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Anno LXXV - n° 4 aprile 2020 Poste Italiane Spa - Sped. in abb. post. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n°46), art. 1, comma 1, LO/MI - 1,50 Mensile a cura dell'Associazione “Amici del Seminario” - Milano

Seminario di Milano - Anno LXXV - n° 4 aprile 2020 · 2020. 4. 1. · Anno LXXV - n° 4 aprile 2020 Poste Italiane Spa - Sped. in abb. post. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004

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Anno LXXV - n° 4aprile 2020

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uniti dalla preghieraCari amici, in questo momento non facile, a causa

dell’emergenza Coronavirus, è bello per noi, nonostante

la lontananza fisica, sentirci uniti grazie alla preghiera.

La preghiera deve aiutarci a non perdere la speranza

che, come dice il nostro Arcivescovo Mario, «è la fiducia

in una promessa che viene da un interlocutore

che è molto più grande e che ha un progetto di salvezza

che è molto più forte di tutto quanto può capitare

di tragico nella storia».

Questo numero di Fiaccolina ci aiuterà a riflettere

sulla speranza grazie al fumetto, alla preghiera e a i

«pensieri di aprile» che l’Arcivescovo ho voluto regalarci.

Questo tempo, inoltre, ci porterà a vivere la Pasqua

in maniera diversa, distaccata, senza sentire il calore

delle liturgie e della comunità. L’invito è quello

di poter “celebrare” la Pasqua seguendo con attenzione

quanto il nostro Vescovo e i vostri preti

vi consegneranno, tornando a vivere, come i primi

cristiani, una preghiera familiare.

Non dimentichiamoci di pregare per le tante

persone cha hanno perso la vita in questo periodo,

per i medici e gli infermieri e per chi ogni giorno

deve prendere decisioni per il bene di tutti.

Così in questa Pasqua non mancheranno

la gioia e la fraternità.

La notte di Pasqua Gesù ci chiederà: «Chi sono io

per te?». E noi ci lasceremo incontrare da colui

che ci sta cercando? Ci lasceremo abbracciare da colui

che ci ama fino a dare la vita per noi?

Lui non desidera altro che sussurrare questo al nostro

cuore: «Morivo con te sulla croce, oggi con te rivivo!

Con te dividevo la tomba, oggi con te risorgo».

Tutti noi ci auguriamo di rispondergli:

«Donami la gioia di spendere la vita per annunciare

il tuo Regno che viene, Cristo mio Salvatore! Alleluia!».

Don Michele

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SOMMARIO

a casa tua ogni mese!

Contatta Silvia dell’Ufficio

Segretariato per il Seminario

tel: 02.8556278 e-mail:

[email protected]

Le parole del Vescovo - Pensieri di aprile

Fumetto - FAITHNITE -

Mai perdere la speranza!

Verso l’alto... - ...con speranza

VIRTÙale - I video di «Tumorial»

Scheda liturgica/7 - L’adorazione e la benedizione eucaristica

Io sono una missione - La mia famiglia missionaria «a km zero»

Hall of fame - Una vita con «il vento contro»

Bacheca - Prossimi appuntamenti

Curiosando per Milano - Hai il mal di testa? Vai da san Pietro Martire!

Eccoci qui - Foto dei gruppi

Giochi - I giochi di Pop & Pap

Tre giorni chierichetti 2020

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gli ha chiesto: «Che cos’è?».Giacomo ha risposto: «Boh!Però la costruzione misteriosaha raccontato così tante storieal piccolo Giulio che abbiamopassato tutto il pomeriggio a ri-dere!».

La preghiera di Francesco e TeresaNon so per quali coincidenze,ma sta il fatto che Francesco eTeresa hanno confidenza con ilVescovo. E un giorno, non sa-pendo più come pregare, han-no chiesto proprio a lui di scri-vere una preghiera.

Ecco la risposta:«Cari Francesco e Teresa,sono contento del vostro desi-derio di preghiera. Però le paro-le per la preghiera, quelle insu-perabili, le ha insegnate Gesù. Voi portate il nome di Francescoe di Teresa: loro sì che hannopregato e insegnato a pregare. San Francesco ha pregato in unmodo tale che, nella preghiera,ha ricevuto la grazia di assomi-gliare in tutto a Gesù, anche nel-le piaghe.Santa Teresina ha pregato comeuna bambina, tanto che ha in-segnato la piccola via che tutti,

anche i bambini, possono per-correre per arrivare in cielo.Io non sono un maestro, ma unoche cerca di imparare.E prego così:Padre nostro, donaci lo Spirito Santo, lo Spirito di Gesù, perché vogliamo pregarti come Gesù ci ha insegnato.Donaci il tuo Santo Spirito!Noi sentiamo un grande desiderio di amicizia, quando ci troviamo giovedì:lo Spirito sia l’amore che ci unisce.Noi abbiamo paura, se venerdì pensiamo alla morte: lo Spirito sia la nostra forza.Noi vorremmo essere felici, quando ci svegliamo domenica:lo Spirito ci colmi della tua gioia».

Quando hanno ricevuto la ri-sposta del Vescovo, hanno do-vuto chiedere al papà di leggerla,perché era scritta a mano e ilVescovo non ha una bella calli-grafia.Adesso Francesco e Teresa si so-no fatti ciascuno un foglietto:hanno trascritto in modo leggi-bile la preghiera del Vescovo esi ricordano di pregare con quel-le parole il giovedì, il venerdì ela domenica, non solo nella Set-timana Santa.

