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8/19/2019 TESINA DISABILITà
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Il percorso legislativo verso l’inclusione
L’iter legislativo che ha permesso alla scuola italiana di
abbandonare l’istruzione speciale o diferenziale e orientarsi
verso un processo educativo d’integrazione, in una prospettiva
inclusiva, è stato contraddistinto da importanti tappe
legislative. Le più signicative sono circoscritte nel ventennio
compreso dal 1971 al 199. !ino agli anni’ "#, per denominare
una certa categoria di alunni $gli attuali disabili% esisteva una
variegata terminologia& 'anormali, subnormali, irregolari,
minorati( ecc. )bbene, *uesti alunni in +orza della loro
anormalit, potevano s- essere educati ed istruiti, ma in
strutture speciali e classi diferenziali, in ambienti loro dedicati.
un*ue la persona con decit, in *uanto +uori dal normale
$'anormale(, 'subnormale( o 'minorato(%, non poteva +ruire
degli stessi trattamenti degli alunni 'normali(, ma era ammesso
a +re*uentare strutture segreganti. /isogner attraversare gli
anni 7#, anni che hanno visto ingenti tras+ormazioni nel
costume, nella societ, nella +amiglia, nella cultura, nella
politica $la Legge /asaglia è del 07% perch2 si scopra la ne
della segregazione e l’avvio dell’integrazione anche a livello
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istituzionale. 3on legge 11471 gli invalidi civili potevano essere
iscritti nella scuola di tutti $è l’inizio dell’inserimento che al
tempo *ualcuno den- selvaggio%, ma la vera integrazione si
avvia con legge 517477. 6d essa va riconosciuto il merito di
aver nalmente dato piena attuazione agli art. , 8 e della
3ostituzione nel sistema scolastico del aese, ponendo l’:talia
all’avanguardia rispetto a tutti gli altri aesi europei. ;na
sentenza del 197 della 3orte 3ostituzionale riconosce il diritto
di istruzione anche agli studenti con disabilit degli istituti
superiori per giungere poi alla Legge *uadro 1#849 che
costituisce l’attuale indiscusso punto di ri+erimento per tutti. La
legge 1#8 parla di persona 'handicappata( intendendo per tale
una persona che presenta 'una minorazione sica, psichica o
sensoriale, stabilizzata o progressiva, che è causa di di>di
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3ostituzione, la *uale non solo aferma la >>pari dignit
sociale... senza distinzione...di condizioni personali??, ma
impegna la Aepubblica a >>rimuovere gli ostacoli... che...
impediscono il pieno sviluppo della persona... e la efettiva
partecipazione di tutti i lavoratori all@organizzazione politica,
economica e sociale del aese??. La nuova denominazione di
>>persona handicappata?? non solo unica la variegata
terminologia utilizzata nel passato $'anormali, subnormali,
irregolari, minorati(, ecc.%, ma sottolinea chiaramente che la
persona è handicappata, non è minorataB cioè non è la mera
presenza del decit a produrre l’handicap. :l decit origina
svantaggi sul piano dell’apprendimento, della relazione e della
comunicazione, ove *ueste di
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puG originare anche da motivazioni contestuali ed ambientali,
considerando la globalit e la complessit dei +unzionamenti
delle persone. =uindi dal 077 la scuola è chiamata a realizzare
non solo l’inserimento, o una mera socializzazione in presenza,
ma l’integrazione nella scuola di tutti, in cui si realizzi un
unicum, un tutt’uno, un intero.
