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Progetto esecutivo per la riqualificazione della stazione ... · Strutture in carpenteria metallica OS18A € 233.181,27 21,68% Demolizioni pavimentazione OS23 € 52.152,47 4,85%

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Progetto esecutivo per la riqualificazione della stazione di interscambio di piazzale Ciadini – Mestre Venezia

CAPITOLATO SPECIALE D'APPALTO

CAPO I - OGGETTO ED AMMONTARE DEI LAVORI – CONDIZIONI PARTICOLARI RIGUARDANTI L'INTERVENTO

CAPO II - PARTE EDILE

CAPO III - PARTE STRUTTURALE

CAPO IV - PARTE IMPIANTI MECCANICI

CAPO V – PARTE IMPIANTI ELETTRICI

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CAPITOLATO SPECIALE D'APPALTO – CAPO I

OGGETTO ED AMMONTARE DEI LAVORI – CONDIZIONIPARTICOLARI RIGUARDANTI L'INTERVENTO

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IndiceCAPO I OGGETTO ED AMMONTARE DEI LAVORI – CONDIZIONI PARTICOLARI RIGUARDANTI L’INTERVENTO ...................................................................4

Art. 1 - Oggetto dell’appalto .........................................................................................4

Art. 2 - Ammontare dell’appalto ...................................................................................5

Art. 3 - Forma e principali dimensioni delle opere .....................................................6

Art. 4 - Riferimenti planimetrici ed altimetrici .............................................................7

Art. 5 - Documentazione di riferimento .......................................................................7

Art. 6 - Conoscenza delle condizioni dell’appalto ......................................................8

Art. 7 - Osservanza del Capitolato Generale e di altre leggi regolamenti e norme . 8

Art. 8 - Variazione delle opere progettate ....................................................................9

Art. 9 - Consegna dei lavori ..........................................................................................9

Art. 10 - Tempo utile per l’ultimazione dei lavori. Penale per il ritardo ...................10

Art. 11 - Cauzione definitiva ........................................................................................11

Art. 12 - Stipula e approvazione del contratto ..........................................................12

Art. 13 - Responsabilità dell’appaltatore ...................................................................12

Art. 14 - Oneri ed obblighi a carico dell’appaltatore ................................................13

Art. 15 - Oneri ed obblighi speciali a carico dell’appaltatore ..................................17

Art. 16 - Obblighi relativi alle assicurazioni degli operai .........................................20

Art. 17 - Misure per la sicurezza fisica dei lavoratori in cantiere ............................20

Art. 18 - Trattamento del personale ...........................................................................22

Art. 19 - Direzione dei lavori e vigilanza di PMV spa ................................................22

Art. 20 - Regola d’arte nell’esecuzione dei lavori .....................................................23

Art. 21 - Ordine da tenersi nell’andamento dei lavori. Prescrizioni relative ai lavori

in genere ......................................................................................................................23

Art. 22 - Programma dei lavori ...................................................................................23

Art. 23 - Aree da adibire a cantiere ............................................................................24

Art. 24 - Espropri e servitù .........................................................................................24

Art. 25 - Tracciamento delle opere. Segnalazioni .....................................................24

Art. 26 - Danni per cause di forza maggiore .............................................................25

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Art. 27 - Norme generali relative alle interferenze ....................................................25

Art. 28 - Variazioni alle opere progettate ...................................................................26

Art. 29 - Diminuzione dei lavori ..................................................................................26

Art. 30 - Determinazione e approvazione dei nuovi prezzi non contemplati nel

contratto .......................................................................................................................27

Art. 31 - Eccezioni e riserve dell’appaltatore sul registro di contabilità ................27

Art. 32 - Lavori eventuali non previsti. Lavori in economia .....................................28

Art. 33 - Difetti di costruzione ed esecuzione dei lavori d’ufficio ...........................29

Art. 34 - Sospensioni dei lavori ..................................................................................29

Art. 35 - Periodo di garanzia e gratuita manutenzione .............................................30

Art. 36 - Ultimazione e collaudo delle opere eseguite ..............................................31

Art. 37 - Spese contrattuali .........................................................................................37

Art. 38 - Elenco prezzi unitari. Invariabilità dei prezzi ..............................................38

Art. 39 - Revisione dei prezzi ......................................................................................38

Art. 40 - Domicilio dell’appaltatore ............................................................................38

Art. 41 - Nomina del rappresentante e del responsabile tecnico dell’impresa per

l’esecuzione dei lavori ................................................................................................39

Art. 42 - Oneri a carico di PMV spa ............................................................................40

Art. 43 - Risoluzione del contratto a seguito di reati accertati ................................40

Art. 44 - Risoluzione del contratto per grave inadempimento, grave irregolarità e

grave ritardo nei lavori ................................................................................................40

Art. 45 - Provvedimenti conseguenti alla risoluzione del contratto .......................41

Art. 46 - Recesso dal contratto ..................................................................................41

Art. 47 - Accordo bonario ...........................................................................................41

Art. 48 - Definizione delle controversie .....................................................................42

Art. 49 - Restituzione grafica delle opere eseguite ..................................................42

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CAPO I OGGETTO ED AMMONTARE DEI LAVORI – CONDIZIONI PARTICOLARI RIGUARDANTI L’INTERVENTO

Art. 1 - Oggetto dell’appalto

L’intervento è localizzato a Mestre, in Piazzale Cialdini ed è delimitato dalla viabilità pubblica e dalla linea del tram e insiste l'area

oggi adibita a parcheggio pubblico soprastante il garage privato e l'aiuola esistente.

L'appalto riguarda la sistemazione degli spazi esterni di piazzale Cialdini e la realizzazione di due edifici di supporto alla

mobilità. Più in dettaglio l’intervento in progetto prevede:

1 la demolizione dello strato superficiale fino al raggiungimento della guaina di impermeabilizzazione posta sull'estradosso

della soletta esistente;

2 la formazione delle opere strutturali in acciaio per determinare le fondazioni in appoggio degli elementi da realizzare;

3 l'adeguamento degli impianti meccanici ed elettrici e raggiungimento dei diversi punti di consegna degli stessi (ENEL,

TELECOM, Acqua, Illuminazione pubblica);

4 la realizzazione della pavimentazione esterna in porfido;

5 la realizzazione delle strutture orizzontali e verticali in acciaio degli edifici;

6 la realizzazione dei paramenti degli edifici;

7 la realizzazione delle coperture degli edifici;

8 la realizzazione degli interni degli edifici (impianti e tramezze);

9 la realizzazione delle strutture verticali delle coperture/pensiline;

10 la realizzazione delle coperture/pensiline;

11 la posa degli impianti di illuminazione pubblica;

12 la posa degli arredi esterni.

Sono compresi nell’appalto tutte le opere, le forniture di materiali, l’impiego di attrezzature e di manodopera necessarie per dare

il lavoro completamente compiuto e secondo le condizioni stabilite dal presente capitolato, con le caratteristiche tecniche,

qualitative e quantitative previste dal progetto definitivo/esecutivo con i relativi allegati.

L’appaltatore dichiara di aver preso completa ed esatta conoscenza dei documenti componenti il progetto definitivo/esecutivo

comprensivo di preliminare, posto a base di gara, che, unitamente al presente capitolato speciale d’appalto, fanno parte

integrante del contratto.

L’esecuzione dei lavori è sempre e comunque da effettuare secondo le regole dell’arte e l’appaltatore deve conformarsi alla

massima diligenza nell’adempimento dei propri obblighi.

Trova sempre applicazione l’articolo 1374 del codice civile.

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Art. 2 - Ammontare dell’appalto

€L’importo complessivo dell’appalto, compresi gli approntamenti di sicurezza, ammonta a 1.150.702,34 oneri fiscali esclusi,

di cui:

Opere valutate a corpo (soggette a ribasso)

€ 1.183.475,34

Oneri per la sicurezza (non soggetti a ribasso)

€ 32.773,00

TOTALE

€ 1.183.475,34

Il contratto è stipulato “a corpo” ai sensi dell’articolo 53, comma 4, primo e terzo periodo, del Dlgs 163/2006 e s.m. e degli

articoli 43, comma 6, e 119, comma 5, del Dpr 207/2010.

L’importo del contratto, come determinato in sede di gara, resta fisso e invariabile. Il prezzo convenuto non può essere

modificato sulla base della verifica della quantità o della qualità della prestazione, per cui il computo metrico estimativo non ha

valore negoziale.

I prezzi unitari offerti dall’aggiudicatario in sede di gara non hanno alcuna efficacia negoziale e l’importo complessivo

dell’offerta, anche se determinato attraverso l’applicazione dei predetti prezzi unitari alle quantità, resta fisso e invariabile, ai

sensi dell’ultimo periodo del comma 5 dell’art. 119 del Dpr 207/2010; allo stesso modo non hanno alcuna efficacia negoziale

le quantità indicate dalla stazione appaltante negli atti progettuali, ancorché rettificata o integrata dal concorrente, essendo

obbligo esclusivo di quest’ultimo il controllo e la verifica preventiva della completezza e della congruità delle voci e delle

quantità indicate dalla stessa stazione appaltante, e la formulazione dell’offerta sulla sola base delle proprie valutazioni

qualitative e quantitative,

assumendone i rischi. Per i lavori previsti in economia i prezzi unitari offerti dall’aggiudicatario in sede di gara costituiscono i

prezzi contrattuali e sono da intendersi come elenco dei prezzi unitari.

I prezzi unitari di cui al comma 3, ancorché senza valore negoziale ai fini dell’appalto e della determinazione dell’importo

complessivo dei lavori, sono vincolanti per la definizione, valutazione e contabilizzazione di eventuali varianti, addizioni o

detrazioni in corso d’opera, qualora ammissibili ai sensi dell’articolo 132 del Codice dei contratti e che siano estranee ai lavori

già previsti nonché ai lavori in economia.

I rapporti ed i vincoli negoziali di cui al presente articolo si riferiscono ai lavori posti a base d’asta.

L’importo complessivo dei lavori soggetto al ribasso di gara è pertanto di € 1.183.475,34

Si precisa che l’importo destinato agli oneri di sicurezza non è soggetto a ribasso d’asta, ai sensi dell’articolo 131 del Dlgs

163/2006 e s.m.

Gli oneri specifici della sicurezza verranno corrisposti a misura e per le effettive quantità, in occasione della liquidazione dei

singoli acconti.

Il prezzo complessivo definitivo contrattuale sarà quello ottenuto applicando il ribasso percentuale, offerto dalla ditta

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appaltatrice, all’importo a base d’asta soggetto a ribasso, cui si aggiungono gli oneri della sicurezza, e dovrà comprendere

tutte le opere, la fornitura di materiali, le attrezzature e la mano d’opera nonché tutti gli oneri indicati nei successivi articoli del

presente capitolato speciale d’appalto ed in generale qualsiasi altro onere necessario per dare i lavori finiti a regola d’arte,

assicurando la piena funzionalità dell’opera secondo le caratteristiche tipologiche e tecniche dei lavori affidati.

Ai sensi dell’articolo 133, comma 2 del Dlgs 163/2006 e s.m. non è ammessa la revisione dei prezzi di contratto, fatta salva la

deroga di cui ai commi 4 e 5 del suddetto articolo 133.

La qualifica prevista per la partecipazione all’appalto è: Categoria OG1, classifica II

Ai soli fini della partecipazione all’appalto e dell’eventuale subappalto o scorporo ai sensi dell’articolo 108 del Dpr 207/2010,

nonché ai fini dell’eventuale applicazione del disposto dell’articolo 37, comma 11, del Dlgs 163/2006 e s.m. e dell’articolo 107

comma 2 del citato Dpr 207/2010 il lavoro comprensivo della sicurezza è composto dalle seguenti categorie:

€Cat. OG1 per 390.484,02 classifica II.

€Cat.OG11 per 247.135,15 classifica II

€Cat. OS18A per 229.157,96 classifica I.

Ai sensi dell’art. 43, comma 6 del Dpr 207/2010, la seguente tabella indica, per ogni gruppo di categorie ritenute omogenee, il

relativo importo e la sua aliquota percentuale riferita all’ammontare complessivo dell’intervento.

CATEGORIA IMPORTO %

Costruzione opere edili varie OG1 € 390.484,02 36,31%Impianti tecnologici OG11 € 247.135,15 22,98%Strutture in carpenteria metallica OS18A € 233.181,27 21,68%Demolizioni pavimentazione OS23 € 52.152,47 4,85%Lavori in terra OS1 € 36.906,69 3,43%Verde e arredi OS24 € 35.834,92 3,33%Sicurezza - € 32.773,00 3,05%Impianto smaltimento acque OG6 € 24.296,71 2,26%Serramenti metallici esterni, rivestimento

metallico edifici OS6 € 22.751,84 2,12%€ 1.075.516,07 100,00%

Art. 3 - Forma e principali dimensioni delle opere

La forma, le dimensioni principali delle opere e le ulteriori caratteristiche geometriche e fisiche delle opere risultano dagli

elaborati di progetto, ovvero da quanto verrà eventualmente precisato all’atto esecutivo dalla Direzione Lavori sulla base degli

elaborati grafici presentati dall’Impresa.

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Art. 4 - Riferimenti planimetrici ed altimetrici

Tutte le opere saranno planimetricamente e altimetricamente riferite alla rete di caposaldi I.G.M. esistenti ed eventualmente

riportati negli elaborati di progetto.

L’Impresa riporterà e fisserà almeno un caposaldo nelle adiacenze delle opere e sarà tenuta alla sua conservazione.

Art. 5 - Documentazione di riferimento

Per l’analisi e la valutazione accurata dell’intervento da eseguire sono stati predisposti gli elaborati grafici relativi al progetto

definitivo/esecutivo, elencati nel documento CLD.PES.GEN. GEN.GE.EE.10001.00 Elenco Tavole, cui la Ditta Appaltatrice dovrà

fare riferimento e che sono parte integrante del contratto.

Fanno inoltre parte integrante del contratto i seguenti documenti, anche se in esso non materialmente allegati:

a) Il D.Lgs. 12 aprile 2006 n. 163 e s.m.;

b) il «Capitolato Generale d’Appalto dei lavori pubblici per le opere di competenza del Ministero dei Lavori Pubblici» di cui al

D.M. 145/2000 -che qui si richiama ai sensi dell’art. 253, comma 3, D.Lgs 163/2006 e s.m. -materialmente non allegato e

d’ora in avanti citato, con le limitazioni sopra indicate, come «Capitolato Generale d’Appalto» ovvero come D.M. 145/2000; per

le disposizioni ancora in vigore;

c) il Dpr 207/2010 Regolamento di esecuzione ed attuazione del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163

d) le leggi e disposizioni vigenti circa l’assistenza sociale, le assicurazioni dei lavoratori, la prevenzione degli infortuni sul

lavoro comprese le clausole pattizie nazionali e territoriali sulle Casse Edili ed Enti per la qualificazione professionale;

e) il Capitolato Speciale del Comune di Venezia in vigore al momento dell’appalto, per la parte normativa e per quanto di

interesse;

f) Prezzario Regione Veneto

Qualora nel progetto si riscontrassero dei riferimenti a nomi o prodotti specifici essi si devono ritenere riportati solo a titolo

esemplificativo; in questi casi l’Appaltatore potrà proporre alla D.L. altri prodotti e/o macchinari aventi caratteristiche e qualità

minimali almeno corrispondenti a quanto richiesto dal progetto.

PMV S.p.A. si riserva, tuttavia, l’insindacabile facoltà di introdurre nelle opere, all’atto esecutivo, quelle varianti che riterrà

opportune, nell’interesse del buon esito e dell’economia dei lavori, senza che l’Appaltatore possa trarne motivi per pretese di

compensi o indennizzi, di qualsiasi natura e specie, non stabiliti nel presente Capitolato Speciale e nel Capitolato Generale

d’Appalto.

PMV S.p.A. si riserva la facoltà di consegnare all’Appaltatore nel corso dei lavori e nell’ordine che riterrà opportuno, i disegni

supplementari delle opere da eseguire.

Le norme del presente capitolato speciale d’appalto sono preminenti rispetto a quelle contenute nel Capitolato Generale

d’Appalto, di cui al punto b).

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Art. 6 - Conoscenza delle condizioni dell’appalto

Per il fatto di presentare offerta per l’esecuzione dell’opera oggetto del presente appalto, l’appaltatore esplicitamente ammette e

dichiara:

• di avere direttamente o con delega a personale dipendente esaminato tutti gli elaborati progettuali, compreso il

calcolo sommario della spesa o il computo metrico estimativo, ove redatto, di essersi recati sul luogo di esecuzione

dei lavori, di avere preso conoscenza delle condizioni locali, della viabilità di accesso, di aver verificato le capacità e

le disponibilità, compatibili con i tempi di esecuzione previsti, delle cave eventualmente necessarie e delle discariche

autorizzate, nonché di tutte le circostanze generali e particolari suscettibili di influire sulla determinazione dei prezzi,

sulle condizioni contrattuali e sull’esecuzione dei lavori e di aver giudicato i lavori stessi realizzabili, gli elaborati

progettuali adeguati ed i prezzi nel loro complesso remunerativi e tali da consentire il ribasso offerto;

• di avere effettuato una verifica della disponibilità della mano d’opera necessaria per l’esecuzione dei lavori nonché

della disponibilità di attrezzature adeguate all’entità e alla tipologia e categoria dei lavori in appalto;

• di aver verificato le condizioni e la natura dei luoghi, le condizioni di viabilità e accesso all’area di cantiere, nonché lo

stato di conservazione degli edifici;

• di assumere piena responsabilità della corretta e pratica esecuzione dell’opera. La presenza in luogo del personale di

direzione e sorveglianza e l’eventuale approvazione di opere e di disegni da parte della direzione lavori non limitano o

riducono tale piena incondizionata responsabilità;

• di aver preso visione del presente Capitolato speciale senza aver nulla da eccepire a quanto in essi contenuto né in

linea tecnica né in linea economica;

• la piena conoscenza e disponibilità degli atti progettuali e della documentazione, della disponibilità dei siti, dello stato

dei luoghi, delle condizioni pattuite in sede di offerta e di ogni altra circostanza che interessi i lavori che consentono

l’immediata esecuzione dei lavori, ai sensi dell’articolo 106, comma 3, del Dpr 207/2010.

Art. 7 - Osservanza del Capitolato Generale e di altre leggi regolamenti e norme

L’appalto è soggetto anche alla puntuale osservanza delle seguenti leggi regolamenti e norme:

Dlgs 163/2006 e s.m.i.;

Dpr 207/2010;

Capitolato generale d’appalto di cui al dm 19 aprile 2000 n145 per le disposizioni ancora in vigore, per quanto non in contrasto

con le disposizioni del presente capitolato speciale;

l’intera legislazione in materia di lotta alla delinquenza mafiosa vigente e quella che dovesse essere emanata nel corso dei

lavori (Dlgs 6/9/2011 n. 159 Codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione);

l’intera legislazione vigente in materia di sicurezza e prevenzione degli infortuni sul lavoro (Dlgs 81/2008);

legge 136/2010 e legge 17 dicembre 2010, n. 217 di conversione, con modificazioni, del decreto-legge 12 novembre 2010, n.

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187 sulla tracciabilità dei flussi finanziari;

Le norme tecniche emanate dal C.N.R., norme U.N.I., norme C.E.I. e quelle riportate nei testi eventualmente richiamati negli

allegati di progetto e nel presente Capitolato Speciale d’appalto.

Art. 8 - Variazione delle opere progettate

Le indicazioni di cui ai precedenti articoli ed i disegni allegati al Contratto, indicano definitivamente le opere da eseguire.

La società PMV si riserva comunque l’insindacabile facoltà di introdurre nelle opere, all’atto esecutivo, quelle varianti che riterrà

opportune, nell’interesse della buona riuscita e della economia dei lavori, ciò nei limiti delle vigenti disposizioni di legge come

richiamate dai documenti di gara.

All’ammontare dell’Appalto di cui al precedente articolo 2 potranno essere aggiunti, con apposito Atto di Sottomissione, lavori

complementari.

Per l’esecuzione e contabilizzazione di tali opere aggiuntive varranno le medesime condizioni, patti e prezzi del contratto

principale, fatta salva la concessione di un congruo tempo utile per la loro realizzazione.

Per l’esecuzione di categorie di lavoro non previste, e per le quali non si hanno i corrispondenti prezzi, si procederà alla

determinazione dei nuovi prezzi con le norme di cui all’art. 162 del Dpr 207/2010.

Qualora emergano situazioni non individuate o previste negli elaborati di progetto, la D.L. procederà ad impartire le istruzioni

più idonee per la buona esecuzione dell’intervento, indicando le procedure da seguire.

Art. 9 - Consegna dei lavori

L’esecuzione dei lavori ha inizio entro __________________.

Se, nel giorno fissato e comunicato, l’appaltatore non si presenta a ricevere la consegna dei lavori, il Direttore dei Lavori fissa

un nuovo termine.

I termini per l’esecuzione decorrono comunque dalla data della prima convocazione.

Decorso inutilmente il termine anzidetto è facoltà della stazione Appaltante procedere alla risoluzione del contratto ed

incamerare la cauzione, ferma restando la possibilità di avvalersi della garanzia fideiussoria al fine del risarcimento del danno,

senza che ciò possa costituire, da parte dell’aggiudicatario, motivo di pretese od eccezioni di sorta.

Qualora sia indetta una nuova procedura per l’affidamento del completamento dei lavori, l’aggiudicatario è comunque escluso

dalla partecipazione in quanto l’inadempimento è considerato grave negligenza accertato.

L’appaltatore deve trasmettere alla stazione Appaltante, prima dell’inizio dei lavori, la documentazione di avvenuta denunzia di

inizio lavori effettuata agli Enti previdenziali, assicurativi ed antinfortunistici, inclusa la Cassa edile ove dovuta; egli trasmette

altresì copia del DURC, relativo sia al proprio personale che a quello delle imprese subappaltatrici, in corso di validità che verrà

aggiornato ad ogni naturale scadenza da parte di PMV.

Ai sensi dell’Art. 41 comma 1 della L.R. n 27 del 7/11/2003 all’appaltatore si applicano anche le seguenti clausole a tutela dei

lavoratori :

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Obbligo dell’appaltatore di applicare e far applicare integralmente nei confronti di tutti i lavoratori dipendenti impiegati

nell’esecuzione dell’appalto, anche se assunti al di fuori della Regione Veneto, le condizioni economiche e normative dei

lavoratori previste dai contratti collettivi nazionali ed integrativi territoriali vigenti nel Veneto durante lo svolgimento dei lavori, ivi

compresa l’iscrizione delle imprese e dei lavoratori stessi alle Casse Edili presenti sul territorio regionale ed agli organismi

paritetici previsti dai contratti di appartenenza;

Obbligo per l’appaltatore e per l’eventuale subappaltatore di rispondere dell’osservanza delle condizioni economiche e

normative dei lavoratori previste dai contratti collettivi nazionali ed integrativi regionali o provinciali vigenti, ciascuno in ragione

delle disposizioni contenute nel contratto collettivo della categoria di appartenenza;

Obbligo in base al quale il pagamento dei corrispettivi a titolo di acconto e di saldo da parte della stazione appaltante per le

prestazioni oggetto del contratto sia subordinato all’acquisizione della dichiarazione di regolarità contributiva, rilasciata dagli

enti competenti, ivi comprese le Casse Edili di riferimento competenti. La dichiarazione acquisita produce i suoi effetti ai fini

dell’acconto successivo. Qualora, anche su istanza delle organizzazioni sindacali, siano accertate irregolarità retributive e /o

contributive, da parte dell’impresa appaltatrice o concessionaria, la stazione appaltante o concedente, al fine di evitare

l'interruzione dei lavori, provvede al pagamento delle somme dovute, utilizzando gli importi dovuti all’impresa, a titolo di

pagamento dei lavori eseguiti, anche incamerando la cauzione definitiva

Art. 10 - Tempo utile per l’ultimazione dei lavori. Penale per il ritardo

I lavori dovranno essere ultimati entro 253 giorni solari successivi e continui decorrenti dalla data di consegna dei lavori.

Nel calcolo dei tempi per dare ultimati i lavori si è tenuto conto delle ferie contrattuali e dei giorni di andamento stagionale

sfavorevole.

Qualora cause di forza maggiore, condizioni climatiche od altre circostanze speciali impediscano in via temporanea che i lavori

procedano utilmente, la Direzione dei Lavori può, d’ufficio o su segnalazione dell’Appaltatore, ordinare la sospensione dei lavori

redigendone apposito verbale.

L’Appaltatore, qualora per cause ad esso non imputabili, non sia in grado di ultimare i lavori nei termini fissati, può chiedere

con domanda motivata proroghe che, se riconosciute giustificate, sono concesse dal Responsabile del Procedimento, sentito il

Direttore dei Lavori, purché le domande pervengano prima della scadenza del termine previsto.

I verbali di sospensione dei Lavori, redatti dalla Direzione dei Lavori e controfirmati dall’Appaltatore, devono pervenire al RUP

entro il quinto giorno naturale successivo alla loro redazione e devono essere restituiti controfirmati dallo stesso o da suo

delegato. Il RUP deve pronunciarsi entro tre giorni dal ricevimento, trascorso tale termine i verbali si daranno per riconosciuti

ed accettati dalla Stazione Appaltante.

Non possono essere riconosciute sospensioni in assenza di adeguate motivazioni o le cui motivazioni non siano riconosciute

adeguate da parte del RUP.

La sospensione dei lavori viene ulteriormente regolamentata anche da quanto previsto al successivo art. 34.

Nel caso di mancato rispetto del termine indicato per l’esecuzione dei lavori, per ogni giorno naturale consecutivo di ritardo

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viene applicata una penale pari all’uno per mille dell’importo contrattuale.

La penale verrà contabilizzata in detrazione in occasione del pagamento immediatamente successivo al verificarsi della relativa

condizione di ritardo.

L’importo complessivo delle penali irrogate ai sensi dei commi precedenti non può superare il 10% (dieci per cento)

dell’importo contrattuale; qualora i ritardi siano tali da comportare una penale di importo superiore alla predetta percentuale il

contratto si intenderà risolto dopo la formale messa in mora dell’appaltatore con l’assegnazione di un termine per compiere i

lavori (art. 44 del presente CSA). L’Appaltatore dovrà ristorare la Stazione Appaltante dei danni subiti in seguito alla risoluzione

del contratto.

L’applicazione delle penali di cui al presente articolo non pregiudica il risarcimento di eventuali danni o ulteriori oneri sostenuti

dalla Stazione Appaltante a causa dei ritardi.

Art. 11 - Cauzione definitiva

L’appaltatore costituirà, alla firma del contratto o alla consegna dei lavori in caso di consegna sotto riserva di legge, una

garanzia fidejussoria ai sensi dell’articolo 113, comma 1, del Dlgs 163/2006 e s.m., con le modalità sotto indicate. Il valore

della cauzione definitiva dovrà essere pari al 10% (dieci per cento) dell’importo del contratto. In caso di aggiudicazione con

ribasso d’asta superiore al 10%, la garanzia fidejussoria è aumentata di tanti punti percentuali quanti sono quelli eccedenti il

10%; ove il ribasso sia superiore al 20%, l’aumento è di due punti percentuali per ogni punto di ribasso superiore al 20%.

Essa è ridotta al 50 % per le imprese alle quali venga rilasciata, dagli organismi competenti, la certificazione del sistema di

qualità conforme alle norme europee della serie UNI EN ISO 9000.

La garanzia potrà essere costituita alternativamente da:

• fideiussione bancaria

• polizza assicurativa

• polizza rilasciata dagli intermediari finanziari iscritti nell’elenco speciale di cui all’articolo 107 del Dlgs 385/1993, che

svolgono in via esclusiva o prevalente attività di rilascio di garanzie, a ciò autorizzati dal Ministero dell’economia e

delle finanze.

La fideiussione o la polizza devono espressamente prevedere rinuncia al beneficio della preventiva escussione del debitore

principale, la rinuncia all’eccezione di cui all’articolo 1957, comma 2, del codice civile nonché la sua operatività entro quindici

giorni a semplice richiesta scritta della stazione Appaltante.

La garanzia fidejussoria può essere presentata mediante la scheda tecnica, ai sensi del dm 123/2004, Schema tipo 1.2 –

Scheda tecnica 1.2 purché contenga l’espressa rinunzia all’eccezione di cui all’articolo 1957, comma 2, del codice civile, così

come prescritto dall’articolo 113, comma 2, del Dlgs 163/2006 e s.m.

La mancata costituzione della cauzione definitiva determina la revoca dell’affidamento e l’acquisizione della cauzione

provvisoria di cui all’articolo 75 del Dlgs 163/2006 e s.m. da parte di PMV S.p.A., che aggiudica l’appalto al concorrente che

segue nella graduatoria.

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Progetto definitivo/esecutivo per la riqualificazione della stazione di interscambio di piazzale Cialdini – Mestre Venezia pagina 12 di 43

L’importo della cauzione definitiva dovrà essere di volta in volta riadeguato in occasione di eventuali perizie di variante che

facciano aumentare o diminuire l’importo dei lavori.

La garanzia è progressivamente svincolata a misura dell’avanzamento dell’esecuzione nei termini e con le modalità previsti

dall’articolo 113, comma 3, del Dlgs 163/2006 e s.m. L’ammontare residuo della cauzione definitiva deve permanere fino alla

data di emissione del certificato di collaudo provvisorio o del certificato di regolare esecuzione, o comunque fino a 12 mesi

dalla data di ultimazione dei lavori risultante dal relativo certificato.

La garanzia cessa di avere effetto alla data di emissione del certificato di collaudo provvisorio o del certificato di regolare

esecuzione ai sensi dell’articolo 113, comma 5, del Dlgs 163/2006 e s.m.

In caso di associazione temporanea di concorrenti di tipo orizzontale le riduzioni di cui al presente articolo sono accordate

qualora il possesso del requisito di cui sopra sia comprovato da tutte le imprese in associazione.

In caso di riunione di imprese di tipo verticale, la riduzione della cauzione varrà esclusivamente in favore delle imprese

certificate (ovviamente sulla garanzia riferita alla quota parte dei lavori).

Art. 12 - Stipula e approvazione del contratto

La stipulazione del contratto d’appalto, all’esito della gara, avverrà entro 60 giorni dall’aggiudicazione definitiva e non prima di

35 giorni dalla comunicazione di aggiudicazione ai sensi dell’art. 79 Dlgs 163/2006 e smi. Se la stipulazione del contratto non

avviene nei termini prefissati, l’impresa previa notifica a PMV S.p.A. può unicamente sciogliersi da ogni impegno senza avere

diritto ad alcun indennizzo.

Art. 13 - Responsabilità dell’appaltatore

L’appaltatore è responsabile a tutti gli effetti del puntuale adempimento delle indicazioni, prescrizioni e previsioni contenute nei

documenti di Contratto e della perfetta esecuzione e riuscita delle opere affidategli.

La presenza sul luogo della costruzione del personale della direzione dei lavori o di rappresentanti di PMV S.p.A. non annulla né

limita la piena ed incondizionata responsabilità dell’appaltatore.

Ogni onere e responsabilità sia civile che penale, di qualsiasi genere, natura ed entità, sia diretta che indiretta, sia verso terzi

che verso PMV S.p.A., comunque derivante dall’assegnazione del Contratto all’appaltatore, sarà a totale carico dell’appaltatore

stesso che manleverà nel modo più ampio e completo PMV S.p.A. da ogni peso, noia, controversia e cause dirette ed indirette,

di qualsiasi specie anche se dipendenti da infrazioni ed omissioni alle leggi e regolamenti vigenti o che entreranno in vigore

durante il corso dei lavori.

In particolare l’appaltatore esonera fin d’ora PMV S.p.A. da qualsiasi responsabilità sia civile che penale per danni a persone

e/o cose che dovessero verificarsi o prodursi in dipendenza dei lavori affidati.

L’appaltatore si impegna a manlevare ed a tenere indenne PMV S.p.A. ed il Comune di Venezia da qualsivoglia pretesa

risarcitoria di terzi in dipendenza dei lavori affidati.

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Progetto definitivo/esecutivo per la riqualificazione della stazione di interscambio di piazzale Cialdini – Mestre Venezia pagina 13 di 43

Spettano pertanto all’appaltatore le responsabilità tutte emergenti dall’esecuzione dei lavori con procedimenti, materiali, mezzi

d’opera, opere provvisionali e cautele rispondenti alle buone regole dell’arte edilizia ed alle leggi e regolamenti vigenti in

materia.

Rientrano perciò stesso nelle responsabilità dell’appaltatore le conseguenze derivanti dall’inosservanza delle norme di comune

prudenza e di quelle che regolano l’esecuzione dei lavori edilizi agli effetti della prevenzione degli infortuni sul lavoro; a tale

riguardo l’appaltatore esonera da ogni responsabilità sia PMV S.p.A. ed i suoi rappresentanti, sia il direttore dei lavori, sia il

personale facente parte a qualsiasi titolo della direzione dei lavori, fatto salvo quanto previsto dal Dlgs n. 81/2008 e s.m.i. .

Art. 14 - Oneri ed obblighi a carico dell’appaltatore

L’appaltatore è tenuto, per quanto non in contrasto con il presente Capitolato Speciale, alla scrupolosa osservanza di tutti gli

oneri ed obblighi previsti nel Capitolato Generale Tipo per appalti di lavori edilizi, idraulici ed elettrici, redatto dal Ministero dei

Lavori Pubblici, nonché all’osservanza delle leggi che potranno essere emanate in materia.

L’appaltatore assume, con la presentazione dell’offerta e l’aggiudicazione dell’appalto, la piena responsabilità tecnica delle

opere allo stesso affidate, restando responsabile anche della correttezza dei progetti da esso stesso accettati. Incombe inoltre

sull’appaltatore l’onere di provvedere a propria cura e spese alla progettazione costruttiva e di ogni onere relativo alla

realizzazione dell'opera.

Oltre agli obblighi di cui alla parte normativa del Capitolato Speciale del Comune di Venezia (edizione vigente alla data della

gara), per quanto non in contrasto con il presente Capitolato Speciale d’appalto, sono, in particolare, a carico dell’appaltatore i

seguenti obblighi ed oneri:

• La disponibilità di tutti gli attrezzi ed utensili necessari per l’esecuzione delle opere, degli utensili e del personale

necessari per le misurazioni, il tracciamento e la picchettatura dei lavori, per le verifiche e le contestazioni e per le

opere di collaudo, incluse le prestazioni e l’assistenza del personale.

• Le pratiche e le spese per occupazioni temporanee di spazio privato e pubblico per la creazione dei cantieri di lavoro,

dei ponteggi e per il passaggio con i mezzi di trasporto, sia per l’avvicinamento dei materiali di costruzione che per

l’eventuale allontanamento dei materiali di risulta, ed infine per la creazione di depositi provvisori o definitivi della terra

di scavo e quant’altro necessario per la svolgimento dei lavori.

• Gli oneri e le spese per il trasporto ed il conferimento nelle Pubbliche Discariche dei materiali di risulta da demolizioni,

scavi ed altre lavorazioni.

• L’ottenimento delle autorizzazioni, relative all’effettuazione delle operazioni di trasporto e di trasporto mezzi.

• Oneri ed obblighi per i necessari allacciamenti alle reti dei servizi (impianti tecnologici e smaltimento acque). In

particolare prima di procedere alla realizzazione delle opere relative ai sottoservizi sarà cura dell'appaltatore riunire i

diversi enti al fine di determinare le soluzioni tecniche da adottare in fase di esecuzione e gestirne le relative

interferenze.

• Oneri ed obblighi per la fornitura e l’esposizione nel cantiere, così come sarà specificato dalla direzione dei lavori, di

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apposita tabella indicante l’oggetto dei lavori, ed avente caratteristiche tali da corrispondere, oltre che alle disposizioni

di cui alla normativa vigente, nelle forme, modulistica, stile grafico e colori, alle indicazioni di PMV S.p.A. ed alle

prescrizioni del Regolamento edilizio.

• Oneri ed obblighi per l’impianto di cantiere e la dotazione dello stesso delle indispensabili attrezzature, ponteggi,

steccati e recinzioni secondo le indicazioni che verranno impartite dal Direttore dei Lavori in merito alle altezze, scelta

dei materiali di costruzione, dimensioni e quanto ritenuto necessario per uniformare le recinzioni agli standards

qualitativi di PMV S.p.A., nonché armature, mezzi di sollevamento e casseri, puntellazioni e opere provvisionali per la

sicurezza di persone e cose, ivi comprese quelle necessarie per l’esecuzione degli scavi, in relazione agli interventi

previsti in progetto.

• Oneri ed obblighi per eventuali opere provvisorie per il trasporto in cantiere dei materiali e per il funzionamento dei

mezzi d’opera.

• Oneri ed obblighi per tutti i ponti di servizio, gli assiti di protezione e necessarie segnalazioni, la realizzazione ed il

mantenimento dell’accesso al cantiere, eseguiti in rigoroso rispetto delle normative di legge vigenti.

• Oneri ed obblighi per l’allestimento nel cantiere od in prossimità della zona di lavoro, qualora richiesto dalla direzione

dei lavori, di un magazzino dotato degli attrezzi e di una scorta adeguata di materiali per eventuali esigenze di pronto

intervento, nella quantità che la direzione dei lavori riterrà di stabilire.

• Oneri ed obblighi per le riparazioni, fino a collaudo, e per i successivi 24 mesi, di ogni danno o guasto alle opere in

corso, nonché alle opere provvisionali, provocate da qualsiasi causa, anche indipendentemente dall’operato

dell’appaltatore, esclusi i casi di forza maggiore per i quali si procederà a norma dei presente Capitolato Speciale.

• Oneri ed obblighi per il risarcimento ai proprietari od a terzi dei danni arrecati in conseguenza sia dei depositi, impianti

ed opere di cui ai punti precedenti, sia per lo scarico di acque di qualsiasi natura, nonché per danni derivanti da

qualsiasi manovra in dipendenza degli impianti medesimi.

• Oneri ed obblighi per il risarcimento agli enti pubblici di competenza dei danni arrecati alle piante presenti nei pressi

del cantiere.

• Oneri ed obblighi per lo sgombero, a lavori ultimati, di tutte le provviste, mezzi d’opera, rottami, detriti, materiali di

scarto provenienti da scavi o da demolizioni od altro, lo smontaggio e lo sgombero dei ponti di servizio, delle

impalcature e delle opere provvisionali di qualsiasi specie occorrenti per l’esecuzione di tutti indistintamente i lavori, il

tutto entro 15 giorni dalla data del verbale di ultimazione dei lavori.

• Oneri ed obblighi per la continua guardiania, la sorveglianza e la segnalazione, da concordarsi con l’Autorità

competente, sia di giorno che di notte, anche nei periodi di sospensione dei lavori, del cantiere e di tutti i materiali in

esso esistenti, nonché di tutte le cose di PMV S.p.A., inerenti ai lavori e consegnate all’appaltatore dalla direzione dei

lavori e quant’altro possa occorrere per la sicurezza ed incolumità di terzi.

• Oneri ed obblighi per la costruzione, a disposizione della direzione dei lavori, di adeguati uffici di cantiere. Dovrà

inoltre provvedere, nel corso dei lavori, ad eseguire un dettagliato rilievo planoaltimetrico della posizione delle opere,

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di tutti i tubi e/o cavidotti messi in opera e/o spostati e di consegnarlo alla direzione dei lavori entro la fine dei lavori

su supporto cartaceo e digitale nel formato da concordare.

• Oneri ed obblighi per l’approntamento di un idoneo edificio, se ritenuto necessario, anche prefabbricato, completo di

servizi igienici e locali con acqua corrente, locale spogliatoio e mensa ad uso degli operai.

• Oneri ed obblighi per la consegna giornaliera alla direzione dei lavori di un rapporto dei lavori eseguiti in cantiere il

giorno precedente, con l’indicazione dell’avanzamento giornaliero e progressivo di ciascun lavoro, del numero e

qualifica degli operai, delle ore di lavoro effettuate dai medesimi, dell’elenco dei macchinari impiegati e delle ore di

effettivo impiego, dei materiali entrati, usciti e consumati e di ogni altra notizia inerente ai lavori che possa venir

richiesta dalla direzione dei lavori. Detto rapporto deve essere corredato dalla lista nominativa del personale presente

in cantiere e delle rispettive qualifiche. Il modulo sul quale sono redatti giornalmente i rapporti deve essere

preventivamente approvato dalla direzione dei lavori che ha la facoltà di apportarvi tutte le modifiche e le aggiunte che

riterrà più opportune. I suddetti rapporti fanno piena prova nei confronti dell’appaltatore e la loro ricezione da parte

della direzione dei lavori non comporta riconoscimenti o approvazione di quanto in essi contenuti, né diminuzione di

responsabilità dell’appaltatore medesimo per tutti gli impegni contrattuali. L’appaltatore deve inoltre tenere in cantiere

una completa ed aggiornata raccolta dei documenti relativi ai lavori eseguiti, al personale utilizzato ed ai mezzi

d’opera impiegati in modo da rendere agevole e sollecita ogni operazione di rilevamento e di controllo da parte della

direzione dei lavori.

• L’esecuzione a proprie spese entro 30 giorni dalla data della richiesta, presso un Laboratorio Ufficiale che potrà

essere indicato dalla direzione dei lavori, di tutte le prove e saggi che potranno essere disposti sui materiali impiegati

e da impiegarsi nella costruzione per l’accertamento dei requisiti prescritti nella costruzione e per la loro accettazione.

• Oneri ed obblighi per la campionatura di componenti, materiali, impianti e accessori, accompagnata dalla

documentazione tecnica atta a individuarne caratteristiche e prestazioni in conformità alle norme di accettazione, ai

fini dell’approvazione prima dell’inizio della fornitura, da parte della stessa direzione dei lavori mediante apposito

ordine di servizio. I campioni e le relative documentazioni accettati, controfirmati dal direttore dei lavori e dal

rappresentante dell’appaltatore, devono essere conservati fino a collaudo nei locali messi a disposizione di PMV

S.p.A. da parte dell’appaltatore medesimo. La suddetta documentazione dovrà essere fornita nel numero di copie

richieste dalla direzione dei lavori.

• Oneri ed obblighi per la documentazione fotografica, dei lavori tutti, nel corso della loro esecuzione. In particolare

dovrà essere cura dell’appaltatore provvedere a che sia adeguatamente documentata ciascuna opera significativa per

la quale, in sede di collaudazione dei lavori, si possa prevedere una qualsiasi difficoltà nelle operazioni di verifica della

rispondenza dell’opera stessa alle prescrizioni progettuali e, comunque, di ogni altra opera espressamente indicata

dalla direzione dei lavori.

• Le riparazioni di guasti che per qualsiasi causa potessero venire arrecati alle opere e condutture sotterranee e loro

accessori. In caso di guasto arrecato alle condutture di gas ed acqua, cavi telefonici ed elettrici, ecc., l’appaltatore è

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tenuto a darne immediato avviso alle Società esercenti tali servizi e alla D.L. I lavori di riparazione dei danni causati

dall’appaltatore saranno a carico di quest’ultimo, sollevando il Committente e la D.L. da ogni responsabilità.

L’appaltatore dovrà chiedere direttamente alle Società esercenti, l’ubicazione esatta dei condotti e cavi sinteticamente

riportati negli elaborati di progetto a seguito delle indicazioni fornite dagli Enti stessi, e provvedere inoltre a garantire il

continuo e normale scarico e deflusso delle acque di fognatura della rete esistente.

• Oneri ed obblighi per il ripristino allo stato iniziale di tutti i beni, opere, aree e loro pertinenze che sono stati oggetto di

transito od occupazione anche temporanea, durante lo svolgimento dei lavori, di proprietà di PMV S.p.A. e di terzi. A

tale fine l’appaltatore dovrà fare rilevare, prima dell’inizio dei lavori, i guasti esistenti, promuovendo gli accertamenti di

stato che ritenga all’uopo necessari; in difetto, sarà tenuto, a lavori ultimati, ad eseguire le riparazioni e

regolarizzazioni riconosciute necessarie dalla direzione dei lavori o richieste da terzi aventi causa.

• Oneri ed obblighi per la responsabilità della custodia dei materiali di proprietà dell’appaltatore stesso, di PMV S.p.A. o

di altre Ditte incaricate di eventuali lavori complementari e pertinenti all’appalto, sollevando da ogni responsabilità

PMV S.p.A. qualora dovessero verificarsi ammanchi o danni a cose o beni in custodia.

• Oneri ed obblighi per l’assicurazione contro i furti, gli incendi, qualsiasi evento atmosferico e atto vandalico, di tutte le

opere oggetto dell’appalto ed assunte in custodia, delle opere eseguite e dei materiali a piè d’opera, e ciò dall’inizio

dei lavori fino alla approvazione del collaudo finale, comprendendo nel valore assicurato anche le opere

complementari inerenti all’appalto, eventualmente eseguite da altre Ditte.

• Oneri ed obblighi per l’esecuzione delle opere provvisionali di sostegno, puntellazione e messa in sicurezza in genere

di fabbricati, muri di cinta e/o manufatti prospicienti l’area di intervento che abbisognassero di tali provvedimenti

durante il corso dei lavori anche allo scopo di salvaguardare la salute e l’integrità fisica del personale ivi operante. Di

quanto disposto e realizzato l’appaltatore è tenuto a darne immediato avviso al D.L.

• Per la specificità dell’intervento potrà rendersi necessario, prima dell’avvio dei lavori o in corso degli stessi, la

redazione di progetti esecutivi, anche se di modesta entità, di opere impreviste o imprevedibili che risultassero

necessarie all’esecuzione dei lavori. Sarà obbligo ed onere dell’appaltatore fornire, in particolare, i calcoli statici e

relativi elaborati grafici di strutture in c.a., ferro e legno. Detti progetti (calcoli e disegni a carico dell’impresa) saranno

consegnati alla D.L. in triplice copia unitamente al lucido ed al supporto informatico. Sono inoltre obbligo ed onere

dell’impresa tutte le eventuali concessioni, autorizzazioni ed ordinanze occorrenti per l’esecuzione dei lavori.

• Ai sensi dell’articolo 36-bis, commi 3, 4 e 5 del decreto legge 4 luglio 2006, n. 223 convertito con modificazioni

nella legge 4 agosto n. 248/2006 e dell’art. 18, comma 1 lett. u) del Dlgs. 81/2008, l’appaltatore è obbligato a fornire

a ciascun soggetto occupato una apposita tessera di riconoscimento, impermeabile ed esposta in forma visibile,

corredata di fotografia, contenente le generalità del lavoratore e l’indicazione del datore di lavoro. L’appaltatore

risponde dello stesso obbligo anche per il personale dei subappaltatori autorizzati. I lavoratori sono tenuti ad esporre

detta tessera di riconoscimento. Ai sensi dell’art. 5 della L. 136/2010, la tessera di riconoscimento deve contenere

anche la data di assunzione e, in caso di subappalto, la relativa autorizzazione. Agli stessi obblighi devono

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ottemperare anche i lavoratori autonomi che esercitano direttamente la propria attività nei cantieri e il personale

presente occasionalmente in cantiere che non sia dipendente dell’appaltatore o degli eventuali subappaltatori (soci,

artigiani di ditte individuali senza dipendenti, professionisti, fornitori esterni e simili); tutti i predetti soggetti devono

provvedere in proprio. In questi ultimi casi, la tessera di riconoscimento deve contenere anche l’indicazione del

committente. L’appaltatore inoltre si obbliga esplicitamente a:

• Consentire l’uso anticipato di parte dell’opera, indicata dalla direzione dei lavori, senza per questo avere diritto a

speciali compensi. Egli potrà richiedere che sia redatto apposito verbale circa lo stato delle opere, per essere

garantito da eventuali danni che ne potessero derivare.

• PMV S.p.A. procederà per mezzo di tecnico abilitato alla redazione degli Stati di consistenza dei fabbricati e manufatti

prospicienti l’area dell’intervento e quelli comunque ritenuti interessati dalle attività di cantiere.

• Gli stati di consistenza saranno consegnati in copia all’appaltatore che sarà tenuto a prenderne atto al fine di porre in

essere ogni attività atta a limitare gli eventuali danni. L’appaltatore non potrà iniziare lavorazioni prima della redazione

degli Stati di Consistenza a meno di precise disposizioni in deroga emanate per iscritto dal D.L.

• Qualora si rilevassero condizioni “precarie” o “di potenziale pericolo”, l’appaltatore è tenuto ad avvisare

tempestivamente la direzione lavori e concordare con la stessa le modalità operative (eventualmente coinvolgendo le

proprietà interessate). Tutta la documentazione tecnica e le dichiarazioni relative allo stato di consistenza prodotte dal

Tecnico incaricato dovranno essere firmate dal direttore di cantiere, di cui al successivo art. 41 e dall’appaltatore.

Qualora da dette verifiche risultasse lo stato di pericolo o precarietà dovrà essere redatta apposita relazione tecnica a

firma di professionista regolarmente abilitato.

• Di tutti gli obblighi ed oneri di cui al presente Capitolato, si è tenuto debito conto nel formulare il ribasso d’asta per

l’Esecuzione dell’appalto dei lavori, perciò l’appaltatore null’altro potrà richiedere, a nessun titolo, per la completa

esecuzione di quanto prescritto nel capitolato stesso. L’appaltatore dichiara di aver tenuto conto di ciò nei prezzi di

offerta, compresi gli oneri derivanti dall’osservanza di quanto prescritto nel Piano di Sicurezza e Coordinamento.

• Nel caso di associazione temporanea di imprese, ai sensi dell’art. 37, comma 13, i soggetti costituenti l’ATI dovranno

eseguire le prestazioni nella percentuale corrispondente alla quota di partecipazione al raggruppamento. Nel caso in

cui, nel corso dell’esecuzione dell’opera, per oggettivi impedimenti che dovranno essere adeguatamente motivati, la o

le mandanti non riuscissero a rispettare le quote di esecuzione dei lavori, la mandataria o un’altra mandante,

sempreché abbiano una qualificazione adeguata, potranno eseguire la quota residua, previo invio a PMV di un atto

ricognitivo dell’atto

• costitutivo dell’ATI stessa.

Art. 15 - Oneri ed obblighi speciali a carico dell’appaltatore

Sono a carico dell’impresa. gli obblighi ed oneri seguenti:

• i movimenti di terra ed ogni altro onere necessario e relativo alla formazione del cantiere da attrezzare in relazione

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all’entità dell’opera, con gli impianti più idonei per assicurare una perfetta e rapida esecuzione di tutte le opere

prestabilite; la recinzione del cantiere stesso con staccionatura in legno, con rete metallica e/o con altre modalità, in

prossimità di punti pericolosi per l’incolumità delle persone;

• la pulizia e la manutenzione del cantiere; adeguata segnalazione lungo tutto il tracciato di attività di cantiere;

• l’impresa ha l’obbligo di prestarsi in ogni tempo alle prove dei materiali da costruzione impiegati o da impiegarsi,

provvedendo a tutte le spese di prelevamento ed invio dei campioni agli istituti di prova, indicati dall’Amministrazione,

pagando le relative tasse; dei campioni potrà essere ordinata la conservazione negli uffici della D.L. munendoli di

suggelli e firme del DL e dell’impresa nei modi più adatti a garantirne l’autenticità;

• la fornitura senza alcun compenso, del personale occorrente per rilievi e misurazioni relative alle operazioni di

consegna e contabilità dei lavori e degli strumenti metrici e topografici occorrenti per dette operazioni.

• l’esecuzione delle eventuali prove di carico, con l’onere della fornitura del materiale idoneo e del personale

necessario. In ogni caso le prove di carico dovranno essere eseguite secondo le istruzioni impartite dalla D.L.;

• la fornitura e la messa in opera di cartelli e fanali di segnalazione diurna se necessario notturna; le segnalazioni

diurne e notturne mediante appositi e regolamentari cavalletti, cartelli indicatori, fanali a luce rossa e dispositivi a luce

riflessa rossa nei tratti stradali interessati dai lavori lungo i quali il transito deve svolgersi con particolari cautele,

nonché le spese per i ripari che potessero occorrere;

• le tasse di registro sull’importo dell’appalto, nonché le spese inerenti al contratto stesso (valori bollati, diritti di copie,

scritturazioni, ecc.) le eventuali imposte e bolli per atti inerenti la conduzione dei lavori e la loro contabilità:

• la pulizia quotidiana delle vie di transito del cantiere, col personale necessario compreso lo sgombero dei materiali di

rifiuto lasciati da altre ditte;

• il libero accesso al cantiere ed il passaggio, nello stesso e sulle opere eseguite od in corso di esecuzione, al

personale addetto di qualunque altra impresa alla quale siano stati affidati i lavori non compresi nel presente appalto,

e alle persone che eseguono lavori per conto diretto dell’Amministrazione appaltante;

• a richiesta della D.L., l’uso parziale o totale, da parte di dette imprese o persone, dei ponti di servizio, impalcature,

costruzioni provvisorie, e degli apparecchi di sollevamento, per tutto il tempo occorrente all’esecuzione dei lavori che

l’Amministrazione appaltante intenderà eseguire direttamente ovvero a mezzo di altre Ditte; da esse, come

dall’Amministrazione appaltante, l’appaltatore non potrà pretendere compensi di sorta;

• il provvedere a sua cura e spese e sotto la sua completa responsabilità, al ricevimento in cantiere, allo scarico e al

trasporto nei luoghi di deposito, situati nell’interno de! cantiere, od a piè d’opera, secondo le disposizioni della D.L.,

nonché alla buona conservazione ed alla perfetta custodia dei materiali e dei manufatti esclusi dal presente appalto e

provvisti od eseguiti da altre ditte per conto dell’Amministrazione appaltante; i danni che per cause dipendenti e per

sua negligenza fossero apportati ai materiali e manufatti suddetti dovranno essere riparati a carico esclusivo

dell’appaltatore;

• entro dieci giorni dalla data del verbale di ultimazione l’appaltatore dovrà sgomberare il cantiere dai mezzi di opera e

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dagli impianti di sua proprietà:

• gli oneri dovuti a danni cagionati da forza maggiore di entità e per qualunque motivo arrecati alle opere in corso di

esecuzione o già ultimate, ma non ancora collaudate, a beni pubblici e privati ad occupazione di qualsiasi natura;

• la costruzione di latrine e di locali forniti di acqua corrente per uso di tutto il personale addetto ai lavori, i liquami

saranno depurati biologicamente e smaltiti con collegamento, ove possibile, alla fogna pubblica e, comunque,

secondo le disposizioni delle competenti autorità sanitarie;

• le spese per le copie dei disegni di progetto, sia di assieme che di dettaglio, necessarie per la stesura delle varie

copie del contratto, per usi di cantiere e dell’impresa, nonché le spese per le copie di disegni per la contabilità;

• provvedere a sua cura e spese alla elaborazione della denuncia delle opere in c.a., prefabbricato e precompresso, a

struttura metallica che sarà consegnata a cura del committente agli enti destinatari; provvedere, sempre a sua cura e

spese, ai collaudi statici comprese le eventuali opere provvisionali necessarie per la loro esecuzione, delle opere che,

ai sensi della Legge 5.11.1971 n° 1086, verranno effettuati da tecnico regolarmente abilitato nominato dalla Stazione

Appaltante;

• la reciproca assistenza per quanto necessario agli altri appaltatori e la collaborazione con questi per le installazioni, le

prove e le messe in funzione dell’opera, ivi comprese le assistenze murarie;

• eseguire i tracciamenti necessari per la precisa determinazione ed esecuzione delle opere, conservare i riferimenti

relativi alla contabilità sino al collaudo; conservare, sempre fino al collaudo, i capisaldi planimetrici e alti metrici

ricevuti in consegna provvedendo, preventivamente, alloro spostamento controllato ed esattamente riferito nel caso in

cui essi ricadono nelle aree occupate dal corpo stradale e dalle opere d’arte;

• denunciare all’Ente appaltante le scoperte che venissero effettuate nel corso dei lavori di tutte le cose di interesse

archeologico, storico, artistico, paleontologico, ecc. o soggette comunque alle norme di legge 1 Giugno 1939, n°

1089 e successive modificazioni od integrazioni; l’appaltatore dovrà provvedere alla conservazione temporanea delle

cose scoperte, lasciandole nelle condizioni e nel luogo in cui sono state rinvenute in attesa degli accertamenti della

competente Autorità, al loro prelevamento e trasporto, con le necessarie cautele ed alla loro conservazione e custodia

in adatti locali, dopo che la Sovrintendenza competente ne avrà autorizzato il trasporto; l’Ente appaltante sarà tenuto

al rimborso delle spese verso l’appaltatore.

