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TIMISOARA LA CITTA' "Città dei parchi e dei fiori". Timisoara è conosciuta anche così, per via dei suoi tanti spazi verdi, circa 450 ettari, che contribuiscono a darle un aspetto gradevole ed accogliente. Più vicina allo stile europeo occidentale che a quello dell'Est tradizionale, la città è pulita ed ordinata, piacevole da vivere anche per la simpatia dei suoi abitanti. Ha importanti luoghi, edifici e monumenti d’interesse storico-architettonico da visitare che risentono delle dominazioni romana, turca e austro-ungarica; nei suoi palazzi è evidente lo stile barocco che s’incrocia spesso con quello orientale. Timisoara ha una confortevole ricettività alberghiera, buoni ristoranti, anche italiani, riserve di caccia, casinò e locali notturni per chi vuole giocare e divertirsi. E' balzata all'attenzione dell'opinione pubblica mondiale perché da qui, nella piazza antistante la cattedrale ortodossa, nel dicembre del 1989, scoppiarono i primi moti che accesero in tutto il Paese la miccia della rivolta contro il regime comunista di Ceausescu, crollato come un castello di sabbia a Natale dello stesso anno. Sede di aeroporto internazionale, raggiungibile da diverse città italiane via aerea, Timisoara si trova in una posizione particolarmente favorevole, al centro dell'Europa, nei pressi del confine dell'ex Jugoslavia e relativamente vicina all'Ungheria. Da Belgrado dista circa 150 Km e dal capoluogo della Romania, Bucarest, 571 km. Da Bucarest conviene raggiungerla in aereo (tre quarti d'ora di volo). E' possibile anche utilizzare il treno. Sconsigliabile l'auto perché occorrono circa sette ore e non ci sono autostrade. Sarebbe perciò un viaggio lungo e faticoso per strade piccole e tortuose. Negli ultimi tre anni, grazie anche ad una buona politica portata avanti dall'amministrazione locale, la città ha attirato numerosi imprenditori stranieri che vi hanno fatto investimenti per diversi milioni di dollari. Sfruttando so prattutto il vantaggio della manodopera a basso costo, in rapporto a quella dei Paesi ricchi. La presenza straniera, ancora in aumento, sta contribuendo a cambiare il volto economico di questa città, determinando forti mutamenti di carattere sociale e nel costume. A Timisoara si vive molto meglio che in altri centri della Romania, ma il livello di vita della popolazione resta nella gran parte dei casi ancora insoddisfacente, se paragonato con quello delle città dell'Europa occidentale.

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TIMISOARA

LA CITTA'

"Città dei parchi e dei fiori". Timisoara è conosciuta anche così, per via dei suoi tanti spazi verdi, circa 450 ettari, che contribuiscono a darle un aspetto gradevole ed accogliente. Più vicina allo stile europeo occidentale che a quello dell'Est tradizionale, la città è pulita ed ordinata, piacevole da vivere anche per la simpatia dei suoi abitanti. Ha importanti luoghi, edifici e monumenti d’interesse storico-architettonico da visitare che risentono delle dominazioni romana, turca e austro-ungarica; nei suoi palazzi è evidente lo stile barocco che s’incrocia spesso con quello orientale.

Timisoara ha una confortevole ricettività alberghiera, buoni ristoranti, anche italiani, riserve di caccia, casinò e locali notturni per chi vuole giocare e divertirsi. E' balzata all'attenzione dell'opinione pubblica mondiale perché da qui, nella piazza antistante la cattedrale ortodossa, nel dicembre del 1989, scoppiarono i primi moti che accesero in tutto il Paese la miccia della rivolta contro il regime comunista di Ceausescu, crollato come un castello di sabbia a Natale dello stesso anno.

Sede di aeroporto internazionale, raggiungibile da diverse città italiane via aerea, Timisoara si trova in una posizione particolarmente favorevole, al centro dell'Europa, nei pressi del confine dell'ex Jugoslavia e relativamente vicina all'Ungheria. Da Belgrado dista circa 150 Km e dal capoluogo della Romania, Bucarest, 571 km. Da Bucarest conviene raggiungerla in aereo (tre quarti d'ora di volo). E' possibile anche utilizzare il treno. Sconsigliabile l'auto perché occorrono circa sette ore e non ci sono autostrade. Sarebbe perciò un viaggio lungo e faticoso per strade piccole e tortuose.

Negli ultimi tre anni, grazie anche ad una buona politica portata avanti dall'amministrazione locale, la città ha attirato numerosi imprenditori stranieri che vi hanno fatto investimenti per diversi milioni di dollari. Sfruttando soprattutto il vantaggio della manodopera a basso costo, in rapporto a quella dei Paesi ricchi. La presenza straniera, ancora in aumento, sta contribuendo a cambiare il volto economico di questa città, determinando forti mutamenti di carattere sociale e nel costume. A Timisoara si vive molto meglio che in altri centri della Romania, ma il livello di vita della popolazione resta nella gran parte dei casi ancora insoddisfacente, se paragonato con quello delle città dell'Europa occidentale.

