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Rassegna del 18/06/2019

Rassegna del 18/06/2019 - CSV Vicenza · 2019-07-15 · INDICE RASSEGNA STAMPA Indice Rassegna Stampa Rassegna del 18/06/2019 Pagina I Altre Associazioni di Volontariato Buone Notizie

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Rassegna del 18/06/2019

INDICE RASSEGNA STAMPA

Indice Rassegna Stampa

Rassegna del 18/06/2019

Pagina I

Altre Associazioni di Volontariato

IL CUORE DI NAPOLI CHE BUSSA ALLA POLITICABuone Notizie(Corriere DellaSera)

18/06/2019 p. 1 SENSI GIULIO 1

LA CARICA DEI 110 AL TORNEO AVISGiornale Di Vicenza 12/06/2019 p. 35 4

LA, NUOVA "CARTA" DIFENDE I MALATI "CURE UNIVERSALI"Giornale Di Vicenza 15/06/2019 p. 26 5

FRAGILI E FORTI NELLA VILLA DEL BOSS ZAZABuone Notizie(Corriere DellaSera)

18/06/2019 p. 8/9 FOSCHINIPAOLO

6

I GIARDINI CONDIVISI DI ALDOBuone Notizie(Corriere DellaSera)

18/06/2019 p. 25 GANDOLFI SARA 9

ECCO IL MARE PIU' BELLO IL CILENTO E' IN VETTAGiornale Di Vicenza 13/06/2019 p. 7 11

PIAZZA DI SPAGNA DORATA CONTRO LE MORTI IN MAREGiornale Di Vicenza 14/06/2019 p. 4 12

UN DECALOGO PER GARANTIRE LA SANITA' DEL VENETOGiornale Di Vicenza 14/06/2019 p. 23 13

BUONENOTIZIE Pagina 1Foglio 1 1 3

Il cuore di Napoliche bussa alla politica

La terra dove fi*orísce il Terzo settorerisposte delle istituzioni o bastano

Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.

Altre Associazioni di Volontariato Pagina 1

BUONENOTIZIE Pagina 1Foglio 2 1 3

In Campania attive quasi novemila cooperative e il lavoro nel non profit cresce a un ritmo del 7 per centoIl problema è il pubblico: pagamenti con due anni di ritardo e accreditamenti regionali fermi al 2001

In troppi casi il Terzo settore è costretto a dedicare le energie principali alla ricerca di fondi e di una sede

Generosiledi GIULIO SENSI

C'è un volontariatoche cresce e collabora

con il Comune per darea Napoli un welfare diverso

e ai giovani nuovi modellicontro la dispersione

scolastica e la camorraGiovanna De Rosa

p ercapire il ruolo del Terzo settore e delvolontaria-lo in Campania dobbiamo partire da un valore im-prescindibile della sua gente: la generosità che ir-

rompe in tutte le situazioni di difficoltà e fragilità. E sonomolte su tutto il territorio. «La sentiamo dentro il dna. Lanostra storia è segnata dal terremoto. Ci aiutarono - rac-conta la direttrice del Centro servizi al volontariato diAvellino "Irpinia Solidale", Angela D'Amore -volontari datutta Italia e fa ormai parte del nostro retaggio dover dareuna mano. La difficoltà che viviamo è poi quella di usciredall'emergenza e trovare risposte stabili, ma il volonta-riato è attivo e vitale soprattutto perché deve sopperireall'assenza del pubblico». Le fa eco la direttrice del Cen-tro servizi al volontariato di Napoli, Giovanna De Rosa:«C'è da fare un passaggio fondamentale: da una fortespontaneità, anche emotiva, a una solidarietà più orga-nizzata ed efficace».B contesto politico e sociale non aiuta certamente que-

sta regione, e i soggetti del Terzo settore, a crescere e sta-bilizzarsi. Posizionata quasi in fondo in tutti gli indicato-ri economici e di benessere, attraversata da situazioni dimalaffare e illegalità che deturpano il territorio, la Cam-paniasconta un notevole ritardo nelle politiche di svilup-po locale e sociale. Ci sono però alcune situazioni piùavanzate che si inseriscono a macchia di leopardo e ge-nerano un quadro ambivalente. «Qualche passo avanti -racconta il presidente di Federsolidarietà, una delle asso-ciazioni di categoria del mondo della cooperazione so-ciale, Giovanpaolo Gaudino - è stato fatto. Ci sono belleeccellenze in mezzo a tanti grossi buchi e alcuni ambiti,soprattutto dell'entroterra, dove i servizi essenziali nonsono assicurati e anche le cooperative sociali vengonoutilizzate alla stregua di gestori di servizi a basso costo».

