Poesie Di Vita

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    POESIE DI VI TA

    Piovano Alessandro

    Mondov (CN), Parco Europa 13tel.: 3932619729

    mail: [email protected]

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    In un cielo terso di color zaffiro, caldo si pavoneggia a mezzogiorno il sole digiugno. Fra i colli variopinti, arranca in salita sul suo ferreo cammino un lungo

    convoglio, lasciandosi alle spalle il vaporoso segno della sua fatica edinoltrandosi timoroso in unalta pineta; al rumore del suo vivace sferragliarefanno eco i campanacci delle greggi al pascolo e il fumo della sbuffantelocomotiva si confonde fra i profumi degli alberi da frutta ancora in fiore.Attraverso le tendine dei finestrini, filtra tenue ed intermittente nella carrozza laluce solare, rivelando per pochi istanti il volto addormentato di un giovane daicapelli castani di media lunghezza, abbandonati a naturali ondulazioni dietro latesta e acconciati, invece, in un ciuffo sulla fronte. Il chiarore irregolare delloscompartimento scivola dolcemente sulle sue gote glabre, rimarcando di tantoin tanto i suoi zigomi pronunciati con lievi e momentanei coni dombra, che,

    per, si dissolvono in un istante per poi ricomparire sempre nuovi a causa deldiverso rifrangersi della luce nel vetro.Sebastian, cos si chiama il ragazzo, per riuscire ad addormentarsi ha dovutoassumere una posizione molto complicata, il cui equilibrio precario parevacillare ad ogni rollio del treno: la testa mollemente abbandonata su un lato,appoggiata da una parte allo schienale e dallaltra al finestrino, fra le bracciaconserte tiene stretto a s uno zaino e i piedi sono appoggiati su unalta valigia

    posta non proprio esattamente in asse col corpo.Uno scossone pi forte del solito gli fa battere violentemente la testa contro ilvetro ed egli subito si desta di soprassalto. Ci mancava solo questa, pensamassaggiandosi la fronte dolorante; chiss come ha fatto a convincersi adaffrontare un viaggio simile E per cosa? Per andare a fare il bibliotecario inun anonimo paesino di montagna? Lui, un affermato ricercatore universitario?Sicuramente se, poco pi di una settimana fa, qualcuno gli avesse predetto cheadesso si sarebbe ritrovato su un treno spoglio e traballante, diretto verso una

    borgata sperduta fra i monti per trascorrervi tutta lestate, lontano dallabituale

    ambiente universitario, non gli avrebbe creduto minimamente; ora, invece,questa assurdit si realizzata, principalmente in seguito ad un discorso con unsuo ex-docente. Ovviamente, per, quando andato a parlare al professorManfredi Lucchini, non poteva immaginare quanto quellincontro avrebbesconvolto i suoi progetti estivi.Quellormai lontano giorno di maggio doveva consegnare al docente latrattazione che aveva appena finito di scrivere sullevoluzione della sintassinella letteratura dal Trecento fino al giorno doggi, un lavoro rigoroso emetodico, in cui approfondisce con distaccata professionalit ogni sfaccettaturadel tema, persino gli aneddoti ed altri aspetti secondari.

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    Lappuntamento era stato fissato per lora di pranzo, ma Sebastian ha preferitopresentarsi in universit con largo anticipo, in modo da ascoltare una partedellultima lezione della giornata del professore. Attraversato il corridoio che

    porta allaula magna, salito su per la scala a chiocciola che conduce agli ultimi

    posti a sedere della sala in pendenza; quelledificio gli aveva sempre ispiratogrande ammirazione, per la ben architettata struttura neoclassica che unisceeleganza e funzionalit e per limponente mezzobusto marmoreo di GalileoGalilei, che, posto su di una mensola al di sopra delle lavagne, domina la scena.Laula, infatti, era stata dedicata al celeberrimo scienziato Toscano del Cinque-Seicento, un uomo dalla mente eclettica che, oltre ad aver insegnato allumanitintera il giusto metodo per analizzare la natura e ad aver dato un impulsofondamentale alla nascita dellastronomia ed allo studio della caduta dei gravi,ha composto alcuni saggi di critica letteraria sugli scrittori a lui precedenti ed hadivulgato le sue teorie scientifiche presentandole in testi estremamente

    piacevoli alla lettura, grazie a dialoghi dinamici ed effervescenti e a brani diintensa liricit.Per non disturbare gli altri studenti, Sebastian ha deciso di rimanere in piedi,appoggiando la schiena ad una colonna vicina alla porta dingresso; il professorLucchini stava parlando di Luigi Pirandello, uno dei suoi scrittori preferiti e,sebbene Sebastian avesse gi sentito diverse volte quella spiegazione, statosubito rapito dalla parlata fluida e quasi teatrale dellinsegnante. Il giovane

    laureato riusciva addirittura a prevedere con sicurezza gli sviluppi del discorso,che il professore ripete ogni anno a sempre nuove generazioni di studenti, conlo stesso entusiasmo di quando, circa quarantanni orsono, aveva proposto perla prima volta questo argomento ad un gruppo di scolari indisciplinati di unascuola di provincia. Eppure, a Sebastian sembrava che ogni frase avessequalcosa di nuovo da dirgli, che in ogni parola si dischiudesse un particolaresegreto che fino a quel momento non aveva notato, la cui conoscenza o menonon avrebbe influenzato diametralmente lidea generale, ma lavrebbesicuramente impreziosita di qualcosa di unico.

    Luomo moderno stava insegnando il professore , secondo Pirandello,tormentato dalla consapevolezza della precariet della sua condizione e perquesto motivo incapace di agire. Questa concezione dellincertezza della vitaattuale, in netta contrapposizione col quieto vivere degli antichi, vienerappresentato allegoricamente da Pirandello nellopera narrativa Il fu MattiaPascal nel celeberrimo episodio dello strappo nel cielo di carta, una vicendache lanziano teosofo Anselmo Paleari racconta al protagonista del romanzo: visi narra, infatti, che durante una rappresentazione di marionette, mentre leroegreco Oreste procedeva sicuro nel suo piano di vendetta per la morte del padreAgamennone, quando il telo cartaceo blu cobalto che fungeva da sfondo statoaccidentalmente squarciato e il personaggio, vedendo crollare le proprie

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    certezze, dallirremovibile e audace condottiero qual era, subito si trasformatonellindeciso e dubbioso eroe shakespeariano di Amleto. Capite? La nostra

    personalit una costruzione fittizia, non ha sostanza, e persino la realt esternaaltro non se non una comoda proiezione della nostra soggettivit: basta un

    imprevisto, per quanto insignificante, per mettere in crisi ogni nostra certezza.Spesso questo evento inatteso e sconvolgente non causato da chiss qualeagente esterno, bens avviene dentro di noi, quando improvvisamente ciscopriamo diversi da come abbiamo sempre creduto di essere. Non so qualeautore stiate studiando con la professoressa di letteratura inglese Prettydeeds,ma vi anticipo che questo tema della scoperta interiore, che distrugge ogninostra sicurezza e ci fa sentire fragili e in balia di un destino beffardo, stato

    presentato anche dallo scrittore James Joyce, il quale ha addirittura coniatolespressione di evento epifanico per indicare questa apparizione straordinariae drammatica che scombussola la vita interiore e sociale degli uominiLa spiegazione proseguita cos per pi di unora, finch lo squillante suonodella campanella non ha decretato la fine delle lezioni e quasi tutti gli studenti sisono precipitati verso luscita, dileguandosi in men che non si dica; soloqualche alunno un po pi curioso degli altri, si fermato ancora qualcheminuto per riferire i propri dubbi al professore, che, sfoggiando unadisponibilit straordinaria, risolveva ogni dilemma rivolgendosi conatteggiamento quasi paterno ai suoi ragazzi.

    Terminate le spiegazioni supplementari, il professore, ritirati in una valigetta ilmateriale didattico utilizzato in quella lezione, stava per andarsene, quando unavoce lo ha fatto voltare di scatto: Buongiorno, professore! Sono un po inanticipo la disturbo? Carissimo Salviano, no, si figuri, sono ben felice diincontrarla ha esclamato lillustre docente, riconoscendo il giovane che loaveva appena interpellato, Come procedono i suoi studi?Mentre formulava questa domanda, i suoi occhi azzurri rilucevano commossiattraverso le ampie lenti degli occhiali al rivedere dopo tanto tempo uno deglistudenti a cui pi si era affezionato, ormai divenuto un validissimo ricercatore

    con una sfolgorante carriera universitaria spianata di fronte.Benissimo professore, grazie! ha replicato Sebastian Ho appena ultimato discrivere il saggio levoluzione della sintassi nella letteratura: dal Trecento finoal giorno doggi che la casa editrice dellUniversit mi aveva commissionato.Volevo chiederle se gentilmente potesse correggere questo mio lavoro.Lo sguardo del ragazzo era fisso sul volto del vecchio maestro, ammaliato dauna figura cos inarrivabile, ma al tempo stesso affabile e gentile, che sapevatenere testa ai massimi esperti in campo letterario e che si abbassava al livellodegli studenti per permettere loro di apprendere al meglio le sue spiegazioni. Equesta peculiarit straordinaria del suo carattere si rispecchiava in ogni dettagliodellaspetto, dai folti capelli bianchi, apparentemente arruffati su tutto il capo,

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    ma elegantemente pettinati sulla fronte in una frangia rivolta a sinistra,allespressione seria e bonaria del viso imberbe e allabbigliamento sobrio, mamai trascurato; quel giorno, ad esempio, indossava un elegante gilet blu scurosopra la camicia bianca, sopra al quale risaltava un leggero e setoso foulard

    azzurro.Come era prevedibile vista la buona predisposizione nei confronti di tutti glialunni ed in particolare di quelli pi talentuosi, la risposta dellinsegnante stata positiva, anche se ha poi dovuto precisare che non avrebbe potutocimentarsi immediatamente in questo compito a causa di altri impegni giintrapresi; Sebastian, allora, lo ha rassicurato del fatto che in ogni caso nonavrebbe avuto bisogno di consegnare il trattato prima dei primi giorni di ottobrea causa della pausa estiva delle rotative.E questestate cosa conta di fare? si informato il docente, che, approfittandodellassenza di progetti da parte dellarguto ricercatore, gli ha poi proposto unincarico non troppo impegnativo in un paesino di montagna: Un mio caroamico di giovent che vive a Poggio Gelato, lultima borgata che si incontrarisalendo la vallata del fiume Florio, mi ha confidato che la biblioteca cittadina rimasta senza custode da pi di un anno ed parecchio trascurata; un vero

    peccato perch io lavevo visitata diversi anni fa e ne ero rimasto affascinato.Salviano, se la sentirebbe di prendersene cura? Solo per due o tre mesi, giusto iltempo di rimetterla un po in sesto

    Il giovane ha accettato volentieri e, consegnato al maestro il voluminoso testodella sua ricerca e ricevute le necessarie istruzioni per la trasferta estiva, stavaper andarsene quando la voce calma e suadente del professore lo ha richiamatoper lultima volta: Ah, Salviano, dimenticavo: la zona intorno a Poggio Gelato incantevole Non trascorrere tutta lestate al chiuso fra gli scaffali della

    biblioteca, ma, senza trascurare il tuo lavoro, guardati intorno e lasciaticatturare dallo stile di vita ameno e genuino degli abitanti del luogo!