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Tra gli stranieri, la maggioranza sono italiani, provenienti principalmente dal Veneto. Hanno spostato qui buona parte delle proprie aziende. La città dista 700 km da Venezia, se si attraversa la Serbia, e 900 km se si proviene dal Sud dell'Ungheria.

A Timisoara, gli italiani si sentono un po' come a casa propria, sia per la presenza di diversi connazionali, che si incontrano nelle zone centrali della città, che per i romeni parecchi dei quali parlano l'italiano più o meno bene. Ci si capisce facilmente anche perché la lingua romena, essendo di origine latina, si comprende con una certa facilità. E la stessa cosa vale per l'italiano ben compreso dai romeni. Anche questa facilità della lingua (che non si riscontra in nessun altro Paese dell'Est) ed una certa somiglianza nel carattere (c'è una forte affinità tra romeni ed italiani) hanno favorito moltissimo i rapporti fra i due Paesi.

Capoluogo del distretto di Timis (il distretto corrisponde alle province italiane), Timisoara, nella zona ovest della Romania, capitale storica della regione del Banato, estesa su 130 km quadrati, con 338.920 abitanti, è per popolazione la terza città della Romania ed uno dei più grandi centri industriali di questo Paese, soprattutto nei settori del tessile, del manifatturiero e dell'alimentare. In rapporto alla popolazione, è indiscutibilmente la città della Romania con più stranieri e più sviluppata industrialmente.

Parecchio vivace è la vita culturale grazie anche alla presenza di numerose facoltà ed istituti universitari, istituti superiori e teatri anche in lingue diverse. Timisoara, di aspetto vivo e moderno - snodo di numerose vie di comunicazione (stradali e ferroviarie) - è attraversata dal fiume Bega che finisce la sua corsa nel Danubio, in Serbia. Questo fiume è stato navigabile sino agli inizi del '900. L'amministrazione comunale ha ora in programma di renderlo navigabile.

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POPOLAZIONE E RELIGIONE

Come tutto il Banato, Timisoara è abitata per la gran parte da cittadini romeni (83%) e da diverse minoranze etniche. Tra le più importanti sono da ricordare quelle ungherese (9 %), tedesca (4%), e serba (2,3 %). Si trovano anche Bulgari (0,39 %), Ucraini (0,22%), Ebrei (0,16 %), Zingari (0,8 %) ed altre popolazioni. Gli abitanti, secondo gli ultimi dati disponibili, sono 338.920.

Una città, dunque, multietnica e molto tollerante, perché qui tutti

hanno sempre vissuto in armonia, nel reciproco rispetto gli uni degli altri. La presenza di diverse etnie ha finito per arricchire ulteriormente la vita culturale della città. Tra la popolazione femminile, s'incontrano spesso belle ragazze di tipo mediterraneo, con capelli e occhi scuri, e slavo con carnagione chiara, fisico asciutto e slanciato.

La religione principale, come in tutta la Romania, è quella ortodossa (79%). Seguono i cattolici col 12,4 %, i calvinisti con il 2,5 %, i greco-cattolici con l'1,5 % e i pentecostali con l'1,9 %.

LA STORIA

Le prime notizie di questa città risalgono al 1212. Se ne parla in un documento che risale a quell'anno. Timisoara è presentata come una piccola città militare fortificata. Con muri che in parte si conservano ancora integri nel centro abitato. Il suo nome prende origine dal fiume Timis che scorre a circa 10 km da Timisoara.

A Timisoara sono tutt'oggi ancora molto evidenti i segni dei Romani che all'inizio del II secolo, ai tempi di Traiano, con battaglie lunghe ed aspre sottomisero i Daci. La presenza dei Romani in queste terre non fu lunghissima (165 anni), ma dovette

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essere molto incisiva se lasciò tante testimonianze e soprattutto la lingua latina che resistette a tutte le altre invasioni straniere.

Distrutta dai Tartari all'inizio del secolo XIV, la città visse nuovamente una fase positiva sotto la dominazione del re d'Ungheria Carlo I Roberto d'Angiò (1308-1342)

che vi si trasferì per qualche tempo e vi costruì il castello. Successivamente Iancu de

Hunedoara (Giovanni

Huniadi), un principe romeno che divenne re

della Transilvania, fece ricostruire ed allargare la fortezza che ebbe un ruolo importante nella

difesa durante le invasioni subite dalla città. Una delle invasioni più cruente fu quella dei Turchi che si impadronirono di Timisoara nel 1552 e la dominarono per circa duecento anni. Nel 1716 il principe Eugenio di Savoia la liberò e la città passò in mano agli Asburgo. Timisoara subì un altro grave assedio, durato 107 giorni, da parte degli Austriaci durante la rivoluzione del 1848.

