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AZIONE TRIVALENTE Antinfiammatoria Antiedemigena Analgesica NUOVA FORMULAZIONE Spedizione in A.P. - 45% art. 2 comma 20/B legge 662/96 - Milano Anno 15 - Numero 2 - 2016 Un modello di coaching emotivo: una ricerca che propone strumenti quantitativi e qualitativi per le riabilitazioni fisiche e sportive Un modello di coaching emotivo: una ricerca che propone strumenti quantitativi e qualitativi per le riabilitazioni fisiche e sportive Elisabetta Covelli**; Stefano Respizzi* **Analista Transazionale, Studio Medico Meravigli, via Meravigli 18, Milano *Dipartimento di Riabilitazione, IRCCS Humanitas Research Hospital, Rozzano, Milano Pagina 6 Effetti di LIGATENDER, integratore specificamente studiato per la riparazione tendinea, in pazienti sportivi amatoriali con rottura del Legamento Crociato Anteriore (LCA) ed intervento di ricostruzione con tendini flessori. Ferdinando Priano Pagina 12 Efficacia di NODOLASE TM integratore polivalente a base di Bromelina, Curcuma longa e Metilsulfonil-metano (MSM) dotato di azione antiedemigena, antinfiammatoria, analgesica e antiossidante, in sportivi amatoriali affetti da distorsione del ginocchio di grado 1-2. Agostino Tucciarone, Roberto Fabbrini Pagina 15 Efficacia di NODOLASE TM integratore polivalente a base di Bromelina, Curcuma longa e Metilsulfonil-metano (MSM) dotato di azione antiedemigena, antinfiammatoria, analgesica e antiossidante, in sportivi amatoriali affetti da stiramento muscolare. Studio randomizzato prospettico di “real practice” ambulatoriale. Roberto Vianello Pagina 20 Efficacia di NODOLASE TM integratore polivalente a base di Bromelina, Curcuma longa e Metilsulfonil-metano (MSM), dotato di azione antiedemigena, antinfiammatoria, analgesica e antiossidante, in sportivi amatoriali affetti da distorsione del polso di 1°e 2° grado. Marco Ferdani

Un modello di coaching emotivo ... - Il Medico Sportivo

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AZIONE TRIVALENTE

A

AntinfiammatoriaAntiedemigenaAnalgesica

NUOVA FORMULAZIONE

Spedizione in A.P. - 45%art. 2 comma 20/B legge 662/96 - Milano

Anno 15 - Numero 2 - 2016

Un modello di coaching emotivo: una ricerca che propone strumenti quantitativi e qualitativi per le riabilitazioni fisiche e sportive

Un modello di coaching emotivo: una ricerca che propone strumenti quantitativi e qualitativi per le riabilitazioni fisiche e sportiveElisabetta Covelli**; Stefano Respizzi***Analista Transazionale, Studio Medico Meravigli, via Meravigli 18, Milano*Dipartimento di Riabilitazione, IRCCS Humanitas Research Hospital, Rozzano, Milano

Pagina 6Effetti di LIGATENDER,integratore specificamentestudiato per la riparazionetendinea, in pazienti sportiviamatoriali con rottura delLegamento Crociato Anteriore(LCA) ed intervento diricostruzione con tendiniflessori.Ferdinando Priano

Pagina 12Efficacia di NODOLASE TMintegratore polivalente a base di Bromelina, Curcuma longa e Metilsulfonil-metano (MSM)dotato di azione antiedemigena,antinfiammatoria, analgesicae antiossidante, in sportiviamatoriali affetti da distorsionedel ginocchio di grado 1-2.Agostino Tucciarone, Roberto Fabbrini

Pagina 15Efficacia di NODOLASE TMintegratore polivalente a base diBromelina, Curcuma longa eMetilsulfonil-metano (MSM)dotato di azione antiedemigena,antinfiammatoria, analgesica eantiossidante, in sportiviamatoriali affetti da stiramentomuscolare. Studio randomizzatoprospettico di “real practice”ambulatoriale. Roberto Vianello

Pagina 20Efficacia di NODOLASE TMintegratore polivalente a base di Bromelina, Curcuma longa e Metilsulfonil-metano (MSM),dotato di azione antiedemigena,antinfiammatoria, analgesica e antiossidante, in sportiviamatoriali affetti da distorsionedel polso di 1°e 2° grado.Marco Ferdani

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Page 2: Un modello di coaching emotivo ... - Il Medico Sportivo

il medico SPORTIVOAnno 15 - Numero 2 - 2016

Spedizione in A.P. - 45% - art. 2 comma 20/B legge 662/96 - Milano

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Direttore editorialeGiorgio Maggiani

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ImpaginazioneMassimo Di Leo

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appartenenza, indirizzo e recapito telefonico dell’Autore cui è

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crezione degli Autori è gradita la memorizzazione del testo e di

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per PC DOS o Apple Macintosh.

Il materiale da pubblicare va indirizzato a:Il Medico Sportivo - Via San Gregorio, 12

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2 www.ilmedicosportivo.it

segue da pag. 1

Obiettivi della ricercaIl modello di coaching emotivo utilizzaelementi quantitativi e qualitativi perdimostrare alcune ipotesi sulle modalità diriabilitazione fisica, emotiva e comporta-mentale in pazienti, sportivi e non. Inoltre, si propone di illustrare agli opera-tori sanitari, anche non specializzati indiscipline psicologiche, tre nuovi strumen-ti, facilmente utilizzabili per aumentare leinformazioni sulle risorse personali edeventuali fattori di rischio dei pazienti.

Basi Teoriche di riferimentoL’analisi transazionale è una teoria psicolo-gica, diffusasi dal 1960 negli USA e nelresto del mondo. È stata fondata dal medi-co e psichiatra Eric Berne, nato in Canadanel 1910 e vissuto in USA fino al 1970,originario di una famiglia ebrea fuggitadall’Austria. Allievo di Erik Eriksson,segue i neo freudiani per poi staccarsenecon intuizioni originali. Secondo questa teoria, è probabile che,all’inizio e durante la maggior parte deipercorsi di riabilitazione fisica e sportiva, ilpaziente sia in uno stato mentale patologi-co di impasse. In questo stato, il pazienteritiene di pensare, sentire e agire in modorazionale e adeguato alla propria situazio-ne e all’ambiente circostante; in realtà, egliè influenzato da elementi legati alla pro-pria infanzia: sia da pregiudizi, generaliz-zazioni e visioni del mondo ereditati dalleproprie figure parentali sia da fobie, desi-deri, illusioni di tipo infantili, poco atti-nenti alla realtà, nel qui e ora. La figura 1 mostra la struttura di persona-lità sana (Fig. 1), secondo la teoria dell’a-nalisi transazionale di Eric Berne. La figu-ra 2 mostra, invece, la struttura di perso-nalità patologica o in stato di impasse (Fig.2). Infatti, il diagramma 2 evidenzia comealcune parti della personalità “invadono” iconfini di quella centrale che rappresental’adulto razionale, in grado di ascoltare sestesso e gli altri, rispondendo adeguata-mente agli stimoli attuali [4].

Strumenti Ideati e UtilizzatiGli strumenti (Questionari 1-2-3) che quiproponiamo, facilitano una modalitàcomunicativa semplice ed efficace fra ope-ratore sanitario e paziente. La finalità gene-rale è quella, per il paziente, di aumentarela consapevolezza di sé e uscire, almeno inparte, dallo stato di impasse; per l’operato-re, di rimanere attivo all’interno della rela-zione di cura, cioè curioso e attento alleesigenze dell’altro. In sintesi, gli obiettivi dei questionari pro-posti sono:

• Attivare o sviluppare un’alleanza tera-peutica fra gli operatori e il paziente.Ogni soggetto della relazione di curaha competenze e bisogni diversi mala comunicazione verbale ed emoti-va, qui si basa sulla trasparenza e ilrispetto reciproco. L’esperienza dellafiducia e della curiosità fra i due sog-getti della relazione assume così con-notazioni terapeutiche.

• Le risorse cognitive ed emotive delpaziente vengono stimolate a com-prendere il percorso riabilitativointrapreso, a individuare degli obiet-tivi e dei tempi di guarigione realisti-ci, a riconoscere e utilizzare le emo-zioni più utili per raggiungerli.

• Gli strumenti cercano, inoltre, di evi-denziare eventuali incongruenze odiscordanze comunicative fra gli ope-ratori e il paziente al fine di modifi-carle e chiarirle.

Attraverso il patto o contratto formativo(questionario a domande aperte - 3) i duesoggetti della relazione possono definire

ed esplicitare tempi, modalità, obiettividel percorso di riabilitazione. Si possonoindagare anche le aspettative, la motiva-zione e le difficoltà prevedibili. Esplicitareanche solo alcuni di questi elementi per-mette di stimolare le risorse di autonomiae responsabilità del cliente, oltre a dare una“struttura” chiara e condivisa al percorsoriabilitativo, spesso invaso da conoscenzeimplicite, aspettative magiche, pregiudizicatastrofici.Nei casi di carattere sportivo, come nelleriabilitazioni post incidenti durante alle-namenti o competizioni agonistiche, larete intorno al paziente può essere costi-tuita da soggetti più numerosi del solito,ad esempio: allenatori, società sportive,compagni di squadra, oltre ai vari operato-ri sanitari. Quando il paziente è al centrodi relazioni così complesse, solo unacomunicazione chiara e trasparente fra idiversi interlocutori può contribuire a ren-dere il percorso di riabilitazione, efficace eprivo di equivoci. In questi casi, è utile sti-pulare dei patti formativi con tutti i sog-getti interessati. Così, le aspettative delpaziente, del centro sanitario e della socie-tà sportiva possono essere esplicitati e con-divisi per un più veloce iter riabilitativo.Si precisa che il patto o contratto formativonon ha valore né amministrativo né legalema viene stipulato fra il paziente e gli ope-ratori, interessati al percorso riabilitativo siafisico sia mentale del cliente. Durante i per-corsi di coaching emotivo, è stato utilizzatoanche un test già conosciuto, il tampa scalefor kinesiophobia, adatto a misurare il livel-lo di paura del movimento e del dolore fisi-co da parte dei pazienti [11,12]. Finora, abbiamo utilizzato la versioneampia del TSK, poiché quella più breve pre-senta la necessità di ulteriori studi per pro-varne la definitiva efficacia [13].Di seguito, vengono somministrati i que-stionari a punteggio chiuso (1 – Emozionie Riabilitazione, poi il: 2 – Infortunio ePrevenzione). Si specifica che i questionari a punteggiochiuso offrono indicazioni ipotetiche macon la possibilità per l’operatore sanitariodi aumentare le proprie informazioni sulpaziente, in modo da definire un percorsoriabilitativo con maggiori probabilità disuccesso. In ogni questionario sono indicate ledimensioni psicologiche ipotetiche diindagine, oltre ai profili di personalità e ifattori di rischio che i punteggi calcolatipossono segnalare.Particolare attenzione viene data alle even-tuali incongruenze, concettuali e comuni-cative. Infatti, in ogni dimensione, c’èalmeno una domanda di controllo. Il questionario 1 ha l’obiettivo di valutaree, anche, sollecitare le risorse emotive delpaziente, al fine di renderlo più consape-

vole e attivo durante il proprio percorso diriabilitazione. Dopo la prima domanda aperta, finalizza-ta a sollecitare il ricordo del paziente sultrauma o infortunio vissuto, seguonodomande chiuse di tipo quantitativo. Esse hanno l’obiettivo di raccogliere e tra-durre in dati numerici alcuni elementisignificativi del paziente, collegandole alledimensioni psicologiche di interesse:

• il chiarimento cognitivo riguardo altrauma o infortunio passato;

• Il tipo di contatto con il propriocorpo;

• Il locus of control sia interno sia ester-no, cioè la tendenza a responsabiliz-zare sé e/o gli altri dei propri proble-mi;

• La capacità di riconoscere e utilizzarepositivamente le proprie emozioni;

• Il bisogno e interesse verso la condi-visione e il supporto emotivo;

• La visione generale del paziente versoil percorso riabilitativo in atto.

Secondo la teoria di riferimento (analisitransazionale), si può dire che il questio-nario 1 si concentra sugli aspetti “infanti-li” della personalità come le emozioni, ilcontatto con il corpo, la tipologia relazio-nale con medici e operatori. Punteggi bassisu questi aspetti possono rilevare la possi-bilità di comportamenti fobici come l’evi-tamento e l’ipervigilanza. Inoltre, questostrumento cerca di individuare e sollecita-re il locus of control o senso di responsabili-tà personale e la capacità di condivideretimori e speranze durante il percorso riabi-litativo.Infine, viene somministrato il questiona-rio 2 (infortunio e prevenzione) che ha l’o-biettivo di definire e registrare le variabilipsico-sociali che sono in grado di influen-zare gli episodi di infortunio ripetuto o diabbandono dello sport in pazienti sportiviinfortunati, agonisti e non.Anche il questionario 2 esplora aspetti“genitoriali”, “adulti” e “infantili”, secon-do la teoria di riferimento; in particolare:- valori e/o pregiudizi personali, familiari e

sociali.- capacità di analisi di sé e della realtà; abi-

lità decisionali, progettuali, relazionali;- aspetti creativi e piacevoli legati allo sport

e alla competizione.Il questionario cerca di ottenere più infor-mazioni possibili sullo stato psico-socialedel paziente ma è, anche, un utile stru-mento comunicativo e relazionale per sol-lecitare le risorse cognitive ed emotivedello sportivo, in fase di elaborazione del-l’infortunio vissuto e di nuova progetta-zione del proprio futuro personale e pro-fessionale. Così, questo questionario, come gli altri

Figura 1 e 2 - Struttura di Personalità Sana e Personalità Patologica

Struttura di PersonalitàSana secondo la Teoriadi Analisi Transazionale

di E. Berne MD

Struttura di PersonalitàPatologica o in Stato di

Impasse secondo la Teoriadi Analisi Transazionale

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Page 3: Un modello di coaching emotivo ... - Il Medico Sportivo

strumenti utilizzati, può diventare un’oc-casione per il paziente di riflettere sugliaspetti personali e sociali che influenzanola propria decisione di ritornare all’attivitàagonistica o meno.A nostro avviso, più la decisione è autenti-ca, maggiori sono le probabilità sia di rag-giungere gli obiettivi della riabilitazionesia di intraprendere la nuova fase del per-corso di vita professionale con minoririschi di re-injury o di abbandono precocedi ogni forma di attività sportiva.Come sopra accennato, gli strumenti qua-litativi considerati nel modello sono: larelazione intersoggetiva, l’alleanza tera-peutica e una ipotetica forma di “contagioemotivo” che si crea fra operatore sanitarioe paziente.