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    Dopo ore di interminabile attesa, il viaggio, superate le borgate di Pagolato e diPetranova, volge finalmente al termine: i freni del convoglio stridono

    aspramente mentre il treno costeggia lunica banchina della stazione di PoggioGelato, un pontile in legno largo circa due metri, costruito per agevolare glispostamenti dei passeggeri. Sebastian scende esausto gli ultimi gradini cheseparano la sua carrozza dalla terraferma, notando con una certa perplessit diessere uno dei pochissimi passeggeri ad aver proseguito il viaggio sul treno finoal capolinea; tuttavia, nonostante lesiguit del numero dei nuovi arrivati, unafolla festante giunta ad accoglierli. Sebastian scoprir in seguito che, poichsolo una volta alla settimana arriva in stazione un treno proveniente dallalontana citt, tale arrivo visto dagli abitanti del posto come un eventosensazionale, in cui uno degli emblemi della civilt moderna viene a far visita aquelle terre solitarie, portando con s alcuni visitatori o autoctoni che si eranoallontanati e vagoni pieni di mercanzia di ogni genere, per lo pi destinataallunico grande emporio del paese.Stretti a s i pesanti bagagli, Sebastian si defila attraverso la sala daspetto, inmodo da evitare lo sguardo curioso dei presenti, che paiono non aver mai vistoun giovane forestiero trasferirsi in quella zona; un orologio digitale che pendedal soffitto dellatrio indica che mancano solo venti minuti alle quattro del

    pomeriggio, ma ci non molto indicativo per Sebastian circa la puntualit omeno del treno, dato che la compagnia ferroviaria non si era nemmeno degnatadi scrivere la durata della corsa vista leccezionalit della tratta.Esce di corsa dal portone principale, ma, appena fuori, si ferma impietrito adosservare sconsolato il paesaggio che gli si prospetta davanti: che fine hannofatto i grattacieli, i palazzi con ampie vetrate e gli edifici signorili alla cui vista tanto abituato? Immerso in una cornice fiabesca, fatta di boschi colorsmeraldo e di vette innevate che scintillano riflettendo la luce del sole, il paeseconsta solamente di una settantina di case al massimo, tra villette e cascine,

    tutte evidentemente unifamiliari, disposte ordinatamente lungo le vie principali,che si diramano tutte dalla piazza centrale. Sebastian estrae dalla tasca un

    biglietto su cui si appuntato le indicazioni del professor Lucchini: deveraggiungere il signor Franco Cucchia in Via del Libeccio al numero 5, perconsegnargli una lettera da parte dellinsegnante e per chiedergli dovesistemarsi. Tuttavia, per non disturbarlo nel pieno del pomeriggio, il giovanedecide di fare prima un giretto per il villaggio, soprattutto per vedere il luogodove dovr lavorare per i prossimi tre mesi; raggiunta lampia Piazza Maggiore,caratteristica per la sua forma romboidale, si sofferma alcuni istanti perammirare la raffinata decorazione del pavimento: fra i tanti mattoncini purpureiin porfido ve ne sono incastonati alcuni marmorei, in modo da formare la

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    maestosa figura di unelaborata rosa dei venti. Proprio in corrispondenza delladirezione da cui provengono il libeccio, lo scirocco, il grecale e il maestrale sidipartono dal punto medio dei lati del rombo le quattro strade omonime. Invece,mentre i vertici volti a est e a ovest del quadrilatero sono circondati da

    abitazioni e negozi, in corrispondenza degli angoli posti a nord e a sud,precedute da un elegante viale alberato, si ergono luna in fronte allaltra lastazione e la chiesa del paese.Sebastian, su suggerimento di un passante, imbocca Via del Grecale finoallincrocio con Via ai Monti, trovandosi cos di fronte allimponente edificio,in stile rinascimentale, della biblioteca civica, che fa angolo fra le due strade; il

    portone dingresso si trova sul lato delledificio che volge a mezzogiorno, alnumero 3 di Via del Grecale, ma il maggior colpo docchio si ha senzaltroosservando la struttura dal crocevia, poich da l si possono ammirare le due alidelledificio confluire da destra e da sinistra in una graziosa torretta cilindricache fa angolo; questultima alta quattro piani (uno in pi rispetto al resto dellacostruzione), presenta ad ognuno di essi un raffinato balconcino protetto daquattro esili colonnine, attorno alle quali, a causa dellincuria, si arrampicarigogliosa una pianta dedera, e termina in una terrazza da cui Sebastianimmagina che la visuale sia mozzafiato. Ovviamente, per, a giudicare dallaruggine sulla maniglia del portone e da una finestra rotta al secondo piano, cisar molto da lavorare per riportare la sede della biblioteca al suo antico

    splendore.Finalmente, soddisfatto della sua prima perlustrazione del luogo, Sebastian sirisolve per incamminarsi verso labitazione del signor Cucchia, anche perchnon vuole rischiare di dover girare per il circondario al buio nella tarda serata

    per trovarsi una sistemazione.Percorre scrutandosi intorno con circospezione Via del Libeccio, finch non siritrova davanti ad un cancello in ferro cromato, che immette in un vasto cortileasfaltato con aiuola, su cui si affacciano due case, entrambe tinteggiaterecentemente di giallo canarino. Mentre quella di destra pare un normale stabile

    squadrato, con circa due o tre stanze per piano, quella di sinistra haunarchitettura decisamente pi complessa: la pianta a L si sviluppa su due

    piani, al primo piano da un lato c lingresso alla rimessa per auto e piccolimezzi agricoli e dallaltro quello che a prima vista si direbbe un appartamentinoa s stante, invece al secondo piano si estende un signorile alloggio, con tanto diampio terrazzo.Sul citofono posto accanto al cancello risulta che in questo minuto complessoresidenziale dimorino le famiglie Cucchia e Vignolo, anche se una terzatarghetta vuota fa presupporre a Sebastian che un tempo vi vivesse pure unaterza famiglia. Timidamente il giovane prova a premere il pulsante e subitoriecheggia dallinterno dellabitazione di sinistra il trillo grave lamentoso del

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    campanello automatico; dopo qualche istante di snervante attesa, apparealluscio di casa un vecchio, glabro sulla fronte, con solo una cerchia di capelligrigio chiari a cingergli il capo, le orecchie a punta, la bocca sorridente, che

    priva di alcuni denti trasmette ancor pi simpatia e tenerezza, una leggera

    barbetta a coprirgli le guance e profonde rughe scavate sul viso, le quali pernon riescono a guastare il senso di beatitudine interiore che comunicano i suoipiccoli e vispi occhi marroni.Salve! Ha bisogno di qualcosa? chiede gentilmente e Sebastian un poemozionato gli risponde: Buonasera! Sono Sebastian Salviano, un allievo del

    professor Manfredi Lucchini. lei il signor Cucchia Franco? S! Ilprofessore mi ha detto di consegnarle questa afferma Sebastian porgendo aFranco la busta ancora sigillata; questi la accetta ringraziando il giovane con unlieve segno del capo, poi in commosso silenzio legge quanto gli ha scritto il suocaro compagno di giovent.

    Caro Franco, passato tanto tempo, forse troppo, dalla mia ultima visita. Purtroppo gliimpegni universitari mi tengono lontano dalla bella vallata di Poggio Gelato ecos non posso fare altro che respirare il profumo degli alberi in fiore e ascoltareil vispo cinguettio delle rondini impressi nella memoria e rievocati da ognifotografia della nostra infanzia.

    Non mi lamento della mia vita passata e presente, ho sempre ottenuto quelloche volevo, ho avuto una carriera brillante e adesso godo della stima di tutti imiei colleghi. Tuttavia sento che mi manca qualcosa, sento di non essere

    pienamente realizzato, sebbene non abbia pi, ormai, sogni nel cassetto. Mimanca qualcosa che sono sicuro tu sia riuscito ad avere abbandonando le stradedi successo lavorativo che ti si prospettavano innanzi e rimanendo fedele allanostra terra natale. Magari tu non sei nemmeno cos tanto consapevole del donoimmenso che hai ricevuto dal destino, ma ricordo chiaramente di aver visto

    brillare nei tuoi occhi una rara gioia di vivere, sicuramente rinvigorita dalla

    soddisfazione unica di avere due nipotini straordinari come Federica eGiovanni.Ti scrivo perch desidero affidarti questo giovane neolaureato, SebastianSalviano, uno dei migliori allievi che io abbia mai avuto, molto dotato nelgiocare con le parole; nel suo cuore arde la stessa ambizione che mi ha spinto adiventare quel che sono, un uomo decisamente appagato dal punto di vista

    professionale, ma umanamente incompleto. Non glielho mai detto, ma mi sonodavvero affezionato a lui: lho visto crescere, maturare, e adesso mi sento indovere di intervenire nella sua formazione come persona, quasi fosse un mio

    parente. Ti prego di prenderti cura di lui, in modo da non lasciare che commettail mio stesso errore di perdere di vista ci che veramente rende la vita piena e

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    gioiosa: lamenit stessa dellambiente intorno a Poggio Gelato giover al suospirito, assuefatto alla frenesia della grande citt.Ufficialmente il motivo del suo soggiorno a Poggio Gelato lincarico dicuratore della biblioteca civica, che a quanto mi risulta parecchio trascurata; ti

    prego, per, di controllare che questo incarico apparentemente semplice nondiventi per lui unossessione, rendendolo cieco di fronte alla gaia vita di paese.Se la memoria non mi inganna, possiedi una vecchia casa adiacente alla tuaattuale dimora: ti sarei infinitamente grato se sistemassi l Sebastian, perch inquesto modo, pur rimanendo indipendente, avr la fortuna di avere vicino una

    persona di riferimento. Non difficile immaginare che un ragazzo, abituato avivere fra le comodit logistiche delle grandi citt, si possa sentire un po spersoin un paesino di montagna; col tempo, invece, si adatter alla sua nuova(seppure solo temporanea) situazione, legher con le altre persone del posto enon avr pi bisogno di una guida costantemente al suo fianco.

