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PREMIO CHIARA GIOVANI 2016 RIASSUNTI DEI 26 RACCONTI FINALISTI www.premiochiara.it #ChiaraGiovani2016 #Paura

PREMIO CHIARA GIOVANI 2016 · Una ragazza deve suonare un difficile concerto per ... Un bar. Tre uomini. L’ora ... una credenza comune vuole che dietro di esso

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PREMIO CHIARA GIOVANI 2016 RIASSUNTI DEI 26 RACCONTI FINALISTI

www.premiochiara.it

#ChiaraGiovani2016 #Paura

Cantello (VA), 2000 STUDENTESSA

Finalista al Premio Chiara Giovani 2016

Ὴos Ῥododaktilos

Diana, colta di sorpresa dalla prima luce del giorno,

l’aurora, trova, per la prima volta dopo lungo tempo, un

attimo di felicità. Questa inaspettata felicità scatena in lei

un enorme senso di angoscia, di paura, paura di perdere

quel momento di serenità e non poterlo più cercare, paura

di sprofondare nel dolore una volta ancora, che la felicità

possa non durare abbastanza.

Gerenzano (VA), 1993 STUDENTE

Finalista al Premio Chiara Giovani 2016

San Michele aveva un gallo

Partire. Andarsene. Abbandonare tutto, per gettarsi a

capofitto nell'ignoto di una nuova vita. Alzarlo, un giorno,

il peso di quella valigia e dimenticarle, le sponde del lago.

Oppure restare. Cantare ancora una volta, e una volta

ancora, la filastrocca di papà, e perdersi tra le note e i

ricordi dolci di una bambina. Irina, Maša, Olga: tre sorelle.

Le loro mani intrecciate in una stretta indissolubile.

Indissolubile?

Mazzano (BS), 1996 STUDENTE

Finalista al Premio Chiara Giovani 2016

Ecco arrivato il momento

Una ragazza deve suonare un difficile concerto per

pianoforte solista. E’ per lei un passo importante e una

bella responsabilità. Cosa può passare nella testa di questa

ragazza? Come possono paura e identità essere legati nella

musica?

Varese, 1996 STUDENTESSA

Finalista al Premio Chiara Giovani 2016

Il segreto sepolto

Laila è una danzatrice del ventre, e come ogni vera

danzatrice del ventre Laila racconta qualcosa del suo

passato, mentre balla nel suo mondo fatto di veli. La

guardo negli occhi circondati di Kajal e mi perdo. Chi

diceva che solo gli occhi chiari eran belli allora non aveva

visto gli occhi di Laila, neri, profondi, belli quanto ribelli,

e chi non li apprezzava non aveva semplicemente voglia di

scavare a fondo quello sguardo, e conoscere la storia di

quella giovane danzatrice del ventre, la quale ogni

movimento esprimeva una parola, ogni suo passo era un

invito a svelare i suoi occhi scuri come la notte, come

Laila, dall'arabo "notte".

Varese, 1995 STUDENTE

Finalista al Premio Chiara Giovani 2016

Il tuffo

La paura più grande di ogni uomo non è quella di morire,

ma quella di sapere quando si morirà e non poter fare nulla

per cambiare questo ineluttabile appuntamento. Forse è

ancora peggio non avere la possibilità di “esprimere un

ultimo desiderio” cioè dare disperatamente un senso a

quella poca manciata di minuti che mancano prima di

morire. Come quando ci si tuffa da una scogliera e c’è

quell’attimo in cui il piede tocca per un ultimo istante il

terreno e non si può più tornare in dietro. Non si può fare

nulla se non guardare in faccia la morte.

Torino, 1994 STUDENTESSA

Finalista al Premio Chiara Giovani 2016

Un nome che inizia per erre

Ruben è un bambino vivace, che gioca tra i reparti del

supermercato; Rachele è una delle tante donne in fila alla

cassa. Due persone simili, con il nome che inizia per erre,

ma solo lei si salva dai colpi del kalashnikov. Gli occhi, le

guance, il sangue di quel bambino la ossessionano e

quando viene a sapere dei bambini bruciati vivi in una

gabbia, decide che in questo mondo, dove dominano

brutalità e paura, non vale più la pena di vivere.

