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SINDROMI MIELOPROLIFERATIVE
SINDROMI MIELOPROLIFERATIVE
MALATTIE NEOPLASTICHE DEL SISTEMA EMOPOIETICO CARATTERIZZATE DA UNA ABNORME PRODUZIONE DI CELLULE, MATURE O IMMATURE DELLE LINEE MIELOIDI:
GRANULOMONOCITICA
PIASTRINICA
ERITROCITICA
SINDROMI MIELOPROLIFERATIVE
PROLIFERAZIONE CLONALE DI UNO o PIU’ PROGENITORI EMOPOIETICI NEL MIDOLLO OSSEO e in SEDI EXTRAMIDOLLARI
Possono originare da:
CELLULA STAMINALE CELLULA STAMINALE
TOTIPOTENTE, NON ORIENTATA MULTIPOTENTE, ORIENTATA
IN SENSO MIELOIDE
SINDROMI MIELOPROLIFERATIVE
ACUTE LEUCEMIE ACUTE
SUBACUTE SINDROMI MIELODISPLASTICHE
CRONICHE LEUCEMIA MIELOIDE CRONICA
POLICITEMIA VERA
TROMBOCITEMIA ESSENZIALE MIELOFIBROSI IDIOPATICA
CON METAPLASIA MIELOIDE
SMP CRONICHE
SMP
SUBACUTE
SPM
ACUTE
CARATTERISTICA: possibile trasformazione dall’una all’altra forma durante il decorso della malattia
CELLULA STAMINALE TOTIPOTENTE
CELLULA STAMINALE
MULTIPOTENTE
CELLULA STAMINALE COMMITTED
LMC PV TE MFI
LEUCEMIE ACUTE
Interrelazione ed evoluzione delle malattie mieloproliferative
PRINCIPALI CARATTERI BIOLOGICI E PATOGENETICI
DELLE SINDROMI MIELOPROLIFERATIVE ACUTE
PROLIFERAZIONE : INCONTROLLATA, AUTONOMA ,
SENZA DIFFERENZIAZIONE
MATURAZIONE: MOLTO RIDOTTA O ASSENTE
PRODUZIONE DI ERITROCITI, GRANULOCITI,
PIASTRINE: FORTEMENTE DIFETTOSA
CLINICA: ANEMIA, INFEZIONI, EMORRAGIE
CARATTERI BIOLOGICI E PATOGENETICI DELLE
SINDROMI MIELOPROLIFERATIVE SUBACUTE
PROLIFERAZIONE: PARZIALMENTE CONTROLLATA CON
PARZIALE PROLIFERAZIONE
MATURAZIONE: RIDOTTA E INEFFICACE
PRODUZIONE DI ERITROCITI, GRANULOCITI, PIASTRINE:
DIFETTOSA
ACCUMULO DI BLASTI: MODESTO
CLINICA: ANEMIA, raramente INFEZIONI ED EMORRAGIE
CARATTERI BIOLOGICI E PATOGENETICI DELLE SINDROMI MIELOPROLIFERATIVE CRONICHE
PROLIFERAZIONE: parzialmente controllata con differenziazioneMATURAZIONE: normale
ACCUMULO DI BLASTI: irrilevante
PRODUZIONE DI ERITROCITI, GRANULOCITI, PIASTRINE: aumentata
CLINICA: secondaria all’espansione del tessuto mieloide:splenomegalia ed epatomegaliae delle cellule mature :eritrocitosi, trombocitosi, leucocitosi
LEUCEMIA ACUTA MIELOIDE
DEFINIZIONE: malattia neoplastica che origina nella cellula staminale emopoietica orientata in senso mieloide
PATOGENESI LEUCEMIA ACUTA
ALTERAZIONI DELLA FUNZIONE DI GENI PREPOSTI ALLA PROLIFERAZIONE E DIFFERENZIAZIONE CELLULARE
INCIDENZA LAM 3,5 casi/ 1OO.OOO abitanti
FREQUENZA : AUMENTA CON L’ETA’
le LAM costituiscono la quasi totalità delle LA dell’anziano
PREDISPOSIZIONE GENETICA (?)
SECONDARIE AD ESPOSIZIONE A PESTICIDI, FARMACI, RADIAZIONI, etc.
LEUCEMIE ACUTE “DE NOVO” O PRIMARIE
LEUCEMIE ACUTE SECONDARIE
ALL’ESPOSIZIONE AD AGENTI LEUCEMOGENI
LEUCEMIE ACUTE SECONDARIE
ALL’EVOLUZIONE DI UNA SMD
Le LA de novo hanno prognosi migliore rispetto alle secondarie.
Fra le LA secondarie particolare importanza hanno quelle che
conseguono alla terapia di una precedente neoplasia.
