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Poste Italiane. Spedizione in A.p. - Art.2 Comma 20/C - Legge 662/96 - D.R.T./D.C.B. Torino - n. 3/anno 2015 facciamoci VEDERE

UICI/011 - anno 2015 - numero 3

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UICI/011 è il notiziario della sezione torinese dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti.

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Page 1: UICI/011 - anno 2015 - numero 3

Poste Italiane. Spedizione in A.p. - Art.2 Comma 20/C - Legge 662/96 - D.R.T./D.C.B. Torino - n. 3/anno 2015

facciamoci

VEDERE

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2 UICI/011 SEZIONE PROVINCIALE TORINO

Congresso di Chianciano: un momento storico pag. 3Tecnologia in aula pag. 4Facciamoci vedere... anche in rete pag. 5Audiophone per Android pag. 6In visita a EXPO Milano 2015 pag. 7Alla Banca d’Italia a scoprire le nuove banconote pag. 8Il disegno per le mani: castello del Valentinoin rilievo pag. 9Quando il cinema è per tutti pag. 11Una visita a palazzo Lascaris pag. 12Profumi e colori dell’autunno pag. 13Auguri! pag. 14Il taccuino: notizie brevi pag. 15

Sommario

Poste Italiane. Spedizione in A.p. - Art.2 Comma 20/C - Legge 662/96 - D.R.T./D.C.B. Torino - n. 3/anno 2015

facciamoci

VEDERE

La copertina di questo numero

Comitato di redazione:UICI/011

Direttore responsabile:Franco Lepore

Autorizzazione del tribunaledi Torino n. 4803 del 07/06/1995

Redazione:Francesco FrattaSandra Giovanna Giacomazzi Flavia Navacchia

Hanno collaborato:Cristina AzzoninoAngela LacirignolaAlessio LenziTitti PanzareaCaporedattore: Lorenzo Montanaro

Progetto e realizzazione grafica:SGI Srl Via Pomaro, 3 - 10136 TorinoTel. 011.359908 Fax 011.3290679www.sgi.to.it [email protected]

Stampa:La Terra Promessa OnlusNOVARA

Per contattare la redazione:[email protected]

“Facciamoci vedere” è il titolo di una mostra sulla storia dell’U-nione Ciechi che è stata allestita a Chianciano nei giorni del Congresso Nazionale, uno tra i momenti più significativi per la vita della nostra associazione. Ci è sembrato uno spunto in-teressante. Spesso infatti la nostra sfida sta proprio in questo: uscire dal cono d’ombra per entrare in dialogo con chi vede. Noi cerchiamo di farlo con la tecnologia e i canali di comunicazione, attraverso le sacrosante rivendicazioni per un mondo più atten-to alle persone disabili, ma soprattutto impegnandoci in prima persona per abbattere gli ostacoli, fisici o culturali che siano.

la Redazione

IN QUESTO NUMERO

facciamoci VEDERE“

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Numero 3 - Dicembre 2015 3

“Cittadini innanzitutto! La parola ai diritti”. Ecco il titolo del XXII Congresso Nazionale dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti che si è tenuto a Chianciano dal 5 all’8 novembre. Questo era il mio primo Congresso ed ero partito da Torino un po’ scettico sull’effettiva concretezza nella trattazione dei temi cari alla nostra Unione. Invece, al mio ritorno, ho potuto raccontare entusiasta di aver partecipato ad un grande evento associativo esaltante e coinvolgente. Senza voler esagerare, il Congresso appena concluso si può definire storico: la massiccia partecipazio-ne di delegati, l’invito alle altre associazioni a formare un fronte comune per meglio tutelare i disabili tutti, la mostra delle eccellenze associative “Facciamoci vedere”, la prima volta di un Presidente dell’as-

semblea donna, la qualità dei documenti redatti dal-le commissioni di lavoro, la sperimentazione del voto elettronico, l’approvazione di due mozioni fondamen-tali, l’introduzione di un nuovo Statuto, l’elezione del Presidente dell’UICI e la composizione del Consiglio Nazionale a forti tinte rosa. Non sono mancati ovvia-mente i momenti di confronto con gli altri dirigenti as-sociativi, appartenenti a vari livelli e a diverse regioni, dai quali ho raccolto preziosi spunti che spero possano essere utili per la nostra realtà provinciale. Il Congresso ha riconfermato a stragrande maggioran-za Mario Barbuto come Presidente Nazionale. A lui spettano 5 anni di lavoro intensi e stimolanti. Il nuovo Consiglio Nazionale risulta profondamente rinnovato nelle persone ed è finalmente connotato da una pre-senza femminile (9 consigliere su 20 eletti). Inoltre si ravvisa la presenza di alcuni giovani. L’associazione si è dotata di un nuovo Statuto moder-no e snello, composto da soli 29 articoli, formulati in modo chiaro e comprensibile. Lo Statuto avrà il com-pito di definire i princìpi fondamentali e le regole es-senziali che saranno alla base della vita e dell’azione associativa, mentre le definizioni di dettaglio saranno demandate al regolamento. Il Congresso ha sancito la nascita dell’Ufficio per la Tutela dei Diritti delle Persone con Disabilità. L’ufficio,

creato grazie ad una mozione avente come firmatari anche il Presidente UICI Torino Franco Lepore e il riconfermato consigliere nazionale Francesco Fratta, si occuperà tra l’altro di fornire pronta ed appro-fondita consulenza riguardo al quadro legislativo esistente, sia alle sezioni territoriali che a singoli sog-getti; suggerire la proposta di nuove norme a tutela dei disabili visivi; valutare l’eventuale opportunità di intervento diretto sul soggetto che si sia reso responsabile dell’inottemperanza della legge; mettere in atto eventuali azioni di supporto psicologico e di intervento mediatico. Infine è stato proclamato lo stato di mobilitazione generale a difesa del diritto allo studio di ciechi e ipovedenti, raccogliendo le preoccupazioni e interpretando le ansie delle famiglie che hanno diritto a un percorso scolastico di pari opportunità per i propri figli.Ora tocca ai Presidenti delle sezioni territoriali mettere in pratica quanto di buono emerso dal Congresso e a lavorare insieme per rappresentare al meglio gli interessi dei ciechi e degli ipovedenti italiani a tutti i livelli della società.

