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Azienda Speciale Servizi Infanzia e Famiglia – G.B. Chimelli SCUOLA DELL’INFANZIA “CHIMELLI 2” PROGETTO EDUCATIVO ANNO SCOLASTICO 2011 - 2012

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Azienda Speciale Servizi Infanzia e Famiglia – G.B. Chimelli

SCUOLA DELL’INFANZIA “CHIMELLI 2”

PROGETTO EDUCATIVO

ANNO SCOLASTICO 2011 - 2012

IL CONTESTO SOCIO – CULTURALE DELLA SCUOLA

LE CARATTERISTICHE AMBIENTALI, SOCIALI E CULTURALI DEL TERRITORIO

La nostra scuola é chiamata ad operare in una realtà socio- ambientale- culturale che presenta

sempre più forti caratteristiche di un centro urbano periferico, con zone “residenziali” che si

affiancano alla Pergine “vecchia” e alle varie frazioni.

Inoltre, a Pergine, in conseguenza del flusso migratorio aumentato negli ultimi anni,

assistiamo alla convivenza di persone di diversa provenienza che porta ad una possibilità di

confronto, di opinioni, modi di vita, valori umani e ad uno scambio fra le diverse tipologie

sociali nel rispetto della pluralità.

Pergine offre un ambiente naturale caratterizzato da svariati elementi quali laghi, boschi,

campagne, biotopi, torrente e parchi attrezzati.

E’ nostra intenzione utilizzare sia le risorse urbane sia quelle naturali per la realizzazione del

progetto di quest’anno scolastico che ha come finalità principale quella di portare il bambino

a scoprire, conoscere e fruire delle diverse ricchezze del territorio.

LE CARATTERISTICHE STRUTTURALI DELLA SCUOLA

L’edificio è strutturato su un unico piano ed è circondato da un ampio giardino attrezzato.

L’interno è costituito da:

- un atrio allestito a spazio “Informa genitori”

- due saloni (uno a destra l’altro a sinistra dell‘ingresso) su ognuno dei quali si affacciano le

aule utilizzate per le sezioni (4 nel salone di destra e 3 nel salone di sinistra), gli attigui bagni

per i bambini, e due stanze (una in ogni salone) adibite al sonno;

- un corridoio che collega i due saloni sul quale si trovano anche l’accesso, da un lato, ad

un’aula utilizzata per una sezione e dall’altro, ad un ampio salone, suddiviso in due locali, da

una parete mobile, adibiti a palestra e a sala da pranzo.

L’atrio costituisce il primo ambiente che si incontra entrando a scuola. Per trasmettere a chi vi

accede (adulti e bambini) un’idea di accoglienza, disponibilità ed apertura è allestita una

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bacheca “Informa genitori” nella quale sono affissi avvisi inerenti: incontri, comunicazioni,

richieste, orari del personale, verbali del Comitato di gestione, verbali del Collegio del

personale, informazioni utili, progetto educativo, programmazione didattica, documentazione

educativa

Viene inoltre periodicamente aggiornato uno spazio nel quale è documentato lo svolgersi del

progetto educativo- didattico attraverso l’illustrazione dei momenti più significativi.

Su un apposito pannello ogni giorno viene esposto il menù.

La scuola ospita otto sezioni ognuna delle quali è contraddistinta da un colore.

Nel salone di destra si trovano le sezioni: Bianca, Verde, Gialla e Blu; nel salone di sinistra

le sezioni: Arancione, Rosa ed Azzurra; nel corridoio centrale vi è la sezione Rossa.

In ogni sezione si allestiscono spazi finalizzati a dare un’identità al “gruppo sezione“, ad

accogliere i bambini e le loro famiglie, a rispondere alle esigenze di un gruppo di bambini

eterogeneo per età, a permettere ai bambini aggregazioni diversificate, a consentire momenti

in grande gruppo.

All’interno di ogni salone sono stati ricavati tre spazi per le attività intersezionali.

Gli spazi utilizzati per il pranzo sono tre:

• il salone di destra ospita due sezioni (Gialla e Verde);

• una sala da pranzo ospita le sezioni Blu, Bianca e Rossa;

• il salone di sinistra ospita tre sezioni (Arancione, Rosa e Azzurra).

Gli spazi utilizzati per il posticipo sono:

• la sala da pranzo per il momento della merenda;

• la sezione Rossa, l’attigua intersezione, la sezione Bianca e la palestra per i momenti

di attività e di gioco.

Il giardino che circonda l’edificio è utilizzato dalle varie sezioni e dal gruppo posticipo

secondo una suddivisione a settori.

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IL PROFILO ISTITUZIONALE DELLA SCUOLA

La scuola è gestita da ASIF Chimelli (Azienda Speciale Servizi Infanzia e Famiglia) che, oltre

alle tre scuole dell'infanzia Chimelli.1, Chimelli 2 e Roncogno gestisce anche i due nidi di

Pergine (Il Castello, Il Bucaneve), la ludoteca e il Centro Giovani.

Il Comitato di gestione

E' composto da rappresentanti dei genitori, del personale della scuola e del Comune. Il

Comitato di gestione definisce gli orientamenti dell’attività educativa della scuola, vigila sul

funzionamento del servizio di mensa e delibera sull'orario giornaliero della scuola, sul

calendario annuale e sulle iscrizioni. Elabora proposte su trasporti, attrezzature e materiali,

contatti e scambi con altre scuole e sulle questioni ritenute rilevanti per l'attività educativo-

didattica.

L'Assemblea dei genitori

Elabora proposte al Comitato di gestione e al Collegio del personale sugli aspetti organizzativi

e gestionali della scuola. L'assemblea elegge al suo interno un presidente e un vicepresidente.

Il Collegio del personale

E' composto da tutto il personale che presta servizio nella scuola. Ad esso spetta organizzare

l'attività educativa della scuola e del personale e curare i rapporti con i genitori.

Orario

La scuola è aperta dalle 7.30 alle 17.30 con il seguente orario:

7.30 - 8.30 anticipo;

8.30 - 9.00 entrata;

11.45 prima uscita intermedia;

13.05 – 13.20 seconda uscita intermedia;

15.15 - 15.30 uscita;

15.30 - 17.30 posticipo.

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Bambini iscritti

Sono iscritti circa 200 bambini, suddivisi in numero omogeneo nelle otto sezioni. Ogni

sezione è formata da un gruppo di bambini eterogeneo per sesso e per età. Attualmente i

bambini iscritti all’anticipo sono 88 ed al posticipo 77.

Personale

Il personale docente è composto da 26 insegnanti delle quali 17 di sezione, 6 supplementari e

2 per il tempo prolungato, 1 insegnante che copre l’orario 8.00- 10.30 in aiuto alle sezioni.

Il personale d’appoggio è formato da 6 operatori a tempo pieno (tra i quali il cuoco) e 5 a part

- time.

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I PRESUPPOSTI TEORICI IDEA DI BAMBINO Ogni bambino è unico e portatore del diritto di crescere in modo globale ed armonico.

Ogni bambino è portatore della propria storia e dei propri vissuti personali, che vanno accolti

e valorizzati.

Ogni bambino è soggetto attivo e protagonista del proprio agire, è curioso, pronto a scoprire, a

fare domande e a formulare ipotesi.

IDEA DI EDUCAZIONE

Educazione è:

- proposte di esperienze finalizzate all’acquisizione da parte del bambino della

consapevolezza di sé, di saperi e conoscenze, di norme sociali e morali;

- condivisione di fini, finalità e valori in un’ottica di corresponsabilità educativa tra scuola

e famiglia.

