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COMUNE DI ANCONA (Provincia di Ancona) LAVORI DI RICOSTRUZIONE DEI COLOMBARI DEL CIMITERO DI CANDIA- ANCONA RELAZIONE TECNICA ILLUSTRATIVA Ubicazione: Fraz. Candia Cimitero Comunale Committente: Comune di Ancona Appignano (MC), Gennaio 2017 Il Tecnico progettista strutturale Ing. Maurizio Raffaelli

RELAZIONE TECNICA ILLUSTRATIVA · 2017-11-03 · o UNI EN 1993-1-1:8 Progettazione delle strutture in acciaio e.1 ... e tecnica delle costruzioni. f. ... 5 COPERTURA PENSILINA Lastra

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COMUNE DI ANCONA

(Provincia di Ancona)

LAVORI DI RICOSTRUZIONE DEI COLOMBARI

DEL CIMITERO DI CANDIA- ANCONA

RELAZIONE TECNICA

ILLUSTRATIVA

Ubicazione: Fraz. Candia – Cimitero Comunale

Committente: Comune di Ancona

Appignano (MC), Gennaio 2017

Il Tecnico progettista strutturale

Ing. Maurizio Raffaelli

a. - Descrizione dell’opera La presente relazione è riferita al progetto relativo alle opere strutturali per la realizzazione di nuovi colombari da eseguire presso il Cimitero di Candia nel Comune di Ancona (AN). L’intervento strutturale, ai sensi del D.M. 14.01.2008, è pertanto classificabile come nuova costruzione. Tale insediamento sarà costituito da un manufatto configurato in modo tale da contenere dei loculi prefabbricati. Si prevede l’utilizzo di strutture in conglomerato cementizio armato gettato in opera; le fondazioni saranno del tipo superficiale diretto con platea, impostata ad una quota tale da rispettare le indicazioni della Relazione Geologica. La copertura sarà anch’essa costituita da soletta in c.a. piana, ad esclusione di una struttura metallica atta costituire un lucernario. Quest’ultima sarà realizzata con profilati in acciaio laminati a caldo ancorati direttamente alla soletta di copertura in c.a. Per approfondimenti relativi alla geometria della costruzione si rimanda agli elaborati grafici allegati alla presente. Per quanto riguarda le caratteristiche di resistenza dei materiali impiegati si rimanda all’Allegato RELAZIONE SUI MATERIALI. Tutte le analisi e le successive verifiche sono state effettuate in conformità a quanto prescritto nel D.M. Infrastrutture 14.01.2008 “Nuove norme tecniche per le costruzioni” e successiva Circolare Integrativa n. 617/C.S.LL.PP. del 02.02.2009.

b. - Caratteristiche topografiche e rilievo del sito Si omettono le indicazioni topografiche e geomorfologiche del sito in oggetto per le quali si rimanda all’allegata Relazione Geologico-Tecnica redatta dal Dott. Geol. Maurizio Mainiero; nella stessa sono contenute le descrizioni relative alle caratteristiche geomorfologiche, litostratigrafiche, fisiche e meccaniche dei terreni nell’area di intervento.

c. - Interferenze Gli edifici oggetto di futura realizzazione non avranno interferenze con manufatti esistenti limitrofi cioè non si avvertiranno effetti dinamici e/o statici dovuti all’esecuzione dei lavori e all’applicazione dei carichi sul terreno.

d. – Normativa di riferimento

o DECRETO MINISTERO INFRASTRUTTURE E TRASPORTI DEL 14 GENNAIO 2008 Nuove norme

tecniche per le costruzioni.

o CIRCOLARE MINISTERO INFRASTRUTTURE E TRASPORTI DEL 2 FEBBRAIO 2009 n. 617

Applicazione delle norme tecniche per le costruzioni

o UNI EN 1992-1-1 Progettazione delle strutture di calcestruzzo.

o UNI EN 206-1:2006 Calcestruzzo – Specificazione, prestazione, produzione e conformità –

Parte 1

o UNI 11104:2004 Calcestruzzo – Specificazione, prestazione, produzione e conformità –