L’integrazione è dun*ue un processo costantemente aperto a
ricercare il raccordo con l’intero creando costantemente nuove
situazioni di apprendimento e di relazione che permettano di
+are emergere le diverse abilit, non le disabilit comparate. Ha
l’inclusioneI :l termine inclusione allarga *uesto riconoscimento
agli alunni con *ualsivoglia diferenza non limitandosi solo ad
alcune categorie come *uelle dei disabili o di coloro che
incontrano di
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è una delle più importanti% non puG essere 'certicata( ed
avere, di conseguenza, una diagnosi +unzionale che consenta al
bambino di seguire un 'percorso scolastico( ad hoc. 3on il
3H n.15 del +ebbraio ##" è cambiato, in senso
'restrittivo(, il regolamento per la certicazione dell’handicap ai
ni dell’inserimento scolastico in *uanto le attivit di sostegno
vengono rivolte ai soli alunni che presentano una minorazione
sica, psichica o sensoriale stabilizzata e progressiva. Ce deriva
che gli alunni i *uali presentano decit non gravi n2 progressivi
non possano avere un aiuto ulteriore costituito dalla presenza
del docente di sostegno& succede che sia loro, sia i rispettivi
insegnanti vivano esperienze di
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L’evoluzione della Normativa inclusiva e la nuova
Direttiva sui BES
L’espressione Bisogni Educativi Speciali $/)F% +a ri+erimento
all@emanazione della irettiva Hinisteriale del 7 dicembre #1
'Ftrumenti di intervento per alunni con /isogni )ducativi
Fpeciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica'.
La irettiva stessa ne precisa brevemente il signicato& 'L’area
dello svantaggio scolastico è molto più ampia di *uella ri+eribile
esplicitamente alla presenza di decit. :n ogni classe ci sono
alunni che presentano una richiesta di speciale attenzione per
una variet di ragioni& svantaggio sociale e culturale, disturbi
specici di apprendimento e4o disturbi evolutivi specici,
di
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redazione di un iano idattico ersonalizzato, individuale o
ri+erito a tutti i bambini della classe con /)F, che serva come
strumento di lavoro in itinere per gli insegnanti ed abbia la
+unzione di documentare alle +amiglie le strategie di intervento
programmate. )sso puG prevedere gli strumenti compensativi e
le misure dispensative previste dalle disposizioni attuative della
L.17#4#1# $H 5""9411% e l@adozione di una didattica inclusiva
e centrata sull@apprendimento.
:l " marzo #1, viene emanata la circolare H:;A n., la *uale,
sin dall’inizio, insiste molto sulla necessit di un progetto
educativo didattico che dev’essere predisposto per tutti gli
alunni con /isogni )ducativi Fpeciali, anche per *uelli che
abbiano uno svantaggio culturale, personale o sociale. Ki si
legge in+atti che Min *uesta nuova e più ampia ottica, il iano
idattico ersonalizzato non puG più essere inteso come mera
esplicitazione di strumenti compensativi e dispensativi per gli
alunni con F6B esso è bens- lo strumento in cui si potranno, ad
esempio, includere progettazioni didattico educative calibrate
sui livelli minimi attesi per le competenze in uscita $di cui
moltissimi alunni con /)F, privi di *ualsivoglia certicazione
diagnostica%, strumenti programmatici utili in maggior misura
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rispetto a compensazioni o dispense, a carattere s*uisitamente
didatticostrumentaleN. La 3ircolare passa poi a +ornire
chiarimenti per gli alunni con svantaggio culturale e
socioeconomico o personale, che costituisce anche la parte
innovativa della irettiva sui /)F& 'Fi vuole inoltre richiamare
ulteriormente l’attenzione su *uell’area dei /)F che interessa lo
svantaggio socioeconomico, linguistico, culturale(. La irettiva,
a tale proposito, ricorda che 'ogni alunno, con continuit o per
determinati periodi, puG mani+estare /isogni )ducativi Fpeciali,
o per motivi sici, biologici, siologici o anche per motivi
psicologici, sociali, rispetto ai *uali è necessario che le scuole
ofrano adeguata e personalizzata risposta(. ) per +ugare i rischi
di genericit applicative, la 3ircolare prosegue& MJli alunni con
disabilit si trovano inseriti all’interno di un contesto sempre più
variegato, dove la discriminante tradizionale O alunni con
disabilit4alunni senza disabilit O non rispecchia pienamente la
complessa realt delle nostre classi. 6nzi, è opportuno
assumere un approccio decisamente educativo, per il *uale
l’identicazione degli alunni con disabilit non avviene sulla
base della eventuale certicazione, che certamente mantiene
utilit per una serie di beneci e di garanzie, ma allo stesso
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tempo rischia di chiuderli in una cornice ristretta. 6 *uesto
riguardo è rilevante l’apporto, anche sul piano culturale, del
modello diagnostico :3! dell’EHF. !ondandosi sul prolo di
+unzionamento e sull’analisi del contesto, il modello :3!
