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P.T.C.P. – Relazione: sezione riassuntiva Pagina 1 RELAZIONE: SEZIONE RIASSUNTIVA

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RELAZIONE:

SEZIONE RIASSUNTIVA

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Presidente Provincia e Assessore Pianificazione Territoriale Dott. Attilio Schneck

Segretario - Direttore generale Dott. Angelo Macchia PROGETTISTI DEL PIANO Responsabile e Coordinatore del Progetto di Piano Arch. Bavaresco Roberto Josè Dirigente Settore Urbanistica UFFICIO DI PIANO Arch. Pellizzari Laura, Ing. Lovison Massimo, Dott.ssa Schiavoni Gabriella, Rag. Salerno Davide, Geom. Gasparotto Renato, Arch. Zorzan Chiara, Ing. Nichele Renzo; Geol. Lanaro Alessandro Segreteria di piano Sig. ra Baccarin Vanna, Sig. ra Codardini Paola CONTRIBUTI ALLA REDAZIONE Settore LL.PP. Settore Ambiente Settore Cave Miniere Via e Biodiversità Settore Caccia e Pesca Settore Avvocatura Servizio Risorse Idriche Energetiche Alternative-Beni Ambientali e Progetti Comunitari Servizio Protezione Civile Servizio Trasporti a fune Aggiornamento Rapporto Ambientale - Aggiornamento Valutazione Incidenza Ambientale Dott.ssa Meneghetti Alessandra Quadro Conoscitivo Ing. Lovison Massimo, Geom. Gasparotto Renato, Dott. Baccara Matteo

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PREMESSA...........................................................................................................................4 SOSTENIBILITÀ ..................................................................................................................4 TEMATICHE AFFRONTATE: CONFRONTO CON IL DOCUMENTO PRELIMINARE ED INDICAZIONE DEGLI ELABORATI ............................................................................6 SINTESI DELLE NORME TECNICHE ..............................................................................12 TITOLO I – PARTE GENERALE ................................................................................................12 TITOLO II - FRAGILITA’..........................................................................................................14 TITOLO III – SISTEMA AGROFORESTALE ...............................................................................16 TITOLO IV – PREVENZIONE INQUINAMENTO .........................................................................17 TITOLO V - RISCHIO INCIDENTE RILEVANTE .........................................................................18 TITOLO VI – VINCOLI............................................................................................................18 TITOLO VII - RISORSE NATURALI .........................................................................................18 TITOLO VIII – CORRIDOI ECOLOGICI .....................................................................................19 TITOLO IX - BENI CULTURALI ..............................................................................................19 TITOLO X - SISTEMA INFRASTRUTTURALE E DELLE RETI DI COMUNICAZIONE.......................23 TITOLO XI - INSEDIAMENTI PRODUTTIVI E DEL TURISMO ....................................................25 TITOLO XII – TERRITORI MONTANI .......................................................................................29 TITOLO XIII – PIANIFICAZIONE COORDINATA .......................................................................30 TITOLO XIV – PAT SEMPLIFICATI ..........................................................................................32

QUADRO CONOSCITIVO - BANCA DATI ALFA-NUMERICA E VETTORIALE RELAZIONE .......................................................................................................................

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PREMESSA Gli atti di indirizzo regionali per la omogenea elaborazione del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale approvati con DGR 3178/2004 prevedono la presenza di un elaborato di sintesi dove esporre in modo sintetico la logica e gli obiettivi del PTCP.

Rispetto al piano precedentemente adottato con le deliberazioni consiliari nn. 72088/77 del 19 dicembre 2006 e nn 72088/78 del 20 dicembre 2006 l’aggiornamento al PTRC del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale si pone come quadro di riferimento generale e non intende rappresentare un ulteriore livello di normazione gerarchica e vincolante, quanto invece costituire uno strumento articolato per direttive, su cui impostare in modo coordinato la pianificazione territoriale dei prossimi anni, in raccordo con la pluralità delle azioni locali. Il PTCP è stato elaborato in relazione e coerenza con atti di programmazione superiore regionale e statale: fra queste non sono annoverate le intese fra la Provincia e le amministrazioni regionali e statali in quanto, ai fini del PTCP, non è stato necessario pervenire ad alcuna “intesa” con altri Enti con specifico riferimento ad eventuali contraddizioni con progettualità definite o in corso di definizione nel territorio considerato. Il PTCP riconosce quali atti di programmazione superiore i Progetti Strategici della Regione del Veneto (ex art. 26 della LR 11/2004 e normati all’ art. 5 del PTRC adottato nel marzo 2009) annoverando anche il progetto strategico “Massiccio del Grappa” di cui alla Deliberazione della Giunta Regionale n. 837 del 15 marzo 2010 Il Piano Territoriale della Provincia di Vicenza determina gli indirizzi generali di assetto del territorio provinciale, rispetto ai quali i Comuni sono chiamati a verificare la compatibilità dei loro strumenti urbanistici.

SOSTENIBILITÀ La sostenibilità delle scelte progettuali del PTCP si può riassumere negli otto punti seguenti: 1 - Compatibilità ecologica e paesistico ambientale delle trasformazioni.

Il PTCP persegue la sostenibilità delle trasformazioni rispetto alla qualità e quantità delle risorse naturali: aria, acqua, suolo e vegetazione. Presuppone altresì la verifica delle scelte localizzative per il sistema insediativo rispetto alle esigenze di tutela e valorizzazione del paesaggio, dei suoi elementi connotativi e delle emergenze ambientali.

2 - Integrazione fra i sistemi insediativo e della mobilità. Il PTCP presuppone la coerenza fra le dimensioni degli interventi e le funzioni insediate rispetto al livello di accessibilità proprio del territorio, valutato rispetto ai diversi modi del trasporto pubblico e privato di persone, merci e informazioni.

3 - Costruzione della rete ecologica provinciale Il PTCP prevede la realizzazione di un sistema di interventi atti a favorire la costruzione della rete ecologica provinciale, la biodiversità, e la salvaguardia dei sistemi naturali fondamentali per la realizzazione dei corridoi ecologici.

4- Tutela delle risorse naturali Il PTCP prevede la conservazione e salvaguardia dei corsi d’acqua e dei bacini idrici anche minori e delle aree contermini delle risorse idriche.riconoscendo che tali elementi rivestono rilevanza strutturale per l’assetto ambientale e idrogeologico del territorio provinciale.

5 - Tutela e Valorizzazione dei beni Storici ed i contesti figurativi delle Ville Venete Il PTCP prevede la conservazione dei siti, monumenti e edificazioni di pregio storico - artistico – ambientale ma altresì la valorizzazione del patrimonio storico mediante promozione delle reti territoriali significative sia monotematiche che pluridisciplinari, con previsioni dei flussi di utenza turistica specializzata.

6 - Compattazione della forma urbana. Il PTCP E' finalizzato a razionalizzare l'uso del suolo e a ridefinire i margini urbani; ciò comporta il recupero delle aree dismesse o degradate, il completamento prioritario delle aree intercluse nell'urbanizzato, la localizzazione dell'espansione in adiacenza all'esistente e su aree di minor valore agricolo e ambientale, nonché la limitazione ai processi di saldatura tra centri edificati.

7 - Innalzamento della qualità insediativa.

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Il PTCP persegue un corretto rapporto tra insediamenti e servizi pubblici o privati di uso pubblico attraverso l'incremento delle aree per servizi pubblici, in particolare a verde, la riqualificazione ambientale delle aree degradate e il sostegno alla progettazione architettonica di qualità e l’attenzione, per quanto possibile, alla progettazione edilizia ecosostenibile e bioclimatica.

8 - Aree strategiche Il PTCP persegue il coordinamento delle scelte pianificatorie per le aree strategiche sovracomunali destinate a trasformarne le dinamiche economiche e territoriali del territorio. L’individuazione di tali ambiti deriva dal riconoscimento all’interno dei sistemi di specifiche criticità e problematiche omogenee, ed inoltre dal riconoscimento di potenzialità comuni, legate al coinvolgimento di tali ambiti all’interno di dinamiche economiche e territoriali in evoluzione, in relazione ad alcune nuove infrastrutture destinate a segnare il territorio e a sostenere modelli e direttrici del sistema di città.

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obiettivi generali

TEMATICHE AFFRONTATE: CONFRONTO CON IL DOCUMENTO PRELIMINARE ED INDICAZIONE DEGLI ELABORATI

Obiettivo fondamentale del PTCP è garantire la sostenibilità dello sviluppo economico attraverso processi di trasformazione del territorio realizzati con il minor consumo possibile di suolo.

In via generale il P.T.C.P. orienta le scelte progettuali dei piani comunali verso il recupero, il riuso, la rifunzionalizzazione di aree già edificate, il completamento edilizio, la rimarginatura e rimodellamento degli insediamenti, allo scopo di preservare gli spazi aperti incentivandone la valorizzazione dal punto di vista agricolo-produttivo, ambientale e turistico-fruitivo.

Il PTCP riconosce l’efficacia delle tutele operanti sul territorio. Assunte le medesime quali principi fondanti, ha per obiettivo l’individuazione di politiche attive per la sostenibilità dello sviluppo.

sistemi

Obiettivi documento preliminare

Perseguire la sostenibilità ambientale

Ottimizzare l’utilizzo delle risorse indisponibili (attività estrattiva)

Perseguire la sostenibilità ambientale

Assicurare la conservazione e la valorizzazione dei caratteri ambientali e paesistici

Tutelare il patrimonio architettonico di interesse storico, artistico, culturale e ambientale

Realizzare una rete di luoghi di eccellenza livello provinciale

Costruire un sistema integrato di poli urbani di livello differenziato per quanto riguarda l’offerta di servizi

Riuso e riorganizzazione degli insediamenti esistenti

Razionalizzare la distribuzione delle aree produttive

Pensare ad un razionale riuso dell’esistente

Riorganizzazione per poli produttivi

Migliorare i collegamenti fra gli insediamenti

Garantire l’accessibilità alle varie parti del territorio provinciale

SISTEMA INSEDIATIVO

SISTEMA PRODUTTIVO COMMERCIO

SISTEMA DELLE

INFRASTRUTTURE

SISTEMA DELLE

FRAGILITÀ

SISTEMA AMBIENTALE

BENI PAESAGGISTICI

E STORICO

CULTURALI

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Localizzazione degli impianti di smaltimento e di recupero dei rifiuti urbani

Recupero e ripristino ambientale delle zone degradate

Valorizzare gli ambiti agricoli

Promuovere una organica visione della montagna

Tutelare e valorizzare il paesaggio collinare

Tutela e valorizzazione dei corsi d’acqua

Garantire il miglioramento della qualità urbana e ambientale compromessa dall’elevato inquinamento da traffico

Realizzare una rete dei siti di pregio storico – artistico

Garantire la presenza dei servizi per i nuovi insediamenti

Rapportare l’espansione degli insediamenti al reale soddisfacimento delle necessità abitative

Garantire la qualità architettonica

Migliorare l’offerta di servizi nelle aree produttive

Garantire la qualità architettonica

Regolare le trasformazioni da secondario a commerciale

Prevedere accessi dedicati alle zone produttive

Contrastare la grande distribuzione commerciale, salvaguardando il commercio di vicinato

Valorizzare le componenti della risorsa Turismo del territorio vicentino

Esaminare i vantaggi che una grande infrastruttura potrà determinare in rapporto con l’ambito provinciale cui si collega

Valutare la previsione dei grandi corridoi internazionli in relazione al loro rapporto con l’assetto territoriale

Garantire funzionalità e compatibilità territoriale delle infrastrutture

Garantire la possibilità di realizzazione e sviluppo delle infrastrutture

Garantire il miglioramento della qualità urbana e ambientale compromessa dall’elevato inquinamento da traffico

Promuovere l’integrazione tra i diversi sistemi di trasporto

Incentivare i sistemi di trasporto pubblico su sedimi dedicati (SFMR; Schio –Vi)

Ottimizzare la rete delle piste ciclabili

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Riferimenti di Piano

tav. 2 – Carta delle Fragilità

Norme Tecniche: TITOLO II – FRAGILITÀ TITOLO IV - PREVENZIONE INQUINAMENTO TITOLO V - RISCHIO INCIDENTE RILEVANTE

tav. 1 – Carta dei Vincoli e della Pianificazione Territoriale; tav. 2 – Carta delle Fragilità; tav. 3 – Carta del Sistema Ambientale; Tav. 5 – Carta del Sistema del Paesaggio; Norme Tecniche: TITOLO III – SISTEMA AGROFORESTALE TITOLO IV -PREVENZIONE INQUINAMENTO TITOLO V - RISCHIO INCIDENTE RILEVANTE TITOLO VI - VINCOLI TITOLO VII - RISORSE NATURALI TITOLO VIII -CORRIDOI ECOLOGICI

tav. 1 – Carta dei Vincoli e della Pianificazione Territoriale; Tav. 5 – Carta del Sistema del Paesaggio; Norme Tecniche: titolo IX Beni Culturali Allegati Beni Culturali � ALLEGATO A: le ville venete di particolare interesse provinciale;

� ALLEGATO B: le ville palladiane;

� ALLEGATO C: sistema dei grandi alberi;

� ALLEGATO D: atlante del patrimonio culturale, architettonico, archeologico e paesaggistico della provincia di Vicenza;

� ALLEGATO E: individuazione delle linee ferroviarie e delle stazioni ferroviarie storiche;

� ALLEGATO F: siti a rischio archeologico;

tav. 4 - Sistema Insediativo – Infrastrutturale; tav. 5 – Carta del Sistema del Paesaggio Norme Tecniche: titolo X - Sistema infrastrutturale e delle reti di comunicazione titolo XIII – Pianificazione Coordinata titolo XIV – PAT semplificati: “Schema Direttore” Allegato alla Relazione: Approfondimento Tematico - I Territori di Montagna;

tav. 4 – Sistema Insediativo – Infrastrutturale. Norme Tecniche titolo XI - insediamenti produttivi e del turismo

tav. 4 – Sistema Insediativo –Infrastrutturale; tav. 5 – Carta del Sistema del Paesaggio; Norme Tecniche titolo X - Sistema infrastrutturale e delle reti di comunicazione;

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Azioni e direttive

PTCP

Il PTCP nella Tavola 2 (Carta delle fragilità) riporta gli elementi di fragilità che comportano potenziali fonti di pericolo per la sicurezza e la salute umana in ordine all’aspetto della difesa del suolo (rischio idraulico e idrogeologico), della sicurezza ambientale (cave, discariche, elettrodotti, metanodotti, siti inquinati) nonché gli elementi di vulnerabilità del territorio come la rete idrografica e il sistema delle risorgive e dei pozzi di cui si vuole preservarne la risorsa naturale.