    Nella speranza di poter contraccambiare il favore quando i tuoi nipotini avrannola necessit di trasferirsi in citt per studiare, ti ringrazio per la disponibilit(vedrai comunque che la compagnia di Sebastian decisamente piacevole,

    perch sveglio e ben educato) e rinnovo le mie felicitazioni per la tuainvidiabile condotta di vita.A presto,Manfredi Lucchini

    Franco, con gli occhi ancora lucidi nel ricordo del passato trascorso insiemeallamico, piegato il biglietto e ripostolo in tasca, invita Sebastian adaccomodarsi in salotto e a raccontargli un po di lui e della sua vita, maSebastian, con voce tremante per il timore di sembrare scortese, declina linvito:La ringrazio moltissimo, ma preferirei andare a cercare una sistemazione

    prima che il sole tramonti A proposito, lei pu, per caso, consigliarmi unapensione o un bilocale in affitto ad un modico prezzo?Franco, per, col viso corrucciato in una smorfia di contrita seriet, sostiene di

    non saper consigliargli nulla di simile; quando per Sebastian fa per andarsene,sorridendo gli domanda: Ma dove stai andando? A cercarmi una casa,signore! Non essere sciocco: quella la tua casa! esclama Francoindicandogli allegramente ledificio a destra del cortile Un tempo fungeva damagazzino, poi labbiamo ristrutturato e adibito ad abitazione, ma in realtnessuno vi ha mai vissuto. Credevi davvero che ti avrei lasciato andare cos,tutto solo in un paese che non conosci? Vieni! Sarai mio graditissimo ospite perquesti mesi estivi.Sebastian, ancora frastornato per la sorpresa, riesce a malapena a farfugliare:Grazie infinite, signor Cucchia! Lei un angelo, mi d un aiuto immenso ed ionon so davvero come ringraziarla! Potresti iniziare smettendola di darmi del

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    lei e chiamandomi semplicemente Franco suggerisce scherzosamente ilvecchio Ormai sei una persona di casa, non ha pi senso continuare a darseguito a certi formalismiInfine, avvicinandosi ad un vaso di fiori posto vicino al portone dingresso della

    nuova abitazione di Sebastian, rovista un po fra le piante finch, estraendoesultante un mazzo di chiavi nascosto nel terriccio, lo porge al giovane: Questesono le chiavi di casa: tieni! Adesso vai pure a sistemarti, poi questa sera vieni acena da noi cos ti presento il resto della famiglia e, afferrata una valigia,aggiunge: La stanza da letto al secondo piano; ti do una mano a portare su i

    bagagli, ma quella, pesante come un macigno, non si sposta di un millimetroper quanto Franco si sforzi.Sebastian allora, preoccupato per la salute del suo nuovo padrone di casa, siaffretta a congedarlo: Non si non ti preoccupare! La porto io che sonoabituato a certi pesi; grazie ancora per tutto! A pi tardi!

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    Questa sera Sebastian agitato proprio come lo era alla vigilia di ogni colloquiodesame ai tempi delluniversit; qui un po diverso, non deve dimostrare n

    delle particolari capacit n delle specifiche conoscenze in vista di unavalutazione oggettiva, bens deve semplicemente presentarsi ai familiari diFranco, tuttavia il giovane ci tiene ad impressionarli positivamente e, quindi,nel breve tempo a sua disposizione dal momento in cui accasato, ha preparatolincontro nei minimi dettagli.Infine, indossato un elegante maglioncino verde scuro, dopo essersi datounultima pettinata di fronte allo specchio, esce dalla sua nuova abitazione,attraversa il cortile osservando con ammirazione le aiuole, ricoperte da unostrato sottilissimo di erba tanto uniforme da sembrare finto e impreziosite qua el da piccoli arbusti in fiore, e poi bussa al portone. Un lieve, ma incessantetremolio delle mani lascia trapelare il suo nervosismo, perfettamente celato,invece, dallespressione sicura di s del volto.Cigolando appena appena la porta si apre, rivelando un atrio ristretto, maaccogliente, sul quale si affacciano alcune stanze e che termina in una invitantescala a chiocciola; ad accogliere il ragazzo una signora anziana, abbastanza alta,coi capelli bianchi, gli occhi azzurri e la faccia sorridente e cordiale, per nullaguastata dai segni del tempo che scorre inesorabile. Tu sei Sebastian, vero?

    chiede con voce mielata la donna Franco mi ha parlato molto di te! Io sonoTeresa, sua sorella.Sebastian le risponde con cortesia che per lui un vero piacere fare laconoscenza sua e di tutti gli altri componenti della famiglia e le protende lamano; lei, per, finge di non aver notato quel gesto troppo formale e distaccatoe, abbracciato calorosamente il giovane, gli d un bacio sulla fronte, quasi fosseun figlio che torna a casa dopo esser stato lontano tanto tempo. Da ultimo, loaccompagna al piano di sopra, guidandolo, attraverso un confortevole salotto,fin sulla terrazza, dove tutto il resto della famiglia li attende attorno ad

    unampia tavola imbandita. Un artigianale tetto di paglia ripara lambiente dallacanicola estiva, mentre dai tre lati non riparati possibile godere di una vistaspettacolare su tutto il circondario di Poggio Gelato; fissate con dello spago alleringhiere in corrispondenza dei quattro angoli del terrazzo, quattro fiaccoleattendono di essere accese per illuminare il locale una volta che il sole fossedefinitivamente eclissato al di l delle cime montuose allorizzonte.Appena Sebastian e la sua guida arrivano, tutti si alzano in piedi festanti eFranco in particolar modo viene loro incontro: Ciao Sebastian! Allora? Cometi trovi nella tua nuova sistemazione? Benissimo, grazie infinite! farfuglia ilgiovane, ancora confuso per tutta quella premura nei suoi confronti.

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    Forza, vieni che ti presento il resto della famiglia! lo esorta Franco entusiastaLui Mattia, mio nipote, figlio di Teresa e di Giovanni Vignolo, ungranduomo morto giovanissimo in guerra, prima ancora di poter vederenascere Mattia. Lei, invece, Livia, sua moglie Sebastian scopre cos tutte

    le sfortunate vicende di una famiglia umile e generosa, che ha saputo affrontarele avversit con coraggio e spirito di sacrificio. Infine il turno dei duepargoletti dei giovani coniugi, Federica, di sette anni, e Giovanni, di quattro. Enon dimentichiamo Cangala! aggiunge questultimo, quasi offeso per lamancata presentazione del suo inseparabile amico; Sebastian un po stupito

    per questultima affermazione, poich sei sono le persone l presenti oltre a lui esei sono le persone che ha conosciuto. Chi questo Cangala? Sicuramente uncompagno di giochi di Giovanni che questa sera non presente al banchetto, mache viene talmente spesso a trovarlo da essere considerato come un fratelloacquisito, pensa razionalmente Sebastian. Lui nero, tutto nero continuaGiovanni sempre pi euforico nella presentazione dellamico e ha una motonera e tanti animali e vive in garage; a questo punto Sebastian, sempre pistupito, lancia unocchiata disperata a Franco, che sorride divertito e gli spiegasottovoce che Cangala un amico immaginario di Giovanni, nato non si sacome n di preciso quando nella mente fantasiosa del bambino. Perch non glistringi la mano? Guarda che buono: noi andiamo sempre a caccia insiemeinsiste Giovanni e Sebastian, alzando gli occhi al cielo con rassegnazione, mima

    il movimento di una stretta di mano; finalmente soddisfatto, Giovanni torna asedersi al suo posto e Sebastian ne approfitta per approfondire il discorso conFranco: Scusa se mi permetto, ma non sconveniente dare corda a similiimmaginazioni? Secondo me, non mai troppo presto per imparare che la realt spesso ben diversa da come la vorremmo, ma il vecchio ribatte con serenit:Io credo, invece, che non sia mai troppo tardi per sognare. Poi, ridacchiandofra s, aggiunge: Lunico problema stato capire di cosa stesse parlandoGiovanni, le prime volte in cui tirava fuori questa storia: sai, a te lho spiegatoio, ma noialtri siamo dovuti arrivare da soli a capire chi fosse Cangala e non

    stato cos facile. Per ti confesso che sono felice che questa vicenda sia andatacos, perch stata ed tuttora per noi unoccasione preziosa per liberarci dairigidi vincoli della razionalit e lasciarci guidare da Giovanni nellillusione,effimera s, ma piacevolissima, che il mondo sia davvero come lo desideriamo eche la realt non debba per forza essere quella che vediamo, bens possa esserequella che vogliamo vedere.Sebastian fa un leggero cenno di consenso col capo, anche se dallespressioneancora dubbiosa del suo viso risulta lampante che queste parole, nonostantesiano state pronunciate con tanta convinzione e passionalit, dovranno ancorasedimentare a lungo nellanimo del giovane prima che riescano a persuadere ilsuo spirito razionalista dellimportanza della gaia spensieratezza.

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    In ogni caso, Livia, richiamando intorno al tavolo tutti i commensali perch ilprimo pronto, pone fine alla discussione; durante la cena, Sebastian al centrodi ogni discorso: tutti sono incuriositi dal loro ospite, che risponde congentilezza e disponibilit ad ogni domanda. Come mai sei venuto quass, a

    Poggio Gelato? gli chiede ad un certo punto Mattia e Sebastian prontamentegli spiega: stato il mio docente di letteratura italiana, il professor ManfrediLucchini, ad inviarmi in questo paese, affinch io mi occupi, nellarco dellevacanze estive, della biblioteca comunale, che, a quanto pare, un potrasandata. Nel frattempo egli si impegnato a correggere un mio saggiosullevoluzione della sintassi nella lingua, scritto che spero di pubblicare al miorientro in citt.Accidenti, un argomento pi semplice non cera? commenta ironico MattiaMi sa che dovrai abituarti a fare discorsi un po meno complessi qui da noi, seno chi riesce a starti dietro?! Non siamo proprio degli eruditi Per siamomolto ospitali e affabili interviene Livia, fingendosi offesa al sentire il maritoscreditare loro stessi e tutti i loro compaesani, Sono sicura che ti troverai

    benissimo! S aggiunge Mattia oltretutto cera proprio bisogno che venissequalcuno a prendersi cura della nostra biblioteca: sicuramente la pi vasta delcircondario, ma poco frequentata e mal tenuta. In fin dei conti, forse, lasoluzione migliore sarebbe quella di cedere tutti i volumi alla biblioteca diPagolato, una cittadina a valle molto pi popolata, dove sarebbero certamente

    apprezzati maggiormente; tuttavia, nel frattempo, davvero necessario evitareche quei libri, alcuni dei quali hanno anche un valore non indifferente, sideteriorino.Le portate si susseguono una pi appetitosa dellaltra mentre i quattro adulticontinuano a discorrere amichevolmente sullimportanza di promuovere lacultura anche in un paesino di montagna come Poggio Gelato e sul lavorone chesi prospetta per Sebastian; infine, dopo aver gustato la sontuosa torta alcioccolato che Teresa ha sfornato per la gioia dei due nipotini e di tutti i

    presenti e dopo essersi intrattenuti a parlare ancora per una ventina di minuti,

    Sebastian si congeda dai suoi ospiti, immensamente grato per quanto hannofatto per lui, e torna nella sua nuova dimora, dove, una volta indossato il

    pigiama e coricatosi sul letto, si lascia prendere dal sonno, sognando il futuroche lo attende in quel piccolo villaggio alpino.

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    IV

    Anche questa sera Sebastian stato invitato a mangiare cena a casa dellafamiglia Cucchia-Vignolo; Voi mi viziate! ha risposto questa mattina il

    giovane a Franco, un po imbarazzato per tutte le premure che in appena duegiorni, da quando si sono incontrati la prima volta, stanno mostrando nei suoiconfronti. solo per aiutarti ad ambientarti stata la risposta del vecchioPi avanti dovrai cavartela da solo; per il momento, per, lascia che noi tidiamo una mano!E che mano gli stanno dando! Questa mattina, ad esempio, Franco gli haaddirittura portato la colazione in camera; in un primo momento, tuttavia,Sebastian non ha apprezzato cos tanto il gentile gesto, anzi si lamentatoleggermente per essere stato svegliato alle sei meno venti: Ma prestissimo!

