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PROGETTO DI EFFICIENTAMENTO ENERGETICO E MIGLIORAMENTO TECNOLOGICO RELAZIONE TECNICA ILLUSTRATIVA

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1 SOMMARIO

2 PREMESSA ................................................................................................................................................. 3

3 DATI GENERALI .......................................................................................................................................... 3

4 DESCRIZIONE GENERALE DELL’EDIFICIO SCOLASTICO .............................................................................. 3

5 INTERVENTI DI PROGETTO ........................................................................................................................ 4

5.1 ADEGUAMENTO IMPIANTO TERMICO .............................................................................................. 5

5.1.1 Sostituzione caldaia ................................................................................................................... 5 5.1.2 Sostituzione radiatori ................................................................................................................ 7

5.2 SOSTITUZIONE IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE .................................................................................. 8

5.2.1 Analisi illuminotecnica ............................................................................................................... 8 5.3 RIFACIMENTO IMPIANTO ELETTRICO .............................................................................................. 10

5.4 MESSA IN POSA SISTEMA DI GESTIONE E MONITORAGGIO IMPIANTI ........................................... 14

6 LEGGI E NORME – Disposizioni legislative .............................................................................................. 14

7 CONCLUSIONI .......................................................................................................................................... 15

PROGETTO DI EFFICIENTAMENTO ENERGETICO E MIGLIORAMENTO TECNOLOGICO RELAZIONE TECNICA ILLUSTRATIVA

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2 PREMESSA

La presente relazione tecnica illustra l’intervento di Efficientamento energetico e miglioramento

tecnologico relativo all’edificio, comprende 4 corpi di fabbrica indipendenti, all’interno del

complesso adibito a Istituto Comprensivo Statale di via Sacramento snc, Cinisi (PA).

Il territorio comunale ricade in zona sismica 2, l’edificio ha un volume pari a 10.944,00 mc.

3 DATI GENERALI

Il seguente progetto definitivo è finalizzato all’efficientamento energetico e al miglioramento

tecnologico dell’edifico. L’intervento è studiato in funzione di una razionalizzazione dei consumi

energetici al fine di garantire un migliore comfort di utilizzo ed una contestuale riduzione dei

consumi energetici, adeguandoli agli odierni standard richiesti dalle attuali normative.

4 DESCRIZIONE GENERALE DELL’EDIFICIO SCOLASTICO

L'edificio ospita i seguenti ambiti funzionali:

• Spazi Didattici;

• Spazi Amministrativi;

• Palestra/piscina.

PROGETTO DI EFFICIENTAMENTO ENERGETICO E MIGLIORAMENTO TECNOLOGICO RELAZIONE TECNICA ILLUSTRATIVA

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Esiste un'area adibita a parcheggio auto di superficie pari a 135 mq con n. 13 posti auto.

L’edificio è provvisto di impianto di rilevazione fumi e calore e di impianto antincendio; sono

presenti n. 04 idranti per piano e n. 15 estintori.

È attualmente provvisto di caldaia di potenza pari a 290 kW all’interno del volume del fabbricato ed

il sistema di riscaldamento è centralizzato a metano.

L'edificio è dotato di accorgimenti specifici per il superamento delle barriere architettoniche in

conformità al DPR 503/1996 del 24/07/1996 tramite:

- accesso dall'esterno con rampe con pendenza < 8%;

- servizio igienico specifico per disabili a norma;

- porte di lunghezza minima di 0,90 m;

- percorsi interni;

ed è dotato di alcuni accorgimenti per ridurre i consumi energetici tramite:

- isolamento della copertura;

- zonizzazione impianto termico:

- pannelli solari fotovoltaici.

Il contesto ambientale in cui è inserito l’edificio presenta elementi di disturbo a causa della

presenza di fonti di inquinamento acustico e alla vicinanza di sorgenti di radiazioni

elettromagnetiche.

La tipologia strutturale del fabbricato è la seguente:

le strutture portanti verticali sono in muratura portante e struttura (pilastri e travi) in cemento

armato, le strutture orizzontali sono solai in cemento armato e laterizi, la copertura è in parte piana

e in parte a falda, le chiusure esterne sono in muratura in laterizio e le partizioni interne sono

tramezzi in muratura.

