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Sardegna sud est, non solo mare I paesaggi del Sarrabus All’interno l’itinerario delle spiagge Benvenuti in Sardegna Villasimius, Punta Molentis

Sardegna Sud Est luglio 2011

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Sardegna sud est, non solo mare

I paesaggi del Sarrabus

All’internol’itinerario

delle spiagge

Benvenuti in Sardegna

Villasimius, Punta Molentis

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Sardegna sud est,la terra del sogno

Castiadas la perladel mediterraneo

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Cagliari, il fascino del capoluogo

La storia meravigliosadi Costa Rei9

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Quartu tra storiaambiente e cultura

Muravera lunghespiagge bianche

10 49Viaggio sulla costaverso l’Ogliastra

San Vitoil cuore del Sarrabus

21 55Villasimius il fascino del mare

Armungia il museo a cielo aperto

27 62Villasimiusil museo archeologico

Le produzioniartigianali del sud est

29 67L’area marina protettadi Villasimius

Beach Tennislo sport dell’estate

33 69Il mare, meravigliada esplorare

Windsurf il protagonistadell’estate

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Il mare, con i suoi incredibili riflessi, cosìlimpido da poter intravedere bianchifondali di sabbia finissima. Le incredi-bili calette, le coste, le spiagge. Nonsono le uniche attrattive presenti nellaSardegna Sud-Est, ove è impossibilenon farsi rapire dalla varietà e la bellez-za dei paesaggi, così fedeli nelle costealle splendide immagini da cartolinanote oggi a tutto il mondo e così sor-prendenti nell'entroterra. Qui apparela Sardegna meno conosciuta. Quellache non ti aspetti. Una Sardegna capa-ce di “incantare” con i colori accesi diuna vegetazione mediterranea evariegata. Montagne aspre, antichevallate testimoni di una storia millena-ria, un ambiente incontaminato e atratti selvaggio. Immagini, profumi esuoni che si irradiano dal profondodell'anima di una terra che ha tantissi-mo da raccontare. Una terra i cui fruttirappresentano la vera essenza di unautentico angolo di paradiso. Chi haavuto il piacere di visitare la Sardegnae il sud-est in particolare, conoscebene questi sapori e questi aromi edifficilmente li dimentica. Basti pensa-re al pesce, immancabile nelle tavolesarde, soprattutto nelle zone costiere.

Spigole, orate, triglie, grandi pesci difondale come dentici, ricciole e cernie.Ma anche deliziosi crostacei comel'aragosta, i gamberi e molluschid'ogni sorta come polpi, calamari, sep-pie, arselle e cozze. Che dire poi deiprodotti più tipici come la “bottarga”(autentica delizia preparata con leuova di muggine)? Oppure i formaggidai sapori decisi e appetitosi, il rinoma-to maialetto allo spiedo, sapientemen-te presentato su un letto di mirto pro-fumato, e molte altre delizie. La sempli-cità e la genuinità sono comuni deno-minatori nella cucina sarda e cosìcome a tavola, questa stessa semplici-tà aè rievocata nei gesti della quotidia-nità e nelle arti. Basti pensare alla musi-ca e agli strumenti musicali più tipici,le launeddas, costruiti con canne palu-stri attraverso tecniche custodite gelo-samente. La materia prima si legasempre, immancabilmente alla terra,da tempo immemore. Le sonorità pro-dotte sono dunque ruvide e affasci-nanti allo stesso tempo.

Sardegna Sud Est, la terra del sognoAmbiente, cultura, gastronomia ed ospitalità per una vacanza indimenticabile

Sardinia South East, the land of dreams

Those who have had the pleasure of visiting Sardinia,and the south east in particular, know well and appre-ciate the flavours and aromas that are most typical ofthis land. Fish is never missing from the Sardiniantable, especially in coastal areas. Sea bass, sea bream,

mullet, white bream, the great fish of the sea floor such as red snapper, amber-jack and grouper, but also delicious crustaceans like lobster, prawns and mol-luscs of every type. ‘Bottarga’, an authentic delicacy prepared from the eggs ofmullet roe, is one of the most famous products. Sardinian cheeses have markedand appetising flavours and often accompany the famous ‘maialetto allo spie-do’, suckling pig roasted on a spit, presented in the traditional way on a bed ofperfumed myrtle. Simplicity and authenticity are common themes in Sardiniancuisine. The same simplicity is retained in everyday life and in the arts. The mosttypical musical instruments in Sardinia are the ‘Launeddas’, made from marshreed following jealously guarded techniques.

Wer das Vergnügen hatte Sardinien zu besuchen und besonders den Süd-Osten, kennt und schätzt die typischsten Geschmäcke und Aromen diesesLandes. Der Fisch ist unfehlbar auf den sardischen Tischen, hauptsächlich anden Küstenzonen. Seebarsch, Goldbrasse, Meerbarbe, Brasse, große Fischeder Wassertiefen wie Zahnbrasse, Seriola dumerili, Zackenbarsch aber auch

köstliche Krustentiere wie Langusten, Garnelen und jede Art von Mollusken. Unter den berühm-testen Produkten, der "Rogen", authentische Köstlichkeit, zubereitet mit den Eiern der Meeräsche.Die sardischen Käse haben kräftige und appetitanregende Geschmäcke und oft begleiten sie dasberühmte Schwein, am Spieß gebraten, zubereitet nach der Tradition auf einem Bett aus wohlrie-chender Myrte. Die Einfachheit und die Unverfälschtheit sind gemeinsame Nenner in der sardi-schen Küche. Dieselbe Einfachheit ist ins Gedächtnis zurückgerufen in den Gesten derAlltäglichkeit und in den Künsten. Die typischsten Musikinstrumente Sardiniens sind "dieLauneddas", angefertigt mit Schilfröhren durch Verfahren welche bedacht aufbewahrt werden.Das Rohmaterial ist immer schon seit alten Zeiten mit der Erde verbunden. Das Gebiet des Süd-Osten Sardiniens ist charakterisiert durch die tausendjährige Geschichte und Kultur.

Infowww.sardegnasudest.com

ph. B

ph. B

Baia delle Anfore

Castiadas, M.te Turno

Castiadas, Sant’elmo

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Le bellezze naturalistiche restanotuttavia il fiore all'occhiello per ilcomparto turistico isolano.Pensando ai litorali da visitare, èquasi impossibile delineare unaclassifica dei luoghi più belli. Dallapunta più a sud percorrendo il ter-ritorio verso nord, lo spettacolo èdavvero sorprendente. Dalla

Spiaggia dei centomila “Il Poetto”che, nonostante un recente disa-stroso tentativo di ripascimento,continua ad essere anno dopoanno meta prediletta per i cagliari-tani, per tanti sardi provenienti dal-l'hinterland e per una consistenterappresentanza di turisti stranieri, sisnoda un meraviglioso itinerario.

La spiaggia dei centomila

Cagliari, la spiaggia del Poetto e le circo-stanti falesie della Sella del Diavolo, eccole meraviglie che la rendono un gioiellonel Mediterraneo. Tra storia e cultura, tracielo e sole, mare e terra, la città apparecome un luogo eletto di un turismosempre più entusiasta e mai pago diquesta straordinaria alchimia di attratti-ve. Benvenuti a Karalis dunque. La sualuce, la sua storia e le sue bellezze sonoapprezzabili nei quartieri storici Marina,Stampace, Castello. Il lungo litorale delPoetto, con i suoi 7 Km. di spiaggia, ilfiore all'occhiello di questa perla delMediterraneo, meta ogni anno dimigliaia di turisti provenienti da tutto ilmondo. Cagliari, capoluogo dellaSardegna vanta una tradizione enoga-stronomica tipica. La cucina marinaraallieta e soddisfa i palati più esigenti, coni suoi frutti freschissimi. Prodotti di unmare cristallino e unico al mondo. Nel1896, Cagliari era popolata da poco piùdi 50 mila abitanti. Fino ad allora la cittàcolonizzata era governata da diversemonarchie straniere che si sono succe-dettero con le trame di un'aristocraziacollegata a doppio filo. I rappresentantidelle grandi famiglie, per la prima volta,in pratica i nobili di Cagliari, fecero stra-da alla nuova borghesia commerciale eliberale. Il Comune abbandonò le stret-te stradine di castello (Casteddu, così sichiamava la città), ed uscendo dalle

scinante che mai. Il mare rende equili-brio e mette a disposizione dell'uomole sue grandi risorse rigeneranti. Madrenatura compie il suo corso. Come nelcaso dello stagno di Molentargius.Un'oasi di pace nel cuore di Cagliari diimportanza notevole, in quanto habitatnaturale dei bellissimi fenicotteri rosache qui, come solo in pochissimi altriposti al mondo, nidificano.

antiche mura fortificate - che in più diun'occasione salvarono la sua gentedalle invasioni - scese a valle. Il cuorepulsante dell'economia si stabiliscedavanti al porto, icona della modernacittà mercantile. E qui che i pescatoriCagliaritani trovano lo sbocco alla loroattività naturale. Ma se la stessa ubica-zione in una posizione così strategica,fece all'epoca di Cagliari una città mer-cantile, rimane salvo il concetto che per-mise che il fianco potesse essere vulne-rabile. E' qui che subì i numerosi bom-bardamenti della Seconda GuerraMondiale. Il 19 maggio 1950, vennericonosciuta alla città la medaglia d'oroal valor militare. In quel preciso istante ilmare riprende tra le sue braccia la cittàe curandola dalle ferite la rese più affa-

Cagliari, il fascino del capoluogo

Cagliari, the charm of the principal city

Cagliari, Poetto beach and the surrounding cliffs of the Sella delDiavolo; these are the wonders that make it a jewel of theMediterranean. Surrounded by history and culture, sun and sky,earth and sea, the city is emerging as a place sought out by ever

more enthusiastic tourists who never tire of its extraordinary mix of attractions. So welco-me to Karalis. Its light, its history and its beauty can be appreciated in the historic quarters ofMarina, Stampace and Castello. The Poetto coastline, with its 7km of beach, the jewel in thecrown of this pearl of the Mediterranean, each year the destination of choice for thousandsof tourists from all over the world. Cagliari, principal city of Sardinia, boasts a characteristicwine and gastronomy tradition. The seafood cuisine excites and satisfies even the mostdemanding palates with the freshest raw ingredients, produce of a crystalline sea which isunique in the world. In 1896, Cagliari had a population of little more that 50 thousand inha-bitants. Until then the colonised city had been ruled by a series of different foreign monar-chies who were replaced by an aristocracy very closely connected to the monarchy. For thefirst time, the representatives of the great families, in essence Cagliari’s nobility, paved theway for the new commercial and liberal bourgeoisie. The Council abandoned the little nar-row streets of Castello (Casteddu, as the city was called), and, leaving the city’s ancient for-tified walls, which on more than one occasion had saved its people from invasions, camedownhill. The beating heart of the economy was established in front of the port, symbol ofthe modern merchant city. It is here that Cagliari’s fishermen find the source for their natu-ral activity. But while it was its setting in such a strategic position that in the past madeCagliari a merchant city, it is also the attribute that made the area vulnerable and during theSecond World War it suffered numerous bombardments. On 19 May 1950, the medal ofhonour was awarded to the city for military bravery. In this precise instant it was as thoughthe sea took the city into its arms again and, healing its wounds, made it more enchantingthan ever. The sea restored equilibrium and revitalised man with its great regeneratingresources. Mother Nature completed her course. This is also the case of the lagoon ofMolentargius. It is an oasis of peace in the heart of Cagliari, of significant importance thanksto its role as the natural habitat of the beautiful pink flamingoes that nest here, one of veryfew nesting sites in the world.

Cagliari, der Strand des Poetto und die umliegenden Klippen der Sella delDiavolo, das sind die Schönheiten, welche es zu einem Schmuckstück desMittelmeeres machen. Zwischen Geschichte und Kultur, zwischen Himmelund Sonne, Meer und Land, erscheint die Stadt als ein auserlesener Ort

eines immer begeisterten Tourismus und nie zufrieden mit dieser außergewöhnlichen Alchimievon Attraktionen. Also willkommen in Karalis. Sein Licht, seine Geschichte und seine Schönheitensind schätzenswert in den historischen Stadtvierteln Marina, Stampace, Castello. Der ausgedehnteKüstenstreifen des Poetto mit seinem 7 km langen Strand, ist das Aushängeschild dieser Perle desMittelmeeres, jedes Jahr Ziel von Tausenden Touristen, aus allen Teilen der Welt kommend. Cagliari,Hauptstadt Sardiniens rühmt eine typische önogastronomische Tradition. Die Meeresküche erfreutund stellt die anspruchsvollsten Gaumen mit ihren sehr frischen Früchten zufrieden. Produkte eineskristallklaren und einzigartigen Meeres auf der Welt. Im 1896 war Cagliari von wenig mehr als fün-fzigtausend Einwohnern bewohnt. Bis dahin war die kolonisierte Stadt von verschiedenen aus-ländischen Monarchien regiert, welche sich mit den Handlungen einer mit ihr zweifädig verbun-denen Aristokratie abgelöst hat. Die Vertreter der großen Familien, d.h. die Adeligen von Cagliarimachten zum ersten Mal Bahn für das neue kommerzielle und liberale Bürgertum. Die Gemeindeverließ die engen Straßen von Castello (Casteddu, so benannte sich die Stadt) und die alten gefe-stigten Mauern, welche in mehr als einer Gelegenheit ihr Volk vor den Invasionen retteten und zogtalwärts. Das pulsierende Herz der Ökonomie legt sich vor dem Hafen fest, Ikone der modernenHandelsstadt. Hier finden die Fischer von Cagliari den Ausgangspunkt für ihre natürliche Aktivität. Aber wenn dieselbe Lage in einer so strategischen Position zu jener Zeit eine Handelstadt ausCagliari machte, bleibt das Konzept offen, das erlaubte, daß die Seite verletzlich sein könne. Hier erlittsie die zahlreichen Bombardierungen des zweiten Weltkrieges. Am 19. Mai 1950 wurde der Stadtdie Goldmedaille für die Militärtapferkeit verliehen. In jenem Augenblick nimmt das Meer die Stadterneut in seine Arme auf und ihre Verletzungen heilend, machte es sie faszinierender als je. DasMeer gibt Gleichgewicht und stellt dem Menschen seine großen regenerierenden Ressourcen zurVerfügung. Mutter Natur erfüllt seinen Lauf. Wie im Fall des Teiches von Molentargius. Eine Oasedes Friedens, im Herzen von Cagliari, von bemerkenswerter Wichtigkeit, da er natürliches Habitatder wunderschönen rosaroten Flamingos ist, welche hier wie in sehr wenigen anderen Orten derWelt, nisten.

ph. A. Masala

ph. A. Masala

ph. A. Masala

Cagliari, il Poetto e Marina Piccola

Cagliari, vista sul porto

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Quartu tra storia, ambiente e culturaQuartu including history, the environment, culture and events

Visiting the city of Quartu S. Elena for the first time, you can find historically and cultural-ly important places. In the Cepola district (the Old Town) there is the church of SantaMaria, probably built on the remnants of an ancient Christian church. More striking is theBasilica of Empress St. Elena (the Patron Saint of the city,) dating back to the sixteenth cen-

tury, located in the square. The church which has best preserved its original structure is St. Peter in Ponte, loca-ted inside the cemetery in the suburbs of the town. There are also some very old houses, whose original struc-tures made of mud bricks are evident and frescoes depicting geometric designs can still be seen on the ceilings.Some of these are open to the public during the "monumenti aperti” event. The museum "Sat Dom'e Farra"(Flour House) contains the largest collection of instruments of the agro-pastoral civilization on the island. Alsoworth seeing is the Ethnographic "Life Cycle" Museum which is located in an old Campidanese house datingback to 1800 and gives a picture of life in Sardinia between the eighteenth and twentieth centuries. TheMolentargius lagoon, west of the city, is of great naturalistic importance. Its rich bird life (including beautiful pinkflamingos), has lead it to be considered one of the most important wetlands in Europe. Summer in Quartu SantElena is always very lively. Sciampitta, the International Folklore Festival, includes folk groups from around theworld and attracts thousands of Italian and foreign tourists.

Wenn man die Stadt Quartu S. Elena zum ersten Mal besucht, kann man wirklich überra-schende Plätze und Bauten entdecken. Im Stadtteil Cepola befindet sich die Kirche der Hl.Maria, wahrscheinlich auf den Überresten einer alten frühchristlichen Kirche erbaut, derenWiederaufbau auf das Jahr 1300 zurückgeht. Die Kirche, aus einem Schiff bestehend, istsehr einfach in der Struktur und in der Ausstattung. Auffallender ist die Basilika der Hl.

Kaiserin Helena, die Stadtpatronin, gelegen auf der gleichnamigen Piazza. Nach oftmaligen Restaurierungenbleiben von der ursprünglichen Struktur, welche auf das XVI. Jahrhundert zurückgeht, nur der Kirchturm und dieerste Sakristei. Im Inneren der Kirche befinden sich wunderschöne Fresken und werden viele alte Fundstückeaufbewahrt. Die Kirche, welche am besten ihre Originalstruktur bewahrt hat ist jene des Hl. Petrus in Ponte, inder Stadtperipherie, im Inneren des Friedhofes gelegen. In dieser Struktur sind spätromanische und gotischeElemente sichtbar. Man kann sich das Museumhaus " Sa Dom' e farra" nicht entgehen lassen wo die ausführli-chste Sammlung der Instrumente der Hirtenkultur aufbewahrt wird. Sehenswert ist auch das ethnographischeMuseum. Die Lagune von Molentargius bleibt eine der wichtigsten naturwissenschaftlichen Flächen. DerSommer in Quartu. S. Elena ist immer sehr lebhaft. Sciampitta, Volksfest des Folklore ist eine der sehenswürdig-sten Veranstaltungen.

menti aperti�. Imperdibile è lacasa museo �Sa Dom'e farra�(casa della farina), ove è custo-dita la più ampia collezione distrumenti della civiltà agro-pastorale isolana. Da vedere èanche il Museo Etnografico �ilciclo della vita�, che ha sede inun'antica casa campidaneserisalente al 1800 e che ripercor-re con una vasta esposizione dioggetti antichi, la vita dei sarditra l'XVIII e il XX secolo. Il terri-torio del Comune di Quartu èmolto vasto. Si distende daimonti fino al mare. La laguna diMolentargius, ad Ovest dellacittà, resta comunque una dellearee più importanti dal puntodi vista naturalistico. Per la ric-chissima avifauna (nella qualespiccano anche gli splendidifenicotteri rosa), è considerataa buon merito una delle zoneumide più importanti d'Europa.L'estate a Quartu sant'Elena èsempre molto viva. Sciampitta,il Festival Internazionale delFolklore, è uno degli eventi dipunta e attira ogni anno miglia-ia di turisti italiani e stranieri.Sciampitta rappresenta oggi unalto momento d'incontro e dipartecipazione. La manifesta-zione è arricchita di edizione inedizione, dalla presenza dicompagini folk loriche prove-nienti da paesi lontani e ricchidi tradizioni cone India, Cina,Brasile e tanti stati Europeicome la Spagna, il Portogallo, laGrecia e non solo... Durante il Festival, le principalivie cittadine sono costellate dagraziose bancarelle e banchettiove è possibile acquistare pic-cola oggettistica d'artigianatolocale e degustare qualcheassaggio di prodotti tipici.

V isitando la città di QuartuS.Elena per la prima volta, sipossono scoprire luoghi ed edi-fici davvero sorprendenti per illoro valore storico culturale. Nelquartiere di Cepola (centro sto-rico) si trova la chiesa di SantaMaria, costruita con molta pro-babilità su ciò che restava diun'antica chiesa paleocristianae la cui r istrutturazione eampliamento risale al 1300circa. La chiesa ad una solanavata, è molto semplice nellastruttura e negli arredi. Piùappariscente è la Basilica diS.Elena Imperatrice (SantaPatrona della città) ubicata nel-l'omonima piazza. A seguito dimolteplici restauri, dell'origina-ria struttura risalente al XVIsecolo, restano solo ilCampanile e la prima Sacrestia.All ' interno della chiesa sonopresenti splendidi affreschi ecustoditi molti antichi reperti.La chiesa che tuttavia ha con-servato meglio la sua strutturaoriginale è quella di san Pietroin Ponte, ubicata all'interno delcimitero, nella periferia cittadi-na. Elementi stilistici tardo-romani-ci e gotici sono evidenti nellastruttura (fine 1200 circa).Questi sono solo alcuni degliedifici sacri di QuartuSant'Elena, ma a testimoniare lacittà �storica� restano anchealcune case molto antiche,nelle quali sono evidenti le ori-ginali strutture realizzate inmattoni di fango esiccati alsole. Le più sontuose mostranoancora sui soffitti, preziosi affre-schi raffiguranti disegni geo-metrici. Alcune di queste ven-gono aperte al pubblico duran-te la manifestazione �monu-

La volta affrescata della Basilica

Quartu la cupola della Basilica di Sant’Elena

Quartu S. Elenail museo etnografico

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Un percorso unico che percorrendoil Viale Poetto partendo da Cagliari,offre un colpo d'occhio suggestivosugli stagni di Quartu Sant'Elena (apochi km dal capoluogo e rinoma-tissimi per le grandi colonie di feni-cotteri rosa che li popolano) da unlato e dall'altro direttamente sul lun-gomare. Chilometro dopo chilome-tro, procedendo in direzioneVillasimius, il paesaggio muta,mostrandosi a tratti aspro nella scar-sa vegetazione. È qui che la strada siinerpica tra le montagne. Pochi tor-nanti dividono lo sguardo ignaro delvisitatore da un panorama spettaco-lare. Superate le prime montagneappare il mare. Azzurro e limpido, adaccarezzare deliziose insenature espiagge bianchissime. I litorali diGeremeas, Torre delle Stelle, Solanas,si fanno ammirare dall'alto, suscitan-do in chi li scruta l'irrefrenabile desi-derio di fare almeno un tuffo in quel-le acque cristalline per poi adagiarsial sole sulla sabbia finissima e abba-gliante. Proseguendo il percorso, latappa obbligata è Villasimius. Unvitale centro turistico preso d'assaltoogni anno da migliaia di turisti. Quisorge anche l'Area Marina Protetta diCapo Carbonara-Villasimius. Un veroparadiso per gli amanti del diving,per la ricchezza e la bellezza dei fon-dali, habitat incontaminato di unafauna acquatica unica al mondo. Daqueste parti, le vacanze possonorivelarsi davvero esaltanti. La molte-plicità di strutture ricettive (alberghi,camping, ristoranti, locali di ognigenere), l'efficienza dei servizi, rap-presentano una risposta efficace allaforte domanda turistica specialmen-te nel “clou” del periodo estivo. C'èspazio infatti per il puro divertimen-to, ma anche l'opportunità di goder-si una vacanza in pieno relax. AncheCosta Rei è altra rinomatissima meta

(non lontana da Villasimius), con ilsuo grazioso centro urbano e la piaz-zetta che accoglie spesso manifesta-zioni e sagre di vario genere. Laspiaggia di Costa Rei si caratterizzaper la sabbia dorata e le imponentidune sabbiose. Il mare è un'autenti-ca piscina con le acque trasparenti epopolate da miriadi di piccoli pesciche talvolta, si avvicinano curiosi aipiedi dei bagnanti in prossimità delbagnasciuga. Per poter visitare le piùbelle spiagge del Sud-Est Sardegna egodere a pieno delle bellezze cheesse offrono, occorrerebbero mesi. I

luoghi, i litorali, i fondali sono talmen-te vari e meravigliosi ognuno per lesue peculiarità, che meriterebberolunghi soggiorni da giugno fino asettembre inoltrato. Da Costa Rei,proseguendo verso Muravera,Villaputzu, Porto Corallo, Marina diTertenia e Marina di Gairo si osserva-no paesaggi più selvaggi e certa-mente non meno suggestivi.