Vescovo Mario

Lo sfogo di AndreaEra proprio stufo di stare in ca-sa il giovane Andrea. Non ve-deva l’ora di poter tornare agiocare con i suoi amici, di usci-re a mangiare la pizza, perfinodi tornare a scuola con i com-pagni. Quindi quella sera, tut-to arrabbiato, invece che reci-tare le preghiere, si avvicinò alcrocifisso per rimproverare Ge-sù: «Gesù Signore, perché nonti decidi a fare qualche cosa perfermare l’epidemia?».Andrea non se l’aspettava, maquella sera il crocifisso gli ri-

4apr 2020 Fiaccolina 5apr 2020 Fiaccolina

Va in cucina, mentre la mam-ma prepara quel minestrone chea lui proprio non piace, per es-sere sinceri, e le dice: «Mam-ma, oggi ti voglio dare un ba-cio!».Ha un modo di occupare il tem-po che sembra sempre intentoa preparare un regalo. Quandonon c’è scuola, è sempre im-pegnato in qualche cosa. Sem-bra che lo faccia per passare iltempo, invece lo fa per prepa-rare un gioco per il fratellino.Ha costruito con il Lego una co-sa che non si capisce. Il papà

volse la parola: «Andrea, ami-co mio, me l’hanno già dettosecoli fa di scendere dalla cro-ce per sbaragliare il male e i ne-mici. Ma io salvo il mondo conl’amore, non con giochi di pre-stigio!».

La specialità di GiacomoLui non se ne accorge, ma èproprio speciale. La sua spe-cialità è quella di far sorridere.Ha un modo di salutare per cui,anche se la mamma è preoc-cupata, non può trattenersi dalsorridere.

Pensieridi aprile

L’emergenza Coronavirus da settimane sta costringendo tut-ti in casa. In questo periodo di dura prova mancano le rela-zioni sociali e abbondano le domande che dicono lo smarri-mento, la paura, il bisogno di rassicurazione. E quando c’èsofferenza fisica o morale, anche pregare diventa difficile. L’arcivescovo Mario Delpini, attraverso le pagine di Fiaccoli-na, ha voluto far sentire la sua vicinanza a tutti i ragazzi, inparticolare ai chierichetti, che ormai da settimane non pos-sono svolgere il loro servizio sull’altare, accanto a Gesù.Ha inviato alcuni «pensieri di aprile» che potranno aiutare an-che i più grandi a trovare una risposta alle tante domande eha suggerito una preghiera. Pregando potremo sperimentareuna fraternità che va oltre i nostri confini domestici e ci faràsentire uniti.

L’Arcivescovo Delpini in preghiera

sulle terrazze del Duomo lo scorso 11 marzo

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10apr 2020 Fiaccolina 11apr 2020 Fiaccolina

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Rm 5,1-5Giustificati dunque per fede,

noi siamo in pace con Dio per mezzo del Signore

nostro Gesù Cristo. Per mezzo di lui abbiamo anche,

mediante la fede, l’accesso a questa grazia

nella quale ci troviamo e ci vantiamo, saldi nella speranza della gloria di Dio.

E non solo: ci vantiamo anche nelle tribolazioni, sapendo

che la tribolazione produce pazienza,la pazienza una virtù provata

e la virtù provata la speranza. La speranza poi non delude,

perché l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori

per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato.

Prima di soffermarti su questa pagina di san Pao-lo, mettiti in silenzio e, dopo aver fatto con at-tenzione il segno della croce, chiedi al Padre dimandare su di te il dono dello Spirito Santo. Puoiusare queste parole: Signore, poni la tua manosul mio capo, soffia su di me il tuo Santo Spirito.Donami sensi umili per ascoltarti in questa tua Pa-rola, sensi puri per vederti nella mia vita, sensid’amore per servirti nelle mie giornate, sensi difede per abitare in te.Siamo arrivati all’ultima fase del nostro viaggioalla scoperta delle virtù cristiane. Dopo aver esa-minato le virtù “cardinali” (così chiamate perchésono un po’ i cardini, la base e il sostegno di tut-ta la vita cristiana) ci soffermeremo ora sulle virtùcosiddette “teologali”, che si riferiscono diretta-mente a Dio.In particolare, questo mese cercheremo di com-prendere cosa sia la speranza. Beh, posso imma-ginare quello che ti viene in mente sentendo que-sta parola: avere speranza comunemente signifi-ca attendere con fiducia qualcosa di buono per ilproprio futuro. Normalmente, si spera che le co-se andranno bene, o che andranno meglio rispettoa come stanno andando in questo momento.Ci sta! Ma, come sempre, il Catechismo dellaChiesa Cattolica allarga i nostri orizzonti e le no-stre definizioni: «La speranza è la virtù teologa-le per la quale desideriamo il Regno dei cieli e lavita eterna come nostra felicità, riponendo la no-stra fiducia nelle promesse di Cristo e appog-giandoci non sulle nostre forze, ma sull’aiuto del-la grazia dello Spirito Santo. […] La virtù dellasperanza risponde all’aspirazione alla felicità, cheDio ha posto nel cuore di ogni uomo; essa assu-me le attese che ispirano le attività degli uomi-ni; le purifica per ordinarle al regno dei cieli; sal-

vaguarda dallo scoraggiamento; sostiene in tut-ti i momenti di abbandono; dilata il cuore nel-l’attesa della beatitudine eterna. Lo slancio del-la speranza preserva dall’egoismo e conduce al-la gioia della carità».Quanti nuovi elementi interessanti! Certo, forsequesto linguaggio può sembrarti un po’ difficile.Per capire bene cosa ci sta dietro, leggiamo in-sieme la pagina di san Paolo, tratta dalla Letteraai Romani.«Noi siamo in pace con Dio per mezzo del Signorenostro Gesù Cristo». Ecco che, anzitutto, capia-mo che la speranza non è qualcosa che possiamodarci da soli, o conquistare, o allenare con le no-stre sole forze. Piuttosto, è qualcosa che nascedalla relazione con Gesù, dalla fiducia nelle suepromesse, e dall’aiuto potente dello Spirito San-to. Insomma, è un dono da chiedere, più che unrisultato da perseguire!«Saldi nella speranza della gloria di Dio»: ma checos’è questa gloria di Dio? Senti un po’ come l’hadefinita il nostro arcivescovo Mario in un’intervi-sta dello scorso 8 marzo: «La gloria di Dio è l’a-more che rende capaci di amare, e non c’è nes-sun posto sulla terra dove manchi questa possi-bilità: ogni uomo può amare». Ed ecco perché ilCatechismo, come hai letto prima, dice che «loslancio della speranza preserva dall’egoismo econduce alla gioia della carità». Spera chi credenell’amore di Dio e dunque si sente responsabiledi amare gli altri nello stesso modo.San Paolo continua così: «Ci vantiamo anche nel-le tribolazioni, sapendo che la tribolazione pro-duce pazienza, la pazienza una virtù provata e lavirtù provata la speranza». Certi dell’amore eter-no di Dio, che desidera portarci con sé e donarcila stessa eternità, ecco che nella nostra quotidia-

