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La Scuola del Commento nel rinascimento giuridico medievale Le scuole civilistiche tra metà Duecento e Quattrocento di Giordano Ferri

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La Scuola del Commento nel rinascimento giuridico medievale

Le scuole civilistiche tra metà Duecento e Quattrocento

di Giordano Ferri

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Dopo la Glossa di Accursio(morto nel 1260)

• Iniziano le lecturae o commenti chespodestano definitivamente altre formeespositive come le glosse e le summae, purconservandone qualche elemento strutturale.

• Si preserva il genere letterario dellequaestiones.

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Riprendiamo alcune nozioni, con un passo indietro nel tempo

Opere esegetiche

• Glossa o apparati di glosse: per conservare la memoria di quantodetto a lezione si redigono annotazioni sulla parte dellacompilazione giustinianea che si adopera. Al centro del foglio sipresenta il testo giustinianeo; ai margini o nell’interlinea del testosono riportate le note.

• Struttura della glossa:1. continuationes titulorum e casus legis;2. sinonimi, varianti linguistiche dei termini3. allegazione di luoghi paralleli (similia); opposizione e soluzione di

contrari (contraria);4. notabilia e brocardi;5. questioni.

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Apparati ordinari di Accursio

• Glossa ordinaria o Magna Glossa: verso lametà del Duecento accade che alcuni apparatiacquistano un’autorità superiore a tutti glialtri, fino a divenire corredo stabile edirrinunciabile della lezione e del testonormativo.

• Sono gli apparati ordinari di Accursio a tutte leparti del Corpus iuris civilis.

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Summaeopere di sintesi

• Le summae sono opere di sintesi: sono operedefinite e con una stesura omogenea, cheoffrono una trattazione sintetica e sistematicadell’intero contenuto di un liber legalis, per lopiù le Istituzioni o il Codice, condotta libro perlibro, titolo per titolo, e non più legge perlegge (oggi, quando facciamo riferimento aiDigesta, parliamo non più di legge ma dipasso).

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Commento

Sotto un profilo strutturale, in un commento si

trovano tutti i generi letterari preesistenti che

alloro volta costituivano vere e proprie fasi della

lezione. Questi stessi generi costituiscono ora

elementi, scansioni interne di una lectura, la cui

struttura, di conseguenza, si presenta assai

articolata.

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Lectura Codicis di Odofredoculla del metodo dei commentatori

• Se apriamo la Lectura Codicis di Odofredo, adesempio, in corrispondenza di una singola legge,troviamo volta a volta discussi o affrontati iseguenti problemi:

• 1. esposizione del casus legis;• 2. esposizione del testo (litera);• 3. notabilia;• 4. oppositio contrariorum con solutiones;• 5. enucleazione della ratio legis;• 6. quaestiones.

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Differenze con i generi letterari precedenti

• Il commento è un metodo rivolto alla ricerca della ratio delle leggi.

• I commentatori vogliono soprattuttoindividuare la ratio del testo giustinianeo:vogliono individuare la ratio di ciascunprecetto normativo contenuto nel Corpus iuriscivilis.

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Ratio legis

• È lo scopo, il fine ultimo che il legislatoreintende perseguire mediante l'emanazione diuna disposizione normativa.

• La ratio legis rappresenta un criterio moltoimportante nell'interpretazione della legge,cui deve farsi riferimento al di là del mero datotestuale.

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L’importanza della logica nella interpretazione giuridica

• Semplificando, e utilizzando un linguaggio moderno, possiamo dire che :• A) i giuristi dell’epoca della glossa prediligevano l’interpretazione letterale :alla

lettura della norma, si attribuisce ad ogni parola della stessa il significato preciso che scaturisce dalla presenza di quella parola in tale contesto, giungendo quindi alla comprensione letterale della norma giuridica.

• B) i giuristi tra Duecento e Quattrocento provvedevano alla interpretazione logicaovvero all'analisi della disposizione in base alla ratio (la ragione pratica) da cui talenorma è scaturita: si guarda, quindi, al risultato pratico della norma, che in contestidifferenti ha ragioni differenti: la regola "è vietato sporgersi" ha un risultato praticodiverso a seconda che la si ritrovi in cima ad un terrazzo panoramico di un palazzoo vicino a un finestrino di un treno; nel primo caso, si vuole impedire chequalcuno, sporgendosi, precipiti dal terrazzo, mentre nel secondo caso si vuoleevitare che una delle parti del corpo giunga in collisione con un palo o un trenoproveniente dalla parte opposta.

• Risalendo ad un linguaggio più antico, possiamo dire che i giuristi della Scuola delcommento abbracciano in pieno l’ammonimento del giurista romano classicoCelso che diceva che per conoscere una legge bisognava non verba tenere ma vimac potestatem (D. 1.3.17).

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I principali commentatori civilisti

• Jacques de Revigny (m. 1296)

• Cino da Pistoia (1270-1336/37)

• Alberico da Rosciate (1290-1360)

• Bartolo da Sassoferrato (1313/14-1357)

• Baldo degli Ubaldi (1327-1400)

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L’elaborazione della persona repraesentata come esempio del

nuovo metodo interpretativoeL’Impero è una persona repraesentata titolare di beni e di

poteri. Essa si distingue dagli altri enti quali l’ereditàgiacente perché l’eredità perde la personificazionequando viene adíta dall’erede, mentre l’Impero èeterno e la sua personificazione non svanisce quandol’imperatore sale al trono: questi si limita a gestirne gliaffari alla stregua di un semplice amministratore.

E’ la prima volta che si rappresentava lo Stato comepersona giuridica centro di imputazione del potere.

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