consente di individuare i /isogni )ducativi Fpeciali $/)F%
dell’alunno prescindendo da preclusive tipizzazioni. :n *uesto
senso, ogni alunno puG presentare /isogni )ducativi Fpeciali& o
per motivi sici, biologici, siologici o anche per motivi
psicologici, sociali, rispetto ai *uali è necessario che le scuole
ofrano adeguata e personalizzata rispostaN. Kiene sottolineata
l’importanza della classicazione :3!, ma anche la necessit di
non 'circoscrivere( l’alunno con disagio4di
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momento in cui si presentano come modi personali di porsi e di
afrontare le situazioni di apprendimento e di relazione a cui
vanno date risposte signicative e convincenti da parte
dell’istituzione scolastica e dei suoi insegnanti. =uindi
l’inclusione riconosce che l’attenzione alla diversit degli alunni
con disabilit ha reso evidenti le tante diversit di cui si
compone la normalit e i tanti bisogni educativi speciali che
diferenziano i diversi alunni rendendo sempre più impegnativa
la realt *uotidiana del +ar scuola.
La prospettiva di una scuola inclusiva e di valore è la seguente&
+are in modo che tutte *ueste diversit si sentano incluse, non
(inclaudo( $chiuse dentro%, in un contesto. erch2 *uesto
accada sono necessarie occasioni di incontro con l’altro. )’
ovvio che la scuola, in un sistema +ormativo integrato, svolge
un compito importante, +ondamentale. : docenti sono chiamati,
in primis, ad ac*uisire nuove consapevolezze in ordine allo
sviluppo del pensiero ed alla sua educabilit. )’ necessario
valorizzare il modo, o meglio, i modi in cui si apprende,
modulando l’insegnamento per rapportarsi in modo e
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strategie più idonei a rispondervi. La pro+essionalit docente
implica, in+atti, la possibilit4necessit di 'apprendere ad
apprendere(, in *uanto la complessit e la problematicit
dell’agire educativo sollecitano una costante apertura a nuove
interpretazioni dell’esperienza, a nuove e diverse modalit
operative, a nuove conoscenze e competenze, in una
prospettiva di li+elongleaning.
I B.E.S. :un’introduzione
La più sintetica denizione del concetto di /isogni )ducativi
Fpeciali viene data da ario :anes nel +amoso testo @La speciale
Cormalit@1 che denisce *uesti /isogni come '*ualsiasi
di
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indipendentemente dall@eziologia, e che necessita di educazione
speciale specializzata( .
Ha oggi, come abbiamo visto, *uesto termine si allarga e
ingloba anche a tutti *uei ragazzi che vivono un periodo, anche
breve, di di
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*uesti isturbi sono gli di valutazioni nosograche o
eziologiche legate all@:31# e *uindi psichiatriche o
neurologiche. ;n tempo si diceva 'idiota( per denire in ambito
clinico un soggetto con ritardo mentale grave, con un *uoziente
di intelligenza in+eriore a 5 ma col tempo la parola idiota ha
cambiato la sua +unzione e appartiene a un registro linguistico
diverso& dare dell@idiota a *ualcuno, oggi, è un modo spregiativo
per sottolinearne la stoltezza. Jeneralizzando la cosa, le
persone con /)F sono tutte coloro che nella propria vita, prima
o poi, si sono scontrate con una di
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speciali, occorre dun*ue una didattica altrettanto speciale. Ha
in *uesto scritto non verranno trattati i disturbi che rientrano
tra *uelli della Legge *uadro, n2 *uelli in ambito dei isturbi
)volutivi Fpecici, e neppure si discuter di @special education@,
dove le competenze psicologiche più avanzate e speciche si
integrano con *uelle psicopedagogiche e non sar nemmeno
trattata alcuna tecnica pro+essionale o protocollo particolare.
L@argomento, invece, verter sulle *ualit umane e relazionali
che un educatore con determinate caratteristiche
personologiche deve avere per poter lavorare con alunni dalla
@speciale normalit@.
