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Scuola Media Inferiore “Beato Tovini” Manerbio Provincia di Brescia. Relatore Prof. Sabaini Giuseppe.
UNA GIORNATA SULLA NEVE:LEZIONE PROPEDEUTICA PER PROGETTO SCOLASTICO “ VIVERE LA NEVE”
Data: 04/02./2015 Società/Scuola:
BEATO TOVINI MANERBIO BS
Istruttore/Insegnante: Maestro Prof. Sabaini
Categoria/Classe : III^ Media Inferiore
Strumenti: Palestra –Cortile-Attrezzi per lo
Sci Palloni- Cinesini-Casacche-Coni-
Cronometro Decametro Attrezzi vari…
Campo in sintetico,erba,terra battuta varie dimensioni...
METODI-STRATEGIA RELAZIONALE Metodo deduttivo - induttivo alternato Libera esplorazione-Scoperta guidata
Massima determinazione attentiva+elevata intensità nel campo motorio e cognitivo…
Durata della seduta: 90’ circa
Obiettivi Attività Descrizione grafica
Obiettivo Educativo Primario: Socializzazione,conoscere i propi compagni ,massima attenzione e organizzazione psico intellettiva, passione
per ciò che si fa’,impegno e abnegazione al
lavoro,rispetto dei ruoli,educazione,spirito di gruppo,cooperazione,valori di vita...
STRATEGIE EDUCATIVE/COMPORTAMENTALI
PER UNA GIORNATA SULLA NEVE.
ABITUARE I RAGAZZI AD INDOSSARE L’
ABBIGLIAMENTO IDONEO PER SCIARE
1. Pre-Gioco Iniziale: 10’ circa 1 Appello di tutti i ragazzi presenti in riga in ordine alfabetico per sensibilizzare ordine e disciplina quando si esce in gruppo sulle piste da sci. 2. abituare i ragazzi con idoneo abbigliamento a lavorare e termoregolare la temperatura del proprio corpo in “ambienti rigidi.”
Vedi sequenza foto 1
Fondamentale Tecnico Primario: Saper rapportare tutte le parti del proprio corpo ai fondamentali sciistici.
2.Gioco Iniziale: 10’ circa GIOCO DEI CANGURI:. Saltellare su
un solo arto inferiore 2. slalom coi palloni senza cambio mano 3. varianti
Vedi sequenza foto 2
Capacità Coordinativa Primaria: Consapevolezza della massima espressione a livello di equilibrio armonico durante le situazioni sciistiche.
3.Esercitazione Analitica: 10’ 1.Simulare il gesto tecnico dello sciatore con dei bastoni in mano se non in possesso di opportuna attrezzatura
2. Simulare la posizione a uovo con dei
opportuni piegamenti
3. Saltellare a piedi pari tra i coni in
avanzamento frontale laterale
Vedi sequenza foto 3
Capacità Condizionale Primaria: Potenziamento generale di tutto il corpo ma soprattutto degli arti inferiori
4.Esercizio Fisico:10’ circa Potenziamento fisico di tutte le parti del
corpo in questo caso della parete superiore del corpo dato che abbiamo già lavorato
precedentemente con gli arti inferiori, possibilmente sottoforma di gioco (I
RAGAZZI PER APPRENDERE IN MODO EFFICACE DEVONO DIVERTIRSI SEMPRE)
Vedi sequenza foto 4
Struttura Intelligenza di Gioco Tattica Individuale: 1. Anticipare eventuali manovre inaspettate di sciatori che precedono. 2. Utilizzare una consapevolezza di controllo velocità in base alle capacità motorie proprie. 3. sapersi destreggiare con qualsiasi repentino movimento di intuito e non instinto. NON EFFETTUARE MAI E POI MAI UN FUORI PISTA ONDE EVITARE DANNI FISICI CON FLORA E FAUNA O PEGGIO ANCORA EVENTUALI VALANGHE-SLAVINE
5.Situazione di Gioco:15’ circa Gara con e senza pattini in slalom e
movimento sparso in un’ opportuno settore in palestra, meglio se all’ aperto battendosi
i cinque oppure tutti i vari giochi di situazione come lo “sparviero”, “guardiano
del ponte” ecc…
Vedi sequenza foto 5
Tattica Collettiva: 1. Empatia strategica relazionale di classe
mantenendo le dovute distanza in base alle caratteristiche dei propri compagni di classe e le loro attitudini psicomotorie…
2. .Conoscenza di tutte le regole della disciplina sciistica con tutte le sfaccettature di prevenzione ANTITRAUMI…
3. PORTARE SEMPRE IL CASCO
6.Gioco a Tema: 15’ circa Effettuare tutte le tipologie di gioco che
abituano a cadere partendo naturalmente da una progressione superficie caduta come ad esempio un materassino alto
morbido, un materassino basso morbido, un materassino basso duro, cadere sulla terra, cadere sul pavimento, cadere sul
cemento ecc…
Vedi sequenza foto 6
Scuola Media Inferiore “Beato Tovini” Manerbio Provincia di Brescia. Relatore Prof. Sabaini Giuseppe.