13apr 2020 Fiaccolina12apr 2020 Fiaccolina

...con speranza

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15apr 2020 Fiaccolina14apr 2020 Fiaccolina

nità riusciamo a camminare verso la fe-licità che desideriamo nel cuore, nono-stante tutto. Quando arrivano momen-ti difficili, tempi in cui tutto sembra buioe nulla promette bene, noi cristiani ti-riamo fuori gli occhi della tigre, non ciscoraggiamo, non ci sentiamo abban-donati, non ci chiudiamo in noi stessi.E se le notizie sono tutte così negative?Come fai a sperare se c’è un’epidemiache ci tiene chiusi in casa con la pauradi essere contagiato o di contagiare lepersone a cui vuoi bene? Come fai asperare se tutto ti parla di un mondoviolento ed egoista? E se ti sembra chetanti adulti pensino solo ai soldi e al pro-prio profitto? E se senti spesso di guer-re e di gente costretta a lasciare la pro-pria terra? Ecco ancora qualche parola del nostroarcivescovo Mario: «La speranza non èl’aspettativa costruita su qualche datodi cui disponiamo, su una proiezione diquello che ci sembra di poter produrrecon le nostre risorse. La speranza è lafiducia in una promessa: c’è qualcunoche ci promette una gioia e ci indica lastrada per raggiungerla, quindi io hosperanza non perché ci sono delle no-tizie positive, o non ho disperazioneperché ci sono delle notizie negative,perché la speranza è la promessa cheviene da un interlocutore che è moltopiù grande e che ha un progetto di sal-vezza che è molto più forte di tuttoquanto può capitare di tragico nellastoria».

Francesco Alberti

NELL’ARTELa speranza è qui rappresentata da Piero delPollaiolo in modo straordinariamente semplicema efficace: una donna con le mani giunte e gli occhi rivolti al cielo, in preghiera, perché non c’è speranza se non in Dio. Altrove, è accompagnata da una catenasollevata, simbolo della necessità di abbandonare con fiducia ogni legame cheimpedisce la relazione con Dio e da un’ancora,che ricorda il fatto che il Signore non lascia i suoi figli in preda alle onde che scuotono la vita.

DOMANDE PER RIFLETTERECome ti senti di fronte alle brutte notizie, quando queste ti raggiungononella tua famiglia, a scuola, o attraverso la televisione e il Web? Cadi subito nello sconforto? Cerchi di non pensarci, distraendoti in qualche modo? O senti dentro di te la carica che viene da una speranza più profonda e speciale?

GESTOSe, mentre leggi questo numero di Fiaccolina, sei ancora a casa da scuola, prega insieme ai tuoi familiari con il testo che ti suggeriamo, condividendo pareri e riflessioni.

IMPEGNOIn questo tempo difficile, approfondisci ciò che accade nel mondo (tramitegiornali e telegiornali),ma insieme coltiva la speranza, tramite la preghiera, la buona musica, le letture e i film che ti fanno crescerecome cristiano.

PREGHIERAPadre,come il sole illumina la terrae le dà calore e vita,così il tuo amoreravviva in me la tua presenza,nella quale vivo, mi muovo ed esisto.Aiutami a non essere vittimadi ciò che accade a me e attorno a me,ma fissa il mio sguardosul tuo amore e sulla tua promessa di felicità.Conducimi verso l’alto, nella speranza.Amen.

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16apr 2020 Fiaccolina 17apr 2020 Fiaccolina

stiche (video, ma anche roman-zi, fumetti, fotografia e canzoni)per dare la possibilità ai ragazzidi esprimersi e di vivere momen-ti diversi all’interno del loro per-corso di malattia.

Quanti ragazzi hanno parte-cipato a Tumorial?Quarantasette, coadiuvati da unregista esterno che ha curato i vi-deo.Il progetto è iniziato a marzo del2018 ed è terminato a giugnodell’anno scorso, con incontri set-timanali di due ore.I ragazzi hanno proposto i temida trattare; una volta seleziona-ti, ciascun incontroè stato dedicato adun tema di discus-sione, dove ognunocondivideva la pro-pria esperienza,mentre venivanopresi appunti da unmembro dello staff.Abbiamo poi stesouna traccia riassun-tiva e girato un video

to di Pediatria, è stata condottauna ricerca per verificare che ti-po di video si trovassero su You-Tube in merito alle malattie on-cologiche, cioè i tumori. I risul-tati hanno messo in luce l’esi-stenza di circa centocinquanta fil-mati, di cui molti commemorati-vi o con notizie fuorvianti e solouno inerente la malattia, ma con

Molti pensano che su YouTubeci siano solo video divertenti concui passare il tempo. In realtà sipossono trovare anche filmati of-fensivi o video in cui si condivi-dono notizie false, che fanno so-lo male alle persone. Ma la Re-te può riservare belle sorprese.È il caso dei video di “Tumorial”,un progetto dell’Istituto nazio-nale dei tumori di Milano in cuigli adolescenti, malati oncologi-ci, si raccontano ai loro coetanei,rompendo tanti tabù.Ce ne parla la dottoressa ElenaPagani Bagliacca, psicologa delreparto di Pediatria Oncologica.

Come nasce il progetto Tu-morial?Quando a un ragazzo viene dia-gnosticata una malattia grave ecomplessa, la maggior parte del-le volte si mette a cercare su In-ternet informazioni e risposte. Daquesta semplice considerazione,qualche anno fa, presso il repar-

un linguaggio tecnico e difficile.A partire da questa constatazio-ne, all’interno del Progetto Gio-vani dell’Istituto nazionale dei tu-mori di Milano, è nato Tumorial,un nome scelto dai ragazzi cheriassume in chiave ironica l’ini-ziativa. Si tratta di una serie di“tutorial” (i video su “come si facosa”, ndr) in cui i ragazzi stes-si si raccontano, con il loro lin-guaggio, cercando di dare ad al-tri quelle risposte che loro stessinon hanno trovato da nessunaparte o che hanno scoperto, pro-vandole sulla propria pelle.

