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Luciano Parella 90 anni e non sentirli Prevenire il diabete Una giornata speciale inserto redazionale di illustrato / agosto 2016

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Luciano Parella90 anni e non sentirli

Prevenire il diabete

Una giornataspeciale

inserto redazionale di illustrato / agosto 2016

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Cari soci,c’è unaparola cheda qualchetemporicorre coninsistenza neimedia comenelle

conversazioni: sostenibilità. Parliamodi sostenibilità ambientale quandovogliamo sottolineare la necessitàche ogni azione dell’uomo avvenganel rispetto del pianeta e parliamo disostenibilità sociale quando, inriferimento alle imprese, rimarchiamola responsabilità che queste hannonei confronti degli azionisti, di chi vilavora e dei loro familiari, dei fornitorie delle persone che vivono intorno auffici e fabbriche. Su questo fronte lanostra Azienda può vantare unastoria di attenzione e sensibilitàverso i dipendenti, le loro famiglie ela società in cui vivono che risale allametà del secolo scorso. La forma piùmoderna di questo ambito èl’affiancamento al welfare statale,sempre più in crisi. Anche per questol’Azienda ha avviato iniziative volte albenessere (dall’asilo nido di Mirafioriai servizi legati alla salute) e altrestanno nascendo, stimolate da nuoveesigenze. Ma molto più può esserefatto attraverso le associazioni comel’Ugaf. Abbiamo invitato gli iscrittiche ne hanno la possibilità aimpegnarsi in una qualche forma diaiuto per gli altri: metteremo a lorodisposizione la nostraorganizzazione indirizzandoli versooperatori attivi già da anni. I nostri soci, ricchi di esperienza e dicompetenze, potrebbero fare moltoanche per i colleghi più giovaniancora al lavoro e per le loro famiglie.Qualcosa di molto simile avviene datempo in Chrysler negli Stati Uniti. In fondo che cosa c’è di più logico enaturale del fatto che i colleghi di ieriaiutino quelli di oggi?

Diego Pistone

LA BUONA NOTIZIA

La tecnologia“allunga” la vita

PERCORSIInserto redazionale di Illustrato per i soci UgafSegreteria centrale: 011/0068665 / [email protected] editoriale: Paola Ravizza

A qualcuno può far paura, la tecnologia. Dicono che siadifficile da usare, difficile il linguaggio che la spiega, comeil mondo che le ruota intorno. Per molti addirittura un az-zardo. Ma tanti over 60 per nulla preoccupati, molto cu-riosi e tanto “avanti” hanno saputo trarre vantaggi eagevolare la propria vita usando i nuovi dispositivi. Per-ché, non tutta la tecnologia vien per nuocere. Le nonne di ieri mai avrebbero immaginato che per te-nersi in contatto con le amiche lontane avrebbero potutofarlo restando ciascuna a casa propria, sedute davantiagli schermi di tablet o di smartphone dai tasti grandi edalla gestione semplificata, semplicemente impiegandol'app di Skype o di WeChat. Tantomeno che per leggereun buon libro avrebbero potuto evitare di rovinarsi la vistacon la luce di una lampadina da 60 watt usando un pra-tico e-book reader con illuminazione a led e i caratteriaumentabili impostati secondo le necessità, oltre chesempre connesso al mondo, per scegliere la lettura pre-ferita. Se poi, le nostre nonne fossero state stanche, af-faccendate o soltanto molto pigre, non sarebbero statesfiorate dall'idea di accendere un pc, entrare in internete fare la spesa in uno dei tanti supermercati che vendonoanche on line i loro prodotti e li portano direttamente acasa pagando, sempre on line, con la carta prepagata. Diavolerie o potenza della tecnologia? Se pensate chemolte di queste azioni sia preferibile farle di persona,siamo d'accordo: tanto domani ci penserà la Google cardi FCA che guida da sola a portare la nonna in visita alleamiche, dalla parrucchiera, al supermercato...

