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“GUERRA TOTALE”
• “mondiale”, “grande guerra”: ci si riferisce all’estensione geografica del conflitto e al numero di paesi europei ed extra-europei che sono coinvolti.
• Fronte interno ed esterno: conflitto riguarda la totalità della popolazione, non solo quella militare ma anche civile.
• Guerra ideologica: potenze dell’Alleanza, autoritarie e basate su un esecutivo forte, si contrappongono a Triplice Intesa, con Inghilterra e Francia che rappresentano governi democratici che tentano di valorizzare e privilegiare la prassi parlamentare.
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CAUSE DEL CONFLITTO
• Cause politiche:
• Revanche francese;
• Rivalità austro-russa per predominio sui Balcani;
• Debolezza impero turco;
• Disomogeneità impero austriaco;
• Creare un diversivo alle lotte sociali e politiche interne;
• Blocchi militari contrapposti.
• Cause economiche:
• Rivalità anglo-tedesca;
• Rivalità franco-italiana;
• Spartizione coloniale;
• Necessità di nuovi mercati
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CAUSE
• Cause militari:
• Elaborazione di piani di
guerra in cui si valorizza
l’attacco;
• Corsa agli armamenti;
• Crescente importanza
degli stati maggiori a
scapito della classe
politica.
• Cause socio-culturali:
• Movimenti nazionalisti:
panslavismo,
pangermanesimo,
irredentismo italiano;
• Razzismo;
• Darwinismo sociale;
• Guerra intesa come
riscatto sociale.
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Casus belli
• Attentato a Sarajevo: il 28 giugno 1914 l’arciduca Francesco Ferdinando, erede al trono austriaco, viene assassinato dal nazionalista serbo Gavrilo Princip.
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Dopo l’ultimatum:
• Austria vs Serbia: dichiarazione di guerra, 28/7
• Mobilitazione generale russa
• Reazione tedesca: dichiarazione di guerra alla Russia (1/8) e alla Francia (3/8)
• Germania, volendo attuare Piano Schlieffen, invade il Lussemburgo e Belgio
• Intervento della Gran Bretagna (4/8)
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Internazionalizzazione del conflitto
T. INTESA
• Agosto 1914: Giappone
• Maggio 1915: Italia
• Marzo 1916: Portogallo
• Agosto 1916: Romania
• Aprile 1917: Stati Uniti
• Giugno 1917: Grecia
• Agosto 1917: Cina
T. ALLEANZA
• Novembre 1914: Turchia
• Ottobre 1915: Bulgaria
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ITALIA
• Non prende parte al conflitto affianco alle potenze dell’Alleanza:
• Il piano è solo difensivo
• Non è stata preventivamente interpellata ed informata delle decisione
• Contrapposizione neutralisti- interventisti
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DIBATTITO ITALIANO
• NEUTRALISTI: • Maggioranza della
popolazione e dei parlamentari;
• Liberali moderati- di sinistra: astensione condizionata all’acquisizione del Trentino e della Venezia Giulia ;
• INTERVENTISTI:
• Interv. Di destra: nazionalisti, irredentisti, destra conservatrice che vuole sopire le tensioni sociali e rafforzare il consenso alle istituzioni, cattolici conservatori, imprenditori industria pesante, piccola borghesia in ascesa
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DIBATTITO ITALIANO
• NEUTRALISTI:
• Socialisti, in virtù dei principi dell’internazionalismo
• Cattolici: motivazioni di carattere religioso ed etico (Benedetto XV: “inutile strage”)
• INTERVENTISTI:
• Di Sinistra:
• Repubblicani irredentisti
• Sindacalismo rivoluzionario e estrema sx: guerra porterà all’affermazione di una maggior democratizzazione
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PATTO DI LONDRA
• 26 Aprile 1915: Salandra e Sonnino si impegnano ad entrare in guerra con Intesa.
• Annessioni territoriali previste: Trento, Trieste, Sud Tirolo, Istria, Dalmazia sett.; Valona e protettorato su Albania, Dodecaneso, spartizione ex colonie tedesche.
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SITUAZIONE INTERNA
• Patto siglato all’insaputa del Parlamento
• Propaganda per convincere popolazione: “radiose giornate di maggio” di G. D’Annunzio; interventismo di B. Mussolini, espulso da PSI, fonda Popolo d’Italia,
• Conferimento dei pieni poteri al governo: 24 maggio 1915: guerra contro Austria, agosto 1916 contro Germania.
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La grande guerra
• Dimensione degli eserciti (di massa),
• Modernità tecnologica degli armamenti: uso di gas asfissianti, carri armati, aerei.
• Fallimento del piano Schlieffen e dell’ipotesi della guerra lampo: la guerra diventa di trincea e di posizione (mitragliatrici). Assalto della fanteria, preparato dall’artiglieria, e successivo attacco della cavalleria.
