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Scuola Media Inferiore “Beato Tovini” Manerbio Provincia di Brescia. Relatore Prof. Sabaini Giuseppe. UNA GIORNATA SULLA NEVE:LEZIONE PROPEDEUTICA PER PROGETTO SCOLASTICO “ VIVERE LA NEVE” Data: 04/02./2015 Società/Scuola: BEATO TOVINI MANERBIO BS Istruttore/Insegnante: Maestro Prof. Sabaini Categoria/Classe : III^ Media Inferiore Strumenti: Palestra Cortile-Attrezzi per lo Sci Palloni- Cinesini-Casacche-Coni- Cronometro Decametro Attrezzi vari… Campo in sintetico,erba,terra battuta varie dimensioni... METODI-STRATEGIA RELAZIONALE Metodo deduttivo - induttivo alternato Libera esplorazione-Scoperta guidata Massima determinazione attentiva+elevata intensità nel campo motorio e cognitivo… Durata della seduta: 90’ circa Obiettivi Attività Descrizione grafica Obiettivo Educativo Primario: Socializzazione,conoscere i propi compagni ,massima attenzione e organizzazione psico intellettiva, passione per ciò che si fa’,impegno e abnegazione al lavoro,rispetto dei ruoli,educazione,spirito di gruppo,cooperazione,valori di vita... STRATEGIE EDUCATIVE/COMPORTAMENTALI PER UNA GIORNATA SULLA NEVE. ABITUARE I RAGAZZI AD INDOSSARE L’ ABBIGLIAMENTO IDONEO PER SCIARE 1. Pre-Gioco Iniziale: 10’ circa 1 Appello di tutti i ragazzi presenti in riga in ordine alfabetico per sensibilizzare ordine e disciplina quando si esce in gruppo sulle piste da sci. 2. abituare i ragazzi con idoneo abbigliamento a lavorare e termoregolare la temperatura del proprio corpo in “ambienti rigidi.” Vedi sequenza foto 1 Fondamentale Tecnico Primario: Saper rapportare tutte le parti del proprio corpo ai fondamentali sciistici. 2.Gioco Iniziale: 10’ circa GIOCO DEI CANGURI:. Saltellare su un solo arto inferiore 2. slalom coi palloni senza cambio mano 3. varianti Vedi sequenza foto 2 Capacità Coordinativa Primaria: Consapevolezza della massima espressione a livello di equilibrio armonico durante le situazioni sciistiche. 3.Esercitazione Analitica: 10’ 1.Simulare il gesto tecnico dello sciatore con dei bastoni in mano se non in possesso di opportuna attrezzatura 2. Simulare la posizione a uovo con dei opportuni piegamenti 3. Saltellare a piedi pari tra i coni in avanzamento frontale laterale Vedi sequenza foto 3 Capacità Condizionale Primaria: Potenziamento generale di tutto il corpo ma soprattutto degli arti inferiori 4.Esercizio Fisico:10’ circa Potenziamento fisico di tutte le parti del corpo in questo caso della parete superiore del corpo dato che abbiamo già lavorato precedentemente con gli arti inferiori, possibilmente sottoforma di gioco (I RAGAZZI PER APPRENDERE IN MODO EFFICACE DEVONO DIVERTIRSI SEMPRE) Vedi sequenza foto 4 Struttura Intelligenza di Gioco Tattica Individuale: 1. Anticipare eventuali manovre inaspettate di sciatori che precedono. 2. Utilizzare una consapevolezza di controllo velocità in base alle capacità motorie proprie. 3. sapersi destreggiare con qualsiasi repentino movimento di intuito e non instinto. NON EFFETTUARE MAI E POI MAI UN FUORI PISTA ONDE EVITARE DANNI FISICI CON FLORA E FAUNA O PEGGIO ANCORA EVENTUALI VALANGHE-SLAVINE 5.Situazione di Gioco:15’ circa Gara con e senza pattini in slalom e movimento sparso in un’ opportuno settore in palestra, meglio se all’ aperto battendosi i cinque oppure tutti i vari giochi di situazione come lo “sparviero”, “guardiano del ponte” ecc… Vedi sequenza foto 5 Tattica Collettiva: 1. Empatia strategica relazionale di classe mantenendo le dovute distanza in base alle caratteristiche dei propri compagni di classe e le loro attitudini psicomotorie… 2. .Conoscenza di tutte le regole della disciplina sciistica con tutte le sfaccettature di prevenzione ANTITRAUMI… 3. PORTARE SEMPRE IL CASCO 6.Gioco a Tema: 15’ circa Effettuare tutte le tipologie di gioco che abituano a cadere partendo naturalmente da una progressione superficie caduta come ad esempio un materassino alto morbido, un materassino basso morbido, un materassino basso duro, cadere sulla terra, cadere sul pavimento, cadere sul cemento ecc… Vedi sequenza foto 6

