-seianni lasperanzadivitasièallungatadiquasidueanni,madeveaccompagnarsiaunmiglioramentodel-la qualità. Prolungare l’esistenza di un individuo disabile,aparteilriflessosuimaggioricostisocialiesanitari,nonavrebbesenso;l’obiettivoèridurreladisabilità.Perriuscir-ci occorre combattere le coronaropatie, l’ictus, il diabete,l’osteoporosieanche i tumori”. In tuttoquestocammino,sottolineaCrepaldi, laFondazioneCariparohagiocatounruolo fondamentale grazie al sostegno assicurato ai pro-gettidieccellenza:“Miaugurocheinfuturopossainvestiresempredipiùnellericerchelegateall’invecchiamentoealledisabilitàdeglianziani,conl’obiettivodimigliorarelaquali-tàdivitadellepersone.Chehaunafortericadutaanchesulpianoeconomico,perchésignificaridurreiricoveri,icostideifarmaci,quellidell’assistenza:parliamodiunrisparmiodell’ordinediqualchemiliardodieuro”.

L’appoggio della Fondazione alle ricerche sugli anziani.

In Italia mancano ancora i registri delle malattie croniche.

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Cisononaturalmenteanchealtritipidiricerca,chesiincrocianoconlaformazione,echechiamanoincausaunsettorestrategicomainItaliatroppotrascurato,lacuiprin-cipalesedenaturaleèl’università.Quisitrovauncasovir-tuoso,collaudatoaPadovaediventatomaterialedaespor-tazione, tanto da essere adottato dall’Acri (l’associazionecuifannocapoleFondazionidioriginebancaria):haavutorisonanzaampiamentepositiva,ilmodellodifinanziamentogarantito dalla FondazioneCariparo all’ateneo patavino emessoapuntograzieaunafruttuosacollaborazione.NeèstatoprotagonistaRenatoBozio,docentediChimicaFisicanellafacoltàdiScienze,eperundecennioprorettorecondelegaallaricerca.Ilqualericostruisceilpercorsocompiu-to:“GiàdaqualcheannolaFondazioneerogavaallanostrauniversitàunaseriedifondi.Auncertopunto,perespressavolontàdeisuoiverticieinparticolaredelpresidente,ven-nestabilitocheifinanziamentinonfosseropiùattribuitiinmododiciamoestemporaneo,masullascortadicriterior-ganizzatietrasparenti,ericorrendoaschemidivalutazioneadottatialivellointernazionale”.Nacquerocosì i“progettidi eccellenza” che andarono a innestarsi nella rete com-plessivadi interventidiFondazioneCariparoper l’ateneo,articolati infinanziamentiper l’acquistodiattrezzaturedigranderilevanza,perborsedidottorato,perborseriservatea studenti stranieri, e per accogliere a Padova autorevoli“visitingprofessors”.

Nell’elaborazione dei criteri per i progetti di eccel-lenza, ilprofessorBoziohapotutocontaresullepersona-liesperienzeda luimaturate inqualitàdimembrodivaricomitati internazionali di valutazione in ambito europeo,e sullacollaborazionesperimentatacon l’ingegnerPietroBusnardo nell’ambito del distretto veneto delle nanotec-nologie: “Su queste basi abbiamomesso a punto l’impo-stazione dei progetti strategici, adottando una procedura

Alla speranza di vita bisogna

aggiungere anche la qualità.

Progetti di eccellenza,

un autentico fiore all’occhiello.

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basatasullavalutazioneespressadaunacommissionediesperti di altissima qualificazione, tutti esterni all’univer-sitàdiPadova,iqualialorovoltapossonoavvalersidi“re-feree” anch’essi esterni.Unaspetto significativo è che laFondazioneCariparoharicevutodaglistessicommissariunfeed-backpositivodicompiacimentononsoloperlaquali-tàdeiprogettiproposti,maancheperquestometodo,checonsentivalorodisvolgereunlavorodivalutazioneesentedaogniinterferenza”.Vasottolineatochesitrattadiproget-ticonunaconcretaricadutaanchenellarealtàpadovana,avendoconsentitodimaturareinateneoprogrammidiri-cercacomunisutemidistrettaattualità,comelamicroflu-idica,lenanotecnologie,l’astronomia,letelecomunicazioni,unaseriediricercheincampobiologicomaancheumani-sticoesociale.

UnaltroesemplarelivellodellacollaborazionetraFondazione e università è rappresentato dai finanzia-menti per l’acquisto di grandi apparecchiature. SpiegaBozio:“Ilnostroateneo,cosìcomedelrestotuttal’uni-versità italiana, può contare di suo su risorse limitate.Gli interventi di Fondazione Cariparo ci hanno consen-titodidotarcidistrumentimoltoavanzati,edirilevanteimpegno economico. Attualmente, ad esempio, sta an-dando a frutto un finanziamento per un’apparecchiatu-ra impiegatanellarisonanzamagnetica funzionale,checonsentirà ai neuroscienziati di “vedere” il cervello infunzionamento”.C’èpoiunterzoassedi interventi,cheriguarda ilsostegnoaunodeifiloniportantidell’azionedell’ateneopatavino, l’internazionalizzazione,attraversoduelivellispecifici:leborsedidottoratodestinateastu-dentistranieri,eifondiperconsentirel’arrivodi“visitingprofessors”, valeadiredocentidiprestigioaccademicoimpegnati all’estero, e disponibili a venire a operare inItaliaperunperiodolimitatoditempo.

Una concreta ricaduta anche per la comunità padovana.

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Certo,intempicomequestidiscarsitàdirisorseedicrisidiffusa,ifondidisponibilirischianodiridursianchedapartedelleFondazioni,chepuresonorimastetralepochis-simerealtàitalianeasostenerelaricerca.IlprofessorBo-zioneèconsapevole,ealriguardosuggerisce:“Sipossonorendere necessarie delle modulazioni dei finanziamenti.Forse,unadellelineeditendenzapossibili,edellaqualesiègiàparlato,potrebbeesserequelladipremiaresoprattuttoigiovani,guardandoalfuturo”.Quisientrainunaltrotemacaldo,checostituisceunodeinodidelcaso-Italia:l’inade-guatosostegnoallaricerca,chepuredovrebberappresen-tareunosnodostrategicoperunPaesefermonellacrescitaormaidaunaquindicinad’anni.Anchenelpienodell’attualecrisi,realtàcomelaGermaniaelaFranciahannotagliatoinquasituttiisettori,mahannoaumentatogliinvestimentiinricercaeformazione.Perchédanoino?RispondeBozio:“In Italiac’èunatendenzadistributivadellerisorsemenopremialedalpuntodivistadeirisultati;eanchequestoren-de la nostra posizione critica nel confronto internaziona-le”.Eperaltro,c’èundistinguodafare:“Seguardiamoallatendenzadegliultimicinqueanni,ilproblemanonriguardatantoilfinanziamentopubblico,quantoquelloprivato,cheèdavveroinfimospecieserapportatoaquantoaccadeinal-trerealtà,comegliStatiUnitiolaGranBretagna.L’obiettivoindicatodalPattodiLisbonaprevedeunaquotadellaspesainricercaparial3percentodelprodottointernolordo;inItaliasiamosottol’1”.

ÈunasituazionechevedeinparticolareilVenetoinposizioneancorpiùdeficitaria:“Certo,questosispiegaperquanto riguarda il privato con la struttura dell’economiaregionale,basatasuuntessutodiffusodipiccoleemedieimpresechefaticanoainvestireinricercaperchéilritornoètroppolontano;enonsipuòfarlorounacolpadiquesto.Mavadettoanchechesulpianopubblicoc’èunintervento

Strumenti avanzati

e apertura alla scena

internazionale.

“Il sostegno privato alla

ricerca è infimo rispetto ad altri”.

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delgovernoregionalemenoincisivodiquantononaccadainveceinLombardia, inEmilia,nellostessoFriuli-VeneziaGiulia”.PerchérimanecomunqueinItaliaundifficilerap-portotraimpresaeuniversità?RispondeilprofessorBozio:“Unacertadistinzionetraricercaaccademicaeindustria-le c’è dovunque, perché tra loro ci sono tempi diversi. InItalia,lasituazioneèpeggioratanonsolodalladimensionemediamentepiccolad’azienda,maanchedal fattoche lenormenonaiutano. Inpassato, la legge297per l’innova-zioneavevafattosperareinun’inversioneditendenza,mapoièrimastadifattoinattuata.Oggicisonoalcunerecentiiniziativedisostegnoagliinvestimentiinricerca,maspes-soperpoterneusufruireoccorreunosforzocheleaziendenonsono ingradodi sostenerea causa soprattuttodellecomplessitàburocratiche”.Ec’èinfineunmaleoccultocheèpressochétuttoesoloitaliano:lagerontocrazia.“Sarebbefondamentaleincentivareigiovaninonsoloperlaricerca,maancheperintraprenderepoiunastradaimprenditoriale,come avviene con i cosiddetti spin-off. Il problema è chemancanoifondi”.Echel’ItaliarimaneunPaesepervecchi.

Sempreinambitouniversitario,vasegnalataunare-altàdiassolutorilievo,incuilaFondazionehacredutofindall’inizio.Eilcuinomeerapressochéd’obbligo:aprendounaScuoladieccellenza,l’ateneodiPadovanonpotevacheintitolarlaaquellastraordinariafigurasucuiavevascom-messochiamandoloincattedranell’autunno1592asoli28anni, conun contratto quadriennaleda 180fiorini l’anno;sceltacheGalileoGalileiavrebberipagatodefinendolasuastagionepadovanacomelamiglioredellasuavita.OggiadirigerelaprestigiosascuolaèilprofessorCesareBarbie-ri,daquarant’anniesattidocentediAstronomia,all’attivocollaborazionidiprimopianoconglientispazialieuropeoe americano. Il quale, parlando della Scuola galileiana,sottolinea da subito l’essenziale legame con Fondazione

Spin-off fondamentali ma il problema sono i fondi scarsi.

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Cariparo:“LaScuolanacquedaun’inizialeideadell’allorarettoreGiovanniMarchesini,efuformalmenteistituitanel2004dalsuccessoreVincenzoMilanesiconildeterminan-tecontributodellaFondazione.InfattiFondazioneCariparofinanziòilquinquennioiniziale,rinnovandopoil’interventoperisuccessivicinqueanni,duranteiqualil’attualeretto-reGiuseppeZaccariahaincrementatoancorpiùl’impegnoinfavoredellaScuola.LaFondazionehaeffettuatodunqueuninvestimentodavveronotevolechesiaffiancaallerisor-seindocenti,personaleamministrativoestrutturefornitedall’Ateneo.OgniannolaScuolaaccoglie24studentisceltiinbaseadunarigorosaselezione,chedunquenell’arcodeicinqueannidelpercorsoaccademicodiventano120”.Nelladirezione, Barbieri è subentrato dall’ottobre 2010 al pro-fessorCarloUmiltà.L’impiantodistudiprevede la laureatriennaleequellamagistrale,oltreaunaseriediseminariecorsiintegrativitenutidadocentidifamainternazionale.BarbierièaffiancatocomevicedalprofessorRobertoGran-dinetti;ilsettoredelleScienzeNaturalifacapoalprofessorGiancarlo Benettin, quello di ScienzeMorali al professorPaoloBettiolo.

Cisonostatialcuniaggiustamentilungoilpercorso,spiegaildirettore:“Inizialmente, ipostieranoequamenteripartiti,12perunaclassee12perl’altra.Poisièvistocheprevalevano le domandeper quella di Scienzenaturali, eallorasièpassatia14posticontro10,tenendocontocheper laprima ledomandeeranooltre200,per lasecondaunanovantina.Ladivisioneinquestidueambitiriflettevalatendenzainizialeacostruireunpercorsoparalleloaquellodella ScuolaNormale diPisa. In realtà si tratta di realtàcaratterizzatedaprofilidiversi:laNormalediPisaèunenteasestante,mentre lanostraScuolaèunaprecisaema-nazionedell’Ateneo”.Ècomunqueallostudiounprogettodiespansione,spiegaBarbieri:“L’ideasucuistiamoriflet-

Una Scuola di eccellenza nel segno di Galileo

Galilei.

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tendosi riferisceallapossibilenascitadi una terzaclas-se,quelladiScienzesociali,ingradodigarantireunprofiloformativopiùspecificoaglistudentidiEconomia,Statistica,Giurisprudenza,ScienzePolitiche.Saremmoingradodige-stirlaconlenostrerisorseinterne,eanchepergliallogginoncisarebberoproblemi.Miaugurochel’Ateneodiailvialibera”.Epoic’èquellocheperilmomentorimaneunso-gno,manonèdettochedebbarestaretale:“Pensoaunaquartaclasse,diScienzedellavita,centratasustudicomequellidibiomedicinaediagraria.AllorapotremmodirediesserearrivatiallivellodiunaEcoleNormalediParigi;cer-to,unprogettodelgeneresignificherebberaddoppiareglistudentimapureicosti”.Ildirettoresistadandomoltodafare per promuovere l’idea, puntando soprattutto sull’im-portanzadipoter“coltivare”cervellilegatialterritorio.Maèoggettivamentedifficiletrovarepartner,soprattuttoperivincolilegatiallatassazione,chenonaiutacertogliinvesti-mentiinformazioneericerca;nelcasospecifico,inoltre,sitrattaditrovaresoggettiingradodiimpegnarsiperunso-stegnodelladuratadicinqueannisenzaaverneunritornospecifico,ancheseuninvestimentodelgenereandrebbeinrealtàvistosottounaltroedaltoprofilo.

IlprofessorBarbiericomunquenondemorde:“Rad-doppiareleclassiequindiilnumerodeglistudenti,passan-dodagliattuali120a240,vorrebbedireraddoppiareanchelepersonedestinateaentrare,astudiultimati,nelmondodellavoroodellaricercaconunapreparazionemoltoelevata.Lamiasperanzainognicasoèdipoteraumentareilnume-rodeglistudentiinuscita,anchepergarantireallescuoledidottoratoealleimpreseunbacinopiùampiodilaureatiec-cellenti”.LaGalileianaospitaglistudentinegliambientidelCollegioMorgagni,egarantiscelorounaseriediconside-revolivantagginonsoloalivellodiapprendimentomapuresottoilprofiloeconomico(vittoealloggiogratuiti,rimborso

“È importante poter coltivare cervelli legati al territorio”.