IDEA DI APPRENDIMENTO

- apprendimento come costruzione di conoscenze e continua ristrutturazione del sapere

attraverso l’elaborazione del bambino nei vari ambiti di sviluppo ed esperienza;

- il fare del bambino come gioco e attività, attraverso la scoperta, il confronto, la

mediazione e la condivisione con gli altri.

IDEA DI SCUOLA

- luogo dove il bambino vive interazioni sociali al di fuori della famiglia, pensato e

organizzato per rispondere ai suoi bisogni, per stimolare, sostenere e promuovere la sua

crescita e la conquista della sua identità e della sua autonomia;

- la scuola è un’istituzione che collabora con la famiglia e col contesto nel quale è inserita.

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IDEA DI INSEGNAMENTO

- intervento intenzionale educativo - didattico finalizzato a favorire gli apprendimenti

dei bambini;

- organizzazione di una pluralità di strumenti e condizioni: spazi, tempi, materiali e

gruppi.

IDEA DI INSEGNANTE

- crea il clima ricettivo e accogliente nei riguardi di bambini e bambine;

- mediatore tra il bambino e il mondo dei significati che vengono proposti nel progetto

educativo di scuola;

- condivide la responsabilità educativa con la famiglia e tutto il personale di scuola.

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LE FINALITA’ E GLI OBIETTIVI

AMBITO DELLA COMUNICAZIONE

“Grazie ai linguaggi verbali e non verbali, il bambino apprende a conservare o a

modificare l'ambiente sociale, struttura ed esprime il suo pensiero ponendosi in

comunicazione con gli altri e costruendo insieme a loro i suoi “linguaggi”.

(Orientamenti P.A.T. ).

LA LINGUA COME STRUMENTO DEL PENSIERO PER ACQUISIRE ,

ELABORARE, SCAMBIARE CONOSCENZE

RIFLETTERE SU OGGETTI, PERSONE, SENSAZIONI E SITUAZIONI:

- descrivere oggetti e persone in base alle loro caratteristiche percettive e personali

- comparare e classificare oggetti, persone, situazioni in base a criteri assegnati

- esprimere e spiegare bisogni, desideri, sensazioni.

COMPRENDERE E PRODURRE MESSAGGI COMPLESSI E CONTESTUALIZZATI:

- individuare il significato centrale di un messaggio

- ricavare da un messaggio conoscenze e termini integrandoli con quelli posseduti

- riferire avvenimenti rispettando le relazioni spaziali e temporali.

IPOTIZZARE ED IMMAGINARE SITUAZIONI

- saper concludere un discorso, una storia, tenendo conto delle premesse

- costruire situazioni verosimili o fantastiche rispettando criteri di coerenza

- dare suggerimenti e tentare soluzioni di fronte a situazioni problematiche di tipo

pratico

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LA LINGUA COME STRUMENTO PER STABILIRE RAPPORTI SOC IALI, PER

INTERAGIRE CON DIFFERENTI INTERLOCUTORI E SCOPI COM UNICATIVI.

RISPETTARE REGOLE E CONVENZIONI DELLA COMUNICAZIONE IN COPPIA E IN

GRUPPO

- rispettare le norme e le convenzioni decise insieme ad altri interlocutori

- intervenire al proprio turno in modo consequenziale rispetto al tema.

ELABORARE MESSAGGI TENENDO CONTO DELL’INTERLOCUTORE

- formulare in maniera comprensibile domande dirette a compagni e adulti

- fornire informazioni e spiegazioni sui propri messaggi (verbali e non)

- esplicitare i motivi delle proprie scelte e delle proprie azioni.

PRENDERE COSCIENZA CHE SI PUO’ COMUNICARE IN MODI DIVERSI

- riconoscere i linguaggi più frequentemente usati nell’ambiente e le loro principali

caratteristiche

- attribuire significati convenzionali a simboli presenti nell’ambiente di vita o inventati

- formulare messaggi scegliendo, tra i diversi linguaggi noti, quello più adeguato alle

proprie esigenze comunicative.

GIOCARE CON LA LINGUA PER CONOSCERLA

- prestare attenzione alla diversa intonazione delle parole

- riprodurre filastrocche, conte e canzoni

- utilizzare il linguaggio di ruolo

- inventare rime e assonanze

- abbinare le parole per contrasto e per analogia.

COGLIERE LE CONNESSIONI TRA LA LINGUA ORALE E LA LINGUA SCRITTA

- riconoscere globalmente alcune scritte e il loro significato complessivo

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- formulare ipotesi sul significato di un testo scritto in base a differenti indizi (titolo,

immagini, contesto d’uso)

- identificare principali usi e funzioni (informare, ricordare,) dello scritto in diversi

contesti più o meno quotidiani

- produrre e confrontare scritture spontanee per avanzare ipotesi sul funzionamento

della lingua scritta.

RIFLETTERE SULLE POTENZIALITA’ COMUNICATIVE

- condividere con altri la scelta di un linguaggio e usarlo correttamente

- commentare messaggi propri ed altrui.

LINGUAGGI SONORO-MUSICALI:

CAPACITA’ SENSO- PERCETTIVE

PERCEZIONE DELL’UNIVERSO SONORO

- riconoscere le fonti sonore degli ambienti che caratterizzano la vita quotidiana.

PERCEZIONE DEGLI OGGETTI

- riconoscere i suoni/rumori prodotti dagli oggetti di vita quotidiana in relazione alle

risposte sonore (costruzione dell’alfabeto sonoro musicale).

ORGANIZZAZIONE DELLE FONTI SONORE

- riprodurre le caratteristiche acustiche della quotidianità e dei suoni musicale

(acuto/grave, lungo/breve, debole/intenso).

CAPACITA’ ESPRESSIVE

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IMITARE E RICREARE

- imitare e ricreare le tipologie che caratterizzano le sonorità/suoni della vita quotidiana:

uso delle sonorità naturali

- uso di oggetti sonori (da confezionare, già confezionati).

CAPACITA’ COMUNICATIVE

MUSICA COME LINGUAGGIO

- costruire sequenze sonoro-musicali: capacità di utilizzare suoni e rumori (sonorità) per

inventare e comunicare un “testo sonoro”.

LINGUAGGI VISIVI, GRAFICO-PITTORICI – PLASTICI:

- esplorare e sperimentare mezzi e tecniche diverse allo scopo di valorizzare la diversità

e l'originalità dei vari stili personali

- capacità di comunicare utilizzando il linguaggio grafico

- acquisire sicurezza nelle proprie capacità grafiche

- ricercare strategie rappresentative personali

- confrontarsi in modo costruttivo con i compagni

- arricchire e/o modificare schemi e rappresentazioni mentali

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AMBITO DELL’AZIONE E DELLA CONOSCENZA

“ Il bambino come soggetto che conosce è interessato a capire il mondo nel quale è collocato,

ossia ad elaborare un sistema coerente di idee con il quale spiegare il funzionamento delle

cose e prevederne conseguenze e possibilità. La costruzione di una teoria, sorgendo da

problemi reali, si colora di emozioni e di affetti e si impregna di azioni; è con l'agire in un

contesto che il bambino sottopone a verifica quanto ipotizza e fantastica.”

(Orientamenti P.A.T. ).