    Non posso dormire ancora un po?Franco, per, gli ha risposto con tono perentorio ed ironico al tempo stesso: Ilmattino ha loro in bocca! Eh eh, devi dimenticarti i ritmi condiscendenti deisignorotti cittadini: quass bisogna lavorare duramente! Dai, che ti aspetta latua prima entusiasmante giornata lavorativa! e poi, senza dar modo a Sebastiandi replicare, se ne tornato a casa sua.Cos, dopo unintensa attivit in biblioteca, che lo ha tenuto impegnato dalmattino presto fino a sera inoltrata, Sebastian tornato nella sua abitazione

    giusto in tempo per posare lelegante completo e vestirsi in maniera un pomeno formale e pi alla buona, poi si subito precipitato a casa dei suoi vicini.Stavolta hanno apparecchiato in una sala al chiuso, preoccupati da alcuneminacciose nuvole in cielo; in ogni caso, latmosfera la stessa di ieri sera, trarisate, cibi gustosi e piacevoli conversazioni. Sebastian in particolare impaziente di raccontare a tutti del suo nuovo lavoro: Mi piace il mioincarico esordisce mentre Teresa riempie il suo piatto di fumanti ravioli al

    burro e salvia Catalogare i libri, fare recensioni e curare i testi pi antichi sonoattivit davvero entusiasmanti. Si avverte che fra le proprie dita scorre la cultura

    di secoli di storia locale. Inoltre dalla finestra del mio ufficio c una vistaspettacolare: i monti sullo sfondo e in primo piano alcune cascatelle del torrenteStrgoso, prima che questo venga inghiottito nei canali che scorrono sotto il

    paese.Franco sorride: La pronuncia corretta sarebbe Strigso da un dotto come tenon mi sarei mai aspettato un errore del genere! lo schernisce amichevolmenteil nome infatti deriva etimologicamente da strega, perch da quando sonostate costruite le prime case che si crede sia un corso dacqua magico, in cuivivono misteriosi spiriti maligni.Dai, zio Franco, racconta la leggenda! Piace molto anche a Cangala siintromette il piccolo Giovanni; subito anche Federica si protende verso lo zio

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    per ascoltare per la centesima volta quella storia misteriosa, che ogni volta siarricchisce di nuovi particolari.Cera una volta una incomincia Franco, ma viene subito interrotto dalnipotino: No, zio, non cos! Raccontala bene, come fai sempre!

    Franco, allora, lanciata unocchiata di sommessa rassegnazione a Sebastian, sialza da tavola, raggiunge linterruttore della luce e la disattiva, in modo che adilluminare sinistramente la stanza rimanga soltanto pi la tremante fiammella diuna candela. Un silenzio quasi innaturale cala fra i commensali e solo dopoalcuni minuti di trepidante attesa Franco riprende il racconto; adesso, per, lasua voce pare molto pi profonda, quasi cavernosa e Sebastian, pur cercando dicelare ogni infantile emozione dietro ad una maschera di insensibileindifferenza, sente un brivido scorrergli nelle vene e avverte lineluttabileformarsi della pelle doca lungo tutto il corpo.Cera una volta una coppia di giovani sposini originari di Pagolato, chedovevano scollinare al di l delle montagne per raggiungere terre lontane, metadella loro luna di miele. A quel tempo Poggio Gelato ancora non esisteva:cerano soltanto alcuni bivacchi estivi, abitati dai pastori quando portavano

    pecore e mucche in alta montagna a pascolare.Era il mattino del 30 aprile, uninfausta data secondo la mitologia celtica,

    poich, dato che le giornate cupe volgono al termine e iniziano a fiorire i coloridella primavera, le streghe si radunano per celebrare con riti occulti e con ogni

    sorta di malefatta linizio del loro letargo. Si risveglieranno solo in autunno,precisamente la notte fra il 31 ottobre e il primo giorno di novembre, quellanotte che stata battezzata col nome inglese di Halloween da una tradizione

    popolare che ha mischiato credenze pagane e dogmi cristiani.Era una giornata buia, pioveva ininterrottamente, un vento gagliardo percuotevacon violenza inaudita le fronde degli alberi e il calesse su cui viaggiavano i duegiovani arrancava disorientato nel fango; giunti in prossimit del fiumeStrigoso, lo superarono passando su un ponte murato che, stranamente, non erasegnalato sulla cartina topografica della zona. Proseguirono lungo la strada per

    ore, ma il colle sembrava sempre pi lontano, quasi si allontanasse man manoche loro si avvicinavano: i loro familiari avevano assicurato che era pi chefattibile scollinare in un solo giorno, ma vista lora tarda preferirono tornareindietro fino agli accampamenti dei pastori, per riposarsi e ripartire di buonalena il d seguente.Ripercorsero pedestremente il cammino seguito allandata; stavolta, per, il

    paesaggio circostante era molto pi inquietante: improvvisi movimenti nelleforeste intorno a loro facevano presagire oscure presenze nelle vicinanze. Sonosolo innocue bestie selvatiche si dicevano vicendevolmente per rincuorarsi, maintanto incitavano il cavallo a trottare pi velocemente ad ogni rumore sospetto.

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    Finalmente iniziarono a sentire lo scrosciare del fiume attraversato quellamattina, cos si diressero di corsa verso il ponte.Tuttavia, mentre vi passavano sopra, esso si dissolse, privando di ogni appoggiogli zoccoli del destriero e le ruote del calesse, e tutti precipitarono nelle gelide

    acque del torrente. Il cavallo mor annegato, ma fortunatamente i due sposini sisalvarono grazie al tempestivo intervento dei pastori, che, accampati l vicino,sono stati destati dalle loro grida disperate e sono subito accorsi in loro aiuto.Siete stati davvero imprudenti a voler guadare il torrente in piena, oltretutto dinotte! li rimproverarono i soccorritori. Ancora tremanti per il freddo e per lospavento i due spiegarono che la loro intenzione non era assolutamente quella,che avrebbero voluto utilizzare il ponte di cui avevano usufruito quel mattino,ma che, evidentemente, qualcosa doveva essere andato storto. Forse il cavallo siera inciampato, forse era scivolato gi dal viadotto, forse il collegamento eracrollato proprio mentre passavano loro, forseI pastori li guardarono stupiti e spaventati: non cera mai stato un ponte daquelle parti.Dopo un attimo di distensione, Sebastian commenta: Affascinante leggenda,ma viene prontamente contraddetto da Giovanni, che sostiene con ostinazione laveridicit di quella storia. Sebastian sorpreso da questo intervento credulone,ma non vuole offendere Giovanni, perch, in fondo, solo un bambino, e,quindi, ammette, con aria di superiorit, di aver sbagliato.

    Non essere cos scettico! interviene Livia, con tono amorevole, ma al tempostesso fermo e risoluto, In ogni leggenda c sempre un fondo di verit: tutti inpaese conoscono questa storia, esistono dei discendenti dei due sposini ancheloro vivono a Pagolato e nellatrio del comune sono persino conservati alcuni

    pezzi del calesse, ritrovati qua e l lungo le sponde del torrente Strigoso.Sebastian cerca di giustificarsi, un po spazientito: Non escludo il fatto che duegiovani, magari un po immaturi, inesperti del luogo ed impressionati dal

    paesaggio sinistro abbiano rischiato di annegare nella corrente, ma scientificamente impossibile che un ponte in muratura si sia materializzato dal

    nulla e poi per magia sia scomparso nuovamente e cerca disperatamente con losguardo il sostegno di Franco. Questi, per, sorridendo gli confida: Vivendoqui a Poggio Gelato, fra questi monti maestosi e questi boschi incantevoli,imparerai che non sempre c una linea di demarcazione cos netta fra realt efantasia.

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    V

    Un altro giorno sta volgendo al termine: il sole inizia a dipingere di un caldorosso fuoco il cielo dietro ai monti di occidente e per le vie di Poggio Gelato

    riecheggiano i rintocchi di una campana, che annuncia ai paesani che sono lesette di sera. Per Sebastian sta per concludersi la seconda giornata lavorativa:oggi ha aggiustato alcuni vecchi scaffali e riordinato la sezione dedicata allasaggistica storica e filosofica; gli restano solo pi pochi libri da catalogare e poi libero di tornarsene a casa.Improvvisamente il sonaglio, che lui stesso ha installato sopra la portadingresso il giorno prima, lo avverte di una visita, lunica di tutta la giornata;

    prontamente si presenta al bancone nel caso ci fosse bisogno del suo aiuto.Unincantevole visione si mostra ai suoi occhi: una giovane, alta e magra, dalla

    pelle chiara e morbida come la seta, dagli occhi da cerbiatto di un intenso blupenetrante e con gli sciolti capelli biondi che, elegantemente arruffati, lecascano sulle spalle, sta aspettando con alcuni libri in mano di essere servita dalui. Indossa un lungo abito nero, che, retto da due spalline, le fascia tutto ilcorpo fino a terminare in una gonna poco sopra le ginocchia, esaltando la sua

    bella figura.Sebastian ancora immobile in contemplazione quando la sua voce suadente lorichiama alla realt: Dovrei consegnare questi volumi dice con un po di

    titubanza; poi aggiunge in tono pi allegro: Ma tu sei il ragazzo nuovo venutodalla citt? In questi giorni in paese non si parla daltro se non di te! vero chesei un erudito uomo di lettere?Con un leggero imbarazzo, Sebastian annuisce e le porge la mano Piacere,Salviano. Divertita dal comportamento cos formale del ragazzo a occhio ecroce di pochi anni pi grande di lei, scherza: Quanta formalit! Hai anche unnome? O sei talmente abituato a presentarti come un codice fiscale che non te loricordi pi? Io sono Aurora e, abbracciatolo calorosamente, esclama:Benvenuto a Poggio Gelato!

    In quellabbraccio Sebastian si sentito sciogliere e, per nulla indispettito dallagiocosa presa in giro, le racconta che stato mandato in quel paesino dimontagna dal suo docente universitario affinch rimettesse in sesto la bibliotecacivica, ricca di testi pregiati e da troppo tempo trascurata.Aurora, riconsegnati i trattati di pittura, riesce a convincere Sebastian, peraltrosenza dover insistere pi di tanto, a sospendere la sua attivit e a lasciarsiaccompagnare in giro per la borgata.Qui la vita prosegue normalmente, tutti sono ancora freneticamente indaffaratidalle proprie occupazioni e nessuno bada ai due giovani che camminanospensierati per Via del Grecale, attraversano Piazza Maggiore e si siedono inmezzo alla piazzetta discendente a forma di conchiglia che si trova davanti alla