UNA GIORNATA SULLA NEVE:LEZIONE PROPEDEUTICA PER PROGETTO SCOLASTICO “ VIVERE LA NEVE”
Introduzione foto 1°a
Presa coscienza di un’abbondante e corretta Presa di coscienza DÌ UN CORRETTO EQUIPAGGIAMENTO ALIMENTAZIONE PRIMA DI UNA GIORNATA SULLA NEVE. SCIISTICO. USARE SEMPRE IL CASCO A QUALSIASI ETA’……
Sequenza foto 1
Ordine e disciplina soprattutto quando si lavora in Gruppo Effettuare sempre l’appello dei Partecipanti ABITUARSI AD UN CLIMA RIGIDO…
Verifica apprendimento: Osservare attentamente lo spirito collaborativo dei ragazzi, tramite eventuali domande verificare la presa coscienza di tutte le nozioni eventualmente acquisite e prestare massima attenzione sulla loro comunicazione e comportamenti durante i giochi …
7. Gioco finale/Partita 20’ circa La classe terza media inferiore deve
simulare un eventuale discesa in una pista da scii tutti in gruppo con tutte le
sfaccettature didattico motorio relazionali che possono accadere durante la discesa
Vedi sequenza foto 7
Scuola Media Inferiore “Beato Tovini” Manerbio Provincia di Brescia. Relatore Prof. Sabaini Giuseppe.
UNA GIORNATA SULLA NEVE:LEZIONE PROPEDEUTICA PER PROGETTO SCOLASTICO “ VIVERE LA NEVE”
Sequenza foto 2
GIOCO DEI CANGURI:. Saltellare su un solo arto inferiore. Slalom con palloni palleggiando solo con lo stessa mano ecc.
Sequenza foto 3
Simulare il gesto tecnico dello sciatore con dei bastoni in mano se non in possesso delle opportune racchette, simulare la posizione a uovo con degli opportuni piegamenti Saltellare (didattica degli appoggi) in vari modi tra coni o compagni in slalom con avanzamento frontale, laterale ecc.
Scuola Media Inferiore “Beato Tovini” Manerbio Provincia di Brescia. Relatore Prof. Sabaini Giuseppe.
UNA GIORNATA SULLA NEVE:LEZIONE PROPEDEUTICA PER PROGETTO SCOLASTICO “ VIVERE LA NEVE”
Sequenza foto 4
Potenziamento fisico di tutte le parti del corpo in questo caso della parete superiore del corpo dato che
abbiamogià lavorato precedentemente con gli arti inferiori, possibilmente sotto forma di gioco
(I RAGAZZI PER APPRENDERE IN MODO EFFICACE DEVONO DIVERTIRSI SEMPRE)
Sequenza foto 5
Gara con e senza pattini in slalom e movimento sparso in un’ opportuno settore in palestra, meglio se all’ aperto
battendosi i cinque oppure tutti i vari giochi di situazione come lo “sparviero”, “guardiano del ponte” ecc.…
Scuola Media Inferiore “Beato Tovini” Manerbio Provincia di Brescia. Relatore Prof. Sabaini Giuseppe.