CORPO, MOVIMENTO E CONOSCENZA:

CAPACITA’ PSICO-MOTORIE

ORGANIZZAZIONE SPAZIO-TEMPORALE

- riconoscere/applicare come regola della propria azione motoria i concetti di spazio:

topologico (chiuso/aperto; dentro/fuori...); proiettivo (alto/basso; avanti/dietro...);

euclideo (forme/dimensioni...).

SCHEMA CORPOREO

- analizzare e rappresentare graficamente e/o verbalmente il proprio corpo: schema

grafico di sè (globale e analitico); denominazione parti corporee.

USO DINAMICO DI SE’

- coordinare i movimenti globali (prassici) del corpo: camminare/correre, saltare;

lanciare; arrampicarsi

- coordinare la propria azione manuale con i dati visivi: ricevere; lanciare; uso di

strumenti, destrezza manuale.

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CAPACITA’ ESPRESSIVE

CAPACITA’ TRADUTTIVE

- tradurre un messaggio o un concetto espresso in un codice non verbale in altri codici

corporei.

CAPACITA’ COMUNICATIVE

CAPACITA’ DI CODIFICA

- comunicare con codici non verbali un messaggio di relazione in modo che sia

compreso dal ricevente.

LOGICO / MATEMATICA:

RAGGRUPPARE, ORDINARE, CONTARE E MISURARE

COMPRENDERE E APPLICARE MODI PIU’ O MENO SISTEMATICI DI CONFRONTO

IN RAPPORTO A DIVERSE VARIABILI

- confrontare oggetti/persone in relazione alla posizione nello spazio

- confrontare oggetti in relazione a diverse variabili (peso, altezza..).

ORDINARE IN RAPPORTO A DIVERSE VARIABILI

- ordinare oggetti/ persone utilizzando criteri espliciti e predefiniti

- applicare aggettivi ordinali (primo, secondo...) in contesti della vita quotidiana.

CONTARE OGGETTI

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- costruire corrispondenze biunivoche (uno a uno) tra due raccolte equinumerose di

oggetti

- contare gli oggetti di una raccolta indicandoli e numerandoli verbalmente in modo

corretto

- comprendere il significato di “aggiungere uno” o “togliere uno” a raccolte di oggetti

- utilizzare in contesti diversi la capacità di contare.

APPLICARE OGGETTI O SEQUENZE O SIMBOLI PER LA REGISTRAZIONE NEL

CONTARE

- usare indicatori che sostituiscono gli oggetti da contare mentre è in corso la

numerazione e al termine contare gli indicatori

- conoscere la sequenza numerica verbale

- raggruppare per due e per tre gli oggetti di una raccolta.

APPLICARE ALCUNI SEMPLICI STRUMENTI DI MISURA

- conoscere strumenti familiari di misura (metri, orologi, calendari, termometri..) : come

sono fatti, a cosa servono, come si usano, come si leggono.

LOCALIZZAZIONE

ESPLORARE IL PROPRIO AMBIENTE: PERCORRERLO, OCCUPARLO,

OSSERVARLO, RAPPRESENTARLO

- percorrere tragitti e labirinti effettuando spostamenti e dando indicazioni verbali o

grafiche

- riconoscere e riprodurre forme elementari piane (triangolo, cerchio, quadrato,

rettangolo).

PORRE IN RELAZIONE

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COSTRUIRE SISTEMI DI RIFERIMENTO CHE AIUTANO A GUARDARE LA

REALTA’ DA PIU’ PUNTI DI VISTA

- localizzare persone o cose in un ambiente prendendo diversi punti di riferimento (se

stesso, un compagno, l’adulto...).

COMPRENDERE E APPLICARE IL LINGUAGGIO SPAZIALE

- riconoscere le razioni topologiche in contesti definiti: dentro, fuori, sopra, sotto, in

mezzo, di fronte, di fianco, davanti, dietro, in alto, in basso, a destra, a sinistra.

PROGETTARE, INVENTARE

INDIVIDUARE, COSTRUIRE E UTILIZZARE RELAZIONI E CLASSIFICAZIONI

- comprendere e applicare correttamente i connettivi logici più elementari (e, o, non)

giocando con raccolte di oggetti.

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AMBITO DELL'IDENTITA' PERSONALE E RELAZIONALE

“La scuola dell'infanzia sostiene il bambino nel processo di costruzione della propria identità

personale (cognitiva, sessuale, sociale, affettiva, morale, religiosa) strutturando esperienze

umane ricche di meraviglia, aperte al trascendimento di sé, cariche di interessi per la natura

e per gli altri. Il suo compito consiste nell'educare ad essere autonomi, capaci di iniziativa, in

grado di esprimere una relazione sempre più matura nei confronti della realtà, di collaborare

con gli altri, di rispettarli e di amarli.”

(Orientamenti P.A.T.).

IDENTITA' PERSONALE:

- accrescere l'identità personale in rapporto a se stesso e agli altri;

- riconoscere e rispettare le differenze legate all'identità di genere;

- acquisire autonomia e capacità di iniziativa personale;

- identificare e riconoscere emozioni;

- accrescere la capacità di esprimere emozioni

IDENTITA' SOCIALE E MORALE:

- acquisire il senso di appartenenza al gruppo;

- comprendere e condividere semplici norme di comportamento;

- acquisire la capacità di collaborare e cooperare;

- assumersi responsabilità;

- interiorizzare gradualmente valori di accoglienza, rispetto e solidarietà;

- saper valorizzare il diverso da sé: cultura, etnia, lingua, possibilità di ognuno;

- cogliere l'importanza dello stare insieme;

- riconoscere il valore del rispetto: considerare l'altro e il suo punto di vista;

- riconoscere il valore dell'amicizia.

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IDENTITA' RELIGIOSA

- conoscere l'esistenza di alcuni valori etico – morali - religiosi e comprendere il loro

significato (accoglienza e disponibilità );

- condividere momenti gioiosi;

- scoprire e rispettare il proprio ambiente e le sue tradizioni.

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LE MOTIVAZIONI AL PROGETTO

L’ambiente è ricco di stimoli ed informazioni che permettono di entrare in relazione con il

mondo attraverso modalità sempre più varie e complesse.

I bambini osservano, esplorano, interpretano e rielaborano con curiosità e con desiderio di

competenza la realtà che li circonda e chiedono il perché dei continui cambiamenti e

trasformazioni dell’ambiente, delle persone, degli elementi.

Ogni bambino ha una propria strategia di costruzione delle conoscenze, ha delle potenzialità

che chiedono di essere riconosciute ed aiutate a svilupparsi ed esige quindi di avere a che fare

con situazioni variate per tempi, spazi, strumenti, materiali, sussidi, intenzioni e processi.

E’ necessario offrire ai bambini diverse risposte, strategie possibili, entro le quali poter

ritrovare quella più adatta, quella che loro stessi riescono a costruire e quindi quella che si

presenta come la più adeguata.

Il progetto di quest’anno si propone di sostenere, in modo intenzionale ed organizzato, i

bambini nella scoperta del mondo circostante attraverso percorsi articolati e differenziati nei

quali i bambini possano:

- mettere in relazione ciò che accade di nuovo con il proprio patrimonio di conoscenze

imparando a riflettere sull’esperienza attraverso l’esplorazione, l’osservazione e il

confronto;

- approfondire, verificare, provare ciò che hanno ipotizzato anche facendo riferimento

alle risorse e alle offerte del territorio (scuola, ludoteca, biblioteca, associazioni…);

- descrivere la propria esperienza e tradurla in tracce personali e condivise, rievocando,

narrando e rappresentando fatti significativi;

- imparare ad ascoltare, esprimersi e discutere.

