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Processi digitali della produzione editoriale Stefano Fabbri Responsabile Prestampa-Produzione Pacini Editore SpA – Pisa 1 sabato 23 giugno 12

Processi digitali della produzione editorialegamma di contenuti digitali: dalle pagine in formato PDF, ai Nativi (In Design o XPress), dai testi ai layout, dalle immagini ai suoni,

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Processi digitali della produzione editoriale

Stefano FabbriResponsabile Prestampa-Produzione

Pacini Editore SpA – Pisa

1sabato 23 giugno 12

L’azienda• La Pacini Editore Spa opera nell'editoria sia in campo

umanistico che scientifico L'azienda ha sede ad Ospedaletto (Pisa)

• Dal 1997 ha la certificazione europea ISO 9001.• Uno stabilimento di 15000 metri quadrati. Settanta dipendenti

tra impaginatori, grafici, tipografi, redattori, responsabili marketing ed amministrativi

2sabato 23 giugno 12

La struttura

Marketing

Acquisizione commesseProgettazione

Prestampa

GraficaImpaginazioneFotolitoImposizione e montaggio

Produzione

StampaConfezione/FinissaggioCartotecnica

3sabato 23 giugno 12

Il Processo di realizzazione 1

Progettazione• Tema• Autore• Iconografia

Redazione• Testi• Iconografia • Menabò

PRESTAMPA• Fotolito• Progetto Grafico • Impaginazione• Imposizione (cianografica)

PRODUZIONE• Stampa• Confezione • Finissaggio

4sabato 23 giugno 12

Il Processo di realizzazione 2• Editing: word processor, Incopy• Impaginazione: Indesign - Xpress ...• Gestione immagini: Photoshop• Imposizione e montaggio: PDF

Off. N° C_125 del 11 febbraio 2011 pagina 3 di 17

Configurazione per:

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FUNZIONI E CARATTERISTICHE WOODWING ENTERPRISE è una potente piattaforma di publishing che consente a designer, editori, redattori e IT manager di interagire rapidamente durante il processo di editing. Enterprise si interfaccia all’ambiente Adobe e consente di gestire i contenuti grafici e redazionali in modo articolato, è possibile inoltre assegnare la produzione dei contenuti a molteplici utenti residenti o remoti simultaneamente secondo le caratteristiche di workflow. Il sistema centralizzato su server e l’interfaccia web di configurazione consentono di gestire ogni tipo di pubblicazione in tutte le sue caratteristiche strutturali e produttive. Gli utenti remoti possono interagire con il publishing workflow via web sia per i contenuti, sia per l’interscambio di file. Enterprise fornisce un elevato controllo del workflow in tutte le sue fasi, deadline, permission, versioning dei documenti, sistemi di messaggistica e log, ricerche mirate, statistiche, storage e molto altro. Enterprise è un sistema altamente configurabile, i numerosi strumenti presenti adibiti alla gestione del publishing possono essere ulteriormente implementati sia a livello configurazione che a livello plug-in secondo le esigenze dell’azienda. L’integrazione nell’ambito del workflow esistente in azienda è totale, è inoltre possibile aumentare le potenzialità di Enterprise mediante moduli satellite integrati quali strumenti di Planning, Wire, DAM, Storage, CMS, Mobile e numerosi altri sistemi.

ARCHITETTURA DI SISTEMA a tre livelli (3-tier) - un livello applicativo “user” dove risiedono le applicazioni client preposte alla produzione grafica e all’editing, un livello “administration” dedicato all’application server Enterprise e un livello “storage” dove risiedono i database contenenti tutti i dati di produzione e configurazione del sistema. Woodwing Enterprise è un sistema multipiattaforma che può risiedere su server Windows, Mac o Linux. I client possono interagire col server in ambiente Mac e Windows simultaneamente.

Le prospettive future (o già attuali?): i workflow integrati, i servizi cloud. I termini del futuro: DAM, Storage, CMS, Mobile, Multichannel Publishing

5sabato 23 giugno 12

Editing e Impaginazione

• Prodotto fornito o nativo?• Che tipo di prodotto è (libro, rivista, commerciale?)• Esiste un campione (collana ...?)• Ci sono richieste particolari del committente/autore?• Che tipo di prodotto devo realizzare (stampa, stampa digitale, epub, mobi,

pdf ...)?• Analisi preliminare e progettazione grafica• Editing (cenni rapidi)• Prodotto a stampa offset vs digitale:

• risoluz. immagini• tipo di carta (uso mano vs patinata)• linea o bv• “vivo” oppure no?• margini di pinza ...

?

6sabato 23 giugno 12

7

SW per creazione prodotti editoriali

• Adobe Creative Suite (Indd, Ai, Psd)

• Quark X-press• Macromedia Freehand• Microsoft Word• Software Open Source (Scribus)• ...

