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1 PROTOCOLLO PER LA SOMMINISTRAZIONE DI FARMACI E LA GESTIONE DI INTERVENTI CONNESSI A PATOLOGIE CRONICHE A SCUOLA Sottoscritto da AZIENDA SANITARIA LOCALE DI BRESCIA e UFFICIO SCOLASTICO PER LA LOMBARDIA UFFICIO XI – BRESCIA in data 15 aprile 2011 ALLEGATI Allegato 1 Enti ed Organizzazioni ai quali è stata presentata la versione preliminare del protocollo Allegato 2 Richiesta di somministrazione di farmaci da parte della famiglia Allegato 3 Prescrizione del medico curante (pediatra di libera scelta o medico di medicina generale) alla somministrazione di farmaci in ambito scolastico. RIFERIMENTI NORMATIVI Linee guida per la definizione di interventi finalizzati all’assistenza di studenti che necessitano di somministrazione di farmaci in orario scolastico – MIUR e Ministero della Salute 25.11.2005 Circolare Regionale n. 30 del 12 luglio 2005 - Linee Guida sul diabete giovanile per favorire l’inserimento del bambino diabetico in ambito scolastico D.M. 388/03 - Regolamento recante disposizioni sul pronto soccorso aziendale D.Lgs. 81/08 in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.

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PROTOCOLLO PER LA SOMMINISTRAZIONE DI FARMACI

E LA GESTIONE DI INTERVENTI CONNESSI A PATOLOGIE CRONICHE

A SCUOLA

Sottoscritto da

AZIENDA SANITARIA LOCALE DI BRESCIA

e

UFFICIO SCOLASTICO PER LA LOMBARDIA UFFICIO XI – BRESCIA

in data 15 aprile 2011

ALLEGATI

• Allegato 1 Enti ed Organizzazioni ai quali è stata presentata la versione preliminare del protocollo

• Allegato 2 Richiesta di somministrazione di farmaci da parte della famiglia

• Allegato 3 Prescrizione del medico curante (pediatra di libera scelta o medico di medicina generale) alla somministrazione di farmaci in ambito scolastico.

RIFERIMENTI NORMATIVI

• Linee guida per la definizione di interventi finalizzati all’assistenza di studenti che necessitano di somministrazione di farmaci in orario scolastico – MIUR e Ministero della Salute 25.11.2005

• Circolare Regionale n. 30 del 12 luglio 2005 - Linee Guida sul diabete giovanile per favorire l’inserimento del bambino diabetico in ambito scolastico

• D.M. 388/03 - Regolamento recante disposizioni sul pronto soccorso aziendale

• D.Lgs. 81/08 in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.

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PROTOCOLLO PER LA SOMMINISTRAZIONE DI FARMACI E LA GESTIONE DI

INTERVENTI CONNESSI A PATOLOGIE CRONICHE A SCUOLA

TRA

L’AZIENDA SANITARIA LOCALE DI BRESCIA, di seguito ASL, con sede legale in Brescia – Viale Duca degli Abruzzi, 15, codice fiscale e partita IVA n. 03436310175, rappresentata dal Direttore Generale Dr. Carmelo Scarcella

e

L’UFFICIO SCOLASTICO TERRITORIALE, di seguito UST, con sede legale in Brescia – Via S. Antonio, 14 Mompiano, codice fiscale n. 80049150172, rappresentato dal Dirigente Dr.ssa Maria Rosa Raimondi

Premesso che:

• le problematiche relative alla presenza di bambini/ragazzi che, in orario scolastico, necessitano di interventi connessi a patologie acute e croniche sono da tempo all'attenzione delle istituzioni;

• l’esistenza di tali situazioni richiama l'attenzione sulla centralità della persona e la conseguente consapevolezza della priorità di tutelarne la salute e il benessere; pone altresì la necessità di adottare, in accordo tra i diversi attori, un percorso d'intervento nelle singole situazioni;

• dal 2006 è attivo un Protocollo per la somministrazione dei farmaci a scuola, prodotto sulla base del “Progetto Salute Scuola dell’Ospedale dei Bambini di Brescia”, concordato tra le Parti di cui sopra ed applicato nell’intero territorio ASL;

• si ritiene opportuno confermare che obiettivo principale del Protocollo è garantire il minor impatto possibile della patologia e dei trattamenti connessi sulla qualità della vita del soggetto, anche nell’ambiente scolastico;

• in base all’esperienza accumulata nei cinque anni di applicazione del citato Protocollo, è necessario aggiornare l’accordo attraverso una nuova condivisione del percorso, al fine di adottare modalità di intervento che, attraverso la collaborazione e la condivisione di responsabilità tra tutti gli attori e le loro organizzazioni, permettano di raggiungere l’obiettivo al di là di possibili carenze normative.