Viene sollecitata la capacità di porsi e fare domande, di incuriosirsi e di incuriosire, è una

“pedagogia della scoperta” in cui ricerca, rispetto, responsabilità e originalità si

accompagnano. Riteniamo importante accompagnare e sostenere i bambini nei loro primi

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passi per divenire futuri cittadini attivi con comportamenti responsabili e rispettosi di valori

condivisi e universalmente accettati.

Le ricadute di tali esperienze sono da ricercare anche in una maggiore sensibilizzazione nei

confronti del patrimonio culturale e ambientale e nella cura della memoria del “luogo”: la

scuola diviene “ponte” tra passato, presente e futuro, tra persone a volte già legate da una

storia e da una memoria comune e, a volte, persone che questa storia desiderano iniziare a

costruirla.

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L’ORGANIZZAZIONE DELLA GIORNATA EDUCATIVA

“…E’importante rispettare i tempi ed i ritmi relativi all’apprendimento (tempi di attenzione e

di stanchezza) ed all’esecuzione (caratteristiche temperamentali e fisiche), tenere conto anche

delle diverse forme di esperienza temporale nel corso della giornata scolastica (anticipo –

posticipo, ingresso – uscita), avere cura di passare da momenti di forte coinvolgimento e

partecipazione ad altri di intimità e di tranquillità.”

(Orientamenti P.A.T).

Le attività libere e strutturate, le routine e le esperienze relazionali dentro e fuori la scuola

richiedono un’attenta considerazione dei tempi e dell’organizzazione per:

- restituire ai bambini la possibilità di esplorare;

- trascorrere la giornata a scuola con serenità in un clima di benessere;

- rendere vera e concreta l’idea di un bambino, unico, attivo e competente;

- accompagnare, sostenere, valorizzare e promuove pensiero e azioni autonomi.

Affinché tutto il tempo scuola acquisisca pari valore dedichiamo la stessa attenzione alle

routine organizzate in chiave educativa ed alle attività didattiche.

1) Le cosiddette routine: accoglienza, momento del ritrovarsi in cerchio (appello,

conversazione, calendario, ruoli della giornata, storie, giochi…), autonomia nella quotidianità

(preparazione all’entrata e all’uscita, servizi, pranzo, nanna, posticipo…) vengono pensate e

programmate in un’ottica di coerenza educativa per esplicitare e valorizzare gli apprendimenti

“nascosti” in tutte le situazioni della giornata.

Le routine sono momenti importanti, perché il singolo bambino possa aprirsi verso gli altri e

perché il gruppo possa curare l’identità di una storia “in comune” riconoscibile attraverso

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abitudini e riti familiari. Gli stessi rituali che accompagnano le routine, servono proprio anche

a rinsaldare la vita sociale del gruppo.

La realtà quotidiana è caratterizzata dalla familiarità, la quale opera sia sul piano cognitivo

che affettivo: informazioni nuove vengono integrate con quelle già conosciute; il previsto e il

prevedibile è rassicurante per il bambino e lo rende pronto ad affrontare l’imprevisto.

Pertanto si ritiene necessario costruire le condizioni del contesto perché i bambini possano:

- conquistare una progressiva autonomia rispetto ai propri bisogni: imparare a gestire piccole

operazioni senza l’aiuto dell’insegnante;

- vivere in serenità ambiente, proposte e relazioni, attraverso libertà di movimento, di scelta,

di azione;

- interagire in modo positivo nel gruppo (ascolto, condivisione, aiuto reciproco…).

2) L’azione didattica.

L’azione didattica, attraverso una pluralità di strumenti e una flessibile organizzazione dei

gruppi, permette ai bambini di partecipare a progetti ed esperienze programmati per l’uso dei

diversi linguaggi (motorio, grafico, manipolativo, verbale, matematico, musicale...).

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LA NOSTRA GIORNATA

TEMPO di…

ORARIO

SPAZI

TIPO di ATTIVITA’

ATTENZIONI PARTICOLARI ATTIVATE

anticipo

7.30/8.30

Sez. Arancione Sez. Gialla Gli iscritti all’anticipo sono suddivisi in due gruppi: i bambini del salone di sinistra sono accolti nella sezione arancione dalle insegnanti Laura e Monica Ga. I bambini del salone di destra sono accolti dall’insegnante Carla nella sezione gialla.

Gioco, attività autonome e di piccolo gruppo nei vari angoli della sezione. L’insegnante raccoglie le comunicazioni dei genitori e ne cura il passaggio alle insegnanti di riferimento attraverso la forma scritta e verbale.

L’insegnante predispone un clima favorevole, cura un’adeguata accoglienza individualizzata sostenendo i bambini nel distacco dai genitori e nel ritrovare relazioni, giochi e attività. Il lasciare e il ritrovare si accompagnano, a volte, a timori ed insicurezze ma i piccoli gesti di insegnanti, genitori o accompagnatori, contribuiscono a rafforzare il senso di sicurezza del bambino perché “sentirsi sicuri...rende più capaci”.

Entrata Arrivo pulmini

8.30/9.00

Sezioni I bambini, accompagnati a scuola dai familiari, sono accolti in sezione da un’insegnante, mentre quelli che usufruiscono del trasporto sono accompagnati, da un’operatrice del personale ausiliario che trasmette all’insegnante eventuali comunicazioni.

Gioco e attività di piccolo gruppo, autonome o proposte nei vari angoli della sezione.

L’insegnante accoglie i bambini offrendo ad ognuno un tempo adeguato per inserirsi con serenità ed iniziare una nuova giornata insieme. I bambini sono accompagnati dai genitori o dagli accompagnatori fin dentro la scuola: la loro presenza ha un significato affettivo e rassicurante ed è un primo passo verso una nuova rete di relazioni. Ogni sezione accoglie i bambini anche predisponendo spazi personali caratterizzati da fotografia e nome dove i bambini possono riporre gli oggetti personali.

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Gioco, attività e routine

9.00/10.00

Sezioni

Gioco e attività a piccoli gruppi o di sezione; Routine: cerchio, appello, incarichi, servizi, spuntino Uno dei rituali più importanti e condivisi è quello del cerchio. I bambini si siedono insieme all’adulto nello spazio predisposto nella sezione. Qui si parla, si discute, si racconta, si fa l’appello, il calendario, gli incarichi, si canta, si gioca, si mostrano o raccontano le novità della giornata: è l’occasione per sollecitare riflessioni e scoperte, creando una circolarità di contenuti e di idee. Servizi: saper fare da soli è una delle conquiste più laboriose che i bambini fanno progredendo nel percorso dell’autonomia, poiché si tratta di imparare a svolgere in proprio quelle funzioni per le quali sono oggetto della premura e contatto dell’adulto. Spuntino: coinvolgimento e partecipazione dei bambini vengono favoriti attraverso l’assunzione a rotazione dei vari incarichi (camerieri della frutta…)

La pedagogia del quotidiano rimanda alla necessità di dare una dignità maggiore alla “pedagogia delle piccole cose” che poi così piccole non sono, perché hanno la forza di caratterizzare le azioni accordando loro un orizzonte di senso. Il bambino si sente riconosciuto nei propri bisogni, rassicurato da un’esperienza di stabilità, acquisisce il senso dell’autonomia e del piacere di fare da sé. Si agisce in modo che questo momento sia veramente un buon inizio di giornata, coltivando l’aspetto relazionale e quello di cura, per ottenere un clima che parli ai bambini del piacere di stare insieme. E’ collocato in questo momento della giornata il festeggiamento dei compleanni.

