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PER L’EDIZIONE CRITICA INFORMATIZZATA DELLO ZIBALDONE LAURENZIANO * Ombretta Feliziani ** È passato ormai quasi un decennio dagli esordi del progetto per una Edizione Diplomatica Interpretativa Codificata dello Zibal- done Laurenziano Plut. XXIX, 8. Era infatti il 1996 quando, in occa- sione del convegno fiorentino-certaldese sugli Zibaldoni di Boccac- cio, furono presentati da Mordenti il progetto e il modello di questa edizione (ora negli Atti di quel Convegno, a cura di Michelangelo Picone e Claude Cazalé, Firenze, Cesati, 1998; cfr. R. Mordenti) ed appena qualche anno dopo, grazie all’impegno della dott. Bonin- contro, il primo segmento dello Zibaldone (precisamente la carta 60 verso) prendeva la strada del web. Nel riprendere quel lavoro circa un anno fa all’interno della ricerca nazionale coordinata dal prof. Stella, abbiamo cercato di non trascurare quelle prime intuizioni, ma piuttosto di recuperare, insie- me al materiale che era stato archiviato (naturalmente rivedendolo e rielaborandolo secondo esigenze e procedure attuali), anche gli spunti e i fini che avevano guidato e caratterizzato quel primo tenta- tivo di elaborazione, nonché i procedimenti e la logica sottesi a quel progetto di edizione critica digitale del testo. Restano validi (e non potrebbe essere altrimenti) i criteri e le intenzioni di base, che del resto sono strettamente legati alle caratteristiche e alle potenzialità stesse di questo tipo di edi- zione, (e che anzi ne dipendono), non semplicemente per ciò che concerne il supporto tecnologico; tali caratteristiche sono, ad esempio, l’ipertestualità, l’ipermedialità, la interoperabilità, la disponibilità alla consultazione, allo studio, all’elaborazione. Come scrive Raul Mordenti distinguendo tra edizioni sempli- cemente digitalizzate ed edizioni informatizzate vere e proprie (cioè costruite a partire dalle caratteristiche e dalle potenzialità delle procedure informatiche), la scienza informatica offre alle discipline umanistiche non solo nuovi strumenti di diffusione e * Testo non riveduto dall’autrice. ** [email protected] Università degli Studi di Roma Tor Vergata.

PER L’EDIzIONE CRITICA INFORMATIzzATA DELLO … · Passando alla tabella dei «Segni di correzione», sempre per mez-zo link (vedi Figura 5), si può notare che le scelte si allineano

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PER L’EDIzIONE CRITICA INFORMATIzzATA DELLO ZIBALDONE LAURENZIANO *

Ombretta Feliziani **

È passato ormai quasi un decennio dagli esordi del progetto per una Edizione Diplomatica Interpretativa Codificata dello Zibal-done Laurenziano Plut. XXIX, 8. Era infatti il 1996 quando, in occa-sione del convegno fiorentino-certaldese sugli Zibaldoni di Boccac-cio, furono presentati da Mordenti il progetto e il modello di questa edizione (ora negli Atti di quel Convegno, a cura di Michelangelo Picone e Claude Cazalé, Firenze, Cesati, 1998; cfr. R. Mordenti) ed appena qualche anno dopo, grazie all’impegno della dott. Bonin-contro, il primo segmento dello Zibaldone (precisamente la carta 60 verso) prendeva la strada del web.

Nel riprendere quel lavoro circa un anno fa all’interno della ricerca nazionale coordinata dal prof. Stella, abbiamo cercato di non trascurare quelle prime intuizioni, ma piuttosto di recuperare, insie-me al materiale che era stato archiviato (naturalmente rivedendolo e rielaborandolo secondo esigenze e procedure attuali), anche gli spunti e i fini che avevano guidato e caratterizzato quel primo tenta-tivo di elaborazione, nonché i procedimenti e la logica sottesi a quel progetto di edizione critica digitale del testo.

Restano validi (e non potrebbe essere altrimenti) i criteri e le intenzioni di base, che del resto sono strettamente legati alle caratteristiche e alle potenzialità stesse di questo tipo di edi-zione, (e che anzi ne dipendono), non semplicemente per ciò che concerne il supporto tecnologico; tali caratteristiche sono, ad esempio, l’ipertestualità, l’ipermedialità, la interoperabilità, la disponibilità alla consultazione, allo studio, all’elaborazione. Come scrive Raul Mordenti distinguendo tra edizioni sempli-cemente digitalizzate ed edizioni informatizzate vere e proprie (cioè costruite a partire dalle caratteristiche e dalle potenzialità delle procedure informatiche), la scienza informatica offre alle discipline umanistiche non solo nuovi strumenti di diffusione e

* Testo non riveduto dall’autrice.

** [email protected]à degli Studi di Roma Tor Vergata.

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OMbREttA FElIZIANI

consultazione dei testi, ma anche e soprattutto un nuovo modo di intenderli e di relazionarsi ad essi, ponendo senz’altro nuovi problemi, ma risolvendone alcuni vecchi. La scienza informatica cambia infatti il punto di vista e l’identità stessa del testo, non più chiuso nella sua immobilità gutemberghiana, ma nuovamente mobile e potenzialmente dotato di un’infinita gamma di possibili fruizioni ulteriori (ciò che Mordenti chiama il possibile «plusvalo-re conoscitivo» dell’edizione critica informatizzata, che in questo senso propone di definire «edizione sapiente»).

La EDIC (Edizione Diplomatica Interpretativa Codificata) dello Zibaldone si propone appunto di elaborare un vero e proprio si-stema-testo fondato su un modello di riferimento ipertestuale il cui centro rimane sempre e comunque la EDIC, in questo caso quello già elaborato nella primissima fase di questo progetto.

Questa situazione conferma peraltro il nostro assunto teori-co secondo cui nell’edizione orientata e sostenuta dall’informa-tica la trascrizione rappresenta il centro del lavoro filologico (al contrario di quanto accadeva nella procedura ecdotica gutem-berghiana, in cui la trascrizione era un momento secondario e, al limite, pre-scientifico).

Non si tratta dunque solo di offrire una comune edizione ‘multimediale’, la quale sfrutta semplicemente le nuove tecno-logie per pubblicare vecchie edizioni in versione moderna e accattivante, ma, grazie a scelte rigorose e a criteri di codifica quanto più possibile accurati e univoci, occorre dare conto del manoscritto e di tutte le sue caratteristiche, per ciò che concerne l’aspetto linguistico, quello paleografico, quello codicologico e quello iconografico, e così via, in base alla caratteristica logica computazionale, la quale (come è noto) non ammette sottintesi né ambiguità.

Per quanto possibile dunque non bisogna mai dare qualcosa per scontato; occorre invece sempre:a. esplicitare e codificare ogni elemento e ogni caratteristica del

testo – implicita o esplicita – ritenuta significativa;b. dichiarare ciascun fenomeno tenendo conto della portabilità

delle informazioni, utilizzando cioè soltanto caratteri alfanume-rici compresi nel codice ASCII a 127 caratteri, e la possibilità che quelle informazioni possano essere recuperate e riutilizzate in seguito anche per fini diversi da quello dell’edizione;

c. stabilire dei criteri di codifica, il più possibile duttili, trasparen-ti, condivisibili da parte della comunità scientifica (nel nostro caso gli standard XML e in particolare le specifiche della TEI).

