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Pita, transformable pastry

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“PITA”: DOLCE CHE SI TRASFORMA

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Page 3: Pita, transformable pastry

Network Nomadic Architecture. 2008

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INDEX

03

“G 03

“Salento” 03

03

08

10

Symboli 10

Ricetta 12

13

14

“PITA”: DOLCE CHE SI TRASFORMA 02

Progetti passati 02

“Apolis”

Azione Continua 07

La “pita”

Construzione de le forme

“Azione e Spazio”

iornata della Musica”

Proposta

Procedimento di distribuzione

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Network Nomadic Architecture. 2008

www.nomadikiarxitektoniki.net

INDEX

03

“G 03

“Salento” 03

03

08

10

Symboli 10

Ricetta 12

13

14

“PITA”: DOLCE CHE SI TRASFORMA 02

Progetti passati 02

“Apolis”

Azione Continua 07

La “pita”

Construzione de le forme

“Azione e Spazio”

iornata della Musica”

Proposta

Procedimento di distribuzione

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“PITA”: DOLCE CHE SI TRASFORMA

La Rete Architettura Nomade dichiara la sua partecipazione nel Love Difference Pastries con il progetto

1“Pìta : dolce che si trasforma” contribuendo ad un dialogo interculturale nel più vasto territorio del Mediterraneo. L'ospitalità e lo scambio culturale sono due concetti che si emergono da questo progetto e contemporaneamente lo determinano.

La Rete ha già realizzato nel passato progetti ai quali il cibo costituiva un elemento di attività. Sia come un atto complementare sia come un elemento strutturale del concetto il cibo si è dimostrato un modo di comunicazione diretto con i coinvolti di ogni progetto. Specialmente il dolce, il quale si potrebbe dire che non costituisce un vero bisogno nutritivo, costituendo questo “qualcosa di più” configura relazioni culturali sia come dessert, sia come offerta, sia come uno scambio.

Progetti passati

“Azione e Spazio”Al programma “Azione e Spazio” a Sifnos, isola delle Cicladi, nell' ultimo giorno della rappresentazione del progetto, nella piazza centrale del quartiere di Kastro sono stati invitati gli abitanti ai quali è stata offerta una specie di pìta “la bugàtsa della pigra”. (Estate 2005).

“Giornata della Musica”Il 21 Giugno, giornata della Musica, a

2Gasochòri , una zona di Atene, la Rete Architettura Nomade realizza delle attività nella piazza centrale, dove gli abitanti della zona suonano la musica. La musica costituisce un linguaggio col quale si esprimono i musulmani di lingua turca che prevalentemente abitano nella zona. La Rete offre stuzzichini nella piazza. (2005).

“Salento”A Salento, durante la rasppresntazione del Progetto Egnazia che aveva organizzato l'Osservatorio Nomade, ogni giorno un gruppo da un paese differente ogni volta offre piatti tipici del suo paese. La Rete Architettura Nomade cucina e offre suzukakia (tipiche polpettine greche). (2005).

1 Pita = una specie di torta o crostata che si fa in diversi poasti della Grecia con diversi materiali

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“PITA”: DOLCE CHE SI TRASFORMA

La Rete Architettura Nomade dichiara la sua partecipazione nel Love Difference Pastries con il progetto

1“Pìta : dolce che si trasforma” contribuendo ad un dialogo interculturale nel più vasto territorio del Mediterraneo. L'ospitalità e lo scambio culturale sono due concetti che si emergono da questo progetto e contemporaneamente lo determinano.

La Rete ha già realizzato nel passato progetti ai quali il cibo costituiva un elemento di attività. Sia come un atto complementare sia come un elemento strutturale del concetto il cibo si è dimostrato un modo di comunicazione diretto con i coinvolti di ogni progetto. Specialmente il dolce, il quale si potrebbe dire che non costituisce un vero bisogno nutritivo, costituendo questo “qualcosa di più” configura relazioni culturali sia come dessert, sia come offerta, sia come uno scambio.

Progetti passati

“Azione e Spazio”Al programma “Azione e Spazio” a Sifnos, isola delle Cicladi, nell' ultimo giorno della rappresentazione del progetto, nella piazza centrale del quartiere di Kastro sono stati invitati gli abitanti ai quali è stata offerta una specie di pìta “la bugàtsa della pigra”. (Estate 2005).