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Entrando al Cern (Conseil européen pourla recherche nucléaire) di Ginevra ci siaspetta che da un momento all'altro spun-tino dietro a una porta i personaggi di “An-geli e Demoni”, la storia di Dan Brown cheinizia proprio qui. Invece, ci sono veri fisici,ingegneri, matematici e altri studiosi.Fanno parte delle 12 mila persone circache ruotano attorno a uno dei più impor-tanti centri di ricerca mondiali. E la storiache stanno scrivendo è infinitamente piùinteressante del romanzo. Studiano le ori-gini dell'universo all'indomani del Big Bang,la materia e l'antimateria, i buchi neri,l'energia infinita (o forse no) che si sprigionanell'universo. I risultati degli esperimenticonfermano teorie già consolidate oaprono nuove strade della conoscenza. A disposizione hanno l'acceleratore piùgrande del mondo, l'LHC (Large HadronCollider), un enorme anello di 27 km di cir-conferenza a cento metri di profondità nelsottosuolo della periferia di Ginevra. Al suointerno si scontrano due fasci di protoni a

velocità prossime a quelle della luce, rag-giungendo nella collisione 13 teraelettron-volt di energia (mille miliardi di elettronvolt,l'unità di misura dell'energia delle parti-celle). I due fasci di protoni, estratti da unabombola d’idrogeno grande poco più diun estintore, percorrono tutta la catena diacceleratori fino a LHC. Nell'urto, l’energiasi trasforma in massa, in stati “nuovi” dellamateria. Come il bosone di Higgs, di cuitutti hanno sentito parlare, ma pochissimisanno davvero che cosa sia: cioè la parti-cella che nella teoria detta del ModelloStandard, permette di attribuire una“massa” ai costituenti fondamentali dellamateria. I ricercatori confrontano teorie e risultati ot-tenuti con i dati raccolti e spesso le incon-sistenze suggeriscono a qualche mentebrillante un'idea, quell'Idea che a volte per-mette all'umanità un nuovo balzo in avanti.«Come accadde nel passaggio dalla can-dela all'elettricità - dice Nadia Pastrone,uno dei fisici italiani al Cern che, eccezio-

Al Cern di Ginevra

con il socioVincenzo

Sbarbati eNadia

Pastrone,responsabile

dei fisiciitaliani

impegnatinegli

esperimentiche hanno

scoperto il bosone di Higgs

DI PAOLA RAVIZZAFOTO DI ALESSANDRO LERCARA

PercorsiIV

Energichecollisioni

DI PAOLA RAVIZZA

FOTO DI ALESSANDRO LERCARA

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nalmente, sta facendo da guida a una pic-cola compagine di soci -. Anche per que-sto i dati raccolti, dopo essere stati studiatidalle collaborazioni internazionali, diven-tano nel tempo accessibili a tutti». Nadia è Dirigente di Ricerca della sezionedi Torino dell’Istituto Nazionale di FisicaNucleare (INFN) e ha fatto studi importantinell’ambito della Fisica delle particelle negliStati Uniti e al Cern. Ha contributo in mododeterminante a progettare, realizzare e farfunzionare l’esperimento CMS (CompactMuon Solenoid) a LHC, uno dei due pro-getti che hanno consentito di scoprire emisurare il bosone di Higgs.Vincenzo Sbarbati, socio dell'Interazien-dale centrale, conosce Nadia da anni e leha chiesto di accompagnare il suo gruppoa visitare il laboratorio di ricerca. «Frequen-tiamo la stessa compagnia in montagna -racconta -, ma solo relativamente tardi hoscoperto che mestiere facesse. Ho visitatoil Cern con lei una prima volta, poi, nono-stante la difficoltà dei temi trattati, ho pro-posto l'esperienza anche all'Ugaf».«Parlare degli esperimenti del Cern - con-tinua Nadia - è difficile. Sono argomentiastratti, complessi, lontani dalla quotidia-nità». Il viaggio in questo mondo è un viag-gio nel tempo, dove gli scienziati sonoriusciti a ricreare le condizioni dell'universoa un centesimo di milionesimo di secondodopo il Big Bang, quando la temperaturaera cento mila volte più alta che al centrodel Sole. «Qui, oggi - continua Nadia - l’ac-celeratore invece è più freddo dello spaziointersiderale: funziona, in-fatti, a due gradi Kelvin,cioè a -271 gradi Celsius». In quattro punti dell’anello,i fasci collidono e gli espe-rimenti misurano gli“eventi”. Nadia ci ha ac-compagnato, con tre col-leghi, a visitare CMS,