Società/Scuola: BEATO TOVINI MANERBIO BS Palloni- Cinesini ...giuseppesabaini.altervista.org/alterpages/files/UnaGiornatasulla... · Guida degli sci e bastone Saltare Controllo degli

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Scuola Media Inferiore “Beato Tovini” Manerbio Provincia di Brescia. Relatore Prof. Sabaini Giuseppe.

UNA GIORNATA SULLA NEVE:LEZIONE PROPEDEUTICA PER PROGETTO SCOLASTICO “ VIVERE LA NEVE”

Data: 04/02./2015 Società/Scuola:

BEATO TOVINI MANERBIO BS

Istruttore/Insegnante: Maestro Prof. Sabaini

Categoria/Classe : III^ Media Inferiore

Strumenti: Palestra –Cortile-Attrezzi per lo

Sci Palloni- Cinesini-Casacche-Coni-

Cronometro Decametro Attrezzi vari…

Campo in sintetico,erba,terra battuta varie dimensioni...

METODI-STRATEGIA RELAZIONALE Metodo deduttivo - induttivo alternato Libera esplorazione-Scoperta guidata

Massima determinazione attentiva+elevata intensità nel campo motorio e cognitivo…

Durata della seduta: 90’ circa

Obiettivi Attività Descrizione grafica

Obiettivo Educativo Primario: Socializzazione,conoscere i propi compagni ,massima attenzione e organizzazione psico intellettiva, passione

per ciò che si fa’,impegno e abnegazione al

lavoro,rispetto dei ruoli,educazione,spirito di gruppo,cooperazione,valori di vita...

STRATEGIE EDUCATIVE/COMPORTAMENTALI

PER UNA GIORNATA SULLA NEVE.

ABITUARE I RAGAZZI AD INDOSSARE L’

ABBIGLIAMENTO IDONEO PER SCIARE

1. Pre-Gioco Iniziale: 10’ circa 1 Appello di tutti i ragazzi presenti in riga in ordine alfabetico per sensibilizzare ordine e disciplina quando si esce in gruppo sulle piste da sci. 2. abituare i ragazzi con idoneo abbigliamento a lavorare e termoregolare la temperatura del proprio corpo in “ambienti rigidi.”

Vedi sequenza foto 1

Fondamentale Tecnico Primario: Saper rapportare tutte le parti del proprio corpo ai fondamentali sciistici.

2.Gioco Iniziale: 10’ circa GIOCO DEI CANGURI:. Saltellare su

un solo arto inferiore 2. slalom coi palloni senza cambio mano 3. varianti

Vedi sequenza foto 2

Capacità Coordinativa Primaria: Consapevolezza della massima espressione a livello di equilibrio armonico durante le situazioni sciistiche.

