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SHAHRAZAD SOC. COOP VIA MASSAUA, 1 70132 BARI Tel. 328.4680065 - 328.0684342 Spett.Li Associazioni, Circoli culturali e C.R.A.L. della Puglia C.a. Presidenti/Coordinatori Bari, 13.10.2016 Oggetto: Stagione di Prosa Comune di Bari 2016/2017 presso Teatro Petruzzelli, Nuovo Palazzo, AncheRoyal a cura dell’ Assessorato alle Culture del Comune di Bari e del Consorzio Teatro Pubblico Pugliese. Siamo liete/i di informarvi che anche quest’anno il Comune di Bari ed il Consorzio Teatro Pubblico Pugliese ci affidano il servizio di promozione del pubblico riservando a soci, simpatizzanti, attivisti di Associazioni, gruppi culturali e C.R.A.L. aziendali di tutta la regione appuntamenti importanti con il grande Teatro. L’offerta di quest’anno si compone di spettacoli in serale programmati presso il Teatro Petruzzelli ed i Teatri Royal e Palazzo di Bari. Qui in allegato i cartelloni con la specifica dei titoli corredati da note tecniche sulle compagnie. Quest'anno sono previsti particolari sconti ed agevolazioni sugli abbonamenti per fasce particolari di pubblico, nuclei familiari, gruppi. Per ogni informazione è possibile rivolgersi ai numeri 328.4680065 - 328.0684342 dal Lunedì al Venerdì (ore 9,00 / 13,00 e 15,00 / 19,00). Certi del vostro amore per il teatro, vi ringraziamo per l’attenzione che vorrete rivolgerci. Con i migliori saluti. Per Shahrazad Spettacoli La Presidente Terry Marinuzzi COMUNE DI BARI

SHAHRAZAD SOC. COOP VIA MASSAUA, 1 70132 … prosa.pdf · La Compagnia della Fortezza attraversa tutta l'opera di Jean Genet, l'autore francese ... Edipo Re e Edipo a Colono sono

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SHAHRAZAD SOC. COOP

VIA MASSAUA, 1

70132 BARI

Tel. 328.4680065 - 328.0684342

Spett.Li Associazioni, Circoli culturali e C.R.A.L.

della Puglia

C.a. Presidenti/Coordinatori

Bari, 13.10.2016

Oggetto: Stagione di Prosa Comune di Bari 2016/2017 presso Teatro Petruzzelli, Nuovo

Palazzo, AncheRoyal – a cura dell’ Assessorato alle Culture del Comune di Bari e del

Consorzio Teatro Pubblico Pugliese.

Siamo liete/i di informarvi che anche quest’anno il Comune di Bari ed il Consorzio Teatro Pubblico

Pugliese ci affidano il servizio di promozione del pubblico riservando a soci, simpatizzanti, attivisti

di Associazioni, gruppi culturali e C.R.A.L. aziendali di tutta la regione appuntamenti importanti

con il grande Teatro.

L’offerta di quest’anno si compone di spettacoli in serale programmati presso il Teatro Petruzzelli

ed i Teatri Royal e Palazzo di Bari.

Qui in allegato i cartelloni con la specifica dei titoli corredati da note tecniche sulle compagnie.

Quest'anno sono previsti particolari sconti ed agevolazioni sugli abbonamenti per fasce

particolari di pubblico, nuclei familiari, gruppi.

Per ogni informazione è possibile rivolgersi ai numeri 328.4680065 - 328.0684342 dal Lunedì

al Venerdì (ore 9,00 / 13,00 e 15,00 / 19,00).

Certi del vostro amore per il teatro, vi ringraziamo per l’attenzione che vorrete rivolgerci.

Con i migliori saluti.

Per Shahrazad Spettacoli

La Presidente

Terry Marinuzzi

COMUNE DI BARI

TEATRO PUBBLICO PUGLIESE

Stagione teatrale di Bari 2016/17

Teatro Petruzzelli

TEATRO PETRUZZELLI

mercoledì 28 e giovedì 29 dicembre 2016 ore 21.00

Familie Flöz

HOTEL PARADISO

Un’opera di Familie Flöz

Di Sebastian Kautz, Anna Kistel, Thomas Rascher, Frederik Rohn,

Hajo Schüler, Michael Vogel e Nicolas Witte

Una produzione di Familie Flöz, Theaterhaus Stuttgart, Theater Duisburg

La scorciatoia per il paradiso passa per l’inferno.