Con la presenza dell'Impero Asburgico ebbe inizio l'industrializzazione. Timisoara fu la prima città europea ad utilizzare nel 1884 l'elettricità per l'illuminazione pubblica, mentre nel 1899 il primo tram elettrico sostituì quelli trainati dagli animali. Successivamente alla prima guerra mondiale, nel 1918, la città fu annessa alla Romania.

I tempi più recenti sono stati caratterizzati dal regime comunista, subentrato alla monarchia, che ha retto le sorti del Paese per 45 anni, dall'indomani della seconda guerra mondiale al dicembre del 1989, quando la rivolta popolare, iniziata a Timisoara, cacciò via il dittatore Ceausescu e si aprì la strada del governo democratico.

IL CLIMA

Timisoara sorge a 90 metri di altitudine, non lontano dalle pendici della catena Transilvanica, ed ha un clima prevalentemente continentale con influenze mediterranee. La temperatura media nel corso dell'anno è di + 10,9 °C; il mese più caldo è quello di luglio, con temperature medie di 21,6°C che talvolta sfiorano anche i 40°C. Il mese più freddo è gennaio con medie di - 1°C, che possono scendere al di

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sotto di - 10°C. La pressione atmosferica media è di 759 mm. I venti che soffiano da nord-est e da sud-ovest hanno una forte influenza e condizionano parecchio anche le temperature estive ed invernali.

L'alternanza delle stagioni presenta un passaggio molto rapido dall'inverno all'estate, con una primavera generalmente breve. Le condizioni meteorologiche più favorevoli, nonostante la frequenza delle piogge, si hanno nella lunga stagione autunnale. Il regime delle precipitazioni è assai regolare. La media annuale è di circa 631 mm

LA CUCINA ROMENA

A Timisoara si trova una cucina parecchio ricca e varia. Oltre ai tipici piatti romeni, di cui parliamo più diffusamente appresso, si trovano buoni ristoranti con cucina italiana (segnaliamo quello all'interno dell'albergo Boavaista e Rossini), cinese, serba, messicana e più in generale internazionale. Se, quindi, non si vuole mangiare romeno, ma come a casa propria, per gli Italiani questo è possibile senza particolari problemi e senza dover rinunciare a gusti e sapori di buon livello.

Dopo avere dato queste rassicurazioni, ora presentiamo le tipicità della cucina romena. Cominciando da alcune specificità di Timisoara. Nella capitale del Banato, la cucina, simile a quella della Transilvania, presenta alcune peculiarità e tra queste vanno segnalate le salse e le minestre addolcite (nel resto del Paese sono più aspre), arrosti elaborati e risotti conditi con verdure e paprica. La regione del Banato produce anche dei buoni vini, tipici di questa zona. Tra essi ricordiamo Creata de Teremia Mare, Mustoasa de Maderat e Cadarca de Minis.

Uno dei piatti nazionali romeni è la màmàligà, farina di mais simile alla polenta. La màmàligà serve per accompagnare moltissimi piatti, ma si mangia soprattutto con cipolle dorate in padella e uova affogate, il formaggio fresco, il pesce salato.

I mititei, salsiccette di carne di vitello molto tenera, tritata ed aromatizzata da una quantità di sapori, cotte alla griglia, a fuoco vivo. I mititei rappresentano uno dei piatti più caratteristici della cucina romena. Sono parecchio appetitosi e saporiti.

Tra i secondi piatti più consumati ci sono le sàrmàlute, polpette di carne tritata avvolte in foglie di vite, fatte cuocere a lungo, unite con pomodori e bagnate con panna fresca. Le sàrmàlute si accompagnano molto bene con la màmàligà (la polenta romena).

Come nella cucina russa, in Romania sono molto diffuse le ministre acide chiamate bors e ciorba. Si tratta del primo piatto, il più consumato in tutto il Paese, un po' come la pasta in Italia. Le ciorbe e le bors (queste ultime molto più acide delle ciorbe), mangiate solitamente calde, possono essere preparate con patate, fagiolina e fagioli, carne di pollo o di vitello, cavolo, ortica e altri legumi.

I Romeni amano mangiare anche gli antipasti, i gustàri. I più ricercati sono le icre negre, il caviale in insalata, pressato e fresco, e il caviale di melanzane, la salata de vinete tocate. Si fanno cuocere le melanzane direttamente alla fiamma, si schiacciano nell'olio e si condiscono con succo di limone.

Tra i pesci, molto apprezzato è il crap la prozap, la carpa arrostita allo spiedo. Per quanto riguarda i formaggi vanno ricordati la brànzà de burduf, formaggio di pecora avvolto in scorza di abete, che gli dà un sapore speciale; il cascaval (caciocavallo) e l'urda, prodotto con latte di pecora.

