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Allegato IX- Pagina 1 di 77 REGIONE LIGURIA PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE Allegato IX VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (VAS) Testo coordinato

VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (VAS) · per i laghi previsti dal D. Lgs.152/99: trasparenza, clorofilla, ossigeno ipolimnico e fosforo totale. Stato chimico considera l’eventuale

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REGIONE LIGURIA PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE

Allegato IX

VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (VAS)

Testo coordinato

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VAS DEL PTA

� INTRODUZIONE VAS E PTA

� VALUTAZIONE DELLO STATO DI FATTO

- descrizione dei caratteri ambientali quantitativi delle aree interessate al piano - descrizione dei caratteri ambientali qualitativi delle aree interessate al piano - descrizione dei caratteri ambientali per i siti naturali di importanza comunitaria (SIC e ZPS)

� DESCRIZIONE DEGLI OBIETTIVI DEL PIANO E VALUTAZIONE DELLA COERENZA CON GLI OBIETTIVI AMBIENTALI INTERNAZIONAL I, NAZIONALI E REGIONALI

� VALUTAZIONE PROBABILI EFFETTI DEL PIANO SULL’AMBIE NTE

- effetti quantitativi sulle risorse idriche - effetti sulla qualità delle risorse idriche

- valutazione d’incidenza per SIC e ZPS � CONTROLLO DEL PIANO E MONITORAGGIO DEGLI EFFETTI

� ANALISI E PIANIFICAZIONE DI TIPO ECONOMICO

- linee guida per il controllo economico-ambientale del piano

� RIASSUNTO NON TECNICO DELLO STUDIO DI VAS

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INTRODUZIONE VAS DEL PTA La politica ambientale della Comunità europea è fondata sul principio della precauzione, contribuendo a perseguire obiettivi per uno sviluppo sostenibile. L’adozione da parte del parlamento e del Consiglio d’Europa della direttiva n. 2001/42/CE del 27/06/01, individua nella valutazione ambientale strategica (VAS) un fondamentale strumento per permettere un’adeguata integrazione delle considerazioni ambientali nei piani e nei programmi che gli stati membri adottano nell’ambito del processo decisionale in materia di assetto del territorio allo scopo di istituire un quadro di riferimento per le successive autorizzazioni dei progetti. Essa individua e/o considera le alternative di più alto livello decisionale basate soprattutto sull’adozione di soluzioni che prevengono , più che mitigare gli impatti sull’ambiente. Attualmente in Italia non è stata ancora recepita alcuna legge sulla Valutazione Ambientale Strategica cui poter fare riferimento. Tuttavia la regione Liguria ha previsto la valutazione dei piani territoriali, urbanistici e di settore all’interno della L.R. n.38/1998 che disciplina la valutazione d’impatto ambientale (VIA). Il piano di tutela delle acque (PTA), costituisce un piano stralcio di settore del piano di bacino ed in base all’art. 5 della L.R. n.38/98 deve essere assoggettato a valutazione ambientale strategica. Al fine di fornire un più efficace strumento di supporto decisionale alla pianificazione ai sensi del D.lgs. 152/99, che prevede la redazione dei piani di tutela per bacino , il monitoraggio delle aree interessate dal PTA è stato sviluppato per bacini idrografici e tale struttura è stata mantenuta anche nella redazione della relazione Arpal del biennio di monitoraggio 2001-2002, propedeutico all’elaborazione dell’aspetto qualitativo del PTA. Lo studio della VAS invece è stato affrontato attraverso una valutazione a livello complessivo regionale ed è stato proposto in maniera schematica per meglio facilitarne la comprensione mettendo in evidenza i maggiori punti di forza e debolezza del territorio e del piano.

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VALUTAZIONE DELLO STATO DI FATTO Questo capitolo della VAS utilizza i risultati del biennio di monitoraggio sulle acque in Liguria eseguito da ARPAL per gli aspetti qualitativi e dalla provincia per quelli riguardanti gli aspetti quantitativi, al fine di proporre una valutazione sintetica, principalmente a livello complessivo regionale, dello stato attuale del sistema acque. Lo scopo dell’analisi è quindi di individuare i punti di forza,debolezza ed i maggiori rischi ambientali per poter così disporre le basi per la valutazione del Piano di Tutela delle Acque nell’affrontare le maggiori criticità previste o riscontrate allo stato attuale. Un metodo utilizzato per evidenziare punti di forza e debolezza è stato, dove reso possibile dalla presenza di dati storici, l’analisi delle tendenze, cioè la previsione di miglioramenti o peggioramenti futuri dello stato dell’ambiente. La valutazione dello stato delle risorse idriche regionali è avvenuta confrontando i dati raccolti con obiettivi di qualità fissati dalla normativa nazionale e comunitaria. Questo capitolo è suddiviso in tre sezioni principali, a loro volta suddivise in sottosezioni: • Aspetti quantitativi - I prelievi - quantità dei prelievi sulle acque sotterranee - quantità dei prelievi sulle acque superficiali - le perdite di rete •••• Aspetti qualitativi - I carichi inquinanti - La depurazione - La qualità delle acque interne superficiali - La qualità delle acque sotterranee - La qualità delle acque marine costiere •••• Valutazione stato di fatto dei SIC e ZPS La valutazione dello stato di fatto in questo capitolo della VAS verrà affrontato in maniera schematica ed i dati saranno proposti in una tabella che riporta una valutazione sintetica di ciascun indicatore descrittivo ed un’analisi degli elementi maggiormente a rischio ambientale. Nella quinta colonna è indicato il livello di rischio dell’impatto associato ad ogni indicatore di pressione. Il livello di rischio è inteso come l’intersezione tra la stima del peso dovuto al tipo di impatto e la stima della sua diffusione futura sul territorio regionale prevista dallo studio del trend. Tale indicatore sarà di supporto durante la gestione del Piano alle valutazioni economiche- ambientali che porteranno all’individuazione delle priorità d’intervento. Sono state utilizzate diverse gradazioni di colore per indicare il differente livello di rischio: il colore rosso indica un livello di rischio elevato, fino ad arrivare ad un livello di rischio quasi nullo rappresentato da un giallo tenue.

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Per rendere maggiormente comprensibile l’interpretazione delle seguenti tabelle è stata introdotta nell’ultima colonna un giudizio complessivo , ossia una sintesi delle valutazioni, utilizzando il metodo delle “faccine” per rappresentare la valutazione dello stato attuale; mentre sono state utilizzate le frecce per indicare la valutazione del trend:

Valutazione dello stato di fatto ☺ significa valutazione dello stato attuale positiva � significa valutazione dello stato attuale intermedia � significa valutazione dello stato attuale negativa + = Giudizio complessivo

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Valutazione del trend

� significa valutazione del trend positiva (in miglioramento) � significa valutazione del trend intermedia (stabile) � significa valutazione del trend negativa (in peggioramento) •••• Aspetti quantitativi Il punto di vista quantitativo, essenziale ai fini della VAS, verrà valutato in seguito all’integrazione del presente PTA con la pianificazione di bacino stralcio per il bilancio idrico in fase di predisposizione come da D.G.R. 540/2004.

•••• Aspetti qualitativi In linea generale, tutte le attività relative all’esecuzione delle indagini: raccolta dei campioni, analisi e validazione dei dati sono state eseguite presso i dipartimenti Arpal di Imperia, Savona, Genova e La Spezia. La direzione scientifica di Genova, ha invece provveduto alle attività generali, alla raccolta e verifica finale dei dati, all’elaborazione degli indici ed alla stesura dei rapporti conclusivi. Per prima cosa nell’affrontare gli aspetti qualitativi della risorsa idrica, si è valutata la quantità potenziale ed effettiva dei carichi inquinanti sversati nei corsi d’acqua. Per carico si intende l’apporto espresso in unità peso, di un inquinante ad un corpo idrico. Diversamente dalle concentrazioni dei singoli inquinanti nei corsi d’acqua, i carichi non sono facilmente misurabili, ma debbono essere stimati. Gli indicatori utilizzati per valutare i carichi inquinanti sono generalmente tre: BOD5 (Biochemical Oxigen Demand) è un indice dell’inquinamento di natura organica delle acque ed indica la quantità di ossigeno che viene consumata in 5 giorni per la degradazione della sostanza organica presente in un campione d’acqua. Questo parametro è molto importante in quanto da indicazioni sull’efficienza del sistema depurativo degli scarichi urbani. Fosforo è l’elemento chimico maggiormente responsabile del grave fenomeno denominato “eutrofizzazione”. Azoto è indice di immissioni dall’esterno (agricoltura, industrie, scarichi fognari ecc.) che da processi biologici di degradazione.

I CARICHI INQUINANTI EFFETTIVI

I carichi effettivi, risultano in generale inferiori rispetto a quelli stimati, sia per i fenomeni autodepurativi trascurati, sia per i carichi veicolati nelle acque sotterranee, sia per i forti contributi rappresentati dal dilavamento e dalle case sparse. Questo ultimi due aspetti sono maggiormente riscontrabile nei bacini del Magra e del Polcevera, in cui in effetti questi fattori influenzano fortemente il carico potenziale, ma non sono rilevabili attraverso il monitoraggio; i prelievi inoltre vengono generalmente effettuati nei periodi di “magra “o di “morbida” dei corsi d’acqua , in questo modo vengono trascurati i fenomeni di piena che rappresentano uno dei fattori maggiormente responsabili del trasporto a mare dei carichi inquinanti.

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I CARICHI INQUINANTI STIMATI

I carichi inquinanti stimati derivano da considerazioni e dati rilevati sulle pressioni agenti sul territorio; in molti casi non conoscendo i dati quantitativi di inquinanti riversati nei corpi idrici sono state adottate stime basate sull’utilizzo di coefficienti di conversione specifici (per approfondimenti vedere allegato V). Gli inquinanti considerati sono il BOD5, l’azoto e il fosforo totali sversati nei corpi idrici originati dai comparti civile, industriale, agricolo, zootecnico e dal dilavamento delle superfici impermeabilizzate. I carichi totali assumono pesi molto diversi da un bacino all’altro; i bacini che assumono maggior peso sono Polcevera, Magra e Scrivia, nel caso del BOD5 è molto rilevante anche il Bormida di Spigno mentre nel caso dell’ l’azoto si aggiunge il Centa. In generale le case sparse, il dilavamento e i reflui urbani hanno forte peso per i carichi di BOD5. I contributi maggiori al carico di azoto sono dati dalle attività agricole, dalla depurazione degli scarichi urbani, da piccoli scarichi urbani e domestici diffusi sul territorio e in misura decisamente minore dagli altri fattori. I contributi maggiori alla formazione del carico di fosforo derivano soprattutto dall’agricoltura, dal dilavamento delle aree impermeabilizzate e dai grandi e piccoli scarichi urbani e domestici Successivamente alla valutazione dei carichi inquinanti sversati si è passati alla valutazione del sistema depurativo:

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Ai fini della valutazione per la qualità ambientale dei corsi d’acqua e dei laghi sottoposti a monitoraggio al termine del biennio della fase conoscitiva, sono stati utilizzati tutti gli indici previsti dal D.Lgs 152/99 (allegati 1, 2b, 3). Di seguito viene riportata una breve sintesi di tali indici: LIM (Livello di Inquinamento da Macrodescrittori) è l’indice sintetico che si ottiene dall’elaborazione dei dati dei sette macrodescrittori chimici e microbiologici (azoto nitrico, azoto ammoniacale, BOD 5, COD, ossigeno alla saturazione, Escherichia coli e fosforo totale) e valuta lo stato trofico del corso d’acqua, il bilancio dell’ossigeno e l’inquinamento organico derivante dal metabolismo umano e animale e quello industriale. Indice Biotico Esteso (IBE) è l’indice biologico che si ottiene attraverso lo studio del numero di specie e di individui macrobentonici rilevati sul fondale dei corsi d’acqua. Stato Ecologico del Corso d’Acqua (SECA) si ottiene incrociando i valori di IBE e LIM e definisce la complessità degli ecosistemi e la natura fisica-chimica delle acque e dei sedimenti. Stato chimico considera l’eventuale presenza nelle acque di microinquinanti e sostanze chimiche pericolose. Stato Ambientale del Corso d’Acqua (SACA) si definisce attraverso la comparazione dei risultati relativi allo stato chimico ed ecologico. Anche per quanto riguarda i laghi sottoposti a monitoraggio ai fini della classificazione per la qualità ambientale sono stati utilizzati tutti gli indici previsti dal D.Lgs 152/99 Stato ecologico dei laghi (SEL) è l’indice sintetico che deriva dai quattro macrodescrittori per i laghi previsti dal D. Lgs.152/99: trasparenza, clorofilla, ossigeno ipolimnico e fosforo totale. Stato chimico considera l’eventuale presenza nelle acque di microinquinanti e sostanze chimiche pericolose in concentrazioni al di sopra di valori soglia specifici(D.Lgs 152/99 All. 1e 2). Stato ambientale dei laghi (SAL) si definisce attraverso la comparazione dei risultati relativi allo stato chimico ed ecologico. Classificazione per scopo funzionale “vita pesci” La classificazione dei corpi idrici superficiali per la definizione della qualità delle acque idonee alla vita dei pesci salmonicoli o ciprinicoli, è stata realizzata in base a quanto stabilito nell’allegato 2.

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QUALITÀ DELLE ACQUE SUPERFICIALI

Sul territorio ligure, nel biennio 2001-2002, sono state individuate e monitorate 59 stazioni di campionamento. Il 44% dei punti di prelievo sono localizzati nel territorio della provincia di Genova. In ogni corso d’acqua significativo e nelle corrispondenti stazioni di monitoraggio, sono state effettuate le indagini sui parametri macrodescrittori obbligatori previsti dalla legge ed a seconda della tipologia delle stazioni, sono stati esaminati anche parametri addizionali sulle acque e sui sedimenti Indici e Indicatori di pressione e di stato

Valutazione e tendenza

Valutazione della rete di monitoraggio

Analisi dei rischi principali

Livello di rischio

Giudizio complessivo

Livello di inquinamento da macrodescrittori (LIM)

L’89% dei punti di prelievo raggiunge l’obiettivo buono. E’ ipotizzabile che il trend futuro sia stabile in quanto l’elaborazione dell’indicatore è stata fatta solo per gli ultimi tre anni a causa della scarsa disponibilità dei dati relativi al periodo precedente.

Necessità di aggiun-gere nuovi punti di prelievo sia per l’identificazione dei CIR (corpi idrici di riferimento), sia per completare la rete di monitoraggio anche sui tratti attualmente non indagati. Possibilità di ridurre i punti di prelievo o le frequenze sui corpi idrici classificati nello stato ambientale buono o elevato.

I rischi princi-pali ricadono: - Ecosistema - Eutrofizzazione - Salute dell’uomo

☺ ����

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Indici e indicatori di pressione e di stato

Valutazione e tendenza

Valutazione della rete di monitoraggio

Analisi dei rischi principali

Livello di rischio

Giudizio complessivo

Indice Biologico Esteso (IBE)

Il 67% dei punti di prelievo raggiunge l’obiettivo buono. La situazione più critica si rileva nei bacini di competenza dell’Autorità di Bacino Regionale. E’comunque ipotizza-bile che il trend futuro sia in miglioramento.

I rischi princi-pali ricadono: - Ecosistema - Biodiversità.

☺ ����

Stato ecologico dei corsi d’acqua (SECA)

Il 63% dei punti di pre-lievo raggiunge l’obiet-tivo buono. i corpi idrici che non raggiungono l’obiettivo di qualità buono sono concentrati nel versante padano e nel territorio di competenza dell’Autorità di Bacino Regionale. E’ comunque ipotizzabile che il trend futuro sia stabile nonostante l’elaborazione dell’indicatore sia stata fatta solo per gli ultimi tre anni a causa della scarsa disponibilità dei dati relativi al periodo precedente.

Necessità di

aggiungere nuovi

punti di prelievo sia

per l’identificazione

dei CIR (corpi idrici di

riferimento), sia per

completare la rete di

monitoraggio anche

sui tratti attualmente

non indagati.

Possibilità di ridurre i

punti di prelievo o le

frequenze sui corpi

idrici classi-ficati nello

stato ambientale

buono o elevato

I rischi princi-pali ricadono: - Ecosistema - Salute dell’uomo - Biodiversità

☺ ����

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Indici e indicatori di pressione e di stato

Valutazione e tendenza

Valutazione della rete di monitoraggio

Analisi dei rischi principali

Livello di rischio

Giudizio complessivo

Stato ambientale dei corsi d’acqua (SACA)

Il 51 % dei punti di prelievo raggiunge l’obiettivo buono. i risultati del SACA risultano essere e peggiori rispetto a quelli del SECA. Le indagini che maggiormente concorrono al peggioramento dello stato di qualità sono quelle svolte sulla matrice sedimento. Infatti in diversi corsi acqua, nonostante la qualità della matrice acquosa e del biota sia buona, sono presenti tracce di inquinamento di origine industriale (IPA, PCB e metalli pe-santi), talvolta pregresso. Il Trend per il futuro comunque si ipotizza stabile.

Necessità di

aggiungere nuovi

punti di prelievo sia

per l’identificazione

dei CIR (corpi idrici

di riferimento), sia

per completare la

rete di monitoraggio

anche sui tratti

attualmente non

indagati.

Possibilità di ridurre

i punti di prelievo o

le frequenze sui

corpi idrici

classificati nello

stato ambientale

I rischi princi-pali ricadono: - Ecosistema - Salute dell’uomo - Biodiversità

� ����

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Classificazione di idoneità alla vita dei pesci

Il 7 percento dei punti di prelievo è stato valutato non classifi-cabile secondo i limiti indicati dalla tab. 2 sez. B del D. Lgs. 152/99. Nei bacini padani, dal 1999 al 2003, si è osservato un passaggio di alcune stazioni di prelievo dalla tipologia salmonicola a quella ciprinicola.Sul bacino del Magra la situazione è rimasta pressoché costante dal 1999 al 2003, mentre nei bacini tirrenici, si osserva un significativo passaggio dalla tipologia salmoni-cola a quella ciprinicola nel corso del 2003.

buono o elevato

I rischi princi-pali ricadono: - Biodiversità - Ecosistemi.