l'esperimento che pesa 14 mila tonnellate,due volte la torre Eiffel. È un’enorme ci-polla, alta quanto un palazzo di cinquepiani, suddivisa in undici fette che si chiu-dono intorno al punto di collisione. È statonecessario scavare una caverna, 100metri sotto terra, e poi calare tutte le particon una gru speciale. All'interno di CMS c'è il calorimetro cuihanno lavorato Pastrone e il suo gruppo.Serve per misurare l’energia di fotoni edelettroni ed è formato da oltre 75 mila cri-stalli in tungstato di piombo. Ogni se-condo, nell'acceleratore avvengono circaun miliardo di collisioni fra protoni. Nell’urto,l'energia si trasforma in massa e raramenteproduce anche particelle finora scono-sciute che si possono studiare per capire icostituenti fondamentali della materia.Negli anni siamo riusciti a registrare e mi-surare qualche centinaio di bosoni diHiggs, ancora troppo pochi per poter con-cludere lo studio. «Scopriamo cose nuove

di cui non conosciamol'utilità - dice sorridendoPastrone, sapendo di in-contrare la sorpresa degliascoltatori -, ma forse undomani, magari lontano, laconosceremo». L’Italia ha contribuito moltoa costruire la macchina e

Nadia Pastronedavanti a un modellinodel Large HadronCollider.In apertura, il CMS,Compact MuonSolenoid

«Solo se leinformazioni

girano si possonogenerare

nuove idee»Nadia Pastrone

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gli esperimenti, con ricadute economicheimmediate e oggi è tra i 21 Paesi che fi-nanziano il Cern. Un finanziamento, vadetto, «che costa a ogni cittadino europeola bellezza di una tazzina di caffè l'anno -dice Pastrone -, cioè nulla, mentre i bene-fici possono essere immensi».«I nostri giganteschi macchinari - dice Pa-strone - nascono per scopi precisi, ma laloro tecnologia può essere trasferita consuccesso in altri settori, su strumenti piùpiccoli. È il caso del laboratorio CNAO diadroterapia oncologica, una forma moltoavanzata di radioterapia, a Pavia che usaun acceleratore costruito dall’INFN. Ma ilfuturo degli acceleratori potrebbe stare inun recente sviluppo, l'”accelerator on a fin-ger” (l'acceleratore sul dito), un dispositivoche sfrutta in pochi millimetri la nanotec-nologia e la tecnologia laser». «I nostri esperimenti - continua - richiedonomateriali e tecnologia di altissima qualità.Con noi lavorano le migliori aziende delmondo, molte italiane: come l'Ansaldo (oraASG) che ha fornito un terzo dei magnetidell'acceleratore e ha realizzato il magnetesuperconduttore di CMS a 4 T, il piùgrande solenoide al mondo.Qui, la scienza italiana ha molti rappresen-tanti: dall’attuale direttrice generale del la-boratorio, Fabiola Gianotti, a PaoloGiubellino, Guido Tonelli, Pierluigi Cam-pana. Costituiscono l'11 per cento del per-sonale Cern, ma sono in posti di rilievo,segno che qui si premiano solo le compe-tenze. «Purtroppo - dice amaramenteNadia - molti dei nostri giovani brillanti nontrovano lavoro in Italia e sono invece as-sunti da istituti o aziende straniere, a dimo-strazione che le scuola italiana è sempre digrande eccellenza». «Il Cern è un mondo a sé - dice Sbarbati -, ma volutamente aperto a tutti, anche aivisitatori. Mi colpisce molto la trasparenzadelle comunicazioni: solo se le informazioni

girano si possono generare nuove idee. Epoi non dimentichiamoci che internet ènato qui e questi scienziati, che arrivano datutto il mondo, sono gli antesignani del te-lelavoro, perché devono potersi collegareai computer dei laboratori ovunque si tro-vino, a qualunque ora».Il Cern, come molti istituti di ricerca, è unmondo in cui le persone vogliono fare co-munità anche divertendosi, perché da lì, ocome dice la Pastrone «anche dalle stupi-daggini» può nascere qualcosa di buono.La famosa idea giusta. Così si compren-dono meglio le tante locandine, dissemi-nate qua e là con mostre fotografiche,rappresentazioni teatrali collegate ai temidella fisica: un universo di fantasia. Se poiandate sulla home page http://home.Cerne cliccate su Make music with ATLAS data,ascolterete il suono della materia riscrittocon ritmi umani: musica dell'altro mondo.

