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SEMIOTICA DEL VISIVO

SEMIOTICA DEL VISIVO · 2017. 4. 12. · Figurativo e plastico Greimas, Semiotica figurativa e semiotica plastica, 1984 • Testo figurativo: rappresentazione di persone, animali,

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  • SEMIOTICA DEL VISIVO

  • Figurativo e plastico Greimas, Semiotica figurativa e semiotica plastica, 1984

    • Testo figurativo: rappresentazione di persone, animali, oggetti, paesaggi ecc.

    • Testo plastico: articolazione di spazi, linee, colori, elementi compositivi astratti.

    I due linguaggi, figurativo e plastico, sono autonomi, anche se continuamente interrelati.

  • Concreto / astratto •  I testi visivi come i testi verbali possono esser più o meno figurativi, cioè più o

    meno concreti o astratti.

    •  La figurativizzazione appartiene al piano del contenuto e può essere declinata sia in senso visivo che verbale.

    •  Semi esterocettivi (elementi figurativi minimi): legati alla percezione del

    mondo esterno (alto/basso, duro/molle, volume/superficie, destra/sinistra, ruvido/liscio, dolce/amaro)

    •  Semi interocettivi: concettuali, astratti (libero/costretto, cosa/evento, processo/sistema) all’inquadramento concettuale che diamo al mondo

    •  Semi propriocettivi, legati all’esperienza percettiva del nostro stesso corpo, articolazioni della categoria timica (felice/infelice, doloroso/indolore)

  • Categorie di analisi plastica •  Topologiche: distribuzione degli elementi nello spazio: alto/basso;

    destra/sinistra; periferico/centrale; circoscrivente/circoscritto; segmentano l’insieme in parti discrete

    •  Eidetiche: forme (in senso geometrico: circolari, quadrate, ellittiche); linee (curva, retta, spezzata, continua); contorni (frastagliato, netto)

    •  Cromatiche: •  Colori: radicali cromatici: rosso, giallo, verde, blu; acromatici: bianco, nero, grigio;

    semicromatici: marrone; •  saturazione (quantità di bianco); •  Valore: luminosità (quantità di luce).

    Come nel caso della semantica, non è possibile qui individuare un inventario chiuso di categorie di analisi

  • Tipi di distribuzione spaziale

    Centrale inglobato

    Alto

    Basso

    Destra

    Sinistra

    Inglobante

    Periferico

  • Densità figurativa • Alta densità figurativa (iconismo): una rappresentazione

    produce un forte effetto di realtà

    •  Media densità figurativa: l’oggetto è facilmente riconoscibile ma non si produce un effetto di realtà (figurativo)

    • Bassa densità figurativa: presenza di pochi formanti, rappresentazione astratta, l’osservatore deve compiere un maggiore lavoro interpretativo (figurale).

  • Formanti •  Tratti visivi che consentono di riconoscere una configurazione come il

    significante di un oggetto.

    •  Nella comprensione preliminare di un testo visivo scelgo tra tutti gli elementi visibili quelli che mi sembrano pertinenti, significativi, portatori di significato (operazione di pertinentizzazione).

    •  Formanti figurativi : simboli culturali, contorno delle figure;

    es. camicia, acqua, fuoco ecc.

    •  Formanti plastici: colori, posizione delle figure nel foglio, linee, forme es. oro, verde, alto/basso

  • Livelli di figuratività

    • Elementi figurativi minimi (più astratti) • Figure o formanti figurativi: es. camicia, acqua, fuoco ecc.

    • Determinazioni figurative di personaggi: Bossi con la camicia verde, un fiume, l’incendio di un palazzo ecc.

  • Livello iconico altamente figurativo

  • Albrecht Dürer, San Girolamo, 1494

  • Jan van Ejck, San Girolamo nello studio, 1442

  • • Spazio rappresentato a livello figurativo: lo studio, il deserto, la natura

    • Spazio rappresentante: superficie in cui compaiono le figure e gli elementi della rappresentazione che possono intrattenere tra loro diverse relazioni spaziali: in alto, in basso, a destra, a sinistra, inglobati o inglobanti; rapporto figura/sfondo, prospettiva (categoria topologica)

  • Livello figurativo di media densità

    canoni comuni di rappresentazione e

    riconoscibilità

  • Paul Klee, Vorort, 1958

  • • Eco, Kant e l’ornitorinco, 1997 Questione della presunta similarità tra l’oggetto e la sua rappresentazione. Secondo Eco noi non confrontiamo le rappresentazioni direttamente con gli oggetti ma con i loro tipi cognitivi memorizzati, che comprendono anche fattori personali e culturali. Il tipo cognitivo mi permette di riconoscere le cose nella realtà. Nel riconoscimento delle rappresentazioni delle cose (ipoicone) intervengono regole convenzionali e culturali. Per Greimas il riconoscimento richiede l’intervento di una griglia di lettura che costituisce la semiotica del mondo naturale (macrosemiotica).