Un rapporto difficile

Come nelle altre Regioni del Mezzogiorno, anche inCampania la cooperazione è un pilastro dell'economia edel welfare e svolge, fra luci ed ombre, un ruolo impre-scindibile. Sono 8.852 quelle attive sul territorio, con laprovincia di Napoli che gioca il ruolo più rilevante (3.3uunità) seguita da Salerno (2.458), Caserta (1.945), Avelli-no (590) e Benevento (548). Dentro questo universo, lacooperazione sociale è cresciuta negli ultimi anni e hatrainato anche il notevole incremento occupazionaledel non profit, che il censimento permanente dell'Istatha registrato in un 7,1 per cento. «Cresce soprattuttoquella di tipo A - aggiunge Gaudino - che fornisce servi-zi sociosanitari ed educativi. Ma il rapporto con la pub-blica amministrazione è difficile perché c'è ancora unnotevole ritardo nella programmazione e gestione deiservizi. Anche se la Regione ha messo in campo impor-tanti finanziamenti, sia europei sia nazionali, c'è statauna scarsa capacità di programmazione e anche di spe-sa da parte degli Ambiti e questo ha favorito poco l'inno-vazione dei servizi». E Gaudino prosegue: «Le coopera-tive faticano a tenere in piedi i servizi e i ritardi dei paga-menti della pubblica amministrazione arrivano anche adue anni, ma riescono a proporre quei pochi di qualitàche ci sono. Siamo molto presenti nei servizi più classicicome le strutture intermedie perla salute mentale e lecomunità alloggio, mentre nel socio-sanitario ci sonorealtà che gestiscono attività importanti insieme con le

Asl, ma è una gestione limitata ad alcuni territori perchél'accreditamento regionale è fermo al 2oo1».Qualcosa sta faticosamente cambiando negli ultimi an-

ni, non solo per gli ingenti investimenti - comunque piùannunciati che realizzati - della Regione Campania suiservizi, ma anche per un certo cambio di marcia del Co-mune di Napoli che sfiora ormai il milione di abitanti,più di un sesto di tutta la popolazione regionale.«Un'esperienza - commenta ancora Gaudino- ambiva-lente perché pur nella forte crisi di risorse, è riuscito amettere in campo azioni tipiche di una visione di welfa-re evoluta come ad esempio la procedura per l'accredi-tamento trasparente e di qualità delle comunità di mi-nori».

Mancano i mezzi, non le idee

La voglia di darsi da fare non manca quindi , ma i mezzi,oltre al contesto , non sono sempre adeguati . Un proble-ma che riguarda anche il volontariato . Una ricerca pro-mossa dal Centro servizi al volontariato di Napoli su uncampione di zoo associazioni ha rilevato come il princi-pale loro bisogno sia raccogliere fondi per portare avantile attività insieme a quello di coinvolgere i giovani e tro-vare sedi per le attività stesse. «C'è un volontariato - spie-ga De Rosa - che vuole essere protagonista , ha voglia dicrescere e acquisire competenze . Si creano tanti gruppispontanei che oltre a voler dare risposta ai bisogni nonaccolti dal pubblico, si impegnano per chiedere che i di-ritti siano tutelati , svolgendo un ruolo di advocacy sem-pre più importante». Per mettere insieme le energie e fa-vorire il dialogo fra pubblico e privato, il Csv ha attivatoinsieme al Comune le Agenzie di Cittadinanza nei dieciMunicipi . L'obiettivo è incrementare la partecipazione eattivare forme di aiuto leggero alle fasce sociali più a ri-schio con attività di segretariato sociale, percorsi di valo-rizzazione dell'impegno civico, iniziative culturali, diprevenzione e benessere, percorsi di autonomia per lepersone con disabilità e per gli anziani nonché opportu-nità di incontro e socializzazione intergenerazionale.«Una forma positiva di co-programmazione che contasulle risorse messe dal Comune - commenta De Rosa -per costruire un welfare comunitario e anche generativo.E per dare ai giovani modelli di legalità che combattanola dispersione scolastica e la camorra».Di inclusione non si occupa solo il Terzo settore, ma an-

che e soprattutto quelle realtà economiche che accettanola sfida dell'innovazione . La Fondazione Symbola ha de-dicato alla Campania alcuni focus nei suoi studi sulle im-prese di qualità, sul sistema produttivo culturale e creati-vo, sulle aziende che investono in tecnologie green. Na-poli, ad esempio , è la quarta provincia italiana per nume-ro di aziende che hanno fatto eco-investimenti, con12.616 aziende coinvolte. «Le nostre ricerche - racconta ilpresidente Ermete Realacci - dimostrano che, aldilà dellaspesa pubblica , ci sono tante esperienze di sostenibilitàche si nutrono di territori equilibrati . Rendere forte que-sto legame che incrocia la tradizione con l'innovazionerichiede una società coesa . Una bellezza non solo esteti-ca, ma di relazioni . D ruolo del Terzo settore e del volonta-riato nella tenuta delle comunità campane non viene do-po l'economia , ma ne è una parte costitutiva».