☺ ����

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Indici e indicatori di pressione e di stato

Valutazione e tendenza

Valutazione della rete di monitoraggio

Analisi dei rischi principali

Livello di rischio

Giudizio complessivo

Concentrazione di BOD 5 nei fiumi

La concentrazione di azoto ammoniacale a livello ligure è pressochè stabile dal 2000 al 2003 allo stato di buono. Si nota invece un miglioramento nelle acque del bacino del fiume Magra passando dallo stato di buono a elevato. Si prospetta un trend futuro stabile.

I rischi princi-pali ricadono: - Ecosistemi - Eutrofizzazione

☺☺☺☺ ����

Concentrazione di E.Coli

Tutti i tre bacini hanno valori sufficienti con un trend in negativo per quanto riguarda il bacino del fiume Po e quello del Magra, stabile invece quello riguardante il bacino Regionale. Si pensa che il trend per il futuro sia stabile o in peggioramento.

I rischi principali ricadono: - Indirettamente salute dell’uomo - Ecosistemi ( favorisce la biometilazione delle sostanze pericolose). .

���� ����/����

Concentrazione di azoto ammoniacale nei fiumi

La concentrazione di azoto ammoniacale a livello ligure è pressochè stabile dal 2000 al 2003 allo stato di buono e si prospetta un trend futuro stabile

I rischi principali ricadono: - Eutrofizzazione - Ecosistemi

☺☺☺☺ ����

Concentrazione di azoto nitrico nei fiumi

Nei bacini padani, dal biennio 2000-2002 al 2003, si è osservato un passaggio di alcune stazioni dallo stato di buono a quello di sufficiente. Sul bacino del Magra ed in quelli tirrenici, la situazione è rimasta pressoché costante dal 2000 al 2003 rispettivamente a livello di buono e suffi-ciente.

Necessità di

aggiungere nuovi

punti di prelievo

sia per

l’identificazione

dei CIR (corpi

idrici di

riferimento), sia

per completare la

rete di

monitoraggio

anche sui tratti

attualmente non

indagati.

Possibilità di

ridurre i punti di

prelievo o le

frequenze sui

corpi idrici

classificati nello

stato ambientale

buono o elevato I rischi principali ricadono: - Eutrofizzazione - Ecosistemi.

���� ����

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Indici e Indicatori di pressione e di stato

Valutazione e tendenza

Valutazione della rete di monitoraggio

Analisi dei rischi principali

Livello di rischio

Giudizio complessivo

Concentrazione di fosforo totale nei fiumi

Nei bacini Tirrenici e del fiume Po i valori nel biennio 2000-2002 e nel 2003 sono rimasti costanti in classe buona; mentre nel Bacino del fiume Magra si è avuto un miglioramento da buono ad elevato.

I rischi principali ricadono: - Eutrofizzazione - Ecosistemi.

☺☺☺☺

����/����

Stato chimico della risorsa

Inquinamento concentrato principal-mente nella matrice sedimento. Il trend futuro tenderà ad essere costante, in quanto il tempo di rinnovo del sedimento è molto lungo.

Necessità di aggiungere nuovi punti di prelievo sia per l’identificazione dei CIR (corpi idrici di riferimento), sia per completare la rete di monitoraggio anche sui tratti attualmente non indagati. Possibilità di ridurre i punti di prelievo o le frequenze sui corpi idrici classificati nello stato ambientale buono o elevato

I rischi principali ricadono: - Eutrofizzazione - Ecosistemi. - Salute dell’uomo

���� ����

Classificazione delle acque superficiali ad uso potabile

circa il 60 % dei corpi idrici destinati ad uso potabile rientra nella classe A2 per la quale è previsto il trattamento fisico e chimico normale e la disinfezione. Il 30% circa dei corpi idrici rientra nella classe A3ed il 5-6% ricade nella classe SUBA3.

La maggior parte dei corsi d’acqua non è compresa nei bacini significativi oggetto del presente PTA.

I rischi principali ricadono: - Salute dell’uomo

���� ����

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Indici e indicatori di pressione e di stato

Valutazione e tendenza

Valutazione della rete di monitoraggio

Analisi dei rischi principali

Livello di rischio

Giudizio complessivo

Stato ecologico dei laghi (SEL)

I 3 laghi non raggiun-gono l’obiettivo buono, anche a causa della scarsa rappresentatività dell’indice.

I rischi princi-pali ricadono: - Ecosistemi

���� ����

Stato ambientale dei laghi (SAL)

I 3 laghi non raggiungono l’obiettivo buono, anche a causa della scarsa rappresentatività dell’indice. I parametri che maggiormente concorrono al peggioramento so-no quelli legati al feno-meno dell’eutrofizzazione (fosforo totale e ossi-geno ipoliminco).

La rete di monitoraggio risulta essere adeguata allo stato attuale. Gli indici risultano essere troppo limitanti.

I rischi princi-pali ricadono: - Ecosistemi - Salute dell’uomo

���� ����

IFF(Indice di Fun-zionalità Fluviale)

La copertura territoriale è molto bassa. I risultati già conseguiti denotano situazioni fortemente compromesse in prossimità delle foci dei corsi d’acqua.

Necessità di estendere questa indagine anche ad altri corpi idrici.

I rischi princi-pali ricadono: - Ecosistemi - Biodiversità - Capacità autodepurativa

dato atteso ����

����/����

Valutazione complessiva dello stato delle acque sup erficiali interne e principali rischi

Lo stato qualitativo delle acque superficiali, nella Regione Ligure, è estremamente variabile. Sono presenti tratti di corsi d’acqua, tra cui l’Aveto, il T. Masca etc., localizzati lontano dalle pressioni antropiche, nei quali la qualità chimica, biologica delle acque e del sedimento è ottima. In altri corpi idrici, come per esempio il T. Bisagno ed il T. Polcevera, diversamente, nonostante la qualità della matrice acquosa sia buona, sono presenti tracce di inquinamento nella matrice sedimento. In questi casi la pressione antropica si è fortemente ridotta nel tempo, ma le tracce dell’inquinamento pregresso sono ancora riscontrabili nel sedimento, il cui tempo di ricambio è molto inferiore alla matrice acquosa. In altri corsi d’acqua, come per esempio il T. Chiaravagna, sottoposti tuttora a forti pressioni antropiche, civili ed industriali, sia la matrice acquosa che il sedimento risultano fortemente inquinate.

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QUALITÀ DELLE ACQUE SOTTERRANEE

Sul territorio ligure, nel biennio 2001-2002, sono state individuate e monitorate 237 stazioni di campionamento per un totale di 595 campioni raccolti durante le tre campagne di campionamento (una nel 2001 e due nel 2002). In ogni acquifero significativo e nelle corrispondenti stazioni di monitoraggio, sono state effettuate le indagini obbligatorie relative ai macrodescrittori. ed a seconda della situazione ambientale esistente, sono stati esaminati i parametri addizionali, che sono risultati praticamente gli stessi per tutte le province. Indici e indicatori di stato e di pressione

Valutazione e tendenza

Valutazione rete di monitoraggio

Analisi dei rischi principali

Livello di rischio

Giudizio complessivo

Concentrazione di nitrati nelle acque sotterranee

Negli ultimi decenni si è potuto individuare un lieve aumento sia a livello quantitativo che di superficie interessata al fenomeno, principalmente ad Albenga ed in particolare a Ceriale.

Necessità di monitorare acquiferi significativi at-tualmente non ancora indagati.

I rischi principali ricadono: - Sulla salute umana - Su alcuni tipi di colture

���� ����/����

Concentrazione di Manganese

E’ stata riscontrata la presenza di manganese su buona parte del terri-torio regionale, in parti-colar modo è stato trovato in prossimità della foce del fiume Magra ed in alcuni bacini che si affacciano sul versante tirrenico.

Necessità di monitorare acquiferi significativi at-tualmente non ancora indagati. Inoltre sarebbe utile includere nella rete di mo-nitoraggio le sorgenti ubicate nelle zone montane interne alla regione.

Se presente in forte concentrazione, a lungo termine i maggiori rischi ricadono principalmente: - Sulla salute umana.

���� ����

Concentrazione di organoalogenati nelle acque sotterranee

Praticamente non sono stati quasi mai riscontrate tracce significanti di tali sostanze; solo nel torrente Bisagno in provincia di Genova sono state riscontrate storicamente tracce al di sotto della soglia.

Necessità di monitorare acquiferi significativi at-tualmente non ancora indagati.

I maggiori rischi ricadono principal-mente : - Sulla salute umana

☺☺☺☺ ����

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Indici e indicatori di stato e di pressione

Valutazione e tendenza

Valutazione rete di monitoraggio

Analisi dei rischi principali

Livello di rischio

Giudizio complessi

vo

Concentrazione di pesticidi nelle acque sotterranee

Sono stati cercati sola-mente nella provincia di Imperia in quanto unica zona prettamente a sfruttamento agricolo. Comunque non sono mai state rilevate tracce di pesticidi in queste aree.

Necessità di monitorare acquiferi significativi at-tualmente non ancora indagati.

I rischi principali ricadono: - sulla salute umana. - Su alcuni tipi di colture.

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Presenza di cloruri

è da segnalare la presenza di cloruri soprattutto in prossimità delle piane alluvionali del Magra, dell’Entella ed a Ceriale ove vi è la presenza di numerosi emungimenti da pozzi privati per le coltivazioni.

Necessità di monitorare acquiferi significativi at-tualmente non ancora indagati.

I rischi principali ricadono: - Sulle coltivazioni - sull’uso potabile dell’acqua

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Stato chimico delle acque sotterranee (SCAS)

E’ riscontrato un tenden-ziale equilibrio a livello generale ligure; in quanto in alcune province si è notato un leggero incremento, mentre in altre contrariamente alle prime è stato riscontrato un andamento costante o addirittura in leggera diminuzione.

Necessità di mo-nitorare acquiferi significativi at-tualmente non ancora indagati. Inoltre sarebbe utile includere nella rete di mo-nitoraggio le sor-genti ubicate nel-le zone montane interne alla regio ne.

I maggiori rischi nel caso della presenza di PB, Cr, As ed IPA ricadono: - sulla salute umana .

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Valutazione complessiva dello stato delle acque int erne sotterranee e principali rischi

Per riassumere la classificazione dello stato chimico qualitativo delle acque sotterranee ed interpretarne il significato nell’ottica dei piani di tutela (D. Lgs. 152/99 artt. 42-43-44) si riportano i seguenti dati:

� la percentuale delle zone qualitativamente omogenee degli acquiferi monitorati, in termini di raggiungimento o meno degli obiettivi di qualità: circa il 67 % delle zone classificate nel corso del biennio di monitoraggio 2001-2002, 20 su un totale di 30, raggiunge già gli obiettivi di qualità ambientale minimi previsti dagli Articoli 4 e 5 del D. Lgs 258/00. Mentre per il restante 23 % dovranno essere prese in considerazione misure di risanamento della risorsa idrica.

� Il numero di acquiferi per i quali sono stati raggiunti gli obiettivi di qualità ambientale sull'intera area indagata, di quelli per i quali sono stati raggiunti gli obiettivi di qualità ambientale limitatamente ad alcune zone omogenee ed infine degli acquiferi significativi per i quali non sono stati raggiunti gli obiettivi di qualità ambientale sull'intera area indagata: su un totale di 16 aree di studio 7 appartengono al primo caso sopra descritto, 7 al secondo e solo 2 sono contraddistinte in tutta la loro estensione da una qualità scadente.

I parametri macrodescrittori che maggiormente hanno determinato l’attribuzione in classe 4 delle rispettive stazioni di monitoraggio, secondo quanto stabilito ai sensi del D. Lgs 152/99, sono Mn (8% delle stazioni), Fe (5% delle stazioni), NO3 (5% delle stazioni) e NH4 (4% delle stazioni). Mentre Cl, SO4 e conducibilità contribuiscono solo marginalmente. La percentuale massima di stazioni classificate in classe 4 per i valori di concentrazione di uno dei parametri addizionali è dovuta alla presenza di arsenico, che tuttavia raggiunge il valore di 2,2 % rispetto alle stazioni per le quali è stato misurato tale parametro, rendendo pressoché trascurabile la problematica nell’ottica dei piani di tutela.

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QUALITÀ DELLE ACQUE MARINE COSTIERE

Indicatori di stato e di pressione

Valutazione e tendenza

Valutazione della rete di monitoraggio

Analisi dei rischi principali

Livello di rischio

Giudizio complessivo

Balneabilità Nel complesso la situazione risulta essere buona. I punti considerati critici sono più o meno storica-mente conosciuti e, poiché i parametri rilevati individuano principalmente una contaminazione di tipo fognario, si riferiscono a foci fluviali, porti o zone caratterizzate dalla presenza di scarichi a mare. Complessivamente non si sono riscontrate differenze rilevanti da un anno all’altro ed il trend futuro risulta essere costante.

Allo stato attuale la rete nel suo complesso risulta essere buona

I rischi principali ricadono: - Salute umana - turismo - ecosistema marino

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TRIX Nel complesso la situazione risulta essere buona in la maggior parte delle zone monitorate ricadono in classe elevata soltanto 4 risultano buone e solo 1 risulta mediocre. Per la valutazione del trend non ci sono abbastanza dati per poter stimare le tendenze evolutive future.

Allo stato attuale la rete risulta essere ben articolata. E’ comunque in programma la revisione della rete per valutare la necessità di aumentare il numero dei punti prelievo.

I rischi principali ricadono: - Eutrofizzazione - Salute degli ecosistemi

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Valutazione complessiva dello stato delle acque mar ine–costiere e principali rischi

acque marine-costiere lo stato di qualità delle acque marine costiere non desta complessivamente segni di preoccupazione: dalla prima classificazione delle acque, effettuata ai sensi del D.Lgs 152/99, emerge che ¾ delle zone monitorate ricadono in classe “elevata”, 4 zone su 19 (21%) risultano “buone” e solo 1 risulta “mediocre”; nessuna zona costiera è classificata come “pessima”. Occorre tuttavia precisare che si tratta di una classificazione ancora provvisoria che riguarda il solo “comparto acqua” e non la complessità dell’ambiente marino costiero. Da quanto emerge considerando le misure di accumulo nei sedimenti e nei molluschi bivalvi alcune zone si evidenziano come più critiche rispetto ad altre. Oltre a criticità legate a situazioni peculiari e per le quali sono già in atto i rispettivi provvedimenti, quali il sito antistante Cogoleto-

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Stoppani, emerge fra tutte una zona particolarmente critica, che coincide con la classificazione “mediocre” del comparto “acque”. Tale zona di campionamento è posta in prossimità della foce del Torrente Bisagno, del depuratore di Punta Vagno e della zona portuale di Genova. Il piano d’Ambito dell’ATO genovese ha previsto, fra gli altri, interventi strutturali sul depuratore e sulla condotta sopraccitati. Occorre sicuramente intensificare il monitoraggio nella zona in questione, in modo da verificare l’efficacia degli interventi previsti e da inquadrare con maggior dettaglio le problematiche e le fonti di pressione responsabili degli impatti.

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•••• Valutazione dello stato di fatto per i SIC e ZPS La Comunità Europea ha riconosciuto la conservazione degli ecosistemi e degli habitat naturali come priorità da perseguire fin dalla sottoscrizione della Convenzione di Rio sulla Biodiversità nel ’92. Fino ad oggi la conservazione della natura è stata realizzata tramite la protezione di siti chiave; tuttavia la protezione dei soli siti, non è sufficiente per garantire la conservazione di tutti gli habitat e le specie di interesse. Le più recenti conoscenze acquisite nel campo dell’ecologia e della biologia hanno evidenziato come sia necessario operare in un’ottica di rete di zone naturali. La costituzione di una rete è finalizzata ad assicurare la continuità degli spostamenti migratori, dei flussi genetici delle varie specie ed a garantire la vitalità a lungo termine degli habitat naturali. I Siti di Importanza Comunitaria e le Zone di Protezione Speciale (SIC e ZPS) contribuiscono alla tutela della biodiversità presente nel territorio regionale costituendo i nodi della Rete Natura 2000. La struttura delle reti ecologiche è tipicamente costituita da quattro componenti principali: i nodi , che rappresentano tipi di habitat principali e che ne assicurano la conservazione; i corridoi e le aree di sosta , che permettono alle specie di disperdersi e migrare tra differenti nodi, migliorando la coesione dei diversi sistemi naturali; le zone tampone , che proteggono la rete da influenze esterne potenzialmente negative come l’inquinamento; le aree di riqualificazione ambientale , che si aggiungono o ingrandiscono i nodi permettendo alla rete di raggiungere una dimensione ottimale. A tutt’oggi sul territorio regionale sono stati individuati 127 pSIC che comprendono 101 pSIC terrestri e 26 pSIC marini e 7 ZPS. L’estensione dei diversi siti è molto variabile, comunque in totale la superficie regionale interessata da pSIC terrestri è di circa 133.390 ettari, i pSIC marini comprendono circa 4944 ettari. Si può dunque affermare che una cospicua parte del territorio regionale è interessata dalla presenza di siti pSIC. Si evidenzia, che spesso le aree pSIC e ZPS ricadono all’interno delle aree Parco. Tuttavia in Liguria si può notare una frammentazione della rete SIC-ZPS determinando un “buco” nella rete di connessione ecologica. Con il D.Lgs. 152/99 si è prestata particolare attenzione ai SIC e ZPS , soprattutto per quanto riguarda l’esigenza di assicurare ad essi un adeguata disponibilità di risorsa idrica di qualità, congruente con l’obiettivo di conservazione degli habitat e delle specie animali e vegetali ad esse correlate. È questo uno degli obiettivi del piano di tutela: i documenti tecnici che lo costituiscono contribuiscono a definire a larga scala il quadro conoscitivo e le conseguenti strategie per il conseguimento dei risultati che l’azione di governo si propone. Allo stato attuale i settori di lavoro per il PTA che maggiormente interessano SIC e ZPS dovrebbero riguardare i prelievi , importanti rispetto alla quantità della risorsa idrica (DMV), valutati in seguito all’integrazione del presente PTA con la pianificazione di bacino stralcio per il bilancio idrico in fase di predisposizione come da D.G.R. 540/2004; e gli scarichi inquinanti , importanti direttamente per la qualità degli ecosistemi acquatici ed indirettamente per la conservazione degli habitat e delle specie animali e vegetali ad essi correlati, in quanto il livello qualitativo di queste acque riflette quello dei territori che attraversano e contribuendo a rappresentare lo stato degli habitat presenti. I tratti dei corsi d’acqua inquinati che incidono su SIC e ZPS sono indicati nelle figure 4, 5, 6,e 7 Per le acque dolci idonee alla vita pesci il D.Lgs. 152/99 (All.2) detta delle prescrizioni specifiche, attraverso specifici prelievi ed analisi. L’obiettivo di questa norma è di proteggere o migliorare la qualità delle acque dolci correnti o stagnanti in cui vivono o potrebbero vivere, qualora l’inquinamento fosse ridotto o eliminato, specie selvatiche di pesci. La normativa prevede due categorie a qualità decrescente: acque salmonicole e ciprinicole. I parametri presi in considerazione sono fisico-chimici e tra i principali ci sono i tensioattivi, metalli pesanti ed idrocarburi. I tratti dei corsi d’acqua incidenti sui SIC e ZPS classificati per la conformità alla vita pesci sono indicati nelle figure 1, 2e 3. .