Programmazione Individualizzata e Personalizzata
L’elaborazione di piani di lavoro individualizzati per ogni alunno
disabile, avviene collaborando con tutte le gure pro+essionali e
+amiliari di ri+erimentoB tali progetti comprendono sia l’aspetto
pedagogicodidattico sia *uello riabilitativo, +unzionale e
sociale. :l ne ultimo di *uesta continuit di intenti e di
interventi è *uello di garantire un progetto globale che
accompagni il bambino diversamente abile per tutta la vita e
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che gli consenta l’inserimento nel tessuto sociale. 6ll’interno
dell’istituzione scolastica, oltre al J.L.:.F., sono attivati i Jruppi
Eperativi $J.E.% per ogni classe in cui è inserito un alunno
disabile. Ce +anno parte i docenti curricolari, il docente di
sostegno, gli operatori dell’6FL, *uello dell’)nte Locale e la
+amiglia. )ssi si riuniscono due o tre volte l’anno per
con+rontarsi, elaborare un piano di lavoro individualizzato $):%
e per attuare eventuali veriche sui percorsi compiuti. 6l
termine di ogni ciclo, il gruppo operativo provvede a raticare il
..!. $rolo inamico !unzionale%, in collaborazione con il
re+erente del successivo ordine di scuola.
:n sintesi, la programmazione di interventi a +avore degli alunni
in situazione di svantaggio si propone di&
S realizzare una dimensione di benessereB
S evolvere lo sviluppo personaleB
S creare una reale integrazione nel gruppo classe e all’interno
della scuolaB
S elaborare un percorso di sviluppo e di apprendimento.
:l O iano idattico ersonalizzato è invece la diretta e
coerente conseguenza della normativa scolastica degli ultimi
decenni nella *uale è stata posta, con sempre maggiore vigore,
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attenzione alla realizzazione del successo nell’apprendimento e
alle problematiche dell’abbandono scolastico. Tutti gli alunni
con /)F hanno il diritto di avere accesso a una didattica
individualizzata e personalizzata. Le strategie, le indicazioni
operative, l’impostazione delle attivit di lavoro, i criteri di
valutazione degli apprendimenti e i criteri minimi attesi trovano
denizione all’interno del .
;n’ulteriore nota del Hinistero del Covembre #1 +ornisce
in+atti chiarimenti circa l’applicazione della irettiva in merito al
& (Fi ribadisce che, anche in presenza di richieste dei
genitori accompagnate da diagnosi che perG non hanno dato
diritto a certicazione di disabilit o di sa, il consiglio di classe
è autonomo nel decidere se +ormulare o non +ormulare un iano
idattico ersonalizzato, avendo cura di verbalizzare le
motivazioni della decisione, la cui validit rimane comun*ue
circoscritta nell’anno scolastico di ri+erimento(. L’assenza di
certicazione non consente all’alunno di accedere alle
provvidenze ed ai servizi previsti dalle legge 1#8 ma,
nonostante la mancata presenza dell’insegnate di sostegno, gli
insegnanti curricolari sono emotivamente e pro+essionalmente
impegnati nella elaborazione di strategie di intervento
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'curvate( sulle caratteristiche peculiari di (*uel( determinato
alunno a
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6lcune misure dispensative riguardano&
S dispensare dalla presentazione dei *uattro caratteriB
S dispensare dalla lettura ad alta voceB
S dispensare dal prendere appuntiB
S dispensare dai tempi standardB
S dispensare dal copiare alla lavagnaB
S dispensare da un eccessivo carico di compitiB
S dispensare dallo studio mnemonico delle tabellineB
S dispensare dallo studio della lingua straniera in +orma scritta.
