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PIANO PIANO DELL’OFFERTA DELL’OFFERTA FORMATIVA FORMATIVA anno scolastico 2017-2018 ISTITUTO COMPRENSIVO “P. SARNELLI – N. DE DONATO - RODARI” Sito scuola www.ic-sarnellidedonatorodari.gov.it Dirigente scolastico prof. Nicola Pasquale De Donato 1

PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA · Scuola Primaria “ Rodari ... realizzati dagli alunni in occasione di mostre e mercatini di Natale. TEMPO SCUOLA Scuola infanzia Scuola primaria

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PIANOPIANO DELL’OFFERTADELL’OFFERTA

FORMATIVAFORMATIVAanno scolastico 2017-2018

ISTITUTO COMPRENSIVO

“P. SARNELLI – N. DE DONATO -

RODARI”Sito scuola

www.ic-sarnellidedonatorodari.gov.it

Dirigente scolastico

prof. Nicola Pasquale De Donato

1

Plesso Pompeo Sarnelli – Nicola De Donato

Sede legale

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INDICE Sezione didattica

Premessa pag. 5

Cos’è il POF e il PTOF “ “

Presentazione I.C. “ 6 Il Territorio e il contesto socio- culturale “ 10

Mission dell’Istituto e finalità “ 11

Linee guida dell’offerta formativa “ 12

Scelte educative : continuità, orientamento, inclusione “ 18

Il curricolo verticale “ 25

Cittadinanza e costituzione

Impostazioni metodologiche- strategie educative “ 30

Valutazione e autovalutazione “ 31

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Piano dell'offerta formativa

PREMESSA

IL PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA (POF) rappresenta il documento costitutivo

dell’identità culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche ed esplicita la progettazione

curricolare, extracurricolare, educativa ed organizzative, che le singole scuole adottano

nell’ambito della loro autonomia (art. 3, comma 1, DPR n°275/99).

Nasce dall’analisi dei bisogni formativi ed educativi degli alunni e dalle esigenze del

territorio e prevede l’impiego di risorse umane e materiali.

Esprime, attraverso la progettualità, l’intenzionalità dell’intervento educativo didattico ed è

finalizzato alla formazione integrata dell’alunno.

Mira alla acquisizione delle competenze chiave, per interpretare la complessità del mondo,

per immaginare e progettare il futuro, per vivere in modo libero, creativo e responsabile.

Solo un cittadino competente può esercitare i propri diritti di cittadinanza. Per questo è

fondamentale promuovere nei giovani competenze che li preparino a rispondere alle sfide

della globalizzazione, ad affrontare problemi complessi attraverso strumenti e metodi

appropriati.

Si articola in diverse aree di intervento, la cui realizzazione è oggetto di verifica e valutazione.

Il POF del nostro istituto si ispira ai principi affermati della Costituzione (art.3, 33 e 34) e

dalle Carte dei Diritti ( Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo e Convenzione

Internazionale sui Diritti dell’Infanzia).É un documento elaborato dal Collegio dei docenti

sulla base degli indirizzi per le attività della scuola e delle scelte di gestione e di

amministrazione definiti ,non più dal consiglio d'istituto, bensì dal Dirigente scolastico (art.1-

comma 14) , approvato e adottato dal Consiglio d’Istituto.

Il PTOF è un piano triennale in cui esplicitare nelle linee generali le priorità emerse dal RAV

e le azioni correttive di miglioramento, a scansione triennale, individuate sulla base delle

rilevazioni indicate nel RAV. Il PTOF esprime in forma sintetica quanto viene aggiornato,

approfondito e articolato nella versione annuale del POF.

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PRESENTAZIONEA partire dall’anno scolastico 2012-13 , all'interno del Piano Regionale Pugliese di

dimensionamento delle strutture scolastiche, ai sensi del DPR 233 del 18/6/1998, le due

scuole dell’infanzia Collodi e Pascali, la Scuola Primaria Rodari e la Scuola Secondaria di 1°

Grado Sarnelli-De Donato sono state incorporate in un'unica istituzione scolastica: l’Istituto

Comprensivo Statale “SARNELLI-DE DONATO - RODARI” .

Le scuole dell'Istituto Comprensivo , pur restando distinte con la propria peculiarità, sono

impegnate nella costruzione di percorsi educativi e didattici coordinati, per favorire una

migliore realizzazione della continuità, in sinergia educativa e didattica con obiettivi condivisi

e con organi amministrativi, pedagogici e dirigenziali unitari.

Composizione dell’Istituto e sedi

Sedi scolasticheScuola dell’Infanzia “ Collodi”

Via RodolovichTel.080/4240498

Scuola dell’Infanzia “ Pascali”Via Papa Giulio III

Tel.0804241186// 0804240027Scuola Primaria “ Rodari”

Via VivariniTel.0804241186// 0804240027

Scuola Secondaria di 1° grado “ Sarnelli-De Donato”Via P. Sarnelli

080/4240796 // 0804248549

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Scuola dell’Infanzia “Carlo Collodi”

Scuola dell’Infanzia “Pino Pascali”

.

Scuola primaria G. Rodari

Scuola secondaria 1° grado “Sarnelli De Donato”

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LE SCUOLE in cifrescuole alunni insegnanti ATA

Ss1° grado Sarnelli

De Donato

342 43

Scuola Primaria

Rodari

291 33

Scuola dell’infanzia 111 16744 92 15

SPAZI, ORARI, SERVIZI, ATTREZZATUREGli spaziIn ogni sede, sono esistenti e funzionanti, a seconda dei bisogni degli allievi e delle risorse umane presenti (docenti), le aule/laboratorio di :

Musica Arte Informatica Scienze ( scuola secondaria) Multimediale Aule dotate di LIM Sala proiezioni Aula video Biblioteca Palestra Auditorium Aula magna Mensa ( scuola infanzia/ primaria) Giardini e spazi aperti Ambienti di apprendimento Classe3.0

La scuola dispone di fondi concessi dal Ministero e destinati al normale funzionamento dell’istituto, che comprende l’acquisto di tutto il materiale necessario ( da quello di pulizia, alla cancelleria, ai sussidi didattici, al pagamento della tassa di rimozione rifiuti). A questi fondi, si aggiungono i contributi ministeriali per la realizzazione dei Progetti di autonomia, i contributi del Comune e i contributi volontari delle famiglie, nonché il ricavato ottenuto dalla vendita dei prodotti artistici realizzati dagli alunni in occasione di mostre e mercatini di Natale.

TEMPO SCUOLAScuola infanzia Scuola primaria Scuola secondaria

Ingresso dalle 8.00 alle 9.00 dal lunedì al venerdìUscita ore 16,00.

Tempo pieno dal lunedì al venerdì dalle 8.00 alle 16.00

Modulo a tempo normaletutti i giorni dalle 8,00 alle 14,00 Lingue studiate: inglese/ francese; inglese/ tedesco

Uscita ore 13,00 senza servizio mensa

Tempo normale dal lunedì al giovedì dalle 8.00 alle

Modulo indirizzo musicale ore8.00- 14.00

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13.30, il venerdì dalle ore 8.00 alle ore 13.00

con due rientri pomeridianiLingue studiate: inglese/

franceseOrganizzazione scuola infanziaSi entra a scuola dalle 8.00 alle ore 9.00 dal lunedì al venerdì, si esce alle ore 16.00.Per chi non usufruisce del servizio mensa, l’orario d’uscita è alle ore 12.00.Se si usufruisce della mensa, si può uscire alle ore 13.10 e rientrare alle ore 14.10, previa autorizzazione del Dirigente scolastico.Organizzazione scuola primariaTempo pieno : dal lunedì al venerdì dalle ore 8.00 alle ore 16.00; la pausa per la mensa è dalle 12.30alle 13.30.In seguito all’entrata in vigore della Riforma Moratti ( legge 53/2003), il tempo scuola è organizzatoin 30 ore settimanali; per tutte le altre classi, non a tempo pieno, dal lunedì al giovedì le lezioni hanno inizio alle ore 8,00 e terminano alle 13,30; il venerdì terminano alle ore 13.00.Organizzazione scuola secondaria di primo gradoModulo a tempo normale: tutti i giorni dalle ore 8.00 alle ore 14.00.Lingue studiate: inglese/ francese; inglese/ tedesco.Modulo a indirizzo musicale con due rientri pomeridiani. Lingue studiate: inglese/ francese. Orario 8.00-14.00 .Nell'Istituto comprensivo è presente il Corso ad Indirizzo Musicale. Nel rispetto delle vigenti normative il corso si articola su 33 ore settimanali. Alle 30 orenormalmente previste si aggiungono infatti 3 ore post-curricolari per ciascun iscritto, dedicate alleattività musicali (Pratica strumentale; Ascolto partecipativo; Musica d’insieme; Formazionemusicale).Secondo quanto previsto dal D.M. 201/1999, l'elemento di socializzazione, caratterizzante il corso, èl'esperienza orchestrale. La nostra orchestra giovanile è composta dagli alunni delle Classi II e IIIdel Corso E e partecipa a concorsi e rassegne a livello nazionale. Inoltre tutti gli alunni possonoprendere parte ai progetti in rete con le altre istituzioni scolastiche presenti sul territorio (LiceiMusicali – Conservatori)."Progetto DM/8 (31-01-2011)Il progetto ha come obiettivo primario quello di consentire a ciascun alunno, di ogni ordine e gradodi scuola, di relazionarsi ed interagire attraverso la musica, al fine di formare l’uomo del domani.Obiettivo del progetto è formare musicalmente gli alunni in modo tale da consentire una continuitàtra i vari ordini di scuola attraverso la formazione di un coro e di un’orchestra stabile.Coinvolti nel progetto sono i docenti di strumento in servizio nella nostra scuola, alcuni dei quali inpossesso anche dei titoli di specializzazione sulla didattica, sulla vocalità infantile e sulla direzionedi coro.Inoltre il progetto ,in alcune sue fasi, verrà arricchito con lezioni tenute da docenti del Conservatoriodi musica e del Liceo musicale, grazie alla rete verticale creata nella provincia e di cui il nostroIstituto fa parte.L’importanza del progetto risiede nell’opportunità di creare una continuità musicale tra i vari ordinidi scuola, nel rispetto del curricolo verticale e con la piena collaborazione di tutti i docenti, con unapositiva ricaduta sull’attuazione del curricolo.Il pomeriggio, la scuola è aperta per gli alunni che hanno scelto libere attività extracurricolari,attività di recupero, progetti di varia natura.