Attività di gruppo

10.00/11.30

Sezioni, saloni, palestra, giardino, parchi, biblioteca, ludoteca.

Proposte educativo -didattiche programmate all’interno del Progetto annuale di scuola nei gruppi intersezionali.

L’organizzazione dei gruppi è flessibile e risponde ai bisogni dei bambini di riunirsi in gruppi per svolgere attività di apprendimento con proposte più strutturate.

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Routine: servizi, apparecchiatura e pranzo. Prima uscita intermedia

11.30/ 13.00 11.45

Bagni, sale da pranzo

Bagno: I bambini si prendono cura della propria persona e utilizzano in modo corretto gli oggetti indispensabili per la pulizia. Apparecchiatura: i bambini sono coinvolti in modo attivo nell’apparecchiatura e durante il pranzo ricoprendo il ruolo del cameriere secondo una turnazione condivisa in gruppo. Ogni giorno tre bambini per sezione, aiutati dalle insegnanti, hanno il compito di apparecchiare i tavoli. Escono i bambini che non si fermano a pranzo.

Il bambino si sente riconosciuto nei propri bisogni, rassicurato da un’esperienza di stabilità, acquisisce il senso dell’autonomia e del piacere di fare da sé. Le insegnanti ed il personale ausiliario sostengono i bambini nel passaggio dall’intimità familiare del pranzo alla nuova situazione sociale più allargata caratterizzata da ricche opportunità di relazione e di comportamenti sociali condivisi.

Bagno e nanna

12.45/14.30

Servizi e stanze della nanna

Si formano due gruppi di bambini (uno in ogni salone), che, accompagnati da un’ausiliaria e da alcune insegnanti si recano prima in bagno e poi nella stanza della nanna dove possono lasciare e ritrovare i propri oggetti (lettino, ciuccio, peluches)per addormentarsi.

L’insegnante cura l’allestimento dell’ambiente, crea un’ atmosfera rilassante (racconto, musica soft...) e rassicura il bambino per favorire il delicato passaggio tra la veglia e il sonno rispettando il personale rito di addormentamento.

Seconda uscita intermedia

13.05/13.20

Escono i bambini che non si fermano nel pomeriggio.

E’ un momento di ricongiungimento importante dove il bambino lascia gli amici che continuano la loro presenza a scuola. L’arrivederci e il saluto acquistano un significato simbolico.

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Lavatura dei denti

13.20/13.40

Bagno

Attraverso la ritualità nelle operazioni di lavatura dei denti i bambini acquisiscono corrette abitudini di igiene orale.

Attività di gruppo

13.40/15.30

Sezioni, palestra e spazi esterni (giardino e dintorni della scuola)

Dopo un momento di rilassamento (racconto, brano musicale…) le attività ludiche e didattiche del pomeriggio si sviluppano a seconda delle esigenze, dell’interesse dei bambini e del progetto collegialmente definito. Le uscite in giardino o le passeggiate nei dintorni offrono valide possibilità di gioco, scambio, osservazione, esplorazione, confronto…

La sezione è uno spazio ed un tempo importante dove il bambino: � condivide spazi ed

oggetti comuni, � consolida la propria

autonomia � stabilisce relazioni con

bambini di diverse età � consolida amicizie � acquisisce regole di

comportamento � instaura relazioni

positive con gli adulti di riferimento.

Uscita pulmini Uscita

14.45/ 15.00 15.15/15.30

Sezioni e ingresso

L’arrivo dell’accompagnatrice che entra nelle sezioni per raccogliere i bambini che usufruiscono del servizio di trasporto, contribuisce a segnare la conclusione delle attività pomeridiane in sezione e l’inizio della preparazione per l’uscita ( riordino del materiale e la preparazione di ciascuno).

Come la giornata era iniziata con l’accoglienza e la presa in carico del bambino da parte di un’insegnante così si conclude con un saluto ed un arrivederci al giorno successivo. E’ cura dell’insegnante preannunciare tale momento per permettere ai bambini di avviarsi verso un graduale termine dell’attività.

LA NANNA

Dormire a scuola rappresenta per il bambino un vero e proprio momento di crescita poiché si

tratta di rivivere una routine legata all’ambiente familiare nel contesto scolastico.

Per questo lo spazio della nanna è pensato e strutturato come un luogo sereno, piacevole, in

grado di favorire il sonno e capace di donare un senso di sicurezza al bambino. Inoltre per

facilitare l’addormentamento si possono leggere storie, cantare ninne nanne o ascoltare

musiche rilassanti.

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Non tutti i bambini hanno la stessa modalità di addormentarsi, ad alcuni è sufficiente stringere

tra le mani l’oggetto transizionale, mentre per altri è necessario il contatto diretto con l’adulto

che li coccola.

La stessa attenzione e cura viene prestata ai bambini al momento del risveglio, cercando di

rispettare i tempi e le necessità di ognuno. Quindi, in questi momenti più delicati il personale

incaricato è presente in numero maggiore.

I PULLMINI

Alle 14:30 inizia la raccolta dei bambini che utilizzano il servizio di trasporto.. I bambini

vengono raccolti nelle rispettive sezioni e accompagnati fino al pullmino sul quale un’altra

ausiliaria li riceve e resta con loro durante l’intero tragitto.

Il primo pullmino con meta Zivignago e Assizzi parte alle ore 14.40; il secondo in comune

con il plesso GB1 parte per via Regensburger alle 14.55 e il terzo con meta Masetti e Sacchi

alle 15.10.

Conclusa la consegna dei bambini trasportati le stesse incaricate procedono con la raccolta dei

bambini che usufruiscono del prolungamento d’orario.

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I RAGGRUPPAMENTI DEI BAMBINI

La sezione, principale luogo di riferimento, si apre all’organizzazione di gruppi eterogenei per

la progettazione di attività di gruppo e individualizzate.

Nella dinamicità della vita di scuola, fatta di scambi programmati tra le sezioni e i gruppi, di

occasioni di condivisione e di aggregazione, viene privilegiata l’intersezione. Questa scelta è

motivata dalla necessità di favorire un lavoro mirato in base all’età, ai bisogni, tempi ed

esigenze dei bambini e soprattutto una migliore integrazione a livello di scuola tra i bambini

stessi che possono quindi mettersi in relazione con altri compagni e insegnanti. All’interno

della sezione viene sostenuto, favorito e valorizzato lo sviluppo della relazione tra i “piccoli”

e i “grandi”.

I bambini vengono raggruppati secondo le seguenti modalità:

Gruppi anticipo: dalle 7.30 alle 8.30;

Gruppi sezione, dalle 8.30-10.00 e dalle 11.30-15.30;

Gruppi di attività intersezionale del mattino (dalle 10.00 alle 11.30): grazie alla

compresenza delle insegnanti i bambini vengono suddivisi in sottogruppi omogenei

per età (piccoli, medi, grandi);

Gruppi del posticipo, dalle 15.30 alle 17.30.

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L’ORGANIZZAZIONE DEGLI SPAZI E DEI MATERIALI

SPAZI

L’allestimento dello spazio rappresenta una risorsa stimolante al fine di sostenere i bambini

nell’esplorazione dell’ambiente, delle relazioni, dell’apprendimento e del rilassamento.

