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festival di prosa, musica, danza, poesia, arti visive e marionette dei paesi della mitteleuropa Rassegna Stampa Prefestival 11 Luglio

Rassegna stampa prefestival 11 luglio

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festival di prosa, musica, danza, poesia, arti visive e marionette dei paesi della mitteleuropa

Rassegna StampaPrefestival11 Luglio

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N el nono capitolo im-magina la sua morte.Si trova nel parcopubblico di Trieste

e, all’improvviso, inizia a pio-vere. Trova riparo in una chie-sa adiacente e, mentre fuoriimpazza la bufera che comeun’apocalisse scuote cose epersone, lui riconosce intor-no a sé fatti e personaggi delsuo passato: gente che appar-tiene alla sua infanzia e cheviene a salutarlo, il porcellinod’India con cui giocava dabambino... Insomma, in po-chi attimi ripercorre in unlampo tutta la sua vita. Equando la volta della chiesasi squarcia, diventando uncielo stellato, sotto di lui siapre il mare dove viene invita-to a tuffarsi: ha paura, nonvorrebbe farlo ma compareuna donna, la moglie mortaun anno prima, che lo prendeper mano e, mano nella ma-no, si allontanano e svanisco-no nell’eternità.Lui è ClaudioMagris, auto-

re di «Microcosmi», PremioStrega (1997), che per la pri-

ma volta viene messo in sce-na il 13 luglio a Cividale delFriuli con la regia e l’adatta-mento di Giorgio Pressbur-ger. Lo spettacolo viene pre-sentato in prima assoluta alla22ª edizione del Mittelfest,cui quest’anno dà il nome. Ainterpretarlo, Giorgio Lupa-no, che il pubblico televisivoconosce per le numerose fic-tion, come «Paura d’amare»,che tornerà con la seconda se-rie su Rai 1 in autunno, e il re-

cente «K2».«È un racconto privato, il

resoconto personale di unviaggio esistenziale — spiegal’attore—dove lo scrittore at-traversa gli avvenimenti, iluoghi, gli amici, gli affettivissuti. Parla di Trieste, dei ta-volini al Caffè SanMarco, del-le sale da ballo, dei giardinipubblici, degli isolotti nella la-guna di Grado e, ancora, i pic-coli porti sulle coste della Dal-mazia e del Quarnero, il Mon-

te Nevoso, le valli del Tirolo...Luoghi e volti che però nonappartengono solo a lui, masono comuni a tanti altri. Ecosì il suo diventa un poeticoamarcord collettivo, la condi-visione di una Mitteleuropavissuta da molti».Lupano è l’io narrante e,

quando incontra i vari perso-naggi, questi si materializza-no nell’interpretazione di unnutrito gruppo di attori, a co-minciare da Ariella Reggio eAntonio Salines. «Sono quasiduecento i personaggi — av-verte il protagonista — e l’ef-fetto è quello di un caleido-scopio variegato, di cui fannoparte anche figure storiche co-meNapoleone e Hitler. Oppu-re, per esempio, la vecchia Be-la: una strega che viveva sul-l’isola dei Belli, così chiamataper la proverbiale bruttezzadei suoi abitanti, che facevaalzare i venti e rendeva infrut-tuosa la pesca di chi non eragentile con lei...».«Microcosmi» è una raccol-

ta di racconti, concepita daMagris in un momento parti-

colare: «Gli era morta da po-co lamoglieMarisa, che infat-ti è il fil rouge dell’intera nar-razione — continua Lupano— e forse egli stesso sentivain qualche modo la fine vici-na. Il libro è articolato in no-ve capitoli e nel nono, appun-to, prefigura la sua morte co-me un onirico ricongiungi-mento con la donna amata».La rappresentazione che ne

offre Pressburger è itinerantenelle piazze e lungo le vie diCividale: «Una cavalcata nel-l’inquietudine del tempo chepassa — sottolinea Lupano— un’affabulazione del pen-siero, volutamente frammen-taria, istintiva ed emotiva, do-ve le diverse stazioni vengo-no materialmente rappresen-tate in differenti luoghi depu-tati».Una sorta di maratona del-

lamemoria che Lupano, redu-ce dallo spettacolo teatrale«Maratona di New York», siaccinge a interpretare con ilpiglio di un atleta dell’anima:«Lì recitavo correndo ininter-rottamente in palcoscenico

R uggenti gli anni Settanta,anche nel nostro ballet-

to. Mentre Carla Fracci furo-reggiava in coppia con Nu-reyev elevando al mito la pro-pria Giselle, Luciana Savigna-no inventava una femminili-tà magnetica con Béjart e Li-liana Cosi rendeva italiano lostile Bolscioi, s’imponeva sul-la scena internazionale Elisa-betta Terabust. Fisico minu-to, tecnica solida e un visodrammatico da attrice delmuto che le permettevano discolpire con estremo nitoreun’ampia gamma espressivadi ruoli cui aderiva con veritàe insolito calore umano, Tera-bust ha tenuto alto l’orgoglioitalico oltre confine al Lon-don Festival Ballet (oggi En-glish National), al Ballet de

