64
PERIODICO DELLA FEDERAZIONE DELLE BANCHE DI CREDITO COOPERATIVO DEL LAZIO UMBRIA SARDEGNA FEDERLUS NUMERO 2 2012 IL MONITO DEL GOVERNATORE: OCCORRE AGIRE

Orizzonti Numero 2_2012

Embed Size (px)

DESCRIPTION

Orizzonti Numero 2 2012

Citation preview

Page 1: Orizzonti Numero 2_2012

PERIODICO DELLA FEDERAZIONE DELLE BANCHE DI CREDITO COOPERATIVO DEL LAZIO UMBRIA SARDEGNA

FEDERLUSNUMERO 2 • 2012

IL MONITO DEL GOVERNATORE:OCCORRE AGIRE

Page 2: Orizzonti Numero 2_2012
Page 3: Orizzonti Numero 2_2012

EDITORIALE DEL PRESIDENTECREDITO E SVILUPPO COOPERATIVO 3

APPUNTI DEL DIRETTORESUSSIDIARIETÀ E INNOVAZIONE.OCCORRE AGIRE SUBITO 4

PRIMO PIANOASSEMBLEA SOCIALE 2012GUARDIAMO AVANTI I RISULTATI CI DANNO RAGIONE 10

DAL MOVIMENTOSINERGIA. LA FUSIONE CESECOOP, UPS, SOAR 19

PUNTO CONGIUNTURALEL’EURO HA RISCHIATO GROSSO,MA OGGI È PIÙ FORTE 20

TESORI DEL TERRITORIOPERUGIA UNA PROVINCIA TRA SOGNO E REALTÀ 22

INTERVISTE:Antonio MarinelliSITUAZIONE DIFFICILE, INDIVIDUARE LE PRIORITÀ ASPETTANDO LA RIPRESA 24Alcide CasiniCREATIVITÀ E FIDUCIA PER USCIRE DAL TUNNEL 28

FIUGGI, INSIEME ALLA BCC PER SUPERARE LA CRISI E TORNARE AI SUCCCESSI DEL PASSATO 30

NON SOLO BCCLAVORO IN BANCA E DOTTORATO DI RICERCA:CHI L’HA DETTO CHE NON SI POSSONO CONIUGARE? 34

PROGETTO ECUADORDIOS LES PAGUE (DIO VI RICOMPENSI) 36

DALLA FEDERAZIONEIL PROGETTO DI MONITORAGGIO DEL PIANO SVILUPPO COMPETENZE INDIVIDUALI 40

DOCUMENTO DI CONSULTAZIONE DELLE NUOVE DISPOSIZIONI DI VIGILANZA 42

D.LGS. 231/01: START-UP DELLAFUNZIONE DI SUPPORTO AGLI ORGANISMIDI VIGILANZA DELLE BCC 44

L’OSSERVATORIO FEDERLUS SUI FINANZIAMENTI 45

SEMPRE PIÙ SERVIZI ALLE BCC 48

TUTORING, LEGALE E… NON SOLO 50

LAVORI IN CORSO 51

DALLE BCCBCC DI RIANOLA DECIMA EDIZIONE DEL PREMIO MICHELE MAZZELLAPER UNA DRAMMATURGIA GIOVANE 52

CRA DELL’AGRO PONTINO60 ANNI INSIEME 53

BCC DI FORMELLO E TREVIGNANO ROMANOLO SVILUPPO ECONOMICO RIPARTE DAL TURISMO 54

BCC DI SPELLO E BETTONA“THIS MUST BE THE PLACE” 56

NUOVI ORIZZONTI“IL” CONTO CORRENTE 2012 58

RECENSIONIQUESTA VOLTA È DIVERSO 60

Direttore Responsabile:Maurizio Aletti

Immagini:Archivio Edicom, Archivio Federlus,Fabrizio Burelli, Simone Pagano,Microimages Fotolia

Redazione:Alessandro Ceccarelli, Brunella Venier

Hanno collaborato a questo numero:Alfredo Ballini, Martina Bonaldo,Loretana Cacciotti, Manuela Ciafro,Giorgio Caporale, AlessandroColoricchio, Fabrizio Conti, ArmandoFinocchi, Laura Leli, Elio Longo,Francesco Manganaro, Ilaria Molinari,Gian Primo Narcisi, Marco Testi,Sergio Troiani

Editore:EDICOM srl, iscritta al R.O.C. n. 8961

Finito di stampare: dicembre 2012

Tiratura: 2.000 copie

Page 4: Orizzonti Numero 2_2012
Page 5: Orizzonti Numero 2_2012

EDITORIALE

3

Credito e sviluppo cooperativodi Francesco Liberati

Siamo alla fine di un altro anno difficile per il nostro Paese, per le famiglie ele imprese e per le banche. Anche le prospettive per il prossimo anno nonsono positive. In una situazione economica generale che continua a essere se-vera il nostro comparto sconta un quadro regolamentare in pieno divenire ealmeno tre variabili condizioneranno la nostra operatività nei prossimi anni,che si possono così a sintetizzare:– una dinamica della raccolta modesta, condizionata dalla fragilità finanziaria

delle famiglie e dal prosciugamento del canale estero (a parte la liquiditàproveniente dalla BCE), e onerosa, per l’elevato grado di concorrenza;

– un peggioramento della qualità del credito per le accresciute probabilità diinsolvenza dei prenditori;

– una modifica del modello di attività bancaria con una diminuzione dell’im-portanza degli sportelli ed un ripensamento delle modalità di rapportarsicon i giovani clienti.

Molti istituti, poi, non possono ampliare l’attività di intermediazione sia perla necessità di riequilibrare il rapporto tra impieghi e raccolta sia per problemidi adeguatezza patrimoniale. In questo contesto, le banche difficilmente riu-sciranno ad accrescere i ricavi dalla complessiva attività di intermediazione,per cui dovranno effettuare incisive azioni di contenimento e razionalizzazione dei costi. Ciò premesso, dobbiamo, come Banche di Credito Cooperativo, tenere la barra costantementea dritta, cercando di prevenire le ondate che possono infrangersi sulle nostre aziende. Come?Con una rinnovata politica di sana e prudente gestione che privilegi da una parte un’azionecreditizia molto attenta e, dall’altra, una concezione di sviluppo cooperativo aperto che puntiall’ampliamento della compagine sociale e al contestuale aumento della dotazione patrimoniale.Il tutto senza minare le finalità statutarie che vedono le nostre banche impegnate per l’accre-scimento dei soci e delle comunità locali di riferimento.Un’attenta politica del credito significa migliorare i processi di valutazione del merito deinostri soci e clienti, premiando chi merita fiducia. Significa lavorare bene sul piano dellegaranzie accessorie al credito, variabile fondamentale questa anche per una mirata ponderazioneai fini di minimizzare l’impatto in termini di assorbimento patrimoniale. Significa, infine, pre-venire il possibile deterioramento dei crediti attuando un monitoraggio sempre più continuo eattento nei confronti dei clienti a rischio.Quanto all’ampliamento della base sociale, bisogna rompere gli indugi e imboccare con deci-sione la logica della “cooperativa aperta”, nella consapevolezza che una compagine semprepiù ampia e articolata è fattore di stabilità della governance e non viceversa.Inoltre, è indispensabile promuovere campagne di aumento del capitale sociale. È importantecoinvolgere i soci nel rafforzamento delle nostre cooperative di credito, diffondendo il messaggioche avere una banca locale più forte, in grado di fronteggiare eventuali shock esterni, è nell’in-teresse stesso dei soci.È importante far capire che il nostro ruolo solidaristico orientato ad assicurare il diritto alcredito non funziona senza la responsabilità reciproca. Responsabilità della Banca nei confrontidei soci e responsabilità dei soci nei confronti della Banca.

Page 6: Orizzonti Numero 2_2012

Il richiamo del Governatore Ignazio Viscoall’azione per una nuova fase di cambiamento, le risposte concrete della nostra Federazionee i principi e i driver per il cambiamento del Sistema del Credito Cooperativo, con particolare attenzione ai costi

Alla presentazione del nuovo volume della più che ventennale collana Italiadella nostra gente, intitolato “Civiltà dei borghi: culla di cooperazione”, eventoorganizzato da Federcasse il 20 novembre scorso, con la partecipazione degliautori – il fotografo Pepi Merisio e, per la parte di commento, Giuliano Amato –è intervenuto il Governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, il quale, conl’occasione, ci ha consegnato una disamina sulle banche locali ed il CreditoCooperativo.

Il Governatore ha cominciato con il fornirci una breve analisi dei dati evolutivi delle BCCdal 1995 ad oggi, nel corso della quale ha ricordato come il rapporto tra impieghi e raccoltasia passato, nel periodo in esame, da poco più del 50% al 90% (dato, questo, che può benrappresentare un limite da non valicare). Successivamente, ha evidenziato le principalicriticità che siamo chiamati ad affrontare e, auspicabilmente, a superare, sulle quali è op-portuno soffermarsi.

Il primo punto è quello della governance, rispetto al quale il Governatore osserva che ”inmolte BCC il passaggio al nuovo modello di operatività (ndr: sostanzialmente dovuto allaforte espansione dell’attività di finanziamento, che ha snaturato la nostra originaria funzionedi banche di raccolta) non è stato sostenuto dalla revisione dei meccanismi di governance,necessaria a fronteggiare l’accrescersi dei rischi”. Le principali debolezze riguardano“competenze non sempre adeguate degli esponenti aziendali e scarso rinnovo degli organicollegiali, fattori che facilitano il consolidarsi di posizioni “egemoni”; basso grado di in-cisività e indipendenza dei Collegi sindacali”.Sull’altro punto, quello strutturale, il Governatore osserva che “il rallentamento dei finan-ziamenti, l’incremento del costo della provvista e la difficoltà di comprimere gli oneri di ge-stione condizionano la redditività delle BCC, indebolita anche dal deterioramento dellaqualità degli attivi”.Tutto ciò inizia “a condizionare la tradizionale robustezza patrimoniale”.In definitiva “la crisi sta accentuando due vulnerabilità strutturali delle BCC: l’elevata di-pendenza della redditività dal margine di interesse e la rigidità dei costi operativi”.Questi i problemi. Per quanto riguarda le soluzioni, il Governatore ritiene che “la situazioneattuale spinge a consolidare in chiave evolutiva la tradizionale funzione di sostegno a fa-miglie, artigiani, piccole imprese”. Ma, “per poter continuare a sostenere le comunità

APPUNTI DEL DIRETTORE

Sussidiarietà e innovazione.Occorre agire subito!

di Paolo Giuseppe Grignaschi

4

Page 7: Orizzonti Numero 2_2012

locali, il Credito Cooperativo deve però rafforzarsi at-traverso una nuova fase di cambiamento” e “la pro-spettiva evolutiva deve avere un respiro più ampio, po-nendosi come obiettivo un assetto di sistema adeguato”.Il Governatore entra, poi, ancor più nello specifico, af-fermando che “occorre perseguire la crescita qualita-tiva del management delle BCC e il miglioramento diprocessi e strumenti di supporto per le funzioni di go-verno e controllo e per la gestione dei rischi creditizi efinanziari, che facilitino tra l’altro la definizione di po-litiche di rafforzamento strutturale della liquidità invista della restituzione dei finanziamenti dell’Eurosi-stema”.Sul tema, per noi particolarmente sensibile, del posi-zionamento territoriale e dei livelli dimensionali, ilGovernatore evidenzia che “appaiono altresì necessariinterventi di razionalizzazione delle reti di sportellidelle BCC” e che “nelle fasce dimensionali minori, iniziative aggregative possono contri-buire a rafforzare le caratteristiche tecnico-organizzative degli organismi più piccoli e in-nalzarne i livelli di efficienza, a condizione di essere sostenute da adeguati piani industrialie idonei assetti di governance”.L’analisi del Governatore Visco si estende, infine, al livello nazionale, affermando che“per eliminare inefficienze operative non più sostenibili, è necessario affiancare a taliazioni (ndr: quelle ricordate in precedenza, che devono avere, come protagoniste, essen-zialmente le singole BCC) la riorganizzazione della rete associativa e di supporto”.Per quanto riguarda il Fondo di Garanzia Istituzionale, ci viene comunicato che “primadell’avvio dell’operatività, restano da sciogliere alcuni nodi”. In ogni caso,tale iniziativa “non deve essere vista come punto di arrivo”. In merito al versante imprenditoriale, sono necessarie “sempre più incisiveazioni di miglioramento…..anche ai fini della qualificazione dell’offerta diprodotti e servizi”.Egli conclude dicendo che “per superare i vincoli operativi e dimensionalisenza disperdere i tradizionali valori del localismo e della mutualità”, cosache noi assolutamente vogliamo, “occorre agire”. Credo che tutti noi operatori del Sistema del Credito Cooperativo dobbiamoessere grati alla Banca d’Italia, in generale, ed al Governatore Visco, in partico-lare, per l’attenzione che ci viene dedicata, per l’oggettività e la puntualità delleanalisi, ma, soprattutto, per le esortazioni e le indicazioni forniteci: chiare, pun-tuali, precise, inequivocabili. Non si può non condividerle, ma non basta farlo aparole: occorrono i fatti. Bisogna agire subito, nella direzione del cambia-mento. Ciò è quanto, da tempo, la nostra Federazione sta facendo, con i risultati che tuttinoi conosciamo ed è quanto, da tempo, la stessa nostra Federazione sta chiedendodi fare alle Strutture Centrali. L’intervento di apertura del Presidente Liberati al-l’ultimo Congresso Nazionale del Credito Cooperativo è stato assolutamentechiaro in proposito. È necessaria coerenza tra le parole ed i fatti.Una coerenza che la nostra Federazione ha sempre praticato e la dimostrazione dellaquale sta proprio nelle iniziative concrete da tempo avviate, che sono totalmente allineatealle indicazioni del Governatore Visco. È una questione fondamentale, che caratterizzal’agire della nostra Federazione e sulla quale, pertanto, ritengo opportuno soffermarmipunto per punto:

5

Ignazio Visco,Governatore della Banca d’Italia

Page 8: Orizzonti Numero 2_2012

– per quanto riguarda la crescita qualitativa del management ed il miglioramento deiprocessi e degli strumenti di supporto per le funzioni di governo e controllo per lagestione dei rischi creditizi e finanziari, parlano, innanzitutto, per noi, in modo inequi-vocabile, le esternalizzazioni totali non solo dell’Internal Audit, ma anche della Com-pliance, dell’Antiriciclaggio e, dal 2013, anche dell’attività di supporto agli Organismi diVigilanza ai sensi della Legge 231/01. Gli esiti ispettivi testimoniano la qualità del nostrosupporto. Inoltre, da inizio 2013, sarà operativa l’esternalizzazione degli adempimenti fi-scali e tributari, cui hanno già aderito tutte le Associate, per le quali è anche a disposizioneil servizio di monitoraggio continuo dell’avanzamento dei piani strategici e di adeguamentodella regolamentazione interna. È, poi, in fase di conclusione il progetto che consente aciascuna Associata di ottemperare alle disposizioni in materia di soggetti collegati econflitti di interesse ed è avviata la progettualità per l’adeguamento alle disposizioni divigilanza e consultazione in materia di sistema dei controlli interni, sistemi informativi econtinuità operativa.Sullo stesso tema si innesta anche l’iniziativa che verrà presentata a tutti i membri degliOrgani Collegiali delle nostre Associate il 19 dicembre prossimo, consistente nel nuovocatalogo formativo destinato agli stessi, con particolare attenzione ai percorsi dedicati aineo Amministratori, ai Sindaci ed anche ai membri degli Organismi di Vigilanza ex Legge

231/01. Si tratta di percorsi formativi articolati e complessi, peri quali ci si avvale anche della collaborazione di alte personalitàprovenienti dal mondo universitario, delle professioni e dallaconsulenza aziendale;– sulla razionalizzazione della rete degli sportelli delle BCC,da tempo la nostra Federazione insiste riguardo alla necessitàdi una crescita verticale (cfr. Editoriale Orizzonti del novembre2010), piuttosto che orizzontale e, nel supportare le analisi diposizionamento territoriale delle singole BCC, sia nel contestodell’elaborazione di piani strategici, che in merito ad esigenzespecifiche, le analisi sono corredate di strumenti informativisempre più puntuali ed articolati, le prospettive economiche ele possibilità di raggiungimento dei break even vengono valu-tati con estrema prudenza. Tutto ciò si è tradotto in una fortedecelerazione del tasso di apertura di nuovi sportelli da partedelle nostre BCC, ma, soprattutto, in prime iniziative, già as-sunte, di trasferimento di alcuni sportelli o, addirittura, in

ipotesi di riduzione del loro numero;– sul tema cruciale delle iniziative aggregative, la Federazione si è mossa, già più di un

anno fa, e sta continuando a farlo, in assoluta coerenza con quanto affermato dal Gover-natore. Queste iniziative riguardano, infatti, soggetti di dimensioni minori e sono portateavanti secondo una metodologia che prevede, innanzitutto, la stesura di una lettera diintenti che disciplini l’idoneità dei futuri assetti di governance e, poi, rigorosi piani indu-striali volti al raggiungimento dell’innalzamento dei livelli di efficienza dell’attivitàbancaria cooperativa sui territori di riferimento.Non c’è, quindi, nella nostra Federazione alcuna corsa alle fusioni, nella convinzione che“piccolo è possibile” (è una frase che mi è sembrato di sentire dalla viva voce del Gover-natore nel corso del suo intervento), se intorno ad ogni BCC esiste una rete di supporto,incentrata sulla Federazione, che si prodighi per far superare loro i vincoli operativi e di-mensionali che li caratterizzano.

Infine, sul tema del rapporto tra impieghi e raccolta, è dall’inizio della crisi che la Fede-razione lo ha individuato come “indicatore chiave”, fissando un valore medio di contenimentoall’80% (sostanzialmente fino ad oggi rispettato) e monitorando direttamente tutte le Asso-

APPUNTI DEL DIRETTORE

6

Formazione Amministratori, Sindaci e

Membri dell’Organismo di Vigilanza

Federazione Banche Credito Cooperativo Lazio Umbria Sardegna

12duemila

13fedelus.it

Page 9: Orizzonti Numero 2_2012

ciate che vanno oltre il 90%, anche attraverso la predisposizione di specifici piani industrialiindirizzati al riequilibrio delle masse amministrate.Per quanto riguarda, invece, il Sistema del Credito Cooperativo nel suo complesso, consen-titemi di spendere solo due parole: sussidiarietà e innovazione. Sono questi, a nostroavviso, i principi evolutivi che possono consentire un rinnovamento del Sistema stesso chenon prescinda dalla duplice anima delle BCC, bancaria e cooperativa a mutualità prevalente,ma che consentono di trovare quella combinazione di caratteri che, per ciascun fattoreoggetto di cambiamento - governance, associazionismo e operatività - garantisca un rapportovirtuoso tra le due anime.La sussidiarietà e l’innovazione come principi guida del cambiamento ci sono stati suggeritidal confronto con il Credit Mutuel, svolto con i Vertici delle nostre Associate a Parigi pocopiù di un anno fa e sono stati proposti dal Presidente Liberati sul Tavolo Nazionale nella giàcitata occasione dell’intervento di apertura dell’ultimo Congresso Nazionale; sono stati,poi, scientificamente approfonditi in un studio, dal titolo “Struttura e governo della coope-razione di credito a supporto del territorio: i casi italiano e francese a confronto” (presentatoin occasione del XXIV° Convegno annuale di Sinergia – Il territorio come giacimento divitalità per l’impresa – organizzato il 18 ed il 19 ottobre scorso dall’Università del Salento),condotto dal Prof. Corrado Gatti dell’Università La Sapienza di Roma (che ci aveva ac-compagnato nel citato incontro con il Credit Mutuel), coadiuvato dallaProf.ssa Barbara Aquilani dell’Università della Tuscia e realizzato anchecon il mio piccolo contributo. Lo studio è presente sul nostro sito Internet ead esso si rimanda per maggiori approfondimenti.In questa sede mi limito a riportare le riflessioni sull’idea di innovazione,che “intesa in senso ampio, in un’ottica economico-manageriale, è vista qualedecisione imprenditoriale di modificare le linee di governo gestionale esistenti,impostando dinamiche evolutive di portata più o meno ampia, comunque de-stinate a tradursi in sviluppo ossia in miglioramenti di efficienza, efficacia eredditività” ed è quindi assolutamente coerente con l’idea di cambiamento in-dicataci dal Governatore Visco.Per quanto riguarda, invece, la sussidiarietà, “essa risiede nell’idea che unasocietà, un’organizzazione, un’istituzione di ordine superiore ad un’altra nondebba interferire nelle attività di quest’ultima, limitandone le competenze, madebba, piuttosto, sostenerla in caso di necessità ed aiutarla a coordinare lapropria azione con quella delle altre componenti, in vista del bene comune”. Quello che, quindi, cerchiamo di fare come Federazione è declinare concreta-mente il principio di sussidiarietà, in quanto siamo convinti che essere unabuona Banca di Credito Cooperativo dipenda essenzialmente dalle azioni postein essere all’interno di ciascuna BCC e che questo sia un obiettivo raggiungibileda ciascuna delle nostre Associate, a prescindere dalla dimensione, purché abbiaaccanto a sé una struttura di supporto che possa consentire di occuparsi del core businessnel miglior modo possibile. Queste strutture di supporto devono necessariamente esistere a livello locale e, a mio avviso,possono e devono essere le Federazioni, principalmente interregionali, che, a loro volta,hanno bisogno di strutture sussidiarie altrettanto efficaci ed efficienti, a livello nazionale.Il problema dell’adeguatezza del complessivo assetto di sistema è cruciale per lo svi-luppo di tutte le BCC.È a livello di Sistema che si può declinare efficacemente il principio di innovazione ed è alivello di sistema che, innanzitutto, possono essere attuati quelli che, a nostro avviso, sonoi driver di cambiamento: la struttura e il governo di sistema, appunto, in primis, latecnologia e il capitale.

7

Page 10: Orizzonti Numero 2_2012
Page 11: Orizzonti Numero 2_2012

Lo studio citato in precedenza contiene, in proposito, precise indicazioni, che non possonoessere sviluppate in questo editoriale della nostra rivista.Voglio, però, aggiungere, in conclusione, solo un concetto: la centralità del tema della ri-duzione dei costi, che rappresenta la cartina di tornasole della correttezza della declinazionedei principi di sussidiarietà e innovazione, delle scelte sulla struttura e sul governo del Si-stema, degli investimenti tecnologici (per l’introduzione di nuovi prodotti ed il potenziamentodelle infrastrutture) e delle possibili iniziative legislative sulla disciplina del capitale delleBCC.Noi stiamo affrontando un problema di profittabilità del nostro business, che, se non riu-sciamo a ricostruire, vanificherà qualsiasi iniziativa di cambiamento.La profittabilità è essenzialmente la differenza tra ricavi e costi, con la particolarità che,nell’attuale scenario, è difficile ipotizzare un significativo incremento delle voce “ricavi”(senza un difficilmente sostenibile aumento dei rischi assunti), mente su quella dei “costi”il sistema può e deve fare molto.

Anche su questo terreno continueremo ad impegnarci, cercando di fare sempre del nostromeglio, nell’interesse delle nostre Associate, portando anche sul Tavolo Nazionale l’ideache, con la “forza dell’unione”, il Credito Cooperativo potrà vincere la sfida di questi tempidifficili.

