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“Chissà se i ricordi sono qualcosa che hai perduto o qualcosa che hai trovato…” Classe III sez. E PROGETTO «MEMORIA: testimone della storia»

PROGETTO «MEMORIA: testimone della storia» · nella mitologia greca, è appunto la personificazione della memoria: secondo la leggenda, dalle nove notti d’amore con Zeus nacquero

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  • “Chissà se i ricordi sono qualcosa che hai perduto o qualcosa che hai trovato…”

    Classe III sez. E

    PROGETTO «MEMORIA: testimone della storia»

  • Memoriacome FATTI

    STORICI

    Memorialetteraria

    MemoryChurchill

    Recuerdo:F. Franco e i Judìo

    MemoriaBiologica

    Memoria tecnologica

    Memoria artistica

    MUSICAper la

    Memoria

    Memoriasenza

    connivenza

    Memoria come

    LUOGHI

    La memoriadei testimoni

  • Mnemosyne (dal greco “memoria”), nella mitologia greca, è appunto la personificazione della memoria: secondo la leggenda, dalle nove notti d’amore con Zeus nacquero le nove Muse, che presiedono il pensiero in tutte le sue forme.

    “(…)E tu onore di pianti, Ettore, avrai,ove fia santo e lacrimato il sangueper la patria versato, e finché il solerisplenderà su le sciagure umane.”

    Il carme I SEPOLCRI è una elevatissima celebrazione poetica della morte e della vita. Ci insegna che la civiltà oggi esiste ancora perché, nel passato, intere generazioni si sono sacrificate per gli ideali più alti e per la libertà, lasciandoli in custodia ai posteri attraverso il ricordo dei defunti.Foscolo si interroga sull’utilità della tomba che crea nei vivi l’illusione o quasi la certezza che i defunti sopravvivono nel loro ricordo affettuoso e che attraverso la «pietra» si possono trasmettere i valori e gli ideali di generazione in generazione…I Sepolcri sono l’incarnazione della memoria che coincide con la civiltà in quanto solo la MEMORIA può sopravvivere alla distruzione materiale

  • A Furio Colombo, intellettuale di origini ebraiche, si deve l’istituzione del «Giorno della Memoria» il 27 gennaio 2000, poi ratificata dall’ONU nel 2005.«…Ha senso celebrare il giorno della memoria, a giudicare dallascarsità di informazioni e l’incapacità delle scuole di insegnare ciòche è accaduto. Ha senso anche perché siamo stati testimoni delnegazionismo di laici e religiosi impegnati nel tentativo di fingere chetutto quanto non fosse accaduto.Significa illuminare un delitto tutto italiano perpetrato in pienoventesimo secolo interrompendo la malformazione e l’illusione che sitrattasse solo di una immane cattiveria tedesca.Un tentativo sempre in agguato.La prima data proposta era quella del 16 ottobre 1943 in ricordo del rastrellamento nazista nel ghetto di Roma in cui furono portati via più di 1024 persone di cui 207 bambini; due giorni dopo 6 vagoni piombati partirono dalla stazione Tiburtina, destinazione Auschwitz. Ne fecero ritorno 15 uomini e una sola donna: Settimia Spizzichino.

  • Lettera di Primo Levi a Monica, 11 anni, che gli ha chiesto “Come hanno potuto i tedeschi essere così cattivi?”.

    25/4/83Cara Monica,

    la domanda che mi poni, sulla crudeltà dei tedeschi, ha dato molto filo da torcere agli storici. A mio parere, sarebbe assurdo accusare tutti i tedeschi di allora; ed è ancora più assurdo coinvolgere nell’accusa i tedeschi di oggi. È però certo che una grande maggioranza del popolo tedesco ha accettato Hitler, … lo ha approvato ed applaudito, finché ha avuto successi politici e militari; eppure, molti tedeschi, direttamente o indirettamente, (sapevano) cosa avveniva, non solo nei Lager, ma in tutti i territori occupati, e specialmente in Europa Orientale. Perciò, piuttosto che di crudeltà, accuserei i tedeschi di allora di egoismo, di indifferenza, e soprattutto di ignoranza volontaria, perché chi voleva veramente conoscere la verità poteva conoscerla, e farla conoscere, anche senza correre eccessivi rischi. La cosa più brutta vista in Lager credo sia proprio la selezione che ho descritta nel libro che conosci.Ti saluto con affetto

    Primo LeviIl nemico vero oggi come allora è proprio l’indifferenza, l’ignoranza volontaria che relega la memoria di ciò che è stato, in una nebbia indistinta in cui il ricordo di eventi terribili diventa sbiadito.