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Le esperienze sostenibilisi nutrono di territoriequilibrati e società coesa:il ruolo del Terzo settorenella tenuta delle comunitàcampane non viene dopol'economia, ma ne è parte

Ermete Realacci

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Altre Associazioni di Volontariato Pagina 2

BUONENOTIZIE

Gli abitanti

I numeriLE ISTITUZIONI NON PROFIT (Anno2016)

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32.389in Campania

Sviluppo economico e coesione sociale . 603

Divisione per forma giuridica

Sanità . 546

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Ambiente 251

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Filantropia e promozione del volontariato 202Tutela dei diritti e attività politica 189

125

Cooperazione e solidarietà internazionale ' 147

I dipendenti

Cinque milioni e 839mila sono gli abitanti dellaCampania. La Regione b divisa in cinqueProvince: Avellino, Benevento, Caserta, Napoli eSalerno. Oltre metà della popolazione (3 milionie 100mila persone) vive in provincia di Napoli

Divisione per settore di attività prevalente

Pagina 1Foglio 3 1 3

I dipendenti

5

.. .... .........Cultura, sport e ricreazione

Assistenza sociale e protezione civile 2.089Relazioni sindacali e rappresentanza di interessi 1.424Religione 1.355Istruzione e ricerca 844

Altre attività 116

2016

15.989Associazioni

LA SOSTENIBILITA

Media nazionale - In Campania

GLI OBIETTIVI ONU 2030L'Onu ha fissato 17 obiettivi di sostenibilitàche più di 150 Paesi hanno accettatodi raggiungere entro il 2030Nei grafici la situazione in Italia e in Campania

L'indicatore compositoÈ costruito utilizzando oltre 80 indicatori elementarili livello 100 corrisponde alla situazione in Italia nel 2010

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LA SPESA SOCIALEPRO-CAPITEPer interventi e servizi sociali dei Comuni, anno 2016

Dei lavoratoridipendenti

dei non profit

Q IL VOLONTARIATO

~ Volontari attivi ogni 10.000 abitantiIlV (media italiana . 9114)

Volontari di servizio civile nazionale avviati nel 2017

Persone di 14 anni e ilio che hanno6,5% svolto attività gratuita per associazioni

di volontariato (media italiana. 10.4%)

Corriere della Sera - Infografica Sabina Castagna

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Altre Associazioni di Volontariato Pagina 3

AM UIUTAKLL

DI VICENZA

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La carica dei 110 al torneo AvisLAGHI. Centodieci calciatori in erba hanno incontrato l'Avïs e sentitoparlare per la prima volta di donazione di sangue in occasione del tor-neo che si è disputato al campo sportivo di Laghi. Donatella Sella, vicepresidente de ll'Avis Schio - Alto Vicentino, ha premiato tutti parteci-panti con un trofeo. B.C.

Pagina 35

Foglio i

II Papa benedice il librodelmissionario "santo"

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Altre Associazioni di Volontariato Pagina 4

iL UIUTAKLL

DI VICENZASANITÀ. Presentato il decalogo alla base dei servizi sociosanitari

La nuova "Carta"difende i malati«Cure universaly>

Pagina 26Foglio i

I relatori alla presentazione della "Carta di Vicenza " ieri a palazzo Trissino. COLOHFOre ARTIGIANA

Ma il dg dell'Ulss 8 Berica Giovanni Pavesi elogiail modello veneto: « 0e eccellenze a prezzi irrisori»Cicciù: «Manca attenzione per operatori e cittadini»

franco Pepe

Il saluto (timido) dell'assesso-re SilviaMainoe l'attaceo (co-raggioso) del dg Giovanni Pa-vesi. L'incontro, in una salaStucchi piuttosto hot (ma so-lo a causa dei roventi soffidell'anticiclone Scipione sen-zala difesa di un condiziona-tore) per il lane-io della Cartadi Vicenza, inizia così. Lo sco-po degli organizzatori (Citta-dinanzattiva, gli Ordini deimedici e degli infermieri,Obiettivo Ippocrate), dopodue annidi lavoro è presenta-re un "decalogo" che dovreb-bero essere alla base del siste-ma socio-sanitario per con-trastare la crisi - si premettein un documento - che negliultimi anni "ha rallentato obloccato il modello venetoper una serie di fàttori, nonultimi quelli legati una gestio-ne prevalentemente hurncra-ticae anmiinistrativa". E que-sto come espressione di un'al-leanza tra associazioni di cit-tadini, onlus, operatori sani-