Marseille di Roland Petit, alNational Ballet of Canadac o n i l d a n e s e P e t e rSchaufuss.Cresciuta al Teatro del-

l’Opera di Roma di cui è stataprima ballerina ad appenavent’anni e poi étoile, ha rap-presentato l’eccellenza italia-na stringendo fraterne rela-zioni internazionali che hapoi fatto fruttare nella sua se-conda vita quando, ritiratasia malincuore dalla scena, si ètrovata a dirigere le principa-li compagnie istituzionali ita-liane: il Balletto dell’Opera diRoma, quello del San Carlo diNapoli, il fiorentino Maggio-Danza e, per ben due volte, laScala dove ha portato l’amicoRoland Petit regalando a Mi-lano, negli anni Novanta, pre-

ziose stagioni in cui brillavala star Ferri ed emergevanoRoberto Bolle e MassimoMurru, da lei sostenuti conpassione da talent-scout epromossi primi ballerini.La sua città, Roma, l’ha ab-

bracciata un anno fa in undoppio omaggio: la premia-zione in Campidoglio e unsontuoso galà a Villa Pamphi-lj dal titolo «Ritratto di unmi-to», curato da Daniele Cipria-ni. In una versione rinnovata

e inedita questo galà rina-sce ora per il Mittel-fest, dove andrà inscena il 20 luglio alTeatro Verdi diGorizia con uncast di stelle: AshleyBouder e Chase Finlay delNewYork City Ballet, Yana Sa-lenko e Marian Walter delloStaatsballet Berlin, GiuseppePicone, Erika Gaudenzi, Leti-zia Giuliani, Alessandro Riga.«Guardo questo mio "ri-

tratto" con stupore— confes-sa Terabust —: mi sembra diveder la vita di un’altra e mifa ripercorrere gli incontrifortunatissimi che hanno co-stellato la mia carriera». Il pri-mo fu con Erik Bruhn, deposi-tario dello stile danese diBournonville e, nel privato,

L’Europa sognata da uno scrittoreI «microcosmi» di Claudio Magrisper una maratona nei luoghidella memoria e dell’inquietudine

L’omaggio Al Verdi di Gorizia un grande cast celebra l’étoile che ispirò lo «Schiaccianoci» di Roland Petit

Microcosmi è un libro cheraccoglie nove raccontidi Claudio Magris (nella foto).Nove quadri, nove affreschi divita, nove scenari ricchi dispunti, ricordi, personaggi,aneddoti e osservazioni inluoghi del cuore come il CaffèSan Marco o il giardinopubblico di Trieste, la lagunadi Grado, il Sud Tirolo, ilMonte Nevoso, le isole croatedi Cherso e Lussino. Il volume,pubblicato da Garzanti nel1997, ha vinto il PremioStrega nello stesso anno.

Il libro

aperte

Le stelle del balletto intorno a Elisabetta Terabust

Vento dell’Estfra teatrodanza, musica

Il cammino

Eventi

FrontiereIl programma

Una carriera costellatadi incontri eccezionali:da Bruhn a Nureyev, daBogiankino a Schaufuss

FesteggiataElisabettaTerabust,varesina,classe 1946,danza «DonChisciotte»negli anni 70

L’appuntamento La rassegna friulanaprende spunto da una celebre opera

S ono numerosissimi gliappuntamenti offerti dal

Mittelfest 2013, da domani al20 luglio, a Cividale del Friulie in tutta la regione. «Ilfestival è da più di vent’anniil ponte tra l’area culturalemitteleuropea e l’Italia —dice il direttore AntonioDevetag — una finestraspalancata su un mondoartistico straordinariamentericco e affascinante, anche sepoco noto». Quest’annoinfatti, ispirandosi al libro diMagris qui presentato inversione teatrale in primaassoluta (vedi articolo alato), il tema sarà quello dei«microcosmi» culturali. Eccoallora l’inquietanteNovecento raccontato dallavoce di Lina Wertmuller nelsuo «Un’allegra fin de siècle»(domenica 14, TeatroRistori). Sempre domenica(chiesa di San Francesco)prende il via «Pasolini vivo»,l’articolato percorso dedicatoall’intellettuale friulano apartire da «Vivo ecoscienza», progettocoreografico firmato da LucaVeggetti. Ancora, la suitemusicale ungherese «Csardas- Il tango dell’Est» (lunedì15, piazza Duomo) e ilpoema erotico «SaloméRenaissance» di Marco MariaTosolini (martedì 16, TeatroRistori). Giovedì 18 treappuntamenti musicali: conl’autore di colonne sonoreTeho Teardo, che presenta ilsuo ultimo album «Music forWilder Mann» (chiesa di SanFrancesco), con l’omaggiojazzistico di Glauco Venier aFrank Zappa e Tom Waits(Cervignano) e con il GranGala Gitano (piazza Duomo).La Regione Friuli VeneziaGiulia ha scelto quest’anno ilMittelfest come vetrina per ilbenvenuto alla Repubblica diCroazia, dal 1º luglio il28esimo Stato membrodell’Unione Europea. Aglieventi artistici (momentocentrale sarà il«Michelangelo» di TomazPandur, domani alle 21.30 alTeatro Nuovo Giovanni daUdine) si aggiunge l’incontroche la presidente dellaRegione Debora Serracchianiha voluto a Cividale in nomedel dialogo culturale tranazioni confinanti. Domaniall’inaugurazione delMittelfest al teatro Ristori(ore 17) saranno presenticon Serracchiani il ministroalla Cultura Massimo Bray, ilpresidente della Repubblicadi Slovenia Borut Pahor e ilviceministro croato allaCultura Berislav !ipu" conl’ambasciatore della Croaziain Italia Damir Grubi"a equello italiano a ZagabriaEmanuela D’Alessandro.