Preso atto che:

• la presenza di bambini/ragazzi che necessitano di interventi terapeutici è esperienza comune alle scuole d’infanzia ed agli istituti di ogni ordine e grado. Le situazioni che si possono presentare sono riconducibili a:

1. emergenza imprevista in soggetto senza patologia nota; 2. manifestazione acuta correlata alla patologia cronica nota, che richiede

interventi immediati; 3. terapia programmata ed improrogabile per il trattamento di patologia cronica;

• il caso dell’emergenza imprevista è trattato nell’ambito del primo soccorso aziendale dal D.Lgs. 81/08 e dal D.M. 388/03 e relativi indirizzi applicativi emanati nel gennaio 2005 dal Coordinamento Tecnico Interregionale della Prevenzione nei Luoghi di Lavoro. Pertanto il presente Protocollo è definito per affrontare le situazioni che rientrano nei soli casi 2. e 3.;

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• si ritiene opportuno evitare che in orario scolastico siano somministrate terapie per il trattamento di patologie non croniche;

• al fine di garantire, nell’intero territorio ASL, un approccio omogeneo alla gestione degli interventi di cui al presente Protocollo, la proposta preliminare dello stesso è stata posta all’attenzione dei diversi Enti/Organizzazioni di cui all’allegato 1, al fine di introdurre le opportune integrazioni e favorire la fattiva partecipazione delle diverse componenti alla attuazione del Protocollo, nel rispetto delle proprie competenze;

• in tutti i casi con caratteri di urgenza è comunque indispensabile interpellare l’AREU 118 - Azienda Regionale Emergenza Urgenza, che valuterà l’eventuale necessità di intervento diretto.

Considerato che:

• l'assistenza specifica ai bambini/ragazzi che, in ambito scolastico, necessitano di interventi connessi a patologie, si configura generalmente come attività che non richiede il possesso di cognizioni specialistiche di tipo sanitario, né l'esercizio di discrezionalità tecnica da parte dell'adulto che interviene;

• tale attività rientra in un piano terapeutico definito dal medico di famiglia anche su proposta del medico specialista;

• l’assistenza specifica viene supportata da una "formazione in situazione" riguardante la singola patologia, nell'ambito della più generale formazione prevista dal Decreto Legislativo 81/08 e dal D.M. 388/2003 in tema di sicurezza nei luoghi di lavoro.

Tutto ciò premesso

ASL e UST

convengono quanto segue:

Art. 1 Obiettivo del Protocollo

Permettere a tutti i bambini/ragazzi con patologie croniche che necessitano di interventi terapeutici programmati in orario scolastico o di interventi in emergenza prevedibile, di vivere una vita la più normale possibile.

Art. 2 Percorso per la somministrazione di farmaci da parte di personale individuato

dall’istituto scolastico La somministrazione di farmaci per il trattamento di patologie croniche a scuola è riservata a situazioni eccezionali ed improrogabili ed è organizzata secondo un percorso che, coinvolgendo il bambino/ragazzo, la famiglia, il medico proponente, l’istituto scolastico, il medico curante ed il distretto socio sanitario, perviene alla definizione di specifico progetto d'intervento. A tal fine ciascuna situazione proposta è oggetto di attento esame e confronto, se necessario attraverso apposito incontro, tra tutti gli attori coinvolti, alla ricerca delle modalità di gestione più appropriate. Di seguito si illustrano le competenze dei singoli attori.