Il Territorio e il Contesto socio-culturale

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Il Comune di Polignano a Mare conta circa 18.000 abitanti ed è situato a m 24 sul livello del mare.Si tratta di una popolazione stabile, nonostante l’inserimento di non pochi extracomunitari, conrelativi nuclei familiari. L’integrazione di questi ultimi nel tessuto sociale e lavorativo si è rivelata abbastanza agevole;infatti, non si sono evidenziati sinora segnali di intolleranza e/o rifiuto. Vi è, anzi, un’aperturareciproca alle differenze culturali e religiose.La parte più antica di Polignano, con le case e le terrazze, si affaccia sul mare; la parte più recente,si estende verso i paesi limitrofi: Monopoli, Bari, Conversano, Castellana.Località turistico-balneare, Polignano ha sviluppato nel settore terziario la ricezione turistica,prevalentemente nell’ambito della ristorazione, ma adesso anche nel campo alberghiero, con lanascita di nuove strutture e l’ammodernamento di antiche case, divenute bed and breakfast o casevacanze. La biblioteca comunale “R.Chiantera” è disponibile all’utilizzo. È funzionante un solocinema-teatro multisala.Nel territorio, sono presenti due istituti comprensivi e un istituto superiore, succursale I.P.S.S.A.R.di Castellana Grotte.E’ in crescita, nel paese, il numero delle strutture sportive private.Pochi sono i luoghi di ritrovo e di divertimento validi (centri parrocchiali e/o di volontariato);pertanto facili centri di aggregazione dei ragazzi sono le numerose sale gioco, pizzerie, pub, lapiazza. Scarseggiano luoghi pubblici di promozione e produzione culturale, luoghi di incontro eaggregazione. Ultimamente, è stato inaugurata nuova sede del Museo/Fondazione “Pino Pascali”,che lascia ben sperare. In particolare, comunque, mancano servizi pubblici per l’infanzia e l’adolescenza.In questo contesto, la Scuola costituisce, quindi, il polo principale, se non l’unico, di formazione,aggregazione, socializzazione ed elaborazione culturale, e le aspettative della comunità nei confrontidi essa riguardano sia l’istruzione e la formazione primaria in senso stretto, sia le opportunitàformative ulteriori.La comunità cittadina chiede alla Scuola che essa sia sempre più un luogo attrezzato, fisicamente eculturalmente, ad accogliere bisogni ed aspettative, il luogo in cui più generazioni possanoincontrarsi, scambiare e costruire insieme valori e cultura, il luogo in primis in cui sperimentare lademocrazia e la convivenza civile. L’ambiente in cui le scuole operano non presenta gravi problemi, sotto il profilo economico.La maggior parte degli alunni proviene da nuclei familiari il cui titolo di studio più diffuso tra igenitori è rappresentato dalla licenza media ; seguono i diplomati in istituti superiori, pochi sono ilaureati. Gli alunni mostrano un rapporto in genere positivo con la scuola. Tutti hanno frequentato la scuolamaterna. Nella scuola media, difficoltà maggiori si riscontrano nell’area linguistico -espressiva e in quellalogico-matematica, ma non mancano le eccellenze che partecipano a gare/concorsi a livellonazionale.In questi anni, è stato costatato un crescente interesse dei genitori e degli alunni verso le attivitàdidattiche e sono aumentate le attese degli stessi nei confronti del sistema scolastico.

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MISSION DELL’ISTITUTO e VISION

Mission: favorire lo sviluppo di competenze sociali e culturali Realizzare percorsi educativi e formativi condivisi, coerenti e finalizzati alla costruzione di un futuro “nuovo” Identificare la propria specificità culturale, valorizzandone il patrimonio Assumere responsabilità ed impegni nei confronti della comunità Prevenire e recuperare fenomeni di disagio e di dispersione Promuovere e valorizzare le diverse abilità Monitorare la qualità e l'efficacia dei processi d'insegnamento -apprendimento

Vision: formare l'uomo e il futuro cittadino responsabile e consapevole attraverso una Scuola che colloca nel mondo Scuola che promuove il successo scolastico e formativo Scuola orientativa nelle discipline e nella scoperta di sé Scuola della prevenzione e del recupero degli svantaggi Scuola dell’accoglienza e dell’integrazione Scuola della motivazione e del significato

Una scuola per tutti e per ciascuno11

La Mission è il mandato istituzionale

interpretato nel propriocontesto di appartenenza.

La Vision è la ragione esistenzialedi una scuola, perché rispondealla domanda” perché esisto”

come istituzione ed è sempre specifica di una scuola.

Per concretizzare il diritto all’istruzione e al successo formativo di ciascun alunno, occorre unascuola inclusiva, che sappia rispettare e valorizzare ogni individualità. Includere significa da un lato far sentire il soggetto come gli altri, dall’altro riconoscerne lepeculiarità. La didattica inclusiva deve garantire il successo formativo a tutti.Negli ultimi decenni, la vita scolastica è cambiata profondamente. Da una parte, le innovazionitecnologiche hanno consentito lo sviluppo di strumenti, tecniche e strategie del tutto inedite e, conesse, la predisposizione di nuovi ambienti di apprendimento, plurali e flessibili; dall'altra, i processidi globalizzazione ed i crescenti flussi migratori hanno determinato una popolazione scolasticaeterogenea, portatrice di culture e valori plurimi.La scuola si trova a dover affrontare sempre più numerosi casi di alunni con bisogni educativispeciali: “disabilità intellettive o ritardo mentale, disabilità motorie o sensoriali, disturbidell’apprendimento, disturbi generalizzati dello sviluppo, disturbi emozionali e comportamentali,differenze sociali e culturali, malattie fisiche e altre difficoltà più o meno transitorie.” (La didatticainclusiva, Eriksson, Trento 2003) .Da tempo, ormai, l'Unione Europea sta promuovendo l'adozione di stili educativi, volti a formarecompetenze spendibili nella complessità di un mondo in continuo divenire. La scuola è chiamata ad interpretare tutto ciò, a diventare laboratorio di formazione, contesto in cui,più che trasmettere conoscenze , si crei un supporto verso la formazione di una cittadinanza attiva.Al centro di essa, non è più l'insegnamento, ma l'apprendimento, non solo le conoscenze, il sapere,ma il saper fare, il sapere agito, che renda gli allievi capaci di comprendere i costanti cambiamenti edi muoversi agevolmente in essi.

Dalla scuola delle conoscenze alla scuola delle competenze

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La scuola, come affermano le recenti Indicazioni Nazionali per il curricolo, deve promuovere losviluppo di competenze, da spendere nel mondo reale. La scuola deve offrire risposte concrete alleesigenze di continuo cambiamento che la società manifesta, pertanto, gli alunni saranno guidati inquesto processo di cambiamento perché è necessario “acquisire le competenze chiave perinterpretare la complessità del mondo, per immaginare e progettare il futuro , per vivere in modolibero, creativo e responsabile”. Obiettivo è modificare l'atteggiamento delle giovani generazioni verso aree significative del sapere,accrescendone conoscenze e competenze.Infatti, solo un cittadino “ competente” può esercitare i propri diritti di cittadinanza. Per questo èimportante promuovere nei giovani competenze che li preparino a rispondere alla sfida dellaglobalizzazione, ad adattarsi in modo flessibile ad un mondo in rapido cambiamento, ad affrontareproblemi complessi attraverso adeguati strumenti.

Il lavoro del docente è, perciò, cambiato: da esperto che dispensa conoscenze, è diventato guida,facilitatore, supporto per un apprendimento autonomo, nella costruzione attiva della conoscenza daparte degli allievi. L'attenzione si è sempre più concentrata sulla diversità umana, sui bisogniformativi di ciascuno, sui personali stili di apprendimento e di pensiero. La scuola deve, perciò,divenire flessibile, comprendere, valorizzare e adeguarsi alle differenze.

Vari sono gli approcci metodologici, per migliorare la qualità dell’insegnamento-apprendimento,sviluppando, al contempo, le competenze trasversali di cittadinanza. In particolare, la didatticacooperativa - che favorisce la partecipazione attiva e consapevole di tutti i ragazzi , con un docenteregista piuttosto che attore. Un ruolo attivo da parte del discente nel processo di apprendimento è –soprattutto nel mondo attuale – imprescindibile. Ecco, alcune strategie integranti:

1. Attività di conoscenza reciproca (docenti - alunni, alunni – alunni); 2. procedure d’accoglienza;3. individuazione d’incarichi e responsabilità; aiuto nelle attività quotidiane;4. esperienze di tutoring; volontariato organizzato (compagni che aiutano spontaneamente),

aiuto nelle attività quotidiane.; 5. lavori di gruppo/ a coppie;6. esperienze d’apprendimento cooperativo;7. percorsi didattici su diversi livelli di difficoltà;8. organizzazione ed arredo della classe in modo da favorire le relazioni tra persone;9. realizzazione di compiti di realtà o in situazione.

Alla luce di quanto su esposto, il nostro Istituto si pone come obiettivo prioritario quello di guidaree formare i futuri cittadini, conducendoli in un affascinante viaggio alla scoperta delle proprie

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potenzialità, attraverso la continuità educativa e didattica tra i vari ordini di scuola, in un’ottica tesaal pieno sviluppo

della persona in tutti i suoi aspetti cognitivi, affettivi, relazionali, etici, spirituali.

delle conoscenze,

delle abilità

delle competenze degli allievi

mediante interventi che afferiscono alle aree dell'educazione, dell'istruzione e della formazione. L’offerta formativa è finalizzata a migliorare gli esiti del processo di insegnamento-apprendimento,con l’uso di metodologie didattiche che favoriscano la crescita degli alunni, ne valorizzino lediversità e promuovano tutte le loro potenzialità.L’Istituto si pone come finalità quella di riprogrammare l’apprendimento, nell’ottica dell’unitarietàe della verticalità.La continuità nasce dall’esigenza primaria di garantire il diritto dell’alunno ad un percorsoformativo organico e completo, che promuova uno sviluppo articolato e multidimensionale delsoggetto il quale , pur nei cambiamenti evolutivi e nelle diverse istituzioni scolastiche, costruisce lasua identità.Coerentemente, con questa affermazione della C.M. 339/92, con le direttive ministeriali della Legge28 marzo 2003 n°53 e successive norme applicative e con riferimento all’Atto di Indirizzo dell’8settembre 2009, il nostro istituto si pone l’obiettivo di perseguire, accanto alla continuitàorizzontale, anche quella verticale.La ricerca di coordinamento dei curricoli riguarda tutti i versanti del curricolo stesso. Si tratta,infatti, di individuare linee culturali comuni, su cui lavorare in modo coordinato, rispettando ,tuttavia, le differenziazioni proprie di ciascun ordine di scuola.All’interno di un simile percorso, la scelta di finalità educative e di obiettivi generali comunigarantisce la dimensione della continuità e dell’organicità del percorso formativo, mentre ladefinizione di obiettivi specifici assicura la necessaria discontinuità e specificità del percorso deisingoli ordini di scuola.

Linee guida dell’offerta formativaL’offerta formativa del nostro istituto tiene conto dei principi della Costituzione, del Regolamentodell’Autonomia e delle Indicazioni Nazionali,della legge 107/2015 ponendo al centro l’alunno e ilsuo processo di crescita.