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Tra i dolci che vengono preparati, soprattutto durante le feste, c'è la plàcinta, il millefoglie con marmellata di mele o con formaggio dolce e bianco. A Natale e Pasqua si mangia il cozonac, simile al panettone, con l'aggiunta di semi di papavero o di noce.

La più tradizionale bevanda alcolica è la zuica, acquavite che viene estratta dalle prugne. Ottimi sono anche i vini, soprattutto quelli che provengono dalle regioni di Murfatlar, Jidvei e Tirnave.

Timisoara, l'italiana

Timisoara, vero simbolo di democrazia, solidarietà e tolleranza, è una delle punte di diamante della Romania dal punto di vista geografico, storico, della modernizzazione e dello sviluppo. Città tra le più importanti di un Paese che, lasciatosi definitivamente alle spalle il modello di vita comunista, guarda sempre con maggiore interesse all'Occidente più avanzato.

Timisoara e le sue opportunità sono oggi al centro dell'attenzione di tanti turisti ed imprenditori che vogliono creare nuove imprese o sviluppare quelle con le quali operano già nei propri Paesi di origine. Il risultato per i romeni è la crescita di un

livello di vita che era parecchio basso sino ad alcuni anni fa.

Timisoara è città cosmopolita. In essa ormai convivono due popoli: quello degli ospiti stranieri e quello dei padroni di casa che si guardano a volte con un pizzico di diffidenza, ma anche con inevitabile comprensione e rispetto. Perché ognuno ha bisogno dell'altro.

I turisti portano un costante flusso di denaro, prezioso per l'economia locale; gli investitori impiantano fabbriche e creano occupazione, producono ricchezza per se stessi e per il Paese. Gli uni e gli altri apprezzano di più la città quando è frequentata da chi la abita tutto l'anno. Esiste uno spirito latino in tutti. E se non qui, in Romania, dove potrebbe trovarsi?

Certo Timisoara non è vicina all'Italia. Per arrivarci, il turista, che desidera passare una bella vacanza, deve attraversare un paio di

Paesi. Ma alla fine, il soggiorno merita lo sforzo fatto. Dopo un lungo viaggio, ma non così faticoso, se si va con una buona macchina o si viaggia in aereo, Timisoara si presenta accogliente, "pronta ad essere conquistata", a soddisfare anche le più esigenti richieste degli stranieri che l'hanno scelta per un soggiorno più o meno lungo.

Per il turista è una vacanza straordinaria. Spende meno rispetto a tante altre belle città europee, è circondato da un popolo caldo, latino e con una grande voglia di vivere, dopo tanti anni di oblio e di supplizio comunista. Il visitatore giorno dopo giorno finirà per perdere la nozione del tempo. E nel momento del ritorno a casa, quasi sempre nasce in lui il desiderio di tornare in una città dove ha lasciato conoscenti, amici e forse anche amori.

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Chi va per pochi giorni a Timisoara può vedere chiese e parchi, musei e piazze, gallerie e antiche strade. Ma questa è anche una città per viverci, per starci anche un lungo periodo e magari poi andarsene via e continuare a pensarla da lontano con inevitabile nostalgia.

L'inverno a Timisoara è di tipo continentale, ma in parecchi giorni dell'anno si presenta dolce e temperato. Con nuvole più bianche che nere. Bega scorre tranquillo, né troppo secco né troppo gonfio mentre la città offre i suoi locali dove intrattenersi piacevolmente al caldo con gli amici.

Timisoara è città d'arte, ma non c'è soltanto il passato da ammirare: incalza il presente con le sue tante occasioni, le sue allegre vanità, ed il divertimento che qui non manca.

Per iniziare bene la giornata, o trascorrere qualche ora del pomeriggio spensieratamente, vi consigliamo il caffè Flora, dietro la Chiesa Ortodossa, sulla riva sinistra o destra del Bega, come si direbbe a Parigi, dove in estate è possibile fare spuntini anche all'aperto, e dove un locale caldo ed elegante, con atmosfera accogliente e spazi luminosi, invita ad una piacevole conversazione.

Prima di essersi guadagnato la calma della cena, il visitatore, durante la giornata, avrà certamente fatto il giro dei negozi per l'inevitabile shopping, per portare a casa un ricordo, una cosa o un'immagine di questa Terra.

Timisoara offre una buona recettività alberghiera, ancora in fase di sviluppo, ma che può già soddisfare un pò tutti i gusti: ci sono alberghi esclusivi ed eleganti, molto frequentati da stranieri, ville che favoriscono di più la privacy e diverse pensioni parecchio interessanti.

La cucina romena, assi conosciuta, offre deliziosi piatti in quasi tutti i ristoranti della città. Quando viene la sera, i bar spesso restano aperti fino a notte e chi vuole può visitarli anche sino a tardi.