Viaggiosulla costa, verso l'OgliastraSosta obbligatoria a Villasimius e Costa Rei, per ammirare un mare da favola

Journey along the coast, from Cagliari towards Ogliastra

Starting with ‘Poetto’, the beach of the masses, which has always been dear to theCagliaritans, many Sardinians from the inland area and the ever-present groups offoreign tourists, an impressive itinerary unfolds. A unique trail which, departing fromCagliari, offers an enchanting view of the lagoon of Quartu Sant’Elena on one side (afew kilometres from the main city and very famous for the large colonies of pink fla-

mingoes that inhabit it) and on the other directly out onto the seafront. Proceeding in the direction ofVillasimius, the landscape changes and the road begins to climb up into the mountains. A few turnsseparate the visitor’s unsuspecting eyes from a spectacular panorama. Once you pass the first mountains,the sea appears. The coastline of Geremeas, Torre delle Stelle and Solanas can be admired from above, pro-voking the desire just to jump into the cristalline water. Continuing on the route, Villasimius is an unmis-sable stop. A vibrant tourist centre that is invaded by thousands of tourists each year. Here you can findthe Protected Marine Area of Capo Carbonara-Villasimius. A real paradise for diving enthusiasts becauseof the richness and beauty of the ocean floor, an unspoilt habitat which is home to aquatic species uni-que in the world. The plethora of accommodation, including hotels, campsites, restaurants and bars ofevery type, and well organised facilities, represent an efficient response to high tourist demand. Costa Reiis another very famous destination not far from Villasimius, with a pleasant town centre and town squa-re which often hosts events and fairs of various kinds. Proceeding towards Muravera, Villaputzu, PortoCorallo, Marina di Tertenia and Marina di Gairo you will be following scenery which is wilder but certain-ly no less impressive. Here nature is luxuriantly evident in the vegetation. Sometimes it is necessary topass through entire pine forests or large areas of undergrowth and Mediterranean maquis to reach thebeaches.

Vom Strand der Hunderttausenden, "der Poetto" seit eh und je bevorzugtes Ziel für dieEinwohner von Cagliari und für die vielen Sarden welche vom Hinterland kommen undfür eine beträchtliche Vertretung von ausländischen Touristen, entwickelt sich einewunderschöne Route. Eine einzigartige Strecke, welche von Cagliari ausgehend, einenbeeindruckenden Blickfang auf die Teiche von Quartu S. Elena bietet, nur wenige

Kilometer von der Hauptstadt entfernt und sehr berühmt wegen der großen Kolonien von rosarotenFlamingos welche sie auf beiden Seiten, direkt an der Strandpromenade besetzen. Richtung Villasimius wei-terfahrend, ändert sich die Landschaft und die Straße schlängelt sich zwischen den Bergen hoch. WenigeHaarnadelkurven trennen den unwissenden Blick des Besuchers von einem überwältigenden Panorama.Nachdem man die ersten Berge hinter sich gelassen hat erscheint das Meer. Die Küsten von Geremeas, Torredelle Stelle, Solanas lassen sich von oben bewundern und wecken in jenem der sie betrachtet einen unen-tbehrlichen Wunsch wenigstens einen Sprung in jene kristallklaren Gewässer zu machen. Fortfahrend aufder Strecke ist die obligatorische Etappe Villasimius, ein lebhaftes Touristenzentrum jedes Jahr von tausen-den Touristen bestürmt. Hier erhebt sich die geschützte Meeresfläche von Capo Carbonara-Villasimius. Einechtes Paradies für die Liebhaber des Diving, wegen des Reichtums und der Schönheit der Wassertiefen,unberührtes Habitat einer weltweit einzigen Wasserfauna. Die Vielfalt der Beherbergungstrukuren wieHotels, Camping, Restaurants, Lokale jeder Art, die Effizienz der Dienstleistungen stellen eine überzeugendeAntwort gegenüber der starken Touristenanfrage, dar. Costa Rei ist ein sehr berühmtes Ziel, nicht weitentfernt von Villasimius, mit seinem reizenden Stadtzentrum und der kleinen Piazza die VeranstaltungenVolksfeste verschiedener Art aufnimmt. Nach Muravera, Villaputzu, Porto Corallo, Marina di Tertenia undMarina di Gairo fortfahrend, beobachtet man wildere Landschaften, aber bestimmt nicht weniger eindruck-svoll. Hier zeigt sich die Natur wuchernd in der Vegetation.

ph. Sardinia Photo Event

Villasimius, Porto Giunco

Baunei, trekking a Cala Goloritzè

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estate a

isola pedonalevia Roma ore 21-24

cortes Degustazioni prodotti tipiciMartedì e Venerdì via Roma e via Speranza

Mostra “Intrecci”. Abbigliamento tra modernità e tradizione. Laboratori, dimostra-zioni e workshop di antichi mestieri artigiani. Lunedì ore 10-13 - dal Martedì alla Domenica ore 21-24. Museo Sanna Sulis e Casa dei Candelai

v i s i t m u r a v e r a . i t

prodotti tipicimusei

laboratori

cortes

concerti

tradizioni

mare

giugnoMaggio MusicaleMaggio MusicaleInaugurazione MIFCortes a MuraveraCirco - La favola siamo noiCortes a MuraveraCirco - La favola siamo noiCirco - La favola siamo noiCirco - La favola siamo noiCortes a Muravera

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luglioCortes a MuraveraCortes, strade animate e laboratorio artigiano di trattura della setaAnimazione per bambiniCortes, strade animate e laboratorio artigiano intreccio cestiniSpettacolo di danza Cortes, strade animate e laboratorio artigiano di ricamoAnimazione per bambiniBooze partyBooze partyFe.Ru.La. Feste Rurali in LagunaNodas - Rassegna Internazionale del folkloreAnimazione per bambiniOhi su moru - !50 FresuOhi su moruOhi su moruCortes, strade animate e laboratorio artigiano di tintura dei tessutiLiscio in piazza. Rassegna del cine-

Animazione per bambiniCortes, strade animate e laboratorio artigiano di macramèSa Festa a Capo Ferrato

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2829

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agostoMuravera on the rock!Cortes, strade animate e laboratorio artigiano di trattura della seta

SardoAnimazione per bambiniCortes, strade animate e laboratorio artigiano intreccio cestiniBalli di gruppo, latino americano e liscio.Muravera on the rock!Maskaras - Carnevale tradizionale dell’isolaLiscio in piazza. Rassegna del cine-

Circo Teatro On AirCortes, strade animate e laboratorio artigiano di macramèEtnoboys in concertoTeatro in lingua sarda Sa BertulaCortes, strade animate e laboratorio artigianio tintura dei tessuti. Motor show

Sardo. Motor showNotte sotto le stelle - Feraxi. Motor showKeltaloth in concertoFurias in concertoSchiuma party! Festeggiamenti S.AgostinoFesteggiamenti S.AgostinoFesteggiamenti S.AgostinoFesteggiamenti S.AgostinoFesteggiamenti S.AgostinoCortes, strade animate e laboratorio artigiano intreccio cestini

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settembreAnimazione per bambiniMuravera on the rock!Cortes e laboratorio artigiano di macramèLiscio in piazzaArenara in concertoCortes e laboratorio artigiano tintura dei tessutiCortes e laboratorio artigiano intreccio cestiniCortes e laboratorio artigiano di ricamoCortes a MuraveraCortes a MuraveraMercatino dei libri usati

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COMUNE DI MURAVERA REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA PROVINCIA DI CAGLIARI

piazza Europa ore 21.30

[email protected]

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In viaggio, sospesi tra cielo e mareVacanze panoramiche.Per chi ha scelto di passare le ferienel Sud Est dell’Isola, proponiamodue itinerari molto interessanti chefanno di questo breve viaggio,un’esperienza unica e suggestiva.Entrambe le strade conducono daCagliari a Muravera in circa un’ora diviaggio.Per gli amanti del mare consigliamola SP 17 nota anche come litoraneaCagliari-Villasimius, mentre la SS125(Campu Omu), attraversa paesaggiselvaggi e montuosi.La bellezza dei luoghi attraversati cispinge a consigliare fortementequesti tragitti, magari percorrendo-ne uno all’andata e l’altro al ritornodal periodo di vacanza.

Panoramic Holidays

For those of you who have chosen to spend your holidays in the SouthEast of the Island, we propose two very interesting tours which willmake this short journey unique and charming. Both roads run fromCagliari to Muravera in about an hour (approximately 60 km).

For sun lovers we recommend the SP 17 also known as the Cagliari-Villasimius coastal road,while the SS125 (Campu Omu), passes through wild and mountainous landscapes. Because of the beauty of the places you pass through we strongly recommend these routes,perhaps taking one route going and the other one coming back.

SP17 Blue Route

Starting from Cagliari, you go across the Gulf of the Angels, along the road which separates thePoetto beach from the Molentargius Park salt lake, among the vibrant colours of these mirrorsof water and pink flamingos. After reaching the Margine Rosso coast, you continue towardsthe Capitana district where the road begins to climb up the cliff. From here the asphalted roadbegins a tortuous route, among crystal clear water bays, from the clear colours of the shore tothe deep blue of the offshore sea and headlands, from the summit of which the silent towersonce protected the coast from Barbary pirate invasions.After a few kilometres you come to"Mari Pintau" (Painted Sea) beach and just behind the hill, the village of Geremeas with itslong white beach. Between bays and headlands you arrive at Torre delle Stelle, whose originalname, Turre 'e is Teulasa (Tower of Tiles) was wrongly interpreted by cartographers while dra-wing up the first maps in the first half of the 20th century. After a stretch of curves and sharpbends going down to the sea, you arrive at Solanas, hamlet of the district of Sinnai and from

here a short climb begins, leading to the promontory of Capo Boi. If you are travelling on twowheels you can opt for an alternative route which adds only 2 kilometres to the journey, takingthe original route of the old provincial road, which allows you to go round the Capo Boi Hill,on the top of which you can find the tower of the same name. The dirt road is not in very goodcondition, but cars can pass. We recommend, however, that only motorbikes and bicycles usethe road, taking great care because of the absence of guard-rails. The landscape offers beau-tiful views which deserve to be photographed, including the clear waters of Solanas and thepromontories between Porto Sa Ruxi and Capo Carbonara.Returning to the main road you start a long descent and after 8 kilometres you arrive at thewell-known small town, Villasimus. A visit to Cape Carbonara, in the extreme south of the EastCoast, should not be missed. From the tower of Porto Giunco, one of the most beautiful placesof natural beauty imaginable can be observed. The journey continues north now: taking theSP 18 in the Simus district and going towards P.ta Molentis. As you take the bends you canappreciate the combination of the colour of the sea and the oleanders in bloom and, in thedeep blue sea, you can make out the Isle of Serpentara. Now the landscape becomes moregentle with flat country and the white beaches of Cala Pira, Cala Sinzias and Santa Giusta,before arriving in Costarei.From here you go through the village close to the long sandy coa-stline almost 8 km long, up to the volcanic territory of Cape Ferrato, going down which, alongthe dirt road, you can make out the isolated beaches of Cala Sa Figu, P.to S 'Ilixi, Feraxi and, inthe background, the coastal ponds of Colostrai and Feraxi. You continue along the dirt road andat the intersection you turn right and follow the main road, go over the bridge on the RioPicocca and turn left, at the intersection turn right and proceed to S. Priamo, and here take theSS125, which leads to Muravera.

Partendo da Cagliari, si attraversa il Golfodegli Angeli, lungo la strada che separala spiaggia del Poetto dalle saline delParco di Molentargius, tra i colori intensidi questi specchi d’acqua e dei fenicot-teri rosa. Raggiunto il Litorale delMargine Rosso si prosegue per LocalitàCapitana dove la strada comincia a iner-picarsi lungo la scogliera. Da qui il nastroasfaltato, si spiega in un percorso tor-tuoso, tra baie adornate da acqua cri-stallina, dai colori più chiari della riva alblu intenso al largo e promontori dallecui sommità, le torri silenziose, proteg-gevano le coste dalle invasioni dei pira-ti barbareschi. Dopo pochi km si incon-tra la spiaggia di “Mari Pintau” ovveromare dipinto e subito dietro il rilievo,l’abitato di Geremeas con la sua lunga(e/o candida) spiaggia. Tra cale e pro-montori si giunge a Torre delle Stelle ilcui nome originario, Turre ‘e is Teulasa(torre delle tegole) fu erroneamenteinterpretato dai cartografi, nella realizza-zione delle prime mappe nella primametà del 1900. Curve e tornanti a piccosul mare ci conducono a Solanas, frazio-ne del comune di Sinnai e da qui

comincia una breve salita che conduceal promontorio di Capo Boi. Chi viaggiasu due ruote può optare per una alter-nativa che allunga di soli 2 km il tragitto,riprendendo il tracciato originario dellavecchia strada provinciale, che consen-te di fare il periplo del colle di Capo Boi,sulla cui cima è posta l’omonima Torre.Il fondo stradale, sterrato, non è in otti-me condizioni, ma consente il passag-gio di un’auto. Si consiglia comunque iltransito alle sole moto e bici, avendosempre la massima prudenza per lamancanza di protezioni (oppure diguard-rails). Il paesaggio offre alla vistascenari davvero suggestivi che merita-no una sosta per scattare qualche foto,tra le limpide acque di Solanas e i pro-montori tra Porto Sa Ruxi e CapoCarbonara.Rientrati nella strada principale ci siavvia lungo la discesa che in 8 km portanella rinomata Villasimus. E’ d’obbligouna visita a Capo Carbonara, estremoSud della Costa orientale per osservare,dalla torre di Porto Giunco, uno degliluoghi più incantevoli che la naturapotesse donare a questa terra. Il viaggio

prosegue ora verso nord, prendendo laSP 18 in località Simus e da lì verso P.taMolentis. I giochi cromatici tra lo sfondodel mare e gli oleandri in fiore ci accom-pagnano tra le curve sinuose, scorgen-do nel blu intenso del mare l’Isola diSerpentara. Il Paesaggio si fa ora piùdolce con tratti pianeggianti e le bian-che spiagge di Cala Pira, Cala Sinzias eSanta Giusta, precedono l’arrivo aCostarei. Da qui si attraversa il centroabitato a un passo dal lungo litoralesabbioso lungo quasi 8 km, fino al rilie-vo vulcanico di Capo Ferrato, scenden-do dal quale, lungo la strada sterrata, siscorgono le isolate spiagge di Cala SaFigu, P.to S’Ilixi, Feraxi e sullo sfondo glistagni costieri di Colostrai e Feraxi. Siprosegue lungo la sterrata e all’incrociosi gira a destra seguendo la strada prin-cipale, superato il ponte sul Rio Picoccagirare a sinistra, all’incrocio si svolta adestra e procedendo sino a S. Priamoper immettersi nella SS125 che portafino a Muravera.

Itinerario blu SP 17

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Turisti nella strada tra p.to saruxi e villaggio dei mandorli

Vista sull’isola di Serpentara

Costa selvaggia,sullo sfondo isola di serpentara

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Una sosta per ammirare la natura

SS125 Green Route

It is only just over 60 km from Cagliari to Muravera, on thisroute through unspoilt, harsh and wild nature. Once out of Cagliari, you take the SS554 for a short stretchand then take the SS125. You pass the small Simbirizzireservoir and after about 20 kilometres start to go up the

great valley in which the village of San Gregorio lies, with its sumptuous vil-las from the last century. For lovers of cycling, the road becomes tortuous 3 kilometres before the Arcue Tidu mountain pass, 430 metres above sea level. Here you can find a coolarea to stop in the woods, on the slopes of the Monti dei Sette Fratelli(1016m) in which the Forestry Agency of Sardinia manages a large naturereserve where you can see deer, wild boar and, with a bit of luck, even thegolden eagle.From here keep going down between the oak woods and denseMediterranean maquis, along the Rio Cannas valley which gets deeper anddeeper with every kilometre.The form of the landscape becomes increasingly harsh and you can see,among the hills, the characteristic granite blocks eroded by the weather.Several times you cross the river over small bridges, some built from localstone which managed to resist the floods which rage through this valley inwinter.On the river bed we can see huge boulders rounded by the force of the riverand the characteristic “Marmitte dei Giganti” (deep grabens and perfectly

round potholes) hidden in the dense oleander vegetation.There are many points where you can stop for a short break, but when youcome to the 49.3 kilometres marker you cannot fail to notice "the Arch ofthe Angel" and the surrounding granite hills. This stretch of road is at thenarrowest and most spectacular part of the valley where quite often you cansee intrepid goats climbing the steep slopes in search of new shoots amongthe rocks. The name derives from the two rocks which seem to hold the roadlike the wings of a guardian angel. Twenty years ago, the Region of Sardinia,included this area in the Natural Monuments of the Island and it is perhapsone of the most beautiful road landscapes in Europe.After passing the Arch of the Angel, the narrow gorge opens up and after afew curves you encounter a large granite plaque known as "The Pillow of theShepherd" and frequented by lovers of traditional climbing. Arriving at thecantoniera house after about a kilometre, Rio Cannas joins Rio Picocca andsoon after you reach the bridge on the river of the same name, built entirelyof granite stone over 7 bays. As the curves come to an end, take the longstraight road and you can't miss the eighteenth century BC Asoru Nuraghe.From here head towards San Priamo, a village in the territory of San Vitomaintained by a rural sanctuary from the thirteenth century, partly dug intothe rock and positioned on the hill overlooking the small village, whosearchitecture recalls the origin of the fascist period. Returning to the road youhead towards the Torre Salinas pond arriving at Muravera 7 kilometres later.

Sono poco più di 60 i km che sepa-rano Cagliari da Muravera, in questopercorso che attraversa una naturaincontaminata, aspra e selvaggia. Usciti da Cagliari, si attraversa laSS554 in un breve tratto per poiimmettersi sulla SS125. Si supera ilpiccolo bacino artificiale di Simbirizzie dopo circa 20 chilometri si comin-cia a risalire la grande vallata su cuisorge il villaggio di San Gregorio, conle sontuose ville del secolo scorso.Per gli amanti delle due ruote, la stra-da si fa subito tortuosa nei 3 km cheportano al valico Arcu e Tidu 430 ms.l.m. Qui si trova una fresca area disosta immersa nel bosco, alle pendi-ci dei Monti dei Sette Fratelli (1016)nei quali l’Ente Foreste dellaSardegna, gestisce una vasta riservanaturale dove è possibile incontrarecervi, cinghiali e con un pizzico difortuna anche l’aquila reale.Da qui si prosegue in discesa tra iboschi di leccio e la fitta macchiamediterranea, procedendo lungo la

valle del rio Cannas che si approfon-disce sempre più ad ogni km.Le forme del paesaggio si fannosempre più aspre, osservando tra irilievi, i tipici blocchi di granito erosidagli agenti meteorici.Attraversiamo più volte il corso delfiume nei piccoli ponti, alcuni realiz-zati in pietra locale e scampati allegrosse piene che in inverno imper-versano la vallata. Nel letto del fiumefanno bella mostra di se gli enormimassi arrotondati dalla forza delcorso d’acqua e le tipiche marmittedei giganti nascoste tra la fitta vege-tazione di oleandri.Sono tanti i punti nei quali fermarsiper fare una breve sosta, ma di sicu-ro giunti al 49,3 km non si può far ameno di notare “l’Arco dell’Angelo” ei rilievi granitici circostanti. Questotratto di strada è posto nel punto piùstretto e spettacolare della vallataove non di rado si osservano le intre-pide capre scalare le ripide pareti allaricerca di freschi germogli tra lerocce. Il nome deriva dalle due rocceche sembrano trattenere la stradacome fossero le ali di un angelocustode. Vent’anni fa la RegioneSardegna, inserì quest'area tra iMonumenti Naturali dell’Isola e forseuno dei tratti di strada paesaggisti-

camente più suggestivi d’Europa. Superato l’Arco dell’Angelo, la strettagola si apre e dopo qualche curva siincontra una grande placca graniticanota come “placca del pastore” e fre-quentata dagli amanti dell’arrampi-cata in stile tradizionale. Giunti allacasa cantoniera dopo circa un km, ilrio Cannas si immette sul RioPicocca e dopo poco si giunge alponte sull’omonimo corso d’acqua,realizzato interamente in pietra gra-nitica su 7 campate. Terminate lecurve si attraversa il lungo rettilineonel quale balza all’occhio il NuragheAsoru del XVIII sec a.C.. Da qui ci diri-giamo verso San Priamo, un villaggionel territorio di San Vito custoditodal santuario campestre del XIIIsecolo, scavato in parte nella roccia eposto nella collina che sovrasta ilpiccolo borgo, le cui linee architetto-niche richiamano l’origine del perio-do fascista. Ripresa la strada ci diri-giamo verso lo stagno di TorreSalinas per giungere dopo 7 km aMuravera.