“Giornata della Musica”Il 21 Giugno, giornata della Musica, a

2Gasochòri , una zona di Atene, la Rete Architettura Nomade realizza delle attività nella piazza centrale, dove gli abitanti della zona suonano la musica. La musica costituisce un linguaggio col quale si esprimono i musulmani di lingua turca che prevalentemente abitano nella zona. La Rete offre stuzzichini nella piazza. (2005).

“Salento”A Salento, durante la rasppresntazione del Progetto Egnazia che aveva organizzato l'Osservatorio Nomade, ogni giorno un gruppo da un paese differente ogni volta offre piatti tipici del suo paese. La Rete Architettura Nomade cucina e offre suzukakia (tipiche polpettine greche). (2005).

1 Pita = una specie di torta o crostata che si fa in diversi poasti della Grecia con diversi materiali

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Page 7: Pita, transformable pastry

Apolis3Nel progetto ¢polis , sculture votive astratte ispirate

all'antica dea Artemide (Diana), dea della diversità, fatte per essere mangiate, diventano il ricambio di fiducia fra gli uomini. Questo oggetto ricambio simbolo di ospitalità diventa il motivo della nostra riconciliazione con gli uomini che stagnano per poco nei punti nodali di luoghi che ripristiniamo sulla carta geografica. In ricambio della mangiabile scultura votiva che offriamo ai membri della comunità esiliata, quelli ci offrono oggetti scelti da loro stessi. Il ruolo dello straniero è trasformabile perchè lo straniero - ¢polis è colui che ci ospiterà brevemente.

Scegliamo comunità con le quali ci immischiamo e ci comportiamo come catalizzatori :

· Il centro di accoglienza dei chiedenti asilo a Làvrio (Attica), un edificio panopticon che come spazio a se stesso presuppone l'internamento e gli ospiti Afgani si trovano in una situazione ambigua perchè non hanno certificati di permesso di soggiorno, non conoscono se li acquisterano ecc

· La negoziazione che si svolge nel mercato coreano fra i musulmani di lingua turca, gli zingari, i Russi, ecc.

2Gasochòri = un quartiere che si trova nel centro di Atene, vicino alla vechiaindustria di Gasi (Gas), e si trova in trasformazione.3¢polis = A(non/cenza) -polis(citta)

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Apolis3Nel progetto ¢polis , sculture votive astratte ispirate

all'antica dea Artemide (Diana), dea della diversità, fatte per essere mangiate, diventano il ricambio di fiducia fra gli uomini. Questo oggetto ricambio simbolo di ospitalità diventa il motivo della nostra riconciliazione con gli uomini che stagnano per poco nei punti nodali di luoghi che ripristiniamo sulla carta geografica. In ricambio della mangiabile scultura votiva che offriamo ai membri della comunità esiliata, quelli ci offrono oggetti scelti da loro stessi. Il ruolo dello straniero è trasformabile perchè lo straniero - ¢polis è colui che ci ospiterà brevemente.

Scegliamo comunità con le quali ci immischiamo e ci comportiamo come catalizzatori :

· Il centro di accoglienza dei chiedenti asilo a Làvrio (Attica), un edificio panopticon che come spazio a se stesso presuppone l'internamento e gli ospiti Afgani si trovano in una situazione ambigua perchè non hanno certificati di permesso di soggiorno, non conoscono se li acquisterano ecc

· La negoziazione che si svolge nel mercato coreano fra i musulmani di lingua turca, gli zingari, i Russi, ecc.

2Gasochòri = un quartiere che si trova nel centro di Atene, vicino alla vechiaindustria di Gasi (Gas), e si trova in trasformazione.3¢polis = A(non/cenza) -polis(citta)

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Page 9: Pita, transformable pastry

ApolisFotografie della installazione

Inseriamo questo atto in una serie di situazioni le quali proponiamo alla città, alla fluidità delle situazioni che prevalgono oggi alla biopolitica, nelle quali ciascuno può trasformarsi da padrone a ospite e viceversa, tentando un concetto più ampio di ospitalità in varie comunità della città e inserendola in una pratica più generale con carattere relazionale e sociale.