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speseperl’acquistodimaterialedidattico,computerporta-tile,possibilitàdiapprendereduelinguestraniere).Ilcostodiunostudentegalileianosiaggirasui12milaeurol’anno,in aggiunta a quello ordinario dell’università: dunque, undiploma ‘galileiano’ comporta un investimento dell’ordinedei60milaeuroapersonanelquinquennio.Sitrattadicifreimpegnative,mapienamentemotivate,esuquestoc’èunaprecisasensibilità:“Abbiamosegnalidecisamentepositivi.Adesempio,l’associazioneAmicidell’Università,oggipre-siedutadall’ingegnerBedeschi,sistadandomoltodafare,eiostessohodiversicontatticonsingoliimprenditori”.Ri-maneilproblemadifondo,tuttoitaliano,dicercaredicon-trastare l’esodo dei cervelli: “L’80 per cento dei galileianiche si laureano in Scienze naturali, e il 50 per cento deilaureatiinScienzemorali,sonogiàall’esteroancorprimadiconcludereglistudi,enonrientranopiù.Èundrenaggiocontinuo,ancheseèilsegnochel’eccellenzapaga”.OggicisonolaureatidellaScuolapadovananonsoloinEuropamaancheinCina,negliStatiUniti,inRussia;sièpurecostituitaun’associazionediexallievi,gliAlumni,checontagiàunacinquantinadiadesioni.

Madacosadipendequestobilancioinrossochel’Ita-lia si trascina dietro da sempre? Risponde Barbieri: “Cisono diversi fattori che influiscono su una situazione delgenere, cominciandodalla coscienza che i ragazzi hannodellostatodelPaese.Noicerchiamodiconvincerliadan-daresìall’estero,macomenostridottorandi.Qualcosasimuove:adesempio, tradurreun’idea inun’impresa,cosaordinariaaltrove,stacominciandoadiventareunpo’piùfa-cileanchequi.Ildatonegativodifondoèchel’Italiarimaneostaggiodiunagerontocrazia:unproblemapiùdimenta-litàvecchiechedietàanagrafica.Einognicaso,lanostrasocietànonhaancoradavverocapitochequestodrenaggiodicervellièinsopportabile,enonsolodalpuntodivistade-

I laureati padovani si fanno

onore in giro per il mondo.

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mografico”. Inquestopanoramaatinte fosche,rimanelacentralitàdell’appoggiodiFondazioneCariparo:“Dobbiamodavveroesprimereneisuoiconfrontiun’enormegratitudi-ne.Perquantociriguarda,speriamodiriuscireadevolverci,inmododadarlelapossibilitàdirimanerealnostrofianco,magariinunaformadiversa,perchécomunquerappresen-tauninvestimentonelfuturo.Staanoi fare ilmegliochepossiamo”.

Ultimamanonultima,lacultura,unodeifilonipor-tanti dell’attività di Fondazione Cariparo. D’altra parte, èun’alleanza di antico stampo e di consolidata tradizione,quella traministero e Fondazioni per la tutela e la valo-rizzazione dello straordinario patrimonio di beni culturalidell’Italia. Che vale ovviamente anche nel ricco serbatoioveneto, con un particolare occhio di riguardo negli ultimianniallapartearcheologica:chehacosìpotutoattivareini-ziative di straordinaria importanza, sottolinea l’architettoUgoSoragni, vicentino di origine, dal 2007direttore per ibeniculturaliepaesaggisticidelVeneto,dopoaverricoper-toanalogo incarico inFriuli-VeneziaGiulia; inprecedenzaerastatosoprintendentenelleMarcheeinPuglia.Ilqualeproponealcuniesempisignificativi:comeilriallestimentodellasezioneromanadelmuseodiAdria,giàconcluso,ocome lacampagnadiscaviarcheologicinell’areadelCa-stelloCarraresediPadova, infasediavvio.Èunrapportochesièevolutonegliultimianni,aggiunge:“IlMinisterodeiBeniculturalihamaturatolaconsapevolezzachechiamareincausa leFondazionisignificapoter impostareeattuareprogettinonsolocredibilisulpianoscientifico,maanchesostenibilisuquellofinanziario.Dalcantoloro,leFondazio-nisonodiventategiustamentepiùselettive:èfondamentalechechisirivolgealorosiaingradodidimostrarechiarez-zadi idee in termini siadiprogrammazionechedi risor-se.Chiedererisorsegenericamentenonèpiùsostenibile:

“Il drenaggio dei migliori studenti è ormai insopportabile”.

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èindispensabileindicareunprogramma,echiarirecheleFondazionistessesonochiamateacontribuireinsiemeadaltrisoggetti,inunaprospettivadico-finanziamento”.

Soragnicita ilcasospecificodelCastelloCarraresediPadova:“Èuninterventoincuirientranorisorsestatali,ordinarie e straordinarie, e finanziamenti del Comune, diArcusspaeappuntodellaFondazioneCariparo.Unamo-dalitàesemplaredicomesideveprocedere”.Certo,lacrisieconomico-finanziariaèdestinataainciderepureinquestocomparto,costringendoancheleFondazioniingenereari-programmareiloroinvestimenti.Mal’architettoSoragnièottimista:“Pensochelavorandoseriamente,equindipro-ponendopartnershipcredibiliesolide,siapossibileconti-nuareausufruirediqueste formedifinanziamento.Anzi,paradossalmente proprio la ristrettezza di risorse si puòtradurreinunamigliorequalitàdegliinterventieinunapiùefficace programmazione degli stessi”. Finora comunquenonèstatoavvertitoilpesodellacrisi,“ognivoltacheab-biamopresentatodeiprogettiseriabbiamosempretrovatograndedisponibilitàdapartediFondazioneCariparo”.Einfuturo,qualispazidiazionepossonoesserciperlaDirezio-nevenetadeibeniculturalieartistici?“Inquestomomento,ilprimodoveredellaPubblicaAmministrazioneèportareacompimentoiprogettigiàavviati,evitandodiaprirenuovifrontidalfuturoincerto.Oggi,inparticolare,d’intesaconilComunediPadova,siamoconcentratisulCastelloCarrare-se,chediventeràsedediimportantieventiculturalimacheospiteràanchelaboratoridirestaurodeibeniarcheologici”.In un orizzonte più vasto, si punta sulCentro di restauroveneto incollaborazioneconlaRegione:“Neabbiamodi-scusso lungamente, e c’è qualche difficoltà da superare;ma contiamo di riprendere il cammino appena possibile.Poipuntiamoauninterventonell’areaarcheologicadiMon-tegrottoTerme”.

Beni culturali: idee valide per poter ottenere

risorse.

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Certo,cisimuovesuunterrenocomplesso,cheinItaliaafrontediunpatrimoniostraordinariovedeunaseriedirigiditàedinodidaaffrontaredapartepubblica.Chiariscel’architettoSoragni:“C’èunproblemadicaratteregenerale,cheriguardalanecessitàdimigliorarelacapacitàdispesadeinostriuffici.Paradossalmente,oggiscontiamol’effettodiduesituazioniinconflitto:l’insufficienzainassolutodeifinanziamenti,eladif-ficoltàdispendereefficacementeeintempirapidilerisorseadisposizione”.Ineffetti,ilsettorefacapoall’ambitocomplessi-vodeilavoripubblici,ilchecomportacheilcodicedegliappaltisialostessoperilGenioCivileeperiBeniculturaliedartistici:“Lavelocitàel’efficienzadiun’operavengonofrenatedalfattoche,nelmomentoincuivainappaltounlavorosuperioreallasogliadei6milionidieuro,dallapubblicazionedell’avvisodigaraall’aperturadeicantieri,setuttovaliscio,passaunanno.Ilchesignificapoter iniziareaspendere isoldiaunannoemezzo-duedidistanzadalmomentoincuivengonoassegnati.D’altraparte,leprocedureamministrativenonsonocompri-mibilipiùditanto”.

Partendodaquestipresupposti,l’architettoSoragnise-gnaladuedirettricisucuiintervenire:“Dobbiamomigliorarel’efficienzaelacapacitàdellaspesa;edobbiamomiglioraredaunpuntodivistagiuridicoeamministrativo lanostraat-tivitàditutela.Inostriufficisonomoltobravinellorolavorodiverificaecontrollosulterritorio,madevonoimpararechelatutelaèun’attivitàchesiesplicaattraversoiprovvedimentiamministrativi,chedevonononsoloessereapostodalpuntodivistatecnico,maanchesostenibiliedifendibilisulpianodel-lalegittimità”.Ancheperchélecosesonodrasticamentecam-biate rispetto al passato: “Cinquant’anni fa i Soprintendentiesercitavanopoterisostanzialmenteincontrollati.Oggic’èlagiustiziaamministrativa,ilTar,ilConsigliodiStato;esisteunsistemadigaranziecuiognicittadinopuòricorrere.Equestocomportacheinostriprovvedimentidebbanoessereimpec-

Castello Carrarese: una buona pratica che deve fare scuola.

“Dobbiamo migliorare la capacità di spesa dei nostri uffici”.

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cabilianchedalpuntodi vistadella legittimità,altrimentisideveripartiredazero”.Èchiaramenteancheunproblemadiformazionedelpersonale,perché“unabuonaattivitàditutelaepromozionedeibeniculturalisibasasuunagrandecapacitàtecnico-scientificaeinsiemegiuridico-amministrativa”.

Rimaneilcapitolodeirapporticoniprivati,ancheque-stoinItaliatradizionalmentecomplessoecomunquedeficita-rio.SpiegaSoragni:“Cisonoleerogazioniliberalidiistituzioniodisingoli,cheperaltrorestanosulivellipiuttostomodesti,ancheperchédalpuntodivistafiscaleleprocedurepervederericonosciutalalorodetraibilitàsonoancorafarraginose,eco-munquefaticoseperilcittadino;vannomeglioleerogazionidasoggetticonredditod’impresa,dovesilavoraconprocedureinformatiche,madoverimanecomunquenecessariosempli-ficare ilmeccanismodell’agevolazionefiscale per le eroga-zionididenarosenzafinedilucro.Ecisonolesponsorizza-zioni,perlequalil’ultimodecretoMontisullasemplificazioneconvertitoinleggehaintrodottoimportantinovità,chiarendoleprocedureattraversolequalilapubblicaamministrazionedeve individuare losponsor. Ilconcettodi fondoèchebiso-gnaintrodurreprincipidiconcorrenzialità,esattamentecomesifaperlegarediappalto:inquestosensolaleggevaratainmateriaprevedechelapubblicaamministrazioneformulideiprogrammiannualiindicandol’oggettoel’importodeilavori,esuquestiraccolgaleoffertedisponsorizzazione”.

Inlineagenerale,restailfattoche“inItalianonc’èunagrande cultura delmecenatismo; un po’ perché la norma-tivafiscalenon la incoraggia,alcontrariodiquantoavvieneall’esterospecieneiPaesianglosassoni,eunpo’perchénonc’èunconcettoelevatodell’interessedelPaese.Èunpatri-moniochecivedesostanzialmenteindifferenti:sappiamocheesiste,manonlosentiamonostro,nonfapartedelnostrosen-timentoidentitario”.

Formazione del personale: un settore strategico

da coltivare.

“Introdurre la concorrenza

anche nel settore degli sponsor”.

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FIGLI DELLO STESSO VENETO

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Dueterritoriuntempoalcapooppostodellascaladel-losviluppo.Padovacapitaledelterziarioavanzatomaanchediun’industriadiffusa,snodostrategicodelNordest,l’ambi-zionedidiventareunasortadipiccolaMilanodelVeneto.Ro-vigo,assiemeaBelluno,areamarginaledellaregione,conparametridaeconomiadepressa,relegatainunsostanzialeisolamento causa una posizione periferica in tutti i sensi.Unafotografiarimastatalealungo,macheoggipresentaormai i contornidaalbumdei ricordi:mentre ilPadovanohamantenutoeconsolidatolapropriadimensionedipunta,ilPolesinesièdefinitivamenteriscattatodall’immaginediorfanodellagrandealluvionedel1951,ehascalatoposizio-niriducendofortementeledistanzedall’areacentralevene-ta;unanutrita scalettadinuove infrastrutturestrategichegiàmesse in agenda l’aiuterà a completare il riequilibrio.Cosìcheoggientrambeleprovinceappaionoatuttotondocomeelementidiquellametropolidiffusa,siapurepermoltiaspettiinconsapevole,chestadiventandodifattoilVeneto.

Maqualisonolelorocaratteristichedioggi,ecomesipresentano inprospettiva?Cosasono inquesta fase,ecosadiventeranno,ledueareeincuisicollocadavent’annil’azionedellaFondazioneCariparo?UnpuntodipartenzaèoffertodalRapporto2010sulla competitivitàdelle areeurbane elaborato in stretto raccordo da quattro soggetti:

Due territori un tempo collocati

ai capi opposti dello sviluppo.

I parametri della competizione:

un’ampia ricerca a più mani.

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Sinloc(Sistemainiziativelocali),societàfinanziariadiadvi-soryediinvestimentopartecipatadanovetraleprincipaliFondazionidioriginebancariaitalianeedaCassaDepositiePrestiti;Prometeia,gruppodiricerca,analisieconsulenzaeconomicaefinanziaria;Siti(Istitutosuperioresuisistemiterritoriali per l’innovazione), che lavora sul terrenodellosviluppo,tuteladell’ambienteequalitàdellavita;Fondazio-neIsmu(Iniziativeestudisullamultietnicità),cheoperanelcampodellaricercasullasocietàmultietnicaemulticultu-rale.SitrattadiunampiolavorosostenutodadodiciFonda-zionidioriginebancaria,tracuiCariparo,echesitraduceinunaveraepropriamappadellacompetitivitàurbanainItalia.

Padova si colloca nelle posizioni nazionali di testadellerealtàmetropolitane(ottavoposto,eprimatraleareevenete)perquantoriguardal’attrattivitàperlapopolazioneinetàcompresatra i19e i43anni:èun indicatoredelledinamichemigratoriecheriguardalesceltepotenzialidel-lapartepiùgiovane,vitaleestrategicadelcapitaleumanoedellaforza-lavoro.Haunadiffusapresenzastraniera;inparticolare,perquantoriguardalesecondegenerazionidiimmigrati,ètraleareeconpiùelevatapresenzadiminori(sestainItalia,secondainVenetodietroaVicenza),conunaquotanettamentesuperioreal20percento.Laspendibilitàdeisuoilaureatisulmercatodellavoro,grazieallapresenzadiun’universitàtralepiùprestigioseequalificate,èdecisa-menteelevata:settimopostoalivellonazionale.Presentaperaltrounsignificativodisagioabitativo,cheriguardad’al-trapartel’interoVeneto:lapercentualedisostenibilitàtraaffittoeredditosuperadi8puntilasogliadel30percentoindicatadallaBancad’Italia;manelcasopadovanoincideindubbiamenteladuplicevocazioneturisticaeuniversitariainparticolaredelcapoluogo.Innettomiglioramentorisultal’indicatorerelativoallaqualitàdellamobilitàurbana:una

Padova ai vertici delle realtà metropolitane per l’attrazione.