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Figura 1 Tratti dei corsi d’acqua classificati ai s ensi del D.Lgs 152/99 per la vita pesci incidenti s ui SIC e ZPS nella provincia di La Spezia

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Figura 2 Tratti dei corsi d’acqua classificati ai sensi del D.Lgs 152/99 per la vita pesci incidenti sui SIC e ZPS nella provincia di Genova

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Figura 3 Tratti dei corsi d’acqua classificati ai sensi del D.Lgs 152/99 per la vita pesci incidenti sui SIC e ZPS nella pro vincia di Savona

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Figura 4 Tratti dei corsi d’acqua classificati ai sensi del D.Lgs 152/99 per la qualità ambientale c he incidono su SIC e ZPS nella provincia di La Spezia

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Figura 5 Tratti dei corsi d’acqua classificati ai sensi del D.Lgs 152/99 per la qualità ambientale c he incidono su SIC e ZPS nella provincia di Genova

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Figura 6 Tratti dei corsi d’acqua classificati ai sensi del D.Lgs 152/99 per la qualità ambientale c he incidono su SIC e ZPS nelle provincia di Savona

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Figura 7 Tratti dei corsi d’acqua classificati ai sensi del D.Lgs 152/99 per la qualità ambientale c he incidono su SIC e ZPS nelle provincia di Imperia

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DESCRIZIONE DEGLI OBIETTIVI DEL PIANO E VALUTAZIONE DELLA COERENZA CON GLI OBIETTIVI AMBIENTALI INTERNAZIONAL I, NAZIONALI E REGIONALI

Gli obiettivi ambientali internazionali, nazionali, regionali e delle relative Autorità di Bacino, assieme ai risultati emersi dallo studio dello stato delle acque in Liguria hanno costituito le basi per la scelta degli obiettivi da perseguire tramite il Piano di Tutela delle Acque. Questa sezione della VAS ha la finalità di individuare gli obiettivi principali previsti dal piano e verificarne la coerenza con obiettivi di sviluppo sostenibile a diversa scala schematizzandoli in tabelle organizzate per tipologia d’obiettivo. • Obiettivi di tutela quantitativa della risorsa - acque superficiali interne - acque sotterranee • Obiettivi di qualità della risorsa - acque superficiali interne - acque sotterranee - acque marino – costiere. Nell’ultima colonna è stata introdotta la voce Valutazione sintetica della coerenza , utilizzando il metodo delle “faccine” per rappresentare la valutazione della coerenza degli obiettivi del PTA con gli obiettivi stabiliti dalla normativa e dalla pianificazione internazionale, nazionale, regionale e con quelli stabiliti dalle Autorità di Bacino.

Valutazione sintetica della coerenza ☺ significa coerenza completa � significa coerenza sufficiente � significa coerenza insufficiente

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•••• Obiettivi di tutela quantitativa della risorsa Il punto di vista quantitativo, essenziale ai fini della VAS, verrà valutato in seguito all’integrazione del presente PTA con la pianificazione di bacino stralcio per il bilancio idrico in fase di predisposizione come da D.G.R. 540/2004.

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•••• Obiettivi di qualità della risorsa

ACQUE SUPERFICIALI INTERNE

Obiettivi PTA

Interventi previsti dal PTA per raggiungere gli obiettivi

Obiettivi Normativa europea

Obiettivi normativa nazionale

Obiettivi normativa regionale

Obiettivi Autorità di Bacino

Coerenza con altri strumenti di pianificazione e programmazione

Valutazione Sintetica coerenza

Obiettivi di qualità ambientale: raggiunge re Entro il 31/12/2008 lo stato “sufficiente” ed entro il 31/12/2016 lo stato “buono”.

Prosecuzione del moni-toraggio ai sensi del D.Lgs 152/99. Interventi in primo luogo atti a per seguire gli obiettivi al 2008; per poi perseguire in un secondo tempo quelli per il 2016. Gli interventi previsti com-prendono: Miglioramento delle reti fognarie, adeguamento degli scarichi e dei depuratori. Interventi, ove possibile di rigaturalizzazione degli argini.

Direttiva 2000/60/CE prefigge di raggiungere lo stato di buono entro 31/12/2015

D.Lgs 152/99 art.5 prefigge di raggiungere entro il 31/12/2008 stato “sufficiente” ed entro il 31/12/2016 raggiunto lo stato di “buono”.

/

Autorità di bacino regionale Riprende gli obiettivi di qualità ambientale indicati dal D..Lgs. 152/99. Autorità di bacino Interregionale del fiume Magra Persegue gli obiettivi di qualità ambientale come art.4 e 5 del D.Lgs 152/99. Autorità di bacino nazionale del fiume Po Definisce gli obiettivi di qualità ambientale delle acque del bacino del fiume Po, espresse in concentrazioni massime ammissibili. I parametri scelti dall’AdB nazionale del fiume Po sono il BOD5, il COD e l’azoto ammoniacale e E. Coli. Tali valori costituiscono l’obiettivo al 2016 ai sensi dell’art.44 del D.lgs 152/99.

PTA Regione Toscana Gli obiettivi e le misure previsti per la qualità ambientale dal presente PTA devono essere in accordo con quelli indicati nel PTA della Regione Liguria in quanto entrambe le regioni si affacciano sul bacino del fiume Magra, per il quale sono stati definiti degli obiettivi comuni a scala di bacino. PTA Regione Piemonte Gli obiettivi e le misure previste per la qualità ambientale dal presente PTA devono essere in accordo con quelli indicati nel PTA della Regione Liguria in quanto entrambe si affacciano sul bacino del fiume Po, per il quale sono stati

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definiti degli obiettivi comuni a scala di bacino. Agenda XXI Regione Liguria Costituisce il piano regionale dell’ambiente e recepisce i principi per lo sviluppo sostenibile sanciti dalla conferenza di Rio. Il capitolo 3.2 è dedicato alle risorse idriche e riprende gli obiettivi previsti dal D.Lgs 152/99, prestando particolare attenzione a quelli riguardanti lo stato qualitativo delle acque.

Protezione dei corpi idrici dall’inquinamento dovuto alla presenza di azoto

Individuazione delle aree sensibili. Definire le concentrazioni mas-sime ammissibili di nitrati. Disciplina delle tecniche agricole. Creazione di fasce tampone boscate riparie.

Direttiva 91/676/CEE mira a prevenire concentrazioni elevate di nitrati riducendo l’uso dei fertilizzanti azotati

Allegato 6 del D.Lgs 152/99 Individua i criteri per l’individuazione delle aree sensibili

L.R. 43/95 Determina i limiti da rispettare, solamente a livello dello scarico

Autorità di bacino regionale Allo scopo di abbattere i carichi inquinanti di azoto di origine diffusa, individua ove necessario, l’opportunità di costituire e mantenere fasce tampone boscate riparie dalla capacità filtrante e denitrificante attorno al reticolo idro-grafico. Autorità di bacino Interregionale del fiume Magra Predispone misure ed azioni volte a diminuire la concentrazione di nitrati ad esempio tramite la realizzazione di fasce

Piano di sviluppo rurale della regione Liguria Prevede un piano per la protezione delle acque dall’inquinamento provocato da nitrati provenienti da fonti agricole. PTA Regione Toscana Gli obiettivi e le misure per la protezione dei corpi idrici superficiali dall’inquinamento da nitrati previsti dal presente PTA devono essere in accordo con

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tampone boscate riparie e la promozione della costituzione di ecosistemi filtro nel tratto finale delle fognature.

quelli indicati nel PTA della Regione Liguria in quanto entrambe le regioni si affacciano sul bacino del fiume Magra, per il quale sono stati definiti degli obiettivi comuni a scala di bacino. Agenda XXI Regione Liguria Costituisce il piano regionale dell’am-biente e recepisce i princi-pi per lo sviluppo sostenibile sanciti dalla conferenza di Rio. Il capitolo 3.2 è dedicato alle risorse idriche e riprende gli obiettivi previsti dal D.Lgs 152/99. (PsE) Progetto di Piano stralcio per il controllo dell’Eutrofizzazione Prevede il controllo dell’eutrofizzazione delle acque interne attraverso la riduzione del carico di nutrienti tra cui l’azoto tale da assicurare il raggiun-gimento dello stato trofico ritenuto accettabile per le finalità del piano.

Protezione dei corpi

Individuazione delle aree sensibili. Definire

Direttiva 91/271/CEE Prevede trattamenti più

Allegato 6 del D.Lgs 152/99 Individua i criteri

L.R. 43/95 Determina i limiti

Autorità di bacino regionale Mira a una

(PsE) Progetto di Piano stralcio per il ☺

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idrici dall’inquinamento da fosforo

le concentrazioni massime ammissibili di fosforo totale. Disciplina delle tecniche agricole. Creazione di fasce tampone boscate riparie.

spinti per gli scarichi che ricadono in aree sensibili per ridurre il rilascio di fosforo. In parte compreso nell’obiettivo del VI Programma d’azione europeo per l’ambiente di creare condizioni ecologiche soddisfacenti

per l’individuazione delle aree sensibili. Controllo previsto dal D.Lgs 152/99 in quanto parametro macrodescrittore

da rispettare, solamente a livello dello scarico

ottimizzazione della buona pratica agricola per contrastare le concentrazioni di fosforo totale (Armea, Prino, Entella ,Polcevera). Inoltre individua ove necessario, l’opportunità di costituire e mantenere fasce tampone boscate riparie attorno al reticolo idrografico. Autorità di bacino naziona-le del fiume Po Definisce le linee di intervento e le concentrazioni massime ammissibili di fosforo totale attraverso il PsE. Autorità di bacino Interregionale del fiume Magra Predispone misure ed azioni volte a diminuire la concentrazione di nitrati ad esempio tramite la realizzazione di fasce tampone boscate riparie e la promozione della costituzione di ecosistemi filtro nel tratto finale delle fognature.

controllo dell’Eutrofizzazione Prevede il controllo dell’eutrofizzazione delle acque interne attraverso la riduzione del carico di nutrienti tra cui il fosforo tale da assicurare il rag-giungimento dello stato trofico ritenuto accettabile per le finalità del piano. PTA Regione Toscana Gli obiettivi e le misure per la protezione dei corpi idrici superficiali dai cari-chi inquinanti puntiformi e diffusi previsti dal presente PTA devono essere in accordo con quelli indicati nel PTA della Regione Liguria in quanto entrambe le regioni si affacciano sul bacino del fiume Magra, per il quale sono stati definiti degli obiettivi comuni a scala di bacino. PTA Regione Piemonte Gli obiettivi e le misure per la protezione dei corpi idrici dall’inqui-namento da fosforo pre-viste dal presente

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PTA devono essere in accordo con quelli indicati nel PTA della Regione Liguria in quanto entrambe si affacciano sul bacino del fiume Po, per il quale sono stati definiti degli obiettivi comuni a scala di bacino. Agenda XXI Regione Liguria Costituisce il piano regio-nale dell’ambiente e rece-pisce i principi per lo svi-luppo sostenibile sanciti dalla conferenza di Rio. Il capitolo 3.2 è dedicato al-le risorse idriche e ripren-de gli obiettivi previsti dal D.Lgs 152/99.

Tutela delle risorse idriche superficiali ad uso idropotabile

Misure idonee al rag-giungimento e mantenimento di un’elevata qualità delle acque. Stabilire delle linee guida per l’individuazione e la tutela delle aree di salvaguardia de-scrivendo il criterio con cui tracciare le perimetrazioni attorno alle cap-tazioni o alle derivazioni.

Direttiva 98/83/CE la cui finalità è quella di assicurare la qualità delle acque destinate al consumo umano per proteggere la salute dell’uomo. Direttiva 80/778/CEE concernente la qualità delle acque destinate al consumo umano. 2000/60/CE Art.4 vengono specificati gli obiettivi per la tutela delle aree protette

D.Lgs. 152/99 All.2 sez.A descrive le caratteristiche qualitative che debbono avere le acque destinate ad uso potabile. Art.21 Disciplina le aree di salvaguardia delle acque superficiali destinate al consumo umano. Accordo 12 /12/ 2002 in cui sono riportate le linee guida per la tutela delle acque destinate all’uso umano D.Lgs 31/2001 Stabilisce

L.R.43/95 Prevede dispositivi per il controllo qualitativo dei corpi idrici utilizzati come fon te d’acqua destina-ta al consumo umano.Inoltre stabili-sce l’adozione di speciali salvaguar-die nelle aree pro-

Autorità di bacino regionale Prevede che siano mantenuti o raggiunti per i corpi idrici ad uso idropotabile gli obiet-tivi di qualità per specifica destinazione previsti nell all.2 del D.Lgs 152/99.Inoltre stabilisce misure di salvaguardia per quanto riguarda le aree protette per le acque destinate al consumo umano. Autorità di bacino Interregionale del fiume

PTA Regione Toscana Gli obiettivi e le misure per la protezione dei corpi idrici superficiali ad uso idropotabile previsti dal presente PTA devono essere in accordo con quelli indicati nel PTA della Regione Liguria in quanto entrambe le regioni si affacciano sul bacino del fiume Magra, per il quale sono stati definiti degli

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i requisiti minimi per le acque destinate a questo uso

tette. Magra Persegue gli obiettivi di qualità per specifica destinazione le come art.4 e 6 del D.Lgs 152/99. Inoltre prevede la tutela qualitativa delle risorse idriche utilizzate a scopo idropotabile, mediante la definizione di aree di rispetto attorno ai punti di captazione come art.21 del D.Lgs 152/99.

obiettivi comuni a scala di bacino. Agenda XXI Regione Liguria Costituisce il piano regionale dell’ambiente e rece-pisce i principi per lo sviluppo sostenibile sanciti dalla conferenza di Rio. Il capitolo 3.2 è dedicato al-le risorse idriche e ripren-de gli obiettivi previsti dal D.Lgs 152/99 prestando particolare attenzione a quelli per la tutela della qualità dell’acqua con standard fissati in funzione degli usi.

Tutela dei corpi idrici a destinazione vita pesci.

Mantenere o rendere idonei alla vita pesci le acque designate a questa funzione

/

D.Lgs.152/99 All.2 sez.B descrive le caratteristiche qualitative ed il calcolo della conformità delle acque dolci superficiali idonee alla vita dei pesci salmonicoli e ciprinicoli

/

Autorità di bacino regionale I corpi idrici a destinazione vita pesci devono mantenere o conseguire gli obiettivi indicati nell’all.2 del D.Lgs152/99. Autorità di bacino Interregionale del fiume Magra Prevede la tutela dei corpi idrici desti-nati alla vita pesci come art.6 del D.Lgs 152/99.

PTA Regione Toscana Gli obiettivi e le misure per la protezione dei corpi idrici superficiali a desti-nazione vita pesci previsti dal presente PTA devono essere in accordo con quelli indicati nel PTA della Regione Liguria in quanto entrambe le regio-ni si affacciano sul bacino del fiume Magra, per il quale sono stati definiti degli obiettivi comuni a scala di bacino. Agenda XXI Regione

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Liguria Costituisce il piano regio-nale dell’ambiente e rece-pisce i principi per lo sviluppo sostenibile sanciti dalla conferenza di Rio. Il capitolo 3.2 è dedicato al-le risorse idriche e ripren-de gli obiettivi previsti dal D.Lgs 152/99 prestando particolare attenzione a quelli per la tutela della qualità dell’acqua con standard fissati in funzione degli usi.

Raggiungimento e mantenimento delle concentazioni massime ammissibili per i carichi inquinanti

Definire i valori di con-centrazione massima ammissibile dei carichi inquinanti nei corsi d’acqua. Definire valori limite di emissione in relazione agli obiettivi di qualità del corpo recettore ed alle cadenze temporali indicate. Inoltre si dovrebbe definire il livello di trat-tamento a cui sottoporre i reflui in base all’ubi-cazione ed alle dimen-sioni degli aglomerati in modo da diminuire l’inquinamento derivan-te da fonte puntuale.