Itinerario verdeS.s. 125

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Casa cantoniera lungo la statale

Ponte sul Rio Picocca

Sulle sponde del Rio Cannas

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Il museoarcheologico

La magiadel mondosommerso

Benvenuti a Villasimius

Villasimius, Porto Giunco

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sede del secondo parco marino d’Italia, ilParco geomarino, esteso lungo tutto il bacinocostiero, isole comprese, con diversi gradi ditutela, dove è possibile praticare la pescasportiva, la fotografia subacquea e la naviga-zione. Tante possibilità di divertimento grazieai numerosi locali e discoteche presenti sullungomare e nei dintorni del paese che offre,nel centro storico, negozi di artigianato loca-le, gastronomia, gelaterie e boutiques apertifino a tardi. Notevole la ricettività alberghiera,come la presenza di alcuni dei villaggi turisti-ci più attrezzati per la talassoterapia, di tuttal’Isola.

illasimius è situata sulla punta sud-est dellaSardegna ed il suo territorio comprende circa56 chilometri quadrati di territorio, 35 deiquali costituiti da spiagge, calette e isolettevicine alla costa. Dall’inizio del secolo scorsoVillasimius ha visto cambiare la propria eco-nomia: da piccola zona agro-pastorale si è tra-sformata in una delle capitali del turismo dellaSardegna. Possiede un porto sviluppatissimosituato circa tre km fuori dal centro abitato,una struttura capace di ospitare circa 800barche e dotato di locali commerciali eservizi turistici. Degni di nota sono ilMuseo Archeologico e la BibliotecaComunale: il primo è sorto per diffon-dere il patrimonio del territorio porta-to alla luce da scavi archeologici, laseconda, sita all’interno del PalazzoCivico, conserva un patrimonio libra-rio di ottomila volumi, è fornita di unasala internet e di sezioni speciali dedi-cate al mare, alla zona, alle lingue stra-niere. Dal 1996 la Biblioteca è sede delCentro di documentazione museale.Lungo le coste è possibile intravede-re le numerose torri e fortificazionitestimonianza dei pericoli che neisecoli passati arrivavano dalmare: la Torre di San Luigi aSerpentara, la Torre di PortoGiunco dell’isola dei Cavoli,la FortezzaVecchia, chedomina il pro-montorio gra-nitico di CapoCarbonara. Nel2 0 0 0Villasimius èd i v e n u t a

Foto Egidio Trainito per Area Marina Protetta Capo Carbonara

Comune / Town hall070 79301

Ospedale / Hospital070 609991

Guardia Medica / First-aid station070 791374

Carabinieri / Police station070 791222

Porto Turistico / Small harbour070 7978006

Info. Turistiche / Tourist info 070 7930271

Farmacia / Chemist’s070 791238

NUMERI UTILI

COMUNE DI VILLASIMIUS

Villasimius, il fascino del mare

Villassimius is located on the top of the south-east ofSardinia. Its territory of 56 squared kilometers, has 35squared kilometers od beaches, coves and islets closeto the coast. Since the dawn of the last century

Villassimius has changed its economy: it has been transformed from asmall agropastoral area into one of the capitals of the tourism in the southof Sardinia. It has a well developed port at about three kilometers from theinhabited centre, a structure capable of hosting approximately 800 boatstogether with shops and tourist services. Worth mentioning are theArchaeological Museum and The Town Library: the first was founded inorder to diffuse the inheritance brought to light by the archaeologicalexcavations, the second, to be found inside the Palazzo Civico, has eighththousand volumes, an internet point and special sections devoted to thesea, the area, foreign languages. The Biblioteca has housed the Centre ofmuseum documentation since 1996. Along the coasts it is possible tocatch a glimpse of the numerous towers nd fortresses used in the past tocontrast the dangers from the sea: la Torre di San Luigi (Tower of San Luigi)in Serpentara, Torre di Porto Giunco in isola dei cavoli, Fortezza Vecchia (theold fortress) which overlooks the granite cape of Capo Carbonara. Since2000 Villasimius has housed the second marine park in Italy, Parco geoma-rino (the geo-marine park), which covers the entire coast area, islands

included, with different degrees of protection, where it is possible to prac-tice sport fishing, underwater photography and navigation. Many are theopportunities to have fun thanks to the several clubs and discos on theseafront and in the surroundings of the town, and the handcrafts shops,delicatessen’s, ice-cream parlours, and boutiques open until late in thetown centre.

Villasimius liegt an der Süd- Ost- Spitze Sardiniensund dessen Gemeindegrund umschließt ca. 56Quadratkilometer, 35 davon bestehen aus Stränden,Buchten und kleine Inseln nahe der Küste. Seit Beginn

des letzten Jahrhunderts hat Villasimius die Veränderung der eigenenWirtschaft sehen können: die Gemeinde hat sich von einer Hirten- undBauerngegend zu einer der Hauptstädte des Tourismus im SüdenSardiniens entwickelt. Sie besitzt einen sehr gut ausgebauten Hafen, derca. drei km vom Wohnzentrum entfernt liegt, dieser hat eineAufnahmekapazität von schätzungsweise 800 Booten und ist mitEinkaufsflächen und mit Diensten für den Fremdenverkehr ausgestattet.Erwähnenswert sind das Archäologische Museum und dieGemeindebibliothek: das Erstgenannte ist entstanden, damit das Erbgutdes Gemeindegebietes, das durch Archäologische Grabungen ans Licht

gebracht wurde, der Öffentlichkeit bekannt gemacht werden kann, dieZweitgenannte befindet sich innerhalb des städtischen Gebäudes undbehütet ein Büchererbgut von 8000 Bändern, Sie ist mit einemInternetraum und mit den Fachbereichen, die dem Meer, derGemeindegegend und den Fremdsprachen gewidmet sind. Seit 1996 istdie Bibliothek der Sitz des Zentrums für die Museumsdokumentation.Entlang der Küste kann man die zahlreichen Türme und Festungen flü-chtig erblicken, welche die Gefahren bezeugen, die in den vergangenenJahrhunderten das Meer brachte: der Turm von San Luigi und vonSerpentara, der Turm von Porto Giunco von der „Isola die Cavoli“, dieFestung „la Fortezza Vecchia“, die das Vorgebirge aus Granitgestein von„Capo Carbonara“ dominiert. Im Jahr 2000 wurde Villasimius der Sitz deszweiten Meer- Parks Italiens, der Erd- und Seepark, der sich entlang desgesamten Küstenbeckens hinzieht, einschließlich der Inseln, hat verschie-dene Schutzgrade, wo man auch das Sportfischen, dasUnterwasserfotografieren und die Seefahrt praktizieren kann. Es werdenzahlreiche Vergnügungsmöglichkeiten geboten, das dank der zahlreichenLokale und Diskotheken entlang der Strandpromenade und in der umlie-genden Umgebung der Ortschaft, in deren Altstadt man Läden mitArtikeln des lokalen Handwerks, Gastronomiebetriebe, Eisdielen undBoutiquen finden kann, die bis spät in den Abend hinein geöffnet haben.

The fascination of the sea

Porto Giunco

Punta Molentis

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tano: riserva integrale, generaleo parziale, dove sono vietate lacaccia, la pesca e la discarica deirifiuti, oltre a tutte le attività chepossano compromettere il per-fetto equilibrio della natura.Negli anni passati il mare diVillasimius servì da passaggioper i popoli che instauravanolegami con le città portuali delcontinente e offriva altresì unottimo riparo dai venti per lenavi mercantili. Oggi ciò cheveramente merita attenzione è ilmondo sommerso che conserva

L’area marina protetta diVillasimius è stata istituita nel1998. Si estende nell’estremaparte del sud-est della Sardegna,quasi a formare un ideale trian-golo e comprende un territorioed una varietà di specie marined’inestimabile valore.Atta alla protezione dello spazionaturale che essa comprende, loscopo che si prefigge è quello diconiugare uno sviluppo socio-economico vantaggioso, ilrispetto dell’ecosistema. L’area èstata suddivisa in tre zone aseconda delle specie che vi abi-

La magia del mondo sommersoL’area marina di villasimius, un esempio di rispetto del mare sardo.

The magic of the underwater world

La Mappa Das Wasserschutzgebiet vonVillasimius wurde 1998 dazuernannt. Es liegt im extremenSüd- Osten Sardiniens, mit derForm eines fast perfektenDreiecks, und umfasst ein

Gebiet und eine Vielfalt von Meeresspezies mitunschätzbarem Wert. Die Gegend ist für den Schutz die-ses natürlichen Ortes geeignet, das Ziel, dass man sichgesetzt hat ist es, eine vorteilhafte sozial- ökonomischeEntwicklung zu zeugen, mit dem vollen Respekt desÖkosystems. Die Gegend wurde in drei Zonen aufgeteilt,je nach dem welche Spezies dort leben: vollständiges,allgemeines oder partielles Reservat, wo die Jagt, dasFischen, das entladen von Abfall und alle Tätigkeiten, diedas natürliche Gleichgewicht stören können verbotensind. Das Meer von Villasimius war in derVergangenheit vor allem eine Meerweg für die Völker, dieBeziehungen mit den Hafenstädten auf dem Festlanderrichteten, dieser bot sich für sieFrachtschiffe auch alshervorragender Schutz vor dem Wind an. Was heute wir-klich große Aufmerksamkeit verdient, ist dieUnterwasserwelt, die das Zeugnis dafür ist, dass dieseGewässer in der Vergangenheit vom Menschen langeZeit frequentiert wurden, wie uns einige Schiffsreliktezeigen können, es besteht die Möglichkeit, dank dersogenannten “Blauen Wege“, diese Wracks zu besichti-gen. Außerdem zählt der Meeresgrund eine großeVielzahl an Spezies der Meerestier- und Pflanzenwelt,wie z.B. die “Pinna Nobilis“ und die “Posidonia Oceanica“. Das ganze ist von großem Wert und von grundlegender Wichtigkeit dafür, dass in der Zukunft alle

dieses wunderbare Wasserspektakel genießen können.

The protected sea area ofVillasimius was established in1998. It spreads out in theextreme part of the south-eastof Sardinia, almost forming anideal triangle, and it compre-

hends a territory and a variety of sea species of pricelessvalue. It aims to respect and protect the ecosystem,promotinga fruitful social-economic development. The area hasbeen divided into three zones according to the speciesthere living: integral, general or partial reserve, where allthe activities that might compromise the perfect balan-ce of nature, such as hunting, fishing and dumping areprohibited. In the past the sea of Villasimius was a passage for thepeople who made deals with the maritime towns of thecontinent and was also an excellent shelter from thewinds for the mercantile boats.What is really worth the attention today is the underwa-ter world which keeps the testimonies of the man’s pre-sence, such as the relicts of some wrecked ships whichcan be visited thanks to appropriate “blue itineraries”. Moreover, the depths count the presence of many speciesof sea flora and fauna, such as “pinna nobilis” and “posi-dona oceanica”. It all has a fundamental value and impor-tance in order to let everybody enjoy this extraordinaryunderwater show in the future.

In tutta l’Area Marina Protetta non è consentito:

La caccia, la cattura, la raccolta, il danneggiamento e, in genere, qua-lunque attività che possa costituire pericolo o turbamento delle spe-cie animali e vegetali, ivi compresa l’immissione di specie estraneee;

L’alterazione con qualunque mezzo, diretta o indiretta, dell’ambiente geofisico edelle caratteristiche biochimiche dell’acqua, nonché la discarica di rifiuti solidi eliquidi e, in genere, l’immissione di qualsiasi sostanza che possa modificare, anchetransitoriamente, le caratteristiche dell’ambiente marino;

L’introduzione di armi, esplosivi e di qualsiasi mezzo distruttivo o di cattura, nonchédi sostanze tossiche e inquinanti;

Le attività che possano comunque arrecare danno, intralcio o turbativa alla realizza-zione di programmi di studio e di ricerca scientifica da attuarsi nell’area.

Le Regole

le testimonianze della lunga fre-quentazione dell’uomo in que-ste acque, come i relitti di alcunenavi naufragate, che possonoessere visitati grazie agli apposi-ti “sentieri blu”. Inoltre, i fondalicontano la presenza di numero-se specie di fauna e flora marina,come la pinna nobilis e la posi-donia oceanica. Tutto questo ha un valore eun’importanza fondamentaleper far sì che tutti in futuro, pos-sano godere di questo straordi-nario spettacolo sottomarino.

Centro Immersioni Sardegna

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Villasimius, il museo archeologico

Das Gebäude, das heute Archäologiemuseum gewordenist, ist das Ergebnis der Restaurierung eines kleinenKomplexes, welches zu einem im 19. Jh. erbautenBauernhof gehörte. Die Restaurierung hat das alteGebäude nur zum Teil verwandelt, wenn es möglich war,

wurden die ursprünglichen Teile verwendet.Die Ausstellung des Archäologiemuseums von Villasimius ist in vier Räume auf-geteilt, in denen fundamentale Themen aufgegriffen werden, welche dieGeschichte dieser Gegend verständlich machen. Von größter Wichtigkeit istsicherlich die Rolle, die das Meer für die Entwicklung der mediterranen Kulturspielt, was im ersten Raum zu sehen ist; der Wallfahrtsort von Cucureddus, hei-liger und wirtschaftlicher Mittelpunkt während der Zeit der Phönizier undRömer, ist im zweiten Raum zu sehen; die Veränderung derArchäologielandschaft während der unterschiedlichen Epochen, vor allem dieder Römischen, im dritten Raum; der Schiffbruch eines aragonischen Schiffes,das ein Beweisstück dafür ist, dass diese im späten Mittelalter im Mittelmeerverkehrten, im vierten Raum. Der Raum über das Meer (6.Jh.v.Chr.- 6.Jh.n.Chr.) bietet einige Nachbildungender ursprünglichen Umwelt der Fundstücke, Ergebnis von Ausgrabungen undBergungen unter Wasser, oder die Lagen der Fundstücke während derAusgrabungen. Die Umweltgestaltungen beziehen sich auf phönizische undpunische Schiffe, auf die Fracht römischer Boote und auf die Zeit der Vandalen.

Von besonderem Interesse ist die Präsenz von Krüge, die wegen ihrer charakte-ristischen Form im Volksmund „Biconiche“(doppelkegel)(3.Jh.v.Chr.) genanntwerden, und ein Teil einer Fracht eines römischen Bootes aus dem 1.Jh.n.Chr.,Relikt aus dem Kanal genannt, die aus Baumaterial besteht.Der Raum des Wallfahrtsortes von Cuccureddus ist der Ansiedlung gewidmetist, welche die Küste von Villasimius von der Zeit der Phönizier bis zumUntergang des westlichen römischen Imperiums (7.Jh.v.Chr.- 5.Jh.n.Chr.)belebt hatte, hier gibt es phönizisches Material aus den Tempelanlagen zusehen, das für die Konservierung von Dokumenten benötigt wurde, aber auchAnhänger aus Terrakotta, Dinge aus dem täglichen Leben der Einwohner desheiligen Ortes, wie Salbenbehälter und Reinigungsutensilien. Unter denZeugnissen aus der Römerzeit sind von großer Wichtigkeit auch die Votiv- Tafelnaus Terrakotta, auf denen die Gesichter der Gottheiten und Körperteile derSpender abgebildet sind. Es gibt auch eine Auswahl der über dreihundertMünzen, die Vorort gefunden wurden.Der Raum über dieses Gebiet dokumentiert momentan vor Allem denZeitabschnitt der Römer (2.Jh.v.Chr.- 4.Jh.n.Chr.), er wird hauptsächlich durchdie Präsenz einer weiblichen Statue (1.Jh.n.Chr.), die im Bereich des kleinenThermalgebäudes in Santa Maria gefunden wurde, und durch dieGrabmitgiften aus der Nekropolis von Cuccuris und Accu Is Traias (1.- 4.Jh.n.Chr.)charakterisiert.Der Raum über das Relikt der „Isola die Cavoli“(Kohlinsel) erzählt eine Episode

L’edificio divenuto ora Museo Archeologico èfrutto della ristrutturazione di un piccolo com-plesso relativo ad una casa rurale “a corte”, edifi-cata nel corso dell’Ottocento. La ristrutturazio-ne ha trasformato il vecchio edificio solo inparte e, ove possibile, sono stati utilizzati i mate-riali originari. Il Museo Archeologico diVillasimius si caratterizza per un percorso espo-sitivo articolato in quattro sale che affrontanoaltrettante tematiche fondamentali per com-prendere la storia del territorio. Di primariaimportanza il ruolo del mare nello sviluppodelle civiltà del Mediterraneo, che caratterizza laprima sala; il santuario di Cuccureddus comepunto di riferimento sacro e commercialedurante il periodo fenicio e romano nellaseconda sala; le trasformazioni del paesaggioarcheologico durante le varie epoche, in parti-colare quella romana, nella terza sala; il naufra-gio di una nave aragonese come testimone deimovimenti nel Mediterraneo nel tardomedioevo, nella quarta sala. La Sala del Mare (VIsec. a.C – VI sec. d.C.) propone alcune ricostru-zioni degli ambienti originari dei reperti, fruttodi scavi e recuperi subacquei, oppure le giacitu-re dei ritrovamenti durante lo scavo. Le ambien-tazioni sono relative a navi fenicie e puniche eda carichi di imbarcazioni romane e di età van-dalica. Di particolare interesse la presenza dianfore dette comunemente biconiche (III a. C.)per la loro caratteristica forma e di parte delcarico un’imbarcazione romana del I sec. d.C.denominata Relitto del Canale, costituito damateriale per l’ediliziaLa Sala del Santuario di Cuccureddus, dedicataall’ insediamento che rese vitali le coste di

der Geschichte des späten Mittelalters, es geht um die Fracht eines Schiffes, die,von den Balearen aus, Kampanien oder Sizilien hätte erreichen sollen. Von die-sem Boot sind einige Waffen ausgestellt, wie z.B. ein Schwert, drei der vielenKanonen, die es transportierte, und Teil des Frachtgutes, „Azulejos“, das sindFliesen mit einer charakteristischen Lackbeschichtung, auf denen das Wappender Familie Beccadelli zu erkennen ist.

The building that has now become the ArchaeologicalMuseum is the fruit of the restoration of a small complexrelative to a courtyard rural house, built up in the course ofthe 1800's. The restoration has transformed the old buil-

ding only partially and, where possible, the original materials have been used.The Archaeological Museum of Villasimius is characterized by an exhibition iti-nerary articulated in four rooms, that consider as many fundamental thematics,in order to understand the history of the territory. The first room is characterizedby the role of the sea, of primary importance in the development of theMediterranean civilizations. In the second room, the sanctuary of Cuccureddus,trade and religion point of reference during the Phoenician and Roman period.In the third room, the transformations of the archaeological landscape duringthe several ages, in particular the Roman one. In the fourth room, the shipwreckof an Aragonese ship, witness of the movements in the Mediterranean in thelate Middle Ages. The Room of the Sea (VI B.C. – VI AD) proposes some recon-structions of the original setting of the findings, coming from underwater exca-vations and recoveries, or the lying position of the findings during the excava-tion. The settings are relative to Roman and Phoenician ships and cargos ofRoman ships and of Vandalic age. Of particular interest is the presence ofamphoras commonly called biconical (III B.C.) for their characteristic shape andof part of the cargo of a Roman ship of I AD, called Wreck of the Channel, consi-sting of building material. The Room of the Sanctuary of Cuccureddus, dedicatedto the settlement that made the coasts of Villasimius crucial from the Phoenicianperiod until the sunset of the Western Roman Empire (VII B.C. - V AD), featuresPhoenician materials relative to the temple rooms dedicated to the conservationof documents like the terracotta bullae, but also to the daily life of the inhabitantsof the sacred place, like the unguentarium and the strigil. Among the testimo-nies of the Roman period, great importance have the terracotta ex-votos, thatreproduce the faces of the divinity and the anatomical parts of the offerers. Thereis also a selection of more than three hundred coins recovered in the site. TheRoom of the Territory, for now mainly with documents of its Roman stages (IIB.C. - IV AD), is characterized by the presence of a statue of a woman (I AD) reco-vered in the area of the small thermal building of Santa Maria, and by the fune-ral equipments from the necropolis of Cruccuris and Accu Is Traias (I - IV AD). TheRoom of the Wreck of Isola dei Cavoli (XV AD) tells the story of a cargo of a shipof the late Middle Ages supposed to head towards Campania or Sicily. The itemsof the boat on display are some weapons, among which a sword, three of thenumerous guns that it transported, and part of the cargo of azulejos, tiles fromthe characteristic covering in enamel, with the crest of the Beccadelli family.

Via A. Frau 09049 Villasimius (CA)Direzione - 070.7930291Ufficio Guide - 070.7930290Fax 070 [email protected]

Orario Giugno

LUN chiuso

MAR, MER, GIO, VEN 09.00-13.00 / 16.00-19.00

SAB, DOM10.00-13.00 / 16.00-19.00

MUSEO ARCHEOLOGICO

Villasimius dal periodo fenicio fino al tramontodell’Impero Romano d’Occidente (VII sec. a.C. –V d.C.), presenta materiali fenici relativi agliambienti del tempio destinati alla conservazio-ne dei documenti come le bullae in terracotta,ma anche alla vita quotidiana degli abitanti delluogo sacro come gli unguentari e lo strigile. Frale testimonianze del periodo romano sono digrande importanza gli ex voto in terracotta cheriproducono i volti delle divinità e le parti anato-miche degli offerenti. E’ anche presente una cer-nita delle oltre trecento monete rinvenute nelsito. La Sala del Territorio, documentato per orasoprattutto nelle sue fasi romane (II sec. a.C. – IVsec. d.C.) si caratterizza per la presenza di unastatua muliebre (I sec. d.C.) rinvenuta nell’areadel piccolo edificio termale di Santa Maria e daicorredi funerari provenienti dalle necropoli diCruccuris ed Accu Is Traias (I – IV sec. d.C.). La Saladel Relitto dell’Isola dei Cavoli (XV sec. d.C.) rac-conta un episodio di storia del tardo Medioevocarico di una nave che dalle Baleari avrebbe

dovuto dirigersi verso la Campania o la Sicilia.Dell’imbarcazione vengono esposte alcunearmi, tra cui una spada, tre dei numerosi canno-ni che trasportava, e parte del carico di azulejos,mattonelle dal caratteristico rivestimento insmalto, che recano lo stemma della famigliaBeccadelli.