L'offerta di un dolce a comunità come quelle a Làvrio diventa la causa per essere noi trasformati in ospiti nel loro spazio, e di seguito per il procedimento dello scambio, mentre loro ci offrono due fazzoletti che hanno portato dall'Afganistan. Nel mercato rispettivamente ci offrono molti oggetti differenti.

Il nostro obiettivo è di realizzare azioni simili nelle piazze di zone che si trovano in una fase di crisi o di trasformazione, come a Keramicòs, Metacsurghìo, Eleònas, Gàsi, in piazze, parchi e disseminati punti di ritrovo degli immigrati.

Azione Continua

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ApolisFotografie della installazione

Inseriamo questo atto in una serie di situazioni le quali proponiamo alla città, alla fluidità delle situazioni che prevalgono oggi alla biopolitica, nelle quali ciascuno può trasformarsi da padrone a ospite e viceversa, tentando un concetto più ampio di ospitalità in varie comunità della città e inserendola in una pratica più generale con carattere relazionale e sociale.

L'offerta di un dolce a comunità come quelle a Làvrio diventa la causa per essere noi trasformati in ospiti nel loro spazio, e di seguito per il procedimento dello scambio, mentre loro ci offrono due fazzoletti che hanno portato dall'Afganistan. Nel mercato rispettivamente ci offrono molti oggetti differenti.

Il nostro obiettivo è di realizzare azioni simili nelle piazze di zone che si trovano in una fase di crisi o di trasformazione, come a Keramicòs, Metacsurghìo, Eleònas, Gàsi, in piazze, parchi e disseminati punti di ritrovo degli immigrati.

Azione Continua

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Page 11: Pita, transformable pastry

Per il progetto Love Difference Pastries proponiamo la”pìta” come dolce trasformante, come un oggetto che funzionerà attorno ai concetti di ospitalità, scambio, implicazione. Il dolce diventerà la causa per essere ospitati nelle varie disperse comunità della città, essere coinvolti nei loro problemi, sviluppare relazioni con loro.

La “pìta” proviene dalle regioni agricole della Grecia. La incontriamo inoltre nelle varie tribù nomadi che hanno relazioni coi territori ellenici (Saracatsàni, Sirrachiòti, Vlàchi). Per la pìta vige il proverbio “il bisogno aguzza l'ingegno” perchè si prepara con ingredienti primari : olio, farina, formaggio, burro, uova, verdura, miele (per pìte dolci), frutta fresca e secca, ecc. Posteriormente, alla ricetta si aggiunge la pasta sfoglia (pasta stesa molto sottilmente) che i segreti della sua preparazione costituivano una specie di “dote” che si tramandava dalla madre alla figlia.

Secondo la regione, l'epoca e le circostanze speciali (feste, matrimoni, ecc.) la “pìta” viene trasformata in salata o dolce, cotta al forno o fritta costituendo il cibo principale negli ambienti poveri della Grecia.

Il bisogno dello spostamento dei nomadi rendeva difficile la preparazione di cibi molto complicati e cosi la “pìta” è diventata per loro la soluzione nutritiva ideale. Nomadi come i Saracatsàni preparavano una pìta dolce con una miscela di farina, burro, miele (o zucchero) e qualche volta con frutta, la quale friggevano. “Pìte” dolci abitualmente si preparano a molte feste come all' inizio dell' estate e alla festa di San Giorgio.

La PitaLa “pìta” è correlata direttamente ai vari usi dei contadini della Grecia continentale ed insulare. Inoltre per la pìta esistono molti proverbi popolari. La “fanuròpita” che si prepara nel giorno della festa di San Fanùrio (27 Agosto) per rivelare ai credenti varie cose desiderate. La Vassilòpita è la “pìta” che si prepara alla vigilia del Capodanno e viene tagliata e distribuita a mezzanotte quando cambia e viene l' anno nuovo. Segno caratteristico di Vassilòpita è una moneta d' oro o d' argento o anche semplice che si pone dentro a essa e porta fortuna a chi la trova.

I Greci antichi servivano come dessert pìte dolci o salate fatte con miele, formaggio e olio. Particolarmente rinomato fu il cibo chiamato mitlotòs, una “pìta” con formaggio mescolato con miele e aglio.