Direttiva 91/271/CEE Descrive in funzione delle dimensioni e dell’ubicazione degli agglomerati urbani il livello di trattamento a cui debbono essere sottoposti i reflui. Direttiva 91/676/CEE da disposizioni per il trattamento delle acque reflue di provenienza agricola

Delibera interministeriale del 4/02/77 Fornisce le norme tecniche generali per l’installazione e l’esercizio degli impianti di fognatura e depurazione. L.36/94 Legge Galli Prevede una gestione unitaria ed integrata del ciclo idrico (tra cui i servizi di fognatura e depurazione). D.Lgs 152/99 concerne il trattamento delle acque reflue urbane

L.R. 38/82 Art.23 ultimo comma Disciplina gli sca-richi delle pubbli-che fognature e degli insediamenti civili che non reca-pitano nelle pub-bliche fognature. L.R.43/95 Disciplina degli scarichi provenienti dagli insediamenti pro-duttivi; degli inse-diamenti civili che recapitano in pub-bliche fognature e non e degli scari-chi delle pubbliche

Autorità di bacino regionale Prevede una migliore gestione degli scarichi con un particolare controllo per gli scarichi industriali e per le zone agricole.Autorità di bacino Interregionale del fiume Magra Elaborazione di una disciplina degli scarichi. Autorità di bacino naziona-le del fiume Po Prevede il raggiungimento ed il man-tenimento delle concentra-zioni massime ammissibili per i carichi inquinanti (BOD5; COD; azoto am-moniacale) per le stazioni strategiche e

Piano regionale di risanamento delle acque (PRRA) Il piano è il do-cumento di programmazione regionale di interventi in materia di opere attinenti i servizi di fognatura e depurazione, in ba-se all’analisi della doman-da da soddisfare. Piano di sviluppo rurale Regione Liguria Ha come obietti-vo la disciplina degli scarichi dei frantoi oleari. PTA Regione Toscana Gli obiettivi e le misure previste per una migliore

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fognature. stabilisce che le Regioni sulla base dei carichi massimi ammissi-bili, nell’ambito dei Piani di tutela, definiscono gli stessi per i corpi idrici sovraregionali.

disciplina degli scarichi adottate dal presente PTA devono essere in accordo con quelli indicati nel PTA della Regione Liguria in quanto entrambe le regioni si affacciano sul bacino del fiume Magra, per il quale sono stati definiti degli obiettivi comuni a scala di bacino. PTA Regione Piemonte Gli obiettivi e le misure adottate per il raggiun-gimento e mantenimento delle concentrazioni massime ammissibili per i carichi inquinanti previste dal presente PTA devono essere in accordo con quelli indicati nel PTA della Regione Liguria in quanto entrambe si affacciano sul bacino del fiume Po, per il quale sono stati definiti degli obiettivi comuni a scala di bacino. Agenda XXI Regione Liguria Costituisce il piano regio-nale dell’ambiente e rece-pisce i principi per lo

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svi-luppo sostenibile sanciti dalla conferenza di Rio. Il capitolo 3.2 è dedicato al-le risorse idriche e ripren-de gli obiettivi previsti dal D.Lgs 152/99.

Tutela dall’in-quinamento da sostanze pericolose

Fissare i controlli ed i limiti da rispettare entro il 31/12/2008 e 31/12/2015 per i principali inquinanti pericolosi

Allegato X della Diret-tiva 2000/60 Prevede la riduzione e la graduale eliminazione dell'inquinamento provocato dallo scarico, emissioni e rila-scio di sostanze priorità-rie. Prevede inoltre l’adozione di un elenco delle sostanze pericolose. VI Programma d’azione per l’ambiente della Co-munità Europea Stabilisce misure volte a far cessare gli scarichi, le emissioni e le perdite di sostanze pericolose. Proposta di regolamento 2003/0333 concernente gli inquinanti organici.

All.1 D.Lgs 152/99 Stabilisce le sostanze pericolose di prima priorità da ricercare e controllare. DM 367/2003 Integra e modifica le tabelle che nell’all.1 del D.Lgs 152/99 indicano i principali inqui-nanti da controllare.

L.R.43/95 Concerne la protezione dei corpi idrici dall’inquina-mento provocato da certe sostanze pericolose.

Autorità di bacino regionale Fissa i controlli e monitoraggi delle matrici ambientali ed un controllo del percolato degli scarichi domestici ed industri ali su tutto il bacino ove sono riscontrabili concentrazioni elevate di sostanze pericolose (T.Chiaravagna).

Agenda XXI Regione Liguria Costituisce il piano regionale dell’am-biente e recepisce i principi per lo sviluppo sosteni-bile sanciti dalla conferen-za di Rio. Il capitolo 3.2 è dedicato alle risorse idriche e riprende gli obiettivi previsti dal D.Lgs 152/99 prestando particolare attenzione alla tutela dei corpi idrici dalla presenza di sostanze tossiche.

Tutela e prevenzione dall’inquinamento proveniente

Adottare misure sia per lo smaltimento dei rifiuti che misure intese a limitarne la produzione bonifica dei siti inquinati disciplinando

Direttiva 91/156 che al fine della protezione dello ambiente ed in particolar modo delle acque superficiali interne è necessario che si adottino misure

D.M. 471/99 Concerne la bonifica dei siti inquinati disciplinando i limiti di accettabilità della contaminazione delle acque superficiali D.Lgs 22/97 Il presente decreto

L.R. 24/91 Prevede misure urgenti per l’emergenza idrica per la raccolta e lo smaltimento dei

Autorità di bacino Interregionale del fiume Magra Contiene misure atte a prevenire l’inquinamento proveniente da siti inquinati da bonificare e delle aree di

Piano di sviluppo rurale della Regione Liguria Ha come obiettivo garantire l’efficienza delle opere di bonifica ed assicurare la gestione

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da siti adibiti a discarica RSU e siti da bonificare

i limiti di accettabilità della contaminazione delle acque superficiali

sia per lo smaltimento dei rifiuti che misure intese a limitarne la produzione promuovendo i prodotti riciclabili.VI programma d’azione per l’ambiente definisce gli obiettivi e le aree di azione prioritarie per l’uso e la gestione sostenibile dei rifiuti

disciplina la gestione dei RSUi, dei rifiuti pericolo si, degli imballaggi e dei rifiuti di imballaggi.

RSU. L.R.43/95 Art.12 Disciplina gli sca-richi di percolato di discariche di rifiuti solidi.

cava in particolare, le cave di calcari nella bassa Val di Vara.

dei rifiuti, rifiuti pericolosi e rifiuti di imballaggio.

Mantenimento e ripristino degli ecosistemi e della capacità di autodepura-zione dei corsi d’acqua.

Tutela qualitativa dei corsi d’acqua. Misure atte a mantenere il deflusso minimo vitale. Individuare misure ed interventi volti alla rinaturalizzazione dei corsi d’acqua. Applicazione dell’indice di funzionalità fluviale (IFF) in modo da poter tenere presente le condi-zioni complessive dell’intero alveo bagna-to.

VI programma d’azione per l’ambiente della Co-munità Europea fissa fra gli obiettivi per uno sviluppo sostenibile il mante-nimento e ove necessario il ripristino della biodiversità. Direttiva Habitat Direttiva 2000/60 Stabilisce che la qualità delle risorse idriche devono essere sufficienti per poter tutelare e mantenere in buone condizioni lo stato ecologico dell’am-biente acquatico.

D.Lgs 152/99 prevede interventi volti alla rinaturalizzazione dei corsi d’acqua.

/ /

Agenda XXI Regione Liguria Costituisce il piano regionale dell’am-biente e recepisce i principi per lo sviluppo sosteni-bile sanciti dalla conferen-za di Rio. Il capitolo 3.2 è dedicato alle risorse idriche e riprende gli obiettivi previsti dal D.Lgs 152/99 prevedendo interventi volti alla rinaturalizzazione dei corsi d’acqua.

Salvaguardia SIC e ZPS

Individuare misure prevenire e ridurre l’inquinamento delle zone di interesse comunitario

Direttiva Habitat prevede la Valutazione di Incidenza come strumento di salvaguardia per i SIC e ZPS. Direttiva 79/409/CEE Finalità della Direttiva è

D.P.R. 357/97 determina le procedure intese ad assicu-rare il mantenimento o il ripristino degli habitat natu-rali in uno stato di conservazione soddisfacente.DM

L.R.646/2001 Misure di salva-guardia per i pre-supposti siti di importanza comunitaria (PSIC) e zone di protezione

/ / ☺

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la conservazione di tutte le specie di uccelli viventi naturalmente allo stato selvatico nel territorio europeo degli Stati membri. Attraverso la designazione delle Zone a Protezione Speciale (ZPS)

3/9/2002 Individua Linee guida per la gestione dei siti Natura 2000”

speciale (ZPS) liguri. DGR 270/2000 ha come finalità l’individuazione, sul territorio della regione Liguria, delle Zone di Protezione Speciale (ZPS) ai sensi della Dir. 79/409/CEE.

Sviluppo sostenibile

Sviluppo agricoltura eco-compatibile. Operare un rinnovamento tecnologico delle reti di distribuzione. Riutilizzo acque reflue

VI programma d’azione per l’ambiente della Comunità Europea fissa gli obiettivi e le priorità ambientali che dovranno far parte della strategia della Comunità per lo sviluppo sostenibile

L.36/94 Legge Galli valuta a livello di programmi un utilizzo più razionale della risorsa D.Lgs152/99 persegue l’obiettivo di un uso sostenibile e durevole della risorsa idrica ad esempio incentivan-do il riutilizzo dell’acqua. DM 185/03 individua le norme tecniche per il riutilizzo delle acque reflue.

L.R. 43/95 Disciplina il risparmio idrico e il riutilizzo delle acque reflue

Autorità di bacino regionale Stabilisce le misure da adottarsi per un miglioramento della “buona pratica agricola”. Inoltre stabilisce le azioni per garantire una ge-stione ottimale della risorsa idrica, assicurando la sua conservazione, il suo risparmio ed il suo riciclo ove possibile.

Strategia d’azione am-bientale per lo sviluppo sostenibile in Italia Indica strategie ed azioni per la costruzione di una strategia per un nuovo modello di sviluppo sostenibile. Prevede una serie di obiettivi tra cui: riduzione dei consumi fi-nali soprattutto nel settore agricolo; Riutilizzo delle acque reflue; Riduzione del carico inquinante; Mi-glioramento delle reti e gestione delle acque meteoriche in ambito urbano; Copertura dei costi totali. Piano regionale di risa-namento delle acque (PRRA) Partendo dallo stato di fatto

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delle infrastrutture esistenti atte a garantire i servizi di acque dotto, fognatura e depura-zione, individua le opere necessarie a soddisfare gli standard prefissati per tali servizi. Piano di sviluppo Rurale della regione Liguria Ha come obiettivi lo sviluppo sostenibile dell’agricoltura incentivando metodi di produzio-ne agricola rispettosi dell’ambiente e più in generale prevede un adeguamento dei servizi e delle infrastrutture rurali in funzione dei cambia-menti. Agenda XXI Re-gione Liguria Costituisce il Piano regionale dell’ambiente ed ha come obiettivo l’attuazione di strategie per uno sviluppo sostenibile che tenga conto sia della tutela qualitativa sia di quella quantitativa.

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Valutazione complessiva

In questo tabella vengono descritti gli obiettivi del PTA ed i relativi interventi atti a perseguirli. Contemporaneamente sempre in questo capitolo viene dimostrata la completa coerenza con gli obiettivi stabiliti dalla normativa e dalla pianificazione internazionale, nazionale, regionale e con quelli stabiliti dall’Autorità di Bacino regionale, interregionale e nazionale.

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ACQUE SOTTERRANEE INTERNE

Obiettivi PTA Interventi previsti dal PTA per raggiungere gli obiettivi

Obiettivi Normativa europea

Obiettivi normativa nazionale

Obiettivi normativa regionale

Obiettivi Autorità di Bacino

Coerenza con altri strumenti di pianificazione e come questi possono esserne influenzati

Valutazione Sintetica coerenza

Obiettivi di qualità ambientale: raggiungere Entro il 31/12/2008 lo stato “sufficiente” ed entro il 31/12/2016 lo stato “buono”.

Prosecuzione del monitoraggio ai sen-si del D.Lgs 152/99. Interventi in primo luogo atti a persegui-re gli obiettivi al 2008; per poi perse-guire in un secondo tempo quelli per il 2016. Gli interventi previsti comprendo-no: Miglioramento delle reti fognarie, adegua mento degli scarichi e dei depu-ratori.

Direttiva 2000/60/CE Prefigge di raggiunge-re lo stato di buono entro 31/12/2015

D.Lgs 152/99 art.5 prefigge di raggiungere entro il 31/12/2008 stato “sufficiente” ed entro il 31/12/2016 raggiunto lo stato di “buono

/

Autorità di bacino regionale riprende gli obiettivi di qualità ambientale indicati dal D.Lgs 152/99. Autorità di bacino Interregionale del fiume Magra Persegue gli obiettivi di qualità ambientale come art.4 e 5 del D.Lgs 152/99.

PTA Regione Toscana Gli obiettivi e le misure previsti per la qualità ambientale dal presente PTA devono essere in accordo con quelli indicati nel PTA della Regione Liguria in quanto entrambe le regioni si affacciano sul bacino del fiume Magra, per il quale sono stati definiti degli obiettivi comuni a scala di bacino. Agenda XXI Regione Liguria Costituisce il piano regionale dell’ambiente e recepisce i principi per lo sviluppo sostenibile sanciti dalla confe-renza di Rio. Il capitolo 3.2 è dedicato alle risorse idri-che e riprende gli obiettivi previsti dal D.Lgs 152/99, prestando particolare atten-zione a quelli riguardanti lo stato qualitativo delle acque.

I ☺

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Protezione dei corpi idrici dallo inquinamento dovuto alla presenza di nitrati

Individuazione delle aree vulnerabili. Definire le concentrazioni massime am-missibili di nitrati. Adozione del codice di buona pratica agri cola.

Direttiva 91/676/CEE mira a prevenire concentrazioni elevate di nitrati provenienti dalla produzione agricola e riducendo l’uso dei fertilizzanti azotati.

Allegato 6 del D.Lgs 152/99 Individua i crite-ri per l’individuazione delle aree sensibili. Allegato 7 del D.Lgs 152/99 individua le zone vulnerabili da nitrati di origine agricola.

L.R. 43/95 Determina i limiti da rispettare a livello dello scarico

Autorità di bacino del fiume Po Definisce le linee di intervento e le concentrazioni massime ammissibili di fosforo totale all’interno del PsE

Piano di sviluppo rurale della regione Liguria Prevede un piano per la protezione delle acque dall’inquinamento provo-cato da nitrati provenienti da fonti agricole. Agenda XXI Regione Liguria Costituisce il piano regionale dell’ambiente e recepisce i principi per lo sviluppo sostenibile sanciti dalla conferenza di Rio. Il capitolo 3.2 è dedicato alle risorse idriche e riprende gli obiettivi previsti dal D.Lgs. 152/99. .

Protezione dall’inquinamento da fosfati

Disciplina delle tecniche agricole. Prevedere un control lo da effettuarsi ogni due anni, nelle pro-vince di Imperia, Savona e Spezia al fine di trovare la pre-senza di fosfati pro-venienti principalmente dall’utilizzo di fitosanitari.

Direttiva 91/271/CEE Prevede trattamenti più spinti per gli scarichi che ricadono in aree sensibili per ridurre il rilascio di fosforo.

Controllo previsto dal D.Lgs 152/99 in quanto parametro macrodescrit-tore. Allegato 6 del D.Lgs 152/99 Individua i criteri per l’individua-zione delle aree sensibili.

L.R. 43/95 Determina i limiti da rispettare a livello dello scarico

/

Agenda XXI Regione Liguria Costituisce il piano regionale dell’ambiente e recepisce i principi per lo sviluppo sostenibile sanciti dalla conferenza di Rio. Il capitolo 3.2 è dedicato alle risorse idriche e riprende gli obiettivi previsti dal D.Lgs. 152/99.

Tutela di pozzi e sorgenti ad uso idropotabile

Stabilire i requisiti di qualità delle acque destinate al consumo umano. Delimitazione delle aree di

2000/60/CE Art.4 Vengono specificati gli obiettivi per la tutela delle aree protette. Direttiva 80/778/CEE

D.Lgs 152/99 Art.21 in cui vengono individuati i criteri per l’individuazione e la gestione delle aree di salvaguardia.

L.R. 43/95 Norme in materia di valorizzazione delle risorse idriche tra cui l’adozione di speciali salvaguardie nelle

Autorità di bacino regionale Prevede che siano mantenuto o rag-giunti per i corpi idrici ad uso idropotabile gli

PTA Regione Toscana Gli obiettivi e le misure per la protezione dei corpi idrici superficiali ad uso idropotabile previsti dal presente PTA devono

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salvaguardia con definizione delle zone di tutela assolu-ta e delle zone di rispetto.

Stabilisce i requisiti di qualità delle acque de-stinate al consumo umano. Direttiva 98/83/CE Assicura la qualità delle acque destinate al consumo umano per proteggere la salute dell’uomo.