L’obiettivo è quello di definire gli ambiti di influenza di ciascun elemento di fragilità, circa la pericolosità o viceversa vulnerabilità, con opportuni approfondimenti in sede di analisi per la redazione delle carte geologiche, idrogeologiche e ambientali, che saranno effettuati al livello di pianificazione

comunale PRC per l’individuazione delle aree idonee o meno alla trasformazione urbanistica.

Il PTCP riporta i vincoli territoriali previsti da legge (art. 142 D.Lgs 42/2004, ex 431/85), decretati (ex 1497/1939, approvati e in salvaguardia), il vincolo idrogeologico, i vincoli derivanti dal PAI ed il vincolo sismico; recepisce siti SIC e ZPS interessanti la Provincia di Vicenza; riporta le aree di tutela ambientale-paesaggistica del PTRC 1992

Il PTCP recepisce la rete ecologica regionale di cui al PTRC adottato, cui si sovrappone la rete ecologica provinciale

Il PTCP individua ulteriori aree di tutela ambientale -paesaggistica rispetto a quelle individuate dal PTRC vigente (come da PTP 98).

Sono riportate le aree rurali come da classificazione nuovo PTRC: Aree di agricoltura periurbana; Aree agropolitane; Aree ad elevata utilizzazione agricola;

Aree ad agricoltura mista a naturalità diffusa;

Il PTCP riporta i vincoli territoriali previsti da legge (ex 431/85), decretati (ex 1497/1939, ex 1089/1939), riporta le aree di tutela ambientale-paesaggistica del PTRC 1992

Il Piano riporta i centri storici di cui alla L. R. 31 maggio 1980 n. 80, art. 3, così come recepiti dall’art. 24 del P.T.R.C., secondo le indicazioni nell’Atlante dei Centri Storici - Censimento, Catalogazione ed Individuazione dei Centri Storici del Veneto, classificandoli in 3 livelli: notevole, grande, medio interesse. Riporta le Ville Venete, tutelate o meno ai sensi del D.L.vo 42/2004, risultanti dal catalogo “La Provincia di Vicenza”, pubblicato dall’Istituto Regionale per le Ville Venete (Marsilio Editori, 2005). Riporta inoltre i beni culturali e paesaggistici di interesse provinciale: manufatti archeologia industriale, Centri di Spiritualità, siti fortificati, musei,

Relativamente al sistema insediativo, il PTCP indica le direzioni in cui impedire la saldatura degli abitati; riporta gli ambiti per la pianificazione coordinata (PATI tematici: approfondimenti rispetto al PTCP adottato, anche sulla base del nuovo PTRC)

La suddivisione in ambiti insediativi per la definizione delle strategie pianificatorie di cui al Documento Preliminare rimane per la definizione degli indirizzi specifici nella relazione di progetto.

Le norme di Piano riprendono la suddivisione in ambiti omogenei per la definizione delle questioni da sottoporre a specifico PATI tematico (titolo XIII), in accordo con il PTRC adottato.

Il PTCP individua le aree produttive ampliabili e non ampliabili e contiene direttive specifiche per i sistemi produttivi di rango regionale individuati dal PTRC adottato.

La relazione di progetto introduce il tema dei distretti produttivi.

Il PTCP contiene direttive per la tutela per il commercio nei centri storici e per il commercio di vicinato. Disciplina le strutture della distribuzione commerciale, individuando gli ambiti in cui è ammesso o non è previsto l’insediamento di grandi strutture di vendita.

Relativamente al turismo, il PTCP riconosce e valorizza le tipologie di utilizzazione ai fini turistici del territorio provinciale, che sono:

� storico-culturale (ville venete, chiese, monumenti, servizi, centri storici, aree archeologiche, valenze paesaggistiche, avvenimenti culturali, ecc.);

� naturalistico-ambientale (parchi, riserve, biotopi, geositi, elementi

Il PTCP individua i 3 livelli funzionali del sistema della mobilità, distinguendo tra tracciati in progetto e tracciati esistenti. Il piano identifica inoltre il sistema della mobilità lenta, orientato alla fruizione del patrimonio territoriale e ambientale con modalità leggere e lente, costituito da percorsi ciclabili, da percorsi pedonali, da tracciati storici, da corridoi naturalistici e dalle ippovie. La normativa di piano recepisce inoltre le indicazioni del PTRC adottato (aree afferenti ai caselli autostradali…)

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urbanistica.

Individua le Aree Verdi Periurbane, finalizzate alla fruibilità di una rete ambientale di interconnessione tra gli insediamenti esistenti e garantiscano la valorizzazione dei territori agricoli o comunque di pregio in relazione alla vicina presenza di aree urbanizzate.

Il piano contiene direttive di tutela e di valorizzazione del patrimonio agro-forestale e dell’agricoltura specializzata, anche alla luce del nuovo PSR.

Il titolo IV delle Norme Tecniche contiene direttive per la prevenzione inquinamento relativemante alle risorse aria, acqua, suolo, alla gestione dei rifiuti, alle risorse energetiche

fortificati, musei, manufatti Grande Guerra ecc. Indica inoltre gli areali con sistemazioni agrarie di pregio (terrazzamenti, ulivi, ciliegi, prati umidi…) Il Piano contiene direttive per i sistemi tematici di beni culturali e paesaggistici di interesse provinciale. (beni archeologici, centri storici, ville venete, Centri di Spiritualità, manufatti Grande Guerra, stazioni ferroviarie storiche e di pregio architettonico ecc.) Il PTCP individua le Ville Venete risultanti dal catalogo “La Provincia di Vicenza”, pubblicato dall’Istituto Regionale per le Ville Venete. A tutte le ville venete il PTCP riconosce un interesse provinciale.

Gli ambiti per Pianificazione Coordinata individuati dal P.T.C.P. sono i seguenti:

a. Territori interessati dalla Valdastico Sud.

b. Area Progetto Vi.Ver.

c. Vicenza ed il vicentino.

d. La policittà dell’alto vicentino con le centralità di Valdagno, Schio, Thiene.

e. Bassano e prima cintura.

f. La Multifunzionalità della Terra Berica.

Relativamente ai PAT semplificati, il PTCP definisce i criteri nelle more del relativo atto di indirizzo regionale

naturalistici puntuali di pregio, parchi cittadini, giardini, sentieri, piste ciclabili, sentieri, vie d'alta quota, vie ferrate, rifugi, bivacchi, campeggi, ecc.);

� antropico-rurale (prodotti agricoli di pregio, allevamenti, aziende agrituristiche, ippica, ecc.):

� sportivo-salutare (piste

da sci, impianti sportivi, centri benessere, terme, campi da golf, ecc.);

� congressuale; alternativo (volo libero, parapendio, aliante, deltaplano, trekking a cavallo, , canoa, ecc.).

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Il Piano disciplina inoltre: ambiti naturalistici di livello regionale, zone umide naturali, Principali corsi d’acqua e specchi lacuali, principali corsi d’acqua e specchi lacuali, aree umide (di origine antropica)

Il PTCP introduce una specifica disciplina per le risorgive, sulla base dello studio finalizzato alla “tutela e valorizzazione delle risorgive della Provincia di Vicenza”

Il P.T.C.P. dispone una apposita e specifica normativa di recupero, valorizzazione e tutela applicabile alle ville venete, diversificandola in funzione delle loro caratteristiche peculiari e del valore documentale ad esse attribuito ed effettua la seguente distinzione tra le ville venete: � le ville venete di

interesse provinciale � le ville venete di

particolare interesse provinciale

� le ville palladiane

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SINTESI DELLE NORME TECNICHE

TITOLO I – PARTE GENERALE (art. 1 delle NTA) Contenuti del PTCP Vengono enunciate le fonti legislative che determinano i contenuti del PTCP e sulle quali si è basata la Provincia di Vicenza per l’elaborazione dello strumento urbanistico provinciale. In considerazione del fatto che la Provincia di Vicenza non ha sottoscritto alcuna intesa prevista dall’ art. 57, comma 1, del DLgs 112/1998, il PTCP non assume il valore e gli effetti dei piani di tutela nei settori della protezione della natura, della tutela dell'ambiente, delle acque e della difesa del suolo e della tutela delle bellezze naturali ed i piani di tutela di settore conservano il valore e gli effetti ad essi assegnati dalla rispettiva normativa nazionale e regionale. In effetti il comma 2 dell’ art. 22 della LR 11/2004 prevede che il Piano possa assumere tale valenza solo alle condizioni indicate nell’articolo 57 della sopra citata legge statale. Al comma 2 viene richiamato il procedimento di formazione del Piano Provinciale che è quello previsto dall’ art. 23 della LR 11/2004 (ed esplicitato negli atti di indirizzo) secondo cui la Giunta Provinciale elabora un documento preliminare che (secondo quanto disposto dall’art. 3, comma 5, della LR 11/2004) contiene in particolare: a) gli obiettivi generali che s’intendono perseguire con il piano e le scelte strategiche di assetto del territorio anche in relazione alle previsioni degli strumenti di pianificazione di livello sovraordinato; b) le indicazioni per lo sviluppo sostenibile e durevole del territorio. Si pone in evidenza la finalità del PTCP, cioè la definizione dell’assetto di lungo periodo del territorio provinciale: al fine di evidenziare tale caratteristica il successivo art. 5 prevede che il PTCP abbia validità a tempo indeterminato. (art. 2 delle NTA) Elaborati costitutivi del PTCP Viene fornita una elencazione esaustiva di tutti gli elaborati che costituiscono il PTCP: tale specificazione si è resa necessaria in quanto il dettato posto dagli atti di indirizzo ha chiarito che i documenti che formano complessivamente il Piano Provinciale sono maggiori rispetto a quanto si ricava dalla semplice lettura del comma 3 dell’ art. 22 della LR 11/2004. A titolo di esempio, si evidenzia che è la stessa DGR 3178/2004 a prevedere che relazione sia accompagnata anche da un elaborato grafico denominato “schema-direttore” e che non tutte le indicazioni progettuali possono essere contenute in elaborati grafici, potendo alcune di queste essere sviluppate nella sezione delle norme del piano (da cui gli allegati alle norme che sono stati divisi in base alla tematica trattata: Ville Venete di particolare interesse provinciale, Ville Palladiane, Atlante del patrimonio culturale, architettonico, archeologico e paesaggistico della provincia di Vicenza il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale ai sensi dell’art. 22 comma 3 LR 11/04 (di seguito PTCP) è formato anche dagli elaborati grafici che rappresentano le indicazioni progettuali esprimibili graficamente, ed in particolare: Tavola. n. 1 “Carta dei Vincoli e della Pianificazione Territoriale” Tavola. n. 1.2 “Carta dei Vincoli e della Pianificazione Territoriale ”; Tavola n. 2 “Carta della Fragilità”; Tavola. n. 2.2 “Carta Geolitologica” ; Tavola. 2.3 “Carta Idrogeologica ”; Tavola. n. 2.4 “Carta Geomorfologica” ; Tavola. n. 2.5 “Carta del rischio idraulico” ; Tavola. n. 3 “Sistema Ambientale”; Tavola. n. 4 “Sistema Insediativo - Infrastrutturale”; Tavola. n. 5 “Sistema del Paesaggio”. Gli elaborati grafici vengono predisposti alla scala 1:50.000 (DGR n. 397 del 26 Febbraio 2008). Per quanto concerne le grafie si sono operate alcune scelte di arricchimento/sintesi, integrando temi significativi non compresi nelle grafie proposte dagli atti di indirizzo e non implementando altre tematiche, delle quali non si sia riscontrata la presenza di elementi nel territorio provinciale.

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(art. 3 delle NTA) Quadro conoscitivo e monitoraggio del Piano Il Quadro Conoscitivo, inteso come complesso delle informazioni necessarie che consentono una organica rappresentazione e valutazione dello stato del territorio provinciale e dei processi evolutivi che lo caratterizzano e costituisce il riferimento indispensabile per la definizione degli obiettivi e dei contenuti di piano per la valutazione di sostenibilità, è stato elaborato sulla base delle direttive regionali, ai sensi dell’art. 50 della LR. 11/2004, lettere a) ed f). La previsione che i Comuni debbano elaborare il Quadro Conoscitivo è prevista all’art. 13 della LR. 11/2004. La coerenza alla pianificazione superiore è una norma generale ricavabile dai principi contenuti nel DLGS 267/2000 e nella LR. 11/2004. Il Quadro Conoscitivo è uno strumento necessario alla definizione delle scelte dello strumento di pianificazione e si compone, attraverso l’organizzazione coordinata, di dati e informazioni già in possesso della Provincia, di nuovi dati ed informazioni acquisite ed elaborate nella fase di formazione del Piano, di dati ed informazioni in possesso di altri enti. Considerato, pertanto, che essendo il Quadro Conoscitivo un insieme di informazioni dei principali soggetti istituzionali (Regione, Provincia e Comune), organizzato e sistematizzato al fine di documentare il complesso delle conoscenze territoriali disponibili ai diversi livelli, esso deve intendersi come costantemente in divenire. Visto che rappresenta inoltre uno dei principali strumenti per il monitoraggio delle scelte del piano approvato, è necessario che i Comuni trasmettano alla Provincia i dati aggiornati ai fini del continuo aggiornamento del Piano Provinciale. Il piano viene monitorato anche dal punto di vista ambientale a cadenza biennale dalla sua approvazione secondo gli indirizzi della Giunta Provinciale. (art. 4 delle NTA) Coordinamento del PTCP con i Piani Il PTCP considera la totalità del territorio provinciale ed è lo strumento di pianificazione territoriale che, alla luce dei principi di autonomia, di sussidiarietà e di leale collaborazione tra gli enti, definisce l'assetto del territorio con riferimento agli interessi sovracomunali, specificando le linee di azione della pianificazione regionale. Inoltre il PTCP è atto organizzato delle politiche settoriali della Provincia e strumento di indirizzo e coordinamento per la pianificazione territoriale comunale. E' un nuovo strumento di governo del territorio, dettato dalla riforma urbanistica introdotta dalla l.r. 11/04, che si aggiunge a quelli di cui già l'amministrazione pubblica dispone, per indirizzare e coordinare le azioni, costituendo il quadro di riferimento per gli attori interessati all'assetto del territorio, gli sviluppi urbanistici, la tutela e la valorizzazione del territorio, dell'ambiente e del patrimonio storico architettonico, le infrastrutture, la difesa del suolo, l'organizzazione e l'equa distribuzione dei servizi di area vasta.