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Questo modo di procedere complica notevolmente il lavoro e richiede al curatore la flessibilità di poter riconsiderare ad ogni passo le sue scelte e doverle magari adattare alle nuove esigenze che emergono dal procedere dello studio. È un lavoro quindi che si arricchisce continuamente e che si definisce nel suo stesso farsi, in una sorta di ‘circolo virtuoso’ fra formulazione delle ipotesi, loro ap-

Figura 1 Disponibile anche presso <http://rmcisadu.let.uniroma1.it/boc-caccio/modello.html>.

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plicazioni nell’edizione, raffinamento, precisazione e arricchimento delle ipotesi di partenza. Questo è stato vero finora, e crediamo che continuerà ad esserlo, anche per il proseguimento della ricerca.

Possiamo dire, in sintesi, che la ricerca legata al lavoro dell’edi-zione è stata caratterizzata da tre fasi successive.

La prima è stata la citata fase iniziale, nella quale fu elaborato e realizzato il modello e nella quale si sono avuti i primi tentativi di trascrizione utilizzando dei semplici marcatori del linguaggio SGML (che sono poi confluiti nella EDIC dell’Elegia di Costanza).

La seconda fase della ricerca è stata quella che ha aperto quest’an-no di lavoro e che si è concretizzata nella messa in rete (all’indirizzo <http://rmcisadu.let.uniroma1.it/boccaccio>) dell’Edizione informatiz-zata del frammento teofràsteo contenuto nella carta 52 verso.

La carta 52 verso non è altro che un segmento del più com-prensivo progetto ipertestuale dello Zibaldone (il quale nel suo complesso è stato considerato come l’insieme di 55 segmenti, cioè i diversi testi che lo compongono, come è, appunto, nella natura di un testo-zibaldone).

Ad essa si può accedere direttamente dalla home page (vedi Figura 21) oppure passando per l’indice del manoscritto (vedi Fi-gura 32).

La EDIC è accompagnata (nel suo insieme e per ciascuna pe-ricope testuale) dall’immagine digitalizzata della carta del mano-scritto, che può essere ingrandita, fino alla possibilità di osservare perfino il palinsesto.

La EDIC, è inoltre accompagnata dalla nostra traduzione in ita-liano del testo latino, e suddivisa in pericopi, dalle quali si può, come detto, accedere per mezzo link all’immagine delle stesse nel manoscritto e avere così un raffronto immediato.

La trascrizione è linkata poi a quello che può essere conside-rato l’intratesto boccacciano, ossia tutti quei testi in cui Boccaccio ha ripreso il frammento (che sono precisamente il Corbaccio e le Esposizioni e che rappresentano in altre parole la radice testuale del tema della misoginia che accompagna Boccaccio dalle prime opere all’ultima!), e all’intertesto, ossia ai testi di altri autori da cui è tratto questo brano, come (appunto) l’Adversus Jovinianum di San Girolamo.

1 Disponibile anche all’indirizzo all’indirizzo <http://rmcisadu.let.uniroma1.it/boccaccio/Zibaldone Laurenziano 29_8>.

2 Disponibile anche all’indirizzo all’indirizzo <http://rmcisadu.let.uniroma1.it/boccaccio/A-indice.htm>.

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Il tutto è stato ottenuto attraverso la marcatura degli elementi e dei fenomeni testuali, secondo quelle che sono le regole e gli standard XML e in particolare rifacendoci alle specifiche della TEI. Questa scelta di codifica rappresenta una novità rispetto a quella di partenza, legata al mutare e all’arricchirsi del lavoro nel suo farsi, come già detto, ma anche alla rapida evoluzione che subiscono e che caratterizza le nuovi mezzi di informazione e i supporti tecno-logici sia a livello di hardware, sia a livello di software.

Scegliere le specifiche della TEI in un ambiente così mutevole e variegato garantisce al nostro lavoro una buona portabilità. Facendo infatti riferimento ad uno standard accreditato e riconosciuto dalla comunità scientifica è potenzialmente e più facilmente in grado di essere adeguato ai rapidi cambiamenti che il rigore dell’informatica richiede, per mezzo di una rete di informazione che questa stessa comunità mette a disposizione sul web.

La TEI rimane però ad un livello di analisi e di frammentazione del testo troppo generale: classifica i fenomeni, ma non li distingue nella loro singolarità.

La terza fase della ricerca comincia, allora, proprio con la rivi-sitazione dei criteri adottati per l’EDIC della c. 52v nel tentativo di porre rimedio a questo limite della TEI.

La domanda che ci si è posti e alla quale andava data risposta era quella che teneva in considerazione una questione fondamen-tale: occorre realizzare un’edizione che conservi in modo efficace e minuzioso le informazioni e che si offra a successive possibilità di analisi ed elaborazione, che quindi sia quanto più scientifica-mente rigorosa. Non era più sufficiente dichiarare e codificare i fenomeni generali (come potrebbe essere una abbreviazione o una correzione), ma occorreva scendere ancora di più nel particolare. C’era bisogno che la trascrizione informatizzata fosse un testo ‘one-sto’, mutuando un termine di Orlandi, che non fosse cioè soltanto trasportabile, perché scritto in codice ASCII non esteso, ma che ren-desse conto in modo univoco di ciascun singolo fenomeno, innanzi-tutto grafico, ma anche logico e filologico, presente nel testo.

La soluzione passa senz’altro per l’uso delle entità, da associarsi solo in un secondo momento ai tags XML.

Nelle tabelle seguenti abbiamo racchiuso e organizzato i risul-tati di questo nuovo modo di procedere, in modo da mostrare e chiarire scelte e applicazioni, ma anche per averli a nostra disposi-zione per il lavoro futuro.

Questa prima tabella è rappresentativa di quelli che sono i cam-pi di classificazione dei fenomeni testuali (vedi Figura 4).

Ogni casella della tabella corrisponde ad un campo, o meglio

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ad una tipologia di segni del testimone, il quale a sua volta sviluppa una sottotabella, che cataloga e raccoglie i criteri di classificazione generale di quello specifico campo e riporta anche tutti gli esempi ricavati dal testo ad esso pertinenti e riconducibili.

Ogni sottotabella naturalmente, dal momento che si lavora a e su un ipertesto, può essere raggiunta per mezzo di un link diretta-mente cliccando sulla casella corrispondente della tabella generale.

Ad esempio si può scegliere di visionare la tabella dei «Segni delle abbreviazioni» (vedi Figura 5).