7sabato 23 giugno 12

Testo fornito in RTF, DOC

• Note a piè di pagina

• Importazione stili di Word

• Software utilizzato

• Stili applicati - Concetto di stile

• Gabbia esistente

• Progetto grafico originale

• Font utilizzati (OTF, TT, T1 … Unicode)

• Sillabazione

• Numerazione pagine

• Immagini inserite

• Profili ICC

• Immagini ridisegnate EDITING8sabato 23 giugno 12

CampioneFormato – Margine superiore – Margine inferiore – Margine sinistro – Margine destro – Intestazione/testatina – Pie’ di pagina – Colonne StiliTitolo capitolo – Font – Stile – Corpo – Interlinea – Allineamento – Spazio prima/dopo Titolo paragrafo Titolo sottoparagrafo Titolo sotto-sottoparagrafo Testo Infratesto/Citazioni Note a piè di pagina Numero nota – Apice – Tra parentesi

Tabelle – Bordo – Sfondo – Note Appendice/Glossario/Bibliografia Numero pagina – Posizione Elenco puntato/numerato – Stile punto – Rientro – Rientro punto – Stile virgolette – Note – Immagini – Numero– Colore/BN– Tabelle Didascalie ?

9sabato 23 giugno 12

Cos’è una “Hot Folder”?

I prodotti Enfocus

Esempio di flusso

10sabato 23 giugno 12

Elementi contenuti nel file PDF

• Immagini/vettori– RGB (icc/no icc)– CMYK (icc/no icc)

• risoluzioni• Trasparenza• Font• Testo Piccolo a colori• Linee sottili a più colori• Pantone

11sabato 23 giugno 12

12

Prodotto editoriale

12sabato 23 giugno 12

La grafica vettoriale è una tecnica utilizzata in computer grafica per descrivere un'immagine chiamata immagine vettorialeNella grafica vettoriale un'immagine è descritta mediante un insieme di primitive geometriche che descrivono punti, linee, curve e poligoni ai quali possono essere attribuiti colori e anche sfumature È radicalmente diversa dalla grafica raster in quanto nella grafica raster le immagini vengono descritte come una griglia di pixel opportunamente coloratiLa grafica bitmap, o grafica raster (in inglese bitmap graphics, raster graphics), è una tecnica utilizzata in computer grafica per descrivere un'immagine Un'immagine descritta con questo tipo di grafica è chiamata immagine bitmap o immagine raster

13sabato 23 giugno 12

• Formato per vivo - abbondanza

• Filetti - Spessore

• COPERTINA

✓ Controllata misura costola

✓ Eventuale riserva/punzonatura

✓ Eventuali bandelle

✓ Eventuale fustella

✓ Codice a barre (controllare con ISBN)

• CONTROLLATO COLOPHON

• CONTROLLO RIGHE VEDOVE/ORFANE

• ESPORTAZIONE PDF PER CIANO

PS + DISTILLER

ESPORTAZIONE DIRETTA

Controllato formato + abbondanza + registri

Font incorporati

Immagini collegate

Profilo colore incorporato/non incorporato CONTROLLI

14sabato 23 giugno 12

Conversione o renderingSi importano le immagini mantenendo o trasformando i profili

Si converte in APOGEEX (uscita PDF)

ApogeeX è un RIP: Raster Image Processor - generatore di immagine bitmap per la stampa

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��� �������� ���

15sabato 23 giugno 12

Per 'raster' è indicata la mappa dei bit (bitmap) che opportunamente elaborata genera immagini digitali. I Rip possono essere sia hardware che software. Rip Hardware: Dispositivo elettronico (assomigliante o a una scheda elettronica o ad un cabinet esterno) situato tra il computer che invia la stampa e l'engine (motore di stampa). Rip Software : 'Programma' software che ospitato all'interno di una qualsiasi workstation (anche la stessa su cui opera l'applicazione grafica) svolge le stesse finzioni di un Rip hardware

16sabato 23 giugno 12

17sabato 23 giugno 12

18sabato 23 giugno 12

19sabato 23 giugno 12

La pubblicazione multicanale / Multichannel Publishing

Scegliere il/i DEVICE ed i CANALI DIGITALI. Gestione integrata di contenuti per una diffusione (commercializzazione) su diversi canali di vendita (libro cartaceo, web, mobile-app ..)

21sabato 23 giugno 12

La pubblicazione multicanale / Multichannel Publishing

Scegliere il/i DEVICE ed i CANALI DIGITALI. Gestione integrata di contenuti per una diffusione (commercializzazione) su diversi canali di vendita (libro cartaceo, web, mobile-app ..)

• i contenuti NON sono SOLO nella forma “libro”, ma sono molto più strutturati (codici, vocabolari, ecc.)