3.Esercitazione Analitica: 10’ 1.Simulare il gesto tecnico dello sciatore con dei bastoni in mano se non in possesso di opportuna attrezzatura

2. Simulare la posizione a uovo con dei

opportuni piegamenti

3. Saltellare a piedi pari tra i coni in

avanzamento frontale laterale

Vedi sequenza foto 3

Capacità Condizionale Primaria: Potenziamento generale di tutto il corpo ma soprattutto degli arti inferiori

4.Esercizio Fisico:10’ circa Potenziamento fisico di tutte le parti del

corpo in questo caso della parete superiore del corpo dato che abbiamo già lavorato

precedentemente con gli arti inferiori, possibilmente sottoforma di gioco (I

RAGAZZI PER APPRENDERE IN MODO EFFICACE DEVONO DIVERTIRSI SEMPRE)

Vedi sequenza foto 4

Struttura Intelligenza di Gioco Tattica Individuale: 1. Anticipare eventuali manovre inaspettate di sciatori che precedono. 2. Utilizzare una consapevolezza di controllo velocità in base alle capacità motorie proprie. 3. sapersi destreggiare con qualsiasi repentino movimento di intuito e non instinto. NON EFFETTUARE MAI E POI MAI UN FUORI PISTA ONDE EVITARE DANNI FISICI CON FLORA E FAUNA O PEGGIO ANCORA EVENTUALI VALANGHE-SLAVINE

5.Situazione di Gioco:15’ circa Gara con e senza pattini in slalom e

movimento sparso in un’ opportuno settore in palestra, meglio se all’ aperto battendosi

i cinque oppure tutti i vari giochi di situazione come lo “sparviero”, “guardiano

del ponte” ecc…

Vedi sequenza foto 5

Tattica Collettiva: 1. Empatia strategica relazionale di classe

mantenendo le dovute distanza in base alle caratteristiche dei propri compagni di classe e le loro attitudini psicomotorie…

2. .Conoscenza di tutte le regole della disciplina sciistica con tutte le sfaccettature di prevenzione ANTITRAUMI…

3. PORTARE SEMPRE IL CASCO

6.Gioco a Tema: 15’ circa Effettuare tutte le tipologie di gioco che

abituano a cadere partendo naturalmente da una progressione superficie caduta come ad esempio un materassino alto

morbido, un materassino basso morbido, un materassino basso duro, cadere sulla terra, cadere sul pavimento, cadere sul

cemento ecc…

Vedi sequenza foto 6

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UNA GIORNATA SULLA NEVE:LEZIONE PROPEDEUTICA PER PROGETTO SCOLASTICO “ VIVERE LA NEVE”

Introduzione foto 1°a

Presa coscienza di un’abbondante e corretta Presa di coscienza DÌ UN CORRETTO EQUIPAGGIAMENTO ALIMENTAZIONE PRIMA DI UNA GIORNATA SULLA NEVE. SCIISTICO. USARE SEMPRE IL CASCO A QUALSIASI ETA’……

Sequenza foto 1

Ordine e disciplina soprattutto quando si lavora in Gruppo Effettuare sempre l’appello dei Partecipanti ABITUARSI AD UN CLIMA RIGIDO…

Verifica apprendimento: Osservare attentamente lo spirito collaborativo dei ragazzi, tramite eventuali domande verificare la presa coscienza di tutte le nozioni eventualmente acquisite e prestare massima attenzione sulla loro comunicazione e comportamenti durante i giochi …

7. Gioco finale/Partita 20’ circa La classe terza media inferiore deve

simulare un eventuale discesa in una pista da scii tutti in gruppo con tutte le

sfaccettature didattico motorio relazionali che possono accadere durante la discesa

Vedi sequenza foto 7

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UNA GIORNATA SULLA NEVE:LEZIONE PROPEDEUTICA PER PROGETTO SCOLASTICO “ VIVERE LA NEVE”

Sequenza foto 2

GIOCO DEI CANGURI:. Saltellare su un solo arto inferiore. Slalom con palloni palleggiando solo con lo stessa mano ecc.