Istruzioni complementari per l’applicazione della EN 206-1

o UNI ENV 13670-1:2001Linee guida per la messa in opera del calcestruzzo

o UNI EN 1993-1-1:8 Progettazione delle strutture in acciaio

e.1 - Descrizione del modello strutturale La tipologia strutturale dell’edificio in oggetto ricade, secondo la classificazione prevista al punto 7.4.3 del D.M. 14.01.2008 per costruzioni in calcestruzzo, nelle strutture a pareti per entrambe le direzioni, e con orizzontamenti, data la loro costituzione, considerati infinitamente rigidi nel loro piano. Il modello strutturale utilizzato per la progettazione risulta quindi un insieme spaziale di pareti verticali ed orizzontali rappresentai nel modello di calcolo da elementi bidimensionali a 4 nodi regolati dalla teoria degli elementi finiti. Oltre ad essi sono presenti alcuni elementi monodimensionali, in particolare per gli elementi in acciaio previsti in copertura. La fondazione continua a platea è anch’essa stata modellata con elementi bidimensionali a 4 nodi rappresentati da un insieme piastre winkler vincolate pertanto su suolo con vincolo elastico lineare continuo con coefficiente di sottofondo pari a 2 Kg/cm3. Data la conformazione spaziale dell’insieme degli elementi strutturali il modello ricade nella tipologia “non regolare” sia in altezza sia in pianta (cfr. p.to 7.2 D.M. 14.01.2008); si assume quindi come comportamento strutturale una Classe di Duttilità Bassa alla quale si associa un Coefficiente di Sovraresistenza pari a 1.10.

e.2 – Criteri generali di analisi e verifica Per valutare gli effetti sulla struttura delle azioni, comprese quelle di origine sismica, in combinazione tra loro è stata eseguita un’analisi dinamica lineare (modale) ai sensi del p.to 7.3.3.1 del D.M. 14.01.2008. L’analisi strutturale viene effettuata con il metodo degli elementi finiti. Il metodo sopraindicato si basa sulla schematizzazione della struttura in elementi connessi solo in corrispondenza di un numero prefissato di punti denominati nodi. I nodi sono definiti dalle tre coordinate cartesiane in un sistema di riferimento globale. Le incognite del problema (nell’ambito del metodo degli spostamenti) sono le componenti di spostamento dei nodi riferite al sistema di riferimento globale (traslazioni secondo X, Y, Z, rotazioni attorno X, Y, Z). La soluzione del problema si ottiene con un sistema di equazioni algebriche lineari i cui termini noti sono costituiti dai carichi agenti sulla struttura opportunamente concentrati ai nodi. Dagli spostamenti ottenuti con la risoluzione del sistema vengono quindi dedotte le sollecitazioni e/o le tensioni di ogni elemento, riferite generalmente ad una terna locale all’elemento stesso. Nell’analisi modale condotta sono stati considerati per entrambi i modelli differenti modi di vibrazione, in maniera tale da assicurare l’eccitazione di più dell’85% della massa totale della struttura, così come indicato dalla suddetta normativa (15 modi). Le masse delle strutture sottoposte al moto impresso dal sisma, fornite dal programma sotto forma di “masse uniformemente distribuite”, sono quelle del peso proprio e dei sovraccarichi permanenti, nonché di un’aliquota dei sovraccarichi variabili. Le verifiche degli elementi strutturali sopradescritti sono state effettuate automaticamente dal codice di calcolo sulla base del metodo semiprobabilistico agli stati limite in conformità ai criteri stabiliti dal D.M. 14.01.08.

Le strutture secondarie quali solette a sbalzo, scale; considerate nel modello virtuale sottoforma di carichi e masse e non come elementi sismo-resistenti sono state calcolate manualmente con l’ausilio di fogli di calcolo elettronici sempre nel rispetto del metodo semiprobabilistico agli stati limite in conformità ai criteri stabiliti dal D.M. 14.01.08 e secondo i tradizionali criteri della scienza e tecnica delle costruzioni.

f. – Valutazione della sicurezza e delle prestazioni della struttura Per poter garantire che le prestazioni della struttura in oggetto soddisfino il livello di sicurezza previsto dalle NTC si è proceduto determinando le azioni di progetto sul modello di calcolo in relazione alla vita nominale, alla classe d’uso, al periodo di riferimento ed alla sismicità dell’area di costruzione; il tutto in conformità a quanto previsto dal D.M. 19.01.2008. Si è così definito un sistema di azioni opportunamente combinate secondo il criterio degli stati limite per costituire l’input sollecitante che rappresenti l’insieme di possibili situazioni a cui la struttura potrà essere sottoposta durante l’uso nel rispetto dell’adeguato livello di sicurezza.

f.1- Analisi dei carichi L’analisi sugli elementi costituenti la struttura della costruzione è stata condotta considerando le seguenti azioni esterne:

o carichi permanenti verticali (gk) distribuiti sugli elementi orizzontali, costituiti dai pesi

propri degli elementi stessi e dai pesi delle strutture poggianti su di essi ;

o carichi variabili d’esercizio verticali (qk) distribuiti sugli elementi definiti secondo le

indicazioni contenute nel punto 3.1.4 del D.M. 14.1.2008.