• i contenuti non possono essere SOLO sfogliati sequenzialmente, ma necessitano di diverse modalità di accesso e di ricerca

• i contenuti presentano molteplici rimandi ad altri contenuti, anche verso altre pubblicazioni (cross-references)

• i contenuti devono essere costantemente aggiornati, per cui si vorrebbe tempestivamente vendere aggiornamenti

• i contenuti devono essere arricchiti da approfondimenti e contributi multimediali di varia natura (audio, immagini, video, schemi, tabelle, ecc.)

• La definizione di un’adeguata strategia per la gestione dei contenuti è determinante nella creazione di vera innovazione di valore.

22sabato 23 giugno 12

Gli elementi di base che veicolano il messaggio della comunicazione sono i medesimi in ogni settore. Industria, Servizi, Editoria, New media

TESTO IMMAGINE VIDEO AUDIO

Gli elementi di base che veicolano il messaggio della comunicazione sono i medesimi in ogni settore.

Industria, Servizi, Editoria, New media

TESTO - IMMAGINE - VIDEO - AUDIO

www.lucaleonardini.com

Gli elementi di base che veicolano il messaggio della comunicazione sono i medesimi in ogni settore.

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TESTO - IMMAGINE - VIDEO - AUDIO

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TESTO - IMMAGINE - VIDEO - AUDIO

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23sabato 23 giugno 12

La gestione dei contenuti in ogni settorediventa gestione di “file” o di “asset”.

www.lucaleonardini.comLa moltiplicazione dei canali di distribuzione determina l’evoluzione di svariati modelli di

Comunicazione

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24sabato 23 giugno 12

CREAZIONE & ELABORAZIONE DEI TESTI

FORMATO FINALE

RIVISTE WEB

COMUNICAZIONE 1.0

QUOTIDIANI LIBRI

IMMAGINIBITMAP

IMMAGINIVETTORIALI

DATABASEDEI FONT

CMS GESTIONEFLUSSI

INDICI

CONTENITORE

25sabato 23 giugno 12

STAMPA e-BOOK

VIDEO

TABLET WEB SOCIAL MEDIA MOBILE

IMMAGINIBITMAP

IMMAGINIVETTORIALI

DATABASEDEI FONT

CMS GESTIONEFLUSSI

INDICI

COMUNICAZIONE 2.0

CONTENITORE

CREAZIONE & ELABORAZIONE DEI TESTI

26sabato 23 giugno 12

UN UNICO CENTRO DI INFORMAZIONI

La gestione dei contenuti “smart”Social Network

AppsInterfacce & Servizi

Web

StampaALTRI

CENTRI

Lettore-Utente-Cliente

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27sabato 23 giugno 12

Un’adeguata strategia di gestione dei contenuticrea le condizioni di una “comunicazione snella” ...

... suggerisce di organizzare, strutturare e gestire i contenuti eliminando inefficienze e criticità legate

ai processi di trasformazione e di conversione ...

... prepara e agevola l’adattamento al graduale percorso di trasformazione evolutiva del mercato.

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28sabato 23 giugno 12

DAM – Digital Asset ManagementIl DAM, sistema di organizzazione e di gestione dei contenuti in formato digitale va a integrare, senza stravolgerle, le tradizionali modalità operative delle case editrici, con l’obiettivo di supportare il nuovo modello di offerta dell'editore che integra al supporto cartaceo la fruizione elettronica, oltre ad ottimizzare l’efficienza interna di riducendo al minimo gli sprechi. Con il DAM è possibile organizzare catalogare, archiviare, ricercare, modificare e distribuire una vasta gamma di contenuti digitali: dalle pagine in formato PDF, ai Nativi (In Design o XPress), dai testi ai layout, dalle immagini ai suoni, dai filmati alle animazioni web.

29sabato 23 giugno 12

CMS - Content Magement System

Un content management system, in acronimo CMS, in italiano Sistema di Gestione dei Contenuti, è uno strumento software installato su un server web studiato per facilitare la gestione dei contenuti di siti web, svincolando l'amministratore da conoscenze tecniche di programmazione Web. Esistono CMS specializzati, cioè appositamente progettati per un tipo preciso di contenuti (un'enciclopedia on-line, un blog, un forum, una rivista ecc.) e CMS generici, che tendono a essere più flessibili per consentire la pubblicazione di diversi tipi di contenuti.

Tecnicamente un CMS è un'applicazione lato server che si appoggia su un database preesistente per lo stoccaggio dei contenuti e suddivisa in due parti: la sezione di amministrazione (back end), che serve ad organizzare e supervisionare la produzione dei contenuti, e la sezione applicativa (front end), che l'utente web usa per fruire dei contenuti e delle applicazioni del sito. L'amministratore del CMS gestisce dal proprio terminale, tramite un pannello di interfaccia e controllo, i contenuti da inserire o modificare.