Modalità di raccolta dei datiNell’attuale modello di coaching emotivo,sono previsti due/tre colloqui individualifra l’analista e il paziente, della durata dicirca un’ora, per la presentazione, la som-ministrazione e la restituzione dei punteg-gi dei questionari. I colloqui, effettuati insetting protetto, sono occasioni per ilpaziente di rivelare difficoltà ed aspettativemolto spesso inconsapevoli o mantenuteimplicite, stimolando considerevolmentele proprie capacità emotive, cognitive ecomportamentali. Il percorso riabilitativopuò così essere modificato in modo daaumentare ulteriormente le probabilità diefficacia e successo finale. Dopo la somministrazione dei questiona-ri, su richiesta, possono essere consegnate,sia al medico di riferimento sia al paziente,le relazioni di restituzione. Queste eviden-ziano eventuali incongruenze verbali ecomportamentali, oltre a difficoltà emoti-ve o cognitive del paziente. Il modello dicoaching emotivo proposto, ha l’obiettivodi rispondere alle necessità riscontrate darecenti ricerche effettuate in USA, Cana-da, Gran Bretagna e Scandinavia, secondocui solo il 19% dei pazienti e atleti affermadi aver avuto l’opportunità di un supportopsicologico ed emotivo adeguato alle pro-prie esigenze riabilitative [15].Il diagramma esprime due possibili per-corsi di riabilitazione fisica e sportiva, unofallisce, l’altro utilizza alcuni degli stru-menti qualitativi e quantitativi sopra indi-cati, permettendo al paziente di raggiun-gere l’autonomia psico-fisica e uno statogenerale di benessere (Fig. 3). Da gennaio 2014 a oggi (gennaio 2016)sono state effettuate complessivamente 33somministrazioni, di cui, in 8 casi al mede-simo paziente, con un intervallo di tempodi circa tre mesi. I tre questionari sono stati somministrati adue gruppi principali di pazienti, distintiper patologia.Il primo gruppo è costituito da pazienti, inprevalenza poco sportivi e affetti da pro-blemi alla schiena, in particolare forme dilombalgia. L’età varia dai 18 ai 48 anni. Losport praticato, a livello amatoriale o ago-nistico, è, per lo più, il tennis; a livello soloamatoriale, palestra e running. L’impegno lavorativo varia dallo studioscolastico e universitario alla libera profes-sione, piccola imprenditoria, lavori impie-gatizi e casalinghi.Il secondo gruppo è costituito da pazienti,sportivi e non, che intendono o hanno giàeffettuato un intervento a uno o entrambile ginocchia (soprattutto LCA). L’età variadai 18 ai 43 anni. L’impegno lavorativo sidiversifica fra lo studio scolastico e univer-sitario, la libera professione, lavori impie-gatizi ed educativi o sanitari. Gli sporteffettuati, sia a livello agonistico sia ama-toriale, sono in prevalenza il calcio e la pal-lavolo, con alcuni casi di basket e sci.Per ulteriori informazioni sulle caratteri-stiche dei due gruppi, si rimanda ad altrenostre pubblicazioni ed interventi.In questo articolo, si considerano i risulta-

ti di tutte le somministrazioni effettuate,dando spazio al significato dei punteggiraccolti nelle varie dimensioni psicologi-che ipotizzate.Nei questionari 1 e 2, i punteggi sono cal-colati e distinti in valori bassi, medi e alti.Quelli di maggiore interesse per la ricercasono i punteggi bassi e quelli molto alti.Essi sono considerati dei fattori di rischioper l’insorgenza di varie patologie.I punteggi possono essere calcolati e lettianche da operatori non specializzati, con-siderando le seguenti indicazioni:

• Per ogni dimensione psicologicaindagata dai due questionari sonoindicate, fra parentesi, le domande diriferimento.

• Il punteggio di ogni dimensione ècostituito da una frazione, in cui ilnominatore è la somma dei punteggiraccolti durante la somministrazionedel questionario, riguardo alledomande indicate fra parentesi.

• Invece, il denominatore è già fissatocome fattore di normalizzazione epuò non essere considerato dagli ope-ratori sanitari.

• Per semplificare la lettura e l’utilizzodei punteggi, vengono indicati i nu -meratori corrispondenti a punteggibassi, medi e alti per ogni dimensione.

• Ogni punteggio ha un ipoteticosignificato a livello sia di profilo dipersonalità sia di fattori di rischio.

• La Legenda finale indica a quale Pro-filo di Personalità e Fattore di Rischio,i Punteggi ottenuti, per ogni Dimen-sione Psicologica, possono riferirsi.

Pur non essendo dei test, la modalità dicalcolo dei punteggi nei questionari 1 e 2segue alcune norme statistiche, sintetizza-bili come segue:• Ogni domanda prevede uno o più pun-

teggi in ordine crescente, da un minimodi 1 a un massimo di 5. Ogni domandapuò avere diversi Items Interni con rela-tivi punteggi.

• I denominatori comuni sono qui consi-derati come fattori matematici di nor-malizzazione in modo che, nel procedi-mento di divisione di tutti i termini peruno stesso fattore, l’espressione risultan-te abbia sempre la stessa norma, pari a 1.

• I punteggi per ogni dimensione sononormalizzati rispetto al punteggio massi-mo (fattore di normalizzazione o deno-minatore comune). Ad esempio, nelladimensione 1 del questionario 1 lasomma dei punteggi massimi delledomande 1, 2, 3, 4 corrisponde a 15. Talevalore è quindi il fattore di normalizza-zione delle dimensione 1. Invece, nelladimensione 1 del questionario 2 lasomma dei punteggi massimi delledomande 5, 9, 10, 12 corrisponde a 65.Tale valore è quindi il fattore di norma-lizzazione della dimensione 1.

• I punteggi considerati “bassi” di ognidimensione corrispondono ad un nume-ratore generalmente pari a circa 1/3 delfattore di normalizzazione aumentato diun valore che va da 10 a 15 punti; quelli“medi” sono di norma maggiori di quel-li bassi di un valore che va da 15 a 20punti. Quelli “alti”, a loro volta, sonomaggiori dei medi di un valore che va da15 a un massimo di 24 punti.

• Nel questionario 1 fanno eccezione: ladimensione 1, dove i 10 punti aggiunti-vi per i punteggi bassi non vengonoapplicati; la dimensione 5 dove vengonoapplicati solo 5 punti. Queste differenzesono dovuti ai diversi valori del fattore dinormalizzazione. Nel questionario 2,fanno eccezione le dimensioni 6 e 7 dove,nei punteggi bassi, vengono applicati 20punti. Anche in questi casi, le differenzesono dovuti ai diversi valori del fattore dinormalizzazione.

RisultatiI primi risultati della ricerca in atto si rife-riscono alle 33 somministrazioni finoracompiute, di cui, in 8 casi, alla medesimapersona, con 3/4 mesi di intervallo. In generale, si può affermare che, in questicasi di doppia somministrazione, il livellodi paura del movimento sia diminuito conil passare del tempo mentre è talvolta rima-sto uguale quello del dolore. Però, si puòdire che le persone intervistate hannoespresso esplicitamente un aumento diconsapevolezza di sé, del proprio corpo edella percezione del dolore fisico duranteil periodo di riabilitazione. Di seguito, elenchiamo i risultati ottenutiper ognuno dei tre questionari utilizzati,mostrandoli anche in grafici esplicativi.Per i questionari a punteggi chiuso (1 e 2),sono stati utilizzati dei grafici che rappre-sentano i punteggi bassi, medi e alti perogni dimensione psicologica considerata.Ricordiamo che, secondo la teoria di rife-rimento, le “barre grafiche” di maggioreinteresse sono quelle che si riferiscono apunteggi bassi e molto bassi e quelle che siriferiscono ai punteggi alti o molto altinelle varie dimensioni psicologiche, cioèche rappresentano dei possibili fattori dirischio per l’insorgenza di patologie o dinuovi infortuni.

Risultati del 1° questionario(grafico emozioni 1) (Fig. 4)Abbiamo registrato che i punteggi bassi emolto bassi di questo questionario si con-centrano nelle dimensioni psicologiche di:• Capacità di contatto con il proprio corpo

(dimensione psicologica 2)• Capacità di riconoscimento e utilizzo

positivo delle proprie emozioni duranteil periodo di riabilitazione (dimensionepsicologica 4)

Dal grafico, si può evincere che la maggiorparte dei pazienti intervistati presenta delledifficoltà in queste due dimensioni. Que-sto fatto può essere spiegato con una gene-rale “deficienza” culturale a “stare” in con-tatto con il proprio corpo e le proprie emo-zioni. Tale difficoltà può diventare un veroproblema durante periodi di stress o dannofisico con conseguente riabilitazionemotoria e sportiva. Secondo la teoria di riferimento, punteggicosì bassi nelle dimensioni psicologichesopraindicate possono influenzare negati-vamente il processo di riabilitazione,diventando dei fattori di rischio per l’in-sorgenza di patologie psicologiche quali:depressioni, somatizzazioni, catastrofi-smo, evitamento, ipervigilanza, fobie.Invece, la visione del coaching e di sup-porto emotivo durante il periodo di riabi-litazione raccoglie risultati molto alti. Si può supporre che già le domande delquestionario stimolino il paziente a pren-dere consapevolezza del proprio bisogno,aprendosi a percorsi di supporto e condi-visione emotiva.Appaiono molto positivi i risultati riguar-do alla riabilitazione fisica e sportiva maleggermente meno evidenti di quelli rag-giunti dal coaching, probabilmente per-ché la riabilitazione fisica è già prevista eaccettata.Accanto al grafico emozioni 1, aggiungia-

mo un diagramma che rappresenta duerichieste spontanee espresse dai pazientidurante la somministrazione dei questio-nari; esse si riferiscono a due elementi digrande interesse e poco previsti. Ritenia-mo che entrambi questi fattori meritereb-bero riflessioni e ricerche di approfondi-mento. Il grafico emozioni 2 (Fig. 5) espri-me il fatto che più del 50% dei pazientiintervistati non solo afferma interesseverso i percorsi di coaching emotivo ma,addirittura, propone la tipologia preferi-bile di tale percorsi: piccoli gruppi dipazienti con una patologia simile ma indiversi stadi della riabilitazione; una sortadi gruppi di auto-aiuto ma con la super-visione di un operatore specializzato,anche in forma multimediale, ad esem-pio: su siti web appositi. Qui, il piccolo gruppo non è più intesocome quello che si crea nell’open spacedella palestra ma come luogo, riservato ecircoscritto, dove confrontarsi con pa -zienti in circostanze simili. Questi gruppisono immaginati non solo come genericosupporto emotivo durante il periodo cri-tico della riabilitazione fisica ma anchecome elemento utile “per uscire dalladipendenza del dolore fisico”.Infatti, nel medesimo grafico, possiamonotare come la maggior parte dei pazien-ti intervistati afferma, con assoluta sicu-rezza e in modo spontaneo, che “la pro-pria percezione del dolore fisico è o eraalterata durante il percorso di riabilitazio-ne”; le due cause principali di tale altera-zione sono state indicate nella “paura” enella “solitudine”.

www.ilmedicosportivo.it 3

25

20

15

10

5

0Chiarimento

cognitivoContatto con

il corpoRiconoscimento

emozioniVisione

coachingVisione

riabilitazioneLocus ofcontrol

B/BBMA

Figura 4 - Il grafico illustra i risultati delle somministrazioni del Questionario n° 1: “Emozioni e Riabilitazione”.

Figura 3 - Il diagramma sintetizza due possibili percorsi di riabilitazione: uno fallisce, nell’altro il paziente raggiunge unostato di benessere e autonomia.