Varese, 1999 STUDENTESSA

Finalista al Premio Chiara Giovani 2016

Nessuno è in sé un’isola perfetta

Il mio racconto è una pagina di diario di un’adolescente,

Nina, inconsapevole di ciò che la circonda. Crede che

l’amicizia con Rebecca sia sana. L’incontro con lei è stato

come un virus: ha cambiato radicalmente la sua vita, tanto

da farle guadagnare un posto in un mondo senza logica. Un

mondo regolato da brividi e tremori, le uniche sensazioni

che regolano il tempo, lo spazio e le persone che

circondano la protagonista.

Varese, 2001 STUDENTESSA

Finalista al Premio Chiara Giovani 2016

Nell’oscurità del rifugio

L’infanzia felice di una ragazzina francese viene interrotta

dalla guerra. Una notte, l’allarme del bombardamento

costringe tutti i cittadini a rifugiarsi in un sotterraneo.

Mentre è seduta con la madre e il fratello nel buio trema

dalla paura e pensa a suo padre e ai suoi amici. Quando la

pioggia di bombe finisce apre gli occhi e davanti a lei c’è

una città distrutta. Appena si riprende dallo shock trova la

forza necessaria per continuare a vivere e per affrontare il

futuro.

Lugano - CH, 1996 STUDENTE

Finalista al Premio Chiara Giovani 2016

Ricordi di pioggia

Che valore hanno i ricordi? Quando la vita comincia a

sfiorire e si sente il peso degli anni ci si accorge di quanto

siano importanti. Un uomo, ormai anziano e solo,

passeggia tranquillamente per le vie notturne bagnate dalla

pioggia, riflettendo su quanto ha vissuto nella sua lunga

vita. Cosa gli rimangono se non le proprie memorie.

Custode di attimi preziosi che in ogni momento ha paura di

perdere, dimenticare.

Varese, 1992 STUDENTE

Finalista al Premio Chiara Giovani 2016

Villa Scalogna

In un ospizio sontuoso dove gli anziani vivono confinati

tra un divano e un televisore, un vecchio attore ha ancora

voglia di recitare. Villa Scalogna è il nome con cui Gianni

chiama la sua casa di riposo. È un nomignolo buffo, letto

in passato, in un testo recitato agli inizi della propria

carriera. Si riferisce ad un luogo ai margini della realtà,

dove gli uomini vivono dimenticati. Come in quel testo,

anche Gianni si accorgerà di vivere ai margini, in un luogo

dove a nessuno interessa più la sua voce.

E un attore inascoltato, che scopre d’essere vecchio, è un

attore che ha paura.

Bellinzona - CH, 2000 STUDENTE

Finalista al Premio Chiara Giovani 2016

La speranza è l’ultima a morire

La vita del giovane Yussef viene stravolta da dei terroristi

che in pochi minuti tolgono la vita a sua madre e a suo

fratello e lo separano dal fratellino Said. Lo portano a

lavorare in una fabbrica d'armi dove passa momenti atroci

pregando tutte le notti per il fratellino e viene più volte

assalito dalla paura di non tornare mai a casa. Con l'aiuto

di altre persone Yussef riesce a scappare e nonostante la

paura non lo abbandona la speranza di ritrovare Said lo

aiuta a combatterla.

Varese, 1992 STUDENTE

Finalista al Premio Chiara Giovani 2016

Il tempo del ricordo

La routine di un viaggio di ritorno in treno diventa un

percorso alla riscoperta di sé stessi e della fragilità dei

rapporti genitori-figlio nel corso degli anni. La spaventosa

distanza che inizialmente attanaglia l’animo dello scrittore-

protagonista si trasforma nella riscoperta dell’affetto della

propria famiglia, attraverso la musica e la poesia. I legami

che sembrano perduti e lontani, alle volte quasi

impossibili, sono invece più saldi che mai grazie alla

gratuità dell’amore incondizionato dei propri genitori.