La scuola è frequentata da circa 484 persone fra alunni, insegnanti e ausiliari.

5 INTERVENTI DI PROGETTO

Le opere da realizzare sono finalizzate al miglioramento dell’efficienza energetica e tecnologica

dello stabile di cui all’oggetto L’intervento è studiato in funzione di una razionalizzazione dei

consumi energetici al fine di garantire un miglior comfort di utilizzo ed una contestuale riduzione

dei consumi energetici.

PROGETTO DI EFFICIENTAMENTO ENERGETICO E MIGLIORAMENTO TECNOLOGICO RELAZIONE TECNICA ILLUSTRATIVA

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Per l’esecuzione dell’intervento verranno impiegati materiali innovativi di comprovate capacità

tecnologiche con tecniche di lavorazione accurate e svolte a regola d’arte e con l’uso di macchinari

dalle dimensioni tali da evitare il più possibile danni ai luoghi. Durante l’esecuzione dei lavori

verranno rispettate tutte le normative vigenti sulla sicurezza ed igiene dei lavoratori, secondo le

direttive del direttore dei lavori in collaborazione con il coordinatore per la sicurezza in fase di

esecuzione.

L’intervento si articola in diverse fasi che prevedono le seguenti opere.

5.1 ADEGUAMENTO IMPIANTO TERMICO

Il progetto riguarda:

• Sostituzione della caldaia;

• Sostituzione dei radiatori.

5.1.1 SOSTITUZIONE CALDAIA

Un importante intervento riguarda la sostituzione della caldaia esistente con una nuova caldaia,

idonea al funzionamento con bruciatori a gas.

L’impianto termico presente nell’edificio oggetto di intervento è costituito da una caldaia a metano

di potenza a carico nominale pari a 290 kW ubicata in un apposito locale, a servizio dell’intero

edificio.

Essendo la caldaia abbastanza vecchia, ai sensi della Normativa del Regolamento di Esecuzione, per

problemi di sicurezza secondo la Legge 64/8, si ritiene necessario la sostituzione con un’altra di

uguale potenzialità e caratteristiche.

In particolare, la caldaia avrà le seguenti caratteristiche:

Caldaia in acciaio monoblocco dotata di turbolatori in acciaio inossidabile ad alte performance che

permettono elevate superfici di scambio al fine di ottimizzare lo scambio di calore ed

omogeneizzare il carico termico con camera di combustione ad inversione di fiamma e con

rendimento 3 stelle secondo direttiva 92/42/CEE.

Portellone anteriore ad apertura ambidestra a doppia tenuta con treccia in ceramica ad alto potere

coibente.

Pannellatura realizzata in lamiera verniciata a fuoco.

Potenza utile 300 kW.

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% Rendimento Pn (80° - 60*) 95,4 carico rid. (30% di Pn 80° - 60°).

Descrizione delle opere da eseguire

Si prevede la sostituzione della caldaia con un modulo termico di n. 1 caldaia ad acqua calda,

standard, della potenza termica nominale di 300 kW alimentato a gas metano, completo di

termoregolazione.

La caldaia sarà del tipo ad alto rendimento, funzionamento modulante con rampa conforme alla

direttiva gas 90/396 CEE, completa di linea di alimentazione gas metano e accessori secondo norme

vigenti UNI-CIG e ISPESL.

La caldaia sarà collegata tramite canale da fumo eseguito in acciaio inox isolato a doppia parete

all’attuale camino, che non verrà sostituito, completo di accessori secondo normativa vigente.

Gli accessori impiantistici ed il diametro interno dei canali da fumo e dei camini saranno conformi

alle norme UNI 9615 e alla legge 10/91 e successive modifiche ed integrazioni.

Secondo le specifiche tecniche applicative del titolo secondo del DM 01-121975 riguardante le

norme di sicurezza per gli apparecchi contenenti liquidi caldi sotto pressione, l’impianto sarà dotato

di tutti i dispositivi di sicurezza, protezione e controllo, quali:

manometro, pozzetto controllo temperatura, termometro, termostato di regolazione, termostato

di blocco, pressostato di blocco, vasi di espansione circuiti primari, vasi di espansione circuiti

secondari, valvola di sicurezza, tronchetto misuratore di portata, valvola di intercettazione

combustibile installata sulla linea di alimentazione del gas metano, pannello di comando.