(art. 5 delle NTA) Efficacia Viene ripreso, al fine di una maggiore facilità interpretativa, quanto disposto dall’ art. 23, comma 9, della LR n. 11/2004 che prevede la pubblicazione nel BUR quale fase integrativa dell’efficacia del procedimento di formazione del PTCP. L’articolo si cura di indicare la durata a tempo indeterminato del Piano Provinciale, in quanto tale strumento ha la natura di coordinare su base provinciale gli strumenti urbanistici comunali, che risultano avere validità a tempo indeterminato. La struttura normativa del PTCP viene prevista dall’ art. 22, comma 3, lettera c) della LR n. 11/2004 ed esplicitata nei relativi atti di indirizzo. Considerando che l’art. 3, comma 1, della LR 11/2004, prevede che ciascun piano indica le direttive per la redazione degli strumenti di pianificazione di livello inferiore, le direttive poste dal PTCP sono le disposizioni che implicano l’obbligo di adottare una variante di adeguamento da parte del PRC. La relativa procedura è stabilita dall’art. 12, comma 5 e comma 6 lettera a), della LR n. 11/2004, secondo cui la variante di adeguamento alle direttive deve essere adottata entro il termine massimo di un anno dalla approvazione del PTCP. Tale obbligo di adeguamento vale sia sul PAT che sul PI. In riferimento alle prescrizioni e ai vincoli, viene esplicitato quanto contenuto negli atti di indirizzo regionali, secondo cui le norme tecniche che prevedono prescrizioni e vincoli comportano l’automatica variazione dei piani di livello comunale (ai sensi e nei limiti di quanto previsto dall’art. 3, comma 1, della L.R. 23 aprile 2004, n. 11). Si evidenzia che le misure di salvaguardia sono quelle previste dall’ art. 29 della L.R. 11/2004 e che la variante di adeguamento al PTCP attua anche le prescrizioni poste dallo stesso (art. 12 comma 6, lettera b, della LR n. 11/2004). Al fine di dirimere eventuali antinomie che dovessero crearsi negli elaborati del PTCP, viene esplicitato che le Norme sono prevalenti nei confronti degli elaborati grafici e della relazione. La relazione fa parte della struttura normativa del PTCP ai sensi dell’ art. 22, comma 3, lettera a) della LR n. 11/2004, secondo cui la relazione oltre ad evidenziare le analisi territoriali svolte, stabilisce gli indirizzi per lo sviluppo socio economico nelle materie di competenza provinciale. In tale senso si ritiene che la relazione del PTCP orienti (fornendone anche utile interpretazione normativa) le azioni pianificatorie dei Comuni e degli altri Enti Pubblici in quanto essi “… nell'esercizio delle rispettive competenze, si conformano ai piani territoriali di coordinamento delle Province …”(secondo quanto disposto dall’ art. 20, comma 6, del DLgs 267/2000). (art. 6 delle NTA) Flessibilità del PTCP

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Visto che l’art. 23, comma 11, della LR 11/2004 prevede che i PAT/PATI possono proporre varianti semplificate al PTCP che abbiano carattere meramente operativo e non alterino i contenuti sostanziali del Piano, nell’art. 6 vengono indicati i casi in cui le modifiche sono di tipo operativo, ovvero quando: - garantiscono il rispetto degli obiettivi perseguiti dal Piano - non pregiudicano gli altri obiettivi del PTCP - assicurano un grado di tutela uguale o maggiore a quello previsto dal PTCP - gli effetti della proposta di modifica di tipo operativo dovranno essere limitati ai territori amministrativi dei proponenti.

(art. 7 delle NTA) Disciplina transitoria In tale articolo si riporta il concetto formulato dall’art. 29 della LR 11/2004 nel senso che il Comune è tenuto a sospendere ogni determinazione sulle domande di trasformazione edilizia ed urbanistica del territorio che risultino in contrasto con le prescrizioni e vincoli contenuti nel Piano provinciale. Le misure di salvaguardia però non possono avere durata illimitata. Esse hanno durata massima quinquennale. La durata è triennale qualora il Piano non sia trasmesso alla Regione per l’approvazione entro un anno dalla sua adozione. (art. 8 delle NTA) Adeguamento al PTCP degli strumenti urbanistici comunali o intercomunali Si ribadiscono i principi contenuti negli articoli 3, comma 2, e 12, comma 5, della LR 11/2004 in merito all’obbligo e ai termini di adeguamento dei piani di livello comunale a quelli di livello sovracomunale. Sono confermate le previsioni dei PAT/PATI elaborati in copianificazione con la Provincia di Vicenza prima dell’adozione del presente piano che siano in deroga alle direttive del PTCP qualora sia ammessa nelle presenti norme la possibilità di deroga alle stesse direttive mediante accordo con la Provincia

TITOLO II - FRAGILITA’ (art. 9 delle NTA) Direttive per il Sistema delle fragilità fisico ambientali Gli obbiettivi del piano per quanto riguarda l’ambiente fisico sono orientati a tutelarne le risorse e a salvaguardare le persone e le cose da situazioni di pericolosità e/o rischio presenti e potenziali come previsto dall’art. 22 c.1 lett. C della L.R. 11/2004 e dagli atti di indirizzo DGRV 3178 del 8/10/2004 . Le indicazioni o le prescrizioni in materia di assetto del territorio e di uso del suolo, derivano dai Piani di Assetto Idrogeologico (PAI) delle Autorità di Bacino rispettivamente dei fiumi Adige e Brenta-Bacchiglione,

integrate dal Piano Provinciale di Emergenza (redatto ai sensi del DLgs n. 112/98 e LR 11/01 e approvato con delibera del Consiglio n. 18135/26 del 4 aprile 2007 di seguito PPE), costituiscono elementi vincolanti di analisi per la redazione e l’aggiornamento del PTCP, che recepisce altresì le indicazioni derivanti dai vigenti piani prefettizi di emergenza esterna in materia di controllo dei pericoli di incidenti rilevanti connessi con determinate sostanze pericolose. Il PTCP riporta nella tavola n. 2 (Fragilità) gli ambiti di fragilità del territorio relativi alla pericolosità e/o rischio geologico, idraulico e ed ambientale, derivanti dalle perimetrazioni del PAI e dagli scenari di rischio analizzati dal Piano Provinciale di Emergenza. I tipi di rischio che possono interessare il territorio provinciale affrontati dal PTCP sono: - Rischio idraulico e geologico (art. 10 delle NTA)

- Rischio sismico (art. 11 delle NTA)

- Rischio di incidente rilevante (art. 34 delle NTA)

- Rischio inquinamento risorsa acqua (art. 10-29 NTA) e campi elettromagnetici(art. 10-27 NTA).

In relazione il Piano indica quali indirizzi debbano essere introdotti nel PAT in merito a: - Creazione di appositi bacini e casse di espansione per la laminazione delle piene dei corpi idrici ; - Interventi di mitigazione idraulica per compensare l’effetto di impermeabilizzazione dei suoli dovuti ad interventi di urbanizzazione come previsto dalla DGRV 2948 del 6/10/2009 ;

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- Neutralizzazione in loco con sistemi di invaso di eventuali incrementi di portata dovuti ad interventi di urbanizzazione; Utilizzo del potere disperdente del suolo per lo smaltimento superficiale dei volumi d’acqua eccedenti. - Interventi per la riduzione delle condizioni di rischio e/o pericolosità idraulica degli insediamenti. - Redazione del Piano comunale delle acque per la gestione e manutenzione della rete idraulica minore . (art. 10 delle NTA) Carta delle fragilità PTCP I Comuni in sede di PRC e loro varianti sono tenuti ad adeguare i propri strumenti urbanistici (PRC) ai Piani PAI delle Autorità di Bacino e al Piano di Gestione dei Bacini Idrografici delle Alpi Orientali integrate dalle aree esondabili ed a ristagno idrico così perimetrate dal Piano Provinciale di Emergenza

recependo le prescrizioni dei suddetti piani vigenti in quel momento e verificare, per le aree non considerate dal medesimo Piano d’Assetto Idrogeologico, la compatibilità e l’idoneità dei terreni ai fini della trasformazione urbanistica. Le norme tecniche di attuazione dei PRC prevedono delle opportune limitazioni circa la non trasformabilità, delle aree ricadenti all’interno delle suddette aree di influenza e/o della loro trasformabilità a condizione previe specifiche analisi e studi di compatibilità sotto il profilo idraulico, idrogeologico, geologico ed ambientale, nonché delle indagini puntuali (geomeccaniche, geotecniche e idrogeologiche) sufficientemente estese in funzione dell’entità dell’intervento e dell’impatto prodotto sulle condizioni naturali del sito. (art. 11 delle NTA ) Rischio Sismico Nella tav. 2 è indicata la classificazione delle zone sismiche secondo la OPCM n. 3274/2003 e la DCRV n. 67 del 3.12.2003 che i Comuni dovranno riportare ed adeguare secondo la classificazione del territorio regionale di cui alla OPCM n. 3519 del 28/04/2006. Il PTCP rimanda, nell'ambito dei Piani di Assetto del Territorio, l’effettuazione di uno studio di compatibilità sismica del proprio territorio, attraverso la micro zonizzazione sismica, al fine di accertare l’idoneità della trasformabilità del territorio secondo le norme tecniche vigenti (DM 14/1/2008). I PRC prevedono indicazioni sulle modalità di valutazione dell’azione sismica e di prevenzione del rischio sismico in fase di progettazione dell’intervento e l’individuazione degli edifici di interesse strategico che assumono funzionalità di protezione civile durante l’evento sismico . (art. 12 delle NTA) Aree degradate per presenza storica di rifiuti L’articolo pone direttive per il rinvenimento di tali siti disponendo che i Comuni garantire l’attuazione delle misure necessarie per evitare rischi di natura igienico sanitaria ed ambientale e attuate misure di verifica del rischio ambientale e igienico-sanitario. (art. 13 delle NTA) Programmazione e pianificazione dell’ attività di cava Il PTCP individua nella Tav 2 (Carta delle fragilità) gli ambiti delle cave, dei cantieri minerari e delle concessioni minerarie. I Comuni, in sede di PAT e PATI, indirizzano e promuovono il recupero ambientale delle cave dismesse e non ricomposte proponendo soluzioni di riutilizzo e incentivano il riuso e la valorizzazione dei compendi e dei volumi ipogei derivanti dalle attività di cava in sotterraneo abbandonate e dismesse ad usi turistici, ricettivi, ricreativi e culturali. In relazione sono presenti indirizzi relativi a tale argomento. (art.14 delle NTA) Direttive per le aree carsiche I PRC devono dettare norme di tutela e salvaguardia all’interno delle aree carsiche identificate nella relazione e nelle tavole del PTCP ai fini della difesa del suolo e della risorsa acqua, prevedendo altresì studi idrogeologici per la verifica della vulnerabilità degli acquiferi all’inquinamento. (art.15 delle NTA) Aree di emergenza per la protezione civile Il PTCP nella relazione riporta le aree contenute nel vigente Piano Provinciale di Emergenza – PPE.

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Il piano Provinciale di Emergenza una volta divenuto operativo costituisce elemento vincolante di analisi per la predisposizione e l’aggiornamento del PTCP e dei PRC. Ai sensi del PTRC le aree di emergenza possono assumere destinazioni polifunzionali così da assicurare attività alternative di servizio al territorio in condizioni di non emergenza.. I Comuni verificano la presenza di aree polifunzionali con caratteristiche tali da poter essere destinate a scopi di protezione civile.

TITOLO III – SISTEMA AGROFORESTALE (art. 16 delle NTA) Agriturismi Il PRC incentiva la formazione e lo sviluppo degli agriturismi favorendo il recupero ed il riuso del patrimonio edilizio esistente e privilegiando gli interventi orientati alla promozione dei prodotti agricoli locali. (art. 17 delle NTA) Salvaguardia dei prati, pascoli e foreste Il PTCP demanda ai Comuni in sede di PRC di delimitare le aree destinate a prato/pascolo (sia naturali sia sottoposte a sfruttamento zootecnico) e quelle degradate da recuperare nonchè di predisporre norme per contrastare l’avanzamento incontrollato della superficie boscata. Il PTCP si cura di incentivare il ripristino degli spazi aperti e delle foreste con particolare attenzione alle aree protette ed ai siti Natura 2000. In relazione sono indicati indirizzi per le varie tipologie forestali presenti in provincia di Vicenza. (art. 18 delle NTA) Produzioni Zootecniche Il PTCP demanda ai Comuni in sede di PRC il censimento degli allevamenti esistenti predisponendo norme che incentivano l’adozione di tecniche e tecnologie innovative per la razionalizzazione della raccolta e del trattamento delle deiezioni animali degli allevamenti zootecnici prima del loro utilizzo agronomico con produzione di ammendanti -compost - energia. Vengono. La realizzazione di impianti per il recupero ed il trattamento dei residui zootecnici e agricoli per la produzione di biogas a fini energetici è subordinata a particolari procedure. (art. 19 delle NTA) Le produzioni Avicole Il PTCP demanda ai Comuni in sede di PRC il censimento degli allevamenti professionali esistenti predisponendo norme che incentivano le scelte dell’impresa volte a migliorare il rapporto con l’ambiente rurale e il potenziamento del sistema di sicurezza igienico sanitaria anche alla luce delle nuove normative ambientali. (art. 20 delle NTA ) Imboschimento dei Territori Agricoli di Pianura Il PTCP demanda ai Comuni in sede di PRC la previsione di idonee misure per l’imboschimento di terreni agricoli di pianura e per la realizzazione di ambienti forestati al fine di:

a. incrementare l’assorbimento di CO2 e abbattere polveri e rumori; b. realizzare fasce filtro lungo i corsi d’acqua con incentivazioni nei territori i cui terreni presentano una minore permeabilità; c. produrre biomassa ai fini della produzione di energia alternativa; d. creare un ambiente in cui svolgere attività di rilassamento e di ricreazione.