The Archaeological Museum of Villasimius

Villasimius, interno del museo

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All'interno dell'Area Marina sono presentile specie ittiche tipiche dei mari dellaSardegna, tanto dei fondali rocciosi, predo-minanti nell'area, quanto di quelli piùsabbiosi: polpi, gamberi, saraghi, triglie, den-tici, ricciole, capponi, murene, aragoste,cefali, orate, corvine. Si scoprono anchedelle curiose eccezioni: recentemente, acausa di un sensibile innalzamento dellatem-peratura delle acque, alcune specietropicali hanno trovato casa in una seccaantistante la spiaggia di Simius, ben accol-ti e coccolati dal personale dell'area marina

e dai turisti. Segnaliamo anche la presenzadel più grande mollusco bivalve delMediterraneo: la Pinna Nobilis. Tra i mam-miferi, oltre alla frequente presenza dei del-fini come i Tursiopi e le Stenelle non è raroavvistare la Balenottera comune. Qualcheanno fa è stata segnalata la presenza dellararissima Foca Monaca. La loro presenza èindice dell'eccezionale naturalità di questotratto di Mar Mediterraneo in termini dihabitat e specie di rilevante interessescientifico e conservazionistico che quicompiono i loro cicli vitali. Per quantoriguarda la fauna terrestre segnaliamo,soprattutto nel contesto dello Stagno diNotteri e negli anfratti dell'Isola dei Cavoli, la

presenza di specie volatili come il FalcoPellegrino, il Marangone dal Ciuffo, laMagnanina Sarda, l'Averla Piccola, ilCalandro e la Calandrella, la Sterna e ilFenicottero Rosa. Grazie all'eccellente qua-lità ambientale l'AMP di Capo Carbonararecentemente si è guadagnata il titolo diArea di Speciale Interesse Mediterraneo(ASPIM) secondo quanto previsto dalProtocollo ASPIM in attuazione dellaConvenzione di Barcellona (Convenzionesulla protezione del Mar Mediterraneo).Ma la qualità ambientale non sarebbe talese il Comune con lungimiranza e grandemodernità non ponesse in atto strategie epolitiche che sposano la conservazione

con la qualità urbanistica e dei servizi. Unapproccio che recentemente gli ha con-sentito di fregiarsi di ben 5 vele, assegnateda Legambiente e il Touring Club Italiano(Guida Blu 2011) che gli hanno conferitoun prestigioso riconoscimento classifican-dola tre le primissime aree costiere d'Italiaper la dimostrata capacità di contempera-re la conservazione con lo sviluppo turisti-co.

Sono circa 200 le varietà vegetali sponta-nee presenti nell'Area Marina Protetta.Nella parte emersa, degno di particolare

interesse è il dracunculus, una piantanecrofaga che si riproduce nell'Isola deiCavoli. Tipici dell'area costiera sono la mac-chia mediterranea, nella variante bassacostiera, con le sue piante adatte ad affron-tare le stagioni secche e asciutte-, il gineprococcolone, il pistacchio e il mirto. Nellaparte sommersa, invece, attorno all'Isola diSerpentara, alla Secca dei Berni ed allasecca di Cala Caterina costituiscono l'am-biente ideale per lo sviluppo delle prezio-se praterie di Posidonia oceanica , impor-tantissime per la difesa dall'erosione deilitorali sabbiosi, per la funzione di nursery(riproduzione e pascolo per numerosespecie) e per l'ossigenazione delle acque.

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Gli scenari sommersi sono caratteriz-zati da rocce granitiche che formanopinnacoli e bastioni, avvallamenti,spaccature e tafoni, sovente coloratidal giallo delle margherite di mare odal rosso delle gorgonie. Nei pressidei Variglioni dell'Isola dei Cavoli ènormale incontrare branchi di barra-cuda mediterranei e seguirli nei loropattugliamenti in cerca di cibo, grazieanche alla notevole trasparenza del-l'acqua. Nei pressi della Secca di CalaCaterina si può scendere ad ammira-re uno spettacolo sommerso fatto digrosse frane granitiche, abitate dauna tranquilla popolazione di cerniee orate di grandi dimensioni.

L’Area Marina Protetta di VillasimiusL’ambiente naturale

La Fauna

La Flora

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Il CEAS - Centro Visite dell'AreaMarina Protetta di CapoCarbonara svolge un'importanteazione di sensibilizzazione sulletematiche ambientali diretta atutti i fruitori del territorio diVillasimius. Immagini fotografiche, pannelliillustrativi e plastici tridimensio-nali accompagnano i visitatori,guidati dal personale dell'AreaMarina Protetta, alla scoperta diVillasimius, del suo ambientenaturale e della biodiversità mari-na e terrestre che li caratterizza.Durante l'estate adulti e bambinipossono partecipare ad attivitàludiche di animazione e educa-zione ambientale, di divulgazionenaturalistica con approfondi-menti sull'ecologia degli ambien-ti marini e costieri, finalizzate apromuovere un comportamentoresponsabile verso l'ambiente,orientato alla salvaguardia dellabiodiversità e allo sviluppo soste-nibile. A disposizione dei visitatorianche una biblioteca naturalisti-ca per la consultazione e gliapprofondimenti didattici. Durante il periodo scolastico sipropone come struttura di speri-mentazione didattica, informa-zione e documentazione sull'am-biente assumendo un ruolo pre-ferenziale nella diffusione delleconoscenze relative al territorioattraverso interventi diretti alle

scuole di ogni ordine e grado,all'università, alla popolazionelocale, agli operatori economicied ai turisti.

Serv izi gratuiti offer ti dalCentro:• Informazioni sull'Area MarinaProtetta di Capo Carbonara e sulterritorio di Villasimius • Sensibilizzazione e divulgazionesulle tematiche ambientali • Organizzazione di eventi semi-nari e conferenze • Attività di educazione ambien-tale Servizi a pagamento:• Realizzazione di progetti didatti-ci per le scuole di ogni ordine egrado • Organizzazione di escursioni sulterritorio (a mare e a terra) con ituristi e le scuole • Attività educazione ambientaleper i bambini (laboratori tematici,attività ludico didattiche)

Nel fondale a ridosso della Isoladei Cavoli, a 11 metri di profondi-tà, si trova una scultura di PinuccioSciola raffigurante la Madonna delNaufrago.Alta più di tre metri, l'opera - rea-lizzata in trachite rosa di Ozieri - èvisibile anche dalla superficie conl'ausilio di una semplice mascherasub.La sagra si festeggia alla fine diLuglio, con una suggestiva pro-cessione in mare.Si celebra una messa sottomarina,ai piedi della statua, mentre i fede-li, sulla superficie, possono ascol-tare le parole del parroco graziead un impianto sonoro apposito.

Il “Laboratorio del mare” dell’A.M.P.Info

www.ampcapocarbonara.it

La Madonna del Naufrago

Orari:

Aperto tutti i giorni dalle 09.30 alle 13.30 (fino al 30 giugno) Ingresso: Ingresso libero

Per informazioni sulle attività del CEAS - Centro Visite:Uffici Area Marina Protetta, via Roma, 60 Villasimius (CA) - Tel. 070/790234

DIOMEDEA - Società Cooperativa Servizi Turismo naturalistico ed Educazione Ambientale - Villasimius (CA)Tel. 339/5256429 - Fax 1782240675 - [email protected] - www.diomedea.info

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Il mare, una meraviglia da esplorare

The sea, to experience and explore

The Sardinian ocean boasts an extre-mely rich habitat where splendid crea-tures roam but which at the same timerepresent hidden dangers for man. In

Sardinia, the danger of marine species is almost always linkedto the possibility that they could inject poisons, some moredangerous than others. This is the case for example of the wee-ver, particularly cunning because it camouflages itself in thesandy depths, to subsequently strike with the poisonous spinespositioned on its back. Other than the weever, in the Sardinianseas there are also a few species of jellyfish with stingingvenom, but also moray eels, whose bite can be fairly painfuland can cause infection. However attacks by these multicolou-red sea serpents are fairly rare. Another inhabitant of these seasis the stingray, a strange breed that can reach a considerablesize. A beautiful and fascinating creature but at the same timeparticularly dangerous because of the powerful and extremelypoisonous sting in its tail (a genuine weapon). Gentle and

reserved, the stingray will not attack a human unless in selfdefence. In Sardinia this is not the only part of the natural worldto sometimes have unpleasant surprises in store. The marineecosystem is certainly among the richest ecosystems inSardinia. You need only to think of the protected Marine Area ofVillasimius-Capo Carbonara in the south east. Diving in thesedepths is an unforgettable experience. The clear and unspoiltwater allows you to admire the vast prairies of Poseidoniaplants. Near the rocks you can make out walls of red and yellowbubbles, where different coloured moray eels have found ahome. Also, the area is not lacking in lobsters, groupers, whitebream, sea bream and shoals of little silver fish that swim quic-kly, creating fascinating patterns. Moving further down in thedepths of the ocean there are sea bream and amberjacks, bluesharks and even the odd.

Auf Sardinien geht die Gefahr derLebewesen aus dem Meer meist mit derMöglichkeit einher, dass jene uns mehroder weniger giftige Substanzen injizie-ren können. So ist dies der Fall bei derTracina, einer tückischen Fischart, die ihre

Farbe dem sandigen Meeresgrund anpasst und dort mit den sicham Rücken befindenden giftigen Stacheln auf ihre Opfer lauert.Außer der Tracina findet man in den sardischen Meeren einige gif-tige, brennende Quallenarten, sowie Muränen, deren Biss ziemlichschmerzhaft und infizierend sein kann, auf. Trotzdem sind Attackenderartiger bunter Meeresschlangen aber selten. Ein weitererMeeresbewohner ist die Pastinaca, eine besondere Art, die einebeachtliche Größe erreichen kann. Eine schöne und faszinierendeKreatur, die auf Grund ihrer giftigen Stacheln, die am Schwanz (eineechte Waffe) angebracht sind, als besonders gefährlich gilt. Die san-fte und scheue Pastinaca greift den Menschen nur im Falle einerVerteidigung an. Sardinien verfügt nicht nur über eine Tierwelt, die

hin und wieder böse Überraschungen bietet. Es gibt auch einigePflanzenarten, wie zum Beispiel die Digitale Purpurea (die nur aufSardinien und Korsika wild wächst), die ein buntes und schönesErscheinungsbild hat, aber durch und durch auf Grund der Präsenzvon Digitalis und anderen Glykosiden, äußerst giftig istEines der rei-chsten Ökosysteme in Sardinien ist das Meer. Es genügt an diegeschützte Meeresfläche von Villasimius – Capo Carbonara zu den-ken. Das Tauchen in diesen Wassertiefen ist ein unvergeßlichesErlebnis. Das durchsichtige und unverseuchte Wasser erlaubt dieausgedehnten Flächen mit Seegras bedeckt zu bewundern. In derNähe der Klippen kann man die Wände bedeckt mit roten und gel-ben Gewächs sehen wo sich bunte Muränen niederlassen. Es fehlenauch Langusten, Zackenbarsche, Brassen, Goldbrassen undFischschwärme aus kleinen silbernen Fischen die schnell schwim-men und faszinierende Bahnen zeichnen nicht und in denWassertiefen bewegen sich Zahnbrassen undGelbschwanzmakrelen, Blauhaie und einige einsame Pfeilhechte.

consentito alla vita di svilupparsi intutte le forme possibili dando originead uno straordinario mondo sommer-so. Organismi dai colori sgargianti ecreature misteriose si lasciano cullaretra i flutti come in una romanticadanza, suscitando emozioni fortissi-me e stupore in chi li osserva. L'acqualimpida e incontaminata consente diammirare le vaste praterie di poseido-nie, anche in profondità più alte diquelle alle quali solitamente la specieè abituata. In prossimità degli scogli sipossono scorgere i muri di gorgoglierosse e gialle, ove le murene trovanodimora e ben mimetizzate attendonoun passo falso di un'ignara preda. Nonmancano poi aragoste, cernie, saraghi,orate, banchi di piccoli pesci argenteiche nuotano veloci disegnando affa-scinanti traiettorie, e più giù nelle pro-fondità dei fondali si muovono denticie ricciole, verdesche e qualche solita-rio barracuda. Tra gli abitanti dei marisardi vi sono anche creature famoseper la loro pericolosità. In un “ensam-ble” armonioso dove tutto cambia e sitrasforma tra cielo, terra e mare, laSardegna mostra orgogliosa il suo pic-colo miracolo. Una natura ancoraintatta ove tutto è vita e bellezza e din-nanzi alla quale l'uomo pur prenden-do parte al grande spettacolo da essaofferto, resta innocuo spettatore.

Il mare sardo vanta un habitat ricchissi-mo, ove si muovono splendide creaturee al contempo si celano vere e proprieinsidie per l'uomo. Naturalmente a diffe-renza dei mari tropicali, le acque sardesono decisamente più sicure. Le proba-bilità di fare incontri “indesiderati” duran-te un'immersione o più semplicementeuna nuotata, sono abbastanza limitate.In Sardegna, la pericolosità delle speciemarine è quasi sempre legata alla possi-bilità che queste possano iniettare vele-ni più o meno nocivi. È il caso per esem-pio della Tracina (comunemente detta“Aragna” in Sardegna), particolarmenteinsidiosa per via del suo mimetizzarsi neifondali sabbiosi per poi colpire con lespine velenose poste sul dorso. Il velenoiniettato dalla Tracina è molto dolorosoe, in alcuni casi può anche portare allamorte, causando uno shock anafilattico.Oltre alla Tracina, nei mari sardi sono pre-senti anche alcune specie di medusedal veleno orticante, ma anche mureneil cui morso può risultare piuttosto dolo-roso e infettante. Tuttavia gli attacchi daparte di questi variopinti serpenti dimare sono piuttosto sporadici. Altro abi-tante di questi mari è la Pastinaca. Unaparticolare razza che può raggiungeredimensioni considerevoli. Una creaturabella e affascinante ma al contempoparticolarmente pericolosa per via delpotente e velenosissimo pungiglione dicui è dotata la coda (una vera e propria

arma). Mite e schiva, la Pastinaca nonattacca l'uomo se non per difesa. InSardegna non è il solo mondo animalea riservare talvolta spiacevoli sorprese.Tra gli ecosistemi più ricchi, quellomarino in Sardegna è considerato unvero e proprio paradiso sia dai natura-listi che dagli appassionati di immer-sione. Basti pensare all'Area Marinaprotetta di Villasimius-CapoCarbonara nel sud-est. Qui, nel silenzioovattato del profondo blu, si trovanouna molteplicità inimmaginabile diforme di vita. L'immersione in questifondali è un'esperienza indimentica-bile, un viaggio in un universo paralle-lo. Qui, le vigenti norme a tutela del-l'ambiente e i divieti di pesca e di sfrut-tamento delle risorse marine, hanno

Un’immersione nel mare d’ogliastra

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Castiadas, è un comune di 1360 abitanti,un territorio vasto, situato a nord-ovestdalla catena montuosa dei Sette Fratelli e asud-est tra Costa Rey e Villasimius. E’ suddi-viso in cinque borgate principali, SanPietro, La Centrale, Olia Speciosa, Camisa,Annunziata, e da altre minori, MasoneMurtas, Sitò, Masone Pardu, Sabadi, MonteGruttas, Maloccu, Ortedusu, Sant’Elmo, CalaSinzias e Cala Pira. Oggi il Comune diCastiadas è un territorio con grosse ambi-zioni e potenzialità turistiche per il futuro.Tra le proposte numerosi progetti di altis-simo livello, per dare giusta collocazione evalorizzazione ad una zona ancora pocovalorizzata, ma di straordinaria bellezza evarietà forse uniche al mondo. Il territorioè ricco di spiagge, per certi aspetti simili aquelle dei Carabi. Il territorio di Castiadasdispone di tredici chilometri di costeincantevoli dove spiccano come gioielli lespiagge di Cala Pira, Monte Turno,Sant’Elmo, Cala Sinzias, Cala Marina, VillaRey e Santa Giusta. Il tutto unito ad unpatrimonio ambientale ancora incontami-

nato: montagne sempre verdi e meravi-gliose foreste non mancheranno di stupir-vi sia con l’affascinante flora spontanea,composta da alberi di alto fusto comelecci, querce, sugherete, pini marittimi,ginepri, corbezzoli, olivastri, lentischi, carru-bi, mirti, sia con la ricca presenza di faunalocale e campagne ancora oggi incontami-nate. Ricca la presenza faunistica: dai falchiai cinghiali, ai cervi, che vivono bradi nellazone di Buddui e Sabadi. Sarà facile tra-scorrere una vacanza all’insegna del relaxpresso le tante strutture agrituristiche,distribuite nell’intero territorio o presso ivari hotel sul litorale. Dal mese di giugno,fino al mese di settembre, è possibile par-tecipare a spettacoli folcloristici, musicali,manifestazioni di tradizioni popolari evarie sagre con la possibilità di degustare iprincipali prodotti locali, come quellaorganizzata dalla Cantina Sociale nei gior-ni di Ferragosto.

Castiadas ist eine Gemeinde mit 1360Einwohnern, die ein ausgedehntes Territoriumhat und im Süd- Osten zwischen Costa Reyund Villasimius liegt, im Nord- Osten von derBergkette der Sette Fratelli aus gesehen. Sie ist

in fünf Hauptortschaften aufgeteilt, wie San Pietro, das Zentrum,Olia Speciosa, Camisa, Annunziata, und Andere kleine, wie MasoneMurtas, Sitò, Masone Pardu, Sabadi, Monte Gruttas, Maloccu,Ortedusu, Sant’Elmo, Cala Sinzias und Cala Pira. Heute stellt dieGemeinde von Castiadas eines der Territorien mit großem Ehrgeizund touristischem Potential für die Zukunft dar. Unter denVorschlägen finden zahlreiche hochwertige Projekte ihren Platz,um dem Land- welches heute noch wenig bekannt ist, aber voneiner einzigartigen Schönheit und von einer Einfachheit, diewahrscheinlich einzigartig auf der Welt ist- die richtige Stellungund Aufwertung geben zu können. Das Land ist reich an Stränden,die unter einigen Aspekten denen der Karibik ähnlich sind, und aneinem heute noch unangetasteten Land; in Mitten von diesem istes einfach einen Urlaub ganz im Zeichen des Relax’ in denStrukturen des Landurlaubs, die im ganzen Territorium verteilt sind,und in den zahlreichen Hotels an den Küsten zu verbringen. In denMonaten von Juni bis September ist es möglich an Folklore- undMusikveranstaltungen so wie an Volkstraditionen und verschiede-nen Erntefesten, an denen Sie die wichtigsten lokalen Produkteprobieren können, teilzunehmen. Das Gemeindegebiet vonCastiadas besitzt dreizehn Kilometer eindrucksvoller Küste, wieglänzender Schmuck sind die Strände von Cala Pira, Monte Turno,Sant’Elmo, Cala Sinzias, Cala Marina, Villa Rey und Santa Giusta. DasGanze ist in einem noch unangetasteten Naturerbgut vereint:immer grüne Berge und wundervolle Wälder werden nie aufhörenSie in Erstaunen zu setzten, sowohl wegen der faszinierendenspontanwachsenden Flora- aus hochstämmigen Bäumen beste-

hend, wie Steineichen, Eichen, Kork, Strandkiefer, Wacholder, Baum-Heide, Oleaster, Mastixbäume, Johannisbrotbäume und Myrte- als auchwegen der zahlreichen Präsenz der lokalen Fauna.

Castiadas has a population of 1360 and a vast terri-tory located North-West of 7 Fratelli mountains andSouth-West between Costa Rei and Villasimius. It isdivided into five main hamlets, San Pietro, LaCentrale, Olia speciosa, Camisa, Annunziata and

other minor hamlets, Masone Murtas, Sitò, Masone Pardu, Sabadi,Monte Gruttas, Maloccu, Ortedusu, Sant'Elmo, Cala Sinzias and Cala Pira.Castiadas represents today a territory with great ambitions and touristicpotenial for the future. Several high-level projects have been conceivedto bring to notice and give value to a territory which is not well knowntoday, despite its extraordinary beaty and simplicity, probably unique inthe world.The territory abounds of beaches, similar under many aspects to thoseof the Carribean, and uncontaminated countryside. It will be easy for ourguests to enjoy a relaxing holiday at the several agriturismos to befound in the interior, or at the numerous hotels on the coast. From Juneto September, Castiadas hosts many folk and musical exhibitions, popu-lar traditions shows and various feasts, where visitors have the chanceto taste the main local products. The territory of Castiadas has thirteenkilometers of enchanting coasts whose jewels are Cala Pira, MonteTurno, Sant'Elmo, Cala Sinzias, Cala Marina, Villa Rey and Santa Giusta.Moreover, the still uncontaminated nature of its evergreen mountainsand beautiful forests, will certainly be able to amaze you both with itssplendid sponaneous flora, consisting of long-trunked trees such asholm-oaks, oaks, cork trees, maritime pines junipers, strawberry trees,oleasters, mastik trees, myrtles, carob trees, both with the richness of itslocal fauna.

