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Valutare PER competenze Raffaella Piatti
Como, 16 marzo 2016
TAKEN FROM LIFE
Perché valutare?
1. • Se non si valutano i risultati, non è possibile distinguere
le positività (‘successi’) dalle criticità (‘fallimenti’)
2. • Se non si individuano le ‘positività’ non è possibile
rinforzarle e premiarle
3. • Se non è possibile riconoscere le criticità non è possibile
correggerle
4. • … e se non si sostengono i successi … si finisce quasi
sempre per premiare gli insuccessi!
Stephen Hawking
University of Cambridge
Valutare le competenze
“… non ciò che lo studente sa,
ma ciò che sa fare con ciò che sa” (Wiggins, 1993)
COME SI
APPRENDE?
CHE COSA SI
APPRENDE?
Come? Quando? Perché?
Il movimento della valutazione autentica o alternativa è sorto
negli stati Uniti agli inizi degli anni Novanta, come
contrapposizione critica alla valutazione basata sul costrutto
comportamentista.
• G. Wiggins
• J. Arter
• M. Comoglio
• M. Castoldi
Resnick: la scuola è «un luogo dove si
svolge un particolare tipo di ‘lavoro
intellettuale’, che consiste nel ritrarsi dal
mondo quotidiano, …»
VS.
Resnick, L.B. (1987). Learning in School and Out. Educational Researcher,
Wiggins:
caratteristiche valutazione autentica.
G. Wiggins (1998). Educative assessment. Designing assessments to inform and improve
student performance, San Francisco, CA: Jossey-Bass
È realistica
• Il compito o i compiti replicano i modi nei quali la conoscenza della persona e le abilità sono “controllate” in situazioni di mondo reale
Richiede giudizio e innovazione
• Lo studente deve usare la conoscenza e le abilità saggiamente e in modo efficace per risolvere problemi non strutturati, ad esempio progettare un piano, la cui soluzione richiede di più che seguire una routine o una procedura stabilita.
Wiggins:
caratteristiche valutazione autentica.
Replica o simula i contesti della vita civile e della vita personale
• I compiti autentici capovolgono quella segretezza, quel silenzio che alla fine sono dannosi e quell’assenza di risorse e di feedback che segnano il testing tradizionale.
Richiede agli studenti di “costruire” la disciplina
• Invece di ridire, di riaffermare o di replicare attraverso una dimostrazione ciò che gli è stato insegnato o ciò che già conosce, lo studente deve portare a termine una esplorazione e lavora “dentro” la disciplina.
Wiggins:
caratteristiche valutazione autentica.
Accerta l’abilità dello studente a negoziare un
compito complesso
• La maggior parte degli item del test convenzionale sono elementi isolati di una prestazione – simile agli esercizi pre-atletici svolti dagli atleti prima di entrare in gara piuttosto che l’uso integrato di abilità che una gara richiede.
Richiede agli studenti di “costruire” la disciplina
• Invece di ridire, di riaffermare o di replicare attraverso una dimostrazione ciò che gli è stato insegnato o ciò che già conosce, lo studente deve portare a termine una esplorazione e lavora “dentro” la disciplina.
VALUTAZIONE:
TRADIZIONALE versus AUTENTICA
valutazione tradizionale valutazione autentica
Il compito è assegnato in un contesto
artificiale, tipicamente scolastico e teorico
Il compito è assegnato in un contesto che
richiama un problema simile nella vita reale
Si richiede solo il ricordo e/o riconoscimento
della conoscenza e
l’applicazione il più delle volte meccanica di
abilità
Nel compito richiesto si compie una
applicazione/ricostruzione della conoscenza
e l’uso competente ed autonomo di
conoscenze e procedure
La conoscenza è nella forma proposta
dall’insegnante o dal testo scolastico e
l’applicazione è tipicamente riproduttiva
La conoscenza è strutturata dallo studente e
la risoluzione è legata alla padronanza di
utilizzo delle proprie conoscenze, abilità e
competenze
L’evidenza dell’apprendimento è indiretta
perché l’apprendimento è supposto dalla
capacità che lo studente ha di ricordare,
riconoscere e riprodurre
L’evidenza dell’apprendimento è diretta
perché “nella” esecuzione della prestazione
si può rilevare quanto e come ha appreso.