Varese, 1996 STUDENTE

Finalista al Premio Chiara Giovani 2016

Fino all’ultimo respiro

Sam e Ric sono due ragazzi che frequentano l’ultimo anno

di liceo, amici di quartiere, uniti, ma diversi. Il primo vive

di emozioni, il secondo, più inserito nel sistema, di

paranoie. Ogni giorno si trovano a parlare, seduti su un

muretto a metà strada tra le rispettive case. Una sera, Ric

rivela all’amico le proprie preoccupazioni per il futuro,

sempre più opprimente. Proprio quella sera, accade

l’impensabile. La svolta che Ric finalmente ottiene, grazie

all’amico, ha però un esito imprevisto. Irreparabile.

Beregazzo con Figliaro (CO), 1995

STUDENTESSA

Finalista al Premio Chiara Giovani 2016

Se ci fosse luce

Rebecca ha quindici anni, ma il peso della sua vita sembra

esserle già diventato insopportabile. Lei è una ragazza che

non ha problemi, e sembra essere proprio questo il suo

problema. La normalità la uccide, quella normalità che non

ha il coraggio di cambiare. Lei ha paura, e la sua paura di

vivere una vita di cui si conosce già il finale si scontrerà

con la paura del vuoto della morte.

(il titolo è ispirato ad una lettera di Aldo Moro durante il

periodo di prigionia)

Varese, 1999 STUDENTE

Finalista al Premio Chiara Giovani 2016

Il bambino chiuso nel parco

E’ un racconto, che più che un racconto, è un viaggio nella

metamorfosi a cui il dolore ci costringe. Un viaggio tra i

traumi e le paure radicate di un bambino, che può essere

tutti noi. Siamo tutti fatti prima di paure e poi di sogni.

Siamo tutti conseguenze di un qualcosa. E’ la storia di un

bambino costretto ad affrontare la paura più grande di

quest’età: l’abbandono, un trauma che lo cambierà per

sempre.

Morazzone (VA), 1992 STUDENTE

Finalista al Premio Chiara Giovani 2016

A passo d’uomo

La paura, per l’uomo, è presenza costante in tutte le età

della vita. A volte, per scacciarla, basta un piccolo gesto

come tenere accesa la luce in una stanza. Altre volte è

necessario procedere come i muli, un passo alla volta,

sperando di avere un buon conducente, un buon compagno

che divida le gioie e i dolori del tragitto. Attraverso il

racconto di un padre stanco al proprio figlio bambino, si

giunge ad un epilogo che è una lezione di tenacia e

attaccamento alla vita.

Arcisate (VA), 1997 STUDENTE

Finalista al Premio Chiara Giovani 2016

Caffè con uova, grazie

Un bar. Tre uomini. L’ora tarda e una storia da raccontare.

Dopo una giornata stancante è normale che un semplice

barista si intrattenga con un suo cliente abituale, nell’attesa

dell’orario di chiusura. Meno normale è che un terzo non

voglia desistere dall’andarsene, e ancor meno lo è parlare

di storie di morte e di come evitarla. È da qui che ha inizio

una riflessione sull’ipocrisia di fronte alla paura, che lo si

riconosca o meno.

Varese, 1998 STUDENTE

Finalista al Premio Chiara Giovani 2016

Il Moloch

Nusaybin, Kurdistan turco. Una madre viene uccisa

sull'uscio di casa per aver violato il coprifuoco. Il dramma

è visto attraverso gli occhi del figlio Dîlman, partendo da

un episodio di alcuni giorni prima, incomprensibile per il

bimbo. Ma sarà questa serie di eventi a portarlo per la

prima volta a contatto con il Moloch, e da allora la sua

esistenza e quella del mostro saranno legate per sempre.

Lozza (VA), 1997 STUDENTE

Finalista al Premio Chiara Giovani 2016

Il cartone di latte

Giulio e Claudia sono sposati da vent’anni e conducono

una vita normale. Il loro matrimonio però nasconde

impliciti accordi, stipulati in un linguaggio conosciuto solo

da loro, e segreti che entrambi non hanno mai osato

rivelare. Non c’è niente di macabro o raccapricciante: si

tratta semplicemente di persone impaurite che, nello sforzo

di sopravvivere modellando la vita sulla forma delle

proprie paure, rimangono inevitabilmente sempre uguali.