Comune / Town hall070 994501

Ospedale / Hospital070 609991

Guardia Medica / First-aid station070 9949013

Carabinieri / Police station070 9946022

Guardia Forestale / Forest rangers070 995182

Info Turistiche / Tourist info 070 995901

Farmacia / Chemist’s070 9949200

NUMERI UTILI

COMUNE DI CASTIADAS

Castiadas, la perla del mediterraneo

The mediterranean pearl

Cala Pira

Monte Turno

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La storia passa per le vecchie carcerila colonia penale, dismessa nel 1956, e diventata il cuore pulsante di Castiadas

The story goes for older prisons

The old prisons of Castiadas were built in1875 as ordered by The Home Office: thir-ty convicts together with seven prisonofficers landed in Sardinia with the taskof rebuilding and giving new life to an

area which had been deserted for more than 1500 yearsbecause of the famine and epidemics this land was subjectto. With their commitment the biggest penal colony in Italywas built. It then reached a population of more than 2000people among inmates, prison warders, employees and theirfamily. With the convicts’ hard work, important results wereachieved both in agriculture and pastoral farming. The penalcolony ceased to exist in 1956, when the ETFAS (TheSardinian Agricultural Land Credit Board), following thereforms of that period, contracted the area for the agricultu-re reform and divided it into seven companies. Today, the oldprisons are an imposing and almost completely refurbishedbuilding with the Governor’s villa, the cells, the offices, thechemist’s and an inner garden where you can admire theentire structure from. In the Summer the area of the penalcolony hosts many interesting handcrafts, painting or foodexhibitions, giving the tourist the chance of a full immersionin the history of Castiadas.

Die alten Gefängnisse von Castiadas wurden aufWunsch des Innenministeriums 1875 erbaut: gemein-sam mit sieben Gefängniswächtern strandeten auf derInsel Dreißig Gefangene, deren Aufgabe es war, eineGegend zu entwässern und zum Leben zu erwecken,

die über 1500 Jahre lang unbewohnt blieb, das wegen der Hungersnot und derSeuchen, denen diese Gegend ausgesetzt war. Mit deren Fleiß wurde die grö-ßte Strafkolonie Italiens aufgerichtet, die später von mehr als zweitausendPersonen- die aus Sträflingen, Sträflingswachen und Angestellte mit derenFamilien zusammengesetzt waren- bewohnt wurde. Wegen der harten Arbeit,welche die Sträflinge leisten mussten, hatten diese nicht so große Erfolge beiden landwirtschaftlichen Tätigkeiten und bei der Viehzucht. Die Strafkoloniehörte 1956 auf zu existieren, als der „ETFAS“, Verband für die Umgestaltung deslandwirtschaftlichen Bodens in Sardinien, die Gegend wegen einerLandwirtschaftsreform, die in diesen Jahren entschieden wurde, übernahmenund diese in sieben Unternehmen aufteilte. Heute präsentieren sich uns diealten Gefängnisse wie ein großartiges Gebäude, fast komplett restauriert und inmehreren Teilen aufgeteilt: ein Innenhof, von dem man die komplette Strukturerblicken kann, die Villa des Direktors, die Gefängniszellen, die Büros und dieApotheke. Während der Sommersaison, werden im Bereich der Strafkolonieinteressante Ausstellungen organisiert, die dem Handwerk, der Malkunst, demBereich der Landwirtschaft und der Ernährung gewidmet sind und demTouristen die Möglichkeit geben, voll in die Geschichte dieses Landes einzutau-chen.

Castiadas

Immaginate un territorio sempreverde, un mare cristallino di coloreazzurro turchese, un’aria sana ed unambiente incontaminato, forseunico al mondo, non stiamo fanta-sticando, questo territorio èCastiadas. Le numerose spiagge di Castiadas,hanno il colore e la struttura varia-bile, si passa da un bianco finissimoe cristallino nelle località denomi-nate, Cala Pira, Monte Turno eSant’Elmo, ad una sabbia più com-patta e dorata, nelle località marinedi Cala Sinzias, Cala Marina, Villa Reye Santa Giusta.Castiadas non è solo mare, oltre achilometri di incantevoli coste, c’èun patrimonio ambientale ancoraincontaminato, con le sue monta-gne, con il candore delle roccelavorate dal vento e dalle piogge,dove la vegetazione esistente èrimasta vergine come madre natu-ra ha creato.

Le carceri di Castiadas furonocostruite nel 1875 per volere delMinistero dell’Interno: insieme asette guardie carcerarie sbarcarononell’isola trenta detenuti, con il com-pito di bonificare e ridar vita ad unazona rimasta disabitata per più di1500 anni a causa delle carestie edelle epidemie cui era soggetta. Conil loro impegno, fu eretta la coloniapenale più grande d’Italia, che inseguito arrivò ad ospitare più di due-mila persone fra carcerati, agenti dicustodia ed impiegati con famiglia alseguito. Il duro lavoro dei detenutinon mancò di ottenere importantirisultati nel campo dell’agricoltura edella pastorizia. La colonia penalecessò di esistere nel 1956, quandol’ETFAS, Ente di TrasformazioneFondiaria Agraria della Sardegna,frutto della riforma approvata inquegli anni, prese in appalto la zonaper la riforma agricola, e la suddivisein sette aziende. Oggi le vecchie car-ceri si presentano a noi come unimponente edificio quasi totalmenteristrutturato, suddiviso in più parti: uncortile interno da cui ammirare l’in-

tera struttura, la villa del Direttore, lecelle, gli uffici e la farmacia. Durantela stagione estiva, nell’area dellacolonia penale vengono organizzateinteressanti mostre legate all’artigia-nato, alla pittura, al settore agro-ali-mentare, che permettono al turistadi immergersi appieno nella storia diquesto paese.

Castiadas, le vecchie carceri

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La storiameravigliosadi Costa Rei

Benvenuti a Costa Rei

Costa Rei, Scoglio di Peppino

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Il ConsorzioTuristico Costa Rei Il consorzio Turistico Costa Reiriunisce circa 40 aziende delterritorio del Sarrabus tra cui cen-tri servizi, agriturismo, residence,alberghi, villaggi turistici e cam-peggi a 3 o 4 stelle completa-mente autosufficienti con risto-ranti, bar, market, campi da ten-nis, basket, calcetto, piscina, cen-tro benessere e servizi vari. Ville eappartamenti per vacanza aschiera e/o indipendenti, dotatidi ogni confort, a varie distanzedal mare. E' stato costituito nel1999 con l'obiettivo fondamenta-le di sviluppare al massimo l'of-ferta turistica della costa sudorientale, essere un punto diincontro con i potenziali turisti eoperatori interessati alle offertedei consorziati, migliorare la qua-lità dell'accoglienza e incremen-tare le possibilità di fruizione delterritorio, sempre e comunquenel rispetto dell'identità culturalee delle risorse naturalistiche dellazona.

Siamo a vostra disposizione presso l'Ufficio Turistico di Costa Rei, in piazza Nostra Signora di Bonaria, dal lunedì al sabato, dalle 9 alle 13

Costa Rei tourist consortium is composed by about 40 com-panies including tourist information centres, 3 or 4 staraccommodation facilities such as farm holidays, hotels, gue-sthouses and campsites endowed with restaurants, bars,shopping centres, tennis courts and playgrounds, swimming

pools and spa. Seaside villas, apartments and terraced houses with all comfortare also available. Established in 1999 with the purpose of optimizing tourismdevelopment on the south eastern coast, the consortium acts as point of con-tact for tourists and companies interested in what members can offer. Also, theconsortium tries to improve incoming tourism and increasing tourist offerthrough policies based on respect for the environment and cultural identity.

Das Tourismuskonsortium Costa Rei vereint ca. 40 Betriebeaus dem Sarrabus, darunter Unternehmen aus dem BereichService, Agrituranbieter, Ferienanlagen und Feriendörfer,Hotels, 3/4 - Sterne Campinganlagen mit Restaurant, Bar,Einkaufsmarkt, Tennis – Basketball-Fußballplatz,

Schwimmpool, Wellness-Center und weitere Serviceeinrichtungen.Ferienwohnungen/Aparatments, die mit jedem Komfort ausgestattet sind undin verschiedener Entfernung zum Meer gelegen sind. Das Konsortium ist 1999mit dem Hauptziel gegründet worden, das Tourismusangebot an derSüdostküste Sardiniens auszubauen; es ist auch Treffpunkt für daran interessier-te Touristen und Mitglieder des Konsortiums. Das Konsortium möchte dieQualität des Ferienangebots steigern und die Nutzung des Gebiets erweitern,jedoch immer in Einklang und Respekt mit der kulturellen Identität und demSchutz der natürlichen Ressourcen des Sarrabus.

Piazza N.S. Bonaria, Costa Rei 09043 Muravera (CA)[email protected]

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un’area protetta dove la pesca è permessaesclusivamente ad una cooperativa dipescatori, che ha salvaguardato nel tempole specie più rare.La località più conosciuta per le sue spiag-ge e appartenente a Muravera, è senz’altroCosta Rei, a metà strada fra Muravera eVillasimius.Muravera è dotata di un piccolo ma effi-ciente ospedale, negozi di ogni tipo, unpunto informazioni e una radio locale chediffonde nell’etere la musica dell’estate.Feste e sagre paesane sono numerosedurante la stagione estiva. L’isola pedona-le nel centro della zona consente di pas-seggiare e fare shopping in totale tran-quillità.

Muravera lunghe spiagge bianche

Muravera liegt auf der Staatsstraße “Orientale Sarda” und istdas wichtigste Zentrum des Sarrabus- Gerrei. Der Ort wurdebis 1324 von den Pisanern beherrscht, von da an wurde erbis zum Jahr 1839, das Jahr in dem Feudalherrschaft abge-

schafft wurde, von der Familie Carroz beschützt. Im Inneren der Ortschaft ist es möglichMonumente mit historischem Interesse zu besichtigen: die Kirche von San Nicola, imaltgotischen Stil, aus dem Jahr 1400, und der Bogen „Portico Petretto“ aus dem 19.Jahrhundert. An der Küste erhebt sich der Turm „Torre die Dieci Cavalli“(Zehnpferdeturm), dessen Erstellung auf das 16. Jahrhundert zurückzuführen ist, undder Turm von „Torre Salinas“, beide erbaut, um den sarazenischen Eindringlingenentgegenzutreten. An der Seeküste von San Giovanni gibt es nicht nur Sand und kla-res Wasser, es gibt dort auch die gleichnamige Fischgrube, in der ein duzend verschie-dener Fischarten gezüchtet werden, die ganz frisch zubereitet in allen Restaurants derGegend versucht werden können, ein Strandkiosk, an dem man sich nach dem Beach-Volley- Spielen erfrischen kann und einen Bereich, wo man Tretboote mieten kann.Der Strand von Torre Salinas , welcher im Felsen, der ihn von der Lokalität Colostraitrennt, eingekeilt ist, ist nicht weit von einem Salzsee entfernt, auf dem einige Monatelang im Jahr Flamingos leben, die hier und im Komplex der naheliegenden Teiche eineechte natürliche Oase finden. Außerdem gibt es noch die Strände von Cristolaxedu undColostrai, mit feinstem Sand und unendlich lang, die von einem unangetasteten Landund von einem Wasserspiegel, welcher der Teich von Colostrai ist, umkreist sind, in denwärmsten Monaten behütet der Teich von Colostrai Seeraben, Flamingos, Reiher und

Taucher. Colostrai ist seit 1989 geschützter Bereich, wo es nur einerFischergenossenschaft, die in der Zeit die seltensten Arten erhalten haben, erlaubt istzu fischen. Die bekannteste Lokalität, vor allem wegen ihrer Strände, gehört zuMuravera und ist mit Sicherheit Costa Rei, sie liegt auf halben Weg zwischen Muraveraund Villasimius. Muravera ist mit einem kleinen aber effizienten Krankenhaus, mit jederArt von Läden, einem Informationszentrum und mit einem eigenen Radiosender, derdie Musik des Sommers in die Himmelsluft treibt, ausgestattet. Feste und Feste mitKostproben sind während der Sommersaison zahlreich. Die Fußgängerzone desZentrums bietet einem die Möglichkeit, in ganzer Ruhe Shopping zu betreiben.

Muravera is the most important centre of Sarrabus-Gerreiand it's located along the Orientale Sarda main road. It wasruled by the Pisans until 1324, and since then it was protec-ted by the Carroz family, part of the county of Quirra, until 1839

when this kind of domain was abolished. Inside the small town you can visit monu-ments of historical importance: the Late Gothic church of San Nicola (1400) and thePortico Petretto of the 19th Century. On the coast stand the Torre dei Dieci Cavalli (Thetower of the ten horses) of the 16th Century and Torre Salinas, erected in order to con-trast Saracen attacks. Not only sand and clear water in the marina of San Giovanni, butalso a kiosk where you can freshen up after a beach-volley match, a pedal boat rentaland the homonymous fish-pond, where dozens of different fish species are farmedand then can tasted in every restaurant of the zone Torre Salinas beach, wedged into

Muravera, situata lungo l’Orientale Sarda,è il centro più importante del Sarrabus-Gerrei. Fu dominata dai Pisani fino al 1324,e da allora fu protetta dalla famigliaCarroz, appartenente alla contea di Quirra,fino al 1839, anno in cui i feudi furonoaboliti. All’interno del paese è possibile visitaremonumenti d’interesse storico: la chiesadi San Nicola del 1400, di stile tardo-goti-co e il Portico Petretto del XIX secolo. Sullitorale si ergono la Torre dei Dieci Cavallirisalente al XVI secolo e quella di TorreSalinas, nate per contrastare le incursionisaracene.Nella marina di San Giovanni non solosabbia e acqua chiarissima, ma anchel’omonima peschiera, in cui sono allevatedecine di specie diverse di pesci, che sipotranno gustare freschissimi in tutti iristoranti della zona, un chiosco per rinfre-scarsi dopo una partita a beach-volley,un’area per il noleggio dei pedalò. Laspiaggia di Torre Salinas, incuneata fra gliscogli che la separano dalla localitàColostrai, non lontana dalla salina, in cuivivono per alcuni mesi dell’anno splendi-di fenicotteri rosa, che trovano qui e nelcomplesso degli stagni vicini una veraoasi naturale. E ancora, le spiagge diCristolaxedu e Colostrai, sabbia finissima esconfinata, e circondate da un’inviolatacampagna e da uno specchio d’acquaqual è lo stagno di Colostrai, dove cormo-rani, fenicotteri, aironi, tuffetti, riposanonei mesi più caldi. Colostrai dal 1989 è

rocks which separate it from Colostrai, is not far from the salina where beautiful pinkfloyds can find a natural oasis for some months every year. Moreover, Cristolaxedu andColostrai, endless finest sand beaches surrounded by incontaminated nature and theexpanse of water of Colostrai where cormorants, pink floys, herons and dabchicks canrest in the hottest months. It has been a protected area since 1989 and only a fisher-men's cooperative, which has safeguarded the rarest species, is allowed to fish. CostaRei, half way between Muravera and Villasimius, is without any doubts the mostknown spot of Muravera. Muravera has a small but efficient hospital, all kinds of shops,an info-point and a local radio which plays the songs of the summer. During the sum-mer we can count many feasts and festivals.The pedestrain zone in the centre of thearea, makes it possible for people to have a walk or go shopping in complete tranquil-lity

Long white beaches

ph. B

ph. B

Comune / Town hall070 99001

Ospedale / Hospital070 609991

Guardia Medica / First-aid station070 6097737

Carabinieri / Police station070 9930522

Guardia Forestale / Forest Rangers070 9930545

Info. Turistiche / Tourist info 070 991350

Farmacia / Chemist’s070 9930566

COMUNE di MURAVERA

NUMERI UTILI

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La storia meravigliosa di Costa Rei

The wonderful story of Costa Rei

As in a fairy tale, the tourist history of Costa Rei began when a 22 year old boy, son of theowner of a Belgian estate agency, heard for the first time about a certain Aga khan, whohad just bought 2,000 hectares of land on the north east coast of Sardinia with the aim ofestablishing a tourist centre. And so the legendary Costa Smeralda was born. Back in 1962,

the news started the young Guido Van Alphen dreaming, and he decided to set off towards the island of his dre-ams: Sardinia. He had already heard from a few of his compatriots about a corner of the Sardinian coastline thatwas still unexplored, not too far from the island’s principal city but still wilderness. And so began the journey ofGuido van Alphen, one of the many pioneers who created the history of localized tourism and who, thanks totheir entrepreneurial spirit, gave not only life but also a name to one of the most important tourist areas inSardinia. In 1962 the gulf which is now called Costa Rei was an area dedicated solely to sheep farming, withover 15 kilometres of untouched beaches. Roads were non-existent, and reaching the area by car was a difficultand exhausting task. Proceeding towards Castiadas and Muravera one came across only vast areas of uninhabi-ted wilderness, and enormous beaches of the whitest sand bordered by a dense Mediterranean maquis. AfterVillasimius, the first inhabited centre consisted of a recently discontinued penal colony of former prisoners fromthe Castiadas prisons, and Oliaspeciosa which later became a municipality. Over the course of a long journeyalong the east coast as far as Tortoli, Dorgali and the Costa Smeralda, Guido van Alphen carefully evaluated thevarious options and sites of great tourist interest, yet decided to opt for the purchase of the land belonging tothe shepherds of Villagrande situated in the Municipality of Muravera. In short, the first Costa Rei S.p.A compa-ny was born.

The origin of the name Costa Rei

In the 1960s, areas of land could be located only thanks to military maps, which could only be bought inCagliari. On one of these maps you could make out a lagoon called Piscina Rei and a small hill that was calledSa Punta Rei. Costa Rei immediately jumped out as the perfect name, a tourist brand, exotic. It was thereforedecided to also name the first hotel built on the coast Hotel Villa Rei. From then on the name Costa Rei was usedto refer to the whole Gulf, from Cala Sinzias as far as Capo Ferrato. The hotel Villa Rei opened the Costa Rei tou-rist season at the beginning of summer 1965.Other pioneers arrived, also from Belgium, who embarked on the task of parcelling out the land. The first Villas,perfectly integrated into the surrounding area, were designed and constructed with a flat roof covered withearth where a garden could be cultivated. The original idea was to make the structures invisible in the middleof the Mediterranean maquis, so as not to deface in any way the wild and enchanting landscape that was togreet the first guests of Costa Rei.

Come nelle favole, la storia turisticadi Costa Rei comincia nel momen-to in cui un ragazzo di 22 anni,figlio del titolare di una agenziaimmobiliare belga, sente parlareper la prima volta di un certo Agakhan, che aveva appena comprato2000 ettari di terreno sulla costanord orientale della Sardegna conl’intenzione di insediare un centroturistico. Era nato il mito dellaCosta Smeralda”. In quel lontano1962, la notizia fece sognare il gio-vane Guido Van Alphen, che decisedi partire alla volta dell’isola deisuoi sogni : la Sardegna. Aveva giàsentito parlare da alcuni connazio-nali di un lembo di costa sardaancora inesplorato, non troppodistante dal capoluogo isolano maancora selvaggio. Arrivato aCagliari e ottenuto il primo contat-to con un intermediario del luogo,conosce il giovane Pietro Valerio,sposato con una ragazza diVillasimius e trasferitosi inSardegna dalla penisola . Valerioconosceva bene le località piùbelle del sud est e le famiglie dipastori provenienti dalla Barbagia,che allora erano gli unici possiden-ti terrieri della costa sud orientale.Inizia così il viaggio di Guido vanAlphen uno dei tanti pionieri chehanno fatto la storia del turismo

locale e che grazie al suo intuitoimprenditoriale diede non solo inatali ma anche il nome ad unadelle più importanti località turisti-che della Sardegna. Nel 1962 ilgolfo che adesso si chiama CostaRei era una zona ad esclusivavocazione pastorale, con oltre 15chilometri di spiagge vergini. Nonesistevano strade, e raggiungere lalocalità in auto era impresa arduae faticosa. Dopo svariati chilometridi strada bianca, il premio di tantafatica era comunque la visione discenari mozzafiato, che si presenta-vano lungo la strada panoramicache partendo dal golfo di Cagliaricollegava il Capoluogo alla costaorientale. Passando per Solanas eprocedendo verso Villasimius, s’in-cominciavano comunque ad intra-vedere le prime, timide avvisagliedi quella che poi si sarebbe rivela-ta una vera e propria industria turi-stica. La prima struttura turisticaricettiva sorgeva a Torre delleStelle, un villaggio di proprietà diuno svizzero, e pochi chilometripiù avanti si intravedeva quello chepoi diventerà il Grand Hotel CapoBoi, di proprietà di un belga , sito apoca distanza dal centro urbanodell’attuale Comune diVillasimius. Allora, appena 50 annifa, Villasimius era un piccolissimo

borgo di pescatori e carbonai cheoffriva ai visitatori soltanto piccoloalbergo ristorante , la “Stellad’Oro”,un solo bar ed un distributo-re di carburante. Procedendo versoCastiadas e Muravera si potevanotrovare solo estese aree disabitatee selvagge, enormi spiagge di sab-bia bianchissima contornata dauna foltissima macchia mediterra-nea. Dopo Villasimius, il primo cen-tro abitato era costituito dalla colo-nia degli ex detenuti delle carceridi Castiadas , appena dismessa, eda Oliaspeciosa poi diventatoComune. Nel corso di un lungoviaggio lungo la costa orientale,fino a Tortolì , Dorgali e la CostaSmeralda Guido van Alphen valu-ta attentamente le varie proposteed i siti di maggior interesse turisti-co, e decide comunque di optareper l’acquisto delle terre di proprie-tà dei pastori di Villagrande site nelComune di Muravera. Nel frattem-po in Belgio, grazie alla buona pub-blicità del padre e della suaAgenzia Immobiliare, il giovaneGuido non fa fatica a trovare i socidi capitale per costruire un albergoed un villaggio turistico. Si trattavadi una strategia utile per far saliresensibilmente i valori dei terreniche s’intendevano acquistare perpoi rivendere ai suoi stessi conna-zionali. In breve nasce la primasocietà Costa Rei S.p.A. Subitodopo altri pionieri, sempre dalBelgio, intraprendono la realizza-zione delle prime lottizzazioni. Conle imprese approdarono a CostaRei anche le opere di un giovanissi-mo architetto il belga Eric Balliu,vincitore del prestigioso PremioRoma Architettura, che aveva deci-so di mettere alla prova il proprioingegno e la propria creatività pro-prio a Costa Rei. Fu Eric Balliu aconcepire il disegno delle primeVille, perfettamente integrate conl’ambiente circostante, realizzatecon un tetto piano e ricoperto diterra per poterci coltivare un giar-dino. L’idea, peraltro oggi attualissi-ma, era nata con l’intento di rende-re invisibili le costruzioni all’inter-no della macchia mediterranea, inmodo da non deturpare in nessunmodo lo scenario selvaggio e sug-gestivo che si sarebbe prospettatoai primi ospiti di Costa Rei.Purtroppo non la videro in questo

Villasmius

Durante il medioevo ilprincipale insedia-mento era sorto neipressi del promontorio

di Capo Carbonara. L'antica citta-dina viveva proprio grazie all'attivi-tà dei carbonai che potevanosfruttare le ampie distese boschivedei monti circostanti. Il centro eracomunemente chiamato in linguasarda Crabonaxia” ,tradotto inItaliano come '' Carbonara''.