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DIMENSIONE AFFETTIVAAutostima

Conoscenza di sé Solidarietà

DIMENSIONE CULTURALE

conoscenze di base

Acquisizione

competenzeConsolidamento

Metodo di studio

Multimedialità

DIMENSIONESOCIALE

Rispetto dell’altro

Formazione del cittadinoDialogo con le altre culture

Centralitàdell’alunno

L’alunno e il processo di crescita sono posti al centro dell’educazione educativa, che tiene contodelle complessità e delle differenze di ciascuno. Particolare cura viene data all’acquisizione deicontenuti e di un corretto metodo di studio, in un clima positivo e sereno, puntando al recupero deisaperi, al consolidamento delle competenze, alla valorizzazione dell’eccellenza, favorendo losviluppo globale della personalità di ogni singolo alunno. La scuola affianca al compitodell’insegnare ad apprendere quello dell’insegnare a essere. “ Per adattarsi in modo flessibile a un mondo in rapido mutamento e caratterizzato da fortiinterconnessioni, ciascun cittadino dovrà disporre di un’ampia gamma di competenze chiave, unacombinazione di conoscenze, abilità e attitudini appropriate al contesto.”La nozione di competenze chiave serve a designare le competenze necessarie e indispensabili, chepermettono agli individui di prendere parte attiva in molteplici contesti sociali e contribuiscono allariuscita della loro vita e al buon funzionamento della società; sono tali, se forniscono le basi per unapprendimento che dura tutta la vita, consentendo di aggiornare costantemente conoscenze e abilità,in modo da far fronte ai continui sviluppi e alle trasformazioni.Partendo dai saperi essenziali adeguati agli studenti delle varie età, valorizzando le discipline comestrumenti di conoscenza, sono state evidenziate le competenze essenziali, cioè quelle competenzenecessarie per condurre una vita autonoma e responsabile. Le competenze essenziali si dividono incompetenze sociali e competenze trasversali, come di seguito illustrato, che discendonodirettamente dalle Competenze Chiave Europee per l’apprendimento permanente:

Comunicazione nella madrelingua

Comunicazione nelle lingue straniere

Competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia

Competenza digitale

Imparare ad imparare

Competenze sociali e civiche

Spirito di iniziativa e imprenditorialità

Consapevolezza ed espressione culturale.

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COMPETENZE ESSENZIALI

Competenze sociali Competenze trasversali

Comuni alle aree di apprendimento

Ed. alla cittadinanza basata sulla conoscenza deipropri diritti e doveri.Obiettivi: educare alla legalità, al rispetto di sé edegli altri, alla solidarietà

ComunicareObiettivi: gestire una corretta comunicazioneattraverso l’uso di linguaggi specifici delle variediscipline.

Gestione del sé e autocontrolloObiettivi: avere fiducia in sé, imparare a gestiree risolvere i conflitti, gestire leemozioni,difendere e affermare i propri diritti

Collaborare e partecipareObiettivi: abituare al lavoro di gruppo,accettando ed esercitando il coordinamento

Agire in modo autonomo e responsabileObiettivi: favorire lo sviluppo diautovalutazione

Risolvere i problemiObiettivi: migliorare la capacità di risolvere iproblemi tramite l’applicazione di metodologieinduttive e deduttive.Individuare collegamenti e relazioniObiettivi: sviluppare la capacità di operarecollegamenti interni e trasversali alle variedisciplineOrganizzare le proprie conoscenze in modologico , concettualizzare e argomentarecorrettamente ( anche attraverso l’uso di mappeconcettuali, schemi, griglie).

Le competenze sono il punto di riferimento e insieme lo sbocco educativo e metodologico delladidattica dell’Istituto per cui i singoli alunni, ciascuno con i propri ritmi e stili, vengono guidati allosviluppo

di conoscenze e abilità attinenti ai saperi delle diverse discipline dell’io collettivo capace di stabilire significativi rapporti con gli altri della capacità di comprendere, interpretare, intervenire in modo personale.

In tal modo, l’apprendimento non è semplicemente una somma di conoscenze, ma diventapadronanza dei saperi, ampliamento delle competenze di ciascuno e fornisce “le chiavi perapprendere ad apprendere”.

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DALL’APPROCCIO PER OBIETTIVI ALL’APPROCCIO PER COMPETENZE

Approccio per obiettivi Approccio per competenzeCentratura sui contenuti disciplinari che l’alunno deve assimilare

Centratura sulle situazioni/ compiti in forma di problemi complessi che l’alunno deve essere in grado di affrontare

Decontestualizzazione/ contenuto insegnatoper se stesso

Contestualizzazione degli apprendimenti

Centratura sulle azioni dell’insegnante Centratura sulle azioni del discente

Profilo in uscita: contenuti disciplinari da riprodurre

Profilo in uscita: compiti di realtà/ situazioni da trattare con competenza

Valutazione: del grado di acquisizione dei contenuti

Valutazione: delle potenzialità di impiego degli apprendimenti disciplinari

L’offerta formativa è finalizzata a migliorare gli esiti del processo di insegnamento-apprendimento, con l’uso di metodologie didattiche che favoriscano la crescita degli alunni, ne valorizzino le diversità e promuovano tutte le loro potenzialità.L’Istituto si pone come finalità quella di riprogrammare l’apprendimento, nell’ottica dellainnovazione metodologica e didattica, attraverso forme di formazione/aggiornamento continuo delpersonale docente.

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OBIETTIVI FORMATIVI

La scuola ,attraverso l’azione didattica , contribuisce alla formazione del cittadino attivo; pertanto,il nostro istituto si propone di:

Educare alla conoscenza di sé e favorire l’autostima Favorire atteggiamenti positivi verso le differenze, con attenzione ai cambiamenti

della società e della cultura; Offrire opportunità per la socializzazione, l'interazione e la collaborazione con gli

altri; Orientare verso scelte consapevoli ed educare alla responsabilità individuale; Educare alla cittadinanza e alla legalità; Favorire lo sviluppo armonico dell’intelligenza in tutte le sue forme; Favorire la capacità critica, la riflessione sui contenuti e sui processi

dell’apprendimento; Sviluppare la capacità di pensare, comprendere, progettare, impadronendosi di

strumenti atti a sviluppare l’autonomia personale; Motivare alla conoscenza, fornendo occasioni di esperienze concrete di tipo

espressivo, motorio, linguistico, logico e scientifico; Facilitare l’acquisizione delle strumentalità, delle abilità e delle competenze di base,

anche attraverso attività personalizzate ,che consentano a tutti l’accesso alleconoscenze;

Valorizzare e promuovere le diverse potenzialità creative ed espressive; Promuovere il successo formativo di tutti gli alunni, mediante il raggiungimento dei

traguardi per lo sviluppo delle competenze , fissati per i tre ordini di scuola;

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Scelte organizzative

Le scelte organizzative sono fondate su alcuni presupposti di riferimento, che rappresentano linee di tendenza alle quali la scuola sta lavorando e che si possono così sintetizzare

l’adozione di tempi d’insegnamento adeguati ai ritmi di apprendimento e agli stili cognitivi dei ragazzi e attenti alle esigenze di accoglienza e di ascolto

la scelta di favorire la piena inclusione possibile di tutti gli alunni attraverso la personalizza-zione della didattica, l’introduzione di strumenti compensativi e l’adozione di misure dispen-sative

la tendenza a salvaguardare tutti i possibili spazi di flessibilità organizzativa, attraverso l’or-ganizzazione di gruppi di apprendimento diversificati e funzionali, per garantire agli alunnipercorsi di apprendimento personalizzati diversificati

la sperimentazione di molteplici modalità di “fare lezione” in spazi alternativi all’aula, dagli spazi di laboratorio all’ambiente naturale, agli ambienti virtuali

SCELTE EDUCATIVE

I criteri di continuità, orientamento e integrazione sono alla base delle scelte educative e didattichedell’istituto.ContinuitàLa continuità si sviluppa sia in modo orizzontale, sia verticale.La continuità orizzontale si realizza attraverso un’attenta collaborazione fra la scuola e il territorio,coinvolgendo in primo luogo le famiglie nei percorsi formativi, nelle attività scolastiche e nelleiniziative di formazione..La continuità verticale esprime l’esigenza di realizzare un percorso formativo graduale e unitarioper gli alunni dai 3 ai 14 anni, attraverso l’elaborazione di curricoli verticali, costruiti anche con ilraccordo delle metodologie e dei sistemi di valutazione.OrientamentoL’orientamento mira al graduale sviluppo delle capacità di operare scelte e di costruire il propriopercorso di vita. Si realizza in tutti e tre gli ordini di scuola, attraverso attività volte a individuareattitudini e potenzialità di ciascun alunno; a queste si aggiungono, nella scuola secondaria di 1°grado, attività orientative di informazioni che, nel corso del triennio, guidano gli alunni nella sceltaconsapevole dei successivi percorsi di studio.L’orientamento inizia fin dai primi anni e, non solo come guida alle scelte relative all’ambitoscolastico, ma come guida agli alunni, nel costruire un progetto e un percorso di vita, in cui essipossano servirsi delle proprie competenze, confrontando le proprie attitudini ed interessi con larealtà. Si tratta, quindi, di orientamento non solo alla scuola e al lavoro futuro ma, in modo piùampio, alla vita.L’azione dell’orientamento implica il coinvolgimento degli alunni, dei genitori e degli operatoridella scuola.

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PIANO PER L’INCLUSIONE

Finalità educativa generalePromuovere l'autonomia personale e sociale attraverso una didattica inclusiva che miri alraggiungimento dell'integrazione scolastica, dello sviluppo delle potenzialità e dell'acquisizionedi competenze minime.

Inserimento alunni diversamente abili L’inserimento di alunni diversamente abili , regolato dalla legge 104 del 1992, ha come obiettivofondamentale quello di garantire il diritto allo studio , anche in presenza di gravi difficoltà diapprendimento. Lo sviluppo degli apprendimenti si articolerà mediante la comunicazione, lasocializzazione e la relazione interpersonale. Tale inserimento è finalizzato al raggiungimentodell’autonomia e alla acquisizione delle abilità necessarie per un inserimento sociale soddisfacente.L’attività didattica di sostegno, in continuità nei tre ordini di scuola, è realizzata dagli insegnantispecializzati e curricolari che, insieme alle famiglie e agli operatori sociosanitari, collaborano adefinire le difficoltà da superare e le possibilità di recupero, programmano gli interventi educativi edidattici, rispondenti alle singole esigenze,, e valutano i progressi nei processi di apprendimento.Per realizzare un’integrazione che abbia successo, sono necessari una stretta collaborazione e unlavoro di equipe tra il docente di sostegno e gli altri insegnanti di classe, in particolar modo quando:

il ragazzo in condizione di handicap viene inserito nella classe; nell’analisi della documentazione utile: analisi funzionale (rilasciata dall'Ente

assistenziale da cui l’alunno è seguito) e fascicolo personale (inviato dall’ordine discuola precedente)

nei contatti con la famiglia; negli incontri con gli operatori esterni, per avere ulteriori informazioni ed indicazioni

nell'elaborazione del profilo dinamico funzionale; nel definire la programmazione di un progetto educativo individualizzato.

Nel nostro istituto è presente il Gruppo H (detto Gruppo tecnico o Gruppo operativo) composto da: il Dirigente scolastico o un suo delegato, il coordinatore del sostegno che ha il compito di

1. curare i rapporti con gli Enti esterni,2. organizzare le attività all’interno dell’istituto creando le condizioni di un clima

affettivo stabile che permetta ad ogni diversabile di sentirsi “ riconosciuto” e quindi “incluso” nel gruppo,

3. confrontarsi con i docenti di sostegno in relazione ai rapporti di questi ultimi con lefamiglie degli alunni diversabili e con i docenti del Consiglio di classe in ordineall’attività didattica programmata e al sostegno psicologico e psicopedagogico dagarantire.

il docente di sostegno (che ha il compito di curare i rapporti con la famiglia, con gli operatorisocio-sanitari, con gli insegnanti curricolari e coordinare il percorso formativo)

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il consiglio di classe i genitori dell’alunno i rappresentanti dell’équipe socio-sanitaria che segue il ragazzo le educatrici

E’ presente anche il Gruppo di studio e di lavoro d’istituto (G.L.H.), composto da: Dirigente scolastico docenti curricolari e di sostegno operatori dei servizi genitori.