In essa sono classificati e catalogati i segni abbreviativi usati da Boccaccio. A ciascun segno del manoscritto corrisponde un’‘entità’. Ogni entità, scritta secondo le norme dei linguaggi di mark-up, in questo caso l’XML, è introdotta da un segno-segnale di inizio-entità (la ‘&’), un nome-entità, che in genere corrisponde allo scioglimento dell’abbreviazione, e un segno-segnale di fine-entità (il ‘;’). Nei casi in cui nel manoscritto segni diversi siano utilizzati per abbreviare una stessa sillaba – ad esempio nei casi in cui il segno dipenda dalla posizione delle lettere all’interno della parola o in dipendenza del carattere che precede – il nome-entità cerca di render conto anche di questo, come nel caso della ‘er’ ad esempio.

Passando alla tabella dei «Segni di correzione», sempre per mez-zo link (vedi Figura 5), si può notare che le scelte si allineano e seguono le stesse norme dei segni delle abbreviazioni, così come allo stesso modo è per i «Segni della scrittura».

Ad ogni evento correttivo è associata un entità il cui nome è costituito di due parti: una prima parte variabile, dipendente dal ca-rattere o dalla sillaba o ancora dalla parola corretta, e una costante che definisce lo specifico fenomeno correttivo e che è separata dalla prima parte del nome-entità dal tratto basso.

L’intento è quello di definire una logica e dei criteri standard, multicomprensivi e univoci allo stesso tempo, che divengano rife-rimento e supporto imprescindibile per le successive operazioni di codifica.

Contemporaneamente l’insieme degli esempi che vanno via via accumulandosi andranno a costituire un archivio di dati e informa-zioni sul manoscritto, nonché sulla codifica, utili e funzionali per studi successivi, anche con fine diverso dal nostro.

Tornando alle tabelle, quella centrale è denominata «Segni della scrittura» (di Boccaccio) (vedi Figura 5).

La tabella è il risultato di uno studio sulla grafia di Boccaccio, che si è potuto giovare non solo dei recenti apporti dei paleografi che si sono occupati magistralmente dello Zibaldone laurenziano (Zamponi e la sua scuola), ma anche di antiche intuizioni del Barbi,

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poi riprese e sviluppati da Branca e Ricci al momento dell’attribu-zione a Boccaccio dell’Hamilton 90, l’autografo del Boccaccio.

Partendo da alcuni grafemi considerati ‘normali’ nella scrittura boccacciana, sono state raccolte e identificate per mezzo ancora di entità, tutte quelle varianti grafematiche ritenute significative nel-l’usus scribendi dell’autore. Si incontrano così, ad esempio, più tipi di ‘s’ oppure di ‘a’.

Si distinguono inoltre le lettere maiuscole anche in base alla loro dimensione (oltre che alla loro tipologia grafica). E si conserva l’informazione sul colore (rosso, blu, bruno) e le differenze nella punteggiatura. Il tutto sempre utilizzando quella struttura di base delle entità esposta a proposito delle correzioni.

L’ipotesi di ricerca che presiede a queste scelte è che la variazio-ne nella grafia possa contribuire alla datazione, per via paleografica, dei singoli segmenti che compongono lo Zibaldone e anche verificare l’ipotesi (avanzata da Patrizia Rafti) secondo cui Boccaccio conserve-rebbe il sistema paragrafematico dei suoi antigrafi, diversa per ipotesi da quella dei testi di cui egli è autore, e non solo copista (se questa ipotesi fosse confermata si avrebbe un elemento importante anche per affrontare problemi di attribuzione, distinguendo cioè i testi che Boccaccio copia da altri da quelli che egli viene componendo).

L’applicazione di questi principi apporta modifiche a livello della codifica XML (a discrezione del curatore naturalmente) non a livello di risultato visibile a schermo. Sebbene quindi il risultato finale offerto alla lettura, che riguarda le scelte di impaginazione, potrebbe non subire variazioni rispetto a precedenti versioni (si possono usare infatti gli stessi fogli di stile) fondamentale è invece il cambiamento avvenuto a livello della trascrizione, che si complica senz’altro, ma che nella sua formalizzazione diviene più rigorosa e maggiormente esaustiva.

Associare ad ogni segno abbreviativo una sua propria entità secondo il modo descritto in tabella (vedi Figura 7) comporta poi anche l’aggiornamento della DTD nella quale, in base alle regole dell’XML, vanno dichiarate tutte le entità che vengono utilizzate nel documento affinché possano essere riconosciute dal browser.

Tuttavia l’uso di una codifica centrata sulle entità permetterebbe allo stesso tempo di prescindere con meno difficoltà da una DTD o dallo stesso XML, elaborando autonomamente un proprio filtro per elaborazioni e fini di studio diversi: l’avere scelto di codificare per mezzo di entità ci garantisce comunque di non perdere le infor-mazioni legate ad esse sia per la loro stessa formalizzazione in un codice sia perché abbiamo scelto un modo dichiarativo semplice e diretto per nominarle.

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Avere un’entità per ciascun fenomeno grafico, riconducibile a una o più categorie logiche o/e filologiche, indicate volendo anche per mezzo dei tags (vedi il marcatore ‘expan’ per le abbreviazioni), ci permette inoltre di conservare l’onestà del testo, la sua portabilità e allo stesso tempo ci permette di renderlo però infinitamente e potenzialmente molto più docile a qualsiasi ulteriore elaborazione e computazione a fini di studio, e non solo, che su di esso si vogliano successivamente fare per mezzo di opportuni filtri o programmi, come lo sono ad esempio quelli per il calcolo delle occorrenze.

Si potrebbe in questo modo scegliere di studiare l’evoluzione del sistema abbreviativo di Boccaccio, verificando ad esempio come e se nel corso del tempo (nelle carte) sia cambiato il modo in cui Boccaccio realizza una determinata abbreviazione, contandone con assoluta precisione ed esaustività le occorrenze delle diverse forme, oppure anche vedere dove esse si concentrano.

Ma tutto questo riguarda un altro studio e un’altra occasione.

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Edizione Critica Ipertestuale dello Zibaldone Laurenziano (Pluteo XXIX.8) autografo di Giovanni Boccaccio

Istruzioni per l’uso

Offriamo alla lettura, fin dalle prime fasi del lavoro in corso, i mate-riali relativi all’edizione critica ipertestuale dello Zibaldone Laurenziano (Plut. XXIX, 8 della Biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze) autografo del Boccaccio. Lo spunto iniziale di questo lavoro di edizione critica in-formatizzata risale al seminario svoltosi a Firenze ed a Certaldo nel 1996 sugli Zibaldoni di Boccaccio; oggetto di quell’incontro furono i problemi, le opportunità e le potenzialità di ricerca di quei testi, e in particolare le prospettive aperte dalla possibilità di una loro edizione ipertestuale (cfr. R. Mordenti, Problemi e prospettive di un’edizione ipertestuale dello Zibaldone Laurenziano, in: AA.VV., Gli Zibaldoni di Boccaccio. Memoria, scrittura e riscrittura, Atti del Seminario internazionale di Firenze-Cer-taldo (26-28 aprile 1996), a cura di Michelangelo Picone e Claude Cazalé Bérard, Firenze 1998, pp. 361-377).

