Semiotica Audiovisivi Seconda Lezione

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  • 8/11/2019 Semiotica Audiovisivi Seconda Lezione

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    Paolo Peverini

    [email protected]

    Semiotica degli audiovisivi

    Seconda parte

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    La fiction televisiva un genere televisivo peculiare estremamente

    ricco e in continua evoluzione

    Una caratteristica essenziale consiste nella costruzione di un mondonarrativo che si discosta in misura minima da quello reale, un mondo

    parallelo che essenzialmente un modo raccontato (J ost 2003)

    La fiction televisiva

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    La fiction pu essere categorizzata secondologiche di genere che tengano conto:

    Del mondo narrativo rappresentato

    Delle tipologie di enunciazioneDelle modalit di coinvolgimento del pubblico

    Del formato

    Delle relazioni che vengono stabilite tra i diversi

    segmenti della narrazione

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    Come afferma Grignaffini (2008) possibile

    distinguere:

    Serie. La temporalit ricorsiva il tempo sembranon scorrere al di fuori della ciclicit degli episodi

    che rispettano tutti la stessa struttura. Ogniepisodio autoconclusivo

    Serial. La temporalit vettoriale, ovvero scorre in

    avanti accompagnando il tempo vissuto dallospettatore. La trama si dipana puntata dopopuntata. Levoluzione narrativa si distingue inaperta (soap opera) e chiusa (telenovela)

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    Il formato della fiction televisiva pu esserecategorizzato in funzione

    delle modalit di frammentazione della narrazione

    della morfologia

    dellimpianto narrativo

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    Il reversioning unoperazione sempre pi frequente checonsiste nellacquisizione e localizzazione del concept di unafiction in contesti culturali diversi dalloriginale

    Nelladattamento, le dinamiche della traduzione riguardano

    essenzialmente la ricostruzione di un mondo. Ogni fiction sicostruisce infatti a partire da due componenti: la storia(eventi eazioni realizzate dai personaggi) il mondo (la combinazione ditutti i dettagli che formano lambiente)

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    La serialit innesca forme di consumo ad alto investimentoemotivo che favoriscono lespansione della narrazione oltre itradizionali confini del piccolo schermo

    Le fiction vivono sempre pi in uno spazio crossmediale,declinandosi in videogame, fumetti, film

    Il ruolo dei fan diviene sempre pi attivo e visibile nel web.

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    Bibliografia R. Odin, Della finzione, Vita e Pensiero, Milano 2004 F. Casetti, F. Villa (a cura di), La storia comune. Funzioni, forma e generi della fiction televisiva, Nuova

    Eri, Torino, 1992

    A. Grasso, M. Scaglioni, Che cos la televisione. Il piccolo schermo fra cultura e societ: i generi,

    lindustria, il pubblico, Garzanti, Milano 2003

    F. Jost, Realt/Finzione. Limpero del falso, Il Castoro, Milano 2003

    U. Eco, Linnovazione nel serial, in Id. Sugli specchi e altri saggi, Bompiani, Milano 1985, pp. 127-142

    O. Calabrese, Let neobarocca, Laterza, Roma-Bari 1987

    O. Calabrese, P. Basso Fossali, F. Marsciani, O. Mattioni (a cura di), Le passioni nel serial tv. Beautiful,

    Twin Peaks, LIspettore Derrick, RAI ERI, Roma 1995

    F. Casetti (a cura di), Unaltra volta ancora. Strategie di comunicazione e forme di sapere nel telefilm

    americano in Italia, ERI, Trino 1984

    M. P. Pozzato, G. Grignaffini (a cura di), Mondi seriali. Percorsi semiotici nella fiction, RTI, Milano 2008

    G. Marrone, Montalbano. Affermazioni e trasformazioni di un eroe mediatico, RAI ERI, Roma 2003

    U. Volli (a cura di), Culti Tv. Il tubo catodico e i suoi adepti, Sperling & Kupfer RTI, Milano 2002

    S. Carini, Il testo espanso. Il telefilm nelera della convergenza, Vita e Pensiero, Milano 2009

    V. Innocenti, G. Pescatore, Le nuove forme della serialit televisiva, Archetipolibri, Bologna 2008

    C. Penati, Semiotica e fiction televisiva, in D. E. Vigan (a cura di), Dizionario della comunicazione,

    Carocci, Roma 2009, pp. 496-501

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    Il telegiornale, sintetizza Luca Barra (2009, p. 502) un contenitore,che ordina al suo interno una successione di forme brevi (i serviziregistrati e i collegamenti in diretta), legandole tra loro per analogiadi parola o di contenuto (stessi attori, temi contigui, spazi

    comunicanti) e articolandole in generi e sottogeneri (cheriprendono, smussandone i confini, le pagine dei quotidiani:politica, cronaca, economia, spettacoli, sport)