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tendenzacui fariscontroquellosulladisponibilitàdiareepedonali,checonpocomenodiunmetroquadroperabi-tantesicollocasui livellidirealtàmaggioricomeFirenzeeTorino.Vanta inoltre ilprimatonazionaleper l’estensio-nedellepiste ciclabili (148km lineari per100kmquadridisuperficiecomunale).Risulta increscitasulpianodel-lavivacitàintellettuale,parametrocompostodatrediversiindici (consumi culturali, intensità brevettuale, attrattivitàdell’università).Haperformanceincrescitaanchesulpianodellasicurezza,mentreperdeposizionisuquellodell’utiliz-zodelsuolo.Sirivelainaumentolavocazioneturistica.PerquantoriguardaRovigo, ilrapportolaindicainnettopeg-gioramento sul piano della qualità dellamobilità urbana(chesintetizzal’adeguamentodellezoneatrafficolimitato,leareepedonalieladensitàdipisteciclabili),classifican-dolatralediecizoneconmaggioriperditerispettoall’annoprecedente; inparticolare,risultamoltobassaladisponi-bilitàdiareepedonali,incontrotendenzaconildatovenetocheèilmigliored’Italia.Percontro,figuratralerealtàconmaggioriguadagnidiposizionesulpianodelladomanda-offertaturistica.

Epassiamoaunaradiografiapiùapprofonditadeiduesingoliterritori.IlPadovanoèfotografatodalrapportoan-nualedellaCameradiCommercio.L’ultimaedizione,rife-ritaal2011,parladellaprovinciapiùpopolosadelVeneto:oltre930milaabitanti, il19percentodeltotaleregionale,quasi metà dei quali concentrati nell’area metropolitanacompostadalcapoluogoedaicomunicontermini.Unavi-vacerealtàimprenditoriale,conisuoi112milainsediamentiproduttivi,anchequiprimopostoinVeneto(enonoinItalia),il 93percentodeiquali conmenodi9addetti, aconfer-madiuna tendenza tipicamentenordestinamanonsolo;dasottolinearelapresenzagiàsignificativadiimprenditoriextracomunitari,superioreal4percento.Èunaprovincia

Tanti imprenditori: una strada

seguita anche dagli stranieri.

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dotatadiunsistemalogisticodicentriperl’innovazioneela ricerca tra imigliorid’Italia. In terminidioccupazione,risulta seconda inVenetodopoVerona, conoltre 400milaoccupatimedi,peril65percentocollocatinelterziario,econuntassodidisoccupazionechepur inpresenzadellapesantecrisisiattestaal5,8percento,datooltreduepuntiemezzomigliorerispettoallamedianazionale.Laricchez-zaprodottanelterritorioèstimataintornoai24miliardiemezzodieuro,anchequiconnettaprevalenza(68percen-to)delterziario,secondopostoinVenetodietroaVeronaeundicesimoinItalia;ilpilprovinciale(includendoancheleimposte indirette)siattestasui27miliardi,conunvaloredi oltre 29mila euro pro capite. L’export è pari a più di 7miliardi,il75percentodeiqualiriferitialmercatoeuropeo,Germaniaintesta.

Partendodaquestebasi,chefuturosipuò ipotizza-re?Equalisonoipercorsidacoltivare?Unaprimarispo-staèoffertadaunampiostudio(“Padova,costruirefuturo”)presentatonel2009dallaFondazioneNordEst,curatodaDanieleMarini e Silvia Oliva, su incarico di ConfindustriaPadovaeconilsostegnodellaCassadiRisparmiodelVe-neto,costruitacoinvolgendounaquarantinaditestimonialsignificatividellaclassedirigentenonsololocale.Traccian-dounamappadeipuntidiforzaedidebolezzarelativamen-te ad alcuni fattori strategici (capitale umano, economia,territorioemobilità,istituzioni,politicaerappresentanza),Marinisuggerisceilineamentidiunanuovaprogettazionecherecuperi ivantaggioffertidallastoriaedallacolloca-zionegeograficaprivilegiata,mainserendolineiprocessiditrasformazioneinattoalivelloormaiplanetario.Epropo-neun’ideafondatasull’immaginediPadova“cittàdelben-essere”, articolata attorno a quattro polarità: l’università,inparticolareconilpolodieccellenzamedico-sanitario;lostessopolosanitariospecieconisuoicentridiricerca;la

Le “quattro C”: una bussola che fa leva sui punti di forza.

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FIGLIDELLOSTESSOVENETO

posizionedisnododeitrasportiedellecomunicazioniali-velloeuropeo; ilSantocomepoloattrattivosotto ilprofiloreligioso,epiùingeneraleilruolodellaChiesaattraversol’azionedelvolontariato.Ilben-essere,quindi,insommalostarbene,sottomolteplicipuntidivista:dallasalutealso-cialeallaqualitàdellavita.Marinilocondensanellequat-troC:Ccomecultura,comecura,comecrocevia,ecome“care”mutuatodalmottodidonMilani“Icare”,miprendocuradi.AquestetuttaviasicontrappongonoquattrocriticitàalorovoltacondensabilinellequattroD:decadenzanell’at-teggiamentodifronteallesfide,distaccocomeisolamentorispettoalcontestoregionale,disancoramentodalterrito-riodapartedichidovrebbeinvecediffonderel’innovazione,debolezzadiunaclassedirigentenonall’altezzanelcostru-ireunsensocomuneeunaprogettualitàcondivisa.

ConcludeMarini: “L’areadiPadova,dunque,ha insenomolterisorseperrealizzareunprogettosulfuturoingradodiaumentarelapropriacompetitività,dicalami-tare risorseelevate,di realizzareunsistema territoria-le intelligente.Di pensarsi come “Padova, area del be-nessere”,simbolodellaqualitàdellavitainambitoNordEst, italianoe internazionale.Tuttavia,devesapere fareancheiconticonsestessa,conleproprieresistenzealcambiamento,conlevischiositàeleinerziediunaclassedirigenteritenutaancorapococonsapevoledell’urgenzarichiestadallesfideodierne”.ESilviaOliva, sullascor-tadeimaterialiricavatidalleintervisteconitestimonial,sintetizza: “Padova, così come altre realtà, appare inqualchemodoarrivataadunbivio:daun lato,un lentodeclinoapartiredalmantenimentodelle scelteedellerenditediposizionetradizionali,acuitedalladifficoltàdiaprirsieaccoglierenuovistimolienuoverisorse;dall’al-tro, la scommessa di un possibile rinnovato sviluppo apartiredallaricercadinuoveopportunità,nuovestrade,

“Ma Padova deve fare i conti

con le resistenze al cambiamento”.

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nuovecapacitàdicondensareinmodoinnovativoifattoridisponibili”.

Un’ulteriore chiave di lettura viene proposta da unaricercadelCentrostudiericercheTolomeoguidatodaPao-loFeltrin,presentatoasettembre2010coniltitolo“Padovaverso il2020”,echeprendelemossedaunaricognizionedellecaratteristichedelterritorioedeicambiamentisocio-economiciinatto.L’analisimetteinlucecomeanchenellarealtàpadovana,insintoniaconquantoaccadeascalapiùvasta,difattonell’interaItaliasettentrionale,ilfenomenopiùdinamicosiaoggirappresentatodallarealtàdellemedieim-prese;evidenziainoltreilruolotrainanteesercitatoapartiredaglianniOttantadalcompartodeiservizi,conparticolareintensitàperilterziariononcommerciale.Lostudiosotto-lineainfinelarilevanzadiunaseriedieccellenzenelsetto-reterziarioavanzato:ilpolouniversitarioedellericerche,ilparcoscientificoe tecnologicoGalileo, idistrettidellebio-tecnologie,deisistemidiilluminazione,deisistemidicon-dizionamentoerefrigerazione industriale, ilmetadistrettodella zootecnia. La crisi planetaria in attomodifica ovvia-menteinprofonditàgliscenari;perquantoprofonda,annotailrapporto,nonpotràcertoannullaretrendpluridecennaliespecializzazioniproduttiveormairadicate,madisicuronealtereràilpercorso.Eanchesenonèchiaramentepossibileprevedereneidettagliqualesaràilfuturo,sipuòipotizzarecheilmodelloproduttivosaràcaratterizzatodall’attivazionediprocessicheportinoall’accelerazionedellacrescitadelprodottoaunritmosuperiorerispettoaquellodell’aumen-todell’occupazione.Le trasformazioniprincipali risponde-ranno prevalentemente a cinque caratteristiche di fondo:maggiorecontenutotecnologicodelleproduzioni;maggioricontenutiterziariimplicatinelleattivitàproduttive;interna-zionalizzazionedeimercati;crescitadimensionaledelleim-prese;maggiorecontrollodellecatenedistributive.

Verso il 2020: cinque elementi da prendere in considerazione.

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FIGLIDELLOSTESSOVENETO

Quali ricadute sul territorio? L’analisi di Tolomeo èchiara: “Soprattutto per un’area come quella padovana,più con una produzione dimanufatti amaggior contenu-todiservizirispettoalrestodelVeneto,èprobabilesiac-centuerà la dipendenza della competitività, produttività eredditività del manifatturiero dall’efficienza e qualità delterziarioneivariaspetti:trasporti,comunicazioni,logistica,progettazione,marketing,consulenza,finanza,gestionedelrischio(assicurazioni),informatica”.Perattrezzarsiaque-stinuoviscenari,maancheperarginare lacrisi incorso,vengonosuggeritialcunifilonispecifici,apartiredall’attua-zionedipoliticheindustrialivolteallaqualificazionedelma-nifatturiero,mirateamantenereleattualiattivitàproduttiveeafavorireillorospostamentoversosettorilimitrofi(ancheattraverso i progetti finanziati o finanziabili da fondi pub-blici,comelagreeneconomy,eimercati-guidaindividuatidall’UnioneEuropeaadesempionell’ediliziasostenibileenelleenergierinnovabili),eorientateallariqualificazioneeall’ampliamentodelterziario.Ancora,porreinesserepoli-tichetrasversalichefunganodavolanoallosviluppolocale,soprattuttosulpianodelleinfrastruttureedell’urbanistica,elevandoanodocentraleilruolologisticodiPadovaall’in-ternodell’areametropolitanaveneta.Infine,puntaresupo-litichedellavoroedisostegnoalreddito.

PassandoaRovigo,lasituazionedelterritorioèsta-tafotografatanel2010dagliStatigeneralisull’economiaelo sviluppodelPolesine: unaprovincia conpocomenodi250milaabitanti,oltreil7percentodeiqualistranieriap-partenentiaben106diversenazionalità;unacrescitade-mograficacheduraormaidall’iniziodeglianniDuemila,puressendodovutainmisurapreponderanteallacomponentedegliimmigrati;unapopolazioneanziana,vistalamediadi5personeover65perognibambinoconmenodi6anni.Inognicaso,unasituazionecapovolta inparticolareaparti-

“Elevare a nodo centrale il ruolo logistico

di quest’area”.

Rovigo torna a crescere dopo decenni di calo

demografico.

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re dal 2003, dopo decenni di calo demografico, anche sepermangonoelementidicriticitàspecieseraffrontaticonl’andamentocomplessivodellaregione.Ilprodottointernolordopro-capiteèdioltre28milaeuro,nondistantedallamediaregionale (paria29.500),ecomunquesuperioredi2.500euroallamedianazionale.Iltassodidisoccupazione,untempopesante,èormaiallineatoallamediaveneta(5,9percentoafrontedel5,8);peraltrovasegnalatounpeggio-ramentoprogressivodellasituazione,cherifletteleriper-cussionidellacrisieconomico-finanziariacomplessiva:dal2004,quandoiltassoeravicinoal6emezzopercento,sieraregistrataunacontinuadiminuzione,giuntanel2009al3,2percento,addiritturaaldisottodeldatoveneto.

Una dettagliata analisi del contesto economico po-lesano è quella proposta aRovigo dal professor EdoardoGaffeo,docentedieconomiaall’universitàdiTrentoainizio2010, nella relazione tenuta per gli Stati generali convo-catidallaProvincia:“Siamounterritoriopiccoloescarsa-menteabitato, conunastrutturademografica fortementesbilanciataverso le fasced’etàpiùanziane,conunapre-senzadi stranieri significativamentealdi sottodellame-diaregionale,econproiezionidemograficheal2050checiattribuisconounnumerodiabitantipraticamenteugualeaquelloattuale,solounpo’piùvecchi.Interminidiredditopro-capiteapparteniamoapienotitoloalmiticoNordest.Lanostrastrutturaproduttivasicaratterizzaperunpesoele-vato(esuperioreallamediaregionale)delsettoreprimarioediquellodellecostruzioni.Analoghicalcolieffettuatisullepercentualisettorialideglioccupatitotalirestituisconoin-formazioni del tutto simili. Siamopiù restii nell’entrare afarpartedelmercatodel lavoro,equestovalesiapergliuominicheper ledonne,anchese inostri tassididisoc-cupazionesonoormaiallineatiaquellidellealtreprovincevenete.Noncispaventapernullametterciinproprio,anche

“Ma abbiamo una struttura demografica troppo sbilanciata”.

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FIGLIDELLOSTESSOVENETO

se amiamo decisamente più dei nostri corregionali l’ideadifaredasoli.Ovviamente,neconseguechelenostreim-presehannounadimensionemediapiùpiccola,sonomenostrutturatedalpuntodi vistamanagerialeefinanziario,emenocapitalizzate”.IlPolesineinoltrenonpuòcontaresuunaspecializzazioneproduttivapreponderante,adifferenzadiquantoaccadeadesempioperl’occhialeriadelBellune-seoiltessile-abbigliamentodelTrevigiano.

SequestoèilfilmdiciòcheilPolesineèfinoradi-ventato,qualipossonoesseregliscenari futuri?Unari-spostafondamentaleèfornitadalDocumentoProgram-maticod’Area,lìdovesiproponecomeobiettivogeneralequello di ripensare l’interomodello di sviluppo del ter-ritorio, “valorizzando il patrimonio ambientale come ri-sorsastrategica fondamentaleperattivarenuovicircuitiintegratidisvilupposostenibileancheattraverso lacre-scitaqualitativadelcapitaleumanoed imprenditoriale”.L’idea-guidaèdipuntaresuunavocazionenonsolonatu-ralistica,maancheesoprattuttoturistica,innestandoat-tornoadessauninsiemecoerentediinterventidipoliticaindustriale,conunaseriediazionichecoinvolganoanchel’interosistemaistituzionalelocale.Èunasoluzionepra-ticabile?Senzaentrarenelmeritodellescelte,rispondeGaffeo:“Glisforzilungotalepercorsodisviluppodovran-noessereintensi,convintieprolungati,senonaltropercontrastare larealtàattualediun’attrattiva turisticadelPolesine tutt’altro che incoraggiante”. E cita dati con-creti:estrapolando le tendenzerelativeaiflussi turisticiregistrati inPolesinenelperiodo1990-2008,sipuò ipo-tizzare che entro il 2020, “ameno di eventi o interventiingradodi provocaremutamenti strutturali”, si tocche-rannoi2milionidipresenzeannue,cifraoggettivamentemoltobassainrapportoaiprogrammienunciati. Inognicasoc’èun limiteconcui fare iconti,avverte lostudio-

Valorizzare il patrimonio

ambientale come risorsa

strategica.