  • “C’era, da parte degli scampati all’orrore dei campi di sterminio, soprattutto la paura di non essere creduti. Tanto grande era stato il

    male subito che si poteva non essere creduti”.

    Lo sterminio di massa discende da un disegno pianificato che utilizza la razionalità industriale. All’interno di questo processo l’uomo è assimilato a un manufatto. Nelle menti degli aguzzini la deportazione è come il trasporto della merce, l’internamento è il trattamento del prodotto da spremerne la forza lavoro sino alla consunzione e alla morte inferta con un gas frutto della ricerca chimica, lo Zyklon B, composto a base di cianuro prodotto dalla I. G. Farben, colosso dell’industria tedesca specializzata in antiparassitari. E sempre per la logica industriale, quei corpi che occupano troppo spazio vengono inceneriti nei forni crematori, fabbricati dalla ditta Topf di Wiesbaden che dopo la guerra ha continuato a operare, senza nemmeno sentire lo scrupolo di cambiare denominazione sociale.

  • TEREZIN: l’inganno del campo modello SINAGOGA SPAGNOLA: 80.000 ebrei uccisi nei

    campi di sterminio

  • «Brundibàr», un'opera musicale per bambini scritta nel 1941 dalcompositore ceco ebreo Hans Kràsa, poco prima di esseredeportato a Terezin. La prima rappresentazione di Brundibaravvenne proprio nel campo di Terezin. Riunito il cast, Krásaricostruì l'intera partitura dell'opera, basandosi sulla propriamemoria e una parte dello spartito del pianoforte che ancorapossedeva, adattandola agli strumenti disponibili al campo: flauto,clarinetto, chitarra, fisarmonica, piano, percussioni, quattro violini,un violoncello e un contrabbasso. Brundibar fu rappresentata oltre50 volte nel ghetto di Terezin con bambini protagonisti, ogni volta,diversi poiché molti nel frattempo venivano uccisi o deportati neicampi di sterminio.La maggior parte deipartecipanti allarappresentazione,incluso il compositoreKrása, furonosuccessivamentetrucidati ad Auschwitz.

    Le note di Terezin

  • L’ossario (o Il carnaio) di Pablo Picasso èun’opera discriminante nell’ambito dell’artedella memoria. Infatti, prima ancora che si creiuna memoria visiva degli orrori dello sterminio,il pittore spagnolo delinea l’attitudine artistica alricordo della Shoah. In un certo senso, si puòaffermare che Picasso fondi la memoria artisticadella Shoah poiché, se è vero che già esistevanole opere degli artisti detenuti nei campi, è daquel momento che l’immaginario visivodell’evento inizia a prendere vita.

    Secondo il filosofo tedesco di origine ebraica Adorno, «dopo Auschwitz, nessuna poesia, nessuna forma d’arte, nessuna affermazione creatrice è più possibile»: troppo grande è stato l’orrore della Shoah per poterlo dire con le parole dell’arte

    Così di fronte alla manifestazione assoluta del male dell’uomo, l’arte e l’architettura hanno cercato risposte lontane dalla retorica.

    Le tre età: Fosse Ardeatine

    La statua “TRAGENDE” (la portatrice), ritrae una donna che tiene tra le braccia un’altra donna priva di forze, è diventata il simbolo del campo di concentramento riservato alle donne a Ravensbrück,

  • Solo in parte l’annientamento nei lager nazisti è un’esperienza unica: lapolitica dello sterminio nel Novecento non è né cominciata né terminata conAuschwitz: il genocidio degli armeni, le vittime dei gulag, la pulizia di classedei Khmer rossi in Cambogia e -negli anni Novanta- le pulizie etniche inJugoslavia e in Ruanda oltre ai gas di Saddam Hussein contro i curdi, definitiun popolo che non esiste.