Tutte le LA secondarie hanno estese e marcate alterazioni del
genoma, con alterazioni cromosomiche multiple e complesse
APPROCCIO DIAGNOSTICO INTEGRATO
delle LEUCEMIE ACUTE
MORFOLOGIA classificazione FAB CITOCHIMICA
MICROSCOPIA IMMUNOLOGIA
ELETTRONICA CITOGENETICA
---------------------------------------------------------------
classificazione Morfologica, Immunologica, Citogenetica
MIC
DIAGNOSI LA
MORFOLOGICA: colorazioni panottiche di strisci di sangue periferico (blasti >10%) e di midollo osseo (blasti >20%)
CITOCHIMICA: evidenza di attività enzimatiche e/o presenza di particolari sostanze ritenute specifiche per alcuni tipi cellulari
IMMUNOLOGICA: evidenza di marker di superficie e/o citoplasmatici specifici per un lineage e/o per alcuni stadi di differenziazione cellulare mediante impiego di anticorpi monoclonali
CITOGENETICA e MOLECOLARE: evidenza di anomalie cromosomiche e genetiche che caratterizzano sottotipi a diversa prognosi e terapia
CLASSIFICAZIONE FAB DIAGNOSI MORFOLOGICA
esame di strisci di sangue periferico e di strisci di midollo osseo con una conta differenziale di 500 cellule
LA : blasti midollari > 30% (sola eccezione LA promielocitica in cui non sempre i blasti raggiungono il 30%)
LEUCEMIE ACUTE NON LINFOBLASTICHE
CLASSIFICAZIONE FAB
M0 MIELOBLASTICA INDIFFERENZIATA
M1 MIELOBLASTICA SENZA SEGNI DI
MATURAZIONE
M2 MIELOBLASTICA CON SEGNI DI
MATURAZIONE
M3 PROMIELOCITICA
M4 MIELOMONOCITICA
M5 MONOBLASTICA
M6 ERITROBLASTICA
M7 MEGACARIOBLASTICA
LEUCEMIA MIELOIDE INDIFFERENZIATA M0
blasti % > 90%, di piccole o medie dimensioni,
elevato rapporto nucleo/citoplasma, nucleo
eccentrico, cromatina lassa, più nucleoli
citoplasma basofilo
LEUCEMIA MIELOIDE SENZA SEGNI DI MATURAZIONE M1M1
BLASTI > 90%, MEDIE O GRANDI DIMENSIONI
rapporto nucleo/citoplasma variabile, nucleo
ovale o rotondo con 1 o + nucleoli
citoplasma talora con granulazioni
MIDOLLO ipercellulato
SERIE MIELOIDE maturante < 10%
SERIE MONOCITARIA maturante < 10%
LEUCEMIA MIELOIDE ACUTA CON MATURAZIONE M2
BLASTI 30-89%, con aspetti di maturazione
(granulazioni citoplasmatiche, corpi di Auer)
COMPONENTE GRANULOCITA > 10%
COMPONENTE MONOCITARIA < 20%
LEUCEMIA ACUTA PROMIELOCITICA M3
variante classica : promielociti atipici < 30%
ampio citoplasma stipato di granulazioni
rosso-porpora cosiì stipate da nascondere il
nucleo (a contorni irregolari, bilobato)
corpi di Auer multipli e affastellati (faggots)
Variante microgranulare: cellule con nucleo reniforme,
bilobato o multilobato
citoplasma con fini granulazioni disperse
alcuni corpi di Auer
inclusioni citoplasmatiche con caratteristiche
di granuli primari
LEUCEMIA ACUTA MIELOMONOCITICA M4
BLASTI midollari > 30%
COMPONENTE GRANULOCITARIA < 20%
midollo > 20%
COMPONENTE MONOCITARIA
sangue perif. > 5X 109/l
LEUCEMIA ACUTA MIELOIDE MONOCITICA/MONOBLASTICA M5
BLASTI midollari > 30%
COMPONENTE MONOCITARIA > 80%
Variante M5a : monoblasti citoplasma basofilo, abbondante, vacuolato, con fini granulazioni disperse
Nucleo rotondeggiante, convoluto, cromatina lassa, grossi nucleoli prominenti
Promonociti: citoplasma più basofilo, nucleoli prominenti
M5b: monociti basso rapporto nucleo/citoplasma, nucleo lobulato, citoplasma debolmente basofilo
Sangue Periferico: elementi monocitari più maturi di quelli midollari
LEUCEMIA ACUTA MIELOIDE CON PREDOMINANTE DIFFERENZIAZIONE ERITROIDE - M6
ERITROBLASTI MIDOLLARI > 50%
BLASTI MIDOLLARI > 30%
SERIE ERITROIDE megaloblastica con aspetti di displasia (binuclòearità, carioressi, asincronie maturative nucleo-citoplasmatiche, vacuolizzazioni citoplasmatiche e presenza di elementi giganti)
M6a m6bLeuc. Eritroblastica Eritroleucemiaimmatura
LEUCEMIA ACUTA MEGACARIOBLASTICA M7
identificazione dell’origine megacarioblastica mediante l’ausilio di uno studio immunofenotipico e ultrastrutturale
blasti con notevole polimorfismo, con nucleoli prominenti e citoplasma basofilo , talvolta protrusioni citoplasmatiche
BLASTI midollari > 30%
REAZIONI CITOCHIMICHE DI PIU’ FREQUENTE IMPIEGO NELLA DIAGNOSI DELLE LAM
RISULTATO FABMIELOPEROSSIDASI – MPO - MO, M7
EQUIVALENTI
SUDAN NERO – SBB + M1, M2, M3, M4
CLOROACETATO-ESTERASI – CAE + M2, M3, M4
ESTERASI NON SPECIFICA – NSE + M5, M4
FOSFATASI ACIDA - FA + M6, M5
PAS – acido periodico di Schiff + M6 , M5 ()
Marker di piu’ frequente riscontro nella caratterizzazione immunofenotipica
delle LAM
FAB ANTICORPI MONOCLONALI
__________________________________________
M0 CD34, CD13 e/o CD33,HLA-DR
anti-MPO
M1, M2 CD11. CD13, CD33, MLA-DR
M3 CD19, CD33
M4, M5 CD11, CD13, CD33, CD14, HLA-DR,
CD68