Dal momento che le verifiche sono state condotte adottando il metodo degli stati limite, le azioni sulla costruzione sono state combinate secondo i criteri indicati al punto 3.2.4 del D.M. 14.1.2008, in modo da determinare le condizioni di carico più sfavorevoli ai fini delle singole verifiche. Ciò premesso si riportano i valori delle azioni agenti sul modello di calcolo determinate ai sensi del Cap. 3 ”Azioni sulle costruzioni” del D.M. 14.1.2008. CARICO ACCIDENTALE DA NEVE Il carico neve sulla copertura viene valutato con la seguente espressione:

qs = i · qsk · CE · Ct dove:

i = coefficiente di forma della copertura = 0.8 (=0°); qsk = valore di riferimento del carico neve al suolo; CE = coefficiente di esposizione; Ct = coefficiente termico; Dato che la località è posta ad una quota inferiore a 1500 m sul livello del mare si utilizzano i valori dati dalla normativa stessa. Per la provincia di Ancona, che ricade nella zona I – Mediterranea si assume: qsk= 1.50KN/m2 con as= 155>200 m s.l.m. da cui deriva:

qs = 0.80 · 1.50· 1,10 · 1,00 = 1.32 KN/m2, avendo posto CE = 1,10 e Ct=1,00.

RIEILOGO CARICHI

1 CALPESTIO - CAT. C2

Massetto (18 KN/mc - sp. 10 cm) 1,80 KN/mq.

Pavimentazione 0,40 KN/mq.

TOT. PESO SOLAIO 2,20 KN/mq.

CARICO PERMANENTE 2,20 KN/mq.

CARICO VARIABILE - Cat. C2 4,00 KN/mq.

CARICO TOTALE 6,20 KN/mq.

2 COPERTURA - CAT. H

Ghiaino 2,70 KN/mq.

Massetto pendenze (18 KN/mc - sp.medio 10 cm) 1,80 KN/mq.

Guaina impermeabile 0,20 KN/mq.

TOT. PESO SOLAIO 4,70 KN/mq.

CARICO PERMANENTE 4,70 KN/mq.

CARICO VARIABILE - Neve 1,32 KN/mq.

CARICO TOTALE 6,02 KN/mq.

3 MARCIAPIEDE - CAT. C2

Soletta in c.a. sp. 20 cm 5,00 KN/mq.

Allettamento in sabbia compattata 1,60 KN/mq.

Pavimentazione in masselli di cls 1,30 KN/mq.

TOT. PESO SOLAIO 7,90 KN/mq.

CARICO PERMANENTE 7,90 KN/mq.

CARICO VARIABILE - Cat. C2 4,00 KN/mq.

CARICO TOTALE 11,90 KN/mq.

4 SCALA - CAT. C2

Soletta in c.a. sp. 20 cm 5,00 KN/mq.

Riporto gradini in cls 3,15 KN/mq.

Pavimentazione 0,40 KN/mq.

TOT. PESO SOLAIO 8,55 KN/mq.

CARICO PERMANENTE 8,55 KN/mq.

CARICO VARIABILE - Cat. C2 4,00 KN/mq.

CARICO TOTALE 12,55 KN/mq.

f.2- Determinazione input sismico Con l’ausilio del software di calcolo si sono determinati i parametri di caratterizzazione sismica del sito oggetto di intervento necessari al fine della determinazione dell’input sismico da assegnare alla struttura. Di seguito si riportano le tabelle di riferimento. SPETTRO DI PROGETTO S.L.D. DATI GENERALI normativa: DM 2008 tipo_spettro: Elastico ag: 0.0589765 f0: 2.57432 Tc: 0.280021 ampl_topogr: T1 perc_quota_pendio: 1 azione_sismica: Orizzontale classe_dutt: Bassa terreno: B desc_terreno: Depositi di sabbie o ghiaie molto addensate o argille consistenti smorzamento: 5 DATI STRUTTURA materiale: Calcestruzzo tipo_struttura: 5 desc_struttura: Altre strutture a pareti non accoppiate regolarita_alt: Non regolare regolarita_pnt: Non regolare fattore_q: 1 DATI SISMICI stato_limite: Danno SLD prob_superamento: 0.63 vita: 50 longitudine: 13.4974 latitudine: 43.5569

5 COPERTURA PENSILINA

Lastra in vetro 0,50 KN/mq.