    “Ogni tempo ha il suo fascismo: se ne notano i segni premonitori dovunquela concentrazione di potere nega al cittadino la possibilità e la capacità diesprimere ed attuare la sua volontà.”Dunque bisogna essere attenti perché la soppressione della dignità e dellalibertà dell’uomo possono arrivare attraverso molti mezzi, nonnecessariamente col terrore e la violenza fisica: “inquinando la giustizia,paralizzando la scuola, diffondendo in molti modi sottili la nostalgia per unmondo in cui regnava l’ordine, ed in cui la sicurezza dei pochi privilegiatiriposava sul lavoro forzato e sul silenzio forzato dei molti.”

  • GENOCIDI

  • AL DI LA’ DEL CAOS: un romanzo scritto da chi ha vissuto e sofferto la guerra in prima persona, da giovanissima, e che vuole essere una testimonianza per non dimenticare uno dei fatti più sanguinosi del conflitto balcanico, la strage degli abitanti musulmani della cittadina di Srebrenica da parte dei serbi di Milosevic e Karadzic L’esperienza autobiografica di questa giovane scrittrice che descrive le pesanti eredità lasciate da quel conflitto .

  • L’artista Gunter Demnig ha installato Le pietre d'inciampo, un sampietrino della memoria perché è un inciampo mentale che costringe a ricordare.Si trovano distribuiti in 6 Municipi di Roma tra cui: Torpignattara per i deportati alle Fosse Ardeatine e Quadraro per i 750 rastrellati del 17 aprile 1944.Gli Stolpersteine sono un segno concreto e tangibile, ma discreto e antimonumentale, che diviene parte della città, a conferma che la memoria non può risolversi in un appuntamento occasionale e celebrativo, ma costituire parte integrante della vita quotidiana.

    Pietre d’inciampo: per non dimenticare

  • La lista di Oskar

    Schindler e i suoi uffici

    Testimoni e Giusti

  • “Se tutte le strade portano a Roma, tutte le ferrovie portanoad Auschwitz”, con queste parole è cominciata la spiegazionedella nostra guida e, in effetti, il nostro percorso è iniziatoproprio dalla ferrovia che entrava nel campo di Birkenau, 30volte più ampio di Auschwitz, il cui nome tradotto significa, perironia, foresta di betulle.

    Nella sacralità di questo luogo abbiamo

    incontrato Samy Modiano, unodegli ultimi sopravvissuti ai campi disterminio. Sami si è fermato con noi e ci haraccontato la sua tragica esperienza dibambino deportato ad Auschwitz da Rodi,all’età di 13 anni: “ quel giorno ho perso lamia innocenza”. Quando ci ha mostrato ilnumero tatuato sul braccio, segno dellademolizione di ogni dignità, cancellazionedell’individualità, abbiamo capito che quellaferita è indelebile e abbiamo condiviso lasua missione di far conoscere la veritàaffinché un simile genocidio non accadamai più.

  • Enrico ModiglianiLa sua famiglia solo grazie ad una serie dieventi fortuiti e all’aiuto di amici deigenitori è sfuggita alle conseguenze delleleggi razziali e dell’occupazione nazista.“Il giorno più bello della mia vita èstato il 4 giugno del 1944, quello dellaliberazione di Roma, quando è finito ilperiodo delle persecuzioni, del rischiodi essere deportati e di non tornarepiù, come è successo a tanti membridella mia famiglia deportati adAuschwitz”.Modigliani è membro della ComunitàEbraica di Roma e promotore del ProgettoMemoria del Centro di DocumentazioneEbraica, uno degli ultimi testimoni viventidel periodo tragico in cui vigevano le leggirazziali del 1938 in Italia.

  • Robert Rahia ha avuto i genitori deportati ad Auschwitz : «sin da piccolo ho sviluppato la paura per il treno… perché l’ho sempre associato al treno che ha portato via mio padre»

    Sabi Soulam: abitava a Parigi nell’XI arrondissement, quartiere ebraico e : «… il 20 agosto 1941 ci fu una retata e furono arrestati tutti i maschi, circa 5000 e poi nel 1942 donne e bambini… in tutto furono deportati 12000 persone».

    Hidden Children

    «….perchè faccio lo spazzacamino da 20 anni? C’è una correlazione fra i camini di Parigi e quelli di Auschwitz, tutta la sporcizia che tiro fuori è come cercare di tirare fuori una cosa positiva da una negativa… accostare in un’immagine la figura di mio padre ad Auschwitz ai camini di Parigi».