Franco LeporePresidente UICI Torino

Congresso di Chianciano: un momento storico

EDITORIALE

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Tecnologia in aula Sembrerebbe una specie di va-riazione della Legge di Murphy: le cose che tanto desideri ti ar-rivano quando già non puoi più trarne beneficio.L’anno scorso nel liceo dove in-segno hanno installato compu-ter e lavagne luminose in ogni aula. Era da anni, da quando ancora vedevo, che pensavo alle scuole ben equipaggiate degli Stati Uniti e a come avrei potuto rendere più creative e dinamiche le mie lezioni, se solo avessimo avuto anche qui dei computer e una connessione alla rete.Consapevole del fatto che sareb-be stato impossibile rendere il tutto accessibile per una perso-na non vedente, ho pensato con invidia ai miei colleghi che invece avrebbero potuto sfruttare tutte queste novità tecnologiche per ren-dere le loro lezioni più interessanti.Non era la prima volta che un miglioramento tecnologico giungeva in Italia troppo tardi perché io potes-si trarne vantaggio. Decenni fa, appena arrivata, ero inorridita dalle code disordinate che si era obbligati a fare ogni volta che ci si recava in un ufficio postale, in un ospedale o in un qualunque altro posto pub-blico o privato. Avevo scritto alla mia banca e ad alcuni ministeri suggerendo i sistemi a numerazione che ormai sono ubicati ovunque. Ora che, appunto, io non posso più avvantaggiarmene. Potrei metter-mi a scrivere di nuovo lettere ai ministeri e sperare che fra qualche decennio, quando non ci sarò più e quando magari avranno trovato un modo di curare tutte le forme di cecità, arrivino anche le macchine a numerazione con segnale acustico. Nel frattempo, invece, mi piglio il mio numero, approfitto dei posti a sedere e se nessuno si offre di tener sotto controllo il numero per me, lo chiedo io. Di solito da lì parte una conversazione che, quando ve-devo, non avrebbe mai avuto luogo e i Torinesi si rivelano molto più disponibili di quanto non si fossero dimostrati prima.Con lo stesso spirito ho deciso che avrei trovato un modo di approfittare di tutta la nuova tecnologia in aula, invocando la collaborazione dei miei studenti. Così ho creato delle presentazioni Powerpoint per le cosiddette lezioni frontali: le preparo a casa con l’aiuto della sintesi vocale, le copio su chiavetta e poi le faccio maneggiare da qualche studente mentre conduco la lezione. Quando, invece, trovo del materiale audiovisivo su You Tube, con il mio I-pad mando il link a uno di loro tramite una mail. Poi, in classe, accedono alla loro posta elettronica e fanno partire il video. Altre volte dopo la visione di un film o la lettura di un articolo in lingua, chiedo loro di mettersi in piccoli gruppi a scrivere un breve riassunto o rispondere a qualche domanda. In seguito raccogliamo il frutto del loro lavoro usando la lavagna luminosa. In questo modo tutti possono beneficiare dei risultati di ognuno, imparando sia dalle eccellenze che dagli errori. Così, dal credere che sarei stata obbligatoriamente esclusa dall’utilizzo delle nuove tecnologie in aula, sono diventata, a detta dei miei studenti, una tra i docenti che più le sfrutta. Questo non tanto “nono-stante” ma piuttosto “grazie” al mio handicap. Forse questa è per loro una lezione più utile di tutte le nozioni della materia che insegno messe insieme.

Sandra Giovanna Giacomazzi

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Facciamoci vedere... anche in reteFacebook, Twitter e una mail dedicata:così dialoghiamo col mondoÈ sempre molto difficile raccontare i cambiamenti “da dentro”. Noi stessi non siamo completamente consci di quello che sta accadendo: impariamo (magari con fatica) a usare uno strumento e non appena ci sembra di aver preso un po’ di dimestichezza il mercato ci propone nuovi stimoli. C’è chi risponde con entusiasmo, chi rimane disorientato. Di sicuro quella che stiamo attraversando è una rivoluzione tecno-logica senza precedenti, destinata a cambiare in modo radicale le nostre abitudini. Anche noi dell’UICI Torino, nel nostro piccolo e compatibilmente con alcune esigenze particolari, stiamo cercando di tenere il passo e di non restare indietro. Già nel 2013 avevamo deciso di attivare un profilo Facebook (www.facebook.com/uicitorino), per far conoscere le nostre attività e condividere articoli, filmati, immagini. La comunità delle persone che ci seguono è ancora abbastanza ristretta: al momento i “likers” (cioè le persone a cui la pagina piace) sono circa 300, ma il numero si aggiorna di settimana in settimana. Negli ultimi mesi abbiamo anche notato una certa vitalità di condivisioni e commenti, il che rappresenta un positivo segnale d’interesse. Da inizio settembre, su impulso del presidente Franco Lepore, è stato inaugurato un profilo Twitter (@uicitorino). Questo strumento, che si basa su messaggi istantanei e molto brevi, dischiude numerose possibilità: ad esempio permette di raggiungere abbastanza facilmente alcuni interlocutori istituzionali come il Comune e la Regione, oppure contattare altre realtà che condividano le nostre problematiche e i nostri progetti. Con l’autunno è arrivata anche un’altra novità: l’indirizzo e-mail [email protected]. La ca-sella di posta è dedicata a soci e amici che vogliano porre quesiti, segnalare iniziative, avanzare sugge-rimenti o critiche (purché costruttive) relative alla vita associativa della nostra sezione di Torino e più in