(art. 21 delle NTA ) Zone agricole di Particolare Pregio Il PTCP demanda ai Comuni in sede di PRC la individuazione delle aree caratterizzate dalla presenza di produzioni tipiche e/o con marchio di qualità. (art. 22 delle NTA) Classificazione delle Aree Rurali Il PTCP recepisce la suddivisione del territorio rurale effettuata dal PTRC distinguendo le seguenti quattro categorie di aree agricole: a)Aree di agricoltura periurbana, nelle quali l’attività agricola viene svolta a ridosso dei principali centri urbani e che svolgono un ruolo di “cuscinetto” tra i margini urbani, l’attività agricola produttiva, i frammenti del paesaggio agrario storico, le aree aperte residuali. b) Aree agropolitane in pianura, quali estese aree caratterizzate da un’attività agricola specializzata nei diversi ordinamenti produttivi, anche zootecnici, in presenza di una forte utilizzazione del territorio da parte delle infrastrutture, della residenza e del sistema produttivo.

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c) Aree ad elevata utilizzazione agricola in presenza di agricoltura consolidata e caratterizzate da contesti figurativi di valore dal punto di vista paesaggistico e dell’identità locale. d)Aree ad agricoltura mista a naturalità diffusa quali ambiti in cui l’attività agricola svolge un ruolo indispensabile di manutenzione e presidio del territorio e di mantenimento della complessità e diversità degli ecosistemi rurali e naturali. I Comuni, in sede di PRC operano la delimitazione puntuale delle aree del sistema rurale ai sensi dell’articolo 43 della legge regionale n. 11/2004. In relazione sono indicati gli obiettivi prioritari da seguire nella pianificazione. (art. 23 delle NTA) Aree di Agricoltura Periurbana Nell’ambito delle aree periurbane i Comuni, in sede di PRC, individuano azioni volte a garantire l’esercizio non conflittuale delle attività agricole rispetto all’edificato, favorendo la fruizione delle aree a scopo ricreativo, didattico-culturale e sociale. In relazione sono presenti indirizzi relativi a tale argomento. (art. 24 delle NTA) Aree di Agricoltura Agropolitane Nell’ambito delle aree agropolitane i Comuni, in sede di PRC, individuano azioni volte a garantire la compatibilità dello sviluppo urbanistico nelle aree periurbane con le attività agricole e a individuare gli ambiti territoriali in cui insediare impianti di produzione di energia rinnovabile. In relazione sono presenti indirizzi relativi a tale argomento. (art. 25 delle NTA) Aree di Agricoltura Mista a Naturalità diffusa Nell’ambito delle aree di agricoltura mista a naturalità diffusa i Comuni, in sede di PRC, individuano azioni volte a: a. orientare le trasformazioni verso il mantenimento o accrescimento della complessità e diversità degli ecosistemi rurali e naturali;

b. valorizzare il ruolo dell’agricoltura e conservare il paesaggio agrario in quanto valore aggiunto delle produzioni agricole tipiche e di qualità;

c. limitare le sistemazioni agrarie che comportino rimodellazioni del terreno dalle quali risulti sensibilmente alterato il carattere identitario dei luoghi;

d. garantire, attraverso adeguate scelte localizzative, la compatibilità degli interventi di agricoltura intensiva con quelli relativi all’agricoltura specializzata biologica.

In relazione sono presenti indirizzi relativi a tale argomento. (art. 26 delle NTA) Aree ad elevata utilizzazione agricola (Terre fertili) Il PTCP demanda ai Comuni in sede di PRC di individuare azioni volte a limitare la trasformazione delle zone agricole al fine di garantire la conservazione e lo sviluppo dell’agricoltura e della zootecnia, nonché il mantenimento delle diverse componenti del paesaggio agrario in esse presenti. In relazione sono presenti indirizzi relativi a tale argomento.

TITOLO IV – PREVENZIONE INQUINAMENTO (art.27 NTA) Agenti fisici L’articolo pone delle direttive specifiche in merito a: Inquinamento acustico; Inquinamento luminoso; Emissioni elettromagnetiche; Tutela da Radon.

(art. 28 delle NTA) La risorsa Aria DIRETTIVE: I Comuni, nei PRC, devono prevedere in particolare che: le diverse scelte localizzative sul territorio minimizzino l’incremento della mobilità di persone e merci e che le aree interessate da nuove localizzazioni siano facilmente raggiungibili con il trasporto pubblico con, le piste ciclabili e con i percorsi pedonali. Il PTCP indica quale indirizzo (in relazione) la possibilità da parte dei Comuni di incentivare e promuovere iniziative volte all’utilizzo delle migliori tecnologie disponibili (BAT).

(art. 29 delle NTA) La risorsa Acqua Il P.T.C.P. tutela le condizioni che garantiscono la riproducibilità della risorsa acqua per le generazioni attuali e future, nella sua duplice articolazione di acque sotterranee e acque superficiali.

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La relazione tratta delle acque superficiali, delle zone di ricarica della falda, delle misure per la tutela quantitativa della falda e la geotermia; sono forniti anche gli indirizzi per la realizzazione di nuovi pozzi, per i nuovi progetti riguardanti la depurazione delle acque. Le norme tecniche dettagliano direttive di carattere generale e specifiche per zone di ricarica della falda, delle misure per la tutela quantitativa della falda e la geotermia. Per la geotermia il PTCP pone una prescrizione che vieta l’installazione di impianti di scambio termico chiuso ed aperto sino alla approvazione di appositi regolamenti provinciali. Le misure di salvaguardia trovano applicazione nei limiti di un anno dall’adozione del presente Piano.

(art. 30 delle NTA) La risorsa Suolo L’articolo detta direttive affinchè la pianificazione comunale consideri le risultanze della procedura di analisi di rischio e, nel caso di cambiamento di destinazione d’uso, sia effettuata una indagine ambientale affinchè sia verificata la soglia di contaminazione. (art. 31 delle NTA) Rifiuti Il PTCP rinvia al Piano Provinciale di gestione dei rifiuti urbani (art. 8 LR 3/2000), al Piano Regionale di gestione dei rifiuti urbani (art. 10 LR 3/2000) e al Piano Regionale di gestione dei rifiuti speciali, anche pericolosi (art. 11 LR 3/2000). (art. 32 delle NTA) Risorse energetiche Vengono assunti a livello provinciale gli impegni di cui all’accordo europeo “20-20-20”sottoscritto dall’Italia per la lotta ai cambiamenti climatici (secondo cui entro il 2020 tutti i Paesi membri devono ridurre del 20% le emissioni di CO2 del 1990, aumentare al 20% il contributo delle rinnovabili al fabbisogno energetico, ridurre del 20% i consumi energetici). Il PTCP in relazione riporta indirizzi energetici provinciali accomunati a criteri e possibili azioni. L’articolo dettaglia direttive specifiche per tale argomento.

TITOLO V - RISCHIO INCIDENTE RILEVANTE (art. 33 delle NTA) Aree a rischio di incidente rilevante Il PTCP, in considerazione dei contenuti del PPE, persegue l’obiettivo della tutela del territorio in relazione alla presenza di stabilimenti a rischio di incidente rilevante, di cui alla normativa vigente in materia. Il PTCP individua nella Tav. 2 (Carta delle fragilità) le aziende (graficamente non rappresentabili le aree) a rischio di incidente rilevante. L’articolo pone direttive per la pianificazione comunale in merito alla ricognizione delle aree di rischio e la ricollocazione degli impianti. Pone anche una prescrizione per la concessione e autorizzazione per gli interventi.

TITOLO VI – VINCOLI (art. 34 delle NTA) Vincoli territoriali previsti da disposizione di legge Nella tav. 1 sono riportati i vincoli e gli ambiti dei piani di livello superiore, sotto elencati a cui si attengono i Comuni in sede di pianificazione. Tali indicazioni cartografiche del PTCP sono ricognitive e ciascun tipo di vincolo e piano trova la propria individuazione e disciplina nei corrispondenti atti istitutivi. L’articolo tratta anche gli usi civici e pone direttive di ordine cartografico.

TITOLO VII - RISORSE NATURALI

(art. 35 delle NTA) Risorse naturali Il P.T.R.C. 91 individua gli ambiti per l'istituzione di parchi e riserve naturali regionali ai sensi della L.R. 16.8.1984, n. 40. Individua inoltre le aree di tutela paesaggistica di interesse regionale soggette a competenza degli Enti locali. Il territorio provinciale è caratterizzato dalla presenza di numerose aree di interesse ambientale; Il PTCP, nel fare proprie le disposizioni della pianificazione sovraordinata e per dare applicazione alle vigenti normative, definisce i seguenti obiettivi generali da perseguire in riferimento a dette aree:

- favorire la tutela e il rafforzamento della biodiversità; - integrare le aree nel sistema reticolare ambientale.

La relazione del PTCP effettua la ricognizione degli ambiti del PTRC, definisce le azioni di Piano e le progettualità poste in essere dalla Provincia di Vicenza.

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La norma specifica le azioni che la Provincia di Vicenza intende promuovere con i Comuni sia per gli ambiti naturalistici di livello regionale sia per le zone umide naturali. Vengono dettagliate le direttive sia di tipo generale sia per i corsi d’acqua e specchi lacuali, per i corsi d’acqua navigabili e le aree umide di origine antropica. (art. 36 delle NTA) Risorgive Il PTCP dispone che tutte le risorgive presenti all’interno della Provincia di Vicenza sono di interesse provinciale. La Relazione tratta la fascia delle risorgive, gli ambienti di risorgiva e definisce l’Indice di Funzionalià della Risorgiva (IFR). Il Piano provinciale al fine della tutela della risorsa idrica, ha classificato in tre zone l’ambito di risorgiva e le aree circostanti. Le Norme Tecniche dettagliano le prescrizioni per le emergenze puntiformi ed emergenze diffuse, per la fascia di protezione primaria e per quella di protezione secondaria, definendo anche una serie di direttive da seguire nella pianificazione comunale. Gli ambiti di risorgiva sono anche parte della rete ecologica provinciale e trovano trattazione anche nel relativo allegato. (art. 37 delle NTA) Il sistema delle aree verdi periurbane Il PTCP individua direttamente il sistema delle aree verdi periurbane a servizio del sistema insediativo centrale di Vicenza e dei comuni di cintura. Tra le iniziative già in atto, da valorizzare nell’ambito di questo sistema, si segnalano:

- ad Ovest della città il progetto di riqualificazione fluviale del fiume Retrone; - ad Est l’ambito del territorio comunale di Torri di Quartesolo attraversato dal fiume Tesina; - a Nord l’ambito delle sorgenti del Bacchiglione; - a Sud l’ambito dell’ex cava di S. Rocco e lago di Fimon.

I Comuni interessati dal sistema di aree verdi periurbane a servizio del sistema insediativo centrale di Vicenza e dei comuni di cintura individuano azioni volte a sviluppare un reticolo connettivo di percorsi ciclopedonali, per incentivarne la fruizione, per favorire in particolare le relazioni tra le aree verdi stesse ed il capoluogo.

TITOLO VIII – CORRIDOI ECOLOGICI

(Art. 38 NTA) Salvaguardia e sviluppo della Rete ecologica – Rete Natura 2000 Il PTCP sviluppa la rete di connessione principalmente lungo la rete idrografica, prevedendo collegamenti trasversali mediante l’individuazione di elementi che garantiscono continuità spaziale e funzionale. La struttura della rete ecologica di livello provinciale è identificata nella tav. 3 che indica anche gli elementi della Rete Ecologica Regionale. La Relazione tratta sia la rete ecologica di area vasta che la rete ecologica di livello provinciale; l’allegato approfondisce ed esplica la descrizione del processo di pianificazione del sistema ecorelazionale (obiettivi, metodologia, struttura della Rete Ecologica, indirizzi per la realizzazione della rete). Le norme tecniche dettagliano elementi costitutivi e le direttive generali e quelle specifiche per la rete ecologica provinciale e locale.

(Art. 39 NTA) Direttive per i Geositi, le Grotte e le Sorgenti Il PTCP prevede di interesse provinciale i geositi, le cavità naturali e le sorgenti, che vengono indicati sia nella tavola 3 sia in relazione. I Comuni, in sede di pianificazione urbanistica, dovranno effettuare approfondita ricognizione dei loro ambiti al fine di localizzarli con precisione ed eventualmente di individuare quelli non direttamente rilevati dal PTCP, distinguendo quelli già interessati da urbanizzazioni e/o situazioni di degrado, indicandone il livello di importanza e disponendone misure cautelative ed apposita normativa di tutela.

TITOLO IX - BENI CULTURALI

(Art. 40 NTA) Sistemi tematici dei beni culturali e degli ambiti paesaggistici di interesse provinciale La Provincia di Vicenza nel PTCP individua i sistemi tematici dei beni culturali e degli ambiti paesaggistici di interesse provinciale di seguito riportati: a. il sistema dei beni archeologici di interesse provinciale;

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b. il sistema dei centri storici; c. manufatti dell’archeologia industriale; d. il sistema delle ville venete; e. sistema dei complessi ed edifici di pregio architettonico di interesse provinciale e le relative pertinenze; f. areali con sistemazioni agrarie di pregio paesaggistico; g. sistema delle strade storiche; h. sistema dei grandi alberi; i. altri beni storico-culturali; j. ambiti di interesse naturalistico e paesaggistico da tutelare e valorizzare; k. atlante del patrimonio culturale, architettonico, archeologico e paesaggistico della Provincia di Vicenza. L’articolo prevede una direttiva generale che vale per tutti i sistemi.

(Art. 41 NTA) Sistema dei beni archeologici di interesse provinciale L'articolo esplicita le componenti del Sistema e pone delle direttive per i siti a rischio archeologico e per gli agrocenturiati. (Art. 42 NTA) Sistema dei Centri Storici L’articolo esplicita le componenti del Sistema suddividendo i centri storici in: -Centri Storici di grande interesse, che conservano in buona parte il tessuto storico urbano ed architettonico. -Centri Storici di medio interesse, che conservano solo in parte il tessuto storico urbano ed architettonico e tuttavia mantengono una identità storica peculiare. -Aggregazioni ed elementi dell’Architettura ed urbanistica del ‘900 (Città fabbrica Schio e Valdagno). Pone inoltre direttive specifiche sia per i centri storici sia per le aggregazioni ed elementi dell’Architettura ed urbanistica del ‘900, sopra citati. (Art. 43 NTA) Manufatti dell’archeologia industriale Il PTCP individua nella tavola n. 5 i principali manufatti dell’archeologia industriale. I Comuni, in sede di pianificazione, adottano misure volte alla conservazione e valorizzazione, al recupero e all’eventuale riuso, purché compatibile, degli immobili appartenenti a tale categoria.