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    chiesa di San Luigi Gonzaga. A Sebastian sembra di stare sotto una campana divetro, in cui il tempo pare essersi fermato e dalla quale pu osservare condistacco quella vita lavorativa che, invece, sempre lo aveva visto protagonista.Completamente indifferenti a cosa succede intorno a loro, i due parlano

    ininterrottamente per quasi unora: i loro discorsi spaziano dalle vicendepersonali alla letteratura, dallarte e dalla filosofia alle loro vicende personali;Sebastian solitamente chiuso di carattere, quasi meravigliato di se stesso per lavoglia di comunicare con quellangelica creatura che ha subito saputo far

    breccia nel suo animo.Purtroppo otto inclementi e gravi rintocchi di campana irrompono

    prepotentemente, infrangendo tristemente quellatmosfera onirica: Accidenti!Si fatto davvero tardi! esclama Aurora, controllando per sicurezza sul

    proprio orologio da polso Devo assolutamente tornare subito a casa! Ciao,Sebastian! Spero di rincontrarti presto! e rapida corre via, come una foglia che,dopo una vita spesa su un ramo, improvvisamente se ne allontana, sospinta dalgelido vento dellautunno.Tornato a casa, incrociando Franco nel cortile, gli racconta della sua nuovaconoscenza; Oh, s, conosco Aurora! Da diversi anni trascorre il periodo estivoqui a Poggio Gelato, ospite della signora Giuseppina De Brasi, che la sorelladi suo padre spiega Franco Studia, se non erro, allAccademia delle BelleArti: una pittrice in erba e passa gran parte delle sue giornate a dipingere

    quadri paesaggisticiE, per curiosit, dove abita la signora De Brasi? si informa Sebastian,cercando maldestramente di nascondere il suo interesse. Ridacchiando Francogli risponde: Mi spiace per te, ma rispetto a qui si trova dalla parte opposta del

    paese; non che sia tanto grande in verit, a piedi riesci ad arrivarci in pochiminuti. Precisamente abitano in Via ai Monti, ma non ricordo pi se al numero11 o al numero 13.Sebastian lo ringrazia e si congeda gentilmente; in seguito, appena entrato nellasua abitazione, prima ancora di togliersi le scarpe per infilarsi le pantofole o di

    preparare tavola per la cena, si precipita alla scrivania in camera da letto peresprimere per scritto le emozioni che si affollano nella sua testa. Subito gli

    balena lidea che potrebbe finalmente iniziare a curare un diario personale,tuttavia, oltre a non sembrargli una proposta molto originale, capisce subito chesarebbe un impegno troppo restrittivo e ripetitivo. Matura cos il proposito difar fruttare le proprie conoscenze letterarie e linguistiche, riportando i suoi statidanimo in poesie, che, magari, in seguito avrebbe raccolto in unantologia.Ovviamente una persona colta come lui non pu esimersi dal comporre liriche

    belle non solo dal punto di vista contenutistico, ma anche da quello stilistico;decide perci di cimentarsi in componimenti dallo schema metrico ben preciso.Allinizio non per niente facile: i primi versi scritti, invece di avere

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    esattamente undici sillabe, ne hanno una in pi o una in meno ed un verodilemma correggere questi piccoli sbagli, perch occorre sacrificare delle paroleche, per, suonerebbero benissimo allinterno della frase oppure aggiungerevocaboli superflui per allungare i versi troppo corti.

    La sfida ardua, ma Sebastian non si arrende e, dimenticandosi di non averancora cenato e persino di avere ancora le scarpe ai piedi, dopo quasi due ore dilavoro intenso riesce a terminare la sua prima poesia, che decide di intitolareQuando Tu mi hai chiamato per nome1:

    Divine a me paiono le tue parole,dolci riflessi del celeste amore:come nettarea goccia in acqua suole,inebrianti diffondono nel cuore

    quando pronunziar le odo. Linfa viva il suon tuo nellanima inaridita:in ogni notte buia e di luna privail suo ricordo sar cosa ambita.

    Io, ammaliato, proprio non so comepossa evocar Tu, in me, un soave concerto

    sol con la voce. Ma so ch sbocciatadavvero una gemma preziosa e grata,primo seme di unoasi nel deserto,allor che Tu m hai chiamato per nome.

    Poi, stravolto dalla stanchezza, ma davvero soddisfatto, si corica sul letto e silascia teneramente prendere dal sonno.

    1METRO: sonetto, versi endecasillabi, ABAB CDCD EFG GFE

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    VI

    Anche oggi per Sebastian il risveglio stato traumatico: Franco molto gentile,gli ha persino portato la colazione in casa, ma non pu pretendere che si svegli

    cos presto la mattina; chiss se e quando si abituer ad alzarsi alle 5.30, unoracompletamente inconcepibile per un ragazzo di citt. Oltretutto egli non vincolato da un ferreo orario lavorativo, quindi potrebbe benissimo dormireancora un po.Pensa quante belle esperienze puoi fare nel tempo che sottrai al sonno! Ericorda che finch si giovani ogni minuto preziosissimo, ma il giusto valorelo si capisce solo da vecchi, quando ormai non c pi tutto questo tempo adisposizione gli ha confidato Franco, sorridente mentre lo scuoteva lievemente

    per destarlo.Adagio consuma la genuina colazione offertagli, una tazza di latte fresco e unafetta abbastanza sostanziosa della squisita torta ai cereali cucinata da Teresa,

    poi con la dovuta cura indossa il solito completo beige e si annoda intorno alcollo una raffinata cravatta azzurra; prima di avviarsi verso la biblioteca, rileggecompiaciuto la poesia composta la sera prima, per poi riporla in un cassettodella scrivania, certo del fatto che non rimarr a lungo da sola: ormai sta via via

    prendendo forma nella sua mente lidea di scrivere altre liriche, tutterigorosamente conformi a particolari schemi metrici, e di antologizzarle in una

    raccolta organica, che sar il racconto completo della sua esperienza di vita quia Poggio Gelato.Entusiasta per il progetto concepito, strappa dallagenda la pagina vuota di ungiorno ormai passato e, armato della sua solita penna stilografica, compone digetto quella che sar la prefazione alla sua opera, una prefazione anchessa inversi, seppure senza alcuna ristrettezza metrica, in cui si rivolge direttamente al

    bel paese di montagna e ai suoi abitanti, personificandoli nellunica figura diuna giovane donna.

    Perch scrivo poesie?2

    N lapprovazione degli uomini dottin la compassione di donne gentili

    Io cerco.

    Desidero soltantoessere quellumile goccia di pioggia

    2METRO: versi liberi

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    che, piacevolmente trafittadalla tua radiosa voglia di vivere,

    agli altri la tratteggianelliride celeste.

    Infine, dopo aver aggiunto questa poesia alla sua ancora minima collezione,esce di casa per andare a lavorare.Mentre sta attraversando Piazza Maggiore, per, decide di soffermarsi di nuovoalcuni istanti davanti alla chiesa, per rivivere nella mente quei fantasticimomenti del giorno precedente. Preferisce sedersi su una panchina, sarebbe un

    po imbarazzante stare da solo in mezzo alla piazzetta ancora deserta, oltretuttoper terra, rischiando cos di sporcare il vestito.Mentre Sebastian, ancora assonnato, vaga smarrito nei meandri della sua mente,impercettibile il suo sogno si materializza di fianco a lui: Aurora si sedutasulla stessa panchina e lo guarda divertita. Sebastian sobbalza piacevolmentesorpreso al vederla accanto e, dopo averla salutata, vergognandosi un pochinonel confessarle che stava proprio pensando a lei, svia il discorsosullarchitettura locale: molto bella questa chiesa: semplice, ma per nientetrascurata, non ha decorazioni eccessive, ma nemmeno completamentespoglia. Mi puoi solo spiegare chi rappresenta quella statua nelledicola centraledella facciata?

    Il delicato viso di Aurora si fa ancora pi radioso, come se non stesseaspettando altro che quella domanda, come se stesse morendo dalla voglia disvelare al suo brillante interlocutore una grande verit: Quelluomo SanLuigi Gonzaga, il santo cui intitolata la chiesa, un giovane gesuita delCinquecento che, dopo aver dedicato tutta la vita al servizio degli altri, morallet di 23 anni dopo aver prestato soccorso a un appestato; primogenito delmarchese Ferrante Gonzaga, che sognava per lui una brillante carriera militare,a 17 anni entr contro la volont paterna nel noviziato della Compagnia diGes. Ed stato proprio un missionario gesuita a portare il culto del santo qui

    da noi, quando ancora si stava formando la comunit che avrebbe dato vita aPoggio Gelato.A mio parere non esiste una figura religiosa che meglio possa calzare il ruolo di

    protettore di questo paese il racconto di Aurora si fa sempre pi appassionato eSebastian pienamente rapito dalla partecipazione emotiva con cui ella gli

    parla, dalla gioiosa gratuit che la anima e la induce a condividere e dallafacilit con cui riuscita ad entrare subito in perfetta sintonia con lui; Egliinfatti fu un fulgido esempio di limpida sincerit verso se stesso e verso gli altrie di vera adesione alla vita. Pensa che si narra che un giorno, mentre San Luigistava giocando allegramente con dei suoi amici, qualcuno gli abbia domandatoCosa faresti se sapessi che tra poco devi morire?; chiunque risponderebbe di

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    dover confessare alcune colpe celate per anni, di dover sistemare alcunefaccende lasciate in sospeso o di aver bisogno della benedizione da parte di unsacerdote lui no: con una purezza di cuore straordinaria disse che avrebbecontinuato a giocare. Ti rendi conto? incredibile pensare a una simile

    tranquillit, dovuta allaver trascorso tutta la propria esistenza senza rimorsi opeccati scomodi sulla coscienza.Sebastian, ti conosco da pochissimo, ma non difficile intuire che tu sei una diquelle persone che si dedicano totalmente al lavoro; per fai attenzione! Nonc solo la carriera, anzi sono ben altre le cose che ti possono gratificareveramente non sciupare la tua giovinezza dietro sogni vuoti. Mi sovviene inmente quel consiglio dei poeti classici, che tu sicuramente hai letto tante volte,ma forse non hai mai del tutto compreso nella sua profondit: vivi ogni giornodella tua vita come se fosse lultimo. Precisamente questa frase di Seneca,vero?Sebastian annuisce emozionato con un appena percettibile movimento del capo,gli occhi lucidi per la commozione fissi sul volto raggiante e sereno di lei:nessuno prima dora aveva mai scavato cos a fondo nel suo cuore, nessuno siera mai interessato cos sinceramente alla sua felicit.Aurora continua sempre pi emozionata dalle sue stesse parole Ovviamentenon facile, la pigra tentazione di rimandare a domani certe attivit o la pauradi fallire a volte prendono il sopravvento, per se ce la fai a cancellare ogni

    preconcetto e ad agire seguendo le intenzioni istintive che ti suggerisce il cuore,ne ricaverai una gratificazione immensa!Pensa che persino in pi passi dellAntico Testamento si mostra che la ricetta

    per la felicit consiste proprio nelladerire alla legge del Signore, che insitanella natura di ciascuno di noi. Capisci? Significa che ogni uomo pu esserefelice semplicemente essendo se stesso, senza doversi sforzare per adeguarsi adei canoni architettati artificialmente! Non trovi che tutto questo siastraordinario e che valga proprio la pena di provarci?Poi, cambiando discorso, propone allegramente a Sebastian di visitare linterno

    della chiesa, dove, nella nicchia dietro laltare maggiore si pu ammirare ilcapolavoro di un artista locale, un dittico dipinto con colori sgargianti e dallefigure vibranti, raffigurante da una parte la vicenda di San Luigi Gonzagaraccontata da Aurora e, dallaltra, il passo del Vangelo di Marco in cui Ges

    pronuncia la celebre frase Lasciate che i bambini vengano a me per mostrareai suoi discepoli come la spontaneit e la felicit siano indispensabili per entrarenel Regno dei cieli.Sebastian rimarrebbe ad ascoltarla per ore, ma il suo incarico incalza e si vedecostretto a declinare linvito ad unaltra volta; Non hai afferrato molto del miodiscorso, eh? scherza Aurora Pazienza! Vedrai che, tempo un mese, riuscir adistrarti dal tuo lavoro e a farti apprezzare le gioie della vita frugale una

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    promessa! Ci conto! le risponde lui congedandosi; infine, con sguardotrasognante, raggiunge la biblioteca e inizia la sua attivit quotidiana inunottica nuova, meno tassativa e meccanica e decisamente pi serena edappassionata.