M6 Glicoforina,HLA-DR, Ag ABH
M7 CD41, CD42a,CD42b, CD61
GRUPPI DI RISCHIO IN RELAZIONE ALLE CARATTERISTICHE CITOGENETICHE
FAVOREVOLE INTERMEDIO SFAVOREVOLE
t(8;21) normale del(5q)/-5
Inv16 +8 del(7q)/-7
del(16q) +6 t(9;22)
t(15;17) 11q233q,9q,11q,20q 21q, 17p
+21 t(6;9)
+ 22 cariotipo complesso
(3 anomalie non correlate)
del(12p)
-Y
ELEMENTI FONDAMENTALI PER LA DIAGNOSI DIFFERENZIALE fra LANL e LAL (nel 90% dei casi i criteri
morfologici sono sufficienti)
LANL LALMorfologia:Granulazioni Citoplasmatiche presenti assenti
Citochimica:Perossidasi, esterasi positive negative
Ab monoclonali chericonoscono antigeni odeterminanti antigenici positivi negativi(granulo-monocitici, mega-cariocitici, eritroblastici)
Ab monoclonali che riconosconodeterminanti antigenici linfoidi(T o B) negativi positivi
Riarrangiamento dei geni generalmentedelle Ig o dei T cell receptor assente presente
SEGNI E SINTOMI CLINICI DI ESORDIO DELLA LAM PRIMARIA (466 casi)
-ASTENIA 93%-CARDIOPALMO, DISPNEA 55%-FEBBRE 62%-FEBBRICOLA 25%-EMORRAGIE 61%-DOLORI OSSEI o MUSCOLARI 23%-SUDORAZIONE PROFUSA 8%-SPLENOMEGALIA 18%-EPATOMEGALIA 11%-LINFOADENOMEGALIA 9%-IPERTROFIA GENGIVALE 11%-INTERESSAMENTO CUTANEO 5%-SINTOMI E SEGNI NEUROLOGICI 1%
GRADI DI ANEMIA NELLE LAM PRIMARIE (466 casi)
%
GRAVE Hb < 7 g/dl 15
MODERATA Hb 7 – 10 g/dl 57
LIEVE Hb 10 – 12 g/dl 21
ASSENTE Hb > 12 g/dl 7
GRADI DI LEUCOCITOSI NELLE LAM PRIMARIE
(466 CASI)
%
MASSIVA > 100.000/L 13
MARCATA 50 – 100.000/L 17
MODERATA 10 – 50.000/L29
ASSENTE < 10.000/L 41
GRADI DI PIASTRINOPENIA NELLE LAM PRIMARIE
(466 casi)
%
GRAVE < 20.000/L 23
MODERATA 20 – 50.000/L 38
LIEVE 50 – 100.000/L 22
ASSENTE > 100.000/L 17
ESAMI DI LABORATORIO NELLA LAM
IPERURICEMIA
IPERPOTASSIEMIA
IPOCALCEMIA
LEUCEMIE ACUTE
QUADRO CLINICO FASI AVANZATE DI MALATTIA
E’ CORRELATO A:
-ANEMIA
BATTERICHE-NEUTROPENIA INFEZIONI VIRALI MICOTICHE
-PIASTRINOPENIA EMORRAGIE
LEUCEMIE ACUTE MIELOIDI
FATTORI PROGNOSTICI NEGATIVI
ETA’ > 60 anni
COMPROMISSIONE o fegato, rene,
INSUFFICIENZA cuore, SNC,
DI ALTRI ORGANI app. respiratorio,
alterazioni metabol.
LEUCOCITOSI > 100 x 109/L
CITOTIPO MORFOLOGICO M0,M5, M6, M7
IMMUNOFENOTIPO Leucemie ibride
CARIOTIPO t(9;22), (Ph1); t(4:11)alterazionicromosomichecomplesse
TERAPIA DELLE LEUCEMIE ACUTE MIELOIDI
TERAPIA INIZIALETERAPIA INIZIALE
POLICHEMIOTERAPIA DI INDUZIONE INTENSIFICAZIONE CONSOLIDAMENTOBase: CITOSINA ARABINOSIDE, ANTRACICLINEAltri farmaci: MITOXANTRONE, AMSACRINA, VP 16,
6-THIOGUANINA, CICLOFOSFAMIDE
Risultati della terapia inizialeRisultati della terapia iniziale15-20% resistenti o rapida ricaduta15-20% exitus per complicanze prima della remissione
o durante il consolidamento60-70% remissione stabile
SINDROMI MIELOPROLIFERATIVE SUBACUTE
“SINDROMI MIELODISPLASTICHE”
Malattie primitive e clonali dell’emopoiesi, eterogenee per caratteristiche biologiche, cliniche e di durata, che hanno come comune denominatore la displasia dell’emopoiesi, cioè alterazioni della forma, della proliferazione e delle funzioni delle cellule emopoietiche.
CARATTERISTICHE GENERALI DELLE SMD
ANEMIA di grado variabile, normocitica o macrocitica, con anomalie non specifiche degli eritrociti, reticolocitopenia, sideremia elevata e, talora, bilirubina non coniugata lievemente aumentata (eritropoiesi inefficace)
PIASTRINE ridotte o normali, raramente aumentate, con anomalie morfologiche e funzionali non specifiche
LEUCOCITI normali o ridotti o aumentati, con o senza granulocitopenia, con o senza anomalie morfologiche e funzionali non specifiche dei granulociti neutrofili. Il numero dei monociti può essere aumentato. Possono essere presenti blasti in periferia
SMD: CARATTERISTICHE GENERALI
MIDOLLO: ipercellulare ( talora normo o ipocellulare) con o senza fibrosi.
DISERITROPOIESI costante, con o senza sideroblasti a corolla.
TROMBOCITOPOIESI e GRANULOCITOPOIESI displastiche.
Possibile aumento di PRECURSORI ATIPICI o di BLASTI
CARIOTIPO : spesso alterato, con interessamento più frequente dei cromosomi 5, 7, 8.
MIELODISPLASIE o DISPLASIE EMOPOIETICHE
COSTITUZIONALI
ACQUISITE, REVERSIBILI, NON CLONALI
ACQUISITE, IRREVERSIBILI, CLONALI
MIELODISPLASIE COSTITUZIONALI:
-SINDROME DI FANCONI
-ANEMIE DISERITROPOIETICHE CONGENITE
MIELODISPLASIE ACQUISITE, REVERSIBILI, NON CLONALI, SECONDARIE A:
DEFICIT VITAMINICI (B12, FOLATI)
FARMACI
ALCOOL
INFEZIONI
MALATTIE CRONICHE
*MIELODISPLASIE ACQUISITE, IRREVERSIBILI, CLONALI, SECONDARIE A:
agenti ignoti, non riconosciuti ( invecchiamento)
esposizione a mutageni iatrogeni (chemioterapia, radioterapia)
esposizione a mutageni ambientali, lavorativi, ecc.