Viene pensato e realizzato per:

- favorire lo sviluppo dell’autonomia individuale;

- sostenere la relazione e la comunicazione bambino-bambino e bambino-adulto;

- favorire lo sviluppo delle competenze cognitive attraverso la ricerca - sperimentazione;

Nelle sezioni sono allestiti gli spazi connotati in base agli interessi, ai bisogni dei bambini e al

progetto didattico.

Indicativamente sono presenti:

- angolo casetta: favorisce il gioco e il pensiero simbolico consentendo al bambino di evocare

relazioni e ruoli conosciuti;

- angolo costruzioni: favorisce il pensiero ideativo (progettare e costruire) e la cooperazione,

il rispetto delle idee degli altri, l’autocontrollo;

- angolo dei libri: favorisce il pensiero rappresentativo, avvicina i bambini al mondo della

“lettura” attraverso libri di formato e argomento diverso;

- angolo dei giochi da tavolo: favorisce il pensiero logico elo sviluppo di abilità cognitive;

- angolo grafico - pittorico: favorisce il pensiero rappresentativo; la varietà dei materiali (carta

di vario tipo, colori, pennelli, tempere, colori a cera, acquerelli, matite, forbici…) permette ai

bambini di sperimentare materiali e tecniche diverse e di esprimere emozioni, gusti ed

esperienze proprie e di gruppo;

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- spazio del “cerchio”: favorisce il confronto, la condivisione e la circolarità di contenuti e di

idee.

Gli spazi esterni alle sezioni sono:

- palestra: utilizzata a rotazione dalle sezioni, dai gruppi intersezionali e dal posticipo per

accompagnare i bambini nel processo di sviluppo dell’Io corporeo attraverso esperienze e

sperimentazioni motorie;

- stanze della nanna: utilizzate anche come spazio di intimità, tranquillità e concentrazione per

attività specifiche (racconto, conversazione…);

- spazio entrata: (informa genitori) oltre ad essere destinato per le informazioni ai genitori e la

documentazione, viene utilizzato anche come spazio di movimento dai gruppi e dalle sezioni;

- saloni: gli spazi vengono utilizzati dai gruppi intersezionali per attività specifiche

programmate e per il pranzo;

- giardino: utilizzato per attività guidate o di gioco ed esplorazione autonoma.

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MATERIALI

I bambini hanno a disposizione diversi materiali naturali, poveri, di recupero, materiali

strutturati e sussidi didattici. Il loro impiego permette un uso diversificato, finalizzato e

originale all’interno di situazione relazionali libere, guidate o sostenute dall’insegnante in

piccolo o grande gruppo.

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L’OSSERVAZIONE

La conoscenza dei bambini, delle loro dimensioni di sviluppo, delle competenze e delle

dinamiche affettivo- emotive costituisce la base della progettazione didattica di scuola.

L’osservazione permette di cogliere le diverse individualità di stili di apprendimento, di

capacità, di moti affettivi, di relazioni interpersonali.

Strumenti operativi di osservazione:

A seconda del momento, della situazione e del nostro obiettivo possiamo utilizzare:

- carta e penna;

- videoregistrazioni;

- griglie strutturate;

- conversazioni mirate a rilevare le conoscenze dei bambini.

Scopi dell’osservazione:

- rilevare comportamenti, competenze, eventuali difficoltà di ciascun bambino in

relazione ai vari ambiti di sviluppo cosi da proporre interventi educativi che

valorizzano le potenzialità di ciascuno;

- evidenziare i bisogni educativi di ciascun bambino per poter rispondere ad essi in

maniera adeguata;

- individuare le dinamiche di relazione del gruppo;

- individuare dove converge l’interesse dei bambini in modo da indirizzare le

attività proposte.

In quali occasioni:

- all’inizio dell’anno scolastico per rilevare i comportamenti e le competenze del

bambino al momento dell’ingresso alla scuola dell'infanzia;

- durante il corso dell’anno tutti i momenti della giornata offrono occasioni

importanti per l’osservazione di comportamenti e stili di apprendimento..

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In particolare osserviamo:

- i momenti di routine;

- i momenti di gioco libero;

- i momenti di attività strutturata;

- osservazioni di fine anno per rilevare le competenze acquisite dai bambini.

Come viene utilizzata l’osservazione:

- per progettare e ri-progettare il percorso didattico;

- per valutare gli obiettivi raggiunti e il percorso fatto;

- per valutare l’interazione dell’insegnante col bambino e del bambino con

l'insegnante;

- per rispondere adeguatamente ai bisogni dei bambini a partire dall’organizzazione

di spazi e materiali presenti.

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LA VERIFICA

E’uno strumento di lavoro che ci serve per registrare il raggiungimento degli obiettivi

specifici, delle competenze che i bambini raggiungono e il loro livello generale di

sviluppo.

Si articola in diverse fasi:

• momento iniziale: per delineare le capacità, le competenze le conoscenze con le

quali ogni bambino entra a scuola;

• momento intermedio: durante le diverse sequenze didattiche per eventualmente

modificare e individualizzare le proposte educative e i percorsi di apprendimento;

• momento finale: per verificare le competenze acquisite dai bambini a fine anno

scolastico.

Strumenti:

• osservazione occasionale e sistematica;

• attività specifiche e mirate di tipo grafico, verbale o motorio (registrando gli

eventuali cambiamenti avvenuti a seguito di un intervento).

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LA VALUTAZIONE

Viene attuata in sede di programmazione collegiale due volte all’anno; è finalizzata a

valutare tutta l’attività in atto per apportare eventuali aggiustamenti e modifiche.

Riguarda anche le strategie metodologiche adottate per raggiungere gli obiettivi

prefissati, gli interventi attuati dall’insegnante e i processi attivati.

Si valutano:

• gli esiti formativi dell’intervento educativo;

• l’adeguatezza delle scelte fatte ad inizio anno in merito a spazi, tempi, materiali e

interventi programmati;

• l’adeguatezza delle scelte fatte in merito alle modalità di raggruppamento dei

bambini.

Nello specifico:

• nel mese di gennaio serve per orientare il successivo itinerario operativo mediante

il controllo dei livelli educativi didattici e di apprendimento raggiunti;

• nel mese di giugno riguarda le abilità finali del processo educativo o di una parte

significativa di esso e il livello di raggiungimento degli obiettivi proposti.

Gli strumenti utilizzati per la valutazione sono:

• confronto tra le insegnanti in sede collegiale;

• osservazioni attuate;

• elementi raccolti con gli strumenti di verifica.

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LA DOCUMENTAZIONE

La documentazione consente ai bambini di non perdere la particolarità di certi momenti e

di rivivere esperienze vissute a scuola.

Che cosa si documenta?

Le esperienze e i processi di apprendimento dei bambini con riferimento a specifici

obiettivi che si intendono raggiungere.

In che modo?

- Libretti da consegnare ai bambini periodicamente alla fine di percorsi

significativi, che contengono: disegni, brevi didascalie, fotografie, canzoni,

conversazioni;

- Libretti di foto con didascalie;

- Produzioni plastiche dei bambini;

- Cartelloni con illustrazioni di attività e momenti a scuola;

- Spazio “informa genitori” allestito per esporre materiale realizzato dai bambini in

merito a specifici progetti;

- Spazio allestito nei saloni dove vengono esposti in forma individuale o di gruppo

brevi percorsi con eventuali didascalie.