(Art. 44 NTA) Il sistema delle Ville Venete Il PTCP riconosce un interesse provinciale alle ville venete risultanti dal catalogo IRVV 2005. Nella suddetta individuazione sono evidenziati i manufatti oggetto della tutela di cui al D.L.vo 42/2004 (ex Legge 1089/1939). Viene effettuata la seguente distinzione tra le ville venete:

a. LE VILLE VENETE DI INTERESSE PROVINCIALE b. LE VILLE VENETE DI PARTICOLARE INTERESSE PROVINCIALE c. LE VILLE DEL PALLADIO

(Art. 45 NTA) Le Ville venete di interesse provinciale I Comuni, nei loro atti di pianificazione, individueranno, in riferimento a ciascuna Villa veneta, alla sua peculiarità e alle caratteristiche del suo inserimento nel tessuto urbano e paesaggistico, il contesto figurativo da valorizzare con idonee norme attuative, in aderenza alle direttive del PTCP. L’articolo pone direttive per le ville e per i contesti figurativi e prescrizioni per gli interventi fino all’adeguamento al PTCP.

(Art. 46 NTA) Le Ville venete di particolare interesse provinciale Tra le Ville Venete risultanti dal catalogo “La Provincia di Vicenza”, pubblicato dall’Istituto Regionale per le Ville Venete, è riconosciuto un particolare interesse alle 138 Ville di cui agli allegati A. La normativa dispone direttive per il recepimento dei contesti figurativi e dei coni visuali da parte dei Comuni. I Comune dovranno attuare le direttive provinciali prevedendo apposita disciplina all’interno dei contesti. E’ stabilita anche una prescrizione per gli interventi fino all’adeguamento al PTCP, ai fini della tutela delle pertinenze e dei contesti stessi. (Art. 47 NTA) Le Ville del Palladio Tra le Ville Venete di particolare interesse provinciale, sono individuate 16 Ville del Palladio riconosciute come patrimonio universale da parte dell’Unesco (n. Protocollo 712 bis), indicate nell’allegato B alle presenti Norme che ne individua e delimita i contesti figurativi e i coni visuali. Tali Ville sono oggetto di Progetto strategico “le Ville di Andrea Palladio”, avviato dalla Regione Veneto ai sensi dell’art. 26 della LR 11/2004. L’articolo rimanda alla normativa precedente la disciplina da attuarsi per queste particolari ville.

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(Art. 48 NTA) Coni Visuali del sistema delle ville venete La tutela del cono visuale, inserito nel contesto figurativo, si estende fino alla prima quinta architettonico – edilizia o naturalistica a chiusura dello stesso compresa nel contesto figurativo. I Comuni, nell’ambito del PRC, verificano le individuazioni dei coni visuali (come risultano dagli allegati tecnici al presente piano) ed individuano eventuali altri coni visuali a tutela del paesaggio. (Art. 49 NTA) Sistema dei complessi ed edifici di pregio architettonico di interesse provinciale e le relative

pertinenze Il PTCP individua nella TAV N.5 i manufatti vari di interesse storico e disponendone una direttiva generale. I manufatti di interesse storico culturale provinciale sono i seguenti:

a. Sistema dei Centri di Spiritualità e dei Grandi Edifici Monastici ; b. Sistema delle Città Murate, dei Manufatti Difensivi e Siti Fortificati; c. Luoghi ed elementi della Grande Guerra; d. Sistema Museale; e. Sistema delle Stazioni Ferroviarie Storiche e Architettura del Novecento.

(Art. 50 NTA) Centri di spiritualità e dei grandi edifici monastici Il P.T.C.P. individua nella tavola n. 5 i principali santuari e manufatti di culto. I Comuni devono provvedere a salvaguardare le aree storicamente adibite a “sagrato” quali spazi riservati al culto, ai sacramenti ed alle funzioni connesse, anche vietando il traffico veicolare e l’accesso motorizzato e in genere evitando nuove edificazioni invasive estranee all’utilizzo sociale e pastorale delle strutture di culto, ed istituendo idonee zone di rispetto, dettando norme analoghe a quanto previsto per le Ville Venete. (Art. 51 NTA) Città murate, manufatti difensivi e siti fortificati Il P.T.C.P. individua nella tavola n. 5 i principali siti fortificati e stabilisce che i Comuni, in sede di pianificazione, prevedono per le Città Murate analoghi criteri di individuazione e tutela dei Centri Storici di Notevole Importanza mentre per i manufatti difensivi e siti fortificati promuovono preliminarmente lo studio storico degli stessi e delle pertinenze coperte e scoperte al fine di individuare e tutelare il contesto ambientale di pertinenza e i contesti figurativi di pregio. I Comuni devono altresì tutelare le preesistenze medievali e neomedievali di pregio mediante conservazione degli apparati tipologici e costruttivi coperti e scoperti e disciplinano gli interventi presso gli apparati costruttivi sovrapposti nelle epoche successive definendo ambiti da conservare e da trasformare; tutelano i contesti ambientali e figurativi di pertinenza diretta e indiretta. (Art. 52 NTA) Luoghi identitari della patria e della grande guerra Il P.T.C.P. individua nella tavola n. 5 gli Ambiti prioritari di intervento del “Progetto di Tutela del Patrimonio Storico della Prima Guerra Mondiale sul territorio degli altipiani vicentini” di cui alla Legge n.78 del 7 marzo 2001. Tali ambiti sono particolarmente interessati dalla presenza dei resti materiali delle opere realizzate durante la Prima Guerra Mondiale. Il progetto, redatto con finanziamento della Provincia ed elaborato dal coordinamento operativo delle Comunità Montane dei Sette Comuni (ente capofila), Agno-Chiampo, Alto Astico-Posina, Leogra Timonchio e della Provincia di Vicenza, fornisce un insieme coordinato di strumenti operativi, di tecnologie e metodi innovativi, utili per rendere più efficace la politica di valorizzazione del territorio. In tal modo si vuole dare risposta alla pressante domanda di quelle forme di turismo culturale di qualità sempre più interessate ad una fruizione intelligente delle zone teatro degli avvenimenti bellici del primo conflitto mondiale. (Art. 53 NTA) Musei Il PTCP individua nella tavola n. 5 i musei della tradizione provinciale di interesse regionale comprendente Musei della Grande Guerra, Archeologici, Etnografici / Antropologici, Naturalistici, Storici ed Arte, Tecnico Scientifici, e Territoriali. Sulla base di tale rete museale i Comuni costruiscono organici progetti di valorizzazione urbana e territoriale in collegamento con gli altri beni architettonici e ambientali. (Art. 54 NTA) Stazioni ferroviarie storiche e di pregio architettonico di interesse provinciale e architettura del

novecento Il PTCP prevede una ricognizione dei percorsi delle linee ferroviarie storiche dismesse del territorio provinciale realizzate nella metà dell’800 e in funzione fino al secondo dopoguerra, esplicitate nell’ allegato E. Esse costituivano il sistema portante delle rete dei trasporti su cui si è fondata l’industrializzazione nella seconda metà dell’800 dell’alto vicentino legata alle attività industriali dei Rossi a Schio e dei Marzotto a Valdagno. Tutti i percorsi sono dotati di stazioni nei centri abitati, e di caselli utilizzati per la sorveglianza e manutenzione, che costituiscono manufatti di interesse storico oggetto di specifico censimento da parte del Ptcp al fine di tutelarne l’integrità.

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I tracciati hanno una importate valenza storica e ambientale al fine di promuovere la mobilità ciclipedonale ed il turismo legato all’archeologia industriale, che assumono una particolare valenza paesaggistica e ambientale che il Ptcp si prefigge di tutelare nella loro integrità, promuovendone così il recupero ed utilizzo. Nella tav 5 è rappresentato il sottosistema delle stazioni ferroviarie storiche e di pregio architettonico di interesse provinciale. - Architettura del Novecento Il pericolo di rapida distruzione del patrimonio culturale del secolo scorso, ha indotto la Regione Veneto nel PTRC ad effettuare una prima ricognizione speditiva delle opere di Terragni, Scarpa, Nervi, Gellner, Gardella, Stirling, Michelucci, Samonà, Bonfanti ecc. che costituiscono una vera e propria rete di capolavori della contemporaneità. Ma va riconosciuto altresì un patrimonio diffuso dell’ingegno di tanti autori che attendono un vaglio critico più attento ai valori dell’architettura contemporanea. Per le architetture del Novecento si richiama l’elenco degli edifici, manufatti e dei sistemi di edifici rappresentativi della produzione architettonica del Novecento di cui all’allegato A delle NA del PTRC. I Comuni in sede di redazione dei propri strumenti di pianificazione provvedono ad implementare l’elenco mediante la concertazione con Provincia e Regione nonché ad attivare specifiche e differenziate politiche locali di salvaguardia e valorizzazione. Si richiamano le norme di salvaguardia del PTRC adottato. (Art. 55 NTA) Areali con sistemazioni agrarie di pregio paesaggistico Il PTCP individua nella tavola n. 5 in maniera puntuale le sistemazione agrarie di pregio paesaggistico che sono costituiti dai seguenti tematismi: - terrazzamenti; - ulivi e ciliegi; - prati umidi, marcite e piantate; - prati stabili (fonte ARPAV: ammessi a finanziamento regionale). Il PTCP stabilisce che i Comuni devono individuare azioni volte principalmente al recupero e alla valorizzazione di tutti gli elementi morfologici territoriali che caratterizzano il paesaggio rurale. (Art. 56 NTA) Sistema delle strade storiche Il PTCP stabilisce che i Comuni, in sede di pianificazione, devono promuovere la conservazione delle caratteristiche della viabilità di impianto storico, favorire la tutela e la valenza paesaggistica della viabilità minore, anche di tipo rurale, nei contesti di particolare pregio ambientale, salvaguardare gli elementi di valore storico testimoniale comunque connessi alla rete viaria storica, valorizzare tracciati storici e delle opere e manufatti pertinenziali. Per tali complessi di pregio i Comuni prevedono la conservazione dei coni ottici privilegiati e delle vedute panoramiche. (Art 57 NTA) Sistema dei grandi alberi I Comuni, in sede di PRC, integrano l’elenco del PTCP (All. C) individuando altri Grandi Alberi presenti nel territorio comunale e stabiliscono apposite misure per la tutela, il ripristino e la valorizzazione degli assetti vegetazionali arboreo-arbustivi presenti e dei sistemi ecologici in essi localizzati. In particolare i Comuni dettano misure specifiche per la tutela e la conservazione dei grandi alberi dell’elenco e dei grandi alberi monumentali di cui alla LR 20/2002 , vietando tutti gli interventi che possano comprometterne l’integrità. In caso di lavori relativi al sottosuolo stradale o di manutenzione dei corsi d’acqua i Comuni provvedono, in particolare, a non compromettere l’apparato radicale dei Grandi Alberi. La Provincia di Vicenza, con motivata richiesta ai sensi dell’art. 14 del D.L.vo 42/2004, propone alla Soprintendenza l’avvio del procedimento per la dichiarazione dell'interesse culturale di particolari contesti ambientali dei Grandi Alberi." (Art 58 NTA) Altri Beni Storico-Culturali Al fine di tutelare e valorizzazione beni di pregio storico – culturale, non vincolati o non individuati dal PTCP, i Comuni, in sede di pianificazione, provvedono alla loro individuazione e tutela. (Art 59 NTA) Ambiti di interesse naturalistico e paesaggistico da tutelare e valorizzare La Provincia, in ottemperanza agli Atti di Indirizzo di cui alla DGR 3178 del 8/10/2004, individua nella tavola n. 5 gli “Ambiti di interesse paesaggistico da tutelare e valorizzare”. Per queste aree, il PTCP prevede che i Comuni, in sede di pianificazione, garantiscano una puntuale analisi storico-ambientale dei siti e ricerchino soluzioni volte alla tutela e conservazione del paesaggio e dei manufatti di interesse storico ambientale presenti, adottando anche strumenti operativi di riqualificazione ambientale.

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(Art 60 NTA) Atlante del patrimonio culturale, architettonico, archeologico e paesaggistico della Provincia di

Vicenza Con l’introduzione della legge 431/1985 (legge Galasso) e della L.R. 9/86 al primo PTRC, adottato nel 1986 e approvato il 13.12.1991, è stata conferita la caratteristica di “piano urbanistico-territoriale con specifica considerazione dei valori paesaggistici e ambientali”, grazie a un insieme organico di norme (dall’ articolo 19 sino all’articolo 36) corredate da specifici elaborati cartografici. La Provincia di Vicenza nel PTCP, ha recepito le indicazioni del PTRC ‘91, anche al fine di integrare le indicazioni date dall’art. 72 del PTRC adottato nel 2009, per la disciplina degli ambiti di valore archeologico e naturalistico-ambientale, per i quali non sono ancora stati attuati i piani di area. L’Atlante del patrimonio culturale, architettonico, archeologico e paesaggistico della Provincia di Vicenza (allegato D), coerentemente, è stato impostato suddividendo il territorio sulla base degli ambiti paesaggistici dell’Atlante Ricognitivo degli Ambiti di Paesaggio del nuovo PTRC. Questo documento restituisce i beni paesaggistici e culturali presenti nel territorio della Provincia di Vicenza, individuando puntualmente ed elencando per comune sia gli elementi già soggetti a tutela mediante gli articoli 10 (ex L. 1089/1939), 136 (ex L. 1497/1939) e 142 (ex L. 431/1985) del D. Lgs. N. 42/2004, ma anche tutte le numerose emergenze che non rientrano in tale regime di tutela. L’Atlante riporta inoltre gli obiettivi e indirizzi di qualità paesaggistica per ciascun ambito stabiliti dal PTRC, che hanno valore non prescrittivo ma di indirizzo, per il soddisfacimento dei quali il PTCP prevede che i Comuni individuino azioni specifiche.

