26
Avv. Debora Ravenna Sala Affreschi – Palazzo Isimbardi Sede della Città metropolitana di Milano Via Vivaio, 1 – Milano 11 maggio 2018 Strategie per affrontare conflitti e sviluppare collaborazione in tema ambientale Dalla decisione alla partecipazione: il mondo della ADR (Alternative Dispute Resolution) per i conflitti nella pubblica amministrazione

Strategie per affrontare conflitti e sviluppare ... · Strategie per affrontare conflitti e sviluppare collaborazione in tema ambientale Dalla decisione alla partecipazione: il mondo

  • Upload
    others

  • View
    1

  • Download
    0

Embed Size (px)

Citation preview

  • Avv. Debora RavennaSala Affreschi – Palazzo Isimbardi

    Sede della Città metropolitana di MilanoVia Vivaio, 1 – Milano

    11 maggio 2018

    Strategie per affrontare conflitti esviluppare collaborazione in tema ambientale

    Dalla decisione alla partecipazione: il mondo della ADR (Alternative Dispute Resolution) per i conflitti nella pubblica amministrazione

  • INNOVAZIONE, TRASPARENZA E SEMPLIFICAZIONEACCORDO TRA CITTA’ METROPOLITANA E ORDINE AVVOCATI DI 

    MILANOCollaborazione nella diffusione e gestione della mediazione ambientale al fine  di  migliorarne  gli  esiti  e  diminuire  l’inasprimento  dei  conflitti  tra  i cittadini e la P.A. 

    IMPEGNI:‐Formazione sul tema della mediazione ambientale‐dare  pubblicità all’accordo  e  inserirlo  nelle  iniziative  di  innovazione  e semplificazione per la nuova prassi della mediazione‐Rafforzare  il  ruolo  di  governance di  Città metropolitana  elevando  le competenze negoziali, in particolare:‐Prevenire le conflittualità sociali‐Creare le condizioni per un raffreddamento dei conflitti‐Incrementare  il dialogo  sociale per migliorare  il benessere  sui  territori di cittadini e imprese‐Diminuire i costi emotivi ed economici della conflittualità

    Dalla decisione alla partecipazione:  il mondo delle ADR per i conflitti nella pubblica amministrazione 2

  • FONDAZIONE FORENSE

    AMBITI DI ATTIVITA' DELLA FONDAZIONEOrganismo di Conciliazione Forensefra i primi Organismi ad essere iscritto nel Registro tenuto dal Ministero degli enti abilitati a svolgere il procedimento di mediazione, Ente Formatore per i mediatoriLa Fondazione Forense è accreditata dal Ministero della Giustizia fra i soggetti abilitati a svolgere corsi di formazione per i mediatori. La Fondazione, quale ente formatore accreditato, organizza anche corsi di aggiornamento e specializzazione per i mediatori professionisti.Formazione professionale continuaorganizza di corsi di perfezionamento, seminari di approfondimento, convegni, congressi e momenti di studioScuola Forense dell'Ordine di Milanoformazione per l'accesso e di aggiornamento professionale.

    3

  • ORGANISMO DI CONCILIAZIONE FORENSE DI MILANO

    Nel corso del 2017 all'Organismo di conciliazione dell'Ordine degli avvocati  di Milano  sono  state  depositate  quasi  5.000  istanze  di mediazione●circa 1.650 adesioni●660 prosecuzioni●250 accordi (37,5%)●55 mediatori di cui 5 esperti  in materia ambientale ed altri 20  in formazione. Alcuni operano su Lodi ed è stata aperta anche la sede di Rho 

    4

  • 5

    LE POLITICHE DELL'UNONE EUROPEAPRIORITA' DELLA GIURISDIZIONE  E PRIMATO DELLA 

    MEDIAZIONE

    Accesso  alla  giustizia‐‐‐‐‐>  diritto  di  accedere  alla  tutela giurisdizionale dei diritti, diritto di agire in giudizio, effettività della tutela.Dal diritto all'equo processo la Corte EDU ha affermato il  diritto di accedere al giudizio precisando tutti gli aspetti che ne garantiscono l'effettività.La Corte di Giustizia ha elevato il principio di effettività al rango di principio generale del diritto comunitario  (art. 47 Carta dei diritti fondamentali)  Trattato  sul  funzionamento  della  UE,  art.  81  per sviluppare la cooperazione.Il  Parlamento  europeo  ed  il  Consiglio  possono  adottare  misure volte  a  garantire  l'accesso  alla  giustizia  e  lo  sviluppo  di metodi alternativi  