Accordo del 12/12/2002 contiene i criteri generali per l’individuazione delle aree di salvaguardia delle risorse idriche

aree protette. obiettivi di qualità per specifica destinazione previsti nell’all.2 del D.Lgs 152/99. Inoltre prevede la costituzione di zone di salvaguardia delle acque sotterranee destinate al consumo umano. Autorità di bacino Interregionale del fiume Magra Individuazione dei criteri per la defi-nizione di aree di rispetto ristrette e/o allargate di pozzi e sorgenti sulla base di criteri idrogeolo-gici.

essere in accordo con quelli indicati nel PTA della Regione Liguria in quanto entrambe le regioni si affacciano sul bacino del fiume Magra, per il quale sono stati definiti degli obiettivi comuni a scala di bacino. Agenda XXI Regione Liguria Costituisce il piano regionale dell’ambiente e recepisce i principi per lo sviluppo so-stenibile sanciti dalla conferenza di Rio. Il capitolo 3.2 è dedicato alle risorse idriche e riprende gli obiettivi previsti dal D.Lgs. 152/99.

Tutela del suolo inteso come protezione dei territori che recapitano le acque di infiltrazione alle falde

Approfondimenti sulle caratteristiche idrogeologiche degli acquiferi. Individuare interventi preventivi e non, atti a favorire l’infil-trazione delle acque meteoriche o a diminuire il rischio di dissesti idrogeologici come ad esempio la riduzione dell’imper meabilizzazione dei centri abitati o

L.183/89 fissa le norme per il riassetto organizza tivo e funzionale della difesa del suolo. L180/98 piani stralcio per la tutela del rischio idrogeologico

L.R. 9/93 assicurare la difesa del suolo, la, la sistemazione idrogeolo-gica ed idraulica. Inoltre fornisce l'indicazione delle opere necessarie distinte in funzione: dei pericoli, della gravità ed estensione del dissesto idrogeologico.

Autorità di bacino In-terregionale del fiume Magra Prevede misure dell’uso del territorio che favoriscano l’infil-trazione delle acque meteoriche. Inoltre individua misure per la tutela delle stesse. Autorità di bacino regionale Prevede l’inizio di una campagna atta a migliorare la cono scienza della geometria degli acquiferi sotterra nei significativi. Piano di

Piano regionale di risanamento delle acque (PRRA) Il piano è stretta-mente legato ad un altro strumento di pianificazione quali i piani di bacino che in fase di prima stesura dovranno tenere conto del PRRA. Il piano si occupa dell’inquadra-mento del territorio con analisi dell’uso della risorsa idrica per poter pro-grammare interventi in materia di opere attinenti i servizi di acquedotto, fognatura e depurazione. PTA Regione Toscana

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la costituzione di terrazzamenti dei versanti

sviluppo rurale della regione Liguria Prevede un pia-no di interventi e piccole opere per contrastare il degrado idrogeologico.

Gli obiettivi e le misure previste per migliorare l’efficienza idrogeologica adottate dal presente PTA devono essere in accordo con quelli indicati nel PTA della Regione Liguria in quanto entrambe le regioni si affacciano sul bacino del fiume Magra, per il quale sono stati definiti degli obiettivi comuni a scala di bacino. Piano di Bacino Stralcio Prevede la difesa idro-geologica, geomorfologica per la salvaguardia della rete idrografica. Agenda XXI Regione Liguria Costituisce il piano regionale dell’ambiente e recepisce i principi per lo sviluppo sostenibile sanciti dalla conferenza di Rio. Il capitolo 3.2 è dedicato alle risorse idriche e riprende gli obiettivi previsti dal D.Lgs 152/99 prestando particolare attenzione alla problematica dei dissesti idrogeologici

Mitigazioni ed interventi per il fenomeno di salinizzazione delle falde

Impedire nuove terebrazioni di poz-zi. Incentivi per metodi alternativi di approvvigiona-mento per i diversi

Autorità di bacino In-terregionale del fiume Magra Prevede misure ed azioni che portino ad una maggiore

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acquifere utilizzi della risor-sa. Disinstallazione progressiva dei desalinizzatori pre-senti sul territorio.

razionalizzazione degli sfruttamenti in modo da migliorare il fenomeno della saliniz zazione delle falde acquifere. Autorità di bacino regionale Prevede inter-venti misure di mitiga-zione del fenomeno di salinizzazione delle falde acquifere.

Disciplina degli scarichi

Ottimizzazione del la disciplina degli scarichi.

Direttiva 91/271/CEE Descrive in funzione delle dimensioni e dell’ubicazione degli agglomerati urbani il livello di trattamento a cui debbono essere sottoposti i reflui. Direttiva 91/676/CEE da disposizioni per il trattamento delle acque reflue di provenienza agricola

Delibera interministeriale del 4/02/77 Fornisce le nor-me tecniche generali per l’installazione e l’eser-cizio degli impianti di fognatura e depurazione quelle per lo smaltimento dei liquami sul suolo e nel sottosuolo. L.36/94 Legge Galli Prevede una gestione unitaria ed integrata del ciclo idrico (tra cui i servizi di fognatura e depurazione). D.Lgs 152/99 concerne il trattamento delle acque reflue urbane

L.R. 38/82 Art.23 ultimo comma Disciplina gli scarichi delle pubbliche fognature e degli insediamenti civili che non recapitano nelle pubbliche fognature. L.R.43/95 Disciplina degli scarichi provenienti dagli insediamenti produttivi; degli insediamenti civili che recapitano in pubbliche fognature e non e degli scarichi delle pubbliche fo-gnature.

Autorità di bacino In-terregionale del fiume Magra Prevede la disciplina degli scarichi. Autorità di bacino regionale Prevede una serie di interventi per la tutela delle acque dei corpi idrici dall’inquina-mento, attraverso la realizzazione delle reti fognarie e gli impianti di depurazione. Inoltre prevede una migliore gestione degli scarichi con un particolare controllo per quelli di origine industriale e per le zone agricole.

Piano regionale di risanamento delle acque (PRRA) Il piano è il documento di programmazione regionale di inter-venti in materia di opere attinenti i servizi di fognatura e depurazione, in base all’analisi della domanda da soddisfare. Piano di sviluppo rurale Regione Liguria Ha come obietti-vo la disciplina degli scarichi dei frantoi oleari. PTA Regione Toscana Gli obiettivi e le misure previste per una migliore disciplina degli scarichi adottate dal presente PTA devono essere in accordo con quelli indicati nel PTA della Regione Liguria in quanto entrambe le regioni si affacciano sul bacino del fiume Magra, per il quale sono stati

Page 51: VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (VAS) · per i laghi previsti dal D. Lgs.152/99: trasparenza, clorofilla, ossigeno ipolimnico e fosforo totale. Stato chimico considera l’eventuale

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definiti degli obiettivi comuni a scala di bacino Agenda XXI Regione Liguria Costituisce il piano regio-nale dell’ambiente e recepisce i principi per lo sviluppo sostenibile sanciti dalla conferenza di Rio. Il capitolo 3.2 è dedicato alle risorse idriche e riprende gli obiettivi previsti dal D.Lgs 152/99.

Tutela dall’inquina-mento da sostanze pericolose

Fissare i controlli ed i limiti da rispettare entro il 31/12/2008 e 31/12/2015 per i principali inquinanti pericolosi

Allegato X della Direttiva 2000/60 Prevede la riduzione e la graduale eliminazione dell'inquinamento provocato dallo scarico, emissioni e rilascio di sostanze prioritarie. Prevede inoltre l’adozione di un elenco delle sostanze pericolose. VI Programma d’azione per l’am-biente della Comuni-tà Europea Stabilisce misure volte a far cessare gli scarichi, le emissioni e le perdite di sostanze pericolose. Proposta di regola-mento 2003/0333 Norma la produzione,

All.1 D.Lgs 152/99 Stabilisce le sostanze pericolose di prima priorità da ricercare e controllare.

L.R.43/95 All.2 Concerne la protezione dei corpi idrici dall’inquina-mento provocato da certe sostanze pericolose.

Autorità di bacino regionale Fissa i controlli e monitoraggi delle matrici ambientali ed un controllo del percolato degli scarichi domestici ed industriali su tutto il bacino ove sono riscontrabili concentrazioni elevate di sostanze pericolose

Agenda XXI Regione Liguria Costituisce il piano regionale dell’ambiente e recepisce i principi per lo sviluppo sostenibile sanciti dalla conferenza di Rio. Il capitolo 3.2 è dedicato alle risorse idriche e riprende gli obiettivi previsti dal D.Lgs 152/99 prestando particolare attenzione alla tutela dei corpi idrici dalla presenza di sostanze tossiche.

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l'immissione in com-mercio, l'uso, l'emissione e lo smaltimento delle sostanze soggette a divieti o limitazioni in forza della conven-zione di Stoccolma sugli inquinanti orga-nici persistenti.

Tutela e prevenzione dall’inquinamento delle falde proveniente da siti adibiti a discarica RSU cave, miniere e siti da bonificare

Contiene misure atte a prevenire l’inquinamento proveniente da siti inquinati da bonificare e delle aree di cava e di miniera.

Direttiva 91/156 che al fine della protezione dell’ambiente ed in particolar modo delle acque superficiali interne è necessario che si adottino misure sia per lo smaltimento dei rifiuti che misure intese a limitarne la produzione promuo-vendo i prodotti ricicla bili. VI programma d’azione per l’am-biente definisce gli obiettivi e le aree di azione prioritarie per l’uso e la gestione sostenibile dei rifiuti

D.M. 471/99 Concerne la bonifica dei siti inquinati disciplinando i limiti di accettabilità della contaminazione. D.Lgs 22/97 Il presente decreto disciplina la gestione dei RSU, dei rifiuti pericolosi, degli imballaggi e dei rifiuti di imballaggi.

L.R.43/95 Art.12 Disciplina gli scarichi di percolato di discariche di rifiuti solidi.

Autorità di bacino regionale Prevede mi-sure per la tutela dell’inquinamento delle falde provenienti da siti attivi e dismessi interessate da attività estrattive e minerarie, dai siti adibiti a discarica e dai siti inquinati da bonificare. Autorità di bacino In-terregionale del fiume Magra Contiene misure atte a prevenire l’inqui-namento proveniente da siti inquinati da bonifi-care e delle aree di cava.

Piano di sviluppo rurale della Regione Liguria Ha come obiettivo garantire l’efficienza delle opere di bonifica ed assicurare la gestione dei rifiuti, rifiuti pericolosi e rifiuti di imballaggio.

Sviluppo sostenibile

Adozione del Codi ce di buona pratica agricola. Adozione di norme che rego-lamentano la pre-senza di determina te attività.

VI programma d’azione per l’am-biente della Comuni-tà Europea fissa gli obiettivi e le priorità ambientali che dovranno far parte

L.36/94 Legge Galli valuta a livello di programmi un utilizzo più razionale della risorsa D.Lgs152/99 persegue l’obiettivo di un uso sostenibile e durevole della risorsa

L.R. 43/95 Disciplina il risparmio idrico e il riutilizzo delle acque reflue

Obiettivo autorità di bacino regionale Stabilisce le misure da adottarsi per un miglioramento della “buona pratica agricola” Inoltre stabilisce le azioni per

Strategia d’azione am-bientale per lo sviluppo sostenibile in Italia Indica strategie ed azioni per la costruzione di una strategia per un nuovo modello di sviluppo sostenibile. Prevede una

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della strategia della Comunità per lo sviluppo sostenibile

idrica DM 185/03 individua le norme tecniche per il riutilizzo delle acque reflue

garantire una ge-stione ottimale della ri-sorsa idrica, assicurando la sua conservazione, il suo risparmio ed il suo riciclo ove possibile.

serie di obiettivi tra cui: riduzione dei consumi fi-nali soprattutto nel settore agricolo; Riutilizzo delle acque reflue; Riduzione del carico inquinante; Mi-glioramento delle reti e gestione delle acque meteoriche in ambito urbano; Copertura dei costi totali. Piano regionale di risa-namento delle acque (PRRA) Partendo dallo stato di fatto delle infra-strutture esistenti atte a garantire i servizi di acque dotto, fognatura e depura-zione, individua le opere necessarie a soddisfare gli standard prefissati per tali servizi. Piano di sviluppo Rurale della regione Liguria Ha come obiettivi lo sviluppo sostenibile dell’agricoltura incenti-vando metodi di produzione agricola rispettosi dell’ambiente e più in generale prevede un adeguamento dei servizi e delle infrastrutture rurali in funzione dei cambia-menti. Agenda XXI Re-gione Liguria Costituisce il Piano regionale dell’ambiente

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ed ha come obiettivo l’attuazione di strategie per uno sviluppo sosteni-bile che tenga conto sia della tutela qualitativa sia di quella quantitativa.

Valutazione complessiva

In questo tabella vengono descritti gli obiettivi del PTA ed i relativi interventi atti a perseguirli. Contemporaneamente sempre in questo capitolo viene dimostrata la completa coerenza con gli obiettivi stabiliti dalla normativa e dalla pianificazione internazionale, nazionale, regionale e con quelli stabiliti dall’Autorità di Bacino regionale, interregionale e nazionale.

ACQUE MARINO-COSTIERE

Obiettivi PTA Interventi previsti dal PTA per raggiungere gli obiettivi

Obiettivi Normativa europea

Obiettivi normativa nazionale

Obiettivi normativa regionale

Obiettivi Autorità di Bacino

Coerenza con altri strumenti di pianificazione e come questi possono esserne influenzati

Valutazione Sintetica coerenza

Obiettivi di qualità ambientale: raggiunge re Entro il 31/12/2008 lo stato “sufficien te” ed entro il 31/12/2016 lo stato “buono”.

Revisione del programma di monitoraggio dell’ambiente marino effettuato ai sensi del D.Lgs 152/99. Approfondimenti di situazioni critiche puntuali attraverso indagini mirate. Interventi in

Direttiva 2000/60/CE prefigge di raggiungere lo stato di buono entro 31/12/2015

D.Lgs 152/99 art.5 prefigge di raggiungere entro il 31/12/2008 stato “sufficiente” ed entro il 31/12/2016 raggiunto lo stato di “buono”.

L. 979/82 Disposizioni per la difesa del mare”

/

Autorità di Bacino Regionale, la quale ha evidenziato la sorveglianza delle matrici ambientali marine nell’ambito delle attività di bonifica del sito inquinato di interesse nazionale prospiciente la foce del torrente Lerone

Piano della costa regione Liguria Si occupa della tutela e della valorizzazione della costa emersa

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primo luogo atti a perseguire gli obiettivi al 2008; per poi persegui-re in un secondo tempo quelli per il 2016. Gli interventi previsti corrispondono quasi totalmente a quelli previsti per le acque interne in quanto le maggiori fonti d’inquinamento provengono dal Bacino.

Tutela delle acque destinate alla Balneazione

Revisione del programma di monitoraggio Effettuare controlli sulle acque di balnea-zione classifican-do le zone e trat-tando i dati su base triennale

Direttiva 76/160/CEE Concernente la qualità delle acque di balneazione Proposta di Direttiva 2002/0254 La proposta di direttiva mira a sostituire la Direttiva 76/160/CEE stabilendo disposizio-ni in materia di moni-toraggio e classIfica-zione della qualità delle acque di balnea-zione e di informa-zione dei cittadini.

D.Lgs 152/99 rimanda alla specifica normativa di settore (DPR.470/82) D.P.R.470/82 Attuazione della Diret-tiva 76/160/CEE rela-tiva alla qualità delle acque di balneazione D.L. 109/93 Modifi-che al DPR 470/82 D.L. 144/2004 Differimento della disciplina sulla qualità delle acque di balneazione.

/ / / ☺

Tutela della acque destinate alla vita dei molluschi

armonizzare le reti di monitorag-gio in modo da rispondere in modo efficace e completo a

Direttiva 79/923/CEE Concernente la qualità delle acque destinate alla molluschicoltura

/ / / / ☺

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quanto richiesto dal D.Lgs 152/99 All.2 minimizzando eventuali dispendiosi ed inutili duplicati.

Tutela ecosistemi marini ed in particolar modo tutela dei i SIC marini

Revisione del programma di monitoraggio dell’ambiente prevedendo approfondimenti di situazioni critiche puntuali attraverso indagini mirate. Regolamentazione dei ripascimenti. Atta a preservare le praterie marine di poseidonia.

Direttiva Habitat prevede la Valutazione di Incidenza come strumento di salvaguardia per i SIC .

D.P.R. 357/97 determina le procedure intese ad assicu-rare il mantenimento o il ripristino degli habitat natu-rali in uno stato di conservazione soddisfacente

L.R. 13/99 Disciplina delle funzioni in materia di difesa della costa, ripascimento degli arenili, protezione e osservazione dell’ambiente marino. D.G.R. 646/2001 misure di salvaguardia per i pSIC. D.G.R. 1176/2002 Integrazione ai criteri per i ripascimenti degli arenili. D.P.G.R. 23/10/2002 Regolamento Regio-nale n. 6 Approvazio-ne degli interventi stagionali di ripasci-mento degli arenili D.G.R. 456/2004 “Linee guida relative ai controlli tecnici sulla realizzazione delle attività di

/ / ☺

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immersione in mare di materiali”

Valutazione complessiva

In questo tabella vengono descritti gli obiettivi del PTA ed i relativi interventi atti a perseguirli. Contemporaneamente sempre in questo capitolo viene dimostrata la completa coerenza con gli obiettivi stabiliti dalla normativa e dalla pianificazione internazionale, nazionale, regionale e con quelli stabiliti dall’Autorità di Bacino regionale, interregionale e nazionale.

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VALUTAZIONE PROBABILI EFFETTI DEL PIANO SULL’AMBIEN TE

Questo capitolo della VAS è finalizzata ad una descrizione degli impatti (positivi o negativi) attesi per gli interventi e le azioni previste dal PTA. Questo capitolo è stato diviso in due sezioni principali a loro volta suddivise in sottosezioni: • Effetti sulla disponibilità delle risorse idriche - disponibilità di risorse idriche superficiali - disponibilità di risorse idriche sotterranee • Effetti sulla qualità delle risorse idriche - acque superficiali - acque sotterranee - acque marine costiere •Valutazione d’incidenza ambientale per SIC e ZPS

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•••• Effetti del PTA sulla disponibilità delle risorse idriche Il punto di vista quantitativo, essenziale ai fini della VAS, verrà valutato in seguito all’integrazione del presente PTA con la pianificazione di bacino stralcio per il bilancio idrico in fase di predisposizione come da D.G.R. 540/2004.

