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S A L I R E Guardiamo in alto per costruire il futuro” 1 marzo 2015 Club Alpino Italiano Regione Lombardia

Salire n 1 marzo2015

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Trimestrale di informazione del CAI Lombardia.

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1marzo

2015

Club Alpino ItalianoRegione Lombardia

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S A L I R E “Guardiamo in alto per costruire il futuro”

Periodico del Club Alpino Italiano Regione Lombardia

MARZO 2015Anno 1 n. 1

Editore

Direttore Responsabile

Direttore editoriale

Comitato di Redazione

Segreteria di Redazione:Revisione articoli:Correzione testi:Rapporto con i grafici:Grafica e impaginazione:Rapporti con CDR,CDC,CC,GR e Sezioni:Rapporti con OTTO e CNSAS lombardo :

Hanno Collaborato|

Club Alpino Italiano Regione Lombardia (CAI Lombardia)Sede legale, presso la sede della Sezione CAI di Milano, Via Duccio di Boninsegna n. 21/23Sede operativa e luogo di pubblicazione di SALIRE: 24125 Bergamo Via Pizzo della Presolana n. 15Fax [email protected]

Adriano Nosari

Renata Viviani

Renato Aggio, Matteo Bertolotti, Angelo Brambillasca, Monica Brenga, Andrea Carminati, Lorenzo Maritan, Paolo Villa,Renata Viviani

Renata VivianiLorenzo Maritan

Lorenzo Maritan, Angelo Brambillasca, Paolo VillaAndrea Carminati

Monica BrengaRenata Viviani

Renato Aggio

in ordine alfabetico: Roberto Andrighetto, Marteo Bertolotti, Luigi Brembilla, Franco Capitanio, EttoreCastiglione, Lodovico Cirese, Laura Colombo, Comitato Scientifico Lombardo, Commissione Regionale TAM, EmanuelaGherardi, Valerio Grigis, Gruppo Regionale Umbro, Riccardo Marengoni, Germana Mottadelli, Adriano Nosari, Paolo (letteraalla Redazione), Achille Quarello, Franco Ragni, Sezione di Chiavenna, Sezione Valtellinese, Andrea Toffaletti (ServizioGlaciologico Lombardo), Vincenzo Torti, Filippo Ubiali, un Corsista (primo corso sperimentale Dirigenti CAI Lombardia), RenataViviani

Garante della Privacy: Renata Viviani

Direzione e redazione:

Tecnica di diffusione:

Iscritto al Tribunale di Bergamo

24125 Bergamo Via Pizzo della Presolana n. 15 - Fax 035-4175480e-mail:

Periodico telematico Service Provider: Professional Link srl Name: PLINK-REG http:/www.plink.it

Periodico gratuito per i soci CAI LombardiaArticoli, fotografie e disegni vengono restituiti solo se richiesti al momento della consegna.La redazione si riserva di pubblicare gli articoli pervenuti, nei tempi e con le modalità che riterrà opportune.La pubblicazione degli articoli implica l'accettazione da parte dell'autore di eventuali tagli e modifiche dei testi.Pronto per la pubblicazione il 16 marzo 2015

al N. 2/15 Reg. Stampa in data 24 febbraio 2015

[email protected]

La Redazione

Foto di Copertina|Marco Caccia

Marco Caccia.Foto pp.7|9|19|23|29|31|35|37|43|44||45|47 | 51|52

La Redazione ringrazia l’autore per la gentile concessione dellesue immagini.

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Page 3: Salire n 1 marzo2015

Presentazione di SALIRE “Guardiamo in alto per costruire il futuro”

EDITORIALE

CAI LOMBARDIA E LE SUE INIZIATIVE

PROPOSTE SEZIONI E COORDINAMENTI

INFORMAZIONE, FORMAZIONE …

IL COORDINAMENTO OTTO E GLI OTTO LOMBARDI

LO SPAZIO DEL CONFRONTO

ASSEMBLEA REGIONALE DEI DELEGATI

I CONSIGLIERI CENTRALI DI AREA LOMBARDA

I GRUPPI REGIONALI: NOTIZIE E INIZIATIVE

p.4

p.6

Assemblea Regionale dei Delegati, Calolziocorte Novembre 2014| p.8Soccorso Alpino e Speleologico| p.10Il Festival delle Alpi 2015Risultato Concorso di idee per la progettazione grafica di SALIRE p.13

Ecoescursioni un bosco CAI delle sezioni lombarde in città| p.14La sezione di Milano e la Grande Guerra| p.16Verso il catalogo unico dei beni culturali del CAI| p.17La montagna … A ognuno il suo “perché”| p.18Alpinismo Giovanile un mondo in continua evoluzione| p.20

Rubrica contabile e fiscale di Emanuela Gherardi p.22Polizza infortuni| p.24Montagna per tutti Salire insieme a piccoli passi| p.26Normativa, nuovi obblighi per sci alpinisti ed escursionisti d'alta quota| p.28

Diffusione del Bidecalogo| p.30Osservazioni della Commissione Regionale TAM sul ProgrammaEnergetico Ambientale Regionale (PEAR) e sulla riqualificazioneDell'area ex Falck a Novate Mezzola| p.32

Oro genesi CAI| p.36Primo raduno bianco di Alpinismo Giovanile| p.38Situazione dei ghiacciai lombardi nel 2014| p.40

Eliski, una pratica sempre più diffusa| p.42L'invadenza del motore| p.44Lettere a SALIRE p.48

Malnate 12 aprile 2014| p.55

Renata Vivivani

Renata Viviani

Luigi Brambilla CAI Missaglia

Luisa Ruberl - CAI Milano

Enrico Barbanotti Biblioteca "Ettore Castiglioni" CAI-SEM Milano

Franco Ragni CAI Brescia

Valerio Grigis CAI Melzo

Vincenzo Torti Vice Presidente Generale

Filippo Ubiali CAI Bergamo

Renata Viviani

Roberto Andrighetto OTTO Tam

Ludovico Ciresi Comitato Scientifico Lombardo

Laura Colombo CDR - AAG, Franco Capitanio CDR - CNSAS SASL

Andrea Toffaletti Comitato Glaciologico Lombardo

CAI Sezione Valtellinese Sondrio

CAI Chiavenna

Segreteria GR

OTTO Tam

p.12

Sentieri in Lombardia| p.34

Echi dal Comitato Centrale di Indirizzo e Controllo, i ConsiglieriCentrali di area lombarda informano| p.50

Parchi e sentieri sviluppo di un turismo ambientale| p.53

Riccardo Marengoni GdL Sentieri

I Consiglieri Centrali di area lombarda

Paolo Vandoni, Presidente GR Umbria

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SOMMARIO

Page 4: Salire n 1 marzo2015

Cari consoci

dia unamano

pagina CAILombardia di facebook

nost ra “vecchia” e sempre nuovaassociazione.

SALIRE

Di seguito dettiamo alcuni pensieri permeglio collaborare a Salire:

SALIRE: ISTRUZIONI PER L'USO

[email protected]

diffusione e condivisione di ideenuove per le Sezioni

Nel 2015 SALIRE uscirà6 giugno

20 maggio15 settembre

5 dicembre

Gli articoli non dovranno superare unacartella

,siamo soddisfatti del lavoro fin qui svolto e,nonostante la tempistica iniziale necessaria perl'iscrizione formale del giornale abbia subitoq u a l c h e r i t a r d o , s o m m a t a a n c h eall'inesperienza nostra nel gestire un periodicodal volto nuovo, siamo pronti per il “lancio” delprimo numero. Abbiamo costruito un belgruppo che si è impegnato al meglio perinterpretare le direttive che ci hanno assegnatoL'ARD e il Consiglio Direttivo Regionale e cioèfare un periodico che sia veicolo diinformazione, formazione e cultura e chefaccia comprendere cosa stiamo facendo atutti i livelli della nostra Associazione, che nonparli solo di gite e di esperienze meraviglioseche tutti facciamo in montagna, ma “

” fattiva, a tutti gli impegnati nel CAI ed aquelli che vorranno impegnarsi, a relazionarsicon gli altri proponendo e facendo vivere lapropria esperienza e come l'hanno portataavanti. E' utile che sia sviluppato anche solo unpunto o argomento per volta facendocomprendere il lavoro svolto e come ci si èarrivati dando anche spunti pratici (istruzioni perl'uso). Ovviamente torneremo sull'argomento;chi ha inviato programmi o manifestazioniestemporanee, avrà notato che anziché suSalire sono stati inseriti sulla

(più immediata econsona per comunicazioni urgenti o relazionidi gite).In altre parole il periodico ha la “voglia” di farcrescere principalmente uno spirito diformazione e dialogo costruttivo tra sociimpegnati o che vorranno impegnarsi per la

In questo primo numero abbiamo ancheaccolto articoli che non rispecchiano appieno idettami voluti per , ma nelle fasi dirodaggio è utile far maturare le idee ed iprogetti, nei tempi necessari.

Ecco alcune informazioni utili per coloro,Sezioni, OTTO e soci che desideranocollaborare inviando propri contributi a SALIRE:

l ' i n d i r i z z o d e l l a r e d a z i o n e è :r

·Il periodico SALIRE ha uno scopo formativo einformativo, vuole essere uno strumento dicrescita, di

, un punto di riferimento e diapprofondimento per il dibattito interno alnostro Club, pertanto gli articoli e i contenutidovranno essere caratterizzati da un significatogenerale per tutti, essere in forma di riflessione,di approfondimento, di proposta e anche divoce critica. Un articolo che descriveun'iniziativa particolare deve essere propostocon una angolazione utile per l'arricchimento ditutti. Quindi anche le eventuali descrizioni diattività dovranno essere illustrate ponendo inrilievo le finalità, il metodo, l'organizzazione dellavoro e i risultati raggiunti in modo da costituireuno spunto ed un esempio positivo per tutte leSezioni. E' opportuno, a tutti i livelli, sviluppare unargomento per volta, in modo che possanogenerarsi approfondimenti e dibattiti utili.

· , dopo questo primonumero, il (i contributi devonopervenire alla redazione entro il ), il

(i contributi devono pervenireentro il 2 settembre) e il (i contributidevono pervenire entro il 20 novembre)

·(una pagina), corpo 12, carattere

Helvetica, le fotografie possono essere anche inbassa risoluzione.E' bene che l'articolista fornisca una propria foto,non per vanagloria, ma per poter essereidentificato più facilmente

·Il titolo e l'occhiello sono a cura dellaredazione.

·La redazione ha la facoltà di effettuare taglie correzioni concordandole con l'autore deltesto.

·la pubblicazione è on line e si può scaricare

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Presentazione di SALIRE “Guardiamo in alto per costruire il futuro”

Page 5: Salire n 1 marzo2015

in pdf o sfogliabile dal sito

oppure per e mai l , a t t raverso unacomunicazione istituzionale inviata dal GR aisoci che hanno acconsentito, tramite lapiattaforma per il tesseramento, “alla ricezionedi comunicazioni istituzionali della Sede Legaledel CAI, del Gruppo Regionale o provinciale cuila Sezione appartiene e della Sezione e/oSottosezione di appartenenza”; per questo èindispensabile fornire un indirizzo emailall'operatore del tesseramento in sezione.

·Le segnalazioni di iniziative sezionali o deicoordinamenti di sezioni non sarannopubblicate su SALIRE (anche perché laperiodicità trimestrale di SALIRE non consente diessere tempestivi) ma saranno inserite in temporeale sulla pagina Facebook del CAI Lombardiae nelle news di www.cailombardia.org . Inviatele locandine e le segnalazioni delle attività a

Buona lettura, attendiamo vostri commenticostruttivi

!

Il Presidente del CAI Regione Lombardia

unitamente al Direttore ed al Comitato di

Redazione in video conferenza con ...

Monica Brenga.

www.cailombardia.org

[email protected]

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Page 6: Salire n 1 marzo2015

Editoriale

Riprendendo il discorso iniziatocon il numero zero di SALIRE,r i t e n g o s i a n e c e s s a r i oapprofondire alcuni concettimaturati relativamente al ruolodi Consigliere Sezionale oSo t to sez iona le, Rev i so re,P r o b i v i r o, e c c. m a c h e

potrebbero essere utilizzati, con i dovutiadattamenti, a tutti i livelli del Club AlpinoItaliano (CC, CDC, CDR, Gruppi, membri diOrgani tecnici, Commissioni ecc.) In seguitouserò per brevità le sole parole "Sezionale" e"Consiglieri" intendendo anche tutte le altrefattispecie sopracitate.L'elezione di un Consigliere, avviene il più dellevolte per autocandidatura senza entrareparticolarmente nel merito degli effettivi bisognidi quel momento della Sezione. Ritengo siainvece necessario che lo stesso Consiglio, chepiù conosce le esigenze della Sezione, se nefaccia carico in appositi dibattiti e pongaall'attenzione dell'Assemblea quelle necessitàpresentando, se necessario, le persone che perquel ruolo si sono candidate, probabilmenteoltretutto stimolate. Esempi classici sono i nonfacili ruoli di Tesoriere, Segretario, Revisore o, inparticolari momenti della vita Sezionale o inSezioni con variegate problematiche, unlegale, un tecnico ecc. Il Consiglio quindidovrebbe, al di là delle appartenenze territorialie delle varie specialità, Gruppi, Commissioni,Scuole che animano la Sezione, essere parteattiva nel cercare di dare continuità. I soci poi,resi consapevoli, voteranno ovviamente in tuttalibertà. Ritengo che ciò non significhi influenzarel'Assemblea ma rendere coscienti i soci delleproblematiche che quotidianamente vivono leSezioni e dei problemi connessi al lorofunzionamento ed al giusto ricambio , inparticolare nelle piccole Sezioni dove ilvolontariato è tutto ma servono oggi personesempre più preparate.(Nel primo corso sperimentale di formazionedirigenti del CAI R.L. chiuso a novembre 2014

abbiamo, per esempio e tra l'altro, più volteraccomandato di essere ass is t i t i daCommercialisti, possibilmente nel ruolo diTesorieri e/o per l'inquadramento contabile efiscale della Sezione)

Quando si è eletti Consiglieri cosa vuol direpartecipare ad un Consiglio e chi ci hapreparati per tale ruolo?Spesso l'appartenenza viene interpretatacome presenza ogni 15/30 giorni, senza ruolispecifici se non quelli derivanti dall'adesione edalla carica rivestita nella propria Commissioneecc.Con l'adesione al Consiglio, il Consiglieredovrebbe distaccarsi dal concetto di essereespressione della Propria Commissione e di chilo ha votato (ciò non vuol comunque diredimenticare la propria provenienza), cercandodi immedesimarsi nei reali problemi e indirizzidel Consiglio, offrendosi di svolgere incarichi eruoli, anche di poco conto, in aiuto alPresidente, Comitato di Presidenza, Consigliericon incarichi ecc. e crescere per proporsi in unfuturo ricambio generazionale e di funzioni. Perfare ciò il Consigliere dovrà documentarsi, nonaspettando sempre di essere documentato,coinvolgersi ed essere coinvolto, essereaccettato e farsi accettare, essere schietto nelconfronto, senza aver paura di sentirsi sminuitose le proprie idee non vengono accolte omomentaneamente accantonate. L'obiettivova oltre la persona in un clima di franchezza edisponibilità al dialogo, ma anche cordiale e,perché no, quando serve anche gioioso. Ilclima non dovrebbe essere quello di pervenirea risultati immediati a tutti i costi perché il rischiopotrebbe essere quello di ottenere risultati nonponderati.Ovviamente il neo-consigliere nel suocoinvolgimento e accettazione sarà moltoaiutato dal Presidente e dai Consiglieri piùanziani che accetteranno le Sue inesperienzeunitamente ai propri e suoi limiti.

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Page 7: Salire n 1 marzo2015

Non dobbiamo dimenticare che la nostra è unaassociazioni di volontari e che ci dobbiamorapportare con le forze che abbiamo,cercando di migliorare la qualità, anche in virtùdei sempre più incombenti obblighi che lasocietà ci pone a carico e per evitare rischieccessivi e superiori alle “nostre forze”.Nel Consiglio ognuno dovrebbe imparare adascoltare, specie nei primi periodi diappar tenenza, po i ce rca re d i nonautoascoltarsi con frasi ad effetto ma, nellasemplicità, fare in modo di farsi comprendereed essere motore attivo, portando le proprieidee, esperienze e la voce del proprio gruppo,ove serva, con concetti brevi e chiari. Evitareinoltre di dire “volevo dirlo anch'io” al termine delConsiglio o all'intervento che precede il Suo,ripetere le stesse cose dette. I Consigli nondevono annoiare e non durare più del temponecessario, per evitare una scarsa attenzione.Essendo la nostra un'associazione, in Consiglioci si dovrebbe sentire tra amici e quindiprofondere e ricevere gioia di fare qualchecosa di utile all'Associazione.