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    VII

    Aurora fantastica, pensa fra s Sebastian mentre, seduto dietro al banconedella biblioteca, consuma il panino che si portato da casa; incredibile il

    modo in cui ella riesce ad entrare subito in sintonia con tutti, senza pregiudizi econ grandissima gentilezza.Quanto piacerebbe a Sebastian poterla vedere sorridere solo per lui; invece sicuro che lei, per la sua dolcezza di natura, ricolma della stessa premurosaattenzione chiunque, dallamico di lunga data al forestiero, cercando in tutti il

    buono che arde nel loro cuore e prodigandosi perch riescano a correggere ciche non va nel loro carattere.

    Nella mente del giovane bibliotecario balena lidea di comunicare alla fanciullaqueste sue riflessioni, anche se in cuor suo sa gi che non sar mai in grado difarle un discorso simile, poich ogni volta che la incontra sente un groppo ingola che gli impedisce di parlare e resta, cos, muto ad ascoltarla ammaliato.Decide allora di affidare i suoi pensieri ad una nuova poesia, celandoli perdietro ad unelaborata metafora: prendendo come modello unintramontabilelirica del poeta Giacomo Leopardi, si rivolge ad unentit celeste, nella qualeSebastian identifica lamata, la quale influisce benignamente sulla vita terrenadegli uomini, ma si mantiene pura ed incontaminata, come se la bassezzaumana non la riguardasse pienamente.

    Il ragazzo pensa di rimarcare il suo intento emulativo nei confronti dellillustrevate dellOttocento, giocando allusivamente nel titolo ed inserendo come versoconclusivo proprio un verso del componimento scelto ad esempio.

    Preghiera mattutina del figlio di un pastore3

    Chiara risplendi, Aurora mattutina,e benigna illumini la stancaterra. Gi al campo il lento bue arranca,

    gi dal fiore sen va la fredda brina.

    Ogni d ad ogni uomo ti mostri pari,ma ognun ti vede per s e per s solo:come laquila daltro augello il voloinvidia, per tutti son pani amari

    le spighe del vicino, che ora doropaiono, favorite dal tuo splendore.

    3METRO: sonetto, endecasillabi, ABBA CDDC EFG EFG

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    Poich sol con te il buio mai pi massale,

    per concorrere al tuo sguardo io lavoro,anche se lunge sei dal mio ardore

    e forse del mio dir poco ti cale.

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    VIII

    Questo sabato mattina Sebastian ha deciso di non recarsi in biblioteca perdedicarsi allarredamento della casa: non che Franco non avesse gi dato una

    sistemata ai locali prima del suo arrivo, per Sebastian vuole ridisporre lamasserizia secondo le sue esigenze e abitudini, rimettere in sesto alcuni mobiliaccatastati nella cantina e, soprattutto, allestire una piccola palestra perlesercizio fisico nello stanzone al pianterreno, che un tempo era sicuramenteadibito a stalla per gli animali e che ora appare inutilizzato e trascurato.Sulla mensola, che dalla porta dingresso della sua camera si estende fin quasi asopra il letto, espone diverse foto della sua famiglia, alla quale moltoaffezionato, sebbene nessuno abbia mai compreso veramente la sua ambiziosa

    passione per il mondo universitario ed egli sia stato costretto, da quando avevaappena ventanni, a vivere da solo in citt, lontano da casa, usufruendodellospitalit dei collegi per studenti meritevoli e pagandosi tutto ci di cuiaveva bisogno grazie alle borse di studio vinte di anno in anno. In alto, a metdelle due pareti laterali, appende le vecchie casse di un computer, alle quali,tramite un rudimentale impianto elettrico, pu collegare un lettore cd o mp3, esposta la scrivania, posizionata da Franco sotto allabbaino, sul lato adiacente,in modo da avere libero accesso alla finestra e da non ricevere la lucedirettamente in faccia mentre studia.

    Infine, dopo aver asportato le quattro rotelle da un pattino da bambini spaiatorinvenuto per puro caso la sera prima in un cassonetto della spazzatura, le fissacon delle viti sufficientemente lunghe e robuste alle gambe di una sedia, inmodo da potersi spostare liberamente dal tavolo di lavoro alla libreria,rimanendo sempre comodamente seduto.Soddisfatto per i piccoli accorgimenti funzionali apportati, scende al piano disotto per pianificare la struttura della sua artigianale palestra, portando con s idischi di varia larghezza e (cosa pi importante) massa, che finora ha custoditogelosamente nel doppiofondo della sua valigia pi resistente; inizia ad operare

    con i pochi mezzi a disposizione, riciclando una vecchia asse da stiro,opportunamente montata sopra ad un basamento resistente, come panca piana,costruendo un complicato sistema di carrucole utile per esercizi di vario tipo per

    braccia e gambe e trasformando lo spesso e resistente manico di una zappa inun bilanciere, a cui aggiungere i pesi infilzandoli attraverso i buchi centrali. Oratuttavia ha bisogno di due funi metalliche, una per issare i carichi attraverso ilsistema di carrucole appena ultimato e laltra come misura di sicurezza perquando avrebbe usato il bilanciere libero.Su consiglio di Mattia, Sebastian si reca nellemporio che si affaccia su PiazzaMaggiore, dove a detta di tutti i paesani possibile trovare qualunquemercanzia; la porta del negozio socchiusa e Sebastian, dopo aver bussato,

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    entra titubante e si guarda intorno con circospezione: hanno ragione gli abitantidi Poggio Gelato, pensa, fra gli scaffali davvero esposto ogni genere di merce,dalle piccole apparecchiature elettroniche ai prodotti per la casa, dai cibi inscatola agli arnesi da giardinaggio. E tutto apparentemente senza un ordine

    logico: un set di coltelli da cucina fa bella mostra di s accanto ad alcuneconfezioni di pile alcaline su una mensola vicina allingresso, un tappeto conricami indiani appoggiato, arrotolato, ad un macchinario per la duplicazionedelle chiavi e sparsi qua e l sul pavimento giacciono scatoloni contenenti oriviste e giornali pi o meno aggiornati o sementi ortofrutticole.Improvvisamente Sebastian sobbalza vedendo sbucare inaspettatamente da una

    botola un ragazzo dai capelli cespugliosi e dalla voce squillante: Piacere, sonoEmiliano! In cosa posso esserti utile?Salve, mi sono trasferito a Poggio Gelato da appena una settimana e devo farealcuni lavori di ristrutturazione in casa Ha mica delle funi dacciaio?risponde Sebastian, ma il giovane venditore pare prestare poca attenzione allarichiesta, molto pi interessato a conoscere pi a fondo il nuovo arrivato: Ah,tu sei Sebastiano Salviano, giusto? Sebastian lo corregge lui, irritato datutto questo interessamento alla sua persona. Se egli fosse un negoziantesicuramente non perderebbe tempo assillando di domande i clienti, ma farebbedi tutto per soddisfare le loro esigenze nel minor tempo e col massimoguadagno possibili; costui, invece, sembra essersi del tutto dimenticato del suo

    ruolo di negoziante e prosegue imperterrito nel suo discorso di benvenuto,conquistando pian piano la simpatia del giovane letterato, che inizia asciogliersi e a dialogare con crescente interesse, accettando definitivamente ilfatto che in questo paese non vale il suo preconcetto per cui lattivit lavorativadebba essere anteposta a tutto il resto.Dopo diversi minuti di racconti appassionati, Sebastian rimane spiazzato dallarepentina domanda di Emiliano: Ti servivano delle funi, vero? Di che tipo?,ma, incoraggiato dallallegro occhiolino del nuovo amico, supera subito losbigottimento e inizia la sua spiegazione: Sto allestendo una piccola sala pesi

    personale per tenermi in forma e, quindi, mi serve una fune da inserire in unsistema di carrucole e unaltra, possibilmente pi robusta, per legare il

    bilanciere principale ad una trave del soffitto, in modo da non rimanereschiacciato nel caso mi scivolasse di mano.Non ti preoccupare esclama propositivo Emiliano I cavi che vendo icontadini locali li usano per trainare carri di qualunque peso e dimensione,reggeranno senza problemi i tuoi pesetti! Io, visto che sabato, per oggi, ho

    praticamente finito qua in negozio: prendo gli attrezzi e vengo a darti una manoad installare lintero impianto! Ti confesso che ho una certa curiosit di vederequesta tua palestra!

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    Dopo aver caricato nel bagagliaio dellantiquato furgoncino blu di Emilianodiverse tipologie di funi e alcuni strumenti fra cui un trapano, delle cesoie e unasaldatrice, si dirigono insieme a bordo del mezzo fino a casa di Sebastian. Dopoaver parcheggiato nel cortiletto interno, entrano nella futura sala pesi e iniziano

    a lavorare: salendo su una scala, riescono a far passare un cavo al di sopra diuna massiccia trave a vista del soffitto, poi legano con un nodo provvisorio ledue estremit penzolanti ai due lati dellasta e cercano di misurare quantichilogrammi riesce a sostenere la struttura. Ripetono lesperimento diversevolte, cambiando il tipo di fune, la quantit di pesi applicata e simulando

    proprio una caduta improvvisa; infine, scelta la condizione ideale, Emilianotaglia il cavo prescelto alla lunghezza prestabilita e salda le estremit al

    bilanciere, in modo che i nodi non possano sfilarsi accidentalmente. Appoggiatiluno allaltro guardano soddisfatti il loro ottimo lavoro: se a chiunque stiasollevando pesi da sdraiato sulla panca piana scivolasse di mano il bilanciere, lacaduta di questo verrebbe automaticamente bloccata, lasciandolo sospeso in ariaa circa dieci centimetri dal petto dellatleta; In ogni caso ti consiglio di nonfarti scappare di mano troppe volte il bilanciere commenta Emiliano connemmeno tanta ironia, prontamente rassicurato da Sebastian: Non ti

    preoccupare, a me piace fare esercizio fisico, ma con moderazione e in tuttasicurezza! Se hai ancora un attimo di tempo, montiamo anche laltromarchingegno Ti posso assicurare che a fare questo ci metteremo molto

    meno. Infatti, in nemmeno un quarto dora hanno gi finito di saldare la funeprescelta da un lato ad un bastone pendente dallalto e dallaltro ad uncontenitore metallico in cui si pu porre la quantit di pesi desiderata e cheviene perci sollevata tirando verso il basso il bastone. Simpatico questomacchinario! Per non ho ben capito a cosa serva di preciso esprime il suo

    parere Emiliano e, puntuale, arriva il chiarimento di Sebastian circa quelparticolare attrezzo ginnico chiamato lat machine: si effettuano ripetutetrazioni della sbarra verso il basso, trascinandola gi almeno fino allaltezzadelle spalle; esistono due tipologie di trazioni, una termina davanti al petto e

    laltra dietro alla nuca, ma entrambe servono a stimolare il gran dorsale, ossia ilprincipale muscolo della schiena. Mentre, per, nella trazione posteriorelavora soprattutto la parte laterale ed inferiore del muscolo continuasaccentemente a spiegare, durante quella anteriore la tensione viene esercitata

    principalmente dalla porzione ascellare, che, tanto per capirci, quella checonferisce alla schiena la tanto apprezzata conformazione a V.Davvero interessante: mi hanno sempre incuriosito quei macchinari strani chesi vedono nelle palestre! conclude Emiliano Tuttavia, se vuoi un mioconsiglio, non perdere troppo tempo chiuso qui dentro: puoi benissimo curare ilfisico allaperto, in armonia con la natura e in compagnia di qualche amico! Adesempio, che ne dici di venire a correre con me domattina?