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so:“Quellocheamioavvisopericolosamentemancaneldibattitoèlaconsapevolezzadellanecessitàdiaccompa-gnarelastrategiadisviluppo–inqualsiasidirezioneessavada–conlacreazionedinuoveconoscenze,equindiconunapoliticadiaccompagnamentoesostegnofinalizzataall’accrescimentodeilivellimedidiistruzione–siadellepersone attualmente residenti in Polesine, sia di quel-le chenei prossimi anni vi verrannoadabitare− edel-le attività di ricercae sviluppo”.Epropone l’esempiodiuna realtà finlandese, l’area di SouthOstrobothnia, conparametrisimiliaquellirodigini:200milaabitanti(dicui70mila nel capoluogo), un pil pro-capite di 18.178 euro,inseritanel2001dalgovernodiHelsinkitraleareesvan-taggiate.Cinqueannidopo,nel2006, ilpil superavagiàdioltre12puntipercentuali(inprecedenzaerapiùbassodi3)quellorodigino,equestograzieasceltefortementeagganciateallaricercascientificaeall’innovazionetecno-logicacomedriverdellosviluppo.Nonèuncasoisolato,avverteGaffeo.Econclude:“Lasoluzionediunproblemacosìcomplessocomequellodellosviluppolocalerichiedeimpegnocomuneecreatività”.

Un altro importante contributo per capire le lineedi tendenza del territorio è quello offerto dall’analisi diEnricoFinzi perAstraRicerche,nell’ambitodel progetto“Polesine 2020” commissionato dalla Camera di Com-merciodiRovigoeportatoavantiincollaborazioneconilCentrointeruniversitariodiricercaperl’economiapubbli-cadell’universitàdiPadova.Lapremessaèlaricognizio-nesuiproecontrodellarealtàpolesana.Comepuntidiforza vengonoelencati: il superamentodella condizionetradizionalediareadepressaemarginale;unalocalizza-zionearidossodiaree“forti”,alcroceviadigrandiassidimobilità; una natura vasta e non dilapidata; la gente(definita come “laboriosa, civile, non stressata, ricca di

Punti di forza e di debolezza: la mappa del Polesine odierno.

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FIGLIDELLOSTESSOVENETO

bonomia”); un’agricoltura forte e connotante con in piùlacomponentedellapesca;l’equilibrioproduttivosenzairischidiiperconcentrazionesusingolisettori;latradizio-nediffusadellepiccoleemedieaziende,conbassopesodell’economia illegale;un sostanziale equilibrio sociale;unadiffusaserenitàconaltolivellodisoddisfazioneesi-stenziale,deboleconflittualitàsociale,discretetradizioniassociative;unbuonlivellodilegalitàesicurezza;unsod-disfacentesistemascolasticoealtrettantoperilsistemasanitario;pubblicaamministrazionenonipertrofica;retebancariaarticolataediffusa;soddisfacentestatoetuteladell’ambiente.

Sull’altropiattodellabilanciastannoipuntididebo-lezza:scarsodinamismosocio-culturale;deboleattratti-vità trattandosi di una provincia essenzialmente di pas-saggio;una“non-societàdell’informazione”condeficitdiinformazionidiffuseeinreteedeboleinformatizzazione;percentualemedio-bassadipopolazioneattiva; il pil piùbassodelVeneto;unmediocrerapportonatalità-mortalitàdelleimprese;fortilimitidell’apparatoproduttivo;assenzadisettori,distrettieimpresetrainanti;deboleautonomia“brandizzata”;assenzadivocazioneterritorialecondivisa;deboleeconomiacivile;carenteassociazionismoevoluto;deficit del sistemadi agevolazionealle imprese; insuffi-cienzadellaconcertazione;deficitdelleinfrastrutturetec-nologiche;accessoalcreditospessoproblematico;ritardinelleinfrastruttureperlamobilitàeinadeguatasicurez-zastradale;deboleefficienzadellapubblicaamministra-zione;limitideglienti locali;carenzedelle infrastruttureperl’ambienteelaqualitàdellavita;inadeguatezzadelleAziendeUlss;incrementodialcunireatieindicatorididi-sagio sociale; bassa efficienza dell’apparato giudiziario;limitidiuniversitàecentridiricerca;assenzadiorgogliopolesano;gravedeficitdelmarketingterritoriale.

Un avvertimento: “Pesa l’assenza

di un orgoglio polesano”.

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Su questo impianto, la ricerca segnala le minacceprincipaliperilPolesine:proseguimentodell’attualetran-tran, limitandosi a un sostanziale galleggiamento; lentodegrado;ulterioremarginalizzazione;emergeredi tensio-niinedite;calodellaqualitàdell’ambienteedellavita.Maancheunaseriediopportunitàdacogliere:idifferenzialididensitàrispettoalleprovincevicine; lavocazione“green”;laqualitàantropologicaedesistenziale;ilpossibilebalzoinavantiversola“soft-greeneconomy”;losvilupporapidoeleggero;ilpossibilemagneteinnovativo;irapportiasudconl’EmiliaeaovestconlaLombardia.Evieneanchemessoafuocounerroredaevitare:“Pensareinterminidineces-saria omologazione alle aree più sviluppate. Alcuni divarisonocertodaridurre,mavariconosciutaeperseguitaunaviapolesanaallosviluppoinparteoriginaleedistintiva,daindividuarepartendodallevocazionistoriche,trasformandoalcunideficit in vantaggi,abbandonando il sensodi colpaper l’arretratezza e l’ansia da rincorsa, recuperando l’or-goglio”.Easostegnodiquesto,laricercasegnalaundatosignificativo:se3italianisu4aldisopradei14annilamen-tanoun’inadeguataqualitàdellavitanelluogoincuivivono,aRovigogliinsoddisfattisono1su3.

Indefinitiva,concludelostudio,ilPolesinepuòrapi-damentediventare“altro”rispettoalleareecongestionatedelNordest,Emiliainclusa.Perriuscirci,vienepropostounveroepropriodecalogo:1) riscoprirsi, valorizzando tradi-zioni e vocazioni; 2) pensare lungo, su una prospettiva di10-20anni;3)evitare l’omologazione;4)difendereevalo-rizzarelalentezzapolesanainterminidiqualitàdellavitaeritmianti-stress;5)investirenel“triplodelta”(quellodelPo,quellodel“dipiù”diinformatizzazioneavanzataediffu-sa,quellodel“dipiù”disviluppoqualitativosoftedeco;6)concentraregliinvestimentisulleinfrastruttureperlamo-bilità,laweb-economy,iservizirealipergarantireleeco-

La vocazione “green” è una preziosa opportunità da cogliere.

“Il Polesine può diventare altro dal congestionato Veneto”.

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nomieesterne;7)evitarelegrandidimensioniafavoredelleretiformalieinformali;8)creareilmitodel“Polesinefelix”;9)“brandizzare”ilPolesinedamitoamarcaesistenzialeeproduttiva;10)estendereilraggiodiattrazioneediscambioancheasudeadovest.

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QUELLO CHE STIAMO DIVENTANDO

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IlVenetoèentratodatempoinunasituazionedicambiodiciclo.Unprocessoche,combinandosiconilcambiodipelledellasocietà(ancheinsensoletterale:ilmassiccioapportodilingue,cultureereligionidiffe-renti), potrebbe significare nell’immediato futuro,mainpartegiàoggi,unVenetooltreilVeneto,unasocietàpost-tradizionale. Che cioè non potrà più raccontarsi(rappresentarsi ed essere rappresentata) come sor-rettadal“bassocontinuo”che lehapermessosinoradiattraversarei tempio iciclidelmutamentoecono-mico senza discontinuità e innovazioni culturali pro-fonde,dallarealtàallamentalitàcollettiva.Lostessospaziosiètalmentedilatatodarenderedifficiledise-gnareiconfinidell’identitàregionale:ilVeneto,anziilNordest, è ormai una macro-regione globale sia perl’esposizionealmercatoplanetario,siaperl’inclusio-nedipersonecheprovengonodatuttoilmondo,sen-zaconfini precisi dalpuntodi vistadella circolazionedelle merci, dei capitali, degli uomini e delle stesseculture. Una macro-regione sempre più plurale, conundinamismoeconomico che, alla lunga, tenderàadintegrarepersonediculturediverse(comegiàoggiav-viene del resto), a dispetto di certe rappresentazionichevedonoinessaunaterrahostisperl’hospes,ostileneiconfrontidichiarriva.

Veneto: un cambio

di ciclo che è iniziato ormai

da tempo.

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Saràquindi,einpartegiàè,uncontestoradicalmentediversoquelloincuisitroveràaoperarenelprossimofuturolaFondazioneCassadiRisparmiodiPadovaeRovigo:qualesarà lo scenario tra altri vent’anni?Come simodificheràlungoilcammino?DiqualifattoridovràtenercontolaFon-dazionepermantenerelospiritodellapropriamissioneedellasuastessaragiond’essere,aggiornandoilproprioin-terventoallemutatecondizioni?Perrispondereoccorrefareunpassoindietro.L’espansionedelVenetoèiniziatanellasecondametà degli anni Sessanta, con un’accentuazionerilevanteinquelliSettanta-Ottanta;contemporaneamente,neglianniNovantaèiniziatounnuovociclodilungaduratabasato sul consolidamento, innovazioneedecentramentodelle attività dimaggiore tradizioneproduttiva; sononateinoltreattivitàdi caratterefinanziario-terziariochehannoproiettato l’economiadell’areasuunadimensionedicon-frontointernazionale;infine,ilpesodiunatradizionecultu-ralerappresentatadalleantiche(enuove)università,nellaricercascientificaetecnologica(daAgripolisalCentrodiri-cercheaero-spazialidell’universitàdiPadovachecollaborastabilmenteconlaNasa,ealtreesperienze-pilotaalivelloeuropeoedinternazionale),cominciaadesserevalorizzatapiùcheperilpassatosiadalmondodelleimpresesiadalleFondazionidioriginebancaria.

Ma gli effetti di questi due cicli compresenti hannocreatonelVenetounasituazionedistrabismo:daun latopersiste lasopravvivenzadinecessitàtradizionali incam-podimanodoperaabassocosto,edifabbisogniinfrastrut-turali modesti e a costi ridotti per le imprese, anche seonerosi sotto il profilo ambientale, sociale e residenziale;dall’altrosipone l’esigenzadiunarimeditazionedi fabbi-sogniprofessionali,didotazioniinfrastrutturali,disostegnoambientaleesocialeneiconfrontidellenuoveattivitàchesi sono affermate o che stanno emergendo, anche come

Fondazione, i fattori di cui tener conto per l’azione futura.

Sono cambiate le relazioni tra economia, società e politica.

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trasformazionediattività tradizionali.D’altraparte, ipro-cessidiinternazionalizzazionedeisistemiproduttivistannodisegnandounsistemadiimpreseindustriali(manonsolo)diversodaprima.Sitrattadiunatendenza,chesoprattuttole impresepiù strutturatehannoda tempo intrapreso. Siriducelacomponentedilavoromanualeeaumentaquelladitipotecnico.Questoprocessohadeiriverberichesonoesarannosemprepiù fortisul territorio:aumentaprogres-sivamente la domanda di figure professionali tecniche; ilcheadesempiospingelefamiglieelegiovanigenerazioniamutareiloroindirizziscolastici.Maancheledomandecheilsistemaimprenditorialefaallapoliticasonodestinateacambiaredisegno,ecosìvia.Insomma,iprocessidiinter-nazionalizzazionemodificano inprofondità le relazioni fraeconomia,società,politica.

Esisteinoltreunfenomenoinessereormaidatempo,anchesegliultimidatisembranomitigarlo: ladenatalitàinatto inVenetodametàanniSettantastacausandounadeprivazionenellapopolazioneattivachetrovainsufficientiricambigenerazionali.Equestoalimentaormaidatempouna diffusa domanda di immigrazione, che progressiva-mentenonsaràpiùsolodibassaqualificazione,maanchedicetididiplomatielaureati.Asuavolta,questadomandastacausandol’immissionenellanostrasocietàdimentalità,stilidivitaemodellidiconsumoradicalmentediversidallacorrentetradizione:ilcheponeeporràdifficiliproblemidiconvivenza.BastipensarechegiàoggiconvivonoinVene-tocirca170differentietnìe.Pergovernaretaleprocessoilsistemaeducativo(scuola,maanchefamiglie,associazioninonprofit,comunitàreligioseeccetera)avràunruolosem-prepiùcentralenellaformazionediunanuovacittadinanzaplurale(linguistica,religiosaeculturale).Tutti questi elementi si accompagnano all’indebolimentodelleappartenenze locali indottodallepesanti trasforma-

Denatalità e immigrazione,

due fattori di primaria

importanza.

Gli scenari prossimi venturi:

sta nascendo un altro Veneto.