Strane cose accadono nel tranquillo HOTEL PARADISO, un piccolo albergo di montagna

gestito con pugno di ferro dalla anziana capo-famiglia. Ci sono quattro stelle che

orgogliosamente troneggiano sull‘entrata e una fonte che promette la guarigione di

malattie fisiche e psichiche. Ma si intravedono nubi all‘orizzonte. Il figlio sogna il vero

amore mentre combatte una dura battaglia con la sorella per mantenere il controllo

sulla gestione dell‘albergo. La donna del piano ha un problema di cleptomania e

il cuoco ha una passione, quella di macellare, non solo animali...

Quando il primo cadavere affiora, tutto l‘albergo scivola in un vortice di strani

avvenimenti. Fra le alte vette delle Alpi si aprono abissi da cui è impossibile fuggire. La

chiusura dell’albergo sembra a questo punto solo una questione di tempo. Si sa, un

cadavere non porta mai bene...Familie Flöz in versione noir! Un giallo sulle Alpi pieno

di umorismo, sentimenti travolgenti e un tocco di melanconia.

TEATRO PETRUZZELLI

lunedì 9 e martedì 10 gennaio 2017 ore 21.00

Virginia Raffaele

PERFORMANCE

scritto da Virginia Raffaele, Giampiero Solari,

Piero Guerrera, Giovanni Todescan

con Virginia Raffaele

regia GIAMPIERO SOLARI

Per la prima volta, Virginia Raffaele porta nei teatri le sue maschere più popolari:

Ornella Vanoni, Belen Rodriguez, il Ministro Boschi, la criminologa Bruzzone e tante

altre ancora. Donne molto diverse tra loro, che tra arte, spettacolo, potere e politica

sintetizzano alcune delle ossessioni ricorrenti della società contemporanea: la vanità,

la scaltrezza, la voglia di affermazione e, forse, la scarsa coscienza di sé. Il tutto

raccontato attraverso la lente deformante e irriverente dell’ironia e della satira, tipici

elementi che compongono lo stile di Virginia Raffaele.

I personaggi monologano e dialogano tra loro, anche grazie alle proiezioni video, in un

gioco di specchi e di rimandi. Qua e là, tra le maschere, in scena appare anche

Virginia stessa, che interagisce con le sue creature, come una sorta di narratore

involontario che poeticamente svela il suo “essere - o non essere”. La musica in scena

fa da punteggiatura allo spettacolo, accompagnando i personaggi nelle loro

performance, sottolineandone i movimenti, enfatizzandone le manie; conferendo alla

spettacolo un ritmo forsennato nel cui vortice i personaggi, Virginia e le varie chiavi di

lettura si confondono creando una nuova realtà, a volte folle a volte melanconica:

quella dello spettacolo stesso.

TEATRO PETRUZZELLI

lunedì 13 e martedì 14 febbraio 2017 ore 21.00

Mismaonda – Sardegna Teatro

Marco Baliani e Lella Costa

HUMAN di Marco Baliani e Lella Costa

collaborazione alla drammaturgia di Ilenia Carrone

e con David Marzi, Noemi Medas, Elisa Pistis, Luigi Pusceddu

musiche originali di Paolo Fresu con Gianluca Petrella

scene e costumi di Antonio Marras

scenografo associato Marco Velli costumista associato Gianluca Sbicca

disegno luci di Loïc Francois Hamelin e Tommaso Contu

assistenti alla produzione: Agnese Fois e Leonardo Tomasi

regia di MARCO BALIANI

in collaborazione con Marche Teatro

«D’armi io canto e dell’eroe che, primo, dalle coste di Troia venne all’Italia, profugo per

suo destino». La prima ispirazione è stata l’Eneide, il poema di Virgilio che celebra la

nascita dell’impero romano da un popolo di profughi: in una lectio magistralis tenuta

nell'aula magna dell'Alma Mater Studiorum di Bologna, Marco Baliani è partito dal mito

per interrogarsi e interrogarci sul senso profondo del migrare.