• l’impresa si assoggetta, rendendone indenne l’Amministrazione, a tutti gli oneri conseguenti alla contemporanea

presenza, nel cantiere dei lavori, di più imprese o ditte costruttrici;

• restano a carico dell’impresa l’autorizzazione e l’organizzazione a visite del personale della D.L. a stabilimenti nei quali

vengono costruiti e/o assemblati elementi costruttivi relativi all’opera appaltata; provvedere ai pagamento dei canoni e

dei diritti di brevetto ed all’adempimento di tutti gli obblighi di legge relativi nel caso in cui fossero introdotti nei

progetti dispositivi o sistemi di costruzione protetti da brevetto, e ciò sia nel caso che l’appaltatore vi ricorra di sua

iniziativa (previo consenso delle D.L.) sia che tali dispositivi e sistemi siano prescritti dalla D.L. stessa; è fatto divieto

all’appaltatore, salvo autorizzazione scritta della D.L., di pubblicare, o di autorizzare terzi a pubblicare, notizie, disegni

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o fotografie delle opere oggetto dell’appalto;

• l’impresa ha, infine, l’obbligo di tenere a disposizione nei cantieri di lavoro e negli uffici della D.L., continuamente per

tutta la durata dei lavori, un ingegnere od un geometra che rappresenti l’impresa ed abbia facoltà di accettare e

ritrasmettere tempestivamente, in ogni momento, gli ordini e le prescrizioni della D.L.;

• il rispetto delle prescrizioni fissate dagli Enti preposti per la tutela del personale sino dal montaggio di ponteggi e di

attrezzature elettriche e meccaniche relative al cantiere, nonché. della messa a terra, con il pagamento delle visite di

controllo;

• l’espletamento di tutte le pratiche tecnico-amministrative necessarie per l’ottenimento delle prescritte autorizzazioni

e/o nulla osta da parte degli Enti interessati dall’esecuzione delle opere.

• La sottoscrizione del presente capitolato equivale, a tutti gli effetti di legge, a dichiarazione da parte della impresa

offerente di aver tenuto conto di tutti gli obblighi ed oneri sopra specificati nello stabilire il prezzo dei lavori.

Art. 16 - Obblighi relativi alle assicurazioni degli operai

In relazione a quanto prescrive l’articolo 4 del Dpr 207/2010 ed a norma delle vigenti disposizioni in materia assicurativa ed

assistenziale, l’appaltatore, il subappaltatore e i soggetti titolari di subappalti e cottimi di cui all’art. 118, comma 8 ultimo

periodo del Dlgs 163/2006 e smi, devono osservare le norme e prescrizioni dei contratti collettivi nazionali e di zona stipulati

tra le parti sociali firmatarie di contratti collettivi nazionali comparativamente più rappresentative, delle leggi e dei regolamenti

sulla tutela, sicurezza, salute, assicurazione assistenza, contribuzione e retribuzione dei lavoratori.

L’appaltatore è inoltre obbligato ad effettuare tutte le provvidenze atte a prevenire infortuni e ad usare tutte le cautele volte ad

assicurare l’incolumità degli operai impiegati nei lavori e dei terzi in genere, tenendo sollevata, in ogni caso, la direzione dei

lavori e PMV S.p.A. da ogni responsabilità civile e penale per qualsiasi incidente eventuale o danno anche rispetto ai terzi.

Il direttore del cantiere che dovrà risultare costantemente reperibile negli orari di lavoro, ha il compito di curare il rispetto delle

norme di sicurezza contro gli infortuni degli operai e dei terzi; di qualsiasi infortunio verificatosi in cantiere dovrà essere data

immediata comunicazione scritta alla direzione dei lavori.

L’appaltatore è obbligato a fornire alla stazione Appaltante, entro i trenta giorni successivi alla data del verbale di consegna dei

lavori, copia della documentazione della avvenuta denuncia agli enti previdenziali, inclusa la Cassa Edile, assicurativi ed

infortunistici.

Art. 17 - Misure per la sicurezza fisica dei lavoratori in cantiere

L’aggiudicatario per la formalizzazione del contratto, al fine di consentire la verifica dell’idoneità tecnico-professionale di cui

all’art. 90, comma 9, lett. a) del Dlgs 81/2008, dovrà trasmettere alla stazione Appaltante la documentazione di cui all’allegato

XVII del Dlgs 81/2008.

L’appaltatore dovrà attenersi ai dettami riportati nel Dlgs 81/2008. Dovrà inoltre ottemperare alle norme ed alle disposizioni

riportate nel piano di sicurezza e coordinamento allegato alla documentazione d’appalto quale sua parte integrante nonché a

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quelle impartite dal Coordinatore per la sicurezza durante l’esecuzione dei lavori. Ai sensi dell’articolo 131 del Dlgs 163/2006 e

s.m., l’appaltatore entro trenta giorni dall’aggiudicazione, e comunque prima della consegna dei lavori, redige e consegna a

PMV S.p.A. eventuali proposte integrative del piano di sicurezza e coordinamento ove ritenga di poter meglio garantire la

sicurezza nel cantiere sulla base della propria esperienza, nonché un piano operativo di sicurezza per quanto attiene alle proprie

scelte autonome e relative responsabilità nell’organizzazione del cantiere e nell’esecuzione dei lavori. In nessun caso le

eventuali integrazioni possono giustificare modifiche o adeguamento dei prezzi pattuiti.

Il contratto di appalto è nullo se privo del Piano Operativo di Sicurezza, ai sensi del comma 5, dell’art. 131 del Dlgs 163/2006.

L’appaltatore nel formulare la propria offerta dovrà tenere conto anche dei costi richiesti in tema di approntamento delle misure

di sicurezza e prevenzione previste nel piano di sicurezza e coordinamento.

L’appaltatore durante l’esecuzione dell’opera dovrà comunque osservare le misure generali di tutela di cui all’articolo 15 del

Dlgs 81/2008 e tutte le prescrizioni contenute nel piano di sicurezza e coordinamento curando in particolare:

• il mantenimento del cantiere in condizioni ordinate e di soddisfacente salubrità;

• la scelta dell’ubicazione dei posti di lavoro tenendo conto delle condizioni di accesso a tali posti, definendo vie o zone

di spostamento o di circolazione;

• le condizioni di movimentazione dei vari materiali;

• la manutenzione, il controllo prima dell’entrata in servizio e il controllo periodico degli impianti e dei dispositivi al fine

di eliminare i difetti che possono pregiudicare la sicurezza e la salute dei lavoratori;

• la delimitazione e l’allestimento delle zone di stoccaggio e di deposito dei vari materiali, in particolare quando si tratta

di materie e di sostanze pericolose;

• l’adeguamento, in funzione dell’evoluzione dei cantieri, della durata effettiva da attribuire ai vari tipi di lavoro o fasi di

lavoro;

• la cooperazione tra datori di lavoro e lavoratori autonomi;

• le interazioni con le attività che avvengono sul luogo, all’interno o in prossimità del cantiere.

L’appaltatore, inoltre, dovrà:

• adottare le misure conformi alle prescrizioni di cui all’allegato XIII del Dlgs 81/2008;

• curare le condizioni di rimozione dei materiali pericolosi, previo, se del caso, coordinamento con PMV S.p.A. ovvero

con la direzione dei lavori;

• curare che lo stoccaggio e l’evacuazione dei detriti e delle macerie avvenga correttamente.

Le gravi e ripetute violazioni del piano stesso da parte dell’appaltatore, previa formale costituzione in mora dell’interessato,

costituiscono causa di risoluzione del contratto ai sensi dell’articolo 131, comma 3, Dlgs 163/2006 e s.m. L’appaltatore è

altresì tenuto all’osservanza delle direttive impartite dal Coordinatore per l’esecuzione dei lavori durante l’esecuzione degli

stessi.

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Art. 18 - Trattamento del personale

L’appaltatore provvederà all’esecuzione del lavori con personale altamente qualificato e con mezzi adeguati, sia per numero che

per qualità, ed in maniera tale da assicurare la loro realizzazione a perfetta regola d’arte, entro i tempi fissati e nel pieno rispetto

del programma dei lavori.

L’appaltatore sarà responsabile della disciplina del personale, della corretta esecuzione delle opere, e di ogni altra attività

connessa alle prestazioni dell’appalto, adeguandosi prontamente ad ogni disposizione impartita dalla direzione lavori;

quest’ultima avrà piena facoltà di ottenere l’immediato allontanamento del direttore del cantiere e di qualsiasi altro addetto ai

lavori senza l’obbligo di fornire motivazione.

L’appaltatore risponde direttamente dell’operato di tutti i dipendenti propri o di eventuali subappaltatori autorizzati -nei confronti

sia di PMV S.p.A. che di terzi.

In caso di ritardo nel pagamento delle retribuzioni dovute al personale dipendente dell’esecutore o del subappaltatore o dei

soggetti titolari di subappalti e cottimi di cui all’art. 118, comma 8 ultimo periodo del Dlgs 163/2006 e smi, impiegato

nell’esecuzione del contratto, la stazione appaltante si riserva la facoltà di pagare anche in corso d’opera direttamente ai

lavoratori le retribuzioni arretrate detraendo il relativo importo delle somme dovute all’esecutore del contratto con le modalità di

cui all’art. 5 del Dpr 207/2010.

Art. 19 - Direzione dei lavori e vigilanza di PMV spa

PMV S.p.A. mette a disposizione dell’appaltatore le aree oggetto d’intervento; l’appaltatore a sua cura e spese dovrà procurarsi

la disponibilità delle altre aree che fossero necessarie.

Resta inteso che è facoltà del direttore dei lavori richiedere in corso d’opera, anche presso eventuali fornitori, ogni verifica e

prova al fine di accertare l’idoneità e la rispondenza dei materiali alle previsioni del presente Capitolato, nonché ogni esame di

laboratorio, saggio, prova o collaudo ritenuto necessario per accertare la rispondenza delle opere alle prescrizioni di capitolato,

di progetto e di legge ed alle buone regole dell’arte; tutte le conseguenti spese ed ogni onere per assistenza, manodopera,

materiali, ripristini e quanto altro richiesto dal direttore dei lavori sarà a carico dell’appaltatore.

L’appaltatore è tenuto ad uniformarsi alle disposizioni che verranno impartite senza poter sospendere o ritardare comunque il

regolare progresso delle prestazioni.

La sorveglianza della direzione dei lavori non esonera l’appaltatore dalla responsabilità per la perfetta esecuzione delle opere,

per la scrupolosa osservanza delle buone regole dell’arte e dell’ottima qualità dei materiali impiegati.

L’impresa è tenuta a comunicare alla direzione lavori, al Coordinatore sicurezza in fase di esecuzione nonché al responsabile di

intervento di PMV l’elenco delle lavorazioni che l’impresa intende svolgere nella giornata di ciascun sabato, mediante congruo

preavviso di almeno 5 gg. prima, fermo restando che tali lavorazioni potranno essere svolte soltanto previa autorizzazione della

direzione lavori. In assenza di tale autorizzazione, tali lavorazioni non saranno contabilizzate.

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Art. 20 - Regola d’arte nell’esecuzione dei lavori

Tutte le opere dovranno essere eseguite a perfetta regola d’arte, conformemente ai progetti esecutivi approvati da PMV S.p.A.,

rispettando le prescrizioni e le norme del presente Capitolato e in perfetta conformità alle istruzioni che saranno impartite dalla

direzione dei lavori.

Art. 21 - Ordine da tenersi nell’andamento dei lavori. Prescrizioni relative ai

lavori in genere

L’appaltatore ha facoltà di sviluppare il lavoro nel modo che riterrà più opportuno per darlo compiuto nel termine contrattuale,

sempre che, a giudizio del direttore dei lavori, non riesca pregiudizievole alla buona riuscita del lavoro e degli interessi di PMV

S.p.A.

In ogni caso lo sviluppo esecutivo dell’appalto non dovrà essere tale da far prevedere un ritardo di oltre 15 giorni rispetto al

termine finale stabilito dal contratto; in caso contrario troverà applicazione la procedura e le eventuali sanzioni previste.

Tutti i lavori in genere devono essere eseguiti secondo le norme di buona tecnica ed uniformati alle prescrizioni che, per

ciascuna categoria, stabiliscono gli Articoli del presente Capitolato ed i relativi prezzi di elenco, salvo quelle maggiori istruzioni

che dovessero essere fornite dalla direzione dei lavori in corso di esecuzione.

Art. 22 - Programma dei lavori

Entro 5 giorni prima dell’inizio dei lavori, l’appaltatore, ai sensi dell’ articolo 43 comma 10 del Dpr 207/2010, dovrà

consegnare all’approvazione del Responsabile dell’intervento di PMV S.p.A. il proprio programma dettagliato per l’esecuzione

delle opere.

Il programma dovrà essere concordato con la D.L. circa le modalità di esecuzione stabilite dal contratto.

Esso, mediante rappresentazione grafica, dovrà mettere in evidenza:

• gli assiti di cantiere per baraccamenti-deposito materiale ecc.;

• l’inizio, l’avanzamento mensile ed il termine di ultimazione delle principali categorie di opere;

• il tipo, la potenza ed il numero delle macchine e degli impianti di cantiere che l’appaltatore si impegna ad impiegare in

rapporto ai singoli avanzamenti;

• la mano d’opera in giornate che mediamente l’appaltatore si impegna ad utilizzare in rapporto ai singoli avanzamenti.

Il programma dei lavori approvato sarà impegnativo per l’appaltatore il quale rispetterà, comunque, i termini di avanzamento

quindicinali ed ogni altra modalità, mentre non vincolerà PMV S.p.A., la quale potrà ordinarne modifiche in corso di attuazione

per comprovate esigenze, non prevedibili, derivanti dalla natura o dalle particolari difficoltà del lavoro.

In particolare l’andamento dei lavori dovrà essere tale da non far ragionevolmente presumere un ritardo di oltre 15 giorni

rispetto alla scadenza contrattuale e alla previsione del programma esecutivo; in caso contrario troverà applicazione la

procedura di cui al precedente articolo 10.

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La mancata osservanza delle disposizioni del presente articolo dà facoltà a PMV S.p.A. di risolvere il contratto per colpa

dell’appaltatore con gli effetti stabiliti dal successivo articolo 44 del presente capitolato.

Prima di procedere all’esecuzione degli scavi e demolizioni, subito dopo la consegna dei lavori, l’appaltatore dovrà procedere in

contraddittorio con la direzione dei lavori al rilievo e misurazione di consegna con le metodologie di rilievo e le strumentazioni

indicate dalla direzione dei lavori .

In conseguenza dei riscontri sullo stato di consistenza la direzione dei lavori si riserva la facoltà di variare la priorità delle opere

da eseguire.

Qualunque sia in tal senso la decisione della direzione dei lavori nessun diritto a compensi accessori potrà essere accampato

da parte dell’appaltatore che dovrà provvedere ad organizzare il cantiere di lavoro per attuare senza indugio alcuno, gli

interventi ordinati.

Nella formulazione dei prezzi dell’offerta l’appaltatore dovrà tener conto che potranno essere chiesti interventi, di limitata entità,

su alcuni siti adiacenti al cantiere specifico, rimanendo nell’ambito dell’importo contrattuale senza che ciò costituisca diritto ad

alcun compenso accessorio.

Art. 23 - Aree da adibire a cantiere

L’onere della richiesta in concessione dell’impiego delle aree, che dovranno essere adibite a cantiere, spetta all’appaltatore, il

quale dovrà ottemperare scrupolosamente a tutte le prescrizioni, gli obblighi e gli oneri della concessione ed a quelle eventuali

imposte dalle Autorità Militari e dalle Amministrazioni Statali, Regionali e Comunali. Le aree medesime dovranno

esclusivamente servire ad uso di cantiere, per i lavori appaltati e, quindi, non potranno, in nessuna circostanza, essere

destinate, sia pure temporaneamente, ad altro uso. Non verranno adibite ad aree di deposito cantiere le aiuole poste a nord del

lotto.

Art. 24 - Espropri e servitù

L’appaltatore provvederà a tutte le pratiche necessarie ai fini dell’occupazione temporanea delle aree private occorrenti per

l’esecuzione dei lavori.

Gli eventuali danni causati al soprassuolo di qualsiasi natura, per il passaggio dei mezzi di lavoro o depositi di materiali sono a

completo carico dell’appaltatore.

L’appaltatore provvederà inoltre, a sua cura e spese, a tutte le occupazioni temporanee che si presenteranno necessarie per

strade di servizio, per accessi ai vari cantieri, per discariche di materiali dichiarati inutilizzabili dalla direzione dei lavori per cave

di prestito e per quanto altro necessario all’esecuzione dei lavori.

Art. 25 - Tracciamento delle opere. Segnalazioni

Resta stabilito che il tracciamento delle opere deve essere fatto dall’appaltatore. La verifica da parte della direzione dei lavori

non esime l’appaltatore dalla corretta esecuzione del tracciamento stesso.

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Progetto definitivo/esecutivo per la riqualificazione della stazione di interscambio di piazzale Cialdini – Mestre Venezia pagina 25 di 43

Per le verifiche (come per ogni altro rilievo o scandaglio che la direzione dei lavori giudicasse utile nell’interesse del lavoro),

l’appaltatore è tenuto quindi a somministrare, ad ogni richiesta ed a sue spese, il materiale ed il personale necessario

all’esecuzione. Saranno pure a carico dell’appaltatore le picchettazioni e le modifiche per le eventuali varianti che fossero

ordinate da PMV S.p.A.

L’appaltatore ha inoltre l’obbligo di provvedere, durante tutta la durata dei lavori e fino al collaudo, alle segnalazioni per la

sicurezza della navigazione e viabilità, secondo quanto verrà prescritto dalle competenti Autorità e per quanto previsto nel piano

di coordinamento alla sicurezza e, comunque da quanto richiesto dalla direzione dei lavori. L’appaltatore dovrà quindi attenersi

a quelle precise prescrizioni che, riguardo alla forma, dimensioni, numero e qualità dei segnali, risulteranno essere necessarie.

Tutte le volte che i segnali messi in sito venissero rimossi, l’appaltatore ha l’obbligo di ripristinarli immediatamente, a propria

cura e spese. L’appaltatore è unicamente responsabile, in ogni caso, della conservazione e manutenzione dei segnali, nella loro

giusta posizione.

Art. 26 - Danni per cause di forza maggiore

Si considerano danni derivanti da cause di forza maggiore quelli effettivamente provocati alle opere da cause imprevedibili, che

l’appaltatore non sia riuscito ad evitare malgrado l’adozione di ogni opportuna cautela imposta dalla dovuta diligenza.

I danni per cause di forza maggiore saranno accertati dalla direzione dei lavori ai sensi dell’articolo 166 del Dpr 207/2010. I

danni che dovessero derivare alle opere a causa della loro arbitraria esecuzione in regime di sospensione non potranno mai

essere ascritti a causa di forza maggiore e dovranno essere riparati a cura e spese dell’appaltatore, il quale è altresì obbligato a

risarcire gli eventuali consequenziali danni derivati ad PMV S.p.A.

I danni alle opere, che l’appaltatore ritenesse ascrivibili a causa di forza maggiore, dovranno essere denunciati a PMV S.p.A.

entro tre giorni dall’inizio del loro avvenimento mediante raccomandata A/R (escluso ogni altro mezzo), sotto pena di

decadenza dal diritto al compenso.

Nessun compenso è dovuto quando a determinare il danno abbia concorso la colpa dell’appaltatore o delle persone delle quali

esso è tenuto a rispondere. I materiali approvvigionati in cantiere a piè d’opera, fino alla loro completa messa in opera,

rimarranno a rischio e pericolo dell’appaltatore per qualunque causa di deterioramento o perdita e potranno essere sempre

rifiutati se ritenuti non adatti, dalla direzione dei lavori.

Art. 27 - Norme generali relative alle interferenze

L’onere per l’appaltatore di operare in presenza di servizi, strutture e infrastrutture interferenti è sempre compreso e già

compensato dall’applicazione dei prezzi di progetto.

Ne consegue che l’appaltatore non potrà in alcun modo e in alcun momento pretendere a tale titolo la rifusione di alcun onere.

L’onere dello spostamento dei servizi interferenti è a carico di PMV S.p.A. L’impresa sarà comunque tenuta a prestare la

necessaria assistenza agli Enti gestori. Tali prestazioni saranno compensate con specifico articolo di elenco prezzi, o in

economia, secondo indicazioni della D.L.

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Art. 28 - Variazioni alle opere progettate

E’ facoltà insindacabile di PMV S.p.A. introdurre all’atto esecutivo quelle varianti che riterrà opportune nell’interesse della

buona riuscita e dell’economia delle opere, senza che l’appaltatore possa avanzare alcuna pretesa di compensi o indennizzi di

qualsiasi natura e specie. Si intende che l’esercizio della suddetta facoltà resta regolato dalle previsioni dell’articolo 132 del

Dlgs 163/2006 e s.m. Le modalità per l’esercizio della suddetta facoltà trovano disciplina nell’articolo 161 del Dpr 207/2010.

Resta comunque inteso che nessuna variazione può essere attuata ad iniziativa esclusiva dell’appaltatore. La violazione di tale

divieto comporta l’obbligo dell’appaltatore di demolire a sue spese i lavori eseguiti in difformità al progetto esecutivo

approvato. L’appaltatore potrà solamente proporre al direttore dei lavori varianti migliorative ai sensi dell’articolo 132, comma

3, del Dlgs 163/2006 e s.m., di sua ideazione che comportino una diminuzione dell’importo originario dei lavori. Le modalità

per la definizione di varianti migliorative sono disciplinate in conformità a quanto previsto dall’articolo 162, commi 3, 4, 5, 6 e

7 del Dpr 207/2010.

Per le ipotesi di variazioni disciplinate dall’articolo 132, comma 1, del Dlgs 163/2006 e s.m., PMV S.p.A. può ordinare durante

l’esecuzione dei lavori una variazione dei lavori fino alla concorrenza di un quinto dell’importo dell’appalto, e l’appaltatore è

tenuto ad eseguire i variati lavori agli stessi patti, prezzi e condizioni del contratto originario e non ha diritto ad alcuna indennità

ad eccezione del corrispettivo relativo ai nuovi lavori.

Resta inteso che ove le varianti richieste o proposte comportino la necessità di definire prezzi nuovi si procederà alla

formazione di questi ultimi con le modalità di cui all’articolo 163 del Dpr 207/2010.

Ai fini della determinazione del limite del quinto, l’importo dell’appalto è formato dalla somma risultante dal contratto originario,

aumentato dell’importo degli atti di sottomissione per varianti già intervenute, nonché dell’ammontare degli importi, diversi da

quelli a titolo risarcitorio, eventualmente riconosciuti all’appaltatore ai sensi dell’articolo 240 del Dlgs 163/2006 e s.m. Tale

disposizione non trova applicazione in caso di variante disposta ai sensi dell’articolo 132, comma 1, Dlgs 163/2006 e s.m.

Ove si tratti di variante di cui all’articolo 132, comma 1, lettera e) del Dlgs 163/2006 e s.m., e l’importo della stessa ecceda il

quinto dell’importo originario di contratto, si procederà alla risoluzione del contratto e ad indire una nuova gara alla quale è

invitato l’aggiudicatario iniziale.

Art. 29 - Diminuzione dei lavori

Indipendentemente dalle ipotesi previste dall’articolo 132 del Dlgs 163/2006 e s.m., è in facoltà di PMV S.p.A. ordinare

l’esecuzione di lavori in misura inferiore a quanto previsto nel capitolato speciale d’appalto, nel limite di un quinto dell’importo

di contratto, come determinato ai sensi dell’articolo 2 del presente capitolato, senza che nulla spetti all’appaltatore a titolo di

indennizzo.

La determinazione di avvalersi della facoltà di diminuzione verrà comunicata all’appaltatore prima che sia raggiunto il quarto

quinto contrattuale.

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Art. 30 - Determinazione e approvazione dei nuovi prezzi non contemplati nel

contratto

Qualora sia necessario eseguire una specie di lavorazione non prevista nel contratto o adoperare materiali di specie diversa o

proveniente da luoghi diversi da quelli previsti dal medesimo, i nuovi prezzi delle lavorazioni o materiali verranno determinati e

approvati con le modalità definite dall’articolo 163 del Dpr 207/2010 mediante apposito verbale di concordamento nuovi prezzi.

Si conviene che, qualora esistano, verranno utilizzati i prezzi del Capitolato Speciale del Comune di Venezia, in vigore alla data

di esecuzione dei lavori, eventualmente rivalutati secondo l’indice ISTAT e diminuiti del ribasso d’asta.

Art. 31 - Eccezioni e riserve dell’appaltatore sul registro di contabilità

Le riserve devono essere iscritte a pena di decadenza sul primo atto dell’appalto idoneo a riceverle, successivo all’insorgenza o

alla cessazione del fatto che ha determinato il pregiudizio dell’appaltatore. In ogni caso, sempre a pena di decadenza, le riserve

devono anche essere trascritte sul registro di contabilità all’atto della firma immediatamente successiva al verificarsi o al

cessare dell’effetto pregiudizievole. Le riserve non espressamente confermate sul conto finale si intendono abbandonate.

In caso di firma con riserva, l’appaltatore dovrà, a pena di decadenza, esplicare le sue riserve entro il termine di 15 giorni,

scrivendo e firmando nel registro di contabilità le corrispondenti domande di indennità e indicando con precisione la

quantificazione delle sue pretese. Nel caso in cui l’appaltatore non abbia iscritto la riserva nei termini e con le modalità dinanzi

indicate ovvero non abbia esplicato la riserva apposta nel modo e nei termini sopra indicati, i fatti registrati si intendono

definitivamente accettati e l’appaltatore decade dal diritto di far valere in qualunque termine e modo le riserve e le domande che

ad essi si riferiscono.

Nei successivi 15 giorni il D.L. è tenuto ad esporre nel registro di contabilità le sue motivate deduzioni La quantificazione della

riserva operata dall’appaltatore è effettuata in via definitiva, senza possibilità di successive integrazioni o incrementi rispetto

all’importo iscritto.

Qualora siano decorsi i termini previsti dall’articolo 141 del Dlgs 163/2006 e s.m., senza che PMV S.p.A. abbia effettuato il

collaudo o senza che sia stato emesso il certificato di regolare esecuzione dei lavori, costituisce condizione di procedibilità

dell’azione giudiziale, la preventiva richiesta formale da parte dell’appaltatore di avvio delle procedure per accordo bonario di

cui all’art. 240 Dlgs 163/2006.

Le domande che fanno valere in sede ordinaria o arbitrale pretese già oggetto di riserva non possono essere proposte per

importi maggiori rispetto a quelli quantificati nelle riserve stesse.

L’appaltatore che vuole far valere le sue pretese in sede ordinaria o arbitrale deve proporre apposita domanda entro il termine di

90 giorni dalla comunicazione della proposta di accordo bonario formulata da PMV S.p.A.

Ai sensi dell’art. 240 bis del Dlgs 163/2006, l’importo delle riserve non può in ogni caso essere superiore al 20% dell’importo

contrattuale.

Non possono, inoltre, formare oggetto di riserva gli aspetti progettuali che, ai sensi dell’art. 112 del Dlgs 163/2006 e del

regolamento, sono stati oggetto di verifica.

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Art. 32 - Lavori eventuali non previsti. Lavori in economia

Qualora, in circostanze speciali, si renda necessario affidare all’appaltatore l’esecuzione di lavori o somministrazioni non

comprese nell’appalto, l’appaltatore ha l’obbligo di eseguirli. I corrispondenti prezzi, ove non contemplati nella lista delle

lavorazioni dell’appalto ed allegata al contratto, dovranno essere preventivamente concordati fra la direzione lavori e

l’appaltatore, secondo le norme di cui all’articolo 163 del Dpr 207/2010 e richiamate all’articolo 29 del presente capitolato, e

potranno essere impiegati solo dopo l’approvazione di PMV S.p.A. Nei casi in cui la valutazione dei nuovi lavori non possa

essere fatta a misura, si provvederà all’esecuzione in economia con operai, mezzi d’opera e provviste forniti dall’appaltatore,

oppure da terzi; anche in questo caso, gli eventuali lavori in economia dovranno essere preventivamente autorizzati da PMV

S.p.A.

Le prestazioni in economia, saranno compensate:

a) per quanto riguarda materiali: secondo i prezzi di elenco per l’importo delle somministrazioni al netto del ribasso d’asta;

b) per quanto riguarda la sola manodopera, trasporti e noli: secondo le tariffe locali vigenti al momento dell’esecuzione dei

lavori incrementati di spese generali ed utili e con l’applicazione del ribasso d’asta esclusivamente su questi ultimi due addendi,

ai sensi dell’art. 179 del Dpr 207/2010.

I prezzi unitari di cui al comma precedente si intendono comprensivi di ogni onere, nessuno eccettuato.

I suddetti prezzi si intendono, in particolare, comprensivi delle prestazioni di seguito, indicate in via meramente esemplificativa:

a) per materiali: ogni spesa, nessuna esclusa per consegnarli pronti all’impiego a piè d’opera;

b) per i noli: ogni spesa per dare macchinari e mezzi d’opera in perfetto stato di servibilità e provvisti di tutti gli accessori

necessari per il loro regolare funzionamento, pronti all’uso, compresi gli oneri relativi alla manodopera, al combustibile, ai

lubrificanti, ai materiali di consumo, all’energia elettrica,

c) per i trasporti: ogni spesa occorrente a fornire i mezzi in pieno stato di efficienza e corrispondenti alle prescritte

caratteristiche, ivi compresi i materiali di consumo e la manodopera relativa al conducente;

d) per la manodopera: ogni compenso dovuto, in particolare sono compresi tutti gli oneri previdenziali, assicurativi ed

antinfortunistici.

Saranno contabilizzate le ore effettivamente prestate dalla manodopera in cantiere, anche per frazioni di giornata lavorativa, e

non verranno riconosciuti oneri per spese di trasporto e di trasferta.

Per le prestazioni in economia, l’appaltatore ha l’obbligo di consegnare quotidianamente al direttore dei lavori le liste con le ore

di impiego relative agli operai utilizzati e di sottoscrivere il riepilogo settimanale e/o mensile che, in base alle liste giornaliere,

predisporrà il direttore dei lavori.

Le prestazioni non preventivamente autorizzate e/o dichiarate dall’appaltatore nei modi e termini di cui sopra non saranno in

alcun modo riconosciute.

Potranno inoltre essere ordinate per iscritto all’appaltatore dalla direzione dei lavori opere in economia, qualora se ne

verificasse la necessità, per finiture, etc.

Per l’esecuzione delle opere in economia l’appaltatore è tenuto a fornire, entro 48 ore dal ricevimento dell’ordine - e anche

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prima, dietro semplice ordine verbale, in caso di urgenza - i materiali, i mezzi d’opera e gli operai che gli fossero richiesti.

Qualora l’appaltatore non vi provveda con la necessaria tempestività, PMV S.p.A. potrà senza formalità ricorrere all’esecuzione

d’ufficio, addebitando allo stesso le maggiori spese che avesse a sostenere rispetto alle condizioni del contratto.

Art. 33 - Difetti di costruzione ed esecuzione dei lavori d’ufficio

L’appaltatore dovrà demolire e rifare, a totali sue spese e rischio, tutti quei lavori che il direttore riconoscerà eseguiti non

conformemente al progetto ed alle disposizioni ricevute, anche per effetto di variazioni di tracciato, sia planimetrico che

altimetrico, senza la necessaria diligenza e con materiali, per quantità e tipo, diversi da quelli prescritti. Qualora l’appaltatore

non ottemperi all’ordine ricevuto, si procederà d’ufficio alla demolizione, al rifacimento od alla sostituzione voluta detraendone

l’importo relativo dal conto finale, fatto salvo il risarcimento per qualsiasi danno derivante dall’inadempimento dell’appaltatore.

Art. 34 - Sospensioni dei lavori

PMV S.p.A. si riserva la facoltà di sospendere i lavori in caso di avverse condizioni climatiche, cause di forza maggiore o di

altre circostanze speciali che impediscano il regolare svolgimento dell’appalto. Tra le circostanze speciali rientrano anche le

situazioni che determinano la necessità di approvazione di una perizia di variante nei casi previsti dall’articolo 132 del Dlgs

163/2006 e s.m.

La sospensione perdura per il tempo necessario alla cessazione delle cause che la hanno determinata. Se l’appaltatore ritiene

che la durata della sospensione sia eccessiva deve formulare apposita diffida con cui invita PMV S.p.A. alla ripresa dei lavori;

in assenza di tale diffida l’appaltatore decade dal diritto di iscrivere apposita riserva sul verbale di ripresa dei lavori e, quindi, dal

diritto di far valere le relative pretese di maggiori oneri conseguenti all’eccessiva durata della sospensione.

Resta stabilito che qualora la sospensione, o le sospensioni se più di una, durino per un tempo superiore ad un quarto della

durata complessiva prevista per l’esecuzione dei lavori (comprese le proroghe eventualmente concesse), ovvero durino più di

sei mesi complessivi, l’appaltatore può chiedere lo scioglimento del contratto senza avere comunque diritto ad alcuna

indennità. Se PMV S.p.A. si oppone allo scioglimento del contratto, l’appaltatore avrà diritto alla rifusione dei maggiori oneri

effettivamente dimostrati.

Qualora la sospensione non dipenda da fatto dell’appaltatore, la sua durata non è calcolata ai fini della verifica del rispetto dei

tempi contrattuali.

E’ ammessa anche la sospensione parziale dei lavori nei casi previsti dall’articolo 158, comma 7, del Dpr 207/2010

sempreché ricorrano le medesime condizioni previste per la sospensione integrale. Anche la sospensione parziale non da

diritto all’appaltatore di avanzare alcuna pretesa di indennizzo.

La sospensione parziale determina il differimento dei termini contrattuali solo allorché incida su lavorazioni il cui importo

rappresenti almeno il 50% dell’importo complessivo dei lavori e, in ogni caso, il suddetto differimento potrà essere pari, al

massimo, ad un numero di giorni determinato dal prodotto dei giorni di sospensione per il rapporto tra ammontare dei lavori

non eseguiti per effetto della sospensione e importo totale dei lavori previsto nello stesso periodo secondo il programma

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esecutivo.

Laddove si versi in ipotesi di sospensioni diverse da quelle dinanzi indicate, l’appaltatore potrà pretendere la rifusione degli

eventuali maggiori oneri secondo i seguenti criteri:

le spese generali infruttifere verranno valutate in ragione della durata della sospensione presumendo che col prolungarsi della

situazione di fermo lavori l’appaltatore provveda a ridurre l’apparato produttivo apprestato. In ragione di ciò le spese generali

sono determinate nella misura del 7,5% rapportata alla durata della sospensione nel caso in cui questa si protragga per sei

mesi. Nel caso di durata superiore la percentuale viene ridotta al 3,5% rapportata al periodo di tempo eccedente i sei mesi

suindicati fino ad un massimo di ulteriori sei mesi.

Il mancato utile viene quantificato nella misura pari agli interessi moratori stabiliti annualmente con apposito dm LL.PP,

computati sulla percentuale del 10%, rapportata alla durata del periodo di sospensione. Ciò perché il mancato utile dovuto alla

sospensione viene valutato, più correttamente, come ritardata percezione dell’utile.

I costi infruttiferi sostenuti per le attrezzature e il personale sono valutati esclusivamente sulla base delle verifiche che il D.L.

effettuerà mensilmente in cantiere. Resta stabilito che decorsi sei mesi dall’inizio del periodo di sospensione, l’impresa nulla

avrà a che pretendere a tale titolo presumendo che l’appaltatore provveda a ridurre le sue attrezzature e il personale presente in

cantiere. Trascorsi i sei mesi suindicati, l’appaltatore, quanto al costo per l’attrezzatura e il personale, potrà richiedere

unicamente il costo sostenuto per i mezzi e il personale necessari alla manutenzione delle opere eseguite e, eventualmente, per

l’espletamento del servizio di guardiania, ove previsto. La determinazione dell’ammortamento dei mezzi d’opera avviene sulla

base dei

coefficienti annui fissati dalle vigenti norme fiscali.

Al di fuori delle voci suindicate l’appaltatore non avrà diritto ad alcun ulteriore indennizzo e nulla potrà pretendere in qualsiasi

sede.

Resta stabilito che qualunque pretesa l’appaltatore intenda far valere per la sospensione dei lavori dovrà iscrivere apposita

riserva sul verbale di sospensione dei lavori come previsto dall’articolo 158 del Dpr 207/2010;

riserva da confermare sul verbale di ripresa e quindi sul registro di contabilità con esplicazione dell’ammontare delle pretese

risarcitorie nel termine massimo di 15 giorni.

Art. 35 - Periodo di garanzia e gratuita manutenzione

A partire dalla data di emissione del certificato di collaudo, fatto salvo quanto sancito dagli articoli 1667, 1668 e 1669 del

Codice Civile, l’appaltatore sarà obbligato alla lodevole manutenzione gratuita di tutte le opere da egli eseguite per un periodo di

due anni; per tale periodo l’appaltatore è garante delle forniture e delle opere eseguite obbligandosi a sostituire i materiali che si

mostrassero non rispondenti alle prescrizioni contrattuali ed a riparare tutti i guasti e le degradazioni che dovessero verificarsi

anche in conseguenza dell’uso, purché corretto, delle opere. In tale periodo la manutenzione dovrà essere eseguita nel modo

più tempestivo e, in ogni caso, nei termini prescritti dalla direzione dei lavori.

Durante il periodo di garanzia l’appaltatore sarà considerato l’unico responsabile civile e penale per ogni eventuale danno o

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incidente provocati sia a PMV S.p.A. che a terzi in genere in conseguenza dei lavori, per difetti di costruzione o per cedimenti, a

qualunque causa dovuti e dovrà rispondere di fronte a chiunque di tali danni e rifonderli.

Art. 36 - Ultimazione e collaudo delle opere eseguite

L’ultimazione dei lavori, appena avvenuta, deve essere comunicata dall’appaltatore, per iscritto, alla direzione dei lavori che

procederà alle necessarie constatazioni in contraddittorio redigendo, ove le opere siano state effettivamente ultimate, l’apposito

certificato di ultimazione.

La collaudazione dei lavori, comprensiva della visita e dell’emissione del relativo certificato, dovrà avere luogo nei modi e nei

termini di cui all’articolo 141 del Dlgs 163/2006 e s.m.

In luogo del certificato di collaudo verrà emesso il certificato di regolare esecuzione nei casi previsti dallo stesso articolo 141.

Tutte le operazioni di collaudo dovranno essere eseguite secondo le norme vigenti per l’esecuzione delle opere pubbliche e

secondo le prescrizioni del Collaudatore e/o della Commissione di Collaudo.

Il collaudo avrà ad oggetto tutte le verifiche previste dall’articolo 141 del Dlgs 163/2006 e s.m.

Delle operazioni di collaudo è redatto apposito processo verbale i cui contenuti sono quelli previsti dall’articolo 223 del Dpr

207/2010.

L’appaltatore, a propria cura e spesa, mette a disposizione dell’organo di collaudo gli operai e i mezzi d’opera necessari ad

eseguire le operazioni di riscontro, le esplorazioni, gli scandagli, gli esperimenti, compreso quanto necessario al collaudo

statico. Rimane a cura e carico dell’appaltatore quanto occorre per ristabilire le parti del lavoro, che sono state alterale

nell’eseguire tali verifiche. Nel caso in cui l’esecutore non ottemperi a siffatti obblighi, l’organo di collaudo dispone che sia

provveduto d’ufficio, in danno dell’appaltatore stesso ai sensi del terzo comma dell’art. 224 del Dpr 207/2010.

Sono a totale carico dell’esecutore le spese di visita del personale della stazione appaltante per accertare la intervenuta

eliminazione delle mancanze riscontrate dall’organo di collaudo ovvero per le ulteriori operazioni di collaudo rese necessarie dai

difetti o dalle stesse mancanze. Tali spese sono prelevate dalla rata di saldo da pagare all’appaltatore.

L’organo di collaudo provvede a raffrontare i dati di fatto risultanti dal processo verbale di visita con i dati di progetto e delle

varianti approvate e dei documenti contabili e formula le proprie considerazioni. Sulla base di quanto rilevato, determina:

-se il lavoro sia collaudabile o meno;

-a quali condizioni o restrizioni si possa collaudare;

-i provvedimenti da prendere qualora non sia collaudabile;

-le modificazioni da introdursi al conto finale;

-il credito liquido dell’appaltatore.

Con apposita relazione riservata il collaudatore espone il proprio parere sulle riserve e domande dell’esecutore e sulle eventuali

penali sulle quali non sia già intervenuta una risoluzione definitiva.

Qualora a seguito della visita di collaudo si registrino difetti o mancanze nell’esecuzione dei lavori tali da rendere il lavoro

inaccettabile, l’organo di collaudo rifiuta l’emissione del certificato redigendo processo verbale che trasmetterà ad PMV ai

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sensi dell’art. 232 del Dpr 207/2010.

Qualora i difetti e le mancanze eventualmente riscontrate nel lavoro siano di poca entità, l’organo di collaudo prescrive le

lavorazioni da eseguire assegnando all’appaltatore un termine; in tal caso il certificato non è rilasciato sino a che il D.L.

certifichi che le suddette lavorazioni sono state eseguite. In caso di inottemperanza da parte dell’appaltatore troverà

applicazione l’art. 224, comma 3 del Dpr 207/2010

Se, poi, i difetti eventualmente riscontrati non pregiudicano la stabilità dell’opera, l’organo di collaudo stabilisce, nel certificato

di collaudo o di regolare esecuzione, l’importo che, in ragione dei difetti riscontrati, deve essere sottratto al credito

dell’appaltatore.

Ultimate le operazioni su indicate, l’organo di collaudo, quando possibile, emette il certificato di collaudo che deve contenere le

indicazioni di cui all’articolo 229 del Dpr 207/2010.

Il collaudo, anche se favorevole, non esonera l’appaltatore dalle responsabilità di legge.

Ai sensi dell’articoli 141, comma 3, del Dlgs 163/2006 il Certificato di Collaudo ha carattere provvisorio; esso assume

carattere definitivo decorsi due anni dall’emissione del medesimo. Decorso tale termine il collaudo si intende tacitamente

approvato ancorché l’atto formale di approvazione non sia intervenuto entro due mesi dalla scadenza del medesimo termine.

Il certificato di collaudo viene trasmesso per l’accettazione all’appaltatore che deve firmarlo nel termine di 20 giorni. All’atto

della firma l’appaltatore può inserire le domande che reputa opportune rispetto alle operazioni di collaudo le quali verranno

valutate ai sensi di quanto previsto dall’articolo 233 del Dpr 207/2010.

Al momento dell’emissione del certificato di collaudo si procede allo svincolo della garanzia di corretta esecuzione costituita

dall’appaltatore

Entro 90 giorni dall’emissione si procederà, poi, previa apposita garanzia fidejussoria, al pagamento della rata di saldo, ai sensi

dell’articolo 141, comma 9, del Dlgs 163/2006 in combinato disposto con l’art. 235, comma 3 del Dpr 207/2010.

Qualora nel biennio di cui all’art. 141, comma 3 del Dlgs 163/2006 e smi dovessero emergere vizi o difetti dell’opera, il

responsabile del procedimento provvederà a denunciare entro il medesimo periodo il vizio o il difetto e ad accertare, sentiti il

direttore lavori e l’organo di collaudo ed in contraddittorio con l’appaltatore, se detti difetti derivino da carenze nella

realizzazione dell’opera; in tal caso proporrà alla stazione appaltante di fare eseguire dall’esecutore, od in suo danno, i

necessari interventi. Nell’arco di tale biennio l’appaltatore è tenuto alla garanzia per le difformità e i vizi dell’opera,

indipendentemente dalla intervenuta liquidazione del saldo.

Terminate le operazioni di collaudo, l’organo di collaudo trasmette al responsabile del procedimento, tutti i documenti

amministrativi e contabili ricevuti, unendovi i verbali di visita; la dichiarazione del DL attestante l’esito delle prescrizioni ordinate

dall’organo di collaudo; il certificato di collaudo; le eventuali relazioni relative alle riserve e alle richieste formulate

dall’appaltatore. La sola lettera di trasmissione dovrà essere inviata dallo stesso organo di collaudo all’appaltatore.

La stazione appaltante assume i provvedimenti di cui all’art. 234 del Dpr 207/2010 entro i termini ivi indicati. Disciplina dei

subappalti

I soggetti aggiudicatari sono tenuti ad eseguire in proprio l’appalto, il contratto non può essere ceduto a pena di nullità.

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Il soggetto appaltante indica nell’avviso di gara la categoria prevalente e le ulteriori lavorazioni previste in progetto, tutte con

l’indicazione del relativo importo. Tale indicazione avviene in conformità a quanto previsto dall’articolo 118 del Dlgs 163/2006

e s.m.

Le lavorazioni appartenenti alla categoria prevalente sono subappaltabili nel limite percentuale del 20% del loro importo.

Le lavorazioni appartenenti alle categorie oggetto di scorporo sono interamente subappaltabili; per le lavorazioni di cui

all’articolo 107, comma 2, del Dpr 207/2010, trova applicazione l’art. 37, comma 11 del Dlgs 163/2006 e s.m.i. Resta inteso

che anche le imprese affidatarie dei subappalti (ove sia ammesso l’affidamento in subappalto) debbono possedere i requisiti di

idoneità tecnica ed economica.

Nell’ipotesi in cui le lavorazioni oggetto di scorporo indicate nell’avviso di gara, appartengano alle categorie a qualificazione

non obbligatoria, le stesse potranno essere eseguite dall’impresa aggiudicataria dell’appalto in possesso dei requisiti di

qualificazione riferiti alla sola categoria prevalente indicata nell’avviso di gara senza necessità di procedere al subappalto.

Nell’ipotesi in cui le lavorazioni oggetto di scorporo rientrino, invece, nelle categorie a qualificazione obbligatoria, l’impresa

aggiudicataria dei lavori che non sia in possesso dei requisiti di idoneità tecnica ed economica a tali categorie riferiti, ha

l’obbligo di subappaltare tali lavorazioni ad imprese in possesso dei requisiti di qualificazione previsti dal Dpr 207/2010.

Resta inteso che, fatto salvo l’obbligo di costituire A.T.I. di tipo verticale in presenza delle lavorazioni di cui all’articolo 37,

comma 11, del Dlgs 163/2006 e s.m. come specificate dall’articolo 107, comma 2, del Dpr 207/2010, l’impresa

aggiudicataria potrà decidere di affidare ad imprese mandanti riunite in senso verticale anche le lavorazioni a qualificazione

obbligatoria per cui c’è l’obbligo di subappalto e quelle a qualificazione non obbligatoria che possono essere eseguite

direttamente dall’aggiudicataria medesima.

In tutti casi in cui è ammesso, il ricorso al subappalto è subordinato alle seguenti condizioni:

• che i concorrenti abbiano indicato all’atto dell’offerta le opere e i lavori che intendono subappaltare; l’omissione dell’

indicazione comporta che il ricorso al subappalto o al cottimo è vietato e non può essere autorizzato;

• che l’appaltatore provveda al deposito del contratto di subappalto almeno 20 giorni prima della data di inizio dei lavori

oggetto di subappalto

• che il contratto contenga la clausola con la quale il subappaltatore si assume gli obblighi di tracciabilità dei flussi

finanziari ai sensi dell’art. 3 della L. 136/2010.

• che al momento del deposito del contratto di subappalto l’appaltatore trasmetta la documentazione attestante il

possesso dei requisiti di idoneità tecnica ed economica da parte del subappaltatore

• che l’affidatario del subappalto sia in possesso dei requisiti di idoneità definiti dal Dpr 207/2010 in ragione

dell’importo delle lavorazioni assunte in subappalto

• che l’appaltatore alleghi alla copia del contratto depositata presso PMV S.p.A. la dichiarazione circa la sussistenza o

meno di collegamento o controllo (ex articolo 2359 c.c.) con l’impresa subappaltatrice

• che il subappaltatore sia in regola con le vigenti disposizioni in materia di normativa “antimafia” come definite dal

Dlgs 159/2011, in ragione dell’importo dei lavori oggetto di subappalto;

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• che l’affidatario del subappalto sia in possesso dei requisiti di ordine generale di cui all’articolo 38 del Dlgs 163/2006

e s.m.

L’impresa aggiudicataria deve praticare, per i lavori e le opere affidate in subappalto, gli stessi prezzi unitari risultanti

dall’aggiudicazione con ribasso non superiore al 20%. Il direttore lavori che accertasse l’inosservanza, da parte dell’esecutore,

della disposizione di cui all’art. 118, comma 4 del Dlgs 163/2006 e smi, dovrà immediatamente darne comunicazione al

responsabile del procedimento. L’affidatario corrisponde gli oneri della sicurezza, relativi alle prestazioni affidate in subappalto,

alle imprese subappaltatrici senza alcun ribasso.

L’affidatario e’ solidalmente responsabile con il subappaltatore degli adempimenti, da parte di questo ultimo, degli obblighi di

sicurezza previsti dalla normativa vigente

L’appaltatore è tenuto al rispetto delle prescrizioni recate dall’articolo 118, comma 6, del Dlgs 163/2006 e s.m.

L’appaltatore è tenuto altresì a garantire il rispetto delle suddette indicazioni da parte del subappaltatore.

L’appaltatore è tenuto altresì all’osservanza delle indicazioni riportate dall’articolo 118, comma 7, del Dlgs 163/2006 e s.m.

Resta inteso che non trovano applicazione le disposizioni in materia di subappalto, qualora le lavorazioni oggetto di

subaffidamento siano qualificabili come forniture con posa in opera e sussistano le condizioni previste dall’articolo 118,

comma 11 del Dlgs 163/2006 e s.m. A tal proposito si precisa che le “attività ovunque espletate” previste dalla suddetta

disposizione (ai fini della corretta applicazione della medesima) sono quelle poste in essere nel cantiere cui si riferisce

l’appalto, come precisato dall’articolo 170, comma 5, del Dpr 207/2010.

L’appaltatore resta in ogni caso responsabile nei confronti della stazione appaltante per l’esecuzione delle opere oggetto di

subappalto, sollevando la stazione appaltante medesima da ogni pretesa dei subappaltatori o da richieste di risarcimento danni

avanzate da terzi in conseguenza all’esecuzione di lavori subappaltati.

La stazione appaltante, il direttore dei lavori nonché il coordinatore per l’esecuzione in materia di sicurezza di cui all’articolo 92

del Dlgs n. 81/2008, provvedono a verificare, ognuno per la propria competenza, il rispetto di tutte le condizioni di

ammissibilità e del subappalto.

Il subappalto non autorizzato comporta inadempimento contrattualmente grave ed essenziale anche ai sensi dell’articolo 1456

del codice civile con la conseguente possibilità, per la stazione appaltante, di risolvere il contratto in danno dell’appaltatore,

ferme restando le sanzioni penali previste dall’articolo 21 della legge 13 settembre 1982, n. 646, come modificato dal decreto-

legge 29 aprile 1995, n. 139, convertito dalla legge 28 giugno 1995, n. 246.

L’appaltatore è obbligato a trasmettere alla stazione appaltante, entro 20 (venti) giorni dalla data di ciascun pagamento

effettuato a proprio favore, copia delle fatture quietanzate relative ai pagamenti da esso corrisposti ai medesimi subappaltatori o

cottimisti, con l’indicazione delle eventuali ritenute di garanzia effettuate; le fatture quietanzate del subappaltatore devono

essere corredate dalla contabilità sottoscritta congiuntamente da appaltatore e subappaltatore, con l’indicazione di prezzi,

quantità ed oneri della sicurezza; l’appaltatore è, invece, obbligato a trasmettere una dichiarazione, sottoscritta e timbrata anche

da parte del subappaltatore, attestante l’assenza di prestazioni effettuate nel periodo e pertanto la mancanza di fatture

quietanzate relative, nel caso in cui subappaltatori già autorizzati non abbiano prestato alcun tipo di attività nel periodo di

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contabilizzazione del SAL già liquidato dalla stazione Appaltante.

Qualora l’appaltatore non trasmetta le fatture quietanziate del subappaltatore o del cottimista o la dichiarazione suddetta entro il

predetto termine, la stazione appaltante sospende il successivo pagamento a favore dell’appaltatore stesso, ai sensi

dell’articolo 118, comma 3, Dlgs 163/2006 e s.m.

La liquidazione delle spettanze avverrà previa presentazione delle fatture quietanzate o della dichiarazione nei modi e tempi

sopra precisati.

I pagamenti al subappaltatore, comunque effettuati, sono subordinati all’acquisizione del DURC del subappaltatore e

all’accertamento che lo stesso subappaltatore abbia effettuato il versamento dei contributi previdenziali e dei contributi

assicurativi obbligatori per gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali dei dipendenti a cui è tenuto il subappaltatore.

Si ricorda che ai sensi dell’articolo 35, comma 28 del decreto-legge 4 luglio 2006, n. 223 convertito con modificazioni dalla

legge 4 agosto 2006 n. 248, l’appaltatore risponde in solido con il subappaltatore della effettuazione e del versamento delle

ritenute fiscali sui redditi di lavoro dipendente e del versamento dei contributi previdenziali e dei contributi assicurativi

obbligatori per gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali dei dipendenti a cui è tenuto il subappaltatore.

Se il DURC riferito al subappaltatore risulta negativo per due volte consecutive, la stazione appaltante pronuncerà, previa

contestazione degli addebiti al subappaltatore e assegnazione di un termine non inferiore a 15 giorni per la presentazione delle

controdeduzioni, la decadenza dell’autorizzazione di cui all’art. 118, comma 8 Dlgs 163/2006 e smi, dandone contestuale

segnalazione all’Osservatorio per l’inserimento nel Casellario Informatico.

Ai sensi dell’articolo 17, ultimo comma, del Dpr n. 633 del 1972, aggiunto dall’articolo 35, comma 5, del decreto-legge n. 223

del 2006, convertito con modificazioni dalla legge 4 agosto 2006 n. 248, gli adempimenti in materia di I.V.A. relativi alle fatture

quietanziate di cui al comma 1, devono essere assolti dall’appaltatore principale.

Pagamenti in acconto e a saldo

Nessuna anticipazione spetta all’appaltatore per l’esecuzione dell’opera in oggetto ai sensi dell’articolo 5, comma 1, del D.L.

79/1997, convertito con modificazioni dalla legge 28/05/1997 n. 140.

Durante lo svolgimento dei lavori, saranno corrisposte rate di acconto con cadenza trimestrale (marzo, giugno, settembre,

dicembre) qualunque sia il credito maturato dall’appaltatore.

L’ammontare delle rate stesse sarà valutato, in contraddittorio tra direzione dei lavori e appaltatore, sulla base delle quantità

delle varie categorie di lavoro e forniture eseguite.

Sugli importi delle rate d’acconto, valutate come sopra indicato, saranno effettuate le trattenute di legge dello 0.5 % a garanzia

e tutela dei lavoratori come previsto dall’articolo 4, comma 3, del Dpr 207/2010. Tali ritenute saranno svincolate soltanto in

sede di liquidazione del conto finale, dopo l’approvazione del collaudo provvisorio, ove gli enti previdenziali e assicurativi non

abbiano comunicato al committente eventuali inadempienze entro il termine di 30 giorni dal ricevimento di apposita richiesta

formulata da PMV S.p.A.

Gli stati di avanzamento lavori, contabilizzati come sopra, saranno liquidati entro 75 giorni dalla data in cui è maturato il termine

per la contabilizzazione delle opere.

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Il termine per l’emissione dei certificati di pagamento relativi agli acconti del corrispettivo d’appalto non può superare i 45

giorni a decorrere dalla maturazione di ogni stato di avanzamento. Il termine per disporre il pagamento degli importi dovuti in

ragione del certificato di pagamento non può superare i 30 giorni a decorrere dalla data di emissione del certificato di

pagamento medesimo, ai sensi dell’art. 143, Dpr 207/2010.

Il termine di pagamento della rata di saldo e di svincolo della garanzia fidejussoria non può superare i 90 giorni dalla emissione

del certificato di collaudo provvisorio o del certificato di regolare esecuzione. Nel caso in cui l’appaltatore non abbia

preventivamente presentato la garanzia fidejussoria, il termine di 90 giorni decorre dalla presentazione della garanzia stessa.

Rimane fermo quanto stabilito dal precedente articolo 39 del presente capitolato, in caso di pagamenti in presenza di contratti

di subappalto.

I materiali approvvigionati in cantiere, sempre che siano stati accettati dalla direzione dei lavori, potranno essere compresi negli

stati d’avanzamento fino alla concorrenza della metà del loro valore computato secondo i prezzi di contratto se previsti, oppure

al valore di mercato, e per la somma che nel complessivo dei vari certificati non superi i 2/3 della cauzione e comunque nei

limiti del 50% dell’opera finita in cui andranno incorporati.

L’appaltatore resta però responsabile della conservazione dei medesimi sino al loro impiego e la direzione dei lavori avrà la

facoltà insindacabile di rifiutarne l’impiego e la messa in opera e di ordinarne l’allontanamento dal cantiere qualora, all’atto

dell’impiego, essi risultassero comunque deteriorati o resi inservibili. La sostituzione dei materiali riportati resta ad esclusivo

carico dell’appaltatore.

