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Comunità Pastorale S. Giovanni Battista Parrocchie di Annone, Ello, Imberido, Oggiono Settimana Eucaristica “Eucaristia e Vita” 11 - 17 Ottobre 2010

Settimana Eucaristica “Eucaristia e Vita” · ASCOLTIAMO LA PAROLA Canto: Ed oggi ancora . . . Alleluia . . . Ed oggi ancora ,mio Signore, ascolterò la tua Parola che mi guida

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Comunità Pastorale S. Giovanni Battista

Parrocchie di Annone, Ello, Imberido, Oggiono

Settimana Eucaristica

“Eucaristia e Vita”

11 - 17 Ottobre 2010

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La presenza reale del Signore, che rimane con noi tutti i giorni nella parola e nel sacramento, rischiari della sua luce gioiosa ogni oscurità dell’esistenza terrena. Tu che nell’Eucaristia anticipi agli uomini il pegno della vita risorta, ammetti i nostri fratelli defunti a contemplare il tuo volto di Padre. Certi di essere esauditi, chiediamo a Dio nel nome e con le parole di Cristo il Pa-ne che sostenta la nostra quotidiana fatica di uomini e di credenti: Padre nostro (cantato). BENEDIZIONE EUCARISTICA PREGHIAMO Signore Gesù Cristo, che nel mirabile sacramento dell'Eucaristia ci hai lasciato il memoriale della tua Pasqua, fa' che adoriamo con viva fede il santo mistero del tuo Corpo e del tuo Sangue, per sentire sempre in noi i benefici della redenzione. Tu sei Dio, e vivi e regni con Dio Padre, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen! CANTO pag: “Questo grande sacramento” BENEDIZIONE CANTO pag226 : “Gesù tu sei la vittima” SALUTO CANTO FINALE: “Salve Regina” num. 211

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APPUNTAMENTI

Lunedì 11/10 – Ore 21.00 S. MESSA comunitaria di apertura Presso la Chiesa Parrocchiale di Annone - Presiede Mons.Bruno Molinari

Martedì 12/10 – Ore 21.00 (nella Chiesa di Imberido) ADORAZIONE EUCARISTICA COMUNITARIA con la testimonianza delle “Suore Missionarie di Gesù Eterno Sacerdote” di Ponte Lambro

Mercoledì 13/10 – Ore 21.00 (nelle singole parrocchie) ADORAZIONE EUCARISTICA

Giovedì 14/10 (in ogni parrocchia) Ore 8.30 – S. Messa con omelia - Adorazione fino alle 9.30 Ore 15.00 – Adorazione guidata – poi libera sino alle 18.00 Ore 17.30 – Adorazione preadolescenti

Venerdì 15/10 (in ogni parrocchia) Ore 8.30 - S. Messa con omelia- Adorazione fino alle 9.30 Ore 15.00 - Adorazione guidata – poi libera fino alle 18.00 Ore 17.30 - Adorazione adolescenti

Sabato 16/10 (in ogni parrocchia) Ore 8.30 - S. Messa con omelia – Adorazione fino alle 9.30 Ore 14.30 - Adorazione ragazzi dell’iniziazione cristiana Ore 15.00 - Adorazione guidata – poi libera fino alle 18.00 Ore 21.00 - inizio Adorazione notturna a gruppi Presso la Chiesa Parrocchiale di Ello

Domenica 17/10 CONCLUSIONE : omelie alle S. Messe Presso la Chiesa Parrocchiale di Oggiono: Ore 15.00 – Adorazione comunitaria per i ragazzi dell’oratorio Ore 16.00 – Vesperi e Benedizione solenne

In questa settimana i Ministri dell’Eucarestia porteranno la Comunione a tutti gli ammalati.

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SANTA MESSA DI APERTURA

della SETTIMANA EUCARISTICA

CANTO D’INGRESSO pag. 76 : “COME FUOCO VIVO” ALL’INIZIO DELL’ASSEMBLEA LITURGICA Signore Gesù Cristo, che nel sacramento mirabile del tuo corpo e del tuo sangue ci hai lasciato il memoriale della tua pasqua, fa’ che, adorando con viva fede questo santo mistero, riceviamo in noi i benefici della redenzione operata da te, nostro Si-gnore e nostro Dio, che vivi e regni con il Padre, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. - Amen PRIMA LETTERA DI S.PAOLO APOSTOLO AI CORINZI (11, 23-26) 23Io, infatti, ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho trasmesso: il Signo-re Gesù, nella notte in cui veniva tradito, prese del pane 24e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: «Questo è il mio corpo, che è per voi; fate questo in memoria di me». 25Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: «Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne bevete, in memoria di me». 26Ogni volta infatti che mangiate questo pane e bevete al calice, voi annunciate la morte del Signore, finché egli venga. Parola di Dio. - Rendiamo grazie a Dio.

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perché sei stato immolato † e hai riscattato per Dio con il tuo sangue * uomini di ogni tribù, lingua, popolo e nazione e li hai costituiti per il nostro Dio un regno di sacerdoti * e regneranno sopra la terra. L’Agnello che fu immolato è degno di potenza, † ricchezza, sapienza e forza, * onore, gloria e benedizione. Gloria. Ant. Al povero tu prepari i tuoi doni, Signore, che fai abitare concordi nella tua casa * quanti partecipano di un unico pane e di un unico calice. ORAZIONE Esaudisci, o Padre, la nostra supplica: donaci largamente i frutti della tua reden-zione e guidaci alla gloria senza fine, per i meriti del Signore Gesù, nostro media-tore, che vive e regna nei secoli dei secoli. INTERCESSIONI Noi che, diventati figli di Dio per l’effusione dello Spirito, dalla misericordia del Padre siamo convocati alla mensa del Signore, rivolgiamo a lui la nostra implora-zione: Donaci il pane di vita. Fa’ che i discepoli di Cristo ricevano sempre con fede limpida e ardente il dono del suo corpo e del suo sangue, e ne rivivano la passione nel cuore e nelle opere. La carità di Gesù, attinta nell’Eucaristia, sciolga il nostro egoismo, e ci renda attenti e premurosi verso i fratelli. Il memoriale del Salvatore, affidato alla Chiesa nell’ultima cena, alimenti la nostra speranza fra le incertezze e le pene del nostro cammino.

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ha rovesciato i potenti dai troni, * ha innalzato gli umili; ha ricolmato di bene gli affamati, * ha rimandato i ricchi a mani vuote. Ha soccorso Israele suo servo, * ricordandosi della sua misericordia, come aveva promesso ai nostri padri, * ad Abramo e alla sua discendenza per sempre. Gloria. L’anima mia magnifica il Signore. Ant. Hai sfamato il tuo popolo con il cibo degli angeli, * gli hai dato pane dal cie-lo. Kyrie eleison, Kyrie eleison, Kyrie eleison. SECONDA ORAZIONE Signore Gesù Cristo, che nel sacramento mirabile del tuo corpo e del tuo sangue ci hai lasciato il memoriale della tua pasqua, fa’ che, adorando con viva fede questo santo mistero, riceviamo in noi i benefici della redenzione operata da te, nostro Signore e nostro Dio, che vivi e regni nei dei secoli dei secoli. COMMEMORAZIONE DEL BATTESIMO Ant. Al povero tu prepari i tuoi doni, Signore, che fai abitare concordi nella tua ca-sa * quanti partecipano di un unico pane e di un unico calice. Tu sei degno, o Signore e Dio nostro, di ricevere la gloria, * l’onore e la potenza, perché tu hai creato tutte le cose, † per la tua volontà furono create, * per il tuo volere sussistono. Tu sei degno, o Signore, di prendere il libro * e di aprirne i sigilli,

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SALMO RESPONSORIALE Il tuo calice, Signore, è dono di salvezza. Che cosa renderò al Signore per quanto mi ha dato? Alzerò il calice della salvezza e invocherò il nome del Signore. Rit.

Preziosa agli occhi del Signore è la morte dei suoi fedeli. Io sono tuo servo, figlio della tua ancella; hai spezzato le mie catene. Rit.

A te offrirò sacrifici di lode e invocherò il nome del Signore. Adempirò i miei voti al Signore e davanti a tutto il suo popolo. Rit.

LETTURA DEL VANGELO SECONDO GIOVANNI (GV 15, 9-17) Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho os-servato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena. Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho ama-to voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi. Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri. Parola del Signore - Lode a te, o Cristo OMELIA

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PREGHIERE DEI FEDELI Signore Dio della vita, che dal cielo hai mandato tuo Figlio come salvezza e nutri-mento di tutti gli uomini, concedi alla tua Chiesa di essere dispensatrice universale della tua Parola e del Pane di Vita: noi ti preghiamo. - Ascoltaci, o Signore.

Signore Dio dell’amore che attraverso tuo Figlio ci hai rivelato il tuo amore infi-nito, concedi di crescere nella fede, nella speranza e nella carità, per essere ovun-que testimoni di pace e di perdono : noi ti preghiamo. - Ascoltaci, o Signore. Signore Dio compassionevole, ti affidiamo coloro che sono provati da situazioni di dolore, di malattia e di incomprensione, possano sperimentare nell’amore sol-lecito dei fratelli la bontà di Dio che apre alla speranza: noi ti preghiamo. - Ascoltaci, o Signore. Signore Padre di tutti noi, che ci apprestiamo a vivere come Comunità Pastorale il dono delle giornate eucaristiche, perchè la preghiera comunitaria, la forza del tuo Spirito e il sostare davanti al Pane Eucaristico, accendano il nostro cuore per essere saldi nella fede e pronti nel servire i fratelli: noi ti preghiamo. - Ascoltaci, o Signore.

A CONCLUSIONE DELLA LITURGIA DELLA PAROLA Accendi in cuore, o Dio, il desiderio del cielo e dona una sete ardente di vita eter-na a noi che ci siamo radunati a onorare con profonda venerazione il mistero del corpo e del sangue di Cristo Signore, che vive e regna nei secoli dei secoli. - Amen CANTO ALL’OFFERTORIO pag. 72 : “LA VERA VITE”

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ASCOLTIAMO LA PAROLA Canto: Ed oggi ancora . . . Alleluia . . . Ed oggi ancora ,mio Signore, ascolterò la tua Parola che mi guida nel cammino della vita. Alleluia . . .

DAL VANGELO DI GIOVANNI (GV 13,1-5/12-14)

Prima della festa di Pasqua Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò fino alla fine. Durante la cena, quando il diavolo aveva già messo in cuore a Giuda, figlio di Simone Iscariota, di tradirlo, Gesù, sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, si alzò da tavola, de-pose le vesti, prese un asciugamano e se lo cinse attorno alla vita. Poi versò dell’-acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l’a-sciugamano di cui si era cinto.

Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future. Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà.

OMELIA CANTICO DELLA BEATA VERGINE Ant. Hai sfamato il tuo popolo con il cibo degli angeli, * gli hai dato pane dal cielo. L’anima mia magnifica il Signore * e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l’umiltà della sua serva. * D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.

Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente * e santo è il suo nome:

di generazione in generazione la sua misericordia * si stende su quelli che lo temono.

Ha spiegato la potenza del suo braccio, * ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;

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Se il mio popolo mi ascoltasse, * se Israele camminasse per le mie vie! Subito piegherei i suoi nemici * e contro i suoi avversari porterei la mia mano. I nemici del Signore gli sarebbero sottomessi* e la loro sorte sarebbe segnata per sempre; li nutrirei con fiore di frumento, * li sazierei con miele di roccia». Salmo 113 Ecco, benedite il Signore, * voi tutti, servi del Signore; voi che state nella casa del Signore * durante le notti. Alzate le mani verso il tempio * e benedite il Signore. Da Sion ti benedica il Signore, * che ha fatto cielo e terra. Salmo 116 Lodate il Signore, popoli tutti, * voi tutte, nazioni, dategli gloria; perché forte è il suo amore per noi * e la fedeltà del Signore dura in eterno. Gloria. Ant. Il Signore ci nutre con fiore di frumento * e ci sazia con miele di roccia. PRIMA ORAZIONE Accendi in cuore, o Dio, il desiderio del cielo e dona una sete ardente di vita eter-na a noi che ci siamo radunati a onorare con profonda venerazione il mistero del Corpo e del Sangue di Cristo Signore, che vive e regna con Te nell’unità dello Spiri-to Santo per tutti i secoli dei secoli.

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SUI DONI - Concedi benigno alla tua Chiesa, o Padre, i doni dell’unità e della pace, significati nel mistero delle offerte che ti presentiamo. Per Cristo nostro Signore. - Amen. PREFAZIO - Il Signore sia con voi. - E con il tuo Spirito. - In alto i nostri cuori. - Sono rivolti al Signore - Rendiamo grazie al Signore nostro Dio. - E’ cosa buona e giusta E’ veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre, qui e in ogni luogo, a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno. Cristo tuo figlio, nell’ultima cena tra i suoi apostoli, volle perpetuare nei secoli il me-moriale della sua passione e si offrì a te come agnello senza macchia, come lode per-fetta e sacrificio a te gradito. In questo grande mistero tu nutri e santifichi i tuoi fe-deli perché una sola fede illumini e una sola carità riunisca l’umanità diffusa su tutta la terra. Noi ci accostiamo con gioia, o Padre, alla tua mensa, e l’effusione del tuo Spirito ci trasforma a immagine della tua gloria. Per questo prodigio di immenso a-more tutte le creature si uniscono in un cantico nuovo, e noi con gli angeli e coi san-ti eleviamo l’inno di adorazione e di lode. Santo, Santo, . . . CANTO ALLA COMUNIONE: pag. 73 “ PANE DI VITA NUOVA” DOPO LA COMUNIONE

Abbiamo ricevuto, o Padre, i doni del sacro mistero; la celebrazione che il tuo Figlio ci ha comandato di compiere in sua memoria sia efficace soccorso alla nostra debo-lezza e ci conservi nella comunione con lui, che vive e regna nei secoli dei secoli. - Amen CANTO FINALE: pag. 61 “RESTA QUI CON NOI”

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ADORAZIONE EUCARISTICA VOCAZIONALE

E TESTIMONIANZA DELLE “SUORE MISSIONARIE DI GESU’ ETERNO SACERDOTE”

MARTEDI’ 12 OTTOBRE

Cel.: Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Ass.: Amen. Cel.: Il Signore ci aiuti a vivere in profondità il nostro cammino da cristiani. La Sua Parola ci aiuti a fare discernimento, ad essere testimoni della buona novella nella vita quotidiana. (Viene esposto il Santissimo Sacramento mentre si canta) CANTO: “Questo grande Sacramento” Breve silenzio di adorazione Tutti: Signore, tu hai detto: «Io sono la vite, voi i tralci». Ho proprio bisogno di essere innestato in te come il tralcio nella vite, perché viva della tua passione, del tuo amore. Lett.: Potalo questo mio tralcio perché dia frutti di vera umiltà, di amore e di vera sottomissione a te. Tutti: Tu, Gesù, hai detto: «Voi siete la luce del mondo». Brucia con il fuoco del tuo amore tutto il male presente in me perché la mia vita di-venti luce che illumina e calore che riscalda quanti mi incontrano. Lett.: Tu, Gesù, hai detto ancora: «Voi siete il sale della terra». Se in me c’è questo sale è opera dello Spirito Santo. Non permettere che lo renda in-sipido e inutile con il mio cattivo esempio. Aiutami a conservarlo intatto, perché quanti mi avvicinano possano gustare il suo sapore. (E. Bagarotti) Pausa di silenzio IN ASCOLTO DELLA PAROLA Guida: Gesù è la vera vite, la risposta di Dio al lamento di Israele, il frutto atteso da Dio Padre vignaiolo. Gesù tiene i suoi discepoli uniti a sé, come tralci alla vite. Solo chi è unito come tralcio al ceppo è fruitore della vita e portatore di energia vitale.

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SALMODIA Ant. Il Signore ci nutre con fiore di frumento* e ci sazia con miele di roccia. Salmo 80 Esultate in Dio, nostra forza, * acclamate al Dio di Giacobbe. Intonate il canto e suonate il timpano, * la cetra melodiosa con l'arpa. Suonate la tromba nel plenilunio, * nostro giorno di festa. Questa è una legge per Israele, * un decreto del Dio di Giacobbe. Lo ha dato come testimonianza a Giuseppe, * quando usciva dal paese d'Egitto. Un linguaggio mai inteso io sento: † «Ho liberato dal peso la sua spalla, * le sue mani hanno deposto la cesta. Hai gridato a me nell'angoscia e io ti ho liberato, † avvolto nella nube ti ho dato risposta, * ti ho messo alla prova alle acque di Meriba. Ascolta, popolo mio, ti voglio ammonire; * Israele, se tu mi ascoltassi! Non ci sia in mezzo a te un altro dio * e non prostrarti a un dio straniero. Sono io il Signore tuo Dio, † che ti ho fatto uscire dal paese d'Egitto; * apri la tua bocca, la voglio riempire. Ma il mio popolo non ha ascoltato la mia voce, * Israele non mi ha obbedito. L'ho abbandonato alla durezza del suo cuore,* che seguisse il proprio consiglio.

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VESPERI E BENDIZIONE SOLENNE

Domenica 17 ottobre

“ Eucarestia e Vita: LA QUOTIDIANITA’ ”

Signore ascolta la nostra preghiera. E il nostro grido giunga fino a te.

RITO DELLA LUCE

O viva fiamma della mia lucerna, o Dio, mia luce! Illumina, Signore, il mio cammino, sola speranza nella lunga notte. Se l’animo vacilla o s’impaura, rinvigorisci e salva. Illumina, Signore, il mio cammino, sola speranza nella lunga notte. O viva fiamma della mia lucerna, o Dio, mia luce! Illumina, Signore, il mio cammino, sola speranza nella lunga notte.

INNO RESPONSORIO Al tramonto del giorno di pasqua il popolo d’Israele immolerà l’agnello e ne mangerà le carni con gli azzimi. Cristo è la pasqua immolata per noi: celebriamolo in festa con gli azzimi di sincerità e di verità.

E ne mangerà le carni con gli azzimi.

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Canto al Vangelo: “Ed oggi ancora…” LETTURA DEL VANGELO SECONDO GIOVANNI (GV 15, 1-17) “Io sono la vera vite e il Padre mio è il vignaiolo. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo toglie e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete gia mondi, per la parola che vi ho annunziato. Rimanete in me e io in voi. Co-me il tralcio non può far frutto da se stesso se non rimane nella vite, così anche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me e io in lui, fa molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e si secca, e poi lo raccolgono e lo gettano nel fuoco e lo bruciano. Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quel che volete e vi sa-rà dato. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli. Come il Padre ha amato me, così anch'io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Questo vi ho detto perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena. Questo è il mio coman-damento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se farete ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamati amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre l'ho fatto conoscere a voi. Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: amatevi gli uni gli altri.” Parola del Signore Pausa di silenzio G. C'è un'immagine estremamente espressiva: la vite e i tralci. Il tralcio è fatto per portare frutto. Se non porta frutto viene tagliato e si secca. Il tralcio che porta frutto viene potato perché porti più frutto, frutto abbondante. 1L. La stessa cosa è per noi: solo uniti a Cristo siamo vivi, portiamo frutto. E questo nella misura in cui accettiamo la potatura: così si può portare veri frutti, non a paro-le, ma coi fatti. 2L. Senza di me non potete fare nulla: così ci dice Gesù con amore e con chiarezza 1L. Possiamo avere la sensazione o la illusione di fare tante cose da soli, anche senza Cristo. Queste parole a noi potrebbero sembrare presuntuose.

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SAC. "Non potete fare nulla". 1L. Nulla? A noi può sembrare il contrario: chi non crede in Gesù fa soldi, carriera, successo...

2L. Ma dobbiamo fare attenzione: il vangelo non lo si può addomesticare o dimez-zare. Gesù è molto chiaro e va preso sul serio, perché in Lui c'è la verità e non le illusioni.

1L. Ci può essere anche un pericolo: di rimanere in unione con Cristo in qualche mo-mento, quando preghiamo o facciamo qualche riflessione.

2L. Non è possibile per un tralcio essere un po' unito e un po' staccato, tanto più non è possibile per noi riferirci a Cristo ogni tanto, qualche volta, quando ci viene in mente o quando ci piace.

SAC. "Rimanete in me e Io in voi": 2L. Dobbiamo rimanere ed essere sempre uniti a Cristo, sempre e in ogni azione della giornata.

1L. E' una cosa pesante, difficile, noiosa? E' pesante, difficile, noioso respirare conti-nuamente, o essere sempre sotto l'influsso del sole per vivere?

2L. Non c'è nulla di più facile, di più immediato, di più naturale. E' più difficile fare diversamente, lasciarsi andare ai propri capricci, se ne portano tante conseguenze di sofferenze e di morte: il tralcio secco, che non porta frutto, viene tagliato e gettato nel fuoco.

1L. Senza di me non potete fare nulla. Con Cristo possiamo fare tanto, possiamo fare tutto.

SAC. "Tutto posso in Colui che mi dà forza". "Nulla è impossibile a Dio".

2L. Abbiamo l'esempio di tanti Santi, i quali uniti a Cristo, hanno potuto fare cose grandi e hanno offerto alla Chiesa e all'umanità frutti prodigiosi di bene. Canto num. 22 : “Salga a te Signore”

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Aiutaci a diffondere la tua fragranza!

O Gesù, aiutaci a diffondere la tua fragranza

ovunque noi andiamo. Infondi il tuo Spirito nella nostra anima

e riempila del tuo amore affinché penetri nel nostro essere

in modo così completo che tutta la nostra vita

possa essere soltanto fragranza e amore trasmesso tramite noi e visto in noi,

e ogni anima con cui veniamo a contatto possa sentire la tua presenza

nella nostra anima, e poi guardare in su

e vedere non più me, ma Gesù. Resta con noi,

e noi cominceremo a brillare della tua luce, a brillare per essere una luce per gli altri.

La luce, o Gesù, sarà la tua, non verrà da noi,

sarà la tua luce che brillerà sugli altri attraverso noi.

Lascia che ti rivolgiamo le nostre preghiere nel modo che più ami,

spargendo la luce su quelli che ci circondano.

Lasciaci predicare senza predicare, non con le parole, ma con l'esempio.

Con la forza che attrae e l'influsso di quel che facciamo.

Con la pienezza dell'amore che abbiamo per te nel nostro cuore.

Amen. ( MADRE TERESA DI CALCUTTA )

PADRE NOSTRO CANTO FINALE

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ADORAZIONE EUCARISTICA CONCLUSIVA PER I RAGAZZI DEGLI ORATORI

DOMENICA 18 OTTOBRE

“Eucarestia e Vita: “IL TESTIMONE - ANCHE TU COSI’“

CANTO : “Pane del cielo” Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo. Amen Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo Come era nel principio e ora e sempre nei secoli dei secoli . Amen. Sia lodato e ringraziato in ogni momento il Santissimo e divinissimo sacramento. LETTURA DEL VANGELO SECONDO 24, 13-35) Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederà sul trono della sua gloria. Davanti a lui verranno radunati tutti i po-poli. Egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre, e porrà le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra. Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua destra: “Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi ave-te dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi”. Allora i giusti gli risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? 38Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito? Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti?”. E il re risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che a-vete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”.

TESTIMONIANZA DI CLAUDIA GALLI

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1L. La Parola ci aiuta a capire e a vivere il nostro rapporto con Dio: tralci uniti alla vite. Ci aiuta pure a capire e a vivere il nostro rapporto con gli altri, perché tutti fac-ciamo parte dell'unica vigna del Signore, vigna curata dal Signore e dal suo Spirito che viene.

2L. S. Giovanni ci presenta la vita della comunità cristiana e ne sottolinea gli ele-menti più importanti. Ci invita ad amare non con parole, ma con i fatti e nella veri-tà.

1L. Questo è il comandamento: che crediamo nel nome del Figlio Gesù Cristo e ci amiamo gli uni gli altri. Credere in Gesù e amarci gli uni gli altri: questo è vivere il suo comandamento per dimorare in Dio.

SAC. "Rimanete uniti a Me" dice il Signore.

2L. E' importante partire dall'esperienza della preghiera e dell'amore davanti a Dio: momento forte di unità, di vicinanza con Lui, dove si trova luce, forza e si impara a rimanere uniti a Lui nella vita di ogni giorno.

SAC. "Voi siete i tralci".

1L. I tralci sono persone concrete, di ogni giorno, persone che si incontrano al lavo-ro, nella strada. Nel mondo ci sono tralci che rivelano la presenza di una vite che è Cristo?

2L. Se la parola di Cristo è vera, ci devono essere persone nelle quali si possa vedere la vita di Cristo, il Risorto. Guardiamoci attorno: oggi quanti tralci vivi si vedono! Non fanno chiasso, come fa' chiasso il male:

SAC. "Un albero che cade fa più rumore di un'intera foresta che cresce".

1L. Pensiamo ai cristiani che vivono e costruiscono le più varie forme di bene, nelle famiglie, nelle parrocchie, nelle opere di carità, nel volontariato, negli impegni so-ciali.

2L. Ecco allora un pensiero consolante: non è possibile questa fioritura di tralci sen-za una vite: non sono possibili questi uomini e queste donne senza una presenza di Cristo! Ma Gesù continua: SAC. "Ogni tralcio che in me non porta frutto il Padre lo toglie; e ogni tralcio che porta frutto lo pota perché porti più frutto" (Gv 15,2).