Una sala di controllodei grandi apparati del Cern, che devonofunzionare 24 ore su 24, 365 giorni l’anno.Sopra, un momento della visita cui hannopartecipato alcuni socidell’Interaziendale

Percorsi

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Fare del bene e allo stesso tempo fareopera di evangelizzazione: questo loscopo di Joni and Friends Italia, unadelle associazioni che fanno parte delComitato Volontariato dell'Ugaf. Questa è stata fondata negli Stati Unitida Joni Eareckson Tada, una 17 enneche, a fine anni Sessanta, dopo un tuffosbagliato, resta tetraplegica. Il lungo pe-riodo trascorso a letto per riuscire a re-cuperare qualcosa di se stessa dopoquel salto tremendo, la porta a rifletteresul rapporto fra malattia e Dio e sucome poter essere d'aiuto a chi si trova

nella sua stessa condizione o comun-que ai margini sociali per disabilità.Nasce così, nel 1979, l'associazioneJoni and Friends che, velocemente, sidiffonde nel mondo e si fa conoscereanche attraverso i dipinti, i libri, i discorsidi Joni e un film sulla sua avventuraumana. Nel 2000 l'associazione arriva anche inItalia, a Torino: la sede è in via VittorioCuniberti 84 (tel. 339 7605826,www.jafitalia.org, [email protected]). Trai suoi rappresentanti c'è Giovanni Pic-colo: «Noi - dice - vogliamo portareaiuti materiali a chi soffre, oltre che spi-rituali. Essere accanto a chi sta male,sostenerlo anche attraverso letturedella Bibbia. E poi, fare qualcosa di ve-ramente pratico, come recuperare car-rozzine e altri ausili ortopedici che nonvengono più usati, ripararli o comunquerimetterli a nuovo e consegnarli diretta-mente a chi non può permettersi di no-leggiarli o acquistarli. Questi strumentisono inviati anche in Paesi dove la po-vertà è molto diffusa o, comunque,dove sono più necessari. Così tra i no-stri volontari ci sono persone capaci diriparare piccoli oggetti, elettrici e non:anche perché, chi sa riparare una bici-cletta o un motorino, è in grado di ripa-rare una carrozzella». L'appello di Piccolo si rivolge ai soci eagli altri componenti della CommissioneVolontariato perché i loro magazzini, almomento, sono vuoti. C'è bisogno diuno sforzo collettivo per riempirli. Nel ricco sito web di Joni and FriendsItalia si legge anche dell'impegno di col-mare la solitudine di coloro che sono inospedale, magari soli, soprattutto neiperiodi delle festività religiose, «un'atti-vità, questa, svolta da volontari adegua-tamente preparati in merito allaspiritualità Cristiana» termina Piccolo.

Joni and Friends è una delle

associazioni del ComitatoVolontariato

Ugaf. Un appello

a chi può donare ausili

ortopedici in disuso

Riparare una carrozzina per riparare

l'anima

DI PAOLA RAVIZZA

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Farà 90 anni a settembre e 50 di iscrizioneall'Ugaf, Luciano Parella, è uno dei socicon più anni di associazione di tutta Italia.Il gruppo Direzione Commerciale Area diTorino, di cui fa parte, ha voluto festeg-giarlo pubblicamente, anche per racco-gliere la sua testimonianza di spettatoreche ha visto trasformarsi, insieme alle vet-ture, anche la città. I suoi ricordi s’intrec-ciano con gli itinerari stradali, oggitotalmente cambiati, percorsi in base a ciòche doveva verificare sulla vettura: «CorsoDante, piazza d'Armi, la strada per Cavo-retto, il Colle della Maddalena, la stradaverso Chieri per controllare gli interventi sulmotore. Il rettilineo tra Stupinigi e Vinovoper i test di velocità». Ama ancora gui-dare, al volante della vecchia Panda «diecianni, pochi chilometri e ancora brillante».Però, da quando è mancata l'amatissimamoglie Angela, conosciuta quando leiaveva 18 anni, Parella ha perso la vogliadi viaggiare e piuttosto ama rifugiarsi nel-l'ufficio del suo gruppo, a Mirafiori.Tra officine e periodi storici, ricorda lascuola allievi dell'assistenza tecnica, ini-ziata a 14 anni. Tre anni duri per diventareun esperto collaudatore «mestiere che so-gnavo da sempre e che ora diventava re-altà». Precisamente il 18 giugno 1941,durante la guerra: «Ero in corso Dante,