* queste forme costituiscono il gruppo delle SMD propriamente dette
CLASSIFICAZIONE DELLE SMD
ARSC: ANEMIA REFRATTARIA CON SIDEROBLASTI A COROLLA
AR : ANEMIA REFRATTARIA
AREB: ANEMIA REFRATTARIA CON ECCESSO DI BLASTI
AREB-t: ANEMIA REFRATTARIA CON ECCESSO DI BLASTI IN TRASFORMAZIONE
LMMoC: LEUCEMIA MIELOMONOCITICA CRONICA
PRINCIPALI CARATTERISTICHE EMATOMIDOLLARI
DELLE SMD
SIDEROBLASTI A COROLLA
ARSC > 15%
AR <15%
AREB + -
AREB-T + -
LMMoC + -
CARATTERISTICHE EMATOMIDOLLARI DELLE SMD
BLASTI NEL SANGUE PERIFERICO
ARSC 0
AR 0
AREB <5%
AREB-T 5 – 10%
LMMoC <5%
CARATTERISTICHE EMATOMIDOLLARI DELLE SMD
MONOCITI NEL SANGUE
ARSC
AR < 1 x 109/L
AREB
AREB-T
LMMoC > 1 x 109/L
SINTESI DEL DECORSO DELLE SINDROMI MIELODISPLASTICHE
sopravvivenza sopravvivenza progressione mediana a 5 anni verso LA
ARSC >6 aa. 70% <10%
AR 5 aa 50% 20%
LMMc 2,5 aa. 20% 30-40%
AREB 1,2 aa <5% 40-50%
AREB-T 0,6 aa. <1% > 50%
SINDROMI MIELOPROLIFERATIVE CRONICHE
LEUCEMIA MIELOIDE CRONICA
POLICITEMIA VERA
TROMBOCITEMIA ESSENZIALE
MIELOFIBROSI IDIOPATICA CON METAPLASIA
MIELOIDE
LEUCEMIA MIELOIDE CRONICA
DEFINIZIONE
SINDROME MIELOPROLIFERATIVA CRONICA, DERIVATA DALLA TRASFORMAZIONE NEOPLASTICA DELLA CELLULA STAMINALE TOTIPOTENTE E CARATTERIZZATA DA UNA PREVALENTE IPERPLASIA DELLA LINEA GRANULOCITARIA
LMC : EPIDEMIOLOGIA
PIU’ FREQUENTE NEL SESSO MASCHILE
INCIDENZA MAGGIORE IV e V DECENNIO DI VITA
range : 25-60 anni
rara nel bambino
LEUCEMIA MIELODE CRONICA
EZIOPATOGENESI
Caratterizzata da uno specifico rimaneggiamento del genoma : traslocazione reciproca di una parte delle braccia lunghe del cromosoma 9 (9q) e di una parte delle braccia lunghe del cromosoma 22 (22q)
accorciamento cromosoma 22
CROMOSOMA PHILADELPHIA
formazione di un nuovo gene sul Ph1
Gene di fusione BCR/ABL
Il gene che si forma sul cromosoma Ph1 non esiste nelle cellule normali
Origina dalla fusione di un oncogene cellulare (ABL) normalmente situato nelle braccia lunghe del cromosoma 9, con sequenze geniche normalmente situate in una regione precisa del cromosoma 22 detta “breakpoint cluster region” (BCR) perché è in essa che avvengono con maggiore frequenza le rotture del cromosoma.
Il gene di fusione BCR/ABL è specifico di queste cellule neoplastiche e ne costituisce il principale marker biologico e diagnosticoLe prove che la malattia leucemica Ph1+ nasce da una cellula staminale totipotente stanno nella dimostrazione che l’alterazione cromosomica Ph1 e genica (BCR/ABL) si ritrovano contemporaneamente nelle cellule di tutte le linee ( granulomonocitica, eritrocitica, piastrinica e linfocitica B)
L’origine della LEUCEMIA MIELOIDE CRONICA nella cellula staminale totipotente spiega come nel corso della malattia possono comparire cellule blastiche di ogni linea dal mieloblasto al linfoblasto B, dal monoblasto all’eritroblasto , al megacarioblasto
La progenie della cellula staminale Ph1 differenzia e matura prevalentemente lungo la linea granulocitaria determinandone un’espansione con caratteristiche tumorali, ma conservando capacità maturative sostanzialmente normali
La granulocitopoiesi pertanto si ipertrofizza mantenendo il suo ordinamento piramidale: questo avviene sia nel midollo osseo che nella milza e nel fegato.