L’ipertesto, presentato in HTML, è strutturato nel modo seguente (vi-sualizza grafico):

• il testo dello Zibaldone (considerato come una serie di 55 segmenti testuali, ciascuno corrispondente ad un file denominato secondo il numero delle carte dello Zibaldone corrispondente) è governato dal file A-INDICE.htm (che si può raggiungere cliccando qui di seguito la parola Indice del Ms);

• la Bibliografia delle descrizioni del Ms (file BIBDESC. htm)• la Bibliografia delle Edizioni, a stampa e manoscritte (file BIBEDIZ.

htm);• la Intertesto (file intertest.htm);• la Bibliografia critica (file CRITICA.htm);

Attualmente sono disponibili per i navigatori del web, due segmenti testuali dello Zibaldone:

(1) Hieronimus, De non ducenda uxore (c. 52v) (2) l’Elegia di Costanza (cc. 60r-60v), di cui si propone l’Edizione Di-

plomatico Interpretativa Codificata (= EDIC).Il modello di codifica SGML è il frutto di un lungo lavoro di analisi e di

studio del testo da codificare: i segni del manoscritto che sono stati presi in considerazione per la codifica sono stati ordinati in una tabella riassun-tiva delle corrispondenze.

Una Tabella di corrispondenze analoga è stata elaborata anche per le carte successive. Questa nuova tabella, offerta in consultazione ai naviga-tori, rappresenta e raccoglie anche i criteri della trascrizione.

Si può accedere alle due EDIC attraverso la via ‘normale’ (cioè dall’IN-DICE.htm, cliccando il link relativo al segmento n. 17 (c. 52v) o al seg-

Figura 2

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mento n. 27 (cc. 60r-60v) oppure direttamente da qui, cliccando le parole De non ducenda uxore o Elegia di Costanza. Sempre a partire dalle EDIC sarà inoltre possibile il rinvio ad una delle edizioni critiche già disponibili, all’intratesto, all’intertesto, oltre che alla Bibliografia, alla Critica, etc.

Ringrazio sinceramente Tito Orlandi, del CISADU dell’Università di Roma «La Sapienza» che, come sempre per quanto riguarda l’Informatica Umanistica, mi è stato anche questa volta indispensabile guida nell’elabo-razione teorica e nelle prime fasi di realizzazione del progetto.

Un ringraziamento tutto particolare alla dott.ssa Ilaria Bonincontro e alla dott.ssa Ombretta Feliziani.

La prima ha sostenuto in modo determinante l’inizio del progetto con la sua grande competenza informatica e teorica (cfr. I. Bonincontro, Verso l’edizione critica ipertestuale dello Zibaldone Laurenziano (Pl. XXIX.8) autografo di Boccaccio. Stato di avanzamento del progetto, in «Testo e senso», I (1998), pp. 115-122), oltre che con la sua generosità operativa.

La seconda è l’autrice di una tesi di laurea (Esperimento di Edizio-ne Diplomatica Interpretativa Codificata e percorso intertestuale da un frammento misogino di Boccaccio, Università di Roma «Tor Vergata», a.a. 2003-2004) che è in gran parte confluita nella EDIC della c. 52v, ma so-prattutto rappresenta adesso il sostegno e l’interlocuzione indispensabili per la prosecuzione dell’intero progetto. Ciò che vi accingete a vedere è insomma frutto di un lavoro collettivo.

Ringraziamo la Biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze, la sua diret-trice dott.ssa Franca Arduini per averci consentito la riproduzione a scopo di studio del venerando manoscritto. È vietata ogni ulteriore riproduzione senza specifica autorizzazione.

Dedico questo lavoro alla memoria del mio amico Giuseppe Gigliozzi: nulla di ciò che stiamo facendo nel campo dell’informatica umanistica sarebbe stato possibile senza di lui.

Raul Mordenti

tel. ++39/06/72595106 E-Mail [email protected]

(Il nostro lavoro si giova di un co-finanziamento del MIUR, ex fondi 40% Ricerche di rilevante interesse nazionale)

P. S.: Saranno particolarmente graditi contatti, critiche, correzioni, os-servazioni, proposte da parte di Colleghi e Studiosi.

Indice del manoscrittoTorno alla Welcome Page del CISADUIlaria Bonincontro (mailto:[email protected])

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PER l’EDIZIONE CRItICA INFORMAtIZZAtA DEllO Zibaldone laurenZiano

INDICE (PROVVISORIO) DEL COD. LAUR. XXIX, 8+++

• -0 Palinsesti: Scritture in beneventana (XII secolo?)• -00 (Foglio di guardia) cc. ir-iv• -01 (Foglio di guardia antico) cc. 01r-01v• PRIMA PARTE:

o -1: Andalò del Negro, Tractatus spere materialis cc. 2r-13v

o -2: Andalò del Negro, Tractatus planetarum cc. 14r-25v

o -3: Liber de dictis philosophorum antiquorum (Capitulum in gastigationibus Heremis) cc. 26r-36r

o -4: Antiquarum hystoriarum libellus (Chronica de origine civitatis) cc. 36v-39r

o -5: De Sibillis (Sibyllinorum verborum interpretatio) cc. 39r-41r

o -6: Alexander Macedo scribit Aristotili magistro suo (De mirabilibus Indiae) cc. 41r-45r

• SECONDA PARTE:o -7: Tre alfabeti (uno ebraico e due greci) c. 45v

o -8: Epitaffio greco c. 45v

o -9: Prologo del De sacro altaris mysterio c. 46r

o -10: Liber Sacrificiorum c. 46r

o -11: Egloga di Giovanni del Virgilio ad Albertino Mussato cc. 46v-50r

o (Epistole di Giovanni Boccaccio:)

ß -12: Lettera di Giovanni da Certaldo a Zanobi da Strada: Amico Amicus (Epistola VI) c. 50v

ß -13: Lettera del Boccaccio a Carlo duca di Durazzo: Crepor celsitudinis (Epistola I) c. 51r

ß -14: Lettera di Giovanni da Certaldo ad un ignoto: Nereus amphytritibus (Epistola III) cc. 51r-51v

ß -15: Lettera di Giovanni Boccaccio a Francesco Petrarca (?): Mavortis milex (Epistola II) cc. 51v-52r

o -16: Versi di Tomaso d’ Aquino (?): A teneris annis cc. 52r-52v

o -17: Hieronymus, De non ducenda uxore cc. 52v

o -18: Dissuasio Valerii. ad Rufinum ne ducat uxorem… cc. 53r-54r

o -19: Cicerone, Catilinaria, I cc. 54r-55v

o -20: Carme di Giovanni da Certaldo a Checco Rossi di Meletto c. 56r

o -21: Carme responsivo di Checco Rossi di Miletto a Giovanni Boccaccio cc. 56r-56v

