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ECO SICILIANO TAORMINA Revista de la Asociación Cultural y Recreativa “Familias Sicilianas” de Paraná Año VII - N°29 /EcoSiciliano E!ción pecial EDITORIAL MONREALE GIUSEPPE LUCIA @ecosiciliano [email protected] “HISTORIA, HISTORIAS Y RELATOS ALLA SCOPERTA DELL'ALTRA SICILIA, NISCEMI V SEMANA SICILIANA DE PARANÁ

Revista Eco Siciliano # 29

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Revista de las Familias Sicilianas de Paraná. Edición especial : V SEMANA SICILIANA PARANA, ENTRE RÍOS, ARGENTINA

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ECO SICILIANO

TAORMINA

Revista de la Asociación Cultural y Recreativa “Familias Sicilianas” de Paraná

Año VII - N°29

/EcoSiciliano

E!ción especial

EDITORIAL

MONREALE

GIUSEPPE LUCIA

@ecosiciliano

[email protected]

“HISTORIA, HISTORIAS Y RELATOS

ALLA SCOPERTA DELL'ALTRA SICILIA, NISCEMI

V SEMANA SICILIANA DE PARANÁ

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EDITORIALDaniel M. A. Ilardo

Eco Siciliano Revista de la Asociación Cultural y

Recreativa “Familias Sicilianas” de Paraná

Año VII - N°29

Editor: Daniel Ilardo Coordinador: José Prestifilippo.

Traducción: Gustavo Artucio

Revisión ortográfica : a cargo de sus propios autores.

Diseño portada: Francisco Vásquez del Río

Diagramación: Gabriel Garay OpasoBarrio Italia ® www.mibarrioitalia.cl

[email protected]

Asociación Cultural y Recreativa “Familias Sicilianas de Paraná”.

San Martín 535Paraná (3100)

Entre Ríos, Argentina.

familiassicilianas.deparana

Personería jurídica no103 Fundada el 15 de marzo de 1988.

Presidente: Daniel Miguel Angel Ilardo Secretario: Rolando Erbetta

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Me llamó la atención esta hermosa frase: “Amar es un deber”, lo cual me hizo reflexionar, pues hay muchos deberes (léase obligaciones); los hay con la familia, con lo divino, con la patria, etc., pero una también es con la educación, pues esta es ineludible, como la resultante de ese esfuerzo fatigoso de los “enseñantes”.Primero la familia, luego la escuela, para lograr aquel estado de salud necesario para la vida, para lograr aquellas condiciones normales y esenciales para una buena convivencia en la sociedad, para un buen presente y un prospero y mejor futuro, docencia sin la cual el pensamiento, si busca lo material, se detiene, se contrae y se envuelve sobre si mismo desorientándose.Podría ser la falta de libertad no poder elegir entre el bien y el mal, no poderse desenvolver dentro de los cánones sociales, por eso, el hombre con su buena voluntad puede lograr ideas claras, firmes y un carácter fraternal. Por todo ello, la cultura debe ser vida del espíritu en su espontaneidad e individualidad concreta. Muchos amaron a la historia como maestra de vida, pero no solamente el pasado nos enseña, sino también la educación la recibida ayer y la de hoy –pero siempre debe primar nuestra experiencia fundamental, lograda a través de la familia y de la escuela que tiende a acercarnos más a los actuales y concretos problemas de la vida-.Entre los principales fines de nuestra revista está la amistad, que tiene la misma raíz del amor, esta debe ser siempre sincera y desinteresada en todos los campo de la vida en sociedad, pues es una forma de amar al prójimo y quizás de lograr una perfección de

sí y del amigo, una modalidad de ayudar al que nos necesita, ello no significa ser el poeta de su propia vida, si no un pensador que cree que con cualidades exquisitamente éticas, se podrá obtener una feliz estancia en este mundo, sobre bases no materiales sino morales y sociales. No queremos ser testigos de nuestro tiempo y época, pues vivimos con muchos problemas e inquietudes, tampoco elevamos nuestro pensamiento al mundo filosófico-platónico (en el sentido del mito como imagen de la verdad), solamente querríamos abrir nuevas perspectivas de vida para una mejor sociedad.En los últimos años del 1800 y principios del 1900 la cultura siciliana elaboraba un sistema de nuevas indicaciones vitales, que dieron origen a una elaboración creativa cultural (v.g., Pirandello, Verga, etc.). La escuela debía ser no una caída del espíritu, sino una celebración de este en su plenitud y frescura, además el maestro debía enseñar (en la escuela y en los libros) a expresar lo que se siente, pero respirar el mismo aire del mundo, vivificador de sí y causa del goce de todos, en su espontáneo vivir. Este fue el legado de nuestros primeros emigrantes italianos, cuando dijeron a sus hijos y descendientes, esta hermosa frase:

“IL NOSTRO AMORE É IL NOSTRO DOVERE”

/EcoSiciliano

@ecosiciliano

[email protected] programa de radio de las

Familias Sicilianas de Paraná, Eco Siciliano, va en onda todos los domingos de 12 a 13, hora argentina, por Fm Universidad Paraná

www.fmuniversidad.com/

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Città di re, artisti, poeti, pane, biscotti, vino e delle susine bianche. Con suo territorio pur sempre meno vasto della storia che l’ha percorso è um gioiello tra i più preziosi deitanti altri che costituiscono l’immenso patrimonio culturale della Sicilia.In antico e lussureggianti falde collinari che digradando dolcemente verso Palermo,

s’affacciavano ai giardini della Conca d’Oro ed al mare, era Monte Regali, uno dei molti parchi di caccia di proprietà della corona dei monarchi normanni che, furonno sempre attenti alla bellezza ed alla ricchezza del paesaggio. In questo splendido parco di caccia che Guglielmo II, detto il Buono, edificò il monumentale complesso del Duomo di Monreale.Iniziando i lavori nel 1172 per l’edificazione oltre la chiesa, anche un convento e un suntuoso palazzo reale.Al di là delle poderose porte bronzee con le storie bibliche ed evangeliche eseguite nel 1186, da Bonanno Pisano, si svela, nel suo maestoso, tutta la magnificenza della basilica con più di seimila metri quadrati di mosaici, 130 quadri e da migliaia di decori e figuri isolati sull’oro del fondo ed il punto centrale e focale: l’immenso Cristo Pantocratore che occupa

l’intera superficie del catino absidale.Monreale non è solo il Duomo, ci sono tanti opere d’artenelle diverse chiese e palazzi della cittadina, come la bella Chiesa degli Agonizzanti, che venne edificata sulla cinta muraria, man mano che essa perdeva la funzione difensiva. Chiesa del SS. Crocifisso o Collegiata, San Vito, Odigitria, S.Francesco,San Giuseppe, S,Castrense, Chiesa e Convento del Carmine, Madonna dell’Orto, Madonna delle Croci, Collegio di Maria, Convento dei Cappuccini e Abbazia di San Martino delle Scale ed altre.La piazza Guglielmo II e la piazza Vittorio Emanuele, sono il cuore di Monreale, e ancora oggi punto di riferimento dei cittadini d’ogni età. E anche in questo spazio si trovano il Chiostro Benedettino del Duomo, luogo chiuso e segreto, ma aperto al tempo stesso, evocazione dell’Eden. La spiritualità

MONREALEFrancisca Guimaraes Palazzo Curitiba - Brasile

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cristiana, la cultura classica e la sensibilità fatimita si fondono in un linguaggio originale e raffinato. È scandito dall’iterazione di 228 colonnine binate, solo negli angoli si formano gruppi di quattro. Elegante peculiarità di tali colonne è l’essere decorate tutte con motivi e materiali diversi, dall’oro ai mosaici, dalle pietre preziose alla lava. In un angolo, appartata in una posizione nusuale c’è la Fontana Araba, quasi un raccordo tra terra e cielo; al centro della conca, un palmizio si allunga verso l’alto.Camminare per Monreale è trovarsi sempre davvanti una bella sorpresa, a cominciare per il percorso, che già nel’ 700 i viaggiatori descrivevano con meraviglia l’ameno percorso che da Palermo portava a Monreale, ornati di esedre, alberi e grandi fontane. La strada si configura come un straordinario monumento, dove attraverso l’opera delFrancisca Guimaraes Palazzo Curitiba - Brasilescultore palermitano Ignazio Marabiti vennero inserite quattro fontane per rendere più gradevole ed invitante il cammino.La prima fontana è quella “Del Pescatore”, eseguita nel 1768, Salendo oltre la seconda curva, s’incontra la “Fontana Del Drago”, inserita in un anfiteatro altamente scenografico. Dinanzi alla fontana, un slargo simile ad un grande balcone consente di ammirare il panorama di Palermo e della Conca D’Oro.La “Fontana ad Emiciclo, conosciuta come la fontana dell’Albergo dei Poveri. Ed prima di arrivare nella piazza principale sempre sul lato destro, troviamo la “Fontana ad Edicola”.Al centro della piazza Vittorio Emanuele è situata la bellssima “Fontana del Tritone”.Il modo migliore di scoprire Monreale è perdersi, solo così ci si lascerà trasportare per i piccoli vicoli arrivando al quartieri Ciambra che risale al periodo della fondazione della cittadina, anche se è documentata solo da 1376. Sede degli addetti al servizio del re normanno e forse anche delle maestranze musulmane occupate nella costruzione del complesso.Predisponendosi a seguire senza fretta il profumo del basilico, del gelsomino, ad

ascoltare un suono ritmico che conduce alle botteghe degli ultimi maestri artigiani del legno o della ceramica. Ma, indipendentemente dalle emergenze monumentali, è l’attenzione e la cura per le piante, per le cose e per le persone che rende questo quartiere una piacevole eccezione.È una garazia di bontà, fragranza e lunga conservazione l’indicazione “ Pane di Monreale”, oltre ad indicare una prelibatezza del palato, è anche un’ attrattiva turistica. Un pane cotto rigorosamente a legna d’olivo e in grado di mantenere um sapore e un profumo inimitabili.Per i monrealesi il loro pane è da sempre cosa piuttosto seria. Per non confondere “ ‘u pani ri Murriali” con altre specialità, è necessário che il pane abbia una bruna crosta esterna, crocante e spessa, cosparsa di semi di sesamo, con mollica di colore giallo intenso.Le susine (prugne) bianche di Monreale sono piccole, a buccia giallo chiara e dolcissime, una varietà si chiama “sanacore”, perché l’aromaticità ed il sapore le attribuiscono la capacità di dare piacere, oltre che al gusto, anche al sentimento. Monreale è piena di storia, arte, cultura, sapori, odori...camminare per le piccole vie sentendo l’odore dei pani e dei biscotti appena usciti di tanti forni, il profumo ed i colori dei frutti che vengono venduti per strada, sono un vero spetaccolo ai sensi.

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Giuseppe Lucia, de Montreal. Nací el 4 de julio de 1945 en Cattolica Eraclea. actual Greca Heraclea Minoa, Agrigento ,Sicilia.No había terminado el quinto grado de la escuela primaria cuando emigré a Argentina, con mi familia, en el año 1958.En la ciudad de Rosario, provincia de Santa Fe, reinicié mis estudios primarios y completé la escuela secundaria.Trabajé durante 14 años en los talleres de la tornería mecánica DINUNZIO.En los años ’60 comencé mis estudios en el Conservatorio Municipal de Rosario.Me afilié al Sindicato Profesional de Músicos de Rosario y de la Prov. de Santa Fe, y trabajé en numerosas orquestas profesionales, en las radios LT2, LT3 y LT8 y en el Canal 5 de Rosario.En el año 1968 integré la Comisión Directiva de la Asociación Familia Siciliana de Rosario, ocupando el cargo de pro-secretario.En los años ’70, con mi Orquesta, YTALMELODY, realicé presentaciones para la colectividad italiana de Rosario y de sus alrededores.En 1971 dejé la ciudad de Rosario y me radiqué en Montreal, Canadá, iniciando una nueva aventura y una nueva vida.Retomé mi profesión de tornero especialista en mecánica, y trabajé además como músico profesional actuando en hoteles, restaurantes y clubes de Montreal.En Montreal encontré a la compañera de su vida, Francesca Lazzara, también siciliana. De nuestro matrimonio hemos tenido dos hijos: Giovanna e Nick... y ya somos abuelos de tres nietos: Julia, Vanessa y Massimo.En el año 1978 formé mi banda de música para todas las ocasiones llamada Grupo Latino, que toca música internacional.

En el mismo año me hice miembro de la Guilde de músicos de Montreal, y de la Annex de Boston, Nueva York y Filadelfia.En 1986 formé parte de la Comisión Directiva de la Asociación Trinacria de Montreal, en el cargo de vicepresidente.Actualmente estoy escribiendo dos libros sobre aspectos culturales de toda Sicilia.Soy miembro fundador de la Asociación Cultural Cattolica Eraclea Agrigento de Montreal.Miembro fundador en el año 2000 dell'USEF (Unione Siciliane Emigrate Famiglie) de Rosario, Argentina , junto con Mario José Santoro, con mucho éxito .He participado en actividades deportivas como la Lega Bowling de la Ass. Trinacria, en calidad de organizador.En el año 2006 lancé mi primer Album en CD titulado Musicalissimo, en el 2008 el segundo álbum y el tercero en el 2011, con una canción tradicional siciliana de Gaetano Cali y Giovanni Formisano, E vui durmiti ancora, un clásico del folklore siciliano; canciones napolitanas como Dicitencello vui.. Torna a Sorrento y O sole mio , además de Non ti scordar di me, un clásico italiano. Y también clásico de música latina y sudamericana como La Nave del Olvido , Escandalo, Noche de Ronda y Granada.Este CD lo pasan seguido en la Radio Italiana C MFB Montreal , en la radio española Honda Latina, en la Radio Emisora de Rosario Radio Corazon 95.5 F M y en la radio de San Nicolás, prov. de Buenos Aires.Mantengo contacto con los viejos compañeros músicos de Rosario y hace ya un tiempo que dirijo el Coro ABBRUZZESE de Montreal.En el año 2010 estuve en Paraná con mi esposa por una horas y visitamos la bellísima catedral. Me gustó mucho la plaza 1o de Mayo. La ciudad de Paraná nos fascinó, es una ciudad maravillosa, moderna.Espero poder volver un día, y abrazar a mis amigos sicilianos y a toda la comunidad italiana.Giuseppe José Luciapara comunicarse con Giuseppe Lucia, puede escribir a:([email protected])

GIUSEPPE LUCIAGiuseppe Lucia

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RAMÓN ENRIQUE CALÍAbogado

Villaguay 941 Planta Alta (e3100HVS) Paraná, Entre

Ríos - Fono:+54(0343)4225389 - Fax: 54(0343)4225205Correo electrónico:

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Oportunamente se publicó en un diario local, un interesante artículo sobre los italianos en Paraná. Mucho se dijo sobre ellos, pero poco o nada sobre los friulanos que provenían de una hermosa región de Italia, probablemente por falta de espacio, pero entre los primeros emigrantes friulanos y sus descendientes, en esta ciudad hoy estos son una etnia considerable, que honran a su tierra de origen y a Italia. Justamente para hablar un poco de ellos, hace casi dos años, un profesional local, el abogado Dr. Carlos Saboldelli –argentino de origen lombardo- escribió un hermoso libro de 158 páginas. “Sociedad Friulana de Paraná: historia, historias y relatos”, que valiéndose de la lectura de las actas y demás documentación desde su fundación (15/08/1952) hasta nuestros días, nos hace conocer la tesonera labor de sus fundadores que sobre todo con su trabajo personal, sacrificio y voluntad inquebrantable, construyeron un edificio que en su época fue el tercero en Argentina.Y así fundaron “El Fogolar” que tanto anhelaban, para sí, sus familiares y descendientes, para mantener siempre viva la friulanidad en Paraná y una sede social que recibiera a todos los amantes de esa región y de Italia. Pero con el tiempo además de ser recreativa, esta institución –que también se agrando- fue y es un centro cultural, proporcionando aquellas condiciones normales y esenciales de la visa, sin las cuales el pensamiento se atrofia, se detiene, se envuelve sobre sí mismo y se desorienta.Por eso, en este edificio, surgieron y todavía se mantienen varios cursos (de idioma italiano, de folclore, de danzas, corales friulanos y de tango, etc.). Hubo voluntad para obtener ideas claras y su cultura fue principalmente vida del espíritu.

El hermoso y eficaz trabajo del Dr. Saboldelli no fue solamente una crónica monotemática de las reuniones de las sedes de los friulanos, sino también la mejor forma de hacer conocer al lector el pequeño y gran mundo de los friulanos en su continua búsqueda de evocar y seguir amando a su tierra, a su región y sobre todo a Italia.Todo ello se refleja en este libro, que con admirable acierto, es una obra de un joven escritor que rinde un merecido homenaje a esta gente exitosa en los campos que actuó y actúa para bien de nuestra comunidad.Al felicitar a este excelente escritor, deseamos para él lo mejor en su futuro y que

siga en esta hermosa senda de evocar y dignificar nuestra vida comunitaria. Para cerrar este breve comentario me parece significativo lo que dijo acerca de este libro en “Palabras Iniciales” el secretario de cultura de Entre Ríos Licenciado Roberto Romani: “Con los apellidos de los presidentes Cozzi, Pellarini, Toplikar, Candussi, Romanut, Galliussi, Hermacora, Nassivera, Bressan y Fontana, el lector advierte la capacidad de trabajo y los sueños de miles de esforzados emigrantes quienes no dudaron en cultivar la tierra y hacer posible la felicidad de sus hermanos en este rincón luminoso de la Republica Argentina.

“HISTORIA, HISTORIAS Y RELATOS”INTERESANTE LIBRO DEL: DR. CARLOS O. SABOLDELLI SOBRE LA SOCIEDAD FRIULANA DE PARANÁDaniel M. A. Ilardo

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Niscemi è una cittadina di 27000 abitanti situata tra i monti Iblei ed Erei nella Sicilia sud orientale. Le prime testimonianze della presenza umana sul territorio sono date dai ritrovamenti in c.da Castellana di arnesi ed armi in pietra levigata risalenti all'età del bronzo. A questi vanno aggiunti i resti della "Villa Rustica" di c.da Petrusa dovuto all'insediamento della Gens Glab del periodo greco.

La fondazione di Niscemi risale ufficilamente alla Licentia Populandi del 30 giugno 1626.Nel 1627 il principe di Butera, Giuseppe Branciforte, ottenne dal sovrano Filippo IV la nomina di principe di Niscemi.

Colpita gravamente dal terremoto del 1693 che scoinvolse la val di Noto, il centro feudale venne ricostruito sin dalla fine del 1600.Oggi Niscemi offre tantissimi spunti ai suoi visitatori, sia dal punto di vista architettonico che paesagistico e agli amanti delle tradizioni popolari/religiose siciliane.

Architettura

Il centro storico presenta un sistema a scacchiera con isolati quadrati o rettangolari tipici del periodo feudale antecedente il terremoto del 1693.

Da visitare:Chiesa Santa Maria delle Grazie 1600 presenta una facciata costruita in pietra bianca di Comiso divisa in tre ordini sovrapposti,toscano, ionico e corinzio.

Chiesa di Santa Maria D'Itria 1650 circa, foto a lato, ricostruita tra il 1710 ed il 1780. Presenta una pianta basilicale a tre navate in stile barocco. Al di sotto del piano di calpestio del pavimento vi si trova un'ampia Cripta che fungeva da cimitero per il clero e la Borghesia.Chiesa e convento di San Francesco,foto in basso a sinistra. La chiesa risale alla prima metà del ‘600 e faceva parte del convento dei frati minori riformati "Conventussanctae Mariae virginis nemoris niximarum". Questi presenta una forma lievemente rettangolare m 44 x 40 e all’interno è dotato di un pregevole chiostro di m 24 x 24, con porticato, retto da colonne in stile ionico,foto a lato, e cisterna centrale a forma di poligono. La chiesa in stile Barocco ha una pianta rettangolare allungata di m 12 x 40.Dirimpetto alla chiesa si eleva un crocifisso di pietra che costituiva il confine della giurisdizione dei francescani.

Santuario Maria SS del Bosco, sorge sopra la fonte d’acqua viva, dove venne ritrovata la sacra immagine della Madonna, per questo veniva chiamata “Santa Maria al aqua santa”o “Madonna del Bosco extra muros” o “ecclesiam B.V. a nemore vulgo del Bosco”. I lavori furono effettuati tra il 1749 e il 1758. Presenta una pianta ellittica e la parete posteriore disegna un semicerchio, mentre quella anteriore, in stile barocco, si sviluppa in un unico ordine.

RED OFICIAL DE AMIGOS Y COLECTIVIDADES ITALIANAS EN SUDAMÉRICA

ALLA SCOPERTA DELL'ALTRA SICILIA, NISCEMI (PRIMERA PARTE)

Roselli Maurizio F. , laureando in ingegneria edile-architettura di catania.

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Chiesa de ll'Addolorata costruita tra il 1752 e

il 1764, su una preesistente rusticana aedicula. Di stile barocco, si sviluppa su una pianta ottagonale allungata.Di pregevole fattura l'affresco "Cristo, la Madonna e S. Giovanni Evangelista", opera eseguita alla fine ‘700 da Gasperino Vizzini.Chiesa di Sant'Antonio da Padova ricostruita a partire dal 1741. La facciata è tripartita da lesene moderatamente aggettate. Di notevole pregio architettonico il campanile quadrangolare in pietra locale, mentre al suo interno si trova uno dei pochi altari presenti in Sicilia rivestito in vetro e dipinto con delicati motivi floreali che si intrecciano a disegni geometrici.Chiesa anime del Purgatorio realizzata tra il 1846 ed il 1870. Si tratta di una costruzione circolare, sulla cui facciata spicca un portale in pietra di Comiso, delimitato da colonne in stile ionico, che sorreggono una trabeazione, al cui centro è posto un Gesù con corona di spine. Al suo interno presenta una navata a forma di cerchio delimitata da otto colonne,

in stile toscano, che sorreggono gli archi a tutto sesto.Chiesa di San Giuseppe edificata tra il 1815 e il 1818. A pianta rettangolare ad unica navata presenta una facciata semplice, caratterizzata da quattro colonne piatte in stile corinzio che sorreggono la parte superiore costituita da una croce in ferro battuto, da un orologio e una cella campanaria.Chiesetta Maria SS dello Spasimo 1855. Realizzata al di fuori del centro abitato, "extra menia", per celebarvi la messa mattutina per i lavoratori che si accingevano ad andare a lavorare nei campi. Chiesetta San Giuseppe D'Atanassio 1881 realizzata in c.da Apa, chiesetta Madonna del Buon Consiglio 1912 realizzata in c.da Vituso.

Belvedere, o meglio localmente conosciuto come "U Tunnu". Terrazza panoramica sulla piana di Gela a 332 m.s.l.m. la cui prima sistemazione risale al 1800. Il Belvedere offre ai suoi visitatori uno dei più bei panorami di Sicilia offrendo dei tramonti mozzafiato, come si può ben vedere dalla foto a lato.Abbeveratoi Canale 1800, foto in basso a destra. Il complesso si estende su tre livelli ed era utilizzato sia dal punto di vista alimentare che per il rifocillamento idrico degli animali.

Museo della Civiltà Contadina "Angelo Marsiano" in cui la Lions Club Niscemi conserva più di 2000 pezzi legati alla storia contadina di Niscemi e donati volontariamente dalla popolazione locale.Di notevole pregio architettonico anche i seguenti palazzi presenti lungo le vie e le piazze principali del centro storico: Palazzo del comune 1870/1882, Palazzo Margherita Branciforte 1824, Palazzo Masaracchio 1840, Palazzo Antonio Malerba 1890, Palazzo Jacona 1895, Palazzo Buscemi 1936.

NaturaPer chi ama la natura e le lunghe passeggiate, è possibile visitare la Riserva

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Naturale Orientata la Sughereta di Niscemi nelle contrade di Arcia, Ulmo,Polo e PisciottoIn città le zone del Belvedere e del parcheggio cimitero offrono la vista di panorami naturalistici della piana di Gela e dei monti Iblei ed Erei.A destra l'eruzione dell'Etna del 4 marzo 2012 vista dal parcheggio cimitero.

Tradizioni popolari/religiosi localiPer gli amanti delle culture popolari siciliane, da non perdere: la festa di San Giuseppe, la Settimana Santa, la festa della Santa Patrona, le festività natalizie con la realizzazione dei Presepi.

La festa di SAN GIUSEPPE rappresenta una delle feste popolari più belle e ricche di storia, non solo della città di Niscemi, ma della Sicilia.Caratteristiche fondamentali della festività sono:"Avutari",foto a sinistra, gioielli di devozione e creatività, rappresentano i voti fatti dai Devoti per ringraziare "U Patriarca" (San Giuseppe) per le grazie ricevute in famiglia.Sono altari casalinghi, scenograficamente costruiti con veli e luci, sul quale vengono esposti dolci, primizie e vivande varie."Settenario", sono canti religiosi popolari che rappresentano le "sette gioie e i sette dolori di

San Giuseppe". Vengono eseguiti tutte le sere davanti gli Altari a partire dal settimo giorno antecedente il 19 marzo.

"Luminarie", foto a destra.L'usanza delle "Vampe" o "Luminarie" consiste in cataste di legna bruciate agli angoli delle strade la sera del 18 marzo con inizio tra le 17:30 e le 18:00.Alle luminarie segue l'arrustuta del carciofo violetto di Niscemi, prodotto principe del nostro comune conosciuto in tutta Italia, e visita successiva degli Altari sparsi per tutto il paese, i quali rimarrano aperti ai visitatori fino alle ore 12:00 del 19 marzo. "Manciata re Santi", o banchetto dei Santi, si svolge davanti gli Altari alle 12 del 19 marzo. Il banchetto è costituito da tre personaggi: un anziano, una ragazza ed un bambino, scelte generalmente tra i più bisognosi della comunità locale, che rappresentano la Sacra Famiglia.

"Asta di Benificenza" si svolge alle 15 del 19 marzo davanti la chiesa di San Giuseppe in cui vengono messi all'asta i prodotti donati dai devoti che hanno realizzato gli altari, ed il cui ricavato andrà alle famiglie bisognose di Niscemi.

Settimana Santa, le caratteristiche fondamentali sono:

I "Sepolcri" allestiti presso le chiese e visitabili la sera del Giovedì Santo.La "Giunta" del Venerdì Santo.La "Caduta della Tela" in chiesa Madre durante la messa di Resurezione.La "Giunta" della Domenica di Pasqua, ovvero l'incontro tra il Cristo Risorto e la Madonna dell'Alleluya.Durante la Settimana Santa è possibilie ammirare la bellezza e la maestosità delle quattro tele quaresimali realizate tra il 1700 ed il 1800 esposte presso le chiese Santa Maria D'Itria, dell'Addolorata, di Sant'Antonio e di San Giuseppe che ospita la Tela della chiesa di San Francesco.A questa se ne aggiunge una quinta realizzata negli ultimi anni ed esposta presso la chiesa Anime del Purgatorio.

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A sinistra la Tela "La Crocifissione" opera realizzata nel 1837 dai fratelli Giuseppe & Francesco Vaccaro di Caltagirone esposta in Chiesa Madre.Festa della Santa Patrona Maria S del Bosco dal 21 aprile al 21 maggio, periodo in cui si svolge il pellegrinaggio giornaliero dei fedeli dalle proprie abitazioni al Santuario Maria S del Bosco. Un secondo periodo della festa viene realizzato la seconda settimana di agosto per permettere agli emmigranti niscemesi di rientro al proprio paese per le ferie estive, di riabbracciare l'amata Patrona.

Nel periodo natalizio è posssibile visitare i presepi realizzati presso le abitazioni dei

devoti. Sono presepi molto caratteristici che raccontano la nascita di Gesù tramite le tradizioni, usi e costumi locali.A questi si legano le tradizionali Novene, canti sacro popolari eseguiti tutte le sere davanti i presepi a partire dal nono giorno antecedente il Santo Natale.

Inoltre per i buongustai della gastronomia e delle Sagre, nel periodo tra l'ultima settimana di marzo e la prima di aprile viene organiazza la Sagra del Carciofo Violetto di Niscemi,

prodotto locale conosciuto ed esportato in tutto il mondo.

Durante la sagra è possibile assaggiare pietanze tipiche locali a base di carciofi.Gli amanti del parapendio possono esercitarsi nella zona del Belvedere, luogo in cui si allenava Angelo D'Arrigo.

Per uleriori info su Niscemi potrete consultare il sito http://www.facebook.com/VivereNiscemi in cui vi troverete oltre 4000 foto, comprese quelle pubblicate in questo articolo, e più di 200 video su Niscemi riguardanti architettura, festività, tradizioni popolari & molto altro.

Cordiali saluti a tutti voi dalla Sicilia.Maurizio Federico Roselli.

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V SEMANA SICILIANA EN PARANÁ

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BARRIO ITALIA ® NET. Hoy es el tiempo de integrar todo lo italiano en un sólo nodo comunitario llamado Barrio Italia ® NET. es el medio de comunicación de la italianidad donde cada colectividad que quiera integrarse, podrá tener su propio sistema de difusión autosustentable en miras de un barrio global de lo italiano, dejando así un fuerte legado para las próximas generaciones, utilizando la nueva forma de comunicación: las redes sociales en conjunto con herramientas de marketing y de audiovisuales con contenido cultural.

Barrio Italia ® es marca registrada. proyecto de Gabriel Garay Opaso, inscrito en propiedad

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