Barbagia

Il suo nome sembra derivare dal latino Barbaria perché fu a lungouna zona resistente alla colonizzazione romana della Sardegna,tanto da latinizzarsi in ritardo rispetto al resto dell'isola: in tal senso varicordato che il termine "Barbarus" designava in senso letterale colo-

ro i quali non erano cittadini romani e non parlavano dialetti latini. Gli abitanti di que-sta regione sono chiamati "barbaricini". Il termine Barbagia venne esteso dai Romania tutti quei territori sardi fortemente resistenti alla colonizzazione

modo i costruttori che arrivaronosuccessivamente . Per loro lecostruzioni , soprattutto se belle,dovevano poter essere ammirate enon nascoste .

L’ origine del nome Costa ReiNegli anni 60 i terreni potevanoessere individuati solamente graziealle carte militari, acquistabili solo aCagliari c/o la libreria Dessì. In unadi queste carte, si poté notare unostagno che si chiamava Piscina Reied una collinetta che si chiamava

Sa Punta Rei. Costa Rei apparvesubito un nome azzeccato, un mar-chio turistico, esotico. Si decisepertanto di chiamare anche ilprimo albergo nato sulla costa conil nome di Hotel Villa Rei. Subitodopo, con la prima pubblicitàstampata, si utilizza il nome CostaRei per tutto il Golfo, da Cala Sinziasfino a Capo Ferrato.L’albergo VillaRei apre la stagione turistica diCosta Rei all’inizio dell’estate 1965.

Costa Rei,

Guido Van Alphen sulla spiaggia

alcune foto storiche di Costa Rei

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Villaputzu, gioiello della costa sud est

Un piccolo paradiso

Villaputzu jewel of south east coast

On the extreme North of Sarrabus, Villaputzu developed around the 10th Century when the Arabsstarted raiding the coasts, thus forcing the local popolation into migrating inwards. Only a few kilo-meters away is Porto Corallo, a long sandyshore interrupted at a point by the mouth of theFlumendosa, the longest river of the island, which separates Villaputzu from Muravera. Porto Coralloowes its name to the coral which can be extracted from its creeks. A port capable of welcoming500 boats has being operating for some years. Torre di Porto Corallo (The Tower of Porto Corallo)

stands opposite the port. This tower was built by the Spanish in the 16th Century in order to contrast the pirates' aggres-sions. Castello di Quirra (The Castle of Quirra) and (La Torre di Murtas) are also part of the cultural inheritance of Villaputzu.The Castle is close to Chiesa di San Nicola (The Church of San Nicola), not far from the small town. With its towers, an innergarden and some typical rooms of the period, such as the accomodation of the lord of the manor, the chapel and thearmoury, this Castle was the residence of the Earls of Carroz for several decades. The Tower of Murtas was built about acentury later, in order to stop attacks from the coast. Other examples of this defensive system are Torre di San Lorenzo (TheTower of San Lorenzo)and Torre Motta (The Tower of Motta). Villaputzu organizes shows and feasts all year long. One ofthe most moving Summer feasts is the Feast in honour of Madonna del Mare (Madonna of the Sea), held in August inPorto Corallo.In addition to the most known tourist destinations Villasimius, Costa Rey and Muravera, there is a less famous, yet fasci-nating place to see in the area: Porto Corallo, a small patch of land washed by the sea and protected by the mountains.Long, silver-coloured sand beaches alternate with gorgeous reefs where you can lay down and sun bathe. There are manysmall coves scattered along the coast, where you can swim and relax, mirror calm creeks where you can admire the lushsea flora. And, if you just turn around, you will discover that you are immersed in the green of Mediterranean shrub, fullwith colours and fragrances that pervade junipers, century-old oaks, oleasters, and wide streeps of myrtle. Porto Corallo isa small paradise, equipped with all sorts of comforts. From the small harbour you can take a walk on the coastline, whereyou will find a nice camping place, some picnic areas and finally the beach, equipped with refreshment booths, sunshadeand deck-chair rent service, as well as a diving center. Close to the beach there is a recently built tourist resort, with its pret-ty stone houses in the typical Mediterranean colours. There are houses for rent, sport facilities, a supermarket, fast-food,tobacconist’s, pizzerias and restaurants with terraces facing the sea, a real chance to discover the wine and gastronomictreasures of South Sardinia: from fish of the bay to the delicious local meat dishes to be tasted with the excellent Sardinianwines. The resorts has also a wellness center, where you will can enjoy relax with sauna, massage, multi-sensory shower,gym and swimming pool. There’s also entertainment for all: children and adults, during the day as well as in the evening.In short, Porto Corallo is indeed worth a stop during your holiday itinerary.

Villaputzu liegt im extremen Norden des Sarrabus und ist ein Zentrum, das sich um das 10. Jahrhundertentwickelt hat: in diese Zeit sind auch die ersten Einfälle der Arabier an den Küsten zurückzuführen, welchedie Wanderung der lokalen Bevölkerung in das Landesinnere provozierten. Wenige Kilometer vom Ortentfernt befindet sich die Lokalität von Porto Corallo, Küstenstück, aus einem sandigen Küstenstreifen beste-hend, der in einem Stück von den Mündung des Flumendosas- der längste Fluss Sardiniens, der Villaputzuvon Muravera trennt- unterbrochen wird. Porto Corallo wird so genannt, weil von den Einbuchtungen zwi-

schen seinen Klippen Bruchstücke von wundervollen Korallen zu gewinnen sind. Seit einigen Jahren ist der Hafen in Betrieb, mit 500Bootsplätzen. Dem Hafen gegenüber liegt der Turm von Porto Corallo- im 16. Jahrhundert von den Spaniern gebaut, um den Überfäl-len der barbarischen Piraten entgegenzuwirken. Kulturelles Erbgut von Villaputzu sind auch das Schloss von Quirra und der Turm vonMurtas. Das erstgenannte liegt nahe der Kirche von San Nicola, nicht weit von der Ortschaft entfernt, das Schloss war jahrzehntelang dieResidenz der Grafen von Carroz , es besteht aus Türmen, einem Innenhof und einigen Bereichen, die für Konstruktionen dieser Zeit typischsind, wie das Haus des Schlossherrn, die Kapelle und die Waffenkammer. Der Zweitgenannte wurde ca. ein Jahrhundert nach dem Schlossgebaut, um den Angriffen an den Küsten entgegenzuwirken, gemeinsam mit den Türmen von San Lorenzo und Motta ist er Teil einesüber Jahrhunderte vorbereiteten Verteidigungssystem. Die Gemeinde organisiert im Sommer und auch das ganze Jahr überVeranstaltungen und Feste. Eines der emotionsreichsten Feste wird während des Sommers veranstaltet, es ist das Fest zu Ehren derMadonna des Meeres, welches im August am Hafen von Porto Corallo stattfindet. Neben den bekanntesten touristischen Zielen, wieVillasimius, Costa Rey und Muravera, gibt es im Gebiet einen weniger bekannten, obwohl faszinierenden Ort, den man besuchen muß:Porto Corallo, kleine Landsstrecke zwischen Meer und Bergen. Lange, silberfarbene Sandstrände wechseln mit dem herrlichen Felsenriff,wo man liegen und sonnenbaden kann. Es gibt zahlreiche kleine Büchte, wo man schwimmen und sich entspannen kann, sowie dieüppige Meerflora bewundern kann. Man braucht nur auf das Landsinnere zu blicken, um den Mittelmeerbusch zu entdecken, die üppi-ge, farbenprächtige und duftreiche Vegetation, die inmitten von Wacholdern, jahrhundertenalten Eichen, Oleastern und Myrten wächst.Porto Corallo ist ein kleines Paradies mit allem Komfort. Von dem kleinen Hafen her, kann man an der Küste entlang spazieren: dort fin-det man einen schönen Campingplatz, einige Picknicksgebiete und schließlich den Strand, der mit Kiosks, Sonnenschirm- undLiegestuhlverleihservice, sowie einem Diving Center ausgestattet ist. In der Nähe des Strandes befindet sich ein neulich eröffnetesTouristenressort mit hübschen Steinhäusern in den typisch Mittelmeerfarben. Es gibt einen Hausvermietungsservice, Sportanlagen,einen Supermarkt, Fast-food, Tabakladen, Pizzerias und Restaurants auf Terrassen zum Meer: eine einzigartige Gelegenheit, um dieSchätze der Wein- und Esstradition Süd-Sardiniens kennenzulernen und zu genießen, vom Fisch aus Bucht bis auf das köstlicheFleischgerichte, die man mit dem vorzüglichen sardischen Wein kosten kann. Das Ressort hat auch ein Wellness Zentrum, das allerleiEntspannung anbietet mit Sauna, Massage, Erlebnisdusche, Fitnesscenter und Schwimmbad. Unterhaltung für alle, Kinder oderErwachsene, tagsüber und am Abend ist auch garantiert. Es lohnt sich also, Porto Corallo in Ihre Urlaubsroute einzuschließen!

Comune / Town hall 070 997013

Ospedale / Hospital070 609991

Guardia Medica / First-aid station070 6097737

Carabinieri / Police station 070 997022

Porto Turistico / Small harbour393 9238334

Info. Turistiche / Tourist info 070 996134

Farmacia / Chemist’s070 997052

cappella e l'armeria. La secondainvece fu costruita circa un seco-lo dopo il castello per fermare gliattacchi costieri e, insieme allatorre di San Lorenzo e a TorreMotta, fa parte del sistema difen-sivo predisposto nei secoli. Ilpaese organizza nel periodo esti-vo, così come nell'arco dell'interoanno, manifestazioni e festività:una delle più emozionanti,durante l'estate, è la festa inonore della Madonna del Mare,che si tiene in agosto a PortoCorallo.

Tra le più note località turistichecome Villasimius, Costa Rey eMuravera, fa timidamente capolinoPorto Corallo, uno squarcio di terrabagnato dal mare e protetto dallemontagne. Distese di sabbia, daltipico colore argentato,sono inter-rotte da spettacolari scogliere su cuici si può distendere per godersi ilsole; lungo tutta la costa sono sparsepiccole calette dove poter stare intotale tranquillità, insenature naturalicreano specchi d’acqua cristallina incui ci si può immergere per ammira-re la flora marina. Dalla stessa spiag-gia basta voltare lo sguardo peraccorgersi di esser immersi nel verdedella macchia mediterranea, colori eprofumi danzano magicamente traginepri, querce secolari, olivastri eimmancabili distese di mirto selvati-co. Porto Corallo è un piccolo paradi-so dotato di ogni confort. Dal portic-ciolo inizia la passeggiata sul litoraledove possiamo trovare un graziosocampeggio ed alcuni punti ristorosino ad arrivare alla spiaggia attrez-zata con Chioschi, servizio di noleg-gio ombrelloni e sdraio e un divingcenter.Poco distante sorge il villaggio turi-stico, di recente costruzione, condeliziose case in pietra e dai tipicicolori mediterranei. Casa vacanze,Impianti sportivi, market, fast food,tabacchi, pizzerie e ristoranti con ter-razza sul mare per scoprire edapprezzare i sapori eno-gastronomi-ci tipici del sud sardegna, variandotra pesce del golfo e saporite carnilocali accompagnati da ottimi vininostrani. Nel cuore del villaggio un

attrezzata isola del benessere è acompleta disposizione per farti pas-sare una vacanza all‘insegna delrelax con saune, massaggi, docceemozionali, palestra e piscina, e deldivertimento con animazione diur-na e serale sia per gli adulti che per ipiù piccini.Insomma, Porto Corallo è una tappache non deve mancare nell’itinerariodelle vostre vacanze.

Villaputzu, situato all'estremonord del Sarrabus, è un centroche si è sviluppato intorno al Xsecolo: a questo periodo risalgo-no, infatti, le prime incursioniarabe contro le coste, che provo-carono la migrazione della popo-lazione locale verso l'interno. Apochi chilometri dal paese si puòraggiungere la località PortoCorallo, area costiera costituitada un lungo arenile interrotto inun tratto dalla foce delFlumendosa, il secondo fiumedell'Isola, che separa Villaputzuda Muravera. Porto Corallo è cosìchiamato poiché nelle insenatu-re tra gli scogli è possibile estrar-re frammenti di splendido coral-lo. Da alcuni anni è in funzione ilporto, capace di 500 posti barca.Antistante il porto, sorge la Torreedificata dagli spagnoli nel XVIsecolo per contrastare le aggres-sioni dei pirati barbareschi.Patrimonio culturale diVillaputzu sono anche il castellodi Quirra e la torre di Murtas: ilprimo, situato vicino la chiesa diSan Nicola, poco distante dalpaese, fu per diversi decenni resi-denza dei conti Carroz, dotato ditorri, di un cortile interno e dialcuni ambienti tipici dellecostruzioni del periodo, comel'abitazione del castellano, la

Villaputzu, spiaggia di Porto Tramatzu

La Torre di Porto Corallo

vista sulla prima spiaggia

NUMERI UTILI

Infowww.comune.villaputzu.ca.it

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Nella zona più interna della suggestiva edaffascinante regione geografica delSarrabus, si staglia San Vito: paese incante-vole e di antiche origini può vantare unpatrimonio ambientale incontaminato e distraordinaria bellezza, in grado di integrareil turismo costiero, offrendo le condizioniideali per scoprire attraverso escursioni, iti-nerari e percorsi eno-gastronomici, il sapo-re vero della Sardegna. A poca distanza daSan Vito si trovano le “Domus de Janas”,tombe rupestri risalenti a circa 4000 anni faed il “Monte Lora”, dall’enigmatico profilo didonna dormiente. Nella parte alta delpaese merita invece di essere visitata lachiesa medioevale di San Lussorio, risalen-te al XIV sec., mentre a San Priamo, frazionedi San Vito, è possibile ammirare l’omoni-mo santuario, una chiesetta del XIII sec. chesorge arroccata su una montagna, caratte-rizzata dalla presenza, al suo interno, di unaDomus de Janas dalla quale sgorga unasorgente dalle acque anticamente ritenutemiracolose. Nelle vicinanze si scorge impo-nente la figura del nuraghe “Asoro”, com-

plesso nuragico edificato con tecnicamegalitica del tipo pseudo-nuraghe. SanVito non è solo ambiente, ma è anche riccodi artigianato e tradizioni, tra cui è d’obbli-go la citazione dell’antico e originale stru-mento musicale a fiato “Le Launeddas” o“Sonus de Canna”, di cui San Vito vanta iprincipali maestri. La cucina locale, sempli-ce e genuina, è arricchita da mille sapori, trai quali in particolare quelli della “Prazzira”,pizza tipica sanvitese formata da ingredien-ti poveri, ma sapientemente mescolati traloro. Altra caratteristica sono gli arrosti diporchetto e di capra e le grigliate di pesce,come testimoniano le feste e le sagre pae-sane appositamente organizzate. Per ultimi,ma non per questo meno importanti erinomati, i formaggi, i vini e i dolci tipici delterritorio ottenuti da una sapiente lavora-zione del formaggio e delle mandorle.

Natura e testimonianze storiche rendono d’obbligo una visita in questo paese chesi trova nella zona più interna del territorio sarrabese

Comune / Town hall070 9927034

Ospedale / Hospital070 609991

Ente Foreste della Sardegna070 9929059

Carabinieri / Police station070 9927022

Vigili del Fuoco / Fire Brigade070 9929006

Info. Turistiche / Tourist info 070 9929035

Farmacia / Chemist’s070 9927024

COMUNE di SAN VITO

San Vito liegt im Landesinneren der Gegenddes Sarrabus und wird von den FlüssenFlumendosa und Flumini Uri durchquert. Eswird vermutet, dass das Dorf im Mittelalter

entstand. Es hat seinen Namen seinem Schutzpatron zu verdanken,dem die heute restaurierte Gemeindekirche gewidmet ist. ImInneren der Ortschaft haben die Gassen ihren antiken Charmebehalten, während in der „via Nazionale“ einige Häuser im liberalemStil zu sehen sind. Wendet man sich Richtung Monte Narba, in derLokalität von Santa Rosa, ist es möglich eine Nekropolis zu sehen,welche auf 4000 Jahren zurückzuführen ist: es ist ein Komplex derDomus de Janas, unterirdische Gräber, die aus dem Granitfelsengehauen wurden. Nicht weit weg von Santa Rosa befindet sich dasDorf für die Gewinnung von Mineralien, welche wegen ihrerKlarheit und Reinheit in ganz Italien und in ganz Europa berühmtwaren. Das Dorf ist in zwei Zonen geteilt: in der Ersten befindet sich dieVerwaltung (Lagerräume, Krankenhaus, Büros), in der Zweiten dasGebäude, in dem die Mineralien behandelt wurden. Folgt man dieStraße weiter, ist es möglich die Villa des Direktors, die auch „Villa

Madama“ genannt wird, zu besuchen. Zu San Vito gehört auch dasLanddorf von San Pietro, das auf der Staatsstraße liegt. Es wird vonungefähr tausend Personen bewohnt, die fast komplett von derAgrarwirtschaft und von der Hirtenarbeit leben. Es entstand nach dem zweiten Weltkrieg mit dem Bau einigerHäuser, einer Schule und einer Kirche, die aus zwei Teilen besteht, derErste stammt aus dem 11. Jahrhundert und der Zweite aus der Zeit der spanischen Herrschaft:eine Legende besagt, dass aus der Quelle, die sich im antikeren Teilder Kirche befindet, ein Wunder vollbringendes Wasser sprudelt. Aufder Staatsstraße, die nach Cagliari führt, ist es möglich die, NuragheBasoru“ zu bewundern.

The historical testimonies and nature of thissmall town located in the innermost part ofSarrabus are truly worth a visit. San Vito is in theinnermost zone of Sarrabus and the

Flumendosa and Flumini pass through it. It can be inferred that itwas founded in the Middle Ages. It owes its name to its patron saintthe recently restored paris church is dedicated to.

Inside the small town the alleys have mantained their ancient char-me, while via Nazionale has different art nouveau buildings. If youhead towards Monta Narba, in Santa Rosa, you can visit the necro-polis. It dates back to 4000 years ago and it is a “Domus de Janas”complex, a burial ground dug into the granite. Not far from SantaRosa is the mining village, whose minerals were famous in Italy andall over Europe for their limpidity. The village has two zones, one for the buildings used for the admi-nistration (warehouses, hospital, offices) and one for the buildingswhere the minerals were taken care of. The rural village of SanPriamo located on the main road is also part of San Vito. It counts about one thousand people who live almost completely onagriculture and rural farming. It was born after World War I withsome houses, one school and a church, the latter consisting of twoparts, one dating back to the 11th Century and one back to theSpanish Rule. Legend has it that miraculous water flowed out offrom the spring in the oldest part of the church. On the main roadthat takes to Cagliari you can also admire the Basoru Nuraghes.

NUMERI UTILI

San Vito il cuore del sarrabus

The heart of Sarrabus

San Priamo, il santuario

Nuraghe Asoru

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ro ben fatto su un artista che a suo dire meri-tava gli onori della cronaca ed ecco arrivare,grazie a un finanziamento dalla RegioneSardegna, la mostra e il catalogo. Diversi i rife-rimenti di Sgarbi, alla Biennale di Venezia conil suo Padiglione Italia, ricettacolo di lodi e cri-tiche, come sempre avviene quando si ha ache fare con il suo curatore, e al PadiglioneSardegna, appena inaugurato al Masedu diSassari. Uno stato dell’arte attuale, descrittocome poliforme, dinamico e attivo. Un’arteviva in ogni parte d’Italia, anche in Sardegnae anzi a suo dire, con compiaciuta sorpresa,più di quanto ci si aspetti, a dimostrare che iconfini sono solo geografici. Un discorso tra-volgente e accurato che non tralascia di sof-fermarsi, mentre sfoglia le pagine del catalo-go e mostra le immagini dei dipinti al foltopubblico, sulla figura di Grassi.Ringraziamenti finali per tutti quelli chehanno contribuito alla realizzazione dellamostra, ai prestatori privati e pubblici:Regione Sardegna, Regione Sicilia, Comunedi Monserrato, agli eredi di Hoder ClaroGrassi e di Brancaleone da Romana, e allacuratrice e ispiratrice Ivana Salis. Poi final-mente taglio del nastro per il nuovo museo evisita guidata con Vittorio Sgarbi, ciceroned’eccezione, che al termine non si è sottrattodalla firma di numerosi cataloghi. Così si èconclusa una giornata di festa e cultura per ilComune di San Vito.