    Dalla decisione alla partecipazione:  il mondo delle ADR per i conflitti nella pubblica amministrazione11 maggio 2018 – Strategie per affrontare conflitti e sviluppare collaborazione in tema ambientale 

  • 19 APRILE 2002 LIBRO VERDEsui modi alternativi di composizione delle controversie in 

    materia civile e commerciale

    E' il primo tentativo di delineare un quadro di insieme dei metodi alternativi di risoluzione delle controversie

    L'adozione da parte degli stati membri di metodi alternativi è una priorità politica per realizzare un miglior accesso alla giustizia e favorire le relazioni sociali e commerciali

    ADR con esclusione dell'arbitrato indica un orientamento a favore dei metodi consensuali

    6

  • DIRETTIVA N. 52/2008 del parlamento europeo e del consiglio

    La  Direttiva  n.  52/2008  regola  la mediazione  delle  controversie transfrontaliere  in materia civile e commerciale ma  incoraggia gli Stati a regolare anche le controversie interne

    7

  • DECRETO LEGISLATIVO N. 28/2010

    A  partire  dal  D.lvo  n.  28/2010  che  ha  introdotto  in  Italia  la mediazione come condizione di procedibilità in alcune materie, e poi dal Dlvo n. 132/2014  (L. 162/2014) “degiurisdizionalizzazione”il mondo delle ADR ha conosciuto un'espansione senza precedenti.

    Si pensi che in Italia, nel 2017, si è svolto un numero di mediazioni pari a sei volte il resto d'Europa  

    8

  • LA MEDIAZIONE

    Il  D.lgs.  n.  28/2010  ha  dettato  una  disciplina  della  mediazione  per  le controversie  in materia civile e commerciale, comprese quelle ambientali, purché vertenti su diritti disponibili• art.1 mediazione  “l’attività,  comunque  denominata,  svolta  da  un  terzo imparziale e  finalizzata ad assistere due o più soggetti nella  ricerca di un accordo  amichevole  per  la  composizione  di  una  controversia,  anche  con formulazione di una proposta per la risoluzione della stessa”;• mediatore  “la  persona  o  le  persone  fisiche  che,  individualmente  o collegialmente, svolgono  la mediazione rimanendo prive,  in ogni caso, del potere di rendere giudizi o decisioni vincolanti per i destinatari del servizio medesimo”.Il mediatore può fare una proposta.Il procedimento si articola in due fasi: un primo incontro informativoLa procedura di mediazione se le parti decidono di aderire

    9

  • IL CO‐MEDIATORE E L’ESPERTO

    Il Dl.vo 28/2010 prevede anche:

    co‐mediazione:  nelle  controversie  che  richiedono  specifiche competenze  tecniche,  l’Organismo  può  nominare  uno  o  piùmediatori ausiliari (art. 8 comma 1)

    nomina dell’esperto: il mediatore può avvalersi   di esperti  iscritti negli albi dei consulenti (CTU) presso i tribunali (art. 8 comma 4)

    10

  • SCOPO DELLA MEDIAZIONE

    La mediazione ha come principale obiettivo la ricerca di un accordo conciliativo che permetta  la composizione, condivisa e con effetti duraturi,  di  una  controversia  grazie  al  raggiungimento  di  una soluzione che tutte le parti ritengano soddisfacente (WIN WIN).Ciò, anche al fine di prevenire ulteriori conflitti, tramite opportune strategie  e  implementazione  degli  accordi  vincolanti  per  i destinatari del servizio medesimo.

    11

  • EFFICACIA ESECUTIVA ED ESECUZIONE ART. 12

    Ove  tutte  le  parti  aderenti  alla mediazione  siano  assistite  da  un avvocato,  l'accordo  che  sia  stato  sottoscritto  dalle  parti  e  dagli stessi  avvocati  costituisce  titolo  esecutivo  per  l'espropriazione forzata,  l'esecuzione  per  consegna  e  rilascio,  l'esecuzione  degli obblighi  di  fare  e  non  fare,  nonché per  l'iscrizione  di  ipoteca giudiziale.  Gli  avvocati  attestano  e  certificano  la  conformitàdell'accordo alle norme imperative e all'ordine pubblico.In  tutti gli altri  casi  l'accordo allegato al verbale è omologato,  su istanza di parte,  con decreto del presidente del  tribunale, previo accertamento della  regolarità formale e del  rispetto delle norme imperative e dell'ordine pubblico.

    12

  • 18 gennaio 2017:depositato il rapporto della Commissione Alpa

    Con  decreto  ministeriale  del  7/3/2016  è stata  istituita  una Commissione  di  studio  per  l'elaborazione  di  ipotesi  di  organica disciplina  e  riforma  degli  strumenti  di  degiurisdizionalizzazione, con particolare riguardo alla mediazione, alla negoziazione assistita e all'arbitrato.