La stesura del deve sempre collocarsi all@interno di un
preciso iano 6nnuale per l@:nclusivit $6:%. La 3ircolare
Hinisteriale n. del " marzo #1 prevede che il Jruppo di
lavoro per l’inclusione $JL:%, di ciascuna :stituzione scolastica,
elabori una proposta di iano 6nnuale per l’:nclusivit $6:%
ri+erito a tutti gli alunni con /)F, da redigere al termine di ogni
anno scolastico. :l 6: è uno strumento che puG aiutare a
contribuire ad accrescere la consapevolezza dell’intera
comunit educante sulla centralit e la trasversalit dei
processi inclusivi in relazione alla *ualit dei 'risultati(
educativi, per creare un contesto educante dove realizzare
concretamente la scuola 'per tutti e per ciascuno(. La redazione
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del 6:, cos- come riportato dalla nota del 1 agosto #1
'/isogni )ducativi Fpeciali(, si deve preggere i seguenti
obiettivi&
S garantire l’unitariet dell’approccio educativo e didattico
dell’istituzione scolasticaB
S consentire la continuit educativa e didattica anche in caso di
cambiamenti dei docenti e del dirigente scolasticoB
S generare una riUessione collegiale sulle modalit educative e
sui metodi di insegnamento adottati nella scuola, arrivando a
scelte basate sull’e
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improvvisazioni, +rammentazioni e contraddittoriet degli
interventi dei singoli insegnantiB
S evitare che scelte metodologiche non documentate o non
scienticamente supportate, efettuate da singoli insegnanti
compromettano lo sviluppo delle capacit degli allieviB
S +ornire criteri educativi condivisi con le +amiglieB
S permettere di +are il punto sull@e
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necessario ,ora, invece +ermarsi a comprendere la ragione di
tutto *uesto, a conoscere e a valorizzare il modo, o meglio, i
modi in cui si apprende ,modulando l’insegnamento per
rapportarsi in modo e
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Il Cooperative Learning come strategia compensativa
per l’inclusione dei BES
:l 3ooperative Learning è una modalit di apprendimento che si
basa sull@interazione all@interno di un gruppo di allievi che
collaborano, al ne di raggiungere un obiettivo comune,
attraverso un lavoro di appro+ondimento e di apprendimento
che porter alla costruzione di una nuova conoscenza.
L@apprendimento cooperativo è *uindi una visione pedagogica e
didattica che utilizza il coinvolgimento emotivo e cognitivo del
gruppo come strumento di apprendimento in alternativa alla
tradizionale lezione accademica +rontale. =uesta espressione +a
ri+erimento ad un insieme di principi, tecniche e metodi di
conduzione della classe in base ai *uali gli alunni afrontano lo
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studio disciplinare interagendo in piccoli gruppi, in modo
collaborativo, responsabile, solidale e ricevendo valutazioni
sulla base dei risultati ottenuti individualmente ed in gruppo.
:l 3ooperative learning deve le sue origini, verso la ne del
Fettecento, al sistema di mutuo insegnamento tra pari $peer
tutoring% ideato e applicato da 6. /ell, reverendo ed educatore
anglicano in :ndia, e ripreso *ualche anno dopo dal suo
conterraneo Xoseph Lancaster che inaugurG a Londra, nel 179,
una scuola per +anciulli poveri. Con avendo denaro per pagare
dei collaboratori, concep- un metodo di insegnamento reciproco
+ra gli alunni. =uesto sistema prese piede in alcuni paesi
europei *uali la Jran /retagna, la !rancia, la Fpagna, e, grazie a
!ederico 3on+alonieri, anche l’:talia.
Jiunse *uindi anche oltre oceano negli ;.F.6. dove, dal 19##, si
sviluppG e ampliG i propri orizzonti tras+ormandosi in
6pprendimento 3ooperativo grazie a due correnti di pensiero
condotte dal pedagogista Xohn eQeY e dallo psicologo LeQin i
*uali concordarono sulla necessit, la rilevanza ed il valore
dell@interazione e della cooperazione nell@ambito scolastico. 6d
essi si unirono anche i pensieri e gli studi svolti dallo psicologo e
pedagogista svizzero Xean iaget, e dallo psicologo russo Lev
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KYgotsZY. agli anni sessanta ad oggi molti altri pedagogisti,
psicologi e loso hanno appro+ondito ed efettuato studi per
sviluppare il 3ooperative learning ritenuto oramai elemento
essenziale, non solo all@interno del sistema scolastico, mettendo
l’accento sull’inUuenza dei +attori sociali nello sviluppo
cognitivo, ma anche all@interno di tutto il nostro sistema di
interazione sociale.
3oloro che sono a +avore del 3ooperative learning ritengono che
*uesto metodo sia +ondamentale per gli studenti con bisogni
educativi speciali, come portatori di handicap, superdotati,
appartenenti a minoranze linguistiche e culturali, incidendo in
positivo sul rendimento scolastico e +avorendone l’integrazione.