9

RINNOVO AI VERTICI DELLA BANCA D’ITALIAIl Consiglio Superiore di Banca d’Italia, su proposta del Governa-tore, ha nominato nel Direttorio Fabio Panetta, in qualità di vicedirettore generale, in sostituzione della dott.ssa Anna Maria Ta-rantola chiamata a ricoprire la carica di Presidente in RAI.Fabio Panetta è nato a Roma nel 1959, si è laureato con lode inEconomia nel 1982 presso l'università LUISS (Roma). ha prose-guito gli studi presso la London School of Economics, dove haconseguito il Master of Science in Economics, e successivamentepresso la London Business School, dove ha ottenuto il Ph.D. inEconomics and Finance.

Ha ricoperto incarichi presso numerosi organismi internazionalitra cui l’Ocse, il G-10, la Banca dei Regolamenti Internazionali (BRI), la Banca Centrale Europea(BCE), il Fondo Monetario Internazionale. Dal 2004 partecipa alle riunioni del Consiglio Direttivodella BCE in qualità di Accompanying Person del Governatore della Banca d'Italia. Dal 2011 è sup-plente del Governatore nel Consiglio di Amministrazione della Banca dei Regolamenti Internazio-nali.

Page 12: Orizzonti Numero 2_2012

“Il Credito Cooperativo sta facendo il proprio dovere,lavorando per il bene comune, assistendo famiglie e im-prese, e per dare un futuro ai giovani. E forti dei risultatiche siamo riusciti ad ottenere in questi anni di crisi,guardiamo avanti con grande prudenza ma anche conserenità, nella consapevolezza che il nostro modello mu-tualistico bancario e il nostro stile di governo sono unarisposta concreta alla crisi di fiducia della gente”.Queste le parole del Presidente della Federazione Fran-cesco Liberati in apertura dei lavori dell’assemblea an-nuale della Federazione delle Banche di Credito Coope-rativo del Lazio, Umbria, Sardegna, ospitata quest’annodalla Cassa Rurale e Artigiana dell’Agro Pontino, svoltasi

a Sabaudia nella splendida cornice dell’Oasi di Kufra,presso il Parco Nazionale del Circeo, gemma del più va-sto comprensorio pontino.Il Presidente ha sintetizzato gli avvenimenti che hannoterremotato lo scenario mondiale negli ultimi anni, ri-cordando come tre anni fa, all’Assemblea 2009 che sitenne a Monte Porzio Catone, tema dominante fosse lafinanza malata, con le gravissime patologie derivanti daun modello di business che ha esaltato la speculazione ascapito dell’economia reale e dei valori etici. Siamo statitestimoni della scomparsa di grandi gruppi bancari dirilevanza mondiale e, a causa degli interventi messi inatto dai governi di tutto il mondo “occidentale” per sal-

10

PRIMO PIANO

Assemblea sociale 2012

Si è tenuta a Sabaudianella splendida cornicedell’Oasi di Kufra, ospitata dalla CassaRurale e Artigianadell’Agro Pontino,l’assemblea annualeFederlus. “Il Credito Cooperativo –ha detto il PresidenteLiberati – sta facendo il suo dovere e la Federazione ha dato ampia prova di coesione”

GUARDIAMO AVANTII RISULTATI CI DANNO RAGIONE

Page 13: Orizzonti Numero 2_2012

vaguardare i sistemi bancari, all’innalzamento preoccu-pante dei livelli di deficit di bilancio e di indebitamentopubblici. Nel 2010, a Perugia, si sottolineò come le cose, forse,stessero andando peggio di quanto previsto. Si stavanomanifestando, infatti, i primi attacchi agli stati sovrani.La speculazione finanziaria mondiale, che muove gior-nalmente masse enormi di denaro, aveva individuato neipaesi deboli dell’area euro gli obiettivi da aggredire perlucrare nuovi guadagni.L’anno scorso, a Palestrina, ha continuato Liberati, fu laGrecia a essere sotto i riflettori. Allora, la crisi delle fi-nanze non aveva ancora toccato il nostro Paese. “Sap-piamo come è andata. A partire dall’estate le tensioninei mercati finanziari si sono propagate violentementeanche all’Italia”. In questo contesto l’Italia ha reagito, e anche la BancaCentrale Europea ha attuato interventi straordinari di fi-nanziamento agli istituti bancari. Tutto ciò, però, non èbastato. Contro le masse enormi di denaro che muove la

speculazione, leautorità monetarieeuropee hanno learmi spuntate. “Cisarebbe bisogno –ha affermato il Pre-sidente – di unagrande visione po-litica e un forte im-pulso per una mag-giore coesione eu-ropea, insomma unreale cambio dipasso”. Certo è, ha sottoli-neato Liberati, che

il Credito Cooperativo, anche in un momento criticocome quello che stiamo attraversando, non ha fatto passiindietro: “Oggi, diversamente dagli anni ’90, quando imaggiori esperti di banca e finanza davano per spacciatoil nostro modello mutualistico, abbiamo la ragionevolecertezza che il Credito Cooperativo continuerà a cresceree svilupparsi nel tempo. Dobbiamo essere convinti cheè possibile reagire, che è possibile avere delle istituzionibancarie impegnate per il bene comune, nelle quali lepersone che vi lavorano si impegnano per dare risposteconcrete e trasparenti alle esigenze delle comunità, delleeconomie locali e delle imprese”.In anni di grandi difficoltà per l’intero sistema bancarioitaliano, ha detto Liberati, le nostre banche hanno dimo-strato una buona tenuta e la capacità di crescere in modo

11

Liberati: “Oggi, diversamente dagli anni ’90, quando i maggiori esperti di banca e finanza davano per spacciato il nostromodello mutualistico,abbiamo la ragionevolecertezza che il CreditoCooperativo continuerà a crescere e svilupparsi nel tempo. Dobbiamo essereconvinti che è possibilereagire, che è possibileavere delle istituzionibancarie impegnate nel bene comune”

Page 14: Orizzonti Numero 2_2012

coerente ed equilibrato, incrementando i volumi dell’at-tività e i servizi alla clientela. Nel corso del 2011 gli im-pieghi per le BCC di Lazio, Umbria, Sardegna sono cre-sciuti del 9,8%, nonostante la crisi e le difficoltà opera-tive, continuando a svolgere con impegno la loro fun-zione di intermediazione al servizio del territorio. E ciògrazie a indici patrimoniali adeguati, a una situazionedei rischi sotto controllo, a una raccolta in moderato in-cremento.Per quanto riguarda sistema a rete e gruppo associativo,ha continuato il Presidente, “in questa fase sarebbe piùche mai necessario un salto di qualità, come più volteabbiamo avuto modo di ribadire in ambito Federcasse.Le priorità sono state ampiamente focalizzate anche inoccasione dell’ultimo convegno nazionale del CreditoCooperativo e, ora, il sistema è impegnato nella difficilefase attuativa. Un percorso non semplice, ed è necessario,oggi più che mai, uno sforzo essenziale di coesione pro-positiva”.Come Federazione Lazio Umbria Sardegna “abbiamodato un’ottima prova di coesione con un significativo ri-sultato in termini di apporto alla ricapitalizzazione delGruppo Bancario Iccrea da parte delle BCC associate.Le nostre BCC, infatti, hanno partecipato con un apportomaggiore rispetto a quello offerto in opzione e questo èsenza dubbio motivo di soddisfazione per tutti noi, aconferma del ruolo della nostra Federazione nel consessonazionale. Abbiamo così contribuito a porre le condizioniper un Gruppo bancario più forte e attrezzato a sostenerele importanti sfide che si prospettano. Con queste nuoverisorse il Gruppo potrà continuare ad affiancarsi alleBCC non solo attraverso un’offerta sempre più integratadi prodotti e servizi, ma anche a sostegno delle realtàdel sistema particolarmente colpite dalla crisi econo-mico-finanziaria in atto”.Altro ambito molto importante in cui la Holding si stamuovendo, ha continuato Liberati, è la costituzione diun tavolo di lavoro sui servizi informatici, problemaquesto essenziale per il futuro di tutte le BCC italiane.Finalmente sono stati avviati passi concreti per la con-centrazione del frammentato sistema attuale, un sistemache presenta duplicazioni e diseconomie che soltantoattraverso un’aggregazione organica potranno essere su-perate. Sul piano della ricerca di aggregazioni di sistema,la nostra Federazione è in prima linea. È partito ormai ilPiano di integrazione SINERGIA che porterà la nostraCesecoop, l’UPF, la SOAR, e il ramo Iside di back-office, in un unico soggetto consortile. Liberati ha poi ricordato che accanto al Gruppo impren-ditoriale, indispensabile braccio operativo per la fornituradi prodotti e servizi alle BCC, “è più che mai essenziale

il motore politico associativo, costituito dalla Federazionenazionale. Una Federazione che rafforzi sempre più ilproprio ruolo di regia e impulso sull’intero sistema, comeabbiamo avuto modo di sottolineare nelle diverse sedi.Una Federazione che non solo detti le regole associativee comportamentali per tutto il sistema associativo, mache, soprattutto, faccia seguire e rispettare queste regolein coerenza con una visione di convivenza cooperativamatura e responsabile”. Anche dal lato organizzativo – ha concluso il Presidente

12

PRIMO PIANO

Maurizio ManfrinPresidente dellaCassa Ruraledell’Agro Pontino

Page 15: Orizzonti Numero 2_2012

– “ci siamo mossi per tempo per migliorare i processi dilavoro e promuovere assetti sempre più efficienti. Peruna BCC reggersi esclusivamente sull’intermediazionetradizionale, che genera margini sempre più compressie assorbe capitale, diventa un’impresa sempre più arduasenza una efficiente gestione dei costi. Tutte le attivitànon strettamente funzionali alla raccolta e agli impieghivanno esternalizzate. Troppe attività sono ancora effet-tuate dalle singole banche, con duplicazioni e aumentodei costi. Possiamo affermare che l’efficienza della Fe-

derazione è cresciuta, con l’erogazione di ser-vizi sempre migliori e a condizioni competi-tive per le associate. A tale proposito va ri-cordato come, anche nel 2011 e per il quartoanno consecutivo, la Federazione abbia resti-tuito alle banche aderenti una parte dei con-tributi dalle stesse versati (360.000 euro peril 2011, per un totale di 1.150.000 euro negliultimi 4 anni)”. Marciando compatte su questedirettrici, le nostre banche potranno conti-nuare a svolgere serenamente la loro missioneal servizio dei soci e delle comunità localinei territori di riferimento. È intervenuto, poi, Maurizio Manfrin Presi-dente della Cassa Rurale dell’Agro Pontino,che ha ricordato le risorse del territorio pon-tino, terra bonificata e ricca oggi di tesori am-bientali ed eccellenze agricole.

Il Presidente Manfrin siè detto fiero ed orgo-glioso di ospitare l’as-semblea della Federa-zione proprio nel 2012per tre ragioni: “perchéquesto è l’anno interna-zionale delle coopera-tive, poi perchè semprequest’anno ricorre il ses-santesimo anno dallafondazione della Cassa enoi per celebrare questaricorrenza abbiamo de-ciso di far realizzare daun noto artista dellazona, una statuetta che

rappresenta il bonificatore, ossia colui che contanto lavoro e fatica ha fatto dell’Agro Pontinola splendida terra che è oggi. Infine, ma nonper ordine di importanza, perché la Federlusoggi è una delle federazioni locali italiane, piùefficaci, efficienti e ben organizzate e grazie

alla sue risorse disponibili, riesce ad avere, e quindi atrasmetterci, una visione precisa e puntuale del futuroche abbiamo davanti, un futuro da scrivere assieme”.“Tutto ciò – ha proseguito Manfrin – lo dobbiamo al no-stro Presidente Liberati che grazie alla sua determina-zione è riuscito a creare nella Federazione una squadraefficace ed efficiente. Il mio ringraziamento va anche atutte le risorse della Federazione che sotto la guida delDirettore Grignaschi ci hanno portato ad essere, ripeto,una delle Federazioni più attive e propositive”.

13

Manfrin: “La Federlusoggi è una delleFederazioni Italianepiù efficaci, efficienti,attiva e benorganizzata. Riescead avere una visioneattenta e puntuale del futuro cheabbiamo davanti, un futuro da scrivereinsieme”

Page 16: Orizzonti Numero 2_2012

Manfrin ha poi omaggiato assieme al Vice Presidentedella Federlus Maurizio Capogrossi e al Vice Presidentedella CRA dell’Agro Pontino Gianfranco Baldi, il Pre-sidente Liberati per la sua nomina a Cavaliere del Lavoro,nomina avuta dal Presidente della Repubblica GiorgioNapolitano per il suo impegno e la suadedizione alla Cooperazione.Si è proseguito con i saluti del Sindacodi Sabaudia, Maurizio Lucci, che haringraziato il Credito Cooperativo per ilsuo ruolo di supporto al servizio del ter-ritorio pontino.Giulio Magagni, Presidente dell’IccreaHolding, ha portato il saluto del Gruppoimprenditoriale del Credito Cooperativo,ringraziando la Federlus per il sostegnoallo stesso e per la vicinanza fattiva al-l’Emilia Romagna colpita dal terremoto.Il Gruppo, ha detto, sta portando avantiprogetti importanti che significano unpunto di svolta, in particolare il sistemainformatico unico. È uno di quei pro-getti – ha affermato Magagni – che nonpossono trascinarsi a lungo, ma chevanno conclusi con rapidità e decisione.C’è necessità di razionalizzare tutte leattività, così come vanno razionalizzatii costi, ancor oggi elevatissimi a causa

di una inutile frammentazione delle attività. Solo così sipuò affrontare una crisi che non permette di aumentare imargini di guadagno dall’intermediazione. Mai come inquesto momento è necessario essere uniti, con regolepiù stringenti. Abbiamo bisogno, ha aggiunto, che la ge-stione delle singole BCC sia in mano a amministratoripreparati, in grado di aggiornarsi e di far fronte a un pa-norama complesso, per evitare che insorgano difficoltàche poi vanno a pesare su tutto il Movimento. In questasituazione è nell’interesse di tutti che le BCC utilizzinoappieno i servizi del Gruppo bancario: più le bancheutilizzano il Gruppo, più questo si rafforza, dando ulte-

14

PRIMO PIANO

Giulio MagagniPresidenteIccrea Holding

Alessandro AzziPresidenteFedercasse

Magagni: “È nell’interesse di tutti che le BCCutilizzino appieno i servizi del Gruppobancario: più lebanche utilizzanoil Gruppo, più questosi rafforza, dandoulteriore vigore al Credito Cooperativoe creando lapossibilità di fareeconomie di scala.Il Gruppo, da partesua, sta facendo e farà il massimo per migliorareil proprio supportoal servizio delle BCC”

Page 17: Orizzonti Numero 2_2012

riore vigore al Credito Cooperativo e creandola possibilità di fare economie di scala. IlGruppo, da parte sua, sta facendo e farà ilmassimo per migliorare il proprio supporto alservizio delle BCC. “Uniti potremo riuscire avincere la crisi, affrontando un mondo com-pletamente diverso. Da soli – ha concluso,Magagni – non si va da nessuna parte”.Il Presidente della Federcasse, AlessandroAzzi, ha delineato gli scenari evolutivi difronte alle nostre banche ricordando come letendenze in atto siano rese più complesse dallaprofonda crisi che ci troviamo di fronte. “IlCredito Cooperativo, come l’Italia, come l’Eu-ropa, ha detto, deve prendere atto del cambiodi marcia, forse di paradigma, necessario neiprocessi produttivi e finanziari e trarne le do-vute conseguenze. È stato sempre fatto nellanostra storia, in un modo o nell’altro, otte-nendo successi oggettivi e per tanti aspettistraordinari. Dobbiamo, e possiamo, farlo an-che ora, in una delle fasi storiche più com-plesse della nostra società, con un disegno an-cora più chiaro e condiviso”. A livello di sistema, ha proseguito Azzi, i can-tieri aperti sono numerosi e notevoli sia sulpiano associativo sia sul piano del supportoesterno per le BCC. Il presidente di Federcasse

15

Azzi: “L’orgoglio per il buon lavorofatto in Federlusquesta mattina si respira e si apprezza.Tangibilmente. Mi complimentosinceramente. È l’investimento che si raccogliedopo una buonasemina”

Page 18: Orizzonti Numero 2_2012

ha citato l’individuazione del modello organizzativo “mi-nimo” delle BCC, con la focalizzazione delle attivitàche debbono essere mantenute nella banca e quelle chepossono essere esternalizzate; l’ottimizzazione della reteassociativa, con la definizione di funzioni precise perciascun nodo, con l’obiettivo di realizzare una maggioreefficienza ed efficacia dei servizi complessivamente resialle BCC; e poi – di grande importanza – la ricerca dimaggiori sinergie per la rete imprenditoriale, dalle banchedi secondo livello ai centri servizio, alle società infor-matiche. Su questi aspetti la Federazione Lombarda e laFederazione Lazio Umbria Sardegna sono impegnate daanni, con il progetto di Iside e, oggi, con la realizzazionedella nuova società Sinergia, che mette insieme quattrorealtà: Upf, Soar, Cesecoop ed il ramo di attività di Isideattivo nel comparto dei servizi e che rappresenterà unimportante passo avanti nel raggiungimento di una mag-giore efficienza a vantaggio delle BCC.Quanto all’impegno per le BCC in difficoltà, il caso delCredito Cooperativo fiorentino, vicenda questa che èstata ben gestita, ma che non deve più ripetersi. “La so-luzione trovata dopo venti mesi di commissariamento,ha comportato un importante sacrificio per tutta la cate-goria. Nessuno lo mette in dubbio. Ma ha consentito diraggiungere tre prioritari obiettivi. Primo: minimizzareil costo aggregato per il sistema. Secondo: proteggerel’immagine e la reputazione del Credito Cooperativo.

Terzo: salvaguardare la parte sana della banca, le rela-zioni positive con il territorio, il valore degli asset”.Certo, ha aggiunto, questi sono episodi che invitano tuttia riflettere sulle regole dello stare insieme: “c’è stataun’approfondita discussione in Comitato Esecutivo diFedercasse. Ci siamo chiesti: bastano gli strumenti e isoggetti a disposizione o è necessario crearne di nuovi?Emerge una pluralità di visioni. Si chiedono passi avanticoraggiosi, ma senza mettere a repentaglio l’unità. E aquesto riguardo occorrono un codice comportamentalerigoroso; il coinvolgimento dei soggetti imprenditoriali,coerenti e non concorrenti; la supplenza verso Federa-zioni Locali inadeguate o inefficienti”. È indispensabileper il futuro, insomma, un ruolo attivo delle Federazionilocali per individuare ed espellere le BCC devianti dalpercorso della sana e prudente gestione, prima che siatroppo tardi. L’unità – ha affermato Azzi – è semprestato una valore essenziale nella vita del nostro sistemaassociativo. Ora però l’unità va coniugata con la soste-nibilità, anche a costo di sacrificarla ove richiesto dallapreservazione di quello che può considerarsi unico valoreassoluto, ossia la sana sopravvivenza e lo sviluppo delmovimento del Credito Cooperativo. Concludendo, Azziha ricordato le Considerazioni Finali del Governatore diBankitalia Ignazio Visco, che ha invitato tutti gli inter-mediari – e dunque anche noi – a rivedere il propriomodello imprenditoriale. “Ben disponibili a metterci in

discussione, se necessario, permigliorarci. Federcasse è inprima linea nell’affrontare, in-sieme alle Federazioni locali ealle BCC, questa difficile fasestorica”, perché “la nostra ideadi Federcasse è esattamentequella di una realtà in primoluogo utile, funzionale alle esi-genze del sistema; poi attenta,in ascolto, capace di intercet-tare esigenze e bisogni”.Il Presidente Azzi ha poi con-cluso il suo intervento affer-mando “l’orgoglio per il buonlavoro fatto in Federlus questamattina si respira e si apprezza.Tangibilmente. Mi compli-mento sinceramente. È l’inve-stimento che si raccoglie dopouna buona semina. Questo spi-rito conservatelo, accrescetelo,esportatelo, diffondetelo. Io loporterò con me all’assemblea

16

PRIMO PIANO

Page 19: Orizzonti Numero 2_2012

pomeridiana di un’altra nostra Federazione, e sarà pre-zioso per me portarvi a buon esempio. Con questo spiritosi alimenta la buona e razionale speranza, che possascacciare per sempre i fantasmi e le ombre della paura”.Dalla relazione del Direttore Generale Federlus, PaoloGiuseppe Grignaschi, la rappresentazione dei risultati“in controtendenza” del sistema interregionale: “I risultatidanno ragione” alle BCC del Lazio Umbria Sardegnache, in un esercizio 2011 estremamente difficile, hannomostrato ancora segnali incoraggianti, sia in termini disostegno ai territori di competenza, sia con riferimentoalla stabilità degli equilibri tecnici interni. È continuato,infatti, anche per l’esercizio appena concluso l’incre-mento dei finanziamenti all’economia con un volumecomplessivo che ormai supera gli 8,6 miliardi di euro eun tasso annuo di crescita del +9,5% (+1,5% il SistemaBancario). Oltre il 40% dei finanziamenti è andato allefamiglie consumatrici; il 33% è stato canalizzato al set-tore produttivo attraverso le famiglie produttrici e le im-prese. In aumento anche le masse fiduciarie, pari a 10,8miliardi di euro, con un incremento dell’1,5%.Quanto alla redditualità, a fronte di una lieve riduzionedel 4,75% dell’utile aggregato (per svalutazioni su creditie per attività di negoziazione titoli), il bilancio consoli-dato delle BCC Federlus mostra un incremento del+13,6% del margine di interesse, una dinamica positiva

del +4,7% del margine di intermediazione e una ridu-zione dei costi operativi dell’1,4%. La rischiosità delcredito rimane tutto sommato sotto controllo con un au-mento delle sofferenze lorde del 18,7%, a fronte 37,6%di sistema.Il Direttore Grignaschi ha poi rappresentato come negliultimi anni ci sia stato un sviluppo quali-quantitativodelle attività da parte della Federazione. Nel trienniotrascorso, infatti, si è registrata per la struttura federativauna crescita consistente dei volumi di attività, che ha ri-guardato tutti i principali servizi offerti alle Associate,evidenziando la sua capacità di supportare le Banchenell’adeguamento normativo con un focus particolaresullo sviluppo organizzativo ritenuto il principale ele-mento di differenziazione competitiva. Inoltre, mentre icontributi richiesti alle Associate sono costantemente di-minuiti negli ultimi anni e sono stati restituiti parte diessi alle Banche, il valore dei servizi erogati ai soci ècostantemente aumentato rispetto al loro costo. Si è pun-tato al perseguimento dell’efficienza tenendo sotto co-stante controllo i costi e diversificando le fonti di ricavoampliando anche la compagine dei clienti ed incremen-tando quindi i non soci, moltiplicando le opportunità discala e scopo.Durante l’Assemblea si è anche proceduto al rinnovodelle cariche sociali. Confermati Alfredo Ballini, Giulio

17

Page 20: Orizzonti Numero 2_2012

Capitini, Maurizio Capogrossi, Domenico Caporicci,Franco Cardinali, Claudio Ceccarelli, Fabrizio Chicca,Natale Coccia, Michele Fasulo, Giuseppe Ginnasi, Fran-cesco Liberati, Stefano Liverani, Maurizio Manfrin, An-tonio Marinelli, Pietro Mencarini, Pietro Mencattini,Gianluca Nera, Gino Polidori, Antonio Scarpinella e Lu-ciano Sgarbossa. Nominati nuovi consiglieri Alcide Ca-sini, Claudio Ferri e Aldo Pavan e confermati Aldo Anel-lucci, Luciano Eufemi e Mario Guerrini al Collegio Sin-dacale.La mattinata dei lavori si è conclusa con un interventodella Professoressa Marina Brogi, docente di Economiae Tecnica dei Mercati Finanziari dell’Università Sapienzadi Roma e Vice Preside della facoltà di Economia, cheha trattato il tema della governance e del controllo deirischi con un approfondimento dal titolo “C’è un futuronel bene avvenire”.