tari e Ordini professionali.Pavesi, però, non ci sta, ripu-dia il "politically correct",spiazza l'uditorio (non moltofolto), sguaina la spada e di-leude un sistenia regionaleche « nell'85 % è pubblico, of-fre prestazioni professionalistraordinarie, con il cardio-chirurgo Loris Salvador cheanche ieri hasciorinato un in-tervento salva-vita che gliamericani se lo sognano al co-sto di 46 curo di ticket ed èuu "patrirnunio" da non sacri-ficare sull'ara degli antagoni-snri. Difendiamo il sistemacorreggendo alcune storture:concentriamo e graduiamo iservizi eccellenti».Giuseppe Cicciù presidente

regionale di Cittadinarzatti-va incassar ribatte: cI1Vene-to non va male. Siamo braviper tecnologie e digitalizza-zione, abbiamo più tac dellaFrancia, una manca attenzio-ne per operatori c cittadini. Ilsistema si è militarizzato,non esiste dialogo altrimenticiò che è accaduto al prontosoccorso di Sa torso non ci

sarebbe stato. Si è creato unospedale diffuso in cui i mala-ti sono assistiti dai familiari.Nel Ssn il cittadino dovrebbesentirsi a casa propria. LaCarla nasce per difendere mibene costruito 41 anni fa».Da Federico Pegorar•o, presi-dente Opi, il richiamo a unservizio che abbia il malato alcentro. Con un grido di allar-me: «Siamo pochi. PrestonelVeneto mancheranno 6 milainfermieri». GianparoloZam-bon ripropone Impegno diObiettivo Ippocrate, l'associa-zione di cui è segretario: Almodello veneto va difeso manon dobbiamo dire sempredi sì. Abbandoniamo il para-digma della quantità, per ri-tornare alla qualità. Diciamobasta alle divisioni e apriamole porte alla collaborazione».PerAntonio Gaudioso, segre-tario nazionale di Cittadinan-zattiva: «Il Ssn resta l'asse sucui si consolida il firtum delPaese, ora in una visione oli-stica dei servizi e nella perso-nalizzazione delle cure».Giovanni Leoni vicepresi-

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La Cartadi Vicenza ha un decalogo dei servizi socio -sanitari

dente nazionale Fnomceo,parte dal manifesto dell'al-leanzatra professionisti vara-to a Roma il 3 febbraio perelencare i mali di un Ssn«che non ha sponde politi-che, ha il finanziamento e lapercentuale di posti-letto piùbassi dell'Ue, costringe lagente a spendere 40 miliardinel privato, ha sempre menomedici, mostra grandi dise-guaglianze tra Nord e Sud, ve-de moltiplicasi le violenzecontro gli operatori, mentreil 25% dei neolaureati se nescappa all'estero». Enrico Io-verno presidente della Socie-tà di medicina generale dellaprovincia (anche a nomedell'Ordine) delinea, infine,il decalogo diretto «ad affer-mare e garantire. il valore pub-blico e universale del sistemasocio-sarútariue,

tanuova"Carta"difendei minati«Cure universali»

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Altre Associazioni di Volontariato Pagina 5

BUONENOTIZIE

Fragili e forti

La «Gloriette» sequestrata al re del contrabbandoè oggi un centro per disabili gestito da una cooperativa

Promozione di autonomia ma anche corsi di legalitàUn metodo per misurare su scala i risultati ottenuti

di PAOLO FOSCHINI

Forse vale per tutti i beni seque-strati alle mafie, quando unabuona volta vengono assegnati a

una associazione che li riutilizza per fi-nalità di (ri)costruzione sociale: dopoun po' di tempo che li si vede trasfor-mati in centri di accoglienza, o sedi dicooperative, o comunità di aiuto a fa-vore di persone fragili, capita di di-menticare quel che erano prima. E sipensa che il buon uso di quei beni, unavolta tolti ai clan, venga da sé.