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    Volentieri! risponde Sebastian, bloccando prontamente Emiliano, che, dopoaver dato una pacca sulla spalla allamico, si sta dirigendo verso luscita: Dovecredi di andare? Non mi hai detto quanto ti devo per le funi e per il lavoro,ma Emiliano afferma sorridente Lascia stare! Consideralo un regalo di

    benvenuto da luned, per, non ti aspettare alcun altro sconto nel mioemporio, eh?! e trotterellando allegramente se ne va.

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    IX

    Il giorno seguente Sebastian, tornato a casa dopo la messa delle 8.30, si preparaper andare a correre con Emiliano: ritira in un cassetto labito elegante della

    domenica e cerca fra il vestiario sportivo qualcosa di adatto per loccasione;dopo aver sommerso il letto di magliette, pantaloncini e calzettoni scartatiperch considerati inadatti, finalmente degli indumenti a lui congeniali, unapaio di calze leggere e traspiranti, imbottite solamente nelle zone di particolarecontatto fra il piede e la scarpa, un paio di pantaloncini cosciali neri con alcunerighe oblique arancioni e una canottiera colorata traforata in poliestere, giallacon due bande nere sul retro che dalle spalle scendono fino a unirsi in fondo allaschiena. Infine, infilati gli occhiali da sole e legate ben strette le scarpe daginnastica blu e grigie, si dirige in tutta fretta in Piazza Maggiore, doveEmiliano lo sta aspettando, cos crede Sebastian. In realt, quando giunge nel

    piazzale, il posto deserto ed egli si siede su una panchina ad aspettare lamico,continuamente guardandosi nervosamente intorno, un po imbarazzato permostrarsi ai passanti vestito in maniera cos sportiva e sgargiante, in nettocontrasto con la momentanea attivit sedentaria.Solo dopo diversi minuti, Emiliano sopraggiunge trafelato, scusandosi per ilritardo, dovuto ad un contrattempo imprevisto; veste un paio di pantaloncini

    beige e una maglietta verde chiaro, su cui compaiono gi alcuni aloni pi scuri

    di sudore, dovuti al tanto faticoso quanto vano tentativo di arrivare puntualeallappuntamento.Forza! Cosa stiamo aspettando? Andiamo! esorta ironico Emiliano, benconsapevole del fatto che proprio lui che Sebastian stava aspettando fino a

    poco fa; con andatura sostenuta, percorrono tutta Via del Grecale, finch questa,dopo poco pi di un chilometro, si ramifica in diversi sentieri sterrati e i dueimboccano il primo sulla sinistra. Intanto, Emiliano, senza fermarsi, inizia a

    parlare ansimando al compagno: Complimenti per labbigliamento: sei unfigurino! Dovresti vestirti pi spesso in questo modo, piuttosto che indossare

    uno dei tuoi soliti completi eleganti che ti fanno apparire ventanni pivecchio e, fingendo umoristicamente di atteggiarsi a divo, aggiunge Vedi,io, ovviamente, ho un certo fascino sulle ragazze, per, cos facendo, tu potrestiquasi diventare un mio degno rivale.I due ridacchiano un po insieme, con quel filo di fiato che la corsa ancoraconcede loro, finch, avvertendo il borbottante avvicinarsi di un trattore,Emiliano propone entusiasta: Quello Roberto Viberti, ha ventisei anni comeme e vive da queste parti, in una cascina nei dintorni di Poggio Gelato, dove lasua famiglia ha da decenni un bel possedimento agricolo e un allevamento di

    bovini; un po uno zuccone, ma ha un cuore doro. Quasi tutti i giorni gira daqueste parti sul suo trattore, anche se non sempre per andare a lavorare i campi

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    di famiglia a volte vuole semplicemente staccare la spina, liberare la mente evagare senza tanti pensieri per la testa. Secondo te ce la facciamo ad arrivare alraccordo con Via ai Monti prima di lui? una domanda? chiede dubbiosoSebastian, ma lamico gli risponde ammiccante: una sfida! e subito i due

    accelerano il passo. Anche Roberto, per, evidentemente abituato a questo tipodi competizione, preme con pi foga il pedale dellacceleratore, facendoscoppiettare con maggiore intensit il motore del suo mezzo, che sfreccia cossul sentiero alla sua massima velocit possibile, sobbalzando pericolosamentead ogni solco del terreno.Sebastian, pur avendo una preparazione atletica superiore rispetto allamico, fafatica a reggere il ritmo di Emiliano, che molto pi abituato a correre su

    percorsi accidentati: mentre Sebastian presta molta attenzione ad ogniirregolarit del suolo, cercando di evitare le pietre sporgenti e rallentando suitratti ghiaiosi per non scivolare per mancanza di attrito sufficiente, Emilianonon ha ridotto minimamente la falcata, procedendo con sicurezza su qualunquesuperficie e assecondando leggiadramente col piede ogni anomalia del suolo inmodo da trarne la maggiore propulsione possibile.Vi prendo, vi prendo! sentono i due corridori gridare appena percettibilmentealle loro spalle; man mano che il loro traguardo, la strada asfaltata, si prospetta

    pi vicino, il rumore del trattore diventa sempre pi incalzante, segno del suocontinuo avvicinamento.

    Tranquillo, non ci prender! afferma sicuro Emiliano per incitare lamico anon cedere alla stanchezza e a lasciarsi andare in una corsa pi sciolta e menotitubante Lo diceva anche quellantico filosofo greco, no? Per quanto il veloceAchille dimezzi sempre la distanza che c fra lui e la tartaruga che lo precede,egli non riuscir mai a raggiungerla!Sebastian prova ad obiettare: S, quello il famoso paradosso di Zenone.Tuttavia il moderno calcolo infinitesimale ha dimostrato la sua inesattezza

    Non c niente da fare: manca ancora troppa strada, Roberto ci raggiungerprima della linea darrivo, ma Emiliano non vuole sentire ragioni e ribatte:

    No, se noi tagliamo di qua! deviando bruscamente in mezzo al campo digrano. Sebastian si sente frenato dal suo integerrimo senso civico, non si puattraversare cos, senza alcun permesso, un terreno altrui (per giunta coltivato);a nulla, per, valgono i tentativi di resistenza della sua coscienza e quindi,spronato dallimplacabile sopraggiungere del loro rivale, anche Sebastian silancia a capofitto fra le spighe, ormai incurante dellaccidentalit del suolo e,anzi, interessato solamente a vincere la gara.Pochi secondi di concitata corsa dopo, il paradosso diventa realt, la tartarugariesce a sfuggire definitivamente al suo inarrestabile inseguitore e i due giovani

    possono festeggiare il successo della loro impresa podistica; Non vale, avetepreso una scorciatoia! si lamenta Roberto, accostando il trattore vicino ai due

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    sfiniti corridori; Sebastian, sdraiato per terra, vede la figura massiccia delgiovane contadino stagliarsi amichevolmente in contro luce: da sotto un berrettoestivo con la visiera girata di lato spuntano ciocche arruffate di capelli castanoscuri, due ridenti occhi verdi sfavillano appena nascosti dalle folte sopracciglia

    e dalle guance grossocce e coperte da una leggera barbetta e un nasopronunciato sovrasta la bocca sorridente.Mentre Roberto porge le possenti mani ai due ragazzi per aiutarli a rialzarsi,Emiliano ribatte sarcastico alla lamentela: Senti chi parla, quello che fa faretutta la fatica al motore del suo trattore noi almeno abbiamo sudato la nostravittoria!, poi, con fare da presentatore televisivo, si esibisce nelle ridondantivicendevoli presentazioni.I tre chiacchierano per diversi minuti, rievocando con toni epici la gara appenaconclusa, finch Roberto, avvertendo il piagnucoloso brontolare del suostomaco, si affretta a concludere: Tutte queste emozioni mi hanno messoappetito; io torno a casa, oltretutto proprio ora di pranzo! A presto! e,manovrando con incredibile bravura lingombrante mezzo sulla viarelativamente stretta, inverte il senso di marcia e si dirige verso la sua fattoria.Anche Sebastian ed Emiliano si avviano molto lentamente lungo Via ai Monti

    per poi tornare alle loro abitazioni, barcollando per la stanchezza e reggendosi astento lun laltro; giunti in Piazza Maggiore, salutatisi, si separano: Emilianoraggiunge il suo furgoncino parcheggiato in Via dello Scirocco e Sebastian si

    immette in Via del Libeccio per tornare alla sua dolce dimora, dove lo attende ilfrugale pasto che si preparato prima di uscire.Sulla via del ritorno, Sebastian ripensa ai suoi nuovi amici e ad Emiliano in

    particolare: stato tutto merito del giovane negoziante se ora hanno instauratoun legame cos forte, fosse dipeso soltanto da lui tutto si sarebbe risolto in unasbrigativa e distaccata compravendita e a questora sarebbe rinchiuso in casa asollevare pesi senza alcuna compagnia. E pensare che in quel momentolinteressamento di Emiliano alla sua persona lo scocciava pure! Se non avesseinsistito con le sue domande, se non si fosse intromesso gentilmente negli affari

    di Sebastian o se non si fosse offerto di aiutarlo nel suo lavoro, chiss seSebastian avrebbe avuto loccasione (o, cosa ancor pi improbabile, avrebbecercato di crearla) di rincontrarlo e condividere con lui unesperienza cos bellacome quella di oggi.Tutto innegabilmente scaturito da Emiliano, che ha saputo mettersi adisposizione del nuovo arrivato, fidandosi subito con splendida ingenuit di una

    persona per lui ancora sconosciuta, senza pretendere nulla da lei, ma solo per ilpiacere di servirla. Sebastian si ricorder sempre di questo fantastico aiutogratuito4.

    4METRO: sonetto caudato, versi endecasillabi e settenari, ABBA ABBA CDC DCD dEE eFF

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    Brilla un fal fra la tenebra oscuradei monti: porta le gioie e le cantatesperanze alle stelle in cielo levate

    e scalda il cuor di chi, smarrito, ha paura;

    fulgido segno egli di imperituraamicizia, alle anime desolateoffre aiuto e, acceso da briose risatesoltanto, vince ogni buia sventura.

    Tu sei stato un fal nella mia vita,al mio tempo hai ridato sapore:non cera per me cosa pi gradita.

    Languivo io come brace senza ardore,quando una scintilla s dipartitada te a me, e io ne ho tratto nuovo vigore.

    Chi non ascolta il cuoree vive ogni cosa in periferia,

    non sa quanto grande il tuo dono sia,il quale soddisfa, priadi quel che richiesto a parole,ci che lalma segretamente vuole.