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•••• Effetti del PTA sulla qualità delle risorse idrich e La valutazione degli effetti sulla QUALITÀ delle risorse idriche è stata fatta utilizzando degli indicatori scelti in quanto ritenuti i più rappresentativi dell’evoluzione attesa a seguito dell’implementazione del Piano di Tutela. Inoltre nell’ultima colonna è stata introdotta la voce Giudizio sintetico , utilizzando il metodo delle “faccine” per rappresentare sinteticamente l’effetto del Piano.

Giudizio sintetico ☺ significa valutazione degli effetti: positiva � significa valutazione degli effetti: mediocre � significa valutazione degli effetti: scarsa

EFFETTI SULLA QUALITÀ DELLE RISORSE IDRICHE SUPERFICIALI Misure d’intervento a livello regionale previste dal PTA

Effetti previsti dall’introduzione del PTA

Scenario tendenziale senza PTA

indicatori Giudizio sintetico

Nei bacini padani abbattimento del 75% di azoto e fosforo

Probabile riduzione del carico

Mantenimento degli attuali livelli.

Carichi complessivi di BOD5,azoto e fosforo sversati

Interventi indicati nella relazione di sintesi

Riduzione del carico organico e dei parametri addizionali. Contenimento dei livelli attuali di contaminanti nel sedimento.

Mantenimento degli attuali livelli.

Qualità degli indici previsti dal D.lgs 152/99 ☺

Stesura delle linee guida per la delimitazione delle aree di salvaguardia La maggior parte dei punti di prelievo non rientrano nel territorio di competenza del PTA Necessità di integrare, comunque, la rete esistente con i punti di prelievo per la qualità ambientale e vita pesci.

Gli interventi previsti negli altri ambiti miglioreranno indirettamente la qualità delle acque nei bacini significativi.

Mantenimento degli attuali livelli.

Qualità delle acque dolci destinate al consumo umano

/

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Monitoraggio della temperatura dei tratti terminali dei corpi idrici significativi, controllo dei valori di alcune sostanze in alcuni bacini.

Determinazione delle condizioni fisiche e idrologiche naturali dei tratti di corso d’acqua.

Mantenimento degli attuali livelli.

Tratti di corpi idrici superficiali idonei alla vita dei pesci

Nei bacini padani abbattimento del 75% di azoto e fosforo

Depurazione di reflui urbani da agglomerati >10.000AE recapitati in area sensibile

Valutazione complessiva degli effetti del Piano sul le acque superficiali

Il risultato della valutazione evidenzia che gli effetti positivi sulle acque superficiali dovuti all’introduzione del PTA in Liguria sono rilevanti anche se gli obiettivi se pur perseguiti, non sempre riusciranno ad essere raggiunti completamente. Debbono per questo motivo essere considerate e previste se necessario ulteriori integrazioni nella fase di regime del Piano. Il risultato della valutazione degli effetti del Piano, può essere rappresentato da uno schema riassuntivo per fonte di pressione e tiene conto della situazione attuale, del trend futuro della fonte e dei tipi di interventi previsti dal Piano: • Uso civile : Riduzione di BOD5, Escherichia coli e N e P • Uso agricolo : Mantenimento degli attuali livelli di N e P nei bacini tirrenici e riduzione nei bacini padani • Uso industriale : Miglioramento dello stato chimico della matrice acquosa, riduzione delle concentrazioni nel sedimento delle aree sottoposte a bonifiche, mantenimento delle concentrazioni attuali nelle altre aree.

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EFFETTI SULLA QUALITÀ DELLE RISORSE IDRICHE SOTTERRANEE

Misure d’intervento a livello regionale previste dal PTA

Effetti previsti dall’introduzione del PTA

Scenario tendenziale senza PTA

indicatori Giudizio sintetico

- Proseguimento del monitoraggio chimico-qualitativo -Disciplina scarichi - Aree di rispetto pozzi e sorgenti - Razionalizzazione degli sfruttamenti - Studi dei fondi naturali - Controlli sui cicli produttivi - Codice di buona pratica agricola - Agricoltura biologica

- Mantenimento dei livelli di concentrazione degli inquinanti e loro riduzione ove troppo elevati - Maggiore attenzione alla tutela della salute umana

progressivo peggioramento della qualità chimico-fisica delle acque sotterranee

SCAS (Stato Chimico Acque Sotterranee)

- Proseguimento del monitoraggio chimico-qualitativo - Controllo portate e piezometrie - Riutilizzo acque reflue

Valutazione ed interpretazione degli attuali livelli di equilibrio dinamici della falda con conseguente possibilità di interventi mirati alla salvaguardia della risorsa

mantenimento o peggioramento degli attuali livelli di equilibrio dinamici della falda

Variazioni freatrimetriche/ Pluviometrie/ Concentrazione parametri qualitativi

- Proseguimento del monitoraggio chimico-qualitativo - Razionalizzazione degli sfruttamenti - Riutilizzo acque reflue

Progressiva regressione dell’attuale intrusione del cuneo salino (ove presente)

Peggioramento del livello di inquinamento delle falde in seguito all’intrusione del cuneo salino

Na+/Cl-

Valutazione complessiva degli effetti del Piano sul le acque sotterranee

Il risultato della valutazione evidenzia che gli effetti positivi sulle acque sotterranee dovuti all’introduzione del PTA in Liguria sono rilevanti anche se gli obiettivi se pur perseguiti, non sempre riusciranno ad essere raggiunti completamente. Debbono per questo motivo essere considerate e previste se necessario ulteriori integrazioni nella fase di regime del Piano. Il risultato della valutazione degli effetti del Piano tiene conto della situazione attuale, del trend futuro della fonte e dei tipi di interventi previsti dal Piano prevedendo : - Mantenimento o miglioramento degli attuali livelli di equilibrio dinamico della falda - Mantenimento dei livelli di concentrazione degli inquinanti e riduzione ove troppo elevati.

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EFFETTI SULLA QUALITÀ DELLE ACQUE MARINE-COSTIERE Misure d’intervento a livello regionale previste dal PTA

Effetti previsti dall’introduzione del PTA

Scenario tendenziale senza PTA

indicatori Giudizio sintetico

Gli interventi che avranno incidenza su questo indicatore sono per la maggior parte gli interventi già adottati per le pressioni derivanti dal bacino o dagli scarichi diretti in mare come: Miglioramento dell’efficienza dei Depuratori; collettamento case sparse, sistemi di affinamento dei reflui, riutilizzo acque reflue, utilizzo codice di buona pratica agricola

Mantenimento o miglioramento degli attuali livelli di TRIX

mantenimento degli attuali livelli o probabile peggioramento delle situazioni critiche puntuali.

TRIX ☺

Gli interventi che avranno incidenza su questo indicatore sono per la maggior parte gli interventi già adottati per le pressioni derivanti dal bacino o dagli scarichi diretti in mare come: Miglioramento dell’efficienza dei Depuratori; collettamento case sparse, sistemi di affinamento dei reflui, riutilizzo acque reflue.

Mantenimento o miglioramento degli attuali livelli di balneabilità conseguentemente all’abbattimento dei carichi inquinanti organici

mantenimento degli attuali livelli di balneabilità o peggioramento per le situazioni considerate più critiche degli attuali livelli di

Balneabilità ☺

Valutazione complessiva degli effetti del Piano sul le acque marine-costiere

Il risultato della valutazione evidenzia che gli effetti positivi sulle acque marine-costiere dovuti all’introduzione del PTA in Liguria sono rilevanti anche se gli obiettivi se pur perseguiti, non sempre riusciranno ad essere raggiunti completamente. Debbono per questo motivo essere considerate e previste se necessario ulteriori integrazioni nella fase di regime del Piano. Il risultato della valutazione degli effetti del Piano tiene conto della situazione attuale, del trend futuro della fonte e dei tipi di interventi previsti dal Piano prevedendo : - Miglioramento del TRIX - Si prevede inoltre il miglioramento della balneabilità conseguentemente all’abbattimento dei carichi inquinanti organici (BOD5 e E.Coli).

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•••• Valutazione d’incidenza per SIC e ZPS

La valutazione d’incidenza del piano per SIC e ZPS è stata fatta utilizzando degli indicatori scelti in quanto ritenuti i più rappresentativi dell’evoluzione attesa a seguito dell’implementazione del Piano di Tutela.

EFFETTI SULLA QUALITÀ DEI SIC E ZPS

Misure d’intervento a livello regionale previste dal PTA

effetti previsti dall’introduzione del PTA

Scenario tendenziale senza PTA

indicatore Giudizio sintetico

Misure di miglioramento e di tutela della risorsa idrica che possono salvaguardare, indirettamente, le specie tutelate.

Maggiore tutela degli habitat.

Mantenimento delle condizioni attuali Qualità

chimica e biologica delle acque

Necessità di favorire l’introduzione di fasce tampone boscate e di opere di rinaturalizzazione degli alvei e l’estensione

Maggiore tutela degli habitat. Espansione dei microhabitat.

Allontanamento progressivo delle specie animali e vegetali in quanto si denotano situazioni fortemente compromesse soprattutto in prossimità delle foci dei corsi d’acqua.

I.F.F. �

Da implementare Da implementare Mantenimento delle condizioni idrologiche attuali con ripetuti periodi di magra dovuti a cause naturali (regime torrentizio) e antropiche (derivazioni)

DMV /

Necessità di estendere le stazioni vita pesci alle zone pSIC e ZPS e alle aree protette.

Valutazione fisico-chimica e biologica dei corpi idrici che attraversano le aree pSIC e ZPS.

Stato conoscitivo insufficiente nelle aree non monitorate.

Idoneità vita pesci ☺

Valutazione complessiva

Le azioni di piano più significative hanno effetti positivi per i SIC e ZPS e riguardano il controllo dei carichi inquinanti, il risparmio idrico a garanzia dei deflussi minimi vitali, la necessità di favorire l’introduzione di fasce tampone boscate e di opere di rinaturalizzazione degli alvei e l’estensione dei tratti fluviali che richiedono protezione per l’idoneità alla vita pesci anche alle aree suddette. Tenuto conto che il livello qualitativo di queste acque riflette quello dei territori che attraversano e contribuisce a rappresentare lo stato degli habitat presenti, le misure di piano dovrebbero avere effetti positivi in termini di conservazione, ripristino ed in qualche caso anche di espansione degli habitat naturali dei SIC e ZPS.

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CONTROLLO E MONITORAGGIO DEGLI EFFETTI DEL PIANO STRUMENTI DI CARATTERE GESTIONALE-OPERATIVO Ai fini della valutazione dell’efficacia delle misure previste dal PTA in funzione del raggiungimento degli obiettivi possono essere individuate due tipologie di azioni:

• azioni di carattere tecnico (azioni di monitoraggio e controllo integrative) • azioni di carattere puramente gestionale-operativo.

Per quanto riguarda il primo punto, nel presente documento e negli allegati è stato fatto riferimento, ove ritenuto opportuno, alla necessità di prevedere azioni di monitoraggio e di controllo integrative rispetto a quelle già attualmente previste. Il monitoraggio del piano costituisce un aspetto fondamentale per conseguire gli esiti indicati nello studio di VAS, occorre perciò prevedere la redazione di un piano di monitoraggio che comprenda :

- L’organizzazione di una procedura di monitoraggio per verificare l’attuazione del piano, facendo riferimento ai suoi obiettivi ed ai suoi impatti ambientali - L’indicazione delle azioni correttive per limitare gli impatti inattesi. - Verifica dell’esistenza di eventuali zone per i quali sono risultati carenti gli elementi di valutazione.

In questo ambito, per esempio, ricade, per le acque interne (superficiali e sotterranee) e marino-costiere, il monitoraggio delle sostanze pericolose che permetterà, da una parte di raccogliere ulteriori informazioni, dall’altra di verificare se le misure adottate permettono di raggiungere gli obiettivi previsti dal PTA. Per quanto riguarda le acque superficiali è stato previsto, come già indicato nei precedenti paragrafi e negli allegati, un monitoraggio specifico sui prodotti fitosanitari sulla matrice acquosa e sul sedimento. Questo permetterà di valutare l’efficacia dell’utilizzo del codice di buona pratica agricola. Sempre in questo contesto nell’ambito del monitoraggio delle acque sotterranee ai sensi del D.Lgs 152/99, è da prevedersi un incremento della misura delle freatimetrie operate su ogni acquifero significativo, ai fini di valutare più efficacemente il bilancio idrogeologico dei bacini monitorati. Per l’aspetto legato alle concentrazioni di sostanze azotate nei bacini padani, per quanto riguarda le acque superficiali, e per l’intero territorio ligure, per quanto di pertinenza di quelle sotterranee, deve essere previsto un monitoraggio che verifichi, ove previsto, l’applicazione del codice di buona pratica agricola. Un altro aspetto è quello legato ai controlli: gli obiettivi previsti, per esempio, dall’AdBPo per i bacini padani, prevedono l’abbattimento del 75% di fosforo e di azoto dai depuratori. Si rende necessario, a tal fine, adeguare la rete di controlli ai fini di verificare il rispetto di questa misura. Soprattutto per i corpi idrici il cui stato di qualità risulta inferiore a buono, o la tendenza risulta negativa, si rende necessario sia aumentare le frequenze di campionamento, sia stabilire una procedura di verifica assidua dello stato di qualità (ad esempio stagionalmente). Il secondo punto, invece, riguarda le azioni gestionali-operative. In questo ambito possono essere previste diverse attività, tra loro complementari:

1. individuazione e utilizzazione di indicatori di performance 2. necessità di centralizzare l’afflusso dei dati ambientali relativi ai bacini significativi ed alle

acque marino-costiere prospicienti 3. organizzazione di incontri periodici tra gli Enti competenti

Per quanto riguarda il punto 1 possono essere utilizzati, tra gli altri, gli indicatori:

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• finanziamenti utilizzati rispetto a quelli erogati (sarebbe opportuno, calcolare questi indicatori sia a livello regionale, sia a livello di scala di bacino)

• n° dei controlli effettuati • andamento delle non conformità segnalate durante i controlli degli scarichi industriali,

domestici ed urbani • andamento del n° di divieti di balneazione rispett o a quelli emessi, precedenti all’approvazione

del PTA • n° di fasce tampone riparie realizzate • n° di interventi di ingegneria naturalistica reali zzati • n° di sistemi di affinamento delle acque reflue (e cofiltri, lagunaggio) realizzati • n° di nuove reti di monitoraggio avviate • nuove tratte di collettamento espresse in Km • bilancio depurativo • n° di nuovi depuratori • ricognizione del numero di impianti di depurazione in funzione delle tipologie di trattamento

adottate • nuovi tratti di reti acquedottistiche espresse in Km • nuovi tratti per il riuso irriguo espresse in Km

Il punto 2, invece, richiama la necessità di prevedere il flusso dei dati derivanti dall’attuazione del PTA verso un’unica struttura che provveda a raccoglierle in un db periodicamente aggiornato accessibile a tutti gli Enti competenti (Regione Liguria, Autorità di Bacino, ATO, Province, Arpal). Allo stesso db dovrebbero confluire anche i dati relativi agli aspetti quantitativi della risorsa. Il punto 3, invece, richiama la necessità di programmare, almeno semestralmente, un briefing di tipo seminariale tra gli Enti competenti ai fini di valutare lo stato di attuazione del piano sulla base degli indicatori di performance. Sulla base dell’individuazione delle eventuali criticità, delle informazioni aggiornate raccolte o sulla base di nuove situazioni intercorse sarà possibile indicare eventuali modifiche e/o integrazioni delle misure previste dal PTA, da inserire negli aggiornamenti previsti del PTA stesso. Fermo restando quanto previsto dall’art. 5 del D. Lgs 152/99, ai fini di assicurare il raggiungimento degli obiettivi indicati dal D. Lgs 152/99 e dal DM 367/2003 (2008 e 2016), si rende necessario programmare una revisione del PTA nell’anno 2006. In conclusione questo capitolo è finalizzato alla valutazione dell’efficacia delle misure previste dal piano prevedendo la compenetrazione delle azioni di controllo e monitoraggio con quelle di carattere gestionale-operativo. Tali strumenti tecnici-gestionali non sono ancora stati presi in considerazione dalla normativa, di conseguenza si è cercato di evidenziare delle linee d’azione principali per la fase ex-ante del Piano; prevedendo comunque l’integrazione durante la fase in itinere di linee guida che indichino specificamente : le azioni e le misure predefinite , gli indicatori di controllo e di performance in funzione degli obiettivi fondamentali da raggiungere in modo tale da attivare un sistema di verifiche e valutazioni intermedie alla gestione del piano che permetta di verificare la distanza dagli obiettivi prefissati dal PTA ed indicare le azioni correttive a feedback per limitare gli impatti inattesi ed inoltre permetterà di indirizzare la valutazione d’impatto ambientale dei progetti (VIA e Valutazione d’Incidenza nel caso di SIC e ZPS). La valutazione dell’efficacia del PTA sarà di notevole importanza innovativa in quanto ad esempio sposta l’attenzione dal controllo del singolo scarico, all’insieme di eventi che determinano il livello di inquinamento del corpo idrico.

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In pratica i principali strumenti del controllo del PTA sono proprio le valutazioni in itinere basate su verifiche di conformità con la normativa europea e nazionale, analisi delle caratteristiche che devono possedere i corsi d’acqua significativi, riscontro dei criteri per la definizione delle reti di monitoraggio, rapporti sui parametri da misurare e controllare.