Per favorire completa integrazione tutti gli edifici sono dotati di rampe di accesso , l’edificio Rodariè dotato di ascensore per disabili; sono rispettati i parametri fissati dal DM141/99 per quantoriguarda il numero di alunni per classi frequentate dai disabili (max 20), l’organizzazione delle gitescolastiche e l’individuazione della meta e del percorso deve tener conto delle esigenze e dellepossibilità del diversabile presente nella classe.Accoglienza L’istituto comprensivo, al fine di favorire l’accoglienza e la continuità didattica degli alunnidiversamente abili, si impegna, all’inizio dell’anno scolastico, ad organizzare iniziative ad hoc, percercare di rendere il più naturale possibile l’ingresso nella scuola dei nuovi alunni.A tale riguardo, la scuola organizza un primo incontro tra la famiglia dell’alunno in entrata el’insegnante specializzato che dovrà seguire l’alunno, e un secondo incontro tra il docentespecializzato e l’insegnante che ha seguito l’alunno portatore di handicap negli anni precedenti.Nei primi giorni di scuola viene organizzata l’accoglienza di tutti gli alunni in ingresso.Prima dell’inizio delle lezioni e dopo assegnazione dell’alunno, il docente di sostegno si impegna aleggere tutta la documentazione inviata dalla scuola primaria e in particolare : la Diagnosifunzionale, il Profilo dinamico funzionale, la relazione finale dell’anno scolastico precedente.

E' importante sottolineare che la classe diventa la variabile e la risorsa più efficace per un realeinserimento dell'allievo portatore di handicap e che l'insegnante di sostegno è, a tutti gli effetti,docente della classe, in quanto il suo apporto è funzionale al progetto educativo e didatticodell'intero gruppo.Per l’utilizzo coordinato delle risorse, i docenti fatta una indagine su ciò che è presente nelle scuole,individuano i facilitatori che saranno poi indicati per progettare e programmare gli interventi dimiglioramento dell’inclusione scolastica. Tali interventi prevederanno, oltre alle normali attivitàcurricolari, anche la partecipazione a progetti extracurricolari (es. PON).Il concetto di inclusione si applica a tutti gli alunni come garanzia diffusa e stabile di poterpartecipare alla vita scolastica e di raggiungere il massimo possibile in termini di apprendimenti epartecipazione sociale.Strategie per il miglioramento dell’inclusione

realizzare momenti di riflessione congiunta tra i vari ordini di scuola, attraversoincontri più frequenti di tutti gli insegnanti di sostegno dell’istituto nell’ambito dellaprogettazione

organizzare incontri formativi per i genitori ,atti a contenere gli effetti di possibilisituazioni “ a rischio”

interazione tra le due agenzie educative ( scuola-famiglia) finalizzata alla conoscenzadel vissuto del minore, utile al suo inserimento nella realtà sociale locale.

Azioni per garantire il successo scolastico attività laboratori ali ( learning by doing) attività per piccoli gruppi ( cooperative learning) tutoring ( peer education) attività individualizzate ( mastery learning)

Prevedendo che dal 2019 entrerà in vigore il GIT, la richiesta del nostro istituto potrebbe essere la21

seguente : coordinamento dell’assistenza specialistica con l’Ente comunale valorizzazione delle esperienze pregresse organizzazione dei laboratori per piccoli gruppi ( assegnando ruoli e funzioni in base alle

professionalità presenti nella scuola: laboratorio artistico, musicale, linguistico, didrammatizzazione, informatica, motoria)

incontri periodici e costanti con peronale specialistico( psicologo, pedagogista, tecnici dellariabilitazione…)

Integrazione alunni stranieri

La scuola favorisce l’accoglienza degli alunni stranieri, il cui inserimento è garantito dal DPRn°394/99 (Regolamento recante norme di attuazione del testo unico delle disposizioni concernenti ladisciplina dell’immigrazione e norme sulla condizione dello straniero, a norma dell’art. 1, comma 6,del decreto legislativo 25 luglio 1998, n° 286) e dalle Linee guida (marzo 2006) realizzandointerventi che siano in grado di creare un clima aperto al confronto tra culture diverse. Per questo, sipropone di :

favorire un clima di accoglienza scolastica e sociale, che prevenga e rimuova eventualiostacoli alla piena integrazione

costruire un contesto favorevole all’incontro e al dialogo con le altre culture proporre adeguate modalità di intervento per l’apprendimento della lingua italiana.

Di fronte alla varietà di vita e di storia ,che caratterizzano questi bambini, e ai differenti bisognididattici e linguistici, per offrire risposte efficaci, si fa ricorso a:

progetti di accoglienza particolarmente mirati attività ed interventi specifici, per favorire la conoscenza della lingua italiana momenti socializzanti, per conoscere e valorizzare le diverse culture.

Nella Nostra Scuola, la presenza di ragazzi provenienti da alcuni Paesi extracomunitari, offre giànumerose occasioni, per prepararci ad una reale situazione interculturale.

Gli interventi didattici puntano, non solo alla valorizzazione della cultura di appartenenza, ma,soprattutto, alla scoperta della persona come risorsa e come soggetto, coinvolto in un progettocomune di sviluppo futuro.Essi prevedono: la raccolta di documenti, informazioni biografiche e scolastiche sui saperi già acquisiti, per

individuare i punti di forza e gli eventuali bisogni l’inserimento in classe, prestando attenzione alle interazioni fra i gruppi per prevenire forme

di esclusione e di distanza e favorire lo stabilirsi di relazioni di reciprocità; l'insegnamento della lingua Italiana come L2 (seconda lingua), con un intervento tempestivo

e mirato, per evitare che la condizione di non conoscenza finisca per diventare un motivo diinsuccesso, sotto forma di ritardo scolastico accumulato.

Successivamente, si passerà a far apprendere l'italiano per lo studio, attraverso: momenti di supporto individualizzato, rivolto ad un piccolo gruppo modalità di facilitazione dell'apprendimento delle discipline interventi di consolidamento linguistico semplificazione delle consegne uso di linguaggi non verbali

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sottolineatura dei concetti base e semplificazione dei testi valorizzazione dei saperi precedenti e confronti con i saperi della società di approdo .Per prevenire il fenomeno della dispersione scolastica, si cerca - se necessario- di fornire,tramite la presenza di facilitatori con competenze specifiche (mediatori culturali, da richiedereal CRIT di Monopoli o nel Progetto annuale della Regione Puglia “Diritti a scuola”), unsostegno ai ragazzi stranieri e alle loro famiglie, cominciando dal momento dell’accoglienza ascuola sino al momento dell’orientamento circa la scelta dei percorsi formativi successivi allascuola secondaria di 1° grado. Inoltre, tramite un protocollo d’intesa(approvato e sottoscrittodai Dirigenti scolastici dell’I.C. “Sarnelli-De Donato-Rodari” di Polignano a Mare e dell’I.C.“G.Modugno – G.Galilei” di Monopoli, insieme al Dirigente dei Servizi Sociali del Comunedi Polignano a Mare, nell’a.s.2012/2013) gli alunni a rischio abbandono scolastico e/oinadempienti possono frequentare il C.T.P.

Integrazione alunni con disturbi di apprendimento (DSA

L’area dello svantaggio scolastico, indicata come area dei bisogni educativi speciali , è molto ampiae vi sono comprese tre grandi sotto-categorie: quella della disabilità ( di cui abbiamo trattato nel 1paragrafo), quella dei disturbi evolutivi specifici e quella dello svantaggio socio-economico,linguistico, culturale.Nel variegato panorama del nostro istituto ,dove in ogni classe ci sono alunni che presentano unarichiesta di speciale attenzione per una varietà di ragioni, la complessità delle classi diviene semprepiù evidente ed è compito della scuola attivarsi per affrontare al meglio le situazioni.Le leggi 53/20033e 170/2010 costituiscono fonti di riferimento cui si sono ispirati i docenti delcomprensivo per le iniziative intraprese: estendere a tutti gli alunni BES il diritto allapersonalizzazione dell’apprendimento sia per quanto riguarda il processo di apprendimento-insegnamento sia per quanto attiene la valutazione e le misure previste dalla L.170. Il primo passo è stato quello della formazione docenti che da anni si alternano per una adeguatacultura dell’inclusione, come si evince anche dal piano di formazione triennale su rete territoriale .La nostra scuola favorisce misure educative e didattiche, per garantire il corretto processo diapprendimento degli alunni con BES, attraverso la stesura di un Piano didattico personalizzato,redatto dal Consiglio di classe e, successivamente, condiviso con la famiglia, come previsto dallalegge n°170/2010 e dal DM5669/2011. Il PDP ha lo scopo di definire, monitorare e documentare lestrategie di intervento più idonee e i criteri di valutazione degli apprendimenti.Nella nostra scuola, è presente la figura della psicologa dell’A.I.D. con lo scopo di supportare icolleghi nelle fasi operative e di consulenza e approfondire le tematiche relative all’ambito. Dall’anno scorso, presso il plesso di Scuola primaria “Rodari” è attivo lo Sportello della dislessia

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(con la presenza della psicologa dell’A.I.D. sezione di Bari).

LE RAGIONI DEL CURRICOLO VERTICALE

L’esigenza di realizzare un curricolo formativo unitario tra i diversi ordini di scuola risponde a variemotivazioni di ordine:

giuridico: consentire la piena attuazione del diritto all’istruzione, attraverso un impegno tesoa “ rimuovere ostacoli;

pedagogico : realizzare finalità educative comuni; socio-culturale: contenere il fenomeno della dispersione scolastica; psicologico : perseguire la congruenza tra sviluppo della persona e itinerario scolastico; didattico : raccordare i contesti educativi e di apprendimento con le esperienze e le

conoscenze precedenti , collaterali e successive degli alunni.Il curricolo dell’istituto si articola, attraverso i campi di esperienza nella scuola dell’infanzia e gliapprendimenti disciplinari nella scuola primaria e secondaria di 1° grado.Il curricolo organizza e descrive l’intero percorso formativo, che uno studente compie, dalla scuoladell’infanzia alla scuola secondaria, nel quale si intrecciano e si fondono i processi cognitivi e quellirelazionali.I diversi momenti evolutivi dell’apprendimento vedono un progressivo passaggio dall’impararefacendo, alla capacità sempre maggiore di riflettere e formalizzare l’esperienza, attraverso la ri-costruzione degli strumenti culturali e la capacità di utilizzarli consapevolmente come chiavi dilettura della realtà.Le principali finalità del curricolo verticale sono:

assicurare un percorso graduale di crescita globale consentire l’acquisizione di competenze, abilità, conoscenze realizzare le finalità dell’uomo e del cittadino orientare nella comunità favorire la realizzazione del proprio progetto di vita.