Sequenza foto 3

Simulare il gesto tecnico dello sciatore con dei bastoni in mano se non in possesso delle opportune racchette, simulare la posizione a uovo con degli opportuni piegamenti Saltellare (didattica degli appoggi) in vari modi tra coni o compagni in slalom con avanzamento frontale, laterale ecc.

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UNA GIORNATA SULLA NEVE:LEZIONE PROPEDEUTICA PER PROGETTO SCOLASTICO “ VIVERE LA NEVE”

Sequenza foto 4

Potenziamento fisico di tutte le parti del corpo in questo caso della parete superiore del corpo dato che

abbiamogià lavorato precedentemente con gli arti inferiori, possibilmente sotto forma di gioco

(I RAGAZZI PER APPRENDERE IN MODO EFFICACE DEVONO DIVERTIRSI SEMPRE)

Sequenza foto 5

Gara con e senza pattini in slalom e movimento sparso in un’ opportuno settore in palestra, meglio se all’ aperto

battendosi i cinque oppure tutti i vari giochi di situazione come lo “sparviero”, “guardiano del ponte” ecc.…

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Sequenza foto 6

Effettuare tutte le tipologie di gioco che abituano a cadere partendo naturalmente da una progressione superficie caduta come ad esempio un materassino alto morbido, un materassino basso morbido, un materassino basso

duro, cadere sulla terra, cadere sul pavimento, cadere sul cemento ecc.

Sequenza foto 7

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UNA GIORNATA SULLA NEVE:LEZIONE PROPEDEUTICA PER PROGETTO SCOLASTICO “ VIVERE LA NEVE”

La classe terza media inferiore deve simulare un eventuale discesa in una pista da scii tutti in gruppo con tutte le sfaccettature didattico motorio relazionali che possono accadere durante la discesa...

AAADEFOR Capacità Coordinative Esempi di come intervengono nella disciplina sciistica

Adattamento e trasformazione: la capacità che ha l'individuo, mentre si

svolge un'azione, in base alle variazioni percepite o dedotte dalla situazione,

di portare delle modificazioni all'azione programmata in precedenza e di

eseguirla in modo, del tutto o in parte, diverso

repentini

Rimbalzi e deviazioni anomale

Variazione del programma motorio in relazione alle iniziative dei compagni

ed avversari

Accoppiamento o Combinazione: la capacità di collegare tra di loro (in

relazione al movimento globale del corpo, diretto ad un certo scopo)

movimenti di segmenti del corpo, diretto ad un certo scopo) movimenti di

segmenti del corpo, movimenti isolati o singole fasi di movimento.

Guida degli sci e bastone

Saltare

Controllo degli sci e racchette orientato

Anticipazione motoria: la capacità che consente al soggetto di prevedere

l'andamento, la successione, gli esiti di un'azione e di programmare

conseguentemente i propri compiti motori

Lettura del percorso dei compagni che mi precedono

Lettura del comportamento avversario

Lettura della situazione

Visione di situazioni in discesa

Differenziazione: la capacità di selezionare il giusto grado di tensione

muscolare a seconda dell'esigenza motoria. Si può definire come senso del

movimento

Finte/Inganni

Il dosaggio della forza nei passaggi lunghi e corti e nei controlli degli sci

Il ritmo di sciata

Equilibrio: la capacità di mantenere tutto il corpo in condizioni di stabilità, sia

in fase statica che dinamica che in volo, o di ripristinare detta condizione

dopo aver eseguito dei movimenti

Gioco in acrobazia

Cambi direzione negli slalom

Contrasti tra sciatori

Tuffi/Cadute

Fantasia motoria: la capacità che consente di risolvere in forma originale e

creativa un problema motorio, quindi di variare, ristrutturare nuove forme di

apprendimento

Eludere paletti o altri sciatori

Finte

Ricerca di soluzioni nuove

Organizzazione spazio/temporale: la capacità di definire e variare la

posizione e i movimenti del corpo nello spazio e nel tempo, in riferimento ad

un campo di azione definito. Si può definire come senso dello spazio e del

tempo.