    «… vivevamo nascosti in campagna e mio padre ci aveva insegnato un gioco: mi legava con una corda sotto le braccia e poi io abbracciavo la mia sorellina e ci calava dalla finestra…»

  • Shoah: i due volti del Caudillo F. Franco"Esquizofrénico", por lo Eberhard von Thadden, a cargo de los asuntos judíos en el Ministerio de Asuntos Exteriores del Tercer Reich, definiría la actitud del Generalísimo Francisco Franco antes de que el problema judío; ... "Es difícil entender la razón por la que el Gobierno de España, por un lado reconoce como sus Judios de España y de los otros estados que estos españoles no van a entrar en España." El dictador de Galicia en realidad poner en práctica una política de "comodidades", a veces sensibles al problema judío - suficiente para "merecer", en los años cincuenta, el agradecimiento de la israelí, el canciller Golda Meir, a veces completamente indiferente.A diferencia del Führer, la más católica de Franco no tuvo en cuenta los Judios la encarnación del mal absoluto. Tenía miedo y en su lugar libró la trama, el contubernio, entre los republicanos de izquierda, comunistas y masones, aunque en su propaganda fueron las referencias obsesivas a la "conspiración judeo-masónico-comunista internacional" como la causa de los males del país.Ninguna ley racial o discriminatoria estaba en vigor, sin embargo antisemitas efluvios desagradables tenían un poco de 'comenzó ammorbarne el aire, bajo la influencia de la Gestapo.Después de la derrota alemana en Stalingrado y el resultado de la campaña del norte de África, había llegado el momento, para España, para otro cambio de rumbo. Se puso a mirar con buenos ojos a los aliados, el futuro vencedor de la guerra. Poco a poco, a continuación, el Generalísimo volvió a cambiar de actitud.

    Dos niños judíos juegan a policías en el gueto

  • Churchill. Visionario. Statista. Storico

    Churchill, in merito allo sterminio degli ebrei, dichiarò nell’estate del 1944: «non c'è dubbio che si tratta del crimine di più vaste dimensioni e più orrendo mai perpetrato in tutta la storia del mondo, ed è stato commesso in modo scientifico da uomini che si definiscono civili in nome di un grande stato e di uno dei grandi popoli d'Europa.E' chiaro che quando metteremo le mani su coloro che si

    sono macchiati di questo crimine, compresi quelli che hanno soltanto obbedito agli ordini eseguendo le stragi, essi dovranno essere condannati a morte una volta provata la loro complicità con lestragi».Ma perché non li fermò prima? Lo sapeva?La Royal Information Service dell’Aviazione, ad esempio, possedeva immagini ad alta risoluzione scattate dai voli di ricognizione dei campi di concentramento…Churchill, una volta informato, aveva dato l’ordine di colpire le linee ferroviarie. A trasmetterlo fu Anthony Eden, membro dell’esecutivo per la politica di guerra. Ma i vertici militari si opposero.

  • La Memoria Biologica

  • Ogni informazione che riceviamo dall’ambiente esterno transita nelle strutture della memoria, ma in maniera limitata: si parla di memoria sensoriale, di durata effimera, che viene eliminata se non necessariaI dati più rilevanti vengono invece trattenuti per un periodo di tempo maggiore, ma con capacità più limitata, si parla di memoria a breve termine o memoria di lavoro- una specie di taccuino mentale sul quale vengono annotate le informazioniLa capacità di ritenzione illimitata è definita come memoria a lungo termine, per cui siamo capaci di ricordare i dati più importanti per un periodo molto lungo, anche per tutta la vita.La memoria episodica riguarda gli avvenimenti specifici legati alla nostra vita, (ad es. la memoria autobiografica relativa agli eventi della nostra vita). La memoria semantica riguarda invece informazioni legate alla comprensione del linguaggio. Entrambe sono considerate memorie esplicite dato che si manifestano per ricordi coscienti, intenzionali . Nella memoria implicita, incosciente, l’informazione non si manifesta per ricordo, ma influenza un comportamento senza che il soggetto ne sia cosciente.La memoria procedurale consiste nel ricordare una sequenza di informazioni utili

    per compiere azioni automaticamente, come prepararsi un caffè con la caffettiera, guidare l’auto, ecc.; la memoria da condizionamento consiste nell’associare, per condizionamento, una risposta riflessa ad uno stimolo neutro.