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zionidelterritorio;eciòmetteancorpiùinevidenzal’attua-ledebolezzadellapolitica-progetto.Lepubblicheammini-strazioni,dallaRegioneaiComuni,stentanosemprepiùafornire risposteorganiche,anchesotto lapressionedellecontinueemergenzesociali (sipensiall’intrecciosicurez-za-immigrazione).Si vienecosìmanifestandounacrisi digovernabilitàdellosviluppo locale,peraffrontare laqualenon bastano le pur necessarie misure-tampone; occorrecontestualmentedefinireunaprogettualitàdilungoperio-do,chemettaoggiincantierelerispostedadarealVenetocheverrà.Eccoalcunielementidiriflessionesugliscenariprossimiventurinell’arcodiuna-duegenerazioni:a)andia-moincontroaunanuovaprimaverademografica,maquasiesclusivamente grazie all’apporto degli immigrati; b) nel2050,quasiunapersonasudiecisaràultraottantenne,conirelativibisognisanitariesociali;sulmercatodellavoro,giànel2020perogni100nuovipensionatidisporremosolodi80nuovilavoratori;c)ciattendonocrescentiedifficiliprovediconvivenzatraestraneiinunasocietàsemprepiùmulti-colore,incuiladiversitàdeivaloridellesingolecomponentietnichemetteràaprovalacostruzionedell’indispensabilecoesionesociale, inunquotidianoconfrontosuibanchidiscuola, nei luoghi di lavoro, nelle corsie di ospedale, neicondomini;d)l’economiadiventeràsemprepiùcomplessa,con unmanifatturiero chemanterrà la propria centralitàmasaràcaratterizzatodaunastrutturamoltopiùleggera(menoimprese,menooccupati,produzioniamaggioreva-loreaggiunto,occupazioneconpiùelevataprofessionalità),ecisaràcomunquedagestirelafaseditransizionelega-ta al cambio dimodello, con crisi occupazionali e socialichepotrebberoessereanchedivastaportata;e)ilvistosodeterioramento del territorio dal punto di vista urbanisti-co richiede soluzioni a breve,ma anche e soprattutto unprogettodiampiorespirocherazionalizzigliinsediamentiindustrialiecommercialierecuperiexareeindustrialiear-

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tigianalidismesseodadismettere;f)c’èdametteremanoaltemadellametropolidiffusa,attraversounpianodi in-frastrutturazionecheconsentadimettereinretenonsololeimprese(distretti)maanchelecittà(territori),attraversostrumenti idonei;g)è indispensabileunaprogettualitàri-voltaalsistemaformativo,cominciandodall’istruzione,siaa livelloscolasticochediuniversità:occorreaffrontare laprogrammazionedeibisogniformativieilgrandetemadel-laricercanelrapportotrauniversitàeimprese.

C’èunventagliodi temi,comesivede,cherichiedeuna lettura su piani diversi permettere a fuoco lemoltecomponentidicuitenerconto.Sipuòpartiredall’approcciodemografico,perchéèquellocheciconsentedi tracciareincertoqualsensolacartad’identitàdelVenetoprossimoventuro.Comesarà?Sicuramentemulticolore,pluricultu-rale,moltomamoltodiversodaquellodioggi:daquiaunagenerazione, l’anagrafe venetaconosceràun’autentica ri-voluzionesoprattuttoacausadelfenomenomigratorio,maanche dell’invecchiamento della popolazione autoctona edellacontrazionedelnumerodeigiovani“nativi”.Losegna-laGianpieroDallaZuanna,docentediDemografiaall’uni-versità di Padova, che assieme a Maria Letizia TanturrihacuratoperlaRegioneundensostudiosu“Ivenetichecambiano”,attraversounaricognizionechepartedalcen-simentodel1971perspingersiinproiezionefinoal2021.Ilfattosalienteè ilmassiccioafflussonegliultimivent’annidicentinaiadimigliaiadistranieri.SpieganoDallaZuannaeTanturri:“L’arrivodiunnumerocosìelevatoecontinuodiimmigratihamodificatoradicalmenteleregolediricambiodella popolazione. I veneti diminuiscono drasticamente illoronumerodifigli,pergarantireloromaggioripossibilitàdiaffermazionesociale.Quandocrescono, ipochifiglideivenetirifiutanoilavoripiùfaticosiemenopagati.Glistra-nierisostituiscononellepartibassedellastratificazioneso-

Dalla Zuanna: le nuove

dinamiche legate alla popolazione.

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cialeifiglinonnatidellagenerazionevenetaprecedente.Alorovolta,poi,gliimmigratiabbassanolafecondità,perga-rantireailorofiglimaggioripossibilitàdiascesasociale.Diconseguenza,nellagenerazionesuccessiva, lacarenzadilavoratoripocoqualificatisiripete,ricreandolecondizionidiattrazionepernuoviimmigrati”.Insomma,sivieneade-terminaredifattounmodellociclicoconunsuoequilibriointrinseco, caratterizzato da due variabili-chiave: “Da unlatola“ansietàdistatussociale”deigenitoriversoilorofi-gli,dall’altroladisponibilitàillimitatadiforza-lavoroester-na,dispostaasvolgere,abuonmercato,ilavoridisdegnatidagliautoctoni”.UnadinamicaalimentatadallecondizioniesistentisianeiPaesipoveridell’Africaedell’Asiameridio-nale,sianell’Europaex-comunista:almenoperiprossimitrent’anni,lepersonedisposteatrasferirsinelVenetoperlavorarenondovrebberocertomancare.

Sotto queste spinte, la popolazione della regione èdestinataadaumentare:nelgirodivent’annidovrebbesali-rea5milioniemezzo,afrontedei4,8milioniattuali.Granpartediquestoincremento(600milaunità),spieganoiduestudiosi,saràdovutoapersoneconpiùdi60anni,mentreinatiall’esteroocongenitorinatiall’esterosaranno1milio-ne.Tuttociòpartendodatrepresupposti:chelasopravvi-venzadeglianzianicontinueràamigliorare,anchesearit-mimenoaccelerati;chelafeconditàcresceràleggermente,portandosiadalmeno1,5figliperdonna;chelemigrazionisaranno talidamantenerecostante lapopolazione inetàlavorativa. Se questo è il quadro dei numeri, c’è una do-mandachesorgespontanea,echeDallaZuannaeTanturrimettonoafuoco:“Comesaràpossibilereggerequestiritmidi incrementodella popolazioneanzianae del numerodistranieri,senzagenerare insopportabili tensionisociali?”.E propongonoun ventaglio di risposte possibili, partendodall’agiretempestivamentesulversantedellascuola,per-

Più anziani e più stranieri nelle mappe del futuro che ci attende.

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ché “i figli degli immigrati sviluppano sogni e aspettativedeltuttosimiliaquelledeicoetaneiitaliani,madispongonodirisorsefamiliariepersonaliassaiinferioripertrasforma-requestisogniinrealtà”.Insecondoluogo,poichéivenetiappartenentiaicetipopolarimeno“acculturati”vivonocondisagiogliarrividall’esterno,“èimportantecheneiprossi-miannil’immigrazionevengagovernatainmodopiùeffica-cerispettoalpassato”;ilchesignificadisciplinareinmodoopportunogliingressiregolarisemplificandoleprocedureperilpermessodisoggiorno,estroncareilbinomiotraim-migrazioneecriminalità.Maèchiarochenonsipuòridur-reilfenomenoaunaquestionediordinepubblico:“L’inte-grazionesigiocanellepratichequotidiane,nellefamiglie,nellescuole,nellesquadresportive,nelleparrocchie,nelleorganizzazionidivolontariato,neigruppiculturali. Inoltre,varapidamenteaffrontata laquestionedellacittadinanza,perchénonèpensabile tenere fuoridalgiocodemocrati-coporzionisemprepiùrilevantidiresidenti,chetral’altrosonopurecontribuenti”.

Maingenerale,c’ètuttaunaseriedipolitichedamet-tere inmoto o da potenziare per preparare il Veneto cheverrà.E sottoquestoaspettogli studiosimettono in lucetreelementiunificantidacuipartirepercostruirlo:“Ilpri-moèlacultura,quasilareligione,dellavoro,unelementodigrandecontinuitàconilpassato,chepotràorientarelacostruzionedell’identitàcollettivaanchenegliannifuturi.Ilsecondoèl’importanzaassegnataallafamiglia,chesicon-cretizzainparticolarenelladensitàdeilegamichepertuttalavitapermangonotragenitoriefiglietrafratelli:ilega-midisanguesonoun’importantecomponentedelcapitalesociale,unbene-rifugiosucuilagrandemaggioranzadeicittadinivenetipuòcontarepertuttoilcorsodellavita;maanchegranpartedegli immigratiprovienedaPaesi incuil’enfasisuilegamifamiliarièalmenopariaquelladeive-

Cultura del lavoro, famiglia e tessuto civico:

tre capisaldi.

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neti.Ilterzoèlagrandericchezzadeltessutocivicoveneto:èraronellenostrecittàcheunapersonaindifficoltàven-gadeltuttoabbandonataasestessa”.Concludono,DallaZuanna e Tanturri, con uno sguardo al futuro: “La popo-lazionevenetaè tutt’altrochemoribonda.Saràveramen-teunarisorsaperildomanisequestepossibilitàmature-ranno,perunasocietàaltempostessoaccoglienteversoinuoviarrivati,solidaleconicittadinipiùdeboli,eingradodimantenereeirrobustireledinamichediinnovazioneesvi-luppoeconomico”.

Si intravedequindisullosfondounproblema-chiaveche riguarda la coesione sociale: perché si viene deline-ando un altro Veneto, fisicamentema non solo, con unospazio,geograficomaancheinteriore,nonpiùscanditodaconfinicerti.Viviamoinunpaesaggioradicalmentediversorispettoaquellochecihaaccompagnatopergenerazioni,sottolinea Enzo Pace, sociologo dell’università di Padova,cheatalitematichehadedicatoapprofonditistudi.Equestohaunaricadutaprofonda:“Unpaesaggiochecambiariflet-temutamenti profondi e strutturali, fruttodell’accumula-zioneoriginariadelcapitaleedell’accumularsidiprocessidi cambiamento sociale, sempre più profondi e incisivi”.Treinparticolare:l’incidenzasocio-culturaledelfenomenomigratorio; l’eclisse della religione cattolica come fattored’integrazione sociale; il rafforzamento deimicro-sistemidi solidarietà nella società civile. Per mettere a fuoco ilprimopunto,Pace sceglie un’immagine-campione, che èquelladellapiazzadiArzignano,20milaabitanti,provinciadi Vicenza, centro principale del distretto della conceria.SpiegaPace:“ÈuntipicovillaggioglobaledelVeneto,doveormai quasi 20 abitanti su 100 sono “foresti”, provenientidaiquattroangolidelmondo,inunamescolanzadiculture,religionielinguestraordinaria.Lapiazzadellacittadinahadatempopersoilsuotrattodiluogodiritrovodelborgo;è

Pace: “Processi di cambiamento sempre più incisivi e profondi”.

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diventataunmosaicodispazi, tantiquanticiascunaetnìapresentenelterritorioèriuscitaaritagliarsi,percelebrareilsempliceritodelriconoscimentofrapersonedellastessaculturaodellastessaregionediprovenienza”.Ilmassiccioarrivodiimmigrati,destinatoadurareancoraalungo,stacambiandoecambieràinprofonditàilpaesaggiodell’inte-roVeneto.Paceproponealriguardounesempioconcreto,solounofraitanti:“Chipotevaimmaginarecheunappar-tatoangolodellaValsugana,comelaValStagna,sisarebberipopolato nei suoi piccoli centri grazie ai tanti immigratideldistrettodiBassano?”.Sonoprocessichechiamanoincausalacapacitàdiregolazionesocialedeiveneti,ampia-mentecollaudatainpassatomacheoggihabisognodies-sereradicalmenterivisitata:“L’immigrazionestadandovitaaunmondocomposito,chenonpuòessereridottoetratta-toinmodosuperficialeesemplicistico,acolpidisloganadeffetto,cheattizzanotimorietremori,senzacostruirenulladibuonoperlefuturegenerazioni”.

Unsecondocambiamentoprofondoriguarda l’eclis-sedellafunzioneregolatriceesercitataperdecenni,senonpersecoli,dallareligionecattolica.SpiegaPace:“Ilcatto-licesimohasenzadubbiofunzionatocomelagrammaticageneratricedivalorisociali,civiciepoliticilargamentecon-divisi;mal’unanimismocheessagarantivasièdatempopersoperlestradedellatrasformazioneintensachelaso-cietàvenetahaconosciuto”.Etuttavialamemoriadiqueivalorièrimasta,epuòaiutareareggerelesfidedellenovitàche attraversano la realtà sociale, economica e culturalediquesta terra.Quisientranella terzadellequestionidifondopropostedallostudioso:comecontinuareacostruiresolidarietàsociale inuncontestononsolodrasticamentemutato,maincontinuaetumultuosatransizione.ConunoscenariochePaceprovaadelineare: “Diventerà tuttopiùplurale,conunaseriediconcretericadutesullavitaquoti-

Recuperare la memoria

di antichi e solidi valori condivisi.

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diana.L’estraneitàdivalorialtri,deglialtri,contribuiràadaumentarelacomplessitàsociale,ecostringeràarifletteresullelegaturenuovechelasocietàvenetadovràinventarsi,osemplicementereinventarsi,perstabilirelaregolagiustachepossaconsentireatutti,ancheacolorochenonhannocondivisolastoriaculturalediquestaterra,dipoterconvi-verenelladifferenza”.

In questo percorso potrà essere di aiuto la grandetradizionevenetadisolidarietàsociale,“senzalaqualenonsi spiegherebbero molte cose; la grande trasformazioneavvenuta nella società ha potuto verificarsi grazie anchealla funzionedimediazioneneiconflittisvoltidagruppiemovimentidellasocietàcivile,innomedivaloridisolidarie-tàlaiciecattolici”.Cosìsièconsolidatoneltempounveroepropriocapitalesociale,senzailquale“nonavremmonellasocietàvenetaquelmodellodiwelfaremisto,pubblicoedicomunità,chepermoltiaspettinecostituisceunodeisuoitrattipeculiari”.Suquestebasi,concludePace,ilfuturosipresentaall’insegnadella complessità: “Solo in apparen-za il territoriovenetocontinueràasembrareomogeneoecompatto nei suoi tratti antropologici e religiosi. Di fatto,lagrandetrasformazioneinattodisegnadavantianoiunoscenariodiunasocietàmoltopiùcomplessacheperilpas-sato, conunarticolatoedeffettivopluralismoculturaleereligioso, conunmistodimoderno individualismoecon-servazionedellamemoriadellasolidarietàsociale”.

Inquestagigantescamutazionestrisciante, ilVene-tosi trovaallepreseconunasortadicuriosoparadosso:può suonare strano, in una terra a suo tempodefinita la“Vandeabianca”d’Italiaper ilsuo legameadoppiaman-dataconlaChiesa;mal’acronimoconcuiDanieleMarini,sociologodell’universitàdiPadova,direttorescientificodel-laFondazioneNordEst,fotografailVenetodioggiequello

Una risorsa: la tradizione veneta di solidarietà sociale.

Marini: “L.a.i.c.o.”, un acronimo per fotografare il Veneto.

