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In Italia 1943-1948

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In Italia 1943-1948

Nona lezione

Dalla clandestinità

al ritorno ad una stampa libera

tra Resistenza e Repubblica.

Situazione generale (1943-1945)

25 luglio 1943: il Gran Consiglio rimuove Mussolini. Al suo posto il Re nomina il generale Pietro Badoglio.

Dal 25 luglio all’8 settembre: Italia divisa in due.

Al Sud, nuovo governo guidato da Pietro Badoglio che firma l’armistizio di Cassibile con gli Alleati e garantisce la continuità istituzionale

Si organizzano i partiti e la Resistenza che affiancheranno gli Alleati

Occupazione nazista

L’alleanza di Mussolini con la Germania si trasforma in OCCUPAZIONE NAZISTA del territorio italiano del Nord

Al Nord Mussolini viene liberato dai nazi-fascisti e si costituisce la Repubblica Sociale di Salò

Guerra di Liberazione, nuovi governi Badoglio e Bonomi, a cui partecipano i partiti antifascisti. PCI, DC, PSIUP, PRI, PLI, Partito d’Azione: CLN.

La stampa fra il 25 luglio e

l’8 settembre 1943

Totale disorientamento in tutte le redazioni

Gli incarichi più importanti vengono attribuiti a figure non compromesse con il regime fascista

Scandalismo

Linea istituzionale

Badoglio e la stampa

Impedisce la rinascita della libera stampa Mantiene l’istituzione del Minculpop Fa presidiare militarmente le redazioni Penuria di carta: giornali di 4 ► 2 pagine

Badoglio e la stampa Censura preventiva (veline ministeriali) Divieto assoluto alla stampa antifascista Blanda libertà alla stampa cattolica Sopprime: Popolo d’Italia e Regime

fascista Stridente continuismo

8 settembre 1943

la stampa si divide

Al Nord: giornali al servizio dei nazisti e della Repubblica di Salò. I giornali di lunga tradizione cominciano a diversificare le posizioni (Stampa). Quelli romani sospenderanno le pubblicazioni all’arrivo degli Alleati.

Al Sud: nascono numerosi fogli e numeri unici clandestini ► primi giornali antifascisti nelle città liberate.

Giornali dei partiti antifascisti

25 luglio – 8 settembre ’43

Giornali dei partiti ricostituiti

clandestinamente (Unità, Avanti!, Italia

Libera, Risorgimento liberale, il Popolo, la

Voce Repubblicana).

Gli Alleati promuovono e controllano la

stampa: PSYCHOLOGICAL WARFARE

BRANCH (PWB)

Liberazione di Roma

Dopo la liberazione di Roma (giugno 1944) i partiti usciti dalla lotta clandestina pubblicano i propri giornali

Il Messaggero e il Giornale d’Italia, vengono sospesi dagli Alleati perché coinvolti con il fascismo.

Esce un nuovo giornale: Il Tempo, Roma, 1944

STAMPA E REPUBBLICA DI SALO’

MINCULPOP ► F. Mezzasoma (intransigente)

PFR ► Alessandro Pavolini

Regime fascista ► Roberto Farinacci

Agenzia Stefani e Radio

Altri giornali Resto del Carlino ► Giorgio Pini

Corriere ► Amicucci Il Tempo ‘50

Messaggero ► Bruno Spampanato Secolo d’Italia negli anni ‘50

Stampa ► Concetto Pettinato Il Tempo ‘50

Stampa e Repubblica di Salò

Rottura / continuità

Negata da Mussolini ogni apertura (Amicucci e il Corriere) ► 500.000 copie

Revisionisti e conciliatoristi:

Pini, Spampanato, Pettinato

Stampa e Gazzetta del Popolo ► 350.000 copie

conciliazione / intransigenza

Repubblica fascista ► revisionismo

Crociata italica, don Tullio Calcagno

Il Popolo di Alessandria, neosquadrismo

300.000 copie

Orizzonti, il principe Valerio Borghese

L’Italia del popolo, Edmondo Cione (Croce)

Giornalisti fascisti vengono eliminati dai partigiani

Situazione generale della stampa

nelle città liberate 1943-1945

Giornali del PWB: Alleati

Giornali di partito:

“L’Unità”, organo del PCI, Roma, Torino, Genova,

Bologna ► 60.000 copie (1943)

“L’Italia libera”, azionista, Roma e Milano ► 20.000

copie

“L’Avanti!”, PSI, Milano ► 15.000

“Il Popolo”, DC, Roma, Milano

I giornali del CLN

Sono gestiti attraverso la collaborazione dei partiti del CLN:

Nazione del popolo, Firenze, 11.8.1944

Corriere d’informazione, Milano, Mario Borsa, luglio 1945

Nuova stampa, Torino (1945)

Nella gestione delle aziende sono presenti Commissari

nominati dal CLN

A Cagliari L’Unione Sarda

la direzione del giornale dal novembre

1943 al marzo 1944 è affidata a Jago

Siotto, antifascista, socialista, esponente

del Cominato di Liberazione nazionale

A Sassari

La pubblicazione della Nuova Sardegna,

sospesa nel 1926, riprende nel 1947

La stampa nelle città liberate 1943-1945

Gli Alleati favorevoli all’epurazione nelle

redazioni e alla nomina di direttori antifascisti.