Punto di riferimentoCosì se oggi uno di fuori Napoli pren-

de la costa in macchina e sale a Posilli-po pervia Petrarca, lasciandosi il portoalle spalle e il Vesuvio laggiù a sinistra,e a un certo punto arriva al cancello delcivico 50, e ci entra, e scende a piedi ilvialetto che porta a una villa ampia-mente terrazzata su una vista da urlo,con tutto íl golfo davanti agli occhi eCapri che sembra di toccarla in fondo adestra, e là sul terrazzo non può nonvedere quei ragazzi intenti a far qual-cosa - solo dopo li identifica anche co-me disabili - con altre persone che poiconoscerà come ivolontari e gli opera-tori da cui sono assistiti e con cui svol-gono mille diverse attività in ogni gior-no feriale da anni, e si mette lì in silen-

zio a guardare quella scena solo bella ebasta, ecco, magari a quel forestieropotrebbe riuscire difficile anche soloimmaginare ciò che chi vive a Napoliricorda invece così bene da dare quelricordo per scontato: e cioè che daquello stesso terrazzo, fino agli Anni8o, il boss della camorra nonché si-gnore del contrabbando e poi delladroga Michele Zaza detto 'O Pazzoaveva il controllo totale su ogni nave ospillo che entrava o usciva dal porto.«La Gloriette», così aveva chiamatoquella sua residenza: come il settecen-tesco salone (oggi un bar) da cui gliimperatori austriaci dominavano ilparco di Schönbrunn a Vienna.Villa più terrazzo più relativa piscina e

parco circostante furono sequestrati al

boss nell'85 e ci vollero più di venticin-que anni per affidarne la gestione al-l'Orsa Maggiore, l'associazione e poicooperativa sociale che ne ha fatto ilCentro sociale polivalente che è oggi:lo stesso che ha potuto vedere il fore-stiero di cui sopra e che per la Napolidei fragili è attualmente non più il so-gno progettato nel 2oio bensì un pun-to di riferimento costruito su una or-mai consolidata esperienza. Luogo diritrovo quotidiano dal lunedì al vener-

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dì per una media di quaranta adulti frai 18 e i 35 anni più una decina di adole-scenti con disabilità o fragilità di variogenere, il Centro è concepito per offri-re loro - attraverso dodici operatori euna trentina di volontari - un pro-gramma di «attività socio-educative,aggregative e di inserimento lavorati-vo». Percorsi in cui le parole chiave so-no «ricerca di autonomia». Ma anchecorsi di educazione alla legalità. E gra-zie alla collaborazione con altre asso-ciazioni e con privati anche «rete disupporto» per famiglie in difficoltà.Fiato sospesoI numeri e il bilancio di queste attività

nel loro insieme, a suo tempo avviatecon il sostegno del Comune di Napoli edella Fondazione Con il Sud, sonoquelli che la cooperativa presieduta daAngelica Viola aveva ufficialmentepresentato già più di un anno fa alloscopo di muoversi con anticipo rispet-to a una scadenza prevista da tempoma divenuta attuale proprio in questigiorni: vale a dire la data del 12 giugnoscorso, fissata dal Comune quale limi-te entro cui presentare la ricandidatu-ra per sperare nella riassegnazionedella struttura. La quale struttura nonè ovviamente l'unica a dover essere as-

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Altre Associazioni di Volontariato Pagina 6

BUONENOTIZIE

segnata o riassegnata a Napoli e din-torni da parte del Comune: che a que-sto punto ha a sua volta pochi giorniper potere esaminare tutti gli incarta-menti e prendere una decisione. «Ab-biamo lavorato con impegno - diceAngelica Viola - e siamo fiduciosi pen-sando in modo particolare alle tantefamiglie che da tempo contano su dinoi». L'hashtag #insiemeperunsognoha raccolto in poche ore 2500 firme.Riprende quel che aveva già sottoline-

ato all'epoca della presentazione delbilancio, ovvero che l'esito deivari trat-tamenti portati avanti è stato via via«misurato con il metodo Vineland»: inpratica un sistema di scale (le «Vine-land Adaptive Behaviour Scales») checonsentono di assegnare un punteg-gio ai diversi comportamenti in base acriteri come l'autonomia e la respon-sabilità sociale, così da individuare ipunti di forza o debolezza e program-mare una prosecuzione di attivitàsempre più personalizzata.11 Centro apre la mattina alle 9 e le atti-

vità vanno avanti anche fino alle 18, lachiusura è alle 19 dopo le pulizie a cui

L'Orsa MaggioreLa cooperativasociale è statacostituitanel 1995 dadonne impegnatenel campo socialeed educativo.Con 25 persone,tra soci lavoratori,dipendentie collaboratori, sioccupa di attivitàsociali, educative,formazione,promozionedi progettidi cittadinanzaattiva. Ha ricevutoin uso «LaGloriette», beneconfiscato allacamorra, che dal2010 è destinatoa Centro socialepolivalente perpersone fragiliwwworsamaggiore.net