MODELLO DI COACHING EMOTIVO

Disorderbehaviours

Avoiding

REACTION(Fear - Anfer - Sadness)

PAIN

INJURY

Hipervigilance

Catastrophism

Impasse Impasse

Therapeuticalliance

Formativecontrast cleantransactions

Use realemotions

Wellbeingautonomy

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Page 4: Un modello di coaching emotivo ... - Il Medico Sportivo

4 www.ilmedicosportivo.it

Risultati del 2° Questionario(grafico infortuni) (Fig. 6) Anche per il secondo questionario, sonostate effettuate 33 somministrazioni, dicui 8 alla medesima persona, con 3/4 mesidi intervallo.In generale, i punteggi esprimono delleottime capacità decisionali, progettuali erelazionali, oltre che di gestione dellostress da competizione, da parte del mag-gior numero dei pazienti intervistati. Inoltre, si nota un’alta motivazione allariuscita sia del percorso di riabilitazionesia dei propri progetti professionali e divita, oltre a una positiva visione dellosport, soprattutto da parte dei pazientisportivi, agonisti o amatoriali. Ancora, notiamo come siano simili fraloro i risultati riguardanti le dimensionipsicologiche dell’immagine di sé nellarealtà attuale e in quella futura. In questicasi, la maggior parte dei punteggi è nella

norma, il che fa supporre che il rischio ele probabilità di re-injury non siano daimputare a una distorsione dell’immagi-ne di sé o del futuro o a scarse capacitàpersonali, bensì ad altri fattori. Infatti, i risultati espressi nel grafico infor-tuni (Fig. 6) indicano che la maggiorparte dei pazienti intervistati esprime dueelementi di rischio importanti:

• L’altissima presenza di valori e pre-giudizi familiari e/o sociali cheinfluenzano sia la decisione di sotto-porsi a un intervento chirurgico alginocchio sia quella di tornare omeno all’attività sportiva agonistica(dimensione psicologica 1)

• La bassa o bassissima presenza di ele-menti personali, creativi e piacevoli,associati all’attività sportiva (dimen-sione psicologica 8).

Da questi risultati, sembra che lo sport siaconsiderato, dalla maggior parte deipazienti, come positivo e benefico ingenerale ma, interiormente, vissuto comeun dovere o una sfida verso la società, lafamiglia o se stessi. Così, la decisione disottoporsi a un intervento chirurgico alginocchio appare fortemente influenzatada pregiudizi sociali o familiari, rendendotale decisione poco autentica e personale. Secondo la teoria di riferimento, si puòsupporre che gli elementi sociali e/o fami-liari di tipo critico/normativo, opprima-no o blocchino l’espressione libera e crea-tiva sia del corpo sia della personalità,inducendo spesso l’atleta a un nuovoinfortunio o all’abbandono precoce diogni attività sportiva.

Risultati del 3° Questionario(grafico aperto) (Fig. 7)Pur essendo un questionario a punteggioaperto, quindi meno preciso dei prece-denti, i risultati espressi nel grafico ap -paiono congruenti fra loro e con le ipote-si indotte dalla teoria di riferimento. Infatti, il grafico evidenzia che, nella mag-gior parte dei casi, quando il pazienteavverte la presenza di problemi o confu-sioni comunicative con i propri referentisanitari, di solito, non esiste, cioè non èstato fatto, un patto formativo esplicito,fra paziente e operatore, che definiscatempi, modi, obiettivi, attori ed eventua-li modifiche del percorso riabilitativo chesta iniziando o che è già in atto. Questa confusione o mancanza di accor-do, esplicito e chiaro, crea spesso un sensodi frustrazione, demotivazione o distaccoda parte del paziente verso il processo, glioperatori e/o la struttura, dove avviene lariabilitazione.

DiscussioneIn generale, si può affermare che dalla

somministrazione del questionario 1,sembra che per alcune tipologie di pazien-ti, in particolare con patologie alla schie-na, sia possibile ipotizzare che la patolo-gia sia un’espressione diretta, quasi uncomportamento, agito dal corpo comeuna risposta, primitiva e poco efficace maesistente, di un disagio psicologico pro-fondo. Qui, il “soma” sembra “urlare” il propriodolore di fronte alla confusione cognitivaed emotiva del sé. In questi casi, si puòanche supporre un’accentuata alterazio-ne, inconsapevole e involontaria, dellapercezione del dolore fisico. Invece, le variabili psico-sociali indivi-duate nel questionario 2 paiono essereefficaci nel prevedere il decorso dellariabilitazione e, soprattutto, il tipo di“decisione” che il paziente stabilisce:ritornare o meno all’attività agonisticadopo l’operazione e con quanta consape-volezza e realismo. Un’ampia letteratura dimostra che ilrischio di re-injury sembra essere inversa-mente proporzionale alla paura del movi-mento e del dolore, oltre che a una visio-ne negativa e, talvolta, catastrofica di séall’interno dell’attività riabilitativa e spor-tiva. Quindi, il periodo di riabilitazionediventa un’occasione preziosa non soloper ripristinare la funzionalità del ginoc-chio ma anche per recuperare e sviluppa-re la fiducia in sé e nelle proprie capacitàdi atleta, creativo e originale [23-26]. Alcune strategie psicologiche e compor-tamentali (ad esempio: le tecniche di pre-figurazione di sé e del futuro, oltre a quel-le di contatto con il corpo e le emozioni)sembrano sviluppare, in modo significa-tivo, la capacità di controllo e di utilizzopositivo delle emozioni, aumentando leprobabilità di successo della riabilitazionee di una consapevole ripresa dell’attivitàagonistica, ad un livello uguale o superio-re rispetto al periodo precedente allainjury [27].

ConclusioniI risultati finora raggiunti ed esplicitatinei grafici sovraesposti, appaiono con-gruenti con i riferimenti teorici indicati(teoria di analisi transazionale). Anche gli strumenti ideati e proposti(questionari 1, 2, 3), sembrano dimostra-re il bisogno e l’utilità dei percorsi dicoaching emotivo per il supporto e la curanon solo fisica ma anche emotiva, cogni-tiva, comportamentale dei pazienti, spor-tivi e non. Riteniamo che la ricerca in attoabbia raggiunto e superato molte aspetta-tive, indicando anche risultati inattesi edi grande interesse (vedi grafico emozioni2). Una maggiore quantità di dati aiute-rebbe la ricerca a essere più esaustiva. I risultati finali verranno esplicitati al ter-mine della stessa. ■

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B/BBMA

35

30

25

20

15

10

5

0Valori/

pregiudizi socialie familiari

Prefigurazionedi sè

nel futuro

Motivazionealla

riuscita

Capacitàtrasversale

Immaginedello sport

Capacitàdi gestirelo stress

Creatività esenso di

piacevolezza

Immaginedi sè

realistica

Figura 6 - Il grafico illustra i risultati delle somministrazioni del Questionario n° 2: “Infortunio e Prevenzione”.

20

18

16

14

12

10

8

6

4

2

0Problemi comunicativicon operatori sanitari

Esistenza patto inizialecon operatori sanitari

Senso di frustrazione

SN

Figura 7 - Il grafico illustra i risultati delle somministrazioni del Questionario n° 3 a Domande Aperte: “Il Patto Formativo”.

25

20

15

10

5

0Percezione alterata

del doloreInteresse a

gruppi paziente

SN

Figura 5 - Il grafico mostra due risultati inattesi: l’interesse dei pazienti verso ilCoaching di Gruppo e il tipo di Percezione del Dolore avvertito.

w

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Congresso28°Nazionale

Il muscolo …nel pallone!

SAVE THE DATE

Presidente del Congresso

EnricoCastellacci

CREMA 17 Ottobre 2016

Segreteria organizzativa

Via S. Gregorio 12 - 20124 MilanoTel. (+39) 02.89693750Fax (+39) 02.201176

srl

Responsabile scientifico

PasqualeTamburrino

www.lamica.it

iMS 2_2016-024.qxp 06/07/16 11:20 Pagina 5

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6 www.ilmedicosportivo.it

IntroduzioneIl LCA collega la parte anterosuperioredella tibia alla parte posteroinferiore delfemore ed impedisce alla tibia di scivolarein avanti sul femore. La maggior parte dellerotture del LCA può avvenire per meccani-smi torsionali senza che vi sia contatto trau-matico tra il ginocchio ed un altro oggetto.Questi traumi senza contatto si verificanoquando l’atleta effettua dei cambi di dire-zione molto veloci o quando atterra con ilginocchio in iperestensione dopo un salto.Questi movimenti sono comuni per tuttigli sport di agilità. (Fig. 1)

La chirurgia ricostruttiva del LCAIl legamento crociato anteriore rotto deveessere ricostruito per dare di nuovo alginocchio la stabilità necessaria per svol-gere al meglio le sue funzioni. Questa rico-struzione è oggi eseguibile interamente inartroscopia. Esistono differenti tecnicheche permettono al chirurgo di rispondereal meglio alle aspettative e alle necessitàlavorative o ricreative di ogni singolopaziente. In questo modo è la chirurgiache si adatta al paziente e non viceversa.Le tecniche più comuni utilizzano il ten-dine rotuleo o i tendini flessori, in parti-colare il semitendinoso e/o il gracile.

Ricostruzione LCA con tendine rotuleoEffettuando una incisione centrale ante-riore si preleva una parte del tendine rotu-leo con due porzioni di osso di rotula etibia. L’intento è di realizzare un tunnelall’interno dell’osso che ospiterà il tendineprelevato, in modo che esso si posizionicon l’orientamento più simile possibile a

quello del vecchio legamento sano. Si introduce il tendine prelevato all’inter-no dei tunnel e si fissa all’osso mediantediversi sistemi in modo che si integri per-fettamente al loro interno. Permette una grande stabilità del ginoc-chio non a caso questa tecnica è spessoscelta da calciatori professionisti ed è ilriferimento per la valutazione di tutte lenuove tecniche. Occorre considerare peròuna elevata aggressività nella sede di pre-lievo e una maggiore difficoltà riabilitativainiziale.

Ricostruzione LCA con tendini flessoriSi prelevano due tendini flessori accessoridella coscia chiamati semitendinoso e gra-cile, che vengono quadruplicati e fissatitra loro mediante punti di sutura. Si rea-lizza un tunnel all’interno dell’osso cheospiterà i tendini così preparati, in modoche si posizionino con l’orientamento piùsimile possibile a quello del vecchio lega-mento sano. Si introducono i tendiniall’interno dei tunnel e si fissano all’ossomediante diversi sistemi in modo che siintegrino perfettamente al loro interno.Vantaggi: stabilità paragonabile alla rico-struzione con il rotuleo anche se un pò piùelastica, riabilitazione più semplice, mino-ri problemi sul sito di prelievo dell’inne-sto. È la tecnica utilizzata in oltre l’80%dei pazienti che ricostruiscono il crociatoanteriore. (Fig. 2)

Ricostruzione LCA a doppio fascio In tempi relativamente recenti è statamessa a punto una nuova tecnica rico-struttiva che mira a riprodurre esattamen-

te l’anatomia del legamento crociato ori-ginario mediante un “doppio fascio”.Viene utilizzato un doppio fascio per rico-struire il legamento crociato anteriore per-mette di ottenere una stabilizzazioneancora più efficace per ginocchia che lavo-rano ad alte prestazioni e sono sottopostea grandi stress. La validità di questa proce-dura, molto in voga qualche anno fa, èstata un pò ridimensionata per l’aumentodella difficoltà della tecnica ricostruttiva.

Ricostruzione LCA con tecnicheAll InsideQuesta tecnica prevede l’esecuzione deitunnel senza interrompere le corticalifemorale e tibiale. Si lavora dall’internoper preparare i tunnel in maniera retrogra-da. Il principio di base sta nel rispetto mas-simo dell’articolazione che non vienemessa in comunicazione con l’esterno edovrebbe mantenere un micro-ambientemolto favorevole all’integrazione del nuo -vo legamento.

Ricostruzione lca con AllograftIn questo caso il nuovo crociato viene rico-struito con un tendine donato da un dona-tore d’organi, che viene scelto in base allenecessità dell’individuo. Il tendine vieneopportunamente preparato. Si realizza untunnel all’interno dell’osso che ospiterà iltendine in modo che esso si posizioni conl’orientamento più simile possibile a quel-lo del vecchio legamento sano. Si introdu-ce il tendine prelevato all’interno dei tun-nel e si fissa all’osso mediante diversi siste-mi in modo che si integri perfettamente alloro interno.

Vantaggi: riabilitazione molto più semplice. Svantaggi: può perdere la tensione origi-naria negli anni rendendo un pò più ela-stico il ginocchio. Generalmente consi-gliato per i pazienti sopra 40 anni chevogliono ridurre l’instabilità dell’articola-zione senza avere un grosso impatto riabi-litativo.

La riabilitazioneTerapia farmacologicaFarmaci anti-infiammatori, come l’Ibu-profene, Naproxene, Ketorolac, o natriu-cetici come Nodolase possono essere pre-scritti per ridurre il gonfiore e dolore. Farmaci anti-dolorifici, come la codeina,idro-codone o ossi-codone, possono esse-re prescritti per un breve periodo di tempodopo la lesione acuta e poco dopo l’inter-vento chirurgico.

La fisioterapia post-intervento Un buon programma fisioterapico è allabase del recupero ottimale della funziona-lità del ginocchio. Durante il primo mesel’utilizzo di un tutore aiuta a concedereprogressivamente l’escursione articolarein modo da non creare eccessive tensioni acarico della porzione del trapianto all’in-terno dei tunnel prima della loro definiti-va integrazione all’osso.Il recupero del tono quadricipitale è l’ulte-riore passo fondamentale per restituire sta-bilità all’articolazione.Le comuni attività della vita di relazione(camminare, guidare l’auto, lavorare inufficio) vengono riprese dopo circa 30-45giorni. Per la ripresa di sport a bassorischio (nuoto, bicicletta, golf, jogging)

sono necessari circa 3 mesi mentre perquelli più a rischio (calcio, sci) è necessa-rio attendere 6 mesi.