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Il dirigente scolastico:

• riceve richiesta dai genitori (allegato 2) corredata della prescrizione per la somministrazione rilasciata dal medico di famiglia (allegato 3);

• individua, preferibilmente nell’ambito del personale già nominato come addetto al pronto soccorso (ai sensi del D.Lgs. 81/08 e D.M. 388/03), gli operatori scolastici (docenti, collaboratori scolastici) disponibili a somministrare i farmaci. Il dirigente scolastico ha inoltre la possibilità, previo accordo con l’ufficio comunale preposto, di chiedere la disponibilità di cui sopra al personale educativo/assistenziale comunale già operante nell’istituto. In assenza di qualsiasi disponibilità, il dirigente scolastico chiede la collaborazione al direttore del distretto socio sanitario per concordare un progetto d'intervento temporaneo e, allo stesso tempo, favorire lo sviluppo di disponibilità interne all’istituto;

• garantisce che la conservazione dei farmaci e degli strumenti in uso sia effettuata in modo corretto e sicuro;

• si fa garante dell’esecuzione di quanto indicato sul modulo di prescrizione alla somministrazione dei farmaci avvalendosi degli operatori individuati, opportunamente formati secondo quanto previsto nel successivo art. 4 e della puntuale registrazione, su apposito diario, di ogni intervento effettuato (intervento, orario, dose, firma);

• in occasione dei passaggi ad altra scuola, invita espressamente i genitori dello studente ad informare il dirigente scolastico della scuola di destinazione e concorda la trasmissione della documentazione necessaria per la continuità del progetto.

I genitori presentano richiesta al dirigente scolastico utilizzando il modulo (allegato 2) corredato della prescrizione alla somministrazione rilasciata esclusivamente dal medico di famiglia (allegato 3). Si precisa che richiesta e prescrizione hanno validità limitata all’anno scolastico nel corso del quale sono redatte. In caso di modifica della terapia nel corso dell’anno, la precedente richiesta/prescrizione viene annullata e sostituita dalla nuova richiesta/prescrizione. Il medico di famiglia rilascia ai genitori, su loro richiesta ed eventualmente a seguito di proposta di medico specialista, la prescrizione alla somministrazione del farmaco/i (allegato 3). I criteri a cui il medico di famiglia si attiene nella prescrizione per la somministrazione di farmaci a scuola sono i seguenti:

• l'assoluta necessità;

• la somministrazione indispensabile in orario scolastico;

• la non discrezionalità da parte di chi somministra il farmaco, né in relazione ai tempi, né alla posologia, né alle modalità di somministrazione e di conservazione del farmaco;

• la fattibilità della somministrazione da parte del personale non sanitario. Il modulo di prescrizione (allegato 3), deve contenere, esplicitati in modo chiaramente leggibile, senza possibilità d'equivoci e/o errori:

- nome e cognome dell’alunno/a - nome commerciale del farmaco - dose da somministrare - modalità di somministrazione e di conservazione del farmaco - durata della terapia.

Il Distretto Socio Sanitario:

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• su richiesta dell’istituto scolastico o del medico di famiglia interviene a facilitare il confronto tra attori ai fini di individuare la soluzione più appropriata al caso;

• partecipa alla elaborazione dello specifico progetto d'intervento;

• garantisce la realizzazione dell’attività di “formazione in situazione” rivolta agli operatori scolastici, secondo quanto previsto nel successivo art. 4 e senza oneri per la scuola e la famiglia

Art. 3 Gestione delle emergenze possibili, a seguito di patologie croniche in atto, che

richiedono un intervento in urgenza Alcune patologie croniche possono dare origine a manifestazioni acute per affrontare le quali è necessario prevedere di mettere in atto opportuni interventi pianificati preliminarmente, effettuabili comunque anche da personale non sanitario, secondo le indicazioni del medico di famiglia, redatte anche avvalendosi di apposite schede informative esemplificative (realizzate, in particolare, con la collaborazione degli specialisti dell’Ospedale dei Bambini di Brescia) relative alle principali situazioni critiche:

• crisi epilettica,

• crisi asmatica,

• crisi ipoglicemica.

Art. 4 Informazione e formazione del personale scolastico

Al momento della definizione del singolo progetto d’intervento, in accordo tra istituto, distretto socio sanitario e genitori, deve essere organizzata una “formazione in situazione” a favore del personale che ha fornito la propria disponibilità, anche valorizzando le figure del medico di famiglia e/o del medico specialista. Nel caso un gruppo di istituti ritenesse di attivare, in merito all’argomento del presente Protocollo, percorsi di formazione rivolti al personale individuato (già nominato come addetto al pronto soccorso ai sensi del D.Lgs. 81/08 e D.M. 388/03 e/o disponibile alla somministrazione di farmaci), è opportuno che l’iniziativa sia concordata con i distretti competenti per territorio anche ai fini di una eventuale partecipazione di figure professionali e/o specialistiche.

