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Quaderno dell'Arci del Trentino n°1

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il primo numero dei Quaderni dell'Arci

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i quaderni dell’arci

Cura grafica e stampaPublistampa Arti Grafiche - Pergine Valsugana,Trentinocarta patinata ecologica da foreste ambientalmente amministrate,woodstock rosso, carta paglia (da paglia di grano)inchiostri con solvente a base vegetale

Quaderno stampato in occasione della mostra“IL LABORATORIO ITINERANTE PER LA STAMPA D’ARTE”Arci del Trentino - Esposizione itinerante di incisioni 2009Dal 23 ottobre all’8 novembre 2009Sala Casa Legat / Volano

AllestimentiDavide Nicolussi Moz

Crediti fotograficiArchivio Arci del Trentino

Grazie aMarta Frassoni per il lavoro di catalogazionee ricerca delle stampe,Wanda Chiodi

Cura grafica e stampaPublistampa Arti Grafiche - Pergine Valsugana,Trentinocarta patinata ecologica da foreste ambientalmente amministrate,woodstock rosso, carta paglia (da paglia di grano)inchiostri con solvente a base vegetale

Arci del TrentinoVia San Martino, 35 - TrentoTel. 0461.231300www.arcideltrentino.it

PROVINCIAAUTONOMA DI TRENTO

Er hat Vorschläge gemacht.

Wir haben sie angenommen.

Bertolt Brecht

Ha fatto delle proposte.Noi le abbiamo accettate.

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ha superato il trentesimoannodi attività.Questotraguardoha rappresentatounpunto importante

per l’associazione, i circoli, i soci che hanno realizzato con noi questo lungo percorso.Fondata da UgoWinkler nel 1973,Arci del Trentino è un’associazione culturale che

negli anni ha sviluppato una progettualità propria, volta alla costruzione di una reteculturale europea.

Europeista ante litteram,quando ancora sull’Europa dell’Est gravava la cortina diferro, il PresidenteWinkler è riuscito a realizzare una serie di importanti scambi cul-turali sia con i paesi del blocco sovietico sia con la Germania Federale e la DDR. Intempi più recenti i contatti si sono allargati anche alla Jugoslavia, alla Spagna, allaSvezia, alla Finlandia e alla Russia.

Convinta che l’incontro tra culture diverse non potesse ridursi allo scontro trablocchi monolitici, Arci del Trentino ha dato vita a quello che Dolzan ha battezzato“il laboratorio itinerante per la stampa d’arte”.

L’iniziativa consisteva nell’ospitare in Trentino artisti ed intellettuali di diversenazionalità, dando loro modo di esprimersi artisticamente realizzando una serie distampe,parte delle quali veniva poi lasciata in dono all’associazione.

A incontrarsi in questo modo furono artisti di ineludibili diversità culturali, accu-munati però dalla scelta di partecipare allo sviluppo di un linguaggio comune del qualela contaminazione artistica non poteva che essere la prima sillaba.

Nella situazione geopolitica di oggi, completamentemutata rispetto all’epoca incui le stampe furono realizzate, il messaggio che queste danno a chi le osserva ri-mane estremamente attuale: il confronto tra culture, il confondersi ed il mescolarsi

Nel 2007 l’Arci

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di queste in esperienze personali contribuiscono all’evoluzione dinamica dell’uomoe della società.

Le opere esposte parlano dunque di quello che oggi definiremmo “meticciato”,ma si legano anche alle esperienze personali degli artisti: molte di queste sonoastratte, altre affrontano il tema dell’ecologia e altre ancora portano con sé una pre-cisa denuncia sociale legata agli scioperi operai. Nella loro singolarità esse si valoriz-zano e acquistano maggiore dignità e coscienza attraverso il reciproco confrontocostruttivo.