UNA GIORNATA SULLA NEVE:LEZIONE PROPEDEUTICA PER PROGETTO SCOLASTICO “ VIVERE LA NEVE”
Sequenza foto 6
Effettuare tutte le tipologie di gioco che abituano a cadere partendo naturalmente da una progressione superficie caduta come ad esempio un materassino alto morbido, un materassino basso morbido, un materassino basso
duro, cadere sulla terra, cadere sul pavimento, cadere sul cemento ecc.
Sequenza foto 7
Scuola Media Inferiore “Beato Tovini” Manerbio Provincia di Brescia. Relatore Prof. Sabaini Giuseppe.
UNA GIORNATA SULLA NEVE:LEZIONE PROPEDEUTICA PER PROGETTO SCOLASTICO “ VIVERE LA NEVE”
La classe terza media inferiore deve simulare un eventuale discesa in una pista da scii tutti in gruppo con tutte le sfaccettature didattico motorio relazionali che possono accadere durante la discesa...
AAADEFOR Capacità Coordinative Esempi di come intervengono nella disciplina sciistica
Adattamento e trasformazione: la capacità che ha l'individuo, mentre si
svolge un'azione, in base alle variazioni percepite o dedotte dalla situazione,
di portare delle modificazioni all'azione programmata in precedenza e di
eseguirla in modo, del tutto o in parte, diverso
repentini
Rimbalzi e deviazioni anomale
Variazione del programma motorio in relazione alle iniziative dei compagni
ed avversari
Accoppiamento o Combinazione: la capacità di collegare tra di loro (in
relazione al movimento globale del corpo, diretto ad un certo scopo)
movimenti di segmenti del corpo, diretto ad un certo scopo) movimenti di
segmenti del corpo, movimenti isolati o singole fasi di movimento.
Guida degli sci e bastone
Saltare
Controllo degli sci e racchette orientato
Anticipazione motoria: la capacità che consente al soggetto di prevedere
l'andamento, la successione, gli esiti di un'azione e di programmare
conseguentemente i propri compiti motori
Lettura del percorso dei compagni che mi precedono
Lettura del comportamento avversario
Lettura della situazione
Visione di situazioni in discesa
Differenziazione: la capacità di selezionare il giusto grado di tensione
muscolare a seconda dell'esigenza motoria. Si può definire come senso del
movimento
Finte/Inganni
Il dosaggio della forza nei passaggi lunghi e corti e nei controlli degli sci
Il ritmo di sciata
Equilibrio: la capacità di mantenere tutto il corpo in condizioni di stabilità, sia
in fase statica che dinamica che in volo, o di ripristinare detta condizione
dopo aver eseguito dei movimenti
Gioco in acrobazia
Cambi direzione negli slalom
Contrasti tra sciatori
Tuffi/Cadute
Fantasia motoria: la capacità che consente di risolvere in forma originale e
creativa un problema motorio, quindi di variare, ristrutturare nuove forme di
apprendimento
Eludere paletti o altri sciatori
Finte
Ricerca di soluzioni nuove
Organizzazione spazio/temporale: la capacità di definire e variare la
posizione e i movimenti del corpo nello spazio e nel tempo, in riferimento ad
un campo di azione definito. Si può definire come senso dello spazio e del
tempo.
Posizione in pendenza
Valutazione della traiettoria e velocità proprie e degli altri sciatori
Valutazione della velocità di spostamento di tutti quelli in pista
Scuola Media Inferiore “Beato Tovini” Manerbio Provincia di Brescia. Relatore Prof. Sabaini Giuseppe.