LMC FASE CRONICA
F Le cellule Ph+ differenziano e aumentano i precursori e i blasti A
maturano con efficienza nel midollo e nel sangue periferico S
progressivamente minore Si accentua la fibrosi midollare E
Compaiono altre anomalie del Il numero di leucociti e piastrine
Cariotipo diventa sempre più difficile da A
Il volume splenico cresce controllare C
C
compaiono febbre, dolori ossei e muscolari, sudorazioni E
astenia, calo ponderale L
si sviluppa il quadro clinico ed ematologico di leucemia acuta, E
che può avere fenotipo mieloide, linfoide , ibrido o R
multilineare A
T
LMC FASE BLASTICA A
ESEMPLIFICAZIONE DELLA METAMORFOSI DELLA LMC dalla fase vronica a quella blastica,
attraverso una fase detta “accelerata”---------------------------------------------------
fasi
cronica accelerata blastica
---------------------------------------------------
Febbre --- +-- ++±
---------------------------------------------------Dolori ossei e muscolari --- +-- ++---------------------------------------------------------------------------Sudorazioni profuse notturne ---- + - - + + ---------------------------------------------------------------------------Astenia - - - + - - + + ---------------------------------------------------------------------------Splenomegalia - - - + - - + +
LMC : FASI DI MALATTIA
--------------------------------
cronica accelerata blastica
----------------------------------------------------------------------
Anemia - - + - + + +
---------------------------------------------------------------------- Piastrinopeniao piastrinosi + - - + + - + + +
---------------------------------------------------------------------- Leucocitosiinstabile o crescente - - - + + - + + + ----------------------------------------------------------------------
LMC : FASI DI MALATTIA
-----------------------------------
cronica accelerata blastica
--------------------------------------------------------------Alterazioni Formula leucocitaria - - - + + - * + + + **-------------------------------------------------------------- fibrosi + - - + + + + + Midollo osseo blastosi - - + + + + +--------------------------------------------------------------Anomalie aggiuntivedel cariotipo - - - + - + + *Aumento del numero dei precursori con atipie morfologiche, e comparsa di eritroblasti e nuclei di megacariociti** blasti circolanti > 10%
CLINICA FASE CRONICA LMC
Diagnosi casuale in un terzo dei casi: leucocitosi di grado variabile
splenomegalia di entità variabile
i sintomi dipendono da:
> volume della milza
> espansione granulociti
> espansione piastrine
SPLENOMEGALIA:
SENSAZIONE DI PESO IPOCONDRIO DX
SENSAZIONE DI RIPIENEZZA GASTRICA
DOLORE VIOLENTO IPOCONDRIO SX
INFARTI SPLENICI
LEUCOCITOSI E/O TROMBOCITOSI
OCCLUSIONE VASI RETINICI E CEREBRALI
SCOTOMI, ACUFENI, FOSFENI, VERTIGINI
OCCLUSIONE VASI CAVERNOSI
PRIAPISMO
AUMENTO PRODUZIONE ACIDO URICO
(secondario elevata massa cellulare)
Atralgie
Coliche renali
Insufficienza renale
LABORATORIO LMC – FASE FLORIDA
Sangue PerifericoEMOCROMO:
- MODESTA ANEMIA NORMOCROMICANORMOCITICA(globuli rossi senza anomalie)
- LEUCOCITOSI VARIABILE (> 25 X 109)
- CONTA PIASTRINICA: NORMALE 60%
AUMENTATA 30%
LMC : FORMULA LEUCOCITARIA- prevalgono i granulociti neutrofili maturi senza anomalie morfologiche significative
-Elementi immaturi della serie granulocitaria neutrofila
mieloblasti, promielociti, mielociti, metamielociti
- possibile aumento percentuale di eosinofili, monociti e in particolare dei basofili
CITOCHIMICA
FOSFATASI ALCALINA LEUCOCITARIA:
RIDOTTA O ASSENTE
Importante nella diagnosi differenziale vs. altre SMC
LMC : MIDOLLO OSSEO
MIDOLLO IPERCELLULATO, aumento del rapporto mielo/eritroide (l’incremento della serie mieloide è sostenuto soprattutto dalla proliferazione di promielociti, mielociti ed elementi granulocitari giovani)
Serie megacariocitaria iperrappresentata talora con aspetti displastici
serie eritroide : talora con riduzione relativa
frequente riscontro di cellule pseudoGaucher derivanti dal sovraccarico di elementi degenerati e fagocitati
LMC : FASE ACCELERATA
Sangue periferico
Incremento percentuale ed assoluto dei blasti e comparsa di anomalie maturative quali neutrofili con mancata segmentazione nucleare (pseudo.Pelger)
incremento dei basofili
Accentuazione dell’anemia con anisopoichilocitosi delle emazie ed aumento degli eritroblasti in periferia
piastrinopenia
LMC : FASE ACCELERATA
Midollo osseo:
Incremento della quota blastica
stesse anomali morfologiche rilevabili a livello periferico
LMC : CRISI BLASTICA
Sangue periferico:
Blastosi assoluta con segni di insufficienza midollare a carico della serie eritroide e piastrinica
crisi blastiche, di tipo: mieloblastico mielomonocitico e monocitico megacioblastico (rare) eritroblastico (rare) promielocitico eosinofilo basofilo crisi blastiche di tipo linfoide (25-30% dei casi) non rare le forme miste linfoidi e mieloidi
LMC : CRISI BLASTICA
MIDOLLO OSSEO
Incremento degli elementi blastici oltre il 30%, fino a sostituzione completa del tessuto midollare
blasti con caratteristiche morfologiche che possono essere di tipo:
- mieloide