Le stampe, delle quali l’associazione espone 40 pezzi tra i più significativi, sonoanche una serie di ritratti dell’associazione stessa, dei valori che la attraversano edella caparbietà che ha dimostrato di avere riuscendo a portare a termine l’iniziativadel laboratorio e tante altre iniziative prima e dopo questa, che non può però dirsiancora conclusa. “Il laboratorio itinerante delle stampe d’arte” è un’esperienza checontinuerà nei prossimi anni, proprio perché è un tutt’uno con l’associazione.

Nell’organizzare questa mostra un particolare ringraziamento va a Paolo Dolzanche ha selezionato le opere da esporre e a Marta Frassoni che ha curato il lavoro dicatalogazione delle stampe. Un ringraziamento ancora maggiore va al PresidenteWinkler per aver ideato questo lungimirante progetto e per aver contribuito inmaniera determinante all’impostazionementale che ha caratterizzato l’associazionee la caratterizzerà in futuro.

Arci del Trentino

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«A partire dalla metà degli anni ’70, spazi privati e scantinati pubblici, arrangiati di

un grosso torchio calcografico, di colori, acidi ed essiccatoi, si trasformarono in un

crocevia di artisti provenienti da ogni angolo d’Europa e non solo».

Breviario di tecniche della stampa

La serigrafia (o stampa serigrafica) è una tecnica distampa mediante l’uso di un tessuto apposito (seta), eavviene depositando l’inchiostro su un supporto fil-

trato attraverso le aree lasciate libere del tessuto. Le sue origini, secondo una con-cezione di stampa di tipo attuale, risalgono ai primi del XX secolo.

Oltre ad avere finalità artistiche, il suo impiego è stato applicato a scopo artigia-nale e industriale. Attualmente, esistono moltissime procedure di stampa con si-stema serigrafico che si differenziano a seconda delle finalità prefissate e deimaterialiutilizzati comematrice e come supporto.

Il tessuto di stampa,opportunamentemontato su un telaio, ospita lo“stencil”op-pure il disegno. Questo viene posto sul supporto scelto, detto torchio serigrafico.L’inchiostro viene in seguito posizionato sulla parte alta del telaio e con una spatoladi gomma (detta“racla”) viene spalmato uniformemente sull’intero telaio. L’inchiostropassa dunque attraverso gli spazi liberi del tessuto,depositandosi sul supporto. Il telaioviene quindi rimosso e il supporto viene fatto asciugare. Questa tecnica di stampaconsente una tiratura pressoché illimitata del medesimo soggetto.

Serigrafia

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Si chiama xilografia (o silografia) l’incisione, per mezzodi appositi strumenti da intaglio (sgorbie), di un sup-porto piano di legno (matrice) che è detto di “testa”o di“filo” a seconda del taglio rispetto alle venature. La xilografia è classificata tra le in-cisioni dette a “rilievo” e per le sue caratteristiche si è spesso prestata ad accompa-gnare con le immagini i testi nelle tirature di volumi tipografici. Una volta incisa lamatrice, essa viene inchiostrata tramite rullo o tampone e, dunque, stampata.

La stampa può essere fatta a mano o tramite torchio a pressione (verticale o ascorrimento). Le peculiarità dellamatrice e la notevole profondità dei segni incisi con-sentono una elevata tiratura dell’immagine.

Le prime notizie circa le origini di tale tipo di stampa ne fanno risalire la sua in-venzione al Giappone, intorno all’VIII secolo d.C. In Europa, i primi esempi risalgonoal XIV secolo.

La xilografia conosce un nuovo periodo di grande utilizzo nei decenni a cavallotra il XIX e XX secolo, principalmente ad opera di artisti come Paul Gauguin, EdvardMunch, E. Ludwig Kirchner.

Xilografia

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La calcografia (o stampa calcografica) è un sistema distampa ad incavo, consistente nell’incidere una lastrametallica di zinco o rame (matrice), mediante appositi

strumenti (punta e bulino) o tramite l’utilizzo di specifici acidi (incisione a morsura).Nell’ambito della stampa calcografica esistono svariate tecniche, tra queste, le piùcomuni prendono il nome di: puntasecca e acquaforte.