dove c'era un autoparco tedesco. Unanotte, i partigiani rubano tutte le gomme eil comandante vuole passarci per le armi.Ci salva il suo maresciallo, persona colta edi grande umanità». Per poco tempo Pa-rella lavora anche al Lingotto «con l’incubo“Pippo”, i bombardieri nemici che, col ca-lare delle tenebre, inchiodavano le zone in-dustriali del nord Italia».Nel dopoguerra lavora nel nuovo centro dicorso Bramante come istruttore dei collau-datori. Ride ricordando l’episodio di un tizioche voleva cambiare targa alla vettura perpoter dar l'impressione di aver cambiatoauto, una volta tornato al paese. Si emo-ziona pensando alle avventure vissute, al«piemontese parlato tra di noi», alla voltache un camion gli taglia la strada e lui, perfortuna, si salva. Una vita in velocità comequando l'azienda gli chiede di formare inpochi mesi cento collaudatori per il sud Ita-lia. All’epoca Parella è un tecnico sopraf-fino e conosce le auto nel dettaglio. Daanni, però, non entra in stabilimento e nonsa come sia cambiato il suo lavoro. Spiegal’allontanamento dal mondo produttivocon scelte importanti: stare con la famigliae coltivare il canto, «sono un mezzo te-nore». E poi la frequentazione del suogruppo Ugaf di cui è stato due volte vice-presidente: il luogo delle amicizie.

Luciano Parella del gruppo Direzione CommercialeArea di Torino era collaudatore, oggi è uno dei veterani dei soci. Nel suo racconto, la trasformazione di un lavoro e di una città

e 50 di Ugaf90 anni

DI PAOLA RAVIZZA

Percorsi

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CANDIDATURE PER I CONSIGLI ESECUTIVICAPOGRUPPOqINTERAZIENDALE

Il 31 dicembre scadrà il mandato del Consiglio Esecutivo di Capogruppo e del GruppoInteraziendale. Per il prossimo mandato 2017/2019 è stata decisa la fusione dei dueGruppi che ne formeranno uno solo, definito Capogruppo/Interaziendale. Le candidature dovranno pervenire entro il 15 ottobre, in via Olivero 40, Torino, dal lunedì al venerdì, 10 - 12. In questa occasione, i consiglieri totali saranno 17 di cui otto provenienti dal Gruppo Interaziendale e nove da Capogruppo.

CNH MODENA: consegna candidature entro e non oltre il 14 settembre. Sede via Ramelli130, 41122 Modena. Orari segreteria: lunedì e mercoledì 16 - 18. Tel. e fax 059.590051. Mail: [email protected].

COMAU: consegna candidature entro e non oltre il 30 settembre. Sede via Rivalta 30,10095, Grugliasco (To). Orari segreteria: martedì, mercoledì e venerdì 9 - 12. Telefono:0110049442. Mail: [email protected].

SARDEGNA: consegna candidature entro e non oltre il 12 ottobre. Sede via GiudicessaBenedetta 34, 09131 Cagliari. Orari: mercoledì 9 - 12 e 16 - 18.30. Tel. [email protected].

DIREZIONE COMMERCIALE AREA TORINO: consegna candidature entro e non oltre il 20 settembre. Sede corso Settembrini 215: martedì 14.30 - 17.30. Telefono 011 0031861,[email protected].

FCA – POMIGLIANO D’ARCO: consegna candidature entro il 15 ottobre in via ex Aeroporto,stabilimento FCA, Pomigliano d’Arco. Orari: martedì 10 - 12, mercoledì e giovedì 11 - 14.