collaborano tutti. Le giornate sonoscandite dagli orari in cui i ragazzi fan-no teatro, musica, inglese, un labora-torio di cucina, uno di autonomia, unodi orientamento al lavoro. Dove «auto-nomia» vuol dire qualcosa di moltoconcreto: dalla cura personale alla ge-stione della vita domestica, a partiredalla spesa.E poi l'educazione a vivere«dentro» l'attualità. Come la collabo-razione con Legambiente al Parco Let-terario del Vesuvio, che oltre ai labora-tori sulle aiuole della terrazza ha pro-dotto quelli per la cura di diversi spaziverdi in città grazie al sostegno digruppi di residenti sensibili al temadell'inclusione sociale e lavorativa. E irisultati, come si diceva, con l'impe-gno poi arrivano: ragazzi che dopoavere frequentato le attività del Centrosi sono iscritti chi a un corso per ope-ratore socio-assistenziale, chi allascuola alberghiera, un altro che inveceha trovato lavoro in una pizzeria.

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«Alla Gloriette - aggiunge Angelica

Pagina 819Foglio 2 1 3

Viola - si intrecciano due temi quantomai attuali come il riutilizzo sociale diun bene sequestrato al crimine e il fat-to che questo riutilizzo vada a favore digiovani vulnerabili, che soprattuttoquando escono dal circuito pubblicodella scuola diventano spesso invisibi-li. Questa nel suo insieme è una inter-pretazione molto profonda della paro-la legalità. E per questo è ora più chemai necessario continuare: in primoluogo perché la stabilità di un progettone migliora il servizio e in secondoluogo perché qualunque arretramen-to sarebbe un boomerang sia rispettoal messaggio che ne trarrebbe la crimi-nalità sia rispetto ai frequentatori delCentro che perderebbero un servizio».Non che altre associazioni non vor-

rebbero provarci: a visitare la villa diZaza'0 Pazzo per chiederne l'assegna-zione, con altrettanti progetti, neigiorni scorsi sono state in parecchie.Ma questo è un buon segno: fino aqualche anno fa avrebbero avuto pau-ra, oggi fanno la fila.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Alla Gloriette si intreccianoil riutilizzo di un benesequestrato al criminee un servizio reso a giovanivulnerabili : fermarsi orasarebbe un boomerang

Angelica Viola

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Altre Associazioni di Volontariato Pagina 7

BUONENOTIZIE

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Tesori d'artespiegati

dai giovani

Altre Associazioni di Volontariato Pagina 8

BUONENOTIZIE Pagina 25Foglio 1 1 2

di AldoBifulco è tra i fondatori del circolo La Gru di Legambiente

Con altre associazioni ha dato vita al giardinaggio comunitarioAttraverso il «Progetto Pangea» ha coinvolto le scuole

E i ragazzi hanno trasformato una discarica in area verde per tutti

di SARA GANDOLFI

I 1 circolo La Gru di Legambiente aScampia non ha mai avuto unasede vera e propria. Il domicilio

legale è in una casa privata, quella diAldo Bifulco. A 75 anni è anima, cuo-re e memoria storica di un gruppoche anche nei periodi più bui ha vo-luto far vivere in allegria uno deiquartieri più difficili della città par-tenopea. Aldo è un professore discienze naturali in pensione. «Nonho mai voluto cariche all'interno diLegambiente, i miei interessi sonoaltri», mette subito in chiaro. Poisnocciola la storia della sua «creatu-ra»: un circolo di strada, che ha ab-bracciato in pieno quella che poi (sì,solo poi) diventerà la filosofia del-l'enciclica Laudato si' di Papa Fran-cesco.Difesa dell'ambiente e difesa dei più

poveri. Quale teatro migliore permetterla in pratica di Scampia, quar-tiere costruito dal nulla a metà delNovecento nell'estrema periferia anord di Napoli? «Eravamo in pienoperiodo di faide, nel 1995, quandoabbiamo cominciato a riunirci nellasede del Gridas (Gruppo Risvegliodal Sonno, ndr). Allora c'erano pa-recchi giovani, molti studenti uni-versitari. Un'inchiesta ci ha rivelatoche Scampia era il quartiere con ilpiù alto indice di verde in tutta Na-poli e provincia - racconta Aldo - manon c'era nessuno che si occupasseseriamente di problemi ambientali.

Così, abbiamo deciso di istituire uncircolo».