Art. 5

Gestione di casi particolari Nei casi eccezionali - per particolarità della situazione socio-sanitaria del bambino e/o della famiglia e/o della scuola - nei quali, nonostante gli opportuni interventi di informazione e formazione di cui sopra, permanesse l’impossibilità di realizzare la somministrazione di farmaci da parte di personale non sanitario, il progetto d’intervento sarà costituito da un Piano di Assistenza Individuale (PAI) e potrà prevedere il ricorso temporaneo al credit quale strumento per la fornitura delle prestazioni sanitarie necessarie. Il credit è attivato dall’Unità di Continuità Assistenziale Multidimensionale (UCAM) territorialmente competente secondo le modalità in atto, con ricorso ad enti erogatori accreditati interni od esterni all’ASL.

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Art. 6

Auto-somministrazione dei farmaci Fermo restando quanto già indicato nel presente Protocollo d'intesa, considerata la progressiva maggiore autonomia degli studenti con il crescere dell'età, si conviene sulla possibilità di prevedere, laddove possibile ed in accordo con la famiglia, l'auto-somministrazione dei farmaci ed il coinvolgimento dei diretti interessati nel progetto d'intervento che li riguarda. L’accordo va formalizzato in apposita dichiarazione in cui famiglia e scuola si impegnano a controllare e monitorare la corretta assunzione del farmaco da parte dell’alunno.

Art. 7 Valutazione e monitoraggio

E’ istituito apposito Comitato Tecnico con il compito di monitorare l’applicazione del presente Protocollo attraverso la raccolta di dati, l’elaborazione della casistica, la predisposizione di materiale per la diffusione dei risultati dell’intervento. Del Comitato fanno parte un rappresentante dell’UST ed un rappresentante del Dipartimento Cure Primarie dell’ASL con la partecipazione di un rappresentante dell’Ospedale dei Bambini di Brescia. L’UST provvede alla raccolta dei dati (suddivisi per distretto e per tipologia di scuola) e li trasmette, al termine dell’anno scolastico, al Dipartimento Cure Primarie dell’ASL. Al fine di monitorare l’applicazione del protocollo sono raccolti:

• il numero di casi segnalati

• la tipologia d’intervento messa in atto

• la modalità di offerta della prestazione

• le criticità emerse e le soluzioni identificate.

Art. 8 Pubblicizzazione del Protocollo

Ciascuna delle organizzazioni che concordano il presente Protocollo si fa carico, per quanto di competenza, dell’adeguata conoscenza ed applicazione dello stesso da parte del proprio personale/propri associati.

Art. 9 Periodo di validità del Protocollo

II presente accordo ha validità annuale a partire dalla data della stipula ed è soggetto a tacito rinnovo. Il Comitato Tecnico di cui all’art. 7, per propria iniziativa o su richiesta di una delle parti firmatarie, può proporre l’aggiornamento e/o integrazione del Protocollo anche in conseguenza di modifiche normative o di specifiche necessità. Brescia, lì 15 aprile 2011

Il Dirigente Il Direttore Generale UST di Brescia ASL di Brescia

Dott.ssa Maria Rosa Raimondi Dott. Carmelo Scarcella

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Allegato n. 1

Enti e Organizzazioni

alla cui attenzione è stata presentata la versione preliminare del Protocollo

− Comuni per il tramite del Consiglio di Rappresentanza dei Sindaci (comunicazione

prot. n. 0071084 del 21.05.10)

− malati/familiari per il tramite delle principali Associazioni attive nel territorio

(comunicazione prot. n. 0059882 del 30.04.10)

− organizzazioni sindacali del personale scolastico (incontri del maggio 2010 e

gennaio 2011)

− medici di medicina generale (MMG) per il tramite del rispettivo comitato aziendale

(seduta del 23.06.10 )

− pediatri di libera scelta (PLS) per il tramite del rispettivo comitato aziendale (seduta

del 28.07.10)

− medici specialisti per il tramite del Tavolo tecnico con i Direttori Sanitari ospedalieri

(seduta del 28.07.10)

− AREU 118 – Azienda Regionale Emergenza Urgenza (comunicazione prot. n.