generale alla condizione dei disabili visivi. Le e-mail verranno lette personalmen-te dal Presidente, che risponderà nel più breve tempo possibile, compatibilmente con gli impegni lavorativi e istituzionali. L’idea è proprio quella di un contatto di-retto, immediato, personale e informale: ci auguriamo che incontri l’interesse dei soci. I nuovi strumenti si sommano ai canali di comunicazione già esistenti: questa pub-blicazione, la memoria storica di decenni di impegno, il sito internet, per il quale stiamo studiando un articolato rinnova-mento, il notiziario settimanale 011News, che viene pubblicato sul sito ma che i no-stri soci ricevono anche via e-mail.

Lorenzo Montanaro Addetto Stampa UICI Torino

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Audiophone per Android:come utilizzare uno smartphone in modo semplice

Come ampiamente scritto negli scorsi numeri di UICI/011, ormai gli smartphone sono entrati a pieno tito-lo nella dotazione quotidiana di ipo-vedenti e non vedenti. La loro utilità è indubbia: basta pensare a quante funzioni sono in grado di svolgere e quanto possano esserci d’aiuto nelle situazioni pratiche.Sappiamo che chi non vede può facil-mente utilizzare i normali smartpho-ne prodotti per persone vedenti come iPhone o, con qualche piccola difficoltà in più, anche modelli con sistema Android come i Samsung o Nexus di Google.Tuttavia, per molti di noi, per pigrizia o difficoltà oggettive, l’utilizzo degli smartphone rimane ancora un’espe-

rienza tutt’altro che piacevole. Per aiutare questa tipologia di utilizzatori, la ditta Audiologic di Padova ha sviluppato un software per telefoni Android che ne semplifica di molto l’utilizzo, pur mantenendo invariate quasi tutte le caratteristiche di uno strumento di questo tipo.Il prodotto, presentato anche nella nostra sezione nel mese di novembre, si chiama Audiophone e per-mette di impiegare uno smartphone Android per tutte quelle funzionalità che generalmente un non vedente richiede.Più in dettaglio, con Audiophone possiamo effettuare telefonate, leggere e scrivere sms, consultare la rubrica telefonica, gestire un’agenda appuntamenti e consultare la nostra posta elettronica. Vi sono an-che funzionalità più interessanti che fanno di questo programma uno strumento ancora più versatile. E’ possibile, per esempio, navigare in internet, leggere i giornali messi a disposizione con il servizio Evalues dell’Unione, scattare una foto ad un documento e leggerlo direttamente come se fosse scannerizzato con un computer, leggere testi, ascoltare musica e così via.Sono tutte funzionalità che possono rendere ad un non vedente la vita più facile, permettendogli di acquisire autonomia nelle più semplici funzioni quotidiane.Audiophone è disponibile in tre versioni, a seconda di quello che vogliamo ottenere. Nella versione più completa dispone anche di una funzionalità di video ingranditore che permette agli ipovedenti di legge-re materiale cartaceo, sfruttando la fotocamera come lente.Per utilizzare lo smartphone, Audiologic ha pensato di ricostruire, attraverso una pellicola forata, una ti-pica tastiera telefonica, facilitando notevolmente le operazioni a coloro che non se la sentono di affron-tare interamente l’utilizzo di un touchscreen. Altra possibilità è quella di utilizzare ogni funzionalità del software mediante comandi vocali, così da non dover quasi mai interagire direttamente con il telefono.Chi fosse interessato ad approfondire l’argomento, può contattare la nostra sezione per avere una di-mostrazione pratica, visto che la ditta ci ha fornito un modello di Audiophone, da mostrare a chiunque voglia conoscere meglio questo tipo di tecnologia.