Ecologia Sociale

Il logo, disegnato da Felice Pignata-ro, è una gru metallica sormontatada una gru uccello, a sottolineareuna particolare visione dell'ambien-te. Ecologia sociale, appunto, che siriassume nel motto «Scampia feli-ce». «Siamo riusciti a creare una retedi connessioni e di relazioni, perchésapevamo che in una realtà difficilecome questa non saremmo mai riu-sciti ad incidere se non fossimo statiuniti», racconta Bifulco. E così Gri-dai, Arci, Tan (Teatro area nord) etante altre realtà del mondo dell'as-sociazionismo a Scampia si sonoriunite attorno alla sfida ambienta-le. Come? Creando presidi di giardi-naggio comunitario che si sono dif-fusi in tutto il quartiere, con il coin-volgimento di abitanti, giovani, im-migrati. E incentivando una culturadel verde «che si sporca le mani».«Molti giovani del nostro gruppooriginario si sono con il tempo tra-sferiti altrove, lontano dai famigera-ti palazzoni di Scampia che sono leVele. Siamo rimasti in una trentina,perlopiù anziani, ma nel quartieresono nate tante altre realtà collatera-li che hanno raccolto la nostra sfi-da».La Gru continua però a portare

avanti le sue idee. Come il «ProgettoPangea», il continente unico che di-venta simbolo del «fare rete» o, det-

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to in napoletano, «simm tutt'un»:un network di scuole primarie, me-die e superiori che in questi anni halavorato intorno al tema della non-violenza, in un territorio segnatodallo stereotipo della violenza.

Sei aiuole

Il progetto si è concentrato suun'area verde di Largo Battaglia dovecinque anni fa c'erano sei aiuole in-colte, discariche di fatto . «Le abbia-mo ribattezzate Il Giardino dei cin-que continenti e della nonviolenza",un'aiuola dedicata ad ognuno deicontinenti più una dedicata al Medi-terraneo, come simbolo di luogo diincontro , e per contrastare la realtàdi quello che sta purtroppo diven-tando un cimitero di immigrati», di-ce Aldo. «L'n maggio scorso abbia-mo fatto dono delle sei aiuole risa-nate alla città di Napoli». E conclu-de, quasi poetico : «Siamo unterritorio degradato, è vero. Ma pro-prio per questo dobbiamo creareframmenti di bellezza. Perché lapassione è contagiosa e la bellezzapuò e deve esistere anche a Scam-pia».

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.................... ...............II circoloFelice Pignataro è l'autoredei logo del circolodi Legambiente a Scampiawww. focebook.com/circoto.1agru

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BUONENOTIZIE

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DI VICENZAPagina

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LA GUIDA. Legambiente e il Touring club assegnano le loro cinque vele

Ecco il mare più belloIl Cilento è in vettaPrima in classifica Poffica, poi Posada in SardegnaTommaso TetroROMA Le regine dei marePrima in classificati Pollica,seconda Castiglione della Pe-scala (Gr), e terza Posada(Nu). Sul podio del mare piùbello del 2019, queste locali-tà - immerse nel Cilento, inMaremma e in Sardegna, esu cui sventolanole cinque ve-le - sono quelle che vengonoraccontante dalla guida di Le-ganihiente e Touring club ita-liano. In questa nuova edizio-ne, simbolo speciale ai Comu-ni «plastic free»: in tutto ;32regine dei litorali che hannogiurato guerra aperta alla pla-stica monouso. Il mar Tirre-no è il più premiato, e guada-gna il maggior numero di cin-que vele (il punteggio più al-to in una scala che arriva finoal minimo di una vela, e si ba-sa su parametri legati allaqualità ambientale e dei servi-zi), riservato a sette località.La Sardegna vince tra le Re-gioni (cinque litorali con ilmassimo punteggio); seguo-no la Sicilia, la Puglia., la Cam-pania e la Toscana. In tutto icomprensori turistici sceltida Legallnbiente sono 97. Lamappa del meglio dell'estate- contenuta nella guida Il ma-re più bello 2019 - oltre al Ci-lento antico, la Marenuna ela Baronia di Posada e il par-

Le spiagge più belle 13 in 13 13 tiLocatiti balnari e lacustri che ha nn ottenuto 5 vale dal la Guida Blu di Legambiente e TCI

L. d i Garda -Gardoae (as)Gargmra (BsJLimcn {Bs)Riva (in)Tignale (Bs)

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Accesa (W)

Casta d'Argento e Giglio { Gr)

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Litarde di Ch ki (CM

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Posada e Teptlara (NOPaotel le ria (Tp)-

Casta -del Mito (SA)

Ostica (Pa)L

co di Tepilora, prosegue conle cinque vele per il litorale diChia con Domus De Maria(sud Sardegna), Baunei(Nu), l'alto salento jonicogui-dato daNardò (Le), la Planar-gaia con Bosa (Or), la Costad'Argento e l'Isola ciel Giglio(Gr), le Cinque Terre guidateda Vernazza (Sp), l'isola diPantelleria (Tp), la GalluraCostiera e l'area marina pro-tetta di Capo Testa Punta Fal-cone guidata da Santa Teresadi Gallura (Ss), la Costa del