Per le opere a misura si procederà alla redazione di regolare contabilità analitica. Qualora per cause non imputabili all’impresa i

lavori dovessero essere sospesi per una durata superiore ai 60 (sessanta) giorni consecutivi, verrà rilasciata una rata di

acconto, qualunque sia l’importo al netto della ritenuta suddetta.

Compilato il verbale di ultimazione dei lavori verrà rilasciata l’ultima rata di acconto, qualunque sia la somma a cui possa

ascendere al netto delle ritenute suddette.

Tutti i pagamenti all’appaltatore e al subappaltatore, comunque effettuati, sono subordinati all’acquisizione dei relativi DURC.

In caso di ottenimento del DURC che segnali un’inadempienza contributiva relativa a uno o più soggetti impiegati

nell’esecuzione del contratto, il responsabile del procedimento tratterrà dal certificato di pagamento l’importo corrispondente

all’inadempienza. La stazione appaltante provvederà al pagamento di quanto dovuto per le inadempienze accertate mediante il

DURC direttamente agli enti previdenziali e assicurativi, compresa la cassa edile, ai sensi dell’art. 4 del Dpr 207/2010, secondo

la procedura operativa di cui alla Circolare Ministero del lavoro e delle politiche sociali 16/2/2012 n. 3.

Ai sensi dell’art. 6 del Dpr 207/2010, in caso di ottenimento del DURC negativo dell’esecutore del contratto per due volte

consecutive, il responsabile del procedimento, acquisita una relazione particolareggiata predisposta dal direttore dei lavori,

proporrà la risoluzione del contratto, previa contestazione degli addebiti e assegnazione di un termine non inferiore a 15 giorni

per la presentazione delle controdeduzioni. Ogni pagamento superiore ad euro 10.000,00 (diecimila/00) è subordinato alla

verifica che il destinatario non sia inadempiente all’obbligo di versamento derivante dalla notifica di cartelle esattoriali. Tale

verifica verrà effettuata secondo la normativa vigente.

CLD.PES.GEN.ENN.PR.CSA.00060.01 CAPITOLATO SPECIALE D'APPALTO - CAPO I

Progetto definitivo/esecutivo per la riqualificazione della stazione di interscambio di piazzale Cialdini – Mestre Venezia pagina 37 di 43

Conto finale

Ai sensi dell’articolo 200 del Dpr 207/2010, si stabilisce che il conto finale verrà compilato e presentato alla firma

dell’appaltatore entro 60 giorni a decorrere dalla data di ultimazione dei lavori, accertata mediante il prescritto Certificato di

ultimazione redatto dal direttore dei lavori in conformità di quanto previsto dall’articolo 199 del Dpr 207/2010.

L’appaltatore dovrà firmare il conto finale entro 30 giorni decorrenti dal momento in cui questo gli è stato sottoposto; all’atto

della firma l’appaltatore non può iscrivere domande o riserve diverse da quelle già inserite in contabilità durante lo svolgimento

dei lavori, e deve confermare le riserve già iscritte sino a quel momento negli atti contabili per le quali non sia intervenuto

accordo bonario ai sensi dell’articolo 240 del Dlgs 163/2006 e s.m., eventualmente aggiornandone l’importo. Se l’appaltatore

non firma il conto finale nel sopraddetto termine o se lo firma senza confermare le riserve già iscritte in contabilità il conto

finale si dà per definitivamente accettato, con la conseguente decadenza dal diritto di far valere le pretese avanzate con le

riserve iscritte durante il corso dei lavori.

Art. 37 - Spese contrattuali

Tutte le spese conseguenti ed inerenti al contratto, registrazione compresa, sono a carico dell’appaltatore.

L’appaltatore dovrà inoltre provvedere al pagamento di tutte le spese di stampa delle copie di tutti gli elaborati relativi all’appalto,

nonché di tutte le copie del progetto o di parti di esso che saranno necessarie per tutti indistintamente gli atti ed autorizzazioni

richiesti e comunque collegati con il lavoro quali, ad esempio e senza che la specificazione diminuisca la generalità

dell’impegno, le copie richieste dagli enti statali e parastatali, dai Comuni, dalle Autorità Militari, dai Collaudatori, dalle

Sovrintendenze, dai Consorzi, ecc..

Resta inteso che laddove al termine dei lavori il valore del contratto risulti maggiore di quello originariamente previsto è obbligo

dell’appaltatore provvedere all’assolvimento dell’onere tributario mediante pagamento delle maggiori imposte dovute sulla

differenza. Il pagamento della rata di saldo e lo svincolo della cauzione da parte di PMV S.p.A. sono subordinati alla

dimostrazione dell’eseguito versamento delle maggiori imposte.

Qualora nel corso dell’esecuzione dei lavori siano state approvate varianti al progetto di importo superiore al quinto

dell’importo contrattuale originario, l’appaltatore è tenuto ad integrare quanto già corrisposto con il pagamento delle spese

relative all’atto inerente i maggiori lavori.

Fatture in anticipazione

L’appaltatore è tenuto a prestare eventuali pagamenti in anticipazione per l’ammontare complessivo non superiore al 5%

(cinque per cento) dell’ammontare dell’appalto. Alla liquidazione dell’importo della fattura anticipata PMV S.p.A. provvederà

contestualmente alla corresponsione del primo stato di avanzamento utile.

Nessun interesse spetterà all’appaltatore sulle somme anticipate.

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Art. 38 - Elenco prezzi unitari. Invariabilità dei prezzi

I prezzi unitari, in base ai quali, saranno pagati i lavori appaltati a misura saranno quelli offerti dall’impresa nella lista delle

lavorazioni e forniture.

Detti prezzi comprendono e compensano tutti gli oneri previsti dal Capitolato Generale di appalto e dal presente Capitolato

Speciale:

a) per i materiali, ogni spesa per la fornitura, trasporto, dazi, cali, perdite, sfrido, esperienze, saggi e prove di laboratorio, ecc.,

nessuna eccettuata, per darli pronti all’impiego a piè d’opera;

b) per la mano d’opera, ogni spesa per la fornitura di attrezzi ed utensili del mestiere, nonché la quota per assicurazioni speciali

e per gli infortuni ed altra maggiorazione di legge, la responsabilità civile verso terzi, il beneficio dell’impresa e spese generali,

anche per i materiali e, nel caso di lavoro notturno, anche le spese per l’illuminazione notturna dei cantieri di lavoro;

c) per noli, se considerati a freddo, ogni spesa per dare a piè d’opera i mezzi pronti al loro uso ed ogni altro attrezzo; se

considerati a caldo, tutte le spese inerenti al loro funzionamento, compresi la mano d’opera e gli altri oneri di cui sopra;

d) tutte le spese per i mezzi d’opera e le assicurazioni di ogni specie; ogni fornitura occorrente con relativa lavorazione ed

impiego; le indennità di cava, di passaggio, per depositi di cantiere, per occupazione temporanea, per i mezzi d’opera, opere

provvisionali, nessuna esclusa, i carichi, pesature, trasporti e scarichi, in ascesa e discesa, il beneficio dell’impresa e spese

generali, ecc.;

cioè tutto quanto occorre, per dare il lavoro a perfetta regola d’arte.

Si intende che, nei prezzi, sono compresi e compensati tutti gli oneri che l’appaltatore dovrà sostenere a tale scopo, anche se

esplicitamente non richiamati nei vari articoli della Lista delle Categorie di Lavoro e Forniture per l’Esecuzione dell’appalto dei

lavori.

I prezzi medesimi, sotto tutte le condizioni del Contratto e del presente Capitolato, si intendono accettati dall’appaltatore, in

base a calcoli di sua convenienza ed a tutto suo rischio e, quindi, sono fissi, invariabili ed indipendenti da qualsiasi eventualità.

Art. 39 - Revisione dei prezzi

Ai sensi dell’articolo 133, comma 2, del Dlgs 163/2006 e s.m. non è ammessa la revisione dei prezzi di contratto fatta salva la

deroga di cui al comma 4 e 5 del suddetto articolo.

Art. 40 - Domicilio dell’appaltatore

Per tutti gli effetti del contratto l’appaltatore elegge il suo domicilio legale in Venezia conformemente a quanto previsto

dall’articolo 2 del Dm 145/2000.

Egli dovrà essere sempre in comunicazione diretta con il direttore lavori e a tale effetto dovrà stabilire in Venezia un luogo

centrale di sicuro recapito, provvisto di telefono.

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Art. 41 - Nomina del rappresentante e del responsabile tecnico dell’impresa per

l’esecuzione dei lavori

L’appaltatore dovrà indicare in contratto, le persone autorizzate a riscuotere per conto dello stesso.

L’appaltatore sarà responsabile della disciplina del personale, della corretta esecuzione delle opere e di ogni altra attività

connessa alle prestazioni dell’appalto, adeguandosi prontamente ad ogni disposizione impartita dalla direzione dei lavori.

L’appaltatore risponde direttamente dell’operato di tutti i dipendenti – propri o di eventuali subappaltatori autorizzati -nei

confronti sia di PMV S.p.A. che di terzi.

L’appaltatore se non conduce i lavori personalmente, deve procedere, prima dell’inizio dei lavori, alla nomina di un proprio

direttore del cantiere, di provata ed adeguata capacità al quale saranno trasmessi a tutti gli effetti, anche legali, gli ordini verbali

e scritti. Tale nominativo sarà preventivamente comunicato a PMV S.p.A. per ottenerne il gradimento. Per tutta la durata

dell’appalto l’appaltatore provvederà inoltre affinché un suo rappresentante, che può essere anche il medesimo direttore di

cantiere, munito di regolare procura anche per il ricevimento, valido a tutti gli effetti, anche legali, degli ordini scritti e verbali da

parte della direzione dei lavori, sia giornalmente e costantemente reperibile in cantiere.

Per motivi di sicurezza, il direttore di cantiere deve essere, inoltre, sempre reperibile 24 ore su 24, anche nei giorni non

lavorativi, nei periodi di ferie programmate o in occasione di festività. A tal fine dovrà comunicare le proprie coordinate

telefoniche di reperimento.

Il mandato deve essere depositato presso PMV S.p.A., la quale giudicherà insindacabilmente sulla regolarità dei documenti

prodotti e sull’idoneità del rappresentante.

La direzione dei lavori avrà piena facoltà di ottenere l’immediato allontanamento del direttore del cantiere e di qualsiasi altro

addetto ai lavori senza l’obbligo di fornire motivazione alcuna e senza che ciò debba accordare indennità di sorta all’appaltatore

o al suo rappresentante.

Restano ferme al riguardo anche le altre disposizioni contenute nel medesimo art. 4 del Capitolato Generale d’appalto.

Nel caso in cui aggiudicataria risulti un’associazione termporanea di imprese, il rappresentante, così come il direttore del

cantiere, dovrà essere unico per tutte le Società raggruppate, dovrà avere le deleghe ed i poteri per firmare gli atti contabili e

quant’altro necessario per la gestione dei lavori.

Resta inteso che nell’esecuzione dei lavori PMV S.p.A. riconoscerà, nei rapporti con l’appaltatore, soltanto questo

rappresentante.

PMV S.p.A. ha il diritto di esercitare ogni e qualsiasi controllo sui lavori, con le modalità che riterrà più opportune ed ha il diritto

di ricevere sollecitamente dall’appaltatore tutte le informazioni che riterrà opportuno richiedere. Tale controllo non esimerà

comunque l’appaltatore dalla piena ed esclusiva responsabilità per la perfetta esecuzione del lavori, responsabilità che ricade

unicamente sull’appaltatore.

Il direttore di cantiere avrà altresì il compito di tenere costantemente aggiornato e disponibile un rapporto di cantiere contenente

l’elenco nominativo di personale e mezzi che a qualsiasi titolo operano e sono presenti in cantiere, anche al fine di agevolare

eventuali controlli da parte delle Autorità competenti.

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Art. 42 - Oneri a carico di PMV spa

Gli eventuali onorari spettanti al Collaudatore dei lavori e le indennità di trasferta dei funzionari incaricati del collaudo, sono a

carico di PMV S.p.A.

Art. 43 - Risoluzione del contratto a seguito di reati accertati

Nell’ipotesi in cui l’appaltatore sia destinatario di un provvedimento definitivo per l’applicazione di una delle misure di

prevenzione di cui all’articolo 3 della legge 27.12.1956 n. 1423 ovvero di una sentenza definitiva di condanna per frode nei

confronti di PMV S.p.A., di subappaltatori, di fornitori, di lavoratori o di altri soggetti interessati ai lavori, nonché per violazione

degli obblighi in materia di sicurezza sul lavoro, PMV S.p.A. valuta, in relazione allo stato dei lavori e alle eventuali conseguenze

nei riguardi delle finalità degli stessi, l’opportunità di procedere alla risoluzione del contratto. La stazione appaltante procede

alla risoluzione del contratto anche nel caso in cui nei confronti dell’appaltatore sia intervenuta la decadenza dell’attestazione di

qualificazione, per aver prodotto falsa documentazione o dichiarazioni mendaci, risultante dal casellario informatico. Nelle

ipotesi suddette spetterà all’appaltatore unicamente il pagamento dei lavori realmente eseguiti, decurtato dagli oneri aggiuntivi

derivanti dallo scioglimento del contratto.

Art. 44 - Risoluzione del contratto per grave inadempimento, grave irregolarità e

grave ritardo nei lavori

Laddove il D.L. accerti che il comportamento dell’appaltatore concreti grave inadempimento alle obbligazioni di contratto tale

da compromettere la buona riuscita del lavoro, trasmette a PMV S.p.A. una sua relazione sullo stato dei lavori, stimando,

altresì, quelli regolarmente eseguiti.

Su indicazione di PMV S.p.A., il D.L. formula la contestazione degli addebiti all’appaltatore prescrivendogli un termine di 15

giorni per presentare le proprie contro deduzioni. Nel caso in cui queste siano ritenute insufficienti, ovvero l’appaltatore non

risponda nel termine suddetto, PMV S.p.A. dispone la risoluzione del contratto d’appalto.

In caso, poi, di ritardi nell’esecuzione dei lavori rispetto al programma esecutivo previsto dal presente capitolato speciale, il

D.L. assegnerà all’appaltatore un termine di 10 giorni per compiere i lavori in ritardo, dando anche le prescrizioni reputate

necessarie. Se alla scadenza del termine assegnato, l’inadempimento permane, PMV

S.p.A. provvederà a deliberare la risoluzione del contratto. Resta inteso che, qualora il ritardo nell’andamento dei lavori lasci

presumere che al termine dell’appalto si verificherà un ritardo di oltre 15 giorni rispetto alla scadenza prevista, PMV S.p.A. può

procedere senz’altro alla risoluzione del contratto.

Ai sensi dell’art. 146 del Dpr 207/2010, la stazione appaltante, esperita infruttuosamente la procedura prevista dai commi 4 e

5 dell’art. 136 del codice dei contratti si riserva la facoltà di procedere d’ufficio in danno dell’esecutore inadempiente ai sensi

dell’art. 125, comma 6, lett. f), del codice e nel limite di importo non superiore a 200.000,00.

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Art. 45 - Provvedimenti conseguenti alla risoluzione del contratto

Una volta deliberata la risoluzione del contratto, PMV S.p.A., per il tramite del D.L., procederà alla definizione dello stato di

consistenza dei lavori già eseguiti e all’inventario delle macchine e mezzi e materiali presenti in cantiere. In sede di liquidazione

finale dei lavori dell’appalto risolto verrà stabilito l’onere da porre a carico dell’appaltatore per la maggiore spesa sostenuta da

PMV S.p.A. per il riappalto dei lavori, a meno che non si sia deciso di avvalersi della facoltà concessa dall’articolo 140 del Dlgs

163/2006 e s.m.

A seguito del provvedimento di risoluzione viene disposto l’incameramento della cauzione prestata dall’appaltatore a garanzia

della corretta esecuzione dell’appalto. Resta salva la possibilità per PMV S.p.A. di chiedere il ristoro degli ulteriori danni

conseguenti all’adozione del provvedimento di risoluzione.

Art. 46 - Recesso dal contratto

PMV S.p.A. può esercitare in qualsiasi momento la facoltà di recedere dal contratto d’appalto con le modalità previste

dall’articolo 134 del Dlgs 163/2006 e s.m. All’appaltatore, in tal caso, spetteranno unicamente i pagamenti previsti dal 1

comma del suindicato articolo.

Art. 47 - Accordo bonario

Ai sensi dell’articolo 240, commi 1 e 2, del Codice dei contratti, qualora, a seguito dell’iscrizione di riserve sui documenti

contabili, l’importo economico dei lavori comporti variazioni rispetto all’importo contrattuale in misura superiore al 10% (dieci

per cento) di quest’ultimo, il direttore Tecnico deve valutare immediatamente l’ammissibilità e la non manifesta infondatezza

delle riserve ai fini dell’effettivo raggiungimento della predetta misura.

La stazione appaltante può nominare una commissione, ai sensi dell’articolo 240, commi 7, 8, 9, 10, 11, 12 e 14, del Codice

dei contratti, e immediatamente acquisisce o fa acquisire alla commissione, ove costituita, la relazione riservata del direttore

dei lavori e, ove nominato, del collaudatore, e, qualora non ritenga palesemente inammissibili e non manifestamente infondate

le riserve, formula una proposta motivata di accordo bonario.

La proposta motivata di accordo bonario è formulata e trasmessa contemporaneamente all’appaltatore e alla stazione

appaltante entro 90 giorni dall’apposizione dell’ultima delle riserve. L’appaltatore a la stazione appaltante devono pronunciarsi

entro 30 giorni dal ricevimento della proposta; la pronuncia della stazione appaltante deve avvenire con provvedimento

motivato; la mancata pronuncia nel termine previsto costituisce rigetto della proposta.

La procedura può essere reiterata nel corso dei lavori una sola volta. La medesima procedura si applica, a prescindere

dall’importo, per le riserve non risolte al momento dell’emissione del certificato di collaudo o del certificato di regolare

esecuzione.

Sulle somme riconosciute in sede amministrativa o contenziosa, gli interessi al tasso legale cominciano a decorrere 60 giorni

dopo la data di sottoscrizione dell’accordo bonario, successivamente approvato dalla stazione appaltante, oppure

dall’emissione del provvedimento esecutivo con il quale sono state risolte le controversie.

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Ai sensi dell’articolo 239 del Codice dei contratti, anche al di fuori dei casi in cui è previsto il ricorso all’accordo bonario ai

sensi dei commi precedenti, le controversie relative a diritti soggettivi derivanti dall’esecuzione del contratto possono sempre

essere risolte mediante atto di transazione, in forma scritta, nel rispetto del codice

civile; qualora l’importo differenziale della transazione ecceda la somma di 100.000 euro, è necessario il parere dell’avvocatura

che difende la stazione appaltante o, in mancanza, del funzionario più elevato in grado, competente per il contenzioso. Il

dirigente competente, sentito il direttore Tecnico, esamina la proposta di transazione formulata dal soggetto aggiudicatario,

ovvero può formulare una proposta di transazione al soggetto aggiudicatario, previa audizione del medesimo.

La procedura di cui al comma 6 può essere esperita anche per le controversie circa l’interpretazione del contratto o degli atti

che ne fanno parte o da questo richiamati, anche quando tali interpretazioni non diano luogo direttamente a diverse valutazioni

economiche.

Nelle more della risoluzione delle controversie l’appaltatore non può comunque rallentare o sospendere i lavori, né rifiutarsi di

eseguire gli ordini impartiti dalla stazione appaltante.

Art. 48 - Definizione delle controversie

La definizione di tutte le controversie derivanti dall’esecuzione del contratto è devoluta all’autorità giudiziaria competente presso

il foro di Venezia ed è esclusa la competenza arbitrale.

Art. 49 - Restituzione grafica delle opere eseguite

L’impresa, a lavori ultimati, dovrà consegnare alla direzione lavori n. 2 copie cartacee e la relativa restituzione su sistema

informatico DWG, i seguenti elaborati:

profili di posa delle condotte con indicate: dimensioni ed il materiale della condotta e l’ indicazione quotata dei sottoservizi

attraversati;

una planimetria indicante i tracciati delle condotte, l’ubicazione dei pozzetti d’ispezione delle caditoie, dei pozzetti di utenza

delle camerette di alloggio delle apparecchiature, dei pezzi speciali inseriti nella condotta, degli allacciamenti di utenza e degli

attraversamenti con altri sottoservizi, ed ogni altra particolarità. Tutte le opere dovranno essere ubicate e individuabili, anche

nel tempo, mediante misure riferite a punti fissi facilmente riscontrabili in sito;

due fotografie per ogni pezzo speciale inserito e per ogni allacciamento di utenza in formato JPG con coordinate di riferimento

alla planimetria di cui sopra;

tavole di tutte le opere in carpenteria metallica, tavole delle connessioni idrauliche ed elettriche, tutte opportunamente

dimensionate e quotate;

tavole “as built” similari al progetto esecutivo, per numero e qualità, rappresentanti l’opera costruita.

I formati e la redazione di tali tavole dovranno essere concordati con il direttore dei lavori.

Tutte le quote altimetriche dovranno essere riferite ai caposaldi di progetto o che saranno forniti dalla D.L. all’inizio lavori.

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CAPITOLATO SPECIALE D'APPALTO – CAPO II

PARTE EDILE

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Progetto esecutivo per la riqualificazione della stazione di interscambio di piazzale Ciadini – Mestre Venezia pagina 2 di 33

IndiceCONSIDERAZIONI GENERALI......................................................................5

ART. 1- CODIFICA DEGLI ELABORATI.........................................................................5

ART. 2- CONSIDERAZIONI GENERALI.........................................................................6

DEMOLIZIONI, SCAVI E REINTERRI.............................................................8

ART. 1- DEMOLIZIONI.....................................................................................................8

ART. 2- VERIFICA DELLE OPERE DA DEMOLIRE.......................................................8

ART. 3- MATERIALI DI RISULTA DI PROPRIETÀ DEL COMMITTENTE.....................10

ART. 4- SCAVI IN GENERE...........................................................................................11

ART. 5- SCAVO TELEGUIDATO...................................................................................11

REINTERRI....................................................................................................12

ART. 1- MODALITÀ DI MISURA E DI VALUTAZIONE..................................................13

INERTI...........................................................................................................13

ART. 1- INERTI DI CAVA...............................................................................................13

ART. 2- ACQUA D’IMPASTO.........................................................................................14

IMPASTI E CALCESTRUZZI.........................................................................14

ART. 1- MODALITÀ DI MISURA E DI VALUTAZIONE:................................................15

LEGANTI.......................................................................................................15

ART. 1- CALCI AEREE – CALCI IDRAULICHE...........................................................15

ART. 2- CEMENTI..........................................................................................................15

ART. 3- AGGIUNTE.......................................................................................................16

TETTI E COPERTURE..................................................................................16

ART. 1- COPERTURE IN LASTRE................................................................................17

ART. 2- CARATTERISTICHE TECNICHE PRESTAZIONALI SPECIFICHE.................17

ART. 3- MODALITÀ DI MISURA E DI VALUTAZIONE..................................................18

IMPERMEABILIZZAZIONI, ISOLANTI E COIBENTI....................................18

ART. 1- IMPERMEABILIZZAZIONI...............................................................................18

ART. 2- ASFALTATURE.................................................................................................18

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ART. 3- MANTO DI FOGLI ISOLANTI...........................................................................18

ART. 4- PAVIMENTO DI ASFALTO...............................................................................19

ART. 5- COIBENTAZIONI IN GENERE.........................................................................19

ART. 6- CARATTERISTICHE TECNICHE PRESTAZIONALI SPECIFICHE.................19

ART. 7- MODALITÀ DI MISURA E DI VALUTAZIONE..................................................19

VESPAI, SOTTOFONDI E MASSELLI..........................................................20

ART. 1- SOTTOFONDI E MASSELLI............................................................................20

ART. 2- MODALITÀ DI MISURA E DI VALUTAZIONE..................................................20

OPERE IN PIETRA NATURALE ED ARTIFICIALE......................................20

ART. 1- OPERE IN PIETRA NATURALE......................................................................20

ART. 2- OPERE IN PIETRA ARTIFICIALE....................................................................21

ART. 3- CARATTERISTICHE DELLE PIETRE..............................................................21

ART. 4- CONCI..............................................................................................................22

PAVIMENTI E RIVESTIMENTI.......................................................................22

ART. 1- PIETRINE E MATTONELLE DI TERRACOTTA GREIFICATE.........................22

ART. 2- MATERIALI CERAMICI....................................................................................22

ART. 3- MODALITÀ DI MISURA E DI VALUTAZIONE..................................................22

ART. 4- MODALITÀ DI MISURA E DI VALUTAZIONE..................................................22

PAVIMENTAZIONI.........................................................................................23

ART. 1- PAVIMENTO DI PIASTRELLE GREIFICATE...................................................23

ART. 2- MODALITÀ DI MISURA E DI VALUTAZIONE:................................................23

SOFFITTI, PANNELLI, ISOLANTI E COIBENTI ..........................................24

ART. 1- SOFFITTI..........................................................................................................24

ART. 2- PANNELLI, MATERIALI ISOLANTI E COIBENTI............................................24

ART. 3- MODALITÀ DI MISURA E DI VALUTAZIONE..................................................24

RIVESTIMENTI..............................................................................................24

ART. 1- MODALITÀ DI MISURA E DI VALUTAZIONE: ...............................................24

OPERE DA FABBRO....................................................................................25

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ART. 1- MODALITÀ DI MISURA E DI VALUTAZIONE:................................................25

ART. 2- ALLUMINIO......................................................................................................26

OPERE DA LATTONIERE.............................................................................26

ART. 1- OPERE DA LATTONIERE IN GENERE...........................................................26

ART. 2- MODALITÀ DI MISURA E DI VALUTAZIONE..................................................26

OPERE DA VETRAIO....................................................................................26

ART. 1- MODALITÀ DI MISURA E DI VALUTAZIONE..................................................27

OPERE DI PITTURAZIONE, DI STUCCATURA...........................................27

ART. 1- OPERE DI PITTURAZIONE EDILI INTERNE...................................................27

ART. 2- IDROPITTURA OPACA PER INTERNI............................................................28

ART. 3- PITTURA A SMALTO AD ACQUA A BASE DI RESINE ACRILICHE..............28

ART. 4- OPERE DA STUCCATORE IN GENERE.........................................................29

ART. 5- MODALITÀ DI MISURA E DI VALUTAZIONE..................................................29

SERRAMENTI...............................................................................................31

ART. 1- SERRAMENTI IN GENERE..............................................................................31

ART. 2- CARATTERISTICHE TECNICHE PRESTAZIONALI SPECIFICHE.................31

ART. 3- SERRAMENTI IN FERRO ED IN LEGA LEGGERA........................................33

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0 CONSIDERAZIONI GENERALI

ART. 1- CODIFICA DEGLI ELABORATI

Si ricorda il metodo di codifica degli elaborati e degli elementi costituenti l’Elenco prezzi e il Computo Metrico in modo da

rendere immediati i rimandi contenuti nel presente testo.

La codifica degli elaborati segue la suddivisione in codici WBS Standard

CODIFICA ELABORATOCODICE

PROGETTO WBS CODIFICA PROGETTAZIONE

PROG

ETTO

FASE

AREA

/EDI

FICI

O

CATE

GORI

A

AMBI

TO

TIPO

LOGI

A

PROG

RESS

IVO

REVI

SION

E

Laddove il Codice progetto corrisponde CLD la fase di Progettazione definitiva è codificata con il termine PES, le Aree

identificano gli edifici EDI, o in specifico a BAR per bar, UFF per uffici, PZZ pe la piazza o GEN per tavole generali. Inoltre alcuni

documenti comuni alle Aree convergono nell’Area comune GEN, come la presente relazione che è relativa sia a UFF che a BAR

che a PZZ.

NB: Tutti i documenti hanno quindi in comune il prefisso CLD-PES. Nella denominazione dei files è stato volutamente omesso Il

codice completo per rendere la stringa del nomefile meno lunga e lasciato il N. progressivo e la descrizione.

Le Categorie di elaborati per le opere civili sono ARC con numero progressivo indicato con le cifre 100, IMP.M per gli impianti

meccanici, IMP.E per gli impianti elettrici. Se il documento riguarda tutte le categorie è indicato con ENN. Successive indicazioni

nella denominazione possono riguardare il piano di intervento o la tipologia di elaborato:

AB: Abaco

APU: Analisi Prezzi

CM: Computi Metrici Estimativi

CR: Cronoprogramma

CT: Capitolato Tecnico

IM: Incidenza Manodopera

DD: Dettagli/Particolari Costruttivi

DF: Documentazione Fotografica

EE: Elenco Elaborati

EPU: Elenco Prezzi Unitari

GNT: cronoprogramma

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IP: Studio di fattibilità ambientale

MA: schede materiali e arredi

PL: Planimetria Intervento

PN: Piante

PM: Piano di manutenzione

PS: Piano di Sicurezza e Coordinamento

QE: quadro economico

RR: Relazioni

SZ: Sezioni

VTA: Visul Tree Assesment

ART. 2- CONSIDERAZIONI GENERALI

Gli aspetti qualitativi e prestazionali, intesi come caratteristiche qualitative e prestazionali dei materiali, sono definiti nei capitoli

che seguono (caratteristiche dei materiali, delle lavorazioni etc.). Tali caratteristiche qualitativo-prestazionali devono essere

intese come requisiti minimi. I materiali e le finiture da impiegarsi nelle opere da eseguire dovranno essere delle migliori qualità

esistenti in commercio, possedere le caratteristiche stabilite dalla legge e dai regolamenti vigenti in materia ed inoltre

corrispondere alle specifiche norme del presente Capitolato speciale o degli altri atti contrattuali e del Progetto. Essi dovranno

inoltre, se non diversamente prescritto o consentito, rispondere alle norme e prescrizioni dei relativi Enti di unificazione con la

notazione che, ove il richiamo nel presente Capitolato speciale fosse indirizzato a norme ritirate o sostituite, la relativa valenza

dovrà ritenersi riferita alla norma sostitutiva, e ciò salvo diversa specifica indicazione. In generale si intende che i materiali, i

prodotti ed i componenti occorrenti, realizzati con materiali e tecnologie tradizionali e/o artigianali, per la costruzione delle

opere, proverranno da quelle località che l’Appaltatore, o suoi aventi causa, riterrà di sua convenienza, purché, ad insindacabile

giudizio dell’Ente Appaltante, rispondano alle caratteristiche e/o prestazioni di seguito indicate. Nel caso di prodotti industriali la

rispondenza a questo Capitolato speciale può risultare da un attestato di conformità rilasciato dal produttore e comprovato da

idonea documentazione e/o certificazione.

L’Appaltatore è obbligato a prestarsi, in qualsiasi momento, ad eseguire o a far eseguire presso il laboratorio di cantiere, ove a

ciò attrezzato, presso gli stabilimenti di produzione o presso gli Istituti autorizzati, tutte le prove prescritte dal presente

Capitolato speciale o dall’Ente Appaltante, sui materiali impiegati o da impiegarsi, nonché sui manufatti, sia prefabbricati sia

formati in opera e sulle forniture in genere. Le provviste non accettate dall’Ente Appaltante, in quanto a suo insindacabile

giudizio non riconosciute idonee, dovranno essere immediatamente allontanate dal cantiere, a cura e spese dell’Appaltatore e

sostituite con altre rispondenti ai requisiti richiesti. L’Appaltatore resta comunque totalmente responsabile in rapporto ai

materiali forniti la cui accettazione, in ogni caso, non pregiudica i diritti che l’Appaltatore si riserva in sede di Collaudo. I

materiali previsti nello scopo della legge n. 761 del 1977 e successive modifiche ed integrazioni e per i quali esiste una norma

relativa dovranno essere muniti di marchio IMQ o altro marchio di conformità rilasciato da laboratorio riconosciuto o da

autocertificazione del costruttore; i materiali non previsti nello scopo della predetta legge e senza norme di riferimento

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dovranno essere comunque conformi alla legge n. 186 del 1968. Tutti i materiali dovranno essere idonei all'ambiente in cui

saranno installati, e dovranno essere tali da resistere alle azioni meccaniche, corrosive, termiche o dovute all'umidità, alle quali

potranno essere esposti durante l'esercizio. In particolare si ritiene utile richiamare l'attenzione sulla necessità del rispetto dei

requisiti richiesti per i materiali dal Regolamento edilizio del comune, ed in particolare l'esclusione della presenza delle sostanze

tossico-nocive contenute nell'elenco allegato al Regolamento stesso. I materiali che in generale non fossero riconosciuti idonei

o non saranno dotati delle previste certificazioni saranno rifiutati e dovranno essere allontanati immediatamente dal cantiere a

cura dell’Appaltatore. In mancanza di riferimenti si richiamano, per l'accettazione, le norme contenute nel Capitolato generale

d'appalto che qui si intendono integralmente trascritte, purché le medesime non siano in contrasto con quelle riportate nel

presente Capitolato speciale, e si richiama altresì la normativa specifica vigente (leggi speciali, norme UNI, CEI, CNR, ICITE,

DIN, ISO). Difetti di costruzione l’Appaltatore, o i suoi aventi causa, dovrà demolire e rifare, a sua cura e spese, le opere che

l’Ente Appaltante riconosca eseguite senza la necessaria diligenza o con materiali per qualità, misura o peso diversi da quelli

prescritti, salvo formulare riserva ove non ritenesse giustificate le imposizioni ricevute. Qualora l’Appaltatore, o i suoi aventi

causa, non ottemperi, nei termini stabiliti dall’Ente Appaltante, all'ordine ricevuto, l’Ente Appaltante avrà la facoltà di procedere,

direttamente o a mezzo di terzi, alla demolizione ed al rifacimento dei lavori suddetti, detraendo dalla contabilità dei lavori la

relativa spesa sostenuta ed escludendo dalla contabilità l'importo delle opere male eseguite. L'esecuzione di lavori, di

perfezionamenti e di rifacimenti prescritti dovrà essere disposta in tempo utile a che le Parti possano congiuntamente, in

contraddittorio o separatamente, provvedere alla documentazione che riterranno più opportuna. Tutte le spese incontrate per il

rifacimento delle opere contestate, nonché quelle inerenti alla vertenza ed alla precostituzione delle prove, saranno, in ultimo, a

carico della parte soccombente.

I colori delle finiture dovranno essere scelti e approvati dalla D.L. e D.A. previa visione di campioni.

Per opere compiute si intendono tutti i lavori dati finiti ed eseguiti a perfetta regola d'arte.

Nell'esecuzione delle opere, l'Appaltatore dovrà attenersi alle normative vigenti ed a tutte le successive modificazioni ed

integrazioni emanate anche in corso dell'appalto.

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3 DEMOLIZIONI, SCAVI E REINTERRI

ART. 4- DEMOLIZIONI

Le demolizioni di murature di qualsiasi genere, di opere in c.a., di tetti e manti di copertura, la rimozione e lievo di serramenti,

tubazioni e qualsiasi altra opera, sia parziale che totale, devono essere eseguite con ordine e con le necessarie precauzioni al

fine di non danneggiare le parti residue, non interessate dall’intervento, e prevenire qualsiasi infortunio agli addetti al lavoro.

Nelle demolizioni e rimozioni, l'Appaltatore deve, inoltre, provvedere alle eventuali necessarie puntellature che devono sostenere

le parti non asportabili ed adottare gli opportuni accorgimenti (teli di protezione, parapetti, staccionate, ecc.) per non

deteriorare le strutture ed i materiali fissi esistenti e quelli di risulta riutilizzabili, sotto la comminatoria di rivalsa di danni a

favore dell'Amministrazione, i restanti materiali dovranno invece essere trasportati a discarica.

La Direzione Lavori tramite ordine scritto, dovrà indicare all'Appaltatore le parti da demolire o soggette a rimozione; nei casi in

cui l'Appaltatore demolisse o rimuovesse anche parti di opera non interessate da lavori, deve a sua cura e spese ripristinarle.

I materiali riutilizzabili si intendono di proprietà dell'Amministrazione, ed a giudizio della Direzione Lavori, devono essere

opportunamente puliti, trasportati e accantonati in apposite aree di cantiere che verranno indicate dalla Direzione stessa.

Tutte le opere provvisionali inerenti e conseguenti le demolizioni e le rimozioni, debbono intendersi a totale carico

dell'Appaltatore.

Qualora le demolizioni interessino manufatti in amianto la Ditta appaltatrice deve predisporre un piano dettagliato dei lavori che

garantisca che le operazioni vengano svolte in modo da evitare ogni rischio di esposizione dei lavoratori e di inquinamento

dell’ambiente esterno. I materiali di risulta devono essere stoccati separatamente dagli altri derivanti dalle demolizioni e devono

essere gestiti dal produttore del rifiuto dalla produzione fino al loro conferimento finale ( stoccaggio provvisorio o definitivo,

trattamento).

ART. 5- VERIFICA DELLE OPERE DA DEMOLIRE

E’ fatto obbligo all'Appaltatore di accertare con ogni mezzo e con la massima cura, nel loro complesso e nei particolari, la

struttura d’ogni elemento da demolire, disfare o rimuovere, onde conoscerne con completezza la natura, lo stato di

conservazione, le diverse tecniche costruttive ecc.

Si potrà così essere in grado di affrontare, in ogni stadio dei lavori, tutte quelle evenienze che possano presentarsi, anche se

queste evenienze dipendano, ad esempio, da particolarità di costruzione, da modifiche apportate successivamente alla

costruzione originaria, dallo stato di conservazione delle murature, dei conglomerati e malte, delle armature metalliche; dallo

stato di conservazione dei legnami, da fatiscenza, da difetti costruttivi e statici; da possibilità di spinte dei terreni sulle strutture

quando queste vengano scaricate; da cedimenti nei terreni di fondazione; da azioni reciproche tra le opere da demolire e quelle

adiacenti, ecc.

Si dovranno adottare di conseguenza tutti i provvedimenti occorrenti per non alterare, all'atto delle demolizioni, quelle particolari

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condizioni di equilibrio delle strutture sia nel loro complesso, sia nei loro singoli elementi.

Sulla base dei suddetti accertamenti, e con l'osservanza di quanto appresso stabilito, delle norme di cui agli Articoli da 70 a 76

del DPR 7 gennaio 1956 n. 164 e delle successive integrazioni, l'Appaltatore determinerà, dietro sua esclusiva responsabilità,

la tecnica più opportuna, i mezzi d'opera, l'impiego di personale e la successione dei lavori.

In tale scelta l'Appaltatore dovrà tenere in debito conto le particolari situazioni nelle quali è chiamato ad operare e cioè

l’accessibilità del cantiere nelle diverse zone, la larghezza delle sedi stradali, il fatto che si opera in adiacenza a fabbricati nei

quali sono in corso attività residenziali o lavorative. Pertanto, eseguite le opportune verifiche, e preso atto di quanto il progetto

prevede, l'Appaltatore esonera nel modo più ampio ed esplicito da ogni responsabilità civile e penale, conseguente e

dipendente dall’esecuzione dei lavori, sia la Committenza, sia i Suoi organi di direzione, assistenza e sorveglianza.

La zona interessata dai lavori dovrà essere delimitata con particolare cura, sia per quanto riguarda il pubblico transito, sia per

gli addetti ai lavori.

I percorsi dovranno essere adeguatamente protetti dalla caduta dei materiali dall'alto; le protezioni dei percorsi esterni al

cantiere dovranno essere concordate con il Committente; analoghe protezioni dovranno essere adottate a difesa delle proprietà

o delle attività confinanti. Tutti i divieti dovranno risultare da apposita, evidente segnaletica.

Prima di dare inizio ai lavori, l'Appaltatore dovrà assicurarsi che gli impianti di elettricità, acqua e gas, quando necessario, siano

interrotti in tutta la zona interessata dai lavori. I serbatoi e le tubazioni dovranno risultare svuotati; gli attacchi alle fognature

dovranno essere accuratamente sigillati. Le reti elettriche provvisorie disposte per l’esecuzione dei lavori, per le opere di

protezione e segnaletica, dovranno essere ben individuabili e idoneamente protette secondo le norme vigenti in materia di

prevenzione.

Nell’organizzazione del cantiere si dovrà tenere conto della necessità di mantenere la circolazione sia sulla viabilità interna, sia

sulla viabilità pubblica. Si dovranno pertanto prendere accordi sia con il Committente, sia con i competenti Uffici per le

modalità, la segnaletica, le protezioni, la regolamentazione del traffico, la pulizia della sede stradale e quanto altro necessario a

mantenere il servizio pubblico.

Tra i materiali di risulta dovranno essere lasciati passaggi sufficientemente ampi, tali da rendere evidenti e facili le vie di fuga. Si

avrà cura che non vi sporgano parti pericolose in legno o ferro; i chiodi, lungo questi passaggi, dovranno essere eliminati.

Per quanto riguarda il personale e gli attrezzi, l'Appaltatore dovrà comunque osservare le seguenti prescrizioni:

Il personale dovrà avere preparazione e pratica specifiche, sia per l’esecuzione materiale dei lavori sia per

l'individuazione immediata di situazioni di pericolo.

L'attività del personale impiegato dovrà essere sottoposta all'autorità di un dirigente; ogni gruppo di dieci persone

dovrà essere guidato e sorvegliato da un capo squadra.

L'utensile adottato negli attrezzi meccanici dovrà essere appropriato al lavoro da eseguire e dovrà essere delle

dimensioni più ridotte possibile.

Gli addetti ai lavori dovranno portare l'elmetto protettivo, gli occhiali antischegge e gli altri dispositivi di protezione

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individuale previsti dal Piano di Coordinamento e Sicurezza.

Dovrà essere tenuta a disposizione, nel corso dei lavori, un’adeguata scorta di leve, binde e martinetti per far fronte

ad eventuali emergenze.

Martelli, e ogni altro attrezzo che agisca per urto o vibrazione, non dovranno essere impiegati quando la stabilità delle

strutture contigue non lo consentiranno.

I compressori per l’attivazione dei martelli o di altri utensili dovranno essere del tipo silenziato, specie per gli interventi

in prossimità di luoghi di lavoro, di studio o di abitazione.

Gli elementi oggetto delle demolizioni dovranno essere aggrediti singolarmente e con logica sequenza. Secondo le situazioni

riscontrate nella verifica preliminare, per evitare crolli improvvisi e incontrollati, dovranno essere eseguiti puntellamenti,

rafforzamenti ed opere consimili sui cornicioni, vani finestre, solai, intere pareti ecc..

Le opere di puntellamento non dovranno mai creare nuove sollecitazioni interne alle strutture interessate, particolarmente in

quelle di eventuali edifici adiacenti e, contrariamente alle demolizioni, dovranno essere eseguite partendo dal basso verso l'alto.

ART. 6- MATERIALI DI RISULTA DI PROPRIETÀ DEL COMMITTENTE

Prima di procedere alle demolizioni si procederà, dietro disposizioni del Committente, al recupero di tutti quei materiali che

potranno essere successivamente reimpiegati nello stesso cantiere o altrove a discrezione del Committente.

Per serramenti, inferriate, cordoni stradali, masselli in pietra naturale, lastre, chiusini in ghisa, manufatti idraulici, corpi

illuminanti, idranti ecc.; per tali materiali, anche se i compensi non sono espressamente previsti, si fa carico all'Appaltatore dei

seguenti oneri:

- cernita, scalcinatura, pulitura ed eventuale accatastamento in modo che nessuna cosa vada persa o deteriorata;

- qualsiasi trasporto nell'ambito del cantiere, compreso calo in alto o tiro in basso, oppure al di fuori del cantiere sino al luogo

indicato dal Committente.

L'allontanamento dei materiali di risulta dovrà essere particolarmente curato affinché non si verifichino confusi accatastamenti,

sovraccarichi e pressioni pericolose su strutture orizzontali e verticali. L’operazione potrà essere effettuata con i mezzi che

l'Appaltatore riterrà più idonei; eventuali zone di deposito temporaneo dei materiali destinati alla discarica, al di fuori del

perimetro dell'area assegnata per il cantiere, dovranno essere preventivamente autorizzati dal Committente. I materiali di risulta

dovranno essere inviati alle Discariche Autorizzate che l'Appaltatore avrà cura di individuare.

I materiali di demolizione non dovranno essere accumulati sui solai, sulle scale, contro le pareti, né sui ponti

di servizio e dovranno essere sollecitamente allontanati. E' vietato nel modo più assoluto gettare il materiale dall'alto, a meno

che non sia convogliato in appositi canali; tali canali, dotati di imboccatura che impedisca la caduta di persone, dovranno

accompagnare il materiale fino ad una altezza inferiore a 2 m dal piano di raccolta. Dovrà essere limitato il sollevamento di

polvere irrorando d’acqua le murature ed i materiali di risulta; la quantità di acqua irrorata dovrà essere quella strettamente

necessaria e comunque non dovrà compromettere la stabilità delle strutture.

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ART. 7- SCAVI IN GENERE

Gli scavi in genere per qualsiasi lavoro a mano o con mezzi meccanici dovranno essere eseguiti secondo quanto indicato da

progetto e le particolari prescrizioni che saranno date all'atto esecutivo dalla Direzione Lavori.

Durante esecuzione degli scavi in genere l'Appaltatore è responsabile di eventuali danni alle persone ed alle opere; egli dovrà

procedere in modo da impedire scoscendimenti e franamenti ed è obbligato a provvedere, a suo carico, alla rimozione delle

eventuali materie franate.

L'Appaltatore dovrà inoltre provvedere a sue spese affinché le acque scorrenti alla superficie del terreno siano deviate in modo

che non abbiano a riversarsi nei cavi.

Le materie provenienti dagli scavi in genere, ove non siano utilizzabili o non ritenute adatte, a giudizio insindacabile della

Direzione, ad altro impiego nei lavori, dovranno essere portate fuori della sede del cantiere, a discarica. Qualora le materie

provenienti dagli scavi dovessero essere utilizzate, per tombamenti o reinterri esse dovranno essere depositate in luogo adatto,

accettato dalla Direzione Lavori, per poi essere riprese a tempo opportuno. In ogni caso le materie depositate non dovranno

arrecare danno ai lavori, alle proprietà pubbliche o private ed al libero deflusso delle acque scorrenti alla superficie. La

Direzione Lavori potrà fare asportare, a spese dell'Appaltatore, le materie depositate in contravvenzione alle precedenti

disposizioni.

Impianto cantiere:

ART. 8- SCAVO TELEGUIDATO

Lo scavo teleguidato si rende necessario per connettere l'area di progetto con i punti di consegna delle acque meteoriche, di

allaccio dell'adduzione dell'acqua potabile, di allaccio di energia elettrica telefonia/dati.

Per la posa della tubazione di scarico delle acque meteoriche prevista con tubatura din. 400 si rende si descrivono le

lavorazioni necessarie.

Operazione d'impianto cantiere:

Predisposizione di quota fissa per la disponibilità delle attrezzature di perforazione, installazione all'interno della postazione di

spinta, adattamenti, materiali di consumo, collegamenti elettrici e idraulici, prove di funzionamento, mezzo di sollevamento,

smontaggio di tutte le attrezzature al termine della spinta ed ogni altro onere per l'operatività del sistema a perfetta regola d'arte.

Non è compresa la realizzazione della fossa di spinta.

Esecuzione spingitubo:

Esecuzione di perforazione con "pressotrivella" con smarino meccanico per mezzo di coclea con la spinta in simultanea

all'avanzamento di tubazione in acciaio in conci successivi saldati direttamente in cantiere in fase di avanzamento della spinta;

la lunghezza dei conci di tubazione in acciaio può variare dai 6 ai 12 metri a seconda degli spazi disponibili in area cantiere. Le

lavorazioni sono considerate come eseguite in terreno sciolto, omogeneo, di medio impasto, compatibile con la tecnica, privo

di trovanti, roccia e/o muratura, e ostacoli in genere. Sono necessari mano d'opera specializzata per l'utilizzo dei macchinari, lo

svuotamento e lo smarino tramite coclea del terreno di risulta fino ai bordi della postazione di spinta.

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Per la posa delle tubazioni per gli allacci alle reti prevista con tubatura din. 160 si rende si descrivono le lavorazioni necessarie.

Posa di tubazioni in HDPE DN 200 e n. 3 tubazioni DN 160, a mezzo di directional drilling.

La posa sarà eseguita con macchinari differenti rispetto alle operazioni eseguita con “spingitubo” che consistono in

perforazione orizzontale direzionata per la posa in opera di nuove condotte in HDPE, la cui realizzazione è possibile anche

senza scavo a cielo aperto, secondo un tracciato di progetto, per l'attraversamento dei binari del tram ed altri ostacoli artificiali

o naturali e per la posa longitudinale di linee senza interferenze con altre opere preesistenti e con il traffico viario, posate

secondo le livellette di progetto. Si deve prevedere la realizzazione del foro pilota effettuato mediante perforazione del terreno

coadiuvata da fanghi che, passando attraverso le aste di perforazione, fuoriescono ad alta pressione dalla testa di perforazione;

il controllo della testa di perforazione, a onde radio per profondità fino ai 10-15 metri (sistema walk-over), è assicurato da un

trasmettitore alloggiato in apposito utensile portasonda posizionato in prossimità della testa di perforazione. Si deve prevedere

lo smaltimento dei fanghi residui dalle operazioni di trivellazione.

In fase di esecuzione è necessaria la segnalazione da parte della DL e del committente di tutti i sottoservizi presenti nel

sottosuolo lungo le tratte interessate dalle lavorazioni, da effettuare anche tramite indagine georadar del sottosuolo. Sarà cura

dell'esecutore la formazione delle opere civili e di scavo per la predisposizione al collegamento alla linea principale; gli scavi per

le fosse di raccolta fanghi necessari per la buona riuscita dell'opera; la fornitura e saldatura delle tubazioni e preparazione della

stessa in posizione di tiro; chiusura degli scavi effettuati per l'apertura delle buche di inizio e fine perforazione; eventuale

risistemazione del manto stradale ed eventuale installazione di pozzetti ed opere di raccordo. Per perforazioni, in condizioni

standard, in terreni sciolti quali sabbie, limi, argille o similari, anche debolmente compatte.

Preliminarmente alle perforazioni sono necessari:

scavo della fossa di spinta alla profondità di progetto normalmente aumentata di 1,20 metri rispetto alla profondità dell'asse

della tubazione da posare compreso eventuali opere di sostegno dello scavo per la sua messa in sicurezza ed eventuale

gestione delle acque di falda presenti, esecuzione della fossa per la messa a giorno della testa della tubazione lato arrivo,

infilaggio di eventuali condotte all'interno della tubazione camicia posata, ripristino di tutte le aree di cantiere ad ultimazione dei

lavori, allontanamento e smaltimento dall'area cantiere dei terreni provenienti dallo scavo e non riutilizzabili in sito.

9 REINTERRIPer la formazione di rilevati e di qualsiasi opera di reinterro e di riempimento dei vuoti tra le pareti degli scavi e delle murature,

fino alle quote prescritte dalla Direzione Lavori, si dovranno sempre impiegare materie sciolte o ghiaiose, restando vietato in

modo assoluto l'impiego di quelle argillose ed in genere di tutte quelle che, con l'assorbimento di acqua possono causare delle

spinte.

Nell'esecuzione dei suddetti rilevati, reinterri e riempimenti, si dovrà procedere distribuendo le materie, bene sminuzzate, per

strati orizzontali di uguale altezza, affinché le murature siano sottoposte ad un carico uniformemente distribuito per evitare

pressioni e spinte pregiudizievoli alla stabilità delle stesse.

E' vietato in ogni modo addossare terrapieni a murature di fresca costruzione.

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ART. 10- MODALITÀ DI MISURA E DI VALUTAZIONE

Demolizioni. I prezzi delle demolizioni e dei lievi saranno riferiti alle varie unità di misura indicate nell'Elenco Prezzi e stabiliti in

base al peculiare tipo di lavoro. Qualora non sia altrimenti specificato, i materiali riutilizzabili restano di proprietà

dell’Amministrazione Comunale. I materiali di scarto saranno trasportati a discarica e la valutazione verrà effettuata applicando

i coefficienti previsti nell’elenco prezzi.

Scavi in genere. Nel prezzo degli scavi si intendono sempre compensati tutti gli oneri che l'Appaltatore può incontrare per:

1. il taglio delle piante, estirpazione dei ceppi, radici, vegetazioni, ecc.

2. paleggi ed innalzamenti, carico, trasporto a qualsiasi distanza ed il reperimento dei luoghi in cui avverrà lo scarico;

3. la sistemazione e la protezione delle scarpate, per lo spianamento del fondo, ed il successivo reinterro contro le

murature perimetrali;

4. puntellazioni, armature, sbadacchiature di qualsiasi importanza;

5. impalcature, ponti ed opere provvisorie occorrenti per il trasporto delle materie, per passaggi ed attraversamenti di

scavi;

6. perdite parziali o totali di legnami, ferri ed utensili vari nonché sfridi e deterioramento degli stessi;

7. ogni ulteriore spesa di mano d'opera, materiali, noleggi, mezzi necessari per l'esecuzione completa degli scavi.

Si conviene inoltre che la misurazione degli scavi verrà effettuata sempre con riferimento ad un piano quotato. Scavi di

sbancamento e stradossamenti. Il volume verrà determinato col metodo delle sezioni ragguagliate che dovranno essere rilevate

in contraddittorio all'atto dei lavori. Scavi di fondazione. Il volume sarà quello risultante dal prodotto della base della fondazione

per la sua profondità sotto il piano degli scavi di sbancamento o del terreno naturale. Il volume non terrà conto delle scarpate

ma solo di quello compreso fra i parametri esterni dei muri di fondazione. Scavi subacquei. I sovrapprezzi in aggiunta ai prezzi

degli scavi saranno pagati a m3 e per fasce successive, a partire dal piano di livello a quota - 20 cm per gli scavi generali ed a

quota - 30 cm per gli scavi di fondazione sotto il livello costante delle acque negli scavi.

Nel caso in cui la Direzione Lavori volesse eseguire il prosciugamento degli scavi, pagando a parte questo lavoro, lo scavo

entro i cavi prosciugati verrà valutato come quelli generali di fondazione eseguiti all'asciutto. Rilevati. I rilevati verranno

computati geometricamente per mezzo di profili e sezioni e non tenendo conto del costipamento delle terre, restando però

l'Appaltatore responsabile del calo fino al collaudo.

11 INERTI

ART. 12- INERTI DI CAVA

In relazione alla provenienza si distinguono in:

a. sabbia ghiaietta e ghiaia vivi (ai letti di fiume)

b. sabbia ghiaietta e ghiaia naturali (da cave subacquee od all'asciutto).

Gli aggregati utilizzabili, ai fini del confezionamento del calcestruzzo, debbono possedere marcatura CE secondo D.P.R. 246/93

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e successivi decreti attuativi. Gli aggregati debbono essere conformi ai requisiti della normativa UNI EN 12620 e UNI 8520-2

con i relativi riferimenti alla destinazione d’uso del

calcestruzzo. La massa volumica media del granulo in condizioni s.s.a. (saturo a superficie asciutta) deve essere pari o

superiore a 2600 kg/m3.

Gli aggregati dovranno rispettare i requisiti minimi imposti dalla norma UNI 8520 parte 2 relativamente al contenuto di sostanze

nocive. In particolare:

- il contenuto di solfati solubili in acido (espressi come SO3 da determinarsi con la procedura prevista dalla UNI-EN 1744-1

punto 12) dovrà risultare inferiore allo 0.2% sulla massa dell’aggregato grosso ed inferiore allo 0.8% per aggregati fini;

- il contenuto totale di zolfo (da determinarsi con UNI-EN 1744-1 punto 11) dovrà risultare inferiore allo 0.1%;

- Assenza di minerali nocivi o potenzialmente reattivi agli alcali (UNI-EN 932-3 e UNI 8520/2) o in alternativa aggregati con

espansioni su prismi di malta, valutate con la prova accelerata e/o con la prova a lungo termine in accordo alla metodologia

prevista dalla UNI 8520-22, inferiori ai valori massimi riportati nel prospetto 6 della UNI 8520 parte 2.

Nel caso di impiego degli aggregati in climi rigidi soggetti a cicli di gelo-disgelo essi dovranno essere non gelivi aventi

assorbimento d’acqua inferiore all’1% o appartenenti alle classi F2 – F1 o MS25 – MS18 in accordo alla UNI-EN 12620

secondo il grado di aggressione.

ART. 13- ACQUA D’IMPASTO

Per la produzione del calcestruzzo dovranno essere impiegate le acque potabili e quelle di riciclo conformi alla UNI EN

108:2003.