La tecnica detta“puntasecca”consiste nell’incidere la propria opera su una lastradi rame o di zinco, servendosi di una punta di acciaio a guisa di unamatita.Una voltaincisa, la lastra viene completamente inchiostrata e dunque ripulita, affinché l’in-chiostro rimanga solo nelle parti precedentemente incise.Al termine delle operazionidi inchiostratura e pulitura, la lastra viene posta sul torchio calcografico. La pressioneesercitata dal torchio trasferisce l’immagine (rovesciata) sulla carta,opportunamenteinumidita. Questa tecnica di stampa consente una limitata tiratura del medesimosoggetto.

La tecnica detta“acquaforte”prevede che la lastra di rameodi zinco venga rivestitadi una sottile pellicola di cera d’api,bitumeo vernice satinata.Successivamente,conunqualsiasi strumento a punta,si asporta ilmateriale protettivo affinché restino scopertele parti dell’immagine che si vogliono incise. La lastra,opportunamentepreparata,vienequindi immersa in una soluzione di acido (nitrico o ipercloruro ferrico).A tale soluzione,anticamente chiamata “acquaforte”, si deve il nome della tecnica. Il processo di im-mersione in acido che corrode le parti lasciate scoperte viene detto“morsura”. Le primenotizie su questa tecnica di stampa risalgono alla metà del XV secolo in Europa. Que-sta tecnica di stampa consente unamodesta tiratura del medesimo soggetto.

Calcografia

«L’arte dell’incisione e della stampa fu dunque, anche in passato, un mezzodi propaganda politica e di resistenza».

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La litografia è una tecnica di produzione meccanicadelle immagini. Il procedimento venne inventato dal te-desco Alois Senefelder nel 1796, che per primo utilizzòcomematrice una lastra di pietra. Oltre a questo, la litografia si basa sull’incompati-bilità di alcuni inchiostri con l’acqua. Una particolare qualità di pietra (carbonato dicalcio), opportunamente levigata, diviene il supporto (6-12 cm di spessore) sul qualetracciare un’immagine per mezzo di una matita grassa.

Le sue qualità consentono di trattenere nelle parti non disegnate un sottile stratod’acqua (detti contrografismi) che il segnograsso invece respinge. Inchiostrando la ma-trice, opportunamente preparata, l’inchiostroviene respinto dalle parti umide per essere in-vece trattenuto nelle parti grasse. Al terminedell’inchiostrazione, la pietra viene posta sottol’apposito torchio litografico e la carta dastampa si imprime unicamente dell’inchiostrodepositato sulle parti disegnate. Questa tec-nica di stampa, in auge nel XIX secolo, consentela tiratura di un elevato numero di copie delmedesimo soggetto.

Litografia

«...la sottile pellicola d’inchiostro che rivela

d’incantesimo i bianchi, la carta umida,

pronta per essere posta sotto il pesante

cilindro d’acciaio del torchio, la preparazione

del registro di stampa, la pressione regolata

che costringe le fibre della carta a succhiare

il colore intrappolato in ogni incavo del

disegno inciso...»