Il circuito primario verrà dotato di valvola per il riempimento e lo svuotamento.

La caldaia è corredata con due pompe ad iniezione, rubinetto di scarico e valvola di sicurezza. Dalla

caldaia partirà la linea di riscaldamento in tubo di acciaio da 4”; su questa sarà installato un

separatore idraulico con valvola di sfiato aria. A monte di questo saranno installati tutti gli accessori

di sicurezza ISPLES (manometro con riccio ammortizzatore e flangia attacco manometro campione

F.S. 6 Bar, Termostato a riarmo manuale, pressostato a riarmo manuale, Valvola di sicurezza

qualificata ISPELS Tarata a 3 Atm., pozzetto per termometro campione e vaso di espansione

qualificato ISPELS da 200 l.).

I fabbisogni termici dei singoli locali del complesso scolastico saranno corrispondenti alla legge

10/91 ed ai relativi regolamenti di attuazione e successive modifiche ed integrazioni.

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5.1.2 SOSTITUZIONE RADIATORI

Nell’edificio sono presenti vecchi radiatori in acciaio, i quali risultano danneggiati o malfunzionanti a

causa dell’ossidazione dei materiali e delle ostruzioni dei circuiti interni determinate probabilmente

da depositi calcarei. I problemi più diffusi riscontrati sono rappresentati da perdite d’acqua dovute

all’ossidazione, blocco delle valvole, dei detentori e dei circuiti interni ai radiatori.

In sostituzione dei radiatori in acciaio esistenti, dovranno essere forniti nuovi radiatori in alluminio

pressofuso, con funzionamento a bassa temperatura colore, bianco con interasse variabile da 80-90

cm, con numero di elementi variabili.

Figura 1 - Termosifone tipo in alluminio pressofuso

Tutti i radiatori forniti dovranno essere garantiti 10 anni dalla data di installazione da difetti di

fabbricazione e dovranno essere dotati del “Certificato di prestazione”.

I radiatori dovranno essere dotati di tutti gli accessori necessari quali: tappi universali, mensole per

radiatori, valvole, detentori.

Inoltre, tutti i nuovi radiatori dovranno essere dotati di testa termostatica e di valvola termostatica.

La valvola termostatica è una valvola la cui apertura è proporzionale alla differenza fra la

temperatura impostata dall'utente sul sensore di temperatura, chiamato testa termostatica, e

la temperatura ambiente misurata.

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Lo scopo della valvola termostatica è mantenere la temperatura ambiente pari a quella impostata

sulla testa termostatica, perciò, quando la temperatura ambiente è uguale alla temperatura

impostata, la valvola regola in chiusura.

Figura 2 - Valvola termostatica

Dovranno essere effettuati tutti i lavori di termoidraulica necessari per raccordare i nuovi

termosifoni all’impianto esistente e dovrà comprendere anche gli eventuali piccoli lavori di ripresa

degli intonaci e ripresa della tinteggiatura.

I vecchi radiatori dovranno essere smaltiti a cura dell’Impresa appaltatrice.

5.2 SOSTITUZIONE IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE

Al fine di raggiungere l’obiettivo finale dell’efficientamento energetico degli edifici oggetto di

interventi, viene prevista la totale sostituzione dell’impianto di illuminazione interno ed esterno

esistente con dispositivi LED (Light Emitting Diodes, ovvero “diodi che emettono luce”).

I LED consentono di risparmiare, a parità di luce emessa, fino all’80% di energia elettrica rispetto a

una normale lampada a incandescenza, e hanno un tempo di vita che può arrivare fino a 100.000

ore, contro le 1.000 di una lampadina ad incandescenza e le 10.000 di una lampada a fluorescenza.

Per la sostituzione degli apparecchi illuminanti con LED vedasi elaborato “Progetto Illuminotecnico”.

5.2.1 ANALISI ILLUMINOTECNICA

Il settore dell’illuminazione scolastica in ambito pubblico, attualmente, presenta caratteristiche tali

da consentire la realizzazione di interventi di efficienza energetica, finalizzati al conseguimento di

un consistente risparmio di energia elettrica, con conseguenti benefici in termini economici ed

ambientali.