14 IMPASTI E CALCESTRUZZIGli impasti dovranno essere secondo le caratteristiche richieste.

Il calcestruzzo dovrà essere a prestazione garantita in accordo con la UNI EN 206-1, secondo il D.M. 14/09/2005. Ogni

calcestruzzo dovrà soddisfare i requisiti di durabilità in accordo con quanto richiesto dalle norme UNI 11104 e UNI EN 206 -1 e

dalle Linee Guida sul Calcestruzzo Strutturale in base alla classe (alle classi) di esposizione ambientale della struttura cui è

destinato. Si dovranno definire:

• rapporto (a/c)max;

• classe di resistenza caratteristica a compressione minima;

• aria inglobata o aggiunta (solo per le classi di esposizione XF2, XF3, XF4);

• tipo di cemento (se necessario);

• contenuto minimo di cemento;

• classe di contenuto di cloruri calcestruzzo

Per il confezionamento del calcestruzzo dovranno essere impiegati aggregati appartenenti a non meno di due classi

granulometriche diverse. La percentuale di impiego di ogni singola classe granulometrica verrà stabilita dal produttore con

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l’obiettivo di conseguire i requisiti di lavorabilità e di resistenza alla segregazione richiesti. La dimensione massima

dell’aggregato dovrà essere non maggiore di ¼ della sezione minima dell’elemento da realizzare, dell’interferro ridotto di 5 mm,

dello spessore del copriferro aumentato del 30%. Il copriferro minimo dovrà essere valutato in conformità alla classe di

esposizione adottata, come da tabella riportata nell’Eurocodice 2 (UNI EN 1992-1-1-novembre 2005).

L’essudamento di acqua dovrà risultare non superiore allo 0,1% in conformità alla norma UNI 7122.

Non potranno essere utilizzati calcestruzzi con classe di consistenza inferiore ad S4/F4.

Il calcestruzzo, al termine della messa in opera e successiva compattazione, deve essere stagionato e protetto dalla rapida

evaporazione dell’acqua di impasto e dall’essiccamento degli strati superficiali per almeno 7 giorni.

In accordo con le indicazioni riportate nel D.M. 14/09/2005, il calcestruzzo a prestazione garantita secondo UNI-EN 206-1

dovrà essere prodotto con un Processo Industrializzato in impianti dotati di un sistema di controllo del processo di produzione

certificato da un organismo terzo indipendente. Il sistema di controllo del processo produttivo deve essere presente anche in

quegli impianti che già dispongono di un sistema di gestione della qualità in accordo alle norme ISO 9000. Nel caso in cui il

calcestruzzo venisse prodotto in assenza di un processo industrializzato o direttamente in cantiere (autoproduzione da parte

dell’impresa esecutrice delle opere) il produttore di conglomerato deve fornire specifica documentazione relativa alla

composizione delle miscele prodotte e procedere ad una valutazione preliminare delle caratteristiche reologiche e meccaniche

(ed in particolare della lavorabilità e della resistenza caratteristica a compressione) che dovranno essere certificate da un

Laboratorio di cui all’art. 59 del D.M. 380/2001.

ART. 15- MODALITÀ DI MISURA E DI VALUTAZIONE:

Gli impasti ed i calcestruzzi, verranno valutati a metro cubo (m3).

16 LEGANTI

ART. 17- CALCI AEREE – CALCI IDRAULICHE

Le calci aerre e le calci idrauliche devono

ART. 18- CEMENTI

Potranno essere impiegati unicamente cementi provvisti di attestato di conformità CE che soddisfino i requisiti previsti dalla

norma UNI EN 197-1:2006.

Qualora vi sia l'esigenza di eseguire getti massivi, al fine di limitare l'innalzamento della temperatura all'interno del getto in

conseguenza della reazione di idratazione del cemento, sarà opportuno utilizzare

cementi comuni a basso calore di idratazione contraddistinti dalla sigla LH contemplati dalla norma UNI EN 197-1:2006.

Se è prevista una classe di esposizione XA, secondo le indicazioni della norma UNI EN 206 e UNI 11104 , conseguente ad

un'aggressione di tipo solfatico o di dilavamento della calce , sarà necessario utilizzare cementi resistenti ai solfati o alle acque

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dilavanti in accordo con la UNI 9156 o la UNI 9606. Per getti di calcestruzzo in sbarramenti di ritenuta di grandi dimensioni si

dovranno utilizzare cementi di cui all'art.1 lett.C della legge 595 del 26 maggio 1965 o , al momento del recepimento

nell'ordinamento italiano, cementi a bassissimo calore di idratazione VHL conformi alla norma UNI EN 14216.

I cementi classificati secondo la Norma UNI EN 197-1:2006 nelle seguenti classi di resistenza:

CLASSE DIRESISTENZA

RESISTENZA ALLA COMPRESSIONEMPa TEMPO

DI INIZIOPRESA

min

STABILITA’(ESPANSION

E) mmResistenza inizialeResistenza

normalizzata2 giorni 7 giorni 28 giorni

32,5 N − ≥ 16,00≥ 32,5 ≤ 52,5 ≥ 75

≤ 10

32,5 R ≥ 10,00 −

42,5 N ≥ 10,00 −≥ 42,5 ≤ 62,5 ≥ 60

42,5 R ≥ 20,00 −

52,5 N ≥ 20,00 −≥ 52,5 − ≥ 45

52,5 R ≥ 30,00 −

Il Direttore dei Lavori è tenuto a verificare periodicamente quanto sopra indicato, in particolare la corrispondenza del cemento

consegnato, come rilevabile dall'Attestato di Conformità CE rilasciato dal produttore di cemento e completato con i riferimenti ai

DDT dei lotti consegnati dallo stesso intermediario, con quello previsto nel Capitolato Speciale di Appalto e nella

documentazione o elaborati tecnici specifici.

E’ vietato l’impiego di cemento alluminoso secondo il DM 14.09.2005 par.11.1.9.1

ART. 19- AGGIUNTE

Per le aggiunte di tipo I si farà riferimento alla norma UNI EN 12620.

Per le aggiunte di tipo II si farà riferimento alla UNI 11104 punto 4.2 e alla UNI EN 206-1 punto 5.1.6 e punto 5.2.5.

La conformità delle aggiunte alle relative norme dovrà essere dimostrata in fase di verifica preliminare delle miscele

(controllo di conformità) e, in seguito, ogni qualvolta la D.L. ne faccia richiesta.

20 TETTI E COPERTURELe coperture a tetto potranno essere costituite da grossa armatura in legno, in ferro in cemento armato, il tutto con le

dimensioni che saranno prescritte dai tipi di progetto e dalla Direzione Lavori.

Le coperture potranno essere pure realizzate con capriate o solai piani inclinati a falde uniche portanti od in tavelloni e muretti

di tramezzi.

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ART. 21- COPERTURE IN LASTRE

Le lastre per le coperture possono essere in cemento, in lamiera di ferro zincato, in lamiera di zinco ed in materiale plastico

traslucido, del tipo sia piano e sia ondulato. In ogni caso le lastre verranno poste in opera su correntini in legno od in ferro

opportunamente forati, fissati con speciali accessori in ferro zincato. La loro sovrapposizione dovrà essere del tipo di lastra e

della pendenza, da 5 cm a 8 cm.

ART. 22- CARATTERISTICHE TECNICHE PRESTAZIONALI SPECIFICHE

Sistema di copertura metallica deve essere completamente impermeabile in qualsiasi condizione

atmosferica, ivi compresa la condizione di completo allagamento del manto stesso, senza l'utilizzo di

guarnizioni o sigillanti. La giunzione delle lastre, che dovranno avere lunghezza uguale a quella della falda,

consente la realizzazione di specifici giunti drenanti in grado di garantire la tenuta all’acqua del sistema.

Il fissaggio delle lastre di copertura avviene tramite apposite staffe in materiale plastico e viti auto-perforanti

in acciaio zincato, che consentiranno l'ancoraggio del manto alla struttura portante sottostante senza alcuna

perforazione delle lastre di copertura. Il fissaggio delle lastre metalliche sulle staffe di ancoraggio avviene

con semplice incastro, senza dover utilizzare elementi aggiuntivi (cappellotti) e senza lavorazioni

supplementari.

L’utilizzo di tale sistema di fissaggio permette altresì il libero movimento delle lastre per effetto delle

dilatazioni e contrazioni termiche.

Il sistema permetterà l’aggancio a scatto senza fori, successivamente alla realizzazione della copertura

stessa, di pannelli fotovoltaici.

Caratteristiche delle lastre:

- altezza nervatura 46 mm

- larghezza lastra 550 mm

- materiale alluminio lega 5754

stato fisico H 18/28

- caratteristiche meccaniche:

* carico snervamento ≥ 223 N/mm²

* carico rottura ≥ 262 N/mm²

- spessore nominale 0.7 mm

- finitura superficie alluminio preverniciato sul lato esterno colori basic (Testa di Moro – Bianco-Grigio RAL

9002 – Verde Pallido RAL 6021)

- pedonabilità eccellente con interasse

appoggi 1.20 m

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ART. 23- MODALITÀ DI MISURA E DI VALUTAZIONE

Le coperture dovranno essere misurate in falda sull'effettiva superficie estesa fino all'estremo delle tegole. Si faranno deduzioni

per i vani superiori al metro quadro e si aggiungeranno le superfici del tetto degli abbaini. Per le grosse travi in legno del tetto si

misureranno nella effettiva loro dimensione in opera, non considerando le eventuali perdite per intestature e per lavorazioni.

24 IMPERMEABILIZZAZIONI, ISOLANTI E COIBENTILe impermeabilizzazioni, di qualsiasi genere, dovranno essere eseguite con la maggiore accuratezza possibile, specie in

vicinanza di fori, passaggi di canne, ecc.; le eventuali perdite che si manifestassero in esse, anche a distanza di tempo o sino a

collaudo, dovranno essere riparate ed eliminate dall'Appaltatore, a sua cura e spese, compresa ogni opera di ripristino.

ART. 25- IMPERMEABILIZZAZIONI

I materiali impermeabilizzanti dovranno essere della migliore qualità di provata resistenza agli agenti atmosferici. Per

quanto concerne le guaine, potranno essere anche del tipo armato con tessuto di vetro o di juta, oppure avere supporto in

poliestere. Prima della fornitura l'Appaltatore dovrà presentare delle campionature da sottoporre alla preventiva approvazione

della D.L., delle quali oltre ad essere precisate le singole caratteristiche, dovrà essere indicato anche il peso per metro

quadrato.

Gli additivi per la produzione del calcestruzzo devono possedere la marcatura CE ed essere conformi, in relazione alla

particolare categoria di prodotto cui essi appartengono, ai requisiti imposti dai rispettivi prospetti della norma UNI EN 934

(parti 2, 3, 4, 5). Per gli altri additivi che non rientrano nelle classificazioni della norma si dovrà verificarne l’idoneità all’impiego

in funzione dell’applicazione e delle proprietà richieste per il calcestruzzo. E’ onere del produttore di calcestruzzo verificare

preliminarmente i dosaggi ottimali di additivo per conseguire le prestazioni reologiche e meccaniche richieste oltre che per

valutare eventuali effetti indesiderati.

Modalità di misura e di valutazione: I materiali impermeabilizzanti, verranno valutati a metro quadro (m2)

oppure a peso, come da quanto indicato specificatamente nell'Elenco Prezzi.

ART. 26- ASFALTATURE

La pasta di asfalto per impermeabilizzazioni di terrazze, coperture, fondazioni, ecc. composta da asfalto naturale, bitume

naturale raffinato e sabbia vagliata lavata, sarà distesa a strati ed a strisce parallele, dello spessore prescritto, con l'ausilio delle

opportune guide di ferro, compressa e spianata con spatola e sopra di essa, mentre è ancora ben calda, si spargerà della

sabbia silicea di granulometria fina ed uniforme la quale verrà battuta per ben incorporarla nello strato asfaltico.

ART. 27- MANTO DI FOGLI ISOLANTI

Le impermeabilizzazioni di coperture e terrazze mediante manti isolanti saranno costituite da fogli di un composto bituminoso

stabile ad alto punto di fusione ( non inferiore a 70°C) opportunamente armato e reso tenace, elastico e flessibile.

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ART. 28- PAVIMENTO DI ASFALTO

Il sottofondo dei pavimenti di asfalto sarà formato con conglomerato cementizio dosato a 2,50 kg ed avrà lo spessore non

inferiore a 5 cm su di esso sarà colato uno strato dell'altezza di 4 cm di pasta di asfalto, risultante dalla fusione dell'asfalto

naturale in pani e bitume asfaltico o pece, mescolate a ghiaietta o graniglia nelle proporzioni di 50 parti di asfalto, 4 di pece e

46 di ghiaietta passata tra vagli di 5 e 10 mm.

La ghiaietta sarà ben lavata, assolutamente pura ed asciutta. Nella fusione i componenti saranno ben mescolati perché l'asfalto

non carbonizzi e l'impasto diventi omogeneo.

L'asfalto sarà disteso a strati di 2 cm di spessore ognuno a giunti alternati.

Sopra l'asfalto appena disteso mentre è ben caldo, si spargerà della sabbia silicea di granulometria uniforme la quale verrà

battuta e ben incorporata nello strato asfaltico.

ART. 29- COIBENTAZIONI IN GENERE

Le coibentazioni dovranno essere fatte dall'Appaltatore con i materiali aventi i requisiti previsti o richiesti dalla Direzione Lavori;

lo spessore, la densità e la qualità di detti materiali dovrà essere quella ottimale a garantire la buona riuscita dei lavori.

La posa dovrà essere fatta a regola d'arte sotto la vigile attenzione della Direzione Lavori affinché vengano evitati successivi

distacchi od erronee esecuzioni che pregiudicherebbero le caratteristiche coibenti dell'opera oggetto dei predetti lavori.

ART. 30- CARATTERISTICHE TECNICHE PRESTAZIONALI SPECIFICHE

Per le lastre di partizioni verticali e orizzontali come da nodi allegati al progetto.

Isolamento con schiumatura in continuo di: Resine poliuretaniche (PUR) o (PIR a richiesta non standard).

Densità al cuore PUR: 39 ±2 Kg/m³

Valore dichiarato di trasmittanza termica per un pannello dopo 25 anni dalla sua messa in opera, (Appendice

C – EN 13165) - Valore di conducibilità termica iniziale: λ = 0,020

Trattamenti protettivi per supporto esterno: fornibili a richiesta preverniciatura poliestere per esterni,

preverniciatura atossica per contatto con alimenti, poliestere siliconico, PVDF, termoplastica classe A;

applicazione di film plastico in PVC o altri film.

ART. 31- MODALITÀ DI MISURA E DI VALUTAZIONE

Impermeabilizzanti. Nei prezzi delle opere di impermeabilizzazione sono compresi i vari trattamenti di preliminare, ad eccezione

di quelli espressamente richiesti dalla Direzione Lavori e valutati a parte, le opere provvisionali e di presidio, esclusi i ponti di

servizio e tutti gli oneri per dare il lavoro completo e finito a perfetta regola d'arte. Asfaltature. Nei prezzi delle asfaltature sono

comprese tutte le categorie di lavori per dare l'opera compiuta, saranno compensati altresì gli oneri di trasporto dei materiali al

piano di posa e la fusione per quelli bituminosi. Manto di fogli isolanti. Dovranno essere valutati in base allo spessore richiesto,

e nel caso fossero armati internamente con lamierina metallica, in base al tipo di armatura. Saranno altresì compensati nei

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prezzi tutti gli oneri atti a dare il lavoro perfettamente eseguito. Pavimento di asfalto. Sarà valutato quale opera completa,

intendendo compensati nel prezzo tutti i vari tipi di lavori componenti l'opera principale. Coibentazioni in genere. Saranno

valutate in base al tipo di materiale, alla densità e dal potere coibente, nei prezzi sono compresi gli oneri per l'esecuzione di

eventuali telaietti di sostegno di materiali e la loro sigillatura tra i fogli od i pannelli, sono compensati altresì tutti i lavori per dare

l'opera completa.

32 VESPAI, SOTTOFONDI E MASSELLI

ART. 33- SOTTOFONDI E MASSELLI

Il piano destinato alla posa di un qualsiasi tipo di pavimento dovrà essere opportunamente spianata mediante un sottofondo, in

modo che la superficie di posa risulti regolarmente parallela a quella del pavimento da sovrapporre. Il sottofondo potrà essere

costituito, secondo quanto verrà ordinato dalla Direzione Lavori, da un massello di calcestruzzo cementizzato, di spessore non

minore a 4 cm, che dovrà essere gettato in opera a tempo debito, per essere lasciato stagionare.

La Direzione Lavori ha inoltre la facoltà, nei casi in cui se ne renda necessaria, di richiedere tipi di sottofondi alleggeriti, che

dovranno essere eseguiti con le tecniche di uso comune ed a perfetta regola d'arte. Quando i pavimenti dovessero appoggiare

sopra materiali compressibili, il massello dovrà essere costituito da uno strato di conglomerato di congruo spessore ed armato

con rete metallica, da gettare sopra un piano ben costipato e fortemente battuto, in modo da evitare qualsiasi successivo

assestamento.

ART. 34- MODALITÀ DI MISURA E DI VALUTAZIONE

Vespai in ghiaia vagliata verranno valutati a metro cubo, precisando che il materiale ghiaioso dovrà essere ben costipato. Nel

prezzo s'intendono compresi tutti gli oneri per dare il lavoro completo e finito. I sottofondi saranno valutati per spessore al

metro quadrato (cm/m2) ed in base ai materiali che vengono utilizzati per la loro formazione, saranno altresì intesi, compensati

nei prezzi, gli oneri di trasporto dei materiali ai piani di lavoro, lo stendimento e la livellazione e tutti i lavori per dare l'opera

perfettamente eseguita.

35 OPERE IN PIETRA NATURALE ED ARTIFICIALE

ART. 36- OPERE IN PIETRA NATURALE

Le opere in pietra naturale dovranno corrispondere perfettamente ai disegni forniti dalla Direzione Lavori ed essere lavorate in

conformità alle prescrizioni delle presenti norme tecniche, nonché a quelle che saranno impartite dalla Direzione Lavori all'atto

dell'esecuzione.

L'Appaltatore prima di iniziare la fornitura dovrà presentare a sua cura e spese i campioni dei vari tipi di marmi e piastre e delle

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loro lavorazioni per la necessaria approvazione da parte della Direzione Lavori. I campioni verranno conservati negli Uffici della

Direzione, fino al collaudo dei lavori, per relativi confronti e riferimenti, ad opera ultimata od a fornitura eseguita.

Nella lavorazione dei pezzi dovranno essere rispettate rigorosamente le dimensioni e le indicazioni segnate nei disegni e nei

casellari, riportandole chiaramente su ciascun pezzo.

Tutti i pezzi saranno muniti delle occorrenti incassature, provvedendosi pure, all'atto della posa in opera, gli eventuali

adattamenti che si rendessero necessari per la connessione dei pezzi, alle successive sigillature dei giunti, ritocchi, stuccature

e riparazioni da eseguirsi a perfetta regola d'arte.

Per tutte le opere è fatto obbligo all'Appaltatore di rilevare e controllare, a propria cura e spese la corrispondenza delle stesse a

quanto ordinato dal Direttore Lavori con le strutture rustiche esistenti, segnalando tempestivamente a quest'ultimo ogni

divergenza od ostacolo restando esso l'Appaltatore in caso contrario unico responsabile della perfetta rispondenza dei pezzi

all'atto della posa in opera. Esso avrà pure l'obbligo di apportare alle stesse, in corso di lavoro, tutte quelle modifiche che

potessero essere richieste dalla Direzione Lavori. L'Appaltatore è obbligato a provvedere, a sua cura e spese alla sostituzione

dei pezzi che risultassero difettosi, anche se i difetti si verificassero dopo la posa e sino al collaudo. Per i pavimenti in pietra

naturale si prescrive che dovranno essere posti in opera con il piano greggio o lavorato a sega e successivamente levigato e

lucidato in opera.

ART. 37- OPERE IN PIETRA ARTIFICIALE

La pietra artificiale da gettare sul posto, come paramento di ossature grezze, sarà formata da rinzaffo ed arricciatura in malta

cementizia, e successivo strato di malta di cemento, con colori e graniglia della stessa pietra naturale da imitare.

Quando tale strato debba essere sagomato per la formazione di cornici, oltre che soddisfare a tutti i requisiti sopra indicati,

dovrà essere confezionato ed armato nel modo più idoneo per raggiungere la perfetta sua adesione alle murature sottostanti,

che saranno state in precedenza debitamente preparate, rese nette e lavate abbondantemente, dopo profonde incisioni dei

giunti con apposito ferro.

Le facce a vista saranno poi ottenute in modo perfettamente identico a quello della pietra preparato fuori opera, nel senso che

saranno ugualmente ricavate dallo strato esterno, la graniglia, mediante i soli utensili di scalpellino o marmista, vietandovi in

modo assoluto ogni opera di stuccatura, riporti, ecc.

ART. 38- CARATTERISTICHE DELLE PIETRE

Tutte le pietre naturali dovranno rispondere ai requisiti di cui al R.D.16.11.1939 n.2232. In linea generale le pietre ed i marmi da

impiegarsi nelle costruzioni dovranno essere omogenee, a grana compatta, esenti da screpolature, venature, inclusioni di

sostanze estranee, nodi, scaglie o tasselli, spaccature, cavità, ecc.

Saranno escluse senz'altro da qualsiasi impiego le pietre marmose, gessose o solubili, gelive e non aventi le caratteristiche di

resistenza statica richiesta.

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ART. 39- CONCI

Pietre in blocchi squadrati a forma parallelepipeda con superfici più o meno lavorate;

Le pietre ed i marmi, esposti nel titolo forniture, s'intendono lavorate a casellario o misura, altre lavorazioni dovranno essere

specificatamente espresse nell'Elenco Prezzi.

40 PAVIMENTI E RIVESTIMENTII materiali per pavimentazioni dovranno corrispondere norme di accettazione di cui al R.D.16.11.1939 n.2234.

ART. 41- PIETRINE E MATTONELLE DI TERRACOTTA GREIFICATE

I pietrini e le mattonelle dovranno essere di prima scelta, greificate per tutto lo spessore, inattaccabili dagli agenti chimici, di

forma esattamente regolare, a spigoli vivi e a superficie piana.

Sottoposte ad esperimento di assorbimento, mediante gocce d'inchiostro, queste non dovranno essere assorbite in minima

misura.

ART. 42- MATERIALI CERAMICI

I prodotti ceramici più comunemente impiegati per rivestimenti di pareti debbono presentare struttura omogenea, superficie

perfettamente liscia, non scheggiata e di colore uniforme, con lo smalto privo assolutamente di peli, cavillature, bolle,

soffiature o simili difetti. Le piastrelle dei rivestimenti murali a tinta unita o pennellato, devono essere fabbricate con smalti non

trasparenti e debbono essere garantite contro il cavillo.

ART. 43- MODALITÀ DI MISURA E DI VALUTAZIONE

I materiali per pavimenti e rivestimenti verranno valutati principalmente a metro quadrato (m2), con

l'esclusione delle graniglie le quali verranno valutate a peso.

ART. 44- MODALITÀ DI MISURA E DI VALUTAZIONE

Opere in pietra naturale. Le opere in pietra naturale si valuteranno in genere per l'unità cubica riferendosi al minimo

parallelepipedo circoscritto a ciascun pezzo (intendendo compreso nel prezzo il ferro occorrente per l'armatura delle pietre

artificiali).

La misura delle opere in beola, lastre di marmo od altro da valutarsi a superficie, ove non sia detto diversamente nell'elenco

prezzi, si riferirà al minimo rettangolo circoscritto a ciascun pezzo. Nei prezzi esposti per la fornitura e posa in opera di pietre

naturali, si intende compresa qualunque somministrazione e lavoro dello scarico fino alla completa posa in opera ed alla

protezione con corsettature, sacchi od altro. I prezzi dell'elenco sono comprensivi dell'onere della imbottitura dei vani dietro i

pezzi, fra i pezzi stessi o comunque tra i pezzi e le opere murarie da rivestire, in modo da ottenere un buon collegamento, e

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dove richiesto un incastro perfetto. Opere in pietra artificiale. Per la valutazione delle opere in pietra artificiale vale quanto

esposto per le pietre naturali.

45 PAVIMENTAZIONINell'esecuzione dei pavimenti si dovrà curare la disposizione a perfetto piano, completamente liscio e regolare, con giunti ben

chiusi sigillati; ultimata la posa, i pavimenti saranno puliti in modo che non resti la minima traccia di sbavature, macchie ed

altro.

L'Appaltatore dovrà provvedere, a sua cura e spese alla difesa di tutti i pavimenti, come d'uso, mediante strato di segatura,

piani di tavole od altre protezioni.

Resta comunque contrattualmente stabilito che per un congruo periodo dopo l'ultimazione di ciascun pavimento, l'Appaltatore

avrà l'obbligo di impedire a mezzo di chiusura provvisoria l'accesso a qualunque persona nei locali; e ciò anche per i pavimenti

costruiti da altre Ditte.

Qualora i pavimenti risultassero in tutto od in parte danneggiati per il passaggio abusivo di persone o per altre cause,

l'Appaltatore dovrà a sua cura e spese ricostruire le parti danneggiate.

L'Appaltatore ha l'obbligo di presentare alla Direzione Lavori i campioni dei pavimenti che saranno prescritti. Tuttavia la

Direzione Lavori ha piena facoltà, a suo insindacabile giudizio, di provvedere al materiale di pavimentazione. L'Appaltatore, se

richiesto, ha l'obbligo di provvedere alla posa in opera al prezzo indicato nell'elenco, ad eseguire il sottofondo come da

disposizioni che saranno impartite dalla Direzione Lavori stessa.

ART. 46- PAVIMENTO DI PIASTRELLE GREIFICATE

Quando il sottofondo, appositamente eseguito, avrà preso consistenza, si poseranno su di esso le piastrelle con boiacca di

puro cemento e premute in modo che la stessa riempia e sbocchi dalle connessure che verranno stuccate di buono con puro

cemento distesovi sopra, quindi la superficie sar. Dovranno essere d'impasto omogeneo, compatto anche in frattura, ben

vetrificato, senza incrinature, difetto od asperità e, percossi al martello devono dare un suono metallico. Essi devono essere

coperti totalmente o parzialmente da una vetrina esclusivamente o prevalentemente a base di silicati, cioè da una copertura

vetrificata, ottenuta ad alta temperatura mediante reazioni tra sostanze di apporto ed argille costituenti il grès.

ART. 47- MODALITÀ DI MISURA E DI VALUTAZIONE:

Pavimenti. Le misure dei pavimenti verranno fatte fra le parti ultimate a civile, senza tener conto delle rientranze sotto gli

intonaci. Si valuteranno solo deduzioni superiori a 0,50 m2. Nei prezzi dei pavimenti in pietra naturale, quando non sia

diversamente ed esplicitamente espresso nell'Elenco Prezzi, si intendono compresi gli oneri derivanti dalla prescrizione che i

pavimenti debbono essere posti in opera con il piano grezzo e successivamente anche a distanza di tempo, levigati o lucidati a

piombo. Nei prezzi dei pavimenti in asfalto od in gettata si intende compresa la formazione del collo e l'arrotondamento degli

spigoli. Nei prezzi dei pavimenti in legno su armatura si intende compresa l'assicurazione dell'armatura colle opportune zanche

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e con l'imbottitura di malta di cemento.Nei prezzi si intende pure compresa la ripulitura dei pavimenti e, per quelli in legno,

lamatura ed una mano di vernice protettiva, oppure di cera, a richiesta.

48 SOFFITTI, PANNELLI, ISOLANTI E COIBENTI

ART. 49- SOFFITTI

Debbono essere perfettamente piani e di buon aspetto estetico, debbono inoltre avere ottime caratteristiche di isolamento

termico e fonico. Devono inoltre essere facili da montare, possono essere di materiale gessoso, in legno-magnesite o di

qualunque altro materiale purché garantiscano la rispondenza alle caratteristiche richieste.

ART. 50- PANNELLI, MATERIALI ISOLANTI E COIBENTI

Dovranno essere, nei vari tipi e materiali, di buona qualità, (in particolare per quanto riguarda il polistirene dovrà essere del tipo

vergine e non rigenerato). Prima della fornitura, l'Appaltatore dovrà presentare alcune campionature, con specificata la densità,

gli spessori, le dimensioni, il peso ed il coefficiente di conducibilità termica, alla preventiva approvazione della D.L.

ART. 51- MODALITÀ DI MISURA E DI VALUTAZIONE

I soffitti verranno valutati a metro quadrato (m2), i materiali isolanti coibenti verranno valutati a metro cubo (m3).

52 RIVESTIMENTII rivestimenti di qualsiasi genere (piastrelle o tesserine di grès, porcellanato, vetrose, ecc., perline in legno o moquette)

dovranno eseguirsi tenendo presente le seguenti prescrizioni e norme:

1. il materiale da impiegarsi dovrà risultare uguale a quello dei campioni visionati e scelti dal Direttore dei Lavori.

2. La posa in opera dovrà essere eseguita in modo che a lavoro ultimato il rivestimento risulti perfettamente aderente al

sottostante intonaco di sottofondo.

3. I materiali di ceramica e grès devono essere immersi in acqua fino a saturazione e l'intonaco di sottofondo dovrà

essere abbondantemente bagnato.

4. I materiali di cui al punto 3 dovranno risultare perfettamente combacianti fra loro e coi giunti perfettamente allineati.

Salvo prescrizioni contrarie della Direzione Lavori, tutti i rivestimenti si intendono dati completi di guscie di raccordo ai

pavimenti ed agli spigoli.

ART. 53- MODALITÀ DI MISURA E DI VALUTAZIONE:

I rivestimenti di piastrelle, di perline in legno e di moquette e simili si misureranno sulla superficie della loro proiezione piana e

per le sole porzioni su cui risultino applicati senza tener conto dei risalti per sagome od altro.

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54 OPERE DA FABBROPer realizzare le opere e parte di esse, l'Appaltatore dovrà senza compenso esibire i disegni particolareggiati ed i relativi

campioni da sottoporre alla approvazione della Direzione Lavori.

La lavorazione dovrà essere accurata ed eseguita a perfetta regola d'arte specie per quanto concerne le saldature, i giunti, le

forgiature, ecc., per ottenere una perfetta chiusura dei serramenti.

Saranno rifiutate tutte quelle opere, o parte di esse, che presentassero il più leggero indizio di imperfezione. Ogni opera in ferro

dovrà essere fornita previ procedimenti di verniciatura a due mani di antiruggine a seconda delle caratteristiche dell'opera

stessa.

Tanto i serramenti quanto i cancelli, le inferriate apribili ecc., saranno muniti di tutte le guarnizioni chiudenti e congegni

necessari per il loro funzionamento come cariglioni, crichetti a molla, catenelle e leve, catenacciuoli di ferro ecc. nonché

serrature a chiave ed a cricca, ove occorrano, e di tutti gli accessori, con zanche, mazzette o simili occorrenti per la posa.

A posa ultimata si dovrà provvedere alla revisione e piccole riparazioni che dovessero rendersi necessarie, nonché alla

registrazione dei serramenti e dei piccoli organi di manovra e di chiusura dei medesimi al fine di garantire il perfetto

funzionamento.

Per i serramenti il materiale impiegato dovrà essere il ferro e le leghe leggere appositamente profilate, per quanto riguarda la

protezione dalla corrosione e da eventuali coppie elettrolitiche, il ferro e le lamiere di ferro saranno protette mediante zincatura.

La zincatura sarà preceduta da disgrassatura, detersione ed eventuale disidratazione. Il ferro zincato dovrà essere sottoposto al

trattamento, mediante fosfatazione, verniciatura di fondo e verniciatura finale con smalto sintetico. I profilati dovranno altresì

avere caratteristiche meccaniche non inferiori a quelle previste nelle norme UNI vigenti, dovranno presentare caratteristiche di

uniformità di sezione e di spessore, che non dovranno in ogni caso per quelli in lega leggera essere inferiori a 2 mm.

Le giunzioni dei serramenti dovranno essere fatte con apposite squadrette, nei giunti di unione e negli angoli si dovrà inserire

apposita pasta o colla per evitare eventuali infiltrazioni.

Gli infissi di qualunque tipo dovranno essere dotati di guarnizioni di tenuta in neoprene o materiale consimile e dovranno essere

completi dei meccanismi di manovra e di ogni altro accessorio, dovranno inoltre corrispondere alle prescrizioni generali

previste alla voce "Serramenti".

ART. 55- MODALITÀ DI MISURA E DI VALUTAZIONE:

Tutti i lavori in metallo saranno in generale valutati a peso ed i relativi prezzi verranno applicati al peso dei metalli stessi a

lavorazione completamente ultimata e determinata prima della loro posa in opera per le opere in ferro nero normale, mentre per

le opere in ferro zincato il peso dovrà essere dedotto del 15%. I trattamenti di sabbiatura, zincatura, e verniciatura, con

esclusione della verniciatura a due mani di antiruggine e quelli inerenti i serramenti, verranno compensati a parte. I serramenti

verranno valutati in ferro a doppio T o con qualsiasi altro profilo, vale quanto disposto nelle modalità di misura e valutazione

alla voce "Strutture".

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ART. 56- ALLUMINIO

Per uso corrente potrà essere impiegato con i titoli 99%; per tutti gli altri usi (compreso le coperture in genere) meglio alluminio

99,5%.

57 OPERE DA LATTONIERE

ART. 58- OPERE DA LATTONIERE IN GENERE

Nell'esecuzione delle opere da lattoniere per finimento di tetti, quali grondaie, scarichi, scossaline, converse, ecc., dovrà essere

posta la massima cura nella lavorazione specialmente per quanto riguarda le saldature, aggraffature, chiodature e giunti in

genere che dovranno garantire la perfetta tenuta.

I giunti dei canali dovranno essere chiodati con chiodi rame e saldati a stagno, e la connessura dei tubi dovrà essere aggraffata

e saldata a stagno; gli sporti dovranno essere a collo d'oca, escludendo senz'altro i gomiti a spigolo vivo.

L'Appaltatore inoltre, ha l'obbligo di presentare preventivamente alla Direzione Lavori un campione delle opere ordinate, affinché

venga accettato o vi possano essere apportate modifiche che la stessa riterrà opportune, senza che queste vengano ad

alterare i prezzi stabiliti ed i patti contrattuali. I materiali impiegati per le opere di lattoneria, nei diversi sviluppi,

diametri e spessori, verranno valutati a metro lineare od a metro quadrato (m2), come da quanto

specificatamente indicato nei relativi articoli dell'Elenco Prezzi, con eccezione fatta per i tubi terminali in

ghisa e per i collarini da valutarsi cadauno.

ART. 59- MODALITÀ DI MISURA E DI VALUTAZIONE

Tutte le somministrazioni di cui sopra, verranno valutate a metro od a metro quadrato con esclusione dei tubi terminali in ghisa

valutati cadauno. Si ritengono altresì compensati per tutte le opere succitate, il trasporto in cantiere, l'innalzamento ai piani ed

ogni altro onere per dare il lavoro completo a regola d'arte con la sola esclusione di quello inerente ai ponteggi.

Le grondaie, i canali, i pluviali, le scossaline e le converse, sia nelle varie sagome, sviluppi e diametri e sia nei vari materiali

(lamiera di ferro zincata preverniciata, di rame, in lega di zinco-rame-titanio od in acciaio inox), dovranno avere uno spessore

non inferiore ai 6/10 di mm.

I materiali di cui sopra dovranno essere forniti pronti per la posa, ossia sagomati come da prescrizioni, completi di saldature,

aggraffature, staffe, tiranti, giunture, pezzi speciali dei collarini di sostegno e dei tubi terminali in ghisa (qualora ne sia previsto

l'impiego).

60 OPERE DA VETRAIOLe lastre di vetro dovranno essere del tipo previsto od ordinato dalla Direzione Lavori, alla stessa dovranno essere forniti

preventivamente, a cura dell'Appaltatore, dei campioni aventi le caratteristiche richieste.

Nella posa su infissi in legno, le piastre dovranno essere assicurate negli appositi incavi con adatte puntine e mastici da vetraio

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oppure fissandole con spessori invisibili in modo che non vibrino quando i serramenti siano posti all'interno e non venga

richiesta la sigillatura con mastice.

Per la posa su infissi di metallo, le lastre di vetro saranno montate o con stucco ad orlo inclinato o mediante regoli di metallo

fissati con viti.

In ogni caso si dovrà avere particolare cura nel formare un finissimo strato di stucco su tutto il perimetro della battuta

dell'infisso sul quale dovrà appoggiarsi il vetro, successivamente tale strato verrà accuratamente ristuccato dall'esterno (con

dell'altro stucco), in modo da impedire l'infiltrazione verso l'interno dell'acqua piovana battente il vetro e di permettere allo

stesso di riposare fra i due strati.

Lo stucco dovrà essere sempre protetto con una verniciatura a base di minio ed olio di lino cotto.

Qualora il profilato metallico lo richieda, la posa sarà eseguita con apposite guarnizioni di gomma o di materia plastica.

ART. 61- MODALITÀ DI MISURA E DI VALUTAZIONE

Vetri e cristalli. Verranno misurati sul minimo rettangolo prima della avvenuta posa. Nel prezzo è compresa la predetta posa con

perfetta stuccatura, la lavatura e la ripulitura generale. Si ritengono pure già compensati nel prezzo, il mastice, le punte per il

loro fissaggio, e le eventuali guarnizioni di gomma. La posa in opera di materiali traslucidi plastici, quali policarbonati,

metacrilati, ecc., verrà valutata preventivamente e di volta in volta dalla Direzione Lavori, considerando le difficoltà di

lavorazione e le peculiari caratteristiche di ogni materiale.

62 OPERE DI PITTURAZIONE, DI STUCCATURA

ART. 63- OPERE DI PITTURAZIONE EDILI INTERNE

Nell'esecuzione di imbianchi e coloriture, sarà obbligo dell'Appaltatore, senza compenso speciale, di procedere ad una

conveniente ed accuratissima preparazione delle superfici ed in particolare:

1. per le superfici intonacate a nuovo, l'accurata spolveratura e l'eventuale parziale raschiatura per uguagliare le superfici

stesse;

2. per le superfici già imbiancate, l'accurata raschiettatura generale della precedente tinteggiatura e la spolveratura delle

superfici stesse;

3. per le superfici che presentino grossi spessori di calce formati da diverse sovrapposizioni di precedenti imbiancature,

la Direzione Lavori sceglierà di volta in volta il tipo di preparazione del fondo che riterrà necessario.

Nelle tinteggiature a calce il primo strato sarà applicato con latte di calce spenta da almeno tre mesi e stemperata nell'acqua

pura, gli strati successivi saranno dati con latte di calce mescolato con i colori prescritti. Le tinte verranno applicate con

pennelli, rulli o pompe come previsto dai corrispondenti articoli dell'Elenco Prezzi.

Le verniciature dovranno essere precedute da una conveniente ed accurata preparazione delle superfici, e precisamente da

raschiature, scrostature, stuccature, eventuali riprese di spigoli e tutto quanto occorre per uguagliare le superfici medesime;

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per le opere in legno si dovrà altresì procedere alla accurata battitura dei nodi e bruciatura delle resine.

Successivamente, dette superfici dovranno essere perfettamente levigate con carta vetrata e nuovamente stuccate, indi

pomiciate e lisciate, previa imprimitura, con le modalità e sistemi migliori atti ad assicurare la perfetta riuscita del lavoro.

Per le opere metalliche, la preparazione delle superfici dovrà essere preceduta dalla raschiatura delle parti ossidate.

Le successive passate di coloritura a olio e verniciatura dovranno essere in tonalità diverse in modo che sia possibile, in

qualunque momento controllare il numero delle passate che sono state applicate.

Saranno a carico dell'Appaltatore, senza che gli spetti alcun compenso, il noleggio di accessori di protezione per impedire che

polvere e sgocciolamenti abbiano ad imbrattare i pavimenti, gli infissi, i vetri, l'arredo ecc., e inoltre provvederà a sua cura e

spese, alla pulitura ed al ripristino di quanto danneggiato. Spetterà inoltre all'Appaltatore, l'obbligo di eseguire nei luoghi e le

modalità che gli saranno prescritte i campioni dei vari lavori di rifinitura, sia per la scelta delle tinte che per il genere di

esecuzione, ripetuta per le varianti richieste sino ad ottenere l'approvazione della Direzione Lavori prima di iniziare l'opera

stessa.

Per le pitturazioni a smalto i prodotti dovranno essere privi di grumi, ben mescolati e diluiti secondo le prescrizioni del

fabbricante.

Ogni passata di pittura dovrà essere distesa uniformemente su tutta la superficie da coprire, curando che la stessa non si

agglomeri sugli spigoli, nelle cavità o nelle modanature evitando di dare le passate se la precedente non sarà perfettamente

essiccata.

Il trattamento di moquette, con soluzioni ignifughe a base di sali, dovrà essere eseguito in una sola mano, data a rullo od a

spruzzo; tale trattamento dovrà essere ripetuto dopo ogni lavaggio, in quanto l'impregnazione di dette sostanze non resiste a

questo tipo di pulitura.

I materiali impiegati nelle opere da verniciatore e tinteggiatore dovranno essere sempre della migliore qualità. L'impiego di

eventuali solventi e diluenti dovrà soddisfare le prescrizioni delle norme di cui alla Legge n. 245 del 1963.

ART. 64- IDROPITTURA OPACA PER INTERNI

Si può dare a pennello od a rullo su legno, intonaci e superfici rasate a gesso od a stucco.

Essicca all'aria dopo otto ore e occorre un intervallo non inferiore alle dodici ore per l'applicazione di una mano successiva.

Ha un potere coprente per chilogrammo da 4 a 6 m2 per ogni mano a seconda del fondo.

Il prodotto è composto per il 37-40% di pigmento (ossido di titanio rutilo 75%, caolino 25% od altri extender inerti) e per il 60-

63% di veicolo (resina acetovinilica o acrivinilica 18-20% e per il rimanente 80-82% da acqua e ausiliari, antischiuma,

disperdente, bagnante, antimuffa).

ART. 65- PITTURA A SMALTO AD ACQUA A BASE DI RESINE ACRILICHE

Si applica a pennello, rullo o spruzzo, su superfici in legno, plastica, alluminio, ferro zincato, intonaco, cemento amianto e

ferro.

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Essicca all'aria, occorre un intervallo di minimo 4 ore per l'applicazione di una mano successiva, ha un potere coprente per

chilogrammo da 6 a 7 m2

Colore del prodotto: bianco e tutta la gamma di tinte derivate e finitura lucida oppure satinata.

Modalità di misura e di valutazione:

Le vernici e le pitture, a seconda delle varie caratteristiche e tipi, verranno valutate a peso od al litro.

ART. 66- OPERE DA STUCCATORE IN GENERE

Le opere da stuccatore vengono generalmente eseguite in ambiente interni, oppure possono essere eseguite in ambienti esterni

di particolare tipo (porticati, passaggi ed androni).

I supporti su cui vengono applicate le stuccature devono essere ben stadiati, tirati a piano con frattazzo, asciutti, esenti da parti

disaggregate, pulvirulente ed untuose e sufficientemente stagionati se trattasi di intonaci nuovi. Le stesse condizioni valgono

anche nel caso di pareti su calcestruzzo semplice od armato.

Le superfici di cui sopra, che risultino essere già state trattate con qualsiasi tipo di finitura, devono essere preparate con

tecniche idonee a garantire la durezza dello stucco.

Nelle opere di stuccatura, di norma deve essere impiegato il gesso ventilato in polvere, appropriatamente confezionato in

fabbrica, il quale verrà predisposto in acqua e rimescolato sino ad ottenere una pasta omogenea, oppure verranno aggiunti altri

prodotti quali calce super ventilata, polvere di marmo, agglomerati inerti, coibenti leggeri o collante cellulosico.

Esclusi i lavori particolari, l'impasto per le lisciatura deve ottenersi mescolando il gesso con il 75% di acqua fredda.

Per le lisciature di superfici precedentemente con intonaco di malta bastarda, l'impasto deve essere composto da una parte di

calce adesiva, precedentemente spenta in acqua e da due parti di gesso ventilato in polvere sempre con l'aggiunta di acqua.

In qualsiasi opera di stuccatura, l'Appaltatore è ritenuto unico responsabile della corretta esecuzione della stessa, rimangono

pertanto a suo completo e totale carico gli oneri di eventuali rappezzi e rifacimenti, per lavori in cui risultassero difetti di

esecuzione.

ART. 67- MODALITÀ DI MISURA E DI VALUTAZIONE

Opere di pitturazioni edili interne. Le imbiancature e le tinteggiature a calce od a colla verranno misurate geometricamente per

le sole porzioni su cui esse risultino applicate, senza considerare i risalti o rientranze per sagome ed altro. Si dedurranno i vani

di superficie superiore a 3,00 m2 restando compensate le spalle, le lesene, i risvolti o rientranze che verranno compensate

soltanto quando il vano che le incornicia è superiore a 3,00 m2.

Nei prezzi delle pitturazioni con prodotti verniciati, sono compresi tutti gli oneri relativi ai mezzi d'opera, trasporti rimozione e

riposa degli infissi, ecc. per dare il lavoro completo e finito.

Per la valutazione delle verniciature dovranno assumersi i seguenti criteri:

SERRAMENTI DA FINESTRE COMUNI , A GHIGLIOTTINA, A BILICO ORIZZONTALE O VERTICALE, ECC. IN FERRO:

si computerà la superficie netta dell'infisso da una parte ritenuto che i vani dei vetri compensino l'altra parte, gli spessori, il

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telaio maestro, ecc.;

PORTE E VETRI, ANTIPORTE A VETRI, SERRAMENTI DA FINESTRA A BALCONE, ECC. IN FERRO:

si computerà una volta e mezza la superficie netta dell'infisso, misurata da un sola parte.

PORTE ED ANTIPORTE FODRINATE, DI LEGNO OD IN FERRO:

si computerà due volte la superficie netta dell'infisso, misurata da una sola parte, mentre per il coprifilo, le casseporte si

computerà la superficie geometrica effettivamente verniciata senza tener conto di sagome e battute;

STIPITI, CONTROSTIPITI, BUSSOLE E CASSONETTI:

si computerà una volta e mezza la superficie sviluppata delle effettive facce verniciate;

RIVESTIMENTI IN GENERE, PERLINATI:

si computerà per uno e venticinque la superficie senza tener conto delle rientranze o sporgenze;

PARETI METALLICHE:

si computerà:

- nel caso in cui la superficie sviluppata dei ferri sia inferiore o pari al 25% della superficie geometrica una volta;

- se dal 26 - 50% della superficie geometrica, due volte;

- se dal 51 - 75% della superficie geometrica due volte e mezza;

- se oltre il 75% verrà determinato un coefficiente superiore a due volte e mezza, aggiungendo una volta per ogni 25% in più;

TERMOCONVETTORI, ELEMENTI SCALDANTI SPECIALI, TUBI ALETTATI DI RISCALDAMENTO:

si computerà una volta e mezza la superficie completamente sviluppata;

TUBAZIONI IN GENERE, CORDONATURA, PARASPIGOLI, ASTE, BACCHETTE ED OGGETTI SIMILARI FINO AD UN DIAMETRO

DI 20 CM:

si computerà a metro lineare;

SCOSSALINE, CONVERSE, CANALI DI GRONDA, PLUVIALI, TERMINALI, ECC. PITTURATI DA UNA SOLA PARTE:

si computerà una volta e mezza la superficie effettivamente verniciata.

Le pitturazioni con prodotti verniciati su pareti e plafoni, verranno misurate in base alla superficie effettivamente verniciata

(m2), con deduzione di tutti i vani superiori a 0,50 m2 attribuendo delle maggiorazioni come indicate nell'Elenco Prezzi a

seconda delle altezze, a compenso dei maggiori oneri per l'innalzamento ed abbassamento dei materiali e difficoltà di

esecuzione.

Per le imbiancature, tinteggiature a calce ed a fresco su facciate esterne, la misurazione sarà effettuata in proiezione verticale

senza deduzione dei vani, contorni e cornici ecc., mentre per le pitturazioni con prodotti vernicianti sarà effettuata alla

superficie tinta o verniciata.

Opere da stuccatore. Le lisciature, stuccature, rasature, in gesso, si misureranno sulla superficie della loro proiezione e per le

sole porzioni di pareti e soffitti su cui risultino applicate. Si dedurranno i vani di superficie superiore a 1,00 m2.

Le cornici, le fasce, e le sagomature in genere verranno misurate: a metro lineare se di altezza inferiore a 10 cm, a superficie

se di altezza superiore.

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Nel prezzo di tutte le sagomature è compresa l'ossatura, l'abbozzatura, l'arricciatura di malta, l'intonaco di stucco esattamente

levigato e profilato, i calchi, i modelli, le forme, ed infine quanto occorre a condurre le opere perfettamente a termine. Le

decorazioni a stucco si computeranno a parte secondo il loro disegno o complessità.

68 SERRAMENTI

ART. 69- SERRAMENTI IN GENERE

I serramenti previsti o richiesti, nei vari tipi e materiali, dovranno rispondere alle norme vigenti ed in particolare alle

classificazioni relative:

- alla tenuta dell'aria

- alla tenuta dell'acqua

- alla resistenza delle sollecitazioni di normale utenza

La scelta dello spessore dei vetri, da inserirsi, dovrà essere fatta in funzione dei seguenti parametri:

- zona climatica

- regione geografica (riferita a zona climatica tipo A)

- zona vento

- altezza dal suolo

- dimensioni delle lastre

- tipo di vetro

- inclinazione orizzontale (nei casi previsti)

– tipo di appoggio.

ART. 70- CARATTERISTICHE TECNICHE PRESTAZIONALI SPECIFICHE

Struttura: I profili metallici saranno estrusi in lega primaria di alluminio EN AW-6060. Il trattamento superficiale sarà realizzato

presso impianti omologati secondo le direttive tecniche del marchio di qualità Qualicoat per la verniciatura e Qualanod per

l'ossidazione anodica. Inoltre la verniciatura deve possedere le proprietà previste dalla norma UNI 9983, mentre l'ossidazione

anodica quelle previste dalla UNI 10681.

La larghezza del telaio fisso sarà di 65 mm, come l'anta complanare sia all'esterno che all'interno di porte e finestre, mentre

l’anta a sormonto di porte e finestre (all'interno) misurerà 75 mm. Tutti i profili, sia di telaio che di anta, dovranno essere

realizzati secondo il principio delle 3 camere, costituiti cioè da profili interni ed esterni tubolari e dalla zona di isolamento, per

garantire una buona resistenza meccanica e giunzioni a 45° e 90° stabili e ben allineate. Le ali di battuta dei profili di telaio fisso

(L,T etc.) saranno alte 25 mm. I semiprofili esterni dei profili di cassa dovranno essere dotati di una sede dal lato muratura per

consentire l'eventuale inserimento di coprifili per la finitura del raccordo alla struttura edile. Dovrà essere possibile realizzare se

necessario, finiture e colori diversi sui profili interni ed esterni.

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Isolamento termico: Il collegamento tra la parte interna e quella esterna dei profili sarà realizzato in modo continuo e definitivo

mediante listelli di materiale sintetico termicamente isolante (Polythermid o Poliammide). Il valore Uf di trasmittanza termica

effettiva varierà in funzione del rapporto tra le superfici di alluminio in vista e la larghezza della zona di isolamento.

Il medesimo verrà calcolato secondo UNI EN ISO 10077-2 o verificato in laboratorio secondo le norme UNI EN ISO 12412-2 e

dovrà essere compreso tra 1,9 W/m²K ≤ Uf ≤ 2,4 W/m²K. I listelli isolanti dovranno essere dotati di due inserti in alluminio,

posizionati in corrispondenza della zona di accoppiamento, per aumentare la resistenza allo scorrimento del giunto. La

larghezza dei listelli sarà di almeno 27,5 mm per le ante e 32,5 mm per i telai fissi.

Drenaggio e ventilazione: Su tutti i telai, fissi e apribili, verranno eseguite le lavorazioni atte a garantire il drenaggio dell'acqua

attorno ai vetri e la rapida compensazione dell'umidità dell'aria nella camera di contenimento delle lastre. I profili dovranno

avere i listelli perfettamente complanari con le pareti trasversali dei semiprofili interni per evitare il ristagno dell'eventuale acqua

di infiltrazione o condensazione. I semiprofili esterni avranno invece le pareti trasversali posizionate più basse per facilitare il

drenaggio verso l'esterno (telai fissi) o nella camera del giunto aperto (telai apribili). Il drenaggio e la ventilazione dell'anta non

dovranno essere eseguiti attraverso la zona di isolamento ma attraverso il tubolare esterno. Le asole di drenaggio dei telai

saranno protette esternamente con apposite conchiglie, che nel caso di zone particolarmente ventose, in corrispondenza di

specchiature fisse, saranno dotate di membrana.

Accessori: Le giunzioni a 45° e 90° saranno effettuate per mezzo di apposite squadrette e cavallotti, in lega di alluminio dotate

di canaline per una corretta distribuzione della colla. L'incollaggio verrà così effettuato dopo aver assemblato i telai

consentendo la corretta distribuzione della colla su tutta la giunzione e dove altro necessario. Saranno inoltre previsti elementi

di allineamento e supporto alla sigillatura da montare dopo l'assiemaggio delle giunzioni. Nel caso di giunzioni con cavallotto,

dovranno essere previsti particolari di tenuta realizzati in schiuma di gomma espansa da usare per la tenuta in corrispondenza

dei listelli isolanti. Le giunzioni sia angolari che a T dovranno prevedere per entrambi i tubolari, interno ed esterno, squadrette o

cavallotti montati con spine, viti o per deformazione. I particolari soggetti a logorio verranno montati e bloccati per contrasto

onde consentire rapidamente una eventuale regolazione o sostituzione anche da personale non specializzato e senza

lavorazioni meccaniche.

Accessori di movimentazione Gli accessori di movimentazione saranno quelli originali del sistema e dovranno essere scelti in

funzione delle indicazioni riportate sulla documentazione tecnica del produttore, in funzione delle dimensioni e del peso

dell’anta.

Guarnizioni e sigillanti: Tutte le giunzioni tra i profili saranno incollate e sigillate con colla per metalli poliuretanica a 2

componenti. Le guarnizioni cingivetro saranno in elastomero (EPDM) e compenseranno le sensibili differenze di spessore,

inevitabili nelle lastre di vetrocamera e/o stratificate, garantendo, contemporaneamente, una corretta pressione di lavoro

perimetrale. La guarnizione cingivetro esterna dovrà distanziare il tamponamento di 3 o 4 mm dal telaio metallico. La

guarnizione complementare di tenuta, anch'essa in elastomero (EPDM), adotterà il principio dinamico della precamera di

turbolenza di grande dimensione (a giunto aperto) e sarà del tipo a più tubolarità. La medesima dovrà essere inserita in una

sede ricavata sul listello isolante in modo da garantire un accoppiamento ottimale ed avere la battuta su un'aletta dell'anta

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facente parte del listello isolante per la protezione totale dei semiprofili interni. La continuità perimetrale della guarnizione sarà

assicurata mediante l'impiego di angoli vulcanizzati i quali, forniti di apposita spallatura, faciliteranno l'incollaggio della

guarnizione stessa. Anche nelle porte le guarnizioni di battuta saranno in elastomero (EPDM) e formeranno una doppia barriera

nel caso di ante complanari, tripla invece nel caso di ante a sormonto.

Vetraggio; I profili di fermavetro garantiranno un inserimento minimo del vetro di almeno 14 mm. I profili di fermavetro saranno

inseriti mediante bloccaggi in plastica agganciati al fermavetro stesso, l'aggancio sarà così di assoluta sicurezza affinché, a

seguito di aperture o per la spinta del vento il fermavetro non ceda elasticamente. I bloccaggi dovranno inoltre compensare le

tolleranze dimensionali e gli spessori aggiunti, nel caso della verniciatura, per garantire un corretto aggancio in qualsiasi

situazione. I fermavetri dovranno essere sagomati in modo tale da supportare a tutta altezza la guarnizione cingivetro interna

per consentire una pressione ottimale sulla lastra di vetro. Il dente di aggancio della guarnizione sarà più arretrato rispetto al filo

esterno del fermavetro in modo da ridurre la sezione in vista della guarnizione riducendo l'effetto cornice. Gli appoggi del vetro

dovranno essere agganciati a scatto sui profili, avere una lunghezza di 100 mm ed essere realizzati in modo da non impedire il

corretto drenaggio e ventilazione della sede del vetro.

Prestazioni: Le prestazioni dei serramenti saranno riferite alle seguenti metodologie di prova in laboratorio ed alle relative

classificazioni secondo la normativa europea: Permeabilità all’aria per finestre e porte classificazione secondo UNI EN 12207,

metodo di prova secondo UNI EN 1026; Tenuta all’acqua per finestre e porte classificazione secondo UNI EN 12208, metodo di

prova secondo UNI EN 1027; Resistenza al vento per finestre e porte classificazione secondo UNI EN 12210, metodo di prova

secondo UNI EN 1221; Le classi necessarie saranno scelte tenendo in considerazione da un lato le prestazioni minime previste

dalla normativa nazionale, dall’altro dalle specifiche necessità e richieste del singolo cliente. Per quanto riguarda le prestazioni

acustiche il necessario valore di potere fonoisolante dovrà essere determinato in funzione della destinazione d’uso degli

ambienti confinanti e delle prestazioni degli altri materiali componenti le pareti esterne sulla base di quanto previsto dal decreto

D.P.C.M. del 5/12/97 sui requisiti passivi degli edifici.