Alessio Lenzi Responsabile Comitato Informatico UICI Torino

SPAZIO TECNOLOGIA

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In visita a EXPO Milano 2015Comprendere l’importanza dell’alimentazione e della biodiversità Martedì 8 Settembre un gruppo di ciechi, ipovedenti e persone con pluriminorazioni dell’UICI di Torino è partito alla volta di Milano, per una visita all’Expo.Come noto, la manifestazione, che è durata dal 1 maggio al 31 ottobre di quest’anno, aveva come tema fondamentale “Nutrire il pianeta, energia per la vita”. Si è cercato di trattare, nei diversi padiglioni, tutto ciò che riguarda l’alimentazione: dall’educazione alimentare alla grave mancanza di cibo e di acqua che affligge molte zone del mondo.Milano era già stata sede di un esposizione internazionale nel 1906 che aveva come tema “i trasporti”. A più di un secolo di distanza l’Expo ha rappresentato per l’Italia una vera e propria sfida che fortunata-mente si è conclusa in modo più che positivo.All’interno del sito espositivo, era-no presenti quattro aree temati-che alle quali si aggiungeva il pa-diglione urbano della Triennale di Milano.Siamo giunti alle 9 e, alle 10, siamo finalmente entrati nell’area dell’Ex-po, fruibile ed accessibile ai disabi-li, con particolare attenzione per i disabili visivi, data la presenza di percorsi tattili. I padiglioni erano numerosi e non c’era certo il tempo di visitarli tut-ti: il gruppo si è quindi diviso, per permettere ai gruppi più ristretti di visitare ciò che più li attraeva e di fare le proprie esperienze in piena libertà.La maggior parte dei padiglioni offriva ai visitatori una comunicazione prevalentemente visiva: un ostacolo che, tuttavia, il disabile visivo pote-va superare, almeno in parte, se accompagnato da una persona in grado di descrivergli con attenzione e sensibilità tutto ciò che vedeva attraverso i grandi schermi luminosi.Fra le visite più suggestive va senz’altro segnalata quella del padiglione del Marocco, nel quale era stata ricostruita la tipica atmosfera di un mercato di spezie arabo: un’esperienza estremamente interessante e coinvolgente dal punto di vista olfattivo. Altre esperienze olfattive sono state possibili nel padiglione della Colombia allestito su diversi piani, ciascuno dei quali ospitava piante appartenenti alle diverse fasce climatiche della nazione, mentre l’alle-stimento botanico del Kuwait ci ha consentito di toccare piante del tutto sconosciute in quanto crescono soltanto nel continente asiatico.E’ stato molto piacevole immergersi nel bosco del padiglione austriaco: siamo stati avvolti da un sen-so di frescura che non derivava della climatizzazione ma dal microclima prodotto delle piante stesse. Alcuni, poi, sono stati attratti dalla particolarità del padiglione del Brasile, una rete interattiva che col-legava tre piani: camminando su di essa, i visitatori, mediante appositi sensori, potevano interagire con ciò che li circondava, modificando anche i suoni e le luci. Così si voleva alludere alla possibilità di coniugare lo sviluppo tecnologico con quello agricolo, per produrre sempre meglio e sempre di più, nel rispetto della natura, riuscendo così a sfamare anche tutti coloro che ora vivono nelle misere Favelas a ridosso delle grandi città.

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Infine un cenno particolare va dedicato al padiglione Italia, che ha evidenziato la cultura e le tradizioni nazionali legate al cibo e all’alimentazione, caratterizzate dall’alta qualità delle materie prime e dei pro-dotti finali. Il Padiglione Italia era composto dal Palazzo Italia, dai quattro edifici sul Cardo e dalla Lake Arena. Nelle quattro piazzette commerciali, all’interno del Cardo, abbiamo potuto gustare alcuni tipici prodotti italiani, preparati in modo eccellente: gelato, pizza, latticini e salumi e sopratutto pane e del buon vino.Che dire dell’albero della vita? E’ un opera senza dubbio maestosa e affascinante, situata all’interno della Lake Arena, circondata da uno specchio d’acqua intorno al quale sono collocate delle gradinate. Lo spettacolo è magnifico e tutti i nostri accompagnatori ne sono rimasti entusiasti: l’albero (che quasi certamente resterà nel sito permanentemente, a memoria di Expo 2015) si innalza fino a 37 metri di al-tezza ed è costituito da un complesso intreccio di legno e acciaio che la sera si illumina creando magiche suggestioni sullo specchio sottostante.

Alle 22 ci siamo nuovamente riu-niti per il rientro. Tutti i parteci-panti hanno espresso giudizi po-sitivi, sottolineando soltanto che il tempo a disposizione era stato troppo breve e non ci aveva con-sentito di approfondire le visite, costringendoci a tralasciare padi-glioni che, senz’altro, sarebbero stati molto istruttivi al fine di una migliore conoscenza della cultu-ra, della tecnologia e dell’alimen-tazione di molti altri Paesi.Si è trattato comunque di una vi-sita indimenticabile e di una sfida importante per la nostra sezione: un esempio di intraprendenza e di vitalità culturale.

Titti Panzarea

Alla Banca d’Italia per scoprire le nuove banconoteUn prezioso momento di informazione e formazione

Giovedì 22 ottobre una delegazione UICI Torino, insieme con altre associazioni di categoria, è stata invitata presso la sede torinese della Banca d’Italia per partecipare a un’interessan-te iniziativa. Si è trattato di un momento formativo, incentra-to sulle banconote attualmente in circolazione, con partico-lare attenzione a quelle della nuova Serie Europa, che stanno gradualmente sostituendo le prime emissioni. L’intento prin-cipale della giornata era quello di fornire alle persone disabili alcuni elementi per riconoscere i vari tagli delle banconote e individuarne le caratteristiche di sicurezza, mettendosi (per

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quanto possibile) al riparo da truffe. Arrivati nella storica sede di via Arsenale, siamo stati accolti da alcuni responsabili della Banca d’Italia che ci hanno guida-to alla scoperta della cartamoneta, con le sue tante caratteristiche. E’ stato pos-sibile avere tra le mani, in anteprima, la nuova banconota da 20 Euro della Serie Europa, che è entrata ufficialmente in circolazione a fine novembre. Rispetto alla “vecchia” banconota diffusa finora, essa ha caratteristiche innovative utili per i disabili visivi: sui margini destro e sinistro sono presenti delle serie di trattini in rilievo, realizzate con una par-ticolare tecnica di stampa, detta calco-grafica. In rilievo sono anche la cifra, le iscrizioni e le immagini principali. Inoltre è presente una “finestrella” trasparente, facilmente individuabile con l’esplorazione tattile. Caratteristiche simili erano già state introdotte nei tagli della Serie Europa da 5 e 10 Euro. Questi accorgimenti, frutto di un confronto tra associazioni di categoria e Banca Centrale Europea, sono il segno di una crescente attenzione verso le esigenze e le problematiche dei disabili visivi. Gli operatori della Banca d’Italia ci hanno anche dato la possibilità di maneggiare alcune banconote false e di confrontarle con quelle autentiche. Spesso i falsi vengono realizzati con tecniche non eccessivamente sofisticate e dunque un’analisi attenta (che sappia quali elementi ricercare) permetterebbe di smascherarli con relativa facilità (anche per i non addetti ai lavori). I truffatori, purtroppo, fanno affidamento sulla fret-ta, tipica della vita quotidiana, che solitamente non consente di porre molta attenzione ai dettagli. Ecco perché un momento di formazione può risultare molto utile. L’incontro, il primo di questo genere a Torino, è stato apprezzato dai partecipanti. Ci auguriamo che iniziative del genere possano ripetersi in futuro.