UNA GIORNATA SULLA NEVE:LEZIONE PROPEDEUTICA PER PROGETTO SCOLASTICO “ VIVERE LA NEVE”
Gioco in acrobazia
Reazione: la capacità di iniziare ed eseguire rapidamente un movimento in
rapporto ad una qualsiasi sollecitazione e di eseguirlo alla velocità adeguata
rispetto al compito motorio da svolgere
Reazione alle finte
Tempi di attivazione della risposta motoria in rapporto alla situazione
creatasi
Ripartenze
Ritmizzazione: la capacità di dare un ordine cronologico specifico, ad un atto
motorio. Si può definire come senso del tempo che intercorre nelle varie fasi
del movimento
Aspetto tattico: adattamento ai tempi e ritmi di gioco
Variazioni del ritmo dei movimenti a seconda delle situazioni
Classificazione secondo l’utilizzo delle informazioni sensoriali: Classificazione capacità complesse ( energetiche - sensoriali) utilizzarle solo esclusivamente a carico naturale sotto forma di gioco con e senza palla
•Combinazione dei movimenti
•Differenziazione cinestesica dei movimenti
•Preservazione dell’equilibrio (mantenimento)
•Orientamento
•Ritmizzazione dei movimenti
•Adeguata velocità di reazione
•Adattamento ( combinazione, Trasformazione)
•Cooperazione
•Suggestione dei movimenti (espressività)
•Rilassamento dei muscoli
•Simmetrizzazione dei movimenti
•Resistenza della velocità
•Velocità della resistenza
•Resistenza della forza
•Forza della resistenza
•Resistenza della velocità e della forza
•Agilità
•Velocità della flessibilità
•Velocità della forza (ad es. capacità di salto)
•Forza della velocità
•Velocità della coordinazione
•Resistenza delle capacità di salto
•Coordinazione della resistenza
•Velocità della forza e coordinazione
•Coordinazione della forza
•Agilità della resistenza
•Precisione della forza
•Forza della coordinazione
•Coordinazione della flessibilità
Classificazione capacità fisiche (energetiche)
•Forzautilizzarle solo esclusivamente a carico naturale sotto forma di gioco con e senza attrezzi sciistici
•Resistenza utilizzarle solo esclusivamente a carico naturale sotto forma di gioco con e senza attrezzi sciistici
•Velocità utilizzarle solo esclusivamente a carico naturale sotto forma di gioco con e senza attrezzi sciistici
•Flessibilità utilizzarle solo esclusivamente a carico naturale sotto forma di gioco con e senza attrezzi sciistici
La mia metodologia d’insegnamento si basa su tutte le mie esperienze scolastiche e professionali condivise e
maturate nel corso degli anni frequentando Docenti del calibro del Professor Bonfanti Mario,
MondoniMaurizio,Bonaccorso Stefano ….e colleghi di lavoro in Società Sportive professionistiche e dilettantistiche
quali Bonaccorso Stefano, De Paoli Massimo, Cantaboni Roberto, ecc….Quindi per quanto concerne tutti gli sports di
squadra la metodologia, la traccia, l’organizzazione d’insegnamento più efficace e secondo me più corretta si basa
esclusivamente sul : 1P2G3E4S5E6G7G.
P = pre-gioco iniziale : si basa su una fase di attivazione della classe o della squadra basata su esercizi o simulazioni di situazioni
di gioco individuali quasi sempre con un pallone a testa per aumentare la temperatura corporea, la tonificazione muscolare, la
frequenza cardiaca. affinché l’atleta entri in un contesto psicomotorio adeguato privo di eventuali infortuni e defezioni.
G = gioco iniziale : i giochi iniziali consentono un approccio globale dell’alunno riguardo alla lezione in un contesto ludico giocoso
che crea un clima positivo in grado di ottimizzare l’apprendimento.
E = esercitazione analitica : permette all’alunno di misurare le proprie doti di controllo del corpo. Per la corretta esecuzione del
gesto tecnico si consiglia di procedere gradualmente con palloni di peso e forma variabili e soprattutto speculando sulla
biomeccanica esecutiva corretta del gesto tecnico stesso con il metodo della “moviola” ( esercizio corretto al rallentatore..) .
Scuola Media Inferiore “Beato Tovini” Manerbio Provincia di Brescia. Relatore Prof. Sabaini Giuseppe.