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1L. Questa potatura è il mistero che talvolta ci chiude gli occhi, perché non lo vogliamo accettare. E il motivo è questo: siamo tutti un po' materialisti; accomodati nel mondo e non pellegrini e forestieri in questo mondo.

2L. Ecco allora le prove, il dolore, le persecuzioni, la croce...: sono la strada erta e diffi-cile che porta alla salvezza; sono la potatura, che se accettata, ci matura, ci fa portare frutti abbondanti, ci libera da tante mondanità. Canto num. 31 : “Tu sei la mia vita” Tutti: Cristo, Signore del dono senza contraccambio, illumina le nostre giornate Nel vuoto di questo mondo che passa apri il nostro cuore al tuo amore. Sì, insegnaci ad ascoltare nella gioia dell'adorazione. Ci vuoi felici, concedici di renderti grazie! Cristo, tu sei il capo e la vite, noi le membra e i tralci. Il tuo Spirito ci irrighi perché portiamo frutto. Sii benedetto per tante vocazioni al servizio, che giungono, per grazia e amore fino ai limiti dell'impossibile. Ricevi la lode del popolo santo, a gran prezzo strappato alle lacrime. Ricevi la lode dei risorti, che vanno verso la tua dimora. Cristo, solo nella lode possiamo riconoscere questo mondo che passa e il regno di gloria che viene per chiamarci alla gioia senza nome. Testimonianza delle “Suore Missionarie di Gesù Eterno Sacerdote” Canto num. 28 : “Ti dono la mia vita”

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Trova il tempo..

Trova il tempo di pensare Trova il tempo di pregare Trova il tempo di ridere

È la fonte del potere È il più grande potere sulla Terra

È la musica dell'anima.

Trova il tempo per giocare Trova il tempo per amare ed essere amato

Trova il tempo di dare È il segreto dell'eterna giovinezza

È il privilegio dato da Dio La giornata è troppo corta per essere egoisti.

Trova il tempo di leggere Trova il tempo di essere amico

Trova il tempo di lavorare E' la fonte della saggezza E' la strada della felicità E' il prezzo del successo.

Trova il tempo di fare la carità E' la chiave del Paradiso.

(Iscrizione trovata sul muro

della Casa dei Bambini di Calcutta.)

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L'amore del dono (Madre Teresa di Calcutta) Prego per voi, perché possiate conservare nei vostri cuori la gioia di amare Dio, la gioia dell'amore e della bontà, e di condividere questa gioia con tutti quelli con i quali vi trovate, con le persone che lavorano al vostro fianco, davanti a tutti i membri della vostra stessa famiglia. Quello che importa non è la quantità del dono, bensì l'intensità dell'amore con cui lo diamo. C'è qualcosa in più di cui vi posso parlare: della mia esperienza con i Poveri più poveri. Devo ancora trovare la prima donna Povera disposta ad abortire. Senza dubbio darà alla luce suo figlio. È possibile che abbandoni la sua creatura sulla strada, ma non sarà lei a eliminare suo figlio. È un qualcosa che dobbiamo imparare dai Poveri: la grandezza del loro amore per il figlio. Preghiamo. Chiediamo a nostro Signore che non si allontani dal nostro fianco nel momento della tentazione. Perché allo stesso modo in cui fu tentato Gesù, il diavolo tenterà anche noi. Non dobbiamo aver paura, perché Dio è amore. Se Dio ci ama, dal momento che lui è Padre amoroso, non smetterà di aiutarci. Quando ci rendiamo conto di aver commesso un errore, andiamo da lui e diciamogli: «Dio mio, mi spiace! Sono pentito!».

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PREGHIERA DI INTERCESSIONE Guida - Signore Gesù, nulla possiamo senza di te, e solo in te possiamo portare frut-to. Rimanendo in te, supplichiamo il Padre: T. Manda, Signore, apostoli santi nella tua Chiesa.

Per la Chiesa, perché sia segno visibile ed efficace dell’azione e della cura di Dio per ogni uomo: Preghiamo.

Per i giovani, portatori di speranza e futuro della Chiesa: in gioioso ascolto del Van-gelo aderiscano alla chiamata e al progetto di Dio e sappiano mettersi al servizio dei poveri e degli emarginati per contribuire a costruire Comunità cristiane che abbiano a cuore le sorti del mondo. Preghiamo.

Per tutti i consacrati perché, partecipando alla missione della Chiesa nell’ambito del proprio territorio e dentro questa nostra cultura , sappiano far fruttificare creativa-mente il carisma che lo Spirito ha loro affidato e favoriscano così una mentalità voca-zionale. Preghiamo.

Perché la diversità dei carismi, armonizzata nella comunione possa favorire la crescita di una vera cultura vocazionale. Preghiamo.

Perché le famiglie cristiane che credono nel Verbo della Vita sappiano annunziare con franchezza e amore agli uomini del nostro tempo il “Vangelo della vita”. Preghiamo.

Perché la nostra Comunità parrocchiale, come luogo di educazione e crescita nella fede, sappia coltivare germi di vocazione al sacerdozio, alla vita consacrata, al matri-monio. Preghiamo.

Sac - La promessa benedicente che il Dio della pace è con tutti noi, concluda la nostra preghiera e ci dia la certezza che i nostri cuori potranno sempre rallegrarsi pur nelle prove e nelle tentazioni della vita. Continuiamo a rallegrarci in Cristo Gesù. Ass - Amen. Benedizione e riposizione Canto finale: num. 36: “Nome dolcissimo”

“E’ sempre Dio che conduce ogni situazione e avvenimento per superare con pazienza, umiltà e gioia

quei momenti un po’ particolari che ci sono nel cammino di ognuno”.

Madre Margherita M. Guaini (Fondatrice delle Missionarie di Gesù Eterno Sacerdote)

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ADORAZIONE EUCARISTICA COMUNITARIA

MERCOLEDI’ 13 OTTOBRE “Eucarestia e Vita”

CANTO: “ GLORIA A TE , CRISTO GESU’ “ (1° e 7° strofa)

INTRODUZIONE A volte capita, specie di fronte alle pagine evangeliche più impegnative, di con-statare la reazione positiva di chi apprezza il valore del loro contenuto, ma poi in cuor suo, o anche a voce alta, dice: «Non fa per me; è bello, ma non è alla mia portata». la parola di Dio che ascolteremo questa sera, ci invita a non assumere un atteggiamento troppo facilmente arrendevole di fronte alle esigenze del Van-gelo, ci invita a non nasconderci dietro quello che potrebbe essere un alibi per non impegnarsi a fondo. Il primo comandamento è quello dell'amore verso Dio e verso il prossimo, ma CHI È IL MIO PROSSIMO? Gesù va subito al concreto e con una parabola aggan-cia il suo uditore a livello di vita. Non si tratta tanto di perdersi in sottili ragiona-menti per scoprire chi sia il mio prossimo, quanto piuttosto di FARMI IO PROSSI-MO di chi mi vive accanto in famiglia, in comunità, nell'ambito del lavoro o an-che di chi incontro occasionalmente, come appunto per il samaritano della para-bola. PREGHIERA DI ADORAZIONE : A Gesù Eucarestia

Signore Gesù, nell’Eucarestia Tu sei il centro di tutta la comunità cristiana.

Tu sei il vincolo della carità, perché Tu sei l’amore. Tu, ricco di misericordia e di bontà,

accresci l’amore tra noi, disperdi ogni avversione, togli ogni tristezza dell’anima.

Rassicura i cuori ansiosi, rinvigorisci gli animi avviliti,

spegni l’odio nei cuori, porta concordia e tranquillità nel mondo intero.

Fai che tutti ci riconosciamo figli del Padre celeste, per sentirci tutti fratelli,

con te, in te, per te. Si aprano i nostri occhi

per vedere le necessità dei bisognosi. Si aprano i nostri cuori per amare tutti.

Si aprano le nostre mani per aiutare sempre Rendici un cuor solo e un’anima sola.

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Il segreto di Madre Teresa di Angelo Mons.Comastri Madre Teresa di Calcutta è diventata beata a tempo di record: appena sei anni dopo la sua morte! E ormai tutti la considerano una "santa". Tuttavia non dimen-tichiamo che Madre Teresa è una persona "scomoda". Chi come è scomodo un limpido raggio di luce quando illumina una parete am-muffita, come è scomoda una persona onesta dentro una combriccola di ladroni; come è scomodo un cuore umile in un raduno di arroganti; come è scomodo un "povero" all'ingresso di una discoteca; come è scomoda una mamma, con due bambini in braccio davanti ad una clinica per aborti. Madre Teresa è scomoda!. Ne volete una prova? Lasciamola parlare. Ecco una sua affermazione chiara, ma tanto scomoda: "Se nel vostro Paese permettete l'aborto, allora diventate un Paese molto pove-ro. Tanto povero da aver paura anche di bambini". Ecco un altro pensiero luminoso ma controcorrente, che ella rivolse a un gruppo di lebbrosi: "Ogni volta che Dio guarda il palmo della Sua mano, vi ci vede dise-gnati. Per questo ogni vita umana è preziosa: sì, anche voi lebbrosi siete preziosi agli occhi di Dio!". Ecco una presentazione di Maria che è, nello stesso tempo, originalissima e fede-lissima: "La Madonna fu la prima "dama della carità". Ma, prima di esserlo, si svuotò completamente di se stessa e si offrì come serva del Signore". Ecco una sua norma di vita che, nell'attuale società violenta e prepotente, può avere il sapore dell'ingenuità e invece è una perla di autentica sapienza: "Preferirei commettere degli errori con gentilezza e compassione piuttosto che operare miracoli con scortesia e durezza". Ecco, infine, una coraggiosa lettura della povertà umana: "I poveri hanno fame di pane, ma soprattutto hanno fame di Dio. La più grande disgrazia dell'India è di non conoscere Gesù Cristo: e, senza Gesù Cristo, non si conosce il valore della vita umana". Chi è, allora, Madre Teresa. Ella é una "innamorata di Cristo", è una donna "folgorata dal Crocifisso", nel quale ha visto il Volto di Dio come "Volto di Amo-re" e ha sentito la sete di Dio come "sete di Amore". E ha risposto all'amore con tutta la sua vita: senza esitazione, senza risparmio, senza mezze misure. E ha cer-cato i poveri per amarli con l'Amore di Dio e per consolarli con l'unica vera buo-na notizia, che è questa: "Dio ti ama". A tutti, infatti, ella ripeteva instancabil-mente: "God is Love", Dio è amore! Il segreto di Madre Teresa sta tutto qui: ed è vale la pena ricordarlo - il segreto stesso del cristianesimo. Potessimo capirlo! Potessimo viverlo tutti un pochino di più! + ANGELO COMASTRI ARCIVESCOVO-DELEGATO PONTIFICIO DI LORETO

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Tieni sempre presente... (Madre Teresa di Calcutta) Tieni sempre presente che la pelle fa le rughe, i capelli diventano bianchi, i giorni si trasformano in anni. Però ciò che è importante non cambia; la tua forza e la tua convinzione non hanno età. Il tuo spirito è la colla di qualsiasi tela di ragno. Dietro ogni linea di arrivo c'è una linea di partenza. Dietro ogni successo c'è un'altra delusione. Fino a quando sei vivo, sentiti vivo. Se ti manca ciò che facevi, torna a farlo. Non vivere di foto ingiallite... insisti anche se tutti si aspettano che abbandoni. Non lasciare che si arrugginisca il ferro che c'è in te. Fai in modo che invece di compassione, ti portino rispetto. Quando a causa degli anni non potrai correre, cammina veloce. Quando non potrai camminare veloce, cammina. Quando non potrai camminare, usa il bastone. Però non fermarti mai.

La peggiore malattia oggi e’ il non sentirsi desiderati

ne’ amati, il sentirsi abbandonati. Vi sono molte persone al mondo

che muoiono di fame, ma un numero ancora maggiore muore per mancanza d’amore. Ognuno ha bisogno di amore.

Ognuno deve sapere di essere desiderato, di essere amato,

e di essere importante per Dio. Vi e’ fame d’amore, e vi e’ fame di Dio.

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ASCOLTIAMO LA PAROLA Apriamo ora il nostro cuore all’ascolto. Rivolgiamo i nostri occhi al Signore. Accogliamo con meraviglia e attenta disponibilità la Parola che ci viene donata. Canto: Ed oggi ancora . . . Alleluia . . . Ed oggi ancora ,mio Signore, ascolterò la tua Parola che mi guida nel cammino della vita. Alleluia . . .

LETTURA DEL VANGELO SECONDO LUCA (LC 10, 25-37)

Ed ecco, un dottore della Legge si alzò per metterlo alla prova e chiese: «Maestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?». Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge? Come leggi?». Costui rispose: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente, e il tuo prossimo come te stesso». Gli disse: «Hai risposto be-ne; fa’ questo e vivrai».

Ma quello, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è mio prossimo?». Gesù riprese: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e cadde nelle mani dei briganti, che gli portarono via tutto, lo percossero a sangue e se ne andaro-no, lasciandolo mezzo morto. Per caso, un sacerdote scendeva per quella mede-sima strada e, quando lo vide, passò oltre. Anche un levita, giunto in quel luo-go, vide e passò oltre. 33Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto, vide e ne ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, ver-sandovi olio e vino; poi lo caricò sulla sua cavalcatura, lo portò in un albergo e si prese cura di lui. Il giorno seguente, tirò fuori due denari e li diede all’alberga-tore, dicendo: “Abbi cura di lui; ciò che spenderai in più, te lo pagherò al mio ritorno”. Chi di questi tre ti sembra sia stato prossimo di colui che è caduto nelle mani dei briganti?». Quello rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Va’ e anche tu fa’ così». Parola del Signore. OMELIA

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SALMO 8 (a cori alterni)

O Signore, nostro Dio, quanto è grande il tuo nome su tutta la terra: sopra i cieli si innalza la tua magnificenza.

Con la bocca dei bimbi e dei lattanti affermi la tua potenza contro i tuoi avversari,

per ridurre al silenzio nemici e ribelli.

Se guardo il tuo cielo, opera delle tue dita, la luna e le stelle che tu hai fissate,

che cosa è l'uomo perché te ne ricordi e il figlio dell'uomo perché te ne curi?

Eppure l'hai fatto poco meno degli angeli, di gloria e di onore lo hai coronato:

gli hai dato potere sulle opere delle tue mani, tutto hai posto sotto i suoi piedi;

tutti i greggi e gli armenti, tutte le bestie della campagna; gli uccelli del cielo e i pesci del mare,

che percorrono le vie del mare.

O Signore, nostro Dio, quanto è grande il tuo nome su tutta la terra.!

Riflessione personale

Meditiamo in silenzio la Parabola:

Immaginiamo , ascoltando la parabola:

− il viandante aggredito, lasciato mezzo morto;

− vediamo lo sguardo del sa­erdote e del levita che hanno paura di lasciarsi coinvolgere,

− vediamo il gesto delicato del samaritano (un nemico, in teoria!) che se ne fa carico, che investe nel futuro, che non aspetta la medaglia o l'ap-plauso per il suo gesto.

Siamo disposti a:

− a fermarci

− a vederlo,

− a curvarci su di lui,

− a fasciargli le ferite,

− a prenderci cura di lui donandogli tempo e denaro.

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Madre di Gesù, era divenuto il solo scopo dell'esistenza di Madre Teresa, e la forza interiore che le faceva superare sé stessa e "andare di fretta" da una parte all'altra del mondo al fine di adoperarsi per la salvezza e la santificazione dei più poveri tra i poveri . 4. "Ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più pic-coli, l'avete fatto a me" (Mt 25, 40). Questo passo del Vangelo, così fondamentale per comprendere il servizio di Madre Teresa ai poveri, era alla base della sua convin-zione, piena di fede, che nel toccare i corpi deperiti dei poveri toccava il corpo di Cristo. Era a Gesù stesso, nascosto sotto le vesti angoscianti dei più poveri tra i pove-ri, che era diretto il suo servizio. Madre Teresa pone in rilievo il significato più pro-fondo del servizio: un atto d'amore fatto agli affamati, agli assetati, agli stranieri, a chi è nudo, malato, prigioniero (cfr Mt 25, 34-36), viene fatto a Gesù stesso. Riconoscendolo, lo serviva con totale devozione, esprimendo la delicatezza del suo amore sponsale. Così, nel dono totale di sé a Dio e al prossimo, Madre Teresa ha trovato il suo più alto appagamento e ha vissuto le qualità più nobili della sua femminilità. Desiderava essere un "segno dell'amore di Dio, della presenza di Dio, della compassione di Dio" e, in tal modo, ricordare a tutti il valore e la dignità di ogni figlio di Dio, "creato per amare ed essere amato". Era così che Madre Teresa "portava le anime a Dio e Dio alle anime", placando la sete di Cristo, soprattutto delle persone più bisognose, la cui visione di Dio era stata offuscata dalla sofferen-za e dal dolore".] 5. “Il Figlio dell’uomo è venuto per dare la propria vita in riscatto per molti” (Mc 10,45). Madre Teresa ha condiviso la passione del Crocifisso, in modo speciale du-rante lunghi anni di “buio interiore”. E’ stata, quella, una prova a tratti lancinante, accolta come un singolare “dono e privilegio”. Nelle ore più buie ella s’aggrappava con più tenacia alla preghiera davanti al San-tissimo Sacramento. Questo duro travaglio spirituale l’ha portata ad identificarsi sempre più con coloro che ogni giorno serviva, sperimentandone la pena e talora persino il rigetto. Amava ripetere che la più grande povertà è quella di essere inde-siderati, di non avere nessuno che si prenda cura di te. 6. “Donaci, Signore, la tua grazia, in Te speriamo!”. Quante volte, come il Salmi-sta, anche Madre Teresa nei momenti di desolazione interiore ha ripetuto al suo Signore: “In Te, in Te spero, mio Dio!”. Rendiamo lode a questa piccola donna innamorata di Dio, umile messaggera del Van-gelo e infaticabile benefattrice dell’umanità. Onoriamo in lei una delle personalità più rilevanti della nostra epoca. Accogliamone il messaggio e seguiamone l’esempio. Vergine Maria, Regina di tutti i Santi, aiutaci ad essere miti e umili di cuore come questa intrepida messaggera dell’Amore. Aiutaci a servire con la gioia e il sorriso ogni persona che incontriamo. Aiutaci ad essere missionari di Cristo, nostra pace e nostra speranza. Amen!

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Omelia di Giovanni Paolo II BEATIFICAZIONE DI MADRE TERESA DI CALCUTTA

OMELIA DI SUA SANTITÀ GIOVANNI PAOLO II Giornata Missionaria Mondiale

Domenica 19 ottobre 2003

1. “Chi vuol essere il primo tra voi sarà il servo di tutti” (Mc 10,44). Queste parole di Gesù ai discepoli, risuonate poc’anzi in questa Piazza, indicano quale sia il cam-mino che conduce alla “grandezza” evangelica. E' la strada che Cristo stesso ha percorso fino alla Croce; un itinerario di amore e di servizio, che capovolge ogni logica umana. Essere il servo di tutti! Da questa logica si è lasciata guidare Madre Teresa di Calcutta, Fondatrice dei Mis-sionari e delle Missionarie della Carità, che oggi ho la gioia di iscrivere nell’Albo dei Beati. Sono personalmente grato a questa donna coraggiosa, che ho sempre sentito accanto a me. Icona del Buon Samaritano, essa si recava ovunque per ser-vire Cristo nei più poveri fra i poveri. Nemmeno i conflitti e le guerre riuscivano a fermarla. Ogni tanto veniva a parlarmi delle sue esperienze a servizio dei valori evangelici. Ricordo, ad esempio, i suoi interventi a favore della vita e contro l’aborto, anche in occasione del conferimento del Premio Nobel per la pace (Oslo, 10 dicembre 1979). Soleva dire: “Se sentite che qualche donna non vuole tenere il suo bambino e desidera abortire, cercate di convincerla a portarmi quel bimbo. Io lo amerò, vedendo in lui il segno dell’amore di Dio”. 2. Non è forse significativo che la sua beatificazione avvenga proprio nel giorno in cui la Chiesa celebra la Giornata Missionaria Mondiale? Con la testimonianza della sua vita Madre Teresa ricorda a tutti che la missione evangelizzatrice della Chiesa passa attraverso la carità, alimentata nella preghiera e nell’ascolto della parola di Dio. Emblematica di questo stile missionario è l’immagine che ritrae la nuova Bea-ta mentre stringe, con una mano, quella di un bambino e, con l'altra, fa scorrere la corona del Rosario. Contemplazione e azione, evangelizzazione e promozione umana: Madre Teresa proclama il Vangelo con la sua vita tutta donata ai poveri, ma, al tempo stesso, avvolta dalla preghiera. 3. "Chi vuol essere grande tra voi si farà vostro servitore" (Mc 10, 43). È con par-ticolare emozione che oggi ricordiamo Madre Teresa, grande serva dei poveri, della Chiesa e del Mondo intero. La sua vita è una testimonianza della dignità e del privilegio del servizio umile. Ella aveva scelto di non essere solo la più piccola, ma la serva dei più piccoli. Come madre autentica per i poveri, si è chinata verso coloro che soffrivano diverse forme di povertà. La sua grandezza risiede nella sua abilità di dare senza calcolare i costi, di dare "fino a quando fa male". La sua vita è stata un vivere radicale e una proclamazione audace del Vangelo. Il grido di Gesù sulla croce, "Ho sete" (Gv 19, 28), che esprime la profondità del desiderio di Dio dell'uomo, è penetrato nell'anima di Madre Teresa e ha trovato terreno fertile nel suo cuore. Placare la sete di amore e di anime di Gesù in unione con Maria,

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PADRE NOSTRO cantato PREGHIERA CONCLUSIVA ( a cori alterni)

Signore Gesù, mia vita, mio tutto, tu mi chiedi di dare gratuitamente

quanto gratuitamente mi hai donato.

Aiutami a condividere con gli altri i doni ricevuti nello spirito del dialogo

e nell’accoglienze reciproca.

Fa’ che io riesca a farmi prossimo per tutti coloro che Tu mi invii,

specialmente i più deboli e bisognosi e quelli che sono più difficili da amare.

Mi stimola in questo l’esempio di tanti santi

che nella storia hai dato a questa nostra chiesa:

anche alla loro intercessione mi affido perché sia vigile e responsabile

nella lettura dei segni del tempo e testimoni il primato del Padre

nel mio lavoro quotidiano e nei rapporti familiari e sociali.

A te, Maria, con fiducia filiale,

chiediamo di intercedere presso il tuo Figlio, perché, in qualsiasi condizione

di fragilità e di sofferenza, ogni persona si senta amata,

curata e accompagnata in un cammino aperto alla speranza,

che è data a tutti noi dal Signore risorto.

CANTO FINALE: “ DOV’E’ CARITA’ E AMORE”

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ADORAZIONE EUCARISTICA POMERIDIANA

GIOVEDI’ 14 OTTOBRE

“ Eucarestia e Vita: LA CARITA’ ”

CANTO: “ GLORIA A TE , CRISTO GESU’ “ (3° e 8° strofa) INTRODUZIONE

“Carità”: parola da capire bene. Carità è un’altra dimensione dell’amore,quella di Dio: “Dio è carità” dice san Giovanni. E’ un influsso dell’amore stesso di Dio che passa attraverso noi, se lo accettiamo, e ci rende capaci di amare “ ad immagine e somi-glianza di Dio”. Un amore senza misura, senza le nostre misure. Come sentiremo nel Vangelo i giusti non sanno quando hanno visto Gesù affamato, assetato,….ma la loro vigilanza quotidiana ha permesso di at-tuare gesti di solidarietà facendo fruttare i talenti ricevuti che rappresenta-no un frutto maturo del vigilare. Il tempo è donato; è il tempo dell’incontro con il limite e con la sofferen-za, il tempo della pazienza e del mutuo aiuto, lo spazio in cui ci si con-fronta col volto del fratello e della sorella più deboli.

PREGHIERA DI ADORAZIONE

(1° coro) Apri i nostri occhi, Signore, perché possiamo vedere te nei nostri fratelli e sorelle.

(2° coro) Apri le nostre orecchie, Signore, perché possiamo udire le invo-cazioni di chi ha fame, freddo, paura e di chi è oppresso.

(1°coro) Apri il nostro cuore,Signore, perché impariamo ad amarci gli uni gli altri come tu ci ami.

(2°coro) Donaci di nuovo il tuo Spirito, Signore, perché diventiamo un cuor solo ed un’anima sola, nel tuo nome. Amen.

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Ognuno di noi è un collaboratore di Cristo, il tralcio di quella vite; e che cosa si-gnifica per voi e per me essere collaboratori di Cristo? Significa dimorare nel suo amore, avere la sua gioia, diffondere la sua compassio-ne, testimoniare la sua presenza nel mondo. Ho sentito il battito del tuo cuore Ti ho trovato in tanti posti, Signore. Ho sentito il battito del tuo cuore nella quiete perfetta dei campi, nel tabernacolo oscuro di una cattedrale vuota, nell'unità di cuore e di mente di un'assemblea di persone che ti amano. Ti ho trovato nella gioia, dove ti cerco e spesso ti trovo.