Il Presidente dovrebbe essere il verocatalizzatore che armonizzerà le opinioni nelrispetto di tutti. Non dovrà sentirsi un “tuttologo”,né indispensabile ma, conoscendo i proprilimiti, si adopererà per coinvolgere e farsi

accompagnare da persone capaci in ognisettore (possibilmente sempre tra i soci),mantenendosi il più possibile sereno edispon ib i le, cercherà d i ev i ta re g l iaccentramenti di potere nelle Sue ed inpochissime mani. Promuoverà, nel caso,incontri con esperti in Conduzione Consigli edAssemblee al fine di rendere gli incontri semprepiù stimolanti, produttivi ed efficaci. Cercherà diassegnare deleghe a Consiglieri, nel casoanche di rappresentanza, al fine di darecontinuità alla Sezione e lascerà traccia deicontatti avuti, specie con personalità, Enti epersone esterne all'associazione; ciò al fine dievitare che il Presidente che subentri nondebba ricominciare da capo l'iter. Ovviamentei l P r e s i d e n t e v e r i f i c h e r à l ' o p e r a t o,confrontandosi con i delegati anche consuggerimenti o alternative. Il “passaggio dellenozioni” e l'istruzione fanno parte del bagagliodel Leader che deve essere in grado di costruireil futuro. Da soli non si fa molta strada…Mi auguro di aver dato qualche traccia didiscussione e riflessione e che il primo numero diSALIRE lasci già qualche piccolo “segno” tra isoci, specie i più impegnati nella nostraAssociazione.

Adriano Nosari

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Page 8: Salire n 1 marzo2015

Riprendo qui, in maniera sintetica, alcuni degliargomenti trattati nella mia relazione all'ultimaAssemblea Regionale dei Delegati diCalolziocorte.In particolare ricordo che il 2014 ha vistogiungere a termine gran parte del programmaprevisto dal (……..) quali, adesempio, la mostra sui ghiacciai lombardicomposta dai pannelli che ora sono adisposizione delle (OrganiTecnici Territoriali Operativi) che li possonoutilizzare per percorsi didattici. Altro importanterisultato raggiunto è stato la

uno che illustra una serie di itinerariparticolarmente adatti ai Seniores; Un altrovolume tratta argomenti di carattere medicoper una frequentazione cosciente dellamontagna da parte di persone non più ingiovane età; Un altro ancora, con quasiduecento pagine, è un diario di viaggiorealizzato dall' OTTO Alpinismo Giovanile conesperienze e percorsi realizzati dai Soci piùgiovani.I Volumi sono andati in stampa in questi giorni eora sono a disposizione di chi volesse ordinarli.

Un altro importantissimo obiettivo raggiunto èproprio il su cui stateleggendo queste mie poche righe. Esso è statosollecitato da una mozione all' eora rea l i zzato non senza di f f ico l tà.Sorprendente è stata la scars iss imapartecipazione di soci giovani al concorsolanciato dal CDR (Comitato Direttivo Regionale)per la sua “veste grafica”, nonostante in palio cifossero premi tutt'altro che trascurabili.

Grande soddisfazione, invece, ha dato lamassiccia adesione alla nostra campagna neltentativo di fermare il

che prevedeva il permesso di

percorrenza alle dei “nostrisentieri”. La campagna, promozionata con tuttii mezzi a nostra disposizione, purtroppo non hadato l'esito sperato. Tuttavia essa ha consentitodi limitare la concessione delle deroghe solo inoccasione di particolari manifestazione e supercorsi ben delimitati. Molti ricorderanno poi,dopo questa grande mobilitazione, le vicendeche hanno coinvolto i vertici del Sodalizio, ilnostro Gruppo Regionale, gli altri Organi Centralidel CAI e di molti altri Gruppi Regionali. Tutta laquestione ha avuto una vasta eco sulla

e su alcuni organi di stampa locali enazionali, conclusasi con un comunicatostampa del Presidente Generale UmbertoMartini ha messo la parola fine alla spinosavicenda ribadendo in maniera inequivocabile iprincipi contenuti nel in materia dicircolazione di mezzi motorizzati in montagna.Argomento tutt'altro che risolto nella nostraRegione anche per quanto riguarda ilproblema delle motoslitte e dell'eliski.

L'annuale appuntamento con iltenutosi nel giugno 2014 nella bella

località di , ha messo al centro il temadella rete sentieristica, della sua conservazionee della sua importanza per tutto il territoriomontano e per l'economia tutta delleNumerosa, e di grande prestigio, lapartecipazione di relatori provenienti da tuttol'arco alpino, di qua e di là del confinenazionale. Superfluo qui citarli tutti. Mi limito asegnalare l'interesse suscitato dalla relazionedel eresponsabile scientifico del Festival. Lamanifestazione si è chiusa con la presentazioneda parte dei coordinatore del gruppo SenioresNazionale, e Regionale,

del progetto EIT (escursioni intasca). Progetto che, si ricorda, per una buonar iusci ta necess i ta del l '

progetto VETTA

Sezioni e degli OTTO

produzione di trevolumi,

periodico on line

ARD di Brescia

progetto di leggeregionale

motociclette

stampasociale

Bidecalogo

Festival delleAlpi,

Gromo

Terre Alte.

professor Annibale Salsa, past president

Dino MarcandalliMarcello Sellari

indispensabi lecollaborazione delle Sezioni.

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Assemblea regionale dei Delegati

CAI Lombardia e le sue iniziative

Caloziocorte Novembre 2014

Breve sintesi della relazionedella Presidente Renata Viviani

Page 9: Salire n 1 marzo2015

In merito all'ormai costante confronto con lestrutture di sui temiriguardanti la montagna, è con soddisfazioneche dobbiamo costatare, come CDR, di essereormai considerati interlocutori privilegiati. Anchese a volte i r isultati non soddisfanocompletamente le nostre aspettative. Comequando in occasione del tentativo di evitare losmembramento del

risoltosi con un modesto risultato,ottenuto anche con il coinvolgimento delpresidente Generale e di molti altri enti eassociazioni, con un che prevede l'impegnodei diversi per unaconcertazione costante nell'elaborazione dellelinee di indirizzo di gestione comuni e condivise.In quest'ultimo periodo, come ormai,crediamo, sia noto a tutti, siamo impegnati sulfronte della

e, ancora piùimportante, dell'elisoccorso a pagamento.Terremo informati i Soci sull'evoluzione e suirisultati del confronto. Non dimenticate dileggere i prossimi numeri di “Salire”.Sempre in merito alla collaborazione con lestrutture regionali, ricordo la sottoscrizione diuna importante convenzione di collaborazionecon l'ERSAF, l'Ente Regionale Delle Foreste, per lamobilità lenta (ancora una volta sentieri) e perl'attività formativa sui temi di montagna.

Ritengo, infine, sia stata particolarmentequalificante per tutto il CDR, la

,curato dal Ilcorso rivolto oltre che ai Dirigenti anche esopratutto a tutti quei soci, speriamo tanti, chesono in procinto di impegnarsi nelle Sezioni, nonsolo in att iv i tà tecniche, ma anchenell'organizzazione e nell'amministrazione. Itemi trattati hanno toccato argomenti quali laStruttura del CAI, Centrale e territoriale, ladisciplina fiscale/civilistica delle associazioni, iproblemi dei rifugi, che tanto assillano le nostreSezioni proprietar ie e, da ult imo, lasollecitazione a contribuire a

Esigenza quest'ultima molto sentita.

Le materie oggetto del corso avrebbero dovutotrovare una loro continuità di trattazione sulnuovo sito, attraverso le risposte al questionariodistribuito in quell'occasione e ad altri eventualidubbi.Purtroppo devo constatare che siamo in ritardorispetto a questa fase, e perciò chiedo scusa atutti Soci, ma rimane l'impegno di realizzarlaquanto prima.

Enti territoriali coinvolti

delicata questione delle dotazionidi sicurezza per escursionisti in ambienteinnevato di alta montagna

realizzazione delprimo corso di formazione per Dirigenti CAI

vice presidente Enrico Radice.

disegnare il CAI didomani.

Regione Lombardia

Parco Nazionale delloStelvio

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Page 10: Salire n 1 marzo2015

“ Anche in Lombardia l'introduzione del ticketper gli interventi non sanitari del SoccorsoAlpino: dal PDL 202 alla legge regionale65/2015”.

proposta dilegge regionale

elisoccorso e di soccorso a terra

L'analisi approfondita del primo testo e diquello successivo

per valutare il dovere di contribuzionedell'utente

dimostrare lanegligenza, l'imprudenza e, peggio ancoral'imperizia, è onere arduo e foriero di infinitocontenzioso.

Dotti e DecoratoMagoniParolo

al CAI e dalCNSAS Renata VivianDanilo Barbisotti Vincenzo Torti

Piergiorgio Baldracco

normativa nazionaleche riconosce e definisce il CNSAS.

Questi ultimi mesi sono stati animati da unvivace dibattito provocato dalla

(PDL 202, approvato incommissione Sanità l'11 febbraio) cheprevedeva il pagamento per gli interventi di

in misura nonsuperiore al 50% del costo dell'intervento stessosecondo criteri:

a) sanitari (sanitario/non sanitario, urgente/nonurgente),b) geografici (in territorio alpino e prealpino peralpinismo, attività sportiva e ogni attività che vi sisvolga) ec) giuridici (se rilevata “colpa” dell'infortunato,cioè negligenza, imprudenza e imperizia).L'obiettivo dichiarato: scoraggiare le chiamateimproprie (per futili motivi, come purtroppoaccade) e scoraggiare l'approccio superficialealla montagna (chi non è attrezzato/preparato,ne paghi le conseguenze direttamente di tascasua).

, approvato in CommissioneSanità, hanno preoccupato il CAI Lombardia eil Corpo Nazionale del Soccorso Alpino eSpeleologico Delegazione Lombarda per lericadute che, un testo così formulato, avrebbeavuto sui frequentatori della montagna e su chici abita e lavora:

ai costi delle prestazioni sanitarie (sedeve pagare il ticket) si valuta attualmente se lamalattia, o l'esito dell'incidente, è grave o no, seil problema è urgente o no. Al pronto soccorso sipaga il ticket per i codici bianchi, non si pagaper i codici rossi, per le medicine e per le cure amalattie gravi. In nessun caso si valuta se è“colpa” del malato o del ferito il fatto di trovarsiin quella grave condizione, non si guarda se lacausa del suo problema sanitario è il suo stile di

vita. Se è grave lo si soccorre e lo si cura. Non sicapisce perché questo ragionamento nondebba valere in territorio alpino e prealpino,dove (e solo in questo territorio) il servizio dielisoccorso e il soccorso a terra, sarebbero statoda pagare per i “colpevoli”, anche se gravi. Unincidente grave, analogamente causato daimprudenza, sarebbe stato soccorsogratuitamente in pianura e a pagamento inmontagna. Va da sé che

Vi è stata notevole disponibilità dei firmataridella legge ( ), della relatrice

e del sottosegretario alla montagnaa sentire, in più occasioni, le ragioni,

espresse congiuntamente d, sia del livello regionale ( i e

) che nazionale (e ), che hanno spiegatole proprie perplessità circa la scelta di proporrenorme particolari per la sola montagna, dove,caso unico, si sarebbero introdotti un criteriogiuridico e uno geografico aggiuntivi a quellosanitario, universalmente utilizzato nelladefinizione della partecipazione dell'utente allaspesa sanitaria. Inoltre sono state fatte presentialcune discrasie, presenti nella proposta dilegge regionale, con la

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Soccorso Alpino e Speleologico

CAI Lombardia e le sue iniziative

Page 11: Salire n 1 marzo2015

Comunicato stampa Cai Lombardia Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico Lombardo

Il Consiglio Regionale lombardo il 10 marzo scorso ha votato la legge 65/2015 “Disposizioni inmateria di interventi di soccorso alpino e speleologico in zone impervie, recupero e salvataggio dipersone infortunate o in situazioni di emergenza” che ha recepito sostanzialmente le osservazioni delCAI Lombardia e del CNSAS-SALS, grazie alla disponibilità al confronto dei firmatari della leggeFrancesco Dotti e Riccardo Decorato, della relatrice Lara Magoni e del sottosegretario alla montagnaUgo Parolo, eliminando la discriminante territoriale con estensione dell' effetto della legge a tutto ilterritorio regionale, limitando la sua applicazione alle attività sportive e turistiche, garantendo la gratuitàdell'elisoccorso per i casi sanitari, introducendo la compartecipazione dei costi a carico dell'utente per“gli interventi di soccorso e di elisoccorso in ambiente impervio o ostile, comprensivi di recupero etrasporto, qualora non sussista la necessità di accertamento diagnostico o di prestazioni sanitarie pressoun pronto soccorso”.

Resta l'aggravante dell'imprudenza, per i soli casi non sanitari, non privo di criticità, ma non viene definitoa chi spetti accertare l'imprudenza e quali siano i punti di riferimento per definirla.Non si può che esprimere soddisfazione per il proficuo percorso di confronto avvenuto che ha portato ilegislatori a recepire le nostre preoccupazioni, a migliorare i due testi originari, a varare una normaapplicabile su tutto il territorio regionale, introducendo il pagamento per i soli interventi privi di rilevanzasanitaria, riconoscendo la funzione formativa del CAI nel diffondere un approccio alla montagnaresponsabile e definendo il corretto rapporto fra CNSAS e Regione Lombardia.

Milano, 13 marzo 2015

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Soccorso Alpino e Speleologico

CAI Lombardia e le sue iniziative

CLUB ALPINO ITALIANOREGIONE LOMBARDIA

Il PresidenteRenata Viviani

CORPO NAZIONALE SOCCORSO ALPINO ESPELEOLOGICO - LOMBARDO

Il PresidenteDanilo Barbisotti

Page 12: Salire n 1 marzo2015

ll Festival delle Alpi 2015 si terrà il 27 e il 28giugno 2015.Anche quest'anno aderiscono, insieme al CAI Lombardia partner dell'Associazione Montagna Italianell'organizzazione della manifestazione, i Gruppi Regionali del CAI Liguria, CAI Piemonte, CAI/SAT, CAIAlto Adige, CAI Veneto e CAI Friuli Venezia Giulia con le iniziative delle sezioni, sottosezioni e OTTO.

Il convegno fulcro del Festival avrà come tema:. Saranno presentate esperienze, iniziative, innovazioni riguardanti i rifugi del CAI che si trovano sulle

Alpi in un'ottica che vede la montagna e l'uomo che vi vive e che la frequenza in stretta relazione,guardando verso il futuro ma traendo forza dalle proprie radici.Il responsabile scientifico del convegno, che si terrà a Milano presso la Sala dei Cinquecento al PalazzoLombardia (il nuovo palazzo della Regione Lombardia), è Annibale Salsa. Il convegno saràun'importante occasione, nell'anno di EXPO, per promuovere i nostri rifugi e le nostre attività. Sarà infattidisponibile un ampio spazio espositivo.

Per aderire la tua sezione/sottosezione/OTTO devono inviare la scheda di adesioneindicando

l'iniziativa organizzata in quelle date.

Tutte le iniziative pervenute saranno pubblicate sul catalogo del Festival e sul poster che verrà espostodurante il convegno.

“I rifugi e i bivacchi: presidi territoriali e culturali delleAlpi”

http://www.montagnaitalia.com/FESTIVAL_ALPI15.html

http://www.montagnaitalia.com/pdf_FDA/2015/SCHEDE%20ADESIONE%202015.pdf

Immagini tratte dal sito http://www.montagnaitalia.com/FESTIVAL_ALPI14.html

Il Festival delle Alpi 2015

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CAI Lombardia e le sue iniziative

Page 13: Salire n 1 marzo2015

Concorso per idea Grafica di SALIRE

CAI Lombardia e le sue iniziative

I vincitori del concorso di idee per la progettazione grafica di “SALIRE”.della sezione di si è aggiudicato il primo premio del concorso per la

veste grafica di SALIRE e premiato con un buono da 500 euro per l’acquisto di materiale sportivo;Matteo Rocca della sezione Valtellinese, sottosezione di Valdidentro ha vinto il secondo premio, unbuono da 300 euro.

Per esigenze di immagine lo studio grafico è stato reimpostato, ma della proposta vincitrice si èconservata l’idea di mantenere la scritta SALIRE come banda verticale.

Si presenta la copertina vincitrice che vede una foto panoramica comporre sia la copertina frontaleche quella di chiusura.

Jacopo Terrenghi Giussano

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Page 14: Salire n 1 marzo2015

Interessante progetto per la realizzazione diun bosco in città a compensazione della CO2prodotta durante le gite sociali

DI CHE COSA SI TRATTA:

A CHI SI RIVOLGE:

COME:

PERCHE:

DOVE?

RESPONSABILITA:

COME PARTECIPARE?

TEMPI PER LA REALIZZAZIONE:

La sezione di Missaglia ha proposto, prima alCDR e poi ai delegati delle sezioni lombardedurante l'Assemblea Regionale dei Delegati dinovembre a Calolzio Corte, l'estensione di unprogetto che per ora ha una valenza sezionale,ma che può interessare tutti: contribuire apiantare un bosco in città.

realizzazione di nuovaforestazione urbana e creazione di un nuovobosco urbano in Lombardia per lacompensazione delle emissioni di CO2generate dalla mobilità collettiva dei Soci CAIdurante le proprie escursioni.

Il progetto è rivolto a tutte leSezioni e Sottosezioni lombarde sono invitatealla partecipazione al Progetto mediante duediverse strategie, liberamente selezionabili,quali: a) adesione oppure b) sostegno.

mediante un iter forestale di elevatovalore tecnico (messa a dimora di essenzearboree ed arbustive certificate, manutenzioneforestale, lotta biologica e sostituzione morìeforestali) volto a realizzare compensazioneforestale urbana di CO2 in Italia. Si tratta di unfilone progettuale già attuato da Rete Clima®,per rendere il territorio locale primo attore didisinquinamento e di lotta al cambiamentoclimatico globale.

perché la CO2 è la prima causa del ilclimate change, pericolo grande e reale:neut ra l i zzar la s igni f ica cont rastare i lcambiamento cl imatico globale. Perrinaturalizzare aree urbane in Italia. Perdiffondere cultura ambientale nelle SezioniLombarde e presso le Scuole, dentro unprogramma di formazione/educazionecollegato al Progetto.Ma anche per comunicare il ruolo del CAI nellatutela ambientale, con una concreta e fattiva“azione di responsabilità” verso i propri “carichiinquinanti”.