  • Nel 2002 la dirigenza di Siemens ha

    accantonato l'idea di registrare il marchio

    "Zyklon" per dar vita ad una nuova linea di

    forni a gas per la casa…

    I luoghi della Memoria e le aziende che hanno lavorato per il Nazismo

    http://news.bbc.co.uk/2/hi/business/2233890.stm

  • “Si deve cominciare a perdere la memoria, anche solo a brandelli di ricordi, percapire che in essa consiste la nostra vita. Senza memoria la vita non è vita. Lanostra memoria è la nostra coerenza, la nostra ragione, i nostri sentimenti,persino il nostro agire. Senza di essa non siamo nulla.” (Luis Bunuel)

    Crediamo che condividere la nostra consapevolezza, con quanti ci vorrannoascoltare, sia un atto dovuto in memoria di coloro i quali, con il sacrificio dellapropria vita, hanno reso il posto in cui viviamo migliore anche se spesso siamotroppo egoisti per capirlo; per i distratti invece, un ammonimento: “i vostri natitorcano il viso da voi”.

    Il giorno della memoria è sacro. Serve a ricordare gli orrori dell’Olocausto e dei campi di concentramento. Un martirio di 6 milioni di ebrei. La pagina più brutta del Novecento. Una tragedia che non deve essere mai dimenticata, ma quello subito dagli ebrei non è l’unico genocidio compiuto a danno di innocenti.Negli ultimi anni non dobbiamo scordare quanto accaduto in Rwanda, Burundi, Iraq, Srebrenica e Siria. Guerre tra tribù indigene ma anche i vergognosi eccidi criminali compiuti sugli iracheni da Saddam Hussein o quelli del generale serbo Ratko Mladicdurante la guerra in Bosnia ed Erzegovina nei confronti dei musulmani bosniaci o più recentemente i milioni di morti in Siria: le Nazioni Unite hanno smesso di contare i bambini morti in Siria nel 2013, quando erano circa 11 mila…

    “Chissà se i ricordi sono qualcosa che hai perduto o qualcosa che hai trovato…”�Classe III sez. EDiapositiva numero 2Mnemosyne (dal greco “memoria”), nella mitologia greca, è appunto la personificazione della memoria: secondo la leggenda, dalle nove notti d’amore con Zeus nacquero le nove Muse, che presiedono il pensiero in tutte le sue forme.�� “(…)E tu onore di pianti, Ettore, avrai,� ove fia santo e lacrimato il sangue� per la patria versato, e finché il sole� risplenderà su le sciagure umane.”��Il carme I SEPOLCRI è una elevatissima celebrazione poetica della morte e della vita. Ci insegna che la civiltà oggi esiste ancora perché, nel passato, intere generazioni si sono sacrificate per gli ideali più alti e per la libertà, lasciandoli in custodia ai posteri attraverso il ricordo dei defunti.�Foscolo si interroga sull’utilità della tomba che crea nei vivi l’illusione o quasi la certezza che i defunti sopravvivono nel loro ricordo affettuoso e che attraverso la «pietra» si possono trasmettere i valori e gli ideali di generazione in generazione…�I Sepolcri sono l’incarnazione della memoria che coincide con la civiltà in quanto solo la MEMORIA può sopravvivere alla distruzione materialeDiapositiva numero 4Diapositiva numero 5Diapositiva numero 6Diapositiva numero 7 Le note di TerezinL’ossario (o Il carnaio) di Pablo Picasso è un’opera discriminante nell’ambito dell’arte della memoria. Infatti, prima ancora che si crei una memoria visiva degli orrori dello sterminio, il pittore spagnolo delinea l’attitudine artistica al ricordo della Shoah. In un certo senso, si può affermare che Picasso fondi la memoria artistica della Shoah poiché, se è vero che già esistevano le opere degli artisti detenuti nei campi, è da quel momento che l’immaginario visivo dell’evento inizia a prendere vita. Diapositiva numero 10Diapositiva numero 11Diapositiva numero 12Diapositiva numero 13Diapositiva numero 14Diapositiva numero 15Diapositiva numero 16Diapositiva numero 17Diapositiva numero 18Diapositiva numero 19Diapositiva numero 20Diapositiva numero 21Diapositiva numero 22Diapositiva numero 23