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Identificazione Giorgio Lupano (1969), io narrante in «Microcosmi»

Da Berlino Yana Salenko

IL MITTELFESTA CIVIDALE

Lo spettacolo Un percorso storicoe culturale con oltre 200 personaggi

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per un’ora: una fatica fisicabestiale! Qui si tratta di unamaratonamentale. Avverto laresponsabilità di dare corpo evoce a un grande scrittoreche non conosco personal-mente e che spero venga a ve-dere lo spettacolo. Ma se èlungi da me l’idea di imitareMagris — conclude l’attore—,mi conforta la consapevo-

lezza che almeno una cosa ciaccomuna: l’essere entrambinati in terre di confine, lui aTrieste, io sulle colline torine-si. Come egli scrive proprionel libro, l’identità stessa diogni persona è un confine,per definire ciò che siamonoi rispetto agli altri».

Emilia Costantini© RIPRODUZIONE RISERVATA

F osse vivo, cosa direbbeoggi Pasolini? Cosa scri-verebbe di questi nostritempi oscuri e confusi?

A quasi 40 anni dalla morte lasua assenza è più presente e do-lorosa che mai. E più che mai sivorrebbe risentirne la voce, me-ditarne le parole, così acute, sor-prendenti, preveggenti. Fosse vi-vo oggi, Pasolini avrebbe 91 an-ni. Età impossibile per uno co-me lui, destinato a una ferocegiovinezza. Eppure non tutto èfinito in quella notte tra i santi ei morti sul lido di Ostia. Le suascandalosa, disperata vitalitànon è stata straziata con lui. E di-fatti «Pasolini vivo» s’intitolal’omaggio che il Mittelfest rendenei prossimi giorni al poeta, re-gista, intellettuale friulano. Conuno spettacolo-lettura di An-drea Collavino, «Dialogo imma-ginario tra Pasolini e Peter Han-dke sulla scomparsa delle luccio-le», e due anteprime teatrali.

La prima, «Vivo e Coscienza»,l’unico progetto concepito da Pa-solini per la danza, è riportato al-la luce dal coreografo Luca Veg-getti e interpretato dai giovanidella Scuola Paolo Grassi di Mila-

no (in coproduzione con il Mit-telfest) e la voce registrata perl’occasione dallo scrittore e poe-ta Francesco Leonetti, amico diPasolini. Ideato nel 1963 per laBiennale, il «balletto-cantata»doveva essere musicato da Bru-no Maderna, voce recitante diLaura Betti e coreografie di Mau-rice Béjart, ma il progetto nonandò in porto: dell'opera sono ri-masti quattro fogli dattiloscritti,di straordinaria chiarezza sulle

sorti del nostro Paese.La seconda anteprima, «Una

giovinezza enormemente giova-ne», prodotto dal Teatro Stabiledel Friuli Venezia Giulia, regiadi Antonio Calenda, protagoni-sta Roberto Herlitzka. A firmareil testo Gianni Borgna, ex asses-sore alla Cultura di Roma, moltovicino a Pasolini, mai convintodella versione ufficiale sull’omi-cidio e che di recente ha fatto ria-prire il caso alla Procura della Re-

pubblica di Roma.«Siamo partiti da lì, da quella

notte di sangue, violenza, miste-ro — spiega Borgna, che ha col-laborato anche alla grande mo-stra su PPP in questi giorni a Bar-cellona e poi a Parigi, Roma, Ber-

lino —. Tutto comincia con inscena un corpo steso a terra e Pa-solini, che osserva da fuori séstesso massacrato». Un’animaormai fuori dal mondo, che dalmondo però non riesce a stacca-re lo sguardo. «Cosa direbbe og-gi… Me lo sono chiesto tantevolte— prosegue Borgna—. Ri-leggendo i suoi scritti, le sue ri-flessioni civili, ho cercato dellerisposte oltre il tempo. Mi sonoimposto di procedere con il mas-simo rigore, attingendo agli"Scritti Corsari", alle "Lettere lu-terane", a "Petrolio", l’ultimo, ro-

vente, incompiuto, romanzo.Ma anche alle sue poesie. Cosìstrazianti come "Patmos", scrit-ta nell’isola dell’Apocalisse ilgiorno dopo le bombe di piazzaFontana. Evocando uno a uno,in modo preciso, ciascuno diquei morti dilaniati. Un’anticipa-zione puntuale delle stragi di sta-to e di come avrebbero influen-zato la politica negli anni a veni-re».