I CMS possono essere realizzati tramite programmazione in vari linguaggi web tra cui più comunemente in ASP, PHP, .NET; il tipo di linguaggio adoperato è indifferente a livello di funzionalità. Alcuni linguaggi rendono il CMS multipiattaforma, mentre altri lo rendono usufruibile solo su piattaforme proprietarie.

30sabato 23 giugno 12

Off. N° C_125 del 11 febbraio 2011 pagina 4 di 17

CONTENT STATION è un’applicazione che consente di gestire la pubblicazione in modalità differenziata. Sviluppata secondo criteri cross-media può integrare diversi ambienti di publishing veicolando i contenuti editoriali su diversi canali di pubblicazione, carta, web, lettori multimediali. Le numerose funzioni presenti consentono di pianificare ogni tipo di content, effettuare raccolte di materiali e gestire l’editing in modo selettivo scegliendo la migliore strategia di comunicazione dei contenuti per ogni tipologia di pubblicazione. L’interfaccia estremamente intuitiva consente

all’utente di accedere a tutti gli elementi della pubblicazione scegliendo le diverse modalità di intervento. Molteplici utenti possono accedere a Content Station ciascuno secondo il proprio ruolo nel workflow. La potente funzione di Web Editor consente inoltre ad autori e redattori “remoti” di accedere alla publicazione residente sul server centrale median te un semplice Web Browser. L’interazione con InDesign avviene in tempo reale, i contenuti redazionali assegnati si integrano al layout secondo gli stili e le geometrie, consentendo lo sviluppo grafico-testuale simultaneo della pagina anche via Web. Il redattore “remoto” potrà visualizzare in ogni momento la pagina di InDesign attraverso l’anteprima fornita da InDesign Server, assegnare gli stati di lavoro, generare bozze PDF e utilizzare i servizi di messaggistica forniti dal sistema. La connessione degli utenti remoti avviene secondo privilegi di accesso stabiliti dall’amministratore di sistema. I prossimi sviluppi di Content Station saranno orientati ad un ulteriore potenziamento del dialogo Web con il sistema centrale sia dal punto di vista gestionale che da quello applicativo.

SMART PLUGINS per InDesign - espandono ulteriormente le potenzialità del sistema agevolando in modo considerevole la produzione e la gestione della pubblicazione. Ogni plug-in implementa le funzionalità di InDesign secondo le diverse tipologie di pubblicazione razionalizzando le procedure operative sia grafiche che di editing nella gestione di stili oggetto, import immagini, geometrie di pagina, spelling e sillabazione fino ad arrivare alla produzione automatizzata di cataloghi.

Smart Styles - consente la creazione e la gestione di stili di oggetto, tabelle preformattate, stili di testo ed elementi grafici ricorrenti a livello di librerie esportabili. Con un semplice drag-and-drop si importano gli elementi pre-formattati in pagina velocizzando le procedure e riducendo il margine di errore sugli elementi ricorrenti a vantaggio dell’uniformità visual della pubblicazione. La libreria di stili può inoltre essere centralizzata a livello server consentendone l’utilizzo a tutte le postazioni grafiche presenti nel workflow.

Smart Image - consente l’importazione in pagina di immagini comprensive di caption e credit. I dati relativi alla didascalia e all’autore provengono direttamente dai metadati dell’immagine che vengono letti ed interpretati da Smart Image. I frame di testo sono definiti per posizione, rotazione e formattazione tipografica a livello di pre-setting. Ulteriori funzioni consentono di ridimensionare i frame di testo ed aggiornare automaticamente il contenuto dopo l’importazione.

Smart Layout - ottimizza la creazione dei layout razionalizzando l’organizzazione geometrica della pagina. Colonne multiple, frame per head, intro, body e box imagine sono definiti mediante pre-settings e gestiti a livello di librerie esportabili anche in modalità centralizzata. I layout pre-

Off. N° C_125 del 11 febbraio 2011 pagina 7 di 17

TIMONE SYSTEM - MODULO DI PIANIFICAZIONE

TIMONE System è un modulo di pianificazione editoriale integrato al sistema di publishing Enterprise. La pianificazione dei contenuti redazionali e pubblicitari avviene in modo semplice ed intuitivo mediante interfaccia web, questo consente di lavorare in ambiente multipiattaforma sia Mac che Windows. L’integrazione col sistema Enterprise consente la trasmissione immediata verso InDesign delle movimentazioni pagina all’interno della pubblicazione,

inclusa la numerazione automatica e l’alternanza destra-sinistra delle testatine asimmetriche. Nel modulo di configurazione è possibile pianificare i numeri, le sezioni, i formati, gli stati di lavoro, le segnature ed ogni tipo di parametro relativo alla creazione della pubblicazione. Le modalità di accesso a Timone System sono definite mediante privilegi configurati dall’amministratore di sistema. Il workflow di pianificazione editoriale viene così regolato secondo le esigenze dell’azienda. Dalla main interface di Timone System è possibile accedere a diversi moduli operativi oltre che al modulo di amministrazione e pianificazione della pubblicazione.