Ma sempre ti trovo nella sofferenza. La sofferenza è come il rintocco della campana che chiama la sposa di Dio alla preghiera.

Signore, ti ho trovato nella terribile grandezza della sofferenza degli altri. Ti ho visto nella sublime accettazione e nell'inspiegabile gioia di coloro la cui vita è tormentata dal dolore. Ma non sono riuscito a trovarti nei miei piccoli mali e nei miei banali dispiaceri. Nella mia fatica ho lasciato passare inutilmente il dramma della tua passione redentrice, e la vitalità gioiosa della tua Pasqua è soffocata dal grigiore della mia autocommiserazione. Signore io credo. Ma tu aiuta la mia fede.

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LETTURA DEL VANGELO SECONDO GIOVANNI ( Gv 15, 1-11) «Io sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato. Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo rac-colgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano. Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorifica-to il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli. Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena. Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri ami-ci. Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, per-ché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi. Io sono la vite, voi i tralci - Commento a Gv 15, 1-11 (Madre Teresa di Calcutta, Missione d'amore) Il capitolo 15 di Giovanni ci avvicinerà al Cristo. Il Padre, essendo il vignaiolo, deve potare il tralcio perché dia più frutto, e il frutto che dobbiamo produrre nel mondo è bellissimo: l'amore del Padre e la gioia. Ognuno di noi è un tralcio. Quando andai l'ultima volta a Roma, volevo dare qualche piccolo insegnamento alle mie novizie e pensai che questo capitolo fosse il più bel modo di capire che cosa siamo noi per Gesù e che cosa è Gesù per noi. Ma non mi ero resa conto di ciò di cui invece si resero conto quelle giovani suore quando considerarono quan-to è robusto il punto di innesto dei tralci nella vite: come se la vite temesse che qualcosa o qualcuno le strappi il tralcio. Un'altra cosa su cui quelle sorelle richiamarono la mia attenzione fu che, se si guarda la vite, non si vedono frutti. Tutti i frutti sono sui tralci. Allora esse mi dissero che l'umiltà di Gesù è così gran-de che egli ha bisogno dei tralci per produrre frutti. Questo è il motivo per cui ha fatto tanta attenzione al punto di innesto: per poter produrre quei frutti egli ha fatto l'attacco in modo tale che si debba usare la forza per romperlo. Il Padre, il vignaiolo, pota i tralci per produrre più frutto, e il tralcio silenzioso, pieno d'a-more, incondizionatamente si lascia potare. Noi sappiamo che cos'è la potatura, poiché nella nostra vita ci deve essere la croce e quanto siamo più vicini a lui e tanto più la croce ci tocca e la potatura è intima e delicata.

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ASCOLTIAMO LA PAROLA Apriamo ora il nostro cuore all’ascolto. Rivolgiamo i nostri occhi al Signore. Ac-cogliamo con meraviglia e attenta disponibilità la Parola che ci viene donata. Canto: Ed oggi ancora . . . Alleluia . . . Ed oggi ancora ,mio Signore, ascolterò la tua Parola che mi guida nel cammino della vita. Alleluia . . .

LETTURA DEL VANGELO SECONDO MATTEO (MT 25, 31-40)

Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederà sul trono della sua gloria. Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. Egli sepa-rerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre, e porrà le pe-core alla sua destra e le capre alla sinistra. Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua destra: “Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno prepara-to per voi fin dalla creazione del mondo, perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete ac-colto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi”. Allora i giusti gli risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito? Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venu-ti a visitarti?”. E il re risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”. Parola del Signore. OMELIA

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INNO ALLA CARITA’ (1 Corinti 13, 1-13)

Recitiamo insieme Se anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi la carità, sono come un bronzo che risuona o un cembalo che tintinna. E se avessi il dono della profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza, e possedessi la pienezza della fede così da trasportare le montagne, ma non avessi la carità, non sono nulla. E se anche distribuissi tutte le mie sostanze e dessi il mio corpo per esser bruciato, ma non avessi la carità, niente mi giova. La carità è paziente, è benigna la carità; non è invidiosa la carità, non si vanta, non si gonfia, non manca di ris-petto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell`ingiustizia, ma si compiace della verità. Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta. La carità non avrà mai fine. Le profezie scom-pariranno; il dono delle lingue cesserà e la scienza svanirà. La nostra conoscenza è imperfetta e imperfetta la nostra profezia. Ma quando verrà ciò che è perfetto, quello che è imperfetto scomparirà. Quand`ero bambino, parlavo da bambino, pensavo da bambino, ragionavo da bambino. Ma, divenuto uomo, ciò che era da bambino l`ho abbandonato. Ora vediamo come in uno specchio, in maniera confusa; ma allora vedremo a faccia a faccia. Ora conosco in modo imperfetto, ma allora conoscerò perfettamente, co-me anch`io sono conosciuto. Queste dunque le tre cose che rimangono: la fede, la speranza e la carità; ma di tutte più grande è la carità Meditiamo in silenzio. SPUNTI DI RIFLESSIONE PERSONALE La carità è più del necessario per esistere; più del necessario per vivere; più del necessario per agire. La carità non la si impara: la si conosce a poco a poco. La carità è la nostra vita che diventa vita eterna. Un gesto di carità è una risurrezione immediata. La carità resta un mistero:ovunque ne scorgi un aspetto; viene da Dio e a Dio ritorna.

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ADORAZIONE EUCARISTICA NOTTURNA

SABATO 17 OTTOBRE

“Eucarestia e Vita: IL TESTIMONE“

Vi è un solo modo per diventare contemplativi: dedicare spazio e tempo regolarmente ad una preghiera sincera, personale e contemplativa. Occorre disciplina. Si può dire che ci sono delle fasi nella preghiera contemplativa: si può passare da una fase all’altra secondo la pro-pria situazione o le proprie necessità personali, e uno può sostare in una fase piuttosto che in un’altra. Momento del rilassamento Devi solo sederti e rilassarti: lascia scorrere via ogni tensione e dolcemente cerca la consape-volezza della presenza di Dio. Non è repressione dei propri stati d’animo ma entrare nella consapevolezza della presenza del Signore dinanzi a te. Cerca la pace e il silenzio interiore. Sii pronto se necessario a trascorrere tutto il tuo tempo di preghiera così, senza nessun pensiero di riuscita o di effetto o di premio. Sii pronto a spreca-re il tuo tempo in questo modo e a farne un’offerta disinteressata a Dio. Momento della consapevolezza della sua presenza. Seduto tranquillamente cerca la sua presenza. Egli mi conosce meglio di quanto io mi conosca. Egli mi ama più di quanto io non ami me stesso. Egli è per me Padre. Quando io cerco la sua attenzione, egli mi risveglia alla sua presenza. Momento della resa Mi arrendo in ogni aspetto del mio essere. Mi consegno a Lui. Capisco che non vi è motivo di ansietà e tensione: egli si occupa dei suoi figli e delle sue figlie. Così abbandono ogni cosa che mi preoccupa in un gesto di fede e di resa. La mia unica preghiera consiste nella richiesta che in questo silenzio egli possa riversare il suo Spirito in me. Ci mettiamo alla sua presenza come siamo. Non abbiamo bisogno di dire bugie. Accettiamo i nostri limiti perché lui ci ac-cetta per come siamo, perché lui ci ama come siamo: dobbiamo solo accettare il suo perdo-no e il suo amore. Riconoscere la nostra debolezza è riconoscere innanzitutto la sua miseri-cordia. Momento dell’intercessione C’è bisogno di intercedere. Innanzitutto bisogna chiedere il dono della preghiera mai perder-ci di coraggio. Dobbiamo imparare a pregare con la certezza che egli ci ha già dato quello che noi chiediamo. Momento della lode e del ringraziamento Gesù spesso lodava e ringraziava il Padre e insegnava ai suoi discepoli a fare altrettanto: la sua preghiera spesso è una preghiera di intercessione e di ringraziamento.

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PADRE NOSTRO cantata PREGHIERA CONCLUSIVA (Tutti) Signore, aiutaci a vivere sempre in rendimento di grazie. (1° coro) Fa' che celebriamo l'eucarestia con il cuore puro, con l'animo preparato, in piena obbedienza a quanto Gesù ci ha comandato e la Chiesa ci insegna. (2° coro) Fa' che l'eucarestia sia il centro, il modello, la forza plasmatrice di tutta la nostra vita. L'eucaristia, col linguaggio del rito celebrato con fede e col linguaggio della vita rinnovata dalla carità, dica a tutti che non di solo pane vive l'uomo; (1° coro) che la nostra vita aspira ad andare oltre se stessa verso il misterioso richiamo del tuo amore; (2° coro) ciò che conta veramente non è il possesso, il dominio sugli altri, ma l'obbedienza al tuo disegno, la gratitudine per i tuoi doni, (Tutti) la generosa sopportazione del dolore, la vicinanza gratuita a ogni fratello, la speranza nella vita che tu ci doni oltre la morte. (Carlo Maria Martini) CANTO FINALE: “UN SOLO SPIRITO”

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PADRE NOSTRO cantato PREGHIERA CONCLUSIVA G- Signore, quando ho fame, T- dammi qualcuno che ha bisogno di cibo;

G- quando ho sete, T- mandami qualcuno che ha bisogno di una bevanda;

G- quando ho freddo, T- mandami qualcuno da scaldare;

G- quando ho un dispiacere, T- offrimi qualcuno da consolare;

G- quando la mia croce diventa pesante, T- fammi condividere la croce di un altro;

G- quando sono povero, T- guidami da qualcuno nel bisogno;

G- quando non ho tempo, T- dammi qualcuno che possa aiutare per qualche momento;

G- quando sono umiliato, T- fa’ che io abbia qualcuno da lodare;

G- quando sono scoraggiato, T- mandami qualcuno da incoraggiare;

G- quando ho bisogno della comprensione degli altri, T- mandami qualcuno che ha bisogno della mia;

G- quando ho bisogno che ci si occupi di me, T- mandami qualcuno di cui occuparmi;

G- quando penso solo a me stesso, T- attira la mia attenzione su un’altra persona. Amen. CANTO FINALE: “ COME E’ BELLO, SIGNOR”

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Ricevuto Gesù, ci rivolgiamo a Lui con u-na preghiera di ringraziamento. CANTIAMO ORA CHE SEI IN ME Ora che sei in me, Signore, voglio portarti ovunque andrò. Posso sperar che insieme a Te sempre più buono diverrò. Rit. Lungo la strada son certo che nella tua Luce camminerò, Potrò capir così perchè la vita è bella insieme a te. Se nel dolor mi troverò nel Tuo sostegno confiderò. Mamma e papà assisti Tu, questo ti chiedo o mio Gesù. Rit.

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ADORAZIONE EUCARISTICA

PER I PRE - ADOLESCENTI

GIOVEDI’ 14 OTTOBRE

“Anche tu così”

CANTO: “ Verremo a Te” Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo. Amen

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo Come era nel principio e ora e sempre nei secoli dei secoli . Amen. Sia lodato e ringraziato in ogni momento il Santissimo e divinissimo sacramento.

Introduzione Quando Gesù ha istituito l’Eucarestia e ha affidato agli apostoli riuniti nel cena-colo il compito di fare memoria del dono della sua vita per amore, ha anche consegnato alla Chiesa la garanzia della sua costante presenza. Ed egli è presente soprattutto attraverso la S. Messa, ma c’è un altro momento che ti permette di incontrarlo e di stare con Lui: è l’Adorazione dell'Eucarestia che oggi siamo invi-tati a vivere in modo particolare. Ci farà da guida Madre Teresa che con la sua testimonianza di fede, carità e ser-vizio ha saputo vivere concretamente nella vita di tutti i giorni l’Eucarestia. Canto: Ed oggi ancora . . . Alleluia . . . Ed oggi ancora ,mio Signore, ascolterò la tua Parola che mi guida nel cammino della vita. Alleluia . . .

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SALMO 132 –Concordia fraterna Ecco, com'è bello e com'è dolce che i fratelli vivano insieme! È come olio prezioso versato sul capo, che scende sulla barba, la barba di Aronne, che scende sull'orlo della sua veste. È come la rugiada dell'Ermon, che scende sui monti di Sion. Perché là il Signore manda la benedizione, la vita per sempre. RIFLESSIONE PERSONALE Meditiamo in silenzio L'amore reciproco fra credenti è perciò grazia che viene da Dio, è riflesso dell'amore trinitario che in Gesù si è rivelato. Esso sorge dalla conoscenza reale di Dio. L'amore reciproco non è dunque prima di tutto la conseguenza di un so-vrumano sforzo della volontà, ma è frutto della grazia divina, è adesione libera e attiva all'azione segreta e potente dello Spirito, che introduce i cre-denti nel cuore di Cristo, come tralci nella vite, e li rende partecipi della sua straordinaria capacità di amare.

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ASCOLTIAMO LA PAROLA Apriamo ora il nostro cuore all’ascolto. Rivolgiamo i nostri occhi al Signore. Accogliamo con meraviglia e attenta disponibilità la Parola che ci viene dona-ta. Canto: Ed oggi ancora . . . Alleluia . . . Ed oggi ancora ,mio Signore, ascolterò la tua Parola che mi guida nel cammino della vita. Alleluia . . .

LETTURA DEL VANGELO SECONDO GIOVANNI (GV 17,20-26)

Non prego solo per questi, ma anche per quelli che crederanno in me me-diante la loro parola: 21perché tutti siano una sola cosa; come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi, perché il mondo creda che tu mi hai mandato. E la gloria che tu hai dato a me, io l’ho data a loro, perché siano una sola co-sa come noi siamo una sola cosa. 23Io in loro e tu in me, perché siano perfetti nell’unità e il mondo conosca che tu mi hai mandato e che li hai amati come hai amato me. Padre, voglio che quelli che mi hai dato siano anch’essi con me dove sono io, perché contemplino la mia gloria, quella che tu mi hai dato; poiché mi hai amato prima della creazione del mondo. Padre giusto, il mondo non ti ha conosciuto, ma io ti ho conosciuto, e questi hanno conosciuto che tu mi hai mandato. E io ho fatto conoscere loro il tuo nome e lo farò conoscere, perché l’amore con il quale mi hai amato sia in essi e io in loro». Parola del Signore. Canto: Parole di vita abbiamo ascoltato e gesti d'amore vedemmo tra noi, la nostra speranza è un pane spezzato, la nostra certezza l'amore di Dio OMELIA

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Ricevuto Gesù, ci rivolgiamo a Lui con u-na preghiera di ringraziamento. CANTIAMO ORA CHE SEI IN ME Ora che sei in me, Signore, voglio portarti ovunque andrò. Posso sperar che insieme a Te sempre più buono diverrò. Rit. Lungo la strada son certo che nella tua Luce camminerò, Potrò capir così perchè la vita è bella insieme a te. Se nel dolor mi troverò nel Tuo sostegno confiderò. Mamma e papà assisti Tu, questo ti chiedo o mio Gesù. Rit.

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LETTURA DEL VANGELO SECONDO LUCA (LC 10,25-37) Ed ecco, un dottore della Legge si alzò per metterlo alla prova e chiese: «Maestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?». Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge? Come leggi?». Costui rispose: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente, e il tuo prossimo come te stesso». Gli disse: «Hai risposto bene; fa’ questo e vivrai». Ma quello, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è mio prossimo?». Gesù riprese: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e cadde nelle mani dei briganti, che gli portarono via tutto, lo percossero a sangue e se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesi-ma strada e, quando lo vide, passò oltre. Anche un levita, giunto in quel luo-go, vide e passò oltre. Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto, vide e ne ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, ver-sandovi olio e vino; poi lo caricò sulla sua cavalcatura, lo portò in un albergo e si prese cura di lui. Il giorno seguente, tirò fuori due denari e li diede all’alber-gatore, dicendo: “Abbi cura di lui; ciò che spenderai in più, te lo pagherò al mio ritorno”. Chi di questi tre ti sembra sia stato prossimo di colui che è cadu-to nelle mani dei briganti?». Quello rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Va’ e anche tu fa’ così». Parola del Signore. Cos'è la Santità? (Madre Teresa di Calcutta) Let. La santità non è un lusso per pochi, ma un semplice dovere per ciascuno di noi.

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Ricevuto Gesù, ci rivolgiamo a Lui con u-na preghiera di ringraziamento. CANTIAMO ORA CHE SEI IN ME Ora che sei in me, Signore, voglio portarti ovunque andrò. Posso sperar che insieme a Te sempre più buono diverrò. Rit. Lungo la strada son certo che nella tua Luce camminerò, Potrò capir così perchè la vita è bella insieme a te. Se nel dolor mi troverò nel Tuo sostegno confiderò. Mamma e papà assisti Tu, questo ti chiedo o mio Gesù. Rit.

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Riflessione di Madre Teresa Un giorno, mentre ero nei quartieri poveri di Calcutta e stavo per ritornare nella mia stanza, ho visto una donna che giaceva sul marciapiede. Era debole, sottile e magrissima, si vedeva che era molto malata e l’odore del suo corpo era così forte che stavo per vomitare, anche se le stavo solo passando vicino. Sono andata avanti e ho visto dei grossi topi che mordevano il suo corpo senza spe-ranza, e mi sono detta: questa e’ la cosa peggiore che hai visto in tutta la tua vita. Tutto quello che volevo in quel momento, era di andarmene via il più presto possibile e dimenticare quello che avevo visto e non ricordarlo mai più. E ho cominciato a correre, come se correre potesse aiutare quel desiderio di fuggi-re che mi riempiva con tanta forza. Ma prima che avessi raggiunto l’angolo suc-cessivo della strada, una luce interiore mi ha fermata. E sono rimasta lì, sul mar-ciapiede del quartiere povero di Calcutta, che ora conosco così bene, e ho visto che quella non era l’unica donna che vi giaceva, e che veniva mangiata dai topi. Ho visto anche che era Cristo stesso a soffrire su quel marciapiede. Mi sono voltata e sono tornata indietro da quella donna, ho cacciato via i topi, l’ho sollevata e portata al piu’ vicino ospedale. Ma non volevano prenderla e ci hanno detto di andarcene via. Abbiamo cercato un altro ospedale, con lo stesso risultato, e con un altro ancora, finchè non abbiamo trovato una camera privata per lei, e io stessa l’ho curata. Da quel giorno la mia vita e’ cambiata. Da quel giorno il mio progetto e’ stato chiaro: avrei dovuto vivere per e con il più pove-ro dei poveri su questa terra, dovunque lo avessi trovato.

Momento di silenzio

SALMO 15

Let. Signore, chi abiterà nella tua tenda? Chi dimorerà sulla tua santa montagna?

T. Colui che cammina senza colpa, pratica la giustizia e dice la verità che ha nel cuore,

Let. Non sparge calunnie con la sua lingua, non fa danno al suo prossimo e non lancia insulti al suo vicino.

T. Ai suoi occhi è spregevole il malvagio, ma onora chi teme il Signore. Anche se ha giurato a proprio danno, mantiene la parola;

Let. Non presta il suo denaro a usura e non accetta doni contro l’innocente. Colui che agisce in questo modo resterà saldo per sempre.

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ADORAZIONE EUCARISTICA POMERIDIANA

SABATO 16 OTTOBRE

“ Eucarestia e Vita: L’UNITA DELLA COMUNITA’ “

CANTO: “ GLORIA A TE , CRISTO GESU’ “ (6° e 7° strofa)

INTRODUZIONE Tutto è consumato perché tutto ci hai dato: la tua umanità e la tua divini-tà, tutto ciò che Tu sei, nella santa Eucarestia. Tu ci hai dato tutto, tutto... E così, tutto è consumato. La tua opera d'amore è compiuta. Amiamo Gesù che ci ha tanto amati, fino a darGli tutto ciò cha abbiamo e tutto ciò che siamo, fin nei minimi particolari. La massima perfezione, in-fatti, consiste nella perfezione dell'amore, dell'amore vivo, dell'amore che produce le opere dell'amore; consiste nel generare una vita d'amore, e non nell'amore senza le sue opere... (Charles de Foucauld) PREGHIERA DI ADORAZIONE (1° coro) Signore Dio, Padre nostro, che ti sei rivelato a noi in Gesù Cristo tuo Figlio, donaci un'abbondante effusione dello Spirito di santità. (2° coro) Fa' che le nostre comunità possano crescere e camminare nel timore di te, Padre della vita e dell'amore; fa' che le nostre comunità sperimentino la pienezza di consolazione pur in mezzo alle inevitabili sofferenze. (Tutti) Donaci il tuo Spirito di pace e di gioia affinché possiamo percorrere le strade del mondo diffondendo ovunque lo spirito del Vangelo e tutti gli uomini sappiano riconoscere te, unico vero Dio, e colui che ti ha mandato, Cristo Gesù.

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Momento di silenzio e riflessione personale:

Un giorno, a Calcutta , non vi era assolutamente niente in convento per il pasto serale delle suore e di un gruppo di bambini ricoverati provvisoriamente in un’a-la del convento stesso. Madre Teresa è tranquilla. Sorride, e tutti nel convento sorridono lietamente con lei. Suona alla porta una signora sconosciuta, che entra facendo cenno a un paio di curve figure. “Ho pensato, non so nemmeno io come mai, di portarvi questi sacchi di riso. Vi servono?”. Era quanto occorreva per la cena di tutti.

"Il frutto del silenzio è la preghiera, il frutto della preghiera è la fede,

il frutto della fede è l'amore, il frutto dell'amore è il servizio, il frutto del servizio è la pace"

Iniziate e finite la giornata con la preghiera. Andate da Dio come bambini. Se trovate difficile pregare, potete dire: "Vieni, Spirito Santo, guidami, proteggimi, sgombera la mia mente affinché possa pregare". In un momento di onestà (Madre Teresa di Calcutta) Signore, quando credo che il mio cuore sia straripante d'amore e mi accorgo, in un momento di onestà, di amare me stesso nella persona amata, liberami da me stesso.

Signore, quando credo di aver dato tutto quello che ho da dare e mi accorgo, in un momento di onestà, che sono io a ricevere, liberami da me stesso.

Signore, quando mi sono convinto di essere povero e mi accorgo, in un momen-to di onestà, di essere ricco di orgoglio e di invidia, liberami da me stesso.

E, Signore, quando il regno dei cieli si confonde falsamente con i regni di questo mondo, fa' che io trovi felicità e conforto solo in Te. PADRE NOSTRO CANTO FINALE: “Camminerò”

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Ricevuto Gesù, ci rivolgiamo a Lui con u-na preghiera di ringraziamento. CANTIAMO ORA CHE SEI IN ME Ora che sei in me, Signore, voglio portarti ovunque andrò. Posso sperar che insieme a Te sempre più buono diverrò. Rit. Lungo la strada son certo che nella tua Luce camminerò, Potrò capir così perchè la vita è bella insieme a te. Se nel dolor mi troverò nel Tuo sostegno confiderò. Mamma e papà assisti Tu, questo ti chiedo o mio Gesù. Rit.

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Momento di silenzio T. Signore, fammi strumento delle tue mani

Let. Signore, vuoi le mie mani per passare questa giornata aiutando i poveri e i malati che ne hanno bisogno? T. Signore, oggi ti do le mie mani.

Let. Signore, vuoi i miei piedi per passare questa giornata visitando coloro che hanno bisogno di un amico? T. Signore, oggi ti do i miei piedi.

Let. Signore, vuoi la mia voce per passare questa giornata parlando con quelli che hanno bisogno di parole d'amore? T. Signore, oggi ti do la mia voce.

Let. Signore, vuoi il mio cuore per passare questa giornata amando ogni uomo solo perché è un uomo? T. Signore, oggi ti do il mio cuore. Momento di silenzio In un momento di onestà (Madre Teresa di Calcutta) Signore, quando credo che il mio cuore sia straripante d'amore e mi accorgo, in un momento di onestà, di amare me stesso nella persona amata, liberami da me stesso.

Signore, quando credo di aver dato tutto quello che ho da dare e mi accorgo, in un momento di onestà, che sono io a ricevere, liberami da me stesso.

Signore, quando mi sono convinto di essere povero e mi accorgo, in un momen-to di onestà, di essere ricco di orgoglio e di invidia, liberami da me stesso.

E, Signore, quando il regno dei cieli si confonde falsamente con i regni di questo mondo, fa' che io trovi felicità e conforto solo in Te.

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Ricevuto Gesù, ci rivolgiamo a Lui con u-na preghiera di ringraziamento. CANTIAMO ORA CHE SEI IN ME Ora che sei in me, Signore, voglio portarti ovunque andrò. Posso sperar che insieme a Te sempre più buono diverrò. Rit. Lungo la strada son certo che nella tua Luce camminerò, Potrò capir così perchè la vita è bella insieme a te. Se nel dolor mi troverò nel Tuo sostegno confiderò. Mamma e papà assisti Tu, questo ti chiedo o mio Gesù. Rit.