COMITATO ESECUTIVOFCA DI VERRONE o TRIENNIO MAGGIO 2016 APRILE 2019Presidente: Elda BERTOLOTTI Vicepresidente: Costantino ACCONCIAIOCOSegretario: Gianna Maria CAVIGGIAConsigliere: Ivo BENETTI, Ruggero BORTOLAMEAZZI, Tiziana MOSSO, Roberto ZUPPECHIN

CASSINO o TRIENNIO APRILE 2016 o MARZO 2019Presidente Delegato: Corrado ANDREOLI Vicepresidente: Mario MASTROMATTEI, Mandato SAGINARIO Segretario: Eraldo DI BENEDETTO Consiglieri: Elena COSTANTINI, Ida MANCINI, Anna VALENTE, Luigi MARZI, Gino QUATERNI, Giovanni CIBELLI, Raffaele VALENTE

DIREZIONE AREA DI ROMA o TRIENNIO 2016 o 2018Presidente Delegato: Antonio BRUNETTI Vicepresidente: Giulio QUINZI, Giuseppe IOVANE Segretario: Amalia CELANI Consiglieri: Fabrizio CACAVOS, Marcello PORRETTA, Paolo COGLIATI, Germano D'AMICO,Antimo IANNOTTA

MAGNETI MARELLI o TRIENNIO 2016q2018Presidente Delegato: Adriano LEONI Vicepresidente: Giuseppe ODDO Segretario: Salvatore PIAZZA Consiglieri: Antonio DAMATO, Biagio CUSANNO, Pietro MACCHI, Luigi PISCITELLI,Salvatore SCOZZESE, Tommasino ERBÌ

XIPercorsi

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LE INIZIATIVE DEI GRUPPIGRUPPO INTERAZIENDALE CENTRALE 25 settembre: a Bra “da cortile a cortile” Il Comune di Bra (foto 1) organizza annualmente la manifestazione “da cortile acortile”. Da anni il Gruppo aderisce all'iniziativa e organizza una giornata cheprevede il viaggio in treno a vapore da Torino a Bra e ritorno, un itinerarioenogastronomico con “tappe nei cortili” e la visita guidata di Bra. Iscrizioni già aperte˙crizioni fino al 10 settembre.

DIREZIONE DI AREA FIAT AUTO22 ottobre: visita a casa-museo Luciano Pavarotti (foto 2) dove sono raccolticostumi, cimeli, riconoscimenti, dipinti e premi. Viaggio in pullman Gran Turismocon partenza dalla sede alle 7,30. La quota comprende visita guidata del museo, pranzo, e visita della città. Rientroper le 19,30. Iscrizioni dal 15 settembre in via Grosio 9, Milano con prenotazionetelefonica 02 24424088.

DIREZIONE COMMERCIALE AREA TORINO8 ottobre: pranzo sociale con visita guidata all’Abbazia di Vezzolano e messa nellachiesa di Cocconato. In seguito pranzo al ristorante Cannon d’oro di Cocconatod’Asti. Iscrizioni in sede dal 6 al 27 settembre.

GRUPPO NAPOLI 8 ottobre: Farmacia storica degli incurabili (foto 3) e museo delle Arti Sanitarie. Ilcapolavoro del barocco-roccocò realizzato da Bartolomeo Vecchione è quasi deltutto intatto e composto da due sale con scaffalatura in legno originale, su cuiappoggiano circa 400 vasi in maiolica d'epoca. Il museo delle Arti Sanitarieconserva antichi ferri chirurgici e strumenti medici del settecento, farmacieportatili, stampe anatomiche e libri. Iscrizioni in sede dal 9 al 30 settembre.

FIAT AUTO ENTI CENTRALI 10 settembre: Villa Taranto (foto 4) e Stresa. Visita ai Giardini Botanici di VillaTaranto che si trova sulla sponda occidentale del Lago Maggiore a Pallanza, nellaprovincia del Verbano Cusio Ossola. Tra fontane, labirinti, erbari e collezioni viventi di piante meravigliose, il giardino èuna delle mete più gettonate da chi è appassionato di botanica. In giornata, visitaanche a Stresa, affacciata sul lago e sotto le pendici del verde Mottarone. Iscrizioniin sede fino al 5 settembre.

EX STABILIMENTO LINGOTTO24 settembre: Gita a Livorno Ferraris. La giornata prevede una visita al museoGalileo Ferraris, ingegnere e scienziato, scopritore del campo magnetico rotante eideatore del motore elettrico in corrente alternata. Si prosegue con la visita allaTenuta Colombara per assistere alla lavorazione del riso Acquerello e un percorsomuseale tematico sulla civiltà risicola e sulla vita delle mondine. Iscrizioni entro il15 settembre.