Timone Plan è il vero e proprio timone elettronico, consente la pianificazione e la gestione dei flussi redazionali e pubblicitari. La movimentazione delle pagine avviene mediante semplice

drag-and-drop, la creazione dei servizi è immediata così come l’associazione ai template di InDesign residenti in Enterprise. La pianificazione delle sezioni della publicazione è associata alla sequenza stabilita nella pubblicazione ed ogni pagina redazionale e pubblicitaria è corredata di tutti i dati già in fase di allocazione sul timone elettronico. Sono possibili diverse modalità di visualizzazione con anteprime per formatura o per singole pagine. La sincronizzazione con InDesign è bi-direzionale, la razionalizzazione del worflow editoriale consente quindi il controllo totale della pubblicazione, la riduzione delle tempistiche e dei margini di errore.

Timone Prod contiene le stesse funzioni del modulo Edit con l’aggiunta di funzioni specifiche per fotolito e stampatori. Gli utenti interni o esterni alla struttura possono collegarsi al sistema, accedere all’elenco dei file redazionali e pubblicitari pianificati, caricare e scaricare i file mantenendo traccia delle operazioni. Questa procedura garantisce l’aggiornamento costante del timone elettronico secondo criteri di univocità in base al reale stato dei file.

Timone Edit offre la visualizzazione del timone elettronico, le funzioni di stampa proprie del modulo View e alcune operazioni di pianificazione grafica. Selezione diretta dei layout template, creazione e gestione dei file grafici InDesign direttamente dal timone, check-out e sincronizzazione diretta con Enterprise.

Timone View consente la visualizzazione del timone elettronico in base al tipo di autorizzazione assegnata all’utente. La verifica dello stato di avanzamento della pubblicazione può quindi essere effettuata da utenti interni o esterni alla struttura.

Off. N° C_125 del 11 febbraio 2011 pagina 6 di 17

ELVIS - DAM ARCHIVIO MULTIMEDIALE DINAMICO ELVIS è un archivio multimediale DAM sviluppato per gestire in modalità centralizzata ogni tipo di asset (testi, immagini, audio, video, XML ecc.). L’ interfaccia di gestione dei contenuti e basata su tecnologia Adobe Flex - Air che consente una rapida veicolazione dei dati (drag&drop) e una totale flessibilità di utilizzo. E’ possibile creare rapidamente collection di immagini o altri tipi di asset ed indirizzarle verso ogni fase del publishing workflow. Elvis utilizza un sofisticato motore di ricerca che garantisce elevate prestazioni e ricerche elaborate attraverso criteri semantici gestite da filtri dinamici. Elvis può gestire molteplici canali di input, importare ed indicizzare strutture esistenti in un filestore, gestire hot-folder, interfacciarsi ad un

processo automatico di archiviazione da un sistema di produzione su carta, web o altri media. Il processo di importazione analizza tutti i dati che vengono importati creando basse risoluzioni, strutture XML, video, documenti e altro. Elvis legge tutti i metadati contenuti nei file digitali (XMP, IPTC, Exif, etc.) e li importa mantenendone intatta la struttura con possibilità di espansione degli stessi. Con Elvis si possono configurare delle “zone di storage” con diversi privilegi di accesso per utenti interni od esterni in base a ciò che viene stabilito dall’amministratore di sistema. L’integrazione completa nel publishing workflow garantisce un’elevata veicolazione dei dati all’interno e all’esterno della struttura riducendo le tempistiche e razionalizzando la produzione. Il sistema è multipiattaforma, il lato server Elvis è basato su Java e il lato client AIR può essere installato in ambiente Mac o Windows. Il client AIR comunica col server via HTTP direttamente su local desktop, non occorre quindi installare ulteriori applicazioni. Elvis dialoga con Enterprise in modalità integrata rendendo possibile l’esportazione di ogni tipo di asset verso il sistema di publishing. REQUISITI DI SISTEMA ELVIS Interfaccia Utente: Elvis AIR Client - Adobe AIR Runtime Tecnologia di sviluppo: JAVA server - Adobe FLEX - AIR client Web Services: SOAP - Jetty Motore di Ricerca: Lucine - AIR-FLEX connector Sistema Operativo Server: Windows - Mac Sistema Operativo Client: Windows - Mac - Linux