Cugliate Fabiasco (VA), 2001 STUDENTE

Finalista al Premio Chiara Giovani 2016

Bianco

Quando si entra in un ospedale c'è sempre una strana

inquietudine anche per una semplice visita.

Un intervento chirurgico è invece portatore di domande e

timori. La semplicità di un bambino, nuovo a quello strano

mondo, viene portata a vivere un viaggio nella paura e

nell’ignoto.

In un mondo nuovo non gradito, l'ancora di salvezza è

cercare di ritrovare ciò che è famigliare e consolatorio.

Luino (VA), 1997 STUDENTESSA

Finalista al Premio Chiara Giovani 2016

Dai un taglio alla paura

Spesso dietro un taglio di capelli si nascono mille altre

motivazioni: una credenza comune vuole che dietro di esso

si nasconda un desiderio di cambiamento.

Un taglio di capelli può diventare, allora, un momento per

disfarsi delle paure che un tempo dominavano la nostra

vita: è il caso di Iris e Zahrah, due donne con due culture

differenti, per cui un cambio di look diventa un’occasione

per confrontarsi con ciò che, un tempo, le spaventava.

Milano, 1999 STUDENTE

Finalista al Premio Chiara Giovani 2016

Sorpresa

Capita spesso, guardando film dell’orrore o simili, di

chiedersi cosa mai possa spingere il protagonista a

compiere azioni profondamente cretine come andare a

vedere cosa sta ululando nella cripta del cimitero a

mezzanotte; ebbene, il comportamento del protagonista di

questo raccontino rientra a pieno titolo in questa categoria.

Del resto, avendo la certezza che qualcuno è entrato in

casa sua, chi non si intrufolerebbe dalla porta sul retro

brandendo una mazza?

Biandronno (VA), 1992 LAVORATRICE

Finalista al Premio Chiara Giovani 2016

Non andare

Lambert e Maria conducono una vita di serena fatica in

campagna, al passo del sole e delle stagioni. Loro figlia,

Clarissa, è ancora una bambina quando una febbre a cui

non sanno dare un nome porta via nel silenzio Maria.

Padre e figlia fanno del loro meglio per mascherare la

paura. Le mani di Lambert, abituate al lavoro dei campi, si

ritrovano a dover mimare gesti femminili, per fingere che

nulla sia cambiato: spazzolare i capelli sottili di una

bambina, preparare una cena dal sapore diverso.

Minusio - CH, 2000 STUDENTESSA

Finalista al Premio Chiara Giovani 2016

Paura che mi dimentichi

Alfred soffre di Alzheimer e il suo nipote Luke cerca di

tenere la mente del nonno allenata in modo che si ricordi

sempre chi è lui. Il ragazzo si trova confrontato con una

nuova paura, la paura che suo nonno lo dimentichi.

Villanova d’Albenga (SV), 1993

STUDENTESSA

Finalista al Premio Chiara Giovani 2016

Autobus 825

Una giovane donna parte sola per trascorrere due mesi

come volontaria in un kibbutz, una fattoria collettiva in

Israele. Il viaggio in autobus da Tel Aviv diventa

un’opportunità per riflettere sulle sue paure infantili e sulla

sua più grande paura da adulta, la paura di fare scelte

sbagliate. Ripensare alle sue prime ventiquattro ore in quel

paese straniero diventa una lente attraverso la quale vedere

l’opportunità di affrontare la vita in un modo diverso,

finalmente libera da ogni paura.

Rosate (MI), 1993 STUDENTE

Finalista al Premio Chiara Giovani 2016

Acqua tra le mani

Un signore cammina da solo in un parco. “Sono guarito

dalle mie paure!”, dice a se stesso, e, in cerca di conferme,

passa in rassegna i ricordi degli ultimi mesi. Si ricorda di

quando ancora aveva paura di affrontare il mondo, o di

quando interagire con una donna sconosciuta era

un’impresa ai limiti dell’impossibile. E poi di quando ha

conosciuto Caterina, la donna della sua vita, che oltre ai

vestiti l’ha spogliato di tutte le sue paure. Tutte meno che

una: la paura di…