- mielomonocitico
- monocitico
- megacarioblastico
- linfoide
- misto( linfoide e mieloide)
marcata depressione delle altre filiere
LMC: CRISI BLASTICA
CITOCHIMICA
Blasti con caratteristiche citochimiche proprie del tipo cellulare coinvolto nella trasformazione
blastica
LMC: CRISI BLASTICA
IMMUNOLOGIA
BLASTI CON CARATTERISTICHE IMMUNOLOGICHE PROPRIE DEL TIPO CELLULARE COINVOLTO NELLA TRASFORMAZIONE BLASTICA
-CRISI BLASTICA DI TIPO MIELOIDE: CD33+, CD13+,CD11b+/-, DR+,CD34+/-
-CB MONOCITARIA (CD14, CD11c+/-)
-CB MEGACARIOCITARIA CD41a+, CD61+
-CB ERITROIDE : Ab monoclonali anti-glicoforina
-CB LINFOIDE: CD19+, TdT+, HLA-DR+, CD10+ e c+ (pre-B)
-CB MISTE BIFENOTIPICHE :marcatori mieloidi e linfoidi
TEST BIOCHIMICI
VIT. B12 aumentata di 10 – 20 volte
livelli proporzionali al numero dei globuli bianchi
i neutrofili contengono nei granuli specifiche proteine leganti la Vit B12, tra cui la TRANSCOBALAMINA I e
TRANSCOBALAMINA III
TEST BIOCHIMICI
-IPERURICEMIA per aumentata lisi cellulare, soprattutto dopo terapia citoriduttiva
- LDH per aumento degli elementi leucemici proliferanti
- LISOZIMA SIERICO ed URINARIO, enzima contenuto nelle granulazioni specifiche degli elementi mieloidi e monocitari
POLICITEMIA VERA (PV)
DEFINIZIONE:
Disordine proliferativo della cellula staminale totipotente, caratterizzato da un aumento della massa ematica e da splenomegalia in assenza di cause apparenti
EZIOPATOGENESI PV
ipotesi
Fattore responsabile abnorme sensibilitàdi proliferazione incontrollata delle cellule midollari delle cellule midollari all’azione di fattori di
crescita, in
particolare dell’eritropoietina
CELLULE STAMINALI NELLA PV
CELLULE STAMINALI
NEOPLASTICHE
proliferazione proliferazione
CELLULE STAMINALI
NORMALI
CLASSIFICAZIONE EZIOPATOLOGICA DELLE ERITROCITOSI
ERITROCITOSI ASSOLUTE
PRIMITIVE SECONDARIE
- diminuita ossigenazione
tissutale
- iperproduzione primitiva
di Eritropoietina
ERITROCITOSI SECONDARIE
ERITROCITOSI ASSOLUTE PRIMITIVE
POLICITEMIA VERA ERITROCITOSI PURA
FAMIGLIARE
ERITROCITOSI ASSOLUTE SECONDARIE
DIMINUITA OSSIGENAZIONE TISSUTALE
Grandi altezze
Malattie polmonari croniche (enfisema, fibrotorace)
Ipoventilazione primitiva o dei grandi obesi (sindrome di Pickwich)
Alterazione dei vasi polmonari (sindrome di Ayerza Arillaga)
Anomalie congenite cardiovascolari con shunt destro-sinistro
Cardiopatie acquisite con scompenso cardiaco
Emoglobinopatie ad alta affinità per l’ossigeno (metemoglobinemia ereditaria enzimopenica, sulfoemoglobinemia, emoglobina M)
Carbossiemoglobinemia (eritrocitosi dei fumatori)
Diminuzione congenita del 2,3 DPG eritrocitario
ERITROCITOSI ASSOLUTE SECONDARIE
IPERPRODUZIONE DI ERITROPOIETINA Cisti renali
Idronefrosi
Carcinoma renale
Adenoma corticosurrenale
Feocromocitoma
Emangioblastoma cerebellare
Carcinoma ovarico
Carcinoma polmonare
ERITROCITOSI SECONDARIE
PSEUDO-POLIGLOBULIA
- Sindrome di Gaisbock , eritrocitosi relativa o
spuria:
incremento dell’ematocrito in assenza di un
aumento della massa eritrocitaria
numero eritrociti : 7-10 X 1012/l SANGUE
concentrazione Hb (18-24 g/dl) PERIFERICO
ematocrito (55-80%) PV striscio periferico: eritrociti morfologicamente normali, talora alcuni eritroblasti
Alterazioni morfologiche degli eritrociti nelle fasi evolutive della malattia : anisocitosi, poichilocitosi, elissocitosi, policromatofilia
Leucocitosi (15X 109/l)) neutrofila, con percentuale di mielociti e metamielociti < 5%
incremento assoluto e percentuale di eosinofili e basofili
piastrine : 500-1000 X 109/l
anomalie morfologiche e funzionali delle piastrine (piastrine giganti)
MIDOLLO OSSEO PV
Fase iniziale:cellularita’ aumentata senza grossolane anomalie maturative e diminuzione della componente adiposa
Fasi avanzate: incremento fibrosi midollare simile, per l’insufficienza midollare, alla mielofibrosi idiopatica, con metaplasia mieloide epatica e splenica, citopenia, anisopoichilocitosi delle emazie, incremento della quota blastica
Fase terminale: evoluzione in leucemia acuta mieloide (soprattutto nei pazienti trattati con chemioterapia o con
P32)
PV : CITOCHIMICA
FOSFATASI ALCALINA LEUCOCITARIA:
SCORE ELEVATO
DD nei confronti di LMC
CITOGENETICA:
Fase florida : cariotipo normale
Fase di accelerazione e di trasformazione leucemica:
- anomalie quali –5/5q o –7/7q- (possibile origine secondaria: trattamento citostatico)
TEST DI LABORATORIO PVVIT. B12 : normale o aumentata
capacità legante Vit.B12 sierica per incremento delle proteine leganti la vitamina (transcobalamina III) presenti nelle granulazioni secondarie degli elementi granulocitari
Eritropoietina sierica : o N
VES :
massa eritrocitaria , valutata mediante marcatura di eritrociti del paziente con 51Cr è:
> 36 ml/Kg nel maschio
> 32 ml/Kg nella femmina
TEST DI LABORATORIO PV
SATURAZIONE ARTERIOSA di O2 : > 92%
VISCOSITA’ EMATICA : > 5 volte il normale ( Ht)
ISTAMINA SIERICA ed URINARIA :
CRITERI PER LA DIAGNOSI DI PV
CRITERI MAGGIORI
A1 : massa eritrocitaria aumentata
> 36 ml/Kg maschio
> 32 ml/Kg femmina
A2 : saturazione arteriosa O2 > 92%
A3 : splenomegalia palpabile
A4 : marker di clonalità (cariotipo anomalo, etc.)