Figura 3

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o -22: Egloga di Giovanni Boccaccio Faunus cc. 56v-59r

o -23: Tiberij Claudij Neroni tempore (Notizia biografica di Tito Livio) c. 59v

o -24: Versus Tarenti per Tullium c. 59v

o -25: Adsotiat profugum Tydeo… (Argomento della Tebaide di Stazio) c. 59v

o -26: Versi di vario argomento c. 59v

o -27: Verba puelle sepulte ad transeuntem (Elegia di Costanza) cc. 60r-60v

o -28: Versi goliardici c. 60v

o -29: Giovanni da Certaldo De mundi creatione (Allegoria mitologica) cc. 61r-62r

o -30: Lettera dell’imperatore Federico II «Clericis Romanae Ecclesiae» cc. 62r-62v

o (Epistole di Dante:)

ß -31: Dante Alighieri, Cardinalibus italicis (Ep. , XI) cc. 62v-63r

ß -32: Dante Alighieri, Exulanti Pistoriensi… (Ep. , III) c. 63r

ß -33: Dante Alighieri, Ad un amico florentino (Ep. , XII) c. 63r

o -34: Vehementi nimium… (Versi satirici contro i prelati) cc. 63v-64v

o -35: Lettera di Giovanni Boccaccio ad incerto: Sacre famis… (Epistola IV) cc. 65r-65v

o -36: Tempore quo condam prepotens ac nobilis Macedonum Rex Alexander… cc. 66r-66v

o -37: Lettera di frate Ilaro a Uguccione della Faggiuola c. 67r

o (Corrispondenza fra Giovanni del Virgilio e Dante Alighieri:)

ß -38: Carme di Giovanni del Virgilio: Pyeridum vox alma… c. 67v-68r

ß -39: Egloga I di Dante a Giovanni del Virgilio: Vidimus in nigris albo… cc. 68r-69r

ß -40: Egloga responsiva di Giovanni del Virgilio a Dante: Forte sub inriguos colles… cc. 69r-71r

ß -41: Egloga II di Dante a Giovanni del Virgilio: Velleribus colchis… cc. 71r-72v

o (Silloge petrarchesca:)

ß -42: Boccaccio, Ricordo dell’incoronazione poetica di Petrarca cc. 73r

ß -43: Petrarca, Epistola metrica, I, 14 (Ad seipsum) cc. 73r-73v

ß -44: Petrarca, Epistola metrica, I, 4 (Ad Dyonisum de Burgo Sancti Sepulcri) cc. 73v-74r

ß -45: Petrarca, Epistola metrica, I, 13 c. 74v

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PER l’EDIZIONE CRItICA INFORMAtIZZAtA DEllO Zibaldone laurenZiano

ß -46: Petrarca, Epistola metrica, I, 12 c. 74v

o (Testi di Giovanni del Virgilio, Guido Vacchetta, etc.:)

ß -47: Versi di Giovanni del Virgilio c. 75r

ß -48: De quatuor temporibus anni c. 75v

ß -49: Versi d’incerto a Giovanni del Virgilio c. 75v

ß -50: Risposta di Giovanni del Virgilio c. 75v

ß -51: Guido Vacchetta a Giovanni del Virgilio c. 76r

ß -52: Giovanni del Virgilio a Guido Vacchetta c. 76r

o (Testi di Francesco Petrarca:)

ß -53: Petrarca a Barbato da Sulmona («Lelius antiquis celebratum nomen amicis…») c. 76r

ß -54: Petrarca, Epistola var., 49 («Pro hoc tam mihi carissimo…») c. 76r

ß -55: Petrarca, Egloga Argus cc. 76v-77r

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TAVOLA ANALITICA DI FILIPPO DI BENEDETTO (1997)

(fra parentesi quadre [..] il rinvio ai segmenti corrispondenti del nostro Indice provvisorio ed il link attivo)

o -1) 2r-13v Andalò, Tractatus spere materialis (Cesari, Trattato della Sfera, 1982) [=1: cc. 2r-13v]

o -2) 14r-25v Andalò, Tractatus teorice planetarum (Cesari, Theorica planetarum, 1985 [=2: cc. 14r-25v]

o -3) Capitulum in gastigationibus Heremis, ma in fine Liber de dictis antiquorum (Franceschini, Liber philosophorum, 1930, poi 1976) [=3: cc. 26r-36r]

o -4) 36v-39r Antiquarum historiarum libellus (Cesari, De origine civitatis Florentiae, 1993) [=4, cc. 36v-39r]

o -5) 39r-41r De Sibillis (PL XC 1181-1186) [=5: cc. 39r-41r]

o -6) 41r-45r Alessandro Magno ad Aristotele (De mirabilibus Indiae, ed. Boer, Leiden 1953, poi Meisenheim a G. 1973) [=6: cc. 41r-45r]

o -7) 45v alfabeto ebraico; alfabeto greco in due serie di caratteri; nota sui segni usati per indicare le vocali greche i, e, u (…)[=7: cc. 45v]

o -8) 45v IG XIV 2128 (…)[=8 c. 45v]

o -9) 46r «Tria sunt in quibus lex divina consistit», prologo del De sacro altaris mysterio di Innocenzo III, con modificazioni nella parte finale, dove il testo successivo è attribuito – come in altro ramo della tradizione – a Ivone di Chartres (PL CCXVII 773-774B) [=9: c. 46r]

�6

OMbREttA FElIZIANI

o -10) 46r Liber sacrificiorum, «Scribere disposui quid mistica sacra piorum» (Ildeberto di Lavardin, De mysterio Missae, vv. 1-61, PL CLXXI 1177-79) [=10: c. 46r]

o -11) 46v-50r Giovanni del Virgilio, egloga al Mussato [=11: cc. 46v-50r]

o -12) 50v Boccaccio, epistola «Amico amicus» (Auzzas, Lettere, 1992) [=12: c. 50v]

o -13) 51r Boccaccio, epistola «Crepor celsitudinis» (Auzzas, Lettere, 1992) [=13: c. 51r]

o -14) 51r-v Boccaccio, epistola «Nereus Amphitritibus» (Auzzas, Lettere, 1992) [=14: cc. 51r-51v]

o -15) 51v-52r Boccaccio, epistola «Mavortis miles» (Auzzas, Lettere, 1992) [15: cc. 51v-52r]

o -16) 52r-v Versus beati Thome de Aquino? «A teneris annis dum lesa mente revolvo» (…) [=16: cc. 52r-52v]

o -17) 52v Hieronymus, Contra Iovinianum, I 47 (con notevoli diversità; PL XXIII 276C-278B) [=17: cc. 52v]

o -18) 53r-54r (W. Map), Dissuasiones Valerii ad Rufinum (PL XXX 254-261) [=18: cc. 53r-54r]

o -19) 54r-55v (Cicerone, Catilinaria I ) [=17: Cicerone, I Catilinaria [=19: cc. 54r-55v]

o -20) 56r Boccaccio, carme a Checco Rossi (Velli, Carmina, 1992) [=20: c. 56r]

o -21) 56r Checco Rossi, carme a Boccaccio (Massèra, Opere latine minori, 1928) [=21: cc. 56r-56v]

o -22) 56v-59r Boccaccio, Faunus (Velli, Carmina, 1992) [=22: cc. 56v-59r]