Timisoara è generosa con quelli che vivono ed amano la notte: discoteche, club, pub, casinò e night club sono numerosi e, a chi non deve alzarsi presto la mattina, offrono svaghi e divertimenti sino a poco prima dell'alba.

Andando via, il visitatore avrà la certezza di aver visto e vissuto molto, avvertirà una sensazione di appagamento e di soddisfazione, ma non avrà risolto l'enigma di Timisoara: città sospesa fra passato e futuro, orgogliosa delle sue bellezze; città aperta e tollerante con chi viene a contatto con lei, che prende e concede. E che può conquistare anche l'anima.

BENI CULTURALI ED AMBIENTALI

Quasi completamente distrutta nelle varie guerre (soprattutto quelle del 1552 e del 1716), Timisoara conserva ancora alcuni monumenti barocchi tra cui il duomo cattolico e quello serbo. In tempi recenti (verso la fine del XIX secolo), col forte aumento della popolazione che aveva bisogno di nuovi spazi, la città si è allargata. Sono state abbattute le fortificazioni e il centro è stato collegato con diversi villaggi

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vicini, che oggi fanno parte integralmente della città. Successivamente sono sorti numerosi quartieri residenziali.

L'impronta più importante agli inizi del '900, dal punto di vista urbanistico, è stata data da un asse di viali (B-dul Revolutiei, Gh. Lazar, Republicii, Michelangelo, Tache Ionescu, Mihai Viteazu) che unisce i più importanti quartieri periferici (Fabric, Iosefin, Elisabetin, Mehala), situati nelle parti opposte del Castello.

Tra le presenze storico artistiche più significative sono da ricordare: il Castello, Piata Uniri, Piata Victoria o dell'Opera, Piata Libertàtii e la Catedrala Mitropoliei .

I MUSEI

Museo Banatului Piata Huniade nr. 1 - Tel. 0256/ 191339

Il Museo del Banato nacque nel 1872, per iniziativa dell'Associazione museale per il Banato, fondata da Sigismund Ormos. La prima sezione aperta è stata quella sulla storia. Successivamente sono stati inaugurati anche altre sezioni.

Museo Banatului - Sezione di storia - Piata Huniade n. 1 -Tel. 0256/ 191339

Museo Banatului Sezione di scienze naturali - Piata Huniade n. 1 – Tel. 0256/ 191339

Museo Banatului Sezione arte - Str. Mercy n. 2 - Tel.025/ 67134965

Museo Banatului Sezione di etnografia - Str. Popa Sapca n. 30 - Tel. 0256/ 191339

Museo del villaggio dei contadini - Aleea CFR n. 1 - Tel. 0256/ 225588

Il Museo del villaggio dei contadini si trova all'aperto, nel parco della "Pàdurea Verde" (boschi verdi), a nord-est della città. Ospita ricostruzioni di edifici paesani del secolo XIX e dei loro interni, provenienti da varie zone del Banato. Vi si trovano anche vecchi manufatti della civiltà contadina ed un� antica chiesa in legno.

Museo della Chiesa Ortodossa Bd. Ferdinand n. 1 al piano terra della Cattedrale - Tel. 0256/190960

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Museo della Chiesa Serba - Piata Unirii n. 4 - Tel. 0256/ 330426

Museo Episcopale Romano-Cattolico - Str. Augustin Pacha n. 4 - Tel. 0256/ 190081

Museo del Violino - Bastionul Cetàtii, str. Hector n. 2- 4

All' interno di questo museo si trova un'esposizione permanente di violini, donata da Cornel Suboni, un restauratore di vecchi violini. Alla sua morte, la moglie ha donato al Comune la collezione di violini raccolta dal marito. Ed il Comune ne ha fatto un museo.

Il COMUNE

Bulevardul C.D. Loga n. 1 Tel. 0256/ 193623

Sindaco: Gheorghe Ciuhandu

La città di Timisoara è governata da due organismi: il consiglio comunale e l' esecutivo.

Il consiglio comunale è un piccolo parlamento locale eletto dai cittadini. Nelle sedute di questo consiglio si prendono decisioni e poi l' esecutivo provvede ad attuarle. La conduzione di questo esecutivo è affidata al sindaco e a due vice sindaci.

Il sindaco di Timisoara è Gheorghe Ciuhandu. Ciuhandu, ingegnere specializzato nel settore costruzioni, è nato il 15 giugno 1947 a Timisoara. Sposato con un figlio, professa la religione ortodossa, fa parte del partito National Taranesc , Crestin Democrat dal 1990, una sorta di partito popolare di centro destra.