TITOLO X - SISTEMA INFRASTRUTTURALE E DELLE RETI DI COMUNICAZIONE

(Art 61 NTA) Individuazione delle linee di sviluppo degli insediamenti Il P.T.C.P. definisce i criteri utili ad individuare le principali linee di sviluppo degli insediamenti, in considerazione delle specifiche peculiarità del territorio, degli elementi che emergono dall’analisi del patrimonio socio-economico e delle dinamiche territoriali. In via generale il P.T.C.P. orienta le scelte progettuali dei piani comunali verso il recupero, il riuso, la rifunzionalizzazione di aree già edificate, il completamento edilizio, la rimarginatura e rimodellamento degli insediamenti, allo scopo di preservare gli spazi aperti incentivandone la valorizzazione dal punto di vista agricolo-produttivo, ambientale e turistico-fruitivo. Ambienti insediativi Gli ambienti insediativi a “geometria variabile” - inizialmente proposti dal Documento Preliminare -, pur non risultando vincolanti sotto il profilo amministrativo, costituiscono comunque un utile riferimento dal punto di vista della pianificazione, in quanto permettono di formulare indirizzi per lo sviluppo misurati sulle specifiche caratteristiche e dinamiche del territorio. Gli otto Ambienti insediativi definiti dal PTCP sono i seguenti:

1-“AREA URBANA CENTRALE. VICENZA E I COMUNI DI CINTURA”. Comprende i comuni di: Bolzano Vicentino, Caldogno, Camisano Vicentino, Costabissara, Dueville, Gambugliano, Grisignano di Zocco, Grumolo delle Abbadesse, Monteviale, Monticello Conte Otto, Quinto Vicentino, Torri di Quartesolo, Vicenza 2-“DIRETTRICE OVEST” Comprende i comuni di: Comedo Vicentino, Brogliano, Castelgomberto,Trissino, Montecchio Maggiore Sovizzo, Altavilla Vicentina, Creazzo, Zermeghedo , Montebello Vicentino, Brendola, Gambellara 3- “L'URBANIZZAZIONE RETICOLARE DEL BASSANESE” Comprende i comuni di: Bassano del Grappa, Cartigliano, Cassola, Marostica, Mason Vicentino, Molvena, Mussolente, Nove, Pianezze, Romano d'Ezzelino, Rosà, Rossano Veneto, Tezze sul Brenta 4-“CONURBAZIONE MULTICENTRICA DELL’ALTO VICENTINO” Comprende i comuni di: Arsiero, Breganze, Caltrano, Calvene, Carrè, Chiappano, Cogollo del Cengio, Fara Vicentino, Isola Vicentina, Laghi, Lastebasse, Lugo di Vicenza, Malo, Marano Vicentino, Monte di Malo, Montecchio Precalcino, Pedemonte, Piovene Rocchette, Posina, Recoaro Terme, Salcedo, San Vito di Leguzzano, Santorso, Sarcedo, Schio, Thiene, Tonezza del Cimone, Torrebelvicino, Valdagno, Valdastico, Valli del Pasubio, Velo d'Astico, Villaverla, Zanè, Zugliano. 5-“CONURBAZIONE LINEARE DELLA VAL CHIAMPO” Comprende i comuni di: Altissimo, Arzignano, Chiampo, Crespadoro, Montorso Vicentino, Nogarole Vicentino, San Pietro Mussolino. 6-“PIANURA IRRIGUA LA FASCIA DELLE RISORGIVE TRA VICENZA E BASSANO” Comprende i comuni di: Bressanvido, Sandrigo, Pozzoleone, Schiavon 7-“AREA BERICA”

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Comprende i comuni di: Agugliaro, Albettone, Alonte, Arcugnano, Asigliano Veneto, Barbarano Vicentino, Campiglia dei berici, Castegnero, Grancona, Longare, Lonigo, Montegalda, Montegaldella, Mossano, Nanto, Noventa Vicentina, Orgiano, Pojana Maggiore, San Germano dei Berici, Sarego, Sossano, Villaga, Zovencedo. 8-“ALTOPIANO DEI SETTE COMUNI E VALBRENTA” Comprende i comuni di: Asiago, Campolongo sul Brenta, Cismon del Grappa, Conco, Enego, Foza, Gallio, Lusiana, Pove del Grappa, Roana, Rotzo, San Nazario, Solagna, Valstagna.

I Comuni nell’individuazione delle linee di sviluppo degli insediamenti orientano la pianificazione in coerenza con gli indirizzi per gli ambienti insediativi, esplicitati in relazione.

(Art 62 NTA) Direttive per il dimensionamento residenziale In sede di PRC, i Comuni, nel rispetto della superficie agricola trasformabile (parametro SAU), dovranno valutare:

a. il fabbisogno edilizio arretrato, con riferimento alle reali situazioni di sovraffollamento, coabitazioni e condizioni abitative igieniche inadeguate e malsane; b. il fabbisogno edilizio insorgente stimato in relazione a:

i. ruolo del Comune nell’economia territoriale, nel “sistema locale del lavoro”, nel distretto industriale, nel sistema delle infrastrutture di trasporto, etc.;

ii. variazione quantitativa della popolazione (andamento demografico stimato); iii. variazione dei nuclei familiari; iv. flussi migratori; v. previsione di nuovi insediamenti produttivi sia secondari sia terziari e/o misti.

(Art 63 NTA) Sistema della mobilità Il PTCP definisce la rete di interesse provinciale per la mobilità delle persone e delle merci, gerarchizzata in livelli fra loro integrati che costituiscono il “sistema della mobilità La gerarchizzazione della rete ha lo scopo di definire i criteri di priorità nel fissare gli interventi per la programmazione di settore e ha valenza a carattere urbanistico . Il primo livello (rappresentato in tavola 4) identifica il sistema delle connessioni esistenti e di progetto d'area vasta Il secondo livello (rappresentato in tavola 4) identifica le principali infrastrutture di interesse provinciale e interprovinciale che costituiscono l’ossatura portante del sistema dei collegamenti sul quale si attesta e organizza la rete di distribuzione. Il terzo livello (rappresentato in tavola 4) identifica il sistema della mobilità di collegamento intercomunale di interesse provinciale a supporto delle attività e di valorizzazione dei sistemi economici locali e di collegamento con il secondo livello. Il PTCP nella tavola 5 identifica il sistema della mobilità lenta, orientato alla fruizione del patrimonio territoriale e ambientale con modalità leggere e lente e costituito da percorsi ciclabili, percorsi pedonali, tracciati storici, corridoi naturalistici e ippovie. La rete dei collegamenti ciclabili è così definita: 1. primo livello: rete piste ciclabili di collegamento interprovinciale con valenza regionale individuate dal PTRC. Il PTCP recepisce il progetto strategico“Via Ostiglia”. 2. secondo livello: piste ciclabili di collegamento intercomunale con valenza provinciale individuate dal PTCP; 3. assi ciclabili relazionali: la cui rappresentazione in cartografia non definisce un tracciato ma la necessità di creare il collegamento che dovrà essere definito in accordo con i Comuni interessati. La norma esplica il valore della rappresentazione cartografica di tale sistema ed una direttiva generale a tutela dei Siti Rete Natura 2000 o elemento della Rete Ecologica. (Art 64 NTA) Mobilità nella pianificazione comunale L’articolo detta direttive generali per la pianificazione comunale, per la mobilità lenta, per il recepimento di tracciati di progetto negli strumenti di pianificazione comunale, per la pianificazione degli insediamenti e per gli impianti di risalita.

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(Art 65 NTA) Sviluppo dei servizi telematici I Comuni promuovono azioni volte a migliorare la dotazione di servizi e reti tecnologiche, in particolare favorendo la diffusione di reti informatiche ad alta velocità, utilizzando sinergicamente tecnologie e reti a banda larga.

TITOLO XI - INSEDIAMENTI PRODUTTIVI E DEL TURISMO

Insediamenti produttivi La pianificazione strategica dei territori della produzione è uno dei temi forti del P.T.C.P., come definito a seguito della recente riforma urbanistica. L’analisi della dispersione insediativa e le valutazioni preliminari alla redazione del piano spingono ad ipotizzare che la domanda di nuove superfici produttive tenderà a diminuire. Pertanto, in coerenza con quanto previsto dalla Legge Regionale 11/04, si ritiene corretto supporre che non saranno più necessarie nuove aree produttive e che le nuove superfici saranno realizzate solo in ampliamento ad aree esistenti. La strategia che guida le azioni di piano, prevede di selezionare un numero limitato di aree produttive, da rendere estremamente attrattive per le attività imprenditoriali vitali e puntare ad una riqualificazione del territorio attraverso la riconversione delle aree non idonee definite non ampliabili. (Art 66 NTA) Direttive generali In applicazione dell’art. 22 della L.R. n. 11/04 e degli atti di indirizzo adottati dalla Giunta Regionale, il P.T.C.P. considera di interesse Provinciale l’intero sistema delle aree produttive articolandole in due gruppi: il primo individua le aree produttive ampliabili, il secondo individua le rimanenti, che non ammettono ulteriori ampliamenti. Le nuove superfici produttive debbono essere previste solamente in ampliamento ad aree esistenti, realizzate in continuità e aderenza ad esse. Le aree produttive ampliabili sono individuate nella Tavola 4 del P.T.C.P. Il PAT ed il PI, ciascuno per quanto di competenza, precisano i confini e gli ambiti delle aree produttive localizzate nel territorio comunale, disponendo per ciascuna di esse apposita disciplina urbanistica in conformità a quanto disposto dal PTCP. Per gli insediamenti produttivi presenti nel territorio non rilevati dal PTCP, lo strumento urbanistico comunale provvede ad individuarli . Per le aree produttive ampliabili e non ampliabili è prescritto che tutte le trasformazioni non devono pregiudicare il regolare deflusso delle acque, garantendo una adeguata permeabilità dei terreni, con particolare attenzione alle superfici scoperte adibite a parcheggio, aree di manovra, cortili interni o esterni di pertinenza dei fabbricati .

(Art 67 NTA) Aree produttive ampliabili Sono aree produttive ampliabili quelle rilevanti per ubicazione e collocazione rispetto alle reti infrastrutturali, la

cui espansione è da privilegiare in ragione del ridotto impatto ambientale. Per ogni area produttiva ampliabile è ammesso un ampliamento massimo del 10% della sua superficie produttiva

individuata dagli strumenti urbanistici vigenti alla data di adozione del presente piano. Per le aree per le quali sono stati adottati ampliamenti nel periodo dal 01.01.2007 alla data di adozione del presente piano, la percentuale del 10% va calcolata rispetto alla superficie originaria.

I P.A.T. e i P.A.T.I. individuano le aree produttive ampliabili e quelle non ampliabili, stabilendo il limite quantitativo massimo di espansione produttiva per ciascuna area produttiva come definito dal PTCP, sono fatte salve le previsioni dei PAT/PATI elaborati in copianificazione con la Provincia di Vicenza prima dell’adozione del presente piano .

È fatta salva la possibilità per i Comuni di proporre, nell’ambito di un Accordo Territoriale con la Provincia, anche nella forma della pianificazione concertata, aree ampliabili alternative, a condizione che siano garantiti gli stessi livelli di qualità ambientale delle aree individuate dal P.T.C.P.

L’articolo disciplina le condizioni a cui sono subordinate tutte le nuove realizzazioni e definisce la disciplina urbanistica di sviluppo e riqualificazione che i Comuni dovranno redigere in sede di pianificazione. (Art 68 NTA) Ampliamenti ulteriori L’articolo disciplina le condizioni e i casi attraverso cui è possibile derogare ai limiti posti dalla normativa di Piano allo scopo di ridurre il numero delle aree ampliabili o risolvere situazioni eccezionali di ditte già insediate.

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(Art 69 NTA) Accordi territoriali per l’ampliamento di aree produttive sovracomunali Sono aree produttive sovracomunali quelle che insistono sul territorio di due o più Comuni o sulle quali si concentrano le potenzialità di sviluppo di aree produttive di più comuni . L’Accordo territoriale relativo agli interventi nelle aree produttive sovracomunali, individuate tra le aree produttive ampliabili è promosso dalla Provincia o da altri enti interessati. (Art 70 NTA ) Perequazione territoriale delle risorse derivante dagli insediamenti produttivi sovracomunali

La Provincia promuove Accordi fra gli enti interessati intesi al generale obiettivo della perequazione e dell’equilibrio territoriale mediante la costituzione e gestione di un fondo di compensazione finanziato anche con le risorse derivanti ai Comuni dagli oneri di urbanizzazione e dall’ICI dei nuovi insediamenti produttivi, secondari e terziari, nonché con eventuali ulteriori risorse anche della Provincia, per la realizzazione di infrastrutture e servizi utili alle zone produttive. L’Accordo e la costituzione del fondo hanno lo scopo di ridistribuire fra i Comuni aderenti le risorse e gli oneri derivanti dai nuovi insediamenti di tipo produttivo, al fine di rendere indifferente, per quanto riguarda gli effetti sulla finanza dei Comuni, la localizzazione degli insediamenti stessi in determinati comuni piuttosto che altri, e in particolare di evitare le sperequazioni derivanti dalla tendenziale concentrazione dei nuovi insediamenti produttivi, commerciali e terziari nelle aree produttive sovracomunali. (Art 71 NTA) Direttive per le Aree produttive non ampliabili Sono quelle aree produttive facenti parte del sistema delle aree produttive provinciale che, per caratteristiche ambientali o viabilistiche, non sono considerate ampliabili e che, nel medio periodo, dovranno essere riqualificate. I Comuni, in sede di redazione dei PAT o PATI, svolgono un’analisi delle aree definite non ampliabili dal PTCP al fine di valutarle e classificarle rispetto alle seguenti definizioni: 1. Aree consolidate: Nelle aree produttive non ampliabili “consolidate” ciascun Comune può prevedere ampliamenti nel limite del 5% della superficie, purché tali previsioni siano rivolte a soddisfare esigenze di potenziamento e adeguamento delle aziende già insediate nella zona. In deroga al comma 3, con le modalità di cui all’art. 68, possono essere concessi ampliamenti ulteriori per le aree produttive non ampliabili “consolidate” nei casi previsti dall’art. 68, comma 1, lett. b) “trasferimento di attività produttive da zone improprie” e c) “aziende già insediate ed attive nel territorio che si trovano in situazioni eccezionali documentate e dimostrabili”. 2. Da riconvertire: Nelle aree produttive non ampliabili “da riconvertire” non sono possibili ampliamenti. La riqualificazione delle aree produttive non ampliabili “da riconvertire” è nel territorio Provinciale prioritaria rispetto all’urbanizzazione di nuove aree, secondo i criteri biffati dal presente articolo. (Art 72 NTA) Requisiti minimi gestione sostenibile dell’ area I requisiti minimi per la gestione sostenibile devono caratterizzare ciascuna area produttiva. Nel caso di aree sovracomunali, sono definiti nell’Accordo territoriale; nel caso di aree di rilievo comunale, sono definiti in dettaglio negli strumenti urbanistici comunali. (Art 73 NTA) I sistemi produttivi di rango regionale Il Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (tav. 5a – Sviluppo Economico Produttivo) individua i sistemi produttivi di rango regionale, costituiti da un insieme di elementi di elevata complessità e specializzazione. I Sistemi Produttivi di rango regionale sono: � - Territori urbani complessi Il PTRC individua la città di Vicenza come “territorio urbano complesso”, in quanto “ambito metropolitano caratterizzato dalla presenza di un insieme di aree produttive organizzate e dotate di un insieme di servizi rari

quali strutture logistiche, centri ricerca, sedi universitarie, reti informatiche e telematiche, strutture consortili

per lo smaltimento dei rifiuti, enti gestori organizzati, autorità portuali, assumendo, con i centri urbani di cui

fanno parte, il ruolo di elementi polarizzatori dei territori contermini”.