Quando si documenta?

Al termine di ogni tappa delle esperienze.

A chi è rivolta?

- La documentazione permette di consegnare la nostra esperienza di scuola agli altri

attraverso una preziosa “memoria scritta” rendendo così la famiglia partecipe e

“attiva” nel processo di crescita dei propri figli.

- Consente ai bambini di non perdere la particolarità di certi momenti e di rivivere

esperienze significative.

- Alle insegnanti consente una verifica, rivisitazione e riflessione sul lavoro svolto

lasciando “in itinere” una traccia visibile e significativa; di ritrovare coerenza ed

adeguatezza nei percorsi proposti ai bambini; di mantenere una memoria storica

all’interno della scuola.

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L’INSERIMENTO DEI BAMBINI

L’inserimento alla scuola dell'infanzia rappresenta, sia per il bambino che per la sua

famiglia, una nuova esperienza, spesso il primo distacco.

La scuola, per consentire un approccio alla nuova realtà sereno e consapevole, predispone

un percorso di ambientamento per l’inserimento, rivolto sia al bambino che ai genitori in

riferimento ai seguenti obiettivi educativi:

- rispetto al bambino/a:

• favorire il distacco graduale della figura genitoriale;

• costruire un rapporto affettivo di fiducia e rassicurazione con le

persone di riferimento all’interno della scuola;

• conoscere gradualmente l’ambiente e instaurare con esso un rapporto

di familiarità;

• favorire gradualmente la relazione con i pari;

- rispetto ai genitori:

• favorire il distacco graduale dal bambino;

• costruire un graduale rapporto di fiducia, rassicurazione e dialogo

con gli insegnanti di riferimento per garantire una crescente

collaborazione e coerenza educativa tra scuola e famiglia;

• conoscere e familiarizzare con l’ambiente;

- rispetto alla scuola:

• creare un clima sereno e accogliente;

• preparare spazi e materiali che sappiano rispondere in modo ai

bisogni dei bambini;

• favorire attività funzionali al consolidamento della vita comunitaria,

la cui ritualità giornaliera è fonte di sicurezza per il bambino.

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Tempi e modalità dell’inserimento

• LA RIUNIONE CON I GENITORI: prima della frequenza a scuola del

bambino, per presentare la scuola e fornire una prima informazione sui percorsi

educativi e sulle modalità di accoglienza dei bambini.

• LA FESTA DELL’ACCOGLIENZA: è un incontro tra bambini, genitori e

insegnanti e rappresenta un’importante occasione di prima conoscenza

dell’ambiente scolastico e delle figure in esso presenti. Viene realizzata prima

della chiusura dell'anno scolastico antecedente la frequenza del bambino.

• COLLOQUIO INDIVIDUALE: insegnante e genitori si incontrano prima

dell’inizio della frequenza per una raccolta di informazioni che riguarda i primi

anni di vita, i bisogni e le abitudini del bambino. E’ anche occasione per

raccogliere le aspettative che il genitore nutre nei confronti del servizio

scolastico.

• L’INSERIMENTO GRADUALE: durante questa fase la scuola prevede per i

nuovi iscritti un orario ridotto che aumenta fino al raggiungimento dell’orario

completo a partire dalla terza settimana. Nei primi giorni è prevista la presenza

di un genitore per garantire un graduale distacco secondo le modalità proposte

durante il primo colloquio individuale e contenute nell’opuscolo informativo.

Nel periodo dell'inserimento le proposte ai bambini saranno finalizzate a

favorire l’elaborazione della separazione, la costruzione di nuovi legami, la

relazione graduale con i pari, la conoscenza e l’uso degli spazi e degli “angoli”

all’interno della scuola.

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L’INTEGRAZIONE SCOLASTICA

Nella scuola GB. Chimelli 2 sono presenti dei bambini con Bisogni Educativi Speciali,

seguiti da insegnanti supplementari a tempo pieno e a part-time, in base alle esigenze dei

bambini.

Nella stesura del progetto annuale della scuola si tengono in considerazione i bisogni

specifici di questi bambini. Per ognuno si valutano forme e modi di partecipiazione al

percorso definito in sede collegiale, per trasformare le difficoltà in occasioni di

maturazione attivando percorsi in piccolo e grande gruppo, in spazi e tempi diversi

(sezione, palestra, giardino ecc.). In questo modo viene sostenuto il processo evolutivo di

ognuno. La scuola si organizza in modo tale da attivare tutti i cambiamenti necessari per

realizzare questi percorsi educativi. Per far ciò è indispensabile la collaborazione di tutto

il personale, rendendo funzionali tutti gli spazi dell’ambiente scolastico e organizzando in

modo ottimale tempi, risorse e materiali.

Ogni bambino è seguito da un Gruppo di lavoro (formato dagli operatori socio-sanitari

che hanno in carico il bambino, dalla coordinatrice pedagogica, dalle insegnanti di

riferimento e dai genitori) all’interno del quale ognuno apporta il proprio contributo in

base al proprio ruolo e alle proprie competenze.

Nel corso dell’anno scolastico si effettuano delle costanti verifiche sulle finalità, sugli

obiettivi prefissati e sull’efficacia degli interventi educativi fra le insegnanti di

riferimento di sezione e supplementari ed un confronto periodico con la coordinatrice

pedagogica. I genitori sono informati attraverso colloqui individuali, a scadenza mensile,

sul percorso educativo e sulle modalità intraprese dalla scuola a favore del bambino.

È compito delle insegnanti di riferimento elaborare un Piano Educativo Individualizzato

tenendo in considerazione i bisogni del bambino.

“ Il P.E.I ha una forte connotazione pedagogica in quanto espressione delle scelte

collegiali della scuola che tengono conto delle potenzialità del singolo e dei contesti di

cui fa parte. Nell'elaborare il documento diventa perciò importante mantenere il

raccordo con l'attività educativa in tutta la scuola, in modo che il P.E.I. sia realmente

uno strumento di programmazione in stretto raccordo con il contesto. Il P.E.I. deve

connotarsi in modo flessibile, aperto a continue ridefinizioni; costituisce strumento per

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declinare le scelte e gli interventi specifici messi in atto a favore del bambino⁄a seguito⁄a,

all’interno de un processo di scambio e confronto tra operatori scolastici, famiglie e

Servizi e tra ordini scolastici diversi.”

(Progetto Educativo Individualizzato – Asif)

40

IL PROLUNGAMENTO.

L’ANTICIPO

Per anticipo si intende la prima ora di prolungamento del tempo-scuola che va dalle 7.30

alle 8.30.

E’ il momento iniziale della giornata a scuola ed ha come caratteristica peculiare

l’accoglienza dei bambini, momento particolarmente delicato per la sua valenza emotiva,

soprattutto durante i primi mesi dell’anno quando ci si distacca dal genitore.

Per offrire una maggiore stabilità durante questo momento, si è deciso di incaricare una

maestra per il salone di destra e due per il salone di sinistra a ricevere quotidianamente i

bambini iscritti a questa prima ora, sempre nella stessa sezione.

Quest’anno gli iscritti all’anticipo sono 88 rispettivamente 48 nel salone di sinistra e 40

nel salone di destra.

E’ fondamentale che ogni bambino, giungendo a scuola, possa ritrovare un suo luogo nel

quale iniziare con dolcezza, rispettando i tempi di ciascuno, le proprie attività.