Ruolo dei macro-nutrienti LIGATENDER è un nuovo integratorespecificamente studiato per la riparazionetendinea a base di micronutrienti essen-ziali costituiti da ornitina-alfa-chetogluta-rato (OKG), metil-sulfonil-metano (MSM),l-lisina, vitamina C, vitamina E, biotina,glucosamina e condroitin-solfato.Tra i micronutrienti necessari al buon fun-zionamento del tendine e nelle sue fasiriparative, sono stati identificati quelliritenuti essenziali: metil-sulfonilmetano,ornitina-alfa-cheto-glutarato, lisina, con-droitin-solfato, glucosamina, vitamina C,vitamina E e la biotina. Il Metil-Sulfonil-Metano (MSM) è unodei principali donatori di solfati naturaliorganici presente in natura ed è indispen-sabile per una efficiente omeostasi tendi-nea, in particolare durante l’accrescimentoe l’invecchiamento. L’ornitina-alfacheto-gluta-rato (o alfa-chetoglutarato di orniti-na) è un aminoacido non essenziale cheblocca la fase catabolica indotta dalla lesio-ne tendinea, antagonizza i processi flogisti-ci e promuove la fase anabolica riparativaintervenendo nella sintesi del collagene.La lisina è un aminoacido essenziale neces-sario per la crescita ed interviene attiva-mente anche nella sintesi di alcune protei-ne essenziali per il tendine. La glucosamina e la condroitinasolfatoagiscono in sinergia durante i processiriparativi e possiedono la capacità dipotenziare i loro effetti in associazione:

Figura 1 - legamenti del ginocchio Figura 2 - Ricostruzione lCA con tendini flessori

Effetti di LIGATENDER, integratore specificamente studiatoper la riparazione tendinea, in pazienti sportivi amatorialicon rottura del Legamento Crociato Anteriore (LCA)ed intervento di ricostruzione con tendini flessori

Ferdinando PrianoDirettore Outsourcing Ortopedica, ASL 3 Regione Liguria - Ospedale Antero Micone di Genova

Legamentocollateralemediale

Prelievo tendinerotuleo

Prelievo tendinigracile e

semitendinoso

Legamentocrociatoanteriore

Legamentocrociatoposteriore

Legamentocollateralelaterale

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FAD FORMAZIONE A DISTANZA

Le tendinopatie:dalla eziopatogenesi al trattamentoPer iscriversi, accedere al sito www.dynamicomeducation.ite selezionare il corso nell’elenco presente in homepage.Il corso sarà disponibile dal 1 Febbraio 2016al 31 dicembre 2016 per le categorie:Ortopedici, Fisiatri, Reumatologi e Medici dello Sport.

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Stefano Respizzi

PROVIDER DEFINITIVO N° 181

SESSIONI

Le patologie tendineeMaurizio Muratore U. O. di Reumatologia, Ospedale Galateo, San Cesario di Lecce

La chirurgia riparativadei tendiniDonato Rosa Scuola di Specializzazione in Ortopedia e Traumatologia

e di Medicina dello Sport, Università Federico II di Napoli

L’approccio terapeuticoe riabilitativoStefano RespizziDipartimento di Riabilitazione e Rieducazione Funzionale IRCCS

Istituto Clinico Humanitas, Rozzano (MI)

Il corso è on line a partire dal 1 Febbraio 2016 al 31 dicembre 2016

ECM

CREDITI15

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Page 8: Un modello di coaching emotivo ... - Il Medico Sportivo

8 www.ilmedicosportivo.it

mentre il condroitin-solfato intervieneall’inizio della fase riparativa, la glucosa-mina regola le fasi finali e la stabilizzazio-ne della componente fibrillare. L’acido ascorbico, o vitamina C, influenzail metabolismo del tessuto connettivo inquanto svolge un’azione antiinfiammato-ria e antiossidante anche grazie alla siner-gia con la vitamina E la cui funzione prin-cipale è quella antiossidante per il mante-nimento dell’integrità della membranacellulare. La biotina, infine, svolge unruolo essenziale nel mantenimento dell’o-meostasi metabolica tendinea.

Obiettivi dello studioL’obiettivo dello studio è stato di valutarel’effetto di due approcci di trattamentopost-chirurgia artroscopica ricostruttivadel LCA, il primo costituito da terapiariabilitativa e il secondo con il medesimoapproccio ma con l’aggiunta di un tratta-mento suppletivo con LIGATENDER unnuovo integratore specificamente studiatoper la riparazione tendinea in quanto con-tenente i micronutrienti riconosciuti dallaletteratura come essenziali per prevenire,mitigare e trattare i danni tendinei provo-cati dall’attività muscolare.

Materiali e metodiSono stati arruolati 42 soggetti giovanisportivi amatoriali con rottura del LCAtrattati con intervento in artroscopia diricostruzione con tendini flessori.(Eziologia: 58% calcio-9%sci-21%corsa-7%basket-5%-evento accidentale) di etàcompresa tra 18 e 45 anni di cui 32 Maschie 10 Femmine. In tutti i pazienti è stataeseguita una RMN dopo 1-2 settimanedall’episodio acuto per la conferma dia-gnostica.

RiabilitazioneLa riabilitazione dopo l’intervento ha pre-visto il seguente schema:

• 1 mese circa di stampelle/tutori• 3 mesi di riabilitazione serrata (al

terzo mese cominciata la corsa sultappeto)

• al 6°mese ritorno graduale allo sport(dopo una RMN di controllo pervalutare la sinovializzazione del lega-mento).

I pazienti sono stati randomizzati in duegruppi omogenei: Gruppo A, n = 21 pazienti in trattamentocon la sola terapia riabilitativa e Gruppo B, n= 21 pazienti trattati con tera-pia riabilitativa e con un nuovo integrato-re LIGATENDER di micronutrienti allaposologia giornaliera di 2 bustine 3,5g per8 settimane. La durata dello studio è statadi 6 mesi; per la valutazione dei risultati èstata utilizzata la scala VAS (0-10 cm) perla sintomatologia dolorosa (a 1 mese e 3mesi) e una scala WOMAC 2 (a 6 mesi)per la valutazione del recupero della fun-zionalità articolare (scala soggettiva a 3punti 0 = nullo; 1 = parziale; 2 = totale). È stato inoltre valutato il tempo di ripresadell’attività sportiva che prevedeva ilseguente punteggio:1 = ottimo; 2 = buono; 3 = mediocre; 4 = pessimo, dove “ottimo” era la completa ripresa spor-tiva e “pessimo” il mancato beneficio deltrattamento. La tollerabilità generale rife-rita dai pazienti è stata valutata con scalasoggettiva a 5 punti (0 = pessima; 1 = scar-sa; 2 = moderata; 3 = buona; 4 = ottima)Gruppo A (n=21): Stampelle / tutore Gruppo B (n=21): Stampelle / tutore +LIGATENDER 3,5g : 2 bustine/die per 8settimane FANS: Farmaci antinfiammatori al biso-gno in entrambi i gruppi.

Valutazioni: dopo 1 mese e 3 mesi dolore(VAS); funzione articolare (WOMAC 2)a 6 mesi e consumo di FANS. Statistica: i dati sono espressi come medie.Gli scores compositi sono stati analizzaticon ANOVA test. Un T test di Studentindipendente ha valutato il confronto deipunteggi. Significatività a p<0,05.

RisultatiTutti i 42 pazienti sono stati seguiti perl’intero periodo di studio (6 mesi) con visi-te di controllo al 1°, 3°e 6°mese. Dopo 1mese di trattamento con LIGATENDER(Gruppo B) i valori medi della scala VAS,si sono ridotti da 8,5 a 4,4 mentre nelgruppo in terapia con stampelle/tutore(Gruppo A) da 8,4 a 6,7 dimostrando unasignificativa (p<0,05) maggiore efficaciadi LIGATENDER. (Fig. 3). Lo stesso risultato è stato ottenuto allavalutazione VAS a 3 mesi (Fig.4). Un dato molto interessante è emerso dalconfronto relativo al miglioramento dellafunzionalità articolare. Nella successiva valutazione di follow-up(6 mesi) nei pazienti del Gruppo B trat-tati con LIGATENDER è stata ottenutauna maggiore efficacia in termini direcupero funzionale articolare risultatastatisticamente significativa tra gruppi(p<0,01 vs p<0,05) e rispetto al basale(p<0,01). (Fig. 5) Per quanto riguarda il consumo di FANSun maggior numero di pazienti del Grup-po A ha fatto ricorso a questi farmaci(14/21) rispetto al Gruppo B (3/21); (p<0,05 GB vs GA). Tempo di ripresa dell’attività sportiva: unmaggior numero di pazienti ha presentatoun giudizio ottimo nel Gruppo B (LIGA-

TENDER) rispetto al Gruppo A perquanto concerne la ripresa dell’attivitàsportiva. (Fig.6)Dal punto di vista della tollerabilità, nonsono stati osservati effetti collaterali dirilievo e nessun paziente è uscito dallo stu-dio; solo nel Gruppo A, alcuni pazientihanno riferito intolleranza gastrica, risoltacon un trattamento on demand con inibi-tori della pompa protonica.

DiscussioneLa lesione del LCA (Legamento CrociatoAnteriore) è l’esito di traumi diretti o indi-retti, quasi sempre è monolaterale e la rot-tura può essere completa o parziale. Stati-sticamente, chi pratica sport è molto piùsoggetto alla lesione del Crociato Anterio-re rispetto alle persone sedentarie, ma cisono differenze tra le varie discipline.Gli sportivi anche amatoriali che più facil-mente subiscono una lesione del LCA pra-ticano: calcio, corsa, calcetto, football,basket, sci, ginnastica e pallavolo. La mag-gior parte dei soggetti colpiti sono di gene-re maschile.Il legamento crociato anteriore rotto deveessere ricostruito per dare di nuovo alginocchio la stabilità necessaria per svol-gere al meglio le sue funzioni. Questa rico-struzione è oggi eseguibile interamente inartroscopia. Esistono differenti tecnicheche permettono al chirurgo di rispondereal meglio alle aspettative e alle necessitàlavorative o ricreative di ogni singolopaziente. Nel periodo post-chirurgico un buon pro-gramma fisioterapico è alla base del recu-pero ottimale della funzionalità del ginoc-chio. La riabilitazione dopo l’interventoprevede di solito 1 mese circa di stampel-

le/tutori, 3 mesi di riabilitazione serrata esolo al 6°mese un ritorno graduale allosport. In questa fase può essere frequenteil ricorso a farmaci al bisogno quali i FANSnel breve periodo post intervento percombattere il dolore. In questo studio abbiamo voluto confron-tare due tipologie di trattamento post chi-rurgia artroscopica del LCA uno basatosulla classica riabilitazione e un secondocon l’aggiunta di LIGATENDER unnuovo integratore specificamente studiatoper la riparazione tendinea). In particola-re abbiamo valutato gli effetti sul dolore esul recupero della funzionalità articolare. Ulteriori obiettivi sono stati la valutazionedella ripresa dell’attività sportiva, il consu-mo di FANS e la tollerabilità dei tratta-menti. LIGATENDER è un integratore alimen-

tare composto da alcuni elementi checostituiscono i microelementi essenziali ditendini e legamenti.Sulla base dei risultati ottenuti possiamoaffermare che LIGATENDER si ponecome valida alternativa nella gestionepost-chirurgica dei pazienti sottoposti aricostruzione del LCA.

ConclusioniI dati presentati in questo studio condottoin pazienti sportivi amatoriali con rotturadel Legamento Crociato Anteriore (LCA)e sottoposti ad intervento di ricostruzionecon tendini flessori dimostrano comeLIGATENDER presenti un buon profilodi efficacia e sicurezza, proponendosi,quindi, quale trattamento alternativo cli-nicamente rilevante in questa patologiatendinea. ■

* p<0,05** p<0,01

10

9

8

7

6

5

4

3

2

1

0Gruppo A

Recupero funzionale articolare (WOMAC 2)

Gruppo B

Basale6 mesi

**

*

Figura 5 - Miglioramento della funzionalità articolare

Tempo ripresa attività sportiva:giudizio ottimo

Basale 6 mesi

28%

72%

Figura 6 - Ripresa sportiva

10

8

6

4

2

0Gruppo A

Sintomatologia dolorosa (VAS a 1 mese)

*

Gruppo B

Basale1 mese

* p<0,05 vs basale

Figura 3 - Valutazione dolore a 1 mese

*

* p<0,05 vs basale

9

8

7

6

5

4

3

2

1

0Gruppo A

Sintomatologia dolorosa (VAS a 3 mesi)

Gruppo B

Basale3 mesi

Figura 4 - Valutazione dolore a 3 mesi

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micronutrienti essenziali; iL meDiCO SPORTiVO

Anno 9 - Numero 1 - 2009

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L’importanza di una corretta alimentazione Anche un corretto piano alimentare contribuisce alla salute delle articolazioni. È importante infatti aiutare le cartilagini deboli o eccessivamente stimolate, sia in via preventiva che a supporto del trattamento riabilitativo.