Il PTCP prevede inoltre specifiche direttive per la zona industriale ovest di Vicenza. � Territori geograficamente strutturati

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Il PTRC definisce sistemi geograficamente strutturati quelli costituiti da un insieme di funzioni e di segni morfologici che investono territori dalla struttura insediativo-produttiva con specifici caratteri del Veneto. Per il territorio vicentino: -Valle del Chiampo e Valle dell’Agno, caratterizzate dalla presenza di insediamenti localizzati nei fondovalle delle aree montane e pedemontane, con sviluppo prevalentemente lineare rispetto all’infrastruttura di accesso alla valle; -Alta pianura di Vicenza, caratterizzata da un insieme di aree produttive di piccole dimensioni diffuse in corrispondenza dei nodi e lungo le direttrici che ne costituiscono il sistema viabilistico - paesaggistico. � Piattaforme produttive complesse regionali Il PTRC definisce “piattaforme produttive complesse regionali” i territori interessati dalla presenza di aree produttive esistenti. Tali aree sono ricadenti nei territori di: - Schio, Thiene, Valdagno, Montebello. L’articolo detta direttive specifiche anche per questi due sistemi produttivi di rango regionale.

Commercio

(Art 74 NTA) Strutture della distribuzione commerciale Il P.T.C.P., in sintonia con i criteri stabiliti dal PTRC relativamente al riordino del sistema insediativo delle aree e gli impianti commerciali, indica i principi insediativi e i criteri di progettazione urbanistica, architettonica e paesaggistica. I Comuni disciplinano gli insediamenti commerciali esistenti e le eventuali nuove previsioni nei PRC, nel rispetto delle direttive generali e specifiche di cui al presente articolo. Vengono dettate direttive generali per le nuove aree a destinazione commerciale o per l’ampliamento delle aree commerciali esistenti. In relazione vengono forniti gli indirizzi di riferimento per le politiche provinciali e per i Comuni sia di carattere generale sia specifici per ogni ambiente insediativo. (Art 75 NTA) Commercio nei centri storici ed urbani Nei Centri storici e negli insediamenti urbani con struttura consolidata il PTCP dispone che il Comune: -incentiva l’organizzazione della rete dei punti vendita esistente; - riorganizza il sistema dell’accessibilità urbana, della sosta, della pedonalizzazione e dell’arredo; - promuove la rivitalizzazione dei centri storici, assumendo la rete dei servizi commerciali come fattore rilevante nelle politiche di valorizzazione urbana, favorendo l’efficienza, la modernizzazione e lo sviluppo della rete distributiva nonché l’evoluzione tecnologica dell’offerta, anche al fine del contenimento dei prezzi; -finalizza la possibilità insediativa di medie strutture di vendita per il potenziamento e l’integrazione di quelle esistenti o l’evoluzione e l’adeguamento degli esercizi di vicinato. (Art 76 NTA) Commercio nei comuni montani I Comuni montani, nell’ambito della pianificazione urbanistica individuano ambiti idonei all’insediamento di esercizi polifunzionali, prioritariamente nelle situazioni di maggiore disagio sul territorio. Nei PAT-PATI definiscono aree e strutture compatibili con l’insediamento di Farmers Market per la realizzazione di mercati riservati alla vendita diretta di prodotti dell’agricoltura locale da parte di imprenditori agricoli. (Art 77 NTA) Grandi strutture di vendita e parchi commerciali Le grandi strutture di vendita e i parchi commerciali sono consideratei di interesse provinciale . La localizzazione delle eventuali nuove grandi strutture di vendita e di parchi commerciali avviene esclusivamente nell’ambito della riqualificazione e riconversione delle aree produttive non ampliabili ben connesse alla viabilità di primo livello. Solamente a fronte di una dimostrata impossibilità di riutilizzare tali aree Vengono dettagliati i criteri per la compatibilità dell’eventuale localizzazione di nuove grandi strutture di vendita e di parchi commerciali . L’insediamento di nuove grandi strutture di vendita e di parchi commerciali nei territori sottoposti alla pianificazione concertata di cui all’ART. 93 - BASSANO E PRIMA CINTURA e nei comuni che si attestano

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sulla S.R. 11 fra Vicenza e Gambellara , nell’ottica di un giusto coordinamento delle scelte di vasta scala, avviene esclusivamente nell’ambito del PATI tematico coordinato dalla Provincia o di un accordo di programma con la Provincia ed i comuni limitrofi ai sensi dell’art. 7 della Legge Regionale 11/04. Non è previsto l’insediamento di nuove grandi strutture di vendita e di nuovi parchi commerciali negli ambiti “Altopiano dei Sette Comuni e Valbrenta” e “Pianura irrigua: la fascia delle risorgive tra Vicenza e Bassano”, fatto salvo quanto già disciplinato nello strumento urbanistico vigente e/o dai piani urbanistici attuativi approvati che prevedono strutture commerciali alla data di adozione del presente Piano. (Art 78 NTA) Sistemi commerciali complessi di rango regionale La Provincia evidenzia i sistemi produttivi di rango regionale indicati dall’art. 43 del PTRC adottato, dettagliando le direttive per: -L’area di Torri di Quartesolo Il PTRC 2009 la indica come “Sistema produttivo di rango regionale”, in quanto macro area collegata alla viabilità di primo livello, costituita da insediamenti produttivi con un’elevata concentrazione di strutture di vendita, che ospitano pluralità di destinazioni d’uso compatibili. Al fine di evitare una eccessiva frammentazione della rete commerciale, nonché di regolare in modo maggiormente efficiente i flussi di traffico indotti dall’insediamento delle strutture, è ammissibile l’insediamento di grandi strutture di vendita e di parchi commerciali , esclusivamente nell’ambito di un accordo territoriale con la provincia di Vicenza, a condizione che studi specifici verifichino la capacità reggente della rete viabilistica esistente e siano previsti interventi e forme di mitigazione atti a fluidificare il flusso di traffico. - Strade mercato Vicenza-Gambellara e SS47 Bassano-Cittadella I Comuni che si attestano sulle Strade mercato individuano azioni volte prioritariamente a riqualificare gli insediamenti delle medie e grandi strutture di vendita, cercando di sfruttare le potenzialità esistenti, recuperando e riqualificando le aree dismesse o sottoutilizzate per il miglioramento della qualità dei servizi territoriali. L’insediamento di grandi strutture di vendita e di parchi commerciali è subordinato ad un PATI tematico ai sensi dell’art. 16 della L.R. n. 11/2004, coordinato dalla Provincia o ad accordo di programma con la Provincia ed i comuni limitrofi ai sensi dell’art. 7 della Legge Regionale stessa. - Territorio urbano complesso di Vicenza (prescrizioni)

Per la città di Vicenza è prioritario il potenziamento del piccolo o medio commercio al dettaglio in area urbana e di centro storico e quindi non è ammesso l’insediamento di nuove grandi strutture di vendita e di nuovi parchi commerciali , fatto salvo quanto previsto dallo strumento urbanistico vigente al momento di adozione del presente piano; per le aree e gli interventi di comprovato interesse pubblico è possibile, mediante accordo con la Provincia e nel rispetto delle direttive di cui all’ art. 77, comma 2, punto c, insediare grandi strutture di vendita e parchi commerciali . Il PRC del Comune di Vicenza dovrà definire interventi coordinati finalizzati alla competitività dell’attività commerciale nel centro storico, quale luogo di aggregazione alternativo alla grande distribuzione e ai centri commerciali, attraverso la definizione all’interno degli strumenti urbanistici di specifiche Norme Tecniche volte al potenziamento della rete del commercio locale (prevedendo ad esempio: continuità dei fronti commerciali, percorsi di connessione privilegiati tra i parcheggi ed il centro storico, qualità degli spazi pubblici...). (Art 79 NTA) Disciplina delle attività produttive: turismo All'atto della programmazione e della definizione del PRC dovrà essere valutata dai Comuni l'offerta di attrezzature ricettive alberghiere e extra alberghiera mediante: -un’attenta ricognizione delle strutture ricettive esistenti individuando quali delle stesse siano ancora attive e quali eventualmente dimesse; -l'individuazione di aree appropriate e dimensionate alla effettiva e verificata esigenza di nuove strutture ricettive atte a potenziare l'offerta turistica locale, individuando anche opportuni strumenti, pure di carattere convenzionale o negoziale, idonei a garantire l’effettività dell’insediamento ricettivo e la sua continuità nel tempo;

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-la rilocalizzazione nelle aree di cui alla precedente lettera b) anche di quelle strutture presenti in altre zone territoriali comunali riconosciute inadeguate con previsione di istituti premiali dal punto di vista edilizio o urbanistico; -la ricognizione delle tipologie insediative consone alla realizzazione di insediamenti ricettivi atipici o innovativi quale l’ “albergo diffuso”.

TITOLO XII – TERRITORI MONTANI (Art 80 NTA) Il sistema delle montagne vicentine La Provincia di Vicenza, in base alle direttive del PTRC, recepisce Il progetto strategico “Dolomiti e Montagna Veneta”, le iniziative per realizzare la “regione degli Altipiani”e la “regione delle Colline” d’intesa con la Regione del Veneto e con le Province di Padova, Treviso e Verona. I Comuni in sede di PAT/PATI indicano ambiti territoriali, paesaggi e contesti edilizi meritevoli di salvaguardia, sostegno e valorizzazione. In coerenza con il PTRC, le città alpine di Asiago e Tonezza, adottano, mediante PAT, specifiche azioni per la tutela del patrimonio naturale e culturale nello spirito di uno sviluppo sostenibile dello spazio alpino. Il sistema delle montagne vicentino è trova un approfondimento nell’allegato “i territori di montagna”. (Art 81 NTA) Tutela e valorizzazione delle aree con edilizia rurale sparsa Il PTCP prevede che i Comuni in sede di PRC attuino il censimento ed la schedatura delle contrade diffuse sul territorio, definendo una normativa per il recupero e la valorizzazione, in considerazione dei principi della sostenibilità ambientale. (Art 82 NTA) Mobilità sostenibile Il PTCP prevede che i Comuni in sede di PRC prevedano una rete di percorsi ciclabili e pedonali in sede protetta per migliorare le interconnessioni tra i centri abitati maggiori e le contrade ottimizzando l’accessibilità ai servizi. Per le aree turistiche, i Comuni definiscono le zone a bassa intensità di traffico, nonché le isole pedonali atte a favorire l’accesso ed il soggiorno dei turisti, prevedendo adeguati spazi a parcheggio ai margini delle aree centrali. (Art 83 NTA) Gestione della risorsa forestale I Comuni in sede di PRC, qualora vengano effettuati interventi per la realizzazione di opere infrastrutturali tali da compromettere aree boschive devono, compatibilmente con la LR n. 52/1978 : -Prevedere rimboschimenti adeguati alle condizioni ecologiche e basati sullo sviluppo sostenibile. Tali interventi dovranno essere effettuati utilizzando specie arboree adatte ai rispettivi siti. -Individuare idonee misure compensative adeguate e commisurate agli interventi che comportano una riduzione della superficie forestale. (Art 84 NTA) Le Malghe Il PTCP prevede che i Comuni in sede di PRC censiscono le malghe presenti nel territorio, provvedono a dettare le misure idonee per la salvaguardia e il potenziamento della vocazione agricola di tali strutture. (Art 85 NTA) Rifugi e bivacchi Il PTCP promuove la valorizzazione della rete di rifugi e bivacchi avendo come obiettivo primario il miglioramento qualitativo della ricettività e fruibilità in ambiente montano. (Art 86 NTA)Tutela degli elementi naturalistici e paesaggistici I PTCP demanda ai Comuni in sede di PRC il rilievo delle componenti antropiche di pregio e la formulazione di norme di tutela specifiche. (Art 87 NTA) Promozione del turismo sostenibile I PTCP demanda ai Comuni in sede di PRC di censire le strutture ricettive esistenti per verificare efficienza e compatibilità ambientale valutando eventuali soluzioni per il recupero ed il cambio d’uso.