TOT. PESO SOLAIO 0,50 KN/mq.

CARICO PERMANENTE 0,50 KN/mq.

CARICO VARIABILE - Neve 1,32 KN/mq.

CARICO TOTALE 1,82 KN/mq.

T Sd(T)/ag 0.00 0.694 0.06 1.227 0.13 1.787 0.19 1.787 0.26 1.787 0.32 1.787 0.40 1.787 0.45 1.572 0.52 1.376 0.58 1.223 0.65 1.101 0.71 1.001 0.77 0.917 0.84 0.847 0.90 0.786 0.97 0.734 1.03 0.688 1.10 0.647 1.16 0.611 1.23 0.579 1.29 0.550 1.35 0.524 1.42 0.500 1.48 0.479 1.55 0.459 1.61 0.440 1.68 0.423 1.74 0.408 1.81 0.393 1.87 0.372 1.94 0.348 2.00 0.326

SPETTRO DI PROGETTO S.L.V. DATI GENERALI tipo_spettro: Inelastico ag: 0.17943 f0: 2.46262 Tc: 0.29862 ampl_topogr: T1 perc_quota_pendio: 1 azione_sismica: Orizzontale classe_dutt: Bassa terreno: B desc_terreno: Depositi di sabbie o ghiaie molto addensate o argille consistenti smorzamento: 5 DATI STRUTTURA materiale: Calcestruzzo tipo_struttura: 5 desc_struttura: Altre strutture a pareti non accoppiate regolarita_alt: Non regolare regolarita_pnt: Non regolare fattore_q: 2.4 DATI SISMICI stato_limite: Salvaguardia vita SLV prob_superamento: 0.1 vita: 50 longitudine: 13.4974 latitudine: 43.5569 T Sd(T)/ag 0.00 2.112 0.07 2.142 0.14 2.167 0.22 2.167 0.30 2.167 0.37 2.167 0.42 2.167 0.52 1.732 0.60 1.516 0.67 1.347 0.75 1.213 0.82 1.102 0.90 1.011 0.97 0.933 1.05 0.866

1.12 0.808 1.20 0.758 1.27 0.713 1.35 0.674 1.42 0.638 1.50 0.606 1.57 0.577 1.64 0.551 1.72 0.527 1.79 0.505 1.87 0.485 1.94 0.466 2.02 0.449 2.09 0.433 2.17 0.418 2.24 0.404 2.32 0.391

f.3- Tipi, condizioni e combinazioni di carico La seguente tabella esplicita i tipi di carico contemplati associandone i corrispettivi coefficienti di combinazione agli Stati Limite secondo quanto prescritto dalla NTC2008 al p.to 2.5.3.

Nome Tipo

Permanente permanente 1.30 nd nd nd

Sismico SLU sismico 1.00 nd nd nd

Sismico SLD sismico 0.00 nd nd nd

Torcente SLV sismico correlato 1.00 nd nd nd

Torcente SLD sismico correlato 0.00 nd nd nd

Cat. A: Residenziale variabile 1.50 0.70 0.50 0.30

Cat. B: Uffici variabile 1.50 0.70 0.50 0.30

Cat. C: Affollamento variabile 1.50 0.70 0.70 0.60

Cat. D: Commerciale variabile 1.50 0.70 0.70 0.60

Cat. E: Magazzini variabile 1.50 1.00 0.90 0.80

Cat. F: Rimesse (<30kN) variabile 1.50 0.70 0.70 0.60

Cat. G: Rimesse (>30kN) variabile 1.50 0.70 0.50 0.30

Cat. H: Copertura variabile 1.50 0.00 0.00 0.00

Neve (q<1000) variabile 1.50 0.50 0.20 0.00

Neve (q>1000) variabile 1.50 0.70 0.50 0.20

Vento variabile non contemporaneo 1.50 0.60 0.20 0.00

Temperatura variabile non contemporaneo 1.50 0.60 0.50 0.00

Conseguentemente si riportano i nominativi convenzionalmente adottati per le condizioni di carico associandone ad ognuno il relativo tipo di carico ed esplicitandone la natura.