I SOUVENIR

Come ogni Paese, anche la Romania ha i suoi prodotti tipici tradizionali: i cosiddetti souvenir, parecchio ricercati dallo straniero che vuole sempre portare a casa un

ricordo del suo viaggio, della nuova Terra appena conosciuta. Si tratta di oggetti che mettono in evidenza l'inventiva e le capacità realizzative di un Popolo, che rappresentano un pezzo di storia, che costituiscono l'immagine di una Nazione e che, quindi, hanno anche una forte valenza culturale. Chi volesse acquistare souvenir a Timisoara, e più in generale in tutta la Romania, non ha che l'imbarazzo della scelta. In ogni città si trovano piccoli negozi o venditori improvvisati che offrono le loro mercanzie. L'artigianato romeno mette in evidenza

soprattutto quattro diversi tipi di prodotti: i costumi, i tappeti, la ceramica ed i prodotti in legno.

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I costumi

I costumi, molto particolari, sono tra i più belli e ricchi d'Europa. Ricordiamo le famose ie, le camicette sfarzosamente ricamate, giubbe e giubbotti, tovaglie e tovaglioli con i motivi popolari tradizionali moderatamente stilizzati.

I tappeti

Ma sono i tappeti che attirano maggiormente l'attenzione dei turisti. Occorre però saper riconoscerne la loro provenienza per capire lo spirito e la tradizione delle genti

che li hanno prodotti. Tra i più rinomati, dal punto di vista del disegno e del colore, sono quelli provenienti dalla regione di Oltenia. Il rosso ed il blu costituiscono le tonalità fondamentali; i motivi ornamentali sono ispirati ai fiori. In molti esemplari sono evidenti influenze orientali. I tappeti della Moldavia presentano un disegno più stilizzato ed ispirato ai fiori dei giardini mentre i colori hanno toni più sobri: grigio o bruno su fondo nero. I tappeti del Maramures sono rinomati per i colori resistenti alle

intemperie e ai raggi del sole. I disegni sono prevalentemente geometrici, ma, caso unico nella decorazione dei tappeti, hanno sempre la presenza umana.

La ceramica

Anche la ceramica ha largo posto nell'artigianato romeno. Ma se nei tappeti prevale l'influsso orientale, nella ceramica è evidente l'influenza mediterranea. Tra le decorazioni, la spirale è usata sin dall'età della pietra. Essa sembra avere ispirato il ritmo della danza dei contadini, la hora. I prodotti più belli provengono da Marginea, in Bucovina, dove si trova la ceramica nera di tradizione dacica; da Horezu, in Oltenia, arriva ceramica delicatissima, dal disegno elegante e fine, tracciato da una penna d'oca fissata a un corno di bue contenente il colore; se si vuole ceramica di tradizione bizantina bisogna cercare quella di Vama, in Bucovina; i prodotti in ceramica dai vivaci colori rosso e nero vengono invece realizzati in Transilvania.

I prodotti in legno

Infine non si dimentichino i lavori in legno, specialmente quelli provenienti dal Maramures, nel Nord della Romania, conosciuta anche come la regione del legno. L'arte degli scultori di questo prodotto è tra le più rinomate della Romania. Si realizzano croci, cucchiai, pupetti, mobili e sopramobili e moltissimi altri oggetti. Tutti inconfondibili per le loro decorazioni dove predomina il segno del sole e della corda, simboli che significano il filo della vita.

Le icone

Abbondano nei negozi di souvenir anche grandi e piccole icone, gli oggetti di culto delle chiese ortodosse raffiguranti il Cristo, la Vergine, gli arcangeli e gli angeli, i santi ed in genere scene del Nuovo Testamento. Sono delle immagini sacre dipinte o a rilievo, mobili o monumentali, eseguite con diverse tecniche: a tempra, encausto, mosaico, fresco, smalto, oreficeria, ecc.

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Le opportunità

La Romania, ormai tutti lo sanno, è diventata uno dei Paesi più interessanti per quanto riguarda gli investimenti, per sviluppare le proprie attività, concretizzare iniziative e progetti e fare business. Le opportunità sono tantissime, ma bisogna individuarle esattamente, saperle sfruttare e coglierle nel momento giusto.

La città che piace agli italiani

L'interesse degli italiani per la Romania, oltre che per la capitale, Bucarest, si è concentrato e sviluppato soprattutto su Timisoara. Dapprima i veneti e più in generale parecchi imprenditori del Nord est si sono riversati a frotte in questa città sempre più aperta agli stranieri. Poi questo interesse si è via via allargato a tutto il Nord, è sceso verso l'Italia centrale ed adesso comincia a farsi strada anche nel Sud ed in Sicilia. In tanti vanno e vengono per capire dove e come è meglio investire. Ed è questo il segno preciso di un'attenzione che cresce di giorno in giorno, anche nella punta più estrema dell'Italia.

L'attenzione delle banche

Tutto questo da tempo lo hanno capito bene anche le banche italiane che sono andate dietro ai nostri investitori. Da Banca di Roma ad Unicredito, dal Monte dei Paschi, che opera all'interno di Alpha Bank, alla banca Italo Romena, controllata per oltre l'80 per cento da imprenditori veneti. Tutte hanno aperto filiali e sportelli nelle principali città della Romania.