E così, quello che allora sem-brava solo la provocazione visio-naria di un testimone veggente,via via si è rivelata un’analisispietata, una denuncia contro-corrente di un’Italia prossimaventura destinata a un inarresta-bile degrado. «A partire da quel-la che lui chiamava la "trasfor-mazione antropologica" dellenuove generazioni. Non più sim-patici malandrini, ma carneficisenz’anima. E ancora, ripensan-do all’aspra polemica con ItaloCalvino, sostenitore di un antifa-scismo legato a vecchi schemi,ecco che Pasolini, uomo di sini-stra, ha il coraggio di guardareoltre, alla violenza diffusa sia adestra sia a sinistra, tra i giovaniborgatari come tra i facoltosiborghesi. Lui ha capito prima ditutti, ha colto la nostra derivanel momento in cui è iniziata».

Naturalmente, ai testi di Paso-lini, Borgna aggiunge del suo.«Considerazioni vere o verosimi-li. Ma sempre sulla traccia delpensiero di Pier Paolo. Intellet-tuale anomalo, nostro contem-poraneo, paradossalmente piùamato nel mondo che in Italia.Dove era e resta scomodo. Per-ché la sua voce ancora oggi ciprovoca e ci sollecita. Conti-nuando ad additarci lo scandalodei nostri tempi».

Giuseppina Manin© RIPRODUZIONE RISERVATA

grande amore di Nureyev:«Così aristocratico, era il dan-seur noble per eccellenza.Con lui debuttai giovanissi-ma, mi presentava dicendo"she is my partner" e mi scio-glievo. Mi aveva imposto aRoma nella "Sylphide". Era-no quelli gli anni di Bogianki-no direttore, di Visconti, Gut-tuso, Manzù, Petrassi, Mil-loss». E poi gli incontri conNureyev, Schaufuss e Petit:«Roland fu una folgorazione.I balletti che creò per me, co-me lo "Schiaccianoci", furo-no autentici regali». Oggi èimpegnata nella didattica ecrede nel futuro: «Nella com-missione d’esame della Scuo-la della Scala e di quella del-l’Opera ho visto ragazzi mol-to promettenti, anche se latendenza diffusa è l’eccessodi virtuosismo tecnico. Ma ladanza deve emozionare».

Valeria Crippa© RIPRODUZIONE RISERVATA

Il parallelo

Protagonisti

«Ho immaginato il suo pensiero: lui aveva previsto la nostra deriva»

«Il mio Michelangelo viaggianei conflitti della modernità»

Dalla tv alla scena

La guida Oltre 50 spettacoli da una decina di Paesi dell’area centroeuropea dal 12 al 20 luglio: è la 22esima edizione di Mittelfest, il festivaldiretto da Antonio Devetag che quest’anno si muove sulla metaforaMicrocosmi. Tutto il programma su www.mittelfest.org, dove è anchepossibile l’acquisto online dei biglietti. Prevendite nella biglietteria diCividale in Borgo di Ponte, ma anche a Udine (biglietteria del TeatroNuovo Giovanni da Udine) e a Trieste al Ticket Point di corso Italia

Il luogo Mittelfest si svolge a Cividale, l’antica Forum Julii fondata daGiulio Cesare intorno al 50 a.C., poi capitale longobarda del Friuli. Proprioquesta testimonianza le è valsa il titolo di Patrimonio dell’umanità. Tra itesori di Cividale, il Tempietto longobardo, una delle più straordinariearchitetture altomedievali occidentali. L’Altare di Ratchis e il Battistero diCallisto, invece, sono testimonianze dell’arte longobarda. Da non perdereil famoso Ponte del Diavolo, ardita architettura del 1400

Dramma e coscienza

I l magma infuocato della poe-sia si trasforma in visioni

apocalittiche di teatro. DaldrammaMichelangelo del croa-toMiroslav Krle!a, il lavoro del-lo sloveno Toma! Pandur «met-te in scena — spiega il regista— la personalità tormentatadell’artista che, in lotta con lamateria e se stesso, incarna con-flitti interiori, paradossi, proble-mi del primo Rinascimento».Prodotto da Croazia, Italia, Slo-venia, lo spettacolo apre conscenografie mozzafiato Mittel-fest che festeggia l’ingresso del-la Croazia nell’Unione Europea.