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    Che giornata! Entusiasta Sebastian attraversa il cortile per tornare nella suaabitazione dopo una luculliana cena insieme alla famiglia di Franco, raggiunge

    velocemente la sua camera e si abbandona sognante sul letto.Una fitta immediata al ginocchio lo risveglia dal suo stato di estasi: nonostantela medicazione provvidenziale di Aurora, ci vorranno ancora alcuni giorni

    prima che la ferita si rimargini. stato un po stupido a cadere in quel mododalla scala a pioli in biblioteca: stava sistemando alcuni libri sui ripiani pi altidi uno scaffale, quando entrata la fanciulla, per prendere in prestito un libro dinarrativa che, combinazione, era collocato solo qualche scansia pi a sinistrarispetto alla scala su cui era salito Sebastian; egli, allora, un po per pigrizia, un

    po per mostrare alla ragazza la sua destrezza, invece di scendere, spostare lascala e risalirvi sopra, confidando nelle rotelle poste ai piedi della scala efacendo leva con le mani su una mensola, ha dato uno strattone coi piedi inmodo da far scorrere lateralmente la scala. Tuttavia le ruote logorate dal tempoe non ancora aggiustate non hanno risposto positivamente allimpulso,rimanendo completamente ferme, e il piolo su cui era appoggiato Sebastian,sottoposto a uneccessiva tensione, ha ceduto facendo precipitare a terra ilragazzo, che, oltretutto, cadendo ha sfregato il ginocchio contro il legno,strappando i pantaloni e ferendosi superficialmente. Sebastian rimasto alcuni

    istanti in silenzio a terra, imprecando fra s contro la sua insensata azione,afflitto non tanto per il dolore fisico quanto per essersi reso ridicolo di fronte adAurora. Questultima, invece, si subito preoccupata delle condizionidellamico e, recuperati da un armadio alcuni cerotti e una boccetta di acquaossigenata, ignorando le rassicurazioni imbarazzate di Sebastian, ha iniziato amedicare amorevolmente la ferita. Sebastian lha guardata ammaliato mentreripuliva con delicatezza e precisione la ferita dalle schegge e la disinfettava conestrema cura, sussurrando allamico parole di conforto per distoglierlo dal

    bruciore causato dallacqua ossigenata a contatto con la pelle.

    Ora, rivivendo col pensiero quei momenti, Sebastian , tutto sommato, contentodi esser caduto in quel modo, perch cos ha avuto loccasione di esseresoccorso da Aurora, di sentirla vicina, di essere al centro della sua attenzione.Sarebbe pronto a subire decine di altri incidenti come quello per poi potersiaffidare totalmente alle premurose cure di lei; che tristezza, per, pensare chemostrarsi quasi falsamente bisognoso di un urgente aiuto materiale sia lunicomodo per farle capire quanto sia importante la sua presenza nella propria vita!Sebastian sorride allidea che per lui Aurora come una delle dee dellaclassicit, tanto cantate da poeti e aedi, presenze fisiche nella quotidianit delle

    persone, dispensatrici di doni, ma inarrivabili per i comuni mortali. Quasi pergioco si propone, allora, di comporre una lirica dai toni aulici e ricca di

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    elementi mitologici, in cui lamata fanciulla viene paragonata a unantica deadella medicina.Prima di iniziare a scrivere, decide di farsi consigliare la divinit pi idonea aricoprire il ruolo di curatrice immaginato per quella poesia da Rodolfo Furneri,

    un suo compagno di studi alluniversit, molto appassionato di storia e diletteratura. Dopo pochi minuti, il cellulare squilla per annunciare larrivo dellatempestiva e pi che soddisfacente risposta: Ti suggerisco Panacea, unadivinit minore della mitologia greca, Figlia di Asclepio (il dio della medicina)e di Lampezia e sorellastra di Igea (la dea della salute). Si pensava fosse la

    personificazione della cura per ogni male; purtroppo pochissime notizie ariguardo sono giunte fino a noi.Ma certo! Come ha fatto a non pensarci subito?! Oltretutto quel nome statoassunto dallo stesso vocabolario italiano col significato di rimedio universale,estendendone il valore anche al di l dellambito medico.Di buona lena inizia a scrivere una parola dietro laltra, legandole fra di lorocon un rigido schema metrico e, al tempo stesso, con una fluida musicalit, pertessere cos lelogio alla sua amata, celata sotto il nome di Panacea5.

    Guariscici! Salza lumile gridodelle umane genti, nel mondo erranticome pulcini caduti dal nido,

    prede inermi di forze devastanti.A te porgono piaghe di violenza,tristi segni di unafflitta vita,certi che, per la tua benevolenza,tu accetti di placar ogni ferita.

    Con me, per, non puoi far altrettanto:guarisci, s, ogni piccolo dolore

    esteriore con grazia sempre nuova,

    ma non puoi nemmeno immaginar quantotu, involontaria, laceri il mio cuore,che a dir non riesce quel che per te prova.

    5METRO: sonetto, versi endecasillabi, ABAB CDCD EFG EFG

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    XI

    Ormai il ginocchio di Sebastian guarito perfettamente, e il ragazzo decide,allora, di andare a ringraziare lamica che lo ha curato prontamente; terminata

    prima del previsto la catalogazione dei saggi scientifici e tecnici relativiallagricoltura, verso lora di pranzo esce dal signorile ed imponente edificio esi incammina lungo Via ai Monti, seguendo le indicazioni un po incerte diFranco. Per sicurezza Sebastian controlla tutte le targhette delle abitazioni diquesta via, finch, dopo aver percorso circa duecento metri, in corrispondenzadel numero civico 11, legge con entusiasmo il tanto sospirato cognome. Sitratta di un bel villino a due piani, circondato da un grazioso giardino inglese,attraversato da un vialetto in ghiaia; sul muro rivolto verso la strada dipintaunelaborata meridiana, il cui complicato meccanismo sormontato dalla scrittaRistorati allombra del tempo ed inserito in un pi ampio affresco,raffigurante un giovane pastore che riposa, con un agnellino fra le braccia,appoggiato ad un grande masso, sul quale paiono incise le ore del giorno e dallacui sommit spicca lo gnomone.Con mano tremante, Sebastian suona il campanello e, pochi istanti dopo,unanziana signora si affaccia da una finestra; il giovane bibliotecario si

    presenta e chiede se Aurora sia in casa, ma la donna gli risponde: Mi spiace,giovanotto, uscita stamattina e non torner prima di sera; oltretutto, ha persino

    dimenticato il telefonino in camera sua, quindi non c modo di contattarla. Sevuoi, puoi raggiungerla sul litorale del Grande Lago Bianco, dove sta lavorandoad un quadro. Se no, quando torna, le dico che sei venuto e poi vedete quandoincontrarvi. davvero gentilissima! la ringrazia il ragazzo Ma non si

    preoccupi: ora provo a raggiungerla vicino al lago, altrimenti non importa,ripasser in unaltra occasione. Arrivederci!Un po impensierito, non tanto per la lunga camminata che lo aspetta quanto perlincertezza di riuscire davvero a trovare Aurora e a parlarle, Sebastian si avviadi buona lena verso il bacino idrico, attraversando lintero paese e percorrendo

    una stradina in terra battuta; il sentiero costeggia diversi campi coltivati, senza,per, mai offrire ai viandanti un ombroso riparo alla canicola di mezzogiorno,perci Sebastian non si stupisce affatto di essere lunico ad avventurarsi su quelcammino a quellora cocente. Nel raggio di centinaia di metri non si vede animaviva, persino gli animali preferiscono rimanere rintanati nei loro nascondigliaspettando laria fresca delle ore pi tarde.Dopo una camminata che a Sebastian parsa interminabile, con la fronte tuttasudata e il respiro affannato, finalmente giunto in prossimit del lago; sebbenelaltitudine non sia ancora particolarmente elevata, il bacino ha la tipicaconformazione dei laghetti di montagna: la sua portata varia col susseguirsidelle stagioni, raggiungendo il massimo con lo scioglimento dei nevai in

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    primavera e prosciugandosi lentamente per tutta lestate fino allavvento dellegrandi piogge autunnali, e lacqua, di colore blu intenso, perfettamente lisciasu tutta la superficie, poich il lago si trova in una conca le cui ripide pareti,oltretutto ornate con pini e abeti, impediscono al vento di scendere allinterno

    fino ad incresparne la superficie.Teoricamente, ormai, la maggior parte della fatica stata compiuta, tuttaviaresta ancora da trovare la fanciulla e la ricerca non si preannuncia affattosemplice viste le numerose anse del litorale e gli enormi macigni rotolati gi daimonti in tempi remoti, che impediscono una visione completa della costa.Fortunatamente Sebastian viene attratto da un abbagliante riflesso della lucesolare originato da un indistinguibile oggetto metallico nascosto fra le fronde

    poco pi in l, oggetto che Sebastian scoprir fra poco essere il cavalletto usatoda Aurora per tenere sollevate le tele mentre dipinge.Sebastian si avvicina timidamente, finch non sente improvvisamente la voce diAurora accoglierlo festosamente: Sebastian, che piacere vederti! Come stai?Cosa ci fai da queste parti? Passavo di qua per caso, per pura combinazione tiho vista e ho pensato di venire a salutarti risponde ironico il ragazzo, che

    poi, con tono decisamente pi serio, le spiega di essere andato a cercarla a casasua per ringraziarla delle cure dellaltro giorno e, dopo aver parlato con la ziaGiuseppina, di aver deciso di venirla a trovare nel suo luogo di lavoro. Mi

    piace moltissimo venire quass a dipingere chiarisce Aurora, manifestamente

    contenta di poter parlare con qualcuno, dopo ore trascorse in silenzio,ascoltando la voce fievole e armoniosa della natura, In particolare, da questaangolatura si possono ammirare dei riflessi spettacolari sulla superficie del lago,riflessi che, oltretutto, mutano continuamente al variare della luce durante ilgiorno; ad esempio, ora che il sole allo zenit, la superficie blu cobalto sembratempestata di brillanti e sulle chiome degli alberi qui intorno prendono forma lesempre nuove proiezioni dei raggi luminosi che riverberano sullacqua. Se,invece, tu venissi qui al mattino presto o verso sera, vedresti uno scenariocompletamente diverso: la luce filtra intermittente fra le fronde dei boschi,

    scivolando leggera sulla superficie ondulata e disegnando fedelmente su di essail riflesso dei monti circostanti. Il mio obiettivo, forse un po ambizioso, quello di condensare in un unico quadro queste diverse sensazioni. Infine,

    porgendo allamico il dipinto non ancora ultimato, gli chiede un parere sinceroe spassionato; si tratta di unopera decisamente singolare, in cui ad un disegno

    preciso e ricco di particolari si contrappone un uso innaturale dei colori, chenon devono pi riprodurre fedelmente la realt, bens comunicare con forzavisiva lemozione che quella ha suscitato nella pittrice.Domina la scena la distesa dacqua, irradiata da una debole luce color ocra,sufficiente per a frammentarsi fra le onde in mille esplosioni sfavillanti; sul

    pelo dellacqua si specchia il massiccio innevato del Dente dellOrso, su cui la

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    luce si rifrange nei cristalli ghiacciati, scomponendosi nei sette coloridellarcobaleno. Fa da cornice unalta pineta, solo attraverso la qualelosservatore pu affacciarsi sul lago, rappresentata minuzio