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Lettura personale silenziosa Trova il tempo.. Trova il tempo di pensare Trova il tempo di pregare Trova il tempo di ridere È la fonte del potere È il più grande potere sulla Terra È la musica dell'anima. Trova il tempo per giocare Trova il tempo per amare ed essere amato Trova il tempo di dare È il segreto dell'eterna giovinezza È il privilegio dato da Dio La giornata è troppo corta per essere egoisti. Trova il tempo di leggere Trova il tempo di essere amico Trova il tempo di lavorare E' la fonte della saggezza E' la strada della felicità E' il prezzo del successo. Trova il tempo di fare la carità E' la chiave del Paradiso. (Iscrizione trovata sul muro della Casa dei Bambini di Calcutta.) PADRE NOSTRO CANTO FINALE: “Vieni e seguimi”

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La danza del bambino (Teresio Bosco, Madre Teresa di Calcutta, biografia) C'è un episodio, nella vita di madre Teresa, che sconvolge molte convinzioni e la-scia pensosi, forse uno degli episodi-chiave per capire questa figura. Lo raccontò lei stessa Durante una notte passata nella stazione di Howrah, a Calcutta, verso mezzanotte quando i treni sono tutti fermi per qualche ora, arrivò una poverissima famiglia che veniva di solito a dormire alla stazione. Erano una madre e quattro figli, dai cinque agli undici anni. La madre era una buffa', piccola cosa avvolta in un sari bianco di cotone, sottile per quella notte di novembre, con i capelli rasi a zero, stranamente per una donna. Aveva con sé dei recipienti di latta, qualche straccetto e dei pezzi di pane, tutto quanto possedeva per sé e per i suoi figli. Erano mendi-canti. La stazione era la loro casa. I bambini, tre ragazze e un bimbo che era il più piccolo, erano come la madre pie-ni di vivacità. A quell'ora, in piena notte, sedettero tutti su un marciapiede della stazione presso le rotaie, vicino ad altre innumerevoli famiglie e mendicanti solita-ri che già dormivano tutt'intorno, e fecero il loro pasto serale di pane secco, pro-babilmente quanto era avanzato a un rivenditore che verso sera lo aveva ceduto a un prezzo bassissimo. Ma non fu un pasto triste. Essi parlavano, ridevano e scher-zavano. Sarebbe difficile trovare una riunione di famiglia più felice di quella. Quando il breve pasto fu finito, andarono tutti a una pompa con grande allegria, si lavarono, bevettero e lavarono i loro recipienti di latta. Poi stesero con cura i loro stracci per dormire vicini, e un pezzo di lenzuolo per coprirsi tutti. E fu allora che il ragazzino fece qualcosa di assolutamente meraviglioso: si mise a danzare. Saltava e rideva fra i binari, rideva e cantava sommesso con incontenibile gioia. Una simile danza, in una simile ora, in così assoluta miseria!». Madre Teresa affermò tante volte che per noi occidentali, tristi nella nostra ric-chezza, rintanati nelle nostre lussuose caverne, il povero è un «profeta». Pur nella miseria dove la nostra economia scaltra l'ha esiliato, egli ci insegna dei valori gran-di che noi abbiamo dimenticato: l'amore per gli altri, la gioia che nasce dal gustare le piccole cose, l'amicizia, la capacità di entusiasmarsi per qualche cosa. «Noi lo aiutiamo ad uscire dalla miseria. Ma lui ci regala qualcosa di più: ci insegna una maniera diversa di vivere: servirsi delle cose, ma non diventare prigionieri del-le cose, credere che ci sono valori assai più importanti del denaro: l'amore, il calo-re della famiglia, il sorriso dei bambini, l'amicizia, la gioia...».

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LETTURA DEL VANGELO SECONDO MATTEO (MT 25,31-46) Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederà sul trono della sua gloria. Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. Egli se-parerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre, e porrà le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra. Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua destra: “Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno pre-parato per voi fin dalla creazione del mondo, perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi ave-te accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi”. Allora i giusti gli risponderanno: “Signore, quando ti ab-biamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nu-do e ti abbiamo vestito? Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e sia-mo venuti a visitarti?”. E il re risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”. Poi dirà anche a quelli che saranno alla sinistra: “Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli, perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e non mi avete dato da bere, ero straniero e non mi avete accolto, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato”. Anch’essi allora risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato o assetato o straniero o nudo o malato o in carcere, e non ti abbiamo servito?”. Allora egli risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che non avete fatto a uno solo di questi più piccoli, non l’ave-te fatto a me”. E se ne andranno: questi al supplizio eterno, i giusti invece alla vita eterna».

IL DONO Madre Teresa di Calcutta) L'importante è il dono di noi stessi, il grado di amore che mettiamo in ciascuno dei nostri gesti. Non sappiamo fare grandi cose, soltanto piccole cose con grande amore.

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Ricevuto Gesù, ci rivolgiamo a Lui con u-na preghiera di ringraziamento. CANTIAMO ORA CHE SEI IN ME Ora che sei in me, Signore, voglio portarti ovunque andrò. Posso sperar che insieme a Te sempre più buono diverrò. Rit. Lungo la strada son certo che nella tua Luce camminerò, Potrò capir così perchè la vita è bella insieme a te. Se nel dolor mi troverò nel Tuo sostegno confiderò. Mamma e papà assisti Tu, questo ti chiedo o mio Gesù. Rit.

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ADORAZIONE EUCARISTICA POMERIDIANA

VENERDI’ 16 OTTOBRE

“Eucarestia e Vita: IL PERDONO”

CANTO: “ GLORIA A TE , CRISTO GESU’ “ (5° e 8° strofa) INTRODUZIONE Che cosa significa nell’esperienza cristiana il perdono? “Quando preghiamo, se abbiamo qualcosa contro qualcuno, perdoniamo,perché anche il Padre nostro che è nei cieli perdoni i nostri peccati.” Queste parole ci richiamano la preghiera del “Padre nostro” nella quale chie-diamo che siano perdonati i nostri peccati come noi li perdoniamo a coloro che ci hanno offeso. La forza del Battesimo in noi, è forza che produce capacità di riconciliazione. Forza che ci viene dall’esperienza di perdono da parte di Dio e offerta a noi nella Chiesa per diventare a nostra volta operatori pace, offrendo perdono nella vita quotidiana.

PREGHIERA DI ADORAZIONE (S. Agostino)

Gesu Cristo, aiutaci ad essere persone che sanno donare e ricevere,

che sono capaci di condividere, di portare i pesi gli uni degli altri

per soffrire e godere insieme, che si perdonano l’un l’altro,

con generosità, capaci di una riconciliazione continua.

Consapevoli dei lori limiti accettano e si impegnano

in un’attiva collaborazione, formando, una comunità di amore per essere una comunità di servizio

per i poveri e gli abbandonati. Signore, non lasciarci chiusi

nel nostro egoismo, ma rendici persone aperte capaci di amare. Amen

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ASCOLTIAMO LA PAROLA Apriamo ora il nostro cuore all’ascolto. Rivolgiamo i nostri occhi al Signore. Acco-gliamo con meraviglia e attenta disponibilità la Parola che ci viene donata. Canto: Ed oggi ancora . . . Alleluia . . . Ed oggi ancora ,mio Signore, ascolterò la tua Parola che mi guida nel cammino della vita. Alleluia . . .

LETTURA DEL VANGELO SECONDO MATTEO (MT 5-23,24 / 5-38,48)

Se dunque tu presenti la tua offerta all’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare, va’ prima a ricon-ciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono.

Avete inteso che fu detto: Occhio per occhio e dente per dente. Ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu pórgigli anche l’altra, e a chi vuole portarti in tribunale e toglierti la tunica, tu la-scia anche il mantello. E se uno ti costringerà ad accompagnarlo per un miglio, tu con lui fanne due. Da’ a chi ti chiede, e a chi desidera da te un prestito non voltare le spalle. Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltan-to ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste.

Parola del Signore. OMELIA

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ADORAZIONE EUCARISTICA PER I RAGAZZI DELL’ INIZIAZIONE CRISTIANA

SABATO 16 OTTOBRE

“Anche tu così” CANTO: “Con te faremo cose grandi” Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo. Amen

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo Come era nel principio e ora e sempre nei secoli dei secoli . Amen. Sia lodato e ringraziato in ogni momento il Santissimo e divinissimo sacramento. INTRODUZIONE Quando Gesù ha istituito l’Eucarestia e ha affidato agli apostoli riuniti nel cenacolo il dono e il compito di fare memoria del suo sacrificio d’amore, ha anche conse-gnato alla Chiesa la garanzia della sua costante presenza. Ed egli è presente soprat-tutto attraverso la S. Messa, ma c’è un altro momento che ti permette di incon-trarlo e di stare con Lui: è l’Adorazione del Ss. Sacramento che oggi siamo invitati a vivere in modo particolare. Ci farà da guida Madre Teresa che con la sua testimonianza di fede, carità e servi-zio ha saputo vivere concretamente nella vita di tutti i giorni l’Eucarestia. “Madre Teresa è maestra di vita, specialmente per i giovani che hanno il grande compito di costruire la pace, a cominciare dalle loro famiglie, di difendere la vita sempre e comunque, soprattutto quando questa è particolarmente debole. Possa la sua testimonianza essere stimolo ed incoraggiamento per molti ragazzi e ragaz-ze, perché si pongano generosamente al servizio del vangelo”. ( Giovanni Paolo II) Canto: Ed oggi ancora . . . Alleluia . . . Ed oggi ancora ,mio Signore, ascolterò la tua Parola che mi guida nel cammino della vita. Alleluia . . .

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…una preghiera per aiutare la gente ad amare i poveri O Dio, rendici degni di servire i nostri fratelli, da un capo all'altro del mondo, dove vivono e muoiono in povertà e di fame. Dona loro, in questo giorno, attraverso le nostre mani, il loro pane quotidiano e il tuo confortevole amore, dona loro pace e gioia. Donami la grazia di vedere i bisogni degli altri e che io possa dividere con loro i doni che mi hai dato.

… una preghiera per chiedere a Gesù di insegnarci a far silenzio. Con Gesù io parlo nel silenzio del cuore. Quando riusciamo ad ascoltarti i nostri cuori sono colmi di te, nei nostri cuori regna la pienezza delle tue parole. Insegnaci il silenzio della tua passione e ti rendiamo grazie per il tuo silenzio nell'eucaristia.

… per chi è afflitto Aiutami a portare gioia nei cuori di quelli che sono pieni di tristezza, pieni di disperazione. Sii la loro forza, sii la loro gioia. Aiutami ad essere la loro forza, la loro gioia. Fammi essere come un raggio di sole che dà luce alla loro vita, fammi portare nei loro cuori la luce dell'amore di Dio. Fammi essere la speranza della felicità eterna. Fammi portare la fiamma ardente del tuo amore nei cuori afflitti e infelici.

… una preghiera sull'immensa carità che Dio ha per noi. Tutto l'amore che ho nel cuore per te, o Signore, è soltanto un'ombra dell'amore che tu hai per me. I tuoi gesti sono tutti amore. La gioia che oggi ho nel cuore è solo un'ombra della gioia che tu hai per me. Tu mi ami perdutamente. Ti amo con tutto il cuore, con tutta l'anima, con tutte le forze, perché tu sei Gesù, e sei Gesù per me.

Amen. PADRE NOSTRO CANTO FINALE: “VOCAZIONE”

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29

SALMO 117 - Canto di gioia e di vittoria

Celebrate il Signore, perché è buono; eterna è la sua misericordia.

Dica Israele che egli è buono: eterna è la sua misericordia.

Lo dica la casa di Aronne: eterna è la sua misericordia.

Lo dica chi teme Dio: eterna è la sua misericordia.

Nell’angoscia ho gridato al Signore, mi ha risposto, il Signore, e mi ha tratto in salvo.

Il Signore è con me, non ho timore; che cosa può farmi l’uomo?

Il Signore è con me, è mio aiuto, sfiderò i miei nemici.

E’ meglio rifugiarsi nel Signore Che confidare nell’uomo.

E’ meglio rifugiarsi nel Signore Che confidare nei potenti.

RIFLESSIONE PERSONALE − Apparteniamo al Signore come appartengono a Dio coloro che amia-mo e che ci amano, ma anche coloro che ci offendono e che ci odiano. Il vero Cristiano è colui che ama e teme Iddio. Dio dice: “Quando ti senti compunto di peccato, perché hai fatto del male agli altri, tu vieni da Me per essere perdonato, ma come posso perdonarti, se prima non vai a riconciliarti con tuo fratello, tua sorella, tua madre e tuo padre?” − “Padre mio, insegnami a perdonare come Tu sai perdonare e amare. Signore, ho bisogno di imitarTi, ma non sono capace; aiutami a non offen-dere, sparlare, accusare e maledire gli altri. Tocca il mio cuore, affinchè pos-sa comprendere la Tua volontà”. Dio ti risponderà: Figliolo non è difficile imitarmi, devi solo chiederlo sempre, senza stancarti di pregare.

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30

− (Giovanni Paolo II) “All’umanità, che talora smarrita e dominata dal po-tere del male, dell’egoismo e della paura il Signore risorto offre in dono il suo amore che perdona, riconcilia e apre l’animo alla speranza. E’ amore che con-verte i cuori e dona la pace. Quanto bisogno ha il mondo di comprendere e di accogliere la Divina Misericordia”. PADRE NOSTRO cantato PREGHIERA CONCLUSIVA

Padre onnipotente e santo, che sei grande nel perdono e ricco di misericordia,

a te sale la nostra preghiera di figli.

Il nostro peccato, noi lo conosciamo, ne sentiamo tutto il peso e la tristezza.

Vorremmo spesso essere diversi, migliori, più giusti, più veri.

Ma se grande è il nostro peccato,

più grande è il tuo amore, più forte la tua benevolenza.

Noi ci affidiamo, o Padre, alla tua bontà che salva

e ti preghiamo in modo particolare per i nostri fratelli che, oppressi dalla loro colpa,

rischiano di perdere la speranza.

Per il sangue del tuo Figlio amato giunga a tutti la ricchezza del tuo perdono.

Stringi tutti nel tuo abbraccio di pace, tu che sempre attendi i tuoi figli fuggiti lontano.Amen

CANTO FINALE: “TI RINGRAZIO MIO SIGNORE

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35

Inno alla vita

La vita è un'opportunità, coglila. La vita è bellezza, ammirala. La vita è beatitudine, assaporala. La vita è un sogno, fanne realtà.

La vita è una sfida, affrontala. La vita è un dovere, compilo. La vita è un gioco, giocalo. La vita è preziosa, abbine cura.

La vita è ricchezza, valorizzala. La vita è amore, vivilo. La vita è un mistero, scoprilo. La vita è promessa, adempila.

La vita è tristezza, superala. La via è un inno, cantalo. La vita è una lotta, accettala. La vita è un'avventura, rischiala.

La vita è la vita, difendila. Lettore: Penso che il miglior modo di pregare è lasciare che Gesù preghi in noi, permettendogli di essere in noi, con noi e attraverso di noi. Ed è pure essere alla sua presenza, perché egli ha detto: «Ero affamato, e mi avete dato da mangiare, nudo e mi avete vestito, senza casa e mi avete accolto». Ecco perché, se preghiamo crederemo, perché il frutto della preghiera è la fede. E il frutto della fede è l'amore. E il frutto dell'amore è il servizio. Se realmente preghiamo, se lasciamo che Gesù preghi in noi, saremo capaci di donarlo agli altri, perché egli è la luce che deve splendere attraverso di noi, in noi; e attraver-so di noi a tutti coloro con cui veniamo in contatto. Ed ecco perché Gesù si è fatto pane della vita, per poter soddisfare la fame che il cuore ha di Dio, dell'amore. Madre Teresa, regalaci una preghiera da rivolgere a Maria Maria, Madre mia carissima, getta il tuo manto di purezza sulla mia anima; dammi il tuo cuore così bello, così puro, così immacolato, il tuo cuore tanto pie-no di amore e di umiltà, così che io sia capace di ricevere e portare Gesù con gli stessi tuoi sentimenti. Devo comunicare il tuo figlio Gesù dovunque vado. La tua anima, con il tuo spirito e la tua vita, rafforzi e possegga tutto il mio esse-re, così che la mia vita sia tutta e solo per Gesù, così che ogni gioia che il cuore prova possa sentire la tua presenza nella mia anima.

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E lei, con una fermezza materna mi disse: “Figlio mio, io non potrei amare e servire i poveri se Gesù non mi mettesse ogni giorno nel cuore il suo amore. Leg-gi bene il Vangelo: Gesù, per la preghiera, sacrificava anche la carità.” Parole enormi che io non dimenticherò mai. Madre Teresa è entrata nel mio cuore e nel cuore di tantissima gente perché è una creatura piena della luce di Dio. E il 5 settembre 1997, quando appresi la notizia della sua scomparsa, mi vennero in mente le parole che disse un giorno: “Quando io morirò, mi verranno incontro tutti i poveri che ho aiutato, mi pren-deranno per mano e mi porteranno alla festa di Dio.” Momento di silenzio e riflessione personale Non si può che amare uno per volta (Madre Teresa di Calcutta) L'importante non è quanto facciamo, bensì l'amore che poniamo in quello che facciamo. Gesù non ha detto: "Amate il mondo intero", ma ha detto: "Amatevi l'un l'altro". Non si può che amare uno per volta. Se uno guarda la quantità, si perde. E mentre si ferma a parlare della fame, qualcuno al suo fianco sta moren-do. La fame non è di solo pane. C'è fame d'amore. Di essere amati. Di amare. Una fame terribile quella dell'amore! La solitudine: un'altra fame terribile!

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ADORAZIONE EUCARISTICA PER GLI ADOLESCENTI

VENERDI’ 16 OTTOBRE

“Anche tu così”

CANTO: “ Te al centro del mio cuore”

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo. Amen

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo Come era nel principio e ora e sempre nei secoli dei secoli . Amen. Sia lodato e ringraziato in ogni momento il Santissimo e divinissimo sacramento.

Canto: Ed oggi ancora . . . Alleluia . . . Ed oggi ancora ,mio Signore, ascolterò la tua Parola che mi guida nel cammino della vita. Alleluia . . .

LETTURA DEL VANGELO SECONDO GIOVANNI (GV 13,1-17) Prima della festa di Pasqua Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò fino alla fine. Durante la cena, quando il diavolo aveva già messo in cuore a Giuda, figlio di Simone Iscariota, di tradirlo, Gesù, sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, si alzò da tavola, depose le vesti, prese un asciugamano e se lo cinse attorno alla vita. Poi versò dell’acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l’asciugamano di cui si era cinto. Venne dunque da Simon Pietro e questi gli dis-se: «Signore, tu lavi i piedi a me?». Rispose Gesù: «Quello che io faccio, tu ora non lo capisci; lo capirai dopo». Gli disse Pietro: «Tu non mi laverai i piedi in eterno!». Gli rispose Gesù: «Se non ti laverò, non avrai parte con me». Gli disse Simon Pietro: «Signore, non solo i miei piedi, ma anche le mani e il capo!». Soggiunse Gesù: «Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è tutto puro; e voi siete puri, ma non tutti». Sapeva infatti chi lo tradiva; per questo disse: «Non tutti siete puri». Quando ebbe lavato loro i piedi, riprese le sue vesti, sedette di nuovo e disse loro: «Capite quello che ho fatto per voi? Voi mi chiamate il Maestro e il Signore, e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. Vi ho dato un esem-pio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi. Parola del Signore.

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In verità, in verità io vi dico: un servo non è più grande del suo padrone, né un inviato è più grande di chi lo ha mandato. Sapendo queste cose, siete beati se le mettete in pratica. Parola del Signore. Se il mondo va male... (Madre Teresa di Calcutta) Un giornalista parlava con Madre Teresa di Calcutta: "Ma insomma... questa Chiesa va così male, non crede anche lei? Cosa possiamo fare per migliorarla?". E Madre Teresa: "Ah, guardi, semplicissimo: cominciamo da me e da lei!". Madre Teresa, donna delle Beatitudini Un ricordo di Madre Teresa scritto da monsignor Angelo Comastri

Il ricordo di madre Teresa di Calcutta, io l'associo sempre al ricordo della mia mamma: conservo una foto che le ritrae assieme mentre si abbracciano. Ogni volta che guardo quella foto mi sento anch'io abbracciato e protetto da queste due mamme. Madre Teresa mi ha insegnato tante cose della vita, ma le ha inse-gnate a tutti coloro che l'hanno incontrata. Attraverso di lei, Dio ci ha detto che il Vangelo è vivibile anche oggi. E quando noi viviamo il Vangelo, senza sconti e senza furbizie umane, allora anche gli atei se ne accorgono e restano pensosi e rispettosi. Ricordo infatti un'affermazione straordinaria di Pier Paolo Pasolini. Dopo aver incontrato madre Teresa, egli disse: “Quella piccola donna, quando guarda, vede. E vede ciò che io non vedo.” Ma qual è il segreto di questa straor-dinaria cristiana? Io credo che tutta la sua meravigliosa avventura sia cominciata in famiglia. Con quale forza e insistenza, con quali accenti accorati parlava delle famiglie, della missione del padre, della madre, dei figli. Quante volte l'ho vista commuoversi parlando della famiglia. Ebbene: il segreto della sua vita cristiana sta proprio nell'esempio della sua mamma. Quando madre Teresa rimase preco-cemente orfana, la mamma la chiamò a sé assieme ai suoi due fratelli e disse lo-ro: Non c'è più papà, ora la mamma è sola, abbiamo tanto bisogno di Dio: rad-doppieremo la carità. E portò la giovane Agnese, la futura Teresa, per due po-meriggi alla settimana a visitare le persone sole, ad aiutare i poveri del quartiere, a lavare gli anziani abbandonati. Madre Teresa vedeva e imparava. E quando, nel 1991, ritornò, dopo tantissimi anni, in Albania, per prima cosa volle andare a deporre un fiore sulla tomba della mamma. Ed esclamò davanti a tutti: “Non ci sarebbe mai stata madre Teresa di Calcutta se non ci fosse stata mamma Drana.” Poi, abbassò gli occhi e pianse in silenzio. Ho avuto il privilegio di incontrare spesso madre Teresa: il primo vero, grande ricordo risale al 1979, quando la Madre ricevette il premio Nobel per la pace. Di ritorno da Oslo, si fermò presso la casa delle Missionarie della carità di Roma.

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Nel cortile di fronte al conventino delle suore, c'era una folla di giornalisti che volevano vederla e intervistarla. Io ebbi il privilegio di essere lì, in quel momen-to: tutti la consigliavamo di riposarsi un po' e di risparmiarsi. Ma lei volle co-munque incontrarli perché, diceva, stanno facendo il loro lavoro. Fu dunque aperto il cancello e la piccola Madre si consegnò loro. Alla fine, dopo tantissime domande, foto e riprese televisive, un giornalista un po' impertinente le disse: “Madre, lei ha settanta anni, si è tanto sacrificata, ha tanto lavorato, ma nel mondo non è cambiato niente. Si riposi dunque, perché purtroppo il mondo non cambierà!”. Noi ci guardammo l'un l'altro, imbarazzati e stizziti per la sfac-ciataggine del giornalista. Ero tentato di intervenire, ma poi mi convinsi che la Madre avrebbe avuto senz'altro una risposta migliore della mia. E infatti: “Signore,” gli disse, “stia tranquillo, il mondo lo cambierà Gesù. Io non ho mai voluto cambiarlo, ma ho cercato di essere una goccia di acqua pulita nella quale si potesse rispecchiare il volto misericordioso di Dio. Lo faccia anche lei, sua mo-glie, i suoi figli. Più crescono le gocce, più è probabile che il mondo cambi.” Ricordo ancora quando ero parroco a Porto santo Stefano, nell'Argentario: ma-dre Teresa venne il 18 maggio 1988 per una veglia di preghiera. Prima che arri-vasse lei, un distinto signore di Grosseto venne a trovarmi per consegnarmi la chiavi della sua villa: voleva che la Madre ne ricavasse una casa per malati di aids. Conoscendo madre Teresa, preferii che fosse lei a prendere la decisione di accettare o meno le chiavi. Alla fine della veglia, le ricordai l'offerta generosa di quell'uomo. Ma lei quasi sembrava non farci caso. Io mi permisi di insistere. Alla fine accettò di incontrarlo. Pensavamo che la cosa fosse fatta: ricordo ancora l'uomo con le chiavi in mano, orgoglioso ed emozionato. La risposta della Ma-dre ci lasciò stupefatti: “Devo pensarci, devo pregare” - disse - “perché non so se sia bene portare giovani malati in un luogo di villeggiatura; se la gente li rifiuta, soffrono due volte. E poi, io non voglio fare il bene dando fastidio agli altri.” Ma intanto, uno che le stava vicino, la invitò a prendere comunque le chiavi. Ricordo come la Madre cambiò espressione, facendosi severa e, scandendo le parole, disse: “No, perché quel che non mi serve mi pesa.” Queste parole le ho meditate mille volte e se ci avessi pensato un anno intero, non ne avrei trovate mai di migliori. La carità nasce dalla preghiera La carità della Madre nasceva dalla preghiera. Quando andai a trovarla subito dopo la mia ordinazione sacerdotale, nel 1968, mi aspettavo che per il mio mini-stero mi desse delle indicazioni incentrate sulla solidarietà. E invece lei mi chiese quante ore al giorno dedicavo alla preghiera. Subito, spiazzato, le risposi che sì, il breviario lo dicevo, il rosario anche, la messa la celebravo... Se ami il Signore - mi disse - devi sentire il bisogno di dedicargli del tempo tuo, di tua iniziativa. Io mi difesi in qualche maniera, dicendo che da lei mi sarei aspettato una riflessione sul piano della carità.