Ma il fascinoso regista — 45anni, vive tra Madrid e Ljubija-na — crede nella cultura mon-diale, in «quelle opere capitaliche ne trasmettono l’eredità spi-rituale». Ha già portato a Civida-le il suo Caligola, sono note a li-vello internazionale le sue rivi-sitazioni della Divina Comme-dia e, tutto acqua e sangue, diun Amleto — interpretato daBlanca Portillo, la più recentenella serie di attrici trasgressive

inaugurata da Sarah Bernhardt— feroce e disperato di fronteal crollo di un mondo e degliideali.

Questo «Michelangelo», in-vece, scritto nel ’19 da uno deipiù travagliati e profondi autoridella Mitteleuropa, vede ancheuna nascita: «Segue il tendersidella forma classica fino agliestremi fino a far evolvere l’arteverso nuove direzioni». E così,in forma drammatica, «il con-flitto con gli ideali del Rinasci-

mento si rinnova per noi uomi-ni di oggi attraverso la carica diinteresse per la scienza e la tec-nologia, portando in primo pia-no emozioni e passioni».

Croazia, Slovenia, Italia, Euro-pa: un’intera cultura si riassu-me e ritrova i fondamenti nel ge-nio assolutamente umano. So-no queste figure potenti raccon-tate in grandi opere letterarieche piacciono al visionario, ag-gressivo, tecnologico teatro diPandur. «I più grandi autori delpassato, da Dante a Shakespea-re, così come la storia di Miche-langelo e del suo Giudizio uni-versale, vanno ripensati in mo-do completamente nuovo, biso-gna tornare all’essenza della lo-ro ricerca in modo diverso».

Il teatro può farlo perché ese, dice ancora Pandur, «è atten-to ai bisogni del proprio tem-po, sa assorbire e cristallizzarelo spazio-tempo nel precisomo-mento in cui si attua. A 500 an-ni dalla creazione degli affre-schi nella Cappella Sistina, c’èancora da scoprire il viaggio in-teriore dell’artista, seguire co-me ha fatto Krle!a le ombre del-le sue visioni. Ma per farne tea-tro dobbiamo spiare il significa-to delle parole non dette, dei

monologhi non scritti, dei dia-loghi silenziosi, per cercare l’al-tra faccia del visibile, del noto,del familiare».

Il metodo di Pandur e deisuoi attori (dal protagonista Li-vio Badurina «che avevo inmente fin dall’inizio per il suotalento e la sua dedizione», a Al-ma Prica a Kristijan Potochki)si ispira ai maestri del ’900. «An-tonin Artaud, Andrei Tarko-vski, Stanley Kubrick… sono al-cuni tra i registi che hanno capi-to come funzionano i sensi. È ilcervello che ascolta, non le orec-chie. È il cervello che vede, nongli occhi. I cinque sensi sono li-velli neurologici su cui "gioca"il cervello, affascinante macchi-na cibernetica che forma infini-te combinazioni».

Michelangelo l’aveva capito.«Lui non dipingeva con le ma-ni ma con la testa. Seppe espri-mere la bellezza, il respiro pie-no della condizione umana. E ilteatro che esprime questo nonusa un linguaggio specificoma, come diceva Artaud, attra-verso gesti, suoni, parole,schermi, luce, buio, manifestadirettamente la mente. Il teatroè questa grandemacchina crea-tiva che segue la velocità dellamente. Michelangelo "è" que-sto teatro».

Claudia Provvedini© RIPRODUZIONE RISERVATA

Sport e musicaLa voce di BrunoPizzul (a fianco)per «Io dico chedomani Italiavince», da un librodi M. Sconcerti, il14 luglio. Sempredomenica LinaWertmüller (adestra) firma«Un’allegra fin desiècle»

Lupano: «Do vocea un amarcord collettivo,a una Mitteleuropavissuta da molti»

«Lui non dipingeva conle mani ma con la testa.E il teatro deve seguirela velocità della mente»

«Tutto inizia con un corpoa terra e Pier Paoloche osserva da fuorise stesso massacrato»

Questo direbbe Pasolini di noi, oggi

Omaggio alla CroaziaUna scena del kolossal«Michelangelo»,a Cividale il 12 luglio

Coscienza RobertoHerlitzka e, sopra, P. PaoloPasolini (foto D. Pedriali)

Per DjangoIl grandefisarmonicistaRichardGalliano, inquartetto e inesclusiva perMittelfest, rendeomaggio al jazz«manouche» diDjangoReinhart,il 20 luglio

Serata Nijinksy La compagniaEgriBiancoDanza, in scena il 16

Toma! Pandur, 45anni, regista di«Michelangelo»

Il ricordo Tra le iniziative dedicate al grande intellettuale, un testo di Gianni Borgna interpretato da Roberto Herlitzka