0059880 del 30.04.10).

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Allegato n. 2

RICHIESTA DI SOMMINISTRAZIONE DI FARMACI IN ORARIO SCOLASTICO

DA COMPILARE A CURA DEI GENITORI DELL’ALUNNO E

DA CONSEGNARE AL DIRIGENTE SCOLASTICO

I sottoscritti …………………………………………..

…………………………………………… genitori di ………………………………………………………….. nato a…………………………………. il ……………………………………….. residente a …………………………… in via…………………………………… frequentante la classe ……… della Scuola ………………………………… sita a …………………..………. in via………………………………………..…. Essendo il minore affetto da …………………………………………………… e constatata l’assoluta necessità, chiedono la somministrazione in ambito ed orario scolastico dei farmaci come da allegata proposta del medico (MMG/PLS) rilasciata in data………………. dal Dr………………………………………….. Si precisa che la somministrazione del farmaco è fattibile anche da parte di personale non sanitario adeguatamente formato, di cui si autorizza fin d’ora l’intervento. Acconsento al trattamento dei dati personali e sensibili ai sensi del D.lgs 196/03 (i dati sensibili sono i dati idonei a rivelare lo stato di salute delle persone).

SI NO

Data……………

Firma dei genitori o di chi esercita la potestà genitoriale ………………………………… ……………………………….. Numeri di telefono utili:

• Genitori _________________________________________________ • Pediatra di libera scelta/Medico Curante _______________________

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Allegato n. 3

PRESCRIZIONE DEL MEDICO DI FAMIGLIA (PEDIATRA DI LIBERA SCELTA O MEDICO DI MEDICINA GENERALE) PER LA SOMMINISTRAZIONE DI FARMACI IN ORARIO SCOLASTICO

Vista la richiesta dei genitori e constatata l’assoluta necessità

SI PRESCRIVE

LA SOMMINISTRAZIONE IN ORARIO SCOLASTICO, DA PARTE DI PERSONALE NON SANITARIO, DEI FARMACI SOTTOINDICATI ALL’ALUNNO/A Cognome ……………………………………. Nome………………………………………….. Data di nascita ……………………..Residente a ……………………………………………. in via ……………………………………. Telefono ……………………………………………. Classe ………………….. della Scuola ……………………………………………………….. sita a …………………………………. in via ………………………………………………….. Dirigente Scolastico ………………………………………………..……………………………

del seguente farmaco

Nome commerciale del farmaco ……………………………………………………………. Modalità di somministrazione ……………………………….. Dose ……………………….. Orario: … … … … Durata terapia (entro i limiti del singolo anno scolastico ………-.….) dal……………………….. al…………………………….. Terapia di mantenimento: …….……………………………………………………………….. …………………………………………………………………………………………………….. Terapia in caso di manifestazioni acute (eventuale scheda per patologia allegata): …… …………………………………………………………………………………………………….. Modalità di conservazione del farmaco: ……………………………………………………… Note …………………………………………………………….………………………………… …………………………………………………………………………………………………….. Data ……………… Timbro e firma del Medico ……………………………..

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INDICAZIONI GENERALI PER LA LA GESTIONE DELLA CRISI EPILETTICA PROLUNGATA

A SCUOLA

Documento redatto con il supporto tecnico degli specialisti dell’Ospedale dei Bambini di Brescia e dei rappresentanti dei pediatri di famiglia

Brescia, 15 aprile 2011

1. MANIFESTAZIONI DELLA CRISI EPILETTICA

La maggior parte delle crisi in persone con epilessia nota non rappresenta una emergenza medica e termina, senza danni, dopo 1-2 minuti dall’inizio. Per crisi epilettica prolungata si intende la crisi di durata superiore ai 3-4 minuti. In alcune persone la crisi epilettica è preceduta da segni premonitori. Le manifestazioni presenti prima e durante la crisi possono essere molto diverse nelle diverse persone, mentre tendono a ripresentare le stesse caratteristiche nella stessa persona. Nella scheda di prescrizione il medico di famiglia evidenzia il quadro clinico peculiare del bambino/ragazzo segnalando gli eventuali segni premonitori tipici. Attenzione Nel caso di crisi epilettica in un bambino non segnalato come affetto da epilessia, è necessario ed urgente attivare il 112 e seguire le indicazioni fornite dallo stesso.