Il Progetto Giovani è anchemolto altro?Sì, è un progetto di cura multidi-sciplinare, nato nel 2011 sotto laguida del dottor Andrea Ferrari esi pone l’obiettivo da un lato diottimizzare l’accesso dei pazien-ti adolescenti a specifici proto-colli di cura e a servizi dedicati,dall’altro di creare attività arti-

inoltre, permette di divulgare con-tenuti corretti ad altri potenzialigiovani pazienti.

Che valore ha questo pro-getto?È servito non solo ai ragazzi coin-volti, ma anche alle persone chestanno accanto ai pazienti, comegenitori, fratelli, insegnanti, ami-ci. Sono video che invitano a ri-flettere, si imparano cose che nonsi trovano sul Web e che non èfacile da chiedere.Tumorial rappresenta anche unapproccio innovativo di comuni-cazione nell’ambito della malat-tia oncologica dei giovani pa-zienti.

Che cosa ha significato peri ragazzi realizzare i video?Sono stati molto contenti. «Ci sia-mo sentiti importanti per qual-cuno», mi hanno detto.

Per quanti avevano ricevu-to da poco la diagnosi, èstato un sentirsi presi permano, rassicurati e ac-compagnati. Per chi dallamalattia c’era già passa-to, è stato un modo persentirsi utile, perché hacondiviso qualcosa di séper far star bene altri.È stato un progetto cheè servito a crescere.

Simone Tremolada

per tema, con un ragazzo che, divolta in volta, si faceva portavo-ce. Abbiamo creato in tutto ven-tiquattro video, poi caricati sulcanale YouTube del Progetto Gio-vani.Le tematiche sono state le più di-sparate: la scuola, la perdita deicapelli, i genitori, l’uso dei social,la terapia, l’amore, l’amicizia.

Quale messaggio passa?Nei video vengono condivisi va-ri punti di vista e consigli praticirispetto alle tematiche affronta-te, utilizzando un linguaggio com-prensibile e autentico. La super-visione dei membri dello staff,

Elena Pagani Bagliacca

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Una forma di preghiera molto diffusa nel-le nostre comunità è quella dell’adora-zione dell’Eucaristia. Questa pratica è mol-to utile per aiutare i fedeli a «riconosce-re la mirabile presenza di Cristo» e invi-tarli «alla comunione di spirito con Lui».Generalmente è un tempo dove si alter-nano letture, canti e momenti di silenzio. Tradizionalmente nelle nostre comunitàsi vivono anche tempi prolungati di ado-razione durante le “Giornate eucaristiche”(dette “Quarantore”).

Rito dell’esposizione eucaristicaQuando il sacerdote o il diacono si è pre-parato, il cerimoniere invita all’inchinoalla croce di sacrestia e ordina la proces-sione: “da secondo” con turibolo non fu-migante e navicella, “da primo” con Ri-tuale, altri ministranti, cerimoniere, dia-cono, sacerdote. Ministri e ministranti,fatta la genuflessione, si dispongono nelseguente modo: il sacerdote al gradinodell’altare, i “da secondo” a fianco del sa-cerdote insieme al cerimoniere, il diaco-

Data la benedizione, il diacono si alza,prende l’ostensorio e lo depone, quindicon il sacerdote si genuflette ed insiemetornano ad inginocchiarsi al gradino del-l’altare. Il cerimoniere toglie il velo ome-rale e lo consegna al “da primo”; poi chia-ma i “da secondo” con il turibolo per l’ul-tima incensazione che avviene come so-pra, nel frattempo si esegue un cantoadatto.Terminata l’incensazione il diacono si al-za, si genuflette, prende l’ostensorio e sireca al tabernacolo ove ripone l’Eucari-stia, eventualmente accompagnato dal-l’incenso e delle torce se il luogo ove ècustodita l’Eucaristia è lontano dal pre-sbiterio. Durante la reposizione si esegue un can-to appropriato, lodevolmente si può ag-giungere un canto alla Vergine o ai san-ti, oppure le acclamazioni tradizionali «Diosia benedetto…». Tornato il diacono, tut-ti si alzano, fanno la debita riverenza evanno in sacrestia nel modo consueto.

Marco Ruffinoni

19apr 2020 Fiaccolina18apr 2020 Fiaccolina

l’adorazione e la benedizione

eucaristicano (o il sacerdote stesso) va al taberna-colo a prendere l’Eucaristia. Quando ildiacono ha deposto l’ostensorio sull’alta-re, si genuflette, si porta accanto al sa-cerdote e lo assiste nell’infusione dell’in-censo. Tutti si inginocchiano ed il sacer-dote incensa il Sacramento. Poi il ceri-moniere consegna il turibolo al mini-strante, tutti si alzano, fanno insieme lagenuflessione e vanno ai loro posti, op-pure, se l’adorazione è prolungata, tor-nano in sacrestia. Nel frattempo l’assem-blea esegue un canto adatto.

La benedizione eucaristica La benedizione viene impartita al termi-ne dell’adorazione. Verso la fine dell’a-dorazione, il cerimoniere invita il sacer-dote, il diacono, i “da secondo” ad acco-starsi all’altare e genuflettersi al Sacra-mento. Quindi, in piedi si fa l’infusionedell’incenso nel modo consueto. Dopoaver infuso l’incenso, tutti si inginocchia-no, il sacerdote riceve il turibolo dal dia-cono e incensa il Santissimo, poi riconse-

gna il turibolo ai “da secondo” che resta-no inginocchiati nei pressi. Intanto si puòeseguire un canto eucaristico. Il cerimoniere avvicina al sacerdote un “daprimo” con il Rituale. Il sacerdote, standoin piedi, invita i fedeli alla preghiera e pro-nuncia o canta una delle orazioni del Ri-tuale, poi rivolge il saluto «Il Signore siacon voi» e, dopo la risposta dei fedeli, ag-giunge «Diamo lode al Signore», tutti ac-clamano «Rendiamo grazie a Dio»; il sa-cerdote torna ad inginocchiarsi, il cerimo-niere allontana il “da primo” con il Rituale.Mentre si canta il Tantum ergo o altro can-to analogo, il sacerdote incensa nuova-mente il Santissimo come sopra; il ceri-moniere avvicina un “da primo” con il ve-lo omerale che pone sulle spalle del sa-cerdote. Verso la fine del canto, sacerdo-te e diacono salgono all’altare ed insie-me si genuflettono; il diacono consegnal’ostensorio e si inginocchia, il sacerdotebenedice l’assemblea facendo un segnodi croce con il Sacramento e cantando «Vibenedica Dio onnipotente...».