itinerante perla stampa d’arte

a cura di Paolo Dolzan

Il laboratorio

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Nel corso della sua attività ultradecennale, l’associazione Arci del Trentino vantaun numero impressionante di progetti che hanno avuto il merito di portare quelricambio vitale al respiro culturale di un territorio, basato sulla novità, il dialogo ela reciproca contaminazione. Lo scenario trentino, complicato nelle sue articola-zioni geografiche e storiche e spesso connotato da un ripiegamento rassicuranteverso la tradizione, è stato ripetutamente stimolato, provocato o attraversato dallecorrenti del pensiero internazionale già molti anni prima che i confini degli statieuropei cedessero: le tribù dei nativi d’America, accampati coi loro tepee sul monteBondone; la comunità messicana dei Mariachi insediata a Brentonico; le spedizioniper lo studio archeologico in Turchia; l’astronauta sovietico che “atterra” a Trentoin una sciarada di balletti russi. Citare queste ed altre iniziative (che ancora oggistrappano un sorriso di stupore nel ricordo) serve a dare la misura di questa co-stante apertura verso le infinite esperienze del mondo. Per chi ancora conserva nellamemoria le tracce di queste“invasioni”culturali, il nome del compianto UgoWinklerappare un tutt’uno con l’esistenza stessa dello spirito associativo a Trento. Presi-dente dell’Arci del Trentino per oltre trent’anni, con il suo spirito combattivo e infa-ticabileWinkler ha coniato unmodello di collaborazione che tutt’ora resta il cardinecentrale nello sviluppo e nella ricerca dell’associazione.

Il lettore non si stupirà, dunque, di conoscere i dettagli di una piccola iniziativaartistica che nel corso degli anni ha potuto sopravvivere all’ombra dei grandi eventie talvolta alle situazioni più avverse, perché curata da quelle attenzioni che muo-vono agli affetti le persone care e che si prodigano verso quelle cose che riteniamofragili e preziose: il laboratorio itinerante per la stampa d’arte.

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Le piccole comunità montane di Stenico, Brentonico,Nago, Caldes e Borzago, in tempi e con modalità diffe-renti, hanno ospitato la sede di un laboratorio destinatoalla creazione di grafiche d’autore. A partire dalla metàdegli anni ’70, spazi privati e scantinati pubblici, arran-giati di un grosso torchio calcografico, di colori, acidi edessiccatoi, si trasformarono in un crocevia di artisti pro-venienti da ogni angolo d’Europa e non solo. Talvolta, bastava semplicemente la-vorare e trascorrere con il gruppo di artisti le ore della giornata per riportare a casapropria un’esperienza nata dal confronto reciproco e, di conseguenza, un arricchi-mento professionale individuale. Più di frequente, il lavoro degli artisti seguiva unalinea politica che favoriva una certa causa o parte sociale, affiancando la lotta ope-raia nelle fabbriche, precisandosi nei fatti di cronaca di quegli anni di intensa rea-zione sociale. In un caso come nell’altro, si trattava pur sempre di innescare dei“processi”. Un termine, questo, estremamente caro ad Ugo Winkler che, con ciò,dava ad intendere che i movimenti dovevano seguire un percorso di apertura a spi-rale (proiettandosi all’esterno), anziché chiudersi a cerchio su loro stessi. Spesso ve-nivano combinate le formule più strane e, Ugo, quasi fosse un chimico impazzito,attendeva fremendo le reazioni a catena di quegli esperimenti risolutivi. Non fu-rono rari i casi in cui le provette scoppiarono tra le mani del nostro chimico.

Perché proprio la grafica d’arte divenne lo strumento privilegiato da Winkler edai suoi artisti, per affiancare la lotta sociale? La ragione, con ogni probabilità, è lastessa che accompagna la nascita della stampa e ne delinea la sua storia. A partire

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dal XIV secolo in Europa le xilografie permisero la circolazioneampia delle idee,permezzodelle immagini. Il segreto stavanella ri-producibilità seriale delle figure piuttosto che nel pezzo unico,quindi nella conseguente grande diffusione consentita dalla tira-tura e dal suoprezzo“popolare”e incoraggiante. Le scenedi folclorespesso nascondevano un pensiero controcorrente o addirittura unmessaggio sovversivo che filtrava nella società a questo modo,clandestino e difficilmente controllabile. UgoWinkler conoscevacerto le tavolette di legno intagliato riproducenti la Narrenschift(Nave dei folli) di Bosch, così come era al corrente del pullulare diimmagini eretiche che rappresentavano il pontefice nei panni del-l’anticristo o altre icone atroci, create dagli artisti a rischio dellapropria vita, ai tempi della rivolta luterana e dei processi all’eresiache dilaniarono l’Europa nella Controriforma. L’arte dell’incisionee della stampa fu dunque, anche in passato, un mezzo di propa-ganda politica e di resistenza.