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Tutti gli interventi di riqualificazione devono essere valutati, oltre che dal punto di vista

dell’efficienza energetica ed economica, anche dal punto di vista della qualità del servizio offerto

agli studenti. In maniera non vincolante nella scelta del corpo luminoso, si è considerato nell’analisi

un pannello led da utilizzare in numero consono ai Lux necessari per aule ed uffici scolastici.

L’utilizzo dell’impianto fotovoltaico esistente, inoltre, permetterà di aumentare l’autoconsumo degli

edifici con notevole risparmio di energia elettrica.

Concetti illuminotecnici di base

LED è un acronimo inglese per " Light Emitting Diode". I dispositivi LED possono sostituire

qualunque lampadina tradizionale ad incandescenza, a basso consumo, fluorescente, ecc.

Riguardo ai consumi, se compariamo i vari tipi di lampade, rispetto ad una lampadina ad

incandescenza da 100W, troviamo che una lampadina a basso consumo della stessa potenza

luminosa consuma 22W, mentre una lampadina a LED consuma tra 6 e 8 W. Riguardo alla durata, la

lampadina ad incandescenza ha una durata tra 1000 e 1500 ore, una a basso consumo di circa 5000

ore, una a LED di 50000 ore Il progetto illuminotecnico prevede esclusivamente l’utilizzo di

apparecchi cablati con lampade ad alta emissione luminosa e basso consumo in linea con le

direttive europee sul risparmio energetico (ioduri metallici, lampade fluorescenti, Led). Le ottiche

degli apparecchi illuminanti sono in alluminio purissimo per il miglior rendimento d’utilizzazione,

mentre il coefficiente di manutenzione è assicurato dall’ elevato grado di protezione dei vani ottici.

Figura 3 Tipico pannelli Led

Calcoli illuminotecnici

Per i calcoli illuminotecnici si rimanda all’ elaborato “Progetto Illuminotecnico”.

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5.3 RIFACIMENTO IMPIANTO ELETTRICO

Gli impianti hanno origine dal quadro di consegna, posto a valle del misuratore, e saranno

alimentati da un proprio quadro di distribuzione, protezione e sezionamento posto all’ingresso della

struttura. Dal quadro generale di distribuzione si derivano i quadri secondari che servono a

sezionare e proteggere le linee nella sala computer e nel locale autoclave. Il sistema di distribuzione

è di tipo TT e nei quadri le linee sono protette con interruttore automatico magnetotermico

differenziale rispondente alla Norma CEI 23-18, in modo da garantire un adeguato coordinamento

tra cavo e dispositivo di protezione sia nei riguardi dell'energia passante (integrale di Joule) Norma

CEI 64-8 Artt. 434.3, 434.3.1 e 434.3.2, sia nei riguardi della lunghezza massima protetta della linea

Norma CEI 64-8 Art. 533.3.

I cavi in bassa tensione saranno tutti del tipo N07V-K, FG7R, FG7OR e FG10M1 rispondenti alla

Norma CEI 20-22. I cavi avranno sezione tale da garantire, in qualsiasi punto dell'impianto, una

caduta di tensione inferiore al 4% Norma CEI 64-8 Sez. 525.

Quelli in alta tensione avranno tutti una tensione di isolamento pari a 6/10kV. Inoltre, per tutti i cavi

sono da tenere presenti le seguenti prescrizioni normative:

- la sezione minima ammessa dei conduttori di fase deve essere di 1.5 mmq (Norma CEI 64-8 Tab

52E);

- la sezione minima ammessa dei conduttori di protezione deve essere pari a quella dei conduttori

di fase per sezioni fino a 16 mmq, per sezioni maggiori dei conduttori di fase la sezione del

conduttore di protezione deve essere pari alla metà della sezione dei conduttori di fase (Norma CEI

64-8 Tab 54F);

- i colori ammessi per i conduttori di fase non prevedono il blu ed il giallo-verde (Norma CEI 16-4 -

UNEL 00722);

- il conduttore di neutro deve essere identificato con il colore blu, il conduttore di protezione invece

con il colore giallo-verde (Norma CEI 64-8 Art. 514.3.2).