    Analizzare il telegiornale come testo significa riconoscere i legamicon il palinsesto, con lidentit della testata. Lidentit di un

    telegiornale prende forma anche nella sigla di apertura, nelleanticipazioni delle principali notizie che vengono presentate nelprogramma precedente

    Il telegiornale

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    l telegiornale, inteso come testo audiovisivo il

    prodotto di logiche diverse e interconnesse relative:

    Ai criteri del newsmaking

    Allorganizzazione in sezioni tematiche della testata

    Alla disponibilit di materiale audiovisivocompatibile con gli standard qualitativi della messa in

    onda

    Agli stili della regia

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    Il telegiornale anche un luogo mediale strategico caratterizzatodalla negoziazione di un rapporto di fiducia tra redazione e pubblicodegli spettatori

    Il conduttore rappresenta in questo senso una figura chiave poich il delegato della complessa macchina produttiva che presiede allacostruzione del telegiornale (la redazione). La sua funzione quella

    di ribadire il contatto con il pubblico che non partecipadirettamente alla messa in onda del notiziario ma vienecontinuamente nominato e interpellato allo scopo di restituirelimpressione di una massima presa sul mondo dei fatti.

    Una delle forme pi recenti di ingresso del pubblico nella tessituradel telegiornale riguarda i servizi realizzati dagli utenti con il cellulare,trasmessi dalla testata oltre alle e-mail, agli sms, ai sondaggi

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    Nella prospettiva di una semiotica della narrativit il telegiornale sempre un racconto. Le notizie sono costruite e presentate al pubblico a

    partire da un impianto narrativo ben consolidato.Calabrese e Volli (1995) distinguono in particolare notizie:

    Virtuali, vale a direconcentrate sui discorsi programmatici dipersonaggi pubblici che presentano allo spettatore le premesse di uno

    scenario in evoluzionePotenziali. il caso di servizi che sono focalizzati sulla scoperta di unapossibile pista interpretativa utile ad esempio a fare luce sulledinamiche di una controversia legale

    Performative. Laccento posto chiaramente sulla trasformazione diuno stato di cose, si pensi al racconto giornalistico di una retata daparte delle forze dellordineCer imonia l i. Il pezzo sottolinea la realizzazione, la sanzione di unprogramma narrativo, come nel caso della cronaca dedicata alla firmadi un accordo diplomatico

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    Lefficacia di un telegiornale si fonda infine:

    sulla capacit di fare presa non solo sulla dimensionecognitiva (il passaggio dellinformazione) ma sulla dimensionepassionale (la coloritura emozionale delle notizie)

    Sulla capacit di creare un forte effetto di realt, ribadendo lapresa sugli eventi grazie ai continui scambi di parola con gliinviati, gli esperti, i testimoni, alle interviste telefoniche indiretta, alla presenza di un semplice vetro che separa lospazio della conduzione da quello della redazione, mostrata

    alle prese con un lavoro frenetico

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    P. Ortoleva, Il se c o lo d e i m ed ia . Rit i, a b itud ini, m ito lo g ie, IlSaggiatore, Milano 2009

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    D. Dayan, E. Katz, Le g ra nd i c e rim onie d e i m ed ia . La sto ria in d ire t ta,Baskerville, Bologna 1993

    G. Marrone, Este t ic a d e l te le g io rna le, Meltemi, Roma 1998

    O. Calabrese, U. Volli, I te le g io rna li. Istruzio ni p e r l uso, Laterza, Roma-Bari 1995

    M. P. Pozzato, Lea d e r, o ra c o li, a ssa ssini. Ana lisi sem io tic adel l in formazione, Carocci, Roma 2004

    M. P. Pozzato (a cura), Line a a Belg ra d o . La c om unic a zion eg io rna list ic a in tv d ura nte la g ue rra p e r il Ko so vo, VQPT Rai ERI, Roma2000

    L. Barra, Sem io t ic a d e l te le g io rna lein D. E. Viagn (a cura), Dizionariodella comunicazione, Carocci, Roma 2009

    Bibliografia