Orari d’apertura:Museo Comunale di San VitoP.zza Municipio, 3lunedì-martedì chiuso la mattinalunedì-venerdì 10.00-13.00; 18.30-23.30sabato-domenica 10.00-13.00; 19.00-24.00

Il nuovo museo comunale di San VitoSabato 11 giugno il nuovo Museo Comunaledi San Vito è stato inaugurato alla presenzadi Vittorio Sgarbi, curatore con Ivana Salisdella mostra Hoder Claro Grassi. L’uomo trasogno e realtà, visitabile sino all’ 11 agosto.Una scelta d’elite per un piccolo comune,che ha deciso di rendere omaggio all’artistatoscano, ma d’adozione cagliaritana, prota-gonista, tra il 1940 e 1967, delle vicende arti-stiche isolane e non solo. Un progetto cura-to da Vittorio Sgarbi, conoscitore ed estima-tore dell’arte sarda, attento a scoprire e stu-diare figure eclissate dal tempo e dallevicende storiche. Nel suo ruolo “di ponte trala Sardegna e la penisola”, il critico ferrarese,si è già interessato a figure di fondamentaleimportanza per l’arte sarda, dando lorodignità nazionale, come tra gli altri GiuseppeBiasi e Brancaleone Cugusi, da lui ribattezza-to da Romana, presente in mostra insieme aCesare Cabras, maestro e caro amico diGrassi. L’esposizione si articola in un percor-so che rimanda ai rapporti tra i tre pittori,con 34 opere di Grassi, tre di Brancaleone daRomana e tre di Cesare Cabras, queste ulti-me provenienti dal Comune di Monserrato.Hoder Claro Grassi, pittore di realtà, cono-sciute e sognate, rappresenta in Sardegnaun’arte di fine introspezione, a metà stradatra Metafisica e Surrealismo. Artista, scono-sciuto ai profani, che ha avuto riscontri posi-tivi e riconoscimenti durante tutta la carrieraed è stato un punto di riferimento per i suoicolleghi, essendo promotore e organizzato-re di diverse iniziative. Questo è il punto fon-damentale che lega Grassi a Brancaleone daRomana, come testimonia una lettera dellostesso indirizzata a suo fratello Guglielmo, aseguito di una visita di Grassi per visionare leopere di Brancaleone e presentarle a unamostra sindacale. Invece, il rapporto conCesare Cabras è più intimo e assiduo e tuttala prima fase pittorica di Grassi è riconduci-bile al modello del pittore monserratino.Durante la conferenza di presentazione, allapresenza del nuovo sindaco di San Vito,Maria Gabriela Meloni, dell’Assessore allaCultura, Annalisa Utzeri, ospite anche il neosindaco di Monserrato Gianni Argiolas,Sgarbi ha raccontato la nascita della mostra.In occasione delle tre mostre dedicate allavita della Vergine, ospitate dal MuseoDiocesano di Cagliari, diretto da Maria LuciaBaire, ex Assessore alla Cultura della RegioneSardegna, una sua collaboratrice, Ivana Salis,gli ha fatto leggere la sua tesi di LaureaSpecialistica, su Hoder Claro Grassi. Un lavo-

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La Sardegna vanta un ottimo ter-ritorio che si offre generoso a chivoglia sfruttare al meglio lepotenzialità della sua “mountainbike”. La particolare conformazio-ne morfologica della nostrasplendida isola, la sua vasta flora eincantevole fauna selvatica, attiraogni anno tantissimi visitatoripronti ad avventurarsi per i boschie le stradine più impervie allaricerca di una sana scarica di adre-nalina e ovviamente all’immanca-bile sfida con la natura e le pro-prie forze. Gli Itinerari che si dira-mano per tutta la zona del sud estdella Sardegna in particolare,sono piuttosto rinomati. La lorobellezza e la loro unicità li rendemeta prediletta per tanti appas-sionati di MTB. Per gli amanti dellanatura e degli sport all'aria aperta,la Mountain Bike è il mezzo piùindicato per muoversi liberamen-te alla scoperta di nuovi e affasci-nanti itinerari. Riscoprire quelgusto per l'avventura, tra alberi eforeste secolari e poter ascoltare isuoni di una natura vivida e rigo-gliosa, rappresentano aspettipeculiari di quello che inSardegna è uno sport, ma ancheun hobby praticatissimo: l'escur-sione in Mountain bike. Sono tantigli itinerari a disposizione degliappassionati di questo sport eogni anno a questi se ne aggiun-gono di nuovi. L'itinerario “Il

La Sardegna segreta in Mountain BikeDiscover secret Sardinia by mountain bike

Sardinia offers great possibilities to mountain bike riders thanks to the beauty and uniqueness ofits trails. For nature and outdoor sport lovers, mountain biking is the best way to move freely. It is achance to rediscover a taste for adventure and listen to the sounds of a wild nature. There are manytrails available and every year new ones are added. "The Deer" trail, which is found in Burcei, Sinnai,

Maracalagonis, S.Vitus and Castiadas, is one of them. About 64 km long, it is considered one of the most extreme trails. Ittraverses the heart of Sarrabus, an area characterised by mountain ranges that are more than 1,000 m above sea leveland where in winter you can also find snow. In this area, and between Burcei and Sinnai, you can find some of the largestand best preserved forests in all of Sardinia. It is no coincidence that these places are the ideal habitat for the Sardiniandeer, hence the name of the trail. Also in this area you can take another two routes: "i Guadi" and "Baccu Malu”. These arejust some of the most popular trails for mountain biking enthusiasts but Sardinia is full of trails to explore, both in inlandand coastal areas. Travelling by mountain bike allows you to discover a secret and wonderful Sardinia!

Sardinien rühmt sich eines ausgezeichneten Gebietes, welches sich großzügig jenem bietet, deram besten die Leistungen seines Mountainbikes ausnützen möchte. Die einzigartigeBeschaffenheit unserer wunderschönen Insel, die ausgedehnte Flora und die hinreißende wildeTierwelt zieht jedes Jahr sehr viele Besucher an, welche bereit sind, sich mit der Natur und den

eigenen Kräften in den Wäldern und Bergwegen auseinander zu setzen. Die Routen, die sich über die gesamte Süd -östliche Küste ausdehnen sind sehr berühmt. Ihre Schönheit und Eigenheit macht sie zu einem beliebten Ziel für lei-denschaftliche Mountainbike Sportler. Für die Liebhaber der Natur und der Sportarten im Freien ist das Mountainbikedas ideale Mittel, um neue und faszinierende Routen zu entdecken. Den Geschmack für das Abenteuer wieder zuentdecken zwischen uralten Bäumen und Wäldern und den Geräuschen einer lebhaften und üppigen Natur zu lau-schen, stellen die wichtigsten Aspekte dieses sehr praktizierten Sports dar. Die Route " Il cervo", welche sich über dieGebiete von Burcei, Sinnai, Maracalagonis, S.Vito und Castiadas ausdehnt, ist eine davon. Sie ist ca. 64 km lang und isteine der extremsten Strecken. Sie ist daher nicht geeignet für jene, welche keine perfekte Körperkondition und wenigTraining besitzen.Cervo” che si sviluppa per i territo-

ri di Burcei, Sinnai, Maracalagonis,S.Vito e Castiadas è uno di questi.Lungo circa 64 km, è consideratouno dei percorsi più estremi. Nonè dunque particolarmente indica-to a persone che non siano in per-fetto stato fisico e allenamento. Lazona che esso attraversa è il cuorepulsante del Sarrabus, caratteriz-zato da rilievi montuosi che supe-rano anche i 1000 m di altezza sulmare, dove in inverno è anche

possibile trovare la neve. In questazona, tra Burcei e Sinnai, si trovanoalcune delle foreste più ampie emeglio conservate di tutto il terri-torio sardo. Non è un caso se que-sti luoghi siano l’habitat idealeper il Cervo Sardo, da cui derivaanche il nome dell’itinerario.Sempre in questa zona è possibileanche avventurarsi per altri duepercorsi: quello soprannominato “iGuadi” e poi “Baccu Malu”. Questisono solo alcuni dei percorsi più

noti algli appassionati di MTB, mala Sardegna è ricchissima di itine-rari da scoprire, sia nell'entroterrache nelle aree costiere. Gli sce-nari che si presentano sonotutti da “scoprire” tappa dopotappa. In mountain bike si offreall'occhio dell'escursionista, unaSardegna diversa. Quella piùsegreta e meravigliosa!

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Armungia, il museo a cielo apertoIl museo diffuso, la valorizzazione del patrimonio storico, artistico e culturale

Armungia, the open-air museum

Armungia is situated on a hill 365 m. above sea level, in a predominantly mountai-nous area. It is 65 km from Cagliari, in the central part of Gerrei, inland SoutheastSardinia. The Civic Museum System includes a number of places which represent thehistory and culture of the area. The Ethnographic Museum recreates the world of peasant culture expressed by the

community of Sarrabus Gerrei and you can see agricultural, cooking and weaving equipment.The “Bottega del Fabbro” houses a forge for the manufacture of iron and porch with wood frame for sho-eing animals. The "Emilio and Joyce Lussu" historical museum is housed within the “House of theSecretary”, an important nineteenth-century manor house. A photographic exhibition and a series of mul-timedia stations guide the visitor through a fascinating tour, in particular concerning the life of EmilioLussu. Behind the Ethnographic Museum, we find the majestic Nuraghe monotower, built between the14th and 15th centuries BC, where a cistern for water collection dating from the Byzantine period (6th– 7th century. A.D.) can be found.

lenni, in ottimo stato di conservazio-ne, situato in prossimità dell’anticopalazzo comunale, oggi sede delMuseo etnografico “Sa Domu de isAinas”. Il museo ricostruisce l’universodella cultura contadina espressa dallecomunità del Sarrabus Gerrei, attra-verso l’esposizione degli strumentidel lavoro agricolo, i cicli della coltiva-zione e della lavorazione del grano, illavoro femminile della tessitura edella panificazione. Da qui, percorren-do i caratteristici viottoli del centro, siraggiunge la Bottega del Fabbro, checonserva al suo interno gli ambientida lavoro de su ferreri, l’antico forgia-tore ferraio. Lungo la via principale siincontra la “Casa del Segretario”, edifi-cio padronale del XIX secolo di parti-colare pregio architettonico, i cuispazi interni ospitano il Museo storicoEmilio Lussu, del quale ripercorre lavicenda biografica: dall’esperienzadella Grande Guerra nella BrigataSassari, alla fondazione del PartitoSardo d’Azione, fino alla lotta antifa-scista e all’esperienza politica delsecondo dopoguerra. Tra i diversi

ambienti espositivi del museo, la Salamultimediale offre la possibilità divisionare il CD ROM “Emilio Lussu: lastoria di un uomo” e i suoi contenuti:fotografie, testi di approfondimento,documenti storici digitalizzati, filmatie interviste d’epoca.

Armungia è un caratteristico centrosituato su una collina a 365 metri sullivello del mare, collocato nel Gerrei,zona interna della Sardegna sud-orientale a carattere prevalentemen-te montuoso. Il paese appare sospesotra rilievi calcarei e l’ampia valle delFlumendosa, che ne caratterizza for-temente il territorio, tra i silenzi deiboschi e i profumi della campagna.L’abitato offre numerosi esempi diabitazioni tradizionali, costruite in pie-tra, tipiche dell’economia agro-pasto-rale di una volta. Nei cortili delle casesi trovano spesso giardini fioriti, picco-li locali anticamente adibiti al ricoverodel bestiame, oltre al tradizionaleforno a palla. Tracce della cultura delquotidiano si susseguono lungo levie del paese, oltre a monumenti diinteresse storico ed archeologico. Ilcentro storico si raccoglie attorno aun nuraghe monotorre, imponentecustode del territorio da oltre tre mil-

Il Sistema Museale

Il Sistema Museale civico è articolatoin un insieme di luoghi situati all’inter-no del centro abitato: il Museo etno-grafico “Sa Domu de is Ainas” , laBottega del Fabbro, il Museo storico“Emilio e Joyce Lussu”, il Nuraghe alcentro del paese e la Chiesa dellaBeata Vergine Immacolata.

Orari di apertura: mercoledì, giovedì, venerdì, sabato edomenica Mattina: 10:00 – 13:00 Pomeriggio: 16:30 – 20:00

Sistema Museale: Sede centrale e biglietteria unica:Museo Etnografico (Piazza Municipio) Info Tel.: 070 9589011www.armungiamusei.itMail:[email protected]

La bottega del fabbro

Il Museo Emilio Lussu

Armungia vista sul nuraghe

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Fedele al suo territorio, caratte-rizzato da una natura inconta-minata e a tratti sevaggia, lacucina tipica sarda proponepiatti semplici e genuini. Perquesto oggi è molto apprezzataanche in ambiente nazionale edestero. I sapori e gli aromi sonofacilmente riconoscibili e maioccultati da salse o preparatiche possano soffocare il gustooriginario della materia prima.Le ricette più rinomate e cono-sciute nascono dall'incontro dimaterie prime essenzialmentelegate alla terra. La ricchezza delmare resta tuttavia una granderisorsa nell'ambito di una diver-sificazione gastronomica chetrova nei frutti di queste acquecristalline un'ottima alternativa.A Cagliari e nel vicino hinter-land per esempio, è piuttostodiffusa la cucina marinara.Naturalmente non manca mail'aragosta, assoluta regina delletavole sarde nelle zone costiere,ma deliziose sono anche altrepietanze come la burrida, leincomparabili grigliate di pescebianco freschissimo, i primi dimare come gli spaghetti allearselle, ricci di mare e tante altredelizie. Il patrimonio gastrono-mico dell 'entroterra, restacomunque l'emblema dellacucina isolana con piatti rino-mati dal gusto inconfondile. Tra

Alla scoperta degli antichi saporiDiscovering ancient flavours

The tastes and aromas of typical Sardinian cuisine are easily recognisable and never con-cealed by sauces or mixes that can hide the original flavour of the primary material, oftenlinked to produce obtained from the land. The abundance of the sea, however, is still agreat resource and produce obtained from the sea is an excellent alternative. In Cagliari

and the surrounding inland area, marine cuisine is fairly widely available. Lobster is the absolute queen ofSardinian tables in the coastal regions, but other seafood dishes are also delicious, such as burrida, unrivalledgrilled white fish, spaghetti with clams, sea urchins and risotto with seafood. The gastronomic heritage of theinland area, however, remains the symbol of the island’s cuisine with famous dishes of unmistakeable taste.Preparation follows the rules of ancient recipes, using natural aromas. The method of cooking on a spit is themost common. You need only to think of roast suckling pig or roast lamb. But steamed and soup dishes arealso common on the typical Sardinian table. Steamed wild boar or the delicious pecora in cappotto, muttoncooked in broth with green vegetables and potatoes, are noteworthy examples.

Die Geschmäcke und die Düfte der typischen sardischen Küche sind leicht erkennbarund nie verborgen von Saucen oder anderen Produkten die den originellen Geschmackder Zutaten, oft verbunden mit der Erde, bedecken. Der Reichtum des Meeres bleibttrotzdem eine große Ressource welche in seinen Früchten eine ausgezeichnete

Alternative findet. In Cagliari und im nahen Hinterland ist die Meeresküche ziemlich verbreitet. Die Langusteist an den Küstenzonen absolute Königin auf den sardischen Tischen aber köstlich sind auch weitereMeeresgerichte wie die burrida, die unvergleichbaren Grillgerichte mit weißem Fisch, die Spaghetti mitMuscheln, mit Seeigeln und der Fischreis. Der gastronomische Reichtum des Hinterlandes, bleibt auf jedenFall das Emblem der Küche der Insel mit berühmten Gerichten mit einem unverwechselbaren Geschmack.Die zubereiteten Speisen folgen den Grundsätzen der alten Rezepte, mit Gebrauch von natürlichen Aromen.Das Braten am Spieß ist die meist angewendete Kochart. Man brauchtnur an das gebratene Schweine- oder Lammfleisch denken.

questi emergono le carnid'agnello e il prelibato maialet-to “detto Porceddu”. Le prepara-zioni seguono come da tradizio-ne, i dettami delle antiche ricet-te, con l'utilizzo di aromi natura-li e tempi di cottura piuttosto

lunghi. La cottura allo spiedo èdecisamente la più diffusa, manella tipica tavola sarda sonocomuni anche le preparazioni inumido come il cinghiale (dalquale si ricava anhe un ottimosugo), in brodo (come la delizio-

sa pecora in cappotto) e nonsolo. Le carni sono particolar-mente tenere e pregiate pervia dell 'allevamento allostato brado che tiene l'ani-male in sintonia con la natu-ra, la terra e i frutti da essaprodotti.

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ottenere importanti riconoscimentia livello regionale. Siamo attentissi-mi nella fase di raccolta delle oliveche vengono poste in cassette fora-te per permettere loro di ‘respirare’econservate in celle frigorifere adun temperatura di 18 gradi. Entro 24ore dalla raccolta vengono macina-te in moderni frantoi a freddo.Questo è un punto fondamentaleper conservare intatti i profumi». Ilrisultato è un olio extravergine dalgusto leggermente piccante, moltogradevole all’olfatto. L’azienda olivi-cola San Tomas vende l’intera pro-duzione nel nord Italia e all’estero,un biglietto da visita niente maleper Castiadas e per l’intero sud-estdell’Isola. «Proprio così – puntualizzail Sig. Cimetti – quelli sono i nostrimercati di riferimento. I nostri pro-dotti sono apprezzati molto. In

Germania, Gran Bretagna e Italiasettentrionale quindi, la richiestamaggiore dell’olio San Tomas, quasiun pezzo di Sardegna che ‘vive’all’estero e che soddisfa i palatidegli esigenti acquirenti che scel-gono di gustare anche a casa lorociò che di buono hanno assaggiatonella nostra isola. L’olio extravergineprodotto nell’azienda castiadesepuò essere degustato in loco. ICimetti, persone estremamentedisponibili, ricevono i visitatori ognigiorno dalle nove del mattino alleventi per far assaggiare pane, olio eolive. Un piacere cui è consigliatovivamente di non rinunciare.

San Tomas, un’olio da gambero rosso

Passione, tanta passione, impegno,sacrificio e professionalità. Sono gliingredienti grazie ai quali nasce unolio extravergine di qualità supe-riore, quello prodotto dall’aziendaolivicola San Tomas di Castiadas(località Sitò), considerato uno deimigliori dell’Isola. Gli “autori” di que-sto piccolo miracolo castiadesesono i componenti della famigliaCimetti. L’azienda, infatti, è rigoro-samente a conduzione familiare,ed è forse questo uno dei segreti diquesto prodotto di altissima quali-tà, un fatto che gli ha permesso di

OLIVICOLTURA SAN TOMASloc. Sitò 09040 CASTIADASTel. 070.9947028

Il mensile “Il Gambero Rosso”lo ha selezionato tra i migliori oli

The oil with the taste of Sarrabus

Passion, much passion, commitment, sacrifice and professionalism. These are the ingre-dients of the successful extra virgin oil of San Tomas di Castiadas, considered one of thebest ones of the Island. The “authors” of this small miracle are the members of the Cimettifamily. “We are proud of the results we have - explains Pierangelo Cimetti, who movedfrom Milan to the countryside of Castiadas almost ten years ago - they are the fruit of

numerous sacrifices”. The Cimettis took over a former Ersat house in Castiadas and there they begun with thecultivation of olive trees. 2800 plants are currently accommodated in six hectares of land. The result is a sli-ghtly spicy extra virgin olive oil, with a pleasant fragrance. San Tomas sells the entire production in the northof Italy and abroad, a great presentation for Castiadas and the entire south-east of the Island. The Cimettisreceive visitors every day from eight in the morning to eight at night, to make them taste the oil on oneexquisite slice of bread. A pleasure no one should miss.

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Dove siamo / where we are

L’oliodel Sarrabus

Solo extravergini pregiatiSpedizioni in tutta Italia

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Il vero formaggio del sarrabusDove siamo / where we aresmettendo questa passione al

figlio maggiore, che, dopo una lau-rea nella scuola lattiero casearia diLodi, numerosi stages all’estero, euna decennale esperienza nel set-tore, ha deciso di far fruttare tantolavoro, tanti sacrifici e una grandepassione, portando avanti unsogno di famiglia, un proprio casei-ficio artigianale. Dalla fusione diesperienza e nuove tecnologie,nascono i Formaggi di Muravera,prodotti sani e genuini che accon-tentano sia gli amanti dei saporiantichi tradizionali, sia chi si avvici-na per la prima volta al prodottocaseario. Infatti la Sardaform,oltre aiclassici pecorini stagionati e semi-stagionati, propone una vastagamma di formaggi “giovani” e

innovativi, freschi e molli, formaggiaromatizzati, formaggi speziati, chesi allontanano dall’immagine stan-dardizzata del formaggio pecorino,come un formaggio da dispensa, eda grattugia. La produzione varia dai classicicanestrati, dai cotti ai semicotti, aiformaggi alle erbe. Ottimi i formag-gi freschi, da tavola, e versatilissimiper la preparazione di dolci. LaSardaform di Muravera non trascu-ra neanche la produzione di ricottafresca, ricotta salata, e, il classicotradizionale “casu axedu”.Questi formaggi vengono prodottiesclusivamente con latte prove-niente da allevamenti del Sarrabus,assoluta garanzia di qualità egenuinità.

Poco fuori il centro urbano diMuravera, a pochi Km. daVillasimius e Costa Rei, si puòacquistare il prodotto principedella gastronomia sarda “Il formag-gio”. Nel 2005 a Muravera, piccolocentro nella costa orientale sarda,nasce la Sardaform, un piccolocaseificio artigianale a conduzionefamiliare. La famiglia Cappai, vantada tre generazioni, un’antica tradi-zione nel settore lattiero caseario. Ilcapo famiglia, per quasi 50 anni hacollaborato con grandi aziende, sialocali che a livello nazionale, tra-

VENDITA AL PUBBLICOFORMAGGI DI MURAVERA

Ex S.s. 125 Ingresso di Muravera Km. 61,800

Cell. 3479452664Cell. 3387251918

The real cheese of Sarrabus

Just outside the town ofMuravera, at a few kmdistance from Villasimiusand Costa Rei, you can find

the main product of Sardinian gastronomicalproducts: “cheese”. Sardaform, a small family runartisan business producing cheese was establi-shed in 2005 in Muravera, a small town in theSardinian West coast. Three generations of the Cappai family have beenworking following the ancient Sardinian dairytraditions. Muravera cheeses are genuine andhealthy cheese that satisfy both lovers of traditio-nal taste and those who try Sardinian cheese forthe first time.Fresh cheese, as well as table cheese and traditio-nal ripe cheese are excellent.All cheeses are produced using only milk fromcattles bread in the Sarrabus area: a guarantee ofthe highest quality and genuinity.