ART. 71- SERRAMENTI IN FERRO ED IN LEGA LEGGERA

Per tali serramenti oltre alla rispondenza delle generalità, valgono le prescrizioni indicate nelle opere da fabbro.

Modalità di misura e di valutazione:

I serramenti in qualunque materiale, verranno valutati a metro quadrato (m2), la misura è da applicarsi alla pura luce libera

degli stessi (da intradosso ad intradosso della cassamatta). Si ritengono già compensati nel prezzo i telai di sostegno, gli

stipiti, le battute, la posa dei vetri, la posa dei serramenti e l'assistenza muraria relativa al posizionamento del telaio. Si precisa

che la misura minima considerata per ogni foro sarà di 1,50 m2 per i tipi comuni e di 2,00 m2 per quelli a monoblocco.

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CAPITOLATO SPECIALE D'APPALTO – CAPO III

PARTE STRUTTURALE

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IndiceArt.1 - GENERALITA'......................................................................................................3

Art.2 - STRUTTURE E CASSERI....................................................................................3

Art.3 - CONGLOMERATO...............................................................................................4

Art.4 - COPERTURE.......................................................................................................5

Art.5 - OPERE DA FABBRO...........................................................................................5

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Art.1 - GENERALITA'

Per opere compiute si intendono tutti i lavori dati finiti ed eseguiti a perfetta regola d'arte.

Nell'esecuzione delle opere, l'Appaltatore dovrà attenersi alle normative vigenti ed a tutte le successive modificazioni ed

integrazioni emanate anche in corso dell'appalto.

Appoggi del graticcio di base

Il graticcio di base come illustrato dalla relazione di calcolo e dal progetto esecutivo dovrà essere posto in sovrapposizione

della struttura di calcestruzzo del garage esistente e quindi la dovrà essere oggetto di specifica ispezione per determinare la

corretta geometria delle nuove strutture in relazione con quella esistente. Questa ispezione è propedeutica alla realizzazione

delle opere e dovrà essere condotta in presenza della D.L. . Le risultanze dovranno essere adeguatamente documentate

attraverso una relazione corredata di documentazione fotografica che dovrà essere fornita alla D.L. prima dell'inizio delle opere.

Art.2 - STRUTTURE E CASSERI

Le strutture di cui alla Legge 5.11.1971 n.1086 e successive modificazioni ed integrazioni, inerenti le opere oggetto

dell'appalto, saranno eseguite in base ad una relazione di calcolo e relativo progetto esecutivo, redatto da un tecnico iscritto

all'Ordine Professionale di appartenenza.

Detti elaborati, dovranno essere presentati alla D.L., da parte dell'Appaltatore a sua cura e spese, entro il termine prescritto;

l'Appaltatore inoltre, nella fase esecutiva, è tenuto ad osservare le prescrizione previste dal progettista e le norme disposte dalla

Legge 5.11.1971 n.1086 dai Decreti Ministeriali del 9.1.1996 e 10.1.1996 ed a tutte le successive modificazioni ed

integrazioni.

Gli eventuali controlli od ispezioni sia sui materiali e sia sulla loro messa in opera, condotti dalla D.L., non esonerano

l'Appaltatore dalle responsabilità di Legge derivategli e dalle pattuizioni contrattuali stabilite, egli rimane in ogni modo l'unico e

completo responsabile.

Nei manufatti in c.a., dopo il disarmo e quando occorra, la superficie dovrà essere regolarizzata con malta cementizia previa

lavatura e pulitura, nei manufatti in ferro, su indicazione della D.L. dovranno essere effettuati gli adeguati trattamenti antiruggine

ed ignifughi, che verranno contabilizzati a parte.

CASSERI

I materiali impermeabilizzanti dovranno essere della migliore qualità di provata resistenza agli agenti atmosferici. Per quanto

concerne le guaine,potranno essere anche del tipo armato con tessuto di vetro o di juta, oppure avere supporto in poliestere.

Prima della fornitura l'Appaltatore dovrà presentare delle campionature da sottoporre alla preventiva approvazione della D.L.,

delle quali oltre ad essere precisate le singole caratteristiche, dovrà essere indicato anche il peso per metro quadrato.

Gli additivi per la produzione del calcestruzzo devono possedere la marcatura CE ed essere conformi, in relazione alla

particolare categoria di prodotto cui essi appartengono, ai requisiti imposti dai rispettivi prospetti della norma UNI EN 934

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(parti 2, 3, 4, 5). Per gli altri additivi che non rientrano nelle classificazioni della norma si dovrà verificarne l’idoneità all’impiego

in funzione dell’applicazione e delle proprietà richieste per il calcestruzzo. E’ onere del produttore di calcestruzzo verificare

preliminarmente i dosaggi ottimali di additivo per conseguire le prestazioni reologiche e meccaniche richieste oltre che per

valutare eventuali effetti indesiderati.

MODALITÀ DI MISURA E DI VALUTAZIONE

Conglomerato. Il conglomerato per le opere in c.a. di qualsiasi natura e spessore sarà valutato per il suo volume effettivo.

L'acciaio di armamento ed i casseri saranno contabilizzati a parte. Nei prezzi di conglomerati armati sono compresi e

compensati tutti gli oneri e gli obblighi previsti, sia per la buona esecuzione sia per la pulitura, lavatura e regolarizzazione della

superficie. Acciaio di armamento. I prezzi dell'acciaio per c.a. sono comprensivi della sagomatura, legatura, lo sfrido e la posa

entro le casseforme, ove vengano utilizzate, o nei cavi di fondazione. Casseforme. La valutazione delle casseforme dovrà

essere effettuata a metro quadro per le sole parti a contatto con i getti. I prezzi si ritengono comprensivi delle opere di presidio,

disarmo, sfrido, chioderia, filo di ferro ed il trattamento interno delle pareti per facilitarne il distacco. Strutture in acciaio.

Nell'esecuzione delle strutture in acciaio si ritengono compensati nel prezzo gli oneri relativi alle forature ed imbullonature

(compresi bulloni, dadi e piastre), delle saldature elettriche, degli elettrodi e del consumo dell'energia elettrica. Qualora

venissero richiesti i trattamenti antiruggine ed ignifughi dovranno essere contabilizzati a parte come dagli articoli indicati nel

Elenco Prezzi.

Art.3 - CONGLOMERATO

Il conglomerato da impiegarsi per qualsiasi lavoro sarà messo in opera appena confezionato e disposto a strati orizzontali di

altezza da 20 a 30 cm, su tutta l'estensione della parte in opera che si esegue ad un tempo, ben battuto e costipato, in modo

che non resti alcun vano nello spazio che deve contenerlo e nella sua massa.

Quando il calcestruzzo sia da calare sott'acqua, si dovranno impiegare casse apribili o qualsiasi altro mezzo di immersione che

la Direzione Lavori ritenesse atto, ed usare la diligenza necessaria ad impedire che, nel passare attraverso l'acqua il

calcestruzzo si dilavi, con pregiudizio della sua consistenza.

Dopo la realizzazione del getto, spianata con ogni diligenza la superficie superiore, il calcestruzzo dovrà essere lasciato

assodare per tutto il tempo che la Direzione Lavori riterrà necessaria.

Istruzioni della Direzione Lavori.

Dal volume delle murature si dedurranno tutti i vani, gli sfondati e le coperture di luce netta superiore a mezzo metro quadrato,

ossia facendo deduzione del solo volume che si ottiene moltiplicando la luce netta dell'apertura per lo spessore del muro,

ritenendo che il volume degli squarci vada a compenso della maggiore lavorazione occorrente. La misurazione verrà fatta in

ogni caso sul rustico e cioè prima dell'applicazione di intonaci, rivestimenti, decorazioni in pietra ecc. Le deduzioni per le

coperture con superiore arco si conteggeranno come aventi altezze uguali all'imposta dell'arco più i due terzi della freccia

dell'arco stesso, verranno pure dedotte dalla muratura tutte quelle parti che nella stessa fossero occupate da pietre naturali od

artificiali, cementi armati od altri materiali che fossero conteggiati e compensati a parte.

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Non si farà però deduzione per i vani dei condotti, delle canne per camini, caloriferi, acque, ecc. ne per le griglie scorrevoli,

avvolgibili e simili, ritenendosi che tali mancate deduzioni vadano a compenso degli intonaci dei vani e delle chiusure con

tavolato, da eseguirsi secondo le prescrizioni della Direzione Lavori. Nei prezzi unitari delle murature, di qualsiasi genere si

intende compreso ogni genere per la formazione di spalle, sguanci, spigoli, incassature per imposte di archi, ecc.

Art.4 - COPERTURE

Le coperture saranno costituite da grossa armatura in acciaio, il tutto con le dimensioni che saranno prescritte dai tipi di

progetto e dalla Direzione Lavori.

Sulla grossa armatura in ferro saranno poi disposti i profilati dell’orditura secondaria, ove presente (piccola armatura) sulla

quale sarà poi collocato il pannello coibentato autoportante.

COPERTURE IN LASTRE

Le lastre per le coperture sono previste in lamiera di ferro zincato, o in lamiera di zinco, del tipo sia piano e sia ondulato. In

ogni caso le lastre verranno poste in opera su correntini opportunamente forati, fissati con speciali accessori in ferro zincato.

La loro sovrapposizione dovrà essere del tipo di lastra e della pendenza, da 5 cm a 8 cm.

Art.5 - OPERE DA FABBRO

Per realizzare le opere e parte di esse, l'Appaltatore dovrà senza compenso esibire i disegni particolareggiati ed i relativi

campioni da sottoporre alla approvazione della Direzione Lavori.

La lavorazione dovrà essere accurata ed eseguita a perfetta regola d'arte specie per quanto concerne le saldature, i giunti, le

forgiature, ecc., per ottenere una perfetta chiusura dei serramenti.

Saranno rifiutate tutte quelle opere, o parte di esse, che presentassero il più leggero indizio di imperfezione. Ogni opera in ferro

dovrà essere fornita previ procedimenti di verniciatura a due mani di antiruggine a seconda delle caratteristiche dell'opera

stessa.

Tanto i serramenti quanto i cancelli, le inferriate apribili ecc., saranno muniti di tutte le guarnizioni chiudenti e congegni

necessari per il loro funzionamento come cariglioni, crichetti a molla, catenelle e leve, catenacciuoli di ferro ecc. nonché

serrature a chiave ed a cricca, ove occorrano, e di tutti gli accessori, con zanche, mazzette o simili occorrenti per la posa.

A posa ultimata si dovrà provvedere alla revisione e piccole riparazioni che dovessero rendersi necessarie, nonché alla

registrazione dei serramenti e dei piccoli organi di manovra e di chiusura dei medesimi al fine di garantire il perfetto

funzionamento.

Per i serramenti il materiale impiegato dovrà essere il ferro e le leghe leggere appositamente profilate, per quanto riguarda la

protezione dalla corrosione e da eventuali coppie elettrolitiche, il ferro e le lamiere di ferro saranno protette mediante zincatura.

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La zincatura sarà preceduta da disgrassatura, detersione ed eventuale disidratazione. Il ferro zincato dovrà essere sottoposto al

trattamento, mediante fosfatazione, verniciatura di fondo e verniciatura finale con smalto sintetico. I profilati dovranno altresì

avere caratteristiche meccaniche non inferiori a quelle previste nelle norme UNI vigenti, dovranno presentare caratteristiche di

uniformità di sezione e di spessore, che non dovranno in ogni caso per quelli in lega leggera essere inferiori a 2 mm.

Le giunzioni dei serramenti dovranno essere fatte con apposite squadrette, nei giunti di unione e negli angoli si dovrà inserire

apposita pasta o colla per evitare eventuali infiltrazioni.

Gli infissi di qualunque tipo dovranno essere dotati di guarnizioni di tenuta in neoprene o materiale consimile e dovranno essere

completi dei meccanismi di manovra e di ogni altro accessorio, dovranno inoltre corrispondere alle prescrizioni generali

previste alla voce "Serramenti".

Modalità di misura e di valutazione: Tutti i lavori in metallo saranno in generale valutati a peso ed i relativi prezzi verranno

applicati al peso dei metalli stessi a lavorazione completamente ultimata e determinata prima della loro posa in opera per le

opere in ferro nero normale, mentre per le opere in ferro zincato il peso dovrà essere dedotto del 15%. I trattamenti di

sabbiatura, zincatura, e verniciatura, con esclusione della verniciatura a due mani di antiruggine e quelli inerenti i serramenti,

verranno compensati a parte. I serramenti verranno valutati in ferro a doppio T o con qualsiasi altro profilo, vale quanto

disposto nelle modalità di misura e valutazione alla voce "Strutture".

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CAPITOLATO SPECIALE D'APPALTO – CAPO IV

PARTE IMPIANTI MECCANICI

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IndiceArt. 1- Capo IV°Rispetto della normativa vigente........................................................3

Art. 2- Capo IV°Buone regole dell’arte.........................................................................3

Art. 3- Capo IV°Corrispondenza tra esecuzione e progetto.......................................4

Art. 4- Capo IV°Documentazione tecnica.....................................................................4

Art. 5- Capo IV°Ordine dei lavori...................................................................................5

Art. 6- Capo IV°Modalità particolari per l’esecuzione lavori.......................................5

Art. 7- Capo IV°Verifiche e prove preliminari...............................................................6

Art. 8- Capo IV°Periodo d’avviamento e messa a punto degli impianti ....................7

Art. 9- Capo IV°Prove tecniche di funzionamento degli impianti...............................8

Art. 10- Capo IV°Collaudo finale degli impianti...........................................................8

Art. 11- Capo IV°Caratteristiche e requisiti generali dei materiali..............................9

Art. 12- Capo IV°Tubazioni in rame...............................................................................9

Art. 13- Capo IV°Tubazioni di scarico in PEAD..........................................................10

Art. 14- Capo IV°Tubazioni in polietilene reticolato ad alto grado di reticolazione 11

Art. 15- Capo IV°Canali di mandata - estrazione - ripresa........................................12

Art. 16- Capo IV°Coibentazioni canali d’aria in lamiera............................................14

Art. 17- Capo IV°Coibentazioni tubazioni...................................................................15

Art. 18- Capo IV°Terminali aeraulici............................................................................15

Art. 19- Capo IV°Elettroventilatore centrifugo “in linea” da canale.........................16

Art. 20- Capo IV°Apparecchi sanitari..........................................................................16

Art. 21- Capo IV°Rubinetterie......................................................................................16

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Art. 1- Capo IV° Rispetto della normativa vigente

Gli impianti, descritti nell’elenco prezzi, nel loro complesso e nei singoli componenti, dovranno risultare conformi alla

legislazione ed alla normativa vigente al momento dell’esecuzione dei lavori stessi,.

PRESCRIZIONI ACUSTICHE

I livelli di rumore, prodotti dai vari componenti degli impianti tecnologici, devono risultare tali da non creare disturbo a chi opera

all’interno o all’esterno degli ambienti in cui gli impianti stessi sono installati.

Per la valutazione del livello di rumore prodotto negli ambienti dagli impianti, ritenuto ammissibile, si farà riferimento alla norma

UNI 8199.

Tali valori potranno essere elevati in sede di collaudo solo nel caso d’accertata maggiore rumorosità presente negli ambienti in

assenza di funzionamento degli impianti, realizzati dalla Ditta appaltatrice.

Per quanto riguarda la valutazione del disturbo causato da impianti posti all’esterno del fabbricato, sia nei riguardi

d’insediamenti limitrofi esterni che nei riguardi degli ambienti interni, saranno garantite le condizioni per il rispetto della Legge

n. 447 del 26/10/95, del D.P.C.M. 14/11/97 e del D.P.C.M. 5/12/97.

La Ditta appaltatrice dovrà provvedere a mettere in atto tutti gli accorgimenti necessari a contenere i livelli di rumore, entro i

limiti, prescritti eventualmente provvedendo anche a far eseguire rilievi di rumorosità interna ed esterna in assenza di

funzionamento degli impianti realizzati, se ritenuto necessario dai suoi tecnici.

Tali misure non esonerano la Impresa stessa dalle responsabilità collegate al rispetto di quanto sopra prescritto.

E’ comunque obbligo della Impresa far rientrare i valori di rumorosità indotta dagli impianti entro i limiti suesposti, e ciò senza

alcun onere aggiuntivo per la Committente, anche se per ottenere i risultati richiesti fossero necessari interventi di correzione

acustica per gli impianti (sostituzione ventilatori o altri componenti, inserimento d’attenuatori acustici, ecc.).

In sede di collaudo i livelli di rumore in dB(A) saranno misurati secondo la metodologia stabilita dal Decreto del Ministero

dell’Ambiente 16 marzo 1998.

Art. 2- Capo IV° Buone regole dell’arte

Gli impianti saranno eseguiti secondo il progetto esecutivo degli impianti e con le eventuali varianti che dovessero essere

successivamente concordate; la Ditta Appaltatrice risponderà dell’esecuzione a norma, come previsto dalla Legge n. 46 del

05.03.1990, dell’impianto stesso e della conformità alle prescrizioni del presente capitolato, nonchè dell’adozione di tutti gli

accorgimenti di buona tecnica (qui intesa come regola d’arte), quali ad esempio, la corretta pendenza delle tubazioni, la

formazione di giunti di dilatazione, l’applicazione di sfiati per l’aria, l’installazione di organi di intercettazione e regolazione sulle

unità terminali di scambio, l’utilizzo di capicorda, la marcatura delle linee, il corretto cablaggio dei quadri elettrici, l’altezza di

installazione delle prese e dei comandi, l’accessibilità degli apparecchi per la manutenzione, ecc.

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Art. 3- Capo IV° Corrispondenza tra esecuzione e progetto

Nella realizzazione degli impianti, la Ditta appaltatrice dovrà seguire il più possibile il progetto con le eventuali varianti approvate

in sede d’aggiudicazione e in corso d’opera: la Ditta appaltatrice quindi, di propria iniziativa, non apporterà nessuna modifica al

progetto.

Sono ovviamente escluse quelle varianti dettate da inconfutabili esigenze di cantiere e/o tecniche, esigenze non prevedibili in

sede di progetto; anche per queste modifiche dovrà, comunque, essere richiesta l’approvazione scritta della D.L.

Qualora la Ditta appaltatrice avesse eseguito delle modifiche senza la prescritta approvazione sarà in facoltà della D.L.

ordinarne la demolizione ed il rifacimento secondo progetto, e ciò a completa cura e spese della stessa.

Art. 4- Capo IV° Documentazione tecnica

Saranno forniti alla Direzione Lavori, prima dell’arrivo dei materiali (e in ogni modo in tempo sufficiente per predisporre le

eventuali opere necessarie accessorie e per verificare la rispondenza delle apparecchiature alle condizioni contrattuali), tutti i

disegni costruttivi degli impianti. Saranno inoltre fornite tutte le curve caratteristiche delle pompe e ventilatori con indicazione

del punto di funzionamento di progetto.

A fornitura ultimata, in coincidenza con la consegna provvisoria degli impianti e quindi prima del collaudo finale saranno forniti:

a) i disegni finali di cantiere aggiornati e perfettamente corrispondenti agli impianti realizzati, con l’indicazione del tipo e

delle marche di tutte le apparecchiature ed i materiali installati.

Particolare cura sarà riservata al posizionamento esatto, in pianta e nelle sezioni, d’apparecchiature e materiali.

Saranno fornite tre copie eliografiche; inoltre dovrà essere fornita una copia in carta lucida riproducibile e la copia di

questi ultimi su supporto magnetico o ottico, in formato a scelta della D.L.;

b) tutte le norme, le istruzioni per la conduzione e la manutenzione degli impianti e delle singole apparecchiature,

raccolte in una monografia.

Si precisa che deve trattarsi d’esatte documentazioni d’ogni apparecchiatura con disegni, schemi ed istruzioni per

messa in marcia, funzionamento, manutenzione, installazione e taratura.

Saranno allegati i depliants di tutte le macchine ed apparecchiature ed un elenco dei pezzi di ricambio, consigliati dal

costruttore per un periodo di almeno due anni.

Tutto ciò perfettamente ordinato, per l’individuazione rapida delle apparecchiature ricercate.

Ne saranno fornite tre copie. Ogni copia sarà costituita da un volume rilegato con copertina in pesante cartone

plastificato;

c) tutti i nulla osta degli enti preposti (I.S.P.E.S.L., VV.F., ecc.), il cui ottenimento sarà a carico della Ditta appaltatrice.

Si precisa inoltre che, in coincidenza con la consegna provvisoria degli impianti, la Ditta appaltatrice dovrà rilasciare

la dichiarazione di conformità degli impianti, dei materiali e dei relativi allegati, secondo quanto previsto dalla Legge n. 46 del

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05.03.1990.

L’Amministrazione Appaltante prenderà in consegna gli impianti solo dopo l’ultimazione e non appena la Ditta appaltatrice avrà

ottemperato ai punti di cui sopra.

In caso di ritardo nel fornire quanto sopra, l’Amministrazione Appaltante si riserva la facoltà, una volta ultimati i lavori, di

imporre alla Ditta appaltatrice la messa in funzione degli impianti, rimanendo però la Ditta appaltatrice unica responsabile e con

la totale conduzione e manutenzione, ordinaria e straordinaria, completamente a proprio carico, fino all’espletamento di quanto

esposto ai punti di cui sopra, in altre parole, fino a quando l’Amministrazione Appaltante potrà prendere in consegna gli

impianti.

Restano esclusi dagli oneri a carico della Ditta appaltatrice, in tale periodo, i soli consumi d’energia e combustibile.

La garanzia annuale sui lavori decorrerà, a partire, dalla data della consegna ufficiale.

Art. 5- Capo IV° Ordine dei lavori

La Ditta appaltatrice, in ottemperanza al DPR n. 554 del 21.12.99 e DM n.145 del 19.4.2000, inizierà i lavori non appena ne

sarà data consegna con regolare verbale e si obbliga ad accettare ed attenersi al cronoprogramma dei lavori predisposto,

compresi gli eventuali tempi parziali di completamento delle singole fasi principali; il cronoprogramma dei lavori potrà subire

modifiche secondo le disposizioni della D.L. in relazione allo svolgimento delle opere e a queste modifiche la Ditta appaltatrice

dovrà attenersi.

La Ditta appaltatrice dovrà, indicare, nel caso di complessi con più impianti, il termine entro il quale s’impegna a consegnare

separatamente i singoli impianti funzionanti, indipendentemente dall’attivazione del complesso.

Il tempo previsto per l’esecuzione dei lavori è stabilito in altro documento d’Appalto, in compatibilità a quanto nel comma

precedente.

Art. 6- Capo IV° Modalità particolari per l’esecuzione lavori

I prezzi di cui all’elenco s’intendono comprensivi degli oneri necessari a garantire la funzionalità dell’edifici per tutta la durata

dei lavori, e dovranno essere svolti secondo il piano della sicurezza in ottemperanza ai D.L.vi 626/94 e 494/96, devono

pertanto essere garantite:

- l’erogazione dell’energia elettrica;

- il mantenimento di condizioni ambientali accettabili ed in particolare l’impianto di riscaldamento dovrà essere in grado di

funzionare se le condizioni climatiche lo richiedono;

- il funzionamento delle reti idriche (calda e fredda) e pertanto delle autoclavi e della produzione d’acqua calda sanitaria;

- la fornitura di gas metano.

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La Ditta appaltatrice potrà proporre anche altri metodi che garantiscano la continuità del servizio per tutta la durata dei lavori.

Art. 7- Capo IV° Verifiche e prove preliminari

IMPIANTI TERMOMECCANICI

Durante lo svolgimento dei lavori, la Ditta installatrice sarà tenuta ad effettuare tutte le verifiche e prove preliminari necessarie.

Con il termine “verifiche e prove preliminari” s’indicano tutte quelle operazioni atte ad assicurare il perfetto funzionamento

dell’impianto, comprese le prove prima delle finiture, il bilanciamento dei circuiti dell’acqua, delle distribuzioni dell’aria con

relativa taratura, la taratura e messa a punto dell’impianto di regolazione automatica, le prove di funzionamento di tutte le

apparecchiature nelle condizioni previste, ecc.

Sarà onere della Ditta Appaltatrice procurare le apparecchiature ed i dispositivi di prova da utilizzarsi per prove e verifiche,

corredati, se necessario, dei certificati di taratura redatti da un Istituto legalmente riconosciuto attestanti la classe di precisione

dello strumento.

Le verifiche saranno eseguite in contraddittorio con l’Impresa e verbalizzate. I risultati delle prove saranno inoltre riportati

succintamente nel verbale di collaudo provvisorio.

A titolo d’esempio, sono indicate alcune delle operazioni da eseguire senza con questo escludere l’obbligo della Ditta

installatrice di effettuarne altre che si rendessero necessarie.

SOFFIATURA E LAVATURA DELLE TUBAZIONI

Le tubazioni saranno soffiate e lavate come descritto nei capitoli seguenti.

PROVA A FREDDO DELLE TUBAZIONI

Prima della chiusura delle tracce e del mascheramento delle condutture, si dovrà eseguire una prova idraulica a freddo.

Tale prova deve essere eseguita ad una pressione di 2.5 bar superiore a quella d’esercizio (e comunque non inferiore a 6 bar)

mantenuta almeno per 12 ore.

La prova si riterrà positiva quando non si verifichino fughe o deformazioni permanenti.

PROVA IN TEMPERATURA DELLE TUBAZIONI

Non appena sarà possibile si dovrà procedere ad una prova di circolazione dell’acqua calda e/o refrigerata, ad una temperatura

dei generatori pari a quella di regime, per verificare le condizioni di temperatura ed eventualmente di portata nei vari circuiti e

agli apparecchi utilizzatori, verificare che non ci siano deformazioni permanenti, che i giunti e le guide di scorrimento lavorino

in modo ottimale e che i vasi d’espansione siano sufficienti ed efficienti.

VERIFICA MONTAGGIO APPARECCHIATURE

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Sarà eseguita una verifica intesa ad accertare che il montaggio di tutti i componenti, apparecchi, ecc., sia stato accuratamente

eseguito, che la tenuta delle congiunzioni degli apparecchi, prese, ecc. con le condutture sia perfetta, e che il funzionamento di

ciascuna parte in ogni singolo apparecchio o componente sia regolare e corrispondente, per quanto riguarda la portata degli

sbocchi d’erogazione, ai dati di progetto.

VERIFICA CONDOTTE ARIA

Le distribuzioni dell’aria saranno provate onde verificare la tenuta delle stesse, le portate d’aria nelle mandate e/o riprese,

procedendo alla taratura, ove necessario.

I ventilatori saranno fatti funzionare per un periodo sufficiente, per consentire il bilanciamento dell’impianto e l’eliminazione di

sporcizia e polvere all’interno dei canali e delle apparecchiature.

Per questo periodo saranno impiegati filtri provvisori, che s’intendono a carico dell’impresa; questo primo periodo di

funzionamento dovrà essere realizzato prima della posa delle bocchette e diffusori.

Art. 8- Capo IV° Periodo d’avviamento e messa a punto degli impianti

A lavori ultimati avrà inizio un periodo di messa in esercizio e regolazione degli impianti, di durata non inferiore al 10% del

tempo previsto per l’ultimazione dei lavori, durante il quale Ditta appaltatrice dovrà provvedere ad effettuare tutte le operazioni di

messa a punto delle installazioni. Durante tali prove gli impianti saranno gestiti dal personale della Ditta appaltatrice che dovrà

assicurare la necessaria manutenzione, la pulizia e la sostituzione dei materiali e prodotti di consumo. Nello stesso periodo, per

richiesta della Committente, il personale della Ditta appaltatrice potrà essere affiancato da personale della Committente che

dovrà essere istruito alla gestione degli impianti dall’Appaltatore.

Al termine del periodo sopra descritto, su notifica dell’Appaltatore, la Committente predisporrà, nei termini del programma

generale, il collaudo provvisorio; esso potrà essere effettuato soltanto se gli impianti saranno ultimati e, a giudizio della D.L., in

condizioni tali da consentire una completa valutazione delle installazioni.

E’ a carico della Ditta appaltatrice la messa a punto di tutte le apparecchiature di regolazione automatica e d’eventuali software

di gestione degli impianti, in modo da consegnarle perfettamente funzionanti e rispondenti alle funzioni cui esse sono destinate.

La messa a punto dovrà essere eseguita, prima del collaudo provvisorio da personale specializzato, inviato dalla casa

costruttrice della strumentazione, rimanendo però la Impresa installatrice unica responsabile di fronte alla Committente.

Per le operazioni di taratura dovrà essere redatto un verbale: la mancanza di detto verbale comporterà, di fatto, il mancato

svincolo della trattenuta di garanzia operata nel corso dei lavori.

In particolare, a fine lavori, la Ditta appaltatrice dovrà consegnare una raccolta con la descrizione dettagliata di tutte le

apparecchiature di regolazione, gli schemi funzionali, le istruzioni per la messa a punto e la ritaratura.

Gli oneri per la messa a punto e taratura dell’impianto di regolazione e per la predisposizione degli schemi e istruzioni

s’intendono compresi nei prezzi contrattuali e per questi, non potrà essere richiesto nessun maggior costo.

Si precisa che le indicazioni riguardanti la regolazione fornite dalla Committente possono anche non comprendere tutti i

componenti necessari alla realizzazione della regolazione automatica, ma resta però inteso che la Ditta appaltatrice, nel rispetto

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della logica e funzionalità richiesta, deve comprendere nel prezzo della propria offerta e della propria fornitura tutti i

componenti, anche se non esplicitamente indicati negli schemi e tavole di progetto, necessari per fornire completa e

perfettamente funzionante la regolazione automatica.

Tutte le apparecchiature di regolazione s’intendono fornite in opera, e complete, dei collegamenti elettrici necessari al loro

funzionamento.

Art. 9- Capo IV° Prove tecniche di funzionamento degli impianti

Al termine dei lavori, come tale determinato dalla D.L., la Ditta appaltatrice richiederà che sia dato atto dell’avvenuta ultimazione

delle opere appaltate e contestualmente alla redazione del certificato di ultimazione dei lavori; entro trenta giorni naturali da

questa data il Direttore dei Lavori procederà alle prove tecniche di funzionamento delle opere compiute, verbalizzando in unico

contesto ed in contraddittorio con la Ditta appaltatrice gli eventuali difetti di costruzione ed invitando la Ditta appaltatrice ad

eliminarli entro un termine ritenuto adeguato, che sarà precisato nel verbale sopraddetto.

In sede di verifica delle prove tecniche di funzionamento, la Ditta appaltatrice dovrà presentare tutta la documentazione tecnica

aggiornata al “come costruito”, nonchè le attestazioni delle avvenute denuncie e/o collaudi da parte degli Enti aventi

giurisdizione.

Il favorevole esito delle suddette prove funzionali costituirà soltanto la prova della generica buon’esecuzione o del generico

funzionamento e non quella del raggiungimento delle garanzie prescritte dal contratto, nè della perfetta esecuzione e/o del

regolare ed ineccepibile funzionamento.

Dalla data del verbale delle prove tecniche di funzionamento l’opera si intende completamente eseguita, sempre che non

sussistano, a giudizio della D.L., difetti tali da rendere l’opera “non pienamente utilizzabile”, fermo restando l’obbligo della Ditta

appaltatrice di procedere nel termine fissato all’eliminazione dei difetti o manchevolezze riportandosi, allora, la data di

completamento a quella in cui si sarà verificata l’eliminazione stessa; si tenga altresì presente che la Ditta appaltatrice sarà

pure tenuta a fornire tutte le apparecchiature di misurazione dei parametri (distanze, velocità, portate, temperature) richiesti

dalla D.L..

In caso d’installazione di sistemi d’emergenza d’alimentazione elettrica, la Direzione lavori si riserva la facoltà di scegliere le

prove da effettuare alla presenza di tecnici della la Ditta appaltatrice e dell’azienda produttrice del macchinario.

Art. 10- Capo IV° Collaudo finale degli impianti

Nei termini previsti dal regolamento, dovranno essere effettuate le operazioni di collaudo, che dovranno certificare la perfetta

rispondenza delle opere e delle installazioni alle richieste contrattuali.

Se i risultati ottenuti non fossero accettabili, il Committente potrà rifiutare le opere o gli impianti, in parte o nella loro totalità.

La Ditta appaltatrice dovrà provvedere, a sue spese e nei termini prescritti dal Collaudatore, alle rimozioni e sostituzioni delle

opere e dei materiali non accettati per ottenere i risultati richiesti.

Sino all’approvazione definitiva del collaudo (decorsi due anni dalla data di emissioine del certificato di collaudo) da parte della

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Committente, la Ditta appaltatrice curerà la garanzia per le difformità e i vizi dell’ opera anche nel caso in cui la loro conduzione

sia affidata a personale incaricato dalla Committente, che dovrà in ogni caso informare la Ditta appaltatrice delle eventuali

modifiche o sostituzioni realizzate.

La Committente si riserva il diritto di prendere in consegna anche parzialmente alcune parti delle opere o degli impianti, senza

che la Ditta appaltatrice possa pretendere maggiori compensi.

L’ approvazione definitva del collaudo non esonera la Ditta appaltatrice dalle sue responsabilità sia di legge sia di garanzia.

Art. 11- Capo IV° Caratteristiche e requisiti generali dei materiali

I materiali occorrenti, per eseguire le opere appaltate, saranno della migliore qualità esistente in commercio, senza difetti,

lavorati secondo le migliori regole d’arte e dovranno essere provenienti dalle migliori fabbriche. Prima dell’impiego, in ogni

caso, i materiali dovranno ottenere l’approvazione della D.L., in relazione alla loro rispondenza ai requisiti di qualità, idoneità,

durabilità, applicazione etc. stabiliti dal presente Capitolato.

la Ditta appaltatrice sarà obbligata a prestarsi in ogni tempo, e a sue spese, alle prove alle quali la D.L. riterrà di sottoporre i

materiali da impiegare, o anche già impiegati dall’Impresa stessa in dipendenza del presente appalto. Dette prove saranno

effettuate da un laboratorio ufficialmente autorizzato, quando ciò sia disposto da leggi, regolamenti e norme vigenti, o

manchino in cantiere le attrezzature necessarie. Affinché il tempo richiesto per l’esecuzione di tali prove non abbia ad intralciare

il regolare corso dei lavori, la Ditta appaltatrice dovrà:

1) approvvigionare al più presto in cantiere i materiali da sottoporre a prove di laboratorio;

2) presentare i campioni immediatamente dopo l’affidamento dei lavori;

3) escludere materiali che in prove precedenti abbiano dato risultati negativi o deficienti;

4) in genere, fornire materiali che notoriamente rispondano alle prescrizioni del Capitolato.

Per i materiali già approvvigionati a piè d’opera e riconosciuti non idonei, la Direzione dei Lavori deciderà a suo insindacabile

giudizio se essi debbano venire senz’altro scartati oppure se possano ammettersi applicando una adeguata detrazione

percentuale sulla loro quantità o sul loro prezzo. Nel primo caso, e nel secondo quando la Ditta appaltatrice non intenda

accettare la detrazione stabilita dalla Direzione Lavori, la Ditta appaltatrice stessa dovrà provvedere, a proprie spese,

all’allontanamento dal cantiere dei materiali dichiarati non idonei entro il termine di tre giorni dalla comunicazione delle

decisioni della D.L. In mancanza, potrà provvedere direttamente l’Amministrazione appaltante, a rischio e spese dell’Impresa

appaltatrice.

Le decisioni della Direzione dei Lavori, in merito all’accettazione dei materiali, non potranno in alcun caso pregiudicare i diritti

dell’Amministrazione appaltante in sede di collaudo.

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Art. 12- Capo IV° Tubazioni in rame

MATERIALI

Le tubazioni in rame per distribuzione acqua calda in impianti di riscaldamento, gas e combustibili liquidi, saranno in rame Cu-

DHP UNI EN 1412 (UNI 5649-71) aventi le caratteristiche tecniche:

Dimensioni e tolleranze: UNI EN 1057 (UNI 6507);

Rugosità della superficie interna: Ra = 0,1 di micron;

Densità 8,94 kg/dm³;

Punto di fusione 1.083 °C;

Coefficiente di dilatazione termica lineare: 0,00168 mm/m°C;

Conduttività termica a 20 °C = 364 W/m°C;

con titolo non inferiore a 99.9%; ed essere disossidate con fosforo (P residuo compreso tra 0.013% e 0.040%).

Le tubazioni in rame per la distribuzione del gas refrigerante R 407 c, saranno in rame Cu-DHP UNI 10376 con titolo non

inferiore a 99.9%; ed essere disossidate con fosforo (P residuo compreso tra 0.013% e 0.040%).

Saranno conforme a ASTM B 280 autoestinguente classe 1 per condizionamento e gas refrigerante.

Tutte i terminali delle tubazioni saranno sigillate con tappo in pvc.

I tubi dovranno presentare le superfici interne ed esterne lisce, esenti da difetti come bolle, soffiature, scaglie, paglie,

vaiolature, ecc.

Art. 13- Capo IV° Tubazioni di scarico in PEAD

MATERIALI

I tubi in materiale plastico saranno in polietilene rigido ad alta densità (Pead) (0.955 g/cm³ a 20 °C) di colore nero con un

campo d’applicazione pratico da -20 °C fino a punte di +100 °C (ISO R 161) a norma UNI 10910 colore nero con righe

colorate coestruse longitudinali, segnato ogni metro con sigla del produttore, data di produzione, marchio e numero distintivo

IIP, diametro del tubo, pressione nominale, norma di riferimento; conforme alla Circolare del Ministero della Sanità n. 102 del

02/12/78, prodotto da azienda certificata ISO 9000.

I raccordi, sempre realizzati nel medesimo materiale, ricavati per fusione sotto pressione dovranno avere le basi rinforzate

(spessore maggiorato), questo per consentire:

- un riscaldamento più lento del raccordo ed una migliore compensazione in caso di carichi termici irregolari;

- nessuna deformazione del raccordo, per merito delle forze conseguenti alla dilatazione ad elevata temperatura.

I tubi ed i raccordi, saranno uniti esclusivamente mediante processo di saldatura per polifusione, senza ausilio d’altri materiali o

di mastici, sigillanti o simili; tale saldatura potrà essere realizzata o mediante unione di testa a specchio oppure per mezzo di

manicotti (anch’essi a spessore maggiorato) a saldatura elettrica con resistenze annegate nell’interno dello stesso.

Particolare attenzione andrà posta al problema delle dilatazioni dei tubi che devono essere assorbite secondo le indicazioni

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della casa fornitrice.

Prescrizioni per la posa delle tubazioni di scarico delle acque usate e quelle di ventilazione

Le tubazioni sia orizzontali sia verticali, saranno perfettamente allineate al proprio asse, possibilmente parallele alla parete e

con la pendenza di progetto.

Le curve a 90° saranno da utilizzare solo per le connessioni tra tubazioni orizzontali e verticali, mentre non dovranno mai

essere utilizzate per la giunzione di due tubazioni orizzontali.

Normalmente non saranno da utilizzarsi neppure derivazioni doppie piane e raccordi a T.

I cambiamenti di direzione saranno tali da non produrre perturbazioni nocive al flusso.

Le connessioni in corrispondenza di spostamenti dell’asse delle colonne dovranno possibilmente essere evitate, o comunque,

non avvenire ad una distanza inferiore a 10 volte il diametro del raccordo.

Particolare cautela dovrà essere posta qualora vi sia il problema della formazione di schiume.

Tutta la rete dovrà essere opportunamente dotata d’ispezioni di diametro pari a quello del tubo (fino a 110) o di 110 mm per i

diametri superiori; le ispezioni dovranno prevedersi nelle seguenti posizioni:

- al termine della rete interna di scarico insieme al sifone e ad una derivazione;

- ad ogni cambio di direzione con angolo maggiore di 45°;

- ogni 15 m di percorso lineare per tubi con diametro sino a 110 mm ed ogni 30 m per tubi con diametro maggiore;

- ad ogni confluenza di due o più provenienze;

- alla base d’ogni colonna;

- dove ulteriormente indicato nel progetto o secondo indicazioni della D.L.

Nella stesura delle tubazioni dovranno anche essere previsti, lì dove necessario, supporti e punti fissi coordinati in modo tale

che la tubazione possa dilatarsi e contrarsi senza danneggiamenti.

La posa delle tubazioni di ventilazione dovrà essere conforme ai disegni di progetto.

I terminali delle colonne, infine, dovranno sporgere di almeno 2 m se il luogo in cui si trovano è praticabile da persone.

Art. 14- Capo IV° Tubazioni in polietilene reticolato ad alto grado di reticolazione

Di colore bianco, a reticolo preordinato secondo metodo Engel, per piccoli diametri, atto a sopportare pressioni massime

continue di almeno 10 kg/cm². Il tubo sarà di tipo “a memoria termica” tale che, se riscaldato ad una temperatura dell’ordine di

130 °C, riassuma poi raffreddandosi la forma originaria.

La raccorderia sarà tutta del tipo a compressione, in ottone, analoga a quella usata per le tubazioni di rame. Per l’esecuzione di

curve strette si useranno graffe a perdere.

Le giunzioni lungo le tubazioni saranno assolutamente evitate per quanto possibile: qualora qualche giunzione fosse inevitabile,

sarà eseguita con l’apposita raccorderia fornita dalla casa costruttrice del tubo ed accuratamente provata.

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In tal caso la giunzione dovrà essere posta in posizione facilmente ispezionabile.

Art. 15- Capo IV° Canali di mandata - estrazione - ripresa

Tutti i canali saranno realizzati in lamiera d’acciaio zincato a caldo (Sendzimir lock-forming quality) di prima scelta con

spessore minimo di zinco corrispondente al tipo Z 200 secondo Norme UNI EN 10142/1992,UNI EN 10143/1994,UNI EN

10147/1993.

La Direzione Lavori si riserverà di verificare, in qualsiasi momento, la rispondenza delle forniture alle prescrizioni con analisi

(UNI EN ISO 1460:1997) il cui costo sarà addebitato all’Impresa in caso di inadempienza. I canali, le curve, i giunti, i raccordi

ed i rinforzi dei canali stessi saranno costruiti secondo le indicazioni contenute nel “ASHRAE HANDBOOK, 1988 EQUIPMENT

VOLUME” - capitolo 1 (chapter 1) - Duct Construction.

Canali a sezione rettangolare bassa velocità e bassa pressione (fino a 10 m/s e fino a 500 Pa)

Spessori ed esecuzione saranno i seguenti:

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DIMENS. LATO MAGGIORE DEL RETTANGOLO SPESSORE MINIMO LAMIERA ACCIAIO ZINCATO (PRIMA DELLA ZINCATURA)- fino a 350 mm 6/10 mm- da 360 a 750 mm 8/10 mm- da 760 a 1200 mm 10/10 mm- oltre 1200 mm 12/10 mmALLUMINIO- fino a 350 mm 8/10 mm- da 360 a 750 mm 10/10 mm- da 760 a 1200 mm 12/10 mm- oltre 1200 mm 15/10 mmACCIAIO AISI 304- fino a 750 mm 6/10 mm- oltre 750 mm 8/10 mm

Giunzioni:

DIMENS. LATO MAGGIORE CANALE GIUNZIONI TIPOfino a 350 mm a baionetta o flangia, ogni 2 m maxda 360 a 750 mm a flangia con angolari ogni 1.5 m maxda 750 a 1200 mm a flangia con angolari ogni 1.5 m maxda 1210 a 2000 mm a flangia con angolari ogni 1.5 m maxoltre 2000 mm a flangia con angolari ogni 1 m max e rinforzo a metà

lunghezza

Per evitare qualsiasi fenomeno di natura elettrochimica i collegamenti fra differenti parti di metalli diversi saranno realizzati con

l’interposizione d’adatto materiale isolante.

In conformità con le eventuali prescrizioni dettate dalle norme di sicurezza (Vigili del Fuoco, ecc.) saranno previste serrande

tagliafuoco di tipo e dimensioni approvate.

Per rendere agevole la taratura delle portate d’aria, ogni derivazione dovrà essere dotata di serranda con settore esterno con

vite di blocco e graduazione onde poter venire a conoscenza della posizione assunta dalla serranda stessa.

L’ubicazione delle serrande dovrà essere studiata con particolare cura considerando che esse possono essere fonte di rumore

e di disuniforme distribuzione dei filetti d’aria.

I canali a sezione rettangolare con lato di dimensione superiore a 350 mm saranno rinforzati con nervature trasversali.

I canali con lato maggiore superiore a 1200 mm dovranno avere un rinforzo angolare trasversale al centro del canale; tale

angolare dovrà avere le stesse dimensioni di quelli adottati per le flange.

Salvo casi particolari, da approvarsi di volta in volta, il rapporto tra il lato maggiore e quello minore non dovrà superare 4:1.

Canali flessibili

Saranno utilizzati esclusivamente per il collegamento d’unità terminali alle canalizzazioni rigide.

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E’ ammesso l’impiego di canali flessibili dei tipi seguenti.

Canale flessibile realizzato da doppio strato di tessuto in materiale plastico rinforzato con fibra di vetro, irrigidito da

una spirale d’acciaio armonico avvolta tra i due strati di tessuto. Il condotto dovrà avere classe di reazione al fuoco non

superiore a 1, secondo il D.M.I. 26/6/84. Il canale dovrà avere superficie interna liscia. L’eventuale isolamento termico andrà

applicato all’esterno.

Canale flessibile realizzato con un nastro d’alluminio o d’acciaio inossidabile avvolto elicoidalmente. Le giunzioni

elicoidali saranno tali da garantire tenuta all’aria e flessibilità. L’eventuale isolamento termico andrà applicato all’esterno. I canali

saranno incombustibili (classe 0 di reazione al fuoco secondo il D.M.I. 26/6/84).

In ogni caso i canali saranno a perfetta tenuta, leggeri, robusti, d’elevatissima flessibilità e adattabilità ed avere classe di

reazione al fuoco non superiore a 1, secondo il D.M.I. 26/6/84.

Tutti i raccordi e le giunzioni dei condotti flessibili siano con altri condotti flessibili che con condotti rigidi, saranno del tipo a

manicotto, con fascetta stringitubo a vite, montati con interposizione di gomma o altro materiale di tenuta.

Qualora il diametro del flessibile sia diverso da quello dell’attacco dell’apparecchio da collegare (unità terminale o simile) sarà

utilizzato un raccordo tronco-conico rigido, in lamiera zincata, collegato al condotto flessibile nel modo su esposto.

Nel caso di realizzazione in strutture sanitarie, nei i reparti sanitari e di degenza, o similare, non sarà in nessun caso ammesso

l’impiego di tratti di canali dell’aria di tipo flessibile aventi lunghezza superiore a 2 metri, completi di materiale vario di consumo

e fascette stringitubo. Tutti i modelli saranno rigorosamente accompagnati da certificazione conforme a quanto prescritto dai

VV.F.

Art. 16- Capo IV° Coibentazioni canali d’aria in lamiera

Saranno tecnicamente isolati, i canali di presa dell’aria esterna e di mandata dell’aria. A seconda di quanto richiesto e/o

prescritto i canali verranno isolti seguendo le seguenti esecuzioni.

Esecuzione B2: coibentazione esterna per canali non in vista

Materassini in lana di vetro

Materassino (classe 0/1) di lana dl vetro a fibra lunga, ad alta densità (almeno 25 kg/mc), apprettato e finito sulla superficie

esterna con film d’alluminio rinforzato con trama di fili di vetro a maglia quadra di lato non superiore a 15 mm..

L’isolamento sarà avvolto attorno al canale, incollato per punti con apposito mastice.

Esso sarà posto in opera evitando schiacciature sugli spigoli dei canali e rivestendo anche flange, baionette, etc. Sarà inoltre

sigillato a tutte le giunzioni con apposito nastro adesivo alluminato, della stessa casa costruttrice dell’isolamento, posto in

opera seguendo scrupolosamente le istruzioni per 1’uso (in particolare previa accurata pulizia).

Un “giro” di nastratura sarà quindi effettuato attorno a tutto il canale, ad intervalli regolari di circa 0,5 metri.

Art. 17- Capo IV° Coibentazioni tubazioni

L’isolamento di tutte le tubazioni risponderà ai requisiti riportati al Regolamento di esecuzione della Legge 10/91, nonchè alle

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normative vigenti in fatto di prevenzione incendi.

Il rivestimento isolante sarà eseguito solo dopo le prove di tenuta e dopo l’approvazione della campionatura presentata alla

Direzione Lavori.

Il rivestimento dovrà essere continuo, senza interruzione in corrispondenza di supporti e/o passaggi attraverso muri e solette e

dovrà essere eseguito per ogni singolo tubo.

In particolare nel caso d’isolamento di tubazioni convoglianti acqua refrigerata o fredda dovrà essere garantita la continuità

della barriera vapore e, pertanto, l’isolamento non dovrà essere interrotto nei punti in cui la tubazione appoggia sui sostegni.

Saranno previsti anelli o semianelli di legno o sughero, ad alta densità nelle zone d’appoggio del tubo sul sostegno.

Gli anelli dovranno poggiare su gusci in lamiera posti all’esterno della tubazione isolata.

L’isolamento di componenti smontabili dovrà essere realizzato in modo che, in fase di manutenzione, sia consentito lo

smontaggio dei componenti stessi senza deteriorare l’isolamento.

Sono qui indicate, in maniera sintetica, le esecuzioni da eseguire per la realizzazione degli impianti; l’Impresa dovrà in ogni

caso far riferimento alle indicazioni riportate nei singoli elaborati di progetto, per la realizzazione degli isolamenti e delle loro

finiture.

Art. 18- Capo IV° Terminali aeraulici

Bocchette di mandata

Le bocchette di mandata a parete, con lancio dell’aria orizzontale, saranno da utilizzarsi, solo se espressamente indicato, in

quei luoghi dove per evidenti motivi strutturali, o di lay-out, non sarà possibile diffondere l’aria dal soffitto.

Le bocchette saranno in alluminio del tipo a doppia fila d’alette orientabili, indipendenti, al fine di poter correggere la sezione di

passaggio e, conseguentemente, il lancio.

La fornitura dovrà intendersi completa di controtelaio, serranda di regolazione a contrasto e quant’altro necessiti per il

montaggio ed il regolare funzionamento.

I criteri di selezione delle bocchette e degli accessori relativi, dovranno ottemperare a quanto già descritto per i diffusori e

seguendo le istruzioni del costruttore.

Bisognerà, altresì, tener presente le caratteristiche architettoniche dell’ambiente cercando di evitare ostacoli alla migliore

distribuzione dell’aria in modo da avere un flusso regolare senza formazione di correnti fastidiose.

Bocchette di ripresa

Le bocchette di mandata potranno essere utilizzate dove indicato anche come bocchette di ripresa. Se prescritto, sarà possibile

utilizzare bocchette ad alette fisse.

Art. 19- Capo IV° Elettroventilatore centrifugo “in linea” da canale

Sarà di tipo adatto ad essere installato direttamente su condotte d’aria rettilinee e quindi avrà gli attacchi d’aspirazione e

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mandata contrapposti, in linea.

Girante e cassa esterna saranno realizzati in lamiera zincata o robusta materia plastica. Il motore sarà corrdato di protezione

termica integrale, ed avrà grado di protezion non inferiore ad IP 54 (salvo che non isa necessario un grado superiore). Gli

attacchi, se rettangolari saranno flangiati; se circolari, saranno adatti ad essere collegati con fascette. In ogni caso a ciascun

atacco del ventilatore sarà installato un giunto antivibrante flessibile (il tutto compreso nel prezzo). Ove le dimensioni degli

attacchi del ventilatore siano diverse da quelle del canale d’inserzione, il collegamento avverrà con tronchi di raccordo conici,

eseguiti secondo le buone regole dell’arte. Il ventilatore dovrà essere fornito corredato anche di variatore continuo di giri ad

azionamento manuale (per fare in modo che le prestazioni necessarie siano fornite dal ventilatore ad una velocità di rotazione

bassa, tale da garantire assoluta silenziosità di funzionamento), completo anche di cavi di collegamento.

Nel prezzo saranno anche compresi tutti i supporti ed ancoraggi che fossero necessari.

Art. 20- Capo IV° Apparecchi sanitari

Tutti i componenti sanitari saranno del tipo e della qualità stabiliti nell’elenco prezzi e più precisamente:

- lavabi con fissaggio a parete e colonna o semicolonna di sostegno, completi di ogni accessorio necessario al fine di

consentire una installazione a perfetta regola d’arte, nel rispetto della normativa vigente.

- lavabi in vitreous-china bianca di tipo regolabile in inclinazione tramite sistema meccanico di manopole e staffe reclinabili

per disabili, completi di ogni accessorio necessario al fine di consentire una installazione a perfetta regola d’arte, nel

rispetto della normativa vigente.

- vasi a cacciata per fissaggio a pavimento completi cassetta di risciacquo e di ogni accessorio necessario al fine di

consentire una installazione a perfetta regola d’arte, nel rispetto della normativa vigente.

- vasi a cacciata di tipo sospeso per fissaggio a parete, in vitreous-china bianca per disabili, completi di ogni accessorio

necessario al fine di consentire una installazione a perfetta regola d’arte, nel rispetto della normativa vigente.

Art. 21- Capo IV° Rubinetterie

Tutti i componenti sanitari saranno del tipo e della qualità stabiliti nell’elenco prezzi e più precisamente:

- Rubinetti monocomando a chiusura temporizzata con acqua premiscelata per lavabo, da installare sull’apparecchio,

completi d’ogni accessorio necessario al fine di consentire un’installazione a perfetta regola d’arte, nel rispetto della

normativa vigente.

- Pilette di scarico a pavimento con sifone e griglia d’acciaio inox 14301, chiusura a campana in PP estraibile, flangia

pressata, fori di drenaggio, tiranti a vite. Costruzione regolabile in altezza. Altezza di sifonatura minima: 50 mm Griglia di

tipo meticolato antisdrucciolo, classe L.15. Complete d’ogni accessorio, anche se non espressamente previsto, per la

corretta posa in opera, secondo la normativa vigente.

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CAPITOLATO SPECIALE D'APPALTO – CAPO V

CARATTERISTICHE TECNICHE DEGLI IMPIANTI ELETTRICI

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Indice CARATTERISTICHE TECNICHE DEGLI IMPIANTI ELETTRICI..................3

Art.1 - PRESCRIZIONI TECNICHE GENERALI.............................................................3

Art.2 - Cabine di trasformazione................................................................................18

Art.3 - Stazioni di energia...........................................................................................18

Art.4 - Batterie di accumulatori..................................................................................18

Art.5 - Gruppi elettrogeni............................................................................................19

Art.6 - Disposizioni particolari per gli impianti di illuminazione.............................23

Art.7 - Disposizioni particolari per impianti per servizi tecnologici e per servizi

generali.........................................................................................................................28

Art.8 - Impianti di segnalazioni comuni per usi civili nell'interno dei fabbricati....30

Art.9 - IMPIANTI DI PORTIERE ELETTRICO .............................................................31

Art.10 - Sistemi di prevenzione e segnalazione di fughe gas ed incendi...............32

Art.11 - IMPIANTI PER CONTROLLO DI RONDA.......................................................33

Art.12 - Impianti antifurto a contatti con cellule fotoelettriche o di altri tipi..........34

Art.13 - Impianti di orologi elettrici............................................................................35

Art.14 - IMPIANTI DI CITOFONI (PER APPARTAMENTI O UFFICI CON

PORTINERIA)................................................................................................................36

Art.15 - Impianti interfonici.........................................................................................37

Art.16 - Generalità.......................................................................................................38

Art.17 - Impianti di registrazione magnetica.............................................................45

Art.18 - Impianti di traduzioni simultanee a filo........................................................46

Art.19 - Impianti di teletraduzioni simultanee...........................................................46

Art.20 - Impianti di telericerca persone.....................................................................46

Art.21 - Impianti di antenne collettive per ricezione radio e televisione................46

Art.22 - Predisposizione dell'impianto telefonico.....................................................47

Art.23 - CABLAGGIO STRUTTURATO........................................................................48

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CARATTERISTICHE TECNICHE DEGLI IMPIANTI ELETTRICI

Art.1 - PRESCRIZIONI TECNICHE GENERALI

Art 1.1 - Requisiti di rispondenza a norme, leggi e regolamenti

Gli impianti e i componenti devono essere realizzati a regola d'arte, giusta prescrizione della legge 1 marzo 1968, n. 186, della

legge 5 marzo 1990, n. 46, del D.P.R. 6 dicembre 1991, n. 447 (regolamento di attuazione della legge 46/1990) e successive

modifiche e integrazioni (DM 37/08).

Le caratteristiche degli impianti stessi, nonché dei loro componenti, devono corrispondere alle norme di legge e di regolamento

vigenti alla data di presentazione del progetto-offerta e in particolare essere conformi:

- alle prescrizioni di sicurezza delle norme CEI (Comitato elettrotecnico italiano);

- alle prescrizioni e indicazioni dell'ENEL o dell'Azienda distributrice dell'energia elettrica;

- alle prescrizioni e indicazioni della TELECOM o dell'Ente che effettua il servizio telefonico;

- alle prescrizioni dei VV.FF. e delle autorità locali.