18

PRIMO PIANO

PAOLO GIUSEPPE GRIGNASCHI

IL CONTENIMENTO DELLA RISCHIOSITÀIl periodo 2009-2011 èstato caratterizzato, nelnostro Paese, da unaevoluzione significativadel conteso di rischio.Tale evoluzione è benrappresentata dall’in-cremento consistentedei crediti problematicie dalle connesse esi-genze di svalutazioneeconomica. Questo fe-nomeno ha riguardatoanche le Banche di Cre-dito Cooperativo di Lazio Umbria Sardegna, anche se in mi-sura inferiore rispetto al complessivo sistema del CreditoCooperativo e al resto del Sistema Bancario.Le crescenti difficoltà dal lato della raccolta – indotte dal-l’instabilità finanziaria che tuttora caratterizza i grandi mer-cati all’ingrosso – hanno comportato inoltre un incrementodel rapporto impieghi Vs raccolta, che si mantiene, però,su livelli più contenuti presso le Banche della Federazione,rispetto al resto del Sistema.

LA STABILITÀ PATRIMONIALEL’incremento consistente dei volumi – e per questa via delleattività ponderate per i rischi – non ha comportato per leBanche della Federazione un deterioramento degli indici diadeguatezza patrimoniale, che a tutt’oggi si mostrano benal di sopra dei vincoli imposti dalla normativa. Nel periodo,infatti, sono complessivamente cresciuti entrambi i riferi-menti prudenziali, sia il Tier 1 capital ratio che il Totalcapital ratio.

DIMINUZIONE COSTANTE DEI CONTRIBUTI E LORORESTITUZIONE ALLE BCCIn termini assoluti, i contributi richiesti dalle associate di-minuiscono costantemente da 5 anni al netto di quanto laFederazione contribuisce al resto del Sistema.Sono quattro anni ormai che la Federazione restituisce partedei contributi annuali delle BCC. Dal 2008 sono stati restituiticomplessivamente 1,1 milioni di euro.

MARINA BROGI

L’IMPORTANZA DEL PATRIMONIOMarina Brogi, docente di Economia e tecnica dei mercati fi-nanziari all’Università la Sapienza di Roma ha ricordatocome le banche mantengano un ruolo importante nel sistemaeconomico mondiale nonostante i rovesci drammatici degliultimi anni. Per questo la governance e il controllo dei rischirimangono temi all’ordine del giorno. La governance, ha

sottolineato Brogi, è fattada uomini che devono es-sere d’esempio alla so-cietà, non importa quantopiccola sia la banca. Haricordato come ci fossechi, nel 2008, diceva chela crisi subprime era go-vernabile e non sarebbearrivata a contagiarel’Europa. Nello stessotorno di tempo però Dra-ghi già ammoniva sullacarente gestione del ri-

schio che minacciava di travolgere gli istituti bancari piùimportanti. Anche molte società quotate, ha aggiunto Brogi,hanno avuto la pecca di avere amministratori che hanno sot-tovalutato i segnali di difficoltà. Il problema di molte banche,in particolare, è stato il peggioramento del capitale, inade-guato a fronteggiare rischi sempre crescenti e con la neces-sità, quindi di ricapitalizzarsi in frangenti estremamente dif-ficili. Non è stato il caso delle BCC che sono risultate ade-guatamente patrimonializzate, anche se è necessario tenereacceso il faro sul problema sofferenze e su quello della red-ditività, da tutelare anche con una attenta politica di conte-nimento dei costi.

Page 21: Orizzonti Numero 2_2012

Con l’Assemblea del 10 ottobre 2012 (pre-ceduta dall’Assemblea dei Soci di Cesecoopdel 1° agosto 2012 e di quella di UPF del27 luglio 2012) si è conclusa formalmentela prima parte del percorso societario di SI-NERGIA, la costituita Società di servizi dilavorazione massiva del back-office banca-rio, operations e supporto organizzativo alleBanche, sintesi dalla comune volontà dellaFederazione Lombarda, della FederazioneToscana e della nostra FederLUS (attraversola partecipazione di rilievo della BCC diRoma) di far confluire in un Soggetto uni-tario a disposizione di 115 BCC Socie (dicui 23 del Lazio, Umbria, Sardegna), le pre-cedenti esperienze legate alla nostra CESE-COOP, a UPF (per le BCC lombarde e venete) e a SOAR(per le BCC toscane).Altresì, il percorso già delineato, prospettato ed approvatodalle nostre BCC FederLUS in sede della menzionataAssemblea straordinaria della incorporanda Cesecoopdel 1° agosto 2012, potrà dirsi completato con l’acqui-sizione da parte di SINERGIA del ramo di azienda diISIDE-Palermo, dedicato, per l’appunto, alle lavorazionidi back-office delle BCC Siciliane, previsto a partire dal1° gennaio 2013.Nel dettaglio, la 1ª Assemblea di SINERGIA, oltre adeliberare circa il testo del nuovo Statuto della Societàe riguardo la proposta di aumento del capitale sociale inservizio del conferimento in natura del ramod’azienda back-office da parte di SOAR (onde consentireil successivo ingresso nella compagine sociale anche da

parte delle BCC toscane), ha determi-nato la composizione dell’organo am-ministrativo e di controllo.SINERGIA, con le proprie 4 sedi ope-rative di Treviglio, Firenze, Roma e, dagennaio 2013, Palermo, le oltre 380 ri-sorse sul campo una volta concluso ilpercorso aggregativo, i propri 12 milaclienti finali nelle 180 BCC servite, so-cie e clienti, i 45 milioni di euro circadi fatturato annuo, rappresenta, nei nu-meri e nei fatti, una sfida particolar-mente importante ed impegnativa perl’intero movimento cooperativo.Il gruppo della nostra ex Cesecoop con-tribuirà alla nuova SINERGIA con tutte

le 41 risorse già operative ed io sarò condirettore gene-rale.La riduzione dei costi delle BCC associate attraversol’efficientamento delle linee produttive, l’incrementodelle masse critiche che dovranno consentire economiedi scala e di scopo, l’integrazione delle competenze percreare un “attore” in grado di competere anche sul mer-cato non “captive”, il costante miglioramento dei processie dei sistemi attraverso una incrementata capacità di in-vestimento, la possibilità per le BCC di accedere ad unagamma certamente più estesa di prodotti e servizi, rap-presentano un insieme di componenti fondamentali, chedovranno dettare e caratterizzare il successo futuro delneo-costituito Consorzio.

Alessandro Coloricchio

19

DAL MOVIMENTO

Sinergiala fusioneCesecoop, Ups, Soar

Alessandro ColoricchioCondirettore Generale Sinergia

Page 22: Orizzonti Numero 2_2012

Il 2012, anno da archiviare. O quasi. Tra crisi economica,disgregazione politica e importanti successioni alla guidadi Governi e Stati, sarà difficile dimenticarsi di questoanno che si avvia alla conclusione. L’Europa è statacompletamente trasformata. E il mondo del credito, ilsistema bancario nel suo complesso, non è stato da meno.Per capire cosa è accaduto e come è cambiato lo scenarioin cui ci troviamo, abbiamo raggiunto Stefano Caselli,pro-rettore dell’Università Bocconi di Milano. Professor Caselli, che cosa è cambiato per il mondodella finanza?Il 2012 è stato l’anno in cui si è passati dal rischio realedi una disgregazione dell’euro e dell’Europa a un cam-biamento in termini di progresso verso un’Unione Eu-ropea molto più coesa.Dal male è nato qualcosa di buono...Sì, è come se il rischio, la necessità e la ragionevolezzadei singoli capi di Stato li abbia questa volta convinti amettersi insieme veramente. Non con la stessa vogliache c’era nel ‘57 o nel ‘92 quando la spinta creativa percostruire l’Unione Europea era molto forte. In questaoccasione è stata la necessità di dettare le regole delgioco a fare da padrone, ma è andata bene così. In fondosi può realizzare l’incredibile anche senza entusiasmo. Quali sono stati i passaggi fondamentali di que-st’anno?Seppur faticosamente raggiunti superando e gestendo almeglio gli scontri con la Germania, i passaggi veri sonostati tre.Il primo...Senza dubbio il fondo salva stati, il bazooka che è statocostituito ed ora è pronto per essere utilizzato. È unasorta di salvadanaio da 500 miliardi di euro di cuil’Unione Europea si è dotata per salvare i paesi che nehanno bisogno e che possono attingervi in cambio dicovenant (garanzie, ndr) di natura politica. Se qualchepaese vuole essere aiutato deve perdere una parte dellasua sovranità nazionale e questo è un passaggio epocale.Ora lo strumento esiste, c’è e i Paesi possono utilizzarlo.Il secondo....

20

PUNTO CONGIUNTURALE

L’euro ha rischiato grosso,ma oggi è più forte

Stefano Caselli, pro-rettore della Bocconi: “Le banche in passato hanno avuto responsabilitànella crisi, poi sono riuscitea ricapitalizzarsi. Rimane il problema di uno spread troppo alto”

Page 23: Orizzonti Numero 2_2012

21

La super-vigilanza della Banca centrale Europea. Entroil 2014, infatti, i poteri di controllo sulle grandi banchedi tutti i Paesi dell’Unione saranno trasferiti dal livellonazionale a quello europeo. Questo significa che ciò cheè più rilevante in un Paese, ovvero il sistema bancario,diventa europeo. Un passaggio, anche questo, storico,che ha una valenza politica molto forte.Il terzo...Non si può non citare il fiscal compact el’insieme delle regole per far convergere gliassetti fiscali dei singoli stati, un’operazioneveramente complessa a cui c’è bisogno dilavorare ancora per molto. Ma c’è un ulte-riore elemento che va sottolineato...Quale?La presenza di un personaggio come il nostropremier, Mario Monti, che essendo primoministro di uno dei Paesi fondatori della Ueha svolto un ruolo decisivo sia nella propostadel fondo salva stati sia nel lavoro diploma-tico di conciliazione dei punti di vista tra glistati deboli e la Germania. E l’euro, la nostra moneta, è più forte opiù debole di prima?L’euro esce bene da questa crisi grazie al fatto che ildollaro non sta benissimo. In fondo resta un progettocredibile e gli investitori stranieri lo sanno. Contamolto la dimensione dei paesi che usano una valutae il loro peso economico nel panorama mondiale el’Europa, in fondo, è grande come l’America.Quanto ha rischiato l’Europa e tutti noi europei? Moltissimo. Con la crisi, gli europei si sono trovati aun passo dalla completa distruzione di tutto il sistema.Per la prima volta dalla sua costituzione si è percepitoil reale pericolo che l’euro poteva sfaldarsi. Ma siamoriusciti a dare una sterzata decisiva, forte, la volatilitàsui mercati si è via via ridotta e il fatidico spread,ovvero la differenza tra il rendimento dei nostri titolidi stato e quello dei titoli di stato tedeschi, si è stabi-lizzato. È vero, ma comunque resta alto...Sì, e questo pesa moltissimo sulle banche.Perché?Perché il costo della provvista dei soldi dipende dallospread. All’inizio dell’anno la situazione era dram-matica ma gli spread continuavano a oscillare comeimpazziti. Oggi quantomeno sono stabili ma ancoratroppo alti e questo per le banche è un problema. Eresterà il problema principale anche nel 2013.Ma le banche hanno qualche responsabilità?Forse in passato. Oggi, di certo, hanno fatto molti

sforzi nel ricapitalizzarsi, ovvero nel chiedere ai propriazionisti altri soldi da iniettare nelle loro casse. Ora peròhanno esaurito le scorte. Si sono strutturate ma è comese gli spread alti risucchiassero le loro provviste.E quali sono le vie d’uscita?Sono due, la prima praticabile la seconda molto difficile

da attuare. La prima consiste nell’augu-rarsi che il sistema paese vada avanti equindi che, di conseguenza, il sistemabancario riprenda a raccogliere denaro aun costo accettabile. E la seconda?È molto più complessa. Consiste nel ri-modulare la regolamentazione sul capitalein modo intelligente. Detto in termini semplici?Va studiato, per esempio, un meccanismodi incentivi e di sconti per le banche chefanno investimenti per le piccole e medieimprese. O forme di supporto per quegliistituti che ristrutturano il credito delleaziende. In modo da incentivarle a soste-nere il territorio. E non a scappare dagliaiuti al tessuto industriale italiano.

Ilaria Molinari

“Va studiato un meccanismo di incentivi e di scontiper le banche chefanno investimenti per le piccole e medieimprese. O forme di supporto per quegli istituti cheristrutturano il creditodelle aziende in mododa incentivarlea sostenere il territorio”

Page 24: Orizzonti Numero 2_2012

Quando si parla di Umbria, uno pensa subito all’imma-gine del Santo di Assisi che parla con gli animali, o, nonnecessariamente in alternativa, di aristocratici profili dieteree fanciulle appartenenti ad un tempo che fu. So-prattutto se si parla di Perugia e del suo territorio vengonoin mente i colori di un medioevo che non è stato poi cosìtetro come qualcuno lo ha immaginato, un medioevo disfilate e quintane, di madonne assorte in preghiera silentee di affreschi che narrano storie di miracoli e conversioni. A dire la verità, se ci si va oggi, nonostante la crisi si hacome l’idea che quella capacità di fare, di costruire, direalizzare e di continuare le proprie tradizioni non siamai tramontata. Se ci si riferisce all’Umbria in toto, iltasso di disoccupazione (5,2%) è più basso rispetto aquello nazionale, tenendo conto che questa è una di-mensione fatta soprattutto di piccole realtà. I segmentipiù importanti sono quelli legati all’industria e all’agri-coltura, che ancora oggi ha la sua grande importanza,come nel caso del tartufo nero, con Norcia e Spoleto alprimo posto. Come tutti sanno, una delle attività più rilevanti dell’ar-tigianato umbro è quella delle ceramiche, che ci permette,nel 2012, di ammirare – e sognare – le dolci fattezzedelle Elene, delle Beatrici, delle Lise immortalate suicelebri piatti e brocche di Deruta e Gualdo Tadino. Certamente commercio, vendita, arte di massa e finaliz-zata al guadagno: però i sognatori e gli innamorati delmedioevo umbro devono convincersi che anche allora,nel XIII secolo, le cose stavano così. Non si andava a

dipingere gratis lechiese, non si cedevanogratis le anfore, e nonc’è nulla di male in tuttoquesto, anzi, tutto questoè stato il cuore pulsantedi quelli che sono diven-tati i nostri sogni di un

passato pieno di dame e cavalieri cortesi. Ma quell’eco-nomia che continua – nonostante tutto – oggi, viene dalì, dalle committenze per gli affreschi e dagli artigianiche nelle loro officine facevano materialmente una cul-tura che poi si trasferì nell’immaginario collettivo e neisogni di quanti vagheggiavano il ritorno di cortesia enobiltà d’animo. Oggi quell’economia è fatta di servizi pubblici, di scuolae istruzione (a livello internazionale, come prova la pre-senza dell’Università per stranieri di Perugia), di appa-recchiature: le industrie meccaniche sono concentratenella zona di Foligno, quelle per l’agricoltura nel polo

22

TESORI DEL TERRITORIO

Perugia

Una provincia tra sogno e realtà

Quando l’economia è intimamenteconnessa a bellezza e culturadi Marco Testi

Anche fuori Perugia si respira aria d’arte: il pensiero va agliaffreschi giotteschi della chiesa di San Francesco ad Assisi e ad altre tracce in stupende cittadinecome Gubbio, Bettona,Spello e Foligno

Page 25: Orizzonti Numero 2_2012

di Città di Castello-San Giustino. Ma non dob-biamo dimenticare un importante segmento,quello delle acque minerali, forte soprattutto aSangemini e Gualdo Tadino. La provincia perugina è una delle zone in cui ilcommercio al dettaglio resiste nonostante l’as-salto dei centri-città, come resiste il settore tessilee quello, di altrettanto nobile passato, della cartae della filiera della stampa, concentrato soprat-tutto a Città di Castello e a San Giustino. Ci sonoben 120 imprese legate all’attività editoriale. È,questo settore intimamente connesso alla carta,un’altra testimonianza del legame attivo con ilpassato, perché dura fin dal Cinquecento e vedeaccanto a depliant e guide, pregevoli volumi erinomati cataloghi d’arte, il che prova comel’economia si possa sposare con la bellezza e lacultura. Se pensiamo che l’artigianato della ce-ramica, che ha contribuito ulteriormente al pre-stigio umbro nel mondo, risale al XIV secolo, e

23

Assisi, Basilica superiore

Page 26: Orizzonti Numero 2_2012

che probabilmente le botteghe artigiane avevano iniziatoancora prima, in modo più sparso e disorganizzato laloro attività, il lettore avrà un’idea di come questa pro-vincia possa vantare un legame attivo e niente affattonostalgico con il passato. Però la provincia di Perugia è anche e soprattutto natura,perché siamo in un territorio che ha saputo, anche neimomenti critici dell’assalto cementizio, armonizzare na-tura, cultura e abitabilità, il che spiega perché molti im-portanti protagonisti dell’economia, dell’arte, della mu-sica e della cultura internazionale si facciano casa proprioqui. La campagna è uno dei punti qualificanti della regioneperugina: la sua dolcezza ha ammaliato poeti e pittori:uno dei essi. l’irruento Carducci, si fermò commossoalle Fonti del Clitunno e scrisse una celebre lirica, rac-colta nelle Odi Barbare, nella quale il poeta coglieval’inestricabile e fecondo nesso tra presente e passato diquella terra:

24

TESORI DEL TERRITORIO

Il 2012 si è manifestato come un annomolto difficile per l’economia italiana. Epurtroppo anche il 2013 non sarà un annofacile. Qual è la situazione nella provin-cia di Perugia?I lievi segnali di ripresa che avevano ca-ratterizzato l’economia nel corso del 2010si sono in parte confermati nei primi mesidel 2011, pur in presenza di livelli di attivitàben al di sotto di quelli registrati primadella crisi. Ma già nell’ultima parte del 2011– in particolare a partire dalla fine del-l’estate ed a tutt’oggi – si sono evidenziatialcuni segnali di ricaduta sia sul versantedei consumi interni, sia – per quanto ri-guarda le imprese – sul versante dei falli-menti e dell’equilibrio finanziario.Nello sguardo d’insieme non va sottova-lutata la crisi di comparti specifici comel’edilizia e il suo indotto: un settore che haun peso rilevante nel sistema economicolocale e che probabilmente dovrà esserericonsiderato alla luce della nuova situa-zione economica e dell’esaurirsi dell’im-pulso straordinario connesso alla ricostru-zione post-sisma del 1997 che ha influen-zato le dinamiche di questo ambito pro-duttivo per oltre dieci anni.

Allo stesso tempo, il secondo motore del-l’economia, il turismo, resta molto espostoalle dinamiche della crisi economica e, purin presenza di una sostanziale tenuta deiflussi turistici rilevati, cresce in misuramolto contenuta e non sembra riuscire atrainare in maniera sufficientemente decisal’economia del territorio.Nel mondo della produzione, i segnali dipreoccupazione si confermano estesi an-che alle imprese non artigiane, con i datirelativi alla nati-mortalità che, pur collo-candosi sulla media nazionale, presentanotassi di crescita dello stock in progressivoassottigliamento e con andamenti diver-genti nelle due province (+0,12% nella pro-vincia di Perugina, -0,05% nella provinciadi Terni). Si deteriorano anche i dati relativiall’Insolvency ratio e alla puntualità nei pa-gamenti, un fenomeno però che presentaforti connessioni anche con la tendenzasempre più diffusa tra i fornitori ad appli-care termini di pagamento più stringenti econ le difficoltà di accesso al credito che,contrariamente al passato, sembra coin-volgere con maggior evidenza le impresedi dimensioni inferiori. Gli indicatori chesi riferiscono all’andamento dei consumi,limitati al mercato dell’auto, non consen-tono una valutazione esaustiva di questofattore essenziale per la ripresa economica.In ogni caso i segnali che si rilevano con-tinuano ad essere piuttosto negativi, sep-pure migliori di quelli medi nazionali, conil confermarsi del trend discendente delleprime immatricolazioni di automobili.