Attraverso quali misteriosi processi alchemici, da un sem-plice pezzo di legno, oppure da una lastra di metallo, l’artista ècapace di estrarre un repertorio di immagini tali da dare sfogoalla sua immaginazione? Solo dedicarsi con dedizione a questapratica permette di rispondere in maniera esauriente a questointerrogativo,ma ci piace pensare a tutto l’insieme di rituali cheprecedono la scoperta del lavoro stampato: immaginare l’artista

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all’opera con le sgorbie e intento atracciare i segni sulla propria matrice,vederlo sorvegliare le corrosioni degliacidi di morsura che divorano lenta-mente le parti lasciate esposte delmetallo e che incidono in sua vece, lespatole che stendono uno strato

omogeneo di colore grasso sulla lastra prima della pulitura, oppure il rullo chestende inmodo uniforme sulla superficie della matrice xilografica, preparata in ne-gativo, la sottile pellicola d’inchiostro che rivela d’incantesimo i bianchi, la cartaumida, pronta per essere posta sotto il pesante cilindro d’acciaio del torchio, la pre-parazione del registro di stampa, la pressione regolata che costringe le fibre dellacarta a succhiare il colore intrappolato in ogni incavo del disegno inciso. L’occhiodell’artista che contempla a fondo il risultato e i mormorii delle opinioni dei com-pagni di lavoro.

Le tecniche sperimentate nei laboratori dell’Arci in pratica hanno coperto tuttolo spettro offerto dal mondo della grafica: la calcografia (puntasecca, acquaforte, ac-quatinta, etc.), la xilografia e la lineografia; la litografia e la serigrafia. Le immaginiprodotte dagli artisti, che in questa pubblicazione vengono presentate solo in mi-nima parte, coprono un vasto spettro dei soggetti e dei contenuti che ricorrono nellinguaggio visivo, passando dalle vedute di paesaggio al ritratto, dalle ambientazionisurreali fino alle composizioni astratte e alla ricerca materica della texture. Le tema-tiche, trattate inmodo altrettanto ampio, vanno dalmessaggio politico o sociale rife-

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rito inmodo diretto, alla dimensione intimista del soliloquio d’autore.Tutte le opereappaiono strettamente connesse alle radici di provenienza dei vari artisti, preva-lentemente di area italiana e tedesca,ma nonmancano i riferimenti al mondo slavoe sudamericano. A questo proposito, volutamente non si è dato spazio all’interes-sante capitolo di collaborazione avvenuto tra l’Arci del Trentino e l’associazioneUlu-Bih di Sarajevo (incisori dell’Accademia come Hozo, Topgagic, Ziga, etc.), poiché inbuona parte il risultato di questo scambio è stato già mostrato al pubblico in pas-sato e perché, comunque, l’associazione si riserva di presentare in futuro taluniaspetti rimasti meno noti. I lavori prescelti per questa esposizione a carattere iti-nerante, per la loro notevole qualità, testimoniano la preparazione professionaledegli artisti e il rigido criterio di selezione mantenuto dall’associazione nel corsodegli anni, ma, soprattutto, richiamano la nostra at-tenzione verso quella forma di rispetto reciproco e diserrato dialogo che riusciva a distogliere la ricerca ar-tistica dalle logiche di esclusivo interesse mondano,traendola fuori dai circuiti ufficiali ed istituzionaliz-zati. Un’arte, dunque, libera di fluire nelle conversa-zioni quotidiane di paese, di farsi largo tra gli scioperinelle fabbriche e nelle scuole, sperimentata nei cir-coli associativi e in tutti quei luoghi dove la vita nonsembra essersi arrestata; dove oggi sta l’opera, in-vece, appesa al chiodo rugginoso di un museo cimi-teriale.