L'impianto deve inoltre ottemperare alle seguenti prescrizioni:

- per l'illuminazione occorre prevedere un circuito ogni 2.5 kVA circa di potenza installata;

- per le prese a spina 220 V 2P+T 10 A occorre prevedere mediamente un circuito ogni dieci prese

installate;

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- per le prese a spina 220 V 2P+T 16 A occorre prevedere mediamente un circuito ogni cinque prese

installate;

- per le prese a spina 220 V 2P+T 10/16 A (tipo UNEL o bipasso) si deve suddividere la distribuzione

come per le prese a spina 220 V 2P+T 16 A, oppure ipotizzare quali saranno utilizzate come prese a

spina con IN= 10 A e quali, invece, come prese a spina con IN=16 A;

- i circuiti prese a spina 220 V 2P+T 10 A devono essere protetti con dispositivi con IN=10 A;

- i circuiti prese a spina 220 V 2P+T 16 A devono essere protetti con dispositivi con IN=16 A;

- la sezione dei conduttori dei circuiti sopra citati (dorsali e derivazioni secondarie) deve essere

coordinata, nel rispetto delle protezioni contro le sovracorrenti, con la corrente nominale dei

relativi dispositivi di protezione;

- si devono adottare, per la protezione di tutti i circuiti terminali, interruttori automatici

magnetotermici-differenziali con Idn ≤ 30 mA;

- le prese a spina devono essere dotate di alveoli schermati (grado di protezione contro i contatti

diretti 2.1);

- le prese a spina per utenze di potenza superiore a 1kW devono avere la protezione locale da

sovracorrenti e da corto circuiti;

Le condutture saranno in parte incassate, in parte a vista mediante canale metallico ed in parte

interrate mediante l'uso di tubi flessibili e dovranno pertanto essere rispettate le seguenti

indicazioni normative:

- il diametro interno dei tubi deve essere almeno pari ad 1.3 volte il diametro del cerchio

circoscritto al fascio di cavi che essi sono destinati a contenere, con un minimo di 10 mm, tranne

che per la colonna montante dove il diametro nominale interno del tubo deve essere maggiore di

1.4 volte il diametro del cavo o del fascio dei cavi (Norma CEI 11-17);

- il diametro interno dei condotti, se a sezione circolare, deve essere pari almeno a 1.8 volte il

diametro del cerchio circoscritto al fascio di cavi che essi sono destinati a contenere, con un minimo

di 15 mm. Per condotti di sezione diversa dalla circolare, il rapporto tra la sezione stessa e l'area

della sezione retta occupata dai cavi deve essere maggiore od uguale a 2 (Norma CEI 11-17).

Sono inoltre da tenere presenti le seguenti indicazioni normative generali:

- i tubi protettivi devono essere scelti in modo da assicurare adeguata resistenza meccanica alle

sollecitazioni che possono prodursi sia durante la posa sia durante l'esercizio (Norma CEI 64-8 Artt.

522.6 e 522.8);

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- i cavi posati in tubi o condotti devono risultare sempre sfilabili e reinfilabili e nei tubi o condotti

non devono esserci giunzioni o morsetti (Norma CEI 64-8 Art. 522.8.1.1);

- i raggi di curvatura delle tubazioni o condotti devono essere di valori tali da permettere un agevole

infilaggio dei cavi, in pratica devono essere compatibili con i raggi minimi di curvatura dei cavi posati

e la curvatura dei tubi deve essere tale che il diametro interno di questi non diminuisca di oltre il 10

% (Norma CEI 64-8 Art. 522.8.1.2).

I quadri elettrici devono essere di tipo ANS, cioè quadri costruiti non in serie destinati ad essere

installati in luoghi dove personale addestrato ha accesso al loro uso (Norma CEI 17-13/1 e 17-13/3).

Il quadro è ancora considerato come apparecchiatura di serie, purché il montaggio sia realizzato

secondo le istruzioni del costruttore e, per la tipologia dei quadri considerati, siano eseguiti i

seguenti controlli (Norma CEI 17-13/3 Art. 8.1.2):

- ispezione a vista per controllare la sistemazione del cablaggio, il corretto montaggio degli

apparecchi e degli eventuali blocchi;

- controllo delle misure di protezione contro i contatti diretti ed indiretti e della continuità del

circuito di protezione.