UNA GIORNATA SULLA NEVE:LEZIONE PROPEDEUTICA PER PROGETTO SCOLASTICO “ VIVERE LA NEVE”
S= situazione di gioco: consente all’atleta di esprimere le sue gestualità tecnico-acrobatiche in relazione ad uno scopo da
perseguire . Tale scopo, nelle situazioni più semplici consiste nell’eseguire il gesto tecnico eludendo la sorveglianza degli
avversari. Nelle situazioni più complesse lo stesso obiettivo tecnico, come può essere la trasmissione di palla corretta con
rimbalzo a terra , deve essere raggiunto tenendo conto dell’opposizione attiva dell’avversario introducendolo con gradualità, in
modo che la paura del contrasto e del contatto fisico non diventino fattori d’inibizione dell’apprendimento del gesto tecnico, in
un contesto di duello competitivo.
E= esercizio fisico: l’esercizio fisico per gli alunni deve avvicinarsi come gestualità o come utilizzo di una specifica parte del corpo
al gesto tecnico primario. Nel caso l’obiettivo tecnico primario è la trasmissione di palla gomiti alti con rimbalzo a terra potrò
effettuare una serie di flessioni, addominali, potenziamento arti superiori con palle mediche copiando lo stesso gesto
tecnico…Nell’esempio del terzo tempo salto ad ostacoli con cura del ginocchio alto….
G=gioco a tema: infine, diventa la verifica più probante sulla qualità del processo d’insegnamento-apprendimento in atto e, di
conseguenza, sulla capacità del giovane atleta di disporre in maniera totale di sé stesso, in ogni circostanza di gioco, esprimendo
in partita gesti tecnico-coordinativi di qualità elevata.
G= gioco finale: partita alla fine della lezione senza nessun vincolo tecnico o tattico, l’insegnante osserva la bontà del proprio
operato e l’assimilazione dei vari gesti tecnici effettuati nella lezione e nelle lezioni precedenti.
Città di Cignano (BS) , 02/02/2015.
8.Alpino.Prof.Sabaini Giuseppe
Scuola Media Inferiore “Beato Tovini” Manerbio Provincia di Brescia. Relatore Prof. Sabaini Giuseppe.
UNA GIORNATA SULLA NEVE:LEZIONE PROPEDEUTICA PER PROGETTO SCOLASTICO “ VIVERE LA NEVE”
Aggiornato il 04/02/2015
Prof. Sabaini Giuseppe
*DIMENSIONE ATTENTIVA (COGNITIVA):
1) Uso del linguaggio specifico 2) Domande attinenti all’argomento-
partecipazione 3) Domande di argomenti appena esposti… 4) ………………………………………………………………. 5) ……………………………………………………………….
*DIMENSIONE MOTORIA:
Criteri Soggettivi:
1) Biomeccanica corretta del gesto tecnico 2) Efficacia del gesto tecnico 3) Velocità esecutiva 4) Rapporto alunno-insegnante cercando la
massima imparzialità 5) Stato d’ animo di giornata del docente
cercando la massima imparzialità 6) Cultura, esperienza –intuito e istinto
dell’Insegnante… 7) Gestione emozione studente (ansia da prestazione) 8) Potenza esecutiva 9) …
Criteri Oggettivi:
1) Misurazioni di distanze, misurazioni varie con rispettivo voto su libri didattici…
*LIVELLO DÌ IMPEGNO
1) Voglia di migliorarsi,di mettersi in discussione 2) Atteggiamento propositivo 3) ……………………………………………………………………….
*DIMENSIONE EDUCATIVA COMPORTAMENTALE
1) Valori Famigliari e religiosi 2) Disciplina
3) Rispetto dei ruoli e del prossimo.. 4) ……………………………………………………………………….