Poi l'incontro con Lella Costa e la reminescenza di un altro mito, ancora più folgorante

nella sua valenza simbolica e profetica: Ero e Leandro, i due amanti che vivevano sulle

rive opposte dell’Ellesponto.

Prende avvio così HUMAN, dal tema delle migrazioni e dalla volontà di raccontarne

l'<odissea ribaltata>.

Ma nel suo farsi vira, incalzato dagli eventi: al centro si pone lo spaesamento comune,

quell'andare incerto di tutti quanti gli human beings in questo tempo fuori squadra.

HUMAN debutterà al Ravenna Festival l’8 Luglio 2016 e sarà in tournée sui palcoscenici

italiani nella stagione 2016/17 per arrivare, nella stagione successiva, alle sedi

istituzionali d'Italia e d'Europa in forma di oratorio, nel tentativo di innescare un rito di

partecipazione sul significato profondo di UMANITA’. Le testimonianze dirette, i

brandelli di vita vissuta, le narrazioni tramandate e quelle elaborate sui fatti

contingenti; le riflessioni degli autori, i loro ripensamenti, i contributi in video o scritti

di quanti accetteranno di esprimersi sull’argomento contribuendo ad arricchirlo di

sfumature, faranno parte del diario di viaggio dello spettacolo che sarà possibile

seguire on line giorno dopo giorno sul sito: www.progettohuman.eu.

ESCLUSIVA REGIONALE

TEATRO PETRUZZELLI

sabato 25 marzo 2017 ore 21.00 domenica 26 marzo 2017 ore 18.00

Compagnia della Fortezza

SANTO GENET

Con Armando Punzo

E gli attori della Compagnia della Fortezza Aniello Arena, Placido Calogero, Rosario Campana, Eva Cherici,

Gillo Conti Bernini, Nicola Esposito, Alban Filipi, Pasquale Florio, Ibrahima Kandji, Carmelo Dino Lentinello,

Antonino Mammino, Edmond Parubi, Danilo Schina, Francesca Tisano, Alessandro Ventriglia, Giuseppe

Venuto, Qin Hai Weng

E con i giovanissimi Amelia Brunetti, Gregorio Mariottini, Andrea Taddeus Punzo de Felice, Tommaso Vaja

Con la partecipazione straordinaria di Isabella Brogi e del contraltista Maurizio Rippa

Collaborazione drammaturgica Giacomo Trinci, Lidia Riviello

Collaborazione artistica Manuela Capece, Davide Doro, Alessandro Fantechi, Adriana Follieri, Daniela Mangiacavallo, Pier Nello

Manoni, Marco Mario Gino Eugenio Marzi, Debora Mattiello, Marta Panciera, Luisa Raimondi, Carolina Truzzi, Elena Turchi

Musiche originali eseguite dal vivo e sound design Andrea Salvadori

Scene Alessandro Marzetti, Silvia Bertoni, Armando Punzo

Costumi Emanuela Dall’Aglio

Aiuto regia Laura Cleri

Movimenti Pascale Piscina

Video Lavinia Baroni

Direzione tecnica Carlo Gattai, Fabio Giommarelli

Light designer Andrea Berselli

Suono Alessio Lombardi

Assistente alla regia Alice Toccacieli

Assistente alle scenografie Yuri Punzo

Drammaturgia e regia ARMANDO PUNZO

La Compagnia della Fortezza attraversa tutta l'opera di Jean Genet, l'autore francese

che con le sue parole ha saputo trasformare la materia vile in oro, strappare bellezza al

dolore, “creare buchi nella realtà”, trasfigurarla, immaginare collane di fiori lì dove

c'erano catene.