(se la partecipazione delle Sezioni copre

almeno 50 alberi, quindi ragionevolmente oltrele 20-25 Sezioni partecipanti) in unico luogo, acostituire il "BOSCO CAI" in luogo da valutare(ipotesi di fattibilità di un'area in Milano (richiamoa Expo2015), o altra località in zona urbanalombarda) In caso di numeri inferiori, possibile lapartecipazione al carbon sink di Giussano (MB)www.reteclima.it/carbon-sink-Giussano

il CAI Lombardia: patrocina ilprogetto e lo propone a Sezioni e Sottosezionilombarde; Sezione CAI di Missaglia: coordina ilprogetto nella fase della comunicazione aimedia e informativa alle Sezioni. Si assicura delsuo corretto andamento fino a chiusura; ReteClima®: realizza l'intero progetto, sotto l'aspettoautorizzativo, forestale, di attestazione, dieducazione/formazione (+ sito web dedicatoal Progetto?).

a) adesione: calcolodella CO2 emessa durante le escursioni (sullabase dei dati di percorrenza chilometricacomunicati dalle Sezioni e Sottosezioni cheaderiscono al Progetto) e sua completaneutralizzazione. Nelle informazioni di lancio delprogetto e sui siti Internet saranno visibili le fascechilometriche, alle quali corrisponderà unaemissione di CO2 ed una cifra minima diadesione al Progetto, per la completaneutralizzazione della CO2 Sezionale. b)sostegno: donazione simbolica e forfettaria, perla compensazione parziale delle proprieemissioni. La somma delle donazionisimboliche sarà tradotta in alberi da piantare,che si aggiungeranno agli alberi delle Sezioni eSottosezioni che hanno aderito al Progetto.

Ottobre Dicembre2014: perfezionamento progetto e raccoltaautorizzazioni; Dicembre 2014 - Febbraio 2015:comunicazione del progetto su: * medialocali/regionali; *siti Internet CAI regionale -Sezione CAI profili web di Rete Clima®; * 2incontri pubblici illustrativi, per rappresentanti diSezioni e Sottosezioni; Gennaio Aprile 2015:raccolta adesioni e sostegni; Maggio 2015:forestazione, con organizzazione di incontri dieducazione/formazione climatica rivolte a soci

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Ecoescursioni - un bosco CAI delle sezioni lombarde in citta'

Proposte sezioni e coordinamenti

Page 15: Salire n 1 marzo2015

CAI e Scuole, a cura di Rete Clima®; Ottobre2015: verifica del Progetto e valutazione ulterioriazioni, compresa la possibile prosecuzione delprogetto per il 2016.

a) adesione: calcolo della CO2 emessadurante le escursioni (sulla base dei dati dipercorrenza chilometrica comunicati dalleSezioni e Sottosezioni che aderiscono alProgetto) e sua completa neutralizzazione.Nelle informazioni di lancio del progetto e sui sitiInternet saranno visibili le fasce chilometriche,alle quali corrisponderà una emissione di CO2ed una cifra minima di adesione al Progetto,per la completa neutralizzazione della CO2Sezionale.

Una prima tabella indicativa è la seguente:

- Fino a 3.000 km: donazione di 550 euro- Fino a 4.000 km: donazione di 730 euro- Fino a 5.000 km: donazione di 900 euro- Fino a 6.000 km: donazione di 1.050 euro

b) sostegno: donazione simbolica e forfettaria,per la compensazione parziale delle proprieemissioni. La somma (si pensa a 300€) delledonazioni simboliche sarà tradotta in alberi dapiantare, che si aggiungeranno agli alberi delleSezioni e Sottosezioni che hanno aderito alProgetto.

CONTATTI:

I COSTI:

Luigi Brambilla

[email protected]

Sezione di Missaglia

Gemana Mottadelli

[email protected]

CDR CAI Lombardia

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Page 16: Salire n 1 marzo2015

Iniziate le manifestazioni in ricordodell'entrata in guerra del nostro paese nel1915.

Stefano Ardito “Alpi di guerra, Alpidi pace”

Perché presentare al CAI Milano questointeressante volume?

Eliseo Porro

E' stato presentato giovedì 19 febbraio nellaSala Ortles del CAI-MILANO un libro di grandeinteresse per chiunque non voglia restare allasuperficie della “grande tragedia”, (così siesprimeva il Papa allora), che ha cambiato inprofondità la storia d'Italia, d'Europa e delmondo.Il volume di

va oltre le celebrazioni ufficiali, chealla fine del conflitto hanno accompagnato illutto di tante famiglie decimate, di associazioni,come la nostra, impoverite di molti fra i soci piùgenerosi e più attivi, di piccoli paesi dellevallate alpine e del Meridione dai qualiscompare un'intera generazione: “la megliogioventù che va sottoterra”, come si canta nel“Ponte di Perati”, o nella “Tradotta che la vadiretta al Piave, cimitero della zoventù”.

Al di là della visione retorica, italocentrica etrionfalistica, del successivo ventennio e dellalettura superficiale di molti libri di scuola, sonoormai maturate considerazioni diverse ecomplesse da parte di storici di tutta Europa.Questa rilettura della storia è stata approfonditada Stefano Ardito nel libro recentementearrivato nelle librerie.

Una delle ragioni va collegata al fatto che laSezione ha conservato nella sua antica sede inGalleria Vittorio Emanuele, un “documento”particolare, un bassorilievo che riporta anche inomi dei soci caduti durante quel conflitto. Sitratta della lapide in marmo di Candoglia, lostesso usato nei rivestimenti del Duomo, volutanel 1920 dal Consiglio Direttivo e dal Presidente

, in memoria dei soci caduti, tra cuisuo figlio.

Una memoria storica, che testimonia anche ilclima socio culturale che si respirava a Milano

nel periodo che va dall'ultimo decennio del800 all'inizio della guerra. I nomi ricordatiparlano di una Milano all'epoca già cittàeuropea, impegnata nel progresso tecnico,culturale e sociale, dei continui scambi, nonsolo commerciali ma scientifici e di pensierocon l'Europa e con tutto il mondo. Numerosisoci del CAI Milano di allora erano di originestraniera: francesi, inglesi, greci e, addirittura,tedeschi e austroungarici. Soci che il destino havisto poi combattere negli opposti fronti.

La vita della Sezione, viene pesantementecondizionata dallo scoppio della guerra.Improvviso e drammatico è il contrasto fra i soci:gli interventisti vogliono affiancarsi agli amicidelle Sezioni “irredente” ed arrivano a chiederel'espulsione dei soci “stranieri”, altri invece vi sioppongono, e si dimettono dal Sodalizio pur dinon tradire gli ideali di fratellanza della culturaalpina e della montagna. Tra i caduti moltierano studenti partiti volontari per generosoentusiasmo, altri con incarichi di responsabilitànella Sezione, partono (richiamati o volontari)per senso di responsabilità, mettendo adisposizione la loro esperienza alpinistica.Quando la Sezione ha dovuto trasferirsinell'attuale nuova sede, il bassorilievo è statorimosso e messo al sicuro con il provvidenzialeintervento degli Alpini dell' A.N.A., in attesa dellasua definitiva riallocazione. La CommissioneCultura della Sezione si è impegnata, inoccasione della prossima ricollocazione delmonumento, a ricostruire attraverso lo studiodelle figure dei soci caduti, la vita associativadel sodalizio e i suoi rapporti con la società deltempo. Un racconto e una rappresentazione,per mezzo di documenti privati o della nostraBiblioteca Luigi Gabba, del ”microcosmo” dellaSezione CAI Milano nel periodo 1890 1918,specchio della Milano crocevia d'Europa.Perché la Storia ha un senso se serve a capire ilpresente e ad aiutarci a costruire il futurodell'uomo.

Luisa Ruberl CAI Milano

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La sezione di Milano e la Grande Guerra

Proposte sezioni e coordinamenti

Page 17: Salire n 1 marzo2015

Verso il catalogo unico dei beni culturali del CAI

Proposte sezioni e coordinamenti

Sabato 18 Aprile si svolgerà presso la sezione CAI-SEM di Milano la 4a Giornata di formazionededicata all'utilizzo del software Clavis per la gestione di una biblioteca sezionale.

http://mnmt.comperio.it/.

BiblioCai

Biblioteca Nazionale ed al Museo della Montagna

catalogo UNICO

software Clavis

CLAVIS NG è un programma in open source, veicolato dal web e adottato dal Museo Nazionale dellaMontagna per condividere con le Sezioni CAI uno strumento gestionale per varie tipologie di documenti.Accoglie il catalogo dei libri e periodici della Biblioteca Nazionale CAI ed è disponibile per le sezioni cheparteciperanno alle giornate di formazione.Questa opportunità è messa a disposizione delle sezioni gratuitamente e permette, tra l'altro, di poteressere visibili anche in internet grazie al catalogo pubblico (Opac) consultabile al seguente indirizzo web:

L'iniziativa, organizzata da , è principalmente dedicata a responsabili ed operatori dellebiblioteche CAI delle sezioni della Lombardia, ma è aperta anche ad eventuali altre sezioni interessate.

Attualmente, oltre alla , sono presenti in talecatalogo le biblioteche di una trentina di sezioni ed altre stanno chiedendo di aderire.Il far parte di un rappresenta una concreta possibilità di semplificazione delleoperazioni catalografiche, oltre a potenziare la visibilità di ogni collezione, anche di piccole dimensioni,che vi aderisce.

Il consente inoltre la catalogazione di tanti altri materiali diversi dalle tradizionalimonografie, come fotografie, carte dei sentieri, oggetti museali ecc., e per questa ragione è stato perl'appunto scelto dal Museo della Montagna e dalla Biblioteca Nazionale che, insieme, conservano unavasta ed eterogenea tipologia documentaria.

La giornata di formazione per le sezioni lombarde si svolgerà sabato 18 aprile 2015, h. 10:00-16:30,presso la Sezione CAI-SEM di Milano, Via Alessandro Volta 22.

Maggiori dettagli al seguente indirizzo web:

Enrico Barbanotti Biblioteca “Ettore Castiglione” CAI-SEM Milano

Http://mnmt.comperio.it/biblioteche-cai/CAI-SEM/cal/4a-giornata-di-formazione-clavis/

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Page 18: Salire n 1 marzo2015

Armando Biancardi“Il perché

dell’alpinismo”

“i perché” possibili

faticare per salire, e poi ridiscendere

motivazioni“nobili”

G u i d o R e y

l’ovvio fascino della bellezza deiluoghi

rapporto conl’ambiente circostante,

“ritorno alleorigini” autosufficienza

liberazione

r id imens ionamento di alcuni l imi t icaratteriali soddisfacimento

pubblicò nel 1994 uncorposo volume dal titolo

, promosso da “GiovaneMontagna” nel suo 80° di fondazione ed editoda Viviani, che riportava scritti di più di 70 tra igrandi nomi dell’alpinismo internazionale, daiquali desumere le rispettive motivazioni.Opera di estremo interesse, perciò, maall’epoca mi ero chiesto (mi si scusi il bisticcio) ilperché di quel “Il perché”, al singolare. Unafinezza, probabilmente: titolare “I perché” alplurale avrebbe assunto un valore assoluto:questi sono (visto il lorocalibro …) e non si domandi oltre. Titolare alsingolare invece si riferiva al perché specifico diogni singolo personaggio: ognuno ha il suo,infatti, e strettamente personale.E il nostro, e il mio, qual è? Posso parlare per me,ovviamente, anche se guardandomi in giroqualcosa riesco ad immaginare a proposito deimiei amici versati come il sottoscritto a questastrana attività che a prima vista sembra contronatura:avendo in finale, quale unico sollievo fisico,quello di togliersi gli scarponi e liberarsi dellozaino.Ma si sa che le vere soddisfazioni sono ben altre;a ognuno le sue, come si è detto, ma sonoquelle che motivano “ i l perché”. Lamaggioranza delle che si leggonosono in effetti , e di questa nobiltà dellapratica di montagna siamo tutti consapevoli,anche se è stata da molto tempo censurata laf r a s e d i r i p o r t a t aemblematicamente sulle vecchie tessere delCAI: “… utile come il lavoro, nobile comeun’arte, bella come una fede”.Per me credo siano valsi due “perché”sicuramente più banali, non considerando – èscontato –

(nel mio caso il colpo di fulmine furono leDolomiti di Brenta). Il primo? Ritengo sia statol’approdo anch’esso fascinoso a un rapportoessenziale e sobrio nel

bello finché si vuolema esigente anche sul piano dell’adattamento

fisico.Come l’avvertire una sorta di

, insomma: edeconomicità nel mangiare e nel vestire,insieme all’approccio ruvido col terreno e conla sua morfologia non addomesticata (o quasi…). Con tutto quel che segue, ovviamente,come il raggiungimento di un più alto livello disopportazione degli inconvenienti checostellano anche la vita “normale”, e la

– entro limiti ragionevoli – da tantepiccole “schiavitù” come fame e sete, caldo efreddo, fatica, stanchezza e sonno. Nel miocaso inoltre (ma mi sembra anche in altri) contòanche la percezione (o illusione?) del

, grazie al almenoparziale di una sorta di desiderio direalizzazione. Nessuno per questo riesce acambiare la propria “sostanza”, ma unariscoperta di sé si produce, e male non fa.Tutto qui? Sarà anche poco, ma non è un“perché” da buttar via e forse lo è anche di altri.

Franco Ragni

Sezione CAI di BRESCIA

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La montagna … A ognuno il suo “perché”

Proposte sezioni e coordinamenti

Page 19: Salire n 1 marzo2015

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Page 20: Salire n 1 marzo2015

Tra le , molteplicidiversificate e tutte rivolte a coloro che nonvedono la montagna come un luna-park, bensìa quanti, negli alpeggi in rovina piuttosto chenei segni dell'uomo sui quali ormai ha preso ilsopravvento il bosco e l'incuria, sintomoevidente questo di abbandono, riescono aintravvedere un mondo che ha una vita propria,fatta di fatiche inenarrabili e sacrifici enormi,legata ad una secolare cultura che, grazie allafrenesia del mondo moderno, rischia discomparire per sempre, meritano certamenteun posto d'onore quelle portate avanti dall'Alpinismo Giovanile.

, grazie alla peculiaritàinsita nel suo operare con i giovani. Essi, con latrepidazione che li contraddistingue e quella

che sta allabase del loro crescere sono in continuofermento, desiderosi sì di "andare" ma anche di"conoscere" e ciò fa si che noi Accompagnatorisi debba essere sempre attenti da un lato allasicurezza e dall'altro a tutte quelle tematichecon le quali loro, i giovani, sentono di doversiconfrontare, impegnandoci ad assecondare laloro voglia di comprendere, di scoprire e diassimilare per meglio domani custodire.

Non sto a dilungarmi in questa sede sulle attivitàproposte dall' Alpinismo Giovanile perottemperare i compiti che gli sono stati affidatidal CAI, ma voglio porre l'accento su una inparticolare di queste della quale, forse perchédi non facile attuazione in quanto richiede unnotevole investimento di tempo e di risorse, nonviene riconosciuta l'importanza: il

In un momento nel quale, è inutile negarcelo, iragazzi sono sempre più prigionieri di un mondovirtuale è di fondamentale importanza laconoscenza, anche e soprattutto fisica, dicoetanei provenienti da altre realtà dell'

Alpinismo Giovanile, con i quali instaurare quelche sta alla base di una

futura, serena convivenza.

In questo i ragazzi, lo dico perché nella miaSezione è vivo da alcuni anni un rapporto digemellaggio con l'Alpinismo Giovanile diCatania, non sono secondi a nessuno: solo lororiescono, dopo appena una giornata trascorsaassieme, ad essere .

È spettacolare sentirli discorrere degli interessi edelle passioni che li accumuna e, perché no,anche dei problemi, che sono i medesimi danord a sud, quasi a voler sottolineare che,

,è un impegno simile per tutti loro, ben al di ladelle differenze dettate dalla latitudine.

Questa , questoscambio ininterrotto di esperienze ha, ai mieiocchi di adulto, un non so che di magico, osereidire surreale, che mi porta a pensare: non c'ètecnologia che tenga: i ragazzi, se lasciati allaloro spontaneità, e non catapultati in quelvorticoso mondo del quale noi li vorremo dasubito protagonisti, sono ancora capaci distupirci.

Anche se questo comporta fatica e sacrificio èoperando in tal senso che si riesce a far capireai ragazz i l ' impor tanza del l ' essere,contrapposta alla futilità dell' apparire.