Monticolo {BZI

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Maremma Toscana (GR)

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PParco Ulivi secolari

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^S6• 5 vele lago

Litorale Nord Ir

Mito e l'area marina protettaCoste degli Infreschi e dellaMasseta con da San Giovan-ni a Piro (Sa), l'alto salentoadriatico guidato da Melen-clugno (Le), la costa del parcoagrario degli ulivi secolaricon Polignano a Mare (Ba), illitorale trapanese nord conSan Vito lo Capo (Tp) e l'isoladi Ustica (Pa).Il Trentino Alto Adige è la

miglior Regione per i laghiper numero di comprensoriai primi posti. +

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DI VICENZA

OloAccOlgo a Roma

Piazza di Spagna dorataContro le morti in mare

Coperte termiche di colore oro sulla scalinata di Trinità dei Monti

La scalinata di Trinità dei Montitinta d'oroper la campagna«#IoAccolgo». Decine dipersone. molte delle qualimigranti, si sono sedute suigradini indossando la copertatermica color oro, simbolo delprimo soccorso fornito allepersone salvate in mezzo almare e a que Ile che sbarcano inItalia. Mentre alcune barchettecolorargento, realizzate conpezzi d i coperte, sono s tatefatte navigare nella fontanadella Barcaccia. La campagna«#IoAccolgo»è stata lanciatada 46 associazioni italiane,Internazionali e territoriali,laiche, cattoliche ma anchesindacati e studenti. Si vadall'Arc ï alle Acli, dalla Caritas aSant'Egidio, dalla Federazionedelle Chiese Evangeliche aIntersos a Legambiente. daMedici Senza Frontiere adOxfam, da Save The Children, aCgil e Uil. «Non ci vogliamoarrendere ad un paese - haspiegato in una conferenza

stampa Filippo Miraglia del l'Arcï -dove i porti sono chiusi, dove lepersone vengono respinte elasciate morire in mare o nei lagerlibici. Non vogliamo neanchearrenderci che questo siadiventato il modo per i-accogliereconsensi, noi siamoconvintiInvece che la maggioranza degliitaliani sia accogliente. Ed è aquesta «maggioranza s ilente» che«si sente minoranza isolata», che«non ce la fa più», che «non havisibilità»e che «non si arrendealla barbarie di un mondo fondatosu ll'od io e la paura», che s i rivolgela campagna. Perché l'Italia «dellasolidarietà e de i diritti diventivisibile» vista che sono «migliaia iluoghi dove s i accogl ie». Conquesto spirito le associazionihanno invitato tutte le persone«che vogliono dire siall'accoglienza ad esprimere i 1proprio dissenso rispetto aldecreto s icurezza», ha spiegatoElena Rozzi di Intersos,appendendo una coperta termicaal proprio balcone.

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DI VICENZA

PALAZZO TRISSINO

Un decalogoper garantirela sanitàdel VenetaUna "Carta" e un decalogovolti a garantire il valore pub-blico e universale del sistemasocio-sanitario veneto. Equanto verrà presentato og-gi, alle 1 7, a palazzo Trissino.«Lavoriamo da un anno aquesti documenti - dichiaraGiuseppe Cicciù , segretariogenerale di Città di nanz attiva-Tribunale del malato del Ve-neto - unitamente all'Ordinedei medici e in particolare al-la rappresentanza dei medicidella medicina generale dellaprovincia, con l'Ordine delleprofessioni infermieristichee con l'associazione Obietti-vo Ippocrate».

L'incontro sarà aperto daisaluti del sindaco FrancescoRucco e del direttore genera-le dell'Ulss 8 Giovanni Pave-si, ai quali faranno seguito gliinterventi di presentazionedella Carta e del decalogo acura di Cicciù, del presidentedella Società italiana di medi-cina generale Enrico Iovernoe del presidente dell'Ordinedelle professioni infermieri-stiche della pro i cincia Federi-co Pegoraro , e del presidentedi Obiettivo Ippocrate Massi-miliano Zaramella . Prende-ranno quindi la parola Anto-nio Gaudioso , segretario ge-nerale nazionale di Cittadi-nanzattiva e Giovanni Leoni,vice presidente nazionale del-la Federazione dell'Ordinedei medici . Sarà l'assessoreregionale alla sanità Manue-la Lanzarin a trarre infine leconclL.1 1IJ711. •

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Poliziotto va a processo per minacce

Serenissima Rislorazionesoeglie *¡Caffè Vergnano tper il brard pausa Caffè

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