Il personaggio Lo sloveno Toma! Pandur dirige il dramma del croato Krle!a

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di Gian Paolo Polesini

I l piglio è il solito da adora-bile contestatrice. Ti fa unsorriso e sciacqua così le

magagne. Lina è Lina, inutile.Una signora di ottantasei conzero voglia di starsene con legambe appoggiate su un puff aguardare la tv. Per l’amor did-dio, sia mai. Correre, scrivere,andare, venire, e «guardarefilm. Anche cinque al giorno sepotessi. Trovo sia una terapiacontro l’atrofia del cervello».Nel giro delle correnti creativedel momento - «alcune cosettecosì» - dice tenendo comun-que la bocca chiusa - spuntaun testo costruito apposta peril teatro, Un’allegra fin de siè-cle (prodotto da Promo Musice domenica 14, alle 20.30, al Ri-stori di Cividale), penna esguardo registico made inWertmüller, con la licenza diessere pure attrice sulle ruvidetavole, in armonica condivisio-ne di spazi scenici con Nicolet-ta Della Corte e con AndreaBianchi.

«È un acido viaggio nel No-vecento, cent’anni non morbi-di. Due guerre, brutali dittatu-re. Ce lo siamo levato dai piedi,ma ricordare fa bene». Comedire, un recital. Parole e musi-ca inedita. Riflessioni, certo,sfogli di epoche e di avveni-menti. Hitler e Mussolini, PolPot e Bin Laden. Diavoli in li-bera circolazione terrena. Co-noscendola, non sarà una tra-gedia, seppure lo è stata, per lamiseria se lo è stata. D’altron-de le opere sue non prevedonoparaventi, il dire e non dire. Sidice e basta. È il marchio. Figu-riamoci se una del ’28, nel2013, cambia registro così. Li-na, poi.

- Lo sappiamo. Non le gar-ba parlare troppo degli spet-tacoli a pochi metri dal debut-to. Non è che fa un’eccezione?

«Ma no, tanto sa già tutto».- Certo, noi sì, i nostri letto-

ri forse no.«Passeggiamo per il Nove-

cento, niente di strano. Ce n’èdi roba. Magari ci si dimentica,no? Così ripassiamo la lezio-

ne».- Allora cambiamo zona.

Com’è il racconto del mosco-ne di quando lei stava per na-scere?

«(Ride) Ha letto il mio libro,vero? Irruppe nella stanza unagrossa mosca. Mio padre, un ti-po piuttosto laico e per nullaservo della parapsicologia, so-stenne che dentro l’insetto cifosse lo spirito di suo suocero,il cavalier Arcancelo Santama-ria Maurizio, morto da pochis-

simo e in attesa di trasmigrarenel corpicino della sottoscrit-ta».

- Un tarlo che rode da queldì. Perché mai quei titoli cosìlunghi? Un fatto di sangue nelcomune di Siculiana... Travol-ti da un insolito destino... Not-te d’estate con profilo greco...sarà mica per il suo nome al-trettanto lungo, Arcangela Fe-lice Assunta Wertmüller vonElgg Spanol von Braueich?

«Ha una discreta fantasia

lei, sa? Ma vai tu a sapere il per-ché. Venivano fuori così e cosìrestavano. Poi mi sono affezio-nata al sistema».

- Mai girato un film per for-za?

«Nemmeno per sogno. Semi piaceva bene, altrimenti ad-dio».

- Ce n’è uno dei tanti che ri-vede spesso?

«Nessuno in particolare. So-no una brava madre, li amotutti. E se capita vedo qualche

scena».- Frequenta i festival, signo-

ra?«È effettivamente un luogo

curioso. Oserei necessario. Inuna concentrazione d’artenon ti annoi».

- Fellini fu uno dei primimaestri di cinema.

«Sulle biografie c’è scritto“aiutante”. Allora ti capitava distare coi grandi. Ce n’erano.Eccome».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

LinaWertmüller: «Mai fattoun filmchenonmipiaceva»La regista, con “Un’allegra fin de siècle”, sarà in scena domenica al Ristori«Passeggeremo assieme nel Novecento». I festival? «Sono necessari»