Posizione in pendenza

Valutazione della traiettoria e velocità proprie e degli altri sciatori

Valutazione della velocità di spostamento di tutti quelli in pista

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Gioco in acrobazia

Reazione: la capacità di iniziare ed eseguire rapidamente un movimento in

rapporto ad una qualsiasi sollecitazione e di eseguirlo alla velocità adeguata

rispetto al compito motorio da svolgere

Reazione alle finte

Tempi di attivazione della risposta motoria in rapporto alla situazione

creatasi

Ripartenze

Ritmizzazione: la capacità di dare un ordine cronologico specifico, ad un atto

motorio. Si può definire come senso del tempo che intercorre nelle varie fasi

del movimento

Aspetto tattico: adattamento ai tempi e ritmi di gioco

Variazioni del ritmo dei movimenti a seconda delle situazioni

Classificazione secondo l’utilizzo delle informazioni sensoriali: Classificazione capacità complesse ( energetiche - sensoriali) utilizzarle solo esclusivamente a carico naturale sotto forma di gioco con e senza palla

•Combinazione dei movimenti

•Differenziazione cinestesica dei movimenti

•Preservazione dell’equilibrio (mantenimento)

•Orientamento

•Ritmizzazione dei movimenti

•Adeguata velocità di reazione

•Adattamento ( combinazione, Trasformazione)

•Cooperazione

•Suggestione dei movimenti (espressività)

•Rilassamento dei muscoli

•Simmetrizzazione dei movimenti

•Resistenza della velocità

•Velocità della resistenza

•Resistenza della forza

•Forza della resistenza

•Resistenza della velocità e della forza

•Agilità

•Velocità della flessibilità

•Velocità della forza (ad es. capacità di salto)

•Forza della velocità

•Velocità della coordinazione

•Resistenza delle capacità di salto

•Coordinazione della resistenza

•Velocità della forza e coordinazione

•Coordinazione della forza

•Agilità della resistenza

•Precisione della forza

•Forza della coordinazione

•Coordinazione della flessibilità

Classificazione capacità fisiche (energetiche)

•Forzautilizzarle solo esclusivamente a carico naturale sotto forma di gioco con e senza attrezzi sciistici

•Resistenza utilizzarle solo esclusivamente a carico naturale sotto forma di gioco con e senza attrezzi sciistici

•Velocità utilizzarle solo esclusivamente a carico naturale sotto forma di gioco con e senza attrezzi sciistici

•Flessibilità utilizzarle solo esclusivamente a carico naturale sotto forma di gioco con e senza attrezzi sciistici

La mia metodologia d’insegnamento si basa su tutte le mie esperienze scolastiche e professionali condivise e

maturate nel corso degli anni frequentando Docenti del calibro del Professor Bonfanti Mario,

MondoniMaurizio,Bonaccorso Stefano ….e colleghi di lavoro in Società Sportive professionistiche e dilettantistiche

quali Bonaccorso Stefano, De Paoli Massimo, Cantaboni Roberto, ecc….Quindi per quanto concerne tutti gli sports di

squadra la metodologia, la traccia, l’organizzazione d’insegnamento più efficace e secondo me più corretta si basa

esclusivamente sul : 1P2G3E4S5E6G7G.

P = pre-gioco iniziale : si basa su una fase di attivazione della classe o della squadra basata su esercizi o simulazioni di situazioni

di gioco individuali quasi sempre con un pallone a testa per aumentare la temperatura corporea, la tonificazione muscolare, la

frequenza cardiaca. affinché l’atleta entri in un contesto psicomotorio adeguato privo di eventuali infortuni e defezioni.

G = gioco iniziale : i giochi iniziali consentono un approccio globale dell’alunno riguardo alla lezione in un contesto ludico giocoso

che crea un clima positivo in grado di ottimizzare l’apprendimento.