CURRICOLO IN RIFERIMENTO A: Profilo dell’alunno competente ( in uscita scuola dell’infanzia, primaria e secondaria) Traguardi per lo sviluppo delle competenze Obiettivi di apprendimento specifici per ogni disciplina ( declinati in conoscenze e abilità)

Dal curricolo, i docenti individuano: le esperienze di apprendimento più efficaci le scelte didattiche le strategie più idonee

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integrazione fra le discipline o aggregazione in aree

Iter dei lavori

Durante l’anno scolastico 2012/13, il gruppo di lavoro costituito da docenti della scuolaprimaria e secondaria di 1° grado, con la collaborazione di docenti della scuola dell’infanzia,ha redatto le basi per la costruzione di un curricolo verticale per competenze:

definizione del profilo dell’alunno in uscita dai tre ordini di scuola traguardi delle competenze e obiettivi in uscita dai tre ordini di scuola

L’impegno del 2013-14 è stato:- programmare per competenze, - evidenziare i nuclei fondanti delle discipline, - analizzare possibili passaggi, interconnessioni e azioni di continuità tra i vari ordini di

scuola, utilizzando strumenti, strategie, approcci utili al raggiungimento di talunecompetenze, nonché criteri di valutazione e indicatori , già definiti a livello collegiale

L'impegno continuo dal 2014-15 vede i docenti di tutto il comprensivo attivati nelle seguentiazioni.:

migliorare la programmazione per competenze inserire una griglia di valutazione delle competenze trasversali condividere azioni di continuità, sperimentare compiti di realtà disciplinari e/o interdisciplinari , sulla base delle

caratteristiche della classe formazione e aggiornamento

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Curricolo verticalePremessa

Area linguistica (italiano, storia, geografia, religione, lingue comunitarie)

Lo sviluppo delle competenze linguistiche è una condizione indispensabile per la crescita dellapersona e per l'esercizio della cittadinanza , come sottolineano le Indicazioni nazionali, ed essendoqueste trasversali è necessario che l'apprendimento della lingua italiana sia oggetto di attenzione daparte di tutti i docenti. Mentre nella scuola dell'infanzia , gli alunni vengono a contatto con i campidi esperienza e nella scuola primaria acquisiscono gli strumenti dell'alfabetizzazione di base, nellascuola secondaria di 1° grado sviluppano una più ampia padronanza delle competenze linguistiche.La trasversalità della lingua italiana, oggi più che mai, impone un confronto tra discipline, per unaccesso ai saperi sempre più integrato. La Storia è la disciplina ,attraverso la quale, si impara a conoscere e interpretare i fatti, eventi eprocessi del passato. Le conoscenze del passato offrono metodi e saperi utili per comprendere einterpretare il presente. E' fondamentale aggiornare gli argomenti di studio adeguandoli alle nuoveprospettive, facendo sì che la Storia ( a livello mondiale, europeo, italiano e locale) si presenti comeun intreccio significativo di fatti, persone, culture...che hanno generato processi di grande rilevanzaper comprendere il mondo attuale.Lo studio della Geografia contribuisce a fornire gli strumenti per formare persone autonome chesiano in grado di assumere decisioni responsabili nella tutela dell'ambiente.L'insegnamento della religione cattolica risponde all'esigenza di riconoscere nei percorsi scolasticiil valore della cultura religiosa e il contributo che i principi del cattolicesimo offrono allaformazione globale della persona e al patrimonio storico, culturale e civile. E' così che la scuola puòsvolgere il suo ruolo privilegiato di apprendimento e di confronto ,rispettoso delle diversità.L'apprendimento della lingua inglese e di una seconda lingua comunitaria apre l'alunno allaconsapevolezza e all'esercizio della cittadinanza europea nel contesto in cui vive e oltre i confini egli permette di sviluppare una competenza plurilingue per interagire con gli altri attraverso losviluppo di un repertorio diversificato di risorse linguistiche e culturali.La continuità verticale, della lingua inglese, si realizza dalla scuola primaria alla scuola secondariadi 1° grado attraverso la progressione degli obiettivi relativi alle diverse competenze e lo sviluppodelle strategie per imparare le lingue. L'insegnante, nella scuola secondaria 1° grado, guida l'alunnoa riconoscere, rielaborare, interiorizzare modalità di comunicazione e regole della lingua che egliapplicherà in modo sempre più autonomo e consapevole, a sviluppare la capacità di riflettere sugliusi dei codici linguistici e scegliere quelli adeguati allo scopo e alle situazioni.La seconda lingua comunitaria viene introdotta nella scuola secondaria di 1°grado e ,nell'otticadell'educazione plurilingue, la nuova lingua dovrà essere considerata come un'opportunità diampliamento del repertorio linguistico già acquisito dall'alunno e come occasione per riutilizzare inmodo sempre più consapevole le strategie di apprendimento delle lingue.

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Area scientifica- tecnologica ( matematica, scienze, tecnologia)

Lo studio della tecnologia e delle scienze matematiche favoriscono e stimolano l'attitudine a porre inatto abilità di tipo cognitivo, operativo, metodologico e sociale.Elemento fondamentale ,in matematica è ,il laboratorio inteso non solo come luogo fisico ma comemomento in cui l'alunno è attivo, fa ipotesi, progetta, raccoglie dati, costruisce significati. Nellascuola secondaria si svilupperà un'attività più propriamente di matematizzazione, formalizzazione egeneralizzazione.Lo studio delle scienze è basato sul metodo sperimentale che risulta particolarmente motivante inquanto gli alunni vengono incoraggiati a porre domande,a progettare e realizzare esperimenti, fareipotesi di lavoro, relazionare la loro attività di ricerca attraverso varie tipologie di testi.La tecnologia è la disciplina che si occupa degli interventi di manipolazione e trasformazione chel'uomo opera sull'ambiente. E' dunque indispensabile che la cultura tecnologica sia basata suprincipi etico-sociali , infatti compito prioritario della tecnologia è la promozione nei ragazzi diatteggiamenti responsabili e di sensibilità per un uso consapevole dei mezzi e delle risorse .Compito del docente sarà quello di guidare, con metodi e strumenti diversi, il percorsod'apprendimento degli alunni.

Area artistica (arte, musica, scienze motorie)

Le discipline di questa area promuovono la conoscenza e l'espressione di sé e permettono dicomunicare in maniera non verbale, utilizzando linguaggi diversi tra loro. Sono discipline il cuiapprendimento ha in comune la forte necessità di acquisizione di abilità di tipo pratico, che possono scaturire da un approccio metodologico di tipo laboratoriale, cioè legato al “ fare”.Un'altra peculiarità in comune alle suddette discipline, è lo sviluppo di capacità critico-estetiche cioèdi una sensibilità tale da trasformare i nostri alunni custodi del proprio corpo e del propriopatrimonio artistico-ambientale.Tutte le discipline concorrono alla acquisizione delle competenze chiave definite nel profilo dellostudente in uscita dal 1° ciclo, attraverso lo sviluppo delle unità di apprendimento disciplinare einterdisciplinare e i compiti in situazione ovvero attraverso una didattica per competenze..

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PROFILO DELL’ALUNNO COMPETENTEalla fine del I° ciclo di istruzione

Competenze di cittadinanzaCITTADINANZA E COSTITUZIONE

Nuovo insegnamento introdotto nelle scuole di ogni ordine e grado con la Legge n.169 del 30/10/2008.

Obiettivi: Insegnare alle giovani generazioni come esercitare la democrazia nel rispetto delle

regole comuni

Promuovere la partecipazione attiva degli studenti in attività di educazione alla legalità

Costruire nelle classi delle piccole comunità di vita e di lavoro che cerchino di dare significati nuovi alla convivenza elaborando percorsi che costruiscano identità personale, solidarietà collettiva e collaborazione.

Percorso verticale.Scuola dell’infanzia : trasmettere le conoscenze e le abilità specifiche sul concetto di famiglia, scuola, gruppo come comunità d vita e i modi di agire corretti con i compagni, i genitori , gli insegnanti, gli adulti tutti.Scuola primaria: trasmettere le prime nozioni sulla Costituzione e sulla convivenza ( i diritti fondamentali dell’uomo, l’importanza della tutela del paesaggio, la salvaguardia della salute, il valore della multiculturalità e del rispetto)Scuola secondaria di 1° grado: Approfondire la Costituzione nelle parti salienti, i diritti e doveri dei cittadini, le istituzioni europee, rispetto e tutela dell’ambiente. Messa in pratica della cittadinanza agita.Il Consiglio Comunale dei Ragazzi, attivo nella nostra scuola dal 2009 rappresenta il luogo simbolico in cui sperimentare modalità di partecipazione e di esercizio dei diritti di cittadinanza, il paese e la scuola rappresentano i luoghi fisici nei quali sperimentare gli alfabeti del vivere e del convivere, il rispetto delle regole condivise, il sistema dei valori e l’interazione sociale.In un percorso coerente, unitario e integrato la scuola si prefigge di promuovere e tradurre il sapere,il saper fare, il saper essere e il saper stare con gli altri in competenze trasversali attraverso le qualiciascuno possa esercitare i diritti di cittadinanza ed esprimere il valore dell’esperienza e dellapropria identità.

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Capacità di sentirsi cittadini attivi che esercitano diritti inviolabili e rispettano i doveri della società di cui fanno parte, nella vita quotidiana, nello studio, nel lavoro.

Lo studio della Costituzione permettedi fornire una “ mappa di valori” utileper esercitare la cittadinanza a tutti i livelli, per costruire un futuro di cittadini consapevoli dei propri diritti e doveri.

Competenze Scuola dell’infanzia Scuola primaria Scuola secondaria 1° gradoSaper ascoltare e

comunicareAscolta e comprende narrazioni.Sa esprimere e comunicare agli altri emozioni, sentimenti, argomentazioni attraverso il linguaggio verbale che utilizza indifferenti situazioni comunicative.

Ascolta e comprende un semplice discorso/argomento.Comunica attraverso messaggi chiari e pertinentiacquisendo un primo nucleo di terminologia e utilizzando i vari tipi di linguaggi.

Comprende e valuta lo scopodel messaggio ascoltato.Comunica In modo efficace in diverse situazioni utilizzando linguaggi verbalie non, compresi quelli delle lingue comunitarie, in modo appropriato.

Collaborare epartecipare

Il bambino gioca in modo costruttivo e creativo con gli altri, sa argomentare, confrontarsi, sostenere le proprieragioni con adulti e bambini.Sa di avere una storia personale e familiare, conosce le tradizioni della famiglia e della comunità.Ha raggiunto una prima consapevolezza dei diritti e doveri, delle regole del vivere insieme.

In modo costruttivo intervenendo in modo pertinente in scambi comunicativi di diversa natura nel rispetto delle regole della vita comunitaria.Rispetta gli altri favorendo l’integrazione di ciascuno nel gruppo.

In modo attivo alla realizzazione di esperienze sapendo dare ad esse un significato.Riconosce ed assume ruoli diversi nell’attività del gruppo.Rispetta gli altri favorendo l’integrazione di ciascuno nel gruppo.

Agire in modo autonomo e responsabile

Si muove con crescente sicurezza e autonomia negli spazi che gli sono familiari, modulando progressivamente voce e movimento anche in rapporto con gli altri e con le regole condivise.

Mostra senso di responsabilità nei confrontidi se stesso e degli altri e autonomia nell’esecuzione dei lavori..

Progetta e porta a termine unlavoro in modo strutturato. Evidenzia senso di responsabilità in tutte le attività.

Risolvere i problemi Osserva e analizza fatti e situazioni legati al contesto in cui vive.