Caseificioartigianale

a conduzionefamiliare

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Il sud est è una zona particolarmen-te importante dal punto di vistadella produzione artigianale. Quiprevalgono oggetti d'artigianatoderivanti dall'asfodelo; in particolarecestini, ma anche l'artigianato deltelaio con meravigliosi tappeti. E poiancora bisacce, ferro battuto, legnolavorato. Nell'antico territorio delSarrabus Gerrei è piuttosto diffusala cultura della realizzazione del“coltello” che pur non essendo ilfiore all'occhiello della produzionelocale, vanta tra le sue file, degnirappresentanti. Sono infatti nume-rosi da queste parti, i cultori di que-sta antica arte e sono altrettantonumerosi gli oggetti prodotti. Daicoltelli classici (is arresojas), a quelli

più raffinati con manici preziosiintagliati e finemente lavorati inlegno, in corno di muflone e talvol-ta anche in corallo e in argento. Tra ipiù interessanti esempi nell'ambitodella tradizione artigianale sarda, viè certamente l'antica arte della fili-grana, presente un po' in tutta l'iso-la, sebbene in forme e caratteri chesi differenziano a seconda del luogodi produzione. I gioielli in filigrana sicaratterizzano per le forme e sog-getti legati alle tradizioni locali. Ladecorazione dominante è la donnasarda, oltre che per vezzo anche perfunzione religiosa e votiva, allorchè imastri orafi intrecciano sin daitempi antichi, splendidi anelli, orec-chini, medaglie e “bottoni mammel-

lari” simbolo della fertilità femminilee donati anticamente come buonauspicio. L'ingegno degli artigianisardi si manifesta maggiormentenei materiali più poveri che, comeper incanto, assumono forme distraordinaria bellezza e originalità.Basti pensare agli utensili, così vari erealizzati con massima cura del det-taglio. Specchi, lampadari in ferrobattuto ed acciaio, vasi, accessorivari per l'arredamento della casa. Ilgusto è quasi sempre rustico e alcontempo legato alla tradizionedella terra con i suoi frutti. IlSarrabus-Gerrei è conosciuto comeuna terra per molti aspetti selvag-gia, ma al contempo ricca di tradi-zioni e tesori nascosti.Nell'artigianato di questi luoghi si

possono scoprire creazioni dal valo-re inestimabile create con estremaabilità, ricercatezza dei particolari,amore e passione per un lavoro chevive dell'ispirazione primaria deriva-ta dalla madre terra.

Le produzioni artigianali del sud est

Artisan trades of Sarrabus Gerrei

Ogliastra is a particularly important area from the perspective of artisan production. Here artisan products created fromasphodel are most common, particularly baskets, but also artisan loom work, producing outstanding rugs. And then thereare also blacksmiths, wrought iron and wood carving. In the ancient territory of Sarrabus Gerrei the tradition of knife makingis very widespread, to the extent of being the jewel in the crown of local production, praised by its ranks of worthy repre-sentatives. There are many different types; from the classical knife (is arresojas) to more refined ones with precious carved

handles finely worked in wood, in mouflon horn and sometimes also in coral and silver. In all likelihood, Sarrabus is also the birthplace of thefamous ‘Launeddas’, the most traditional Sardinian instrument. In the world of Sardinian artisan culture, the art of filigree strongly stands out. Anart which is present in the whole of the island. The styles and inspiration for the jewels in filigree are linked to local traditions. Master goldsmithscan be traced back to ancient times, creating splendid rings, earrings, medals and ‘buttons in the form of womens’ breasts’, which are authenticsymbols of feminine fertility and were given as gifts in ancient times as good omens. Wood is another material used to work splendid products.With it carpenters create carved chests, the classical Sardinian chairs covered in cane and many other everyday objects. The ingenuity ofSardinian artisans is evident in the most basic materials that, as though by magic, are made into extraordinarily beautiful and original pieces.You need only to think of utensils, so varied and created with the utmost attention to detail. Mirrors, lamps in wrought iron and steel, vases,various accessories to furnish the house and many others...

Die Ogliastra ist eine in handwerklicher Hinsicht besonders wichtige Gegend. Hier überwiegen Kunstgegenstände die vomAffodill abstammen; besonders Körbe aber auch wundervolle Teppiche die mit dem Webstuhl hergestellt werden. Und dannnoch Satteltaschen, Schmiedeeisen, geschnitztes Holz. Im ursprünglichen Gebiet des Sarrabus Gerrei ist vor allem die Kulturder Erzeugung von “Messern” verbreitet, die obwohl nicht unbedingt Aushängeschild der Lokalproduktion sind, dennochwürdige Vertreter in ihren Reihen haben. Es gibt viele Typen; von klassischen Messern (is arresojas) bis zu den eleganten, mit

wertvollen holzgeschnitzten Griffen, Griffen aus Mufflonhörnern, manchmal auch aus Koralle und Silber. Aller Voraussicht nach liegt im Sarrabusauch der Ursprung der berühmten “Launeddas”, die typischsten Musikinstrumente Sardiniens. Innerhalb des traditionellen sardischenHandwerks zeichnet sich auch die alte Kunst des Filigranschmucks aus. Eine Kunst die auf der ganzen Insel betrieben wird. Die Formen derFiligranschmuckstücke sind den lokalen Traditionen entnommen. Die Goldschmiede flechten seit Urzeiten prächtige Ringe, Ohrringe, Medaillenund “Knöpfe deren Form an Frauenbrüste erinnert”, authentische Symbole der weiblichen Fruchtbarkeit die früher als Glücksbringer verschenktwurden. Auch Holz ist eines der Materialien das zu wunderschönen Produkten verarbeitet wird. Die Tischler erzeugen geschnitzte Truhen, dieklassischen, mit Flechtwerk bespannten sardischen Stühle und viele andere Erzeugnisse des täglichen Lebens. Das Talent der sardischenHandwerker zeigt sich am besten in den sogenannten “armen“ Materialien die aber, wie durch Zauber, Formen außergewöhnlicher Schönheitund Originalität annehmen. Denken wir doch nur an die Werkzeuge die so unterschiedlich und mit der besten Pflege zum Detail ausgeführtwerden. Spiegel, Lampen aus Schmiedeeisen und aus Stahl, Vasen, verschiedene Einrichtungsgegenstände und vieles mehr ……

Anche il legno è unodei materiali utilizzatiper la lavorazione displendidi prodotti.

Con esso i falegnami realizzanocassapanche intagliate, le classi-che sedie sarde impagliate e moltialtri oggetti di uso comune.

Il legno

I Coltelli

ha una tradizione antichissima, come testimoniatodalla massiccia presenza dei bronzetti nuragici. Oggiè di primaria importanza quella del ferro, con la pro-duzione di coltelli famosi in tutto il mondo.

Coltelli, realizzazionidel mastro coltellaio

Anedda Roberto

Muravera, donna al telaio

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Freeclimbing, emozioni verticali

Talking about climbing in a bathing paradise like Sardinia may seem strange. But in actual fact our island attracts thousands of tourists, enthusiasts and skilled clim-bers from all over the world throughout the year, offering the intrepid climbers endlessroutes scattered throughout the region.The roots of sport climbing lie in mountaineering, in fact many people confuse the two

disciplines which, to an inexperienced eye seem a little like the same thing, but in reality are very different.Mountaineering has been practiced in Sardinia for about thirty years, mainly in the mountains of Gallura inthe north and Supramonte in the centre of Sardinia, with routes as high as 700 metres which are somewhatreminiscent of the Dolomites. Climbing in mountaineering style in general is practiced on very long routesand without places where protection can be found, so you need to understand and know how to use equip-ment like a hammer, pitons, knots and removable protections to protect you should you fall during theascent.In sport climbing, on the other hand, routes are already equipped with robust fixed nails on the wall about2 metres away from each other, ensuring that a climber is able to climb with less risk. It is, however, just asexciting. Generally the length of a sporting route can range from about 10 to 35 metres on the so-called sin-gle-pitch on which the climber reaches the end of the route and a companion below helps him down witha rope. In multi-pitches, you can climb heights of hundreds of metres a little like mountaineering, but withthe protections already fixed to the wall. The rock on which you are most likely to climb in Sardinia iswithout doubt limestone, but there are some areas in the north, where you can climb granite and also vol-canic rocks like Monte Arci (Oristano) or the island of Carlo Forte. The most popular areas on the island areCala Gonone, Jerzu, Isili and Domusnovas. The South-East, in addition to the first two places mentionedabove, offers numerous climbing opportunities both in summer and winter in places such as Baunei, CalaLuna, Cala Sisine (P.ta Plumare), Cala Goloritzè (the spire), Ulassai, Osini in the wonderful San Giorgio gorge,Ussassai, Quirra, Villasimus (Cava Usai) among others. Thanks to the passion of many people who dedicatetheir lives to equipping new walls and to spreading the popularity of this sport, some new sections arebeing opened with hundreds of new routes all carefully surveyed and accurately mapped by length, posi-tion of the safety points and level of difficulty. Maurizio Oviglia, mountaineer and Piemontese climber but"adopted Sard" is certainly the most assiduous of them all. His guidebook "Pietra di Luna” (Moonstone),continuously updated, is now about 400 pages long and is the ideal handbook for all European climbers insearch of excitement in the vertical world on our island. For the great variety of places, for the always favou-rable climate and for the thousands of equipped routes, our region, in little more than two decades, hasbecome one of the most popular places in Italy, earning its place in the top ten sport climbing paradises inEurope.For more information visit these sites: www.sardiniaclimb.com and www.shardrock.net

ma con le protezioni già fissate allaparete. La roccia sulla quale è piùprobabile scalare in Sardegna è cer-tamente il calcare, ma ci sono deisettori al nord, dove si scala sul grani-to e anche su rocce vulcanichecome Monte Arci (OR) o l’Isola diCarlo Forte. Le zone più frequentatenell’Isola sono Cala Gonone, Jerzu ,Isili e Domusnovas. Il Sud-Est, oltrealle prime due località appena citate,offre innumerevoli opportunità

arrampicatorie sia in estate che ininverno come Baunei, Cala Luna, CalaSisine (P.ta Plumare), Cala Goloritzè(la guglia), Ulassai, Osini nellaSplendida Gola di San Giorgio,Ussassai, Quirra, Villasimus (CavaUsai) e altre. Grazie alla passionedelle tante persone che dedicano laloro vita all’attrezzatura di nuovepareti e alla diffusione di questosport, stanno nascendo nuovi settoricon centinaia di nuove vie tutte cen-site e accuratamente cartografateper lunghezza, distanza dei punti diassicurazione e difficoltà. MaurizioOviglia, alpinista e arrampicatorePiemontese ma “sardo d’adozione”, ècertamente il più assiduo tra tutti. Lasua guida “Pietra di Luna” aggiornatadi continuo, conta ormai circa 400pagine e rappresenta il vademecumideale per tutti gli scalatori d’Europaalla ricerca di emozioni nel mondoverticale nella nostra Isola. Per lagrande varietà di luoghi, per il climasempre favorevole e per le migliaiadi vie attrezzate, la nostra Regione, inpoco più di vent’anni, è divenutauno dei luoghi più frequentatid’Italia, guadagnandosi il suo postonella top ten dei paradisi dell’arram-picata sportiva in Europa.

Per ulteriori informazioni potete visi-tare i siti internet: www.sardiniaclimb.comwww.shardrock.net

Parlare di arrampicata in un paradisobalneare come la Sardegna puòsembrare strano.In realtà la nostra Isola attrae amigliaia di turisti, appassionati e fortiscalatori da tutto il mondo, durantetutto l’arco dell’anno, offrendo agliintrepidi climbers innumerevoli per-corsi disseminati un po’ in tutto il ter-ritorio regionale.Le radici dell’arrampicata sportivaaffondano nell’alpinismo, infattimolti confondono le due disciplineche a un occhio inesperto sembranoun po’ la stessa cosa, ma in realtàsono molto diverse tra loro.L’alpinismo è praticato in Sardegnada circa trent’anni e prevalentemen-te nei monti della Gallura al Nord edel Supramonte nel centroSardegna, con percorsi (vie) altianche 700m che ricordano un pò leDolomiti. L’arrampicata in stile alpini-stico si pratica in genere su vie moltolunghe e prive di punti in cui proteg-gersi, pertanto è necessaria la cono-scenza e l’uso dell’attrezzatura comemartello, chiodi da roccia, nodi e pro-tezioni amovibili per potersi assicu-rare da possibili cadute durantel’ascesa.Nell’arrampicata sportiva invece levie sono già attrezzate con robustichiodi fissati alla parete a circa 2metri di distanza l’uno dall’altro,garantendo allo scalatore una salitapiù sicura e con meno imprevisti, maaltrettanto emozionante. In generela lunghezza di una via sportiva puòvariare da circa 10 m a 35 m neicosiddetti monotiri (silgle-pitch) neiquali lo scalatore arriva alla fine dellavia e poi scende, aiutato dal compa-gno che dal basso lo cala con lacorda. Nelle vie di più tiri (multi-pit-ches) è possibile scalare centinaia dimetri avanzando in altezza e alter-nandosi un po’ come nell’alpinismo,

ph. A. Masala ph. A. Masala

ph. A. Masalaph. A. Masala

Climbing in Sardinia

Paolo Corvo sulla via "secondo dito" grado: 6c+

Matteo Marini su "Marina" grado 8c+

Arrampicata su roccie calcaree

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Il beach-tennis è uno sport gio-vanissimo nato dall’unione tra ilbeach-volley e il tennis; come èfacile intuire è una sorta di ten-nis da spiaggia. E’ alla portata ditutti e unisce il piacere di stareal mare con la voglia di muover-si e divertirsi in compagnia. Giaalla fine del secolo scorso si gio-cava con i racchettoni in legno,ma da alcuni anni l’innovazionedei materiali ha permesso lacostruzione di speciali racchet-te, realizzate con la vetroresina,carbonio o kevlar. Nasce così ilbeach-tennis che si sviluppanelle spiagge della RivieraRomagnola diffondendosi rapi-damente in tutta la penisola. Igiocatori devono battere eribattere la palla sempre al volocolpendola non più di unavolta. La successione del pun-teggio di un gioco è 15-30-40-vittoria senza i vantaggi e ovvia-mente quando la palla tocca ilnastro è giocabile; in baseall'importanza o alla specialità,una partita si svolge in 6, 7 o 9giochi con tie-break con for-mula a gironi o con tabellonevincenti-perdenti,oppure almeglio di 3 set ai 6 giochi sem-

Beach tennis - the summer fashion

Beach tennis is a very new sport, born from the joining together of beach volleyball and tennis. It is acces-sible to everybody and combines the pleasure of being on the beach with the desire to move and have funwith friends. Already since the beginning of the last century it was played with the tambourine, then camewooden rackets, but recent technical advances in materials has allowed the construction of special rackets

without strings made with glass-reinforced fiber and fiberglass, carbon or kevlar. Thus was born beach-tennis, which evolved on theRiviera Romagnola and spread rapidly throughout the peninsula. Players have to hit the ball once on the volley without letting itbounce. The scoring system of a game is 15-30-40-victory without advantages; and a match may last 7 or 9 games with tie-break,or it may be the best of 3 sets of 6 games with tie break. The size of the court is 8x16m (as in beach volleyball) and 4.5 x16m in sin-gles matches. The net is 1.7 metres high at the centre of the court (on sand) to make the game more dynamic and spectacular. Therackets have standard sizes and must not exceed 55cm in length, 30cm in width with a maximum thickness of 3.5 cm. The ball issimilar to a tennis ball, but with lower pressure. The rules of the game are similar to tennis and defined by the International Federationof Beach Tennis (IFBT) and the Italian Tennis Federation. There are several variations of the game to allow enthusiasts to play thisgame on various surfaces and throughout the year such as Indoor Beach Tennis, Gym Tennis, Free Tennis (which can be played onany surface: cement, clay, grass). Obviously there is no shortage of enthusiasts in Sardinia with many associations authorized by theItalian Tennis Federation (FIT). On the Poetto beach in Cagliari the Beach Tennis regional championship was held at the end of July,organized by Beach Tennis Sardinia (BTS). On the island many establishments are preparing new courts to allow the many enthu-siasts to play. There is never a dull moment and beach tennis can be truly spectacular especially when played by top level athletes.Whether you are amateur or professional, beach tennis will certainly have you hooked and you are sure to have an unforgettabletime amid the enchanting scenery of the beaches of the South East of Sardinia.

Il beach tennis, è uno sport ideato in Italia e in fase di espansione internazionale

prec o nt i e - b r e a kma con tabello-ne a eliminazionediretta. Le dimensionidel campo sono 8x16m,come nel beach-volley e4,5x16m nel singolo. La rete èalta 1,7 metri al centro delcampo (su sabbia) per rendereil gioco più dinamico e spetta-colare. Le racchette hanno delledimensioni standard e nondevono superare i 50cm in lun-ghezza, 30 in larghezza con unospessore massimo di 3,5cm. Lapalla è simile a quella da tennis,ma ha una pressione inferiorerispetto a quest’ultima. La visio-ne del gioco è simile al beach-volley, ma le regole sono defi-nite dalla Federazione ItalianaTennis. Esistono diversevarianti di gioco per poterpraticare questa disciplinasu vari terreni e durantetutto l’anno come il BeachTennis Indoor (tennis daspiaggia al coperto), GymTennis (Tennis da pale-stra), Free Tennis (si può

giocare su qualsiasi altra super-ficie: cemento, terra rossa,prato). Ovviamente gli appas-sionati in Sardegna non manca-no con tanto di associazioniautorizzate dalla FederazioneItaliana Tennis FIT. Nell’Isolamolti stabilimenti stannoattrezzando nuovi campi perpermettere ai tanti appassiona-ti, la pratica di questo sport. Traschiacciate e lanci sulla sabbia,il beach tennis sa essere davve-ro spettacolare soprattutto sepraticato da altleti di alto livello.Che siate degli amatori o deigiocatori professionisti, il beachtennis vi conquisterà di certo,regalandovi momenti indimen-ticabili negli incantevoli scenaridelle spiagge del Sud Est dellaSardegna. A Muravera presso laSpiaggia del CampingResidence 4mori, troverete unpunto spiaggia attrezzatissimo

per la pratica di questo entusia-smante sport da spiaggia. Presso il Cuccumeu Beach Barha la propria base di gioco,l’Associazione Sportiva“Muravera Beach Sports”. Per ulteriori informazioni eregolamento visita i siti inter-net:www.federtennis.it/beachtennis www.beachtennisardegna.comwww.muraverabeachsports.com

ph. A. M

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Beach tennis “la moda” dell’estateInfo

www.beachtennisardegna.com

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Windsurf, il protagonista dell’estatee magari un’amico che sappiaaiutarci nel momento della par-tenza e “dell’atterraggio” dell’ala.Il kitesurf è sicuramente spetta-colare e bello da vedere, ma habisogno di grandi spazi e delledovute attenzioni. L’ultimosport, ma non per importanza èil surf da onda. Il surf vede leproprie origini nell’OceanoPacifico ed è sport nazionale inAustralia e nelle isole delleHawaii. Le tavole, originariamen-te in legno, oggi sono realizzatecon clarck-foam (poliuretano) eresina. Nuotando incontro alleonde si arriva alla line-up, ilpunto in cui le onde comincia-no a infrangersi. Da qui, reman-do con la sola forza delle brac-cia, ci si mette in piedi per caval-care le onde, facendo le mano-vre (tricks) e mettendo indiscussione le proprie doti diequilibrio. Anche se l’estate nonregala nella nostra costa grandimareggiate, ricordate che conuna tavola tipo mini malibu, dicirca 2,40 m si riesce a surfaregià con mezzo metro d’onda. LaSardegna vista la sua posizioneè considerata il migliore luogoper la pratica di questi sport intutto il Mediterraneo. Se sietedinamici e amanti dello sport, ilvento e le nostre onde aspetta-no solo voi, per vivere a pieno levostre vacanze in Sardegna.

l windsurf è il più anziano econosciuto tra gli sport acquati-ci, si è diffuso a partire dagliAnni Ottanta. Per praticarloserve tavola, albero, vela eboma, ma soprattutto il vento…Il windsurf è una sorta di evolu-zione della barca a vela, moltopiù pratico nel trasporto e dina-mico nelle evoluzioni; permettedi uscire per mare in tutte lecondizioni cambiando tavola evela in base alla forza del ventoe allo stato del mare. Sono tantigli stabilimenti balneari dove èpossibile imparare, non aveteche l’imbarazzo della scelta! Ilkitesurf è l’ultimo nato tra glisport acquatici. Questo aquilonegonfiabile (kite) al quale il surfi-sta è vincolato attraverso 4 o 5cavi (linee) lunghi circa trentametri, sta spopolando nellespiagge di tutto il mondo.Navigare in libertà sulla superfi-cie del mare, ma anche saltaredieci e più metri in alto, avendola sensazione di volare! Questoè il kitesurf. Sembra facile edivertente e come tutte le novi-tà attira tante persone, ma èimportante premettere che perpraticare questo sport, è neces-sario un corso presso un centrospecializzato. Non solo, è fonda-mentale un vento costante epossibilmente da mare, avere laspiaggia priva di ostacoli, perpermettere una partenza sicura

Windsurf is the oldest and bestknow among water sports, whichspread beginning in the 80’s. There are many establishement whereone can learn how to windsurf, from Porto Tramtzu (Villaputzu) to thebeaches of Costa Rei finishing at Porto Giunco (Villasimius). Kitesurf is

the latest born among water sports. This inflatible kite in which the surfer is boundhas been becoming popular on beaches all over the world. It seems easy and fun butit’s important to state beforehand that practice this sport it’s necessary to take a cour-se at specialized center. At Porto Giunco (Villasimius) one can find a school and pre-pared istructors. The last sport, but not for importance, is wavw surfing. Due to itsposition, Sardinis is considered the best place to practice this sport in the entireMediterranean Sea. If you are dynamic and lovers of this sport, the wind and ourwaves are waiting for you to liveyour vacation in Sardinia to the fullest

ph. A. M

asala

Windsurf, the protagonist of the summer

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