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In verità, in verità io vi dico: un servo non è più grande del suo padrone, né un inviato è più grande di chi lo ha mandato. Sapendo queste cose, siete beati se le mettete in pratica. Parola del Signore. Se il mondo va male... (Madre Teresa di Calcutta) Un giornalista parlava con Madre Teresa di Calcutta: "Ma insomma... questa Chiesa va così male, non crede anche lei? Cosa possiamo fare per migliorarla?". E Madre Teresa: "Ah, guardi, semplicissimo: cominciamo da me e da lei!". Madre Teresa, donna delle Beatitudini Un ricordo di Madre Teresa scritto da monsignor Angelo Comastri

Il ricordo di madre Teresa di Calcutta, io l'associo sempre al ricordo della mia mamma: conservo una foto che le ritrae assieme mentre si abbracciano. Ogni volta che guardo quella foto mi sento anch'io abbracciato e protetto da queste due mamme. Madre Teresa mi ha insegnato tante cose della vita, ma le ha inse-gnate a tutti coloro che l'hanno incontrata. Attraverso di lei, Dio ci ha detto che il Vangelo è vivibile anche oggi. E quando noi viviamo il Vangelo, senza sconti e senza furbizie umane, allora anche gli atei se ne accorgono e restano pensosi e rispettosi. Ricordo infatti un'affermazione straordinaria di Pier Paolo Pasolini. Dopo aver incontrato madre Teresa, egli disse: “Quella piccola donna, quando guarda, vede. E vede ciò che io non vedo.” Ma qual è il segreto di questa straor-dinaria cristiana? Io credo che tutta la sua meravigliosa avventura sia cominciata in famiglia. Con quale forza e insistenza, con quali accenti accorati parlava delle famiglie, della missione del padre, della madre, dei figli. Quante volte l'ho vista commuoversi parlando della famiglia. Ebbene: il segreto della sua vita cristiana sta proprio nell'esempio della sua mamma. Quando madre Teresa rimase preco-cemente orfana, la mamma la chiamò a sé assieme ai suoi due fratelli e disse lo-ro: Non c'è più papà, ora la mamma è sola, abbiamo tanto bisogno di Dio: rad-doppieremo la carità. E portò la giovane Agnese, la futura Teresa, per due po-meriggi alla settimana a visitare le persone sole, ad aiutare i poveri del quartiere, a lavare gli anziani abbandonati. Madre Teresa vedeva e imparava. E quando, nel 1991, ritornò, dopo tantissimi anni, in Albania, per prima cosa volle andare a deporre un fiore sulla tomba della mamma. Ed esclamò davanti a tutti: “Non ci sarebbe mai stata madre Teresa di Calcutta se non ci fosse stata mamma Drana.” Poi, abbassò gli occhi e pianse in silenzio. Ho avuto il privilegio di incontrare spesso madre Teresa: il primo vero, grande ricordo risale al 1979, quando la Madre ricevette il premio Nobel per la pace. Di ritorno da Oslo, si fermò presso la casa delle Missionarie della carità di Roma.

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Nel cortile di fronte al conventino delle suore, c'era una folla di giornalisti che volevano vederla e intervistarla. Io ebbi il privilegio di essere lì, in quel momen-to: tutti la consigliavamo di riposarsi un po' e di risparmiarsi. Ma lei volle co-munque incontrarli perché, diceva, stanno facendo il loro lavoro. Fu dunque aperto il cancello e la piccola Madre si consegnò loro. Alla fine, dopo tantissime domande, foto e riprese televisive, un giornalista un po' impertinente le disse: “Madre, lei ha settanta anni, si è tanto sacrificata, ha tanto lavorato, ma nel mondo non è cambiato niente. Si riposi dunque, perché purtroppo il mondo non cambierà!”. Noi ci guardammo l'un l'altro, imbarazzati e stizziti per la sfac-ciataggine del giornalista. Ero tentato di intervenire, ma poi mi convinsi che la Madre avrebbe avuto senz'altro una risposta migliore della mia. E infatti: “Signore,” gli disse, “stia tranquillo, il mondo lo cambierà Gesù. Io non ho mai voluto cambiarlo, ma ho cercato di essere una goccia di acqua pulita nella quale si potesse rispecchiare il volto misericordioso di Dio. Lo faccia anche lei, sua mo-glie, i suoi figli. Più crescono le gocce, più è probabile che il mondo cambi.” Ricordo ancora quando ero parroco a Porto santo Stefano, nell'Argentario: ma-dre Teresa venne il 18 maggio 1988 per una veglia di preghiera. Prima che arri-vasse lei, un distinto signore di Grosseto venne a trovarmi per consegnarmi la chiavi della sua villa: voleva che la Madre ne ricavasse una casa per malati di aids. Conoscendo madre Teresa, preferii che fosse lei a prendere la decisione di accettare o meno le chiavi. Alla fine della veglia, le ricordai l'offerta generosa di quell'uomo. Ma lei quasi sembrava non farci caso. Io mi permisi di insistere. Alla fine accettò di incontrarlo. Pensavamo che la cosa fosse fatta: ricordo ancora l'uomo con le chiavi in mano, orgoglioso ed emozionato. La risposta della Ma-dre ci lasciò stupefatti: “Devo pensarci, devo pregare” - disse - “perché non so se sia bene portare giovani malati in un luogo di villeggiatura; se la gente li rifiuta, soffrono due volte. E poi, io non voglio fare il bene dando fastidio agli altri.” Ma intanto, uno che le stava vicino, la invitò a prendere comunque le chiavi. Ricordo come la Madre cambiò espressione, facendosi severa e, scandendo le parole, disse: “No, perché quel che non mi serve mi pesa.” Queste parole le ho meditate mille volte e se ci avessi pensato un anno intero, non ne avrei trovate mai di migliori. La carità nasce dalla preghiera La carità della Madre nasceva dalla preghiera. Quando andai a trovarla subito dopo la mia ordinazione sacerdotale, nel 1968, mi aspettavo che per il mio mini-stero mi desse delle indicazioni incentrate sulla solidarietà. E invece lei mi chiese quante ore al giorno dedicavo alla preghiera. Subito, spiazzato, le risposi che sì, il breviario lo dicevo, il rosario anche, la messa la celebravo... Se ami il Signore - mi disse - devi sentire il bisogno di dedicargli del tempo tuo, di tua iniziativa. Io mi difesi in qualche maniera, dicendo che da lei mi sarei aspettato una riflessione sul piano della carità.

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E lei, con una fermezza materna mi disse: “Figlio mio, io non potrei amare e servire i poveri se Gesù non mi mettesse ogni giorno nel cuore il suo amore. Leg-gi bene il Vangelo: Gesù, per la preghiera, sacrificava anche la carità.” Parole enormi che io non dimenticherò mai. Madre Teresa è entrata nel mio cuore e nel cuore di tantissima gente perché è una creatura piena della luce di Dio. E il 5 settembre 1997, quando appresi la notizia della sua scomparsa, mi vennero in mente le parole che disse un giorno: “Quando io morirò, mi verranno incontro tutti i poveri che ho aiutato, mi pren-deranno per mano e mi porteranno alla festa di Dio.” Momento di silenzio e riflessione personale Non si può che amare uno per volta (Madre Teresa di Calcutta) L'importante non è quanto facciamo, bensì l'amore che poniamo in quello che facciamo. Gesù non ha detto: "Amate il mondo intero", ma ha detto: "Amatevi l'un l'altro". Non si può che amare uno per volta. Se uno guarda la quantità, si perde. E mentre si ferma a parlare della fame, qualcuno al suo fianco sta moren-do. La fame non è di solo pane. C'è fame d'amore. Di essere amati. Di amare. Una fame terribile quella dell'amore! La solitudine: un'altra fame terribile!

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ADORAZIONE EUCARISTICA PER GLI ADOLESCENTI

VENERDI’ 16 OTTOBRE

“Anche tu così”

CANTO: “ Te al centro del mio cuore”

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo. Amen

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo Come era nel principio e ora e sempre nei secoli dei secoli . Amen. Sia lodato e ringraziato in ogni momento il Santissimo e divinissimo sacramento.

Canto: Ed oggi ancora . . . Alleluia . . . Ed oggi ancora ,mio Signore, ascolterò la tua Parola che mi guida nel cammino della vita. Alleluia . . .

LETTURA DEL VANGELO SECONDO GIOVANNI (GV 13,1-17) Prima della festa di Pasqua Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò fino alla fine. Durante la cena, quando il diavolo aveva già messo in cuore a Giuda, figlio di Simone Iscariota, di tradirlo, Gesù, sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, si alzò da tavola, depose le vesti, prese un asciugamano e se lo cinse attorno alla vita. Poi versò dell’acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l’asciugamano di cui si era cinto. Venne dunque da Simon Pietro e questi gli dis-se: «Signore, tu lavi i piedi a me?». Rispose Gesù: «Quello che io faccio, tu ora non lo capisci; lo capirai dopo». Gli disse Pietro: «Tu non mi laverai i piedi in eterno!». Gli rispose Gesù: «Se non ti laverò, non avrai parte con me». Gli disse Simon Pietro: «Signore, non solo i miei piedi, ma anche le mani e il capo!». Soggiunse Gesù: «Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è tutto puro; e voi siete puri, ma non tutti». Sapeva infatti chi lo tradiva; per questo disse: «Non tutti siete puri». Quando ebbe lavato loro i piedi, riprese le sue vesti, sedette di nuovo e disse loro: «Capite quello che ho fatto per voi? Voi mi chiamate il Maestro e il Signore, e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. Vi ho dato un esem-pio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi. Parola del Signore.

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− (Giovanni Paolo II) “All’umanità, che talora smarrita e dominata dal po-tere del male, dell’egoismo e della paura il Signore risorto offre in dono il suo amore che perdona, riconcilia e apre l’animo alla speranza. E’ amore che con-verte i cuori e dona la pace. Quanto bisogno ha il mondo di comprendere e di accogliere la Divina Misericordia”. PADRE NOSTRO cantato PREGHIERA CONCLUSIVA

Padre onnipotente e santo, che sei grande nel perdono e ricco di misericordia,

a te sale la nostra preghiera di figli.

Il nostro peccato, noi lo conosciamo, ne sentiamo tutto il peso e la tristezza.

Vorremmo spesso essere diversi, migliori, più giusti, più veri.

Ma se grande è il nostro peccato,

più grande è il tuo amore, più forte la tua benevolenza.

Noi ci affidiamo, o Padre, alla tua bontà che salva

e ti preghiamo in modo particolare per i nostri fratelli che, oppressi dalla loro colpa,

rischiano di perdere la speranza.

Per il sangue del tuo Figlio amato giunga a tutti la ricchezza del tuo perdono.

Stringi tutti nel tuo abbraccio di pace, tu che sempre attendi i tuoi figli fuggiti lontano.Amen

CANTO FINALE: “TI RINGRAZIO MIO SIGNORE

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Inno alla vita

La vita è un'opportunità, coglila. La vita è bellezza, ammirala. La vita è beatitudine, assaporala. La vita è un sogno, fanne realtà.

La vita è una sfida, affrontala. La vita è un dovere, compilo. La vita è un gioco, giocalo. La vita è preziosa, abbine cura.

La vita è ricchezza, valorizzala. La vita è amore, vivilo. La vita è un mistero, scoprilo. La vita è promessa, adempila.

La vita è tristezza, superala. La via è un inno, cantalo. La vita è una lotta, accettala. La vita è un'avventura, rischiala.

La vita è la vita, difendila. Lettore: Penso che il miglior modo di pregare è lasciare che Gesù preghi in noi, permettendogli di essere in noi, con noi e attraverso di noi. Ed è pure essere alla sua presenza, perché egli ha detto: «Ero affamato, e mi avete dato da mangiare, nudo e mi avete vestito, senza casa e mi avete accolto». Ecco perché, se preghiamo crederemo, perché il frutto della preghiera è la fede. E il frutto della fede è l'amore. E il frutto dell'amore è il servizio. Se realmente preghiamo, se lasciamo che Gesù preghi in noi, saremo capaci di donarlo agli altri, perché egli è la luce che deve splendere attraverso di noi, in noi; e attraver-so di noi a tutti coloro con cui veniamo in contatto. Ed ecco perché Gesù si è fatto pane della vita, per poter soddisfare la fame che il cuore ha di Dio, dell'amore. Madre Teresa, regalaci una preghiera da rivolgere a Maria Maria, Madre mia carissima, getta il tuo manto di purezza sulla mia anima; dammi il tuo cuore così bello, così puro, così immacolato, il tuo cuore tanto pie-no di amore e di umiltà, così che io sia capace di ricevere e portare Gesù con gli stessi tuoi sentimenti. Devo comunicare il tuo figlio Gesù dovunque vado. La tua anima, con il tuo spirito e la tua vita, rafforzi e possegga tutto il mio esse-re, così che la mia vita sia tutta e solo per Gesù, così che ogni gioia che il cuore prova possa sentire la tua presenza nella mia anima.

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…una preghiera per aiutare la gente ad amare i poveri O Dio, rendici degni di servire i nostri fratelli, da un capo all'altro del mondo, dove vivono e muoiono in povertà e di fame. Dona loro, in questo giorno, attraverso le nostre mani, il loro pane quotidiano e il tuo confortevole amore, dona loro pace e gioia. Donami la grazia di vedere i bisogni degli altri e che io possa dividere con loro i doni che mi hai dato.

… una preghiera per chiedere a Gesù di insegnarci a far silenzio. Con Gesù io parlo nel silenzio del cuore. Quando riusciamo ad ascoltarti i nostri cuori sono colmi di te, nei nostri cuori regna la pienezza delle tue parole. Insegnaci il silenzio della tua passione e ti rendiamo grazie per il tuo silenzio nell'eucaristia.

… per chi è afflitto Aiutami a portare gioia nei cuori di quelli che sono pieni di tristezza, pieni di disperazione. Sii la loro forza, sii la loro gioia. Aiutami ad essere la loro forza, la loro gioia. Fammi essere come un raggio di sole che dà luce alla loro vita, fammi portare nei loro cuori la luce dell'amore di Dio. Fammi essere la speranza della felicità eterna. Fammi portare la fiamma ardente del tuo amore nei cuori afflitti e infelici.

… una preghiera sull'immensa carità che Dio ha per noi. Tutto l'amore che ho nel cuore per te, o Signore, è soltanto un'ombra dell'amore che tu hai per me. I tuoi gesti sono tutti amore. La gioia che oggi ho nel cuore è solo un'ombra della gioia che tu hai per me. Tu mi ami perdutamente. Ti amo con tutto il cuore, con tutta l'anima, con tutte le forze, perché tu sei Gesù, e sei Gesù per me.

Amen. PADRE NOSTRO CANTO FINALE: “VOCAZIONE”

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SALMO 117 - Canto di gioia e di vittoria

Celebrate il Signore, perché è buono; eterna è la sua misericordia.

Dica Israele che egli è buono: eterna è la sua misericordia.

Lo dica la casa di Aronne: eterna è la sua misericordia.

Lo dica chi teme Dio: eterna è la sua misericordia.

Nell’angoscia ho gridato al Signore, mi ha risposto, il Signore, e mi ha tratto in salvo.

Il Signore è con me, non ho timore; che cosa può farmi l’uomo?

Il Signore è con me, è mio aiuto, sfiderò i miei nemici.

E’ meglio rifugiarsi nel Signore Che confidare nell’uomo.

E’ meglio rifugiarsi nel Signore Che confidare nei potenti.

RIFLESSIONE PERSONALE − Apparteniamo al Signore come appartengono a Dio coloro che amia-mo e che ci amano, ma anche coloro che ci offendono e che ci odiano. Il vero Cristiano è colui che ama e teme Iddio. Dio dice: “Quando ti senti compunto di peccato, perché hai fatto del male agli altri, tu vieni da Me per essere perdonato, ma come posso perdonarti, se prima non vai a riconciliarti con tuo fratello, tua sorella, tua madre e tuo padre?” − “Padre mio, insegnami a perdonare come Tu sai perdonare e amare. Signore, ho bisogno di imitarTi, ma non sono capace; aiutami a non offen-dere, sparlare, accusare e maledire gli altri. Tocca il mio cuore, affinchè pos-sa comprendere la Tua volontà”. Dio ti risponderà: Figliolo non è difficile imitarmi, devi solo chiederlo sempre, senza stancarti di pregare.

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ASCOLTIAMO LA PAROLA Apriamo ora il nostro cuore all’ascolto. Rivolgiamo i nostri occhi al Signore. Acco-gliamo con meraviglia e attenta disponibilità la Parola che ci viene donata. Canto: Ed oggi ancora . . . Alleluia . . . Ed oggi ancora ,mio Signore, ascolterò la tua Parola che mi guida nel cammino della vita. Alleluia . . .

LETTURA DEL VANGELO SECONDO MATTEO (MT 5-23,24 / 5-38,48)

Se dunque tu presenti la tua offerta all’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare, va’ prima a ricon-ciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono.

Avete inteso che fu detto: Occhio per occhio e dente per dente. Ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu pórgigli anche l’altra, e a chi vuole portarti in tribunale e toglierti la tunica, tu la-scia anche il mantello. E se uno ti costringerà ad accompagnarlo per un miglio, tu con lui fanne due. Da’ a chi ti chiede, e a chi desidera da te un prestito non voltare le spalle. Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltan-to ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste.

Parola del Signore. OMELIA

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ADORAZIONE EUCARISTICA PER I RAGAZZI DELL’ INIZIAZIONE CRISTIANA

SABATO 16 OTTOBRE

“Anche tu così” CANTO: “Con te faremo cose grandi” Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo. Amen

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo Come era nel principio e ora e sempre nei secoli dei secoli . Amen. Sia lodato e ringraziato in ogni momento il Santissimo e divinissimo sacramento. INTRODUZIONE Quando Gesù ha istituito l’Eucarestia e ha affidato agli apostoli riuniti nel cenacolo il dono e il compito di fare memoria del suo sacrificio d’amore, ha anche conse-gnato alla Chiesa la garanzia della sua costante presenza. Ed egli è presente soprat-tutto attraverso la S. Messa, ma c’è un altro momento che ti permette di incon-trarlo e di stare con Lui: è l’Adorazione del Ss. Sacramento che oggi siamo invitati a vivere in modo particolare. Ci farà da guida Madre Teresa che con la sua testimonianza di fede, carità e servi-zio ha saputo vivere concretamente nella vita di tutti i giorni l’Eucarestia. “Madre Teresa è maestra di vita, specialmente per i giovani che hanno il grande compito di costruire la pace, a cominciare dalle loro famiglie, di difendere la vita sempre e comunque, soprattutto quando questa è particolarmente debole. Possa la sua testimonianza essere stimolo ed incoraggiamento per molti ragazzi e ragaz-ze, perché si pongano generosamente al servizio del vangelo”. ( Giovanni Paolo II) Canto: Ed oggi ancora . . . Alleluia . . . Ed oggi ancora ,mio Signore, ascolterò la tua Parola che mi guida nel cammino della vita. Alleluia . . .

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LETTURA DEL VANGELO SECONDO MATTEO (MT 25,31-46) Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederà sul trono della sua gloria. Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. Egli se-parerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre, e porrà le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra. Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua destra: “Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno pre-parato per voi fin dalla creazione del mondo, perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi ave-te accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi”. Allora i giusti gli risponderanno: “Signore, quando ti ab-biamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nu-do e ti abbiamo vestito? Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e sia-mo venuti a visitarti?”. E il re risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”. Poi dirà anche a quelli che saranno alla sinistra: “Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli, perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e non mi avete dato da bere, ero straniero e non mi avete accolto, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato”. Anch’essi allora risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato o assetato o straniero o nudo o malato o in carcere, e non ti abbiamo servito?”. Allora egli risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che non avete fatto a uno solo di questi più piccoli, non l’ave-te fatto a me”. E se ne andranno: questi al supplizio eterno, i giusti invece alla vita eterna».

IL DONO Madre Teresa di Calcutta) L'importante è il dono di noi stessi, il grado di amore che mettiamo in ciascuno dei nostri gesti. Non sappiamo fare grandi cose, soltanto piccole cose con grande amore.

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Ricevuto Gesù, ci rivolgiamo a Lui con u-na preghiera di ringraziamento. CANTIAMO ORA CHE SEI IN ME Ora che sei in me, Signore, voglio portarti ovunque andrò. Posso sperar che insieme a Te sempre più buono diverrò. Rit. Lungo la strada son certo che nella tua Luce camminerò, Potrò capir così perchè la vita è bella insieme a te. Se nel dolor mi troverò nel Tuo sostegno confiderò. Mamma e papà assisti Tu, questo ti chiedo o mio Gesù. Rit.

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ADORAZIONE EUCARISTICA POMERIDIANA

VENERDI’ 16 OTTOBRE

“Eucarestia e Vita: IL PERDONO”

CANTO: “ GLORIA A TE , CRISTO GESU’ “ (5° e 8° strofa) INTRODUZIONE Che cosa significa nell’esperienza cristiana il perdono? “Quando preghiamo, se abbiamo qualcosa contro qualcuno, perdoniamo,perché anche il Padre nostro che è nei cieli perdoni i nostri peccati.” Queste parole ci richiamano la preghiera del “Padre nostro” nella quale chie-diamo che siano perdonati i nostri peccati come noi li perdoniamo a coloro che ci hanno offeso. La forza del Battesimo in noi, è forza che produce capacità di riconciliazione. Forza che ci viene dall’esperienza di perdono da parte di Dio e offerta a noi nella Chiesa per diventare a nostra volta operatori pace, offrendo perdono nella vita quotidiana.

PREGHIERA DI ADORAZIONE (S. Agostino)

Gesu Cristo, aiutaci ad essere persone che sanno donare e ricevere,

che sono capaci di condividere, di portare i pesi gli uni degli altri

per soffrire e godere insieme, che si perdonano l’un l’altro,

con generosità, capaci di una riconciliazione continua.

Consapevoli dei lori limiti accettano e si impegnano

in un’attiva collaborazione, formando, una comunità di amore per essere una comunità di servizio

per i poveri e gli abbandonati. Signore, non lasciarci chiusi

nel nostro egoismo, ma rendici persone aperte capaci di amare. Amen

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Ricevuto Gesù, ci rivolgiamo a Lui con u-na preghiera di ringraziamento. CANTIAMO ORA CHE SEI IN ME Ora che sei in me, Signore, voglio portarti ovunque andrò. Posso sperar che insieme a Te sempre più buono diverrò. Rit. Lungo la strada son certo che nella tua Luce camminerò, Potrò capir così perchè la vita è bella insieme a te. Se nel dolor mi troverò nel Tuo sostegno confiderò. Mamma e papà assisti Tu, questo ti chiedo o mio Gesù. Rit.

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Lettura personale silenziosa Trova il tempo.. Trova il tempo di pensare Trova il tempo di pregare Trova il tempo di ridere È la fonte del potere È il più grande potere sulla Terra È la musica dell'anima. Trova il tempo per giocare Trova il tempo per amare ed essere amato Trova il tempo di dare È il segreto dell'eterna giovinezza È il privilegio dato da Dio La giornata è troppo corta per essere egoisti. Trova il tempo di leggere Trova il tempo di essere amico Trova il tempo di lavorare E' la fonte della saggezza E' la strada della felicità E' il prezzo del successo. Trova il tempo di fare la carità E' la chiave del Paradiso. (Iscrizione trovata sul muro della Casa dei Bambini di Calcutta.) PADRE NOSTRO CANTO FINALE: “Vieni e seguimi”

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La danza del bambino (Teresio Bosco, Madre Teresa di Calcutta, biografia) C'è un episodio, nella vita di madre Teresa, che sconvolge molte convinzioni e la-scia pensosi, forse uno degli episodi-chiave per capire questa figura. Lo raccontò lei stessa Durante una notte passata nella stazione di Howrah, a Calcutta, verso mezzanotte quando i treni sono tutti fermi per qualche ora, arrivò una poverissima famiglia che veniva di solito a dormire alla stazione. Erano una madre e quattro figli, dai cinque agli undici anni. La madre era una buffa', piccola cosa avvolta in un sari bianco di cotone, sottile per quella notte di novembre, con i capelli rasi a zero, stranamente per una donna. Aveva con sé dei recipienti di latta, qualche straccetto e dei pezzi di pane, tutto quanto possedeva per sé e per i suoi figli. Erano mendi-canti. La stazione era la loro casa. I bambini, tre ragazze e un bimbo che era il più piccolo, erano come la madre pie-ni di vivacità. A quell'ora, in piena notte, sedettero tutti su un marciapiede della stazione presso le rotaie, vicino ad altre innumerevoli famiglie e mendicanti solita-ri che già dormivano tutt'intorno, e fecero il loro pasto serale di pane secco, pro-babilmente quanto era avanzato a un rivenditore che verso sera lo aveva ceduto a un prezzo bassissimo. Ma non fu un pasto triste. Essi parlavano, ridevano e scher-zavano. Sarebbe difficile trovare una riunione di famiglia più felice di quella. Quando il breve pasto fu finito, andarono tutti a una pompa con grande allegria, si lavarono, bevettero e lavarono i loro recipienti di latta. Poi stesero con cura i loro stracci per dormire vicini, e un pezzo di lenzuolo per coprirsi tutti. E fu allora che il ragazzino fece qualcosa di assolutamente meraviglioso: si mise a danzare. Saltava e rideva fra i binari, rideva e cantava sommesso con incontenibile gioia. Una simile danza, in una simile ora, in così assoluta miseria!». Madre Teresa affermò tante volte che per noi occidentali, tristi nella nostra ric-chezza, rintanati nelle nostre lussuose caverne, il povero è un «profeta». Pur nella miseria dove la nostra economia scaltra l'ha esiliato, egli ci insegna dei valori gran-di che noi abbiamo dimenticato: l'amore per gli altri, la gioia che nasce dal gustare le piccole cose, l'amicizia, la capacità di entusiasmarsi per qualche cosa. «Noi lo aiutiamo ad uscire dalla miseria. Ma lui ci regala qualcosa di più: ci insegna una maniera diversa di vivere: servirsi delle cose, ma non diventare prigionieri del-le cose, credere che ci sono valori assai più importanti del denaro: l'amore, il calo-re della famiglia, il sorriso dei bambini, l'amicizia, la gioia...».