TEKSID10 settembre: visita guidata al museo Alfa Romeo di Arese. Iscrizioni dal 2 al 13settembre.24 settembre: visita a una cantina vinicola e distilleria in valle Talloria. Iscrizioni dal2 al 16 settembre.

MIRAFIORI MECCANICAFine novembre: festa per i 50 anni di matrimonio di quei soci che hanno raggiuntoil traguardo tra il 2015 e il 2016.

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XIIIPercorsi

IDEE DI VIAGGIOAlcune proposte di Last Minute Tour per soggiorni o viaggidopo il periodo estivo. Sardegna, Puglia e Kenya le mete.Una settimana in Sardegna, dal 5 al 12 settembre, alClub Viaggi Santo Stefano Resort, nel Parco Naturaledell’Arcipelago della Maddalena. Questa è l’unica strutturaricettiva dell’isola. Il tour della Puglia con tappa aMatera, dal 15 al 21 ottobre prevede un itinerariofocalizzato su arte, architettura, storia e cultura, oltre chesu splendidi paesaggi naturali. È prevista anche una visitaa Matera, la città scavata nella roccia. Non mancherannooccasioni per gustare l’enogastronomia pugliese.Prenotazioni entro il 15 settembre. Al Clubviaggi Twiga,in Kenya, c’è tutto quello che occorre per vacanzeall’insegna del relax: un’ampia piscina, un ristorante, un lounge bar, una wellness Spa, una boutique, una meetingroom e una spaziosa lobby in stile africano. Il resort si affccia su una meravigliosa spiaggia di sabbia bianca che faparte del parco nazionale marino di Watamu, tra Malindi e Mombasa. La proposta va dal 18 al 26 novembre.

Informazioni e prenotazioni presso: LAST MINUTE TOUR SRL Tel. +39 011 7803327 – 011 0065413 (referente Lara Mirci) - [email protected]

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FCA BANK PER I SOCI TORINESIFCA Bank ha aperto uno sportello alla Porta 7 di Mirafiori in corso Agnelli, a Torino. Per aprire un conto o ottenere informa-zioni è indispensabile fissare un appuntamento telefonando al numero: 848780000. Gli orari di apertura vanno dalle 9 alle 17.

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Se siete ingrassati e il girovita ricorda va-gamente un salvagente o se avete geni-tori con il diabete, forse è il caso di fareun esame del sangue per verificare i livellidi glicemia. In agguato potrebbe esserciquella che è, a tutti gli effetti, una veraepidemia del mondo moderno: il diabetemellito. La malattia, detta anche di tipo 2 per di-stinguersi da quella di tipo 1 (tipica del-l'età giovanile), colpisce in Italia circa tremilioni di persone, ma, secondo i dati ri-portati dal portale dell'epidemiologia perla sanità pubblica si arriva a cinque, se siconsiderano coloro che hanno iperglice-mia e chi non sa di essere ammalato. Cisono più diabetici al Sud e nelle Isole (laregione più colpita è la Basilicata ), menoal Centro e al Nord con valori minimi inprovincia di Bolzano. Riguarda più so-

vente uomini tra i 50 e i 69 anni, personecon basso livello d’istruzione e difficoltàeconomiche. I costi di tutto questo sono esorbitanti:9,22 miliardi di euro l'anno in Italia, il 9 percento delle risorse per la Sanità. I dati liaveva presentati il professor Antonio Ni-colucci, Direttore Dipartimento di Farma-cologia Clinica e Epidemiologia,Consorzio Mario Negri Sud, in una audi-zione al Senato nel 2011. Il quale preci-sava ancora: «1,05 milioni di euro ogniora». Un'incidenza sulla collettività che vaben oltre: chi si ammala di diabete ha piùdifficoltà sociali, è meno attivo e tutto ciògrava su produttività e quindi, alla lunga,sulle opportunità di sviluppo economico.Entro dieci anni, in Italia, ci saranno 2,5milioni di nuovi diabetici nella sola fasciadi età sopra i 65 anni.

Sono serie leconseguenze

della malattia.Per questo

bisogna riconoscerla

in tempo e curarla.