Osserva e analizza fatti, eventi , fenomeni, situazioni legati alla realtà .Formula ipotesi o proposte per la soluzione di sempliciproblemi.

Analizza un problema, elabora una valida ed efficace strategia di soluzione, formula ipotesi attendibili e trae conclusioni.

Interpretare e organizzare l’informazione

Comprende, ordina e rappresentasemplici informazioni in sequenze logiche.Scopre le funzioni ed i possibili usi di strumenti tecnologici.Ricerca e raccoglie semplici informazioni anche con l’utilizzodi strumenti informatici.

Seleziona le informazioni distinguendole tra principali e secondarie.Ricerca e raccoglie semplici informazioni anche con l’utilizzo di strumenti informatici

Usa i manuali delle discipline o altri testi di studio al fine di ricercare, raccogliere e rielaborare i dati, le informazioni, i concetti e le esperienze necessarie, anche con l’utilizzo di strumenti informatici.

Imparare ad imparare/Acquisire metodo di studio

Raggruppa e ordina oggetti e materiali secondo criteri diversi.Utilizza semplici strumenti ( frecce, tabelle, simboli) predisposti dall’insegnante, per la sequenza e la relazione di pochi e semplici concetti.

Definisce autonomamente la successione delle fasi di un semplice compito.Usa strategie di memorizzazione con l’ausilio di semplici strumenti di studio ( mappe, tabelle, griglie, schemi…)

Individua, autonomamente, sequenze di azioni per recuperare e ritenere le conoscenze.Ipotizza e rispetta tempi di esecuzione di un lavoro.Usa strategie di memorizzazione per la sequenza dei concetti.Utilizza strumenti di vario tipo per mettere in relazione concetti.

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Impostazioni metodologiche

Valorizzare l’esperienza e le conoscenze degli alunni ( per ancorarvi nuovi contenuti)

Attuare interventi adeguati nei riguardi delle diversità ( difficoltà nell’apprendere, alunni non italiani, disabili..)

Favorire l’esplorazione e la scoperta (problematizzazione, pensiero divergente e creativo)

Incoraggiare l’apprendimento collaborativo ( aiuto reciproco, gruppo cooperativo…) sia interno alla classe sia per gruppi di lavoro di classi e di età diverse

Promuovere la consapevolezza del proprio modo di apprendere ( difficoltà incontrate, strategie adottate per superarle, comprensione delle ragioni di un insuccesso, conoscenza dei propri punti di forza) e sviluppare l’autonomia nello studio

Realizzare percorsi in forma di laboratorio (valorizzando il territorio come risorsa per l’apprendimento)

Valorizzare la Biblioteca scolastica ( luogo deputato alla lettura, alla scoperta dei libri)

Non separare rigidamente gli interventi individualizzati dalla didattica normale Applicare all’insegnamento la tecnologia moderna e l’attività di ricerca Promuovere sempre più l’alfabetizzazione informatica per favorire lo sviluppo

delle capacità creative, logiche e organizzative; l’acquisizione e il potenziamento dei contenuti delle discipline; lo sviluppo del ragionamento logico necessario alla gestione delle informazioni;

STRATEGIE EDUCATIVE e STRUMENTI

Programmazione e pratica disciplinareProgetti interdisciplinariInterventi individualizzatiAttività di recupero/ sviluppo/potenziamentoAccoglienzaOrientamentoCompresenzePratica del lavoro di gruppoLaboratoriCooperative Learning - Peer tutoring – Flipped classroomAmbienti di apprendimento –spazio di azione della menteUscite/visite didattiche/ fruizione di spettacoli teatrali e cinematograficiAttività sportiveAttività integrative varieAudiovisiviMateriale didattico – disciplinareAudiovisiviLIMAttrezzature sportive, scientifiche, artistico-espressiveBibliotecheStrumenti musicali

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LA VALUTAZIONE “ Si tratta di accertare non ciò che lo studente sa,

ma ciò che sa fare con ciò che sa” G. Wiggins

Premessa

Nel moderno sistema scolastico, che si pone come obiettivo essenziale lo sviluppo di tutte le capacità del soggetto e si prefigge la garanzia del successo formativo di ogni singolo alunno, la valutazione assume una connotazione formativa intesa come elemento per sostenere e potenziare ilprocesso di apprendimento di ogni singolo alunno.La valutazione è una componente fondamentale di qualsiasi esperienza educativa ed ha una duplice funzione: da un lato, quella formativa, che consente agli alunni di essere consapevoli dei progressi conseguiti, rispetto agli obiettivi prefissati, e dei percorsi da seguire per migliorare; dall’altro, serve ai docenti per controllare l’efficacia del proprio insegnamento e predisporre eventuali modifiche o percorsi personalizzati.

RIFERIMENTI NORMATIVI

Per la valutazione degli alunni occorre fare riferimento alle seguenti norme: Legge n. 169 del 30/10/2008; Legge n. 170 dell' 8/10/2010 (Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in

ambito scolastico); D.M. n. 21 del 12/07/2011 (Disposizioni attuative della L. n.170); D. Lgs. 13 aprile 2017, n. 62 Indicazioni per il Curricolo

Il presente documento per la Valutazione prevede:

misurazione degli obiettivi di apprendimento che scandiscono i traguardi degli specifici nuclei tematici disciplinari, desunti dalle otto competenze chiave di cittadinanza, che concorrono a definire le competenze disciplinari.

griglie di valutazione che registrino conoscenze, abilità e competenze riferite al percorso didattico del singolo alunno e agli obiettivi previsti nella programmazione annuale della classe

osservazione per la scuola dell'infanzia. Tramite l'osservazione, la scuola dell'infanzia ha lapossibilità di comprendere ed interpretare i comportamenti dei bambini, di contestualizzarli ed analizzarli nei loro significati, di identificare processi aperti da promuovere, sostenere, rafforzare per consentire ad ogni alunno di dare il meglio delle

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proprie capacità nelle diverse situazioni. definizione dei criteri di valutazione e di attribuzione del voto nelle discipline scuola

primaria definizione dei criteri di valutazione e di attribuzione del voto nelle discipline scuola

secondaria di 1° grado. definizione dei criteri comuni e trasparenti per l'assegnazione del voto di comportamento.

7. definizione dei criteri per la valutazione degli alunni DVA, DSA, stranieri tenendo conto che:

per gli alunni diversamente abili si applica, come previsto dalla normativa, il confronto tra situazione di partenza e la situazione di arrivo;

per gli alunni con difficoltà specifiche di apprendimento (DSA) certificate, la valutazione e la verifica degli apprendimenti, comprese quelle effettuate in sede di esame conclusivo del primo ciclo, devono tenere conto delle specifiche situazioni soggettive di tali alunni; a tali fini, nello svolgimento dell’attività didattica e delle prove d’esame, sono adottati gli strumenti compensativi e dispensativi ritenuti più idonei;

gli alunni stranieri sono valutati nelle forme e nei modi previsti per gli alunni italiani, ad eccezione di quelli che non possiedono conoscenza base della lingua italiana per i quali verrà predisposta una particolare attenzione

La valutazione nella pratica didattica assume quattro funzioni: diagnostica, come analisi delle condizioni iniziali dei requisiti di base per

affrontare un compito di apprendimento; formativa perché serve ai docenti per scegliere le soluzioni migliori e regola l’azione educativo-

didattica con lo scopo di individuare i punti forti e i punti deboli delle procedure di apprendimento di ciascuno e avviare l’alunno all’autovalutazione

sommativa perché svolge una funzione comunicativa non solo per l’alunno ma anche per le famiglie. Effettuata a scadenza quadrimestrale dai Consigli di classe, verifica i livelli di conoscenze e abilità raggiunti da ogni singolo alunno

orientativa perché favorisce un’accurata conoscenza di sé.

Alla tradizionale funzione sommativa, che mira ad accertare con strumenti il più possibile oggettivi il possesso di conoscenze, abilità e competenze concentrandosi sul prodotto finale dell’insegnamento/apprendimento, si accompagna la valutazione formativa che intende sostenere e potenziare il processo di apprendimento dell’alunno. La valutazione diventa formativa quando si concentra sul processo e raccoglie un ventaglio di informazioni che, offerte all’alunno, contribuiscono a sviluppare in lui un processo di autovalutazione e di autorientamento. Orientare significa guidare l’alunno ad esplorare se stesso, a conoscersi nella sua interezza, a riconoscerele proprie capacità ed i propri limiti, a conquistare la propria identità, a migliorarsi continuamente.

VERIFICA DEGLI APPRENDIMENTI E VALUTAZIONEE’ necessario distinguere l’azione di verifica, che comporta l’accertamento degli apprendimentidisciplinari, dall’azione di valutazione, che, a partire dagli esiti formativi registrati, considera i processicomplessivi di maturazione della personalità dell’alunno. Le verifiche registrano conoscenze, abilità,talvolta aspetti della competenza, mentre il giudizio valutativo rende conto degli aspettidell’apprendimento, in relazione a progressi, impegno, motivazione, capacità critiche, abilitàmetodologiche.Le verifiche consistono in: - prove non strutturate o semistrutturate ( interrogazioni orali, questionari aperti, relazioni, ricerche, prove grafiche, produzione di testi scritti, ecc);

- prove strutturate ( a risposta aperta, di associazione, di completamento, a scelta binaria, a scelta multipla, ecc) .

- prove esperte o autentiche ( prove di verifica che non si limitano a misurare conoscenze e abilità, ma

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anche le capacità dello studente di risolvere problemi, compiere scelte, argomentarle, produrre un micro progetto o un manufatto; in pratica mirano a testare aspetti della competenza). Le verifiche periodiche saranno inoltre progettate in forme flessibili, adeguatamente strutturate, per favorire la partecipazione di tutti. La valutazione quindi ha un valore formativo ed è oggetto di riflessione per i docenti. Deve tener conto di criteri di equità e trasparenza, ma anche dei punti di partenza diversi, del differente grado di impegno profuso per raggiungere un traguardo.

I DECRETI ATTUATIVI DELLA L.107/2015Il decreto che interviene sul tema della valutazione è il n. 62 di cui si sintetizzano le novità intro-dotte .D. Lgs. 13 aprile 2017, n. 62 (GU n. 112 del 16-5-2017) Valutazione, certificazione delle competenze e revisione degli esami di Stato (art. 1,commi 180 e 181, lett. i) della Legge n. 107 del 2015). Il decreto modifica il modello di valutazione utilizzato nella scuola del primo ciclo e la struttura de-gli esami di Stato a conclusione del ciclo secondario. Nel primo ciclo d’istruzione, la valutazione descrive le competenze raggiunte e gli apprendimenti acqui-siti dagli alunni, preservando il modello dei voti in decimi ma, nel contempo, valorizzandone la finalità formativa.La valutazione, dunque, asseconda e supporta i processi di apprendimento, costituisce uno stimolo al loro continuo miglioramento, in modo che i percorsi didattici siano orientati all’acquisizione di competenze disciplinari, personali e sociali. Si rafforza, altresì, la rilevanza della valutazione delle attività svolte nell’ambito dell’insegnamento di Cittadinanza e Costituzione, preservando il carattere trasversale di quest’insegnamento.L’ammissione alle classi successive, per gli alunni e le alunne della scuola primaria, avviene anche in presenza di livelli di apprendimento parzialmente acquisiti o in via di prima acquisizione. La non am-missione alla classe successiva, come già prevede la disciplina vigente, è riservata a casi eccezionali e viene deliberata all’unanimità dai docenti contitolari.L’ammissione alla classe successiva o all’esame di Stato, per gli alunni e le alunne della scuola seconda-ria di primo grado, è deliberata dal Consiglio di classe, anche in caso di parziale o mancata acquisizione dei livelli di apprendimento, dunque anche in caso di attribuzione di voti inferiori a sei decimi. La valu-tazione del comportamento, infine, viene operata in positivo, attraverso un richiamo esplicito allo svilup-po delle competenze in materia di cittadinanza e la sostituzione al voto di condotta di un giudizio sinteti-co.Alla semplificazione concorre il fatto che la prova Invalsi fuoriesce dall’esame di Stato sebbene resti ne-cessario il suo superamento per l’ammissione all’esame. Si introduce, inoltre, una prova finalizzata a ve-rificare l’apprendimento della lingua inglese, affiancata alle prove di italiano e matematica. Si contem-pla, altresì, la restituzione individuale alle famiglie, attraverso un giudizio descrittivo, del livello di ap-prendimento conseguito in italiano, matematica e inglese.