Il disegno per le mani: castello del Valentino in rilievo Una mostra per “vedere” uno dei monumenti simbolo della città La sala Feste e Fasti del Castello del Valentino ha ospitato dal 17 al 19 settembre 2015 la mostra “Il disegno per le mani. Castello del Valentino in rilievo”.Sono state presentate al pubblico le tavole tattili realizzate, con la tecnica di stampa in rilievo stereopla-stica, comunemente chiamata “Minolta”, dagli studenti dei Corsi di Laurea in Architettura nell’ambito del workshop organizzato dagli architetti Cristina Azzolino e Angela Lacirignola con il coordinamento scien-tifico delle professoresse Anna Marotta e Annalisa Dameri del Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico di Torino e la collaborazione dell’architetto Rocco Rolli di Tactile Vision Onlus.Il workshop è stato per gli studenti un momento di riflessione sulle differenti modalità percettive dello spa-zio e una occasione di incontro e confronto con coloro che utilizzano in modo prioritario o esclusivo i sensi che compensano le difficoltà visive per conoscere il mondo che li circonda. La sfida è stata quella di metter-

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si in gioco in prima persona e cambiare il punto di vista per accrescere le pro-prie sensibilità e allargare le capacità di pensiero personali e professionali. Partendo dall’analisi delle esigenze spe-cificatamente legate alle malattie della vista e alle modalità di percezione, gli studenti hanno affrontano il tema della rappresentazione dello spazio costrui-to alle persone non vedenti attraverso un laboratorio sperimentale. Il caso studio individuato è stato il Castello del Valentino, residenza sabauda e pa-trimonio dell’Unesco, oggi sede della Scuola di Architettura del Politecnico di Torino.Il racconto degli studenti parte dalla narrazione dell’evoluzione storica e

propone una selezione delle tappe principali della cronologia costruttiva mettendo in evidenza le trasfor-mazioni e gli ampliamenti che si sono succeduti a partire dal Cinquecento. Giunti alla conformazione at-tuale dell’edificio si illustrano: la collocazione del castello e il suo rapporto con il fiume, il parco, la collina e la città; l’articolazione dei volumi e la loro composizione: corpo principale, maniche laterali, torri, avancor-pi, portici, logge, corte; le altezze, le forme principali, i cambi di quota. Seguono le tavole di descrizione dei prospetti e delle sezioni principali, della zona aulica, delle torri, fino al dettaglio di alcuni elementi princi-pali: il loggiato, la composizione del-la aperture, le incavallature delle co-perture, gli apparati decorativi delle sale auliche.Ogni tavola riporta in alto a sinistra il titolo in nero e in Braille e nell’an-golo in basso a destra il QRcode che rimanda alla descrizione audio e al testo di lettura per le mani.Il workshop e la mostra sono stati re-alizzati grazie ai Fondi per progetti di miglioramento della didattica 2014 del Politecnico e patrocinati dalla sezio-ne di Torino dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti. Con l’UICI è stata possibile, attraverso una visita guidata dedicata, una verifica dell’efficacia del materiale ela-borato dagli studenti, sia per gli aspetti formali sia nei contenuti, e della sua replicabilità al castello o in altri luoghi di interesse storico e culturale.L’esperienza condotta, riteniamo abbia una valenza fortemente formativa, oltre che etica, per gli studenti che scoprono, talvolta per la prima volta, l’esistenza di altri modi di percepire e vivere il mondo rispetto a quelli a cui siamo convenzionalmente abituati e che diamo per scontato essere universali. Entrando in relazione sincera con questi mondi si imparano molte cose, che vanno al di là dell’apprendimento di una tecnica.

Cristina Azzolino, Angela Lacirignola Dipartimento di Architettura e Design, Politecnico di Torino