o -23) 59v «Tiberii Claudi Neronis tempore…», notizia riguardante CIL V 2865 (Fabbri, Vite, 1992, p. 894 n.4;…) [=23: c. 59v]

o -24) 59v Versus Tarenti per Tullium ut dicitur editi «Ambitur gemini sinuosa fauce profundi» (AL 873 a;….) [=24: c. 59v]

o -25) 59v «Adsotiat profugum Tydeo primus Polinicem», argomento metrico della Tebaide di Stazio (Walther 547) [=25: c. 59v]

o -26) 59v «Corduba militie domus inclita fonsque sophye» (…) [=26: c. 59v]

o -27) 59v «Est nisi des letum satis inclita villa Tolletim» (…) [=26: c. 59v]

o -28) 59v «Dum (Sum?) Sutri factor, Saturni nominis autor» (…) [=26: c. 59v]

o -29) 59v «In cratere meo Thetis est coniuncta Lieo» (…) [=26: c. 59v]

o -30) 59v «Roma tibi subito motibus ibit amor (Walther, Prov. 26944;…) [=26: c. 59v]

o -31) 59v «Persius a priscis cognominor ecce magistris» (F. Ramorino, in «Studi italiani di filologia classica», XII, 1904, pp. 233-234) [=26: c. 59v]

�7

PER l’EDIZIONE CRItICA INFORMAtIZZAtA DEllO Zibaldone laurenZiano

o -32) 60r-v Verba puelle sepulte ad transeuntem (la cosiddetta Elegia di Costanza; Velli, Carmina, 1992) [=27: cc. 60r-60v]

o -33) 60v «Crede ratem ventis, animum ne crede puellis» (AL 268; ed. Shackleton Bailey, 262; Walther 3410;…) [=28: c. 60v]

o -34) 60v «Femina vas demonum rosa ferens dulce venenum» (Walther 6410;…) [=28: c. 60v]

o -35) 60v «Ludere ne cures quia posses ledere plures (Walther 10446) [=28: c. 60v]

o -36) 60v «Unum crede Deum nec iures una per ipsum» (Walther 19669) [=28: c. 60v]

o -37) 60v «Est misero peius derisio quam dolor eius» (Walther, Prov., 7685) [=28: c. 60v]

o -38) 60v «Nil valent vina nisi sit potatio trina» (Walther, Prov., 38820e;… ) [=28: c. 60v]

o -39) 60v «Collige per numerum quidquid cupis esse probandum» (Walther 3204) [=28: c. 60v]

o -40) 60v «Frater quid times olim de iure timebas» (Walther 6856) [=28: c. 60v]

o -41) 60v «Divide quidquid habes cras veniet ultima labes» ( Walther, Prov., 6097 e 6098 con qualche variante) [=28: c. 60v]

o -42) 60v «Labor indeficiens tenues diete», del Primate (Walther 10061;…) [=28: c. 60v]

o -43) 60v «Est mea mala gens rea gens gens Aureliana» (Walther 5741;…) [=28: c. 60v]

o -44) 60v «O felix corda iungens concordia corda» (Walther 12627) [=28: c. 60v]

o -45) 60v «Hec sunt iussa decem totam pingentia legem» (Walther 7595) [=28: c. 60v]

o -46) 60v «Quod non dant proceres dabit ystrio tu Camerinas» (Giovenale VII, 90-92;…) [=28: c. 60v]

o -47) 61r-62r Boccaccio (De mundi creatione) (Pastore Stocchi, Allegoria mitologica, 1994) [=29: cc. 61r-62r]

o -48) 62r-v «Loquar ad dominos meos» (Federico II clericis Romane ecclesie; PL CLXXVIII 1875-76) [=30: cc. 62r-62v]

o -49) 62v-63r Dante, epistola ai cardinali italiani [=31: cc. 62v-63r]

o -50) 63r Dante, epistola exulanti Pistoriensi [=32: c. 63r]

o -51) 63r Dante, epistola a un amico fiorentino [=33: c. 63r]

o -52) 63v-64v «Vehementi nimium commotus dolore» (Pier delle Vigne, Contra Ecclesiam, Walther 20256)[=34: cc. 63v-64v]

o -53) 65r-v Boccaccio, epistola «Sacre famis» (Auzzas, Lettere, 1992) [=35: cc. 65r-65v]

��

OMbREttA FElIZIANI

o -54) 66r-v «Tempore quo condam prepotens ac nobilis Macedonum rex Alexander civitatem Tyri…» (solo la parte iniziale;…) [=36: cc. 66r-66v]

o -55) 67r Ilaro, epistola a Uguccione della Faggiuola [=37: c. 67r]

o -56) 67v-68r Giovanni del Virgilio a Dante [=38: c. 67v-68r]

o -57) 68r-69r Dante a Giovanni del Virgilio [=39: cc. 68r-69r]

o -58) 69r-71r Giovanni del Virgilio a Dante [=40: cc. 69r-71r]

o -59) 71r-72v Dante a Giovanni del Virgilio [=41: cc. 71r-72v]

o -60) 73r Boccaccio, ricordo dell’incoronazione del Petrarca (Feo, Zibaldone Laurenziano, 1991, p. 344; Fabbri, Vite, 1992, p. 882 n.2) [=42: c. 73r]

o -61) 73r-v Petrarca, Epist. I 14 [=43: cc. 73r-73v]

o -62) 73v-74r Petrarca, Epist. I 4 [=44: c. 74r]

o -63) 74v Petrarca, Epist. I 13 [=45: c. 74v]

o -64) 74v Petrarca, Epist. I 12 [=46: c. 74v]

o -65) 75r Giovanni del Virgilio, frammento epico [=47: c. 75r]

o -66) 75v De quatuor temporibus anni «Verque novum stabat circum florente corona» (Ovid., Metam.,II 27-30) seguito da AL 567-578, come il ML 29r-30r, ma con qualche diversità; cfr. A. Campana, Guido Vacchetta e Giovanni del Virgilio (e Dante), in «Rivista di cultura classica e medioevale», VII, 1965 (Studi in onore di Alfredo Schiaffini), pp. 253-254) [=48: c. 75v]

o -67) 75v versi di anonimo a Giovanni del Virgilio [=49: c. 75v]

o -68) 75v Giovanni del Virgilio all’anonimo precedente [=50: c. 75v]

o -69) 76r Guido Vacchetta a Giovanni del Virgilio (Campana, Guido Vacchetta cit., p. 255) [=51: c. 76r]

o -70) 76r Giovanni del Virgilio a Guido Vacchetta [=52: c. 76r]

o -71) 76r Petrarca Var. 49 (preceduta da 4 distici «lelius antiquis celebratum nomen amicis») [=53 e 54: c. 76r e c. 76r]

o -72) 76v-77r Petrarca, Bucc. II, 1-70 [=55: cc. 76v-77r]