IL POSTICIPO

Il tempo prolungato è l’ultimo momento a scuola di tanti bambini prima del

ricongiungimento con la famiglia. È un importante luogo di scambio di informazioni tra

scuola e famiglia rispetto all’intera giornata del bambino; le insegnanti del posticipo sono

spesso il punto di contatto diretto tra tutti gli adulti della scuola. È quindi curato un

quotidiano scambio di informazioni tra le insegnanti di sezione e le insegnanti del

posticipo.

Il gruppo del posticipo quest’anno è composto da 77 bambini provenienti dalle otto

sezioni.

E’ un gruppo numeroso ed eterogeneo che varia per età, per frequenza e per il tempo che

i bambini trascorrono a scuola.

I bambini che frequentano hanno bisogni specifici: rilassarsi, ritrovare calma e stabilità e

allentare il ritmo.

41

I bambini iscritti al posticipo sono suddivisi in 2 gruppi: un gruppo costituito dagli iscritti

che frequentano fino alle 16:30 seguito da due o tre insegnanti e uno composto dai

bambini che frequentano fino alle 17:30 seguito da un’insegnante.

I principali spazi utilizzati sono: l’aula della sezione Rossa, per i bambini che frequentano

fino alle ore 16:30 e la sezione Bianca che accoglie il gruppo di bambini che rimane fino

alle 17:30.

L’intersezione adiacente alla sezione Rossa viene utilizzata per attività che prevedono

ulteriori suddivisioni dei gruppi e se il numero dei bambini lo richiede.

Queste aule sono funzionali perché permettono facili e comodi spostamenti poiché tutte

sono vicine ai servizi, al giardino e all’uscita.

Durante l’anno sono programmate attività in palestra che potranno coinvolgere il grande

gruppo del posticipo o i gruppi singolarmente.

La merenda è un momento conviviale; il gruppo si riunisce e mentre si mangia ci si

guarda, si parla, ci si racconta. Fare merenda a scuola diventa anche un’occasione per

fare matematica: apparecchiare il proprio posto consente di operare corrispondenze

biunivoche, contare, dividere, ecc.; è un’occasione per assaggiare e commentare cibi

diversi; è un’occasione per riordinare e raccogliere le proprie cose. In altre parole, la

merenda è un’occasione per favorire nel bambino l’acquisizione di competenze,

comportamenti e modalità adeguate che concorrono al raggiungimento di dell’autonomia

personale.

A tal fine abbiamo individuato alcune strategie specifiche:

• organizzazione del carrello sul quale c’è tutto il necessario per l’apparecchiatura

del proprio posto a tavola;

• collocazione di 1 o 2 tavoli centrali per permettere ai bambini di servirsi

autonomamente del pane, frutto ed altro;

• riordino dei tavoli fatto dai bambini;

• ascolto di brani musicali scelti o suoni o voci narranti filastrocche, brevi racconti,

poesie, pensieri

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OBIETTIVI GENERALI

− Saper stare insieme collaborando con i compagni

− Acquisire maggiore autonomia nella cura della propria persona

− Saper organizzare il proprio tempo in sezione secondo modalità adeguate

− Saper utilizzare spazi e materiali avendone cura

− Saper utilizzare il linguaggio comunicativo - verbale

− Saper comunicare attraverso il linguaggio grafico - pittorico

− Acquisire alcuni concetti sul piano logico - matematico

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IL RAPPORTO SCUOLA – FAMIGLIA

“Il compito educativo coinvolge con assoluta priorità la famiglia quale luogo primario

di crescita e di sviluppo…”.

(Orientamenti P.A.T).

La scuola dell’Infanzia rappresenta spesso una delle prime esperienze extrafamiliari con

cui il bambino viene in contatto.

Le figure professionali coinvolte e le famiglie sono corresponsabili del processo di

costruzione della personalità infantile e per questo cooperano e interagiscono in una

circolarità di comunicazione.

A questo scopo la nostra scuola, per favorire concrete opportunità di conoscenza e

collaborazione adotta e si avvale di una serie di interventi quali:

- riunione nuovi iscritti per la presentazione della scuola (maggio-giugno);

- festa dell’accoglienza rivolta ai bambini nuovi iscritti e alle loro famiglie (giugno);

- un colloquio iniziale di conoscenza reciproca con la consegna di un pieghevole

contenente notizie utili alla frequenza scolastica (giugno);

- inserimento graduale con la presenza di una figura parentale (settembre);

- momenti di scambio-informazioni quotidiane;

- colloqui individuali: sono previsti almeno due colloqui annuali per bambino;

- riunione di scuola nei primi mesi dell’anno scolastico per la presentazione del progetto

educativo – didattico;

- riunioni per informare sullo sviluppo del progetto didattico;

- accoglienza al mattino per sostenere e rassicurare genitore e bambino nel momento del

distacco;

- ricongiungimento: saluto e restituzione ai genitori di quelle essenziali informazioni che

riguardano l’andamento della giornata scolastica;

- momenti di festa per favorire l’aggregazione e la conoscenza tra le famiglie;

- informa-genitori, allestito nell’atrio della scuola, per offrire rapide informazioni e

restituire la documentazione dell’esperienza scolastica.

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LA CONTINUITA’

La continuita’ ha lo scopo di facilitare il passaggio del bambino e della bambina tra le

varie istituzioni educativo - scolastiche presenti sul nostro territorio:

- nido d’infanzia

- scuola primaria

“Continuità del percorso educativo non significa né uniformità né assenza di

articolazioni, consiste, piuttosto, nel considerare il percorso secondo una logica di

sviluppo coerente che valorizzi le competenze acquisite dal bambino e riconosca la

specificità e la pari dignità di ciascuna scuola e di ciascuna agenzia formativa nella

diversità dei rispettivi ruoli e delle differenti funzioni.”

(Orientamenti P.A.T).

Il diritto alla continuità non va disgiunto con il diritto alla discontinuità del bambino, nel

senso della riconosciuta esigenza a vedere realizzata la propria vicenda formativa.

Il bambino ha bisogno di sperimentare nuovi ruoli, di poter cambiare i gruppi di

appartenenza, di manifestare nuove dimensioni di sé, di dismettere comportamenti della

fase educativa precedente.

Vengono attuati percorsi che sostengano i bambini nei processi di sviluppo e crescita

attraverso progetti continuità che coinvolgono:

• Educatrici nido d’infanzia

• Insegnanti scuola dell’infanzia

• Insegnanti scuola primaria

Si organizzano, con i vari ordini educativi e di scuola (nido – scuola primaria), incontri

per programmare occasioni di visita ed attività da svolgere con i bambini. Lo scopo dei

percorsi comuni è quello di “lasciare una traccia”, agevolare il passaggio dei bambini nei

momenti di crescita scolastica e favorire il loro inserimento nel nuovo ambiente.

Le attività svolte, in collaborazione con le insegnanti dei due ordini di scuola e i bambini,

sono documentate attraverso materiale cartaceo e fotografico o con modalità altre ritenute

utili.

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L’EXTRASCUOLA

La scuola intende usufruire nel corso dell'anno scolastico di risorse sociali, istituzionali e

culturali (ludoteca, biblioteca, associazioni…) presenti sul territorio per sostenere, in

modo intenzionale ed organizzato, i bambini nella scoperta del mondo circostante

L’obiettivo è quello di arricchire il proprio patrimonio di conoscenze facendo riferimento

alle risorse e alle offerte del territorio, recuperando situazioni esperenziali per rielaborarle

in chiave educativa.