Momenti della benedizione eucaristica (Seminario di Milano, Giornate eucaristiche 2019)

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20apr 2020 Fiaccolina 21apr 2020 Fiaccolina

Mi chiamo Marta, ho 9 an-ni, frequento la quarta pri-maria a Milano, in una bel-lissima scuola e sono natain una famiglia un po’ spe-ciale. Con i miei quattro fratelli,Sara 26 anni, Irene 24, Gia-como 22 e Pietro 17, fac-cio parte di una delle “Fa-miglie missionarie a km ze-ro”, il che significa che abi-tiamo in una parrocchia,quella dei Santi MartiriAnauniesi a Milano, in ungrande quartiere che sichiama Gallaratese.I miei genitori e chi fa partedi questo gruppo si definisce“missionario” perché attra-verso la vita di tutti i giornivuole parlare a chi incontradi Gesù e di come Lui abbiareso bella la nostra vita. Per essere missionari non bi-sogna per forza prendere l’ae-reo e andare in Africa o in

La mia famiglia missionaria«a km zero»

Il bello di essere in tantiLa nostra famiglia con il tem-po si è ulteriormente allar-gata (già che siamo po-chi...!!!). Vivono con noi unragazzo di 17 anni e una bim-ba di 5 in affido; staranno connoi non per sempre ma solofino a quando ne avranno bi-sogno. Klarens abita con noiormai da sei anni e fra pocosarà maggiorenne, Pia inve-ce abita con noi solo da giu-gno. È bello essere in tanti perchénon ci si sente mai soli e per-ché si impara a stare insiemesenza litigare e, quando ca-pita, si fa la pace. Tuttavianon mancano i momenti incui vorrei avere i miei spazi,per esempio, quando Pia ur-la, mi viene mal di testa. Però

mancano o di accompagna-re qualche bambino a scuo-la.Sto imparando che ogni per-sona è speciale, al di là del-le difficoltà che può avere; la

mamma mi dice che sia-mo tutti figli di Dio, spe-ciali e amati, al di là diquello che riusciamo o nonriusciamo a fare. La nostra casa è sempreaperta a chi ha bisognodi qualunque cosa ed èun via vai di gente diver-sa e ho sempre tanti ami-ci con cui giocareMi piace che aiutiamo chiha bisogno; in casa c’èsempre spazio per chiviene, anche per le miecompagne quando fac-ciamo un pigiama party.

pensano che da quan-do ti svegli al mattinoa quando vai a letto,tutto quello che fai puòessere orientato a se-guire Gesù e che la tuavita possa parlare aglialtri della bellezza diseguirlo.

Vicini specialiDal 2010 mamma Da-niela e papà Enricohanno deciso di trasfe-rirsi nei locali di una ca-nonica, io sono nata lìdue mesi dopo; abitia-

mo in un condominio un po’speciale, che si chiama “AL62” e abbiamo deciso di di-videre il nostro tempo e i no-stri spazi con altre persone,alcuni disabili adulti e alcunibambini che, su decisione delTribunale per i minorenni, nonpossono vivere nella loro fa-miglia.

sud America, ma si può re-stare in Italia e annunciare labellezza del Vangelo a chi nonlo conosce. Tanta gente, infatti, pensa chetu sei cristiano quando vai aMessa la domenica, ma poinella tua vita di tutti i giorniquesta scelta non c’entra; lefamiglie missionarie, invece,

Quello che facciamo insiemeè diverso ogni volta: ci capi-ta di fare dei laboratori, digiocare, di chiacchierare nelvialetto sotto casa, di pre-starci gli ingredienti che ci

I fratelli Coppin.

Da sinistra: Sara, Marta, Pietro, Irene e Giacomo

La famiglia Coppin con Klarens e Pia

Marta Coppin

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come per esempio icompleanni, tutte lesere poi la mammaprega con loro. Que-sti ragazzi mi piac-ciono, perché mi di-verto molto insiemea loro, mi fanno gio-care e mi curano sela mamma ha biso-gno.Anche nella mia famiglia nonmancano le difficoltà, perchéfare posto nella propria casae, prima ancora, nel propriocuore, non è sempre facile;ognuno vorrebbe avere sem-pre tutto per sé ma dobbia-mo imparare a non dire sem-pre «io voglio...».Per mio fratello Pietro la co-

22apr 2020 Fiaccolina 23apr 2020 Fiaccolina

poi penso che lei non può vi-vere con la sua mamma equindi la perdono. Forse an-che io do fastidio a lei certevolte, per esempio quandosta giocando bene.Da ottobre, inoltre, vivono ac-canto a noi quattro giovanidella diocesi di Milano: Arian-na da Cantù, Luca che vienedal Friuli, Dario dalla Pugliae Giulia da Busto Arsizio. Vi-vono insieme per un proget-to che ha voluto il nostro Ar-civescovo in persona e che sichiama “Rosa dei 20”. Lorovivono qui per tutto l’annoscolastico, imparano a stareinsieme, pregano e fanno at-tività di servizio. Condivido-no con noi alcuni momenti,

Mio fratello Giacomo fa il cuo-co, lavora sempre, certe vol-te fino a mezzanotte, maquando c’è gli piace moltoriordinare la nostra casa (di-ce sempre alla mamma cheè troppo disordinata), inoltrelui si occupa di portare fuorila spazzatura per tutto il con-dominio perché è fortissimo.Le mie sorelle Sara e Irene daqualche tempo hanno decisodi vivere in un’altra casa, manon da sole, la solitudine nonci appartiene. Vivono conun’amica e l’altro posto hasempre dato alloggio a qual-che collega “fuori sede”.Chissà se i nostri genitori cihanno pensato che è un po’il loro modello di famiglia!