  • Livello figurale

    stilizzato, sfuocato, ecc.

  • Paul Klee, Forrest, 1925

  • Livello plastico

    completamente astratto

  • Livello plastico

    Kandinsky, Circles in a circle, 1923

  • Vedere/guardare

    Vedere qualcosa significa decidere o sapere cosa guardare, perciò riconoscere in una forma visiva un senso. Le immagini non rappresentano le cose ma le nostre idee delle cose. Alcune immagini consentono una doppia lettura (indecidibili, bistabili), dunque convocano un’attività cognitiva. (cfr. Marrone, Introduzione alla semiotica del testo, p. 138-140)

  • Figure bistabili

  • Simbolismo e semisimbolismo •  Simbolismo: un tratto dell’espressione veicola un tratto del contenuto

    (semiotiche monoplanari secondo Hjelmslev); esempio: il colore oro nella cultura medievale sta per sacro; il verde nella cultura contemporanea sta per natura; il nero per lutto ma anche per eleganza, il rosso per passione, ecc..

    •  Semisimbolismo: un contrasto espressivo veicola un contrasto semantico; tratti dell’espressione di tipo contrastivo (es. bianco/nero) veicolano un’intera categoria del piano del contenuto (composta da una coppia di termini in relazione di opposizionees. bene/male). In uno spot pubblicitario si può dare l’analogia b/n : colore = disforia : euforia. Si istituisce una sorta di analogia tra due elementi del piano dell’espressione e due elementi sul piano del contenuto. Ad es. nella pittura antica alto/piccolo : centrale/grande = precedente : successivo.

  • Cfr. Pozzato, Capire la semiotica, p. 107

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  • Piano visivo

    •  La categoria del piano dell’espressione sfuocato / a fuoco (contrasto eidetico) rimanda semisimbolicamente alla categoria del piano del contenuto personalizzato /impersonale.

    •  Linea continua (vs discontinua) del parapetto (contenitore/contenuto; presente /futuro), stile classico (vs barocco).

    • Basso cromatismo dello sfondo / luminosità della terrazza

  • Cfr. Marrone, Introduzione alla semiotica del testo, Laterza, 2011: 134

  • Identità visive

  • 1962

  • Floch, Identità visive, Angeli 1997 (ed. or. 1995)

    Caratteristiche stabili del logo IBM: •  Struttura ternaria (le tre lettere del logo) •  Font (Egyptian) angoloso (grazie ad angolo retto) •  Monocromatismo •  Sistema a bande con tratti orizzontali alternati (pieni-vuoti)

    Effetti di senso •  Il font pesante e spigoloso comunica un’idea di stabilità e solidità

    (affidabilità e serietà) •  Il font è tipicamente americano, molto usato in annunci commerciali e

    affissioni: comunica “americanità” e “ambito commerciale, affari” •  Le strisce ricordano la logica binaria (sì/no, acceso/spento) su cui si

    basa il computer

  • 1977

  • Caratteristiche costanti del marchio Apple: • Figura stilizzata della mela, struttura compatta • Forme curvilinee • Policromatismo (rinvio ai colori dell’arcobaleno) • Sistema di strisce contigue

    Associazioni enciclopediche: • Mela di Adamo ed Eva: voglia di novità, irriverente

    insofferente verso le regole • Mela di Newton: rivoluzione scientifica • Naturalità: usability • Colori dell’arcobaleno: cultura hippy e psichedelica • Opposizione alla “Grande Mela”: New York, in cui ha sede

    l’IBM

  • Valori plastici dei marchi IBM e Apple a confronto (Polidoro, Semiotica visiva, Carocci, 2008: 111)

    IBM Apple

    Struttura Configurazione complessa

    Configurazione semplice

    Ripetizione Non ripetizione

    Bande disgiunte Bande congiunte

    Colori Monocromatici Policromatici

    Freddi Caldi

    Forme Dritte Curve

  • 1997

  • 1995

  • Sinestesia Forme di significazione e categorie caratteristiche di un canale sensoriale vengono trasferite a un altro canale sensoriale.