Giano bifronte … sui banchi di scuola!
PROBLEMI
“CHIUSI”: UN
SOLO MODO DI
INTERPRETARE
IL PROBLEMA
FEEDBACK:
GIUSTO/SBAGLIATO
UNA SOLUZIONE
UNIVOCA
PROBLEMI
“APERTI” A PIÙ
INTERPRETAZIONI
REVISIONE E
RIFLESSIONE SULLE
PROPRIE STRATEGIE
PIU’
STRATEGIE DI
SOLUZIONE
SGUARDO INTERSOGGETTIVO
ISTANZA SOCIALE
sistema di attese
Valutare per competenze
SGUARDO SOGGETTIVO
ISTANZA AUTOVALUTATIVA
significati personali
SGUARDO OGGETTIVO
ISTANZA EMPIRICA
evidenze osservabili
SGUARDO
SOGGETTIVO
costruire e far completare dagli studenti
diari di bordo e autobiografie
a) Può essere individuale o di gruppo.
b) Può essere scritto o utilizzare codici
diversi. Per favorire la narrazione,
dare la possibilità di utilizzare anche
registratore, disegni, grafici, ecc..
c) Può essere privato o condivisibile; in
quest’ultimo caso, ogni alunno può
decidere cosa condividere del proprio
diario di bordo.
d) Le modalità (di cui sopra) possono
essere contrattate con la classe o
proposte dall’insegnante.
Si tratta di far raccontare all’alunno quali
siano stati gli aspetti più interessanti per
lui e perché, quali le difficoltà incontrate
e in che modo le abbia superate, fargli
descrivere la successione delle operazioni
compiute evidenziando gli errori più
frequenti e i possibili miglioramenti e
infine far esprimere l’autovalutazione non
solo del prodotto, ma anche del processo
produttivo adottato.
SGUARDO
OGGETTIVO
Progettare compiti autentici
(apprendimento situato) • Il ‘Palazzo dei Meriti’
• La collocazione di luci in una piazza
• Una visita di istruzione
SGUARDO
INTERSOGGETTIVO
rubriche valutative e schede di osservazione
‘sul campo’ da parte dei Docenti
Componenti di una rubrica valutativa
dimensioni (o tratti);
scala di valore;
criteri;
indicatori per specificare i livelli di prestazione
accompagnati da modelli o esempi per ogni
livello (àncore).
http://www.4teachers.org/profdev/index.php?profdevid=as
Es. di RUBRICA VALUTATIVA
Uno stimolo di LE BOTERF
Risultati desiderati
Evidenze accettabili
Insegnamento/ apprendimento
Progettazione a ritroso
Apprendimento non formale: apprendimento prodotto
nell'ambito di attività organizzate e pianificate non
specificamente concepite come apprendimento, in termini
di obiettivi, di tempi o di sostegno all'apprendimento.
L'apprendimento non formale è intenzionale dal punto di
vista del discente. I risultati dell'apprendimento non
formale possono essere convalidati e certificati.
Apprendimento informale: apprendimento risultante dalle
attività della vita quotidiana legate al lavoro, alla famiglia o
al tempo libero. Non è strutturato in termini di obiettivi di
apprendimento, di tempi o di risorse dell'apprendimento.
Nella maggior parte dei casi l'apprendimento informale non
è intenzionale dal punto di vista del discente, ma può
essere messo in trasparenza ed entrare in un percorso di
convalida e successivamente di certificazione.
Dal 4 febbraio 2013 in Regione
Lombardia è possibile certificare
e validare le competenze
acquisite in contesti non formali
e informali, attraverso il
Processo di Certificazione delle
Competenze acquisite in contesti
non formali e informali.
« … fossimo riusciti ad annoiarvi, credete che non s'è fatto apposta…»
… ma se …