Lina Wertmüller con Nicoletta Della Corte, compagna di palco della regista nella pièce “Un’allegra fin de siècle”, domenica sera al Ristori di Cividale

domani a cividale

L’inaugurazioneconSerracchianie ilministroBraypoi tre spettacoli

MITTELFEST»I PROTAGONISTI

! CIVIDALE

Mittelfest, il festival della Mitte-leuropa è stato scelto dalla Re-gione Friuli Venezia Giulia qualevetrina per il suo benvenuto uffi-ciale all’ingresso della Repubbli-ca di Croazia nell’Unione Euro-pea. Agli eventi artistici cheomaggeranno lungo tutto il festi-val la vicina Croazia, si aggiungeun importante momento istitu-zionale che la Presidente dellaRegione Debora Serracchiani hacostruito per convogliare a Civi-dale le massime rappresentanzedi Italia, Slovenia e Croazia: unincontro che celebra la Cultura ela sua centralità nel dialogo e loscambio tra nazioni contermini.L’inaugurazione di Mittelfest,quindi, prevista per domani, ve-nerdì, alle 17 al Teatro Ristori ve-drà quindi la stessa PresidenteSerracchiani con il Ministro allaCultura Massimo Bray accoglie-re il Presidente della Repubblicadi Slovenia Borut Pahor e il viceMinistro croato alla Cultura Beri-slav !ipu" con l’Ambasciatoredella Croazia in Italia DamirGrubi"a e l’Ambasciatore Italia-no a Zagabria Emanuela D'Ales-sandro. Con loro naturalmenteil direttore del festival AntonioDevetag, il Presidente LorenzoPelizzo e il Sindaco di CividaleStefano Balloch. Alla cerimoniainaugurale seguirà lo spettaco-lo-concerto Emigrant con la vo-ce di Nadia Fabrizio. Alle 19l’omaggio alla Croazia proseguenella Chiesa di San Francescocon l’atteso concerto de I Solistidi Zagabria. Momento topicodella giornata di apertura saràl’appuntamento serale al TeatroNuovo Giovanni da Udine (co-produttore di sede) con il debut-to in prima assoluta alle 21.30della coproduzione tra Croazia,Italia e Slovenia di Michelange-lo, firmato da un regista visiona-rio qual è Toma# Pandur.

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! PALMANOVA

Il Mittelfest porterà quest’an-no, a Palmanova, la premièredi Richard Galliano, un eventoche fa seguito al grande concer-to di Stefano Bollani nell’edi-zione 2012 della manifestazio-ne. Sabato 20 luglio, la suggesti-va cornice di piazza Grandeospiterà quindi l’omaggio cheil grande fisarmonicista france-se, di remote origini italiane, fa-rà a un gigante del jazz gitano,Django Reinhardt. Galliano sa-rà accompagnato da MauroNegri al clarinetto, daJean-Christophe Galliano alla

batteria e da Jean Marie Ecayalla chitarra. Soddisfattissimoil sindaco della città stellata,Francesco Martines: «L’esten-sione del programma di Mittel-fest, aldilà del Comune di Civi-dale, per abbracciare anche al-tre piazze del Friuli VeneziaGiulia è un’importante occa-sione di rafforzamento del ter-ritorio regionale. In questo mo-do si aiuta a promuovereun’immagine vibrante e dina-mica del Friuli Venezia Giuliaattorno al tema della creazionedi cultura come risorsa di cre-scita sia intellettuale che eco-nomica».

Per il sindaco in questo mo-do il Mittelfest, oltre a fare del-la cultura un collante tra i po-poli della Mittelleuropa, divie-ne anche un’importante occa-sione di confronto tra città e

paesi della Regione dalla fortetradizione storica. «Palmano-va è felice – conclude il primocittadino - di ospitare il concer-to di questo grande fisarmoni-cista, facendosi portatrice diquesta visione di valorizzazio-ne delle identità territoriali sot-to l’egida di un grande eventodi portata internazionale». Ilconcerto di Richard Galliano“Around Django Reinhardt” siterrà alle 21.30 e l’accesso alcentro storico sarà consentito,oltre ai residenti e agli autoriz-zati, soltanto ai possessori delbiglietto per la serata.

Monica Del Mondo

Un colloquio per i candidati

Piazza Grande a Palmanova

palmanova

«ColMittelfest crescita anche per la fortezza»Molto soddisfatto il sindaco Martines per lo spettacolo del 20 luglio in piazza Grande