Partendo da una riflessione sulle logiche di inattualità che abitano la stanza-carcere in

cui opera la Compagnia, Genet offre la possibilità di raccontare del carcere come

teatro, come luogo inattuale, in cui si vive un tempo fuori dal tempo ordinario. Il

carcere ospitava le stanze segrete del castello di Irma, quel “castello interiore” pieno di

meraviglie che nella sua eccezionale ricerca coltiva da ventisei anni la Compagnia.

Innumerevoli specchi dorati inseguivano gli spettatori nei cunicoli densi di altarini,

velluti, pizzi e fiori, obbligandoli al confronto con la moltiplicazione di rifrazioni della

loro stessa presenza fino all'esplosione emotiva nel cimitero abbagliante dell'esterno,

tra violini, fiori, euforiche processioni e struggenti litanìe. Dopo avere attraversato

alcuni tra i più grandi teatri italiani, per i cui palcoscenici è stata ricostruita la stessa

atmosfera di estasi e rarefazione, la poesia, il barocchismo scenografico, l'eccesso

romantico, la musica trascinante, i costumi preziosi di Santo Genet ritornano adesso,

eccezionalmente, all'aperto, in una versione site specific nel merviglioso giardino del

Museo Nazionale del Palazzo di Venezia, dove un teatro totale darà forma visibile alla

bellezza, alla libertà interiore, alla perfezione morale, ovvero a quella Santità che

l'artista indaga da anni, in filigrana, nella sua radicale riflessione artistica.

TEATRO PETRUZZELLI

sabato 8 aprile 2017 ore 21.00

domenica 9 aprile 2017 ore 18.00

Nuovo Teatro

Laura Morante

LOCANDIERA B&B

Di Edoardo Erba

Liberamente ispirato a LA LOCANDIERA di Carlo Goldoni

Regia ROBERTO ANDÒ

Miranda ha cinquant'anni. Vissuta all'ombra del marito, ora è rimasta vedova, è senza

figli e si ritrova a ricominciare tutto daccapo. Oltre ai debiti, il marito le ha lasciato solo

la casa paterna, su cui però grava un'ipoteca. Un po' per necessità, un po' per vincere

la depressione, Miranda ha l'idea di trasformarla in un bed and breakfast.

Il suo fascino misterioso - che negli anni del matrimonio ha coltivato poco e non sa

quasi di avere - la colloca subito al centro delle attenzioni maschili: dal padrone di casa

a un vecchio notaio, dall'uomo dell'impresa di pulizia a un giovane cliente dalla

sessualità ambigua: Miranda è corteggiata da tutti, ammirata, contesa.

Scopre che il gioco della seduzione le piace, la fa essere più donna di come si è mai

sentita. E diventa capace di utilizzarlo soggiogando gli uomini e facendosi aiutare da

loro a superare le difficoltà del presente.

Tutti la vogliono e lei incoraggia e si nega, si concede e scappa. Tutti si offrono di

portarla via di lì per incominciare una nuova vita. Ma al momento opportuno, quando

deve decidersi, prevale la sua concretezza: sceglierà la casa e chi in quel periodo

difficile le è fedelmente rimasto vicino.

TEATRO PETRUZZELLI

mercoledì 19 e giovedì 20 aprile 2017 ore 21.00

Compagnia Mauri Sturno - Fondazione Teatro della Toscana

Glauco Mauri, Roberto Sturno

EDIPO

Edipo Re - Edipo a Colono

Di Sofocle

Con Ivan Alovisio, Elena Arvigo, Laura Garofoli, Mauro Mandolini, Roberto Manzi, Giuliano Scarpinato

Scene e costumi Marta Crisolini Malatesta

Musiche Germano Mazzocchetti

Regie di ANDREA BARACCO - Edipo Re, GLAUCO MAURI - Edipo a Colono

A distanza di vent’anni la Compagnia Mauri Sturno ritorna a mettere in scena i due

capolavori di Sofocle, per analizzare più compiutamente il mito immortale di Edipo,

affidando la regia a due diversi registi: Glauco Mauri, per Edipo a Colono, e Andrea

Baracco per Edipo Re. Due registi, due generazioni a confronto, esempio di

collaborazione e di continuità, oltre che condizione indispensabile per il futuro del

teatro.