I miei compagni di scuola dinoi pensano che siamo for-tunati a essere in tanti equando vengono parlano contutti i miei fratelli e fanno aloro un sacco di domande.Per noi abitare qui e far par-te delle “Famiglie missiona-rie a km zero” è un modonuovo di abitare la Chiesa, inuna corresponsabilità e fra-ternità con i preti che era im-pensabile anni fa.

Marta Coppin

Gli amici pretiLa mamma e il papà hannotanti amici preti: don Federi-co che, anche se prima era aFirenze e ora a Torino, vienea trovarci e poi don Gb, donAndrea e tutti gli altri preti.Avere un amico prete è unpo’ strano, perché di solito ipreti li incontri solo in chie-sa; ma loro da noi mangia-no, ridono e poi fanno un sac-co di riunioni: chissà cosa sidicono...!!

sa più bella è avere Klarenscon cui dividere la stanza; lamamma dice che il fatto chesiamo tanti fa sì che lui pos-sa anche non avere sempresu di sé il controllo degli adul-ti; Pietro invita sempre i suoiamici a pranzo e sa che lamamma non dice mai di no.

La parrocchia dei Santi Martiri Anauniesi

Una festa in giardino

Daniela e Pia

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24apr 2020 Fiaccolina 25apr 2020 Fiaccolina

curiosità, che è il contrario delpregiudizio e che, anzi, aiuta asconfiggerlo. Adoro la musica,amo seguire qualunque tipo disport e mi piace viaggiare, pos-sibilmente con gli amici. Mi so-no aggrappato alle mie passioninei momenti difficili e ne ho sem-pre ottenuto grandi benefici.

Cosa può imparare dalla tuastoria un giovane disabile euno normodotato?Io non farei nessuna distinzio-ne, perché il cuore lo abbiamotutti ed è sempre quello che fala differenza. Ricevo tantissimimessaggi dai giovani che vadoa trovare nelle scuole e le cosepiù belle che mi sento dire è che,grazie al nostro incontro, hannoripreso a fare sport, hanno scel-to di parlare con un adulto di unproblema personale, hanno ca-pito che anche una difficoltà su-bita o un errore commesso pos-sono far crescere. Al di là di quel-lo che ci accade, è come lo af-frontiamo che fa la differenza.

Che rapporto hai con Dio? Il mio rapporto con Dio è statoall’inizio molto travagliato, michiedevo cosa gli avessi fatto dimale per meritarmi di essere di-verso dagli altri. Poi, crescendo,ho capito che rischiavo di rifu-giarmi nel risentimento, come seDio fosse il vero responsabile dei

Quali successi ricordi con piùgioia?Ogni successo, per definizione, re-gala tanta gioia a un atleta. Peròi Mondiali del 2013, che si sonodisputati in Italia, mi hanno da-to un’emozione in più, oltre allecinque medaglie d’oro, perché avedermi gareggiare all’Idroscalodi Milano c’erano tanti amici etutte le persone che mi voglionobene, famiglia compresa!

Sappiamo che hai tante pas-sioni, quanto sono impor-tanti per la tua vita?Appassionarsi per me vuol direessere curiosi di andare a fondodi una cosa; la passione genera

«La mia grande barriera è sta-ta il pregiudizio». Lo dice conun briciolo di amarezza Danie-le Cassioli, pluricampione mon-diale di sci nautico nella cate-goria non vedenti.Cieco sin dalla nascita, avve-nuta a Roma nel 1986, è cre-sciuto e vive a Gallarate, doveè riuscito a coltivare i suoi so-gni.

Cosa puoi raccontarci del-la tua famiglia e della tuavita?I miei genitori Brunella e Luigie mio fratello Davide mi hannosempre trattato come persona,più che come non vedente equesto ha reso spontanei e bel-li i nostri rapporti.Ho lavorato per dieci anni co-me fisioterapista, mentre ora mioccupo di formazione nelleaziende e, insieme a Real EyesSport e a Piramis Onlus (di cuisono presidente ad honorem),di promozione nel sociale e so-prattutto nelle scuole. Il tempolibero lo dedico agli allenamentiche, per uno sportivo, sono im-portanti quanto le gare.

Quando hai iniziato a pra-ticare sport?Ho iniziato da piccolissimo conil nuoto, poi ho incontrato lo scinautico a 9 anni ed è stato su-bito amore!

Quali ostacoli hai dovuto af-frontare da non vedente?L’ostacolo più grande, che nonriguarda solo la vita di un nonvedente, ma tocca tutti noi, è ilpregiudizio. Il fatto che la miacecità arrivasse prima di Danie-le. Ciò che si pensava che io nonpotessi fare era più importantedi quello che avrei potuto pro-vare a compiere. Purtroppo miè capitato di trovare queste bar-riere in ogni ambito della miavita, dalla carriera sportiva aquella professionale, passandoper gli studi scolastici e acca-demici, ma fortunatamente nontutti si lasciano guidare dai pre-giudizi.

In che modo lo sport ti haaiutato?La cosa più importante che mi hainsegnato lo sport è stata l’abi-tudine a mettermi in gioco. Nel-lo sport, se non scendi in campoin prima persona, non ottieni nul-la di buono; è impossibile mi-gliorarsi senza essere disposti adarsi da fare ogni giorno. Le me-daglie non si comprano on line!Averlo imparato fin da bambinomi ha sicuramente aiutato. Quan-do ho un problema, quando af-fronto un cambiamento, quandoin una amicizia vivo dei momen-ti complicati, mettermi in gioco èuna delle cose che più mi è di aiu-to nell’andare oltre l’ostacolo.

Daniele Cassioli

sentimenti che provavo. Pian pia-no ho imparato a capire che cre-dere vuol dire pensare che, sesiamo in una certa situazione, èperché Dio ha visto in noi la pos-sibilità di superarla.