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ANALISI E PIANIFICAZIONE DI TIPO ECONOMICO

Il conseguimento degli obiettivi del PTA passa anche attraverso un’analisi e una pianificazione di tipo economico. Tali aspetti di natura economica possono essere classificati, secondo una distinzione fortemente semplificata, in tre macro categorie: − 1 interventi sul sistema di gestione idrico integrato; − 2 interventi non direttamente connessi al sistema idrico integrato; − 3 esternalità (sia negative che positive) legate all’utilizzo delle risorse idriche, tradizionalmente non monetizzate, e valutabili attraverso le metodologie di contabilità ambientale. − 1 Gli aspetti economicamente più evidenti dell’applicazione del PTA riguardano in primo luogo la realizzazione degli interventi infrastrutturali sul sistema di gestione idrico quali la realizzazione o il potenziamento di depuratori o l’estensione della rete fognaria. Tali interventi richiedono probabilmente l’impiego più rilevante di risorse finanziarie, e risultano essere quelli identificabili in modo più puntuale: è in pratica possibile determinare in maniera abbastanza precisa, già in una fase preliminare, quante risorse saranno necessarie per la singola opera e quali saranno i possibili canali di finanziamento. La criticità connessa a questa categoria di azioni è quindi essenzialmente l’effettiva reperibilità delle risorse finanziarie. La scelta degli interventi infrastrutturali nella fase in itinere del Piano avverrà sulla base di valutazioni del rapporto costi-benefici e/o di analisi multicriterio attraverso cui verranno individuati, fra le varie possibilità individuate, gli interventi e le misure che complessivamente siano in grado di riportare, nelle varie situazioni, il livello di qualità ambientale prefisso. Dovrà quindi essere redatto, nel corso della gestione del PTA, un “piano di misure ed interventi”, che riassuma gli interventi necessari individuati, ove possibile in ordine di priorità, e che costituisca anche la base per i successivi approfondimenti progettuali e per la successiva programmazione delle risorse finanziarie disponibili. A tutt’oggi, nella fase ex-ante del PTA, possiamo solamente prendere atto del piano degli interventi e degli investimenti elaborato dall’ATO che propongono una serie di interventi volti a eliminare le criticità riscontrate e mirano al raggiungimento di livelli di servizio opportuni mediante la realizzazione di nuove opere, la manutenzione e l’adeguamento delle opere esistenti sia a livello locale che intercomunale. In questa ottica sono da evidenziare, dove possibile, interventi tesi al riutilizzo delle acque reflue (impianti in progetto). La Tabella 1 riporta una sintesi degli investimenti complessivi degli interventi previsti dai diversi Piani d’Ambito:

Stima degli investimenti complessivi per gli interv enti previsti dai Piani d’Ambito (2003)

GE SV IM SP Totale

Acquedotto 137.927.750,00 85.996.000,00 319.115.553,21 116.887.318,00 659.926.621,21 Fognatura 66.050.000,00 130.424.000,00 206.115.724,39 76.320.023,00 478.909.747,39 Depurazione 146.158.117,00 123.419.000,00 59.574.501,26 40.226.915,00 369.378.533,26

Totale 350.135.867,00 339.839.000,00 584.805.778,86 233.434.256,00 1.508.214.901,86

Tabella 1:Stima degli investimenti complessivi per gli interventi previsti dai Piani d’Ambito (2003)

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Nel complesso, il programma degli interventi previsti dai Piani d’Ambito accrescerà la capacità depurativa della Regione Liguria grazie all’adeguamento e alla manutenzione ordinaria e/o straordinaria delle infrastrutture esistenti e alla costruzione di nuove opere. . − 2 A fianco di queste tipologie di azioni ci sono poi interventi legati a comparti specifici come quello agricolo e industriale che sfuggono dalle competenze dirette sul servizio idrico integrato. In questo ambito rientrano, ad esempio, le previsioni di miglioramento delle prestazioni ambientali degli impianti industriali, la razionalizzazione dell’uso di fertilizzanti in agricoltura o l’adozione di tecniche irrigue che permettono un notevole risparmio di acqua ( adozione del codice di buona pratica agricola). Queste trasformazioni implicano oneri a carico di privati su cui si renderanno necessarie valutazioni di fattibilità economica. In un ottica di integrazione delle politiche ambientali nei vari comparti di azione degli enti pubblici sarebbe quindi auspicabile che interventi di promozione, sviluppo e ammodernamento di particolari settori (agricolo, turistico, industriale ecc.) considerassero anche il parametro qualità delle acque. In tal senso una leva importante è costituita dagli incentivi e finanziamenti pubblici, che potrebbero essere subordinati o legati al raggiungimento di requisiti minimi sulla gestione delle acque. L’obiettivo dovrebbe essere quello di sfruttare tutte le sinergie possibili con altri strumenti di programmazione regionale o degli enti locali. Il tema della leva tariffaria per ridurre i consumi della risorsa nell’ambito del servizio idrico integrato implica uno sforzo di pianificazione economica di dettaglio che sarà a carico delle Agenzie d’Ambito.

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RIASSUNTO NON TECNICO DELLO STUDIO DI VAS

Lo schema metodologico della VAS è riassunto in quattro fasi principali:

- VALUTAZIONE DELLO STATO DI FATTO

- VALUTAZIONE DEGLI OBIETTIVI

- VALUTAZIONI DEGLI EFFETTI DEL PIANO

- CONTROLLO DEL PIANO E MONITORAGGIO DEGLI EFFEETTI

VALUTAZIONE STATO DI FATTO

Lo studio dello stato delle acque in Liguria è suddiviso in due sezioni principali: la prima sugli aspetti quantitativi, la seconda sulla qualità della risorsa idrica. La valutazione degli aspetti quantitativi studia la disponibilità di acqua in Liguria, i prelievi e le perdite di rete. L’ARPAL si è occupata solamente in parte di questi aspetti, in particolar modo ha effettuato studi su: - Stima del fabbisogno idrico Il fabbisogno idrico, per ogni singolo bacino, è stato calcolato sulla base degli usi civili, irrigui ed industriali. Nel territorio ligure le ultime due componenti risultano, in genere, i due elementi preponderanti. - Misure freatimetriche misurano il livello della falda rispetto al livello marino. Queste misure vengono utilizzate come indicatori dello stato quantitativo della falda in relazione alle pluviometrie ed alle aliquote emunte ad uso potabile. Nel territorio Ligure questo indicatore evidenzia una condizione di equo sfruttamento. Il punto di vista quantitativo, essenziale ai fini della VAS, verrà valutato in seguito all’integrazione del presente PTA con la pianificazione di bacino stralcio per il bilancio idrico in fase di predisposizione come da D.G.R. 540/2004. Lo studio degli aspetti qualitativi è stato eseguito interamente dall’ARPAL. Per prima cosa nell’affrontare lo studio sullo stato di qualità della risorsa idrica, è risultato fondamentale l’utilizzo di indicatori idonei a descrivere sinteticamente le pressioni esercitate dalle attività antropiche e gli effetti di queste sull’ambiente. Partendo dalle informazioni tratte dall’analisi di questi indicatori di pressione e di qualità, si riesce ad avere un quadro sullo stato di fatto e sulle tendenze evolutive dell’ambiente e del territorio in riferimento al Piano di Tutela Acque Questo capitolo della VAS si apre affrontando la situazione regionale per quanto riguarda i carichi inquinanti e il sistema depurativo: - I carichi inquinanti stimati ed effettivi I carichi stimati derivano da considerazioni e dati rilevati sulle pressioni agenti sul territorio; in molti casi non conoscendo i dati quantitativi di inquinanti riversati nei corpi idrici sono state adottate stime basate sull’utilizzo di coefficienti di conversione specifici (per approfondimenti vedere allegato V). Gli inquinanti considerati sono il BOD5, l’azoto e il fosforo totali sversati nei corpi idrici originati dai comparti civile, industriale, agricolo, zootecnico e dal dilavamento delle superfici impermeabilizzate.

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I carichi totali assumono pesi molto diversi da un bacino all’altro; i bacini che assumono maggior peso sono Polcevera, Magra e Scrivia, nel caso del BOD5 è molto rilevante anche il Bormida di Spigno mentre nel caso dell’ l’azoto si aggiunge il Centa. In generale le case sparse, il dilavamento e i reflui urbani hanno forte peso per i carichi di BOD5. I contributi maggiori al carico di azoto sono dati dalle attività agricole, dalla depurazione degli scarichi urbani, da piccoli scarichi urbani e domestici diffusi sul territorio e in misura decisamente minore dagli altri fattori. I contributi maggiori alla formazione del carico di fosforo derivano soprattutto dall’agricoltura, dal dilavamento delle aree impermeabilizzate e dai grandi e piccoli scarichi urbani e domestici I carichi effettivi, risultano in generale inferiori rispetto a quelli stimati, sia per i fenomeni autodepurativi trascurati, sia per i carichi veicolati nelle acque sotterranee, sia per i forti contributi rappresentati dal dilavamento e dalle case sparse. Questo ultimi due aspetti sono maggiormente riscontrabile nei bacini del Magra e del Polcevera, in cui in effetti questi fattori influenzano fortemente il carico potenziale, ma non sono rilevabili attraverso il monitoraggio; i prelievi inoltre vengono generalmente effettuati nei periodi di “magra “o di “morbida” dei corsi d’acqua , in questo modo vengono trascurati i fenomeni di piena che rappresentano uno dei fattori maggiormente responsabili del trasporto a mare dei carichi inquinanti. . - l’analisi del sistema depurativo ligure offre un panorama piuttosto diversificato in funzione sia della densità degli abitanti che delle caratteristiche intrinseche del territorio. L’attuale livello di servizio depurativo in Liguria rileva un deficit della capacità depurativa causato da insufficiente potenzialità degli impianti rispetto agli abitanti serviti; assieme a realtà in cui i processi depurativi raggiungono livelli ottimali, si rilevano situazioni diffuse di malfunzionamento risolvibili con manutenzione ordinaria e/o straordinaria. Alla luce dei vincoli normativi vigenti, il livello attuale di qualità del refluo trattato in alcuni impianti va adeguato agli obiettivi di qualità del corpo idrico recettore. Successivamente questo capitolo è suddiviso in tre sezioni riguardanti rispettivamente: - acque superficiali da cui si trae che lo stato qualitativo delle acque superficiali, nella Regione Ligure, è estremamente variabile. Sono presenti tratti di corsi d’acqua, localizzati lontano dalle pressioni antropiche, nei quali la qualità chimica, biologica delle acque e del sedimento è ottima. In altri corpi idrici, come per esempio il T. Bisagno ed il T. Polcevera, diversamente, nonostante la qualità della matrice acquosa sia buona, sono presenti tracce di inquinamento nella matrice sedimento. In questi casi la pressione antropica si è fortemente ridotta nel tempo, ma le tracce dell’inquinamento pregresso sono ancora riscontrabili nel sedimento, il cui tempo di ricambio è molto inferiore alla matrice acquosa. In altri corsi d’acqua, sottoposti tuttora a forti pressioni antropiche, civili ed industriali, sia la matrice acquosa che il sedimento risultano fortemente inquinate. - acque sotterrane e Per riassumere la classificazione dello stato chimico qualitativo delle acque sotterranee ed interpretarne il significato nell’ottica dei piani di tutela (D. Lgs. 152/99 artt. 42-43-44) si riportano i seguenti dati:

� la percentuale delle zone qualitativamente omogenee degli acquiferi monitorati, in termini di raggiungimento o meno degli obiettivi di qualità: circa il 67 % delle zone classificate nel corso del biennio di monitoraggio 2001-2002, 20 su un totale di 30, raggiunge già gli obiettivi di qualità ambientale minimi previsti dagli Articoli 4 e 5 del D. Lgs 258/00. Mentre per il restante 23 % dovranno essere prese in considerazione misure di risanamento della risorsa idrica.

� Il numero di acquiferi per i quali sono stati raggiunti gli obiettivi di qualità ambientale sull'intera area indagata, di quelli per i quali sono stati raggiunti gli obiettivi di qualità ambientale limitatamente ad alcune zone omogenee ed infine degli acquiferi significativi per i quali non sono stati raggiunti gli obiettivi di qualità ambientale sull'intera area indagata: su un totale di 16 aree di studio 7 appartengono al primo caso sopra descritto, 7 al secondo e solo 2 sono contraddistinte in tutta la loro estensione da una qualità scadente.

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I parametri macrodescrittori che maggiormente hanno determinato l’attribuzione in classe 4 delle rispettive stazioni di monitoraggio, secondo quanto stabilito ai sensi del D. Lgs 152/99, sono Mn (8% delle stazioni), Fe (5% delle stazioni), NO3 (5% delle stazioni) e NH4 (4% delle stazioni). Mentre Cl, SO4 e conducibilità contribuiscono solo marginalmente. La percentuale massima di stazioni classificate in classe 4 per i valori di concentrazione di uno dei parametri addizionali è dovuta alla presenza di arsenico, che tuttavia raggiunge il valore di 2,2 % rispetto alle stazioni per le quali è stato misurato tale parametro, rendendo pressoché trascurabile la problematica nell’ottica dei piani di tutela. - acque marine-costiere lo stato di qualità delle acque marine costiere non desta complessivamente segni di preoccupazione: dalla prima classificazione delle acque, effettuata ai sensi del D.Lgs 152/99, emerge che ¾ delle zone monitorate ricadono in classe “elevata”, 4 zone su 19 (21%) risultano “buone” e solo 1 risulta “mediocre”; nessuna zona costiera è classificata come “pessima”. Occorre tuttavia precisare che si tratta di una classificazione ancora provvisoria che riguarda il solo “comparto acqua” e non la complessità dell’ambiente marino costiero. Da quanto emerge considerando le misure di accumulo nei sedimenti e nei molluschi bivalvi alcune zone si evidenziano come più critiche rispetto ad altre. Oltre a criticità legate a situazioni peculiari e per le quali sono già in atto i rispettivi provvedimenti, quali il sito antistante Cogoleto-Stoppani, emerge fra tutte una zona particolarmente critica, che coincide con la classificazione “mediocre” del comparto “acque”. Tale zona di campionamento è posta in prossimità della foce del Torrente Bisagno, del depuratore di Punta Vagno e della zona portuale di Genova. Il piano d’Ambito dell’ATO genovese ha previsto, fra gli altri, interventi strutturali sul depuratore e sulla condotta sopraccitati. Occorre sicuramente intensificare il monitoraggio nella zona in questione, in modo da verificare l’efficacia degli interventi previsti e da inquadrare con maggior dettaglio le problematiche e le fonti di pressione responsabili degli impatti. Infine questo capitolo prende in considerazione e valuta lo stato di fatto dei SIC e ZPS: - SIC e ZPS I Siti di Importanza Comunitaria e le Zone di Protezione Speciale contribuiscono alla tutela della biodiversità presente nel territorio regionale costituendo i nodi della Rete Natura 2000. A tutt oggi sul territorio regionale sono stati individuati 127 pSIC che comprendono 101 pSIC terrestri e 26 pSIC marini e 7 ZPS. L’estensione dei diversi siti è molto variabile, comunque in totale la superficie regionale interessata da pSIC terrestri è di circa 133.390 ettari, i pSIC marini comprendono circa 4944 ettari. Si può dunque affermare che una cospicua parte del territorio regionale è interessata dalla presenza di siti pSIC. Si evidenzia, che spesso le aree pSIC e ZPS ricadono all’interno delle aree Parco. Tuttavia in Liguria si può notare una frammentazione della rete SIC-ZPS determinando un “buco” nella rete di connessione ecologica.

VALUTAZIONE DEGLI OBIETTIVI In questo capitolo vengono descritti gli obiettivi del PTA ed i relativi interventi atti a perseguirli. Contemporaneamente sempre in questo capitolo viene dimostrata la completa coerenza con gli obiettivi stabiliti dalla normativa e dalla pianificazione internazionale, nazionale, regionale e con quelli stabiliti dall’Autorità di Bacino regionale, interregionale e nazionale. In particolare il PTA è coerente in maniera intrinseca con le strategie di sviluppo sostenibile e tutela quali-quantitativa della risorsa idrica prese in considerazione dalle: - politiche comunitarie in particolare con la direttiva 2000/60, e con il VI programma ambientale; - strategie d’azione nazionale, con particolare riferimento agli obiettivi posti dal Decreto legislativo n.152/99 e dalla L.36/94 programmando un utilizzo più razionale della risorsa e dagli obiettivi posti dalla Strategia d’azione ambientale per lo sviluppo sostenibile in Italia; - strategie d’azione della Liguria soprattutto attraverso gli obiettivi prefissati dalla L.R. 43/95 e dall’agenda XXI

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- strategie d’azione delle diverse AdB ad esempio attraverso gli obiettivi del PsE e dei quelli relativi al bacino internazionale del fiume Magra. Inoltre molto importante risulta essere la complementarietà del PTA con gli obiettivi di tutela degli ecosistemi naturali stabiliti nell’ambito delle normative comunitarie, nazionali e regionali, poiché il Piano ha come finalità la prevenzione e la riduzione dell’inquinamento idrico, il risanamento dei corpi idrici inquinati, la protezione delle acque destinate alla vita pesci ed il mantenimento della biodiversità. Il PTA prevede anche la valutazione d’incidenza del piano sui siti di importanza comunitaria (SIC e ZPS) indirizzando di conseguenza anche i progetti di opere e impianti futuri ricadenti all’interno dei SIC e ZPS. Inoltre il PTA prevede il miglioramento o il mantenimento dello stato di qualità dei corsi d’acqua ricadenti all’interno dei siti naturali.