E = esercitazione analitica : permette all’alunno di misurare le proprie doti di controllo del corpo. Per la corretta esecuzione del

gesto tecnico si consiglia di procedere gradualmente con palloni di peso e forma variabili e soprattutto speculando sulla

biomeccanica esecutiva corretta del gesto tecnico stesso con il metodo della “moviola” ( esercizio corretto al rallentatore..) .

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UNA GIORNATA SULLA NEVE:LEZIONE PROPEDEUTICA PER PROGETTO SCOLASTICO “ VIVERE LA NEVE”

S= situazione di gioco: consente all’atleta di esprimere le sue gestualità tecnico-acrobatiche in relazione ad uno scopo da

perseguire . Tale scopo, nelle situazioni più semplici consiste nell’eseguire il gesto tecnico eludendo la sorveglianza degli

avversari. Nelle situazioni più complesse lo stesso obiettivo tecnico, come può essere la trasmissione di palla corretta con

rimbalzo a terra , deve essere raggiunto tenendo conto dell’opposizione attiva dell’avversario introducendolo con gradualità, in

modo che la paura del contrasto e del contatto fisico non diventino fattori d’inibizione dell’apprendimento del gesto tecnico, in

un contesto di duello competitivo.

E= esercizio fisico: l’esercizio fisico per gli alunni deve avvicinarsi come gestualità o come utilizzo di una specifica parte del corpo

al gesto tecnico primario. Nel caso l’obiettivo tecnico primario è la trasmissione di palla gomiti alti con rimbalzo a terra potrò

effettuare una serie di flessioni, addominali, potenziamento arti superiori con palle mediche copiando lo stesso gesto

tecnico…Nell’esempio del terzo tempo salto ad ostacoli con cura del ginocchio alto….

G=gioco a tema: infine, diventa la verifica più probante sulla qualità del processo d’insegnamento-apprendimento in atto e, di

conseguenza, sulla capacità del giovane atleta di disporre in maniera totale di sé stesso, in ogni circostanza di gioco, esprimendo

in partita gesti tecnico-coordinativi di qualità elevata.

G= gioco finale: partita alla fine della lezione senza nessun vincolo tecnico o tattico, l’insegnante osserva la bontà del proprio

operato e l’assimilazione dei vari gesti tecnici effettuati nella lezione e nelle lezioni precedenti.

Città di Cignano (BS) , 02/02/2015.

8.Alpino.Prof.Sabaini Giuseppe

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UNA GIORNATA SULLA NEVE:LEZIONE PROPEDEUTICA PER PROGETTO SCOLASTICO “ VIVERE LA NEVE”

Aggiornato il 04/02/2015

Prof. Sabaini Giuseppe

*DIMENSIONE ATTENTIVA (COGNITIVA):

1) Uso del linguaggio specifico 2) Domande attinenti all’argomento-

partecipazione 3) Domande di argomenti appena esposti… 4) ………………………………………………………………. 5) ……………………………………………………………….

*DIMENSIONE MOTORIA:

Criteri Soggettivi:

1) Biomeccanica corretta del gesto tecnico 2) Efficacia del gesto tecnico 3) Velocità esecutiva 4) Rapporto alunno-insegnante cercando la

massima imparzialità 5) Stato d’ animo di giornata del docente

cercando la massima imparzialità 6) Cultura, esperienza –intuito e istinto

dell’Insegnante… 7) Gestione emozione studente (ansia da prestazione) 8) Potenza esecutiva 9) …

Criteri Oggettivi:

1) Misurazioni di distanze, misurazioni varie con rispettivo voto su libri didattici…

*LIVELLO DÌ IMPEGNO

1) Voglia di migliorarsi,di mettersi in discussione 2) Atteggiamento propositivo 3) ……………………………………………………………………….

*DIMENSIONE EDUCATIVA COMPORTAMENTALE

1) Valori Famigliari e religiosi 2) Disciplina

3) Rispetto dei ruoli e del prossimo.. 4) ……………………………………………………………………….