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11 Luglio 2013

MITTELFEST: DA DOMANI AL 20/7 MICROCOSMI E UN FOCUS SULLA CROAZIA

Cividale del Friuli, 11 lug - Cividale sta vivendo freneticamente l'atmosfera della grande vigilia. Da domani, 12 luglio, al 20 luglio infatti, la Città ducale sarà il cuore pulsante di Mittelfest e tutto è pronto per l'inaugurazione dell'evento che avrà luogo alle ore 17 nel teatro Ristori, con la partecipazione della presidente della Regione, Debora Serracchiani, e le previste presenze del ministro per i Beni e le Attività culturali, Massimo Bray, del presidente della Repubblica di Slovenia, Borut Pahor, e del vice ministro croato alla Cultura, Berislav Sipus, nonché di diversi esponenti della diplomazia. Mittelfest si muove quest'anno sulla metafora Microcosmi, che dà il titolo all'edizione 2013: i Microcosmi culturali che compongono questo straordinario mosaico della civiltà mitteleuropea sono infatti l'essenza stessa del festival articolato tra prosa, musica e danza. Ma Microcosmi, una delle opere più note di Claudio Magris, diviene per la prima volta anche uno spettacolo, un evento itinerante a stazioni prodotto da Mittelfest e firmato dalla regia di Giorgio Pressburger (sabato 13 luglio dalle 19.30). Lo spettacolo costituisce l'ideale prosecuzione del viaggio iniziato anni fa con Danubio. Là il macrocosmo della Mitteleuropa, qui un percorso che conduce al centro di noi stessi. La nuova regia di Pressburger, elaborata su uno dei più apprezzati libri di Magris, rinnova il fascino e l'attenzione per gli spettacoli che si sviluppano lungo le vie e le piazze di Cividale. Ma è un evento di particolare significato simbolico e di grande impatto visionario a segnare la prima serata di Mittelfest 2013: venerdì 12 luglio parte l'omaggio alla Croazia per il suo ingresso nell'Unione europea. Alle 21.30 al Teatro Nuovo di Udine debutta in prima assoluta la coproduzione tra Croazia, Italia e Slovenia Michelangelo, che unisce gli sforzi produttivi del Teatro nazionale croato di Zagabria, Mittelfest, Festival Ljubljana 2013 e Pandur Theaters. Lo spettacolo è firmato da un regista ardito e visionario come Tomaz Pandur, che ha forgiato per la scena la scrittura del più importante drammaturgo croato del '900, Miroslav Krleza (1938-1981), autore di Michelangelo Buonarroti. Il Michelangelo di Pandur narra la vita tormentata del maestro rinascimentale impegnato a realizzare gli affreschi della Cappella Sistina. Un ventaglio di debutti internazionali compone il percorso Première: oltre ai già citati Michelangelo e Microcosmi, il concerto che Richard Galliano dedicherà in esclusiva per Mittelfest a Django Reinhardt, gigante del jazz gitano; la prima del nuovo spettacolo di Marco Maria Tosolini Salome Reinassance; l'omaggio a Elisabetta Terabust, protagonista delle scene italiane degli ultimi decenni: Ritratto di un mito: omaggio a Elisabetta Terabust è il titolo del gala che chiuderà il festival sabato 20 luglio. Pasolini Vivo è il percorso che ruota attorno all'intensa personalità di Pier Paolo Pasolini, che per molti tratti resta ancora inesplorata. Tra i debutti più attesi, una coproduzione con la Scuola Paolo Grassi di Milano, diretta da Massimo Navone, con la prima realizzazione assoluta di Vivo e Coscienza, firmata dal coreografo italiano di fama internazionale Luca Veggetti, tratta dall'unica opera in forma coreografica ideata da Pasolini, con progetto sonoro di Paola Aralla e la voce registrata dallo scrittore e poeta Francesco Leonetti. Anche Antonio Calenda sarà in prima a Mittelfest con il testo di Gianni Borgna ispirato a Pasolini Una giovinezza enormemente giovane, protagonista Roberto Herlitzka (giovedì 16 luglio). Inquieti miti riunisce miti antichi e contemporanei sui quali si fonda la cultura europea, un viaggio tra personaggi e idee che hanno segnato due secoli. Questo percorso ci invita a scoprire il teatro di una regina della commedia cinematografica, Lina Wertmüller che presenta Un'allegra fin de siècle, excursus sulla storia italiana del secolo scorso, amaro e quanto mai ironico, com'è nel suo stile. Un'altra regina delle scene internazionali, Adriana Asti, squaderna con Jean Cocteau il mal de vivre del secolo breve con i due atti unici La voce umana e Il bell'indifferente. Nella sezione, anche lo spettacolo L'intervista con Graziano Piazza e Viola Graziosi basato sul film del 2003 del regista olandese Theo van Gogh The Interview. Marilyn mon... amou", testo di Cinzia Spanò con l'attrice Giulia Mendola e la danzatrice Lara Guidetti, si apre con un funerale e con un funerale termina. Il musicista pordenonese Theo Teardo, figura chiave nel panorama musicale internazionale, proporrà Music for the wilder man, il suo album 2013. Nella sezione anche tre appuntamenti di danza, con due coreografie firmate e interpretate dalla maniaghese Marta Bevilacqua (sabato 13 e sabato 20 luglio) Innesti _ il corpo tecnico e Dafne _ per una mitologia urbana. Infine, Giuditta e Olferne firmato da Simona Bucci: qui l'immaginario dei più grandi pittori, tra i quali Mantegna e Caravaggio, è stato spesso colpito dalla drammatica storia di Giuditta. L'omaggio di Mittelfest alla Croazia e il focus dedicato all'Ungheria nella sezione Obiettivo Mitteleuropa comprenderà importanti ospitalità. Altri percorsi del festival: Innovatori Conservatori (concerti sostenuti da allievi e docenti dei Conservatori di Trieste e Udine); e Ritorno al futuro (grande cinema e nuova musica di nuovo assieme). ARC/Com/RED