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Momento di silenzio e riflessione personale:

Un giorno, a Calcutta , non vi era assolutamente niente in convento per il pasto serale delle suore e di un gruppo di bambini ricoverati provvisoriamente in un’a-la del convento stesso. Madre Teresa è tranquilla. Sorride, e tutti nel convento sorridono lietamente con lei. Suona alla porta una signora sconosciuta, che entra facendo cenno a un paio di curve figure. “Ho pensato, non so nemmeno io come mai, di portarvi questi sacchi di riso. Vi servono?”. Era quanto occorreva per la cena di tutti.

"Il frutto del silenzio è la preghiera, il frutto della preghiera è la fede,

il frutto della fede è l'amore, il frutto dell'amore è il servizio, il frutto del servizio è la pace"

Iniziate e finite la giornata con la preghiera. Andate da Dio come bambini. Se trovate difficile pregare, potete dire: "Vieni, Spirito Santo, guidami, proteggimi, sgombera la mia mente affinché possa pregare". In un momento di onestà (Madre Teresa di Calcutta) Signore, quando credo che il mio cuore sia straripante d'amore e mi accorgo, in un momento di onestà, di amare me stesso nella persona amata, liberami da me stesso.

Signore, quando credo di aver dato tutto quello che ho da dare e mi accorgo, in un momento di onestà, che sono io a ricevere, liberami da me stesso.

Signore, quando mi sono convinto di essere povero e mi accorgo, in un momen-to di onestà, di essere ricco di orgoglio e di invidia, liberami da me stesso.

E, Signore, quando il regno dei cieli si confonde falsamente con i regni di questo mondo, fa' che io trovi felicità e conforto solo in Te. PADRE NOSTRO CANTO FINALE: “Camminerò”

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Ricevuto Gesù, ci rivolgiamo a Lui con u-na preghiera di ringraziamento. CANTIAMO ORA CHE SEI IN ME Ora che sei in me, Signore, voglio portarti ovunque andrò. Posso sperar che insieme a Te sempre più buono diverrò. Rit. Lungo la strada son certo che nella tua Luce camminerò, Potrò capir così perchè la vita è bella insieme a te. Se nel dolor mi troverò nel Tuo sostegno confiderò. Mamma e papà assisti Tu, questo ti chiedo o mio Gesù. Rit.

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Momento di silenzio T. Signore, fammi strumento delle tue mani

Let. Signore, vuoi le mie mani per passare questa giornata aiutando i poveri e i malati che ne hanno bisogno? T. Signore, oggi ti do le mie mani.

Let. Signore, vuoi i miei piedi per passare questa giornata visitando coloro che hanno bisogno di un amico? T. Signore, oggi ti do i miei piedi.

Let. Signore, vuoi la mia voce per passare questa giornata parlando con quelli che hanno bisogno di parole d'amore? T. Signore, oggi ti do la mia voce.

Let. Signore, vuoi il mio cuore per passare questa giornata amando ogni uomo solo perché è un uomo? T. Signore, oggi ti do il mio cuore. Momento di silenzio In un momento di onestà (Madre Teresa di Calcutta) Signore, quando credo che il mio cuore sia straripante d'amore e mi accorgo, in un momento di onestà, di amare me stesso nella persona amata, liberami da me stesso.

Signore, quando credo di aver dato tutto quello che ho da dare e mi accorgo, in un momento di onestà, che sono io a ricevere, liberami da me stesso.

Signore, quando mi sono convinto di essere povero e mi accorgo, in un momen-to di onestà, di essere ricco di orgoglio e di invidia, liberami da me stesso.

E, Signore, quando il regno dei cieli si confonde falsamente con i regni di questo mondo, fa' che io trovi felicità e conforto solo in Te.

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Ricevuto Gesù, ci rivolgiamo a Lui con u-na preghiera di ringraziamento. CANTIAMO ORA CHE SEI IN ME Ora che sei in me, Signore, voglio portarti ovunque andrò. Posso sperar che insieme a Te sempre più buono diverrò. Rit. Lungo la strada son certo che nella tua Luce camminerò, Potrò capir così perchè la vita è bella insieme a te. Se nel dolor mi troverò nel Tuo sostegno confiderò. Mamma e papà assisti Tu, questo ti chiedo o mio Gesù. Rit.

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Riflessione di Madre Teresa Un giorno, mentre ero nei quartieri poveri di Calcutta e stavo per ritornare nella mia stanza, ho visto una donna che giaceva sul marciapiede. Era debole, sottile e magrissima, si vedeva che era molto malata e l’odore del suo corpo era così forte che stavo per vomitare, anche se le stavo solo passando vicino. Sono andata avanti e ho visto dei grossi topi che mordevano il suo corpo senza spe-ranza, e mi sono detta: questa e’ la cosa peggiore che hai visto in tutta la tua vita. Tutto quello che volevo in quel momento, era di andarmene via il più presto possibile e dimenticare quello che avevo visto e non ricordarlo mai più. E ho cominciato a correre, come se correre potesse aiutare quel desiderio di fuggi-re che mi riempiva con tanta forza. Ma prima che avessi raggiunto l’angolo suc-cessivo della strada, una luce interiore mi ha fermata. E sono rimasta lì, sul mar-ciapiede del quartiere povero di Calcutta, che ora conosco così bene, e ho visto che quella non era l’unica donna che vi giaceva, e che veniva mangiata dai topi. Ho visto anche che era Cristo stesso a soffrire su quel marciapiede. Mi sono voltata e sono tornata indietro da quella donna, ho cacciato via i topi, l’ho sollevata e portata al piu’ vicino ospedale. Ma non volevano prenderla e ci hanno detto di andarcene via. Abbiamo cercato un altro ospedale, con lo stesso risultato, e con un altro ancora, finchè non abbiamo trovato una camera privata per lei, e io stessa l’ho curata. Da quel giorno la mia vita e’ cambiata. Da quel giorno il mio progetto e’ stato chiaro: avrei dovuto vivere per e con il più pove-ro dei poveri su questa terra, dovunque lo avessi trovato.

Momento di silenzio

SALMO 15

Let. Signore, chi abiterà nella tua tenda? Chi dimorerà sulla tua santa montagna?

T. Colui che cammina senza colpa, pratica la giustizia e dice la verità che ha nel cuore,

Let. Non sparge calunnie con la sua lingua, non fa danno al suo prossimo e non lancia insulti al suo vicino.

T. Ai suoi occhi è spregevole il malvagio, ma onora chi teme il Signore. Anche se ha giurato a proprio danno, mantiene la parola;

Let. Non presta il suo denaro a usura e non accetta doni contro l’innocente. Colui che agisce in questo modo resterà saldo per sempre.

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ADORAZIONE EUCARISTICA POMERIDIANA

SABATO 16 OTTOBRE

“ Eucarestia e Vita: L’UNITA DELLA COMUNITA’ “

CANTO: “ GLORIA A TE , CRISTO GESU’ “ (6° e 7° strofa)

INTRODUZIONE Tutto è consumato perché tutto ci hai dato: la tua umanità e la tua divini-tà, tutto ciò che Tu sei, nella santa Eucarestia. Tu ci hai dato tutto, tutto... E così, tutto è consumato. La tua opera d'amore è compiuta. Amiamo Gesù che ci ha tanto amati, fino a darGli tutto ciò cha abbiamo e tutto ciò che siamo, fin nei minimi particolari. La massima perfezione, in-fatti, consiste nella perfezione dell'amore, dell'amore vivo, dell'amore che produce le opere dell'amore; consiste nel generare una vita d'amore, e non nell'amore senza le sue opere... (Charles de Foucauld) PREGHIERA DI ADORAZIONE (1° coro) Signore Dio, Padre nostro, che ti sei rivelato a noi in Gesù Cristo tuo Figlio, donaci un'abbondante effusione dello Spirito di santità. (2° coro) Fa' che le nostre comunità possano crescere e camminare nel timore di te, Padre della vita e dell'amore; fa' che le nostre comunità sperimentino la pienezza di consolazione pur in mezzo alle inevitabili sofferenze. (Tutti) Donaci il tuo Spirito di pace e di gioia affinché possiamo percorrere le strade del mondo diffondendo ovunque lo spirito del Vangelo e tutti gli uomini sappiano riconoscere te, unico vero Dio, e colui che ti ha mandato, Cristo Gesù.

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ASCOLTIAMO LA PAROLA Apriamo ora il nostro cuore all’ascolto. Rivolgiamo i nostri occhi al Signore. Accogliamo con meraviglia e attenta disponibilità la Parola che ci viene dona-ta. Canto: Ed oggi ancora . . . Alleluia . . . Ed oggi ancora ,mio Signore, ascolterò la tua Parola che mi guida nel cammino della vita. Alleluia . . .

LETTURA DEL VANGELO SECONDO GIOVANNI (GV 17,20-26)

Non prego solo per questi, ma anche per quelli che crederanno in me me-diante la loro parola: 21perché tutti siano una sola cosa; come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi, perché il mondo creda che tu mi hai mandato. E la gloria che tu hai dato a me, io l’ho data a loro, perché siano una sola co-sa come noi siamo una sola cosa. 23Io in loro e tu in me, perché siano perfetti nell’unità e il mondo conosca che tu mi hai mandato e che li hai amati come hai amato me. Padre, voglio che quelli che mi hai dato siano anch’essi con me dove sono io, perché contemplino la mia gloria, quella che tu mi hai dato; poiché mi hai amato prima della creazione del mondo. Padre giusto, il mondo non ti ha conosciuto, ma io ti ho conosciuto, e questi hanno conosciuto che tu mi hai mandato. E io ho fatto conoscere loro il tuo nome e lo farò conoscere, perché l’amore con il quale mi hai amato sia in essi e io in loro». Parola del Signore. Canto: Parole di vita abbiamo ascoltato e gesti d'amore vedemmo tra noi, la nostra speranza è un pane spezzato, la nostra certezza l'amore di Dio OMELIA

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Ricevuto Gesù, ci rivolgiamo a Lui con u-na preghiera di ringraziamento. CANTIAMO ORA CHE SEI IN ME Ora che sei in me, Signore, voglio portarti ovunque andrò. Posso sperar che insieme a Te sempre più buono diverrò. Rit. Lungo la strada son certo che nella tua Luce camminerò, Potrò capir così perchè la vita è bella insieme a te. Se nel dolor mi troverò nel Tuo sostegno confiderò. Mamma e papà assisti Tu, questo ti chiedo o mio Gesù. Rit.

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LETTURA DEL VANGELO SECONDO LUCA (LC 10,25-37) Ed ecco, un dottore della Legge si alzò per metterlo alla prova e chiese: «Maestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?». Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge? Come leggi?». Costui rispose: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente, e il tuo prossimo come te stesso». Gli disse: «Hai risposto bene; fa’ questo e vivrai». Ma quello, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è mio prossimo?». Gesù riprese: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e cadde nelle mani dei briganti, che gli portarono via tutto, lo percossero a sangue e se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesi-ma strada e, quando lo vide, passò oltre. Anche un levita, giunto in quel luo-go, vide e passò oltre. Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto, vide e ne ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, ver-sandovi olio e vino; poi lo caricò sulla sua cavalcatura, lo portò in un albergo e si prese cura di lui. Il giorno seguente, tirò fuori due denari e li diede all’alber-gatore, dicendo: “Abbi cura di lui; ciò che spenderai in più, te lo pagherò al mio ritorno”. Chi di questi tre ti sembra sia stato prossimo di colui che è cadu-to nelle mani dei briganti?». Quello rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Va’ e anche tu fa’ così». Parola del Signore. Cos'è la Santità? (Madre Teresa di Calcutta) Let. La santità non è un lusso per pochi, ma un semplice dovere per ciascuno di noi.

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Ricevuto Gesù, ci rivolgiamo a Lui con u-na preghiera di ringraziamento. CANTIAMO ORA CHE SEI IN ME Ora che sei in me, Signore, voglio portarti ovunque andrò. Posso sperar che insieme a Te sempre più buono diverrò. Rit. Lungo la strada son certo che nella tua Luce camminerò, Potrò capir così perchè la vita è bella insieme a te. Se nel dolor mi troverò nel Tuo sostegno confiderò. Mamma e papà assisti Tu, questo ti chiedo o mio Gesù. Rit.

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ADORAZIONE EUCARISTICA

PER I PRE - ADOLESCENTI

GIOVEDI’ 14 OTTOBRE

“Anche tu così”

CANTO: “ Verremo a Te” Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo. Amen

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo Come era nel principio e ora e sempre nei secoli dei secoli . Amen. Sia lodato e ringraziato in ogni momento il Santissimo e divinissimo sacramento.

Introduzione Quando Gesù ha istituito l’Eucarestia e ha affidato agli apostoli riuniti nel cena-colo il compito di fare memoria del dono della sua vita per amore, ha anche consegnato alla Chiesa la garanzia della sua costante presenza. Ed egli è presente soprattutto attraverso la S. Messa, ma c’è un altro momento che ti permette di incontrarlo e di stare con Lui: è l’Adorazione dell'Eucarestia che oggi siamo invi-tati a vivere in modo particolare. Ci farà da guida Madre Teresa che con la sua testimonianza di fede, carità e ser-vizio ha saputo vivere concretamente nella vita di tutti i giorni l’Eucarestia. Canto: Ed oggi ancora . . . Alleluia . . . Ed oggi ancora ,mio Signore, ascolterò la tua Parola che mi guida nel cammino della vita. Alleluia . . .

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SALMO 132 –Concordia fraterna Ecco, com'è bello e com'è dolce che i fratelli vivano insieme! È come olio prezioso versato sul capo, che scende sulla barba, la barba di Aronne, che scende sull'orlo della sua veste. È come la rugiada dell'Ermon, che scende sui monti di Sion. Perché là il Signore manda la benedizione, la vita per sempre. RIFLESSIONE PERSONALE Meditiamo in silenzio L'amore reciproco fra credenti è perciò grazia che viene da Dio, è riflesso dell'amore trinitario che in Gesù si è rivelato. Esso sorge dalla conoscenza reale di Dio. L'amore reciproco non è dunque prima di tutto la conseguenza di un so-vrumano sforzo della volontà, ma è frutto della grazia divina, è adesione libera e attiva all'azione segreta e potente dello Spirito, che introduce i cre-denti nel cuore di Cristo, come tralci nella vite, e li rende partecipi della sua straordinaria capacità di amare.

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PADRE NOSTRO cantata PREGHIERA CONCLUSIVA (Tutti) Signore, aiutaci a vivere sempre in rendimento di grazie. (1° coro) Fa' che celebriamo l'eucarestia con il cuore puro, con l'animo preparato, in piena obbedienza a quanto Gesù ci ha comandato e la Chiesa ci insegna. (2° coro) Fa' che l'eucarestia sia il centro, il modello, la forza plasmatrice di tutta la nostra vita. L'eucaristia, col linguaggio del rito celebrato con fede e col linguaggio della vita rinnovata dalla carità, dica a tutti che non di solo pane vive l'uomo; (1° coro) che la nostra vita aspira ad andare oltre se stessa verso il misterioso richiamo del tuo amore; (2° coro) ciò che conta veramente non è il possesso, il dominio sugli altri, ma l'obbedienza al tuo disegno, la gratitudine per i tuoi doni, (Tutti) la generosa sopportazione del dolore, la vicinanza gratuita a ogni fratello, la speranza nella vita che tu ci doni oltre la morte. (Carlo Maria Martini) CANTO FINALE: “UN SOLO SPIRITO”

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PADRE NOSTRO cantato PREGHIERA CONCLUSIVA G- Signore, quando ho fame, T- dammi qualcuno che ha bisogno di cibo;

G- quando ho sete, T- mandami qualcuno che ha bisogno di una bevanda;

G- quando ho freddo, T- mandami qualcuno da scaldare;

G- quando ho un dispiacere, T- offrimi qualcuno da consolare;

G- quando la mia croce diventa pesante, T- fammi condividere la croce di un altro;

G- quando sono povero, T- guidami da qualcuno nel bisogno;

G- quando non ho tempo, T- dammi qualcuno che possa aiutare per qualche momento;

G- quando sono umiliato, T- fa’ che io abbia qualcuno da lodare;

G- quando sono scoraggiato, T- mandami qualcuno da incoraggiare;

G- quando ho bisogno della comprensione degli altri, T- mandami qualcuno che ha bisogno della mia;

G- quando ho bisogno che ci si occupi di me, T- mandami qualcuno di cui occuparmi;

G- quando penso solo a me stesso, T- attira la mia attenzione su un’altra persona. Amen. CANTO FINALE: “ COME E’ BELLO, SIGNOR”

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INNO ALLA CARITA’ (1 Corinti 13, 1-13)

Recitiamo insieme Se anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi la carità, sono come un bronzo che risuona o un cembalo che tintinna. E se avessi il dono della profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza, e possedessi la pienezza della fede così da trasportare le montagne, ma non avessi la carità, non sono nulla. E se anche distribuissi tutte le mie sostanze e dessi il mio corpo per esser bruciato, ma non avessi la carità, niente mi giova. La carità è paziente, è benigna la carità; non è invidiosa la carità, non si vanta, non si gonfia, non manca di ris-petto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell`ingiustizia, ma si compiace della verità. Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta. La carità non avrà mai fine. Le profezie scom-pariranno; il dono delle lingue cesserà e la scienza svanirà. La nostra conoscenza è imperfetta e imperfetta la nostra profezia. Ma quando verrà ciò che è perfetto, quello che è imperfetto scomparirà. Quand`ero bambino, parlavo da bambino, pensavo da bambino, ragionavo da bambino. Ma, divenuto uomo, ciò che era da bambino l`ho abbandonato. Ora vediamo come in uno specchio, in maniera confusa; ma allora vedremo a faccia a faccia. Ora conosco in modo imperfetto, ma allora conoscerò perfettamente, co-me anch`io sono conosciuto. Queste dunque le tre cose che rimangono: la fede, la speranza e la carità; ma di tutte più grande è la carità Meditiamo in silenzio. SPUNTI DI RIFLESSIONE PERSONALE La carità è più del necessario per esistere; più del necessario per vivere; più del necessario per agire. La carità non la si impara: la si conosce a poco a poco. La carità è la nostra vita che diventa vita eterna. Un gesto di carità è una risurrezione immediata. La carità resta un mistero:ovunque ne scorgi un aspetto; viene da Dio e a Dio ritorna.

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ADORAZIONE EUCARISTICA NOTTURNA

SABATO 17 OTTOBRE

“Eucarestia e Vita: IL TESTIMONE“

Vi è un solo modo per diventare contemplativi: dedicare spazio e tempo regolarmente ad una preghiera sincera, personale e contemplativa. Occorre disciplina. Si può dire che ci sono delle fasi nella preghiera contemplativa: si può passare da una fase all’altra secondo la pro-pria situazione o le proprie necessità personali, e uno può sostare in una fase piuttosto che in un’altra. Momento del rilassamento Devi solo sederti e rilassarti: lascia scorrere via ogni tensione e dolcemente cerca la consape-volezza della presenza di Dio. Non è repressione dei propri stati d’animo ma entrare nella consapevolezza della presenza del Signore dinanzi a te. Cerca la pace e il silenzio interiore. Sii pronto se necessario a trascorrere tutto il tuo tempo di preghiera così, senza nessun pensiero di riuscita o di effetto o di premio. Sii pronto a spreca-re il tuo tempo in questo modo e a farne un’offerta disinteressata a Dio. Momento della consapevolezza della sua presenza. Seduto tranquillamente cerca la sua presenza. Egli mi conosce meglio di quanto io mi conosca. Egli mi ama più di quanto io non ami me stesso. Egli è per me Padre. Quando io cerco la sua attenzione, egli mi risveglia alla sua presenza. Momento della resa Mi arrendo in ogni aspetto del mio essere. Mi consegno a Lui. Capisco che non vi è motivo di ansietà e tensione: egli si occupa dei suoi figli e delle sue figlie. Così abbandono ogni cosa che mi preoccupa in un gesto di fede e di resa. La mia unica preghiera consiste nella richiesta che in questo silenzio egli possa riversare il suo Spirito in me. Ci mettiamo alla sua presenza come siamo. Non abbiamo bisogno di dire bugie. Accettiamo i nostri limiti perché lui ci ac-cetta per come siamo, perché lui ci ama come siamo: dobbiamo solo accettare il suo perdo-no e il suo amore. Riconoscere la nostra debolezza è riconoscere innanzitutto la sua miseri-cordia. Momento dell’intercessione C’è bisogno di intercedere. Innanzitutto bisogna chiedere il dono della preghiera mai perder-ci di coraggio. Dobbiamo imparare a pregare con la certezza che egli ci ha già dato quello che noi chiediamo. Momento della lode e del ringraziamento Gesù spesso lodava e ringraziava il Padre e insegnava ai suoi discepoli a fare altrettanto: la sua preghiera spesso è una preghiera di intercessione e di ringraziamento.

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LETTURA DEL VANGELO SECONDO GIOVANNI ( Gv 15, 1-11) «Io sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato. Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo rac-colgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano. Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorifica-to il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli. Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena. Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri ami-ci. Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, per-ché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi. Io sono la vite, voi i tralci - Commento a Gv 15, 1-11 (Madre Teresa di Calcutta, Missione d'amore) Il capitolo 15 di Giovanni ci avvicinerà al Cristo. Il Padre, essendo il vignaiolo, deve potare il tralcio perché dia più frutto, e il frutto che dobbiamo produrre nel mondo è bellissimo: l'amore del Padre e la gioia. Ognuno di noi è un tralcio. Quando andai l'ultima volta a Roma, volevo dare qualche piccolo insegnamento alle mie novizie e pensai che questo capitolo fosse il più bel modo di capire che cosa siamo noi per Gesù e che cosa è Gesù per noi. Ma non mi ero resa conto di ciò di cui invece si resero conto quelle giovani suore quando considerarono quan-to è robusto il punto di innesto dei tralci nella vite: come se la vite temesse che qualcosa o qualcuno le strappi il tralcio. Un'altra cosa su cui quelle sorelle richiamarono la mia attenzione fu che, se si guarda la vite, non si vedono frutti. Tutti i frutti sono sui tralci. Allora esse mi dissero che l'umiltà di Gesù è così gran-de che egli ha bisogno dei tralci per produrre frutti. Questo è il motivo per cui ha fatto tanta attenzione al punto di innesto: per poter produrre quei frutti egli ha fatto l'attacco in modo tale che si debba usare la forza per romperlo. Il Padre, il vignaiolo, pota i tralci per produrre più frutto, e il tralcio silenzioso, pieno d'a-more, incondizionatamente si lascia potare. Noi sappiamo che cos'è la potatura, poiché nella nostra vita ci deve essere la croce e quanto siamo più vicini a lui e tanto più la croce ci tocca e la potatura è intima e delicata.

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ASCOLTIAMO LA PAROLA Apriamo ora il nostro cuore all’ascolto. Rivolgiamo i nostri occhi al Signore. Ac-cogliamo con meraviglia e attenta disponibilità la Parola che ci viene donata. Canto: Ed oggi ancora . . . Alleluia . . . Ed oggi ancora ,mio Signore, ascolterò la tua Parola che mi guida nel cammino della vita. Alleluia . . .