FILOSOFIA GESTIONALE/MOTIVAZIONALE:

I Miei Ragazzi si devono divertire sempre mantenendo ordine e disciplina e massimo rispetto dei ruoli con la Cultura del Lavoro e Sacrificio. Devono incrementare in modo determinante la ® VDM ۞ = VOGLIA DI MIGLIORARSI SEMPRE , DOVUNQUE E COMUNQUE…

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Conclusioni Finali

Il Maestro di Sci che vorrei...

I candidati sciatori devono dimostrare padronanza di conduzione sugli spigoli, centralità della posizione, armoniosità

dei movimenti, coordinazione tra arti inferiori e superiori, capacità di controllo della velocità, dinamicità e buon

adattamento delle curve.

Oltre che alle lezioni tecniche, didattiche e metodologiche, si dedicheranno a materiale di cultura generale, come lo

studio del territorio, le nozioni di primo soccorso e di anatomia generale, nivologia e valanghe, giurisdizione e

sicurezza sulle piste. Non mancheranno ore dedicate al marketing del turismo, all’organizzazione delle stazioni

invernali, alla comunicazione e all’insegnamento di una seconda lingua straniera.

Ciò che un bravo maestro di sci deve trasmettere non sono solo le nozioni tecniche, ma innanzitutto un’esperienza di

vita piacevole e responsabile.

Anche il rispetto per l’ambiente circostante deve essere “materia di studio”: le piste da sci e la montagna sono luoghi

da sfruttare, ma location di inestimabile bellezza, sulle quali tutti –sciatori professionistici o semplici amatori-

devono potersi divertire o rilassare.

Anche il rispetto per le regole va insegnato: sciare non significa solo impegnarsi in una prestazione sportiva, ma

anche seguire le regole che permettono la convivenza con gli altri sciatori. Come sulla strada, anche sulla neve

bisogna considerare precedenze e tracciati, evitando colpi di testa che possono risultare pericolosi e azzardati per chi

li compie ma anche per chi li subisce. Imparare a sciare sin dalla più tenera età aiuta e se si comincia presto la tecnica

viene assimilata in modo quasi naturale. L’età giusta per iniziare, dicono gli esperti, sono i ¾ anni e farlo con

l’assistenza di un professionista e la scelta più sicura. Durante i corsi con i maestri, particolare attenzione è da

riservare proprio con il rapporto con i più piccoli e a quelli che non hanno mai sciato: lo scopo generale è che

l’insegnamento generale sia sempre simile a un gioco,in modo tale che le ore di vacanza passate sulla neve non

siano uno spiacevole ricordo.

In questo modo divertente... il principiante impara a rimanere in equilibrio sugli

sci volentieri (cosa che a quest’età risulta abbastanza semplice perché i bimbi

hanno le gambe più corte e il baricentro più basso) e a imitare i movimenti del

maestro sviluppando le capacità motorie divertendosi. Nessun pericolo per

quanto riguarda rischi di fratture: le ossa dei bambini sono molto flessibili e

normalmente resistono bene a eventuali urti e traumi da cadute.

L’equipaggiamento, però, è fondamentale sia per il freddo che per attutire le

cadute: con l’attrezzatura giusta si consente di mantenere una temperatura

corporea costante .Inoltre la vegetazione, l’assenza di smog e inquinamento

risulteranno particolarmente vantaggiosi per la salute.

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UNA GIORNATA SULLA NEVE:LEZIONE PROPEDEUTICA PER PROGETTO SCOLASTICO “ VIVERE LA NEVE”

IL NOSTRO MOTTO E’…

A NOI LA NEVE CI PIACE TANTO

( E LA MANGIAMO ANCHE…),

SE CI PRENDETE NON VI

PENTIRETE !!!!

III^ MEDIA INFERIORE

BEATO TOVINI

MANERBIO

BS