POLICITEMIA VERA: DIAGNOSI
CRITERI MINORIB1 TROMBOCITOSI (>400 x 109/L)
B2 LEUCOCITOSI (> 12 x 109/L)
B3 FOSFATASI ALCALINA LEUCOCITARIA
B4 B12 SIERICA : > 900 pg/ml
POLICITEMIA VERA : DIAGNOSI
La diagnosi di PV può essere posta quando sono soddisfatti contemporaneamente:
3 CRITERI A
oppure
quando sono presenti i CRITERI A1 e A2 e 2 CRITERI B
INDAGINI DA EFFETTUARE NEI SOGGETTI CON ERITROCITOSI ASSOLUTA
I FASEEsame emocromocitometrico con formula leucocitaria
Emogasanalisi
Ferritina
B12 e Folati
Creatinina
Test di funzionalità epatica
Uricemia
Eritropoietina sierica
INDAGINI DA EFFETTUARE NEI SOGGETTI CON ERITROCITOSI ASSOLUTA
BIOPSIA OSTEOMIDOLLARE
Cariotipo
Colonie BFU-E
Curva di dissociazione O2
Prove spirometriche
Rx torace
Ecocardiogramma
Analisi delle mutazioni del recettore dell’EPO
DECORSO DELLA PV
FASE ASINTOMATICA eritrocitosi
FASE ERITROCITOSICA eritrocitosi( piastrinosi, leucocitosi) splenomegalia, trombosi, emorragia, prurito FASE “ SPENTA” crasi ematica stabile nessuna terapia
METAPLASIA MIELOIDE anemia, piastrinosi o piastrinopenia, leucocitos splenomegalia, febbre, calo ponderale LEUCEMIA ACUTA LAM o altri tipi di LA
QUADRO CLINICO PV
Cefalea, prurito, acufeni, vertigini, scotomi, acrocianosi, parestesie,trombosi
CAUSE DI MORTE
CARDIOVASCOLARI EMORRAGICHETrombosi arteriose (IMA) intestinaliTrombosi venose( ictus, emobolia cerebrali trombosi splancnica)
NEOPLASIE ALTRELAM mielodisplasiaCa mammellamielofibrosiCa colonCa polmone
TERAPIA PV
SALASSOTERAPIA
BUSULFANO
IDROSSIUREA
INTERFERONI
ANAGRELIDE
TROMBOCITEMIA ESSENZIALE
DEFINIZIONE
Malattia clonale caratterizzata da iperplasia megacariocitaria e da trombocitosi periferica
TROMBOCITEMIA ESSENZIALE
EZIOPATOGENESI
Proliferazione incontrollata, clonale della cellula staminale totipotente a prevalente differenziazione megacariocitaria
ipersensibilità delle CFU-Meg ai fattori di crescita
TROMBOCITEMIA ESSENZIALE
EPIDEMIOLOGIA
ETA’ MEDIA : 50 ANNI
SESSO : uguale rapporto M/F
TROMBOCITEMIA ESSENZIALESANGUE PERIFERICO
-piastrinosi : > 600 x 109/L
-STRISCIO PERIFERICO: aggregati piastrinici, piastrine con alterazioni morfologiche (megapiastrine con granulazioni), frammenti megacariocitari
-Nel 50% dei casi modesta leucocitosi con piccola percentuale di mielociti e metamielociti; modesta basofilia
-Anemia (se presente) microcitica, ipocromica, iposideremica (per stillicidio ematico, soprattutto gastrointestinale)
MIDOLLO OSSEO
-spiccata iperplasia megacariocitaria
-Megacariociti di grandi dimensioni, atipici ed organizzati in cluster
-Serie mieloide ed eritroide iperplastiche (talora il quadro è difficilmente distinguibile dalla policitemia vera)
TROMBOCITEMIA ESSENZIALE
CITOCHIMICA
FOSFATASI ALCALINA LEUCOCITARIA:
- SCORE NORMALE o AUMENTATO
TROMBOCITEMIA ESSENZIALE
CITOGENETICA
Cariotipo generalmente normale
TROMBOCITEMIA ESSENZIALE
TEST DI LABORATORIO
-FUNZIONALITA’ PIASTRINICA:
- AUMENTO AGGREGABILITA’ IN PLASMA RICCO
NON DILUITO
- RIDUZIONE DELL’AGGREGABILITA’ PIASTRINICA
IN PLASMA RICCO DILUITO
-ANOMALIA DELLA REAZIONE DI RILASCIO DEI GRANULI DI DEPOSITO
-ANOMALIA DELLE SUBUNITA’ PLASMATICHE DEL FATTORE DI von WILLEBRAND
anomalie non presenti nelle forme secondarie
TROMBOCITOSI SECONDARIE (TS)
SPLENECTOMIA o AGENESIA SPLENICA
NEOPLASIE (soprattutto polmonari)
INTERVENTI CHIRURGICI
MALATTIE RENALI CRONICHE
FASE POST-EMORRAGICA
SIDEROPENIA DA SANGUINAMENTO CRONICO
INFEZIONI
Condizioni di trombocitosi transitoria
CRITERI PER LA DIAGNOSI DI TE
piastrinosi : > 600 X 109/l
Hb normale e massa esritrocitaria normale
assenza del Cromosoma Philadelphia
Iperplasia megacariocitaria
Assenza di fibrosi midollare
Reazione leucoeritroblastica
splenomegalia
assenza di altre cause di trombocitosi
PRINCIPALI CARATTERISTICHE DI LABORATORIO DI TE E TS
TE TS
Progressivo delle piastrine + -
Trombosi/emorragie + -
Splenomegalia + -
Fisbrosi midollare + -
Cluster megacariociti (midollo osseo) + -
Anomalie citogenetiche +/- -
Incremento PCR e IL-6 - +
CLINICA esordio asintomatico e diagnosi casuale
manifestazioni trombotiche venose e arteriose in 1/3 dei pazienti (a carico di tutti i distretti):incidenza correlata all’età e alla storia clinica
manifestazioni emorragiche: più frequenti a carico dell’apparato gastroenterico
manifestazioni neurologiche: cefalea, parestesie, instabilità, disartria, vertigini, scotomi, transitoria cecità, crisi sincopali
eritromelalgia: trombosi del microcircolo di piedi e dita
splenomegalia di grado modesto (60% dei pazienti)
Epatomegalia (40%)
STRATIFICAZIONE PER RISCHIO DELLA TE
RISCHIO
BASSO INTERMEDIO ALTO
Età 60 aa età 60 aa.