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SPAZIO CINEMA

Quando il cinema è per tuttiDue giorni di proiezioni accessibiliMartedì 1 e mercoledì 2 dicembre si è svol-ta a Torino la rassegna CinemAccessibile, una preziosa manifestazione che ha esplo-rato i rapporti tra film e disabilità, in vari contesti e sotto diversi aspetti. Promossa dall’Università di Torino, l’iniziativa ha visto il coinvolgimento diretto della nostra se-zione UICI Torino, che ha partecipato come ente co-finanziatore e ha avuto un ruolo centrale nel rendere i contenuti accessibili alle persone cieche e ipovedenti. I disabili visivi, infatti, hanno assistito alle proiezioni con l’ausilio di auricolari, mentre una voce narrava loro le scene senza dialoghi.Per la rassegna sono stati scelti tre film d’autore. Decisamente drammatico il ca-rattere del primo, Dancer in the dark di Lars Von Trier, incentrato sulla disabilità visiva, ma va osservato che la cecità della prota-gonista è da intendersi più come metafora che come reale condizione di vita. Il secon-do film, Marianna Ucria di Roberto Faenza, ambientato nella Sicilia del XVIII secolo, ri-percorre la vita di una donna sordomuta, fra discriminazioni, incomprensioni e con-quiste, fino al disvelamento di un tragico segreto. Infine Il lato positivo di David O. Russell, affronta il delicatissimo tema della disabilità psichica, in una storia che coniu-ga drammaticità e leggerezza. Benché di-versissime, tutte le pellicole hanno offerto spunti di riflessione.Sul piano tecnico, rispetto ad altre manifesta-zioni di questo genere, CinemAccessibile ha sperimentato un nuovo sistema per l’audiodescrizione. E’ stato infatti impiegato un software, attualmente sperimentato dall’I.Ri.Fo.R. di Macerata, che consente di aggiungere alla traccia audio del film alcune sezioni di testo lette da una voce sintetica. Rispetto al metodo tradizionale, che si avvale del contributo di attori, questo sistema produce un risultato meno espressivo, ma è più rapido e soprattutto permette di abbattere notevolmente i costi di post-produzio-ne, cosa che apre promettenti orizzonti per il futuro.All’interno della rassegna è stato inserito anche un momento di confronto e dibattito, moderato dal prof. Fabio Levi, docente all’università di Torino e storico amico della nostra sezione. Unanime l’apprez-zamento per i risultati ottenuti, anche se vanno perfezionati e consolidati. «Da sempre la nostra associazione si batte per difendere i diritti materiali e morali dei disabili visivi – ha dichiarato, durante l’inaugurazione, il presidente UICI Torino Franco Lepore – Questi diritti includono anche l’accesso alla cultura e alla conoscenza. Sarebbe bello che un giorno una persona cieca potesse entrare in un qualsiasi cinema e sentirsi a casa, condividendo con i vedenti le emozioni di un film. Per questo abbiamo scelto con convinzione di sostenere CinemAccessibile, che speriamo sia la prima tappa di un fruttuoso cammino».

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TORINO FILM FESTIVALSabato 28 novembre si è svolta al cinema Massimo di Torino l’unica proiezione accessibile organizzata nell’ambito del Torino Film Festival, rassegna cinematografica di respiro internazionale in programma sotto la Mole nel periodo autunnale.La pellicola scelta era “Terrore nello spazio”, film di fantascienza firmato nel 1965 dal regista Mario Bava, che è stato un modello e una fonte di ispirazione per opere come “Alien” di Ridley Scott. La proiezione era attenta a varie forme di disabilità sensoriale: per i ciechi era presente il servizio di audiodescrizioneL’iniziativa è stata organizzata dalla Fondazione Carlo Molo Onlus, in collaborazione con Torino Film Festival e Subti-Access, nell’ambito del progettoTorino + Cultura Accessibile.

PROSSIMAMENTE...Lunedì 18 gennaio (ore 21) al cinema Massimo di Torino verrà proiettato in anteprima il film-documen-tario “Il colore dell’erba” della regista Juliane Biasi Hendel, che affronta il tema della disabilità visiva raccontando il desiderio di libertà di due adolescenti cieche. Il film è prodotto dalla casa torinese Indyca. I commenti sonori sono di Mirco Mencacci, non vedente, montatore del suono tra i più affermati in Italia e non solo. Le proiezioni saranno replicate il 1 e il 2 febbraio.

Una visita a palazzo Lascaris.Arte, storia e politica per conoscere meglio la nostra cittàIl 15 Settembre, in un azzurro pomeriggio di sole, di quelli in cui meglio risaltano le sfumature grigio-rosate che caratterizzano l’arte Barocca pie-montese, grazie alla disponibilità e alla sensibilità della Direzione regio-nale, abbiamo potuto visitare palazzo Lascaris.Eravamo un gruppo di non vedenti e ipovedenti, accompagnati da alcuni volontari e, sul portone, siamo sta-ti accolti dalle due guide, Vincenzo Cutri e Mariella Ochetti che, prima di introdurci nel palazzo vero e proprio, ci hanno descritto la pianta dell’edifi-cio in modo che potessimo renderci conto della sua posizione nello spa-zio, fornendoci utili ragguagli sull’ar-chitettura Barocca. Il palazzo, infatti, è stato costruito tra il 1663 e il 1665 da Domenico Bernardi su disegno di Amedeo di Castellamonte per il conte Giovanni Battista Beggiamo di Sant’Albano e Cervere e, nel corso dei secoli è stato rimaneggiato dai diversi proprietari.Durante la Seconda Guerra Mondiale è stato colpito da un bombardamento ed in parte danneggiato. Nel dopoguerra ha ospitato la sede della Camera di commercio fino al 1975 quando è diventato proprietà della Regione Piemonte.

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Numero 3 - Dicembre 2015 13

I restauri hanno nuovamente riportato alla luce la parte Seicentesca del palazzo.Successivamente siamo saliti al primo piano dove siamo venuti a contatto diretto con le opere d’arte contenute nell’edificio: statue, arredi, quadri ed arazzi. Vincenzo e Mariella, con competenze e professionalità, ci hanno guidato nell’e-splorazione tattile di tutto ciò che era possibile toccare, descrivendoci detta-gliatamente quadri ed arazzi. Ci ha particolarmente colpito la solen-nità della stanza presidenziale e della sala consiliare.Inevitabilmente il pensiero è andato ai molti personaggi appartenenti alla no-biltà o alla politica che hanno caratte-