Situazione difficile,individuare le prioritàaspettando la ripresa

Antonio MarinelliPresidente BCC Mantignana e Perugia

Veduta di Corciano

Page 27: Orizzonti Numero 2_2012

25

Anche i dati sull’occupazione, sostanzial-mente positivi per buona parte del 2011,hanno mostrato una battuta d’arresto si-gnificativa nell’ultimo trimestre del 2011 enel primo del 2012 e poi una certa ripresanel secondo trimestre dell’anno. I dati sicaratterizzano per la forte caduta dell’oc-cupazione femminile e sono particolar-mente negativi nei settori delle costruzionie dell’agricoltura.Resta buona la dinamica del lavoro interi-nale, mentre ha ripreso ad aumentare ilritmo di crescita delle richieste di ricorsoalla Cassa integrazione. Più che nella medianazionale cresce infatti il ricorso alla Cassain deroga e alla Cassa Integrazione ordi-naria, mentre si riduce un po’ il ricorsoalla Cassa integrazione straordinaria. Fe-nomeno che segnala un atteggiamentomolto prudente da parte delle imprese checontinuano a richiedere una forte flessibi-lità nell’utilizzo dei lavoratori.Il dato delle esportazioni resta ancora po-sitivo e sostanzialmente in linea con la me-dia nazionale. I segnali positivi giunti allafine del 2011 dal settore turismo sembranoessere confermati anche nei primi mesidel 2012, anche se dal confronto con altrerealtà si percepisce una certa debolezza diquesto ambito e una certa fatica nel farvalere le proprie attrattive. Le città storiche,in particolare, tengono pur non brillando.Il turismo lacuale (Trasimeno) non riescead essere realmente competitivo, il turismotermale non assume dimensioni di effettivaforza trainante. Passando all’analisi del cre-

dito anche nel primo semestre 2012 i bi-lanci bancari presentano una sproporzionedella percentuale di prestiti concessi ri-spetto alla attività di funding (raccolta). Ivincoli imposti da Basilea 3, il basso livellodella raccolta e la necessità di preservaregli equilibri di bilancio delle banche deter-mineranno con molta probabilità anche peril 2012 una forte difficoltà ad aumentare ilvolume di credito alle imprese con “nuoviimpieghi”. Il tutto in un contesto caratte-rizzato da una sempre più evidente pola-rizzazione del mondo produttivo tra im-prese ancora in salute e imprese in diffi-coltà che determinerà la concentrazionedel credito bancario verso le prime. A que-sta criticità va senza dubbio aggiunta l’ag-gravante rappresentata dal costo di finan-ziamento, con tassi di interesse più elevatisoprattutto a causa dello spread sui titolidel debito pubblico italiano.La situazione – che fino ad ora apparivapiuttosto incerta, con luci ed ombre in cia-scuna delle aree prese in considerazione –sembra alla metà del 2012 assumere con-torni più chiari e, tendenzialmente, conno-tati un po’ meno positivi. Le imprese fati-cano, le esportazioni non decollano, i con-sumi si riducono, l’occupazione è in af-fanno, il credito diventa sempre più unacriticità: segnali di preoccupazione, anchese è bene sempre mantenere una certaprudenza in relazione alla forte volatilitàdegli indicatori congiunturali.Emerge che la situazione di stallo – di so-stanziale attesa della ripresa – che ha ca-

ratterizzato l’economia locale nell’ultimoperiodo tende invece a deteriorarsi. Le im-prese già indebolite dalla recessione ini-ziata nel 2008, sembrano faticare a reggerequesto nuovo urto, soprattutto perchè ca-ratterizzate da una struttura imprenditorialefatta prevalentemente di piccole e picco-lissime aziende che, se all’inizio della re-cessione – anche contando sui patrimonipersonali degli imprenditori – hanno af-frontato meglio le difficoltà della crisi, orasembrano essere al limite della propria ca-pacità di resistenza.Come se ne può uscire?La lezione che se ne può trarre è semprela stessa: fare finanza per la finanza con-sente l’arricchimento di pochissimi e lastagnazione, se non l’arretramento, dimolti. Fare finanza per lo sviluppo, perl’economia reale, per la crescita durevoledelle comunità e dei territori fa meno noti-zia. Per uscire da questa situazione, le po-litiche regionali e, probabilmente, anchequelle nazionali, se pur utili e da perse-guire, non sono e non saranno sufficienti:la crisi è globale, di ampio respiro e stamettendo in discussione alle basi il modelloeconomico della parte più ricca del pia-neta.È comunque necessario individuare azioni,priorità e risorse per fronteggiare al meglioquesta fase, in attesa della ripresa mon-diale. Nella consapevolezza che le pur ne-cessarie riforme strutturali alle quali ilpaese sta lavorando non determinerannocerto da sole e in tempi brevi la ripresa del

CORCIANOCorciano fa parte del ristretto club dei Borghi più belli d’Italia, e non è difficile capire perché. Basta entrarenel suo medievale intreccio di vicoli e strette scalinate, un manufatto armonioso protetto da un circuitomurario costruito tra il XIII ed il XIV secolo. Sul punto più alto del borgo svetta la torre comunale (sec. XIII),edificata in pietra calcarea e blocchi di travertino. Il periodo rinascimentale fu molto fiorente per la cittadina, che poté permettersi di adornarsi di pregevoliopere d’arte. Il palazzo del Capitano del Popolo è un’elegante costruzione quattrocentesca, un temporesidenza della magistratura che amministrava Corciano per conto della dominante Perugia. Il pozzo a piantacircolare sul lato sinistro di piazza Coragino, intitolata al mitico fondatore di Corciano, è opera della fine delXV sec. L’attuale palazzo Municipale, sorto nel ‘500, era l’antica residenza dei duchi della Corgna, nobile fa-miglia perugina. L’odierna sala consiliare conserva un soffitto affrescato, opera secentesca della scuoladegli Zuccari. Tra le chiese, la parrocchiale dedicata a S. Maria Assunta merita una menzione speciale.Risale al XIII secolo e all’interno, totalmente rinnovata nell’Ottocento, custodisce due capolavori: l’Assuntadipinta dal Perugino nel 1513 e il Gonfalone di Benedetto Bonfigli datato 1472. Sulla facciata della chiesa diS. Cristoforo, eretta nel 1537, spicca il portale di fattura rinascimentale. Oggi la chiesa è sede del Museodella Pievania, un’interessante raccolta di affreschi e di oggetti di arte sacra. Da non dimenticare anche ilpiatto tipico del borgo: qui si può assaggiare la classica minestra col battuto. Alla normale minestra diverdure si aggiunge un osso di prosciutto e il battuto di lardo, maggiorana e aglio. A cottura ultimata si ag-giungono i quadrucci fatti in casa.

Page 28: Orizzonti Numero 2_2012

Plaudono i monti al carme e i boschi e l’acquede l’Umbria verde: in faccia a noi fumandoed anelando nuove industrie in corsafischia il vapore.

Trattandosi di una campagna fertile in tutti i sensi, com-preso quello imprenditoriale, ecco che non ci meraviglial’affermazione di vini pregiati come il Montefalco, ilSagrantino, i Colli del Trasimeno e il Torgiano RossoRiserva, senza tralasciarne altri ormai conosciuti tra co-loro che amano passare spesso da queste parti, comequelli di Bettona, Cannara e Spello. La cultura vinicolaè così affermata che a Torgiano esiste un vero e propriomuseo del vino che documenta le tradizioni millenariedi questa attività. Non solo vino, però, in quanto gli ulividi questa campagna sono tra i più celebrati al mondo,anche perchè producono un ottimo olio DOP, grazie alclima mite che permette una lenta e proficua matura-zione. In realtà esiste una marea di prodotti tipici di Perugia edintorni che meriterebbe conoscere e soprattutto assag-giare: per esempio il cioccolato Perugina (adesso pro-

prietà Nestlè) che ha creato un vero e proprio mito nonsolo nazionale, e che ha a Perugia una sua vera e propriacasa del cioccolato, e le quasi altrettanto note lenticchiedi Castelluccio di Norcia, le più pregiate del settore, o lacarne suina di Norcia, che ha dato origine ad una dellepiù usate antonomasie della letteratura culinaria, perchéin ogni parte del mondo il termine norcino sta per nego-ziante nativo della zona, specializzato in carne di maiale,soprattutto il rinomato prosciutto di Norcia.Nonostante il mito creato dalle immagini di esangui fan-ciulle medioevali dipinte sulle ceramiche, la provinciadi Perugia è prosaicamente moderna, perché fu istituitasolo nel 1860, per unire le quattro delegazioni di Rieti,Orvieto, Spoleto e appunto il capoluogo umbro. Solopiù tardi, per l’esattezza nel 1927, Rieti diventerà pro-vincia autonoma, come d’altronde accadde per Terni. La storia di questa zona si perde negli albori dei popoliitalici, in questo territorio soprattutto Osco-Umbri edEtruschi, i quali qui fondarono alcune città, Perugia inprimis, lasciando resti di mura e necropoli di grande ri-lievo. Dell’Augusta Perusia di Ottaviano abbiamo testi-monianze note, come l’anfiteatro, il tempio di Marte o il

26

TESORI DEL TERRITORIO

ciclo economico, anche se solo un con-creto processo di modernizzazione delpaese – e per certi versi dei territori – cipermetteranno di innalzare il livello di tassodi crescita potenziale dell’economia. Allostesso tempo temi come l’innovazione, ladimensione e l’organizzazione delle im-prese, l’attenzione ai processi comunicativi– dei prodotti come dei territori – devonodiventare a tutti i livelli priorità per assicu-rare il recupero della competitività e dellacapacità di crescita del sistema produttivonazionale e locale.Per quanto riguarda le produzioni agri-cole tipiche del territorio, come si pre-senta la stagione?L’Umbria è una regione prevalentementemontuosa e collinare: solo il 15% del ter-ritorio è sotto i 200m sul livello del mare.È caratterizzata da una gran varietà di ter-reni, alcuni dei quali dotati di notevole fer-tilità, freschi, profondi, formati dal depositodelle alluvioni succedutesi nel tempo.Con poca strada si passa dalle sponde la-custri alle ridenti colline ed ai monti, il tuttocoperto da una lussureggiante vegetazioneche giustifica l’appellativo con cui la re-gione è universalmente nota: cuore verdedell’Italia.Tralasciando le produzioni cerealicole, pe-raltro con una resa di tutto rispetto ed una

qualità di elevato livello, tra le coltivazioniche maggiormente caratterizzano il terri-torio umbro ed in partico-lare quello della provinciadi Perugina c’è l’olivo, cheha permesso la valorizza-zione anche di terreni roc-ciosi e scoscesi ove altreattività agricole mal si sa-rebbero adattate. La pro-duzione di olive da olio su-pera i 500.000 quintali conuna resa alla frangitura di100.000 quintali circa diolio extravergine di altis-sima qualità, valutato fra imigliori a livello nazionale.La vite, poi, è una coltiva-zione a cui l’Umbria è vo-cata per antichissima tra-dizione grazie alle favore-voli condizioni climatichee pedologiche di cui gode.La produzione supera gli800.000 quintali di vino diprima qualità (tra cui i fa-mosi Rubesco, Rosso diMontefalco, Grechetto,tutti provenienti da vitigniautoctoni) e viene com-mercializzata per oltre il

50% in bottiglia. Il tabacco, infine, è con-centrato quasi totalmente nell’alta Valle del

Tevere e fa dell’Umbria ilprimo produttore in Italia dellavarietà “Bright”. Il comparto,che assume una fondamentaleimportanza sotto il profilo eco-nomico ed occupazionale, staattraversando una fase di ri-dimensionamento per la ridu-zione dei contributi CEE ed ètendenzialmente orientato allosviluppo di nuove coltureadatte alla formazione di bio-masse per la produzione dienergia alternativa.L’annata agraria in corso èstata condizionata in mododeterminante dall’andamentostagionale, come nel resto delPaese, che ha penalizzato inparticolare il raccolto dell’uva(-50%) e quello dell’olivo (-80%). Sul piano economico,il lieve aumento dei prezzidelle produzioni ha compen-sato in misura insignificanteil valore della mancata rac-colta. Come è stato accennatoparlando della coltivazione deltabacco, anche in Umbria

“La lezione chepossiamo trarre da questa crisi è sempre lastessa: farefinanza per lafinanza consentel’arricchimento di pochissimi e la stagnazione,se nonl’arretramento, di molti. Farefinanza per losviluppo, perl’economia reale,per la crescitadurevole dellecomunità e deiterritori fa menonotizia”

Page 29: Orizzonti Numero 2_2012

27

sono in corso trasformazioni nello sfrut-tamento dei terreni e si punta ad indivi-duare soluzioni alternative, spesso forte-mente innovative.Un esempio, tra i tanti, di cui è stato am-piamente riferito sulla stampa1 è dato dal-l’iniziativa di un giovane esponente dellafamiglia Margaritelli (titolare del marchio-brevetto di un famoso pavimento in legnoe con cui la nostra Banca intrattiene daanni consolidati rapporti) che ha avuto labrillante idea di destinare all’arboricolturauna porzione della propria azienda agricoladi Città della Pieve in provincia di Perugia.Partendo dalla constatazione che l’Italia èuno dei maggiori importatori di legno “no-bile” Andrea Margaritelli ha avviato unacoltivazione d’avanguardia basata su unalbero altamente pregiato, il rovere fran-cese, che – seppur destinata a divenire re-almente produttiva non prima di 140/150anni – rappresenta tuttavia un primo im-portante passo avanti in questo settore peril nostro Paese, offrendo fin d’ora un es-senziale contributo al riequilibrio idrogeo-logico del territorio .Perugia è caratterizzata da un’economiadiversificata. Quali sono i settori dipunta?

Il 2011 si è chiuso con una sostanziale te-nuta del sistema imprenditoriale perugino,il numero di imprese iscritte ha registratoinfatti un incremento dell’1,2%, nel triennio2009-2011, anche se nel 2011 si è assistitoad un rallentamento nella crescita (le im-prese che si sono iscritte nel 2011 sono4.298 mentre quelle che hanno cessato lapropria attività sono 4.188, portando lostock complessivo a 74.160 imprese regi-strate). L’incidenza della componente arti-giana si attesta al 25% del tessuto produt-tivo provinciale, pur presentando negli ul-timi 3 anni un trend negativo costante (conun calo di 580 unità rispetto al 2009).Le dinamiche settoriali, basate sul numerodi imprese attive al giugno 2012, denotanoun’intensificazione del processo di terzia-rizzazione dell’economia locale, con un calodelle imprese attive, nell’agricoltura, nellecostruzioni e nel settore manifatturiero,mentre costante risulta il dato per quelleattive nel commercio (ingrosso e dettaglio).Incoraggianti i dati rilevati a fine 2011 nelcomparto del turismo, sia in termini di pre-senze che di spesa.Settori di punta rimangono quelli dell’ali-mentare (Nestlè-Perugina) e dell’abbiglia-mento (Luisa Spagnoli e Cucinelli).

Dal punto di vista della forma giuridica, ilnumero ed il peso relativo delle società dicapitali è aumentato, con un’incidenza per-centuale che è passata dal 10,6% del 2008al 18,8% attuale.Le ditte individuali continuano ad esserela forma giuridica più diffusa. Per la se-conda parte del 2012 si prevede un leggeromiglioramento della produzione manifat-turiera ma accompagnato da una flessionedel fatturato. Dato positivo quello degli or-dinativi esteri, con un +2,4% su base an-nua rispetto al +1,8% tendenziale del primotrimestre. Ci sarà poi un perdurante trendnegativo, ma con segnali di miglioramentorispetto al primo trimestre dell’anno, per isettori dell’artigianato e del commercio.

Fonti per l’intervista: UnionCamere Umbria, Re-gione Umbria Servizio programmazione strate-gica “Andamento congiunturale dell’Umbria tracrisi e ripresa”, Stampa nazionale.

1 Vedi Sara Gandolfi , L’uomo che coltiva alberiper la raccolta che avverrà tra 150 anni. In “Set-tegreen” n° 2, supplemento al Corriere dellaSera del 28/09/2012.

IL VINOIl vino in questa zona ha dei veri e propri luoghi di culto,anzi dei veri e propri musei, come succede a Torgiano, doveesiste un Museo del vino, un vino rinomato, favorito dallapeculiarità della zona, medio-collinare, presso il Tevere,con componente tufacea ed argillosa adatta a questo tipo dicoltura, protetta tra l’altro dai venti freddi grazie ai rilievi diPerugia e di Assisi. Il Torgiano vanta una antichità anch’essadoc, perché lo troviamo citato perfino nei manoscritti deimonasteri benedettini. Il bianco è composto da Trebbiano(dal 50 al 70%), Grechetto (15-40) ed altre uve (massimo50%) con una gradazione minima di 10,5°, mentre il rossoè affidato a Sangiovese (dal 50 al 70%), Canaiolo (15-30),Trebbiano (10) e altre uve (al massimo 30%), con una gra-dazione minima di 12°. Il Sagrantino di Montefalco da parte sua ha da sempre divisogli esperti sulle origini del suo vitigno (italico? Africano?),ma già dal Rinascimento ha cominciato a farsi largo neigusti di quelli che contavano. Secco o passito, questo vinorichiede particolari attenzioni per la sua giusta maturazione.L’ormai famosa produzione dei Colli Martani offre ottimiTrebbiano, Grechetto e Sangiovese.

Page 30: Orizzonti Numero 2_2012

bellissimo mosaico del Mito d’Orfeo. Il periodo che fadi Perugia un vero e proprio must dell’immaginario col-lettivo è quello comunale, che vede nascere la FontanaMaggiore, il Palazzo dei Priori e una delle più anticheuniversità d’Europa, iniziata nel 1308. L’arte è di casa,a Perugia: la città ha visto nascere nel 1452 Bernardinodi Betto Betti, meglio conosciuto come il Pinturicchio,mentre chi ha avuto il titolo di Perugino, Pietro di Cri-stoforo Vannucci, in realtà era nato, forse nel 1448, aCittà della Pieve, ad una cinquantina di chilometri daqui. Ma altri grandi, come Raffaello, Vasari o Luca Si-gnorelli, hanno lasciato la loro indelebile impronta nelcapoluogo umbro. Anche fuori Perugia si respira aria d’arte: il pensiero vaagli affreschi giotteschi della chiesa di san Francesco adAssisi e ad altre tracce nelle stupende cittadine comeGubbio, Bettona, Spello, Foligno, e al Festival dei DueMondi di Spoleto, che dal 1958, per merito del suo idea-

tore Gian Carlo Menotti, ha rappresentato un incontrointernazionale tra arti figurative, danza, musica e teatrotra i più suggestivi al mondo, anche grazie al magnificoscenario che offre la piazza del Duomo, soprattutto du-rante il concerto finale. Sarebbe impossibile riassumere in un articolo le ragionidella suggestione che emana questa terra, neanche conun volume probabilmente ci si riuscirebbe, ma non pos-siamo dimenticare coloro che hanno contribuito a crearela leggenda (e la storia vera) dell’Umbria mistica e in-sieme ricca, in primis Francesco e Chiara, celebrati daibiografi medioevali, dai geni della pittura di ogni tempo,dagli scrittori, dal cinema e perfino dalla musica popo-lare. Senza dimenticare che Benedetto, uno dei rifonda-tori dell’occidente, quando l’impero romano era predadel disordine e dei barbari, veniva da una nobile famigliadi un altro gioiello della provincia perugina, Norcia.

28

TESORI DEL TERRITORIO

Creativitàe fiduciaper usciredal tunnel

Alcide CasiniPresidente BCC di Spello e Bettona

Qual è la situazione del vostro territorioin questo contesto di crisi che stiamo vi-vendo? Come stanno reagendo famigliee imprese?L’Umbria in generale e la Provincia di Pe-rugia in particolare stanno vivendo questaprolungata crisi con notevole sofferenzasul piano economico e sociale.Più che di una crisi congiunturale e tem-poranea si tratta ormai di convivere e sapergestire una profonda trasformazione di abi-tudini, stili di vita personali e familiari, mo-delli culturali e imprenditoriali che non la-sciano più spazio a inefficienze produttive,all’incapacità di innovazione, che richie-dono un organizzato presidio dei proprimercati interni e la continua ricerca dinuove opportunità estere, la capacità di“fare” sistema, l’agire in rete per migliorarei fattori produttivi e la competitività.Questa situazione di difficoltà produttiva,

distributiva, finanziaria e strutturale dimolte imprese, anche quando non dege-nera in conclamate crisi aziendali, generainevitabili ricadute negative sul piano oc-cupazionale e sociale. Ne sono testimo-nianza i repentini incrementi di indicatoricome il tasso di disoccupazione balzatoquasi al 10%, la crescita di persone incerca di lavoro (+30% rispetto a fine 2011),la disoccupazione giovanile e l’elevatogrado di sottoutilizzo delle risorse più qua-lificate, l’esplosivo aumento del ricorso allaCassa Integrazione Guadagni (CIG) che in8 mesi del 2012 è cresciuta del 41% (me-dia Italia + 9,8%) rispetto allo stesso pe-riodo 2011 con prevalente ricorso a quella“in deroga”. Reagiscono bene invece al-cune realtà industriali e distributive cheriescono ad assolvere, seppur parzial-mente, anche al ruolo di ammortizzatorisociali con incremento della base occupa-

Veduta di Spello

Page 31: Orizzonti Numero 2_2012

29

zionale. Sulle famiglie si avverte lo statod’animo di sfiducia e incertezza, dominatodalla sensazione di impossibilità alla pro-grammazione, quasi impotenti e “paraliz-zate”, talvolta con più “speranza” che “vo-glia di lottare”. Uno stato d’animo che ine-vitabilmente si riflette negativamente sullapropensione ai consumi interni, percepitanel mondo bancario anche dalla spontaneariduzione della domanda di credito sia per-sonale che per investimenti immobiliari.Uno scenario quindi che con realismo de-finirei fatto ancora di ombre e solo di qual-che luce.Quali sono le produzioni di eccellenzadel vostro territorio?La Nostra BCC ha una zona di competenzaterritoriale che si estende dal “Perugino”alla Valle Umbra sud, comprende 32 Co-muni di cui 8 con presenza delle nostre 12Filiali.In tale ambito, associando conoscenze di-rette per i rapporti intrattenuti e altre in-formazioni territoriali, i settori che emer-gono come eccellenze in questa particolaree prolungata fase congiunturale sono daindividuare in quelli maggiormente “exportoriented” operanti nel settore industrialedella meccanica di precisione con partico-lare riferimento alla componentistica ae-rospaziale, delle produzioni nel tessile per“l’Alta Moda”. Eccellenze produttive perl’elevato valore aggiunto qualitativo e in-novativo le esprimono anche alcune realtàoperanti nel settore della produzione dimateriale plastico e tubazioni in pvc per

l’edilizia e le opere pubbliche, nel campodelle energie rinnovabili con l’impiantisticanel termosolare dinamico e nella produ-zione di materiale d’uso funzionale alle esi-genze nei servizi sanitari. Il settore agroa-limentare rappresenta poi il patrimonio pereccellenza della nostra Regione, caratte-rizzato dalla presenza di Cantine produttrici,Frantoi e Aziende Agricole che unitamenteall’”Industria del culturale” alimentata dalleben conservate e valorizzate peculiaritàstoriche, artistiche architettoniche del no-stro territorio, costituiscono importante equalificata leva del turismo.La capacità di innovazione, la ricerca e svi-luppo, l’agire in rete unitamente alla con-sueta e indispensabile creatività, fiducia etenacia imprenditoriale potranno rappre-sentare le “chiavi di successo” per l’affer-mazione delle nostre eccellenze produttive. Il Vostro territorio è caratterizzato da unaimportante valenza turistica. Come staandando il settore?Il turismo rappresenta il secondo motoredell’economia regionale; e tenuto contoche il “primo motore” è, o meglio si puòdire, è stato il comparto edilizio e il suo in-dotto la cui dinamica è stata enfatizzataper molti anni anche dall’impulso straor-dinario connesso alla ricostruzione postsisma del 1997, si può affermare che cer-tamente rappresenta anche il “cuore” piùaffidabile della nostra economia.È anch’esso esposto però all’influenza dellacrisi economica e pur in presenza di unasostanziale tenuta dei flussi turistici, il set-

tore cresce in misura molto contenuta enon sembra riuscire a trainare e sostenerein maniera sufficientemente decisa l’eco-nomia regionale. I flussi sono caratterizzati da una stagio-nalità complementare a quelle destinazionitipicamente estive, da una permanenza me-dia ancora non adeguatamente soddisfa-cente per avere sostanziale ricadute eco-nomiche, da una incerta programmazionederivante dalla prevalente considerazionedell’Umbria come una metà per turisti “faida te” che decidono la propria destinazionemolto a ridosso della partenza e che quindigenerano un livello di prenotazioni più im-provvisa e inferiore alla media nazionale.È tuttavia confortante l’analisi sugli “arrivi”e “presenze” del primo semestre 2012 so-stenuto dall’incremento (+ 4% circa) di tu-risti stranieri mentre restano “al palo”quelle interne. Abbiamo ricchezze che spaziano dall’am-biente all’enogastronomia, dalla storia allecittà d’arte, dalla religione alle testimo-nianze artistiche; una invidiabile dotazioneche occorre saper ben conservare e pro-muovere per farne una leva determinanteper il rilancio della nostra economia inmodo sostenibile e strutturale. In conclusione, il sistema economico-so-ciale Umbria, pur nelle constatate difficoltà,per le eccellenze che esprime e per la ge-nerale sobrietà e fattività a cui è improntatoil comportamento dei suoi abitanti, puòcontare su una tenuta di fondo in attesa diuna inversione di tendenza positiva.