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A distanza di trent’anni, da quando cioè fu avviato questo pro-getto, sembrano essere mutate molte cose, per le strade si respiraun’aria di disfatta, gli artisti si sono ripiegati nel chiuso dei loroatelier preoccupandosi solo del proprio tornaconto. L’ultimo la-boratorio ha chiuso i battenti solamente due anni fa, nel 2007,poco tempo prima della scomparsa di Ugo, che fino all’ultimo nonvoleva rassegnarsi a questo clima di disinteresse. Varcando la so-glia dell’associazione e sede della segreteria operativa, a chiun-que entrasse sembrava che gli anni non fossero passati; che gli

stessi intenti e le stesse passioni cristallizzate tra quelle pareti debordanti di libri,tra i quadri, gli scaffali e quant’altro, continuassero ad alimentarsi in unmagma ri-bollente di idee e di iniziative.

In tempi recenti, la sede dell’associazione ha dovuto anche fare i conti con un in-cendio avvampato nei sotterranei, così che una buona parte delle opere archiviatedegli artisti, che per decenni hanno preso parte alle attività dei laboratori di stampa,sono state compromesse dalle fiamme. Il tentativo di porre rimedio a quel disastro èstato ancora più arduo, non potendo più contare sull’aiuto del rimpianto presidente,l’unico capace di muoversi con disinvoltura tra quegli scartafacci anneriti per salvareil salvabile. Si è dovuto procedere ad una nuova catalogazione,districarsi in una selvadi nomi criptati dalla firma autografa, annotati su foglietti svolazzanti e così via.Oggi,un poco alla volta, si va ricomponendo quel mosaico di collaborazioni, classificandoogni immagine nell’esatta autografia dell’artista. Ma più ci si inoltra in quest’opera,più si scava nei documenti, incrociando le pubblicazioni dei cataloghi delle mostre e

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decifrando gli indirizzari manoscritti di Winkler, piùl’inquietudine aumenta, spalancando le porte adun’infinità di altri contatti e di iniziative, da far so-migliare questa impresa a un iceberg di cui ci è notasolo la punta e le cui reali dimensioni restano sconosciute. Il primo risultato di que-sto lavoro certosino si traduce in questa esposizione allestita nella sede munici-pale Casa Legat di Volano, ma che l’associazione auspica possa avere carattereitinerante: 40 opere scelte di artisti di ogni provenienza e realizzate nel campo piùampio della sperimentazione grafica. Di molte opere si è riusciti a risalire con cer-tezza all’autore e alla tecnica, in altri casi l’attribuzione è incerta. Di questo, spiegatele cause, ci vogliamo scusare con gli artisti e con il pubblico, e intendiamo ringra-ziare anticipatamente coloro che potranno esserci d’aiuto in questo compito di clas-sificazione.

La presente pubblicazione, con la quale si inaugura la collana “I quaderni del-l’arte”, fortemente voluta dall’associazione Arci del Trentino, ha il compito di docu-mentare questa prima fase di lavoro d’archiviazione, presentando al pubblico unarosa di opere perlopiù inedite. La riproduzione di ogni grafica è affiancata da unascheda che riporta le caratteristiche dell’opera, l’autore e i dati che la contestualiz-zano sotto il profilo tecnico. L’ordine di pubblicazione delle immagini è avvenutosuddividendo le opere per tipologia tecnica e, all’interno di tale raggruppamento,seguendo il criterio alfabetico. Non si è quindi voluto tenere conto dell’elementocronologico, volendo sottolineare l’unitarietà che il progetto del laboratorio distampa ha mantenuto nel corso degli anni.