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cheverràneèl’esattaantitesi:L.a.i.co.Diventapiùchiarosetradottoperesteso:lavoro,autonomia,intraprendenza,coesione.Sono iquattro fattori,peraltrodi remote radici,attornoaiquali i venetisi riconosconodasempre,spiegaMarini.Proponendoperaltrocomeelementodinovità,pa-radossalmente, proprio il fatto che continuino a rivelarsiattuali:“Nonostantelacrisiglobaleincuisiamoimmersi,le incertezzedelquadropoliticonazionale, icambiamentieconomicie letrasformazioniculturalicheviviamoquoti-dianamente, questi valori rimangonoa informare l’azionedegli individuiedegliattoricollettivi.Ancoraoggi,eperilfuturo prossimo, rappresentano i punti cardinali di riferi-mentoper la costruzionedella società”.Certo, cambianoimodiincuièpossibiledeclinarequeiriferimenti;ealri-guardo lostudiosoproponeunconcretissimoesempio, lafamiglia:“Comedimostranomoltericerche,essaraccoglieunconsensoelevatissimo.Ciònondimeno,lestruttureelecomposizionifamiliarisisonofortementemodificate.Alpunto che dobbiamo parlare di famiglie, al plurale. Sonocambiatigliitinerariconcuilegiovanigenerazionigiungo-noaformareunafamiglia.Sonomutateleformediunione,alpuntocheimatrimonicivilihannoequiparatoquellireli-giosi”.

Unulterioreelementodinovità,perchivuoleaffac-ciarsisulfuturodelVeneto,èdatodallaperditadirilevanzadialcunifattori-chiavedelpassato,apartiredallareligione:“Questa dimensione, che pure per decenni se non secolihacostituitounfondamentaleelementodicoesionesociale,ormai viene collocata sullo sfondo; rappresenta una cor-nicedi riferimento,manonapparepiùcosìdeterminanteneldefiniregliorientamentideisoggetti”.C’èpoiunano-vitàparticolarmenterilevante,perchéinvesteunodeitrattimaggiormentedistintividelVeneto,sottolineaMarini: “Lostessofattoredell’identitàlocalesembramutaredisegno.

La religione non più determinante

per orientare le scelte.

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Il sensodiappartenenzaalproprio territorio,cherimaneforte,siconiugasempredipiùconladimensionenazionaleedeuropea”.Mettendoinsiemequestocomplessodifattori,nederivaunaconclusioneesplicita:“Unapartesignificativadeglielementidisfondotradizionalihaancoraoggiperive-netiunarilevanzavaloriale;mamutalavalenzanormativa,ilmododipraticarliconcretamente”.

EqualèiltipodiVenetochesiaffacciasullascena?Quello sintetizzato appunto dall’acronimo di cui sopra, econfermatodaunostudiosulcampocondottodallastessaFondazioneNordEst,segnalaMarini:“Intantounasocietàpercosìdirelaburista,nelsensocheilLavoro,conlama-iuscola,èl’elementocardineattornoalqualecisiricono-sce.Unvaloreunificantepervasivo,benpiùaltorispettoallamedia italiana, addiritturadi venti punti, senzadifferenzetraoperaielavoratoriautonomi,giovanieanziani,chipos-siedeun titolodistudiobassopiuttostocheelevato”.Poi,unasocietàintraprendente,ecioèchenonrestainattesadiinterventiesterniperaffrontareunproblema,machefalevasull’autonomia,sulfaredasé.Interzoluogo,unVenetocoesoesolidale,dove“continuaaessererilevantelapre-senzadiretiassociativesulterritorio,cosìcomelaparteci-pazioneattivadellapopolazione”.

LaricercadellaFondazioneapreancheunafinestrasulfuturo:qualicaratteristicheavràilVenetoprossimoventuro?Quiaffioranoalcunielementidinovità,cheMarinicosìsin-tetizza:“Ladimensionesimbolicadellavororimanesempreunpernocentrale,madeclinatonellaricercadiunamaggio-re innovazioneesoprattuttoconunamaggiorequalitàdel-lavita:èl’ideadipotererealizzareunosviluppocompatibileconunambientecuisonostateinfertemolteferitenellafasedell’espansioneindustriale.Nellostessotempo,emergeconforzaunasecondadimensionesimbolica:quellasolidale.Un

“Una società laburista perché centrata sul senso del lavoro”.

Un Veneto già oggi pluralista nelle culture e nelle religioni.

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Venetotollerante,accogliente,machechiedeunamaggioresicurezzaecheleregolesianorispettate.Èunafraleregio-niconilmaggiornumerodiimmigrati,moltideiqualivivonoall’internodellestessecasedeiveneti,accudendolepersonepiùbisognoseeanziane.Dovemolte impresecontinuanoaessereoperantigrazieallapresenzadilavoratoriimmigrati.Dovemoltescuolerestanoaperteperchécisonoifiglideimi-granti,ormainatiinVenetoecheparlanotranquillamenteildialetto.ÈunVenetogiàoggimulticulturaleemultireligioso;losarà,piacciaomeno,infuturoinmisuracrescente.Edèunaspettocherichiedediesseregovernatoconlungimiranza”.

Naturalmente,larivoluzionesilenziosadelVenetochefunonpuònonchiamareincausailfattorepercuiquest’areaèdiventatauncasodistudiovirtuosoalivellointernazionaleperlesueperformance.Equic’èsubitounasottolineaturadaproporre:attenti,ilmiracoloèfinito,comincialanormali-tà.Losegnalavagiànel2006,EnzoRullani,economistadellaVeniceInternationalUniversity,avvisandochedopotrent’annispesiacostruireunbenesserediventatocasodistudio,ilVe-neto,anzil’interoNordest,avevafinitoperdiventareunluogo“troppopienoditutto”,echedovevadecidersiamettermanoa“unlungo,dolorosolavorodiriposizionamento,razionaliz-zazione,consolidamento,eincerticasitaglio,dasvolgereintrincea, scontando la fatica della quotidianamanutenzionedell’esistente”.Eora, alla lucedella crisi chehauna fortericadutasullasuadifficiletransizione,comestacambiandoilNordest,apartiredalVeneto?Ecosaèdestinatoadiventare?RispondeRullani:“Nellenebbiedell’incertezzacheavvolgonoilpresente,sipossonointravvederealcuniimportanticambia-menti.Inprimoluogo,ilNordestchesopravviveràallastrettacompetitivadiquestianniavràlanecessitàdiattrezzarsipernavigarenellacondizionediinstabilitàcheormaicaratterizzailnuovocontestocompetitivo.Ladirezionedimarciadeipros-simianni,dunque,èobbligata:bisognaimparareacondivi-

Rullani: “Questo Veneto

diventato troppo pieno di tutto”.

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dereilrischiodell’instabilità,inmododapoterresisterealleondeancheincasoditempesteprolungate”.Unacondizioneoperativache,con felice immagine, l’economistaha inqua-dratocon“imparareavivereinretesull’orlodelcaos”.

Comefareperriuscirci,comeattrezzarsi?SpiegaRul-lani:“L’essenzialeèporremano,nonappenapossibile,allari-costruzionedellefiliere,ilveroorganismoproduttivodelNor-dest,edeibuonirapportitrafornitoriecommittenti,bancheeimprese,industriaeterritorio,datoridilavoroedipendenti,pubblicoeprivato.Lacrisihainfertoprofondeferiteaquesterelazioni,chepossonofunzionarebenesolosullabasedellafiduciareciproca.C’èununicomododirimarginareleferite:accettaredicondividerepartedeirischiassuntidaciascuno”.Scelta impegnativaecomunquesofferta, senonaltroper-chécomportalarinunciadefinitivaaquell’individualismofai-da-te,cheavevarappresentatopergenerazioniunacostantesoprattuttodelVeneto,esottocertiaspettiperfinounadelleragionidelsuosuccesso.Maoggituttoquestoèalcapolinea,avvertel’economista:“Servonoalleanze,reti,sistemieffica-cidicollaborazionecon ipropridipendenti, iprofessionisti,lebanche, il territorio.E,soprattutto,servonocontratticonprezzi,scadenze,quantità,orarivariabiliinrapportoall’anda-mentogenerale,traidiversiattoridelsistema.Compresoil“convitatodipietra”che,allafine,incassaletasse.Lalogicadellacondivisionehaunfondamentopraticoevidente:selecosevannobene,ibeneficidevonopotersiripartiretratutti;sevannomale,unapartedelleperditedeveesseredistribuitasuunaplateavasta,riducendol’impattosuisingoli”.

C’èpoiunasecondadirettricedimarcia,eancheque-stametteindiscussioneunanticoretaggionordestino:“Leimprese,persottrarsiallacompetizionedicostodeicon-correnti low cost, stanno cominciando a fare prodotti piùoriginali (copiare gli altri non basta più) e più complessi

Occorre saper rinunciare alla vecchia regola del “fai-da-te”.

“Saldare la cultura della produzione con quella del mercato”.

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(simbolici,sostenibili,esperienziali,identitarieccetera)de-stinandoliaunaplateavastadinuoviconsumatoripoten-ziali.Chenonsonopiùisoliti,mavivonoincontesticultu-ralidifferentiodesideranoesperienzenuove,coinvolgenti.Saràsemprepiùcosì,etuttinellefilieredevonorenderseneconto”.Facileadirsi, difficilea farsi, segnalacongranderealismoRullani:“L’imprenditorialitàinquest’areahaavu-tosinoraunamatricemanifatturiera,centratasulprodotto.Moltomenosulmercato,epocooniente,salvoleeccezionirappresentatedalleaziendeleader,sulconsumatorefinale,cuisirivolgonofiliereaperteaimercatimondiali.Saldarelaculturadellaproduzione,localeedifabbrica,conquelladelmercato, globaleedi consumo,èunapiccolagranderivoluzione: nellamentalità imprenditoriale e nelle formeorganizzativedelleimprese.Manonsipuòevitare:ilvaloreormaièunprodottodifilierearticolate,dovelaproduzionematerialedeveintegrarsiconildesign,lacommercializza-zione, lacomunicazione,lalogisticaeccetera.Tantecom-petenzeepuntidivistadamettereasistema”.

Equientraingiocolaterzatendenzainatto:“L’im-presastacambiando,pernonmorire.Finoraèstatasostan-zialmentemono-personale.D’orainavanti,avendobisognodinuovisoci,dinuovipartnerdirete,dinuovecompetenzecheeccedonolecapacitàdelsingoloimprenditore,sitrovaobbligataadiventaremulti-personale,dovendomobilitareunsistemadiintelligenzediversificato.Ilricambiodiperso-nalediventaunanecessità:nonsoloperragionidiculturaediistruzione,maancheperchénellefiliereglobalibisognamuoversicondisinvolturanelmondoICTenellaconfidenzacon l’estero.Unacartaper i giovani, sesidannoda fare.Speriamochelacrisinonlarendainutilizzabile”.Riusciràilsistemavenetoaportareacompimentoquestadrasticariconversione?Sì,acondizionediaccettarelasceltapiùim-pegnativa di tutte, avverteRullani: “Innovare se stesso in

“Diventa una necessità

assoluta il ricambio

di personale”.

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baseaunprogettoconsapevole,pernonesseredeclassa-toaterritorioconservatore,chedifendeciòcheha,finchédura,investendopocoonientesulsuofuturo”.

Maal terminediquestopercorsoneldomanipros-simoventuro,affrontatodaprospettiveeconcompetenzediverse, una sintesi s’impone: in quale Veneto abiterannole nuove generazioni? Studioso di lungo corso della poli-ticaedellasocietàdiquestaterra, IlvoDiamantinonèdiquellicheaminoaddentrarsinelloscivolosoterrenodelleprevisioni.Forselesuereminiscenzeclassicheloinduconoa uniformarsi all’ironica riflessione attribuita a Cicerone:“AiebatCatosemaximemirariquodnonrideretharuspex,cumharuspicemvidisset”…Chetradottoall’ingrossosuo-napiùomeno:Catoneconfessavailpropriostuporeperilfatto cheduearuspici, incontrandosi, nonscoppiasseroaridersireciprocamenteinfaccia.Evistiimoderniaruspici,sepossibileancormenoaffidabili…“Ilfattoècheperdefi-nizioneviviamoinunafasedigrandeinstabilità,percuièdavverodifficiledirequalesaràilfuturo”,spiegaDiamanti.E chiarisce: “Anche in passato c’erano delle discontinui-tà,maall’internodiunquadrochepresentavacomunquedellecertezze,e inuncontestodisviluppomolto fondatosullaproduzionee imercati”.Unambito incui i venetisimuovevanocongrandeabilità“anchenelrovesciareilpa-radigmaprevalente,cheeraquellodiunamodernizzazionefattacoincidereconlagrandedimensioned’impresaeconlarealtàmetropolitana”.

Sottoquestoprofilo, la rivoluzionepost-fordistave-rificatasinegliultimivent’anniharivestitoun’importanzaparticolare, aggiunge Diamanti: “Come hanno spiegatostudiosidelvalorediGianpieroDallaZuannaedEnzoPace,ilVenetoharicavatosignificativivantaggirispettoadaltreareesulpianodemograficoedellastrutturasociale.Que-

Diamanti: “Oggi viviamo in una fase di grande instabilità”.

“Da tempo siamo oltre i limiti e le capacità del sistema”.

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stoèunterritorioincuileistituzionicosiddettetradizionalicomelafamigliaeleassociazionihannotenutograziean-cheaunacertaflessibilità.Percui,adispettodellareto-ricaediparoled’ordineallequalimagariglistessiveneticredevano, qui il processo di integrazione ha funzionato,permettendoinunacertamisuradifarfrontealladoman-dadelmercatodellavoro”.Lademografiainparticolarehagiocatounruolo importantesulpianosiaeconomicochesociale.Mailprocessoèarrivatoalcapolinea,avverteDia-manti:“Ormaidatemposiamogiuntioltreilimitieleca-pacitàdelsistema,finendoprigionieridischemicheononcisonopiù,osonocomunquesuperati”.NeglianniOttan-taeNovanta,adispettodelmito imperantedellagrandeimpresaedellametropoli, nelNordest c’eraunmodelloalternativoedinamicochefunzionava:“Oggi invecesiri-schiailproblemacontrario,ecioèdicontinuareaparlarediNordestquandoilmodelloormainonèpiùtale.Enonloèperunaseriedifattori,masoprattuttoperchéinunacertamisurahaconsumatoilsuosuccesso,haraggiuntoisuoiscopi”.

Diamantiproponealriguardounarapidaricognizio-ne:“Chelapiccolaimpresaormainonsipossapiùconsi-derareun’impresaminore,èsottogliocchiditutti.Semmaiilproblemaèchenonpuòpermettersidi restarepiccolapersempre:perchihabisognodiinvestire,lapiccoladi-mensionerischiadidiventareunlimite.Analizziamopoilasituazioneanchesotto ilprofilopoliticoesociale. IlNor-destèstatoalungoilluogodellarivolta,perchénonvenivariconosciuto:tantocheinunacertamisuralaLegasipuòconsiderareunacreaturadiquestoterritorio,avendointer-pretatoancheladomandadiriconoscimentodicetisocialiedicontestieconomicieterritorialichenonsisentivanorappresentati”.Così,peralmenounadecinad’annil’areaèstatagovernatadaquellocheDiamanti,consintesieffi-

Essere arrabbiati non paga più: tramonta una

lunga stagione.