rizzato, ciascuno a suo modo, la storia di Casa Savoia e la politica risorgimentale.Dopo aver attraversato il cortile, anch’esso restaurato, siamo scesi nell’aula regionale, dove l’assemblea dei consiglieri e degli assessori, discute e vota le leggi che successivamente vengono promulgate ed applicate in tutta la Regione:L’ambiente è molto vasto ed ogni postazione è dotata delle necessarie apparecchiature tecniche ed informati-che. Proprio in quest’aula, le guide, dopo averci descritto sommariamente i compiti e gli incarichi dei consiglieri, degli assessori e delle singole commissioni, ci hanno fatto dono di un opuscolo scritto in Braille, contenente le notizie più importanti sulle successive trasformazioni del Palazzo e sui proprietari che lo hanno abitato.Al termine della visita ci è stato consegnato un questionario, appositamente predisposto per noi, in cui ci veniva richiesto di definire il nostro grado di soddisfazione e la competenza e la disponibilità delle guide. Tutti i partecipanti hanno espresso apprezzamenti più che positivi.Ringraziamo sentitamente tutti coloro che hanno reso possibile questa visita, che verrà riproposta ad altri soci che per questioni organizzative non hanno potuto partecipare. Un particolare ringraziamento va rivolto al dott. Domenico Tomatis che ha approvato questa iniziativa, permettendoci di realizzare un opportunità che ha, senza dubbio, arricchito culturalmente, facendoci sentire più vicini alle istituzioni politiche della nostra città.

Flavia Navacchia

Profumi e colori dell’autunnoVisita ad Alba e CanelliDomenica 18 ottobre, la gita organizzata dall’U.N.I.Vo.C. ha avuto come meta la città di Alba, in occasione dell’annuale “fiera del Tartufo Bianco”. Alba è il centro principale delle Langhe ed è conosciuta, oltre che per i suoi tartufi, anche per l’industria dolciaria della Ferrero e i vigneti che la circondano. All’arrivo presso la piazza del mercato, in mezzo alla folla dei visitatori italiani e stranieri, il nostro olfatto è stato colpito da una quantità di profumi insoliti che caratterizzano la stagione autunnale: caldarroste, funghi porcini, salumi e l’odore più acuto, caratteristico e penetrante, del tartufo. Per chi viene da Torino è come riscoprire un mondo legato ai ricordi della fanciullezza, quando anche nel centro della nostra città si poteva sentire il profumo delle caldarroste che segnavano il ritorno a scuola e l’avvicinarsi del freddo. Naturalmente abbiamo visitato, nel Cortile della Maddalena, il Mercato Mondiale del Tartufo Bianco. Nei

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diversi banchi, oltre all’esposizione dei tartufi, si potevano trovare, e in alcuni casi anche assaggiare, molti prodotti aromatizzati al tartufo: salumi, formaggi, pasta. Non mancavano i dolci tipici della zona, soprattutto a base di nocciola: dalle torte ai cioccolatini; il tutto accompagnato da un buon vino delle Langhe. Ci è stato possibile, grazie alla disponibilità dei venditori, toccare i due tipi di tartufo: quello nero, meno pregiato, dalla consistenza di una piccola patata granulosa, quello bianco, molto più pregiato e dal prezzo quasi inaccessibile (anche 490 € all’etto!) con la stessa forma ma dalla superficie liscia e vellutata. Ognuno ha comprato specia-lità a basa di tartufo e la mattinata è trascorsa molto velocemente. Per il pranzo ci siamo spostati a Canelli, presso il Ristorante Enoteca Regionale dove ci è stato servito un pasto decisamente buono, compreso il vino, che naturalmente in quelle zone è di ottima qualità.Il pomeriggio è stato dedicato alla visita di una storica cantina di Canelli, la Cantina Bosca. Siamo stati accolti da due guide che, prima di farci visitare i diversi ambienti, ci hanno fornito alcuni cenni sulla storia del luogo, a partire dalla sua fondazione da parte di Luigi Bosca nel 1831 fino agli attuali tre proprietari della stessa famiglia che si sono affermati in campo internazionale, affacciandosi anche al mercato arabo con un nuovo vino a bassissima gradazione alcolica, presentato in due gusti diversi: pesca e lampone del quale ci hanno fatto genti-le omaggio. Successivamente ci hanno descritto il processo di vinificazione, metodo “champenoise”, metodo tradi-zionale: ci hanno spiegato che, per ot-tenere le famose bollicine, vengono in-trodotti nelle bottiglie zuccheri e lieviti speciali. La bottiglia poi viene chiusa da un tappo a corona e rimane capovolta per un certo periodo fino a che i lieviti impoveriti si depositano sul tappo. A questo punto un apposito macchinario congela il vino contenuto nel collo della bottiglia per poi eliminarlo e sostituir-lo con altro vino e infine ritapparla col tappo in sughero e l’apposita gabbietta. Infine le bottiglie vengono risistemate ne-gli scaffali e sono così pronte per la successiva commercializzazione. Siamo scesi anche in una parte della cantina che dopo l’alluvione del 1994 non è stata più riattivata: una targa ricorda quell’evento e la partecipazione attiva di tutta la comunità di Canelli e dell’esercito per liberare i locali dal fango e dai detriti. Una significativa testimonianza del grave danno subito ma allo stesso tempo della voglia di non arrendersi e di andare avanti, è costituita da una parete ricoperta dalle bottiglie recuperate e non più utilizzabili. Infine le guide ci hanno informato che le cantine di Canelli, Bosca, Contratto, Coppo e Gancia, costituiscono le cosiddette “cattedrali sotterranee” e sono state dichiarate dall’Unesco patrimonio dell’umanità. La visita si è conclusa con un brindisi collettivo e, per chi lo desiderava, l’acquisto dello spuman-te locale. Alle 17:30 è giunta l’ora di prendere la via del ritorno, di abbandonare quel paesaggio caratterizzato da boschi e vigneti in cui le foglie non più verdi e non ancora secche, assumono un colore fra il rosso e il giallo che, illuminato dagli ultimi raggi del sole al tramonto, è capace di creare magiche suggestioni che non hanno nulla da invidiare alla magnificenza dell’estate.