Quale messaggio hai volu-to trasmettere scrivendo illibro “Il vento contro”?L’idea iniziale era quella di parla-re della mia esperienza di perso-na non vedente. Con l’editore ab-biamo poi deciso di dare un sa-pore più universale al libro e daqui nasce anche il titolo. “Il ven-to contro” sta a identificare unproblema e ognuno ha il suo. Ilmio è stato la cecità, ma non perquesto chi vede ha meno proble-mi o vive meno difficoltà di me. Ciò che vorrei trasmettere con ilmio libro, oltre a descrivere ladisabilità con ironia, è l’impor-tanza di sgonfiare i nostri pro-blemi. Non sono loro che deci-dono come farci stare. Siamo noiche, in qualsiasi momento del-la nostra vita, possiamo scegliereda quale prospettiva osservareil nostro “vento contro” per vi-verlo come un’occasione e noncome una croce insopportabile.

Andrea Budelli

Una vita con«il vento contro»Una vita con«il vento contro»

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ACR

Il pellegrinaggio diocesano dei preadole-scenti a Roma, previsto per il 14 e 15 apri-le, è stato annullato per indisponibilità del-la Basilica vaticana di San Pietro, a segui-to dell’emergenza Coronavirus di questesettimane.

L’Udienza generale di papa Francesco dimercoledì 15 aprile sarà trasmessa solo instreaming.

I campi estivi Annullato il pellegrinaggio

a Roma

FOM

Finalmente si sta avvicinando l’estate. Si avrà mo-do di rilassarsi dagli impegni, staccare la spinadalla quotidianità e partecipare ai campi estivi aSanta Caterina Valfurva, dove la casa “La Bene-dicta” ci sta già aspettando, come ogni anno. Noi educatori siamo entusiasti di accompa-gnarvi in questa proposta, per vivere insiemequalche giorno immersi nella natura, tutto instile Acr e guidati da un particolare tema. Icampi estivi sono dei momenti speciali in cui iragazzi e le ragazze delle elementari e di pri-ma e seconda media avranno l’occasione dimettersi in gioco, ascoltare la parola di Gesùe, sicuramente, di fare nuove amicizie con tan-ti coetanei.

Per le elementari ci saranno tre turni:IL PRIMO: dal 9 al 12 giugno (6/8 anni)IL SECONDO: dal 12 al 16 giugno (9/11 anni)IL TERZO: dal 16 al 20 giugno (9/11 anni).

Per le medie, invece, ci saranno due turni:IL PRIMO:dal 20 al 24 giugno (12/13 anni)IL SECONDO:dal 24 al 28 giugno (12/13 anni)

Non perdiamo l’occasione di vivere unaltro viaggio insieme! Vi aspettiamotutti a braccia aperte! Per ulterioriinformazioni ed iscrizioni, visita il sitowww.azionecattolicamilano.it.

Benedetta

26apr 2020 Fiaccolina

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27apr 2020 Fiaccolina

Se da grandi non volete soffrire di emicrania, fateun salto presso la basilica di Sant’Eustorgio e pre-cisamente nella Cappella Portinari.Qui è custodita l’arca con le spoglie di san PietroMartire da Verona, un frate domenicano che,al tempo dei movimenti ereticali delXIII secolo, venne nominato In-quisitore generale per la Lom-bardia e, in questa veste, siprocurò numerosi nemici.Morì infatti assassinato, il 6aprile 1252, in quel di Seve-so, per mano i due sicari, unodei quali lo colpì con un grossocoltello alla testa. Tale arnese, det-to falcastro, si trova nel santuario a luidedicato, sorto a Seveso, nei pressi del luogo deldelitto.Pietro venne canonizzato in fretta, a meno di unanno dalla morte e da allora è raffigurato con unalama che gli trafigge la testa.Il martire venne poi sepolto nella basilica milanesedi Sant’Eustorgio, all’interno di un’arca in marmodi carrara, opera dello scultore pisano Giovanni diBalduccio. Tale sarcofago è sorretto da otto pila-strini, a ognuno dei quali si appoggia la personifi-cazione di una virtù (tema di questi numeri di Fiac-colina), mentre sui lati sono rappresentate scenedella vita di san Pietro da Verona, compresa la suauccisione.Curiosa è una leggenda legata all’arca: si dice chel’arcivescovo di allora, Giovanni Visconti, prese la

testa del santo per conservarla a casa sua e così co-minciò ad essere afflitto da continue emicranie, chepassarono solo quando il prelato riportò l’urna conil capo vicino al resto del corpo.Il 29 aprile, festa di san Pietro Martire, tanti fedelisi recano alla Cappella Portinari per appoggiare lafronte sull’arca, auspicando la guarigione dall’emi-crania.

Ylenia Spinelli

L’arca con le spoglie di san Pietro Martire

Hai il mal di testa?Vai da san Pietro Martire!

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bussero

bellano

pagliera di lainate

Grande festa domenica 19 gennaio a Bussero (Mi), diocesi di Milano,

in occasione del rito di vestizione dei nuovi chierichetti (i quattro in prima fila nella foto)

e per il rinnovo dell’impegno di servizio all’altare, davanti alla comunità,

da parte di tutto il gruppo. Con i chierichetti sono presenti:

il parroco don Achille, don Luciano,un seminarista del Pime,

i responsabili e i cerimonieri.

Ciao a tutti amici di Fiaccolina! Siamo il gruppo chierichetti della parrocchia Santi Nazaro e Celso di Bellano (Lc),diocesi di Milano. Ecco in prima fila

i nostri nuovi ministranti: Clara, Elena, Gabriele e Gabriele e Letizia.Con noi anche il nostro parroco don Emilio,

don Ale e i nostri cerimonieri.

Siamo i ragazzi e le ragazze del gruppo chierichetti della parrocchia San Francesco di Pagliera di Lainate (Mi),diocesi di Milano.Con noi ci sono don Carlo Rossini,don Samson e il seminarista Marco di terza Teologia.Un saluto e un abbraccio a tutti i chierichetti della Diocesi!

senago

castelletto di senago

magentaSiamo i ragazzi e le ragazze dei gruppi

chierichetti del Decanato di Magenta, diocesi di Milano. La foto è stata scattatadomenica 9 febbraio, quando abbiamo vissutoil meeting presso l’oratorio e la Basilica di SanMartino di Magenta. Con noi c’erano i nostri

coadiutori, i cerimonieri e i responsabili dei gruppi che ci hanno regalato

un bellissimo pomeriggio insieme. Un saluto e buon servizio

a tutti i chierichetti della Diocesi!

