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RETI DI IMPRESA, OPEN INNOVATION E INTERNAZIONALIZZAZIONE OBIETTIVI POSSIBILI E VANTAGGIOSI PER LE AZIENDE per il tuo futuro

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RETI DI IMPRESA, OPEN INNOVATION E INTERNAZIONALIZZAZIONE

OBIETTIVI POSSIBILI E VANTAGGIOSI PER LE AZIENDE

per il tuo futuro

Indice* Prefazione pag. 3* Premessa » 61. Gli strumenti giuridici di coordinamento » 9

prima del contratto di rete2. Le aggregazioni di imprese più comuni prima » 12

del contratto di rete: filiere, distretti e cluster3. La direttiva sullo Small Business Act » 184. Il contratto di rete » 225. I profili contabili delle reti » 356. Principali vantaggi della creazione di una rete » 387. Entrata / uscita dalla rete » 418. Caratteristiche vincenti delle aziende » 47

in rete e della rete9. Fattori trainanti e fattori frenanti » 50

10. Indipendenza delle singole aziende » 52all’interno della rete

11. Tipologia di reti » 5512. Strutturazione e contrattualizzazione delle reti » 5813. Configurazione delle reti » 6014. Funzionamento della rete » 6615. Come finanziare la rete » 6916. Consolidamento della rete e nuovi sviluppi » 7317. I contratti di rete: aspetti quantitativi » 77* Appendice » 80

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PREFAZIONE

PrefazioneCentro Studi d’Impresa ha sviluppato nel 2014 il percorsoformativo MIRE - Manager dell’open Innovation e delle REtiper le Pmi, finanziato da Regione Lombardia all’internodel programma Lombardia Plus.

La pubblicazione è stata realizzata all’interno del progettoe affronta le principali tematiche relative alla costituzionee allo sviluppo delle reti di impresa.

Attraverso Mire CIS ha formato 25 giovani (14 disoccupatie 11 occupati) under 35 attraverso due programmi:- Master di 800 ore per allievi disoccupati(480 ore di aula e 320 ore di project work in azienda).

- Smart di 80 ore per allievi occupati.

Il Manager dell’Open Innovation e delle Reti per le Pmi è una figura in grado di pensare, progettare, promuovere e gestire la costruzione di reti e collaborazioni inter-organizzative.

Si tratta di una professionalità recente che coniugacompetenze tecniche e capacità relazionali e gestionali per rispondere alle esigenze delle aziende che decidono di mettersi in rete. Ma non solo. Il nostro obiettivo è statoquello di arricchire tale profilo con una formazione strategicaproiettata sui processi di co-marketing, formazioneinteraziendale e internazionalizzazione, con le attività legatealla ricerca e trasferimento tecnologico secondo il modellodell’open innovation.

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La ridotta dimensione delle imprese, tipica del nostro tessutoindustriale e di questo tempo, limita le potenzialità di sviluppo dell’innovazione tecnologica, riduce la capacità di penetrazione dei mercati internazionali, penalizza il valoredel rating assegnato dagli istituti di credito e la conseguentepossibilità di accedere a strumenti di finanza straordinaria.

Il limite dimensionale può essere oggi superato ancheattraverso l’organizzazione di reti d’imprese e di reti di innovazione, e prima ancora, nella formazione dei professionisti che dovranno promuovere e gestire questidelicati processi: ottimizzare i costi commerciali e di internazionalizzazione, valorizzare la proprietàintellettuale per accelerare lo sviluppo di nuovi prodotti e servizi e il loro ingresso nel mercato, ridurre il rischio degli investimenti in R&S.

Pensare e agire in rete rappresenta ormai la prospettivastrategica per affrontare i mercati, sviluppare innovazionesempre più complessa e mettere a frutto opportunità, come per esempio Expo 2015, in cui si potranno incontraremondi aziendali e produttivi diversificati e internazionali.

Saranno quindi sempre più necessarie capacità manageriali e conoscenze organizzative adatte a progettare nuovi sistemiaziendali più efficienti e dinamici.

Con il contributo di:- Dott.ssa Anna Cacopardo - Dott.ssa Rosanna Di Nuzzo- Avv. Carmen Fusilli

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PREMESSA

PremessaLe aziende attuali lavorano in un contesto complessocaratterizzato da richiesta di prodotti sofisticati, clienti esigenti, orizzonti internazionali, alta competizione e necessità di contenimento dei costi.

Gli imprenditori sembrano dover agire all’interno di una situazione che può apparire addirittura paradossale: fare di più, meglio e in modo “customizzato”con meno risorse1.

Di fronte a tale scenario sembra inevitabile lavorare attraversodei nuovi modelli che riescano a unire e coordinare aziende che insieme possono raggiungere degli obiettivi vincenti.

Per le Pmi la struttura aggregativa, il fare rete, può rappresentare la strategia più efficace per sopperire ai limiti di ciascuna azienda e per interfacciarsi con maggiorforza con il mercato, le banche, le istituzioni, la richiesta di innovazione ecc.

Il contratto di rete appare come uno strumento efficace e adattabile a vari tipologie di aziende, settori e contesti.

1 Iacci P., Il teorema del caffè, Guerini Next, 2014.

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Premessa

Al di là degli aspetti tecnici che permettono la costituzionee la gestione, la rete richiede che gli imprenditori che nefanno parte abbiano sviluppato una vera cultura aggregativa,un’organizzazione coerente con gli obiettivi e competenzemanageriali adeguate per affrontare le diverse fasi e le problematiche più complesse.

Gli attori della rete e i professionisti che li assistono devono affrontare ogni fase, da quella di start-up a tutto il processo di sviluppo, con le soluzioni tecniche più adeguate e con le risposte più efficaci sul pianomanageriale per mantenere la fiducia tra le parti, gestire il rischio, comunicare il progetto e mantenere l’obiettivo.

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GLI STRUMENTI GIURIDICI DI COORDINAMENTO PRIMA

DEL CONTRATTO DI RETE

[1]

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Gli strumenti giuridici di coordinamento prima del contratto di reteGli strumenti giuridici per il coordinamento tra imprese e alternativi (o preesistenti) al contratto di rete sono di tre tipi: 1. contratti plurilaterali (consorzi con attività interna

e associazioni temporanee di imprese - Ati);2. contratti bilaterali collegati; 3. gli enti - come i consorzi con attività esterna - utilizzati

come reti per rafforzare la gestione del coordinamentoattraverso la delega agli organi amministrativi di un notevole grado di discrezionalità2.

2 Banca d’Italia Eurosistema. Questioni di Economia e Finanza. Le reti di Imprese di C. Bentivogli, F. Quintilani, D. Sabbatini n. 152 Febbraio 2013.

[1]

[1] Gli strumenti giuridici di coordinamento prima del contratto di rete

1. I contratti plurilaterali sono utilizzati prevalentemente per il coordinamento di imprese in posizione di parità. Il consorzio, tipico strumento di coordinamento, è caratterizzato dai fini mutualistici: la gestione di fasi della propria attività economica a costi minori. Le Ati, invece, rappresentano un fenomeno aggregativo di durata minore e limitato alla partecipazione a una garad’appalto, senza dare vita ad un modello stabile destinato a durare nel tempo.

2. I contratti bilaterali collegati (reti di distribuzione, di sub-fornitura, franchising, licenza di marchio) sono utilizzati da un’impresa di riferimento “forte”in grado di coordinare le attività delle altre imprese.

3. Le reti organizzative, ovvero il coordinamento fra imprese attraverso la creazione di un organismo ad hoc, sono utilizzatiove occorra assicurare la stabilità e l’efficacia del coordinamento.Possono essere costituiti tutte le forme previstedall’ordinamento quali consorzi con attività esterna, societàconsortili, società cooperative, società con scopo di lucro.

Lo strumento più diffuso di coordinamento, anteriormente all’entrata in vigore del contratto di rete, è il consorzio con attività esterna con finalità di carattere mutualistico in cui le imprese intendono realizzare economie di scala attraverso la gestione, in comune, di risorse per la produzionedi servizi di interesse comune o dei vantaggi connessi a una dimensione maggiore.

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LE AGGREGAZIONI DI IMPRESE PIÙ COMUNI PRIMA

DEL CONTRATTO DI RETE: FILIERE, DISTRETTI E CLUSTER

[2]

1313

Le aggregazioni di imprese più comuni prima del contratto di rete:filiere, distretti e cluster Forme di aggregazione di imprese sono già presenti nel tessuto industriale sia italiano che europeo prima della introduzione della normativa sul contratto di rete.

Filiere, distretti e, più recentemente, cluster rappresentanoforme organizzative di tipo reticolare che hanno avuto, ed hanno tuttora, una notevole importanza nel contesto socio - economico.

Le filiere sono sistemi di imprese che si dividono il lavoronecessario per realizzare un intero ciclo di produzione e di valorizzazione. Spesso sono soggette a una impresa grandeo media che gestisce il rapporto con il mercato e detta le condizioni dei piani di sviluppo, anche al fine di garantireuno standard di qualità del prodotto immesso sul mercato. Le imprese appartenenti non hanno collegamenti societari nè organizzativi ma dispongono di accordi economici, sistemi di controllo di qualità.

[2]

[2] Le aggregazioni di imprese più comuni prima del contratto di rete:filiere, distretti e cluster

I distretti “industriali”3, che hanno avuto un notevole svilupponegli ultimi decenni, sono sistemi che si connotano per uno specifico insediamento regionale (con un ambito territoriale a volte anche ristretto a una zona determinata)caratterizzate da una favorevole “atmosfera industriale” e dall’uso di risorse comuni (istruzione, marketing, know how).I distretti sono costituiti da imprese indipendenti (piccole o micro) specializzate in una fase del processo produttivo caratterizzante il distretto e che sono nello stesso business. I meccanismi di regolazione sono fondati su competizione e cooperazione.

14

3 I principali riferimenti legislativi sono L. 5 ottobre 1991 n. 317 (Interventiper l’innovazione e lo sviluppo delle piccole imprese); Decreto del Ministerodell’industria del 21 aprile 1993; L. 11 maggio 1999 n. 140 (Norme in materia di attività produttive). Successivamente sono intervenute le normative regionali che hanno individuato i distretti industriali presenti nel proprio territorio. Con la L. 266/2005 sono stati introdotte agevolazioni fiscali per i distretti.

[2] Le aggregazioni di imprese più comuni prima del contratto di rete:filiere, distretti e cluster

4 Cfr. con “Il Governo delle reti-interorgazzative per la competitività”,F. Butera e F. Alberti Fondazione IRSO 2013.

Gli indicatori di tali sistemi produttivi locali sono: notevolespecializzazione produttiva, produzione significativa da coprire una quota rilevante del comparto di specializzazione,molteplicità di imprese minori e mancanza di un’impresa leader,diffusa professionalità della forza lavoro, “relazioniinterpersonali” ovvero possibilità di allacciare relazioni più o meno formalizzate con competitor, ma anche con clientie fornitori che permettono una maggiore circolazione della conoscenza, “condivisione di attività” con riferimento a specifiche fasi della produzione come laboratori, test di prodotto, contratti commerciali, complesso sistema di interdipendenze produttive fra imprese locali4.

Le caratteristiche strutturali dei distretti sono:a) sistema di aziende di piccole dimensioni con un ciclo

verticale integrato (economie di specializzazione); b) contiguità di spazio tra le imprese ed esistenza di relazioni

consolidate (costi di transazione ridotti); c) innovazione tecnologica costante e rapida attraverso

processi imitativi;d) accumulazione di competenze tecnologiche / elevata

professionalità; e) elevata competizione ed elevata flessibilità; f) barriere d’uscita alte, legate alla specializzazione

della micro impresa.

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[2] Le aggregazioni di imprese più comuni prima del contratto di rete:filiere, distretti e cluster

I distretti industriali hanno fortemente risentito della crisi del 2008 e della concorrenza determinata dalla globalizzazionee devono “ripensare” le proprie forme di cooperazione per una più efficace penetrazione sui mercati, sopratuttointernazionali.

Il cluster5 è «un’agglomerazione geografica di impreseinterconnesse, fornitori specializzati, imprese di servizi,imprese in settori collegati e organizzazioni associate che operano tutti in un particolare campo, e caratterizzatadalla contemporanea presenza di competizione e cooperazione tra imprese.»

Il cluster deve la sua forza all’efficienza collettiva, ossia al «vantaggio competitivo che deriva dalla presenza di economie esterne locali e di azioni congiunte»6.

5 M. Porter, Il vantaggio competitivo delle nazioni, 1998.

6 J.H. Schmitz,Collective efficiency and increasing returns, 1995.

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[2] Le aggregazioni di imprese più comuni prima del contratto di rete:filiere, distretti e cluster

Il Cluster è un’entità più ampia del distretto non solo dal punto di vista dell’omogeneità produttiva delle imprese ivipresenti, ma anche da quello che concerne la scala geograficadel territorio considerato. Si parla anche di “e.cluster”, ovvero cluster caratterizzati da un maggior utilizzo della Ictche consentono di superare la ristretta dimensione territoriale(che diventa anche interregionale). I rapporti tra le impresedel cluster sono meno complessi di quelli tra le impresedistrettuali, e la prossimità fisica è meno accentuata, a tuttovantaggio delle reti lunghe di collaborazione globale, anchetra territori geograficamente molto lontani tra loro. Peraltro i cluster sono caratterizzati dalla presenza non solo di imprese,ma anche di altri organizzazioni (università, centri di ricerca)che offrono un valore aggiunto in materia di ricerca, sviluppoe innovazione dei prodotti/ servizi rispetto al distretto.

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LA DIRETTIVA SULLOSMALL BUSINESS ACT

[3]

19

La direttiva sullo Small Business Act Con la pubblicazione nel giugno 2008 dello Small BusinessAct (Sba) da parte della Commissione Europea, si sonogettate le basi per l’inizio di un percorso volto alla creazionedi un ambiente economico focalizzato sulle piccole e medieimprese, secondo lo slogan “Pensare anzitutto in piccolo”.

Con la Direttiva del 4 maggio 2010 il governo italiano ha recepito i contenuti dello Small Business Act che si esplicitano in 10 punti fondamentali:

1. Imprenditorialità - facilitare un contesto gratificante agli operatori;

2. Seconda possibilità - per gli imprenditori onesti che abbiano sperimentato l’insolvenza;

3. Pensare anzitutto in piccolo - formulare regole conformi a questo principio;

4. Amministrazione recettiva - rendere le PubblicheAmministrazioni permeabili alle esigenze delle Pmi;

5. Appalti pubblici e aiuti - facilitare la partecipazione delle Pmi agli appalti pubblici e migliorare le possibilitàdegli aiuti di Stato per le Pmi;

6. Finanza - agevolare l’accesso al credito delle Pmi e la puntualità dei pagamenti nelle transazioni commerciali;

7. Mercato unico - aiutare le Pmi a beneficiare delle opportunità offerte dal Mercato unico;

[3]

8. Competenze e Innovazione - aggiornare ed implementare le competenze nelle Pmi e ogni forma di innovazione;

9. Ambiente - trasformare le sfide ambientali in opportunitàper le Pmi;

10. Internazionalizzazione - incoraggiare e sostenere le Pmiaffinché beneficino della crescita dei mercati.

Lo Sba indica, inoltre, una serie di proposte regolamentari.

Con lo Small Business Act si è recepito un cambiamento di rotta nelle politiche di sostegno alle imprese, passando da interventi di tipo “generalizzato”, ossia orientati alla generica accumulazione di capitale privato e/o a scarsaspecializzazione e selettività, a politiche maggiormenteorientate verso il sostegno alla ricerca, lo sviluppo e l’innovazione e alla fornitura di servizi reali alle imprese(obiettivi di tipo orizzontale).

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[3] La direttiva sullo Small Business Act

7 Si legga il Rapporto 2014 del Ministero dello Sviluppo Economico SmallBusiness Act: Le iniziative a sostegno delle micro, piccole e medie impreseadottate in Italia nel 2013. Direzione generale per la Politica Industriale, la Competitività e le Piccole e Medie Imprese.

[3] La direttiva sullo Small Business Act

In Italia è stata conferita particolare importanza alla strategiadi sviluppo delle Micro Pmi considerandole uno “strategico”fattore di sviluppo della nostra economia. Si è osservato,peraltro, che a seguito della crisi, è necessario aumentare e migliorare l’accesso ai mercati internazionali ed esseresempre meno legati al mercato interno (in stagnazione)7.

In quest’ottica il potenziamento delle filiere e delle retiesistenti risulta uno dei maggiori perni su cui agire e la normativa introdotta sul contratto di rete è stato uno dei primi passi in tal senso.

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IL CONTRATTO DI RETE

[4]

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Il contratto di rete a) La disciplina

La legge n. 5 del 2009 (art. 3 com. 4 ter) successivamentemodificata ha introdotto il contratto di rete disponendo:«Con il contratto di rete più imprenditori perseguono lo scopodi accrescere, individualmente e collettivamente, la propriacapacità innovativa e la propria competitività sul mercato e a tal fine si obbligano, sulla base di un programma comunedi rete, a collaborare in forme e in ambiti predeterminatiattinenti all’esercizio delle proprie imprese ovvero a scambiarsi informazioni o prestazioni di natura industriale,commerciale, tecnica o tecnologica ovvero ancora adesercitare in comune una o più attività rientranti nell’oggettodella propria impresa. Il contratto può anche prevederel’istituzione di un fondo patrimoniale comune e la nomina di un organo comune incaricato di gestire, in nome e per contodei partecipanti, l’esecuzione del contratto o di singole parti o fasi dello stesso».

La L. 134/2012 e la L. 221/2012 (conversione del cd.Decreto sviluppo bis) hanno introdotto le seguenti modifiche: «Il contratto di rete che prevede l’organo comune e il fondopatrimoniale non è dotato di soggettività giuridica, salva la facoltà di acquisto della stessa ai sensi del comma 4-quater ultima parte.

[4]

Se il contratto prevede l’istituzione di un fondo patrimonialecomune e di un organo comune destinato a svolgereun’attività, anche commerciale, con i terzi: 1) (com. abrogato) 2) al fondo patrimoniale comune si applicano, in quanto

compatibili, le disposizioni di cui agli articoli 2614 e 2615, secondo comma, del codice civile; in ogni caso,per le obbligazioni contratte dall’organo comune in relazioneal programma di rete, i terzi possono far valere i loro dirittiesclusivamente sul fondo comune;

3) entro due mesi dalla chiusura dell’esercizio annualel’organo comune redige una situazione patrimoniale,osservando, in quanto compatibili, le disposizioni relative al bilancio di esercizio della società per azioni, e la deposita presso l’ufficio del registro delle imprese del luogo ove ha sede;

si applica, in quanto compatibile, l’articolo 2615-bis, terzo comma, del codice civile. Ai fini degli adempimentipubblicitari di cui al comma 4-quater, il contratto deve essereredatto per atto pubblico o per scrittura privata autenticata,ovvero per atto firmato digitalmente a norma degli articoli 24 o 25 del codice di cui al decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, e successive modificazioni, da ciascun imprenditore o legale rappresentante delle imprese aderenti, trasmesso aicompetenti uffici del registro delle imprese attraverso il modellostandard tipizzato con decreto del Ministro della giustizia, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze e con il Ministro dello sviluppo economico, e deve indicare:

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[4] Il contratto di rete

a) il nome, la ditta, la ragione o la denominazione sociale di ogni partecipante per originaria sottoscrizione del contrattoo per adesione successiva, nonché la denominazione e la sede della rete, qualora sia prevista l’istituzione di un fondo patrimoniale comune ai sensi della lettera c);

b) l’indicazione degli obiettivi strategici di innovazione e di innalzamento della capacità competitiva dei partecipanti e le modalità concordate con gli stessi per misurare l’avanzamento verso tali obiettivi;

c) la definizione di un programma di rete, che contengal’enunciazione dei diritti e degli obblighi assunti da ciascunpartecipante; le modalità di realizzazione dello scopocomune e, qualora sia prevista l’istituzione di un fondopatrimoniale comune, la misura e i criteri di valutazione dei conferimenti iniziali e degli eventuali contributisuccessivi che ciascun partecipante si obbliga a versare al fondo, nonché le regole di gestione del fondo medesimo;se consentito dal programma, l’esecuzione del conferimentopuò avvenire anche mediante apporto di un patrimoniodestinato, costituito ai sensi dell’articolo 2447-bis, primocomma, lettera a), del codice civile;

d) la durata del contratto, le modalità di adesione di altri imprenditori e, se pattuite, le cause facoltative di recesso anticipato e le condizioni per l’esercizio del relativo diritto, ferma restando in ogni casol’applicazione delle regole generali di legge in materia di scioglimento totale o parziale dei contratti plurilateralicon comunione di scopo;

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[4] Il contratto di rete

e) se il contratto ne prevede l’istituzione, il nome, la ditta, la ragione o la denominazione sociale del soggetto presceltoper svolgere l’ufficio di organo comune per l’esecuzione del contratto o di una o più parti o fasi di esso, i poteri di gestione e di rappresentanza conferiti a tale soggetto,nonché le regole relative alla sua eventuale sostituzionedurante la vigenza del contratto. L’organo comune agisce in rappresentanza della rete, quando essa acquistasoggettività giuridica e, in assenza della soggettività, degli imprenditori, anche individuali, partecipanti al contratto salvo che sia diversamente disposto nellostesso, nelle procedure di programmazione negoziata con le pubbliche amministrazioni, nelle procedure inerentia interventi di garanzia per l’accesso al credito e in quelleinerenti allo sviluppo del sistema imprenditoriale nei processi di internazionalizzazione e di innovazioneprevisti dall’ordinamento, nonché all’utilizzazione di strumenti di promozione e tutela dei prodotti e marchi di qualità o di cui sia adeguatamente garantita la genuinitàdella provenienza;

f) le regole per l’assunzione delle decisioni dei partecipanti su ogni materia o aspetto di interesse comune che non rientri,quando è stato istituito un organo comune, nei poteri di gestione conferiti a tale organo, nonché, se il contrattoprevede la modificabilità a maggioranza del programma di rete, le regole relative alle modalità di assunzione delle decisioni di modifica del programma medesimo».

26

[4] Il contratto di rete

L’art 3 comma quater dispone, altresì che: «Il contratto di rete è soggetto a iscrizione nella sezione del registro delle imprese presso cui è iscritto ciascunpartecipante e l’efficacia del contratto inizia a decorrere da quando è stata eseguita l’ultima delle iscrizioni prescritte a carico di tutti coloro che ne sono stati sottoscrittori originari.Le modifiche al contratto di rete, sono redatte e depositateper l’iscrizione, a cura dell’impresa indicata nell’attomodificativo, presso la sezione del registro delle impresepresso cui è iscritta la stessa impresa. L’ufficio del registrodelle imprese provvede alla comunicazione della avvenutaiscrizione delle modifiche al contratto di rete, a tutti gli altriuffici del registro delle imprese presso cui sono iscritte le altre partecipanti, che provvederanno alle relative annotazionid’ufficio della modifica; se è prevista la costituzione del fondocomune, la rete può iscriversi nella sezione ordinaria del registrodelle imprese nella cui circoscrizione è stabilita la sua sede;con l’iscrizione nella sezione ordinaria del registro delle impresenella cui circoscrizione è stabilita la sua sede la rete acquistasoggettività giuridica. Per acquistare la soggettività giuridica il contratto deve essere stipulato per atto pubblico o per scrittura privata autenticata, ovvero per atto firmatodigitalmente a norma dell’articolo 25 del decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82.»

27

[4] Il contratto di rete

b) I contenuti

Analizzando i contenuti del disposto legislativo è possibileaffermare che per quanto concerne le parti si debba trattaredi imprenditori. In assenza di specificazioni o limitazionilegislative si ritiene che qualunque tipo di impresa(individuale o societaria - grande, media o piccola - artigiana - agricola) possa essere parte del contratto di rete,purché sostanzialmente corrisponda alla figura descrittadall’art. 2082 c.c. e formalmente sia iscritta nel registro delle imprese (per poter procedere alla dovuta iscrizione del relativo contratto, come si vedrà nel prosieguo).

È esclusa, allo stato attuale, la possibilità che possanostipulare un contratto di rete dei professionisti o soggetti,quali centri di ricerca, università, associazioni di categoriache non rivestano la qualifica di imprenditore ai sensi dell’art. 2082 cod. civ.

Ciò che distingue il contratto di rete, dalle altre figuregiuridiche di collaborazione fra imprese, è la causa, per comeè stata individuata (ossia lo “scopo di accrescere la reciprocacapacità innovativa e la competitività sul mercato”).

La causa del contratto è, quindi, l’accrescimento dellacapacità innovativa e della competitività delle imprese.

Per quanto concerne l’oggetto del contratto di rete il dispostonormativo prevede che sulla base di un programma di retecomune volto ad accrescere la capacità competitiva attraversodiverse attività.

28

[4] Il contratto di rete

Relativamente alle attività configurabili è possibile affermareche possono essere di tre tipi:1) collaborazione tra le parti in ambiti attinenti l’esercizio

delle proprie imprese;2) scambio tra le parti di informazioni o di prestazioni

praticamente di qualsiasi natura (industriale, commerciale,tecnica e tecnologica);

3) esercizio in comune tra le parti di una o più attivitàrientranti nell’oggetto delle rispettive imprese.

La formulazione è estremamente generica e relativa all’attivitàdi collaborazione,che non è giuridicamente definita, e deveessere declinata rispetto ai contenuti e ai bisogni delleimprese partecipanti alla rete.

Per quanto concerne la forma e il contenuto la Legge prescriveche il contratto di rete deve essere stipulato per atto pubblico,per scrittura privata autenticata o per atto firmato digitalmente.

Peraltro il contratto di rete presenta dei contenuti necessari e altri facoltativi.

Costituiscono gli elementi essenziali del contratto, in difetto dei quali l’atto deve ritenersi nullo: a) le generalità delle parti (tanto degli originari sottoscrittori

quanto dei successivi aderenti); b) gli obiettivi strategici (accrescimento della capacità

innovativa e della competitività);c) il programma di rete con l’enunciazione dei diritti

e degli obblighi assunti da ciascun partecipante nonchédelle modalità di realizzazione dello scopo comune;

29

[4] Il contratto di rete

d) la durata del contratto;e) le modalità di adesione di altri imprenditori;f) le regole per l’assunzione delle decisioni dei partecipanti

su ogni materia o aspetto di interesse comune.

I contenuti facoltativi riguardano invece gli elementi che le parti hanno la facoltà di inserire nel contratto ma che possono anche non essere previsti, quindi, in primoluogo, il fondo patrimoniale e l’organo comune, nonché il diritto di recesso anticipato e la modificabilità a maggioranza del programma di rete.

La legge prevede che le parti possano o debbano inserirequesti elementi nel testo contrattuale, ma non ne fornisce né una definizione, né una disciplina suppletiva, da applicarsiper colmare le eventuali lacune lasciate dall’autonomianegoziale privata.

Per quanto concerne il regime di pubblicità la norma prevedeche il contratto di rete deve essere annotato in ogni registrodelle imprese presso cui è iscritta ciascuna impresapartecipante. Le successive modifiche al contratto sonodepositate dall’impresa aderente a ciò incaricata presso il proprio Ufficio del registro delle imprese, il quale provvederà a darne comunicazione a tutti gli altri Uffici interessati.

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[4] Il contratto di rete

La legge prevede che l’efficacia del contratto inizi da quandosono state eseguite le iscrizioni dovute. Tuttavia, la dottrinaritiene che l’efficacia del contratto sia subordinataall’iscrizione solo per quanto riguarda il profilo amministrativo(quello delle agevolazioni fiscali), e non invece per quantoriguarda il profilo civilistico dei rapporti tra le parti. Il contratto di rete non iscritto nel registro delle imprese non potrebbe fruire delle agevolazioni fiscali e degli incentiviprevisti dalla legge, ma sarebbe comunque idoneo a creareeffetti obbligatori tra le imprese che l’hanno sottoscritto.

Per le successive modifiche al contratto, è previsto che siaincaricata della relativa pubblicità una delle imprese aderenti,la quale iscrive l’atto modificativo presso il proprio ufficio del registro, che provvederà a trasmetterlo agli altri ufficiinteressati.

Nel caso in cui la rete sia dotata di fondo patrimoniale e di organo comune si assiste, quindi, a un importantelimitazione della responsabilità patrimoniale in relazione alle obbligazioni assunte per l’esecuzione dell’attività di rete:le imprese aderenti non rispondono di tali obbligazioni, quasicome se la rete fosse una persona giuridica autonoma dotatadi autonomia patrimoniale perfetta.

Nel caso di rete sprovvista di fondo comune, si ritiene che per le obbligazioni assunte nell’esecuzione del contrattodi rete, invece, siano responsabili direttamente e in viasolidale le imprese aderenti alla rete.

31

[4] Il contratto di rete

Al fondo patrimoniale si applicano, in quanto compatibili, gli artt. 2614 e 2615, co. 2 c.c., dettati in materia di consorzi con attività esterna.

Tali norme prevedono che i partecipanti non possono dividereil patrimonio comune finché dura l’ente; che i creditori dei partecipanti non possono aggredire il patrimonio dell’ente; che per le obbligazioni assunte per conto dei singolipartecipanti rispondono solidalmente il patrimonio dell’ente e quello del partecipante interessato. È inoltre previsto che “in ogni caso, per le obbligazioni contratte dell’organocomune in relazione al programma di rete, i terzi possono far valere i loro diritti esclusivamente sul fondo medesimo”.

La legge, inoltre, prevede che il fondo patrimoniale possaessere costituito, anziché attraverso il conferimento direttodei beni, mediante l’apporto di un patrimonio destinatocostituito ai sensi dell’art. 2447 bis, co. 1, lett. a c.c.

In presenza di fondo patrimoniale comune, la rete puòacquistare soggettività giuridica se viene appositamenteiscritta come posizione autonoma nella sezione ordinaria del registro delle imprese nella cui circoscrizione essa ha sede.

L’attribuzione della soggettività giuridica è, quindi, una sceltarimessa alle imprese contraenti, che dovranno a tal fineprevedere il fondo patrimoniale e provvedere all’appositaiscrizione nel registro delle imprese, in difetto la rete non ha soggettività giuridica.

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[4] Il contratto di rete

Se la rete è dotata di fondo patrimoniale (può anche nonesserlo perché, lo si ribadisce, è un elemento accessorio), e le parti decidono per il riconoscimento della soggettivitàgiuridica:a) il contratto deve prevedere anche una denominazione

e una sede per la rete;b) la rete che si iscrive nel registro, con tale iscrizione,

acquista soggettività giuridica (operando con una propriapartita Iva, e che essendo dotata di una sede sociale bendefinita e di un fondo patrimoniale - obbligatorio nel caso di rete soggetto -, diventa un vero e proprio centro di imputazione di posizioni giuridiche ed economiche attive e passive con il conseguente obbligo di adempimenticontabili e fiscali);

c) la rete è tenuta a redigere annualmente una situazionepatrimoniale, osservando per quanto possibile le normedettate per la redazione del bilancio d’esercizio dellesocietà per azioni;

d) la rete è tenuta a indicare negli atti e nella corrispondenzala propria sede, l’ufficio del registro delle imprese pressocui è iscritta ed il numero di iscrizione.

Se la rete, invece, non è dotata di fondo patrimoniale, non è previsto debba avere una propria denominazione, né una propria sede, né una posizione autonoma nel registrodelle imprese e non è nemmeno soggetta all’obbligo di redazione annuale della situazione patrimoniale.

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[4] Il contratto di rete

Per quanto concerne la disciplina dell’Organo comune, in assenza di precisazioni legislative, l’organo comune puòessere composto sia da persone fisiche che giuridiche, puòavere composizione individuale o collegiale e possono farneparte soggetti sia interni che esterni alle imprese aderenti.

La disciplina delle competenze dell’organo comune e delle modalità di funzionamento è rimessa all’autonomianegoziale delle parti contraenti: nessuna indicazione vienefornita dalla legge su questo punto.

La composizione e il funzionamento dell’organo comunerappresentano gli aspetti più delicati nella redazione di un contratto di rete, in considerazione della circostanza che sarà fondamentale garantire il mantenimento dell’equilibriodegli interessi cristallizzato nell’atto, evitando che le impresepiù forti possano abusare della loro eventuale forzacontrattuale per piegare la rete a proprio vantaggio a scapito degli altri partners.

Nel caso in cui l’organo comune non sia previsto (o per le attività contrattualmente non rientranti nella suacompetenza), l’esecuzione del programma di rete è gestitadirettamente dalle parti, nei modi liberamente convenuti nel contratto.

34

[4] Il contratto di rete

I PROFILI CONTABILI DELLE RETI

[5]

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I profili contabili delle reti Senza alcuna pretesa di esaustività si evidenzia come la retecontratto leggera non è soggetta ad alcun obbligo contabile,nè di pubblicità. L’organo comune può organizzare un sistemadi rilevazioni contabili (interno) più o meno articolato ma finalizzato esclusivamente al controllo di gestionedel progetto di rete e alla rendicontazione dell’attivitàcomplessiva svolta dalla rete ai singoli retisti.

In assenza di soggettività giuridica tutti i fatti e gli effettigiuridici derivanti dallo svolgimento del programma di retesono imputabili esclusivamente ai retisti.

I partecipanti alla rete potranno gestire la rete optando peruna imputazione diretta ai retisti (secondo quote e modalitàpreviste nel contratto di rete); ovvero attribuzione di delega a un mandatario senza rappresentanza che agisce in nomeproprio e per conto dei retisti e ribalta sui singoli (sempresecondo le quote stabilite nel programma di rete) costi ed effetti giuridici derivanti dagli impegni assunti ed azioniintraprese, per singola operazione; ovvero stessoprocedimento con imputazione del saldo di gestione8.

Il legislatore ha previsto per la rete soggetto una disciplinacompletamente differente.

8 Vd. Studio dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti contabili di Padova. Le reti di imprese. Commissione di Studio Societario dei DottoriCommercialisti e degli Esperti contabili di Padova Gruppo di lavoro Reti di Imprese 2014.

[5]

A seguito della circolare dell’Agenzia delle entraten.20/E/2013 è stato definitivamente chiarito che solo con la rete-soggetto e il riconoscimento della soggettivitàgiuridica si crea un autonomo centro di imputazione di interessi e rapporti giuridici in grado di esprimere una propria capacità contributiva. Una rete soggetto puòessere considerata soggetto passivo Iva e, di conseguenza,essere tenuto a dichiarare le entrate inerenti l’eserciziodell’impresa. Per lo stesso principio la rete soggetto è un’entità distinta dalle imprese partecipanti, in grado di realizzare il presupposto di Ires e Irap.

Alle reti dotate di soggettività giuridica sono negati i vantaggiderivanti dalla sospensione dalla tassazione degli utiliaccantonati in quanto la realizzazione degli investimenti non è direttamente ricollegabile ai retisti ma si configuracome attività della rete quale soggetto autonomo e distintodalle imprese partecipanti. Tale esclusione è necessaria per rispettare il divieto degli “aiuti di Stato” previsto dalla Normativa europea.

Per maggiori approfondimenti si rinvia allo studio citato.

[5] I profili contabili delle reti

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PRINCIPALI VANTAGGI DELLA CREAZIONE DI UNA RETE

[6]

39

Principali vantaggi della creazione di una rete Dopo aver enunciato la disciplina giuridica del contratto di rete, è opportuno esaminare gli elementi economico -strategici che possono indurre alla creazione di una rete9.

Le reti rappresentano un importante vantaggio competitivo per le piccole e micro imprese che vogliono ampliare la propriaattività senza affrontare grandi investimenti e perdere la propriaidentità. Le reti permettono di condividere le conoscenze dei singoli stimolando l’innovazione e consentendo l’integrazionedi filiera, sia verticale, sia orizzontale.

La rete può aggregare aziende di territori e di settori produttividiversi e può generare innovazione e un miglior servizio ai clienti grazie allo scambio di competenze.

Inoltre rappresenta uno strumento molto efficace e vantaggiosoall’interno di progetti di internazionalizzazione e per lo svilupposu mercati globali.

9 Dintec, Consorzio per l’innovazione tecnologica, Reti di impresa Faq.

[6]

Grazie alla rete le aziende possono:- superare la propria dimensione limitata,- avere più opportunità commerciali,- acquisire maggiore visibilità e garanzia verso terzi,- proporre un’offerta commerciale più ampia,- sviluppare maggiore capacità produttiva

e maggiore flessibilità,- avere maggiori capacità di investimento,- espandersi sui mercati internazionali in maniera

più organizzata.

[6] Principali vantaggi della creazione di una rete

40

ENTRATA / USCITA DALLA RETE

[7]

42

Entrata / uscita dalla rete Come sopra esposto, il contesto economico attuale hadelineato delle forme di collaborazione informali che passanoattraverso reti informali, ad esempio catene di subfornitura da grandi committenti, contratti di franchising e licenza,distretti industriali. Le reti sono spesso costituite da impresedi filiera che lavorano in sinergia con i propri fornitori e clienti senza alcuna formalizzazione dei rapporti o senzache i partecipanti se ne rendano conto.

L’informalità oggi non è più sufficiente in quanto la situazionedi crisi, l’elevata competitività, la discontinuità richiedono che la situazione di interdipendenza sia formalizzata e ben governata10.

Sicuramente nel momento in cui i progetti sono impegnativi e coinvolgono investimenti ingenti, le reti devono essereformalizzate.

Il contratto di rete aumenta l’insieme delle garanzie per diminuire il rischio degli investimenti.

10 P. Pastore, Modelli di governance nelle reti di impresa,Amministrazione&Finanza, 7/2010.

[7]

11 E. Calzolaio, F. D’Alvia, P. Di Marco, F. Rullani, M. Tronci, Il management delle reti. Dalla costituzione alla gestione operativa, RetImpresa, febbraio 2013.

L’abilità imprenditoriale consiste nel mettere in sinergia due aspetti cruciali:- sistema di regole che tendono a diventare formali

e impersonali per far funzionare la rete,- il processo collaborativo di rete che ha una sua dimensione

informale e coinvolge direttamente le persone, perché muove aspettative, timori, convinzioni.

Nel processo di formalizzazione bisognerà gestire:- l’autonomia delle singole unità e della governante di insieme;- come utilizzare le risorse informali (ad esempio fiducia

e leadership) per far funzionare le relazioni formali.

Non si può dimenticare che la governance della reciprocainterdipendenza fra le imprese passerà ancora per fattoricome la fiducia e la leadership che hanno un forte caratterepersonale e quindi informale.

La prima fase (start-up)11 è definita dalla scelta operata dadeterminate aziende di entrare nella rete ed è quindi basatasu obiettivi di medio-lungo termine.

43

[7] Entrata / uscita dalla rete

Le variabili critiche della fase di start-up sono rappresentate da:1) relazione tra le singole aziende appartenenti alla rete

e tra i singoli imprenditori: le relazioni devono essereinquadrate e formalizzate nel modo più completo possibile,sia nel contratto di rete (pubblico) che nell’eventualeregolamento di rete (non pubblico);

2) accettazione e condivisione delle regole del contratto da parte di tutti i partecipanti alla rete: le singole aziendepartecipanti devono sempre essere consapevoli delleimplicazioni operative e delle rispettive responsabilità;

3) utilizzo parziale delle competenze delle singole imprese:questo avviene nel caso in cui un’azienda risultaparticolarmente specializzata in una determinatalavorazione e si decide di sfruttare esclusivamente taleprodotto/ servizio nell’ambito della rete.

La fase di challenge si sviluppa nel momento il cui la reteinizia a operare e deve confrontarsi con il mercato e con le dinamiche interne. In questo processo possono emergereproblematiche che non erano state previste nella fase di start-up e che richiedono un adattamento dell’organizzazionedella rete. Possono sorgere visioni diverse che possono portareall’uscita di una delle parti. Può anche verificarsi l’entratanella rete di un nuovo soggetto. Bisogna sottolineare che la mancanza di regole formalizzate in sede di contratto di rete in merito all’ingresso/uscita nella rete possonogenerare conflitti interni che mettono a rischio l’esistenzadella struttura della rete stessa.

44

[7] Entrata / uscita dalla rete

Nella fase “challenge” i fattori critici sono rappresentati da:1) relazione con il mercato, 2) relazioni interne,3) relazione con nuovi potenziali soggetti che possono entrare.

Non bisogna dimenticare che fiducia reciproca e condivisione di conoscenze sono alla base di ogni iniziativa di collaborazione fra aziende.

Qualunque sia l’obiettivo della rete, devono essere presenti:- un’idea generatrice,- opportunità di business,- potenziale per sostenere e collaborare in rete,- filosofia imprenditoriale,- relazione con i partner.

La rete nasce da un’opportunità da cogliere insieme o da una minaccia da cui ci si può difendere meglio in gruppo.

L’idea motrice conformerà la futura strategia e la strutturadella rete, trascinandola nel suo divenire.

Sono le idee generatrici che presiedono la rete e permetterannodi indirizzarla anche durante i momenti di metamorfosi.

Il carattere dinamico delle reti e l’esigenza di flessibilitàcomportano mutamenti nella vita della rete.

Alla base della rete vi è la partecipazione di determinate

45

[7] Entrata / uscita dalla rete

aziende che hanno condiviso determinati obiettivi. Nella fase di start-up infatti le parti devono avere una visionecomune e creare una collaborazione concreta, puntando al bene comune.

Nella fase “challenge” può essere molto delicata la gestionedell’uscita di una delle parti dalla rete perché possono essereportate all’esterno informazioni strategiche che devono esseretutelate.

È quindi importante sottoscrivere patti di riservatezza ed eventuale esclusività con le relative penali in caso di violazione.

Può essere prevista una quota di garanzia che può esseretrattenuta, a scopo precauzionale, per un tempo stabilito dopo l’uscita dall’azienda stessa.

Nel contratto di rete conviene definire regolamenti precisi che definiscono gli aspetti più critici per l’esistenza della retee le procedure risolutive oltre a patti di non concorrenzaquando un’azienda fuoriesce.

Nella fase “challenge” sono invece fondamentali le prassioperative a cui bisogna attenersi per gestire l’eventualeentrata/uscita dalla rete.

46

[7] Entrata / uscita dalla rete

CARATTERISTICHE VINCENTI DELLE AZIENDE

IN RETE E DELLA RETE

[8]

48

Caratteristiche vincenti delle aziende in rete e della reteLe aziende più predisposte a lavorare in rete sono quelle in cui all’interno la direzione ha uno stile di leadership più aperto e collaborativo e in cui si è abituati a lavorare in gruppo utilizzandone la relativa strumentazione.

In molti casi si è rivelata fondamentale la presenza di un leader che abbia riunito intorno alle sue capacitàlargamente riconosciute nel contesto di cui fa parte le aziende partners per formare la rete.

Le associazioni imprenditoriali sono un importante facilitatoreper la costituzione di nuove reti in quanto agevolano l’incontroe la comunicazione tra le imprese.

Le relazioni fiduciarie sono l’elemento fondamentale che tieneinsieme la rete di imprese che spesso nasce a livello informale.

Anche nel momento in cui la rete si formalizza per agire in modo più ampio e per effettuare investimenti più consistenti,le relazioni solide sono fondamentali e strategiche.

Il contratto di rete è utile perché può fornire obblighi, diritti e formalità per rendere operativa una relazione anche tra partners che non hanno una conoscenza approfonditae può supplire alla mancanza di fiducia iniziale, permettendoalle parti di iniziare a porre le basi per la collaborazione e la condivisione di informazioni a vari livelli.

[8]

Le relazioni devono essere curate e potenziate. Per mantenerleforti può essere vantaggioso introdurre degli oneri cherendono costoso per le aziende interrompere il rapporto.

La fiducia reciproca e la costituzione di relazioni si basano su:- l’interesse dei partecipanti a creare e mantenere vivo

un rapporto che fornisce risposte efficaci alle esigenze di ciascuno;

- lo “scambio di ostaggi” ossia la costruzione di una situazionein cui ciascuna delle parti fornisce all’altra informazioni,soluzioni, conoscenze che potrebbero essere usate contro di lei se la controparte lo volesse. Si concede alla controparteun potere che potrebbe essere usato contro di noi;

- il dialogo e la trasparenza necessarie per creare la premessache nessuna delle parti si aspetti un danno da uno degli attori della rete.

49

[8] Caratteristiche vincenti delle aziende in rete e della rete

FATTORI TRAINANTI E FATTORI FRENANTI

[9]

51

Fattori trainanti e fattori frenantiI fattori trainanti rappresentano le condizioni che favorisconoe alimentano lo sviluppo di strategie di rete:- fiducia e trasparenza,- impegno,- interdipendenza,- compatibilità organizzativa,- leadership,- supporto di alta direzione,- visione strategica e processi chiave,- equa ripartizione del vantaggio economico.

I fattori frenanti che creano condizioni sfavorevoli sono:- resistenza al cambiamento del modello gestionale

e degli strumenti utilizzati,- scarsa fiducia nei nuovi partner,- conflitto interno e resistenza passiva,- leadership debole,- rischio, - coinvolgimento di piccole e medie imprese che non hanno

risorse economiche da investire in determinati strumenti,- qualità dei dati.

[9]

INDIPENDENZA DELLE SINGOLE AZIENDE ALL’INTERNO DELLA RETE

[10]

53

Indipendenza delle singole aziendeall’interno della reteLa rete permette alle aziende che ne fanno parte di agire su un duplice livello.

Possono lavorare in una dimensione collettiva quando si trattadi raggiungere gli obiettivi per cui la rete si è costituita e quindi realizzare progetti ampi e importanti che ciascunaazienda da sola non potrebbe raggiungere. Al di fuori degliambiti della rete le aziende mantengono la propria autonomiae sono libere di decidere.

L’interdipendenza tra le aziende che si genera all’interno di una rete non rappresenta una minaccia per il singoloimprenditore quando esistono delle regole di buonfunzionamento.

La rete non crea un’identità superiore alla singola impresache rimane libera nelle sue decisioni ma un’“arena di discussione”in cui ogni partecipante ha facoltà di parola, diritto di voto e le cui decisioni vengono prese nel rispetto delle dinamichedemocratiche che portano a decisioni collettive.

[10]

12 E. Calzolaio, F. D’Alvia, P. Di Marco, F. Rullani, M. Tronci, Il management delle reti. Dalla costituzione alla gestione operativa, RetImpresa, febbraio 2013.

Sono molto importanti le regole di governance della reteaffinché si agisca in un’ottica di cooperazione concreta senzala conduzione univoca da parte di una minoranza.

Gli accordi su cui si fonda la rete devono garantire l’equilibriodemocratico anche nel lungo periodo e quindi devonogarantire: partecipazione, chiarezza, trasparenza, collegialità,facoltà di decidere, opportunità di partecipare o meno ad alcuni processi, inclusione di nuovi soggetti.

54

[10] Indipendenza delle singole aziende all’interno della rete

TIPOLOGIA DI RETI

[11]

56

Tipologia di retiLe reti possono essere costituite attraverso diverse formeorganizzative:1) Reti informali e reti formali: sono definite in base

alla presenza/assenza di accordi formali.2) Presenza o meno di azienda di riferimento: ci sarà

un’azienda di riferimento che detiene le risorse chiave e le altre che lavorano giuridicamente autonome. In questa categoria si possono anche comprendere le reticon aziende di riferimento che generano un sistemadefinito da partner strategici con relazioni di influenzacomplesse e mobili.

3) Reti definite e organizzate con riferimento agli obiettiviprevalenti come scambi di informazioni, ricerca,innovazione, qualità, approvvigionamenti, produzione ecc.

[11]

Con riferimento a quest’ultima classificazione è possibilesuddividere le reti in due grandi categorie:- reti di filiera (supply chain) reti nelle quali gli attori

e funzioni da essi svolte concorrono alla formazione e al trasferimento di un prodotto sino allo stato finale di utilizzazione;

- reti orizzontali (di condivisione): reti di impresa basate sulla condivisione di un obiettivo comune con apporti e ruoli gerarchici differenti: reti di ricerca e innovazione, reti di approvvigionamento, reti di produzione, reti di marketing e commercializzazione, reti di sub-fornitura, reti per l’acquisizione e l’erogazione di beni e servizi strumentali comuni.

57

[11] Tipologia di reti

STRUTTURAZIONE E CONTRATTUALIZZAZIONE

DELLE RETI

[12]

59

Strutturazione e contrattualizzazione delle retiLa strutturazione e contrattualizzazione delle reti può avveniresu due approcci principali: un’impostazione più simile a un contratto di scambio di beni o servizi oppure comeespressione dell’associazionismo dei contraenti.

Quanto più aumenterà il valore commerciale e strategico dei beni e servizi oggetto del contratto di scambio, tantomaggiore sarà il bisogno di definire nei dettagli obiettivi,programmi e regole. Il livello scelto dipende anchedall’investimento e dal legame che le aziende voglionocostituire tra di loro.

Se le aziende investono una parte considerevole di risorse e condividono nella futura rete anche funzioni importantidelle proprie aziende, è evidente che il legame risulterà più critico e la necessità di strutturare il vincolo sin dall’inizio sarà maggiore.

[12]

CONFIGURAZIONE DELLE RETI

[13]

61

Configurazione delle retiLivello strategico

All’interno delle scelte di tipo strategico si definiscono la struttura e le interazioni del network fisico e informativoper raggiungere gli obiettivi di business; il problema centralesi concretizza nelle decisioni di configurazione e posizionamentoche riguardano la costruzione della rete, con particolareriferimento alla definizione delle reti di fornitura, produzione e distribuzione.

Le decisioni più rilevanti riguardano le scelte di make or buy,le politiche di relazioni interne ed esterne e i processidecisionali.

Livello tattico

A livello tattico si affrontano le problematiche relative ai cosiddetti driver di rete, ovvero quelle scelte organizzativeche guideranno l’attività di marketing e la progettazione delle attività da sviluppare, dei beni e dei servizi da offrire, la previsione della domanda e la gestione della produzione, la distribuzione e il trasporto.

[13]

62

[13] Configurazione delle reti

Per capire come le organizzazioni possono migliorare le prestazioni della rete e risolvere le problematiche di coordinamento in termini di reattività ed efficienza, si può fare riferimento alla seguente classificazione dei driverdi performance ovvero le leve manageriali su cui agire per guidare i processi operativi:- impianti,- scorte,- trasporti,- informazioni.

Livello operativo

La progettazione del livello operativo si concretizza nella gestione dei processi, riguarda la programmazione delle operazioni e del trasferimento puntuale delle informazioni,che consentono di avere conoscenza dello stato delle singoleunità organizzative; il tema principale si sviluppa in sede di controllo. Attraverso la creazione di un databaseprestazionale con il quale monitorare le performance della rete, si può intervenire tempestivamente per rimuovere i problemi nelle aree inefficienti, qualora si rilevino delle cadute di rendimento e per guidare le attività verso piani di miglioramento continuo.

63

[13] Configurazione delle reti

In particolare si possono definire tre livelli di intervento che caratterizzano le scelte:-programmazione,-realizzazione,-supporto.

La rete rappresenta un insieme di organizzazioni che possonoassumere configurazioni estremamente articolate e differenziate in funzione della tipologia di rete.

Nelle reti di filiera la configurazione assume strutturazioni più facilmente riconoscibili e censibili anche con riferimentoad una letteratura ormai consolidata.

Per le reti di condivisione orizzontale data la loro notevolediversificazione è più difficile individuare configurazionistandardizzate ed è quindi necessario far riferimento di volta in volta ad esempi specifici.

Nelle reti di filiera la configurazione assume strutturazioni più facilmente riconoscibili e censibili

Per le reti di condivisione orizzontali è più difficile trovareconfigurazioni standardizzate ed è quindi necessario di voltain volta far riferimento ad esempi specifici.

La maggior parte delle reti di filiera presenta le seguenticaratteristiche comuni:- include tutte le attività e i processi necessari a fornire

un prodotto o servizio al consumatore finale;- un qualsiasi numero di aziende può far parte della catena;- ogni entità di business può essere sia cliente, sia fornitore;- prodotti e clienti fluiscono dai fornitori verso i clienti mentre

le informazioni sulla domanda e sul mercato fluiscono dai clienti verso i fornitori.

La molteplicità degli attori che operano all’interno della filierapuò essere classificata in due tipologie differenti:- agenti di produzione,- agenti di servizio.

Nella categoria degli agenti di produzione sono compresi i punti vendita al dettaglio, i punti di vendita all’ingrosso, i centri di distribuzione, ovvero i punti di stoccaggio e smistamento delle merci, gli impianti di produzione in sensostretto in cui sono compresi tutti i fornitori della rete logistica.

Della categoria degli agenti di servizio fanno parte:- le aziende di trasporto che all’interno della filiera operano

per il trasferimento fisico dei prodotti tra i vari agenti con diverse opzioni sulle modalità e i canali di movimentazione utilizzabili;

- le aziende di servizi che sviluppano tutti i processi di supporto agli attori di produzione come ad esempio la gestione delle informazioni, il coordinamento delle attività,i servizi finanziari e di ricerca e sviluppo.

64

[13] Configurazione delle reti

Interconnessione tra le reti

Ogni singola rete è di fatto interconnessa con le altre reti a formare la struttura di mercato, attraverso diverse tipologie di relazioni:- network in serie,- network tangenziali,- network incrociati,- network in competizione.

In generale si possono individuare tre competenzecaratteristiche che ciascuna impresa singolarmente o in combinazione con altre possono apportare alle reticontribuendo alla migliore capacità di competere sul mercato:- competenza sulle tecnologie chiave,- competenza sui processi chiave,- competenza sulle relazioni chiave.

65

[13] Configurazione delle reti

FUNZIONAMENTO DELLA RETE

[14]

67

Funzionamento della reteUna volta superate le visioni diverse, individuati gli obiettivi e costituita la rete, si entra nella fase organizzativa in cui i soggetti devono trovare una modalità di azione e interazione fra loro.

La rete a seconda degli obiettivi e degli elementi costituentipuò assumere diverse forme.

La prima fase in cui si inizia a condividere le informazioni per renderle operativamente utili, fa emergere i primi conflittidi carattere tattico e operativo che possono ostacolare l’avviodell’attività della rete e la sua credibilità sul mercato.

Per superare tali ostacoli è utile sviluppare il modello di business della rete con una visione completa del funzionamento della rete al suo interno e nel rapporto con i clienti facendo emergere criticità, mancanze o punti forti.

La mancata definizione del modello di funzionamento dellarete causa nel lungo periodo disorientamento tra le aziendepartecipanti e un indebolimento della motivazione.

Il processo di organizzazione della rete segue il seguente iter:- allineamento degli obiettivi strategici di lungo periodo

e coerenza operativa,- aggregazione dei singoli modelli di business delle aziende,- sviluppo di un modello di business integrato,- definizione del funzionamento della rete,- organizzazione dei collegamenti interaziendali.

[14]

Per raggiungere la coerenza e la condivisione del modello di business ogni singola azienda deve far conoscere la struttura del proprio modello di business, i partner con cui collabora e i contratti.

Una volta costruito il modello di business è importanteformalizzare i collegamenti interni e i processi di rete in modoche ogni singola azienda sia consapevole del proprio ruolo.

Il regolamento della rete rappresenta lo strumento che disciplina la sequenza delle procedure da seguire sia nelle azioni di gestione ordinaria, sia nel caso di imprevistie deve essere condiviso da tutte le parti coinvolte.

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[14] Funzionamento della rete

COME FINANZIARE LA RETE

[15]

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Come finanziare la reteLa rete può ricevere risorse attraverso:- finanziamenti interni,- finanziamenti esterni.

Una seconda distinzione può prendere in considerazione le finalità:- presidiare gli investimenti (carattere patrimoniale),- gestire il circolante (carattere economico).

Una rete ha bisogno di risorse per sostenere e consolidarel’aggregazione, sviluppare competitività sul mercato, favorireprocessi di innovazione, promuovere l’internazionalizzazione.

Mettersi in rete permette ad aziende con piccole dimensionidi avere accesso a maggiori risorse sia in termini finanziari(credito) che a contributi pubblici.

Gli aspetti critici riguardano la gestione delle liquiditàricevute, delle garanzie fornite ai finanziatori, dei requisiti da mantenere e per quanto tempo.

[15]

Le variabili critiche che impattano sulla possibilità di riceverefinanziamenti sono:- fattibilità del programma strategico di rete,- efficacia dei singoli progetti di attuazione del programma,- sostenibilità del finanziamento,- rating dei singoli componenti della rete,- rendicontazione,- valutazione della governance,- monitoraggio e gestione delle responsabilità all’interno

della rete,- dotazione di un codice fiscale per agevolare l’operatività.

Il finanziamento interno attraverso contributi della reteavviene attraverso:- quote di liquidità che le singole imprese mettono

a disposizione della rete;

- un importo complessivo che può essere utilizzato come deposito cauzionale per investimenti ad attivitàpropedeutiche al business di rete;

- la gestione dei ritorni dall’investimento a frontedell’erogazione di fondi da parte dei singoli che può essere prevista e regolata dal contratto di rete.

L’appartenenza alla rete può permettere un miglior accesso al sistema finanziario e può garantire un miglioramento del rating delle singole aziende partecipanti poiché lavorando in sinergia ognuna può beneficiare di una migliore pianificazioneindustriale e di una presenza più sviluppata sui mercati globali.

71

[15] Come finanziare la rete

La rete può contare su una maggiore fiducia da parte degli istituti di credito poiché la sua natura migliora la visibilità del business delle singole imprese, aumenta la collaborazione e il supporto tra le imprese partecipanti e migliora la possibilità per la banca di valutare con più cural’impresa relativamente ai piani prospettici di business di medio-lungo periodo.

L’Europa e le istituzioni italiane dedicano particolari linee di finanziamento alle forme aggregative, forma di businessche vedono positivamente e che intendono supportare. Per cui la rete può avere accesso a ulteriori canali per il reperimento di risorse e a fondi specifici.

Il modello del contratto di rete è quello di un contrattopluriennale con comunione di scopo.

Come sopra esposto il contratto di rete non comportanecessariamente l’assunzione di un’autonoma soggettivitàgiuridica e quindi neppure fiscale. Tuttavia l’Agenzia per le entrate ha chiarito che le imprese aderenti al contrattodi rete possono dotarsi di un codice fiscale solo per i casioperativi. L’attribuzione del codice fiscale è stata previstaperché alcune imprese si vedevano negare da alcuni istitutibancari la possibilità di accendere un conto corrente.

L’Agenzia per le entrate ha chiarito che le aziende in retepossono aprire un conto corrente cointestato a tutte le imprese aderenti e vincolato all’attuazione del programma13.

13 Agenzia delle Entrate, Circolare n. 20/E, 18 giugno 2013.

72

[15] Come finanziare la rete

CONSOLIDAMENTODELLA RETE E NUOVI SVILUPPI

[16]

74

Consolidamento della rete e nuovi sviluppiNel momento in cui la rete entra nella fase di “challenge” si affaccia sul mercato e l’attività entra nel vivo. Le aziende sperimentano concretamente l’operatività della rete,la gestione delle prime commesse, la commercializzazione e la comunicazione verso i target prescelti.

Emergono in questa fase i punti di forza e di debolezza, le sinergie e le disfunzionalità.

Allo stesso tempo si realizza il consolidamento della gestioneordinaria tra i partner e la definizione dei processi per raggiungere obiettivi più ambiziosi.

Viene, altresì, testata sul campo della quotidianità la collaborazione all’interno della rete, si comprendono i vantaggi e si effettuano le valutazioni sui vantaggi/svantaggi di lavorare in rete.

Le aziende iniziano a sviluppare un metodo di lavoro comuneche determina il raggiungimento di “automatismi di rete” dettati da processi e modus operandi consolidati e condivisi.

[16]

Nel frattempo la rete è riuscita a creare:- un sistema di comunicazione interna veloce tra le parti per la condivisione immediata di opportunità e informazioni per lo sviluppo delle commesse in rete,

- una comunicazione esterna verso i segmenti obiettivo per rendere noti i valori e le caratteristiche dell’offerta integratain rete e riunire sotto un marchio comune le diverse offertedelle singole imprese,

- un coordinamento nel processo di produzione per ottimizzare i processi ed eliminare gli sprechi (questo aspetto puòmigliorare il rendimento interno di ogni singola azienda),

- la validazione del contratto di rete: lo sviluppo positivo delleazioni quotidiane mantiene la fiducia tra le parti e garantisce la completezza e coerenza del contratto di rete.

Una volta che le aziende operano come un’unica entità sul mercato, hanno già realizzato diverse commesse e hannoconsolidato il loro modus operandi, si apre una fase di riflessioneper capire quali competenze sono state acquisite dalle singoleaziende, quali mercati si possono ancora raggiungere e comeaumentare il fatturato della rete.

Si entra nella fase di evolution in cui le aziende tracciano il percorso per il futuro.

Il driver delle analisi e degli step successivi è rappresentato dalle possibilità di aumentare il fatturato.

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[16] Consolidamentodella rete e nuovi sviluppi

Si possono venire a creare tre percorsi:- la rete pur generando nelle imprese un aumento di fatturato,non presenta incrementi in misura particolarmente rilevante(10-15%). In questo caso le aziende mettono in discussione le dinamiche del contratto di rete e provano a trovare dei nuovi assetti,

- la rete produce dei risultati insoddisfacenti e quindi si procedecon la dismissione,

- la rete produce fatturati molto rilevanti e una crescita continua.Le aziende possono decidere di creare un fondo patrimonialecomune per sostenere maggiori investimenti (la rete da “leggera” diventa “pesante”) o addirittura di costituire una nuova società e rafforzare l’impegno in termini di rete.

76

[16] Consolidamentodella rete e nuovi sviluppi

I CONTRATTI DI RETE: ASPETTI QUANTITATIVI

[17]

78

I contratti di rete: aspetti quantitativi Al 30 giugno 2014, sulla base dei più recenti dati forniti da Infocamere ed elaborati dall’Osservatorio sui Contrattidi rete del Mise, sono stati realizzati 1.643 Contratti di rete che coinvolgono oltre 8.000 imprese distribuite in tutto il territorio italiano.

I numeri fotografano un’escalation dello strumento, segno di un interesse crescente da parte delle imprese per questaparticolare forma di aggregazione con un incremento di circa il 65% rispetto al giugno 201314.

In base al Quinto Osservatorio di Intesa Sanpaolo-Microcreditoitaliano sulle reti di impresa, al 1° ottobre 2014 i contratti di retiregistrati erano 1.770 per un totale di 9129 aziende coinvolte.L’83,9% delle reti presentano al proprio interno impresespecializzate in diversi comparti produttivi15.

Tra i comparti più rappresentati spiccano i servizi, la filiera della metalmeccanica e il sistema moda.

Il 13,8% dei contratti di rete riguarda le energie rinnovabili e il risparmio energetico.

[17]

14 Reti di impresa nel commercio e nei servizi. Un’analisi dei modelli organizzativi. Unioncamere - INDIS dati aggiornati al giugno 2014.

15 Il Sole 24 Ore, Reti di impresa ad ampio raggio, 17 novembre 2014.

Lo sviluppo delle reti di impresa rappresenta per il nostro paeseuno scenario economico molto interessante perché può garantirecompetitività a livello internazionale superando la dimensionelimitata delle nostre aziende e può definire nuovi trendinnovativi, nonché una cultura dinamica in cui la gestionedell’organizzazione, delle competenze e delle idee rappresenta la principale sfida per il futuro.

79

[17] I contratti di rete: aspetti quantitativi

APPENDICE

Quinto Osservatorio Intesa Sanpaolo-Mediocredito Italiano sulle reti d’impresa. Novembre 2014.

Numero di imprese in rete per trimestre e per tipologia di contratto

Nota: il totale complessivo è pari a 9.129 poiché non sono state escluse leimprese coinvolte in più di un contratto di rete.

Fonte: Intesa Sanpaolo-Mediocredito Italiano su dati InfoCamere.

81

Numero medio trimestrale di imprese entrate in rete per anno

Nota: (*) media trimestrale dei primi nove mesi del 2014.

Fonte: Intesa Sanpaolo-Mediocredito Italiano su dati InfoCamere.

82

Numero di imprese coinvolte in reti di impresa per regione

Fonte: Intesa Sanpaolo-Mediocredito Italiano su dati InfoCamere.

83

Province con almeno 150 imprese coinvolte in contratti di rete (numero di imprese in rete)

Fonte: Intesa Sanpaolo-Mediocredito Italiano su dati InfoCamere.

84

Quota di contratti di rete per numero di province coinvolte (composizione %)

Fonte: Intesa Sanpaolo-Mediocredito Italiano su dati InfoCamere.

85

Quota di contratti di rete per numero di regioni coinvolte (%)

Fonte: Intesa Sanpaolo-Mediocredito Italiano su dati InfoCamere.

86

La specializzazione settoriale delle imprese italiane coinvolte in contratti di rete

Nota: il totale non èpari a 9.129 impresepoiché per 235imprese non si disponedell’informazione sulla specializzazioneproduttiva.(a) Attività legali e di contabilità, attivitàdi direzione aziendale e di consulenzagestionale, R&S,pubblicità e ricerche di mercato, attività di noleggio e leasing.(b) Produzione softwaree consulenzainformatica, serviziinformatici,telecomunicazioni ed editoria.

87

Settori Numero %Agro-alimentare: 885 10,0

Agricoltura 539 6,1Alimentare 288 3,2Bevande 53 0,6

Industria in senso stretto, di cui: 2.625 29,5Prodotti in metallo 561 6,3Sistema moda 387 4,4Meccanica 341 3,8Altri intermedi 245 2,7Mobili 165 1,9Elettrotecnica 147 1,7Elettronica 124 1,4Prodotti e materiali da costruzione 110 1,2Utilities 91 1,0Riparazione, manutenzione e installazione macchine 91 1,0Chimica 71 0,8Stampa 59 0,7Biomedicale 56 0,6Metallurgia 51 0,6Altri mezzi di trasporto 47 0,5Automotive 30 0,3

Costruzioni e immobiliare: 1.423 16,0Costruzioni 961 10,8Studi di architettura e ingegneria 243 2,7Servizi per edifici 124 1,4Immobiliare 95 1,1

Servizi, di cui: 3.962 44,5Servizi professionali (a) 1.005 11,3Turismo 672 7,6ICT (b) 624 7,0Commercio all'ingrosso 587 6,6Commercio al dettaglio 319 3,6Trasporti e logistica 246 2,8Sanità e assistenza 206 2,3Istruzione 106 1,2Intermediari finanziari 89 1,0

Fonte: Intesa Sanpaolo-Mediocredito Italiano su dati InfoCamere.

Le dimensioni aziendali delle imprese in rete (composizione %)

Nota: Microimprese = fino a 2 milioni di euro di fatturato; Piccole imprese= tra 2 e 10 milioni di euro di fatturato; Medie imprese= tra 10 e 50 milioni di euro di fatturato; Grandi imprese= almeno 50 milioni di euro di fatturato. Dati di fatturato disponibili per 5.200 imprese su un totale di 9.129(molte delle aziende di cui non è disponibile il bilancio non hanno obbligo di depositarlo perché Snc, Sas, ditte individuali).

Fonte: Intesa Sanpaolo-Mediocredito Italiano su dati InfoCamere e Isid (Integrated Sanpaolo Database).

88

Imprese manifatturiere con partecipazioniestere, attività di export, brevetti (EPO) e certificazioni ambientali e dei sistemi di gestione di qualità (in % totale imprese)

89

Nota: (a) 77.996 imprese manifatturiere italiane con almeno 50mila euro di fatturato nel 2013 (escluse le imprese coinvolte in reti di impresa). (b) 1.724 imprese manifatturiere che appartengono a reti di impresa con più di 50mila euro di fatturato nel 2013.

Fonte: Intesa Sanpaolo-Mediocredito Italiano su dati Isid.

Imprese manifatturiere con partecipazioniestere, attività di export, brevetti (EPO) e certificazioni ambientali e dei sistemi di gestione di qualità (in % totale imprese)

Nota: imprese manifatturiere con più di 50mila euro di fatturato nel 2013. (a) 347 imprese manifatturiere coinvolte in reti di impresa a fine 2011; (b) 604 imprese manifatturiere entrate in reti di impresa nel corso del 2012;(c) 671 imprese manifatturiere entrate in rete nel corso del 2013; (d) 282 imprese manifatturiere entrate in rete nel corso del 2014.

Fonte: Intesa Sanpaolo-Mediocredito Italiano su dati Isid.

90

La rilevanza del fenomeno reti di impresa per macrosettore (imprese in rete in % imprese totali per macrosettore)

91

Nota: (a) industria alimentare inclusa; (b) esclusa industria alimentare; (c) inclusa l’attività degli studi di architettura e d'ingegneria; (d) esclusa l’attività degli studi di architettura e d’ingegneria.

Fonte: Intesa Sanpaolo-Mediocredito Italiano su dati InfoCamere e Censimento Istat 2011.

Evoluzione del fatturato a confronto fra imprese manifatturiere in rete a fine 2011 e imprese manifatturiere non in rete a fine 2011 (variazione %; mediane)

Nota: imprese con più di 150mila euro di fatturato nel 2008 e almeno 70mila euro di fatturato nel 2013; (a) 63.319 imprese manifatturiere italiane non in rete a fine 2011; (b) 295 imprese

manifatturiere coinvolte in rete a fine 2011.

Fonte: Intesa Sanpaolo-Mediocredito Italiano su dati Isid.

92

Evoluzione dell’EBITDA margin a confronto fra imprese manifatturiere in rete a fine 2011 e imprese manifatturiere non in rete a fine 2011 (%; mediane)

93

Nota: imprese con più di 150mila euro di fatturato nel 2008 e almeno 70milaeuro di fatturato nel 2013; (a) 63.319 imprese manifatturiere italiane non inrete a fine 2011; (b) 295 imprese manifatturiere coinvolte in rete a fine 2011.

Fonte: Intesa Sanpaolo-Mediocredito Italiano su dati Isid.

Numero di contratti di rete green

Nota: (*) Primi nove mesi del 2014.

Fonte: Intesa Sanpaolo-Mediocredito Italiano su dati InfoCamere.

94

Contratti green in % del totale

95

23,1

14,316,2

12,1 13,0 13,8

0

10

20

30

2010 2011 2012 2013 2014* Totale

Nota: (*) Primi nove mesi del 2014.

Fonte: Intesa Sanpaolo-Mediocredito Italiano su dati InfoCamere.

La specializzazione settoriale delle imprese italiane coinvolte in contratti di rete green

Nota: (a) Attività legali e di contabilità, attività di direzione aziendale e di consulenza gestionale, R&S, pubblicità e ricerche di mercato, attività di noleggio e leasing; (b) Produzione software e consulenza informatica, servizi informatici, telecomunicazioni ed editoria.

Fonte: Intesa Sanpaolo-Mediocredito Italiano su dati InfoCamere.

96

Settori Numero Comp.%

in % totaleimprese in Rete

Agro-alimentare, di cui: 99 8,0 11,2Agricoltura 67 5,4 12,4Alimentare 24 1,9 8,3

Industria in senso stretto, di cui: 351 28,4 13,4Prodotti in metallo 57 4,6 10,2Altri intermedi 52 4,2 21,2Meccanica 44 3,6 12,9Elettrotecnica 31 2,5 21,1Utilities 30 2,4 33,0Elettronica 24 1,9 19,4Metallurgia 19 1,5 37,3Prodotti e materiali da costruzione 15 1,2 13,6Mobili 15 1,2 9,1Sistema moda 15 1,2 3,9Riparazione, manutenzione e installazione macchine 13 1,0 14,3Automotive 10 0,8 33,3Chimica 10 0,8 14,1

Costruzioni e immobiliare: 386 31,2 27,1Costruzioni 250 20,2 26,0Studi di architettura e ingegneria 90 7,3 37,0Servizi per edifici 34 2,7 27,4Immobiliare 12 1,0 12,6

Servizi, di cui: 402 32,5 10,1Servizi professionali (a) 125 10,1 12,4Turismo 72 5,8 10,7Commercio all'ingrosso 68 5,5 11,6ICT (b) 61 4,9 9,8Sanità e assistenza 21 1,7 10,2Trasporti e logistica 21 1,7 8,5Commercio al dettaglio 13 1,1 4,1

Totale 1.274 100,0 14,0

Posizionamento strategico delle imprese coinvolte in reti green

97

Nota: (a) 77.996 imprese manifatturiere italiane con almeno 50mila euro di fatturato nel 2013 (escluse le imprese coinvolte in reti di impresa); (b) 1.724 imprese manifatturiere che appartengono a reti di impresa con più di 50mila euro di fatturato nel 2008; (c) 226 imprese manifatturiere che appartengono a reti di impresa green con più di 50mila euro di fatturato nel 2008.

Fonte: Intesa Sanpaolo-Mediocredito Italiano su dati Isid.

Numero di imprese coinvolte in contratti di rete green per regione

Fonte: Intesa Sanpaolo-Mediocredito Italiano su dati InfoCamere.

98