    13

  • RAPPORTO COMMISSIONE ALPA

    Il  rapporto  introduce  un modello  di  ADR  nelle  controversie  tra operatori  economici  ed  utenti,  utilizza  la  nozione  comunitaria  di Servizio  di  interesse  economico  generale;  prevede  un  sistema  di ADR che ha effetti vincolanti per le parti e si ispira alle controversie nei settori dell'autorita' di Garanzie nelle Comunicazioni.●Inserire nei contratti pubblici una clausola di ADR●Negoziazione  assistita:  nei  contratti  di  valore  non  superiore  a 50.000,00  euro  in  tema  di  resp.  extracontrattuale  o  con  oggetto pagamento  di  somme,  il  consenso  della  P.A.  a  promuovere  il procedimento arbitrale avanzato dal privato si intende in ogni caso prestato salvo che esprima dissenso scritto entro 30 giorni

    14

  • PROPOSTE DEL RAPPORTO «ALPA» SULLE CONTROVERSIE DELLA P.A.

    DERESPONSABILIZZAZIONE:«E’ obbligo per le amministrazioni pubbliche (art. 1 comma 2 D.lvo n. 165/2001) di partecipare alla mediazione assistiti dalla propria avvocatura, ove presente. La conciliazione della lite da parte di chi è incaricato  di  rappresentare  la  pubblica  amministrazione, amministrata  da  uno  degli  organismi  di mediazione  previsti  nel presente decreto, non dà luogo a responsabilità amministrativa e contabile  quando  il  suo  contenuto  rientri  nei  limiti  del  potere decisionale dell’incaricato, salvo i casi di dolo e colpa grave».

    15

  • CORTE D'APPELLO DI NAPOLI 24/31 OTTOBRE 2017 RGN 1645/2017

    La  soluzione  conciliativa può  ritenersi  vantaggiosa  anche quandotra le parti processuali vi sia un ente pubblico●La  partecipazione  al  procedimento  di mediazione  demandata  èobbligatoria  per  legge  e  per  questo  motivo  non  può  ritenersi giustificabile  la  scelta aprioristica di  rifiuto e di assenza, neppure ove  tale  condotta  muova  dal  timore  di  incorrere  in  un  danno erariale a seguito della conciliazione.●Gli Enti pubblici – qualora si controverta di diritti disponibili – sono titolari degli stessi oneri ed obblighi di qualsiasi altro soggetto●E' proprio una condotta deresponsabilizzata o agnostica dell'ente pubblico che espone il funzionario a responsabilità erariale, in virtùdelle possibili conseguenze sanzionatorie previste dalla  legge  (art. 8 Dlvo n. 28/2010, art. 96 c.p.c.)

    16

  • CORTE DEI CONTI, SEZ. GIUR. SICILIA, SENT. N. 2719/2013

    ●La Corte d’appello di Napoli richiama questo passaggio della sent. della Corte dei Conti: … Accurata valutazione preventiva della  lite al  fine di un'utile partecipazione al processo mediativo che potràcondurre  a  soluzioni  improntate  al  principio  di  ragionevolezza  –giusto equilibrio fra esigenze di responsabilizzazione ed esigenze di protezione di chi debba assumere decisioni per conto della partepubblica ‐ tanto che proprio  la mancata adesione all'accordo può' costituire fonte di danno erariale.

    17

  • PROF. FODDAI PROF. LUISO: distinguere tra centralità della giurisdizione e priorità

    della giurisdizione

    La  nuova  realtà giuridica  è basata  sul  principio  di sussidiarietà in base al quale  il processo deve  considerarsi come extrema ratio.●In  Italia è mancata  la  costruzione pubblica di una politica della  giustizia,  manca  la  riflessione  politica  aperta  verso nuovi modelli  e  principi,  rivolti  a  soddisfare  i  bisogni  dei cittadini,  più che  gli  equilibri  istituzionali.  Per  questo  èimportante il lavoro della Commissione Alpa

    18

  • NUOVE PRATICHE CONSENSUALI DI RISOLUZIONE DELLE CONTROVERSIE‐‐> 

    NO STRUTTURA TRIADICA DEGLI ADR

    Superamento  dell'etichetta  ADR  in  particolare  la  “A” che identifica  questi  strumenti  in  opposizione  a  quelli giurisdizionaliLa  crisi  della  definizione  segnala  l'esigenza  di  collocare  le forme  giuridiche  di  risoluzione  dei  conflitti  in  una  nuova cornice  di  principi  e  significati  che  coniughi  la  funzione giurisdizionale  con  il  principio  della  partecipazione  degli attori alla gestione del conflitto.Il modello  giudiziale    può  convivere  con  questi  strumenti conciliativi, all'interno o in parallelo. Non vi è più un modello dominante  che  giustifichi  e  rafforzi  il  significato  di “Alternative”.