L'impianto in oggetto deve avere un proprio impianto di terra locale, così da costituire la protezione

fondamentale e obbligatoria dell'impianto elettrico.

L'impianto di terra è costituito da:

- dispersore;

- conduttore di terra;

- collettore principale di terra;

- conduttore di protezione.

Il dispersore ha il compito di disperdere facilmente nel terreno le correnti elettriche che si

manifestano in caso di guasto. Esso viene realizzato ponendo una corda di rame nuda di sezione

pari a 35 mm2 intorno al fabbricato ad una profondità di 0.50 m dalla superficie originale del

terreno. Posata la corda sul fondo dello scavo, si deve coprire con humus ben costipato evitando

ghiaia e ciottoli (raccomandazioni CEI S 423 Art. 2.2). L'anello posato nello scavo di fondazione può

anche essere parzialmente annegato in calcestruzzo in corrispondenza di attraversamenti di muri,

solette, etc... Se non è possibile realizzare un dispersore ad anello, si devono impiegare dei

dispersori a picchetto disposti ai vertici della pianta dell'edificio, oppure, qualora le dimensioni

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dell'edificio non siano modeste, alla distanza di 12 m l'uno dall'altro e aventi comunque la

lunghezza di 2 m e dimensioni regolate dalle norme vigenti (CEI 64-8 Artt. 542.2.3 e 542.2.4).

La realizzazione del dispersore di terra per mezzo di picchetti è comunque obbligatoria qualora il

terreno su cui poggia l'edificio avesse un'elevata resistività (ad es. terreno ghiaioso). Il dispersore di

questo impianto è costituito da due picchetti in acciaio zincato di lunghezza 1.5 ml.

Il conduttore di terra, non in intimo contatto con il terreno, collega gli elementi del dispersore tra

loro ed al nodo principale di terra. Le giunzioni fra i conduttori di terra e gli elementi del dispersore

sono effettuate mediante morsetti di ottone o di acciaio inossidabile, ossia di materiale di pari

nobiltà del rame, i medesimi devono essere ricoperti di materiale isolante per rendere inattiva la

pila che si forma tra questi ed il dispersore. I conduttori di terra, nudi o isolati, sono protetti contro

il danneggiamento meccanico e sugli stessi è previsto un dispositivo di apertura per permettere

un'eventuale verifica (Norme CEI 64-8 Art. 542.4.2).

Le dimensioni del conduttore di terra sono:

- 16 mm2 se con protezione contro la corrosione ma non meccanica;

- 25 mm2 se in rame e senza protezione contro la corrosione;

- 50 mm2 se in ferro e senza protezione contro la corrosione.

Il collettore o nodo principale di terra deve essere costituito da un morsetto o da una barra cui

vanno collegati il conduttore di terra, i conduttori di protezione ed i conduttori equipotenziali

principali. I conduttori equipotenziali servono a ridurre allo stesso potenziale le masse estranee. Si

ha la presenza di conduttori equipotenziali principali e supplementari. Quelli principali collegano le

masse estranee nel punto più vicino al nodo principale di terra, quelli supplementari collegano le

medesime ai nodi secondari di piano (Norme CEI 64-8 Artt. 413.1.2.1 e 413.1.2.2). Il conduttore

equipotenziale deve avere sezione pari a metà di quella del conduttore di protezione principale, con

un minimo di 6 mm2 ed un massimo di 25 mm2 se il conduttore è in rame. Il conduttore

equipotenziale supplementare di piano deve avere sezione variabile a seconda che si abbia:

- connessione di due masse (parti conduttrici facenti parte dell'impianto elettrico): sezione

maggiore o uguale a quella del conduttore di protezione di sezione minore;

- connessione di massa a massa estranea (parte conduttrice non facente parte dell'impianto

elettrico): sezione maggiore o uguale a metà della sezione del conduttore di protezione della

massa;

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- connessione di due masse estranee: sezione maggiore o uguale a 2.5 mm2 con protezione

meccanica, maggiore o uguale a 4 mm2 senza protezione meccanica;

- connessione di massa estranea all'impianto di terra o al conduttore di protezione: sezione

maggiore o uguale a 2.5 mm2 con protezione meccanica, maggiore o uguale a 4 mm2 senza

protezione meccanica.