I PUNTI SALIENTI DEL D.LGS 62 E LE NOVITÀ INTRODOTTE

1. La valutazione ha per oggetto il processo formativo e i risultati di apprendimento delle alunne e degli alunni, delle studentesse e degli studenti delle istituzioni scolastiche del sistema nazionale di istruzione e for-mazione, ha finalita' formativa ed educativa e concorre al miglioramento degli apprendimenti e al successo formativo degli stessi, documenta lo sviluppo dell'identita' personale e promuove l’ autovalutazione di cia-scuno in relazione alle acquisizioni di conoscenze, abilita' e competenze.( VALUTAZIONE FORMATIVA).

2. La valutazione , coerente con l'offerta formativa delle istituzioni scolastiche, con la personalizzazione deipercorsi e con le Indicazioni Nazionali per il curricolo e le Linee guida di cui ai decreti del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 87, n. 88 e n. 89; e' effettuata dai docenti , in conformità' con i criteri e le mo-dalità definiti dal collegio dei docenti e inseriti nel piano triennale dell'offerta formativa. LA VALUTAZIONE, SOTTOLINEA IL DECRETO, DEVE ESSERE INTEGRATA DA UNA DESCRI-ZIONE. E’ necessario documentare il processo di apprendimento e il livello globale di sviluppo raggiun-

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to da ciascun alunno con osservazioni sistematiche. La valutazione non può essere ridotta ad un mero calcolo aritmetico dei voti. Il riferimento diventa il PTOF che, nel Documento per la valutazione che co-stituisce parte integrante del PTOF, esprimerà il profilo di competenze atteso al termine del primo ciclo di istruzione, i descrittori dei diversi livelli di apprendimento e quelli relativi alla descrizione dello svi-luppo globale raggiunto da ogni alunno.

3. La valutazione del comportamento si riferisce allo sviluppo delle competenze di cittadinanza. Lo Statuto delle studentesse e degli studenti, il Patto educativo di corresponsabilità e i regolamenti approvati dalle isti-tuzioni scolastiche ne costituiscono i riferimenti essenziali. La valutazione del comportamento, a decorrere dal corrente anno scolastico, sarà espressa con GIUDIZIO SINTETICO, e non più con il voto, anche nella scuolasec.1° grado.

4. Sono oggetto di valutazione le attività svolte nell'ambito di «Cittadinanza e Costituzione»

5. Le alunne e gli alunni della scuola primaria sono ammessi alla classe successiva e alla prima classe di scuola secondaria di primo grado anche in presenza di livelli di apprendimento parzialmente raggiunti o in via di prima acquisizione. Nel caso in cui le valutazioni periodiche o finali delle alunne e degli alunni indichinolivelli di apprendimento parzialmente raggiunti o in via di prima acquisizione, l'istituzione scolastica, nell'am-bito dell'autonomia didattica e organizzativa, attiva specifiche strategie per il miglioramento dei livelli di ap-prendimento. I docenti della classe in sede di scrutinio, con decisione assunta all'unanimità, possono non ammettere l'alunna o l'alunno alla classe successiva solo in casi eccezionali e comprovati da specifica moti-vazione.

RILEVAZIONI INVALSI SCUOLA PRIMARIA 6.L'Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e formazione (INVALSI), nell'am-bito della promozione delle attività di cui all'articolo 17, comma 2, lettera b) del decreto legislativo 31 dicem-bre 2009 n. 213, effettua rilevazioni nazionali sugli apprendimenti delle alunne e degli alunni in italiano, matematica e inglese in coerenza con le Indicazioni Nazionali per il curricolo. Tali rilevazioni sono svolte nelle classi seconda e quinta di scuola primaria, come previsto dall'articolo 6, comma 3, del decreto del Presi-dente della Repubblica 28 marzo 2013, n. 80, ad eccezione della rilevazione di inglese effettuata esclusiva-mente nella classe quinta. Le rilevazioni degli apprendimenti contribuiscono al processo di autovalutazione delle istituzioni scolastiche e forniscono strumenti utili al progressivo miglioramento dell'efficacia della azio-ne didattica. Le azioni relative allo svolgimento delle rilevazioni nazionali costituiscono per le istituzioni sco-lastiche attività' ordinarie d'istituto. Per la rilevazione di inglese, l'INVALSI predispone prove di posiziona-mento sulle abilità di comprensione e uso della lingua, coerenti con il Quadro comune di riferimento Euro-peo per le lingue.

RILEVAZIONI INVALSI SCUOLA SECONDARIALe rilevazioni degli apprendimenti contribuiscono al processo di autovalutazione delle istituzioni scolastiche eforniscono strumenti utili al progressivo miglioramento dell'efficacia della azione didattica. Le azioni relative allo svolgimento delle rilevazioni nazionali costituiscono per le istituzioni scolastiche attività' ordinarie d'isti-tuto e rappresentano per gli studenti requisito di ammissione agli esami.Tali rilevazioni sono svolte nelle classi terze per italiano, matematica e inglese. Nella scuola secondaria sa-ranno effettuate on line / computer based.La novità è la prova di inglese che dovrà accertare i livelli di apprendimento attraverso prove di posiziona-mento sulle abilità di comprensione e uso della lingua, coerenti con il Quadro comune di riferimento europeoper le lingue.

Validità dell’anno scolastico

7. Ai fini della validità' dell'anno scolastico, per la valutazione finale delle alunne e degli alunni è richiesta la frequenza di almeno tre quarti del monte ore annuale personalizzato, definito dall'ordinamento della scuolasecondaria di primo grado, da comunicare alle famiglie all'inizio di ciascun anno. Le istituzioni scolastiche stabiliscono, con delibera del collegio dei docenti, motivate deroghe al suddetto limite per i casi eccezionali, congruamente documentati, purché la frequenza effettuata fornisca al consiglio di classe sufficienti elementiper procedere alla valutazione.

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Ammissione alla classe successiva8 . Le alunne e gli alunni della scuola secondaria di primo grado sono ammessi alla classe successiva e all'e-same conclusivo del primo ciclo, salvo quanto previsto dall'articolo 4, comma 6, del decreto del Presidente della Repubblica 24 giugno 1998, n. 249 e dal comma 2 del presente articolo. Nel caso di parziale o mancata acquisizione dei livelli di apprendimento in una o più discipline, il consiglio di classe può deliberare, con ade-guata motivazione, la non ammissione alla classe successiva o all'esame conclusivo del primo ciclo.

9. Nel caso in cui le valutazioni periodiche o finali delle alunne e degli alunni indichino carenze nell'acquisi-zione dei livelli di apprendimento in una o più' discipline, l'istituzione scolastica, nell'ambito dell'autonomia didattica e organizzativa, attiva specifiche strategie per il miglioramento dei livelli di apprendimento.

L'esame di Stato conclusivo del primo ciclo di istruzione10. E' finalizzato a verificare le conoscenze, le abilità e le competenze acquisite dall'alunna o dall'alunno an-che in funzione orientativa. Per ogni istituzione scolastica svolge le funzioni di Presidente il dirigente scolasti-co, o un docente collaboratore del dirigente individuato ai sensi dell'articolo 25, comma 5, del decreto legi-slativo 30 marzo 2001 n. 165. L'esame di Stato e' costituito da tre prove scritte ed un colloquio, valutati con votazioni in decimi. La commissione d'esame predispone le prove d'esame ed i criteri per la correzione e la valutazione. Le prove scritte, finalizzate a rilevare le competenze definite nel profilo finale dello studente secondo le Indi-cazioni nazionali per il curricolo, sono:

prova scritta di italiano o della lingua nella quale si svolge l'insegnamento, intesa ad accertare la pa-dronanza della stessa lingua; saranno proposte tre terne di tracce con le seguenti tipologie

narrativa-descrittiva( precisare nella traccia argomento, situazione, scopo, destinatario) argomentativa( dare indicazioni di svolgimento, riflessioni personali) comprensione e sintesi di un testo ( letterario, divulgativo, scientifico)

prova scritta relativa alle competenze logico matematiche; aree previste dalle Indicazioni Nazionali: numeri, spazi e figure, relazioni e funzioni, dati e previsioni. Tre tracce su quesiti a risposta aperta ( indipendenti tra loro), problemi articolati su una o più richieste.

prova scritta, relativa alle competenze acquisite ( livello A2 per la lingua inglese, livello A1 per la se-conda lingua comunitaria), articolata in una sezione per ciascuna delle lingue straniere studiate. Tre terne con le seguenti tipologie : questionario a risposta chiusa/ aperta, completamento di testo, dialogo, lettera o mail,sintesi di un testo, oppure tipologia mista.

Il colloquio e' finalizzato a valutare le conoscenze descritte nel profilo finale dello studente secondo le Indica-zioni nazionali, con particolare attenzione alla capacità di argomentazione, di risoluzione di problemi, di pen-siero critico e riflessivo, delle competenze nelle lingue straniere. Oggetto di valutazione è anche la padro-nanza delle competenze di cittadinanza e costituzione. Per i percorsi ad indirizzo musicale, nell'ambito del colloquio e' previsto anche lo svolgimento di una prova pratica di strumento. La commissione d'esame delibera, su proposta della sottocommissione, la valutazione finale complessiva espressa con votazione in decimi, derivante dalla media, arrotondata all'unita' superiore per frazioni pari o superiori a 0,5, tra il voto di ammissione e la media dei voti delle prove e del colloquio di cui al comma 3. L'esame si intende superato se il candidato consegue una votazione complessiva di almeno sei decimi. La valutazione finale espressa con la votazione di dieci decimi può essere accompagnata dalla lode, con delibe-razione all'unanimità della commissione, in relazione ai criteri deliberati dal Collegio.11. La certificazione delle competenze di cui all'articolo 1, comma 6, descrive lo sviluppo dei livelli delle com-petenze chiave e delle competenze di cittadinanza progressivamente acquisite dalle alunne e dagli alunni, anche sostenendo e orientando gli stessi verso la scuola del secondo ciclo. Tale certificazione ha funzione orientativa.