Gli Accompagnatori che di questa realtà sonocoscienti, non potranno che essere soddisfattidel loro operare.

attività proposte dal CAI

Un mondo, quello dell' Alpinismo Giovanile, incontinua evoluzione

voglia appassionata di conoscere

gemellaggiotra Gruppi di Alpinismo Giovanile di Sezionidiverse.

rapporto di amicizia

"amici da sempre"

essere ragazzi e faticare per diventare grandi

"condivisione" spontanea

Valerio Grigis Sezione di Melzo

Accompagnatore Nazionale di Alpinismo

Giovanile

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Alpinismo Giovanile - un mondo in continua evoluzione

Proposte sezioni e coordinamenti

Page 21: Salire n 1 marzo2015

Foto Valerio Grigis Sezione di Melzo

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Page 22: Salire n 1 marzo2015

ASSOCIAZIONI SPORTIVE E “NOPROFIT”Agevolazioni applicabili alleassociazioni no profit chesvolgono attività sportiva,culturale, pro-loco, coriamatoriali, filodrammatiche etutte le altre associazioni

senza scopo di lucro.

La legge in questione è la L. 398/91

Detto questo, la legge in oggetto può essereapplicata alle sezioni del Club alpino italiano,qualora se ne ravvisi la convenienza e si sia inpossesso dei requisiti richiesti.

Ricordo, per praticità, che per accedere alleagevolazioni della L. 398/91 è necessario :

L primo appuntamento della rubrica che mi èstata affidata ho scelto di dedicarlo ad unatipologia di agevolazioni fiscali conosciutacome “legge sulle sportive”, ma che di fatto puòessere applicata agli enti no profit che svolgonoattività sportive, culturali, pro-loco, coriamatoriali, filodrammatiche e tutte le altreassociazioni senza scopo di lucro.

, essa nonpuò essere applicata dalle fondazioni, daicomitati e dagli enti che siano privi di carattereassociativo.

Negli anni ha subito diverse modifiche, essaprevede la tenuta di un registro iva semplificatoin cui le operazioni attive, come corrispettivi,sponsorizzazioni o pubblicità vengonoconsiderate “commerciali”, ma finalizzateall’attività istituzionale e pertanto agevolate aifini Iva ed ai fini Ires.

L’iva a debito si determina abbattendo il 50%dell’iva sulle operazioni attive, mentre l’Ires vieneapplicata con l’aliquota ordinaria del 27,50% suuna base imponibile che è pari al 3% delleoperazioni attive.

Quindi il 97% delle operazioni attive è esclusadalla base imponibile Ires ed il 50% dell’Ivarimane nelle casse dell’ente no profit.Naturalmente in tutto ciò va detto che i costisostenuti per le “ attività commerciali” sopraindicate, non sono deducibili così comel’eventuale Iva pagata sugli acquisti.

Dal punto di vista finanziario , il D.Lgs. 231/2007 ,a partire dal 1/1/2013 limitava i pagamenti incontanti ad € 516,46 , ma la legge di stabilità adicembre 2014 ha innalzato il limite a €1.000,00 operando di fatto un allineamentocon tutti gli altri soggetti.

Naturalmente è una scelta che va valutata conl’aiuto di un consulente esperto di no profit.

essere in possesso della Partita Iva;inviare una raccomandata intestata alla Siae

di competenza e all’Agenzia delle Entrate,dichiarando che per l’attività dell’Ente no profitsussistono i requisiti per l’applicazione delleagevolazioni della L. 398/91;presentare la domanda presso gli uffici dellaSiae di competenza, allegando la copia dellaraccomandata inviata all’Agenzia delle Entratee relativa ricevuta, la copia della carta diidentità del Presidente dell’ente no profit, ladelibera dell’assemblea o del consiglio,contenente la decisione dell’Ente di volersiavvalere delle agevolazioni fiscali della L.398/91.

La richiesta cosi fatta, permetterà di applicare leagevolazioni , dall’anno in corso per gli enti dinuova costituzione oppure, dal 1 gennaiodell’anno successivo per gli enti già costituti.Il primo passo è quello di prendere contatti conl’ufficio della Siae competente per territorio echiedere l’elenco dei documenti da presentare,il modello della domanda da loro utilizzato e sepossibile, fissare un appuntamento per laconsegna della pratica.

Gli uffici della Siae negli anni hanno adottatoprassi diverse da ufficio ad ufficio e questo rendeun po’ più difficoltosa la procedura, ma glielementi sopra citati sono quelli indispensabili.

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RUBRICA CONTABILE E FISCALE di Emanuela Gherardi

Informazione Formazione

Page 23: Salire n 1 marzo2015

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ADEMPIMENTI E SCADENZE DEI PROSSIMI MESI

30/04/2015 presentazione del bilancio o rendiconto della gestione, se lo statuto non prevede untermine differente;

20/06/2015 liquidazione delle imposte in Unico Enc 2015 relativamente all’Ires, all’IVA ed all’Irapqualora ne ricorrano i presupposti

Page 24: Salire n 1 marzo2015

LA NUOVA POLIZZA INFORTUNIIN ATTIVITA’ PERSONALE: UNASVOLTA A FAVORE DEI SOCI

Assemblea dei Delegatidel 2008

Si consideri, infatti, che la polizza:

I due livelli di copertura personale del rischioinfortuni risponderanno alla seguente tabella

Q u a n d o , n e l c o r s odell’

, a Mantova fuapprovata la decisione di

garantire a tutti i soci, per il solo fattodell’iscrizione, una assicurazione sugli infortuninel contesto delle attività istituzionali, inaggiunta alla storica copertura per laresponsabilità civile, in quello stesso momentoci lasciammo con un sogno ulteriore: quello dipotere garantire a tutti i soci l’accesso ad unacopertura assicurativa sugli infortuni che nonfosse limitata alle attività istituzionali, ma cheabbracciasse l’intera attività personale e pertutto l’anno.

Accade che, quando si lavora con impegno econ la volontà di raggiungere un risultato, si siaspesso premiati.

Ed ecco che, a partire dal 01.03.2015, saràpossibile per tutti i soci del Club Alpino Italianoattivare una polizza personale contro gli infortuniche dovessero derivare dall’attività personalepropriamente detta in uno dei contesti tipici dioperatività del nostro Sodalizio (alpinismo,escursionismo, speleologia, sci-alpinismo etc.).

E’ noto che il mercato assicurativo attualeraramente offre ai singoli polizze infortuni per leattività in montagna e, quando lo fa, imponenotevoli limitazioni, con particolare riferimentoalle difficoltà alpinistiche e, in ogni caso,richiedendo prezzi praticamente proibitivi (nonmeno di € 1.600,00/1.700,00= annui, ferme lecennate limitazioni).

Muovendo da tale premessa, sarà possibileapprezzare ulteriormente i risultati ottenuti dallagruppo di lavoro che, in Sede Centrale si èoccupato con noi di questo specificopassaggio assicurativo e che intendiamo

ringraziare: Lattuada, Fidani, Mastrangelo, Bossie il sempre disponibile Giancarlo Spagna.

In un’ottica di effettiva attenzione alla centralitàdel socio, che costituisce, al pari di quella delleSezioni, l’obiettivo primario dell’operare dellaSede Centrale, si è, quindi, deciso, nella fasedi redazione del capitolato di gara e dopo leopportune preliminari verifiche, di inserire,rispetto alle previsioni di cui alle preesistentipolizze infortuni, anche l’ipotesi di una affinityrelativa alla possibilità, per ciascun socio, diattivare volontariamente una propria polizzacontro il rischio infortuni in attività personale, taleintendendosi quella distinta dalle attivitàistituzionali e sociali già coperte dalla polizzalegata alla iscrizione.

I risultati ci hanno premiati e, a far tempo dal01.03.2015 qualsiasi socio in regola con iltesseramento potrà attivare una propria polizzapersonale, corrispondendo il relativo premiocome da tabella che segue e riteniamo chel’entità dei premi contrattualmente ottenuti nonabbia bisogno di commenti.

coprirà tutti gli ambiti di attività tipiche delSodalizio senza limiti di difficoltà e di territorio;

coprirà l’intero anno solare (per il 2015 ilperiodo 01 marzo/31 dicembre);

sarà suscettibile di implementazione rispettoalla combinazione A, in quanto attraverso ilraddoppio del premio saranno parimentiraddoppiati, nella combinazione B, il valore deipunti di invalidità permanente e l’indennizzo incaso di morte.

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Polizza infortuni

Informazione Formazione

Page 25: Salire n 1 marzo2015

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Polizza infortuni

Informazione Formazione

Si tratta certamente di una novità che, fermo l’imprescindibile senso dell’appartenenza che deve, inogni caso, essere sotteso all’scrizione al CAI, quale condivisione di ideali e volontà di esprimere unvolontariato silenzioso sì, quanto efficace e prezioso per la collettività, aggiunge un innegabile valore aiservizi a favore dei soci che risultano collegati al “bollino”.Né va sottaciuto che la possibilità di accedere ad una copertura personale sui rischi dell’infortunio acondizioni di particolare favore riservate ai soli soci del Club Alpino Italiano, potrà anche suggerire amolti amanti della montagna che, pur frequentandola assiduamente, non hanno sin qui ritenuto diiscriversi al Sodalizio, di farlo ora.Il che presenta una sua positività ma, in tal caso, sarà compito dei responsabili sezionali ribadire che sidiventa soci del CAI prima di tutto per condividerne gli ideali e le norme di autoregolamentazione(quindi: i soci non vanno in moto sui sentieri né praticano l’elisky) e, solo indirettamente, per beneficiaredei servizi che l’iscrizione comporta.Trattandosi di una novità in senso assoluto, si rendono, in ogni caso, opportune sin dall’inizio alcuneimportanti precisazioni:

ed indicato in tabella sarà il medesimoanche nel 2016 e nel 2017, ma relativamente all’intera annualità cioè dal 01.01 al 31.12. La coperturariguarda solo lo stretto ambito dell’attività e, quindi, non copre il cd rischio in itinere (per intenderci: dacasa alla località e dalla località a casa la polizza non opera)La copertura riguarda l’attività personale propriamente detta, tale intendendosi quella che non rientragià in attività istituzionale organizzata, che rientra, invece, nella preesistente polizza infortuni automaticaper tutti i soci: ciò significa che, una volta attivata la polizza “personale” un eventuale infortunio risulteràcoperto o dalla polizza soci, se in attività istituzionale o dalla polizza personale in tutti gli altri casi. Ciòdiversamente da quanto accade per la polizza infortuni dei titolati.Con l’auspicio che quanto ottenuto dalla Sede Centrale possa raccogliere l’apprezzamento da partedi socie e soci, desideriamo augurare a tutti una montagna in sempre maggior tranquillità,rammentando che, al pari di quanto avvenuto per la polizza infortuni automatica per attività istituzionali,anche per questa nuova copertura assicurativa saranno necessari lo stesso rispetto e la stessacorrettezza sin qui mostrati nell’utilizzo della polizza, poiché ciò costituisce l’imprescindibile premessaperché questo prezioso servizio possa protrarsi nel tempo.

Il premio assicurativo previsto per il periodo 01.03/31.12.2015

Vincenzo Torti Andreina Maggiore

Vice Presidente Generale CAI Direttore CAI

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SALIRE INSIEME A PICCOLI PASSI VERSO “AltreVette”

Dal 2000 ad oggi, abbiamo effettuato quasi2000 uscite, contando più di 10.000 presenzedi ragazzi accompagnati e oltre 9.000presenze di soci CAI.

Quest i Soci “diversamente giovani”

Nell’ambito delle molteplici attività del CAI

“AltreVette”.

C o m e f u n z i o n a l ’ a t t i v i t à d iaccompagnamento.

l coordinamento CAI.

Il Referente CAI (capo gita)

L'Operatore responsabile del Gruppoaccompagnato.

Il Volontario CAI

Nell’estate del 2000 il Centro Diurno Disabili(CDD) del Comune di Bergamo, con l’intento disperimentare nuove iniziat ive, tese apromuovere una migliore integrazione esocializzazione dei ragazzi ospitati, proponevaalla nostra Sezione di affiancare agli educatoridel CDD, alcuni soci esperti per accompagnareil gruppo in escursioni montane, in modo dafavorire la partecipazione all’iniziativa senzacreare eccessive preoccupazioni alle famigliedei soggetti interessati.Da questa prima esperienza, nel corso di pochianni, tramite il passaparola fra gli educatori e lefamiglie, anche alla luce dei soddisfacentirisultati ottenuti, l’iniziativa ha coinvolto semprepiù gruppi, ora sono una trentina, coinvolgendonello stesso tempo altrettanti soci volontari.

appartenenti alle classi degli anni ‘30/’60,almeno una volta la settimana, oltre allaconsueta attività individuale, percorrono le vallie “scalano” le montagne bergamasche incompagnia di persone “diversamente abili”gustando in modo veramente diverso la gioia distare insieme nella natura, senza dovercompetere e senza creare classifiche.Quello che ricevono dai ragazzi accompagnatiè ben più remunerativo di qualsiasi altra forma dipremiazione. Indubbiamente questa attivitàsociale, non pretende premi o ringraziamenti,poiché i benefici che ne derivano, sonoequamente divisi fra accompagnatori eaccompagnati.

questa la si può collocare al gradino più basso,se si considerano le difficoltà alpinistiche, ma seguardiamo un po’ più avanti, possiamoconvenire che, chi non ha più l’età per le vette dipietra o di ghiaccio, una grande remunerazione

la può senz’altro trovare, scalando queste

I è formato da Volontariche normalmente svolgono l’attività comereferente o capo gita.Si riunisce entro la primadecade del mese per programmare le uscitedel mese successivo.Discute e trova soluzionialle problematiche esposte dai Volontari e/o daiGruppi. Inoltra via e-mail il calendario delleuscite e ne lascia copia cartacee alla segreteriaCAI presso il Palamonti

. Coordina l'uscitacon i Gruppi e i Volontari. Contatta e concordacon il gestore del locale, la disponibilità delpunto di ristoro. In caso di modifiche alprogramma, dovute a maltempo o imprevisti,concorda le variazioni con i Gruppi e informa iVolontari delle modifiche avvenute.

Comunica al referente CAIl'eventuale impossibilità a effettuare la gitaprogrammata; chiama lo stesso, almeno duegiorni prima dell'uscita per confermare ilprogramma, indicando il numero deipartecipanti.In caso di tempo incerto (se nondefinito prima) chiama il referente CAI il mattinodell'uscita entro le 8,30 per concordarel'eventuale cambio di programma. Se viene aconoscenza di fatti che possono impedirel'uscita del Gruppo nel mese successivo,comunica il problema a un coordinatore, primadella stesura del nuovo calendario.

Comunica al referente,l'eventuale impossibilità a partecipare all'uscita.Prima della gita, chiede al referente, se sonointervenute eventuali variazioni al programma,(ritrovo, meta, orari, mezzi, etc.) e lo informadell'eventuale sua sostituzione con altroVolontario.

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Montagna per tutti

Informazione Formazione

Page 27: Salire n 1 marzo2015

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Responsabilità dei Volontari CAI

CAI Bergamo tel. 035-4175475 e-mail [email protected]

La funzione dei Volontari CAI consiste nel programmare le uscite valutando, in sintonia con gli operatoridel gruppo da accompagnare, itinerari, mete, punti di appoggio e ristoro e abbigliamento adatti allecaratteristiche delle persone partecipanti alla gita. La responsabilità del referente CAI o capo gita èquella di condurre la gita, facendo attenzione alle condizioni del percorso, alle eventuali difficoltàimpreviste, a causa del maltempo o di particolari condizioni del sentiero, inoltre, sempre in strettacollaborazione con l’operatore del gruppo accompagnato, decide variazioni o interruzioni della gitacausate da problemi sorti lungo il percorso a uno o più soggetti accompagnati.

L’assistenza personale e le eventuali terapie necessarie ai partecipanti disabili è affidata esclusivamenteall’operatore del centro di appartenenza.Sicuramente diverse Sezioni o gruppi di Soci sono già impegnati in attività sociali uguali o simili alla nostra,per chi volesse iniziare o continuare questa attività, siamo a disposizione per informazioni o consigli.

Per informazioni:

Filippo Ubiali

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Nuovi obblighi per sci alpinisti ed escursionistid ’ a l t a q u o t a ( s o l o p e r l o r o )

La legge regionale 1 ottobre 2014, n. 26“Norme per la promozione e lo sviluppo delleattività motorie e sportive, dell'impiantisticasportiva e per l'esercizio delle professionisportive inerenti alla montagna

La Regione Lombardia nell’aprile 2014

Ne è uscito unprincipio condiviso

Il testo approvato in aula ha invece riprodotto

” riproponealcune problematiche, già vissute qualcheanno fa in Piemonte, quando fu approvataun’analoga normativa che imponeva tout courtl’uso del kit di autosoccorso allo sci alpinista edescursionista che accede alla neve al di fuoridelle piste. Ad un profano può sembrare unabuona norma poiché impone una dotazione diauto sicurezza, ma appena si entra neldettaglio, si comprende che si pongono piùproblemi di quanti si voglia risolvere. Un po’ distoria: il PDL 0175, approvato il 27 set 2012(“Riordino normativo in materia di attivitàmotorie e sport”) è stato successivamenteripreso nel 2014 dalla proposta “Norme per losviluppo delle attività e dell'impiantistica sportivee per l'esercizio delle professioni sportive dellamontagna”.

haorganizzato due riunioni di approfondimentocon i propri tecnici, invitando quali esperti inmateria, il CAI Lombardia, il Collegio delleGuide Alpine e Assorifugi.

per cui gli utenti dellesuperfici innevate, diverse dalle aree sciabiliattrezzate che praticano sport sulla neve, inparticolare, gli sciatori fuori pista, gli sci-alpinisti egli escursionisti sulla neve devono rispettare leregole di comportamento riguardanti gliimpianti da sci, in quanto applicabili eavrebbero dovuto inoltre munirsi, laddove, per lecondizioni climatiche e della neve, sussistonoevidenti pericoli di valanghe, di appositi sistemidi autosoccorso (vedi l’art. 17 della leggenazionale 363/2003).

E’ del tutto evidente che l’uso del kit diautosoccorso è da utilizzare quando serve,quando ci sono le condizioni climatiche eambientali che lo richiedono.

,con tutti i problemi connessi, la situazione cheanni fa in Piemonte ha richiesto il congelamentodi una norma di contenuto analogo, situazioneampiamente segnalata nella fase istruttoria dalCAI. Nell’articolo 14 comma 3 il legislatoredisposto che “gli sciatori fuori pista, gliescursionisti d'alta quota e gli sci-alpinisti (nullainvece è d’obbligo per motoslitte e bici da neve)devono inoltre munirsi di appositi attrezzi e sistemielettronici per consentire un più faciletracciamento e il conseguente intervento disoccorso”. Di fatto, in alta quota (mentreaspettiamo l’approvazione del regolamentoattuativo per capire da dove parta l’alta quota -1500, 1700, 2000 m,?- vige il precedenteregolamento), dovremo dotarci di kit di autosoccorso, sempre quando si pesta neve a piedio con gli sci, senza distinguere in quali condizioniclimatiche o ambientali ci troviamo, se inun’escursione in zona assolutamente priva dirischi, magari con soli dieci centimetri di neveghiacciata, in un bosco, in un prato, su unastradina intorno ad un paese appunto “in altaquota”, magari trascinando il bob coi bambini...o sul costone di una montagna con una crestadi neve che incombe.

Ricordiamo ancora qualche anno fa ilpolverone uscito per le famigliole multate nelleLanghe, mentre tranquille andavano amangiare in un r i fugio con accessoassolutamente privo di rischi. Così ora puòavvenire che in Lombardia si possa esseremultati passeggiando verso una baita in luogosicuro. La legge dice anche “in alta quota”.E’ evidente che la quota di per sé non è unindicatore assoluto di pericolo valanghe:ricordiamo le straordinarie nevicate dello scorsoanno che ne hanno generate anche a mediaquota e tutti conosciamo moltissimi luoghi d’altaquota assolutamente tranquilli.

http://normelombardia.consiglio.regione.lombardia.it/NormeLombardia/Accessibile/main.aspx?view=showdoc&iddoc=lr002014100100026

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NORMATIVA

Informazione Formazione

Page 29: Salire n 1 marzo2015

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La normativa

Non ci stancheremo mai di ribadire

viviamo inmontagna e che rendono la nostra vitamigliore.

dunque esclude che vi sia unavalutazione ragionata dell’utente, che lo porti aprogrammare le sue escursioni con cognizionedi causa e a decidere se usare i dispositivi diautosoccorso, se non usarli (soprattuttonell’escursionismo in zone prive di rischiovalanghe, e sono moltissime), oppure … stare acasa quel giorno. Risulta fin troppo evidentecome una norma simile sia inapplicabile se nona rischio di risultare vessatoria, col rischio diparalizzare il turismo montano e di trasmettere ilmessaggio che l’ARTVA (Apparecchio di Ricercadi Travolti da Valanga) sia un talismano, chebasti avere nello zaino pala e sonda per esseresicuri.

che èsempre necessaria una valutazione delleproprie condizioni, della propria esperienza edell’ambiente, che è dalla relazione fra questedue valutazioni che nasce il modo più correttodi andare in montagna. La sicurezza assolutanon esiste e non esistono protocolli che cirendono totalmente sicuri, ma è l’uso dellanostra intelligenza, della nostra esperienza, diquella di chi è più esperto di noi e perché no,della tecnologia, che ci può regalare leesperienze straordinarie che

Migliore di passare il tempo libero alcentro commerciale. Speriamo sia possibile, insede di stesura del nuovo regolamento porrerimedio a una norma fuorviante e detrattivadella frequenza della montagna, norma chesarebbe opportuno modificare alla radice,specificando che l’uso dei dispositivi diautosoccorso (che è l’obiettivo della dotazione,non il tracciamento, che risulta un pocoinquietante..) è obbligatorio quando vi sono lecondizioni che lo richiedono.

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Lettera aperta ai presidenti e responsabili culturali delle sezioniDisseminazione del Bidecalogo

Assemblea Regionale di Calolziocorte

past president Annibale Salsa l Bidecalogo è “un'obbligazionemorale che i Soci si impegnano a contrarre in rapporto al comportamento da tenere nei confrontidell'ambiente e del territorio montani“, e costituisce come tale elemento fondante dell'etica divalori del nostro sodalizio.

L'ultima ha richiamato l'importanza per i soci del documentoCAI comunemente noto come Bidecalogo, ovvero “Linee di indirizzo e di autoregolamentazione inmateria di ambiente e tutela del paesaggio”.

Come indicato dal a Torino nel 2013, i

Ciononostante appare chiaro che il suo contenuto è sconosciuto alla maggioranza dei soci CAI: al finedi diffonderne la conoscenza e farne comprendere l'importanza, la Commissione Regionale TutelaAmbiente Montano della Lombardia ha quindi deciso di proporre alle sezioni interessatel'organizzazione di serate culturali dedicate ai temi del Bidecalogo, tenute dai titolati regionali e sezionaliTAM.Per organizzare una presentazione (che non faccia addormentare chi ascolta) presso la vostra sezione,contattateci all'indirizzo mail: [email protected]

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GLI OTTO LOMBARDI

COORDINAMENTO OTTO

Page 31: Salire n 1 marzo2015

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Page 32: Salire n 1 marzo2015

Alcuni problemi in evidenza: la posizione dellaCommissioneLo statuto del Club Alpino Italiano definisce tra icompiti dell'associazione anche quello ditutelare l'ambiente montano. Come tutti quelliche frequentano tale ambiente possonovedere, spesso anche le montagne, ed anchele loro parti più lontane da centri urbani edinfrastrutture, sono oggetto di interessieconomici che determinano interventi ditrasformazione.

che possono averericadute non trascurabili sulle nostre montagne;trattandosi di piani sottoposti a procedura di

, unaprocedura che prevede la possibilità dipartecipazione pubblica di qualunque cittadinood associazione, abbiamo ritenuto opportunoesprimere le nostre osservazioni, in qualità diassociazione portatrice di interessi. Taliosservazioni sono state inviate agli enti pubbliciresponsabili dei relativi procedimenti: di seguitone forniamo una sintesi per i lettori della rivista.PEAR Programma Energetico AmbientaleRegionaleA fine 2014 la Regione Lombardia ha sottopostoa procedura di VAS la proposta di

;questo cost i tu i sce uno st rumento diprogrammazione in ambito energetico edambientale, con cui la Regione Lombardiadefinirà i propri obiettivi di risparmio energetico edi sviluppo delle

Il CAI condivide pienamente gli obbiettivigenerali del piano, orientato a migliorarel'efficienza energetica, ad incentivare formesostenibili di mobilità e ad incentivare il ricorsoalle cosiddette energie alternative.Il definisce giustamente per determinatearee tutelate del territorio dei vincoli per larealizzazione di impianti con fonti di energiarinnovabile. La nostra posizione è che nelle aree

di elevato valore naturale, tali vincoli debbanoessere ancora più stringenti di quanto propostodalla regione. In particolare sosteniamo chenelle cosiddette aree Natura 2000 (areevincolate a livello comunitario per la presenza diecosistemi o specie rari) non possano essererealizzati nuovi impianti di alcun tipo, se noneventuali piccoli impianti su fabbricati giàesistenti. Inoltre riteniamo che dal momento chei Parchi Regionali sono stati istituiti allo scopo difavorire la fruizione pubblica e la protezione delterritorio, tali funzioni non possono diventaresecondarie rispetto ad esigenze di produzioneenergetica.

La nostra posizione in altre parole non è diaccettazione di ogni impianto a fonti di energiarinnovabile, ma di localizzazione degli impiantiin territori che non abbiano interesse per lanatura o per la pubblica fruizione.Il tema delle fonti di energia rinnovabile è statooggetto della recente revisione del

Talepubblicazione, che spiega in dettaglio qualiimpatti possono essere generati su ecosistemidelicati come quelli alpini anche da piccoliimpianti idroelettrici od eolici, può esserescaricata gratuitamenteal seguente

Per concludere la questione PEAR, nel leggere ilcontenuto del corposo documento ci siamorattristati nel notare che, benché dopo anni diattesa il 7/2/2013 il governo italiano abbiafinalmente ratificato il

, questo non è statoassunto tra gli elementi di riferimento dallaRegione Lombardia, sintomo di quanto poco laConvenzione sia considerata dai nostri organi digoverno.

La commissione regionale TAM è stataimpegnata negli ultimi mesi nell'analisi dialcune proposte di piani

Valutazione Ambientale Strategica (VAS)

ProgrammaEnergetico Ambientale Regionale (PEAR)

fonti energetiche rinnovabili(FER).

PEAR

Quadernon° 7 della Commissione Centrale TAM “Iproblemi energetici e l'ambiente”.

protocollo Energia dellaConvenzione delle Alpi

Roberto Andrighetto

OTTO TAM

link: http://www.cai-tam.it/energie-articolo.

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COMMISSIONE REGIONALE TUTELA AMBIENTE MONTANO- TAM

COORDINAMENTO OTTO

Page 33: Salire n 1 marzo2015

Novate Mezzola - Riqualificazione dell'area ex-Falck Accordo di programma tra Enti Pubblicie Proprietà.

L'attuale proprietario dell'area industriale ex-Falck ha stipulato recentemente a questo fineun Accordo di Programma con gli entipubblici interessati,

L'accordo di programma è attualmenteoggetto di Valutazione Ambientale Strategica(VAS),

La Val Codera è un luogo noto e caro a moltiescursionisti lombardi; proprio ai piedi della vallesi stende l'abitato di Novate Mezzola, sullesponde dell'omonimo lago, dove fino aqualche decennio addietro era attiva ancheun'industria metallurgica, che si è resaresponsabile di importanti contaminazioni delsottosuolo e delle acque, con conseguentiricadute sulla salute pubblica. La relativa areaindustriale contiene tuttora nel sottosuolo i residuidell'attività passata (scorie contenenti cromo);questi sono stati oggetto di una “messa insicurezza permanente”, con la realizzazione diuna sorta di sarcofago intorno al terrenocontaminato al fine di impedire la diffusionedelle sostanze inquinanti. Su tale area, che oracontiene alcuni capannoni in abbandono, sivorrebbe realizzare un impianto industriale per laproduzione di pietrisco e materiali dacostruzione sfruttando il granito di San Fedelino,pietra che da secoli è stata estratta nelle cavecircostanti.

accordo che prevedel'escavazione di oltre 5 milioni di metri cubi digranito, di cui 3 milioni in superficie ed i restanti insotterraneo. La proposta ha determinatoevidenti conflitti in seno alla comunità locale,che si sente oggetto di decisioni prese altroveche possono determinare un costo ambientalecerto a fronte di benefici alquanto dubbi.Al fine di meglio comprendere le problematichee le caratteristiche del territorio interessato, cisiamo recati, in una piacevole giornata digennaio, a fare un sopralluogo; camminandosu strade e sentieri e rimirando il paese dall'alto cisiamo potuti fare un'idea più chiara delletrasformazioni che il progetto potrà comportaree dei suoi possibili effetti sull'ambiente.Le criticità maggiori che possiamo prevedere

riguardano sia le possibili ricadute sugli abitantidella zona in termini di rumore, polveri e trafficodi mezzi pesanti, sia le ricadute sull'ambientenaturale, ed in particolare sulla Val Codera e sulLago di Novate Mezzola, entrambi aree tutelatedalla rete Natura 2000, oltre che le modificazionidel paesaggio generate dall'asportazione diingenti quantitativi di materiale dalle pendicimontuose.

ed in tale ambito il CAI, come soggettoportatore di interessi, stimolato anche dallasezione locale, ha inviato un documentocontenente una serie di osservazioni di naturatecnica alla Provincia di Sondrio, ente titolare delprocedimento pubblico.In tale documento abbiamo ribadito cheinterventi di così rilevante impatto sul territorionon possano essere effettuati senza una veraanalisi ambientale delle loro ricadute, basata sumisurazioni e modellazioni preventivescientificamente inattaccabili che possanogaranti re la popolazione, che subiràdirettamente gli effetti del progetto, ma anchel'ambiente naturale, che in questo casocontiene degli ecosistemi di riconosciuto valoretutelati a livello comunitario. Al momento nelladocumentazione presentata dal soggetto chepropone l'opera mancano infatti gli elementiche consentono di effettuarne una appropriataanalisi ambientale; in particolare manca unavalutazione delle ricadute indotte sul territoriodall'escavazione del materiale.D'altra parte, il progetto presentato perl'accordo di programma contiene una lungaintroduzione sul tema della sostenibilitàambientale: quello che noi auspichiamo è cheesso applichi effettivamente i principi cui si ispirae che invece il riferirsi a tali principi non siaunicamente una misura di facciata per copriregli intenti speculativi di pochi.

Roberto Andrighetto

OTTO TAM

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COMMISSIONE REGIONALE TUTELA AMBIENTE MONTANO- TAM

COORDINAMENTO OTTO

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Alcune importanti novità in seno al CAICentrale e in Regione Lombardia

Gruppo Lavoro Sentieri centrale

tabella segnavia

e s c u r s i o n i s t a e a lcicloescursionista.

legge regionalededicata ai sentieri, normativa ormai presenteda anni in quasi tutte le regioni del Nord.

Sono iniziati adicembre i primi incontri con un “Sottogruppodi lavoro mobilità lenta”

ERSAF, il CAI, il collegioGuide Alpine lombarde e Assorifugi.

regolamentazioneunivoca della sentieristica regionale.

Recentemente è stata deliberata nel CAIcentrale la costituzione di una Struttura dedicataa sentieri e cartografia. Prima, per seguire taliattività, erano presenti due gruppi di lavoroall'interno della CCE (Commissione CentraleEscursionismo). Daremo maggiori informazioniuna volta definito il regolamento e laconseguente fisionomia della nuova strutturaoperativa.

In attesa, il si ècomunque riunito per affrontare alcuneproblematiche relative alla segnaletica, chericordiamo è stata definita con un appositostandard dal CAI già nel 1995. Infatti è risultatooppo r t uno va lu ta re le e s igenze d iaggiornamento delle tabelle segnaviamanifestate in alcuni ambiti locali. Non si trattacertamente di sconvolgere e modificare unostandard ormai diventato comune a livellonazionale, ma di lasciare spazio all'interno della

per aggiungere, solo senecessario, ulteriori contenuti. Le tre destinazionid'itinerario rimangono ma sarà possibileintegrarle con caratteri più piccoli con ulterioriinformazioni. Poi le nuove tabelle potrannocontenere dei simboli codificati e di immediatacomprensione sempre a completamento dellemete, come ad es. simboli di fermata bus,funivia, rifugio, ecc. Inoltre nelle nuove tabelle èprevista la possibilità di indicare percorsiconsigliati al cicloescursionismo.Si ritiene sia meglio integrare tutte le informazioniin un unica tabella piuttosto che lasciare spazioa un fiorire di nuove tabelle con nuovi colori enuove forme che non gioverebberos i c u r a m e n t e a l l '

Nel caso invece lasegnaletica fosse già presente si è pensato diapplicare sullo stesso palo una tabella specificadedicata al cicloescursionismo di dimensionipiù contenute ma di facile lettura. Ciòconsentirebbe di predisporre con costi ridotti

percorsi specifici appunto dove la segnaleticaescursionistica fosse già tutta presente ed inbuono stato. La proposta sarà valutata insiemea l G r u p p o c i c l o e s c u r s i o n i s m o esuccessivamente inviata a tutti i referenti per lasentieristica perché possano esprimeree v e n t u a l i c r i t i c h e o s u g g e r i m e n t i .Successivamente sarà inoltre possibileprocedere all'aggiornamento del software delCAI “Luoghi” utilizzato per la predisposizione earchiviazione delle tabelle segnavia, softwarepredisposto nel 2003 e bisognoso di unarevisione.

Anche in ambito lombardo si sta giungendo allapredisposizione di una

A tal fine ricordiamo che era stato costituito dalGR un gruppo di lavoro specifico perpromuovere e proporre presso la RegioneLombardia tale necessità.

che vede lapartecipazione di alcune assessorati regionali(Direzioni Generali), l'

Si stafacendo sintesi in particolare di quanto giàsperimentato per proporre indicazioni univochesulla realizzazione, sulle caratteristiche della retesentieristica regionale (specifiche tecniche,sicurezza, segnaletica, cartellonistica, rilievo deisentieri, proprietà, promozione). Detto lavorodovrebbe poi essere utile al fine di predisporreuna legge che contempli le proposte volteall'individuazione di una

Riccardo Marengoni

Gruppo Lombardo Sentieri

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SENTIERI IN LOMBARDIA

COORDINAMENTO OTTO

Page 35: Salire n 1 marzo2015

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ORO-GENESI CAISimbolismi di un'associazione tre volte Oro =età oltre 150 anni

ORO. Un materiale prezioso ricercato, di granvalore

Nel 1873, dopo dieci anni dalla fondazione,l'originario distintivo del CAI viene sostituito daun nuovo emblema

Lo scudo è dotatoesteriormente di ornamenti

appartenenzauniversalità

pazi aperti

il binocolo è segno diosservazione e/o contemplazione

la conoscenza e lo studio dellemon tagne

Aquila “Reale”,

Oro-grafiaOro-genesi

Oro-fila

“chrysaëtos” significa aetós = aquila echrysós = ORO.

. Per molti motivi e proprietà intrinseche,come per la sua “durata” nel tempo, poiché èmateriale estremamente stabile a livellochimico.L'oro è da sempre un simbolo, ad esempio dinobiltà, regalità e soprattutto divinità. E il ClubAlpino Italiano che c'entra? Vediamo.Intraprendiamo un viaggio nei simbolismi, delCAI e della Montagna.Intanto il CAI ha più di 150 anni, cioè è di granlunga “durata”, e ha tre volte l'età d'Oro (50x3). InItalia per età forse lo superano solo istituzionicome i Carabinieri e la Guardia di finanza.

, giunto fino ad oggi conqualche ritocco, e connotabile come un vero“stemma”. Ciò secondo l'araldica, con la qualesi possono descrivere (blasonare) i caratteri delnostro distintivo sociale. Esso è costituito da unoscudo triangolare o gotico antico (scudod'arme tradizionale italiano) a forma di triangoloequilatero azzurro, con i fianchi leggermentericurvi a campo pieno (senza alcuna partizione)con la stella d'argento a cinque raggi posta incuore (al centro dello scudo).

(elementi confunzione ornamentale e di distinzione):sovrapposto in capo (parte alta) un cartiglioondulato con estremità bifide recante la scritta“Club Alpino Italiano”; ai due lati spuntano le dueestremità di una piccozza in obliquo, unbinocolo sulla destra (destra araldica) ed unacorda riavvolta sulla sinistra (araldica). E' sorrettocon gli artigli da un'aquila reale ad ali dispiegatee testa rivolta verso destra. Un'interpretazionesimbolica ci suggerisce che lo scudo ha valoredi “ ”: il corpo sociale. La stella èsimbolo di “ ”, e l'aquila è sintesi deicieli, della montagna, degli “s ”.Entrambi la stel la e l 'aquila possono

rappresentare quindi la nostra suprema,magnifica e universale meta eccelsa: lamontagna! La corda e la piccozza (strumentidell'alpinismo) rappresentano “azione” e mezzicon i quali perseguire il fine, declinato dall'art. 1nello Statuto “ l 'alpinismo in ogni suamanifestazione”. Mentre

, e nel citatoart. 1 “

” , d i c u i s i o c c u p a o r aistituzionalmente il Comitato Scientifico del CAI,fondato da Ardito Desio nel 1931.Ma l'oro? Bene si tratta dell' e iregnanti sono sempre stati circondati dalsimbolismo dell'oro, in primis dalla loro “coronareale”. E la nostra aquila è “Sua maestà”, laRegina del Regno della Montagna.Ho capito? Così: (la morfologiaterrestre e montuosa in geografia);(la formazione delle montagne in geologia);

(la flora di montagna). Sarebbe un belgioco affascinante di parole, tuttavia la radicedi questi lemmi giunge dal greco “OROS”, un“parolone” che significa monte, montagna.Per cui chrysaetos! Oh non diciamo altreparolacce! Ma no siamo sempre nel greco, ove

E' il nome scientifico della nostraregina dei cieli e dei monti, la nostra Aquilachrysaetos, con cui Linneo nel 1758 ha volutodistinguere questo eccelso essere vivente dellanatura alpina. Sì perché osservandola insuperficie ha visto che l'aquila assume dei riflessid'oro, e il suo colore bruno, si sposta ad uncastano d'oro nelle piume della zona di nuca,collo e nella parte superiore delle ali. E l'aquilaera simbolo di divinità nell'antichità. Potremo diresplendido!Ma visto che il distintivo del CAI oltre all'aquila hain evidenza una stella, e ora stiamo parlando diregalità e d'oro, c'è qualcun'altro che aveva ache fare con una Stella e con Oro, Incenso eMirra: i Tre RE MAGI! E nella simbologia dellatradizione esoterica l'Oro simboleggia lasaggezza, l'Incenso il cuore, l'amore e la Mirral'immortalità …

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ORO GENESI CAI

COORDINAMENTO OTTO

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Ma il CAI sarà immortale?! Chissà! Per oraabbiamo visto che Oro significa “saggezza”, equesta virtù è tra le più importanti da portaresempre con noi in montagna, e nella nostraassociazione d'Oro!Quante sorprese ci riserva il nostro Regno dellanatura alpina, con i suoi viventi …. i suoi RE, imagi … la magia! Le figure di volontari titolatiformate dal CAI per divulgare le tematichedel l 'ambiente montano, gl i Operator iNaturalistici e Culturali ONC, dell'OTTO Comitatoscientifico lombardo CSL, restano a disposizionedei soci e delle sezioni e sottosezioni lombarde.C i t r ova te su l nos t ro s i t o i n te rne t :www.cs.cailombardia.it .

Quindi salutiamo la magia della Montagna conun Sim Sala Bim: CAI un simbolo, un Simmmb-ORO!

Ludovico Cirese - ONC ASAG ASE CAI Monza

OTTO Comitato Scientifico Lombardo

www.cs.cailombardia.it

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Page 38: Salire n 1 marzo2015

Primo Raduno Bianco AG esperienze su terrenoinnevato dei più piccoli

Domenica 1° marzo si è svolto il 1° RadunoBianco di Alpinismo Giovanile a Cevo diSaviore

Finalmente, dopo tanti rinvii a causamaltempo, questa volta ce l'abbiamofatta…!!

L'attività si è svolta attraverso stazioni di lavorodove accompagnatori, volontari del CNSAS, eistruttori neve-valanghe

un richiamo alle vicendedella Prima Guerra Mondiale svoltesi lungo lecreste delle montagne

Questi momenti di convivenza e complicitàsono fondamentali esperienze

L'autogestione rappresenta un'opportunitàunica di formazione, secondo i principi delProgetto Educativo del CAI

, in Valle Camonica, organizzato dallaCommissione Regionale Lombarda di AlpinismoGiovanile, in collaborazione con le Sezioni CAI diCedegolo e della Conferenza Stabile ValleCamonica.

E ' s ta ta l 'occas ione, per ragazz i eaccompagnatori delle Sezioni lombarde, diapprocciare l'ambiente innevato (anche se laneve era veramente pochina…!!): perqualcuno per la prima volta, mentre altri giàpraticano la montagna in veste invernale con ipropri gruppi.

hanno prima datodimostrazione e poi fatto provare i ragazzi adutilizzare i più comuni strumenti indispensabili perla frequentazione della montagna “bianca”(ciaspole, pala, ARTVA e sonda), secondo il piùpuro stile educativo dell'Alpinismo Giovanile(“imparare facendo”), ben rappresentato dallafamosa frase di Confucio: “…se ascoltodimentico, se vedo ricordo, se facciocapisco…”.

In un'altra postazione, invece, sono stateproposte le nozioni basilari relative almetamorfismo, facendo “toccare con mano” e“guardare con la lente” le diverse caratteristichedella modificazione della neve, esplicitandocosì il meccanismo di distacco delle valanghe,e le ragioni delle differenze tra i due diversi tipi piùcomuni di slavine (polverosa e a lastroni).

Doveroso inoltre, vista la “location”, l'anniversarioin corso, e il “colore” caratteristico dellamanifestazione,

che fanno da coronaalla conca di Cevo (non a caso, chiamata“guerra bianca”).

Per i gruppi di Alpinismo Giovanile di provenienzapiù lontana rispetto alla Valle Camonica è stataanche l'occasione (per evitare una “levataccia”a grandi e piccini) per pernottare in struttureautogestite in loco.

per rafforzare econsolidare il “gruppo”, elemento fondantedell'attività di Alpinismo Giovanile, costituito inp r i m o l u o g o d a i r a g a z z i e d a g l iaccompagnatori, ma che si estendeinevitabilmente anche ai genitori.

, perché, in questimomenti, i ragazzi si sentono stimolati acollaborare, secondo le proprie capacità, a tuttii ruoli che si rendono necessari per passare unaserata e una notte in compagnia fuori casa,facendosi spesso carico di mansioni che, nelloro contesto familiare, non vengono del tuttosvolte, o a prezzo di estenuanti trattative con igenitori.

Laura Colombo CDR - AAG e Franco

Capitanio CDR - CNSAS - SASL

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COMMISSIONE REGIONALE ALPINISMO GIOVANILE

COORDINAMENTO OTTO

Page 39: Salire n 1 marzo2015

Foto Caterina Facchini

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Page 40: Salire n 1 marzo2015

Se la stagione di ablazione si fosse chiusa allafine del mese di agosto 2014

Nel complesso quella appenapassata è stata un'annata glaciologica moltopositiva,

Lasnow-line media si è attestata mediamente sui2750-2800 m a eccezione dei settori piùsettentrionali

Analizzando il dato in modopiù approfondito

ali regressisono confermati anche dai dati delle palineablatometriche

ono stati rilevati anche alcuni isolatiincrementi frontali

, saremmo qui acommentare un'annata eccezionale dal puntodi vista glaciologico: un inverno e una primaveramolto nevosi e, soprattutto, un'estaterelativamente fresca e piovosa, hanno fatto sìche il manto nevoso residuo risultasse ancoramolto abbondante e su notevoli estensioniareali, in molti casi, ben oltre i limiti glaciali. Lamodifica dell'impianto meteorologico avvenutain settembre (con tempo umido e mite) eottobre ha di fatto ridotto l'estensione e laconsistenza del manto nevoso provocandoun'importante fusione al di sotto dei 2800 m diquota con una riduzione degli accumuli nevosiresidui che fino a quel momento, ricoprivanoancora la maggior parte delle superfici glacialilombarde.

con i bacini di accumulo che hannofatto registrare un buon incremento di massama, nel contempo, uno smagrimento dellelingue glaciali poste alle quote più basse. Igrandi ghiacciai vallivi (Forni, Ventina, Dosdè Est),nonostante bilanci complessivamente positivi,hanno subito ritiri frontali dovuti all'inerzia deglianni precedenti rispetto alla presente faseclimatica. In generale, i ghiacciai lombardi,rispetto al 2013, hanno fatto registrare un forteaumento delle fasi dinamiche positive estazionarie (rispettivamente 50% e 34%) e unacontemporanea diminuzione di quelli in fasenegativa, solo il 16% del totale, rispecchiandopienamente la fase climatica positiva che hacontraddistinto l'ultimo anno idrologico.

(Bernina e Ortles-Cevedale) dovesi è collocata attorno ai 3000 m di quota e nelleAlpi Orobie dove, grazie alla particolaremorfologia e alle maggiori precipitazioni, si èspinta mediamente fino a 2200 m. Se laprossima estate e le successive sarannofavorevoli dal punto di vista meteorologico, taliaccumuli si trasformeranno in firn e in qualcheanno in nuovo ghiaccio. Alla luce delle

rilevazioni effettuate sul campo si nota comel'anno idrologico 2013-14 prosegua il trendriscontrato nel 2013 con un'ulteriore diminuzionedel numero dei regressi frontali e un aumento diquelli stazionari.

, riscontriamo tuttavia cheregressi frontali significativi si sono registrati sullelingue di quegli apparati vallivi che reagisconoin tempi più lunghi alle sollecitazioni climatiche edove la loro posizione raggiunge quotenettamente inferiori rispetto ad altri ghiacciai. Inun 'annata cara t te r i z za ta da ingent iprecipitazioni nel trimestre estivo comequest'ultima, la costante copertura nuvolosa hadi molto influito in termini di ablazione a causadella riduzione del numero delle notti serenedove il raffreddamento per irraggiamentoavrebbe avuto buon gioco nelle dinamiche diconsolidamento del manto nevoso stesso. Perquesto motivo si riscontrano decisi regressi suighiacciai di Ventina (-24 m), Fellaria Est (-19 m),Dosdè Est (-41 m dal 2012), Vitelli (-18 m dal2012) e Forni con un ritiro frontale di ben 26 m inun anno, dovuto essenzialmente al collasso dialcune porzioni del settore frontale. T

che, proprio in corrispondenzadelle fronti, registrano riduzione di spessori dialcuni metri. Altrove i regressi risultano menoaccentuati fino a raggiungere la stazionarietà.S

(Cassandra Est +3 m nelgruppo del Disgrazia e Venerocolo +4 m inAdamello). Se le condizioni climatiche dellaprossima estate saranno quantomeno nellamedia, ci si potrà attendere una prima rispostapositiva delle fronti.

Andrea Toffaletti Comitato Glaciologico

Lombardo

www.cs.cailombardia.it

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SITUAZIONE DEI GHIACCIAI LOMBARDI NEL 2014

COORDINAMENTO OTTO

Page 41: Salire n 1 marzo2015

Fig. 1: Indice dinamico annuale deighiacciai sottoposti a rilievo glaciologicodurante la stagione 2013 in % sul totale.Legenda:IF, IM, IL = fasi dinamiche positive (forti,moderati, lievi), S = stazionarietà,DL, DM, DF = fasi dinamiche negative(lievi, moderati, forti), I = fasi dinamicheincerte.

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SITUAZIONE DEI GHIACCIAI LOMBARDI NEL 2014

Tab. 1: Fase dinamica complessivadei ghiacciai lombardi negli ultimi 13anni idrologici

Fig. 2: Le variazioni frontali deighiacciai-campione lombardi negliultimi 25 anni.

Page 42: Salire n 1 marzo2015

Popi Miotti guida alpinaun gesto emblematico e coraggioso su unamateria altrettanto discussa quanto ilproblema delle motoslitte

uida Alpina e Maestrodi Alpinismo al Presidente dell'AGAI e delCollegio Nazionale Guide Alpine, Giuseppe(Popi) Miotti

La lettera di Miotti

La Sezione Valtellinese del CAI di Sondrio

Bidecalogo che l'Assemblea deiDelegati del CAI ha approvato a Torino nelmaggio del 2013.

Popi Miotti aveva giustificato la propriaposizione segnalando che il suo messaggionon era rivolto solo alle G.A., ma anche al CAIcentrale ed al CAAI

Con un gesto provocatorio e simbolico, laconsegna del titolo di G

ha inteso sottolineare la sua totaledivergenza rispetto alla “filosofia” di alcuneguide che, contravvenendo a quelli che,secondo lui, dovrebbero essere i principiispiratori degli appartenenti a questa categoria(numi tutelari dell'Alpe che diffondono la culturadell'alpinismo ed il concetto di montagnavissuta con l'intelletto e con il cuore, piuttostoche professionisti super tecnici, tecnologici e“motorizzati”), sostengono e promuovono l'eliskio iniziative che fanno uso dell'elicottero per finimeramente ludici.

, provocata dall'invito delCollegio regionale lombardo delle Guide Alpineai propri associati a partecipare ad un corso diformazione per l'eliski e dal sostegno ad unamanifestazione in parte incentrata sull'eliski, hascatenato una catena di reazioni sui giornali, suimedia, sui blog e un po' in tutto il mondodell'alpinismo.Il tema è stato ripreso dalla G.A. Michele Comiche, in una lettera ai Sindaci dei Comuni dellaValmalenco, segnalava l'interesse di Guidealpine austriache e tedesche per svolgere eliskiin Valmalenco, evidenziando il suo stupore siaperché la maggior parte delle montagne diquella zona ricade in area SIC (Sito di InteresseComunitario) (ad eccezione di Arcoglio e dellaVal Giumellino), sia perché la pratica dell'eliski è“dannosa, diseducativa, dispendiosa ealtamente impattante”, con ritorni economiciirrilevanti.I presidenti del collegio nazionale e di quelloregionale lombardo delle G.A., con appositocomunicato stampa, evidenziavano la liceitàdella pratica dell'eliski, come tale rientrantenell'ambito delle attività che le G.A., al di là di

ogni giudizio di merito, possono svolgere conprofessionalità, pur auspicando una seria ecoordinata regolamentazione per rispettare idelicati e spesso “maltrattati” equilibri dellemontagne, tenendo però anche conto delleesigenze di tutto il turismo montano.In modo analogo alcuni sindaci dellaValmalenco ritenevano di non potersi opporre alrilascio delle autorizzazioni per questa attività,perché lecita e potenzialmente ampliativadell'offerta turistica.

, nelcorso di una riunione del consiglio, affrontava laprob lemat ica so l levata, esp r imendocondivisione e solidarietà sia al gesto di Miottiche alla posizione espressa da Comi, specie inmerito al richiamo della necessità di una verificaattenta del nostro atteggiamento verso lamontagna, anche alla luce dei principicontenuti nel

che, a suo giudizio,dovrebbero avere una maggior peso sulle“decisioni politiche” su temi di enorme rilevanzaquale quello dell'eliski.Prontamente il Presidente Generale del CAI,Umberto Martini, con un proprio comunicatostampa, riaffermava la ferma posizione dicontrasto del Club Alpino a tale attività,ricordando quanto previsto dal punto 4 delBidecalogo (“Turismo in montagna”) eprecisando che proprio di recente (11 dicembre2014), in occasione di un incontro tra lemaggiori Associazioni ambientaliste italiane ed ilsottosegretario alla Presidenza del ConsiglioGraziano Delrio, aveva posto all'attenzione delGoverno l'“Agenda ambientalista per il rilanciodel Paese e la sua attuazione, in particolarerichiedendo una regolamentazione relativaall'uso indiscriminato di tutti i mezzi motorizzati neiterritori montani per fini ludici e ricreativi”.

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ELISKI UNA PRATICA SEMPRE PIU' DIFFUSA SULLE NOSTRE MONTAGNE

LO SPAZIO DEL CONFRONTO

Page 43: Salire n 1 marzo2015

A sostegno della posizione di Miotti e Comi visono stati autorevoli interventi di CIPRA Italia, delFAI, di Lega Ambiente, di alcune SezioniValtellinesi del CAI, di altre svariate associazioni edi numerosissimi appassionati della montagna.Domenica 1° febbraio ad Arcoglio (uno deiluoghi scelto per l'eliski) una pacificamanifestazione di alpinisti, sci-alpinisti,ciaspolisti, ha voluto dimostrare la contrarietà aquesto modo di andare in montagna.

,ribadendosi la ferma volontà di contrastare talepratica e, soprattutto, evidenziandosi lanecessità che si dia risposta alla domandafondamentale posta da Popi Miotti sotto formadi un aristotelico sillogismo: i principi delbidecalogo devono essere rispettati dai soci delClub Alpino Italiano, le Guide Alpine sonoprevalentemente soci CAI, ergo non deveessere preteso anche da loro il rispetto dellenorme etiche che il nostro sodalizio si è autodato?

Questo è il tema fondamentale che andràaffrontato, in un confronto sereno, pacato ecostruttivo, con le varie anime del Club Alpino(guide comprese), al fine di perseguire, tuttiinsieme, le comuni finalità di diffusionedell'ideale di un approccio con la montagnad o l c e, e c o - c o m p a t i b i l e , r i s p e t t o s odell'ambiente.

, perché si stannodiffondendo sempre di più gli utilizzi di mezzimotorizzati sulle montagne a scopo ludico-ricreativo, dalle motoslitte ai trial, all'eliski,all'elibike, ecc.

Dell'argomento si è parlato anche nel corsodell'ultimo Comitato Centrale del CAI

L'attenzione su questo argomento deverimanere sempre molto alta

Tutto ciò è contro i fondamentali principi eticidel Club Alpino Italiano.

Club Alpino Italiano

Sezione Valtellinese di Sondrio

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Page 44: Salire n 1 marzo2015

Il problema dei mezzi motorizzati sulle nostremontagne.

ambiente naturale

mezzi a motore

motoslitte edheliski d'inverno, trial e quad d'estate.

stagione invernale

Partiamo dall'inquadrare il problema: l

Ciò comporta ben noti danniambientali, specialmente alla fauna in unperiodo, quello invernale, già di per sè duro

l'introduzionedelle motoslitte

“sport”,

Accingendoci a trattare uno dei più grossiproblemi di cui l' montanoitaliano e lombardo è afflitto in questi anni,riteniamo di sintetizzare la questione come“eccessiva motorizzazione”.Girando in ogni stagione tra le nostre vallatesembra infatti che non ci sia scampo dall'essereattorniati da ogni lato, e ultimamente anche dalcielo, da con il loro corollario dirumore, fumo e velocità non certo adeguata aun sano e “lento” andar per monti:

E andando avanti con gli anni sembra proprioche l'assedio continuo non si plachi (neppure adire retroceda), ma al contrario ad ognistagione ci si ritrova a fare i conti con qualchenuova e più impattante iniziativa, per cui non ciè mai consentito abbassare la guardia in difesadelle nostre montagne e del nostro modo dipensare alla loro frequentazione.

Nel mezzo della vogliamoperò concentrarci su uno specifico dei problemiappena citati: l'uso ludico delle motoslitte, conriferimento particolare ad una realtà geograficaa noi vicina, quella dell'alta Valle Spluga,ripercorrendone a grandi linee quella che si puòdefinire la storia, più o meno dalla lorointroduzione di massa nella prima metà deglianni '90 fino ad oggi e dei tentativi fatti perarginare tale fenomeno.

'altaValle Spluga ricompresa nei territori comunali diCampodolcino e Madesimo è per sua naturameta privilegiata di scialpinisti e negli ultimi annicon la diffusione delle ciaspole anche di tantiescursionisti che amano girovagare con questo“mezzo di trasporto”.Purtroppo una delle zone più vocate per questeattività, quella che va da Madesimo al Passodello Spluga, con la Val Loga e le cime delTambò, del Ferrè e del Suretta che ogni

scialpinsta ha perlomeno sentito nominare, econ al centro lo splendido e soleggiatoaltopiano degli Andossi con i suoi numerosi dossie gli ampi spazi dove poter vagare liberamenteimmersi nel silenzio e nella natura (d'invernocapita spesso di incontrare solo la silenziosissimavolpe, e pare che ultimamente anche unsolitario lupo abbia deciso di prendervi dimora),è inserita in un circuito turistico dedicato allemotoslitte, con zone in cui vi è una bendelimitata pista dedicata a tali mezzi, e altrearee in cui è invece consentito scorrazzareliberamente.

, eun insopportabile disturbo per coloro cheintendono al contrario frequentare la zonaimmergendosi nella natura e nel suo silenzio,lontani dai rumori e dall'inquinamento a 360gradi (che non è solo quello dell'aria) in cuispesso ci ritroviamo a vivere quotidianamente.Ma purtroppo si va anche oltre: l'esuberanza,per non dire la prepotenza, e l'arroganza di molticonducenti del mezzo a motore è anchepotenziale fonte di pericolo, sia sui pendi dove sipratica lo scialpinismo a causa della possibilitàdel distacco di slavine dovute al passaggio diquesti mezzi in zone particolarmente imperviespesso fuori dai tracciati consentiti, sia per ilsemplice escursionista che si vede sbucare dadietro un dosso un bolide di alcuni quintalilanciato a tutta velocità.

Come accennato poco sopraa fini di puro divertimento nella

zona risale alla prima metà degli anni '90 esubito, da semplice utilizzo privato di qualcheturista o di qualche proprietario di baitedislocate lontane dalle strade, si è sviluppatauna importante attività di noleggio eorganizzazione di tour guidati, che ha portatonella valle un buon numero di appassionati aquesto tipo di avendovi trovato terrenofertile e libero da condizionamenti e restrizioniparticolari che invece altrove (come adesempio in Svizzera) esistono già da tempo.

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L’INVADENZA DEL MOTORE

LO SPAZIO DEL CONFRONTO

Page 45: Salire n 1 marzo2015

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Negli anni successivi la totale mancanza dirispetto dei diritti di coloro che desideravanovivere diversamente la montagna ha portatoalla protesta contro questo tipo di attività, che siera ormai espansa in modo imprenditoriale.Protesta che è culminata nell'organizzazione diun

, unitamente ad alcunemanifestazioni sui luoghi più toccati dalproblema quale il Passo dello Spluga con lapartecipazione anche di sostenitori di areasvizzera e tedesca saliti dal versante nord delPasso (anni 2000 e 2001).

, sia da partedi residenti e operatori turistici della zona, inparticolare della località di Montespluga,attraversata e circondata dalle piste per lemotoslitte e in cui non sembrava ci dovesseessere più spazio per una frequentazionediversa della montagna (sci di fondo, con unabella pista troppe volte tagliata e violata dallemotoslitte, scialpinismo ed escursionismo), siada parte delle associazioni locali e non, qualiappunto Mountain Wilderness e il CAI - purtroppocon alcuni distinguo a livello locale che non sipossono tuttavia nascondere hanno all'epocaottenuto che da parte dell'AmministrazioneComunale di Madesimo si regolamentassel'utilizzo delle motoslitte, operazione resapossibile anche dal fatto che il movimento diprotesta a livello nazionale aveva nel frattempoottenuto una parziale modifica al codice dellastrada che ha visto inserire le motoslitte tra iveicoli soggetti alla competente legislazione, edunque ne ha previsto una

.E in questo senso poteva anche sembrare chele premesse instauratesi fossero positive: si ècontingentato il numero dei mezzi abilitati acircolare (200, numero certo ad oggi eccessivo,ma che partendo da una situazione di assolutaderegolamentazione era all'epoca già unpasso avanti), si sono definiti dei tracciati e degliorari fuori dai quali non si può circolare, sì è

int rodot to l 'obbl igo di una targa diriconoscimento, e si è ottenuto il divieto deltransito verso il bivacco Cecchini (oggi bivaccoVal Loga).

E a torto o ragione le varie Amministrazioni che sisono succedute, riconfermando e modificandoparzialmente (purtroppo sempre in senso piùpermissivo) il regolamento, si pregiano di avereper prime e in maniera seria adottato delleregole a riguardo, a differenza di molte altrelocalità alpine.Ci si è però subito trovati di fronte a un limite cheh a r e s o p r e s s o c h é v an o l o s fo r zoregolamentare: l

, e di conseguenza ilreiterarsi di comportamenti scorretti da partedegli utenti della motoslitta, con escursioni fuoridai tracciati, anche in zone prossime alle vetteprima citate.

Di fronte a tale insensibilità da parte di chiavrebbe dovuto far rispettare il

(inutile adottarlo se poiresta lettera morta) nel 2007 si è svoltaun'ulteriore

finalizzata a sensibilizzare leistituzioni e l'opinione pubblica e a chiedere agran voce che le regole necessarie alla civileconvivenza di due modi diversi di intendere lamontagna e lo sviluppo del territorio, venisserofatte rispettare.

, siaper la scarsa sensibilità sull'argomento da partedelle Amministrazioni e di chi è deputato aicontrolli, sia per le forti pressioni che quella partedi mondo imprenditoriale legato al businessdelle motoslitte ha sempre esercitato a livellopolitico e socio-economico.

convegno nazionale che si è svolto aMadesimo nel febbraio del 2000 sotto l'egidadi Mountain Wilderness

Queste chiare prese di posizione

seppur parzialeregolamentazione (obbligo di targa, diassicurazione, di patente per la conduzione)

Ciò dimostra anche che quando siagisce uniti si riesce almeno parzialmente adottenere qualche risultato positivo.

a quasi assoluta mancanza dicontrolli in campo

“migliore deiregolamenti possibili”

manifestazione organizzata davarie associazioni su iniziativa del CAI e diLegambiente

La situazione non è mai cambiata di molto

Page 46: Salire n 1 marzo2015

Le associazioni portatrici di interesse del territorio, con in prima fila ancora una volta CAI eLegambiente, hanno tentato ancora nel 2012

totale mancanza di presa di coscienza sull'argomento

orteiniziativa di diffusione della cultura di rispetto del territorio a tutti i livelli.

la strada di chiedere fermamente maggiori controlli ela vera applicazione dei regolamenti.C'è purtroppo da notare come quasi tutte le istituzioni chiamate in causa, dal Comune agli enti di livellosuperiore, abbiano pressoché ignorato tale richiesta formulata tramite un documento congiunto,dando ormai per scontato che la situazione cristallizzatasi negli anni fosse uno stato irreversibile al qualeci si sarebbe dovuti adeguare senza andare a sollevare problematiche scomode. In tutto questo c'èanche da sottolineare come a livello locale, all'interesse di pochi e al disinteresse delle amministrazioni,si unisce la da parte della stragrandemaggioranza della popolazione, la quale non ha ancora assunto la consapevolezza che il problemadi una parte importante del territorio riguarda tutti e non solo un minoritario gruppo di “amanti dellamontagna”.In questo senso è indispensabile che a fianco della ferma richiesta di integrale applicazione dellenorme, e dell'eventuale revisione delle stesse in senso meno permissivo, si unisca un' altrettanto f

CAI SEZIONE DI CHIAVENNA

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Page 47: Salire n 1 marzo2015

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Page 48: Salire n 1 marzo2015

Mi permetto di sottoporre alla Redazione diSALIRE alcuni spunti di riflessione che da tempomi passano nella testa quale personaimpegnata da anni nella mia Sezione.

il numero dei volontari disponibili aimpegnarsi come accompagnatori o istruttorinelle attività sezionali;

invece la consapevolezza che unmaggior numero di accompagnatori preparatimigliori le nostre attività, sia dal punto di vistaorganizzativo che della sicurezza;

gli adempimenti e le responsabilità,con l'effetto di scoraggiare molte persone.

Con una prospettiva di risultati nonimmediati si potrebbe: fare una più attentaopera di ricerca e convincimento al nostrointerno per motivare nuovi volontari; evitarealmeno di auto-danneggiarci, caricandoci dilacci e regole eccessive che non sianogiustificate. Per esempio cercando di dare ognivolta una chiara interpretazione centralizzataalle norme che via via si presentano (adesempio gli obblighi relativi ai certificati medici,ai defibrillatori, ai dispositivi per le escursioni interreno innevato, e così via) in modo da toglierequanto più possibile gli operatori delle sezionidall'incertezza operativa.

Oltre a ciò, fin da subito

Unesempio: l'accompagnatore di escursionismoche desidera abi l i tars i anche comeaccompagnatore di alpinismo giovanile, manon ha il tempo di seguire tutte le numeroselezioni previste, non dovrebbe essere tenuto afrequentarle tutte. Se ha già seguito una lezionesu una specifica materia in quanto parte del

programma del corso di escursionismo evitipure la frequenza: al termine del corso saràesaminato e riceverà l'abilitazione se dimostreràla competenza a suo tempo appresa, orespinto se avrà delle lacune. In qualche casosembra che i crediti formativi siano giàriconosciuti, ma è necessario generalizzare ilprincipio, cercando di ottimizzare le risorse avantaggio delle persone che abbiano menotempo libero.

Dalmomento che fatichiamo a trovare volontaridisponibili a frequentare i corsi, non sarebbemeglio organizzare questi ultimi in base alc o n t e n u t o t e c n i c o d e l l ' a t t i v i t à d iaccompagnamento? Condurre un gruppo a unrifugio o un alpeggio o a una facile cima ha uncontenuto tecnico equivalente sia che siaccompagnino escursionisti della domenica,escursionisti seniores durante la settimana oragazzi dell 'alpinismo giovanile. Quindipotrebbe avere senso una figura unica diaccompagnatore, al quale impartire unaformazioni unica di base, con l'aggiunta dimoduli formativi specifici per le esigenze deiseniores, o per la didattica rivolta ai ragazzi. Ilrisultato sarebbe che in sezione avremmo figurecomplete, in grado di condurre e istruire tutte letipologie dei nostri soci.

Le nostre sezioni risentono negativamente dialcuni fenomeni:diminuisce

aumenta

crescono

Cosa fare?1)

2)

potremmo pensare adue interventi interni all'organizzazione deinostri corsi, le cui ricadute positive sarebberoimmediate.

La prima è il riconoscimento dei “creditiformativi” nei corsi per accompagnatori.

La seconda è domandarci se l'attualeframmentazione delle qualifiche e dei relativicorsi sia funzionale ai nostri interessi.

Paolo

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ALLA REDAZIONE DI SALIRE

LO SPAZIO DEL CONFRONTO

Page 49: Salire n 1 marzo2015

Buongiorno,vi scrivo per sottolineare un problema in cui sono incappato domenicascorsa (8 marzo).Sono partito da Barzio, ho raggiunto i Piani di Bobbio con le ciaspole emi sono diretto verso lo Zuccone di Campelli per effettuare la classicasalita del Canalone dei Camosci. Consapevole dei divieti e delle leggiregionali, ho cercato di evitare le piste, ma non ho potuto fare a menodi attraversarne alcune. Proprio alla fine, durante l’ultimoattraversamento, sono stato “pizzicato” da un carabiniere che mi hachiesto i documenti e annunciato che mi sarebbe arrivata a casa unamulta da 50,00 euro. Ieri sera la multa è arrivata e nei prossimi giorniprovvederò a pagarla. Sono perfettamente consapevole di avercommesso una “trasgressione”, ma vorrei sollevare il seguenteproblema (per questo vi scrivo).Allo stato attuale non c’è alcun modo, partendo dai Piani di Bobbio, diraggiungere lo Zuccone di Campelli senza attraversare almeno duepiste, infrangendo un divieto. Ha senso questa cosa? Praticamente chiproviene dalla Valtorta, chi sale da Barzio, chi raggiunge i Piani diBobbio in funivia NON può raggiungere lo Zuccone (e neppure il RifugioLecco) senza attraversare una pista, infrangendo un divieto e quindirischiando una multa da 50 euro. L’unica alternativa è la salita daMoggio passando per il Vallone del Faggio e la Bocchetta di Pesciola.Oppure chi ha la responsabilità degli impianti dovrebbe trovare ilmodo di creare un tracciato invernale per camminatori che dallastazione di arrivo della funivia raggiunga il rifugio Lecco (da qui alloZuccone si può salire stando lontani dalle piste).Scrivo a voi perché sicuramente la vostra voce è più autorevole dellamia (che in fondo rappresento solo me stesso).

Grazie dell’attenzione.

Achille QUARELLO- CAI Desio

NOTA DELLA REDAZIONELa segnalazione del socio di Desio si aggiunge ad altre analoghe su situazioni che siverificano quando viene applicata, in senso restrittivo, la legge regionale 1 ottobre2014 , n. 26, art. 13 comma 4 ": La risalita della pista a piedi, con gli sci ai piedi o conle racchette da neve è di norma vietata. Essa è ammessa previa autorizzazione delgestore dell'area sciabile attrezzata..." che di fatto lasciato alla volontarietà delgestore delle piste la facoltà di predisporre un percorso alternativo perl'attraversamento delle piste, anche se il loro attraversamento è l'unica possibilità checonsente allo scialpinista di raggiungere una determinata meta. Se il gestore nonaccorda il permesso, l'escursionista, come il socio Achille, può essere multato.Raccogliamo la sua segnalazione, insieme alle altre che perverranno, chiedendo didescrivere puntualmente il contesto, in modo da fornire al CDR del CAI Lombardia glistrumenti per aprire un confronto sul tema presso la Regione.