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TITOLO XIII – PIANIFICAZIONE COORDINATA

(Art 88 NTA) Direttiva per gli ambiti Complessi per la formazione dei PATI art. 16 LR 11/04 Il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale individua nella tavola 4 gli ambiti ed i temi da assoggettare ai sensi dell’articolo 16 della L.R. 11/2004 a PATI in cui, per caratteristiche urbanistiche, insediative, viabilistiche o ambientali, dovranno essere approfonditi gli interventi ed attuate le azioni di piano, attraverso delle pianificazioni intercomunali specifiche da attivare tramite accordi di copianificazione tra tutti gli enti interessati e l’Amministrazione Provinciale. Gli ambiti “complessi” per la formazione dei PATI costituiscono gli ambiti preferenziali per l’insediamento di servizi di livello sovra-comunale di interesse provinciale. La previsione di servizi di rilievo sovra-comunale di interesse provinciale costituisce criterio prioritario per la deroga del limite di cui alla lett. f) dell’art.13 della L.R. 23 aprile 2004 n. 11, ai sensi dell’art. 8 della L.R. 26 giugno 2008, n.4. Gli ambiti individuati dal P.T.C.P. sono i seguenti: -Territori interessati dalla Valdastico Sud. -Area Progetto Vi.Ver. -Vicenza ed il vicentino. -La policittà dell’alto vicentino con le centralità di Valdagno, Schio, Thiene. -Bassano e prima cintura. -La Multifunzionalità della Terra Berica. La relazione fornisce linee guida e gli obiettivi per lo sviluppo di ogni PATI tematico. La Provincia e i Comuni compresi in ciascun ambito complesso, a seguito della stipula dell’accordo di pianificazione di cui al comma 8 dell’art. 88 delle NT, e secondo le scelte ivi indicate, possono prevedere la realizzazione del PATI tematico per gruppi omogenei di comuni e/o per singoli tematismi specificati nell’accordo stesso . (Art 89 NTA) Territori interessati dalla Valdastico Sud Comprende in tutto o in parte i territori dei Comuni di: Agugliaro, Albettone, Barbarano Vicentino, Campiglia dei Berici, Castegnero, Grumolo delle Abbadesse, Longare, Montegalda, Montegaldella, Mossano, Nanto, Noventa Vicentina, Pojana Maggiore, Sossano, Torri di Quartesolo,Villaga. Il PATI tematico deve affrontare gli effetti causati dall’inserimento nel territorio dell’autostrada Valdastico Sud, che vanno studiati e gestiti in modo coordinato, al fine di definire le migliori soluzioni complessive e non solo puntuali. Il PATI, dovrà razionalizzare le possibili nuove logiche insediative che si manifesteranno a seguito della realizzazione dell'opera ed in particolare in corrispondenza dei punti di accesso (caselli) e/o dei tratti viari di raccordo con la rete esistente. In particolare, poiché la nuova infrastruttura costituirà un elemento di forte attrazione per le attività produttive e terziarie. Per il sistema naturalistico-ambientale, il PATI dovrà prevedere idonee misure di attenuazione degli impatti e riduzione delle interferenze con i corridoi ecologici, specialmente in corrispondenza degli attraversamenti di corsi d’acqua o a ridosso di formazioni vegetali rilevanti.

(Art 90 NTA) Area Progetto VIVER Comprende in tutto o in parte i territori dei Comuni di: Altavilla Vicentina, Arzignano, Brendola, Chiampo, Creazzo, Gambellara, Lonigo, Montebello Vicentino, Montecchio Maggiore, Montorso Vicentino, Sarego, Sovizzo, Vicenza, Zermeghedo. L’obiettivo cui ambisce il progetto è connettere Vicenza a Verona, ai suoi servizi di eccellenza e al corridoio I e, nel contempo, garantire a quest’area la funzione di “porta ovest”, efficiente ed eccellente, del sistema Veneto e della città estesa che seguirà l’asse della Superstrada Pedemontana Veneta. Il Progetto mira a rafforzare l’integrazione non solo del corridoio che collega i due capoluoghi, ma di concepire il corridoio V come articolato e capace di inanellare tutte le potenzialità del nord-est e di integrare sapientemente le occasioni di futuro. Il progetto propone infatti la riqualificazione urbana e paesaggistica della S.R. 11, una volta liberata dal traffico di attraversamento dirottato sul sistema delle tangenziali e sulla S.P. 34.

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Spetta alla Provincia la predisposizione del piano direttore per l’area interessata dal progetto Vi.Ver. che si attesta lungo l’asse della SR 11 (corridoio Vicenza-Gambellara) a supporto dei PAT/PATI dei Comuni che tenga conto:

a. del rapporto con la viabilità ed i flussi di traffico indotti anche dalle previsioni infrastrutturali di livello nazionale e la riorganizzazione complessiva delle sedi viarie e degli spazi privati a ridosso delle stesse;

b. dell’arricchimento e diversificazione delle funzioni ospitate; c. della dotazione di aree verdi; d. della ricostruzione di un paesaggio complessivo orientato alla qualità architettonica,urbanistica

e paesaggistica. Tale strumento è propedeutico alla definizione degli accordi previsti dalle presenti norme interessanti l’area della SR 11 nel tratto compreso fra Vicenza e Gambellara (Art 91 NTA) Vicenza ed il Vicentino Comprende in tutto o in parte i territori dei Comuni di: Bolzano Vicentino, Caldogno, Costabissara, Dueville, Monticello Conte Otto, Quinto Vicentino, Torri di Quartesolo, Vicenza. È un territorio che presenta fenomeni di forte trasformazione e al contempo una crisi del modello consolidato, dovuta in particolare al deficit di servizi e di infrastrutture. Nei comuni di cintura si riconosce un territorio in evoluzione, in particolare in direzione ovest-est si nota una tendenza alla saturazione degli spazi inedificati e una progressiva trasformazione delle attività verso settori del terziario. Il cuore urbano di Vicenza e la cintura, sono saldati fra loro da radiali ormai fortemente insediate, che si proiettano poi verso una seconda cintura, di cui sono oggi leggibili i primi segnali di integrazione nell’assetto funzionale del sistema urbano vicentino e, più oltre, verso il sistema urbano pedemontano, caratterizzato storicamente da presenze insediative di rilievo. o La città di Vicenza ha di fronte una sfida di enorme impegno e responsabilità. La possiamo riassumere in tre obiettivi strategici: - rafforzare il proprio rango metropolitano con autonoma progettazione e connettersi fortemente al Veneto, al Nordest e ai corridoi transeuropei; - diventare più città in un ambiente qualitativamente più sostenibile; - densificarsi per contrastare la dispersione insediativa e l’impressionante spreco di risorse ambientali e paesaggistiche non rinnovabili. Il PATI dovrà approfondire lo studio della mobilità a servizio delle zone industriali del Comune di Vicenza, verificare l’accessibilità dall’esterno del comune al centro storico, il collegamento tra i quartieri finitimi, e valutando anche i flussi di traffico indotti dalle trasformazioni su base comunale e provinciale connesse con gli interventi previsti dal PTCP della Provincia.

(Art 92 NTA) La Policittà dell’ Alto Vicentino con le centralità di Valdagno Thiene Schio Comprende in tutto o in parte i territori dei Comuni di: Carre', Cornedo Vicentino, Malo, Marano Vicentino, Monte di Malo, Piovene Rocchette, Recoaro Terme, Santorso, San Vito di Leguzzano, Sarcedo, Schio, Thiene, Torrebelvicino, Valdagno, Zane'. Il PTCP riconosce, quale polarità di rango sovracomunale di riferimento per la struttura della città estesa pedemontana, la policittà dell’Altovicentino, che fa riferimento ai tre centri principali di Schio, Thiene e Valdagno. Il PTCP impartisce delle direttive al PATI in merito a: la “policittà slow” - Il paesaggio e la natura - L’archeologia industriale- La mobilità e accessibilità (sistema anulare Vicenza, Thiene, Schio, Valdagno, Montecchio Maggiore) – Le Porte della Montagna. Per quanto riguarda infrastrutture scambiatrici tra trasporto pubblico e privato è previsto di individuare le stazioni come nodi intermodali della mobilità locale, valorizzando a Schio la funzione di stazione di testa dalla quale può essere garantito il collegamento con il territorio, e realizzando un parcheggio multipiano alla stazione di Thiene e di Valdagno; quest’ultimo come punto di interscambio per tutta la vallata dell’Agno.

(Art 93 NTA) Bassano e Prima Cintura

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Comprende in tutto o in parte i territori dei Comuni di: Bassano del Grappa, Cartigliano, Cassola, Marostica, Mason Vicentino, Molvena, Mussolente, Nove, Pianezze, Pove del Grappa, Pozzoleone, Romano d' Ezzelino, Rosà, Rossano Veneto, Schiavon, Tezze sul Brenta. Il PTCP fa propri gli obiettivi del Piano Strategico e della Mobilità (PisPum) intrapreso dal Comune di Bassano, che può costituire un’occasione importante per programmare lo sviluppo di un’area vasta attraverso il partenariato con altri

(Art 94 NTA) La multifunzionalità della Terra Berica Comprende in tutto o in parte i territori dei Comuni di: Agugliaro, Albettone, Alonte, Altavilla Vicentina, Arcugnano, Barbarano Vicentino, Brendola, Campiglia dei Berici, Castegnero, Grancona, Longare, Lonigo, Montebello Vicentino, Montecchio Maggiore, Mossano, Nanto, Orgiano, San Germano dei Berici, Sarego, Sossano, Vicenza, Villaga, Zovencedo. Il PTCP individua il PATI tematico di cui all’art. 16 della L.R. 11/2004 lo strumento per l’attuazione delle previsioni del Piano d’Area dei Monti Berici approvato dal Consiglio Regionale con delibera n. 31 del 9 luglio 2008.

TITOLO XIV – PAT SEMPLIFICATI

(Art 95 NTA) PAT semplificati Per i Comuni di Altissimo, Asigliano Veneto, Chiuppano, Conco, Fara Vicentino, Gambugliano, Montecchio Precalcino, Monteviale, Pojana Maggiore, Salcedo, San Pietro Mussolino, Schiavon che alla data di adozione del Documento preliminare hanno una popolazione inferiore ai 5.000 abitanti, il PAT può essere redatto in forma semplificata se formato in copianificazione con la Provincia. I PAT-PATI semplificati verranno realizzati solamente dopo l’efficacia dei relativi specifici atti regionali di indirizzo .

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QUADRO CONOSCITIVO - BANCA DATI ALFA-NUMERICA E VETTORIALE

RELAZIONE PREMESSA La Banca Dati Alfanumerica vettoriale del Quadro Conoscitivo, è riferita ai dati disponibili di livello provinciale. Il Quadro Conoscitivo è la base su cui è stato costruito il PTCP e rappresenta un elaborato importante per l’avanzamento della Provincia di Vicenza nella società dell’ informazione digitale in cui i dati territoriali diventano cruciali per le scelte strategiche della pianificazione. Tali dati saranno al servizio della collettività in una nuova forma di dialogo con i cittadini, del mondo dell’ impresa, dei professionisti e degli Ordini Professionali, degli Enti Locali. I dati vengono aggiornati ed integrati con le nuove informazioni, sia di fonte provinciale sia acquisite presso altri Enti, anche successivamente alla formazione del Piano in un processo di costante aggiornamento. CONTENUTI Il DVD presenta le seguenti cartelle: a_Cartografia : contenente le informazioni territoriali di base (livelli ctrn); b_Progetto : contenente una serie di files, costituenti gli elementi di progetto, in formato shape con i rispettivi xml di descrizione e le tavole del Piano ; c_QuadroConoscitivo : contenente i files consegnati alla Provincia di Vicenza dalla Regione Veneto e i dati di competenza provinciale richiesti, oltre che alcune cartelle aggiuntive che in seguito verranno descritte; d_RelazioniElaborati : contiene le cartelle delle relazioni con quella relativa alle banche dati collocata nella cartella d07_BancheDati. Sono presenti altri due files: Tabella di sintesi.pdf, che fornisce il dettaglio del contenuto di a_Cartografia; b_Progetto; c_QuadroConoscitivo; Legenda Tavole.pdf, che fornisce l’indicazione di quali files contenuti in b_Progetto, e c_QuadroConoscitivo sono stati utilizzati per la costruzione delle Tavole di Piano. E’ altresì presente una ulteriore cartella denominata “Banche_dati_VAS” che contiene i files utilizzati principalmente al fine della procedura di VAS. PERIODO TEMPORALE E MODALITÀ Sulla scorta delle novità introdotte dalla LR 11/2004 è iniziata la raccolta dei dati per la creazione del “Quadro Conoscitivo”; il primo Quadro Conoscitivo è riferibile al PTCP adottato nel dicembre 2006 e controdedotto nell’aprile 2007. Successivamente nel corso dell’anno 2008 è stato dato l’avvio della procedura di revisione del PTCP che ha interessato anche il Quadro Conoscitivo. La formazione del Quadro Conoscitivo è iniziata elaborando e sistematizzando i dati cartografici del Piano Territoriale Provinciale adottato nel 1998, aggiornando e informatizzando i relativi dati. E’ stata effettuata la raccolta e sistematizzazione delle informazioni disponibili dalle banche dati degli Uffici Provinciali, ed in particolare della banca dati utilizzata per la redazione del Piano Provinciale di Emergenza e relativo Programma Provinciale di Previsione e Prevenzione dei Rischi (approvato con Delibera di Consiglio Provinciale n. 18135/26 del 4 aprile 2007). L’ aggiornamento del Quadro Conoscitivo ha permesso di integrare le informazioni esitenti anche con parte di quelle derivanti dalle banche dati Comunali dei PAT/PATI, Regione del Veneto (in particolare il PTRC adottato) ed altri Enti e degli enti gestori di servizi, adattandole così alla scala di dettaglio provinciale. Nello specifico alcuni di questi dati, non essendo disponibili nel formato digitale previsto da parte del soggetto competente, o risultando insufficienti o incompleti, non sono stati inseriti nel quadro conoscitivo.

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TABELLA DI SINTESI Il file “Tabella di sintesi.pdf” indica le banche dati presenti ed utilizzate. Si evidenzia che per i dati obbligatori (ma non disponibili o non disponibili nel formato previsto) o quelli ritenuti utili per la redazione del PTCP, si è proceduto a creare la relativa risorsa informativa utilizzando i dati utilizzabili, ad esempio: Vincolo Monumentale (dati ricavati dal Piano Territoriale Provinciale adottato nel 1998, dalla Soprintendenza, dall’Istituto Regionale Ville Venete e dai Pat/Pati) Grandi alberi (pubblicazione del censimento del WWF, edita dalla Regione Veneto ) Centri storici (perimetrazioni ricavate dalle informazioni dei PAT/PATI e punti individuati dall’atlante dei Centri storici censiti dalla Regione Veneto); Per una agevole interpretazione delle banche dati utilizzate con codifica non corrispondente allo standard (atti indirizzo regionali) è stata indicata la possibile equiparazione con la risorsa informativa codificata e suddivisa in matrici. LEGENDA TAVOLE È stato creato il file “Legenda Tavole.pdf” per analizzare la costruzione delle tavole del piano, e che consente l’individuazione della risorsa informativa feature class (o della relativa tematizzazione) utilizzata per la creazione della rispettiva voce di legenda. CODIFICHE E STRUTTURA DEI DATI Sono presenti con codifica le classi indicate come obbligatorie dalla DGRV n. 397 del 26/2/2008, per le quali risulta disponibile la rispettiva risorsa informativa. Le risorse informative non indicate obbligatorie non sono state elaborate secondo le specifiche tecniche definite, ma mantenute come disponibili nei propri archivi o in quelli degli enti competenti che le hanno fornite.

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