31sabato 23 giugno 12

Un esempio di sistema integrato

32sabato 23 giugno 12

Analisi dei sistemi

Desktop Publishing (grafici-redattori)Produzione articoli

(giornalisti)

Archivio digitale

Marketing e Vendite (commerciali)

Contabilità e controllo di gestione (amministrazione/direzione)

Sito WEB multicanale (web master)

Stamperia

Multimedia: Radio e TV (partner)

Quark Xpress

Word processor

Sistemi custom

Caso studio

33sabato 23 giugno 12

Un ESB per integrare i sistemiDesktop Publishing

(grafici-redattori)Produzione articoli

(giornalisti)

Archivio digitale Marketing e Vendite

(commerciali)

Contabilità e controllo di gestione (amministrazione/direzione)

Sito WEB e multicanale (web master)

Stamperia

➔ Interconnette i diversi sistemi ➔ Fornisce le funzioni mancanti ➔ Automatizza alcune operazioni ➔ Controlla l'avanzamento➔ Gestisce l'intero flusso (workflow)

Multimedia: Radio e TV (partner)

Caso studio

Enterprise Service Bus

Infrastruttura SW che si inserisce nella realtà aziendale

Integra le singole applicazione esistenti

Interconnette tecnologie eterogenee tramite standard

34sabato 23 giugno 12

Come usare l'ESB per supportare l'intero processo di pubblicazione

Definisce

Il Timone della rivista

Producono

i Contenuti (articoli e

fotografie)

Timone Contenuti

Redattore

Capo-Redattore Direttore

Giornalisti

Assegna

Il Layout ad

ogni pagina

Compone le

Pagine con gli

Articoli importati

Gestisce gli

spazi pubblicitari

Redattore Grafico

Esporta su

applicativo

di Desktop

Publishing

e genera PDF

per tipografia

Automatico

Dalla rivista in PDF

viene generato

automaticamente

il FLASH Sfogliabile

e pubblicato on-line

sul sito WEB che

contiene anche gli

articoli in formato

WBB consultabile

Archiviazione digitale (Tag, articoli, foto, video, audio, ...)

Permette la verifica automatica

e la segnalazione di pagine incomplete

e/o di contenuti non conformi

Layout

Grafico

Caso studio

Automatico

1 2 3Assembla Rivista

4Genera Rivista

6 Genera formati e metti on-line

7

Controllo Stato di avanzamento

5

8

35sabato 23 giugno 12

Generazione multiformato e distribuzione automatica multicanale dei contenuti

Caso studio Genera formati e metti on-line

7

Versione cartacea

Versione webe-shop

Versione periPad - iTunes

Versione periPhone

36sabato 23 giugno 12

• Colore inserito

• Segnature colore - Specificare colore CMYK

• Segnature bianco nero

• Segnature due colori

• Segnature pantonePantone Inc è un'azienda statunitense che si occupa principalmente di tecnologie per la grafica e la catalogazione dei colori e attualmente produce il sistema di identificazione di colori per la grafica divenuto standard internazionale per quanto riguarda la grafica ma ultimamente viene utilizzato anche per gestire i colori nel mondo dell'industria e della chimicaIl sistema Pantone è stato messo a punto negli anni cinquanta per poter classificare i colori e "tradurli" nel sistema di stampa a quadricromia CMYK (ciano, magenta, giallo e nero) semplicemente grazie a un codice, grazie ad una sorta di libro denominato in italiano "mazzetta" è possibile "sfogliare" i colori e selezionarli Per tinte piatte, si intendono quei colori che non sono ottenuti per sovrapposizione di più colori ma da un unico colore: sono colori pronti all'uso oppure la combinazione di pigmenti base produce la tinta richiesta La scala che ormai è uno standard nel campo lito-tipografico è la Pantone® Ogni colore cambia in base al supporto cartaceo utilizzato; per esempio lo stesso colore stampato su una carta patinata può risultare diverso se utilizzato su una carta "porosa" (detta anche - Uso mano -)

37sabato 23 giugno 12

RGB è il nome di un modello di colori le cui specifiche sono state descritte nel 1931 dalla CIE (Commission internationale de l'éclairage) Tale modello di colori è di tipo additivo e si basa sui tre colori rosso (Red), verde (Green) e blu (Blue), da cui appunto il nome RGB, da non confondere con i colori primari sottrattivi giallo, ciano e magenta (popolarmente chiamati anche giallo, rosso e blu)

CMYK è l'acronimo per Cyan, Magenta, Yellow, BlacK; è un modello di colore detto anche di quadricromia La scelta della lettera K per il nero, anziché la lettera B iniziale nella traduzione inglese, è stata fatta per evitare confusioni con l'iniziale del colore Blue ed è dovuta al fatto che, nella stampa, si usa un procedimento di separazione dei colori per produrre tante diverse immagini quanti sono gli inchiostri usati Nella quadricromia CMYK l'immagine corrispondente al nero è quella che contiene più dettagli e la lastra di stampa corrispondente è quindi normalmente considerata la lastra chiave, in inglese key plate Da qui l'uso di K, con riferimento a tale lastra, per indicare il nero