- - - - - -

�9

PER l’EDIZIONE CRItICA INFORMAtIZZAtA DEllO Zibaldone laurenZiano

Figura 4 Criteri e scelte di codifica dei segni del manoscritto di Boccaccio

I Segni della scrittura (alfabetici, numerici, paragrafematici)

I segni di correzione

I segni di abbreviazione

I segni iconografici

I segni di impaginazione

I segni del supporto (del codice)

I segni convenzionale del curatore della EDIC

Figura 5

I segni della scrittura (alfabetici, numerici, paragrafematici)

Segni del Boccaccio Immagine dei segni del Boccaccio

Rappresentazione nella trascrizione

Codifica informatica

Caratteri alfabetici minuscoli corrispondenti all’alfabeto attulmente in uso(a, b, c, d,…z)

a, b, c, d,…z Set ASCII non esteso(127 codici numerici)

Caratteri alfabetici maiuscoli corrispondenti all’alfabeto attulmente in uso

A, B, C, D,…Z (A, B, C, D,…Z)

come sopra

Caratteri numerici (arabi)

1, 2, 3, 4,…0 come sopra

Caratteri numerici (latini)minuscoli o maiuscoli

i, ii, iii, iv,…x, l, c, d, mI, II, III, IV,…L, C, D, M

come sopra

Segni paragrafematici corrispondenti a quelli attualmente in uso(virgola, punto e virgola, due punti, punto fermo etc)

,;:.

come sopra

50

OMbREttA FElIZIANI

Caratteri alfabetici minuscoli o maiuscoli attualmente non in uso(c cedigliata = ç)

ç Entità: &ccedil;

Allografie Rispettate nella trascrizione:uvijzç

Set ASCII non esteso (127 codici numerici) e Entità ove necessarie

Varianti grafemiche di una stessa lettera assunte come significative

Entità

‘a’ corsiva a &a2;

‘a’ tipo onciale a a

4 tipi di ‘A’ maiuscola tipo gotico ornato

A &A;&A1;&A2;&A3;

‘A’ maiuscola capitale A &A4;

2 tipi di ‘h’ minuscola con tratto curvo che termina sul rigo

h h

‘h’ minuscola con tratto curvo sotto il rigo

h h

‘i’ con accento acuto í &iacute;

‘m’ minuscola con tratto finale sotto il rigo

m &m_sottoilrigo;

‘n’ con tratto lungo sotto il rigo

n &n_lunga;

‘P’ maiuscola capitale P &Pcap;

51

PER l’EDIZIONE CRItICA INFORMAtIZZAtA DEllO Zibaldone laurenZiano

‘R’ maiuscola capitale R &R1;

2 tipi di ‘R’ maiuscola con tratto finale orizzontale parallelo e sopra il rigo

R R

‘r’ minuscola dopo lettera tonda

r &r1;

‘s’ minuscola chiusa interna a parola

s s

‘s’ minuscola di forma capitale

s &s1;

‘s’minuscola interna a parola

s minuscola interna a parola

&s2;

‘S’ maiuscola di forma capitale

S &S1;

‘S’ maiuscola capitale S &S2;

2 tipi di ‘T’ maiuscola: tondeggiante con tratto orizzontale ercuato

T &T1;

‘T’ maiuscola a 3/4 tratti di tipo gotico

T T

‘V’ capitale V/td> V

3 tipi di ‘U’ maiuscola: forma minuscola di modulo grande

U U

‘U’ maiuscola con tratto finale verticale sotto il rigo

U &U1;

‘z’ minuscola z &zeta;

52

OMbREttA FElIZIANI

Segni paragrafematici non corrispondenti a quelli attualmente in uso(Es. due tipi di comma, due tipi di periodo, segno di paragrafo, etc)

|||///¶

&comma2;&period1;&period2;&para;

Lettere iniziali di grande formato

A, B,…P,…A, B,…P,…

&nomeentitá_numero;(il nome entità corrisponde alla lettera)

Lettere maiuscole o minuscole ritoccate in rosso

&nomeentitá_colore

Colorazione (in rosso o blu) delle lettere o dei segni di paragrafo o altro nel Ms.

Conservate in rosso o blu

&nomeentitá_colore;

Lettere iniziali decorate e miniate

&nomeentitá; con link all’immagine della lettera decorata o miniata

I segni delle correzioni

Segni del Boccaccio

Immagine dei segni del Boccaccio

Rappresentazione nella trascrizione

Codifica informatica

Depennamento &nomeentitá_depennata;

a &a_depennata;

operibus &operibus_depennata;

q &q_depennata;

Rifacimento &nomeentitá_rifatta;

e &e_rifatta;

5�

PER l’EDIZIONE CRItICA INFORMAtIZZAtA DEllO Zibaldone laurenZiano

Espunsione &nomeentitá_espunta;

Riscrittura &nomeentit&_sopra;

et &et_sopra;

cui &cui_sopra;

Segno di aggiunta a margine

|: &|:;

I segni delle abbreviazioni

Segni del Boccaccio

Immagine dei segni del Boccaccio

Rappresentazione nella trascrizione

Codifica informatica

Scioglimento dell’abbreviazione fra parentesi tonde

Set ASCII non esteso(127 codici numerici)

Abbreviazione per ‘aliter’

al(iter) &aliter;

Abbreviazione per ‘anima’

a(n)i(m)a &anima;

Abbreviazione per ‘anime’

a(n)i(m)e &anime;

Abbreviazione per ‘bene’

b(e)n(e) &bene;

Abbreviazione per ‘cause’

c(aus)e &cause;

Abbreviazione per ‘contra’

(contra) &contra;

Abbreviazione per ‘contra’

contra &contra;

5�

OMbREttA FElIZIANI

Abbreviazione per ‘dicitur’

d(icitu)r &icitu;

Abbreviazione per ‘discipulis’

di(scipulis) &scipulis;

nota tironiana (et) &et;

Abbreviazione per ‘gener’

g(e)n(er) &gener;

Abbreviazione per ‘hoc’

h(oc) &hoc;

Abbreviazione per ‘igitur’

(i)g(itur) &igitur;

Abbreviazione per ‘liber’

l(iber) &iber;

Abbreviazione per ‘misericordia’

m(isericord)ia &misericordia;

Abbreviazione per ‘modo’

(modo) &modo;

Abbreviazione per ‘nature’

n(a)t(ur)e &nature;

Abbreviazione per ‘nec’

n(ec) &nec;

Abbreviazione per ‘nisi’

n(isi) &nisi;

Abbreviazione per ‘oportet’

o(portet) &portet;

Abbreviazione per ‘opportet’

opp(ortet) &ortet;

55

PER l’EDIZIONE CRItICA INFORMAtIZZAtA DEllO Zibaldone laurenZiano

Abbreviazione per ‘phylosophiae’

phy(losophia)e &losophia;

Abbreviazione per ‘populi’

p(o)p(u)li &populi;

Abbreviazione per ‘populo’

p(o)p(ulo) &populo;

Abbreviazione per ‘populos’

p(o)p(ulos) &populos;

Abbreviazione per ‘primo’

(primo) &primo;

Abbreviazione per ‘propter’

p(ro)p(ter) &propter;