2. CONSERVAZIONE DELL’EVENTUALE FARMACO, SE PRESCRITTO DAL MEDICO DI FAMIGLIA

E’ sufficiente conservare il farmaco (diazepam - Micronoan microclismi), in confezione integra, a temperatura ambiente, lontano da fonti di calore e dalla luce solare.

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3. CONDOTTA DA TENERE IN CASO DI CRISI EPILETTICA PROLUNGATA

È utile potersi avvalere di tre persone: • una persona per i contatti telefonici:

- chiama i genitori,

- informa il 112 e prende nota delle eventuali indicazioni ricevute.

• una persona accudisce il bambino:

- allontana dal bambino ogni oggetto pericoloso,

- appoggia qualcosa di morbido sotto la testa per evitare traumi,

- slaccia i capi di vestiario troppo stretti,

- non blocca le “scosse”, evitando comunque che sbatta contro oggetti rigidi,

- non cerca di aprire la bocca e non inserisce oggetti o dita tra i denti,

- non cerca di attuare manovre respiratorie durante la crisi,

- non somministra liquidi o altro per bocca durante la crisi e subito dopo,

- terminata la crisi posiziona il bambino su un fianco per aiutare la respirazione e facilitare la fuoriuscita di saliva,

- lascia dormire il bambino dopo la crisi (il sonno post-critico può durare da pochi minuti a ore), vigilandolo.

• una persona si attiva per l’eventuale somministrazione del farmaco indicato dal medico di famiglia; nel caso in cui sia prevista la somministrazione di farmaco per via rettale (solitamente diazepam - Micronoan microclismi):

- procede alla somministrazione del farmaco dopo 3-4 minuti dall’inizio della crisi (salvo diversa indicazione del medico di famiglia sui tempi di somministrazione),

- mette il soggetto sdraiato a pancia in giù, con un cuscino sotto l’addome, o di lato; un bambino piccolo può essere disteso sulle ginocchia dell’operatore seduto,

- rimuove la capsula di chiusura ruotandola delicatamente 2-3 volte senza strappare,

- inserisce il beccuccio nell’ano e preme tra pollice e indice fino a far defluire la dose prescritta,

- durante la somministrazione, tiene sempre il microclistere inclinato verso il basso,

- rimuove il microclistere,

- tiene stretti i glutei per alcuni istanti per evitare la fuoriuscita del farmaco e mantiene il bambino disteso per alcuni minuti.

• La persona che tiene i contatti telefonici, prende nota:

- dell’orario di inizio della crisi e della sua durata,

- dell’attività che il bambino stava svolgendo all’esordio della crisi,

- delle manifestazioni che gli insegnanti sono stati in grado di rilevare (es.: stato di coscienza, movimenti anomali, colorito della cute, modificazioni del respiro, modificazioni comportamentali e del linguaggio) durante la crisi e nell’ora successiva.

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INDICAZIONI GENERALI PER LA GESTIONE DELLA CRISI IPOGLICEMICA IN DIABETICO A SCUOLA

Documento redatto con il supporto tecnico degli specialisti dell’Ospedale dei Bambini