Flavia Navacchia

AUGURI!La sezione UICI Torino desidera porgere ai soci e alle loro famiglie, agli amici e a tutti coloro che quoti-dianamente si spendono per i diritti e l’integrazione, i migliori auguri di un buon Natale e di un sereno 2016, ricco di soddisfazioni e gioia.

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L’U.N.I.Vo.C cerca volontariAttraversare la strada, prendere un autobus o un treno, fare la spesa in un supermercato, andare dal medico, in banca, alla posta o anche solo fare una passeggiata: ecco alcune attività che un vedente svolge in modo automatico, ma che per un disabile visivo possono nascondere ostacoli difficili da su-perare. Nasce da questa consapevolezza l’impegno dell’U.N.I.Vo.C. (Unione Nazionale Italiana Volontari pro Ciechi). Per portare avanti la sua insostituibile attività, la sezione torinese è alla ricerca di nuovi vo-lontari. Gli interessati possono telefonare al numero 011 53 55 67 oppure scrivere una e-mail all’indirizzo [email protected].

Uffici aperti fino alle 20 ogni primo giovedì del meseLa nostra sezione offre un nuovo spazio di incontro: il primo giovedì di ogni mese la sede di corso Vittorio Emanuele 63 chiude alle ore 20. Dalle 18 alle 20, in-fatti, i locali restano a disposizione di tutti: comitati, commissioni e settori di lavoro interni alla sezione, gruppi di soci che vogliano riunirsi per discutere, organizzare iniziative o semplicemente scambiare quattro chiacchiere. Per particolari esigenze logisti-che (relative, ad esempio a tavoli, sedie, etc.), è pre-feribile avvisare in anticipo la segreteria.

I comitati Pari Opportunità e Centralinisti incontrano i sociOgni venerdì, dalle 17 alle 18, nella nostra sede di cor-so Vittorio Emanuele 63, un componente del Comitato Pari Opportunità, a rotazione, sarà disponibile per incontrare, anche telefonicamente, chiunque abbia quesiti da sottoporre, proposte da suggerire o sem-plicemente voglia conoscere le tante attività che la nostra sezione organizza a sostegno delle donne con disabilità visiva. Anche il Comitato Centralinisti propone un’iniziativa analoga: il lunedì dalle 17 alle 18 è possibile confrontar-si su necessità e problemi legati a questa professione.

Primo anno al Centro Riabilitazione Visiva di Ivrea: facciamo il puntoLa nostra sezione ha appena festeggiato il suo primo anno al Centro di Riabilitazione Visiva (Crv) di Ivrea. Attualmente i disabili visivi residenti nel Canavese possono contare su un’ampia rete di servizi: dai cor-si di informatica alla ginnastica posturale, dall’assi-stenza scolastica alla consulenza pensionistica, dalla musicoterapia per adulti e bambini ai gruppi di auto-mutuo-aiuto, senza dimenticare gli incontri di lettura e il corso di cucina, che sta riscuotendo notevole suc-

cesso. Tra le ultime proposte, “Sinfo-Ascolto”, un per-corso di avvicinamento alla musica classica. È stato anche attivato un servizio di trasporto, che permette di raggiungere più facilmente il Centro. Per informa-zioni 0125 41 48 83, [email protected]

Violenza contro le donne: mai abbassare la guardiaLe donne cieche e ipovedenti rischiano di essere due volte discriminate: in quanto donne e in quan-to disabili. Ecco perché non bisogna mai abbassare la guardia. Mercoledì 25 novembre 2015, Giornata Internazionale Contro la Violenza sulle Donne, una delegazione UICI Torino è intervenuta in un’im-portante tavola rotonda, organizzata da Centro di Supporto e Ascolto contro la Violenza Demetra, Città della Salute e della Scienza di Torino, Ufficio per la Pastorale della Salute dell’Arcidiocesi di Torino. L’incontro si è focalizzato sui casi di violenza che han-no per vittime le persone più fragili (i minori, gli an-ziani, gli stranieri, i disabili) e ha cercato di proporre alcuni interventi per modificare l’atteggiamento so-ciale. Sono tutti temi sui quali la nostra sezione, in particolare attraverso il Comitato Pari Opportunità, è al lavoro da anni.

Giornata Mondiale della VistaBilancio decisamente positivo per le iniziative di pre-venzione organizzate dalla nostra sezione, in collabo-razione con l’Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità (IAPB), durante la Giornata Mondiale del-la Vista (8 ottobre). 303 persone sono state visitate gratuitamente da uno staff di oculisti presso il gaze-bo allestito in piazza Castello. A corollario di questa iniziativa, si è svolto un interessante convegno sul-le malattie oftalmiche degli adulti, tenuto dal prof. Savino D’Amelio, direttore del Dipartimento Malattie Oculistiche dell’Ospedale Oftalmico di Torino.

Seconda Assemblea dei SociSi è svolta sabato 21 novembre 2015 nei locali di via Nizza 151 la seconda Assemblea Annuale dei soci UICI Torino. È stato un momento significativo, molto par-tecipato, ma soprattutto connotato da un confronto pacato e di alto livello. È emersa, molto chiara, la volontà dei soci di mettersi in gioco in prima persona, contribuendo all’amplia-mento e al miglioramento delle già tante realtà esi-stenti, dal gruppo anziani ai comitati di supporto per le professioni storiche, dalla polisportiva alle pari op-portunità, dalle nuove tecnologie agli interventi socio-sanitari.

Il taccuino: notizie brevi

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