LA CERAMICAMolti sono i centri di produzione della eccellente ceramica umbra, ma oggi comeoggi abbiamo soprattutto due grandi poli artigianali, quelli di Deruta e del Buccherodi Gualdo Tadino. La prima non ha bisogno di presentazione, visto che è conosciutain tutto il mondo e annovera tra i suoi gioielli il Museo Regionale della ceramica.Un documento notarile del 1336 ci documenta l’esistenza di una corporazione deivasai, anche se l’attività era in piedi da almeno un secolo. Iniziata come lavorazioneartigianale di oggetti di uso comune, diviene ben presto sinonimo di raffinata arte,talmente rinomata da arricchire palazzi e chiese, anche a Roma, nella chiesa diSanta Maria del Popolo. Dal Rinascimento in poi inizia la fortuna di questa tipologiadi lavorazione dell’argilla dipinta poi con i canonici giallo dorato e blu cobalto.

Il Bucchero è invece la più nota tra le ceramiche artistiche di Gualdo Tadino: una voltalavorato, avviene l’incisione con punta metallica e poi le pennellate d’oro e platino. La

sua produzione, favorita dalla presenza di un’ottima argilla, risale a tempi assai lontani,ma la sua fama inizia con il Rinascimento con l’attività dei Biagioli e dei Pignoni, fino ad

arrivare all’Ottocento, quando maestri come Alfredo Santarelli, Giuseppe e Pico Discepoli,Giuseppe Pericoli e Antonio Piermatteo consegnano queste ceramiche al mondo dell’arte.

Page 32: Orizzonti Numero 2_2012

Inserita come una gemmadentro una valle fertile cir-condata da colline lussu-reggianti di boschi di ca-stagni, di querce, di coni-fere, di aceri che creanouna riserva inesauribile diossigeno, Fiuggi, fino al1911 denominata Anticolidi Campagna, si distendedall’alto in basso, quasi co-ricata in questo “castone”naturale di verde.È famosa nel mondo per le

sue acque miracolose, capaci, come afferma il grandeMichelangelo, di spaccare la pietra, di rompere ed eli-minare i calcoli renali che, considerata l’epoca, non tro-vavano altra terapia risolutiva. Il Pontefice BonifacioVIII, che dà il nome alle acque miracolose e a una delleFonti in cui il prezioso liquido è in mescita, trasse grandegiovamento dal consumo giornaliero di questa acqua,essendo malato di calcolosi renale. I documenti del-l’epoca affermano che dopo la cura guarì perfettamente.Fiuggi, a seguito del continuo espandersi della famadelle qualità curative delle sue acque, ha accresciuto lapropria potenzialità economica fino a diventare una dellelocalità turistico-termali più famose al mondo. La partedella città più vicina alle sorgenti, è cresciuta in modoconsiderevole, determinando una concentrazione di al-berghi, pensioni, locande, che per molti decenni hannoospitato centinaia di migliaia di persone che cercavano

sia la cura efficace per i loro malanni sia trascorreregiorni di ferie in tranquillità e svago, degustando l’ottimacucina locale.È qui che a metà degli anni ’50 sorse la Cassa Rurale edArtigiana di Fiuggi, i cui primi soci fondatori furonopersone di umile estrazione ma di grande lungimiranza,perché lentamente ma inesorabilmente la Cassa crebbefino a raggiungere la dimensione e soprattutto il suo in-discutibile ruolo odierni. L’Istituto in quasi 60 anni si èinserito profondamente nella Città e nell’area in cui è

30

TESORI DEL TERRITORIO

Fiuggiinsieme alla BCC per superare la crisi e tornare ai successidel passato

La Bancaha accompagnatola grande crescitadei decenni del dopoguerrae ora è impegnataa difendere un importantetessuto produttivo

Alfredo Ballini, Presidente BCC di Fiuggi

Page 33: Orizzonti Numero 2_2012

31

La sede della BCC di Fiuggi

A metà degli anni ’50sorse la Cassa Rurale ed Artigiana di Fiuggi, i cui primi soci fondatorifurono persone di umileestrazione ma di grandelungimiranza, perchélentamente mainesorabilmente la Cassacrebbe fino a raggiungerela dimensione e il ruoloodierni. L’Istituto in quasi60 anni si è inseritoprofondamente nella Cittàe nell’area in cui è competenteterritorialmente attraversole sue cinque filialioperative

Page 34: Orizzonti Numero 2_2012
Page 35: Orizzonti Numero 2_2012

competente territorialmente attraverso le sue cinque Fi-liali operative. Il delicato momento che vive l’economia mondiale haovviamente influenzato in maniera negativa la nostraeconomia. Tuttavia bisogna essere in grado di navigareanche in acque agitate. Il Consiglio di Amministrazionedella BCC, tenendo ben salda la barra del timone sullarotta più sicura, guarda con occhio disponibile agli ope-ratori sani della città, fornendo, a richiesta, il sostegnonecessario per poter continuare a operare.Occorre tenere presente che le imprese che operano nellacittà di Fiuggi e nel circondario, nonostante il periodocritico, danno opportunità di lavoro e sostegno a migliaia

di famiglie. Ecco, Fiuggi in questo momento non stacon le mani in mano. Ci si sta adoperando, ognuno nelproprio ruolo, per far sì che al più presto si risalga lachina per poter ritornare a realizzare gli obiettivi sbalor-ditivi ottenuti nel passato. La BCC di Fiuggi si è battutae si batterà sempre per lo sviluppo della Città. È stata esarà sempre al fianco di chi, con idee e progetti validi erealizzabili, indicherà la strada per la crescita futura.Detto questo, orgogliosi della nostra autonomia, siamocomunque convinti che far parte della Federlus ci inse-risce a pieno diritto nel Movimento Cooperativo, e chela nostra Federazione è il supporto importante per unagestione delle nostre Banche virtuosa e corretta: la con-sideriamo una mamma che deve guidarci e farci superareagevolmente le difficoltà.

Alfredo Ballini

33

FIUGGI, I NUMERI DI UN’ECONOMIA TURISTICA E NON SOLOFiuggi possiede, dopo Roma, il maggior numero di alberghidel Lazio (si calcolano circa 15mila posti letto). Si tratta, in-fatti, di uno dei centri termali più conosciuti d’Europa, cheha sempre attratto un notevole flusso turistico. Solo a Fiuggi,dalla sorgente di Bonifacio VIII e da quella della Fonte Anti-colana, sgorga una particolarissima acqua oligominerale,l’unica a unire alle proprietà diuretiche la capacità di scio-gliere ed espellere i calcoli renali ed a prevenirne la forma-zione. L’Acqua di Fiuggi viene imbottigliata e distribuita in tutta

Italia, ma il modo migliore per goderedei suoi benefici è, come noto, quellodi berla direttamente alla fonte. Nei primi decenni del Novecento la cittàfu al culmine della sua popolarità, edanche presidenti del Consiglio comeGiovanni Giolitti amavano trascorrervibrevi soggiorni. Poi ha mantenuto lasua posizione grazie ad un’ampia ca-pacità ricettiva che ha fatto decollarenegli anni il cosiddetto turismo con-gressuale, con manifestazioni di ri-lievo, anche politico, spesso ospitatenel Palaterme. Numerosi anche gli eventi di carattereculturale: il Premio Fiuggi, dedicatoalle novità editoriali, il Fiuggi FamilyFestival, centrato sul cinema e il Fe-stival internazionale della chitarra. Ma Fiuggi è ricca anche di importantiimpianti sportivi. Tra di essi il campoda golf a 18 buche, piscine, campi datennis. Nel 1998, poi, nelle vicinanzedel golf è stato aperto un Centro Spor-tivo Comunale di circa 17 ettari com-prendente due campi di calcio, campisportivi per calcetto, struttura copertapolivalente, Club-House, servizi ausi-

liari, impianti per l’atletica, pista ciclo pedonale per allena-menti di circa 2 km, piscina olimpionica con tribune. Perquesto il Centro è stato sede di ritiro di squadre di calciodella massima serie nazionale.

Page 36: Orizzonti Numero 2_2012

Mai come nel corso degli ultimi anni si sono susseguitenumerose e importanti novità in tema di istruzione su-periore. Tutti gli ultimi governi hanno, infatti, avvertitola necessità di riformare l’architettura di un sistema cherisultava obsoleto, sulla base di una evoluzione condivisaa livello europeo. Si tratta del cosiddetto “Processo diBologna”, un percorso di riforma dell’istruzione univer-sitaria che prende il nome dalla città in cui, nel 1999,quarantacinque paesi europei si sono incontrati per laprima volta con l’obiettivo di realizzare un sistema diconvergenza dei modelli dei vari paesi verso uno schemaunico e condiviso, conformemente a quanto già stabilitonel 2000 dalla così detta “Strategia di Lisbona”, che di-chiarava come obiettivo prioritario dell’Unione Europeafosse quello di diventare un’economia e una società ba-sata sulla conoscenza.

Come si sa, questo nuovo modello educativo universitarioprevede un percorso articolato in tre cicli successivi eprogressivamente più complessi: un ciclo di durata trien-nale consistente generalmente in 180 crediti, un ciclo didue anni per 120 crediti, e un ciclo di tre anni che,almeno in Italia, non è espresso in crediti. In altre parole:Laurea (in ambito internazionale definita “Bachelor”),Laurea magistrale (Master), e Dottorato di ricerca (PhD).Il sistema italiano presenta però alcune peculiarità, siaperchè inserisce la possibilità di percorsi intermedi trale due lauree definiti “master”, sia perchè – e questo èun elemento particolarmente curioso – riconosce il titolodi “dottore” anche a coloro che ottengano il diploma inuno dei primi due cicli, e quindi non soltanto dopo undottorato o PhD come è d’uso nella prassi internazionale.PhD è il nome dato al Dottorato di ricerca nel mondoanglosassone, ma deriva dal latino Philosophiae Doctor,cioè “dottore”, “esperto” in un certo ambito di “filosofia”,ovvero di “conoscenza”. Il suo obiettivo è più propria-mente legato all’elaborazione di una ricerca originale, equindi all’acquisizione di strumenti avanzati di indaginee di capacità critiche autonome.Segnaliamo come, purtroppo, in Italia vi sia un minoreincoraggiamento rispetto ad altri paesi a progredire versoil terzo ciclo, l’accesso al quale è infatti da noi immoti-vatamente difficoltoso e rigido e la cui sola esistenza,tra l’altro, è tutto sommato misconosciuta. Esso nontrova tra l’altro grande opportunità di messa in praticanella realtà economica e sociale italiana che, a differenza

34

NON SOLO BCC

Lavoro in bancae dottorato di ricerca:chi l’ha detto

che non si possono coniugare?

Conosciamoci meglio

Fabrizio Conti, operatoredi cassa presso la Filiale di Lanuvio della BCC “G. Toniolo”, ha conseguitoil suo sogno: un PhDin storia presso la Central EuropeanUniversity di Budapest.Vediamo come ha fatto

Page 37: Orizzonti Numero 2_2012

di altri paesi, è ancora generalmente strutturata su prassimolto gerarchizzate e realtà medio-piccole che incon-trano difficoltà a far sistema e che sono generalmentedisinteressate a mettere a frutto strumenti di questo tipo. Questa lunga premessa per dire quanto questo argomentomi sembri interessante, soprattutto perché trasversale avari ambiti: da quello personale, a quellosociale, da quello economico a quello edu-cativo. Chi scrive è particolarmente vicinoa queste tematiche anche perché ne ha vis-suto in prima persona l’essenza. Dopo lalaurea in Lettere e un Master in Marketingho abbandonato l’idea dello studio e sonopassato attraverso varie esperienze di la-voro, sia in madrepatria che in Europa. Cosìda uno stage al Conseil dell’Unione Euro-pea sono passato ad un altro stage nelle ri-cerche di mercato a Praga; poi il mio per-corso è proseguito con una esperienza al-l’ICE di Roma e, ancora, dall’ambito delmarketing farmaceutico, a quello dell’ad-vertising, a quello di una organizzazionedatoriale, fin quando sono approdato inBCC nel 2006. Nel frattempo l’obiettivo diriprendere la mia passione per la storia e la

ricerca si era rifatto vivo, come unasorta di completamento a tutto il re-sto. Così, dopo anni di studio neimomenti che gli altri dedicano allosvago, pian piano, sono riuscito adiscutere una tesi di PhD in Storianel settembre 2011, presso la CentralEuropean University di Budapest,università privata di modello ameri-cano, ma accreditata sia negli StatiUniti che in Europa. La cerimoniadi consegna del diploma è avvenutalo scorso giugno 2012 a Budapest,direttamente dalle mani del noto fi-nanziere e filantropo di origine un-gherese George Soros – teorico delprincipio di “società aperta” – fon-datore e finanziatore dell’università,e alla presenza di personalità qualiBernard Kouchner, ex ministro degliesteri francese con il governo Sar-kozy fino al 2010 e tra i fondatori diMedici Senza Frontiere, premiato inquella occasione dalla fondazione diSoros per i meriti legati alla sua at-tività di medico in paesi in via di

sviluppo. Mai come nel mio caso, credo, una passionepersonale si è mescolata a tanti altri fattori, diventandoelemento vitale delle mie giornate e grande occasionedi crescita, senza nulla togliere a tutti gli altri aspetti, esuperando – come ci si può immaginare – anche belledifficoltà nel gestire il tutto e nel convincere gli altri

dell’importanza (almeno per me) e del si-gnificato di ciò che stavo facendo. Il coronamento del mio percorso attra-verso tutti e tre i cicli dettati dal “Processodi Bologna” con l’ottenimento del mioPhD è stato reso possibile, nella fase fi-nale, grazie alla grande sensibilità delCdA della BCC Toniolo in cui lavoro, nelmomento in cui mi sono stati concessi gli8 mesi necessari al completamento dellatesi, permettendo così la sua realizzazionesenza tuttavia perdere il lavoro. Credo ilmio caso costituisca anche un esempioconcreto (e fortunato) di come impresaed economia possano cooperare alla rea-lizzazione dell’individuo con tutte le suepeculiarità e potenzialità, in un processodi scambio che non è mai a senso unico.

35

Mai come nel mio casouna passionepersonale si èmescolata a tanti altrifattori, diventandoelemento vitale dellemie giornate e grandeoccasione di crescita.Ho superato anchenotevoli difficoltànel gestire il tutto e nel convincere gli altri dell’importanzae del significato di ciò che stavofacendo

Con George Soros, imprenditore ed economista ungherese naturalizzato statunitense

Page 38: Orizzonti Numero 2_2012

Ovunque, a mò di saluto, non appena capivano che eroitaliana e facevo parte della delegazione delle BCC: Diosles pague. Un poco ingenuamente, forse confidandotroppo nella potenza della globalizzazione e nell‘uso dellamedesima lingua dei cugini ispanici, io rispondevo coltanto amato: Hola, buen camino! Ma in cambio ricevevosolo sguardi perplessi. E sì che per chi, come me, hacamminato per tutta la Spagna alla volta di Santiago deCompostela, questa forma di saluto è qualcosa di sacro,qualcosa che accompagna l’incontro fra perfetti scono-sciuti che si guardano negli occhi e si scambiano il mi-gliore dei saluti: buen camino, ovunque tu stia andando,buen camino. Poi: Dios les pague? All’inizio non na-scondo di essermi chiesta: Dios les pague per cosa? InAmerica Latina c’erano gli Inca prima che arrivasserogli europei (e sottolineo Inca), più o meno vi abbiamodecimato ed abbiamo imposto lingue ed abitudini a voiignote, quindi: Dios les pague di cosa? Ma qui parliamodi Ecuador, e mi è bastato poco per capire che ero fermasul capitolo di storia sbagliato, perché effettivamente gliEcuadoriani con cui mi sono confrontata guardano moltopoco al sedicesimo secolo e molto più al presente. Maspieghiamo un poco di cose: nel 1970 a Quito (capitaledell’Ecuador) sulla scia dell’enciclica sul progresso deipopoli di papa Paolo VI, nasce il Fepp (Fondo EcuatorianoPopulorum Progressio), una Ong che ha nel nome il pro-prio scopo e che all’epoca era guidata da MonsignorCandido Rada. Quest’ultimo chiama a sé due italiani (e

qui sì che Dios les Pague): Padre Antonio Polo e BepiTonello. Il primo lo si trova ancora a Salinas de Bolivar,a 3.650 metri s.l.m., nel pueblo in cui tutto è cominciato,e che ora forse è la vittoria più bella di questi due uomini.Bepi Tonello, che negli anni è diventato il punto di rife-rimento del Fepp e di migliaia di campesinos, opera ormaida anni a Quito. In Ecuador più del 40% della popolazionevive sotto il livello di povertà. E quando una personavive con 2 dollari al giorno non è che sia un soggettoparticolarmente ambito dalle banche. Nel 1998 nasce Co-desarrollo (Cooperativa Desarrollo de los Pueblos - Coo-

36

PROGETTO ECUADOR

Laura Leli, collegadella BCC Roma, ha partecipato allamissione Federcassein Ecuadorper testimoniarecome il CreditoCooperativo italiano sia a fianco deicampesinos

Dios les pague (Dio vi ricompensi)

Page 39: Orizzonti Numero 2_2012

perativa per lo Sviluppo dei Popoli), una specie diBanca di Credito Cooperativo dell’Ecuador, dellaquale il Fepp detiene la maggioranza del capitalesociale. Ora debbo un poco tirare fuori la bancariache c’è in me per spiegare che per concedere pre-stiti le banche debbono avere un patrimonio eduna raccolta “adeguati”. Ed in Ecuador, e per iltarget di clientela alla quale Codesarrollo puntavaa rivolgersi (cioè poveri ed emarginati), raggiungeregli ultimi due obiettivi per arrivare al primo nonera proprio facile. Quindi nel 2001 Bepi Tonellotorna in Italia e bussa alle porte di Cassa Padana.Nello stesso anno parte il primo finanziamentodall’Italia alla volta di Codesarrollo. Nel 2002 aQuito, Federcasse e Codesarrollo firmano un “Accordodi cooperazione culturale e finanziaria per il reciprocosviluppo di sistemi bancari alternativi in Ecuador e Ita-lia”.Negli anni le BCC che hanno preso parte all’accordosono andate ad aumentare, anche BCC Roma è parte delgruppo. Nei dieci anni di collaborazione sono stati stan-ziati circa 37 milioni di dollari. Le BCC italiane hannoconcesso prestiti a Codesarrollo senza alcuna garanziareale, assumendosi il rischio di cambio ed il rischiopaese, trasferendo il proprio know how professionale ed

informatico. In cambio, dall’altra parte dell’Oceano, mi-gliaia di campesinos hanno potuto accendere prestiti. Incambio, un modo di fare banca che nel nostro continenteha avuto successo è stato esportato altrove, aiutando unpaese ad uscire dallo stato di povertà a cui la storia lo hacondannato, e sta funzionando a tal punto che anchel’attuale Presidente Correa ha voluto dedicare alla soli-darietà cooperativa un capitolo a parte nella nuova Co-stituzione ecuadoriana.Ed una volta l’anno, una delegazione delle BCC italianeparte alla volta dell’Ecuador per passare 10 splendidigiorni a prendere atto di come questo progetto fra Italiaed Ecuador si stia evolvendo. Quest’anno, e per meritipiù letterari che professionali, c’ero anch’io. È stata lamia seconda volta in Ecuador. Nella prima, in cui sonoandata per conto mio, ho comunque avuto modo di co-noscere il Fepp e di vedere come lavora in tutto il paese.Quella volta siamo arrivati in Jeep sino al confine con la

Colombia, accompagnati da Winter (referente del Fepp).In barca sul Rio San Lorenzo, direzione Oceano. Ab-biamo raggiunto le comunità più lontane, ed in ognunadi queste una Cooperativa di Credito. Ne ricordo una sututte, sperduta tra fiume e foresta. La Direttrice dellaCooperativa a lungo ha discusso con Winter per stabilirele modalità con le quali il Cangrejo (granchio di fiume)pescato dalla comunità sarebbe stato portato al mercatoper la vendita. Poi ci ha spiegato che in ogni famigliadel pueblo c’è un socio della Banca locale. Quindi già da un po’ era chiaro in me quanto sia il Fepp

37

Page 40: Orizzonti Numero 2_2012

che Codesarrollo facciano per le 360 Cooperative diCredito che a loro sono legate. Finanziano e coordinano.Sono affianco ad ogni cooperativa in ogni momento1.Diffondono e proteggono le tradizioni locali e sono sem-pre attente che i crediti concessi ai campesinos siano fi-nalizzati all’acquisto di beni produttivi: perché la muccafa il vitellino, ma la moto non fa il motorino... frase cheBepi Tonello ama ripetere. I prestiti sono di importi me-diamente molto piccoli (500 dollari circa) e vengonorimborsati nel giro di 2-3 anni. Il tasso di insolvenza èdel 2-3% circa.Quello che colpisce è la bassissima percentuale di creditodestinato al consumo. Ho chiesto incuriosita a Bepi To-nello come pensava di proteggere i campesinos dal-l’ascesa del consumismo, che per me inevitabilmentearriverà se il Fepp riuscisse nel suo scopo. Mi ha rispostoche sbagliavo prospettiva, che ero figlia dei miei tempi

e del mio Paese che ad un certo punto ha preso la stradasbagliata. Un paese in cui si rincorre lo Spread ed il Suvsenza accorgersi che la democrazia va morendo, chel’essere umano, la natura ed il benessere collettivo non

38

PROGETTO ECUADOR

Page 41: Orizzonti Numero 2_2012

sono più priorità per nessuno ormai. In Ecuador c’è, ebisogna difendere, la cultura del Buen vivir, è questo unaltro punto fermo di Tonello. Il Buen vivir, è uno deiprincipi fondamentali delle comunità indigene, che metteal primo posto la persona e la solidarietà fra le persone,e che considera la natura come entità a se stante ed inquanto tale portatrice di diritti. Ed assicuro che tuttoquesto, in Ecuador, non è retorica2.Il viaggio appena finito è stato più istituzionale ma al-trettanto istruttivo. Nel primo ho visto quello che fa ilFepp per il Desarrollo de los Pueblos,nel secondo ho imparato quello che leBCC fanno per questo popolo. Conme c’erano Presidenti e Direttori Ge-nerali, Consiglieri e Dirigenti, Soci eGiovani Soci e chi ha potuto si è fattoaccompagnare dai figli per condividerel’esperienza. È stato bello vedere il le-game creatosi fra le persone. La grati-tudine che gli Ecuadoriani nutrono neiconfronti del nostro Gruppo Bancarioe per le opportunità che stiamo lorooffrendo. E vorrei che ognuno dei mieicolleghi potesse toccar con manoquanto io ho avuto la fortuna di ve-dere. Perché cambiano molte prospet-tive nel vivere quotidiano, lavoro omeno.Il Buen vivir fra le persone mi ha as-salito in ogni comunità che abbiamo

visitato, il profondo rispetto per la Pacha Mama (madrenatura) non passa inosservato nemmeno agli occhi piùdisattenti. Tutto è spaventosamente bello e variegato.Perché in un paese che, a latitudine 0, si estende dal-l’Oceano sino alla vetta più alta delle Ande, di vegeta-zione ce n’è in varietà infinita. Anche gli insetti sonobellissimi, le farfalle hanno mille colori. La forestaAmazzonica toglie il fiato e fare il bagno nel Rio Napo,con la consapevolezza che qualche chilometro più a vallel’acqua confluirà nel Rio delle Amazzoni, lascia ricordi

ed emozioni indelebili. E Quito, le ul-time parole non possono non esserespese per questa città sospesa fra lenuvole, questa città che al crepuscoloregala un panorama che mille parolenon bastano a descrivere, una città cir-condata da vulcani attivi che disegnanoi ghiacciai col loro calore. Alla fine, quindi, mi è stato facile com-prendere il Dios les Pague degli Ecua-doriani, questo popolo grato alla vita,alla natura ed alle Bcc che lo stannoaiutando e che con loro condividonotanti momenti di gioia e piccole vitto-rie, sulla strada del Desarrollo de losPueblos. Ma ognuno ha le sue abitu-dini, ed io migliore augurio non cono-sco: Buen Camino, compa~neros cam-pesinos.