Fi tratta di una metodologia che raforza la motivazione e da
*uesto punto di vista va maggiormente incontro a coloro che
hanno necessit particolari, a volte +rustrate dalla tradizionale e
*uotidiana pratica dell’insegnamento che puG risultare
demotivante. :noltre l’apprendimento cooperativo puG
migliorare e rin+orzare signicativamente le relazioni
interpersonali +ra studenti 'diversamente abili( e studenti
'normali(. :n+atti, *uando la classe assume un atteggiamento
cooperativo anzich2 competitivo, gli studenti disabili possono
8
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contribuire al successo del gruppo ed è più probabile che in
*uesto modo siano da esso accettati. Lo stesso KYgotsZ[i
sostiene che il mettere insieme delle diversit, dal momento
che ognuno è portatore di una diversit, ofre la possibilit a
tutti di arricchirsi e da *uesto punto di vista molti autori
ritengono importante che sia rispettato il criterio
dell’eterogeneit del gruppo di 3ooperative Learning, anche se
*uesto non impedisce di +ormare in altri casi gruppi più
omogenei, ad esempio per il raggiungimento di obiettivi
specici. :n denitiva la strategia di apprendimento cooperativo
rappresenta la possibilit di ofrire una risposta personalizzata
ai bisogni educativi di ciascuno e a maggior ragione a chi è
portatore di bisogni educativi speciali. La personalizzazione, che
si contrappone all’individualismo, e l’integrazione delle diversit
sono occasioni di conoscenza e rispetto delle diferenze, di
lavoro comune e modalit di trovare il proprio percorso
individualizzato e personalizzato, in un contesto di solidariet,
cooperazione e rispetto reciproco.
:l 3ooperative learning pur non producendo automaticamente
un apprendimento signicativo, in *uanto molto dipende dagli
obiettivi che l’insegnante si pone e dalle sue concezioni di
5
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insegnamento4apprendimento, in certe condizioni, puG
sicuramente +acilitare un processo di apprendimento
signicativo. :l concetto di apprendimento signicativo e
autonomo, opposto a *uello mnemonico e passivo, basato
sull@esperienza e capace di destare gli interessi vitali del
soggetto che apprende, proviene dagli studi di 3arl Aogers,
secondo il *uale il sistema di istruzione centrato sulla persona e
in un clima +avorevole +avorisce un apprendimento più
pro+ondo, molto più di *uanto non avvenga con il metodo di
insegnamento tradizionale. 3iG avviene perch2 nel processo è
investita l@intera persona, non solo a livello cognitivo ma anche
emotivo. el resto 'l’apprendimento signicativo viene
costruito molto più +acilmente in un contesto collaborativo
laddove ogni singolo alunno divenga membro attento, accurato
e prodigo di una comunit di apprendimento, in particolare
capace di autoregolare il proprio modo di pensare e di
comportarsi(. :n una comunit di *uesto tipo è importante che
la responsabilit dell’apprendimento sia condivisa da insegnanti
e alunni. :n tal senso si puG afermare che la mediazione, *uale
modalit di gestione del rapporto
insegnamento4apprendimento, è particolarmente e
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nell’ambito dei gruppi di apprendimento cooperativo. :n+atti il
ruolo del docente è di +ondamentale importanza nella gestione
dei gruppi di apprendimento cooperativo ma allo stesso tempo
non impedisce la libera espressivit e il mettersi in gioco del
gruppo classe, restando in parte il docente 'dietro le *uinte(.
:noltre la mediazione puG essere personalizzata e ciG +avorisce
lo sviluppo di una pro+onda relazionalit +ra le persone. La
relazione permette di riconoscere l’altro, la sua soggettivit e
mette in gioco la reciprocit& la soggettivit non viene meno
anzi è valorizzata nell’incontro con l’altro.
Bibliograa di ri!erimento
3anevaro 6. O Le logiche del confne e del pensiero, )ricZson,
##
:anes . Bisogni educativi speciali e inclusione, )ricZson, ##"
:anes . L’evoluzione dell’insegnante di sostegno. Verso la
didattica inclusiva, )ricZson, #18
Ftriano H. Educare al pensare. Percorsi e prospettive, ensa
Hultimedia, ###