Nome Tipo Significato

Dinamica SLV Y Sismico SLU Azione sismica in direzione y con input relativo allo spettro di risposta allo stato limite ultimo

Dinamica SLV X Sismico SLU Azione sismica in direzione x con input relativo allo spettro di risposta allo stato limite ultimo

Dinamica SLD Y Sismico SLD Azione sismica in direzione y con input relativo allo spettro di risposta allo stato limite di danno

Dinamica SLD X Sismico SLD Azione sismica in direzione x con input relativo allo spettro di risposta allo stato limite di danno

Peso Proprio Permanente Azione statica dovuta al peso proprio gravitazionale

Peso Portato Accidentale d’esercizio

Permanente Cat.C: Affollamento

Azione statica dovuta al peso portato gravitazionale Azione statica dovuta al sovraccarico accidentale prodotto dall’uso della struttura in base alla destinazione d’uso prevista

Accidentale neve Cat.neve Azione statica dovuta al sovraccarico accidentale prodotto dalla neve

Torcente di piano SLD Torcente SLD

Azione statica torcente generata dall’azione dinamica allo stato limite di danno con una eccentricità del centro di massa pari a 5% della dimensione dell’edificio nel verso dell’azione sismica

Torcente di piano SLV Torcente SLV

Azione statica torcente generata dall’azione dinamica allo stato limite ultimo con una eccentricità del centro di massa pari a 5% della dimensione dell’edificio nel verso dell’azione sismica

Ne deriva poi l’insieme di combinazioni di carico, determinate sulla base dei criteri degli stati limite in conformità a quanto prescritto dalle NTC2008:

1 -0.30 * (1) Dinamica SLVh Y + 0.60 * (1) Accidentale d'esercizio + 1.00 * (1) Peso proprio + -1.00 * (1)

Dinamica SLVh X

2 -0.30 * (1) Dinamica SLVh Y + 0.60 * (1) Accidentale d'esercizio + 1.00 * (1) Peso proprio + 1.00 * (1)

Dinamica SLVh X

3 0.30 * (1) Dinamica SLVh Y + 0.60 * (1) Accidentale d'esercizio + 1.00 * (1) Peso proprio + -1.00 * (1)

Dinamica SLVh X

4 0.30 * (1) Dinamica SLVh Y + 0.60 * (1) Accidentale d'esercizio + 1.00 * (1) Peso proprio + 1.00 * (1) Dinamica

SLVh X

5 -0.30 * (1) Dinamica SLVh X + 0.60 * (1) Accidentale d'esercizio + 1.00 * (1) Peso proprio + -1.00 * (1)

Dinamica SLVh Y

6 -0.30 * (1) Dinamica SLVh X + 0.60 * (1) Accidentale d'esercizio + 1.00 * (1) Peso proprio + 1.00 * (1)

Dinamica SLVh Y

7 0.30 * (1) Dinamica SLVh X + 0.60 * (1) Accidentale d'esercizio + 1.00 * (1) Peso proprio + -1.00 * (1)

Dinamica SLVh Y

8 0.30 * (1) Dinamica SLVh X + 0.60 * (1) Accidentale d'esercizio + 1.00 * (1) Peso proprio + 1.00 * (1) Dinamica

SLVh Y

9 1.50 * (1) Accidentale neve + 1.05 * (1) Accidentale d'esercizio + 1.00 * (1) Peso proprio

10 0.75 * (1) Accidentale neve + 1.50 * (1) Accidentale d'esercizio + 1.00 * (1) Peso proprio

11 1.00 * (1) Peso proprio

12 -0.30 * (1) Dinamica SLVh Y + 0.60 * (1) Accidentale d'esercizio + 1.00 * (1) Peso portato + 1.00 * (1) Peso

proprio + -1.00 * (1) Dinamica SLVh X

13 -0.30 * (1) Dinamica SLVh Y + 0.60 * (1) Accidentale d'esercizio + 1.00 * (1) Peso portato + 1.00 * (1) Peso

proprio + 1.00 * (1) Dinamica SLVh X

14 0.30 * (1) Dinamica SLVh Y + 0.60 * (1) Accidentale d'esercizio + 1.00 * (1) Peso portato + 1.00 * (1) Peso

proprio + -1.00 * (1) Dinamica SLVh X

15 0.30 * (1) Dinamica SLVh Y + 0.60 * (1) Accidentale d'esercizio + 1.00 * (1) Peso portato + 1.00 * (1) Peso