Soccorso Alpino e Speleologico

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ALLA REDAZIONE DI SALIRE

LO SPAZIO DEL CONFRONTO

Page 50: Salire n 1 marzo2015

I Consiglieri Centrali di area lombarda

Echi dal Comitato Centrale di Indirizzo e ControlloI Consiglieri Centrali di area lombarda informano

nuovo mezzo percomunicare e ascoltare le voci dei Soci,

strumento per informare

Sodalizio19 elementi, eletti per un mandato

triennale, nelle varie Assemblee Regionali dei Delegati.tre commissioni stabili Consiglio per gli organi tecnici

Strutture Operative5

Angelo SchenaPaolo Valoti

Renato VeronesiLuca Frezzini

Walter Brambilla

Assemblea dei Delegati di TorinoRenata Viviani

Montagne360 Presidente Generale Umberto Martini.

La disponibilità del nuovo notiziario “Salire” del CAI Lombardia rappresenta unSezioni e Sottosezioni del territorio, e nello stesso tempo

anche uno e condividere le attività dei vari organi di governo del CAI e, inparticolare, del Comitato Centrale di Indirizzo e Controllo (CC: ex Consiglio Centrale).

Nel tentativo di accorciare le distanze tra questo importante organo di governo del nostro e leSezioni, ci permettiamo di ricordare che esso è costituito da

I Consiglieri operano in e sono referenti in(OTCO) e le .I Consiglieri eletti nel Gruppo Regionale della Lombardia sono . Attualmente in carica operano neirispettivi ruoli:

(Sez. Valtellinese ) componente della Commissione “Affari Istituzionali” e referente per lastruttura operativa “Centro di Cinematografia e Cineteca”| (Sez. di Bergamo)componente della Commissione “Organi Tecnici e Strutture Territoriali” e referente per il Coordinamentodegli Organi Tecnici Centrali| (Sez. di Brescia) referente per la Commissione CentraleSpeleologia e relatore della Commissione Consiliare “Organi Tecnici e Strutture Territoriali”|(Sez. di Milano) Vice Coordinatore del CC e relatore della Commissione Consiliare “Politiche socio-ambientali e del paesaggio”| (Sez. di Legnano) componente della Commissione“Organi Tecnici e Strutture Territoriali” e referente per la Commissione Centrale Alpinismo Giovanile.Ricordiamo qui di seguito i numerosi e importanti i temi trattati nel corso del 2014 e in questo inizio del2015 e che hanno visto i Consiglieri di area lombarda particolarmente impegnati nel sostenere anchele istanze provenienti dalle nostre Sezioni, alcune delle quali scaturite in specifiche mozioni nelleAssemblee regionali.Si ricorderà certamente l’accalorato intervento all’ della nostraPresidente, . Intervento sostenuto da numerosi altri contributi, tra i quali quello dell’alloradelegato Luca Frezzini, sul tema “Etica, gratuita` e trasparenza del volontariato nel Club Alpino Italiano”.I principi allora sostenuti, sono stati recepiti in una delle prime delibere assunte dal CC con lo scopo diavviare un percorso di discussione al fine di coinvolgere tutti i livelli del nostro Sodalizio. Il testo è statopubblicato su con una premessa delParallelamente alla diffusione di questo atto di indirizzo è stata avviata dalla Sede Centrale un’indagineattraverso un questionario on-line, distribuito a tutte le Sezioni, per censire la configurazione giuridica,associativa e fiscale delle realtà sezionali. Sappiamo che un altro tema particolarmente sentito nelnostro GR è quello della formazione dei dirigenti CAI. Purtroppo, al riguardo, dobbiamo constatare chenon si sono ancora raggiunti risultati concreti tanto che, come riferito in altra parte di questo giornale, il

Da sinistra: Angelo Schena|Paolo Valoti|Walter Brambilla|Luca Frezzini|Renato Veronesi

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Page 51: Salire n 1 marzo2015

CDR ha provveduto in proprio all'organizzazione del primo corso per i dirigenti di area lombarda.Di contro, possiamo esprimere particolare soddisfazione per il sostegno dato al progetto il “

che ha portato alla definitiva introduzione di tale nuova categoria di soci. Speriamo chequesto contributo per l'adesione al che, non appartenendo ad alcun gruppofamiliare, e che uscendo dalla categoria di “socio giovane” si vedevano gravati della quota diordinaro, magari in costanza di situazioni reddittuali precarie, porti ad una maggiore fidelizzazione.La medesima soddisfazione possiamo esprimere per l'incarico dato a Luca Frezzini e a Paolo Valoti delcoordinamento di due importanti gruppi di lavoro riguardanti rispettivamente “Stampa sociale” e“Etica e Volontariato”.

Ci preme ricordare anche che il ha definitivamente chiarito, con l'emanazionedella circolare n. 7, le problematiche sorte dopo il così detto ariguardo della certificazione medica per le attività sportive, e le sue implicazioni sull'attività delle scuolee delle commissioni. Fondamentale è risultato il lavoro svolto principalmente dalla Commissione OTCche, in collaborazione del , ha stabilito inmodo inequivocabile che “le attivita` svolte in ambito CAI, in quanto ritenute amatoriali e ludico-motorie, non richiedono l'obbligo di certificazione medica, con la conseguenza che non sono, quindi,applicabili al CAI le norme che prevedono tale obbligo”.

La seduta di Comitato Centrale, svoltosi nel mese di ottobre, ci ha visto impegnati nel dibattito sortonella nostra area regionale a seguito del comunicato stampa “CAI e FMI”, che tanta eco ha avuto sia insede regionale sia nazionale.Nella stessa riunione, durante l'incontro con è stataribadita, da loro stessi, e da tutti noi Consiglieri lombardi, la ferma volontà di continuare l'impegnointrapreso, con obiettivi comuni e traversali, nel “Coordinamento degli OTCO”.

Com'è certamente noto, il coordinamento è nato dopo la ed è stato fermamentevoluto e sostenuto dagli Organi Tecnici (Scuole e Commissioni) anche con precise istanze nelle nostreAssemblee regionali.

CAI JunioresOver 18”

Sodalizio dei Soci

Consiglio Centrale“Decreto Balduzzi” del 24 aprile 2013

“Coordinamento degli Organi Tecnici Centrali Operativi”

i Presidenti degli OTCO e delle Strutture Operative

moratoria su UNICAI

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Page 52: Salire n 1 marzo2015

Ora, come Consiglieri e attraverso i rispettivi gruppi di lavoro, continuiamo l'impegno su temi quali:- , con l'obiettivo di coinvolgere il Corpo Sociale e il territorio al fine rilevare eraccogliere le criticità del CAI nei diversi livelli (sezionale, regionale e nazionale);

- che ha ribadito, con specifico documento, alla Sede Centrale la necessità didisporre di uno strumento che fornisca, a intervalli regolari, notizie fondamentali per l'informazione e ilcoinvolgimento dei Soci, oltre che permetta una ricostruzione storica documentata e dell'attivitàsociale; di rendere la Rivista Montagne 360° maggiormente dedicata alle esigenze e necessità deiSoci, delle Sezioni e Sottosezioni.

Altro importante risultato raggiunto è stato la costituzione dellaavvenuta nell'ultima seduta dell'anno 2014. Ricordiamo che ciò era stato richiesto anche

con la mozione della ARD Lombardia ( Mantova - 14 aprile 2013).Nella stessa riunione si è anche deciso che il coordinamento dell' , sempre piùpraticata anche dai soci CAI, e in considerazione dell'affinità con l'attività speleo, sia affidata allaspecifica Commissione Centrale che assume perciò il nome di “

. Contestualmente si è provveduto all'istituzione delle figure di

Da ultimo ci preme informare tutti i Soci che il 2015 vedrà il CAI impegnato nella celebrazione del 1e che si

terrà nelle giornate del 31 ottobre e 1 novembre 2015 a Firenze.

, nel quale sono presenti tutti i Consiglieri diarea lombarda, sta elaborando iniziative al fine favorire e promuovere un dibattito, il più ampio e diffusopossibile, con l'obiettivo di far emergere gli orientamenti e i valori da proporre a tutti i Soci in occasione,appunto, del Congresso. Le conclusioni alle quali si perverrà in quell'occasione, saranno la bussola disalvaguardia della direzione dettata dalle nostre tradizioni originarie che hanno consentito di vivere conpassione i 150 anni di attività e che sono irrinunciabili per costruire insieme i cambiamenti che riterremoutili per il

“IL CAI di domani”

“Stampa Sociale”

Struttura Operativa “Sentieri eCartografia”

attività di torrentismo

Commissione Centrale Speleologia eTorrentismo” Istruttore di Torrentismo di1° e 2° livello.

00°Congresso nazionale che avrà al centro il tema “Quale volontariato per il CAI del futuro”

L'Intergruppo del CC denominato

CAI del futuro.

“Etica e Volontariato”

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Parchi e sentieri

I GRUPPI REGIONALI notizie e iniziative

53

Con il convegnotenutosi nel mese di gennaio

2015 a Villa Umbra in Perugia, presso la sede dellaScuola Umbra di Amministrazione Pubblica, si èconclusa un' impegnativa collaborazione tra laRegione Umbria,

per la rete sentieristica e lapromozione escursionistica del territorio. Si è volutocosì, attraverso l'opera qualificata del Club AlpinoItaliano, riuscire a far rete con l'escursionismo eaccrescere fruibilità e visitatori dei Parchi Regionali,tutelandone, allo stesso tempo, le caratteristicheambientali.

I ()

che, attraverso l'

che è statainteramente riprogettata sulla base di

- per ciascun percorso - ove sono statirilevati i dati tecnici sui tempi di percorrenza etipologia di fruizione, includendo anche la presenzadi beni storico-culturali e naturalistici.

,selezionati sulla base delle indicazioni contenutenello schema della rete di mobilità ecologicad'interesse regionale, sono stati trasmessi all'

,quale organismo deputato all'esecuzione dei lavoridi ripristino e manutenzione dei sentieri, della posa inopera della segnaletica che è stata definita eriprogettata secondo i nostri standard.In questi ultimi anni, infatti, le montagne dell'Umbria,sotto la

, sono state fatte oggettodi un crescente interesse da parte di associazioni etalvolta anche di Enti pubblici che, in assenza di unaq u a l s i a s i f o r m a d i c o o r d i n a m e n t o eprogrammazione unitaria, ha causato -

- una proliferazione di itinerari di vario genere che hadato luogo anche ad una variegata segnaletica

verticale e orizzontale, pannelli, opuscoli,segnalazione di servizi inesistenti o diversi da quelliannunciati, chiusi nel frattempo, ma ancorapubblicizzati sul materiale informativo in circolazione.Ancorché impegnativa per le Sezioni umbre del CAIche hanno partecipato att ivamente, lacollaborazione con l'Ente Regione ha sancitol'importanza e la competenza del nostro Sodalizio inmerito alle tematiche ambientali finalizzate allavalorizzazione del territorio montano anche grazieall'accordo siglato a livello nazionale tra il CAI eFederparchi. L'ottica è quella di consentire, nelrispetto dell'ambiente, lo sviluppo di un'offertaturistica che, giova ricordare, rappresenta una delleprincipali fonti di reddito per alcune aree del territorioumbro individuate proprio nelle aree protette e neiparchi.E' del tutto evidente, infatti, che la fruizione delte r r i t o r i o e de l l ' amb ien te da par te d ituristi/escursionisti possa avvenire solo attraverso unarete sentieristica dai connotati chiari e precisiindirizzati in particolar modo ai turisti stranieri giàabituati in altre aree nazionali ad avere in tal sensopunti di riferimento certi e inconfutabili (mappeaggiornate, siti web, GIS, ecc).

, a tal fine,

(

)

“Parchi e Sentieri - Sviluppo di un

Turismo Ambientale”

Paolo Vandone - Presidente GR Umbria

,

Città di Castello, Foligno, Gubbio,

Gualdo Tadino, Spoleto, Perugia, Terni e Orvieto

opera qualificata e volontaria dei

propri soci, ha provveduto alla ricognizione e

georeferenziazione dei sentieri storici esistenti nei

Parchi Regionali, la verifica della percorribilità, della

sicurezza e dello stato della segnaletica

"schede

catasto"

Monte Cucco, Colfiorito, Tevere, Sistema Territoriale

Interesse Naturalistico Ambientale, Lago Trasimeno,

Fluviale del Nera

l'Agenzia Forestale Regionale e ilGruppo Regionale Umbria del Club Alpino Italiano,basata su un'intesa

La collaborazione tra il Gruppo Regionale Umbrodel CAI e i predetti Enti ha impegnato le SezioniUmbre del CA

I rilievi effettuati dal CAI, relativi a 110 sentieri peruna lunghezza complessiva di circa 830 km

AFOR(Agenzia delle Foreste della Regione Umbria)

spinta della promozione turistica e dellavalorizzazione ambientale

malgradol'esistenza di una legge regionale sulla sentieristica

La Regione Umbria ha sviluppato edampliato l'offerta informativa con un portaleinternet regionale dedicato ai 7 parchi dell'Umbria

dal quale è possibile consultare escaricare, per ciascun parco, Eco-manualicontenenti indicazioni sul le peculiari tànaturalistiche e informazioni utili per una correttapratica sportiva.

Page 54: Salire n 1 marzo2015

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IL 12 aprile p.v. si terrà l’annuale assemblea diprimavera dei Delegati delle SezioniLombarde a Malnate

trekking nel vicino Parco Valle del Lanza

Questo il programma dettagliato dei dueeventi:

Sabato 11 aprile 2015

Domenica 12 aprile 2015

, cittadina nei pressi diVarese. L’ordine del giorno è pubblicato quisotto e a breve le Sezioni riceveranno formaleinvito dalla Sezione organizzatrice con tutte leindicazioni utili a raggiungere la sededell’assemblea.In contemporanea la Sezione di Malnatedesidera far conoscere e promuovere il proprioterritorio prealpino attraverso alcune iniziative epropone per la giornata di sabatoimmediatamente precedente l’assemblea, un

e, pergli appassionati di ciclo escursionismo, un giro inMTB nel percorso della Granfondo deiLongobardi.Ai delegati e familiari che aderiranno alle due

iniziative sarà data la possibilità di essere ospitatiper la notte tra sabato e domenica, nellestrutture dei propri soci e del Comune.

stile

14.30:

15.00 – 18.0015.00 – 18.00:

21.00:

Notte:

9.00 – 16.30:

13.00 – 14.30:

ritrovo per trekking e MTB c/o parcheggio scuolemedie di Malnate (lo stesso dell’assemblea);

: escursione nel parco Valle del Lanzaaccompagnati dalle GEV e dagli ASE;escursione MTB nel circuito della Granfondo deiLongobardi con i nostri bikers; 19.00: spaghettata inlocalità Mulin del Trotto o c/o la sede sezionale;

filmati di montagna documentati dai nostri soci;Possibilità di pernotto in nostre strutture

bivacco (con sacco a pelo e materassino)

visita della città di Malnate per gliaccompagnatori dei delegati;

Per chi desidera fermarsi a pranzo èdisponibile un antipasto all’italiana, Bruscitt o zola epolenta, bevande e caffè a 20 € cad. (ragazzi < 13 anni=10 €). Per ragioni organizzative i soci che intendesseropartecipare sono pregati di prenotarsi. Per info eprenotazioni

1. Nomina del Presidente dell’Assemblea e di 5 scrutatori –Intervento delle Autorità

2. Approvazione del Verbale dell’ARD di Calolziocorte del23.11.2014

3. Relazione del Presidente del GR e comunicazione deiComponenti del CDR

4. Presentazione del bilancio consuntivo 2014, a cura delTesoriere del CDR

5. Relazione del Collegio Revisori dei Conti, a cura delPresidente del Collegio, ed approvazione del bilancioconsuntivo 2014

6. Presentazione del bilancio preventivo 2015, a cura delTesoriere del CDR

7. Relazione attività dei Presidenti degli OTTO e Commissionilombardi

8. Elezione di un (1) Consigliere Centrale

9. Elezione del Presidente Regionale

10. Elezione di quattro (4) Componenti del CDR lombardo

11. Elezione di cinque (5) Componenti, di cui due (2) supplenti,del Collegio dei Probiviri regionale Pagina 2 di 2

12. Elezione di cinque (5) Componenti, di cui due (2) supplenti,del Collegio dei Revisori dei conti regionale

13. Elezione di due (2) Componenti del CE regionale

14. Elezione di undici (11) Componenti dell’OTTO Medicaregionale

15. Elezione di un (1) Componente dell’OTTO Scuole Alpinismo eSci Alpinismo regionale

16. Il CAI di domani

17. Congresso di Firenze: “Quale volontariato nel CAI di domani”

18. Polizza infortuni soci in attività personale (Relatore il VPGVincenzo Torti)

19. Presentazione risultati del questionario “Monitoraggio SezioniCAI”20. Comunicazione dei risultati delle elezioni

21. Designazione della sede per la prossima [email protected]

ASSEMBLEA REGIONALE DEI DELEGATILOMBARDI 12 Aprile 2015 – MALNATE (VA)

Ordine del giorno

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ASSEMBLEA REGIONALE DEI DELEGATIMalnate (VA) il 12 Aprile p.v.

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Club Alpino ItalianoRegione Lombardia

Club Alpino ItalianoRegione Lombardia