Pag.16

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Augusto Perini cm 70x50 | P.d.A - 2/V (Prova d’Artista) | serigrafia | 1973

Rafael Alberti cm 46x35 | tiratura 186/250 | serigrafia | 1971

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Klaus Korth cm 26x34 | tiratura 2/6 | xilografia a 4 matrici | 1990 | “Leben IV”

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(?) cm 21x28,5 | tiratura assente | 1990 | “Sonderduch V - S. Anna”

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Renato Galbusera cm 49x35 | tiratura 34/40 | xilografia

Maria Jannelli cm 49x35 | tiratura 24/40 | xilografia

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Angelo Borghese cm 44x28 | xilografia più collages | tiratura 34/40

M. Capossela cm 36x19 | tiratura 16/40 | lineografia1996 | “Sezione di terra dall’alto”

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Stefano Grasselli cm 20x24 | tiratura 28/40 | acquaforte firmata e datata in lastra | 1996

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Eduardo Nunez Valbuena cm 25x34,5 | dicitura P.d.A (Prova d’Artista) | acquaforte | “Vende Pez”

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1990

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BerndWilde cm 31x24,5 | tiratura assenteacquaforte e acquatinta

Maurizio Boccafogli cm 16,5x16 | P.d.A (Prova d’Artista)acquaforte | “Qui giace natura”

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21,5x

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Francesco Sciaccaluga cm 19,7x27P.d.A. (Prova d’Artista) | puntasecca | “Notturno con farfalla”

Dieter Lor cm 34,5x34,5 | tiratura 17/20 | acquaforte | 1993

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Claudio Morini cm 15,5x29,5 | P.d.A. (Prova d’Artista) | acquaforte e puntasecca

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Hans Joachim Triebsh cm 24x34,5 | tiratura 2/20 | acquaforte | 1994 | “Maskerade”

Solidea Guerra cm 24x49 | P.d.A (Prova d’Artista) | 1996 | “Fondali”

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Christian Heinze cm 24,5x24 | tiratura 4/40 | acquaforte | 1996

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Barbara Vaccari cm 30x39,5 | tiratura 5/19 | acquaforte e puntasecca | datato in lastra 1990 | “Incontro”

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Andreas Spiess cm 40x44,5 | tiratura 10/50 | acquaforte | “Selbst in Italien”

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Vito

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Aurelio C. cm 56x50 | tiratura 13/190 | serigrafia ............................................ pag. 25

Cibaldi cm 60x40 | tiratura 19/50 | serigrafia | 1976 .................................... pag. 26

Roberto Stelluti cm 70x50 | tiratura 60/100serigrafia | 1975 .................................................................................................................................... pag. 27

Edit Furlani cm 70x50 | tiratura 49/100 | serigrafia .................................... pag. 28

A. Liprana cm 36x50 | P.d.S. (Prova di Stampa) | serigrafia“Omaggio ad Allende” .................................................................................................................. pag. 29

Augusto Perini cm 70x50 | P.d.A - 2/V (Prova d’Artista)serigrafia | 1973 .................................................................................................................................... pag. 30

Rafael Alberti cm 46x35 | tiratura 186/250serigrafia | 1971 ...................................................................................................................................... pag. 30

Leonardo Cemak cm 70x50 | tiratura 10/100serigrafia | 1975 .................................................................................................................................... pag. 31

Klaus Korth cm 26x34 | tiratura 2/6xilografia a 4 matrici | 1990 | “Leben IV” .................................................................. pag. 32

(?) cm 21x28,5 | tiratura assente | 1990“Sonderduch V - S. Anna” .......................................................................................................... pag. 33

Renato Galbusera cm 49x35 | tiratura 34/40xilografia .................................................................................................................................................... pag. 34

Maria Jannelli cm 49x35 | tiratura 24/40 | xilografia .................................. pag. 34

Angelo Borghese cm 44x28 | xilografia più collagestiratura 34/40 ........................................................................................................................................ pag. 35

M. Capossela cm 36x19 | tiratura 16/40lineografia | 1996 | “Sezione di terra dall’alto” .................................................. pag. 35