proprio + 1.00 * (1) Dinamica SLVh X

16 -0.30 * (1) Dinamica SLVh X + 0.60 * (1) Accidentale d'esercizio + 1.00 * (1) Peso portato + 1.00 * (1) Peso

proprio + -1.00 * (1) Dinamica SLVh Y

17 -0.30 * (1) Dinamica SLVh X + 0.60 * (1) Accidentale d'esercizio + 1.00 * (1) Peso portato + 1.00 * (1) Peso

proprio + 1.00 * (1) Dinamica SLVh Y

18 0.30 * (1) Dinamica SLVh X + 0.60 * (1) Accidentale d'esercizio + 1.00 * (1) Peso portato + 1.00 * (1) Peso

proprio + -1.00 * (1) Dinamica SLVh Y

19 0.30 * (1) Dinamica SLVh X + 0.60 * (1) Accidentale d'esercizio + 1.00 * (1) Peso portato + 1.00 * (1) Peso

proprio + 1.00 * (1) Dinamica SLVh Y

20 1.50 * (1) Accidentale neve + 1.05 * (1) Accidentale d'esercizio + 1.50 * (1) Peso portato + 1.30 * (1) Peso

proprio

21 0.75 * (1) Accidentale neve + 1.50 * (1) Accidentale d'esercizio + 1.50 * (1) Peso portato + 1.30 * (1) Peso

proprio

22 1.50 * (1) Peso portato + 1.30 * (1) Peso proprio

1 Quasi

Perm. 0.60 * (1) Accidentale d'esercizio + 1.00 * (1) Peso portato + 1.00 * (1) Peso proprio

2 Quasi

Perm. 1.00 * (1) Peso portato + 1.00 * (1) Peso proprio

3 Frequente 0.20 * (1) Accidentale neve + 0.60 * (1) Accidentale d'esercizio + 1.00 * (1) Peso portato + 1.00 *

(1) Peso proprio

4 Frequente 0.70 * (1) Accidentale d'esercizio + 1.00 * (1) Peso portato + 1.00 * (1) Peso proprio

5 Frequente 1.00 * (1) Peso portato + 1.00 * (1) Peso proprio

6 Rara 1.00 * (1) Accidentale neve + 0.70 * (1) Accidentale d'esercizio + 1.00 * (1) Peso portato + 1.00 *

(1) Peso proprio

7 Rara 0.50 * (1) Accidentale neve + 1.00 * (1) Accidentale d'esercizio + 1.00 * (1) Peso portato + 1.00 *

(1) Peso proprio

8 Rara 1.00 * (1) Peso portato + 1.00 * (1) Peso proprio

f.4- Informazioni sul codice di calcolo automatico L’analisi della struttura modellata secondo le caratteristiche descritte ai punti precedenti è stata eseguita con l’ausilio del personal computer, utilizzando il software NOLIAN, edito dalla Softing s.r.l. di Roma. Il programma permette di realizzare un modello della struttura che ne rappresenti l’articolazione planimetrica ed altimetrica; chiaramente a ciascun elemento sono state assegnate adeguate caratteristiche sia in termini di materiale (modulo di elasticità normale, coefficiente di Poisson, coefficiente di dilatazione termica, peso specifico) sia in termini di geometria. Il progetto e la verifica degli elementi monodimensionali della struttura in acciaio (travi, pilastri) sono stati eseguiti con l’ausilio del personal computer, utilizzando il software EASYSTEEL, postprocessore del software NOLIAN. Il progetto e la verifica degli elementi bidimensionali della struttura (gusci) sono invece stati eseguiti, con le medesime combinazioni di carichi, utilizzando il software EASYWALL, anch’esso postprocessore del software NOLIAN. Il metodo adottato è quello degli stati limite, in conformità a quanto previsto dallo stesso D.M. 14.01.2008. Sistemi di riferimento globale e locale