I colori ottenibili con la quadricromia sono un sottoinsieme della gamma visibile, quindi non tutti i colori che vediamo possono essere realizzati con la quadricromia, così come non tutti i colori realizzati con l'insieme RGB (RED GREEN BLUE) cioè quelli che vediamo sui nostri monitor (sintesi additiva) hanno un corrispondente nell'insieme CMYK

L'International Color Consortium (abbreviato ICC) è un'organizzazione indipendente fondata nel 1993 allo scopo di sviluppare e mantenere uno standard aperto, a livello di sistema operativo e multipiattaforma per la gestione digitale del colore e a questo scopo pubblica proprie specifiche di modalità di costruzione e uso dei profili di colore Gli otto membri fondatori sono: Adobe, Agfa, Apple, Kodak, Taligent, Microsoft, Sun e Silicon Graphics Un profilo di colore conforme a tali specifiche è chiamato profilo ICC

La trasparenza è una caratteristica che permette di definire il livello di capacità degli elementi di un'immagine, cioè la possibilità di vedere attraverso l'immagine degli elementi grafici posti dietro essa

38sabato 23 giugno 12

I profili ICC descrivono gli attributi di colore di un particolare dispositivo definendo una mappatura tra una sorgente ed un obbiettivo o spazio colore e uno spazio di connessione profilo (PCS). Questo PCS può essere sia uno spazio colore L*a*b* che CIE XYZ. La mappatura può essere effettuata tramite tavole, alle quali viene applicata una forma di interpolazione, oppure attraverso una serie di parametri di trasformazione.

Per osservare come questo può avvenire in pratica, supponiamo di avere un particolare spazio colore RGB e CMYK, che vogliamo convertire da RGB a CMYK. Il primo passo è ottenere i due profili ICC concernenti i due spazi colore. Per effettuare la conversione, ogni tripletta R,G,B viene prima convertita in PCS usando il profilo RGB. Se necessario il PCS viene convertito tra L*a*b* e CIE XYZ, una trasformazione ben definita. Poi il PCS viene convertito nei quattro valori richiesti di C,M,Y,K.

Un profilo può definire diverse mappature, secondo l'intento di rendering. Queste mappature permettono di scegliere la corrispondenza migliore possibile del colore e la rimappatura dell'intero campo di colore per permettere una migliore corrispondenza tra gamut differenti.

39sabato 23 giugno 12

Il gamut di un dispositivo o di una periferica, termine inglese derivato dal medio latino gamma-ut che indicava una scala di note, è l'insieme dei colori che il dispositivo o la periferica è in grado di produrre, riprodurre o catturare ed è un sottoinsieme dei colori visibili.

Poiché per descrivere i colori esistono diversi modelli, detti modello di colore, come ad esempio i modelli RGB, CMYK, HSB, HLS, CIE L*a*b*, YIQ, con gamut di un modello di colore si intende l'insieme di tutti i colori descrivibili da quel particolare modello di colore. Quando un colore non può essere descritto da un certo modello di colore, si dice che, rispetto a quel modello di colore, è fuori gamma (o fuori gamut: out of gamut in inglese).

40

40sabato 23 giugno 12

Viene detta definizione il numero di punti (pixel) che costituiscono l'immagine, cioè la sua «dimensione informatica » (il numero di colonne dell'immagine che moltiplica il suo numero di linee) Un'immagine con 640 pixel in larghezza e 480 in altezza sarà definita con 640 pixel per 480, siglata 640x480

La risoluzione, termine spesso confuso con la "definizione", determina invece il numero di punti per unità di superficie, espresso in punti per pollice (ppp, in inglese DPI per Dots Per Inch); un pollice vale 254 cm La risoluzione permette quindi di stabilire il rapporto tra il numero di pixel di un'immagine e la dimensione reale della sua rappresentazione su un supporto fisico Una risoluzione di 300 dpi significa quindi 300 colonne e 300 file di pixel su un pollice quadrato che da allora 90000 pixel per pollice quadrato La risoluzione di riferimento di 72 dpi da un pixel di 1"/72 (un pollice diviso per 72) ossia 0.353 mm, corrispondente ad un punto pica (unità tipografica anglosassone)

