of 43 /43
Sangue Le Cellule del Sangue e la loro Origine

Sangue - Unisalento.it

  • Author
    others

  • View
    0

  • Download
    0

Embed Size (px)

Text of Sangue - Unisalento.it

Blood cellsSangue
• Plasma – Porzione liquida
• Globuli Rossi, Globuli Bianchi e Piastrine – Porzione corpuscolata o figurata
Peculiarità rispetto agli altri tessuti connettivi:
- La matrice extracellulare è liquida e non è prodotta dalle cellule presenti nel sangue
- Le cellule del sangue originano in distretti differenti e poi migrano nel sangue
Sangue: 8% del peso del corpo
% in Volume (5 litri)
Funzioni principali: - trasporto di gas, nutrienti, cataboliti, cellule e ormoni - difesa (sistema immune) - regolare la temperatura - regolare il pH
Sangue
-
Plasma
• Globuline - e , prodotte dal Fegato, trasporto ioni metallici, lipidi e vitamine liposolubili, inibitori proteasi - , prodotte da plasmacellule, anticorpi della difesa immunitaria
• Proteine della coagulazione – Prodotte dal Fegato
• Proteine del complemento – Prodotte dal Fegato, difesa immnuitaria
• Lipoproteine plasmatiche - Trasportatori di lipidi nel sangue – Chilomicromi: dall’intestino al fegato – Lipoproteine a densità molto bassa (VLDL) e Lipoproteine a bassa
densità (LDL): dal fegato al resto del corpo – Lipoproteine ad alta densità HDL: dal corpo al fegato
Cellule: Elementi Figurati
• Eritrociti (Globuli Rossi)
• 99% delle cellule
• Contengono: – Emoglobina (10-30% del
– ATP, lipidi, anidrasi carbonica
• Trasporto ossigeno dai polmoni ai tessuti ed anidride carbonica dai tessuti ai polmoni
Eritrociti
Eritrociti
che legano il gruppo Eme
• Trasportatore dei gas respiratori
– Ossiemoglobina, legata all’ossigeno
– Carboemoglobina, legata alla CO2
• 4 tipi di catene,
• Vita media = 120 giorni
• Sferocita: eritrocita danneggiato (meno flessibile) da rimuovere
Minor numero di Eritrociti (minor ossigenazione)
Dovuta a minore produzione, Emorragie, Lisi indotta da Infezioni, carenza di ferro
Policitemia
Anemia
Maggior numero di Eritrociti (elevata viscosità) Dovuta a minore concentrazione di ossigeno (altitudine), tumore al midollo
Eritrociti Anormali Dovuti a problemi osmotici, difetti genetici (geni emoglobina), difetti nei livelli di spettrina
Leucociti
Leucociti
• 5.000-20.000/mm3
• Non svolgono funzioni nel circolo, ma lo usano per spostarsi.
• Giungono a destinazione attraversando l’endotelio dei vasi
• Funzione di difesa dell’organismo da entità estranee e da cellule tumorali (risposta immune innata e adattativa), o per la rimozione delle cellule morte
Leucociti
• Neutrofili
• Basofili
• Eosinofili
• Linfociti
• Monociti
Principalmente attività fagocitica
Neutrofili
• Funzione
– Cellule molto mobili, sono le prime ad arrivare sul luogo dell’infezione per provare a bloccare il patogeno
– Sono in grado di:
- Riconoscere il patogeno
- Innescare la risposta infiammatoria
- L’infezione porta alla produzione di chemochine e citochine infiammatorie che attraggono i neutrofili e permettono all’endotelio dei vasi di legarli facendo esprimere proteine di adesione (Selectine: legame debole, ICAM-1: legame forte)
- Quindi i neutrofili secernono i granuli terziari per degradare la membrana basale e entrare nel connettivo
Migrazione
- Giunti nel sito di infezione i neutrofili fagocitano il parassita
Riconoscimento dei patogeni e Fagocitosi
Digestione di un batterio da parte di un neutrofilo
Grossi granuli azzurrofili Piccoli granuli specifici
lisozima, lattoferrina, …Lisosomi
- Infine digeriscono il patogeno utilizzando lisosomi e granuli specifici, e secernono leucotrieni innescando il processo infiammatorio
Basofili Sono i leucociti meno comuni, meno del 1% dei globuli bianchi
• Aspetto:
– Nucleo ad S, spesso mascherato dalla presenza di numerosi granuli citoplasmatici
– Granuli specifici: Sostanze che innescano l’infiammazione.
– Granuli azzurrofili: Lisosomi
(Se iperattivi portano a shock anafilattico, allergie)
– Hanno recettori di membrana per le IgE.
– Legame antigene alle IgE induce rilascio dei Granuli Specifici:
• Eparina previene la coagulazione del sangue nel sito di infezione
• Istamina provoca vasodilatazione, ma contrazione muscoli lisci (tra cui quelli dell’apparato respiratorio)
• Leucotrieni hanno effetto simile ad istamina ma più lento e duraturo. Attirano linfociti e neutrofili.
• Interleuchina 4 stimola produzione di IgE da parte di cellule B (feedback positivo)
Eosinofili • 2-4% di tutti i globuli bianchi
• Aspetto: – Nucleo bilobato a forma di
occhiale
Sostanze ad azione microbicida
• Parte esterna, meno elettrondensa
Sostanze ad azione degradativa
terminare l’infiammazione.
– Funzione dei granuli specifici:
– Sostanze microbicide rilasciate all’esterno: proteina basica maggiore e proteina cationica eosinofila, causano buchi nella parete e morte del parassita.
– Sostanze degradative lisosomali: Fosfolipasi, ribonucleasi, catepsine, per la digestione dei complessi antigene-anticorpo fagocitati
- Richiamati nel sito di infezione da leucotrieni e istamina rilasciate da neutrofili e basofili
- Svolgono azione anti-infiammatoria tramite rilascio di segnali inibitori.
Monociti – Le cellule più grandi del sangue
– 3-8% di tutti i globuli bianchi. Rimangono in circolo solo pochi giorni, poi migrano nel connettivo.
• Aspetto:
Monociti Funzione:
1) Macrofagi:
– Sono fagociti molto efficienti, eliminano patogeni e cellule morte o danneggiate (es.: eritrociti)
– Secernono citochine che attivano la risposta infiammatoria, stimolando la proliferazione e la maturazione di cellule dell’immunità adattativa
2) Cellule dendritiche
• Circolanti (macrofagi e cellule dendritiche)
• Residenti (es: Microglia, Kupffer, Langerhans)
Antigen Presenting Cells (APC)
•Espongono antigeni –Antigeni vengono posizionati in membrana con MHC:
APC caricano gli antigeni sul MHC
MHC
MHC
Complesso maggiore di istocompatibilità (MHC) – Proteine di membrana che espongono antigeni estranei
– Sono codificate dai geni più polimorfici del nostro genoma
MHC I Espresso da tutte le cellule somatiche, Presenta antigeni intracellulari Riconosciuto da linfociti T- citotossici (CD8+)
MHC II Espresso da Antigen Presenting Cells (APC’s) professionali Presentano antigeni esterni endocitati Riconosciuto dai linfociti T- helper (CD4+)
Linfociti
• Aspetto:
– Citoplasma scarso,
ma solo tramite marcatori molecolari
• Linfociti B (15%)
• Linfociti T (80%)
(risposta adattativa)
milza, dove formano cloni di cellule identiche con due
caratteristiche
si ripresenta quell’antigene
– Differenziano in Plasmacellule per produrre anticorpi
• Linfociti T
• T Helper: stimolano T citotossici e linfociti B
• T Regolatorie: soppressione della risposta immunitaria
• Natural Killer
• Sono in grado di uccidere le cellule estranee o cancerogene. Pur simili alle cellule T non hanno il TCR
• Prodotti dalle plasmacellulle
• Presentano due catene pesanti e due catene leggere
• La regione variabile (formata da ambedue le catene) riconosce l’antigene mentre la regione la costante della catena pesante interagisce con i recettori espressi dalle cellule fagocitiche
Anticorpi
Diverse classi di Anticorpi: Originano da differenze nella Regione Costante (IgD, IgM, IgG, IgA, IgE)
Come possiamo produrre anticorpi contro ogni possibile antigene?
Linfociti T: Riconoscimento tramite TCR
TCR: Recettore delle cellule T, permette il legame degli antigeni legati dagli MHC
T citotossico riconosce complesso antigene-MHC I ed uccide la
cellula infettata
T helper (Th1) riconosce il complesso antigene-MHC II ed attiva
macrofagi e linfociti citotossici CD8+
T helper (Th2) riconosce complesso antigene-MHC II ed attiva il
linfocita B
• Presentano molti organelli ma prive di nucleo
• Residui cellulari derivanti dalla frammentazione del citoplasma dei megacariociti nel midollo
• Fondamentali per la coagulazione
Piastrine
–Granuli delta Calcio, ADP, ATP, serotonina (Aggregazione e vasocostrizione)
–Granuli lambda Enzimi idrolitici,
(dissoluzione del coagulo)
Coagulazione La Fibrina si genera attraverso il taglio del precursore inattivo (fibrinogeno)
Il sistema è attivato dai fattori della coagulazione: Fattori che si attivano a cascata, fino ad arrivare all’attivazione della trombina che taglia il fibrinogeno
Emostasi primaria: Aggregato di piastrine
Emostasi Secondaria: Rete di fibrina stabilizza l’aggregato di piastrine
Formazione di un coagulo sanguigno: un ammasso gelatinoso costituito da un reticolo di fibrina che intrappola le piastrine per occludere il sito di rottura del vaso
Piastrine e Coagulazione L’endotelio danneggiato rilascia il Fattore di Von
Willebrand e la Tromboplastina Tissutale e cessa la produzione inibitori della coagulazione
- EMOSTASI PRIMARIA: In presenza del Fattore di Von Willebrand, le piastrine aderiscono al collagene subendoteliale, e le une alle altre, rilasciando il contenuto dei granuli (Tromboplastina Piastrinica, Trombospondina, Serotonina) e inducono vasocostrizione
- EMOSTASI SECONDARIA: Le Tromboplastine e il fattore XII (la cui attività è indotta a contatto con il collagene esposto) permettono l’attivazione dei fattori di coagulazione e la formazione della fibrina
Rimozione del coagulo: Fibrinolisi
• Una volta riparato il vaso, le cellule endoteliali rilasciano l’attivatore del plasminogeno, che trasformano il plasminogeno in plasmina, una proteasi in grado di degradare la fibrina e lisare il coagulo