Tutti i dati ed i risultati associati ai nodi vengono riferiti ad un sistema tridimensionale di coordinate cartesiane destrorso, che in Nòlian assume il nome di sistema di riferimento globale. Esempi di dati e risultati che vengono riferiti al sistema globale sono le coordinate dei nodi, i vincoli, le forze e le masse nodali, gli spostamenti dei nodi. I dati e i risultati associati agli elementi sono riferiti ad un sistema di coordinate specifico per ogni elemento, detto sistema di riferimento locale. Ad esempio le caratteristiche delle sezioni degli elementi, i carichi, gli sforzi sono riferiti al sistema locale dell'elemento a cui sono associati. Il sistema di riferimento locale di un elemento viene determinato in base alla sua geometria. Sistema di riferimento locale di elementi monodimensionali I due nodi di un elemento monodimensionale vengono indicati con le lettere i e j, in base all'ordine dato nella definizione dell'elemento. L'origine del sistema di riferimento locale coincide col nodo i. L'asse X locale coincide con l'asse dell'elemento, diretto dal primo nodo al secondo. Se l'elemento è verticale, l'asse Y locale coincide con l'asse X globale, altrimenti il piano XY locale è un generico piano verticale nel riferimento globale. L'asse Z locale viene determinato con la regola della mano destra a partire dagli altri due.

Nella seguente figura sono rappresentati i sistemi locali di due elementi monodimensionali messi a confronto col sistema globale; le frecce blu più marcate indicano gli assi Y locali:

Sistema di riferimento locale di elementi bidimensionali

I nodi di un elemento bidimensionale a tre o quattro nodi sono indicati con le lettere da i a l, in base all'ordine dato nella definizione dell'elemento.

Sistema di riferimento locale di elementi piani a tre nodi

L'origine del sistema di riferimento locale coincide col nodo i. L'asse X locale è diretto dal nodo i al nodo j. Il piano XY locale è il piano che contiene il primo e l'ultimo lato dell'elemento e l'asse Y locale è positivo verso il nodo k. L'asse Z locale viene determinato con la regola della mano destra a partire dagli altri due.

Sistema di riferimento locale di elementi piani a quattro nodi

L'asse X locale passa per i punti mediani dei lati j–k e i–l. L'asse Z locale è normale al piano formato dall'asse X e dal segmento congiungente i punti di mezzo dei lati i–j e k–l. L'asse Y è normale ai primi due assi.

Al fine di fornire le necessarie informazioni sulle caratteristiche, sulla validazione e sull’affidabilità del Codice di Calcolo utilizzato, come richiesto al p.to 10.2 del D.M. 14.01.2008, agli elaborati forniti si allegano due documenti redatti e forniti dal produttore dei software sopradescritti (vedi allegato 2-INFORMAZIONI PER LA VALUTAZIONE DELL’AFFIDABILITA’ DEI CODICI DI CALCOLO; allegato 3- MANUALE DI VALIDAZIONE).

Il Tecnico progettista strutturale

Ing. Maurizio Raffaelli

LAVORI DI RICOSTRUZIONE DEI COLOMBARI

DEL CIMITERO DI CANDIA- ANCONA

ALLEGATI ALLA

RELAZIONE TECNICA

ILLUSTRATIVA

o ALLEGATO 1: Relazione sui materiali

o ALLEGATO 2: Informazioni per la valutazione dell’affidabilità dei codici di calcolo

o ALLEGATO 3: Manuale di validazione del software di calcolo

LAVORI DI RICOSTRUZIONE DEI COLOMBARI

DEL CIMITERO DI CANDIA- ANCONA

ALLEGATO 1

RELAZIONE SUI MATERIALI

Per la realizzazione delle strutture si prevede l’uso dei seguenti materiali con le modalità e le

caratteristiche di seguito elencate:

CEMENTO ARMATO

LEGANTI: devono impiegarsi esclusivamente i leganti idraulici definiti come cementi dalle

disposizioni vigenti in materia (legge 26-5-1965, n. 595), con esclusione del cemento alluminoso.

INERTI: naturali o di frantumazione, devono essere costituiti da elementi non gelivi e non friabili,

privi di sostanze organiche, limose ed argillose, di gesso, ecc., in proporzioni nocive all’indurimento

del conglomerato od alla conservazione delle armature. La ghiaia ed il pietrisco avranno

dimensioni massime di 20 mm in quanto si prevede l’uso di struttura di piccola sezione. Il rapporto

tra sabbia e ghiaia sarà di 0.40 di sabbia e 0.80 di ghiaia.

ACQUA: per gli impasti deve essere limpida, priva di sali (particolarmente solfati e cloruri) in

percentuali dannose e non essere aggressiva.