In entrambi i casi il ruolo dei micronutrienti è fondamentale. L’apporto di vitamine, sali minerali, acidi grassi e antiossidanti in generale è importante per limitare i deterioramenti della cartilagine e fornire nutrienti essenziali per la solidità della struttura articolare: verdure a foglia larga per apportare vitamine e sali minerali, frutti acidi per introdurre vitamina C ad alto potere antiossidante, mandorle e noci per la vitamina E, e pesce azzurro, ricco di omega 3.

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12 www.ilmedicosportivo.it

Distorsione del ginocchio(1)

Sono 4 i legamenti nell’articolazione delginocchio. Al centro della giuntura ci sonoi due legamenti crociati, anteriore e poste-riore (LCA e LCP). Ai lati delle articola-zioni ci sono i due legamenti collaterali –il mediale e il laterale (LCM e LCL). Questi legamenti lavorano insieme permantenere stabile l’articolazione del gi -nocchio. (Fig.1) Una distorsione del ginocchio si verificaquando almeno uno dei legamenti è statostirato oltre il limite fisiologico e ne derivache alcune o tutte le fibre sono state dan-neggiate. Questo si verifica quando c’è una forzaapplicata sull’articolazione, esempio untackle in torsione improvvisa del ginoc-chio come quando si cade in modo mal-destro o mentre si pratica sport.Esistono 3 tipi di distorsione al ginocchio:

Grado 1 poche fibre (meno del 10%)sono danneggiate e/o lacera-te

Grado 2 molte fibre sono lacerate, mail legamento è ancora intat-to.

Grado 3 il legamento è rotto, com-pletamente lacerato. In que-sto caso l’indicazione è perl’intervento chirurgico.

Come visto l’articolazione del ginocchio èstabilizzata da quattro legamenti impor-tanti, il legamento crociato anteriore(LCA), il legamento crociato posteriore(LCP), il legamento collaterale mediale(LCM) e il legamento collaterale laterale(LCL). Ogni legamento impedisce i movi-menti eccessivi del ginocchio. Il Crociatoanteriore impedisce l’eccessivo avanza-mento della tibia sul femore, il Crociatoposteriore impedisce lo spostamentoposteriore della tibia sul femore oltre il

limite naturale. Il Collaterale internoimpedisce un’eccessiva abduzione dellatibia, mentre il legamento collateraleesterno impedisce l’adduzione esageratadella tibia. Quando il ginocchio subisceuna distorsione diventa instabile nelladirezione del legamento infortunato.Ci sono quattro test specifici creati pervalutare singolarmente i quattro legamen-ti. Le distorsioni del ginocchio possonoessere provocate da:- Una torsione forzata del ginocchio- Spostamento del proprio peso durante la

corsa o lo sci- Atterraggio pesante dopo un salto- Lesione traumatica alla parte esterna o

interna del ginocchioUn trauma sulla parte anteriore del ginoc-chio mentre il ginocchio è piegato ed ilpiede è saldamente piantato al terreno èuno dei meccanismi più comuni alla basedelle distorsioni del ginocchio.La pratica di alcuni tipi di sport per esem-pio calcio, pallavolo, sci e basket, aumen-ta la probabilità di una distorsione alginocchio. I sintomi più comuni di una distorsione alginocchio sono: il dolore, il gonfiore e puòanche essere presente un ematoma. Se lalesione è grave, ci può essere instabilitàdell’articolazione e il soggetto sente che ilginocchio cede. Il trauma può causare unrumore simile ad un crack, in questo casopossono essere presenti e lesioni dei lega-menti o del menisco. L’ampiezza di movimento del ginocchio èridotta, il paziente sente dolore anche neimovimenti di iperflessione o iperestensio-ne passiva; il soggetto non è in gradodi appoggiarsi sulla gamba infortunata,inoltre non riesce a stendere o a piegareil ginocchio completamente quando è inpiedi. Solitamente avverte rigidità dell’ar-ticolazione e gonfiore all’interno del gi -nocchio.

Test diagnosticiIl test del cassetto anteriore serve per valu-tare il legamento crociato anteriore. Per eseguire questo test, il paziente devesdraiarsi supino, il ginocchio dev’esserepiegato a novanta gradi e il piede dev’esse-re stabilizzato sul lettino. L’esaminatoredeve afferrare la parte posteriore della tibiasopra il muscolo del polpaccio e tirare inavanti con una forza costante. Se la tibia sisposta in avanti oltre il livello normale iltest è positivo. Occorre il confronto con ilginocchio sano in quanto può essere pre-sente una lassità dei legamenti. Se il test èpositivo indica una rottura del legamentocrociato anteriore. Il test di stress in valgo o adduzione dellatibia serve per valutare il legamento colla-terale mediale. Per eseguire questo test, ilginocchio viene posizionato in flessione dicirca trenta gradi. Una volta stabilizzato ilginocchio si afferra la caviglia e si spinge ilginocchio verso l’interno. Se l’adduzionedel ginocchio è maggiore del normale(confrontata con la gamba illesa), il test èpositivo. Questo è indicativo di una lace-razione del legamento collaterale mediale.

Esami strumentaliSono rappresentati dalla Radiografia perla valutazione di eventuali fratture, dallaecografia che tuttavia, riesce a valutare soloi legamenti collaterali e in particolare dallarisonanza magnetica (2) che permette divalutare lo stato dei legamenti. L’artrosco-pia è una procedura chirurgica che utiliz-za un piccolo endoscopio per valutare l’in-terno del ginocchio e pur risultando la piùaffidabile è un test invasivo poco indicatonelle lesioni meno gravi.

Principi di terapia delladistorsione del ginocchio (3)

Viene comunemente utilizzato il Proto-collo RICE che rappresenta la terapia dibase per le prime 24 ore della fase acuta esi basa su: riposo, ghiaccio, bendaggio(fasciatura), ed elevazione dell’arto infe-riore interessato. Risulta particolarmenteutile per ridurre il dolore, il gonfiore e peraccelerare la guarigione.Per il dolore possono essere assunti farma-ci antiinfiammatori (FANS) on demand.La Fisioterapia e la riabilitazione iniziate ilprima possibile mediante alcuni esercizimirati permettono di recuperare la forza,il movimento e la funzionalità del ginoc-chio. È possibile il ricorso a metodicheterapeutiche quali la Magnetoterapia, gliUltrasuoni, la Tecarterapia o la lasertera-pia che risultano utili se il ginocchio è gon-fio e per ridurre il dolore. Utile può risultare il ricorso ad un tutoreper per aumentare la stabilità del ginoc-chio. Il programma di riabilitazione stan-dard prevede il rinforzo della muscolaturadella regione anteriore della coscia (qua-dricipite). Il potenziamento di questimuscoli, come una sorta di bretelle natu-

rali, contribuirà a stabilizzare maggior-mente l’articolazione riducendo il rischiodi nuove distorsioni.

La tecarterapia (4)

La Tecarterapia tratta il ginocchio dolo-rante con una corrente elettrica che va astimolare i processi riparativi e antinfiam-matori naturali. La Tecar è in grado di trat-tare con efficacia e in tempi brevi le pato-logie riguardanti ginocchio, spalla, anca,caviglia, colonna vertebrale, mani emuscoli, come pure le patologie doloroseinfiammatorie osteoarticolari e muscolariquali artrosi, lombalgie e sciatalgie; infat-ti, in funzione della problematica da trat-tare, l’azione può essere prevalentementemirata alle fasce muscolari, al sistema cir-colatorio e linfatico, o si può esercitare piùin profondità e dunque su tendini, artico-lazioni, legamenti, cartilagini e tessutoosseo. Ogni seduta di Tecarterapia ha unadurata media di 20 minuti e in genere, perun ciclo completo di cura, sono necessarieda 5 a 10 sedute.

PrognosiPer quanto riguarda i tempi di guarigione,le distorsioni di primo e di secondo gradoche interessano i legamenti articolari gua-riscono nel giro di 2-4 settimane circa;lesioni di maggiore gravità possono richie-dere anche sei mesi di riabilitazione. È difondamentale importanza, dopo esserestati vittime di una distorsione al ginoc-chio, non forzare assolutamente i tempi diritorno agli allenamenti perché c’è sempreil rischio di fastidiose recidive.

Razionale di utilizzo diNODOLASE nei traumi distorsiviNODOLASE TM è un nuovo integrato-re alimentare POLIVALENTE formulatocon attivi naturali dotato di azione antin-fiammatoria, antiedemigena, analgesica eantiossidante.Il principale meccanismo d’azione consi-ste nella stabilizzazione delle membranecellulari, nel rallentamento o riduzionedella perdita del contenuto intracellularedelle cellule danneggiate allontanandoinoltre le forme radicaliche dell’ossigenoche causano l’infiammazione. Queste azioni sono dovute alla presenzanella formulazione di NODOLASE TMdi Bromelina, Curcuma longa e Metilsul-fonilmetano (MSM).La Bromelina (5) è uno dei principi attivicui è attribuibile l’azione antinfiammato-ria degli enzimi proteolitici estratti dall’a-nanas; essa presenta un’azione antinfiam-matoria grazie all’inibizione della trom-bossano sintetasi, enzima che porta allaformazione di prostaglandine pro-infiam-matorie e trombossani (6). Le chemochine e le citochine infiamma-torie (IL-1, IL-6, IL-8, TNF-alfa) giocanoun ruolo importante nel sostenere la rispo-sta infiammatoria locale.

La Curcumina (7) ha dimostrato di essereun potente antinfiammatorio che agiscecontrastando fenomeni infiammatori suc-cessivi a insulti traumatici o conseguenti amalattie croniche. La Curcumina BCM-95 possiede al suo interno l’intero spettrodegli oli volatili della curcuma che confe-riscono alla molecola naturale un assorbi-mento da 6 o7 volte migliore con un’am-pia biodisponibilità e un’efficacia superio-re ad altri tipi di curcume. La Curcuminariduce l’infiammazione inibendo diversecitochine tra le quali in particolare IL-6,IL-8 e TNF-alfa. Il Metilsulfonilmetano (MSM) formanaturale dello zolfo organico (8) è un’agen-te terapeutico utilizzato in tutto il mondoper il trattamento di molti disturbi infiam-matori e dolorosi (9). Lo Zolfo è un ele-mento di fondamentale importanza pertutte le funzioni delle nostre cellule. Infat-ti in caso di carenza di zolfo l’organismonon riesce a costruire cellule sane, flessibi-li e soprattutto permeabili (10).

Disegno dello studioe criteri di inclusioneIn questo studio randomizzato sono statiinclusi 84 soggetti sportivi amatoriali con-secutivi di ambo i sessi (52 uomini e 32donne), affetti da distorsione del ginoc-chio di grado 1-2. (14 pazienti di grado 1e 70 pazienti di grado 2). Le caratteristi-che dei pazienti in termini di distribuzio-ne di sesso, grado di distorsione, legamen-to interessato, punteggio VAS del dolore epunteggio Womac di interessamento arti-colare sono riportate nella tabella 1.

Materiali e metodiTutti i pazienti sono stati sottoposti aRMN e indirizzati al protocollo RICE chesi basava su: riposo, ghiaccio, bendaggio(fasciatura) ed elevazione dell’arto inferio-re nelle prime 24 ore dall’evento trauma-tico. Nessun paziente ha presentato lanecessità di un intervento chirurgico etutti i pazienti sono stati trattati con unapproccio conservativo. Sono stati valuta-ti i seguenti parametri:• dolore• gonfiore• ematoma• versamento liquido• rigidità articolareI pazienti sono stati randomizzati in 2gruppi di trattamento:

Gruppo A (n=42):Tecarterapia + un nuovo integratorePolivalente NODOLASE TM unabustina al giorno da 4,5g per 14 giorni.Gruppo B (n=42):Tecarterapia complessivamente 6 se -dute della durata media di 20 minutiTutti i soggetti sono stati valutati aiseguenti tempi: T0 (basale), T1 (dopo2 settimane) e T2 (dopo 4 settimane).

anterioretocrociaato

Legamento

teralelaateraleteralecollaaterale

Legamento

posteriotocrociaato

Legame

medialeteracollaaterale

Legame

oreoento

ealeento

Figura 1 - legamenti del ginocchio

Efficacia di NODOLASE TM integratore polivalente a basedi Bromelina, Curcuma longa e Metilsulfonil-metano (MSM)dotato di azione antiedemigena, antinfiammatoria,analgesica e antiossidante, in sportivi amatorialiaffetti da distorsione del ginocchio di grado 1-2Agostino Tucciarone, Roberto FabbriniIstituto Chirurgico Ortopedico Traumatologico, Latina

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La valutazione di efficacia prevedeva glieffetti dei trattamenti sulla sintomatolo-gia dolorosa valutata mediante la scalaVAS (11) e la valutazione della limitazionefunzionale post-traumatica mediante lascala Womac (12) per la rigidità articolare.La riduzione del gonfiore e dell’eventualeematoma. È stato inoltre valutato il ricor-so ai FANS nei due gruppi.

StatisticaI dati sono stati espressi come medie. Gliscores compositi sono stati analizzati conANOVA test. Un T test di Student indi-pendente ha valutato il confronto dei pun-teggi. Significatività posta a p<0,05.