Un collegamento equipotenziale supplementare deve collegare tutte le masse estranee delle zone

1, 2, e 3 dei locali per bagni e docce con il conduttore di protezione (Norme CEI 64-8 Art.

701.413.1.6). In particolare, per le tubazioni metalliche è sufficiente che le stesse siano collegate tra

loro all'ingresso nei locali da bagno. Per la sezione di questo conduttore valgono le prescrizioni su

menzionate.

5.4 MESSA IN POSA SISTEMA DI GESTIONE E MONITORAGGIO IMPIANTI

Per garantire un’elevata prestazione energetica dell’edificio, è stata prevista l’installazione di un

sistema di building automation, per la cui descrizione si rimanda alla “Relazione Sistema di Gestione

Monitoraggio Impianti”.

6 LEGGI E NORME – DISPOSIZIONI LEGISLATIVE

- Legge n°186 del 01/03/1968: “Riconoscimento a regola d’arte”;

- DM 37/08: Regolamento concernente l’attuazione dell’articolo 11-quaterdecies, comma 13,

lettera a) della legge n°248 del 02/12/2005, recante riordino delle disposizioni in materia di attività

di installazione degli impianti all’interno degli edifici. Pubblicato nella Gazz. Uff. 12/03/2008, n°61;

- D.lgs. 81/08: Attuazione dell’articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n°123, in materia di tutela della

salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro (G.U. n°101 del 30 aprile 2008);

- D.lgs. 19/08/2005 n°192: Attuazione della direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento energetico

nell’edilizia;

- UNI TS 11300 Prestazioni energetiche degli edifici – Parte 1: Determinazione del fabbisogno di

energia termica dell’edificio per la climatizzazione estiva ed invernale.

Norme tecniche C.E.I.

11-1 “Norme generali imp. trasporto distribuzione energia elettrica”;

11-8 “Impianti di messa a terra”;

11-25 “Calcolo correnti di cortocircuito trifasi”;

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23-51 “Prove per Q. ad uso domestico o similari”

23-49 “Involucri e loro max sovratemperatura per Q. ad uso domestico o similari”;

64-8 “Impianti elettrici utilizzatori a tensione non sup. a 1000 VAC”.

Sono state tenute in debito conto tutte le altre leggi, i decreti e le circolari ministeriali concernenti

aspetti specifici dell’impiantista elettrica in media e bassa tensione e le disposizioni specifiche

concernenti ambienti ed applicazioni particolari.

Analogamente, per quanto riguarda le norme C.E.I., sono state tenute nel debito conto le altre

norme, non citate in precedenza, relative ad installazioni particolari ed ai singoli componenti.

Si è fatto riferimento alle tabelle UNEL. ed alle norme e tabelle UNI, all’elenco dei materiali e degli

apparecchi ammessi al marchio I.M.Q., alle pubblicazioni IEC, ai documenti di armonizzazione (HD)

ed alle norme (EN) europee CENELEC, alle pubblicazioni CEICECC.

7 CONCLUSIONI

La scelta dell’edificio da proporre a finanziamento ha alla base una filosofia che si pone come

obiettivo principale quello di dotare la popolazione di strutture che offrano la possibilità di essere

vissute con buoni livelli di comfort termico e ambientale, mirando alla realizzazione di interventi per

il raggiungimento di una qualità edilizia elevata con riferimento alla sostenibilità ambientale nonché

per la minimizzazione dei consumi di energia e delle risorse ambientali.

Le motivazioni della sua candidatura ad edificio da riqualificare sono riconducibili ai seguenti

aspetti:

1. appare, senza dubbio, un edificio di utilità sociale e culturale ed è risultato essere fortemente

radicato nella coscienza cittadina degli abitanti che hanno sottolineato l’importanza di preservarlo;

2. si tratta di agire su un edificio frequentato da un numero consistente di utenti per nove mesi

all’anno, perciò l’efficientamento energetico dell’edificio porterà benefici ad un numero importante

di cittadini;

3. l’edificio rifacendosi a consuetudini costruttive di epoca differente dall’attuale, presenta

debolezze dal punto di vista delle prestazioni energetiche e della sostenibilità;

4. l’intervento di efficientamento porterà a vantaggi consistenti in termini di risparmio e

contenimento dei consumi.