I suggerimentidella

dottoressaMarina Caccia

del Ce.Me.Di

DI PAOLA RAVIZZA

PercorsiXIV

Diabetemeglio prevenirlo

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Il diabete è una malattia subdola, chenon si manifesta subito. I fattori di rischiosono diversi: ipertensione, ipercolestero-lemia, intolleranza glucidica (prediabete),fumo, sedentarietà e, come detto, ec-cesso di peso. Una concausa è la dietaricca di cibi e bevande industriali elabo-rati, nei quali si nascondono zuccheri,grassi complessi e spesso, materie primescadenti. L'importante, perciò, è indivi-duare le prime avvisaglie del problema ecurarle. Ne abbiamo parlato con la dot-toressa Marina Caccia, endocrinologa edietologa del Ce.Me.Di (l'istituto medicodi FCA che offre a dipendenti e loro fami-liari, ma anche ad esterni, servizi diagno-stici e visite specialistiche a tariffeconvenzionate. Www.cemedi.it, tel. 011006 6880, c.so M. D'Azeglio 25, Torino).«Col diabete si convive bene - dice -, conle sue complicanze, però, molto male. Ildiabete è una malattia cronica caratteriz-zata da elevati livelli di glucosio nel san-gue, l’iperglicemia, dovuta a un’alterataquantità o funzione dell’insulina. Que-st'ultima è l’ormone prodotto dal pan-creas, che permette al glucosio di entrarenelle cellule ed essere impiegato comefonte energetica. Quando il meccanismosi altera, il glucosio si accumula nel cir-colo sanguigno». Perché la malattia va presa in tempo?«Perché - dice Caccia - le complicanze ele degenerazioni su tutti gli organi delcorpo sono molteplici e gravi. Si arrivaanche alla retinopatia, allanefropatia che conducealla dialisi, all'infarto, alladolorosa neuropatia, al-l'aterosclerosi». Basta fare un esame delsangue mirato per con-trollare glicemia, trigliceridie verificare che la pres-sione non sia alta (l'insu-

lina trattiene i liquidi facendola salire). «Laquantità di glucosio corretta dipende dafattori come peso e altezza - spiega -. Ingenere tra 70 e 110 milligrammi per deci-litro (mg/dl) nelle donne e tra 80 e 110 fragli uomini. Non deve salire sopra i 126mg/dl. Se questa è fra 110 e 126 mg/dlsi è ancora nella fase di prediabete e sipuò ancora correre ai ripari». La missione del diabetologo è innanzi-tutto prevenire le complicanze, anche in-segnando a gestire la fame, individuareuna dieta non repressiva che sarebbe poifacilmente abbandonata, informare sullequalità nutrizionali dei cibi. Oltre che, na-turalmente, indicare la cura farmacolo-gica più adatta. Un capitolo importante è lo zucchero. «Ilglucosio - spiega la dottoressa Caccia -ha una struttura molecolare che l'organi-smo assorbe velocemente, soprattuttosotto forma liquida. Sono da preferirezuccheri a lento assorbimento, quelli de-rivati da amido dei cereali e dei legumi.Non va demonizzato nemmeno il con-sumo della frutta, le cui fibre vegetali ral-lentano l'assunzione del fruttosio. Daconsumare solo occasionalmente e inpiccole quantità banane, fichi, uva, man-darini e cachi. L'ideale sono due, tre por-zioni di frutta nell'arco della giornata. Unequivalente di 400 grammi». Oltre a darepreferenza, quando possibile, a cerealicon basso indice glicemico meglio se in-tegrali (miglio, quinoa che è un finto ce-

reale, grano saraceno,orzo, farro, frumento,Kamut), un buon sistemaper tenere a bada la glice-mia è mangiare tanta ver-dura e unire sempreproteine con carboidrati,associazione che ne ral-lenta l'assorbimento. Epoi, tanto esercizio fisico.

Esercizio fisico, anche solo una lungapasseggiataquotidiana, e una dietasana rallentanol'insorgenza del diabete. I cibi di origineindustriale sono tra i peggiori nemici della salute,specialmente quellicon olio di palma,o sciroppo di glucosio,fruttosio o mais, cheaumentano l'insulinoresistenza. In alcunefamose bevandegassate c'è unaquantità di zuccheropari a sette zollette

Con il diabetesi convive

bene, con le sue

complicanze,però,

molto male

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