    19

  • LA “TERZA VIA”NEGOZIAZIONE ASSISTITAPRATICA COLLABORATIVA

    LE  NUOVE  FORME  CONSENSUALI  di  risoluzione  dei  conflitti  non presentano la figura del terzo imparziale.La classe forense sta subendo una grande trasformazione, accantoal ruolo competitivo  sviluppa nuove competenze professionali che ridefiniscono  la pratica  giuridica ed  assegnano un  ruolo di primo piano all'avvocato.

    Etica collaborativaPrincipi  del  dialogo,  trasparenza,  riservatezza,  impegno  etico formale dei partecipanti (buona fede e  lealtà) , che evita  il ricorso alla  decisione  del  giudice  e  prevede  uno  scambio  leale  di informazioni, finalizzato al raggiungimento di un accordoDivieto di rappresentare  in giudizio  il cliente  in caso di  fallimento della trattativa

    20

  • DIRE IL DIRITTO FARE GIUSTIZIA

    La  rappresentazione  della  giustizia  basata  sull'autorità e  la minaccia della sanzione ha cominciato ad indebolirsi.●La nuova domanda sociale di diritto e di giustizia si accompagnano ad  una  nuova  attitudine  partecipativa,  in  cui  la  soggezione  allenorme  attraverso  la  quale  sono  stati  comunicati  i  significati  ed i valori sociali, viene sostituita dall'adesione  razionale derivante da un dialogo diretto tra cittadini e istituzioni●La sovrapposizione di strumenti tradizionali e innovativi suggerisce che, a differenza della scienza ‐ove una nuova teoria sostituisce  la precedente  ‐ il  diritto  procede  per  agglomerazione:  nel  nuovo schema il vecchio e il nuovo coesistono.

    21

  • segue

    Si  incrina  definitivamente  il  monopolio  statale  della giustizia,  che  diviene  una  forma  di  responsabilità che  lo Stato deve dividere con i cittadini.Il  giudizio  perde  la  sua  priorità a  vantaggio  di  forme consensuali e partecipative di composizione delle dispute. Il giudice  diviene  il  garante  del  corretto  svolgimento  dei processi di risoluzione anziché il loro artefice.La  giustizia  non  è un  bene  pubblico  ma  un  bene  delpubblico,  che  tutti  devono  contribuire  a  costruire, attraverso la partecipazione alla gestione dei conflitti

    22

  • STRUMENTI NORMATIVI PER LA PARTECIPAZIONE

    La  diffusione  dei  processi  di  coinvolgimento  dei  cittadini promossi  dalle  P.A.  nasce  dalla  crescente  domanda  di partecipazione dei cittadini alle decisioni che li riguardano e dell'affermarsi di un modello di governance a più livelli che coinvolge  attori  istituzionali  e  non,  vincolata  da  regole formali/informali  con  decisioni  risultato  di  processi orizzontali più che verticali.Il maggior coinvolgimento dei cittadini è una  risorsa per  le istituzioni:Aumenta la visibilità dell'operato pubblicoPermette  ai  cittadini  un  confronto  immediato  con  le posizioni emergenti

    23

  • LIBRO BIANCO SULLA GOVERNANCE EUROPEA

    Individua  nel  coinvolgimento  più sistematico  dei  cittadini nell'elaborazione e attuazione delle politiche uno dei pilastri fondamentali  della  governance insieme  all'apertura, responsabilità,  efficacia  e  coerenza.  Fa  parte  di un'evoluzione  generale  dei  modelli  di  governance  delle democrazie rappresentative moderne

    24

  • NUOVI APPROCCI DELLA GOVERNANCE

    Sussidiarietà ‐‐‐>declinazione delle decisioni a più livelli e tra vari attori con una loro maggiore inclusione

    Coinvolgimento e consultazione costante degli stakeholderslungo le varie fasi dei processi decisionali e sin dagli inizi

    Progetti in partnership

    Rendicontazione a vari livelli (accountability)Maggiore accessibilità alle informazioni pubbliche

    25

  • 26

    Avv. Debora Ravenna

    Ordine Avvocati di MilanoOrganismo di Conciliazione Forense di Milano

    Fondazione Forense di Milano