    •  Figura retorica (intermedia tra metafora e metonimia) •  Fenomeno percettivo

    •  Es.: parole dure, voce calda, suoni liquidi (aspri, rudi), paesaggio dolce, colori squillanti

    •  Fonosimbolismo: ipotesi gestaltica dell’analogia strutturale tra proprietà acustiche del significante e proprietà non acustiche del significato.

    (Paissa, La sinestesia, 1995; Dogana, Le parole dell’incanto, 1990; Sapir, A Study in phonetic symbolism, «Journal of Experimental Psychology», 12, 1929: 225-239).

  • C. Baudelaire, Corrispondenze, in I fiori del male, trad. di L. De Nardis, Feltrinelli, 1964 È un tempio la Natura ove viventi pilastri a volte confuse parole mandano fuori; la attraversa l’uomo tra foreste di simboli dagli occhi familiari. I profumi e i colori e i suoni si rispondono come echi lunghi che di lontano si confondo in unità profonda e tenebrosa, vasta come la notte e il chiarore. esistono profumi freschi come carni di bimbo, dolci come gli òboi, e verdi come praterie; e degli altri corrotti, ricchi e trionfanti, che hanno l’espansione propria alle infinite cose, come l’incenso, l’ambra, il muschio, Il benzoino, e cantano dei sensi e dell’anima i lunghi rapimenti.

  • «fredde luci parlano» (Montale, Riviere) Figura sintagmatica, aggrega in praesentia termini relativi a campi sensoriali diversi. L’aggregazione può avvenire sulla base di un nesso di similarità o di contiguità.

  • Come è stata studiata la sinestesia? •  Nella ricerca psicologica e medica

    •  Sinestesia soggettiva •  Sinestesia fonetica (fonosimbolismo ed espressività come componente originaria

    del linguaggio) •  Struttura percettiva e cognitiva di natura oggettiva (concetto gestaltico della analogia

    tra qualità terziarie delle percezioni associate: es. «Il nero è lugubre») •  Problema psico-linguistico fondamentale: priorità o subalternità del linguaggio nel costituirsi

    di associazioni stabili e universali

    •  In letteratura •  Baudelaire, Correspondences (1857) (vi convergono gli esiti della ricerca linguistica

    dei poeti romantici e tardo romantici, l’esperienza soggettiva della sinestesia autentica, l’eredità culturale del filone mistico (dottrina delle analogie di Swedenborg e Fourier).

    •  In linguistica •  Ricerca sulle forme lessicalizzate di sinestesia: struttura sintattica chiusa,

    cristallizzazione sul piano della langue di alcune sequenze sintagmatiche fisse, composte generalmente di due termini di diverso rango, uniti in una relazione di tipo attributivo.

  • Formanti e intersensorialità • A livello figurale, più astratto, troviamo i formanti

    (dimensione della sensorialità visiva). • È possibile esplorare il modo in cui gli altri canali

    sensoriali (udito, olfatto, gusto, tatto) costituiscono le grandezze del mondo naturale?

    • Ricerca di una sintassi figurativa anche per i canali sensoriali non visivi (Marrone, p. 150: «l’esperienza visiva coinvolge la totalità dei sensi»).

  • • Esempio: lessico enologico Descrizione visiva, olfattiva e tattile di un sapore

    • Suoni percepiti come serie cromatiche

    • Riemergere del sensorium commune: riuso di una forma sintattica (sintassi figurativa) attraverso altre sostanze sensoriali.

    • Sono le forme profonde, i tratti figurali e plastici (comuni alla sostanza visiva e ad altre sostanze) che permettono la traduzione testuale tra sensi diversi.

  • Unità d’analisi dell’esperienza olfattiva •  Un odore coinvolge due diversi corpi: il corpo bersaglio e il corpo

    sorgente

    •  Dal lato del corpo bersaglio l’effluvio (processo) si articola in emanazione, diffusione, penetrazione

    •  Dal lato del corpo sorgente: nascita, degradazione, decomposizione

    •  Unità relative allo spazio (nascita, emanazione, diffusione, arrivo, distanza tra i corpi) e al tempo (puntualità, durata, stabilizzazione).

    •  La pubblicità articola sul piano figurale i formanti dell’esperienza olfattiva: aloni, effluvi, diffusioni, emanazioni (nuvole, bagliori, capelli al vento, panneggi, acqua e liquidi vari ecc.)