Il basso costo della manodopera

Le iniziative che riscuotono maggiore successo sono indubbiamente quelle che puntano sull'uso di manodopera. Perché questa si trova a basso costo. Un operaio si paga poco più di cento euro al mese, finendo per abbassare notevolmente il costo del lavoro e, quindi, per aprire nuovi importanti scenari commerciali per le aziende che possono così meglio battere la concorrenza e competere nei mercati nazionali ed internazionali. Una situazione che ha finito per favorire soprattutto l'insediamento di centinaia di piccole e medie imprese italiane, ma non solo perché qui si trovano anche Zoppas e Geox, che hanno migliaia di operai ciascuna. Imprese che hanno scelto Timisoara e dintorni anche per l'assoluta tranquillità, perché possono lavorare senza pressioni criminali di alcun tipo.

C'è tanto da fare

La Romania, uscita con mille problemi dalla dittatura comunista, ha bisogno di quasi tutto, soprattutto di tecnologia e know how,

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infrastrutture e servizi avanzati. Il Paese da anni ha iniziato la sua marcia irreversibile verso l'Occidente e per l'ingresso nell'Unione Europea, previsto per il 2006-2007. Ha già firmato diversi protocolli per adeguare le proprie strutture ed i propri servizi agli standard comunitari, ma parecchio c'è ancora da sottoscrivere e soprattutto da fare.

Gli aiuti dell'Unione Europea

Qui si lavora anche con aiuti dell'Unione Europea di una certa consistenza. Ricordiamo, tanto per fare un esempio, il Sapard e il Phare che concedono incentivi a fondo perduto per lo sviluppo e l'ammodernamento delle imprese agricole e delle infrastrutture. Ma ci sono anche programmi che prevedono la partecipazione di ditte straniere per portare l'acqua potabile e le fognature nei villaggi che ne sono sprovvisti, per favorire l'irrigazione dei campi e la viabilità rurale, per interventi nel settore ambientale. Grandi opportunità presenta anche l'informatica, un campo dove si trovano professionisti e programmatori molto preparati, che lavorano a prezzi dieci volte più bassi di quelli praticati in Italia.

Gli investimenti immobiliari

Parecchio interessante si è rivelato anche il settore immobiliare. I prezzi di case e terreni sono in continua ascesa. Chi aveva comprato appartamenti sino a poco prima dell'entrata in vigore dell'euro se li è visti raddoppiati nel prezzo dall'oggi al domani. Terreni agricoli, industriali ed aree fabbricabili sono aumentati di valore moltissimo.

Parecchi incentivi

Chi vuole investire in Romania e a Timisoara dovrebbe soprattutto conoscere i programmi comunitari per i Paesi dell'Est. Anche perché fra qualche anno questi Paesi, una volta dentro l'UE, entreranno a far parte dell'obiettivo 1, quello che riceve maggiori sostegni, e la massa dei fondi che sino ad ora vengono spesi nelle zone svantaggiate degli attuali Stati comunitari si riverseranno nei Paesi dell'Est. Dove occorre realizzare strade, migliorare i servizi e più in generale il tessuto produttivo, la scuola, la sanità, la qualità dell'ambiente ed un po' tutto quello che serve a rendere un Paese moderno. Servono imprese e società che sanno fare queste cose ed anche importanti studi di progettazione. E c'è già chi si sta attrezzando per gestire questo business. Gli investimenti italiani in Romania sono anche sostenuti dal nostro governo con società quali la Simest che concedono parecchie agevolazioni sia per quanto riguarda gli studi di fattibilità e la progettazione che per avviare nuove imprese.

Valutare bene le situazioni

Va infine ricordato che, mentre è assolutamente garantito il diritto di proprietà e la salvaguardia degli investimenti, risulta carente il quadro legislativo. E bisogna anche tenere presente che alcune volte occorre fare i conti con una burocrazia in parte lenta ed in parte corrotta. Quando si deve fare un investimento è, quindi, consigliabile esaminare bene la situazione e soprattutto chiedere consigli a chi è in grado di darli per esperienza ed affidabilità.

Gli aiuti agli investimenti

Gli investimenti in Romania sono sostenuti ed incoraggiati sia dal governo italiano che dall'Unione Europea. Tanti sono i provvedimenti che vanno in questa direzione e che è opportuno saper cogliere per dare più forza alle proprie iniziative. Tra i più importanti

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ve ne sono tre dello Stato Italiano e tre dell'Ue. Di essi forniamo una scheda più ampia nelle pagine successive di questo sito.

Tra i primi sono da ricordare le leggi 100, 394 e 212. La legge n. 100 è quella istitutiva della Simest, la società dello Stato italiano che si occupa principalmente di incentivare la formazione di società miste all'estero. Vengono concessi aiuti, prevalentemente, ma non solo, finalizzati al credito e che vedono nelle società miste anche la partecipazione di Simest per un periodo di otto anni.