Stefano Grasselli cm 20x24 | tiratura 28/40acquaforte firmata e datata in lastra | 1996 ........................................................ pag. 36

Christian Buller cm 29x29 | tiratura 3/10 | puntasecca1993 | “Stenico” .................................................................................................................................... pag. 37

Alessandra Ariatti cm 24x18 | tiratura 11/40acquaforte inchiostrata a rullo | 1995 | “Pasquina” ...................................... pag. 38

Daniel Maillet cm 29,5x29,5tiratura assente | puntasecca firmata e datata in lastra1996 | “RemoWolf, xilografo trentino” ...................................................................... pag. 39

Hagi? cm 70x50 | tiratura 17/40 | acquaforte a più matricidicitura P.d.A (Prova d’Artista) .............................................................................................. pag. 40

Eduardo Nunez Valbuena cm 25x34,5dicitura P.d.A (Prova d’Artista | acquaforte | “Vende Pez” ........................ pag. 41

MassimoMarchesotti cm 20x20 | tiratura 6/15acquaforte | 1990 ............................................................................................................................ pag. 42

Indice degli artisti in mostra

BerndWilde cm 31x24,5 | tiratura assenteacquaforte e acquatinta ............................................................................................................ pag. 43

Maurizio Boccafogli cm 16,5x16 | P.d.A (Prova d’Artistaacquaforte | “Qui giace natura” .......................................................................................... pag. 43Guido Di Fidio cm 21,5x15 | tiratura 16/40acquatinta | 1994 ................................................................................................................................ pag. 44

Chiara Giorgetti cm 32,5x20 | P.d.A. (Prova d’Artista)acquaforte e acquatinta | “Frana” .................................................................................... pag. 45

Dieter Lor cm 34,5x34,5 | tiratura 17/20acquaforte | 1993 ................................................................................................................................ pag. 46

Francesco Sciaccaluga cm 19,7x27 | P.d.A.(Prova d’Artista) | puntasecca | “Notturno con farfalla” .......................... pag. 46

Claudio Morini cm 15,5x29,5 | P.d.A. (Prova d’Artista)acquaforte e puntasecca .......................................................................................................... pag. 47

Berd Baumgard cm 39x29,5 | tiratura 4/15acquaforte, datata in lastra 1994 | “Minotaurus” .......................................... pag. 48

Edith Crovelas cm 17,5x12,5 | tiratura 15/21acquaforte | 1990 .............................................................................................................................. pag. 49

Solidea Guerra cm 24x49 | P.d.A (Prova d’Artista)1996 | “Fondali” .................................................................................................................................... pag. 50

Hans Joachim Triebsh cm 24x34,5 | tiratura 2/20acquaforte | 1994 | “Maskerade” ...................................................................................... pag. 50

Wilk (?) cm 24,5x24,5 | tiratura 8/15 | acquaforte1993 | titolo indecifrato .............................................................................................................. pag. 51

Judit Krizbai cm 18x12,5 | tiratura 17/22acquaforte | 1990 .............................................................................................................................. pag. 52

Christian Heinze cm 24,5x24 | tiratura 4/40acquaforte | 1996 .............................................................................................................................. pag. 53

Gadini? cm 25x17,5 | tiratura 20/40 | acquaforte .............................................. pag. 54

Barbara Vaccari cm 30x39,5 | tiratura 5/19acquaforte e puntasecca | datato in lastra 1990 | “Incontro” ............ pag. 55

Holdzing? cm 40,5x14 | tiratura 14/40 | puntaseccaanno 1996 | “Pràvido” .................................................................................................................... pag. 56

Andreas Spiess cm 40x44,5 | tiratura 10/50acquaforte | “Selbst in Italien” ............................................................................................ pag. 57

Vito Ghisilich cm 49x36 | tiratura 34/40 | litografia“Das Sicht” ................................................................................................................................................ pag. 58