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cace,definisce“forzaleghismo”,inquadrandosottoquestaetichetta“quellocheGramscichiamavailbloccosociale”.Unasituazionechetrovariscontroanchedalpuntodivistadella rappresentanza degli interessi economici.Ma oggi,avvertelostudioso,lasituazioneèdrasticamentecambia-ta:“Ivenetinonhannopiùmotivodicontinuareacoltivarequellocheeraunodeilorotrattiantropologicieanchedeilorostereotipicomportamentali,ecioèl’esserearrabbiati:senonaltroperchénelfrattempolaspecificitàvenetastavenendomeno.Inpassato,direVenetooNordestsignifica-vadefinireunaseriedirelazioni,eanchedipoteristoricicuicontrapporsi:TorinoeRoma, lacapitale industrialeequellapolitica.OggiTorinononpesapiùcomeuntempo,eRomaècontestatadatutti.Sottoquestoprofilo,sipotreb-bediresemmaichel’Italiasiènordestizzata”.

Per tutte queste ragioni, provare a tracciare unamappadelfuturodietrol’angolodiventaimprobo:“Lepa-rolechesonostatefinquiusate in terminidiautodefini-zioneediautoriconoscimentononc’entranopiù.Addirit-tura,quest’areanonènemmenopiùNordest: semmaièdiventataSud,ecioèasuddeinuoviluoghidellosviluppo,sicuramentelaGermaniaeinpartelanuovaEuropa”.Su-bentra quindi la necessità di darsi e dare delle risposte,“neiconfrontidellequaliessapuòancheessereattrezza-ta,perchédisponediproprie risorse,masullequalinonha ancora fatto chiarezza”.Paradossalmente, quella chefinoa ierierastatauna risorsastrategica,ecioè laglo-balizzazione,sirivelaoraunproblema,“perchénonlasipuòaffrontare individualmenteevolontaristicamente;c’èbisognodisistemie istituzioniconcuicoordinare lapro-priapresenza”.Attenzione,segnalaDiamantiaquestori-guardo: “IlmodelloMarco Polo, quello dell’imprenditorecon la valigia inmano,non funziona,perchéuscendodaquest’areaegli incontraaltriNordestealtriVeneti,dalla

Il modello Marco Polo per l’imprenditore non funziona più.

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vicinaEuropadell’estallalontanaCina,doveagiredasolisignificherebbe trovarsi spersi e sparsi”. Insomma, nelcercaredicoglierelelineeditendenzafuturebisognafareprimadituttoiconticonunproblemanonprevisto,appun-tolaglobalizzazionenellesuediversedimensioni,apartiredaquellaeconomica,maanche in terminidiunsistemaregolatodaforzeeattoriincontrollabili:“Negliannid’orosipotevasfidaretuttoquesto,perchéancoranonsierave-rificatalariorganizzazionedellaglobalizzazioneattornoadalcunipotericheoggiconosciamomeglio,masuiqualinonabbiamocomunquepossibilitàdiintervento”.

Equi,fanotareDiamanti,entraingiocolaquestionedelcredito,chedinuovovalettainrapportoallospecificoveneto:“Nellastoriadelmodellodisviluppodiquest’areac’èunprecisorapportocon ilsistemacreditizio,sistemachenonacasosiè riprodottoanche inmisuradiquellosocio-economico in cui era inserito. È ilmondo del pic-colo risparmio, rappresentatodalleCasserurali chenonacasonasconoproprio inVeneto,dallebanchepopolari,dallastessaBancaCattolica.Nelcomplesso,sitrattavadiunarealtàfigliadiunaconcezionedell’economiacentratasul lavoroesullaproduzione;storicamente,quellavene-taèunasocietàmanifatturieraelaburista,cosìcomede-scrittanell’immediatodopoguerradaLuigiMeneghello,eallaqualefacevariferimentonellasuaattivitàgiornalisticaGiorgioLago.Ilquale,reagendoaunamiaosservazionesulfattocheivenetieranostanchidilavorare,replicava:alloradormanoqualcheorainpiù,perchécomunquelorohannosololafaticaadistinguerlidaglialtri;senzadiquellanonsononiente,perdono.Inrealtàoggipuoianchefaticare,manonperquestohaisuccesso:perchéafaticaresonopurealtri,ec’ègentemoltopiùpoveraanchedeivenetidiuntempo,chevieneinquest’areaproprioperchéèinmiseria,maancheperchévedeunapossibilitàdiriscatto”.

“Non basta faticare per

riuscire ad avere vero successo”.

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Qui si entra nel campo dell’immigrazione, rilevanteoggiechetalecontinueràarimanereancheinfuturo,segna-laDiamanti:“C’èchiha lapretesadidire,apropositodegliimmigrati,chestianoacasaloroperchénonabbiamolavorodadargli.Masesonoarrivatidanoi,èproprioperchéquic’èlavoro.Einognicaso,dasempreedovunqueiflussimigratorirappresentanounindicedellaricchezzaedelsuccessodiunterritorio.Dovremmosemmaipreoccuparcinelmomento incuigli immigratiseneandassero,perchévorrebbedirechenonsaremmopiùattrezzati”.Cosìnonsarà,ovviamente;maanchequestoobbligaarivedereinprofonditàlestrategieconcuiaffrontarenonsoloilfuturo,malostessopresente,perchénonsitrattasolodell’immigrazionetradizionale,quellalegataailavoripiùumili:“Inrealtà,tralemotivazionichespingonolecomponentipiùdinamichediunapopolazioneademigrarec’èlaricercadellariuscita,delsuccesso.Equestovaleanchepernoi:personalmente,consideropositivocheinostrifigliemi-grino.Dobbiamoprendereattocheèfinitalastagioneincuilanostrapropensioneallavoro,inparticolareaquellomanifat-turiero,cigarantivailfuturo:inlargamisura,oggil’economiaglobaleètrainatadallamobilità,maanchedaaltrelevecherendonoquasiillavoromenoimportantediuntempo.Nellastagionedell’”invenzione”delNordest, lafinanza, il credito,leBorse,nonavevanocerto ilpesodioggi”.C’èunrischio,semmai,secondoDiamanti,rispettoalqualeoccorrepresta-reattenzione:“QuestoNordestsenzaaccorgersenepotrebbepassaredimoda,diventareun’invenzionedatata,proprioper-chéivalorieifattorichenehannodecretatoasuotempoilsuccessostannoperdendorilievo,significatoeforza.Equestoamioavvisoèoggiilproblemaprincipale”. C’èunaseriedisegnalichestannoprovocandomol-tereazioniedemozioni,echepossonoservireacapireciòche sta avvenendo, segnala Diamanti, proponendo alcuniconcretissimiesempi:“Oggiè inattounasortadicontro-

L’economia globale al giorno d’oggi è trainata dalla mobilità.

Una sorpresa choccante: “Abbiamo raggiunto una soglia”.

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retoricarispettoalpassato.Pensoalfenomenodeipicco-liimprenditorisuicidi:èlastessatipologiadipersonechevent’annifascendevanoinpiazzaarivendicareorgogliosa-mente il loro ruolo di partite Iva.Ci sono anche dei con-trovalori:adesempio,iblitzdellaGuardiadiFinanzanellelocalità turistiche e nei negozi non provocano più solo lapaura dei controlli, ma suscitano anche consenso, per-chéil lavoroinneroel’evasionefiscale,cheinpassatoinquest’areavenivanoconsideraticomeunasortadilegittimadifesa,vengonooggivisticomeunfurtoaidanninondelloStatomadellacollettività.Sonotuttielementichesegna-lanocomei tradizionalivaloridiriferimentodiquest’arearischinodipassaredimoda;e lostesso lavoroe la faticasembranononrappresentarepiùdeivalori”.Daquidiscen-donopreciseconseguenze,chelostudiosocosì inquadra:“Seilrisparmionontigarantiscepiù;seessereunpicco-loproduttorestadiventandounlimite;sequellicheeranostaticonsideratideimercatidaconquistaresirivelanodeiconcorrenti;sechiquarant’annifasieratrovatosenzaac-corgerseneprotagonistadellarincorsaalbenessere,oggisiritrovainunasocietàmoltopiùvecchia,conpochifiglieper fortunamolti immigratichemiracolosamentesisonointegrati;setuttoquestosiverifica,allorasignificacheab-biamoraggiuntounasoglia”.

ÈquestalarealtàincuileFondazionidiorigineban-caria si trovano ad operare, e non solo in Veneto. SpiegaDiamanti:“LeFondazionistannoindubbiamentesvolgendounruolodisupplenzarispettoaundeficitdipresenzadelloStato, specie in un settore che conta e pesamolto comequello dell’assistenza, e dove l’autoregolazione garantitadallafamigliaedalleassociazionièsemprepiùindifficoltà.SiamononacasoilPaese,einparticolarecomeVenetolaregione,dellebadanti,chenonacasorispecchianoilvec-chiomodellofamiliare,perchépermettonodicontinuarea

Serviranno sempre

più servizi alle persone

in senso lato.

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garantireincasaquell’assistenzacheprimavenivaassicu-ratadallefiglie”.Matuttociònonbasta,segnalaDiamanti;ebasteràsempremenoancheilpiccolocreditofamiliareaconsentirelariproduzionedellerisorsedicuiilsistemahabisogno:“C’èecisarànecessitàdiserviziallepersoneinsensolato,siadiassistenzachediricreazioneesoprattuttoformazione,siaorientatiachilavora,eaifiglichealtrimentisenevanno.Esiriveleràsemprepiùfondamentaleproprioaiutare ifigli,perchéè radicalmentecambiata lastruttu-radellasocietà: inpassato lastabilità intergenerazionaleeralegataanchealloscambiodiservizi”.CelafarannoleFondazioniacontinuareagarantireunapportosignificati-vosuquestoterreno, inunafaseincuianch’essedevonoscontareunariduzionedellerisorsedisponibili?RispondeDiamanti: “Dovranno indubbiamentediventarepiùseletti-venellosvolgimentodellaloroattivitàenellafinalizzazionedei loro interventisocialiedeconomici; tenendopresentecheinunafasecomequesta,incuièdavveromoltodifficileprevedereciòcheverrà,diventamoltoimportanteinvestireinquellochec’è,perdarelapossibilitàachic’èdiproget-tarsiincorsod’operanelcostruireilfuturo”.Molti anni fa, inun’intervista,AlbertEinsteinbuttò lì unafrasecheeramoltopiùdiunabattuta:“Nonpensomaialpassato,arrivacosìpresto…”.Maicomeoggiilfuturoèdie-trol’angolo,enessunopuòsperaredicavarselalimitandosiadaspettarlo.

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C’ERA UNA VOLTA UN GIOVANE RAGIONIERE

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Nesonopassati,dianni.Maloricordacomesefosseoggi,ilsuo“primogiornodiscuola”inbanca:17novembre1947. “Eradi lunedì”,puntualizza.Eaggiunge: “Nonave-voancoraraggiuntolamaggioretà,cheall’epocaeraa21anni”.Una lungavitanelcredito,quelladiAntonioFinot-ti,classe1928,polesanodiLoreo.Pressochéinteramentespesa(salvounaparentesidialcunianniaVerona)inCassadiRisparmio.“DiPadovaeRovigo”,fanotare:hafattotuttalasuacarrierafinoalverticenell’istituto,diventandonedi-rettoregeneraleperoltrediecianni,eandandosenenell’88per l’esperienzaveroneseallaguidadella localeCassadiRisparmio.ÈrientratoaPadovanel1997,assumendol’inca-ricodisegretariogeneraledellaFondazione,perdiventarnepoipresidentedal2003.Rivivendoperunattimoquelsuo“primogiorno”di65annifaincui,giovanissimoragioniere,avevamessopiedeinunarealtàcosìrilevante,AntonioFi-nottievocailricordodiunesordiocolbrivido:“Commisiunerrore, strappandounassegnocircolareegettandolonelcestino.L’avevoconfusoconunostampato…”.Uninciampochenonebbecomunqueconseguenzesulsuopercorso,vi-stocheappenaquattroannidopoglivenneaffidatalaguidadell’agenziadiTagliodiPo:“Eioallorapensai,checoraggiocheha‘stabancaadaffidareunasuasedeaun“puteléto”

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dineanche23anni…”.Coraggioben ripagato, vistoche ilgiovane ragioniere avrebbe poi salito tutti i gradini, dallestruttureperifericheallasedediRovigo,poiaquelladiPa-dova,infinealladirezionegenerale.

In tutto questo suo lungo percorso, presidente, il concetto stesso di banca ha conosciuto trasformazioni radicali, e oggi è completamente altro rispetto a quello dei suoi inizi. C’è comunque una costante che è rima-sta tale nel tempo?

“Sicuramente ilrapportoconilcliente.Vistadaunosportelloperifericocomedal livellocentrale, labanca ri-manecomunqueun’aziendacomplessa.Maintutti iruolichehoricoperto,hosemprevistoilrapportoconilclientecomelabaseessenzialedell’attivitàbancaria.LaCassadiRisparmio, oltretutto, ha una storia che viene veramentedalontano:findagliinizihoavvertitocomeilsuoclientesisentissepartestessadellabanca,conunaparticolareaffe-zioneneisuoiconfronti.Personalmente,levedocomeduepartichesiaiutanoavicenda”.

Oggi tuttavia non tira una gran buona aria verso le aziende di credito. Le imprese, ma anche le fami-glie, lamentano una stretta eccessiva, e le accusano di perseguire più i loro interessi che quelli generali della società…

“Nonèunanovitàinassoluto:momentidiconfrontotiratocisonostatianche inpassato,quandolebanche inperiodidi inflazionecrescentehannoritenutodidoverra-zionareilcreditoattraversomisurespecifiche.Mabisognatenerpresentecheoggiinparticolare,dopounperiododiaccentuatobenessere,siamoentratiinunacrisidisistemaincui ilrapportodellebancheconlaclientelaèdiventato

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C’ERAUNAVOLTAUNGIOVANERAGIONIERE

percertiaspettipiùcomplesso.Ledisponibilitàper l’ero-gazionedelcreditosisonoridotte,l’economialangue,nonc’è sviluppo. E tutto questo comporta ancheun aumentodell’ammontare delle sofferenze bancarie, mai giunto allivello attuale; il che incide ovviamente sulle concessionidinuovocredito.Èevidentecheunabancadeveprestaremoltaattenzione in tutte lesueoperazioni, inclusa la va-lutazionedella capacitàdei suoi interlocutori di restituirel’eventualecreditoconcesso”.