41sabato 23 giugno 12

42

Colorimetria:

http://boscarol.com/http://www.teacher-in-a-box.it/

42sabato 23 giugno 12

Prospettive future/problemi

• JDF - XML• Redazione online/web approval

43sabato 23 giugno 12

Un file JDF (Job Definition Format) è basato su XML, un formato per il trasporto di informazioni libero in grado di collegare e rinviare i file a diversi dispositivi di produzione. Grazie al formato JDF, gli autori del contenuto e i fornitori di servizi di stampa sono in grado di descrivere l'intento di un lavoro di stampa e ogni fase del processo necessaria per realizzare tale intento. Un file di definizione dei processi JDF è paragonabile a un job ticket elettronico autodiretto, comprendente non solo il contenuto del processo (ad esempio, file InDesign o PDF), ma anche le istruzioni che consentono di interagire con i sistemi di produzione con supporto JDF. I processi vengono automaticamente indirizzati attraverso ogni fase del flusso di lavoro, dalla creazione dei PDF, alla verifica preliminare e alla correzione, fino alla produzione di stampe finale. I file JDF includono dati come requisiti relativi a supporti e inchiostri, quantità di produzione, informazioni sui clienti e descrizioni dei prodotti, nonché riferimenti ai file contenenti pagine e una descrizione dell'ordinamento di tali pagine per la realizzazione del prodotto. I file JDF possono includere inoltre determinate informazioni necessarie per la creazione dei PDF appropriati per il processo di produzione, comprese le impostazioni di conversione PDF e i profili di verifica preliminare. A seconda delle istruzioni di definizione dei processi e dei risultati dei processi specificati, un file JDF potrebbe includere anche un timbro di convalida che indica che il processo di stampa è stato generato in base alle impostazioni ed è stato verificato.

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XMLL’XML viene gestito prevalentemente attraverso il progamma di impaginazione InDesign

1. per automatizzare il processo di impaginazione2. per creare il file ePub

1.Il file XML contiene dei marcatori chea - identificano i diversi elementi del testob - conferiscono al testo una struttura ben determinata

- Importando un file XML i marcatori possono essere semplicemente modificati in InDesign a seconda delle necessità, permettendo una notevole compressione dei tempi di lavorazione (>> non bisogna strutturare il testo e associare i marcatori ovvero gli stili in ID).- Nel codice XML si possono stabilire a priori delle variabili in un contesto di elementi fissi, permettendo la creazione di template da impaginarsi in automatico

http://tv.adobe.com/watch/instant-indesign/creating-a-basic-xmlready-template

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2.Il file ePub viene generato da InDesign selezionando l’opzione ‘Export for Digital Editions’. La finestra di dialogo per l’esportazione fornisce varie opzioni per ottimizzare il risultato, ma per la resa di alcuni elementi (es. tabelle, box, elenchi) anche ID 5.5 non è ancora del tutto esauriente.

Esempio di file Epub esportato da InDesign. Mancano i filetti interni alla tabellaIl file ePub generato da ID viene quindi importato in un editor di ePub (es. Sigil, oper source, o Oxygen) e il codice viene corretto ‘a mano’.(Gli editor di ePub permettono di ‘scompattare’ e ‘ricompattare’ il file zip che costituisce l’ePub senza separare i vari elementi che lo compongono, in modo da poter lavorare singolarmente su ognuno di essi senza dover rifare ogni volta l’esportazione in ePub da ID).

Applicazioni di XML in un casa editrice:

L’XML viene gestito prevalentemente attraverso il progamma di impaginazione InDesign1. per automatizzare il processo di impaginazione2. per creare il !le ePub

1.Il !le XML contiene dei marcatori che a - identi!cano i diversi elementi del testob - conferiscono al testo una struttura ben determinata

- Importando un !le XML i marcatori possono essere semplicemente modi!cati in InDesign a seconda delle ne-cessità, permettendo una notevole compressione dei tempi di lavorazione (>> non bisogna strutturare il testo e associare i manrcatori ovvero gli stili in ID). - Nel codice XML si possono stabilire a priori delle variabili in un contesto di elementi !ssi, permettendo la creazione di template da impaginarsi in automatico (vedi http://tv.adobe.com/watch/instant-indesign/cre-ating-a-basic-xmlready-template/ esempio su come creare un template per i biglietti da visita degli impiegati della stessa azienda)

2.Il !le ePub viene generato da InDesign selezionando l’opzione ‘Export for Digital Editions’.La !nestra di dialogo per l’esportazione fornisce varie opzioni per ottimizzare il risultato, ma per la resa di alcuni elementi (es. tabelle, box, elenchi) anche ID 5.5 non è ancora del tutto esauriente.

Esempio di !le Epub esportato da InDesign. Mancano i !letti interni alla tabella

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Articolo pubblicato su PMC:http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3324962/

Articolo pubblicato su rivista:http://www.actaitalica.it/issues/2012/1-12/01%20Cadoni.pdf

DTD:http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/pmcdoc/tagging-guidelines/article/style.html

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