Art. 1.2 - norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro

Nei disegni e negli atti posti a base dell'appalto deve essere chiaramente precisata, dall'Amministrazione appaltante, la

destinazione o l'uso di ciascun ambiente, affinché le ditte concorrenti ne tengano debito conto nella progettazione degli impianti

ai fini di quanto disposto dalle vigenti disposizioni di legge in materia antinfortunistica, nonché dalle norme CEI.

Art. 1.3 - Prescrizioni riguardanti i circuiti

Art. 1.3.1 - Cavi e conduttori

a) isolamento dei cavi:

i cavi utilizzati nei sistemi di prima categoria devono essere adatti a tensione nominale verso terra e tensione nominale (Uo/U)

non inferiori a 450/750 V, simbolo di designazione 07. Quelli utilizzati nei circuiti di segnalazione e comando devono essere

adatti a tensioni nominali non inferiori a 300/500 V, simbolo di designazione 05. Questi ultimi, se posati nello stesso tubo,

condotto o canale con cavi previsti con tensioni nominali superiori, devono essere adatti alla tensione nominale maggiore;

b) colori distintivi dei cavi:

i conduttori impiegati nella esecuzione degli impianti devono essere contraddistinti dalle colorazioni previste dalle vigenti tabelle

di unificazione CEI-UNEL 00722-74 e 00712. In particolare i conduttori di neutro e protezione devono essere contraddistinti

rispettivamente ed esclusivamente con il colore blu chiaro e con il bicolore giallo-verde. Per quanto riguarda i conduttori di

fase, devono essere contraddistinti in modo univoco per tutto l'impianto dai colori: nero, grigio (cenere) e marrone;

c) sezioni minime e cadute di tensione massime ammesse:

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le sezioni dei conduttori calcolate in funzione della potenza impegnata e della lunghezza dei circuiti (affinché la caduta di

tensione non superi il valore del 4% della tensione a vuoto) devono essere scelte tra quelle unificate. In ogni caso non devono

essere superati i valori delle portate di corrente ammesse, per i diversi tipi di conduttori, dalle tabelle di unificazione CEI-UNEL.

Indipendentemente dai valori ricavati con le precedenti indicazioni, le sezioni minime dei conduttori di rame ammesse sono:

0,75 mm2 per circuiti di segnalazione e telecomando;

1,5 mm2 per illuminazione di base, derivazione per prese a spina per altri apparecchi di illuminazione e per apparecchi con

potenza unitaria inferiore o uguale a 2,2 kW;

2,5 mm2 per derivazione con o senza prese a spina per utilizzatori con potenza unitaria superiore a 2,2 kW e inferiore o uguale

a 3,6 kW;

4 mm2 per montanti singoli e linee alimentanti singoli apparecchi utilizzatori con potenza nominale superiore a 3,6 kW;

d) sezione minima dei conduttori neutri:

la sezione dei conduttori neutri non deve essere inferiore a quella dei corrispondenti conduttori di fase. Per conduttori in circuiti

polifasi, con sezione superiore a 16 mm2, la sezione dei conduttori neutri può essere ridotta alla metà di quella dei conduttori

di fase, col minimo tuttavia di 16 mm2 (per conduttori in rame), purché siano soddisfatte le condizioni degli articoli: 522,

524.1-2-3, 543.1.4. della norma CEI 64-8;

e) sezione dei conduttori di terra e protezione:

la sezione dei conduttori di terra e di protezione, cioè dei conduttori che collegano all'impianto di terra le parti da proteggere

contro i contatti indiretti, non deve essere inferiore a quella indicata nella tabella seguente, tratta dalle norme CEI 64-8, IV

edizione (tabella 54F):

SEZIONE MINIMA DEL CONDUTTORE DI PROTEZIONE

Sezione del conduttore di fase che

alimenta la macchina o l'apparecchio

mm2

Cond. protez. facente parte

dello stesso cavo o infilato

nello stesso tubo del

conduttore di fase

mm2

Cond. protez. facente parte

Dello stesso cavo e non infilato

nello stesso tubo del

conduttore di fase

mm2

Minore o uguale a 16 Sezione del conduttore di fase 2,5 se protetto meccanicamente,

4 se non protetto meccanicamente

Maggiore di 16 e minore o uguale a 35 16 16

Maggiore di 35 Metà della sezione del conduttore di Metà della sezione del conduttore di fase;

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fase; nei cavi multipol., la sezione

specificata dalle rispettive norme

nei cavi multipol., la sezione specificata

dalle rispettive norme

f) propagazione del fuoco lungo i cavi:

i cavi in aria installati individualmente, cioè distanziati tra loro di almeno 250 mm, devono rispondere alla prova di non

propagazione delle norme CEI 20-35. Quando i cavi sono raggruppati in ambiente chiuso in cui sia da contenere il pericolo di

propagazione di un eventuale incendio, essi devono avere i requisiti di non propagazione dell'incendio in conformità alle norme

CEI 20-22;

g) provvedimenti contro il fumo:

allorché i cavi siano installati in notevole quantità in ambienti chiusi frequentati dal pubblico e di difficile e lenta evacuazione si

devono adottare sistemi di posa atti ad impedire il dilagare del fumo negli ambienti stessi o in alternativa ricorrere all'impiego di

cavi a bassa emissione di fumo secondo le norme CEI 20-37 e 20-38;

h) problemi connessi allo sviluppo di gas tossici e corrosivi:

qualora cavi in quantità rilevanti siano installati in ambienti chiusi frequentati dal pubblico, oppure si trovino a coesistere in

ambiente chiuso, con apparecchiature particolarmente vulnerabili da agenti corrosivi, deve essere tenuto presente il pericolo

che i cavi stessi bruciando sviluppino gas tossici o corrosivi. Ove tale pericolo sussista occorre fare ricorso all'impiego di cavi

aventi la caratteristica di non sviluppare gas tossici e corrosivi ad alte temperature secondo le norme CEI 20-37 e 20-38.

Sezione minima del conduttore di terra

La sezione del conduttore di terra deve essere non inferiore a quella del conduttore di protezione suddetta con i minimi di

seguito indicati (norma CEI 64-8, tabella 54A).

SEZIONE MINIMA (mm2)

- Protetto contro la corrosione ma non meccanicamente 16 (Cu) 16 (Fe) zincato- non protetto contro la corrosione 25 (Cu) 50 (Fe)- protetto meccanicamente in accordo con l'art. 543.1

In alternativa ai criteri sopra indicati è ammesso il calcolo della sezione minima del conduttore di protezione mediante il metodo

analitico indicato al paragrafo a) dell'art. 543.1.1 delle norme CEI 64-8.

Art. 1.4 - Canalizzazioni

I conduttori, a meno che non si tratti di installazioni volanti, devono essere sempre protetti e salvaguardati meccanicamente.

Dette protezioni possono essere: tubazioni, canalette porta cavi, passerelle, condotti o cunicoli ricavati nella struttura edile ecc.

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Negli impianti industriali, il tipo di installazione deve essere concordato di volta in volta con l'Amministrazione appaltante.

Negli impianti in edifici civili e similari si devono rispettare le seguenti prescrizioni:

Art. 1.4.1 - Tubi protettivi, cassette di derivazione

Nell'impianto previsto per la realizzazione sotto traccia, i tubi protettivi devono essere in materiale termoplastico serie leggera

per i percorsi sotto intonaco, in acciaio smaltato a bordi saldati oppure in materiale termoplastico serie pesante per gli

attraversamenti a pavimento; il diametro interno dei tubi deve essere pari ad almeno 1,3 volte il diametro del cerchio

circoscritto al fascio dei cavi in esso contenuti.

Tale coefficiente di maggiorazione deve essere aumentato a 1,5 quando i cavi siano del tipo sotto piombo o sotto guaina

metallica; il diametro del tubo deve essere sufficientemente grande da permettere di sfilare e reinfilare i cavi in esso contenuti

con facilità e senza che ne risultino danneggiati i cavi stessi o i tubi.

Comunque il diametro interno non deve essere inferiore a 10 mm;

il tracciato dei tubi protettivi deve consentire un andamento rettilineo orizzontale (con minima pendenza per favorire lo scarico

di eventuale condensa) o verticale. Le curve devono essere effettuate con raccordi o con piegature che non danneggino il tubo

e non pregiudichino la sfilabilità dei cavi;

ad ogni brusca deviazione resa necessaria dalla struttura muraria dei locali, ad ogni derivazione da linea principale a

secondaria e in ogni locale servito, la tubazione deve essere interrotta con cassette di derivazione;

le giunzioni dei conduttori devono essere eseguite nelle cassette di derivazione impiegando opportuni morsetti o morsettiere.

Dette cassette devono essere costruite in modo che nelle condizioni ordinarie di installazione non sia possibile introdurvi corpi

estranei, deve inoltre risultare agevole la dispersione di calore in esse prodotta.

Il coperchio delle cassette deve offrire buone garanzie di fissaggio ed essere apribile solo con attrezzo;

i tubi protettivi dei montanti di impianti utilizzatori alimentati attraverso organi di misura centralizzati e le relative cassette di

derivazione devono essere distinti per ogni montante.

E' ammesso utilizzare lo stesso tubo e le stesse cassette purché i montanti alimentino lo stesso complesso di locali e che ne

siano contrassegnati per la loro individuazione, almeno in corrispondenza delle due estremità;

qualora si preveda l'esistenza, nello stesso locale, di circuiti appartenenti a sistemi elettrici diversi, questi devono essere

protetti da tubi diversi e far capo a cassette separate.

Tuttavia è ammesso collocare i cavi nello stesso tubo e far capo alle stesse cassette, purché essi siano isolati per la tensione

più elevata e le singole cassette siano internamente munite di diaframmi, non amovibili se non a mezzo di attrezzo, tra i

morsetti destinati a serrare conduttori appartenenti a sistemi diversi.

Il numero dei cavi che si possono introdurre nei tubi è indicato nella tabella seguente:

NUMERO MASSIMO DI CAVI UNIPOLARI DA INTRODURRE IN TUBI PROTETTIVI

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(i numeri tra parentesi sono per i cavi di comando e segnalazione)

Diam. e/diam.i Sezione dei cavetti in mm2

mm (0,5) (0,75) (1) 1,5 2,5 4 6 10 1612/ 8,5 (4) (4) (2)14/10 (7) (4)(3) 216/11,7 (4) 4220/15,5 (9) 74 4 225/19,8 (12) 97 7 4 232/26,4 12 9 7 7 3

I tubi protettivi dei conduttori elettrici collocati in cunicoli, che ospitano altre canalizzazioni devono essere disposti in modo da

non essere soggetti a influenze dannose in relazione a sovrariscaldamenti, sgocciolamenti, formazione di condensa ecc. E'

inoltre vietato collocare nelle stesse incassature montanti e colonne telefoniche o radiotelevisive. Nel vano degli ascensori o

montacarichi non è consentita la messa in opera di conduttori o tubazioni di qualsiasi genere che non appartengano

all'impianto dell'ascensore o del montacarichi stesso.

I circuiti degli impianti a tensione ridotta per “controllo ronda” e “antifurto”, nonché quelli per impianti di traduzioni simultanee

o di teletraduzioni simultanee, dovranno avere i conduttori in ogni caso sistemati in tubazioni soltanto di acciaio smaltato o tipo

mannesman.

Art. 1.4.2 - Canalette porta cavi

Per i sistemi di canali battiscopa e canali ausiliari si applicano le norme CEI 23-19.

Per gli altri sistemi di canalizzazione si applicheranno le norme CEI specifiche (ove esistenti).

Il numero dei cavi installati deve essere tale da consentire una occupazione non superiore al 50% della sezione utile dei canali,

secondo quanto prescritto dalle norme CEI 64-9.

Per il grado di protezione contro i contatti diretti, si applica quanto richiesto dalle norme CEI 64-8 utilizzando i necessari

accessori (angoli, derivazioni ecc.), opportune barriere devono separare cavi a tensioni nominali differenti.

I cavi vanno utilizzati secondo le indicazioni delle norme CEI 20-20.

Devono essere previsti per canali metallici i necessari collegamenti di terra ed equipotenziali secondo quanto previsto dalle

norme CEI 64-8.

Nei passaggi di parete devono essere previste opportune barriere tagliafiamma che non degradino i livelli di segregazione

assicurati dalle pareti.

Le caratteristiche di resistenza al calore anormale e al fuoco dei materiali utilizzati devono soddisfare quanto richiesto dalle

norme CEI 64-8.

Art. 1.5 - Tubazioni per le costruzioni prefabbricate

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I tubi protettivi annegati nel calcestruzzo devono rispondere alle prescrizioni delle norme CEI 23-17.

Essi devono essere inseriti nelle scatole preferibilmente con l'uso di raccordi atti a garantire una perfetta tenuta. La posa dei

raccordi deve essere eseguita con la massima cura in modo che non si creino strozzature. Allo stesso modo devono essere

uniti tra loro per mezzo di appositi manicotti di giunzione.

La predisposizione dei tubi deve essere eseguita con tutti gli accorgimenti della buona tecnica in considerazione del fatto che

alle pareti prefabbricate non è in genere possibile apportare sostanziali modifiche né in fabbrica né in cantiere.

Le scatole da inserire nei getti di calcestruzzo devono avere caratteristiche tali da sopportare le sollecitazioni termiche e

meccaniche che si presentano in tali condizioni. In particolare le scatole rettangolari porta apparecchi e le scatole per quadretti

elettrici devono essere costruite in modo che il loro fissaggio sui casseri avvenga con l'uso di rivetti, viti o magneti da inserire

in apposite sedi ricavate sulla membrana anteriore della scatola stessa. Detta membrana dovrà garantire la non deformabilità

delle scatole.

La serie di scatole proposta deve essere completa di tutti gli elementi necessari per la realizzazione degli impianti, comprese le

scatole di riserva conduttori necessarie per le discese alle tramezze che si monteranno in un secondo tempo a getti avvenuti.

Art. 1.6 - Posa di cavi elettrici isolati, sotto guaina, interrati

Per l'interramento dei cavi elettrici, si dovrà procedere nel modo seguente:

sul fondo dello scavo, sufficiente per la profondità di posa preventivamente concordata con la direzione lavori e privo di

qualsiasi sporgenza o spigolo di roccia o di sassi, si dovrà costituire, in primo luogo, un letto di sabbia di fiume, vagliata e

lavata, o di cava, vagliata, dello spessore di almeno 10 cm, sul quale si dovrà distendere poi il cavo (od i cavi) senza premere e

senza fare affondare artificialmente nella sabbia;

si dovrà quindi stendere un altro strato di sabbia come sopra, dello spessore di almeno 5 cm, in corrispondenza della

generatrice superiore del cavo (o dei cavi); pertanto lo spessore finale complessivo della sabbia dovrà risultare di almeno cm

15 più il diametro del cavo (quello maggiore, avendo più cavi);

sulla sabbia così posta in opera si dovrà infine disporre una fila continua di mattoni pieni, bene accostati fra loro e con il lato

maggiore secondo l'andamento del cavo (o dei cavi) se questo avrà diametro (o questi comporranno una striscia) non

superiore a cm 5 o al contrario in senso trasversale (generalmente con più cavi);

sistemati i mattoni, si dovrà procedere al reinterro dello scavo pigiando sino al limite del possibile e trasportando a rifiuto il

materiale eccedente dall'iniziale scavo.

L'asse del cavo (o quello centrale di più cavi) dovrà ovviamente trovarsi in uno stesso piano verticale con l'asse della fila di

mattoni.

Per la profondità di posa sarà seguito il concetto di avere il cavo (o i cavi) posti sufficientemente al sicuro da possibili scavi di

superficie per riparazioni ai manti stradali o cunette eventualmente soprastanti, o movimenti di terra nei tratti a prato o giardino.

Di massima sarà però osservata la profondità di almeno cm 50 misurando sull'estradosso della protezione di mattoni.

Tutta la sabbia ed i mattoni occorrenti saranno forniti dalla ditta appaltatrice.

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Art. 1.7 - Posa di cavi elettrici, isolati, sotto guaina, in cunicoli praticabili

A seconda di quanto stabilito nel Capitolato speciale d'appalto, i cavi saranno posati:

- entro scanalature esistenti sui piedritti dei cunicoli (appoggio continuo), all'uopo fatte predisporre

dall'Amministrazione appaltante;

- entro canalette di materiale idoneo, come cemento, cemento amianto ecc. (appoggio egualmente continuo)

tenute in sito da mensole in piatto o profilato d'acciaio zincato o da mensole di calcestruzzo armato;

- direttamente sui ganci, grappe, staffe, o mensole (appoggio discontinuo) in piatto o profilato d'acciaio zincato,

ovvero di materiali plastici resistenti all'umidità, ovvero ancora su mensole di calcestruzzo armato.

Dovendo disporre i cavi in più strati, dovrà essere assicurato un distanziamento fra strato e strato pari ad almeno una volta e

mezzo il diametro del cavo maggiore nello strato sottostante con un minimo di cm 3, onde assicurare la libera circolazione

dell'aria.

A questo riguardo la ditta appaltatrice dovrà tempestivamente indicare le caratteristiche secondo cui dovranno essere

dimensionate e conformate le eventuali canalette di cui sopra, mentre, se non diversamente prescritto dalla Amministrazione

appaltante, sarà di competenza della ditta appaltatrice di soddisfare a tutto il fabbisogno di mensole, staffe, grappe e ganci di

ogni altro tipo, i quali potranno anche formare rastrelliere di conveniente altezza.

Per il dimensionamento e mezzi di fissaggio in opera (grappe murate, chiodi sparati ecc.) dovrà essere tenuto conto del peso

dei cavi da sostenere in rapporto al distanziamento dei supporti, che dovrà essere stabilito di massima intorno a cm 70.

In particolari casi, l'Amministrazione appaltante potrà preventivamente richiedere che le parti in acciaio debbano essere zincate

a caldo.

I cavi, ogni m 150-200 di percorso, dovranno essere provvisti di fascetta distintiva in materiale inossidabile.

Art. 1.8 - Posa di cavi elettrici, isolati, sotto guaina, in tubazioni interrate o non interrate, o in cunicoli non praticabili

Qualora in sede di appalto venga prescritto alla ditta appaltatrice di provvedere anche per la fornitura e posa in opera delle

tubazioni, queste avranno forma e costituzione come preventivamente stabilito dall'Amministrazione appaltante (cemento,

ghisa, grès ceramico, cloruro di polivinile ecc.)

Per la posa in opera delle tubazioni a parete o a soffitto ecc., in cunicoli, intercapedini, sotterranei, ecc., valgono le prescrizioni

precedenti per la posa dei cavi in cunicoli praticabili, coi dovuti adattamenti.

Al contrario, per la posa interrata delle tubazioni, valgono le prescrizioni precedenti per l'interramento dei cavi elettrici, circa le

modalità di scavo, la preparazione del fondo di posa (naturalmente senza la sabbia e senza la fila di mattoni), il reinterro ecc.

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Le tubazioni dovranno risultare coi singoli tratti uniti tra loro o stretti da collari o flange, onde evitare discontinuità nella loro

superficie interna.

Il diametro interno della tubazione dovrà essere in rapporto non inferiore a 1,3 rispetto al diametro del cavo o del cerchio

circoscrivente i cavi, sistemati a fascia.

Per l'infilaggio dei cavi si dovranno avere adeguati pozzetti sulle tubazioni interrate e apposite cassette sulle tubazioni non

interrate.

Il distanziamento fra tali pozzetti e cassette sarà da stabilirsi in rapporto alla natura e alla grandezza dei cavi da infilare. Tuttavia,

per cavi in condizioni medie di scorrimento e grandezza, il distanziamento resta stabilito di massima:

- ogni m 30 circa se in rettilineo;

- ogni m 15 circa se con interposta una curva.

I cavi non dovranno subire curvature di raggio inferiore a 15 volte il loro diametro.

In sede di appalto, verrà precisato se spetti all'Amministrazione appaltante la costituzione dei pozzetti o delle cassette. In tal

caso, per il loro dimensionamento, formazione, raccordi ecc., la ditta appaltatrice dovrà fornire tutte le indicazioni necessarie.

Art. 1.9 - Posa aerea di cavi elettrici, isolati, non sotto guaina, o di conduttori elettrici nudi

Per la posa aerea di cavi elettrici, isolati, non sotto guaina e di conduttori elettrici nudi, dovranno osservarsi le relative norme

CEI.

Come detto nell'art. 45, la ditta appaltatrice potrà richiedere una maggiorazione di compensi se deriveranno a essa maggiori

oneri dall'applicazione di nuove norme rese note in data posteriore alla presentazione del progetto-offerta.

Se non diversamente specificato in sede di appalto, la fornitura di tutti i materiali e la loro messa in opera per la posa aerea in

questione (pali di appoggio, mensole, isolatori, cavi, accessori ecc.) sarà di competenza della ditta appaltatrice.

Tutti i rapporti con terzi (istituzioni di servitù di elettrodotto, di appoggio, di attraversamento ecc.), saranno di competenza

esclusiva e a carico dell'Amministrazione appaltante, in conformità di quanto disposto al riguardo dal Testo Unico sulle acque e

sugli impianti elettrici, di cui R.D. 11 dicembre 1933, n. 1775.

Art. 1.10 - Posa aerea di cavi elettrici, isolati, sotto guaina, autoportanti o sospesi a corde portanti

Saranno ammessi a tale sistema di posa unicamente cavi destinati a sopportare tensioni di esercizio non superiori a 1.000 V,

isolati in conformità, salvo ove trattasi di cavi per alimentazione di circuiti per illuminazione in serie o per alimentazione di tubi

fluorescenti, alimentazioni per le quali il limite massimo della tensione ammessa sarà considerato di 6.000 V.

Con tali limitazioni d'impiego potranno aversi:

- cavi autoportanti a fascio con isolamento a base di polietilene reticolato per linee aeree a corrente alternata

secondo le norme CEI 20-31;

- cavi con treccia in acciaio di supporto incorporata nella stessa guaina isolante;

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- cavi sospesi a treccia indipendente in acciaio zincato (cosiddetta sospensione “americana”) a mezzo di fibbie

o ganci di sospensione, opportunamente scelti fra i tipi commerciali, intervallati non più di cm 40.

Per entrambi i casi si impiegheranno collari e mensole di ammarro, opportunamente scelti fra i tipi commerciali, per la tenuta

dei cavi sui sostegni, tramite le predette trecce di acciaio.

Anche per la posa aerea dei cavi elettrici, isolati, sotto guaina, vale integralmente quanto espresso al precedente art. 1.9 per la

posa aerea di cavi elettrici, isolati, non sotto guaina, o di conduttori elettrici nudi.

Art. 1.11 - Protezione contro i contatti indiretti

Devono essere protette contro i contatti indiretti tutte le parti metalliche accessibili dell'impianto elettrico e degli apparecchi

utilizzatori, normalmente non in tensione ma che, per cedimento dell'isolamento principale o per altre cause accidentali,

potrebbero trovarsi sotto tensione (masse).

Per la protezione contro i contatti indiretti ogni impianto elettrico utilizzatore, o raggruppamento di impianti contenuti in uno

stesso edificio e nelle sue dipendenze (quali portinerie distaccate e simili) deve avere un proprio impianto di terra.

A tale impianto di terra devono essere collegati tutti i sistemi di tubazioni metalliche accessibili destinati ad adduzione,

distribuzione e scarico delle acque, nonché tutte le masse metalliche accessibili di notevole estensione esistenti nell'area

dell'impianto elettrico utilizzatore stesso.

Art. 1.11.1 - Impianto di messa a terra e sistemi di protezione contro i contatti indiretti

Art. 1.11.1.1 - Elementi di un impianto di terra

Per ogni edificio contenente impianti elettrici deve essere opportunamente previsto, in sede di costruzione, un proprio impianto

di messa a terra (impianto di terra locale) che deve soddisfare le prescrizioni delle vigenti norme CEI 64-8. Tale impianto deve

essere realizzato in modo da poter effettuare le verifiche periodiche di efficienza e comprende:

a) il dispersore (o i dispersori) di terra, costituito da uno o più elementi metallici posti in intimo contatto con il terreno e che

realizza il collegamento elettrico con la terra;

b) il conduttore di terra, non in intimo contatto con il terreno, destinato a collegare i dispersori fra di loro e al collettore (o nodo)

principale di terra. I conduttori parzialmente interrati e non isolati dal terreno debbono essere considerati, a tutti gli effetti,

dispersori per la parte interrata e conduttori di terra per la parte non interrata (o comunque isolata dal terreno);

c) il conduttore di protezione parte dal collettore di terra, arriva in ogni impianto e deve essere collegato a tutte le prese a spina

(destinate ad alimentare utilizzatori per i quali è prevista la protezione contro i contatti indiretti mediante messa a terra); o

direttamente alle masse di tutti gli apparecchi da proteggere, compresi gli apparecchi di illuminazione con parti metalliche

comunque accessibili. E' vietato l'impiego di conduttori di protezione non protetti meccanicamente con sezione inferiore a 4

mm2. Nei sistemi TT (cioè nei sistemi in cui le masse sono collegate ad un impianto di terra elettricamente indipendente da

quello del collegamento a terra del sistema elettrico) il conduttore di neutro non può essere utilizzato come conduttore di

protezione;

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d) il collettore (o nodo) principale di terra nel quale confluiscono i conduttori di terra, di protezione, di equipotenzialità (ed

eventualmente di neutro, in caso di sistemi TN, in cui il conduttore di neutro ha anche la funzione di conduttore di protezione);

e) il conduttore equipotenziale, avente lo scopo di assicurare l'equipotenzialità fra le masse e/o le masse estranee (parti

conduttrici, non facenti parte dell'impianto elettrico, suscettibili di introdurre il potenziale di terra).

Art. 1.11.1.2 - Prescrizioni particolari per locali da bagno

Divisione in zone e apparecchi ammessi

I locali da bagno vengono suddivisi in 4 zone per ognuna delle quali valgono regole particolari:

zona 0 - è il volume della vasca o del piatto doccia: non sono ammessi apparecchi elettrici, come scalda-acqua a immersione,

illuminazioni sommerse o simili;

zona 1 - è il volume al di sopra della vasca da bagno o del piatto doccia fino all'altezza di 2,25 m dal pavimento: sono ammessi

lo scaldabagno (del tipo fisso, con la massa collegata al conduttore di protezione) o altri apparecchi utilizzatori fissi, purché

questi ultimi alimentati a tensione non superiore a 25 V, cioè con la tensione ulteriormente ridotta rispetto al limite normale della

bassissima tensione di sicurezza, che corrisponde a 50 V;

zona 2 - è il volume che circonda la vasca da bagno o il piatto doccia, largo 60 cm e fino all'altezza di 2,25 m dal pavimento:

sono ammessi, oltre allo scaldabagno, agli altri apparecchi, questi ultimi alimentati a non più di 25 V, anche gli apparecchi

illuminanti dotati di doppio isolamento (Classe II). Gli apparecchi installati nelle zone 1 e 2 devono essere protetti contro gli

spruzzi d'acqua (grado protezione IPx4). Sia nella zona 1 che nella zona 2 non devono esserci materiali di installazione come

interruttori, prese a spina, scatole di derivazione; possono essere installati pulsanti a tirante con cordone isolante e frutto

incassato ad altezza superiore a 2,25 m dal pavimento. Le condutture devono essere limitate a quelle necessarie per

l'alimentazione degli apparecchi installati in queste zone e devono essere incassate con tubo protettivo non metallico; gli

eventuali tratti in vista necessari per il collegamento con gli apparecchi utilizzatori (per esempio con lo scaldabagno) devono

essere protetti con tubo di plastica o realizzati con cavo munito di guaina isolante;

zona 3 - è il volume al di fuori della zona 2, della larghezza di 2,40 m (e quindi 3 m oltre la vasca o la doccia): sono ammessi

componenti dell'impianto elettrico protetti contro la caduta verticale di gocce di acqua (grado di protezione IPx1), come nel

caso dell'ordinario materiale elettrico da incasso, quando installati verticalmente, oppure IPx5 quando è previsto l'uso di getti

d'acqua per la pulizia del locale; inoltre l'alimentazione delle prese a spina deve soddisfare una delle seguenti condizioni:

a) bassissima tensione di sicurezza con limite 50 V (BTS). Le parti attive del circuito BTS devono comunque essere protette

contro i contatti diretti;

b) trasformatore di isolamento per ogni singola presa a spina;

c) interruttore differenziale ad alta sensibilità, con corrente differenziale non superiore a 30 mA;

Le regole date per le varie zone in cui sono suddivisi i locali da bagno servono a limitare i pericoli provenienti dall'impianto

elettrico del bagno stesso, e sono da considerarsi integrative rispetto alle regole e prescrizioni comuni a tutto l'impianto

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elettrico (isolamento delle parti attive, collegamento delle masse al conduttore di protezione ecc.).

Art. 1.11.1.3 - Collegamento equipotenziale nei locali da bagno

Per evitare tensioni pericolose provenienti dall'esterno del locale da bagno (per esempio da una tubazione che vada in contatto

con un conduttore non protetto da interruttore differenziale), è richiesto un conduttore equipotenziale che colleghi fra di loro

tutte le masse estranee delle zone 1-2-3 con il conduttore di protezione; in particolare per le tubazioni metalliche è sufficiente

che le stesse siano collegate con il conduttore di protezione all'ingresso dei locali da bagno.

Le giunzioni devono essere realizzate conformemente a quanto prescritto dalle norme CEI 64-8; in particolare devono essere

protette contro eventuali allentamenti o corrosioni. Devono essere impiegate fascette che stringono il metallo vivo. Il

collegamento non va eseguito su tubazioni di scarico in PVC o in gres. Il collegamento equipotenziale deve raggiungere il più

vicino conduttore di protezione, per esempio nella scatola dove è installata la presa a spina protetta dell'interruttore differenziale

ad alta sensibilità.

E' vietata l'inserzione di interruttori o di fusibili sui conduttori di protezione.

Per i conduttori si devono rispettare le seguenti sezioni minime:

- 2,5 mm2 (rame) per collegamenti protetti meccanicamente, cioè posati entro tubi o sotto intonaco;

- 4 mm2 (rame) per collegamenti non protetti meccanicamente e fissati direttamente a parete.

Art. 1.11.1.4 - Alimentazione nei locali da bagno

Può essere effettuata come per il resto dell'appartamento (o dell'edificio, per i bagni in edifici non residenziali).

Se esistono 2 circuiti distinti per i centri luce e le prese, entrambi questi circuiti si devono estendere ai locali da bagno.

La protezione delle prese del bagno con interruttore differenziale ad alta sensibilità può essere affidata all'interruttore

differenziale generale (purché questo sia del tipo ad alta sensibilità) o a un differenziale locale, che può servire anche per

diversi bagni attigui.

Art. 1.11.1.5 - Condutture elettriche nei locali da bagno

Possono essere usati cavi isolati in PVC tipo HO7V (REGOLATORE BUS UR/3) in tubo di plastica incassato a parete o nel

pavimento.

Per il collegamento dello scaldabagno, il tubo, di tipo flessibile, deve essere prolungato per coprire il tratto esterno, oppure

deve essere usato un cavetto tripolare con guaina (fase + neutro + conduttore di protezione) per tutto il tratto dall'interruttore

allo scaldabagno, uscendo, senza morsetti, da una scatoletta passa-cordone.

Art. 1.11.1.6 - Altri apparecchi consentiti nei locali da bagno

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Per l'uso di apparecchi elettromedicali in locali da bagno ordinari è necessario attenersi alle prescrizioni fornite dai costruttori di

questi apparecchi che possono essere destinati a essere usati solo da personale addestrato.

Negli alberghi un telefono può essere installato anche nel bagno, ma in modo che non possa essere usato da chi si trova nella

vasca o sotto la doccia.

Art. 1.11.1.7 - Protezioni contro i contatti diretti in ambienti pericolosi

Negli ambienti in cui il pericolo di elettrocuzione è maggiore sia per condizioni ambientali (umidità) sia per particolari utilizzatori

elettrici usati (apparecchi portatili, tagliaerba ecc.) come per esempio: cantine, garage, portici, giardini ecc. le prese a spina

devono essere alimentate come prescritto per la zona 3 dei bagni.

Art. 1.12 - Coordinamento dell'impianto di terra con dispositivi di interruzione

Una volta attuato l'impianto di messa a terra, la protezione contro i contatti indiretti può essere realizzata con uno dei seguenti

sistemi:

a) coordinamento fra impianto di messa a terra e protezione di massima corrente. Questo tipo di protezione richiede

l'installazione di un impianto di terra coordinato con un interruttore con relè magnetotermico, in modo che risulti soddisfatta la

seguente relazione: Rt 50/Is dove Is è il valore in ampère, della corrente di intervento in 5 s del dispositivo di protezione; se

l'impianto comprende più derivazioni protette da dispositivi con correnti di intervento diverse, deve essere considerata la

corrente di intervento più elevata;

b) coordinamento fra impianto di messa a terra e interruttori differenziali. Questo tipo di protezione richiede l'installazione di un

impianto di terra coordinato con un interruttore con relè differenziale che assicuri l'apertura dei circuiti da proteggere non

appena eventuali correnti di guasto creino situazioni di pericolo. Affinché detto coordinamento sia efficiente deve essere

osservata la seguente relazione: Rt 50/Id dove Id è il valore della corrente nominale di intervento differenziale del dispositivo di

protezione.

Negli impianti di tipo TT, alimentati direttamente in bassa tensione dalla società distributrice, la soluzione più affidabile e in certi

casi l'unica che si possa attuare è quella con gli interruttori differenziali, che consentono la presenza di un certo margine di

sicurezza a copertura degli inevitabili aumenti del valore di Rt durante la vita dell'impianto.

Art. 1.13 - Protezione mediante doppio isolamento

In alternativa al coordinamento fra impianto di messa a terra e dispositivi di protezione attiva, la protezione contro i contatti

indiretti può essere realizzata adottando:

- macchine e apparecchi con isolamento doppio o rinforzato per costruzione od installazione: apparecchi di Classe II.

In uno stesso impianto la protezione con apparecchi di Classe II può coesistere con la protezione mediante messa a terra;

tuttavia è vietato collegare intenzionalmente a terra le parti metalliche accessibili delle macchine, degli apparecchi e delle altre

parti dell'impianto di Classe II.

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Art. 1.14 - Protezione contro i contatti indiretti in luoghi adibiti a uso medico

------

Art. 1.15 - Protezione delle condutture elettriche

I conduttori che costituiscono gli impianti devono essere protetti contro le sovracorrenti causate da sovraccarichi o da corto

circuiti.

La protezione contro i sovraccarichi deve essere effettuata in ottemperanza alle prescrizioni delle norme CEI 64-8.

In particolare i conduttori devono essere scelti in modo che la loro portata (Iz) sia superiore o almeno uguale alla corrente di

impiego (Ib, valore di corrente calcolato in funzione della massima potenza da trasmettere in regime permanente). Gli

interruttori automatici magnetotermici da installare a loro protezione devono avere una corrente nominale (In) compresa fra la

corrente di impiego del conduttore (Ib) e la sua portata nominale (Iz) e una corrente di funzionamento (If) minore o uguale a

1,45 volte la portata (Iz).

In tutti i casi devono essere soddisfatte le seguenti relazioni:

Ib In Iz If 1,45 Iz

La seconda delle due disuguaglianze sopra indicate è automaticamente soddisfatta nel caso di impiego di interruttori

automatici conformi alle norme CEI 23-3 e CEI 17-5.

Gli interruttori automatici magnetotermici devono interrompere le correnti di corto circuito che possono verificarsi nell'impianto

in modo tale da garantire che nel conduttore protetto non si raggiungano temperature pericolose secondo la relazione 12t - Ks2

(vedi norme CEI 64-8).

Essi devono avere un potere di interruzione almeno uguale alla corrente di corto circuito presunta nel punto di installazione.

E' tuttavia ammesso l'impiego di un dispositivo di protezione con potere di interruzione inferiore a condizione che a monte vi sia

un altro dispositivo avente il necessario potere di interruzione (art. 6.3.02 delle norme CEI 64-8).

In questo caso le caratteristiche dei 2 dispositivi devono essere coordinate in modo

che l'energia specifica passante I2t lasciata passare dal dispositivo a monte non risulti superiore a quella che può essere

sopportata senza danno dal dispositivo a valle e dalle condutture protette.

Art. 1.15.1 - Protezione di circuiti particolari

a) Devono essere protette singolarmente le derivazioni all'esterno;

b) devono essere protette singolarmente le derivazioni installate in ambienti speciali, eccezione fatta per quelli umidi;

c) devono essere protetti singolarmente i motori di potenza superiore a 0,5 kW;

d) devono essere protette singolarmente le prese a spina per l'alimentazione degli apparecchi in uso nei locali per chirurgia e

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nei locali per sorveglianza o cura intensiva (norme CEI 64-4).

Art. 1.16 - Coordinamento con le opere di specializzazione edile e delle altre non facenti parte del ramo d'arte della ditta

appaltatrice

Per le opere, lavori, o predisposizioni di specializzazione edile e di altre non facenti parte del ramo d'arte della ditta appaltatrice,

contemplate al paragrafo 1 dell'art. 43, ed escluse dall'appalto, le cui caratteristiche esecutive siano subordinate a esigenze

dimensionali o funzionali degli impianti oggetto dell'appalto, è fatto obbligo alla ditta appaltatrice di render note

tempestivamente all'Amministrazione appaltante le anzidette esigenze, onde la stessa Amministrazione possa disporre di

conseguenza.

Art. 1.17 - Materiali di rispetto

La scorta di materiali di rispetto non è considerata per le utenze di appartamenti privati. Per altre utenze, vengono date, a titolo

esemplificativo, le seguenti indicazioni:

- fusibili con cartuccia a fusione chiusa, per i quali dovrà essere prevista, come minimo, una scorta pari al 20%

di quelli in opera;

- bobine di automatismi, per le quali dovrà essere prevista una scorta pari al 10% di quelle in opera, con minimo

almeno di una unità;

- una terna di chiavi per ogni serratura di eventuali armadi;

- lampadine per segnalazioni: di esse dovrà essere prevista una scorta pari al 10% di ogni tipo di quelle in opera.

Art. 1.18 - Protezione dalle scariche atmosferiche

Art. 1.18.1 - Generalità

E’ previsto un impianto di protezione vs le scariche atmosferiche ai sensi delle Norme CEI EN 62305-1/4 che sono il

riferimento Normativo per la realizzazione dell’opera.

Art. 1.19 - Protezione da sovratensioni per fulminazione indiretta e di manovra

A) Protezione d'impianto

Al fine di proteggere l'impianto e le apparecchiature elettriche ed elettroniche ad esso collegate contro le sovratensioni di

origine atmosferica (fulminazione indiretta) e le sovratensioni transitorie di manovra e limitare scatti intempestivi degli

interruttori differenziali, all'inizio dell'impianto deve essere installato un limitatore di sovratensioni che garantisce la separazione

galvanica tra conduttori attivi e terra. Detto limitatore deve essere modulare e componibile e avere il dispositivo di fissaggio a

scatto incorporato per profilato unificato.

B) Protezione d'utenza

Per la protezione di particolari utenze molto sensibili alle sovratensioni, quali per esempio computer, video terminali, registratori

di cassa, centraline elettroniche in genere e dispositivi elettronici a memoria programmabile, le prese di corrente dedicate alla

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loro inserzione nell'impianto devono essere alimentate attraverso un dispositivo limitatore di sovratensione in aggiunta al

dispositivo di cui al punto A).

Detto dispositivo deve essere componibile con le prese ed essere montabile a scatto sulla stessa armatura e poter essere

installato nelle normali scatole da incasso.

Art. 1.20 - Protezione contro i radiodisturbi

A) Protezione bidirezionale di impianto

Per evitare che attraverso la rete di alimentazione, sorgenti di disturbo quali per esempio motori elettrici a spazzola, utensili a

motore, variatori di luminosità ecc., convoglino disturbi che superano i limiti previsti dal D.M. 10 aprile 1984 in materia di

prevenzione e eliminazione dei disturbi alle radiotrasmissioni e radioricezioni, l'impianto elettrico deve essere disaccoppiato in

modo bidirezionale a mezzo di opportuni filtri.

Detti dispositivi devono essere modulari e componibili e avere il dispositivo di fissaggio a scatto incorporato per profilato

unificato.

Le caratteristiche di attenuazione devono essere almeno comprese tra 20 dB a 100 kHz e 60 dB a 30 MHz.

B) Protezione unidirezionale di utenza

Per la protezione delle apparecchiature di radiotrasmissione, radioricezione e dispositivi elettronici a memoria programmabile

dai disturbi generati all'interno degli impianti e da quelli captati via etere, è necessario installare un filtro di opportune

caratteristiche in aggiunta al filtro di cui al punto A) il più vicino possibile alla presa di corrente da cui sono alimentati.

1) Utenze monofasi di bassa potenza

Questi filtri devono essere componibili con le prese di corrente ed essere montabili a scatto sulla stessa armatura e poter

essere installati nelle normali scatole da incasso.

Le caratteristiche di attenuazione devono essere almeno comprese tra 35 dB a 100 kHz e 40 dB a 30 MHz.

2) Utenze monofasi e trifasi di media potenza

Per la protezione di queste utenze è necessario installare i filtri descritti al punto A) il più vicino possibile all'apparecchiatura da

proteggere.

Art. 1.21 - Stabilizzazione della tensione

L'Amministrazione appaltante, in base anche a possibili indicazioni da parte dell'Azienda elettrica distributrice, preciserà se

dovrà essere prevista una stabilizzazione della tensione a mezzo di apparecchi stabilizzatori regolatori, indicando, in tal caso, se

tale stabilizzazione dovrà essere prevista per tutto l'impianto o solo per circuiti da precisarsi, ovvero soltanto in corrispondenza

di qualche singolo utilizzatore, pure, al caso da precisarsi.

Art. 1.22 - Maggiorazioni dimensionali rispetto a valori minimi consentiti dalle norme CEI e di legge

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A ogni effetto si precisa che maggiorazioni dimensionali, in qualche caso fissate dal presente Capitolato speciale tipo, rispetto

a valori minimi consentiti dalle norme CEI o di legge, sono adottate per consentire possibili futuri limitati incrementi delle

utilizzazioni, non implicanti tuttavia veri e propri ampliamenti degli impianti.

Art.2 - Cabine di trasformazione

In questo appalto non sono presenti cabine di trasformazione.

Art. 3 - Rifasamento degli impianti

In questo appalto non sono presenti dispositivi per il rifasamento degli impianti.

Art.3 - Stazioni di energia

Sono considerate in questo articolo, quali stazioni di energia, le sorgenti di energia elettrica costituite da batterie d'accumulatori

e da gruppi elettrogeni. L'Amministrazione appaltante preciserà quale dei due tipi, oppure se entrambi contemporaneamente,

dovranno essere previsti.

Tali stazioni di energia potranno essere previste per l'alimentazione di determinate apparecchiature o quali fonti di energia di

riserva.

In questo ultimo caso serviranno, in via normale, per alimentare l'illuminazione di riserva o di sicurezza. L'Amministrazione

appaltante preciserà se dovranno servire per l'alimentazione anche di altre utilizzazioni in caso di interruzioni della corrente

esterna.

Art.4 - Batterie di accumulatori

a) Caratteristiche e tipo della batteria in rapporto alla destinazione

Nel caso che la batteria d'accumulatori debba essere utilizzata quale fonte di energia di riserva o di sicurezza, in caso di

interruzioni della corrente esterna, in mancanza di particolari indicazioni da parte dell'Amministrazione appaltante, la batteria

stessa dovrà poter alimentare, almeno per 3 ore, l'intero carico assegnato, con decadimento di tensione, ai morsetti della

batteria, non superiore al 10% rispetto al valore nominale.

Qualora la batteria d'accumulatori debba essere utilizzata per la normale alimentazione di apparecchiature o impianti funzionanti

a tensione ridotta, come quelli contemplati negli articoli 16, 17, 18, 19, 20, 21 e 22 (di segnalazioni comuni per usi civili

nell'interno dei fabbricati; di “portiere elettrico”; per segnalazioni automatiche di incendi; per controllo ronda; antifurto a contatti

o con cellule fotoelettriche o di altri tipi; di orologi elettrici; di citofoni), da una stessa batteria potranno essere derivate le

tensioni di alimentazione anche di più apparecchiature o impianti (telefoni esclusi), purché ogni derivazione corrisponda a una

medesima tensione e avvenga in partenza dal quadro di comando e controllo della batteria tramite singoli appositi interruttori

automatici, o tramite valvole a fusibili con cartuccia a fusione chiusa.

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L'Amministrazione appaltante stabilirà il tipo delle batterie d'accumulatori (se stazionario o semistazionario e se al piombo o

alcalino).

b) Carica delle batterie d'accumulatori

La carica delle batterie sarà effettuata a mezzo di raddrizzatore idoneo ad assicurare la carica a fondo e quella di

mantenimento.

La ricarica completa dovrà potersi effettuare nel tempo massimo di 24 ore (CEI 34-22).

Nel caso che la batteria d'accumulatori sia utilizzata per alimentare l'illuminazione di riserva o di sicurezza, il raddrizzatore dovrà

essere allacciato alla rete dell'utenza luce. Altrimenti dovrà essere allacciato di preferenza alla rete dell'utenza di forza motrice.

L'Amministrazione appaltante indicherà se dovrà essere previsto un dispositivo per la carica automatica della batteria.

c) Quadro di comando e controllo

Il complesso: batteria-raddrizzatore-utilizzatori, dovrà essere controllato da un quadro, con ivi montati gli organi di manovra,

protezione e misura.

d) Locale della batteria d'accumulatori

L'Amministrazione appaltante provvederà affinché il locale della batteria, oltre ad avere le necessarie dimensioni, in modo da

consentire una facile manutenzione abbia i seguenti requisiti:

- un'aereazione efficiente, preferibilmente naturale;

- soletta del pavimento adatta al carico da sopportare;

- porta in legno resinoso (per esempio “pitchpine”) od opportunamente impregnato.

Gli impianti elettrici nel locale della batteria dovranno essere del tipo antideflagrante.

Art.5 - Gruppi elettrogeni

Non previsti in questo appalto.

Art. 5 - Potenza impegnata e dimensionamento degli impianti

Gli impianti elettrici devono essere calcolati per la potenza impegnata: si intende quindi che le prestazioni e le garanzie per

quanto riguarda le portate di corrente, le cadute di tensione, le protezioni e l'esercizio in genere sono riferite alla potenza

impegnata. Detta potenza viene indicata dall'Amministrazione o calcolata in base a dati forniti dall'Amministrazione.

Per gli impianti elettrici negli edifici civili, in mancanza di indicazioni, si fa riferimento al carico convenzionale dell'impianto.

Detto carico verrà calcolato sommando tutti i valori ottenuti applicando alla potenza nominale degli apparecchi utilizzatori fissi e

a quella corrispondente alla corrente nominale delle prese a spina, i coefficienti che si deducono dalle tabelle CEI riportate nei

paragrafi seguenti.

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Art. 5.1 - Valori di potenza impegnata negli appartamenti di abitazione

/////

Art. 5.2 - Punti di utilizzazione

////

Art. 5.3 - Suddivisione dei circuiti e loro protezione

Nelle abitazioni e negli edifici civili in genere, si devono alimentare attraverso circuiti protetti e singolarmente sezionabili facenti

capo direttamente al quadro elettrico almeno le seguenti utilizzazioni:

a) Illuminazione di base:

- sezione dei conduttori non inferiore a 1,5 mm2; protezione 10 A; potenza totale erogabile 2,2 kW.

b) Prese a spina da 10 A per l'illuminazione supplementare e per piccoli utilizzatori (televisori apparecchi radio ecc.):

- sezione dei conduttori 1,5 mm2; protezione 10 A; potenza totale erogabile 2,2 kW.

c) Prese a spina da 16 A e apparecchi utilizzatori con alimentazione diretta (per esempio scalda-acqua) con potenza unitaria

minore o uguale a 3,6 kW:

- sezione dei conduttori 2,5 mm2; protezione 16 A; potenza totale erogabile 3,6 kW.

d) Eventuale linea per alimentazione di utilizzazione con potenza maggiore di 3,6 kW:

- sezione conduttori 4 mm2; protezione 25 A.

Ogni qualvolta si verificano le seguenti condizioni, sul quadro elettrico devono essere previsti un numero superiore di circuiti

protetti:

a) elevata superficie abitabile, maggiore di 150 m2:

- occorre prevedere più linee per l'illuminazione di base al fine di limitare a 150 m2 la superficie dei locali

interessati da una singola linea;

b) elevato numero di prese da 10 A:

- occorre prevedere una linea da 10 A ogni 15 prese;

c) elevato numero di apparecchi utilizzatori fissi o trasportabili (scaldacqua, lavatrici, lavastoviglie) che debbono funzionare

contemporaneamente prelevando una potenza totale superiore a 3,6 kW:

- occorre alimentare ciascun apparecchio utilizzatore con potenza unitaria maggiore di 2,2 kW direttamente dal

quadro con una linea protetta.

Nella valutazione della sezione dei conduttori relativi al singolo montante, oltre a tener conto della caduta di tensione del 4%,

considerare anche i tratti orizzontali (per esempio 6 m in orizzontale dal quadro contatori al vano scale).

Il potere di interruzione degli interruttori automatici deve essere di almeno 3000 A (norme CEI 11-11 Variante V2) a meno di

diversa comunicazione del distributore; gli interruttori automatici devono essere bipolari con almeno un polo protetto in caso di

distribuzione fase-neutro, bipolari con due poli protetti in caso di distribuzione fase-fase.

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Art. 5.4 - Coefficienti per la valutazione del carico convenzionale delle unità di impianto

Impianto Illuminazione Scalda-acqua Cucina Servizi vari,

comprese le

prese a spina

(per queste la

potenza è

quella corri-

spondente

alla corrente

nominale)

Ascensore

(la potenza

è quella corri-

spondente alla

corrente

di targa)

Appartamenti di

abitazione

0,65 1per l'apparecchio

di maggior

potenza, 0,75 per il

secondo, 0,50 per

gli altri

(1) Vedi art. 5.3

"Suddivisione dei

circuiti"

(2)

Alberghi, ospedali,

collegi

0,75 1per l'apparecchio

di maggior

potenza, 0,75 per il

secondo, 0,50 per

gli altri

1per l'apparecchio

di maggior

potenza, 0,75 per

gli altri

0,5 3 per il motore

dell'ascensore di

maggior potenza, 1

per il successivo

ascensore; 0,7 per

tutti gli altri

ascensoriUffici e negozi 0,90 1per l'apparecchio

di maggior

potenza, 0,75 per il

secondo, 0,50 per

il terzo, 0,25 per gli

altri

0,5 3 per il motore

dell'ascensore di

maggior potenza, 1

per il successivo

ascensore, 0,7 per

tutti gli altri

ascensori(1) Per le derivazioni facenti capo a singoli apparecchi utilizzatori o a singole prese a spina si deve assumere come valore del

coefficiente, l'unità, fatta eccezione per il caso degli ascensori.

(2) Per gli ascensori e altri servizi generali di edifici di abitazione comuni, i dati relativi sono allo studio.

Art. 5.5 - Coefficienti per la valutazione del carico convenzionale delle colonne montanti che alimentano appartamenti di

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abitazione

1 unità di impianto alimentate 1 valore del coefficiente 1 1da 2 a 4 0,8 da 5 a 10 0,5 11 e oltre 0,3

Art. 5.6 - Impianti trifasi

Negli impianti trifasi (per i quali non è prevista una limitazione della potenza contrattuale da parte del distributore) non è

possibile applicare il dimensionamento dell'impianto di cui all'articolo “Potenza impegnata e dimensionamento degli impianti”;

tale dimensionamento dell'impianto sarà determinato di volta in volta secondo i criteri della buona tecnica, tenendo conto delle

norme CEI. In particolare le condutture devono essere calcolate in funzione della potenza impegnata che si ricava nel seguente

modo:

a) potenza assorbita da ogni singolo utilizzatore (P1 - P2 - P3 - ecc.) intesa come la potenza di ogni

singoloutilizzatore (PU) moltiplicata per un coefficiente di utilizzazione (Cu)

P1 = Pu x Cu;

b) potenza totale per la quale devono essere proporzionati gli impianti (Pt) intesa come la somma delle potenze assorbite da

ogni singolo utilizzatore (P1 - P2 - P3 - ecc.) moltiplicata per il coefficiente di contemporaneità (Cc);

Pt = (P1 + P2 + P3 + P4 + ... + Pn) × Cc.

Le condutture e le relative protezioni che alimentano i motori per ascensori e montacarichi devono essere dimensionate per

una corrente pari a 3 volte quella nominale del servizio continuativo; se i motori sono più di uno (alimentati dalla stessa

conduttura) si applica il coefficiente della tabella di cui al paragrafo 5.4.

La sezione dei conduttori sarà quindi scelta in relazione alla potenza da trasportare, tenuto conto del fattore di potenza, e alla

distanza da coprire.

Si definisce corrente di impiego di un circuito (Ib) il valore della corrente da prendere in considerazione per la determinazione

delle caratteristiche degli elementi di un circuito. Essa si calcola in base alla potenza totale ricavata dalle precedenti tabelle, alla

tensione nominale e al fattore di potenza.

Si definisce portata a regime di un conduttore (Iz) il massimo valore della corrente che, in regime permanente e in condizioni

specificate, il conduttore può trasmettere senza che la sua temperatura superi un valore specificato. Essa dipende dal tipo di

cavo e dalle condizioni di posa ed è indicata nella tabella UNEL 35024-70.

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Il potere di interruzione degli interruttori automatici deve essere di almeno 4.500 A, a meno di diversa comunicazione dell'ente

distributore dell'energia elettrica.

Gli interruttori automatici devono essere tripolari o quadripolari con 3 poli protetti.

Art.6 - Disposizioni particolari per gli impianti di illuminazione

Art. 6.1 - Assegnazione dei valori di illuminazione

I valori medi di illuminazione da conseguire e da misurare - entro 60 giorni dall'ultimazione dei lavori - su un piano orizzontale

posto a m 0,80 dal pavimento, in condizioni di alimentazione normali, saranno precisati, per i vari locali, dall'Amministrazione

appaltante e qui appresso, a titolo orientativo, se ne indicano i valori minimi per i tipi più comuni degli ambienti sotto elencati:

- stabilimenti con lavorazione grossolana 150 lux

- stabilimenti con lavorazione media 250 lux

- stabilimenti con lavorazione fine 400 lux

- magazzini, depositi 100 lux

- uffici in genere, laboratori 250 lux

- uffici tecnici 500 lux

- grandi magazzini 250 lux

- banche 250 lux

- scuole 250 lux

- motel, autogrill 150 lux

- impianti sportivi 300 lux

- ospedali 250 lux

- locali di abitazione 150 lux

- corridoi, passaggi, scale 100 lux

- strade interne e zone pedonali, porticati, piazzali,

misurati sul piano stradale 10 lux

Per quanto non contemplato si rimanda alle Raccomandazioni Internazionali I.E.C.

Negli ambienti chiusi è ammesso sul piano orizzontale a m 0,80 dal pavimento un coefficiente di disuniformità (inteso come

rapporto tra i valori massimo e minimo di illuminazione) non superiore a 2. Ove l'Amministrazione appaltante intenda che per

qualche ambiente tale coefficiente di disuniformità debba avere diverso valore, dovrà farne esplicita richiesta.

In linea generale, ambienti adiacenti, fra i quali si hanno frequenti passaggi di persone dall'uno all'altro, non dovranno, di

norma, avere differenze nei valori medi di illuminazione superiori al 50%; non solo, ma la qualità dell'illuminazione dovrebbe

essere la stessa o simile.

All'aperto, il coefficiente di disuniformità può raggiungere più elevati valori, fino ad un massimo di 8, salvo particolari

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prescrizioni al riguardo, da parte dell'Amministrazione appaltante.

Art. 6.2 - Tipo di illuminazione (o natura delle sorgenti)

Il tipo di illuminazione sarà prescritto dall'Amministrazione appaltante, scegliendolo fra i sistemi più idonei, di cui, a titolo

esemplificativo, si citano i seguenti:

- a incandescenza;

- a fluorescenza dei vari tipi;

- a vapori di mercurio;

- a joduri metallici;

- a vapori di sodio.

Le ditte concorrenti possono, in variante, proporre qualche altro tipo che ritenessero più adatto.

In ogni caso, i circuiti relativi a ogni accensione o gruppo di accensioni simultanee non dovranno avere un fattore di potenza a

regime inferiore a 0,9, ottenibile eventualmente mediante rifasamento.

Devono essere presi opportuni provvedimenti per evitare l'effetto stroboscopico.

Art. 6.3 - Condizioni ambiente

L'Amministrazione appaltante fornirà piante e sezioni, in opportuna scala, degli ambienti da illuminare, dando indicazioni sul

colore delle pareti, del soffitto e del pavimento degli ambienti stessi, nonché ogni altra eventuale opportuna indicazione.

Art. 6.4 - Apparecchi di illuminazione

Gli apparecchi saranno dotati di schermi che possono avere compito di protezione e chiusura e/o di controllo ottico del flusso

luminoso emesso dalla lampada.

Soltanto per ambienti con atmosfera pulita è consentito l'impiego di apparecchi aperti con lampada non protetta.

Gli apparecchi saranno in genere a flusso luminoso diretto per un miglior sfruttamento della luce emessa dalle lampade; per

installazioni particolari, l'Amministrazione appaltante potrà prescrivere anche apparecchi a flusso luminoso diretto-indiretto o

totalmente indiretto.

Art. 6.5 - Ubicazione e disposizione delle sorgenti

Particolare cura si dovrà porre all'altezza ed al posizionamento di installazione, nonché alla schermatura delle sorgenti luminose

per eliminare qualsiasi pericolo di abbagliamento diretto e indiretto.

In mancanza di indicazioni, gli apparecchi di illuminazione si intendono ubicati a soffitto con disposizione simmetrica e

distanziati in modo da soddisfare il coefficiente di disuniformità consentito.

In locali di abitazione è tuttavia consentita la disposizione di apparecchi a parete (applique), per esempio, nelle seguenti

circostanze: sopra i lavabi a circa m 1,80 dal pavimento in disimpegni di piccole e medie dimensioni sopra la porta.

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Art. 6.6 - Flusso luminoso emesso

Con tutte le condizioni imposte, sarà calcolato per ogni ambiente il flusso totale emesso in lumen delle sorgenti luminose,

necessario per ottenere i valori di illuminazione in lux prescritti; per ottenere ciò si utilizzeranno le tabelle dei coefficienti di

utilizzazione dell'apparecchio di illuminazione previsto.

Dal flusso totale emesso si ricaverà il numero e il tipo delle sorgenti luminose; quindi il numero degli apparecchi di

illuminazione in modo da soddisfare le prescrizioni dell'art. 6.5.

Art. 6.7 - Luce ridotta

Per il servizio di luce ridotta o notturna, sarà opportuno che l'alimentazione venga compiuta normalmente con circuito

indipendente.

Art. 6.8 - Alimentazione dei servizi di sicurezza e alimentazione di emergenza

Le alimentazioni dei servizi di sicurezza e di emergenza devono essere conformi alle norme CEI 64-8 e CEI 64-4 in quanto

applicabili.

Art. 6.8.1 - Alimentazione dei servizi di sicurezza

E' prevista per alimentare gli utilizzatori e i servizi indispensabili per la sicurezza delle persone, come per esempio:

- lampade chirurgiche nelle camere operatorie (*);

- utenze vitali nei reparti chirurgia, rianimazione, cure intensive;

- luci di sicurezza scale (*), cabine di ascensori (*), passaggi (*), scuole (*), alberghi (*), case di riposo, e

comunque dove la sicurezza lo richieda;

- computer e/o altre apparecchiature contenenti memorie volatili.

(*) E’ raccomandabile l’adozione di un dispositivo che consenta di controllare l’efficienza della sorgente di energia per

l’alimentazione di sicurezza prima dell’accensione della lampada chirurgica, l’andata fuori uso di un elemento illuminante della

lampada chirurgica non deve compromettere la prosecuzione del lavoro

Sono ammesse le seguenti sorgenti:

- batterie di accumulatori;

- pile;

- altri generatori indipendenti dall'alimentazione ordinaria;

- linea di alimentazione dell'impianto utilizzatore (per esempio dalla rete pubblica di distribuzione) indipendente

da quella ordinaria solo quando sia ritenuto estremamente improbabile che le due linee possano mancare

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contemporaneamente;

- gruppi di continuità.

L'intervento deve avvenire automaticamente.

L'alimentazione dei servizi di sicurezza è classificata, in base al tempo T entro cui è disponibile, nel modo seguente:

- T = 0 : di continuità (per l'alimentazione di apparecchiature che non ammettono interruzione);

- T T < 0,5 s : ad interruzione breve (per esempio per lampade di emergenza).

La sorgente di alimentazione deve essere installata a posa fissa in locale ventilato accessibile solo a persone addestrate;

questa prescrizione non si applica alle sorgenti incorporate negli apparecchi.

La sorgente di alimentazione dei servizi di sicurezza non deve essere utilizzata per altri scopi salvo che per l'alimentazione di

riserva, purché abbia potenza sufficiente per entrambi i servizi, e purché, in caso di sovraccarico, l'alimentazione dei servizi di

sicurezza risulti privilegiata.

Qualora si impieghino accumulatori la condizione di carica degli stessi deve essere garantita da una carica automatica e dal

mantenimento della carica stessa. Il dispositivo di carica deve essere dimensionato in modo da effettuare entro 24 ore la

ricarica (norme CEI 34-22).

Gli accumulatori non devono essere in tampone.

Il tempo di funzionamento garantito deve essere di almeno 3 ore.

Non devono essere usate batterie per auto o per trazione.

Qualora si utilizzino più sorgenti e alcune di queste non fossero previste per funzionare in parallelo devono essere presi

provvedimenti per impedire che ciò avvenga.

L'alimentazione di sicurezza può essere a tensione diversa da quella dell'impianto; in ogni caso i circuiti relativi devono essere

indipendenti dagli altri circuiti, cioè tali che un guasto elettrico, un intervento, una modifica su un circuito non comprometta il

corretto funzionamento dei circuiti di alimentazione dei servizi di sicurezza.

A tale scopo può essere necessario utilizzare cavi multipolari distinti, canalizzazioni distinte, cassette di derivazione distinte o

con setti separatori, materiali resistenti al fuoco, circuiti con percorsi diversi ecc.

Va evitato, per quanto possibile, che i circuiti dell'alimentazione di sicurezza attraversino luoghi con pericolo di incendio;

quando ciò non sia praticamente possibile i circuiti devono essere resistenti al fuoco.

E' vietato proteggere contro i sovraccarichi i circuiti di sicurezza.

La protezione contro i corto circuiti e contro i contatti diretti e indiretti deve essere idonea nei confronti sia dell'alimentazione

ordinaria, sia dell'alimentazione di sicurezza, o, se previsto, di entrambe in parallelo.

I dispositivi di protezione contro i corto circuiti devono essere scelti e installati in modo da evitare che una sovracorrente su un

circuito comprometta il corretto funzionamento degli altri circuiti di sicurezza.

I dispositivi di protezione comando e segnalazione devono essere chiaramente identificati e, a eccezione di quelli di allarme,

devono essere posti in un luogo o locale accessibile solo a persone addestrate.

Negli impianti di illuminazione il tipo di lampade da usare deve essere tale da assicurare il ripristino del servizio nel tempo

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richiesto, tenuto conto anche della durata di commutazione dell'alimentazione.

Negli apparecchi alimentati da due circuiti diversi, un guasto su un circuito non deve compromettere né la protezione contro i

contatti diretti e indiretti, né il funzionamento dell'altro circuito.

Tali apparecchi devono essere connessi, se necessario, al conduttore di protezione di entrambi i circuiti.

Art. 6.8.2 - Alimentazione di riserva

E' prevista per alimentare utilizzatori e servizi essenziali ma non vitali per la sicurezza delle persone, come per esempio:

- luci notturne;

- illuminazione di sale per chirurgia, anestesia, rianimazione, cura intensiva, trattamenti terapeutici,

fisiopatologici e radiologici, sale parto e patologia neonatale;

- laboratori per analisi urgenti;

- almeno un circuito luce esterna e un elevatore;

- condizionamento delle sale chirurgiche e terapia intensiva;

- centrale idrica;

- centri di calcolo;

- impianti telefonico, intercomunicanti, segnalazione, antincendio, videocitofonico.

La sorgente di alimentazione di riserva, per esempio un gruppo elettrogeno oppure un gruppo di continuità, deve entrare in

funzione entro 15 s dall'istante di interruzione della rete.

L'alimentazione di riserva deve avere tensione e frequenza uguali a quelle di alimentazione dell'impianto.

La sorgente dell'alimentazione di riserva deve essere situata in luogo ventilato accessibile solo a persone addestrate.

Qualora si utilizzino più sorgenti e alcune di queste non fossero previste per funzionare in parallelo devono essere presi

provvedimenti per impedire che ciò avvenga.

La protezione contro le sovracorrenti e contro i contatti diretti e indiretti deve essere idonea nei confronti sia dell'alimentazione

ordinaria sia dell'alimentazione di riserva, o, se previsto, di entrambe in parallelo.

Art. 6.8.3 - Luce di sicurezza fissa

Devono essere previsti apparecchi di illuminazione fissi secondo le norme CEI 34-22, in: scale (*), cabine di ascensori (*),

passaggi (*), scuole (*), alberghi (*), case di riposo, e comunque dove la sicurezza lo richieda.

(*) E’ raccomandabile l’adozione di un dispositivo che consenta di controllare l’efficienza della sorgente di energia per

l’alimentazione di sicurezza prima dell’accensione della lampada chirurgica, l’andata fuori uso di un elemento illuminante della

lampada chirurgica non deve compromettere la prosecuzione del lavoro

Art. 6.8.4 - Luce di emergenza supplementare

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Al fine di garantire una illuminazione di emergenza in caso di black-out o in caso di intervento dei dispositivi di protezione, deve

essere installata una luce di emergenza mobile in un locale posto preferibilmente in posizione centrale, diverso da quelli in cui è

prevista l'illuminazione di emergenza di legge.

Tale luce deve avere una segnalazione luminosa per la segnalazione di “pronto all'emergenza”.

In particolare nelle scuole e negli alberghi, case di riposo ecc. deve essere installata una luce di emergenza in ogni aula e in

ogni camera in aggiunta all'impianto di emergenza principale e in tutte le cabine degli ascensori.

Art.7 - Disposizioni particolari per impianti per servizi tecnologici e per servizi

generali

Tutti gli impianti che alimentano utenze dislocate nei locali comuni devono essere derivate da un quadro sul quale devono

essere installate le apparecchiature di sezionamento, comando e protezione.

Art. 7.1 - Quadro generale di protezione e distribuzione

Detto quadro deve essere installato nel locale contatori e deve avere caratteristiche costruttive uguali a quelle prescritte agli

artt. 31.6, 31.7, 31.8 ed essere munito di sportello con serratura.

Sul quadro devono essere montate ed elettricamente connesse, almeno le protezioni ed il comando dei seguenti impianti.

Art. 7.2 - Illuminazione scale, atri e corridoi comuni

Le lampade di illuminazione devono essere comandate a mezzo di un relè temporizzatore modulare e componibile con le

apparecchiature da incasso per montaggio in scatole rettangolari standard, oppure di tipo modulare componibile con le

apparecchiature prescritte all'art. 31.3.

Il comando del temporizzatore deve avvenire con pulsanti, luminosi e non, a due morsetti, installati nell'ingresso, nei corridoi e

sui pianerottoli del vano scale.

Il relè temporizzatore deve consentire una regolazione del tempo di spegnimento, deve avere un commutatore per illuminazione

temporizzata o permanente e avere contatti con portata 10 A.

Art. 7.3 - Illuminazione cantine, solai e box comuni

L'impianto elettrico in questi locali deve essere realizzato con l'impiego di componenti grado di protezione minimo IP 44.

Se l'energia consumata da dette utenze viene misurata dai contatori dei servizi comuni, l'impianto deve essere derivato dal

quadro servizi generali.

In caso contrario, da ciascun contatore partirà una linea adeguatamente protetta destinata all'alimentazione dei locali suddetti.

Nelle autorimesse private con più di 9 autoveicoli e nelle autorimesse pubbliche, l'impianto elettrico deve essere realizzato in

conformità alle norme CEI 64-2.

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Per quanto possibile dovranno essere evitate installazioni elettriche nelle fosse e nei cunicoli; diversamente è necessario

attenersi alle prescrizioni contenute nell'Appendice A delle norme CEI 64-2.

Le prese fisse devono essere ubicate in posizioni tali da evitare la necessità di ricorrere a prolunghe e devono essere installate

ad un'altezza minima dal pavimento di 1,50 m.

Le diverse parti dell'impianto elettrico devono essere protette dagli urti da parte dei veicoli.

Il gruppo di misura e gli interruttori generali devono essere installati in un vano privo di tubazioni e di contenitori di fluidi

infiammabili.

I componenti di cui sopra devono essere facilmente e rapidamente accessibili dall'esterno delle zone pericolose.

Art. 7.4 - Illuminazione esterna

Gli apparecchi di illuminazione destinati a illuminare zone esterne ai fabbricati devono essere alimentati dal quadro servizi

generali.

I componenti impiegati nella realizzazione dell'impianto, compresi gli apparecchi di illuminazione, devono essere protetti contro

la pioggia e l'umidità e la polvere; salvo prescrizioni specifiche dell'Amministrazione appaltante, si dovranno raggiungere per gli

apparecchi di illuminazione almeno il grado di protezione IP 55 per i gruppi ottici contenenti le lampade.

L'accensione delle lampade deve essere effettuata a mezzo di un interruttore programmatore (orario) con quadrante

giornaliero, modulare e componibile con gli apparecchi montati nel quadro elettrico d'appartamento.

Art. 7.5 - Impianto alimentazione ascensori

////

Art. 7.6 - Impianto alimentazione centrale termica

L'impianto elettrico nelle centrali termiche deve essere realizzato in conformità alle prescrizioni delle norme CEI.

E' di competenza dell'installatore elettricista, salvo diversi accordi tra le parti, l'esecuzione dell'impianto riguardante:

a) alimentazione del quadro servizi generali o dai gruppi di misura (contatori) al quadro all'interno del locale previo passaggio

delle linee da uno o più interruttori installati in un quadretto con vetro frangibile e serratura posto all'esterno del locale vicino

all'ingresso, per l'interruzione dell'alimentazione elettrica al quadro interno, secondo disposizioni dei VV.FF.;

b) quadro interno al locale sul quale devono essere installate le protezioni della linea di alimentazione bruciatore, della linea di

alimentazione delle pompe e di altri eventuali utilizzatori;

c) illuminazione del locale.

Il resto dell'impianto deve essere eseguito in modo da rispettare le disposizioni di legge sia per quanto riguarda i dispositivi di

sicurezza, sia per quanto riguarda i dispositivi di regolazione, per fare in modo che la temperatura nei locali non superi i 20 °C.

Tutti gli impianti all'interno del locale devono essere adatti per i luoghi d'uso secondo le norme CEI.

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Art. 7.7 - Altri impianti

a) Per l'alimentazione delle apparecchiature elettriche degli altri impianti relativi a servizi tecnologici, come:

- impianto di condizionamento d'aria;

- impianto acqua potabile;

- impianto sollevamento acque di rifiuto;

- altri eventuali;

dovranno essere previste singole linee indipendenti, ognuna protetta in partenza dal quadro dei servizi generali, da proprio

interruttore automatico differenziale.

Tali linee faranno capo ai quadri di distribuzione relativi all'alimentazione delle apparecchiature elettriche dei singoli impianti

tecnologici.

b) Per tutti gli impianti tecnologici richiamati al precedente comma a), l'Amministrazione appaltante indicherà se il complesso

dei quadri di distribuzione per ogni singolo impianto tecnologico, i relativi comandi e controlli e le linee derivate in partenza dai

quadri stessi, dovranno far parte dell'appalto degli impianti elettrici, nel qual caso l'Amministrazione appaltante preciserà tutti gli

elementi necessari.

Nell'anzidetto caso, in corrispondenza di ognuno degli impianti tecnologici, dovrà venire installato un quadro ad armadio, per il

controllo e la protezione di tutte le utilizzazioni precisate.

Infine, in partenza dai quadri, dovranno prevedersi i circuiti di alimentazione fino ai morsetti degli utilizzatori.

Art.8 - Impianti di segnalazioni comuni per usi civili nell'interno dei fabbricati

Art. 8.1 - Le disposizioni che seguono si riferiscono agli impianti di segnalazioni acustiche e luminose, del tipo di seguito

riportato

a) chiamate semplici a pulsante, con suoneria, per esempio per ingressi;

b) segnali d'allarme per ascensori e simili (obbligatori);

c) chiamate acustiche e luminose, da vari locali di una stessa utenza (appartamenti o aggruppamenti di uffici, cliniche ecc.);

d) segnalazioni di vario tipo, per esempio per richiesta di udienza, di occupato ecc.;

e) impianti per ricerca persone;

f) dispositivo per l'individuazione delle cause di guasto elettrico.

Art. 8.2 - Alimentazione

Per gli impianti del tipo b) è obbligatoria l'alimentazione con sorgente indipendente dall'alimentazione principale (con pile o

batterie di accumulatori, con tensione da 6 a 24 V).

Per gli impianti del tipo a), e), d) l'alimentazione sarà a una tensione massima di 24 V, fornita da un trasformatore di sicurezza

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montato in combinazione con gli interruttori automatici e le altre apparecchiature componibili. In particolare gli impianti del tipo

a) saranno realizzati con impiego di segnalazioni acustiche modulari, singole o doppie con suono differenziato, con

trasformatore incorporato per l'alimentazione e il comando.

La diversificazione del suono consentirà di distinguere le chiamate esterne (del pulsante con targhetta fuori porta) da quelle

interne (dei pulsanti a tirante ecc.). Le segnalazioni acustiche e i trasformatori si monteranno all'interno del contenitore

d'appartamento.

In alternativa si potranno installare suonerie a più toni, componibili nella serie da incasso, per la chiamata dal pulsante con

targhetta e segnalatore di allarme (tipo BIP-BIP) per la chiamata dal pulsante a tirante dei bagni, sempre componibili nella serie

da incasso.

Art. 8.3 - Trasformatori e loro protezioni

La potenza effettiva nominale dei trasformatori non dovrà essere inferiore alla potenza assorbita dalle segnalazioni alimentate.

Tutti i trasformatori devono essere conformi alle norme CEI 14-6.

Art. 8.4 - Circuiti

I circuiti degli impianti considerati in questo articolo, le loro modalità di esecuzione, le cadute di tensione massime ammesse,

nonché le sezioni e il grado di isolamento minimo ammesso per i relativi conduttori, dovranno essere conformi a quanto

riportato nell'articolo “Cavi e conduttori”. I circuiti di tutti gli impianti considerati in questo articolo devono essere

completamente indipendenti da quelli di altri servizi. Si precisa inoltre, che la sezione minima dei conduttori non deve essere

comunque inferiore a 1 mm2.

Art. 8.5 - Materiale vario di installazione

Per le prescrizioni generali si rinvia all'art. 31.

In particolare per questi impianti, si prescrive:

a) pulsanti. Il tipo dei pulsanti sarà scelto a seconda del locale ove dovranno venire installati; saranno quindi: a muro, da tavolo,

a tirante per bagni a mezzo cordone di materiale isolante, secondo le norme e le consuetudini.

Gli allacciamenti per i pulsanti da tavolo saranno fatti a mezzo di scatole di uscita con morsetti, o mediante uscita passacavo,

con estetica armonizzante con quella degli altri apparecchi;

b) segnalatori luminosi. I segnalatori luminosi debbono consentire un facile ricambio delle lampadine.

Art.9 - IMPIANTI DI PORTIERE ELETTRICO

Art. 9.1 - Composizione dell'impianto

L'impianto deve essere composto da:

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a) un posto esterno, con lampada interna, costituito da 1 o più pulsanti (a seconda del numero dei posti interni) agenti su uno

o più ronzatori;

b) gruppo fonico composto da microfono e altoparlante, in comunicazione con i citofoni installati negli appartamenti;

c) un alimentatore con circuiti protetti contro le sovracorrenti;

d) alimentazione della serratura elettrica sul cancello o portone, azionata da pulsanti interni.

Art. 9.2 - Apparecchi

I pulsanti e la tastiera esterni devono essere in materiale non igroscopico e costruiti in modo che non sia possibile lo

smontaggio senza l'uso di attrezzi. Il gruppo fonico deve avere caratteristiche tali da consentire una buona ricezione e

trasmissione anche in caso di infiltrazioni di umidità o acqua. I citofoni interni devono essere da parete, incasso o tavolo ed

essere completi di pulsante apriporta e ronzatore per la chiamata. In caso di alloggi disposti su più piani, deve essere possibile

l'installazione di altri citofoni in parallelo.

Art. 9.3 - Videocitofono

In alternativa al normale impianto di “portiere elettrico” può essere richiesto l'impianto con videocitofono. In questo caso

l'impianto sarà composto da:

a) stessi componenti descritti al primo articolo;

b) telecamera adeguatamente orientata sull'ingresso;

c) proiettore temporizzato per l'illuminazione dell'ingresso;

d) gruppo interno costituito dal monitor e un apparecchio citofonico interno con caratteristiche uguali a quelle descritte

all'articolo “apparecchi”.

Art.10 - Sistemi di prevenzione e segnalazione di fughe gas ed incendi

Art. 10.1 - Specifiche della stazione appaltante

Per prevenire incidenti o infortuni dovuti a fughe di gas provocanti intossicazioni o esplosioni, o dovuti a incendi, si devono

installare segnalatori di gas, di fumo e di fiamma.

I segnalatori di gas di tipo selettivo devono essere installati nei locali a maggior rischio ad altezze dipendenti dal tipo di gas.

L'installazione degli interruttori differenziali prescritti nell'art. 9 costituisce un valido sistema di prevenzione contro gli incendi

per cause elettriche.

L'Amministrazione appaltante indicherà preventivamente gli ambienti nei quali dovrà essere previsto l'impianto.

Art. 10.2 - Rilevatori e loro dislocazione

A seconda dei casi, saranno impiegati: termostati, rilevatori di fumo e di gas o rilevatori di fiamma. La loro dislocazione e il loro

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numero debbono essere determinati nella progettazione, in base al raggio d'azione di ogni singolo apparecchio. Gli apparecchi

dovranno essere di tipo adatto (stagno, antideflagrante ecc.) all'ambiente in cui vanno installati.

Art. 10.3 - Centrale di comando

Deve essere distinta da qualsiasi apparecchiatura di altri servizi.

Deve consentire una facile ispezione e manutenzione dell'apparecchiatura e dei circuiti. Oltre ai dispositivi di allarme ottico e

acustico azionati dai rilevatori di cui al precedente art. 10.2, la centrale di comando dovrà essere munita di dispositivi

indipendenti per allarme acustico e ottico per il caso di rottura fili o per il determinarsi di difetti di isolamento dei circuiti verso

terra e fra di loro.

Art. 10.4 - Allarme acustico generale supplementare

Oltre all'allarme alla centrale, si disporrà di un allarme costituito da mezzo acustico, installato all'esterno, verso strada o verso il

cortile, in modo da essere udito a largo raggio.

Tale allarme supplementare deve essere comandato in centrale, da dispositivo di inserzione e disinserzione.

Art. 10.5 - Alimentazione dell'impianto

Deve essere costituita da batteria di accumulatori generalmente a 24 V o 48 V, di opportuna capacità, per la quale dovranno

essere osservate le disposizioni espresse al riguardo nell'art. 12.1.

Art. 10.6 - Circuiti

Vale anche per gli impianti considerati in questo articolo quanto espresso dall'art. 8.4

Art.11 - IMPIANTI PER CONTROLLO DI RONDA

Art. 11.1 - Premessa

In questo articolo sono considerati gli impianti per controllo di ronda, muniti di stazioni allacciate elettricamente a una centrale.

L'Amministrazione appaltante indicherà preventivamente il percorso della ronda.

Art. 11.2 - Stazioni e loro ubicazione

Sul percorso della ronda, l'Amministrazione appaltante indicherà, altresì, la posizione delle stazioni. Queste saranno del tipo

esterno o da incasso, IP44 o IP55, a seconda del luogo dove saranno installate.

Art. 11.3 - Centrale di comando

Deve essere distinta da qualsiasi apparecchiatura di altri servizi e sistemata in armadio.

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Deve consentire una facile ispezione e manutenzione delle apparecchiature e dei circuiti.

Deve inoltre essere munita di dispositivi di allarme ottici e acustici, separati e distinguibili per:

- chiamate da parte della guardia che sta compiendo il servizio;

- mancati controlli nel tempo dovuto;

- interruzione di qualche conduttore;

- difetto di isolamento dei circuiti verso terra o fra di loro;

- esclusione e tacitazione delle segnalazioni acustiche.

Se preventivamente richiesto dall'Amministrazione appaltante, dovrà prevedersi anche un dispositivo per registrazione grafica

del servizio di controllo ronda, su diagramma continuo, o con sistema equivalente che garantisca la registrazione scritta in

ordine di tempo di tutti gli interventi della ronda. Le registrazioni grafiche devono essere ispezionabili senza doverle estrarre.

Art. 11.4 - Allarme acustico generale supplementare

Si disporrà di un mezzo acustico installato all'esterno, che può essere lo stesso di quello previsto al precedente art. 10.4.

Tale allarme supplementare deve essere comandato in centrale da dispositivo di inserzione e disinserzione.

Art. 11.5 - Alimentazione

Deve essere costituita da batteria di accumulatori generalmente a 24 V o 48 V, di opportuna capacità, per la quale dovranno

essere osservate le disposizioni espresse al riguardo nell'art. 4.1.

Sarà cura dell'Amministrazione appaltante che la batteria, sia per l'impianto di controllo ronda, sia per l'impianto antifurto,

venga sistemata in posto per quanto possibile sorvegliato e comunque in modo da rendere difficilmente manomissibile la

batteria e la relativa apparecchiatura.

Art. 11.6 - Circuiti

Vale anche per gli impianti considerati in questo articolo quanto espresso al precedente art. 8.4.

Per gli impianti di “controllo ronda” si precisa inoltre che i circuiti dovranno venire sistemati esclusivamente in tubazioni di

acciaio smaltato, o tipo mannesman, incassate.

Art.12 - Impianti antifurto a contatti con cellule fotoelettriche o di altri tipi

Questi impianti devono esser realizzati in conformità alle prescrizioni delle norme CEI 79-1.

Art. 12.1 - Prescrizioni generali

A) Alimentazione

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Deve essere costituita da batteria di accumulatori generalmente a 24 V o 48 V, di opportuna capacità, per la quale dovranno

essere osservate le disposizioni espresse al riguardo nell'art. 4.1.

Sarà cura dell'Amministrazione appaltante che la batteria, sia per l'impianto antifurto, sia per l'impianto di controllo ronda,

venga sistemata in posto per quanto possibile sorvegliato e comunque in modo da rendere difficilmente manomissibile la

batteria e la relativa apparecchiatura.

B) Circuiti

Vale anche per gli impianti considerati in questo articolo quanto espresso al precedente art. 8.4.

Per gli impianti “antifurto” si precisa inoltre che i circuiti dovranno venire sistemati esclusivamente in tubazioni di acciaio

smaltato, o tipo mannesman, incassate.

C) Dislocazione centralina

La posizione della centralina sarà preventivamente assegnata dall'Amministrazione appaltante.

Art. 12.2 - Prescrizioni particolari

A) Impianti a contatti

L'Amministrazione appaltante indicherà preventivamente se l'apertura dei contatti deve agire su un unico allarme acustico, o su

questo e su quadro a numeri, come per gli impianti di chiamata.

Sarà posta la massima cura nella scelta dei contatti, che debbono essere di sicuro funzionamento.

Il tipo di impianto deve essere quello ad apertura di circuito, ossia con funzionamento a contatti aperti.

B) Impianti a cellule fotoelettriche

Gli sbarramenti e le posizioni delle coppie proiettore-cellula saranno scelti appropriatamente; proiettori e cellule saranno

installati in modo tale da consentire una facile regolazione della direzione del raggio sulla cellula.

C) Impianti di altri tipi

Per impianti di altri tipi, come per esempio: a variazione di campo magnetico, di campo elettrico, e infrarossi ecc., si

stabiliranno le condizioni caso per caso.

Art.13 - Impianti di orologi elettrici

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Art.14 - IMPIANTI DI CITOFONI (PER APPARTAMENTI O UFFICI CON

PORTINERIA)

Art. 14.1 - Definizione

Si definiscono tali le apparecchiature a circuito telefonico, indipendente, per la trasmissione della voce mediante microtelefono.

Per esemplificazione, si descrivono gli elementi di un classico tipo di impianto citofonico per comunicazione tra portineria e

appartamenti:

- centralino di portineria a tastiera selettiva con sganciamento automatico e segnalazione luminosa con un

circuito che assicuri la segretezza delle conversazioni;

- commutatore (eventuale) per il trasferimento del servizio notturno dal centralino al posto esterno o portiere

elettrico;

- citofoni degli appartamenti, installati a muro o a tavolo, in posto conveniente nell'anticamera o vicino alla porta

della cucina;

- alimentatore installato vicino al centralino;

- collegamenti effettuati tramite montanti in tubazioni incassate e ingresso a ogni singolo appartamento in tubo

incassato.

Art. 14.2 - Precisazioni dell'Amministrazione

L'Amministrazione appaltante preciserà:

a) se l'impianto debba essere previsto per conversazioni segrete o non segrete e per quante coppie contemporanee di

comunicazioni reciproche;

b) se i vari posti debbano comunicare tutti con un determinato posto (centralino) e viceversa, ma non fra di loro;

c) se i vari posti debbano comunicare tutti fra di loro reciprocamente con una o più comunicazioni per volta;

d) se i centralini, tutti muniti di segnalazione ottica, debbano essere del tipo da tavolo o da muro, sporgenti o per incasso;

e) se gli apparecchi debbano essere del tipo da tavolo o da muro, specificandone altresì il colore;

f) se l'impianto debba essere munito o meno del commutatore per il servizio notturno;

g) se per il servizio notturno è previsto un portiere elettrico oppure un secondo centralino, derivato dal primo e ubicato in locale

diverso dalla portineria.

Art. 14.3 - Alimentazione

E' tollerata un'alimentazione a pile, soltanto per un impianto costituito da una sola coppia di citofoni.

In tutti gli altri casi si dovrà provvedere:

- un alimentatore apposito derivato dalla tensione di rete e costituito dal trasformatore, dal raddrizzatore e da un

complesso filtro per il livellamento delle uscite in corrente continua. Tale alimentatore dovrà essere protetto con

una cappa di chiusura;

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ovvero:

- una batteria di accumulatori per la quale dovranno essere osservate le disposizioni espresse, nell'art. 4.1.

La tensione sarà corrispondente a quella indicata dalla ditta costruttrice dei citofoni per il funzionamento degli stessi.

Art. 14.4 - Circuiti

Vale anche per gli impianti di citofoni quanto espresso nel precedente art. 8.4.

Art. 14.5 - Materiale vario

Gli apparecchi e i microtelefoni devono essere in materiale plastico nel colore richiesto dall'Amministrazione appaltante. La

suoneria o il ronzatore saranno incorporati nell'apparecchio.

Art.15 - Impianti interfonici

Si definiscono tali le apparecchiature mediante le quali la trasmissione avviene a mezzo di microfono o di altoparlante

reversibile e la ricezione a mezzo di altoparlante.

A) Impianti Interfonici Per Servizi Di Portineria

Centralini. L'Amministrazione appaltante indicherà se per il tipo di impianto interfonico richiesto il centralino debba essere di

tipo da tavolo o da parete; in ogni caso esso sarà fornito di dispositivi di inserzione, di chiamata acustica e luminosa, nonché

di avviso luminoso di prenotazione di chiamata da posti derivati, quando il centralino è occupato. Si intende che il centralino

dovrà essere sempre completo dell'amplificatore. Il centralino avrà il dispositivo per l'esclusione della corrente anodica delle

valvole, durante la inazione. Le conversazioni con i posti derivati dovranno potersi effettuare reciprocamente senza nessuna

manovra di “passo”.

Posti derivati. Dovranno essere sempre del tipo da parete, da incasso o esterno e debbono essere corredati dai seguenti

dispositivi di manovra e segnalazione:

- preavviso acustico da parte del centralino;

- eventuale preavviso luminoso;

- avviso di centralino occupato o libero.

B) Impianti interfonici per uffici

L'Amministrazione appaltante specificherà, qualora debba prevedersi un impianto interfonico per uffici, se le comunicazioni fra

centralino e posti derivati debbano essere:

- di tipo bicanale o monocanale (cioè con la commutazione manuale parlo-ascolto);

- con entrata diretta, ossia con centralino che possa inserirsi direttamente a un posto derivato;

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ovvero:

- con entrata subordinata al posto derivato, previa segnalazione acustica o luminosa (riservatezza).

Inoltre:

- se con vari posti tutti comunicanti con il centralino e viceversa, ma non fra di loro;

ovvero:

- se con vari posti tutti intercomunicanti, con una comunicazione per volta, reciproca.

L'entrata da un posto derivato a un centralino deve avvenire sempre previa segnalazione acustica e luminosa.

I centralini e i posti derivati dovranno essere del tipo da tavolo.

Le altre caratteristiche dell'apparecchiatura non differiranno da quelle specificate per gli impianti interfonici per servizi di

portineria.

Art. 15.2 - Alimentazione

Sarà effettuata con l'energia elettrica disponibile nel posto di installazione, utilizzando preferibilmente la corrente della rete di

forza motrice.

Art. 15.3 - Circuiti

Vale anche per gli impianti interfonici quanto espresso nel precedente art. 8.4.

Art. 16 - Impianti generali di diffusione sonora

Vengono considerati gli impianti elettroacustici atti a diffondere, mediante altoparlanti o auricolari, trasmissioni vocali o

musicali, sia riprese direttamente, sia riprodotte.

Art.16 - Generalità

L'Amministrazione appaltante specificherà il tipo degli impianti, indicandone la destinazione e le caratteristiche di funzionalità

richieste, onde mettere in grado le ditte concorrenti di effettuare un progetto tecnicamente ed economicamente adeguato.

A titolo esemplificativo, si indicano i principali tipi di impianti di diffusione sonora che possono considerarsi:

- diffusione di trasmissioni radiofoniche;

- diffusioni di comunicazioni collettive;

- diffusione di programmi musicali, ricreativi, culturali, e simili;

- rinforzo di voce in sala riunioni e simili;

- trasmissione e scambi di ordini.

Impianti particolari, quali quelli di registrazione magnetica, per traduzioni simultanee in riunioni e congressi internazionali, e di

ricerca persone sono trattati negli artt. 14, 18, 19, 20. L'art. 21 tratta delle antenne collettive per radio e televisione. Per altri

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eventuali impianti speciali quali per esempio di stereodiffusione sonora, di televisione in circuito chiuso ecc., dovranno essere

date dall'Amministrazione appaltante disposizioni caso per caso.

Le correzioni acustiche dei locali, che risultassero eventualmente necessarie o opportune in relazione alle caratteristiche dei

locali stessi e all'uso cui gli impianti sono destinati, saranno eseguite a cura e a carico dell'Amministrazione appaltante,

consultandosi anche con la ditta appaltatrice circa gli accorgimenti necessari.

Art. 16.2 - Indicazioni riguardanti gli apparecchi

Poiché gli impianti e le apparecchiature oggetto di questo articolo costituiscono materia la cui evoluzione tecnica è, in modo

particolare, in continuo e progressivo sviluppo, le indicazioni riguardanti gli apparecchi, specie se riferite a caratteristiche

costruttive degli stessi, espresse in questo paragrafo, sono formulate a titolo di suggerimenti orientativi o esemplificativi.

Di tutti gli apparecchi dovrà essere indicata la provenienza di costruzione e, prima dell'esecuzione degli impianti, dovrà essere

esibita, se richiesto, la certificazione di rispondenza alle norme da parte del costruttore.

A) Microfoni

Dovranno essere preferibilmente del tipo unidirezionale, a bobina mobile o a condensatore e sempre con uscita di linea a bassa

impedenza. Le loro caratteristiche dovranno essere tali da permetterne il funzionamento con i preamplificatori o gli

amplificatori, coi quali dovranno essere collegati.

Salvo contrarie preventive indicazioni dell'Amministrazione appaltante, dovranno avere una caratteristica di sensibilità di tipo

“cardioide”.

Il campo di frequenza dovrà estendersi fra 40 e 12.000 Hz.

Saranno corredati di base da tavolo o da terra, con asta regolabile dalla quale possano essere smontati con facilità. In ogni

caso, l'asta dovrà essere completa di cordone di tipo flessibile collegato, con spina irreversibile e preferibilmente bloccabile,

alle prese della rete microfonica, o direttamente a quella delle altre apparecchiature.

Se preventivamente richiesto dall'Amministrazione appaltante, dovranno essere dotati di interruttore, di lampada spia di

inserzione e di regolatore di volume a impedenza costante.

Qualora i microfoni facciano parte inscindibile di particolari apparecchi, potranno esservi collegati meccanicamente ed

elettricamente in modo permanente.

Si dovrà curare l'isolamento meccanico e acustico tra microfoni ed elementi circostanti che possano trasmettere a essi

vibrazioni e rumori, con particolare riguardo agli eventuali interruttori incorporati.

B) Preamplificatori ed amplificatori di potenza

I preamplificatori e gli amplificatori dovranno essere di tipo elettronico. I preamplificatori saranno dotati di almeno un ingresso,

a elevata sensibilità, adatto per i microfoni cui dovranno collegarsi ed ingressi adatti per radiosintonizzatori, rivelatori di

filodiffusioni, giradischi e magnetofoni, con possibilità di miscelazione di una o più trasmissioni microfoniche in uno di tali altri

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programmi.

Se necessario dovranno essere dotati di ampia equalizzazione con comandi separati per basse e alte frequenze.

Nel caso che necessitino carichi equivalenti su ogni linea dovranno, per i relativi amplificatori, prevedersi adeguate morsettiere

per le linee in partenza con interruttori o deviatori.

L'uscita dei preamplificatori dovrà essere a livello sufficientemente elevato e a impedenza bassa in relazione alle caratteristiche

di entrata degli amplificatori di potenza, onde poter all'occorrenza pilotare vari amplificatori di potenza mediante un unico

preamplificatore.

L'alimentazione dovrà essere indipendente tra preamplificatori e amplificatori, onde permettere un facile scambio con gli

elementi di riserva.

Gli amplificatori finali dovranno, di massima, essere del tipo con uscita a tensione costante, onde permettere un risparmio nelle

linee ed evitare la necessità di sostituire gli altoparlanti che si escludono, con resistenze di compensazione.

E' consigliabile che i preamplificatori e lo stadio preamplificatore degli amplificatori di potenza abbiano ingresso commutabile

su canali distinti per “micro”, “fono”, “radio” e regolazione separata delle frequenze estreme. Gli amplificatori di potenza

dovranno avere caratteristiche adatte a alimentare i vari altoparlanti installati.

Tutti gli amplificatori dovranno essere dotati di attenuatore di ingresso.

Le loro potenze dovranno essere non troppo elevate per motivi di economia di gestione e di sicurezza di funzionamento: di

norma non si dovranno avere più di 60 W in uscita per amplificatore.

I preamplificatori e gli amplificatori dovranno essere di esecuzione idonea a un eventuale montaggio in appositi armadi

metallici, onde ne sia permessa una facile ispezione dei circuiti senza doverli rimuovere dal loro alloggiamento.

Ogni canale elettronico (comprensivo di preamplificatore e amplificatore di potenza) dovrà, se richiesto dall'Amministrazione

appaltante, presentare a piena potenza, caratteristiche di distorsione lineare e non lineare secondo i valori che saranno stati

eventualmente precisati dall'Amministrazione appaltante, assieme al valore del rumore di fondo di cui si dovrà tener conto.

A titolo orientativo si indicano qui appresso valori consigliati per la limitazione della distorsione lineare e non lineare e quello di

un rumore di fondo mediamente normale:

- distorsione lineare fra 40 e 12.000 Hz, minore di 3 dB;

- distorsione non lineare, misurata alla potenza nominale e a 1.000 Hz, minore del 3%;

- rumore di fondo, minore di 60 dB.

Per preamplificatori e amplificatori di potenza di differenti caratteristiche, dovrà essere fatta dall'Amministrazione appaltante

preventiva richiesta.

C) Radiosintonizzatori

Gli apparecchi radiosintonizzatori, ove non diversamente prescritto dall'Amministrazione appaltante, dovranno essere del tipo

supereterodina con caratteristiche di uscita adatte per l'amplificatore cui dovranno essere collegati.

Ove non diversamente prescritto dall'Amministrazione appaltante, dovranno essere del tipo a 2 gamme d'onda (medie e corte)

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per modulazione d'ampiezza e gamma a modulazione di frequenza.

E) Rilevatori Per Filodiffusione

Dovranno essere dotati di comando e tastiera adatta a coprire l'intera gamma dei canali di filodiffusione in servizio nella rete

italiana. Essi dovranno avere caratteristiche idonee al collegamento diretto ai preamplificatori.

F) Altoparlanti

A seconda delle esigenze del locale, l'Amministrazione appaltante preciserà il tipo degli altoparlanti, che potrà essere, per

esempio: singolo a cono, o a colonna sonora, o a pioggia, o a tromba, ovvero a linea di suono (antiriverberanti); a campo

magnetico permanente con densità di flusso nel traferro maggiore di 10.000 Gauss, o elettrodinamici.

Ciascun altoparlante sarà dotato di apposita custodia, da incasso o per montaggio esterno, nel qual caso dovrà essere

provvisto delle relative staffe o supporti (fissi o orientabili a seconda del caso).

Gli altoparlanti dovranno essere completi dei relativi adatti traslatori di linea e di sistema di taratura locale del volume (con

prese multiple sul traslatore o con potenziometro a impedenza costante, a seconda della necessità).

La banda di risposta degli altoparlanti dovrà estendersi fra 100 e 10.000 Hz per esigenze musicali medie e fra 300 e 8.000 Hz

per riproduzioni di parola. Per diffusioni musicali di elevata fedeltà, la banda di risposta degli altoparlanti dovrà estendersi

almeno fra 50 e 12.000 Hz.

Se richiesto dall'Amministrazione appaltante, dovranno essere previsti altoparlanti-controllo, muniti di comando per la loro

esclusione.

Gli altoparlanti potranno avere alimentazione singola o per gruppi, con circuiti partenti dal centralino.

Per impianti centralizzati di diffusione in luoghi di cura, potrà essere richiesto dall'Amministrazione appaltante che l'appalto

comprenda la fornitura di un determinato quantitativo di altoparlanti da cuscino, per dotarne i vari posti letto. Tali altoparlanti da

cuscino dovranno essere caratterizzati da sufficiente infrangibilità e dalla possibilità di sterilizzazione.

G) Auricolari

Gli auricolari, dei vari tipi, per esempio: a ponte con padiglione, o stetoscopici, dovranno di norma offrire nella forma del

contatto con l'orecchio sufficienti garanzie igieniche (di norma devono escludersi gli auricolari con terminazione da introdursi

nel canale auditivo).

Gli auricolari dovranno di norma essere del tipo biauricolare.

Il cordone di collegamento dovrà terminare in una spina di tipo diverso dalle normali a passo luce e dovrà essere proporzionato

al peso della cuffia ed essere comunque di sufficiente robustezza.

La collocazione degli auricolari dovrà essere preventivamente indicata dall'Amministrazione appaltante, potendosi avere

distribuzione a pavimento in corrispondenza di sedie o su tavoli, oppure una distribuzione a mezzo di prese fisse a muro da cui

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derivarsi mediante cordoni lunghi, volanti.

I circuiti degli auricolari dovranno essere sempre separati e indipendenti da quelli degli altoparlanti.

Le eventuali prese a pavimento per l'inserzione delle spine dovranno essere montate su torretta asportabile e la parte fissa a

pavimento dovrà essere chiudibile con coperchio stagno.

Le prese-spine per gli auricolari saranno differenziate da quelle degli altoparlanti.

Le prese a muro e quelle a pavimento per gli auricolari dovranno avere lo stesso passo.

H) Magnetofoni

L'Amministrazione appaltante specificherà l'impiego cui saranno destinati i magnetofoni, in modo che, ove non precisate

dall'Amministrazione stessa, sia possibile dedurne le caratteristiche essenziali, costruttive e di funzionamento, cui dovranno

corrispondere, fra cui, per esempio:

- tipo, se monofase o stereofonico;

- potenza indistorta di uscita;

- numero e valore delle velocità;

- diametri delle bobine;

- dimensioni dei nastri e numero delle piste di registrazione.

Tali caratteristiche dovranno, di regola, corrispondere per apparecchi di normale costruzione di serie, salvo esplicite differenti

richieste dell'Amministrazione appaltante.

Art. 16.3 - Indicazioni riguardanti gli impianti

Ciascun impianto, di norma, comprenderà essenzialmente:

- posti microfonici;

- complessi di comando fissi o portatili;

- centrali di comando e di amplificazione;

- posti di ascolto.

La loro quantità, qualità e dislocazione dovrà potersi di volta in volta determinare in base alle specificazioni date

dall'Amministrazione appaltante circa le esigenze particolari dell'impianto e dell'ambiente.

Per i posti microfonici, per i complessi di comando portatili ed eventualmente per i posti di ascolto, potranno essere richieste

dall'Amministrazione appaltante prese fisse per l'innesto degli apparecchi anche in numero superiore a quello degli apparecchi

stessi.

A) Posti Microfonici

Comprenderanno i microfoni dei tipi come descritti nel comma a) dell'art. 16.2.

I relativi collegamenti saranno assicurati da un solo cordone flessibile, schermato, completo di robusta spina multipla

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irreversibile, pure schermata e con schermo messo a terra.

B) Complessi di comando fissi o portatili

L'Amministrazione appaltante ne preciserà il tipo, che potrà essere:

- a cofano da tavolo;

- a scrivania;

- a valigia, se devono essere portatili.

Comprenderanno essenzialmente:

- organi per il telecomando dell'inserzione delle singole linee degli altoparlanti;

- lampade spia per il controllo dell'accensione dell'impianto e a seconda dei casi:

- preamplificatori ed eventuali amplificatori;

- radio sintonizzatori;

- giradischi;

- rilevatori di filodiffusione;

- magnetofoni;

- altoparlanti e prese per cuffia;

- organi per l'inserzione dei vari posti microfonici e dei vari programmi riprodotti;

- organi per la regolazione di volume; organi per l'equalizzazione dei toni;

- organi di controllo delle uscite con eventuali strumenti di misura;

- telecomandi di inserzione di tutto l'impianto; strumenti di controllo di rete.

Nel caso di impianti fissi, il complesso di comando può essere incorporato nella centrale d'amplificazione.

Nel caso di complessi di comando portatili il loro collegamento alle linee dovrà essere assicurato a mezzo di due cordoni

flessibili, uno dei quali contenente i cavi fonici schermati e le coppie per i telecomandi (alimentati in corrente continua) e uno

contenente i conduttori per l'eventuale alimentazione di rete e per l'eventuale telecomando di accensione generale. I cordoni

dovranno terminare con adatte spine multipolari.

C) Centrali Di Comando E Di Amplificazione

Saranno di norma di tipo fisso e, a seconda degli impianti, l'Amministrazione appaltante potrà prescrivere che siano previste

con sistemazione in armadi metallici. In tal caso, gli armadi stessi dovranno essere affiancati o affiancabili ed essere capaci di

offrire supporto e protezione agli apparecchi componenti, consentendone nel contempo una comoda e facile ispezionabilità e

possibilità di prima riparazione senza necessità d'asportazione.

In tali armadi sarà assicurata una circolazione di aria naturale o forzata sufficiente al raffreddamento degli apparecchi in essi

contenuti.

A seconda degli impianti, potranno essere dotate di:

- preamplificatori;

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- amplificatori finali;

- giradischi;

- radiosintonizzatori;

- rilevatori di filodiffusione;

- magnetofoni;

- raddrizzatori per fornire l'alimentazione in corrente continua dei telecomandi, qualora esistano;

- eventuali teleruttori e relè per telecomandi di accensione;

- inserzioni di linee in uscita e di circuiti anodici negli amplificatori;

- comandi per l'inserzione dei posti microfonici delle linee d'uscita verso i posti di ascolto e per le combinazioni

dei vari programmi;

- interruttore generale di rete con organi di protezione e segnalazione.

Di massima, ogni amplificatore dovrà essere proporzionato per una potenza di funzionamento maggiore almeno del 20% della

somma delle potenze di funzionamento degli altoparlanti collegati.

Qualora si abbiano più amplificatori in funzionamento per una potenza complessiva superiore a 250 W, si dovrà prevedere un

amplificatore di riserva di potenza pari a quella dell'amplificatore di maggior potenza.

In casi particolari e con potenze complessive notevolmente maggiori, o a seguito di esplicita richiesta da parte

dell'Amministrazione appaltante, la riserva potrà essere rappresentata da più unità di amplificatori e estesa anche ai

preamplificatori.

Sempre per impianti di una certa importanza, si dovrà prevedere la possibilità di disinserzione, in entrata e in uscita, dei singoli

amplificatori onde consentire un completo e facile controllo e l'intercambiabilità delle unità di potenza.

D) Posti Di Ascolto

Saranno a carattere collettivo o singolo a seconda che si impieghino altoparlanti normali o auricolari o altoparlanti da cuscino,

o simili.

Gli auricolari e gli altoparlanti da cuscino saranno forniti di cordone e spina per collegamenti in grado di consentire

l'asportabilità.

I posti di ascolto potranno anche essere dotati, a richiesta dell'Amministrazione appaltante, di apposito regolatore di volume e

di selezionatore nel caso di pluralità di programmi a disposizione.

La diffusione sonora a carattere collettivo dovrà risultare nella zona d'ascolto sufficientemente uniforme e di qualità tale da

permettere la piena comprensibilità della parola in condizioni normali di ambiente, non trascurando eventualmente l'acustica

ambientale e il livello del rumore di fondo segnalato preventivamente dall'Amministrazione appaltante.

Art. 16.4 - Indicazioni riguardanti le reti di collegamento

A) Circuiti di alimentazione

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I circuiti di alimentazione degli impianti considerati in questo articolo, le loro modalità di esecuzione, le cadute di tensione

massime ammesse, nonché le sezioni e gli isolamenti minimi ammessi per i relativi conduttori dovranno uniformarsi alle norme

generali espresse nell'art. 9.3.

Si precisa altresì che i circuiti di alimentazione degli impianti considerati in questo articolo dovranno essere completamente

indipendenti da quelli di altri impianti o servizi e che dovrà porsi cura di evitare percorsi paralleli vicini ad altri circuiti percorsi

da energia elettrica, a qualsiasi tensione.

B) Collegamenti Fonici A Basso E Medio Livello

Questi dovranno essere eseguiti mediante cavi schermati e rivestiti di guaina isolante sull'esterno.

Le coppie di conduttori dovranno essere ritorte.

C) Linee Di Collegamento Per Altoparlanti E Auricolari

I collegamenti per altoparlanti e auricolari saranno di norma eseguiti mediante coppie di normali conduttori con isolamento e

sezione proporzionati alla tensione di modulazione, al carico e alla loro lunghezza.

Qualora più linee con programmi diversi seguano lo stesso percorso, esse dovranno essere singolarmente schermate per

evitare diafonie. A ciò si dovrà provvedere anche nel caso in cui le linee foniche degli altoparlanti e degli auricolari risultino

affiancate a linee microfoniche o telefoniche.

L'allacciamento degli altoparlanti dovrà di norma essere effettuato a mezzo di spine inseribili su prese fisse incassate e a esse

bloccabili.

Gli auricolari dovranno essere sempre asportabili e il loro allacciamento dovrà essere effettuato a mezzo di cordoni e spine,

differenziate da quelle degli altoparlanti, inseribili su prese incassate.

D) Linee Di Telecomando

Dovranno essere eseguite con conduttori aventi sezioni e isolamento adeguati (tensione consigliata 24 V in corrente continua)

e potranno, in deroga a quanto indicato nel comma a) di questo articolo, seguire gli stessi percorsi delle linee microfoniche,

purché la tensione di telecomando sia continua e sufficientemente livellata.

E) Linee Di Alimentazione

L'alimentazione potrà essere fatta alla tensione normale della rete delle prese di forza motrice nell'edificio.

Le linee di alimentazione dovranno essere eseguite secondo le stesse norme stabilite nell'art. 5.

Art.17 - Impianti di registrazione magnetica

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Art.18 - Impianti di traduzioni simultanee a filo

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Art.19 - Impianti di teletraduzioni simultanee

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Art.20 - Impianti di telericerca persone

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Art.21 - Impianti di antenne collettive per ricezione radio e televisione

L'impianto e relativi componenti devono essere realizzati in conformità alle norme CEI 12-13 e CEI 12-15

Art. 21.2 - Scelta dell'antenna

Nella scelta e installazione dell'antenna si dovrà tener conto che l'efficienza della stessa è determinata dalla rigorosa valutazione

di fattori che variano per ogni singolo caso e di cui si esemplificano i principali:

- intensità dei segnali in arrivo;

- lunghezza d'onda (gamma di frequenza);

- altezza del fabbricato sulla cui sommità dovrà essere installata l'antenna;

- influenza dei fabbricati vicini;

- estensione dell'impianto;

- numero delle utenze;

- direzione presunta di provenienza dei disturbi.

Per una valutazione più appropriata si dovrà inoltre tener conto delle caratteristiche proprie dell'antenna e cioè: guadagno,

angolo di apertura e rapporto tra sensibilità nella direzione di ricezione e quella opposta.

Il guadagno dovrà pertanto essere elevato, pur con angoli di apertura orizzontale e verticale ridotti al minimo per limitare

l'azione dei campi disturbati, provenienti da direzioni diverse da quella del trasmettitore.

Ove ne sia il caso, un più elevato guadagno potrà conseguirsi con l'inserzione di amplificatori di A.F.

Art. 21.3 - Caratteristiche delle antenne e loro installazione

Gli elementi dell'antenna saranno di leghe leggere inossidabili, particolarmente studiate per resistere alle sollecitazioni

atmosferiche. I sostegni saranno di acciaio zincato.

I punti di giunzione dei collegamenti dovranno essere racchiusi in custodia di materie plastiche. Tutte le viti di contatto saranno

di leghe inossidabili. Si dovranno prevedere ancoraggi elastici dei conduttori, onde evitare strappi anche con il più forte vento.

L'installazione dell'antenna dovrà essere realizzata in conformità alle disposizioni legislative che disciplinano l'uso degli aerei

esterni per le audizioni radiofoniche e alle norme CEI 12-15.

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In particolare, le antenne dovranno avere la massima stabilità onde evitare danni a persone e a cose e pertanto i sostegni

verticali saranno opportunamente controventati con margine di sicurezza per la spinta del vento e per l'aumento di

sollecitazioni per ghiaccio e neve.

L'antenna non dovrà essere posta in vicinanza di linee elettriche o telefoniche, sia per norme di sicurezza che per evitare

disturbi nella ricezione.

I sostegni dovranno essere collegati a terra secondo le prescrizioni delle norme CEI 81-1 in casi di presenza di impianto di

protezione contro le scariche atmosferiche, in caso contrario secondo le norme CEI 12-15.

Art. 21.4 - Rete di collegamento

La rete di collegamento con le prese di antenna sarà costituita da cavo schermato bilanciato, o da cavo coassiale (in relazione

al sistema adottato), posti entro canalizzazioni in tubo di acciaio smaltato, o tipo mannesman, o di materie plastiche.

Il criterio da osservare nella progettazione, perché l'impianto sia efficiente, sarà di disporre i montanti sulla verticale della

posizione stabilita per le derivazioni delle utenze.

I valori relativi all'impedenza caratteristica e all'attenuazione dei cavi impiegati dovranno essere compresi entro i limiti

dipendenti dal tipo di antenna prescelto.

Art. 21.5 - Presa d'antenna

Le prese d'antenna per derivazione alle utenze delle radio e telediffusioni dovranno essere del tipo adatto al sistema di impianto

adottato e dovranno appartenere alla stessa serie di tutte le altre apparecchiature da incasso.

Art. 21.6 - Requisiti fondamentali

I requisiti fondamentali ai quali dovranno uniformarsi la progettazione e la realizzazione di un impianto collettivo di antenna

sono:

- massimo rendimento;

- ricezione esente da riflessioni e disturbo;

- separazione tra le utilizzazioni che non dovranno influenzarsi e disturbarsi a vicenda.

Onde i sopra citati requisiti siano soddisfatti, occorrerà prevedere un adeguato amplificatore del segnale, in relazione al numero

delle derivazioni di utilizzazione che sarà stato precisato dall'Amministrazione appaltante.

Art.22 - Predisposizione dell'impianto telefonico

In ogni alloggio, ufficio e locali similari devono essere previste le tubazioni destinate a contenere i cavi telefonici dell'ente

distributore del servizio telefonico.

L'appaltatore deve provvedere all'installazione delle tubazioni, delle scatole di derivazione e delle scatole porta prese in

conformità alle disposizioni dell'ente distributore del servizio telefonico.

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L'impianto telefonico (e per filodiffusione) deve essere separato da ogni altro impianto.

Art.23 - CABLAGGIO STRUTTURATO

Sistema integrato per la distribuzione e il cablaggio delle reti informatiche.

Generalità

- Deve essere prevista una rete locale di comunicazione (LAN) per ogni area omogenea (gruppo di uffici), in grado di

trasmettere, ricevere e condividere informazioni di fonia e dati, tra tutti gli utenti collegati. La rete deve consentire anche la

condivisione dei dispositivi informatici quali calcolatori centrali, personal computer, stampanti, fax, modem, ecc.

- Tutte le apparecchiature di elaborazione dati, le periferiche e i telefoni connessi alla rete locale devono essere collegati alla

altre reti locali ed alla rete telefonica pubblica esterna attraverso un sistema di distribuzione a stella gerarchica, ai cui nodi

devono essere previsti appositi quadri armadi rack specifici per il contenimento dei pannelli di permutazione dei segnali.

- La rete locale deve essere di tipo “aperto”, in grado cioè di supportare ogni tipo di segnale sia esso costituito da voci, dati o

immagini. Allo scopo deve essere previsto per l’intero edificio un sistema di cablaggio strutturato, i cui elementi principali,

cavi, cordoni e connettori (o prese utente), devono essere conformi a quanto prescritto della Norma CEI EN 50173 – “Sistemi

di cablaggio generico” con particolare riguardo ai livelli di attenuazione del segnale dei

componenti, l’ubicazione degli apparati e le lunghezze massime dei cavi di connessione e permutazione.

- La rete informatica con cablaggio strutturato deve supportare applicazioni per dati ad altissima velocità (almeno fino a 100

MHz - categoria 6 o classe D) e la sua realizzazione deve essere affidata ad aziende qualificate in grado di testare l’impianto e

garantirne la qualità nel tempo.

Prese utente

- Devono essere previste, per ogni postazione di lavoro, almeno 3 (tre) prese utente (telefonia e dati). Negli ambienti aperti non

delimitati da pareti fisse (open-space), le 2 prese devono essere installate ogni 6÷7 m 2 circa di area disponibile.

- Le prese utente per il cablaggio con cavo di rame devono essere a 8 posizioni RJ45 adatte all’intestazione, mediante

incisione dell’isolante, del cavo twistato a 4 coppie. L’intestazione del cavo con il componente deve essere facilitata da codici

colore presenti sul retro dell’apparecchio che consentono di realizzarla secondo i diversi standard di connessione EIA e TIA.

- Le prese utente per il cablaggio con cavo in fibra ottica (F.O.) devono avere il tipo di connessione a baionetta (ST) , ad innesto

(SC) o a vite (FC).

- Tutte le prese utente devono essere esteticamente compatibili con la serie civile componibilerichiesta in modo da utilizzare la

stessa tipologia di contenitori prevista per le prese di prelievoenergia di ogni singola postazione di lavoro.

Connettori e pannelli di permutazione

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- I connettori per la permutazione per il cablaggio con cavo di rame devono essere a 8 posizioni RJ45 adatti all’intestazione,

mediante incisione dell’isolante, del cavo twistato a 4 coppie.

L’intestazione del cavo con il componente deve essere facilitata da codici colore presenti sul retro dell’apparecchio che

consentono di realizzarla secondo i diversi standard di connessione EIA e TIA.

- I connettori per il cablaggio con cavo a fibra ottica (F.O.) devono avere il tipo di connessione a baionetta (ST) , ad innesto

(SC) o a vite (FC).

- Tutti i connettori devono poter essere montati su pannelli di permutazione (patch panel) con le dimensioni standard in

larghezza di 19” (48 cm) e altezza di 1 o 2 unità rack (1 unità rack =1,75” = 4,5 cm. Detti pannelli, di tipo componibile,

devono essere installabili singolarmente a parete in strutture modulari di tipo aperto o chiuso, o insieme in appositi quadri da

parete e armadi modulari in grado di contenere da un minimo di 6 fino a 43 unità rack per elemento.

- Per evitare sollecitazioni meccaniche alle fibre ottiche nei punti di permutazione, i cavi devono poter essere inserite in appositi

cassetti ottici 19” da 1 unità rack, predisposti per accogliere sul fronte accoppiatori di tipo ST o SC. Le fibre ottiche dovranno

essere fissate all’interno deicassetti mediante appositi fermagli.

- Per la permutazione del segnale informatico devono essere utilizzati cordoni di permutazione (patch cord) adatti alle rispettive

terminazioni. I cordoni con cavo in rame devono averelunghezze standard di 1, 1,5, 3 e 5 m.; quelli per cavi in fibra ottica

devono essere lunghi 2 m e di colore arancio.

- Per evitare eccessivi schiacciamenti del fascio dei patch cord nella fase di legatura devono essere utilizzate apposite fascette

con chiusura in velcro.

Contenitori rack

- Per la gestione delle permutazioni nelle reti informatiche devono essere utilizzati contenitori rack 19” in grado di consentire il

raggruppamento delle apparecchiature necessarie all’internodi quadri da parete e armadi da pavimento di tipo chiuso. I

contenitori devono avere la struttura in acciaio verniciato con vernice epossidica di colore grigio RAL 7035 e larghezza

standard di 600 mm (per pannelli da 19”). Deve essere possibile disporre di un’ampia gamma di contenitori per l’inserimento

di unità modulari rack standard da 6-9-12-15-24-43 con le seguenti

dimensioni (lxhxp):

- max 6 unità = 600 x 360 x 400 mm

- max 9 unità = 600 x 490 x 400 mm

- max 12 unità = 600 x 625 x 400 mm

- max 15 unità = 600 x 760 x 400 mm

- max 24 unità = 600 x 1180 x 600 mm

- max 43 unità = 600 x 2025 x 600 mm

- Tutti i contenitori devono avere uniformità estetica, la porta in vetro temperato fumè conforme alle norme di sicurezza e i

montanti arretrabili con griglie di aerazione sia sulla testata che sul fondo complete di vani per ingresso e uscita cavi. Inoltre,

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per facilitare l’assemblaggio, i contenitori ad armadio devono avere i pannelli posteriori e laterali completamente asportabili.

- I contenitori rack devono disporre di un’ampia gamma di accessori in grado di soddisfare tuttele esigenze installative come

ad esempio:

- ripiani di sostegno, a sbalzo, scorrevoli o rinforzati, per componenti attivi (hub, switch, modem,UPS, ecc);

- pannelli passacavi da 1 unità rack e pannelli ciechi da 1, 2 e 3 unità rach;

- ruote da applicare agli zoccoli degli armadi per facilitare assemblaggio e permutazione;

- gruppi di ventole precablati per aumentare l’areazione interna;

- barra per il fissaggio interno di componenti attivi con attaccatura DIN.

- I contenitori devono essere esteticamente coordinati con i contenitori dedicati per ladistribuzione dell'energia e rispondere alle

normative di riferimento: IEC 297-2, DIN 41491(parte 1), DIN 41494 (parte 7), EN 60950, VDE 0100.

Strutture rack

- Deve essere prevista una struttura modulare di tipo aperto e colore nero, avente dimensioni600x450 mm (LxP) e altezza 1,22

m, se fissata a parete, o 2,13 m, se montata a pavimento.

- La struttura deve essere completa di mensole per il supporto di apparati attivi (router, bridge,hub), pannelli ciechi e pannelli

passacavi per l’organizzazione dei cordoni e adatta all’installazione dei pannelli per la permutazione del segnale informatico.

- La struttura, se installata a parete, deve essere dimensionata per accogliere fino a 22 unità rack e fino a 44 unità se installata

a pavimento. Deve inoltre essere completa di anelli guida cavi verticali con un minimo di 10.

- La struttura modulare deve essere sempre installata in locale chiuso a chiave o del tipo a pavimento completa di pannello

frontale in lamiera e policarbonato provvisto di serratura.

Compatibilità con standard, protocolli ed applicazioni

Il sistema dovrà essere compatibile almeno con i seguenti standard:

- IEEE 802.3

- IEEE 802.3u

- IEEE 802.3z

- IEEE 802.3ab

- IEEE 802.5 (Token Passing Ring) 4 Mbps, 16 Mbps

- ANSI FDDI

Il sistema dovrà inoltre garantire il corretto funzionamento delle seguenti apparecchiature, interfacce ed applicazioni:

- Reti telefoniche analogiche e numeriche

- Reti video a banda larga

- Apparecchiature IBM 3270 e AS/400

- Reti Apple Talk

- Reti Ethernet 10Mbs: IEEE 802.3 10BaseT e 10BaseFL

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- Reti 100BaseT, 100BaseT4, 100BaseTX e 100VG AnyLan

- Reti Token Ring: IEEE 802.5 a 4 e 16 Mbps

- Reti ATM 25, 50, 100, 155 Mbps

- Reti ATM 622 Mbps su fibra ottica

- Reti 1000BaseT e 1000BaseTX

- 1000 BaseF

Prestazioni

Di seguito vengono definiti i parametri di prestazione relativi alla Categoria 5E e alla Categoria 6 secondo quanto descritto nella

normativa EI/TIA 568-B.2-1

Il sistema dovrà comunque garantire una banda passante di 100 Mhz. sulla Cat5E e 250Mhz sulla Cat.6

CAT. 6 CAT. 5E CAT 5.Frequenza 250 Mhz 100 Mhz 100 MhzAttenuazione 31,1 dB 24,0 dB 24,0 dB

NEXT 35,3 dB 30,1 dB 27,1 dB

PSNEXT 32,7 dB 27,1 dB N/SELFEXT 16,2 dB 17,4 dB N/SReturn Loss 10,0 dB 10,0 dB N/SDelay 536 ns 555 ns N/SDelay skew 45 ns 50 ns N/S

Cablaggio Strutturato

Con Cablaggio Strutturato si definisce l’insieme di tutte le apparecchiature ed i cablaggi richiesti, compresi hardware, blocco

di terminazione, terminazioni, jack e cavi per trasmissione dati, installati e configurati al fine di garantire la connettività di dati e

fonia da ogni presa dati o fonia al file server di rete o alla rete/al commutatore di rete di fonia designati come punto di servizio

della rete locale.

Il Cablaggio Strutturato fungerà da vettore per il trasporto di segnali dati, video e telefonici su tutta la rete dai punti di

demarcazione designati alle prese situate nelle diverse scrivanie, stazioni di lavoro ed altre postazioni, attenendosi a quanto

indicato sui disegni contrattuali e nella descrizione contenuta nel presente documento. Tra gli standard applicativi supportati

devono essere inclusi IEEE 802.3, 10BASE-T, 100BASE T, 1000BASET, 100BASEF, IEEE802.5 4Mbps, 16Mbps, ATM155, ANSI

FDDI. Il cablaggio dovrà anche supportare reti locali esistenti ed altri sistemi. Tra questi si ricordano sistemi video a banda di

base e a banda larga, e i Sistemi di Gestione di Edificio.

Nella configurazione standard il cablaggio strutturato è composto dai seguenti elementi fondamentali:

- la sala apparecchiature o locale tecnico di edificio (Equipment Room)

- l’armadio di edificio (Building Distributor)

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- il cablaggio verticale o dorsale di edificio (Backbone Cabling)

- l’armadio di piano (Floor Distributor)

- il cablaggio orizzontale (Horizontal Cabling)

- la presa utente o connettore delle telecomunicazioni

- la postazione di lavoro (P.d.L.).

La topologia è gerarchica a stella, a partire dall’armadio principale, lungo il backbone, attraverso gli armadi di piano e fino alla

P.d.L.

Dati e fonia

Il cablaggio utilizzato per le trasmissioni dati dovrà partire da concentratori posti in rack, ubicati presso il locale tecnico o nel

locale di piano adibito opportunamente. Il cablaggio, le terminazioni e i telai di permutazione tra questi punti di demarcazione

designati e le posizioni delle prese indicate sulle piante saranno da considerare parte del contratto. Le prese (jack) dovranno

essere fornite, cablate ed installate dal fornitore del sistema di cablaggio strutturato.

Collegamento a Terra ed Equipotenziale

Tutti i collegamenti a terra ed equipotenziali dovranno essere conformi alle norme locali che prescrivono i requisiti di

collegamento a terra e/o equipotenziale.

Deve essere prevista la messa a terra dei conduttori schermati, dopo aver accertato che la d.d.p. massima ai capi dello

schermo non ecceda il valore di 1 V. Bisogna inoltre garantire una continuità elettrica dello schermo dei cavi lungo tutto il

percorso

Un basso valore dell’impedenza di terra è opportuno per garantire il corretto funzionamento dell’impianto, ma non esiste un

limite restrittivo per tale valore: in generale un impianto di messa a terra correttamente coordinato con le protezioni contro i

contatti indiretti nel rispetto delle Norme CEI 64-8 fasc. 4131-4137 e CEI 11-1 fasc. 5025 risulta sufficiente per il buon

funzionamento del sistema.

Si prescrive, per ogni ambiente o piano, di tenere i conduttori di terra del cablaggio strutturato separati da quelli dell’impianto

energia: i diversi conduttori saranno interconnessi in corrispondenza dei collettori di terra di locale o di piano, che potranno

essere previsti negli armadi di permutazione.

In sostanza andrebbero messi a terra:

- Gli armadi di distribuzione del cablaggio strutturato:

Il telaio

Le chiusure posteriori e laterali

Il tettuccio

I pannelli RJ45 schermati

Gli apparati attivi

- I cavidotti metallici

- I PC, stampanti e apparati presenti sui posti di lavoro

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Certificazione del Sistema

Al termine dell’installazione e del successivo collaudo con esito positivo, al Cliente verrà rilasciato un certificato numerato da

parte dell’Azienda costruttrice per la registrazione dell’installazione.

Del collaudo l’impresa si obbliga a produrre in formato cartaceo e elettronico la documentazione relativa ai test effettuati sulla

rete e che certifichino la conformità alle richieste del capitolato.

Tutto il cablaggio di comunicazione utilizzato per realizzare l’impianto in oggetto dovrà rispettare i requisiti descritti nelle

rispettive normative locali. Tutto il cablaggio dovrà risultare conforme alle prescrizioni antincendio relative all’ambiente di

installazione.

Prescrizioni per la posa dei cavi

I conduttori potranno essere posati in cavidotti metallici o isolanti, tubolari o rettangolari, dotati di coperchio. I canali potranno

essere di tipo asolato o chiuso, ed il loro grado di protezione dipenderà dal luogo di posa. La posa potrà essere sotto traccia , a

vista, in cavedio, in controsoffitto o sotto pavimento galleggiante. La tipologia dei cavidotti sarà determinata di volta in volta in

accordo con la destinazione d’uso e le caratteristiche architettoniche ed estetiche dei locali, d’accordo con il Committente ed il

Project Manager.

I cavi dovranno essere posti in opera con le seguenti, tassative precauzioni:

- nelle aree con controsoffitti e pavimenti rialzati in cui non siano disponibili cavidotti, il contraente dovrà raggruppare i cavi

in fasci con numero massimo di conduttori pari a 48. Il cablaggio delle stazioni dovrà essere realizzato con fissacavi in

plastica senza deformare la geometria dei cavi. I fasci di cavi saranno sostenuti da ganci a “J” fissati alla

struttura/ossatura esistente ad intervalli non superiori a 1,5 metri. In tutti gli ambienti a maggior rischio in caso di incendio

e nei locali classificati a rischio di esplosione, ed eventualmente laddove normative locali o le norme di buona tecnica lo

suggeriscano, i cavi saranno del tipo LSZH (Low Smoke Zero Halogen);

- non dovranno essere superati i 30 metri fra due punti di trazione, per posa in tubazioni;

- tra due punti di trazione, indipendentemente dalla loro distanza, non dovranno esistere più di due curve a 90°;

- La tensione massima applicabile sui cavi è di 11,3 Kg pari a 110 N. Superando questa soglia viene compromessa la

corretta ritorsione delle coppie con un possibile degrado delle caratteristiche elettriche.

- per posa in tubazioni a vista o sotto traccia dovranno essere impiegati tubi con diametro minimo 20 mm;

- cavidotti e raccordi non devono presentare schiacciature o bave, conseguenti a difetti di lavorazione in fabbrica o ad

operazioni in cantiere;

- durante le operazioni di posa, i cavi non dovranno subire torsioni: per questo si raccomanda l’impiego di bobine

svolgicavo;

- occorre prestare la massima attenzione ad evitare che i cavi vengano calpestati, schiacciati o comunque maltrattati, per

prevenire alterazioni delle loro caratteristiche prestazionali;

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- i cavi dovranno essere identificati sia nei cavidotti che all’interno degli armadi e nelle scatole da frutto. Le fascette

identificatrici non dovranno essere strette al punto da deformare il cavo, onde prevenire alterazioni delle loro caratteristiche

prestazionali. Allo stesso scopo, all’interno degli armadi di permutazione dovranno essere previsti idonei pannelli

passacavo, oltre alla identificazione ed alla fascettatura dei cavi ad intervalli non eccedenti i 30 cm;

- nel caso di posa in fascio all’interno di canali, il numero massimo di cavi in un fascio è pari a 48. Non saranno accettati

fasci sovrapposti. I fasci di cavi dovranno essere identificati e fascettati ogni 30 cm.

- I componenti passivi devono essere almeno della stessa categoria del cavo o superiore.

Immunità dai disturbi elettromagnetici

Per quanto concerne l’immunità dai disturbi elettromagnetici devono essere rispettate le seguenti prescrizioni generali:

a) E’ sconsigliata la posa di cavi per cablaggio strutturato in prossimità di:

- Grosse linee di potenza

- grandi motori elettrici

- dispositivi a scarica in gas

- fonti di rumore elettromagnetico

- dispositivi di potenza a SCR

b) Lunghi percorsi paralleli con linee per energia devono essere realizzati in cavidotti metallici con setto divisorio.

Generalmente, non creano problemi percorsi brevi in canali in resina all’interno di uffici e simili.

c) Poichè i cavi per cablaggio strutturato costituiscono essi stessi fonte di rumore elettromagnetico, particolari precauzioni

possono essere richieste in ambienti ad uso medico, laboratori di analisi e misura, ecc.

Cablaggio Orizzontale

Il cablaggio orizzontale è costituito dai cavi che realizzano il collegamento tra l’armadio di permutazione e il posto di lavoro e i

cordoni di permutazione. utilizzati. Nel cablaggio orizzontale si distinguono due tratte denominate Permanent Link e Channel:

- il Permanent Link è il tratto di conduttore che collega le prese di uscita dell’armadio di piano alle prese del P.d.L.; la sua

lunghezza massima è pari a 90 m

- il Channel è costituito dal Permanent Link più le patch cords che collegano, lato armadio di piano, le prese di uscita con

quelle di ingresso e, lato P.d.L., le prese terminali con gli utilizzatori fonia e dati; la lunghezza massima del Channel è

fissata in 100 m.

Connessione

Per cablaggio standard Categoria 6 i conduttori saranno costituiti da cavo UTP non schermato a 4 coppie incollate da 23 AWG

con ghiera di divisione delle coppie.

Le terminazioni dovranno essere realizzate in conformità con le seguenti specifiche:

- lunghezza massima di rimozione della guaina: 25 mm

- sbinatura coppie: 13 mm;

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- raggio minimo di curvatura: 4 volte il diametro del cavo (circa 6,35 mm);

- impiego di attrezzo dinamometricamente tarato (Impact Tool) per la connessione qualora non venga richiesta la

connettorizzazione senza attrezzo di intestazione (sistema toolless)

- .

Modalità di numerazione delle coppie

Collegamento TIA/EIA T568-A

morsetti coppia colore

4,5 1 blu/bianco-blu

3,6 2 arancio/bianco-arancio

1,2 3 verde/bianco-verde

7,8 4 marrone/bianco-marrone

Collegamenti TIA/EIA T568-B

morsetti coppia colore

4,5 1 blu/bianco-blu

1,2 2 arancio/bianco-arancio

3,6 3 verde/bianco-verde

7,8 4 marrone/bianco-marrone

Per la scelta del collegamento tipo A oppure tipo B è opportuno consultare il Project Manager ed il Responsabile degli Apparati

Attivi.

Specifiche tecniche e prestazionali

I cavi dovranno essere inclusi nell’elenco UL e c (UL) del tipo CMP (LSZH) o CM(PVC).

Inclusi negli elenchi UL e c (UL) per la sicurezza antincendio

Costruttore certificato ISO 9001

Specifica tecnica per cavo UTP Cat6 FRNC

Cavo tipo BTICINO o equivalente con le seguenti specifiche tecniche.

Costruzione

Cavo UTP Cat.6 con qualità ISO/IEC caratterizzato fino a 250 Mhz, 4 coppie twistate e incollate 23 AWG rame pieno nudo ed

isolamento in polietilene. Ghiera di divisione delle coppie

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Guaina in materiale non propagante l’incendio e non contaminante (LSZH)

Guaina materiale FRNC

diametro sopra guaina 6,50 0,30 mm

Caratteristiche elettriche

Massima resistenza dei conduttori 77 Ohm/Km

Capacità nominale a 1 kHz 50 nF/Km

NVP 0,70 c

Delay skew tipico 15 ns/100m

Attenuazione longitudinaleFrequenza MHz 1 4 10 16 20 31.2 62.5 100 155 200 250Massima dB/100 m 4.0 4.0 6.0 7.6 8.5 10.7 15.5 19.9 25.3 29.1 33.0Tipica dB/100 m 1.8 3.5 5.7 7.3 8.2 10.4 15.1 19.4 24.3 27.5 30.8

NEXTFrequenza MHz 1 4 10 16 20 31.2 62.5 100 155 200 250Minimo dB/100 m 65 65 59 56 55 52 47 44 41 40 38Tipico dB/100 m 80 76 70 67 66 63 58 55 51 49 45

PS NEXTFrequenza MHz 1 4 10 16 20 31.2 62.5 100 155 200 250Minimo dB/100 m 65 65 57 54 53 50 45 42 39 38 36Tipico dB/100 m 78 74 68 65 64 61 56 53 49 47 43

PS ELFEXTFrequenza MHz 1 4 10 16 20 31.2 62.5 100 155 200 250Minimo dB/100 m 64 64 46 41 40 36 30 26 22 20 18Tipico dB/100 m 70 64 57 51 49 45 39 35 31 29 27

ACRFrequenza MHz 1 4 10 16 20 31.2 62.5 100 155 200 250Minimo dB/100 m 61.0 61.0 53.0 48.4 46.5 41.3 31.5 24.1 15.7 10.9 5.0Tipico dB/100 m 78.2 72.5 64.3 59.7 57.8 52.6 42.9 35.6 26.7 21.5 14.2PS ACR

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Frequenza MHz 1 4 10 16 20 31.2 62.5 100 155 200 250Minimo dB/100 m 58.0 58.0 50.0 45.4 43.5 38.3 28.5 21.1 12.7 7.9 2.0Tipico dB/100 m 76.2 70.5 62.3 57.7 55.8 50.6 40.9 33.6 24.7 19.5 12.2

Caratteristiche ambientali e generiche

Campo di temperatura -20°C +60°C

Peso totale (tipico) 43 kg/km

Tensione massima di lavoro 48 V rms

Max. corrente continua per conduttore (25°C) 1,4 A

Propagazione della fiamma IEC 332-1

Potere calorifico inferiore 535 kJ/m

Cablaggio verticale

Cablaggio in rame

Incluso negli elenchi UL e c(UL) per la sicurezza antincendio.

Costruttore certificato ISO 9001.

Cablaggio in fibra ottica

In tutte le applicazioni aventi le caratteristiche che seguono si dovranno realizzare dorsali in fibra ottica multimodale o

monomodale, con le caratteristiche più oltre specificate:

- dorsali di collegamento aventi lunghezza superiore a 100m

- cablaggi orizzontali di lunghezza superiore a 100 m

- cablaggio intra-edificio con situazioni critiche in relazione a problemi di equipotenzialità e sovratensioni da fulmine

- siti elettromagneticamente molto disturbati (al di là delle esigenze delle Norme sulla CEM)

- casi specifici che richiedono la massima sicurezza delle informazioni.

A giudizio del Committente, dovranno essere previste una o più dorsali di backup.

- tutti i cavi in FO all’interno dell’edificio dovranno utilizzare fibre multimodali ad indice graduato, unicamente con

conduttore centrale da 62,5 micron

- le fibre dovranno essere conformi alle specifiche EIA/TIA 492 e alle Norme ISO 11801

- le fibre avranno una doppia capacità di lunghezza d’onda con trasmissione nelle gamme a 850 e 1300 nm

- Le fibre avranno un rivestimento D-LUX o prodotto equivalente approvato per assicurare il mantenimento del colore,

minimizzare le perdite dovute a micropiegature e migliorare la maneggevolezza. Il rivestimento potrà essere rimosso

meccanicamente.

- Per le realizzazioni per interni si consiglia di utilizzare fibra ottica di tipo Tight (o Aderente) mentre per esterni quella di

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tipo Loose (o Lasca). La struttura Lasca consente infatti di assorbire le eventuali dilatazioni tecniche, indotte dai cambi di

temperatura, in quanto lo spazio che separa le singole fibre fra loro è riempito di gel che ha anche la funzione di

proteggerle dall’umidità. A causa di questa peculiarità strutturale la fibra loose non può essere utilizzata per installazioni

verticali in quanto le monofibre tenderebbero a scivolare nel gel verso il basso, creando condizioni di stress meccanico.

Specifica tecnica per le fibre multimodali di tipo loose

La fibra ottica multimodale loose dovrà essere tipo BTICINO o equivalente

Costruzione

Fibra ottica mutimodale loose in modularità da 4, 8, 12 fibre a sezione 62,5/125 m .

Guaina in materiale non propagante l’incendio e non contaminante (LSZH)

Guaina materiale LSZH

diametro sopra guaina 6, 0,50 mm

Caratteristiche elettriche

Attenuazione a 850 nm 3 dB/Km

Attenuazione a 1300 nm 0,8 dB/Km

Banda passante a 850 nm 200 MHz/Km

Banda passante a 1300 nm 600 MHz/Km

Caratteristiche meccaniche

Peso nominale 33 kg/Km

Tensione massima installativa 1000 N

Raggio massimo di curvatura 100 mm

Resistenza massima allo schiacciamento 2000 N

Specifica tecnica per le fibre multimodali di tipo tight

La fibra ottica multimodale tight dovrà essere tipo BTICINO o equivalente

Costruzione

Fibra ottica mutimodale tight in modularità da 4, 8, 12 fibre a sezione 62,5/125 m .

Guaina in materiale non propagante l’incendio e non contaminante (LSZH)

Guaina materiale LSZH

diametro sopra guaina (4 fibre) 4,7 0,30 mm

diametro sopra guaina (8 fibre) 6,0 0,50 mm

diametro sopra guaina (12 fibre) 7,5 0,50 mm

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Caratteristiche elettriche

Attenuazione a 850 nm 3 dB/Km

Attenuazione a 1300 nm 0,8 dB/Km

Banda passante a 850 nm 200 MHz/Km

Banda passante a 1300 nm 600 MHz/Km

Caratteristiche meccaniche

Peso nominale (4/8/12 fibre) 24/35/46 kg/Km

Tensione massima installativa 1000 N

Raggio massimo di curvatura (4/8/12) 70/90/100 mm

Resistenza massima allo schiacciamento 2000 N

Specifiche delle fibre monomodali

- la fibra dovrà esserre conforme ai metodi di prova EIA/TIA 455 e IEC 793 per gli attributi richiesti

- le fibre saranno dotate di rivestimento D-LUX o prodotto equivalente approvato per assicurare il mantenimento del colore,

minimizzare le perdite dovute a micropiegature e migliorare la maneggevolezza. Il rivestimento potrà essere rimosso

meccanicamente.

Giunzione di fibra

Il metodo di giunzione della fibra dovrà essere conforme alle seguenti specifiche:

Attenuazione di giunzione < 0,30 dB

Riflessione < 50 dB

Stabile da -40°F a 185°F (-40°C a 85°C)

Cablaggio Esterno

a) Tutti i conduttori e i cavi di fonia posti all’esterno dovranno essere a più conduttori. I cavi in rame dovranno avere una

capacità mutua a 1 kHz di 15,7 nF/1000 piedi e dovrà essere resistente ai danni meccanici, all’illuminazione o ad altri

danni dovuti alle condizioni ambientali.

b) Il cavo aereo con nucleo ad aria dovrà essere un cavo autoportante o fissato composto da conduttori pieni isolati in

plastica ricoperti da un involucro con nucleo di plastica e circondati da un rivestimento interno in polietilene, una

schermatura di alluminio ondulato, un involucro in acciaio ondulato e un rivestimento in polietilene incollato (PASP).

c) Il cavo interrato o posato in cunicolo dovrà avere una guaina in polietilene e acciaio con aggiunta di alluminio (ASP) e un

nucleo con conduttori di rame pieno, doppio isolamento con pellicola di espanso e plastica, circondato dal riempitivo

FLEXGEL III.

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d) Costruttore certificato ISO 9001.

Prese per fonia e dati

Prese per il posto di lavoro

Ciascun P.d.L. dovrà essere attrezzato con almeno tre prese RJ45 che, pur essendo perfettamente intercambiabili ai fini

prestazionali, saranno dedicate genericamente una alla telefonia e due alla trasmissione dati. Il numero di P.d.L. da attrezzare

dovrà essere determinato in base alle caratteristiche dei locali da servire e precisamente in ragione di un P.d.L. ogni 10 mq di

superficie utile in ambienti ordinari, e di un P.d.L. ogni 7 mq in strutture tipo Open Space. Il numero minimo di P.d.L. va

determinato indipendentemente dal numero di prese effettivamente attivate, per garantire una corretta fruibilità dell’ambiente di

lavoro nel rispetto della Normativa vigente.

I criteri di calcolo per la determinazione del numero minimo di P.d.L. e la tipologia delle prese di cui esso si compone sono

conformi alle direttive internazionali sul Cablaggio Strutturato. Il numero esatto e la tipologia dei P.d.L. da attrezzare deve

comunque essere definito con il Committente.

Frutti: caratteristiche generali

Le prese per telecomunicazioni dovranno essere costituite da connettori modulari RJ45 di categoria cat 6 8 pin, per cavo non

schermato o schermato 4 coppie 22÷26 AWG 100, con connessione ad incisione di isolante (oppure con connessione

senza l’utilizzo di attrezzi di intestazione tipo toolless)

- incassata in qualunque tipo di supporto

- sporgente a parete

- in canale modulare

- in colonna multifunzionale attrezzata.

Per garantire la più ampia possibilità di scelta fra le serie modulari disponibili, il contraente dovrà scegliere un costruttore in

grado di offrire almeno tre serie diverse di apparecchi, ciascuna con le seguenti caratteristiche:

Serie base

- componibilità in cassette rettangolari lineari da uno a cinque posti, in cassette quadre fino a 6 posti, almeno nella versione

da incasso

- placche di finitura in metallo o resina, in almeno tre gamme di colori

- montaggio placche a scatto e/o con viti

- rispondenza alle seguenti prove di resistenza al fuoco:

Prodotto Parti che tengono in posizione, parti

che portano corrente o parti del

circuito di terra

Parti che non tengono in posizione,

parti che portano corrente

Prese Filo incandescente 850°C Filo incand. 650°C (CEI 23-5 e 23-16)

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(Norme CEI 23-5 e 23-16)Telai e placche Filo incand.650°C (CEI 23-9)Scatole da incasso filo incand. 650°C (CEI 23-9, Pubbl.

IEC 670 II edizione)Scatole a parete filo incand. 550°C (CEI64-8)

filo incand. 650°C (pubbl . IEC 670 II

ed.)Scatole di derivazione da incasso filo incand. 550°C (CEI 64-8)

filo incand. 650°C (IEC 670II ed)

Serie intermedia

- componibilità in cassette rettangolari lineari da uno a sette posti, almeno nella versione da incasso

- disponibilità placche di finitura in almeno 20 colori, in resina, pressofusione o alluminio, ed in legno naturale in almeno 4

essenze diverse, personalizzabili

- montaggio delle placche a scatto

- rispondenza alle prove di resistenza al fuoco al filo incandescente previste dalla Norma CEI 50-11

Serie top

componibilità in cassette rettangolari lineari da uno a sette posti, almeno nella versione da incasso

disponibilità placche di finitura in almeno 24 colori, in resina, metallo pressofuso ed in alluminio, ed in legno naturale

in almeno 6 essenze diverse, personalizzabili.

rispondenza alle prove di resistenza al fuoco al filo incandescente previste dalla Norma CEI 50-11.

Frutti: caratteristiche tecniche

I frutti per telecomunicazioni dovranno avere le seguenti caratteristiche tecniche e prestazionali:

- essere ad 8 posizioni/8 conduttori

- essere dotati di connessione ad incisione di isolante o tipo toolless

- supportare applicazioni universali in ambiente multivendor ed accettare spine modulari RJ45

- essere dotati sul retro, di codice colore per il cablaggio secondo gli standard di connessione TIA/EIA 568A e 568B

- essere conformi a TIA/EIA 568 B, IS 11801, EN 50173, sezione cablaggio orizzontale

- far parte del programma di certificazione e controlli successivi delle reti locali UL

- superare i requisiti minimi della categoria 6

- risultare conformi alla verifica UL per le prestazioni elettriche di categoria 6

- risultare conformi a FCC Parte 68

- essere prodotti da Costruttore certificato ISO 9001

Componibilità

Ciascun posto di lavoro dovrà poter essere attrezzato con un numero di prese variabile da 2 a 7. Le prese potranno essere

dedicate indifferentemente al servizio fonia oppure dati: per i P.d.L. attrezzati con 2 prese, una sarà dedicata alla fonia ed una ai

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dati, salvo diversa prescrizione del Project Manager.

Tutti i moduli disponibili, non occupati da prese, dovranno essere protetti con idonei falsi poli.

Scatole da frutto

Le scatole da frutto da incasso per pareti in muratura tradizionale dovranno essere rettangolari per frutti modulari tipo 503 o

equivalenti da uno a 6 posti per la serie base e da uno a 7 posti per le serie intermedia e top, realizzate in resina con prefratture,

di dimensioni minime 106x71x52 mm per tre frutti modulari, dimensioni massime106x117x52mm per 6 frutti modulari e

dimensioni massime 186x76x52mm per 7 frutti modulari.

Le scatole da frutto da incasso per pareti in gesso e a doppia lastra ed in calcestruzzo dovranno parimenti essere di dimensioni

adatte a contenere da tre a sette frutti modulari, e di forma rettangolare con bordi e rilievi arrotondati per inserimento mediante

fresa a tazza. Le dimensioni minime saranno 124x66x521mm per le scatole a tre posti, 180x68x49 per le scatole a 7 posti.

Le scatole dovranno inoltre:

- garantire la tenuta al calcestruzzo in corrispondenza degli imbocchi dei tubi

- avere imbocchi tranciabili mediante attrezzi a punzone

- essere dotati di attrezzi per il fissaggio di tipo a tassello con disco metallico di ritenuta in acciaio zincato e passivato, e di

tipo a magnete permanente ad alta ritenuta per casseri in acciaio non forabili

- essere di tipo autorinvenente al riguardo dello schiacciamento

- essere realizzati in resina polipropilenica con temperature di lavoro comprese fra -10° e +110°C

- avere superato le seguenti prove di resistenza al fuoco ed al calore anormale:

Prodotto Impiego Parti che non tengono in posizione

parti che portano correnteScatole per calcestruzzo ed equivalenti filo incand. 650 °C – (CEI 23-9 pubbl.

IEC II ed)Raccordi, manicotti, coperchi per calcestruzzo ed equivalenti Filo incandescente 550° (CEI 64/8)Scatole per pareti cave Filo incand. 850° (CEI 64/8 pubblic.

IEC 670 II edizione)

Le scatole da frutto per posa sporgente dovranno essere in resina a tre o quattro posti, con disponibilità di almeno 1 box per 7

o per 14 moduli nella serie di maggior pregio. I colori delle scatole per posa sporgente dovranno essere coordinati con la serie

prescelta.

Supporti

Serie base

Nella serie base i supporti saranno in resina da uno a sei posti, per placche in resina o metalliche da fissare con viti o a scatto.

I supporti, una volta montati, dovranno garantire il doppio isolamento rispetto alle placche metalliche.

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Serie intermedia e serie top

I supporti saranno in resina da uno a sette posti, e dovranno essere dotati di telaio con struttura reticolare atta ad impedirne la

flessione. Essi dovranno inoltre essere dotati di tappo coprivite con funzione antimanomissione. L’inserzione dei frutti dovrà

essere frontale, per prevenire l’eventuale sgancio del frutto durante l’inserimento della spina.

Identificazione

Ciascuna presa dovrà essere identificata con targhette colorate, con o senza portello, con simbologia dedicata per i servizi

fonia e dati, disponibili in almeno 6 colori diversi.

Prese di permutazione modulari RJ45

Le prese per telecomunicazioni dovranno essere costituite da connettori modulari RJ45 di categoria 6 8 pin per cavo non

schermato o schermato 4 coppie 24 AWG 100, con connessione ad incisione di isolante.

- Pannello di permutazione precaricato non schermato, con connessione ad incisione di isolante, a 24 p. RJ45 Cat. 6 per

montaggio a rack 19” (1 unità rack). Il telaio di supporto è metallico e dispone di tre blocchi di 8 connettori RJ45 non

schermati. La connessione ad incisione di isolante - tipo 110 - su morsettiera centrale ammette l’impiego di cavi 22 - 26

AWG. E’ completo di targhette di identificazione sul fronte e sulla parte retrostante e di barra guida cavi da montare sul lato

posteriore per facilitare il cablaggio. Ogni singolo connettore è inoltre dotato di alloggiamento per targhetta dati o fonia

con o senza portello. Disponibile nella versione denominata tipo “A” o tipo “B”.

- Pannello di permutazione precaricato non schermato, con connessione ad incisione di isolante, a 48 p. RJ45 Cat. 6 per

montaggio a rack 19” (2 unità rack). Il telaio di supporto è metallico e dispone di tre blocchi di 8 connettori RJ45 non

schermati. La connessione ad incisione di isolante - tipo 110 - su morsettiera centrale ammette l’impiego di cavi 22 - 26

AWG. E’ completo di targhette di identificazione sul fronte e sulla parte retrostante e di barra guida cavi da montare sul lato

posteriore per facilitare il cablaggio. Ogni singolo connettore è inoltre dotato di alloggiamento per targhetta dati o fonia

con o senza portello. Disponibile nella versione denominata tipo “A” o tipo “B”.

- Pannello di permutazione precaricato, non schermato, con connessione tipo toolless, a 24 p. RJ45 Cat 6 per montaggio a

rack 19” (1 unità rack). Il telaio di supporto è metallico e dispone di 6 blocchi di 4 connettori RJ45 non schermati. Il

sistema di connessione è del tipo Toolless senza l’utilizzo di attrezzi di intestazione e ammette l’impiego di cavi 22 - 26

AWG. E’ completo di targhette di identificazione porte e supporto per fissaggio cavi posteriori per facilitare il cablaggio.

- Pannello di permutazione precaricato, schermato, a 24 p. RJ45 Cat. 6 per montaggio a rack 19” (1 unità rack). Il telaio di

supporto è metallico e verniciato in nero e dispone di tre blocchi di 8 connettori RJ45 schermati con predisposizione

univesale (568A opp. 568B). La connessione è ad incisione di isolante - tipo 110 - su morsettiera centrale e ammette

l’impiego di cavi 22 - 26 AWG. E’ completo di targhette di identificazione sul fronte e sulla parte retrostante e di barra

guida cavi da montare sul lato posteriore per facilitare il cablaggio.

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Il pannello componibile deve essere tipo o equivalente come descritto di seguito

- Pannello di permutazione componibile 12 p. per montaggio a rack 19” (1 unità rack). Il telaio di supporto è metallico e

verniciato in grigio RAL 7035 e dispone di 12 alloggiamenti in grado di accogliere gli appositi connettori.

- Pannello di permutazione componibile 24 p. per montaggio a rack 19” (1 unità rack). Il telaio di supporto è metallico e

verniciato in in grigio RAL 7035 e dispone di 24 alloggiamenti in grado di accogliere gli appositi connettori.

- Pannello di permutazione componibile 16 p. per connettori schermati FTP, a montaggio a rack 19” (1 unità rack). Il telaio

di supporto è metallico e verniciato in in grigio RAL 7035 e dispone di 16 alloggiamenti in grado di accogliere gli appositi

connettori.

- Pannello di permutazione componibile 24 p. per connettori schermati FTP, a montaggio a rack 19” (1 unità rack). Il telaio

di supporto è metallico e verniciato in in grigio RAL 7035 e dispone di 24 alloggiamenti in grado di accogliere gli appositi

connettori.

Per le caratteristiche tecniche dei frutti si veda 4.5.1.b

Inoltre il blocco di terminazione dovrà supportare le applicazioni appropriate, comprese 100 Mbps, 1000 Mbps, e ATM

155Mbps e facilitare la permutazione e l’interconnessione utilizzando cavi di permutazione modulari.

Un blocco 110 IDC dovrà offrire la terminazione di cavi orizzontali, di apparecchiature o di collegamento.

I pannelli componibili dovranno essere dotati di falsi poli per le sedi eventualmente non occupate da frutti.

Blocco di terminazione di rame 110

Un blocco di terminazione dovrà supportare tutte le applicazioni e facilitare la permutazione e l’interconnessione con cavi di

permutazione.

Il blocco di terminazione dovrà essere in grado di accettare oltre 500 inserimenti ripetuti senza subire deformazioni permanenti

e dovrà superare il test di affidabilità consistente in non più di un mancato contatto su 10.000 collegamenti.

Le installazioni dei pannelli di permutazione dovranno contenere una canaletta di fissaggio tra ogni blocco di terminazione da

100 coppie.

Il blocco di cablaggio dovrà essere in grado di accettare conduttori di cavi 24 AWG.

Il blocco dovrà essere incluso nell’elenco UL.

Tutti i permutatori dovranno supportare gli standard 100 Mbps, 1000Mbps, e ATM 155/ Mbps e dovranno soddisfare i requisiti

della categoria 6 prescritti da TIA/EIA 568B, IS11801, EN50173.

Cavi di permutazione modulari Rj45

Dovranno essere previste bretelle di permutazione (Patch-Cord) modulari per ogni porta assegnata, sul pannello di

permutazione e su ogni presa Utente. Tutte le patch cord dovranno essere di categoria cat 6 conformi ai requisiti di EIA/TIA

568A, IS11801 e EN50173, Horizontal Cabling Section e far parte del Programma di certificazione e controlli successivi di reti

locali UL. Le bretelle dovranno essere dotate su ogni estremità di connettore modulare a 8 pin e conformi alle lunghezze

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indicate. In ogni caso la lunghezza complessiva del Channel (Permanent Link + bretelle) non dovrà superare i 100 metri.

Le bretelle dovranno avere incorporate funzioni di esclusione onde evitare inversioni accidentali della polarità e la divisione di

coppie.

Verificati da UL per le prestazioni elettriche in conformità con EIA/TIA 568A

Inclusi negli elenchi UL e c(UL) per la sicurezza antincendio.

Costruttore certificato ISO 9001.

Terminazioni del circuito fonia nell’armadio

Le terminazioni dei cavi a 4 cp per cablaggio di tipo telefonico si dovranno attestare su pannelli di permutazione a 100 coppie

chiamate strisce 110 utilizzando appositi blocchetti chiamati connecting block. I connecting block fisseranno i cavi sulle strisce

110 e a loro volta le strisce 110 saranno fissate saldamente a pannelli metallici intestati. Saranno altresi utilizzati dei passacavi

fissati ai pannelli metallici utilizzati come guidacavi per ottenere un’installazione ordinata. Tutti i cavi dovranno essere terminati

in sequenza numerica.

Centro di distribuzione fibre (fdc)

FDC

Laddove è presente uno spazio sufficiente su un rack esistente, l’FDC potrà essere installato sullo stesso rack. La larghezza tra

i due montanti del rack dovranno essere standard da 19” con uno spazio sufficiente a consentire di posizionare l’FDC sulla

parte superiore del rack.

Pannelli di permutazione per fibra – Cassetto ottico

Il permutatore sarà costituito da un telaio montato usato per la terminazione, la permutazione, l’interconnessione, la giunzione e

l’identificazione di un massimo di 24 fibre nei rack delle apparecchiature.

Il costruttore dovrà essere certificato ISO 9001.

Connettori ottici per connessioni di tipo ST e SC

I connettori ottici siano essi ST o SC dovranno essere per cavo in fibra ottica multimodale con guaina nuda da 900μm, in fibra

rivestita da 250μm o cavo rivestito da 2,5 a 2 mm., con le seguenti caratteristiche:

- Connettore ottico ST per fibre ottiche 62,5/125 μm completo di contenitore in alluminio e bussola in ceramica, occhiello di

crimpaggio in stagno e occhiello interno in rame. Dovrà inoltre avere lo scaricatore di sollecitazioni/protezione in

elastomero plastico. La connessione sarà di tipo a freddo

- Connettore ottico SC per fibre ottiche 62,5/125 μm completo di contenitore termoplastico e bus sola in ceramica,

occhiello di crimpaggio in stagno e occhiello interno in rame. Dovrà inoltre avere lo scaricatore di sollecitazioni/protezione

in elastomero plastico. La connessione sarà di tipo a freddo.

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Bretelle ottiche

Per l’abilitazione dei link di dorsale si devono prevedere bretelle ottiche con fibra dello stesso tipo utilizzato nelle dorsali,

connettorizzate da una lato con connettore SC (o ST), dall’altro con connettore corrispondente a quello presente negli apparati

attivi utilizzati (SC o ST).

Armadi di permutazione

Criteri di progetto del centro stella di piano

Il centro stella è fisicamente costituito da uno o più armadi di permutazione, il cui numero va stabilito in relazione alla superficie

fisica del piano da cablare ed alla densità della popolazione di utenti.

Dovrà essere previsto almeno un centro stella ogni 1000 metri quadrati di superficie da servire, e per ogni piano.

In caso di scarsa popolazione delle aree di lavoro, può essere presa in considerazione la possibilità di installare un solo centro

stella per due piani adiacenti.

La posizione del centro stella di piano deve essere il più possibile baricentrica, fatte salve le esigenze architettoniche ed

estetiche del locale, in relazione alle prescrizioni sulla lunghezza massima del link e del channel.

Il centro stella sarà costituito da un armadio di permutazione a rack standard 19”, di dimensioni adatte a contenere:

- le prese di partenza del link, in numero uguale alle prese di utenza installate (anche se non attivate)

- le prese di connessione dei terminali di link con i conduttori in arrivo dagli apparati attivi (terminali di bretella o di patch-

cord) o, in alternativa (per piccoli impianti) i piani di appoggio degli apparati attivi (Hub, Mau, Switch ecc)

- i supporti per i conduttori di arrivo, di partenza e delle patch-cord

In ogni caso l’armadio dovrà essere dimensionato per consentire una espandibilità minima pari al 20% del numero di prese

installate.

Poichè il cablaggio strutturato opera in bassissima tensione, con sorgenti assimilabili a generatori di sicurezza, negli armadi è

indispensabile realizzare la separazione elettrica tra i componenti del cablaggio strutturato ed i componenti energia,

garantendone il doppio isolamento.

Verifiche e certificazione

Le misure nel seguito descritte ed i relativi parametri normativi di riferimento si applicano a tutti i componenti del Channel,

quindi le prese, i cavi ed i relativi permutatori.

Le misure dovranno essere effettuate con idonei tester aventi livello di accuratezza IIE o superiore secondo EIA/TIA 568 B.

L’impianto oggetto del presente documento dovrà risultare conforme alle prescrizioni previste per le verifiche descritte e

sintetizzate nelle relative tabelle.

I documenti di certificazione dovranno contenere i risultati delle verifiche, in forma numerica tabellare o in forma di grafico,

così come formulati dagli strumenti di misura, con le indicazioni di “PASS” per ciascuna prova.

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Wire Map (eia/tia 568b, en 50173)

Il test deve accertare il corretto cablaggio del permanent link e del channel, tenendo conto del sistema di cablaggio adottato

(T568-A oppure T568-B).

Non devono verificarsi errori di alcun genere.

Lunghezza (EIA/TIA 568B, EN 50173)

La lunghezza del Channel non deve eccedere i 100m 10%, misurata con le patch cords direttamente collegate al tester.

La lunghezza del Permanent Link deve risultare non superiore a 90m 10%.

Attenuazione (EIA/TIA 568B, EN 50173)

L’attenuazione, espressa in db, va testata nel campo di frequenze compreso fra 1 e 100 Mhz per la cat. 5 e cat.5E. Il test va

esteso fino a 250 Mhz per la cat. 6.

Il tester da campo deve restituire un grafico dell’attenuazione in tutto il campo delle frequenze di misura, sul quale sia

evidenziato il valore limite per ciascuna frequenza.

Next (EIA/TIA 568B, EN 50173)

La verifica deve essere effettuata nel campo 1-100 Mhz, con un intervallo massimo pari a 0,15 Mhz nel campo di misura 1-

31,25mhz, e pari a 0,25 Mhz nel campo di misura 31,26-100mhz.

Il Tester da campo deve riportare, per ogni coppia, il valore peggiore di Next, la frequenza alla quale tale valore corrisponde, il

limite massimo ammesso ed il margine.

Il test è richiesto ad entrambe le estermità del Channel e si distingue nelle tabelle riassuntive del tester con le indicazioni NEXT

per la misura sulla Near End e NEXT Remote per la misura sulla Far End.

Si precisa che gli Standard EIA/TIA non prevedono l’impiego di cavi schermati e, di conseguenza, non forniscono prescrizioni

al riguardo delle prestazioni degli schermi: tuttavia, i test sopra riportati possono essere effettuati anche su cavi schermati.

La misura è particolarmente significativa ai fini della garanzia di un corretto bilanciamento del segnale e di una bassa

interferenza elettromagnetica: molti tester, infatti, rilevano eventuali disturbi

Psnext (EIA/TIA 568B, EN 50173)

E’ un metodo per la misura degli effetti combinati di crosstalk su una singola coppia, indotti dalle altre coppie appartenenti allo

stesso cavo. La misura è particolarmente importante per le applicazioni di fascia alta, come per esempio Gigabit Ethernet.

Elfext (EIA/TIA 568B, EN 50173)

Si tratta di una verifica analoga al Far-End Next (FEXT) con la differenza che il segnale accoppiato all’estremità remota del cavo

è relativa al segnale attenuato all’estremità remota della coppia alla quale il segnale era stato applicato alla Near-End.

I test di FEXT e di ELFEXT sono parametri importanti quando si usano più di due coppie attive contemporaneamente negli

schemi che prevedono trasmissioni parallele nelle applicazioni LAN.

Pselfext (EIA/TIA 568B, EN 50173)

E’ la somma della potenza ELFEXT misurata su una coppia, proveniente da tutte le altre coppie presenti nel cavo.

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Questa misura è applicabile in schemi trasmissivi paralleli quando più di due coppie del cavo sono impiegate per trasmettere in

entrambe le direzioni, come per esempio 1000Base-T.

Impedenza Caratteristica (EN 50173)

L’impedenza caratteristica, misurata per ciascuna coppia, deve essere nominalmente pari a 100 15%, e deve comunque

risultare compresa fra 80 e 120 (Limiti di Fail del tester)

Return Loss (EIA/TIA 568B, EN 50173)

Il test prevede la misura di tutte le riflessioni causate da disadattamenti di impedenza in qualsiasi punto del link ed è espressa

in db.

Prop. Delay e delay skew (EIA/TIA 568B, EN 50173)

Molti standard di rete stabiliscono un valore massimo per il ritardo di propagazione: tuttavia, il rispetto delle lunghezze massime

di link e di channel garantisce il rispetto dei valori limite richiesti. In ogni caso, il test di ritardo assoluto è fondamentale per la

determinazione della differenza di ritardo, il cui limite è fissato in 50 ns.

Il test deve essere eseguito assumendo come riferimento la coppia che ha il ritardo assoluto minore, che costituisce il valore 0

per la determinazione del Delay Skew: la differenza fra il tempo minimo di ritardo assoluto ed i tempi di ritardo delle altre coppie

costituisce il valore di Delay Skew.

Acr (EN 50173)

Il parametro è estremamente significativo per applicazioni oltre 100mhz e fino a 250 Mhz. Il limite peggiore di ACR, nella

regione nella quale gli standard definiscono i limiti, è pari a 20 db.

Caratteristiche del tester (EIA/TIA 568B, EN 50173)

Categoria di impianto Accuratezza del Tester

5 II

5E IIE

6 III

L’accuratezza del Tester deve essere sottoposta a verifica periodica da effettuare in Laboratorio Autorizzato con la periodicità

raccomandata dal Costruttore. I documenti di revisione periodica del Tester devono essere allegati alla certificazione

dell’impianto.

Il Tester deve essere di tipo approvato e realizzato da Costruttore certificato ISO 9001.

Parametri del permanent link e del channel - tabelle

Attenuazione massima del Permanent Link Attenuazione massima del Cha

Frequenza Cat.3 Cat.5E Cat.6 Cat.3 Cat.5E Cat.6

(Mhz) (dB) (dB) (dB) (dB) (dB) (dB)

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1,0 3,2 2,1 1,9 4,2 2,5 2,1

4,0 6,1 4,0 3,5 7,3 4,5 4,0

8,0 8,8 5,7 5,0 10,2 6,3 5,7

10,0 10,0 6,4 5,5 11,5 7,1 6,3

16,0 13,2 8,1 7,0 14,9 9,1 8,0

20,0 NA 9,1 7,9 NA 10,2 9,0

25,0 NA 10,3 8,9 NA 11,4 10,1

31,25 NA 11,5 10,0 NA 12,9 11,4

62,5 NA 16,7 14,4 NA 18,6 16,5

100,0 NA 21,6 18,6 NA 24,0 21,3

200,0 NA NA 27,44 NA NA 31,5

250,0 NA NA 31,1 NA NA 35,9

NEXT Permanent Link NEXT Channel

(peggior valore tra coppia e coppia)

Frequenza Cat.3 Cat.5E Cat.6 Cat.3 Cat.5E Cat.6

(Mhz) (dB) (dB) (dB) (dB) (dB) (dB)

1,0 40,1 64,2 65,0 39,1 60,0 65,0

4,0 30,7 54,8 64,1 29,3 53,6 63,0

8,0 25,9 50,0 59,4 24,3 48,6 58,2

10,0 24,3 48,5 57,8 22,7 47,0 56,6

16,0 21,0 45,2 54,6 19,3 43,6 53,2

20,0 NA 43,7 53,1 NA 42,0 51,6

25,0 NA 42,1 51,5 NA 40,4 50,0

31,25 NA 40,6 50,0 NA 38,7 48,4

62,5 NA 35,7 45,1 NA 33,6 43,4

100,0 NA 32,3 41,8 NA 30,1 39,9

200,0 NA NA 36,9 NA NA 34,8

250,0 NA NA 35,3 NA NA 33,1

PSNEXT Permanent Link PSNEXT Channel

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Frequenza Cat5E Cat.6 Cat.5E Cat.6

(Mhz) (dB) (dB) (dB) (dB)

1,0 57,0 62,0 57,0 62,0

4,0 52,0 61,8 50,9 60,5

8,0 47,1 57,0 45,7 55,6

10,0 45,6 55,5 44,1 54,0

16,0 42,2 52,2 40,6 50,6

20,0 40,7 50,7 39,0 49,0

25,0 39,1 49,1 37,3 47,3

31,25 37,5 47,5 35,7 45,7

62,5 32,6 42,7 30,6 40,6

100,0 29,3 39,3 27,1 37,1

200,0 NA 34,3 NA 31,9

250,0 NA 32,7 NA 30,2

ELFEXT Permanent Link ELFEXT Channel

Frequenza Cat.5E Cat.6 Cat.5E Cat.6

(Mhz) (dB) (dB) (dB) (dB)

1,0 58,0 64,2 57,4 63,3

4,0 48,0 52,1 45,3 51,2

8,0 41,9 46,1 39,3 45,2

10,0 40,0 44,2 37,4 43,3

16,0 35,9 40,1 33,3 39,2

20,0 34,0 38,2 31,4 37,2

25,0 32,0 36,2 29,4 35,3

31,25 30,1 34,3 27,5 33,4

62,5 24,1 28,3 21,5 27,3

100,0 20,0 24,2 17,4 23,3

200,0 NA 18,2 NA 17,2

250,0 NA 16,2 NA 15,3

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PSELFEXT Permanent Link PSELFEXT Channel

Frequenza Cat.5E Cat.6 Cat.5E Cat.6

(Mhz) (dB) (dB) (dB) (dB)

1,0 55,0 61,2 54,4 60,3

4,0 45,0 49,1 42,4 48,2

8,0 38,9 43,1 36,3 42,2

10,0 37,0 41,2 34,4 40,3

16,0 32,9 37,1 30,3 36,2

20,0 31,0 35,2 28,4 34,2

25,0 29,0 33,2 26,4 32,3

31,25 27,1 31,3 24,5 30,4

62,5 27,1 25,3 18,5 24,3

100,0 17,0 21,2 14,4 20,3

200,0 NA 15,2 NA 14,2

250,0 NA 13,2 NA 12,3

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