1 www.ecuador.bcc.it per tutte leinformazioni sul progetto2 R. Ferrari - C. Piva, Il creditoper il Buen vivir, Ecra. Il libro,oltre che spiegare benissimo ilconcetto di Buen Vivir ecuado-riano, è scritto da colleghe edamiche, che han rinunciato adogni diritto economico sulle ven-dite, devolvendo tutto al progettodi “Microfinanza Campesina” nelquale il movimento BCC è im-pegnato. Il Natale è ancora lon-tano... ma con un solo libro, inquesto caso, si farebbero due re-gali.

39

Page 42: Orizzonti Numero 2_2012

Formazione

Il progetto dimonitoraggiodel Piano Sviluppo CompetenzeIndividuali

In questi ultimi anni, caratteriz-zati da grande complessità nellagestione delle organizzazioni, iltema dello sviluppo delle risorseumane è diventato sempre più ri-levante e l’obiettivo di avere al-l’interno delle organizzazioni per-sone competenti, flessibili e inno-vative diventa sempre più pres-sante e richiede politiche, sistemie strumenti sempre più sofisticatie in grado di affrontare problemisia di sviluppo aziendale sia di svi-luppo individuale.

Da tali considerazioni discende lascelta della Federazione di svilup-pare ulteriormente gli strumenti diGestione delle Risorse Umane adoggi implementati.

Nella riunione del 23 ottobre scorso,infatti, il Comitato Esecutivo di Fe-derazione ha approvato il prosegui-mento delle attività di supporto perla definizione dei Piani di Sviluppodelle Competenze Individuali(PSCI).Il progetto, avviato nel 2011, ha vi-sto coinvolte 14 BCC e ha qualeoutput finale la sostituzione deiPiani Formativi Annuali con veri epropri Piani di Sviluppo delle Com-petenze, vale a dire dei piani neiquali si evidenziano le aree di mi-glioramento per ciascuna risorsa esi progettano interventi formativi adhoc per il potenziamento delle com-petenze risultate carenti e per lo svi-luppo delle capacità individuali, incoerenza con le indicazioni rive-nienti dalla banca e secondo una lo-gica pluriennale, connessa alla pia-nificazione strategica delle banchestesse.Il progetto di Monitoraggio va oltre.Obiettivo è infatti quello di creareun processo strutturato di gestionedella formazione attraverso un mo-nitoraggio costante delle attivitàsvolte e del naturale evolversi dellecompetenze e dell’organizzazione.Il monitoraggio si struttura in trespecifiche fasi:Fase 1 - Reperimento informa-

zioni sui cambiamenti in BCC. At-traverso un questionario on-line (daerogare al referente del progetto/ re-sponsabile del personale due voltel’anno) verrà effettuata una verificain merito ai cambi di ruolo, ai nuoviingressi, oppure all’uscita dall’or-ganico. Per i nuovi ingressi non siprevede nella fase iniziale un que-stionario di valutazione, ma l’inviodi un “kit di benvenuto” riguardanteinformazioni su sistema coopera-tivo, sulla carta dei valori e sulle ca-ratteristiche specifiche delle BCC.Al referente formazione della bancaverrà invece inviata una mail conte-nente il piano formativo previsto perla risorsa (percorso giovani).Fase 2 - Rilevazione dei gap. Sullabase dei cambiamenti emersi verràerogato (sempre in modalità on-line)il questionario di monitoraggio cheha l’obiettivo di indagare in meritoalle seguenti tre dimensioni:• Come ero - estratto derivante dalprecedente PSCI• Cosa ho fatto - Elenco corsi di for-mazione effettuati dall’erogazionedel PSCI fino al monitoraggio• Come sono adesso - Questionariosnello sulle competenze comporta-mentali e tecniche ed eventuali atti-vità non presenti nella proposta corsiche il dipendente vorrebbe fare.

40

DALLA FEDERAZIONE

Martina Bonaldo

UNA RAPPRESENTAZIONE DEL PROCESSO

Page 43: Orizzonti Numero 2_2012

Anche nella fase di monitoraggio,il responsabile è chiamato a dareuna sua “valutazione” sulle compe-

tenze della risorsa che gestisce e afare proposte (modifiche/integra-zioni) sulle attività formative previ-

ste. Per le risorse che non hannomantenuto lo stesso ruolo, la rileva-zione sarà più approfondita per lecompetenze non analizzate in pre-cedenza. Tutte le informazioni ver-ranno gestite all’interno del librettoformativo personale del dipendente. Fase 3 - Piano di sviluppo dellecompetenze individuali aggior-nato, ovvero costruzione di un re-port individuale con indicazione deirisultati derivanti dalla rilevazionein termini di gap competenziali econ l’indicazione delle eventualimodifiche da effettuare nella pro-posta corsi.Il progetto prevede, inoltre, lo svi-luppo dell’ambiente individuale giàesistente all’interno della intranet,dove il singolo e il referente forma-zione della Banca possano monito-rare la loro posizione, vale a dire un“Libretto formativo individuale”dove sono riportate, oltre alle attivitàformative frequentate dal singolo di-pendente i seguenti ulteriori conte-nuti:• report individuale derivante dalPSCI con indicazione del proprioPiano Formativo; • calendario dei corsi previsti; • integrazione tra Piano Formativoe Piano Ferie del dipendente.Si prevede infine un sistema di aler-ting che avvisa sia il singolo dipen-dente che il referente formazione,che il corso previsto dal piano for-mativo è stato convocato e calenda-rizzato.Il processo di gestione e di pianifi-cazione della formazione così comerappresentato risponde, a nostro av-viso, alla prioritaria esigenza di svi-luppare le conoscenze e le compe-tenze necessarie all’organizzazioneper la realizzazione degli obiettivistrategici e serve a fornire un realesupporto di processi di cambia-mento che inevitabilmente ci sonoall’interno di organizzazione vive.

41

ESEMPIO DI INTEGRAZIONE TRA PIANO FERIE E PIANO SVILUPPO COMPETENZE

ESEMPIO DI FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA DI ALERTING

Page 44: Orizzonti Numero 2_2012

Direzione controlli

Documento diconsultazionedelle nuoveDisposizionidi Vigilanza

Come noto, nel mese di settembre2012 Banca d’Italia ha avviato unprocesso di consultazione – che sichiuderà nel prossimo mese di no-vembre – sulle nuove Disposizionidi Vigilanza prudenziale per leBanche in materia di “Sistema deicontrolli Interni, Sistema infor-mativo e Continuità operativa”.

Le nuove disposizioni – che unavolta entrate in vigore saranno in-serite nella Circolare 263 del 2006“Nuove disposizioni di vigilanzaprudenziale per le banche” in sosti-tuzione della parte riguardante “Lagestione e il controllo dei rischi.Ruolo degli Organi aziendali” – per-seguono gli obiettivi di:• rafforzamento della capacità dellebanche di gestire i rischi;• revisione organica dell’attuale qua-

dro normativo;• definizione di un quadro normativoomogeneo basato sul criterio dellaproporzionalità;• allineamento alla direttiva comu-nitaria (CRD IV).

Al fine di una prima valutazione de-gli impatti che la nuova normativagenererà sulle Banche, occorre te-nere conto da un lato delle normeche le nuove disposizioni abroghe-ranno e dall’altro di quelle che ri-marranno in vigore. Fanno partedelle prime innanzitutto la Circolare229 del 1999 “Istruzioni di vigilanzaper le banche – Sistema dei controlliinterni, compiti del collegio sinda-cale” e le Disposizioni di vigilanza– la funzione di controllo di confor-mità alle norme delle banche (Co-municazione del 10 luglio 2007).Fanno parte delle seconde le dispo-sizioni in materia di organizzazione,procedure e controlli interni volti aprevenire l’utilizzo degli interme-diari e degli altri soggetti che svol-gono attività finanziaria a fini di ri-ciclaggio e di finanziamento al ter-rorismo e il Regolamento CongiuntoBanca d’Italia Consob.

I principali impatti del nuovo docu-mento in consultazione riguardanosia il sistema dei controlli nel suocomplesso – con particolare ri-guardo alla Governance, all’Orga-nizzazione e ai Sistemi Informativi

42

DALLA FEDERAZIONE

Francesco Manganaro

Con riferimento ai temi di Governance risultano rilevanti le novità cheriguardano:• definizione del livello di rischio accettato/tollerato e delle relativevariabili quali quantitative per addivenire a tale determinazione;• definizione dei criteri per l’individuazione delle operazioni dimaggiori rilievo oggetto del parere preventivo del Risk management;• revisione delle Modalità di nomina e di revoca dei responsabili dellefunzioni di controllo;• assegnazione al Collegio Sindacale delle funzioni propriedell’Organismo di Vigilanza 231/01; • definizione politica in materia di esternalizzazione di funzioniaziendali;• definizione procedura di allerta interna per la segnalazione da parte deidipendenti di irregolarità e carenza nei controlli (richiesta approvazioneCDA);• verifica almeno annuale del grado di aderenza ai requisiti del sistemadei controlli interni e dell’organizzazione e dell’adozione dellenecessarie misure correttive.

Con riferimento ai temi diOrganizzazione risultanorilevanti le novità cheriguardano:• adozione di un approcciointegrato alla gestione deirischi – framework integratoper la gestione dei rischi;mappatura controlli di linea –Responsabilità primaria dellestrutture operative sul processodi gestione dei rischi;• mantenimento dellecompetenze essenziali per re-internalizzare le funzioni inoutsourcing;• formalizzazione dei criteriper le scelte diesternalizzazione (duediligence del fornitore,contenuto minimo dei contrattidi outsourcing, etc...).

Page 45: Orizzonti Numero 2_2012

– sia le funzioni di controllo verti-calmente intese. Data la rilevanza della tematica, laFederazione sta valutando l’attiva-zione di una specifica progettualitàatta a consentire alle BCC ed alleBanche Clienti il pieno adegua-

mento alla normativa di riferimento,mirando al perseguimento di obiet-tivi di efficientamento e potenzia-mento del Sistema dei Controlli. In particolare, il progetto che la Fe-derazione proporrà di sviluppare, intermini di interventi proposti e du-rata, si basa sulle seguenti conside-razioni/assunzioni:• entrata in vigore delle disposizioninormative nel corso del primo tri-mestre/semestre 2013;• primo adeguamento stimato in 4-6 mesi;• focalizzazione sugli interventi checonsentono di attivare leve di inte-grazione tra i diversi attori del Si-stema dei Controlli Interni;• utilizzo del principio della “pro-

porzionalità” e minimizzazione deicosti di “compliance” a carico delleBanche. La Direzione Controlli è al lavoroper analizzare dettagliatamente gliimpatti della nuova normativa sul-l’operatività delle BCC associate edelle Banche clienti, con l’obiettivoda un lato di comprendere appienola portata e gli effetti dei diversi pro-fili innovativi introdotti dalle nuoveDisposizioni di Vigilanza e dall’altrodi sviluppare la specifica progettua-lità sopra richiamata di cui a breveverrà data specifica informativa.

43

Con riferimento ai SistemiInformativi risultano rilevantile novità che riguardano:• definizione documento diindirizzo strategico per l’ICT(modello di riferimentoarchitetturale, strategie disourcing, livello di tolleranzaal rischio informatico);• sviluppo di una metodologiadi analisi del rischioinformatico, che includa ildisegno dei processi digestione dell’ICT;• definizione Policy disicurezza ICT;• procedura per la gestionedegli standard di datagovernance;• definizione di una proceduradi gestione dei cambiamenti;• definizione di una proceduradi gestione degli incidenti;• predisposizione di unrapporto sintetico sul valore ecosti dell’ICT e sulla gestionedel rischio informatico.

Con riferimento ai temi diInternal Auditing risultanorilevanti le novità cheriguardano:• valutazione dei processi edelle metodologie divalutazione delle attività e inparticolare degli strumentifinanziari;• valutazione della conformitàdell’operatività aziendalerispetto al livello di tolleranzaal rischio/appetito; • verifica dell’efficacia deipoteri della funzione riskmanagement nel fornire pareripreventivi sulle operazioni dimaggiore rilievo;• revisione dell’approccio inmateria di ICT Audit;• follow up sulle criticitàidentificate dalla società direvisione legale;rafforzamento obblighi direporting verso la Bancad’Italia attraverso referenteinterno (report annuale suattività di controllo svolte,report su attivitàesternalizzate).

Con riferimento ai temi diCompliance risultano rilevantile novità che riguardano:• rafforzamento del ruolo eampliamento del perimetro dicompetenza (presidio sullanormativa fiscale);• rafforzamento obblighi direporting verso la Bancad’Italia attraverso il referenteinterno (report annuale suattività di controllo svolte).

Con riferimento ai temi di RiskManagement risultano rilevantile novità che riguardano:• collocazione organizzativaalle dirette dipendenze delCdA;• definizione politiche digoverno dei rischi (livello dirischio accettato per ciascunrischio, processi, limitioperativi, ruoli e delleresponsabilità del processo);• rafforzamento del ruolo delRisk Management (es. parerepreventivo sulla coerenza delleoperazioni di maggior rilievocon le policy di gestione deirischi);• rafforzamento obblighi direporting verso la Bancad’Italia (report annuale suattività di controllo svolte,report su attivitàesternalizzate);• sviluppo e applicazione diindicatori in grado dievidenziare situazioni dianomalia e di inefficienza deisistemi di misurazione econtrollo dei rischi;• analisi dei nuovi prodotti eservizi e di quelli derivantidall’ingresso in nuovi segmentioperativi e di mercato.

Page 46: Orizzonti Numero 2_2012

Servizio conformitànormativa

D.Lgs. 231/01:start-up dellaFunzione di supportoagli Organismidi Vigilanzadelle BCC

Il Decreto legislativo 8 giugno2001 n. 231 ha, come noto, intro-dotto nel nostro ordinamento ilprincipio di “Responsabilità Am-ministrativa degli Enti” per reaticommessi, nell’interesse o a van-taggio dell’Ente, da soggetti cherivestono posizione apicale ovveroda soggetti sottoposti alla loro vi-gilanza, prevedendo sanzioni ca-rattere amministrativo e pecunia-rio.

Il Decreto prevede tuttavia l’esi-mente dall’applicazione della re-sponsabilità amministrativa del-l’Ente, qualora lo stesso dimostri di

aver affidato il compito di vigilaresul funzionamento, l’aggiornamentoe l’osservanza del Modello ad unOrganismo dotato di autonomi po-teri di iniziativa e controllo. Inoltrel’Ente, per poter beneficiare dell’esi-mente, deve dimostrare che non visia stata omessa o insufficiente vi-gilanza da parte del citato Organi-smo.Alla luce delle crescenti richieste daparte delle Associate, derivanti dagliimportanti impatti normativi del De-creto ed in considerazione del gra-duale ampliamento dei reati con fat-tispecie maggiormente rilevanti inrelazione all’operatività delle Ban-che, la Federazione, ha attivato unprogetto finalizzato alla definizionee implementazione del Modello diOrganizzazione Gestione e Con-trollo ex. D.Lgs. 231/01.Riteniamo importante sottolineareche le attività progettuali mirano inparticolar modo al perseguimentodei seguenti obiettivi:• prevenire la realizzazione degli il-leciti rilevanti ai sensi del Decreto,assicurando la conformità alla nor-mativa esterna;• rafforzare il sistema di gestionedei rischi aziendali (legali e reputa-zionali) e conseguente ulteriore po-tenziamento del Sistema dei Con-trolli Interni;• realizzare si-nergie ed eco-nomie di scaladerivati dallosviluppo di so-luzioni organiz-zative e di con-trollo comunialle diverseBCC aderenti alprogetto.Ad oggi sonoterminate leprime due fasidel progetto; inparticolare, 16

BCC, che si vanno a aggiungere adulteriori 3 che già avevano imple-mentato autonomamente i modelli,hanno adottato mediante appositadelibera, il Modello di Organizza-zione, Gestione e Controllo e stannocostituendo i relativi Organismi diVigilanza. Peraltro, in linea conl’evoluzione del contesto normativoe con la rilevanza della tematica, al-tre Banche hanno manifestato l’in-teresse per l’adozione dei Modelli. Ultimate le prime due fasi, la Fede-razione ha avviato la terza fase delprogetto che attiene all’assistenzache sarà fornita nel tempo all’Orga-nismo di Vigilanza per l’effettua-zione delle attività di controllo sulfunzionamento e l’osservanza delmodello stesso. In particolare, la Fe-derazione svolgerà le seguenti atti-vità:• assistenza nelle attività di impiantodell’OdV – ovvero lo start-up – pro-pedeutiche al suo funzionamento(predisposizione degli standard do-cumentali ed effettuazione di attivitàformative rivolte ai membri del-l’OdV);• erogazione del servizio di legalalerting sull’evoluzione della nor-mativa esterna di riferimento emessa a disposizione di una rasse-gna periodica delle massime dellagiurisprudenza;

44

DALLA FEDERAZIONE

Alessandro Giannese

Page 47: Orizzonti Numero 2_2012

• aggiornamento del Modello defi-nito in seguito a variazioni del con-testo normativo di riferimento ov-vero in seguito a modifiche del con-testo interno aziendale;• supporto nell’effettuazione delleverifiche, previa definizione dellerelative metodologie e strumenti divalutazione.In sostanza le attività di manuten-zione del Modello 231 nel tempo ela verifica sul corretto funziona-mento ed osservanza dello stessorappresentano a nostro avvisoun’opportunità per la Banca per ri-levare e rimuovere gli eventuali “de-ficit organizzativi” verso l’allinea-mento dell’operatività delle Banchealle best practices previste dalle pre-scrizioni normative in materia.Dal punto di vista organizzativo, alfine di svolgere le attività di sup-porto agli OdV, è stata istituita unaspecifica unità organizzativa all’in-terno del Servizio Conformità Nor-mativa della Direzione Controlli,sfruttando le sinergie e le esperienzematurate nel corso di questi anni sutale tematica. In particolar modo,per questa nuova attività che ri-chiede elevata preparazione, ab-biamo deciso di privilegiare le pro-fessionalità già esistenti, affidandoil coordinamento operativo dellaFunzione ad Emanuele Lazzari, ri-sorsa che ha maturato elevata espe-rienza nel settore dei controlli.L’assistenza della Federazione conriguardo alle sopracitate attività de-correrà dal 1° gennaio 2013. Nel-l’ultimo trimestre dell’esercizio2012, nelle more che tutte le Bancheaderenti completino la costituzionedegli OdV, la Federazione sarà im-pegnata nello svolgimento delle at-tività di start-up; al riguardo, saràprevisto un incontro nell’ambito delquale saranno rilasciati i principalidocumenti elaborati a beneficio de-gli OdV.

Area consulenza di business e sviluppo organizzativo

L’osservatorioFederlus sui finanziamenti

Quella che stiamo vivendo in que-sti anni è senza dubbio, per pro-fondità e potenza di contagio, unadelle più difficili crisi finanziariedella storia. Intimoriti da terminianglosassoni (spread, credit crunch,ecc.) fino a qualche tempo fa sco-nosciuti ai più, si avverte ancor di

più oggi la richiesta di sostegnoda parte di famiglie e piccole emedie imprese per superare la dif-ficile situazione attuale.

In tale scenario la nostra Federazionesupporta sempre con attenzione edinnovazione l’operatività delle ban-che associate cercando di risponderealle loro richieste e fornendo indi-rizzi utili derivanti da una visione a360° del sistema finanziario. Nella continua ricerca, quindi, di so-luzioni per le nostre banche la Fe-derazione ha avviato un Osservato-rio sulle forme di finanziamentorateali (mutui e prestiti) che con-sente agli Istituti un approccio strut-turato alla pianificazione strategica,attraverso la valutazione della qualitàdel mercato del credito, del proprioposizionamento e delle potenzialitàdi sviluppo presenti sul territorio.Lo strumento utilizzato è Market-Manager, il servizio di analisi ter-ritoriale fornito da CRIF che si basasull’esaustività e profondità del pa-trimonio informativo di EURISC, ilSIC di CRIF che raccoglie informa-zioni sulla gran parte dei finanzia-menti erogati nel mercato retail delnostro Paese.L’Osservatorio presenta periodica-mente alcuni aspetti del mercato deifinanziamenti, nello specifico analisi

45

BCC associate Mercato BCC associate Mercato

Fino a 1 anno 8,72% 11,51% Da 2 a 3 13,86% 11,34%

Da 1 a 1,5 2,20% 5,27% Da 3 a 5 40,49% 37,52%

Da 1,5 a 2 7,23% 5,32% Oltre i 5 anni 27,51% 29,05%

FIGURA 1 – MUTUI CHIROGRAFARI

BCC associate Mercato BCC associate Mercato

Fino a 10 anni 23,38% 13,66% da 20 a 25 14,66% 17,52%

Da 10 a 15 28,98% 16,01% da 25 a 30 5,26% 22,89%

Da 15 a 20 27,53% 21,84% oltre i 30 anni 0,20% 8,08%

FIGURA 2 – MUTUI IPOTECARI

Giorgio Caporale

Page 48: Orizzonti Numero 2_2012

sulla forma tecnica dei «Mutui»delle BCC associate rispetto al loromercato di interesse (Lazio, Umbriae Sardegna):• Mutui erogati per fascia di durata;Andamento dell’erogato per numeropratiche e importo;• Rischiosità dei mutui per anno dierogazione.L’analisi per fascia di durataviene suddivisa per tipologia di mu-tuo e confronta le esposizioni degliIstituti e quelle che insistono sul loroterritorio di competenza. L’indaginemostra per i mutui chirografari du-rate degli erogati simili tra le BCCe il mercato con una incidenza dipiù del 50 per cento dei finanzia-menti con durate superiori ai 3 anni(fig. 1).Considerazioni del tutto diverse de-rivano dalla lettura dei dati relativiai mutui ipotecari (fig.2) doveemerge che le nostre banche nonpresentano significative esposizioniper durate superiori ai 25 anni (ap-pena il 5,46% rispetto al 30,97% delmercato); di contro, si osserva unamaggiore incidenza rispetto al mer-cato per durate inferiori ai 20 anni.Tale fotografia lascia spazi di rifles-sione sulle motivazioni che si tro-vano dietro a specifiche scelte di na-tura strategica che caratterizzano daanni la composizione del portafogliodelle nostre banche.L’analisi della dinamicità dell’ero-gato prende come punto di partenzadella dinamica il valore registrato alI° trimestre del 2011 e segue l’an-damento dell’erogato delle banchenel periodo di osservazione consi-derato, del mercato nel suo com-plesso e della quota di mercato delleBCC (QdM).Lo studio della dinamicità scom-pone il fenomeno tra andamentodelle pratiche erogate in termini dinumerosità e andamento dell’ero-gato per importi.L’andamento della numerosità delle