“Edipo re e Edipo a Colono sono due capolavori fondamentali nella storia dell’uomo,

per gli interrogativi che pongono alla mente e per la ricchezza di umanità e di poesia

che ci donano. La storia di Edipo è la storia dell’UOMO, perché racchiude in sé tutta la

storia del suo vivere. Edipo Re e Edipo a Colono sono due opere scritte in epoche

diverse della vita di Sofocle ed è nell’accostamento di questi due grandi testi che

poeticamente si esprime e compiutamente si racconta la “favola” di Edipo alla ricerca

della verità. Alla fine del suo lungo cammino Edipo comprende se stesso, la luce e le

tenebre che sono dentro di lui, ma afferma anche il diritto alla libera responsabilità del

suo agire. Edipo è pronto ad accettare tutto quello che deve accadere ed è pronto a

essere distrutto purché sia fatta luce. Solo nell’interrogarci comincia la dignità di

essere uomini. E’ questo che Sofocle con la sua opera immortale dice a tutti noi.

Convinti che il Teatro sia un’arte che può e deve servire “all’arte del vivere”

affrontiamo queste due opere classiche per trovare nelle radici del nostro passato il

nutrimento per comprendere il nostro presente, questo è il nostro impegno e il nostro

desiderio.”

Andrea Baracco, Glauco Mauri

COMUNE DI BARI

TEATRO PUBBLICO PUGLIESE

Mese Shakespeariano a Bari

Stagione teatrale di Bari 2016/17

FUORI ABBONAMENTO

ESCLUSIVA NAZIONALE

AncheCinema Royal

da martedì 8 a sabato 12 novembre ore 21.00

domenica 13 novembre ore 18.00

Fondazione Teatro di Napoli - Teatro Bellini / Associazione Non camminare scalza

DIGNITÀ AUTONOME di PROSTITUZIONE

Special Edition

uno spettacolo di LUCIANO MELCHIONNA

dal format di Betta Cianchini e Luciano Melchionna

luci Gianni Caccia / costumi Michela Marino / fonico Luigi Di Martino

assistenti alla regia Andrea Caiazzo – Sara Esposito / amministratrice di compagnia Roberta Caldironi

/ organizzatore Antonio Cappelli / web promotion Diego Serra

La “Casa chiusa” dell’Arte, dove gli attori – come prostitute – sono alla mercé dello spettatore;

adescano e si lasciano abbordare dai clienti/spettatori che, muniti di 'dollarini' contrattano il

prezzo delle singole prestazioni con una ‘Strana Famiglia’ tenutaria della Casa. Conclusa la

trattativa, il 'cliente' si apparta con l’attore scelto in un luogo deputato dove fruirà di una o più

'pillole di Piacere': monologhi o performances del teatro classico e contemporaneo, un metodo

stupefacente sollecitato dalle parole: “Mi paghi prima. E anche dopo, se ti è piaciuto.”

Per l’appuntamento di Bari un’edizione speciale interamente dedicata all’opera di Shakespeare.

ESCLUSIVA REGIONALE

Teatro Palazzo

giovedì 17 e venerdì 18 novembre ore 21.00

Spitfire Company

VLADIMIR MACBETIN

basato su Macbeth di Shakespeare

Concept, adattamento e regia di PETR BOHÁČ

con Jirí Štrébl Jindriška Krivánková, Klára Alexová, Tereza Havlícková, Lukáš Šimon, Marek Menšík

Musiche Matouš Hekela

luci Karel Šimek, Martin Špetlík

scene e costumi Lucia Škandíková

Proiezioni Eva Chudomelová, Mirenka Cechová, Petr Bohác

fotografia Michal Jancovský

Produzione Spitfire Company, Tereza Havlícková, Barbora Repická

Coordinamento Ludmila Vacková

Co-produzione Bezhlavi z.s. e Palác Akropolis

Spettacolo in ceco con sovratitoli in italiano

Saggio teatrale sulla manipolazione e ironia. L’opera più breve di Shakespeare, il Macbeth, nel

contesto della storia di Putin.