Facciamo un salto indietro, alla stagione dello straordinario boom economico che ha portato il Veneto dalla miseria al benessere. Qual è stato, in quel conte-sto, il contributo della Cassa di Padova e Rovigo?

“Storicamente,difattofindagliinizi,laCassaèsem-pre stata attenta ad assecondare lo sviluppo economicodelledueprovinceincuihalasuasedeelasuareteterri-toriale.Quantoagliannidelboom,pensotraivariesempiaquellodellazonatermaleeuganea:credochelasuacre-scita debbamolto allaCassa, perché in quella fase essasieraorganizzataperconcederecreditoalungascadenza,esattamentequellodicuiglioperatoridelsettoreavevanobisogno”.

E veniamo alla Fondazione. Quando è nata, lei era, diciamo, un osservatore esterno, dato che in quel-la fase era direttore generale della Cassa di Rispar-mio di Verona. Come ha vissuto la novità legislativa che dava vita a queste nuove realtà?

“Hovistoconmoltointeressel’interaoperazione,in-clusalatrasformazionedellebancheinsocietàperazioni,rispettoallaprecedentefisionomiadientipubbliciecono-micicheperloronaturaeranoinqualchemodocondizio-

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nati,inquantononpotevanoattingerearisorsespecificheseloStatoelapartepubblicaingenerenonportavanoloroilnecessariocapitale.Potercontare invecesuun’aziendadotatadiformagiuridicataledaconsentirlediricorrerealmercato,nonpotevacheagevolarelosviluppodiunsiste-mabancariointerminipiùcoerenti”.

Mentre contemporaneamente prendevano vita queste nuove realtà rappresentate dalle Fondazioni…

“L’ho vista da subito come una soluzione positiva,pensando in particolare alle vecchie Casse di Risparmio,cheperstatutoavevanoloscopodidestinarepartedeiloroprofittialleerogazionifilantropiche.Inaltritermini,doveva-noconsolidareilpropriopatrimonio,masiaperstatutochepervocazionestoricadovevanoriversarepartedegliutilinelterritorioattraversoquellacheuntempovenivachiamatabeneficenza”.

Quindi, le Fondazioni come aggiornamento di una tradizione antica?

“In realtà il nuovo strumento previsto dalla leggeAmatoschiudevaconcretepossibilitàdidestinarealleatti-vitàfilantropichemaggioririsorserispettoalpassato:cosachepuntualmentesièverificata”.

E al tempo stesso le sottraeva ai mai sopiti tenta-tivi di ingerenza della politica, come suggeriva lo spi-rito stesso di quella legge…

“In precedenza, i vertici di larga parte del sistemabancarioitalianovenivanonominatidalministerodelTeso-ro,sentitoilCicr,cioèilComitatoperilcreditoeilrispar-mio.Ecertamentesitrattavadiverticidiespressionepoli-

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C’ERAUNAVOLTAUNGIOVANERAGIONIERE

tica.D’altraparte,anche leFondazioninella fasediavvioavevanopresidentidinominapubblica.Poi, il referendumdel1993tolsealloStatoquesteprerogative.Diciamoche,inlineagenerale,all’inizioneppureillegislatoreavevaideechiaresull’assettodadareallanuovarealtà:venivastabilitoadesempiocheil50,1percentodellabancadovesseresta-retassativamenteincapoallaFondazione,laqualeeraunastrutturapubblica.Poilasituazioneècambiata”.

Attraverso quale percorso lei è approdato alla Fondazione di Padova e Rovigo?

“Sonodiventatosegretariogeneraleperchiamatanelgennaio1997.Poisonodiventatoconsiglieregeneralease-guitodidesignazionedelsindacodelComunediPadova.In-finenell’aprile2003ilConsigliomihanominatopresidente”.

Come sono stati i suoi rapporti col mondo politi-co, in questa esperienza?

“Conmolta franchezza,possogarantiredinonavermaiavuto interferenzedellapoliticatalidapoterdubitaredell’autonomiadell’ente.Ilche,chiaramente,deponeafa-voredelcetopoliticolocale”.

E i rapporti con la banca partecipata?

“Come Fondazione abbiamo seguito una linea vol-taacontribuirealconsolidamentoesviluppodelsistemabancarionazionale,chesiètradottonellanascitadigrandigruppibancariingradodicompetereanchealivellointer-nazionale”.

Lo spirito e la pratica delle vostre erogazioni hanno conosciuto una rilevante evoluzione nel tempo,

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passando dalla distribuzione su richiesta a quella su progetti. Come è maturata questa linea?

“Ilfattodipoterdisporreneltempodimaggioririsor-seadisposizionecihaconsentitodiutilizzarlepiùefficace-mente.Seall’inizio,conmezzipiùcontenuti,siprovvedevaafinanziarelerichiestechearrivavanodall’esterno,quandoilbudgetèdiventatopiùconsistentecisiamoattrezzatiperesserenoistessipropositivi,organizzandociattraversounaprogettualitàdiretta,ecercandodirenderelanostraattivitàquantopiùautonomapossibile.Primaedopo,c’èsemprestatacomunqueun’attentavalutazionedeisingoliinterven-ti,inchiavecomparativaemaiadlibitum”.

Uno dei vostri filoni portanti è stato ed è rappre-sentato dalla ricerca: una scelta controcorrente, in un Paese in cui sia la parte pubblica che i privati sembra-no crederci poco…

“Siamoconvintichelaricercaingenereel’universi-tà in particolare rappresentino una chiave strategica perlosviluppo.Inquest’ottica,abbiamocercatodiappoggiareinmodospecifico iprogettidieccellenzadell’ateneo,concriteridicuicivienedatoattoanchedall’esterno.LaFon-dazionehaadottatounmodellodiselezionedeiprogettidiricercautilizzatonellemiglioripratiche,coinvolgendoauto-revoliespertinazionalierefereeinternazionali.Conquesto,nonabbiamocertolapretesadirisolvereiproblemidelfi-nanziamentodellaricerca,cheinItaliaineffettièsemprestatocarente.Abbiamoperòlaconvinzionedell’importanzadisostenerenelmodopiùefficacepossibilel’attivitàdellestrutturequalificatepresentinelnostroterritorio”.

La crisi in atto però da un lato rischia di ridurre le risorse complessive a vostra disposizione, e dall’altro

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di far lievitare le richieste diciamo di “pronto interven-to” a sostegno delle situazioni di bisogno. È possibile conciliare questa attenzione al presente con la scelta di investire nel futuro?

“Indubbiamentelacrisiinqualchemisuraciobbligaa dedicare un’attenzione specifica alle esigenze di carat-terecontingente,inparticolareattraversoilnostro“Fondodisolidarietà”,finalizzatoafronteggiareidisagieconomiciesocialiderivantidallasituazionedicrisicontingente.Ma,almenofinoadoggi,lalogicadibasedelnostroentenonèstatastravolta.Forsenelfuturopotremmoesserecostrettiaoperarequalcheulterioreaggiustamentonellagestionedelbudgetcomplessivo.Inparticolare,lapossibileriduzio-nedelrisultatoeconomicopotrebbeindurcidiparipassoariconsiderarelanostraattivitàerogativa. Inognicaso,neltriennio2010-2012abbiamodestinatorisorseper150mi-lioni,oltreaglistanziamentiprevistiperilFondoperilvo-lontariatoeperlaFondazioneconilSud”.

E comunque, in Italia, se non ci sono le Fondazio-ni a investire nel futuro resta ben poco… Cosa signifi-ca, nella vostra strategia, costruire futuro?

“Moltecose,nonsololaricerca.Adesempio,abbiamosempreconsideratolosportcomefunzionaleallacrescitadeigiovani,dedicandoaquestosettoreconcreterisorse.Inlinea generale, riteniamo essenziale investire in tutto ciòchepuòprodurresviluppo.Inclusalacultura,nellesuedi-versearticolazioni.Prendiamoleattivitàcollegateaeventiartistici:aldilàdelcontenutoinsé,rappresentanounvola-noperprodurrelavoroesviluppoeperpromuovereiterri-tori,daunpuntodivistastrettamenteeconomicomaanchedicontaminazionedimentalità.Abbiamoinoltreritenutodiinvestireinmodorilevantenellasalvaguardiadelpatrimo-

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nioartisticoemonumentale,siaper ladoverosatuteladiun’ereditàsignificativadelpassato,siaanchequiconside-randolounvolanodellosviluppoeconomico.Uncantieredirestauro,epoiunmonumentoriconsegnatoallacomunità,mettonoinmotounaseriediattivitàanchenell’indotto”.

C’è un filone forse meno visibile ma non per que-sto meno importante, rappresentato dal recupero del-la cultura cosiddetta minore. Perché questa specifica attenzione?

“Perché crediamo nell’importanza strategica dellacultura locale. Faccio un esempio piccolo ma indicativo:a Cà Emo, frazione polesana di Adriama rientrante nel-ladiocesidiChioggia,abbiamofinanziatoilrecuperodiunvecchioedificio,destinatoadiventareuncentrodisocializ-zazionealserviziodiunpaesinoincuinonc’eranessun’al-traalternativa,offrendocosìaisuoiabitantilapossibilitàdidisporrediunluogoincuiritrovarsierinsaldareilegamielerelazioni.Analogamente,abbiamovarato inquestiannidiversibandiperconsentireilsorgeredicentridiaggrega-zionesoprattuttonellerealtàminori,contribuendoafavori-rel’incontrotralepersoneeanchearinsaldarelerelazioniinter-generazionali”.

Vent’anni alle spalle. Guardando ai prossimi ven-ti, quale tipo di evoluzione si può ipotizzare per la Fon-dazione?

“Ilmioauspicioèchelasituazionegeneraleconsentadi trarredaunagestioneoculataalmassimo lemaggio-ririsorsepossibili,impostandoprogrammidilavorovoltiasostenereleiniziativeimportantiperilterritorio,cosìcomefattofinora,maancheasvolgereun ruolodi innovazionesociale,seguendol’evoluzionedeitempiconlacostanteat-

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tenzioneafavorirelosviluppo.Facciounesempioconcreto,cheguarda inmodospecificoal futurodellanostraarea:noisosteniamoinmodoconvintounaseriediiniziativevol-teafavorirel’integrazionedegliimmigrati,cominciandofindalmondodellascuola,nell’intentodipromuoverelaloropartecipazioneattivaallacrescitadelnostroterritorio,cheèpoiquelloincuisonovenutiavivere”.

Per lo sviluppo, è essenziale offrire agli investi-tori esterni non solo condizioni economiche vantaggio-se, ma anche un territorio attrattivo sotto tutti i profi-li, vivibilità compresa. Cosa può fare la Fondazione in questa direzione?

“Possiamo promuovere una serie di interventi checreino un ambiente favorevole alle imprese innovative,comeabbiamogiàfattoadesempioconVenetoNanotech,dovesi sono insediateaziendeadelevata tecnologiapro-venientianchedall’estero,ocomenelcasodell’incubatoreuniversitariodiaziendeStartCube.Vasottolineataanchel’esperienzadiGradiente,lasocietàdigestionedelrispar-mio cui abbiamo dato vita per aiutare gli imprenditori amassimizzareilvaloredellaloroazienda,creandoaltempostesso uno strumento di sviluppo del territorio.Un’espe-rienzaquest’ultimachehadestatonotevoleinteresse,echepotrebbeessereesportataancheinaltrerealtà”.

Vent’anni sono un arco di tempo indicativo per trarre un bilancio dell’esperienza delle Fondazioni, specie in una fase in cui comunque c’è chi ne mette in dubbio il ruolo, e chi vorrebbe addirittura eliminarle. Qual è la sua lettura?

“LeFondazionihannorispostoinpienoallamissioneloroaffidata,vorreidireancheoltreleattesecheillegisla-

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toresierapropostoconlariformadel1991.Valororico-nosciuto l’indiscutibile e importantissimomerito di averassicuratostabilitàecrescitaalsistemabancario italia-no,cheharettosenzadoverricorrereagrandiaiutidelloStato,echeèuscitosostanzialmenteindennedaunasi-tuazionerivelatasiinveceestremamentepesanteinPaesianchepiùavanzatidelnostro.LeFondazionihannofattola loro parte anche quando la crisi ha richiesto da par-te loroun incrementodeimezzi riversatinellaproprietàdelle banche. Infine, hanno sviluppato la propria attivitàattraversoazionitalidagarantirerilevantibeneficiaiter-ritoridicompetenza.Indefinitiva,hannosvoltounruolodiprimariaimportanza”.

Anche sostituendosi alla parte pubblica, in ambiti in cui la sua azione è stata carente se non assente…

“LeFondazioniinrealtànonhannonéimezzinéleintenzionipersostituirsialloStato;illoropuòedeveessereunruolodiintegrazione.Certo,infuturocisa-ranno comunque sempre maggiori istanze alle qualile Fondazioni saranno chiamate a dare risposta. Machiaramente,sempreinterminicompatibiliconlelororisorse”.

Ma allora, come si spiegano le critiche e le oppo-sizioni con cui devono tuttora misurarsi?

“Forse ci sono correnti di pensiero che ritengonocheleFondazionisianomaleamministrate,echequindilaloroinfluenzasullebanchepartecipatenonpossafa-vorireunagestionedellebanchestessetaledametterleall’altezza dei compiti che la collettività si aspetta. Maquestopotrebbesemmairiguardarequalchesingolare-altà,nonquelladelleFondazioninellorocomplesso”.

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La riforma del ’91 può considerarsi a regime, o a vent’anni di distanza andrebbero apportati dei correttivi?

“Perquantoriguardalalegislazionevigente,leFon-dazionipossonoritenersiappagate.Dalla loronascitac’èstata per un lungo periodo una proliferazione normativache ha impedito loro di svolgere un’attività erogativa piùstrutturata.MadopolesentenzeemessedallaCorteCosti-tuzionalenel2003,chenehannosancitolanaturaprivati-stica,leFondazionidioriginebancarianonhannopiùnulladispecificodachiedereallegislatore.Dalcantoloro,hannocomunqueelaboratoproprionelventennaledellalorona-scitaunaCartacherappresentaunveroepropriocodicediautocomportamento,perrenderlesempremeglioaderentiallarealtàdelcontestoincuioperano”.

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Francesco Jori, classe 1946, laurea in Scienze Politiche all’Università di Padova,

giornalista professionista. Ha lavorato a “il Resto del Carlino”,

“il Mattino di Padova”, “Il Gazzettino”, di cui è stato inviato speciale e vice direttore,

occupandosi in modo particolare della politica, dell’economia, della società del Nordest. Attualmente è editorialista dei quotidiani

nordestini del gruppo Espresso. È vice direttore del Centro Studi

“Giorgio Lago” dell’Università di Padova.

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www.fondazionecariparo.it