46

DALLA FEDERAZIONE

FIGURA 3 – ANDAMENTO PRATICHE

FIGURA 4 – ANDAMENTO IMPORTO

FIGURA 5 – BADRATE3+OSSERVATO A GIUGNO 2012, TOTALE BCCE PER ANNO DI EROGAZIONE

Page 49: Orizzonti Numero 2_2012

pratiche mostra una performancedelle banche associate lievementesuperiore a quanto proposto dal mer-cato nonostante entrambe le dina-miche siano in evidente contrazionenel corso dell’arco temporale ana-lizzato. In considerazione di ciò, laquota di mercato delle BCC risultain crescita passando dal 6% di inizioosservazione al 7,3% del I° semestredel 2012 (fig.3).Passando alla valutazione dell’anda-mento dell’erogato per importi(fig.4) si rileva come nel corso delperiodo considerato gli importi deimutui sia delle BCC che del mercatonel complesso siano tendenzial-mente diminuiti, ma anche in questafattispecie la performance delle ban-che associate si presenta al di sopradel mercato e di conseguenza laquota di mercato relativa cresce pas-sando dal 3% del I° trimestre del2011 al 5% del II° trimestre del2012.Analizzando nel dettaglio le perfor-mance delle BCC e del mercato, siaper pratiche che per importo, si evi-denzia come queste siano significa-tivamente condizionate dall’anda-mento degli erogati specifici dei mu-tui ipotecari dove le banche riesconoad aggredire le quote di mercatomentre sul fronte dei mutui chiro-grafari le due dinamiche non si di-

scostano moltol’una dall’altra.L’analisi della ri-schiosità consistenel valutare le pra-tiche utilizzandocome indicatore ilBadRate3+ cherappresenta il rap-porto tra il numerodi pratiche con al-meno 3 insolutialla data di osser-vazione (inclusequindi le soffe-renze) e il totaleerogato. In questocaso l’arco tempo-rale considerato èmaggiore (dal2008 al 2012) ri-spetto alle precedenti analisi per lapoca significatività delle praticheerogate esclusivamente nell’ultimoanno. Il valore dell’indicatore perciascun anno fa quindi riferimentoalle pratiche erogate in quell’annoche attualmente presentano almeno3 insoluti (insolvenze serie + soffe-renze) mentre il valore totale indicail cumulato dell’intero periodo dianalisi considerato.Dall’analisi effettuata si evidenziaun tasso di default calcolato a 90giorni (BadRate3+) sui mutui in es-

sere delle BCC maggiore di quellorilevato nel mercato di riferimento(rispettivamente del 4,6% e del3,6%). La valutazione viene confer-mata anche dal dettaglio per singoloanno di erogazione dove, fatta ec-cezione per il 2008, le BCC presen-tano tassi di rischiosità maggiori ri-spetto ai valori registrati dal mer-cato. Tra tutti spicca la negativa per-formance del 2010 dove le BCC

mostrano un BadRate3+del 5,4% a fronte di unaminore rischiosità daparte del territorio conun BadRate3+ del 2,9%(fig. 5).Anche in questa analisisono i mutui ipotecari aincidere sulla rischiositàtotale delle nostre ban-che. La rischiosità delleBCC sulle forme chiro-grafarie risulta difatti in-feriore rispetto al mer-cato riportando un valoredel BadRate3+ del 4,6%a fronte del 5,6% del ter-ritorio. Al contrario, ilmercato nel suo com-plesso è condizionato inparticolare dalla dina-mica dei mutui chirogra-fari mentre sul fronte de-gli ipotecari è decisa-mente meno rischioso ri-spetto alle BCC ripor-

tando un valore del 2,8% a frontedel 4,5% delle banche associate.Le analisi qui presentate saranno pe-riodicamente contenute all’internodell’Osservatorio della Federazionecon successive integrazioni su ulte-riori profili di interesse per le nostrebanche. Inoltre, tale strumento vienegià utilizzato per supportare le BCCnella definizione e monitoraggio deiloro Piani Strategici e nella pianifi-cazione delle strategie territoriali at-traverso lo studio dei micro-contestie del presidio di mercato delle BCC.

47

La Federazione ha avviato unOsservatorio sulleforme di finanziamentorateali (mutui e prestiti) che consente agliIstituti un approcciostrutturato allapianificazionestrategica, attraverso la valutazione dellaqualità del mercato del credito, del proprioposizionamento e dellepotenzialità di sviluppopresenti sul territorio. Lo strumento utilizzato è MarketManager, il servizio di analisiterritoriale fornito da CRIF

Page 50: Orizzonti Numero 2_2012

Direzione attività e serviziistituzionali

Sempre piùservizi alle BCC

Nella precedente rivista sono stateillustrate le molteplici attività e ivari compiti attribuiti alla “neo-nata” struttura “Direzione Atti-vità e Servizi Istituzionali”, in oc-casione della rivisitazione dell’or-ganigramma della FederLUS, av-venuto lo scorso mese di maggio.Invero, una parte consistente diesse venivano già svolte e il nuovoorganigramma ha rappresentatol’opportunità per razionalizzare eanche ampliare il novero delle at-tività. In questo numero, si cogliel’occasione per esporre in manierapiù specifica ciò che effettivamentela “Direzione” ha posto in atto erealizzato, nella sostanziosa fettadi anno che si è consumata.

La “Direzione Attività e Servizi Isti-tuzionali” ha svolto, nella primaparte dell’anno, un’apposita attività,congiuntamente con la “DirezioneControlli” e con “l’Area Consulenza

di Business e Sviluppo Organizza-tivo”, volta a garantire alle Associateun corretto percorso circa l’obbligo,imposto con lettera del Governatoredella Banca d’Italia dell’11 gennaio2012 in applicazione delle Disposi-zioni di Vigilanza in materia di or-ganizzazione e governo societariodelle banche, di effettuare un’auto-valutazione del loro Consiglio diAmministrazione, al fine di rilevarel’efficacia e l’efficienza dell’Organostesso e di assicurarne la funziona-lità nel continuo.Sempre congiuntamente alle altredue strutture che risultano destina-tarie, nell’ambito del nuovo organi-gramma della Federlus, di respon-sabilità dirette, si è prestata una di-retta assistenza alle BCC, anche inloco, sulla normativa riguardante le“Disposizioni di vigilanza pruden-ziale in materia di attività di rischioe conflitto di interessi nei confrontidi soggetti collegati”, per definire,nella prima fase, le procedure deli-berative da porre in atto quando siassumono decisioni che riguardanogli amministratori, i sindaci, il di-rettore e il vicedirettore, i loro strettifamiliari o le società a loro colle-gate, ecc.Un’altra importante attività svoltadalla “Direzione” ha riguardato l’as-sistenza fornita alle Associate fina-lizzata a ottenere la garanzia delloStato sulle obbligazioni da loroemesse, per poi avvalersi dei titoliper ricorrere a operazioni di rifinan-ziamento presso la BCE, salvaguar-dando così il profilo di liquiditànell’attuale fase di forte difficoltànel mantenere la raccolta da clien-tela. In detta circostanza sono statiavviati specifici incontri con l’Or-gano di Vigilanza. Passando a un’analisi delle attivitàmaggiormente “standardizzate”, varilevato che l’ufficio garantisce l’as-sistenza alle BCC per gli aspetti dinatura contabile e di bilancio, per

la corretta applicazione della nor-mativa tributaria e per le problema-tiche che possono sorgere in materiadi segnalazioni di vigilanza da in-viare mensilmente alla Banca d’Ita-lia e ha elaborato, nei primi novemesi di quest’anno, ben 30 circolariesplicative di varie normative. Diqueste, 16 si riferiscono ad aspettiinerenti alla contabilità, al bilancioe alle segnalazioni di vigilanza e 14alla materia tributaria. Nel primoperiodo dell’anno, le strutture Am-ministrative delle BCC, si dedicano,in particolar modo, alla redazionedel bilancio di esercizio per addive-nire, attraverso gli organi preposti,alla sua approvazione, ed è per que-sto che talune circolari hanno trat-tato nello specifico l’argomento for-nendo alle Associate tutte quelle in-formazioni e indicazioni ritenuteutili e necessarie che spaziano dallatrattazione dei principali temi con-tabili e fiscali, alla traccia di deliberadel Consiglio di Amministrazione,alla traccia di relazione sia dell’or-gano amministrativo che di quellodi controllo, tanto per citarne alcune.Nell’ambito delle circolari di naturatributaria, oltre a trattare, come èconsuetudine, le problematiche re-lative al carico fiscale annuale, aquello semestrale e alla dichiara-zione dei redditi, è stata posta l’at-tenzione sulle modifiche che hannoriguardato l’imposta di bollo e l’im-posta sostitutiva sui redditi di naturafinanziaria. Oltre all’emanazione dicircolari, si è avuto modo di prestareun’assistenza diretta, anche in loco,per il calcolo delle imposte per lachiusura del bilancio, per la dichia-razione dei redditi, per la redazionedel bilancio d’esercizio annuale eper quello semestrale utile ai finidelle segnalazioni di vigilanza dainoltrare alla Banca d’Italia.Vale anche la pena sottolineare chetutti i mesi, come avviene di con-sueto oramai da molti anni, è stato

48

DALLA FEDERAZIONE

Sergio Troiani

Page 51: Orizzonti Numero 2_2012

emanato lo scadenzario che racco-glie tutti gli adempimenti a caricodelle BCC.L’ufficio legale ha emanato 27 cir-colari, di cui quattro dedicate all’as-semblea dei soci, analizzando e for-nendo indicazioni sugli adempi-menti pre e post assembleari, oltrea una “guida” vera e propria sul cor-retto svolgimento dei lavori da svol-gere nel corso dell’assemblea. Altriargomenti trattati e commentatihanno riguardato la normativa anti-riciclaggio (e, in particolare, la li-mitazione all’uso del contante), latrasparenza delle condizioni contrat-tuali, la privacy, la “portabilità” delmutuo. La “Direzione Attività e Servizi Isti-tuzionali” ha dedicato, inoltre, unaparticolare attenzione alla specificanormativa che regolamenta gli stru-menti finanziari, emanata dalla Con-sob, destinando a ciò nove circolaridi commento alle modifiche avve-nute nel regolamento emittenti, nelregolamento dei mercati e nel rego-lamento degli Intermediari.L’ufficio che si occupa di assistenzagiuslavoristica, ha diffuso 20 circo-lari. Di peculiare interesse è la cir-colare dedicata alla riforma del mer-cato del lavoro (la riforma “For-nero”). Altre sono state dedicate allecorrette modalità di contribuzioneai fini previdenziali (con annessisgravi previsti dalle norme) e alledetassazioni per le erogazioni cor-relate agli aumenti di produttività.L’attività per il Fondo di Garanziadei Depositanti del Credito Coope-rativo ha riguardato innanzitutto gliadempimenti correlati agli interventidi sostegno attuati in favore delleBCC associate. È stato poi svoltoun costante monitoraggio delle Ban-che, particolarmente quelle sceltesulla base dei parametri di selezionein uso (interventi in atto, indice sin-tetico, ecc.).A ciò si è affiancata l’ordinaria atti-

vità di rilevazione e diffusione delsistema degli indicatori. È stata poiresa opportuna informativa e pre-stata la relativa assistenza in ordinealla quantificazione e alla correttarilevazione contabile e segnaleticadei più recenti interventi attuati dalFondo nell’intero territorio nazio-nale e ciò in virtù della loro ecce-zionale consistenza e degli elementidi novità operativa di taluni di essi.Per il Fondo di Garanzia degli Ob-bligazionisti è stata condotta l’atti-vità ordinaria relativa alla fornituradei dati per la quantificazione delleclassi di rischio attribuite alle Con-sorziate e la successiva diffusionedi tali classi e dei corrispondenti im-pegni e quote contributive.Si è inoltre assolto, per quanto dicompetenza della Federazione, agliadempimenti relativi alle richiestedi plafond di emissione per le BCCche non hanno accesso diretto allagaranzia dei propri prestiti obbliga-zionari.Per il Fondo di Garanzia Istituzio-nale, è stato fornito un contribuitoai lavori di impianto partecipandoai tavoli di lavoro tecnici, fornendoi dati di volta in volta richiesti edesprimendo valutazioni in ordinealle varie implementazioni neltempo attuate.Con riferimento alla Vigilanza Coo-perativa, si sta per concludere ilbiennio di revisione 2011-2012. L’attività di verifica presso le Ban-che, iniziata nel 2011, è continuatanel corso del 2012 in linea con ilPiano a suo tempo definito (9 BCC)e nel rispetto dei criteri previsti dalla

normativa vigente in materia.Particolare considerazione è stata ri-servata all’aspetto consulenziale,che ricopre sempre un ruolo signi-ficativo, anche come impegno dellerisorse coinvolte e, proprio in taleottica, ha tenuto una giornata di for-mazione per il personale addetto agliUffici Soci. Anche quest’anno è proseguita lapartecipazione agli incontri e alleriunioni organizzati in Federcasse;particolarmente ai Gruppi di Lavorocostituiti presso di questa su tema-tiche rientranti nell’ambito del pe-rimetro normativo definito dal De-creto di riferimento e alla Commis-sione Nazionale sulla VigilanzaCooperativa, nell’ambito della qualeè “partito” un nuovo progetto per lagestione del processo di revisionecooperativa. Si è cercato di sintetizzare, in pocherighe, un’attività complessa e varie-gata, sempre più impegnativa soprat-tutto in relazione alle molteplici econtinue normative emanate dallaUnione Europea, dal Governo ita-liano e dai vari enti preposti che, puressendo finalizzate ad evitare, quantopiù possibile, l’instabilità delle ban-che, a garantire i diritti, sacrosanti,della clientela, comportano inevita-bilmente carichi di lavoro ulteriori,necessità di professionalità specifi-che, tempestività nelle risposte, in-vestimenti sempre più rilevanti, iltutto in un contesto economico diffi-coltoso anche per le banche.È per questo che la Federazionetutta viene chiamata, ancora più fre-quentemente del passato, a rispon-dere alle sempre maggiori esigenzedelle Associate, a fornire loroquell’esperienza e professionalitàche consentano, in maniera efficaceed efficiente, di poter fronteggiarele nuove esigenze derivanti dall’ap-plicazione delle normative che im-pattano sull’attività che viene svolta.

49

Page 52: Orizzonti Numero 2_2012

Assistenza legale

Tutoring, legale e… non solo

Elio Longo nato, bancariamente par-lando, nel mondo delle popolari conesperienze in Associazione Tecnica“Luzzati”, ABI ed Unicredito,quindi responsabile della DirezioneLegale e Contenzioso della BCC diRoma, sul finire del 2007 vienechiamato dalla Federlus a mettere adisposizione delle Associate la suaesperienza bancaria in materia le-gale e… non solo.“Il 2007, afferma Longo, è statoforse l’anno di avvio dello tsunaminormativo che ha colpito il sistemabancario italiano che ha dovuto, inuna logica di appartenenza, recepiredirettive europee in materia di dirittobancario stravolgendo logiche com-portamentali di buone prassi conso-lidate e sedimentate in tanti anni diplacida tranquillità. Antiriciclaggioed antiterrorismo, con continui ade-guamenti dell’operatività bancariaalle fluenti disposizioni in materia;nuove disposizioni in materia di tra-sparenza per gli intermediari finan-

ziari, dei sistemi di pagamento e delcredito al consumo, con conse-guente revisione e costante aggior-namento di tutti i contratti bancari;nuovi statuti delle BCC (due modi-fiche in due anni), nuove regole inmateria di politiche di remunera-zione degli esponenti bancari ed ingenere di tutto il personale. Eppure,nonostante la concomitanza di tantenuove norme, le nostre BCC sonoriuscite in tempi ragionevolmentebrevi ad adeguarsi a tutte queste no-vità. Il mio compito non è soloquello di declinare le nuove regoleda seguire, ma anche quello di pre-stare continua assistenza alle Asso-ciate affinché le novità normativevengano compiutamente recepite fu-gando dubbi interpretativi di sortamediante una costante attività con-sulenziale. Perché dico legale e... non solo. Lanostra Federazione è la prima adaver adottato un modello organiz-zativo che prevede una particolarefunzione di supporto e presidio dellesue associate, il Tutoring. In buonasostanza questa nuova funzione siconcretizza in una figura professio-nale che sia pronta ad affiancare lastruttura di una Associata nei piùsvariati ambiti del processo indu-

striale e non solo in momenti di dif-ficoltà”. “Ritengo – continua Longo – chequesta attività di tutoring non sia unmero compito assegnatomi bensìuna missione molto gratificante edimpegnativa nella misura in cui bi-sogna saper coniugare le cono-scenze tecniche a tutto tondo del‘mondo banca’ con la capacità digenerare capacità reattiva e di coin-volgimento emotivo all’interlocu-tore di turno sia esso anche l’interagovernance della banca. Che tipo diapproccio avere con le Banche, misono sempre chiesto. La rispostal’ho trovata leggendo J.J. Rousseau,il quale nell’Emilio riteneva che l’at-tività del tutore/precettore dovesseessere informata al concetto di maincachée (mano nascosta) ovverossiaspingere l’assistito verso una certadirezione, convincendolo che siaquella giusta da percorrere, senzaprevaricarne la sua autonomia e lasua consapevolezza. Per far ciò civogliono tanta passione e tanta di-sponibilità. Ma poi che soddisfa-zione vedere che anche con il tuocontributo, forse piccolo, delle cri-ticità sono state rimosse e quellaBCC ha ripreso a navigare in acquesicure e con il vento in poppa”.

50

DALLA FEDERAZIONE

Elio Longo

Page 53: Orizzonti Numero 2_2012

La Conferenza dei Direttori del 25 luglio 2012

Lavori in corso

L’ultima conferenza dei direttoridel 2012 si è svolta il 25 luglioscorso. Tre sono stati i momentifondamentali sui quali è stato in-centrato il confronto con i Diret-tori Federlus: le nuove regoled’ingaggio tra il versante impren-ditoriale e le BCC, l’aggiorna-mento sui progetti di Federazione,l’evoluzione normativa.

Per quel che concerne il primo tema,la riunione ha visto la partecipazionedi Fabio Vasini, Responsabile DAMdi Iccrea Holding, il quale ha illu-strato il “Patto tra il Gruppo Banca-rio Iccrea e le BCC”. Il principioche sta alla base della nuova intesaè chiaro: le BCC che mostrano unrapporto stretto e contributi signifi-cativi verso il Gruppo Bancario Ic-crea beneficeranno di un modello diservizio “superiore”, con servizi ag-giuntivi e supporti specifici. In que-sto senso, l’universo delle BCC cheoggi operano con il Gruppo Banca-

rio sono state clusterizzate a secondadel volume di attività e della quotadi partecipazione nei confronti delGruppo. Da una parte abbiamo dun-que le “BCC Partner”, dall’altra le“BCC socie”. Tale suddivisione èmessa nel continuo sotto revisionee basterà mostrare passi di avvici-namento per ottenere il passaggiodi categoria da parte del Gruppo.A seguire, numerose come di con-sueto sono state le presentazioni chehanno avuto ad oggetto le proget-tualità di Federazione: dalle attivitàdella Direzione Controlli su conflittidi interesse e soggetti collegati alProgetto di sviluppo delle Compe-tenze in ambito risorse umane. Dallanuova release del portale web di Fe-derazione al Progetto sulla revisionedelle procedure standard. Prose-guono in questo senso tutti i cantieri,rispetto ai quali sono riprese le atti-vità sottese già dal mese di settem-bre.In relazione all’evoluzione norma-tiva, il dibattito con i Direttori si èacceso sulle nuove modifiche intro-dotte all’art. 117 bis del T.U.B. ed

ha previsto l’intervento di Pierfi-lippo Verzaro, Responsabile dell’Uf-ficio Legale di Federcasse. I Diret-tori delle BCC presenti hanno ap-profittato dell’occasione di con-fronto per chiarire dubbi interpreta-tivi e recepire spunti operativi inmerito alle onerose attività che, neirispettivi Istituti, stanno portandoavanti – con il supporto del ServizioConformità Normativa della Fede-razione – per ottemperare alle nuovedisposizioni di legge.Sempre in ambio normativo, IrisPennisi e Giuseppe Zaghini, en-trambi di Federcasse, hanno rappre-sentato ai partecipanti tutte le im-plicazioni tecnico-gestionali deri-vanti dal recente provvedimentooperato da parte dell’agenzia di ra-ting Moody’s, la quale ha declassatoil merito di credito dell’Italia. Rile-vanti le implicazioni discusse, tra lequali, in ambito prudenziale, l’in-cremento della ponderazione delleesposizioni verso o garantite da in-termediari vigilati italiani e versoenti del settore pubblico italiano.

51

Alessandro Ceccarelli

Page 54: Orizzonti Numero 2_2012

BCC DI RIANOLa Decima edizione delpremio Michele Mazzella per una drammaturgiagiovaneOltre 6.000 le scuole interessate enumerosissimi i copioni giunti alladecima edizione del premio MicheleMazzella per una drammaturgia gio-vane. La premiazione si è svolta loscorso 22 ottobre, presso il TeatroQuirino in Roma e al vincitore èstata assegnata una targa del Presi-dente della Repubblica.Il concorso, l’unico esistente in Ita-lia con queste caratteristiche, pre-vede la creazione di un testo origi-nale che viene valutato da una giuriadi rappresentanti di primo piano delmondo del teatro italiano: GuidoMazzella (presidente), Virgilio Gaz-zolo, Francesca Massaro, AnnaMazzamauro, Aldo Miranda, Ma-riano Rigillo, Anna Teresa Rossini,Desiree Sabatini, Tato Russo.Gli studenti vincitori hanno ricevutopremi in denaro per complessivi

8.000 euro, un riconoscimento sim-bolico volto a stimolare la loro crea-tività e la promozione di capacitàprofessionali che possano poi svol-gere nel futuro.Sponsor la BCC di Riano insiemealla Federazione Lazio, Umbria,Sardegna, unitamente ad altre ottoBanche di Credito Cooperativo(Agro Pontino, Bellegra, Capranica,Formello e Trevignano, Garigliano,

Mantignana e Perugia, Roma e Tu-scolo Rocca Priora). Da Desenzano del Garda a ReggioCalabria, da Seregno a MinervinoMurge, da Viareggio a Cesena, per-correndo l’Italia in lungo e in largoil Premio Michele Mazzella, anchequest’anno, ha coinvolto giovani ra-gazzi accomunati dal desiderio di“portare in scena” i loro sogni, i lorodesideri, i loro ricordi, le loro spe-ranze… la loro vita!Vincitore del premio per le scuoledi 1°grado con Il libro in pancia èstata la Scuola Sec. 1° grado “Vialedella Resistenza”, Cesena; mentreper le scuole di 2° grado sezione A,Quando perdo i confini di Rocco LoNigro, Istituto Statale d’arte “S.Fiume” Comiso, e sezione B Natalein casa Mizheltoff di Daniele Ta-gnocchetti, Istituto Tecnico Com-merciale “V.Bachelet” di Roma. Mi-gliore spettacolo dell’anno è stato Isette peccati capitali, Liceo Arti-stico “Monopoli” di Bari, mentre ilmigliore studente-interprete 2012è stato Antonio Panice del LiceoScientifico “Nicolò Copernico” diBrescia.