Che succede se il Macbeth, la più breve opera di Shakespeare, viene vista come la storia di un

tiranno solitario che sta provando a scappare nel momento della sua sconfitta? Si sente in

colpa? Può ammettere che il suo gioco di potere e vita sono alla fine= Vladimir Macbetin sta

aspettando, come i personaggi di Beckett, il suo ultimo salvataggio. È stato abbandonato

nell’atrio dell’aeroporto. Solo nella sua pazzia. Pazzo nella sua solitudine. Il Macbeth

shakespeariano è il registro per prototipi di uomini che hanno deciso di essere soli nel

raggiungere il potere assoluto.

Macbeth + Vladimir Putin = Vladimir Macbetin

Che succede quando due personaggi diventano uno? Che succede quando guardiamo al

governo di Vladimir Putin attraverso l’opera ultra conosciuta del bardo, piena di omicidi,

intrighi e fato tragico? Che tragedia è nascosta nel destino di Vladimir Putin= Possiamo trovare

delle risposte nei temi dell’alienazione, manipolazione, separazione, paura, sospetto e

ideologia.

ESCLUSIVA REGIONALE

Teatro Palazzo

lunedì 5 e martedì 6 dicembre 2016 ore 21.00

Fortebraccio Teatro

Roberto Latini

AMLETO + DIE FORTINBRASMASCHINE

di e con Roberto Latini

musiche e suoni Gianluca Misiti

luci e tecnica Max Mugnai

drammaturgia Roberto Latini, Barbara Weigel

regia ROBERTO LATINI

In collaborazione con L'arboreto - Teatro Dimora di Mondaino, ATER – Circuito Regionale Multidisciplinare,

Fondazione Orizzonti d’Arte

Amleto + Die Fortinbrasmaschine è la riscrittura di una riscrittura. Alla fine degli anni ‘70 Heiner Müller

componeva un testo che era liberamente ispirato all’Amleto di Shakespeare.

Oggi, tentiamo una scrittura scenica liberamente ispirata a Die Hamletmaschine di Heiner Müller.

Lo facciamo tornando a Shakespeare, ad Amleto, con gli occhi di Fortebraccio, con l’architettura di Müller,

su un palcoscenico sospeso tra l’essere e il sembrare.

Intitoliamo a Fortebraccio il nostro sguardo sul contemporaneo, la caccia all’inquietudine nel fondo

profondo del nostro centro, per riscriverci, in un momento fondamentale del nostro percorso.

Ci siamo permessi il lusso del confine e abbiamo prodotto da quel centro una deriva.

Una derivazione, forse; alla quale riferirci nel tempo, o che probabilmente è il frutto maturo di un tempo

che già da tempo è il nostro spazio.

Di Heiner Müller conserviamo la struttura, la divisione per capitoli o ambienti e componiamo un

meccanismo, un dispositivo scenico, una giostrina su cui far salire tragedia e commedia insieme.

Die Hamletmaschine è modello e ispirazione: Album di Famiglia; L’Europa delle donne; Scherzo; Pest a

Buda Battaglia per la Groenlandia; Nell’attesa selvaggia, Dentro la orribile armatura, Millenni.

Ci accostiamo alla potenza della sua intenzione trattandolo come un classico del nostro tempo.

La riflessione metateatrale e quindi culturale e quindi politica che ci ha sempre interessato, la capacità del

teatro di rivolgersi a se stesso, alla sua funzione, alla sua natura, per potersi proporre in forme mutabili,

mobili, è la voce dalla quale vorremmo parlare i nostri suoni.

L’Amleto è una tragedia di orfani, protagonisti e antagonisti di un tempo in cui i padri vengono a

mancare. Anche "Die Hamletmaschine”, ormai, da figlio è diventato padre.

Questo ha a che fare con la nostra generazione, da Pasolini in poi, con la distanza che misura condizione

e divenire, con il vuoto e la sua stessa sensazione.

Siamo Fortebraccio, figlio, straniero, estraneo e sopravvissuto e arrivando in scena quando il resto è

silenzio, domandiamo: “Where is this sight?”