12. Per la valutazione delle alunne e degli alunni con DSA certificato le istituzioni scolastiche adottano mo-dalità' che consentono all'alunno di dimostrare effettivamente il livello di apprendimento conseguito, me-diante l'applicazione delle misure dispensative e degli strumenti compensativi di cui alla legge 8 ottobre 2010, n. 170, indicati nel piano didattico personalizzato (PDP). Per l'esame di Stato conclusivo del primo ciclo

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di istruzione la commissione può riservare alle alunne e agli alunni con DSA, di cui al comma 9, tempi più' lunghi di quelli ordinari. Per tali alunne e alunni può' essere consentita la utilizzazione di apparecchiature e strumenti informatici solo nel caso in cui siano già' stati impiegati per le verifiche in corso d'anno o comun-que siano ritenuti funzionali allo svolgimento dell'esame, Gli alunni DSA partecipano alle prove standardizza-te INVALSI, prevedendo adeguate misure compensative o dispensative per lo svolgimento delle prove senza che venga pregiudicata la validità' delle prove scritte.

In caso di particolare gravità del disturbo di apprendimento, l’alunno/a segue un percorso didattico persona-lizzato. In sede di esame sostiene prove differenziate con valore eqiovalente ai fini del superamento dell’esa-me e del conseguimento del diploma.

13. La valutazione delle alunne e degli alunni con disabilità certificata frequentanti il primo ciclo di istruzio-ne e' riferita al comportamento, alle discipline e alle attività' svolte sulla base dei documenti previsti dall'arti-colo 12, comma 5, della legge 5 febbraio 1992 n. 104; Nella valutazione delle alunne e degli alunni con disa-bilità' i docenti perseguono l'obiettivo di cui all'articolo 314, comma 2, del decreto legislativo 16 aprile 1994 n. 297. L'ammissione alla classe successiva e all'esame di Stato conclusivo del primo ciclo di istruzione avvie-ne secondo quanto disposto dal presente decreto, tenendo a riferimento il piano educativo individualizzato (PEI). Nell’esame di stato, le prove differenziate idonee a valutare il progresso dell’alunno in rapporto alle sue potenzialità e ai livelli di apprendimento iniziali, hanno valore equivalente ai fini del superamento dell’e-same e del conseguimento del diploma finale.Gli alunni DVA partecipano alle prove standardizzate INVALSI, prevedendo adeguate misure compensative o dispensative per lo svolgimento delle prove.

VALUTAZIONE QUADRIMESTRALEIl voto quadrimestrale viene espresso tenendo in considerazione: l’impegno, gli obiettivi raggiunti, il progresso rispettoad una valutazione iniziale. La valutazione riguarderà, di conseguenza, due aspetti fondamentali: quello relativo all’ap-prendimento di contenuti disciplinari e alla capacità di organizzare e utilizzare le conoscenze apprese, e quello relativoal processo formativo di ogni alunno.

Le griglie di valutazione deliberate dal Collegio docenti sono allegate al presente documento e fanno parte integrante delPTOF.

LA VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI NELLA SCUOLA PRIMARIA

La valutazione è un momento pedagogico fondamentale nel processo formativo nella scuola e può essere definito come il confronto tra gli obiettivi prefissati nell'azione educativa e didattica e gli esiti conseguiti , intesi in termini di conoscenze, di saper fare (abilità) e di comportamenti concreti, posti in essere dal bambino. Nella scuola primaria, la valutazione ha "prevalentemente una finalità formativa" e concorre "al miglioramento degli apprendimenti e al successo formativo di ciascun alunno". Essa "si realizza attraverso l'osservazione sistematica dei processi di apprendimento formali ed informali". (co. 3 e 4 art.1 L.30/10/2008 n.169).

Gli strumenti di verifica sono rappresentati da:- questionari- prove soggettive/oggettive- prove pratiche- test oggettivi- prove a scelta multiple- colloqui individuali e collettivi con gli alunni (interrogazioni)opportunamente integrate da osservazioni continue e significative degli apprendimenti, in momenti informali.I risultati delle verifiche periodiche, insieme alle osservazioni condotte sui comportamenti, sono utilizzati ai fini della valutazione quadrimestrale per gli opportuni adeguamenti, oltre che per eventuali interventi di recupero e di sostegno.La valutazione globale tiene conto della situazione di partenza, delle reali capacità dell’alunno, dell’impegno dimostrato e dell’efficacia dell’azione formativa, considerate le condizioni ambientali, fisiche e psichiche. Oggetto di valutazione è il processo che avrà permesso il conseguimento di determinati esiti.La valutazione del processo formativo risponde alla finalità di far conoscere:- all’alunno, in ogni momento, la sua posizione nei confronti degli obiettivi prefissati;- ai docenti l’efficacia delle strategie adottate, per eventualmente adeguare le metodologie di insegnamento,- alla famiglia, per certificare i livelli conseguiti in funzione di abilità/capacità, conoscenze, comportamenti.

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Generalmente ,nella scuola primaria, nella valutazione delle prove di verifica, si limita l'uso dei voti da 1 a 4 corrispondenti a descrittori molto negativi, poiché possono ingenerare negli alunni demotivazione, sconforto e frustrazione. La valutazione, infatti, ha valenza e funzione di motivare l'alunno verso gli apprendimenti. Sul documento di valutazione quadrimestrale, invece, viene limitato l'uso dei voti da 1 a 4.La valutazione degli alunni diversamente abili è in relazione agli obiettivi previsti per ogni singolo PEI e rapportata alla situazione di partenza di ciascun bambino.

I voti in decimi espressi sul Documento di Valutazione non sono da intendersi come il risultato della media aritmetica dei voti delle singole prove; essi comprendono anche altri elementi formativi legati agli indicatori di processo (tempi di applicazione, autonomia, ritmo di apprendimento, attenzione, partecipazione, responsabilità e consapevolezza).

Nella valutazione sul Documento di Valutazione quadrimestrale, inoltre, viene limitato l'uso dei voti da 1 a 5 nelle classi prime e seconde , da 1 a 4 nelle classi terze, quarte e quinte.

LA VALUTAZIONE AL TERMINE DELLA SCUOLA DELL'INFANZIA

Al termine della scuola dell'Infanzia , le insegnanti esprimono una valutazione globale su ogni singolo bambino, in relazione al grado di maturazione di competenze cognitive, linguistiche e motorie raggiunto da ciascuno. La valutazione nella scuola dell'Infanzia è funzionale al passaggio nella scuola primaria, soprattutto per quanto attiene la formazione di classi eterogenee. La valutazione riguarda la persona e si basa, non solo su comportamenti osservabili ,ma soprattutto sui fattori di processi, quali le strategie e gli stili di apprendimento personali, le attitudini, lecapacità logiche, gli atteggiamenti, le motivazioni, l'autonomia, la relazionalità, l'attenzione e la memoria, l'espressioneverbale, l'orientamento spaziale ecc...Strumenti privilegiati, per la rilevazione del grado di maturazione raggiunto, sono: -le interviste,-i questionari;- le annotazioni sul diario di bordo;-le osservazioni mirate dell'insegnante, inerenti le prestazioni;- i colloqui collettivi.Le insegnanti delle sezioni terminali compilano una "scheda di passaggio" a conclusione del ciclo dell'Infanzia.

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PremessaL’autovalutazione d’Istituto si qualifica come passo significativo di un costante processo di miglioramento della scuola, ovvero come attività finalizzata a promuovere un cambiamento utile ad un più efficace perseguimento degli obiettivi educativi di ogni singola scuola.

L’autovalutazione d’istituto rappresenta uno strumento utile per valutare il funzionamento scolastico e per migliorarne laproduttività, in rapporto agli obiettivi definiti.

L’autovalutazione, nella situazione attuale dell’istituto comprensivo, rappresenta una modalità di promozione del cambiamento, basata sulla capacità degli operatori di affrontare e risolvere i propri problemi. Il processo di costante revisione delle proprie scelte e dei propri comportamenti è volto a produrre un miglioramento, sia della consapevolezza professionale dei singoli, sia delle modalità di lavoro organizzativo e di progettazione collegiale, sia della qualità dei processi di insegnamento-apprendimento.

Nel processo di autovalutazione , trova spazio anche la valutazione esterna, il confronto tra valutazione interna ed esterna, tra ciò che è dato e ciò che viene percepito, che contribuisce ad uscire, anche, dall’autoreferenzialità . Tale processo coinvolge tutti gli attori del servizio scolastico: Dirigente, docenti, alunni, famiglie, collaboratori scolastici e personale di segreteria.

All’autovalutazione, non può mancare l’eterovalutazione , come prassi costante della scuola dell’autonomia, che siavvale di nuclei, quali l’INVALSI.Notevole importanza viene attribuita, nella nostra scuola, alla valutazione dell’efficacia dell’insegnamento.Al termine di ogni anno scolastico, ogni docente valuta se sono stati raggiunti gli obiettivi prefissati in ambito diprogettazione, qual è stata l’efficacia delle scelte effettuate, quale l’idoneità dei mezzi adottati, quale incremento dicompetenze sia stato conseguito.Tale valutazione costituisce un bilancio consuntivo dell’attività svolta, utile per le progettazioni successive e per unavalutazione della qualità dell’istruzione.La scuola compie una autovalutazione anche riguardo a quanto è stato realizzato sotto il profilo organizzativo, pronta adun confronto ,sempre aperto e costruttivo, con gli Organi collegiali, con i rappresentanti dei genitori e delle forze sociali,allo scopo di migliorare il proprio servizio.Le motivazioni di una analisi dei processi in atto nella nostra scuola si riconducono a due considerazioni fondamentali:

il controllo dei processi attivati e la presa d’atto dei risultati raggiunti sono la premessa per il miglioramentodell’istituzione scolastica, servono a orientare le iniziative da attuare, per conseguire gli obiettivi prefissati;

le innovazioni in campo didattico-educativo-organizzativo, che questa scuola intende continuare a perseguire,necessitano di sistemi di monitoraggio e di valutazione dei risultati ottenuti rispetto a quelli preventivati.

Valutazione del POFLa verifica verrà effettuata in itinere e finale, a più livelli e consiste nella valutazione delle singole attività( siano essecorsi, spettacoli, laboratori), dei processi, dei prodotti per verificare:

l’organicità e la coerenza dei contenuti le modalità organizzative il livello di gradimento il livello di apprendimento di conoscenze e abilità

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In conclusione , la valutazione e l’autovalutazione d’istituto si concentrano su :grado di soddisfazione delle varie componentivalutazione sul funzionamento della scuolavalutazione degli apprendimentiefficacia dei progetti di ampliamento dell'offerta formativa

DAL RAV AL PIANO DI MIGLIORAMENTODAL RAV AL PIANO DI MIGLIORAMENTO

Dai risultati del RAV sono emerse alcune criticità nella sezione “ esiti” sia come risultati scolastici sia nelle prove nazionali sia per quanto riguarda le competenze chiave. Pertanto sono state individuate delle priorità di intervento con i seguenti obiettivi:

migliorare i risultati delle prove Invalsi ridurre del 10% le insufficienze nello scrutinio finale migliorare i risultati in italiano e matematica migliorare il processo di acquisizione delle competenze di cittadinanza.

attraverso

formazione dei docenti

organico di potenziamento

prove comuni iniziali, intermedie e finali per classi parallele sia nella primaria che nella secondaria.

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