VALUTAZIONE DEGLI EFFETTI DEL PTA

Questo capitolo è il cuore della procedura di VAS ed è finalizzata ad una descrizione degli effetti delle scelte e degli interventi previsti dal PTA, confrontati con lo scenario tendenziale senza l’introduzione del PTA. Il risultato della valutazione evidenzia che gli effetti positivi dovuti all’introduzione del PTA in Liguria sono rilevanti anche se gli obiettivi se pur perseguiti, non sempre riusciranno ad essere raggiunti completamente. Debbono per questo motivo essere considerate e previste se necessario ulteriori integrazioni nella fase di regime del Piano. Questo capitolo è diviso in due sezioni in cui la prima parte prende in considerazione gli aspetti quantitativi ed una seconda quelli qualitativi . Quantitativo: Il punto di vista quantitativo, essenziale ai fini della VAS, verrà valutato in seguito all’integrazione del presente PTA con la pianificazione di bacino stralcio per il bilancio idrico in fase di predisposizione come da D.G.R. 540/2004. Qualitativo: il punto di vista qualitativo nella VAS è stato suddiviso in tre sottocapitoli: acque superficiali, sotterranee e marine costiere ed affrontato utilizzando degli indicatori scelti in quanto ritenuti i più rappresentativi dell’evoluzione attesa a seguito dell’implementazione del PTA. In questo contesto, all’interno della relazione di sintesi il risultato della valutazione degli effetti del Piano, è rappresentato da uno schema riassuntivo per fonte di pressione e tiene conto della situazione attuale, del trend futuro della fonte e dei tipi di interventi previsti dal Piano:

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ACQUE SUPERFICIALI

ValutazioneValutazionedello statodello stato

di fattodi fatto

ValutazioneValutazionedeglidegli

interventiinterventi

ValutazioneValutazionedegli effettidegli effetti

Uso civile Uso agricolo Uso industriale

parametri indicatoriBOD Escherichia coliforme azotate

Trend: la popolazioneresidente tende adiminuire

Parametri indicatoriAzoto e fosforoFitosanitari

Trend: attività inaumento

Parametri indicatoristato chimico, COD e T

Trend: le industriemanifatturiere tra cui quellechimiche tendono adiminuire

miglioramentodell’efficienza deidepuratori, collettamentocase sparse, fascetampone, sistemi diaffinamento dei refluiPer il settore padanoabbattimento del 75% di Ne P

Uso buona praticaagricola,Agricoltura biologica,Riutilizzo in agricoltura

Migliore efficienza deidepuratori, sistemi diaffinamento dei reflui,riutilizzo, riduzione e/oeliminazione dai reflui diun elenco di sostanze (DM367/2003 e Direttiva2000/60)

Riduzione di BOD 5,Escherichia coli e N

Mantenimento degli attualilivelli di N e P nei bacinitirrenici e riduzione neibacini padani

Miglioramento dello statochimico della matrice acquosa,riduzione delle concentrazioninel sedimento delle areesottoposte a bonifiche,mantenimento delleconcentrazioni attuali nellealtre aree

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ACQUE SOTTERRANEE

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ACQUE MARINE-COSTIERE

Indicatori Indicatori critici di critici di

pressione e pressione e criticitàcriticità

Pressioni derivanti dal bacino (immesse in mare dai corsi d’acqua )

Scarichi diretti in mare

Parametri indicatoriCarichi di azoto e fosforo totale

Trend: la popolazione residente tende a diminuire; l’attività agricola è data in aumento, mentre le industrie Manufatturiere tra cui quelle chimiche tendono a diminuire

Parametri indicatoriCarichi di azoto e fosforo totale

Miglioramento dell’efficienza dei depuratori, collettamento case sparse, fasce tampone, sistemi di affinamento dei reflui.Uso buona pratica agricola, agricoltura biologicariutilizzo in agricoltura.Riutilizzo nell’industria, riduzione e/o eliminazione dai reflui industriali di un elenco di sostanze (DM 367/2003 e Direttiva 2000/60)

Miglioramento dell’efficienza dei depuratori, collettamento case sparse, sistemi di affinamento dei reflui.Riutilizzo in agricoltura.Riutilizzo nell’industria, riduzione e/o eliminazione dai reflui industriali di un elenco di sostanze (DM 367/2003 e Direttiva 2000/60)

Trend: la popolazione residente sulla costa tende a diminuire, mentre le presenze turistiche variano molto a seconda delle località. Complessivamente il trend può definirsi costante

Miglioramento del TRIX.Si prevede inoltre il miglioramento della balneabilità conseguentemente all’abbattimento dei carichi inquinanti organici (BOD5 e E.Coli)

Indicatori Indicatori critici di critici di

pressione e pressione e criticitàcriticità

Pressioni derivanti dal bacino (immesse in mare dai corsi d’acqua )

Scarichi diretti in mare

Parametri indicatoriCarichi di azoto e fosforo totale

Trend: la popolazione residente tende a diminuire; l’attività agricola è data in aumento, mentre le industrie Manufatturiere tra cui quelle chimiche tendono a diminuire

Parametri indicatoriCarichi di azoto e fosforo totale

Miglioramento dell’efficienza dei depuratori, collettamento case sparse, fasce tampone, sistemi di affinamento dei reflui.Uso buona pratica agricola, agricoltura biologicariutilizzo in agricoltura.Riutilizzo nell’industria, riduzione e/o eliminazione dai reflui industriali di un elenco di sostanze (DM 367/2003 e Direttiva 2000/60)

Miglioramento dell’efficienza dei depuratori, collettamento case sparse, sistemi di affinamento dei reflui.Riutilizzo in agricoltura.Riutilizzo nell’industria, riduzione e/o eliminazione dai reflui industriali di un elenco di sostanze (DM 367/2003 e Direttiva 2000/60)

Trend: la popolazione residente sulla costa tende a diminuire, mentre le presenze turistiche variano molto a seconda delle località. Complessivamente il trend può definirsi costante

Miglioramento del TRIX.Si prevede inoltre il miglioramento della balneabilità conseguentemente all’abbattimento dei carichi inquinanti organici (BOD5 e E.Coli)

Indicatori Indicatori critici di critici di

pressione e pressione e criticitàcriticità

Pressioni derivanti dal bacino (immesse in mare dai corsi d’acqua )

Scarichi diretti in mare

Parametri indicatoriCarichi di azoto e fosforo totale

Trend: la popolazione residente tende a diminuire; l’attività agricola è data in aumento, mentre le industrie Manufatturiere tra cui quelle chimiche tendono a diminuire

Parametri indicatoriCarichi di azoto e fosforo totale

Miglioramento dell’efficienza dei depuratori, collettamento case sparse, fasce tampone, sistemi di affinamento dei reflui.Uso buona pratica agricola, agricoltura biologicariutilizzo in agricoltura.Riutilizzo nell’industria, riduzione e/o eliminazione dai reflui industriali di un elenco di sostanze (DM 367/2003 e Direttiva 2000/60)

Miglioramento dell’efficienza dei depuratori, collettamento case sparse, sistemi di affinamento dei reflui.Riutilizzo in agricoltura.Riutilizzo nell’industria, riduzione e/o eliminazione dai reflui industriali di un elenco di sostanze (DM 367/2003 e Direttiva 2000/60)

Trend: la popolazione residente sulla costa tende a diminuire, mentre le presenze turistiche variano molto a seconda delle località. Complessivamente il trend può definirsi costante

Miglioramento del TRIX.Si prevede inoltre il miglioramento della balneabilità conseguentemente all’abbattimento dei carichi inquinanti organici (BOD5 e E.Coli)

Pressioni derivanti dal bacino (immesse in mare dai corsi d’acqua )

Scarichi diretti in mare

Parametri indicatoriCarichi di azoto e fosforo totale

Trend: la popolazione residente tende a diminuire; l’attività agricola è data in aumento, mentre le industrie Manufatturiere tra cui quelle chimiche tendono a diminuire

Parametri indicatoriCarichi di azoto e fosforo totale

Miglioramento dell’efficienza dei depuratori, collettamento case sparse, fasce tampone, sistemi di affinamento dei reflui.Uso buona pratica agricola, agricoltura biologicariutilizzo in agricoltura.Riutilizzo nell’industria, riduzione e/o eliminazione dai reflui industriali di un elenco di sostanze (DM 367/2003 e Direttiva 2000/60)

Miglioramento dell’efficienza dei depuratori, collettamento case sparse, sistemi di affinamento dei reflui.Riutilizzo in agricoltura.Riutilizzo nell’industria, riduzione e/o eliminazione dai reflui industriali di un elenco di sostanze (DM 367/2003 e Direttiva 2000/60)

Trend: la popolazione residente sulla costa tende a diminuire, mentre le presenze turistiche variano molto a seconda delle località. Complessivamente il trend può definirsi costante

Miglioramento del TRIX.Si prevede inoltre il miglioramento della balneabilità conseguentemente all’abbattimento dei carichi inquinanti organici (BOD5 e E.Coli)

Valutazione Valutazione degli effettidegli effetti

Valutazione Valutazione degli interventi degli interventi in funzione in funzione degli obiettivi degli obiettivi da raggiungereda raggiungere

Valutazione Valutazione degli effettidegli effetti

Valutazione Valutazione degli interventi degli interventi in funzione in funzione degli obiettivi degli obiettivi da raggiungereda raggiungere

trend delle fontitrend delle fontidi pressionedi pressione

Indicatori di Indicatori di qualitàqualitàIndicatori Indicatori critici di critici di

pressione e pressione e criticitàcriticità

Pressioni derivanti dal bacino (immesse in mare dai corsi d’acqua )

Scarichi diretti in mare

Parametri indicatoriCarichi di azoto e fosforo totale

Trend: la popolazione residente tende a diminuire; l’attività agricola è data in aumento, mentre le industrie Manufatturiere tra cui quelle chimiche tendono a diminuire

Parametri indicatoriCarichi di azoto e fosforo totale

Miglioramento dell’efficienza dei depuratori, collettamento case sparse, fasce tampone, sistemi di affinamento dei reflui.Uso buona pratica agricola, agricoltura biologicariutilizzo in agricoltura.Riutilizzo nell’industria, riduzione e/o eliminazione dai reflui industriali di un elenco di sostanze (DM 367/2003 e Direttiva 2000/60)

Miglioramento dell’efficienza dei depuratori, collettamento case sparse, sistemi di affinamento dei reflui.Riutilizzo in agricoltura.Riutilizzo nell’industria, riduzione e/o eliminazione dai reflui industriali di un elenco di sostanze (DM 367/2003 e Direttiva 2000/60)

Trend: la popolazione residente sulla costa tende a diminuire, mentre le presenze turistiche variano molto a seconda delle località. Complessivamente il trend può definirsi costante

Miglioramento del TRIX.Si prevede inoltre il miglioramento della balneabilità conseguentemente all’abbattimento dei carichi inquinanti organici (BOD5 e E.Coli)

Indicatori Indicatori critici di critici di

pressione e pressione e criticitàcriticità

Pressioni derivanti dal bacino (immesse in mare dai corsi d’acqua )

Scarichi diretti in mare

Parametri indicatoriCarichi di azoto e fosforo totale

Trend: la popolazione residente tende a diminuire; l’attività agricola è data in aumento, mentre le industrie Manufatturiere tra cui quelle chimiche tendono a diminuire

Parametri indicatoriCarichi di azoto e fosforo totale

Miglioramento dell’efficienza dei depuratori, collettamento case sparse, fasce tampone, sistemi di affinamento dei reflui.Uso buona pratica agricola, agricoltura biologicariutilizzo in agricoltura.Riutilizzo nell’industria, riduzione e/o eliminazione dai reflui industriali di un elenco di sostanze (DM 367/2003 e Direttiva 2000/60)

Miglioramento dell’efficienza dei depuratori, collettamento case sparse, sistemi di affinamento dei reflui.Riutilizzo in agricoltura.Riutilizzo nell’industria, riduzione e/o eliminazione dai reflui industriali di un elenco di sostanze (DM 367/2003 e Direttiva 2000/60)

Trend: la popolazione residente sulla costa tende a diminuire, mentre le presenze turistiche variano molto a seconda delle località. Complessivamente il trend può definirsi costante

Miglioramento del TRIX.Si prevede inoltre il miglioramento della balneabilità conseguentemente all’abbattimento dei carichi inquinanti organici (BOD5 e E.Coli)

Indicatori Indicatori critici di critici di

pressione e pressione e criticitàcriticità

Pressioni derivanti dal bacino (immesse in mare dai corsi d’acqua )

Scarichi diretti in mare

Parametri indicatoriCarichi di azoto e fosforo totale

Trend: la popolazione residente tende a diminuire; l’attività agricola è data in aumento, mentre le industrie Manufatturiere tra cui quelle chimiche tendono a diminuire

Parametri indicatoriCarichi di azoto e fosforo totale

Miglioramento dell’efficienza dei depuratori, collettamento case sparse, fasce tampone, sistemi di affinamento dei reflui.Uso buona pratica agricola, agricoltura biologicariutilizzo in agricoltura.Riutilizzo nell’industria, riduzione e/o eliminazione dai reflui industriali di un elenco di sostanze (DM 367/2003 e Direttiva 2000/60)

Miglioramento dell’efficienza dei depuratori, collettamento case sparse, sistemi di affinamento dei reflui.Riutilizzo in agricoltura.Riutilizzo nell’industria, riduzione e/o eliminazione dai reflui industriali di un elenco di sostanze (DM 367/2003 e Direttiva 2000/60)

Trend: la popolazione residente sulla costa tende a diminuire, mentre le presenze turistiche variano molto a seconda delle località. Complessivamente il trend può definirsi costante

Miglioramento del TRIX.Si prevede inoltre il miglioramento della balneabilità conseguentemente all’abbattimento dei carichi inquinanti organici (BOD5 e E.Coli)

Pressioni derivanti dal bacino (immesse in mare dai corsi d’acqua )

Scarichi diretti in mare

Parametri indicatoriCarichi di azoto e fosforo totale

Trend: la popolazione residente tende a diminuire; l’attività agricola è data in aumento, mentre le industrie Manufatturiere tra cui quelle chimiche tendono a diminuire

Parametri indicatoriCarichi di azoto e fosforo totale

Miglioramento dell’efficienza dei depuratori, collettamento case sparse, fasce tampone, sistemi di affinamento dei reflui.Uso buona pratica agricola, agricoltura biologicariutilizzo in agricoltura.Riutilizzo nell’industria, riduzione e/o eliminazione dai reflui industriali di un elenco di sostanze (DM 367/2003 e Direttiva 2000/60)

Miglioramento dell’efficienza dei depuratori, collettamento case sparse, sistemi di affinamento dei reflui.Riutilizzo in agricoltura.Riutilizzo nell’industria, riduzione e/o eliminazione dai reflui industriali di un elenco di sostanze (DM 367/2003 e Direttiva 2000/60)

Trend: la popolazione residente sulla costa tende a diminuire, mentre le presenze turistiche variano molto a seconda delle località. Complessivamente il trend può definirsi costante

Miglioramento del TRIX.Si prevede inoltre il miglioramento della balneabilità conseguentemente all’abbattimento dei carichi inquinanti organici (BOD5 e E.Coli)

Valutazione Valutazione degli effettidegli effetti

Valutazione Valutazione degli interventi degli interventi in funzione in funzione degli obiettivi degli obiettivi da raggiungereda raggiungere

Valutazione Valutazione degli effettidegli effetti

Valutazione Valutazione degli interventi degli interventi in funzione in funzione degli obiettivi degli obiettivi da raggiungereda raggiungere

trend delle fontitrend delle fontidi pressionedi pressione

Indicatori di Indicatori di qualitàqualità

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SIC e ZPS In futuro in Liguria grazie alle opportunità offerte dal Piano di Tutela delle Acque si pongono significate possibilità di miglioramento o mantenimento dello stato dei siti naturali. Le azioni previste dal PTA avranno effetti sulla qualità della risorsa idrica presente nei siti naturali di importanza comunitaria (SIC e ZPS).

CONTROLLO DEL PTA Questo capitolo della VAS è finalizzato a delineare delle linee guida per il controllo ed il monitoraggio dei relativi effetti del piano sull’ambiente e correggerne gli aspetti inaccettabili della sua attuazione. Il monitoraggio del piano costituisce un aspetto fondamentale per conseguire gli esiti indicati nello studio di VAS, occorre perciò prevedere la redazione di un piano di monitoraggio che comprenda : - L’organizzazione di una procedura di monitoraggio per verificare l’attuazione del piano, facendo riferimento ai suoi obiettivi ed ai suoi impatti ambientali - L’indicazione delle azioni correttive per limitare gli impatti inattesi. - Verifica dell’esistenza di eventuali zone per i quali sono risultati carenti gli elementi di valutazione. Il controllo ed il monitoraggio del PTA sarà di notevole importanza innovativa in quanto ad esempio sposta l’attenzione dal controllo del singolo scarico, all’insieme di eventi che determinano il livello di inquinamento del corpo idrico. Le tecniche di controllo dei piani non sono ancora state definite con precisione dalla normativa, di conseguenza in questo capitolo si è cercato di tracciare delle linee guida che indichino:gli obiettivi fondamentali; le azioni e le misure predefinite e gli indicatori di controllo e di performance. L’analisi di questi indicatori consentirà di attivare un sistema di verifiche e valutazioni intermedie alla gestione del piano che permetterà di verificare la distanza dagli obiettivi prefissati dal PTA ed indicherà le azioni correttive a feedback per limitare gli impatti inattesi ed inoltre permetterà di indirizzare la valutazione d’impatto ambientale dei progetti (VIA e valutazione d’incidenza nel caso di SIC e ZPS).L’analisi dei risultati ottenuti dal controllo in fase di gestione del piano consentirà inoltre di verificare l’esistenza di eventuali zone per i quali sono risultati carenti gli elementi di valutazione.