di Brescia e dei rappresentanti dei pediatri di famiglia

Brescia, 15 aprile 2011

Il glucosio è uno zucchero utilizzato dall’organismo, in particolare dal cervello, come fonte di energia necessaria e insostituibile. Il bambino/ragazzo diabetico in trattamento, in particolare con insulina, può andare incontro a crisi ipoglicemica, caratterizzata da una riduzione patologica della glicemia. Con questo termine (ipoglicemia) si intende un valore di glucosio inferiore a 70 mg/dl nel sangue capillare (glicemia rilevata con il riflettometro in dotazione al bambino). La crisi ipoglicemica può essere collegata ad una eccessiva dose di insulina e/o ad un insufficiente apporto di zuccheri e/o ad una insolita ed eccessiva attività fisica. Il bambino/ragazzo diabetico in trattamento presenta solitamente ipoglicemie sintomatiche; raramente l’ipoglicemia nel bambino/ragazzo è asintomatica. In occasione dell’ipoglicemia ogni bambino/ragazzo tende a presentare i “suoi” sintomi o segni caratteristici: essi sono segnalati dal medico nelle note della scheda di prescrizione. I sintomi o segni di più comune riscontro nella crisi ipoglicemica sono elencati più avanti. Riconoscere le prime manifestazioni di ipoglicemia permette di prevenire la crisi ipoglicemica attraverso un intervento immediato ma molto semplice: la somministrazione di 2-3 zollette/cucchiaini/bustine di zucchero per bocca (eventualmente sciolti in un po’ d'acqua). La determinazione della glicemia capillare può essere utile sia per verificare la presenza di ipoglicemia, sia per controllare l’efficacia della sua correzione. Se non corretta tempestivamente, l’ipoglicemia può portare anche, evento molto raro, alla perdita di coscienza, alle convulsioni, al coma. In questi casi la glicemia è molto bassa (inferiore a 30-40 mg/dl), ma il bambino non può assumere alimenti per bocca: è allora indispensabile la pronta somministrazione intramuscolo di glucagone che permette di aumentare rapidamente la glicemia. 1. COME RICONOSCERE LA CRISI IPOGLICEMICA

È importante riconoscere precocemente l’insorgenza della crisi ipoglicemica, tenendo in particolare considerazione i sintomi percepiti dal bambino/ragazzo. I sintomi sono spesso soggettivi e variabili da persona a persona; tuttavia, le persone affette da diabete, anche bambini/ragazzi, sono solitamente in grado di riconoscere e segnalare i sintomi dell’avvicinarsi della crisi. Se previsto dalla prescrizione del medico di famiglia, può essere utile avvalersi della medesima modalità di determinazione della glicemia con strisce reattive (ed eventuale lettore ottico) già in uso presso la famiglia: con tale metodo è infatti possibile determinare in modo esatto la glicemia del momento. I sintomi o segni di più frequente riscontro nell’ipoglicemia sono i seguenti:

• malessere, irritabilità, senso di fame, senso di confusione, • alterazioni della percezione visiva (ad esempio: offuscamento o sdoppiamento della

vista), • tremore, pallore, sudorazione profusa, aumento della frequenza cardiaca, • comportamenti analoghi a quelli di una “ubriacatura” (riso immotivato, pianto

immotivato, scoordinamento motorio, sonnolenza, confusione).

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2. CONDOTTA DA TENERE

In occasione della crisi ipoglicemica si possono verificare due diverse situazioni:

1. Il bambino/ragazzo è in grado di assumere liquidi per bocca: • somministrare 3 zollette/cucchiaini/bustine di zucchero sciolte in un po’ d’acqua.

Attendere 10 minuti e verificare l’attenuazione o la scomparsa dei sintomi e/o rideterminare la glicemia:

- in caso di persistenza dei sintomi e/o di glicemia inferiore a 70 mg/dl - Somministrare ancora acqua zuccherata (la somministrazione va ripetuta ogni 10 minuti fino a portare la glicemia al di sopra dei 70 mg/dl),

- in caso di attenuazione o scomparsa dei sintomi e/o di glicemia superiore a 70 mg/dl - Se l’episodio si verifica poco prima del pasto, far mangiare al bambino un primo (pasta, riso); se si verifica lontano dal pasto somministrare al bambino zuccheri complessi (es.: mezzo panino o 2 fette biscottate o 2-3 crackers),

• informare i genitori. 2. Il bambino/ragazzo non è in grado di assumere liquidi per bocca (caso eccezionale

con perdita di coscienza o presenza di convulsioni ipoglicemiche): • chiamare il 112, • chiamare i genitori, • nel frattempo somministrare al bambino il glucagone intramuscolo. In quest’ultimo caso procedere nel modo seguente:

- mettere il bambino/ragazzo in posizione di sicurezza,

- verificare sempre la glicemia (in genere è inferiore a 30 mg/dl; è possibile che lo strumento per la rilevazione della glicemia dia per valori troppo bassi la sigla LO e non il valore numerico),

- praticare il glucagone intramuscolo (nome commerciale del farmaco: GlucaGen Hypokit) secondo le seguenti indicazioni: la confezione di GlugaGen hypokit contiene una siringa pre-caricata con il solvente

ed un flacone di glucagone liofilizzato da 1 mg, iniettare il solvente contenuto nella siringa nel flaconcino contenente il glucagone

liofilizzato. Agitare leggermente il flaconcino fino a scioglimento del liofilizzato. Aspirare la soluzione nella siringa.

iniettare per via intramuscolo (nel quadrante supero-esterno del gluteo): mezza fiala (0.5 mg di glucagone) nel bambino/ragazzo di peso inferiore ai 25 kg; una fiala intera (1 mg di glucagone) nel bambino/ragazzo di peso superiore ai 25 kg.