Molto interessante è ancora la forma che danno certe volte alla “pìta” secondo le circostanze con le decorazioni e le incisioni che fanno sulla sua superficie.

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Per il progetto Love Difference Pastries proponiamo la”pìta” come dolce trasformante, come un oggetto che funzionerà attorno ai concetti di ospitalità, scambio, implicazione. Il dolce diventerà la causa per essere ospitati nelle varie disperse comunità della città, essere coinvolti nei loro problemi, sviluppare relazioni con loro.

La “pìta” proviene dalle regioni agricole della Grecia. La incontriamo inoltre nelle varie tribù nomadi che hanno relazioni coi territori ellenici (Saracatsàni, Sirrachiòti, Vlàchi). Per la pìta vige il proverbio “il bisogno aguzza l'ingegno” perchè si prepara con ingredienti primari : olio, farina, formaggio, burro, uova, verdura, miele (per pìte dolci), frutta fresca e secca, ecc. Posteriormente, alla ricetta si aggiunge la pasta sfoglia (pasta stesa molto sottilmente) che i segreti della sua preparazione costituivano una specie di “dote” che si tramandava dalla madre alla figlia.

Secondo la regione, l'epoca e le circostanze speciali (feste, matrimoni, ecc.) la “pìta” viene trasformata in salata o dolce, cotta al forno o fritta costituendo il cibo principale negli ambienti poveri della Grecia.

Il bisogno dello spostamento dei nomadi rendeva difficile la preparazione di cibi molto complicati e cosi la “pìta” è diventata per loro la soluzione nutritiva ideale. Nomadi come i Saracatsàni preparavano una pìta dolce con una miscela di farina, burro, miele (o zucchero) e qualche volta con frutta, la quale friggevano. “Pìte” dolci abitualmente si preparano a molte feste come all' inizio dell' estate e alla festa di San Giorgio.

La PitaLa “pìta” è correlata direttamente ai vari usi dei contadini della Grecia continentale ed insulare. Inoltre per la pìta esistono molti proverbi popolari. La “fanuròpita” che si prepara nel giorno della festa di San Fanùrio (27 Agosto) per rivelare ai credenti varie cose desiderate. La Vassilòpita è la “pìta” che si prepara alla vigilia del Capodanno e viene tagliata e distribuita a mezzanotte quando cambia e viene l' anno nuovo. Segno caratteristico di Vassilòpita è una moneta d' oro o d' argento o anche semplice che si pone dentro a essa e porta fortuna a chi la trova.

I Greci antichi servivano come dessert pìte dolci o salate fatte con miele, formaggio e olio. Particolarmente rinomato fu il cibo chiamato mitlotòs, una “pìta” con formaggio mescolato con miele e aglio.

Molto interessante è ancora la forma che danno certe volte alla “pìta” secondo le circostanze con le decorazioni e le incisioni che fanno sulla sua superficie.

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PropostaBase della nostra proposta è una “pìta” dolce con ingredienti che si riferiscono alle ricette della Grecia antica e della tradizione ellenica, come la “melòpita” di Sifnos, dolce che si prepara durante alcune feste come la Pasqua.

Proponiamo la preparazione di questo dolce in forme di astratte sculture votive fatte di carta, ispirate a simboli di antiche divinità dell' ospitalità.

SymboliZeus: Aquila, Quercia

Artemide: Cervo, Arco

Ermes: Kerykeion, Sandali Alati

Nella Grecia antica l' ospitalità è un fattore importante della vita sociale e si ritiene sacra. Zeus, il capo di tutte le divinità dell' Olimpo, è considerato anche il dio protettore dell' ospitalità (Zeus Xènios). Artemide dea della diversità ed Ermes protettore degli stranieri,dei viaggiatori e dell' ospitalità. Miti come quelli di Filimone e Bauci e anche di ¢grio e ¼reio mostrano come l' ospitalità si ricompensa abbondantemente mentre l' inospitalità si punisce severamente.

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PropostaBase della nostra proposta è una “pìta” dolce con ingredienti che si riferiscono alle ricette della Grecia antica e della tradizione ellenica, come la “melòpita” di Sifnos, dolce che si prepara durante alcune feste come la Pasqua.

Proponiamo la preparazione di questo dolce in forme di astratte sculture votive fatte di carta, ispirate a simboli di antiche divinità dell' ospitalità.