LETTURA DEL VANGELO SECONDO MATTEO (MT 25, 31-40)

Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederà sul trono della sua gloria. Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. Egli sepa-rerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre, e porrà le pe-core alla sua destra e le capre alla sinistra. Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua destra: “Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno prepara-to per voi fin dalla creazione del mondo, perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete ac-colto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi”. Allora i giusti gli risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito? Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venu-ti a visitarti?”. E il re risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”. Parola del Signore. OMELIA

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ADORAZIONE EUCARISTICA POMERIDIANA

GIOVEDI’ 14 OTTOBRE

“ Eucarestia e Vita: LA CARITA’ ”

CANTO: “ GLORIA A TE , CRISTO GESU’ “ (3° e 8° strofa) INTRODUZIONE

“Carità”: parola da capire bene. Carità è un’altra dimensione dell’amore,quella di Dio: “Dio è carità” dice san Giovanni. E’ un influsso dell’amore stesso di Dio che passa attraverso noi, se lo accettiamo, e ci rende capaci di amare “ ad immagine e somi-glianza di Dio”. Un amore senza misura, senza le nostre misure. Come sentiremo nel Vangelo i giusti non sanno quando hanno visto Gesù affamato, assetato,….ma la loro vigilanza quotidiana ha permesso di at-tuare gesti di solidarietà facendo fruttare i talenti ricevuti che rappresenta-no un frutto maturo del vigilare. Il tempo è donato; è il tempo dell’incontro con il limite e con la sofferen-za, il tempo della pazienza e del mutuo aiuto, lo spazio in cui ci si con-fronta col volto del fratello e della sorella più deboli.

PREGHIERA DI ADORAZIONE

(1° coro) Apri i nostri occhi, Signore, perché possiamo vedere te nei nostri fratelli e sorelle.

(2° coro) Apri le nostre orecchie, Signore, perché possiamo udire le invo-cazioni di chi ha fame, freddo, paura e di chi è oppresso.

(1°coro) Apri il nostro cuore,Signore, perché impariamo ad amarci gli uni gli altri come tu ci ami.

(2°coro) Donaci di nuovo il tuo Spirito, Signore, perché diventiamo un cuor solo ed un’anima sola, nel tuo nome. Amen.

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Ognuno di noi è un collaboratore di Cristo, il tralcio di quella vite; e che cosa si-gnifica per voi e per me essere collaboratori di Cristo? Significa dimorare nel suo amore, avere la sua gioia, diffondere la sua compassio-ne, testimoniare la sua presenza nel mondo. Ho sentito il battito del tuo cuore Ti ho trovato in tanti posti, Signore. Ho sentito il battito del tuo cuore nella quiete perfetta dei campi, nel tabernacolo oscuro di una cattedrale vuota, nell'unità di cuore e di mente di un'assemblea di persone che ti amano. Ti ho trovato nella gioia, dove ti cerco e spesso ti trovo.

Ma sempre ti trovo nella sofferenza. La sofferenza è come il rintocco della campana che chiama la sposa di Dio alla preghiera.

Signore, ti ho trovato nella terribile grandezza della sofferenza degli altri. Ti ho visto nella sublime accettazione e nell'inspiegabile gioia di coloro la cui vita è tormentata dal dolore. Ma non sono riuscito a trovarti nei miei piccoli mali e nei miei banali dispiaceri. Nella mia fatica ho lasciato passare inutilmente il dramma della tua passione redentrice, e la vitalità gioiosa della tua Pasqua è soffocata dal grigiore della mia autocommiserazione. Signore io credo. Ma tu aiuta la mia fede.

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Omelia di Giovanni Paolo II BEATIFICAZIONE DI MADRE TERESA DI CALCUTTA

OMELIA DI SUA SANTITÀ GIOVANNI PAOLO II Giornata Missionaria Mondiale

Domenica 19 ottobre 2003

1. “Chi vuol essere il primo tra voi sarà il servo di tutti” (Mc 10,44). Queste parole di Gesù ai discepoli, risuonate poc’anzi in questa Piazza, indicano quale sia il cam-mino che conduce alla “grandezza” evangelica. E' la strada che Cristo stesso ha percorso fino alla Croce; un itinerario di amore e di servizio, che capovolge ogni logica umana. Essere il servo di tutti! Da questa logica si è lasciata guidare Madre Teresa di Calcutta, Fondatrice dei Mis-sionari e delle Missionarie della Carità, che oggi ho la gioia di iscrivere nell’Albo dei Beati. Sono personalmente grato a questa donna coraggiosa, che ho sempre sentito accanto a me. Icona del Buon Samaritano, essa si recava ovunque per ser-vire Cristo nei più poveri fra i poveri. Nemmeno i conflitti e le guerre riuscivano a fermarla. Ogni tanto veniva a parlarmi delle sue esperienze a servizio dei valori evangelici. Ricordo, ad esempio, i suoi interventi a favore della vita e contro l’aborto, anche in occasione del conferimento del Premio Nobel per la pace (Oslo, 10 dicembre 1979). Soleva dire: “Se sentite che qualche donna non vuole tenere il suo bambino e desidera abortire, cercate di convincerla a portarmi quel bimbo. Io lo amerò, vedendo in lui il segno dell’amore di Dio”. 2. Non è forse significativo che la sua beatificazione avvenga proprio nel giorno in cui la Chiesa celebra la Giornata Missionaria Mondiale? Con la testimonianza della sua vita Madre Teresa ricorda a tutti che la missione evangelizzatrice della Chiesa passa attraverso la carità, alimentata nella preghiera e nell’ascolto della parola di Dio. Emblematica di questo stile missionario è l’immagine che ritrae la nuova Bea-ta mentre stringe, con una mano, quella di un bambino e, con l'altra, fa scorrere la corona del Rosario. Contemplazione e azione, evangelizzazione e promozione umana: Madre Teresa proclama il Vangelo con la sua vita tutta donata ai poveri, ma, al tempo stesso, avvolta dalla preghiera. 3. "Chi vuol essere grande tra voi si farà vostro servitore" (Mc 10, 43). È con par-ticolare emozione che oggi ricordiamo Madre Teresa, grande serva dei poveri, della Chiesa e del Mondo intero. La sua vita è una testimonianza della dignità e del privilegio del servizio umile. Ella aveva scelto di non essere solo la più piccola, ma la serva dei più piccoli. Come madre autentica per i poveri, si è chinata verso coloro che soffrivano diverse forme di povertà. La sua grandezza risiede nella sua abilità di dare senza calcolare i costi, di dare "fino a quando fa male". La sua vita è stata un vivere radicale e una proclamazione audace del Vangelo. Il grido di Gesù sulla croce, "Ho sete" (Gv 19, 28), che esprime la profondità del desiderio di Dio dell'uomo, è penetrato nell'anima di Madre Teresa e ha trovato terreno fertile nel suo cuore. Placare la sete di amore e di anime di Gesù in unione con Maria,

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PADRE NOSTRO cantato PREGHIERA CONCLUSIVA ( a cori alterni)

Signore Gesù, mia vita, mio tutto, tu mi chiedi di dare gratuitamente

quanto gratuitamente mi hai donato.

Aiutami a condividere con gli altri i doni ricevuti nello spirito del dialogo

e nell’accoglienze reciproca.

Fa’ che io riesca a farmi prossimo per tutti coloro che Tu mi invii,

specialmente i più deboli e bisognosi e quelli che sono più difficili da amare.

Mi stimola in questo l’esempio di tanti santi

che nella storia hai dato a questa nostra chiesa:

anche alla loro intercessione mi affido perché sia vigile e responsabile

nella lettura dei segni del tempo e testimoni il primato del Padre

nel mio lavoro quotidiano e nei rapporti familiari e sociali.

A te, Maria, con fiducia filiale,

chiediamo di intercedere presso il tuo Figlio, perché, in qualsiasi condizione

di fragilità e di sofferenza, ogni persona si senta amata,

curata e accompagnata in un cammino aperto alla speranza,

che è data a tutti noi dal Signore risorto.

CANTO FINALE: “ DOV’E’ CARITA’ E AMORE”

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SALMO 8 (a cori alterni)

O Signore, nostro Dio, quanto è grande il tuo nome su tutta la terra: sopra i cieli si innalza la tua magnificenza.

Con la bocca dei bimbi e dei lattanti affermi la tua potenza contro i tuoi avversari,

per ridurre al silenzio nemici e ribelli.

Se guardo il tuo cielo, opera delle tue dita, la luna e le stelle che tu hai fissate,

che cosa è l'uomo perché te ne ricordi e il figlio dell'uomo perché te ne curi?

Eppure l'hai fatto poco meno degli angeli, di gloria e di onore lo hai coronato:

gli hai dato potere sulle opere delle tue mani, tutto hai posto sotto i suoi piedi;

tutti i greggi e gli armenti, tutte le bestie della campagna; gli uccelli del cielo e i pesci del mare,

che percorrono le vie del mare.

O Signore, nostro Dio, quanto è grande il tuo nome su tutta la terra.!

Riflessione personale

Meditiamo in silenzio la Parabola:

Immaginiamo , ascoltando la parabola:

− il viandante aggredito, lasciato mezzo morto;

− vediamo lo sguardo del sa­erdote e del levita che hanno paura di lasciarsi coinvolgere,

− vediamo il gesto delicato del samaritano (un nemico, in teoria!) che se ne fa carico, che investe nel futuro, che non aspetta la medaglia o l'ap-plauso per il suo gesto.

Siamo disposti a:

− a fermarci

− a vederlo,

− a curvarci su di lui,

− a fasciargli le ferite,

− a prenderci cura di lui donandogli tempo e denaro.

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Madre di Gesù, era divenuto il solo scopo dell'esistenza di Madre Teresa, e la forza interiore che le faceva superare sé stessa e "andare di fretta" da una parte all'altra del mondo al fine di adoperarsi per la salvezza e la santificazione dei più poveri tra i poveri . 4. "Ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più pic-coli, l'avete fatto a me" (Mt 25, 40). Questo passo del Vangelo, così fondamentale per comprendere il servizio di Madre Teresa ai poveri, era alla base della sua convin-zione, piena di fede, che nel toccare i corpi deperiti dei poveri toccava il corpo di Cristo. Era a Gesù stesso, nascosto sotto le vesti angoscianti dei più poveri tra i pove-ri, che era diretto il suo servizio. Madre Teresa pone in rilievo il significato più pro-fondo del servizio: un atto d'amore fatto agli affamati, agli assetati, agli stranieri, a chi è nudo, malato, prigioniero (cfr Mt 25, 34-36), viene fatto a Gesù stesso. Riconoscendolo, lo serviva con totale devozione, esprimendo la delicatezza del suo amore sponsale. Così, nel dono totale di sé a Dio e al prossimo, Madre Teresa ha trovato il suo più alto appagamento e ha vissuto le qualità più nobili della sua femminilità. Desiderava essere un "segno dell'amore di Dio, della presenza di Dio, della compassione di Dio" e, in tal modo, ricordare a tutti il valore e la dignità di ogni figlio di Dio, "creato per amare ed essere amato". Era così che Madre Teresa "portava le anime a Dio e Dio alle anime", placando la sete di Cristo, soprattutto delle persone più bisognose, la cui visione di Dio era stata offuscata dalla sofferen-za e dal dolore".] 5. “Il Figlio dell’uomo è venuto per dare la propria vita in riscatto per molti” (Mc 10,45). Madre Teresa ha condiviso la passione del Crocifisso, in modo speciale du-rante lunghi anni di “buio interiore”. E’ stata, quella, una prova a tratti lancinante, accolta come un singolare “dono e privilegio”. Nelle ore più buie ella s’aggrappava con più tenacia alla preghiera davanti al San-tissimo Sacramento. Questo duro travaglio spirituale l’ha portata ad identificarsi sempre più con coloro che ogni giorno serviva, sperimentandone la pena e talora persino il rigetto. Amava ripetere che la più grande povertà è quella di essere inde-siderati, di non avere nessuno che si prenda cura di te. 6. “Donaci, Signore, la tua grazia, in Te speriamo!”. Quante volte, come il Salmi-sta, anche Madre Teresa nei momenti di desolazione interiore ha ripetuto al suo Signore: “In Te, in Te spero, mio Dio!”. Rendiamo lode a questa piccola donna innamorata di Dio, umile messaggera del Van-gelo e infaticabile benefattrice dell’umanità. Onoriamo in lei una delle personalità più rilevanti della nostra epoca. Accogliamone il messaggio e seguiamone l’esempio. Vergine Maria, Regina di tutti i Santi, aiutaci ad essere miti e umili di cuore come questa intrepida messaggera dell’Amore. Aiutaci a servire con la gioia e il sorriso ogni persona che incontriamo. Aiutaci ad essere missionari di Cristo, nostra pace e nostra speranza. Amen!

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Tieni sempre presente... (Madre Teresa di Calcutta) Tieni sempre presente che la pelle fa le rughe, i capelli diventano bianchi, i giorni si trasformano in anni. Però ciò che è importante non cambia; la tua forza e la tua convinzione non hanno età. Il tuo spirito è la colla di qualsiasi tela di ragno. Dietro ogni linea di arrivo c'è una linea di partenza. Dietro ogni successo c'è un'altra delusione. Fino a quando sei vivo, sentiti vivo. Se ti manca ciò che facevi, torna a farlo. Non vivere di foto ingiallite... insisti anche se tutti si aspettano che abbandoni. Non lasciare che si arrugginisca il ferro che c'è in te. Fai in modo che invece di compassione, ti portino rispetto. Quando a causa degli anni non potrai correre, cammina veloce. Quando non potrai camminare veloce, cammina. Quando non potrai camminare, usa il bastone. Però non fermarti mai.

La peggiore malattia oggi e’ il non sentirsi desiderati

ne’ amati, il sentirsi abbandonati. Vi sono molte persone al mondo

che muoiono di fame, ma un numero ancora maggiore muore per mancanza d’amore. Ognuno ha bisogno di amore.

Ognuno deve sapere di essere desiderato, di essere amato,

e di essere importante per Dio. Vi e’ fame d’amore, e vi e’ fame di Dio.

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ASCOLTIAMO LA PAROLA Apriamo ora il nostro cuore all’ascolto. Rivolgiamo i nostri occhi al Signore. Accogliamo con meraviglia e attenta disponibilità la Parola che ci viene donata. Canto: Ed oggi ancora . . . Alleluia . . . Ed oggi ancora ,mio Signore, ascolterò la tua Parola che mi guida nel cammino della vita. Alleluia . . .

LETTURA DEL VANGELO SECONDO LUCA (LC 10, 25-37)

Ed ecco, un dottore della Legge si alzò per metterlo alla prova e chiese: «Maestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?». Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge? Come leggi?». Costui rispose: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente, e il tuo prossimo come te stesso». Gli disse: «Hai risposto be-ne; fa’ questo e vivrai».

Ma quello, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è mio prossimo?». Gesù riprese: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e cadde nelle mani dei briganti, che gli portarono via tutto, lo percossero a sangue e se ne andaro-no, lasciandolo mezzo morto. Per caso, un sacerdote scendeva per quella mede-sima strada e, quando lo vide, passò oltre. Anche un levita, giunto in quel luo-go, vide e passò oltre. 33Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto, vide e ne ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, ver-sandovi olio e vino; poi lo caricò sulla sua cavalcatura, lo portò in un albergo e si prese cura di lui. Il giorno seguente, tirò fuori due denari e li diede all’alberga-tore, dicendo: “Abbi cura di lui; ciò che spenderai in più, te lo pagherò al mio ritorno”. Chi di questi tre ti sembra sia stato prossimo di colui che è caduto nelle mani dei briganti?». Quello rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Va’ e anche tu fa’ così». Parola del Signore. OMELIA

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ADORAZIONE EUCARISTICA COMUNITARIA

MERCOLEDI’ 13 OTTOBRE “Eucarestia e Vita”

CANTO: “ GLORIA A TE , CRISTO GESU’ “ (1° e 7° strofa)

INTRODUZIONE A volte capita, specie di fronte alle pagine evangeliche più impegnative, di con-statare la reazione positiva di chi apprezza il valore del loro contenuto, ma poi in cuor suo, o anche a voce alta, dice: «Non fa per me; è bello, ma non è alla mia portata». la parola di Dio che ascolteremo questa sera, ci invita a non assumere un atteggiamento troppo facilmente arrendevole di fronte alle esigenze del Van-gelo, ci invita a non nasconderci dietro quello che potrebbe essere un alibi per non impegnarsi a fondo. Il primo comandamento è quello dell'amore verso Dio e verso il prossimo, ma CHI È IL MIO PROSSIMO? Gesù va subito al concreto e con una parabola aggan-cia il suo uditore a livello di vita. Non si tratta tanto di perdersi in sottili ragiona-menti per scoprire chi sia il mio prossimo, quanto piuttosto di FARMI IO PROSSI-MO di chi mi vive accanto in famiglia, in comunità, nell'ambito del lavoro o an-che di chi incontro occasionalmente, come appunto per il samaritano della para-bola. PREGHIERA DI ADORAZIONE : A Gesù Eucarestia

Signore Gesù, nell’Eucarestia Tu sei il centro di tutta la comunità cristiana.

Tu sei il vincolo della carità, perché Tu sei l’amore. Tu, ricco di misericordia e di bontà,

accresci l’amore tra noi, disperdi ogni avversione, togli ogni tristezza dell’anima.

Rassicura i cuori ansiosi, rinvigorisci gli animi avviliti,

spegni l’odio nei cuori, porta concordia e tranquillità nel mondo intero.

Fai che tutti ci riconosciamo figli del Padre celeste, per sentirci tutti fratelli,

con te, in te, per te. Si aprano i nostri occhi

per vedere le necessità dei bisognosi. Si aprano i nostri cuori per amare tutti.

Si aprano le nostre mani per aiutare sempre Rendici un cuor solo e un’anima sola.

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Il segreto di Madre Teresa di Angelo Mons.Comastri Madre Teresa di Calcutta è diventata beata a tempo di record: appena sei anni dopo la sua morte! E ormai tutti la considerano una "santa". Tuttavia non dimen-tichiamo che Madre Teresa è una persona "scomoda". Chi come è scomodo un limpido raggio di luce quando illumina una parete am-muffita, come è scomoda una persona onesta dentro una combriccola di ladroni; come è scomodo un cuore umile in un raduno di arroganti; come è scomodo un "povero" all'ingresso di una discoteca; come è scomoda una mamma, con due bambini in braccio davanti ad una clinica per aborti. Madre Teresa è scomoda!. Ne volete una prova? Lasciamola parlare. Ecco una sua affermazione chiara, ma tanto scomoda: "Se nel vostro Paese permettete l'aborto, allora diventate un Paese molto pove-ro. Tanto povero da aver paura anche di bambini". Ecco un altro pensiero luminoso ma controcorrente, che ella rivolse a un gruppo di lebbrosi: "Ogni volta che Dio guarda il palmo della Sua mano, vi ci vede dise-gnati. Per questo ogni vita umana è preziosa: sì, anche voi lebbrosi siete preziosi agli occhi di Dio!". Ecco una presentazione di Maria che è, nello stesso tempo, originalissima e fede-lissima: "La Madonna fu la prima "dama della carità". Ma, prima di esserlo, si svuotò completamente di se stessa e si offrì come serva del Signore". Ecco una sua norma di vita che, nell'attuale società violenta e prepotente, può avere il sapore dell'ingenuità e invece è una perla di autentica sapienza: "Preferirei commettere degli errori con gentilezza e compassione piuttosto che operare miracoli con scortesia e durezza". Ecco, infine, una coraggiosa lettura della povertà umana: "I poveri hanno fame di pane, ma soprattutto hanno fame di Dio. La più grande disgrazia dell'India è di non conoscere Gesù Cristo: e, senza Gesù Cristo, non si conosce il valore della vita umana". Chi è, allora, Madre Teresa. Ella é una "innamorata di Cristo", è una donna "folgorata dal Crocifisso", nel quale ha visto il Volto di Dio come "Volto di Amo-re" e ha sentito la sete di Dio come "sete di Amore". E ha risposto all'amore con tutta la sua vita: senza esitazione, senza risparmio, senza mezze misure. E ha cer-cato i poveri per amarli con l'Amore di Dio e per consolarli con l'unica vera buo-na notizia, che è questa: "Dio ti ama". A tutti, infatti, ella ripeteva instancabil-mente: "God is Love", Dio è amore! Il segreto di Madre Teresa sta tutto qui: ed è vale la pena ricordarlo - il segreto stesso del cristianesimo. Potessimo capirlo! Potessimo viverlo tutti un pochino di più! + ANGELO COMASTRI ARCIVESCOVO-DELEGATO PONTIFICIO DI LORETO

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L'amore del dono (Madre Teresa di Calcutta) Prego per voi, perché possiate conservare nei vostri cuori la gioia di amare Dio, la gioia dell'amore e della bontà, e di condividere questa gioia con tutti quelli con i quali vi trovate, con le persone che lavorano al vostro fianco, davanti a tutti i membri della vostra stessa famiglia. Quello che importa non è la quantità del dono, bensì l'intensità dell'amore con cui lo diamo. C'è qualcosa in più di cui vi posso parlare: della mia esperienza con i Poveri più poveri. Devo ancora trovare la prima donna Povera disposta ad abortire. Senza dubbio darà alla luce suo figlio. È possibile che abbandoni la sua creatura sulla strada, ma non sarà lei a eliminare suo figlio. È un qualcosa che dobbiamo imparare dai Poveri: la grandezza del loro amore per il figlio. Preghiamo. Chiediamo a nostro Signore che non si allontani dal nostro fianco nel momento della tentazione. Perché allo stesso modo in cui fu tentato Gesù, il diavolo tenterà anche noi. Non dobbiamo aver paura, perché Dio è amore. Se Dio ci ama, dal momento che lui è Padre amoroso, non smetterà di aiutarci. Quando ci rendiamo conto di aver commesso un errore, andiamo da lui e diciamogli: «Dio mio, mi spiace! Sono pentito!».

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PREGHIERA DI INTERCESSIONE Guida - Signore Gesù, nulla possiamo senza di te, e solo in te possiamo portare frut-to. Rimanendo in te, supplichiamo il Padre: T. Manda, Signore, apostoli santi nella tua Chiesa.

Per la Chiesa, perché sia segno visibile ed efficace dell’azione e della cura di Dio per ogni uomo: Preghiamo.

Per i giovani, portatori di speranza e futuro della Chiesa: in gioioso ascolto del Van-gelo aderiscano alla chiamata e al progetto di Dio e sappiano mettersi al servizio dei poveri e degli emarginati per contribuire a costruire Comunità cristiane che abbiano a cuore le sorti del mondo. Preghiamo.

Per tutti i consacrati perché, partecipando alla missione della Chiesa nell’ambito del proprio territorio e dentro questa nostra cultura , sappiano far fruttificare creativa-mente il carisma che lo Spirito ha loro affidato e favoriscano così una mentalità voca-zionale. Preghiamo.

Perché la diversità dei carismi, armonizzata nella comunione possa favorire la crescita di una vera cultura vocazionale. Preghiamo.

Perché le famiglie cristiane che credono nel Verbo della Vita sappiano annunziare con franchezza e amore agli uomini del nostro tempo il “Vangelo della vita”. Preghiamo.

Perché la nostra Comunità parrocchiale, come luogo di educazione e crescita nella fede, sappia coltivare germi di vocazione al sacerdozio, alla vita consacrata, al matri-monio. Preghiamo.

Sac - La promessa benedicente che il Dio della pace è con tutti noi, concluda la nostra preghiera e ci dia la certezza che i nostri cuori potranno sempre rallegrarsi pur nelle prove e nelle tentazioni della vita. Continuiamo a rallegrarci in Cristo Gesù. Ass - Amen. Benedizione e riposizione Canto finale: num. 36: “Nome dolcissimo”

“E’ sempre Dio che conduce ogni situazione e avvenimento per superare con pazienza, umiltà e gioia

quei momenti un po’ particolari che ci sono nel cammino di ognuno”.

Madre Margherita M. Guaini (Fondatrice delle Missionarie di Gesù Eterno Sacerdote)

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1L. Questa potatura è il mistero che talvolta ci chiude gli occhi, perché non lo vogliamo accettare. E il motivo è questo: siamo tutti un po' materialisti; accomodati nel mondo e non pellegrini e forestieri in questo mondo.

2L. Ecco allora le prove, il dolore, le persecuzioni, la croce...: sono la strada erta e diffi-cile che porta alla salvezza; sono la potatura, che se accettata, ci matura, ci fa portare frutti abbondanti, ci libera da tante mondanità. Canto num. 31 : “Tu sei la mia vita” Tutti: Cristo, Signore del dono senza contraccambio, illumina le nostre giornate Nel vuoto di questo mondo che passa apri il nostro cuore al tuo amore. Sì, insegnaci ad ascoltare nella gioia dell'adorazione. Ci vuoi felici, concedici di renderti grazie! Cristo, tu sei il capo e la vite, noi le membra e i tralci. Il tuo Spirito ci irrighi perché portiamo frutto. Sii benedetto per tante vocazioni al servizio, che giungono, per grazia e amore fino ai limiti dell'impossibile. Ricevi la lode del popolo santo, a gran prezzo strappato alle lacrime. Ricevi la lode dei risorti, che vanno verso la tua dimora. Cristo, solo nella lode possiamo riconoscere questo mondo che passa e il regno di gloria che viene per chiamarci alla gioia senza nome. Testimonianza delle “Suore Missionarie di Gesù Eterno Sacerdote” Canto num. 28 : “Ti dono la mia vita”

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Trova il tempo..

Trova il tempo di pensare Trova il tempo di pregare Trova il tempo di ridere

È la fonte del potere È il più grande potere sulla Terra

È la musica dell'anima.

Trova il tempo per giocare Trova il tempo per amare ed essere amato

Trova il tempo di dare È il segreto dell'eterna giovinezza

È il privilegio dato da Dio La giornata è troppo corta per essere egoisti.