precedentiAn neg per trombosi assenza di fattori trombosi di alto o basso
rischioPLT 1500 x109/LNO fattori Rischio per malattiecardiovascolari
DIAGNOSI DIFFERENZIALE CON ALTRE SMC
PV : massa eritrocitaria aumentata, piastrinosi di grado minore rispetto TE
MIELOFISBROSI IDIOPATICA: quadro midollare con fibrosi diffusa e cluster di megacariociti; eritrociti a goccia
LMC : iperplasia granulocitaria con iperplasia trilineare
positività cromosoma Philadelphia
positività BCR
EVOLUZIONE
TROMBOCITEMIA ESSENZIALE
METAPLASIA LEUCEMIA
MIELOIDE ACUTA
EXITUS
trombosi, emorragie
TERAPIA TROMBOCITEMIA ESSENZIALE
IDROSSIUREA
OINTERFERONI
ANAGRELIDE (IMIDAZOCHINAZOLINA)
MIELOFIBROSI IDIOPATICA CON METAPLASIA MIELOIDE
DEFINIZIONE
SINDROME MIELOPROLIFERATIVA CRONICA CARATTERIZZATA DA:
FIBROSI MIDOLLARE
PRESENZA NEL SANGUE PERIFERICO DI ELEMENTI IMMATURI DELLA LINEA GRANULOCITARIA ED ERITROBLASTICA
SPLENOMEGALIA (METAPLASIA MIELOIDE PREVALENTEMENTE SPLENOEPATICA)
MIELOFIBROSI PATOGENESI
IPERSENSIBILITA’ DEI PRECURSORI GRANULOCITARI E MEGACARIOCITARI AI FATTORI DI CRESCITA
SANGUE PERIFERICO
ANEMIA
- NORMOCROMICA, NORMOCITICA :
- insufficienza midollare ed eritropoiesi inefficace
- espansione del volume plasmatico
- sequestro splenico
- EMOLITICA
- MACROCITICA:
-consumo di folati per ematopoiesi
STRISCIO PERIFERICO
spiccata anisopoichilocitosi
numerosi dacriociti
Emazie pinzettate (pinced red cells)
Elementi con punteggiature basofile
eritroblasti orto e policromatici
MIELOFIBROSI SANGUE PERIFERICO
leucocitosi neutrofila con piccola percentuale di mielociti e promielociti e talvolta di blasti (1-5%)
neutrofili con anomalie morfologiche nucleari
iposegmentazione
ipersegmentazione
anomalia di Pelger-Huet
e granulazioni abnormi
frequente modesta basofilia
neutropenia (15% dei casi)
MIELOFIBROSI SANGUE PERIFERICO
PIASTRINE aumentate (30% dei casi)
normali
lievemente ridotte
anomalie morfologiche piastriniche:
gigantismo
granulazioni abnormi
micromegacariociti frammenti di megacariociti circolanti
MIELOFIBROSI: MIDOLLO OSSEO
AGOASPIRATO : punctio sicca fibrosi midollare
BOM : fase iniziale
iperplasia mieloide e megacariocitaria
incremento della trama reticolinica argentofila
Presenza di collagene di tipo III per effetto della stimolazione dei fibroblasti da parte di fattori di crescita liberati dalle granulazioni dei megacariociti
anomalie morfologiche dei megacariociti: macro- micromegacariociti, nuclei nudi, anomala lobulazione nucleare
sinusoidi dilatati per aumento fibre reticoliniche
BOM MIELOFIBROSI FASE EVOLUTIVA
INCREMENTO PRODUZIONE DI COLLAGENE
NEOGENESI OSSEA CON OSTEOSCLEROSI
GRAVE RIDUZIONE DELL’EMOPOIESI MIDOLLARE
SVILUPPO SEDI DI EMOPOIESI
EXTRAMIDOLLARE METAPLASIA MIELOIDE
polpa rossa della milza , dei linfonodi,
del fegato (micromegacariociti intrasinusoidali)
MIELOFIBROSI IDIOPATICA
CLASSIFICAZIONE IN STADI
CELLULARITA’ GRADO DI FIBROSI
STADIO I : ipercellularità trilineare , aumento dei megacariociti, incremento focale fibre reticolari
STADIO II : midollo ipocellulare, scomparsa componente adiposa, ispessimento del reticolo
STADIO III: midollo ipocellulare, ispessimento del reticolo, comparsa del collagene, neogenesi ossea
STADIO IV : marcata ipocellularità, fibrosi diffusa, incremento della neogenesi ossea
MIELOFIBROSI IDIOPATICA
CITOCHIMICA
FOSFATASI ALCALINA LEUCOCITARIA
SCORE
NORMALE o AUMENTATO
MIELOFIBROSI IDIOPATICA
CITOGENETICA
FASE CRONICA:
anomalie citogenetiche 30-75% dei casi
significato prognostico: non ben definito sopravvivenze minori (?)
ANOMALIE CITOGENETICHE PIU’ FREQUENTI: (75% delle anomalie presenti nella fase cronica di MI)
delezione braccio lungo del cromosoma 13
del(20q)
parziale trisomia del braccio lungo del cromosoma 1
MIELOFIBROSI IDIOPATICA
CITOGENETICA
FASE DI EVOLUZIONE LEUCEMICA
ANOMALIE CITOGENETICHE 90%
TRISOMIA 8
MIELOFIBROSI IDIOPATICA
TEST DI LABORATORIO
URICEMIA e URICOSURIA
LDH incremento massa granulocitaria
VIT. B12 incremento massa granulocitaria
BILIRUBINA eritropoiesi inefficace
ANOMALIE FUNZIONALI GRANULOCITARIE:
alterata fagocitosi, suscettibilità alle infezioni
ANOMALIE PIASTRINICHE:
adesività ed aggregazione in vitro
MIELOFIBROSI IDIOPATICA
TEST DI LABORATORIO
ANOMALIE IMMUNOLOGICHE:
ipogammaglobulinemia
ipergammaglobulinemia
immunocomplessi circolanti
crioglobuline
Ab anti-nucleo
Ab anti-muscolo liscio
Ab anti-fosfolipidi
fattore reumatoide
positività test di Coombs
MIELOFIBROSI IDIOPATICA
CON METAPLASIA MIELOIDE
LEUCEMIA ACUTA EXITUS
(10-15%) (trombosi, emorragie)