Obiettivi dello studio Obiettivo primario dello studio era lavalutazione comparativa dell’efficacia deitrattamenti su dolore e gonfiore del ginoc-chio. Per la valutazione del dolore è statautilizzata una scala visuale analogica(VAS) con punteggio da 0 (nessun dolore)a 100 (dolore massimo). Obiettivo secondario dello studio è statola valutazione del miglioramento del pun-teggio WOMAC di almeno il 30% rispet-to al punteggio basale in riferimento adolore, funzionalità articolare e rigiditàarticolare nei pazienti con sintomatologiapiù grave. Il punteggio complessivo pote-va variare da 0 a 96 punti. Sia il punteggioVAS che quello WOMAC sono statimisurati al T0 (basale) a T1 (dopo 2 setti-mane) e a T2 (dopo 4 settimane). Inoltre

era permesso il ricorso ai FANS ondemand. Il consumo di tali farmaci nei duegruppi è stato riportato al fine di valutareeventuali differenze di utilizzo.

RisultatiIl dolore ed il gonfiore del ginocchio sonomigliorati in entrambi i gruppi. Tuttaviarispetto alla Tecarterapia da sola (p<0,05),l’associazione con NODOLASE ha deter-minato un più marcato effetto sul doloreai tempi T1 e T2 (p<0,01); (Fig.2).Lo stesso andamento si è verificato perquanto riguarda gli effetti sulla funziona-lità articolare del ginocchio. Infatti il trat-tamento con NODOLASE TM in com-binazione con terapia TECAR è risultatopiù efficace (p<001) rispetto alla Tecarte-rapia da sola (p<0,05) sia a T1 che a T2(Fig. 3).Per quanto riguarda invece il ricorso all’u-tilizzo di farmaci antinfiammatori del tipoFANS, tendenzialmente un maggior nu -mero di pazienti del gruppo TECARTE-RAPIA da sola (18/42) rispetto all’asso-ciazione con NODOLASE TM (7/42) hafatto ricorso a questa terapia on demand.

DiscussioneNODOLASE TM è un nuovo integrato-re alimentare POLIVALENTE formulatocon attivi naturali dotato di azione antin-fiammatoria, antiedemigena, analgesica eantiossidante. Nelle patologie osteoarticolari ha deter-minato elevate percentuali di riduzione

del gonfiore e dell’edema e completa riso-luzione dell’infiammazione.Il principale meccanismo d’azione consi-ste nella stabilizzazione delle membranecellulari, nel rallentamento o riduzionedella perdita del contenuto intracellularedelle cellule danneggiate, allontanandoinoltre le forme radicaliche dell’ossigenoche causano l’infiammazione. Queste azioni sono dovute alla presenzanella formulazione di NODOLASE TMdi Bromelina, Curcuma longa e Metilsul-fonilmetano (MSM).Questo studio randomizzato prospetticodi effectiveness vale a dire condotto nellareale pratica clinica evidenzia comeNODOLASE TM sia in grado di miglio-rare significativamente la sintomatologiadolorosa edemigena e infiammatoria inmisura superiore rispetto alla sola TECA -RTERAPIA in soggetti affetti da distor-sione del ginocchio di grado 1-2. Sappiamo inoltre come questi eventi trau-matici distorsivi del ginocchio siano neicasi più impegnativi, in grado di determi-nare con una certa frequenza l’insorgenzadi rigidità articolare che condiziona a suavolta vari gradi di limitazione funzionale.NODOLASE TM è risultato significati-vamente superiore rispetto a TECARTE-RAPIA in particolare nei soggetti con dis-torsione più severa nel ridurre la rigiditàarticolare e migliorare quindi la funziona-lità dell’articolazione stessa del ginocchioe conseguentemente i tempi di recupero.Non sono stati inoltre rilevati effetti inde-siderati dovuti alla somministrazione diNODOLASE TM.

ConclusioniNODOLASE TM nuovo integratorepolivalente si pone quindi come validaalternativa nei casi di eventi traumaticidistorsivi del ginocchio caratterizzati daedema, dolore e limitazione funzionalearticolare. ■

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0

20

40

60

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T1 T2

Gruppo B

*

*

**

**

** p<0,01 vs basale* p<0,05 vs basale

Gruppo A

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Figura 2 - Effetti sul dolore (scala VAS)

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T1 T2

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*

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** p<0,02 vs basale* p<0,05 vs basale

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Figura 3 - Effetto dei trattamenti sulla rigidità articolare del ginocchio

Tabella 1 - Caratteristiche del campione in studio

Gruppo A Gruppo BTecar (n=42) Tecar+NODOLASE (n=42)

Maschi/Femmine 27/15 31/11

Legamento interessatoLCM 18 19LCL 14 12LCA 6 5LCP 4 6

Gravità distorsioneGrado 1 6 8Grado 2 34 36

Punteggio WOMACDolore (Likert 0-4) 7,9 ± 1,6 8,4 ± 1,3Funzionalità articolare 42,4 ± 4,2 43,2 ± 3,7Rigidità 3,8 ± 0,3 3,4 ± 1,2Totale 54,1 ± 6,1 55,0 ± 6,2

DoloreDolore (VAS 0-100 mm) 70 ± 2,1 68 ± 3,3

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IntroduzioneI muscoli striati (Fig. 1) hanno una strut-tura tipicamente fibrillare, per presenzadei singoli fasci terziari, elastici, tra loroseparati da sottilissimi tralci connettivali esono rivestiti esternamente dal perimisio,che comprende i vasi sanguigni, i nervi, iltessuto adiposo ed una fitta rete di fibreelastiche e collagene; i muscoli di maggio-ri dimensioni degli arti superiori ed infe-riori sono costituiti da uno o più corpimuscolari esempi ne sono il bicipite, trici-pite e il quadricipite. I punti che più frequentemente vannoincontro a lesioni traumatiche, sono legiunzioni muscolo-tendinee (1). È inoltrefondamentale comprendere le modalitàdel trauma. In particolare vanno distinti itraumi contusivi caratterizzati general-mente da uno schiacciamento dei fascimuscolari, dai traumi distrattivi, che con-seguono invece ad un allungamento ecces-sivo del muscolo, con vari gradi di altera-zioni, sino alla rottura.Lo stiramento o elongazione muscolare(Fig. 2), è una lesione di media entità chealtera il normale tono muscolare. Lo stira-mento è piuttosto frequente in ambitosportivo sia agonistico che amatoriale ed ècausato dall’eccessivo allungamento subi-to dalle fibre muscolari. Quando l’allun-gamento è modesto si parla di stiramento,e non si evidenzia interruzione delle fibremuscolari. L’indagine ecografica nei casidi stiramento è spesso negativa, più rara-mente si può apprezzare un lieve ispessi-mento del ventre muscolare legato adedema. Questo tipo di trauma general-mente non si accompagna dalla presenzadi versamento che caratterizza gli strappimuscolari.La guarigione delle lesioni muscolari puòrichiedere da 3 a 16 settimane, a secondadella sede e della posizione; la valutazioneecografica è utile, oltre che per la diagnosie la classificazione della lesione, anche permonitorare l’evoluzione ed escludereeventuali complicanze.Lo stiramento muscolare pur causandoforte dolore è trauma di media entità chesi posiziona tra la contrattura e lo strappo,derivato da un movimento scorrettooppure da uno sforzo troppo intensorispetto alle proprie prerogative atletiche. Chi pratica attività sportiva (3) può facil-mente incorrere in uno stiramento musco-lare, soprattutto a carico degli arti inferio-ri. Si tratta di una lesione più o meno este-sa, ma non grave come lo strappo. Nel casodello stiramento, infatti, le fibre muscola-ri non si rompono, ma si allungano ecces-sivamente lesionandosi in qualche puntoe provocando, quindi, non solo immedia-to dolore ma anche contenuti versamentidi sangue.

Sono diverse le cause alla base uno stira-mento muscolare

• riscaldamento non ottimale• livello di preparazione fisica inade-

guato allo sforzo • problemi di postura• movimenti bruschi• recupero atletico insufficiente• affrettati tempi di recupero dopo un

infortunio• condizioni ambientali e climatiche

predisponenti

Uno stiramento muscolare dà luogo a undolore acuto e circoscritto alla zona colpi-ta dalla lesione generalmente seguito dauno spasmo muscolare (4). Per quanto il dolore provocato da uno sti-ramento sia decisamente più intenso diquello causato da una contrattura, rara-mente vi sono problemi a livello di fun-zionalità e, molto spesso, il soggetto ècomunque in grado di continuare l’attivi-tà fisica, cosa sicuramente non consiglia-bile dato che ciò potrebbe peggiorarenotevolmente il quadro clinico con ilrischio di andare addirittura incontro auna lesione di livello superiore (una dis-trazione o addirittura uno strappo musco-lare) con conseguente al lungamento deitempi di recupero (5).Nell’immediato del trauma si fa perciòricorso al noto protocollo R.I.C.E. Consiste nell’immobilizzazione dell’arto,applicazione di ghiaccio e di una bendacompressiva per ridurre l’eventuale emor-ragia. Può risultare utile eseguire un’eco-grafia per escludere patologie più gravi.Possono essere anche eseguite delle sedutedi terapia tens o di elettrostimolazione. Lo stiramento muscolare guarisce nel girodi 2-3 settimane di riposo; può essere pre-scritta una terapia antinfiammatoria.

Razionale di utilizzo di nodolasetm negli stiramenti muscolariNODOLASE TM è un nuovo integrato-re alimentare POLIVALENTE formulatocon attivi naturali dotato di azione antin-fiammatoria, antiedemigena, analgesica eantiossidante.Il principale meccanismo d’azione consi-ste nella stabilizzazione delle membranecellulari, nel rallentamento o riduzionedella perdita del contenuto intracellularedelle cellule danneggiate allontanandoinoltre le forme radicaliche dell’ossigenoche causano l’infiammazione. Queste azioni sono dovute alla presenzanella formulazione di NODOLASE TMdi Bromelina, Curcuma longa e Metilsul-fonilmetano (MSM).La Bromelina (6) è uno dei principi attivicui è attribuibile l’azione antinfiammato-

ria degli enzimi proteolitici estratti dall’a-nanas; essa presenta un’azione antinfiam-matoria grazie all’inibizione della trom-bossano sintetasi, enzima che porta allaformazione di prostaglandine pro-infiam-matorie e trombossani. Le chemochine e le citochine infiamma-torie (IL-1, IL-6, IL-8, TNF-alfa) giocanoun ruolo importante nel sostenere la rispo-sta infiammatoria locale. La Curcumina (7) ha dimostrato di essereun potente antinfiammatorio che agisce

contrastando fenomeni infiammatori suc-cessivi a insulti traumatici o conseguenti amalattie croniche.La Curcumina BCM-95 possiede al suo

interno l’intero spettro degli oli volatilidella curcuma che conferiscono alla mole-cola naturale un assorbimento da 6 o7volte migliore con un’ampia biodisponi-bilità e un’efficacia superiore ad altri tipidi curcume. La Curcumina riduce l’infiammazioneinibendo diverse citochine tra le quali in

particolare IL-6, IL-8 e TNF-alfa. Il Metilsulfonilmetano (MSM) formanaturale dello zolfo organico (8) è un’agen-te terapeutico utilizzato in tutto il mondoper il trattamento di molti disturbi infiam-matori e dolorosi (9). Lo Zolfo è un elemento di fondamentaleimportanza per tutte le funzioni dellenostre cellule. Infatti in caso di carenza dizolfo l’organismo non riesce a costruirecellule sane, flessibili e soprattutto per-meabili (10).

Efficacia di NODOLASE TM integratore polivalente a basedi Bromelina, Curcuma longa e Metilsulfonil-metano (MSM)dotato di azione antiedemigena, antinfiammatoria,analgesica e antiossidante, in sportivi amatoriali affettida stiramento muscolare. Studio randomizzato prospetticodi “real practice” ambulatoriale

Roberto VianelloSpecialista in Ortopedia e Traumatologia, Specialista in Medicina dello Sport, Poliambulatorio F.K.T., Mestre (VE)

MMio�brille

leoNuctureStriatActina e Miosinailamenti diF

Figura 1 - Composizione muscolatura striata (scheletrica)

Figura 2 - Stiramento al polpaccio

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Disegno dello studio e criteridi inclusione/esclusioneIn questo studio in aperto ambulatorialesono stati inclusi 78 soggetti sportivi ama-toriali consecutivi di ambo i sessi (49uomini e 29 donne) adulti, affetti da stira-mento muscolare. (42 pazienti con stira-mento al polpaccio e 36 pazienti con sti-ramento al quadricipite femorale). VediTab.1 per le caratteristiche dei pazienti. Sono stati esclusi i pazienti che presenta-vano una distrazione muscolare o unostrappo, i pazienti che avevano assuntoantinfiammatori nelle 12 – 24 ore prece-denti l’evento traumatico o con anamnesio storia di ulcera peptica o sanguinamen-ti. La positività al test di gravidanza erauna ulteriore condizione di esclusione.

Materiali e metodiTutti i pazienti sono stati sottoposti a Eco-grafia muscolo-tendinea al fine di esclude-re la presenza di distrazioni o strappimuscolari e ad applicazione di ghiaccio,bendaggio stretto ed elevazione dell’artoinferiore (Protocollo R.I.C.E). Sono stati valutati i seguenti parametri:

1. dolore in base alla gravità dello sti-ramento

2. gonfiore3. Infiammazione 4. rigidità muscolare 5. limitazione dei movimenti

Per tutti i pazienti abbiamo valutato ildolore con la scala VAS (11) (punteggioVAS 0-100 mm). I pazienti sono stati ran-domizzati in due gruppi:

Gruppo A: n=39 trattati con proto-collo R.I.C.E più unnuovo integratore Poliva-lente NODOLASE TMuna bustina al giorno da4,5g per 14 giorni.