SymboliZeus: Aquila, Quercia

Artemide: Cervo, Arco

Ermes: Kerykeion, Sandali Alati

Nella Grecia antica l' ospitalità è un fattore importante della vita sociale e si ritiene sacra. Zeus, il capo di tutte le divinità dell' Olimpo, è considerato anche il dio protettore dell' ospitalità (Zeus Xènios). Artemide dea della diversità ed Ermes protettore degli stranieri,dei viaggiatori e dell' ospitalità. Miti come quelli di Filimone e Bauci e anche di ¢grio e ¼reio mostrano come l' ospitalità si ricompensa abbondantemente mentre l' inospitalità si punisce severamente.

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Ricetta(Per 6- 8 persone)

Ingredienti

4 uova50 g di zucchero fino1 cucchiaio di farina per tutti gli usi 500 g di ricotta fresca 60 ml di miele di timo70 g di uva passa (di Corinto) 70 g di noci tritate½ cucchiaino di cannella tritata

Preparazione

Sbattete le uova in una ciotola, aggiungete lo zucchero e la farina e amalgamate bene finchè la miscela diventi morbida.

Unite poi il formaggio, il miele, le noci, l'uva e la metà della cannella e amalgamate bene.

ïPreriscaldate il forno ai 180 .

Versate la miscela sopra la pasta nello stampo e levigate la superficie con un coltello bagnato.

Mettete lo stampo nel forno preriscaldato e cuocete la pìta per 50 60 minuti, finché sarà dorata.

Toglietela dal forno e spolverizzatela quando è ancora calda con il resto della cannella.

Construzione de le forme

Per la forma che daremo al dolce proponiamo astratte sculture votive fatte di carta che saranno ispirate ad antiche divinità dell' ospitalità e della diversità. La pìta sarà messa in questi stampi e prenderà la forma adeguata.

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Ricetta(Per 6- 8 persone)

Ingredienti

4 uova50 g di zucchero fino1 cucchiaio di farina per tutti gli usi 500 g di ricotta fresca 60 ml di miele di timo70 g di uva passa (di Corinto) 70 g di noci tritate½ cucchiaino di cannella tritata

Preparazione

Sbattete le uova in una ciotola, aggiungete lo zucchero e la farina e amalgamate bene finchè la miscela diventi morbida.

Unite poi il formaggio, il miele, le noci, l'uva e la metà della cannella e amalgamate bene.

ïPreriscaldate il forno ai 180 .

Versate la miscela sopra la pasta nello stampo e levigate la superficie con un coltello bagnato.

Mettete lo stampo nel forno preriscaldato e cuocete la pìta per 50 60 minuti, finché sarà dorata.

Toglietela dal forno e spolverizzatela quando è ancora calda con il resto della cannella.

Construzione de le forme

Per la forma che daremo al dolce proponiamo astratte sculture votive fatte di carta che saranno ispirate ad antiche divinità dell' ospitalità e della diversità. La pìta sarà messa in questi stampi e prenderà la forma adeguata.

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Page 17: Pita, transformable pastry

Lo scambio iniziale si svolgerà nel circolo anche degli altri partecipanti nel progetto Love Difference Pastries.

Dopo, tramite questa patrecipazione e la nostra informazione sulle varie comunità che esistono nella regione più vasta, il gruppo le visiterà e le offrirà il nostro dolce.

Con questa azione aspiriamo alla nostra implicazione con le varie comunità dando la possibilità al dolce di essere trasformato e variato tramite le loro ricette e proposte, ampliando infine i concetti dell' ospitalità e dello scambio.

Procedimento di distribuzione-scambio

www.nomadikiarxitektoniki.net

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Lo scambio iniziale si svolgerà nel circolo anche degli altri partecipanti nel progetto Love Difference Pastries.

Dopo, tramite questa patrecipazione e la nostra informazione sulle varie comunità che esistono nella regione più vasta, il gruppo le visiterà e le offrirà il nostro dolce.

Con questa azione aspiriamo alla nostra implicazione con le varie comunità dando la possibilità al dolce di essere trasformato e variato tramite le loro ricette e proposte, ampliando infine i concetti dell' ospitalità e dello scambio.

Procedimento di distribuzione-scambio

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