Manuela Ciafro

52

DALLE BCC

Page 55: Orizzonti Numero 2_2012

CRA DELL’AGRO PONTINO60 anni insiemeIl 20 gennaio di quest’anno la CassaRurale ed Artigiana dell’Agro Pon-tino ha compiuto 60 anni dalla fon-dazione. Quale circostanza miglioreper festeggiare, considerando che il2012 è stato l’anno mondiale dellacooperazione?In occasione dell’Assemblea deiSoci, tenutasi il 13 maggio 2012, èstata presentata la statuetta de “IlBonificatore”, emblema dell’AgroPontino, allo scopo di rendereomaggio a tutti coloro che hanno la-vorato in questi anni per rendere fer-tili le nostre terre consentendone losviluppo.I festeggiamenti non si sono limitatiall’Assemblea dei Soci, che di per

sé ha avuto momenti molto emozio-nanti, sia per l’intervento del mae-stro Turco, creatore della statuetta,sia per la condivisione dei risultatiottenuti dall’Associazione di Vo-lontariato “La Rete” (associazioneper diversamente abili) da anni so-stenuta dalla Cassa. La celebrazioneè infatti proseguita con la tradizio-nale Festa del Socio. Per il secondo anno consecutivo,tale festa si è svolta con la collabo-razione del Festival Internazionaledel Circo di Latina, manifestazioneche vede la partecipazione di artisti

di caratura internazionale che com-petono per aggiudicarsi il premio dimiglior artista circense. Alla pre-senza di una giuria, anch’essa inter-nazionale e alla presenza del nostropubblico si è assistito ad uno spet-tacolo sensazionale, che ci ha fattotornare un po’ tutti bambini. Grandela soddisfazione degli organizzatorie del Consiglio di Amministrazionenel constatare la vasta e sentita par-tecipazione all’evento, la più impor-tante di quelle registrate negli annipassati, che ha determinato un soldout mai verificato nelle precedenti13 edizioni del Festival.Un momento particolare della ma-nifestazione si è verificato quandol’artista ha scelto una persona delpubblico per renderla partecipe delnumero che si accingeva ad ese-guire: tra gli applausi e lo stuporegenerale si è assistito al connubiotra il mondo circense, la Cassa Ru-rale e i soci, reso tale dal fatto chela persona che si è sottoposta al nu-mero fa parte dell’organico dellaCassa. Rivolgendo un pensiero ainostri soci si potrebbe concludereaffermando: “con loro, per loro”.

Loretana Cacciotti

53

Page 56: Orizzonti Numero 2_2012

BCC DI FORMELLO ETREVIGNANO ROMANOLo sviluppo economicoriparte dal turismo

Si è tenuto lo scorso 13 ottobre,nella sala dell’ex Consorzio Agrariodi Anguillara Sabazia, il convegno“Lo sviluppo economico del terri-torio”. È stato organizzato dallaBCC di Formello e Trevignano incollaborazione con il Lions ClubBracciano Anguillara S. e Monti Sa-batini e con il patrocinio del Co-mune di Anguillara. Docenti univer-sitari, operatori economici e sindacisono intervenuti per promuovere ilterritorio attraverso il turismo, conla sinergia tra associazionismo, isti-tuzioni, imprese e credito coopera-tivo, come hanno affermato nel sa-luto iniziale il presidente della BCCGino Polidori e il Lion Gen. BrunoRiscaldati, moderatore.Nonostante il non facile momentodell’economia laziale, caratterizzatadalla flessione della produzione, delcommercio e dell’edilizia, il turismosi conferma infatti un settore ancorain attivo. Secondo le indagini dellaBanca d’Italia, la spesa dei turististranieri rappresenta il 3% del PILregionale. Il Lazio costituisce delresto la principale destinazione tu-ristica del nostro Paese, ricevendooltre il 17% dell’intera spesa che af-fluisce in Italia. La grande meta èovviamente Roma, ma anche i ter-ritori della provincia possono gio-varsi di questa grande risorsa eco-nomica. I paesaggi di pregio dellaCampagna romana settentrionalesono impreziositi dai borghi di For-mello, Campagnano di Roma, Mon-terosi e Nepi, proprio sull’itinerariosecolare della Via Francigena, chelambisce le comunità del Lago diBracciano descritte dai viaggiatorifin dai tempi del Grand Tour e oggi

54

DALLE BCC

Page 57: Orizzonti Numero 2_2012

55

apprezzati luoghi di villeggiatura.Con la sua ospitalità diffusa il ter-ritorio del Lago ha una naturalevocazione turistica, ha ribaditoMassimo Luciani, sindaco di Tre-vignano, mentre per l’assessoreRinaldo Bozzetti, in rappresen-tanza del sindaco di BraccianoGiuliano Sala, è necessario creareun’identità comune e un marchiodi qualità. Francesco Pizzorno,sindaco di Anguillara, ha quindiproposto l’apertura di un tavoloperiodico per portare avanti questitemi. Le imprese impegnate nellavalorizzazione turistica, dallestrutture ricettive alle filiere agro-alimentari, da sempre possonocontare sul sostegno del creditocooperativo. Ma devono superareun eccessivo frazionamento deltessuto imprenditoriale e stringereaccordi per aumentare la propriacompetitività. L’obbiettivo non èsoltanto quello della crescita eco-nomica, ha ricordato Gino Poli-dori, ma anche di un progressoculturale e sociale attorno ai piùautentici valori cooperativi.

Armando FinocchiBCCCREDITO COOPERATIVO

Formelloe

Trevignano Romano

La Banca di Credito Cooperativo

di Formello e Trevignano

e il Lions Club Bracciano Anguillara Sabazia Monti Sabatini

con il patrocinio del Comune di Anguillara Sabazia

Vi invitano al convegno

Lo sviluppo economico

del territorio

Il ruolo delle Istituzioni, del C

redito e delle Imprese

NECESSITÀ DI INIZIATIVE E

INTESE PERIODICHE

Anguillara Sabazia

Sabato 13 ottobre 2012 • ore

16,30/19,00

Sala dell’ex Consorzio Agrario (V

ia Anguillarese, km 4)

Ore 16,45 APERTURA DE

I LAVORI E SALUTI

Moderatore: Lions Gen. Bru

no Riscaldati

Lions Giacomo Marchetti (Pr

esidente del L.C. Bracciano

Anguillara Sabazia Monti Sabatini)

Dott. Gino Polidori (Presidente

della BCC di Formello e Trevigna

no)

Avv. Francesco Pizzorno (Sin

daco di Anguillara Sabazia)

Ore 17,10 RELAZIONI

Lions Dott. Cristiano Sforzini

(Università della Tuscia)

Dott. Rolando Luciani (Conso

rzio Lago di Bracciano)

Dott. Aldo Frezza (Presidente d

el GAL)

Dott. Gino Polidori (Presidente

della BCC di Formello e Trevigna

no)

Lions Dott. Bruno Ferraro (De

legato Presidenza Centro St

udi Lions Distretto 108/L)

Ore 18,10 INTERVENTI PROGRAMMA

TI

Dott. Massimo Luciani (Sinda

co di Trevignano Romano)

Signor Giuliano Sala (Sindaco

di Bracciano)

Avv. Francesco Pizzorno (Sin

daco di Anguillara Sabazia)

Ore 18,30 INTERVENTI LIBERI

Ore 19,00 RINFRESCO

Page 58: Orizzonti Numero 2_2012

BCC DI SPELLO E BETTONA“This must be the place”Foligno, Palazzo Trinci, “I Primid’Italia” e “I Villaggi del Gusto”hanno fatto da splendida e animatacornice alla Convention 2012 dellaBCC di Spello e Bettona.L’evento annuale, giunto alla sua 3ªedizione e riservato al personale,agli Amministratori e Sindaci dellaBanca, è stato anticipato rispetto aglianni precedenti al fine di favorireuna tempestiva comunicazione deidati andamentali della banca, unariflessione sul contesto socio-eco-nomico-finanziario di riferimento ela condivisione degli indirizzi ope-rativi delineati a seguito della rin-novata composizione degli organiamministrativi.L’“apparentamento” con un impor-tante evento di valorizzazione terri-toriale e le particolarità organizza-tive diverse dalle precedenti edizionihanno reso “interessante, vivace egustosa” la partecipazione, integran-

dosi pienamente conil XIV Festival Nazio-nale dei Primi Piatti”che si svolto in queigiorni nel centro sto-rico di Foligno, dal 27al 30 settembre.“This must be theplace” (“Questo deveessere il posto”) è iltitolo che ha accom-pagnato quest’annol’iniziativa con unalogica di continuità edevoluzione dei prece-denti “temi” (nel 2010“Un bel posto dovelavorare”, nel 2011“Conto su di te”), tesia favorire l’apprezza-mento, il senso di ap-partenenza, la respon-sabilità e la dedizioneprofessionale e umana verso “un po-sto di lavoro” da conservare difen-dere e far sviluppare nell’interesseproprio e del territorio in cui opera.L’invito alla partecipazione è statoesteso anche ai rappresentanze della

nostra Federazione e delle societàpartner operative del Gruppo IccreaHolding. Erano infatti presenti il“nostro” Giorgio Caporale, EnnioGrasso, Gestore d’Impresa Area Af-fari Imprese Iccrea Banca Impresae Irene Previti Flesca, ResponsabileArea Lazio Umbria Sardegna BCCVita e Assicurazioni .L’intenso programma è iniziato conl’intervento del Vice Direttore Ge-nerale della BCC di Spello e Bet-tona, Maurizio Carnevale, che par-tendo dall’analisi della persistentesituazione congiunturale ha fornitointeressanti spunti per delineare leprossime azioni tese a sostenere unequilibrato e attento sviluppo azien-dale. Romeo Negrini, ResponsabileArea Crediti, ha basato il suo inter-vento su diversi aspetti del processodel credito oggi più che mai teso aconiugare qualità, redditività e so-stegno al territorio. In particolare siè soffermato sull’importanza delleazioni di prevenzione e sviluppomediante una tempestiva attività direvisione dei fidi per il cui monito-

56

DALLE BCC

Page 59: Orizzonti Numero 2_2012

raggio la Banca si è dotata di unspecifico planning teso a favorirepriorità e monitoraggio dei risultati.È seguito poi l’intervento dell’Av-vocato Bruno Negrini che con unaesaustiva sintesi è riuscito a ben co-municare fasi, tempi e problemati-cità delle tradizionali procedure con-corsuali e a presentare le novità nor-mative in materia di gestione dellecrisi aziendali introdotte con il re-cente “Decreto Sviluppo”.Dalla fase di approfondimento e di“analisi” si è passati alla secondaparte tesa ad enfatizzare, motivaree rilanciare fiducia entusiasmo eobiettivi sin dagli ultimi mesi del2012. Con “Né ieri, né domani.Oggi!” Gian Primo Narcisi, Respon-sabile Area Commerciale, ha volutoesprimere in una frase i contenutidel suo intervento nel quale sonostati evidenziati gli importanti risul-tati positivi commerciali raggiuntiin 9 mesi sulla Raccolta Diretta(+10%),sui conti correnti (+771),sui conti deposito (650 per oltre 45milioni ) ma anche i margini di mi-glioramento che si rilevano grazieal confronto con i benchmark Fe-derLUS/Iside su alcune perfor-mance commerciali per dipendente.

Una particolare attenzione è stataposta sulla fondamentale continuitàdell’azione di ampliamento dellabase sociale a sostegno della qualesono state intraprese anche mirateazione di gratificazione (Kit SocioEcra, Carta Socio, Gita sociale).Il tema della Convention, “Thismust be the place”, è stato invecel’argomento su cui si è basato l’in-tervento del Direttore Generale,Maurizio Del Savio. Tanti sono statigli argomenti da lui trattati: il sensodi appartenenza, la consapevolezzadi essere “attori protagonisti” ognigiorno, l’importanza dell’azione diciascuno, le qualificate e consistentiopportunità formative e di crescitaprofessionale, le quotidiane azioniconcrete per il controllo dei “prin-cipali rischi operativi” e per “co-gliere” ogni nuova opportunità com-merciale, la capacità di saper evol-vere e far prevalere duttilità e coo-perazione, le innovazioni introdottenelle recenti nuove filiali (sabatomattina aperto, orario continuato,apertura 6 giorni su 7) e gli investi-menti infrastrutturali eseguiti permigliorare le condizioni ambientalidei luoghi di lavoro. Argomenti che hanno poi “lanciato”

l’intervento conclusivo del Presi-dente Alcide Casini dal titolo “paucamultis”. Dopo appena 4 mesi da suoinsediamento, è stato un modo perfar conoscere dalla sua diretta vocegli indirizzi operativi forniti del rin-novato consiglio di amministrazione.L’obiettivo principale è quello di raf-forzare la base patrimoniale per con-tinuare a svolgere in modo attento efrazionato quella funzione di soste-gno al tessuto socio-economico delterritorio avendo cura di mantenereuna equilibrata e mirata distribuzionesettoriale degli investimenti, l’atten-zione alle esigenze delle famiglie edelle imprese affiancandole e soste-nendole con vicinanza, attenzione ecollaborazione costruttiva nella con-sapevolezza di “navigare insieme”tra molteplici e reciproche difficoltàe che “è solo moltiplicando le goccedi acqua pulita che si purifica il mareinquinato”.L’incontro ha poi avuto la sua “pre-libata“ conclusione con un intratte-nimento gastronomico presso dueVillaggi del Gusto tra i tanti allestitinell’ambito del Festival “I primid’Italia”, dedicato alle migliori ri-cette dei primi piatti.

Gian Primo Narcisi

57

Page 60: Orizzonti Numero 2_2012

Le banche si confrontano colposu colpo sul lato della raccolta.Vengono lanciate nuove offerte,più costose ma con più servizi. Iconti on line “puri” scompaiono.Le promozioni aumentano, so-prattutto per giovani e pensionati.I depositi si trasformano da pro-dotti di liquidità remunerata aprodotti di investimento.

I dati andamentali sui volumi Fe-derlus continuano a mostrare disal-lineamenti tra le dinamiche dei vo-lumi di raccolta e quelli di impiego.A differenza degli impieghi, laprima mostra una leggera diminu-zione nei primi 8 mesi del 2012 pariallo 0,43%.La stasi della raccolta è riscontrabileanche nell’intero sistema del creditocooperativo e bancario nazionalecon tassi di crescita, nei primi 6mesi dell’anno, rispettivamentedell’1,14% e dello 0,15%.In considerazione di ciò – e dell’ac-centuata instabilità che tuttora per-dura sui mercati all’ingrosso dellaliquidità – le banche rivedono lastruttura e il pricing del catalogo deiprodotti di raccolta diretta per at-trarre nuova clientela e rendere mag-giormente profittevoli i rapporti inessere. Le armi principali di questacompetizione rimangono conti cor-renti e conti di deposito. Si punta insostanza sugli strumenti di contocorrente e su tutti quei servizi ac-cessori che ruotano attorno al conto.Come i depositi remunerati, chefanno rendere le giacenze, o i servizinuovi, extra bancari, da collegareall’operatività tradizionale.Tornano utili, in questo senso, le ri-sultanze che emergono dalla decimaedizione del ‘Rapporto Conti Cor-renti e Depositi di Of-OsservatorioFinanziario’ – www.osservatoriofi-nanziario.it – unitamente alle evi-denze della Competitor Review cheperiodicamente l’Area Mercato di

Iccrea Holding veicola ai suoi utentiattraverso i vari mezzi di comuni-cazione.Al di là dei singoli nuovi prodottiche – come in generale si rileva nellenuove proposizioni delle banche, sirivelano mere manovre di prezzo orestyling di già a catalogo – emer-gono anche approcci diversi cheorientano (o cercano di orientare) lescelte dei clienti, nell’ottica della fi-delizzazione e dell’ottimizzazionedella profondità di rapporto.Il campione di Osservatorio Finan-ziario è costituito da 60 conti cor-renti e 30 conti di deposito, suddivisinelle quattro categorie 1) Conto lowcost, prodotto base e spesso fai-da-te; 2) Conto completo, che includeuna serie di servizi bancari e noncollegati al conto; 3) Conto AltoRendimento, che offre una remu-nerazione libera delle giacenze oltrela media; 4) il Conto di deposito,sia libero che vincolato.Fino al 2010, il miglior conto perOf era tutto a zero spese, o quasi,con operatività di base da gestireprevalentemente on line o via tele-fono. Ma non è detto che il contolow cost sia per forza la scelta mi-gliore e quindi dal 2011 viene pre-miato un conto per ogni categoria,tra quelle suindicate.Novità del Rapporto 2012 è l’uscitadella categoria “Conto on line”,rientrante nella nuova edizione nellacategoria “Conto low cost”; un po’perché la caratteristica principale diquella tipologia di conti è stata sem-

58

NUOVI ORIZZONTI

“Il” contocorrente

Page 61: Orizzonti Numero 2_2012

pre l’economicità per il cliente (oltreovviamente alla facilità di accesso),un po’ in considerazione del fattoche oggi viene meno la distinzionetra gestione on line e gestione fisica,si afferma la multicanalità integratache lascia al cliente la libertà di sce-gliere la modalità di contatto con lapropria banca e, addirittura, bancheon line aprono sportelli fisici sul ter-ritorio.È una tendenza iniziata già un annofa. Quando la banca numero uno

sul mercato, Intesa Sanpaolo, haannunciato la cancellazionedello storico conto online azero spese e zero rendimenti,Zerotondo, in favore di unnuovo prodotto a pacchetto,modulare e su misura,Conto Facile. Che, anzi, harimpiazzato l’intera offertaa catalogo.A fine 2011, infatti, lastessa strada è stata intra-presa anche da UniCreditBanca, che ha sostituito il

conto a zero canone per Inter-net, Genius One, con il nuovoGenius Smart con spese fissedi gestione pari a 8 euro al mese,azzerabili. Mentre Banca Carigeha cancellato tutta l’offerta dellaLinea Stile e ha lanciato nel 2012il nuovo Carige Solo Tuo, omni-comprensivo e personalizzabile,anche nel prezzo, a seconda deiservizi attivati.BNL Gruppo BNP Paribas hadepennato dal carnet prodottiBNL Revolution, sempre lowcost a zero spese, in favore diun’intera gamma di nuovi conticorrenti, InNovo. Mentre BancaMPS ha deciso di rivedere l’in-tero catalogo prodotti rilanciandotutta la gamma di conti correnti,anche quelli dedicati a giovani epensionati, con il nuovo brand“Italiano”.Si rinnova la gamma complessiva,

con brand ombrella al cui internotrovano spazio diverse tipologie diofferta scalabili e, soprattutto, conpricing spesso variabile e azzerabilea seconda dei servizi attivati e deisaldi di raccolta.Subiscono inoltre rilevanti incre-menti le offerte promozionali diconti dedicati a pensionati e gio-vani under 30, nella quasi totalitàcaratterizzati e associati a premi eprogrammi di raccolta punti ad hoc.I conti di deposito, d’altro canto, sitrasformano e diventano prodotti diinvestimento a tutti gli effetti condurate che sfiorano persino i 5 anni.Chi vuole recedere in anticipo ov-viamente, sarà obbligato a rinun-ciare all’extra-rendimento o, in al-cuni casi, al pagamento di una pe-nale. Tra le novità, il rendimento piùelevato spetta a UniCredit conConto Risparmio Sicuro che ga-rantisce un tasso massimo del 7%.Funziona così: il rendimento pro-cede a scaglioni e varia a secondadel periodo. Nei primi 12 mesi è ap-plicato un rendimento lordo del 2%,dal 13° al 24° mese del 2,35%, men-tre dal 25° al 36° si arriva al 3,25%.Tra il 37° e il 48° si ottiene una re-munerazione del 4,75%, ed è solotra il 48° e il 60° mese che si arrivaal 7%. Le somme, a ogni scaglione,possono essere prelevate senza pe-nali.A ben vedere dunque, si rivede lagamma e il linguaggio di comuni-cazione per orientare le scelte delcliente e diversificare l’offerta diservizio rispetto alle esigenze delmercato, si compete sul rendimentoper sviluppare e stabilizzare i vo-lumi di raccolta.Le discriminanti rimangono capa-cità relazionale/commerciale e co-noscenza della sensibilità al prezzo/rendimento dei clienti/segmenti diclienti rispetto alle singole compo-nenti di offerta.

Alessandro Ceccarelli

59

Page 62: Orizzonti Numero 2_2012

60

RECENSIONI

“Questavolta èdiverso”Nel corso della Storia, paesi ricchie paesi poveri hanno contratto de-biti e crediti, hanno subìto tracollie vissuto momenti di ripresa,lungo una sequenza straordinariadi crisi finanziarie. Gli esperti e ipolitici hanno sempre proclamato“questa volta è diverso”, affer-mando che la nuova situazioneavesse poco a che fare con i disa-stri del passato.

Carmen M. Reinhart e Kenneth S.Rogoff, prestigiosi economisti dellaHarvard University, per il mezzo diun’ampia base di ricerca, che ab-braccia sessantasei paesi e un arcodi tempo di quasi otto secoli, pro-vano ad avvalorare un chiaro e sem-plice messaggio di fondo: le crisi fi-nanziarie non sono una novità. Lavera essenza del libro si fonda pro-prio sul taglio analitico, sistematicoe di natura quantitativa, distaccan-dosi in maniera netta dalle espe-rienze di approccio discorsivo – confocus su personaggi, politiche e ne-goziati – che hanno in precedenzacaratterizzato lo studio della storiadelle crisi finanziarie.Secondo gli autori “il fattore chiave– più importante di qualsiasi altro –che dà origine alla sindrome delquesta volta è diverso è il mancatoriconoscimento della precarietà edella natura incostante della fiducia.Sembra che stati, banche o impresemolto indebitati possano andareavanti tranquillamente per un lungoperiodo: poi, a un certo punto, im-provvisamente, la fiducia crolla, ifinanziatori svaniscono e soprav-

viene la crisi”. Il riferimento direttoè alla vulnerabilità delle banche cheraccolgono prevalentemente a vistae impiegano a medio e lungo ter-mine, ma il discorso nella premessadei due economisti vale anche, ov-viamente, per gli stati.Proprio i default bancari e degli stati(sia interni che verso l’estero) as-sorbono gran parte degli sforzi ana-litici degli autori e la sezione cen-trale del testo, preceduti da una

prima parte descrittiva-tecorica, an-che se mai pesante, che chiarisce ledefinizioni e i concetti che succes-sivamente vengono sviluppati sullabase delle analisi empiriche.Le pagine finali del libro che, a dettadegli stessi economisti, possono es-sere fruite in autonomia, limitandola parte descrittiva e quantitativaprecedente, è rivolta ad individuareed a illustrare i parametri storici ingrado di valutare la traiettoria di una

crisi finanziaria globalemoderna, la prima delXXI secolo, da essi de-nominata “Secondagrande contrazione”.Nel periodo infatti cheha preceduto la crisi deisubprime i più comuniindicatori relativi agliStati Uniti, come l’in-flazione dei prezzi degliassets, l’aumento dellaleva finanziaria, l’ele-vato e persistente deficitdelle partite correnti e iltendenziale rallenta-mento della crescita del-l’economia, mostravanopraticamente tutti i se-gni di un paese sull’orlodi una grave crisi finan-ziaria. E peggio ancora,gli autori nel libro mo-strano come anche ilpercorso di uscita dauna crisi può esserepieno di insidie. Il pe-riodo che segue unacrisi bancaria sistemicaè caratterizzato da unaprolungata e accentuatacontrazione dell’attivitàeconomica e sottoponea rilevanti tensioni le ri-sorse dello Stato. Se nerimangono! (ndr) Alessandro Ceccarelli

Carmen M. Reinhart, Kenneth S. RogoffQuesta volta è diverso. Otto secoli di follia finanziariaIl Saggiatore, 426 pagineEuro 22

Page 63: Orizzonti Numero 2_2012
Page 64: Orizzonti Numero 2_2012