Gruppo B: n=39 trattati con solo pro-tocollo R.I.C.E.

Tutti i soggetti sono stati valutati ambula-torialmente ai seguenti tempi: T0 (basa-le), T1 (dopo 1 settimana) e T2 (dopo 2settimane). Era consentito il ricorso a far-maci FANS on demand. Ai pazienti è stato inoltre suggerito diannotare eventuali recidive dolorose esoprattutto un giudizio sui tempi di recu-pero. È stato inoltre richiesto un giudiziocomplessivo sul trattamento con NODO-LASE TM e sulla sua tollerabilità.

StatisticaI dati sono stati espressi come medie. UnT test di Student indipendente ha valuta-

to il confronto dei punteggi. Significativi-tà posta a p<0,05.

Obiettivi dello studio Obiettivo primario dello studio era valu-tare l’efficacia di NODOLASE TM insoggetti con stiramento muscolare inaggiunta al protocollo R.IC.E. verso il soloprotocollo R.I.C.E. Per la valutazione del dolore è stata utiliz-zata una scala visuale analogica (VAS) conpunteggio da 0 (nessun dolore) a 100(dolore massimo) (12). Obiettivi secondari dello studio sono statila valutazione di eventuali recidive dolo-rose, il tempo di recupero e il ritorno all’at-tività sportiva da parte dei pazienti. Inol-tre essendo consentito il ricorso eventualeai farmaci FANS on “demand” il consu-mo di tali farmaci è stato riportato al finedi valutarne l’effettivo utilizzo.

RisultatiIl dolore è migliorato in maniera significa-tiva nel Gruppo A con l’aggiunta diNODOLASE TM sia al tempo T1 (dopo1 settimana)(p<0,02) che al T2 (2 setti-mane) (p<0,02); anche con la sola appli-cazione del protocollo R.I.CE nel GruppoB il dolore è migliorato (p<0,05) ma conl’aggiunta di NODOLASE TM tale effet-to è risultato più intenso (Fig. 3).Si sono verificate 12 recidive dolorose nelGruppo B e nessuna nel Gruppo A. Per quanto riguarda la ripresa dell’attivitàsportiva come si evince dalla relazione deipazienti il Gruppo A ha impiegato media-mente meno tempo per la ripresa (media7 ± 1 giorni) rispetto al Gruppo B (media11 ± 1 giorni).

Il giudizio su efficacia e tollerabilità deltrattamento con NODOLASE TM èrisultato positivo in 32/39 pazienti(82%). In riferimento al possibile utilizzo di far-maci antinfiammatori 8 pazienti delGruppo B e 2 del Gruppo A hanno dovu-to ricorrere a questa terapia prevista ondemand. Non si sono verificati effetti col-laterali di rilievo in entrambi i gruppi.

DiscussioneNODOLASE TM è un nuovo integrato-re alimentare POLIVALENTE formulatocon attivi naturali dotato di azione antin-fiammatoria, antiedemigena, analgesica eantiossidante. Nelle patologie tendinee ed osteoarticola-ri ha determinato elevate percentuali diriduzione del gonfiore e dell’edema e com-pleta risoluzione dell’infiammazione. Il principale meccanismo d’azione consi-ste nella stabilizzazione delle membranecellulari, nel rallentamento o riduzionedella perdita del contenuto intracellularedelle cellule danneggiate, allontanandoinoltre le forme radicaliche dell’ossigenoche causano l’infiammazione. Queste azioni sono dovute alla presenzanella formulazione di NODOLASE TMdi Bromelina, Curcuma longa e Metilsul-fonilmetano (MSM).Questo studio randomizzato prospetticodi “effectiveness” condotto nella reale pra-tica clinica ambulatoriale evidenzia comeNODOLASE TM sia in grado di miglio-rare in termini significativamente supe-riori la sintomatologia dolorosa edemige-na e infiammatoria di pazienti affetti dastiramento muscolare dopo applicazione

di un protocollo R.I.C.E. rispetto alla solaapplicazione dello stesso. NODOLASE TM è risultato significati-vamente efficace in particolare nei sog-getti con stiramento muscolare più severonel ridurre la rigidità muscolare e miglio-rare quindi la funzionalità del muscolo econseguentemente velocizzare i tempi direcupero. La nostra pratica clinica èstataconfermata dal giudizio dei pazienti conun giudizio di efficacia positivo nell’82%dei casi (32/39).

Non sono stati inoltre rilevati effetti inde-siderati dovuti alla somministrazione diNODOLASE TM.

ConclusioniNODOLASE TM nuovo integratorepolivalente si pone quindi come validaalternativa nei casi di stiramenti musco-lari caratterizzati da dolore, rigiditàmuscolare e limitazione funzionale sepresente. ■

T0 T1 T2

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Gruppo A Gruppo B

*

**

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*

*p<0,05 vs basale; **p<0,02 vs basale

Figura 3 - Effetti dei trattamenti sul dolore (scala VAS)Tabella 1 - Caratteristiche del campione in studio

Gruppo A Gruppo BR.I.C.E. + NODOLASE (n=39) R.I.C.E (n=39)

Maschi/Femmine 23/16 24/15

Muscolo interessatoPolpaccio 22 20Quadricipite femorale 17 19

Sport praticatoCalcio 17 18Corsa 13 12Tennis 4 3Basket 5 6

DoloreDolore (VAS 0-100 mm) 64 ± 2,1 58 ± 3,3

Bibliografia di riferimento

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gery, Duke university medical Center,

muscle strain injuries: clinical and basic

aspects medicine and Science in Sports and

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string muscle injury is the first injury diagno-

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8 Layman DL, Jacob SW. The absorption,

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10 helge W ; Pathophysiology of tissue fluid

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11 Karabis A1, Nikolakopoulos S2, Pandhi S3,

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mised controlled trials in rheumatoid arthri-

tis and osteoarthritis: meta-analysis and

implications. Arthritis Res Ther. 2016 mar

31;18(1):73.

16 www.ilmedicosportivo.it

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Si è tenuta nella prestigiosa sede del Circolo della Stampa di Milano la cerimonia di premiazione e diconsegna del 1° Premio Rosso Positivo Group, La Salute dell’Uomo e Della Natura.ll riconoscimen-to è stato assegnato a personalità di spessore umano e professionale a livello nazionale e internazio-nale nel campo della salute, del benessere, dell’arte, della cultura e dell’imprenditorialità, che con pas-sione lavorano al miglioramento della qualità della nostra vita

I Premiati sono stati

Prof. Luca Bernardo - Primario Casa Pediatrica MilanoDr. Antonio Distefano - Chirurgo PlasticoSig. Filippo La Mantia - Oste e CuocoSig. Lorenzo Suraci - Presidente RTL 102,5Dr. Claudio Pagano - Medico EndocrinologoDr. Giuseppe Sala - Ad Expo 2015Sig. Pittore Filippo Panseca - Ricercatore nell’arte e nella vita

Ma, il premio per noi più sentito, è stato quello conferito al Dr Giorgio Maggiani, Direttore Edito-riale di questa testata e Amministratore Delegato e socio di Dynamicom, Società proprietaria dellatestata Il Medico Sportivo, ma anche Agenzia Congressuale e Provider di riferimento nel mondofarmaceutico e medico-scientifico.La motivazione del premio è stata:

“La prorompente energia, simpatia umana, ne fanno oggi il numero uno della attività organizza-tiva di eventi e incontri su scala nazionale e internazionale. In un mondo caratterizzato da unarete di contatti di “incontenibile spontaneità” Giorgio è riuscito a qualificare i contatti d’eccellen-za, organizzando, importanti categorie sociali e professionali, soprattutto in ambiente scientificoe sanitario, facendo sì che diventino degli autentici Trust di cervelli e di competenze, cui egli for-nisce raffinate occasioni di interscambio culturale”.

Infiniti complimenti ed un affettuoso ed orgoglioso abbraccioa Giorgio da parte di tutti noi!

I° Premio RossoPositivo GroupCircolo della Stampa 14 Giugno 2016, MilanoLa Salute dell’Uomo e della Natura - Comunicato stampa post evento

a cura della redazione de Il Medico Sportivo

J Medical nasce da un’idea di Juven-tus e Santa Clara Group: integrare ilknow-how sanitario della più impor-tante società calcistica italiana all’e-sperienza di un primario operatoredella salute, mettendo a disposizionedi tutti un modello innovativo dieccellenza. Ci dà un po’ di numeri?Quanti medici, fisioterapisti, etc...Il progetto J Medical è nato per riusci-re a coprire a 360° le esigenze dellapopolazione, sia atleti che non. All’in-terno della struttura abbiamo una zonadi fisioterapia, nella quale in questomomento operano 2 fisiatri e 8 fisiote-rapisti, che a breve diventeranno 16,così da poter garantire il massimo delladisponibilità ed interventi in tempirapidi. All’interno dell’area dedicataalla fisioterapia sono presenti 9 boxfisioterapici, 2 palestre riabilitative e 1piscina. Nell’ambito della MedicinaSportiva ad ora sono presenti 6 medicidi Medicina dello Sport, mentre traRadiologia e Poliambulatori Speciali-stici abbiano oltre 60 medici impegna-ti, quasi tutti primari.

Premetto che sappiamo molto beneche qualsiasi statistica deve averevalenza scientifica ed essere pubbli-cata su riviste mediche. La nostra èuna impressione da attenti osserva-tori del mondo del calcio: bisognaammettere che da 10 anni gli infortu-ni muscolari la fanno da padroni.Negli anni 60/70 si osservavano sololesioni articolari e traumi sull'osso,oggi la causale è cambiata. Perchésecondo lei? E, se d’accordo con que-sta nostra valutazione, quale potreb-be essere il ruolo di J Medical?Il discorso dell’aumento delle lesionimuscolari a livello calcistico è moltodibattuto, le cause sicuramente sonomolteplici: incremento del numerodelle partite in una stagione sia nazio-nali che europee, la competizione fraclub e, di conseguenza, i tempi direcupero molto ridotti; la velocità delgioco è aumentata, i movimenti e icontrasti si sono intensificati e risultaquindi più complicato programmarela preparazione atletica e gestire laprevenzione degli infortuni.

Il J Medical deve cercare, per quantopossibile, di ridurre le possibilità diinfortunio muscolare, più che di pre-venzione si tratta quindi di capiredove si può intervenire: analizzare seci sono difetti nell’appoggio planta-re, consigliare la miglior alimentazio-ne per il recupero o per una ottimiz-zazione della performance, eseguiretrattamenti di recupero, ad esempiodopo le partite il massaggio decon-tratturante o gli esercizi in acquacalda/fredda, e infine trattare in ma -niera corretta tutti gli infortuni. Infatti, dalle statistiche più aggiorna-te emerge che chi oggi ha un infortu-nio presenta una probabilità signifi-cativamente maggiore di infortunarsinuovamente nel giro di 2 anni.J Medical gioca quindi un ruoloimportante sia nel prevenire l’infor-tunio sia nell’intervenire in manieracorretta per ridurne il rischio.

Ogni domenica ci sono 100.000 gio-vani (e meno giovani) dilettanti checalcano i campi di calcio. Parliamo di

prevenzione, cosa si sente di consi-gliare? Quale potrebbe essere il ruolodi J Medical?Come prevenzione primaria J Medicaldà grossa importanza alla visita diMedicina dello Sport, deve essereconsiderata il primo step di controllosia per i giovani sportivi sia per le per-sone che stanno bene, ma voglionocertificare il loro stato di benessere.Questa visita deve essere fatta bene.La Medicina Sportiva deve ricoprireun ruolo importante ed autonomo: ilpaziente/atleta infatti deve entrare incontatto con un medico sportivo percertificare sì il proprio stato di salute,ma anche per avere la possibilità difare domande ed esporre dubbi.Naturalmente, la prevenzione èmolto più semplice farla quando ilpaziente che hai davanti è preparato afare attività sportiva e ha una idea dicosa va ad affrontare.

Se esistesse una certificazione (vali-data da un ente certificatore di rico-nosciuta fama) anti-doping o doping-

free sui nutraceutici (integratori ali-mentari) e più in generale su tuttoquello che si può ingerire oltre al nor-male cibo ed eventualmente sui far-maci, quale sarebbe la sua posizio-ne?La mia posizione non può che esserefavorevole, il fatto di poter preservarela salute degli atleti e di dargli un pro-dotto libero dal doping non può chetrovarci allineati.

DIRETTORE SANITARIO del Centro J MEDICAL di TorinoAll’interno del nuovo centro medico J Medical di Torino, un modello sanitarioall’avanguardia ideato per accogliere e accompagnare i pazienti/atleti in un percorsodi prevenzione e cura completo, abbiamo incontrato il Direttore SanitarioDott.re Gianluca Stesina e abbiamo posto lui alcune domande sulla struttura e sugliobiettivi diagnostico-terapeutici che questo centro di eccellenza ha deciso di porsi.