La questione della proprietà viene rimandata alle

autorità liberamente elette

Gli Alleati favoriscono la pubblicazione di

testate giornalistiche moderate

Ritorno dei giornali moderati

Timore del Nord partigiano e prime fratture

nel fronte dei CLN favoriscono il ritorno dei

giornali moderati

Nascono testate meno coinvolte dal clima

politico, che si legano ad iniziative individuali

Il settimanale L’Uomo qualunque

(Guglielmo Giannini, dicembre 1944) è il

portavoce del disimpegno politico e civile

Evoluzione della professione e dell’impresa /

Rapporto potere politico / economico / giornalismo

Presenza dei CLN nella gestione dei giornali

maggiori, poi ritorno alle antiche proprietà: si

affermerà la continuità

Continuità anche nella concessione statale alla

radio (intesa come servizio pubblico). Nasce un

nuovo Ente pubblico: RADIO AUDIZIONI

ITALIA, RAI, 26 ottobre 1944 (Ministero delle

Poste)

L’ANSA

Una novità rispetto alla agenzia Stefani è data

dalla nascita della AGENZIA NAZIONALE

STAMPA ITALIANA (gennaio 1945). ANSA è

inizialmente una cooperativa tra i principali

quotidiani nazionali

Situazione generale 1945-1948

Durante il governo guidato dall’azionista Ferruccio Parri nel corso del 1945 rimangono forti le spinte di apertura democratica e progressista

Rottura dell’unità ciellenistica, tensioni tra “vento del Nord” e le pressioni conservatrici alimentate anche dal qualunquismo

Cautela delle sinistre che temono un ritorno reazionario

2 giugno 1946

Avvento alla Presidenza del Consiglio del democristiano Alcide De Gasperi.

Elezioni dell’Assemblea Costituente

Referendum istituzionale che darà la vittoria alla Repubblica, con il voto a suffragio universale.

Giornalisti e giornali dopo il 1945

Epurati solo i giornalisti più compromessi col

fascismo

Ripristinate le vecchie testate con i nomi originari

Reintegrate tutte le proprietà:

polarizzazione

Da un lato stampa filogovernativa

Dall’altro lato stampa di opposizione

polarizzazione politica e internazionale (guerra

fredda)

La Costituzione e la legislazione 1945-1948

Parte I della Costituzione (dopo i Principi

fondamentali). Diritti e doveri dei cittadini: Titolo I,

Rapporti civili: art. 21: LIBERTA’ DI STAMPA

Affronta la questione delle fonti di finanziamento alla

stampa: si concordò sulla formula che demandava al

legislatore futuro

Sequestro: voluto dalle sinistre per impedire la

rinascita della stampa fascista: voteranno con la DC a

favore del sequestro operato per motivi di urgenza da

ufficiali di polizia giudiziaria

Art. 21 della Costituzione « Tutti hanno diritto di manifestare

liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.

Si può procedere a sequestro soltanto per

atto motivato dell'autorità giudiziaria nel caso di delitti, per i quali la legge sulla stampa espressamente lo autorizzi, o nel caso di violazione delle norme che la legge stessa prescriva per l'indicazione dei responsabili.

Art. 21 In tali casi, quando vi sia assoluta urgenza e non

sia possibile il tempestivo intervento dell'autorità giudiziaria, il sequestro della stampa periodica può essere eseguito da ufficiali di polizia giudiziaria, che devono immediatamente, e non mai oltre ventiquattro ore, fare denunzia all'autorità giudiziaria.

Se questa non lo convalida nelle ventiquattro ore successive, il sequestro s'intende revocato e privo di ogni effetto. La legge può stabilire, con norme di carattere generale, che siano resi noti i mezzi di finanziamento della stampa periodica.

Sono vietate le pubblicazioni a stampa, gli spettacoli e tutte le altre manifestazioni contrarie al buon costume. La legge stabilisce provvedimenti adeguati a prevenire e a reprimere le violazioni. »

I limiti dell’art. 21

Limiti riguardo alla possibilità, e non obbligo, di

rendere noti i mezzi di finanziamento alla stampa

La libertà di stampa non è affermata in sé, ma

come corollario della manifestazione del pensiero

Non viene concepita la libertà di informazione

come un diritto veramente cardinale

Legislazione 1945-1948

Legge-stralcio = Legge 8 febbraio 1948, n. 47.

(48/47):

Questa legge riprende l’art. 21 e toglie ogni forma di

autorizzazione (consenso preventivo) e di censura

(approvazione preventiva) ai contenuti di uno scritto.

Sostituita con la REGISTRAZIONE

Il direttore è il responsabile, cioè ha la

responsabilità penale. Per registrarsi deve avere i

requisiti (cittadinanza italiana, capacità politica, ecc.)

e iscriversi all’ALBO dei giornalisti, se previsto dalla

legge.

Limiti della legislazione

Ci sarà ancora un Albo, e solo all’inizio

degli anni ’60 verrà istituito l’Ordine

Nel complesso, mancò UN DISEGNO

INNOVATORE E GLOBALE CHE DESSE

SICUREZZA ALLA PROFESSIONE E

ALLA LIBERTA’ DI STAMPA

Potere politico-economico

e giornalismo 1945-1948

I giornali di informazione si definiscono

indipendenti ma sono direttamente legati alle

forze di governo

Nelle proprietà i gruppi economici sono in

continuità con il passato

Editori non puri e sempre legati ai potentati

economici

Controllo del giornalismo

economico

La CONFINDUSTRIA controlla il

giornalismo economico: Il Sole (1865,

Milano, industria tessile), tra il 1950 il

1952 passa alla Confindustria, che nel

1961 acquista l’altro quotidiano finanziario

milanese, 24 Ore, nato nel 1946), fino alla

fusione: 1965, Il Sole 24 Ore