Trova il tempo di leggere Trova il tempo di essere amico

Trova il tempo di lavorare E' la fonte della saggezza E' la strada della felicità E' il prezzo del successo.

Trova il tempo di fare la carità E' la chiave del Paradiso.

(Iscrizione trovata sul muro

della Casa dei Bambini di Calcutta.)

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ADORAZIONE EUCARISTICA CONCLUSIVA PER I RAGAZZI DEGLI ORATORI

DOMENICA 18 OTTOBRE

“Eucarestia e Vita: “IL TESTIMONE - ANCHE TU COSI’“

CANTO : “Pane del cielo” Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo. Amen Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo Come era nel principio e ora e sempre nei secoli dei secoli . Amen. Sia lodato e ringraziato in ogni momento il Santissimo e divinissimo sacramento. LETTURA DEL VANGELO SECONDO 24, 13-35) Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederà sul trono della sua gloria. Davanti a lui verranno radunati tutti i po-poli. Egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre, e porrà le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra. Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua destra: “Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi ave-te dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi”. Allora i giusti gli risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? 38Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito? Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti?”. E il re risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che a-vete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”.

TESTIMONIANZA DI CLAUDIA GALLI

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1L. La Parola ci aiuta a capire e a vivere il nostro rapporto con Dio: tralci uniti alla vite. Ci aiuta pure a capire e a vivere il nostro rapporto con gli altri, perché tutti fac-ciamo parte dell'unica vigna del Signore, vigna curata dal Signore e dal suo Spirito che viene.

2L. S. Giovanni ci presenta la vita della comunità cristiana e ne sottolinea gli ele-menti più importanti. Ci invita ad amare non con parole, ma con i fatti e nella veri-tà.

1L. Questo è il comandamento: che crediamo nel nome del Figlio Gesù Cristo e ci amiamo gli uni gli altri. Credere in Gesù e amarci gli uni gli altri: questo è vivere il suo comandamento per dimorare in Dio.

SAC. "Rimanete uniti a Me" dice il Signore.

2L. E' importante partire dall'esperienza della preghiera e dell'amore davanti a Dio: momento forte di unità, di vicinanza con Lui, dove si trova luce, forza e si impara a rimanere uniti a Lui nella vita di ogni giorno.

SAC. "Voi siete i tralci".

1L. I tralci sono persone concrete, di ogni giorno, persone che si incontrano al lavo-ro, nella strada. Nel mondo ci sono tralci che rivelano la presenza di una vite che è Cristo?

2L. Se la parola di Cristo è vera, ci devono essere persone nelle quali si possa vedere la vita di Cristo, il Risorto. Guardiamoci attorno: oggi quanti tralci vivi si vedono! Non fanno chiasso, come fa' chiasso il male:

SAC. "Un albero che cade fa più rumore di un'intera foresta che cresce".

1L. Pensiamo ai cristiani che vivono e costruiscono le più varie forme di bene, nelle famiglie, nelle parrocchie, nelle opere di carità, nel volontariato, negli impegni so-ciali.

2L. Ecco allora un pensiero consolante: non è possibile questa fioritura di tralci sen-za una vite: non sono possibili questi uomini e queste donne senza una presenza di Cristo! Ma Gesù continua: SAC. "Ogni tralcio che in me non porta frutto il Padre lo toglie; e ogni tralcio che porta frutto lo pota perché porti più frutto" (Gv 15,2).

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SAC. "Non potete fare nulla". 1L. Nulla? A noi può sembrare il contrario: chi non crede in Gesù fa soldi, carriera, successo...

2L. Ma dobbiamo fare attenzione: il vangelo non lo si può addomesticare o dimez-zare. Gesù è molto chiaro e va preso sul serio, perché in Lui c'è la verità e non le illusioni.

1L. Ci può essere anche un pericolo: di rimanere in unione con Cristo in qualche mo-mento, quando preghiamo o facciamo qualche riflessione.

2L. Non è possibile per un tralcio essere un po' unito e un po' staccato, tanto più non è possibile per noi riferirci a Cristo ogni tanto, qualche volta, quando ci viene in mente o quando ci piace.

SAC. "Rimanete in me e Io in voi": 2L. Dobbiamo rimanere ed essere sempre uniti a Cristo, sempre e in ogni azione della giornata.

1L. E' una cosa pesante, difficile, noiosa? E' pesante, difficile, noioso respirare conti-nuamente, o essere sempre sotto l'influsso del sole per vivere?

2L. Non c'è nulla di più facile, di più immediato, di più naturale. E' più difficile fare diversamente, lasciarsi andare ai propri capricci, se ne portano tante conseguenze di sofferenze e di morte: il tralcio secco, che non porta frutto, viene tagliato e gettato nel fuoco.

1L. Senza di me non potete fare nulla. Con Cristo possiamo fare tanto, possiamo fare tutto.

SAC. "Tutto posso in Colui che mi dà forza". "Nulla è impossibile a Dio".

2L. Abbiamo l'esempio di tanti Santi, i quali uniti a Cristo, hanno potuto fare cose grandi e hanno offerto alla Chiesa e all'umanità frutti prodigiosi di bene. Canto num. 22 : “Salga a te Signore”

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Aiutaci a diffondere la tua fragranza!

O Gesù, aiutaci a diffondere la tua fragranza

ovunque noi andiamo. Infondi il tuo Spirito nella nostra anima

e riempila del tuo amore affinché penetri nel nostro essere

in modo così completo che tutta la nostra vita

possa essere soltanto fragranza e amore trasmesso tramite noi e visto in noi,

e ogni anima con cui veniamo a contatto possa sentire la tua presenza

nella nostra anima, e poi guardare in su

e vedere non più me, ma Gesù. Resta con noi,

e noi cominceremo a brillare della tua luce, a brillare per essere una luce per gli altri.

La luce, o Gesù, sarà la tua, non verrà da noi,

sarà la tua luce che brillerà sugli altri attraverso noi.

Lascia che ti rivolgiamo le nostre preghiere nel modo che più ami,

spargendo la luce su quelli che ci circondano.

Lasciaci predicare senza predicare, non con le parole, ma con l'esempio.

Con la forza che attrae e l'influsso di quel che facciamo.

Con la pienezza dell'amore che abbiamo per te nel nostro cuore.

Amen. ( MADRE TERESA DI CALCUTTA )

PADRE NOSTRO CANTO FINALE

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VESPERI E BENDIZIONE SOLENNE

Domenica 17 ottobre

“ Eucarestia e Vita: LA QUOTIDIANITA’ ”

Signore ascolta la nostra preghiera. E il nostro grido giunga fino a te.

RITO DELLA LUCE

O viva fiamma della mia lucerna, o Dio, mia luce! Illumina, Signore, il mio cammino, sola speranza nella lunga notte. Se l’animo vacilla o s’impaura, rinvigorisci e salva. Illumina, Signore, il mio cammino, sola speranza nella lunga notte. O viva fiamma della mia lucerna, o Dio, mia luce! Illumina, Signore, il mio cammino, sola speranza nella lunga notte.

INNO RESPONSORIO Al tramonto del giorno di pasqua il popolo d’Israele immolerà l’agnello e ne mangerà le carni con gli azzimi. Cristo è la pasqua immolata per noi: celebriamolo in festa con gli azzimi di sincerità e di verità.

E ne mangerà le carni con gli azzimi.

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Canto al Vangelo: “Ed oggi ancora…” LETTURA DEL VANGELO SECONDO GIOVANNI (GV 15, 1-17) “Io sono la vera vite e il Padre mio è il vignaiolo. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo toglie e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete gia mondi, per la parola che vi ho annunziato. Rimanete in me e io in voi. Co-me il tralcio non può far frutto da se stesso se non rimane nella vite, così anche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me e io in lui, fa molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e si secca, e poi lo raccolgono e lo gettano nel fuoco e lo bruciano. Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quel che volete e vi sa-rà dato. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli. Come il Padre ha amato me, così anch'io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Questo vi ho detto perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena. Questo è il mio coman-damento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se farete ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamati amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre l'ho fatto conoscere a voi. Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: amatevi gli uni gli altri.” Parola del Signore Pausa di silenzio G. C'è un'immagine estremamente espressiva: la vite e i tralci. Il tralcio è fatto per portare frutto. Se non porta frutto viene tagliato e si secca. Il tralcio che porta frutto viene potato perché porti più frutto, frutto abbondante. 1L. La stessa cosa è per noi: solo uniti a Cristo siamo vivi, portiamo frutto. E questo nella misura in cui accettiamo la potatura: così si può portare veri frutti, non a paro-le, ma coi fatti. 2L. Senza di me non potete fare nulla: così ci dice Gesù con amore e con chiarezza 1L. Possiamo avere la sensazione o la illusione di fare tante cose da soli, anche senza Cristo. Queste parole a noi potrebbero sembrare presuntuose.

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ADORAZIONE EUCARISTICA VOCAZIONALE

E TESTIMONIANZA DELLE “SUORE MISSIONARIE DI GESU’ ETERNO SACERDOTE”

MARTEDI’ 12 OTTOBRE

Cel.: Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Ass.: Amen. Cel.: Il Signore ci aiuti a vivere in profondità il nostro cammino da cristiani. La Sua Parola ci aiuti a fare discernimento, ad essere testimoni della buona novella nella vita quotidiana. (Viene esposto il Santissimo Sacramento mentre si canta) CANTO: “Questo grande Sacramento” Breve silenzio di adorazione Tutti: Signore, tu hai detto: «Io sono la vite, voi i tralci». Ho proprio bisogno di essere innestato in te come il tralcio nella vite, perché viva della tua passione, del tuo amore. Lett.: Potalo questo mio tralcio perché dia frutti di vera umiltà, di amore e di vera sottomissione a te. Tutti: Tu, Gesù, hai detto: «Voi siete la luce del mondo». Brucia con il fuoco del tuo amore tutto il male presente in me perché la mia vita di-venti luce che illumina e calore che riscalda quanti mi incontrano. Lett.: Tu, Gesù, hai detto ancora: «Voi siete il sale della terra». Se in me c’è questo sale è opera dello Spirito Santo. Non permettere che lo renda in-sipido e inutile con il mio cattivo esempio. Aiutami a conservarlo intatto, perché quanti mi avvicinano possano gustare il suo sapore. (E. Bagarotti) Pausa di silenzio IN ASCOLTO DELLA PAROLA Guida: Gesù è la vera vite, la risposta di Dio al lamento di Israele, il frutto atteso da Dio Padre vignaiolo. Gesù tiene i suoi discepoli uniti a sé, come tralci alla vite. Solo chi è unito come tralcio al ceppo è fruitore della vita e portatore di energia vitale.

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SALMODIA Ant. Il Signore ci nutre con fiore di frumento* e ci sazia con miele di roccia. Salmo 80 Esultate in Dio, nostra forza, * acclamate al Dio di Giacobbe. Intonate il canto e suonate il timpano, * la cetra melodiosa con l'arpa. Suonate la tromba nel plenilunio, * nostro giorno di festa. Questa è una legge per Israele, * un decreto del Dio di Giacobbe. Lo ha dato come testimonianza a Giuseppe, * quando usciva dal paese d'Egitto. Un linguaggio mai inteso io sento: † «Ho liberato dal peso la sua spalla, * le sue mani hanno deposto la cesta. Hai gridato a me nell'angoscia e io ti ho liberato, † avvolto nella nube ti ho dato risposta, * ti ho messo alla prova alle acque di Meriba. Ascolta, popolo mio, ti voglio ammonire; * Israele, se tu mi ascoltassi! Non ci sia in mezzo a te un altro dio * e non prostrarti a un dio straniero. Sono io il Signore tuo Dio, † che ti ho fatto uscire dal paese d'Egitto; * apri la tua bocca, la voglio riempire. Ma il mio popolo non ha ascoltato la mia voce, * Israele non mi ha obbedito. L'ho abbandonato alla durezza del suo cuore,* che seguisse il proprio consiglio.

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Se il mio popolo mi ascoltasse, * se Israele camminasse per le mie vie! Subito piegherei i suoi nemici * e contro i suoi avversari porterei la mia mano. I nemici del Signore gli sarebbero sottomessi* e la loro sorte sarebbe segnata per sempre; li nutrirei con fiore di frumento, * li sazierei con miele di roccia». Salmo 113 Ecco, benedite il Signore, * voi tutti, servi del Signore; voi che state nella casa del Signore * durante le notti. Alzate le mani verso il tempio * e benedite il Signore. Da Sion ti benedica il Signore, * che ha fatto cielo e terra. Salmo 116 Lodate il Signore, popoli tutti, * voi tutte, nazioni, dategli gloria; perché forte è il suo amore per noi * e la fedeltà del Signore dura in eterno. Gloria. Ant. Il Signore ci nutre con fiore di frumento * e ci sazia con miele di roccia. PRIMA ORAZIONE Accendi in cuore, o Dio, il desiderio del cielo e dona una sete ardente di vita eter-na a noi che ci siamo radunati a onorare con profonda venerazione il mistero del Corpo e del Sangue di Cristo Signore, che vive e regna con Te nell’unità dello Spiri-to Santo per tutti i secoli dei secoli.

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SUI DONI - Concedi benigno alla tua Chiesa, o Padre, i doni dell’unità e della pace, significati nel mistero delle offerte che ti presentiamo. Per Cristo nostro Signore. - Amen. PREFAZIO - Il Signore sia con voi. - E con il tuo Spirito. - In alto i nostri cuori. - Sono rivolti al Signore - Rendiamo grazie al Signore nostro Dio. - E’ cosa buona e giusta E’ veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre, qui e in ogni luogo, a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno. Cristo tuo figlio, nell’ultima cena tra i suoi apostoli, volle perpetuare nei secoli il me-moriale della sua passione e si offrì a te come agnello senza macchia, come lode per-fetta e sacrificio a te gradito. In questo grande mistero tu nutri e santifichi i tuoi fe-deli perché una sola fede illumini e una sola carità riunisca l’umanità diffusa su tutta la terra. Noi ci accostiamo con gioia, o Padre, alla tua mensa, e l’effusione del tuo Spirito ci trasforma a immagine della tua gloria. Per questo prodigio di immenso a-more tutte le creature si uniscono in un cantico nuovo, e noi con gli angeli e coi san-ti eleviamo l’inno di adorazione e di lode. Santo, Santo, . . . CANTO ALLA COMUNIONE: pag. 73 “ PANE DI VITA NUOVA” DOPO LA COMUNIONE

Abbiamo ricevuto, o Padre, i doni del sacro mistero; la celebrazione che il tuo Figlio ci ha comandato di compiere in sua memoria sia efficace soccorso alla nostra debo-lezza e ci conservi nella comunione con lui, che vive e regna nei secoli dei secoli. - Amen CANTO FINALE: pag. 61 “RESTA QUI CON NOI”

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PREGHIERE DEI FEDELI Signore Dio della vita, che dal cielo hai mandato tuo Figlio come salvezza e nutri-mento di tutti gli uomini, concedi alla tua Chiesa di essere dispensatrice universale della tua Parola e del Pane di Vita: noi ti preghiamo. - Ascoltaci, o Signore.

Signore Dio dell’amore che attraverso tuo Figlio ci hai rivelato il tuo amore infi-nito, concedi di crescere nella fede, nella speranza e nella carità, per essere ovun-que testimoni di pace e di perdono : noi ti preghiamo. - Ascoltaci, o Signore. Signore Dio compassionevole, ti affidiamo coloro che sono provati da situazioni di dolore, di malattia e di incomprensione, possano sperimentare nell’amore sol-lecito dei fratelli la bontà di Dio che apre alla speranza: noi ti preghiamo. - Ascoltaci, o Signore. Signore Padre di tutti noi, che ci apprestiamo a vivere come Comunità Pastorale il dono delle giornate eucaristiche, perchè la preghiera comunitaria, la forza del tuo Spirito e il sostare davanti al Pane Eucaristico, accendano il nostro cuore per essere saldi nella fede e pronti nel servire i fratelli: noi ti preghiamo. - Ascoltaci, o Signore.

A CONCLUSIONE DELLA LITURGIA DELLA PAROLA Accendi in cuore, o Dio, il desiderio del cielo e dona una sete ardente di vita eter-na a noi che ci siamo radunati a onorare con profonda venerazione il mistero del corpo e del sangue di Cristo Signore, che vive e regna nei secoli dei secoli. - Amen CANTO ALL’OFFERTORIO pag. 72 : “LA VERA VITE”

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ASCOLTIAMO LA PAROLA Canto: Ed oggi ancora . . . Alleluia . . . Ed oggi ancora ,mio Signore, ascolterò la tua Parola che mi guida nel cammino della vita. Alleluia . . .

DAL VANGELO DI GIOVANNI (GV 13,1-5/12-14)

Prima della festa di Pasqua Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò fino alla fine. Durante la cena, quando il diavolo aveva già messo in cuore a Giuda, figlio di Simone Iscariota, di tradirlo, Gesù, sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, si alzò da tavola, de-pose le vesti, prese un asciugamano e se lo cinse attorno alla vita. Poi versò dell’-acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l’a-sciugamano di cui si era cinto.

Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future. Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà.

OMELIA CANTICO DELLA BEATA VERGINE Ant. Hai sfamato il tuo popolo con il cibo degli angeli, * gli hai dato pane dal cielo. L’anima mia magnifica il Signore * e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l’umiltà della sua serva. * D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.

Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente * e santo è il suo nome:

di generazione in generazione la sua misericordia * si stende su quelli che lo temono.

Ha spiegato la potenza del suo braccio, * ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;

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ha rovesciato i potenti dai troni, * ha innalzato gli umili; ha ricolmato di bene gli affamati, * ha rimandato i ricchi a mani vuote. Ha soccorso Israele suo servo, * ricordandosi della sua misericordia, come aveva promesso ai nostri padri, * ad Abramo e alla sua discendenza per sempre. Gloria. L’anima mia magnifica il Signore. Ant. Hai sfamato il tuo popolo con il cibo degli angeli, * gli hai dato pane dal cie-lo. Kyrie eleison, Kyrie eleison, Kyrie eleison. SECONDA ORAZIONE Signore Gesù Cristo, che nel sacramento mirabile del tuo corpo e del tuo sangue ci hai lasciato il memoriale della tua pasqua, fa’ che, adorando con viva fede questo santo mistero, riceviamo in noi i benefici della redenzione operata da te, nostro Signore e nostro Dio, che vivi e regni nei dei secoli dei secoli. COMMEMORAZIONE DEL BATTESIMO Ant. Al povero tu prepari i tuoi doni, Signore, che fai abitare concordi nella tua ca-sa * quanti partecipano di un unico pane e di un unico calice. Tu sei degno, o Signore e Dio nostro, di ricevere la gloria, * l’onore e la potenza, perché tu hai creato tutte le cose, † per la tua volontà furono create, * per il tuo volere sussistono. Tu sei degno, o Signore, di prendere il libro * e di aprirne i sigilli,

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SALMO RESPONSORIALE Il tuo calice, Signore, è dono di salvezza. Che cosa renderò al Signore per quanto mi ha dato? Alzerò il calice della salvezza e invocherò il nome del Signore. Rit.

Preziosa agli occhi del Signore è la morte dei suoi fedeli. Io sono tuo servo, figlio della tua ancella; hai spezzato le mie catene. Rit.

A te offrirò sacrifici di lode e invocherò il nome del Signore. Adempirò i miei voti al Signore e davanti a tutto il suo popolo. Rit.

LETTURA DEL VANGELO SECONDO GIOVANNI (GV 15, 9-17) Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho os-servato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena. Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho ama-to voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi. Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri. Parola del Signore - Lode a te, o Cristo OMELIA

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SANTA MESSA DI APERTURA

della SETTIMANA EUCARISTICA

CANTO D’INGRESSO pag. 76 : “COME FUOCO VIVO” ALL’INIZIO DELL’ASSEMBLEA LITURGICA Signore Gesù Cristo, che nel sacramento mirabile del tuo corpo e del tuo sangue ci hai lasciato il memoriale della tua pasqua, fa’ che, adorando con viva fede questo santo mistero, riceviamo in noi i benefici della redenzione operata da te, nostro Si-gnore e nostro Dio, che vivi e regni con il Padre, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. - Amen PRIMA LETTERA DI S.PAOLO APOSTOLO AI CORINZI (11, 23-26) 23Io, infatti, ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho trasmesso: il Signo-re Gesù, nella notte in cui veniva tradito, prese del pane 24e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: «Questo è il mio corpo, che è per voi; fate questo in memoria di me». 25Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: «Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne bevete, in memoria di me». 26Ogni volta infatti che mangiate questo pane e bevete al calice, voi annunciate la morte del Signore, finché egli venga. Parola di Dio. - Rendiamo grazie a Dio.

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perché sei stato immolato † e hai riscattato per Dio con il tuo sangue * uomini di ogni tribù, lingua, popolo e nazione e li hai costituiti per il nostro Dio un regno di sacerdoti * e regneranno sopra la terra. L’Agnello che fu immolato è degno di potenza, † ricchezza, sapienza e forza, * onore, gloria e benedizione. Gloria. Ant. Al povero tu prepari i tuoi doni, Signore, che fai abitare concordi nella tua casa * quanti partecipano di un unico pane e di un unico calice. ORAZIONE Esaudisci, o Padre, la nostra supplica: donaci largamente i frutti della tua reden-zione e guidaci alla gloria senza fine, per i meriti del Signore Gesù, nostro media-tore, che vive e regna nei secoli dei secoli. INTERCESSIONI Noi che, diventati figli di Dio per l’effusione dello Spirito, dalla misericordia del Padre siamo convocati alla mensa del Signore, rivolgiamo a lui la nostra implora-zione: Donaci il pane di vita. Fa’ che i discepoli di Cristo ricevano sempre con fede limpida e ardente il dono del suo corpo e del suo sangue, e ne rivivano la passione nel cuore e nelle opere. La carità di Gesù, attinta nell’Eucaristia, sciolga il nostro egoismo, e ci renda attenti e premurosi verso i fratelli. Il memoriale del Salvatore, affidato alla Chiesa nell’ultima cena, alimenti la nostra speranza fra le incertezze e le pene del nostro cammino.

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La presenza reale del Signore, che rimane con noi tutti i giorni nella parola e nel sacramento, rischiari della sua luce gioiosa ogni oscurità dell’esistenza terrena. Tu che nell’Eucaristia anticipi agli uomini il pegno della vita risorta, ammetti i nostri fratelli defunti a contemplare il tuo volto di Padre. Certi di essere esauditi, chiediamo a Dio nel nome e con le parole di Cristo il Pa-ne che sostenta la nostra quotidiana fatica di uomini e di credenti: Padre nostro (cantato). BENEDIZIONE EUCARISTICA PREGHIAMO Signore Gesù Cristo, che nel mirabile sacramento dell'Eucaristia ci hai lasciato il memoriale della tua Pasqua, fa' che adoriamo con viva fede il santo mistero del tuo Corpo e del tuo Sangue, per sentire sempre in noi i benefici della redenzione. Tu sei Dio, e vivi e regni con Dio Padre, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen! CANTO pag: “Questo grande sacramento” BENEDIZIONE CANTO pag226 : “Gesù tu sei la vittima” SALUTO CANTO FINALE: “Salve Regina” num. 211

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APPUNTAMENTI

Lunedì 11/10 – Ore 21.00 S. MESSA comunitaria di apertura Presso la Chiesa Parrocchiale di Annone - Presiede Mons.Bruno Molinari

Martedì 12/10 – Ore 21.00 (nella Chiesa di Imberido) ADORAZIONE EUCARISTICA COMUNITARIA con la testimonianza delle “Suore Missionarie di Gesù Eterno Sacerdote” di Ponte Lambro

Mercoledì 13/10 – Ore 21.00 (nelle singole parrocchie) ADORAZIONE EUCARISTICA

Giovedì 14/10 (in ogni parrocchia) Ore 8.30 – S. Messa con omelia - Adorazione fino alle 9.30 Ore 15.00 – Adorazione guidata – poi libera sino alle 18.00 Ore 17.30 – Adorazione preadolescenti

Venerdì 15/10 (in ogni parrocchia) Ore 8.30 - S. Messa con omelia- Adorazione fino alle 9.30 Ore 15.00 - Adorazione guidata – poi libera fino alle 18.00 Ore 17.30 - Adorazione adolescenti

Sabato 16/10 (in ogni parrocchia) Ore 8.30 - S. Messa con omelia – Adorazione fino alle 9.30 Ore 14.30 - Adorazione ragazzi dell’iniziazione cristiana Ore 15.00 - Adorazione guidata – poi libera fino alle 18.00 Ore 21.00 - inizio Adorazione notturna a gruppi Presso la Chiesa Parrocchiale di Ello

Domenica 17/10 CONCLUSIONE : omelie alle S. Messe Presso la Chiesa Parrocchiale di Oggiono: Ore 15.00 – Adorazione comunitaria per i ragazzi dell’oratorio Ore 16.00 – Vesperi e Benedizione solenne

In questa settimana i Ministri dell’Eucarestia porteranno la Comunione a tutti gli ammalati.

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Comunità Pastorale S. Giovanni Battista

Parrocchie di Annone, Ello, Imberido, Oggiono

Settimana Eucaristica

“Eucaristia e Vita”

11 - 17 Ottobre 2010

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