Ciao a tutti, siamoi chierichetti di Senago

e di Castelletto di Senago (Mi),

diocesi di Milano.Le foto sono state scattate

in occasione della vestizionedei nuovi chierichetti.

Con noi c’eranoi nostri sacerdoti

don Roberto e don Giovanni e il nostro seminarista

Antonio. Buon servizio a loro

e a tutti i chierichettiche stanno leggendo.

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30apr 2020 Fiaccolina

Ciao amici! Siamo Pop & Pap:appariamo in un istante, proprio come

dei pop-up, e ci divertiremo insieme! Vi proporremo molti giochi e rompicapo

da risolvere da soli oppure sfidandoi vostri amici.

Componi le parole

a partire dai disegni e dalle eventualilettere suggerite. Non preoccuparti,sono tutte cose legate a Fiaccolina.

REBUS

31apr 2020 Fiaccolina

Nel mondo virtuale in cuiSimone è stato catapultato

(ricordati di leggere il fumetto Faithnite!) ci sono spesso messaggi criptici da interpretare.Eccone uno: aiuta Simone a decifrarlo aiutandoti con le parole incomplete sotto riportate.Come? Per prima cosa completa in italiano queste parole sapendo che sono tutte collegate a Fiaccolina e alla tua fede (suggerimento: usa bene il tuo ingegno e confronta anche le parole tra loro). Poi, utilizzando le coppie lettera-simbolo che si saranno formate, potraifinalmente provare a tradurre la frase criptica. Inoltre, per completare la frase, rimarrà un simbolo a cui non è associata nessuna lettera (è la prima lettera dell’ultima parola):completala tu, usando intelligenza e fantasia. Se vuoi partecipare al concorso INVIACI LA TUA SOLUZIONE!

FIACCOL-TRANSLATE

Frase da tradurre

Parole

CAM +

+ + RREZI +

+

D +

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33apr 2020 Fiaccolina32apr 2020 Fiaccolina

Questo mese andiamo in mensa, dove i cuochi servono sempre

prelibatezze ai seminaristi! A pranzo, però, hanno esagerato e hanno portato 8 oggetti che non servono. Riuscirai a scovarli tutti?

CLASH OF HUNTERTi abbiamo fornito alcune lettere con le relative liste di “categorie”.

Sfida due tuoi amici a cercare una parola per ogni categoria che inizi con la lettera che ti abbiamo dato. Confrontando poi le liste, lettera per lettera, contate 10 punti per le parole che sono state scritte da solo uno di voi, 5 punti se in due avete scritto la stessa parola, 0 se la avete scritta tutti e tre. Vince chi fa più punti! Se invece vuoi partecipare al concorso, INVIACI TUTTE LE TUE LISTE e la sfida avverrà con tutti i chierichetti della Diocesi: uno scontro all’ultimo punto che decreterà il vincitoredel concorso. Mi raccomando, per divertirti al 100%, è vietato usare internet!

LA SFIDA FINALE

Lettera: FNome proprio di personaCapoluogo di provinciaStrumento musicaleGiornale o rivista

1

3

2 Lettera: NFruttoMare o fiumeAttore o attriceParte del corpo

Lettera: ICapitale stranieraUtensile da giardinoCantanteAbito

4Lettera: KMontagnaCiboAnimaleParola inglese

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FIACCOLINAmensile dell’Associazione

“Amici del Seminario”APRILE 2020 -

Anno LXXV n° 4

Direttore responsabiledon Pier Paolo Zannini

Sito Internetwww.seminario.milano.it

1 numero € 1,50 - 10 numeri € 15,00

Editore: I.T.L. - Impresa Tecnoeditoriale Lombarda srl

20124 Milano, via A. da Recanate 1

Stampa: Tep - Piacenza

Il materiale pubblicato è fornito dagli autori tramite

l’Associazione “Amici del Seminario”piazza Fontana 2 - 20122 Milano.

Tel. 02.85.56.278Fax 02.85.56.470

[email protected]

Assistente spiritualedon Norberto Valli

Direttore Mo.Chi.don Pier Paolo Zannini

Periodico mensile registrato presso il Tribunale di Milano

al n° 858 in data 16.11.1948Poste Italiane Spa -

spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003

(conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1 LO/MI

Garanzia di tutela dei dati personaliSi informa che ai sensi degli artt. 7 e 13 - 22

del GDPR 679/2016 i dati personali degli abbonati saranno trattati dall’Editorenel pieno rispetto della normativa vigente.

Tali dati, elaborati elettronicamente,potranno essere utilizzati

a scopo promozionale. Come previsto dagli artt. 16 - 18 del GDPR

in qualsiasi momento l’interessato potrà richiederne la rettifica

e la cancellazione scrivendo a ITL Srl, via Antonio da Recanate, 1 - 20124 Milano.

34apr 2020 Fiaccolina

CLASSIFICA

Facciamo i complimenti ai partecipanti di questo mese! I giochi di aprilesono gli ultimi validi per il concorso, è il momento di farsi valere! Il vinci-tore verrà contattato personalmente, tutti gli altri dovranno aspettareil numero di giugno. Se vuoi partecipare anche tu, invia una e-mail [email protected] entro il 25 aprile con la soluzionedei giochi segnalati, il tuo nome e la tua parrocchia.

Pop & Pap

Fortezza; Vescovo

NOME PARROCCHIA PAESE PUNTI1° Mattia S.Gaudenzio Fagnano Olona 1972° Gabriele Ss. Ilario e Remigio B. con Figliaro 1873° Daniele S. Vittore Corbetta 1714° Matteo S. Stefano Canzo 1695° Martina S. Stefano Canzo 1516° Silvia S. Antonio di Padova Cascina del Sole 1397° Michele S. Gottardo Trezzano Rosa 1348° Riccardo Ss. Siro e Materno Desio 939° Eva & Sofia Ss. Giacomo e Cristoforo Rugginello 5210° Mattia Oratorio S. Rocco Sondrio 3811° Alessandro Ss. Giacomo e Cristoforo Rugginello 35

Soluzioni di marzoPhotoshock:

Clash of hunter:

Snake: