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COSA VOGLIO FARE

#RegionaliPuglia Raffaele Piemontese

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COSA VOGLIO FARE Condivisione, scambio, accesso, collaborazione: 4 temi e 8 proposte tra loro intrecciate del segretario provinciale del Partito Democratico e candidato al Consiglio regionale della Puglia, Raffaele Piemontese, > Un grande piano per il completo rifacimento delle strade nei Monti Dauni > Un piano per la diffusione della banda ultra larga che privilegi le aree rurali e le aree interne del Gargano e dei Monti Dauni. > Legge regionale per la promozione di un sistema integrato di sicurezza urbana e territoriale. > Sicurezza nelle campagne (Rete servizi urbani nello spazio rurale). > Gestione integrata del trasporto urbano ed extraurbano. > Rete e gestione ciclo dei rifiuti. > Rete e gestione avanzata della rete dei beni culturali. > Rete e gestione dei servizi evoluti alla rete dell’Aree di sviluppo industriale.

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Cosa voglio fare

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Condivisione, scambio, accesso, collaborazione: sono la dimensione della nuova economia conseguenza della grande crisi mondiale. Si con-dividono risorse, si scambiano tempo e competenze, si facilita l’accesso a luoghi e saperi, si creano spazi e oc-casione di collaborazione per vivere meglio la propria vita.

[condivisione] [scambio] [accesso] [collaborazione]

noi

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Pensando a questa dimensione del nostro “noi”, mi ha molto colpito leggere i risultati dell’indice iHappy, diffuso via Internet dal Corriere della Sera. È nato dall’analisi del contenuto emotivo di 40 milioni di messaggi su Twitter raccolti quotidianamente nelle 110 provincie italiane. L’anno scorso, per la provincia di Foggia il giorno più felice è stato lunedì 27 ottobre. Cosa accadde quel giorno? Era uscita la notizia che Foggia era la città che sprecava meno acqua d’Italia. Noi, tutti insieme, siamo stati felici non per un affare privato, ma perché era-vamo campioni di risparmio della risorsa comune per eccellenza, quella che siamo pronti a scambiare offrendone un bicchiere a chiunque ce lo chieda, di cui condividiamo gli strumenti per tenerla pulita, a cui abbiamo libero accesso perché pubblica, che distribuiamo organizzando collaborazioni va-stissime: l’acqua.

[felicità][beni pubblici]

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Per preservare questa dimensione del “noi” io mi impegnerò nel Consiglio regionale della Puglia affinché si realizzino due cose semplici come l’acqua e che, tuttavia, come l’acqua hanno bisogno di lavoro, soldi e reti efficienti per poter davvero mantenere stretto il senso della comunità.

> Un piano per il completo rifacimento delle strade nei Monti Dauni

La complessiva diminuzione delle risorse economiche colpisce tutti e non è facile privilegiare un’area rispetto a un’altra. Ma, per i Monti Dauni, io penso che tutti i pugliesi debbano avvertire un obbligo in più: perché hanno impa-rato ad amarne le bellezze del paesaggio, perché conoscono l’unicità dei tanti paesi, perché hanno messo in cima alle loro preferenze il pane, le erbe e gli altri prodotti della terra che provengono da questa zona della provincia di Foggia e anche perché sta qui il più vasto giacimento di energie alter-native che fa spiccare la Puglia a livello nazionale. Nei Monti Dauni, grazie alle giovani generazioni che non vogliono andare via, si sta realizzando uno sforzo straordinario per rompere isolamento, marginalità e spopolamento.

[Monti Dauni]

Dei 258 Comuni pugliesi, 6 hanno popolazione inferiore a 1.000 abitanti e si concentrano quasi tutti nei Monti Dauni: Celle di San Vito, Volturara Appula, Faeto, Motta Montecorvino e Panni (il sesto è Isole Tremiti, con problemi non dissimili). Raccolgono solo lo 0,5% della popolazione di pertinenza. Più della metà dei Comuni pugliesi con popolazione compresa tra 1.000 e 5.000 abitanti (il 52,5% per la precisione) è localizzato nei Monti Dauni.

[piccoli Comuni]

Occorre progettare un grande piano quinquennale che arrivi al completo ri-facimento delle strade dei Monti Dauni, sfruttando le risorse del ciclo 2007-2013 che non sono state utilizzate e quelle del ciclo 2014-2020. La nuova programmazione chiede che siano integrati tra loro i cinque di-versi Fondi strutturali e di investimento europei (Fondo europeo di sviluppo

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regionale – FESR; Fondo sociale europeo – FES; Fondo di coesione – FC; Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale - FEASR; Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca - FEAMP). E lo stesso chiede un’agenda preci-sa, che è nata proprio sul nostro Subappennino, spinta dall’allora ministro Fabrizio Barca e dallo scrittore paesologo Franco Arminio: la Strategia na-zionale per le Aree interne (SNAI).

[aree interne][fondi europei]

Chiederò che il Partito Democratico in Consiglio regionale e il presidente della Regione, Michele Emiliano, diano impulso a uno studio specifico di “ingegneria finanziaria” affinché, accompagnando la vasta opera di restauro e riassetto del territorio cui ha dato impulso anche il Governo nazionale, si definisca un progetto straordinario di rifacimento della viabilità per spezza-re l’isolamento, sostenere gli sforzi che si stanno facendo in termini di va-lorizzazione del territorio e dei beni culturali, contrastare lo spopolamento, rendere pienamente accessibili i servizi dell’istruzione e della sanità.

[strade]

> Un ampliamento del piano per la diffusione della banda ultra larga

A partire dal 2008, all’interno dell’Agenda Digitale europea e nazionale, l’I-talia sta sviluppando un Piano nazionale per la capillare diffusione della banda larga per i collegamenti veloci Internet. Nel 2013 e nel 2014, Telecom Italia ha cablato le grandi città, tra cui Foggia. Un bando nazionale che ha coinvolto il Ministero dello Sviluppo economico e la Regione Puglia ha visto prevalere ancora l’offerta di Telecom Italia per proseguire la realizzazione di queste reti. Il bando Ministero-Regione chiedeva progetti che coinvolges-sero oltre 45 comuni pugliesi nei quali si prevedeva il raggiungimento di oltre 40 aree produttive (ASI e PiP), 539.00 unità immobiliari e 1.480.000 cittadini.

[Internet]

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Ovviamente, nell’intento di raggiungere entro l’anno prossimo gli obiettivi prefissati, sono state scelte città e aree più popolose e infrastrutturate per artigiani e imprese, con infrastrutture di trasporto a scala almeno regiona-le, università e centri di ricerca, strutture sanitarie, tribunali. Giusto, perché dobbiamo anzitutto mettere in grado il nostro tessuto produttivo di correre come gli altri, in Italia e soprattutto nel mondo. D’altronde questo è uno di quei fronti in cui la Puglia ha fatto passi enormi: al 31 dicembre 2012 eravamo gli ultimi in Italia per divario digitale. E la strategia al 2020 della Regione è, comunque, quella di arrivare al 100% della popolazione con copertura con banda larga ad almeno 2 Mbps.

[Agenda Digitale]

Perciò dobbiamo provare a rovesciare le prossime priorità e, considerando che il programma comunque coinvolgerà tutti, privilegiare le aree meno popolare e meno infrastrutturate, quelle che ci siamo impegnati a non ab-bandonare perché sono le sentinelle della qualità Puglia ormai celebre e celebrata in tutto il mondo.Se si mantengono quei criteri selettivi, Monti Dauni e Gargano interno ri-schiano di arrivare sempre ultimi e di non vedere soddisfatto il primo obiet-tivo che il Piano nazionale si era dato: cioè di raggiungere quegli spicchi di territorio che difficilmente sarebbero stati raggiunti dagli investimenti del mercato privato.Perciò mi impegnerò perché, nell’ambito della strategia regionale, il biennio 2016-2017 veda privilegiare le aree rurali dove l’agricoltura sta cercando la strada dell’innovazione, anche digitale, e i Comuni del Gargano interno e dei Monti Dauni.

[banda larga][Gargano]

[Monti Dauni]

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L’investimento territoriale integrato (ITI) è una modalità di assegnazione dei Fondi europei di sviluppo e inve-stimento previsto nella nuova pro-grammazione 2014-2020.Aldilà di quanto ciascun Comune o aggregazione tra Comuni riuscirà a fare, io penso che ci siano due grandi obiettivi su cui si gioca l’intera iden-tità della nostra terra: entrambi sono legati alla sicurezza.

noi e la sicurezza

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Secondo l’Unione europea, «l’ITI può rappresentare uno strumento ideale per sostenere azioni integrate nelle aree urbane perché permette di coniu-gare finanziamenti connessi a obiettivi tematici differenti, prevedendo an-che la possibilità di combinare fondi di assi prioritari e programmi operativi supportati dal FESR, dall’FSE e dal Fondo di coesione».Il documento “Metodi e Contenuti sulle Priorità in tema di Agenda Urbana”, presentato dal Ministro per la Coesione territoriale il 20 marzo 2013, invita a «superare la vecchia geografia amministrativa umbertina in favore di una più funzionale geografia di governo delle vere “conurbazioni” che costitui-scono il tessuto urbano nazionale». La stessa Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, nel suo documento elaborato al tavolo del CIPU (Comitato interministeriale per le politiche urbane), formula una serie di ipotesi e pro-poste, anche legislative, «sottolineando la necessità di un assetto istituzio-nale policentrico che si fondi sull’autonomia e sul decentramento dei poteri, come anche sulla valorizzazione di dinamiche associative e cooperative dal basso».

[alleanze tra Comuni]

> legge regionale per la promozione di un sistema integrato di sicurezza urbana e territoriale

Un mio primo impegno è arrivare a promulgare una Legge regionale sulla sicurezza urbana e territoriale, mettendosi a passo con analoga legislazione sviluppatasi in Regioni come l’Emilia Romagna e la Toscana, tra le più mo-derne d’Italia e anche tra le più esposte sul delicato fronte dell’integrazione sociale. Perché? A cosa serve una legge regionale su una materia che siamo abituati a pensare esclusiva statale o comunale?

[legge regionale sulla sicurezza]

Secondo la formula utilizzata dalla legge della Regione Piemonte, il siste-ma integrato di sicurezza va inteso come il complesso di tutte le politiche

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sociali, di sviluppo e di prevenzione sinergicamente finalizzate alla maggior sicurezza del territorio. Una cornice univoca serve a spingere e a promuo-vere politiche attive a livello urbano, su cui più agevolmente possono inne-starsi le attività di contrasto di competenza statale in sinergia con le polizie muncipali. Perché una cosa è certa: l’attività di prevenzione è essenziale ma lo è per mettere in maggiore efficienza un lavoro serio, ormai ineludibile, di contrasto a spaccio, prostituzione, risse, lesioni e criminalità predatoria con cui si sta lacerando l’identità dei quartieri della nostra città.

[più efficienza nella repressione]

La legge regionale deve spingere, prevedendo incentivi e concentrazione di finanziamenti in favore di riqualificazioni urbane, attività di mediazioni e as-sistenza, educazione alla legalità, supporto alle tradizionali attività di con-trollo del territorio svolte dalle forze dell’ordine e dalla polizia municipale.

[più politiche attive per le città]

> sicurezza nelle campagne (rete servizi urbani nello spazio rurale)

Obiettivo di una prima fase sperimentale della legge regionale per la promo-zione di un sistema integrato di sicurezza urbana e territoriale è arrivare a un ITI focalizzato sulla sicurezza nelle campagne, garantendo servizi speci-fici per le aziende agricole e per tutti coloro che scelgono di vivere nelle aree rurali della provincia di Foggia.

[sicurezza per le aziende agricole]

Il settore agricolo ha bisogno di un sforzo straordinario che lo sostenga nella delicata fase di transizione che sta attraversando a livello europeo. Ma non è solo una questione economica. Il fenomeno del ritorno alla terra delle giovani generazioni, la battaglia per la legalità nelle nostre campagne anco-ra da vincere, la necessità di mettere mano a un patrimonio edilizio rurale in

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decadenza, la nuova qualificazione dei contesti rurali assegnata dal nuovo Piano paesaggistico fanno del tema del vivere sicuri in campagna un fattore della stessa identità del nostro territorio.

[vivere sicuri in campagna]

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Organizzarsi come un’unica città a rete per governare due insiemi di ser-vizi decisivi sulla qualità della vita di ciascuno dei 635 mila cittadini della provincia di Foggia. Servizi che sono molto condizionati dalla diminuzio-ne delle risorse economiche, come accade al Trasporto Pubblico Locale che le vede quasi dimezzate rispetto al passato recente. O che sono mol-to indietro nel cammino per uscire da un passato di continua emergenza ostaggio di interessi anche criminali, come nel caso del ciclo dei rifiuti.

[una città di 635mila abitanti]

noi e l’aMBienTe

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> gestione integrata del trasporto urbano ed extraurbano

Gli investimenti rilevanti fatti sulla rete treno-tram che interessa Foggia, Lucera, Manfredonia, Apricena e il Gargano aprono una prospettiva nuova anche anche per le aziende di trasporto urbano, tutte con i bilanci in rosso o totalmente dipendenti dalle casse dei Comuni e della Regione.

[treno-tram]

Mi impegnerò per promuovere un progetto sperimentale che veda associati tutti i Comuni della provincia di Foggia affinché abbiano un’interlocuzione unica con la Regione e con le aziende di trasporto. Lo scopo è modellare i servizi come se ogni comune fosse un quartiere di un’unica grande città, con poli di scambio in prossimità degli snodi per le autostrade A14 e A16, per le grandi Statali SS16 e SS17 e per le stazioni ferroviarie interessate servite dal treno-tram, dai treni interregionali e dai regionali.

[trasporto pubblico locale]

Dobbiamo mettere in comune mezzi obsoleti da rinnovare, ampliare la scala della gestione in modo da sviluppare investimenti e creare nuova occupa-zione, mettere a valore lo storico know how della manutenzione, riqualifica-re lo storico patrimonio infrastrutturale ferroviario, evitare doppioni a van-taggio di collegamenti su gomma più capillari a servizio delle aree interne, impostare una gestione moderna e ispirata ai moderni principi del mobility management dei servizi treno-tram.Un progetto che veda partecipi, sul piano finanziario e gestionale, la Regio-ne, i Comuni, Ferrovie dello Stato Italiane e tutte le imprese private locali che si occupano del trasporto su ferro e su gomma.

[gestione moderna della mobilità]

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> Rete e gestione ciclo dei rifiuti

La riorganizzazione della governance regionale pubblica del sistema di gestione del ciclo dei rifiuti prova a tenere insieme e mettere a valore l’e-conomicità dell’impiantistica con l’efficienza del servizio all’utente finale, il cittadino. La costituzione dell’ATO provinciale e degli ARO intercomuna-li mira, appunto, alla migliore integrazione delle strutture realizzate con la precedente programmazione ed adibite al trattamento, la trasformazione e lo smaltimento dei rifiuti come alla riduzione della distanza tra cittadini e soggetti responsabili dell’attuazione puntuale del servizio di spazzamento e raccolta indifferenziata/differenziata.La legge regionale che ha provincializzato gli ATO ha istituito gli Oga, Organi di Governo d’Ambito, cui spetta il compito di gestire, ad esempio, la pianifi-cazione degli impianti e la definizione dei flussi di conferimento.

[la rete per uscire per sempre dall’emergenza]

La programmazione dell’impiantistica, dunque, si concerta su base provin-ciale e ciò dovrà ridurre i costi finanziari e migliorare le performance opera-tive, traendo spunto e stimolo dalla scelta innovativa adottata in Capitanata con l’accordo tra Regione Puglia e Ferrovie del Gargano per il trasporto in-termodale dei rifiuti solidi urbani del Gargano.

[ridurre i costi per tutti]

L’opzione su cui lavorare è la realizzazione di “stazioni di trasferta” per lo scarico di mezzi di trasporto di dimensioni ridotte, quindi meno impattanti per l’ambiente e più agevoli per la viabilità interna dei Monti Dauni e del Gar-gano, ed il ricarico su camion e autoarticolati diretti alle stazioni ferroviarie e/o agli impianti di trattamento.

[i rifiuti devono viaggiare meglio]

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Quest’anno ha fatto molto discutere il cosiddetto Networked Readiness Index con cui il Forum Economico Mondiale misura come i diversi Paesi del mondo sono pronti a cogliere le opportunità le-gate alle nuove tecnologie (l’Italia è al 55° posto su 143). I fattori che in con-creto determinano l’innovazione sono: le infrastrutture, l’accessibilità, le com-petenze e quanto le nuove tecnologie sono utilizzate ordinariamente da indivi-dui, imprese e settore pubblico. Questo mix di elementi deve entrare nelle poli-tiche pubbliche di gestione di due set-tori decisivi per moltiplicare opportunità di lavoro e sviluppo: i beni culturali e le aree per l’insediamento delle imprese.

noi e l’innovaZione

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> rete e gestione avanzata della rete dei beni culturali

La più potente trasformazione apportata dal decennio di governo del cen-trosinistra, i significativi sforzi per rendere attrattivo il territorio e destagio-nalizzata l’offerta turistica devono fare il salto di qualità che serve a una grande provincia che ha potenzialità in gran parte sottoutilizzate.

[brand Puglia]

Anche la provincia di Foggia non è solo mare per soli tre mesi l’anno. Sono numerosi i fermenti attenti alle nuove dinamiche dei flussi mondiali che in-dirizzano verso un turismo attivo, responsabile e sostenibile. Un turismo curioso e desideroso di fare esperienze favorite dalla conoscenza e dalla valorizzazione del patrimonio storico, artistico, architettonico, culturale, ambientale, paesaggistico e delle tradizioni e tipicità.

[brand Capitanata]

Il punto su cui focalizzerò il mio impegno è la gestione integrata della rete dei beni culturali dell’intera provincia, coinvolgendo i Comuni, i GAL, le Dio-cesi e i soggetti privati.La ventina dei nostri siti interesse storico, artistico e culturale che hanno un minimo di servizi e forme evolute di gestione attraggono attualmente circa 54 mila visitatori l’anno: pochi!Ma sarebbe miope non considerare che biglietteria, spese di funzionamen-to, presenza di parcheggi, guardaroba, bookshop, caffetterie, possibilità di visite guidate, servizi per l’infanzia e per i disabili, archivi e centri di do-cumentazione, biblioteche o laboratori, giorni e modalità di apertura sono costi che il sistema istituzionale non riesce più a fronteggiare.

[una governance, una visione]

L’idea è elaborare uno specifico Piano di valorizzazione che mobiliti il pri-vato economico e il privato sociale, assecondando una tendenza che sta sviluppando ovunque in Italia lavoro e occupazione creativi. Gli strumenti di

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legge ci sono, dall’articolo 112 del nuovo Codice dei Beni culturali ai Piani integrati di valorizzazione e gestione previsti nella Legge regionale 25 giu-gno 2013, n. 17 “Disposizioni in materia di beni culturali”.

[piano di valorizzazione]

I principali siti di interesse storico, artistico e culturale con servizi organizzati

POLO MUSEALE CIVICO DIOCESANO S. MARIA DEL POPOLO Ascoli S. (Arte Sacra) 9.900 visitatori annui

PARCO ARCHEOLOGICO DEI DAUNI PASQUALE ROSARIO Ascoli Satriano (Archeologia) 8.000 visitatori annui

MUSEO E PINACOTECA COMUNALI Foggia (Archeologia) 4.400 visitatori annui

MUSEO INTERATTIVO DELLE SCIENZE Foggia (Scienza e Tecnica) 4.400 visitatori annui

MUSEO PROVINCIALE DI STORIA NATURALE Foggia (Storia e Scienze Naturali) 4.400 visitatori annui

MUSEO PROVINCIALE DEL TERRITORIO Foggia (Storia) 2.000 visitatori annui

GALLERIA PROV. D’ARTE MODERNA E CONTEMP. Foggia (Arte Medievale e Moderna) 400 visitatori annui

MUSEO CIVICO Troia (Archeologia) 1.000 visitatori annui

MUSEO ETNOGRAFICO Lesina (Etnografia e Antropologia) 2.000 visitatori annui

MUSEO DELL’ALTO TAVOLIERE San Severo (Archeologia) 7.600 visitatori annui

MUSEO DIOCESANO San Severo (Arte Sacra) 1.800 visitatori annui

MUSEO CIVICO COMM. FRANCESCO DELLI MUTI Vico del Gargano (Archeologia) 1.000 visitatori annui

MUSEO CIVICO Carlantino (Archeologia) 2.000 visitatori annui

RACCOLTA ARCHEOLOGICA COMUNALE Celenza Valfortore (Archeologia) 400 visitatori annui

MUSEO GIUSEPPE FIORELLI Lucera (Archeologia) 3.200 visitatori annui

MUSEO DIOCESANO Lucera (Archeologia) 1.500 visitatori annui

> rete e gestione dei servizi evoluti alla rete dell’aree di sviluppo industriale

Il più grande sforzo di pianificazione e finanziario del ciclo di programmazio-ne 2007-2013 deve adesso fare il salto di qualità necessario non solo a far diventare attrattivo per nuovi investimenti il sistema delle aree produttive e industriali della provincia di Foggia, ma anche a riordinare nel territorio gli

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insediamenti produttivi in modo che piccole, piccolissime, medie e grandi aziende stiano in “habitat” serviti, ecologicamente attrezzati e organizzati in modo da sviluppare la mobilità e la logistica, il futuro dell’economia delle merci come sa chiunque ordini un CD o una maglietta su Amazon oppure una cassetta di pesto ligure su Eataly.it.

[rete aree industriali]

Negli anni che abbiamo alle spalle sono oltre 52 i milioni di euro che il ter-ritorio è riuscito a concentrare intorno alle aree produttive organizzandosi, con azioni a scala diversa, per attivare diverse linee di finanziamento: dagli interventi nell’agglomerato industriale ASI di San Severo per oltre 3 milioni di euro alla realizzazione di una strada interna di distribuzione ai lotti pro-duttivi nell’area industriale di Apricena per oltre 800 mila euro, 2 milioni e 280 mila euro per le Zone PIP di San Severo, 3 milioni e mezzo per le zone PIP di Torremaggiore, 3 milioni per le zone PIP di Orta Nova, oltre 1 milione e 800 mila euro per le zone PIP del Gargano e di Vico in particolare.Ben 38 milioni di euro si sono concentrati sull’area industriale di Foggia Incoronata, il baricentro del sistema delle aree produttive, dove sta decol-lando un grande progetto di piattaforma logistica, dove opera la più impor-tante impresa italiana del trasporto alimentare su ferrovia, dove si aprirà il secondo casello Foggia Sud sull’A14 e dove è stato potenziato l’innesto nell’alta capacità ferroviaria Bari-Foggia-Napoli-Roma.

[il potenziamento della rete]

Dobbiamo completare il disegno di infrastrutturazione, ripristinare la linea ferroviaria Frattarolo da Foggia-Incoronata al Porto Alti fondali di Manfre-donia, ammodernare i Nastri trasportatori del Porto Alti fondali di Manfre-donia e lanciare l’aeroporto di Foggia anche per il trasporto delle piccole merci e dei prodotti agro-alimentari.

[porto, Incoronata e aeroporto]

Anche in questo caso, il territorio deve maturare una governance integrata, che coinvolga i privati ma che, soprattutto, mettendo insieme tutti i Comu-

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ni che hanno in carico la manutenzione ordinaria delle aree produttive di rispettiva competenza, in modo che si esaltino specializzazioni e vocazioni e siano tra loro integrati i servizi che servono oggi alle imprese (dai colle-gamenti Internet veloci alla logistica di magazzino, dai piccoli vettori per la consegna delle forniture alla vigilanza, dagli asili al trasporto pubblico dei lavoratori, ecc.)

[servizi alle imprese]