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Il fronte occidentale
• Avanzata tedesca viene arrestata dai francesi sul fiume Marna e si apre un lungo fronte (dalla Manica al confine svizzero). 1916: battaglie di Verdun e sulla Somme che confermano situazione di stallo.
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Il fronte orientale
• Truppe tedesche sconfiggono quelle russe a Tannenberg e sui Laghi Masuri ma poi l’avanzata si arresta.
• Contemporaneamente si sviluppa una guerra marittima fra Germania ed Inghilterra che crea accerchiamento in modo da bloccare rifornimenti dalle colonie tedesche.
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Il fronte meridionale
• Generale Cadorna tenta di sfondare fronte austriaco (12 battaglie sull’Isonzo) e di resistere alla Strafexpedition del 1916.
• 24 Ottobre 1917: disfatta di Caporetto, Cadorna viene sostituito da Diaz.
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La svolta del 1917
• Ritiro della Russia: concentrazione dell’azione militare solo su due fronti.
• Aprile 1917: ingresso USA nella guerra.
• CAUSE: affinità ideologica e politica con le potenze democratiche dell’Intesa,
• volontà di salvaguardare libertà di commercio sui mari, limitata da guerra sottomarina tedesca,
• prestiti concessi a Francia ed Inghilterra.
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Opposizione alla guerra
• Crisi degli eserciti: diserzioni, ammutinamenti, autolesionismo, sbandamento e atti di sabotaggio.
• Fronte interno: atteggiamento ostile della popolazione civile stremata da razionamento cibo, scarsa disponibilità delle materie prime e dei beni di consumo dovuta a riconversione bellica.
• Benedetto XV: condanna del mondo cattolico dell’ «inutile strage».
• Opposizione socialista: conferenza di Zimmervald
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La fine del conflitto
• Controffensiva delle truppe alleate contro i tedeschi, Amiens (8 agosto 1918).
• Richiesta di armistizio da parte della Turchia, della Bulgaria e dell’Austria sconfitta a Vittorio Veneto dall’Italia (Armistizio di Villa Giusti, 4 novembre).
• 11 novembre 1918 la nuova repubblica tedesca chiede l’armistizio.
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La conferenza di pace di Parigi ed i trattati di pace
• Partecipano solo le potenze vincitrici (presidente americano Wilson, Georges Clemenceau, David Lloyd George e Vittorio Emanuele Orlando) che impongono le condizioni di pace ai paesi sconfitti.
• Crollo di quattro grandi imperi multinazionali (russo, austro-ungarico, ottomano, tedesco).
• Principio dell’equilibrio sostenuto da Francia ed Inghilterra.
• Quattordici punti di Wilson.
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I Quattordici punti di Wilson
• Principio di autodeterminazione dei popoli;
• Riduzione degli armamenti;
• Eliminazione diplomazia segreta;
• Abolizione delle barriere doganali e affermazione della libertà di commercio;
• Creazione di un organismo internazionale per mantenere la pace e regolamentare rapporti fra gli stati.
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Il trattato di Versailles con la Germania
• Prevale la linea punitiva della Francia che vuole eliminare la potenza politica ed economica della rivale Germania, riconosciuta come responsabile principale del conflitto.
• Pagamento riparazioni di guerra: 132 miliardi di marchi oro.
• Cessioni territoriali alla Francia (Alsazia-Lorena), al Belgio, alla Danimarca, alla ricostituita Polonia (corridoio polacco e Danzica).
• Spartizione delle colonie tedesche fra Francia ed Inghilterra.
• Occupazione militare e sfruttamento dei bacini carboniferi della Saar da parte della Francia e della Renania.
• Riduzione dell’esercito e smantellamento della flotta.
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Conseguenze
• La Germania subisce le condizioni di pace come un diktat da parte di Francia ed Inghilterra: motivo di risentimento ed insoddisfazione.
• Falso mito della «pugnalata alla schiena» che le sinistre avrebbero messo in atto per tradire la nazione, alimentato dalla successiva propaganda nazista.
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Trattato di Saint-Germain con l’Austria
• Vengono ceduti all’ Italia il Trentino, Alto Adige fino al Brennero, Venezia Giulia, Trieste, parte dell’Istria e della Dalmazia.
• Fiume, la Dalmazia centrale e le colonie tedesche non verranno concesse all’Italia generando il mito della «vittoria mutilata».
• Formazione di Cecoslovacchia, repubblica ungherese e Iugoslavia.
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Trattato di Sevres con la Turchia
• Smembramento dell’impero turco: Turchia composta da Anatolia e Costantinopoli.
• Cessione alla Grecia delle isole egee e della Tracia.
• Cessione all’Italia del Dodecaneso e di Rodi.
• Riconoscimento dell’indipendenza di Lituania, Estonia, Lettonia e Finlandia per isolare la Russia bolscevica.
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