Gianluca Stesina

Sopra: un momento dell’inaugurazione del centro J Medical, il taglio del nastro da partedell’ex sindaco di Torino, Piero Fassino. Sotto: l’ingresso del centro

Giorgio Maggiani Carlo Rametta, alla destra di Giorgio Maggiani e Giorgio Gallinottoalla sua sinistra, soci fondatori di RossoPositivo

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20 www.ilmedicosportivo.it

IntroduzioneAnatomicamente il polso è un’articolazio-ne dell’arto superiore compresa fra lamano e l’avambraccio; si compone di 8ossa corte, denominate carpo, disposte su2 file e separate da una cerniera malleabi-le. Il movimento dell’articolazione è poistabilizzato da quattro legamenti (Fig.1). La distorsione del polso (1), anche se menofrequente della distorsione alla caviglia e alginocchio, può apportare dei seri proble-mi dato l’utilizzo quotidiano del polso edella mano. La patologia si può manife-stare a seguito di una continua sollecita-zione del polso che può portare ad uno sti-ramento delle strutture capsulari e fibroseche lo costituiscono e nei casi gravi anchea delle lacerazioni dei tendini e dei lega-menti. Tutte le tipologie di distorsioni (2)

possono essere suddivise in 3 gradi:

• distorsione di 1° grado: in caso distiramento o micro-lacerazioni dellestrutture;

• distorsione di 2° grado: in caso dilacerazioni parziali delle strutture;

• distorsione di 3° grado: in caso dilacerazione totale delle strutture.

Cause (3)

La causa principale che può provocare lapatologia è la caduta accidentale nellaquale il polso è teso e si portano le mani inavanti nel tentativo di attutire l’impatto. Ilquesto modo tutto il peso corporeo va agravare sulla struttura del polso provocan-do la distorsione.Sport di ogni tipologia (4) e soprattuttoquelle discipline in cui c’è un’alta probabi-lità di caduta (calcio, pallavolo, combatti-mento, rugby, pattinaggio, snowboard,basket, golf, ginnastica, baseball) possono

determinare l’insorgenza di una distorsio-ne del polso.

Sintomi (5)

I sintomi ricorrenti nei pazienti colpitidalla distorsione al polso sono:

• dolore più o meno intenso in basealla gravità della distorsione

• gonfiore• tumefazione• ridotta mobilità del polso• rigidità del polso• instabilità dell’articolazione

TrattamentoPrima di procedere con la terapia occorredopo aver analizzato l’arto, eseguire unaradiografia per escludere la presenza difratture. La terapia consiste in applicazio-ni di ghiaccio in sede, nel mantenere ilpolso a riposo posizionando una bendastretta intorno al polso e nella sommini-strazione di farmaci antinfiammatori deltipo FANS. Se la distorsione è grave ènecessario immobilizzare l’arto utilizzan-do un busto o una stecca; nel caso in cuiun legamento o un muscolo abbiano subi-to uno strappo, è necessario intervenirechirurgicamente. Per quanto riguarda i tempi di recupero,bisogna tenere presente che, nei casi gravi,bisogna aspettare dalle tre alle cinque set-timane. Nel caso di lesioni lievi, è suffi-ciente astenersi dagli sforzi per un periodocompreso dai due ai sette giorni.

Razionale di utilizzo di nodolasenei traumi distorsivi del polsoNODOLASE TM è un nuovo integrato-re alimentare POLIVALENTE formulatocon attivi naturali dotato di azione antin-

fiammatoria, antiedemigena, analgesica eantiossidante.Il principale meccanismo d’azione consi-ste nella stabilizzazione delle membranecellulari, nel rallentamento o riduzionedella perdita del contenuto intracellularedelle cellule danneggiate allontanandoinoltre le forme radicaliche dell’ossigenoche causano l’infiammazione. Queste azioni sono dovute alla presenzanella formulazione di NODOLASE TMdi Bromelina, Curcuma longa e Metilsul-fonilmetano (MSM).La Bromelina (6) è uno dei principi attivicui è attribuibile l’azione antinfiammato-ria degli enzimi proteolitici estratti dall’a-nanas; essa presenta un’azione antinfiam-matoria grazie all’inibizione della trom-bossano sintetasi, enzima che porta allaformazione di prostaglandine pro-infiam-matorie e trombossani (7). Le chemochine e le citochine infiamma-torie (IL-1, IL-6, IL-8, TNF-alfa) giocanoun ruolo importante nel sostenere la rispo-sta infiammatoria locale. La Curcumina (8) ha dimostrato di essereun potente antinfiammatorio che agiscecontrastando fenomeni infiammatori suc-cessivi a insulti traumatici o conseguenti amalattie croniche.La Curcumina BCM-95 possiede al suointerno l’intero spettro degli oli volatilidella curcuma che conferiscono alla mole-cola naturale un assorbimento da 6 o7volte migliore con un’ampia biodisponi-bilità e un’efficacia superiore ad altri tipidi curcume. La Curcumina riduce l’in-fiammazione inibendo diverse citochinetra le quali in particolare IL-6, IL-8 eTNF-alfa. Il Metilsulfonilmetano (MSM) formanaturale dello zolfo organico (9) è un’agen-te terapeutico utilizzato in tutto il mondo

per il trattamento di molti disturbi infiam-matori e dolorosi (10). Lo Zolfo è un elemento di fondamentaleimportanza per tutte le funzioni dellenostre cellule. Infatti in caso di carenza dizolfo l’organismo non riesce a costruirecellule sane, flessibili e soprattutto per-meabili (11).

Disegno dello studio e criteridi inclusione/esclusioneIn questo studio in aperto di effectivenesssono stati inclusi 48 soggetti sportivi ama-toriali consecutivi di ambo i sessi (32uomini e 16 donne) adulti, affetti da dis-torsione del polso di 1°e 2° grado. (12pazienti di grado 1° e 36 pazienti di grado2°) vedi Tab.1 per le caratteristiche deipazienti. Sono stati esclusi i pazienti che presenta-vano una frattura di polso, i pazienti cheavevano assunto antinfiammatori nelle 12– 24 ore precedenti l’evento traumatico ocon anamnesi o storia di ulcera peptica osanguinamenti. La positività al test di gra-vidanza era una ulteriore condizione diesclusione.

Materiali e metodiTutti i pazienti sono stati sottoposti a Rxdel polso al fine di escludere la presenza difratture e ad applicazione di ghiaccio, ben-daggio stretto ed elevazione dell’arto infe-riore nelle prime 24 ore dall’evento trau-matico. Nessun paziente ha presentato la necessitàdi un intervento chirurgico e tutti i pa -zienti sono stati trattati con un approccioconservativo.Sono stati valutati i seguenti parametri:– dolore in base alla gravità della distorsione– gonfiore– tumefazione– ridotta mobilità del polso– rigidità del polso– instabilità dell’articolazionePer tutti i pazienti abbiamo valutato gradodi distorsione, legamenti interessati, pun-teggio VAS ( 0-100 mm) del dolore e pun-teggio WOMAC di interessamento arti-colare comprendente, dolore (Likert 0-4),funzionalità articolare e rigidità.

I pazienti hanno assunto un nuovo inte-gratore Polivalente NODOLASE TMuna bustina al giorno da 4,5g per 21 gior-ni. Tutti i soggetti sono stati valutati aiseguenti tempi: T0 (basale), T1 (dopo 1settimana) e T2 (dopo 3 settimane). Era consentito il ricorso ai FANS ondemand. Ai pazienti è stato consegnato un diariodopo l’ultima visita a T2 da riportare dopouna settimana con l’indicazione di anno-tare eventuali recidive dolorose e soprat-tutto un giudizio sul ritorno alle attivitàmanuali del polso traumatizzato. È stato inoltre richiesto un giudizio com-plessivo sul trattamento (efficacia buona-sufficiente-scarsa) e sulla sua tollerabilità.

StatisticaI dati sono stati espressi come medie. Gliscores compositi sono stati analizzati conANOVA test. Un T test di Student indipendente havalutato il confronto dei punteggi. Signi-ficatività posta a p<0,05.

Obiettivi dello studio Obiettivo primario dello studio era lavalutazione dell’efficacia di NODOLASETM su dolore e gonfiore del polso. Per lavalutazione del dolore è stata utilizzata unascala visuale analogica (VAS) con punteg-gio da 0 (nessun dolore) a 100 (doloremassimo) (12).Obiettivo secondario dello studio è statola valutazione del miglioramento del pun-teggio WOMAC (13) rispetto al punteggiobasale in riferimento a dolore, funzionali-tà articolare e rigidità articolare nei pazien-ti con sintomatologia più grave. Il punteg-gio complessivo poteva variare da 0 a 96punti. Sia il punteggio VAS che quello WOMACsono stati misurati al T0 (basale) a T1(dopo 1 settimana) e a T2 (dopo 3 setti-mane). Inoltre era permesso il ricorso aiFANS on demand. Il consumo di tali far-maci è stato riportato al fine di valutarnel’effettivo utilizzo. Infine è stato valutato il ritorno alle attivi-tà manuali e utilizzo del polso traumatiz-zato da parte dei pazienti.

Efficacia di NODOLASE TM integratore polivalente a base diBromelina, Curcuma longa e Metilsulfonil-metano (MSM),dotato di azione antiedemigena, antinfiammatoria, analgesica e antiossidante, in sportivi amatoriali affettida distorsione del polso di 1°e 2° gradoMarco FerdaniClinica San Camillo,U.O. di Ortopedia Forte dei Marmi (LU)

Figura 1 - le ossa del polso

PALMO

Metacarpo

Carpo

Scafoide

Semilunare

Ulna Radio UlnaRadio

DORSO

Tabella 1 - Caratteristiche del campione in studio

Maschi/Femmine 34/14

Tipo di distorsioneGrado 1 12Grado 2 36

WOMAC ScoreDolore (Likert 0-4 items) 4,9 ± 1,3Funzionalità articolare 34,2 ± 2,2Rigidità 3,6 ± 1,2Totale 42,7 ± 4,7

Dolore (VAS 0-100 mm) 52,3 ± 2,1

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RisultatiIl dolore ed il gonfiore del polso sonomigliorati in maniera significativa conNODOLASE TM già al tempo T1 (dopo1 settimana) e tale miglioramento si è pro-tratto fino a T2 (3 settimane) (p<0,05);(Fig.2).Lo stesso andamento si è verificato perquanto riguarda gli effetti sulla articola-zione del polso (Fig.3). Infatti il tratta-mento con NODOLASE TM è risultatosignificativamente efficace nel migliorarela funzionalità articolare mediante unariduzione della rigidità effetto gia eviden-te a T1 (p<0,05) e proseguito fino a T2(p<0,02). Per quanto riguarda invece il ricorso all’u-tilizzo di farmaci antinfiammatori del tipoFANS solo 7/48 pazienti hanno fattoricorso a questa terapia on demand.Tutti e 48 i pazienti hanno compilato ildiario loro consegnato al fine di esprimereun giudizio relativamente sia al ritorno alleattività interessanti l’arto traumatizzatoche al riguardo di efficacia e tollerabilitàdel trattamento con NODOLASE TM.Nella fig.4 sono riportati i risultati.In relazione al ritorno alle attività norma-li in particolare a quelle che prevedevanol’utilizzo del polso traumatizzato la mag-gior parte dei pazienti ha espresso un giu-dizio favorevole (41/48) pari all’ 85%.

DiscussioneNODOLASE TM è un nuovo integrato-re alimentare POLIVALENTE formulatocon attivi naturali dotato di azione antin-fiammatoria, antiedemigena, analgesica eantiossidante. Nelle patologie tendinee edosteoarticolari ha determinato elevate per-centuali di riduzione del gonfiore e dell’e-dema e completa risoluzione dell’infiam-mazione.Il principale meccanismo d’azione consi-ste nella stabilizzazione delle membranecellulari, nel rallentamento o riduzionedella perdita del contenuto intracellularedelle cellule danneggiate, allontanandoinoltre le forme radicaliche dell’ossigenoche causano l’infiammazione. Queste azioni sono dovute alla presenzanella formulazione di NODOLASE TMdi Bromelina, Curcuma longa e Metilsul-fonilmetano (MSM).Questo studio in aperto prospettico di

effectiveness vale a dire condotto nella realepratica clinica evidenzia come NODO-LASE TM sia in grado di migliorare signi-ficativamente la sintomatologia dolorosaedemigena e infiammatoria pazienti affet-ti da distorsione del polso di grado 1° e 2°.Sappiamo inoltre come questi eventi trau-matici distorsivi del polso siano nei casi

più impegnativi, in grado di determinarecon una certa frequenza l’insorgenza dirigidità articolare che condiziona a suavolta vari gradi di limitazione funzionale.NODOLASE TM è risultato significati-vamente efficace in particolare nei sogget-ti con distorsione più severa nel ridurre larigidità articolare e migliorare quindi la

funzionalità dell’articolazione stessa delpolso e conseguentemente i tempi di recu-pero. La nostra pratica clinica è stata con-fermata dal giudizio dei pazienti con ungiudizio positivo nell’87% dei casi(42/48). Non sono stati inoltre rilevatieffetti indesiderati dovuti alla sommini-strazione di NODOLASE TM.

ConclusioniNODOLASE TM nuovo integratorepolivalente si pone quindi come validaalternativa nei casi di eventi traumaticidistorsivi del polso caratterizzati daedema, dolore e limitazione funzionalearticolare. ■

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Figura 2 - Effetti sul dolore (VAS)

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Figura 3 - Effetti del trattamento con NODOlASE TM su funzionalità e rigiditàarticolare del polso

EFFICACIA E TOLLERABILITÀ SECONDO I PAZIENTI

2616

6

Sufficiente ScarsaBuona

Figura 4 - Efficacia e tollerabilità di NODOlASE TM: giudizio dei pazienti

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