FILOSOFIA GESTIONALE/MOTIVAZIONALE:
I Miei Ragazzi si devono divertire sempre mantenendo ordine e disciplina e massimo rispetto dei ruoli con la Cultura del Lavoro e Sacrificio. Devono incrementare in modo determinante la ® VDM ۞ = VOGLIA DI MIGLIORARSI SEMPRE , DOVUNQUE E COMUNQUE…
Scuola Media Inferiore “Beato Tovini” Manerbio Provincia di Brescia. Relatore Prof. Sabaini Giuseppe.
UNA GIORNATA SULLA NEVE:LEZIONE PROPEDEUTICA PER PROGETTO SCOLASTICO “ VIVERE LA NEVE”
Conclusioni Finali
Il Maestro di Sci che vorrei...
I candidati sciatori devono dimostrare padronanza di conduzione sugli spigoli, centralità della posizione, armoniosità
dei movimenti, coordinazione tra arti inferiori e superiori, capacità di controllo della velocità, dinamicità e buon
adattamento delle curve.
Oltre che alle lezioni tecniche, didattiche e metodologiche, si dedicheranno a materiale di cultura generale, come lo
studio del territorio, le nozioni di primo soccorso e di anatomia generale, nivologia e valanghe, giurisdizione e
sicurezza sulle piste. Non mancheranno ore dedicate al marketing del turismo, all’organizzazione delle stazioni
invernali, alla comunicazione e all’insegnamento di una seconda lingua straniera.
Ciò che un bravo maestro di sci deve trasmettere non sono solo le nozioni tecniche, ma innanzitutto un’esperienza di
vita piacevole e responsabile.
Anche il rispetto per l’ambiente circostante deve essere “materia di studio”: le piste da sci e la montagna sono luoghi
da sfruttare, ma location di inestimabile bellezza, sulle quali tutti –sciatori professionistici o semplici amatori-
devono potersi divertire o rilassare.
Anche il rispetto per le regole va insegnato: sciare non significa solo impegnarsi in una prestazione sportiva, ma
anche seguire le regole che permettono la convivenza con gli altri sciatori. Come sulla strada, anche sulla neve
bisogna considerare precedenze e tracciati, evitando colpi di testa che possono risultare pericolosi e azzardati per chi
li compie ma anche per chi li subisce. Imparare a sciare sin dalla più tenera età aiuta e se si comincia presto la tecnica
viene assimilata in modo quasi naturale. L’età giusta per iniziare, dicono gli esperti, sono i ¾ anni e farlo con
l’assistenza di un professionista e la scelta più sicura. Durante i corsi con i maestri, particolare attenzione è da
riservare proprio con il rapporto con i più piccoli e a quelli che non hanno mai sciato: lo scopo generale è che
l’insegnamento generale sia sempre simile a un gioco,in modo tale che le ore di vacanza passate sulla neve non
siano uno spiacevole ricordo.
In questo modo divertente... il principiante impara a rimanere in equilibrio sugli
sci volentieri (cosa che a quest’età risulta abbastanza semplice perché i bimbi
hanno le gambe più corte e il baricentro più basso) e a imitare i movimenti del
maestro sviluppando le capacità motorie divertendosi. Nessun pericolo per
quanto riguarda rischi di fratture: le ossa dei bambini sono molto flessibili e
normalmente resistono bene a eventuali urti e traumi da cadute.
L’equipaggiamento, però, è fondamentale sia per il freddo che per attutire le
cadute: con l’attrezzatura giusta si consente di mantenere una temperatura
corporea costante .Inoltre la vegetazione, l’assenza di smog e inquinamento
risulteranno particolarmente vantaggiosi per la salute.
Scuola Media Inferiore “Beato Tovini” Manerbio Provincia di Brescia. Relatore Prof. Sabaini Giuseppe.
UNA GIORNATA SULLA NEVE:LEZIONE PROPEDEUTICA PER PROGETTO SCOLASTICO “ VIVERE LA NEVE”
IL NOSTRO MOTTO E’…
A NOI LA NEVE CI PIACE TANTO
( E LA MANGIAMO ANCHE…),
SE CI PRENDETE NON VI
PENTIRETE !!!!
III^ MEDIA INFERIORE
BEATO TOVINI
MANERBIO
BS