- quando il bambino si riprende somministrare bevande zuccherate a piccoli sorsi ogni 5 minuti.

La somministrazione di glucagone è in grado, in genere, di ripristinare le funzioni cerebrali in pochi minuti: il bambino/ragazzo si risveglia e cessano le convulsioni. Se questo non avviene, una seconda dose di glucagone può essere ripetuta dopo 30 minuti dalla prima. Il glucagone non è un farmaco pericoloso e, anche se somministrato in appropriatamente, non presenta effetti collaterali di rilievo: al massimo, dopo la somministrazione il bambino/ragazzo potrà presentare nausea e/o vomito lievi. 3. CONSERVAZIONE DEL FARMACO La confezione di glucagone (GlucaGen Hypokit) può essere conservata in frigorifero fra i +2 e +8 °C ed ha un periodo di validità di tre anni. Può inoltre essere conservata a temperatura ambiente (massimo 25 °C) per 18 mesi. E’ importante controllare periodicamente la data di scadenza del farmaco a disposizione.

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INDICAZIONI GENERALI PER LA GESTIONE DI CRISI ASMATICA A SCUOLA

Documento redatto con il supporto tecnico degli specialisti dell’Ospedale dei Bambini

di Brescia e dei rappresentanti dei pediatri di famiglia

Brescia, 15 aprile 2011

1. MANIFESTAZIONI DELLA CRISI ASMATICA

• tosse secca continua, • fatica a respirare, • fischio durante gli atti respiratori, • senso di peso al torace.

2. CONDOTTA DA TENERE

Conservare la calma è particolarmente utile per poter affrontare adeguatamente la situazione. È utile potersi avvalere di due persone:

• una persona per i contatti telefonici:

- chiama i genitori,

- informa il 112 e prende nota delle eventuali indicazioni ricevute.

• una persona accudisce il bambino:

- somministra il farmaco broncodilatatore (di solito Ventolin o Broncovaleas) indicato dal medico di famiglia nella apposita scheda di prescrizione. Usualmente il farmaco broncodilatatore è da somministrare tramite “spray predosato con distanziatore”. Modalità di somministrazione: 2 puff ogni 15-20 minuti nella prima ora,

se i sintomi persistono per oltre un’ora è opportuno l’intervento dei genitori,

per ogni evenienza, se dopo la prima ora i sintomi non sono del tutto scomparsi, dopo circa 30-40 minuti dall’ultima somministrazione vanno ripetuti altri 2 puff di broncodilatatore.

• una delle due persone prende nota (data, ora, farmaco) di quante volte è stato utilizzato il broncodilatatore e se c’è stato un miglioramento dei sintomi.

3. COME USARE LO SPRAY E IL DISTANZIATORE

• Togliere il tappo di chiusura, • scaldare con le mani ed agitare energicamente la bomboletta, • collegare il boccaglio della bomboletta al distanziatore.

Nel bambino di età superiore a 5 anni: posizionare il boccaglio del distanziatore tra le labbra del bambino facendogli chiudere la bocca, esercitare una pressione sulla bomboletta tale da azionare lo spray (1 puff). Fare inspirare lentamente e profondamente il bambino per almeno 6 atti respiratori. Aspettare 30 secondi e somministrare un secondo puff. Nel bambino di età inferiore a 5 anni: posizionare bene la mascherina del distanziatore in modo che aderisca al viso del bambino coprendo bocca e naso, esercitare una pressione sulla bomboletta tale da azionare lo spray (1 puff). Fare inspirare lentamente e profondamente per almeno 10 atti respiratori. Aspettare 30 secondi e somministrare un secondo puff.

4. CONSERVAZIONE DEL FARMACO E’ sufficiente conservare il farmaco, in confezione integra, a temperatura ambiente, lontano da fonti di calore e dalla luce solare.