ARMATURE: si prevede l’uso di armature metalliche in acciaio B450C con resistenza di calcolo fyd =

391.3 N/mm2. Non si devono porre in opera armature eccessivamente ossidate, corrose, recanti

difetti superficiali, che ne menomino la resistenza o ricoperte da sostanze che possano ridurne

sensibilmente l’aderenza al conglomerato.

IMPASTI: la distribuzione granulometrica degli inerti, il tipo di cemento e la consistenza

dell’impasto, devono essere adeguati alla particolare destinazione del getto, ed al procedimento di

posa in opera del conglomerato. Il quantitativo d’acqua deve essere il minimo necessario a

consentire una buona lavorabilità del conglomerato tenendo conto anche dell’acqua contenuta

negli inerti. Partendo dagli elementi già fissati il rapporto acqua-cemento, e quindi il dosaggio del

cemento, dovrà essere scelto in relazione alla resistenza richiesta per il conglomerato. L’impiego

degli additivi dovrà essere subordinato all’accertamento dell’assenza di ogni pericolo di

aggressività. L’impasto deve essere fatto con mezzi idonei ed il dosaggio dei componenti eseguito

con modalità atte a garantire la costanza del proporzionamento previsto in sede di progetto.

Particolare cura deve essere posta durante la fase di trasporto la quale deve avvenire in modo da

escludere pericoli di segregazione dei componenti o di prematuro inizio della presa al momento

del getto. Il getto deve essere convenientemente compattato; la superficie dei getti deve essere

mantenuta umida per almeno tre giorni. Non si deve mettere in opera il conglomerato a

temperature minori di zero °C, salvo il ricorso ad opportune cautele.

Nel progetto è previsto l’utilizzo di calcestruzzo di classe di resistenza C28/35 , caratterizzato dalle

seguenti caratteristiche meccaniche:

Rck = 35 N/mm2 resistenza cubica minima caratteristica a compressione del calcestruzzo.

fcd = 16.46N/mm2 resistenza di calcolo a compressione del calcestruzzo.

Dosaggio minimo cemento: 320 Kg/m3

Rapporto massimo acqua/cemento: 0.55

Tale scelta deriva dalla Classe di Esposizione Ambientale della struttura XC3, in accordo alla UNI EN

206-1:2006 e alla UNI 11104:2004.

VERIFICA DI DURABILITA’ - COPRIFERRO

Per la verifica di durabilità, e quindi per il calcolo del copriferro nominale cnom si fa riferimento al

punto 4.4 della UNI EN 1992-1-1:2005 (EC2), quindi avremo:

cnom = cmin + Δcdev

Per calcolare il cmin,dur, che sarà il nostro cmin, si rimanda al prospetto 4.4N.

Considerando una classe di esposizione XC3 e una classe strutturale S4 (vita utile di progetto 50

anni) il cmin sarà pari a 25 mm.

Considerando inoltre Δcdev pari a 5 mm, cnom sarà pari a 30 mm.

CARPENTERIA METALLICA

PIASTRE: resistenza nominale conforme alla classe S275 (UNI EN 10025-2) con resistenza minima

caratteristica allo snervamento pari a fyk=275 N/mm2, con resistenza minima caratteristica a

rottura pari a ftk=430 N/mm2; modulo elastico Es= 2.100.000 N/mm2 ; modulo di elasticità

tangenziale G = 784.000 N/mm2 .

BULLONERIA: viti, rondelle, dadi per collegamenti bullonati conformi alle norme UNI EN ISO 4016

e UNI 5592; classe ad alta resistenza 8.8 con resistenza minima caratteristica alla snervamento pari

a 649 N/mm2 e con resistenza minima caratteristica a rottura pari a 800 N/mm2.

SALDATURE: processi di saldatura conformi alle norme UNI EN ISO 4063 e UNI 287-1, saldature da

eseguire a piena penetrazione completo ripristino di resistenza o dove specificato a cordone

d’angolo; eseguite in stabilimento.

Il Tecnico progettista strutturale

Ing. Maurizio Raffaelli

LAVORI DI RICOSTRUZIONE DEI COLOMBARI

DEL CIMITERO DI CANDIA- ANCONA

ALLEGATO 2

INFORMAZIONI PER LA

VALUTAZIONE

DELL’AFFIDABILITA’ DEI

CODICI DI CALCOLO

LAVORI DI RICOSTRUZIONE DEI COLOMBARI

DEL CIMITERO DI CANDIA- ANCONA

ALLEGATO 3

MANUALE DI VALIDAZIONE

DEL SOFTWARE DI

CALCOLO