Con la legge 394 si punta a sviluppare l'economia di mercato nei paesi dell'Est al fine di favorire l'integrazione con l'Europa. La legge 212 si pone l'obiettivo di far transitare l' economia dirigista dei vecchi governi comunisti in quella di mercato, secondo le logiche comunitarie.

Il più noto dei programmi comunitari è il Phare. Nasce con un obiettivo: quello di creare nei paesi dell'Est le condizioni necessarie per l'ingresso nella Ue. Gli aiuti sono principalmente concentrati nei settori dell'ambiente, dell'industria e dei trasporti, nel miglioramento della qualità dei prodotti e delle condizioni di lavoro.

Il Sapard è invece tutto concentrato nel settore agricolo e dello sviluppo rurale. Punta principalmente all'ammodernamento delle aziende anche con cospicui interventi a fondo perduto. Si occupa pure del potenziamento delle strutture di trasformazione e commercializzazione, di assistenza tecnica e formazione professionale degli addetti al mondo agricolo. Ispa punta invece ai settori dell'ambiente e dei trasporti.

NEWS – MARZO 2003 Gli investitori italiani preferiscono Timisoara Aumentano gli investimenti italiani in Romania. Vanno ancora prevalentemente nell'Ovest del Paese e principalmente a Timisoara. La conferma arriva dal segretario generale della Camera di commercio italiana in Romania Alessandro Pastia. "Ciò avviene - ha spiegato - soprattutto per la carenza di infrastrutture nelle altre parti del Paese. Timisoara risulta favorita anche perché vicina alla frontiera con l'ex Jugoslavia e l'Ungheria". Un'altra ragione di questo orientamento è anche legata al fatto che un gruppo di imprenditori veneti vogliono costruire qui un grande parco tecnologico. 1 marzo - 1.375 aziende italiane alla fine del 2002 nel distretto di Timisoara Nel distretto di Timis, la regione il cui capoluogo è Timisoara, alla fine dello scorso anno risultavano registrate 4.744 joint ventures, società miste tra romeni e stranieri. L'Italia risultava al primo posto con 1.375 aziende, seguita dalla Germania con 1.185 aziende. Rapporto inverso invece per quanto riguarda i capitali investiti: la Germania era presente con 129 milioni di dollari contro i 55,8 milioni di dollari dell'Italia. Questi dati sono forniti dalla Camera di commercio di Timisoara. 3 marzo - I settori che tirano di più a Timisoara Ma quali sono i settori che tirano di più a Timisoara e nel distretto di Timis? Anche a questa domanda risponde la locale Camera di commercio dicendo che i comparti più interessanti sono quelli dell'agricoltura, dell'industria agroalimentare, dell'energia elettrica, della produzione di beni di largo consumo, del turismo, dei servizi, delle attrezzature industriali e delle infrastrutture.

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4 marzo - Gennaio 2003: Italiani sempre al primo posto negli investimenti E anche quest'anno, relativamente al mese di gennaio, gli Italiani sono al primo posto tra tutti gli stranieri che investono nel distretto di Timis. Nel mese di gennaio sono state create 23 nuove società miste che vedono la presenza di investitori Italiani. Queste aziende fanno registrare un capitale sociale di 405 milioni di lei. 5 marzo - Baritono italiano canta nel teatro lirico di Timisoara La voce della lirica italiana arriva anche a Timisoara. Su invito del direttore dell'Opera di Timisoara, Corneliu Murgu, il baritono Leo Nucci ha cantato per la prima volta in Romania, a Timisoara, nel Rigoletto di Giuseppe Verdi. Nucci, che si è esibito gratuitamente, ha spiegato che non canta nè per soldi e né per fare carriera, ma per piacere. 19 marzo - Interporto di Timisoara, pronto entro tre anni Si stima un investimento da 16 milioni di euro per la realizzazione dell'interporto di Timisoara, la più grande opera prevista nei prossimi anni in questa città. L'opera dovrebbe essere pronta entro tre anni. Nei giorni scorsi si è tornato a parlare di questa mega struttura che vede insieme imprenditori ed enti di Stato italiani e romeni. L'interporto, che occuperà diverse centinaia di operai, una specie di piccola città commerciale, sarà principalmente un terminale intermodale per lo stoccaggio di merci. I partners del progetto, riunitisi ieri nella sala verde del Consiglio regionale di Timis, sono il Comune di Timisoara, il Consiglio regionale di Timis, Consorzi e ditte italiane. Tra i soci ci sono Finest, Simest, il Consorzio industriale di Padova, Interporto Romania, Interporto di Padova, Area industriale di Padova, Magazzini generali di Padova, Monlandys, Immobiliare generale veneta e Hvb Banck Romania. Le informazioni contenute nella brochure sono state rilevate dal sito web: www.timisoaraonline.it