Abbreviazione per ‘quando’

q(uando) &uando;

Abbreviazione per ‘que’

(que) &que;

Abbreviazione per ‘quoniam’

q(uoniam) &uoniam;

Abbreviazione per ‘Respondit’

R(espondit) &espondit;

Abbreviazione per ‘sed’

s(ed) &ed;

Abbreviazione per ‘scilicet’

s(cilicet) &scilicet;

56

OMbREttA FElIZIANI

Abbreviazione per ‘sibi’

s(ibi) &sibi;

Abbreviazione per ‘suis’

s(uis) &uis;

Abbreviazione per ‘supra’

s(upra) &supra;

2 Abbreviazione per ‘tamen’

t(ame)nt(a)m(en)T(a)m(en)

&a-en;&a-en2;

Abbreviazione per ‘tibi’

t(ibi) &ibi;

Abbreviazione per ‘ubi’

u(bi) &ubi;

Abbreviazione per ‘vel’

v(e)l &vel;

Abbreviazione per ‘vero’

v(ero) &vero;

Abbreviazione per ‘videlicet’

(idelicet) &idelicet;

Abbreviazione per ‘ab’

(ab) &ab;

Abbreviazione per ‘abe’

(abe) &abe;

Abbreviazione per ‘are’

(are) &are;

Abbreviazione per ‘at’

(at) &at;

57

PER l’EDIZIONE CRItICA INFORMAtIZZAtA DEllO Zibaldone laurenZiano

Abbreviazione per ‘us’

(us) &us3;

Abbreviazione per ‘ci’

(ci) &ci;

Abbreviazione per ‘com’

(com) &com;

Abbreviazione per ‘con’

(con) &con;

Abbreviazione per ‘crate’

(crate) &crate;

Abbreviazione per ‘e’

(e) &e;

Abbreviazione per ‘ebet’

(ebet) &ebet;

Abbreviazione per ‘ed’

(ed) &ed;

Abbreviazione per ‘em’

(em) &em;

Abbreviazione per ‘en’

(en) &en;

Abbreviazione per ‘ene’

(ene) &ene;

Abbreviazione per ‘ent’

(ent) &ent;

Abbreviazione per ‘er’

(er) &er;

Abbreviazione per ‘er’

(er) &er_finale;

5�

OMbREttA FElIZIANI

Abbreviazione per ‘er’ dopo p

(er) &er_dopop;

Abbreviazione per ‘er’ dopo s

(er) &er;

Abbreviazione per ‘er’

(er) &er_mezzo;

Abbreviazione per ‘er’

(er) &er_mezzo2;

Abbreviazione per ‘es’

(es) &es_mezzo;

Abbreviazione per ‘essar’

(essar) &essar;

Abbreviazione per ‘est’

(est) &est;

Abbreviazione per ‘eu’

(eu) &eu;

Abbreviazione per ‘i’

(i) &i;

Abbreviazione per ‘ibi’

(ibi) &ibi;

Abbreviazione per ‘ime’

(ime) &ime;

Abbreviazione per ‘ionem’

(ionem) &ionem;

Abbreviazione per ‘ir’

(ir) &ir;

59

PER l’EDIZIONE CRItICA INFORMAtIZZAtA DEllO Zibaldone laurenZiano

Abbreviazione per ‘is’

(is) &is2;

Abbreviazione per ‘is’

(is) &is;

Abbreviazione per ‘isi’

(isi) &isi;

Abbreviazione per ‘it’

(it) &it;

Abbreviazione per ‘ite’

(ite) &ite;

Abbreviazione per ‘m’

(m) &m;

Abbreviazione per ‘m’ finale

(m) &m_3;

Abbreviazione per ‘ma’

(ma) &ma;

Abbreviazione per ‘me’

(me) &me;

Abbreviazione per ‘mn’

(mn) &mn;

Abbreviazione per ‘mo’

(mo) &mo;

Abbreviazione per ‘n’

(n) &n;

Abbreviazione per ‘na’

(na) &na;

60

OMbREttA FElIZIANI

Abbreviazione per ‘ni’

(ni) &ni;

Abbreviazione per ‘ni’

(ni) &ni2;

Abbreviazione per ‘no’

(no) &no;

Abbreviazione per ‘num’

(num) &num;

Abbreviazione per ‘omi’

(omi) &omi;

Abbreviazione per ‘osit’

(osit) &osit;

Abbreviazione per ‘portet’

(portet) &portet;

Abbreviazione per ‘quem’

(uem) &quem;

Abbreviazione per ‘r’

(r) &r;

Abbreviazione per ‘r’

(r) &r_mezzo;

Abbreviazione per ‘rat’

(rat) &rat;

Abbreviazione per ‘re’

(re) &re_dopop;

Abbreviazione per ‘re’

(re) &refinale;

61

PER l’EDIZIONE CRItICA INFORMAtIZZAtA DEllO Zibaldone laurenZiano

Abbreviazione per ‘re’

(re) &remezzo;

Abbreviazione per ‘re’

(re) &re;

Abbreviazione per ‘ri’

(ri) &ri;

Abbreviazione per ‘ro’

(ro) &ro;

Abbreviazione per ‘rum’

‘rum’ &rum;

Abbreviazione per ‘s’

(s) &s_sopra;

Abbreviazione per ‘s’ dopo p

(s) &s_dopop;

Abbreviazione per ‘ss’

(ss) &ss;

Abbreviazione per ‘st’

(st) &st;

Abbreviazione per ‘ste’

(ste) &ste;

Abbreviazione per ‘su’

(su) &su;

Abbreviazione per ‘sub’

s(u)b &sub;

Abbreviazione per ‘t’

(t) &t_finale;

Abbreviazione per ‘tia’

(tia) &tia;

62

OMbREttA FElIZIANI

Abbreviazione per ‘tra’

(tra) &tra;

Abbreviazione per ‘uesti’

(uesti) &uesti;

Abbreviazione per ‘um’

(um) &um3;

Abbreviazione per ‘uam’

(uam) &uam;

Abbreviazione per ‘uando’

(uando) &uando;

Abbreviazione per ‘uare’

(uare) &uare;

Abbreviazione per ‘uas’

(uas) &uas;

Abbreviazione per ‘ue’

(ue) &ue;

Abbreviazione per ‘ui’

(ui) &ui;

Abbreviazione per ‘uia’

(uia) &uia;

Abbreviazione per ‘uis’

(uis) &uis;

Abbreviazione per ‘uo’

(uo) &uo;

Abbreviazione per ‘uod’

(uod) &uod;

6�

PER l’EDIZIONE CRItICA INFORMAtIZZAtA DEllO Zibaldone laurenZiano

Abbreviazione per ‘uonia’

(uonia) &uonia;

Abbreviazione per ‘ur’

(ur) &ur;

Abbreviazione per ‘us’

(us) &us;

Abbreviazione per ‘ut’

(ut) &ut;

Abbreviazione per ‘ute’

(ute) &ute;

Abbreviazione per ‘ver’

(ver) &ver;